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Comune di Ministero Infrastruttue e Trasporti Provincia di Provveditorato Interregionale - PZ PIANO DI MANUTENZIONE MANUALE D'USO (Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n.207) OGGETTO: Infrastrutture carcerarie Decreto Interministeriale Giustizia/MIT 10.10.2014 _Ristrutturazione e adeguamento al DPR 203/2000 Padiglione detentivo_ Casa Circondariale di Potenza _ Progetto Esecutivo primo stralcio. COMMITTENTE: $Empty_GEN_04$ 25/09/2014, IL TECNICO _____________________________________ (P.I. Francesco Perrone) P.I. Francesco Perrone ManTus-P by Guido Cianciulli - Copyright ACCA software S.p.A. Manuale d'Uso Pag. 1

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Comune di Ministero Infrastruttuee TrasportiProvincia di Provveditorato Interregionale -PZ

PIANO DI MANUTENZIONE

MANUALE D'USO(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n.207)

OGGETTO: Infrastrutture carcerarie Decreto Interministeriale Giustizia/MIT 10.10.2014_Ristrutturazione e adeguamento al DPR 203/2000 Padiglione detentivo_ CasaCircondariale di Potenza _ Progetto Esecutivo primo stralcio.

COMMITTENTE: $Empty_GEN_04$

25/09/2014,

IL TECNICO

_____________________________________(P.I. Francesco Perrone)

P.I. Francesco Perrone

ManTus-P by Guido Cianciulli - Copyright ACCA software S.p.A.

Manuale d'Uso Pag. 1

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PIANO DI MANUTENZIONE

Comune di: Ministero Infrastruttue e Trasporti

Provincia di: Provveditorato Interregionale - PZ

OGGETTO: Infrastrutture carcerarie Decreto Interministeriale Giustizia/MIT10.10.2014 “Ristrutturazione e adeguamento al DPR 203/2000 Padiglione detentivo” CasaCircondariale di Potenza – Progetto Esecutivo primo stralcio.

I lavori oggetto del presente intervento possono riassumersi sinteticamente come di seguito riportato

relativamenta ai seguenti corpi di fabbrica:

- Padiglione Giudiziario (completo);

Centrale termica;

Padiglione femminile (completo);

Padiglione 1^ Sezione.

Le lavorazioni edili:

Ø Rimozione dei pavimenti e dei sottostanti massetti;

Ø Rimozione del materiale arido sottostante i piani di calpestio a piano terra;

Ø Spicconatura dell'intonaco esistente ai piani su terreno per un'altezza di circa 1 metro;

Ø Scrostatura della tinteggiatura;

Ø Rimozione degli impianti tecnologici all'interno delle celle e degli spazi comuni dei padiglioni

interessati;

Ø Risanamento mediante posa di casseri a perdere tipo “Igloo” per sottofondazione ventilata e intonaco

traspirante deumidificante sulle pareti perimetrali ( h. mt. 1,00).

Ø Lavori di completamento e di finitura quali pavimenti, intonaci, tinteggiatura, infissi, rivestimenti,

battiscopa ecc.

Ø Realizzazione di servizi igienici delimitati da tramezzi e/o strutture vetrate completi di vaso, lavabo e

piatto doccia conformi all’installazione in strutture detentive;

Ø Installazione di lavello da cucina per angolo cottura interno alle celle;

Lavorazioni impiantistiche:

Ø Esecuzione dell'impianto di riscaldamento del tipo radiante a pavimento completo di collettore e gruppo

miscelatore a punto fisso;

Ø Realizzazione della rete di ACS a servizio degli utilizzatori di tutte le celle;

Ø Realizzazione di centrale termica e sottocentrale ad uso esclusivo della nuova rete di ACS;

Ø Realizzazione dell'impianto elettrico nelle celle completo di punti luce, punti presa, punto TV e pulsante

di chiamata custode di tipo ottico/sonoro con ripetizione su pannello posizionato nell'ufficio custode di

piano;

Manuale d'Uso Pag. 2

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Ø Quadro elettrico generale per ogni piano con linea dedicata per ogni singolo quadro “celle”;

Ø Linee di notturne nei corridoi e nelle celle per il controllo non invasivo da parte delle guardie di custodia;

Ø Utilizzo di griglie metalliche antimanomissione a protezione dei corpi illuminanti ed impiego di placche

antibatteriche ed antimanomissione per luci e prese nelle singole celle;

Ø Installazione di quadro comandi all'esterno di ogni cella in grado di forzare tutte le accensioni e/o gli

spegnimenti all'interno della cella asservita;

Ø Installazione di elettrovalvola motorizzata comandata dal quadro di “cella” in grado di chiudere la linea

dell'ACS ad orari prestabiliti e/o a semplice comando da parte della guardia di custodia.

CORPI D'OPERA:

° 01 EDILIZIA: PARTIZIONI ° 02 IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI ° 03 RISANAMENTI E DEUMIDIFICAZIONI

Manuale d'Uso Pag. 3

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Corpo d'Opera: 01

EDILIZIA: PARTIZIONI

Rappresentano l'insieme delle unità tecnologiche e di tutti gli elementi tecnici del sistema edilizio che hanno la funzione di dividere e diconfigurare gli spazi interni ed esterni dello stesso sistema edilizio.

UNITÀ TECNOLOGICHE:

° 01.01 Infissi interni ° 01.02 Pareti interne ° 01.03 Pavimentazioni interne ° 01.04 Controsoffitti ° 01.05 Rivestimenti interni

Manuale d'Uso Pag. 4

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Unità Tecnologica: 01.01

Infissi interni

Gli infissi interni hanno per scopo quello di permettere il controllo della comunicazione tra gli spazi interni dell'organismo edilizio. Inparticolare l'utilizzazione dei vari ambienti in modo da permettere o meno il passaggio di persone, cose, luce naturale ed aria tra i variambienti interni.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.01.01 Porte ° 01.01.02 Porte antintrusione ° 01.01.03 Porte in vetro ° 01.01.04 Porte scorrevoli a scomparsa singola

Manuale d'Uso Pag. 5

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Elemento Manutenibile: 01.01.01

Porte

Unità Tecnologica: 01.01

Infissi interni

Le porte hanno funzione di razionalizzare l'utilizzazione dei vari spazi in modo da regolare il passaggio di persone, cose, luce naturale edaria fra ambienti adiacenti, oltre che funzioni di ordine estetico e architettonico. La presenza delle porte a secondo della posizione e delledimensioni determina lo svolgimento delle varie attività previste negli spazi di destinazione. In commercio esiste un'ampia gamma ditipologie diverse sia per materiale (legno, metallo, plastica, vetro, ecc.) che per tipo di apertura (a rotazione, a ventola, scorrevole, atamburo, ripiegabile, a fisarmonica, basculante, a scomparsa). Le porte interne sono costituite da: anta o battente (l'elemento apribile),telaio fisso (l'elemento fissato al controtelaio che contorna la porta e la sostiene per mezzo di cerniere), battuta (la superficie di contattotra telaio fisso e anta mobile), cerniera (l'elemento che sostiene l'anta e ne permette la rotazione rispetto al telaio fisso), controtelaio(formato da due montanti ed una traversa è l'elemento fissato alla parete che consente l'alloggio al telaio), montante (l'elementoverticale del telaio o del controtelaio) e traversa (l'elemento orizzontale del telaio o del controtelaio).

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

E' necessario provvedere alla manutenzione periodica delle porte in particolare al rinnovo degli strati protettivi (qualorail tipo di rivestimento lo preveda) con prodotti idonei al tipo di materiale ed alla pulizia e rimozione di residui chepossono compromettere l'uso e quindi le manovre di apertura e chiusura. Controllare inoltre l'efficienza delle maniglie,delle serrature, delle cerniere e delle guarnizioni; provvedere alla loro lubrificazione periodicamente. Per le operazionipiù specifiche rivolgersi a personale tecnico specializzato.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.01.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

01.01.01.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessive temperatura.

01.01.01.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.01.01.A04 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

01.01.01.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile,poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

01.01.01.A06 DistaccoDistacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.

01.01.01.A07 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

01.01.01.A08 FrantumazioneRiduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.

01.01.01.A09 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

01.01.01.A10 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

01.01.01.A11 InfracidamentoDegradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione.

01.01.01.A12 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuit à con o senza distacco tra le parti.

01.01.01.A13 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

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01.01.01.A14 Non ortogonalitàLa ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi.

01.01.01.A15 PatinaVariazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a degradazione.

01.01.01.A16 Perdita di lucentezzaOpacizzazione del legno.

01.01.01.A17 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.01.01.A18 Perdita di trasparenzaPerdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.

01.01.01.A19 Scagliatura, screpolaturaDistacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimit à di scollaggi o soluzioni di continuità.

01.01.01.A20 Scollaggi della pellicolaMancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

01.01.01.A21 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

01.01.01.A22 Difficoltà nelle operazioni di disassemblaggioDifficoltà nelle operazioni di disassemblaggio dei vari componenti ed elementi interessati.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.01.01.C01 Controllo delle serratureCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo della loro funzionalità.

• Requisiti da verificare: 1) Riparabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione.

01.01.01.C02 Controllo guide di scorrimento

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo della loro funzionalità e dell'assenza di depositi nei binari di scorrimento (per porte scorrevoli).

• Requisiti da verificare: 1) Pulibilità; 2) Riparabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione; 2) Deposito superficiale; 3) Non ortogonalità.

01.01.01.C03 Controllo maniglia

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo del corretto funzionamento.

• Requisiti da verificare: 1) Riparabilità; 2) Sostituibilità.

01.01.01.C04 Controllo parti in vista

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo delle parti in vista, delle finiture e dello strato di protezione superficiale (qualora il tipo di rivestimento lo preveda).Controllo dei fissaggi del telaio al controtelaio.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Pulibilità; 3) Regolarità delle finiture.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Bolla; 3) Corrosione; 4) Deformazione; 5) Deposito superficiale; 6)Distacco; 7) Fessurazione; 8) Frantumazione; 9) Fratturazione; 10) Incrostazione; 11) Infracidamento; 12) Lesione; 13) Macchie;14) Non ortogonalità; 15) Patina; 16) Perdita di lucentezza; 17) Perdita di materiale; 18) Perdita di trasparenza; 19) Scagliatura,screpolatura; 20) Scollaggi della pellicola.

01.01.01.C05 Controllo vetri

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi o sporco. Verifica di assenza dianomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Oscurabilità; 2) Pulibilità; 3) Sostituibilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Frantumazione; 3) Fratturazione; 4) Perdita di lucentezza; 5) Perdita di

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trasparenza.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.01.01.I01 Lubrificazione serrature, cerniereCadenza: ogni 6 mesiLubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.

01.01.01.I02 Pulizia anteCadenza: quando occorrePulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

01.01.01.I03 Pulizia delle guide di scorrimentoCadenza: ogni 6 mesiPulizia dei residui organici che possono compromettere la funzionalità delle guide di scorrimento.

01.01.01.I04 Pulizia organi di movimentazioneCadenza: quando occorrePulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.

01.01.01.I05 Pulizia telaiCadenza: ogni 6 mesiPulizia del telaio con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

01.01.01.I06 Pulizia vetriCadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.

01.01.01.I07 Registrazione manigliaCadenza: ogni 6 mesiRegistrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura.

Elemento Manutenibile: 01.01.02

Porte antintrusione

Unità Tecnologica: 01.01

Infissi interni

Le porte antintrusione hanno la funzione rispetto alle porte tradizionali di creare una condizione di maggiore impedimento alle persone.Esse, dal punto di vista normativo, debbono avere la capacità di impedire per un tempo stabilito l'intrusione di persone. Sono quindicaratterizzate da una buona resistenza agli urti (sfondamenti, perforazioni, ecc.) In genere sono costituite da un anima in lamierascatolata in acciaio con elementi in materiali smorzanti acusticamente. Le battute ed i controtelai sono anch'essi in acciaio. I rivestimentipossono essere laminati plastici, di legno o altro materiale. Le serrature e gli elementi di manovra possono essere semplici o complesse,a comando e/o collegate ai sistemi di antifurto.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

E' necessario provvedere alla manutenzione periodica delle porte in particolare alla pulizia delle superfici in vistanonché la rimozione di residui che possono compromettere l'uso e quindi le manovre di apertura e chiusura. Controllareinoltre l'efficienza delle maniglie, delle serrature, delle cerniere e delle guarnizioni; provvedere alla loro lubrificazioneperiodicamente. Per le operazioni più specifiche rivolte al controllo dei meccanismi di chiusura ed apertura collegati aisistemi di antifurto rivolgersi a personale tecnico specializzato.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.02.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

01.01.02.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura.

01.01.02.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

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01.01.02.A04 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

01.01.02.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile,poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

01.01.02.A06 DistaccoDistacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.

01.01.02.A07 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

01.01.02.A08 FrantumazioneRiduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.

01.01.02.A09 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

01.01.02.A10 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

01.01.02.A11 InfracidamentoDegradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione.

01.01.02.A12 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuit à con o senza distacco tra le parti.

01.01.02.A13 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

01.01.02.A14 PatinaVariazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a degradazione.

01.01.02.A15 Perdita di lucentezzaOpacizzazione del legno.

01.01.02.A16 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.01.02.A17 Perdita di trasparenzaPerdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.

01.01.02.A18 Scagliatura, screpolaturaDistacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimit à di scollaggi o soluzioni di continuità.

01.01.02.A19 Scollaggi della pellicolaMancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

01.01.02.A20 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

01.01.02.A21 Impiego di materiali non durevoliImpiego di materiali non durevoli nelle fasi manutentive degli elementi.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.01.02.C01 Controllo delle serratureCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo degli automatismi e della loro funzionalità.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli urti; 2) Resistenza alle intrusioni e manomissioni; 3) Riparabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione.

01.01.02.C02 Controllo maniglia

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo del corretto funzionamento.

• Requisiti da verificare: 1) Riparabilità; 2) Sostituibilità.

01.01.02.C03 Controllo parti in vista

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Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo delle parti in vista, delle finiture e dello strato di protezione superficiale (qualora il tipo di rivestimento lo preveda).Controllo dei fissaggi del telaio al controtelaio.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli urti; 2) Resistenza alle intrusioni e manomissioni.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Bolla; 3) Corrosione; 4) Deformazione; 5) Deposito superficiale; 6)Distacco; 7) Fessurazione; 8) Frantumazione; 9) Fratturazione; 10) Incrostazione; 11) Infracidamento; 12) Lesione; 13) Macchie;14) Patina; 15) Perdita di lucentezza; 16) Perdita di materiale; 17) Perdita di trasparenza; 18) Scagliatura, screpolatura; 19)Scollaggi della pellicola.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.01.02.I01 Lubrificazione serrature, cerniereCadenza: ogni 6 mesiLubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.

01.01.02.I02 Prova sistemi antifurtoCadenza: ogni 6 mesiProva, anche con strumentazione e test, degli automatismi di apertura-chiusura rispetto ai sistemi di antifurto (qualora fosseroprevisti).

01.01.02.I03 Pulizia anteCadenza: quando occorrePulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

01.01.02.I04 Pulizia organi di movimentazioneCadenza: quando occorrePulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.

01.01.02.I05 Pulizia telaiCadenza: ogni 6 mesiPulizia del telaio con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

01.01.02.I06 Registrazione manigliaCadenza: ogni 6 mesiRegistrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura.

Elemento Manutenibile: 01.01.03

Porte in vetro

Unità Tecnologica: 01.01

Infissi interni

Si tratta di porte in vetro che permettono il passaggio da un ambiente ad un altro, realizzate con vetro tipo satinato e trasparente, o inalternativa vetro colorato trattato e rinforzato per creare oggetti robusti, flessibili, e/o in alternativa vetri stratificati di idonei spessori.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

E' necessario provvedere alla manutenzione periodica delle porte ed alla pulizia e rimozione di residui che possonocompromettere l'uso e quindi le manovre di apertura e chiusura. Controllare inoltre l'efficienza delle maniglie, delleserrature, delle cerniere e delle guarnizioni; provvedere alla loro lubrificazione periodicamente. Per le operazioni piùspecifiche rivolgersi a personale tecnico specializzato.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.03.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

01.01.03.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessive temperatura.

01.01.03.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

Manuale d'Uso Pag. 10

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01.01.03.A04 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

01.01.03.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile,poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

01.01.03.A06 DistaccoDistacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.

01.01.03.A07 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

01.01.03.A08 FrantumazioneRiduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.

01.01.03.A09 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

01.01.03.A10 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

01.01.03.A11 InfracidamentoDegradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione.

01.01.03.A12 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuit à con o senza distacco tra le parti.

01.01.03.A13 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

01.01.03.A14 Non ortogonalitàLa ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi.

01.01.03.A15 PatinaVariazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a degradazione.

01.01.03.A16 Perdita di lucentezzaOpacizzazione del legno.

01.01.03.A17 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.01.03.A18 Perdita di trasparenzaPerdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.

01.01.03.A19 Scagliatura, screpolaturaDistacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimit à di scollaggi o soluzioni di continuità.

01.01.03.A20 Scollaggi della pellicolaMancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

01.01.03.A21 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.01.03.C01 Controllo delle serratureCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo della loro funzionalità.

• Requisiti da verificare: 1) Riparabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione.

01.01.03.C02 Controllo guide di scorrimento

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo della loro funzionalità e dell'assenza di depositi nei binari di scorrimento (per porte scorrevoli).

• Requisiti da verificare: 1) Pulibilità; 2) Riparabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione; 2) Deposito superficiale; 3) Non ortogonalità.

Manuale d'Uso Pag. 11

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01.01.03.C03 Controllo maniglia

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo del corretto funzionamento.

• Requisiti da verificare: 1) Riparabilità; 2) Sostituibilità.

01.01.03.C04 Controllo parti in vista

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo delle parti in vista, delle finiture e dello strato di protezione superficiale (qualora il tipo di rivestimento lo preveda).Controllo dei fissaggi del telaio al controtelaio.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Pulibilità; 3) Regolarità delle finiture.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Bolla; 3) Corrosione; 4) Deformazione; 5) Deposito superficiale; 6)Distacco; 7) Fessurazione; 8) Frantumazione; 9) Fratturazione; 10) Incrostazione; 11) Infracidamento; 12) Lesione; 13) Macchie;14) Non ortogonalità; 15) Patina; 16) Perdita di lucentezza; 17) Perdita di materiale; 18) Perdita di trasparenza; 19) Scagliatura,screpolatura; 20) Scollaggi della pellicola.

01.01.03.C05 Controllo vetri

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi o sporco. Verifica di assenza dianomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Oscurabilità; 2) Pulibilità; 3) Sostituibilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Frantumazione; 3) Fratturazione; 4) Perdita di lucentezza; 5) Perdita ditrasparenza.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.01.03.I01 Lubrificazione serrature, cerniereCadenza: ogni 6 mesiLubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.

01.01.03.I02 Pulizia anteCadenza: quando occorrePulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

01.01.03.I03 Pulizia delle guide di scorrimentoCadenza: ogni 6 mesiPulizia dei residui organici che possono compromettere la funzionalità delle guide di scorrimento.

01.01.03.I04 Pulizia organi di movimentazioneCadenza: quando occorrePulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.

01.01.03.I05 Pulizia telaiCadenza: ogni 6 mesiPulizia del telaio con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

01.01.03.I06 Pulizia vetriCadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.

01.01.03.I07 Registrazione manigliaCadenza: ogni 6 mesiRegistrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura.

Elemento Manutenibile: 01.01.04

Porte scorrevoli a scomparsa singola

Unità Tecnologica: 01.01

Infissi interni

Si tratta di porte che permettono il passaggio da un ambiente ad un altro con controtelaio metallico in lamiera zincata comprensivo di

Manuale d'Uso Pag. 12

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binario estraibile con rete porta intonaco a maglia fitta e con sistema di aggancio senza saldature. Hanno lamiere di tamponamentobugnate e montante di battuta rinforzato, in legno e metallo a secondo degli spessori delle pareti.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

E' necessario provvedere alla manutenzione periodica delle porte ed alla pulizia e rimozione di residui che possonocompromettere l'uso e quindi le manovre di apertura e chiusura. Controllare inoltre l'efficienza delle maniglie, delleserrature, delle cerniere e delle guarnizioni; provvedere alla loro lubrificazione periodicamente. Per le operazioni piùspecifiche rivolgersi a personale tecnico specializzato.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.04.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

01.01.04.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessive temperatura.

01.01.04.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.01.04.A04 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

01.01.04.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile,poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

01.01.04.A06 DistaccoDistacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.

01.01.04.A07 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

01.01.04.A08 FrantumazioneRiduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.

01.01.04.A09 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

01.01.04.A10 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

01.01.04.A11 InfracidamentoDegradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione.

01.01.04.A12 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuit à con o senza distacco tra le parti.

01.01.04.A13 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

01.01.04.A14 Non ortogonalitàLa ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi.

01.01.04.A15 PatinaVariazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a degradazione.

01.01.04.A16 Perdita di lucentezzaOpacizzazione del legno.

01.01.04.A17 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.01.04.A18 Perdita di trasparenzaPerdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.

01.01.04.A19 Scagliatura, screpolaturaDistacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimit à di scollaggi o soluzioni di continuità.

01.01.04.A20 Scollaggi della pellicola

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Mancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

01.01.04.A21 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.01.04.C01 Controllo delle serratureCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo della loro funzionalità.

• Requisiti da verificare: 1) Riparabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione.

01.01.04.C02 Controllo guide di scorrimento

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo della loro funzionalità e dell'assenza di depositi nei binari di scorrimento (per porte scorrevoli).

• Requisiti da verificare: 1) Pulibilità; 2) Riparabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deformazione; 2) Deposito superficiale; 3) Non ortogonalità.

01.01.04.C03 Controllo maniglia

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo del corretto funzionamento.

• Requisiti da verificare: 1) Riparabilità; 2) Sostituibilità.

01.01.04.C04 Controllo parti in vista

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo delle parti in vista, delle finiture e dello strato di protezione superficiale (qualora il tipo di rivestimento lo preveda).Controllo dei fissaggi del telaio al controtelaio.

• Requisiti da verificare: 1) Permeabilità all'aria; 2) Pulibilità; 3) Regolarità delle finiture.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Bolla; 3) Corrosione; 4) Deformazione; 5) Deposito superficiale; 6)Distacco; 7) Fessurazione; 8) Frantumazione; 9) Fratturazione; 10) Incrostazione; 11) Infracidamento; 12) Lesione; 13) Macchie;14) Non ortogonalità; 15) Patina; 16) Perdita di lucentezza; 17) Perdita di materiale; 18) Perdita di trasparenza; 19) Scagliatura,screpolatura; 20) Scollaggi della pellicola.

01.01.04.C05 Controllo vetri

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo uniformità dei vetri e delle sigillature vetro-telaio. Controllare la presenza di depositi o sporco. Verifica di assenza dianomalie e/o difetti (rottura, depositi, macchie, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Oscurabilità; 2) Pulibilità; 3) Sostituibilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Deposito superficiale; 2) Frantumazione; 3) Fratturazione; 4) Perdita di lucentezza; 5) Perdita ditrasparenza.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.01.04.I01 Lubrificazione serrature, cerniereCadenza: ogni 6 mesiLubrificazione ed ingrassaggio delle serrature e cerniere con prodotti siliconici, verifica del corretto funzionamento.

01.01.04.I02 Pulizia anteCadenza: quando occorrePulizia delle ante con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

01.01.04.I03 Pulizia delle guide di scorrimentoCadenza: ogni 6 mesiPulizia dei residui organici che possono compromettere la funzionalità delle guide di scorrimento.

01.01.04.I04 Pulizia organi di movimentazioneCadenza: quando occorrePulizia degli organi di movimentazione tramite detergenti comuni.

01.01.04.I05 Pulizia telai

Manuale d'Uso Pag. 14

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Cadenza: ogni 6 mesiPulizia del telaio con prodotti detergenti non aggressivi idonei al tipo di materiale.

01.01.04.I06 Pulizia vetriCadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco e dei depositi superficiali con detergenti idonei.

01.01.04.I07 Registrazione manigliaCadenza: ogni 6 mesiRegistrazione e lubrificazione della maniglia, delle viti e degli accessori di manovra apertura-chiusura.

Manuale d'Uso Pag. 15

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Unità Tecnologica: 01.02

Pareti interne

Insieme degli elementi tecnici verticali del sistema edilizio aventi funzione di dividere, conformare ed articolare gli spazi internidell'organismo edilizio.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.02.01 Pareti in blocchi forati vibrocompressi da intonaco ° 01.02.02 Tramezzi in blocchi di calcestruzzo vibrocompresso ° 01.02.03 Tramezzi in blocchi in conglomerato cellulare ° 01.02.04 Tramezzi in laterizio

Manuale d'Uso Pag. 16

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Elemento Manutenibile: 01.02.01

Pareti in blocchi forati vibrocompressi da intonaco

Unità Tecnologica: 01.02

Pareti interne

Si tratta di pareti realizzate con blocchi in calcestruzzo alleggerito, per la realizzazione di pareti interne e/o di tamponamento per edificicivili o industriali.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Non compromettere l'integrità delle pareti.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.01.A01 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie

01.02.01.A02 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.02.01.A03 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.02.01.A04 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.02.01.A05 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.02.01.A06 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.02.01.A07 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.02.01.A08 MacchieImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.02.01.A09 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.02.01.A10 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.02.01.A11 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.02.01.A12 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

01.02.01.A13 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.

01.02.01.A14 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

01.02.01.A15 Assenza di etichettatura ecologicaImpiego di prodotti nelle fasi manutentive privi di etichettatura ecologica.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

Manuale d'Uso Pag. 17

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01.02.01.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo del grado di usura delle parti in vista e di eventuali anomalie (distacchi, fessurazioni, rotture, rigonfiamenti, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli urti; 3) Resistenza meccanica per tramezzi in laterizio.

• Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Disgregazione; 3) Distacco; 4) Efflorescenze; 5) Erosione superficiale; 6)Esfoliazione; 7) Fessurazioni; 8) Macchie; 9) Mancanza; 10) Penetrazione di umidità; 11) Polverizzazione; 12) Rigonfiamento; 13)Scheggiature.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.02.01.I01 PuliziaCadenza: quando occorrePulizia delle superfici e rimozione di sporcizia e macchie mediante ritocchi di pittura e/o ripristino dei rivestimenti.

Elemento Manutenibile: 01.02.02

Tramezzi in blocchi di calcestruzzo vibrocompresso

Unità Tecnologica: 01.02

Pareti interne

Si tratta di tramezzi realizzati con blocchi in calcestruzzo costituiti da un impasto di cemento, aggregati, acqua e materiali porosi chepossono contenere miscele e aggiunte di pigmenti colorati incorporati e/o applicati nella fase di fabbricazione dei blocchi. L’impasto cosìottenuto viene compresso in apposite forme e lasciato ad asciugare fino a che, persa l’acqua d’impasto, non raggiunge il giustoindurimento. Il peso e la densità dei blocchi varia a seconda dei materiali che compongono l’impasto. Sono disponibili sul mercatoprodotti con geometria e dimensioni diverse.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Non compromettere l'integrità delle pareti.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.02.A01 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie

01.02.02.A02 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.02.02.A03 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.02.02.A04 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.02.02.A05 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.02.02.A06 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.02.02.A07 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.02.02.A08 MacchieImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.02.02.A09 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

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01.02.02.A10 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.02.02.A11 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.02.02.A12 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

01.02.02.A13 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.

01.02.02.A14 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.02.02.A15 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

01.02.02.A16 Assenza di etichettatura ecologicaImpiego di prodotti nelle fasi manutentive privi di etichettatura ecologica.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.02.02.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo del grado di usura delle parti in vista e di eventuali anomalie (distacchi, fessurazioni, rotture, rigonfiamenti, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli urti; 3) Resistenza meccanica per tramezzi in laterizio.

• Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Disgregazione; 3) Distacco; 4) Efflorescenze; 5) Erosione superficiale; 6)Esfoliazione; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Penetrazione di umidità; 11) Polverizzazione; 12)Rigonfiamento; 13) Scheggiature.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.02.02.I01 PuliziaCadenza: quando occorrePulizia delle superfici e rimozione di sporcizia e macchie mediante ritocchi di pittura e/o ripristino dei rivestimenti.

Elemento Manutenibile: 01.02.03

Tramezzi in blocchi in conglomerato cellulare

Unità Tecnologica: 01.02

Pareti interne

Si tratta di tramezzi realizzati con blocchi monolitici in calcestruzzo cellulare aerato autoclavato composti i genere da un impasto disabbia, cemento, calce, polvere di alluminio ed acqua che viene lievitato e maturato in autoclave a pressione di vapore. La strutturaisotropa, porosa a cellule chiuse gli conferiscono caratteristiche di leggerezza, d’isolamento termico ed acustico, ecc..

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Non compromettere l'integrità delle pareti.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.03.A01 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie

01.02.03.A02 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.02.03.A03 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

Manuale d'Uso Pag. 19

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01.02.03.A04 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.02.03.A05 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.02.03.A06 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.02.03.A07 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.02.03.A08 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.02.03.A09 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.02.03.A10 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.02.03.A11 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.02.03.A12 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

01.02.03.A13 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.

01.02.03.A14 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

01.02.03.A15 Assenza di etichettatura ecologicaImpiego di prodotti nelle fasi manutentive privi di etichettatura ecologica.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.02.03.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo del grado di usura delle parti in vista e di eventuali anomalie (distacchi, fessurazioni, rotture, rigonfiamenti, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli urti; 3) Resistenza meccanica per tramezzi in laterizio.

• Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Disgregazione; 3) Distacco; 4) Efflorescenze; 5) Erosione superficiale; 6)Esfoliazione; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Penetrazione di umidità; 11) Polverizzazione; 12)Rigonfiamento; 13) Scheggiature.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.02.03.I01 PuliziaCadenza: quando occorrePulizia delle superfici e rimozione di sporcizia e macchie mediante ritocchi di pittura e/o ripristino dei rivestimenti.

Elemento Manutenibile: 01.02.04

Tramezzi in laterizio

Unità Tecnologica: 01.02

Pareti interne

Si tratta di pareti costituenti le partizioni interne verticali, realizzate mediante elementi forati di laterizio di spessore variabile ( 8-12 cm)

Manuale d'Uso Pag. 20

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legati con malta idraulica per muratura con giunti con andamento regolare con uno spessore di circa 6 mm. Le murature sono eseguitecon elementi interi, posati a livello, e con giunti sfalsati rispetto ai sottostanti.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Non compromettere l'integrità delle pareti.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.04.A01 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie

01.02.04.A02 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.02.04.A03 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.02.04.A04 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.02.04.A05 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.02.04.A06 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.02.04.A07 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.02.04.A08 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.02.04.A09 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.02.04.A10 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.02.04.A11 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.02.04.A12 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

01.02.04.A13 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.

01.02.04.A14 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

01.02.04.A15 Assenza di etichettatura ecologicaImpiego di prodotti nelle fasi manutentive privi di etichettatura ecologica.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.02.04.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo del grado di usura delle parti in vista e di eventuali anomalie (distacchi, fessurazioni, rotture, rigonfiamenti, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) Resistenza agli urti; 3) Resistenza meccanica per tramezzi in laterizio.

• Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Disgregazione; 3) Distacco; 4) Efflorescenze; 5) Erosione superficiale; 6)Esfoliazione; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Penetrazione di umidità; 11) Polverizzazione; 12)Rigonfiamento; 13) Scheggiature.

Manuale d'Uso Pag. 21

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MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.02.04.I01 PuliziaCadenza: quando occorrePulizia delle superfici e rimozione di sporcizia e macchie mediante ritocchi di pittura e/o ripristino dei rivestimenti.

Manuale d'Uso Pag. 22

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Unità Tecnologica: 01.03

Pavimentazioni interne

Le pavimentazioni fanno parte delle partizioni interne orizzontali e ne costituiscono l'ultimo strato funzionale. In base alla morfologia delrivestimento possono suddividersi in continue (se non sono nel loro complesso determinabili sia morfologicamente chedimensionalmente) e discontinue (quelle costituite da elementi con dimensioni e morfologia ben precise). La loro funzione, oltre a quellaprotettiva, è quella di permettere il transito ai fruitori dell'organismo edilizio e la relativa resistenza ai carichi. Importante è che lasuperficie finale dovrà risultare perfettamente piana con tolleranze diverse a secondo del tipo di rivestimento e della destinazione d'usodegli ambienti. Gli spessori variano in funzione al traffico previsto in superficie. La scelta degli elementi, il materiale, la posa, il giunto, lefughe, gli spessori, l'isolamento, le malte, i collanti, gli impasti ed i fissaggi variano in funzione degli ambienti e del loro impiego. Lepavimentazioni interne possono essere di tipo:- cementizio;- lapideo;- resinoso;- resiliente;- tessile;- ceramico;- lapideo di cava;- lapideo in conglomerato;- ligneo.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.03.01 Battiscopa ° 01.03.02 Rivestimenti in gres porcellanato

Manuale d'Uso Pag. 23

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Elemento Manutenibile: 01.03.01

Battiscopa

Unità Tecnologica: 01.03

Pavimentazioni interne

I battiscopa rappresentano elementi di rivestimento che vanno a coprire la parte inferiore di una parete interna di un ambiente, inparticolare nella zona del giunto, compresa tra la superficie della parete ed il pavimento, proteggendola da eventuali operazioni dipulizia.Essi hanno la funzione di:- giunzione, ossia di coprire il bordo irregolare situato tra la giunzione della pavimentazione ed il muro- protettiva, ossia di protegge la parete da azioni esterne (contatto di arredi con le pareti, contatto con attrezzature per pulizie, ecc..)- decorativa.Possono essere realizzati con materiali e dimensioni diverse (acciao, alluminio, legno, ceramica, cotto, PVC, ecc.).

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrareanomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.03.01.A01 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

01.03.01.A02 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.03.01.A03 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.03.01.A04 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.03.01.A05 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.03.01.A06 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.03.01.A07 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.03.01.A08 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.03.01.A09 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.03.01.A10 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.03.01.A11 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.03.01.A12 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.03.01.A13 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

01.03.01.A14 Basso grado di riciclabilità

Manuale d'Uso Pag. 24

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Utilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.03.01.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura o di erosione delle parti in vista. Controllarel'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffiti, efflorescenze,microfessurazioni, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture.

• Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Deposito superficiale; 3) Efflorescenze; 4) Macchie e graffiti.

Elemento Manutenibile: 01.03.02

Rivestimenti in gres porcellanato

Unità Tecnologica: 01.03

Pavimentazioni interne

I rivestimenti in gres porcellanato vengono ottenuti da impasti di argille naturali greificanti, opportunamente corrette con fondenti esmagranti (argille artificiali). Adatto per pavimenti e rivestimenti, sia in interni sia in esterni, è impermeabile, compatto, duro, opaco,dotato di alta inerzia chimica, antigelivo, resistente alla rottura, all'abrasione, alla compressione (sino a 200-300 N/mM2),ai carichi e alfuoco. Il grès porcellanato è disponibile in un'ampia e articolata gamma di formati.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrareanomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.03.02.A01 Alterazione cromaticaVariazione di uno o più parametri che definiscono il colore.

01.03.02.A02 Degrado sigillanteDistacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti.

01.03.02.A03 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.03.02.A04 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.03.02.A05 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.03.02.A06 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.03.02.A07 FessurazioniPresenza di discontinuità nel materiale con distacchi macroscopici delle parti.

01.03.02.A08 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.03.02.A09 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.03.02.A10 Perdita di elementiPerdita di elementi e parti del rivestimento.

01.03.02.A11 Scheggiature

Manuale d'Uso Pag. 25

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Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli delle lastre.

01.03.02.A12 Sollevamento e distacco dal supportoSollevamento e distacco dal supporto di uno o più elementi della pavimentazione.

01.03.02.A13 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

01.03.02.A14 Assenza di etichettatura ecologicaImpiego di prodotti nelle fasi manutentive privi di etichettatura ecologica.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.03.02.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura, di erosione e di brillantezza delle parti in vista ed inparticolare dei giunti. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici e verifica della planarità generale. Riscontro dieventuali anomalie (depositi, macchie, graffiti, abrasioni, efflorescenze, microfessurazioni, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture; 2) ; 3) .

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Degrado sigillante; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5) Distacco;6) Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Perdita di elementi; 11) Scheggiature; 12)Sollevamento e distacco dal supporto.

Manuale d'Uso Pag. 26

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Unità Tecnologica: 01.04

Controsoffitti

I controsoffitti sono sistemi di finiture tecniche in elementi modulari leggeri. Essi possono essere direttamente fissati al solaio o appesiad esso tramite elementi di sostegno. Essi hanno inoltre la funzione di controllare la definizione morfologica degli ambienti attraverso lapossibilità di progettare altezze e volumi e talvolta di nascondere la distribuzione di impianti tecnologici nonché da contribuireall'isolamento acustico degli ambienti. Gli strati funzionali dei controsoffitti possono essere composti da vari elementi i materiali diversiquali:- pannelli (fibra, fibra a matrice cementizia, fibra minerale ceramizzato, fibra rinforzato, gesso, gesso fibrorinforzato, gesso rivestito,profilati in lamierino d'acciaio, stampati in alluminio, legno, PVC);- doghe (PVC, altre materie plastiche, profilati in lamierino d'acciaio, profilati in lamierino di alluminio);- lamellari (PVC, altre materie plastiche, profilati in lamierino d'acciaio, profilati in lamierino di alluminio, lastre metalliche);- grigliati (elementi di acciaio, elementi di alluminio, elementi di legno, stampati di resine plastiche e simili);- cassettoni (legno). Inoltre essi possono essere chiusi non ispezionabili, chiusi ispezionabili e aperti.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.04.01 Controsoffitti in cartongesso

Manuale d'Uso Pag. 27

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Elemento Manutenibile: 01.04.01

Controsoffitti in cartongesso

Unità Tecnologica: 01.04

Controsoffitti

I soffitti isolanti in cartongesso ad orditura metallica si utilizzano per realizzare le finiture orizzontali degli ambienti, unitamente al loroisolamento termico ed acustico. Svolgono una funzione determinante nella regolazione dell’umidità ambientale, nella protezione al fuocoed offrono molteplici possibilità architettoniche e funzionali, anche nel coprire installazioni o strutture.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Il montaggio deve essere effettuato da personale specializzato. Nella rimozione degli elementi bisogna fare attenzione anon deteriorare le parti delle giunzioni. Si consiglia, nel caso di smontaggio di una zona di controsoffitto, di numeraregli elementi smontati per un corretto riassemblaggio degli stessi. Periodicamente andrebbe verificato lo stato dicomplanarità degli elementi dei controsoffitti, attraverso la registrazione dei pendini e delle molle di regolazione.Quando necessario sostituire gli elementi degradati.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.04.01.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

01.04.01.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura.

01.04.01.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.04.01.A04 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

01.04.01.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile,poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

01.04.01.A06 DistaccoDistacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.

01.04.01.A07 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

01.04.01.A08 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

01.04.01.A09 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

01.04.01.A10 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuit à con o senza distacco tra le parti.

01.04.01.A11 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

01.04.01.A12 Non planaritàUno o più elementi dei controsoffitti possono presentarsi non perfettamente complanari rispetto al sistema.

01.04.01.A13 Perdita di lucentezzaOpacizzazione del legno.

01.04.01.A14 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.04.01.A15 Scagliatura, screpolaturaDistacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimit à di scollaggi o soluzioni di continuità.

Manuale d'Uso Pag. 28

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01.04.01.A16 Scollaggi della pellicolaMancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

01.04.01.A17 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

01.04.01.A18 Difficoltà nelle operazioni di disassemblaggioDifficoltà nelle operazioni di disassemblaggio dei vari componenti ed elementi interessati.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.04.01.I01 PuliziaCadenza: quando occorrePulizia delle superfici mediante prodotti idonei al tipo di materiale.

Manuale d'Uso Pag. 29

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Unità Tecnologica: 01.05

Rivestimenti interni

Si tratta di strati funzionali, facenti parte delle chiusure verticali, la cui funzione principale è quella di proteggere il sistema di chiusureinterne dalle sollecitazioni interne degli edifici e di assicurare un aspetto uniforme ed ornamentale degli ambienti.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.05.01 Intonaco ° 01.05.02 Rivestimenti e prodotti ceramici ° 01.05.03 Rivestimenti in ceramica ° 01.05.04 Tinteggiature e decorazioni

Manuale d'Uso Pag. 30

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Elemento Manutenibile: 01.05.01

Intonaco

Unità Tecnologica: 01.05

Rivestimenti interni

Si tratta di un sottile strato di malta la cui funzione è quella di rivestimento nelle strutture edilizie. Svolge inoltre la funzione diprotezione dai fattori ambientali è allo stesso tempo protettiva e decorativa. Il rivestimento a intonaco è comunque una superficie che varinnovata periodicamente e in condizioni normali esso fornisce prestazioni accettabili per 20 - 30 anni. La malta per intonaco è costituitada leganti (cemento, calce idraulica, calce aerea, gesso), da inerti (sabbia) e da acqua nelle giuste proporzioni a secondo del tipo diintonaco; vengono, in alcuni casi, inoltre aggiunti all'impasto additivi che restituiscono all'intonaco particolari qualità a secondo del tipod'impiego. Nell'intonaco tradizionale a tre strati il primo, detto rinzaffo, svolge la funzione di aggrappo al supporto e di grossolanolivellamento; il secondo, detto arriccio, costituisce il corpo dell'intonaco la cui funzione è di resistenza meccanica e di tenuta all'acqua; ilterzo strato, detto finitura, rappresenta la finitura superficiale e contribuisce a creare una prima barriera la cui funzione è quella diopporsi alla penetrazione dell'acqua e delle sostanze aggressive. Gli intonaci per interni possono suddividersi in intonaci ordinari eintonaci speciali. A loro volta i primi possono ulteriormente suddividersi in intonaci miscelati in cantiere ed in intonaci premiscelati; isecondi invece in intonaci additivati, intonaci a stucco o lucidi, intonaci plastici o rivestimenti plastici continui ed infine intonacimonostrato.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrareanomalie evidenti (presenza di bolle e screpolature, macchie da umidità, ecc.). Comunque affinché tali controllirisultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.05.01.A01 Bolle d'ariaAlterazione della superficie dell'intonaco caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dallaformazione di bolle d'aria al momento della posa.

01.05.01.A02 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

01.05.01.A03 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.05.01.A04 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.05.01.A05 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.05.01.A06 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.05.01.A07 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.05.01.A08 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.05.01.A09 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.05.01.A10 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.05.01.A11 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.05.01.A12 Penetrazione di umidità

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Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.05.01.A13 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.05.01.A14 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

01.05.01.A15 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

01.05.01.A16 Assenza di etichettatura ecologicaImpiego di prodotti nelle fasi manutentive privi di etichettatura ecologica.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.05.01.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni meseTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformit àdell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (bolle, screpolature, depositi, efflorescenze, microfessurazioni,ecc.) e/o difetti di esecuzione.

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture.

• Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Deposito superficiale; 3) Efflorescenze; 4) Macchie e graffiti.

Elemento Manutenibile: 01.05.02

Rivestimenti e prodotti ceramici

Unità Tecnologica: 01.05

Rivestimenti interni

Impiegati come rivestimenti di pareti con elementi in lastre o piastrelle ceramiche prodotte con argille, silice, fondenti, coloranti e altrematerie prime minerali. Tra i materiali ceramici utilizzati come rivestimenti ricordiamo le maioliche, le terraglie, i grès naturale o rosso, iklinker. Gli elementi in lastre o piastrelle ceramiche hanno caratteristiche di assorbimento, resistenza e spessore diverso.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrareanomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.05.02.A01 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

01.05.02.A02 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.05.02.A03 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.05.02.A04 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.05.02.A05 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.05.02.A06 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

Manuale d'Uso Pag. 32

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01.05.02.A07 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.05.02.A08 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.05.02.A09 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.05.02.A10 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.05.02.A11 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.05.02.A12 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.05.02.A13 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

01.05.02.A14 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

01.05.02.A15 Assenza di etichettatura ecologicaImpiego di prodotti nelle fasi manutentive privi di etichettatura ecologica.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.05.02.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura o di erosione delle parti in vista ed in particolare deigiunti. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffiti,efflorescenze, microfessurazioni, ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture.

• Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Deposito superficiale; 3) Efflorescenze; 4) Macchie e graffiti.

Elemento Manutenibile: 01.05.03

Rivestimenti in ceramica

Unità Tecnologica: 01.05

Rivestimenti interni

I rivestimenti in ceramica sono caratterizzati dai diversi impasti di argilla, di lucidatura e finiture. Possono essere smaltate, lucide,opache, metallizzate, ecc.. La loro applicazione è indicata per pavimentazioni e muri di zone poco utilizzate anche se a differenza diquelle in porcellana hanno una maggiore resistenza ai colpi. Sono facilmente pulibili.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrareanomalie evidenti. Comunque affinché tali controlli risultino efficaci affidarsi a personale tecnico con esperienza.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.05.03.A01 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

01.05.03.A02 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.05.03.A03 Disgregazione

Manuale d'Uso Pag. 33

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Decoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.05.03.A04 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.05.03.A05 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.05.03.A06 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.05.03.A07 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.05.03.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura o di erosione delle parti in vista ed in particolare deigiunti. Controllare l'uniformità dell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, macchie, graffiti,ecc.).

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture.

• Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Deposito superficiale; 3) Macchie e graffiti.

Elemento Manutenibile: 01.05.04

Tinteggiature e decorazioni

Unità Tecnologica: 01.05

Rivestimenti interni

La vasta gamma delle tinteggiature o pitture varia a secondo delle superficie e degli ambienti dove trovano utilizzazione. Per gli ambientiinterni di tipo rurale si possono distinguere le pitture a calce, le pitture a colla, le idropitture, le pitture ad olio; per gli ambienti di tipourbano si possono distinguere le pitture alchidiche, le idropitture acrilviniliche (tempere); per le tipologie industriali si hanno leidropitture acriliche, le pitture siliconiche, le pitture epossidiche, le pitture viniliche, ecc. Le decorazioni trovano il loro impiegoparticolarmente per gli elementi di finitura interna o comunque a vista. La vasta gamma di materiali e di forme varia a secondodell'utilizzo e degli ambienti d'impiego. Possono essere elementi prefabbricati, lapidei, gessi, laterizi, ecc.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrareanomalie evidenti (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco, ecc.).

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.05.04.A01 Bolle d'ariaAlterazione della superficie del rivestimento, caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generatidalla formazione di bolle d'aria al momento della posa.

01.05.04.A02 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

01.05.04.A03 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.05.04.A04 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.05.04.A05 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.05.04.A06 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie del

Manuale d'Uso Pag. 34

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manufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.05.04.A07 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.05.04.A08 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.05.04.A09 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.05.04.A10 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.05.04.A11 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.05.04.A12 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.05.04.A13 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

01.05.04.A14 Contenuto eccessivo di sostanze tossicheContenuto eccessivo di sostanze tossiche all'interno dei prodotti utilizzati nelle fasi manutentive.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

01.05.04.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformit àdell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (macchie, disgregazioni superficiali, rigonfiamenti, distacco,ecc.) e/o difetti di esecuzione.

• Requisiti da verificare: 1) Assenza di emissioni di sostanze nocive; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza agli agentiaggressivi; 4) Resistenza agli attacchi biologici.

• Anomalie riscontrabili: 1) Bolle d'aria; 2) Decolorazione; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5) Distacco; 6) Erosionesuperficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Penetrazione di umidità; 11) Polverizzazione; 12)Rigonfiamento.

Manuale d'Uso Pag. 35

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Corpo d'Opera: 02

IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

Insieme delle unità e degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di consentire l'utilizzo, da parte degli utenti, di flussienergetici, informativi e materiali e di consentire il conseguente allontanamento degli eventuali prodotti di scarto.

UNITÀ TECNOLOGICHE:

° 02.01 Impianto elettrico ° 02.02 Impianto di climatizzazione ° 02.03 Impianto di riscaldamento ° 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda ° 02.05 Impianto di smaltimento acque reflue

Manuale d'Uso Pag. 36

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Unità Tecnologica: 02.01

Impianto elettrico

L'impianto elettrico, nel caso di edifici per civili abitazioni, ha la funzione di addurre, distribuire ed erogare energia elettrica. Per potenzenon superiori a 50 kW l'ente erogatore fornisce l'energia in bassa tensione mediante un gruppo di misura; da quest'ultimo parte unalinea primaria che alimenta i vari quadri delle singole utenze. Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deve essere sezionata(nel caso di edifici per civili abitazioni) in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per le utenze a maggioreassorbimento ed evitare così che salti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principale dell'energia avviene con caviposizionati in apposite canalette; la distribuzione secondaria avviene con conduttori inseriti in apposite guaine di protezione (di diversocolore: il giallo-verde per la messa a terra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per la fase). L'impianto deve essere progettato secondole norme CEI vigenti per assicurare una adeguata protezione.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 02.01.01 Canalizzazioni in PVC ° 02.01.02 Contatore di energia ° 02.01.03 Interruttori ° 02.01.04 Prese e spine ° 02.01.05 Quadri di bassa tensione ° 02.01.06 Quadri di media tensione ° 02.01.07 Relè a sonde ° 02.01.08 Relè termici ° 02.01.09 Sezionatore ° 02.01.10 Sistemi di cablaggio

Manuale d'Uso Pag. 37

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Elemento Manutenibile: 02.01.01

Canalizzazioni in PVC

Unità Tecnologica: 02.01

Impianto elettrico

Le "canalette" sono tra gli elementi più semplici per il passaggio dei cavi elettrici; sono generalmente realizzate in PVC e devono essereconformi alle prescrizioni di sicurezza delle norme CEI (dovranno essere dotate di marchio di qualità o certificate secondo le disposizionidi legge).

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Le canalizzazioni in PVC possono essere facilmente distinguibili a seconda del colore dei tubi protettivi che possonoessere in:- serie pesante (colore nero): impiegati in pavimenti e in tutte quelle applicazioni nelle quali è richiesta una particolareresistenza meccanica;- serie leggera (colore cenere): impiegati in tutte le applicazioni nelle quali non è richiesta una particolare resistenzameccanica.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.01.A01 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi per fenomeni di ritiro quali imbarcamento, svergolamento,ondulazione.

02.01.01.A02 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

02.01.01.A03 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

02.01.01.A04 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

02.01.01.A05 Non planaritàUno o più elementi possono presentarsi non perfettamente complanari rispetto al sistema.

Elemento Manutenibile: 02.01.02

Contatore di energia

Unità Tecnologica: 02.01

Impianto elettrico

Il contatore di energia è un dispositivo che consente la contabilizzazione dell’energia e la misura dei principali parametri elettrici ; questidati possono essere visualizzati attraverso un display LCD retroilluminato.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato diidonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.02.A01 Anomalie displayDifetti di funzionamento del display di segnalazione.

02.01.02.A02 Corti circuitiDifetti di funzionamento dovuti a corti circuiti.

02.01.02.A03 Difetti delle connessioniDifetti delle connessioni elettriche.

Manuale d'Uso Pag. 38

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Elemento Manutenibile: 02.01.03

Interruttori

Unità Tecnologica: 02.01

Impianto elettrico

Gli interruttori generalmente utilizzati sono del tipo ad interruzione in esafluoruro di zolfo con pressione relativa del SF6 di primoriempimento a 20 °C uguale a 0,5 bar. Gli interruttori possono essere dotati dei seguenti accessori:- comando a motore carica molle;- sganciatore di apertura;- sganciatore di chiusura;- contamanovre meccanico;- contatti ausiliari per la segnalazione di aperto-chiuso dell'interruttore.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato diidonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Gli interruttori devono essere posizionati inmodo da essere facilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di17,5 cm se la presa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, 100-120 cm nei locali di lavoro. I comandiluce sono posizionati in genere a livello maniglie porte. Il comando meccanico dell'interruttore dovrà essere garantitoper almeno 10.000 manovre.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.03.A01 Anomalie dei contatti ausiliariDifetti di funzionamento dei contatti ausiliari.

02.01.03.A02 Anomalie delle molleDifetti di funzionamento delle molle.

02.01.03.A03 Anomalie degli sganciatoriDifetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura.

02.01.03.A04 Corto circuitiCorto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

02.01.03.A05 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

02.01.03.A06 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

02.01.03.A07 Disconnessione dell'alimentazioneDisconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuitoimprevisto.

02.01.03.A08 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

02.01.03.A09 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

Elemento Manutenibile: 02.01.04

Prese e spine

Unità Tecnologica: 02.01

Impianto elettrico

Le prese e le spine dell'impianto elettrico hanno il compito di distribuire alle varie apparecchiature alle quali sono collegati l'energia

Manuale d'Uso Pag. 39

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elettrica proveniente dalla linea principale di adduzione. Sono generalmente sistemate in appositi spazi ricavati nelle pareti o apavimento (cassette).

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate con personale qualificato e dotato diidonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deveessere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso diemergenza su persone colpite da folgorazione. Le prese e le spine devono essere posizionate in modo da esserefacilmente individuabili e quindi di facile utilizzo; la distanza dal pavimento di calpestio deve essere di 17,5 cm se lapresa è a parete, di 7 cm se è in canalina, 4 cm se da torretta, 100-120 cm nei locali di lavoro. I comandi luce sonoposizionati in genere a livello maniglie porte.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.04.A01 Anomalie di funzionamentoDifetti di funzionamento dei quadri elettrici dovuti ad interferenze elettromagnetiche.

02.01.04.A02 Corto circuitiCorto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

02.01.04.A03 Disconnessione dell'alimentazioneDisconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuitoimprevisto.

02.01.04.A04 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

02.01.04.A05 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

02.01.04.A06 Campi elettromagneticiLivello eccessivo dell'inquinamento elettromagnetico per cui si verificano malfunzionamenti.

Elemento Manutenibile: 02.01.05

Quadri di bassa tensione

Unità Tecnologica: 02.01

Impianto elettrico

Le strutture più elementari sono centralini da incasso, in materiale termoplastico autoestinguente, con indice di protezione IP40, foriasolati e guida per l'assemblaggio degli interruttori e delle morsette. Questi centralini si installano all'interno delle abitazioni e possonoessere anche a parete. Esistono, inoltre, centralini stagni in materiale termoplastico con grado di protezione IP55 adatti per officine eindustrie.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato diidonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deveessere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso diemergenza su persone colpite da folgorazione. Inoltre devono essere presenti oltre alla documentazione dell'impiantoanche i dispositivi di protezione individuale e i dispositivi di estinzione incendi.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.05.A01 Anomalie dei contattoriDifetti di funzionamento dei contattori.

02.01.05.A02 Anomalie di funzionamentoDifetti di funzionamento dei quadri elettrici dovuti ad interferenze elettromagnetiche.

02.01.05.A03 Anomalie dei fusibiliDifetti di funzionamento dei fusibili.

02.01.05.A04 Anomalie dell'impianto di rifasamento

Manuale d'Uso Pag. 40

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Difetti di funzionamento della centralina che gestisce l'impianto di rifasamento.

02.01.05.A05 Anomalie dei magnetotermiciDifetti di funzionamento degli interruttori magnetotermici.

02.01.05.A06 Anomalie dei relèDifetti di funzionamento dei relè termici.

02.01.05.A07 Anomalie della resistenzaDifetti di funzionamento della resistenza anticondensa.

02.01.05.A08 Anomalie delle spie di segnalazioneDifetti di funzionamento delle spie e delle lampade di segnalazione.

02.01.05.A09 Anomalie dei termostatiDifetti di funzionamento dei termostati.

02.01.05.A10 Campi elettromagneticiLivello eccessivo dell'inquinamento elettromagnetico per cui si verificano malfunzionamenti.

02.01.05.A11 Depositi di materialeAccumulo di polvere sui contatti che provoca malfunzionamenti.

02.01.05.A12 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

Elemento Manutenibile: 02.01.06

Quadri di media tensione

Unità Tecnologica: 02.01

Impianto elettrico

I quadri elettrici hanno il compito di distribuire ai vari livelli dove sono installati l'energia elettrica proveniente dalla linea principale diadduzione. Sono supporti o carpenterie che servono a racchiudere le apparecchiature elettriche di comando e/o a preservare i circuitielettrici. I quadri del tipo a media tensione MT sono anche definite cabine elettriche per il contenimento delle apparecchiature di MT.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Tutte le eventuali operazioni, dopo aver tolto la tensione, devono essere effettuate da personale qualificato e dotato diidonei dispositivi di protezione individuali quali guanti e scarpe isolanti. Nel locale dove è installato il quadro deveessere presente un cartello sul quale sono riportate le funzioni degli interruttori, le azioni da compiere in caso diemergenza su persone colpite da folgorazione. Inoltre devono essere presenti oltre alla documentazione dell'impiantoanche i dispositivi di protezione individuale e i dispositivi di estinzione incendi.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.06.A01 Anomalie delle batterieDifetti di funzionamento delle batterie di accumulo.

02.01.06.A02 Anomalie di funzionamentoDifetti di funzionamento dei quadri elettrici dovuti ad interferenze elettromagnetiche.

02.01.06.A03 Anomalie della resistenzaDifetti di funzionamento della resistenza anticondensa.

02.01.06.A04 Anomalie delle spie di segnalazioneDifetti di funzionamento delle spie e delle lampade di segnalazione.

02.01.06.A05 Anomalie dei termostatiDifetti di funzionamento dei termostati.

02.01.06.A06 Campi elettromagneticiLivello eccessivo dell'inquinamento elettromagnetico per cui si verificano malfunzionamenti.

02.01.06.A07 Corto circuitiCorto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

Manuale d'Uso Pag. 41

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02.01.06.A08 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

02.01.06.A09 Difetti degli organi di manovraDifetti di funzionamento degli organi di manovra, ingranaggi e manovellismi.

02.01.06.A10 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

02.01.06.A11 Difetti di tenuta serraggiDifetti di tenuta dei bulloni e dei morsetti.

02.01.06.A12 Disconnessione dell'alimentazioneDisconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuitoimprevisto.

02.01.06.A13 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto a ossidazione delle masse metalliche.

Elemento Manutenibile: 02.01.07

Relè a sonde

Unità Tecnologica: 02.01

Impianto elettrico

Accertano la reale temperatura dell'elemento da proteggere. Questo sistema di protezione è formato da:- una o più sonde a termistori con coefficiente di temperatura positivo (PTC), la resistenza delle sonde (componenti statici) aumentarepentinamente quando la temperatura raggiunge una soglia definita Temperatura Nominale di Funzionamento (TNF);- un dispositivo elettronico alimentato a corrente alternata o continua che misura le resistenze delle sonde a lui connesse; un circuito asoglia rileva il brusco aumento del valore della resistenza se si raggiunge la TNF e comanda il mutamento di stati dei contatti in uscita.Scegliendo differenti tipi di sonde si può adoperare questo ultimo sistema di protezione sia per fornire un allarme senza arresto dellamacchina, sia per comandare l'arresto; le versioni di relè a sonde sono due:- a riarmo automatico se la temperatura delle sonde arriva ad un valore inferiore alla TNF;- a riarmo manuale locale o a distanza con interruttore di riarmo attivo fino a quando la temperatura rimane maggiore rispetto alla TNF.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Verificare i seguenti parametri per evitare lo sganciamento del relè:- superamento della TNF;- interruzione delle sonde o della linea sonde-relè;- corto-circuito sulle sonde o sulla linea sonde-relè;- assenza della tensione di alimentazione del relè.I relè a sonde preservano i motori dai riscaldamenti in quanto controllano direttamente la temperatura degliavvolgimenti dello statore; è opportuno sottolineare, però, che questo tipo di protezione è utilizzato soltanto se alcunedelle sonde sono state incorporate agli avvolgimenti durante la fabbricazione del motore o durante un'eventualeribobinatura. Si utilizzano i relè a sonde anche per controllare i riscaldamenti degli organi meccanici dei motori o dialtri apparecchi che possono ricevere una sonda: piani, circuiti di ingrassaggio, fluidi di raffreddamento, ecc.. Il numeromassimo di sonde che possono essere associate in serie su uno stesso relè dipende dal modello del relè e dal tipo disonda.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.07.A01 Anomalie del collegamentoDifetti di funzionamento del collegamento relè-sonda.

02.01.07.A02 Anomalie delle sondeDifetti di funzionamento delle sonde dei relè.

02.01.07.A03 Anomalie dei dispositivi di comandoDifetti di funzionamento dei dispositivi di regolazione e comando.

02.01.07.A04 Corto circuitoCorto-circuito sulle sonde o sulla linea sonde-relè.

02.01.07.A05 Difetti di regolazione

Manuale d'Uso Pag. 42

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Difetti di funzionamento delle viti di regolazione dei relè.

02.01.07.A06 Difetti di serraggioDifetti di serraggio dei fili dovuti ad anomalie delle viti serrafilo.

02.01.07.A07 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

02.01.07.A08 Mancanza dell'alimentazioneMancanza dell'alimentazione del relè.

02.01.07.A09 Sbalzi della temperaturaAumento improvviso della temperatura e superiore a quella di funzionamento delle sonde.

Elemento Manutenibile: 02.01.08

Relè termici

Unità Tecnologica: 02.01

Impianto elettrico

Sono i dispositivi più adoperati per la protezione dei motori contro i sovraccarichi deboli e prolungati. Possono essere utilizzati a correntealternata e continua e possono essere: tripolari, compensati (non sensibili alle modificazioni della temperatura ambiente), sensibili aduna mancanza di fase, evitando la marcia del motore in monofase, a riarmo manuale o automatico e graduati in "Ampere motore":impostazione sul relè della corrente segnata sulla piastra segnaletica del motore.Un relè termico tripolare è formato da tre lamine bimetalliche fatte da due metalli uniti da una laminazione e con coefficienti didilatazione molto diversi. Ogni lamina è dotata di un avvolgimento riscaldante ed ogni avvolgimento è collegato in serie ad una fase delmotore. La deformazione delle lamine è causata dal riscaldamento delle lamine a causa della corrente assorbita dal motore; a secondadell'intensità della corrente la deformazione è più o meno accentuata.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Le lamine, nel deformarsi, attivano la rotazione della camma o del dispositivo di sganciamento. Nel caso in cui lacorrente assorbita dall'utenza sia maggiore del valore di regolazione del relè la deformazione è tale da consentire alpezzo su cui sono ancorate le parti mobili dei contatti di liberarsi da una protezione di mantenimento. Ciò provoca larepentina apertura del contatto del relè inserito nel circuito della bobina del contattore e la chiusura del contatto disegnalazione. Soltanto quando le lamine bimetalliche si saranno adeguatamente raffreddate sarà possibile effettuare ilriarmo.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.08.A01 Anomalie dei dispositivi di comandoDifetti di funzionamento dei dispositivi di regolazione e comando.

02.01.08.A02 Anomalie della laminaDifetti di funzionamento della lamina di compensazione.

02.01.08.A03 Difetti di regolazioneDifetti di funzionamento delle viti di regolazione dei relè.

02.01.08.A04 Difetti di serraggioDifetti di serraggio dei fili dovuti ad anomalie delle viti serrafilo.

02.01.08.A05 Difetti dell'oscillatoreDifetti di funzionamento dell'oscillatore.

02.01.08.A06 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

Elemento Manutenibile: 02.01.09

Sezionatore

Unità Tecnologica: 02.01

Impianto elettrico

Manuale d'Uso Pag. 43

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Il sezionatore è un apparecchio meccanico di connessione che risponde, in posizione di apertura, alle prescrizioni specificate per lafunzione di sezionamento. È formato da un blocco tripolare o tetrapolare, da uno o due contatti ausiliari di preinterruzione e da undispositivo di comando che determina l'apertura e la chiusura dei poli.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

La velocità di intervento dell'operatore (manovra dipendente manuale) determina la rapidità di apertura e chiusura deipoli. Il sezionatore è un congegno a "rottura lenta" che non deve essere maneggiato sotto carico: deve essere primainterrotta la corrente nel circuito d'impiego attraverso l'apparecchio di commutazione. Il contatto ausiliario dipreinterruzione si collega in serie con la bobina del contattore; quindi, in caso di manovra in carico, interrompel'alimentazione della bobina prima dell'apertura dei poli. Nonostante questo il contatto ausiliario di preinterruzione nonpuò e non deve essere considerato un dispositivo di comando del contattore che deve essere dotato del comandoMarcia/Arresto. La posizione del dispositivo di comando, l'indicatore meccanico separato (interruzione completamenteapparente) o contatti visibili (interruzione visibile) devono segnalare in modo chiaro e sicuro lo stato dei contatti. Nondeve mai essere possibile la chiusura a lucchetto del sezionatore in posizione di chiuso o se i suoi contatti sono saldatiin conseguenza di un incidente. I fusibili possono sostituire nei sezionatori i tubi o le barrette di sezionamento.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.09.A01 Anomalie dei contatti ausiliariDifetti di funzionamento dei contatti ausiliari.

02.01.09.A02 Anomalie delle molleDifetti di funzionamento delle molle.

02.01.09.A03 Anomalie degli sganciatoriDifetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura.

02.01.09.A04 Corto circuitiCorto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

02.01.09.A05 Difetti delle connessioniDifetti di serraggio delle connessioni in entrata ed in uscita dai sezionatori.

02.01.09.A06 Difetti ai dispositivi di manovraDifetti agli interruttori dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidit à ambientale o dicondensa.

02.01.09.A07 Difetti di stabilitàPerdita delle caratteristiche di stabilità dell'elemento con conseguenti possibili pericoli per gli utenti.

02.01.09.A08 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

02.01.09.A09 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

Elemento Manutenibile: 02.01.10

Sistemi di cablaggio

Unità Tecnologica: 02.01

Impianto elettrico

Con questi sistemi i vari fili vengono preparati in fasci, dotati di manicotti o di altri connettori; ogni filo ha un riferimento che porta ilnome dell‘installazione, dell‘area, la designazione del componente, il connettore ed il senso del cablaggio. Ogni filo è dotato di etichetteidentificative. Con questi sistema si evita di cablare i fili singolarmente con un notevole risparmio di tempo.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Evitare di aprire i quadri di permutazione e le prese di rete nel caso di malfunzionamenti. Rivolgersi sempre alpersonale specializzato.

ANOMALIE RISCONTRABILI

Manuale d'Uso Pag. 44

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02.01.10.A01 Anomalie degli allacciDifetti di funzionamento delle prese di utenza e dei pannelli degli armadi di permutazione.

02.01.10.A02 Anomalie delle preseDifetti di tenuta delle placche, dei coperchi e dei connettori.

02.01.10.A03 Difetti di serraggioDifetti di serraggio di viti ed attacchi dei vari apparecchi di utenza.

02.01.10.A04 Difetti delle canalineDifetti di tenuta delle canaline porta cavi.

02.01.10.A05 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

Manuale d'Uso Pag. 45

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Unità Tecnologica: 02.02

Impianto di climatizzazione

L'impianto di climatizzazione è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di creare e mantenere nel sistema edilizio determinatecondizioni termiche, di umidità e di ventilazione. L'unità tecnologica Impianto di climatizzazione è generalmente costituita da:- alimentazione o adduzione avente la funzione di trasportare il combustibile dai serbatoi e/o dalla rete di distribuzione fino ai gruppitermici;- gruppi termici che trasformano l'energia chimica dei combustibili di alimentazione in energia termica;- centrali di trattamento fluidi, che hanno la funzione di trasferire l'energia termica prodotta (direttamente o utilizzando gruppi termici) aifluidi termovettori;- reti di distribuzione e terminali che trasportano i fluidi termovettori ai vari terminali di scambio termico facenti parte dell'impianto;- canne di esalazione aventi la funzione di allontanare i fumi di combustione prodotti dai gruppi termici.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 02.02.01 Coibente per tubazioni in poliuretano espanso (PUR) ° 02.02.02 Collettore di distribuzione in ottone ° 02.02.03 Filtri a pannello (filtri a setaccio) ° 02.02.04 Flussostato ° 02.02.05 Pannelli radianti a pavimento in polistirene ° 02.02.06 Regolatore di portata ° 02.02.07 Scambiatori a piastre ° 02.02.08 Strato coibente ° 02.02.09 Tubi in acciaio ° 02.02.10 Tubi in rame ° 02.02.11 Tubi in polietilene alta densità (PEAD) ° 02.02.12 Tubi in polipropilene (PP)

Manuale d'Uso Pag. 46

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Elemento Manutenibile: 02.02.01

Coibente per tubazioni in poliuretano espanso (PUR)

Unità Tecnologica: 02.02

Impianto di climatizzazione

Le tubazioni adibite al trasporto dei fluidi termovettori devono essere opportunamente protette con uno strato di coibente. I motivi percui si coibenta una tubazione sono:- risparmio energetico: si impedisce la dispersione del calore quando le tubazioni operano a temperature molto superiori allatemperatura ambiente;- condensazione: quando ci sono tubazioni a temperature inferiori alla temperatura ambiente il vapore acqueo tende a condensare sullasuperficie del tubo creando umidità, corrosioni, gocciolamenti;- sicurezza: in caso di tubazioni che trasportano fluidi con temperature estreme queste vanno isolate in modo da portare la temperaturasuperficiale ad un livello di sicurezza;- congelamento: nel caso di tubazioni posizionate all'esterno l'acqua nella tubazione può congelare provocando un aumento di volumeche può causare la rottura del tubo;- rumore: per evitare il trasferimento del rumore all'esterno si devono coibentare acusticamente con materiali adeguati quali elastomerie l'isolamento deve essere continuo anche negli attraversamenti e nei fissaggi meccanici delle pareti.I coibenti in poliuretano espanso (PUR) si ottengono da due componenti liquidi (isocianato e poliolo) che miscelati con aria da una

macchina provocano una reazione che sprigiona calore; a sua volta il calore generatosi produce un terzo componente l'agente

espandente che può essere spruzzato direttamente sulla superficie da isolare oppure iniettato in stampi per ricavarne pannelli, lastre e

pannelli.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

L'utente deve verificare che lo strato di coibente sia efficiente e non presenti strappi o mancanze tali da pregiudicare latemperatura dei fluidi trasportati. Lo spessore delle coibentazioni deve essere scelto in funzione del diametro dellatubazione e della conduttività termica utile del materiale isolante; inoltre bisogna considerare la classe di reazione alfuoco dei materiali che costituiscono il coibente.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.01.A01 Anomalie rivestimentoDifetti dello strato di rivestimento coibente dovuti a cattiva posa in opera.

02.02.01.A02 Difetti di tenutaDifetti di tenuta dello strato coibente di protezione.

02.02.01.A03 MancanzeMancanza del rivestimento coibente sulle tubazioni.

02.02.01.A04 RumorositàEccessivo livello del rumore durante il funzionamento della tubazione.

Elemento Manutenibile: 02.02.02

Collettore di distribuzione in ottone

Unità Tecnologica: 02.02

Impianto di climatizzazione

Il collettore consente la distribuzione del fluido (che arriva dalla linea di adduzione principale) alle varie utenze ad esso collegato; puòessere realizzato in ottone e può essere dotato di accessori quali valvole di sfogo aria, flussimetri e rubinetti di carico.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Evitare di forzare i dispositivi di comando nel caso di difficoltà di apertura e chiusura; prima di effettuare qualsiasiintervento togliere l'alimentazione dei fluidi mediante le apposite chiavi di arresto.I materiali utilizzati per la realizzazione del collettore devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti allenormative vigenti (art.7 del D.M. 22/01/2008 n.37) nonché alle prescrizioni delle norme UNI in ogni caso rispondenti

Manuale d'Uso Pag. 47

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alla regola dell'arte.Non immettere fluidi con pressione superiore a quella consentita per il tipo di tubazione utilizzata.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.02.A01 Anomalie attuatore elettrotermicoDifetti di funzionamento dell'attuatore elettrotermico.

02.02.02.A02 Anomalie detentoreDifetti di funzionamento del detentore.

02.02.02.A03 Anomalie flussimetriDifetti di funzionamento dei flussimetri.

02.02.02.A04 Anomalie sportelliDifetti di apertura e chiusura degli sportelli che contengono i collettori.

02.02.02.A05 Anomalie valvola a brugolaDifetti di funzionamento della valvola a brugola di bilanciamento manuale.

02.02.02.A06 Anomalie valvole di intercettazioneDifetti di funzionamento delle valvole di intercettazione.

02.02.02.A07 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

02.02.02.A08 Formazione di condensaPresenza di fenomeni di condensa che può causare corrosione delle parti metalliche.

02.02.02.A09 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

Elemento Manutenibile: 02.02.03

Filtri a pannello (filtri a setaccio)

Unità Tecnologica: 02.02

Impianto di climatizzazione

Sono formati da un telaio in cartone o metallo al cui interno è posizionato un materassino filtrante in materiale sintetico, fibre vegetali,fibra di vetro o truciolato metallico. Il letto è posizionato in piano o con andamento ondulato o pieghettato. I filetti d'aria che passanoattraverso il materassino mutano bruscamente direzione mentre le particelle di polveri continuano il loro moto rettilineo fino a quandonon si scontrano con i setacci di fibre che le trattengono. Spesso i materassini filtranti sono impregnati di sostanze viscose con effettoadesivo sulle particelle di polvere al fine di potenziarne la capacità di raccolta e trattenimento. I filtri a pannello possono essere siarigenerabili che a perdere. Di solito si utilizzano come prefiltri per sistemi filtranti di rendimento maggiore. Il pannello misura di solito610 x 610 mm e il materassino ha uno spessore che va dai 25 ai 100 mm.Il materassino filtrante dei filtri a pannello può essere dei seguenti materiali:- fibre sistemate in maniera casuale, non tessute (random fiber media); le fibre (di vetro, sintetiche, vegetali) possono essere o menolegate con resine e sono posizionate con densità crescente verso il lato di uscita dell'aria. In questo modo le particelle di polveri piùgrossolane sono trattenute nei primi strati di fibre, mentre quelle più sottili negli strati più interni più vicini al lato di uscita, questi filtripossono essere sia a perdere che rigenerabili. In ogni caso i procedimenti di rigenerazione possono danneggiare il media filtrante;- reticelle metalliche preformate (sinous media); il media filtrante è formato da reticelle metalliche deformate in maniera tale da avereun particolare sviluppo verso il flusso d'aria al fine di provocare una repentina variazione alla direzione del flusso d'aria per giovarsidell'effetto di inerzia sulle polveri, per incrementare il trattenimento delle polveri le reticelle metalliche sono inumidite con oli adesivi;- truciolato metallico e reticelle sovrapposte; il media filtrante formato da truciolato metallico nella parte interna e da reticelle a varialarghezza che bloccano le particelle più grosse prima che entrino nel filtro è di elevata porosità, le reticelle sul lato d'accesso dell'ariafanno da setaccio e il letto di truciolato utilizza il principio di inerzia forzando i filetti d'aria a reiterati cambiamenti di percorso, ilmateriale filtrante può essere inumidito con oli adesivi, questo tipo di materassino filtrante può essere adoperato soprattutto dove cisono ingenti carichi di polveri nell'aria perché consente l'accumulo di particelle grossolane senza intasare il filtro.I filtri a pannello sono montati in: posizione piana, perpendicolarmente al flusso d'aria, per velocità di attraversamento fino a 1,5 m/s oin posizione a V per velocità di attraversamento dell'aria fino a 3,5 m/s.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

I filtri a pannello vengono generalmente utilizzati come elementi pre-filtro essendo montati a monte dei filtri dimaggiore efficienza; vengono per lo più installati nelle centrali di trattamento d'aria, nei generatori d'aria calda e nellemacchine autonome di condizionamento. Occorre prevedere spazi tecnici adeguati che ne consentano l'estrazione per ilservizio sia dal lato di ingresso dell'aria che da quello di uscita. Negli impianti in cui ci sono pareti filtranti occorrecompiere una pulizia o la sostituzione dei filtri a intervalli determinati e solo per il 20-25% dell'intera superficie

Manuale d'Uso Pag. 48

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filtrante (manutenzione a rotazione), in questo modo si riesce a mantenere una perdita di carico relativamente costante.È molto importante verificare la tenuta all'aria tra filtro e telaio e tra filtro e filtro; controllare le guarnizioni e, nel casofosse necessario, sostituirle; verificare il funzionamento dei pressostati o manometri.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.03.A01 Corrosione dei telaiFenomeni di corrosione dei telai di supporto dei filtri dovuti ad ambiente eccessivamente umidi.

02.02.03.A02 Difetti alle guarnizioniProblemi di tenuta delle guarnizioni di sigillatura dei filtri sui rispettivi telai.

02.02.03.A03 Difetti dei controtelaiDifetti di posa in opera dei controtelai sui quali vanno inseriti i filtri.

02.02.03.A04 Difetti delle reti metallicheAnomalie delle reti metalliche dei filtri (detti in questo caso sinuous media) per cui non si verifica l'azione filtrante.

02.02.03.A05 Difetti di filtraggioDifetti di tenuta e perdita di materiale dai filtri.

02.02.03.A06 Difetti di montaggioDifetti nella posa in opera delle carte a base di fibre di vetro.

02.02.03.A07 Difetti di tenutaPerdite o fughe di sostanze dai filtri.

02.02.03.A08 Essiccamento di sostanze viscoseMancanza o essiccamento delle sostanze viscose adesive che consentono di trattenere la polvere sui filtri.

02.02.03.A09 Perdita di caricoValori della pressione non rispondenti a quelli di esercizio.

Elemento Manutenibile: 02.02.04

Flussostato

Unità Tecnologica: 02.02

Impianto di climatizzazione

Il flussostato è un dispositivo a due stati utilizzato per il rilevamento del valore di portata di un fluido; a differenza del flussimetro non èin grado di effettuare alcuna misura. Infatti tale dispositivo ha un valore di soglia di attivazione atta a limitare gli effetti indesiderati dicommutazione nell'intorno del valore di soglia.I modelli più comuni di flussometro sono del tipo elettro-meccanici in cui la soglia di intervento può essere modificata variando lalunghezza del braccio della molla di contrasto o della leva.Il funzionamento è assicurato da un elemento meccanico immerso nel fluido che provvede ad azionare un vero e proprio interruttoremediante leverismo.Il flussostato trova larga applicazione nei sistemi di controllo come ad esempio nei sistemi di riscaldamento dove i sensori di temperaturasono posizionati lontano dall'elemento riscaldante; in questi casi il dispositivo previene i danni causati da un'imprevista mancanza dicircolazione.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Il flussostato può essere installato su tubazione sia in posizione verticale sia orizzontale ma non deve essere montato inposizione capovolta. Evitare di forzare la parte superiore del flussostato (in cui è installato il comando magnetico)perché è fissata rigidamente al corpo.Verificare con attenzione il valore di corrente assorbita dall’utilizzatore a cui si collega il flussostato; nel caso questovalore superi i 0,02 A occorre interporre un relè tra il flussostato e l’utilizzatore stesso per evitare di danneggiare icontatti del flussostato.I materiali utilizzati per la realizzazione del flussostato devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti allenormative vigenti (art.7 del D.M. 22/01/2008 n.37) nonché alle prescrizioni delle norme UNI in ogni caso rispondentialla regola dell'arte.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.04.A01 Anomalie contatto elettricoDifetti di funzionamento dei contatti elettrici di gestione del flusso.

Manuale d'Uso Pag. 49

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02.02.04.A02 Anomalie contatti magneticiDifetti di funzionamento dei contatti magnetici.

02.02.04.A03 Anomalie relèDifetti di funzionamento del relè di protezione dei contatti.

02.02.04.A04 Difetti ai raccordiDifetti di tenuta dei raccordi e delle giunzioni.

02.02.04.A05 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

Elemento Manutenibile: 02.02.05

Pannelli radianti a pavimento in polistirene

Unità Tecnologica: 02.02

Impianto di climatizzazione

Il sistema a pannelli radianti a pavimento è costituito da un pannello preformato composto da un foglio in polistirene antiurto rigidostampato sottovuoto che viene accoppiato a un isolante; il sistema così realizzato risulta ad alta densità e a perfetta unione stagna dellepiastre.Questo sistema risulta idoneo sia al funzionamento invernale (utilizzando basse temperature) e sia al raffrescamento estivo.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

I materiali utilizzati per la realizzazione dei pannelli radianti devono possedere caratteristiche tecniche rispondenti allenormative vigenti (art.7 del D.M. 22/01/2008 n.37) nonché alle prescrizioni delle norme UNI in ogni caso rispondentialla regola dell'arte.Per un corretto funzionamento del sistema utilizzare un additivo superfluidificante da aggiungere all’impasto delmassetto di copertura.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.05.A01 Difetti di regolazioneDifetti di regolazione del rubinetto di comando e del limitatore di pressione.

02.02.05.A02 Difetti di tenutaDifetti di tenuta con evidenti perdite di fluido termovettore che si riscontrano in prossimità dei collettori di mandata e ritorno.

Elemento Manutenibile: 02.02.06

Regolatore di portata

Unità Tecnologica: 02.02

Impianto di climatizzazione

I regolatori consentono di eseguire sia la regolazione del flusso dell’aria in condotte rettangolari (sia sui canali di mandata che su quellidi estrazione dell’aria) e sia per mantenere la portata d’aria costante rispetto al valore richiesto dal progetto.Il regolatore è costituito da un sensore di misurazione della velocità dell’aria; il dato rilevato regola l’attuatore e quindi l’apertura dellaserranda di regolazione.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Per il corretto funzionamento è necessario che il flusso d’aria proceda sempre dal ponte di misurazione verso le alette diregolazione. Nel caso si debbano eseguire misurazioni precise durante il funzionamento è necessario inserire unacondotta d’aria rettilinea di almeno 50 cm di lunghezza prima della zona di aspirazione del regolatore.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.06.A01 Anomalie attuatoreDifetti di funzionamento dell'attuatore della serranda.

Manuale d'Uso Pag. 50

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02.02.06.A02 Anomalie sensoreDifetti di funzionamento del sensore di misurazione della velocità dell’aria.

02.02.06.A03 Difetti di apertura serrandaDifetti di funzionamento del sistema di apertura della serranda di regolazione.

02.02.06.A04 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

Elemento Manutenibile: 02.02.07

Scambiatori a piastre

Unità Tecnologica: 02.02

Impianto di climatizzazione

Gli scambiatori di calore sono apparecchi termici il cui scopo è quello di trasferire energia termica tra due fluidi mantenuti separati tra diloro mediante una parete metallica. L'utilizzo degli scambiatori è necessario laddove il fluido dell'impianto primario (quello da cuiproviene l'energia necessaria alle utenze) non può essere utilizzata direttamente dalle utenze.Gli scambiatori a piastre sono costituiti da un pacco di piastre unite tra di loro e sagomate in modo da consentire, tra due piastre, ilpassaggio di un solo fluido (o caldo o freddo).Questo tipo di scambiatori offrono numerosi vantaggi tra i quali maggiore coefficiente di scambio termico, bassa inerzia termica, facilitàdi smontaggio e pulizia delle piastre.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Per lo scambiatore di calore devono essere definiti i seguenti parametri:- temperatura in ingresso e/o in uscita del fluido primario e secondario;- portata in massa del fluido primario e del fluido secondario;- pressione dei fluidi primario e secondario;- caduta di pressione;- tipo di mezzi termovettori;- proprietà fisiche e composizione chimica dei fluidi interessati.L'utente deve anche effettuare costanti operazioni di manutenzione e di verifica dei parametri di funzionamento quali:- pulizia delle superfici di scambio termico sporche;- controlli di livello, pompe, ventilatori, ecc.;- temperatura dell'ambiente, umidità, grado di inquinamento, ecc..

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.07.A01 Anomalie piastreDifetti di funzionamento delle piastre per cui si verificano malfunzionamenti.

02.02.07.A02 Anomalie del premistoppaDifetti di funzionamento del premistoppa per cui si verifica il passaggio del combustibile anche a circuito chiuso.

02.02.07.A03 Anomalie del termostatoDifetti di funzionamento del termostato e/o del sistema di regolazione della temperatura dell'acqua.

02.02.07.A04 Anomalie delle valvoleDifetti di funzionamento delle valvole.

02.02.07.A05 Depositi di materialeAccumuli di materiale (fanghi, polvere, ecc.) all'interno dei dispositivi.

02.02.07.A06 Difetti di filtraggioDifetti di tenuta e perdita di materiale dai filtri.

02.02.07.A07 Difetti di serraggioDifetti di tenuta dei serraggi delle flange e dei premistoppa.

02.02.07.A08 Difetti di tenutaPerdite del fluido attraverso i fasci tubieri del recuperatore di calore.

02.02.07.A09 Fughe di vaporePerdite di vapore nel caso di scambiatori a vapore.

Manuale d'Uso Pag. 51

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02.02.07.A10 Sbalzi di temperaturaDifferenza di temperatura tra il fluido in ingresso e quello in uscita.

Elemento Manutenibile: 02.02.08

Strato coibente

Unità Tecnologica: 02.02

Impianto di climatizzazione

Le tubazioni adibite al trasporto dei fluidi termovettori devono essere opportunamente protette con uno strato di coibente. Questo vienegeneralmente realizzato con lana di vetro, materiali sintetico ed altro.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

L'utente deve verificare che lo strato di coibente sia efficiente e non presenti strappi o mancanze tali da pregiudicare latemperatura dei fluidi trasportati.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.08.A01 Anomalie del coibenteDifetti dello strato coibente dovuti a cattiva posa in opera.

02.02.08.A02 Difetti di tenutaDifetti di tenuta dello strato coibente di protezione.

02.02.08.A03 MancanzeMancanza di strato di coibente sui canali.

02.02.08.A04 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

Elemento Manutenibile: 02.02.09

Tubi in acciaio

Unità Tecnologica: 02.02

Impianto di climatizzazione

Le reti di distribuzione hanno la funzione di trasportare i fluidi termovettori fino ai terminali di scambio termico con l'ambiente. Vengonousate tubazioni in acciaio nero senza saldatura (del tipo Mannessman), in rame o in rame opportunamente isolate.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

I materiali utilizzati per la realizzazione delle reti di distribuzione dei fluidi devono possedere caratteristiche tecnicherispondenti alle normative vigenti (art.7 del D.M. 22/01/2008 n.37) nonché alle prescrizioni delle norme UNI e del CEIma in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutte le tubazioni saranno installate in vista o in appositi cavedi, congiunzioni realizzate mediante pezzi speciali ; in ogni caso saranno coibentate, senza discontinuità, con rivestimentoisolante di spessore, conduttività e reazione conformi alle normative vigenti.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.09.A01 Difetti di coibentazioneCoibentazione deteriorata o assente per cui si hanno tratti di tubi scoperti.

02.02.09.A02 Difetti di regolazione e controlloDifetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando.

02.02.09.A03 Difetti di tenutaPerdite o fughe dei fluidi circolanti nelle tubazioni.

02.02.09.A04 Incrostazioni

Manuale d'Uso Pag. 52

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Accumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.

02.02.09.A05 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

Elemento Manutenibile: 02.02.10

Tubi in rame

Unità Tecnologica: 02.02

Impianto di climatizzazione

Le reti di distribuzione hanno la funzione di trasportare i fluidi termovettori fino ai terminali di scambio termico con l'ambiente. Per larealizzazione di tali reti vengono utilizzate tubazioni in rame opportunamente coibentate con isolanti per impedire ai fluidi trasportati diperdere il calore.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

I materiali utilizzati per la realizzazione delle reti di distribuzione dei fluidi devono possedere caratteristiche tecnicherispondenti alle normative vigenti (art.7 del D.M. 22/01/2008 n.37) nonché alle prescrizioni delle norme UNI e del CEIma in ogni caso rispondenti alla regola dell'arte. Tutte le tubazioni saranno installate in vista o in appositi cavedi, congiunzioni realizzate mediante pezzi speciali evitando l'impiego di curve a gomito; in ogni caso saranno coibentate,senza discontinuità, con rivestimento isolante di spessore, conduttività e reazione conformi alle normative vigenti.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.10.A01 Difetti di coibentazioneCoibentazione deteriorata o assente per cui si hanno tratti di tubi scoperti.

02.02.10.A02 Difetti di regolazione e controlloDifetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando.

02.02.10.A03 Difetti di tenutaPerdite o fughe dei fluidi circolanti nelle tubazioni.

02.02.10.A04 IncrostazioniAccumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.

02.02.10.A05 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

Elemento Manutenibile: 02.02.11

Tubi in polietilene alta densità (PEAD)

Unità Tecnologica: 02.02

Impianto di climatizzazione

I tubi in polietilene ad alta densità (comunemente identificati con la sigla PEAD) sono ottenuti mescolando polimeri di etilene. I materialiottenuti da tale processo sono classificati in due categorie a seconda della resistenza alla pressione interna in PE A e PE B.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

I materiali utilizzati per la realizzazione dei tubi destinati al trasporto dell'acqua potabile devono possederecaratteristiche tecniche rispondenti alle prescrizioni igienico sanitarie del Ministero della Sanità. Evitare di introdurreall'interno delle tubazioni oggetti che possano comprometterne il buon funzionamento. Non immettere fluidi conpressione superiore a quella consentita per il tipo di tubazione utilizzata.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.11.A01 Alterazioni cromatichePresenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.

Manuale d'Uso Pag. 53

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02.02.11.A02 DeformazioneCambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.

02.02.11.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

02.02.11.A04 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

Elemento Manutenibile: 02.02.12

Tubi in polipropilene (PP)

Unità Tecnologica: 02.02

Impianto di climatizzazione

I tubi in polipropilene (comunemente identificati con la sigla PP e di colore grigio) sono ottenuti da omopolimeri e/o copolimeri delpropilene. Per l'utilizzazione con fluidi alimentari o per il trasporto di acqua potabile possono essere utilizzati solo i tubi del tipo 312.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

I materiali utilizzati per la realizzazione dei tubi destinati al trasporto dell'acqua potabile devono possederecaratteristiche tecniche rispondenti alle prescrizioni igienico sanitarie del Ministero della Sanità. Evitare di introdurreall'interno delle tubazioni oggetti che possano comprometterne il buon funzionamento. Non immettere fluidi conpressione superiore a quella consentita per il tipo di tubazione utilizzata.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.12.A01 Alterazioni cromatichePresenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.

02.02.12.A02 DeformazioneCambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.

02.02.12.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

02.02.12.A04 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

Manuale d'Uso Pag. 54

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Unità Tecnologica: 02.03

Impianto di riscaldamento

L'impianto di riscaldamento è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di creare e mantenere nel sistema edilizio determinatecondizioni termiche. Le reti di distribuzione e terminali hanno la funzione di trasportare i fluidi termovettori, provenienti dalle centralitermiche o dalle caldaie, fino ai terminali di scambio termico con l'ambiente e di controllare e/o regolare il loro funzionamento. Asecondo del tipo dell'impianto (a colonne montanti o a zone) vengono usate tubazioni in acciaio nero senza saldatura (del tipoMannessman), in rame o in materiale plastico per il primo tipo mentre per l'impianto a zona vengono usate tubazioni in acciaio o inrame opportunamente isolate (e vengono incluse nel massetto del pavimento). I terminali hanno la funzione di realizzare lo scambiotermico tra la rete di distribuzione e l'ambiente in cui sono collocati. I tipi di terminali sono:- radiatori costituiti da elementi modulari (realizzati in ghisa, in alluminio o in acciaio) accoppiati tra loro per mezzo di manicotti filettati(nipples) e collegati alle tubazioni di mandata e ritorno;- piastre radianti realizzate in acciaio o in alluminio;- pannelli radianti realizzati con serpentine in tubazioni di rame o di materiale plastico (polietilene reticolato) poste nel massetto delpavimento;- termoconvettori e ventilconvettori costituiti da uno scambiatore di calore a serpentina alettata in rame posto all'interno di un involucrodi lamiera dotato di una apertura (per la ripresa dell'aria) nella parte bassa e una di mandata nella parte alta;- unità termoventilanti sono costituite da una batteria di scambio termico in tubi di rame o di alluminio alettati, un ventilatore di tipoassiale ed un contenitore metallico per i collegamenti ai condotti d'aria con i relativi filtri;- aerotermi che basano il loro funzionamento su meccanismi di convezione forzata;- sistema di regolazione e controllo. Tutte le tubazioni saranno installate in vista o in appositi cavedi, con giunzioni realizzate mediantepezzi speciali evitando l'impiego di curve a gomito; in ogni caso saranno coibentate, senza discontinuità, con rivestimento isolante dispessore, conduttività e reazione conformi alle normative vigenti. Nel caso di utilizzazione di radiatori o di piastre radianti per ottimizzarele prestazioni è opportuno che:- la distanza tra il pavimento e la parte inferiore del radiatore non sia inferiore a 11 cm;- la distanza tra il retro dei radiatori e la parete a cui sono appesi non sia inferiore a 5 cm;- la distanza tra la superficie dei radiatori ed eventuali nicchie non sia inferiore a 10 cm.Nel caso di utilizzazione di termoconvettori prima della installazione dei mobiletti di contenimento dovranno essere poste in opera lebatterie radianti ad una distanza da terra di 15 cm leggermente inclinate verso l'alto in modo da favorire la fuoriuscita dell'aria. Nel casosi utilizzano serpentine radianti a pavimento è opportuno coprire i pannelli coibenti delle serpentine con fogli di polietilene per evitareinfiltrazioni della gettata soprastante.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 02.03.01 Caldaia a condensazione ° 02.03.02 Valvola di scarico ° 02.03.03 Vaso di espansione chiuso

Manuale d'Uso Pag. 55

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Elemento Manutenibile: 02.03.01

Caldaia a condensazione

Unità Tecnologica: 02.03

Impianto di riscaldamento

Le caldaie a condensazione sono caldaie in grado di ottenere un elevato rendimento termodinamico grazie al recupero del calore latentedi condensazione del vapore acqueo contenuto nei fumi della combustione con una conseguente riduzione delle emissioni in atmosfera.Infatti anche le caldaie definite "ad alto rendimento" riescono a utilizzare solo una parte del calore sensibile dei fumi di combustione acausa della necessità di evitare la condensazione dei fumi che dà origine a fenomeni corrosivi. Infatti il vapore acqueo generato dalprocesso di combustione (circa 1,6 kg per m³ di gas) viene quindi disperso in atmosfera attraverso il camino; la caldaia acondensazione, invece, può recuperare una gran parte del calore latente contenuto nei fumi espulsi attraverso il camino.La particolare tecnologia della condensazione consente infatti di raffreddare i fumi fino a farli tornare allo stato di liquido saturo (o intaluni casi a vapore umido), con un recupero di calore utilizzato per preriscaldare l'acqua di ritorno dall'impianto. In questo modo latemperatura dei fumi di uscita (che si abbassa fino a 40 °C) mantiene un valore molto basso prossimo al valore della temperatura dimandata dell'acqua.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Questo tipo di caldaia è particolarmente indicata nei sistemi con pannelli radianti, impianti ad aria, a ventilconvettori inquanto operanti con temperature di ritorno inferiori ai 55 °C.Il bruciatore sarà installato secondo le indicazioni fornite dal costruttore nel rispetto del D.M. 22/01/2008 n.37, dovràessere omologato ISPESL e dovrà essere dotato di targa dalla quale si evinca la potenza massima in relazione alcombustibile utilizzato. Al momento del primo avviamento dell’impianto occorre innanzitutto verificare che igeneratori di calore siano installati in locali dotati delle prescritte aperture di ventilazione prive di elementi diostruzione in genere. Inoltre è necessario procedere ad un controllo qualitativo della combustione dei focolaridell’impianto, accertando che la fiamma sia ben formata e priva di fumosità.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.03.01.A01 Anomalie circolatoreDifetti di funzionamento del circolatore della caldaia.

02.03.01.A02 Anomalie condensatoreDifetti di funzionamento del condensatore.

02.03.01.A03 Anomalie limitatore di flussoDifetti di funzionamento del limitatore di flusso.

02.03.01.A04 Anomalie ventilatoreDifetti di funzionamento del ventilatore.

02.03.01.A05 CorrosioneFenomeni di corrosione dovuti all'elevato valore dell'acidità delle condense.

02.03.01.A06 Difetti ai termostati ed alle valvoleDifetti di funzionamento ai termostati ed alle valvole.

02.03.01.A07 Difetti delle pompeDifetti di funzionamento delle pompe.

02.03.01.A08 Difetti pressostato fumiDifetti di funzionamento del pressostato fumi

02.03.01.A09 Difetti di regolazioneDifetti ai dispositivi di taratura e controllo dei gruppi termici.

02.03.01.A10 Difetti di ventilazioneDifetti di ventilazione che possano causare danni per la cattiva combustione.

02.03.01.A11 Perdite alle tubazioni gasFughe di gas dovute a difetti di tenuta delle tubazioni o a cattivo serraggio delle stesse.

02.03.01.A12 Sbalzi di temperaturaDifferenza di temperatura tra quella nominale di progetto e quella effettiva di esercizio.

02.03.01.A13 Pressione insufficienteValori della pressione di esercizio dei fluidi differenti da quelli nominali di progetto.

Manuale d'Uso Pag. 56

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02.03.01.A14 Difetti di tenutaDifetti di tenuta dello strato coibente di protezione.

02.03.01.A15 Fumo eccessivoEccessiva quantità di fumo prodotta dal bruciatore durante il normale funzionamento.

Elemento Manutenibile: 02.03.02

Valvola di scarico

Unità Tecnologica: 02.03

Impianto di riscaldamento

Le valvole di scarico termico vengono impiegate negli impianti di riscaldamento con la funzione di scaricare l’acqua dell’impianto alraggiungimento della temperatura di taratura.Il funzionamento delle valvole è molto semplice:- un elemento sensibile alla temperatura (direttamente immerso nel fluido dell’impianto), al raggiungimento del valore di taratura, agiscesull’otturatore facendo aprire la valvola che provvede a scaricare l’acqua dell’impianto;- l’otturatore comanda a sua volta un deviatore elettrico che consente di arrestare l’alimentazione di combustibile al bruciatore o attivarel’intervento del dispositivo di reintegro;- al raggiungimento della temperatura di richiusura la valvola si richiude automaticamente.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

L’installazione delle valvole di scarico termico deve essere eseguita da parte di personale tecnico qualificato secondo lanormativa vigente.La valvola di scarico termico deve essere installata rispettando il senso di flusso indicato dalla freccia sul corpo valvolae quanto più possibile in prossimità del generatore o sulla tubazione di mandata entro 1 metro a monte di qualsiasiorgano di intercettazione. Le valvole di scarico termico possono essere montate in posizione sia verticale sia orizzontalema non capovolte; in questo modo si evita che il deposito di impurità ne pregiudichi il corretto funzionamento.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.03.02.A01 Anomalie deviatoreDifetti di funzionamento del deviatore elettrico.

02.03.02.A02 Anomalie elemento sensibileDifetti di funzionamento dell'elemento sensibile alla temperatura.

02.03.02.A03 Anomalie otturatoreDifetti di funzionamento dell'otturatore.

Elemento Manutenibile: 02.03.03

Vaso di espansione chiuso

Unità Tecnologica: 02.03

Impianto di riscaldamento

Il vaso di espansione chiuso è generalmente realizzato in maniera da compensare le variazioni di volume del fluido termovettoremediante variazioni di volume connesse con la compressione di una massa di gas in essi contenuta. Negli impianti a vaso di espansionechiuso l’acqua non entra mai in contatto con l’atmosfera. Il vaso d’espansione chiuso può essere a diaframma o senza diaframma, aseconda che l’acqua sia a contatto con il gas o ne sia separata da un diaframma.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Ogni due mesi è opportuno controllare eventuali perdite di acqua chiudendo le valvole d'alimentazione per tutto iltempo necessario e controllando il livello dell'acqua nell'impianto. Prima dell'avvio controllare che la valvolad'alimentazione non faccia passare acqua e che la pressione sia quella di esercizio. Con impianto funzionante verificareche la pressione di esercizio sia quella prevista, che l'acqua non circoli nel vaso e non fuoriesca dalle valvole di

Manuale d'Uso Pag. 57

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sicurezza. Verificare che in prossimità dei terminali e delle tubazioni non ci siano perdite di acqua.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.03.03.A01 CorrosioneCorrosione del vaso e degli accessori.

02.03.03.A02 Difetti di coibentazioneDifetti di coibentazione del vaso.

02.03.03.A03 Difetti di regolazioneDifetti di regolazione dei dispositivi di controllo e taratura.

02.03.03.A04 Difetti di tenutaDifetti di tenuta di tubi e valvole.

Manuale d'Uso Pag. 58

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Unità Tecnologica: 02.04

Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

L'impianto di distribuzione dell'acqua fredda e calda consente l'utilizzazione di acqua nell'ambito degli spazi interni del sistema edilizio odegli spazi esterni connessi. L'impianto è generalmente costituito dai seguenti elementi tecnici:- allacciamenti, che hanno la funzione di collegare la rete principale (acquedotto) alle reti idriche d'utenza;- macchine idrauliche, che hanno la funzione di controllare sia le caratteristiche fisico-chimiche, microbiologiche, ecc. dell'acqua daerogare sia le condizioni di pressione per la distribuzione in rete;- accumuli, che assicurano una riserva idrica adeguata alle necessità degli utenti consentendo il corretto funzionamento delle macchineidrauliche e/o dei riscaldatori;- riscaldatori, che hanno la funzione di elevare la temperatura dell'acqua fredda per consentire di soddisfare le necessità degli utenti;- reti di distribuzione acqua fredda e/o calda, aventi la funzione di trasportare l'acqua fino ai terminali di erogazione;- reti di ricircolo dell'acqua calda, che hanno la funzione di mantenere in costante circolazione l'acqua calda in modo da assicurarnel'erogazione alla temperatura desiderata;- apparecchi sanitari e rubinetteria che consentono agli utenti di utilizzare acqua calda e/o fredda per soddisfare le proprie esigenze.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 02.04.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria ° 02.04.02 Bidet ° 02.04.03 Cabina doccia ° 02.04.04 Cassette di scarico a zaino ° 02.04.05 Coibente per tubazioni in polistirene estruso (XPS)

Manuale d'Uso Pag. 59

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Elemento Manutenibile: 02.04.01

Apparecchi sanitari e rubinetteria

Unità Tecnologica: 02.04

Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

Gli apparecchi sanitari sono quegli elementi dell'impianto idrico che consentono agli utenti lo svolgimento delle operazioni connesse agliusi igienici e sanitari utilizzando acqua calda e/o fredda. Per utilizzare l'acqua vengono utilizzati rubinetti che mediante idonei dispositividi apertura e chiusura consentono di stabilire la quantità di acqua da utilizzare. Tali dispositivi possono essere del tipo semplice cioèdotati di due manopole differenti per l'acqua fredda e per l'acqua calda oppure dotati di miscelatori che consentono di regolare con ununico comando la temperatura dell'acqua.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Gli apparecchi sanitari vanno installati nel rispetto di quanto previsto dalle normative vigenti ed in particolare si deveavere che:- il vaso igienico sarà fissato al pavimento in modo tale da essere facilmente rimosso senza demolire l'intero apparatosanitario; inoltre dovrà essere posizionato a 10 cm dalla vasca e dal lavabo, a 15 cm dalla parete, a 20 cm dal bidet edovrà avere uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 55 cm. Nel caso che il vaso debba essere utilizzato dapersone con ridotte capacità motorie il locale deve avere una superficie in pianta di almeno 180 x 180 cm ed il vaso saràposizionato ad almeno 40 cm dalla parete laterale, con il bordo superiore a non più di 50 cm dal pavimento e con ilbordo anteriore ad almeno 75 cm dalla parete posteriore; il vaso sarà collegato alla cassetta di risciacquo ed allacolonna di scarico delle acque reflue; infine sarà dotato di sedile coprivamo (realizzato in materiale a bassa conduttivitàtermica);- il bidet sarà posizionato secondo le stesse prescrizioni indicate per il vaso igienico; sarà dotati di idonea rubinetteria,sifone e tubazione di scarico acque;- il lavabo sarà posizionato a 5 cm dalla vasca, a 10 cm dal vaso e dal bidet, a 15 cm dalla parete e dovrà avere unospazio frontale libero da ostacoli di almeno 55 cm; nel caso che il lavabo debba essere utilizzato da persone con ridottecapacità motorie il lavabo sarà posizionato con il bordo superiore a non più di 80 cm dal pavimento e con uno spaziofrontale libero da ostacoli di almeno 80 cm;- il piatto doccia sarà installato in maniera da evitare qualsiasi ristagno d'acqua a scarico aperto al suo interno e rendereagevole la pulizia di tutte le parti. Prima del montaggio bisognerà impermeabilizzare il pavimento con una guainabituminosa armata sistemata aderente al massetto del solaio e verticalmente lungo le pareti perimetrali. Il lato di accessoal piatto doccia deve avere uno spazio libero di almeno 55 cm da qualsiasi ostacolo fisso;-la vasca da bagno sarà installata in maniera tale da: evitare infiltrazioni d'acqua lungo le pareti cui è addossata, evitarequalsiasi ristagno d'acqua a scarico aperto al suo interno e rendere agevole la pulizia di tutte le parti. Prima delmontaggio bisognerà impermeabilizzare il pavimento con una guaina bituminosa armata sistemata aderente al massettodel solaio e verticalmente lungo le pareti perimetrali. La vasca da bagno dovrà, inoltre, essere posizionata rispettando leseguenti distanze minime: per gli spazi laterali 5 cm dal lavabo, 10 cm dal vaso e 20 cm dal bidet; per gli spazi diaccesso: 55 cm da qualsiasi ostacolo fisso;- la vasca idromassaggio sarà installata in maniera tale da evitare infiltrazioni d'acqua lungo le pareti cui è addossata,evitare qualsiasi ristagno d'acqua a scarico aperto al suo interno e rendere agevole la pulizia di tutte le parti. Prima delmontaggio bisognerà impermeabilizzare il pavimento con una guaina bituminosa armata sistemata aderente al massettodel solaio e verticalmente lungo le pareti perimetrali. La vasca idromassaggio dovrà, inoltre, essere posizionatarispettando le seguenti distanze minime: per gli spazi laterali 5 cm dal lavabo, 10 cm dal vaso e 20 cm dal bidet; per glispazi di accesso 55 cm da qualsiasi ostacolo fisso;- il lavello dovrà essere collocato su mensole di sostegno fissate a parete verificando prima l'idoneità della stessa aresistere all'azione dei carichi sospesi. Frontalmente dovrà avere uno spazio libero di almeno 100 cm da qualsiasiostacolo fisso;- il lavatoio dovrà essere collocato su mensole di sostegno fissate a parete verificando prima l'idoneità della stessa aresistere all'azione dei carichi sospesi. Frontalmente dovrà avere uno spazio libero di almeno 55 cm da qualsiasiostacolo fisso;- il lavabo reclinabile per disabili dovrà essere collocato su mensole pneumatiche di sostegno fissate a pareteverificando prima l'idoneità della stessa a resistere all'azione dei carichi sospesi. Dovrà inoltre essere posizionato inmaniera da assicurare gli spazi di manovra e accostamento all'apparecchio sanitario prescritti dal D.M. 14.6.1989 n. 236e cioè: un minimo di 80 cm dal bordo anteriore del lavabo, piano superiore ad un massimo di 80 cm dal pavimento,sifone incassato o accostato a parete;- la vasca da bagno a sedile per disabili dovrà essere installata in modo da evitare infiltrazioni d'acqua lungo le pareti acui è addossata, impedire ristagni d'acqua al suo interno a scarico aperto e rendere agevole la pulizia di tutte le sue parti.Prima del montaggio bisognerà impermeabilizzare il pavimento con una guaina bituminosa armata sistemata aderente almassetto del solaio e verticalmente lungo le pareti perimetrali. La vasca da bagno a sedile dovrà essere collocata in una

Manuale d'Uso Pag. 60

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posizione tale da consentire l'avvicinamento su tre lati per agevolare interventi di assistenza alla persona che utilizza lavasca e in maniera da assicurare gli spazi di manovra e accostamento all'apparecchio sanitario prescritti dal D.M.14.6.1989 n. 236 e cioè: un minimo di 140 cm misurati dal bordo vasca lato accesso per una lunghezza di almeno 80cm;- la cassetta di scarico tipo zaino sarà fissata al vaso con viti regolabili idonee e sarà equipaggiata con rubinetto agalleggiante e tubazione di scarico per il risciacquo del vaso cui è collegata;- la cassetta di scarico tipo alto sarà fissata a parete previa verifica dell'idoneità di questa a resistere all'azione deicarichi sospesi e sarà equipaggiata con rubinetto a galleggiante e tubazione di scarico per il risciacquo del vaso cui ècollegata;- la cassetta di scarico tipo ad incasso sarà incassata a parete accertandone la possibilità di accesso per le operazioni dipulizia e manutenzione. Sarà inoltre equipaggiata con rubinetto a galleggiante e tubazione di scarico per il risciacquodel vaso cui è collegata.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.04.01.A01 CedimentiCedimenti delle strutture di sostegno degli apparecchi sanitari dovuti ad errori di posa in opera o a causa di atti vandalici.

02.04.01.A02 CorrosioneCorrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenzadi ruggine in prossimità delle corrosioni.

02.04.01.A03 Difetti ai flessibiliPerdite del fluido in prossimità dei flessibili dovute a errori di posizionamento o sconnessioni degli stessi.

02.04.01.A04 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori di posizionamento e/o sconnessioni delle giunzioni.

02.04.01.A05 Difetti alle valvoleDifetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.

02.04.01.A06 IncrostazioniAccumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.

02.04.01.A07 Interruzione del fluido di alimentazioneInterruzione dell'alimentazione principale dovuta ad un interruzione dell'ente erogatore/gestore.

02.04.01.A08 ScheggiatureScheggiature dello smalto di rivestimento degli apparecchi sanitari con conseguenti mancanze.

Elemento Manutenibile: 02.04.02

Bidet

Unità Tecnologica: 02.04

Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

Comunemente è realizzato nei seguenti materiali:- porcellana sanitaria (vitreus china): mistura di argilla bianca, caolino, quarzo e feldspato; l'articolo viene smaltato a crudo e sottopostoa monocottura in forno fino a 1250 °C, lo smalto è composto da caolino, quarzo, feldspato, calcare ed è opacizzato con silicato dizirconio o con ossido di stagno, il materiale ottenuto ha una buona resistenza agli urti e consente un bassissimo assorbimentodell'acqua;- grès fine porcellanato (fire clay): mistura di argilla cotta, argilla refrattaria e quarzo; l'articolo viene smaltato a crudo e sottoposto amonocottura in forno fino a 1250 °C, il materiale è caratterizzato da un assorbimento dell'acqua relativamente alto;- resina metacrilica: amalgama sintetico che si ricava dalla polimerizzazione del metacrilicato con derivati degli acidi acrilico e metacrilicocon altre quantità minime di copolimeri, la resina ha il vantaggio di assorbire minimamente l'acqua, di avere bassa conducibilità al caloree, quindi, capacità di trattenerlo; gli apparecchi sanitari realizzati in resina risultano di peso molto ridotto;- acciaio e acciaio smaltato: gli apparecchi sanitari realizzati in questo materiale non assorbono acqua, hanno alta conducibilità termica(necessitano, quindi, di isolamento termico) e buona resistenza agli urti.Può essere posato o appoggiato o sospeso e l'alimentazione dell'acqua può avvenire o da sopra il bordo o dal bordo.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Il bidet va installato nel rispetto di quanto previsto dalle normative vigenti ed in particolare sarà fissato al pavimento inmodo tale da essere facilmente rimosso senza demolire l'intero apparato sanitario; inoltre dovrà essere posizionato a 10cm dalla vasca e dal lavabo, a 15 cm dalla parete, a 20 cm dal vaso e dovrà avere uno spazio frontale libero da ostacolidi almeno 55 cm.

Manuale d'Uso Pag. 61

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ANOMALIE RISCONTRABILI

02.04.02.A01 CorrosioneCorrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenzadi ruggine in prossimità delle corrosioni.

02.04.02.A02 Difetti alla rubinetteriaDifetti di funzionamento dei dispostivi di comando dei bidet dovuti ad incrostazioni o deposito di materiale vario (polvere, calcare,ecc.).

02.04.02.A03 Difetti alle valvoleDifetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.

02.04.02.A04 Interruzione del fluido di alimentazioneInterruzione dell'alimentazione principale dovuta ad un interruzione dell'ente erogatore/gestore.

02.04.02.A05 ScheggiatureScheggiature dello smalto di rivestimento dei bidet con conseguenti mancanze.

02.04.02.A06 Difetti ai flessibiliPerdite del fluido in prossimità dei flessibili dovute a errori di posizionamento o sconnessioni degli stessi.

02.04.02.A07 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori di posizionamento e/o sconnessioni delle giunzioni.

Elemento Manutenibile: 02.04.03

Cabina doccia

Unità Tecnologica: 02.04

Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

La cabina doccia ha la funzione principale di evitare che l'acqua erogata dalla doccia possa diffondersi nell'ambiente dove installata. Ingenere la cabina doccia è costituita da elementi trasparenti realizzati in vetro, plastica, ecc. che presentano un sistema di aperturascorrevole e/o a battente.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

L'utente deve evitare manovre brusche e violente sui dispositivi di apertura e chiusura della cabina.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.04.03.A01 Anomalie anteDifetti di apertura e chiusura delle ante della cabina.

02.04.03.A02 Disallineamento anteDisallineamento delle ante per cui verificano malfunzionamenti.

02.04.03.A03 Perdita di acquaPerdita di acqua in prossimità dei raccordi pareti - cabina doccia.

02.04.03.A04 Difetti ai flessibiliPerdite del fluido in prossimità dei flessibili dovute a errori di posizionamento o sconnessioni degli stessi.

02.04.03.A05 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori di posizionamento e/o sconnessioni delle giunzioni.

Elemento Manutenibile: 02.04.04

Cassette di scarico a zaino

Unità Tecnologica: 02.04

Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

Manuale d'Uso Pag. 62

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Possono essere realizzate nei seguenti materiali:- porcellana sanitaria (vitreus china): mistura di argilla bianca, caolino, quarzo e feldspato; l'articolo viene smaltato a crudo e sottopostoa monocottura in forno fino a 1250 °C, lo smalto è composto da caolino, quarzo, feldspato, calcare ed è opacizzato con silicato dizirconio o con ossido di stagno, il materiale ottenuto ha una buona resistenza agli urti e consente un bassissimo assorbimentodell'acqua;- grès fine porcellanato (fire clay): mistura di argilla cotta, argilla refrattaria e quarzo; l'articolo viene smaltato a crudo e sottoposto amonocottura in forno fino a 1250 °C, il materiale è caratterizzato da un assorbimento dell'acqua relativamente alto;- resina metacrilica: amalgama sintetico che si ricava dalla polimerizzazione del metacrilicato con derivati degli acidi acrilico emetacrilico con altre quantità minime di copolimeri, la resina ha il vantaggio di assorbire minimamente l'acqua, di avere bassaconducibilità al calore e, quindi, capacità di trattenerlo; gli apparecchi sanitari realizzati in resina risultano di peso molto ridotto.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Evitare manovre false e violente per evitare danneggiamenti. Non forzare o tentare di ruotare in senso inverso idispositivi di comando quali rubinetti e/o valvole. Controllare lo stato della tenuta dei flessibili e verificare l'integritàdelle parti a vista.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.04.04.A01 Anomalie del galleggianteDifetti di funzionamento del galleggiante che regola il flusso dell'acqua.

02.04.04.A02 CorrosioneCorrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenzadi ruggine in prossimità delle corrosioni.

02.04.04.A03 Difetti ai flessibiliPerdite del fluido in prossimità dei flessibili dovute a errori di posizionamento o sconnessioni degli stessi.

02.04.04.A04 Difetti dei comandiDifetti di funzionamento dei dispostivi di comando delle cassette dovuti ad incrostazioni o deposito di materiale vario (polvere,calcare, ecc.).

02.04.04.A05 Interruzione del fluido di alimentazioneInterruzione dell'alimentazione principale dovuta ad un interruzione dell'ente erogatore/gestore.

02.04.04.A06 ScheggiatureScheggiature dello smalto di rivestimento delle cassette con conseguenti mancanze.

02.04.04.A07 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori di posizionamento e/o sconnessioni delle giunzioni.

Elemento Manutenibile: 02.04.05

Coibente per tubazioni in polistirene estruso (XPS)

Unità Tecnologica: 02.04

Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

Le tubazioni adibite al trasporto dei fluidi termovettori devono essere opportunamente protette con uno strato di coibente. I motivi percui si coibenta una tubazione sono:- risparmio energetico: si impedisce la dispersione del calore quando le tubazioni operano a temperature molto superiori allatemperatura ambiente;- condensazione: quando ci sono tubazioni a temperature inferiori alla temperatura ambiente il vapore acqueo tende a condensare sullasuperficie del tubo creando umidità, corrosioni, gocciolamenti;- sicurezza: in caso di tubazioni che trasportano fluidi con temperature estreme queste vanno isolate in modo da portare la temperaturasuperficiale ad un livello di sicurezza;- congelamento: nel caso di tubazioni posizionate all'esterno l'acqua nella tubazione può congelare provocando un aumento di volumeche può causare la rottura del tubo;- rumore: per evitare il trasferimento del rumore all'esterno si devono coibentare acusticamente con materiali adeguati quali elastomerie l'isolamento deve essere continuo anche negli attraversamenti e nei fissaggi meccanici delle pareti.I coibenti in polistirene estruso sono realizzati con composto formato esclusivamente da atomi di carbonio e idrogeno dal quale si

ottengono granuli di polistirene che vengono fusi in un estrusore iniettando un agente espandente. Dal processo di estrusione in

continuo si ottiene un prodotto leggero che presenta una ottima resistenza alla compressione e una elevata capacità isolante. Sono

generalmente realizzati sotto forma di lastre e coppelle.

Manuale d'Uso Pag. 63

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MODALITÀ DI USO CORRETTO:

L'utente deve verificare che lo strato di coibente sia efficiente e non presenti strappi o mancanze tali da pregiudicare latemperatura dei fluidi trasportati. Lo spessore delle coibentazioni deve essere scelto in funzione del diametro dellatubazione e della conduttività termica utile del materiale isolante; inoltre bisogna considerare la classe di reazione alfuoco dei materiali che costituiscono il coibente.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.04.05.A01 Anomalie rivestimentoDifetti dello strato di rivestimento coibente dovuti a cattiva posa in opera.

02.04.05.A02 Difetti di tenutaDifetti di tenuta dello strato coibente di protezione.

02.04.05.A03 MancanzeMancanza del rivestimento coibente sulle tubazioni.

02.04.05.A04 RumorositàEccessivo livello del rumore durante il funzionamento della tubazione.

Manuale d'Uso Pag. 64

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Unità Tecnologica: 02.05

Impianto di smaltimento acque reflue

L'impianto di smaltimento acque reflue è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di eliminare le acque usate e di scaricodell'impianto idrico sanitario e convogliarle verso le reti esterne di smaltimento. Gli elementi dell'impianto di smaltimento delle acquereflue devono essere autopulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto evitando la formazione di depositi sul fondo dei condotti esulle pareti delle tubazioni. Al fine di concorre ad assicurare i livelli prestazionali imposti dalla normativa per il controllo del rumore èopportuno dimensionare le tubazioni di trasporto dei fluidi in modo che la velocità di tali fluidi non superi i limiti imposti dalla normativa.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 02.05.01 Collettori ° 02.05.02 Pozzetti di scarico ° 02.05.03 Pozzetti e caditoie ° 02.05.04 Tubazioni ° 02.05.05 Tubazioni in polietilene (PE)

Manuale d'Uso Pag. 65

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Elemento Manutenibile: 02.05.01

Collettori

Unità Tecnologica: 02.05

Impianto di smaltimento acque reflue

I collettori fognari sono tubazioni o condotti di altro genere, normalmente interrati funzionanti essenzialmente a gravità, che hanno lafunzione di convogliare nella rete fognaria acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

È necessario verificare e valutare la prestazione delle connessioni di scarico e dei collettori di fognatura durante larealizzazione dei lavori, al termine dei lavori e anche durante la successiva operatività del sistema. Esistono tre tipi disistemi diversi, ossia:- i sistemi indipendenti;- i sistemi misti;- i sistemi parzialmente indipendenti.Gli scarichi ammessi nel sistema sono:- le acque usate domestiche;- gli effluenti industriali ammessi;- le acque di superficie.Le verifiche e le valutazioni devono considerare alcuni aspetti tra i quali:- la tenuta all'acqua;- la tenuta all'aria;- l'assenza di infiltrazione;- un esame a vista;- un'ispezione con televisione a circuito chiuso;- una valutazione della portata in condizioni di tempo asciutto;- un monitoraggio degli arrivi nel sistema;- un monitoraggio della qualità, quantità e frequenza dell'effluente nel punto di scarico nel corpo ricettore;- un monitoraggio all'interno del sistema rispetto a miscele di gas tossiche e/o esplosive;- un monitoraggio degli scarichi negli impianti di trattamento provenienti dal sistema.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.05.01.A01 Accumulo di grassoAccumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.

02.05.01.A02 CorrosioneCorrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenzadi ruggine in prossimità delle corrosioni.

02.05.01.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

02.05.01.A04 ErosioneErosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra.

02.05.01.A05 IncrostazioniAccumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.

02.05.01.A06 IntasamentoDepositi di sedimenti e/o detriti nel sistema che formano ostruzioni diminuendo la capacità di trasporto dei condotti.

02.05.01.A07 Odori sgradevoliSetticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimicherischiose per la salute delle persone.

02.05.01.A08 Penetrazione di radiciPenetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema.

02.05.01.A09 SedimentazioneAccumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.

Manuale d'Uso Pag. 66

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Elemento Manutenibile: 02.05.02

Pozzetti di scarico

Unità Tecnologica: 02.05

Impianto di smaltimento acque reflue

Sono generalmente di forma circolare e vengono prodotti in due tipi adatti alle diverse caratteristiche del materiale trattenuto. Quasisempre il materiale trattenuto è grossolano ed è quindi sufficiente un apposito cestello forato, fissato sotto la caditoia, che lasciascorrere soltanto l'acqua; se è necessario trattenere sabbia e fango, che passerebbero facilmente attraverso i buchi del cestello, occorrefar ricorso ad una decantazione in una vaschetta collocata sul fondo del pozzetto.Il pozzetto con cestello-filtro è formato da vari pezzi prefabbricati in calcestruzzo: un pezzo base ha l'apertura per lo scarico di fondo conluce di diametro 150 mm e modellato a bicchiere, il tubo di allacciamento deve avere la punta liscia verso il pozzetto. Al di sopra delpezzo base si colloca il fusto cilindrico e sopra a questo un pezzo ad anello che fa da appoggio alla caditoia. Il cestello è formato da untronco di cono in lamiera zincata con il fondo pieno e la parete traforata uniti per mezzo di chiodatura, saldatura, piegatura degli orli oflangiatura. Il pozzetto che consente l'accumulo del fango sul fondo ha un pezzo base a forma di catino, un pezzo cilindrico intermedio,un pezzo centrale con scarico a bicchiere del diametro di 150 mm, un pezzo cilindrico superiore senza sporgenze e l'anello d'appoggioper la copertura.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

È necessario verificare e valutare la prestazione dei pozzetti durante la realizzazione dei lavori, al termine dei lavori eanche durante la vita del sistema. Le verifiche e le valutazioni comprendono per esempio:- prova di tenuta all'acqua;- prova di tenuta all'aria;- prova di infiltrazione;- esame a vista;- valutazione della portata in condizioni di tempo asciutto;- tenuta agli odori.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.05.02.A01 AbrasioneAbrasione delle pareti dei pozzetti dovuta agli effetti di particelle dure presenti nelle acque usate e nelle acque di scorrimentosuperficiale.

02.05.02.A02 CorrosioneCorrosione delle pareti dei pozzetti dovuta agli effetti di particelle dure presenti nelle acque usate e nelle acque di scorrimentosuperficiale e dalle aggressioni del terreno e delle acque freatiche.

02.05.02.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

02.05.02.A04 Difetti delle griglieRottura delle griglie di filtraggio che causa infiltrazioni di materiali grossolani quali sabbia e pietrame.

02.05.02.A05 IntasamentoIncrostazioni o otturazioni delle griglie dei pozzetti dovute ad accumuli di materiale di risulta quali fogliame, vegetazione, ecc..

02.05.02.A06 Odori sgradevoliSetticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimicherischiose per la salute delle persone.

02.05.02.A07 SedimentazioneAccumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.

02.05.02.A08 Accumulo di grassoAccumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.

02.05.02.A09 IncrostazioniAccumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.

Elemento Manutenibile: 02.05.03

Pozzetti e caditoie

Manuale d'Uso Pag. 67

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Unità Tecnologica: 02.05

Impianto di smaltimento acque reflue

I pozzetti sono dei dispositivi di scarico la cui sommità è costituita da un chiusino o da una griglia e destinati a ricevere le acque reflueattraverso griglie o attraverso tubi collegati al pozzetto. I pozzetti e le caditoie hanno la funzione di convogliare nella rete fognaria, perlo smaltimento, le acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini (strade, pluviali, ecc.).

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

Controllare la funzionalità dei pozzetti, delle caditoie ed eliminare eventuali depositi e detriti di foglie ed altreostruzioni che possono compromettere il corretto deflusso delle acque meteoriche. È necessario verificare e valutare laprestazione dei pozzetti e delle caditoie durante la realizzazione dei lavori, al termine dei lavori e anche durante la vitadel sistema. Le verifiche e le valutazioni comprendono:- prova di tenuta all'acqua;- prova di tenuta all'aria;- prova di infiltrazione;- esame a vista;- valutazione della portata in condizioni di tempo asciutto;- tenuta agli odori.Un ulteriore controllo può essere richiesto ai produttori facendo verificare alcuni elementi quali l'aspetto, le dimensioni,i materiali, la classificazione in base al carico.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.05.03.A01 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

02.05.03.A02 Difetti dei chiusiniRottura delle piastre di copertura dei pozzetti o chiusini difettosi, chiusini rotti, incrinati, mal posati o sporgenti.

02.05.03.A03 ErosioneErosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra.

02.05.03.A04 IntasamentoIncrostazioni o otturazioni delle griglie dei pozzetti dovute ad accumuli di materiale di risulta quali fogliame, vegetazione, ecc.

02.05.03.A05 Odori sgradevoliSetticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimicherischiose per la salute delle persone.

02.05.03.A06 SedimentazioneAccumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.

02.05.03.A07 Accumulo di grassoAccumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.

02.05.03.A08 IncrostazioniAccumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.

Elemento Manutenibile: 02.05.04

Tubazioni

Unità Tecnologica: 02.05

Impianto di smaltimento acque reflue

Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque provvedono allo sversamento dell'acqua nei collettori fognari o nelle vasche diaccumulo se presenti.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

I tubi utilizzabili devono rispondere alle prescrizioni indicate dalle norme specifiche ed in particolare rispetto al tipo dimateriale utilizzato per la realizzazione delle tubazioni quali:- tubi di acciaio zincato;

Manuale d'Uso Pag. 68

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- tubi di ghisa che devono essere del tipo centrifugato e ricotto, possedere rivestimento interno di catrame, resinaepossidica ed essere esternamente catramati o verniciati con vernice antiruggine;- tubi di piombo che devono essere lavorati in modo da ottenere sezione e spessore costanti in ogni punto del percorso.Essi devono essere protetti con catrame e verniciati con vernici bituminose per proteggerli dall'azione aggressiva delcemento;- tubi di gres;- tubi di fibrocemento;- tubi di calcestruzzo non armato;- tubi di PVC per condotte all'interno dei fabbricati;- tubi di PVC per condotte interrate;- tubi di polietilene ad alta densità (PEad) per condotte interrate;- tubi di polipropilene (PP);- tubi di polietilene ad alta densità (PEad) per condotte all'interno dei fabbricati.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.05.04.A01 Accumulo di grassoAccumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.

02.05.04.A02 CorrosioneCorrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenzadi ruggine in prossimità delle corrosioni.

02.05.04.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

02.05.04.A04 ErosioneErosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra.

02.05.04.A05 IncrostazioniAccumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.

02.05.04.A06 Odori sgradevoliSetticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimicherischiose per la salute delle persone.

02.05.04.A07 Penetrazione di radiciPenetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema.

02.05.04.A08 SedimentazioneAccumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.

02.05.04.A09 Difetti di stabilitàPerdita delle caratteristiche di stabilità dell'elemento con conseguenti possibili pericoli per gli utenti.

Elemento Manutenibile: 02.05.05

Tubazioni in polietilene (PE)

Unità Tecnologica: 02.05

Impianto di smaltimento acque reflue

Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque provvedono allo sversamento dell'acqua nei collettori fognari o nelle vasche diaccumulo, se presenti. Possono essere realizzate in polietilene.Il polietilene si forma dalla polimerizzazione dell'etilene e per gli acquedotti e le fognature se ne usa il tipo ad alta densità. Grazie allasua perfetta impermeabilità si adopera nelle condutture subacquee e per la sua flessibilità si utilizza nei sifoni. Di solito l'aggiunta dinerofumo e di stabilizzatori preserva i materiali in PE dall'invecchiamento e dalle alterazioni provocate dalla luce e dal calore. Per i tubi apressione le giunzioni sono fatte o con raccordi mobili a vite in PE, ottone, alluminio, ghisa malleabile, o attraverso saldatura a 200° Ccon termoelementi e successiva pressione a 1,5-2 kg/cm2 della superficie da saldare, o con manicotti pressati con filettatura interna adenti di sega.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

I tubi in materiale plastico devono rispondere alle norme specifiche per il tipo di materiale utilizzato per la lororealizzazione.

ANOMALIE RISCONTRABILI

Manuale d'Uso Pag. 69

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02.05.05.A01 Accumulo di grassoAccumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.

02.05.05.A02 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

02.05.05.A03 ErosioneErosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra.

02.05.05.A04 IncrostazioniAccumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.

02.05.05.A05 Odori sgradevoliSetticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimicherischiose per la salute delle persone.

02.05.05.A06 Penetrazione di radiciPenetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema.

02.05.05.A07 SedimentazioneAccumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.

02.05.05.A08 Difetti di stabilitàPerdita delle caratteristiche di stabilità dell'elemento con conseguenti possibili pericoli per gli utenti.

Manuale d'Uso Pag. 70

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Corpo d'Opera: 03

RISANAMENTI E DEUMIDIFICAZIONI

Si tratta di sistemi diversi che trovano applicazione per la risoluzione delle problematiche connesse ai fenomeni di umidità dellemurature. L'eliminazione dell'umidità dalle murature risulta essere uno degli aspetti più frequenti nella manutenzione degli edifici. Taledegrado con il passare del tempo potrebbe comportare fenomeni negativi di natura estetica, avere conseguenze sfavorevoli dal puntodi vista igienico-sanitario (attacchi da muffe, funghi e vegetali in genere) e provocare danni statico-funzionali (cedimenti, crepe,fessurazioni, ecc.) agli edifici.Il fenomeno dell''umidità può aggredire tutti gli edifici e manufatti in genere non opportunamente isolati e/o comunque coinvolti inprocessi successivi che hanno comportato fenomeni di umidità ed acqua a contatto con gli elementi delle murature. L'eliminazionedell'acqua dalle murature rimane senz'altro un problema al quale oggi si cerca di dare risposte concrete mediante tecniche e prodotti peril risanamento.Risulta opportuno quindi ritardare o rallentare i processi di degrado causati dall'acqua, andando ad interrompere e/o limitare ladiffusione dell'umidità all'interno delle murature, dei rivestimenti e di tutti gli altri elementi interessati.Attualmente le tecniche applicate per il controllo e la tenuta all'acqua degli edifici possono essere classificabili, in funzione del loroprincipio di azione:- sistemi passivi di allontanamento dell'acqua dalle murature- sistemi attivi di sbarramento fisico, chimico, nei confronti della risalita capillare all'interno delle murature- sistemi di evacuazione dell'acqua contenuta nelle murature.Tali sistemi possono essere usati singolarmente ma in alcuni casi anche associati tra loro.Le cause più frequenti di umidità nei muri, possono essere:- Umidità da risalita capillare o ascendente:è un fenomeno legato all'umidità derivante dal sottosuolo che viene attratta dalle muratureper capillarità o da forze elettro-osmotiche;- Umidità da condensazione: è un fenomeno legato all'umidità che può condensare all'interno dei materiali o sulle superfici interessate;- Umidità da costruzione: è un fenomeno legato in genere negli edifici di recente realizzazione e/o in quelli antichi quando gli spessoridei muri risultano essere particolarmente consistenti- Umidità meteorica o di infiltrazione: è un fenomeno legato in genere alla pioggia non opportunamente disciplinata e trattenuta dallacopertura e dai sistemi di smaltimento delle acque meteoriche che in alcuni casi può penetrare, in maniera anche considerevole, nellemurature;- Umidità accidentale: è un fenomeno legato all'umidità derivante da cause impreviste come la rottura di tubazioni idriche, fognature,condotti pluviali, serbatoi d'acqua, impianti di adduzione e scarico, sistemi di smaltimento acque, ecc.;- Umidità da terrapieno: è un fenomeno legato ad eventuale percolazione, proveniente dai terrapieni a contatto con i muri posti acontatto con il suolo (seminterrati, scantinati, muri di contenimento e fondazioni,ecc.) dove l'acqua può giungere alle murature medianteun lento passaggio, attraversando le massa filtranti dei terreni.

UNITÀ TECNOLOGICHE:

° 03.01 Sistemi passivi di allontanamento dell'acqua dalle murature ° 03.02 Sistemi di evacuazione dell'acqua contenuta nelle murature

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Unità Tecnologica: 03.01

Sistemi passivi di allontanamento dell'acqua dallemurature

Si tratta di una tecnica applicata alle murature da risanare, con metodi passivi, per il controllo e la tenuta all'acqua degli edifici, il cuiprincipio è basato sulla diminuzione delle superfici di contatto delle murature interrate con il terreno, dopo aver convogliate edallontanate le acque di superficie dall’edificio e/o dal manufatto interessato. In particolare i metodi applicati possono essere diversi:corrette pendenze del terreno, drenaggi, intercapedini, pozzi assorbenti, impermeabilizzazioni, ecc..

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 03.01.01 Drenaggi ° 03.01.02 Impermeabilizzazione dei muri contro terra

Manuale d'Uso Pag. 72

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Elemento Manutenibile: 03.01.01

Drenaggi

Unità Tecnologica: 03.01

Sistemi passivi di allontanamento dell'acqua dallemurature

L’allontanamento dell'acqua dalle murature può essere effettuata mediante un drenaggio del terreno, esteso in profondità fino a livellodel piano di fondazione in prossimità del muro perimetrale. La distanza dello scavo di drenaggio dalla superficie esterna del muro deveessere applicata in modo tale che lo strato di terreno, che risulta compreso fra lo scavo ed il muro da risanare, non vada cedere efranare, in questo modo la distanza dovrà essere tanto maggiore quanto meno compatto e costipato sarà il terreno. Alla base delloscavo verrà posto un tubo drenante che raccoglierà l’acqua intercettata dal drenaggio e la convoglierà ad uno scarico controllato.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

L’applicazione della tecnica, utilizzata per il controllo e la tenuta all'acqua degli edifici e per la risoluzione delleproblematiche connesse ai fenomeni di umidità delle murature dovrà tener conto delle condizioni statiche dell’opera edella normativa vigente in materia di norme tecniche per le costruzioni. Inoltre ogni intervento dovrà necessariamenteessere preceduto da una diagnosi del degrado e da una approfondita analisi tecnico-strumentale, per stabilire l’efficaciadel metodo applicato e definirne la metodologia più idonea.

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.01.01.A01 AlveolizzazioneDegradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondit à con andamento adiverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

03.01.01.A02 CrostaDeposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

03.01.01.A03 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

03.01.01.A04 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

03.01.01.A05 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

03.01.01.A06 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

03.01.01.A07 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

03.01.01.A08 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

03.01.01.A09 Intasamento dei tubiIntasamento dei tubi drenanti ad opera del terreno circostante

03.01.01.A10 Patina biologicaStrato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo pi ù verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

03.01.01.A11 Pendenze erratePendenze errate dei tubi drenanti

03.01.01.A12 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

03.01.01.A13 Pitting

Manuale d'Uso Pag. 73

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Degradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno formatendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri.

03.01.01.A14 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

03.01.01.A15 Presenza di vegetazionePresenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

03.01.01.A16 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

03.01.01.A17 RotturaRottura del tubo drenante e/o dell'elemento filtrante.

03.01.01.A18 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.

03.01.01.A19 Impiego di materiali non durevoliImpiego di materiali non durevoli nelle fasi manutentive degli elementi.

Elemento Manutenibile: 03.01.02

Impermeabilizzazione dei muri contro terra

Unità Tecnologica: 03.01

Sistemi passivi di allontanamento dell'acqua dallemurature

L’allontanamento dell'acqua dalle murature, quando questa viene assorbita attraverso le fondazioni (umidità ascendente) o daiparametri verticali a contatto con il terreno (umidità di spinta), può essere effettuata mediante una impermeabilizzazione dei muri controterra. In particolare, se le condizioni statiche dell’edificio lo permettono, si dovrà eseguire, per tratti, alla base della fondazione, unoscavo nel terreno esterno a contatto con il muro da risanare. Dopo aver effettuato lo scavo, fino a raggiungere l’estradosso dellafondazione, sarà necessario ripulire e regolarizzare il muro, anche con un intonaco di malta di cemento. Una volta preparata la paretepotrà essere collocata la barriera impermeabile che può essere costituita in alternativa da:- strato di asfalto a caldo dello spessore di circa 5-6 mm e/o strato di cemento idrofugo;- uno e/o più strati di membrana bituminosa da 4-5 mm e/o in PVC;- realizzazione di un muro in foglio di mattoni pieni con funzione di protezione dello strato precedente.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

L’applicazione della tecnica, utilizzata per il controllo e la tenuta all'acqua degli edifici e per la risoluzione delleproblematiche connesse ai fenomeni di umidità delle murature dovrà tener conto delle condizioni statiche dell’opera edella normativa vigente in materia di norme tecniche per le costruzioni. Inoltre ogni intervento dovrà necessariamenteessere preceduto da una diagnosi del degrado e da una approfondita analisi tecnico-strumentale, per stabilire l’efficaciadel metodo applicato e definirne la metodologia più idonea.

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.01.02.A01 AlveolizzazioneDegradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondit à con andamento adiverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

03.01.02.A02 CrostaDeposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

03.01.02.A03 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

03.01.02.A04 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

03.01.02.A05 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso il

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distacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

03.01.02.A06 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

03.01.02.A07 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

03.01.02.A08 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

03.01.02.A09 MancanzaMancanza di malte impermeabili.

03.01.02.A10 Patina biologicaStrato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo pi ù verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

03.01.02.A11 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

03.01.02.A12 PittingDegradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno formatendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri.

03.01.02.A13 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

03.01.02.A14 Presenza di vegetazionePresenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

03.01.02.A15 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

03.01.02.A16 RotturaRottura dell'elemento impermeabile.

03.01.02.A17 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.

03.01.02.A18 Impiego di materiali non durevoliImpiego di materiali non durevoli nelle fasi manutentive degli elementi.

Manuale d'Uso Pag. 75

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Unità Tecnologica: 03.02

Sistemi di evacuazione dell'acqua contenuta nellemurature

Si tratta di una tecnica applicata alle murature da risanare, che pur non impedendone all’acqua di entrare nelle pareti, contribuisconoalla sua fuoriuscita. In particolare i principali sistemi di deumidificazione di questo tipo fanno in modo che aumenti la capacità dievaporazione della parete (esempio: sifoni e intonaci macroporosi). Altro metodo invece, sfruttando la diversa polarità tra muro eterreno, si riesce ad ottenere, attraverso il collocamento di elettrodi, una inversione di tendenza alla naturale risalita capillare (laelettrosmosi). In questo modo l’umidità presente nei muri tende ad evaporare con minore o maggiore velocità in relazione a diversiparametri quali: la quantità di acqua assorbita, lo spessore delle pareti, le condizioni termoigrometriche degli ambienti interni ed esterni,le condizioni climatiche e di orientamento, ecc..

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 03.02.01 Intonaci macroporosi o deumidificanti

Manuale d'Uso Pag. 76

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Elemento Manutenibile: 03.02.01

Intonaci macroporosi o deumidificanti

Unità Tecnologica: 03.02

Sistemi di evacuazione dell'acqua contenuta nellemurature

L’allontanamento dell'acqua dalle murature può essere effettuata, attraverso l’applicazione di intonaci macroporosi. Quest’ultimi sonogeneralmente costituiti da legante idraulico cementizio ed aggregati e additivi pirogeni in polvere, come la pomice che è una pietraporosa naturale, e/o o prodotti trattati industrialmente, come i silicati di alluminio idrati ed espansi. Vengono anche impiegati aeranti(tensioattivi) in polvere miscelati con acqua che formano una schiuma controllata con formazione di bollicine disperse nella miscela. Inquesto modo gli intonaci hanno caratteristiche porose e presentano una struttura formata da macropori messi in comunicazione tra loroda una rete di capillari, favorendo il trasporto di acqua in fase liquida, dall’interno della struttura verso l’intonaco esterno, mediantel’aspirazione ad opera dei capillari e l’evaporazione dell’acqua quando questa raggiunge i macropori anche a temperature ed umiditàcostanti.

MODALITÀ DI USO CORRETTO:

L’applicazione della tecnica, utilizzata per il controllo e la tenuta all'acqua degli edifici e per la risoluzione delleproblematiche connesse ai fenomeni di umidità delle murature dovrà tener conto delle condizioni statiche dell’opera edella normativa vigente in materia di norme tecniche per le costruzioni. Inoltre ogni intervento dovrà necessariamenteessere preceduto da una diagnosi del degrado e da una approfondita analisi tecnico-strumentale, per stabilire l’efficaciadel metodo applicato e definirne la metodologia più idonea.

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.02.01.A01 AlveolizzazioneDegradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondit à con andamento adiverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

03.02.01.A02 CrostaDeposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

03.02.01.A03 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

03.02.01.A04 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

03.02.01.A05 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

03.02.01.A06 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

03.02.01.A07 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

03.02.01.A08 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

03.02.01.A09 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

03.02.01.A10 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

03.02.01.A11 Patina biologicaStrato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo pi ù verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

Manuale d'Uso Pag. 77

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03.02.01.A12 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

03.02.01.A13 PittingDegradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno formatendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri.

03.02.01.A14 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

03.02.01.A15 Presenza di vegetazionePresenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

03.02.01.A16 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

03.02.01.A17 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.

03.02.01.A18 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

CONTROLLI ESEGUIBILI DALL'UTENTE

03.02.01.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura delle parti in vista. Controllare l'uniformit àdell'aspetto cromatico delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (bolle, screpolature, depositi, efflorescenze, microfessurazioni,ecc.) e/o difetti di esecuzione.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli agenti aggressivi; 2) Resistenza agli attacchi biologici; 3) Tenuta all'acqua.

• Anomalie riscontrabili: 1) Decolorazione; 2) Deposito superficiale; 3) Efflorescenze; 4) Penetrazione di umidità.

Manuale d'Uso Pag. 78

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INDICE

1) PIANO DI MANUTENZIONE pag. 22) EDILIZIA: PARTIZIONI pag. 4

" 1) Infissi interni pag. 5

" 1) Porte pag. 6

" 2) Porte antintrusione pag. 8

" 3) Porte in vetro pag. 10

" 4) Porte scorrevoli a scomparsa singola pag. 12

" 2) Pareti interne pag. 16

" 1) Pareti in blocchi forati vibrocompressi da intonaco pag. 17

" 2) Tramezzi in blocchi di calcestruzzo vibrocompresso pag. 18

" 3) Tramezzi in blocchi in conglomerato cellulare pag. 19

" 4) Tramezzi in laterizio pag. 20

" 3) Pavimentazioni interne pag. 23

" 1) Battiscopa pag. 24

" 2) Rivestimenti in gres porcellanato pag. 25

" 4) Controsoffitti pag. 27

" 1) Controsoffitti in cartongesso pag. 28

" 5) Rivestimenti interni pag. 30

" 1) Intonaco pag. 31

" 2) Rivestimenti e prodotti ceramici pag. 32

" 3) Rivestimenti in ceramica pag. 33

" 4) Tinteggiature e decorazioni pag. 34

3) IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI pag. 36

" 1) Impianto elettrico pag. 37

" 1) Canalizzazioni in PVC pag. 38

" 2) Contatore di energia pag. 38

" 3) Interruttori pag. 39

" 4) Prese e spine pag. 39

" 5) Quadri di bassa tensione pag. 40

" 6) Quadri di media tensione pag. 41

" 7) Relè a sonde pag. 42

" 8) Relè termici pag. 43

" 9) Sezionatore pag. 43

" 10) Sistemi di cablaggio pag. 44

" 2) Impianto di climatizzazione pag. 46

" 1) Coibente per tubazioni in poliuretano espanso (PUR) pag. 47

" 2) Collettore di distribuzione in ottone pag. 47

" 3) Filtri a pannello (filtri a setaccio) pag. 48

" 4) Flussostato pag. 49

" 5) Pannelli radianti a pavimento in polistirene pag. 50

" 6) Regolatore di portata pag. 50

" 7) Scambiatori a piastre pag. 51

Manuale d'Uso Pag. 79

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" 8) Strato coibente pag. 52

" 9) Tubi in acciaio pag. 52

" 10) Tubi in rame pag. 53

" 11) Tubi in polietilene alta densità (PEAD) pag. 53

" 12) Tubi in polipropilene (PP) pag. 54

" 3) Impianto di riscaldamento pag. 55

" 1) Caldaia a condensazione pag. 56

" 2) Valvola di scarico pag. 57

" 3) Vaso di espansione chiuso pag. 57

" 4) Impianto di distribuzione acqua fredda e calda pag. 59

" 1) Apparecchi sanitari e rubinetteria pag. 60

" 2) Bidet pag. 61

" 3) Cabina doccia pag. 62

" 4) Cassette di scarico a zaino pag. 62

" 5) Coibente per tubazioni in polistirene estruso (XPS) pag. 63

" 5) Impianto di smaltimento acque reflue pag. 65

" 1) Collettori pag. 66

" 2) Pozzetti di scarico pag. 67

" 3) Pozzetti e caditoie pag. 67

" 4) Tubazioni pag. 68

" 5) Tubazioni in polietilene (PE) pag. 69

4) RISANAMENTI E DEUMIDIFICAZIONI pag. 71

" 1) Sistemi passivi di allontanamento dell'acqua dalle murature pag. 72

" 1) Drenaggi pag. 73

" 2) Impermeabilizzazione dei muri contro terra pag. 74

" 2) Sistemi di evacuazione dell'acqua contenuta nelle murature pag. 76

" 1) Intonaci macroporosi o deumidificanti pag. 77

Manuale d'Uso Pag. 80

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Comune di Ministero Infrastruttuee TrasportiProvincia di Provveditorato Interregionale -PZ

PIANO DI MANUTENZIONE

MANUALE DIMANUTENZIONE

(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n.207)

OGGETTO: Infrastrutture carcerarie Decreto Interministeriale Giustizia/MIT 10.10.2014_Ristrutturazione e adeguamento al DPR 203/2000 Padiglione detentivo_ CasaCircondariale di Potenza _ Progetto Esecutivo primo stralcio.

COMMITTENTE: $Empty_GEN_04$

25/09/2014,

IL TECNICO

_____________________________________(P.I. Francesco Perrone)

P.I. Francesco Perrone

ManTus-P by Guido Cianciulli - Copyright ACCA software S.p.A.

Manuale di Manutenzione Pag. 1

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PIANO DI MANUTENZIONE

Comune di: Ministero Infrastruttue e Trasporti

Provincia di: Provveditorato Interregionale - PZ

OGGETTO: Infrastrutture carcerarie Decreto Interministeriale Giustizia/MIT10.10.2014 “Ristrutturazione e adeguamento al DPR 203/2000 Padiglione detentivo” CasaCircondariale di Potenza – Progetto Esecutivo primo stralcio.

I lavori oggetto del presente intervento possono riassumersi sinteticamente come di seguito riportato

relativamenta ai seguenti corpi di fabbrica:

- Padiglione Giudiziario (completo);

Centrale termica;

Padiglione femminile (completo);

Padiglione 1^ Sezione.

Le lavorazioni edili:

Ø Rimozione dei pavimenti e dei sottostanti massetti;

Ø Rimozione del materiale arido sottostante i piani di calpestio a piano terra;

Ø Spicconatura dell'intonaco esistente ai piani su terreno per un'altezza di circa 1 metro;

Ø Scrostatura della tinteggiatura;

Ø Rimozione degli impianti tecnologici all'interno delle celle e degli spazi comuni dei padiglioni

interessati;

Ø Risanamento mediante posa di casseri a perdere tipo “Igloo” per sottofondazione ventilata e intonaco

traspirante deumidificante sulle pareti perimetrali ( h. mt. 1,00).

Ø Lavori di completamento e di finitura quali pavimenti, intonaci, tinteggiatura, infissi, rivestimenti,

battiscopa ecc.

Ø Realizzazione di servizi igienici delimitati da tramezzi e/o strutture vetrate completi di vaso, lavabo e

piatto doccia conformi all’installazione in strutture detentive;

Ø Installazione di lavello da cucina per angolo cottura interno alle celle;

Lavorazioni impiantistiche:

Ø Esecuzione dell'impianto di riscaldamento del tipo radiante a pavimento completo di collettore e gruppo

miscelatore a punto fisso;

Ø Realizzazione della rete di ACS a servizio degli utilizzatori di tutte le celle;

Ø Realizzazione di centrale termica e sottocentrale ad uso esclusivo della nuova rete di ACS;

Ø Realizzazione dell'impianto elettrico nelle celle completo di punti luce, punti presa, punto TV e pulsante

di chiamata custode di tipo ottico/sonoro con ripetizione su pannello posizionato nell'ufficio custode di

piano;

Manuale di Manutenzione Pag. 2

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Ø Quadro elettrico generale per ogni piano con linea dedicata per ogni singolo quadro “celle”;

Ø Linee di notturne nei corridoi e nelle celle per il controllo non invasivo da parte delle guardie di custodia;

Ø Utilizzo di griglie metalliche antimanomissione a protezione dei corpi illuminanti ed impiego di placche

antibatteriche ed antimanomissione per luci e prese nelle singole celle;

Ø Installazione di quadro comandi all'esterno di ogni cella in grado di forzare tutte le accensioni e/o gli

spegnimenti all'interno della cella asservita;

Ø Installazione di elettrovalvola motorizzata comandata dal quadro di “cella” in grado di chiudere la linea

dell'ACS ad orari prestabiliti e/o a semplice comando da parte della guardia di custodia.

CORPI D'OPERA:

° 01 EDILIZIA: PARTIZIONI ° 02 IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI ° 03 RISANAMENTI E DEUMIDIFICAZIONI

Manuale di Manutenzione Pag. 3

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Corpo d'Opera: 01

EDILIZIA: PARTIZIONI

Rappresentano l'insieme delle unità tecnologiche e di tutti gli elementi tecnici del sistema edilizio che hanno la funzione di dividere e diconfigurare gli spazi interni ed esterni dello stesso sistema edilizio.

UNITÀ TECNOLOGICHE:

° 01.01 Infissi interni ° 01.02 Pareti interne ° 01.03 Pavimentazioni interne ° 01.04 Controsoffitti ° 01.05 Rivestimenti interni

Manuale di Manutenzione Pag. 4

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Unità Tecnologica: 01.01

Infissi interni

Gli infissi interni hanno per scopo quello di permettere il controllo della comunicazione tra gli spazi interni dell'organismo edilizio. Inparticolare l'utilizzazione dei vari ambienti in modo da permettere o meno il passaggio di persone, cose, luce naturale ed aria tra i variambienti interni.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.01.R01 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettricheClasse di Requisiti: Protezione elettricaClasse di Esigenza: SicurezzaGli infissi devono essere in grado di controllare e disperdere eventuali scariche elettriche e/o comunque pericoli di folgorazioni, acarico degli utenti, per contatto diretto.

Prestazioni:Gli infissi realizzati in materiale metallico e comunque in grado di condurre elettricit à qualora, secondo la norma CEI 64-8,siano da considerarsi come “massa estranea” in quanto capaci di immettere il potenziale di terra, devono essere realizzatimediante collegamenti equipotenziali con l'impianto di terra predisposto per l'edificio, collegando al conduttore dell'impiantodi terra solamente il telaio metallico dell'infisso, evitando all'utenza qualsiasi pericolo di folgorazioni da contatto.

Livello minimo della prestazione:Essi variano in funzione delle modalità di progetto.

01.01.R02 Isolamento acusticoClasse di Requisiti: AcusticiClasse di Esigenza: BenessereE’ l'attitudine a fornire un'idonea resistenza al passaggio dei rumori. Il livello di isolamento richiesto varia in funzione della tipologiae del tipo di attività svolta e in funzione della classe di destinazione d'uso del territorio.

Prestazioni:D.P.C.M. 5.12.1997 (Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici)

Tabella A (Classificazione degli ambienti abitativi)- categoria A: edifici adibiti a residenza o assimilabili;- categoria B: edifici adibiti ad uffici e assimilabili;- categoria C: edifici adibiti ad alberghi, pensioni ed attività assimilabili;- categoria D: edifici adibiti ad ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili;- categoria E: edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili;- categoria F: edifici adibiti ad attività ricreative o di culto o assimilabili;- categoria G: edifici adibiti ad attività commerciali o assimilabili.

Tabella B (Requisiti acustici passivi degli edifici, dei loro componenti e degli impianti tecnologici)- categoria D: Rw(*) = 55 - D2m,nT,w = 45 - Lnw = 58 - LASmax = 35 - LAeq = 25.- categorie A e C: Rw(*) = 50 - D2m,nT,w = 40 - Lnw = 63 - LASmax = 35 - LAeq = 35.- categoria E: Rw(*) = 50 - D2m,nT,w = 48 - Lnw =58 - LASmax = 35 - LAeq = 25.- categorie B, F e G: Rw(*) = 50 - D2m,nT,w = 42 - Lnw=55 - LASmax = 35 - LAeq = 35.(*) Valori di Rw riferiti a elementi di separazione tra due distinte unità immobiliari.

D.P.C.M. 1.3.1991 (Limiti massimi di immissione nelle sei zone acustiche, espressi come livello equivalente in dB(A))

- Classe I (Aree particolarmente protette) - Tempi: Diurno = 50; Notturno = 40.- Classe II (Aree prevalentemente residenziali) - Tempi: Diurno = 55; Notturno = 45.- Classe III (Aree di tipo misto) - Tempi: Diurno = 60; Notturno = 50.- Classe IV (Aree di intensa attività umana) - Tempi: Diurno = 65; Notturno = 55.- Classe V (Aree prevalentemente industriali) - Tempi: Diurno = 70; Notturno = 60.- Classe VI (Aree esclusivamente industriali) - Tempi: Diurno=70; Notturno=70.

Valori limite di emissione Leq in dB(A)- Classe I (Aree particolarmente protette) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 45; Notturno(22.00-06.00) = 35.- Classe II (Aree prevalentemente residenziali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 50; Notturno (22.00-06.00) = 40.- Classe III (Aree di tipo misto) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 55; Notturno (22.00-06.00) = 45.- Classe IV (Aree di intensa attività umana) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 60; Notturno (22.00-06.00) = 50.- Classe V (Aree prevalentemente industriali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 65; Notturno (22.00-06.00) = 55.- Classe VI (Aree esclusivamente industriali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 65; Notturno (22.00-06.00) = 65.

Valori di qualità Leq in dB(A)- Classe I (Aree particolarmente protette) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 47; Notturno (22.00-06.00) = 37.

Manuale di Manutenzione Pag. 5

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- Classe II (Aree prevalentemente residenziali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 52; Notturno (22.00-06.00) = 42.- Classe III (Aree di tipo misto) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 57; Notturno (22.00-06.00) = 47.- Classe IV (Aree di intensa attività umana) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 62; Notturno (22.00-06.00) = 52.- Classe V (Aree prevalentemente industriali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 67; Notturno (22.00-06.00) = 57.- Classe VI (Aree esclusivamente industriali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 70; Notturno (22.00-06.00) = 70.

Livello minimo della prestazione:In relazione alla destinazione degli ambienti e alla rumorosità della zona di ubicazione i serramenti sono classificati secondole norme vigenti.

01.01.R03 Isolamento termicoClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereGli infissi dovranno avere la capacità di limitare le perdite di calore. Al requisito concorrono tutti gli elementi che ne fanno parte.

Prestazioni:Le prestazioni relative all'isolamento termico di un infisso vengono valutate in base ai valori della trasmittanza termica unitariaU, relativa all'intero infisso, che tiene conto delle dispersioni termiche eventualmente verificatesi attraverso i componentitrasparenti ed opachi dei serramenti. E' opportuno comunque prevedere l'utilizzo di telai metallici realizzati con taglio termico.

Livello minimo della prestazione:Pur non stabilendo specifici limiti prestazionali per i singoli infissi ai fini del contenimento delle dispersioni, è opportunocomunque che i valori della trasmittanza termica unitaria U siano tali da contribuire al contenimento del coefficiente volumicodi dispersione Cd riferito all'intero edificio e quello dei singoli locali nei limiti previsti dalle leggi e normative vigenti.

01.01.R04 OscurabilitàClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàGli infissi devono, attraverso opportuni schermi e/o dispositivi di oscuramento, provvedere alla regolazione della luce naturaleimmessa.

Prestazioni:I dispositivi di schermatura esterna di cui sono dotati gli infissi interni devono consentire la regolazione del livello diilluminamento degli spazi chiusi dell'ambiente servito. Inoltre, devono consentire il controllo di eventuali proiezionilocalizzate di raggi luminosi negli spazi con destinazione di relax e di riposo (camere da letto, ecc.). e comunque oscurare ilpassaggio di luce, naturale o artificiale, proveniente dagli ambienti esterni.

Livello minimo della prestazione:I dispositivi di schermatura esterna di cui sono dotati gli infissi interni verticali devono consentire una regolazione del livellodi illuminamento negli spazi chiusi degli alloggi fino ad un valore non superiore a 0,2 lux.

01.01.R05 Permeabilità all'ariaClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereGli infissi devono controllare il passaggio dell'aria a protezione degli ambienti interni e permettere la giusta ventilazione.

Prestazioni:Gli infissi devono essere realizzati in modo da ottenere, mediante battute, camere d'aria ed eventuali guarnizioni, lapermeabilità all'aria indicata in progetto. Le prestazioni si misurano sulla classificazione basata sul confronto tra lapermeabilità all'aria del campione sottoposto a prova riferito all'intera area, e la permeabilit à all'aria riferita alla lunghezza deilati apribili. In particolare si rimanda alla norma UNI EN 12207

Livello minimo della prestazione:I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/hm3 edella pressione massima di prova misurata in Pa.

01.01.R06 PulibilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli infissi devono consentire la rimozione di sporcizia, depositi, macchie, ecc.

Prestazioni:Le superfici degli infissi, siano esse opache o trasparenti, devono essere facilmente accessibili dall'utenza e dagli addetti alleoperazioni di pulizia, tanto all'esterno quanto all'interno. In particolare, le porte e le portefinestre devono essere realizzate inmodo da non subire alterazioni e/o modifiche prestazionali in seguito a contatti accidentali con i liquidi e/o prodotti utilizzatiper la pulizia.

Livello minimo della prestazione:Gli infissi devono essere accessibili e dimensionati in modo da consentire le operazioni di pulizia.

01.01.R07 Regolarità delle finitureClasse di Requisiti: VisiviClasse di Esigenza: AspettoGli infissi devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, e/o comunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la

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lettura formale. Inoltre gli elementi dovranno combaciare tra di loro in modo idoneo senza comprometterne la loro funzionalit à.

Prestazioni:Gli infissi interni ed i relativi dispositivi di movimentazione e di manovra devono avere le finiture superficiali prive dirugosità, spigoli, ecc.. Gli elementi dei tamponamenti trasparenti inoltre devono essere privi di difetti e/o anomalie come,bolle, graffi, ecc. ed assicurare una perfetta visione e trasparenza ottica dall'interno verso l'esterno e viceversa. Pi ù inparticolare, i tamponamenti vetrati devono essere privi dei suddetti difetti e comunque corrispondere a quanto indicato dallanorma UNI EN 12150-1, in relazione al tipo di vetro ed alle dimensioni della lastra usata. I giunti di collegamento degli infissinon devono presentare sconnessioni di alcun tipo con le strutture adiacenti. Infine, la coloritura ed i rivestimenti superficialidegli infissi ottenuti attraverso processi di verniciatura, ossidazione anodica, trattamento elettrochimico, ecc., dovranno essereuniformi senza presentare alcun difetto di ripresa del colore o altre macchie visibili.

Livello minimo della prestazione:Gli infissi non devono presentare finiture superficiali eccessivamente rugose, spigolose, cedevoli né tanto meno fessurazioni oscrepolature superiore al 10% delle superfici totali.

01.01.R08 Resistenza agli agenti aggressiviClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaGli infissi non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici

Prestazioni:Sotto l'azione degli agenti chimici normalmente presenti nell'ambiente, gli infissi e gli eventuali dispositivi di schermatura e dioscurabilità, devono conservare inalterate le caratteristiche chimico-fisiche in modo da assicurare il rispetto dei limitiprestazionali relativi a tenuta dell'acqua e permeabilità dell'aria. Inoltre non devono manifestarsi, in conseguenza di attaccochimico, variazioni della planarità generale e locale, e il prodursi di scoloriture non uniformi accompagnate a macchie e/odifetti particolari.

Livello minimo della prestazione:In particolare, tutti gli infissi realizzati con materiale metallico come l'alluminio, leghe d'alluminio, acciaio, ecc., devonoessere protetti con sistemi di verniciatura resistenti a processi di corrosione in nebbia salina, se ne sia previsto l'impiego inatmosfere aggressive (urbane, marine, ecc.) per tempo di 1000 ore, e per un tempo di almeno 500 ore, nel caso ne sia previstol'impiego in atmosfere poco aggressive. L'ossidazione anodica, di spessore diverso, degli infissi in alluminio o delle leghed'alluminio deve corrispondere ai valori riportati di seguito:- ambiente interno - Spessore di ossido: S > = 5 micron;- ambiente rurale o urbano - Spessore di ossido: S > 10 micron;- ambiente industriale o marino - Spessore di ossido: S > = 15 micron;- ambiente marino o inquinato - Spessore di ossido: S > = 20 micron.

01.01.R09 Resistenza agli attacchi biologiciClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaGli infissi a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi) non dovranno subire riduzioni diprestazioni.

Prestazioni:I materiali costituenti gli infissi non devono permettere lo sviluppo di agenti biologici come funghi, larve di insetto, muffe,radici e microrganismi in genere, in particolar modo se impiegati in locali umidi. Devono inoltre resistere all'attacco dieventuali roditori e consentire un'agevole pulizia delle superfici.

Livello minimo della prestazione:I preservanti con i quali vengono trattati i materiali in legno devono avere una soglia di efficacia non inferiore al 40% di quellainiziale.

01.01.R10 Resistenza agli urtiClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaGli infissi dovranno essere in grado di sopportare urti (definiti dall'energia cinetica di urti-tipo o convenzionali di corpi duri, come dioggetti scagliati, o molli, come il peso di un corpo che cade) che non debbono compromettere la stabilit à degli stessi; né provocare ildistacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.

Prestazioni:Sotto l'azione degli urti gli infissi devono conservare la loro integrità strutturale; non devono prodursi sconnessioni nédeformazioni sensibili dei collegamenti tra gli infissi e la relativa struttura muraria; non devono verificarsi sfondamenti n éfuoriuscite di parti o componenti; non devono prodursi frammenti o cadute di elementi che possano causare ferite accidentalialle persone che si possono trovare all'interno o all'esterno. Tutti i componenti degli infissi devono risultare sicuri nel casod'urto accidentale dell'utenza. Gli elementi costituenti dei telai fissi e mobili, delle maniglie, dei pannelli, delle cerniere, dellecremonesi, ecc. non devono presentare parti taglienti o appuntite né spigoli pronunciati.

Livello minimo della prestazione:Gli infissi esterni verticali, ad esclusione degli elementi di tamponamento, devono resistere all'azione di urti esterni ed internirealizzati secondo con le modalità indicate di seguito:

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- Tipo di infisso: Porta esterna:Corpo d’urto: duro - Massa del corpo [Kg]: 0,5;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 3,75 - faccia interna = 3,75Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 30;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 240 - faccia interna = 240- Tipo di infisso: Finestra:Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 50;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 900 - faccia interna = 900- Tipo di infisso: Portafinestra:Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 50;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 700 - faccia interna = 700- Tipo di infisso: Facciata continua:Corpo d’urto: duro - Massa del corpo [Kg]: 1;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 6 - faccia interna = -- Tipo di infisso: Elementi pieni:Corpo d’urto: molle - Massa del corpo [Kg]: 50;Energia d’urto applicata [J]: faccia esterna = 700 - faccia interna = -.

01.01.R11 Resistenza al fuocoClasse di Requisiti: Protezione antincendioClasse di Esigenza: SicurezzaI materiali costituenti gli infissi, sottoposti all'azione del fuoco non devono subire trasformazioni chimico-fisiche.

Prestazioni:Gli infissi devono avere la resistenza al fuoco (REI) indicata di seguito, espressa in termini di tempo entro il quale l'infissoconserva stabilità, tenuta; la fiamma e ai fumi nonché isolamento termico. In particolare le porte ed altri elementi di chiusura,devono avere la resistenza al fuoco (REI) secondo la norma UNI EN 1634-1.

Livello minimo della prestazione:I serramenti dovranno essere scelti in base alla individuazione della classe di resistenza al fuoco REI in funzione dell'altezzadell'edificio e rispettare i seguenti valori:- altezza antincendio [m] da 12 a 32, Classe REI [min.] = 60;- altezza antincendio [m] da oltre 32 a 80, Classe REI [min.] = 90;- altezza antincendio [m] oltre 80, Classe REI [min.] = 120.

01.01.R12 RiparabilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli infissi dovranno essere collocati in modo da consentire il ripristino dell'integrità, la funzionalità e l'efficienza di parti ed elementisoggetti a guasti.

Prestazioni:I dispositivi e gli organi di movimentazione (cerniere, cremonesi, maniglie, ecc.) nonché quelli di schermatura esterna (teli,avvolgibili, ecc.), nel caso necessitano di interventi di manutenzione o riparazione, devono essere facilmente accessibili inmodo da rendere agevoli e in modalità di sicurezza tutte le operazioni. E' importante che i vari componenti siano facilmentesmontabili senza la necessità di rimuovere tutto l'insieme. In particolare deve essere possibile lo smontaggio delle ante mobilisenza la necessità di smontare anche i relativi telai fissi.

Livello minimo della prestazione:Gli infissi devono essere accessibili in modo da consentire agevolmente le operazioni di riparazione. La loro collocazionedovrà rispettare le norme tecniche di settore.

01.01.R13 SostituibilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli infissi dovranno essere realizzati e collocati in modo da consentire la loro sostituibilità, e/o la collocazione di parti ed elementiessi soggetti a guasti.

Prestazioni:Tutti gli elementi degli infissi soggetti ad eventuali sostituzioni come guarnizioni tra telai, lastre vetrate od opache, profilifermavetro, scanalature portavetro, devono essere facilmente sostituibili. Analogamente per i dispositivi di movimentazione emanovra e per gli altri elementi con funzione di schermatura (avvolgibili, cassonetti, rulli avvolgitore, corde, ecc.).

Livello minimo della prestazione:Onde facilitare la sostituzione di intere parti (ante, telai, ecc.), è inoltre opportuno che l'altezza e la larghezza di coordinazionedegli infissi esterni verticali siano modulari e corrispondenti a quelle previste dalle norme UNI 7864, UNI 7866, UNI 8975 eUNI EN 12519.

01.01.R14 Stabilità chimico reattivaClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaGli infissi e i materiali costituenti sotto l'azione di sostanze chimiche con le quali possono venire in contatto non dovranno produrre

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reazioni chimiche.

Prestazioni:Gli infissi devono essere realizzati con materiali e rifiniti in maniera tale che conservino invariate nel tempo le propriecaratteristiche chimico-fisiche. Bisogna inoltre tener conto degli eventuali fenomeni chimico-fisici che possono svilupparsi trai diversi componenti a contatto, in particolare tra gli infissi metallici di natura diversa. Tale presupposto vale anche per tutte leparti formanti il telaio, i dispositivi di fissaggio alle strutture murarie e gli elementi complementari di tenuta (guarnizioni,ecc.). E' importante che non vengano utilizzati materiali che siano incompatibili dal punto di vista chimico-fisico o comunqueche possano dar luogo a fenomeni di corrosioni elettrolitiche. E' opportuno evitare contatti diretti tra i seguenti metalli: ferro ezinco, ferro e alluminio, alluminio e piombo, alluminio e zinco. Bisogna evitare inoltre il contatto diretto fra certi metalli edalcuni materiali aggressivi, come alluminio o acciaio e il gesso. Va inoltre verificata la compatibilit à chimico fisica tra vernice,supporti ed elementi complementari di tenuta.

Livello minimo della prestazione:Si fa riferimento alle norme UNI 8753, UNI 8754, UNI 8758.

01.01.R15 VentilazioneClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereGli infissi devono consentire la possibilità di poter ottenere ricambio d'aria per via naturale o meccanica che viene affidato all'utente,mediante l'apertura del serramento, oppure a griglie di aerazione manovrabili.

Prestazioni:Gli infissi devono consentire la possibilità di poter ottenere ricambio d'aria per via naturale. I locali tecnici in genere devonoessere dotati di apposite aperture di ventilazione (griglie, feritoie, ecc.) che consentano di assicurare la ventilazione naturaleprevista per tali tipi di attività. Per ciascun locale d'abitazione, l'ampiezza della finestra deve essere proporzionata in modo daassicurare un valore di fattore luce diurna medio non inferiore al 2%, e comunque la superficie finestrata apribile non dovr àessere inferiore a 1/8 della superficie del pavimento. Quando le caratteristiche tipologiche degli alloggi diano luogo acondizioni che non consentano di fruire di ventilazione naturale, si dovrà ricorrere alla ventilazione meccanica centralizzataimmettendo aria opportunamente captata e con requisiti igienici confacenti. E' comunque da assicurare, in ogni caso,l'aspirazione di fumi, vapori ed esalazioni nei punti di produzione (cucine, gabinetti, ecc.) prima che si diffondano.

Livello minimo della prestazione:L'ampiezza degli infissi e comunque la superficie finestrata apribile non dovrà essere inferiore a 1/8 della superficie delpavimento.

01.01.R16 Utilizzo di materiali, elementi e componenti a ridotto carico ambientaleClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteI materiali e gli elementi selezionati, durante il ciclo di vita utile dovranno assicurare emissioni ridotte di inquinanti oltre ad unridotto carico energetico.

Prestazioni:La selezione dei materiali da costruzione deve, quindi, essere effettuata tenendo conto delle principali categorie di impattiambientali: eutrofizzazione, cambiamenti climatici, acidificazione, riduzione dello strato di ozono extratmosferico, smogfotochimico, inquinamento del suolo e delle falde acquifere. Tali impatti dipendono dalle caratteristiche dei processi produttivie anche dalla distanza della fonte di approvvigionamento rispetto al cantiere di costruzione del manufatto edilizio, in tale otticaè opportuno privilegiare materiali provenienti da siti di produzione limitrofi al luogo di costruzione, prendendo inconsiderazione anche la tipologia dei mezzi che sono utilizzati in relazione ai processi di trasporto.Inoltre, gli impatti ambientali possono dipendere dalla risorse da cui derivano. Sono da privilegiare quelli derivanti da risorserinnovabili, pur considerando che la scelta di un materiale dipende anche da altri requisiti che possono giustificare soluzionitecnologiche differenti.

Livello minimo della prestazione:I parametri relativi all'utilizzo di materiali ed elementi e componenti a ridotto carico ambientale dovranno rispettare i limitiprevisti dalla normativa vigente

01.01.R17 Utilizzo di materiali, elementi e componenti riciclatiClasse di Requisiti: Gestione dei rifiutiClasse di Esigenza: Salvaguardia ambientePer diminuire la quantità di rifiuti dai prodotti, dovrà essere previsto l'utilizzo di materiali riciclati.

Prestazioni:Nella scelta dei componenti, elementi e materiali, valutare con attenzione quelli che potenzialmente possono essere avviati alriciclo.

Livello minimo della prestazione:Calcolare la percentuale di materiali da avviare ai processi di riciclaggio.Determinare la percentuale in termini di quantità (kg) o di superficie (mq) di materiale impiegato nell’elemento tecnicoin relazione all’unità funzionale assunta.

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01.01.R18 Riduzione degli impatti negativi nelle operazioni di manutenzioneClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteAll'interno del piano di manutenzione redatto per l'opera interessata, dovranno essere inserite indicazioni che favoriscano ladiminuzione di impatti sull'ambiente attraverso il minore utilizzo di sostanze tossiche, favorendo la riduzione delle risorse.

Prestazioni:Favorire l’impiego di materiali e componenti caratterizzati da un lungo ciclo di vita e da efficiente manutenibilit à eriutilizzabilità degli stessi. In fase progettuale optare per la composizione dell’edificio dei sub-sistemi, utilizzando tecnologie esoluzioni mirate a facilitare gli interventi di manutenzione e a ridurre la produzione di rifiuti.

Livello minimo della prestazione:Utilizzo di materiali e componenti con basse percentuali di interventi manutentivi.

01.01.R19 Illuminazione naturaleClasse di Requisiti: Benessere visivo degli spazi interniClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteIl benessere visivo degli spazi interni deve essere assicurato da una idonea illuminazione naturale.

Prestazioni:L'illuminazione naturale degli spazi interni dovrà essere assicurato in modo idoneo. In particolare dovranno essere garantitiadeguati livelli di illuminamento negli spazi utilizzati nei periodi diurni.

Livello minimo della prestazione:Bisognerà garantire che il valore del fattore medio di luce diurna nei principali spazi ad uso diurno sia almeno pari a:- al 2% per le residenze;- all' 1% per uffici e servizi.

01.01.R20 Valutazione separabilità dei componentiClasse di Requisiti: Gestione dei rifiutiClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteGestione razionale dei rifiuti attraverso la valutazione separabilità dei componenti.

Prestazioni:In fase progettuale selezionare componenti che facilitano le fasi di disassemblaggio e demolizione selettiva, agevolando laseparabilità dei componenti e dei materiali.

Livello minimo della prestazione:Verifica della separabilità dei componenti secondo il principio assenza – presenza per i principali elementi tecnici costituenti ilmanufatto edilizio.

01.01.R21 Demolizione selettivaClasse di Requisiti: Gestione dei rifiutiClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteDemolizione selettiva attraverso la gestione razionale dei rifiuti.

Prestazioni:In fase progettuale selezionare componenti che facilitano le fasi di disassemblaggio e demolizione selettiva, agevolando laseparabilità dei componenti e dei materiali.

Livello minimo della prestazione:Verifica della separabilità dei componenti secondo il principio assenza – presenza per i principali elementi tecnici costituenti ilmanufatto edilizio.

01.01.R22 Riduzione dei rifiuti da manutenzioneClasse di Requisiti: Gestione dei rifiutiClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteRiduzione e gestione eco-compatibile dei rifiuti derivanti dalle attività di manutenzione.

Prestazioni:Favorire l’impiego di materiali e componenti caratterizzati da un lungo ciclo di vita e da efficiente manutenibilit à eriutilizzabilità degli stessi. In fase progettuale optare per la composizione dell’edificio dei sub-sistemi, utilizzando tecnologie esoluzioni mirate a facilitare gli interventi di manutenzione e a ridurre la produzione di rifiuti.

Livello minimo della prestazione:Utilizzo di materiali e componenti con basse percentuali di interventi manutentivi.

Manuale di Manutenzione Pag. 10

Page 91: MANUALE D'USOtrasparenza.mit.gov.it/moduli/downloadFile.php?file=...Manuale d'Uso Pag. 3 Corpo d'Opera: 01 EDILIZIA: PARTIZIONI Rappresentano l'insieme delle unità tecnologiche e

01.01.R23 Materiali a ridotte emissioni tossiche / nociveClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaDurante il ciclo di vita, utilizzare elementi, componenti e materiali caratterizzati da ridotti livelli di rischio tossicologico per gliutenti e di rischio ambientale per l’ecosistema.

Prestazioni:Dovranno essere rilasciate, durante il ciclo di vita, quantità minime di emissioni tossiche secondo le seguenti emissioni:- polveri- VOC- POP- metalli pesanti- sostanze tossiche in caso d’incendio- sostanze pericolose- missione di sostanze radioattive

Livello minimo della prestazione:Quantità di emissioni rilasciate durante la vita utile del prodotto per unità di massa del prodotto (Kgsost/Kg).

01.01.R24 Certificazione ecologicaClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteI prodotti, elementi, componenti e materiali dovranno essere dotati di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale.

Prestazioni:I prodotti, elementi, componenti e materiali, dovranno presentare almeno una delle tipologie ambientali riportate:- TIPO I: Etichette ecologiche volontarie basate su un sistema multicriteria che considera l ’intero ciclo di vita del prodotto,sottoposte a certificazione esterna da parte di un ente indipendente (tra queste rientra, ad esempio, il marchio europeo di qualit àecologica ECOLABEL). (ISO 14024);- TIPO II: Etichette ecologiche che riportano auto-dichiarazioni ambientali da parte di produttori, importatori o distributori diprodotti, senza che vi sia l’intervento di un organismo indipendente di certificazione (tra le quali: ”Riciclabile”,“Compostabile”, ecc.). (ISO 14021);- TIPO III: Etichette ecologiche che riportano dichiarazioni basate su parametri stabiliti e che contengono una quantificazionedegli impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto calcolato attraverso un sistema LCA. Sono sottoposte a uncontrollo indipendente e presentate in forma chiara e confrontabile. Tra di esse rientrano, ad esempio, le “DichiarazioniAmbientali di Prodotto”. (ISO 14025).

Livello minimo della prestazione:Possesso di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale dei prodotti impiegati.

01.01.R25 Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo di materiali, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità

Prestazioni:Nelle scelte progettuali di materiali, elementi e componenti si dovrà tener conto del loro grado di riciclabilità in funzionedell’ubicazione del cantiere, del loro ciclo di vita, degli elementi di recupero, ecc.

Livello minimo della prestazione:Calcolare la percentuale di materiali da avviare ai processi di riciclaggio. Determinare la percentuale in termini di quantit à (kg)o di superficie (mq) di materiale impiegato nell’elemento tecnico in relazione all’unità funzionale assunta.

01.01.R26 Utilizzo di tecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vitaClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse attraverso la selezione di tecniche costruttive che rendano agevole il disassemlaggio alla fine del ciclodi vita

Prestazioni:Nella fase di progettazione fare prevalere la scelta su sistemi costruttivi che facilitano la smontabilit à dei componenti ed isuccessivi processi di demolizione e recupero dei materiali

Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di sistemi costruttivi che facilitano il disassemlaggio allafine del ciclo di vita

01.01.R27 Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambiente

Manuale di Manutenzione Pag. 11

Page 92: MANUALE D'USOtrasparenza.mit.gov.it/moduli/downloadFile.php?file=...Manuale d'Uso Pag. 3 Corpo d'Opera: 01 EDILIZIA: PARTIZIONI Rappresentano l'insieme delle unità tecnologiche e

Utilizzo razionale delle risorse attraverso l'impiego di materiali con una elevata durabilit à.

Prestazioni:Nelle fasi progettuali dell'opera individuare e scegliere elementi e componenti caratterizzati da una durabilit à elevata.

Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di elementi costruttivi caratterizzati da una durabilit àelevata.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.01.01 Porte ° 01.01.02 Porte antintrusione ° 01.01.03 Porte in vetro ° 01.01.04 Porte scorrevoli a scomparsa singola

Manuale di Manutenzione Pag. 12

Page 93: MANUALE D'USOtrasparenza.mit.gov.it/moduli/downloadFile.php?file=...Manuale d'Uso Pag. 3 Corpo d'Opera: 01 EDILIZIA: PARTIZIONI Rappresentano l'insieme delle unità tecnologiche e

Elemento Manutenibile: 01.01.01

Porte

Unità Tecnologica: 01.01

Infissi interni

Le porte hanno funzione di razionalizzare l'utilizzazione dei vari spazi in modo da regolare il passaggio di persone, cose, luce naturale edaria fra ambienti adiacenti, oltre che funzioni di ordine estetico e architettonico. La presenza delle porte a secondo della posizione e delledimensioni determina lo svolgimento delle varie attività previste negli spazi di destinazione. In commercio esiste un'ampia gamma ditipologie diverse sia per materiale (legno, metallo, plastica, vetro, ecc.) che per tipo di apertura (a rotazione, a ventola, scorrevole, atamburo, ripiegabile, a fisarmonica, basculante, a scomparsa). Le porte interne sono costituite da: anta o battente (l'elemento apribile),telaio fisso (l'elemento fissato al controtelaio che contorna la porta e la sostiene per mezzo di cerniere), battuta (la superficie di contattotra telaio fisso e anta mobile), cerniera (l'elemento che sostiene l'anta e ne permette la rotazione rispetto al telaio fisso), controtelaio(formato da due montanti ed una traversa è l'elemento fissato alla parete che consente l'alloggio al telaio), montante (l'elementoverticale del telaio o del controtelaio) e traversa (l'elemento orizzontale del telaio o del controtelaio).

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.01.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

01.01.01.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessive temperatura.

01.01.01.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.01.01.A04 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

01.01.01.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile,poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

01.01.01.A06 DistaccoDistacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.

01.01.01.A07 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

01.01.01.A08 FrantumazioneRiduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.

01.01.01.A09 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

01.01.01.A10 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

01.01.01.A11 InfracidamentoDegradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione.

01.01.01.A12 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuit à con o senza distacco tra le parti.

01.01.01.A13 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

01.01.01.A14 Non ortogonalitàLa ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi.

01.01.01.A15 PatinaVariazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a degradazione.

01.01.01.A16 Perdita di lucentezzaOpacizzazione del legno.

01.01.01.A17 Perdita di materiale

Manuale di Manutenzione Pag. 13

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Mancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.01.01.A18 Perdita di trasparenzaPerdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.

01.01.01.A19 Scagliatura, screpolaturaDistacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimit à di scollaggi o soluzioni di continuità.

01.01.01.A20 Scollaggi della pellicolaMancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

01.01.01.A21 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

01.01.01.A22 Difficoltà nelle operazioni di disassemblaggioDifficoltà nelle operazioni di disassemblaggio dei vari componenti ed elementi interessati.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.01.01.C01 Controllo del grado di riciclabilitàCadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilit à.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.01.01.C02 Controllo delle tecniche di disassemblaggio

Cadenza: quando occorreTipologia: VerificaVerificare che gli elementi ed i componenti costituenti siamo caratterizzati da tecniche di agevole disassemblagio.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di tecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vita.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difficoltà nelle operazioni di disassemblaggio.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.01.01.I01 Regolazione controtelaiCadenza: ogni 12 mesiRegolazione del fissaggio dei controtelai alle pareti.

• Ditte specializzate: Serramentista.

01.01.01.I02 Ripristino protezione verniciatura parti in legno

Cadenza: ogni 2 anniRipristino della protezione di verniciatura previa asportazione del vecchio strato per mezzo di carte abrasive leggere ed otturazionecon stucco per legno di eventuali fessurazioni. Applicazione di uno strato impregnante e rinnovo, a pennello, dello strato protettivocon l'impiego di prodotti idonei al tipo di legno.

• Ditte specializzate: Pittore.

01.01.01.I03 Regolazione telai

Cadenza: ogni 12 mesiRegolazione del fissaggio dei telai ai controtelai.

• Ditte specializzate: Serramentista.

Elemento Manutenibile: 01.01.02

Porte antintrusione

Unità Tecnologica: 01.01

Infissi interni

Le porte antintrusione hanno la funzione rispetto alle porte tradizionali di creare una condizione di maggiore impedimento alle persone.Esse, dal punto di vista normativo, debbono avere la capacità di impedire per un tempo stabilito l'intrusione di persone. Sono quindicaratterizzate da una buona resistenza agli urti (sfondamenti, perforazioni, ecc.) In genere sono costituite da un anima in lamiera

Manuale di Manutenzione Pag. 14

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scatolata in acciaio con elementi in materiali smorzanti acusticamente. Le battute ed i controtelai sono anch'essi in acciaio. I rivestimentipossono essere laminati plastici, di legno o altro materiale. Le serrature e gli elementi di manovra possono essere semplici o complesse,a comando e/o collegate ai sistemi di antifurto.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.01.02.R01 Resistenza alle intrusioni e manomissioniClasse di Requisiti: Sicurezza da intrusioniClasse di Esigenza: SicurezzaLe Porte antintrusione dovranno essere in grado di resistere ad eventuali sollecitazioni provenienti da tentativi di intrusioniindesiderate di persone, animali o cose entro limiti previsti.

Prestazioni:Le prestazioni sono verificate mediante prove di resistenza ad azioni meccaniche (urto da corpo molle, urto da corpo duro,azioni localizzate) anche con attrezzi impropri.

Livello minimo della prestazione:Si prendano in considerazione i valori desumibili dalle prove secondo le norme UNI EN 1522 e UNI EN 1523.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.02.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

01.01.02.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura.

01.01.02.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.01.02.A04 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

01.01.02.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile,poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

01.01.02.A06 DistaccoDistacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.

01.01.02.A07 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

01.01.02.A08 FrantumazioneRiduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.

01.01.02.A09 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

01.01.02.A10 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

01.01.02.A11 InfracidamentoDegradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione.

01.01.02.A12 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuit à con o senza distacco tra le parti.

01.01.02.A13 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

01.01.02.A14 PatinaVariazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a degradazione.

01.01.02.A15 Perdita di lucentezzaOpacizzazione del legno.

01.01.02.A16 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.01.02.A17 Perdita di trasparenza

Manuale di Manutenzione Pag. 15

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Perdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.

01.01.02.A18 Scagliatura, screpolaturaDistacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimit à di scollaggi o soluzioni di continuità.

01.01.02.A19 Scollaggi della pellicolaMancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

01.01.02.A20 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

01.01.02.A21 Impiego di materiali non durevoliImpiego di materiali non durevoli nelle fasi manutentive degli elementi.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.01.02.C01 Controllo integrazioni sistemi antifurtoCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo degli automatismi e della loro funzionalità rispetto ai sistemi antifurto (qualora fossero previsti.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli urti; 2) Resistenza alle intrusioni e manomissioni; 3) Riparabilità.

• Ditte specializzate: Serramentista, Elettricista.

01.01.02.C02 Controllo del grado di riciclabilità

Cadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilit à.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.01.02.C03 Controllo impiego di materiali durevoli

Cadenza: quando occorreTipologia: VerificaVerificare che nelle fasi manutentive degli elementi vengano utilizzati componenti caratterizati da una durabilit à elevata.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Impiego di materiali non durevoli.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.01.02.I01 Regolazione controtelaiCadenza: ogni 12 mesiRegolazione del fissaggio dei controtelai alle pareti.

• Ditte specializzate: Serramentista.

01.01.02.I02 Ripristino protezione verniciatura parti in legno

Cadenza: ogni 2 anniRipristino della protezione di verniciatura previa asportazione del vecchio strato per mezzo di carte abrasive leggere ed otturazionecon stucco per legno di eventuali fessurazioni. Applicazione di uno strato impregnante e rinnovo, a pennello, dello strato protettivocon l'impiego di prodotti idonei al tipo di legno.

• Ditte specializzate: Pittore.

01.01.02.I03 Regolazione telai

Cadenza: ogni 12 mesiRegolazione del fissaggio dei telai ai controtelai.

• Ditte specializzate: Serramentista.

Elemento Manutenibile: 01.01.03

Porte in vetro

Unità Tecnologica: 01.01

Manuale di Manutenzione Pag. 16

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Infissi interni

Si tratta di porte in vetro che permettono il passaggio da un ambiente ad un altro, realizzate con vetro tipo satinato e trasparente, o inalternativa vetro colorato trattato e rinforzato per creare oggetti robusti, flessibili, e/o in alternativa vetri stratificati di idonei spessori.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.03.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

01.01.03.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessive temperatura.

01.01.03.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.01.03.A04 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

01.01.03.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile,poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

01.01.03.A06 DistaccoDistacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.

01.01.03.A07 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

01.01.03.A08 FrantumazioneRiduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.

01.01.03.A09 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

01.01.03.A10 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

01.01.03.A11 InfracidamentoDegradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione.

01.01.03.A12 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuit à con o senza distacco tra le parti.

01.01.03.A13 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

01.01.03.A14 Non ortogonalitàLa ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi.

01.01.03.A15 PatinaVariazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a degradazione.

01.01.03.A16 Perdita di lucentezzaOpacizzazione del legno.

01.01.03.A17 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.01.03.A18 Perdita di trasparenzaPerdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.

01.01.03.A19 Scagliatura, screpolaturaDistacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimit à di scollaggi o soluzioni di continuità.

01.01.03.A20 Scollaggi della pellicolaMancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

01.01.03.A21 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

Manuale di Manutenzione Pag. 17

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CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.01.03.C01 Controllo del grado di riciclabilitàCadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilit à.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.01.03.I01 Regolazione controtelaiCadenza: ogni 12 mesiRegolazione del fissaggio dei controtelai alle pareti.

• Ditte specializzate: Serramentista.

01.01.03.I02 Ripristino protezione verniciatura parti in legno

Cadenza: ogni 2 anniRipristino della protezione di verniciatura previa asportazione del vecchio strato per mezzo di carte abrasive leggere ed otturazionecon stucco per legno di eventuali fessurazioni. Applicazione di uno strato impregnante e rinnovo, a pennello, dello strato protettivocon l'impiego di prodotti idonei al tipo di legno.

• Ditte specializzate: Pittore.

01.01.03.I03 Regolazione telai

Cadenza: ogni 12 mesiRegolazione del fissaggio dei telai ai controtelai.

• Ditte specializzate: Serramentista.

Elemento Manutenibile: 01.01.04

Porte scorrevoli a scomparsa singola

Unità Tecnologica: 01.01

Infissi interni

Si tratta di porte che permettono il passaggio da un ambiente ad un altro con controtelaio metallico in lamiera zincata comprensivo dibinario estraibile con rete porta intonaco a maglia fitta e con sistema di aggancio senza saldature. Hanno lamiere di tamponamentobugnate e montante di battuta rinforzato, in legno e metallo a secondo degli spessori delle pareti.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.01.04.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

01.01.04.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessive temperatura.

01.01.04.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.01.04.A04 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

01.01.04.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile,poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

01.01.04.A06 DistaccoDistacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.

Manuale di Manutenzione Pag. 18

Page 99: MANUALE D'USOtrasparenza.mit.gov.it/moduli/downloadFile.php?file=...Manuale d'Uso Pag. 3 Corpo d'Opera: 01 EDILIZIA: PARTIZIONI Rappresentano l'insieme delle unità tecnologiche e

01.01.04.A07 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

01.01.04.A08 FrantumazioneRiduzione della lastra di vetro in frammenti per cause traumatiche.

01.01.04.A09 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

01.01.04.A10 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

01.01.04.A11 InfracidamentoDegradazione che si manifesta con la formazione di masse scure polverulente dovuta ad umidità e alla scarsa ventilazione.

01.01.04.A12 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuit à con o senza distacco tra le parti.

01.01.04.A13 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

01.01.04.A14 Non ortogonalitàLa ortogonalità dei telai mobili rispetto a quelli fissi dovuta generalmente per la mancanza di registrazione periodica dei fissaggi.

01.01.04.A15 PatinaVariazione del colore originario del materiale per alterazione della superficie dei materiali per fenomeni non legati a degradazione.

01.01.04.A16 Perdita di lucentezzaOpacizzazione del legno.

01.01.04.A17 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.01.04.A18 Perdita di trasparenzaPerdita di trasparenza ed aumento della fragilità del vetro a causa dell'azione di agenti esterni.

01.01.04.A19 Scagliatura, screpolaturaDistacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimit à di scollaggi o soluzioni di continuità.

01.01.04.A20 Scollaggi della pellicolaMancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

01.01.04.A21 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.01.04.C01 Controllo del grado di riciclabilitàCadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilit à.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.01.04.I01 Regolazione controtelaiCadenza: ogni 12 mesiRegolazione del fissaggio dei controtelai alle pareti.

• Ditte specializzate: Serramentista.

01.01.04.I02 Ripristino protezione verniciatura parti in legno

Cadenza: ogni 2 anniRipristino della protezione di verniciatura previa asportazione del vecchio strato per mezzo di carte abrasive leggere ed otturazionecon stucco per legno di eventuali fessurazioni. Applicazione di uno strato impregnante e rinnovo, a pennello, dello strato protettivocon l'impiego di prodotti idonei al tipo di legno.

• Ditte specializzate: Pittore.

01.01.04.I03 Regolazione telai

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Cadenza: ogni 12 mesiRegolazione del fissaggio dei telai ai controtelai.

• Ditte specializzate: Serramentista.

Manuale di Manutenzione Pag. 20

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Unità Tecnologica: 01.02

Pareti interne

Insieme degli elementi tecnici verticali del sistema edilizio aventi funzione di dividere, conformare ed articolare gli spazi internidell'organismo edilizio.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.02.R01 (Attitudine al) controllo della condensazione superficialeClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereLe pareti debbono essere realizzate in modo da evitare la formazione di condensazione sulla superficie interna.

Prestazioni:La temperatura superficiale Tsi, presa in considerazione, su tutte le superfici interne delle pareti perimetrali verticali, dovr àrisultare maggiore dei valori di temperatura di rugiada o di condensazione del vapor d'acqua presente nell'aria nelle condizionidi umidità relativa e di temperatura dell'aria interna di progetto per il locale preso in esame.

Livello minimo della prestazione:Per i locali considerati nelle condizioni di progetto, con temperatura dell'aria interna di valore Ti=20 °C ed umidità relativainterna di valore U.R. <= 70 %, la temperatura superficiale interna Tsi riferita alle pareti perimetrali verticali esterne, inconsiderazione di una temperatura esterna pari a quella di progetto, dovrà risultare con valore non inferiore ai 14 °C.

01.02.R02 Assenza di emissioni di sostanze nociveClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaLe pareti non debbono in condizioni normali di esercizio emettere sostanze tossiche, polveri, gas o altri odori fastidiosi per gli utenti.

Prestazioni:I materiali costituenti la parete non devono emettere sostanze nocive a carico degli utenti (in particolare gas, vapori, fibre,polveri, radiazioni, ecc.), né in condizioni normali, né sotto l'azione di temperature elevate, né per impregnazione d'acqua. Nonvi devono essere emissioni di composti chimici organici, come la formaldeide, né la diffusione di fibre di vetro. Durante lacombustione i materiali costituenti la chiusura non devono dar luogo a fumi tossici. E' da evitare inoltre l'uso di prodotti emateriali a base di amianto.

Livello minimo della prestazione:Dovranno essere rispettati i seguenti limiti:- concentrazione limite di formaldeide non superiore a 0,1 p.p.m. (0,15 mg/m3);- per la soglia olfattiva valori non superiori a 0,09 p.p.m. (0,135 mg/m3);- per la soglia di irritazione occhi-naso-gola non superiore 0,66 p.p.m. (1 mg/m3).

01.02.R03 AttrezzabilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàLe pareti debbono consentire l'installazione di arredi e attrezzature.

Prestazioni:Le pareti interne devono essere in grado di sopportare eventuali carichi appesi in modo da consentire l'arredabilit à el'attrezzabilità anche mediante mezzi e dispositivi di fissaggio disposti in vari punti della superficie delle pareti. E' importanteinoltre la conoscenza da parte degli utenti delle zone interessate dal passaggio di condutture e/o impianti ove non praticare forio manomissioni.

Livello minimo della prestazione:I livelli minimi variano in funzione alle diverse tecnologie utilizzate. E' opportuno comunque che si verifichi la stabilit à deimobili appesi, in particolare per le sollecitazioni dal basso verso l'alto a tutela dell'incolumit à dell'utente. Per le altresollecitazioni si devono applicare le norme previste per i mobili.

01.02.R04 Reazione al fuocoClasse di Requisiti: Protezione antincendioClasse di Esigenza: SicurezzaLivello di partecipazione al fuoco dei materiali combustibili costituenti le pareti.

Prestazioni:I materiali di rivestimento delle pareti devono essere di classe non superiore a 1 (uno) come previsto dalla classificazione direazione al fuoco prevista dal D.M. 26.6.1984 ad eccezione di scale e dei passaggi situati all'interno della stessa unit àimmobiliare. Le prestazioni di reazione al fuoco dei materiali devono essere certificate da "marchio di conformit à" con i dati:del nome del produttore; dell'anno di produzione; della classe di reazione al fuoco; dell'omologazione del Ministerodell'Interno. Per altre aree dell'edificio a rischio incendio (autorimesse, depositi di materiali combustibili, centrale termica,ecc.) valgono le specifiche disposizioni normative in vigore per tali attività.

Manuale di Manutenzione Pag. 21

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Livello minimo della prestazione:I livelli minimi vengono valutati attraverso prove distruttive in laboratorio dei materiali, in particolare:- attraverso la prova di non combustibilità (UNI EN ISO 1182);- attraverso la reazione al fuoco dei materiali sospesi che possono essere investiti da una piccola fiamma su entrambe le facce(UNI 8456);- attraverso la reazione al fuoco dei materiali che possono essere investiti da una piccola fiamma solamente su una faccia (UNI8457);- attraverso la reazione al fuoco dei materiali sottoposti all'azione di una fiamma d'innesco in presenza di calore radiante (UNI9174).

01.02.R05 Regolarità delle finitureClasse di Requisiti: VisiviClasse di Esigenza: AspettoLe pareti debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/ocomunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.

Prestazioni:Le superfici delle pareti interne non devono presentare anomalie e/o comunque fessurazioni, screpolature, sbollaturesuperficiali, ecc.. Le tonalità dei colori dovranno essere omogenee e non evidenziare eventuali tracce di ripresa di colore e/ocomunque di ritocchi.

Livello minimo della prestazione:I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarit à; l'assenza di difetti superficiali;l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc..

01.02.R06 Resistenza agli agenti aggressiviClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaLe pareti non debbono subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivi chimici.

Prestazioni:I materiali costituenti i rivestimenti delle pareti non devono deteriorarsi o comunque perdere le prestazioni iniziali in presenzadi agenti chimici presenti negli ambienti. I materiali devono comunque consentire le operazioni di pulizia. I rivestimentiplastici ed i prodotti a base di vernici dovranno essere compatibili chimicamente con la base di supporto.

Livello minimo della prestazione:I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro impiego. Per i rivestimenti in prossimit à di apparecchisanitari, lavabi e lavelli, questi devono avere una resistenza alle macchie secondo i livelli richiesti dalla classe C2 dellaclassificazione UPEC per i rivestimenti da pavimentazione.

01.02.R07 Resistenza agli attacchi biologiciClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaLe pareti a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi) non dovranno subire riduzioni diprestazioni.

Prestazioni:I materiali costituenti le pareti perimetrali e i rivestimenti non devono permettere lo sviluppo di agenti biologici come funghi,larve di insetto, muffe, radici e microrganismi in genere, in modo particolare se impiegati in locali umidi. Devono inoltreresistere all'attacco di eventuali roditori e consentire un'agevole pulizia delle superfici.

Livello minimo della prestazione:I valori minimi di resistenza agli attacchi biologici variano in funzione dei materiali, dei prodotti utilizzati, delle classi dirischio, delle situazioni generali di servizio, dell'esposizione a umidificazione e del tipo di agente biologico. Distribuzionedegli agenti biologici per classi di rischio (UNI EN 335-1):

Classe di rischio 1- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (secco);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: nessuna;- Distribuzione degli agenti biologici: insetti = U, termiti = LeggeClasse di rischio 2- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (rischio di umidificazione);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: occasionale;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = LeggeClasse di rischio 3- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, non al coperto;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: frequente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = LeggeClasse di rischio 4;- Situazione generale di servizio: a contatto con terreno o acqua dolce;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = Legge

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Classe di rischio 5;- Situazione generale di servizio: in acqua salata;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L; organismi marini = U.

U = universalmente presente in EuropaL = localmente presente in Europa(*) il rischio di attacco può essere non significativo a seconda delle particolari situazioni di servizio.

01.02.R08 Resistenza agli urtiClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe pareti debbono essere in grado di sopportare urti (definiti dall'energia cinetica di urti-tipo o convenzionali di corpi duri, come dioggetti scagliati, o molli, come il peso di un corpo che cade) che non debbono compromettere la stabilit à della parete, né provocare ildistacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.

Prestazioni:Le pareti non devono manifestare segni di deterioramento e/o deformazioni permanenti a carico delle finiture (tinteggiatura,rivestimento pellicolare, ecc.) con pericolo di cadute di frammenti di materiale, se sottoposte alle azioni di urti sulla facciaesterna e su quella interna.

Livello minimo della prestazione:Le pareti devono resistere all'azione di urti sulla faccia interna, prodotti secondo le modalit à riportate di seguito checorrispondono a quelle previste dalla norma UNI 9269 P:

- Tipo di prova: Urto con corpo duro;Massa del corpo [Kg] = 0,5;Energia d’urto applicata [J] = 3;Note: - ;- Tipo di prova: Urto con corpo molle di grandi dimensioni;Massa del corpo [Kg] = 50;Energia d’urto applicata [J] = 300;Note: Non necessario, per la faccia esterna, oltre il piano terra;- Tipo di prova: Urto con corpo molle di piccole dimensioni;Massa del corpo [Kg] = 3;Energia d’urto applicata [J] = 60 - 10 - 30;Note: Superficie esterna, al piano terra.

01.02.R09 Resistenza ai carichi sospesiClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe pareti debbono essere in grado di sopportare il peso di carichi appesi minori (ad esempio quadri, insegne, ecc.) o altri di maggioreentità (mensole, arredi, ecc.)

Prestazioni:Le pareti e/o eventuali contropareti, devono essere in grado di garantire la stabilit à ed evitare pericoli a carico dell'utenza perl'azione di carichi sospesi. Inoltre devono essere assicurate tutte le eventuali operazioni di riparazione delle superfici anche nelcaso di rimozione degli elementi di fissaggio.

Livello minimo della prestazione:Le pareti devono essere in grado di garantire la stabilità sotto l'azione di carichi sospesi, in particolare se sottoposte a:- carico eccentrico di almeno 5 N, applicato a 30 cm dalla superficie tramite una mensola;- sforzi di strappo, fino a valori di 100 N, del fissaggio per effetto della trazione eseguita perpendicolare alla superficie dellaparete;- sforzi verticali di flessione del sistema di fissaggio fino a valori di 400 N.

01.02.R10 Resistenza al fuocoClasse di Requisiti: Protezione antincendioClasse di Esigenza: SicurezzaI materiali costituenti le pareti sottoposti all'azione del fuoco non devono subire trasformazioni chimico-fisiche.

Prestazioni:Gli elementi strutturali delle pareti devono presentare una resistenza al fuoco (REI) non inferiore a quello determinabile infunzione del carico d'incendio, secondo le modalità specificate nel D.M. 9.3.2007. Le pareti di aree a rischio specificointeressante l'edificio (depositi di materiali combustibili, autorimesse, centrale termica, locali di vendita, ecc.) dovranno inoltrerispettare le specifiche disposizioni normative vigenti per tali attività.

Livello minimo della prestazione:In particolare gli elementi costruttivi delle pareti interne devono avere la resistenza al fuoco indicata di seguito, espressa intermini di tempo entro i quali essi conservano stabilità, tenuta alla fiamma e ai fumi e isolamento termico:- altezza antincendio [m] da 12 a 32, Classe REI [min.] = 60;- altezza antincendio [m] da oltre 32 a 80, Classe REI [min.] = 90;

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- altezza antincendio [m] oltre 80, Classe REI [min.] = 120.

01.02.R11 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe pareti devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione dipossibili sollecitazioni.

Prestazioni:Le pareti devono essere idonee a contrastare in modo concreto il prodursi di eventuali rotture o deformazioni rilevanti inconseguenza dell'azione di sollecitazioni meccaniche che possono in un certo modo comprometterne la durata e la funzionalit ànel tempo e costituire pericolo per la sicurezza degli utenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovuti al pesoproprio, carichi di esercizio, sollecitazioni sismiche, carichi provocati da dilatazioni termiche, eventuali assestamenti edeformazioni di strutturali.

Livello minimo della prestazione:Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le pareti si rimandacomunque alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.

01.02.R12 Utilizzo di materiali, elementi e componenti a ridotto carico ambientaleClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteI materiali e gli elementi selezionati, durante il ciclo di vita utile dovranno assicurare emissioni ridotte di inquinanti oltre ad unridotto carico energetico.

Prestazioni:La selezione dei materiali da costruzione deve, quindi, essere effettuata tenendo conto delle principali categorie di impattiambientali: eutrofizzazione, cambiamenti climatici, acidificazione, riduzione dello strato di ozono extratmosferico, smogfotochimico, inquinamento del suolo e delle falde acquifere. Tali impatti dipendono dalle caratteristiche dei processi produttivie anche dalla distanza della fonte di approvvigionamento rispetto al cantiere di costruzione del manufatto edilizio, in tale otticaè opportuno privilegiare materiali provenienti da siti di produzione limitrofi al luogo di costruzione, prendendo inconsiderazione anche la tipologia dei mezzi che sono utilizzati in relazione ai processi di trasporto.Inoltre, gli impatti ambientali possono dipendere dalla risorse da cui derivano. Sono da privilegiare quelli derivanti da risorserinnovabili, pur considerando che la scelta di un materiale dipende anche da altri requisiti che possono giustificare soluzionitecnologiche differenti.

Livello minimo della prestazione:I parametri relativi all'utilizzo di materiali ed elementi e componenti a ridotto carico ambientale dovranno rispettare i limitiprevisti dalla normativa vigente

01.02.R13 Utilizzo di materiali, elementi e componenti riciclatiClasse di Requisiti: Gestione dei rifiutiClasse di Esigenza: Salvaguardia ambientePer diminuire la quantità di rifiuti dai prodotti, dovrà essere previsto l'utilizzo di materiali riciclati.

Prestazioni:Nella scelta dei componenti, elementi e materiali, valutare con attenzione quelli che potenzialmente possono essere avviati alriciclo.

Livello minimo della prestazione:Calcolare la percentuale di materiali da avviare ai processi di riciclaggio.Determinare la percentuale in termini di quantità (kg) o di superficie (mq) di materiale impiegato nell’elemento tecnicoin relazione all’unità funzionale assunta.

01.02.R14 Riduzione degli impatti negativi nelle operazioni di manutenzioneClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteAll'interno del piano di manutenzione redatto per l'opera interessata, dovranno essere inserite indicazioni che favoriscano ladiminuzione di impatti sull'ambiente attraverso il minore utilizzo di sostanze tossiche, favorendo la riduzione delle risorse.

Prestazioni:Favorire l’impiego di materiali e componenti caratterizzati da un lungo ciclo di vita e da efficiente manutenibilit à eriutilizzabilità degli stessi. In fase progettuale optare per la composizione dell’edificio dei sub-sistemi, utilizzando tecnologie esoluzioni mirate a facilitare gli interventi di manutenzione e a ridurre la produzione di rifiuti.

Livello minimo della prestazione:Utilizzo di materiali e componenti con basse percentuali di interventi manutentivi.

01.02.R15 Utilizzo di tecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vitaClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambiente

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Utilizzo razionale delle risorse attraverso la selezione di tecniche costruttive che rendano agevole il disassemlaggio alla fine del ciclodi vita

Prestazioni:Nella fase di progettazione fare prevalere la scelta su sistemi costruttivi che facilitano la smontabilit à dei componenti ed isuccessivi processi di demolizione e recupero dei materiali

Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di sistemi costruttivi che facilitano il disassemlaggio allafine del ciclo di vita

01.02.R16 Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse attraverso l'impiego di materiali con una elevata durabilit à.

Prestazioni:Nelle fasi progettuali dell'opera individuare e scegliere elementi e componenti caratterizzati da una durabilit à elevata.

Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di elementi costruttivi caratterizzati da una durabilit àelevata.

01.02.R17 Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo di materiali, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità

Prestazioni:Nelle scelte progettuali di materiali, elementi e componenti si dovrà tener conto del loro grado di riciclabilità in funzionedell’ubicazione del cantiere, del loro ciclo di vita, degli elementi di recupero, ecc.

Livello minimo della prestazione:Calcolare la percentuale di materiali da avviare ai processi di riciclaggio. Determinare la percentuale in termini di quantit à (kg)o di superficie (mq) di materiale impiegato nell’elemento tecnico in relazione all’unità funzionale assunta.

01.02.R18 Demolizione selettivaClasse di Requisiti: Gestione dei rifiutiClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteDemolizione selettiva attraverso la gestione razionale dei rifiuti.

Prestazioni:In fase progettuale selezionare componenti che facilitano le fasi di disassemblaggio e demolizione selettiva, agevolando laseparabilità dei componenti e dei materiali.

Livello minimo della prestazione:Verifica della separabilità dei componenti secondo il principio assenza – presenza per i principali elementi tecnici costituenti ilmanufatto edilizio.

01.02.R19 Certificazione ecologicaClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteI prodotti, elementi, componenti e materiali dovranno essere dotati di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale.

Prestazioni:I prodotti, elementi, componenti e materiali, dovranno presentare almeno una delle tipologie ambientali riportate:- TIPO I: Etichette ecologiche volontarie basate su un sistema multicriteria che considera l ’intero ciclo di vita del prodotto,sottoposte a certificazione esterna da parte di un ente indipendente (tra queste rientra, ad esempio, il marchio europeo di qualit àecologica ECOLABEL). (ISO 14024);- TIPO II: Etichette ecologiche che riportano auto-dichiarazioni ambientali da parte di produttori, importatori o distributori diprodotti, senza che vi sia l’intervento di un organismo indipendente di certificazione (tra le quali: ”Riciclabile”,“Compostabile”, ecc.). (ISO 14021);- TIPO III: Etichette ecologiche che riportano dichiarazioni basate su parametri stabiliti e che contengono una quantificazionedegli impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto calcolato attraverso un sistema LCA. Sono sottoposte a uncontrollo indipendente e presentate in forma chiara e confrontabile. Tra di esse rientrano, ad esempio, le “DichiarazioniAmbientali di Prodotto”. (ISO 14025).

Livello minimo della prestazione:

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Possesso di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale dei prodotti impiegati.

01.02.R20 DematerializzazioneClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteIl prodotto, attraverso la riduzione dell'intensità del materiale ed energetica per unità di prodotto, dovrà contenere dimensioni,spessore e peso.

Prestazioni:Nella fase di produzione dovranno essere impiegate minori quantità di risorse energetiche e materiali.

Livello minimo della prestazione:Garantendo i livelli prestazionali dei prodotti, dovranno essere utilizzate minori quantità di risorse energetiche e materiali.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.02.01 Pareti in blocchi forati vibrocompressi da intonaco ° 01.02.02 Tramezzi in blocchi di calcestruzzo vibrocompresso ° 01.02.03 Tramezzi in blocchi in conglomerato cellulare ° 01.02.04 Tramezzi in laterizio

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Elemento Manutenibile: 01.02.01

Pareti in blocchi forati vibrocompressi da intonaco

Unità Tecnologica: 01.02

Pareti interne

Si tratta di pareti realizzate con blocchi in calcestruzzo alleggerito, per la realizzazione di pareti interne e/o di tamponamento per edificicivili o industriali.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.02.01.R01 Resistenza meccanica per tramezzi in laterizioClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe pareti devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione dipossibili sollecitazioni.

Prestazioni:Le pareti devono essere idonee a contrastare in modo concreto il prodursi di eventuali rotture o deformazioni rilevanti inconseguenza dell'azione di sollecitazioni meccaniche che possono in un certo modo comprometterne la durata e la funzionalit ànel tempo e costituire pericolo per la sicurezza degli utenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovuti al pesoproprio, carichi di esercizio, sollecitazioni sismiche, carichi provocati da dilatazioni termiche, eventuali assestamenti edeformazioni di strutturali.

Livello minimo della prestazione:La resistenza caratteristica a compressione, riferita alla sezione netta delle pareti e delle costolature deve risultare non minoredi:- 30 N/mm2 nella direzione dei fori;- 15 N/mm2 nella direzione trasversale ai fori;per i blocchi di cui alla categoria a2), e di:- 15 N/mm2 nella direzione dei fori;- 5 N/mm2 nella direzione trasversale ai fori; per i blocchi di cui alla categoria a1).La resistenza caratteristica a trazione per flessione dovrà essere non minore di:- 10 N/mm2 per i blocchi di tipo a2);- 7 N/mm2 per i blocchi di tipo a1).Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le pareti interne si rimandacomunque alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.01.A01 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie

01.02.01.A02 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.02.01.A03 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.02.01.A04 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.02.01.A05 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.02.01.A06 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.02.01.A07 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.02.01.A08 Macchie

Manuale di Manutenzione Pag. 27

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Imbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.02.01.A09 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.02.01.A10 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.02.01.A11 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.02.01.A12 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

01.02.01.A13 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.

01.02.01.A14 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

01.02.01.A15 Assenza di etichettatura ecologicaImpiego di prodotti nelle fasi manutentive privi di etichettatura ecologica.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.01.C01 Controllo del grado di riciclabilitàCadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilit à.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.02.01.C02 Verifica etichettatura ecologica

Cadenza: quando occorreTipologia: VerificaVerificare che i prodotti utilizzati nelle fasi manutentive siano dotati di etichetatura ecologica.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Assenza di etichettatura ecologica.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.01.I01 RiparazioneCadenza: quando occorreRiparazione di eventuali fessurazioni o crepe mediante la chiusura delle stesse con malta. Riparazione e rifacimento dei rivestimenti.

• Ditte specializzate: Muratore.

Elemento Manutenibile: 01.02.02

Tramezzi in blocchi di calcestruzzo vibrocompresso

Unità Tecnologica: 01.02

Pareti interne

Si tratta di tramezzi realizzati con blocchi in calcestruzzo costituiti da un impasto di cemento, aggregati, acqua e materiali porosi chepossono contenere miscele e aggiunte di pigmenti colorati incorporati e/o applicati nella fase di fabbricazione dei blocchi. L’impasto cosìottenuto viene compresso in apposite forme e lasciato ad asciugare fino a che, persa l’acqua d’impasto, non raggiunge il giustoindurimento. Il peso e la densità dei blocchi varia a seconda dei materiali che compongono l’impasto. Sono disponibili sul mercatoprodotti con geometria e dimensioni diverse.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

Manuale di Manutenzione Pag. 28

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01.02.02.R01 Resistenza meccanica per tramezzi in laterizioClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe pareti devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione dipossibili sollecitazioni.

Prestazioni:Le pareti devono essere idonee a contrastare in modo concreto il prodursi di eventuali rotture o deformazioni rilevanti inconseguenza dell'azione di sollecitazioni meccaniche che possono in un certo modo comprometterne la durata e la funzionalit ànel tempo e costituire pericolo per la sicurezza degli utenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovuti al pesoproprio, carichi di esercizio, sollecitazioni sismiche, carichi provocati da dilatazioni termiche, eventuali assestamenti edeformazioni di strutturali.

Livello minimo della prestazione:La resistenza caratteristica a compressione, riferita alla sezione netta delle pareti e delle costolature deve risultare non minoredi:- 30 N/mm2 nella direzione dei fori;- 15 N/mm2 nella direzione trasversale ai fori;per i blocchi di cui alla categoria a2), e di:- 15 N/mm2 nella direzione dei fori;- 5 N/mm2 nella direzione trasversale ai fori; per i blocchi di cui alla categoria a1).La resistenza caratteristica a trazione per flessione dovrà essere non minore di:- 10 N/mm2 per i blocchi di tipo a2);- 7 N/mm2 per i blocchi di tipo a1).Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le pareti interne si rimandacomunque alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.02.A01 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie

01.02.02.A02 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.02.02.A03 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.02.02.A04 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.02.02.A05 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.02.02.A06 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.02.02.A07 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.02.02.A08 MacchieImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.02.02.A09 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.02.02.A10 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.02.02.A11 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.02.02.A12 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

01.02.02.A13 Scheggiature

Manuale di Manutenzione Pag. 29

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Distacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.

01.02.02.A14 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.02.02.A15 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

01.02.02.A16 Assenza di etichettatura ecologicaImpiego di prodotti nelle fasi manutentive privi di etichettatura ecologica.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.02.C01 Controllo del grado di riciclabilitàCadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilit à.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.02.02.C02 Verifica etichettatura ecologica

Cadenza: quando occorreTipologia: VerificaVerificare che i prodotti utilizzati nelle fasi manutentive siano dotati di etichetatura ecologica.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Assenza di etichettatura ecologica.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.02.I01 RiparazioneCadenza: quando occorreRiparazione di eventuali fessurazioni o crepe mediante la chiusura delle stesse con malta. Riparazione e rifacimento dei rivestimenti.

• Ditte specializzate: Muratore.

Elemento Manutenibile: 01.02.03

Tramezzi in blocchi in conglomerato cellulare

Unità Tecnologica: 01.02

Pareti interne

Si tratta di tramezzi realizzati con blocchi monolitici in calcestruzzo cellulare aerato autoclavato composti i genere da un impasto disabbia, cemento, calce, polvere di alluminio ed acqua che viene lievitato e maturato in autoclave a pressione di vapore. La strutturaisotropa, porosa a cellule chiuse gli conferiscono caratteristiche di leggerezza, d’isolamento termico ed acustico, ecc..

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.03.A01 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie

01.02.03.A02 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.02.03.A03 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.02.03.A04 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.02.03.A05 Erosione superficiale

Manuale di Manutenzione Pag. 30

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Asportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.02.03.A06 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.02.03.A07 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.02.03.A08 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.02.03.A09 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.02.03.A10 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.02.03.A11 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.02.03.A12 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

01.02.03.A13 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.

01.02.03.A14 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

01.02.03.A15 Assenza di etichettatura ecologicaImpiego di prodotti nelle fasi manutentive privi di etichettatura ecologica.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.03.C01 Controllo del grado di riciclabilitàCadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilit à.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.02.03.C02 Verifica etichettatura ecologica

Cadenza: quando occorreTipologia: VerificaVerificare che i prodotti utilizzati nelle fasi manutentive siano dotati di etichetatura ecologica.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Assenza di etichettatura ecologica.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.03.I01 RiparazioneCadenza: quando occorreRiparazione di eventuali fessurazioni o crepe mediante la chiusura delle stesse con malta. Riparazione e rifacimento dei rivestimenti.

• Ditte specializzate: Muratore.

Elemento Manutenibile: 01.02.04

Tramezzi in laterizio

Unità Tecnologica: 01.02

Manuale di Manutenzione Pag. 31

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Pareti interne

Si tratta di pareti costituenti le partizioni interne verticali, realizzate mediante elementi forati di laterizio di spessore variabile ( 8-12 cm)legati con malta idraulica per muratura con giunti con andamento regolare con uno spessore di circa 6 mm. Le murature sono eseguitecon elementi interi, posati a livello, e con giunti sfalsati rispetto ai sottostanti.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

01.02.04.R01 Resistenza meccanica per tramezzi in laterizioClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe pareti devono contrastare in modo efficace la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causate dall'azione dipossibili sollecitazioni.

Prestazioni:Le pareti devono essere idonee a contrastare in modo concreto il prodursi di eventuali rotture o deformazioni rilevanti inconseguenza dell'azione di sollecitazioni meccaniche che possono in un certo modo comprometterne la durata e la funzionalit ànel tempo e costituire pericolo per la sicurezza degli utenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovuti al pesoproprio, carichi di esercizio, sollecitazioni sismiche, carichi provocati da dilatazioni termiche, eventuali assestamenti edeformazioni di strutturali.

Livello minimo della prestazione:La resistenza caratteristica a compressione, riferita alla sezione netta delle pareti e delle costolature deve risultare non minoredi:- 30 N/mm2 nella direzione dei fori;- 15 N/mm2 nella direzione trasversale ai fori;per i blocchi di cui alla categoria a2), e di:- 15 N/mm2 nella direzione dei fori;- 5 N/mm2 nella direzione trasversale ai fori; per i blocchi di cui alla categoria a1).La resistenza caratteristica a trazione per flessione dovrà essere non minore di:- 10 N/mm2 per i blocchi di tipo a2);- 7 N/mm2 per i blocchi di tipo a1).Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti le pareti interne si rimandacomunque alle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.02.04.A01 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie

01.02.04.A02 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.02.04.A03 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.02.04.A04 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.02.04.A05 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.02.04.A06 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.02.04.A07 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.02.04.A08 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.02.04.A09 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.02.04.A10 Penetrazione di umidità

Manuale di Manutenzione Pag. 32

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Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.02.04.A11 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.02.04.A12 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

01.02.04.A13 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.

01.02.04.A14 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

01.02.04.A15 Assenza di etichettatura ecologicaImpiego di prodotti nelle fasi manutentive privi di etichettatura ecologica.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.04.C01 Controllo del grado di riciclabilitàCadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilit à.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.02.04.C02 Verifica etichettatura ecologica

Cadenza: quando occorreTipologia: VerificaVerificare che i prodotti utilizzati nelle fasi manutentive siano dotati di etichetatura ecologica.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Assenza di etichettatura ecologica.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.02.04.I01 RiparazioneCadenza: quando occorreRiparazione di eventuali fessurazioni o crepe mediante la chiusura delle stesse con malta. Riparazione e rifacimento dei rivestimenti.

• Ditte specializzate: Muratore.

Manuale di Manutenzione Pag. 33

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Unità Tecnologica: 01.03

Pavimentazioni interne

Le pavimentazioni fanno parte delle partizioni interne orizzontali e ne costituiscono l'ultimo strato funzionale. In base alla morfologia delrivestimento possono suddividersi in continue (se non sono nel loro complesso determinabili sia morfologicamente chedimensionalmente) e discontinue (quelle costituite da elementi con dimensioni e morfologia ben precise). La loro funzione, oltre a quellaprotettiva, è quella di permettere il transito ai fruitori dell'organismo edilizio e la relativa resistenza ai carichi. Importante è che lasuperficie finale dovrà risultare perfettamente piana con tolleranze diverse a secondo del tipo di rivestimento e della destinazione d'usodegli ambienti. Gli spessori variano in funzione al traffico previsto in superficie. La scelta degli elementi, il materiale, la posa, il giunto, lefughe, gli spessori, l'isolamento, le malte, i collanti, gli impasti ed i fissaggi variano in funzione degli ambienti e del loro impiego. Lepavimentazioni interne possono essere di tipo:- cementizio;- lapideo;- resinoso;- resiliente;- tessile;- ceramico;- lapideo di cava;- lapideo in conglomerato;- ligneo.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.03.R01 (Attitudine al) controllo della condensazione superficialeClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereLe pavimentazioni devono essere realizzate in modo da evitare la formazione di condensazione sulla superficie interna.

Prestazioni:La temperatura superficiale Tsi deve risultare, su tutte le superfici interne di pavimentazioni, superiore alla temperatura dirugiada o temperatura di condensazione del vapor d'acqua presente nell'aria in condizioni di umidit à relativa e temperaturadell'aria interna di progetto per il locale in esame.

Livello minimo della prestazione:Per i locali riscaldati (temperatura dell'aria interna Ti=20°C e umidità relativa interna U.R. <= 70%) la temperatura superficialeinterna Tsi delle pavimentazioni deve risultare sempre non inferiore a 14°C, in corrispondenza di una temperatura esterna paria quella di progetto.

01.03.R02 Assenza di emissioni di sostanze nociveClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaI rivestimenti non debbono in condizioni normali di esercizio emettere sostanze tossiche, polveri, gas o altri odori fastidiosi per gliutenti.

Prestazioni:I materiali costituenti le pavimentazioni non devono emettere sostanze nocive per gli utenti (gas, vapori, fibre, polveri,radiazioni nocive etc.), sia in condizioni normali che sotto l'azione dell'ambiente (temperatura, tasso di umidit à, raggiultravioletti, ecc.). In particolare deve essere assente l'emissione di composti chimici organici, quali la formaldeide, nonch é ladiffusione di fibre di vetro.

Livello minimo della prestazione:Dovranno essere rispettati i seguenti limiti:- concentrazione limite di formaldeide non superiore a 0,1 p.p.m. (0,15 mg/m3);- per la soglia olfattiva valori non superiori a 0,09 p.p.m. (0,135 mg/m3);- per la soglia di irritazione occhi-naso-gola non superiore 0,66 p.p.m. (1 mg/m3).

01.03.R03 Reazione al fuocoClasse di Requisiti: Protezione antincendioClasse di Esigenza: SicurezzaLivello di partecipazione al fuoco dei materiali combustibili costituenti le pavimentazioni.

Prestazioni:I materiali di rivestimento devono essere di classe non superiore a 1 (uno) secondo la classificazione di reazione al fuocoprevista dal D.M. 03.07.2001. Le proprietà di reazione al fuoco dei materiali devono essere documentate mediante "marchio diconformità".

Livello minimo della prestazione:Negli atri, nei corridoi, nei disimpegni, nelle scale, nelle rampe, nei passaggi in genere, è consentito l'impiego dei materiali diclasse 1 in ragione del 50% massimo della loro superficie totale (pavimento + pareti + soffitto + proiezioni orizzontali dellescale). Per le restanti parti debbono essere impiegati materiali di classe 0; in tutti gli altri ambienti è consentito che lepavimentazioni compresi i relativi rivestimenti siano di classe 2 e che gli altri materiali di rivestimento siano di classe 1;

Manuale di Manutenzione Pag. 34

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oppure di classe 2 se in presenza di impianti di spegnimento automatico asserviti ad impianti di rivelazione incendi.

01.03.R04 Regolarità delle finitureClasse di Requisiti: VisiviClasse di Esigenza: AspettoLe pavimentazioni debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/ocomunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.

Prestazioni:Le superfici delle pavimentazioni non devono presentare fessurazioni a vista, né screpolature o sbollature superficiali. Lecoloriture devono essere omogenee e non presentare tracce di ripresa di colore, che per altro saranno tollerate solamente sugrandi superfici. Nel caso di rivestimenti ceramici valgono le specifiche relative alle caratteristiche dimensionali e di aspetto dicui alla norma UNI EN ISO 10545-2.

Livello minimo della prestazione:I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarit à; l'assenza di difetti superficiali;l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc..

01.03.R05 Resistenza agli attacchi biologiciClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaI rivestimenti a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi) non dovranno subire riduzioni diprestazioni.

Prestazioni:I materiali costituenti i rivestimenti non devono permettere lo sviluppo dei funghi, larve di insetto, muffe, radici emicrorganismi in genere, anche quando impiegati in locali umidi. In ogni caso non devono deteriorarsi sotto l'attacco deisuddetti agenti biologici, resistere all'attacco di eventuali roditori e consentire un'agevole pulizia delle superfici.

Livello minimo della prestazione:I valori minimi di resistenza agli attacchi biologici variano in funzione dei materiali, dei prodotti utilizzati, delle classi dirischio, delle situazioni generali di servizio, dell'esposizione a umidificazione e del tipo di agente biologico.

01.03.R06 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLo strato portante e quello di finitura dei giunti devono essere in grado di resistere alle sollecitazioni ed ai carichi che si manifestanodurante il ciclo di vita.

Prestazioni:Lo strato portante e quello di finitura dei giunti devono essere realizzati con materiali idonei a garantire sicurezza e stabilit àagli utenti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere garantiti i valori dei sovraccarichi previsti per i solai dove sono installati i giunti.

01.03.R07 Utilizzo di materiali, elementi e componenti a ridotto carico ambientaleClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteI materiali e gli elementi selezionati, durante il ciclo di vita utile dovranno assicurare emissioni ridotte di inquinanti oltre ad unridotto carico energetico.

Prestazioni:La selezione dei materiali da costruzione deve, quindi, essere effettuata tenendo conto delle principali categorie di impattiambientali: eutrofizzazione, cambiamenti climatici, acidificazione, riduzione dello strato di ozono extratmosferico, smogfotochimico, inquinamento del suolo e delle falde acquifere. Tali impatti dipendono dalle caratteristiche dei processi produttivie anche dalla distanza della fonte di approvvigionamento rispetto al cantiere di costruzione del manufatto edilizio, in tale otticaè opportuno privilegiare materiali provenienti da siti di produzione limitrofi al luogo di costruzione, prendendo inconsiderazione anche la tipologia dei mezzi che sono utilizzati in relazione ai processi di trasporto.Inoltre, gli impatti ambientali possono dipendere dalla risorse da cui derivano. Sono da privilegiare quelli derivanti da risorserinnovabili, pur considerando che la scelta di un materiale dipende anche da altri requisiti che possono giustificare soluzionitecnologiche differenti.

Livello minimo della prestazione:I parametri relativi all'utilizzo di materiali ed elementi e componenti a ridotto carico ambientale dovranno rispettare i limitiprevisti dalla normativa vigente

01.03.R08 Utilizzo di materiali, elementi e componenti riciclatiClasse di Requisiti: Gestione dei rifiutiClasse di Esigenza: Salvaguardia ambientePer diminuire la quantità di rifiuti dai prodotti, dovrà essere previsto l'utilizzo di materiali riciclati.

Prestazioni:

Manuale di Manutenzione Pag. 35

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Nella scelta dei componenti, elementi e materiali, valutare con attenzione quelli che potenzialmente possono essere avviati alriciclo.

Livello minimo della prestazione:Calcolare la percentuale di materiali da avviare ai processi di riciclaggio.Determinare la percentuale in termini di quantità (kg) o di superficie (mq) di materiale impiegato nell’elemento tecnicoin relazione all’unità funzionale assunta.

01.03.R09 Riduzione degli impatti negativi nelle operazioni di manutenzioneClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteAll'interno del piano di manutenzione redatto per l'opera interessata, dovranno essere inserite indicazioni che favoriscano ladiminuzione di impatti sull'ambiente attraverso il minore utilizzo di sostanze tossiche, favorendo la riduzione delle risorse.

Prestazioni:Favorire l’impiego di materiali e componenti caratterizzati da un lungo ciclo di vita e da efficiente manutenibilit à eriutilizzabilità degli stessi. In fase progettuale optare per la composizione dell’edificio dei sub-sistemi, utilizzando tecnologie esoluzioni mirate a facilitare gli interventi di manutenzione e a ridurre la produzione di rifiuti.

Livello minimo della prestazione:Utilizzo di materiali e componenti con basse percentuali di interventi manutentivi.

01.03.R10 Gestione ecocompatibile dei rifiutiClasse di Requisiti: Gestione dei rifiutiClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteI materiali, elementi e componenti utilizzati dovranno essere considerati nel piano di gestione di fine vita per il successivo recupero etrattamento nel processo edilizio.

Prestazioni:Nella gestione del piano di fine vita si dovrà tener conto di tutte le fasi concernenti la demolizione dei vari elementi, secondouno schema dettagliato e pianificato, anche in considerazione dei benefici derivanti dal recupero degli stessi.

Livello minimo della prestazione:Il piano di gestione di fine vita, a secondo degli elementi e materiali contemplati, dovr à riportare le tipologie di recupero etrattamento secondo i parametri vigenti.

01.03.R11 Valutazione separabilità dei componentiClasse di Requisiti: Gestione dei rifiutiClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteGestione razionale dei rifiuti attraverso la valutazione separabilità dei componenti.

Prestazioni:In fase progettuale selezionare componenti che facilitano le fasi di disassemblaggio e demolizione selettiva, agevolando laseparabilità dei componenti e dei materiali.

Livello minimo della prestazione:Verifica della separabilità dei componenti secondo il principio assenza – presenza per i principali elementi tecnici costituenti ilmanufatto edilizio.

01.03.R12 Riduzione dei rifiuti da manutenzioneClasse di Requisiti: Gestione dei rifiutiClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteRiduzione e gestione eco-compatibile dei rifiuti derivanti dalle attività di manutenzione.

Prestazioni:Favorire l’impiego di materiali e componenti caratterizzati da un lungo ciclo di vita e da efficiente manutenibilit à eriutilizzabilità degli stessi. In fase progettuale optare per la composizione dell’edificio dei sub-sistemi, utilizzando tecnologie esoluzioni mirate a facilitare gli interventi di manutenzione e a ridurre la produzione di rifiuti.

Livello minimo della prestazione:Utilizzo di materiali e componenti con basse percentuali di interventi manutentivi.

01.03.R13 Certificazione ecologicaClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteI prodotti, elementi, componenti e materiali dovranno essere dotati di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale.

Prestazioni:I prodotti, elementi, componenti e materiali, dovranno presentare almeno una delle tipologie ambientali riportate:- TIPO I: Etichette ecologiche volontarie basate su un sistema multicriteria che considera l ’intero ciclo di vita del prodotto,sottoposte a certificazione esterna da parte di un ente indipendente (tra queste rientra, ad esempio, il marchio europeo di qualit à

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ecologica ECOLABEL). (ISO 14024);- TIPO II: Etichette ecologiche che riportano auto-dichiarazioni ambientali da parte di produttori, importatori o distributori diprodotti, senza che vi sia l’intervento di un organismo indipendente di certificazione (tra le quali: ”Riciclabile”,“Compostabile”, ecc.). (ISO 14021);- TIPO III: Etichette ecologiche che riportano dichiarazioni basate su parametri stabiliti e che contengono una quantificazionedegli impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto calcolato attraverso un sistema LCA. Sono sottoposte a uncontrollo indipendente e presentate in forma chiara e confrontabile. Tra di esse rientrano, ad esempio, le “DichiarazioniAmbientali di Prodotto”. (ISO 14025).

Livello minimo della prestazione:Possesso di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale dei prodotti impiegati.

01.03.R14 Materiali a ridotte emissioni tossiche / nociveClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaDurante il ciclo di vita, utilizzare elementi, componenti e materiali caratterizzati da ridotti livelli di rischio tossicologico per gliutenti e di rischio ambientale per l’ecosistema.

Prestazioni:Dovranno essere rilasciate, durante il ciclo di vita, quantità minime di emissioni tossiche secondo le seguenti emissioni:- polveri- VOC- POP- metalli pesanti- sostanze tossiche in caso d’incendio- sostanze pericolose- missione di sostanze radioattive

Livello minimo della prestazione:Quantità di emissioni rilasciate durante la vita utile del prodotto per unità di massa del prodotto (Kgsost/Kg).

01.03.R15 Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo di materiali, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità

Prestazioni:Nelle scelte progettuali di materiali, elementi e componenti si dovrà tener conto del loro grado di riciclabilità in funzionedell’ubicazione del cantiere, del loro ciclo di vita, degli elementi di recupero, ecc.

Livello minimo della prestazione:Calcolare la percentuale di materiali da avviare ai processi di riciclaggio. Determinare la percentuale in termini di quantit à (kg)o di superficie (mq) di materiale impiegato nell’elemento tecnico in relazione all’unità funzionale assunta.

01.03.R16 Utilizzo di tecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vitaClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse attraverso la selezione di tecniche costruttive che rendano agevole il disassemlaggio alla fine del ciclodi vita

Prestazioni:Nella fase di progettazione fare prevalere la scelta su sistemi costruttivi che facilitano la smontabilit à dei componenti ed isuccessivi processi di demolizione e recupero dei materiali

Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di sistemi costruttivi che facilitano il disassemlaggio allafine del ciclo di vita

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.03.01 Battiscopa ° 01.03.02 Rivestimenti in gres porcellanato

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Elemento Manutenibile: 01.03.01

Battiscopa

Unità Tecnologica: 01.03

Pavimentazioni interne

I battiscopa rappresentano elementi di rivestimento che vanno a coprire la parte inferiore di una parete interna di un ambiente, inparticolare nella zona del giunto, compresa tra la superficie della parete ed il pavimento, proteggendola da eventuali operazioni dipulizia.Essi hanno la funzione di:- giunzione, ossia di coprire il bordo irregolare situato tra la giunzione della pavimentazione ed il muro- protettiva, ossia di protegge la parete da azioni esterne (contatto di arredi con le pareti, contatto con attrezzature per pulizie, ecc..)- decorativa.Possono essere realizzati con materiali e dimensioni diverse (acciao, alluminio, legno, ceramica, cotto, PVC, ecc.).

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.03.01.A01 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

01.03.01.A02 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.03.01.A03 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.03.01.A04 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.03.01.A05 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.03.01.A06 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.03.01.A07 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.03.01.A08 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.03.01.A09 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.03.01.A10 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.03.01.A11 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.03.01.A12 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.03.01.A13 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

01.03.01.A14 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.03.01.C01 Controllo del grado di riciclabilità

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Cadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilit à.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.03.01.I01 Pulizia delle superficiCadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco superficiale mediante lavaggio, ed eventualmente spazzolatura, degli elementi con detergenti adattial tipo di rivestimento.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.03.01.I02 Sostituzione degli elementi degradati

Cadenza: quando occorreSostituzione degli elementi usurati, rotti, sollevati o scollati con altri analoghi previa preparazione del sottostante piano di posa.Ripristino delle sigillature deteriorate mediante rimozione delle vecchie e sostituzione con sigillanti idonei.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Elemento Manutenibile: 01.03.02

Rivestimenti in gres porcellanato

Unità Tecnologica: 01.03

Pavimentazioni interne

I rivestimenti in gres porcellanato vengono ottenuti da impasti di argille naturali greificanti, opportunamente corrette con fondenti esmagranti (argille artificiali). Adatto per pavimenti e rivestimenti, sia in interni sia in esterni, è impermeabile, compatto, duro, opaco,dotato di alta inerzia chimica, antigelivo, resistente alla rottura, all'abrasione, alla compressione (sino a 200-300 N/mM2),ai carichi e alfuoco. Il grès porcellanato è disponibile in un'ampia e articolata gamma di formati.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.03.02.A01 Alterazione cromaticaVariazione di uno o più parametri che definiscono il colore.

01.03.02.A02 Degrado sigillanteDistacco e perdita di elasticità dei materiali utilizzati per le sigillature impermeabilizzanti e dei giunti.

01.03.02.A03 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.03.02.A04 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.03.02.A05 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.03.02.A06 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.03.02.A07 FessurazioniPresenza di discontinuità nel materiale con distacchi macroscopici delle parti.

01.03.02.A08 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.03.02.A09 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

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01.03.02.A10 Perdita di elementiPerdita di elementi e parti del rivestimento.

01.03.02.A11 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli delle lastre.

01.03.02.A12 Sollevamento e distacco dal supportoSollevamento e distacco dal supporto di uno o più elementi della pavimentazione.

01.03.02.A13 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

01.03.02.A14 Assenza di etichettatura ecologicaImpiego di prodotti nelle fasi manutentive privi di etichettatura ecologica.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.03.02.C01 Controllo del grado di riciclabilitàCadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilit à.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.03.02.C02 Verifica etichettatura ecologica

Cadenza: quando occorreTipologia: VerificaVerificare che i prodotti utilizzati nelle fasi manutentive siano dotati di etichetatura ecologica.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Assenza di etichettatura ecologica.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.03.02.I01 Pulizia delle superficiCadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco superficiale mediante lavaggio, ed eventualmente spazzolatura, degli elementi con detergenti adattial tipo di rivestimento.

• Ditte specializzate: Generico.

01.03.02.I02 Pulizia e reintegro giunti

Cadenza: quando occorrePulizia dei giunti mediante spazzolatura manuale. Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura.

• Ditte specializzate: Pavimentista (Ceramiche), Muratore.

01.03.02.I03 Sostituzione degli elementi degradati

Cadenza: quando occorreSostituzione degli elementi usurati, rotti, sollevati o scollati con altri analoghi previa preparazione del sottostante piano di posa.Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura.

• Ditte specializzate: Pavimentista (Ceramiche).

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Unità Tecnologica: 01.04

Controsoffitti

I controsoffitti sono sistemi di finiture tecniche in elementi modulari leggeri. Essi possono essere direttamente fissati al solaio o appesiad esso tramite elementi di sostegno. Essi hanno inoltre la funzione di controllare la definizione morfologica degli ambienti attraverso lapossibilità di progettare altezze e volumi e talvolta di nascondere la distribuzione di impianti tecnologici nonché da contribuireall'isolamento acustico degli ambienti. Gli strati funzionali dei controsoffitti possono essere composti da vari elementi i materiali diversiquali:- pannelli (fibra, fibra a matrice cementizia, fibra minerale ceramizzato, fibra rinforzato, gesso, gesso fibrorinforzato, gesso rivestito,profilati in lamierino d'acciaio, stampati in alluminio, legno, PVC);- doghe (PVC, altre materie plastiche, profilati in lamierino d'acciaio, profilati in lamierino di alluminio);- lamellari (PVC, altre materie plastiche, profilati in lamierino d'acciaio, profilati in lamierino di alluminio, lastre metalliche);- grigliati (elementi di acciaio, elementi di alluminio, elementi di legno, stampati di resine plastiche e simili);- cassettoni (legno). Inoltre essi possono essere chiusi non ispezionabili, chiusi ispezionabili e aperti.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.04.R01 Isolamento acusticoClasse di Requisiti: AcusticiClasse di Esigenza: BenessereI controsoffitti dovranno contribuire a fornire una adeguata resistenza al passaggio dei rumori.

Prestazioni:La prestazione di isolamento acustico si può ottenere attraverso la prova di laboratorio del loro potere fonoisolante. L'esitodella prova può essere sinteticamente espresso attraverso l'indice di valutazione del potere fonoisolante [dB(A)] e/o ilcoefficiente di fonoassorbenza alfa.

Livello minimo della prestazione:E' possibile assegnare ad un certo solaio finito il requisito di isolamento acustico attraverso l'indice di valutazione del poterefonoisolante calcolato di volta in volta in laboratorio:- potere fonoisolante 25-30 dB(A);- potere fonoassorbente 0,60-0,80 (per frequenze tra i 500 e 1000 Hz).

01.04.R02 Isolamento termicoClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereI controsoffitti in particolari circostanze potranno assicurare un'opportuna resistenza al passaggio del calore in funzione dellecondizioni climatiche.

Prestazioni:Le prestazioni relative all'isolamento termico dei controsoffitti variano in funzione del tipo di chiusura (solaio, paretiperimetrali, pareti interne, ecc.) e dei materiali impiegati. I controsoffitti comunque possono contribuire al contenimento delledispersioni di calore degli ambienti nei limiti previsti dalle leggi e dalle normative vigenti.

Livello minimo della prestazione:Le prestazioni relative all'isolamento termico dei controsoffitti variano, oltre che dalle condizioni ambientali, in funzione deitipi di rivestimenti, e degli spessori dei materiali. Si prendono in considerazione tipi di controsoffitti con una resistenza termicache varia da 0,50 - a 1,55 m2 K/W.

01.04.R03 IspezionabilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàI controsoffitti dovranno consentire (in particolare per i tipi chiusi ispezionabili e aperti) la loro ispezionabilit à e l'accesso agliimpianti ove previsti.

Prestazioni:L'ispezionabilità per i controsoffitti diventa indispensabile per quelli realizzati nella separazione degli impianti tecnici dagliambienti. La possibilità dell'accesso al vano tecnico per le operazioni di installazione e manutenzione e/o la possibilit à di poteradeguare, alle mutevoli esigenze dell'utente finale, gli impianti.

Livello minimo della prestazione:I controsoffitti dovranno essere ispezionabili, almeno in parte, nella misura min del 10% della superficie utilizzata. Inparticolare essere sempre ispezionabili lungo gli attraversamenti di impianti tecnologici.

01.04.R04 Reazione al fuocoClasse di Requisiti: Protezione antincendioClasse di Esigenza: SicurezzaLivello di partecipazione al fuoco dei materiali combustibili costituenti i controsoffitti.

Prestazioni:Le proprietà di reazione al fuoco dei materiali devono essere documentate mediante "marchio di conformità" riportante: nome

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del produttore; anno di produzione; classe di reazione al fuoco; omologazione del Ministero dell'Interno o "dichiarazione diconformità" riferita al documento in cui il produttore attesta la conformità del materiale in riferimento alle prescrizione dilegge.

Livello minimo della prestazione:I livelli prestazionali sono stabiliti da prove di laboratorio disciplinate dalle normative vigenti.

01.04.R05 Regolarità delle finitureClasse di Requisiti: VisiviClasse di Esigenza: AspettoI controsoffitti devono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti ( alterazione cromatica, non planarit à, macchie, ecc.) e/ocomunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.

Prestazioni:Le superfici dei controsoffitti non devono presentare alterazione cromatica, non planarità, macchie a vista, né screpolature osbollature superficiali. Le coloriture devono essere omogenee e non presentare tracce di ripresa di colore, che per altro sarannotollerate solamente su grandi superfici.

Livello minimo della prestazione:Sono ammessi piccoli difetti entro il 5% della superficie controsoffittata.

01.04.R06 Resistenza al fuocoClasse di Requisiti: Protezione antincendioClasse di Esigenza: SicurezzaI materiali costituenti i controsoffitti, sottoposti all'azione del fuoco non devono subire trasformazioni chimico-fisiche.

Prestazioni:Gli elementi costituenti i controsoffitti devono presentare una resistenza al fuoco (REI) non inferiore a quello determinabile infunzione del carico d'incendio, secondo le modalità specificate nel D.M. 9.3.2007.

Livello minimo della prestazione:In particolare gli elementi costituenti i controsoffitti, sia dei vani scala o ascensore che dei ridativi filtri a prova di fumo,devono avere la resistenza al fuoco indicata di seguito, espressa in termini di tempo entro il quale la copertura conservastabilità, tenuta alla fiamma e ai fumi e isolamento termico:- altezza antincendio [m] da 12 a 32, Classe REI [min.] = 60;- altezza antincendio [m] da oltre 32 a 80, Classe REI [min.] = 90;- altezza antincendio [m] oltre 80, Classe REI [min.] = 120.

01.04.R07 Utilizzo di materiali, elementi e componenti a ridotto carico ambientaleClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteI materiali e gli elementi selezionati, durante il ciclo di vita utile dovranno assicurare emissioni ridotte di inquinanti oltre ad unridotto carico energetico.

Prestazioni:La selezione dei materiali da costruzione deve, quindi, essere effettuata tenendo conto delle principali categorie di impattiambientali: eutrofizzazione, cambiamenti climatici, acidificazione, riduzione dello strato di ozono extratmosferico, smogfotochimico, inquinamento del suolo e delle falde acquifere. Tali impatti dipendono dalle caratteristiche dei processi produttivie anche dalla distanza della fonte di approvvigionamento rispetto al cantiere di costruzione del manufatto edilizio, in tale otticaè opportuno privilegiare materiali provenienti da siti di produzione limitrofi al luogo di costruzione, prendendo inconsiderazione anche la tipologia dei mezzi che sono utilizzati in relazione ai processi di trasporto.Inoltre, gli impatti ambientali possono dipendere dalla risorse da cui derivano. Sono da privilegiare quelli derivanti da risorserinnovabili, pur considerando che la scelta di un materiale dipende anche da altri requisiti che possono giustificare soluzionitecnologiche differenti.

Livello minimo della prestazione:I parametri relativi all'utilizzo di materiali ed elementi e componenti a ridotto carico ambientale dovranno rispettare i limitiprevisti dalla normativa vigente

01.04.R08 Utilizzo di materiali, elementi e componenti riciclatiClasse di Requisiti: Gestione dei rifiutiClasse di Esigenza: Salvaguardia ambientePer diminuire la quantità di rifiuti dai prodotti, dovrà essere previsto l'utilizzo di materiali riciclati.

Prestazioni:Nella scelta dei componenti, elementi e materiali, valutare con attenzione quelli che potenzialmente possono essere avviati alriciclo.

Livello minimo della prestazione:Calcolare la percentuale di materiali da avviare ai processi di riciclaggio.Determinare la percentuale in termini di quantità (kg) o di superficie (mq) di materiale impiegato nell’elemento tecnicoin relazione all’unità funzionale assunta.

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01.04.R09 Riduzione degli impatti negativi nelle operazioni di manutenzioneClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteAll'interno del piano di manutenzione redatto per l'opera interessata, dovranno essere inserite indicazioni che favoriscano ladiminuzione di impatti sull'ambiente attraverso il minore utilizzo di sostanze tossiche, favorendo la riduzione delle risorse.

Prestazioni:Favorire l’impiego di materiali e componenti caratterizzati da un lungo ciclo di vita e da efficiente manutenibilit à eriutilizzabilità degli stessi. In fase progettuale optare per la composizione dell’edificio dei sub-sistemi, utilizzando tecnologie esoluzioni mirate a facilitare gli interventi di manutenzione e a ridurre la produzione di rifiuti.

Livello minimo della prestazione:Utilizzo di materiali e componenti con basse percentuali di interventi manutentivi.

01.04.R10 Gestione ecocompatibile dei rifiutiClasse di Requisiti: Gestione dei rifiutiClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteI materiali, elementi e componenti utilizzati dovranno essere considerati nel piano di gestione di fine vita per il successivo recupero etrattamento nel processo edilizio.

Prestazioni:Nella gestione del piano di fine vita si dovrà tener conto di tutte le fasi concernenti la demolizione dei vari elementi, secondouno schema dettagliato e pianificato, anche in considerazione dei benefici derivanti dal recupero degli stessi.

Livello minimo della prestazione:Il piano di gestione di fine vita, a secondo degli elementi e materiali contemplati, dovr à riportare le tipologie di recupero etrattamento secondo i parametri vigenti.

01.04.R11 Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse attraverso l'impiego di materiali con una elevata durabilit à.

Prestazioni:Nelle fasi progettuali dell'opera individuare e scegliere elementi e componenti caratterizzati da una durabilit à elevata.

Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di elementi costruttivi caratterizzati da una durabilit àelevata.

01.04.R12 Valutazione separabilità dei componentiClasse di Requisiti: Gestione dei rifiutiClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteGestione razionale dei rifiuti attraverso la valutazione separabilità dei componenti.

Prestazioni:In fase progettuale selezionare componenti che facilitano le fasi di disassemblaggio e demolizione selettiva, agevolando laseparabilità dei componenti e dei materiali.

Livello minimo della prestazione:Verifica della separabilità dei componenti secondo il principio assenza – presenza per i principali elementi tecnici costituenti ilmanufatto edilizio.

01.04.R13 Certificazione ecologicaClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteI prodotti, elementi, componenti e materiali dovranno essere dotati di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale.

Prestazioni:I prodotti, elementi, componenti e materiali, dovranno presentare almeno una delle tipologie ambientali riportate:- TIPO I: Etichette ecologiche volontarie basate su un sistema multicriteria che considera l ’intero ciclo di vita del prodotto,sottoposte a certificazione esterna da parte di un ente indipendente (tra queste rientra, ad esempio, il marchio europeo di qualit àecologica ECOLABEL). (ISO 14024);- TIPO II: Etichette ecologiche che riportano auto-dichiarazioni ambientali da parte di produttori, importatori o distributori diprodotti, senza che vi sia l’intervento di un organismo indipendente di certificazione (tra le quali: ”Riciclabile”,“Compostabile”, ecc.). (ISO 14021);- TIPO III: Etichette ecologiche che riportano dichiarazioni basate su parametri stabiliti e che contengono una quantificazionedegli impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto calcolato attraverso un sistema LCA. Sono sottoposte a uncontrollo indipendente e presentate in forma chiara e confrontabile. Tra di esse rientrano, ad esempio, le “Dichiarazioni

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Ambientali di Prodotto”. (ISO 14025).

Livello minimo della prestazione:Possesso di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale dei prodotti impiegati.

01.04.R14 Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo di materiali, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità

Prestazioni:Nelle scelte progettuali di materiali, elementi e componenti si dovrà tener conto del loro grado di riciclabilità in funzionedell’ubicazione del cantiere, del loro ciclo di vita, degli elementi di recupero, ecc.

Livello minimo della prestazione:Calcolare la percentuale di materiali da avviare ai processi di riciclaggio. Determinare la percentuale in termini di quantit à (kg)o di superficie (mq) di materiale impiegato nell’elemento tecnico in relazione all’unità funzionale assunta.

01.04.R15 Utilizzo di tecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vitaClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse attraverso la selezione di tecniche costruttive che rendano agevole il disassemlaggio alla fine del ciclodi vita

Prestazioni:Nella fase di progettazione fare prevalere la scelta su sistemi costruttivi che facilitano la smontabilit à dei componenti ed isuccessivi processi di demolizione e recupero dei materiali

Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di sistemi costruttivi che facilitano il disassemlaggio allafine del ciclo di vita

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.04.01 Controsoffitti in cartongesso

Manuale di Manutenzione Pag. 44

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Elemento Manutenibile: 01.04.01

Controsoffitti in cartongesso

Unità Tecnologica: 01.04

Controsoffitti

I soffitti isolanti in cartongesso ad orditura metallica si utilizzano per realizzare le finiture orizzontali degli ambienti, unitamente al loroisolamento termico ed acustico. Svolgono una funzione determinante nella regolazione dell’umidità ambientale, nella protezione al fuocoed offrono molteplici possibilità architettoniche e funzionali, anche nel coprire installazioni o strutture.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.04.01.A01 Alterazione cromaticaAlterazione che si può manifestare attraverso la variazione di uno o più parametri che definiscono il colore: tinta, chiarezza,saturazione. Può evidenziarsi in modo localizzato o in zone più ampie diversamente a secondo delle condizioni.

01.04.01.A02 BollaRigonfiamento della pellicola causato spesso da eccessiva temperatura.

01.04.01.A03 CorrosioneDecadimento dei materiali metallici a causa della combinazione con sostanze presenti nell'ambiente (ossigeno, acqua, anidridecarbonica, ecc.).

01.04.01.A04 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi di tamponamento per fenomeni di ritiro quali imbarcamento,svergolamento, ondulazione.

01.04.01.A05 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, quali microrganismi, residui organici, ecc., di spessore variabile,poco coerente e poco aderente al materiale sottostante.

01.04.01.A06 DistaccoDistacco di due o più strati di un pannello per insufficiente adesione delle parti.

01.04.01.A07 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

01.04.01.A08 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

01.04.01.A09 IncrostazioneDeposito a strati molto aderente al substrato composto generalmente da sostanze inorganiche o di natura biologica.

01.04.01.A10 LesioneDegradazione che si manifesta in seguito ad eventi traumatici con effetti di soluzione di continuit à con o senza distacco tra le parti.

01.04.01.A11 MacchiePigmentazione accidentale e localizzata della superficie.

01.04.01.A12 Non planaritàUno o più elementi dei controsoffitti possono presentarsi non perfettamente complanari rispetto al sistema.

01.04.01.A13 Perdita di lucentezzaOpacizzazione del legno.

01.04.01.A14 Perdita di materialeMancanza di parti e di piccoli elementi in seguito ad eventi traumatici.

01.04.01.A15 Scagliatura, screpolaturaDistacco totale o parziale di parti della pellicola dette scaglie che avviene in prossimit à di scollaggi o soluzioni di continuità.

01.04.01.A16 Scollaggi della pellicolaMancanza di aderenza della pellicola al substrato per cause diverse e successiva scagliatura.

01.04.01.A17 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

01.04.01.A18 Difficoltà nelle operazioni di disassemblaggioDifficoltà nelle operazioni di disassemblaggio dei vari componenti ed elementi interessati.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Manuale di Manutenzione Pag. 45

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01.04.01.C01 Controllo generale delle parti a vistaCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato di complanarità degli elementi dei controsoffitti e del grado di usura delle parti in vista. Controllo dell'integrit àdei giunti tra gli elementi.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Bolla; 3) Corrosione; 4) Deformazione; 5) Deposito superficiale; 6)Distacco; 7) Fessurazione; 8) Fratturazione; 9) Incrostazione; 10) Lesione; 11) Macchie; 12) Non planarità; 13) Perdita dilucentezza; 14) Perdita di materiale; 15) Scagliatura, screpolatura; 16) Scollaggi della pellicola.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.04.01.C02 Controllo del grado di riciclabilità

Cadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilit à.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.04.01.C03 Controllo delle tecniche di disassemblaggio

Cadenza: quando occorreTipologia: VerificaVerificare che gli elementi ed i componenti costituenti siamo caratterizzati da tecniche di agevole disassemblagio.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di tecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vita.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difficoltà nelle operazioni di disassemblaggio.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.04.01.I01 Regolazione planaritàCadenza: ogni 3 anniVerifica dello stato di complanarità degli elementi dei controsoffitti attraverso la registrazione dei pendini e delle molle diregolazione.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.04.01.I02 Sostituzione elementi

Cadenza: quando occorreSostituzione degli elementi degradati, rotti e/o mancanti con elementi analoghi.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Manuale di Manutenzione Pag. 46

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Unità Tecnologica: 01.05

Rivestimenti interni

Si tratta di strati funzionali, facenti parte delle chiusure verticali, la cui funzione principale è quella di proteggere il sistema di chiusureinterne dalle sollecitazioni interne degli edifici e di assicurare un aspetto uniforme ed ornamentale degli ambienti.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

01.05.R01 (Attitudine al) controllo della condensazione superficialeClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereI rivestimenti interni dovranno essere realizzati in modo da evitare la formazione di condensazione sulla superficie interna.

Prestazioni:I rivestimenti e gli strati costituenti dovranno limitare e impedire la formazione di fenomeni di condensa in conseguenzadell'azione dei flussi di energia termica che li attraversano.

Livello minimo della prestazione:I valori minimi variano in funzione dei materiali e del loro impiego. Si prende in considerazione la norma tecnica.

01.05.R02 (Attitudine al) controllo dell'inerzia termicaClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereContribuisce, con l'accumulo di calore, ad assicurare il benessere termico. Un'inerzia pi ù elevata può evitare il veloce abbassamentodella temperatura dei locali con riscaldamento ad attenuazione notturna, o la dispersione di calore in locali soggetti a frequentiricambi d'aria e privi di dispositivi per il recupero del calore.

Prestazioni:In via qualitativa l'inerzia termica esprime l'attitudine di un edificio (o di una sua parte) ad accumulare calore e riemetterlosuccessivamente in corrispondenza di una definita variazione di temperatura. I rivestimenti interni sotto l'azione dell'energiatermica che tende, in condizioni invernali, ad uscire all'esterno e che tende, in condizioni estive, ad entrare, dovrannocontribuire a limitare il flusso di tale energia.

Livello minimo della prestazione:Non si attribuiscono specifici limiti prestazionali ai singoli elementi ma solo all'edificio nel suo complesso.

01.05.R03 Assenza di emissioni di sostanze nociveClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaI rivestimenti non debbono in condizioni normali di esercizio emettere sostanze tossiche, polveri, gas o altri odori fastidiosi per gliutenti.

Prestazioni:I materiali costituenti i rivestimenti non devono emettere sostanze nocive per gli utenti (gas, vapori, fibre, polveri, radiazioninocive ecc.), sia in condizioni normali che sotto l'azione dell'ambiente (temperatura, tasso di umidit à, raggi ultravioletti, ecc.).In particolare deve essere assente l'emissione di composti chimici organici, quali la formaldeide, nonch é la diffusione di fibredi vetro.

Livello minimo della prestazione:Dovranno essere rispettati i seguenti limiti:- concentrazione limite di formaldeide non superiore a 0,1 p.p.m. (0,15 mg/m3);- per la soglia olfattiva valori non superiori a 0,09 p.p.m. (0,135 mg/m3);- per la soglia di irritazione occhi-naso-gola non superiore 0,66 p.p.m. (1 mg/m3).

01.05.R04 AttrezzabilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàLe pareti ed i rivestimenti debbono consentire l'installazione di attrezzature.

Prestazioni:I rivestimenti dovranno consentire modifiche di conformazione geometrica e l'inserimento di attrezzatura (corpi illuminanti,impianti, tubazioni, ecc.) attraverso semplici operazioni di montaggio e smontaggio.

Livello minimo della prestazione:Non vi sono livelli minimi prestazionali specifici.

01.05.R05 Isolamento acusticoClasse di Requisiti: AcusticiClasse di Esigenza: BenessereI rivestimenti dovranno fornire una adeguata resistenza al passaggio dei rumori.

Manuale di Manutenzione Pag. 47

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Prestazioni:I rivestimenti di una parete che separano due ambienti adiacenti, sottoposti all'azione dell'energia sonora aerea che pu òmanifestarsi in uno dei due ambienti, dovranno contribuire alla riduzione di trasmissione di quest'ultima nell'ambiente contiguoattraverso le pareti.Le prestazioni di una chiusura esterna, ai fini dell'isolamento acustico ai rumori esterni, possono essere valutate facendoriferimento all'indice del potere fonoisolante Rw che essa possiede (dove R = 10 log (W1/W2) dove W1 e W2 sonorispettivamente la potenza acustica incidente sulla chiusura e quella trasmessa dall ’altro lato. Facendo riferimento ai soli valorirelativi alla frequenza di 500 Hz la relazione suddetta definisce l ’indice di valutazione del potere fonoisolante, Rw).In relazione a tale grandezza, sono ammesse soltanto chiusure in grado di assicurare un valore di Rw = 40 dB e concorrereall'isolamento acustico standardizzato DnTw dell'intera facciata.L’isolamento acustico standardizzato DnT fra due ambienti e tra un ambiente e l ’esterno è definito dalla relazione DnT= L1 -L2 + 10 log (T/To) dove L1 ed L2 sono i livelli di pressione sonora nei due ambienti, T è il tempo di riverberazione del localericevente mentre To è convenzionalmente assunto pari a 0,5 s. Facendo riferimento ai soli valori relativi alla frequenza di 500Hz la relazione suddetta definisce l’indice di valutazione dell’isolamento acustico standardizzato, DnTw in modo che essocorrisponda a quanto riportato in seguito.

Le grandezze che caratterizzano i requisiti acustici passivi degli edifici sono:- T tempo di riverberazione (UNI EN ISO 3382);- R potere fonoisolante apparente di elementi di separazione tra ambienti (EN ISO 140-5);- D2m,nT = D2m + 10 logT/To isolamento acustico standardizzato di facciata

dove:- D2m = L1,2m - L2 è la differenza di livello;- L1,2m è il livello di pressione sonora esterno a 2 metri dalla facciata, prodotto da rumore da traffico se prevalente, o daaltoparlante con incidenza del suono di 45° sulla facciata;- L2 è il livello di pressione sonora medio nell’ambiente ricevente, valutato a partire dai livelli misurati nell ’ambiente riceventemediante la seguente formula: Sommatoria (i=1; i=n) 10^(Li/10)le misure dei livelli Li devono essere eseguite in numero di n per ciascuna banda di terzi di ottava. Il numero n è il numerointero immediatamente superiore ad un decimo del volume dell’ambiente; in ogni caso, il valore minimo di n è cinque;- T è il tempo di riverberazione nell’ambiente ricevente, in secondi;- To è il tempo di riverberazione di riferimento assunto, pari a 0,5 s;

- Ln di rumore di calpestio di solai normalizzato (EN ISO 140-6)- LASmax: livello massimo di pressione sonora ponderata A con costante di tempo slow;- LAeq: livello continuo equivalente di pressione sonora ponderata A.

Gli indici di valutazione che caratterizzano i requisiti acustici passivi degli edifici sono:- Rw indice del potere fonoisolante apparente di partizioni fra ambienti (UNI EN ISO 140-1/3/4);- D2m,nT,w indice dell'isolamento acustico standardizzato di facciata;- Ln,w indici del livello di rumore di calpestio di solai, normalizzato (UNI EN ISO 140-1/6/7/8);

D.P.C.M. 5.12.1997 (Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici)

Tabella A (Classificazione degli ambienti abitativi)- categoria A: edifici adibiti a residenza o assimilabili;- categoria B: edifici adibiti ad uffici e assimilabili;- categoria C: edifici adibiti ad alberghi, pensioni ed attività assimilabili;- categoria D: edifici adibiti ad ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili;- categoria E: edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili;- categoria F: edifici adibiti ad attività ricreative o di culto o assimilabili;- categoria G: edifici adibiti ad attività commerciali o assimilabili.

Tabella B (Requisiti acustici passivi degli edifici, dei loro componenti e degli impianti tecnologici)- categoria D: Rw(*) = 55 - D2m,nT,w = 45 – Lnw = 58 - LASmax = 35 - LAeq = 25.- categorie A e C: Rw(*) = 50 - D2m,nT,w = 40 - Lnw = 63 - LASmax = 35 - LAeq = 35.- categoria E: Rw(*) = 50 - D2m,nT,w = 48 - Lnw =58 - LASmax = 35 - LAeq = 25.- categorie B, F e G: Rw(*) = 50 - D2m,nT,w = 42 - Lnw=55 - LASmax = 35 - LAeq = 35.(*) Valori di Rw riferiti a elementi di separazione tra due distinte unità immobiliari.

D.P.C.M. 1.3.1991 (Limiti massimi di immissione nelle sei zone acustiche, espressi come livello equivalente in dB(A))

- Classe I (Aree particolarmente protette) - Tempi: Diurno = 50; Notturno = 40.- Classe II (Aree prevalentemente residenziali) - Tempi: Diurno = 55; Notturno = 45.- Classe III (Aree di tipo misto) - Tempi: Diurno = 60; Notturno = 50.- Classe IV (Aree di intensa attività umana) - Tempi: Diurno = 65; Notturno = 55.- Classe V (Aree prevalentemente industriali) - Tempi: Diurno = 70; Notturno = 60.- Classe VI (Aree esclusivamente industriali) - Tempi: Diurno=70; Notturno=70.

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Valori limite di emissione Leq in dB(A)- Classe I (Aree particolarmente protette) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 45; Notturno (22.00-06.00) = 35.- Classe II (Aree prevalentemente residenziali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 50; Notturno (22.00-06.00) = 40.- Classe III (Aree di tipo misto) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 55; Notturno (22.00-06.00) = 45.- Classe IV (Aree di intensa attività umana) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 60; Notturno (22.00-06.00) = 50.- Classe V (Aree prevalentemente industriali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 65; Notturno (22.00-06.00) = 55.- Classe VI (Aree esclusivamente industriali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 65; Notturno (22.00-06.00) = 65.

Valori di qualità Leq in dB(A)- Classe I (Aree particolarmente protette) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 47; Notturno (22.00-06.00) = 37.- Classe II (Aree prevalentemente residenziali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 52; Notturno (22.00-06.00) = 42.- Classe III (Aree di tipo misto) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 57; Notturno (22.00-06.00) = 47.- Classe IV (Aree di intensa attività umana) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 62; Notturno (22.00-06.00) = 52.- Classe V (Aree prevalentemente industriali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 67; Notturno (22.00-06.00) = 57.- Classe VI (Aree esclusivamente industriali) - Tempi: Diurno (06.00-22.00) = 70; Notturno (22.00-06.00) = 70.

Livello minimo della prestazione:Sono ammesse soltanto chiusure in grado di assicurare un valore di Rw >= 40 dB come da tabella.

Tabella A (Classificazione degli ambienti abitativi)- categoria A: edifici adibiti a residenza o assimilabili;- categoria B: edifici adibiti ad uffici e assimilabili;- categoria C: edifici adibiti ad alberghi, pensioni ed attività assimilabili;- categoria D: edifici adibiti ad ospedali, cliniche, case di cura e assimilabili;- categoria E: edifici adibiti ad attività scolastiche a tutti i livelli e assimilabili;- categoria F: edifici adibiti ad attività ricreative o di culto o assimilabili;- categoria G: edifici adibiti ad attività commerciali o assimilabili.

Tabella B (Requisiti acustici passivi degli edifici, dei loro componenti e degli impianti tecnologici)- categoria D: Rw(*) = 55 - D2m,nT,w = 45 – Lnw = 58 - LASmax = 35 - LAeq = 25.- categorie A e C: Rw(*) = 50 - D2m,nT,w = 40 - Lnw = 63 - LASmax = 35 - LAeq = 35.- categoria E: Rw(*) = 50 - D2m,nT,w = 48 - Lnw =58 - LASmax = 35 - LAeq = 25.- categorie B, F e G: Rw(*) = 50 - D2m,nT,w = 42 - Lnw=55 - LASmax = 35 - LAeq = 35.(*) Valori di Rw riferiti a elementi di separazione tra due distinte unità immobiliari.

01.05.R06 Isolamento termicoClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereI rivestimenti dovranno conservare la superficie interna a temperature vicine a quelle dell'aria ambiente tale da evitare che vi sianopareti fredde e comunque fenomeni di condensazione superficiale.

Prestazioni:I rivestimenti di pareti e soffitti sottoposti all'azione dell'energia termica che tende ad uscire all'esterno (in condizioniinvernali) e che tende ad entrare (in condizioni estive), dovranno contribuire a limitare il flusso di energia per raggiungere lecondizioni termiche di benessere ambientale. Le prestazioni relative all'isolamento termico di una parete sono valutabiliattraverso il calcolo del coefficiente di trasmissione termica tenendo conto delle grandezze riportate nella UNI EN 12831.

Livello minimo della prestazione:Pur non stabilendo specifici limiti prestazionali per le singole chiusure ai fini del contenimento delle dispersioni, tuttavia ivalori di U e kl devono essere tali da concorrere a contenere il coefficiente volumico di dispersione Cd dell'intero edificio equello dei singoli locali nei limiti previsti dalle leggi e normative vigenti.

01.05.R07 Permeabilità all'ariaClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereI rivestimenti dovranno controllare il passaggio dell'aria a protezione degli ambienti interni e permettere la giusta ventilazioneattraverso delle aperture.

Prestazioni:Le prestazioni si misurano sulla classificazione basata sul confronto tra la permeabilità all'aria del campione sottoposto a provariferito all'intera area, e la permeabilità all'aria riferita alla lunghezza dei lati apribili. In particolare si rimanda alle norme UNIEN 12207, UNI EN 12208, UNI EN 12210.

Livello minimo della prestazione:I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/(h m2)e della pressione massima di prova misurata in Pa.

01.05.R08 Reazione al fuocoClasse di Requisiti: Protezione antincendioClasse di Esigenza: SicurezzaLivello di partecipazione al fuoco dei materiali combustibili costituenti i rivestimenti.

Manuale di Manutenzione Pag. 49

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Prestazioni:I materiali di rivestimento delle pareti devono essere di classe non superiore a 1 (uno) come previsto dalla classificazione direazione al fuoco prevista dal D.M. 26.6.1984 ad eccezione di scale e dei passaggi situati all'interno della stessa unit àimmobiliare. Le prestazioni di reazione al fuoco dei materiali devono essere certificate da "marchio di conformit à" con i dati:del nome del produttore; dell'anno di produzione; della classe di reazione al fuoco; dell'omologazione del Ministerodell'Interno. Per altre aree dell'edificio a rischio incendio (autorimesse, depositi di materiali combustibili, centrale termica,ecc.) valgono le specifiche disposizioni normative in vigore per tali attività.

Livello minimo della prestazione:I livelli minimi vengono valutati attraverso prove distruttive in laboratorio dei materiali, in particolare:- attraverso la prova di non combustibilità (UNI EN ISO 1182);- attraverso la reazione al fuoco dei materiali sospesi che possono essere investiti da una piccola fiamma su entrambe le facce(UNI 8456);- attraverso la reazione al fuoco dei materiali che possono essere investiti da una piccola fiamma solamente su una faccia (UNI8457);- attraverso la reazione al fuoco dei materiali sottoposti all'azione di una fiamma d'innesco in presenza di calore radiante (UNI9174).

01.05.R09 Regolarità delle finitureClasse di Requisiti: VisiviClasse di Esigenza: AspettoI rivestimenti debbono avere gli strati superficiali in vista privi di difetti, fessurazioni, scagliature o screpolature superficiali e/ocomunque esenti da caratteri che possano rendere difficile la lettura formale.

Prestazioni:Le superfici dei rivestimenti non devono presentare anomalie e/o comunque fessurazioni, screpolature, sbollature superficiali,ecc.. Le tonalità dei colori dovranno essere omogenee e non evidenziare eventuali tracce di ripresa di colore e/o comunque diritocchi. Per i rivestimenti ceramici valgono le specifiche relative alle caratteristiche di aspetto e dimensionali di cui alla normaUNI EN ISO 10545-2.

Livello minimo della prestazione:I livelli minimi variano in funzione delle varie esigenze di aspetto come: la planarit à; l'assenza di difetti superficiali;l'omogeneità di colore; l'omogeneità di brillantezza; l'omogeneità di insudiciamento, ecc..

01.05.R10 Resistenza agli agenti aggressiviClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaI rivestimenti non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivichimici.

Prestazioni:I materiali costituenti i rivestimenti esterni ed interni delle pareti perimetrali non devono deteriorarsi o comunque perdere leprestazioni iniziali in presenza di agenti chimici presenti negli ambienti. I materiali devono comunque consentire le operazionidi pulizia. I rivestimenti plastici ed i prodotti a base di vernici dovranno essere compatibili chimicamente con la base disupporto.

Livello minimo della prestazione:I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro impiego.

01.05.R11 Resistenza agli attacchi biologiciClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaI rivestimenti a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi) non dovranno subire riduzioni diprestazioni.

Prestazioni:I materiali costituenti i rivestimenti non devono permettere lo sviluppo dei funghi, larve di insetto, muffe, radici emicrorganismi in genere, anche quando impiegati in locali umidi. In ogni caso non devono deteriorarsi sotto l'attacco deisuddetti agenti biologici, resistere all'attacco di eventuali roditori e consentire un'agevole pulizia delle superfici.

Livello minimo della prestazione:I valori minimi di resistenza agli attacchi biologici variano in funzione dei materiali, dei prodotti utilizzati, delle classi dirischio, delle situazioni generali di servizio, dell'esposizione a umidificazione e del tipo di agente biologico. Distribuzionedegli agenti biologici per classi di rischio (UNI EN 335-1):

Classe di rischio 1- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (secco);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: nessuna;- Distribuzione degli agenti biologici: insetti = U, termiti = LeggeClasse di rischio 2- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (rischio di umidificazione);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: occasionale;

Manuale di Manutenzione Pag. 50

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- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = LeggeClasse di rischio 3- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, non al coperto;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: frequente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = LeggeClasse di rischio 4;- Situazione generale di servizio: a contatto con terreno o acqua dolce;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = LeggeClasse di rischio 5;- Situazione generale di servizio: in acqua salata;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L; organismi marini = U.

U = universalmente presente in EuropaL = localmente presente in Europa(*) il rischio di attacco può essere non significativo a seconda delle particolari situazioni di servizio.

01.05.R12 Resistenza agli urtiClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaI rivestimenti unitamente alle pareti dovranno essere in grado di sopportare urti (definiti dall'energia cinetica di urti-tipo oconvenzionali di corpi duri, come di oggetti scagliati, o molli, come il peso di un corpo che cade) che non debbono compromettere lastabilità della parete, né provocare il distacco di elementi o frammenti pericolosi a carico degli utenti.

Prestazioni:Sottoposte alle azioni di urti sulla faccia esterna e su quella interna, i rivestimenti unitamente alle pareti non dovrannomanifestare deterioramenti della finitura (tinteggiatura, rivestimento pellicolare, ecc.) n é deformazioni permanenti, anchelimitate, o fessurazioni, senza pericolo di cadute di frammenti, anche leggere.

Livello minimo della prestazione:I rivestimenti unitamente alle pareti dovranno resistere all'azione di urti sulla faccia esterna ed interna, prodotti secondo lemodalità riportate di seguito che corrispondono a quelle previste dalla norma UNI 9269 P:

- Tipo di prova: Urto con corpo duro:Massa del corpo [Kg] = 0,5;Energia d’urto applicata [J] = 3;Note: - ;- Tipo di prova: Urto con corpo molle di grandi dimensioni:Massa del corpo [Kg] = 50;Energia d’urto applicata [J] = 300;Note: Non necessario, per la faccia esterna, oltre il piano terra;- Tipo di prova: Urto con corpo molle di piccole dimensioni:Massa del corpo [Kg] = 3;Energia d’urto applicata [J] = 60 - 10 - 30;Note: Superficie esterna, al piano terra.

01.05.R13 Resistenza ai carichi sospesiClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaI rivestimenti unitamente alle pareti debbono essere in grado di sopportare il peso di carichi appesi minori (ad esempio quadri,insegne, ecc.) o altri di maggiore entità ( mensole, arredi, ecc.)

Prestazioni:I rivestimenti unitamente alle pareti e/o eventuali contropareti, devono essere in grado di garantire la stabilit à ed evitarepericoli a carico dell'utenza per l'azione di carichi sospesi. Inoltre devono essere assicurate tutte le eventuali operazioni diriparazione delle superfici anche nel caso di rimozione degli elementi di fissaggio.

Livello minimo della prestazione:I rivestimenti unitamente alle pareti devono essere in grado di garantire la stabilità sotto l'azione di carichi sospesi, inparticolare se sottoposte a:- carico eccentrico di almeno 5 N, applicato a 30 cm dalla superficie tramite una mensola;- sforzi di strappo, fino a valori di 100 N, del fissaggio per effetto della trazione eseguita perpendicolare alla superficie dellaparete;- sforzi verticali di flessione del sistema di fissaggio fino a valori di 400 N.

01.05.R14 Resistenza al fuocoClasse di Requisiti: Protezione antincendioClasse di Esigenza: SicurezzaI materiali costituenti i rivestimenti, sottoposti all'azione del fuoco non devono subire trasformazioni chimico-fisiche.

Prestazioni:

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I rivestimenti unitamente agli elementi strutturali delle pareti devono presentare una resistenza al fuoco (REI) non inferiore aquello determinabile in funzione del carico d'incendio, secondo le modalità specificate nel D.M. 9.3.2007. Le pareti di aree arischio specifico pertinenti l'edificio (autorimesse, locali di esposizione e vendita, depositi di materiali combustibili, centraletermica, ecc.) devono inoltre rispettare le specifiche disposizioni normative in vigore per tali attivit à.

Livello minimo della prestazione:In particolare i rivestimenti unitamente agli elementi costruttivi delle pareti devono avere la resistenza al fuoco indicata diseguito, espressa in termini di tempo entro il quale conservano stabilità, tenuta alla fiamma e ai fumi e isolamento termico:- altezza antincendio [m] da 12 a 32, Classe REI [min.] = 60;- altezza antincendio [m] da oltre 32 a 80, Classe REI [min.] = 90;- altezza antincendio [m] oltre 80, Classe REI [min.] = 120.

01.05.R15 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaI rivestimenti unitamente alle pareti dovranno limitare la manifestazione di eventuali rotture, o deformazioni rilevanti, causatedall'azione di possibili sollecitazioni.

Prestazioni:I rivestimenti unitamente alle pareti dovranno essere idonei a limitare il prodursi di rotture o deformazioni gravi sotto l'azionedi sollecitazioni meccaniche in modo da assicurare la durata e la funzionalità nel tempo senza pregiudicare la sicurezza degliutenti. A tal fine si considerano le seguenti azioni: carichi dovuti al peso proprio e di esercizio, sollecitazioni da impatto,carichi dovuti a dilatazioni termiche, assestamenti e deformazioni di strutture portanti.

Livello minimo della prestazione:Per una analisi più approfondita dei livelli minimi rispetto ai vari componenti e materiali costituenti i rivestimenti si rimandaalle prescrizioni di legge e di normative vigenti in materia.

01.05.R16 Utilizzo di materiali, elementi e componenti a ridotto carico ambientaleClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteI materiali e gli elementi selezionati, durante il ciclo di vita utile dovranno assicurare emissioni ridotte di inquinanti oltre ad unridotto carico energetico.

Prestazioni:La selezione dei materiali da costruzione deve, quindi, essere effettuata tenendo conto delle principali categorie di impattiambientali: eutrofizzazione, cambiamenti climatici, acidificazione, riduzione dello strato di ozono extratmosferico, smogfotochimico, inquinamento del suolo e delle falde acquifere. Tali impatti dipendono dalle caratteristiche dei processi produttivie anche dalla distanza della fonte di approvvigionamento rispetto al cantiere di costruzione del manufatto edilizio, in tale otticaè opportuno privilegiare materiali provenienti da siti di produzione limitrofi al luogo di costruzione, prendendo inconsiderazione anche la tipologia dei mezzi che sono utilizzati in relazione ai processi di trasporto.Inoltre, gli impatti ambientali possono dipendere dalla risorse da cui derivano. Sono da privilegiare quelli derivanti da risorserinnovabili, pur considerando che la scelta di un materiale dipende anche da altri requisiti che possono giustificare soluzionitecnologiche differenti.

Livello minimo della prestazione:I parametri relativi all'utilizzo di materiali ed elementi e componenti a ridotto carico ambientale dovranno rispettare i limitiprevisti dalla normativa vigente

01.05.R17 Utilizzo di materiali, elementi e componenti riciclatiClasse di Requisiti: Gestione dei rifiutiClasse di Esigenza: Salvaguardia ambientePer diminuire la quantità di rifiuti dai prodotti, dovrà essere previsto l'utilizzo di materiali riciclati.

Prestazioni:Nella scelta dei componenti, elementi e materiali, valutare con attenzione quelli che potenzialmente possono essere avviati alriciclo.

Livello minimo della prestazione:Calcolare la percentuale di materiali da avviare ai processi di riciclaggio.Determinare la percentuale in termini di quantità (kg) o di superficie (mq) di materiale impiegato nell’elemento tecnicoin relazione all’unità funzionale assunta.

01.05.R18 Riduzione degli impatti negativi nelle operazioni di manutenzioneClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteAll'interno del piano di manutenzione redatto per l'opera interessata, dovranno essere inserite indicazioni che favoriscano ladiminuzione di impatti sull'ambiente attraverso il minore utilizzo di sostanze tossiche, favorendo la riduzione delle risorse.

Prestazioni:Favorire l’impiego di materiali e componenti caratterizzati da un lungo ciclo di vita e da efficiente manutenibilit à e

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riutilizzabilità degli stessi. In fase progettuale optare per la composizione dell’edificio dei sub-sistemi, utilizzando tecnologie esoluzioni mirate a facilitare gli interventi di manutenzione e a ridurre la produzione di rifiuti.

Livello minimo della prestazione:Utilizzo di materiali e componenti con basse percentuali di interventi manutentivi.

01.05.R19 Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse attraverso l'impiego di materiali con una elevata durabilit à.

Prestazioni:Nelle fasi progettuali dell'opera individuare e scegliere elementi e componenti caratterizzati da una durabilit à elevata.

Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di elementi costruttivi caratterizzati da una durabilit àelevata.

01.05.R20 Valutazione delle potenzialità di riciclo dei materialiClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorse derivanti da scarti e rifiutiClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteValorizzare i processi di riciclaggio e di riuso favorendo le rivalutazione degli elementi tecnici una volta dismessi.

Prestazioni:Nella scelta dei componenti, elementi e materiali, valutare con attenzione quelli che potenzialmente possono essere avviati alriciclo.

Livello minimo della prestazione:Calcolare la percentuale di materiali da avviare ai processi di riciclaggio.Determinare la percentuale in termini di quantità (kg) o di superficie (mq) di materiale impiegato nell’elemento tecnico inrelazione all’unità funzionale assunta.

01.05.R21 Demolizione selettivaClasse di Requisiti: Gestione dei rifiutiClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteDemolizione selettiva attraverso la gestione razionale dei rifiuti.

Prestazioni:In fase progettuale selezionare componenti che facilitano le fasi di disassemblaggio e demolizione selettiva, agevolando laseparabilità dei componenti e dei materiali.

Livello minimo della prestazione:Verifica della separabilità dei componenti secondo il principio assenza – presenza per i principali elementi tecnici costituenti ilmanufatto edilizio.

01.05.R22 Riduzione dei rifiuti da manutenzioneClasse di Requisiti: Gestione dei rifiutiClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteRiduzione e gestione eco-compatibile dei rifiuti derivanti dalle attività di manutenzione.

Prestazioni:Favorire l’impiego di materiali e componenti caratterizzati da un lungo ciclo di vita e da efficiente manutenibilit à eriutilizzabilità degli stessi. In fase progettuale optare per la composizione dell’edificio dei sub-sistemi, utilizzando tecnologie esoluzioni mirate a facilitare gli interventi di manutenzione e a ridurre la produzione di rifiuti.

Livello minimo della prestazione:Utilizzo di materiali e componenti con basse percentuali di interventi manutentivi.

01.05.R23 Materiali a ridotte emissioni tossiche / nociveClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaDurante il ciclo di vita, utilizzare elementi, componenti e materiali caratterizzati da ridotti livelli di rischio tossicologico per gliutenti e di rischio ambientale per l’ecosistema.

Prestazioni:Dovranno essere rilasciate, durante il ciclo di vita, quantità minime di emissioni tossiche secondo le seguenti emissioni:- polveri- VOC

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- POP- metalli pesanti- sostanze tossiche in caso d’incendio- sostanze pericolose- missione di sostanze radioattive

Livello minimo della prestazione:Quantità di emissioni rilasciate durante la vita utile del prodotto per unità di massa del prodotto (Kgsost/Kg).

01.05.R24 Certificazione ecologicaClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteI prodotti, elementi, componenti e materiali dovranno essere dotati di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale.

Prestazioni:I prodotti, elementi, componenti e materiali, dovranno presentare almeno una delle tipologie ambientali riportate:- TIPO I: Etichette ecologiche volontarie basate su un sistema multicriteria che considera l ’intero ciclo di vita del prodotto,sottoposte a certificazione esterna da parte di un ente indipendente (tra queste rientra, ad esempio, il marchio europeo di qualit àecologica ECOLABEL). (ISO 14024);- TIPO II: Etichette ecologiche che riportano auto-dichiarazioni ambientali da parte di produttori, importatori o distributori diprodotti, senza che vi sia l’intervento di un organismo indipendente di certificazione (tra le quali: ”Riciclabile”,“Compostabile”, ecc.). (ISO 14021);- TIPO III: Etichette ecologiche che riportano dichiarazioni basate su parametri stabiliti e che contengono una quantificazionedegli impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto calcolato attraverso un sistema LCA. Sono sottoposte a uncontrollo indipendente e presentate in forma chiara e confrontabile. Tra di esse rientrano, ad esempio, le “DichiarazioniAmbientali di Prodotto”. (ISO 14025).

Livello minimo della prestazione:Possesso di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale dei prodotti impiegati.

01.05.R25 Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo di materiali, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità

Prestazioni:Nelle scelte progettuali di materiali, elementi e componenti si dovrà tener conto del loro grado di riciclabilità in funzionedell’ubicazione del cantiere, del loro ciclo di vita, degli elementi di recupero, ecc.

Livello minimo della prestazione:Calcolare la percentuale di materiali da avviare ai processi di riciclaggio. Determinare la percentuale in termini di quantit à (kg)o di superficie (mq) di materiale impiegato nell’elemento tecnico in relazione all’unità funzionale assunta.

01.05.R26 Riduzione delle emissioni tossiche-nocive di materiali, elementi e componentiClasse di Requisiti: Condizioni d'igiene ambientale connesse con l'esposizione ad inquinanti dell'aria internaClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteRiduzione delle emissioni tossiche-nocive di materiali, connesse con l'esposizione ad inquinanti dell'aria interna.

Prestazioni:In fase progettuale l’adozione di materiali, elementi e componenti in esposizione all’aria interna ed al sistema di ventilazione,dovrà produrre una bassa emissione e/o l’eliminazione di ogni contaminante tossico-nocivo per l’utenza (VOC, CFC, HCFC,ecc..).Il termine composti organici volatili (COV, o anche VOC dall’inglese Volatile Organic Compounds) sta ad indicare tutta unaserie di composti chimici contenenti solo carbonio ed idrogeno (composti alifatici e composti aromatici) o composti contenentiossigeno, cloro o altri elementi tra il carbonio e l'idrogeno, come gli aldeidi, eteri, alcool, esteri, clorofluorocarburi (CFC) edidroclorofluorocarburi (HCFC). In questa categoria rientrano ilmetano, la formaldeide, gli ftalati e tanti altri composti che si trovano sottoforma di vapore o in forma liquida, ma in grado dievaporare facilmente a temperatura e pressione ambiente. Prodotti da stampanti e fotocopiatrici, materiali da costruzione earredi (es. mobili, moquettes, rivestimenti) che possono determinare emissione continue e durature nel tempo.

Livello minimo della prestazione:L’aria è considerabile di buona qualità se nell’ambiente non sono presenti inquinanti specifici in concentrazioni dannose per lasalute dell’occupante e se è percepita come soddisfacente da almeno l’80% degli occupanti.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 01.05.01 Intonaco

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° 01.05.02 Rivestimenti e prodotti ceramici ° 01.05.03 Rivestimenti in ceramica ° 01.05.04 Tinteggiature e decorazioni

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Elemento Manutenibile: 01.05.01

Intonaco

Unità Tecnologica: 01.05

Rivestimenti interni

Si tratta di un sottile strato di malta la cui funzione è quella di rivestimento nelle strutture edilizie. Svolge inoltre la funzione diprotezione dai fattori ambientali è allo stesso tempo protettiva e decorativa. Il rivestimento a intonaco è comunque una superficie che varinnovata periodicamente e in condizioni normali esso fornisce prestazioni accettabili per 20 - 30 anni. La malta per intonaco è costituitada leganti (cemento, calce idraulica, calce aerea, gesso), da inerti (sabbia) e da acqua nelle giuste proporzioni a secondo del tipo diintonaco; vengono, in alcuni casi, inoltre aggiunti all'impasto additivi che restituiscono all'intonaco particolari qualità a secondo del tipod'impiego. Nell'intonaco tradizionale a tre strati il primo, detto rinzaffo, svolge la funzione di aggrappo al supporto e di grossolanolivellamento; il secondo, detto arriccio, costituisce il corpo dell'intonaco la cui funzione è di resistenza meccanica e di tenuta all'acqua; ilterzo strato, detto finitura, rappresenta la finitura superficiale e contribuisce a creare una prima barriera la cui funzione è quella diopporsi alla penetrazione dell'acqua e delle sostanze aggressive. Gli intonaci per interni possono suddividersi in intonaci ordinari eintonaci speciali. A loro volta i primi possono ulteriormente suddividersi in intonaci miscelati in cantiere ed in intonaci premiscelati; isecondi invece in intonaci additivati, intonaci a stucco o lucidi, intonaci plastici o rivestimenti plastici continui ed infine intonacimonostrato.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.05.01.A01 Bolle d'ariaAlterazione della superficie dell'intonaco caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generati dallaformazione di bolle d'aria al momento della posa.

01.05.01.A02 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

01.05.01.A03 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.05.01.A04 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.05.01.A05 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.05.01.A06 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.05.01.A07 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.05.01.A08 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.05.01.A09 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.05.01.A10 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.05.01.A11 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.05.01.A12 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.05.01.A13 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.05.01.A14 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

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01.05.01.A15 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

01.05.01.A16 Assenza di etichettatura ecologicaImpiego di prodotti nelle fasi manutentive privi di etichettatura ecologica.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.05.01.C01 Controllo del grado di riciclabilitàCadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilit à.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.05.01.C02 Verifica etichettatura ecologica

Cadenza: quando occorreTipologia: VerificaVerificare che i prodotti utilizzati nelle fasi manutentive siano dotati di etichetatura ecologica.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Assenza di etichettatura ecologica.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.05.01.I01 Pulizia delle superficiCadenza: quando occorrePulizia delle superfici mediante lavaggio ad acqua e detergenti adatti al tipo di intonaco. Rimozioni di macchie, o depositisuperficiali mediante spazzolatura o mezzi meccanici.

• Ditte specializzate: Pittore.

01.05.01.I02 Sostituzione delle parti più soggette ad usura

Cadenza: quando occorreSostituzione delle parti più soggette ad usura o altre forme di degrado mediante l'asportazione delle aree più degradate, pulizia delleparti sottostanti mediante spazzolatura e preparazione della base di sottofondo previo lavaggio. Ripresa dell'area con materialiadeguati e/o comunque simili all'intonaco originario ponendo particolare attenzione a non alterare l'aspetto visivo cromatico dellesuperfici.

• Ditte specializzate: Muratore, Intonacatore.

Elemento Manutenibile: 01.05.02

Rivestimenti e prodotti ceramici

Unità Tecnologica: 01.05

Rivestimenti interni

Impiegati come rivestimenti di pareti con elementi in lastre o piastrelle ceramiche prodotte con argille, silice, fondenti, coloranti e altrematerie prime minerali. Tra i materiali ceramici utilizzati come rivestimenti ricordiamo le maioliche, le terraglie, i grès naturale o rosso, iklinker. Gli elementi in lastre o piastrelle ceramiche hanno caratteristiche di assorbimento, resistenza e spessore diverso.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.05.02.A01 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

01.05.02.A02 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.05.02.A03 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

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01.05.02.A04 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.05.02.A05 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.05.02.A06 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.05.02.A07 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

01.05.02.A08 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.05.02.A09 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.05.02.A10 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.05.02.A11 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.05.02.A12 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.05.02.A13 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

01.05.02.A14 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

01.05.02.A15 Assenza di etichettatura ecologicaImpiego di prodotti nelle fasi manutentive privi di etichettatura ecologica.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.05.02.C01 Controllo del grado di riciclabilitàCadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilit à.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

01.05.02.C02 Verifica etichettatura ecologica

Cadenza: quando occorreTipologia: VerificaVerificare che i prodotti utilizzati nelle fasi manutentive siano dotati di etichetatura ecologica.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Assenza di etichettatura ecologica.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.05.02.I01 Pulizia delle superficiCadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco superficiale mediante lavaggio, ed eventualmente spazzolatura, degli elementi con detergenti adattial tipo di rivestimento.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Manuale di Manutenzione Pag. 58

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01.05.02.I02 Pulizia e reintegro giunti

Cadenza: quando occorrePulizia dei giunti mediante spazzolatura manuale. Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.05.02.I03 Sostituzione degli elementi degradati

Cadenza: quando occorreSostituzione degli elementi usurati, rotti, sollevati o scollati con altri analoghi previa preparazione del sottostante piano di posa.Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura. Ripristino delle sigillature deteriorate mediante rimozione delle vecchie esostituzione con sigillanti idonei.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Elemento Manutenibile: 01.05.03

Rivestimenti in ceramica

Unità Tecnologica: 01.05

Rivestimenti interni

I rivestimenti in ceramica sono caratterizzati dai diversi impasti di argilla, di lucidatura e finiture. Possono essere smaltate, lucide,opache, metallizzate, ecc.. La loro applicazione è indicata per pavimentazioni e muri di zone poco utilizzate anche se a differenza diquelle in porcellana hanno una maggiore resistenza ai colpi. Sono facilmente pulibili.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.05.03.A01 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

01.05.03.A02 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.05.03.A03 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.05.03.A04 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.05.03.A05 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.05.03.A06 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.05.03.A07 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.05.03.C01 Controllo del grado di riciclabilitàCadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilit à.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.05.03.I01 Pulizia delle superficiCadenza: quando occorrePulizia e rimozione dello sporco superficiale mediante lavaggio, ed eventualmente spazzolatura, degli elementi con detergenti adattial tipo di rivestimento.

Manuale di Manutenzione Pag. 59

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• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.05.03.I02 Pulizia e reintegro giunti

Cadenza: quando occorrePulizia dei giunti mediante spazzolatura manuale. Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

01.05.03.I03 Sostituzione degli elementi degradati

Cadenza: quando occorreSostituzione degli elementi usurati, rotti, sollevati o scollati con altri analoghi previa preparazione del sottostante piano di posa.Reintegro dei giunti degradati mediante nuova listellatura. Ripristino delle sigillature deteriorate mediante rimozione delle vecchie esostituzione con sigillanti idonei.

• Ditte specializzate: Specializzati vari, Pavimentista (Ceramiche).

Elemento Manutenibile: 01.05.04

Tinteggiature e decorazioni

Unità Tecnologica: 01.05

Rivestimenti interni

La vasta gamma delle tinteggiature o pitture varia a secondo delle superficie e degli ambienti dove trovano utilizzazione. Per gli ambientiinterni di tipo rurale si possono distinguere le pitture a calce, le pitture a colla, le idropitture, le pitture ad olio; per gli ambienti di tipourbano si possono distinguere le pitture alchidiche, le idropitture acrilviniliche (tempere); per le tipologie industriali si hanno leidropitture acriliche, le pitture siliconiche, le pitture epossidiche, le pitture viniliche, ecc. Le decorazioni trovano il loro impiegoparticolarmente per gli elementi di finitura interna o comunque a vista. La vasta gamma di materiali e di forme varia a secondodell'utilizzo e degli ambienti d'impiego. Possono essere elementi prefabbricati, lapidei, gessi, laterizi, ecc.

ANOMALIE RISCONTRABILI

01.05.04.A01 Bolle d'ariaAlterazione della superficie del rivestimento, caratterizzata dalla presenza di fori di grandezza e distribuzione irregolare, generatidalla formazione di bolle d'aria al momento della posa.

01.05.04.A02 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

01.05.04.A03 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

01.05.04.A04 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

01.05.04.A05 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

01.05.04.A06 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o pulverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

01.05.04.A07 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

01.05.04.A08 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

01.05.04.A09 Macchie e graffitiImbrattamento della superficie con sostanze macchianti in grado di aderire e penetrare nel materiale.

01.05.04.A10 MancanzaCaduta e perdita di parti del materiale del manufatto.

01.05.04.A11 Penetrazione di umidità

Manuale di Manutenzione Pag. 60

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Comparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

01.05.04.A12 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

01.05.04.A13 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

01.05.04.A14 Contenuto eccessivo di sostanze tossicheContenuto eccessivo di sostanze tossiche all'interno dei prodotti utilizzati nelle fasi manutentive.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.05.04.C01 Controllo del contenuto di sostanze tossicheCadenza: quando occorreTipologia: ControlloNelle fasi di manutenzione dell'opera interessata, utilizzare prodotti e materiali con minore contenuto di sostanze tossiche chefavoriscano la dininuzione di impatti sull'ambiente e favorendo la riduzione delle risorse.

• Requisiti da verificare: 1) Riduzione degli impatti negativi nelle operazioni di manutenzione.

• Anomalie riscontrabili: 1) Contenuto eccessivo di sostanze tossiche.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

01.05.04.I01 Ritinteggiatura colorituraCadenza: quando occorreRitinteggiature delle superfici con nuove pitture previa carteggiatura e sverniciatura, stuccatura dei paramenti e preparazione delfondo mediante applicazione, se necessario, di prevernici fissanti. Le modalità di ritinteggiatura, i prodotti, le attrezzature varianocomunque in funzione delle superfici e dei materiali costituenti.

• Ditte specializzate: Pittore.

01.05.04.I02 Sostituzione degli elementi decorativi degradati

Cadenza: quando occorreSostituzione degli elementi decorativi usurati o rotti con altri analoghi o se non possibile riparazione dei medesimi con tecnicheappropriate tali da non alterare gli aspetti geometrici-cromatici delle superfici di facciata. Sostituzione e verifica dei relativiancoraggi.

• Ditte specializzate: Pittore, Specializzati vari.

Manuale di Manutenzione Pag. 61

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Corpo d'Opera: 02

IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

Insieme delle unità e degli elementi tecnici del sistema edilizio aventi funzione di consentire l'utilizzo, da parte degli utenti, di flussienergetici, informativi e materiali e di consentire il conseguente allontanamento degli eventuali prodotti di scarto.

UNITÀ TECNOLOGICHE:

° 02.01 Impianto elettrico ° 02.02 Impianto di climatizzazione ° 02.03 Impianto di riscaldamento ° 02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda ° 02.05 Impianto di smaltimento acque reflue

Manuale di Manutenzione Pag. 62

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Unità Tecnologica: 02.01

Impianto elettrico

L'impianto elettrico, nel caso di edifici per civili abitazioni, ha la funzione di addurre, distribuire ed erogare energia elettrica. Per potenzenon superiori a 50 kW l'ente erogatore fornisce l'energia in bassa tensione mediante un gruppo di misura; da quest'ultimo parte unalinea primaria che alimenta i vari quadri delle singole utenze. Dal quadro di zona parte la linea secondaria che deve essere sezionata(nel caso di edifici per civili abitazioni) in modo da avere una linea per le utenze di illuminazione e l'altra per le utenze a maggioreassorbimento ed evitare così che salti tutto l'impianto in caso di corti circuiti. La distribuzione principale dell'energia avviene con caviposizionati in apposite canalette; la distribuzione secondaria avviene con conduttori inseriti in apposite guaine di protezione (di diversocolore: il giallo-verde per la messa a terra, il blu per il neutro, il marrone-grigio per la fase). L'impianto deve essere progettato secondole norme CEI vigenti per assicurare una adeguata protezione.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

02.01.R01 (Attitudine al) controllo della condensazione interstizialeClasse di Requisiti: Sicurezza d'interventoClasse di Esigenza: SicurezzaI componenti degli impianti elettrici capaci di condurre elettricità devono essere in grado di evitare la formazione di acqua dicondensa per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioni per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normatecnica.

Prestazioni:Si possono controllare i componenti degli impianti elettrici procedendo ad un esame nonché a misure eseguite secondo lenorme CEI vigenti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

02.01.R02 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettricheClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàPer evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti elettrici devonoessere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra dell’edificio.

Prestazioni:Le dispersioni elettriche possono essere verificate controllando i collegamenti equipotenziali e di messa a terra dei componentidegli impianti mediante misurazioni di resistenza a terra.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e nell’ambito della dichiarazione di conformità prevista dall'art.7del D.M. 22 gennaio 2008 n .37.

02.01.R03 Attitudine a limitare i rischi di incendioClasse di Requisiti: Protezione antincendioClasse di Esigenza: SicurezzaI componenti dell'impianto elettrico devono essere realizzati ed installati in modo da limitare i rischi di probabili incendi.

Prestazioni:Per limitare i rischi di probabili incendi i generatori di calore, funzionanti ad energia elettrica, devono essere installati efunzionare nel rispetto di quanto prescritto dalle leggi e normative vigenti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

02.01.R04 Impermeabilità ai liquidiClasse di Requisiti: Sicurezza d'interventoClasse di Esigenza: SicurezzaI componenti degli impianti elettrici devono essere in grado di evitare il passaggio di fluidi liquidi per evitare alle persone qualsiasipericolo di folgorazione per contatto diretto secondo quanto prescritto dalla normativa.

Prestazioni:E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dallenorme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

02.01.R05 Isolamento elettricoClasse di Requisiti: Protezione elettricaClasse di Esigenza: SicurezzaGli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere in grado di resistere al passaggio di cariche elettriche senza perdere le

Manuale di Manutenzione Pag. 63

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proprie caratteristiche.

Prestazioni:E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dallenorme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

02.01.R06 Limitazione dei rischi di interventoClasse di Requisiti: Protezione dai rischi d'interventoClasse di Esigenza: SicurezzaGli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere in grado di consentire ispezioni, manutenzioni e sostituzioni in modoagevole ed in ogni caso senza arrecare danno a persone o cose.

Prestazioni:E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dallenorme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

02.01.R07 Montabilità/SmontabilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi in caso dinecessità.

Prestazioni:Gli elementi costituenti l'impianto elettrico devono essere montati in opera in modo da essere facilmente smontabili senza perquesto smontare o disfare l'intero impianto.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

02.01.R08 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaGli impianti elettrici devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni orotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.

Prestazioni:Gli elementi costituenti gli impianti elettrici devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazionimeccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo garantendo allo stesso tempo la sicurezza degli utenti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

02.01.R09 Certificazione ecologicaClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteI prodotti, elementi, componenti e materiali dovranno essere dotati di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale.

Prestazioni:I prodotti, elementi, componenti e materiali, dovranno presentare almeno una delle tipologie ambientali riportate:- TIPO I: Etichette ecologiche volontarie basate su un sistema multicriteria che considera l ’intero ciclo di vita del prodotto,sottoposte a certificazione esterna da parte di un ente indipendente (tra queste rientra, ad esempio, il marchio europeo di qualit àecologica ECOLABEL). (ISO 14024);- TIPO II: Etichette ecologiche che riportano auto-dichiarazioni ambientali da parte di produttori, importatori o distributori diprodotti, senza che vi sia l’intervento di un organismo indipendente di certificazione (tra le quali: ”Riciclabile”,“Compostabile”, ecc.). (ISO 14021);- TIPO III: Etichette ecologiche che riportano dichiarazioni basate su parametri stabiliti e che contengono una quantificazionedegli impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto calcolato attraverso un sistema LCA. Sono sottoposte a uncontrollo indipendente e presentate in forma chiara e confrontabile. Tra di esse rientrano, ad esempio, le “DichiarazioniAmbientali di Prodotto”. (ISO 14025).

Livello minimo della prestazione:Possesso di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale dei prodotti impiegati.

02.01.R10 Controllo consumiClasse di Requisiti: Monitoraggio del sistema edificio-impiantiClasse di Esigenza: AspettoControllo dei consumi attraverso il monitoraggio del sistema edificio-impianti.

Manuale di Manutenzione Pag. 64

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Prestazioni:Monitoraggio dei consumi (energia termica, elettrica, acqua, ecc.) dell ’edificio attraverso contatori energetici, ai fini diottenere un costante controllo sulle prestazioni dell’edificio e dell'involucro edilizio per una idonea pianificazione di interventimigliorativi.

Livello minimo della prestazione:Installazione di apparecchiature certificate per la contabilizzazione dei consumi (contatori) di energia termica, elettrica e diacqua e impiego di sistemi di acquisizione e telelettura remota secondo standard riferiti dalla normativa vigente.

02.01.R11 Progettazione impianto elettrico con esposizione minima degli utenti a campielettromagneticiClasse di Requisiti: Condizioni d'igiene ambientale connesse con le variazioni del campo elettromagnetico da fontiartificialiClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteGli impianti elettrici e la disposizione degli elettrodomestici dovranno essere disposti in modo da esporre gli utenti a valori minimidi campo elettromagnetico

Prestazioni:Le scelte progettuali relative all’impianto elettrico interno ed alla disposizione degli elettrodomestici dovranno essere mirate aproteggere l’utente da variazioni del campo elettromagnetico e ad ottenere negli ambienti interni il pi ù basso livello di campoelettrico e magnetico a bassa frequenza (50 Hz) possibile.

Livello minimo della prestazione:Limiti di esposizione (50 Hz):- induzione magnetica: 0,2 µT;- campo elettrico: 5 KV/m.Nel valutare il soddisfacimento dei limiti di esposizione per il campo magnetico, si dovranno considerare i contributi dellesorgenti localizzate sia all’interno (es. apparecchiature elettriche) sia all’esterno (es. elettrodotti) degli ambienti.a livello dell’unità abitativa:- negli ambienti ufficio e residenziali impiego di apparecchiature e dispositivi elettrici ed elettronici a bassa produzione dicampo;- nelle residenze configurazione della distribuzione dell’energia elettrica nei singoli locali secondo lo schema a “stella”;- nelle residenze impiego del disgiuntore di rete nella zona notte per l ’eliminazione dei campi elettrici in assenza di carico avalle.

02.01.R12 Riduzione del fabbisogno d'energia primariaClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorse climatiche ed energetiche - requisito energeticoClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse climatiche ed energetiche mediante la riduzione del fabbisogno d'energia primaria.

Prestazioni:In riferimento all’energia primaria, l’efficienza energetica del sistema complessivo edificio-impianto nella fase progettuale,dovrà essere incrementata rispetto ai livelli standard. In particolare l’incremento può determinarsi diminuendo ed utilizzandosistemi energetici da fonti rinnovabili.

Livello minimo della prestazione:L'impiego di tecnologie efficienti per l'ottimizzazione energetica del sistema complessivo edificio-impianto, nella faseprogettuale, dovrà essere incrementata mediante fonti rinnovabili rispetto ai livelli standard riferiti dalla normativa vigente.

02.01.R13 Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse attraverso l'impiego di materiali con una elevata durabilit à.

Prestazioni:Nelle fasi progettuali dell'opera individuare e scegliere elementi e componenti caratterizzati da una durabilit à elevata.

Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di elementi costruttivi caratterizzati da una durabilit àelevata.

02.01.R14 Utilizzo di tecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vitaClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse attraverso la selezione di tecniche costruttive che rendano agevole il disassemblaggio alla fine delciclo di vita

Prestazioni:Nella fase di progettazione fare prevalere la scelta su sistemi costruttivi che facilitano la smontabilit à dei componenti ed i

Manuale di Manutenzione Pag. 65

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successivi processi di demolizione e recupero dei materiali

Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di sistemi costruttivi che facilitano il disassemblaggio allafine del ciclo di vita

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 02.01.01 Canalizzazioni in PVC ° 02.01.02 Contatore di energia ° 02.01.03 Interruttori ° 02.01.04 Prese e spine ° 02.01.05 Quadri di bassa tensione ° 02.01.06 Quadri di media tensione ° 02.01.07 Relè a sonde ° 02.01.08 Relè termici ° 02.01.09 Sezionatore ° 02.01.10 Sistemi di cablaggio

Manuale di Manutenzione Pag. 66

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Elemento Manutenibile: 02.01.01

Canalizzazioni in PVC

Unità Tecnologica: 02.01

Impianto elettrico

Le "canalette" sono tra gli elementi più semplici per il passaggio dei cavi elettrici; sono generalmente realizzate in PVC e devono essereconformi alle prescrizioni di sicurezza delle norme CEI (dovranno essere dotate di marchio di qualità o certificate secondo le disposizionidi legge).

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.01.01.R01 Resistenza al fuocoClasse di Requisiti: Protezione antincendioClasse di Esigenza: SicurezzaLe canalizzazioni degli impianti elettrici suscettibili di essere sottoposte all ’azione del fuoco devono essere classificate secondoquanto previsto dalla normativa vigente; la resistenza al fuoco deve essere documentata da “marchio di conformità” o “dichiarazionedi conformità”.

Prestazioni:Le prove per la determinazione della resistenza al fuoco degli elementi sono quelle indicate dalle norme UNI.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

02.01.01.R02 Stabilità chimico reattivaClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaLe canalizzazioni degli impianti elettrici devono essere realizzate con materiali in grado di mantenere inalterate nel tempo le propriecaratteristiche chimico-fisiche.

Prestazioni:Per garantire la stabilità chimico reattiva i materiali e componenti degli impianti elettrici non devono presentareincompatibilità chimico-fisica.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.01.A01 DeformazioneVariazione geometriche e morfologiche dei profili e degli elementi per fenomeni di ritiro quali imbarcamento, svergolamento,ondulazione.

02.01.01.A02 FessurazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con distacco macroscopico delle parti.

02.01.01.A03 FratturazioneFormazione di soluzioni di continuità nel materiale con o senza spostamento delle parti.

02.01.01.A04 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

02.01.01.A05 Non planaritàUno o più elementi possono presentarsi non perfettamente complanari rispetto al sistema.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.01.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato generale e dell'integrità dei contenitori a vista, dei coperchi delle cassette e delle scatole di passaggio.

• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico; 2) Resistenza meccanica; 3) Stabilità chimico reattiva.

• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.01.C02 Controllo qualità materiali

Cadenza: ogni 6 mesi

Manuale di Manutenzione Pag. 67

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Tipologia: VerificaVerificare la stabilità dei materiali utilizzati e che gli stessi siano dotati di certificazione ecologica e che il loro utilizzo non comportiemissioni nocive.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica.

• Ditte specializzate: Specializzati vari, Elettricista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.01.I01 Ripristino elementiCadenza: quando occorreRiposizionare gli elementi in caso di sconnessioni.

• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.01.I02 Ripristino grado di protezione

Cadenza: quando occorreRipristinare il previsto grado di protezione che non deve mai essere inferiore a quello previsto dalla normativa vigente.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Elemento Manutenibile: 02.01.02

Contatore di energia

Unità Tecnologica: 02.01

Impianto elettrico

Il contatore di energia è un dispositivo che consente la contabilizzazione dell’energia e la misura dei principali parametri elettrici ; questidati possono essere visualizzati attraverso un display LCD retroilluminato.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.02.A01 Anomalie displayDifetti di funzionamento del display di segnalazione.

02.01.02.A02 Corti circuitiDifetti di funzionamento dovuti a corti circuiti.

02.01.02.A03 Difetti delle connessioniDifetti delle connessioni elettriche.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.02.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaVerificare il corretto funzionamento del display e che le connessioni siano ben serrate.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie display; 2) Difetti delle connessioni.

• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.02.C02 Controllo valori tensione elettrica

Cadenza: ogni meseTipologia: TEST - Controlli con apparecchiatureMisurare i valori della tensione elettrica in ingresso e in uscita e verificare che corrispondano a quelli di progetto.

• Requisiti da verificare: 1) Controllo consumi.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corti circuiti; 2) Difetti delle connessioni.

• Ditte specializzate: Elettricista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.02.I01 Ripristino connessioni

Manuale di Manutenzione Pag. 68

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Cadenza: quando occorreRipristinare le connessioni non funzionanti.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Elemento Manutenibile: 02.01.03

Interruttori

Unità Tecnologica: 02.01

Impianto elettrico

Gli interruttori generalmente utilizzati sono del tipo ad interruzione in esafluoruro di zolfo con pressione relativa del SF6 di primoriempimento a 20 °C uguale a 0,5 bar. Gli interruttori possono essere dotati dei seguenti accessori:- comando a motore carica molle;- sganciatore di apertura;- sganciatore di chiusura;- contamanovre meccanico;- contatti ausiliari per la segnalazione di aperto-chiuso dell'interruttore.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.01.03.R01 Comodità di uso e manovraClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli interruttori devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilit à di uso, di funzionalità e dimanovrabilità.

Prestazioni:Gli interruttori devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole esicuro, ed essere accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacit à motoria.

Livello minimo della prestazione:In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, adeccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad esempio il telecomando a raggiinfrarossi).

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.03.A01 Anomalie dei contatti ausiliariDifetti di funzionamento dei contatti ausiliari.

02.01.03.A02 Anomalie delle molleDifetti di funzionamento delle molle.

02.01.03.A03 Anomalie degli sganciatoriDifetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura.

02.01.03.A04 Corto circuitiCorto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

02.01.03.A05 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

02.01.03.A06 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

02.01.03.A07 Disconnessione dell'alimentazioneDisconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuitoimprevisto.

02.01.03.A08 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

02.01.03.A09 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

Manuale di Manutenzione Pag. 69

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CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.03.C01 Controllo generaleCadenza: ogni meseTipologia: Controllo a vistaVerificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buonlivello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale; 2) (Attitudine al) controllo delle dispersionielettriche; 3) ; 4) Impermeabilità ai liquidi; 5) Isolamento elettrico; 6) Limitazione dei rischi di intervento; 7)Montabilità/Smontabilità; 8) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corto circuiti; 2) Difetti agli interruttori; 3) Difetti di taratura; 4) Disconnessione dell'alimentazione;5) Surriscaldamento; 6) Anomalie degli sganciatori.

• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.03.C02 Controllo dei materiali elettrici

Cadenza: ogni meseTipologia: Ispezione a vistaVerificare che le caratteristiche degli elementi utilizzati corrispondano a quelle indicate dal produttore e che siano idonee all'utilizzo.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica.

• Ditte specializzate: Generico, Elettricista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.03.I01 SostituzioniCadenza: quando occorreSostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti degli interruttori quali placchette, coperchi, telai porta frutti,apparecchi di protezione e di comando.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Elemento Manutenibile: 02.01.04

Prese e spine

Unità Tecnologica: 02.01

Impianto elettrico

Le prese e le spine dell'impianto elettrico hanno il compito di distribuire alle varie apparecchiature alle quali sono collegati l'energiaelettrica proveniente dalla linea principale di adduzione. Sono generalmente sistemate in appositi spazi ricavati nelle pareti o apavimento (cassette).

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.01.04.R01 Comodità di uso e manovraClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàLe prese e spine devono essere realizzate con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilit à di uso, di funzionalità e dimanovrabilità.

Prestazioni:Le prese e spine devono essere disposte in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole esicuro, ed essere accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacit à motoria.

Livello minimo della prestazione:In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, adeccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad. es. telecomando a raggiinfrarossi).

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.04.A01 Anomalie di funzionamentoDifetti di funzionamento dei quadri elettrici dovuti ad interferenze elettromagnetiche.

Manuale di Manutenzione Pag. 70

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02.01.04.A02 Corto circuitiCorto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

02.01.04.A03 Disconnessione dell'alimentazioneDisconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuitoimprevisto.

02.01.04.A04 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

02.01.04.A05 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

02.01.04.A06 Campi elettromagneticiLivello eccessivo dell'inquinamento elettromagnetico per cui si verificano malfunzionamenti.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.04.C01 Controllo generaleCadenza: ogni meseTipologia: Controllo a vistaVerificare la corretta pressione di serraggio delle viti e delle placchette, e dei coperchi delle cassette. Verificare che ci sia un buonlivello di isolamento e di protezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale; 2) (Attitudine al) controllo delle dispersionielettriche; 3) ; 4) Impermeabilità ai liquidi; 5) Isolamento elettrico; 6) Limitazione dei rischi di intervento; 7)Montabilità/Smontabilità; 8) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corto circuiti; 2) Disconnessione dell'alimentazione; 3) Surriscaldamento.

• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.04.C02 Controllo dei materiali elettrici

Cadenza: ogni meseTipologia: Ispezione a vistaVerificare che le caratteristiche degli elementi utilizzati corrispondano a quelle indicate dal produttore e che siano idonee all'utilizzo.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica.

• Ditte specializzate: Generico, Elettricista.

02.01.04.C03 Verifica campi elettromagnetici

Cadenza: ogni 3 mesiTipologia: MisurazioniEseguire la misurazione dei livelli di inquinamento elettromagnetico.

• Requisiti da verificare: 1) Progettazione impianto elettrico con esposizione minima degli utenti a campi elettromagnetici; 2)Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie di funzionamento; 2) Campi elettromagnetici.

• Ditte specializzate: Elettricista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.04.I01 SostituzioniCadenza: quando occorreSostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, parti di prese e spine quali placchette, coperchi, telai porta frutti,apparecchi di protezione e di comando.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Elemento Manutenibile: 02.01.05

Quadri di bassa tensione

Unità Tecnologica: 02.01

Impianto elettrico

Le strutture più elementari sono centralini da incasso, in materiale termoplastico autoestinguente, con indice di protezione IP40, fori

Manuale di Manutenzione Pag. 71

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asolati e guida per l'assemblaggio degli interruttori e delle morsette. Questi centralini si installano all'interno delle abitazioni e possonoessere anche a parete. Esistono, inoltre, centralini stagni in materiale termoplastico con grado di protezione IP55 adatti per officine eindustrie.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.01.05.R01 AccessibilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàI quadri devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale funzionamento sia in caso di guasti.

Prestazioni:E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali ecomponenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali ecomponenti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

02.01.05.R02 IdentificabilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàI quadri devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente un cartello sul quale sonoriportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione.

Prestazioni:E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dallenorme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.05.A01 Anomalie dei contattoriDifetti di funzionamento dei contattori.

02.01.05.A02 Anomalie di funzionamentoDifetti di funzionamento dei quadri elettrici dovuti ad interferenze elettromagnetiche.

02.01.05.A03 Anomalie dei fusibiliDifetti di funzionamento dei fusibili.

02.01.05.A04 Anomalie dell'impianto di rifasamentoDifetti di funzionamento della centralina che gestisce l'impianto di rifasamento.

02.01.05.A05 Anomalie dei magnetotermiciDifetti di funzionamento degli interruttori magnetotermici.

02.01.05.A06 Anomalie dei relèDifetti di funzionamento dei relè termici.

02.01.05.A07 Anomalie della resistenzaDifetti di funzionamento della resistenza anticondensa.

02.01.05.A08 Anomalie delle spie di segnalazioneDifetti di funzionamento delle spie e delle lampade di segnalazione.

02.01.05.A09 Anomalie dei termostatiDifetti di funzionamento dei termostati.

02.01.05.A10 Campi elettromagneticiLivello eccessivo dell'inquinamento elettromagnetico per cui si verificano malfunzionamenti.

02.01.05.A11 Depositi di materialeAccumulo di polvere sui contatti che provoca malfunzionamenti.

02.01.05.A12 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

Manuale di Manutenzione Pag. 72

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02.01.05.C01 Controllo centralina di rifasamentoCadenza: ogni 2 mesiTipologia: Controllo a vistaVerificare il corretto funzionamento della centralina di rifasamento.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dell'impianto di rifasamento.

• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.05.C02 Verifica dei condensatori

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Ispezione a vistaVerificare l'integrità dei condensatori di rifasamento e dei contattori.

• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dell'impianto di rifasamento; 2) Anomalie dei contattori.

• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.05.C03 Verifica messa a terra

Cadenza: ogni 2 mesiTipologia: ControlloVerificare l'efficienza dell'impianto di messa a terra dei quadri.

• Requisiti da verificare: 1) Limitazione dei rischi di intervento; 2) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dei contattori; 2) Anomalie dei magnetotermici.

• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.05.C04 Verifica protezioni

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Ispezione a vistaVerificare il corretto funzionamento dei fusibili, degli interruttori automatici e dei rel è termici.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dei fusibili; 2) Anomalie dei magnetotermici; 3) Anomalie dei relè.

• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.05.C05 Verifica campi elettromagnetici

Cadenza: ogni 3 mesiTipologia: MisurazioniEseguire la misurazione dei livelli di inquinamento elettromagnetico.

• Requisiti da verificare: 1) Progettazione impianto elettrico con esposizione minima degli utenti a campi elettromagnetici; 2)Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie di funzionamento; 2) Campi elettromagnetici.

• Ditte specializzate: Elettricista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.05.I01 Pulizia generaleCadenza: ogni 6 mesiPulizia generale utilizzando aria secca a bassa pressione.

• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.05.I02 Serraggio

Cadenza: ogni annoEseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori.

• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.05.I03 Sostituzione centralina rifasamento

Cadenza: quando occorreEseguire la sostituzione della centralina elettronica di rifasamento con altra dello stesso tipo.

• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.05.I04 Sostituzione quadro

Cadenza: ogni 20 anniEseguire la sostituzione del quadro quando usurato o per un adeguamento alla normativa.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Manuale di Manutenzione Pag. 73

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Elemento Manutenibile: 02.01.06

Quadri di media tensione

Unità Tecnologica: 02.01

Impianto elettrico

I quadri elettrici hanno il compito di distribuire ai vari livelli dove sono installati l'energia elettrica proveniente dalla linea principale diadduzione. Sono supporti o carpenterie che servono a racchiudere le apparecchiature elettriche di comando e/o a preservare i circuitielettrici. I quadri del tipo a media tensione MT sono anche definite cabine elettriche per il contenimento delle apparecchiature di MT.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.01.06.R01 AccessibilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàI quadri devono essere facilmente accessibili per consentire un facile utilizzo sia nel normale funzionamento sia in caso di guasti.

Prestazioni:E' opportuno che sia assicurata la qualità della progettazione, della fabbricazione e dell’installazione dei materiali ecomponenti con riferimento a quanto indicato dalle norme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali ecomponenti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

02.01.06.R02 IdentificabilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàI quadri devono essere facilmente identificabili per consentire un facile utilizzo. Deve essere presente un cartello sul quale sonoriportate le funzioni degli interruttori nonché le azioni da compiere in caso di emergenza su persone colpite da folgorazione.

Prestazioni:E' opportuno che gli elementi costituenti l'impianto elettrico siano realizzati e posti in opera secondo quanto indicato dallenorme e come certificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.06.A01 Anomalie delle batterieDifetti di funzionamento delle batterie di accumulo.

02.01.06.A02 Anomalie di funzionamentoDifetti di funzionamento dei quadri elettrici dovuti ad interferenze elettromagnetiche.

02.01.06.A03 Anomalie della resistenzaDifetti di funzionamento della resistenza anticondensa.

02.01.06.A04 Anomalie delle spie di segnalazioneDifetti di funzionamento delle spie e delle lampade di segnalazione.

02.01.06.A05 Anomalie dei termostatiDifetti di funzionamento dei termostati.

02.01.06.A06 Campi elettromagneticiLivello eccessivo dell'inquinamento elettromagnetico per cui si verificano malfunzionamenti.

02.01.06.A07 Corto circuitiCorto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

02.01.06.A08 Difetti agli interruttoriDifetti agli interruttori magnetotermici e differenziali dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o allapresenza di umidità ambientale o di condensa.

02.01.06.A09 Difetti degli organi di manovra

Manuale di Manutenzione Pag. 74

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Difetti di funzionamento degli organi di manovra, ingranaggi e manovellismi.

02.01.06.A10 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

02.01.06.A11 Difetti di tenuta serraggiDifetti di tenuta dei bulloni e dei morsetti.

02.01.06.A12 Disconnessione dell'alimentazioneDisconnessione dell'alimentazione dovuta a difetti di messa a terra, di sovraccarico di tensione di alimentazione, di corto circuitoimprevisto.

02.01.06.A13 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto a ossidazione delle masse metalliche.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.06.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaControllo dello stato generale e dell'integrità con particolare attenzione allo stato degli interblocchi elettrici con prova delle manovredi apertura e chiusura. Verificare la corretta pressione di serraggio delle lame dei sezionatori e delle bobine dei circuiti di sganciodegli interruttori di manovra sezionatori.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale; 2) (Attitudine al) controllo delle dispersionielettriche; 3) Attitudine a limitare i rischi di incendio; 4) Impermeabilità ai liquidi; 5) Isolamento elettrico; 6) Limitazione dei rischidi intervento; 7) Montabilità/Smontabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corto circuiti; 2) Difetti agli interruttori; 3) Difetti di taratura; 4) Disconnessione dell'alimentazione;5) Anomalie delle batterie; 6) Surriscaldamento.

• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.06.C02 Verifica apparecchiature di taratura e controllo

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: ControlloVerificare l'efficienza delle lampade di segnalazione, delle spie di segnalazione dei sezionatori di linea.

• Requisiti da verificare: 1) Limitazione dei rischi di intervento; 2) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di taratura; 2) Surriscaldamento.

• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.06.C03 Verifica batterie

Cadenza: ogni settimanaTipologia: Ispezione a vistaVerificare il corretto funzionamento del carica batteria di alimentazione secondaria.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie delle batterie.

• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.06.C04 Verifica delle bobine

Cadenza: ogni annoTipologia: Ispezione a vistaVerificare l'integrità delle bobine dei circuiti di sgancio.

• Requisiti da verificare: 1) Isolamento elettrico.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti degli organi di manovra; 2) Difetti agli interruttori.

• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.06.C05 Verifica interruttori

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaVerificare l'efficienza degli isolatori di poli degli interruttori a volume d'olio ridotto. Verificare il regolare funzionamento dei motori,dei relè, dei blocchi a chiave, dei circuiti ausiliari; controllare il livello dell'olio degli interruttori a volume d'olio ridotto e lapressione del gas ad interruttore a freddo.

• Requisiti da verificare: 1) Impermeabilità ai liquidi; 2) Isolamento elettrico.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti agli interruttori; 2) Difetti di taratura.

• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.06.C06 Verifica campi elettromagnetici

Cadenza: ogni 3 mesi

Manuale di Manutenzione Pag. 75

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Tipologia: MisurazioniEseguire la misurazione dei livelli di inquinamento elettromagnetico.

• Requisiti da verificare: 1) Progettazione impianto elettrico con esposizione minima degli utenti a campi elettromagnetici; 2)Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie di funzionamento; 2) Campi elettromagnetici.

• Ditte specializzate: Elettricista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.06.I01 Lubrificazione ingranaggi e contattiCadenza: ogni annoLubrificare utilizzando vaselina pura i contatti, le pinze e le lame dei sezionatori di linea, gli interruttori di manovra, i sezionatori dimessa a terra. Lubrificare con olio grafitato tutti gli ingranaggi e gli apparecchi di manovra.

• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.06.I02 Pulizia generale

Cadenza: ogni annoPulizia generale degli interruttori di manovra, dei sezionatori di messa a terra, delle lame e delle pinze dei sezionatori di linea.

• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.06.I03 Serraggio

Cadenza: ogni annoEseguire il serraggio di tutti i bulloni, dei morsetti e degli interruttori.

• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.06.I04 Sostituzione fusibili

Cadenza: quando occorreEseguire la sostituzione dei fusibili con altri dello stesso tipo.

• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.06.I05 Sostituzione quadro

Cadenza: ogni 20 anniEseguire la sostituzione del quadro quando usurato o per un adeguamento alla normativa.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Elemento Manutenibile: 02.01.07

Relè a sonde

Unità Tecnologica: 02.01

Impianto elettrico

Accertano la reale temperatura dell'elemento da proteggere. Questo sistema di protezione è formato da:- una o più sonde a termistori con coefficiente di temperatura positivo (PTC), la resistenza delle sonde (componenti statici) aumentarepentinamente quando la temperatura raggiunge una soglia definita Temperatura Nominale di Funzionamento (TNF);- un dispositivo elettronico alimentato a corrente alternata o continua che misura le resistenze delle sonde a lui connesse; un circuito asoglia rileva il brusco aumento del valore della resistenza se si raggiunge la TNF e comanda il mutamento di stati dei contatti in uscita.Scegliendo differenti tipi di sonde si può adoperare questo ultimo sistema di protezione sia per fornire un allarme senza arresto dellamacchina, sia per comandare l'arresto; le versioni di relè a sonde sono due:- a riarmo automatico se la temperatura delle sonde arriva ad un valore inferiore alla TNF;- a riarmo manuale locale o a distanza con interruttore di riarmo attivo fino a quando la temperatura rimane maggiore rispetto alla TNF.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.07.A01 Anomalie del collegamentoDifetti di funzionamento del collegamento relè-sonda.

02.01.07.A02 Anomalie delle sondeDifetti di funzionamento delle sonde dei relè.

02.01.07.A03 Anomalie dei dispositivi di comandoDifetti di funzionamento dei dispositivi di regolazione e comando.

02.01.07.A04 Corto circuito

Manuale di Manutenzione Pag. 76

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Corto-circuito sulle sonde o sulla linea sonde-relè.

02.01.07.A05 Difetti di regolazioneDifetti di funzionamento delle viti di regolazione dei relè.

02.01.07.A06 Difetti di serraggioDifetti di serraggio dei fili dovuti ad anomalie delle viti serrafilo.

02.01.07.A07 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

02.01.07.A08 Mancanza dell'alimentazioneMancanza dell'alimentazione del relè.

02.01.07.A09 Sbalzi della temperaturaAumento improvviso della temperatura e superiore a quella di funzionamento delle sonde.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.07.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 6 mesiTipologia: Ispezione a vistaVerificare il corretto serraggio dei fili nei rispettivi serrafili e la corretta posizione della sonda. Controllare che tutti i dispositivi diregolazione e comando siano funzionanti.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie del collegamento; 2) Anomalie delle sonde; 3) Anomalie dei dispositivi di comando; 4) Cortocircuito; 5) Difetti di regolazione; 6) Difetti di serraggio; 7) Mancanza dell'alimentazione; 8) Sbalzi della temperatura.

• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.07.C02 Controllo dei materiali elettrici

Cadenza: ogni meseTipologia: Ispezione a vistaVerificare che le caratteristiche degli elementi utilizzati corrispondano a quelle indicate dal produttore e che siano idonee all'utilizzo.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica; 2) Corto circuito; 3) Difetti di regolazione.

• Ditte specializzate: Generico, Elettricista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.07.I01 Serraggio filiCadenza: ogni 6 mesiEseguire il serraggio di tutti i fili in entrata ed in uscita dal relè.

• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.07.I02 Sostituzione

Cadenza: quando occorreEseguire la sostituzione dei relè deteriorati quando necessario con altri dello stesso tipo e numero.

• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.07.I03 Taratura sonda

Cadenza: quando occorreEseguire la taratura della sonda del relè.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Elemento Manutenibile: 02.01.08

Relè termici

Unità Tecnologica: 02.01

Impianto elettrico

Sono i dispositivi più adoperati per la protezione dei motori contro i sovraccarichi deboli e prolungati. Possono essere utilizzati a correntealternata e continua e possono essere: tripolari, compensati (non sensibili alle modificazioni della temperatura ambiente), sensibili aduna mancanza di fase, evitando la marcia del motore in monofase, a riarmo manuale o automatico e graduati in "Ampere motore":

Manuale di Manutenzione Pag. 77

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impostazione sul relè della corrente segnata sulla piastra segnaletica del motore.Un relè termico tripolare è formato da tre lamine bimetalliche fatte da due metalli uniti da una laminazione e con coefficienti didilatazione molto diversi. Ogni lamina è dotata di un avvolgimento riscaldante ed ogni avvolgimento è collegato in serie ad una fase delmotore. La deformazione delle lamine è causata dal riscaldamento delle lamine a causa della corrente assorbita dal motore; a secondadell'intensità della corrente la deformazione è più o meno accentuata.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.08.A01 Anomalie dei dispositivi di comandoDifetti di funzionamento dei dispositivi di regolazione e comando.

02.01.08.A02 Anomalie della laminaDifetti di funzionamento della lamina di compensazione.

02.01.08.A03 Difetti di regolazioneDifetti di funzionamento delle viti di regolazione dei relè.

02.01.08.A04 Difetti di serraggioDifetti di serraggio dei fili dovuti ad anomalie delle viti serrafilo.

02.01.08.A05 Difetti dell'oscillatoreDifetti di funzionamento dell'oscillatore.

02.01.08.A06 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.08.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 6 mesiTipologia: Ispezione a vistaVerificare il corretto serraggio dei fili nei rispettivi serrafili. Controllare che tutti i dispositivi di regolazione e comando sianofunzionanti.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie dei dispositivi di comando; 2) Difetti di regolazione; 3) Difetti di serraggio.

• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.08.C02 Controllo dei materiali elettrici

Cadenza: ogni meseTipologia: Ispezione a vistaVerificare che le caratteristiche degli elementi utilizzati corrispondano a quelle indicate dal produttore e che siano idonee all'utilizzo.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica; 2) Difetti di regolazione.

• Ditte specializzate: Generico, Elettricista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.08.I01 Serraggio filiCadenza: ogni 6 mesiEseguire il serraggio di tutti i fili in entrata ed in uscita dal relè.

• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.08.I02 Sostituzione

Cadenza: quando occorreEseguire la sostituzione dei relè deteriorati quando necessario.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Elemento Manutenibile: 02.01.09

Sezionatore

Unità Tecnologica: 02.01

Impianto elettrico

Manuale di Manutenzione Pag. 78

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Il sezionatore è un apparecchio meccanico di connessione che risponde, in posizione di apertura, alle prescrizioni specificate per lafunzione di sezionamento. È formato da un blocco tripolare o tetrapolare, da uno o due contatti ausiliari di preinterruzione e da undispositivo di comando che determina l'apertura e la chiusura dei poli.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.01.09.R01 Comodità di uso e manovraClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàI sezionatori devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilit à di uso, di funzionalità e dimanovrabilità.

Prestazioni:I sezionatori devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicurosia in condizioni di normale utilizzo sia in caso di emergenza.

Livello minimo della prestazione:In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.09.A01 Anomalie dei contatti ausiliariDifetti di funzionamento dei contatti ausiliari.

02.01.09.A02 Anomalie delle molleDifetti di funzionamento delle molle.

02.01.09.A03 Anomalie degli sganciatoriDifetti di funzionamento degli sganciatori di apertura e chiusura.

02.01.09.A04 Corto circuitiCorto circuiti dovuti a difetti nell'impianto di messa a terra, a sbalzi di tensione (sovraccarichi) o ad altro.

02.01.09.A05 Difetti delle connessioniDifetti di serraggio delle connessioni in entrata ed in uscita dai sezionatori.

02.01.09.A06 Difetti ai dispositivi di manovraDifetti agli interruttori dovuti all'eccessiva polvere presente all'interno delle connessioni o alla presenza di umidit à ambientale o dicondensa.

02.01.09.A07 Difetti di stabilitàPerdita delle caratteristiche di stabilità dell'elemento con conseguenti possibili pericoli per gli utenti.

02.01.09.A08 Difetti di taraturaDifetti di taratura dei contattori, di collegamento o di taratura della protezione.

02.01.09.A09 SurriscaldamentoSurriscaldamento che può provocare difetti di protezione e di isolamento. Può essere dovuto da ossidazione delle masse metalliche.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.09.C01 Controllo generaleCadenza: ogni meseTipologia: Controllo a vistaVerificare la funzionalità dei dispositivi di manovra dei sezionatori. Verificare che ci sia un buon livello di isolamento e diprotezione (livello minimo di protezione da assicurare è IP54) onde evitare corto circuiti.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale; 2) (Attitudine al) controllo delle dispersionielettriche; 3) ; 4) Impermeabilità ai liquidi; 5) Isolamento elettrico; 6) Limitazione dei rischi di intervento; 7)Montabilità/Smontabilità; 8) Resistenza meccanica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corto circuiti; 2) Difetti ai dispositivi di manovra; 3) Difetti di taratura; 4) Surriscaldamento; 5)Anomalie degli sganciatori.

• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.09.C02 Controllo strutturale

Cadenza: ogni meseTipologia: Ispezione a vistaVerificare la struttura dell'elemento e in caso di sostituzione utilizzare materiali con le stesse caratteristiche e con elevata durabilit à.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilità; 2) Utilizzo ditecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vita.

Manuale di Manutenzione Pag. 79

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• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di stabilità; 2) Difetti di taratura; 3) Surriscaldamento.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.09.I01 SostituzioniCadenza: quando occorreSostituire, quando usurate o non più rispondenti alle norme, le parti dei sezionatori quali placchette, coperchi, telai porta frutti,apparecchi di protezione e di comando.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Elemento Manutenibile: 02.01.10

Sistemi di cablaggio

Unità Tecnologica: 02.01

Impianto elettrico

Con questi sistemi i vari fili vengono preparati in fasci, dotati di manicotti o di altri connettori; ogni filo ha un riferimento che porta ilnome dell‘installazione, dell‘area, la designazione del componente, il connettore ed il senso del cablaggio. Ogni filo è dotato di etichetteidentificative. Con questi sistema si evita di cablare i fili singolarmente con un notevole risparmio di tempo.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.01.10.A01 Anomalie degli allacciDifetti di funzionamento delle prese di utenza e dei pannelli degli armadi di permutazione.

02.01.10.A02 Anomalie delle preseDifetti di tenuta delle placche, dei coperchi e dei connettori.

02.01.10.A03 Difetti di serraggioDifetti di serraggio di viti ed attacchi dei vari apparecchi di utenza.

02.01.10.A04 Difetti delle canalineDifetti di tenuta delle canaline porta cavi.

02.01.10.A05 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.10.C01 Controllo generaleCadenza: ogni annoTipologia: Ispezione a vistaVerificare la corretta posizione delle connessioni negli armadi di permutazione, controllare che tutte le prese siano ben collegate.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di serraggio; 2) Anomalie degli allacci; 3) Anomalie delle prese; 4) Difetti delle canaline.

• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.10.C02 Controllo qualità materiali

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: VerificaVerificare la stabilità dei materiali utilizzati e che gli stessi siano dotati di certificazione ecologica e che il loro utilizzo non comportiemissioni nocive.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica; 2) Anomalie degli allacci; 3) Difetti di serraggio.

• Ditte specializzate: Specializzati vari, Elettricista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.01.10.I01 Rifacimento cablaggioCadenza: ogni 15 anniEseguire il rifacimento totale del cablaggio quando necessario (per adeguamento normativo, o per adeguamento alla classesuperiore).

Manuale di Manutenzione Pag. 80

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• Ditte specializzate: Elettricista.

02.01.10.I02 Serraggio connessione

Cadenza: quando occorreEffettuare il serraggio di tutte le connessioni.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Manuale di Manutenzione Pag. 81

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Unità Tecnologica: 02.02

Impianto di climatizzazione

L'impianto di climatizzazione è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di creare e mantenere nel sistema edilizio determinatecondizioni termiche, di umidità e di ventilazione. L'unità tecnologica Impianto di climatizzazione è generalmente costituita da:- alimentazione o adduzione avente la funzione di trasportare il combustibile dai serbatoi e/o dalla rete di distribuzione fino ai gruppitermici;- gruppi termici che trasformano l'energia chimica dei combustibili di alimentazione in energia termica;- centrali di trattamento fluidi, che hanno la funzione di trasferire l'energia termica prodotta (direttamente o utilizzando gruppi termici) aifluidi termovettori;- reti di distribuzione e terminali che trasportano i fluidi termovettori ai vari terminali di scambio termico facenti parte dell'impianto;- canne di esalazione aventi la funzione di allontanare i fumi di combustione prodotti dai gruppi termici.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

02.02.R01 (Attitudine al) controllo del rumore prodottoClasse di Requisiti: AcusticiClasse di Esigenza: BenessereGli impianti di climatizzazione devono garantire un livello di rumore nell ’ambiente esterno e in quelli abitativi entro i limitiprescritti dalla normativa vigente.

Prestazioni:Gli impianti di climatizzazione devono funzionare in modo da mantenere il livello di rumore ambiente La e quello residuo Lrnei limiti indicati dalla normativa. Tali valori possono essere oggetto di verifiche che vanno eseguite sia con gli impiantifunzionanti che con gli impianti fermi.

Livello minimo della prestazione:Le dimensioni delle tubazioni di trasporto dei fluidi termovettori e quelle dei canali d ’aria devono essere tali che la velocità ditali fluidi non superi i limiti imposti dalla normativa. I valori di emissione acustica possono essere verificati “in situ”,procedendo alle verifiche previste dalle norme UNI oppure verificando che i valori dichiarati dal produttore di elementi facentiparte dell'impianto siano conformi alla normativa.

02.02.R02 (Attitudine al) controllo della combustioneClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàI gruppi termici degli impianti di climatizzazione devono garantire processi di combustione a massimo rendimento e nello stessotempo produrre quantità minime di scorie e di sostanze inquinanti.

Prestazioni:Per un controllo dei parametri della combustione i gruppi termici devono essere dotati delle seguenti apparecchiature di misurae controllo della combustione:- termometro indicatore della temperatura dei fumi (che deve essere installato alla base di ciascun camino);- presso-deprimometri per la misura della pressione atmosferica della camera di combustione e della base del relativo camino;- misuratori della quantità di anidride carbonica e di ossido di carbonio e idrogeno.Per tali impianti si deve procedere, durante il normale funzionamento, anche al rilievo di alcuni parametri quali:- la temperatura dei fumi di combustione;- la temperatura dell’aria comburente;- la quantità di anidride carbonica (CO2) e di ossido di carbonio (CO) presente (in % del volume) nei residui della combustionee rilevata all’uscita del gruppo termico;- l’indice di fumosità Bacharach (per i generatori funzionanti a combustibile liquido).Tali misurazioni devono essere annotate sul libretto di centrale insieme a tutte le successive operazioni di manutenzione econtrollo da effettuare secondo quanto riportato nel sottoprogramma dei controlli.

Livello minimo della prestazione:In particolare, nel caso di generatori di calore con potenza nominale del focolare superiore a 34,8 kW si deve avere che lapercentuale di aria comburente necessaria per la combustione deve essere :- per combustibile solido > 80%;- per combustibile liquido = 15-20%;- per combustibile gassoso = 10-15%;- il contenuto di ossido di carbonio (CO) nei fumi di combustione non deve superare lo 0,1% del volume dei fumi secchi esenza aria;- l’indice di fumosità Bacharach deve rispettare i limiti di legge.Verificare che i locali dove sono alloggiati i generatori di calore siano permanentemente ventilati mediante idonee aperture diaerazione di dimensioni non inferiori a quelle riportate dalle vigenti norme di sicurezza e prevenzione incendi.

02.02.R03 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettricheClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàPer evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti di

Manuale di Manutenzione Pag. 82

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climatizzazione, capaci di condurre elettricità, devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terradell’edificio.

Prestazioni:Le dispersioni elettriche possono essere verificate controllando i collegamenti equipotenziali e di messa a terra dei componentidegli impianti di climatizzazione mediante misurazioni di resistenza a terra.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e nell’ambito della dichiarazione di conformità prevista dall'art.7del D.M. 22 gennaio 2008 n .37.

02.02.R04 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidiClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli elementi costituenti l'impianto di climatizzazione devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidicircolanti.

Prestazioni:I terminali di erogazione degli impianti di climatizzazione devono assicurare anche nelle pi ù gravose condizioni di esercizio,una portata dei fluidi non inferiore a quella di progetto.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

02.02.R05 (Attitudine al) controllo della pressione di erogazioneClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàGli elementi costituenti l'impianto di climatizzazione devono essere in grado di assicurare un'opportuna pressione di emissione perconsentire ai fluidi di raggiungere i terminali.

Prestazioni:L’installazione dei materiali e componenti deve essere eseguita facendo riferimento a quanto indicato dalle norme e comecertificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

02.02.R06 (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidiClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereI fluidi termovettori dell'impianto di climatizzazione devono avere temperatura idonea per assicurare il corretto funzionamentodell'impianto assicurando nello stesso momento un benessere ambientale oltre che un contenimento dei consumi energetici.

Prestazioni:Le temperature dei fluidi termovettori devono garantire i valori minimi richiesti dalla normativa e sotto riportati; inoltre èconsentita un'escursione termica media non superiore ai 5 °C negli impianti a circolazione forzata e non superiore ai 25 °Cnegli impianti a circolazione naturale.Tipo di terminale radiatore:- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 70-80 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a 60-70 °C.Tipo di terminale termoconvettore:- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 75-85 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a 65-75 °C.Tipo di terminale ventilconvettore:- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 50-55 °C, raffreddamento pari a 7 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a 45-50 °C, raffreddamento pari a 12 °C.Tipo di terminale pannelli radianti:- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 35-40 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a: 25-30 °C.Tipo di terminale centrale di termoventilazione- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 80-85 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a 70-75 °C, raffreddamento pari a 12 °C.

Livello minimo della prestazione:La temperatura dei fluidi viene verificata mediante termometri che devono essere sottoposti alle prove di laboratorio previstedalle vigenti norme sul risparmio energetico. I valori della temperatura del fluido termovettore rilevati devono essereparagonati ai valori della temperatura prevista in base al diagramma di esercizio dell ’impianto così come prescritto dallanormativa UNI vigente.

02.02.R07 (Attitudine al) controllo della tenutaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaGli impianti di climatizzazione devono essere realizzati con materiali e componenti idonei ad impedire fughe dei fluidi termovettori

Manuale di Manutenzione Pag. 83

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nonché dei combustibili di alimentazione.

Prestazioni:I materiali e componenti devono garantire la tenuta in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime ominime di esercizio.

Livello minimo della prestazione:I componenti degli impianti di riscaldamento possono essere verificati per accertarne la capacit à al controllo della tenutasecondo le prove indicate dalla normativa UNI vigente.

02.02.R08 AffidabilitàClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàGli elementi costituenti l'impianto di climatizzazione devono essere realizzati con materiali idonei a garantire nel tempo le propriequalità così da garantire la funzionalità dell'impianto.

Prestazioni:Per garantire la funzionalità tecnologica dell'impianto deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione edell’installazione dei materiali e componenti nel rispetto delle disposizioni normative.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

02.02.R09 Attitudine a limitare i rischi di esplosioneClasse di Requisiti: Protezione elettricaClasse di Esigenza: SicurezzaGli impianti di climatizzazione devono garantire processi di combustione con il massimo del rendimento evitando i rischi diesplosione.

Prestazioni:Gli impianti di climatizzazione devono funzionare garantendo una capacità di rendimento corrispondente a quella di progetto enel rispetto della normativa vigente.

Livello minimo della prestazione:Verificare che i locali dove sono alloggiati i generatori di calore siano permanentemente ventilati mediante idonee aperture diaerazione di dimensioni non inferiori a quelle riportate dalle vigenti norme di sicurezza e prevenzione incendi.

02.02.R10 Attitudine a limitare le temperature superficialiClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereI componenti direttamente accessibili dagli utenti devono essere in grado di contrastare in modo efficace le variazioni di temperaturasuperficiali.

Prestazioni:Per garantire sicurezza agli utenti nei confronti di sbalzi di temperatura la stessa non deve superare i 60 °C con una tolleranzadi 5 °C; nel caso ciò non fosse possibile si può ricorrere a rivestimenti di materiale isolante.

Livello minimo della prestazione:La temperatura superficiale dei componenti degli impianti di climatizzazione non coibentati deve essere controllata peraccertare che non superi i 75 °C.

02.02.R11 Comodità di uso e manovraClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli impianti di climatizzazione devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilit à di uso, difunzionalità e di manovrabilità.

Prestazioni:I componenti degli impianti di climatizzazione devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali darendere il loro utilizzo agevole e sicuro, ed accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacit à motoria.

Livello minimo della prestazione:In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, adeccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad esempio il telecomando a raggiinfrarossi).

02.02.R12 Reazione al fuocoClasse di Requisiti: Protezione antincendioClasse di Esigenza: SicurezzaI materiali degli impianti di climatizzazione suscettibili di essere sottoposti all ’azione del fuoco devono essere classificati secondoquanto previsto dalla normativa vigente; la reazione al fuoco deve essere documentata da “marchio di conformità” o “dichiarazionedi conformità”.

Prestazioni:I materiali dovranno essere posti in opera seguendo specificatamente le modalità indicate nel relativo certificato di

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omologazione o di prova al fuoco rilasciato dal Ministero dell’Interno o da un laboratorio legalmente autorizzato dal Ministerostesso.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

02.02.R13 Resistenza agli agenti aggressivi chimiciClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaL'impianto di climatizzazione deve essere realizzato con materiali e componenti idonei a non subire dissoluzioni o disgregazioni emutamenti di aspetto se sottoposti all'azione di agenti aggressivi chimici.

Prestazioni:La capacità dei materiali e i componenti degli impianti di climatizzazione a conservare inalterate le proprie caratteristichechimico-fisiche, dimensionali, funzionali e di finitura superficiale deve essere dichiarata dal produttore di detti materiali.

Livello minimo della prestazione:Per la valutazione della resistenza agli agenti chimici presenti nell ’aria si fa riferimento ai metodi di prova indicati dalle normeUNI. Per garantire i livelli minimi possono essere utilizzati eventuali rivestimenti di protezione esterna (smalti, prodottivernicianti, ecc.) che devono essere compatibili con i supporti su cui vengono applicati.

02.02.R14 Resistenza al ventoClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaGli elementi costituenti l'impianto di climatizzazione sottoposti all'azione del vento devono essere in grado di contrastare in modoefficace il prodursi di deformazioni o rotture.

Prestazioni:I materiali degli impianti di climatizzazione installati all’esterno devono essere idonei a resistere all’azione del vento in modotale da garantire la sicurezza degli utenti.

Livello minimo della prestazione:Sono da effettuare le verifiche prescritte dalla normativa vigente seguendo i metodi di calcolo da essa previsti.

02.02.R15 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaGli impianti di climatizzazione devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi dideformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.

Prestazioni:Gli elementi costituenti gli impianti di climatizzazione devono essere idonei ad assicurare stabilit à e resistenza all’azione disollecitazioni meccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo garantendo allo stesso tempo la sicurezzadegli utenti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

02.02.R16 SostituibilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli elementi costituenti l'impianto di climatizzazione devono essere atti a consentire la collocazione in opera di altri elementi in casodi necessità.

Prestazioni:I materiali e componenti degli impianti di climatizzazione devono essere realizzati ed installati in modo da consentire in casodi necessità la sostituzione senza richiedere lo smontaggio dell’intero impianto o di consistenti parti di esso.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

02.02.R17 EfficienzaClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàGli elementi costituenti l'impianti devono essere realizzati con materiali idonei a garantire nel tempo le proprie capacit à direndimento così da garantire la funzionalità dell'impianto.

Prestazioni:Per garantire la funzionalità tecnologica dell'impianto deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione edell’installazione dei materiali e componenti nel rispetto delle disposizioni normative. Pertanto gli impianti di riscaldamentodevono funzionare garantendo una capacità di rendimento corrispondente a quella di progetto e nel rispetto della normativavigente.

Livello minimo della prestazione:L'efficienza degli elementi costituenti l'impianto viene verificata misurando alcuni parametri quali:

Manuale di Manutenzione Pag. 85

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- i generatori di calore di potenza termica utile nominale Pn superiore a 4 kW, devono possedere un rendimento termico utilenon inferiore al 90%;- il rendimento dei gruppi elettropompe non deve essere interiore al 70%;- il coefficiente di prestazione (COP) delle pompe di calore non deve essere inferiore a 2,65;- il rendimento di elettropompe ed elettroventilatori non deve essere interiore al 70%.

02.02.R18 Certificazione ecologicaClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteI prodotti, elementi, componenti e materiali dovranno essere dotati di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale.

Prestazioni:I prodotti, elementi, componenti e materiali, dovranno presentare almeno una delle tipologie ambientali riportate:- TIPO I: Etichette ecologiche volontarie basate su un sistema multicriteria che considera l ’intero ciclo di vita del prodotto,sottoposte a certificazione esterna da parte di un ente indipendente (tra queste rientra, ad esempio, il marchio europeo di qualit àecologica ECOLABEL). (ISO 14024);- TIPO II: Etichette ecologiche che riportano auto-dichiarazioni ambientali da parte di produttori, importatori o distributori diprodotti, senza che vi sia l’intervento di un organismo indipendente di certificazione (tra le quali: ”Riciclabile”,“Compostabile”, ecc.). (ISO 14021);- TIPO III: Etichette ecologiche che riportano dichiarazioni basate su parametri stabiliti e che contengono una quantificazionedegli impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto calcolato attraverso un sistema LCA. Sono sottoposte a uncontrollo indipendente e presentate in forma chiara e confrontabile. Tra di esse rientrano, ad esempio, le “DichiarazioniAmbientali di Prodotto”. (ISO 14025).

Livello minimo della prestazione:Possesso di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale dei prodotti impiegati.

02.02.R19 Controllo adattivo delle condizioni di comfort termicoClasse di Requisiti: Benessere termico degli spazi interniClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteBenessere termico degli spazi interni mediante il controllo adattivo delle condizioni di comfort termico.

Prestazioni:Negli ambienti confinati mediante sistemi di climatizzazione estiva dovranno essere previsti dispositivi per il controllo dellatemperatura dell’aria interna, per consentire l'adeguamento delle condizioni microclimatiche ad una maggiore variabilit àtermica, rispetto a quella generalmente consentita dagli impianti secondo le norme correnti.

Livello minimo della prestazione:I livelli di riferimento delle temperature degli ambienti confinati dovranno essere quelli previsti dalla normativa vigente.

02.02.R20 Controllo consumiClasse di Requisiti: Monitoraggio del sistema edificio-impiantiClasse di Esigenza: AspettoControllo dei consumi attraverso il monitoraggio del sistema edificio-impianti.

Prestazioni:Monitoraggio dei consumi (energia termica, elettrica, acqua, ecc.) dell ’edificio attraverso contatori energetici, ai fini diottenere un costante controllo sulle prestazioni dell’edificio e dell'involucro edilizio per una idonea pianificazione di interventimigliorativi.

Livello minimo della prestazione:Installazione di apparecchiature certificate per la contabilizzazione dei consumi (contatori) di energia termica, elettrica e diacqua e impiego di sistemi di acquisizione e telelettura remota secondo standard riferiti dalla normativa vigente.

02.02.R21 Efficienza dell’impianto di climatizzazioneClasse di Requisiti: Salvaguardia della salubrità dell’aria e del climaClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteRidurre il consumo di energia primaria attraverso l’incremento dell’efficienza dell’impianto di climatizzazione estiva.

Prestazioni:Massimizzare l’efficienza dell’impianto di climatizzazione estiva in base alla destinazione d’uso dell’edificio in modo daridurre i consumi energetici migliorando la qualità dell'aria con impatti minori sull'ambiente.

Livello minimo della prestazione:A secondo del tipo di climatizzazione estiva (impianti autonomi, impianti centralizzati a tutt ’aria a portata e temperaturacostante, a portata variabile, a portata e temperatura variabili, monocondotto o a doppio condotto, a zona singola o multizona,

Manuale di Manutenzione Pag. 86

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impianti centralizzati misti aria-acqua, con terminali acqua del tipo ventilconvettori, pannelli radianti, unit à a induzione, travefredda, impianti centralizzati a sola acqua, ecc.) garantire le condizioni ideali negli ambienti confinati secondo i parametriindicati dalla normativa.

02.02.R22 Efficienza dell’impianto di ventilazioneClasse di Requisiti: Salvaguardia della salubrità dell’aria e del climaClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteRidurre il consumo energetico attraverso l’incremento dell’efficienza del sistema di ventilazione artificiale

Prestazioni:Massimizzare l’efficienza del sistema di ventilazione artificiale in modo da ridurre i consumi energetici migliorando la qualit àdell'aria con impatti minori sull'ambiente.

Livello minimo della prestazione:A secondo del tipo di ventilazione (naturale, meccanica, ibrida, ecc.) garantire le condizioni ideali negli ambienti confinatisecondo i parametri indicati dalla normativa.

02.02.R23 Efficienza dell’impianto termicoClasse di Requisiti: Salvaguardia della salubrità dell’aria e del climaClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteRidurre il consumo di combustibile attraverso l’incremento dell’efficienza dell’impianto di riscaldamento.

Prestazioni:Massimizzare l’efficienza dell’impianto termico in base alla destinazione d’uso dell’edificio in modo da ridurre i consumienergetici e garantire valori elevati di rendimento di produzione, di distribuzione, di emissione, di regolazione, migliorando laqualità dell'aria con impatti minori sull'ambiente.

Livello minimo della prestazione:Secondo i parametri indicati dalla normativa:Favorire l’incremento del rendimento di distribuzione applicando:- il contenimento delle dispersioni termiche, attraverso la coibentazione delle reti di distribuzione e la distribuzione di fluidi atemperatura contenuta;- contenimento dei consumi di pompaggio, attraverso il corretto dimensionamento delle reti e, dove tecnicamenteraccomandabile, l’adozione di sistemi di pompaggio a portata variabile.Favorire l’incremento del rendimento di emissione ottimizzando il posizionamento dei terminali nei locali riscaldati.Favorire l’incremento del rendimento disperdente, attraverso l’isolamento;Favorire l’incremento del rendimento di regolazione in funzione dei sistemi di controllo (sistemi centralizzati di telegestione osupervisione, contabilizzazione di consumi di energia termica per ciascuna unità immobiliare).

02.02.R24 Inerzia termica per la climatizzazioneClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorse climatiche ed energetiche - requisiti geometrici e fisiciClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse climatiche ed energetiche per lo sfasamento termico per la climatizzazione.

Prestazioni:In fase progettuale dovranno essere impiegati sistemi tecnologici che utilizzino materiali con caratteristiche ad altoassorbimento termico, elevata capacità termica e sfasamento termico.

Livello minimo della prestazione:I livelli di inerzia termica per i parametri climatici dovranno rispettare i valori stabiliti dalla normativa vigente.

02.02.R25 Riduzione del fabbisogno d'energia primariaClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorse climatiche ed energetiche - requisito energeticoClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse climatiche ed energetiche mediante la riduzione del fabbisogno d'energia primaria.

Prestazioni:In riferimento all’energia primaria, l’efficienza energetica del sistema complessivo edificio-impianto nella fase progettuale,dovrà essere incrementata rispetto ai livelli standard. In particolare l’incremento può determinarsi diminuendo ed utilizzandosistemi energetici da fonti rinnovabili.

Livello minimo della prestazione:L'impiego di tecnologie efficienti per l'ottimizzazione energetica del sistema complessivo edificio-impianto, nella faseprogettuale, dovrà essere incrementata mediante fonti rinnovabili rispetto ai livelli standard riferiti dalla normativa vigente.

02.02.R26 Utilizzo di tecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vitaClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse attraverso la selezione di tecniche costruttive che rendano agevole il disassemblaggio alla fine delciclo di vita.

Prestazioni:

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Nella fase di progettazione fare prevalere la scelta su sistemi costruttivi che facilitano la smontabilit à dei componenti ed isuccessivi processi di demolizione e recupero dei materiali.

Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di sistemi costruttivi che facilitano il disassemblaggio allafine del ciclo di vita.

02.02.R27 Utilizzo passivo di fonti rinnovabili per il raffrescamento e la ventilazioneigienico-sanitariaClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorse climatiche ed energetiche - requisiti geometrici e fisiciClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse attraverso l’impiego di fonti rinnovabili per il raffrescamento e la ventilazione igienico-sanitaria

Prestazioni:La ventilazione naturale controllata dei sistemi igienico-sanitari dovrà assicurare il ricambio d’aria mediante l’impiego disistemi di raffrescamento passivo degli ambienti che in base a parametri progettuali (configurazione geometrica, esposizione,ecc.) vanno a dissipare, con gli ambienti confinati lo scambio termico.

Livello minimo della prestazione:I sistemi di controllo termico dovranno essere configurati secondo la normativa di settore. Essi potranno essere costituiti daelementi quali: schermature, vetri con proprietà di trasmissione solare selettiva, ecc.. Le diverse tecniche di dissipazioneutilizzano lo scambio termico dell’ambiente confinato con pozzi termici naturali, come l’aria, l’acqua, il terreno, mediante laventilazione naturale, il raffrescamento derivante dalla massa termica, dal geotermico, ecc...

02.02.R28 Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse attraverso l'impiego di materiali con una elevata durabilit à.

Prestazioni:Nelle fasi progettuali dell'opera individuare e scegliere elementi e componenti caratterizzati da una durabilit à elevata.

Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di elementi costruttivi caratterizzati da una durabilit àelevata.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 02.02.01 Coibente per tubazioni in poliuretano espanso (PUR) ° 02.02.02 Collettore di distribuzione in ottone ° 02.02.03 Filtri a pannello (filtri a setaccio) ° 02.02.04 Flussostato ° 02.02.05 Pannelli radianti a pavimento in polistirene ° 02.02.06 Regolatore di portata ° 02.02.07 Scambiatori a piastre ° 02.02.08 Strato coibente ° 02.02.09 Tubi in acciaio ° 02.02.10 Tubi in rame ° 02.02.11 Tubi in polietilene alta densità (PEAD) ° 02.02.12 Tubi in polipropilene (PP)

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Elemento Manutenibile: 02.02.01

Coibente per tubazioni in poliuretano espanso (PUR)

Unità Tecnologica: 02.02

Impianto di climatizzazione

Le tubazioni adibite al trasporto dei fluidi termovettori devono essere opportunamente protette con uno strato di coibente. I motivi percui si coibenta una tubazione sono:- risparmio energetico: si impedisce la dispersione del calore quando le tubazioni operano a temperature molto superiori allatemperatura ambiente;- condensazione: quando ci sono tubazioni a temperature inferiori alla temperatura ambiente il vapore acqueo tende a condensare sullasuperficie del tubo creando umidità, corrosioni, gocciolamenti;- sicurezza: in caso di tubazioni che trasportano fluidi con temperature estreme queste vanno isolate in modo da portare la temperaturasuperficiale ad un livello di sicurezza;- congelamento: nel caso di tubazioni posizionate all'esterno l'acqua nella tubazione può congelare provocando un aumento di volumeche può causare la rottura del tubo;- rumore: per evitare il trasferimento del rumore all'esterno si devono coibentare acusticamente con materiali adeguati quali elastomerie l'isolamento deve essere continuo anche negli attraversamenti e nei fissaggi meccanici delle pareti.I coibenti in poliuretano espanso (PUR) si ottengono da due componenti liquidi (isocianato e poliolo) che miscelati con aria da una

macchina provocano una reazione che sprigiona calore; a sua volta il calore generatosi produce un terzo componente l'agente

espandente che può essere spruzzato direttamente sulla superficie da isolare oppure iniettato in stampi per ricavarne pannelli, lastre e

pannelli.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.02.01.R01 Reazione al fuocoClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaI materiali costituenti le coibentazioni devono essere in grado di non subire disgregazioni sotto l'azione del fuoco che potrebberoverificarsi durante l'esercizio.

Prestazioni:Le coibentazioni non devono contribuire con la propria decomposizione al fuoco a cui sono sottoposte in determinatecondizioni.

Livello minimo della prestazione:Il livello di reazione al fuoco dipende dallo spessore e dalla tipologia del coibente.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.01.A01 Anomalie rivestimentoDifetti dello strato di rivestimento coibente dovuti a cattiva posa in opera.

02.02.01.A02 Difetti di tenutaDifetti di tenuta dello strato coibente di protezione.

02.02.01.A03 MancanzeMancanza del rivestimento coibente sulle tubazioni.

02.02.01.A04 RumorositàEccessivo livello del rumore durante il funzionamento della tubazione.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.02.01.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaVerificare lo stato di tenuta del rivestimento coibente delle tubazioni (in occasione dei fermi degli impianti o ad inizio stagione) eche lo stesso sia integro. Controllare che la coibentazione sia estesa anche negli attraversamenti e nei fissaggi meccanici delle pareti.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie rivestimento; 2) Difetti di tenuta; 3) Mancanze.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

02.02.01.C02 Controllo temperatura fluidi

Manuale di Manutenzione Pag. 89

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Cadenza: ogni meseTipologia: MisurazioniVerificare che i materiali utilizzati per la coibentazione siano idonei attraverso il rilievo dei valori della temperatura dei fluidiprodotti; i valori rivelati devono essere compatibili con quelli di progetto.

• Requisiti da verificare: 1) Controllo consumi; 2) Riduzione del fabbisogno d'energia primaria.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie rivestimento; 2) Difetti di tenuta.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.02.01.I01 RipristinoCadenza: quando occorreEseguire il ripristino del rivestimento coibente deteriorato o mancante.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

02.02.01.I02 Sostituzione coibente

Cadenza: ogni 15 anniEseguire la sostituzione del rivestimento coibente quando deteriorato e/o danneggiato.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Elemento Manutenibile: 02.02.02

Collettore di distribuzione in ottone

Unità Tecnologica: 02.02

Impianto di climatizzazione

Il collettore consente la distribuzione del fluido (che arriva dalla linea di adduzione principale) alle varie utenze ad esso collegato; puòessere realizzato in ottone e può essere dotato di accessori quali valvole di sfogo aria, flussimetri e rubinetti di carico.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.02.02.R01 Stabilità chimico reattivaClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaIl collettore deve essere realizzato con materiali in grado di mantenere inalterate nel tempo le proprie caratteristiche chimico-fisiche.

Prestazioni:Per garantire la stabilità chimico reattiva i materiali e componenti dei collettori non devono presentare incompatibilit àchimico-fisica fra loro evitando allo scopo contatto tra metalli e materiali aggressivi (alluminio o acciaio e gesso).

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.02.A01 Anomalie attuatore elettrotermicoDifetti di funzionamento dell'attuatore elettrotermico.

02.02.02.A02 Anomalie detentoreDifetti di funzionamento del detentore.

02.02.02.A03 Anomalie flussimetriDifetti di funzionamento dei flussimetri.

02.02.02.A04 Anomalie sportelliDifetti di apertura e chiusura degli sportelli che contengono i collettori.

02.02.02.A05 Anomalie valvola a brugolaDifetti di funzionamento della valvola a brugola di bilanciamento manuale.

02.02.02.A06 Anomalie valvole di intercettazioneDifetti di funzionamento delle valvole di intercettazione.

Manuale di Manutenzione Pag. 90

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02.02.02.A07 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

02.02.02.A08 Formazione di condensaPresenza di fenomeni di condensa che può causare corrosione delle parti metalliche.

02.02.02.A09 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.02.02.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Ispezione a vistaVerificare le caratteristiche principali del collettore con particolare riguardo a:- tenuta delle giunzioni;- la stabilità dei sostegni dei tubi;- presenza di acqua di condensa;- integrità degli sportelli di chiusura;- coibentazione dei tubi.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie detentore; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni; 3) Formazione di condensa; 4) Anomalieflussimetri.

• Ditte specializzate: Idraulico.

02.02.02.C02 Verifica funzionamento

Cadenza: ogni 3 mesiTipologia: ProvaVerificare il corretto funzionamento del detentore, dei flussimetri, delle chiavi di arresto, delle valvole di intercettazione.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie detentore; 2) Anomalie flussimetri; 3) Anomalie sportelli; 4) Difetti ai raccordi o alleconnessioni.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

02.02.02.C03 Controllo qualità materiali

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: VerificaVerificare la stabilità dei materiali utilizzati e che gli stessi siano dotati di certificazione ecologica e che il loro utilizzo non comportiemissioni nocive.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica.

• Ditte specializzate: Specializzati vari, Elettricista.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.02.02.I01 Eliminazione condensaCadenza: quando occorreProvvedere all'eliminazione dell'acqua di condensa.

• Ditte specializzate: Idraulico.

02.02.02.I02 Registrazioni

Cadenza: ogni 6 mesiEseguire la registrazione delle giunzioni dei tubi che partono dal collettore.

• Ditte specializzate: Idraulico.

Elemento Manutenibile: 02.02.03

Filtri a pannello (filtri a setaccio)

Unità Tecnologica: 02.02

Impianto di climatizzazione

Sono formati da un telaio in cartone o metallo al cui interno è posizionato un materassino filtrante in materiale sintetico, fibre vegetali,

Manuale di Manutenzione Pag. 91

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fibra di vetro o truciolato metallico. Il letto è posizionato in piano o con andamento ondulato o pieghettato. I filetti d'aria che passanoattraverso il materassino mutano bruscamente direzione mentre le particelle di polveri continuano il loro moto rettilineo fino a quandonon si scontrano con i setacci di fibre che le trattengono. Spesso i materassini filtranti sono impregnati di sostanze viscose con effettoadesivo sulle particelle di polvere al fine di potenziarne la capacità di raccolta e trattenimento. I filtri a pannello possono essere siarigenerabili che a perdere. Di solito si utilizzano come prefiltri per sistemi filtranti di rendimento maggiore. Il pannello misura di solito610 x 610 mm e il materassino ha uno spessore che va dai 25 ai 100 mm.Il materassino filtrante dei filtri a pannello può essere dei seguenti materiali:- fibre sistemate in maniera casuale, non tessute (random fiber media); le fibre (di vetro, sintetiche, vegetali) possono essere o menolegate con resine e sono posizionate con densità crescente verso il lato di uscita dell'aria. In questo modo le particelle di polveri piùgrossolane sono trattenute nei primi strati di fibre, mentre quelle più sottili negli strati più interni più vicini al lato di uscita, questi filtripossono essere sia a perdere che rigenerabili. In ogni caso i procedimenti di rigenerazione possono danneggiare il media filtrante;- reticelle metalliche preformate (sinous media); il media filtrante è formato da reticelle metalliche deformate in maniera tale da avereun particolare sviluppo verso il flusso d'aria al fine di provocare una repentina variazione alla direzione del flusso d'aria per giovarsidell'effetto di inerzia sulle polveri, per incrementare il trattenimento delle polveri le reticelle metalliche sono inumidite con oli adesivi;- truciolato metallico e reticelle sovrapposte; il media filtrante formato da truciolato metallico nella parte interna e da reticelle a varialarghezza che bloccano le particelle più grosse prima che entrino nel filtro è di elevata porosità, le reticelle sul lato d'accesso dell'ariafanno da setaccio e il letto di truciolato utilizza il principio di inerzia forzando i filetti d'aria a reiterati cambiamenti di percorso, ilmateriale filtrante può essere inumidito con oli adesivi, questo tipo di materassino filtrante può essere adoperato soprattutto dove cisono ingenti carichi di polveri nell'aria perché consente l'accumulo di particelle grossolane senza intasare il filtro.I filtri a pannello sono montati in: posizione piana, perpendicolarmente al flusso d'aria, per velocità di attraversamento fino a 1,5 m/s oin posizione a V per velocità di attraversamento dell'aria fino a 3,5 m/s.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.02.03.R01 (Attitudine al) controllo della purezza dell'aria ambienteClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaI filtri devono garantire durante il loro funzionamento condizioni di purezza ed igienicit à dell'aria ambiente indipendentemente dallecondizioni di affollamento.

Prestazioni:Per il controllo della purezza dell'aria ambiente si deve verificare che:- l'aria che viene immessa nei locali sia priva di sostanze inquinanti e priva di polveri;- sia assicurata una portata dell'aria di rinnovo (per persona nell'ambiente considerato) non inferiore a 15 m3/h e a 25 m3/hrispettivamente in assenza di fumatori e in presenza di fumatori; - la percentuale in volume di ossido di carbonio (CO) nondeve superare lo 0.003%;- la percentuale in volume di anidride carbonica (CO2) non deve superare lo 0.15%.

Livello minimo della prestazione:La percentuale di ossido di carbonio (CO) presente nell’aria ambiente deve essere rilevata ad un’altezza di 0,5 m dalpavimento; la percentuale di anidride carbonica (CO2) deve essere rilevata ad una distanza di 0,5 m dal soffitto. Entrambi lepercentuali vanno rilevate con impianto di climatizzazione funzionante, con porte e finestre chiuse ed essere eseguite adintervalli regolari, nell'arco di un'ora, di 10 minuti. La portata d ’aria esterna di rinnovo e le caratteristiche di efficienza dei filtrid’aria non devono essere inferiori a quelle indicate dalla normativa.

02.02.03.R02 AsetticitàClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaI filtri devono essere realizzati con materiali idonei e posti in opera in modo da evitare lo sviluppo di sostanze nocive per la salutedegli utenti.

Prestazioni:Per garantire la protezione dagli agenti patogeni deve essere garantita la qualit à della progettazione, della fabbricazione edell’installazione dei materiali e componenti nel rispetto delle disposizioni normative.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

02.02.03.R03 Assenza dell'emissione di sostanze nociveClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaI filtri devono limitare la emissione di sostanze inquinanti o comunque nocive alla salute degli utenti.

Prestazioni:Per garantire la protezione dagli agenti patogeni deve essere garantita la qualit à della progettazione, della fabbricazione edell’installazione dei materiali e componenti nel rispetto delle disposizioni normative.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.03.A01 Corrosione dei telai

Manuale di Manutenzione Pag. 92

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Fenomeni di corrosione dei telai di supporto dei filtri dovuti ad ambiente eccessivamente umidi.

02.02.03.A02 Difetti alle guarnizioniProblemi di tenuta delle guarnizioni di sigillatura dei filtri sui rispettivi telai.

02.02.03.A03 Difetti dei controtelaiDifetti di posa in opera dei controtelai sui quali vanno inseriti i filtri.

02.02.03.A04 Difetti delle reti metallicheAnomalie delle reti metalliche dei filtri (detti in questo caso sinuous media) per cui non si verifica l'azione filtrante.

02.02.03.A05 Difetti di filtraggioDifetti di tenuta e perdita di materiale dai filtri.

02.02.03.A06 Difetti di montaggioDifetti nella posa in opera delle carte a base di fibre di vetro.

02.02.03.A07 Difetti di tenutaPerdite o fughe di sostanze dai filtri.

02.02.03.A08 Essiccamento di sostanze viscoseMancanza o essiccamento delle sostanze viscose adesive che consentono di trattenere la polvere sui filtri.

02.02.03.A09 Perdita di caricoValori della pressione non rispondenti a quelli di esercizio.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.02.03.C01 Controllo pressione nei filtriCadenza: ogni 3 mesiTipologia: Ispezione strumentaleControllare la pressione a valle e a monte dei filtri.

• Requisiti da verificare: 1) ; 2) ; 3) .

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di tenuta; 2) Perdita di carico; 3) Difetti di montaggio.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

02.02.03.C02 Controllo stato dei filtri

Cadenza: ogni 3 mesiTipologia: Ispezione a vistaEffettuare un controllo generale dello stato dei filtri, verificando che non vi siano perdite di materiale. Verificare che i filtri siano benagganciati sui telai di supporto e che le guarnizioni siano efficienti.

• Requisiti da verificare: 1) ; 2) ; 3) .

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di tenuta; 2) Perdita di carico; 3) Difetti di montaggio; 4) Difetti dei controtelai; 5) Corrosionedei telai; 6) Difetti alle guarnizioni; 7) Essiccamento di sostanze viscose; 8) Difetti delle reti metalliche.

• Ditte specializzate: Lattoniere-canalista.

02.02.03.C03 Controllo tenuta dei filtri

Cadenza: ogni 3 mesiTipologia: Ispezione a vistaEffettuare un controllo generale della tenuta dei filtri, verificando che non vi siano perdite o fughe di sostanze. Controllare che lesostanze viscose adesive siano efficienti.

• Requisiti da verificare: 1) ; 2) ; 3) .

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di tenuta; 2) Perdita di carico; 3) Essiccamento di sostanze viscose; 4) Difetti alle guarnizioni.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

02.02.03.C04 Controllo qualità dell'aria

Cadenza: ogni meseTipologia: TEST - Controlli con apparecchiatureControllare la qualità dell'aria ambiente verificando, attraverso analisi, che sia priva di sostanze inquinanti e/o tossiche per la salutedegli utenti.

• Requisiti da verificare: 1) ; 2) .

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di filtraggio; 2) Difetti di tenuta.

• Ditte specializzate: Biochimico.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.02.03.I01 Rigenerazione filtri

Manuale di Manutenzione Pag. 93

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Cadenza: quando occorreEseguire (solo sul 20-25% della superficie filtrante) la rigenerazione dello strato viscoso adesivo che consente di trattenere lesostanze polverose con l'avvertenza di non danneggiare il filtro.

• Ditte specializzate: Lattoniere-canalista.

02.02.03.I02 Sistemazione controtelai

Cadenza: quando occorreEseguire la sistemazione dei controtelai di supporto dei filtri nel caso di intervento sui filtri.

• Ditte specializzate: Lattoniere-canalista.

02.02.03.I03 Sostituzione filtri

Cadenza: quando occorreSostituire i filtri quando sono usurati, seguendo le indicazioni fornite dal costruttore, o quando lo spessore dello strato filtrante si èridotto del 20% rispetto al valore di integrità iniziale.

• Ditte specializzate: Lattoniere-canalista.

Elemento Manutenibile: 02.02.04

Flussostato

Unità Tecnologica: 02.02

Impianto di climatizzazione

Il flussostato è un dispositivo a due stati utilizzato per il rilevamento del valore di portata di un fluido; a differenza del flussimetro non èin grado di effettuare alcuna misura. Infatti tale dispositivo ha un valore di soglia di attivazione atta a limitare gli effetti indesiderati dicommutazione nell'intorno del valore di soglia.I modelli più comuni di flussometro sono del tipo elettro-meccanici in cui la soglia di intervento può essere modificata variando lalunghezza del braccio della molla di contrasto o della leva.Il funzionamento è assicurato da un elemento meccanico immerso nel fluido che provvede ad azionare un vero e proprio interruttoremediante leverismo.Il flussostato trova larga applicazione nei sistemi di controllo come ad esempio nei sistemi di riscaldamento dove i sensori di temperaturasono posizionati lontano dall'elemento riscaldante; in questi casi il dispositivo previene i danni causati da un'imprevista mancanza dicircolazione.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.04.A01 Anomalie contatto elettricoDifetti di funzionamento dei contatti elettrici di gestione del flusso.

02.02.04.A02 Anomalie contatti magneticiDifetti di funzionamento dei contatti magnetici.

02.02.04.A03 Anomalie relèDifetti di funzionamento del relè di protezione dei contatti.

02.02.04.A04 Difetti ai raccordiDifetti di tenuta dei raccordi e delle giunzioni.

02.02.04.A05 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.02.04.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 3 mesiTipologia: IspezioneVerificare che i collegamenti elettrici siano ben eseguiti.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie contatto elettrico; 2) Anomalie relè.

• Ditte specializzate: Elettricista impiantista, Idraulico.

02.02.04.C02 Verifica funzionalità contatti

Cadenza: ogni meseTipologia: ConduzioneVerificare il corretto funzionamento dei contatti magnetici.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie contatti magnetici.

Manuale di Manutenzione Pag. 94

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• Ditte specializzate: Idraulico, Elettricista impiantista.

02.02.04.C03 Controllo qualità materiali

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: VerificaVerificare la stabilità dei materiali utilizzati e che gli stessi siano dotati di certificazione ecologica e che il loro utilizzo non comportiemissioni nocive.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.02.04.I01 Sostituzione relèCadenza: quando occorreSostituire il relè di protezione quando danneggiato e/o usurato.

• Ditte specializzate: Elettricista.

Elemento Manutenibile: 02.02.05

Pannelli radianti a pavimento in polistirene

Unità Tecnologica: 02.02

Impianto di climatizzazione

Il sistema a pannelli radianti a pavimento è costituito da un pannello preformato composto da un foglio in polistirene antiurto rigidostampato sottovuoto che viene accoppiato a un isolante; il sistema così realizzato risulta ad alta densità e a perfetta unione stagna dellepiastre.Questo sistema risulta idoneo sia al funzionamento invernale (utilizzando basse temperature) e sia al raffrescamento estivo.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.02.05.R01 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatureClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaI pannelli radianti ad acqua devono essere realizzati con materiali in grado di contrastare in modo efficace il prodursi dideformazioni o rotture sotto l'azione di temperature elevate o sbalzi improvvisi delle stesse.

Prestazioni:I materiali utilizzati per le tubazioni di trasporto e ricircolo dell ’acqua fredda e calda devono resistere alle temperature ed aglisbalzi termici prodotti durante il normale funzionamento.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.05.A01 Difetti di regolazioneDifetti di regolazione del rubinetto di comando e del limitatore di pressione.

02.02.05.A02 Difetti di tenutaDifetti di tenuta con evidenti perdite di fluido termovettore che si riscontrano in prossimità dei collettori di mandata e ritorno.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.02.05.C01 Controllo generaleCadenza: ogni meseTipologia: Ispezione strumentaleVerificare la tenuta all'acqua con l'eliminazione delle eventuali perdite, lo stato di funzionamento di valvole di scarico e dei rubinettie la tenuta dei premistoppa. Verificare il corretto funzionamento delle piastre misurando la temperatura dell'ambiente.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi;3) (Attitudine al) controllo della tenuta; 4) Affidabilità; 5) Efficienza; 6) Resistenza agli agenti aggressivi chimici; 7) .

Manuale di Manutenzione Pag. 95

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• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di regolazione; 2) Difetti di tenuta.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

02.02.05.C02 Controllo temperatura aria ambiente

Cadenza: ogni meseTipologia: MisurazioniVerificare che i valori della temperatura dell'aria ambiente siano compatibili con quelli di progetto.

• Requisiti da verificare: 1) Controllo consumi; 2) Efficienza dell’impianto termico.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di regolazione.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.02.05.I01 Sostituzione dei pannelliCadenza: quando occorreSostituzione dei pannelli radianti ad acqua quando necessario.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Elemento Manutenibile: 02.02.06

Regolatore di portata

Unità Tecnologica: 02.02

Impianto di climatizzazione

I regolatori consentono di eseguire sia la regolazione del flusso dell’aria in condotte rettangolari (sia sui canali di mandata che su quellidi estrazione dell’aria) e sia per mantenere la portata d’aria costante rispetto al valore richiesto dal progetto.Il regolatore è costituito da un sensore di misurazione della velocità dell’aria; il dato rilevato regola l’attuatore e quindi l’apertura dellaserranda di regolazione.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.06.A01 Anomalie attuatoreDifetti di funzionamento dell'attuatore della serranda.

02.02.06.A02 Anomalie sensoreDifetti di funzionamento del sensore di misurazione della velocità dell’aria.

02.02.06.A03 Difetti di apertura serrandaDifetti di funzionamento del sistema di apertura della serranda di regolazione.

02.02.06.A04 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.02.06.C01 Controllo generaleCadenza: ogni meseTipologia: Controllo a vistaVerificare il corretto funzionamento del sensore di misurazione della velocità dell’aria e dell'attuatore della serranda.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie attuatore; 2) Anomalie sensore; 3) Difetti di apertura serranda.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

02.02.06.C02 Controllo qualità materiali

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: VerificaVerificare la stabilità dei materiali utilizzati e che gli stessi siano dotati di certificazione ecologica e che il loro utilizzo non comportiemissioni nocive.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Manuale di Manutenzione Pag. 96

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MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.02.06.I01 Sostituzione attuatoreCadenza: quando occorreSostituire l'attuatore della serranda quando deteriorato e/o usurato.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

02.02.06.I02 Sostituzione sensore velocità

Cadenza: quando occorreSostituire il sensore di misurazione della velocità dell’aria quando deteriorato e/o usurato.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Elemento Manutenibile: 02.02.07

Scambiatori a piastre

Unità Tecnologica: 02.02

Impianto di climatizzazione

Gli scambiatori di calore sono apparecchi termici il cui scopo è quello di trasferire energia termica tra due fluidi mantenuti separati tra diloro mediante una parete metallica. L'utilizzo degli scambiatori è necessario laddove il fluido dell'impianto primario (quello da cuiproviene l'energia necessaria alle utenze) non può essere utilizzata direttamente dalle utenze.Gli scambiatori a piastre sono costituiti da un pacco di piastre unite tra di loro e sagomate in modo da consentire, tra due piastre, ilpassaggio di un solo fluido (o caldo o freddo).Questo tipo di scambiatori offrono numerosi vantaggi tra i quali maggiore coefficiente di scambio termico, bassa inerzia termica, facilitàdi smontaggio e pulizia delle piastre.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.02.07.R01 (Attitudine al) controllo dello scambio termicoClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli scambiatori devono essere in grado di garantire uno scambio termico con l'ambiente nel quale sono installati.

Prestazioni:Lo scambio termico deve avvenire secondo diversi tipi di coefficienti di scambio termico che esprimono il flusso termico perunità di area di scambio e per unità di differenza di temperatura.

Livello minimo della prestazione:Il coefficiente di scambio termico da assicurare viene definito globale che è calcolato utilizzando la differenza di temperaturamedia logaritmica corretta e la superficie totale di scambio termico in contatto con il fluido, incluse alette o altri tipi diestensioni superficiali.

02.02.07.R02 EfficienzaClasse di Requisiti: Di funzionamentoClasse di Esigenza: GestioneGli scambiatori di calore devono essere realizzati con materiali in grado di garantire un'efficienza di rendimento.

Prestazioni:L'efficienza dello scambiatore di calore è il rapporto tra la potenza termica effettivamente scambiata e la potenza massima cheè teoricamente possibile scambiare con un'apparecchiatura ideale usando gli stessi fluidi, le stesse portate e le stessetemperature all'ingresso.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i valori minimi indicati dalla norma UNI EN 305.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.07.A01 Anomalie piastreDifetti di funzionamento delle piastre per cui si verificano malfunzionamenti.

02.02.07.A02 Anomalie del premistoppaDifetti di funzionamento del premistoppa per cui si verifica il passaggio del combustibile anche a circuito chiuso.

02.02.07.A03 Anomalie del termostato

Manuale di Manutenzione Pag. 97

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Difetti di funzionamento del termostato e/o del sistema di regolazione della temperatura dell'acqua.

02.02.07.A04 Anomalie delle valvoleDifetti di funzionamento delle valvole.

02.02.07.A05 Depositi di materialeAccumuli di materiale (fanghi, polvere, ecc.) all'interno dei dispositivi.

02.02.07.A06 Difetti di filtraggioDifetti di tenuta e perdita di materiale dai filtri.

02.02.07.A07 Difetti di serraggioDifetti di tenuta dei serraggi delle flange e dei premistoppa.

02.02.07.A08 Difetti di tenutaPerdite del fluido attraverso i fasci tubieri del recuperatore di calore.

02.02.07.A09 Fughe di vaporePerdite di vapore nel caso di scambiatori a vapore.

02.02.07.A10 Sbalzi di temperaturaDifferenza di temperatura tra il fluido in ingresso e quello in uscita.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.02.07.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 6 mesiTipologia: Ispezione a vistaVerificare lo stato degli scambiatori con particolare allo scambio acqua/acqua. Controllare inoltre che il premistoppa sia funzionantee che le valvole siano ben serrate.

• Requisiti da verificare: 1) .

• Anomalie riscontrabili: 1) Depositi di materiale; 2) Sbalzi di temperatura; 3) Anomalie del termostato; 4) Difetti di tenuta; 5)Anomalie del premistoppa; 6) Anomalie delle valvole; 7) Difetti di serraggio.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

02.02.07.C02 Verifica della temperatura

Cadenza: quando occorreTipologia: Ispezione strumentaleVerificare che i valori della temperatura del fluido in entrata e in uscita siano quelli di esercizio.

• Requisiti da verificare: 1) .

• Anomalie riscontrabili: 1) Sbalzi di temperatura.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

02.02.07.C03 Verifica strumentale

Cadenza: ogni 10 anniTipologia: IspezioneEseguire un controllo strumentale di tutti i dispositivi degli scambiatori.

• Requisiti da verificare: 1) Efficienza.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie del premistoppa; 2) Anomalie del termostato; 3) Anomalie delle valvole; 4) Depositi dimateriale; 5) Difetti di serraggio; 6) Difetti di tenuta; 7) Fughe di vapore; 8) Sbalzi di temperatura.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

02.02.07.C04 Controllo qualità dell'aria

Cadenza: ogni meseTipologia: TEST - Controlli con apparecchiatureControllare la qualità dell'aria ambiente verificando, attraverso analisi, che sia priva di sostanze inquinanti e/o tossiche per la salutedegli utenti.

• Requisiti da verificare: 1) ; 2) .

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di filtraggio; 2) Difetti di tenuta.

• Ditte specializzate: Biochimico.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.02.07.I01 Pulizia piastreCadenza: ogni 6 mesiEseguire la disincrostazione dei circuiti primari e secondari.

Manuale di Manutenzione Pag. 98

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• Ditte specializzate: Termoidraulico.

02.02.07.I02 Sostituzione scambiatori

Cadenza: ogni 15 anniEseguire la sostituzione degli scambiatori con altri dello stesso tipo di quelli utilizzati.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Elemento Manutenibile: 02.02.08

Strato coibente

Unità Tecnologica: 02.02

Impianto di climatizzazione

Le tubazioni adibite al trasporto dei fluidi termovettori devono essere opportunamente protette con uno strato di coibente. Questo vienegeneralmente realizzato con lana di vetro, materiali sintetico ed altro.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.02.08.R01 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaI materiali coibenti devono essere in grado di non subire disgregazioni sotto l'azione dei carichi che si verificano durante ilfunzionamento.

Prestazioni:I materiali coibenti non devono alterare la loro conformazione se sottoposti a condizioni di carico gravose (alte temperature,sovraccarichi, infiltrazioni i acqua).

Livello minimo della prestazione:I livelli minimi dipendono dal tipo di materiale coibente utilizzato.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.08.A01 Anomalie del coibenteDifetti dello strato coibente dovuti a cattiva posa in opera.

02.02.08.A02 Difetti di tenutaDifetti di tenuta dello strato coibente di protezione.

02.02.08.A03 MancanzeMancanza di strato di coibente sui canali.

02.02.08.A04 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.02.08.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaVerificare lo stato di tenuta del coibente delle tubazioni in occasione dei fermi degli impianti o ad inizio stagione.

• Requisiti da verificare: 1) .

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie del coibente; 2) Difetti di tenuta; 3) Mancanze.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

02.02.08.C02 Controllo qualità materiali

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: VerificaVerificare la stabilità dei materiali utilizzati e che gli stessi siano dotati di certificazione ecologica e che il loro utilizzo non comportiemissioni nocive.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

Manuale di Manutenzione Pag. 99

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• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.02.08.I01 RifacimentiCadenza: ogni 2 anniEseguire il rifacimento degli strati di coibente deteriorati o mancanti.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

02.02.08.I02 Sostituzione coibente

Cadenza: ogni 15 anniEseguire la sostituzione dello strato coibente quando deteriorato.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Elemento Manutenibile: 02.02.09

Tubi in acciaio

Unità Tecnologica: 02.02

Impianto di climatizzazione

Le reti di distribuzione hanno la funzione di trasportare i fluidi termovettori fino ai terminali di scambio termico con l'ambiente. Vengonousate tubazioni in acciaio nero senza saldatura (del tipo Mannessman), in rame o in rame opportunamente isolate.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.02.09.R01 (Attitudine al) controllo dell'aggressività dei fluidiClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàLe tubazioni dell'impianto di climatizzazione devono assicurare che i fluidi possano circolare in modo da evitare fenomeni diincrostazioni, corrosioni e depositi che possano compromettere il regolare funzionamento degli impianti stessi e la sicurezza degliutenti.

Prestazioni:Le caratteristiche chimico-fisiche dei fluidi quali aspetto, pH, conduttività elettrica, cloruri e durezza totale devono essereconformi a quelle riportate dalla normativa.

Livello minimo della prestazione:Possono essere previsti specifici trattamenti dell’acqua dei circuiti di riscaldamento, raffreddamento e umidificazione in modoassicurare in ogni momento i requisiti minimi richiesti.

02.02.09.R02 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatureClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe tubazioni dell'impianto di climatizzazione devono essere realizzate con materiali in grado di contrastare in modo efficace ilprodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di temperature elevate o sbalzi improvvisi delle stesse.

Prestazioni:I materiali utilizzati per le tubazioni di trasporto e ricircolo dell ’acqua fredda e calda devono resistere alle temperature ed aglisbalzi termici prodotti durante il normale funzionamento.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.09.A01 Difetti di coibentazioneCoibentazione deteriorata o assente per cui si hanno tratti di tubi scoperti.

02.02.09.A02 Difetti di regolazione e controlloDifetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando.

02.02.09.A03 Difetti di tenutaPerdite o fughe dei fluidi circolanti nelle tubazioni.

Manuale di Manutenzione Pag. 100

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02.02.09.A04 IncrostazioniAccumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.

02.02.09.A05 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.02.09.C01 Controllo generale tubazioniCadenza: ogni annoTipologia: Ispezione a vistaVerificare le caratteristiche principali delle tubazioni con particolare riguardo a:- tenuta delle congiunzioni a flangia;- giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni;- la stabilità de sostegni dei tubi;- vibrazioni;- presenza di acqua di condensa;- serrande e meccanismi di comando;- coibentazione dei tubi.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) (Attitudine al) controllo dell'aggressività dei fluidi;3) ; 4) Sostituibilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di coibentazione; 2) Difetti di regolazione e controllo; 3) Difetti di tenuta; 4) Incrostazioni.

• Ditte specializzate: Termotecnico.

02.02.09.C02 Controllo qualità materiali

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: VerificaVerificare la stabilità dei materiali utilizzati e che gli stessi siano dotati di certificazione ecologica e che il loro utilizzo non comportiemissioni nocive.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.02.09.I01 Ripristino coibentazioneCadenza: quando occorreEffettuare un ripristino dello strato di coibentazione delle tubazioni quando sono evidenti i segni di degradamento.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Elemento Manutenibile: 02.02.10

Tubi in rame

Unità Tecnologica: 02.02

Impianto di climatizzazione

Le reti di distribuzione hanno la funzione di trasportare i fluidi termovettori fino ai terminali di scambio termico con l'ambiente. Per larealizzazione di tali reti vengono utilizzate tubazioni in rame opportunamente coibentate con isolanti per impedire ai fluidi trasportati diperdere il calore.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.02.10.R01 (Attitudine al) controllo dell'aggressività dei fluidiClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàLe tubazioni in rame devono garantire la circolazione dei fluidi termovettori evitando fenomeni di incrostazioni, corrosioni e depositiche possano compromettere il regolare funzionamento degli impianti stessi e la sicurezza degli utenti.

Prestazioni:Le caratteristiche dei materiali utilizzati per la realizzazione delle tubazioni devono evitare la possibilit à di trasformazioni

Manuale di Manutenzione Pag. 101

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fisico chimiche delle stesse durante il funzionamento.

Livello minimo della prestazione:Le caratteristiche del rame e delle sua leghe utilizzate devono rispondere alle prescrizioni riportate dalla norma UNI EN12449.

02.02.10.R02 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatureClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe tubazioni in rame devono contrastare il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di temperature elevate o sbalziimprovvisi delle stesse.

Prestazioni:I materiali utilizzati per le tubazioni di trasporto e ricircolo dei fluidi termovettori devono resistere alle temperature ed aglisbalzi termici prodotti durante il normale funzionamento.

Livello minimo della prestazione:Possono essere utilizzati idonei rivestimenti per consentire il rispetto dei livelli previsti dalla norma UNI EN 12449.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.10.A01 Difetti di coibentazioneCoibentazione deteriorata o assente per cui si hanno tratti di tubi scoperti.

02.02.10.A02 Difetti di regolazione e controlloDifetti di taratura dei dispositivi di sicurezza e controllo quali manometri, termometri, pressostati di comando.

02.02.10.A03 Difetti di tenutaPerdite o fughe dei fluidi circolanti nelle tubazioni.

02.02.10.A04 IncrostazioniAccumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.

02.02.10.A05 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.02.10.C01 Controllo generale tubazioniCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Ispezione a vistaVerificare le caratteristiche principali delle tubazioni con particolare riguardo a:-tenuta delle congiunzioni a flangia; -giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni; -la stabilit à de sostegni dei tubi;-vibrazioni; -presenza di acqua di condensa; -serrande e meccanismi di comando; -coibentazione dei tubi.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) (Attitudine al) controllo dell'aggressività dei fluidi;3) ; 4) Sostituibilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di coibentazione; 2) Difetti di regolazione e controllo; 3) Difetti di tenuta; 4) Incrostazioni.

• Ditte specializzate: Termotecnico.

02.02.10.C02 Controllo qualità materiali

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: VerificaVerificare la stabilità dei materiali utilizzati e che gli stessi siano dotati di certificazione ecologica e che il loro utilizzo non comportiemissioni nocive.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.02.10.I01 Ripristino coibentazioneCadenza: quando occorreEffettuare un ripristino dello strato di coibentazione delle tubazioni quando sono evidenti i segni di degradamento.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Elemento Manutenibile: 02.02.11

Manuale di Manutenzione Pag. 102

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Tubi in polietilene alta densità (PEAD)

Unità Tecnologica: 02.02

Impianto di climatizzazione

I tubi in polietilene ad alta densità (comunemente identificati con la sigla PEAD) sono ottenuti mescolando polimeri di etilene. I materialiottenuti da tale processo sono classificati in due categorie a seconda della resistenza alla pressione interna in PE A e PE B.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.02.11.R01 (Attitudine al) controllo della tenutaClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàLe tubazioni ed i raccordi tra valvole e tubi e tra tubi e tubi devono essere in grado di resistere alle pressioni di esercizio.

Prestazioni:Spezzoni di tubo e relativi giunti vengono sottoposti a prove per verificare la tenuta dei giunti e dei tubi stessi con le modalit àed i tempi indicati dalla norma UNI specifica.

Livello minimo della prestazione:I campioni vengono riempiti di acqua ad una pressione massima di 0,05 MPa e ad una temperatura di 20 °C per i tubi dellaserie 303 e con acqua ad una pressione pari ad 1,5 volte la pressione di esercizio per i tubi della serie 312. Si deve verificare laassenza di perdite.

02.02.11.R02 Regolarità delle finitureClasse di Requisiti: Adattabilità delle finitureClasse di Esigenza: FruibilitàLe tubazioni devono presentare superficie esterna ed interna e sezione prive di difetti.

Prestazioni:I materiali e componenti utilizzati per la preparazione di tubi in PE non devono presentare anomalie. In particolare si deveverificare che per la superficie esterna/interna non vi siano ondulazioni e striature o altri eventuali difetti; per la sezione si deveverificare l'assenza di bolle o cavità.

Livello minimo della prestazione:I campioni di tubazione vengono sottoposti ad un esame a vista per accertarne l'idoneità. Le tolleranze ammesse sono:- 5 mm per le lunghezze;- 0,05 mm per le dimensioni dei diametri;- 0,01 mm per le dimensioni degli spessori.La rettilineità delle tubazioni viene accertata adagiando la tubazione su una superficie piana in assenza di sollecitazione. Deveessere accertata la freccia massima che si verifica.

02.02.11.R03 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe tubazioni e gli elementi accessori quali valvole e rubinetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi dideformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.

Prestazioni:Le tubazioni e gli elementi accessori devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazionimeccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo, senza pregiudicare la sicurezza degli utenti. Pertanto glielementi devono essere sottoposti a prove di verifica quali resistenza a trazione, a schiacciamento e a curvatura.

Livello minimo della prestazione:La prova per determinare la resistenza alla pressione interna avviene utilizzando un dispositivo che consente di raggiungere lapressione interna alla temperatura prescritta per la prova (variabile in funzione del diametro e degli spessori). Deve essererilevata per ogni provino se la rottura si è verificata prima del tempo stabilito. Per la validità della prova non devono verificarsirotture.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.11.A01 Alterazioni cromatichePresenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.

02.02.11.A02 DeformazioneCambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.

02.02.11.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

Manuale di Manutenzione Pag. 103

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02.02.11.A04 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.02.11.C01 Controllo generale tubazioniCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Ispezione a vistaVerificare le caratteristiche principali delle tubazioni con particolare riguardo a:- tenuta delle congiunzioni a flangia;- giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni;- la stabilità dei sostegni dei tubi;- presenza di acqua di condensa;- coibentazione dei tubi.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazioni cromatiche; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni; 3) Deformazione.

• Ditte specializzate: Idraulico.

02.02.11.C02 Controllo qualità materiali

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: VerificaVerificare la stabilità dei materiali utilizzati e che gli stessi siano dotati di certificazione ecologica e che il loro utilizzo non comportiemissioni nocive.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.02.11.I01 RegistrazioneCadenza: ogni 6 mesiEseguire la registrazione delle giunzioni dei tubi.

• Ditte specializzate: Idraulico.

Elemento Manutenibile: 02.02.12

Tubi in polipropilene (PP)

Unità Tecnologica: 02.02

Impianto di climatizzazione

I tubi in polipropilene (comunemente identificati con la sigla PP e di colore grigio) sono ottenuti da omopolimeri e/o copolimeri delpropilene. Per l'utilizzazione con fluidi alimentari o per il trasporto di acqua potabile possono essere utilizzati solo i tubi del tipo 312.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.02.12.R01 (Attitudine al) controllo della tenutaClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàLe tubazioni ed i raccordi tra valvole e tubi e tra tubi e tubi devono essere in grado di resistere alle pressioni di esercizio.

Prestazioni:Spezzoni di tubo e relativi giunti vengono sottoposti a prove per verificare la tenuta dei giunti e dei tubi stessi con le modalit àed i tempi indicati dalla norma UNI.

Livello minimo della prestazione:I campioni vengono riempiti di acqua ad una pressione massima di 1,5 volte la pressione di esercizio per i tubi della serie 312.Si deve verificare la assenza di perdite e di deformazioni localizzate.

02.02.12.R02 Regolarità delle finitureClasse di Requisiti: Adattabilità delle finitureClasse di Esigenza: Fruibilità

Manuale di Manutenzione Pag. 104

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Le tubazioni devono presentare superficie esterna ed interna e sezione prive di difetti.

Prestazioni:I materiali e componenti utilizzati per la preparazione di tubi in PP non devono presentare anomalie. In particolare si deveverificare che per la superficie esterna/interna non vi siano ondulazioni e striature o altri eventuali difetti; per la sezione si deveverificare l'assenza di bolle o cavità.

Livello minimo della prestazione:I campioni di tubazione vengono sottoposti ad un esame a vista per accertarne l'idoneità. Le tolleranze ammesse sono:- 5 mm per le lunghezze;- 0,05 mm per le dimensioni dei diametri;- 0,01 mm per le dimensioni degli spessori.La rettilineità delle tubazioni viene accertata adagiando la tubazione su una superficie piana in assenza di sollecitazione. Deveessere accertata la freccia massima che si verifica.

02.02.12.R03 Resistenza agli urtiClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe tubazioni devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinatesollecitazioni.

Prestazioni:La verifica della resistenza agli urti può essere verificata eseguendo una prova in conformità ai metodi di prova comespecificato nel prospetto 9 della norma UNI EN ISO 15874-2.

Livello minimo della prestazione:Usando i parametri indicati nel prospetto 9 della norma indicata il tubo deve sopportare la pressione idrostatica(circonferenziale) senza scoppiare.

02.02.12.R04 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe tubazioni e gli elementi accessori quali valvole e rubinetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi dideformazioni o rotture sotto l'azione di determinate sollecitazioni.

Prestazioni:Le tubazioni e gli elementi accessori devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazionimeccaniche in modo da garantirne durata e funzionalità nel tempo, senza pregiudicare la sicurezza degli utenti. Pertanto glielementi devono essere sottoposti a prove di verifica quali resistenza a trazione, a schiacciamento e a curvatura.

Livello minimo della prestazione:La prova per determinare la resistenza alla pressione interna avviene utilizzando un dispositivo che consente di raggiungere lapressione interna alla temperatura prescritta per la prova. Deve essere rilevata per ogni provino se la rottura si è verificataprima del tempo stabilito. Per la validità della prova non devono verificarsi rotture.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.02.12.A01 Alterazioni cromatichePresenza di macchie con conseguente variazione della tonalità dei colori e scomparsa del colore originario.

02.02.12.A02 DeformazioneCambiamento della forma iniziale con imbarcamento degli elementi e relativa irregolarità della sovrapposizione degli stessi.

02.02.12.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

02.02.12.A04 Mancanza certificazione ecologicaMancanza o perdita delle caratteristiche ecologiche dell'elemento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.02.12.C01 Controllo generale tubazioniCadenza: ogni 12 mesiTipologia: Ispezione a vistaVerificare le caratteristiche principali delle tubazioni con particolare riguardo a:- tenuta delle congiunzioni a flangia;- giunti per verificare la presenza di lesioni o di sconnessioni;- la stabilità de sostegni dei tubi;- presenza di acqua di condensa;- coibentazione dei tubi.

• Anomalie riscontrabili: 1) Alterazioni cromatiche; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni; 3) Deformazione.

• Ditte specializzate: Idraulico.

Manuale di Manutenzione Pag. 105

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02.02.12.C02 Controllo qualità materiali

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: VerificaVerificare la stabilità dei materiali utilizzati e che gli stessi siano dotati di certificazione ecologica e che il loro utilizzo non comportiemissioni nocive.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza certificazione ecologica.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.02.12.I01 RegistrazioneCadenza: ogni 6 mesiEseguire la registrazione delle giunzioni dei tubi.

• Ditte specializzate: Idraulico.

Manuale di Manutenzione Pag. 106

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Unità Tecnologica: 02.03

Impianto di riscaldamento

L'impianto di riscaldamento è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di creare e mantenere nel sistema edilizio determinatecondizioni termiche. Le reti di distribuzione e terminali hanno la funzione di trasportare i fluidi termovettori, provenienti dalle centralitermiche o dalle caldaie, fino ai terminali di scambio termico con l'ambiente e di controllare e/o regolare il loro funzionamento. Asecondo del tipo dell'impianto (a colonne montanti o a zone) vengono usate tubazioni in acciaio nero senza saldatura (del tipoMannessman), in rame o in materiale plastico per il primo tipo mentre per l'impianto a zona vengono usate tubazioni in acciaio o inrame opportunamente isolate (e vengono incluse nel massetto del pavimento). I terminali hanno la funzione di realizzare lo scambiotermico tra la rete di distribuzione e l'ambiente in cui sono collocati. I tipi di terminali sono:- radiatori costituiti da elementi modulari (realizzati in ghisa, in alluminio o in acciaio) accoppiati tra loro per mezzo di manicotti filettati(nipples) e collegati alle tubazioni di mandata e ritorno;- piastre radianti realizzate in acciaio o in alluminio;- pannelli radianti realizzati con serpentine in tubazioni di rame o di materiale plastico (polietilene reticolato) poste nel massetto delpavimento;- termoconvettori e ventilconvettori costituiti da uno scambiatore di calore a serpentina alettata in rame posto all'interno di un involucrodi lamiera dotato di una apertura (per la ripresa dell'aria) nella parte bassa e una di mandata nella parte alta;- unità termoventilanti sono costituite da una batteria di scambio termico in tubi di rame o di alluminio alettati, un ventilatore di tipoassiale ed un contenitore metallico per i collegamenti ai condotti d'aria con i relativi filtri;- aerotermi che basano il loro funzionamento su meccanismi di convezione forzata;- sistema di regolazione e controllo. Tutte le tubazioni saranno installate in vista o in appositi cavedi, con giunzioni realizzate mediantepezzi speciali evitando l'impiego di curve a gomito; in ogni caso saranno coibentate, senza discontinuità, con rivestimento isolante dispessore, conduttività e reazione conformi alle normative vigenti. Nel caso di utilizzazione di radiatori o di piastre radianti per ottimizzarele prestazioni è opportuno che:- la distanza tra il pavimento e la parte inferiore del radiatore non sia inferiore a 11 cm;- la distanza tra il retro dei radiatori e la parete a cui sono appesi non sia inferiore a 5 cm;- la distanza tra la superficie dei radiatori ed eventuali nicchie non sia inferiore a 10 cm.Nel caso di utilizzazione di termoconvettori prima della installazione dei mobiletti di contenimento dovranno essere poste in opera lebatterie radianti ad una distanza da terra di 15 cm leggermente inclinate verso l'alto in modo da favorire la fuoriuscita dell'aria. Nel casosi utilizzano serpentine radianti a pavimento è opportuno coprire i pannelli coibenti delle serpentine con fogli di polietilene per evitareinfiltrazioni della gettata soprastante.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

02.03.R01 (Attitudine al) controllo del rumore prodottoClasse di Requisiti: AcusticiClasse di Esigenza: BenessereGli impianti di riscaldamento devono garantire un livello di rumore nell’ambiente esterno e in quelli abitativi entro i limiti prescrittidalla normativa vigente.

Prestazioni:Gli impianti di riscaldamento devono funzionare in modo da mantenere il livello di rumore ambiente La e quello residuo Lr neilimiti indicati dalla normativa. Tali valori possono essere oggetto di verifiche che vanno eseguite sia con gli impiantifunzionanti che con gli impianti fermi.

Livello minimo della prestazione:Le dimensioni delle tubazioni di trasporto dei fluidi termovettori e quelle dei canali d ’aria devono essere tali che la velocità ditali fluidi non superi i limiti imposti dalla normativa. I valori di emissione acustica possono essere verificati “in situ”,procedendo alle verifiche previste dalle norme UNI (in particolare UNI EN 27574), oppure verificando che i valori dichiaratidal produttore di elementi facenti parte dell'impianto siano conformi alla normativa.

02.03.R02 (Attitudine al) controllo della combustioneClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàI gruppi termici degli impianti di riscaldamento devono garantire processi di combustione a massimo rendimento e nello stessotempo produrre quantità minime di scorie e di sostanze inquinanti.

Prestazioni:Per un controllo dei parametri della combustione i gruppi termici devono essere dotati delle seguenti apparecchiature di misurae controllo della combustione:- termometro indicatore della temperatura dei fumi (che deve essere installato alla base di ciascun camino);- presso-deprimometri per la misura della pressione atmosferica della camera di combustione e della base del relativo camino;- misuratori della quantità di anidride carbonica e di ossido di carbonio e idrogeno.Per tali impianti si deve procedere, durante il normale funzionamento, anche al rilievo di alcuni parametri quali:- la temperatura dei fumi di combustione;- la temperatura dell’aria comburente;- la quantità di anidride carbonica (CO2) e di ossido di carbonio (CO) presente (in % del volume) nei residui della combustionee rilevata all’uscita del gruppo termico;- l’indice di fumosità Bacharach (per i generatori funzionanti a combustibile liquido).Tali misurazioni devono essere annotate sul libretto di centrale insieme a tutte le successive operazioni di manutenzione e

Manuale di Manutenzione Pag. 107

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controllo da effettuare secondo quanto riportato nel sottoprogramma dei controlli.

Livello minimo della prestazione:In particolare, nel caso di generatori di calore con potenza nominale del focolare superiore a 34,8 kW si deve avere che lapercentuale di aria comburente necessaria per la combustione deve essere :- per combustibile solido > 80%;- per combustibile liquido = 15-20%;- per combustibile gassoso = 10-15%;- il contenuto di ossido di carbonio (CO) nei fumi di combustione non deve superare lo 0,1% del volume dei fumi secchi esenza aria;- l'indice di fumosità Bacharach deve rispettare i limiti di legge.Verificare che i locali dove sono alloggiati i generatori di calore siano permanentemente ventilati mediante idonee aperture diaerazione di dimensioni non inferiori a quelle riportate dalle vigenti norme di sicurezza e prevenzione incendi.

02.03.R03 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidiClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli elementi costituenti l'impianto di riscaldamento devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi circolanti.

Prestazioni:I terminali di erogazione degli impianti di riscaldamento devono assicurare, anche nelle più gravose condizioni di esercizio,una portata dei fluidi non inferiore a quella di progetto.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

02.03.R04 (Attitudine al) controllo della pressione di erogazioneClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàGli elementi costituenti l'impianto di riscaldamento devono essere in grado di assicurare un'opportuna pressione di emissione perconsentire ai fluidi di raggiungere i terminali.

Prestazioni:L’installazione dei materiali e componenti deve essere eseguita facendo riferimento a quanto indicato dalle norme e comecertificato dalle ditte costruttrici di detti materiali e componenti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

02.03.R05 (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidiClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereI fluidi termovettori dell'impianto di riscaldamento devono avere temperatura idonea per assicurare il corretto funzionamentodell'impianto assicurando nello stesso momento un benessere ambientale oltre che un contenimento dei consumi energetici.

Prestazioni:Le temperature dei fluidi termovettori devono garantire i valori minimi richiesti dalla normativa e sotto riportati; inoltre èconsentita un'escursione termica media non superiore ai 5 °C negli impianti a circolazione forzata e non superiore ai 25 °Cnegli impianti a circolazione naturale.Tipo di terminale radiatore:- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 70-80 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a 60-70 °C.Tipo di terminale termoconvettore:- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 75-85 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a 65-75 °C.Tipo di terminale ventilconvettore:- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 50-55 °C, raffreddamento pari a 7 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a 45-50 °C, raffreddamento pari a 12 °C.Tipo di terminale pannelli radianti:- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 35-40 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a: 25-30 °C.Tipo di terminale centrale di termoventilazione- temperatura fluidi in ingresso: riscaldamento pari a 80-85 °C;- temperatura fluidi in uscita: riscaldamento pari a 70-75 °C, raffreddamento pari a 12 °C.

Livello minimo della prestazione:La temperatura dei fluidi viene verificata mediante termometri che devono essere sottoposti alle prove di laboratorio previstedalle vigenti norme sul risparmio energetico. I valori della temperatura del fluido termovettore rilevati devono essereparagonati ai valori della temperatura prevista in base al diagramma di esercizio dell'impianto cos ì come prescritto dallanormativa UNI vigente.

02.03.R06 (Attitudine al) controllo della tenutaClasse di Requisiti: Di stabilità

Manuale di Manutenzione Pag. 108

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Classe di Esigenza: SicurezzaGli impianti di riscaldamento devono essere realizzati con materiali e componenti idonei ad impedire fughe dei fluidi termovettorinonché dei combustibili di alimentazione.

Prestazioni:I materiali e componenti devono garantire la tenuta in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime ominime di esercizio.

Livello minimo della prestazione:I componenti degli impianti di riscaldamento possono essere verificati per accertarne la capacit à al controllo della tenutasecondo le prove indicate dalla normativa UNI vigente.

02.03.R07 (Attitudine al) controllo della velocità dell'aria ambienteClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereGli impianti di riscaldamento devono funzionare in modo da non creare movimenti d’aria che possano dare fastidio alle persone.

Prestazioni:Per assicurare una buona distribuzione del fluido occorre che i terminali di mandata dell ’aria e quelli di ripresa siano bendistribuiti nell'ambiente da climatizzare. In ogni caso si può misurare la velocità dell’aria nella zona occupata dalle personemediante appositi strumenti di precisione (es. anemometro a filo caldo).

Livello minimo della prestazione:Per non creare fastidiosi movimenti dell'aria occorre che la velocità della stessa non superi i 0,15 m/s. E' comunque ammessauna velocità superiore (nelle immediate vicinanze di bocchette di estrazione o di mandata dell ’aria) fino a 0,7 m/s sempre chésiano evitati disturbi diretti alle persone.

02.03.R08 (Attitudine al) controllo delle dispersioni di caloreClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereGli elementi costituenti l'impianto di riscaldamento devono essere realizzati e posti in opera in modo da evitare perdite di calore chepossono verificarsi durante il normale funzionamento e dovute a fenomeni di conduzione, convezione o irraggiamento.

Prestazioni:Gli elementi costituenti l'impianto di riscaldamento devono assicurare un rendimento termico non inferiore a quello minimorichiesto dalla normativa e quindi dal progetto.

Livello minimo della prestazione:I generatori di calore devono essere verificati effettuando misurazioni delle temperature dei fumi e dell ’aria comburenteunitamente alla percentuale di anidride carbonica presente nei fumi di combustione; inoltre le tubazioni di trasporto dei fluiditermovettori devono essere isolate termicamente con materiali isolanti idonei.

02.03.R09 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettricheClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàPer evitare qualsiasi pericolo di folgorazione alle persone, causato da un contatto diretto, i componenti degli impianti diriscaldamento, capaci di condurre elettricità, devono essere dotati di collegamenti equipotenziali con l’impianto di terra dell’edificio.

Prestazioni:Le dispersioni elettriche possono essere verificate controllando i collegamenti equipotenziali e di messa a terra dei componentidegli impianti di riscaldamento mediante misurazioni di resistenza a terra.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto e nell’ambito della dichiarazione di conformità prevista dall'art.7del D.M. 22 gennaio 2008 n .37.

02.03.R10 (Attitudine al) controllo dell'umidità dell'aria ambienteClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereGli impianti di riscaldamento devono essere realizzati in modo da garantire i valori di progetto della umidit à dell’aria nei localiserviti indipendentemente dalle condizioni climatiche esterne ed interne.

Prestazioni:Per garantire condizioni ottimali occorre che i valori dell’umidità relativa dell’aria negli ambienti riscaldati sia compresa fra il40% ed il 60% nel periodo invernale e fra il 40% ed il 50% nel periodo estivo.

Livello minimo della prestazione:I valori dell’umidità relativa dell’aria devono essere verificati e misurati nella parte centrale dei locali, ad un ’altezza dalpavimento di 1,5 m, utilizzando idonei strumenti di misurazione (es. psicrometro ventilato): rispetto ai valori di progetto èammessa una tolleranza di +/- 5%.

02.03.R11 AffidabilitàClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: Funzionalità

Manuale di Manutenzione Pag. 109

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Gli elementi costituenti l'impianto di riscaldamento devono essere realizzati con materiali idonei a garantire nel tempo le propriequalità così da garantire la funzionalità dell'impianto.

Prestazioni:Per garantire la funzionalità tecnologica dell'impianto deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione edell’installazione dei materiali e componenti nel rispetto delle disposizioni normative.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

02.03.R12 Assenza dell'emissione di sostanze nociveClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaGli elementi degli impianti di riscaldamento devono limitare la emissione di sostanze inquinanti o comunque nocive alla salute degliutenti.

Prestazioni:Per garantire la protezione dagli agenti patogeni deve essere garantita la qualit à della progettazione, della fabbricazione edell’installazione dei materiali e componenti nel rispetto delle disposizioni normative.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

02.03.R13 Attitudine a limitare i rischi di esplosioneClasse di Requisiti: Protezione elettricaClasse di Esigenza: SicurezzaGli impianti di riscaldamento devono garantire processi di combustione con il massimo del rendimento evitando i rischi diesplosione.

Prestazioni:Gli impianti di riscaldamento devono funzionare garantendo una capacità di rendimento corrispondente a quella di progetto enel rispetto della normativa vigente.

Livello minimo della prestazione:Verificare che i locali dove sono alloggiati i generatori di calore siano permanentemente ventilati mediante idonee aperture diaerazione di dimensioni non inferiori a quelle riportate dalle vigenti norme di sicurezza e prevenzione incendi.

02.03.R14 Attitudine a limitare i rischi di incendioClasse di Requisiti: Protezione antincendioClasse di Esigenza: SicurezzaI gruppi termici dell'impianto di riscaldamento devono essere realizzati ed installati in modo da limitare i rischi di probabili incendi.

Prestazioni:Per limitare i rischi di probabili incendi i generatori di calore devono essere installati e funzionare nel rispetto di quantoprescritto dalle leggi e normative vigenti.

Livello minimo della prestazione:Nel caso si utilizzano generatori di calore con potenza termica nominale complessiva superiore ai 116 kW (100000 kcal/h) ènecessario sottoporre i progetti degli impianti alla preventiva approvazione da parte del locale Comando Provinciale dei VV.F.

02.03.R15 Comodità di uso e manovraClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli impianti di riscaldamento devono essere realizzati con materiali e componenti aventi caratteristiche di facilit à di uso, difunzionalità e di manovrabilità.

Prestazioni:I componenti degli impianti di riscaldamento devono essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali darendere il loro utilizzo agevole e sicuro, ed accessibili anche da parte di persone con impedite o ridotta capacit à motoria.

Livello minimo della prestazione:In particolare l’altezza di installazione dal piano di calpestio dei componenti deve essere compresa fra 0,40 e 1,40 m, adeccezione di quei componenti il cui azionamento avviene mediante comando a distanza (ad esempio il telecomando a raggiinfrarossi).

02.03.R16 EfficienzaClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàGli elementi costituenti l'impianto di riscaldamento devono essere realizzati con materiali idonei a garantire nel tempo le propriecapacità di rendimento così da garantire la funzionalità dell'impianto.

Prestazioni:Per garantire la funzionalità tecnologica dell'impianto deve essere garantita la qualità della progettazione, della fabbricazione edell’installazione dei materiali e componenti nel rispetto delle disposizioni normative. Pertanto gli impianti di riscaldamentodevono funzionare garantendo una capacità di rendimento corrispondente a quella di progetto e nel rispetto della normativa

Manuale di Manutenzione Pag. 110

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vigente.

Livello minimo della prestazione:L'efficienza degli elementi costituenti l'impianto viene verificata misurando alcuni parametri quali:- i generatori di calore di potenza termica utile nominale Pn superiore a 4 kW, devono possedere un rendimento termico utilenon inferiore al 90%;- il rendimento dei gruppi elettropompe non deve essere interiore al 70%;- il coefficiente di prestazione (COP) delle pompe di calore non deve essere inferiore a 2,65;- il rendimento di elettropompe ed elettroventilatori non deve essere interiore al 70%.

02.03.R17 PulibilitàClasse di Requisiti: Facilità d'interventoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli impianti di riscaldamento devono essere realizzati con materiali e componenti tali da consentire la rimozione di sporcizia esostanze di accumulo.

Prestazioni:Per garantire un regolare funzionamento gli impianti di riscaldamento devono funzionare in condizioni di pulizia in modo dagarantire una capacità di rendimento corrispondente a quella nominale di progetto e richiesta dalla normativa vigente.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

02.03.R18 Resistenza agli agenti aggressivi chimiciClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaL'impianto di riscaldamento deve essere realizzato con materiali e componenti idonei a non subire dissoluzioni o disgregazioni emutamenti di aspetto se sottoposti all'azione di agenti aggressivi chimici.

Prestazioni:La capacità dei materiali e dei componenti degli impianti di riscaldamento a conservare inalterate le proprie caratteristichechimico-fisiche, dimensionali, funzionali e di finitura superficiale deve essere dichiarata dal produttore di detti materiali.

Livello minimo della prestazione:Per la valutazione della resistenza agli agenti chimici presenti nell ’aria si fa riferimento ai metodi di prova indicati dalle normeUNI. Per garantire i livelli minimi possono essere utilizzati eventuali rivestimenti di protezione esterna (smalti, prodottivernicianti, ecc.) che devono essere compatibili con i supporti su cui vengono applicati.

02.03.R19 Resistenza al fuocoClasse di Requisiti: Protezione antincendioClasse di Esigenza: SicurezzaI materiali degli impianti di riscaldamento suscettibili di essere sottoposti all’azione del fuoco devono essere classificati secondoquanto previsto dalla normativa vigente; la resistenza al fuoco deve essere documentata da “marchio di conformità” o “dichiarazionedi conformità”.

Prestazioni:Le prove per la determinazione della resistenza al fuoco degli elementi sono quelle indicate dalle norme UNI.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

02.03.R20 Stabilità chimico reattivaClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaGli elementi dell'impianto di smaltimento dei prodotti della combustione devono conservare inalterate le proprie caratteristichechimico fisiche sotto l'azione di agenti aggressivi chimici.

Prestazioni:I materiali e i componenti dell'impianto di smaltimento dei prodotti della combustione devono conservare inalterate le propriecaratteristiche chimico-fisiche sotto l'azione di agenti aggressivi chimici che potrebbero svilupparsi durante la combustione.

Livello minimo della prestazione:Per la valutazione della resistenza agli agenti chimici presenti nell ’aria si fa riferimento ai metodi di prova indicati dalle normeUNI.

02.03.R21 Tenuta all'acqua e alla neveClasse di Requisiti: Durabilità tecnologicaClasse di Esigenza: DurabilitàGli elementi costituenti l'impianto di riscaldamento posizionati all'esterno devono essere realizzati in modo da impedire infiltrazionidi acqua piovana al loro interno.

Prestazioni:In particolare i collettori solari piani possono essere sottoposti a prove di laboratorio sottoponendo tali componenti ad uninnaffiamento uniforme con acqua, creando una differenza di pressione dell’aria gradualmente crescente tra l’esterno e

Manuale di Manutenzione Pag. 111

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l’interno dei collettori solari fino ad almeno 500 Pa e controllando che non si verifichino infiltrazioni.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli previsti in sede di progetto.

02.03.R22 Certificazione ecologicaClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteI prodotti, elementi, componenti e materiali dovranno essere dotati di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale.

Prestazioni:I prodotti, elementi, componenti e materiali, dovranno presentare almeno una delle tipologie ambientali riportate:- TIPO I: Etichette ecologiche volontarie basate su un sistema multicriteria che considera l ’intero ciclo di vita del prodotto,sottoposte a certificazione esterna da parte di un ente indipendente (tra queste rientra, ad esempio, il marchio europeo di qualit àecologica ECOLABEL). (ISO 14024);- TIPO II: Etichette ecologiche che riportano auto-dichiarazioni ambientali da parte di produttori, importatori o distributori diprodotti, senza che vi sia l’intervento di un organismo indipendente di certificazione (tra le quali: ”Riciclabile”,“Compostabile”, ecc.). (ISO 14021);- TIPO III: Etichette ecologiche che riportano dichiarazioni basate su parametri stabiliti e che contengono una quantificazionedegli impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto calcolato attraverso un sistema LCA. Sono sottoposte a uncontrollo indipendente e presentate in forma chiara e confrontabile. Tra di esse rientrano, ad esempio, le “DichiarazioniAmbientali di Prodotto”. (ISO 14025).

Livello minimo della prestazione:Possesso di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale dei prodotti impiegati.

02.03.R23 Controllo adattivo delle condizioni di comfort termicoClasse di Requisiti: Benessere termico degli spazi interniClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteBenessere termico degli spazi interni mediante il controllo adattivo delle condizioni di comfort termico.

Prestazioni:Negli ambienti confinati mediante sistemi di climatizzazione estiva dovranno essere previsti dispositivi per il controllo dellatemperatura dell’aria interna, per consentire l'adeguamento delle condizioni microclimatiche ad una maggiore variabilit àtermica, rispetto a quella generalmente consentita dagli impianti secondo le norme correnti.

Livello minimo della prestazione:I livelli di riferimento delle temperature degli ambienti confinati dovranno essere quelli previsti dalla normativa vigente.

02.03.R24 Controllo consumiClasse di Requisiti: Monitoraggio del sistema edificio-impiantiClasse di Esigenza: AspettoControllo dei consumi attraverso il monitoraggio del sistema edificio-impianti.

Prestazioni:Monitoraggio dei consumi (energia termica, elettrica, acqua, ecc.) dell ’edificio attraverso contatori energetici, ai fini diottenere un costante controllo sulle prestazioni dell’edificio e dell'involucro edilizio per una idonea pianificazione di interventimigliorativi.

Livello minimo della prestazione:Installazione di apparecchiature certificate per la contabilizzazione dei consumi (contatori) di energia termica, elettrica e diacqua e impiego di sistemi di acquisizione e telelettura remota secondo standard riferiti dalla normativa vigente.

02.03.R25 Efficienza dell’impianto termicoClasse di Requisiti: Salvaguardia della salubrità dell’aria e del climaClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteRidurre il consumo di combustibile attraverso l’incremento dell’efficienza dell’impianto di riscaldamento.

Prestazioni:Massimizzare l’efficienza dell’impianto termico in base alla destinazione d’uso dell’edificio in modo da ridurre i consumienergetici e garantire valori elevati di rendimento di produzione, di distribuzione, di emissione, di regolazione, migliorando laqualità dell'aria con impatti minori sull'ambiente.

Livello minimo della prestazione:Secondo i parametri indicati dalla normativa:Favorire l’incremento del rendimento di distribuzione applicando:- il contenimento delle dispersioni termiche, attraverso la coibentazione delle reti di distribuzione e la distribuzione di fluidi atemperatura contenuta;- contenimento dei consumi di pompaggio, attraverso il corretto dimensionamento delle reti e, dove tecnicamenteraccomandabile, l’adozione di sistemi di pompaggio a portata variabile.

Manuale di Manutenzione Pag. 112

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Favorire l’incremento del rendimento di emissione ottimizzando il posizionamento dei terminali nei locali riscaldati.Favorire l’incremento del rendimento disperdente, attraverso l’isolamento;Favorire l’incremento del rendimento di regolazione in funzione dei sistemi di controllo (sistemi centralizzati di telegestione osupervisione, contabilizzazione di consumi di energia termica per ciascuna unità immobiliare).

02.03.R26 Riduzione del fabbisogno d'energia primariaClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorse climatiche ed energetiche - requisito energeticoClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse climatiche ed energetiche mediante la riduzione del fabbisogno d'energia primaria.

Prestazioni:In riferimento all’energia primaria, l’efficienza energetica del sistema complessivo edificio-impianto nella fase progettuale,dovrà essere incrementata rispetto ai livelli standard. In particolare l’incremento può determinarsi diminuendo ed utilizzandosistemi energetici da fonti rinnovabili.

Livello minimo della prestazione:L'impiego di tecnologie efficienti per l'ottimizzazione energetica del sistema complessivo edificio-impianto, nella faseprogettuale, dovrà essere incrementata mediante fonti rinnovabili rispetto ai livelli standard riferiti dalla normativa vigente.

02.03.R27 Utilizzo di tecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vitaClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse attraverso la selezione di tecniche costruttive che rendano agevole il disassemblaggio alla fine delciclo di vita.

Prestazioni:Nella fase di progettazione fare prevalere la scelta su sistemi costruttivi che facilitano la smontabilit à dei componenti ed isuccessivi processi di demolizione e recupero dei materiali.

Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di sistemi costruttivi che facilitano il disassemblaggio allafine del ciclo di vita.

02.03.R28 Utilizzo passivo di fonti rinnovabili per il riscaldamentoClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorse climatiche ed energetiche - requisiti geometrici e fisiciClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse climatiche ed energetiche derivanti da fonti rinnovabili per il riscaldamento

Prestazioni:In fase progettuale dovranno essere previsti sistemi e tecnologie che possano fornire un apporto termico agli ambienti internidell’edificio, derivante dal trasferimento di calore da radiazione solare.Il trasferimento può avvenire sia attraverso l’ irraggiamento diretto, sia attraverso il vetro, sia per conduzione attraverso lepareti, sia per convezione se presenti aperture di ventilazione.In relazione al tipo di trasferimento del calore ed al circuito di distribuzione dell ’aria, come nel caso di sistemi convettivi, sipossono avere sistemi ad incremento diretto, indiretto ed isolato.

Livello minimo della prestazione:In fase progettuale assicurare una percentuale di superficie irraggiata direttamente dal sole. In particolare, al 21 dicembre alleore 12 (solari), non inferiore ad 1/3 dell’area totale delle chiusure esterne verticali e con un numero ore di esposizione mediaalla radiazione solare diretta. In caso di cielo sereno, con chiusure esterne trasparenti, collocate sulla facciata orientata a Sud(±20°) non inferiore al 60% della durata del giorno, al 21 dicembre.

02.03.R29 Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse attraverso l'impiego di materiali con una elevata durabilit à.

Prestazioni:Nelle fasi progettuali dell'opera individuare e scegliere elementi e componenti caratterizzati da una durabilit à elevata.

Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di elementi costruttivi caratterizzati da una durabilit àelevata.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 02.03.01 Caldaia a condensazione

Manuale di Manutenzione Pag. 113

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° 02.03.02 Valvola di scarico ° 02.03.03 Vaso di espansione chiuso

Manuale di Manutenzione Pag. 114

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Elemento Manutenibile: 02.03.01

Caldaia a condensazione

Unità Tecnologica: 02.03

Impianto di riscaldamento

Le caldaie a condensazione sono caldaie in grado di ottenere un elevato rendimento termodinamico grazie al recupero del calore latentedi condensazione del vapore acqueo contenuto nei fumi della combustione con una conseguente riduzione delle emissioni in atmosfera.Infatti anche le caldaie definite "ad alto rendimento" riescono a utilizzare solo una parte del calore sensibile dei fumi di combustione acausa della necessità di evitare la condensazione dei fumi che dà origine a fenomeni corrosivi. Infatti il vapore acqueo generato dalprocesso di combustione (circa 1,6 kg per m³ di gas) viene quindi disperso in atmosfera attraverso il camino; la caldaia acondensazione, invece, può recuperare una gran parte del calore latente contenuto nei fumi espulsi attraverso il camino.La particolare tecnologia della condensazione consente infatti di raffreddare i fumi fino a farli tornare allo stato di liquido saturo (o intaluni casi a vapore umido), con un recupero di calore utilizzato per preriscaldare l'acqua di ritorno dall'impianto. In questo modo latemperatura dei fumi di uscita (che si abbassa fino a 40 °C) mantiene un valore molto basso prossimo al valore della temperatura dimandata dell'acqua.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.03.01.A01 Anomalie circolatoreDifetti di funzionamento del circolatore della caldaia.

02.03.01.A02 Anomalie condensatoreDifetti di funzionamento del condensatore.

02.03.01.A03 Anomalie limitatore di flussoDifetti di funzionamento del limitatore di flusso.

02.03.01.A04 Anomalie ventilatoreDifetti di funzionamento del ventilatore.

02.03.01.A05 CorrosioneFenomeni di corrosione dovuti all'elevato valore dell'acidità delle condense.

02.03.01.A06 Difetti ai termostati ed alle valvoleDifetti di funzionamento ai termostati ed alle valvole.

02.03.01.A07 Difetti delle pompeDifetti di funzionamento delle pompe.

02.03.01.A08 Difetti pressostato fumiDifetti di funzionamento del pressostato fumi

02.03.01.A09 Difetti di regolazioneDifetti ai dispositivi di taratura e controllo dei gruppi termici.

02.03.01.A10 Difetti di ventilazioneDifetti di ventilazione che possano causare danni per la cattiva combustione.

02.03.01.A11 Perdite alle tubazioni gasFughe di gas dovute a difetti di tenuta delle tubazioni o a cattivo serraggio delle stesse.

02.03.01.A12 Sbalzi di temperaturaDifferenza di temperatura tra quella nominale di progetto e quella effettiva di esercizio.

02.03.01.A13 Pressione insufficienteValori della pressione di esercizio dei fluidi differenti da quelli nominali di progetto.

02.03.01.A14 Difetti di tenutaDifetti di tenuta dello strato coibente di protezione.

02.03.01.A15 Fumo eccessivoEccessiva quantità di fumo prodotta dal bruciatore durante il normale funzionamento.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.03.01.C01 Analisi acqua dell’impiantoCadenza: ogni 3 anniTipologia: Ispezione strumentaleVerificare i valori delle principali caratteristiche dell’acqua, quali durezza ed acidità, onde evitare incrostazioni o corrosioni deigruppi termici.

Manuale di Manutenzione Pag. 115

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• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi.

• Ditte specializzate: Conduttore caldaie, Analisti di laboratorio.

02.03.01.C02 Controllo coibentazione e verniciatura dei generatori

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaVerificare lo stato del materiale coibente e della vernice di protezione.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo delle dispersioni di calore; 2) Efficienza.

• Ditte specializzate: Conduttore caldaie.

02.03.01.C03 Controllo pompa del bruciatore

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Ispezione strumentaleControllo della pompa del bruciatore, da eseguirsi verificando la pressione di alimentazione e quella di aspirazione del combustibilea bruciatore funzionante.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) (Attitudine al) controllo della tenuta; 3) Affidabilità;4) Attitudine a limitare i rischi di esplosione; 5) Efficienza.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti delle pompe; 2) Difetti di regolazione.

• Ditte specializzate: Conduttore caldaie.

02.03.01.C04 Controllo temperatura acqua dell'impianto

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: RegistrazioneVerificare che la temperatura dell'acqua dei vari circuiti corrisponda al diagramma di carico.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi;3) (Attitudine al) controllo delle dispersioni di calore.

• Anomalie riscontrabili: 1) Sbalzi di temperatura.

• Ditte specializzate: Conduttore caldaie.

02.03.01.C05 Controllo temperatura acqua in caldaia

Cadenza: ogni meseTipologia: Ispezione a vistaVerificare che la temperatura dell'acqua di mandata corrisponda al valore di taratura del termostato e della temperatura dell'acqua diritorno.Verificare inoltre che la temperatura non sia inferiore mai a 56°C.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi;3) (Attitudine al) controllo delle dispersioni di calore.

• Anomalie riscontrabili: 1) Sbalzi di temperatura.

• Ditte specializzate: Conduttore caldaie.

02.03.01.C06 Controllo tenuta dei generatori

Cadenza: ogni meseTipologia: Controllo a vistaVerificare la funzionalità delle guarnizioni nei generatori pressurizzati.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della combustione; 2) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 3)(Attitudine al) controllo della tenuta; 4) Affidabilità; 5) Attitudine a limitare i rischi di esplosione; 6) Efficienza.

• Anomalie riscontrabili: 1) Pressione insufficiente.

• Ditte specializzate: Conduttore caldaie.

02.03.01.C07 Controllo tenuta elettropompe dei bruciatori

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Ispezione strumentaleControllare che l'accensione avvenga senza difficoltà, che la combustione avvenga regolarmente, che non ci siano perdite dicombustibile e che interponendo un ostacolo davanti al controllo di fiamma il bruciatore vada in blocco nel tempo prestabilito.Verificare inoltre che le elettrovalvole, in caso di blocco, non consentano il passaggio di combustibile.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della combustione; 2) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 3)(Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi; 4) Affidabilità; 5) Attitudine a limitare i rischi di esplosione; 6) Efficienza.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai termostati ed alle valvole; 2) Difetti delle pompe; 3) Difetti di regolazione; 4) Difetti diventilazione; 5) Perdite alle tubazioni gas; 6) Sbalzi di temperatura.

• Ditte specializzate: Conduttore caldaie.

02.03.01.C08 Controllo tenuta elettrovalvole dei bruciatori

Cadenza: ogni 12 mesi

Manuale di Manutenzione Pag. 116

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Tipologia: Ispezione a vistaVerificare la tenuta delle elettrovalvole dei bruciatori, controllando che non fuoriesca combustibile dall'ugello durante la fase diprelavaggio.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta; 2) Affidabilità; 3) Comodità di uso e manovra; 4) Efficienza.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai termostati ed alle valvole.

• Ditte specializzate: Conduttore caldaie.

02.03.01.C09 Controllo termostati, pressostati, valvole

Cadenza: ogni meseTipologia: Ispezione a vistaVerificare la funzionalità e la corretta taratura dei termostati e dei pressostati di blocco installati sui generatori.Verificare inoltre che le valvole di sicurezza siano funzionanti sia ad impianto spento che funzionante.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 2) (Attitudine al) controllo della tenuta; 3) Affidabilità;4) Attitudine a limitare i rischi di esplosione; 5) Efficienza.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai termostati ed alle valvole.

• Ditte specializzate: Conduttore caldaie.

02.03.01.C10 Misura dei rendimenti

Cadenza: ogni 6 mesiTipologia: Ispezione strumentaleVerificare che i valori dei rendimenti di combustione corrispondano a quelli imposti dalle norme vigenti. I valori delle misurazionivanno registrati nel libretto di centrale dove andranno conservate anche le registrazioni delle apparecchiature di controllo.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della combustione; 2) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 3)(Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi; 4) (Attitudine al) controllo della tenuta; 5) Efficienza.

• Anomalie riscontrabili: 1) Pressione insufficiente.

• Ditte specializzate: Conduttore caldaie.

02.03.01.C11 Taratura regolazione dei gruppi termici

Cadenza: ogni meseTipologia: RegistrazioneRegolazione e taratura degli apparati di regolazione automatica presenti sui gruppi termici, individuando il relativo diagramma diesercizio al fine di mantenere, negli ambienti riscaldati, i valori stabiliti dalla normativa.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della combustione; 2) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi; 3)(Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi; 4) (Attitudine al) controllo della tenuta; 5) (Attitudine al) controllo delledispersioni di calore; 6) Affidabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di regolazione.

• Ditte specializzate: Conduttore caldaie.

02.03.01.C12 Verifica aperture di ventilazione

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Ispezione a vistaEffettuare una verifica generale delle aperture di ventilazione e dei canali di scarico dei gruppi termici. Verificare che le aperture diventilazione non siano ostruite e che le dimensioni siano conformi a quanto disposto dalle norme UNI; verificare, inoltre, l'efficienzadei dispositivi di smaltimento dei prodotti della combustione e la loro rispondenza alla normativa vigente.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della combustione; 2) (Attitudine al) controllo della tenuta; 3) Affidabilità; 4)Attitudine a limitare i rischi di incendio.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di ventilazione.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

02.03.01.C13 Verifica apparecchiature dei gruppi termici

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Ispezione a vistaVerificare la funzionalità degli organi e delle apparecchiature secondo le specifiche del costruttore; in particolare verificare lecondizioni di funzionamento dei bruciatori.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta; 2) Attitudine a limitare i rischi di esplosione.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di regolazione; 2) Pressione insufficiente.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

02.03.01.C14 Verifica prodotti della combustione

Cadenza: ogni meseTipologia: AnalisiVerificare, attraverso analisi, la composizione dei fumi derivanti dalla combustione..

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica; 2) Efficienza dell’impianto termico.

Manuale di Manutenzione Pag. 117

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• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di tenuta; 2) Fumo eccessivo.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.03.01.I01 Eliminazione fanghi di sedimentazione nei generatoriCadenza: ogni 12 mesiVerificare la quantità di fanghi che si depositano sul fondo del generatore (in seguito alla fuoriuscita dal rubinetto di scarico) eprovvedere alla eliminazione mediante un lavaggio con acqua ed additivi chimici.

• Ditte specializzate: Conduttore caldaie.

02.03.01.I02 Pulizia bruciatori

Cadenza: ogni 12 mesiEffettuare la pulizia dei seguenti componenti dei bruciatori:- filtro di linea;- fotocellula;- ugelli;- elettrodi di accensione.

• Ditte specializzate: Conduttore caldaie.

02.03.01.I03 Pulizia organi di regolazione

Cadenza: ogni 12 mesiPulire e verificare gli organi di regolazione del sistema di sicurezza, effettuando gli interventi necessari per il buon funzionamentoquali:- smontaggio e sostituzione dei pistoni che non funzionano;- rabbocco negli ingranaggi a bagno d'olio;- pulizia dei filtri.

• Ditte specializzate: Conduttore caldaie.

02.03.01.I04 Sostituzione ugelli del bruciatore

Cadenza: quando occorreSostituzione degli ugelli del bruciatore dei gruppi termici.

• Ditte specializzate: Conduttore caldaie.

02.03.01.I05 Sostituzione condensatore

Cadenza: quando occorreSostituire il condensatore quando necessario o quando imposto dalla normativa.

• Ditte specializzate: Conduttore caldaie.

02.03.01.I06 Sostituzione ventilatore

Cadenza: quando occorreSostituire il ventilatore quando necessario.

• Ditte specializzate: Conduttore caldaie.

02.03.01.I07 Svuotamento impianto

Cadenza: quando occorreIn caso di eventi importanti si può scaricare l'impianto per effettuare le operazioni di riparazione. In ogni caso è questa un'operazioneda evitare.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Elemento Manutenibile: 02.03.02

Valvola di scarico

Unità Tecnologica: 02.03

Impianto di riscaldamento

Le valvole di scarico termico vengono impiegate negli impianti di riscaldamento con la funzione di scaricare l’acqua dell’impianto alraggiungimento della temperatura di taratura.Il funzionamento delle valvole è molto semplice:- un elemento sensibile alla temperatura (direttamente immerso nel fluido dell’impianto), al raggiungimento del valore di taratura, agiscesull’otturatore facendo aprire la valvola che provvede a scaricare l’acqua dell’impianto;- l’otturatore comanda a sua volta un deviatore elettrico che consente di arrestare l’alimentazione di combustibile al bruciatore o attivare

Manuale di Manutenzione Pag. 118

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l’intervento del dispositivo di reintegro;- al raggiungimento della temperatura di richiusura la valvola si richiude automaticamente.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.03.02.A01 Anomalie deviatoreDifetti di funzionamento del deviatore elettrico.

02.03.02.A02 Anomalie elemento sensibileDifetti di funzionamento dell'elemento sensibile alla temperatura.

02.03.02.A03 Anomalie otturatoreDifetti di funzionamento dell'otturatore.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.03.02.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 3 mesiTipologia: Controllo a vistaVerificare il corretto funzionamento della valvola e che non ci sia perdita del fluido termovettore.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie deviatore; 2) Anomalie elemento sensibile; 3) Anomalie otturatore.

• Ditte specializzate: Idraulico.

02.03.02.C02 Controllo stabilità

Cadenza: ogni 2 mesiTipologia: Ispezione a vistaControllare la stabilità dell' elemento e che il materiale utilizzato sia idoneo alla funzione garantendo la sicurezza dei fruitori.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica; 2) Efficienza dell’impianto termico.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie elemento sensibile; 2) Anomalie otturatore.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.03.02.I01 Sostituzione valvolaCadenza: a guastoEseguire la sostituzione della valvola quando usurata.

• Ditte specializzate: Idraulico.

02.03.02.I02 Taratura

Cadenza: quando occorreEseguire la taratura della temperatura di funzionamento della valvola.

• Ditte specializzate: Idraulico.

Elemento Manutenibile: 02.03.03

Vaso di espansione chiuso

Unità Tecnologica: 02.03

Impianto di riscaldamento

Il vaso di espansione chiuso è generalmente realizzato in maniera da compensare le variazioni di volume del fluido termovettoremediante variazioni di volume connesse con la compressione di una massa di gas in essi contenuta. Negli impianti a vaso di espansionechiuso l’acqua non entra mai in contatto con l’atmosfera. Il vaso d’espansione chiuso può essere a diaframma o senza diaframma, aseconda che l’acqua sia a contatto con il gas o ne sia separata da un diaframma.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.03.03.A01 CorrosioneCorrosione del vaso e degli accessori.

02.03.03.A02 Difetti di coibentazioneDifetti di coibentazione del vaso.

Manuale di Manutenzione Pag. 119

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02.03.03.A03 Difetti di regolazioneDifetti di regolazione dei dispositivi di controllo e taratura.

02.03.03.A04 Difetti di tenutaDifetti di tenuta di tubi e valvole.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.03.03.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 12 mesiTipologia: ControlloEffettuare una verifica generale del vaso di espansione ed in particolare:- che il tubo di sfogo non sia ostruito;- che lo strato di coibente sia adeguato;- che non ci siano segni di corrosione e perdite di fluido.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi; 2) (Attitudine al) controllo della velocità dell'ariaambiente; 3) (Attitudine al) controllo delle dispersioni di calore; 4) (Attitudine al) controllo dell'umidità dell'aria ambiente.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Difetti di coibentazione; 3) Difetti di regolazione; 4) Difetti di tenuta.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

02.03.03.C02 Controllo stabilità

Cadenza: ogni 2 mesiTipologia: Ispezione a vistaControllare la stabilità dell' elemento e che il materiale utilizzato sia idoneo alla funzione garantendo la sicurezza dei fruitori.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di tecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vita.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Manuale di Manutenzione Pag. 120

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Unità Tecnologica: 02.04

Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

L'impianto di distribuzione dell'acqua fredda e calda consente l'utilizzazione di acqua nell'ambito degli spazi interni del sistema edilizio odegli spazi esterni connessi. L'impianto è generalmente costituito dai seguenti elementi tecnici:- allacciamenti, che hanno la funzione di collegare la rete principale (acquedotto) alle reti idriche d'utenza;- macchine idrauliche, che hanno la funzione di controllare sia le caratteristiche fisico-chimiche, microbiologiche, ecc. dell'acqua daerogare sia le condizioni di pressione per la distribuzione in rete;- accumuli, che assicurano una riserva idrica adeguata alle necessità degli utenti consentendo il corretto funzionamento delle macchineidrauliche e/o dei riscaldatori;- riscaldatori, che hanno la funzione di elevare la temperatura dell'acqua fredda per consentire di soddisfare le necessità degli utenti;- reti di distribuzione acqua fredda e/o calda, aventi la funzione di trasportare l'acqua fino ai terminali di erogazione;- reti di ricircolo dell'acqua calda, che hanno la funzione di mantenere in costante circolazione l'acqua calda in modo da assicurarnel'erogazione alla temperatura desiderata;- apparecchi sanitari e rubinetteria che consentono agli utenti di utilizzare acqua calda e/o fredda per soddisfare le proprie esigenze.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

02.04.R01 (Attitudine al) controllo della combustioneClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di garantire processi di combustione a massimo rendimento conuna produzione minima di scorie e di sostanze inquinanti.

Prestazioni:I gruppi termici devono essere omologati dall'ISPESL da laboratori abilitati dal Ministero dell ’Industria, del Commercio edell’Artigianato, in base ai risultati delle prove termiche eseguite direttamente nel rispetto di quanto previsto dalle normevigenti.

Livello minimo della prestazione:Il controllo della combustione può essere verificato rilevando:- la temperatura dei fumi di combustione;- la temperatura dell’aria comburente;- la quantità di anidride carbonica (CO2) e di ossido di carbonio (CO) presente (in % del volume) nei residui della combustionee rilevata all’uscita del gruppo termico;- l’indice di fumosità Bacharach (per i generatori funzionanti a combustibile liquido).

02.04.R02 (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidiClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereI fluidi termovettori devono avere temperatura idonea per assicurare il corretto funzionamento, sia in relazione al benessereambientale che al contenimento dei consumi energetici.

Prestazioni:La temperatura può essere misurata mediante un sensore immerso verificando che le stratificazioni di temperatura e letraiettorie del flusso non influenzino l'accuratezza delle misurazioni.

Livello minimo della prestazione:E' opportuno che le temperature dei fluidi termovettori corrispondano ai valori riportati dalla normativa di riferimentoassicurando comunque una tolleranza per temperature oltre 100 °C di +/- 0,15 K e per temperature fino a 100 °C di +/- 0,1 K.

02.04.R03 (Attitudine al) controllo della tenutaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaGli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi in circolazione per garantire lafunzionalità dell'impianto.

Prestazioni:Gli impianti devono essere realizzati con materiali e componenti idonei ad impedire fughe o trafilamenti dei fluidi incircolazione in modo da garantire la funzionalità dell'intero impianto in qualunque condizione di esercizio.

Livello minimo della prestazione:La capacità di tenuta viene verificata mediante la prova indicata dalla norma UNI di settore. Al termine della prova si deveverificare la assenza di difetti o segni di cedimento.

02.04.R04 (Attitudine al) controllo dell'aggressività dei fluidiClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàLe tubazioni dell'impianto idrico non devono dar luogo a fenomeni di incrostazioni, corrosioni, depositi che possano compromettereil regolare funzionamento degli impianti stessi.

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Prestazioni:L'acqua utilizzata per l'alimentazione delle tubazioni deve essere priva di materie in sospensione e di vegetazione e soprattuttonon deve contenere sostanze corrosive.

Livello minimo della prestazione:L’analisi delle caratteristiche dell'acqua deve essere ripetuta con frequenza annuale e comunque ogni volta che si verifichi uncambiamento delle stesse. Devono essere previsti specifici trattamenti dell’acqua in modo che le caratteristiche chimico-fisiche(aspetto, pH, conduttività elettrica, durezza totale, cloruri, ecc.) corrispondano a quelle riportate dalla normativa. In particolarele acque destinate al consumo umano che siano state sottoposte ad un trattamento di addolcimento o dissalazione devonopresentare le seguenti concentrazioni minime: durezza totale 60 mg/l Ca, alcalinità >= 30 mg/l HCO3.

02.04.R05 (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettricheClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli elementi dell'impianto idrico sanitario capaci di condurre elettricità devono essere dotati di collegamenti equipotenziali conl’impianto di terra dell’edificio per evitare alle persone qualsiasi pericolo di folgorazioni per contatto diretto secondo quantoprescritto dalla norma CEI 64-8.

Prestazioni:Si possono controllare i collegamenti equipotenziali e/o di messa a terra dei componenti degli impianti di riscaldamentoprocedendo ad un esame nonché a misure di resistenza a terra dei collegamenti eseguite secondo le norme CEI vigenti.

Livello minimo della prestazione:Devono essere rispettati i livelli minimi di progetto.

02.04.R06 Attitudine a limitare i rischi di esplosioneClasse di Requisiti: Sicurezza d'usoClasse di Esigenza: SicurezzaGli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di garantire processi di combustione a massimo rendimento conuna limitazione dei rischi di esplosione.

Prestazioni:Gli elementi devono essere omologati dall'ISPESL da laboratori abilitati dal Ministero dell ’Industria, del Commercio edell’Artigianato, in base ai risultati delle prove termiche eseguite direttamente nel rispetto di quanto previsto dalle normevigenti.

Livello minimo della prestazione:Per potere raggiungere e mantenere le ideali condizioni di combustione onde evitare rischi di esplosione è necessario che ilocali dove sono alloggiati i generatori di calore siano permanentemente ventilati mediante idonee aperture di aerazione didimensioni non inferiori a quelle riportate dalle vigenti norme di sicurezza e prevenzione incendi.

02.04.R07 Attitudine a limitare i rischi di incendioClasse di Requisiti: Protezione antincendioClasse di Esigenza: SicurezzaGli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di limitare i rischi di probabili incendi nel rispetto delle normativevigenti.

Prestazioni:I generatori di calore, alimentati con combustibile solido, liquido o gassoso devono essere installati e funzionare in modo danon costituire pericolo d’incendio, nel rispetto di quanto prescritto dalle leggi e normative vigenti.

Livello minimo della prestazione:Per i generatori di calore si può controllare la conformità a quanto prescritto dalla normativa e legislazione vigente.

02.04.R08 Attitudine a limitare i rischi di scoppioClasse di Requisiti: Protezione elettricaClasse di Esigenza: SicurezzaGli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere in grado di resistere alle variazioni di pressione che si verificano durante ilnormale funzionamento con una limitazione dei rischi di scoppio.

Prestazioni:I gruppi termici devono essere omologati dall'ISPESL da laboratori abilitati dal Ministero dell ’Industria, del Commercio edell’Artigianato, in base ai risultati delle prove termiche eseguite direttamente nel rispetto di quanto previsto dalle normevigenti.

Livello minimo della prestazione:Per potere raggiungere e mantenere le ideali condizioni di combustione onde evitare rischi di scoppio è necessario che igeneratori di calore siano dotati di dispositivi di sicurezza installati e monitorati secondo le prescrizioni di legge.

02.04.R09 Regolarità delle finitureClasse di Requisiti: Adattabilità delle finitureClasse di Esigenza: FruibilitàGli elementi dell'impianto idrico sanitario devono essere realizzati nel rispetto della regola d'arte e devono presentare finiture

Manuale di Manutenzione Pag. 122

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superficiali integre.

Prestazioni:Gli elementi dell'impianto idrico sanitario devono possedere superfici omogenee ed esenti da imperfezioni.

Livello minimo della prestazione:Tutte le superfici devono avere caratteristiche di uniformità e continuità di rivestimento e non devono presentare tracce diriprese o aggiunte di materiale visibili. Possono essere richieste prove di collaudo prima della posa in opera per la verifica dellaregolarità dei materiali e delle finiture secondo quanto indicato dalla norma di settore.

02.04.R10 Certificazione ecologicaClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteI prodotti, elementi, componenti e materiali dovranno essere dotati di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale.

Prestazioni:I prodotti, elementi, componenti e materiali, dovranno presentare almeno una delle tipologie ambientali riportate:- TIPO I: Etichette ecologiche volontarie basate su un sistema multicriteria che considera l ’intero ciclo di vita del prodotto,sottoposte a certificazione esterna da parte di un ente indipendente (tra queste rientra, ad esempio, il marchio europeo di qualit àecologica ECOLABEL). (ISO 14024);- TIPO II: Etichette ecologiche che riportano auto-dichiarazioni ambientali da parte di produttori, importatori o distributori diprodotti, senza che vi sia l’intervento di un organismo indipendente di certificazione (tra le quali: ”Riciclabile”,“Compostabile”, ecc.). (ISO 14021);- TIPO III: Etichette ecologiche che riportano dichiarazioni basate su parametri stabiliti e che contengono una quantificazionedegli impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto calcolato attraverso un sistema LCA. Sono sottoposte a uncontrollo indipendente e presentate in forma chiara e confrontabile. Tra di esse rientrano, ad esempio, le “DichiarazioniAmbientali di Prodotto”. (ISO 14025).

Livello minimo della prestazione:Possesso di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale dei prodotti impiegati.

02.04.R11 Controllo consumiClasse di Requisiti: Monitoraggio del sistema edificio-impiantiClasse di Esigenza: AspettoControllo dei consumi attraverso il monitoraggio del sistema edificio-impianti.

Prestazioni:Monitoraggio dei consumi (energia termica, elettrica, acqua, ecc.) dell ’edificio attraverso contatori energetici, ai fini diottenere un costante controllo sulle prestazioni dell’edificio e dell'involucro edilizio per una idonea pianificazione di interventimigliorativi.

Livello minimo della prestazione:Installazione di apparecchiature certificate per la contabilizzazione dei consumi (contatori) di energia termica, elettrica e diacqua e impiego di sistemi di acquisizione e telelettura remota secondo standard riferiti dalla normativa vigente.

02.04.R12 Riduzione del fabbisogno d'energia primariaClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorse climatiche ed energetiche - requisito energeticoClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse climatiche ed energetiche mediante la riduzione del fabbisogno d'energia primaria.

Prestazioni:In riferimento all’energia primaria, l’efficienza energetica del sistema complessivo edificio-impianto nella fase progettuale,dovrà essere incrementata rispetto ai livelli standard. In particolare l’incremento può determinarsi diminuendo ed utilizzandosistemi energetici da fonti rinnovabili.

Livello minimo della prestazione:L'impiego di tecnologie efficienti per l'ottimizzazione energetica del sistema complessivo edificio-impianto, nella faseprogettuale, dovrà essere incrementata mediante fonti rinnovabili rispetto ai livelli standard riferiti dalla normativa vigente.

02.04.R13 Riduzione del consumo di acqua potabileClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorse idricheClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse idriche attraverso l'adozione di sistemi di riduzione di acqua potabile.

Prestazioni:In fase progettuale individuare componenti ed elementi che contribuiscano durante il loro funzionamento alla minimizzazionedel consumo di acqua potabile.

Livello minimo della prestazione:Ridurre il consumo di acqua potabile negli edifici residenziali per una percentuale pari al 30% rispetto ai consumi standard diedifici simili. Introdurre sistemi di contabilizzazione dei consumi di acqua potabile.Impiegare sistemi quali:

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- rubinetti monocomando;- rubinetti dotati di frangigetto;- scarichi dotati di tasto interruttore o di doppio tasto.

02.04.R14 Efficienza dell’impianto termicoClasse di Requisiti: Salvaguardia della salubrità dell’aria e del climaClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteRidurre il consumo di combustibile attraverso l’incremento dell’efficienza dell’impianto di riscaldamento.

Prestazioni:Massimizzare l’efficienza dell’impianto termico in base alla destinazione d’uso dell’edificio in modo da ridurre i consumienergetici e garantire valori elevati di rendimento di produzione, di distribuzione, di emissione, di regolazione, migliorando laqualità dell'aria con impatti minori sull'ambiente.

Livello minimo della prestazione:Secondo i parametri indicati dalla normativa:Favorire l’incremento del rendimento di distribuzione applicando:- il contenimento delle dispersioni termiche, attraverso la coibentazione delle reti di distribuzione e la distribuzione di fluidi atemperatura contenuta;- contenimento dei consumi di pompaggio, attraverso il corretto dimensionamento delle reti e, dove tecnicamenteraccomandabile, l’adozione di sistemi di pompaggio a portata variabile.Favorire l’incremento del rendimento di emissione ottimizzando il posizionamento dei terminali nei locali riscaldati.Favorire l’incremento del rendimento disperdente, attraverso l’isolamento;Favorire l’incremento del rendimento di regolazione in funzione dei sistemi di controllo (sistemi centralizzati di telegestione osupervisione, contabilizzazione di consumi di energia termica per ciascuna unità immobiliare).

02.04.R15 Riduzione degli impatti negativi nelle operazioni di manutenzioneClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteAll'interno del piano di manutenzione redatto per l'opera interessata, dovranno essere inserite indicazioni che favoriscano ladiminuzione di impatti sull'ambiente attraverso il minore utilizzo di sostanze tossiche, favorendo la riduzione delle risorse.

Prestazioni:Favorire l’impiego di materiali e componenti caratterizzati da un lungo ciclo di vita e da efficiente manutenibilit à eriutilizzabilità degli stessi. In fase progettuale optare per la composizione dell’edificio dei sub-sistemi, utilizzando tecnologie esoluzioni mirate a facilitare gli interventi di manutenzione e a ridurre la produzione di rifiuti.

Livello minimo della prestazione:Utilizzo di materiali e componenti con basse percentuali di interventi manutentivi.

02.04.R16 Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo di materiali, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità

Prestazioni:Nelle scelte progettuali di materiali, elementi e componenti si dovrà tener conto del loro grado di riciclabilità in funzionedell’ubicazione del cantiere, del loro ciclo di vita, degli elementi di recupero, ecc.

Livello minimo della prestazione:Calcolare la percentuale di materiali da avviare ai processi di riciclaggio. Determinare la percentuale in termini di quantit à (kg)o di superficie (mq) di materiale impiegato nell’elemento tecnico in relazione all’unità funzionale assunta.

02.04.R17 Utilizzo di tecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vitaClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse attraverso la selezione di tecniche costruttive che rendano agevole il disassemblaggio alla fine delciclo di vita.

Prestazioni:Nella fase di progettazione fare prevalere la scelta su sistemi costruttivi che facilitano la smontabilit à dei componenti ed isuccessivi processi di demolizione e recupero dei materiali.

Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di sistemi costruttivi che facilitano il disassemblaggio allafine del ciclo di vita.

02.04.R18 Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse attraverso l'impiego di materiali con una elevata durabilit à.

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Prestazioni:Nelle fasi progettuali dell'opera individuare e scegliere elementi e componenti caratterizzati da una durabilit à elevata.

Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di elementi costruttivi caratterizzati da una durabilit àelevata.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 02.04.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria ° 02.04.02 Bidet ° 02.04.03 Cabina doccia ° 02.04.04 Cassette di scarico a zaino ° 02.04.05 Coibente per tubazioni in polistirene estruso (XPS)

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Elemento Manutenibile: 02.04.01

Apparecchi sanitari e rubinetteria

Unità Tecnologica: 02.04

Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

Gli apparecchi sanitari sono quegli elementi dell'impianto idrico che consentono agli utenti lo svolgimento delle operazioni connesse agliusi igienici e sanitari utilizzando acqua calda e/o fredda. Per utilizzare l'acqua vengono utilizzati rubinetti che mediante idonei dispositividi apertura e chiusura consentono di stabilire la quantità di acqua da utilizzare. Tali dispositivi possono essere del tipo semplice cioèdotati di due manopole differenti per l'acqua fredda e per l'acqua calda oppure dotati di miscelatori che consentono di regolare con ununico comando la temperatura dell'acqua.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.04.01.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidiClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli apparecchi sanitari e la relativa rubinetteria devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi.

Prestazioni:Gli apparecchi sanitari e la relativa rubinetteria devono assicurare, anche nelle pi ù gravose condizioni di esercizio, una portatad’acqua non inferiore a quella di progetto. In particolare sono richieste le seguenti erogazioni sia di acqua fredda che calda:- lavabo: portata = 0,10 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa;- bidet: portata = 0,10 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa;- vaso a cassetta: portata = 0,10 l/s e pressione (*) > 50 kPa;- vaso con passo rapido (dinamica a monte del rubinetto di erogazione): portata = 1,5 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 150kPa;- vasca da bagno: portata = 0,20 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa;- doccia: portata = 0,15 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa;- lavello: portata = 0,20 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa;- lavabiancheria: portata = 0,10 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 50 kPa;- idrantino 1/2": portata = 0,40 l/s e pressione (o flussometro 3/4") > 100 kPa.

Livello minimo della prestazione:Bisogna accertare che facendo funzionare contemporaneamente tutte le bocche di erogazione dell ’acqua fredda previste in fasedi calcolo per almeno 30 minuti consecutivi, la portata di ogni bocca rimanga invariata e pari a quella di progetto (con unatolleranza del 10%).

02.04.01.R02 Comodità di uso e manovraClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàGli apparecchi sanitari e la relativa rubinetteria devono presentare caratteristiche di facilit à di uso, di funzionalità e di manovrabilità.

Prestazioni:I componenti degli apparecchi sanitari quali rubinetteria, valvole, sifoni, ecc. devono essere concepiti e realizzati in formaergonomicamente corretta ed essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzoagevole e sicuro.

Livello minimo della prestazione:I vasi igienici ed i bidet devono essere fissati al pavimento in modo tale da essere facilmente rimossi senza demolire l'interoapparato sanitario; inoltre dovranno essere posizionati a 10 cm dalla vasca e dal lavabo, a 15 cm dalla parete, a 20 cm dal bideto dal vaso e dovranno avere uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 55 cm. I lavabi saranno posizionati a 5 cm dallavasca, a 10 cm dal vaso e dal bidet, a 15 cm dalla parete e dovranno avere uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 55cm; nel caso che il lavabo debba essere utilizzato da persone con ridotte capacit à motorie il lavabo sarà posizionato con ilbordo superiore a non più di 80 cm dal pavimento e con uno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 80 cm.

02.04.01.R03 Resistenza a manovre e sforzi d'usoClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaGli apparecchi sanitari e la rubinetteria devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture inseguito ad operazioni di manovra o di utilizzo.

Prestazioni:Gli apparecchi sanitari e la rubinetteria, sotto l’azione di sollecitazioni derivanti da manovre e sforzi d’uso, devono conservareinalterate le caratteristiche funzionali e di finitura superficiale assicurando comunque i livelli prestazionali di specifica.

Livello minimo della prestazione:In particolare tutte le parti in ottone o bronzo dei terminali di erogazione sottoposti a manovre e/o sforzi meccanici in genere

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devono essere protetti mediante processo galvanico di cromatura o procedimenti equivalenti (laccatura, zincatura, bagnogalvanico ecc.) per eliminare l’incrudimento e migliorare le relative caratteristiche meccaniche, seguendo le prescrizioniriportate nelle specifiche norme UNI di riferimento. I rubinetti di erogazione, i miscelatori termostatici ed i terminali dierogazione in genere dotati di parti mobili utilizzate dagli utenti per usufruire dei relativi servizi igienici possono esseresottoposti a cicli di apertura/chiusura, realizzati secondo le modalità indicate dalle norme controllando al termine di tali proveil mantenimento dei livelli prestazionali richiesti dalla normativa. La pressione esercitata per azionare i rubinetti di erogazione,i miscelatori e le valvole non deve superare i 10 Nm.

02.04.01.R04 Protezione dalla corrosioneClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe superfici esposte della rubinetteria e degli apparecchi sanitari devono essere protette dagli attacchi derivanti da fenomeni dicorrosione.

Prestazioni:Le superfici esposte dovrebbero essere esaminate a occhio nudo da una distanza di circa 300 mm per circa 10 s, senza alcundispositivo di ingrandimento, con luce (diffusa e non abbagliante) di intensità da 700 Lux a 1000 Lux.

Livello minimo della prestazione:Durante l’esame, le superfici esposte non dovrebbero mostrare nessuno dei difetti descritti nel prospetto 1 della norma UNI EN248, ad eccezione di riflessi giallognoli o azzurrognoli.

02.04.01.R05 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaIl regolatore di getto, quando viene esposto alternativamente ad acqua calda e fredda, non deve deformarsi, deve funzionarecorrettamente e deve garantire che possa essere smontato e riassemblato con facilità anche manualmente.

Prestazioni:Il regolatore di getto quando sottoposto a un flusso di circa 0,1 l/s di acqua calda a 90 +/- 2 °C per un periodo di 15 +/- 1 min, equindi a un flusso di acqua fredda a 20 +/- 5 °C per un periodo di 15 +/- 1 min non deve presentare deformazione.

Livello minimo della prestazione:Dopo la prova (eseguita con le modalità indicate nella norma UNI EN 246) il regolatore di getto non deve presentare alcunadeformazione visibile né alcun deterioramento nel funzionamento per quanto riguarda la portata e la formazione del getto.Inoltre, dopo la prova, si deve verificare che le filettature siano conformi al punto 7.1, prospetto 2, e al punto 7.2, prospetto 3, eche la portata sia conforme al punto 8.2 della su citata norma.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.04.01.A01 CedimentiCedimenti delle strutture di sostegno degli apparecchi sanitari dovuti ad errori di posa in opera o a causa di atti vandalici.

02.04.01.A02 CorrosioneCorrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenzadi ruggine in prossimità delle corrosioni.

02.04.01.A03 Difetti ai flessibiliPerdite del fluido in prossimità dei flessibili dovute a errori di posizionamento o sconnessioni degli stessi.

02.04.01.A04 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori di posizionamento e/o sconnessioni delle giunzioni.

02.04.01.A05 Difetti alle valvoleDifetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.

02.04.01.A06 IncrostazioniAccumuli di materiale di deposito all'interno delle tubazioni ed in prossimità dei filtri che causano perdite o rotture delle tubazioni.

02.04.01.A07 Interruzione del fluido di alimentazioneInterruzione dell'alimentazione principale dovuta ad un interruzione dell'ente erogatore/gestore.

02.04.01.A08 ScheggiatureScheggiature dello smalto di rivestimento degli apparecchi sanitari con conseguenti mancanze.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.04.01.C01 Verifica ancoraggioCadenza: ogni meseTipologia: Controllo a vistaVerifica e sistemazione dell'ancoraggio dei sanitari e delle cassette a muro con eventuale sigillatura con silicone.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza a manovre e sforzi d'uso; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica.

Manuale di Manutenzione Pag. 127

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• Anomalie riscontrabili: 1) Cedimenti; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni.

• Ditte specializzate: Idraulico.

02.04.01.C02 Verifica degli scarichi dei vasi

Cadenza: ogni meseTipologia: Controllo a vistaVerifica della funzionalità di tutti gli scarichi ed eventuale sistemazione dei dispositivi non perfettamente funzionanti consostituzione delle parti non riparabili.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi.

• Anomalie riscontrabili: 1) Incrostazioni.

• Ditte specializzate: Idraulico.

02.04.01.C03 Verifica dei flessibili

Cadenza: quando occorreTipologia: RevisioneVerifica della tenuta ed eventuale sostituzione dei flessibili di alimentazione.

• Requisiti da verificare: 1) Regolarità delle finiture.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai flessibili; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni; 3) Difetti alle valvole.

• Ditte specializzate: Idraulico.

02.04.01.C04 Verifica di tenuta degli scarichi

Cadenza: ogni meseTipologia: Controllo a vistaVerifica della tenuta di tutti gli scarichi effettuando delle sigillature o sostituendo le guarnizioni.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai raccordi o alle connessioni.

• Ditte specializzate: Idraulico.

02.04.01.C05 Verifica sedile coprivaso

Cadenza: ogni meseTipologia: Controllo a vistaVerifica, fissaggio, sistemazione ed eventuale sostituzione dei sedili coprivaso con altri simili e della stessa qualit à.

• Requisiti da verificare: 1) Comodità di uso e manovra.

• Ditte specializzate: Idraulico.

02.04.01.C06 Controllo consumi acqua potabile

Cadenza: ogni 3 mesiTipologia: RegistrazioneVerificare il consumo dell'acqua potabile in riferimento ad un dato periodo ((ad esempio ogni tre mesi) al fine di evitare sprechi.

• Requisiti da verificare: 1) Controllo consumi; 2) Riduzione del consumo di acqua potabile.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai flessibili; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni.

• Ditte specializzate: Idraulico.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.04.01.I01 Disostruzione degli scarichiCadenza: quando occorreDisostruzione meccanica degli scarichi senza rimozione degli apparecchi, mediante lo smontaggio dei sifoni, l'uso di aria inpressione o sonde flessibili.

• Ditte specializzate: Idraulico.

02.04.01.I02 Rimozione calcare

Cadenza: ogni 6 mesiRimozione di eventuale calcare sugli apparecchi sanitari con l'utilizzo di prodotti chimici.

• Ditte specializzate: Idraulico.

Elemento Manutenibile: 02.04.02

Bidet

Manuale di Manutenzione Pag. 128

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Unità Tecnologica: 02.04

Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

Comunemente è realizzato nei seguenti materiali:- porcellana sanitaria (vitreus china): mistura di argilla bianca, caolino, quarzo e feldspato; l'articolo viene smaltato a crudo e sottopostoa monocottura in forno fino a 1250 °C, lo smalto è composto da caolino, quarzo, feldspato, calcare ed è opacizzato con silicato dizirconio o con ossido di stagno, il materiale ottenuto ha una buona resistenza agli urti e consente un bassissimo assorbimentodell'acqua;- grès fine porcellanato (fire clay): mistura di argilla cotta, argilla refrattaria e quarzo; l'articolo viene smaltato a crudo e sottoposto amonocottura in forno fino a 1250 °C, il materiale è caratterizzato da un assorbimento dell'acqua relativamente alto;- resina metacrilica: amalgama sintetico che si ricava dalla polimerizzazione del metacrilicato con derivati degli acidi acrilico e metacrilicocon altre quantità minime di copolimeri, la resina ha il vantaggio di assorbire minimamente l'acqua, di avere bassa conducibilità al caloree, quindi, capacità di trattenerlo; gli apparecchi sanitari realizzati in resina risultano di peso molto ridotto;- acciaio e acciaio smaltato: gli apparecchi sanitari realizzati in questo materiale non assorbono acqua, hanno alta conducibilità termica(necessitano, quindi, di isolamento termico) e buona resistenza agli urti.Può essere posato o appoggiato o sospeso e l'alimentazione dell'acqua può avvenire o da sopra il bordo o dal bordo.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.04.02.R01 Comodità di uso e manovraClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàI bidet devono presentare caratteristiche di facilità di uso, di funzionalità e di manovrabilità.

Prestazioni:I componenti dei bidet quali rubinetteria, valvole, sifoni, ecc. devono essere concepiti e realizzati in forma ergonomicamentecorretta ed essere disposti in posizione ed altezza dal piano di calpestio tali da rendere il loro utilizzo agevole e sicuro.

Livello minimo della prestazione:I bidet devono essere fissati al pavimento in modo tale da essere facilmente rimossi senza demolire l'intero apparato sanitario;inoltre dovranno essere posizionati a 10 cm dalla vasca e dal lavabo, a 15 cm dalla parete, a 20 cm dal vaso e dovranno avereuno spazio frontale libero da ostacoli di almeno 55 cm.

02.04.02.R02 Resistenza a manovre e sforzi d'usoClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàI bidet e la relativa rubinetteria devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture in seguitoad operazioni di manovra o di utilizzo.

Prestazioni:I bidet, la relativa rubinetteria ed i dispositivi di tenuta devono conservare inalterate le caratteristiche funzionali e di finiturasuperficiale assicurando comunque i livelli prestazionali di specifica quando sottoposti ad azioni di sollecitazioni derivanti damanovre e sforzi d’uso.

Livello minimo della prestazione:I rubinetti di erogazione, i miscelatori termostatici ed i terminali di erogazione in genere dotati di parti mobili utilizzate dagliutenti per usufruire dei relativi servizi igienici possono essere sottoposti a cicli di apertura/chiusura, realizzati secondo lemodalità indicate dalle norme controllando al termine di tali prove il mantenimento dei livelli prestazionali richiesti dallanormativa. La pressione esercitata per azionare i rubinetti di erogazione, i miscelatori e le valvole non deve superare i 10 Nm.

02.04.02.R03 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidiClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàI bidet e le relative apparecchiature devono essere in grado di garantire valori minimi di portata dei fluidi.

Prestazioni:I bidet devono assicurare, anche nelle più gravose condizioni di esercizio, una portata d’acqua non inferiore a quella diprogetto. In particolare sono richieste le seguenti erogazioni sia di acqua fredda che calda: portata = 0,10 l/s e pressione (oflussometro 3/4") > 50 kPa.

Livello minimo della prestazione:Bisogna accertare che facendo funzionare contemporaneamente tutte le bocche di erogazione dell ’acqua fredda previste in fasedi calcolo per almeno 30 minuti consecutivi, la portata di ogni bocca rimanga invariata e pari a quella di progetto (con unatolleranza del 10%).

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.04.02.A01 CorrosioneCorrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenzadi ruggine in prossimità delle corrosioni.

Manuale di Manutenzione Pag. 129

Page 210: MANUALE D'USOtrasparenza.mit.gov.it/moduli/downloadFile.php?file=...Manuale d'Uso Pag. 3 Corpo d'Opera: 01 EDILIZIA: PARTIZIONI Rappresentano l'insieme delle unità tecnologiche e

02.04.02.A02 Difetti alla rubinetteriaDifetti di funzionamento dei dispostivi di comando dei bidet dovuti ad incrostazioni o deposito di materiale vario (polvere, calcare,ecc.).

02.04.02.A03 Difetti alle valvoleDifetti di funzionamento delle valvole dovuti ad errori di posa in opera o al cattivo dimensionamento delle stesse.

02.04.02.A04 Interruzione del fluido di alimentazioneInterruzione dell'alimentazione principale dovuta ad un interruzione dell'ente erogatore/gestore.

02.04.02.A05 ScheggiatureScheggiature dello smalto di rivestimento dei bidet con conseguenti mancanze.

02.04.02.A06 Difetti ai flessibiliPerdite del fluido in prossimità dei flessibili dovute a errori di posizionamento o sconnessioni degli stessi.

02.04.02.A07 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori di posizionamento e/o sconnessioni delle giunzioni.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.04.02.C01 Verifica ancoraggioCadenza: ogni meseTipologia: Controllo a vistaVerifica e sistemazione dell'ancoraggio del bidet con eventuale sigillatura con silicone.

• Requisiti da verificare: 1) Comodità di uso e manovra.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti alla rubinetteria.

• Ditte specializzate: Idraulico.

02.04.02.C02 Verifica dei flessibili

Cadenza: ogni meseTipologia: RevisioneVerifica della tenuta ed eventuale sostituzione dei flessibili di alimentazione.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti alla rubinetteria; 2) Interruzione del fluido di alimentazione.

• Ditte specializzate: Idraulico.

02.04.02.C03 Verifica rubinetteria

Cadenza: ogni meseTipologia: Ispezione a vistaEseguire un controllo della rubinetteria effettuando una serie di apertura e chiusura.

• Requisiti da verificare: 1) Resistenza a manovre e sforzi d'uso.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti alla rubinetteria.

• Ditte specializzate: Idraulico.

02.04.02.C04 Controllo consumi acqua potabile

Cadenza: ogni 3 mesiTipologia: RegistrazioneVerificare il consumo dell'acqua potabile in riferimento ad un dato periodo ((ad esempio ogni tre mesi) al fine di evitare sprechi.

• Requisiti da verificare: 1) Controllo consumi; 2) Riduzione del consumo di acqua potabile.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai flessibili; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni.

• Ditte specializzate: Idraulico.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.04.02.I01 Disostruzione degli scarichiCadenza: ogni 2 mesiDisostruzione meccanica degli scarichi senza rimozione degli apparecchi, mediante lo smontaggio dei sifoni, l'uso di aria inpressione o sonde flessibili.

• Ditte specializzate: Idraulico.

02.04.02.I02 Rimozione calcare

Cadenza: ogni meseRimozione del calcare eventualmente depositato mediante l'utilizzazione di prodotti chimici.

• Ditte specializzate: Idraulico.

Manuale di Manutenzione Pag. 130

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02.04.02.I03 Sostituzione bidet

Cadenza: ogni 20 anniEffettuare la sostituzione dei bidet quando sono lesionati, rotti o macchiati.

• Ditte specializzate: Idraulico.

Elemento Manutenibile: 02.04.03

Cabina doccia

Unità Tecnologica: 02.04

Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

La cabina doccia ha la funzione principale di evitare che l'acqua erogata dalla doccia possa diffondersi nell'ambiente dove installata. Ingenere la cabina doccia è costituita da elementi trasparenti realizzati in vetro, plastica, ecc. che presentano un sistema di aperturascorrevole e/o a battente.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.04.03.A01 Anomalie anteDifetti di apertura e chiusura delle ante della cabina.

02.04.03.A02 Disallineamento anteDisallineamento delle ante per cui verificano malfunzionamenti.

02.04.03.A03 Perdita di acquaPerdita di acqua in prossimità dei raccordi pareti - cabina doccia.

02.04.03.A04 Difetti ai flessibiliPerdite del fluido in prossimità dei flessibili dovute a errori di posizionamento o sconnessioni degli stessi.

02.04.03.A05 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori di posizionamento e/o sconnessioni delle giunzioni.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.04.03.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 3 mesiTipologia: Controllo a vistaVerificare che le ante siano libere da ostruzioni e non risulti difficile l'apertura e la chiusura.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie ante.

• Ditte specializzate: Idraulico.

02.04.03.C02 Controllo consumi acqua potabile

Cadenza: ogni 3 mesiTipologia: RegistrazioneVerificare il consumo dell'acqua potabile in riferimento ad un dato periodo ((ad esempio ogni tre mesi) al fine di evitare sprechi.

• Requisiti da verificare: 1) Controllo consumi; 2) Riduzione del consumo di acqua potabile.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai flessibili; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni.

• Ditte specializzate: Idraulico.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.04.03.I01 Sistemazione anteCadenza: quando occorreEseguire una sistemazione delle ante quando necessario.

• Ditte specializzate: Idraulico.

Elemento Manutenibile: 02.04.04

Cassette di scarico a zaino

Manuale di Manutenzione Pag. 131

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Unità Tecnologica: 02.04

Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

Possono essere realizzate nei seguenti materiali:- porcellana sanitaria (vitreus china): mistura di argilla bianca, caolino, quarzo e feldspato; l'articolo viene smaltato a crudo e sottopostoa monocottura in forno fino a 1250 °C, lo smalto è composto da caolino, quarzo, feldspato, calcare ed è opacizzato con silicato dizirconio o con ossido di stagno, il materiale ottenuto ha una buona resistenza agli urti e consente un bassissimo assorbimentodell'acqua;- grès fine porcellanato (fire clay): mistura di argilla cotta, argilla refrattaria e quarzo; l'articolo viene smaltato a crudo e sottoposto amonocottura in forno fino a 1250 °C, il materiale è caratterizzato da un assorbimento dell'acqua relativamente alto;- resina metacrilica: amalgama sintetico che si ricava dalla polimerizzazione del metacrilicato con derivati degli acidi acrilico emetacrilico con altre quantità minime di copolimeri, la resina ha il vantaggio di assorbire minimamente l'acqua, di avere bassaconducibilità al calore e, quindi, capacità di trattenerlo; gli apparecchi sanitari realizzati in resina risultano di peso molto ridotto.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.04.04.R01 (Attitudine al) controllo della portata dei fluidiClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàLe cassette di scarico devono garantire valori minimi di portata dei fluidi per un corretto funzionamento dell'impianto.

Prestazioni:Le cassette devono assicurare, anche nelle più gravose condizioni di esercizio, una portata d’acqua non inferiore a quella diprogetto. In particolare sono richieste le seguenti erogazioni di acqua: portata = 0,10 l/s e pressione (*) > 50 kPa.(*) o flussometro 3/4"

Livello minimo della prestazione:Facendo funzionare contemporaneamente tutte le bocche di erogazione dell'acqua fredda previste in fase di calcolo per almeno30 minuti consecutivi, la portata di ogni bocca deve rimanere invariata e pari a quella di progetto (con una tolleranza del 10%).

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.04.04.A01 Anomalie del galleggianteDifetti di funzionamento del galleggiante che regola il flusso dell'acqua.

02.04.04.A02 CorrosioneCorrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenzadi ruggine in prossimità delle corrosioni.

02.04.04.A03 Difetti ai flessibiliPerdite del fluido in prossimità dei flessibili dovute a errori di posizionamento o sconnessioni degli stessi.

02.04.04.A04 Difetti dei comandiDifetti di funzionamento dei dispostivi di comando delle cassette dovuti ad incrostazioni o deposito di materiale vario (polvere,calcare, ecc.).

02.04.04.A05 Interruzione del fluido di alimentazioneInterruzione dell'alimentazione principale dovuta ad un interruzione dell'ente erogatore/gestore.

02.04.04.A06 ScheggiatureScheggiature dello smalto di rivestimento delle cassette con conseguenti mancanze.

02.04.04.A07 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori di posizionamento e/o sconnessioni delle giunzioni.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.04.04.C01 Verifica dei flessibiliCadenza: quando occorreTipologia: RevisioneVerifica della tenuta ed eventuale sostituzione dei flessibili di alimentazione.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai flessibili; 2) Difetti dei comandi.

• Ditte specializzate: Idraulico.

02.04.04.C02 Verifica rubinetteria

Cadenza: ogni meseTipologia: Controllo a vistaEseguire un controllo della rubinetteria effettuando una serie di apertura e chiusura.

Manuale di Manutenzione Pag. 132

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• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti dei comandi.

• Ditte specializzate: Idraulico.

02.04.04.C03 Controllo consumi acqua potabile

Cadenza: ogni 3 mesiTipologia: RegistrazioneVerificare il consumo dell'acqua potabile in riferimento ad un dato periodo ((ad esempio ogni tre mesi) al fine di evitare sprechi.

• Requisiti da verificare: 1) Controllo consumi; 2) Riduzione del consumo di acqua potabile.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai flessibili; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni.

• Ditte specializzate: Idraulico.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.04.04.I01 Rimozione calcareCadenza: ogni 6 mesiRimozione del calcare eventualmente depositato mediante l'utilizzazione di prodotti chimici.

• Ditte specializzate: Idraulico.

02.04.04.I02 Ripristino ancoraggio

Cadenza: quando occorreRipristinare l'ancoraggio delle cassette con eventuale sigillatura con silicone.

• Ditte specializzate: Idraulico.

02.04.04.I03 Sostituzione cassette

Cadenza: ogni 30 anniEffettuare la sostituzione delle cassette di scarico quando sono lesionate, rotte o macchiate.

• Ditte specializzate: Idraulico.

Elemento Manutenibile: 02.04.05

Coibente per tubazioni in polistirene estruso (XPS)

Unità Tecnologica: 02.04

Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

Le tubazioni adibite al trasporto dei fluidi termovettori devono essere opportunamente protette con uno strato di coibente. I motivi percui si coibenta una tubazione sono:- risparmio energetico: si impedisce la dispersione del calore quando le tubazioni operano a temperature molto superiori allatemperatura ambiente;- condensazione: quando ci sono tubazioni a temperature inferiori alla temperatura ambiente il vapore acqueo tende a condensare sullasuperficie del tubo creando umidità, corrosioni, gocciolamenti;- sicurezza: in caso di tubazioni che trasportano fluidi con temperature estreme queste vanno isolate in modo da portare la temperaturasuperficiale ad un livello di sicurezza;- congelamento: nel caso di tubazioni posizionate all'esterno l'acqua nella tubazione può congelare provocando un aumento di volumeche può causare la rottura del tubo;- rumore: per evitare il trasferimento del rumore all'esterno si devono coibentare acusticamente con materiali adeguati quali elastomerie l'isolamento deve essere continuo anche negli attraversamenti e nei fissaggi meccanici delle pareti.I coibenti in polistirene estruso sono realizzati con composto formato esclusivamente da atomi di carbonio e idrogeno dal quale si

ottengono granuli di polistirene che vengono fusi in un estrusore iniettando un agente espandente. Dal processo di estrusione in

continuo si ottiene un prodotto leggero che presenta una ottima resistenza alla compressione e una elevata capacità isolante. Sono

generalmente realizzati sotto forma di lastre e coppelle.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.04.05.R01 Reazione al fuocoClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaI materiali costituenti le coibentazioni devono essere in grado di non subire disgregazioni sotto l'azione del fuoco che potrebbero

Manuale di Manutenzione Pag. 133

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verificarsi durante l'esercizio.

Prestazioni:Le coibentazioni non devono contribuire con la propria decomposizione al fuoco a cui sono sottoposte in determinatecondizioni.

Livello minimo della prestazione:Il livello di reazione al fuoco dipende dallo spessore e dalla tipologia del coibente.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.04.05.A01 Anomalie rivestimentoDifetti dello strato di rivestimento coibente dovuti a cattiva posa in opera.

02.04.05.A02 Difetti di tenutaDifetti di tenuta dello strato coibente di protezione.

02.04.05.A03 MancanzeMancanza del rivestimento coibente sulle tubazioni.

02.04.05.A04 RumorositàEccessivo livello del rumore durante il funzionamento della tubazione.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.04.05.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 6 mesiTipologia: Controllo a vistaVerificare lo stato di tenuta del rivestimento coibente delle tubazioni (in occasione dei fermi degli impianti o ad inizio stagione) eche lo stesso sia integro. Controllare che la coibentazione sia estesa anche negli attraversamenti e nei fissaggi meccanici delle pareti.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie rivestimento; 2) Difetti di tenuta; 3) Mancanze.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

02.04.05.C02 Controllo temperatura fluidi

Cadenza: ogni meseTipologia: MisurazioniVerificare che i materiali utilizzati per la coibentazione siano idonei attraverso il rilievo dei valori della temperatura dei fluidiprodotti; i valori rivelati devono essere compatibili con quelli di progetto.

• Requisiti da verificare: 1) Controllo consumi; 2) Riduzione del fabbisogno d'energia primaria.

• Anomalie riscontrabili: 1) Anomalie rivestimento; 2) Difetti di tenuta.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.04.05.I01 RipristinoCadenza: quando occorreEseguire il ripristino del rivestimento coibente deteriorato o mancante.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

02.04.05.I02 Sostituzione coibente

Cadenza: ogni 15 anniEseguire la sostituzione del rivestimento coibente quando deteriorato e/o danneggiato.

• Ditte specializzate: Termoidraulico.

Manuale di Manutenzione Pag. 134

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Unità Tecnologica: 02.05

Impianto di smaltimento acque reflue

L'impianto di smaltimento acque reflue è l'insieme degli elementi tecnici aventi funzione di eliminare le acque usate e di scaricodell'impianto idrico sanitario e convogliarle verso le reti esterne di smaltimento. Gli elementi dell'impianto di smaltimento delle acquereflue devono essere autopulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto evitando la formazione di depositi sul fondo dei condotti esulle pareti delle tubazioni. Al fine di concorre ad assicurare i livelli prestazionali imposti dalla normativa per il controllo del rumore èopportuno dimensionare le tubazioni di trasporto dei fluidi in modo che la velocità di tali fluidi non superi i limiti imposti dalla normativa.

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

02.05.R01 EfficienzaClasse di Requisiti: Di funzionamentoClasse di Esigenza: GestioneI sistemi di scarico devono essere progettati ed installati in modo da non compromettere la salute e la sicurezza degli utenti e dellepersone che si trovano all’interno dell’edificio.

Prestazioni:I sistemi di scarico devono essere progettati, installati e sottoposti agli appropriati interventi di manutenzione in modo da noncostituire pericolo o arrecare disturbo in condizioni normali di utilizzo.

Livello minimo della prestazione:Le tubazioni devono essere progettate in modo da essere auto-pulenti, conformemente alla EN 12056-2.

02.05.R02 (Attitudine al) controllo del rumore prodottoClasse di Requisiti: AcusticiClasse di Esigenza: BenessereIl sistema di scarico deve essere realizzato con materiali e componenti in grado di non emettere rumori.

Prestazioni:E' opportuno dimensionare le tubazioni di trasporto dei fluidi in modo che la velocità di tali fluidi non superi i limiti impostidalla normativa per non generare rumore eccessivo.

Livello minimo della prestazione:Per quanto riguarda i livelli fare riferimento a regolamenti e procedure di installazione nazionali e locali.

02.05.R03 Certificazione ecologicaClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteI prodotti, elementi, componenti e materiali dovranno essere dotati di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale.

Prestazioni:I prodotti, elementi, componenti e materiali, dovranno presentare almeno una delle tipologie ambientali riportate:- TIPO I: Etichette ecologiche volontarie basate su un sistema multicriteria che considera l ’intero ciclo di vita del prodotto,sottoposte a certificazione esterna da parte di un ente indipendente (tra queste rientra, ad esempio, il marchio europeo di qualit àecologica ECOLABEL). (ISO 14024);- TIPO II: Etichette ecologiche che riportano auto-dichiarazioni ambientali da parte di produttori, importatori o distributori diprodotti, senza che vi sia l’intervento di un organismo indipendente di certificazione (tra le quali: ”Riciclabile”,“Compostabile”, ecc.). (ISO 14021);- TIPO III: Etichette ecologiche che riportano dichiarazioni basate su parametri stabiliti e che contengono una quantificazionedegli impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto calcolato attraverso un sistema LCA. Sono sottoposte a uncontrollo indipendente e presentate in forma chiara e confrontabile. Tra di esse rientrano, ad esempio, le “DichiarazioniAmbientali di Prodotto”. (ISO 14025).

Livello minimo della prestazione:Possesso di etichettatura ecologica o di dichiarazione ambientale dei prodotti impiegati.

02.05.R04 Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse attraverso l'impiego di materiali con una elevata durabilit à.

Prestazioni:Nelle fasi progettuali dell'opera individuare e scegliere elementi e componenti caratterizzati da una durabilit à elevata.

Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di elementi costruttivi caratterizzati da una durabilit àelevata.

Manuale di Manutenzione Pag. 135

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ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 02.05.01 Collettori ° 02.05.02 Pozzetti di scarico ° 02.05.03 Pozzetti e caditoie ° 02.05.04 Tubazioni ° 02.05.05 Tubazioni in polietilene (PE)

Manuale di Manutenzione Pag. 136

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Elemento Manutenibile: 02.05.01

Collettori

Unità Tecnologica: 02.05

Impianto di smaltimento acque reflue

I collettori fognari sono tubazioni o condotti di altro genere, normalmente interrati funzionanti essenzialmente a gravità, che hanno lafunzione di convogliare nella rete fognaria acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.05.01.R01 (Attitudine al) controllo della portataClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàI collettori fognari devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti dall'impianto.

Prestazioni:La portata deve essere verificata in sede di collaudo (ed annotata sul certificato di collaudo) e successivamente con ispezionivolte alla verifica di detti valori. Anche i risultati delle ispezioni devono essere riportati su un apposito libretto.

Livello minimo della prestazione:La valutazione della portata di punta delle acque di scorrimento superficiale, applicabile alle aree fino a 200 ha o a durate dipioggia fino a 15 min, è data dalla formula:Q = Y x i x Adove:- Q è la portata di punta, in litri al secondo;- Y è il coefficiente di raccolta (fra 0,0 e 1,0), adimensionale;- i è l’intensità delle precipitazioni piovose, in litri al secondo per ettaro;- A è l’area su cui cadono le precipitazioni piovose (misurata orizzontalmente) in ettari.

02.05.01.R02 (Attitudine al) controllo della tenutaClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàI collettori fognari devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando cos ì la durata e la funzionalità nel tempo.

Prestazioni:Il controllo della tenuta deve essere garantito in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime ominime di esercizio.

Livello minimo della prestazione:La capacità di tenuta dei collettori fognari può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempiprevisti dalla norma UNI EN 752-2. In nessuna condizione di esercizio le pressioni devono superare il valore di 250 Pa checorrisponde a circa la metà dell'altezza dell'acqua contenuta dai sifoni normali.

02.05.01.R03 Assenza della emissione di odori sgradevoliClasse di Requisiti: OlfattiviClasse di Esigenza: BenessereI collettori fognari devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli.

Prestazioni:I collettori fognari devono essere realizzati con materiali tali da non produrre o riemettere sostanze o odori sgradevoli rischiosiper la salute e la vita delle persone.

Livello minimo della prestazione:L'ermeticità degli elementi può essere accertata effettuando la prova indicata dalla norma UNI EN 752. La asetticit à all’internodei collettori di fognatura può provocare la formazione di idrogeno solforato (H2 S). L’idrogeno solforato (tossico epotenzialmente letale),in base alla concentrazione in cui è presente, è nocivo, maleodorante e tende ad aggredire alcunimateriali dei condotti, degli impianti di trattamento e delle stazioni di pompaggio. I parametri da cui dipende la concentrazionedi idrogeno solforato, dei quali è necessario tenere conto, sono:- temperatura;- domanda biochimica di ossigeno (BOD);- presenza di solfati;- tempo di permanenza dell’effluente nel sistema di collettori di fognatura;- velocità e condizioni di turbolenza;- pH;- ventilazione dei collettori di fognatura;- esistenza a monte del collettore di fognatura a gravità di condotti in pressione o di scarichi specifici di effluenti industriali.La formazione di solfuri nei collettori di fognatura a pressione e a gravità può essere quantificata in via previsionale

Manuale di Manutenzione Pag. 137

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applicando alcune formule.

02.05.01.R04 PulibilitàClasse di Requisiti: Di manutenibilitàClasse di Esigenza: GestioneI collettori fognari devono essere facilmente pulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto.

Prestazioni:I collettori fognari devono essere realizzati con materiali e finiture tali da essere facilmente pulibili in modo da evitare depositidi materiale che possa comprometterne il regolare funzionamento con rischi di inondazione e inquinamento. Pertanto icollettori di fognatura devono essere progettati in modo da esercitare una sufficiente sollecitazione di taglio sui detriti alloscopo di limitare l’accumulo di solidi.

Livello minimo della prestazione:Per la verifica della facilità di pulizia si effettua una prova così come descritto dalla norma UNI EN 752. Per i collettori difognatura di diametro ridotto (inferiore a DN 300), l’autopulibilità può essere generalmente raggiunta garantendo o che vengaraggiunta almeno una volta al giorno la velocità minima di 0,7 m/s o che venga specificata una pendenza minima di 1:DN. Nelcaso di connessioni di scarico e collettori di fognatura di diametro più ampio, può essere necessario raggiungere velocitàsuperiori, soprattutto se si prevede la presenza di sedimenti relativamente grossi.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.05.01.A01 Accumulo di grassoAccumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.

02.05.01.A02 CorrosioneCorrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenzadi ruggine in prossimità delle corrosioni.

02.05.01.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

02.05.01.A04 ErosioneErosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra.

02.05.01.A05 IncrostazioniAccumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.

02.05.01.A06 IntasamentoDepositi di sedimenti e/o detriti nel sistema che formano ostruzioni diminuendo la capacità di trasporto dei condotti.

02.05.01.A07 Odori sgradevoliSetticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimicherischiose per la salute delle persone.

02.05.01.A08 Penetrazione di radiciPenetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema.

02.05.01.A09 SedimentazioneAccumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.05.01.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 12 mesiTipologia: IspezioneVerificare lo stato generale e l'integrità con particolare attenzione allo stato della tenuta dei condotti orizzontali a vista.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata; 2) (Attitudine al) controllo della tenuta; 3) Pulibilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Accumulo di grasso; 2) Corrosione; 3) Erosione; 4) Incrostazioni; 5) Intasamento; 6) Odori sgradevoli;7) Sedimentazione.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

02.05.01.C02 Controllo qualità delle acque di scarico

Cadenza: ogni 3 mesiTipologia: AnalisiVerificare che non ci siano sostanze inquinanti all'interno dei reflui dovute a rilasci e/o reazioni da parte dei materiali costituenti icollettori.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Accumulo di grasso; 2) Incrostazioni; 3) Odori sgradevoli.

• Ditte specializzate: Biochimico.

Manuale di Manutenzione Pag. 138

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MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.05.01.I01 Pulizia collettore acque nere o misteCadenza: ogni 12 mesiEseguire una pulizia del sistema orizzontale di convogliamento delle acque reflue mediante asportazione dei fanghi di deposito elavaggio con acqua a pressione.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Elemento Manutenibile: 02.05.02

Pozzetti di scarico

Unità Tecnologica: 02.05

Impianto di smaltimento acque reflue

Sono generalmente di forma circolare e vengono prodotti in due tipi adatti alle diverse caratteristiche del materiale trattenuto. Quasisempre il materiale trattenuto è grossolano ed è quindi sufficiente un apposito cestello forato, fissato sotto la caditoia, che lasciascorrere soltanto l'acqua; se è necessario trattenere sabbia e fango, che passerebbero facilmente attraverso i buchi del cestello, occorrefar ricorso ad una decantazione in una vaschetta collocata sul fondo del pozzetto.Il pozzetto con cestello-filtro è formato da vari pezzi prefabbricati in calcestruzzo: un pezzo base ha l'apertura per lo scarico di fondo conluce di diametro 150 mm e modellato a bicchiere, il tubo di allacciamento deve avere la punta liscia verso il pozzetto. Al di sopra delpezzo base si colloca il fusto cilindrico e sopra a questo un pezzo ad anello che fa da appoggio alla caditoia. Il cestello è formato da untronco di cono in lamiera zincata con il fondo pieno e la parete traforata uniti per mezzo di chiodatura, saldatura, piegatura degli orli oflangiatura. Il pozzetto che consente l'accumulo del fango sul fondo ha un pezzo base a forma di catino, un pezzo cilindrico intermedio,un pezzo centrale con scarico a bicchiere del diametro di 150 mm, un pezzo cilindrico superiore senza sporgenze e l'anello d'appoggioper la copertura.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.05.02.R01 (Attitudine al) controllo della tenutaClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàI pozzetti di scarico devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando cos ì la durata e la funzionalità nel tempo.

Prestazioni:Il controllo della tenuta deve essere garantito in condizioni di pressione e temperatura corrispondenti a quelle massime ominime di esercizio.

Livello minimo della prestazione:La capacità di tenuta può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previsti dalla norma UNIEN 1253-2 sottoponendo il pozzetto ad una pressione idrostatica a partire da 0 bar fino a 0,1 bar. La prova deve essereconsiderata superata con esito positivo quando, nell’arco di 15 min, non si verificano fuoriuscite di fluido.

02.05.02.R02 Assenza della emissione di odori sgradevoliClasse di Requisiti: OlfattiviClasse di Esigenza: BenessereI pozzetti dell'impianto fognario devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli.

Prestazioni:I pozzetti di scarico devono essere realizzati con materiali tali da non produrre o riemettere sostanze o odori sgradevoli.

Livello minimo della prestazione:L'ermeticità degli elementi può essere accertata effettuando la prova indicata dalla norma UNI EN 1253-2.

02.05.02.R03 PulibilitàClasse di Requisiti: Di manutenibilitàClasse di Esigenza: GestioneI pozzetti devono essere facilmente pulibili per assicurare la funzionalità dell'impianto.

Prestazioni:I pozzetti devono essere realizzati con materiali e finiture tali da essere facilmente pulibili in modo da evitare depositi dimateriale che possa comprometterne il regolare funzionamento.

Livello minimo della prestazione:Per la verifica della facilità di pulizia si effettua una prova così come descritto dalla norma UNI EN 1253-2. Si monta ilpozzetto completo della griglia e si versa nel contenitore per la prova acqua fredda a 15-10 °C alla portata di 0,2 l/s, 0,3 l/s, 0,4

Manuale di Manutenzione Pag. 139

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l/s e 0,6 l/s. In corrispondenza di ognuna delle portate, immettere nel pozzetto, attraverso la griglia, 200 cm3 di perline di vetrodel diametro di 5 +/- 0,5 mm e della densità da 2,5 g/cm3 a 3,0 g/cm3 , a una velocità costante e uniforme per 30 s. Continuaread alimentare l’acqua per ulteriori 30 s. Misurare il volume in cm3 delle perline di vetro uscite dal pozzetto. Eseguire la provaper tre volte per ogni velocità di mandata. Deve essere considerata la media dei tre risultati.

02.05.02.R04 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaI pozzetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione di determinatesollecitazioni.

Prestazioni:I pozzetti devono essere idonei ad assicurare stabilità e resistenza all’azione di sollecitazioni meccaniche in modo da garantirnedurata e funzionalità nel tempo.

Livello minimo della prestazione:La resistenza meccanica dei pozzetti può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempi previstidalla norma UNI EN 1253-1. Non devono prodursi alcuna incrinatura o frattura prima del raggiungimento del carico di prova.Inoltre, nel caso di pozzetti o di scatole sifoniche muniti di griglia o di coperchio in ghisa dolce, acciaio, metalli non ferrosi,plastica oppure in una combinazione di tali materiali con il calcestruzzo, la deformazione permanente non deve esseremaggiore dei valori elencati dalla norma suddetta. Per le griglie deve essere applicato un carico di prova P di 0,25 kN e ladeformazione permanente f ai 2/3 del carico di prova non deve essere maggiore di 2,0 mm.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.05.02.A01 AbrasioneAbrasione delle pareti dei pozzetti dovuta agli effetti di particelle dure presenti nelle acque usate e nelle acque di scorrimentosuperficiale.

02.05.02.A02 CorrosioneCorrosione delle pareti dei pozzetti dovuta agli effetti di particelle dure presenti nelle acque usate e nelle acque di scorrimentosuperficiale e dalle aggressioni del terreno e delle acque freatiche.

02.05.02.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

02.05.02.A04 Difetti delle griglieRottura delle griglie di filtraggio che causa infiltrazioni di materiali grossolani quali sabbia e pietrame.

02.05.02.A05 IntasamentoIncrostazioni o otturazioni delle griglie dei pozzetti dovute ad accumuli di materiale di risulta quali fogliame, vegetazione, ecc..

02.05.02.A06 Odori sgradevoliSetticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimicherischiose per la salute delle persone.

02.05.02.A07 SedimentazioneAccumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.

02.05.02.A08 Accumulo di grassoAccumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.

02.05.02.A09 IncrostazioniAccumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.05.02.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 12 mesiTipologia: IspezioneVerificare lo stato generale e l'integrità della griglia e della piastra di copertura dei pozzetti, della base di appoggio e delle paretilaterali.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti delle griglie; 2) Intasamento.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

02.05.02.C02 Controllo qualità delle acque di scarico

Cadenza: ogni 3 mesiTipologia: AnalisiVerificare che non ci siano sostanze inquinanti all'interno dei reflui dovute a rilasci e/o reazioni da parte dei materiali costituenti icollettori.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

Manuale di Manutenzione Pag. 140

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• Anomalie riscontrabili: 1) Accumulo di grasso; 2) Incrostazioni; 3) Odori sgradevoli.

• Ditte specializzate: Biochimico.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.05.02.I01 PuliziaCadenza: ogni 12 mesiEseguire una pulizia dei pozzetti mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Elemento Manutenibile: 02.05.03

Pozzetti e caditoie

Unità Tecnologica: 02.05

Impianto di smaltimento acque reflue

I pozzetti sono dei dispositivi di scarico la cui sommità è costituita da un chiusino o da una griglia e destinati a ricevere le acque reflueattraverso griglie o attraverso tubi collegati al pozzetto. I pozzetti e le caditoie hanno la funzione di convogliare nella rete fognaria, perlo smaltimento, le acque di scarico usate e/o meteoriche provenienti da più origini (strade, pluviali, ecc.).

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.05.03.R01 (Attitudine al) controllo della portataClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàLe caditoie ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere autopulibili per assicurare la funzionalit à dell'impianto.

Prestazioni:I materiali utilizzati per la realizzazione dei pozzetti devono essere facilmente autopulibili in modo da evitare depositi dimateriale che possa comprometterne il regolare funzionamento dell'impianto.

Livello minimo della prestazione:Per la verifica della facilità di pulizia si effettua una prova così come descritto dalla norma UNI EN 1253-2. Immettere nelpozzetto, attraverso la griglia, 200 cm3 di perline di vetro del diametro di 5 mm a una velocit à costante e uniforme per 30 s.Continuando ad alimentare l’acqua per ulteriori 30 s bisogna misurare il volume in cm3 delle perline di vetro uscite dalpozzetto. La prova deve essere eseguita per tre volte per ogni velocità di mandata e deve essere considerata la media dei trerisultati ottenuti per ciascuna prova.

02.05.03.R02 (Attitudine al) controllo della tenutaClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàLe caditoie ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere idonei ad impedire fughe dei fluidi assicurando cos ì la durata e lafunzionalità nel tempo.

Prestazioni:I materiali utilizzati per la realizzazione dei pozzetti devono assicurare il controllo della tenuta in condizioni di pressione etemperatura corrispondenti a quelle massime o minime di esercizio.

Livello minimo della prestazione:La capacità di tenuta delle caditoie e dei pozzetti può essere verificata mediante prova da effettuarsi con le modalità ed i tempiprevisti dalla norma UNI EN 1253-2. Montare la scatola sifonica (con uscita chiusa e tutte le entrate laterali sigillate) suldispositivo di prova; sottoporre la scatola ad una pressione idrostatica di 400 Pa utilizzando le valvole by-pass. Chiudere laserranda e aprire lentamente dopo circa 5 secondi; ripetere fino a quando la scatola non perde pi ù acqua (comunque fino ad unmassimo di 5 volte).

02.05.03.R03 Assenza della emissione di odori sgradevoliClasse di Requisiti: OlfattiviClasse di Esigenza: BenessereI pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere realizzati in modo da non emettere odori sgradevoli.

Prestazioni:I materiali utilizzati per la realizzazione dei pozzetti non devono produrre o riemettere sostanze o odori sgradevoli durante illoro ciclo di vita.

Livello minimo della prestazione:

Manuale di Manutenzione Pag. 141

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L'ermeticità degli elementi può essere accertata effettuando la prova indicata dalla norma UNI EN 1253-2. Riempire la scatolasifonica con acqua ad una pressione di 200 Pa; dopo 15 minuti verificare eventuali perdite di acqua (evidenziate dalladiminuzione della pressione statica) ed interrompere la prova se dopo 2 minuti la pressione non si è stabilizzata.

02.05.03.R04 PulibilitàClasse di Requisiti: Di manutenibilitàClasse di Esigenza: GestioneLe caditoie ed i pozzetti devono essere facilmente pulibili per assicurare la funzionalit à dell'impianto.

Prestazioni:Le caditoie ed i pozzetti devono essere realizzati con materiali e finiture tali da essere facilmente pulibili in modo da evitaredepositi di materiale che possa comprometterne il regolare funzionamento.

Livello minimo della prestazione:Per la verifica della facilità di pulizia si effettua una prova così come descritto dalla norma UNI EN 1253-2. Si monta ilpozzetto completo della griglia e si versa nel contenitore per la prova acqua fredda a 15-10 °C alla portata di 0,2 l/s, 0,3 l/s, 0,4l/s e 0,6 l/s. In corrispondenza di ognuna delle portate, immettere nel pozzetto, attraverso la griglia, 200 cm3 di perline di vetrodel diametro di 5 +/- 0,5 mm e della densità da 2,5 g/cm3 a 3,0 g/cm3 , a una velocità costante e uniforme per 30 s. Continuaread alimentare l’acqua per ulteriori 30 s. Misurare il volume in cm3 delle perline di vetro uscite dal pozzetto. Eseguire la provaper tre volte per ogni velocità di mandata. Deve essere considerata la media dei tre risultati.

02.05.03.R05 Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperaturaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaI pozzetti ed i relativi dispositivi di tenuta devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni orotture se sottoposti all'azione di temperature elevate o a sbalzi delle stesse.

Prestazioni:I pozzetti devono essere realizzati con materiali in grado di resistere alle temperature ed agli sbalzi termici prodotti dallecondizioni di funzionamento senza per ciò deteriorarsi o perdere le proprie caratteristiche.

Livello minimo della prestazione:La capacità di resistere alle temperature e/o agli sbalzi delle stesse dei pozzetti viene accertata con la prova descritta dallanorma UNI EN 1253-2.Secondo tale prova si fa entrare l’acqua attraverso la griglia o attraverso l’entrata laterale nel seguente modo:- 0,5 l/s di acqua calda alla temperatura di 93 °C per circa 60 secondi;- pausa di 60 secondi;- 0,5 l/s di acqua fredda alla temperatura di 15 °C per 60 secondi;- pausa di 60 secondi.Ripetere questo ciclo per 1500 volte o in alternativa per 100 h.La prova viene considerata valida se non si verificano deformazioni o variazioni dall ’aspetto della superficie dei componenti.

02.05.03.R06 Resistenza meccanicaClasse di Requisiti: Di stabilitàClasse di Esigenza: SicurezzaLe caditoie ed i pozzetti devono essere in grado di contrastare in modo efficace il prodursi di deformazioni o rotture sotto l'azione dideterminate sollecitazioni in modo da garantire la funzionalità dell'impianto.

Prestazioni:Le caditoie ed i pozzetti devono essere realizzati con materiali idonei ad assicurare stabilit à e resistenza all’azione disollecitazioni meccaniche che dovessero verificarsi durante il ciclo di vita.

Livello minimo della prestazione:I pozzetti sono classificati in base alla loro resistenza al carico nelle seguenti classi:- H 1,5 (per tetti piani non praticabili);- K 3 (aree senza traffico veicolare);- L15 (aree con leggero traffico veicolare);- M 125 (aree con traffico veicolare).

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.05.03.A01 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

02.05.03.A02 Difetti dei chiusiniRottura delle piastre di copertura dei pozzetti o chiusini difettosi, chiusini rotti, incrinati, mal posati o sporgenti.

02.05.03.A03 ErosioneErosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra.

02.05.03.A04 IntasamentoIncrostazioni o otturazioni delle griglie dei pozzetti dovute ad accumuli di materiale di risulta quali fogliame, vegetazione, ecc.

Manuale di Manutenzione Pag. 142

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02.05.03.A05 Odori sgradevoliSetticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimicherischiose per la salute delle persone.

02.05.03.A06 SedimentazioneAccumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.

02.05.03.A07 Accumulo di grassoAccumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.

02.05.03.A08 IncrostazioniAccumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.05.03.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 12 mesiTipologia: IspezioneVerificare lo stato generale e l'integrità della griglia e della piastra di copertura dei pozzetti, della base di appoggio e delle paretilaterali.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta; 2) Assenza della emissione di odori sgradevoli; 3) Pulibilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti dei chiusini; 2) Intasamento.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

02.05.03.C02 Controllo qualità delle acque di scarico

Cadenza: ogni 3 mesiTipologia: AnalisiVerificare che non ci siano sostanze inquinanti all'interno dei reflui dovute a rilasci e/o reazioni da parte dei materiali costituenti icollettori.

• Requisiti da verificare: 1) Certificazione ecologica.

• Anomalie riscontrabili: 1) Accumulo di grasso; 2) Incrostazioni; 3) Odori sgradevoli.

• Ditte specializzate: Biochimico.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.05.03.I01 PuliziaCadenza: ogni 12 mesiEseguire una pulizia dei pozzetti mediante asportazione dei fanghi di deposito e lavaggio con acqua a pressione.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Elemento Manutenibile: 02.05.04

Tubazioni

Unità Tecnologica: 02.05

Impianto di smaltimento acque reflue

Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque provvedono allo sversamento dell'acqua nei collettori fognari o nelle vasche diaccumulo se presenti.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.05.04.R01 (Attitudine al) controllo della portataClasse di Requisiti: Funzionalità d'usoClasse di Esigenza: FunzionalitàLe tubazioni devono essere in grado di garantire in ogni momento la portata e la pressione richiesti dall'impianto.

Prestazioni:La portata deve essere verificata in sede di collaudo (ed annotata sul certificato di collaudo) e successivamente con ispezionivolte alla verifica di detti valori. Anche i risultati delle ispezioni devono essere riportati su un apposito libretto.

Livello minimo della prestazione:La valutazione della portata di punta delle acque di scorrimento superficiale, applicabile alle aree fino a 200 ha o a durate di

Manuale di Manutenzione Pag. 143

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pioggia fino a 15 min, è data dalla formula:Q = Y x i x Adove:- Q è la portata di punta, in litri al secondo;- Y è il coefficiente di raccolta (fra 0,0 e 1,0), adimensionale;- i è l’intensità delle precipitazioni piovose, in litri al secondo per ettaro;- A è l’area su cui cadono le precipitazioni piovose (misurata orizzontalmente) in ettari.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.05.04.A01 Accumulo di grassoAccumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.

02.05.04.A02 CorrosioneCorrosione delle tubazioni di adduzione con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenzadi ruggine in prossimità delle corrosioni.

02.05.04.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

02.05.04.A04 ErosioneErosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra.

02.05.04.A05 IncrostazioniAccumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.

02.05.04.A06 Odori sgradevoliSetticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimicherischiose per la salute delle persone.

02.05.04.A07 Penetrazione di radiciPenetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema.

02.05.04.A08 SedimentazioneAccumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.

02.05.04.A09 Difetti di stabilitàPerdita delle caratteristiche di stabilità dell'elemento con conseguenti possibili pericoli per gli utenti.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.05.04.C01 Controllo della manovrabilità valvoleCadenza: ogni 12 mesiTipologia: ControlloEffettuare una manovra di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai raccordi o alle connessioni.

• Ditte specializzate: Idraulico.

02.05.04.C02 Controllo generale

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaVerificare lo stato degli eventuali dilatatori e giunti elastici, la tenuta delle congiunzioni a flangia, la stabilit à dei sostegni e deglieventuali giunti fissi. Verificare inoltre l'assenza di odori sgradevoli e di inflessioni nelle tubazioni.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni.

• Ditte specializzate: Idraulico.

02.05.04.C03 Controllo tenuta

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaVerificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della portata.

• Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni.

• Ditte specializzate: Idraulico.

02.05.04.C04 Controllo strutturale

Cadenza: ogni meseTipologia: Ispezione a vista

Manuale di Manutenzione Pag. 144

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Verificare la struttura dell'elemento e in caso di sostituzione utilizzare materiali con le stesse caratteristiche e con elevata durabilit à.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di stabilità.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.05.04.I01 PuliziaCadenza: ogni 6 mesiEseguire una pulizia dei sedimenti formatisi e che provocano ostruzioni diminuendo la capacità di trasporto dei fluidi.

• Ditte specializzate: Idraulico.

Elemento Manutenibile: 02.05.05

Tubazioni in polietilene (PE)

Unità Tecnologica: 02.05

Impianto di smaltimento acque reflue

Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque provvedono allo sversamento dell'acqua nei collettori fognari o nelle vasche diaccumulo, se presenti. Possono essere realizzate in polietilene.Il polietilene si forma dalla polimerizzazione dell'etilene e per gli acquedotti e le fognature se ne usa il tipo ad alta densità. Grazie allasua perfetta impermeabilità si adopera nelle condutture subacquee e per la sua flessibilità si utilizza nei sifoni. Di solito l'aggiunta dinerofumo e di stabilizzatori preserva i materiali in PE dall'invecchiamento e dalle alterazioni provocate dalla luce e dal calore. Per i tubi apressione le giunzioni sono fatte o con raccordi mobili a vite in PE, ottone, alluminio, ghisa malleabile, o attraverso saldatura a 200° Ccon termoelementi e successiva pressione a 1,5-2 kg/cm2 della superficie da saldare, o con manicotti pressati con filettatura interna adenti di sega.

REQUISITI E PRESTAZIONI (EM)

02.05.05.R01 (Attitudine al) controllo della tenutaClasse di Requisiti: Funzionalità tecnologicaClasse di Esigenza: FunzionalitàLe tubazioni devono essere in grado di garantire in ogni momento la tenuta e la pressione richiesti dall'impianto.

Prestazioni:La prova deve essere effettuata su tubi in rotoli e su un tratto di tubo in opera comprendente almeno un giunto. Gli elementi sucui si verifica la tenuta devono essere portati sotto pressione interna per mezzo di acqua.

Livello minimo della prestazione:Il valore della pressione da mantenere è di 0,05 MPa per il tipo 303, di 1,5 volte il valore normale della pressione per il tipo312 e di 1,5 la pressione per i tipi P, Q e R, e deve essere raggiunto entro 30 s e mantenuto per circa 2 minuti. Al termine dellaprova non devono manifestarsi perdite, deformazioni o altri eventuali irregolarità.

02.05.05.R02 Regolarità delle finitureClasse di Requisiti: VisiviClasse di Esigenza: AspettoLe tubazioni in polietilene devono essere realizzate con materiali privi di impurità.

Prestazioni:Le superfici interne ed esterne dei tubi e dei raccordi devono essere lisce, pulite ed esenti da cavit à, bolle, impurità, porosità equalsiasi altro difetto superficiale. Le estremità dei tubi e dei raccordi devono essere tagliate nettamente, perpendicolarmenteall'asse.

Livello minimo della prestazione:Le misurazioni dei parametri caratteristici delle tubazioni devono essere effettuate con strumenti di precisione in grado digarantire una precisione di:- 5 mm per la misura della lunghezza;- 0,05 per la misura dei diametri;- 0,01 per la misura degli spessori.

ANOMALIE RISCONTRABILI

02.05.05.A01 Accumulo di grassoAccumulo di grasso che si deposita sulle pareti dei condotti.

Manuale di Manutenzione Pag. 145

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02.05.05.A02 Difetti ai raccordi o alle connessioniPerdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni.

02.05.05.A03 ErosioneErosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra.

02.05.05.A04 IncrostazioniAccumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti.

02.05.05.A05 Odori sgradevoliSetticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimicherischiose per la salute delle persone.

02.05.05.A06 Penetrazione di radiciPenetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema.

02.05.05.A07 SedimentazioneAccumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte.

02.05.05.A08 Difetti di stabilitàPerdita delle caratteristiche di stabilità dell'elemento con conseguenti possibili pericoli per gli utenti.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.05.05.C01 Controllo della manovrabilità valvoleCadenza: ogni 12 mesiTipologia: ControlloEffettuare una manovra di tutti gli organi di intercettazione per evitare che si blocchino.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai raccordi o alle connessioni.

• Ditte specializzate: Idraulico.

02.05.05.C02 Controllo generale

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaVerificare lo stato degli eventuali dilatatori e giunti elastici, la tenuta delle congiunzioni a flangia, la stabilit à dei sostegni e deglieventuali giunti fissi. Verificare inoltre l'assenza di odori sgradevoli e di inflessioni nelle tubazioni.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta; 2) Regolarità delle finiture.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai raccordi o alle connessioni; 2) Odori sgradevoli.

• Ditte specializzate: Idraulico.

02.05.05.C03 Controllo tenuta

Cadenza: ogni 12 mesiTipologia: Controllo a vistaVerificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo.

• Requisiti da verificare: 1) (Attitudine al) controllo della tenuta.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai raccordi o alle connessioni; 2) Accumulo di grasso; 3) Incrostazioni.

• Ditte specializzate: Idraulico.

02.05.05.C04 Controllo strutturale

Cadenza: ogni meseTipologia: Ispezione a vistaVerificare la struttura dell'elemento e in caso di sostituzione utilizzare materiali con le stesse caratteristiche e con elevata durabilit à.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Difetti di stabilità.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

02.05.05.I01 PuliziaCadenza: ogni 6 mesiEseguire una pulizia dei sedimenti formatisi e che provocano ostruzioni diminuendo la capacità di trasporto dei fluidi.

• Ditte specializzate: Idraulico.

Manuale di Manutenzione Pag. 146

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Corpo d'Opera: 03

RISANAMENTI E DEUMIDIFICAZIONI

Si tratta di sistemi diversi che trovano applicazione per la risoluzione delle problematiche connesse ai fenomeni di umidità dellemurature. L'eliminazione dell'umidità dalle murature risulta essere uno degli aspetti più frequenti nella manutenzione degli edifici. Taledegrado con il passare del tempo potrebbe comportare fenomeni negativi di natura estetica, avere conseguenze sfavorevoli dal puntodi vista igienico-sanitario (attacchi da muffe, funghi e vegetali in genere) e provocare danni statico-funzionali (cedimenti, crepe,fessurazioni, ecc.) agli edifici.Il fenomeno dell''umidità può aggredire tutti gli edifici e manufatti in genere non opportunamente isolati e/o comunque coinvolti inprocessi successivi che hanno comportato fenomeni di umidità ed acqua a contatto con gli elementi delle murature. L'eliminazionedell'acqua dalle murature rimane senz'altro un problema al quale oggi si cerca di dare risposte concrete mediante tecniche e prodotti peril risanamento.Risulta opportuno quindi ritardare o rallentare i processi di degrado causati dall'acqua, andando ad interrompere e/o limitare ladiffusione dell'umidità all'interno delle murature, dei rivestimenti e di tutti gli altri elementi interessati.Attualmente le tecniche applicate per il controllo e la tenuta all'acqua degli edifici possono essere classificabili, in funzione del loroprincipio di azione:- sistemi passivi di allontanamento dell'acqua dalle murature- sistemi attivi di sbarramento fisico, chimico, nei confronti della risalita capillare all'interno delle murature- sistemi di evacuazione dell'acqua contenuta nelle murature.Tali sistemi possono essere usati singolarmente ma in alcuni casi anche associati tra loro.Le cause più frequenti di umidità nei muri, possono essere:- Umidità da risalita capillare o ascendente:è un fenomeno legato all'umidità derivante dal sottosuolo che viene attratta dalle muratureper capillarità o da forze elettro-osmotiche;- Umidità da condensazione: è un fenomeno legato all'umidità che può condensare all'interno dei materiali o sulle superfici interessate;- Umidità da costruzione: è un fenomeno legato in genere negli edifici di recente realizzazione e/o in quelli antichi quando gli spessoridei muri risultano essere particolarmente consistenti- Umidità meteorica o di infiltrazione: è un fenomeno legato in genere alla pioggia non opportunamente disciplinata e trattenuta dallacopertura e dai sistemi di smaltimento delle acque meteoriche che in alcuni casi può penetrare, in maniera anche considerevole, nellemurature;- Umidità accidentale: è un fenomeno legato all'umidità derivante da cause impreviste come la rottura di tubazioni idriche, fognature,condotti pluviali, serbatoi d'acqua, impianti di adduzione e scarico, sistemi di smaltimento acque, ecc.;- Umidità da terrapieno: è un fenomeno legato ad eventuale percolazione, proveniente dai terrapieni a contatto con i muri posti acontatto con il suolo (seminterrati, scantinati, muri di contenimento e fondazioni,ecc.) dove l'acqua può giungere alle murature medianteun lento passaggio, attraversando le massa filtranti dei terreni.

UNITÀ TECNOLOGICHE:

° 03.01 Sistemi passivi di allontanamento dell'acqua dalle murature ° 03.02 Sistemi di evacuazione dell'acqua contenuta nelle murature

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Unità Tecnologica: 03.01

Sistemi passivi di allontanamento dell'acqua dallemurature

Si tratta di una tecnica applicata alle murature da risanare, con metodi passivi, per il controllo e la tenuta all'acqua degli edifici, il cuiprincipio è basato sulla diminuzione delle superfici di contatto delle murature interrate con il terreno, dopo aver convogliate edallontanate le acque di superficie dall’edificio e/o dal manufatto interessato. In particolare i metodi applicati possono essere diversi:corrette pendenze del terreno, drenaggi, intercapedini, pozzi assorbenti, impermeabilizzazioni, ecc..

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

03.01.R01 (Attitudine al) controllo della condensazione interstizialeClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereLe murature dovranno essere realizzati in modo da evitare la formazione di condensazione nella propria massa.

Prestazioni:Le murature e gli strati costituenti dovranno limitare e impedire la formazione di fenomeni di condensa in conseguenzadell'azione dei flussi di energia termica che li attraversano.

Livello minimo della prestazione:I valori minimi variano in funzione dei materiali e del loro impiego. Si prende in considerazione la norma la norma tecnica.

03.01.R02 (Attitudine al) controllo della condensazione superficialeClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereLe murature dovranno essere realizzati in modo da evitare la formazione di condensazione sulla superficie interna.

Prestazioni:Le murature e gli strati costituenti dovranno limitare e impedire la formazione di fenomeni di condensa in conseguenzadell'azione dei flussi di energia termica che li attraversano.

Livello minimo della prestazione:I valori minimi variano in funzione dei materiali e del loro impiego. Si prende in considerazione la norma tecnica.

03.01.R03 Permeabilità all'ariaClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereLe murature dovranno controllare il passaggio dell'aria a protezione degli ambienti interni e permettere la giusta ventilazioneattraverso delle aperture.

Prestazioni:Le prestazioni si misurano sulla classificazione basata sul confronto tra la permeabilità all'aria del campione sottoposto a provariferito all'intera area, e la permeabilità all'aria riferita alla lunghezza dei lati apribili. In particolare si rimanda alle norme UNIEN 12207; UNI EN 12208; UNI EN 12210.

Livello minimo della prestazione:I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/(h m2)e della pressione massima di prova misurata in Pa.

03.01.R04 Resistenza agli agenti aggressiviClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaLe murature non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivichimici.

Prestazioni:I materiali costituenti le murature e le pareti perimetrali non devono deteriorarsi o comunque perdere le prestazioni iniziali inpresenza di agenti chimici presenti negli ambienti. I materiali devono comunque consentire le operazioni di pulizia. Irivestimenti plastici ed i prodotti a base di vernici dovranno essere compatibili chimicamente con la base di supporto.

Livello minimo della prestazione:I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro impiego.

03.01.R05 Resistenza agli attacchi biologiciClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaLe murature a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi) non dovranno subire riduzioni diprestazioni.

Manuale di Manutenzione Pag. 148

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Prestazioni:I materiali costituenti le murature non devono permettere lo sviluppo dei funghi, larve di insetto, muffe, radici e microrganismiin genere, anche quando impiegati in locali umidi. In ogni caso non devono deteriorarsi sotto l'attacco dei suddetti agentibiologici, resistere all'attacco di eventuali roditori e consentire un'agevole pulizia delle superfici.

Livello minimo della prestazione:I valori minimi di resistenza agli attacchi biologici variano in funzione dei materiali, dei prodotti utilizzati, delle classi dirischio, delle situazioni generali di servizio, dell'esposizione a umidificazione e del tipo di agente biologico. Distribuzionedegli agenti biologici per classi di rischio (UNI EN 335-1):

Classe di rischio 1- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (secco);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: nessuna;- Distribuzione degli agenti biologici: insetti = U, termiti = LeggeClasse di rischio 2- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (rischio di umidificazione);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: occasionale;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = LeggeClasse di rischio 3- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, non al coperto;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: frequente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = LeggeClasse di rischio 4;- Situazione generale di servizio: a contatto con terreno o acqua dolce;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = LeggeClasse di rischio 5;- Situazione generale di servizio: in acqua salata;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L; organismi marini = U.

U = universalmente presente in EuropaL = localmente presente in Europa(*) il rischio di attacco può essere non significativo a seconda delle particolari situazioni di servizio.

03.01.R06 Tenuta all'acquaClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereLa stratificazione dei rivestimenti unitamente alle pareti dovrà essere realizzata in modo da impedire alle acque meteoriche dipenetrare negli ambienti interni provocando macchie di umidità e/o altro ai rivestimenti interni.

Prestazioni:Le prestazioni si misurano sulla classificazione basata sul confronto tra la permeabilità all'aria del campione sottoposto a provariferito all'intera area, e la permeabilità all'aria riferita alla lunghezza dei lati apribili. In particolare si rimanda alle norme UNIEN 12207; UNI EN 12208; UNI EN 12210.

Livello minimo della prestazione:I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/(h m2)e della pressione massima di prova misurata in Pa.

03.01.R07 Utilizzo di materiali, elementi e componenti a ridotto carico ambientaleClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteI materiali e gli elementi selezionati, durante il ciclo di vita utile dovranno assicurare emissioni ridotte di inquinanti oltre ad unridotto carico energetico.

Prestazioni:La selezione dei materiali da costruzione deve, quindi, essere effettuata tenendo conto delle principali categorie di impattiambientali: eutrofizzazione, cambiamenti climatici, acidificazione, riduzione dello strato di ozono extratmosferico, smogfotochimico, inquinamento del suolo e delle falde acquifere. Tali impatti dipendono dalle caratteristiche dei processi produttivie anche dalla distanza della fonte di approvvigionamento rispetto al cantiere di costruzione del manufatto edilizio, in tale otticaè opportuno privilegiare materiali provenienti da siti di produzione limitrofi al luogo di costruzione, prendendo inconsiderazione anche la tipologia dei mezzi che sono utilizzati in relazione ai processi di trasporto.Inoltre, gli impatti ambientali possono dipendere dalla risorse da cui derivano. Sono da privilegiare quelli derivanti da risorserinnovabili, pur considerando che la scelta di un materiale dipende anche da altri requisiti che possono giustificare soluzionitecnologiche differenti.

Livello minimo della prestazione:I parametri relativi all'utilizzo di materiali ed elementi e componenti a ridotto carico ambientale dovranno rispettare i limitiprevisti dalla normativa vigente

Manuale di Manutenzione Pag. 149

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03.01.R08 Utilizzo di materiali, elementi e componenti riciclatiClasse di Requisiti: Gestione dei rifiutiClasse di Esigenza: Salvaguardia ambientePer diminuire la quantità di rifiuti dai prodotti, dovrà essere previsto l'utilizzo di materiali riciclati.

Prestazioni:Nella scelta dei componenti, elementi e materiali, valutare con attenzione quelli che potenzialmente possono essere avviati alriciclo.

Livello minimo della prestazione:Calcolare la percentuale di materiali da avviare ai processi di riciclaggio.Determinare la percentuale in termini di quantità (kg) o di superficie (mq) di materiale impiegato nell’elemento tecnicoin relazione all’unità funzionale assunta.

03.01.R09 Riduzione degli impatti negativi nelle operazioni di manutenzioneClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteAll'interno del piano di manutenzione redatto per l'opera interessata, dovranno essere inserite indicazioni che favoriscano ladiminuzione di impatti sull'ambiente attraverso il minore utilizzo di sostanze tossiche, favorendo la riduzione delle risorse.

Prestazioni:Favorire l’impiego di materiali e componenti caratterizzati da un lungo ciclo di vita e da efficiente manutenibilit à eriutilizzabilità degli stessi. In fase progettuale optare per la composizione dell’edificio dei sub-sistemi, utilizzando tecnologie esoluzioni mirate a facilitare gli interventi di manutenzione e a ridurre la produzione di rifiuti.

Livello minimo della prestazione:Utilizzo di materiali e componenti con basse percentuali di interventi manutentivi.

03.01.R10 Gestione ecocompatibile del cantiereClasse di Requisiti: Di salvaguardia dell'ambienteClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteSalvaguardia dell'ambiente attraverso la gestione ecocompatibile del cantiere durante le fasi manutentive

Prestazioni:Durante le fasi di manutenzione degli elementi dell’opera, dovranno essere limitati i consumi energetici ed i livelli diinquinamento ambientale anche in funzione delle risorse utilizzate e nella gestione dei rifiuti.

Livello minimo della prestazione:Utilizzo di materiali e componenti con basse percentuali di interventi manutentivi nel rispetto dei criteri dettati dalla normativadi settore.

03.01.R11 Riduzione delle emissioni tossiche-nocive di materiali, elementi e componentiClasse di Requisiti: Condizioni d'igiene ambientale connesse con l'esposizione ad inquinanti dell'aria internaClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteRiduzione delle emissioni tossiche-nocive di materiali, connesse con l'esposizione ad inquinanti dell'aria interna.

Prestazioni:In fase progettuale l’adozione di materiali, elementi e componenti in esposizione all’aria interna ed al sistema di ventilazione,dovrà produrre una bassa emissione e/o l’eliminazione di ogni contaminante tossico-nocivo per l’utenza (VOC, CFC, HCFC,ecc..).Il termine composti organici volatili (COV, o anche VOC dall’inglese Volatile Organic Compounds) sta ad indicare tutta unaserie di composti chimici contenenti solo carbonio ed idrogeno (composti alifatici e composti aromatici) o composti contenentiossigeno, cloro o altri elementi tra il carbonio e l'idrogeno, come gli aldeidi, eteri, alcool, esteri, clorofluorocarburi (CFC) edidroclorofluorocarburi (HCFC). In questa categoria rientrano ilmetano, la formaldeide, gli ftalati e tanti altri composti che si trovano sottoforma di vapore o in forma liquida, ma in grado dievaporare facilmente a temperatura e pressione ambiente. Prodotti da stampanti e fotocopiatrici, materiali da costruzione earredi (es. mobili, moquettes, rivestimenti) che possono determinare emissione continue e durature nel tempo.

Livello minimo della prestazione:L’aria è considerabile di buona qualità se nell’ambiente non sono presenti inquinanti specifici in concentrazioni dannose per lasalute dell’occupante e se è percepita come soddisfacente da almeno l’80% degli occupanti.

03.01.R12 Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo razionale delle risorse attraverso l'impiego di materiali con una elevata durabilit à.

Prestazioni:Nelle fasi progettuali dell'opera individuare e scegliere elementi e componenti caratterizzati da una durabilit à elevata.

Manuale di Manutenzione Pag. 150

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Livello minimo della prestazione:Nella fase progettuale bisogna garantire una adeguata percentuale di elementi costruttivi caratterizzati da una durabilit àelevata.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 03.01.01 Drenaggi ° 03.01.02 Impermeabilizzazione dei muri contro terra

Manuale di Manutenzione Pag. 151

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Elemento Manutenibile: 03.01.01

Drenaggi

Unità Tecnologica: 03.01

Sistemi passivi di allontanamento dell'acqua dallemurature

L’allontanamento dell'acqua dalle murature può essere effettuata mediante un drenaggio del terreno, esteso in profondità fino a livellodel piano di fondazione in prossimità del muro perimetrale. La distanza dello scavo di drenaggio dalla superficie esterna del muro deveessere applicata in modo tale che lo strato di terreno, che risulta compreso fra lo scavo ed il muro da risanare, non vada cedere efranare, in questo modo la distanza dovrà essere tanto maggiore quanto meno compatto e costipato sarà il terreno. Alla base delloscavo verrà posto un tubo drenante che raccoglierà l’acqua intercettata dal drenaggio e la convoglierà ad uno scarico controllato.

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.01.01.A01 AlveolizzazioneDegradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondit à con andamento adiverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

03.01.01.A02 CrostaDeposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

03.01.01.A03 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

03.01.01.A04 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

03.01.01.A05 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

03.01.01.A06 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

03.01.01.A07 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

03.01.01.A08 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

03.01.01.A09 Intasamento dei tubiIntasamento dei tubi drenanti ad opera del terreno circostante

03.01.01.A10 Patina biologicaStrato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo pi ù verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

03.01.01.A11 Pendenze erratePendenze errate dei tubi drenanti

03.01.01.A12 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

03.01.01.A13 PittingDegradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno formatendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri.

03.01.01.A14 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

03.01.01.A15 Presenza di vegetazionePresenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

Manuale di Manutenzione Pag. 152

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03.01.01.A16 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

03.01.01.A17 RotturaRottura del tubo drenante e/o dell'elemento filtrante.

03.01.01.A18 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.

03.01.01.A19 Impiego di materiali non durevoliImpiego di materiali non durevoli nelle fasi manutentive degli elementi.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

03.01.01.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 6 mesiTipologia: ControlloControllare lo stato generale dei drenaggi ed assicurarsi del corretto smaltimento delle acque intercettate. Verificare l'assenza dieventuali anomalie.

• Anomalie riscontrabili: 1) Pendenze errate; 2) Intasamento dei tubi; 3) Rottura.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

03.01.01.C02 Controllo impiego di materiali durevoli

Cadenza: quando occorreTipologia: VerificaVerificare che nelle fasi manutentive degli elementi vengano utilizzati componenti caratterizati da una durabilit à elevata.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Impiego di materiali non durevoli.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

03.01.01.I01 Sostituzione degli elementi rottiCadenza: quando occorreSostituzione dei tubi drenanti e/o dell'elemento filtrante usurati o rotti con altri di caratteristiche analoghe.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Elemento Manutenibile: 03.01.02

Impermeabilizzazione dei muri contro terra

Unità Tecnologica: 03.01

Sistemi passivi di allontanamento dell'acqua dallemurature

L’allontanamento dell'acqua dalle murature, quando questa viene assorbita attraverso le fondazioni (umidità ascendente) o daiparametri verticali a contatto con il terreno (umidità di spinta), può essere effettuata mediante una impermeabilizzazione dei muri controterra. In particolare, se le condizioni statiche dell’edificio lo permettono, si dovrà eseguire, per tratti, alla base della fondazione, unoscavo nel terreno esterno a contatto con il muro da risanare. Dopo aver effettuato lo scavo, fino a raggiungere l’estradosso dellafondazione, sarà necessario ripulire e regolarizzare il muro, anche con un intonaco di malta di cemento. Una volta preparata la paretepotrà essere collocata la barriera impermeabile che può essere costituita in alternativa da:- strato di asfalto a caldo dello spessore di circa 5-6 mm e/o strato di cemento idrofugo;- uno e/o più strati di membrana bituminosa da 4-5 mm e/o in PVC;- realizzazione di un muro in foglio di mattoni pieni con funzione di protezione dello strato precedente.

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.01.02.A01 AlveolizzazioneDegradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondit à con andamento adiverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

03.01.02.A02 Crosta

Manuale di Manutenzione Pag. 153

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Deposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

03.01.02.A03 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

03.01.02.A04 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

03.01.02.A05 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

03.01.02.A06 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

03.01.02.A07 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

03.01.02.A08 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

03.01.02.A09 MancanzaMancanza di malte impermeabili.

03.01.02.A10 Patina biologicaStrato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo pi ù verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

03.01.02.A11 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

03.01.02.A12 PittingDegradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno formatendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri.

03.01.02.A13 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

03.01.02.A14 Presenza di vegetazionePresenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

03.01.02.A15 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

03.01.02.A16 RotturaRottura dell'elemento impermeabile.

03.01.02.A17 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.

03.01.02.A18 Impiego di materiali non durevoliImpiego di materiali non durevoli nelle fasi manutentive degli elementi.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

03.01.02.C01 Controllo generaleCadenza: ogni 6 mesiTipologia: ControlloControllare lo stato generale delle malte impermeabili ed assicurarsi del corretto smaltimento delle acque intercettate. Verificarel'assenza di eventuali anomalie.

• Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza ; 2) Rottura.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

03.01.02.C02 Controllo impiego di materiali durevoli

Cadenza: quando occorreTipologia: VerificaVerificare che nelle fasi manutentive degli elementi vengano utilizzati componenti caratterizati da una durabilit à elevata.

Manuale di Manutenzione Pag. 154

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• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Impiego di materiali non durevoli.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

03.01.02.I01 RipristinoCadenza: quando occorreRipristino delle malte impermeabili, usurate o rotte, con altre di caratteristiche analoghe.

• Ditte specializzate: Specializzati vari.

Manuale di Manutenzione Pag. 155

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Unità Tecnologica: 03.02

Sistemi di evacuazione dell'acqua contenuta nellemurature

Si tratta di una tecnica applicata alle murature da risanare, che pur non impedendone all’acqua di entrare nelle pareti, contribuisconoalla sua fuoriuscita. In particolare i principali sistemi di deumidificazione di questo tipo fanno in modo che aumenti la capacità dievaporazione della parete (esempio: sifoni e intonaci macroporosi). Altro metodo invece, sfruttando la diversa polarità tra muro eterreno, si riesce ad ottenere, attraverso il collocamento di elettrodi, una inversione di tendenza alla naturale risalita capillare (laelettrosmosi). In questo modo l’umidità presente nei muri tende ad evaporare con minore o maggiore velocità in relazione a diversiparametri quali: la quantità di acqua assorbita, lo spessore delle pareti, le condizioni termoigrometriche degli ambienti interni ed esterni,le condizioni climatiche e di orientamento, ecc..

REQUISITI E PRESTAZIONI (UT)

03.02.R01 Resistenza agli agenti aggressiviClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaLee murature non dovranno subire dissoluzioni o disgregazioni e mutamenti di aspetto a causa dell'azione di agenti aggressivichimici.

Prestazioni:I materiali costituenti le murature non devono deteriorarsi o comunque perdere le prestazioni iniziali in presenza di agentichimici presenti negli ambienti. I materiali devono comunque consentire le operazioni di pulizia. I rivestimenti plastici ed iprodotti a base di vernici dovranno essere compatibili chimicamente con la base di supporto.

Livello minimo della prestazione:I livelli minimi variano in funzione dei materiali utilizzati e del loro impiego.

03.02.R02 Resistenza agli attacchi biologiciClasse di Requisiti: Protezione dagli agenti chimici ed organiciClasse di Esigenza: SicurezzaLe murature a seguito della presenza di organismi viventi (animali, vegetali, microrganismi) non dovranno subire riduzioni diprestazioni.

Prestazioni:I materiali costituenti le murature non devono permettere lo sviluppo dei funghi, larve di insetto, muffe, radici e microrganismiin genere, anche quando impiegati in locali umidi. In ogni caso non devono deteriorarsi sotto l'attacco dei suddetti agentibiologici, resistere all'attacco di eventuali roditori e consentire un'agevole pulizia delle superfici.

Livello minimo della prestazione:I valori minimi di resistenza agli attacchi biologici variano in funzione dei materiali, dei prodotti utilizzati, delle classi dirischio, delle situazioni generali di servizio, dell'esposizione a umidificazione e del tipo di agente biologico. Distribuzionedegli agenti biologici per classi di rischio (UNI EN 335-1):

Classe di rischio 1- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (secco);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: nessuna;- Distribuzione degli agenti biologici: insetti = U, termiti = LeggeClasse di rischio 2- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, al coperto (rischio di umidificazione);- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: occasionale;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = LeggeClasse di rischio 3- Situazione generale di servizio: non a contatto con terreno, non al coperto;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: frequente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = LeggeClasse di rischio 4;- Situazione generale di servizio: a contatto con terreno o acqua dolce;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = LeggeClasse di rischio 5;- Situazione generale di servizio: in acqua salata;- Descrizione dell’esposizione a umidificazione in servizio: permanente;- Distribuzione degli agenti biologici: funghi = U; (*)insetti = U; termiti = L; organismi marini = U.

U = universalmente presente in EuropaL = localmente presente in Europa(*) il rischio di attacco può essere non significativo a seconda delle particolari situazioni di servizio.

Manuale di Manutenzione Pag. 156

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03.02.R03 Tenuta all'acquaClasse di Requisiti: Termici ed igrotermiciClasse di Esigenza: BenessereLa stratificazione dei rivestimenti unitamente alle pareti dovrà essere realizzata in modo da impedire alle acque meteoriche dipenetrare negli ambienti interni provocando macchie di umidità e/o altro ai rivestimenti interni.

Prestazioni:Le prestazioni si misurano sulla classificazione basata sul confronto tra la permeabilità all'aria del campione sottoposto a provariferito all'intera area, e la permeabilità all'aria riferita alla lunghezza dei lati apribili. In particolare si rimanda alle norme UNIEN 12207; UNI EN 12208; UNI EN 12210.

Livello minimo della prestazione:I livelli prestazionali variano in funzione delle classi, della permeabilità all’aria di riferimento a 100 Pa misurata in m3/(h m2)e della pressione massima di prova misurata in Pa.

03.02.R04 Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilitàClasse di Requisiti: Utilizzo razionale delle risorseClasse di Esigenza: Salvaguardia ambienteUtilizzo di materiali, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilità

Prestazioni:Nelle scelte progettuali di materiali, elementi e componenti si dovrà tener conto del loro grado di riciclabilità in funzionedell’ubicazione del cantiere, del loro ciclo di vita, degli elementi di recupero, ecc.

Livello minimo della prestazione:Calcolare la percentuale di materiali da avviare ai processi di riciclaggio. Determinare la percentuale in termini di quantit à (kg)o di superficie (mq) di materiale impiegato nell’elemento tecnico in relazione all’unità funzionale assunta.

ELEMENTI MANUTENIBILI DELL'UNITÀ TECNOLOGICA:

° 03.02.01 Intonaci macroporosi o deumidificanti

Manuale di Manutenzione Pag. 157

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Elemento Manutenibile: 03.02.01

Intonaci macroporosi o deumidificanti

Unità Tecnologica: 03.02

Sistemi di evacuazione dell'acqua contenuta nellemurature

L’allontanamento dell'acqua dalle murature può essere effettuata, attraverso l’applicazione di intonaci macroporosi. Quest’ultimi sonogeneralmente costituiti da legante idraulico cementizio ed aggregati e additivi pirogeni in polvere, come la pomice che è una pietraporosa naturale, e/o o prodotti trattati industrialmente, come i silicati di alluminio idrati ed espansi. Vengono anche impiegati aeranti(tensioattivi) in polvere miscelati con acqua che formano una schiuma controllata con formazione di bollicine disperse nella miscela. Inquesto modo gli intonaci hanno caratteristiche porose e presentano una struttura formata da macropori messi in comunicazione tra loroda una rete di capillari, favorendo il trasporto di acqua in fase liquida, dall’interno della struttura verso l’intonaco esterno, mediantel’aspirazione ad opera dei capillari e l’evaporazione dell’acqua quando questa raggiunge i macropori anche a temperature ed umiditàcostanti.

ANOMALIE RISCONTRABILI

03.02.01.A01 AlveolizzazioneDegradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensioni variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi ehanno distribuzione non uniforme. Nel caso particolare in cui il fenomeno si sviluppa essenzialmente in profondit à con andamento adiverticoli si può usare il termine alveolizzazione a cariatura.

03.02.01.A02 CrostaDeposito superficiale di spessore variabile, duro e fragile, generalmente di colore nero.

03.02.01.A03 DecolorazioneAlterazione cromatica della superficie.

03.02.01.A04 Deposito superficialeAccumulo di pulviscolo atmosferico o di altri materiali estranei, di spessore variabile, poco coerente e poco aderente alla superficiedel rivestimento.

03.02.01.A05 DisgregazioneDecoesione caratterizzata da distacco di granuli o cristalli sotto minime sollecitazioni meccaniche.

03.02.01.A06 DistaccoDisgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricatidalla loro sede.

03.02.01.A07 EfflorescenzeFormazione di sostanze, generalmente di colore biancastro e di aspetto cristallino o polverulento o filamentoso, sulla superficie delmanufatto. Nel caso di efflorescenze saline, la cristallizzazione può talvolta avvenire all'interno del materiale provocando spesso ildistacco delle parti più superficiali: il fenomeno prende allora il nome di criptoefflorescenza o subefflorescenza.

03.02.01.A08 Erosione superficialeAsportazione di materiale dalla superficie dovuta a processi di natura diversa. Quando sono note le cause di degrado, possono essereutilizzati anche termini come erosione per abrasione o erosione per corrasione (cause meccaniche), erosione per corrosione (causechimiche e biologiche), erosione per usura (cause antropiche).

03.02.01.A09 EsfoliazioneDegradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro,generalmente causata dagli effetti del gelo.

03.02.01.A10 FessurazioniPresenza di rotture singole, ramificate, ortogonale o parallele all'armatura che possono interessare l'intero spessore del manufatto.

03.02.01.A11 Patina biologicaStrato sottile, morbido e omogeneo, aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo pi ù verde. Lapatina biologica è costituita prevalentemente da microrganismi cui possono aderire polvere, terriccio.

03.02.01.A12 Penetrazione di umiditàComparsa di macchie di umidità dovute all'assorbimento di acqua.

03.02.01.A13 PittingDegradazione puntiforme che si manifesta attraverso la formazione di fori ciechi, numerosi e ravvicinati. I fori hanno formatendenzialmente cilindrica con diametro massimo di pochi millimetri.

03.02.01.A14 PolverizzazioneDecoesione che si manifesta con la caduta spontanea dei materiali sotto forma di polvere o granuli.

Manuale di Manutenzione Pag. 158

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03.02.01.A15 Presenza di vegetazionePresenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superficie.

03.02.01.A16 RigonfiamentoVariazione della sagoma che interessa l’intero spessore del materiale e che si manifesta soprattutto in elementi lastriformi. Benriconoscibile essendo dato dal tipico andamento “a bolla” combinato all’azione della gravità.

03.02.01.A17 ScheggiatureDistacco di piccole parti di materiale lungo i bordi e gli spigoli degli elementi in calcestruzzo.

03.02.01.A18 Basso grado di riciclabilitàUtilizzo nelle fasi manutentive di materiali, elementi e componenti con un basso grado di riciclabilit à.

CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

03.02.01.C01 Controllo del grado di riciclabilitàCadenza: quando occorreTipologia: ControlloControllare che nelle fasi manutentive vengano impiegati materiali,, elementi e componenti con un elevato grado di riciclabilit à.

• Requisiti da verificare: 1) Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilità.

• Anomalie riscontrabili: 1) Basso grado di riciclabilità.

• Ditte specializzate: Tecnici di livello superiore.

MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO

03.02.01.I01 Pulizia delle superficiCadenza: quando occorrePulizia delle superfici mediante lavaggio ad acqua e detergenti adatti al tipo di intonaco. Rimozioni di macchie, o depositisuperficiali mediante spazzolatura o mezzi meccanici.

• Ditte specializzate: Intonacatore.

03.02.01.I02 Sostituzione delle parti più soggette ad usura

Cadenza: quando occorreSostituzione delle parti più soggette ad usura o altre forme di degrado mediante l'asportazione delle aree più degradate, pulizia delleparti sottostanti mediante spazzolatura e preparazione della base di sottofondo previo lavaggio. Ripresa dell'area con materialiadeguati e/o comunque simili all'intonaco originario ponendo particolare attenzione a non alterare l'aspetto visivo cromatico dellesuperfici.

• Ditte specializzate: Muratore, Intonacatore.

Manuale di Manutenzione Pag. 159

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INDICE

1) PIANO DI MANUTENZIONE pag. 22) EDILIZIA: PARTIZIONI pag. 4

" 1) Infissi interni pag. 5

" 1) Porte pag. 13

" 2) Porte antintrusione pag. 14

" 3) Porte in vetro pag. 16

" 4) Porte scorrevoli a scomparsa singola pag. 18

" 2) Pareti interne pag. 21

" 1) Pareti in blocchi forati vibrocompressi da intonaco pag. 27

" 2) Tramezzi in blocchi di calcestruzzo vibrocompresso pag. 28

" 3) Tramezzi in blocchi in conglomerato cellulare pag. 30

" 4) Tramezzi in laterizio pag. 31

" 3) Pavimentazioni interne pag. 34

" 1) Battiscopa pag. 38

" 2) Rivestimenti in gres porcellanato pag. 39

" 4) Controsoffitti pag. 41

" 1) Controsoffitti in cartongesso pag. 45

" 5) Rivestimenti interni pag. 47

" 1) Intonaco pag. 56

" 2) Rivestimenti e prodotti ceramici pag. 57

" 3) Rivestimenti in ceramica pag. 59

" 4) Tinteggiature e decorazioni pag. 60

3) IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI pag. 62

" 1) Impianto elettrico pag. 63

" 1) Canalizzazioni in PVC pag. 67

" 2) Contatore di energia pag. 68

" 3) Interruttori pag. 69

" 4) Prese e spine pag. 70

" 5) Quadri di bassa tensione pag. 71

" 6) Quadri di media tensione pag. 74

" 7) Relè a sonde pag. 76

" 8) Relè termici pag. 77

" 9) Sezionatore pag. 78

" 10) Sistemi di cablaggio pag. 80

" 2) Impianto di climatizzazione pag. 82

" 1) Coibente per tubazioni in poliuretano espanso (PUR) pag. 89

" 2) Collettore di distribuzione in ottone pag. 90

" 3) Filtri a pannello (filtri a setaccio) pag. 91

" 4) Flussostato pag. 94

" 5) Pannelli radianti a pavimento in polistirene pag. 95

" 6) Regolatore di portata pag. 96

" 7) Scambiatori a piastre pag. 97

Manuale di Manutenzione Pag. 160

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" 8) Strato coibente pag. 99

" 9) Tubi in acciaio pag. 100

" 10) Tubi in rame pag. 101

" 11) Tubi in polietilene alta densità (PEAD) pag. 103

" 12) Tubi in polipropilene (PP) pag. 104

" 3) Impianto di riscaldamento pag. 107

" 1) Caldaia a condensazione pag. 115

" 2) Valvola di scarico pag. 118

" 3) Vaso di espansione chiuso pag. 119

" 4) Impianto di distribuzione acqua fredda e calda pag. 121

" 1) Apparecchi sanitari e rubinetteria pag. 126

" 2) Bidet pag. 128

" 3) Cabina doccia pag. 131

" 4) Cassette di scarico a zaino pag. 131

" 5) Coibente per tubazioni in polistirene estruso (XPS) pag. 133

" 5) Impianto di smaltimento acque reflue pag. 135

" 1) Collettori pag. 137

" 2) Pozzetti di scarico pag. 139

" 3) Pozzetti e caditoie pag. 141

" 4) Tubazioni pag. 143

" 5) Tubazioni in polietilene (PE) pag. 145

4) RISANAMENTI E DEUMIDIFICAZIONI pag. 147

" 1) Sistemi passivi di allontanamento dell'acqua dalle murature pag. 148

" 1) Drenaggi pag. 152

" 2) Impermeabilizzazione dei muri contro terra pag. 153

" 2) Sistemi di evacuazione dell'acqua contenuta nelle murature pag. 156

" 1) Intonaci macroporosi o deumidificanti pag. 158

Manuale di Manutenzione Pag. 161

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Comune di Ministero Infrastruttuee TrasportiProvincia di Provveditorato Interregionale -PZ

PIANO DI MANUTENZIONE

PROGRAMMA DIMANUTENZIONE

SOTTOPROGRAMMA DELLE PRESTAZIONI(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n.207)

OGGETTO: Infrastrutture carcerarie Decreto Interministeriale Giustizia/MIT 10.10.2014_Ristrutturazione e adeguamento al DPR 203/2000 Padiglione detentivo_ CasaCircondariale di Potenza _ Progetto Esecutivo primo stralcio.

COMMITTENTE: $Empty_GEN_04$

25/09/2014,

IL TECNICO

_____________________________________(P.I. Francesco Perrone)

P.I. Francesco Perrone

ManTus-P by Guido Cianciulli - Copyright ACCA software S.p.A.

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 1

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Classe Requisiti:

Acustici

01 - EDILIZIA: PARTIZIONI

01.01 - Infissi interni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.01 Infissi interni

01.01.R02 Requisito: Isolamento acustico

01.04 - Controsoffitti

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.04 Controsoffitti

01.04.R01 Requisito: Isolamento acustico

01.05 - Rivestimenti interni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.05 Rivestimenti interni

01.05.R05 Requisito: Isolamento acustico

02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.02 - Impianto di climatizzazione

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.02 Impianto di climatizzazione

02.02.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo del rumore prodotto

02.03 - Impianto di riscaldamento

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.03 Impianto di riscaldamento

02.03.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo del rumore prodotto

02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.05 Impianto di smaltimento acque reflue

02.05.R02 Requisito: (Attitudine al) controllo del rumore prodotto

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 2

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Classe Requisiti:

Adattabilità delle finiture

02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.02 - Impianto di climatizzazione

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.02.11 Tubi in polietilene alta densità (PEAD)

02.02.11.R02 Requisito: Regolarità delle finiture

02.02.12 Tubi in polipropilene (PP)

02.02.12.R02 Requisito: Regolarità delle finiture

02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

02.04.R09 Requisito: Regolarità delle finiture

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 3

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Classe Requisiti:

Benessere termico degli spazi interni

02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.02 - Impianto di climatizzazione

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.02 Impianto di climatizzazione

02.02.R19 Requisito: Controllo adattivo delle condizioni di comfort termico

02.03 - Impianto di riscaldamento

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.03 Impianto di riscaldamento

02.03.R23 Requisito: Controllo adattivo delle condizioni di comfort termico

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 4

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Classe Requisiti:

Benessere visivo degli spazi interni

01 - EDILIZIA: PARTIZIONI

01.01 - Infissi interni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.01 Infissi interni

01.01.R19 Requisito: Illuminazione naturale

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 5

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Classe Requisiti:

Condizioni d'igiene ambientale connesse con levariazioni del campo elettromagnetico da fontiartificiali

02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.01 - Impianto elettrico

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.01 Impianto elettrico

02.01.R11 Requisito: Progettazione impianto elettrico con esposizione minima degli utenti a campi elettromagnetici

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 6

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Classe Requisiti:

Condizioni d'igiene ambientale connesse conl'esposizione ad inquinanti dell'aria interna

01 - EDILIZIA: PARTIZIONI

01.05 - Rivestimenti interni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.05 Rivestimenti interni

01.05.R26 Requisito: Riduzione delle emissioni tossiche-nocive di materiali, elementi e componenti

03 - RISANAMENTI E DEUMIDIFICAZIONI

03.01 - Sistemi passivi di allontanamento dell'acquadalle murature

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

03.01 Sistemi passivi di allontanamento dell'acqua dalle murature

03.01.R11 Requisito: Riduzione delle emissioni tossiche-nocive di materiali, elementi e componenti

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 7

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Classe Requisiti:

Di funzionamento

02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.02 - Impianto di climatizzazione

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.02.07 Scambiatori a piastre

02.02.07.R02 Requisito: Efficienza

02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.05 Impianto di smaltimento acque reflue

02.05.R01 Requisito: Efficienza

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 8

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Classe Requisiti:

Di manutenibilità

02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.05.01 Collettori

02.05.01.R04 Requisito: Pulibilità

02.05.02 Pozzetti di scarico

02.05.02.R03 Requisito: Pulibilità

02.05.03 Pozzetti e caditoie

02.05.03.R04 Requisito: Pulibilità

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 9

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Classe Requisiti:

Di salvaguardia dell'ambiente

01 - EDILIZIA: PARTIZIONI

01.01 - Infissi interni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.01 Infissi interni

01.01.R16 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti a ridotto carico ambientale

01.01.R18 Requisito: Riduzione degli impatti negativi nelle operazioni di manutenzione

01.01.R24 Requisito: Certificazione ecologica

01.02 - Pareti interne

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.02 Pareti interne

01.02.R12 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti a ridotto carico ambientale

01.02.R14 Requisito: Riduzione degli impatti negativi nelle operazioni di manutenzione

01.02.R19 Requisito: Certificazione ecologica

01.02.R20 Requisito: Dematerializzazione

01.03 - Pavimentazioni interne

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.03 Pavimentazioni interne

01.03.R07 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti a ridotto carico ambientale

01.03.R09 Requisito: Riduzione degli impatti negativi nelle operazioni di manutenzione

01.03.R13 Requisito: Certificazione ecologica

01.04 - Controsoffitti

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.04 Controsoffitti

01.04.R07 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti a ridotto carico ambientale

01.04.R09 Requisito: Riduzione degli impatti negativi nelle operazioni di manutenzione

01.04.R13 Requisito: Certificazione ecologica

01.05 - Rivestimenti interni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.05 Rivestimenti interni

01.05.R16 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti a ridotto carico ambientale

01.05.R18 Requisito: Riduzione degli impatti negativi nelle operazioni di manutenzione

01.05.R24 Requisito: Certificazione ecologica

02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.01 - Impianto elettrico

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 10

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Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.01 Impianto elettrico

02.01.R09 Requisito: Certificazione ecologica

02.02 - Impianto di climatizzazione

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.02 Impianto di climatizzazione

02.02.R18 Requisito: Certificazione ecologica

02.03 - Impianto di riscaldamento

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.03 Impianto di riscaldamento

02.03.R22 Requisito: Certificazione ecologica

02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

02.04.R10 Requisito: Certificazione ecologica

02.04.R15 Requisito: Riduzione degli impatti negativi nelle operazioni di manutenzione

02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.05 Impianto di smaltimento acque reflue

02.05.R03 Requisito: Certificazione ecologica

03 - RISANAMENTI E DEUMIDIFICAZIONI

03.01 - Sistemi passivi di allontanamento dell'acquadalle murature

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

03.01 Sistemi passivi di allontanamento dell'acqua dalle murature

03.01.R07 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti a ridotto carico ambientale

03.01.R09 Requisito: Riduzione degli impatti negativi nelle operazioni di manutenzione

03.01.R10 Requisito: Gestione ecocompatibile del cantiere

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 11

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Classe Requisiti:

Di stabilità

01 - EDILIZIA: PARTIZIONI

01.01 - Infissi interni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.01 Infissi interni

01.01.R10 Requisito: Resistenza agli urti

01.02 - Pareti interne

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.02 Pareti interne

01.02.R08 Requisito: Resistenza agli urti

01.02.R09 Requisito: Resistenza ai carichi sospesi

01.02.R11 Requisito: Resistenza meccanica

01.02.01 Pareti in blocchi forati vibrocompressi da intonaco

01.02.01.R01 Requisito: Resistenza meccanica per tramezzi in laterizio

01.02.02 Tramezzi in blocchi di calcestruzzo vibrocompresso

01.02.02.R01 Requisito: Resistenza meccanica per tramezzi in laterizio

01.02.04 Tramezzi in laterizio

01.02.04.R01 Requisito: Resistenza meccanica per tramezzi in laterizio

01.03 - Pavimentazioni interne

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.03 Pavimentazioni interne

01.03.R06 Requisito: Resistenza meccanica

01.05 - Rivestimenti interni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.05 Rivestimenti interni

01.05.R12 Requisito: Resistenza agli urti

01.05.R13 Requisito: Resistenza ai carichi sospesi

01.05.R15 Requisito: Resistenza meccanica

02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.01 - Impianto elettrico

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.01 Impianto elettrico

02.01.R08 Requisito: Resistenza meccanica

02.02 - Impianto di climatizzazione

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 12

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Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.02 Impianto di climatizzazione

02.02.R07 Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta

02.02.R14 Requisito: Resistenza al vento

02.02.R15 Requisito: Resistenza meccanica

02.02.01 Coibente per tubazioni in poliuretano espanso (PUR)

02.02.01.R01 Requisito: Reazione al fuoco

02.02.05 Pannelli radianti a pavimento in polistirene

02.02.05.R01 Requisito: Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature

02.02.08 Strato coibente

02.02.08.R01 Requisito: Resistenza meccanica

02.02.09 Tubi in acciaio

02.02.09.R02 Requisito: Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature

02.02.10 Tubi in rame

02.02.10.R02 Requisito: Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperature

02.02.11 Tubi in polietilene alta densità (PEAD)

02.02.11.R03 Requisito: Resistenza meccanica

02.02.12 Tubi in polipropilene (PP)

02.02.12.R03 Requisito: Resistenza agli urti

02.02.12.R04 Requisito: Resistenza meccanica

02.03 - Impianto di riscaldamento

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.03 Impianto di riscaldamento

02.03.R06 Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta

02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

02.04.R03 Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta

02.04.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria

02.04.01.R03 Requisito: Resistenza a manovre e sforzi d'uso

02.04.01.R04 Requisito: Protezione dalla corrosione

02.04.01.R05 Requisito: Resistenza meccanica

02.04.05 Coibente per tubazioni in polistirene estruso (XPS)

02.04.05.R01 Requisito: Reazione al fuoco

02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.05.02 Pozzetti di scarico

02.05.02.R04 Requisito: Resistenza meccanica

02.05.03 Pozzetti e caditoie

02.05.03.R05 Requisito: Resistenza alle temperature e a sbalzi di temperatura

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 13

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Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.05.03.R06 Requisito: Resistenza meccanica

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 14

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Classe Requisiti:

Durabilità tecnologica

02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.03 - Impianto di riscaldamento

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.03 Impianto di riscaldamento

02.03.R21 Requisito: Tenuta all'acqua e alla neve

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 15

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Classe Requisiti:

Facilità d'intervento

01 - EDILIZIA: PARTIZIONI

01.01 - Infissi interni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.01 Infissi interni

01.01.R06 Requisito: Pulibilità

01.01.R12 Requisito: Riparabilità

01.01.R13 Requisito: Sostituibilità

01.02 - Pareti interne

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.02 Pareti interne

01.02.R03 Requisito: Attrezzabilità

01.04 - Controsoffitti

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.04 Controsoffitti

01.04.R03 Requisito: Ispezionabilità

01.05 - Rivestimenti interni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.05 Rivestimenti interni

01.05.R04 Requisito: Attrezzabilità

02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.01 - Impianto elettrico

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.01 Impianto elettrico

02.01.R07 Requisito: Montabilità/Smontabilità

02.01.05 Quadri di bassa tensione

02.01.05.R01 Requisito: Accessibilità

02.01.05.R02 Requisito: Identificabilità

02.01.06 Quadri di media tensione

02.01.06.R01 Requisito: Accessibilità

02.01.06.R02 Requisito: Identificabilità

02.02 - Impianto di climatizzazione

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.02 Impianto di climatizzazione

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 16

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Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.02.R16 Requisito: Sostituibilità

02.03 - Impianto di riscaldamento

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.03 Impianto di riscaldamento

02.03.R17 Requisito: Pulibilità

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 17

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Classe Requisiti:

Funzionalità d'uso

02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.01 - Impianto elettrico

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.01 Impianto elettrico

02.01.R02 Requisito: (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche

02.01.03 Interruttori

02.01.03.R01 Requisito: Comodità di uso e manovra

02.01.04 Prese e spine

02.01.04.R01 Requisito: Comodità di uso e manovra

02.01.09 Sezionatore

02.01.09.R01 Requisito: Comodità di uso e manovra

02.02 - Impianto di climatizzazione

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.02 Impianto di climatizzazione

02.02.R02 Requisito: (Attitudine al) controllo della combustione

02.02.R03 Requisito: (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche

02.02.R04 Requisito: (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi

02.02.R11 Requisito: Comodità di uso e manovra

02.02.07 Scambiatori a piastre

02.02.07.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo dello scambio termico

02.03 - Impianto di riscaldamento

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.03 Impianto di riscaldamento

02.03.R02 Requisito: (Attitudine al) controllo della combustione

02.03.R03 Requisito: (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi

02.03.R09 Requisito: (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche

02.03.R15 Requisito: Comodità di uso e manovra

02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

02.04.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della combustione

02.04.R05 Requisito: (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche

02.04.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria

02.04.01.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi

02.04.01.R02 Requisito: Comodità di uso e manovra

02.04.02 Bidet

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 18

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Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.04.02.R01 Requisito: Comodità di uso e manovra

02.04.02.R02 Requisito: Resistenza a manovre e sforzi d'uso

02.04.02.R03 Requisito: (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi

02.04.04 Cassette di scarico a zaino

02.04.04.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della portata dei fluidi

02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.05.01 Collettori

02.05.01.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della portata

02.05.03 Pozzetti e caditoie

02.05.03.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della portata

02.05.04 Tubazioni

02.05.04.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della portata

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 19

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Classe Requisiti:

Funzionalità tecnologica

01 - EDILIZIA: PARTIZIONI

01.01 - Infissi interni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.01 Infissi interni

01.01.R04 Requisito: Oscurabilità

02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.02 - Impianto di climatizzazione

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.02 Impianto di climatizzazione

02.02.R05 Requisito: (Attitudine al) controllo della pressione di erogazione

02.02.R08 Requisito: Affidabilità

02.02.R17 Requisito: Efficienza

02.02.09 Tubi in acciaio

02.02.09.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo dell'aggressività dei fluidi

02.02.10 Tubi in rame

02.02.10.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo dell'aggressività dei fluidi

02.02.11 Tubi in polietilene alta densità (PEAD)

02.02.11.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta

02.02.12 Tubi in polipropilene (PP)

02.02.12.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta

02.03 - Impianto di riscaldamento

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.03 Impianto di riscaldamento

02.03.R04 Requisito: (Attitudine al) controllo della pressione di erogazione

02.03.R11 Requisito: Affidabilità

02.03.R16 Requisito: Efficienza

02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

02.04.R04 Requisito: (Attitudine al) controllo dell'aggressività dei fluidi

02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.05.01 Collettori

02.05.01.R02 Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta

02.05.02 Pozzetti di scarico

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 20

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Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.05.02.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta

02.05.03 Pozzetti e caditoie

02.05.03.R02 Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta

02.05.05 Tubazioni in polietilene (PE)

02.05.05.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della tenuta

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 21

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Classe Requisiti:

Gestione dei rifiuti

01 - EDILIZIA: PARTIZIONI

01.01 - Infissi interni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.01 Infissi interni

01.01.R17 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti riciclati

01.01.R20 Requisito: Valutazione separabilità dei componenti

01.01.R21 Requisito: Demolizione selettiva

01.01.R22 Requisito: Riduzione dei rifiuti da manutenzione

01.02 - Pareti interne

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.02 Pareti interne

01.02.R13 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti riciclati

01.02.R18 Requisito: Demolizione selettiva

01.03 - Pavimentazioni interne

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.03 Pavimentazioni interne

01.03.R08 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti riciclati

01.03.R10 Requisito: Gestione ecocompatibile dei rifiuti

01.03.R11 Requisito: Valutazione separabilità dei componenti

01.03.R12 Requisito: Riduzione dei rifiuti da manutenzione

01.04 - Controsoffitti

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.04 Controsoffitti

01.04.R08 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti riciclati

01.04.R10 Requisito: Gestione ecocompatibile dei rifiuti

01.04.R12 Requisito: Valutazione separabilità dei componenti

01.05 - Rivestimenti interni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.05 Rivestimenti interni

01.05.R17 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti riciclati

01.05.R21 Requisito: Demolizione selettiva

01.05.R22 Requisito: Riduzione dei rifiuti da manutenzione

03 - RISANAMENTI E DEUMIDIFICAZIONI

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 22

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03.01 - Sistemi passivi di allontanamento dell'acquadalle murature

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

03.01 Sistemi passivi di allontanamento dell'acqua dalle murature

03.01.R08 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti riciclati

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 23

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Classe Requisiti:

Monitoraggio del sistema edificio-impianti

02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.01 - Impianto elettrico

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.01 Impianto elettrico

02.01.R10 Requisito: Controllo consumi

02.02 - Impianto di climatizzazione

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.02 Impianto di climatizzazione

02.02.R20 Requisito: Controllo consumi

02.03 - Impianto di riscaldamento

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.03 Impianto di riscaldamento

02.03.R24 Requisito: Controllo consumi

02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

02.04.R11 Requisito: Controllo consumi

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 24

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Classe Requisiti:

Olfattivi

02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.05.01 Collettori

02.05.01.R03 Requisito: Assenza della emissione di odori sgradevoli

02.05.02 Pozzetti di scarico

02.05.02.R02 Requisito: Assenza della emissione di odori sgradevoli

02.05.03 Pozzetti e caditoie

02.05.03.R03 Requisito: Assenza della emissione di odori sgradevoli

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 25

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Classe Requisiti:

Protezione antincendio

01 - EDILIZIA: PARTIZIONI

01.01 - Infissi interni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.01 Infissi interni

01.01.R11 Requisito: Resistenza al fuoco

01.02 - Pareti interne

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.02 Pareti interne

01.02.R04 Requisito: Reazione al fuoco

01.02.R10 Requisito: Resistenza al fuoco

01.03 - Pavimentazioni interne

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.03 Pavimentazioni interne

01.03.R03 Requisito: Reazione al fuoco

01.04 - Controsoffitti

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.04 Controsoffitti

01.04.R04 Requisito: Reazione al fuoco

01.04.R06 Requisito: Resistenza al fuoco

01.05 - Rivestimenti interni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.05 Rivestimenti interni

01.05.R08 Requisito: Reazione al fuoco

01.05.R14 Requisito: Resistenza al fuoco

02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.01 - Impianto elettrico

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.01 Impianto elettrico

02.01.R03 Requisito: Attitudine a limitare i rischi di incendio

02.01.01 Canalizzazioni in PVC

02.01.01.R01 Requisito: Resistenza al fuoco

02.02 - Impianto di climatizzazione

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 26

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Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.02 Impianto di climatizzazione

02.02.R12 Requisito: Reazione al fuoco

02.03 - Impianto di riscaldamento

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.03 Impianto di riscaldamento

02.03.R14 Requisito: Attitudine a limitare i rischi di incendio

02.03.R19 Requisito: Resistenza al fuoco

02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

02.04.R07 Requisito: Attitudine a limitare i rischi di incendio

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 27

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Classe Requisiti:

Protezione dagli agenti chimici ed organici

01 - EDILIZIA: PARTIZIONI

01.01 - Infissi interni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.01 Infissi interni

01.01.R08 Requisito: Resistenza agli agenti aggressivi

01.01.R09 Requisito: Resistenza agli attacchi biologici

01.01.R14 Requisito: Stabilità chimico reattiva

01.01.R23 Requisito: Materiali a ridotte emissioni tossiche / nocive

01.02 - Pareti interne

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.02 Pareti interne

01.02.R02 Requisito: Assenza di emissioni di sostanze nocive

01.02.R06 Requisito: Resistenza agli agenti aggressivi

01.02.R07 Requisito: Resistenza agli attacchi biologici

01.03 - Pavimentazioni interne

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.03 Pavimentazioni interne

01.03.R02 Requisito: Assenza di emissioni di sostanze nocive

01.03.R05 Requisito: Resistenza agli attacchi biologici

01.03.R14 Requisito: Materiali a ridotte emissioni tossiche / nocive

01.05 - Rivestimenti interni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.05 Rivestimenti interni

01.05.R03 Requisito: Assenza di emissioni di sostanze nocive

01.05.R10 Requisito: Resistenza agli agenti aggressivi

01.05.R11 Requisito: Resistenza agli attacchi biologici

01.05.R23 Requisito: Materiali a ridotte emissioni tossiche / nocive

02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.01 - Impianto elettrico

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.01.01 Canalizzazioni in PVC

02.01.01.R02 Requisito: Stabilità chimico reattiva

02.02 - Impianto di climatizzazione

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 28

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Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.02 Impianto di climatizzazione

02.02.R13 Requisito: Resistenza agli agenti aggressivi chimici

02.02.02 Collettore di distribuzione in ottone

02.02.02.R01 Requisito: Stabilità chimico reattiva

02.02.03 Filtri a pannello (filtri a setaccio)

02.02.03.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della purezza dell'aria ambiente

02.02.03.R02 Requisito: Asetticità

02.02.03.R03 Requisito: Assenza dell'emissione di sostanze nocive

02.03 - Impianto di riscaldamento

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.03 Impianto di riscaldamento

02.03.R12 Requisito: Assenza dell'emissione di sostanze nocive

02.03.R18 Requisito: Resistenza agli agenti aggressivi chimici

02.03.R20 Requisito: Stabilità chimico reattiva

03 - RISANAMENTI E DEUMIDIFICAZIONI

03.01 - Sistemi passivi di allontanamento dell'acquadalle murature

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

03.01 Sistemi passivi di allontanamento dell'acqua dalle murature

03.01.R04 Requisito: Resistenza agli agenti aggressivi

03.01.R05 Requisito: Resistenza agli attacchi biologici

03.02 - Sistemi di evacuazione dell'acqua contenutanelle murature

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

03.02 Sistemi di evacuazione dell'acqua contenuta nelle murature

03.02.R01 Requisito: Resistenza agli agenti aggressivi

03.02.R02 Requisito: Resistenza agli attacchi biologici

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 29

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Classe Requisiti:

Protezione dai rischi d'intervento

02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.01 - Impianto elettrico

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.01 Impianto elettrico

02.01.R06 Requisito: Limitazione dei rischi di intervento

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 30

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Classe Requisiti:

Protezione elettrica

01 - EDILIZIA: PARTIZIONI

01.01 - Infissi interni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.01 Infissi interni

01.01.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo delle dispersioni elettriche

02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.01 - Impianto elettrico

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.01 Impianto elettrico

02.01.R05 Requisito: Isolamento elettrico

02.02 - Impianto di climatizzazione

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.02 Impianto di climatizzazione

02.02.R09 Requisito: Attitudine a limitare i rischi di esplosione

02.03 - Impianto di riscaldamento

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.03 Impianto di riscaldamento

02.03.R13 Requisito: Attitudine a limitare i rischi di esplosione

02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

02.04.R08 Requisito: Attitudine a limitare i rischi di scoppio

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 31

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Classe Requisiti:

Salvaguardia della salubrità dell’aria e del clima

02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.02 - Impianto di climatizzazione

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.02 Impianto di climatizzazione

02.02.R21 Requisito: Efficienza dell’impianto di climatizzazione

02.02.R22 Requisito: Efficienza dell’impianto di ventilazione

02.02.R23 Requisito: Efficienza dell’impianto termico

02.03 - Impianto di riscaldamento

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.03 Impianto di riscaldamento

02.03.R25 Requisito: Efficienza dell’impianto termico

02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

02.04.R14 Requisito: Efficienza dell’impianto termico

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 32

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Classe Requisiti:

Sicurezza da intrusioni

01 - EDILIZIA: PARTIZIONI

01.01 - Infissi interni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.01.02 Porte antintrusione

01.01.02.R01 Requisito: Resistenza alle intrusioni e manomissioni

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 33

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Classe Requisiti:

Sicurezza d'intervento

02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.01 - Impianto elettrico

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.01 Impianto elettrico

02.01.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale

02.01.R04 Requisito: Impermeabilità ai liquidi

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 34

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Classe Requisiti:

Sicurezza d'uso

02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

02.04.R06 Requisito: Attitudine a limitare i rischi di esplosione

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 35

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Classe Requisiti:

Termici ed igrotermici

01 - EDILIZIA: PARTIZIONI

01.01 - Infissi interni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.01 Infissi interni

01.01.R03 Requisito: Isolamento termico

01.01.R05 Requisito: Permeabilità all'aria

01.01.R15 Requisito: Ventilazione

01.02 - Pareti interne

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.02 Pareti interne

01.02.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della condensazione superficiale

01.03 - Pavimentazioni interne

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.03 Pavimentazioni interne

01.03.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della condensazione superficiale

01.04 - Controsoffitti

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.04 Controsoffitti

01.04.R02 Requisito: Isolamento termico

01.05 - Rivestimenti interni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.05 Rivestimenti interni

01.05.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della condensazione superficiale

01.05.R02 Requisito: (Attitudine al) controllo dell'inerzia termica

01.05.R06 Requisito: Isolamento termico

01.05.R07 Requisito: Permeabilità all'aria

02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.02 - Impianto di climatizzazione

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.02 Impianto di climatizzazione

02.02.R06 Requisito: (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi

02.02.R10 Requisito: Attitudine a limitare le temperature superficiali

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 36

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02.03 - Impianto di riscaldamento

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.03 Impianto di riscaldamento

02.03.R05 Requisito: (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi

02.03.R07 Requisito: (Attitudine al) controllo della velocità dell'aria ambiente

02.03.R08 Requisito: (Attitudine al) controllo delle dispersioni di calore

02.03.R10 Requisito: (Attitudine al) controllo dell'umidità dell'aria ambiente

02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

02.04.R02 Requisito: (Attitudine al) controllo della temperatura dei fluidi

03 - RISANAMENTI E DEUMIDIFICAZIONI

03.01 - Sistemi passivi di allontanamento dell'acquadalle murature

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

03.01 Sistemi passivi di allontanamento dell'acqua dalle murature

03.01.R01 Requisito: (Attitudine al) controllo della condensazione interstiziale

03.01.R02 Requisito: (Attitudine al) controllo della condensazione superficiale

03.01.R03 Requisito: Permeabilità all'aria

03.01.R06 Requisito: Tenuta all'acqua

03.02 - Sistemi di evacuazione dell'acqua contenutanelle murature

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

03.02 Sistemi di evacuazione dell'acqua contenuta nelle murature

03.02.R03 Requisito: Tenuta all'acqua

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 37

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Classe Requisiti:

Utilizzo razionale delle risorse

01 - EDILIZIA: PARTIZIONI

01.01 - Infissi interni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.01 Infissi interni

01.01.R25 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilità

01.01.R26 Requisito: Utilizzo di tecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vita

01.01.R27 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilità

01.02 - Pareti interne

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.02 Pareti interne

01.02.R15 Requisito: Utilizzo di tecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vita

01.02.R16 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilità

01.02.R17 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilità

01.03 - Pavimentazioni interne

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.03 Pavimentazioni interne

01.03.R15 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilità

01.03.R16 Requisito: Utilizzo di tecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vita

01.04 - Controsoffitti

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.04 Controsoffitti

01.04.R11 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilità

01.04.R14 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilità

01.04.R15 Requisito: Utilizzo di tecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vita

01.05 - Rivestimenti interni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.05 Rivestimenti interni

01.05.R19 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilità

01.05.R25 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilità

02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.01 - Impianto elettrico

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.01 Impianto elettrico

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 38

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Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.01.R13 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilità

02.01.R14 Requisito: Utilizzo di tecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vita

02.02 - Impianto di climatizzazione

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.02 Impianto di climatizzazione

02.02.R26 Requisito: Utilizzo di tecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vita

02.02.R28 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilità

02.03 - Impianto di riscaldamento

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.03 Impianto di riscaldamento

02.03.R27 Requisito: Utilizzo di tecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vita

02.03.R29 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilità

02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

02.04.R16 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilità

02.04.R17 Requisito: Utilizzo di tecniche costruttive che facilitino il disassemblaggio a fine vita

02.04.R18 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilità

02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.05 Impianto di smaltimento acque reflue

02.05.R04 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilità

03 - RISANAMENTI E DEUMIDIFICAZIONI

03.01 - Sistemi passivi di allontanamento dell'acquadalle murature

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

03.01 Sistemi passivi di allontanamento dell'acqua dalle murature

03.01.R12 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti caratterizzati da un'elevata durabilità

03.02 - Sistemi di evacuazione dell'acqua contenutanelle murature

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

03.02 Sistemi di evacuazione dell'acqua contenuta nelle murature

03.02.R04 Requisito: Utilizzo di materiali, elementi e componenti ad elevato potenziale di riciclabilità

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 39

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Classe Requisiti:

Utilizzo razionale delle risorse climatiche edenergetiche - requisiti geometrici e fisici

02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.02 - Impianto di climatizzazione

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.02 Impianto di climatizzazione

02.02.R24 Requisito: Inerzia termica per la climatizzazione

02.02.R27 Requisito: Utilizzo passivo di fonti rinnovabili per il raffrescamento e la ventilazione igienico-sanitaria

02.03 - Impianto di riscaldamento

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.03 Impianto di riscaldamento

02.03.R28 Requisito: Utilizzo passivo di fonti rinnovabili per il riscaldamento

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 40

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Classe Requisiti:

Utilizzo razionale delle risorse climatiche edenergetiche - requisito energetico

02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.01 - Impianto elettrico

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.01 Impianto elettrico

02.01.R12 Requisito: Riduzione del fabbisogno d'energia primaria

02.02 - Impianto di climatizzazione

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.02 Impianto di climatizzazione

02.02.R25 Requisito: Riduzione del fabbisogno d'energia primaria

02.03 - Impianto di riscaldamento

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.03 Impianto di riscaldamento

02.03.R26 Requisito: Riduzione del fabbisogno d'energia primaria

02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

02.04.R12 Requisito: Riduzione del fabbisogno d'energia primaria

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 41

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Classe Requisiti:

Utilizzo razionale delle risorse derivanti da scarti erifiuti

01 - EDILIZIA: PARTIZIONI

01.05 - Rivestimenti interni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.05 Rivestimenti interni

01.05.R20 Requisito: Valutazione delle potenzialità di riciclo dei materiali

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 42

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Classe Requisiti:

Utilizzo razionale delle risorse idriche

02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.04 Impianto di distribuzione acqua fredda e calda

02.04.R13 Requisito: Riduzione del consumo di acqua potabile

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 43

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Classe Requisiti:

Visivi

01 - EDILIZIA: PARTIZIONI

01.01 - Infissi interni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.01 Infissi interni

01.01.R07 Requisito: Regolarità delle finiture

01.02 - Pareti interne

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.02 Pareti interne

01.02.R05 Requisito: Regolarità delle finiture

01.03 - Pavimentazioni interne

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.03 Pavimentazioni interne

01.03.R04 Requisito: Regolarità delle finiture

01.04 - Controsoffitti

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.04 Controsoffitti

01.04.R05 Requisito: Regolarità delle finiture

01.05 - Rivestimenti interni

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

01.05 Rivestimenti interni

01.05.R09 Requisito: Regolarità delle finiture

02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue

Codice Elementi Manutenibili / Requisiti e Prestazioni / Controlli

02.05.05 Tubazioni in polietilene (PE)

02.05.05.R02 Requisito: Regolarità delle finiture

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 44

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INDICE

1) Acustici pag. 22) Adattabilità delle finiture pag. 3

3) Benessere termico degli spazi interni pag. 4

4) Benessere visivo degli spazi interni pag. 5

5) Condizioni d'igiene ambientale connesse con le variazioni del campo

elettromagnetico da fonti artificiali pag. 6

6) Condizioni d'igiene ambientale connesse con l'esposizione ad inquinanti

dell'aria interna pag. 7

7) Di funzionamento pag. 8

8) Di manutenibilità pag. 9

9) Di salvaguardia dell'ambiente pag. 10

10) Di stabilità pag. 12

11) Durabilità tecnologica pag. 15

12) Facilità d'intervento pag. 16

13) Funzionalità d'uso pag. 18

14) Funzionalità tecnologica pag. 20

15) Gestione dei rifiuti pag. 22

16) Monitoraggio del sistema edificio-impianti pag. 24

17) Olfattivi pag. 25

18) Protezione antincendio pag. 26

19) Protezione dagli agenti chimici ed organici pag. 28

20) Protezione dai rischi d'intervento pag. 30

21) Protezione elettrica pag. 31

22) Salvaguardia della salubrità dell’aria e del clima pag. 32

23) Sicurezza da intrusioni pag. 33

24) Sicurezza d'intervento pag. 34

25) Sicurezza d'uso pag. 35

26) Termici ed igrotermici pag. 36

27) Utilizzo razionale delle risorse pag. 38

28) Utilizzo razionale delle risorse climatiche ed energetiche - requisiti

geometrici e fisici pag. 40

29) Utilizzo razionale delle risorse climatiche ed energetiche - requisito

energetico pag. 41

30) Utilizzo razionale delle risorse derivanti da scarti e rifiuti pag. 42

31) Utilizzo razionale delle risorse idriche pag. 43

32) Visivi pag. 44

Sottoprogramma delle Prestazioni Pag. 45

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Comune di Ministero Infrastruttuee TrasportiProvincia di Provveditorato Interregionale -PZ

PIANO DI MANUTENZIONE

PROGRAMMA DIMANUTENZIONE

SOTTOPROGRAMMA DEI CONTROLLI(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n.207)

OGGETTO: Infrastrutture carcerarie Decreto Interministeriale Giustizia/MIT 10.10.2014_Ristrutturazione e adeguamento al DPR 203/2000 Padiglione detentivo_ CasaCircondariale di Potenza _ Progetto Esecutivo primo stralcio.

COMMITTENTE: $Empty_GEN_04$

25/09/2014,

IL TECNICO

_____________________________________(P.I. Francesco Perrone)

P.I. Francesco Perrone

ManTus-P by Guido Cianciulli - Copyright ACCA software S.p.A.

Sottoprogramma dei Controlli Pag. 1

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01 - EDILIZIA: PARTIZIONI

01.01 - Infissi interni

Codice Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza

01.01.01 Porte

01.01.01.C06 Controllo: Controllo del grado di riciclabilità Controllo quando occorre

01.01.01.C07 Controllo: Controllo delle tecniche di disassemblaggio Verifica quando occorre

01.01.01.C02 Controllo: Controllo guide di scorrimento Controllo a vista ogni 6 mesi

01.01.01.C03 Controllo: Controllo maniglia Controllo a vista ogni 6 mesi

01.01.01.C05 Controllo: Controllo vetri Controllo a vista ogni 6 mesi

01.01.01.C01 Controllo: Controllo delle serrature Controllo a vista ogni 12 mesi

01.01.01.C04 Controllo: Controllo parti in vista Controllo a vista ogni 12 mesi

01.01.02 Porte antintrusione

01.01.02.C05 Controllo: Controllo del grado di riciclabilità Controllo quando occorre

01.01.02.C06 Controllo: Controllo impiego di materiali durevoli Verifica quando occorre

01.01.02.C03 Controllo: Controllo maniglia Controllo a vista ogni 6 mesi

01.01.02.C01 Controllo: Controllo delle serrature Controllo a vista ogni 12 mesi

01.01.02.C02 Controllo: Controllo integrazioni sistemi antifurto Controllo a vista ogni 12 mesi

01.01.02.C04 Controllo: Controllo parti in vista Controllo a vista ogni 12 mesi

01.01.03 Porte in vetro

01.01.03.C06 Controllo: Controllo del grado di riciclabilità Controllo quando occorre

01.01.03.C02 Controllo: Controllo guide di scorrimento Controllo a vista ogni 6 mesi

01.01.03.C03 Controllo: Controllo maniglia Controllo a vista ogni 6 mesi

01.01.03.C05 Controllo: Controllo vetri Controllo a vista ogni 6 mesi

01.01.03.C01 Controllo: Controllo delle serrature Controllo a vista ogni 12 mesi

01.01.03.C04 Controllo: Controllo parti in vista Controllo a vista ogni 12 mesi

01.01.04 Porte scorrevoli a scomparsa singola

01.01.04.C06 Controllo: Controllo del grado di riciclabilità Controllo quando occorre

01.01.04.C02 Controllo: Controllo guide di scorrimento Controllo a vista ogni 6 mesi

01.01.04.C03 Controllo: Controllo maniglia Controllo a vista ogni 6 mesi

01.01.04.C05 Controllo: Controllo vetri Controllo a vista ogni 6 mesi

01.01.04.C01 Controllo: Controllo delle serrature Controllo a vista ogni 12 mesi

01.01.04.C04 Controllo: Controllo parti in vista Controllo a vista ogni 12 mesi

01.02 - Pareti interne

Codice Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza

01.02.01 Pareti in blocchi forati vibrocompressi da intonaco

01.02.01.C02 Controllo: Controllo del grado di riciclabilità Controllo quando occorre

01.02.01.C03 Controllo: Verifica etichettatura ecologica Verifica quando occorre

01.02.01.C01 Controllo: Controllo generale delle parti a vista Controllo a vista ogni 12 mesi

01.02.02 Tramezzi in blocchi di calcestruzzo vibrocompresso

01.02.02.C02 Controllo: Controllo del grado di riciclabilità Controllo quando occorre

01.02.02.C03 Controllo: Verifica etichettatura ecologica Verifica quando occorre

01.02.02.C01 Controllo: Controllo generale delle parti a vista Controllo a vista ogni 12 mesi

Sottoprogramma dei Controlli Pag. 2

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Codice Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza

01.02.03 Tramezzi in blocchi in conglomerato cellulare

01.02.03.C02 Controllo: Controllo del grado di riciclabilità Controllo quando occorre

01.02.03.C03 Controllo: Verifica etichettatura ecologica Verifica quando occorre

01.02.03.C01 Controllo: Controllo generale delle parti a vista Controllo a vista ogni 12 mesi

01.02.04 Tramezzi in laterizio

01.02.04.C02 Controllo: Controllo del grado di riciclabilità Controllo quando occorre

01.02.04.C03 Controllo: Verifica etichettatura ecologica Verifica quando occorre

01.02.04.C01 Controllo: Controllo generale delle parti a vista Controllo a vista ogni 12 mesi

01.03 - Pavimentazioni interne

Codice Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza

01.03.01 Battiscopa

01.03.01.C02 Controllo: Controllo del grado di riciclabilità Controllo quando occorre

01.03.01.C01 Controllo: Controllo generale delle parti a vista Controllo a vista ogni 12 mesi

01.03.02 Rivestimenti in gres porcellanato

01.03.02.C02 Controllo: Controllo del grado di riciclabilità Controllo quando occorre

01.03.02.C03 Controllo: Verifica etichettatura ecologica Verifica quando occorre

01.03.02.C01 Controllo: Controllo generale delle parti a vista Controllo a vista ogni 12 mesi

01.04 - Controsoffitti

Codice Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza

01.04.01 Controsoffitti in cartongesso

01.04.01.C02 Controllo: Controllo del grado di riciclabilità Controllo quando occorre

01.04.01.C03 Controllo: Controllo delle tecniche di disassemblaggio Verifica quando occorre

01.04.01.C01 Controllo: Controllo generale delle parti a vista Controllo a vista ogni 12 mesi

01.05 - Rivestimenti interni

Codice Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza

01.05.01 Intonaco

01.05.01.C02 Controllo: Controllo del grado di riciclabilità Controllo quando occorre

01.05.01.C03 Controllo: Verifica etichettatura ecologica Verifica quando occorre

01.05.01.C01 Controllo: Controllo generale delle parti a vista Controllo a vista ogni mese

01.05.02 Rivestimenti e prodotti ceramici

01.05.02.C02 Controllo: Controllo del grado di riciclabilità Controllo quando occorre

01.05.02.C03 Controllo: Verifica etichettatura ecologica Verifica quando occorre

01.05.02.C01 Controllo: Controllo generale delle parti a vista Controllo a vista ogni 12 mesi

01.05.03 Rivestimenti in ceramica

01.05.03.C02 Controllo: Controllo del grado di riciclabilità Controllo quando occorre

01.05.03.C01 Controllo: Controllo generale delle parti a vista Controllo a vista ogni 12 mesi

01.05.04 Tinteggiature e decorazioni

01.05.04.C02 Controllo: Controllo del contenuto di sostanze tossiche Controllo quando occorre

01.05.04.C01 Controllo: Controllo generale delle parti a vista Controllo a vista ogni 12 mesi

Sottoprogramma dei Controlli Pag. 3

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02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.01 - Impianto elettrico

Codice Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza

02.01.01 Canalizzazioni in PVC

02.01.01.C01 Controllo: Controllo generale Controllo a vista ogni 6 mesi

02.01.01.C02 Controllo: Controllo qualità materiali Verifica ogni 6 mesi

02.01.02 Contatore di energia

02.01.02.C02 Controllo: Controllo valori tensione elettricaTEST - Controlli

conapparecchiature

ogni mese

02.01.02.C01 Controllo: Controllo generale Controllo a vista ogni 6 mesi

02.01.03 Interruttori

02.01.03.C01 Controllo: Controllo generale Controllo a vista ogni mese

02.01.03.C02 Controllo: Controllo dei materiali elettrici Ispezione a vista ogni mese

02.01.04 Prese e spine

02.01.04.C01 Controllo: Controllo generale Controllo a vista ogni mese

02.01.04.C02 Controllo: Controllo dei materiali elettrici Ispezione a vista ogni mese

02.01.04.C03 Controllo: Verifica campi elettromagnetici Misurazioni ogni 3 mesi

02.01.05 Quadri di bassa tensione

02.01.05.C01 Controllo: Controllo centralina di rifasamento Controllo a vista ogni 2 mesi

02.01.05.C03 Controllo: Verifica messa a terra Controllo ogni 2 mesi

02.01.05.C05 Controllo: Verifica campi elettromagnetici Misurazioni ogni 3 mesi

02.01.05.C02 Controllo: Verifica dei condensatori Ispezione a vista ogni 6 mesi

02.01.05.C04 Controllo: Verifica protezioni Ispezione a vista ogni 6 mesi

02.01.06 Quadri di media tensione

02.01.06.C03 Controllo: Verifica batterie Ispezione a vista ogni settimana

02.01.06.C06 Controllo: Verifica campi elettromagnetici Misurazioni ogni 3 mesi

02.01.06.C01 Controllo: Controllo generale Controllo a vista ogni 12 mesi

02.01.06.C02 Controllo: Verifica apparecchiature di taratura e controllo Controllo ogni 12 mesi

02.01.06.C04 Controllo: Verifica delle bobine Ispezione a vista ogni anno

02.01.06.C05 Controllo: Verifica interruttori Controllo a vista ogni 12 mesi

02.01.07 Relè a sonde

02.01.07.C02 Controllo: Controllo dei materiali elettrici Ispezione a vista ogni mese

02.01.07.C01 Controllo: Controllo generale Ispezione a vista ogni 6 mesi

02.01.08 Relè termici

02.01.08.C02 Controllo: Controllo dei materiali elettrici Ispezione a vista ogni mese

02.01.08.C01 Controllo: Controllo generale Ispezione a vista ogni 6 mesi

02.01.09 Sezionatore

02.01.09.C01 Controllo: Controllo generale Controllo a vista ogni mese

02.01.09.C02 Controllo: Controllo strutturale Ispezione a vista ogni mese

02.01.10 Sistemi di cablaggio

02.01.10.C02 Controllo: Controllo qualità materiali Verifica ogni 6 mesi

02.01.10.C01 Controllo: Controllo generale Ispezione a vista ogni anno

Sottoprogramma dei Controlli Pag. 4

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02.02 - Impianto di climatizzazione

Codice Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza

02.02.01 Coibente per tubazioni in poliuretano espanso (PUR)

02.02.01.C02 Controllo: Controllo temperatura fluidi Misurazioni ogni mese

02.02.01.C01 Controllo: Controllo generale Controllo a vista ogni 6 mesi

02.02.02 Collettore di distribuzione in ottone

02.02.02.C02 Controllo: Verifica funzionamento Prova ogni 3 mesi

02.02.02.C03 Controllo: Controllo qualità materiali Verifica ogni 6 mesi

02.02.02.C01 Controllo: Controllo generale Ispezione a vista ogni 12 mesi

02.02.03 Filtri a pannello (filtri a setaccio)

02.02.03.C04 Controllo: Controllo qualità dell'ariaTEST - Controlli

conapparecchiature

ogni mese

02.02.03.C01 Controllo: Controllo pressione nei filtriIspezione

strumentaleogni 3 mesi

02.02.03.C02 Controllo: Controllo stato dei filtri Ispezione a vista ogni 3 mesi

02.02.03.C03 Controllo: Controllo tenuta dei filtri Ispezione a vista ogni 3 mesi

02.02.04 Flussostato

02.02.04.C02 Controllo: Verifica funzionalità contatti Conduzione ogni mese

02.02.04.C01 Controllo: Controllo generale Ispezione ogni 3 mesi

02.02.04.C03 Controllo: Controllo qualità materiali Verifica ogni 6 mesi

02.02.05 Pannelli radianti a pavimento in polistirene

02.02.05.C01 Controllo: Controllo generaleIspezione

strumentaleogni mese

02.02.05.C02 Controllo: Controllo temperatura aria ambiente Misurazioni ogni mese

02.02.06 Regolatore di portata

02.02.06.C01 Controllo: Controllo generale Controllo a vista ogni mese

02.02.06.C02 Controllo: Controllo qualità materiali Verifica ogni 6 mesi

02.02.07 Scambiatori a piastre

02.02.07.C02 Controllo: Verifica della temperaturaIspezione

strumentalequando occorre

02.02.07.C04 Controllo: Controllo qualità dell'ariaTEST - Controlli

conapparecchiature

ogni mese

02.02.07.C01 Controllo: Controllo generale Ispezione a vista ogni 6 mesi

02.02.07.C03 Controllo: Verifica strumentale Ispezione ogni 10 anni

02.02.08 Strato coibente

02.02.08.C01 Controllo: Controllo generale Controllo a vista ogni 6 mesi

02.02.08.C02 Controllo: Controllo qualità materiali Verifica ogni 6 mesi

02.02.09 Tubi in acciaio

02.02.09.C02 Controllo: Controllo qualità materiali Verifica ogni 6 mesi

02.02.09.C01 Controllo: Controllo generale tubazioni Ispezione a vista ogni anno

02.02.10 Tubi in rame

02.02.10.C02 Controllo: Controllo qualità materiali Verifica ogni 6 mesi

02.02.10.C01 Controllo: Controllo generale tubazioni Ispezione a vista ogni 12 mesi

02.02.11 Tubi in polietilene alta densità (PEAD)

02.02.11.C02 Controllo: Controllo qualità materiali Verifica ogni 6 mesi

Sottoprogramma dei Controlli Pag. 5

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Codice Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza

02.02.11.C01 Controllo: Controllo generale tubazioni Ispezione a vista ogni 12 mesi

02.02.12 Tubi in polipropilene (PP)

02.02.12.C02 Controllo: Controllo qualità materiali Verifica ogni 6 mesi

02.02.12.C01 Controllo: Controllo generale tubazioni Ispezione a vista ogni 12 mesi

02.03 - Impianto di riscaldamento

Codice Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza

02.03.01 Caldaia a condensazione

02.03.01.C05 Controllo: Controllo temperatura acqua in caldaia Ispezione a vista ogni mese

02.03.01.C06 Controllo: Controllo tenuta dei generatori Controllo a vista ogni mese

02.03.01.C09 Controllo: Controllo termostati, pressostati, valvole Ispezione a vista ogni mese

02.03.01.C11 Controllo: Taratura regolazione dei gruppi termici Registrazione ogni mese

02.03.01.C14 Controllo: Verifica prodotti della combustione Analisi ogni mese

02.03.01.C04 Controllo: Controllo temperatura acqua dell'impianto Registrazione ogni 6 mesi

02.03.01.C10 Controllo: Misura dei rendimentiIspezione

strumentaleogni 6 mesi

02.03.01.C02 Controllo: Controllo coibentazione e verniciatura dei generatori Controllo a vista ogni 12 mesi

02.03.01.C03 Controllo: Controllo pompa del bruciatoreIspezione

strumentaleogni 12 mesi

02.03.01.C07 Controllo: Controllo tenuta elettropompe dei bruciatoriIspezione

strumentaleogni 12 mesi

02.03.01.C08 Controllo: Controllo tenuta elettrovalvole dei bruciatori Ispezione a vista ogni 12 mesi

02.03.01.C12 Controllo: Verifica aperture di ventilazione Ispezione a vista ogni 12 mesi

02.03.01.C13 Controllo: Verifica apparecchiature dei gruppi termici Ispezione a vista ogni 12 mesi

02.03.01.C01 Controllo: Analisi acqua dell’impiantoIspezione

strumentaleogni 3 anni

02.03.02 Valvola di scarico

02.03.02.C02 Controllo: Controllo stabilità Ispezione a vista ogni 2 mesi

02.03.02.C01 Controllo: Controllo generale Controllo a vista ogni 3 mesi

02.03.03 Vaso di espansione chiuso

02.03.03.C02 Controllo: Controllo stabilità Ispezione a vista ogni 2 mesi

02.03.03.C01 Controllo: Controllo generale Controllo ogni 12 mesi

02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda ecalda

Codice Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza

02.04.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria

02.04.01.C03 Controllo: Verifica dei flessibili Revisione quando occorre

02.04.01.C01 Controllo: Verifica ancoraggio Controllo a vista ogni mese

02.04.01.C02 Controllo: Verifica degli scarichi dei vasi Controllo a vista ogni mese

02.04.01.C04 Controllo: Verifica di tenuta degli scarichi Controllo a vista ogni mese

02.04.01.C05 Controllo: Verifica sedile coprivaso Controllo a vista ogni mese

02.04.01.C06 Controllo: Controllo consumi acqua potabile Registrazione ogni 3 mesi

02.04.02 Bidet

Sottoprogramma dei Controlli Pag. 6

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Codice Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza

02.04.02.C01 Controllo: Verifica ancoraggio Controllo a vista ogni mese

02.04.02.C02 Controllo: Verifica dei flessibili Revisione ogni mese

02.04.02.C03 Controllo: Verifica rubinetteria Ispezione a vista ogni mese

02.04.02.C04 Controllo: Controllo consumi acqua potabile Registrazione ogni 3 mesi

02.04.03 Cabina doccia

02.04.03.C01 Controllo: Controllo generale Controllo a vista ogni 3 mesi

02.04.03.C02 Controllo: Controllo consumi acqua potabile Registrazione ogni 3 mesi

02.04.04 Cassette di scarico a zaino

02.04.04.C01 Controllo: Verifica dei flessibili Revisione quando occorre

02.04.04.C02 Controllo: Verifica rubinetteria Controllo a vista ogni mese

02.04.04.C03 Controllo: Controllo consumi acqua potabile Registrazione ogni 3 mesi

02.04.05 Coibente per tubazioni in polistirene estruso (XPS)

02.04.05.C02 Controllo: Controllo temperatura fluidi Misurazioni ogni mese

02.04.05.C01 Controllo: Controllo generale Controllo a vista ogni 6 mesi

02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue

Codice Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza

02.05.01 Collettori

02.05.01.C02 Controllo: Controllo qualità delle acque di scarico Analisi ogni 3 mesi

02.05.01.C01 Controllo: Controllo generale Ispezione ogni 12 mesi

02.05.02 Pozzetti di scarico

02.05.02.C02 Controllo: Controllo qualità delle acque di scarico Analisi ogni 3 mesi

02.05.02.C01 Controllo: Controllo generale Ispezione ogni 12 mesi

02.05.03 Pozzetti e caditoie

02.05.03.C02 Controllo: Controllo qualità delle acque di scarico Analisi ogni 3 mesi

02.05.03.C01 Controllo: Controllo generale Ispezione ogni 12 mesi

02.05.04 Tubazioni

02.05.04.C04 Controllo: Controllo strutturale Ispezione a vista ogni mese

02.05.04.C01 Controllo: Controllo della manovrabilità valvole Controllo ogni 12 mesi

02.05.04.C02 Controllo: Controllo generale Controllo a vista ogni 12 mesi

02.05.04.C03 Controllo: Controllo tenuta Controllo a vista ogni 12 mesi

02.05.05 Tubazioni in polietilene (PE)

02.05.05.C04 Controllo: Controllo strutturale Ispezione a vista ogni mese

02.05.05.C01 Controllo: Controllo della manovrabilità valvole Controllo ogni 12 mesi

02.05.05.C02 Controllo: Controllo generale Controllo a vista ogni 12 mesi

02.05.05.C03 Controllo: Controllo tenuta Controllo a vista ogni 12 mesi

Sottoprogramma dei Controlli Pag. 7

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03 - RISANAMENTI E DEUMIDIFICAZIONI

03.01 - Sistemi passivi di allontanamento dell'acquadalle murature

Codice Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza

03.01.01 Drenaggi

03.01.01.C02 Controllo: Controllo impiego di materiali durevoli Verifica quando occorre

03.01.01.C01 Controllo: Controllo generale Controllo ogni 6 mesi

03.01.02 Impermeabilizzazione dei muri contro terra

03.01.02.C02 Controllo: Controllo impiego di materiali durevoli Verifica quando occorre

03.01.02.C01 Controllo: Controllo generale Controllo ogni 6 mesi

03.02 - Sistemi di evacuazione dell'acqua contenutanelle murature

Codice Elementi Manutenibili / Controlli Tipologia Frequenza

03.02.01 Intonaci macroporosi o deumidificanti

03.02.01.C02 Controllo: Controllo del grado di riciclabilità Controllo quando occorre

03.02.01.C01 Controllo: Controllo generale delle parti a vista Controllo a vista ogni 6 mesi

Sottoprogramma dei Controlli Pag. 8

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INDICE

1) 01 - EDILIZIA: PARTIZIONI pag. 2" 1) 01.01 - Infissi interni pag. 2

" 1) Porte pag. 2

" 2) Porte antintrusione pag. 2

" 3) Porte in vetro pag. 2

" 4) Porte scorrevoli a scomparsa singola pag. 2

" 2) 01.02 - Pareti interne pag. 2

" 1) Pareti in blocchi forati vibrocompressi da intonaco pag. 2

" 2) Tramezzi in blocchi di calcestruzzo vibrocompresso pag. 2

" 3) Tramezzi in blocchi in conglomerato cellulare pag. 3

" 4) Tramezzi in laterizio pag. 3

" 3) 01.03 - Pavimentazioni interne pag. 3

" 1) Battiscopa pag. 3

" 2) Rivestimenti in gres porcellanato pag. 3

" 4) 01.04 - Controsoffitti pag. 3

" 1) Controsoffitti in cartongesso pag. 3

" 5) 01.05 - Rivestimenti interni pag. 3

" 1) Intonaco pag. 3

" 2) Rivestimenti e prodotti ceramici pag. 3

" 3) Rivestimenti in ceramica pag. 3

" 4) Tinteggiature e decorazioni pag. 3

2) 02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI pag. 4

" 1) 02.01 - Impianto elettrico pag. 4

" 1) Canalizzazioni in PVC pag. 4

" 2) Contatore di energia pag. 4

" 3) Interruttori pag. 4

" 4) Prese e spine pag. 4

" 5) Quadri di bassa tensione pag. 4

" 6) Quadri di media tensione pag. 4

" 7) Relè a sonde pag. 4

" 8) Relè termici pag. 4

" 9) Sezionatore pag. 4

" 10) Sistemi di cablaggio pag. 4

" 2) 02.02 - Impianto di climatizzazione pag. 4

" 1) Coibente per tubazioni in poliuretano espanso (PUR) pag. 5

" 2) Collettore di distribuzione in ottone pag. 5

" 3) Filtri a pannello (filtri a setaccio) pag. 5

" 4) Flussostato pag. 5

" 5) Pannelli radianti a pavimento in polistirene pag. 5

" 6) Regolatore di portata pag. 5

" 7) Scambiatori a piastre pag. 5

" 8) Strato coibente pag. 5

Sottoprogramma dei Controlli Pag. 9

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" 9) Tubi in acciaio pag. 5

" 10) Tubi in rame pag. 5

" 11) Tubi in polietilene alta densità (PEAD) pag. 5

" 12) Tubi in polipropilene (PP) pag. 6

" 3) 02.03 - Impianto di riscaldamento pag. 6

" 1) Caldaia a condensazione pag. 6

" 2) Valvola di scarico pag. 6

" 3) Vaso di espansione chiuso pag. 6

" 4) 02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e calda pag. 6

" 1) Apparecchi sanitari e rubinetteria pag. 6

" 2) Bidet pag. 6

" 3) Cabina doccia pag. 7

" 4) Cassette di scarico a zaino pag. 7

" 5) Coibente per tubazioni in polistirene estruso (XPS) pag. 7

" 5) 02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue pag. 7

" 1) Collettori pag. 7

" 2) Pozzetti di scarico pag. 7

" 3) Pozzetti e caditoie pag. 7

" 4) Tubazioni pag. 7

" 5) Tubazioni in polietilene (PE) pag. 7

3) 03 - RISANAMENTI E DEUMIDIFICAZIONI pag. 8

" 1) 03.01 - Sistemi passivi di allontanamento dell'acqua dalle murature pag. 8

" 1) Drenaggi pag. 8

" 2) Impermeabilizzazione dei muri contro terra pag. 8

" 2) 03.02 - Sistemi di evacuazione dell'acqua contenuta nelle murature pag. 8

" 1) Intonaci macroporosi o deumidificanti pag. 8

Sottoprogramma dei Controlli Pag. 10

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Comune di Ministero Infrastruttuee TrasportiProvincia di Provveditorato Interregionale -PZ

PIANO DI MANUTENZIONE

PROGRAMMA DIMANUTENZIONE

SOTTOPROGRAMMA DEGLI INTERVENTI(Articolo 38 del D.P.R. 5 ottobre 2010, n.207)

OGGETTO: Infrastrutture carcerarie Decreto Interministeriale Giustizia/MIT 10.10.2014_Ristrutturazione e adeguamento al DPR 203/2000 Padiglione detentivo_ CasaCircondariale di Potenza _ Progetto Esecutivo primo stralcio.

COMMITTENTE: $Empty_GEN_04$

25/09/2014,

IL TECNICO

_____________________________________(P.I. Francesco Perrone)

P.I. Francesco Perrone

ManTus-P by Guido Cianciulli - Copyright ACCA software S.p.A.

Sottoprogramma degli Interventi Pag. 1

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01 - EDILIZIA: PARTIZIONI

01.01 - Infissi interni

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.01.01 Porte

01.01.01.I02 Intervento: Pulizia ante quando occorre

01.01.01.I04 Intervento: Pulizia organi di movimentazione quando occorre

01.01.01.I06 Intervento: Pulizia vetri quando occorre

01.01.01.I01 Intervento: Lubrificazione serrature, cerniere ogni 6 mesi

01.01.01.I03 Intervento: Pulizia delle guide di scorrimento ogni 6 mesi

01.01.01.I05 Intervento: Pulizia telai ogni 6 mesi

01.01.01.I07 Intervento: Registrazione maniglia ogni 6 mesi

01.01.01.I08 Intervento: Regolazione controtelai ogni 12 mesi

01.01.01.I10 Intervento: Regolazione telai ogni 12 mesi

01.01.01.I09 Intervento: Ripristino protezione verniciatura parti in legno ogni 2 anni

01.01.02 Porte antintrusione

01.01.02.I03 Intervento: Pulizia ante quando occorre

01.01.02.I04 Intervento: Pulizia organi di movimentazione quando occorre

01.01.02.I01 Intervento: Lubrificazione serrature, cerniere ogni 6 mesi

01.01.02.I02 Intervento: Prova sistemi antifurto ogni 6 mesi

01.01.02.I05 Intervento: Pulizia telai ogni 6 mesi

01.01.02.I06 Intervento: Registrazione maniglia ogni 6 mesi

01.01.02.I07 Intervento: Regolazione controtelai ogni 12 mesi

01.01.02.I09 Intervento: Regolazione telai ogni 12 mesi

01.01.02.I08 Intervento: Ripristino protezione verniciatura parti in legno ogni 2 anni

01.01.03 Porte in vetro

01.01.03.I02 Intervento: Pulizia ante quando occorre

01.01.03.I04 Intervento: Pulizia organi di movimentazione quando occorre

01.01.03.I06 Intervento: Pulizia vetri quando occorre

01.01.03.I01 Intervento: Lubrificazione serrature, cerniere ogni 6 mesi

01.01.03.I03 Intervento: Pulizia delle guide di scorrimento ogni 6 mesi

01.01.03.I05 Intervento: Pulizia telai ogni 6 mesi

01.01.03.I07 Intervento: Registrazione maniglia ogni 6 mesi

01.01.03.I08 Intervento: Regolazione controtelai ogni 12 mesi

01.01.03.I10 Intervento: Regolazione telai ogni 12 mesi

01.01.03.I09 Intervento: Ripristino protezione verniciatura parti in legno ogni 2 anni

01.01.04 Porte scorrevoli a scomparsa singola

01.01.04.I02 Intervento: Pulizia ante quando occorre

01.01.04.I04 Intervento: Pulizia organi di movimentazione quando occorre

01.01.04.I06 Intervento: Pulizia vetri quando occorre

01.01.04.I01 Intervento: Lubrificazione serrature, cerniere ogni 6 mesi

01.01.04.I03 Intervento: Pulizia delle guide di scorrimento ogni 6 mesi

01.01.04.I05 Intervento: Pulizia telai ogni 6 mesi

01.01.04.I07 Intervento: Registrazione maniglia ogni 6 mesi

Sottoprogramma degli Interventi Pag. 2

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Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.01.04.I08 Intervento: Regolazione controtelai ogni 12 mesi

01.01.04.I10 Intervento: Regolazione telai ogni 12 mesi

01.01.04.I09 Intervento: Ripristino protezione verniciatura parti in legno ogni 2 anni

01.02 - Pareti interne

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.02.01 Pareti in blocchi forati vibrocompressi da intonaco

01.02.01.I01 Intervento: Pulizia quando occorre

01.02.01.I02 Intervento: Riparazione quando occorre

01.02.02 Tramezzi in blocchi di calcestruzzo vibrocompresso

01.02.02.I01 Intervento: Pulizia quando occorre

01.02.02.I02 Intervento: Riparazione quando occorre

01.02.03 Tramezzi in blocchi in conglomerato cellulare

01.02.03.I01 Intervento: Pulizia quando occorre

01.02.03.I02 Intervento: Riparazione quando occorre

01.02.04 Tramezzi in laterizio

01.02.04.I01 Intervento: Pulizia quando occorre

01.02.04.I02 Intervento: Riparazione quando occorre

01.03 - Pavimentazioni interne

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.03.01 Battiscopa

01.03.01.I01 Intervento: Pulizia delle superfici quando occorre

01.03.01.I02 Intervento: Sostituzione degli elementi degradati quando occorre

01.03.02 Rivestimenti in gres porcellanato

01.03.02.I01 Intervento: Pulizia delle superfici quando occorre

01.03.02.I02 Intervento: Pulizia e reintegro giunti quando occorre

01.03.02.I03 Intervento: Sostituzione degli elementi degradati quando occorre

01.04 - Controsoffitti

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.04.01 Controsoffitti in cartongesso

01.04.01.I01 Intervento: Pulizia quando occorre

01.04.01.I03 Intervento: Sostituzione elementi quando occorre

01.04.01.I02 Intervento: Regolazione planarità ogni 3 anni

01.05 - Rivestimenti interni

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.05.01 Intonaco

01.05.01.I01 Intervento: Pulizia delle superfici quando occorre

01.05.01.I02 Intervento: Sostituzione delle parti più soggette ad usura quando occorre

01.05.02 Rivestimenti e prodotti ceramici

Sottoprogramma degli Interventi Pag. 3

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Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

01.05.02.I01 Intervento: Pulizia delle superfici quando occorre

01.05.02.I02 Intervento: Pulizia e reintegro giunti quando occorre

01.05.02.I03 Intervento: Sostituzione degli elementi degradati quando occorre

01.05.03 Rivestimenti in ceramica

01.05.03.I01 Intervento: Pulizia delle superfici quando occorre

01.05.03.I02 Intervento: Pulizia e reintegro giunti quando occorre

01.05.03.I03 Intervento: Sostituzione degli elementi degradati quando occorre

01.05.04 Tinteggiature e decorazioni

01.05.04.I01 Intervento: Ritinteggiatura coloritura quando occorre

01.05.04.I02 Intervento: Sostituzione degli elementi decorativi degradati quando occorre

Sottoprogramma degli Interventi Pag. 4

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02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI

02.01 - Impianto elettrico

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

02.01.01 Canalizzazioni in PVC

02.01.01.I01 Intervento: Ripristino elementi quando occorre

02.01.01.I02 Intervento: Ripristino grado di protezione quando occorre

02.01.02 Contatore di energia

02.01.02.I01 Intervento: Ripristino connessioni quando occorre

02.01.03 Interruttori

02.01.03.I01 Intervento: Sostituzioni quando occorre

02.01.04 Prese e spine

02.01.04.I01 Intervento: Sostituzioni quando occorre

02.01.05 Quadri di bassa tensione

02.01.05.I03 Intervento: Sostituzione centralina rifasamento quando occorre

02.01.05.I01 Intervento: Pulizia generale ogni 6 mesi

02.01.05.I02 Intervento: Serraggio ogni anno

02.01.05.I04 Intervento: Sostituzione quadro ogni 20 anni

02.01.06 Quadri di media tensione

02.01.06.I04 Intervento: Sostituzione fusibili quando occorre

02.01.06.I01 Intervento: Lubrificazione ingranaggi e contatti ogni anno

02.01.06.I02 Intervento: Pulizia generale ogni anno

02.01.06.I03 Intervento: Serraggio ogni anno

02.01.06.I05 Intervento: Sostituzione quadro ogni 20 anni

02.01.07 Relè a sonde

02.01.07.I02 Intervento: Sostituzione quando occorre

02.01.07.I03 Intervento: Taratura sonda quando occorre

02.01.07.I01 Intervento: Serraggio fili ogni 6 mesi

02.01.08 Relè termici

02.01.08.I02 Intervento: Sostituzione quando occorre

02.01.08.I01 Intervento: Serraggio fili ogni 6 mesi

02.01.09 Sezionatore

02.01.09.I01 Intervento: Sostituzioni quando occorre

02.01.10 Sistemi di cablaggio

02.01.10.I02 Intervento: Serraggio connessione quando occorre

02.01.10.I01 Intervento: Rifacimento cablaggio ogni 15 anni

02.02 - Impianto di climatizzazione

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

02.02.01 Coibente per tubazioni in poliuretano espanso (PUR)

02.02.01.I01 Intervento: Ripristino quando occorre

02.02.01.I02 Intervento: Sostituzione coibente ogni 15 anni

02.02.02 Collettore di distribuzione in ottone

02.02.02.I01 Intervento: Eliminazione condensa quando occorre

Sottoprogramma degli Interventi Pag. 5

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Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

02.02.02.I02 Intervento: Registrazioni ogni 6 mesi

02.02.03 Filtri a pannello (filtri a setaccio)

02.02.03.I01 Intervento: Rigenerazione filtri quando occorre

02.02.03.I02 Intervento: Sistemazione controtelai quando occorre

02.02.03.I03 Intervento: Sostituzione filtri quando occorre

02.02.04 Flussostato

02.02.04.I01 Intervento: Sostituzione relè quando occorre

02.02.05 Pannelli radianti a pavimento in polistirene

02.02.05.I01 Intervento: Sostituzione dei pannelli quando occorre

02.02.06 Regolatore di portata

02.02.06.I01 Intervento: Sostituzione attuatore quando occorre

02.02.06.I02 Intervento: Sostituzione sensore velocità quando occorre

02.02.07 Scambiatori a piastre

02.02.07.I01 Intervento: Pulizia piastre ogni 6 mesi

02.02.07.I02 Intervento: Sostituzione scambiatori ogni 15 anni

02.02.08 Strato coibente

02.02.08.I01 Intervento: Rifacimenti ogni 2 anni

02.02.08.I02 Intervento: Sostituzione coibente ogni 15 anni

02.02.09 Tubi in acciaio

02.02.09.I01 Intervento: Ripristino coibentazione quando occorre

02.02.10 Tubi in rame

02.02.10.I01 Intervento: Ripristino coibentazione quando occorre

02.02.11 Tubi in polietilene alta densità (PEAD)

02.02.11.I01 Intervento: Registrazione ogni 6 mesi

02.02.12 Tubi in polipropilene (PP)

02.02.12.I01 Intervento: Registrazione ogni 6 mesi

02.03 - Impianto di riscaldamento

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

02.03.01 Caldaia a condensazione

02.03.01.I04 Intervento: Sostituzione ugelli del bruciatore quando occorre

02.03.01.I05 Intervento: Sostituzione condensatore quando occorre

02.03.01.I06 Intervento: Sostituzione ventilatore quando occorre

02.03.01.I07 Intervento: Svuotamento impianto quando occorre

02.03.01.I01 Intervento: Eliminazione fanghi di sedimentazione nei generatori ogni 12 mesi

02.03.01.I02 Intervento: Pulizia bruciatori ogni 12 mesi

02.03.01.I03 Intervento: Pulizia organi di regolazione ogni 12 mesi

02.03.02 Valvola di scarico

02.03.02.I02 Intervento: Taratura quando occorre

02.03.02.I01 Intervento: Sostituzione valvola a guasto

02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda ecalda

Sottoprogramma degli Interventi Pag. 6

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Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

02.04.01 Apparecchi sanitari e rubinetteria

02.04.01.I01 Intervento: Disostruzione degli scarichi quando occorre

02.04.01.I02 Intervento: Rimozione calcare ogni 6 mesi

02.04.02 Bidet

02.04.02.I02 Intervento: Rimozione calcare ogni mese

02.04.02.I01 Intervento: Disostruzione degli scarichi ogni 2 mesi

02.04.02.I03 Intervento: Sostituzione bidet ogni 20 anni

02.04.03 Cabina doccia

02.04.03.I01 Intervento: Sistemazione ante quando occorre

02.04.04 Cassette di scarico a zaino

02.04.04.I02 Intervento: Ripristino ancoraggio quando occorre

02.04.04.I01 Intervento: Rimozione calcare ogni 6 mesi

02.04.04.I03 Intervento: Sostituzione cassette ogni 30 anni

02.04.05 Coibente per tubazioni in polistirene estruso (XPS)

02.04.05.I01 Intervento: Ripristino quando occorre

02.04.05.I02 Intervento: Sostituzione coibente ogni 15 anni

02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

02.05.01 Collettori

02.05.01.I01 Intervento: Pulizia collettore acque nere o miste ogni 12 mesi

02.05.02 Pozzetti di scarico

02.05.02.I01 Intervento: Pulizia ogni 12 mesi

02.05.03 Pozzetti e caditoie

02.05.03.I01 Intervento: Pulizia ogni 12 mesi

02.05.04 Tubazioni

02.05.04.I01 Intervento: Pulizia ogni 6 mesi

02.05.05 Tubazioni in polietilene (PE)

02.05.05.I01 Intervento: Pulizia ogni 6 mesi

Sottoprogramma degli Interventi Pag. 7

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03 - RISANAMENTI E DEUMIDIFICAZIONI

03.01 - Sistemi passivi di allontanamento dell'acquadalle murature

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

03.01.01 Drenaggi

03.01.01.I01 Intervento: Sostituzione degli elementi rotti quando occorre

03.01.02 Impermeabilizzazione dei muri contro terra

03.01.02.I01 Intervento: Ripristino quando occorre

03.02 - Sistemi di evacuazione dell'acqua contenutanelle murature

Codice Elementi Manutenibili / Interventi Frequenza

03.02.01 Intonaci macroporosi o deumidificanti

03.02.01.I01 Intervento: Pulizia delle superfici quando occorre

03.02.01.I02 Intervento: Sostituzione delle parti più soggette ad usura quando occorre

Sottoprogramma degli Interventi Pag. 8

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INDICE

1) 01 - EDILIZIA: PARTIZIONI pag. 2" 1) 01.01 - Infissi interni pag. 2

" 1) Porte pag. 2

" 2) Porte antintrusione pag. 2

" 3) Porte in vetro pag. 2

" 4) Porte scorrevoli a scomparsa singola pag. 2

" 2) 01.02 - Pareti interne pag. 3

" 1) Pareti in blocchi forati vibrocompressi da intonaco pag. 3

" 2) Tramezzi in blocchi di calcestruzzo vibrocompresso pag. 3

" 3) Tramezzi in blocchi in conglomerato cellulare pag. 3

" 4) Tramezzi in laterizio pag. 3

" 3) 01.03 - Pavimentazioni interne pag. 3

" 1) Battiscopa pag. 3

" 2) Rivestimenti in gres porcellanato pag. 3

" 4) 01.04 - Controsoffitti pag. 3

" 1) Controsoffitti in cartongesso pag. 3

" 5) 01.05 - Rivestimenti interni pag. 3

" 1) Intonaco pag. 3

" 2) Rivestimenti e prodotti ceramici pag. 3

" 3) Rivestimenti in ceramica pag. 4

" 4) Tinteggiature e decorazioni pag. 4

2) 02 - IMPIANTI TECNOLOGICI TRADIZIONALI pag. 5

" 1) 02.01 - Impianto elettrico pag. 5

" 1) Canalizzazioni in PVC pag. 5

" 2) Contatore di energia pag. 5

" 3) Interruttori pag. 5

" 4) Prese e spine pag. 5

" 5) Quadri di bassa tensione pag. 5

" 6) Quadri di media tensione pag. 5

" 7) Relè a sonde pag. 5

" 8) Relè termici pag. 5

" 9) Sezionatore pag. 5

" 10) Sistemi di cablaggio pag. 5

" 2) 02.02 - Impianto di climatizzazione pag. 5

" 1) Coibente per tubazioni in poliuretano espanso (PUR) pag. 5

" 2) Collettore di distribuzione in ottone pag. 5

" 3) Filtri a pannello (filtri a setaccio) pag. 6

" 4) Flussostato pag. 6

" 5) Pannelli radianti a pavimento in polistirene pag. 6

" 6) Regolatore di portata pag. 6

" 7) Scambiatori a piastre pag. 6

" 8) Strato coibente pag. 6

Sottoprogramma degli Interventi Pag. 9

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" 9) Tubi in acciaio pag. 6

" 10) Tubi in rame pag. 6

" 11) Tubi in polietilene alta densità (PEAD) pag. 6

" 12) Tubi in polipropilene (PP) pag. 6

" 3) 02.03 - Impianto di riscaldamento pag. 6

" 1) Caldaia a condensazione pag. 6

" 2) Valvola di scarico pag. 6

" 4) 02.04 - Impianto di distribuzione acqua fredda e calda pag. 6

" 1) Apparecchi sanitari e rubinetteria pag. 7

" 2) Bidet pag. 7

" 3) Cabina doccia pag. 7

" 4) Cassette di scarico a zaino pag. 7

" 5) Coibente per tubazioni in polistirene estruso (XPS) pag. 7

" 5) 02.05 - Impianto di smaltimento acque reflue pag. 7

" 1) Collettori pag. 7

" 2) Pozzetti di scarico pag. 7

" 3) Pozzetti e caditoie pag. 7

" 4) Tubazioni pag. 7

" 5) Tubazioni in polietilene (PE) pag. 7

3) 03 - RISANAMENTI E DEUMIDIFICAZIONI pag. 8

" 1) 03.01 - Sistemi passivi di allontanamento dell'acqua dalle murature pag. 8

" 1) Drenaggi pag. 8

" 2) Impermeabilizzazione dei muri contro terra pag. 8

" 2) 03.02 - Sistemi di evacuazione dell'acqua contenuta nelle murature pag. 8

" 1) Intonaci macroporosi o deumidificanti pag. 8

Sottoprogramma degli Interventi Pag. 10