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Giornata della pubblicità 2012 Arrivederci a Neuchâtel 4 | L'intervista 6 | PS Pubblicità Svizzera 8 | La nuova Presidente Per quelli che non hanno potuto parte- cipare facciamo un riassunto dei punti principali della nostra Assemblea gene- rale ordinaria. Vedrete che varrà la pena riservarsi la prossima data della Giornata della pubblicità 2013 che avrà luogo a Neuchâtel il 7 e 8 giugno 2013. Nel terzo anno presidenziale di Filippo Lom- bardi PS Pubblicità Svizzera ha fatto dei no- tevoli passi verso un nuovo futuro. Una nuova Corporate Identity La base di questo cambiamento è stata data in modo particolare dalla realizzazione di una nuova Corporate Identity con la definizione di una rielaborata missione associativa ed una collaborazione intensificata con Publici- té Romande che da ora si presenta sotto la stessa definizione di PS Pubblicità Svizzera. La sezione di lingua italiana invece è una costola indipendente di quella nazionale. Un nuovo Corporate Design PS Pubblicità Svizzera ha inoltre rinnovato la sua immagine grafica. Al posto di una pre- sentazione coloratissima e giocosa in stile anni 70, si è optato per un design più sobrio e pulito. Il nuovo CD è stato creato dall'agenzia idfx (idfx.ch) che con il suo Creative Director Michael Waldvogel rappresenta gli inter- essi dell'alleanza delle agenzie svizzere in seno al Comitato di PS Pubblicità Svizzera. Più responsabilità PS Pubblicità Svizzera negli ultimi mesi si è impiegata, con successo, per offrire delle condizioni quadro liberali alla comunicazio- ne commerciale. I risultati di questo impe- gno permettono al settore pubblicitario di risparmiare un sacco di soldi, l'ordinanza sull'indicazione dei prezzi (OIP) emessa dal Mauro Dell'Ambrogio, nuovo Segretario di Stato per la Formazione, la Ricerca e l'Inno- vazione, incontra PS Pubblicità Svizzera. Per valutare gli interessi della Svizzera di lin- gua italiana, PS Pubblicità Svizzera apre una sezione con sede a Lugano. La Consigliera nazionale Christine Bulliard- Marbach, neoeletta Presidente della Com- missione svizzera per la lealtà CSL. Organo ufficiale di PS Pubblicità Svizzera 1 2012 MONITOR

MONITOR 1/2012 - ARRIVEDERCI A NEUCHÂTEL

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Giornata della pubblicità 2012

Arrivederci a Neuchâtel

4 | L'intervista 6 | PS Pubblicità Svizzera 8 | La nuova Presidente

Per quelli che non hanno potuto parte-cipare facciamo un riassunto dei punti principali della nostra Assemblea gene-rale ordinaria. Vedrete che varrà la pena riservarsi la prossima data della Giornata della pubblicità 2013 che avrà luogo a Neuchâtel il 7 e 8 giugno 2013.

Nel terzo anno presidenziale di Filippo Lom-bardi PS Pubblicità Svizzera ha fatto dei no-tevoli passi verso un nuovo futuro.

Una nuova Corporate Identity La base di questo cambiamento è stata data

in modo particolare dalla realizzazione di una nuova Corporate Identity con la definizione di una rielaborata missione associativa ed una collaborazione intensificata con Publici-té Romande che da ora si presenta sotto la stessa definizione di PS Pubblicità Svizzera. La sezione di lingua italiana invece è una costola indipendente di quella nazionale.

Un nuovo Corporate DesignPS Pubblicità Svizzera ha inoltre rinnovato la sua immagine grafica. Al posto di una pre-sentazione coloratissima e giocosa in stile anni 70, si è optato per un design più sobrio e

pulito. Il nuovo CD è stato creato dall'agenzia idfx (idfx.ch) che con il suo Creative Director Michael Waldvogel rappresenta gli inter-essi dell'alleanza delle agenzie svizzere in seno al Comitato di PS Pubblicità Svizzera.

Più responsabilità PS Pubblicità Svizzera negli ultimi mesi si è impiegata, con successo, per offrire delle condizioni quadro liberali alla comunicazio-ne commerciale. I risultati di questo impe-gno permettono al settore pubblicitario di risparmiare un sacco di soldi, l'ordinanza sull'indicazione dei prezzi (OIP) emessa dal

Mauro Dell'Ambrogio, nuovo Segretario di Stato per la Formazione, la Ricerca e l'Inno- vazione, incontra PS Pubblicità Svizzera.

Per valutare gli interessi della Svizzera di lin-gua italiana, PS Pubblicità Svizzera apre una sezione con sede a Lugano.

La Consigliera nazionale Christine Bulliard-Marbach, neoeletta Presidente della Com-missione svizzera per la lealtà CSL.

Organo ufficiale di PS Pubblicità Svizzera 1 2012

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Dal Presidente

Alcuni di voi avranno già avuto la possibili-tà di vedere la nuova immagine della nos-tra associazione durante la «Giornata della pubblicità». Altri invece hanno nel frattempo visitato la nostra pagina web. Se né uno né l'altro fosse il caso, ve ne diamo una terza occasione: abbiamo infatti rinnovato anche la nostra rivista secondo il nuovo Corporate Design. Forse lo riconoscerete a malapena, ed anche il nome dell'associazione è stato rinnovato: l'organizzazione mantello della comunicazione commerciale si chiama or-mai ufficialmente PS Pubblicità Svizzera.

A proposito della giornata della pubblicità: per tutti quelli che non hanno potuto raggi-ungerci a Berna abbiamo previsto una sintesi dei punti più importanti fra i quali sicuramen-te risalta la visita al Centro Media di Palazzo Federale avvenuta grazie al sostegno del nostro ospite d'onore Roger de Weck, Di-rettore della SRG SSR. A lui ad a tutti quelli che hanno lavorato dietro le quinte per per-mettere che questo giorno diventasse il più importante dell'anno pubblicitario, va il mio ringraziamento più sentito.

Desidero ringraziare anche la mia collega Christine Bulliard-Marbach, Consigliera nazi-onale, che da questa primavera ha assunto la presidenza della Commissione per la leal-tà. E non da ultimo un ringraziamento al Se-gretario di Stato per la formazione, la ricerca e l'innovazione Mauro Dell'Ambrogio, che nella sua intervista a tutto campo ci spiega come pensa di trovare un equilibrio fra la for-mazione universitaria e quella professionale.

Augurandovi da questo rinnovato Monitor una buona lettura ed una buona estate, mi rallegro di ricevere le vostre osservazioni.

Filippo LombardiPresidente di PS Pubblicità Svizzera

Giornata della pubblicità

Segue dalla prima pagina

SECO infatti, è meno restrittiva del previsto. D'altro canto sembra che il pericolo di un divieto generale al piccolo credito sia stato evitato. I due importanti risultati sono stati possibili grazie al nostro consulente giuridi-co, Dr. jur. Marc Schwenninger. Le consiglia-mo la lettura del servizio a pagina 7.

Una pubblicità forteInvece di proibirne la pubblicità per i piccoli crediti sarebbe opportuno adottare le misure di autoregolamentazione che il settore cono-sce sin dagli anni cinquanta. Dal 1966 infatti, la Commissione svizzera per la lealtà CSL veglia al fine che vengano rispettate le rego-le di lealtà e così facendo rende un grande servizio al consumatore stesso. La CSL ha una nuova presidente nella persona della Consigliera nazionale PPD, la friborghese Christine Bulliard-Marbach (vedi pagina 8). Allo stesso tempo Filippo Lombardi ha as-sunto la presidenza della Fondazione sviz-zera per la lealtà nella comunicazione com-merciale.

La formazione professione in pericolo? Uno dei temi al centro dell'attenzione dell'organizzazione mantello della comuni-cazione commerciale è quello della forma-zione e della formazione continua. Su in-carico dell'Ufficio federale della formazione professionale e della tecnologia (UFFT) PS Pubblicità Svizzera svolge gli esami federali di pianificatori della comunicazione e capi della comunicazione così come quelli di

redattore di testi pubblicitari. Con esclusione dei redattori di testi pubblicitari, negli ultimi anni le iscrizioni sono regredite. Con quali mezzi la Confederazione desidera sostenere la formazione professionale è spiegato da Mauro Dell'Ambrogio, prossimo Segretario di Stato alla Formazone, Ricerca e Innova-zione (vedi pagina 4).

Pubblicità – Swiss Made La giornata della pubblicità si è al Kursaal di Berna sotto il motto «Pubblicità Swiss Made. Solo una formazione al top garan-tisce la qualità svizzera». Dopo il saluto ufficiale del Presidente Filippo Lombardi, i rappresentanti dell'economia, della sci-enza e del settore pubblicitario si sono es-pressi sul tema. Alla fine delle loro presen-tazione Nadine Borter, Frank Bodin e Urs Schneider, moderati dal Dr. Matthias Wipf, hanno partecipato ad una tavola rotonda con Rolf Hiltl dell'azienda gastronomica che porta il suo nome e col neuropsicolo-go Prof. Dr. Lutz Jäncke. Il coronamento della giornata si è avuto con una cena di gala al rinomato ristorante zum äusseren Stand.

Una galleria fotografica è visionabile sul sito sw-ps.ch nella sezione «Attualità».

Un grazie di cuore agli sponsorPS Pubblicità Svizzera ringrazia gli Sponsor della «giornata della pubblicità 2012» per aver permesso lo svolgimento di un evento riuscito:

Didascalia prima pagina:

I partecipanti alla tavola rotonda: Urs Schneider (MediaSchneider), Nadine Borter (Contexta), Dr. Matthias Wipf (moderatore), Frank Bodin (EURO RSCG), Prof. Dr. Lutz Jäncke e Rolf Hiltl (Hiltl).

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Visita al Centro Media di Palazzo federale Con i massimi onori si è conclusa il sa-bato mattina la giornata della pubblicità 2012 con una visita guidata del centro media di Palazzo federale. I purtroppo pochi partecipanti alla visita non si sono quasi ripresi dallo stupore. È veramente impressionante vedere con quale mezzi, tecnologia e impiego di risorse la nostra emittente nazionale produce informazioni da Berna. Eccovi lo «storyboard»!

1 Nella sala conferenze, dalla quale il Con-siglio federale parla ai media, gli ospiti di PS hanno ricevuto le prime informazioni – ad esempio che a Palazzo federale e nel centro media sono ubicate 24 telecamere fisse, la maggior parte delle quali teleco-mandata. Quelle della sala del Consiglio nazionale inoltre funzionano in modo tale che premendo un semplice bottone pos-sono essere focalizzate su tutti i parla-mentari.

2 Il nostro ospite Roger de Weck segue attentamente la presentazione. A questo

punto un grazie di cuore al Direttore ge-nerale SRG SSR che ci ha permesso di gettare uno sguardo dietro le quinte del centro media.

3 Dai suoi 230 m2 dello studio principale vengono registrate sia la «Rundschau» che «Classe Politique» – a proposito dal 2015 in alta definizione. Questo cambia-mento sarà molto oneroso; unicamente le lenti delle telecamere ad esempio costerà CHF 75'000.–. Ed in tutto il centro media attualmente è ubicata infrastruttura tecno-logica per un valore di circa 17 milioni di franchi.

4 Nei tre studi duplex si producono inter-viste e dirette televisive per il telegiornale. Se poi vi sembra che un reporter si trovi davanti a palazzo federale è un'illusione. Questo è reso possibile dalla tecnologia bluebox che è riuscita a fare apparire anche la testa di Marlies Schneider a fian-co della cupola. Di modo che tutto sembri reale viene piazzata una telecamera sul

tetto del Café fédérale che registra semp-re nuove immagini.

5 Ai posti di taglio del centro di produzione vengono elaborati i singoli servizi da im-magini di attualità, materiale d'archivio e grafici. Tutte le riprese vengono salvate sul server centrale. Le diverse redazioni pos-sono poi comodamente utilizzare il mate-riale per creare nuovi servizi e ‹speakerar-li›. I servizi completi vengono poi inviati a Zurigo tramite una rete ad alta potenza. A questa rete sono legati anche altri studi SSR ed il centri di diffusione nelle grandi città.

6 Entusiasti e colmi di nuove impressioni i visitatori e le visitatrici lasciarono il centro media! Arrivederci all'anno prossimo a Neuchâtel.

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Egregio Signor Dell'Ambrogio prima di tutto mi congratulo con lei per la sua nomina a Segretario di Stato pre la for-mazione, la ricerca e l'innovazione e la ringrazio per la disponibilità a ricevere PS Pubblicità Svizzera per questa intervista.

Lei è giurista ed ha dunque assolto una formazione accademica. La decisione di questa via era stata una scelta ponderata o la conseguenza logica di buoni risultati scolastici?Si trattò di una scelta ponderata. All'epoca, nel 1972, ricevetti il premio ticinese per la migliore maturità e avrei anche potuto stu-diare o matematica o medicina ma decisi di studiare giurisprudenza perché mi sembrava non avrebbe richiesto particolari sforzi. Non perché fossi particolarmente pigro ma per-ché desideravo mantenere anche degli spazi liberi per dedicarmi a cose che per me era-no altrettanto importanti: un lavoro parziale come docente di ginnasio, per guadagnare qualche soldo, il servizio militare, la corsa d'orientamento e la politica comunale.

Cinque dei suoi sette figli hanno seguito una formazione professionale. Quale era la loro motivazione e quali vantaggi vede lei oggi nella formazione professionale?Il principio della nostra famiglia era che se uno dei bambini a 15 anni non raggiungeva a scuola dei risultati particolarmente alti nel-le materie con alto grado di astrazione, era meglio che imparasse un lavoro e cominci-asse eventualmente in un secondo tempo la formazione universitaria.

La sua nomina è stata definita dall'unione svizzera di arti e mestieri (usam) «più che discutibile»; Rudolf Strahm ha parlato addirittura «di una scelta worst-case» dal punto di vista della formazione professio-nale. Che cosa risponde a chi la critica?Mi è chiaro che il Consiglio federale non poteva rendere felici tutti con questa scel-ta. Ma la considero ancora di più una sfi-da per dimostrare a chi mi ha criticato che

ha sbagliato a non darmi fiducia. Al signor Strahm invierò il mio CV di modo che possa correggere i suoi pregiudizi. Fra l'altro l'ho incontrato brevemente solo una volta e da quel momento pare abbia un problema per-sonale nei miei confronto ma non mi metto a volerne capire i motivi.

Lei viene considerato un chiaro rappre-sentante della formazioni accademica. Come pensa di conquistare con questo background la fiducia dei rappresentanti della formazioni professionale che attual-mente sembra mancare?Perchè scusi? Perché questi pregiudizi as-solutamente infondati che dicono io sia l‘uomo dell'Accademia? Non sono pro-fessore ed ho svolto e sostenuto anche lavori ‹pratici› in diversi ambiti – in pretura, in polizia, nell'amministrazione comunale e nell'economia energetica. Fra il 2003 ed

il 2007 ho diretto e portato al successo la SUPSI, la scuola universitaria professionale della Svizzera italiana. È vero, lo si può facil-mente verificare in Ticino. Ed in particolare della SUPSI non si può dire che delle univer-sità professionali svizzere sia quella che ten-da all'«accademizzazione». Sono convinto che le paure di alcune cerchie che si basano sull'ignoranza svaniranno presto.

Come pensa di unificare le due strutture formative – quella pratica e quella univer-sitaria? L'ho già fatto negli 1991-1996 quale Segreta-rio generale del Dipartimento Educazione del Canton Ticino. Sotto il suo cappello c'era – come nella maggior parte degli altri cantoni – tutto il sistema scolastico cantonale; ossia la scuola dell'obbligo e le due strade pos-sibili: quello della maturità fino all'università e quello della formazione professionale con l'apprendistato fino, eventualmente, alla scuola universitaria superiore. Nella stessa funzione ho seguito quale capoprogetto, i processi di nascita dell'Università della Sviz-zera italiana e della SUPSI e lavorato in ent-rambe le strutture. Sò proprio per esperien-za vissuta, cosa deve essere insieme e cosa invece è meglio che non lo sia. «Di stesso valore ma diversi», questo slogan degli albori della scuola universitaria professionale per me ha ancora valore.

«Di stesso valore ma diversi»

PS Pubblicità Svizzera incontra il nuovo Segretario di Stato alla Formazione, alla Ricerca e all'Innovazione, Mauro Dell'Ambrogio

Mauro Dell'Ambrogio, nuovo Segretario di Stato alla Formazione, alla Ricerca e all'Innovazione e ‹datore di lavoro› di PS Pubblicità Svizzera per gli esami professi-onali.

Non sono professore ed ho esercitato e sostenuto lavori ‹pratici› nei diversi settori (…).

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E per quello che concerne le culture forma-tive, penso che la Svizzera necessiti di ent-rambe, io sono l'ultimo che vuole giocarle l'una contro l'altra. Quando si parla di queste due culture e strade formative, si parla di in-teressi diversi delle persone che le seguono: gli uni preferiscono il concreto ai libri, gli altri la lettura e lo studio al concreto. Si tratta in-oltre anche di diverse tempistiche di studio: se così tante persone in Svizzera seguono una formazione continua, vuol dire che svi-luppano l'interesse per i banchi di scuola in un secondo momento.

Degli studi dimostrano, che in Paesi con un altro tasso di formazione professiona-le ci sono meno giovani disoccupati che in quelli con un tasso minore. Cosa signi-fica questo per la Svizzera?Per la Svizzera, a mio modesto parere, sig-nifica che deve continuare su questa strada! Ho partecipato a molte discussioni con Mi-nistri dell'educazione europei, in occasione delle quali si valutava se la decisione presa nella maggior parte di questi Paesi di formare i ragazzi in scuole a tempo pieno fino all'età di vent'anni, non fosse stato un errore. In particolar modo perché in Paesi nei quali si è puntato sulla formazione professionale, spe-cialmente in situazioni economiche di crisi, come quella che stiamo vivendo, le ripercus-sioni sul mercato del lavoro e sulla disoccu-pazione giovanile sono meno forti. Il nostro Paese è invidiato a livello internazionale: la disoccupazione in Svizzera, se si compara, è generalmente bassa e con una disoccu-pazione giovanile di meno del 5 % siamo effettivamente ad un livello invidiabile. Sono convinto che questo sia dovuto al nostro sis-tema educativo che offre la scelta fra strade formative che portano o ad uno sbocco pro-fessionale o a quelle dove si pone peso alla formazione generale. La prima scelta non ha meno valore per quello che riguarda gli sviluppi della carriera, ragione per la quale

due ragazzi su tre in Svizzera dopo la scuola dell'obbligo seguono un apprendistato dua-le. Imparano il mestiere in azienda e seguono alla scuola professionale la teoria necessaria senza astrazioni inutili. Così è assicurato che la maggior parte dei ragazzi quasi automa-ticamente, e per l'appunto conoscendo la pratica, si avvicinano al settore economico dove si trova sia lavoro che reddito.

Per molti giovani un Bachelor o un Mas-ter di una scuola superiore hanno oggi maggior «sex appeal» di un diploma o di

un attestato professionale. Come pensa di contrapporsi a questo sviluppo? Contro le mode è difficile combattere. Per usare la sua metafora direi che bisognerebbe spiegare ai giovani che sex o sexappeal non sono tutto nella vita o perlomeno che hanno un valore mediano. Perché allora non sceglie-re un matrimonio professionale d'interesse (sicuramente con amore) che a lungo termine

porterebbe più in la nella vita? Non dimenti-chiamo che la formazione può essere con-tinua.

PS Pubblicità Svizzera svolge a nome della Confederazione gli esami di pianifi-catore della comunicazione, di responsa-bile della comunicazione e di copyrighter. Che cosa si aspetta da parte nostra e come vede la nostra collaborazione per il futuro?L'Ufficio federale della formazione professi-onale e della tecnologia UFFT, con il quale il Segretariato di Stato per la formazione e la ricerca a partire dal prossimo anno collabo-rerà, svolge un ottimo lavoro. Punta sulle as-sociazioni di categoria e su personale com-petente dei settori specifici per quello che riguarda le direttive di formazione e d'esame nel settore della formazione professionale. L'amministrazione federale è troppo lonta-na dalle professioni e non può attivamente sapere quali sono le aspettative che si de-vono avere nei confronti di un cuoco che può vincere una competizione professionale mondiale, o di una tipografa innovativa o di un pubblicitario che deve sostenere il merca-to. Abbiamo bisogno di esperte e di esperti che conoscano la pratica ed il mercato. Per questa ragione mi rallegro della nostra colla-borazione che avverrà anche fra il Segretari-ato di Stato per la Formazione, la Ricerca e l'Innovazione e PS Pubblicità Svizzera!

Thomas MeierIncaricato della comunicazione [email protected]

Per quello che riguarda le cul-ture di formazione direi che la Svizzera ha bisogno di entrambe, sono l'ultimo che le metterebbe l'una contro l‘altra.

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Per affrontare i cambiamenti e superare le crisi è importante unire gli sforzi e par-tecipare al processo decisionale. Per va-lutare gli interessi della Svizzera di lingua italiana, PS Pubblicità Svizzera apre una sezione con sede a Lugano. Scopo del-la scelta è quello di sostenere le aziende legate alla comunicazione commerciale di lingua italiana in modo più diretto ed efficace.

PS Pubblicità Svizzera, nata nel 1925, è stata la prima associazione mantello del-la comunicazione commerciale. Scopo di questa associazione è quello di promuovere e creare le condizioni quadro per un set-tore in continua evoluzione e valorizzarne l'importanza per l'economia del Paese sia nei confronti delle organizzazioni politiche, che dell'amministrazione federale, dei media

e dell'opinione pubblica che rappresenta nei gremi nazionali ed internazionali.

La prima associazione mantello della co-municazione commerciale PS Pubblicità Svizzera si impegna con tut-ti i suoi mezzi e le sue risorse a difendere gli interessi della pubblicità commerciale, in particolare nei settori della politica, legale e della formazione. Attualmente gli sforzi di PS sono concentrati sulla politica perché sia in materia di diritto – con l'equità – che in quella della formazione, per la quale PS svolge gli esami federali professionale, l'associazione è ben rappresentata. Per quello che riguarda il processo politico si stanno delineando sia a livello nazionale che regionale delle (ulteriori) restrizioni pubblicitarie. Anche a livello di UE le voci di nuove restrizioni si fanno sempre più forti che devono essere contrastate con

tutti i mezzi a disposizione, perché di base quello che può essere acquistato in modo legale deve poter essere anche pubblicizza-to.

La nuova sezione è a disposizione per sos-tenere la comunicazione commerciale nella Svizzera Italiana e far sentire in modo forte e chiaro la voce di questa regione linguistica nel resto del Paese. Non esitate a contattarci o a scriverci!

PS Pubblicità Svizzera ItalianaVia Nassa 546900 [email protected]

Fabio BalmelliPresidente [email protected]

Una nuova sezione a servizio della Svizzera di lingua italiana

Il Comitato di Pubblicità Svizzera Italiana si presenta

Il Comitato di PSIIl Comitato di PSI si compone da persone che rappresentano tutti i settori della comu-

nicazione commerciale così come avviene a livello nazionale. In ordine alfabetico da:

Maria Luisa Bernini, Swiss Communication Agency, Consulenti di comunicazione (Segretario)

Davide Lurati, TI-Media, Radio/TV

Giacomo Salvioni, La-Regione Ticino, Editori

Fabio Balmelli, Publicitas, Inserzionisti (Presidente)

Renato Belotti, SGA, Affissioni

Paolo Jannuzzi, Jannuzzi&Smith, Agenzie pubblicitarie

Peter Keller, Corriere del Ticino, Media

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PS Pubblicità Svizzera si impegna da anni per delle linee direttive liberali nel-la pubblicità, attualmente a mezzo di un opuscolo e di una campagna di inserzioni contro le proibizioni pubblicitarie.

La lotta a divieti pubblicitari inutili è diventata una delle priorità di PS Pubblicità Svizzera degli ultimi anni. A livello parlamentare parti-colare attenzione è stata prestata all'iniziativa Aubert per un divieto del piccolo credito. Dopo che l'iniziativa è stata accolta sia dalla Camera alta che dalla Camera bassa tocca ora alla Commissione dell'Economia e dei Tributi (CET) del Consiglio nazionale elabora-re un testo di legge concreto. A sua volta la CET ha incaricato una sua sottocommissio-ne di chiarire la situazione che a questo sco-

po ha invitato anche i rappresentanti di PS Pubblicità Svizzera ad un'audizione. Il nostro consulente giuridico, Dr. Marc Schwenninger, è stato sentito e pare che un totale divieto pubblicitario sia ormai scongiurato. Impor-tante invece sarà capire di quale portata sia l'indebitamento dei giovani ragione per la quale la sottocommissione ha incaricato l'associazione svizzera delle banche di credi-to e degli istituti bancari (ASBCIB) di elabora-re una direttiva per l'autoregolamentazione in collaborazione con la Commissione per la lealtà.

I divieti pubblicitari a sostegno della pre-venzioneCon la nuova legge federale sulla prevenzio-ne e la revisione totale della legge sull'alcool si prevedono delle nuove restrizioni pubblici-tarie. Ad inizio giugno il Consiglio degli Stati ha deciso di entrare in materia sul disegno di legge federale sulla prevenzione dopo che lo stesso era stato bocciato nel dicembre 2011 e siccome in questo caso si tratta unica-mente di appianare le divergenze delle due Camere federali, questa legge può consider-arsi praticamente adottata. La pubblicità in questo caso non viene esplicitamente citata, ma alcune misure di prevenzioni possono contenere dei divieti pubblicitari. Non anco-ra chiaro è se sarà lanciato un referendum contro questa legge come preannunciato in particolare dall'unione svizzera di arti e mes-tieri (USAM).

Opuscolo e campagna pubblicitaria con-tro i divieti pubblicitariSpesso purtroppo i divieti pubblicitari vengo-

no pensati sia dai parlamentari che dalle or-ganizzazioni dei consumatori e di prevenzio-ne come la soluzione a tutti i problemi della società. Con il nostro opuscolo «Stop ai divi-eti pubblicitari» che vi sarà inviato nelle pros-sime settimane, ci permettiamo di darle de-gli argomenti contro queste false credenze. L'opuscolo sarà sostenuto da una cam-pagna pubblicitaria nata su iniziativa di Urs Schneider, Pubblicitario dell'anno, e dei membri del nostro Comitato sul soggetto del pavone depennato di Frank Bodin, anche lui membro di Comitato, che servirà a sensibi-lizzare i parlamentari federali sui bisogni della comunicazione commerciale in occasione della sessione del prossimo autunno.

Un pavone depennato non incanta

La lotta ai divieti pubblicitari continua

Commissione Svizzera per la lealtà: Il numero delle denunce individuali è diminuito significativamente

Nel corso degli anni il numero di denunce sottoposte alla Commissione Svizzera per la lealtà CSL è aumentato e con un picco del 44 percento nel 2008 per quello che riguar-da la comunicazione commerciale via telefo-no, fax ed e-mail. La CSL ha raggiunto i suoi limiti di capacità di evaderle. Per questa ra-gione la Fondazione CSL dal primo gennaio 2012 ha introdotto una tassa di elaborazione di CHF 50.— per i reclami individuali. Tutte gli altri casi di denuncia contro la pubblicità sul suolo pubblico con cartellonistica, ins-

erzioni e spot televisivi restano invece gra-tuiti. Contro ogni aspettativa non c'è stata una tempesta di indignazione ma si può dire che questa tassa ha avuto il suo effetto sulle denuncie che sono diminuite sensibilmente. Da giugno 2011 a gennaio 2012 la CSL ha trattato sette denunce al mese, da marzo a giugno 2012 soltanto alcune. Alla riduzio-ne ha contribuito il fatto che dal 1° di aprile 2012 è possibile denunciare penalmente le lesioni della legge federale sulla concorrenza sleale (LCSI). Da quel momento le associa-

zioni per i consumatori hanno ricevuto ben oltre 2000 reclami, molti dei quali contro le chiamate pubblicitarie indesiderate ai numeri che portano un asterisco nell'elenco tele-fonico. Secondo il Dr. Marc Schwenninger, Segretario della CSL e consulente giuridico di PS è da considerarsi una conseguenza diretta della nuova tassa.

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Impressum

SW Schweizer Werbung | PS Publicité Suisse PS Pubblicità Svizzera | Swiss Advertising SA Associazione mantello della comunicazione commerciale Kappelergasse 14, Casella postale 3021, 8022 ZurigoT +41 44 211 40 11 F +41 44 211 80 [email protected]

EditorePS Pubblicità Svizzera ResponsabileUrsula Gamper, DirettriceResponsabile edizione italianaMaria Luisa Bernini, PS Pubblicità Svizzera ItalianaConcetto e redazioneThomas Meier, Meier: Kommunikation AG, Zurigo Designidfx AG, agenzia pubblicitaria ASW, WädenswilTraduzioneSwiss Communication Agency, LuganoStampaFerrari Druck, ZurigoDistribuzioneBaumer AG, Islikon

© PS Pubblicità Svizzera, Zurigo

Grazie alla sua nomina a Presidente della Commissione Svizzera per la lealtà, per la Consigliera nazionale Christine Bulliard-Marbach si sono accesi i riflettori della ribalta del settore del marketing e della comunicazione.

Nata a Berna, Christine Bulliard-Marbach passò i suoi primi cinque anni di vita nella fattoria dei suoi genitori a Ueberstorf, nel-le campagne friborghesi. A Düdingen fre-quentò le scuole dell'obbligo e deve essere stata una notevole allieva che adorava la sua insegnante al punto tale di voler diventare lei stessa educatrice. «Amo la gente ed il con-tatto con essa», così spiega la sua passione per l'insegnamento. Non stupisce dunque che Christine abbia frequentato in seguito il seminario per insegnanti. Dopo gli studi tornò a Ueberstorf dove non solo intraprese la carriera di insegnante ma, dopo la morte prematura del padre, si occupò anche della fattoria. Una cosa le era già chiara e quando all'età di cinque anni le chiesero cosa faces-se nella fattoria, Christine rispose «sono responsabile della gestione dell'azienda, dell'amministrazione e della contabilità ed inoltre decido della vendita e della pianifica-zione della rotazione delle colture».

Una passione per la politicaParallelamente alla fattoria Christine ereditò un altra passione dal padre: l'interesse per la politica. Prima quale membro dei Giova-ni PPD, poi quale Consigliera comunale di Ueberstorf, in seguito, nel 2001, divenne Gran consigliera del Canton Friborgo. E lo sarebbe a tuttora se gli elettori del suo Can-tone non l'avessero eletta Consigliera nazio-nale nell' autunno scorso.

E così cominciò non solo una nuova carrie-ra per la simpatica friborghese, ma il passo verso Berna risvegliò un sempre maggio-re interesse nei propri ranghi. Il presidente CSL, Filippo Lombardi, che era alla ricerca di un successore a Pascale Bruderer, con-tattò la neonominata Consigliera nazionale e poté convincerla dell'importanza del com-pito. «L'autoregolamentazione mi ha molto impressionata; è una soluzione sensata e interessante per appianare le controversie», spiega così la sua spontanea accettazione alla carica. La neoeletta presidente guarda con entusiasmo ai nuovi compiti che la at-tendono, focalizzati sul comportamento eti-co dei pubblicitari, e si è prefissata un chiaro obiettivo: «Lo considero un mio compito il far conoscere la Commissione per la lealtà ai parlamenti cantonali». E quale Gran con-sigliera di lunga durata, ha sicuramente le migliori prerogative per raggiungerlo.

Piero SchäferIncaricato della comunicazione [email protected]

A servizio della lealtà

La nuova Presdiente CSL

L'autoregolamentazione mi ha molto impressionata; è una soluzione sensata e interessante per appianare le controversie.

Christine Bulliard-Marbach, la nuova e simpatica neo-presidente della Commissione per la lealtà

Christine Bulliard-Marbach,La nuova Presidente CSL

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