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geltrude-pini
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MALATTIE DEGENERATIVE DEL SISTEMA NERVOSO:
gruppo di alterazioni in cui si ha una distruzione graduale, generalmente simmetrica e irreversibilmente progressiva, dei neuroni.
•Iniziano insidiosamente e le alterazioni più precoci possono essere così lievi che è spesso impossibile stabilire il preciso momento dell’inizio della malattia.
•Spesso l’infermità inizia con un trauma.
•Il decorso non è influenzato -se non in minima parte- da interventi terapeutici, medici o chirurgici.
•Lenta involuzione dei corpi e delle propaggini cellulari, senza intensa reazione tissutale o risposta cellulare.
• L’esame del liquor non dimostra sensibili cambiamenti di composizione chimica, pressione o componenti cellulari.
• L’esame radiologico evidenzia perdita tissutale e aumento in volume delle cavità ventricolari cerebrali e dello spazio subaracnoideo.
Malattia di Alzheimer
DEMENZA SENILE: perdita delle funzioni cognitive, associata ad atrofia cerebrale diffusa, spesso presente nell’età avanzata.
DEMENZA PRESENILE: demenza, con atrofia cerebrale progressiva, attualmente meglio caratterizzata, che insorge dopo i 50 anni (MALATTIA di ALZHEIMER, che rappresenta il 60-80% di tutte le demenze).
MALATTIA di ALZHEIMER, descritta nel 1907 da Alois Alzheimer in una donna di 51 anni.
• Declino delle funzioni cognitive che spesso si accompagna a disturbi comportamentali.
• Modificazioni dell’umore e della personalità.
• Perdita della memoria per gli eventi recenti, che progredisce gradualmente.
• Progressiva incapacità a svolgere compiti abituali.
• Afasia, disturbi visivo-spaziali, aprassia.
• Disorientamento nel tempo e nello spazio.
• Progressiva richiesta di assistenza.
• Nelle fasi finali della malattia: assistenza totale, incontinenza, cachessia con frequenti complicanze (fratture, piaghe da decubito, infezioni….)
FATTORI DI RISCHIO:
• Età
• Storia familiare di demenza
• Trauma cranico con perdita di coscienza
• Presenza di sindrome di Down tra i familiari
• Depressione
Colpisce entrambi i sessi, ma sembra prediligere il sesso femminile.
Effetto “protettivo” dell’ISTRUZIONE, forse determinato dal fatto che un più alto livello di istruzione può incrementare la densità sinaptica nella corteccia cerebrale e ritardare l’esordio della demenza grazie al suo effetto sui circuiti neuronali.
EREDITERIETA’:
E’ in parte geneticamente determinata (legata a mutazioni genetiche)
Autosomica dominante, a insorgenza precoce:
• gene che codifica per la proteina proteina APP (precursore dell’amiloide) → cromosoma 21.• gene che codifica per la proteina presenilina 1 → cromosoma 1.• gene che codifica per la proteina presenilina 2 → cromosoma 14.
Forma ad esordio tardivo:
• gene che codifica per l’apolipoproteina E → cromosoma 19.
ANATOMIA:
• Atrofia cerebrale diffusa, con riduzione in volume di varie strutture (ippocampo, amigdala, talamo, lobo temporale)
• “Placche senili” extracellulari: più frequenti nella corteccia cerebrale; 25-200 μm; formate da neuriti distrofici, processi gliali ed un “core” centrale di β-amiloide.
• “Ammassi neurofibrillari” intracellulari: formati da filamenti elicoidali di 10 nm di diametro, avvolti in una doppia elica con diametro di 200 nm e periodicità di 160 nm.
• “Degenerazione granulo-vacuolare”: vacuoli intraneuronali.
TERAPIA:
• farmaci inibitori delle colinesterasi
• farmaci agonisti per i recettori dell’acetilcolina
• anti-infiammatori
• estrogeni
• sostanze anti-radicali liberi
Malattia di Parkinson
PARKINSONISMO come SINDROME
- p. post-encefalitico- p. iatrogeno- p. come parte di un processo neuro-degenerativo diffuso- p. sintomatico- pseudoparkinsonismo
MALATTIA DI PARKINSON (paralisi agitante)
Dopo la grande pandemia di encefalite del 1918-1920.
- metil-fenil-tetraidropirina (MPTP)- MPTP attività tossica per i neuroni dopaminergici- MPTP sintomi della malattia di Parkinson
PD: degenerazione della “substantia nigra” interruzione della comunicazione funzionale “s. nigra”-corpi striati (quando il processo degenerativo ha distrutto il 60-80% del sistema nigro-striatale, la disfunzione motoria diventa clinicamente evidente.
EZIOPATOGENESI:
Degenerazione della “substantia nigra” come evento primario Qualche molecola, nelle aree interessate, particolarmente suscettibile Radicali liberi → ossidazione della DOPA → stress ossidativi→ danno neuronale Azione tossica della monoaminoossidasi
Neuroni che esprimono la CALBINDINA (legante IL Calcio) sono meno suscettibili alla neurodegenerazione
Combinazione di: FATTORI GENETICI FATTORI AMBIENTALI
EFFETTI COLLATERALI DEL TRATTAMENTO CON L-DOPA (50-100% dopo 5 anni)- Nausea - Vomito- Ipotensione ortostatica- Fluttuazione motoria- Discinesie- Cambiamenti mentali