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Norma 15 01_05

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Norme tecniche per il progetto, la valutazione e l’adeguamento sismico degli edifici

ordinanza n. 3274 20.03.03modifiche n. 3316 02.10.03modifiche informali15.01.05capitoli 1 - 4

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Modulo 1: Nozioni generali (Capitoli 1 – 4)

1° Lezione (27/02/04): introduzione, requisiti, esempi

2° Lezione (05/03/04): dinamica, esempi

3° Lezione (12/03/04): azione sismica, esempi

4° Lezione (19/03/04): criteri di progettazione, esempi

5° Lezione (26/03/04): analisi, esempi

6° Lezione (02/04/04): verifiche, elementi non strutturali, esempi

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Norme tecniche per il progetto, la valutazione e l’adeguamento sismico degli edifici

• Capitoli 1 – 4

1. Oggetto della norma

2. Requisiti di sicurezza e criteri di verifica

3. Azione sismica

4. Criteri generali di progettazione

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1. Oggetto delle norme

- progettazione e costruzione nuovi edifici- valutazione della sicurezza e interventi di adeguamento degli

edifici esistenti

• Altre norme allegate all’ordinanza del 20/03/2003:- “Norme tecniche per il progetto sismico delle opere di fondazione

e sostegno dei terreni”- “Norme tecniche per il progetto sismico dei ponti”- “Criteri per l’individuazione delle zone sismiche –

individuazione, formazione e aggiornamento degli elenchi nelle medesime zone”.

• Mancano:- dighe, grandi centrali, antenne ecc, - legno

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comportamento degli edifici

duttilità

resistenzaresidua

resistenza

spostamento

rigidezza

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2. Requisiti di sicurezza e criteri di verifica

- sicurezza nei confronti della stabilità (stato limite ultimo SLU)

- protezione nei confronti del danno (stato limite di danno SLD)

- soddisfacimento dei requisiti generali

- prescrizioni relative ai terreni di fondazione

- livelli di protezione antisismica

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2.1 Sicurezza nei confronti della stabilità (stato limite ultimo SLU)

- sotto l’ azione sismica di progetto, le strutture, pur subendo gravi danni agli elementi strutturali e non strutturali,

devono mantenere:

a) una residua resistenza e rigidezza per azioni orizzontali

b) l’intera capacità portante per carichi verticali

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2.2 Protezione nei confronti del danno(stato limite di danno SLD)

- per sismi più frequenti rispetto al sisma di progetto, le costruzioni (elementi strutturali, non strutturali, apparecchiature rilevanti) non devono subire gravi danni e interruzioni d’uso

- particolari costruzioni, che devono funzionare anche dopo il sisma, richiedono azioni maggiorate, fino al sisma di progetto.

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2.3 Soddisfacimento dei requisiti generali (1/2)

- per lo stato limite ultimo SLU:

a) scelta dell’azione sismica di progetto: zonazione e categorie di suolo;

b) modello meccanico della struttura;

c) metodo di analisi adeguato;

d) verifiche di resistenza e compatibilità degli spostamenti;

e) regole di dettaglio per garantire duttilità agli elementi strutturali e alla costruzione nel suo insieme.

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2.3 Soddisfacimento dei requisiti generali (2/2)

- per lo stato limite di danno SLD:

a) azione sismica SLD;

b) limitazione degli spostamenti interpiano;

c) dettagli costruttivi definiti per ogni materiale e ogni tipologia.

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2.4 Prescrizioni per i terreni di fondazione

- Il sito sarà esente da:

a) instabilità dei pendii

b) cedimenti permanenti causati da: liquefazione

addensamento eccessivo

Tali fenomeni devono essere indagati e valutati con :

- “Norme tecniche per il progetto sismico di opere di fondazione e sostegno dei terreni”

- D. M. 11.3.1988 con modifiche e integrazioni

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2.5 Livelli di protezione sismica

- Livelli differenziati per importanza e uso, e quindi per conseguenze danneggiamento si definiscono “categorie di importanza”, a ciascuna si associa un fattore di importanza I

- Tale fattore I si applica all’azione sismica da adottare per SLU e SLD

- modificare I significa implicitamente modificare la probabilità di accadimento del sisma

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Stati limite – azioni e combinazioni

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Metodi a confronto: tensioni ammissibili – stati limite ultimoEsempio: Trave in semplice appoggio

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Esempio 2.2.2.B (man. vol. 1) (1/3)

- M a te r ia l i C a lc e s t ru z z o E = 3 0 1 0 6 k N /m 2 = 2 5 k N /m 3 - G e o m e tr ia T ra v i 3 0 5 0 c m P i la s t r i 3 0 3 0 c m - C a r ic h i S o la i 4 .0 k N /m 2 D iv is o r i 1 .3 k N /m 2 A c c id e n ta l i 2 .0 k N /m 2

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Esempio 2.2.2.B (man. vol. 1) (2/3)

C. Neve

Qn Qv

D. Vento

B. Sovraccarichi accidentali

Q1

Gt1

Q2

Gt2

A. Permanenti

GP

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Esempio 2.2.2.B (man. vol. 1) (3/3)

A. Combinazioni di carico per lo stato limite ultimo

Comb. 1: Fd = 1.4 (Gt1 + Gt2 + Gp) + 1.5 (Q1 + Q2) + 1.05 (QN + Fv) Comb. 2: Fd = 1.4 (Gt1 + Gp) + 1.0 Gt2 + 1.5 Q1 + 1.05 (QN + Fv) Comb. 3: Fd = 1.4 (Gt2 + Gp) + 1.0 Gt1 + 1.5 Q2 + 1.05 (QN + Fv) Comb. 4: Fd = 1.4 (Gt1 + Gt2 + Gp) + 1.5 Fv + 1.05 (Q1 + Q2 + QN )

B. Combinazioni di carico per lo stato limite di esercizio - Combinazioni rare

Comb. 1: Fd = (Gt1 + Gt2 + Gp) + (Q1 + Q2) + 0.7 (QN + Fv) Comb. 2: Fd = (Gt1 + Gt2 + Gp) + Fv + 0.7 (Q1 + Q2 + QN)

- Combinazioni frequenti Comb. 3: Fd = (Gt1 + Gt2 + Gp) + 0.5 (Q1 + Q2) Comb. 4: Fd = (Gt1 + Gt2 + Gp) + 0.2 Fv + 0.2 (Q1 + Q2) Comb. 5: Fd = (Gt1 + Gt2 + Gp) + 0.2 QN + 0.2 (Q1 + Q2)

- Combinazioni quasi-permanenti Comb. 6: Fd = (Gt1 + Gt2 + Gp) + 0.2 (Q1 + Q2)

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Esempio edificio a pareti

Page 26: Norma 15 01_05

Fenomeni e passi per l’analisi di un singolo sistema in un singolo sisma

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Metodologia di progettazione sismica

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Questione di intendersi

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Oscillatore semplice con forza sinusoidale

esterna f.

0interne f.smorz. f.inerzia f.

tAsin kuucum

m c k

m assa sm orzam ento rigidezza

sm orzam ento am plificazione

1

1

2

1

n

nn

u

uu

forzante / oscillatore

m

k/ 2 k/ 2

c

f(t)

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esterna f.

ginterne f.smorz. f.inerzia f.

(t)ma kuucum

m c k

massa smorzamento rigidezza

(t)a uωu2ωu g2

m

k/2 k/2

c

periodo T = 2 / frequenza = k/m

sisma

rapporto smorzamento

= c/ccr smorzamento critico

ccr = 2 m

risposta dalla equazione del moto T, prefissati

periodo

risposta

2

3

spettro di risposta elastico

- 1 0

- 5

0

5

1 0

1 5

0 5 1 0 1 5 2 0 2 5 3 0 3 5 4 0

T i m e ( s )

s

(cm

)

- 0 . 4

- 0 . 3

- 0 . 2

- 0 . 1

0

0 . 1

0 . 2

0 . 3

0 5 1 0 1 5 2 0 2 5 3 0 3 5 4 0

T i m e ( s )

Oscillatore semplice con sisma

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Spettri con smorzamento 5%

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Oscillatore semplice non lineare

• valgono le equazioni di equilibrio, con forze interne dipendenti dal modello non lineare di isteresi

• raggiunta la resistenza, la forza interna si mantiene costante

• la “forza sismica” è costante fino all’ alternanza, e dipende dalla resistenza

• attraverso la struttura non può passare una forza superiore alla resistenza: le forze sismiche dipendono dalla resistenza data dal progettista

• pensare alla fune che tiene una forza pari alla resistenza

• la penetrazione in campo anelastico provocata dal sisma dipende dall’intensità del sisma

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Variabili: tradizionali - modali

T r a d i z i o n a l i u 1 u 2 u 3 1 0 0 0 1 0 0 0 1

f o r z e = c o e f f i c i e n t i d i r i g i d e z z a M o d a l i u ( t ) = Y ( t ) Y 1 Y 2 Y 3

1 1 1 2

1 3

2 1 2 2

2 3

3 1 3 2

3 3

Y ( t ) v a r i a b i l i c o m e m o l t i p l i c a t o r i d e l l e f o r m e

3

u 2

u 1

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- D ire t to βKM C

2222

2111

2

2

00

00

g

u)(tu

u)u(t

(t)Ma KuuCuM

M e to d o d i N e w m a rk p a ra m e tr i = 0 .2 5 = 0 .2 5

p a s s o

10Δt

T

- S o v ra p p o s iz io n e m o d a le 02 KM

i, i

M m T*

)(2 *2 tamYYY gii

S is te m a d is a c c o p p ia to (u n a r ig a e u n a c o lo n n a ,

u n a v a r ia b i le )

L a r is p o s ta te m p o ra le c o m e s o m m a d e lle r is p o s te te m p o ra l i

1 , 1

2 , 2 3 , 3

m 1 * m 2 * m 3 * r is p o s ta s o l le c i ta z io n i

s p o s ta m e n t i s o l le c i ta z io n i s p o s ta m e n t i

s o l le c i ta z io n i s p o s ta m e n t i

Analisi dinamica lineare

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Struttura ad n gradi di libertà

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Analisi modale Analisi con spettro

Page 37: Norma 15 01_05

Analisi modale combinazione delle risposte

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Analisi dinamica non lineare

Page 39: Norma 15 01_05

Risultati dell’analisi dinamica non lineare Storie temporali

Spostamento, velocità, accelerazione, M, N, T, , u, T, ecc. nel tempo Cicli di isteresi su tratti z

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Metodi di analisi dinamica sismica

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Metodi degli ingegneri

(per progettare la resistenza delle strutture)

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Metodi dei ricercatori

Di tutto

+ sismicità risposta danno perdite

Sarà il metodo degli ingegneri

Attenzione! I clienti chiedono:

Livello di progetto

Livello di danno Livello di sismicità

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Progetto a comportamento

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100y

u

76y

u

3020y

u

65

y

u

s

s

Materiale Sezione Struttura

Duttilità

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Risposta non lineare - Modelli di isteresi 1/3

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Modelli di isteresi 2/3

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Modelli di isteresi 3/3

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Page 49: Norma 15 01_05

Sezione: perdita di resistenza, di rigidezza, di resistenza all’alternanza

Page 50: Norma 15 01_05

Struttura: comportamento globale alternato povero (cicli stretti)

Page 51: Norma 15 01_05

Colonna debole

Page 52: Norma 15 01_05

Modelli di nodo “rigido”

Page 53: Norma 15 01_05

Modelli di nodo deformabile

Page 54: Norma 15 01_05

Analisi pushover (utile per la valutazione degli edifici)

Page 55: Norma 15 01_05

Static pushoverduttilità di struttura 5

Page 56: Norma 15 01_05

Modelli (non derivati da teorie) isteretici

Page 57: Norma 15 01_05

Modelli sempre più complessi

Page 58: Norma 15 01_05
Page 59: Norma 15 01_05

Gerarchia delle resistenze

• Per un buon comportamento dissipativo d’insieme, le deformazioni anelastiche devono essere distribuite nel maggior numero di elementi duttili (travi, controventi tesi) evitando la plasticizzazione di elementi poco duttili (pilastri) e i meccanismi fragili (es.: resistenza a taglio, resistenza nodi trave colonna)

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Gerarchia delle resistenze

• telai: prima cedono le travi poi le colonne;• nodi rigidi e resistenti;• strutture in c.a.: prima cedimento per flessione poi a

taglio;• strutture in acciaio: prima cedono diagonali tese poi

compresse;• …

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Esempio di gerarchia delle resistenze

V = (q × L)/2 (M)/L ×

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Duttilità di piano richiesta in funzione dell’altezza, edificio a telaio, edificio rigido

Page 63: Norma 15 01_05

Duttilità di piano richiesta in funzione dell’altezza, edificio a telaio, edificio flessibile

Page 64: Norma 15 01_05

Cedimento dei pilastri

Notare la parte superiore molto rigida

Page 65: Norma 15 01_05

Deformabilità impedita del pilastro

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Edificio californiano testled

notare i ferri e l’assenza di staffe

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Maledetti pilotis!

Page 68: Norma 15 01_05

Nodi poveri

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Interazione suolo struttura (1/2)

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Interazione suolo struttura (2/2)

suolo

Pressione acqua

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3.1 Categorie di suolo di fondazione

Vs30 (m/s) Nspt Cu (kPa)

A formazioni litoidi o suoli omogenei molto rigidi

800 Vs30

B sabbie o ghiaie molto addensate o argille molto consistenti

360 Vs30 800

Nspt > 50 250 cu

C sabbie e ghiaie mediamente addensate o di argille di media consistenza

180 Vs30 360

15 Nspt 50

70 cu 250

D terreni granulari da sciolti a poco addensati oppure coesivi da poco a mediamente consistenti

Vs30 180 Nspt 15 cu 70

E strati superficiali alluvionali

(5-20m, su substrato A)

S1 argille bassa consistenza Vs30 100 10 cu 20

S2 liquefazione, argille sensitive

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3.2 Calcolo dell’azione sismica

- zone sismiche

- descrizione azione sismica

- spettro di risposta elastico

- spostamento e velocità del terreno

- spettri di progetto per lo stato limite ultimo SLU

- spettro di progetto per lo stato limite di danno SLD

- impiego di accelerogrammi

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Sismicità del mondo

Page 74: Norma 15 01_05

www.neic.usgs.gov

Sismicità del mondo

Page 75: Norma 15 01_05

Sismicità dell’Eurasia

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mediterraneo: carta batimetrica-sismicawww.ngdc.noaa.gov/mgg/ibcm/images/93001-S.jpg

Page 77: Norma 15 01_05
Page 78: Norma 15 01_05

Sisma di Boumerdes, Algeria 1/3

Page 79: Norma 15 01_05

Sisma di Boumerdes, Algeria 2/3

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Sisma di Boumerdes, Algeria 3/3

Page 81: Norma 15 01_05

Sisma di Bam, Iran (26.12.2003) 1/2

Page 83: Norma 15 01_05

Misure di sismicità

probabilità di superamento di una soglia (picco di accelerazione, valori spettrali 0.1, 1.0 s) in prefissati anni

probabilità anni periodo ritorno

2% 50 2500 sisma massimo (2475)

5% 50 1000 sisma millenario

10% 50 500 sisma SLU (475)

50% 50 100 sisma SLD (72)

100% 50 certezza del sisma

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Relazioni fisiche PGA – periodo di ritorno

0

1

2

3

4

5

6

0 500 1000 1500 2000 2500

anni

PGA

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Sismicità dell’Italia (PGA, 10% - 50 anni)

Page 86: Norma 15 01_05

Classificazione sismica

Page 87: Norma 15 01_05

Classificazione 2003

Page 88: Norma 15 01_05

Classificazione sismica 2003

Veneto

Page 89: Norma 15 01_05

Confronti classificazione

Veneto

Page 90: Norma 15 01_05
Page 91: Norma 15 01_05
Page 92: Norma 15 01_05
Page 93: Norma 15 01_05

Zonazione: prospettive

• curve di livello di accelerazione• curve di livello di valori spettrali 0.1 – 1.0 s• curve di livello di spostamenti• curve di livello diverse per SLU e SLD• definizione almeno per provincia o comune• valori dipendenti ritardo sismico• dalla zonazione alla microzonazione

Page 94: Norma 15 01_05

3.2.1 Zone sismiche

zona ag

1 0.35 g2 0.25 g3 0.15 g4 0.05 g

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3.2.2 Descrizione dell’azione sismica

• moto in un punto come spettro elastico

• moto del suolo tramite accelerogrammi

• moto orizzontale rappresentato da due componenti indipendenti caratterizzate dallo stesso spettro di risposta

• moto verticale rappresentato da uno spettro di risposta diverso da quello orizzontale

Page 96: Norma 15 01_05

3.2.3 Spettro di risposta elastico

Categoria suolo S TB TC TD A 1.0 0.15 0.4 2.0

B, C, E 1.25 0.15 0.5 2.0 D 1.35 0.20 0.8 2.0

Componente orizzontale

Page 97: Norma 15 01_05

3.2.3 Forma e parametri dello spettro di risposta elastico

T(s)

Se

(T)

TB TC TD

ag S

ag S

Page 98: Norma 15 01_05

3.2.3 Spettro di risposta elastico componente verticale

0

0,1

0,2

0,3

0,4

0,5

0,6

0,7

0,8

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3T(s)

S (T

)

Sve (T)

Page 99: Norma 15 01_05

3.2.3 Spettro di risposta elastico componente orizzontale

0

0.1

0.2

0.3

0.4

0.5

0.6

0.7

0.8

0 0.5 1 1.5 2 2.5 3

T(s)

Se (

T)

Page 100: Norma 15 01_05

3.2.3 Spettro di risposta elastico componente orizzontale

0

0.1

0.2

0.3

0.4

0.5

0.6

0.7

0.8

0.9

0 0.5 1 1.5 2 2.5 3

T(s)

Se (

T)

B, C, E DA

Zona 2 (ag = 0.25g)

Page 101: Norma 15 01_05

3.2.3 Spettro di risposta elastico componente orizzontale

0

0.2

0.4

0.6

0.8

1

1.2

1.4

0 0.5 1 1.5 2 2.5 3

T(s)

Se (

T)

B, C, E DA

Zona 1 (ag = 0.35g)

Page 102: Norma 15 01_05

3.2.3 Spettro di risposta elastico componente orizzontale

0

0.2

0.4

0.6

0.8

1

1.2

1.4

1.6

1.8

0 0.5 1 1.5 2 2.5 3

T(s)

Se (

T)

0 %

2 %

10 %

5 %

Influenza dello smorzamento

Page 103: Norma 15 01_05

3.2.4 Spostamento e velocità del terreno

• dg = 0.025 S TC TD ag

Esempio: zona 2, suolo B

dg = 0.025 1.25 0.50 2.0 0.25 9.81 = 0.076 m

• vg = 0.16 S TC ag

Esempio: zona 2, suolo B

vg = 0.16 1.25 0.50 0.25 9.81 = 0.24 m/s

Page 104: Norma 15 01_05

3.2.5 Spettri di progetto SLUA. Componente orizzontale

B. Componente verticale (q = 1.5 per qualsiasi tipologia e materiale)

Page 105: Norma 15 01_05

3.2.5 Spettri di progetto SLU

0

0.1

0.2

0.3

0.4

0.5

0.6

0.7

0.8

0.9

0 0.5 1 1.5 2 2.5 3

T(s)

S (T

)

q = 1

q = 5

q = 3

Spettro di progetto SLU - componente orizzontale

Page 106: Norma 15 01_05

3.2.5 Spettri di progetto SLU

0

0,1

0,2

0,3

0,4

0,5

0,6

0,7

0,8

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3

T(s)

S (

T)

Sve (T) spettro elastico

Svd (T) spettro di progetto

Spettro di progetto SLU - componente verticale

Page 107: Norma 15 01_05

3.2.6 Spettro di progetto SLD

0

0,1

0,2

0,3

0,4

0,5

0,6

0,7

0,8

0,9

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3

T(s)

S (

T)

Se (T)

Sld (T)

Spettro di risposta SLD - si ottiene da quello elastico diviso 2.5

Page 108: Norma 15 01_05

3.2.7 Impiego di accelerogrammi

1. naturali

2. generati da un modello fisico (magnitudo, distanza)

3. generati da spettridi rispostadi potenza

4. spaziali

Page 109: Norma 15 01_05

3.2.7 Impiego di accelerogrammi

- per verificare SLU e SLD

- nell’analisi tridimensionale di una struttura bisogna usare 3 accelerogrammi diversi nelle 3 direzioni principali della struttura

- coerenza con lo spettro elastico

- durata deve essere stabilita in base alla magnitudo e ai parametri fisici del sisma; in genere la parte stazionaria sarà almeno di 10 s

- almeno 3 accelerogrammi o 3 gruppi di accelerogrammi.

- accel. generati tramite a) lo spettro elastico

b) simulazione sorgente e propagazione

Page 110: Norma 15 01_05

3.2.7 Accelerazione El Centro, 1940, E-W

http://peer.berkeley.edu

Page 111: Norma 15 01_05

3.2.7 Velocità El Centro, 1940, E-W

http://peer.berkeley.edu

Page 112: Norma 15 01_05

3.2.7 Spostamento El Centro, 1940, E-W

http://peer.berkeley.edu

Page 113: Norma 15 01_05

3.2.7 Accelerazione El Centro, 1940, E-W

http://peer.berkeley.edu

Page 114: Norma 15 01_05

3.3 Combinazione azione sismica con altre azioni 1/2

La verifica allo stato limite ultimo (SLU) o di danno (SLD) deve essere effettuata per la seguente combinazione degli effetti della azione sismica con le altre azioni.

E + Gk + Pk + i jiQki)

 

 

Gli effetti dell'azione sismica saranno valutati tenendo conto delle masse associate ai seguenti carichi gravitazionali:

Gk + i EiQki)

 

Page 115: Norma 15 01_05

3.3 Combinazione azione sismica con altre azioni 2/2

Destinazione d’uso 0i

2i Abitazioni, Uffici 0.70 0.30 Uffici aperti al pubblico, Scuole, Negozi, Autorimesse 0.70 0.60 Tetti e coperture con neve 0.70 0.35 Magazzini, Archivi 1.00 0.80 Vento 0.00 0.00

Page 116: Norma 15 01_05

4. Criteri generali di progettazione

- sistemi costruttivi

- distanze ed altezze

- caratteristiche generali degli edifici

- modellazione della struttura

- analisi

- combinazione delle componenti dell’azione sismica

- fattori di importanza

- valutazione degli spostamenti

- considerazione di elementi non strutturali

- impianti

- verifiche di sicurezza

Page 117: Norma 15 01_05

4.1 Sistemi costruttivi

capitolo materiale sistema costruttivo

5 cemento armato telaio, pareti misto, a nucleo,

pendolare acciaio+nucleo, prefabbricato

6 acciaio telaio, controventi concentrici, controventi eccentrici, mensola, intelaiato controventato

7 mista acciaio e calc. telaio, controventi concentrici, controventi eccentrici, mensola, intelaiato controventato

8 muratura ordinaria, armata

9 legno

10 isolati

11 esistenti

Page 118: Norma 15 01_05

Tipologie – edifici in calcestruzzo

Telaio (q0 = 4.5 u/1) Parete (q0 = 4.0 u/1)

q = q0 KD KR

Page 119: Norma 15 01_05

Tipologie – edifici in acciaio

T e la io (q = 5 u / 1) C o n tro v e n ti a V (q = 2 .5 ) C o n tro v e n ti a X (q = 4 )

q = q 0 K D K R

C o n tro v e n ti e c c e n tr ic i

(q = 5 u / 1)

C o n tro v e n ti e c c e n tr ic i (q = 5 u / 1)

Page 120: Norma 15 01_05

4.2 Distanze e altezze (1/2)

zona sismica 4 3 2 1

sistema costruttivo altezza massima consentita (m)

calcestruzzo   

nessunalimitazione

nessuna limitazione

acciaio nessuna limitazione

mista nessuna limitazione

muratura ordinaria 16 11 7.5

muratura armata 25 19 13

legno 10 7 7

Page 121: Norma 15 01_05

4.2 Distanze e altezze (2/2)

• altezza su strade in zona 1 e 2

- per strade L < 11 m H = L

- per strade L > 11 m H = 11 + 3 (L – 11)

• due edifici possono essere costruiti a contatto solo nel caso di continuità strutturale

• distanza edifici contigui deve essere maggiore della somma degli spostamenti massimi SLU di ciascun edificio

• distanza tra due punti degli edifici posti alla medesima altezza non può essere minore a 1/100 della quota dei punti considerati

Page 122: Norma 15 01_05

4.3 Caratteristiche generali degli edifici

- Regolarità

- Elementi strutturali secondari

Page 123: Norma 15 01_05

4.3.1 Regolarità in pianta (1/2)

a) configurazione compatta, simmetrica in due direzioni ortogonali per massa e rigidezza

b) rapporto lati rettangolo inscritto inferiore a 4

c) rientri o sporgenze 25% dimensione allineata edificio

d) solai infinitamente rigidi nel loro piano

Page 124: Norma 15 01_05

Esempi di irregolarità in pianta

Page 125: Norma 15 01_05

4.3.1 Regolarità in altezza (2/2)

e) sistemi resistenti si estendono a tutta altezza

f) massa e rigidezza costanti

g) rapporto resistenza effettiva e richiesta dal calcolo analogo

(compreso tra 0.85 e 1.15)

h) restringimenti graduali, 30% dimensione 1 piano

10% dimensione piano sottostante

Page 126: Norma 15 01_05

Esempi di irregolarità in altezza

edificio con sbalzi edificio con rientri

Page 127: Norma 15 01_05

Analisi dinamica con spettro di edificio irregolare

- Direzioni consigliate per l’analisi

1: La Direzione del taglio associato al primo modo di vibrare

2: La direzione ortogonale

- Una struttura ben progettata ha poca torsione nei modi a bassa frequenza

Page 128: Norma 15 01_05

Come si penalizza l’edificio irregolare

- Analisi più costose (spaziali, …)

- Fattori di struttura più bassi

- Non facendoli!

Page 129: Norma 15 01_05

4.3.2 Elementi strutturali secondari

- alcuni elementi strutturali possono essere definiti secondari

- si trascura nel calcolo la loro rigidezza e resistenza

- essi devono assorbire gli spostamenti dovuti all’ azione sismica di progetto mantenendo la capacità portante per i carichi verticali

- la scelta può essere cambiata durante l’analisi, ma tale scelta non può determinare il passaggio da regolare a irregolare

Page 130: Norma 15 01_05

4.4 Modellazione della struttura

- deve rappresentare la distribuzione di massa effettiva

- deve rappresentare la rigidezza effettiva

- bisogna considerare, dove appropriato, il contributo degli elementi non strutturali

- in genere il modello della struttura è composto da: telai + pareti + diaframmi

- modelli piani per edifici regolari in pianta

- eccentricità effettiva + eccentricità accidentale

- edifici con struttura in c.a.: rigidezza secante a snervamento

Page 131: Norma 15 01_05

4.5.1 Analisi - Aspetti generali

- statica lineare

- dinamica modale

- statica non lineare

- dinamica non lineare

Page 132: Norma 15 01_05

4.5.2 Analisi statica lineare (1/2)

L’analisi statica può essere effettuata se

a) edificio regolare in pianta

b) T1 2.5 Tc

con:

Tc periodo dipendente dal profilo stratigrafico (vedi punto 3.2.3)

T1 primo periodo di vibrazione della struttura

Per edifici con altezza non superiore a 40 m il primo periodo può essere calcolato con:

T1 = C H 3/4

H altezza dell’edificio

C = 0.085 edifici con struttura a telaio in acciaio 0.050 edifici con qualsiasi altra struttura

Page 133: Norma 15 01_05

4.5.2 Analisi statica lineare (2/2)

A. Forza totale alla base

Fb = Sd (T1) W

con:

Sd (T1) ordinata dello spettro di risposta

W peso complessivo della costruzione

coeff. pari a 0.85 se l‘edificio ha almeno tre piani

e se T1 < 2 Tc, 1 negli altri casi

B. Forza da applicare ad ogni piano

con:

Fb forza alla base

Wi,Wj pesi delle masse ai piani i e j rispettivamente

zi, zj altezze dei piani i e j rispetto alle fondazioni

ii

iibi wz

wzFF

Page 134: Norma 15 01_05

4.5.3 Analisi dinamica modale

- spettro di risposta di progetto

- va applicata ad un modello 3D

- bisogna considerare A) tutti i singoli modi con massa partecipante maggiore del 5%

oppureB) numero modi tale che la massa partecipante totale sia superiore all’85%

- combinazione A) Se il periodo di ciascun modo differisce dagli altri di almeno il 10%

radice della somma dei quadrati dei risultati ottenuti da ciascun modo

oppureB) completa

Page 135: Norma 15 01_05

4.5.4 Analisi statica non lineare

- generalità

- legame forza-spostamento generalizzato

- sistema bi-lineare equivalente

- risposta massima in spostamento del sistema equivalente

- conversione della risposta in quella effettiva dell’edificio

Page 136: Norma 15 01_05

4.5.5 Analisi dinamica non lineare

- Integrazione delle equazioni del moto

- Modello tridimensionale dell’edificio

- Accelerogrammi (punto 3.2.7)

- Modello costitutivo

- Energia dissipata nei cicli di isteresi

- Statistica delle risposte: a) 7 accelerogrammi valori medi b) < 7 accellogrammi valori estremi

Page 137: Norma 15 01_05

4.6 Combinazione delle componenti dell’azione sismica

- Componenti verticali e orizzontali in generale saranno considerate agenti simultaneamente

- Combinazione delle due azioni orizzontali applicate separatamentei valori massimi ottenuti da ciascuna delle due azioni orizzontali, applicate separatamente, possono essere combinati con:a) radice quadrata della somma dei quadrati, per la singola componente della grandezza da verificare, oppure b) sommando ai massimi ottenuti per l’azione applicata in una direzione il 30% dei massimi ottenuti per l’azione nell’altra direzione

- Azione verticale deve essere considerata nei seguenti casi: a) elementi con luce maggiore di 20 m d) strutture spingenti b) elementi principali precompressi e) pilastri in falso

c) elementi a mensola f) edifici con piani sospesi

Page 138: Norma 15 01_05

4.7 Fattori di importanza I

categoria edifici fattore

I

funzionalità fondamentale protezione civile

ospedali, municipi, caserme

1.4

II

importanti per conseguenze collasso

scuole, teatri

1.2

III

altri edifici ordinari

1.0

Page 139: Norma 15 01_05

4.8 Valutazione degli spostamenti

- spostamenti SLUspostamenti con spettro di progetto SLU q I

- spostamenti SLDspostamenti con spettro SLD 1 I

Page 140: Norma 15 01_05

4.9 Elementi non strutturali

- gli elementi costruttivi senza funzione strutturale e le loro connessioni vanno verificati per l’azione sismica

- Fa = Wa Sa γI / qa azione sismicadove:

Wa peso dell’ elemento γI fattore di importanzaqa fattore struttura: 1 per elementi a mensola (camini, parapetti),

2 per altri casi ( tamponamenti e controsoffitti)

Sa coefficiente di amplificazione:

- Sa = 3 S ag (1 + Z/H) / (g (1 + (1-Ta/T1)2 ))dove:

S ag accelerazione di progetto al terrenoZ altezza baricentro elemento; H altezza strutturag accelerazione di gravità; Ta stima periodo elementoT1 primo modo di vibrazione della struttura

Page 141: Norma 15 01_05

Interno dopo un sisma

Page 142: Norma 15 01_05

Interno dopo un sisma

Page 143: Norma 15 01_05
Page 144: Norma 15 01_05
Page 145: Norma 15 01_05
Page 146: Norma 15 01_05

4.10 Impianti (1/2)

- oggetto del punto 4.10: elementi strutturali che sostengono e collegano tra loro e alla struttura gli elementi funzionali dell’impianto

- studio speciale, se a) 30% carico permanente totale solaiob) 10% carico permanente totale struttura

- la forza sismica Fa va applicata al baricentro di ciascuno degli elementi funzionali componenti l’impianto

- progetto elementi strutturali che sostengono e collegano gli impianti deve seguire le stesse regole adottate per gli elementi strutturali degli edifici

- componenti fragili devono avere resistenza allo snervamento doppia di quella degli eventuali elementi duttili ad essi contigui

- dispositivi di vincolo, no solo attrito

Page 147: Norma 15 01_05

4.10 Impianti (2/2)

- impianti a gas > 50 m3/h valvole interruzione automatica in caso di sisma

- tubi per la fornitura del gas, al passaggio dal terreno all’edificio, devono sopportare i massimi spostamenti relativi edificio-terreno

- corpi illuminanti devono avere dispositivi di sostegno adatti; in particolare, se montati su controsoffitto, devono essere ancorati direttamente ai sostegni longitudinali o trasversali del controsoffitto.

Page 148: Norma 15 01_05

4.11 Verifiche di sicurezza

- Stato limite ultimo a) resistenza

b) duttilità e capacità spostamento

c) fondazioni

d) giunti sismici

e) diaframmi orizzontali

- Stato limite di danno

Page 149: Norma 15 01_05

4.11.1.2 Resistenza

Ed Rd

- compresi effetti 2° ordine e regole della gerarchia resistenzeGli effetti del 2° ordine possono essere trascurati se la seguente condizione è verificata ad ogni piano:

= P dr / V h < 0.1doveP carico verticale totale di tutti i piani superioridr spostamento interpiano calcolato secondo il punto 4.8V forza orizzontale totale al piano in esameh altezza del piano

Se 0.1 0.2 forze sismiche moltiplicate per (1/1- )

deve essere sempre inferiore a 0.3

Page 150: Norma 15 01_05

4.11.1.3 Duttilità e capacità di spostamento

a) I singoli elementi strutturali e la struttura devono possedere una duttilità coerente con il q adottato

b) La condizione al punto a) si ottiene applicando le regole di progetto e la gerarchia delle resistenze

c) Alternativamente si verifica che la struttura abbia capacità di spostamento superiore alla domanda

Page 151: Norma 15 01_05

4.11.1.4 Fondazioni

- Le strutture di fondazione devono essere verificate applicando quanto prescritto nelle:

“Norme tecniche per il progetto sismico di opere di fondazione e di

sostegno dei terreni”

Page 152: Norma 15 01_05

4.11.1.5 Giunti sismici

- bisogna evitare martellamento

- giunti di dimensioni superiori alla somma degli spostamenti SLU delle strutture contigue

- stima dello spostamento massimo di un edificio contiguo

smax = 1/100 H

Esempi: 3 piani H = 10 m smax = 10 cm giunto 20 cm

10 piani H = 35 m smax = 35 cm giunto 70 cm

Page 153: Norma 15 01_05

Martellamento terremoto città del Messico

Page 154: Norma 15 01_05

Distacco

Page 155: Norma 15 01_05

Controventi di tipo “Unbonded brace” Marin County Civic Center (California) F. L. Wright 1957

W 12x79

W 1

2x96

615 523

1138

436

303

739

643

562

472615

1087

1138

6x4x0.75

parete di taglio

6x4x0.75

W 1

2x96

W 12x79

o setto rigido

W 1

2x96

W 1

2x96

W 1

2x96

W 1

2x96

Page 156: Norma 15 01_05

shock adsorber

Page 157: Norma 15 01_05

4.11.1.6 Diaframmi orizzontali

- devono trasmettere le forze sismiche tra i diversi sistemi resistenti a sviluppo verticale

- sui diaframmi si applicano forze dell’ analisi, aumentate del 30 %

Page 158: Norma 15 01_05

4.11.2 Stato limite di danno

a) azione sismica: spettro elastico diviso 2.5

b) spostamenti strutturali ( dr interpiano) senza inagibilità

temporanea dell’edificio.

c) la condizione b) può ritenersi soddisfatta se:

1) tamponamenti collegati rigidamente dr 0.0050 h2) tamponamenti collegati elasticamente dr 0.0075 h3) muratura ordinaria dr 0.0030 h4) muratura armata dr 0.0050 h

Esempi:interpiano spostamento massimo

350 cm 1.75 cm collegamenti rigidi 2.62 cm collegamenti elastici

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