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OCT Angiography

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OCT Angiography

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TIME DOMAIN SPECTRAL

SPECTRAL – SWEPT SOURCE

• L’ OCT è una modalità di

imaging ad alta risoluzione

• Nell’ultima decade, grazie

allo sviluppo di “light source”

e “detection techniques” lo

spectral e lo swept-source

OCT hanno surclassato la

tecnologia “time domain”.

La storia

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• L’OCT Angiography (OCT-A) è una nuova e

rivoluzionaria modalità di "motion contrast

micro-vascular imaging", basata su nuovi

algoritmi.

OCT Angiography

Anqi Zhang, Qinqin Zhang, Chieh-Li Chen,Ruikang K. Wang / Journal of Biomedical Optics 20(10), 100901 (October 2015)

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OCT Angiography

OPTOVUE – Avanti SSADA Algorithm

Zeiss –Angioplex OMAG Algorithm

Topcon – Triton OCTARA Algorithm

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• Esempio di utilizzo del “Motion

Contrast” per evidenziare l'acqua

che scorre in questo video

• Il Flusso è calcolato come

differenza tra i due successivi

fotogrammi dell'immagine:

Flow = Frame #1 – Frame #2

Structure: OCT Flow: OCT-A

Rilevazione del flusso attraverso il “Motion Contrast”

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L'algoritmo SSADA confronta B-scan consecutive ottenute nella stessa posizione per rilevare il

flusso di sangue nei vasi utilizzando il "motion contrast".

Dopo l'elaborazione delle scansioni viene calcolata la decorrelazione delle immagini.

La decorrelazione è una funzione matematica che permette di quantificare le variazioni

senza essere influenzata dalla potenza del segnale medio, a condizione che il segnale vascolare

sia più forte del rumore di fondo.

Le scansioni ottenute da tessuti fermi, mostrano un'elevata correlazione tra un fotogramma e il

successivo. Invece le caratteristiche di imaging del sangue che scorre attraverso i vasi,

mostrano una bassa correlazione tra i frame (o una elevata decorrelazione) dal momento

che cambia la riflessione tra le differenti scansioni.

I frames risultanti dalla correlazione vengono valutati e poi vengono rimossi i valori statistici

anomali per ridurre la possibilità di artefatti "tessue-motion".

SSADA - Split Spectrum Amplitude Decorrelation Angiography

2 consecutivi OCT

frames

Può generare 11 "decorrelation sets"

suddividendo lo spettro OCT Permette di costruire un

volume Angio-Oct in soli 3

secondi

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Avanti

• Algoritmo: SSADA

• 70,000 A-scans/sec.

• Risoluzione assiale ottica: 5

micron

• Risoluzione trasversale ottica: 15

micron

• Volume AngioVue: 304 x 304 B-

scans

A-scans per volume : 209.000 A-

lines

• Acquisizione per volume: 209K /

70K = 2,9 sec.

• Tracking system: no

• Dimensioni d’immagine della

retina: 2x2, 3x3, 6x6, 8x8mm

• Dimensioni d’immagine del disco

ottico: 3x3, 4.5x4.5 mm

• Algoritmo: OMAG

• 68,000 A-scans/sec

• Tracking system: Si (FastTrac)

• Dimensioni d’immagine della

retina: 3x3, 6x6, mm

• Scan Sizes: 245 pixels for the 3x3

scan and 350 pixels for the 6x6

scan

Angioplex Triton

• Algoritmo: OCTARA

• 100,000 A-scans/sec

• Tipo imaging: Color, FA, FAF,

Red-free

• Risoluzione laterale: 20µm

• Risoluzione assiale digitale:

2.6µm

• Angolo: 45° - Equivalente 30°

(digital zoom)

• Diametro “Normal pupil”:

Φ4.0MM o più

• Diametro “Small pupil”:

Φ3.3mm o più

• Range di scansione (al fondo)

Orizzontale da 3 a 12mm

Vertical da 3 a 12mm

• Patterns di scansione :3D scan,

linear scan (Line-scan/Cross-

scan/Radial-scan)

• Tracking system: Si

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Vascolarizazione retinica e coroideale

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Vascolarizazione retinica e coroideale

strato delle cellule ganglionari

IPL

OPL

S

M

D

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Retinal Vascular Supply in the Macula

INL

OPL

CHORIOCAPILLARE

OCT ANGIOGRAPHY e Vascolarizzazione

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Profilo O2 della retina normale

Oxygen Tension, mmHg

ph

oto

recep

tors

Linsenmeier RA. J Gen Physiol. 1992

OCT ANGIOGRAPHY e Vascolarizzazione Il normale profilo di ossigeno della retina mostra che l’alto contenuto di ossigeno nella coroide rapidamente cade quasi a zero a livello dei fotorecettori , che è lo strato con il maggior consumo di ossigeno nella retina . Questo è seguito da un aumento di ossigeno nella retina interna a seguito delle peculiari caratteristiche della vascolarizzazione retinica

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Plesso Superficiale Plesso profondo Retina Esterna Coroide

Avascolare

ANGIOVUE (OPTOVUE INC, FREMONT, CA)

Il sistema Angiovue™ OCTA è una nuova tecnica

non invasiva senza mezzo di contrasto che cattura il

movimento dinamico degli eritrociti consentendo

una visualizzazione 3D del sistema vascolare

perfuso e della microvascolarizzazione retinica

NUOVA TECNOLOGIA

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8x8mm 6x6mm 3x3mm 2x2mm

Angio-Retina Scan

Images courtesy of A. El Maftouhi, OD (Centre Rabelais, Lyon, France)

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3 x 3 mm, 304 x 304 pixels

(radial peripapillary capillary)

4.5 x 4.5 mm, 304 x 304 pixels

(radial peripapillary capillary)

Angio Disc

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Plesso Capillare Superficiale “Normal- Multimodal Imaging”

OCT-A &

En Face Images

OCT-A / B-scan

Overlay

Network capillare a livello dello strato delle cellule ganglionari

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Plesso Capillare Profondo “Normal-Multimodal Imaging”

Network capillare compreso tra il limite più esterno dell’IPL e metà dell’OPL

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Avascular

Retina Esterna “Normal- Multimodal Imaging”

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Coriocapillare “Normal- Multimodal Imaging”

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B-scan

Riscontro del flusso mediante angio B-scan

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Rimozione degli artefatti

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Artefatti

Gli artefatti possono dipendere da:

1) Proprietà intrinseche dell'occhio

2) Il movimento degli occhi

3) Come i dati OCT vengono elaborati e visualizzate

come immagini angiografiche.

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Artefatti - Proprietà intrinseche dell'occhio

Opacità mezzi diottrici

(focali o diffuse)

• Opacità Vitreo = Alterata visualizzazione retina e coroide

• Opacità Sottoretiniche (emorragia)= Alterata visualizzazione coroide

Spaide et al. Retina, 2015

Influenza della lunghezza d’onda: Spectralis vs Swept Source OCT

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Artefatti di proiezione La luce che colpisce il vaso sanguigno

oltre a essere riflessa e tornare allo

strumento passa attraverso il vaso, e può

essere rifratta, assorbito e riflessa da

superfici più profonde. La luce che viene

riflessa da queste superfici quindi

ripassera’ attraverso il flusso di sangue

nel vaso che nel frattempo si è

modificato. Pertanto, qualsiasi luce

riflessa da superfici più profonde

sembrarà cambiare nel tempo e verrà

interpretata al pari di quella riflessa dal

flusso sanguigno (decorrelazione).

Spaide et al. Retina, 2015

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Artefatti di proiezione

Spaide et al. Retina, 2015

Anche in assenza di nuovi vasi, potremmo vedere frammenti di immagini dii vasi retinici sovrastanti

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Artefatti da “Displacement”

Causato dal movimento dell'occhio durante una scansione raster dove

una parte di questa immagine proviene da una regione dell’occhio

mentre la parte rimanente di questa immagine proviene da una regione

discontinua.

L’immagine en face riprodurrà una discontinuità lungo la direzione del B-

scan.

Spaide et al. Retina, 2015

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Un difetto dovuto alla correzione del software di movimento dell'occhio in cui

sono presenti due copie di ogni vaso sanguigno in una parte o in tutta

l'immagine (quando le due acquisizioni sono relative a due zone di retina

leggermente differenti)

Doubling Vessels

Spaide et al. Retina, 2015

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Un difetto dovuto al software di correzione di movimento dell'occhio in cui parte

dell'immagine sembra essere stata allungata, più o meno come se l'immagine

fosse stampato su un foglio di gomma, che viene poi allungato in modo non

uniforme

Artefatti da “Stretch”

Spaide et al. Retina, 2015

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Vessel density: definita come la

percentuale della superficie

occupata da vasi nella zona

segmentata

Flow Index: definito come i valori

medi di decorrelazione nella zona

segmentata

Indici di perfusione

Un software automatico elabora le informazioni fornite dalle

immagini generando una serie di indici di perfusione per le

quattro sezioni en-face della retina.

Per ognuna delle 4 zone en-face, il software elabora gli

indici di perfusione separatamente nella zona

parafoveale (centrale, 3 mm) e perifoveale (tra 3-6 mm)

La zona foveale avascolare (FAZ) viene

automaticamente esclusa dalla misurazioni degli indici

di perfusione.

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Il Significato del Segnale nelle immagini AngioVue

• Gli operatori si troveranno di fronte prevalentemente a 2

situazioni:

– Flusso anomalo nelle zone dove non dovrebbe

essere presente alcun flusso, come vasi anomali

nella retina esterna (e.g.: CNV in AMD).

– Aree anomale di non perfusione (e.g.: SCP e DCP in

DR, RVO, etc.).

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Aree anomale di non perfusione (e.g.: SPC e DCP in DR, RVO, etc.)

Flusso anomalo nelle zone dove non dovrebbe essere presente alcun flusso, come vasi anomali nella retina esterna (e.g.: CNV in AMD)

Il Significato del Segnale nelle immagini AngioVue

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OCT-A e AMD

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Conclusioni: Con l’OCT-A si può effettuare una diagnosi precoce delle CNV di tipo 1 “non essudative” e quindi difficili da individuare con la FAG tradizionale e con lo SD-OCT

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Sono state studiate le CNV di tipo 2 mediante OCT-A. In 14 pazienti è stata individuata una lesione vascolare nella retina esterna, a forma di glomerulo (4/14) o medusa (10/14), circondata da un alone scuro. E' stato dimostrato che l' OCT-A è altamente sensibile nel rilevare le CNV

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Il network neovascolare delle RAP appare come un piccolo ciuffo iperreflettente, con piccoli vasi ad alto flusso di morfologia curvilinea localizzato negli strati retinici esterni con un "feeder vessel" comunicante con la circolazione della retina interna.

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Sono stati osservati i cambiamenti morfologici dei vasi delle CNV nel corso delle settimane

successive al trattamento con IVT di anti-VEGF ed è stata notato un'alternanza di fasi di

regressione e progressione.

• Dopo 24 ore dalla IVT: diminuzione delle dimensioni della CNV con perdita dei

piccoli vasi e restringimento dei grandi vasi.

• Tra i 7 e 12 gg: ulteriore diminuzione delle dimensioni della CNV. Il tronco

centrale rimaneva invariato.

• Tra i 13 e i 18 gg: riduzione massima dei vasi.

• Dopo il 28°gg: riproliferazione.

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Sono state descritte la

sensibilità e la specificità

nell'individuazione di

CNV utilizzando OCT-A.

In 48 occhi, la specificità

del riscontro di CNV

mediante OCT-A rispetto

alla FAG è risultata alta

(91%), ma la sensibilità è

stata del 50% (4/8).

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OCT-A e AMD Neovascolarizzazione di tipo 2: trattamento mensile con anti-VEGF

Optical coherence tomography angiography in treated

type 2 neovascularization undergoing monthly anti-

VEGF treatment

Parravano M et al. Acta Ophthalmol in press

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Metodi

Sono stati arruolati in questo studio pazienti consecutivi con nAMD

trattati con iniezioni di ranibizumab mensili che non mostravano fluido

intra e sottoretinico al B-Scan SD-OCT (CNV inattiva) .

3 valutazioni successive

scopo : valutare se in assenza di attivita’ franca della lesione l’ulteriore

trattamento con antivegf poteva portare ulteriori benefici alle

caratteristiche della lesione

Sono stati valutati mensilmente e hanno ricevuto un esame oftalmologico

completo tra cui:

Misura dell’ acuità visiva (grafici ETDRS)

Esame alla lampada a fessura

Fondo oculare

SD-OCT B-scan

OCT-A

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OCT-A è stato effettuato in tutti gli

occhi a partire dal terzo mese (dopo la

loading phase)

Cubo maculare: 3X3 mm e 6x6 mm

La regolazione dinamica dei limiti di

segmentazione automatica è stata

eseguita su immagini OCTA per

meglio identificare il piano della CNV1

Metodi - OCT-A

1. de Carlo TE et al. Ophthalmology. 2015

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Metodi - OCT-A

L'area della CNV sulle immagini

OCT-A è stata delineata

manualmente alla baseline (prima

del 3 visite mensili consecutive che

mostrano l' AMD inattiva dopo la

loading phase) utilizzando il

software ImageJ versione 1.48v ed

è stata valutata in pixel e poi

convertita in mm2.

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Metodi - FAG

La dimensione della CNV nella fase

iniziale, è stata misurata al momento

della diagnosi sulle immagini FAG

(prima della loading phase) utilizzando

diversi software (IMAGEnet; TRC-50X

Topcon Instrument Corp, Tokyo, Japan).

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Metodi - OCT-A

Misurazioni: sono state effettuate da due differenti esaminatori qualificati e

per l'analisi statistica è stata usata la media di due misurazioni.

Uno degli autori ha analizzato qualitativamente le immagini OCT-A delle

CNV alla baseline, valutando il restringimento dei vasi sul bordo del

complesso neovascolare principale, nonchè la diminuzione della densità dei

vasi sottili e la sua variazione nel tempo

La "One-way analysis” della varianza effettuata con la "Dunnett post hoc

anaysis" è stata utilizzata per analizzare le differenti dimensioni della CNV

durante il follow-up. L'analisi della regressione lineare è stata utilizzata per

esplorare il rapporto tra i cambiamenti nelle dimensioni della CNV e le

diverse variabili alla baseline.

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Risultati - OCT-A

L'analisi Quantitativa OCT-A ha rilevato un'area di CNV di 4,99 +/- 3,99

mm2 alla baseline, che non si è modificata in maniera significativa (5,15 +/-

4,27 mm2; p = 0.99) dopo ulteriori 3 iniezioni mensili di ranibizumab.

Baseline Mese 3 Mese 2 Mese 1

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Risultati - OCT-A L'analisi Qualitativa OCT-A ha rivelato la persistenza della visualizzazione del complesso

neovascolare principale in 9/10 occhi. Tuttavia è stato osservato un sottile restringimento dei

vasi sul bordo della lesione e la riduzione della rete capillare dei vasi sottili all'interno della

CNV in tutti gli occhi..

Non sono state riscontrate relazioni significative tra età, sesso, durata dei sintomi, area della

CNV in FAG al momento della diagnosi, e il cambiamento nelle dimensioni della CNV all' OCT-

A durante il follow-up (p> 0.05 per tutti).

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Modificazioni del network vascolare di una CNV

con un ciclo di tre iniezioni intravitreali mensili di antiVEGF

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CONCLUSIONI

Le CNV di Tipo 2 sono ancora visibili all' OCT-A nonostante la

somministrazione continua di anti-VEGF; le iniezioni intravitreali

mensili di ranibizumab non influenzano le dimensioni delle CNV

inattive.

Le dimensioni delle lesioni e il complesso neovascolare

principale non cambiano durante il breve periodo di follow-up (3

mesi), mentre il plesso capillare mostra attenuazioni.

L'OCT-A potrebbe essere considerato come un valido strumento

per il monitoraggio delle CNV anche in assenza di fluido

sottoretinico o intraretinico.

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OCT-A e RVO

Le occlusioni venose retiniche (RVO) sono una delle principali cause di perdita della vista e

menomazione. La fisiopatologia comunemente accettata per l' occlusione della vena centrale

della retina (CRVO) e per l'occlusione di branca (BRVO) è la trombosi della vena retinica,

che determina una ridotta perfusione capillare e ischemia retinica.

MacDonald D. The ABCs of

RVO: A review of retinal

venous occlusion. Clin Exp Optom 2014;97:311‐323.

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Sono stati riportati i risultati ottenuti studiando 26 occhi con RVO mediante OCT-A. I risultati ottenuti sono risultati coerenti con i risultati clinici, anatomici e fluorangiografici, comprese le zone di perfusione vascolare ridotta, atrofia retinica, dilatazione vascolare, shunt vascolari e alcune forme di edema intraretinico.

L’ OCT-A in associazione con l’ SD-OCT potrebbe avere la stessa efficacia della FAG per la valutazione e la gestione delle complicanze maculari nei pazienti con RVO.

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E' stato descritto il microcircolo

retinico in occhi con RAO

(nonarteritic retinal artery

occlusion) sulla base dell' OCT-A.

L' OCT-A può distinguere con

precisione i plessi capillari retinici

a diversi livelli negli occhi con

RAO e può essere

sufficientemente sensibile per

caratterizzare il grado di ischemia

maculare e le variazioni di flusso

vascolare nel corso delle RAO.

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pre iv I month after

pre iv

BRVO-OCT angiography: SCP

DROP DEI CAPILLARI AREE DI NON PERFUSIONE

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pre iv I month after

pre iv

OCT angiography: DCP

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OCT-A e Diabete

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• La patogenesi della RD è caratterizzata da cambiamenti istopatologici, tra

cui la perdita di periciti, la formazione di microaneurismi e la rottura della

barriera emato-retinica.

• Studi istologici hanno identificato la non-perfusione capillare come una

caratteristica importante di malattie vaso-occlusive tra cui il diabete.

L'occlusione capillare è ritenuta essere un evento precoce significativo che

determina nel tempo ischemia e danni tissutali nella RD.

Cogan DG et al. Arch Ophthalmol 1961

Durham JT et al. Curr Diab Rep 2011

Levy BI et al. Circulation 2008

Background

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• Iniezioni endovenose di colorante dovrebbero essere effettuate con attenzione

perché i pazienti con grave RD tendono ad avere complicanze vascolari

sistemiche come insufficienza renale grave e malattie cardiovascolari;

occasionalmente anafilassi.

• Inoltre la FAG non può visualizzare separatamente le strutture intraretiniche

delle principali reti capillari; le immagini dei capillari superficiali e dei capillari

profondi si sovrappongono perché le immagini FAG sono limitate a 2

dimensioni.

Limiti della FAG

La FAG è un importante strumento diagnostico per valutare le

caratteristiche cliniche del fondo oculare nella RD.

Background

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Area di non perfusione capillare

Prime alterazioni Drop capillari e rarefazione della trama perifoveale

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Area di non perfusione capillare

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AJO 2015

La superficie

media di

retina non

perfusa nel

plesso

superficiale

era

leggermente

più grande di

quella nel

plesso

profondo.

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Nel plesso vascolare superficiale, la

RD determina rarefazione capillare con

aree di non perfusione capillare al di

fuori della FAZ in tutti gli occhi.

Queste aree di non perfusione

capillare sono state delimitate

meglio con l' OCT-A che con la FAG.

Alcune aree di non perfusione nel

plesso capillare superficiale non sono

state rilevate alla FAG.

20 occhi con differenti stadi di RD

Retina 2015

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Nel plesso vascolare profondo

(DCP), aree di non perfusione

capillare al di fuori della FAZ

sono state osservate solo in 7 dei

20 occhi (35%).

Tuttavia, la normale

architettura del DCP è risultata

alterata in tutti i 20 occhi, in

modo tale che il pattern regolare

dei vortici capillari non potesse

essere identificato.

La gravità dei risultati ottenuti

con l'OCTA correla con quelli

riscontrati alla FAG.

Retina 2015

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Retina 2015

E’ stata evidenziata

una significativa

diminuzione della

densità di perfusione

( Vessel Density )dei

capillari retinici che

peggiorava in

relazione alla gravità

della RD

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JAMA 2016

12 occhi con differenti stadi di RD vs

controlli

Rispetto ai controlli, le densità

dei vasi para e perifoveali è

risultata significativamente

ridotta in occhi con RD, e la

FAZ e l'area avascolare totale

erano maggiori negli occhi con

RD.

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JAMA 2016

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JAMA 2016

• La FAG e l'OCT-A concordavano sulla presenza o assenza di non perfusione nel 68 (79,4%) dei quadranti.

• Mediante il coefficiente "Cohen K" è stato valutato che concordavano dello 0,45 (95% CI, 0,21-0,70; p <0,001)

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Area di non perfusione capillare

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Area di non perfusione capillare

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IRREGOLARITA DELLA FAZ

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PLESSO CAPILLARE SUPERFICIALE

PLESSO CAPILLARE PROFONDO

Allargamento della FAZ

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AIM

Retina 2015

retrospective chart review

Foveal avascular zone area image analysis

Allargamento della FAZ

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LA media dell’area della FAZ nel Plesso Superficiale era:

1) 0.25 ± 0.06 mm2 nel gruppo di controllo

2) 0.37 ± 0.07 mm2 nel gruppo NRD

3) 0.38 ± 0.11 mm2 nel gruppo RD

La media dell’area della FAZ nel Plesso Profondo era:

1) 0.38 ± 0.11 mm2 nel gruppo di controllo

2) 0.54 ± 0.13 mm2 nel gruppo NRD

3) 0.56 ± 0.12 mm2 nel gruppo RD

Sia nel gruppo NRD che in quello RD, la media dell’area della FAZ del plesso

superficiale e profondo era significativamente aumenata rispetto al gruppo di controllo (P<0.01).

Non sono state riscontrate differenze significative tra l’area della FAZ degli occhi con NRD e NRDP .

control group

NDR group

Retina 2015

Allargamento della FAZ

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AIM

Graefes 2015

Allargamento della FAZ

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L'angolo del diametro massimo della FAZ può essere utilizzato per differenziare gli occhi sani da occhi con retinopatia diabetica In occhi sani sia 0° (±15°) che 90° (±15°) nel 72.0 % dei casi nello strato superficiale e nel

76% nello strato profondo hanno mostrato un angolo tipico.

In occhi con RD sia 0° (±15°) che 90° (±15°) solo nel 6.9 % dei casi nello strato superficiale e 13.8 % nello strato profondo hanno mostrato un angolo tipico.

Graefes 2015

Allargamento della FAZ

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Uno studio comparativo cross-sectional

65 pazienti con diabete mellito (113 occhi)

62 controlli sani (85 occhi)

AIM

Graefes 2015

Allargamento della FAZ

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Nel gruppo di pazienti no-RD, il contorno della FAZ visualizzato aveva lo stesso

aspetto regolare dei controlli sani e lo spazio perivascolare era uniforme.

Nel gruppo NRDP, il contorno del FAZ diventava irregolare e lo spazio

perivascolare più grande. Questo risultato è diventato più evidente nel RDP.

Graefes 2015

Allargamento della FAZ

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Microaneurismi

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MAs Imaging

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Deep capillary plexus

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AJO 2015

I Microaneurismi (MA) erano localizzati principalmente nel plesso profondo

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• Solo il 62% dei MA riscontrati tramite FAG erano visualizzati con l’OCTA.

• All’ OCT-A, il numero di MA era significativamente più alto nel plesso capillare profondo rispetto al plesso capillare superficiale (P = 0,034).

• La maggior parte dei MA si trovavano ai margini di una zona di non perfusione capillare all’ OCT-A.

Retina 2015

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Ishibazawa et al. AJO 2015

Neovasi

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Ishibazawa et al. AJO 2015

Neovasi

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• OCT-A può facilmente rilevare i cambiamenti nei diversi strati

della retina come aree di non perfusione retinica,

cambiamenti nella forma della FAZ, microaneurismi e neovasi

anche nelle prime fasi di RD.

• OCT-A potrebbe consentire una quantificazione automatica e

oggettiva della non perfusione capillare ed evidenziare un

potenziale segno di ischemia maculare nella RD.

• OCT-A può essere clinicamente utile per valutare l'effetto

terapeutico dei trattamenti per RD nella regione maculare.

Conclusioni