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F i è a l l o S c i l i a r Sentiero dei masi

Oachner Höfeweg italienisch

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sentiero dei masi aica di fiè

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Page 1: Oachner Höfeweg italienisch

F i è a l l o S c i l i a r

S e n t i e r o d e i m a s i

Page 2: Oachner Höfeweg italienisch

Brennero

Trento - Verona

Bressanone

Chiusa

Bolzano -Nord

Bolzano -Sud

BOLZANO

Prato all‘Isarco

Fiè allo Sciliar

Presule

Aic a di Fiè

S anta Caterina

Tires

Castel Presule

Siusi allo Sciliar

Castelrotto

Santa Caterina

Page 3: Oachner Höfeweg italienisch

AUTONOME PROVINZ BOZEN - SÜDTIROL

PROVINCIA AUTONOMA DI BOLZANO - ALTO ADIGE

Cofinanziato nell‘ambito del programma Obiettivo 2 - 2000/2006

S e n t i e r o d e i m a s i

Escursione suggestiva attraverso un paesaggio naturale e

rurale molto diversificato, sulle pendici meridionali

della media montagna di Fiè

Page 4: Oachner Höfeweg italienisch

© 2008Comune di Fiè allo Sciliar

Concept & CopyArnold Karbacher

[email protected]

TextArnold Karbacher

Peter OrtnerIrene ParnigottoRainer SeberichHermann Vötter

TranslationAlex Fichera

Photo Ripartizione natura e paesaggi

Ufficio Beni archeologiciMaria-Luise GöglArnold Karbacher

Benjamin Obkircherwww.fotorier.itwww.iceman.it

www.tappeiner.it

Art & DrawingJudith Winkler

www.juwin.com

I n d i c e

i n d i c e

01 Castel Presule Castello & Streghe p. 6

02 „Wirtskeller“ Refrigerio & cantine p. 8

03 Flora e fauna Media montagna & Mediterraneo p. 10

04 Paesaggio culturale Natura & Cultura p. 14

05 Geologia Vulkani & Coralli p. 16

06 Masi ed arte Architettura & Arte p. 18

07 Preistoria e protostoria Storia & Sentieri p. 20

08 Chiese Chiese & Cappelle p. 22

09 Carta Panoramica Aica di Fiè p. 24

Page 5: Oachner Höfeweg italienisch

Stagione consigliata:tutto l‘anno, sebbene l‘estate sia molto calda

Punto di partenza: Castello di Presule 856 m, parcheggio

Punto d‘arrivo: Chiesetta di Santa Caterina 867 m

Dislivello: discesa 130 msalita 140 m

Percorso: ca. 8 km

Tempo di percorrenza:ca. 4-5 ore

I l s e n t i e r o d e i m a s i d i A i c a d i F i è

_ D a l C a s te l l o d i P r e s u l e a l l a C h i e s e t t a d i S a n t a C ate r i n a

Il sentiero che dal Castello di Presule conduce alla Chiesetta

di Santa Caterina è caratterizzato da scorci di vita contadina

e tesori artistici conservati molto bene. Attraversando l‘intero

versante soleggiato della media montagna di Fiè si ammira un

paesaggio rurale e naturale estremamente diversifi cato, reso

prezioso da una grande varietà fl oristica e faunistica.

Il percorso è lungo, ma può essere percorso anche in brevi tratte

parziali e invertendo il senso di marcia. È possibile infatti acce-

dere al sentiero in diversi punti, lungo sentieri di congiunzione

indicati in planimetria (pag 24) da linee punteggiate:

➤ presso Mitterpsenn

➤ da Oberpsenn a maso Gstatsch

➤ presso Innerpeskoler

➤ da Federer a maso Guntschöll

➤ da maso Front ad Aica di Fiè

➤ da maso Unterharder ad Aica di Fiè

Il tratto dal Castello di Presule ad Aica di Fiè, passando per

il “Wirtskeller”, Oberpsenn e Guntschöll, è percorribile anche

con il passeggino.

I bambini troveranno particolarmente entusiasmante il passag-

gio del ponte sospeso sul Rio Laus, poco a valle di Aica di Fiè.

Per ritornare a Presule è possibile valicare a piedi i prati dello

Schnaggenkreuz 1010 m, sentiero n° 5, oppure si può pren-

dere l‘autobus del trasporto pubblico che porta direttamente a

Presule.

Il sentiero attraversa i terreni privati di masi e diverse vie abi-

tate. La gente del luogo è lieta di mostrare le proprie abitudini

di vita quotidiana. Per questo è particolarmente importante ri-

spettare i terreni e le usanze.

Page 6: Oachner Höfeweg italienisch

66

Veduta dal sentiero dei masi su Presule e sulla torre

polveriera, con Sciliar e Croda del Maglio sullo sfondo

Il castello di Presule sorge nel punto più strategico dell‘altipia-

no, in cui la via proveniente dalla val d‘Isarco si congiunge con il

sentiero preistorico che da Fiè conduce in val di Fassa, passan-

do per Tires e per il Passo di Costalunga. Il dosso su cui sorge il

castello presenta tre versanti quasi perpendicolari sulla gola del

Rio Sciliar. Poco a monte del castello, già citato nel 1279, sorge

una torre in pietra accessibile al pubblico, dalla cui sommità si

gode una vista meravigliosa. La torre, tutt‘ora chiamata „Pulver-

turm”, cioè polveriera, è attribuibile alla prima metà del 13° sec.

e dal 2007 è circoscritta anche da un percorso circolare.

I signori di Fiè, luogotenenti dei vescovi di Bressanone ed in

seguito dei Conti del Tirolo, si appropriarono del potere seco-

lare all‘interno del vescovato e trasferirono sia

la propria residenza, sia il tribunale dal loro ca-

stello di valle al castello di Presule. Il castello ri-

mase in loro possesso dal 1450 al 1805. L‘aspet-

to attuale del castello è attribuibile alla volontà

di Leonhard von Völs (1458-1530), politico,

uomo d‘armi, gestore per volontà dell‘impera-

tore delle saline di Hall, governatore per più di

30 anni dei territori all‘Adige e nel Burgraviato

0 1 _ C a s t e l l o & S t r e g h e

C a s t e l P r e s u l e

Castel Presule

Page 7: Oachner Höfeweg italienisch

77

di Merano, consigliere ed amico intimo dell‘imperatore Massi-

miliano, „l‘ultimo cavaliere“. La rocca corrispondeva a quanto di

più moderno e sofi sticato si conoscesse in materia di difesa mi-

litare e comfort abitativo. Leonhard von Völs riuscì a raggiun-

gere lo stato di signore libero e ricondusse la propria genealogia

alla famiglia patrizia romana dei Colonna, dai quali acquistò

il diritto di inserire la colonna nel proprio stemma di famiglia.

Le colonne sono tutt‘ora contenute nello stemma del Comune

di Fiè. Ricaddero nel periodo della sua giurisdizione i famosi

processi alle streghe, tenuti in Presule nel 1506 e 1510, le cui

atrocità sono ricordate da una lapide posta dal Comune pro-

prio davanti al castello, nonché la guerra dei contadini (1525),

durante la quale il castello, in cui si trovavano „gli editti della

libertà“, venne occupato dagli stessi.

La famiglia tuttavia si estinse ed il castello, con il suo prezioso

inventario, andò incontro a rapido decadimento, nonostante

gli sforzi di alcuni illustri pro-

prietari, succeduti in frequenti

passaggi di proprietà, tra cui

spiccano l‘allora presidente

della Camera di Commercio

di Bolzano Franz Anton von

Kofler ed il ricchissimo col-

lezionista d‘arte Alexander

Günther di Monaco di Bavie-

ra. Lo stesso Günther incaricò

nel 1893 il giovane architetto

di Amburgo Fritz Schuma-

cher, divenuto in seguito un

famoso urbanista, a restaurare

l‘intero maniero ed arredare il

Rittersaal, la sala dei cavalieri.

Dal 1981 il castello fu acqui-

stato da una fondazione ad

hoc, per renderlo accessibile al

pubblico e utilizzarlo per ma-

nifestazioni culturali.

Lo stemma sopra al portale esterno del castello ricorda il famoso castellano Leonhard von Völs (1458-1530)

Il cortile interno con la loggia

Page 8: Oachner Höfeweg italienisch

8

Lungo il sentiero che collega Prato Isarco e Presule si trova il

cosiddetto Wirtskeller, la „cantina dell‘oste“. Questa veniva

usata come dispensa dalla locanda di Presule, ex Gasthof Rose,

in cui stivare e conservare vino, speck e formaggio, disponendo

di un „sistema di raff reddamento naturale“. Grazie alla sua

posizione la cantina divenne presto uno spartano, ma molto

apprezzato luogo di ristoro, dotato persino di una pista per

birilli.

Nel corso degli anni tuttavia, l‘edifi cio decadde e oggi non ri-

mangono che poche mura in rovina. Durante il recente ripri-

stino del sentiero dei masi, questi muri sono stati in parte re-

staurati, rendendo nuovamente percepibile, specie nei mesi più

caldi, l‘effi cacia di questo stupefacente frigorifero naturale.

Dagli anfratti di una antica frana fuoriescono getti di aria fredda. Il fenomeno è riconducibile alla struttura a camino ed

al maggior peso specifi co dell‘aria fredda che attraverso esso

scende a quote inferiori. Gli interstizi tra i massi della frana in-

fatti, presentano diversi sbocchi, posti a quote diverse del pen-

dio. Se l‘aria in essi contenuta è più fredda di quella circostante,

essa scende per gravità, richiamando aria calda attraverso le

aperture superiori. Nel passaggio sotterraneo l‘aria assorbe an-

che vapor acqueo che viene ceduto in seguito per condensazio-

ne, producendo un ulteriore raff reddamento dovuto al calore

latente di condensazione. L‘aria fredda, più pesante, fuoriesce

dagli sbocchi a quota più bassa e presenta una temperatura

0 2 _ R e f r i g e r i o & c a n t i n e

Il „Wirtskeller“ presso Presule; sullo sfondo si

vede la struttura riedificata, in primo piano a sinistra

sono riconoscibili i fori di uscita dell‘aria fredda

Sorbo degli uccellatori

W i r t s k e l l e r

Page 9: Oachner Höfeweg italienisch

9

media annuale di 12-15° C. Laddove la circolazione dell‘aria

nel sottosuolo è particolarmente veloce, la temperatura può es-

sere ancora più bassa, producendo il fenomeno delle buche di ghiaccio.

Questo fl usso continuo di aria fredda genera un particolare mi-croclima locale, in cui proliferano licheni, muschi e felci (indice

di elevata umidità). Inoltre le

basse temperature consentono

l‘insediamento di specie parti-

colari come il rododendro, al-

trimenti diff uso solo a quote

superiori. Una vera lezione di

ecologia applicata!

Alcuni contadini utilizzano

ancora oggi le buche di ghiac-

cio come frigorifero naturale.

Come funzionano le buche di ghiaccio

Presso le buche di ghiaccio è possibile trovare alberi di castagno vicino ad arbusti tipici di quote alpine più elevate come il rododendro

Deposito di frana con vege-tazione tipica; sullo sfondo è riconoscibile il „Wirtskeller“

C i r c o l a z i o n e d ‘ a r i a

C i r c o l a z i o n e d ‘ a r i a

W i r t s k e l l e r

Page 10: Oachner Höfeweg italienisch

10F l o r a e f a u n a

Il sentiero dei masi di Presule è caratterizzato da boschi misti e

da margini boschivi ad elevata biodiversità. I margini del bosco

rappresentano un prezioso confi ne ecologico tra vegetazione

forestale a fusto ed arbustiva e le ampie aree coltivate a prato

e pascolo.

La presenza di copertura e l‘abbondanza di cibo data da fi ori e

frutti è apprezzata sia dagli animali del bosco che da quelli che

prediligono i prati. Nelle ore notturne i caprioli escono dalla

foresta per brucare l‘erba, così anche i rapaci, i corvi e le averle

dipendono dalla vegetazione arborea per crescere i loro picco-

li, poiché trovano cibo solo negli spazi aperti. Castagni, faggi,

noci, frassini, sorbi e tigli off rono al picchio ottime possibilità

0 3 _ M e d i a m o n t a g n a & M e d i te r r a n e o

L‘elegante stipa pennata, detta anche erba delle fate, è comune nelle formazioni

erbose steppiche e viene utilizzata dagli “Schützen”

e dai musicisti della banda di Fiè e di Aica per ornare i

propri cappelli

Capriolo e Roverella

Page 11: Oachner Höfeweg italienisch

11

di creare un nido nel cavo

dei tronchi. Tra le conifere

troviamo abeti rossi, pini

silvestri e larici. Il bosco misto di media montagna

si completa con salici, be-

tulle e pioppi tremoli.

Proseguendo lungo il sen-

tiero dei masi, da Gemoa-

ner in direzione Aica di

Fiè, si costeggia un arido

costone porfirico esposto

al sole, sul quale prevale

il bosco di roverella, una

quercia dalle esigenze me-

diterranee. In primavera è

Orniello

Picchio

Page 12: Oachner Höfeweg italienisch

12

possibile ammirare le infi orescenze bianche dell‘orniello; del

prugno spinoso e del ciliegio canino. Accanto all‘orniello ed

alla roverella, sono diff usi lo scotano, la vescicaria ed il corniolo.

I boschi radi di arbusti ospitano invece molte specie vegetali

Macaone

Limite tra boschi e prati

F l o r a e f a u n a

Page 13: Oachner Höfeweg italienisch

13

submediterranee quali la lattuga rupestre; il vincetossico, il

lilioasfodelo maggiore, l‘eliantemo maggiore, il tamaro, il citiso

peloso, la clematide eretta ed il geranio sanguigno.

Dove i pendii sono troppo ripidi o strapiombanti, si insedia-

no formazioni erbose aride con numerose specie tipiche della

steppa. Così come sono diff use molte specie vegetali tipiche

delle basse latitudini, il bosco di roverella è popolato anche da

una fauna mediterranea, presente in questa zona considerata

il confi ne di distribuzione settentrionale. Tra i rettili vanno ci-

tati il saettone comune, la lucertola muraiola ed il ramarro. Su-

gli steli d‘erba delle formazioni erbose steppiche è facile trovare

la mantide religiosa, così come tra i fi ori multicolori non è raro

imbattersi in numerose farfalle, tra cui la zigena, il podalirio e

il macaone.

Mantide religiosa Ramarro

Geranio sanguigno

Page 14: Oachner Höfeweg italienisch

14P a e s a g g i o c u l t u r a l e

La strada panoramica e la costruzione di case

più recenti e moderne non hanno compromesso

il paesaggio culturale e largamente naturale di

Aica di Fiè. L‘insediamento ora dotato di rete di

irrigazione ma un tempo condizionato dall‘ari-

dità del luogo, sorge su colline modellate dalla

glaciazione, alcune delle quali furono abitate già

in epoca protostorica. L‘infl uenza secolare del-

le attività colturali nella zona di Aica di Fiè e di

Presule è evidenziata dalla presenza di castagni,

ciliegi e noci, unitamente alla presenza del bosco

di latifoglie.

Il castagno fu molto apprezzato già in epoca pro-

tostorica, ma soprattutto durante l‘impero roma-

no si diff use in qualità di specie importante sia

dal punto di vista colturale che come essenza ar-

borea caducifoglie. Il largo impiego del suo legno

come palo di sostegno per le vigne ne giustifi ca la diff usione

nelle aree di produzione vinicola.

Grazie al clima mite, la vite da vino viene coltivata qui da molte

generazioni. Durante il medioevo i contadini erano costretti a

pagare una tassa ai loro signori, sia che questi fossero detentori

del potere secolare che temporale. Il tributo prevedeva soprat-

0 4 _ N a t u r a & C u l t u r a

Il castagno è un albero caratteristico di questo

paesaggio colturale

La particolare esposizione ha reso Aica di Fiè una zona

vitivinicola di lunghissima tradizione

Page 15: Oachner Höfeweg italienisch

15

tutto cereali e formaggio, ma specie nella zona di Aica la tassa

veniva liquidata in forma di vino. Ciò spiega anche la particolare

attenzione con cui in questa zona si è da sempre guardato alle

caratteristiche costruttive dei masi vitivinicoli. Verso la metà

del 19° secolo la viticoltura subì forti contraccolpi, ma oggi si

registra una ripresa incoraggiante e la qualità del vino è in parte

eccellente. Se fi no a un secolo fa il paesaggio era ampiamen-

te caratterizzato da superfi ci coltivate a grano e segale e, come

seconda coltura, a grano saraceno, la coltura di cereali è oggi

pressoché scomparsa dal territorio comunale di Fiè, lasciando

il posto a prati da sfalcio.

I dintorni sono ora modellati da vigneti terrazzati, prati pun-teggiati da singoli alberi da frutto, piccoli boschi di castagno

e, su superfi ci più limitate, coltivazioni di frutti di bosco. Sin-

goli alberi di gelso ricordano l‘oramai tramontata economia

locale del baco da seta. Un paesaggio colturale così strutturato

e diversifi cato lascia ancora molto spazio alla natura. Anche i

muri a secco costituiscono un habitat ideale per molti picco-

li animali, come per esempio lucertole e lumache e per piante

come il semprevivo, la borracina e le felci.

Sopra l‘entrata del maso Front è apposto un bassorilievo in arenaria, raffigurante un coltello da innesto, un grappolo d‘uva ed una foglia di vite

Abitanti tipici dei muri a secco: felci eliofile, borracina e semprevivo

Colture di ieri e colture di oggi: gelso e mirtillo nero

Page 16: Oachner Höfeweg italienisch

16G e o l o g i a

Il maso Gemoaner è una famosa locanda per il „Törggelen“,

l‘autunnale tradizione locale tra vino e castagne. Da questo

angolo di Aica di Sotto si gode una panoramica d‘insieme di

tutta la valle di Tires, fi no al

„Rosengarten“, posto ad orien-

te. Sul versante opposto della

valle rimane sospeso il paese

di Collepietra. Il pendio cli-

maticamente più favorevole è

però occupato da Aica di Fiè,

territorio di antica tradizione

rurale, caratterizzato da sin-

goli masi sparsi. Da quassù si

vede anche la città di Bolzano,

mentre in alto sono visibili le

successioni stratigrafi che delle

Dolomiti, relative a deposi-

ti di età compresa tra 240 e

280 milioni di anni fa.

0 5 _ V u l c a n i & C o r a l l i

Veduta dal Gemoaner verso la valle di Tires con il

Catinaccio sullo sfondo

Veduta della successione stratigrafica della

valle Ritz / Brie

Page 17: Oachner Höfeweg italienisch

17

La valle di Tires è percorsa dal Rio Brie e presenta un imbocco

stretto e angusto. Le pareti circostanti sono costituite da ros-

so porfi do atesino, appartenente al complesso vulcanico della

piattaforma porfi rica atesina.

Sopra al porfi do poggia l‘arenaria della val Gardena, la quale

disgregandosi ha prodotto terre fertili e coltivabili. Essa è facil-

mente riconoscibile negli strati del ripido impluvio che scen-

de dal Cavone, segnando il confi ne comunale tra Fiè e Tires.

Questa vistosa stratifi cazione rossastra rappresenta un libro

aperto sulla genesi e struttura geologica della zona. L‘arenaria

è a sua volta coperta dagli strati gessosi a Bellerophon e dagli

strati marnosi della Formazione di Werfen che testimoniano

le ripetute invasioni dell‘antico mare denominato Tetide. Gli

strati di Werfen sono tipicamente ricchi di fossili di lumache

e conchiglie.

L‘imponente muraglia del Catinaccio è una antica barriera

corallina e la sua immagine rimanda ad un paesaggio origina-

rio molto simile ad un arcipelago dei mari del sud.

La principale componente del Catinaccio è la

Dolomia dello Sciliar. La forma attuale della

barriera è il risultato della tettonica a plac-

che e delle forze erosive. La faglia estesa tra

Collepietra e Prato all‘Isarco, fi n giù nella

conca di Bolzano è nota come „linea di

Tires“ ed è responsabile del maggiore

sollevamento del Catinaccio rispetto

allo Sciliar, di circa 800 metri.

Modello interno di un gasteropode, dalla Forma-zione a Bellerophon (ca. 255-250 milioni di anni fa)

Claraia clarai (Emmrich). Impronta di alcuni bivalvi provenienti dalla Formazione di Werfen (ca. 250-245 milioni di anni fa)

Ammonite appartenente alla famiglia delle Gymnitidae, Dolomia dello Sciliar (ca. 235-230 milioni di anni fa)

Page 18: Oachner Höfeweg italienisch

18M a s i e d a r t e

Chi percorresse con occhio attento e consapevole il variegato

paesaggio naturale e colturale che circonda Aica di Fiè, non si

soff ermerebbe solo sulle particolarità storico-artistiche note

e risapute, ma sarebbe colpito anche dalle antiche (e nuove) di-

more della gente. Ciò che aff ascina è il carattere sparso di que-

sti insediamenti, posti a quote diverse, nell‘intento di sfruttare

ogni angolo di questo paesaggio colturale e naturale, a costo di

un notevole isolamento eppure raggiunti da una fi tta rete vie

d‘accesso e poderali.

Gli archeologi hanno individuato molte tracce di insedia-mento risalenti ad epoche preistoriche. Gli storici e studiosi di

archivi hanno potuto rico-

struire la presenza di alcune

famiglie e di alcuni masi fi no

al primo medioevo. In quel

tempo la strada che conduce-

va a Tires era dotata di nume-

rose torri, aventi funzione di

difesa, che in seguito furono

inglobate nella costruzione

di edifici rurali. Particolare

importanza ebbero all‘epoca i

masi a vocazione vitivinicola

e ciò sviluppò una notevole

tradizione edilizia.

0 6 _ A r c h i t e t t u r a & A r t e

Il Fronthof posto sul ripido pendio e interamente

edificato in lastre di pietra omogenee è il più grande

maso risalente ad epoca gotica presente in Alto Adige

Retro del Federerhaus. L‘annessa scala a chiocciola di epoca gotica è perfetta-

mente conservata fino al secondo piano. Non è visibile

esternamente la torre romanica inglobata

Page 19: Oachner Höfeweg italienisch

19

Non sorprende quindi, ma è architettonicamente interessante

notare la presenza in molti masi, di resti di strutture edili anti-

chissime, tra cui le fondamenta, la volta delle cantine, gli archi

d‘ingresso, così come gli aff reschi di corridoi e stanze abitative.

Sebbene questi elementi siano in parte poco

vistosi e di modesta fattezza, questi masi rap-

presentano dei monumenti di inestinguibile

valore culturale e scrigni di bellezza celata.

Alcuni di questi cimeli rimangono nascosti

all‘occhio del visitatore attento, perché apparte-

nenti alla sfera intima familiare oppure perché

distanti dal percorso segnato. Ciò nonostante,

oltre alla curiosa disposizione frammentata

degli insediamenti rurali sul territorio, molti di

questi dettagli storico-artistici possono essere ammirati da vici-

no. Le antiche stanze rivestite in legno, come ad esempio quelle

di maso Gemoaner, invitano nei mesi autunnali alla tradizione

locale del „Törggelen“.

Particolare dell‘impressionante stube gotica del maso Unterpsenn

Presso il maso Fingerhof una bassa pensilina posta sopra l‘ingresso ad arco, protegge un affresco risalente al 13° sec., rafigurante S. Giorgio, S. Margherita e S. Floriano

Meritevole d‘attenzione è la cantina di maso Fronthof dotata di colonna in pietra arenaria e quattro imponenti arcate

Page 20: Oachner Höfeweg italienisch

20P r e i s t o r i a e p r o t o s t o r i a

Nel 1978 i lavori di scavo per la posa dell’impianto di irri-

gazione di Aica misero in luce profonde stratigrafi e con

episodi di antropizzazione relativi a più momenti del

neolitico, della protostoria e dell’età romana: eviden-

temente anche i primi coltivatori della storia si erano ac-

corti della particolare feracità del territorio di Aica.

Le più antiche testimonianze archeologiche risalgono a

6.000 anni fa, quando nei terreni adiacenti i masi Finger

e Zafl uner si installarono le abitazioni e i campi di piccole

comunità di agricoltori neolitici. I terrazzi off rivano ampie zone

pianeggianti ben esposte al sole e terreni facilmente dissodati .

Gli scavi archeologici e le analisi della composizione dei suoli

hanno mostrato che in più punti del territorio di Aica vennero

ricavati con piccoli muri di terrazzamento dei campicelli dove

coltivare l’orzo. I dintorni di questi insediamenti erano adibiti

al pascolo di pecore, capre e bovini.

Nell’età del bronzo e poi del ferro (all’incirca tra il 2000 a.C.

e il 100 d.C.) i rilievi presenti

a Presule, Zafluner, Finger, i

territori adiacenti i masi Kom-

patsch, Mongadui, Federer, l’area

tra Grosssteinegg e Schnaggen

vennero scelti per costruire dei villaggi. Tra le attività principali

cui erano dediti gli abitanti

è rilevante l’agricoltura e l’allevamento. Gli allevatori

conoscevano molto bene e

soggiornavano molto spesso

nelle aree alpestri d’alta quo-

ta: nell’Alpe di Siusi, sullo Sciliar e sul Monte Cavone

sono stati riconosciuti diver-

si insediamenti stagionali

protostorici a carattere reli-

gioso e produttivo.

0 7 _ S t o r i a & s e n t i e r i

Riproduzione in minia-tura in piombo di ascia

dell‘antica età del Bronzo da Castel Presule

Grande punta di selce ritoccata dalla localitá

Schnaggen

Piccola fibula di bronzo, conformata ad ascia, dalla necropoli di epoca romana

presso il maso Kompatscher

Frammenti di ceramica di epoca neolitica, venuti in luce nei pressi del maso Finger

Page 21: Oachner Höfeweg italienisch

21

Nell’età romana sorsero nu-

merose fattorie tra Presule e

Tires. Gli ampi spazi pianeg-

gianti dei terrazzi e del Monte

di Aica offrirono condizioni

climatiche e ambientali mol-

to favorevoli. In particolare

l’ampia sommità pianeggian-

te del Gfell ospitò un complesso di discrete dimensioni. Gli

abitanti scelsero il pianoro antistante al maso Kompatsch,

situato solo poco più a valle, come necropoli per seppellire i

propri defunti. Il cimitero mostra una certa monumentalità:

alcune tombe recano una lapide su cui è incisa l’età e il nome

del defunto.

Considerato che in età romana era usanza seppellire i morti

lungo le strade, è molto probabile che nelle vicinanze del maso

Kompatsch passasse un percorso viario che univa la Val d’Isar-

co con la Val di Fassa attraverso il Passo Nigra. Probabilmente

alcune parti dell’attuale “Sentiero dei Masi” ripercorrono que-

sto tracciato.

Corredo di una tomba a cremazione dalla necropoli di epoca romana presso il maso Kompatscher

Stele funeraria di Severa dalla necropoli di epoca romana del maso Kompatscher

Page 22: Oachner Höfeweg italienisch

22c h i e s e

La parrocchia di Fiè aff onda le sue origini nell‘epoca carolingia

e presenta una notevole estensione, comprendendo la valle di

Tires e gran parte della Val d‘Ega. La percorrenza media per

raggiungere la chiesa parrocchiale variava da 1 a 4 ore, ragione

per cui le comunità contadine, chiamate „Malgreien“, a partire

dal 12°/13° sec. si dotarono di luoghi di culto locali, piccole

chiese in stile romanico, nelle quali il parroco di Fiè inviava sa-

cerdoti durante i giorni di festa. Naturalmente i borghi presero

il nome dei santi patroni di queste piccole chiese. In un‘epoca

in cui non esistevano forme di assistenza sociale e nemmeno

assicurazioni contro la grandine, la gente si rivolgeva ai santi e

talvolta erano le stesse chiese ad aiutare i contadini bisognosi,

attingendo alle off erte o ad altre entrate ecclesiali in cambio di

interessi. Ciò creò un legame stretto tra la gente e la propria

chiesa, esplicitato dalle sfarzose decorazioni di altari e aff reschi,

con cui gli uomini competevano nel rendere grazie. Nel corso

del 15° secolo che fu l‘epoca di maggior gloria del Tirolo, qua-

si tutte le chiese fi liali della parrocchia di Fiè, e tra queste anche

S. Caterina ad Aica, furono ammodernate in stile gotico.

Alcuni masi, tra cui anche il

Gemoaner e l‘Außerpeskol-

ler lungo il sentiero dei masi,

costruirono una cappella pro-

pria, in cui la famiglia recitava

il rosario.

La chiesa di S. Caterina sorge lungo l‘antichissimo

sentiero che dalla Val d‘Isarco conduce alle valli dolomitiche ladine.

Dal 15° sec. in poi quindi: S. Caterina diviene la

protettrice dei carrettai

I capitelli e crocifissi lungo la via invitavano a pregare o fungevano da sosta per i morti lungo il cammino che conduceva al cimitero

Molti capitelli e cappelle sono frutto dell‘arte religiosa popolare, come questa cappella del 1736 presso il maso Innerpeskoler

0 8 _ C h i e s e & C a p p e l l e

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S. Caterina in Aica di Fiè

La chiesa, citata già nel 1293, fu originariamente dedicata a

S. Michele – l‘adiacente maso si chiama appunto „Michaeler“.

Verso la fi ne del 15° secolo l‘abside romanica fu sostituita da

un coro gotico al quale venne aggiunto, sul versante nord, il

campanile ed il soffi tto della navata venne decorato con una

volta stellata.

Particolare attenzione meritano gli aff reschi risalenti all‘incirca

al 1420, riccamente policromatici e mai ritoccati, presenti sulla

parete esterna rivolta a sud. Dotati di notevole espressione e

mimica, essi narrano la storia di Caterina, fi glia del re di Ales-sandria che a causa della distruzione dell‘immagine idolatrica

(1a fi la superiore) viene processata dall‘imperatore Massimino

(2), frustata (3) e rinchiusa in una torre dove viene consolata

dagli angeli (fi g. 5, sopra alla crocifi ssione sopra alla porta), per

avere rifi utato di idolatrare l‘immagine pagana imposta. L‘im-

peratore la obbliga a discutere anche con alcuni fi losofi pagani

(fi g. 6), ma lei riesce addirittura a convertire alcuni di loro al cri-

stianesimo. Questi vengono messi al rogo da Massimino (1a fi la

inferiore). Anche l‘imperatrice venuta a visitarla nella notte (2),

si lascia convertire e viene per questa ragione decapitata (3).

Allora l‘imperatore decide di condannare la santa alla ruota,

ma alcuni angeli distruggono la stessa (4, a destra dell‘ingres-

so). Infi ne anche la santa muore decapitata (5) e viene sepolta

sul Sinai, dove l‘imperatore Giustiniano erige nel 557 il famoso

Convento di S. Caterina (6).

Particolarmente preziosi sono gli affreschi realizzati sul versante meridionale della chiesa

Veduta parziale degli affre-schi esterni di S. Caterina, tra cui S. Michele con la bilancia dell anime e una rappresen-tazione sovradimensionata di S. Cristoforo, patrono dei viaggiatori e avversario della morte precoce

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P R Ö S E L S P R E S U L E S 878 m

U M S U M E S 930 m

St

Alter F

Faust

Besserer Gump

Zalter

Wolfram

Dosser

Riefer

Flod

PröslerhofSchloss Prösels

St. Nikolaus

Kircher

Schantl

Schlosshof

Flunger

Wirtskeller

Schnaggenkreuz1010 m

BirnbaumPero

Moroder

P r ö s l e r R i e d

Karnoder

Schneiderle

Page 25: Oachner Höfeweg italienisch

Oberpsenner

V Ö L S E R A I C H A A I C A D I F I È 873 m

B R E I E NB R I È 800 m

Prackfoler620 m

Unterpsenner

Gemoaner

Gstatsch

Innerpeskoler

Gfinker

GuntschöllerLaitnkeller

Federer

Zoar

MasunerWieser

Strohdecker

HanigFront

Oachner Wirt

Unterharder

Putzer

ObergamperTschötscherKöhler

TreiblMichaeler

St. Kathrein S. Caterina870 m

StampferKompatscher

Mongadui

Schönblick1193 m

F E S T P L A T Z

Mioler

Partschiller

Alter Fausthof

Finger

Untergamper

Außerpeskoler

Oberpatigl

Br

ei

ba

ch

Mitterpsenner

HängebrückePonte sospeso

Pulser

euz

Kofler

Frimmler

Gfrener

St. Johann

➤ presso Mitterpsenn

➤ da Oberpsenn a maso Gstatsch

➤ presso Innerpeskoler

➤ presso Federer a Guntschöll

➤ da maso Front ad Aica di Fiè

➤ da maso Unterharder ad Aica di Fiè

L‘impegnativo tragitto può essere suddivi-

so in tratte parziali più brevi ed è percor-

ribile anche in senso inverso. È possibile

infatti accedere al sentiero in diversi pun-

ti, lungo sentieri di congiunzione indicati

in planimetria da linee punteggiate: