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24 Giugno 2010 - Anno 3 - Numero 25 energia tradizionale pag. 9 ambiente sostenibile pag. 43 energia alternativa pag. 25 Il Sole24Ore BusinessMedia S.r.l. - Via G. Patecchio, 2 – 20141 Milano Nuove tariffe biorarie Guida alla scelta per le piccole imprese Il regime in vigore dal 1° luglio muta abitudini e modi di produrre Risposte ai dubbi e offerte in campo Più incentivi che mercato Le rinnovabili attirano ma faticano a crescere Gli industriali chiedono alle banche di premiare sviluppo e consumi Cari e incerti gli investimenti in Italia Nelle pompe di calore il futuro prossimo della climatizzazione Sistema unico per il caldo e il freddo Nuove tecnologie e sostegno al credito per favorire il rilancio del settore

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24Giugno 2010 - Anno 3 - Numero 25

energia tradizionalepag. 9

ambiente sostenibilepag. 43

energia alternativapag. 25

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Nuove tariffe biorarieGuida alla sceltaper le piccole impreseIl regime in vigore dal 1° lugliomuta abitudini e modi di produrreRisposte ai dubbi e offerte in campo

Più incentivi che mercatoLe rinnovabili attiranoma faticano a crescereGli industriali chiedono alle banchedi premiare sviluppo e consumiCari e incerti gli investimenti in Italia

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5

Storia di copertina:

25 Molti incentivi, poco mercato vero.Il fascino e i misteri delle rinnovabili

27 La mappatura degli investimenti:le operazioniIl bilancio costi-benefici

28 Le rinnovabili in BorsaIncentivi: croce, delizia o falso problema?

29 Il fotovoltaico italiano sulla vetta del GW.In Europa secondo solo alla Germania

31 Come cambia il Conto energia

32 Regole incerte e assurde competizioni.Quanto costa investire nel nostro Paese

33 Magazzini vuoti e tante richieste inevase

Situazione, previsioni, speranze:parlano gli addetti ai lavori

35 L’ambiente dà un calcio alla crisi.Forti segnali di ripresa a inizio 2010

Finanziamenti&Risparmi:36 Il Credito Cooperativo sostiene

le rinnovabili. La procedura per ottenerei finanziamentiCon Marevivo concorso internazionaleper sfruttare il sole delle Isole minori

Esperienze&Carriere:37 Un punto di monitoraggio fotovoltaico

inaugurato nel Polo di Navacchio

La tecnologia Samares per le rinnovabili

40 C’era una volta un vecchio magazzino.Ora c’è l’edificio modello della Schüco

41 Un catalogo ricco di sole e geotermia

giugno 2010

energia tradizionale

energia alternativa

Storia di copertina:9 Il mercato libero e le tariffe biorarie

cambiano abitudini e modi di produrre

11 Le domande dei consumatori di frontealla possibilità di liberalizzazione

12 Il vademecum delle piccole impreseper una scelta di effettiva convenienza

13 Più flessibilità con la bioraria.Così dice Ortis

14 Azienda che cerchi offerta che trovi

News&mercati:18 La centrale Ergosud va a… ritmo ridotto

Presto il raddoppio delle stazionicon self service

19 Rezia ora si chiama Repower,ma nulla cambia per i clienti

Anche Egl cambia “immagine”

Enel comunica alla Pa solo via postaelettronica

20 Un Balsamo per l’aria di Cinisello:il nuovo impianto di teleriscaldamento

Finanziamenti&Risparmi:21 I progetti per le reti elettriche intelligenti.

A chi si rivolge la proposta di incentivi

Un’iniziativa che sostiene anche i piccolie favorisce l’innovazione tecnologica

Esperienze&Carriere:23 Città Studi produce sapere ed energia

5 Sommario 7 Energy map

Storia di copertina:

43 La nuova era della climatizzazionesarà trainata dalle pompe di calore

45 La crisi è più forte del meteoe frena le vendite

47 La centralizzazione è la formula vincentecon l’impianto-sistema per caldo e freddo

48 Sistemi radianti integrati nei controsoffittiper hotel, retail, scuole e centri direzionali

49 Così Clivet e Climaveneta fanno efficienza

51 Mitsubishi ti dà il nuovo con il vecchio.La building automation di Schneider Electric

52 Le proposte Samsung per residenzialee grandi imprese

53 La barriera di Daikin contro gli sprechi

54 Via i pannelli da pavimenti e pareti.Ora moduli a soffitto e preassemblati

Stalherz affina il riscaldamentoa battiscopa

56 Le pompe di calore Robur vannoa metano. Più efficienza e risparmiper Grafiche Antiga

Per i capannoni sistema di raffrescamentoad aria naturale

57 Da Toshiba per l’Hard Rock Cafèdi Venezia sofisticato sistemadi controllo elettronico

News&Mercati:

58 Calano in Italia le emissioni di gas serrama il traguardo di Kyoto resta lontano

59 Gli edifici pubblici di Lombardia e Liguriachiedono un sistema di qualità energetica

ambiente sostenibile

Economia&Finanza

61 È ripresa o continua il grande freddo? Tutti d’accordo sulla scarsità di liquidi

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Agenda

64 Al via il “campionato” italiano del solare

La posta del lettore

65 Commenti e opinioni giunti in redazione

Impianti e siti regione per regioneLe novità segnalate da Energia24

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RICERCA OFFSHORELuogo: Golfo di TarantoAmbito: permesso di ricerca per eventuali pozzi esplorativi finalizzati alla produzione di idrocarburiStato progetto: l’Unmig (Ufficio nazionale minerario idrocarburi geotermia) del ministero dello Sviluppo economico ha accettato le due istanze di permesso di ricerca presentate lo scorso novembreProgetto sviluppato da ShellNote: con questa opportunità Shell espande la presenza esplorativa offshore in Italia. Dallo scorso anno, infatti, è già presente nel Canale di Sicilia

PARCO EOLICOLuogo installazione: Nicosia, Leonforte e Nissoria (En)Tecnologia: eolicaPotenziale produttivo: Repower ha rilevato 11,6 MW di potenza installata, su un totale di 30 MW. Il parco eolico produrrà circa 52 GWh l’anno di energia elettricaStato progetto: acquisitoProgetto sviluppato da Repower che ha rilevato da Maestrale Green Energy il 39% del nuovo parco eolico siciliano “Giunchetto”Note: la produzione dell’impianto, secondo le stime aziendali, sarà in grado di soddisfare i consumi di 26mila famiglie

CONVENZIONE AMBIENTALELuogo: Ostiglia (Mn)Ambito: convenzione ambientale per la riqualificazione energetica; realizzazione di due turbine a gas con sistema di riduzione NOx; demolizione dei vecchi serbatoi; installazione di un impianto fotovoltaico su edificio pubblicoStato progetto: convenzione firmataProgetto sviluppato da E.on e Comune di OstigliaNote: il progetto ha ottenuto il parere favorevole della Commissione Via nel 2009 e ora si attende la conclusione dell’iter autorizzativo

SERVIZIO ENERGETICOLuogo: Provincia del Medio CampidanoAmbito: servizio energetico di manutenzione degli impianti elettrici, termici, idrico-sanitari, fognari e di climatizzazione; fornitura di combustibile; ottimizzazione dei consumi con sistema di telecontrollo e regolazione a distanzaPotenziale: 13% di risparmio sulla bolletta energetica, 30 tonnellate di combustibile in meno e quasi 100 tonnellate di emissioni tagliate all’annoStato progetto: in corsoProgetto sviluppato da CofelyNote: dopo aver vinto la gara nel 2008, la società di servizi energetici ha ottenuto la proroga per altri tre anni del contratto energia

IMPIANTO FOTOVOLTAICOLuogo installazione: Pieve Fissiraga (Lo)Tecnologia: solare fotovoltaicaPotenziale produttivo: la potenza installata è di 712,80 kWpsu una superficie di 15.000 metri quadrati. La stima di produzionedi energia elettrica è di 820.000 kWh all’annoStato progetto: attivatoProgetto sviluppato da Mx Group sulla copertura del capannone industriale dell’azienda T.a.Note: sono stati utilizzati 3.240 moduli, disposti in 162 stringhe da 20 moduli ciascuna, e sette inverter. L’impianto consentirà di risparmiare l’emissione annua di 380.000 kg di CO2

IMPIANTO FOTOVOLTAICOLuogo installazione: San Filippo del Mela (Me)Tecnologia: solare fotovoltaica su centrale termoelettricaPotenziale produttivo: sono stati installati 800 kW, suddivisi in 200 sul tetto del capannone dove viene stoccato il gesso e 600 interamente a terra Stato progetto: completatoProgetto sviluppato da EdipowerNote: l’investimento per gli impianti fotovoltaici è stato pari a 4 milioni di euro. Nell’ottica di abbattimentodelle emissioni inquinanti, Edipower ha installatosui gruppi termoelettrici anche impiantidi desolforazione e denitrificazione, ha sostituitoi catalizzatori e ha avviato la sperimentazioneper l’utilizzo in centrale di bio combustibili liquidi

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9

STORIA DI COPERTINA

Il mercato libero e le tariffe biorariecambiano abitudini e modi di produrreLa liberalizzazione ha coinvolto tre Pmi su quattro, ma poco meno del 9%delle famiglie. Le risposte dell’Autorità ai quesiti sollevati dalle nuove regole.A confronto le offerte dei principali rivenditori di energia elettrica

Il 1° luglio 2010 la liberalizzazione

dei mercati energetici per le fami-

glie e per le piccole e medie imprese

compirà tre anni.

Si può considerare questo periodo

sufficiente per poter affermare che

l’opportunità di poter cambiare for-

nitore di energia elettrica e gas, da

parte delle famiglie e delle piccole e

medie imprese italiane, sia un feno-

meno in via di consolidamento

nell’immaginario collettivo?

Per quanto riguarda le piccole e

medie imprese possiamo dire che la

liberalizzazione del mercato della

vendita di energia elettrica e gas sia

un dato assodato e diffuso. La rile-

vazione periodica dello Sme Busi-

ness Panel dell’area Databank di

Cerved Group (che considera im-

prese tra 3 e 250 addetti) attesta

una quota di Pmi che già dispongo-

no di un contratto liberalizzato su-

periore al 75%.

Per quanto riguarda le famiglie il pro-

cesso è ancora in divenire. È quindi

possibile immaginare una progressi-

va accelerazione di questo processo

e una sempre maggiore predisposi-

zione delle famiglie all’accesso a ser-

vizi di vendita di energia sul mercato

libero? Quali potrebbero essere le

condizioni di accelerazione (o di fre-

no) di questo processo?

Secondo i dati dell’Autorità per

l’energia elettrica e il gas alla data

energia tradizionale

11

storia di copertina 6/2010

Lorenzo Fanoli

del 31 dicembre del 2009, il 91,1%

delle famiglie italiane mantiene un

contratto di maggior tutela. Ciò si-

gnifica che la liberalizzazione ha

coinvolto poco meno del 9% delle

famiglie. In termini relativi, il fenome-

no è ancora marginale, ma in termini

di valori assoluti comincia tuttavia a

essere interessante. Nel quarto tri-

mestre 2009 i passaggi di contratto

a mercato libero delle famiglie sono

stati poco meno di 300mila.

Se questo tasso di crescita si mante-

nesse inalterato il fenomeno riguar-

derebbe circa 1.200.000 famiglie

l’anno.

Per le imprese che operano sui mer-

cati energetici liberalizzati diventa

interessante e importante potersi at-

trezzare per rispondere alle doman-

de che i consumatori si fanno di fron-

te all’ipotesi di accedere a questa

opportunità.

L’indagine qualitativa, che Customer

Asset Improvement di Cerved Group

ha realizzato nello scorso autunno,

ha cercato di portare alla luce il siste-

ma di domande implicite ed esplicite

delle famiglie di fronte alla liberaliz-

zazione. Il risultato è sintetizzato da

domande (raccolte in sintesi nello

schema che correda questo articolo

- ndr) che variano da importanti ne-

cessità di rassicurazione di base sulla

continuità del servizio e sulle garan-

zie di universalità (che, in realtà, do-

vrebbero fare capo alle aziende di

distribuzione) a volontà di autono-

mia di comportamento di consumo,

richieste e aspirazioni di appartenen-

za, scelta delle fonti di energia, rela-

zione diretta con l’azienda di vendita.

Questi elementi più articolati e con

una maggiore componente psicolo-

gica potranno costituire fattori im-

portanti di distinzione tra i vari com-

petitors e costituire driver futuri delle

dinamiche di switching. La condizio-

ne di base dovrà, però, essere costi-

tuita da una diffusa e consolidata

chiarezza e consapevolezza dei mec-

canismi e della struttura del mercato,

in particolare riguardo alla distinzio-

ne tra l’universalità - garantita dal si-

stema di regole e di controllo soprat-

tutto rivolta agli attori della distribu-

zione - da un lato, e, dall’altro la

possibilità di libertà di scelta che ri-

guarda esclusivamente la vendita e le

condizioni commerciali.

Inoltre, la data del 1° luglio non rap-

presenta solo un “anniversario”, ma

potrebbe proporre un elemento di

novità per quanto attiene in partico-

lare il mercato domestico. È, infatti,

la data di inizio dell’introduzione del-

le tariffe biorarie per tutti (anche per

coloro che si sono trasferiti sul mer-

cato libero e non hanno scelto que-

sta opzione). Se i risultati dell’indagi-

ne svolta - che hanno fatto emergere

l’attenzione e l’interesse verso misu-

re che consentano l’adozione di

comportamenti virtuosi nell’uso

dell’energia elettrica - avessero una

loro effettiva consistenza quantitati-

va, nel giro di pochi anni si dovrebbe-

ro verificare una serie di fenomeni

interessanti e significativi nelle abitu-

dini delle famiglie italiane. In partico-

lare nelle abitudini di utilizzo degli

elettrodomestici. Tali modifiche po-

trebbero incidere non solo sul merca-

to della vendita di energia e dei com-

portamenti di consumo, ma anche

nei settori degli apparati elettrici ed

elettronici a uso domestico e della

domotica con offerta di strumenti

che permettano la programmazione

dei tempi di avvio e funzionamento

di lavastoviglie, lavatrici e altri elettro-

domestici di uso quotidiano.

Infine, parallelamente alla diffusione

delle tariffe biorarie, potrebbero svi-

lupparsi altri fenomeni nel mercato

della produzione e vendita di energia

elettrica che già oggi possono essere

considerati complementari. Si pensi

alla diffusione di sistemi solari foto-

voltaici domestici che producono (e

consentono di consumare) maggiore

energia nelle fasce orarie di maggior

prezzo previste dalle tariffe biorarie;

oppure all’ipotesi di disporre di mo-

dulazione di potenza utilizzabile se-

condo le diverse fasce orarie.

Le domande dei consumatori di fronte alla possibilità di liberalizzazione

Fonte: Cai

12

storia di copertina 6/2010

Che cosa sono le condizioni

biorarie standard

dell’Autorità?

Le condizioni biorarie standard

dell’Autorità differenziano il prezzo

dell’energia elettrica a seconda del

momento del consumo: più elevato

fra le ore 8 e le 19 e più basso dalle 19

alle 8 del mattino dal lunedì al venerdì,

i fine settimana e i giorni festivi. La

scelta delle condizioni biorarie stan-

dard è vantaggiosa, rispetto alla tradi-

zionale fornitura monoraria, se alme-

no i due terzi dei consumi vengono

concentrati nelle più convenienti ore

notturne, nel weekend, nei festivi. Le

biorarie dell’Autorità possono essere

scelte sul “mercato tutelato”, ovvero

dalle piccole imprese e dalle famiglie

che decidano di non cambiare vendi-

tore. Per poter aderire alle condizioni

biorarie standard dell’Autorità o a of-

ferte biorarie sul mercato libero, oc-

corre comunque essere dotati di un

contatore elettronico, leggibile a di-

stanza, o di un contatore tradizionale

in grado di misurare separatamente

l’energia consumata nei diversi mo-

menti della giornata.

Le biorarie standard sono

più convenienti delle

condizioni monorarie?

La scelta delle condizioni biorarie stan-

dard è vantaggiosa, rispetto alle condi-

zioni monorarie dell’Autorità, se si riesce

a concentrare più del 67% dei consumi

nelle più convenienti ore notturne, nel

weekend, nei festivi.

BOLLETTA ELETTRICA

Il vademecum delle piccole impreseper una scelta di effettiva convenienzaDalle modalità di richiesta all’individuazione delle fasce più opportunetutto ciò che occorre sapere per trarre maggiori vantaggi dal nuovo regime

dalle 8.00

alle 19.00

dalle 19.00

alle 8.00

PER OTTENERE REALE RISPARMIO

PIÙ DEL 67% DEI CONSUMIVA CONCENTRATO NELLA FASCIA NOTTURNA

TARIFFA NORMALE TARIFFA AGEVOLATA

Fonte: Energia24 di dicembre 2009

L’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha deciso il varo della bolletta bioraria. La partenza ufficiale è fissata per il primo luglio. In realtà l’opzione, che riguarda gli utenti domestici vincolati a una potenza contrattuale massima di 3,3 kW (l’85% del

totale), sarà possibile dopo opportuni avvisi e spiegazioni contenute in tre bollette consecutive. Si preannuncia un iter non breve poiché 13 milioni di contatori elettronici dovranno essere riprogrammati per consentire la registrazione dei consumi nelle diverse ore. Di seguito proponiamo un promemoria con le risposte dell’Autorità ai principali quesiti sollevati dal nuovo regime dedicati agli utenti domestici e in particolare alle imprese con meno di 50 dipendenti e con un fatturato annuo fino a 10 milioni di euro.

13

storia di copertina 6/2010

le condizioni biorarie

standard?

Le biorarie standard dell’Autorità posso-

no essere scelte solo dalle piccole impre-

se alimentate in bassa tensione o dai

clienti domestici. Per poter aderire alle

condizioni biorarie, occorre comunque

essere dotati di un contatore elettroni-

co, leggibile a distanza, o di un contato-

re tradizionale in grado di misurare se-

paratamente l’energia consumata nei

diversi momenti della giornata.

Ho la monoraria,

la bioraria?

Se si ha un contatore in grado di mi-

surare separatamente l’energia con-

sumata nelle diverse fasce orarie, si

possono richiedere le condizioni bio-

rarie standard al fornitore attuale (il

distributore locale o l’impresa di ven-

dita costituita o designata dal distribu-

tore stesso), che deve applicarle entro

90 giorni dalla richiesta.

le biorarie standard?

Se si è un cliente domestico o una pic-

cola impresa alimentata in bassa ten-

sione e si ha un contatore in grado di

misurare separatamente l’energia

consumata nelle diverse fasce orarie,

e si è già passato al mercato libero, per

ottenere le condizioni biorarie stan-

dard si deve cambiare contratto: per

questo bisogna rivolgersi all’impresa

che fornisce il servizio di maggior tu-

tela e si deve anche recedere dal con-

tratto in vigore, rispettando i termini e

le modalità di preavviso. Per semplifi-

care l’operazione, sarà l’impresa che

fornisce il servizio di maggior tutela a

trasmettere il recesso al venditore che

ho deciso di abbandonare.

Esistono condizioni

biorarie diverse

da quelle standard?

Si, esistono anche altre offerte biora-

rie a condizioni e prezzi definiti libera-

mente dai venditori, che possono es-

sere scelte da chi decide di passare al

mercato libero.

delle condizioni biorarie?

Tutti i clienti domestici e le

piccole imprese alimentate in bassa

tensione che hanno le caratteristi-

che per richiederlo (clienti con con-

tatore elettronico teleletto e clienti

a cui alla data del 30 giugno 2007

erano applicate strutture tariffarie

biorarie) possono usufruire del prez-

zo biorario.

Cosa cambia rispetto

alle biorarie precedenti?

Per i clienti domestici che in

precedenza avevano aderito a una op-

zione bioraria era previsto un sistema

di “rete di protezione” in modo da ga-

rantire al cliente stesso di non pagare

mai più di quanto previsto dalle condi-

zioni monorarie. Le nuove condizioni

biorarie standard per i clienti domestici

non hanno questa rete di protezione.

Di conseguenza, se i consumi dei clien-

ti sono concentrati per più del 33%

nella fascia F1, la bioraria standard ri-

sulta più cara rispetto alle condizioni

monorarie dell’Autorità. Per i clienti

non domestici la “rete di protezione”

già non esisteva nel passato.

A cosa corrispondono

La fascia F1 comprende il pe-

riodo della giornata che va dalle 8 della

mattina alle 19 della sera per tutti i

giorni dal lunedì al venerdì.

La fascia F23 comprende il periodo del-

la giornata che va dalle 19 della sera

alle 8 della mattina del giorno dopo e

l’intera giornata di sabato e domenica,

nonché i giorni festivi.

Si considerano giorni festivi: 1 genna-

io; 6 gennaio; lunedì di Pasqua; 25

aprile; 1 maggio; 2 giugno; 15 ago-

sto; 1 novembre; 8 dicembre; 25 di-

cembre; 26 dicembre.

Più flessibilità con la bioraria. Così dice OrtisUn sistema più efficiente e un servizio più equo per i consumatori. Saranno queste le conseguenze dell’introduzione della tariffa bioraria secondo Alessandro Ortis, pre-sidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas. «Si offre a ciascun consumatore una possibilità di risparmio che si riflette in un beneficio per tutto il sistema nazionale - ha spiegato il manager -. Ciascun cliente pagherà l’energia elettrica consumata a un prezzo il più possibile aderente al costo necessario per produrla». Per spingere i clienti a spostare i consumi nelle fasce meno costose è stato proposto di estendere la tolle-ranza a 4 kW per due ore a tutti i clienti domestici con il contratto a 3 kW e si prevede che per un paio d’anni i vincoli di potenza siano agganciati all’orario di utilizzo con una maggiore flessibilità dopo le 21. L’Autorità per l’energia ha fissato anche degli standard ben precisi per i rimborsi in caso di interruzione del servizio. L’entrata in vigore di queste regolamentazioni è progressiva, dal 2009 al 2013, a seconda del numero di utenti serviti dal distributore e chi ha più di 100mila clienti in bassa tensione è già coinvolto. Gli indennizzi sono erogati dal venditore di energia in bolletta senza che il cliente ne faccia richiesta, a patto che i pagamenti siano regolari, entro il primo ciclo di fatturazione utile decorsi 60 giorni dall’interruzione (180 giorni nel caso di interruzioni che riguardino più di 2 milioni di utenti). Oltre al rimborso automatico, si può richiede-re anche il rimborso di eventuali danni ad apparecchi o macchine, rivolgendo una contestazione scritta al proprio fornitore.

14

storia di copertina 6/2010

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storia di copertina 6/2010

Nota:Le offerte indicate in sintesi nella tabella si riferiscono a quanto rilevato sui siti di alcune delle principali aziendefornitrici di energia in data 20 aprile 2010

L’Autorità per l’energia elettrica e il gas - www.autorita.energia.it - mette a disposizione sul proprio sitoalla pagina www.autorita.energia.it/cgi-bin/elettricita_elencovenditoriaccreditatil’elenco completo dei rivenditori accreditati sul mercato con le relative offerte aggiornate

Per saperne di piùwww.hera.it

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Per saperne di piùwww.linea-piu.it

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Sorgenia

Micro impresasoluzioni energetiche per studi, uffici e negozi

Piccola impresaRid8 Special Pmi: 8% di risparmio sempre che raddoppia due mesi l’annoEnergia Pulita: solo elettricità da fonti rinnovabili

Media aziendasoluzioni e prodotti per aziende medie che lavorano su più turni,servite in media tensione

Grande Industriaofferte su misura per acciaierie, cementifici, cartiere e altre

informazione aziendale

ENERGIA: SAS LA TIENE SOTTO CONTROLLO

CON LA BUSINESS INTELLIGENCE

Il mondo delle utilities sta vivendo un importante momento di trasformazione dove l’accelerare dei processi di aggrega-

zione e l’introduzione di nuove tecnologie (come la Generazione Distribuita, le Energie Rinnovabili e le Smart Grid) comportano un aumento sia delle informazioni da gestire sia del livello di incertezza, oltre alla contemporanea diminuzione dei tempi e delle risorse a disposizione.In questo contesto la defi ni-zione di un effi cace processo analitico e decisionale per-mette di cogliere in anticipo i segnali, positivi o negativi, che arrivano dai dati di business. Con l’obiettivo di ottimizzare l’utilizzo degli asset, nel rapporto con il cliente (in essere o potenziale) e più in generale delle risorse aziendali. In particolare le soluzioni SAS di Business Analytics per il mercato delle utilities supportano l’intera catena del valore e aiutano a prevedere l’impatto delle decisioni prima che vengano prese e a capire come e dove allocare le risorse per ottenere signifi cativi ritorni sugli inve-stimenti.

UN CASO DI SUCCESSO

E-On: a tutta energia con SASE-On, uno dei più grandi gruppi energetici al mondo a capitale interamente privato, ha realizzato un progetto con SAS per potenziare la gestione della vendita di energia e formulare offerte commerciali dotandosi di funzionalità di ricalcolo e pricing. Le aree di intervento hanno riguardato un portafoglio in cui sono stati integrati tutti i dati riguardanti la stima del consumo da parte di un cliente, quelli di pricing e fatturazione e controllo.«L’obiettivo del progetto – dichiara Marco Rocco, Direttore Dipartimento Supply & Pricing di E-On – è stato quello di abilitare una gestione integrata del portafoglio con una reportistica in tempo reale che ponesse le basi per l’analisi rapida del portafoglio, lo sviluppo prodotti e una migliore integrazione con la casa madre».«Grazie a SAS Sustainability Management – conclude Alessandro Cugno Garrano, Senior IT Manager – è stato messo in sicurezza il dato e migliorata la gestione dell’offerta. L’accesso al dato è limitato a un numero ristretto di persone e, allo stesso tempo, fl essibile perché può essere utilizzato in modo intuitivo per migliorare le proposte commerciali e individuare le tendenze di mercato».

OPPORTUNITÀ PER IL MERCATO DELL’ENERGIA

In particolare il Predictive Asset Management con-sente un effi cace monitoraggio degli impianti produttivi e delle reti, e l’adozione di politiche manutentive “modellate” sull’andamento storico delle variabili signifi cative, arrivando a predire

Fonte: SAS

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Per informazioni:

SASNumero verde 800 012 [email protected]/italy

Fonte: SAS

con largo anticipo eventi di guasto diversamente non facilmente prevedibili. Tutto ciò consente la minimizzazione dei costi operativi, l’ottimizza-zione dei piani di produzione e la ricerca dell’effi -cienza focalizzandosi sulle analisi e l’esecuzione delle attività critiche e il monitoraggio di tutti gli aspetti di Sostenibilità. Le soluzioni di Demand Forecasting permettono di determinare in maniera rapida e puntuale la domanda di energia e del conseguente portafoglio energetico, nell’ottica di minimizzare gli sbilan-ciamenti e gli oneri di copertura e di ottimizzare le fonti e gli impieghi. Contribuendo anche ad un contenimento della domanda energetica dei costi, oltre che alla copertura del rischio.Collaborando con i più importanti player ener-getici SAS ha maturato importanti esperienze nella gestione del trading e delle vendite, defi -nendo modelli specifi ci per la segmentazione dei clienti, l’offering ed il pricing. Alla base di ciò ci sono le metologie di customer insight e le recenti innovazioni nel campo della sentiment analysis, social network analysis e del text mining che estendono le possibilità di profi lazione del cliente e di defi nizione dei target.SAS fornisce in tutti questi ambiti un supporto per l’individuazione real-time della migliore offerta da proporre al cliente fi nale che manifesti l’intenzione di rescindere un contratto, contri-buendo alla sua fi delizzazione.

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news&mercati

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6/201024

Benzina meno cara e stazioni di

servizio più moderne. Queste le

intenzioni del Governo riassunte nel

protocollo di lavoro sui carburanti,

appena stilato dal ministero dello

Sviluppo economico con le associa-

zioni dei consumatori e le compa-

gnie petrolifere. Tante le misure

previste dal documento: in primo

luogo c’è il raddoppio delle stazioni

dotate di colonne self service, che

dovrebbero passare dal 40 all’80%

del totale, arrivando a circa 15mila

impianti. Si è discusso anche di un

possibile accordo con l’Abi per dif-

fondere carte prepagate senza com-

missioni per pagare al self service.

Poi si vuole introdurre un prezzo

massimo settimanale, che le compa-

gnie possono soltanto diminuire,

prevedendo anche una lettura più

chiara dei prezzi esposti (senza l’in-

dicazione dei millesimi). Lo scopo è

allineare la distribuzione dei carbu-

ranti al modello europeo, non solo

sul versante dei prezzi, ma anche su

quello dell’offerta nelle stazioni di

servizio. A questo proposito, il Go-

Presto il raddoppio delle stazioni con self service

CARBURANTI

LA POLEMICA DI SCANDALE

La centrale Ergosud va a ritmo ridottoÈ scontro sull’utilizzo al 30-40 per cento dell’impianto di Crotone costato450 milioni di euro. La replica di Terna alle accuse: eccesso d’offerta

L’inadeguatezza della rete di tra-

smissione elettrica italiana è un

problema che tocca da vicino anche le

centrali termoelettriche. Prova ne è

la produzione limitata al 30-40%

dell’impianto di Scandale, in provincia

di Crotone, di recente inaugurato da

Ergosud, joint venture paritetica tra

Eon e A2a che nell’opera ha investito

circa 450 milioni di euro.

La centrale appena entrata in funzio-

ne utilizza tecnologia a grande effi-

cienza a gas a ciclo combinato, ha una

capacità di 814 MW e in linea teorica

sarebbe in grado di fornire una produ-

zione annuale di 5 TWh pari al fabbi-

sogno di 250mila famiglie, oltre un

terzo di quelle che vivono in Calabria.

La rete di trasmissione della Regione,

tuttavia, secondo le due compagnie

energetiche è inadeguata determi-

nando un utilizzo fortemente limitato

dell’impianto. In estate sarà operativa

una seconda unità e la produzione

potrebbe arrivare al 60%, ma sempre

in funzione dell’entità della domanda

e della congestione della rete.

L’amministratore delegato di Eon Ita-

lia, Klaus Schafer, giudica senza

mezzi termini l’intoppo: «Non è bello

inaugurare un impianto che ha richie-

sto un investimento importante e poi

utilizzarlo per il 30-40%. Stiamo fa-

cendo pressione su Terna per arrivare

a una soluzione che consenta il pieno

utilizzo». Di parere opposto Terna.

Gianni Armani, direttore operations

Italia della società di tramissione elet-

trica, ha affermato che «la rete di tra-

smissione non è responsabile di limi-

tazioni alla produzione della centrale

termoelettrica Ergosud di Scandale.

Eventuali restrizioni al pieno utilizzo

dell’impianto potrebbero derivare

dalle condizioni del mercato e non da

presunte inadeguatezze della rete». Il

manager ha poi aggiunto: «La centra-

le di Scandale è la quinta centrale ter-

moelettrica in una regione che ha uno

dei fabbisogni di energia elettrica più

bassi d’Italia e tale che potrebbe esse-

re soddisfatto da uno solo degli im-

pianti termoelettrici attualmente in

esercizio. In un mercato elettrico co-

me quello calabrese, caratterizzato da

un eccesso di offerta, vince chi riesce

a produrre a costi più bassi. Se la cen-

trale di Scandale sarà in grado di com-

petere, non sarà soggetta a limitazio-

ne alcuna».

verno vorrebbe ridurre nei prossimi

tre anni il numero dei distributori,

scendendo da 24mila a 16mila, atti-

vando il fondo indennizzi per com-

pensare i gestori che decideranno di

chiudere. Altre idee allo studio sono

la possibilità di vendere sempre più

prodotti diversi dai carburanti e al-

lungare gli orari di apertura. Quanto

bisognerà aspettare per vedere que-

sti provvedimenti? L’obiettivo, ha

spiegato il sottosegretario Stefano

Saglia, è realizzare queste misure in

un anno.

.com

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news&mercati 6/201024

Solo posta elettronica certifica-

ta. È quanto ha deciso di spe-

dire Enel in caso di comunicazioni

alla Pubblica amministrazione.

Dietro alla scelta, il Piano e-Gov

2012 che ha proprio l’obiettivo di

estendere la Pec in tutti gli ambiti

d’intervento e comunicazione del-

la Pa. Questo dovrebbe consentire

non solo l’abbattimento del nume-

ro di carta inviata ai Comuni,

quantificata in 2,5 milioni di pezzi,

ma anche la riduzione dei tempi e

delle risorse utilizzate, con eviden-

ti benefici per i cittadini, per le am-

ministrazioni e per l’azienda.

Il protocollo verrà applicato innan-

zitutto con la Regione Friuli Vene-

zia-Giulia.

E in futuro Pec per tutti: Enel si è,

infatti, impegnata a valutare la

possibilità di utilizzare la posta cer-

tificata anche per l’invio delle bol-

lette ai clienti.

Enel comunica alla Pa solo via posta elettronica certificata

SI PARTE DAL FRIULI VENEZIA GIULIA

Eora chiamiamola Repower, giusto per semplificare

le varie denominazioni che caratterizzavano le so-

cietà svizzere del Gruppo Rätia Energia (qui in Italia

conosciuta come Rezia): Re Italia (sub holding), Rezia

Energia Italia (realtà cui faceva capo il trading), Rei

Produzione (società responsabile sviluppo progetti) e

Dynameeting (vendita all’utente finale).

Fabio Bocchiola, direttore della filiale italiana,

aggiunge:«L’obiettivo è sottolineare l’aspetto di ope-

ratore a tutto tondo e internazionale del gruppo». I 25

mila clienti sono già stati allertati. Per loro solo un

cambio di denominazione sulle fatture.

Nessuna novità, invece, nel target dell’azienda: Re-

power rimarrà focalizzata sulle Pmi che «continue-

remo a seguire con consulenti più che con agenti di

commercio - spiega Bocchiola -. Il nostro cliente tipo

spesso non ha in azienda un Energy manager e chie-

de a noi consulenza». E nessun cambiamento nep-

pure a livello di azionisti che rimangono Canton

Grigioni 46%, Egl 21%, Alpiq 25%, Borsa di Zu-

rigo 8%. L’azienda, attiva in Italia dal 2002, possie-

de nel nostro Paese due impianti di generazione

elettrica, una centrale a ciclo combinato in Campa-

nia e un parco eolico in Basilicata. Tra gli sviluppi

futuri spunta anche il solare termodinamico. Regio-

ne di punta la Sicilia dove, come spiega il manager

di Repower, è stato costituito un pool di aziende.

m.c.cer.

Rezia ora si chiama Repower, ma nulla cambia per i clienti

RIASSETTO DEL GRUPPO SVIZZERO

Anche Egl cambia immagineMakeup della corporate image anche per Egl.Con un nuovo logo la società svizzera ormai vuole evidenziare come si sia evoluto il modello di business che, da realtà puramente idroelettrica è diventataun operatore di trading energetico con propri assete una presenza in oltre 20 Paesi europei.E per dare più enfasi anche un nuovo pay off: “Networking Energies”.

news&mercati

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6/201024

Giammaria Stefania

IMPATTO AMBIENTALE

Un Balsamo per l’aria di Ciniselloil nuovo impianto di teleriscaldamentoÈ entrato in funzione nell’ottobre dello scorso anno per 1.900 famiglie.Presto la struttura finanziata da Smec servirà imprese ed esercizi commerciali

Per la nostra città, una fonte di

energia pulita e a basso costo,

che diminuisce la dipendenza dai

grandi player del mercato e permet-

te lo sviluppo di un’efficace politica

ecosostenibile, in una delle aree del-

la Lombardia più critiche a livello di

impatto ambientale››.

Così il sindaco di Cinisello Balsamo,

Daniela Gasparini, all’inaugura-

zione dell’impianto di teleriscalda-

mento che si è svolta nel comune a

nord di Milano lo scorso aprile. La

struttura, finanziata da Smec (Socie-

tà Multiservizi Energia Cinisello Bal-

samo) con un investimento di 20

milioni di euro, è entrata in esercizio

nel mese di ottobre 2009 e, al mo-

mento, rifornisce di energia trenta

condomini e circa 1.900 famiglie

utenti; entro la fine di quest’anno, è

previsto il collegamento con altri

sessantadue edifici, per un totale di

3.111 alloggi serviti.

‹‹L’impianto non si limiterà a riforni-

re le abitazioni private - ha dichiara-

to Marino Cavagni, presidente di

Smec -; nel corso dei prossimi mesi

contiamo di raggiungere anche la

clientela degli esercizi commerciali e

delle imprese locali, nell’ambito di

un progetto che punta a fare della

cintura dei Comuni dell’area circo-

stante il parco Nord Milano un’isola

energetica indipendente e dal ridot-

to impatto ambientale››.

Peculiarità della centrale di teleri-

scaldamento di Cinisello Balsamo è

la dotazione di un impianto interno

di cogenerazione, progettato, rea-

lizzato e installato dal system inte-

grator bresciano Ab Energy, che

provvederà anche agli eventuali in-

terventi di manutenzione e assi-

stenza.

‹‹Una tecnologia “virtuosa “- ha sot-

tolineato il presidente della Utility -

che combina la produzione di ener-

gia termica ed elettrica, attraverso il

recupero delle emissioni del calore

disperso durante il processo di riscal-

damento e il contenimento della di-

spersione in atmosfera di CO2: ri-

spetto a una tradizionale centrale

elettrica, i livelli di efficienza sono

molto più elevati, perché non c’è

spreco di risorse. Inoltre, l’assenza di

caldaie presso gli edifici raggiunti ri-

duce al minimo il rischio di inciden-

ti››. Nel dettaglio, la struttura è costi-

tuita da due motori alimentati a

metano, ciascuno della potenza di

2.400 kW e in grado di erogare

2.500 kW di energia termica, con un

recupero del calore di raffreddamen-

to dei motori e dei fumi di scarico di

2.600 kW complessivi. Le quattro

caldaie a gas metano di integrazione

riserva, infine, rilasciano una poten-

za di 36 MW e 4.800 kW totali.

‹‹Per l’utente - ha concluso Cava-

gni - tutto questo si traduce in un

aumento degli standard di sicurezza

e in un risparmio mensile sulla bol-

letta di circa il 30%››.

I BENEFICI PER L’AMBIENTE

- 24% COMBUSTIBILE

- 99% OSSIDI DI ZOLFO

- 49% POLVERI

- 28% OSSIDO DI AZOTO

- 27% ANIDRIDE CARBONICA

Fonte: Smec

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finanziamenti&risparmi 6/201024

SMART GRID

I progetti per le reti elettriche intelligenti A chi si rivolge la proposta di incentivi Per presentare la domanda c’è tempo fino alla fine di settembre. Interessate le imprese di distribuzione. I finanziamenti tramite incentivo tariffario

C’è tempo fino al 30 settembre

2010 per presentare doman-

da e usufruire degli incentivi

dell’Autorità per l’energia elet-

trica e il gas a sostegno di proget-

ti pilota per la promozione delle

reti intelligenti di distribuzione

elettrica. Infatti con la delibera

Arg/elt 39/10, reperibile anche sul

sito dell’Autorità, le aziende po-

tranno proporre progetti innovati-

vi, finalizzati alla ristrutturazione

- anche di un solo tratto - della re-

te elettrica di distribuzione, otte-

nendo una remunerazione mag-

giorata degli investimenti. L’obiet-

tivo del provvedimento è di contri-

buire allo sviluppo di smart grid e

all’installazione di sistemi di misu-

razione intelligenti (smart mete-

ring). Quello delle smart grid è,

infatti, un tema già da tempo al

centro del dibattito sia in Europa,

sia in Italia.

Ma a chi si rivolge il provvedimen-

to e come è strutturato? «Rientra-

no nel progetto le imprese di di-

stribuzione elettrica, che sono cir-

ca 150 in Italia. Ma, è probabile

che solo alcune, 10 o 15, abbiano

già dei progetti nel cassetto, non

necessariamente solo le più gran-

di, ma anche quelle che distribui-

scono in contesti particolari. Fare-

mo un’attenta selezione per accet-

tare un massimo di cinque-sei pro-

getti - spiega Egidio Fedele

Dell’Oste, direttore tariffe dell’Au-

Egidio Fedele Dell’Oste

Sembrerà strano, ma le reti di distribuzione dell’energia elettrica in Italia sono all’avanguardia rispetto al resto

del mondo. Tuttavia, c’è ancora molto da fare sul fronte delle infrastrutture di distribuzione e il divario è ancora profondo tra le grandi società di distribuzione, che hanno sfruttato la capacità finanziaria e progettuale muovendosi in anticipo, e le altre che oggi sono ancora impegnate in complessi progetti di adozione di tecnologie “di campo” e dei sistemi informativi centrali associati.In questo scenario cogliamo la volontà dell’Autorità - all’in-terno di un quadro di iniziative nazionali e in un contesto di collaborazione europeo tra enti regolatori, Comunità europea, operatori del settore e società tecnologiche - di stimolare e sostenere l’interesse e le capacità di trasforma-zione di tutte le società di distribuzione, anche le più pic-cole. È un’iniziativa che tende a favorire l’innovazione tecnologica e ad accelerare il tasso di cambiamento verso la visione smart grid che accogliamo con interesse: da an-ni infatti affianchiamo le società di distribuzione nell’im-

postazione e gestione di questi complessi progetti con specifiche competenze e capacità realizzative. È importan-te comprendere che le smart grid sono l’elemento tecno-logico di infrastruttura che permetterà l’attuazione del “Green Package” della Comunità europea e quindi il rag-giungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni: le reti di distribuzione dovranno, da una parte, essere in gra-do di accogliere e valorizzare gli impianti di generazione distribuita da fonti rinnovabili (fotovoltaico, eolico ecc.) e, dall’altra, consentire una gestione interattiva della doman-da di energia.In quest’ultimo punto si concentra la vera sfida: la trasfor-mazione delle componenti “soft”. Infatti la gestione attiva della domanda richiederà la capacità di acquisire e analiz-zare grandi volumi di informazioni e di instaurare una con-tinua interazione tra clienti, società di distribuzione e socie-tà di vendita fino a un traguardo futuribile di vera e propria automazione dell’intera catena del valore dell’energia.

Andrea Ranchino, partner di Power Reply

Un’iniziativa che sostiene anche i più piccoli e favorisce l’innovazione tecnologica

finanziamenti&risparmi 6/201024

torità per l’energia elettrica e il

gas -. Chi decide di presentare un

progetto deve prevedere un’ap-

plicazione reale, sulle reti di distri-

buzione esistenti di propria com-

petenza per consentirci di verifi-

care gli elementi che caratterizza-

no una smart grid».

I progetti pilota non verranno fi-

nanziati in conto esercizio o conto

capitale, ma tramite un incentivo

tariffario che garantisce un rendi-

mento maggiorato rispetto a chi

investe in reti tradizionali. Spiega

Dell’Oste: «La tariffa (e di conse-

guenza i ricavi delle imprese di

distribuzione) è determinata, in-

cludendo anche la remunerazione

del capitale investito dai gestori

delle reti. Nel caso specifico, l’in-

centivazione consiste nel ricono-

scere una maggior remunerazione

(+2%) per un certo numero di an-

ni (dodici in questo caso) agli in-

vestimenti che le imprese di distri-

buzione faranno nei progetti pilo-

ta incentivati. La remunerazione

per chi investe in reti tradizionali

è del 7%, per chi investirà nei

progetti pilota “smart grid” sarà

del 9%. Quel 2% quindi riguarda

solo la quota di capitale investita

in dispositivi volti alla creazione

della rete intelligente».

Per poter essere presi in conside-

razione i progetti devono riguar-

dare tratti di rete in media tensio-

ne, dove la produzione di energia

elettrica prodotta dagli impianti

da fonti rinnovabili sia maggiore

della domanda degli utenti con-

nessi alla rete. Inoltre, «il proget-

to potrà prevedere un sistema di

colloquio bidirezionale tra distri-

buzione e utente finale in modo

da assicurare un passaggio di in-

formazioni continuo all’interno

della rete - conclude Dell’Oste -.

Credo che i criteri adottati per ri-

entrare tra i progetti pilota sele-

zionati siano sufficientemente

stringenti, garantendo comunque

quello spazio interpretativo che è

inevitabile quando si parla di spe-

rimentazioni».

Piccolo inciso: nel presentare la

domanda, secondo le modalità

contenute nel provvedimento, oc-

corre anche inserire la prova del

pagamento di 5mila euro (non

rimborsabili) a copertura delle

spese - la somma è indicativa -

della Commissione giudicante

(500 euro al giorno), composta da

esperti.

Agnese Ananasso

La posta dei lettori di

è a vostra disposizione Scrivete pareri, inoltrate quesiti,

prendete posizione: la redazione vi risponderà e pubblicherà

le lettere più interessanti nelle pagine dedicate

Via email: [email protected] Via posta: redazione Energia24, via Patecchio 2 - 20141 Milano

23

esperienze&carriere 6/201024

IL PROGETTO

Città Studi produce sapere ed energiaAl centro dell’isolato che ospita l’ateneo milanese la centrale di cogenerazione sviluppata da Carbotermo in project financing. Intervista al direttore Andrea Berti

Presso l’Università degli Studi di

Milano all’interno dell’isolato

compreso fra le vie Golgi, Celoria, Ve-

nezian e Ponzio è in via di ultimazione

un progetto di produzione energeti-

ca: un sistema di cogenerazione che

crea elettricità, caldo e freddo. L’inter-

vento è stato sviluppato da Carboter-

mo in project financing: la società ha

realizzato e preso in gestione tutto

l’apparato tecnologico per 20 anni.

Energia24 ha chiesto un approfondi-

mento al direttore tecnico della socie-

tà Andrea Berti che racconta: «La

centrale è composta da due motori di

cogenerazione, due assorbitori frigo-

riferi e tre caldaie termiche. Si tratta di

trigenerazione classica dove la con-

densazione dei gruppi frigoriferi viene

fatta con acqua di falda (poi scaricata

in cavo superficiale, chiamato “Cavo

taverna”), invece che con le conven-

zionali torri evaporative. È stato predi-

sposto un camino che ospita i canali di

evacuazione fumi delle caldaie e dei

motori di cogenerazione, oltre ai con-

dotti di espulsione dell’aria di raffred-

damento dei motori stessi».

Com’è nata l’idea?

Noi gestiamo dal 2006 gli impianti

tecnologici dell’Università di Milano:

riscaldamento, condizionamento,

elettrico, antincendio, gas tecnici,

gruppi elettrogeni e Ups, regolazio-

ne. Nell’ambito del contratto abbia-

mo proposto di portare avanti un

intervento che andasse ben oltre la

normale manutenzione, con l’obiet-

tivo di ridurre i consumi di energia

primaria e aumentare la disponibilità

di acqua refrigerata uso condiziona-

mento. Organizzando anche attività

straordinarie di adeguamento e ri-

qualificazione.

I tempi?

Il tutto è iniziato nell’aprile 2007, la

costruzione è cominciata nel maggio

2009. Il collaudo è previsto per l’inizio

di quest’estate e la gestione partirà il

primo ottobre 2010.

Costi e ricavi?

Per l’installazione è stata pagata una

cifra di 8 milioni e 300mila euro. I rica-

vi, calcolati sulla base dell’energia ce-

duta all’Università, si aggirano sui 2

milioni e 700mila euro annui, dai qua-

li vanno detratte le spese di gestione,

quali gas, manutenzione eccetera.

Replicabilità del progetto?

Non esiste un “limite inferiore”, an-

che se bisogna valutare attentamente

i rendimenti dei motori di cogenera-

zione, che tendono a scendere se si

abbassa la potenza elettrica di targa.

È sempre bene, comunque valutare

gli assorbimenti necessari, di natura

elettrica, termica e frigorifera, che

cambiano nelle diverse stagioni e a

differenti ore della giornata.

La carta d’identità del sistema

dei gruppi frigoriferi

di condensazione frigorifera

termiche e frigorifere

elettriche (che verranno scollegate dalla rete nazionale)

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STORIA DI COPERTINA

Molti incentivi, poco mercato veroIl fascino e i misteri delle rinnovabiliLa tumultuosa crescita del comparto attira investitori esteri e borse ma è caratterizzata da vistose anomalie secondo il Report di Althesys. I limiti di un tessuto industriale impreparato e le difficoltà di accesso al credito

energia alternativa

Così è se vi pare, direbbe Pi-

randello se potesse oggi leg-

gere lo stato del mercato. La tanto

criticata industria del settore cre-

sce a ritmi tali che si potrebbe ri-

battezzare il “Belpaese delle fonti

di energia rinnovabile”. Eppure, in

giro crescono anche le lagnanze.

Perché mancano i fondi e le ban-

che non sono così attente a un

comparto in evoluzione; perché

gli incentivi drogano il mercato

che, tuttavia, al momento non ne

può fare a meno; perché nei por-

tafogli delle aziende italiane rima-

ne solo una parte e il resto vola

nelle holding all’estero che nel

frattempo non smettono di aprire

cantieri.

L’ultimissima istantanea, scattata

da Althesys, dimostra come il mer-

cato sia in fermento e il primo Irex

Annual Report, che la società di

consulenza ha presentato alla Ca-

mera di commercio di Milano,

lo conferma: 389 sono state le

operazioni di investimenti in nuovi

impianti e attività di finanza stra-

ordinaria rilevate nel biennio

2008-2009. Operazioni che han-

no fatto girare una cifra di 6,5 mi-

liardi di euro per creare in maniera

pulita 4.127 MW.

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27

storia di copertina 6/201024

Con queste premesse Alessandro

Marangoni, Ceo di Althesys, si

sbilancia in un valore previsionale

che da qui al 2020 potrebbe por-

tare benefici netti per l’Italia com-

presi tra 23,6 e 27 miliardi di euro.

Il dato sarà ben evidenziato in

questi giorni quando l’Italia, come

gli altri Paesi europei, dovrà pre-

sentare il proprio piano d’azione

alla Comunità europea.

Tuttavia, come rilevato, le rimo-

stranze non mancano. C’è chi vor-

rebbe «un quadro legislativo

orientato allo sviluppo» (Paolo

Guaitamacchi, imprenditore eo-

lico e segretario generale di Aper);

chi incentivi legati alla zona: «Me-

no irraggiata è, e più “dovrebbe-

ro” essere alti» (è il parere di un

deputato - probabilmente della

Lega Nord - raccolto e dato in pa-

sto al pubblico da Alessio Bur-

riello, dell’Autorità per l’ener-

gia); chi auspica «un tessuto indu-

striale più preparato e con una

approccio ai soldi meno speculati-

vo-affaristico» (suggerimento di

Corrado Santini che si occupa

attraverso il fondo F2i di dare soldi

a chi intende investire nelle Fer).

C’è, infine, chi fa notare - è il caso

di Luciano Barra, del dipartimento

di Energia del ministero dello Svi-

luppo economico - che il «parados-

so sta nel fatto che tutti si lamenta-

no, ma intanto gli uffici regionali

sono intasati di richieste di autoriz-

zazione». Un mercato definibile

come “immaturo”, ma che - alme-

no fino a oggi - affascina ancora i

fornitori esteri. Uno per tutti: la Sky

Solar che a breve aprirà una sussi-

diaria in Italia, terra di incentivi co-

munque lussuosi.

Intanto, la Borsa va. E il paniere Irex

lo dimostra con le sue nove società

“pure renewable” quotate per una

capitalizzazione da 1,2 miliardi di

euro. Marangoni richiama l’atten-

zione sul confronto «con le quotate

del settore oil&gas, dimostrando

che le Irex hanno performance su-

periori e più stabili».

Semmai la domanda è un’altra: sa-

rà crescita sostenibile? L’analista

risponde: «Crediamo che il settore

beneficerà di sicuro di maggiore

visibilità con le Ipo dei prossimi me-

si e con il sentiment positivo nei

confronti delle energie rinnovabili

che si sta diffondendo nella società

civile».

Dalla Borsa alle Banche il passo è

breve e riflessioni in merito sono

emerse in un altro convegno orga-

nizzato dalla Rappresentanza di Mi-

lano della Commissione europea e

da EnergyLab. «Il prezzo di 1 MWh

alla borsa elettrica - fa notare Paolo

Camillo Bozzolo di Unicredit - è di

circa 80 euro. Ma attualmente i pro-

prietari di un impianto fotovoltaico

si vedono riconosciuti 400 euro per

ogni MWh venduto».

Nei prossimi anni il conto complessi-

vo delle rinnovabili è destinato a cre-

La mappatura degli investimenti: le operazioni

Il bilancio costi-benefici

Fonte: Irex Annual Report 2010

Fonte: Irex Annual Report 2010

storia di copertina

28

6/201024

scere, considerando gli impegni eu-

ropei che impongono all’Italia di ga-

rantire il 17% dei consumi di energia

primaria con le fonti pulite entro il

2020 (equivalenti soltanto per la par-

te elettrica a 20 GW di nuovi impian-

ti). Entro quella data, secondo una

stima dell’Autorità per l’energia, an-

che ipotizzando un dimezzamento

dell’attuale livello di incentivazione,

serviranno sussidi per circa 7 miliardi

di euro l’anno. «Addirittura - ha so-

stenuto Carlo Corazza, direttore

della Rappresentanza milanese della

Commissione europea -, uno scena-

rio di grande sviluppo delle rinnova-

bili potrebbe determinare un aggra-

vio di 250 euro all’anno sulle bollette

private nel 2050».

Oltre agli incentivi, anche il ruolo del

sistema bancario rappresenta uno

degli aspetti più discussi dagli addet-

ti ai lavori, data l’importanza del cre-

dito per lo sviluppo del settore: «Cre-

do che in questi anni le banche, an-

che se in tempi e modi diversi, abbia-

no fatto il massimo per incentivare le

fonti rinnovabili» ha dichiarato Alfeo

Fumagalli del Monte Paschi di Sie-

na. Decisamente più pessimista l’opi-

nione espressa da Marco Fedeli,

fondatore di Green Globe Banking,

che nel corso del convegno ha la-

mentato una scarsa attenzione del

mondo bancario verso il mondo degli

utenti privati: «Il sistema bancario

non si è accorto del grande potenzia-

le di business delle energie alternati-

ve, strutturando un adeguato siste-

ma di offerta (mutui, carte di credito)

in grado di incentivare i comporta-

menti virtuosi dei cittadini, che sono

sempre più sensibili verso questi te-

mi. Il ruolo delle banche, d’altronde,

dovrebbe essere quello di finanziare

i consumi: basti pensare che oggi 3

automobili su 4 sono acquistate tra-

mite finanziarie».

Anche se è difficile pensare che tutti

gli italiani vogliano attrezzare nel

breve periodo le proprie case con im-

pianti a energia alternativa, una

maggiore attenzione degli istituti di

credito verso questo mondo non

guasterebbe: secondo una ricerca

segnalata da Silvana Stefanini, do-

cente dell’Università Bicocca di Mi-

lano, sino al 2008 i tassi di interessi

applicati dalle banche nazionali non

rendevano, infatti, sostenibile la ri-

chiesta di un prestito per la realizza-

zione di un piccolo impianto fotovol-

taico (sino a 25.000 euro).

Le rinnovabili in Borsa

Fonte: Irex Annual Report 2010

Incentivi: croce, delizia o falso problema?

Opinioni raccolte da Gianluigi Torchiani al convegno “La nuova politica europea delle fonti rinnovabili”, organizzato dalla Rappresentanza di Milano della Commissione europea e da EnergyLab

«Soltanto in Italia si fanno ancora queste battaglie di retroguardia - ha replicato il

presidente di Aper, Roberto Longo - piuttosto che cogliere le opportunità delle rinnovabili. Gli incentivi rappresentano un male necessario, ma possono essere gestiti: se si eliminassero tutti i malfunzionamenti del sistema (problemi di reti, autorizzazioni - ndr) nel 2020 sarebbe possibile anche non spendere più dei 4,2 miliardi che lo

Stato elargisce oggi».

«Il pacchetto 20-20-20 - ha riassunto Raffaele Tiscar,direttore generale Reti e servizi di pubblica utilità della

Regione Lombardia - è un obiettivo ambizioso da raggiungere in un lasso temporale così breve. Per questo ritengo che sugli incentivi stiamo assistendo a una vera e propria follia: in particolare, continuare a prendere soldi dalle bollette degli utenti per sostenere il fotovoltaico

non è ragionevole, considerando che questa fonte potrà fornire uno scarsissimo contributo percentuale al raggiungimento di traguardi così vicini nel tempo. Non ha senso sganciare gli incentivi da una logica

di pianificazione e strategia».

4,2 miliardi circa, gli euro erogati nel 2009

M.Cristina Ceresa(ha collaborato G. Torchiani)

29

storia di copertina 6/201024

SOLAR ENERGY REPORT

Il fotovoltaico italiano sulla vetta del GWIn Europa secondo solo alla GermaniaPer potenza installata cumulata il nostro Paese è al quinto posto nel mondo con 1.140 MW. Decisiva per la filiera la riduzione tariffaria del nuovo Conto energia

Siamo abituati a leggere e a cri-

ticare i ritardi dell’Italia in sva-

riati campi, compresi quelli

dell’energia e delle nuove fonti

rinnovabili. Anche per il solare fo-

tovoltaico i problemi e le storture

del sistema non mancano, ma per

una volta è giusto evidenziare un

dato estremamente positivo: nel

2009 l’Italia, con i suoi 730 MW,

è stato il secondo Paese al mondo

per capacità installata nell’anno

solare, subito alle spalle dell’im-

prendibile Germania (3.000 MW)

e davanti a Paesi come Stati Uniti

e all’ex fenomeno Spagna.

I numeri, illustrati da Gerardo

Montanino, direttore operativo

del Gse, in occasione della pre-

sentazione del Solar Energy Re-

port 2009 del Politecnico di Mi-

La potenza installata nei principali Paesi del mondo

Così gli stanziamenti Regione per Regione

Fonte: Solar Energy Report 2009

Fonte: Solar Energy Report 2009

storia di copertina

30

6/201024

lano, testimoniano una notevole

vitalità del settore, considerando

anche che a fine 2008 l’Energy &

Strategy Group del Politecnico

stimava che nel corso dell’anno

successivo il fotovoltaico italiano

non avrebbe superato i 400 MW

di potenza installata. Invece, gra-

zie a un vero e proprio exploit di

impianti entrati in esercizio nello

scorso dicembre, la potenza in-

stallata cumulata ha raggiunto e

superato la quota simbolica del

GW, arrivando al 31 dicembre a

1.140 MW. Tale numero pone

l’Italia al quinto posto nella classi-

fica mondiale del fotovoltaico,

per un volume d’affari complessi-

vo stimato intorno ai 2,3 miliardi

di euro (+28% rispetto al 2008),

a cui si deve aggiungere un altro

miliardo e mezzo che arriva

dall’indotto.

Una filiera, quella del fotovoltai-

co, che è sempre più affollata di

attori: il numero di imprese attive

sul mercato italiano è cresciuto di

oltre il 12% rispetto al 2008, per

un totale di oltre 700 aziende che

operano in questo business. La

produzione di silicio, wafer, celle

e moduli è rimasta anche nel 2009

di appannaggio delle imprese

estere, che controllano dunque le

fasi della catena a più elevata

marginalità (nonostante il netto

La redditività per tre diverse tipologie d’impianti

Fonte: Solar Energy Report 2009

I tassi di rendimento assicurati da ciascun impianto tipo(IRR sta per Tasso Interno di Rendimento del capitale investito nel progetto)

31

storia di copertina 6/201024

calo determinato dalla riduzione

dei prezzi). Le imprese italiane so-

no attive soprattutto nei compar-

ti distribuzione e installazione e

generano circa il 28% dell’intero

margine operativo lordo dell’inte-

ra filiera, più o meno come nel

2008. Per il futuro, in un regime

di incentivazione ridotta, «è ra-

gionevole aspettarsi un processo

di razionalizzazione del settore,

con la diminuzione del numero

degli attori» ha però precisato

Vittorio Chiesa, direttore Energy

& strategy group.

Ulteriori opportunità per le nostre

aziende potrebbero arrivare dalla

diffusione del film sottile, desti-

nato già nei prossimi anni ad ac-

caparrarsi una fetta del 30% del

mercato, e dalla crescita del sola-

re termodinamico, dove le indu-

strie nazionali potrebbero far va-

lere le storiche competenze

nell’ingegneria impiantistica e

nelle applicazioni meccaniche.

In ogni caso appare ancora fonda-

mentale il sostegno del mondo

creditizio: «L’80-85% del fattura-

to del fotovoltaico - ha ricordato

Giuseppe Dasti di Intesa San-

Paolo - è determinato da prestiti

bancari. Soltanto nel 2009 il mio

gruppo ha erogato finanziamenti

per 500 milioni di euro. Tutti gli

istituti bancari, d’altronde, hanno

creato prodotti specifici per il so-

lare, quindi mi sento di dire che il

sistema del credito ha sostenuto il

comparto e continuerà a farlo an-

che in futuro». Il fotovoltaico na-

zionale, insomma, sembra aver

retto bene alla prova della crisi

economica e potrebbe offrire un

importante contributo al raggiun-

gimento dei target europei sulle

rinnovabili (17% dei consumi fi-

nali di energia entro il 2020): il

Gse prevede che il 2010 si possa

chiudere con 2.500 MW di poten-

za cumulata, mentre il traguardo

di 8 GW entro il 2015 potrebbe

essere addirittura superato (più

cauta, invece, la previsione del

Politecnico, che ipotizza per quel-

la data “soli” 7 GW). Il Solar Ener-

gy Report ha addirittura stimato

in 39,3 GW al 2020 il potenziale

teorico di questa fonte pulita. Ma

l’effettivo livello di sviluppo del

settore, in realtà, sarà fortemente

condizionato dalla politica di in-

centivazione che si deciderà nei

prossimi anni. I sussidi garantiti

dall’attuale Conto energia sono

senz’altro i più generosi a livello

europeo, anche se un’analisi con-

tenuta nel rapporto evidenzia

che, se fosse mantenuto sino al

2015 l’attuale sistema di incenti-

vi, il costo effettivo per i cittadini

(al netto delle maggiori entrate

fiscali e senza considerare i bene-

fici sociali) sarebbe tutto somma-

to contenuto, pari a un miliardo

di euro. La Bozza del nuovo Con-

to energia (che entrerà in vigore

nel 2011) è già pronta e aspetta

soltanto il via libera della Confe-

renza unificata Stato-Regioni, co-

me ha chiarito Stefano Saglia,

sottosegretario al ministero dello

Sviluppo economico. La riforma

dovrebbe prevedere una riduzio-

ne delle tariffe compresa tra il 10

e il 25% (a seconda della taglia

degli impianti), spalmata su tre

cadenze quadrimestrali per favo-

rire un assorbimento graduale da

parte del mercato; nel 2012 e

2013 ci dovrebbero essere ulte-

riori riduzioni nell’ordine del 6%

l’anno. Appare comunque scon-

giurato il rischio di una replica del

caso Spagna, che lo scorso anno

ha registrato un brusco calo del

mercato, determinato dalla ridu-

zione delle tariffe (-22%) e dall’in-

troduzione di un limite alla poten-

za incentivabile (500 MW).

Gianluigi Torchiani

Come cambia il Conto energiaGerardo Montanino, direttore operativo del Gse, spiega le novità del prossimo nuovo Conto energia, così come appare nell’ultima bozza, quella che molto probabilmente verrà approvata dalla nuova Conferenza unificata Stato-Regioni. Sembra, infatti, che il ministero dello Sviluppo economico abbia accolto le piccole modifiche proposte dalla precedente Conferenza Stato-Regioni.

Maggiore differenziazione per fasce di potenza: prima un impianto superiore a 20 kWp aveva lo stesso incentivo di un impianto multimegawatt. Ora ci sono vari scaglioni, a partire da 1.000 kWp. Limitate a due le categorie da impianti da incentivare: impianti a terra e su edifici. La soglia di potenza massima per l’incentivazione è prevista in 3.000 MW circa.Riduzione degli incentivi: dal 12-13% fino al 25%. La situazione migliora se si conteggia anche il risparmio di energia: da un prezzo minimo di 10 centesimi di euro per kWh fino ad arrivare a 18-19 centesimi.Nuove categorie di impianti fotovoltaici contemplati: fotovoltaico a concentrazione, impianti speciali veramente integrati in edilizia, come le “facciate fotovoltaiche”. In questo caso le nuove tariffe sono solo impercettibilmente diverse rispetto a quelle riferite agli impianti totalmente integrati. Lo scarto in alcuni casi non supera lo 0,5%, al massimo arriva al 10%.La riduzione degli incentivi negli anni: la regressione è del 6% per il 2012 e il 2013 (prima era del 2%), mentre per gli impianti fotovoltaici innovativi e a concentrazione la riduzione sarà del 2% all’anno. A partire dal 2014 un nuovo decreto disciplinerà la materia. Complessivamente le riduzioni delle tariffe sono ampiamente compensate dalla diminuzione dei costi dei moduli fotovoltaici.

storia di copertina

32

6/201024

IL PARERE DELL’ESPERTO

Regole incerte e assurde competizioniQuanto costa investire nel nostro Paese

L’incertezza sulle condizioni future ha dei costi

non irrilevanti. Dobbiamo porre, pertanto,

molta attenzione alle perdite che una gestione

amministrativa non efficiente causa nel settore

fotovoltaico.

Il problema di fondo è che le decisioni e le linee

guida sono prerogativa dello Stato, ma la tema-

tica energetica è oggi materia di competenza

concorrente tra lo Stato e gli Enti locali, con del-

le difficoltà di gestione del processo amministra-

tivo di non facile soluzione.

Manca, di fatto, un coordinamento tra gli indi-

rizzi nazionali e le azioni locali, arrivando ad ave-

re una “competizione” tra le diverse amministra-

zioni, come nel caso delle sentenze 119, 120 e

124/2010 della Corte costituzionale contro i

provvedimenti delle Regioni Puglia e Calabria.

Soprattutto quando si parla di investimenti rile-

vanti sarebbe bene avere un sistema amministra-

tivo efficiente.

Invece le regole sono inadeguate ad assicurare

tempi e modalità certe agli investitori.

È anche vero che talora sono proprio gli opera-

tori i primi a non volere che si definiscano regole

definitive e semplici: coloro che hanno imparato

come funziona il sistema cercano di mantenere

il mercato chiuso ai nuovi entranti e ai progetti

di investimento più piccoli.

Invece l’interesse della comunità è proprio quel-

lo di rendere questi investimenti facili e non ri-

schiosi, con regole super partes uguali per tutti.

La definizione del nuovo Conto energia è urgen-

te e, al di là dei valori di incentivazione, richiede

che tutto il processo amministrativo venga unifi-

cato e semplificato.

Quello che mi preme maggiormente sottoline-

are è la questione dei costi: un investimento in

Italia è più caro proprio per l’incertezza ammi-

nistrativa rispetto ad altri Paesi europei e, a pa-

rità di progetto, i costi potrebbero essere mino-

ri. Il sistema di supporto non deve coprire i costi

sempre e comunque con premi sempre maggio-

ri, ma agire in primis sulle cause che portano a

un incremento di costo. L’incertezza del proces-

so autorizzativo e la sua durata comportano

costi maggiori a motivo dell’aumento del tasso

di finanziamento.

Se un installatore ha diversi progetti e sa che so-

lo alcuni avranno successo carica le perdite sui

progetti a buon fine. Che risultano più cari per-

ché devono sopportare anche le spese di perdita

degli altri progetti bloccati. Ricordiamo che an-

che la richiesta di connessione all’Enel è un costo

che spesso va a finire nel nulla. Come tutte le

spese progettuali.

Purtroppo, c’è un tasso di mortalità a livello pro-

gettuale molto elevato, anche se ovviamente gli

installatori preferiscono parlare dei successi che

degli insuccessi.

parere raccolto da Chiara Scalco

Arturo Lorenzoni è professore dell’Università di Padova, attivo nell’insegnamento di economia del mercato elettrico e delle fonti di energia. Anche quest’anno il docente si occuperà di redigere il rapporto “Il valore dell’energia fotovoltaica in Italia” per conto del Gifi, che sarà pubblicato a settembre).

33

storia di copertina 6/201024

Tanta richiesta da parte delle Pmi

italiane. Ma magazzini vuoti sia di

pannelli fotovoltaici che di inverter. Il

SolarExpo dello scorso mese era all’in-

segna del “chi ha i denti non ha il pa-

ne”. Motivi speculativi di un mercato

che osserva una costante diminuzione

dei prezzi? Può darsi. Ma prevale una

lettura unilaterale legata sugli incentivi

che finora hanno regolato l’andamen-

to del mercato fotovoltaico. Non solo

in Italia. E questa volta al centro dell’at-

tenzione ci sta la Germania che come

già la Francia all’inizio dell’anno, sta

procedendo con la diminuzione delle

tariffe feed-in garantite all’energia rin-

novabile. Fatto sta che la corsa all’ulti-

ma installazione ha portato a concen-

trare la disponibilità di prodotto proprio

in terra teutonica. Prevedibile? Proba-

bilmente i calcoli produttivi non sono

ancora così raffinati e soggetti ad alta-

lenanti richieste e disponibilità di mate-

rie prime. Ma la situazione italiana è

ancora più svantaggiata dalla carenza

di siti dove si produce in loco. Qualche

esempio: mentre sta funzionando a

ritmi aggressivi il nuovissimo stabili-

mento della Energy System, aperto

in Friuli da una realtà storica nell’ambi-

to della produzione carta e ora conver-

titasi alla trasformazione delle celle di

silicio in moduli fotovoltaici, si contano

a più riprese aziende che hanno e stan-

no desistendo dal chiedere facilitazioni

al ministero dello Sviluppo economico

che più che dare risposte negative

sembra disinteressarsi e poco occupar-

si della concorrenza di altre nazioni che

accolgono con tempestività e facilita-

IL MERCATO FOTOVOLTAICO

Magazzini vuoti e tante richieste inevaseLe Pmi attendono il nuovo Conto energia e sollecitano stabilità e chiarezza

zioni fiscali richieste di aperture di fab-

briche (il Regno Unito assicura sgravi

fiscali sulla manodopera per tre anni e

prestiti a fondo perduto). Ma l’atten-

zione del mercato è ora concentrata

sui provvedimenti molto attesi la cui

approvazione è continuamente slitta-

ta: le linee guida per le fonti rinnovabi-

li e il nuovo Conto energia per il foto-

voltaico, con tariffe diminuite di circa il

20% rispetto a quelle attuali. Il via libe-

ra definitivo dovrebbe arrivare entro la

prossima riunione della Conferenza

Stato-Regioni. Stabilità e chiarezza

chiedono gli operatori. E il sottosegre-

tarioal ministero dello Sviluppo econo-

mico con delega all’energia, Stefano

Saglia assicura che il Governo impe-

gnerà complessivamente 13 miliardi di

euro per le rinnovabili nei prossimi an-

ni, considerando anche gli investimen-

ti per potenziare le reti elettriche, so-

prattutto nel Mezzogiorno.

M.Cristina Ceresa

Situazione, previsioni, speranze: parlano gli addetti ai lavori

Gualtiero Seva, division manager di Mitsubishi ElectricLa recessione dell’anno scorso ha rallentato anche le linee produttive fotovoltaiche. In questo momento di ripresa i magazzini sono vuoti, ma oltre alle celle mancano i componenti, come gli inverter: noi per esempio possiamo iniziare a consegnare i pannelli completi da settembre/ottobre.

Filippo Levati, direttore generale di Mx GroupIl sistema Paese Italia è lento e non riesce a stare dietro a un mercato velocissimo. Le istituzioni non aiutano e spendono poco per investimenti industriali di filiera. C’è ancora, inoltre, troppo conservatorismo dei sistemi finanziari in un momento in cui le banche dovrebbero collaborare e invece sono un freno.

Fabrizio Limani, responsabile vendite per l’Italia di SolarWorldLa produzione di moduli in Italia richiederebbe grossi investimenti, ma soprattutto dovrebbe superare i problemi legati alla burocrazia e all’insicurezza delle leggi. Noi abbiamo deciso di avere una sede per continente: una in Germania per l’Europa, due in America, una in Corea del Sud per l’Asia e una nel Qatar per fare da giunzione tra Asia e Africa.

Pedro Pereira, country manager di Martifer SolarNoto che le banche in questo momento sono schizofreniche. Mentre i fornitori hanno bisogno di essere sempre più bancabili, loro garantiscono solo i più grandi, ovvero quelli che in questo momento non hanno prodotti a magazzino.

Angelo Rivolta, direttore generale Ibc Solar ItaliaLa condizione attuale (domanda elevata; carenza prodotti - ndr) durerà probabilmente ancora per qualche mese.

Luciano Filippi, amministratore delegato Making EnergyOra è tempo di superare i grandi errori che l’Italia ha fatto nel settore delle rinnovabili. E cavalcare le grandi opportunità che si stanno presentando.

Giorgia Colombo, responsabile marketing Ravano Green PowerIn questo momento delicato dell’industria fotovoltaica vediamo comparire un altro fenomeno che va subito contrastato: quello dell’importazione parallela, ovvero senza certificazione, dei pannelli fotovoltaici.

Gian Paolo Incutti, Ceo Hyundai ImageQuest ItalyCredo che quello che sta succedendo sia un fenomeno puramente speculativo che durerà fino all’autunno inoltrato. Vero è che il collo di bottiglia è sulle fabbriche di celle.

Liborio Nanni, general manager Italia di SunEdisonIncentivi? Dovremmo prendere in considerazione il modello Usa basato sul Ppa (Power purchase agreement - ndr). Credo che sia un passo avanti per le aziende del solare che si trasformeranno in Esco/Utility dell’energia verde.

opinioni raccolte dalla redazione

Imprese impegnate per la sal-vaguardia dell’ambiente: sono oltre 12 mila le aziende e

organizzazioni italiane con certifi-cazione ambientale volontaria ISO 14001, con un’elevata concentra-zione in Lombardia (quasi duemila). Nella sola provincia di Milano si concentrano 609 “virtuose”. Cresce l’impegno ambientale delle imprese: quelle certificate aumen-tano in due anni in Lombardia del 15% e in Italia del 17%. Questo scenario emerge da un’elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati “Annuario ufficiale del sistema italiano della qualità” per le certificazioni ambientali a maggio 2010.Lombardia.Le prime province dopo Milano per certificazione ambientale, sono Brescia col 13% e Bergamo col 12% regionale, seguite da Monza e Brianza (9%), Varese (8%), Mantova (6%).Di ambiente si è parlato il 18 maggio scorso durante l’incontro “La crescita sosteni-bile, una priorità per la Francia e l’Italia” organizzato da Camera di Commercio di Milano, Chambre Francaise de Commerce et d’Industrie en Italie (CFCII) e Agence Francaise pour les Investissements Inter-nationaux (AFII).

Imprese e impegno ambientale:quasi duemila certificate

in Lombardia

informazione aziendale

www.chambre.it

«La Camera di commercio - ha dichiarato Carlo Franciosi, membro di giunta della Camera di commercio di Milano - sostiene l’impegno delle imprese a favore dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. In una realtà moderna e attenta ai valori etici, il ruolo dell’impresa diventa sempre più centrale per la diffusione di comporta-menti eco-compatibili e a rilevanza sociale. Oggi la competitività delle imprese anche a livello europeo e internazionale si gioca sempre di più su questi temi molto sentiti dai cittadini e dai consumatori. Ecco perché

occorre un impegno condiviso delle istituzioni per uno sviluppo di questi valori a partire dall’economia e con un impatto diffuso sulla qualità della vita».

«La crescita sostenibile - ha dichiarato PatrickBrechon, presidente della Chambre Francaise de Commerce et d’Industrie en Italie - rappre-senta un’opportunità per la Francia e per l’Italia, un’occasione di crescita comune, per lo sviluppo di un’economia verde con attenzione alla promozione delle energie rinnovabili».

«Lo sviluppo di un’economia attenta all’ambiente - ha dichiarato Hervé Pottier, direttore Agenzia Francese per gli Investimenti Internazionali, ufficio di Milano - rappresenta sempre di più un elemento di attrattività anche per gli investimenti esteri in una realtà sempre più globale».

Su dodicimila in Italia. Primato a Milano

Lombardia: +15% in due anni.

Italia: +17%.Bene Brescia, Bergamo,

Monza e Brianza, Varese, Mantova

en24-25_red_CFCII.indd 2 25-05-2010 10:21:35

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storia di copertina 6/201024

CONVEGNO “IL FUTURO HA UN CUORE ANTICO”

L’ambiente dà un calcio alla crisi Forti segnali di ripresa a inizio 2010Gli investimenti nel 2009 calati meno che in altri comparti e negli Usa aumenta la fiducia dei venture capital. Sollecitata la semplificazione degli iter autorizzativi

Guardare molto indietro aiuta a

guardare molto avanti”: questa

sintetica frase di Winston Churchill

citata da Giovanni Battista Zorzoli,

presidente di Ises Italia, nel corso

della presentazione del convegno

“Energie rinnovabili: il futuro ha un

cuore antico” è sicuramente attuale

e applicabile al mondo delle fonti rin-

novabili. Il lungo predominio del pe-

trolio, che comunque ancora oggi ci

assicura la quotidiana quantità di

energia elettrica, è però oggi scalfito

dall’introduzione di energie alternati-

ve e più in generale dalla necessità di

trovare soluzioni tecnologiche e fonti

di combustibili che assicurino una

lunga e salubre vita al nostro Pianeta

e, di riflesso, a tutti i suoi abitanti.

Di fronte ai possibili effetti dei cam-

biamenti climatici e di un ecosistema

sempre più perturbato nel suo equili-

brio, tutti i Paesi industrializzati stan-

no cercando soluzioni, investendo

nei diversi ambiti delle energie rinno-

vabili, sia sotto forma di ricerca e svi-

luppo che di finanziamento di pro-

getti e meccanismi di incentivazione.

A partire dal 2004, il trend degli inve-

stimenti globali mostra un andamen-

to in netta ascesa fino al terzo trime-

stre del 2008, per poi evidenziare una

flessione, presumibilmente a causa

della crisi economica che ha investito

dapprima gli Stati Uniti e poi l’Euro-

pa. In ogni caso, nel corso del 2009

gli investimenti nelle rinnovabili sono

diminuiti solo del 6,6% rispetto al

precedente anno, mentre quelli per

l’industria del gas e del petrolio han-

no mostrato una riduzione ancora

più marcata, -19%. Il 2010 promette

di recuperare il perduto, visto che ne-

gli Stati Uniti il venture capital ha in-

vestito nel primo trimestre ben 1,9

miliardi di dollari nel settore delle rin-

novabili, 83% in più se paragonato al

medesimo arco temporale del 2009.

Il passaggio a un’economia rispettosa

dell’ambiente richiede, quindi, ingen-

ti investimenti. Per l’Italia, impegnata

a rispettare gli obiettivi europei del

pacchetto “20-20-20” può significa-

re non solo investimenti, cambiamen-

to di tecnologie e di approvvigiona-

menti, ma anche nuove abitudini di

consumo da parte del mondo pro-

duttivo e degli utenti finali, forme più

razionali di gestione dell’energia e

maggiore efficienza. Una trasforma-

zione, dunque, anche di tipo cultura-

le, a cui si accompagnerebbe la crea-

zione di nuove piccole, medie e gran-

di imprese impegnate in attività ad

alta specializzazione e valore aggiun-

to e di migliaia di posti di lavoro. Il

tutto abbinato, però, a una norma-

zione chiara e definita da parte delle

Autorità, una pianificazione di me-

dio-lungo periodo, una semplificazio-

ne degli iter autorizzativi per l’instal-

lazione degli impianti. Solo così si

potranno ottenere “buoni frutti” e

nel medesimo tempo contribuire po-

sitivamente al nostro futuro.

ml.fe.

Gli investimenti globali sulle rinnovabili

(dati espressi in miliardi di dollari)

Fonte: Ises Italia

finanziamenti&risparmi

36

6/201024

Alice Cappelli

ACCORDO CON LEGAMBIENTE

Il Credito Cooperativo sostiene le rinnovabiliLa procedura per ottenere i finanziamentiL’importo concesso al 100% è fino a un massimo di 200mila euro. Dalla nascita della convenzione nel 2006 a oggi già erogati oltre 100 milioni di euro

Grazie all’accordo tra Legambien-

te e Banche di Credito Coope-

rativo, sono stati erogati più di 100

milioni di euro per finanziare impian-

ti a energia rinnovabile e interventi di

efficienza energetica in tutta Italia.

Dal 2006, anno in cui è nata la con-

venzione-quadro nazionale, all’inizio

del 2010, privati cittadini (70,7%),

imprese (27,8%), condomini, enti

pubblici, associazioni e istituti religio-

si (1,5%) hanno usufruito di credito

agevolato per l’installazione di im-

pianti fotovoltaici, solari termici, a

biomasse, minieolici, geotermici e mi-

ni idroelettrici. Per ottenere il finan-

ziamento è necessario presentare in

una delle Banche Bcc aderenti la do-

cumentazione tecnica relativa all’in-

tervento e il preventivo di spesa da

finanziare: a questo punto la banca

invia il materiale a Legambiente che si

esprime in merito alla fattibilità tecni-

ca e di merito del progetto. L’importo

finanziabile, al 100%, è di massimo

200mila euro. Il preammortamento è

di massimo 2 anni e il tasso è Euribor

a 6 mesi + max 1,5%.

I finanziamenti agevolati sono stati

destinati per la maggior parte a im-

pianti fotovoltaici, per oltre l’80%, e

sono previsti nei prossimi anni 13,6

MW di installazioni.

«Possiamo affermare che l’accordo

sta avendo un discreto successo sul

territorio italiano - afferma Andrea

Poggio, vice presidente nazionale Le-

gambiente -: circa il 50% delle Bcc

hanno aderito, in totale un centinaio

di istituti di credito, e per noi rappre-

senta un buon risultato».

Con Marevivo concorso internazionaleper sfruttare il sole delle Isole minori

Per promuovere lo sviluppo dell’energia del sole nelle

Isole minori, l’associazione Marevivo ha lanciato un

concorso internazionale aperto a imprese, professionisti

e studenti. L’iniziativa, intitolata “L’energia solare per le

isole minori italiane” gode del supporto dei ministeri

dell’Ambiente e dei Beni culturali, con i quali Marevivo ha

siglato un’intesa triennale che coinvolge anche Citera(Centro di ricerca interdisciplinare territorio edilizia restau-

ro ambiente) dell’Università La Sapienza di Roma,

l’Enea e il Gse. Il concorso è aperto fino al prossimo 6

settembre ed è suddiviso in tre categorie: un oggetto che

produce energia solare, un elemento di un sistema (per

esempio una fotocellula), il progetto per un’intera isola,

per renderla del tutto indipendente da un punto di vista

energetico. L’iniziativa fa parte di un più ampio progetto

che prevede ulteriori edizioni del concorso dedicate alle

altre energie rinnovabili, con particolare riguardo a vento

e mare. Ai premi in denaro per i primi e secondi classifi-

cati delle categorie studenti e professionisti, si aggiunge

la possibilità, per i primi classificati tra gli studenti, di uno

stage di 6 mesi presso il Gse a Roma, mentre un’ulteriore

opportunità sarà offerta dall’Enea che valuterà la possibi-

lità di ingegnerizzare l’idea vincente presso i suoi labora-

tori di ricerca.

«L’intesa - recita una nota di Marevivo - è nata per pro-

muovere un Concorso d’idee internazionale per la realiz-

zazione di progetti innovativi che siano in grado di inte-

grare l’uso di sistemi energetici per la produzione di ener-

gia da fonti rinnovabili con la tutela e la valorizzazione del

paesaggio delle Isole minori». .com

37

esperienze&carriere 6/201024

Chiara Scalco

NUOVI IMPIANTI

Un punto di monitoraggio fotovoltaicoinaugurato nel Polo di Navacchio La centrale operativa realizzata nel Pisano da Enerqos con prodotti Samares consente l’analisi delle prestazioni, maggiore sicurezza e appetibilità finanziaria

Nel Polo tecnologico di Navacchio

(Pi) è stato recentemente inau-

gurato il Centro di monitoraggio foto-

voltaico realizzato da Enerqos con

tecnologia Samares.

Osserviamo da vicino la centrale

operativa e notiamo monitor colle-

gati a computer: sugli schermi si vi-

sualizzano tutti gli impianti Enerqos

in Italia, per un totale di 20 MW, e

l’aggiornamento è quasi istantaneo.

«Qui dal Polo riusciamo a sorveglia-

re tutti questi impianti via Adsl o

satellite - spiega Lorenzo Bertini,

responsabile gestione e manuten-

zione -. C’è un sistema di telecon-

trollo che comunica con i vari appa-

rati in campo, così i segnali arrivano

alla centrale operativa. Ogni giorno

sono effettuate due verifiche su 13

impianti, una alle 9 e l’altra alle 14.

Entro l’anno l’azienda pensa di in-

stallare 35 impianti e ciò renderà

impossibile il check up con la mede-

sima frequenza: si passerà a un mo-

nitoraggio quotidiano per diminuire

via via la periodicità.

Il parametro principale sotto control-

lo è il rendimento energetico. Si pos-

sono effettuare anche analisi di serie

storiche o periodiche, comparando

La carta d’identità della società nata nel 2006Enerqos è una società giovane: nata nel 2006, per quest’anno punta a superare il fatturato di 100 milioni di euro. Presente in cinque Paesi (Italia, Grecia, Francia, Stati Uniti e Cina) ha un totale di 135 dipendenti, alcuni dei quali occupati presso i partner: Samares (21 dipendenti a Pisa e Milano), Esp (16 dipendenti ad Arezzo), Photovoltaic System (con 10 dipendenti a Torino e Trento), Eq Solar (9 dipendenti a Siena) ed Ensud (3 dipendenti a Trani).

la produzione energetica alle curve

relative all’insolazione e alla tempe-

ratura». Gli obiettivi di un tale sistema

di monitoraggio sono quelli di mante-

nere tutti i dispositivi del campo foto-

voltaico al massimo livello, con presta-

zioni superiori ai termini contrattuali.

È, di fatto, un sistema di analisi auto-

matica delle prestazioni e degli allarmi

che genera report. Gli accessi agli im-

pianti sono gestiti in modo regola-

mentato e tracciato.

La tecnologia Samares per le rinnovabili

Sandra Magnani è fondatrice e ad di Samares. L’azienda sviluppa tecnologie per modelli di energia sostenibile rivolti a società di servizi energetici, Utilities, Epc company, investitori privati e istituzionali. Per la ricerca applicata Samares si avvale di collabora-zioni con l’Università di Pisa, la Bocconi di Milano, Erse, Anie, Fire e Utility Te-lecom Council (Utc). «I prodotti Samares applicati alla centrale operativa si basano sulla tecnologia Osiride e sono studiati per monitorare in tempo reale le prestazioni delle diverse installazioni dislocate sul territorio italiano - spiega la manager -: attraver-so questo sistema di controllo gli impianti sono più sicuri e molto più facilmente finan-ziabili da banche e assicurazioni all’atto dell’investimento. Osiride, inoltre, è pensato per essere applicato oltre che al fotovoltaico anche ad altri impianti a fonti energetiche rinnovabili, come biomasse, eolico o cogenerazione».

esperienze&carriere

40

6/201024

IL PROGETTO PILOTA

C’era una volta un vecchio magazzinoOra c’é l’edificio modello della SchücoLa nuova sede di Padova dell’azienda tedesca è una sorta di piccola centrale autosufficiente. Scelte di materie prime in grado di abbattere il fabbisogno

Un edificio pensato come una

piccola centrale energetica au-

tosufficiente. Per vivere e lavorare

bene. Ma che sia anche da esempio

di buone pratiche (e tecnologie) da

installare presso le aziende italiane.

Nasce su questa concezione la nuo-

va sede patavina di Schüco costata

all’azienda tedesca 8 milioni di euro

e nata sulle ceneri di un magazzino

degli anni 80 che, da classe C, può

ora vantarsi di essere stato trasfor-

mato in A. Tecnologie “made in

Schüco” mostrano sul campo lo

stato dell’arte dell’azienda una vol-

ta specializzata in infissi e ora con

una forte offerta di tecnologie rin-

novabili, tanto da includere anche

sistemi geotermici.

Prossimo passo: “Schüco 2 gradi”

concezione, ora in fase prototipale,

che pensa gli edifici costruiti attor-

no all’analisi del territorio e della

posizione geografica atmosferica.

«Ci vorrà qualche anno prima che si

trasferisca il modello in altri Paesi -

spiega Dirk Hindrichs -, ma credia-

mo fortemente in questa concezio-

ne in grado di ridurre dell’80% il

fabbisogno energetico». In questo

modo «possiamo spegnere il 40%

delle centrali - afferma ancora il ma-

nager che aggiunge -: personal-

mente credo in un’etica dell’utilizzo

delle materie prime. Non sono un

Verde (in senso politico - ndr), ma

Superficie area: 31.401

Superficie utile complessiva: 20.962 mq

Superficie uffici: 4.200 mq circa

Progetto architettonico a cura dello studioB&b (Bredariol e Bonariol)

Facciata Schüco E²La facciata Schüco è realizzata su una struttura a montanti e traversi a elevato isolamento termico SFC85 HI. Le finestre installate, del tipo ad apertura parallela a scomparsa, sono protette da una schermatura solare Schüco Ctb a micro-lamelle in alluminio

Particolarità architettonica: «Piazze interne costruite attorno a un giardino per prendere - come afferma Brovazzo - un po’ le distanze dalla zona industriale». Ampie vetrate tipiche del Nord Europa

41

esperienze&carriere 6/201024

M.Cristina Ceresa

sento il dovere di pormi la questio-

ne etica di come fare il bene alla mia

azienda e alla società».

Insomma: non solo tecnologia. O

meglio tecnologia abilitante del

buon vivere. E difatti nella sede di

Padova, il direttore generale di

Schüco Italia, Roberto Brovazzo,

si augura di favorire una intensa vita

culturale e imprenditoriale e invita i

cittadini patavini e la comunità im-

prenditoriale a studiare la possibilità

di organizzare mostre e convegni.

«Siamo un’azienda e dobbiamo

produrre ricchezza - afferma Bro-

vazzo -, ma con l’idea fissa della

salvaguardia ambientale». Il sinda-

co di Padova Flavio Zanonato,

area Centro Sinistra, non si lascia

sfuggire l’occasione: «Accogliamo

subito la proposta di collaborare».

E così sia.

Tecnologie rinnovabiliL’impianto fotovoltaico installato sul tetto copre con 3.570 pannelli una superficie di 4.550 mq, per una potenza totale installata di 600 kWp, e comprende 17 inverter Schüco SGI 33k ad alta efficienza (97,4%).

Pompa di calore geotermica Schüco HPSol 17, supportata da un impianto solare per il riscaldamento invernale e la produzione di acqua calda sanitaria per gli uffici dell’ala nuova durante tutto l’anno, Solar Cooling Schüco per la produzione di acqua refrigerata durante l’estate. Collettori solari termici a servizio del solar cooling durante l’inverno integrano il sistema di riscaldamento.

Ulteriore sistema di captazione di energia solare mediante vetri fotovoltaici a film sottile Schüco installati sulla facciata a doppia pelle realizzata sul fronte sud della nuova palazzina.

Un catalogo ricco di sole e geotermia

Aconti fatti, a Schüco piacciono molto le energie rinnovabili.

E il catalogo si fa sempre più variegato fatto oggi di fotovoltaico,

film sottile, solar cooling e pompe geotermiche.

RINFRESCAMENTO VERDE ovvero il solar cooling. La base è nota:

sfruttare l’energia prodotta dai pannelli solari termici durante tutto

l’anno, rinfrescando d’estate, riscaldando l’acqua sanitaria in tutte

le stagioni e integrando gli impianti di riscaldamento in inverno.

Con una particolarità in più: Schüco ha, infatti, studiato degli appositi

pannelli ad alta prestazione che grazie alla vetratura doppia e

a un rivestimento antiriflesso a quattro strati consentono un aumento

del 29% della resa solare e riducono al minimo le perdite di calore.

ENERGIE DALLE FINESTRE. Basta stendere uno strato sottile di sistemi

laminati amorfi a film sottile che si integrano perfettamente

nell’involucro edilizio. E per la prima volta la nuova concezione di

orientamento est-ovest, garantisce l’utilizzo della superficie netta su

tetto piano. In Schüco garantiscono che «ogni kilowatt installato ha il

+12% di producibilità rispetto al policristallino e l’impianto costa il

20% in meno rispetto a un impianto con moduli policristallini».

Quindi, questa tecnologia parrebbe convenire per «il bilancio fra costo

di impianto e resa effettiva di esercizio che, rispetto alla potenza

nominale, è sempre tra lo 0% e il 5%». Intanto la sede di Padova è la

dimostrazione vivente di una parete a film sottile.

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43

ambiente sostenibileSTORIA DI COPERTINA

La nuova era della climatizzazionesarà trainata dalle pompe di caloreIl futuro è nel sistema unico per la produzione di caldo e freddo. Rassegnadelle tecnologie per uffici e residenza. Le imprese chiedono sostegno al credito. Le storie esemplari di Grafiche Antiga e dell’Hard Rock Cafè a Venezia

Clima instabile anche per l’in-

dustria italiana della climatiz-

zazione che ha risentito della crisi

economica e ha vissuto un 2009

decisamente non positivo. Il fattu-

rato complessivo si è ridotto di cir-

ca il 25%, è andato peggio quello

legato al mercato residenziale e ai

piccoli uffici (-30%), un po’ meglio

(-20%) quello legato alle pompe di

calore e quindi agli edifici lavorati-

vi. Comunque, qualche segnale di

ripresa c’è ma è soprattutto legato

ai consumi domestici. «Fino a oggi

le industrie italiane del settore,

quasi tutte piccole e medie impre-

se, hanno fatto fronte alla situa-

zione grazie ai propri fondi, ora

però è necessario l’intervento delle

banche - spiega Giampiero Colli,

segretario del Coaer (l’Associazio-

ne dei costruttori di apparecchia-

ture e impianti aeraulici) -. La stret-

ta creditizia non permette alle

aziende italiane di soddisfare pie-

namente una domanda che sem-

bra riprendere, è necessario che gli

istituti di credito rischino di più ed

è fondamentale che lo Stato agi-

sca sui sistemi finanziari. Quando

la crisi sarà passata ci troveremo di

fronte un mercato diverso, chi sarà

rimasto dovrà proporsi in maniera

differente per rispondere alle nuo-

ve esigenze: ridurre l’inquinamen-

to e il consumo di energia». Quan-

storia di copertina

44

6/2010

Fatturato dell’industria italiana della climatizzazione per tipo di prodotto

Fonte: Coaer

Num. pezzi Migliaia di euro Num. pezzi Migliaia di euro Num. pezzi Migl. euro Num. pezzi Migl. euro

CLIMATIZZATORI D’AMBIENTECONDENSAZIONE AD ARIA

27.576 15.868 72.979 26.379 183.574 46.102 228.977 56.614

CLIMATIZZATORI SISTEMISPLIT E MULTISPLIT

30.631 25.458 893.534 699.476 153.163 101.210 1.016.066 775.228

CONDIZIONATORI PACKAGED E ROOF TOP,CANALIZZABILI E NON

1.598 30.148 1.659 26.222 373 6.691 434 2.765

CONDIZIONATORI AUTONOMICON REGOLAZIONE DI PRECISIONE

6.164 30.088 1.354 6.850 4.810 23.239 * *

GRUPPI REFRIGERATORI DI LIQUIDOA COMPRESSIONE CONDENSAZIONE AD ARIA

52.721 385.976 24.320 164.454 34.458 260.618 6.057 39.096

GRUPPI REFRIGERATORI DI LIQUIDOA COMPRESSIONECONDENSAZIONE AD ACQUA

4.989 66.259 2.225 32.641 3.045 50.666 281 17.048

SISTEMI DI SMALTIMENTO CALORE 201 1.263 201 1.263 * * * *

UNITA’ DI TRATTAMENTO ARIA 13.187 43.060 7.797 29.842 5.390 13.218 * *

UNITA’ TERMINALI 693.925 149.651 420.534 84.783 329.776 77.691 56.385 12.823

AEROTERMI 29.026 9.240 13.147 4.985 15.879 4.256 * *

POMPE DI CALORE NON REVERSIBILI 10.203 9.046 323 1.319 10.176 8.925 296 1.198

TOTALE 870.221 766.057 1.438.073 1.078.213 740.644 592.616 1.308.496 904.772

Totale fatturato nazionale Totale fatturato Italia Totale fatturato export Totale fatturato import

Industria italiana della climatizzazione: trend 2008-2009 (dati espressi in migliaia di euro)

Fonte: Coaer

Fonte: Coaer

CLIMATIZZATORI D'AMBIENTE CONDENSAZIONE AD ARIA

31.130 18.858 91.197 35.009 27.576 15.868 72.979 26.379 - 11,4 - 15,9 - 20,0 - 24,6

CLIMATIZZATORI SISTEMISPLIT E MULTISPLIT

44.589 44.475 1.251.159 871.608 30.631 25.458 893.534 699.476 -31,3 -42,8 -28,6 -19,7

CONDIZIONATORI PACKAGED E ROOF TOP, CANALIZZABILI E NON

2.324 39.698 2.469 36.528 1.598 30.148 1.659 26.222 -31,2 -24,1 -32,8 -28,2

CONDIZIONATORI AUTONOMI CON REGOLAZIONE DI PRECISIONE

13.535 80.388 2.054 11.232 6.164 30.088 1.354 6.850 -54,5 -62,6 -34,1 -39,0

GRUPPI REFRIGERATORI DI LIQUIDO A COMPRESSIONE CONDENSAZIONE AD ARIA

61.962 489.943 28.848 209.980 52.721 385.976 24.320 164.454 -14,9 -21,2 -15,7 -21,7

GRUPPI REFRIGERATORI DI LIQUIDO A COMPRESSIONE CONDENSAZIONE AD ACQUA

6.004 78.184 2.625 35.968 4.989 66.259 2.225 32.641 -16,9 -15,3 -15,2 -9,2

SISTEMI DI SMALTIMENTO CALORE

179 742 179 742 201 1.263 201 1.263 12,3 70,2 12,3 70,2

UNITA’ DI TRATTAMENTO ARIA

18.210 72.438 11.479 51.710 13.187 43.060 7.797 29.842 -27,6 -40,6 -32,1 -42,3

UNITA’ TERMINALI 912.227 194.794 497.616 102.650 693.925 149.651 420.534 84.783 - 23,9 -23,2 -15,5 -17,4

AEROTERMI 41.522 13.137 17.897 6.829 29.026 9.240 13.147 4.985 -30,1 -29,7 -26,5 -27,0

TOTALE 1.131.683 1.032.657 1.905.523 1.362.257 860.018 757.011 1.437.750 1.076.894 -24,0 -26,7 -24,5 20,9

2008Fatturato produzione

nazionaleFatturato produzione

nazionaleFatturato produzione

nazionaleFatturato

ItaliaFatturato

ItaliaFatturato

Italia

2009 Δ% 2009 - 2008

45

storia di copertina 6/2010

Èstata condotta in collaborazione con il centro Ep-son Meteo l’indagine del Coaer sulla correlazione

fra temperatura ambientale e andamento del merca-to del condizionamento domestico. Tra gli addetti del settore si è sempre discusso della correlazione tra le temperatura primaverili e l’andamento delle vendite dei condizionatori, ma non era mai stato fatto uno studio organico. I risultati mostrano che una primave-ra calda fa impennare le vendite di condizionatori. Un’estate calda porta, invece, nell’immediato un au-mento delle vendite di portatili e un incremento delle vendite di condizionatori, un acquisto più meditato e per cui occorre tempo, l’anno successivo. Interessan-

te notare come la crisi del 2009 abbia portato a una drastica dissociazione fra temperature e vendite, crol-late a dispetto di qualsiasi andamento meteo. Molto diversa la situazione nel caso di condizionatori non destinati al mercato domestico. In ambito aziendale le temperature giocano un ruolo poco significativo, mentre è determinante l’andamento del mercato edi-le. Contrariamente a quanto ipotizzato non si evince un’inerzia temporale tra l’andamento dell’economia italiana e le vendite di apparecchi non residenziali. Il fattore di correlazione, nel periodo 2002/2009, tra Pil e mercato rimane pressoché costante su valori pros-simi allo 0,8.

RICERCA EPSON E COAER

La crisi è più forte del meteo e frena le vendite

do si parla di condizionamento si

riuniscono fra loro soluzioni e tec-

nologie molto diverse: nell’ambito

residenziale e quindi dei piccoli uf-

fici, come gli studi di avvocati o

commercialisti, prevalgono i con-

dizionatori trasportabili e gli split.

Sono ormai prodotti da banco

venduti nella grande distribuzione,

dove la fa da padrone la produzio-

ne cinese e giapponese e l’indu-

stria italiana ha ormai un peso

molto relativo. Nel caso di uffici di

grandi aziende giocano in casa si-

stemi centralizzati che si basano su

pompe di calore. Qui l’industria

italiana è ancora molto forte,

aziende come Clivet, Aermec,

Galletti e molti altri spingono

molto sulla ricerca e propongono

soluzioni di alto livello che sono

ritenute interessanti dagli impren-

ditori dell’edilizia che costruiscono

e ristrutturano i grandi immobili.

Purtroppo in questo momento il

mercato edilizio è piuttosto fermo,

la costruzione di nuovi edifici o la

loro ristrutturazione è molto ral-

lentata. Secondo Colli il driver di

questo settore per il prossimo fu-

turo è portare le pompe di calore

anche nell’edilizia residenziale: già

il 50% delle nuove costruzioni le

utilizza e, appunto, nei grandi uf-

fici è già la tecnologia più afferma-

ta. La climatizzazione del prossimo

futuro vede insomma un unico si-

stema sia per il caldo, sia per il

freddo e in alcuni casi anche per la

produzione dell’acqua calda sani-

taria. La situazione potrebbe esse-

re anche migliore se non fosse che

la maggior parte delle pompe di

calore hanno un funzionamento

elettrico e in Italia l’elettricità costa

in media tre volte di più che nel

resto d’Europa. Ci sono al momen-

to tavoli di lavoro con il Governo,

impegnato nel piano straordinario

per l’energia, e visto che la tecno-

logia a pompa di calore è ricono-

sciuta dalla direttiva europea

2009/98/Ce (Res) fonte di energia

rinnovabile, in quanto l’energia è

estratta dall’aria, dal terreno o

dall’acqua, potrebbe aiutare l’Ita-

lia a raggiungere gli obiettivi della

direttiva 20-20-20.

«Al momento le bollette elettriche

sono caricate di oneri impropri -

continua Colli -. Occorrerebbe,

per esempio, togliere la divisione

per fasce di prezzo, oggi chi ha bi-

sogno di più di 3 kW viene pena-

lizzato, ma utilizzando una pompa

di calore elettrica è normale che

questa soglia venga superata.

Questo tipo di climatizzazione ha

anche un altro vantaggo, il tratta-

mento e la purificazione dell’aria,

inoltre non utilizza combustibili ed

evita di peggiorare l’inquinamento

delle città».

a cura di Nadia Tadioli

Giampiero Colli

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è la rivista che affronta i temi dell’approvvigionamentoenergetico, dell’uso effi ciente dell’energia e della protezione dell’ambiente.Informa sulle evoluzioni del mercato, analizza i diversi scenari, intervista i protagonisti e presenta agli operatori del settore i progressi delle tecnologie.

Energia24 è lo strumento di lavoro indispensabile per i manager delle piccole e medie imprese e il punto di riferimento per i protagonisti del settore: fornitori, distributori, istituzioni

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storia di copertina 6/2010

LE NUOVE TECNOLOGIE

La centralizzazione è la formula vincentecon l’impianto-sistema per caldo e freddoGli esperti illustrano le convenienze delle tecnologie che legano pompe di calore a pannelli radianti a basse temperature. Risparmi dal 30 al 50 per cento

La ricerca tecnologica si intrec-

cia strettamente con l’evolu-

zione normativa in un circolo vir-

tuoso che sta portando a una

profonda trasformazione dei me-

todi di climatizzazione. Ecco per-

ché parlare di solo condiziona-

mento è sempre più riduttivo.

Almeno questo è il parere di Giu-

liano Dall’Ò, professore di Tecni-

ca ambientale al Politecnico di

Milano. «Questi nuovi parametri

porteranno a un modo differente

di pensare al raffrescamento degli

edifici: non più il condizionatore

da comprare ai grandi magazzini,

ma un solo efficiente sistema che

controlla caldo e freddo, associa-

to a pannelli radianti, soprattutto

a soffitto, a bassa temperatura. Il

risparmio energetico naturalmen-

te è tanto più sostanzioso quanto

più l’edificio è ben coibentato.

Andrà probabilmente anche rivi-

sto il concetto di climatizzazione

così come lo conosciamo, non si

possono pretendere in un’abita-

zione i 24 gradi che possono es-

serci in un ufficio. Nel caso degli

edifici già esistenti, con un pro-

prio sistema di riscaldamento, do-

vranno essere privilegiati gli im-

pianti centralizzati, con una cen-

trale e split in ogni camera, ai

singoli condizionatori da installa-

re in ogni stanza che inducono un

maggior dispendio di energia».

È la centralizzazione insomma la

formula vincente per i nuovi im-

pianti residenziali e per i piccoli

uffici che sono in un certo senso

assimilabili. L’industria nel suo

complesso si sta preparando a

sferrare l’attacco al residenziale

dove le caldaie nei nuovi edifici

saranno in molti casi sostituite dai

sistemi a pompe di calore, che so-

no per lo più, anche se non esclu-

sivamente, elettriche.

Quella delle pompe di calore è

una tecnologia che permette di

estrarre energia e produrre calore

dall’aria, dall’acqua o dal suolo (la

geotermia). Se associata a un in-

verter può anche essere utilizzata

per produrre il freddo, come av-

viene per i frigoriferi.

«La convenienza c’è - spiega

Giampiero Colli, segretario Coa-

er -; si parla di un’ammortizzazio-

ne nel giro di 3-5 anni e di un ri-

sparmio che va dal 30% al 50%.

Naturalmente la convenienza va-

ria anche in base alle dimensioni

dell’edificio (più è grande e me-

glio è) e alla fascia climatica: un

sistema di questo tipo ha più sen-

so dove c’è molto caldo d’estate e

molto freddo d’inverno, quindi su

circa un terzo della superficie ita-

liana, da Firenze in su».

In più, la Comunità europea la

considera una delle energie rinno-

vabili perché, fatto 100 la produ-

zione di energia, il consumo di

elettricità rappresenta solo il 25%;

è quindi possibile usufruire di tut-

ti gli incentivi previsti dallo Stato

per le rinnovabili. Un effetto se-

condario degno di nota è quello di

ridurre l’inquinamento nei grandi

centri urbani, perché non c’è

emissione di combustibile. L’in-

quinamento sarà limitato alla cen-

trale elettrica che potrà essere

dotata delle migliori tecnologie

per limitarne l’impatto ambienta-

le. «I sistemi a pompe di calore

funzionano al meglio se associati

a sistemi di riscaldamento a pan-

nelli radianti a basse temperature

- spiega Arianna Palano, del di-

partimento Best, Politecnico di

Milano -. Che siano a pavimento,

Giuliano Dall’Ò

storia di copertina

48

6/2010

a parete o a soffitto (i più apprez-

zati), per riscaldare un edificio de-

vono raggiungere i 30° gradi,

mentre i caloriferi, che scaldano

per convezione, raggiungono

tranquillamente i 70° ed è eviden-

te che non possono essere utiliz-

zati per produrre il freddo». Que-

sta filosofia è molto probabilmen-

te destinata ad affermarsi nei

nuovi edifici, ma nella ristruttura-

zione di quelli già esistenti potreb-

be incontrare parecchie difficoltà.

Ecco allora affacciarsi sistemi mi-

sti: pompe di calore che funziona-

no a metano rendendo più perfor-

mante la caldaia, o in grado di

funzionare anche con i caloriferi,

o con predisposizione all’integra-

zione con pannelli solari.

Le pompe di calore non esauri-

scono, però, l’universo del con-

dizionamento: oltre ai condizio-

natori portatili e agli split desti-

nati soprattutto agli apparta-

menti, mantengono un loro spa-

zio i roof top con condensazione

ad aria o acqua. Sono sistemi

piuttosto semplici con una pecu-

liare cassetta che si attacca al

soffitto o si integra nel contro-

soffitto e che si ritrovano in ge-

nere nei piccoli uffici o nelle pic-

cole strutture commerciali. Così

come le unità di trattamento aria

sono sistemi che riuniscono tutte

le funzioni in un’unica macchina,

adatti per strutture industriali e

del terziario.

LE NUOVE TECNOLOGIE

Sistemi radianti integrati nei controsoffittiper hotel, retail, scuole e centri direzionaliCon temperature sotto lo zero sperimentata l’efficienza delle pompe associatea caldaie a gas metano. La tecnica tutta italiana di acqua e fluidi refrigeranti

L’integrazione si fa ancora più

spinta nel caso delle grandi su-

perfici: hotel, retail, centri direzio-

nali, scuole, Pubblica amministra-

zione. In questo caso un unico im-

pianto per la produzione di freddo e

caldo è ormai prevalente. E in que-

sto campo la tecnologia basata su

pompe di calore fa la parte del leo-

ne. Attualmente prevalgono i fan-

coil, i termoconvettori che sparano

nell’ambiente aria calda o fredda,

ma nel prossimo futuro anche in

quest’ambito dovrebbero affermar-

si sempre di più i sistemi radianti a

soffitto integrati nel controsoffitto.

Il nuovo in questo caso significa in-

tegrare nello stesso sistema anche

l’acqua calda sanitaria, inserire di-

spositivi per il recupero di calore,

predisporre gli impianti per i pannel-

li solari termici o fotovoltaici. Non

tutte le pompe di calore sono ugua-

li, accanto alle tradizionali elettriche

si sta affacciando la tecnologia ad

assorbimento in grado di trarre

energia dal gas metano. Sono im-

pianti che alla pompa di calore asso-

ciano una caldaia a condensazione

e sono caratterizzati da un’efficien-

za molto elevata (si parla del 170%)

con la particolarità di garantire buo-

ne performance anche quando le

temperature scendono sotto lo ze-

ro, a differenza delle tradizionali

pompe di calore. Una tecnologia

tutta italiana è quella ad acqua, che

viene usata al posto di altri fluidi re-

frigeranti. Si tratta in genere di com-

posti a base di fluoro e cloro, soprat-

tutto Hcfc, e sono considerate so-

stanze climalteranti, anche se negli

ultimi anni è stato completamente

risolto il problema dell’infiammabi-

lità. Al suo posto nei sistemi ad aria,

così vengono chiamati per opporli a

quelli ad acqua, si è recentemente

riaffacciata l’anidride carbonica.

Una sostanza che era già stata uti-

lizzata a questo scopo alcuni anni fa

e che poi era stata abbandonata per

fluidi più performanti.

In un ambiente climatizzato, un

ruolo importante lo gioca anche la

ventilazione che nei sistemi tradi-

zionali ad aria è integrata nell’im-

pianto. Più efficiente, secondo

Dall’Ò, è la ventilazione separata

dall’impianto di climatizzazione.

Insomma grande è il caos sotto cie-

lo, ma la situazione sembrerebbe

virare verso l’eccellenza.

49

storia di copertina 6/2010

Quando si tratta di climatizzare

grandi superfici come hotel,

uffici, scuole occorre cercare soluzio-

ni che pensano in grande e che ma-

gari sfruttino appieno le potenzialità

delle rinnovabili come l’energia del

sole e dell’aria. Particolarmente in-

novativa a questo proposito appare

la soluzione basata su pompe di ca-

lore ad alta temperatura ElfoEnergy

Vulcan Medium di Clivet, la cui unità

può funzionare, assicura l’azienda,

fino a -18°C di temperatura esterna

garantendo la produzione di acqua

calda fino a 60°C, con aria esterna a

-10°C. Il sistema è predisposto per

l’abbinamento con i bollitori dei

pannelli solari, intervenendo nella

produzione di acqua calda solo

quando l’irraggiamento è inferiore al

necessario. Non impiegando gas o

altri combustibili fossili, fa risparmia-

re sui costi di installazione e non ha

bisogno di canne fumarie. La capaci-

tà termica nominale va da 29,1 a

99,8 kW, la capacità frigorifera da

GRANDI SPAZI/LE SOLUZIONI AZIENDALI

Così Clivet e Climaveneta fanno efficienzaDue tecniche che combinano massimo sfruttamento e riduzione dei costi

32,8 a 121 kW. Con queste caratte-

ristiche non sorprende che abbia

un’efficienza energetica in classe A

(certificata da Eurovent), permet-

tendo di ottenere i contributi previsti

dalla Finanziaria 2010.

Un ulteriore elemento di risparmio

energetico ed efficienza è la regola-

zione climatica automatica in funzio-

ne della temperatura esterna: se

l’ambiente esterno si riscalda sopra

una certa soglia c’è minor esigenza

di riscaldare l’acqua dell’impianto,

quindi è applicata una correzione

automatica. Inoltre la presenza di

desurriscaldatori consente il recupe-

ro del 25% della potenza in modali-

tà raffreddamento.

De’Longhi elimina la caldaia

Che una sempre maggiore integra-

zione fra caldo, freddo e acqua calda

sia il futuro degli impianti lo confer-

ma anche Integra la soluzione messa

a punto da Climaveneta, società del

Gruppo De’Longhi. Anche questa si

propone di risolvere le

principali sfide energeti-

che di hotel, piscine,

centri benessere, com-

plessi direzionali e centri

commerciali.

Le unità polivalenti Inte-

gra superano la divisione

di caldo e freddo, facen-

do fronte con una sola

unità a entrambe le esi-

genze, anche contem-

poraneamente (esigenza

tipica dei grandi spazi).

L’eliminazione della caldaia, oltre a

ridurre i costi complessivi dell’impian-

to, minimizza gli ingombri e sempli-

fica le operazioni di installazione.

Inoltre l’impiego esclusivo di energia

elettrica e fonti rinnovabili come aria,

acqua di falda e geotermia, senza

alcun impiego di combustibili fossili,

permette di usufruire delle detrazioni

fiscali per il risparmio energetico e

contribuisce a una migliore certifica-

zione energetica dell’immobile.

Il modello più recente si chiama i-Fx-

Q ed è un’unità polivalente con sor-

gente aria e compressori vite inver-

ter, disponibile da 479 a 811kW.

Grazie alla regolazione tramite inver-

ter, la velocità del compressore è

determinata in modo automatico,

senza le inefficienze tipiche della re-

golazione a gradini. Ulteriore ele-

mento di differenziazione di questa

soluzione è l’assenza della corrente

di spunto, frutto delle caratteristiche

del compressore e della modulazio-

ne di capacità mediante inverter.

Questo decisivo plus offre un’affida-

bilità superiore e contribuisce a con-

tenere il costo dell’impianto, ren-

dendo superflui i dispositivi aggiun-

tivi per la gestione della commuta-

zione. Inoltre l’impiego di motori a

variazione continua della velocità,

massimizza il fattore di potenza. Si

garantiscono quindi condizioni otti-

mali di fornitura elettrica, senza

componenti aggiuntivi di rifasamen-

to, riducendo al minimo l’usura della

macchina. La più recente delle unità polivalenti di Climaveneta

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Pagina Bioenergia per Energia 24 2009.qxd 21/10/2009 12.29 Pagina 1

51

storia di copertina 6/2010

Cambiare tutto per non cambiare

niente. Si direbbe questo il mot-

to gattopardesco del sistema Mitsubi-

shi Electric Replace Technology per i

climatizzatori della linea Commercial

e Family.

La tecnologia permette di sostituire il

vecchio impianto di climatizzazione

riutilizzando le tubature preesistenti in

applicazioni residenziali e commercia-

li senza operazioni di bonifica e senza

alcun impatto sull’ambiente.

«Il nostro impegno è orientato allo

sviluppo e al miglioramento della

tecnologia a pompa di calore a recu-

pero applicata alla produzione in

contemporanea di acqua calda e aria

calda/fredda, puntando a una fetta

del mercato anche per il settore resi-

denziale attualmente dominato dal-

la tecnologia a combustione - preci-

sa Fabrizio Maja, direttore divisione

Sistemi Mitsubishi Electric climatiz-

zazione -. Siamo, infatti, convinti che

il mercato sia pronto a una svolta

tecnologica verso le apparecchiature

che utilizzano fonti rinnovabili e, in

particolare, della pompa di calore

come macchina primaria per il riscal-

damento e raffrescamento. La clas-

sificazione energetica degli edifici e

la rinnovata sensibilità verso l’am-

biente creano un contesto molto

positivo».

«Mitsubishi è anche impegnata nello

sviluppo di sistemi di Building mana-

GRANDI SPAZI 2/LE SOLUZIONI AZIENDALI

Mitsubishi ti dà il nuovo con il vecchioLa building automation di Schneider ElectricLa sostituzione dei climatizzatori con il riutilizzo delle tubature preesistenti.I dispositivi che regolano gli impianti e l’illuminazione secondo le necessità

gement - prosegue Maja -, in grado di

rendere sempre più semplice ed effi-

cace la gestione centralizzata e remo-

ta degli impianti utilizzando come in-

terfaccia un browser internet, così da

poter monitorare i consumi e interve-

nire centralmente sui parametri utili al

risparmio energetico e sul comfort».

Per il resto l’azienda ha una gamma

completa di apparecchiature a espan-

sione diretta in grado di soddisfare

ogni tipologia di applicazione dal resi-

denziale all’industriale, all’alberghie-

ro. «Siamo stati la prima società a rea-

lizzare unità di trattamento aria a

flusso di refrigerante variabile con re-

cuperatore entalpico (le Fau2) in gra-

do di trattare fino a 15.000 mq e ga-

rantire risparmi fino al 35% rispetto a

macchine tradizionali - continua il ma-

nager -, nonché macchine per la pro-

duzione di acqua calda sanitaria che

utilizzano l’energia/calore sottratto

agli ambienti per scaldarla, ottenendo

non solo risparmi energetici oltre il

40%, ma anche la totale rimozione

dei fumi di scarico sul posto. Inoltre,

attenzione particolare viene dedicata

al design delle apparecchiature relati-

ve alla regolazione e domotica, così

soddisfare le esigenze di architetti e

degli utenti più esigenti attraverso

prodotti touch-screen».

L’efficienza per il terziario

Ma l’efficienza energetica per il terzia-

rio passa necessariamente per la buil-

ding automation, anche nel caso del-

la climatizzazione.

Ne è convinto Ivan Mangialenti,

business support manager power

Emeas di Schneider Electric Italia:

«Pur avendo caratteristiche molto

diverse fra loro, tutti i tipi di edifici del

Una camera d’albergo secondo Mitsubishi: caldo, freddo e acqua calda sanitaria

storia di copertina

52

6/2010

terziario possono trarre grande van-

taggio dall’applicazione ai propri im-

pianti dei principi di efficienza ener-

getica: risparmio sui costi dell’energia

e rispondenza dell’edificio alle norme

vigenti». Insomma, considerare la cli-

matizzazione a sé stante sarebbe una

visione troppo parziale. «Un esempio,

valido sia per un nuovo edificio sia per

uno già esistente - continua Mangia-

lenti -, è l’automazione degli impianti

di climatizzazione e oscuramento

(tapparelle), più l’illuminazione per

realizzare un unicum integrato ad alta

efficienza energetica. Un dispositivo

rileva la presenza di persone e, nel ca-

so il locale controllato sia vuoto, lo

pone nella condizione Economy: luci

spente, tapparelle abbassate e nessun

condizionamento d’estate, riscalda-

mento basso e tapparelle alzate d’in-

verno (per massimizzare l’irraggia-

mento solare). Con il locale occupato

la temperatura sarà a livello ottimale,

le tapparelle si pongono in una posi-

zione che garantisce la giusta quantità

di luce ed evita l’irraggiamento diret-

to. L’impianto di illuminazione si attiva

solo quando la luce esterna non è suf-

ficiente e si regola per fornirne solo la

quantità necessaria. Come si può ve-

dere la massimizzazione dell’efficien-

za energetica non va affatto a discapi-

to del comfort, anzi può favorirlo. A

conti fatti un sistema di building auto-

mation progettato in modo corretto,

con questa e altre applicazioni, può

far risparmiare dal 5 al 20% sulla bol-

letta energetica annuale».

Un altro tema importante per Schnei-

der Electric è quello del sistema di mi-

sura applicato ai diversi vettori ener-

getici (diventerà un obbligo con la

nuova normativa Epbd, che aggiorna

la direttiva sugli edifici), che consenta

di individuare dove e come si consu-

ma o spreca energia. «In questo mo-

do gli Energy manager sono in grado

di definire precisi piani di intervento di

miglioramento dell’efficienza energe-

tica - conclude Mangialenti - calcolare

i costi e i tempi di ritorno dell’investi-

mento, verificando poi l’effettivo rag-

giungimento degli obiettivi prefissati.

Il sistema di misura monitora le fonti

di approvvigionamento dell’energia,

controllandone la qualità e permet-

tendo di scegliere in ogni istante le

fonti più economiche e più adatte».

Focalizzata a 360° sui temi dell’effi-

cienza energetica, l’azienda sta pun-

tando molto al mercato dell’edilizia e

della building automation ed è attual-

mente uno dei settori che crescono

maggiormente per Schneider Electric,

sia in Italia che negli altri Paesi.

Le proposte “cool” di Samsung per residenziale e grandi imprese

Si chiama Samsung Eco Heating System (Ehs) il sistema più innovativo di Sam-sung che riguarda il mercato residenziale. È un sistema ad alta efficienza che in un’unica soluzione permette di climatizzare la casa tutto l’anno utilizzando le tradizionali unità interne dei multisplit contemporaneamente a speciali mo-duli idronici per la produzione di acqua calda, il tutto con i consumi ridotti di una pompa di calore. Per le grandi aziende l’azienda giapponese si distingue per una tecnologia che si pone come diretta antagonista alla più tradizionale tecnologia basata sugli inverter, il cui funzionamento è affidato a un sofistica-to circuito elettronico che necessita di una più accurata attenzione nella ge-stione e nella manutenzione. Sono i sistemi Dvm a portata variabile di refrige-rante Samsung, che associano all’elevata efficienza dei compressori, una

semplice gestione elettronica, una semplice installazione non-ché una facile manutenzione. Basati sulla tecnologia Pwm per-mettono di modulare il funziona-mento in un range di 19 steps. Una gamma molto ampia che si declina in base alle esigenze: grandi uffici, luoghi in cui occorre freddo e caldo contemporanea-mente, piccole realtà. Per queste ultime, però, la vera offerta ad hoc, destinata ai nego-zi e ai piccoli uffici, prevede una serie di prodotti a cassetta basati sulla tecnologia a inverter. Sono caratterizzati dalle dimensioni ri-dotte della cassetta per installa-zioni in controsoffitti.

Ivan Mangialenti

53

storia di copertina 6/2010

Scommettere sull’innovazione. È

stata questa la scelta di Daikin

per fronteggiare la crisi del settore.

«La nostra strategia è quella di pro-

porre soluzioni nuove che diano

vantaggi immediati e concreti per

avere bollette da pagare immediata-

mente più basse, risparmiando

energia - spiega Marco Dall’Om-

bra, manager della Package air con-

ditioners strategic business unit -.

Per esempio i nostri prodotti che an-

ticipano di un anno il recepimento

della direttiva 2005/32/Ce Eup (Eco-

design dei prodotti che consumano

energia), che entrerà in vigore solo

l’anno prossimo».

Un esempio concreto lo forniscono

le due nuove soluzioni a misura di

spazi commerciali, negozi piccoli e

medi che così possono risparmiare

nella climatizzazione. Si tratta di una

soluzione integrata che si basa su

due componenti innovativi da mon-

tare su impianti già esistenti.

Il primo è una barriera d’aria da por-

re vicino alla porta per ridurre lo

scambio termico con l’esterno e

quindi ridurre lo spreco di energia. I

dispositivi oggi in commercio ridu-

cono certo la fuoriuscita del fresco o

del caldo, a seconda delle stagioni,

nei punti vendita climatizzati. La no-

vità di Daikin è che l’energia neces-

saria a far funzionare la lama d’aria

proviene dal recupero di calore del

gas refrigerante dell’impianto esi-

stente attraverso una pompa di ca-

lore, cosa che riduce di circa il 50%

l’energia necessaria al funziona-

PICCOLI SPAZI/LE SOLUZIONI AZIENDALI

La barriera di Daikin contro gli sprechiScommessa sull’innovazione con il vantaggio immediato di bollette più leggere

mento e di conseguenza i costi.

La seconda è la pulizia automatica

dei filtri dei climatizzatori. Lo spor-

co, infatti, riduce l’efficienza dell’im-

pianto e aumenta il consumo di

energia. In questo caso un disposi-

tivo automatico pulisce il filtro una

volta al giorno. Un Led avvisa quan-

do il sacchetto dove le impurità ven-

gono accumulate è pieno. A questo

punto è sufficiente svuotarlo come

si fa con un normale aspirapolvere.

Il risparmio in questo caso non è so-

lo energetico, ma anche sulla ma-

nutenzione: le periodiche operazio-

ni di pulizia dei filtri non sono più

necessarie.

Per superfici di maggiori dimensio-

ni la soluzione proposta da Daikin è

un impianto Vrv (Volume refrige-

rante variabile) a recupero di calore

condensato ad aria, che consente

un’architettura semplice e flessibi-

lità d’impiego. Ciò si traduce per

esempio nella possibilità di ripartire

gli spazi secondo la massima liber-

tà. I sistemi installati sono dotati di

tecnologia a pompa di calore e ca-

ratterizzati dalla configurazione a

recupero di calore. La loro efficien-

za è incrementata grazie alla possi-

bilità di riscaldare alcuni ambienti o

porzioni di edificio con il calore re-

cuperato dalle zone nelle quali è

necessario raffreddare.

«La tecnologia a pompa di calore è

riconosciuta dalla direttiva europea

2009/98/Ce (Res) fonte di energia

rinnovabile - continua Dall’Ombra -

in quanto l’energia è estratta

dall’aria, dal terreno o dall’acqua.

Utilizzando pompe di calore elettri-

che e non sistemi a combustione, il

sistema di climatizzazione assicura

zero emissioni inquinanti (comprese

le polveri sottili) in ambiente. In me-

rito alla riduzione delle emissioni di

CO2, l’impiego di pompe di calore

elettriche ad alta efficienza ha con-

sentito di contenerle entro i 4,2 kg/

m³/anno.

È stato scelto, inoltre, di adottare

unità interne canalizzabili per poter

utilizzare sistemi di diffusione

dell’aria di altissima qualità, in grado

di coniugare un’estetica gradevole

con un elevatissimo comfort inter-

no. Ogni utente può scegliere la

temperatura più consona alle pro-

prie esigenze grazie ai comandi lo-

cali presenti in ogni ambiente».

Marco Dall’Ombra

storia di copertina

54

6/2010

PICCOLI SPAZI 2/LE SOLUZIONI AZIENDALI

Via i pannelli da pavimenti e paretiOra moduli a soffitto e preassemblatiI nuovi collettori proposti da Rehau recuperano aria dall’ambiente fino al 75% dell’energia prodotta. I pannelli in cartongesso di Messana Air Conditioning

Asoffitto e preassemblati. È

questa la direzione per i

pannelli radianti del prossimo fu-

turo in grado di produrre freddo

e caldo. La climatizzazione a sof-

fitto sembra garantire un mag-

gior comfort rispetto a quelli a

pavimento e a parete, e di più fa-

cile installazione in edifici già esi-

stenti, mentre i moduli pronti

all’uso semplificano di molto la

posa.

In questa direzione vanno i nuovi

collettori preassemblati di Rehau,

che creano delle complete sotto-

stazioni contenenti tutti i compo-

nenti necessari per la distribuzio-

ne e la regolazione. Per comple-

tare il sistema a monte Rehau ha

di recente proposto anche una

serie di pompe di calore in grado

di produrre caldo o freddo, e ac-

qua calda sanitaria, dall’aria,

dall’acqua o dal terreno. Recupe-

rano dall’ambiente fino a oltre il

75% dell’energia prodotta, ridu-

cono sensibilmente le emissioni

di CO2 e abbattono i costi di raf-

frescamento e riscaldamento

dell’edificio, garantendo un ele-

vato comfort abitativo.

«Per poter funzionare in modo

efficiente e senza interruzioni, è

fondamentale che la pompa di

calore sia alimentata da una fon-

te di calore disponibile in quanti-

Stalherz affina il riscaldamento a battiscopaDal soffitto al pavimento con il sistema di riscaldamento a battiscopa. La tecnologia non è nuovissima, esisteva già negli anni 50 negli Stati Uniti, ma è stata affinata e portata allo stato attuale una decina di anni fa. Ri-spetto a un sistema di riscaldamento a radiatori, perché produce solo ca-lore, è comunque molto interessante: «È facile da installare ed evita di ingombrare pareti sulle quali non si possono più posizionare mobili - spie-ga Vito Feleppa, amministratore delegato di Stalherz -. Riscalda unifor-memente gli ambienti, è di tipo radiante e quindi dà maggiore benessere e non mette in circolazione le micropolveri. Inoltre, limita molto la strati-ficazione del calore, che crea aree più calde in prossimità del soffitto e più fredde vicino al pavimento, e si presta a soluzioni architettoniche interes-santi». L’acqua di mandata deve essere di circa 50° gradi, quindi non si presta a funzionare con pompe di calore e funziona bene con le caldaie già esistenti, ma è comunque meno energivoro dei caloriferi perché per-mette di ridurre la temperatura dell’ambiente di circa 3 gradi. Il prezzo, se si considera che nel costo del battiscopa sono compresi anche i tubi, è equivalente a quello di un impianto tradizionale a radiatori.

tà sufficiente e alla giusta tempe-

ratura - spiega Ivano Poletti,

direttore commerciale divisione

Idrotermosanitaria di Rehau -:

quanto più elevata sarà quest’ul-

tima (massimo 25°C), tanto mag-

giore sarà la potenza di riscalda-

mento erogata. Per il raffresca-

mento, invece, la temperatura

della fonte di calore, deve essere

storia di copertina 6/2010

la più bassa possibile, arrivando

addirittura, nelle pompe di calore

geotermiche, a consentire il fun-

zionamento dell’impianto tramite

lo scambio diretto del calore ter-

restre con l’ambiente da raffre-

scare, una tecnologia chiamata

“free cooling”, incrementando

notevolmente l’efficienza ener-

getica del sistema di climatizza-

zione».

Convinto della superiorità della

climatizzazione radiante a soffit-

to, Roberto Messana, ammini-

stratore delegato di Messana Air

Conditioning, si è buttato con en-

tusiasmo nella produzione di pan-

nelli in cartongesso di vario tipo,

anche in versione fonoassorben-

te. «Il principio di irraggiamento

del calore dall’alto in basso è ca-

ratteristico anche del Sole - affer-

ma il manager - è una forma di

diffusione naturale che consiste

nella trasmissione di radiazioni in-

frarosse a onda lunga e morbida

che si propagano in tutte le dire-

zioni senza essere assorbite

dall’aria. Il posizionamento in alto

dei pannelli permette alle onde,

create dal fluido che scorre nei

circuiti interni, di colpire senza di-

spersioni le superfici e i corpi pre-

senti riscaldando o raffrescando

portando il fluido a circa 10°-15°

gradi. Rispetto ai sistemi di riscal-

damento e raffrescamento tradi-

zionali il risparmio energetico ar-

riva al 50%».

Un elemento chiave del pannello è

la sottomodularità: dalle dimen-

sioni standard di 120x240 cm si

possono ottenere elementi più

piccoli (120x120 cm, 60x240 cm,

60x120 cm), grazie alla particolare

conformazione del sistema idrauli-

co. Importante anche il raccordo a

scorrimento che permette di colle-

gare molto semplicemente e velo-

cemente un pannello a un altro.

Ivano Poletti

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storia di copertina

56

6/2010

CASE HISTORY

Le pompe di calore Robur vanno a metanoPiù efficienza e risparmi per Grafiche AntigaI vantaggi della ristrutturazione del complesso dell’industria grafica.La classificazione di massima eccellenza energetica della Comunità europea

Grafiche Antiga, con 160 dipen-

denti e più di 30 anni di storia

alle spalle, con sede a Crocetta del

Montello (Tv), ha recentemente ri-

strutturato un vecchio complesso in-

dustriale di circa 15.000 mq. La scelta

per la climatizzazione è caduta sulle

pompe di calore ad assorbimento a

metano Robur per uffici e reparti di

produzione. «A convincerli è stata l’ef-

ficienza invernale superiore di circa il

30% rispetto alle migliori caldaie a

condensazione, con benefici econo-

mici stimati in circa 25mila euro l’an-

no, e la forte riduzione dell’impegno

elettrico per la climatizzazione estiva.

È stato calcolato che tra maggior im-

pegno di potenza, trasformatori e bat-

terie di rifasamento, una soluzione

con macchine elettriche avrebbe por-

tato a un aggravio complessivo di circa

80mila euro» spiega Benito Guerra,

presidente di Robur.

Oggi con i suoi 2.300 kW termici e 950

kW frigoriferi, è un grande impianto

realizzato con pompe di calore ad as-

sorbimento a metano che utilizzano

fino al 40% di energia rinnovabile ae-

rotermica. Perché la particolarità di

Robur è quella di far funzionare a me-

tano quello che generalmente utilizza

energia elettrica: le pompe di calore.

«Le nostre hanno un’efficienza ener-

getica del 165% - continua il presiden-

te - molto superiore a una caldaia a

condensazione e con costi di gestione

Per i capannoni sistema di raffrescamentoad aria naturale

È dedicato ai capannoni industriali, artigianali e commerciali di grandi volumetrie, che spesso devono tenere le porte aperte per esigenze di

produzione, il raffrescatore evaporativo Ad14 di Robur. L’apparecchio basa il suo effetto di riduzione della temperatura sull’evaporazione dell’ac-qua, che sottrae calore all’aria trattata che si raffredda nell’attraversare gli appositi pacchi evaporativi.Questi apparecchi non utilizzano alcun fluido refrigerante e richiedono solo una minima quantità di energia elettrica per il funzionamento del ventilatore d’aria. L’unico consumo di energia si limita a quello elettrico necessario al ventilatore (a 5 velocità) e a una piccola pompa di circolazio-ne dell’acqua. Il costo per una giornata di funzionamento di un Ad14 è indicativamente inferiore a 2 euro (costo energia elettrica considerato: 0,12 euro/kWh, costo acqua: 1,00 euro/m³). L’apparecchio basa il suo funzionamento sulle caratteristiche fisiche di acqua e aria, senza utilizzare alcun fluido refrigerante, che quindi non deve essere reintegrato o rabboccato. L’unica manutenzione prevista è la pulizia dei filtri dei pacchi evaporativi e poche altre semplici operazioni, che non richiedono manodopera specializzata. Un controllo elettronico del sistema assicura efficienza e igienicità.

fino al 40% inferiori. In inverno sono

più convenienti rispetto alle pompe di

calore elettriche, che mostrano un dra-

stico calo delle loro performance quan-

do la temperatura esterna scende sotto

i -2° C. Ecco perché la Comunità euro-

pea ha classificato la pompa di calore a

metano nella più elevata classe ener-

getica (classe A3+)».

Questa tecnologia consente di pre-

levare rilevanti quantità di energia

rinnovabile (da aria, acqua o suolo)

e introdurla (fino al 40% del totale)

nella funzione riscaldamento, senza

dipendere dalle condizioni di irrag-

Benito Guerra

giamento o dall’esposizione dell’edi-

ficio. Non sono molti i player in que-

sto mercato, oltre a Robur, ma è

giudicata una tecnologia molto pro-

57

storia di copertina 6/2010

CASE HISTORY

Da Toshiba per l’Hard Rock Cafè di Veneziasofisticato sistema di controllo elettronicoImpianto miniaturizzato per gli spazi minimi dei due piani del localepresso piazza San Marco. Il doppio compressore inverter riduce i consumi

mettente e altri produttori si stanno

rapidamente muovendo in questa

direzione.

«La pompa di calore ad assorbimento

è una di quelle tecnologie che non ha

Quando si è trattato di clima-

tizzare l’Hard Rock Cafè a

Venezia, un locale di 360 metri

quadri a pochi passi da piazza San

Marco, la scelta è caduta sulla linea

Vrf di Toshiba, il sistema a portata

refrigerante variabile che sfrutta i

vantaggi dell’espansione diretta

abbinata al controllo inverter e alla

sofisticata componentistica elet-

tronica. Il locale si sviluppa su due

piani, destinati uno al Cafè e l’altro

al ristorante.

In fase esecutiva la rete di distribu-

zione con tubazioni in rame di pic-

colo diametro è stata posata rapi-

damente e occupando spazi mini-

mi. Anche le canalizzazioni e le

unità interne sono state installate

senza difficoltà nelle controsoffit-

tature e sfuggono alla vista

dell’utenza in quanto integrate

nell’arredo interno.

I tre moduli motocondensanti da

95 kW termici e 84 kW frigoriferi

totali, posti in copertura, rispetta-

no i restrittivi limiti del piano acu-

stico per il centro storico.

Infine, il sistema di supervisione

bisogno di sussidi economici per affer-

marsi sul mercato - conclude Guerra -

con un ritorno dell’investimento che

spesso non supera i quattro anni. Na-

turalmente gli incentivi previsti in fi-

I.Lon consente di gestire con sem-

plicità l’intero impianto, anche da

remoto, attraverso pagine Web

personalizzate di immediata com-

prensione e dal design accattivan-

te, nello stile Hrc.

La linea dispone di diversi modelli e

soluzioni di installazioni e l’esigenza

di avere notevoli risparmi energetici

ha fatto sì che sempre più centri

commerciali, grandi uffici, centri di-

rezionali, ospedali e alberghi abbia-

no scelto questo tipo di impianto.

Da evidenziare una delle particola-

rità del Vrf Toshiba: il doppio com-

pressore inverter che garantisce una

netta riduzione dei consumi a cari-

chi parziali con il conseguente ri-

sparmio economico.

«In tempi di crisi si potrebbe pen-

sare che ci siano meno risorse da

dedicare allo sviluppo di nuovi

prodotti - afferma Antonio Ga-

lante, product & marketing mana-

ger per brand Toshiba e Carrier -,

invece la situazione contingente

ha creato l’urgenza di sviluppare e

proporre novità tecnologiche che

guardino in modo decisivo alla

nanziaria rendono la scelta ancora più

appetibile. Certo non è come in Olan-

da dove questa tecnologia è finanzia-

ta dal governo con sussidi fino 90%

dell’investimento iniziale…»

sempre più necessaria efficienza

energetica. Del resto sviluppare

prodotti che anche a carichi par-

ziali siano in grado di essere effi-

cienti dal punto di vista energetico

è uno degli aspetti sui cui Toshiba

investe da anni, anche sulla spinta

delle normative europee e mon-

diali in materia di energia sempre

più stringenti».

58

news&mercati 6/2010

L’INVENTARIO 2010 DELL’ISPRA

Calano in Italia le emissioni di gas serrama il traguardo di Kyoto resta lontanoPositivi i dati preliminari del 2009, ma l’obiettivo del 6,5% di riduzione entro il 2012 non è a portata di mano. L’aiuto dei crediti forestali e dei progetti per i Pvs

GLI OBIETTIVI UEEntro 2050 -85% Entro il 2020 -30%

GLI OBIETTIVI DELL’ITALIAEntro il 2012 -6,5%

I RISULTATI DELL’ITALIATra 1990 e 2008 emissioni +4,7%Nel 2008 -2% sul 2007Trend 2009 -9% sul 2008

RISULTATI A CONFRONTO ITALIA- UE(1990-2008)Residenza e servizi Italia +10,5%Residenza e servizi Ue a 15 -13,6%Rifiuti Italia -7,4%Rifiuti Ue a 15 -39%Trasporti Italia +20%Produzione energia Italia +16%

L’incremento delle emissioni in generale da 517 a 541 milioni di tonnellate è imputabile soprattutto alla crescita di quelle da CO2, pari nello stesso periodo al 7,4%. Il 2008 è stato l’anno in cui le emissioni da

trasporto su strada sono calate: da 120,1 milioni di tonnellate nel 2007 ai 115,3 nel 2008. Un aiuto al perse-guimento degli obiettivi potrà venire dal computo dei crediti derivanti dagli assorbimenti forestali (fino a 10 milioni di tonnellate). Un ulteriore contributo potrà derivare dall’attuazione di progetti per l’abbattimento delle emissioni nei Paesi in via di sviluppo, come quelli già avviati con la Cina.

PROTOCOLLO DI KYOTO

59

news&mercati 6/2010

M.Cristina Ceresa

IL PROTOCOLLO

Gli edifici pubblici di Lombardia e Liguria chiedono un sistema di qualità energeticaL’intesa tra Anie, ministero dei Trasporti e Provveditorato alle opere prevede un capitolato d’efficienza negli appalti dell’edilizia demaniale

L’edilizia demaniale di Lombardia e

Liguria si fa un po’ più lungimiran-

te e da oggi in poi chiederà alle azien-

de che vogliono partecipare alla pro-

gettazione/risanamento degli edifici

pubblici, di essere in linea con una sor-

ta di “Sistema di qualità”. Lo prevede

un protocollo d’intesa che è stato fir-

mato proprio in questi giorni da Anie,

ministero delle Infrastrutture e tra-

sporti e Provveditorato interregionale

alle opere pubbliche delle due regioni

del Nord alle quali, è auspicabile, fac-

ciano seguito anche le altre. Opere

sicure, eseguite a norma, efficienti dal

punto di vista energetico e secondo

l’evoluzione dello stato dell’arte: sarà

questo il passo più evidente. «E - co-

me afferma il vice ministro alle Infra-

strutture e ai trasporti, Roberto Ca-

stelli -, nessuno potrà più dire che il

pubblico sarà più indietro del priva-

to». Pensa in primis alle scuole e agli

ospedali Castelli, il cui dicastero sta

per approvare uno stanziamento di

circa 50 milioni di euro per la Lombar-

dia, cui dovrebbero sommarsi altri 20

milioni per la manutenzione ordinaria

degli edifici pubblici. In Liguria l’im-

porto dovrebbe raggiungere gli 80

milioni, comprendendo anche gli in-

terventi portuali. Va da sé che le

aziende che vogliono concorrere alle

gare non devono perdere tempo e

prepararsi a presentare Capitolati tec-

nici “a norma”. «Uno sforzo forma-

tivo sarà necessario - avverte Guidal-

berto Guidi, presidente di Confin-

dustria Anie -, che servirà anche come

trampolino di lancio per poter lavora-

re all’estero». Ma la formazione ri-

guarderà anche i dipendenti pubblici

che avranno a che fare con questi

appalti. Non si nasconde dietro a un

dito Francesco Errichiello, provvedi-

tore interregionale alle opere pubbli-

che di Lombardia e Liguria. Lo sforzo

sarà in entrambi i sensi.

Intanto sulla stessa lunghezza d’on-

da è stato firmato un protocollo d’in-

tesa tra l’Agenzia del Territorio ed

Enea per valutare interventi di riqua-

lificazione degli edifici territoriali.

Obiettivo divulgare buone pratiche di

efficienza energetica e contenimen-

to consumi.

I tre firmatari del protocollo d’intesa: da sinistra Guidalberto Guidi, Roberto Castelli e Francesco Errichiello

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61

di Guido Plutino

MERGER&ACQUISITION E BUYOUT

È ripresa o continua il grande freddo?Tutti d’accordo sulla scarsità di liquidi

Passano i mesi, ma la situazione

economica rimane confusa e

difficile da decifrare. Il caso delle

attività di M&A (fusioni e acquisizio-

ni) e dei buyout (acquisti di aziende

da parte del management) è signi-

ficativo. Se si mettono a confronto

le stime di Ernst&Young e il rap-

porto europeo di Dealogic - en-

trambi relativi al 2010 anche se re-

alizzati a qualche mese di distanza

- sembra di avere a che fare con due

anni diversi. E non basta a spiegare

una tale differenza né il fatto che le

due analisi hanno diversa estensio-

ne geografica (la prima è mondiale,

la seconda si riferisce al Vecchio

Continente), né che si occupano di

settori non del tutto omogenei.

Secondo Andy Brogan e Jon Clark,

autori per Ernst&Young di un ap-

prezzato report (“Global oil and gas

transaction review”) che ogni anno

fa il punto su numero e tipologia del-

le operazioni aziendali di finanza

straordinaria, «dopo un 2009 impe-

gnativo e pieno di sfide è ora più

chiaro che in fondo al tunnel c’è la

luce dell’uscita e non un treno che ci

sta venendo addosso. La tendenza

positiva che abbiamo visto negli ulti-

mi mesi probabilmente è destinata a

proseguire». Il miglioramento sem-

bra più pronunciato in particolare nel

settore idrocarburi.

Sempre secondo Ernst&Young, le

operazioni straordinarie torneranno

presto a fare parte a pieno titolo della

“cassetta degli attrezzi” dei vertici

aziendali, portando a compimento un

trend che si era già evidenziato a par-

tire dalla metà dello scorso anno, per

poi cambiare decisamente marcia du-

rante l’ultimo trimestre. A sostegno di

questa previsione non mancano le

evidenze numeriche: degli 837 deal

annunciati nel 2009, quelli realizzati

nel secondo semestre sono stati 485,

contro i 352 del primo semestre. Se

poi si guarda alle cifre in gioco, il valo-

re complessivo degli M&A portati a

termine nel 2009 (sempre riferiti al

settore idrocarburi) è stato di 149 mi-

liardi di dollari. Ebbene, la metà di

questa cifra è stata realizzata negli ul-

timi tre mesi dell’anno. Va detto poi

che la posizione espressa dagli analisti

di Ernst&Young non è isolata. Indica-

zioni di tenore analogo, anche se con

sfumature diverse, provengono infat-

ti da Scotia Capital, Global Markets

Direct, Idc Research e Deloitte. Ma

proprio quest’ultima società di consu-

lenza sottolinea un aspetto centrale

per capire tempi (secondo semestre

del 2010?) e velocità della ripresa de-

gli M&A: la persistente difficoltà di

approvvigionarsi di denaro liquido.

Fin qui gli ottimisti. Tuttavia Dealogic,

che nella sua analisi si è spinta fino alla

fine del primo trimestre 2010, smenti-

sce che la ripresa delle operazioni stra-

ordinarie abbia già messo i germogli.

Tra gennaio e marzo i volumi di attività

di M&A in Europa hanno toccato a

malapena i 98 miliardi di euro: si tratta

del minimo storico degli ultimi sei anni.

Di inversione di tendenza, dunque, per

ora neanche l’ombra. Il settore più di-

namico è stato quello farmaceutico,

seguito a distanza dalla finanza.

Qualche segnale di miglioramento ri-

guarda invece - sempre secondo l’ana-

lisi di Dealogic - le operazioni di buyout

che hanno avuto come oggetto socie-

tà europee. In questo caso i volumi

hanno raggiunto i 7,2 miliardi di euro

(più 154% rispetto al primo trimestre

2009, che era stato però nerissimo).

Qui spicca il ruolo trainante del com-

parto energetico, insieme a Utility e fi-

nanza. Dal punto di vista geografico, il

Paese più dinamico è stata la Germa-

nia, seguita da Spagna e Olanda.

Come si vede, le analisi divergono in

profondità, lasciando quanto mai va-

go l’orizzonte dei prossimi mesi. Le

diagnosi tornano, però, univoche

quando si tratta del mercato dei ca-

pitali. Anche Dealogic sottolinea, in-

fatti, la debolezza dei flussi di denaro

fresco.

L’unico spiraglio arriva dalle nuove

quotazioni in Borsa, che potrebbero

riprendere proprio durante il 2010.

Nell’attesa, un aiuto determinante do-

vrebbe arrivare da Oriente, sotto forma

di petrodollari. Le quotazioni del barile,

mantenutesi su livelli elevati per tutto il

2008, hanno permesso alle aziende di

Stato dei Paesi petroliferi di accumula-

re ingenti riserve. Che ora potrebbero

tornare in circolo per cogliere qualche

buona occasione di shopping.

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Lo sviluppo e l’evoluzione degli impianti di produzione energetica da fonte rinnovabile (RES) sta modificando drasticamente il paradigma di gestione delle reti elettriche di nuova generazione. La delocalizzazione degli impianti e l’impossibilità di controllo diretto da parte delle Utilities rende necessaria la capacità di gestire nuovi scenari operativi.SAMARES ha affrontato queste problematiche sviluppando un portafoglio di soluzioni chiavi in mano che permettono la completa integrazione di impianti di produzione di energia rinnovabile in tutti gli aspetti operativi, in contrapposizione al vecchio modello SCADA. SAMARES ha inoltre sviluppato soluzioni per Centrali Operative integrate in grado di remotizzare e perfezionare, in un contesto applicativo omogeneo, il controllo operativo di diversi impianti RES, anche disomogenei per tecnologia e/o per componenti.

GESTIONE E MANUTENZIONE SOTTO CONTROLLO.

L’operatività integrata e centralizzata garantisce nel tempo alti livelli di prestazione dell’impianto in termini di affidabilità, disponibilità e performance e pertanto costituisce la soluzione migliore per rendere bancabile, presso gli istituti di credito, il progetto di un nuovo impianto.A differenza dalle fonti tradizionali, gli impianti di energia rinnovabile sono molteplici e ampiamente distribuiti sul territorio: le operazioni di monitoraggio e manutenzione di diversi impianti rischiano quindi di diventare molto onerose.

UN GIORNO DA RICORDARE21 aprile 2010: a Navacchio (PI) nasce la prima centrale italiana di monitoraggio fotovoltaico.

Lo scorso aprile, presso il Polo tecnologico di Navacchio (PI), Enerqos ha inaugurato ufficialmente la prima centrale di Monitoraggio Fotovoltaico in Italia, basata sull’innovativa tecnologia Osiride™ sviluppata da SAMARES, per la fornitura del servizio di gestione e manutenzione di impianti fotovoltaici.

Il Centro attualmente gestisce impianti fotovoltaici per una potenza totale di 20 MWp e raggiungerà circa 50 MWp entro la fine dell’anno.

«Elemento caratterizzante del Centro è la capacità di controllo proattivo. L’obiettivo è di identificare e risolvere le criticità in anticipo rispetto al verificarsi delle stesse, riducendo così al minimo i tempi, i costi e la mancata produzione energetica in caso di down-time» ha spiegato Mauro Marcucci, amministratore delegato di Enerqos.

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Chi oggi deve installare, gestire o manutenere numerosi impianti, necessita quindi di una tecnologia innovativa in grado di integrare il tutto in un’unica entità equivalente.SAMARES, con il proprio portafoglio di soluzioni, ha fatto evolvere il concetto di NOC (Network Operations Center) in IOC (Integrated Operations Center), integrando diverse competenze ed esperienze nel campo delle Tecnologie dell’Informazione, della gestione di Reti, delle Telecomunicazioni, dell’Elettrotecnica, della Security e dell’Ingegneria dei Sistemi.OSIRIDE iOC, specializzazione della piattaforma OSIRIDE™, è la moderna e tecnologica Centrale Operativa Integrata sviluppata da SAMARES. Essa permette di ricevere, concentrare e correlare le informazioni di uno o più sistemi di produzione di energia da fonte rinnovabile facilitando l’installazione, la regolazione, la configurazione e il controllo di tutte le componenti.La correlazione delle performance di produzione degli impianti supervisionati offre un alto livello di integrazione tra sistemi di supervisione, gestione, manutenzione e sicurezza al fine di ottimizzare le prestazioni globali.La Centrale permette l’automatizzazione delle attività di Gestione e Manutenzione e consente una rapida risoluzione di problemi complessi, riducendo i tempi di fermo-impianto e i costi operazionali.Le interfacce di gestione unificate consentono al personale addetto alla Centrale di Controllo di accedere a tutti i tipi di informazione (allarmi, interventi di manutenzione e informazioni tecniche) e di correlarne le elaborazioni.La nuova centrale operativa integrata di SAMARES segna il passaggio verso l’evoluzione della nuova generazione di reti elettriche, introducendo la tecnologia innovativa di OSIRIDE™ anche nel mondo dell’elettrotecnica e dell’energia sostenibile.

SAMARES offre la Centrale Operativa OSIRIDE iOC in modalità “chiavi in mano” per la gestione di Fonti Rinnovabili: grazie ad un’attenta analisi preliminare, SAMARES è in grado di implementare una soluzione personalizzata, componendo un puzzle di funzionalità e applicazioni in grado di soddisfare al meglio le esigenze di ogni singolo cliente.I consulenti di SAMARES seguono il cliente in ogni fase del progetto: analisi delle esigenze, design, installazione, commissioning, integrazione, manutenzione ed evoluzione della soluzione.

Cogeneration

Trouble Ticketing

Security

Maintenance

Plant Lifecycle

Business Continuity

ERP Integration

Mini-Aeolian PhotoVoltaic Biomass

18/05/10 18:44

24

64

a cura di Laura Marinoni Marabelli

KLIMAENERGY

Al via il campionato italiano del solareTra i favoriti Bolzano che ospiterà a settembre la terza edizione della fiera

Una volta tanto non c’entra il cal-

cio, ma le buone pratiche di so-

lare termico e fotovoltaico. Questo è

il succo del Campionato italiano del

solare con il quale Legambiente e

Fiera di Bolzano stanno stuzzicando

le amministrazioni pubbliche perché

mettano in evidenza quanto è stato

installato sui loro territori. I risultati

saranno incrociati con i dati del Gse e

con le informazioni che le aziende for-

niranno in termini di venduto e instal-

lato. La scheda della propria città si

troverà sul sito www.campionatoso-

lare.it e potrà essere aggiornata con le

ultimissime installazioni.

Anche per ciò, le amministrazioni

pubbliche questa volta non possono

mancare alla terza edizione del Klima-

energy (dal 23 al 25 settembre, sem-

pre presso la Fiera di Bolzano) che

sembra fatta apposta per loro. A co-

minciare dalla conferenza dei parteci-

panti al patto dei sindaci, per passare

alla terza edizione del “Klimaenergy

Award” che pure quest’anno premie-

rà le realtà più virtuose in fatto di in-

stallazione di progetti rinnovabili (iscri-

zioni aperte fino al 31 luglio).

E virtuosa è la città che ospita la Fiera.

Se vero è che Bolzano scommette di

arrivare al 2030 con la totale neutraliz-

zazione della CO2 prodotta. Esclusi i

trasporti, purtroppo. Certo, stiamo

parlando di una città che gode di un

contesto regionale senza pari (in Italia).

L’Alto Adige, infatti, con i suoi 500mila

abitanti che risiedono su una superficie

di 7.400 mq, può vantare 930 centrali

idroelettriche con una portata di 760

8-10 giugno Quattro saloni dell’energia ad AmsterdamSi tiene ad Amsterdam l’edizione di quest’anno di Powergen,la mostra-convegno internazionale, in contemporanea con altri tre saloni: Renewable energy world, PowerGrid e NuclearPower.Powergen consta di un’area espositiva e di un programma di conferenze e convegni che si svolgono nelle tre giornate. L’elenco dei vari appuntamenti, con i dettagli della manifestazione, è reperibile sul sito Internet www.powergeneurope.com.

2 luglio 14a edizione del premio L’imprenditore dell’annoIl 2 luglio è il termine entro il quale occorre mandare la propria candidatura per concorrere al premio L’imprenditore dell’anno,promosso da Ernst&Young con il patrocinio di Borsa Italiana, il supporto del mensile L’Imprenditore e in collaborazione con Il Sole 24 Ore. Possono candidarsi gli imprenditori alla guida, da almeno tre anni, di una azienda che nell’ultimo esercizio abbia registrato un fatturato

a partire da 25 milioni di euro. L’adesione a questa iniziativa può essere effettuata gratuitamente tramite il sito Web www.ey.com/it/eoy oppure scrivendo una mail all’indirizzo [email protected].

7-10 settembre Le rinnovabili in mostra a RomaÈ di scena nella Capitale ZeroEmission Rome, l’evento dedicato alle energie rinnovabili, all’emission trading e alla sostenibilità ambientale. La manifestazione, alla sesta edizione, si compone di vari saloni: Eolica Expo Mediterranean,dal 7 al 10 settembre, e Pv Rome Mediterranean, Csp Expo (Concentrating solar power), Eco House, Geoenergy Expo,CO2 Expo e Ccs Expo (Carbon capture and storage), in programma dall’8 al 10. È anche previsto un calendario di conferenze, workshop e incontri sui temi “più caldi”.Collegandosi al sito www.zeroemissionrome.eu. è possibile avere maggiori informazioni.

Altri appuntamenti

Camilla Galli Macricè

MW, 63 centrali a biomassa e a teleri-

scaldamento presenti in circa la metà

dei comuni altoatesini, 30 impianti a

gas biologico e oltre 7mila impianti a

biomassa di dimensioni ridotte (cippa-

to e pellet), 11 centrali eoliche. Non

bastasse, si calcola che vi sono poi 0,31

mq a testa di collettori solari: un valore

questo che supera la media nazionale

di ben 15 volte, nonché 52 Watt di po-

tenza fotovoltaica sempre pro capite

(la media nazionale si attesta intorno a

7,5 Watt a testa). Sul territorio, inoltre,

risultano installati 291 impianti geo-

termici corticali, mentre è in program-

ma la costruzione di sette impianti

geotermici a grande profondità. Forse

abbiamo già inteso chi potrebbe vin-

cere il campionato.

65

Scrivete a [email protected]

Le possibilitàdi crescita del solaretermodinamico

Ho letto sul sito di Energia24 (www.

b2b24.it) un interessante articolo

legato al solare termodinamico. Mi

trovo, però, in disaccordo con l’ulti-

ma affermazione: “Ma in realtà, da-

te le particolari caratteristiche mor-

fologiche del territorio italiano, ap-

pare altamente improbabile un vero

e proprio boom di queste installazio-

ni nella Penisola.”

Vorrei avere delucidazioni riguardo

questa affermazione. Allo stato at-

tuale delle mie conoscenze sulle cen-

trali termodinamiche con il sole, mi

risulta, infatti, la buona predisposi-

zione del territorio del Sud Italia

all’installazione di tali impianti. L’uni-

ca tecnologia che potrebbe essere

sconveniente, perché ha necessaria-

mente bisogno di un piano, potreb-

be essere quella a torre solare.

Mirko Paglia

Risponde Gianluigi Torchiani

Gentile lettore,

l’affermazione cui fa riferimento è

riassuntiva di alcune tesi esposte nel

Solar Energy report del Politecnico di

Milano, a cui l’intero articolo si rife-

risce. Per esempio, a pagina 159 del

Report, si legge: “Se è indubbio, in-

fatti, che per la sua conformazione

geografica e per la morfologia del

territorio in Italia sia assai difficile

ipotizzare una diffusione su larga

scala di impianti solari termodinami-

ci....”. Oppure a pagina 150 si legge:

“La situazione cambia decisamente

se si prendono in considerazione gli

impianti in fase di progetto, dove a

un ruolo marginale dell’Europa - an-

che per il naturale esaurirsi delle lo-

calizzazioni in cui gli investimenti in

impianti solari termodinamici sono

economicamente convenienti...”.

Lei ha ragione quando parla delle

torri solari, ma il Politecnico non

sembra dare molte chance a una cre-

scita del solare termodinamico in

Italia, considerando anche che gli im-

pianti sono destinati notevolmente

ad aumentare mediamente di taglia

nei prossimi anni, per ottimizzare gli

investimenti: gli impianti parabolic

trough - considerati quelli di maggior

successo - potrebbero arrivare me-

diamente a 400 MW di capacità, il

che richiederebbe un campo di circa

2,2 kmq (ben più dei 200.000 mq

necessari per gli attuali campi da 50

MW). È evidente che un campo di

queste dimensioni, nel popoloso Sud

Italia - peraltro già “assediato” da

richieste di installazioni fotovoltaiche

ed eoliche” - incontrerebbe non po-

che difficoltà a essere autorizzato.

Spero di aver in parte fornito le delu-

cidazioni che ci aveva richiesto.

I vincoli punitiviper le Pmisul mercato del gas

Le intenzioni del provvedimento di

riforma del mercato del gas sono

buone, ma nel dettaglio delle misure

emergono aspetti molto critici per le

Pmi. Le piccole imprese sanno bene

come muoversi nel mercato e non

hanno bisogno di tutori. Quindi ap-

pare incomprensibile l’imposizione

di un mandatario cliente industriale

per le aggregazioni di piccole impre-

se che intendono partecipare alla

creazione di nuove capacità di stoc-

caggio. È altrettanto singolare che

alle Pmi sia destinata una “quota”

che non può superare il 30% dello

stoccaggio “liberato”.

Mi auguro che il dibattito parlamen-

tare contribuisca a eliminare questi

vincoli e limiti. Mi auguro anche che

venga ristabilita pari opportunità tra

tutte le dimensioni imprenditoriali,

senza condizionamenti o forme di

subalternità tra imprese.

Giorgio Guerrini, Confartigianato

Come saperne di piùsulle tecnologiedi Film4Sun

In seguito a un articolo pubblicato

sul n. 23 della rivista Energia24 di

aprile, intitolato “Aaa tecnologie of-

frensi a investitori interessati” (pag.

36), vorremmo avere maggiori riferi-

menti relativi alla società Film4Sun,

citata nel medesimo articolo.

Gruppo Intergreen

Risponde Nadia Tadioli

La tecnologia di Film4Sun è stata

indubbiamente una delle più inte-

ressanti presentate al Green Tech-

nologies Investment Forum, l’inizia-

tiva che si è proposta di mettere in

connessione investitori e ideatori di

tecnologie e processi produttivi in-

novativi. Fondatore dell’azienda e

ideatore di questa tecnologia, che

abbassa drasticamente i costi di pro-

duzione delle celle solari ad alta

concentrazione, è Massimo Mazzer,

ricercatore del Cnr, che in Film4Sun

ricopre il ruolo di Cto, mentre il Ceo

dell’azienda è Kevin Arthur. La so-

cietà, spin off del Cnr, sta per essere

costituita ed è possibile contattare i

fondatori mandando una e-mail

all’indirizzo [email protected].

24

66

A A2a - 14, 18

Ab Energy - 20

Abi - 18

Aermec - 45

Agenzia del Territorio - 59

Alpiq - 19

Althesys - 25

Anie - 37, 59

Aper - 27

Associazione Marevivo - 36

Autorità per l’energia

elettrica e il gas - 9, 12, 21, 27

B B&b - 40

Banche di Credito

Cooperativo - 36

Borsa di Zurigo - 19

C Cai - 11

Camera di commercio

di Milano - 25

Canton Grigioni - 19

Carbotermo - 23

Cerved Group - 9

Citera - 36

Climaveneta - 49

Clivet - 45, 49

Coaer - 43, 45, 47

Confindustria - 59

D Daikin - 53

De’Longhi - 49

Dealogic - 61

Deloitte - 61

E Edison - 14

Egl - 19

Enea - 36, 59

Enel - 14, 19

Energy System - 33

EnergyLab - 27

Enerqos - 37

Eni - 14

Ensud - 37

Eon - 18

Epson - 45

Eq Solar - 37

Ergosud - 18

Ernst&Young - 61, 64

Erse - 37

Esp - 37

Eurovent - 49

F Fiera di Bolzano - 64

Fire - 37

G Galletti - 45

Gifi - 32

Global Markets Direct - 61

Grafiche Antiga - 43, 56

Green Globe Banking - 28

Gse - 29, 36, 64

H Hard Rock Cafè - 43, 57

Hera - 15

Hyundai ImageQuest

Italy - 33

I Ibc Solar Italia - 33

Idc Research - 61

Intesa San Paolo - 31

Iride - 15

Ises Italia - 35

Ispra - 58

K Klimaenergy - 64

L Legambiente - 36, 64

Linea Più - 15

MMaking Energy - 33

Martifer Solar - 33

Messana Air

Conditioning - 54

Mitsubishi - 51

Mitsubishi Electric - 33

Monte Paschi di Siena - 28

Mx Group - 33

P Photovoltaic System - 37

Politecnico di Milano - 29

Power Reply - 21

Powergen - 64

Ravano Green Power - 33

Rehau - 54

Repower - 14, 19

Rezia - 19

Robur - 56

S Samares - 37

Samsung - 52

Schneider Electric - 51

Schüco - 40

Scotia Capital - 61

Sky Solar - 27

Smec - 20

SolarWorld - 33

Sorgenia - 15

Stalherz - 54

SunEdison - 33

T Terna - 18

Toshiba - 57

U UniCredit - 27

Università Bicocca - 28

Università Bocconi - 37

Università degli Studi

di Milano - 23

Università di Padova - 32

Università di Pisa - 37

Università La Sapienza - 36

Utility Telecom Council - 37

Z ZeroEmission Roma - 64

Ne abbiamo parlato a pagina:

Anno III - Giugno 2010 - n.25via G. Patecchio 2 - 20141 Milano

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Direttore responsabile Mattia [email protected]

In RedazioneVicedirettore M. Cristina Ceresa

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Segreteria Laura Marinoni [email protected]

Progetto grafico a cura diClaudio Codazzi

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Hanno collaboratoAgnese Ananasso, Alice Cappelli, Maria Luisa Felici,

Camilla Galli Macricè, Guido Plutino,Chiara Scalco, Giammaria Stefania,Nadia Tadioli, Gianluigi Torchiani

Publisher Massimo Cassani

Chief sales executive Riccardo Arlati

Responsabile marketing Divisione BuildingMarzia Freri

Stampa Faenza Industrie Grafiche (RA)

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24

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Klimaenergy - Fiera Bolzano - 26

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Sas Institute - 16, 17

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