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19 ontrosenso 18 Ottobre 2014 Basilicata SCUOLA Malala a nobel under 17 Ragazzi, la vostra coetanea vi chiama ad una bella sfida ‘‘T hey can only shoot my body but they can’t shoot my dreams’’ (Malala Nobel Prize 2014) Malala is making history. She is showing the whole world that age doesn’t matter. She is making we adults look very petit. She is giving us all lessons on maturity and sense of responsibility. She is showing how much of our world is changing and how much responsibility we adults - the baby boomers - owe this generation of teenagers. She stopped the bullet with her face. Not exactly, the bullet went through her left temple and came out at the back of her neck few inches away from her spinal cord. The Talibans thought they would teach her a lesson but instead they ended up being taught one. Her resilience is just a real lesson of endurance, determination and courage for us all. Giving a Nobel for Peace to a 17-year-old Afghan girl is an historical event. The sharing of a Nobel Prize amongst two political ‘‘enemies’’ is a confirmation of what the whole Nobel Ideology is all about. The idea is to force two peoples who wouldn’t, under normal circumstances, sit down for a dialogue to share duties and responsibilities. This is also a challenge to bring real peace to the world. The continuos fight between Pakistani and Indians is one of the worst litigations neighbouring countries ever had. The British Empire have always created an unwanted war and disdain amongst their colonies. The dissolution of the so called British Raj in 1947 brought about two new sovereign nations, India and Pakistan, each with two different religions: Indian hindus and Pakistani Muslims. So the differences are not only in the slight geographical locations and the little or no diversity in cultures and costumes but most especially in the religious aspect. Of course they have one single national sport in common, and guess who they took after - the Britons of course - and the sport is Cricket. They now beat the Britons to it as much as the Italian beat them to football. So, let’s get back to Malala’s inspirational courage and example, this is the answer to the fact that a gender should think that the other gender is made for his own personal enjoyment and fun. In the name of a religion the Talibans think that women are purposely made to be used by men as a comfort soothing ‘‘toy’’. They wouldn’t want women to live any evolution in their bringing up. Boko Haram literally means no education for girls. Ignorance of course would help in oppressing females and thus allow men to be dominance on them. No wonder women have to cover themselves from head to toe while men can go any where they want to, open faced and free to rape any girl, any time, any where. It is not surprising that about 90% of marriages in India and Pakistan and set up by the parents of girls who are still 9 years old, getting literally sold to a man of around 40-50 years old. Girls are born to be used by men so they are ‘‘given away’’ at a tender age, an age when they don’t even know what sex is. Khaled Hosseini cannot give us a better picture than he did in his latest book: And The Mountain Echoed. Grab one at the bookshop and enjoy the stylish creative way of writing and powerfully capturing story. The idea of giving the Nobel for peace to an Indian and a Pakistani who are working on the same issue of children education is appreciated the more considering the advent of the Boko Haram who abducted hundreds of girls for their own pleasure. After almost six months that these girls were been deprived of their liberty to study and their freedom to be with their parents, friends, colleagues and loved ones, we still do not know exactly where they are and what is being done with them. I am sure nobody is naive enough as to think that the government of Nigeria does not know how to tackle the mishap and find them with all its military power and the well diffused info on the help sent by the USA to search for these unfortunate little angles. So, let us take Malala as our idol, especially those of you who are in their teens. Think about your age mate who is doing all her best to make sure that no girl is left behind education wise. My due respect to the wise and well pondered choice of the Nobel committee for this year’s peace prize. Enjoy [email protected] Progetto INTERCULTURA, il resoconto della giornata presso il Liceo Scientifico “Pasolini” di Potenza «N on si parte per conoscere il mondo quanto, invece, per capire se stessi». E’ stato questo il motivo conduttore dell’incontro che si è tenuto martedì 14 ottobre, presso l’Aula Magna del Liceo Scientifico “Pier Paolo Pasolini” di Potenza, un’iniziativa promossa dal Progetto Educativo INTERCULTURA e rivolta agli studenti che frequentano la terza classe dell’Istituto. Il Centro Locale di Potenza della suddetta Associazione che promuove e organizza scambi ed esperienze interculturali inviando ogni anno oltre 1800 ragazzi delle scuole secondarie (preferibilmente discenti che hanno già svolto il terzo anno) a vivere e studiare all’estero ma che accoglie altresì nel nostro Paese altrettanti giovani di ogni nazione, ha proposto alla stampa presente e agli studenti delle terze classi del Liceo Scientifico “Pasolini” il proprio progetto per l’anno 2015/2016. Presenti all’iniziativa, oltre al presidente del Centro Locale INTERCULTURA di Potenza Prof.ssa Franca Volonnino, altri volontari della stessa associazione ed il dirigente scolastico del “Pasolini” Prof. Giovanni Latrofa. All’inizio dei lavori è stato proiettato il video dal titolo “Incontri che cambiano il mondo” all’interno del quale semplici studenti ma anche persone adulte oggi professionisti di ogni genere (dirigenti, giornalisti, astronauti) hanno esposto la propria esperienza di studio all’estero con Intercultura. «Più che la promozione che viene fatta nelle scuole e a tal proposito ringraziamo l’invito e l’ospitalità del Liceo Pasolini – spiega la referente di Intercultura Centro Locale di Potenza Prof.ssa Franca Volonnino – è importante il passaparola e le esperienze che i ragazzi si raccontano tra di loro. L’obiettivo di Intercultura è creare ponti di reale comunicazione che vanno al di là della comprensione della lingua. La capacità di comunicare è preziosa in un mondo dove ci sono diversi e gravi focolai di tensione. I destinatari del nostro progetto – prosegue la Volonnino – sono i giovani, le famiglie e le scuole. Intercultura si propone di contribuire alla crescita di tutte queste componenti attraverso scambi internazionali di giovani e con il loro inserimento in famiglie e scuole di altri Paesi. Intercultura offre la possibilità di mettersi in gioco, si parte non per conoscere il mondo ma soprattutto per conoscere se stessi». I programmi di Intercultura per l’anno scolastico 2015/2016 prevedono permanenze annuali (da settembre a luglio dell’anno seguente) ma anche programmi più ristretti, vale a dire semestrali, trimestrali fino ad un mese soltanto in oltre sessanta Paesi del pianeta. «Intercultura – conclude la Volonnino – mette in palio ogni anno un migliaio di borse di studio. Il concorso consente di contribuire alle spese di partecipazione in base alle proprie possibilità economiche premiando gli studenti più meritevoli. Quando poi si torna dall’estero avendo frequentato una scuola ed una famiglia ospitante, si viene ammessi alla classe successiva senza ripetere l’anno». Le iscrizioni per l’anno scolastico 2015/2016 debbono essere fatte entro il 10 novembre 2014 sul sito www.intercultura.it. A seguito delle iscrizioni saranno fatte delle selezioni da parte del Centro Locale con colloqui individuali e test di idoneità, risultati scolastici e visite alle famiglie. A seguire avverrà la compilazione del fascicolo con assegnazione dei posti da parte di una Commissione Nazionale che valuterà entro febbraio le domande cercando di rispettare le destinazioni preferite dai ragazzi. Nel corso della giornata del “Pasolini” hanno raccontato la propria esperienza alcuni studenti che hanno svolto un programma di studio all’estero. Si è trattato di Giulio Caggiano (mensile in Irlanda a Dublino), Mariagrazia Monteleone (annuale con diploma in Usa nello Stato del Massachusetts), Ludovica De Vivo (estivo in Cina) e Rocio Sanchez, studentessa cilena che invece sta frequentando il Liceo Classico “Quinto Orazio Flacco” di Potenza ospite da inizio settembre di una famiglia potentina. «Intercultura ha cambiato il mio mondo, la mia esperienza è stata molto intensa ha spiegato Mariagrazia Monteleone che è stata un anno in una scuola americana di Boston- quando dovevo ripartire per Potenza è stato difficile salutare gli amici e la famiglia che mi ha ospitato. Il sistema scolastico americano è diverso dal nostro, lì si può personalizzare un po’ di più il percorso fermo restando alcune materie obbligatorie». «Io sono stata un mese in Cina – ha detto invece Ludovica De Vivo – è stata un’esperienza molto forte che rifarei. A parte le difficoltà con la lingua, la cultura cinese è molto diversa dalla nostra anche nei piccoli gesti quotidiani. Le mie coetanee in Cina trascorrono moltissimo tempo a casa». «Vengo dal Cile e sono a Potenza da poco più di un mese – spiega invece la cilena Rocio Sanchez- starò qui un anno al Liceo Classico. In Cile la scuola è differente perché dura quattro anni e si frequenta dalle 8 di mattina fino alle 5 di pomeriggio. Il sabato però è libero». «Anche se sono stato a Dublino soltanto un mese ho capito tante cose – sono le parole invece di Giulio Caggiano- la cosa più brutta è quando si deve tornare a casa. Ci si affeziona molto alle persone». «Un anno o comunque un periodo di esperienza all’estero consente di crescere sul piano formativo confrontandoci con altre culture – è il commento del dirigente scolastico del Liceo “Pasolini” prof. Giovanni Latrofa – viviamo in un’epoca di mercati aperti e di scambi dove per un ragazzo risulta molto qualificante fare un’esperienza simile all’estero. In un mondo interconnesso dove è fondamentale incontrarsi– prosegue il dirigente rivolgendosi agli studenti del Pasolini – questo progetto di Intercultura deve essere uno stimolo per voi. Chiunque è stato all’estero per uno scambio culturale, per studio o per altri motivi è tornato sicuramente arricchito in Italia».

MALALA A NOBEL UNDER 17

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Ragazzi, la vostra coetanea vi chiama ad una bella sfida. Controsenso del 18/10/2014.

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19ontrosenso

18 Ottobre 2014Basilicata SCUOLA

Malala a nobel under 17Ragazzi, la vostra coetanea vi chiama ad una bella sfi da

‘‘They can only shoot my body but they can’t shoot

my dreams’’ (Malala Nobel Prize 2014) Malala is making history. She is showing the whole world that age doesn’t matter. She is making we adults look very petit. She is giving us all lessons on maturity and sense of responsibility. She is showing how much of our world is changing and how much responsibility we adults - the baby boomers - owe this generation of teenagers. She stopped the bullet with her face. Not exactly, the bullet went through her left temple and came out at the

back of her neck few inches away from her spinal cord. The Talibans thought they would teach her a lesson but instead they ended up being taught one. Her resilience is just a real lesson of endurance, determination and courage for us all. Giving a Nobel for Peace to a 17-year-old Afghan girl is an historical event. The sharing of a Nobel Prize amongst two political ‘‘enemies’’ is a confi rmation of what the whole Nobel Ideology is all about. The idea is to force two peoples who wouldn’t, under normal circumstances, sit down for a dialogue to share duties and responsibilities. This is also a challenge to bring real peace to the world. The continuos fi ght between Pakistani and Indians is one of the worst litigations neighbouring countries ever had. The British Empire have always created an unwanted war and disdain amongst their colonies. The dissolution of the so called British Raj in 1947 brought about two new sovereign nations, India and Pakistan, each with two different religions: Indian hindus and Pakistani Muslims. So the differences are not only

in the slight geographical locations and the little or no diversity in cultures and costumes but most especially in the religious aspect. Of course they have one single national sport in common, and guess who they took after - the Britons of course - and the sport is Cricket. They now

beat the Britons to it as much as the Italian beat them to football. So, let’s get back to Malala’s inspirational courage and example, this is the answer to the fact that a gender should think that the other gender is made for his own personal enjoyment and fun.

In the name of a religion the Talibans think that women are purposely made to be used by men as a comfort soothing ‘‘toy’’. They wouldn’t want women to live any evolution in their bringing up. Boko Haram literally means no education for girls. Ignorance of course would help in oppressing females and thus allow men to be dominance on them. No wonder women have to cover themselves from head to toe while men can go any where they want to, open faced and free to rape any girl, any time, any where. It is not surprising that about 90% of marriages in India and Pakistan and set up by the parents of girls who are still 9 years old, getting literally sold to a man of around 40-50 years old. Girls are born to be used by men so they are ‘‘given away’’ at a tender age, an age when they don’t even know what sex is. Khaled Hosseini cannot give us a better picture than he did in his latest book: And The Mountain Echoed. Grab one at the bookshop and enjoy the stylish creative way of writing and powerfully capturing story. The idea of giving the Nobel for peace to an Indian and a

Pakistani who are working on the same issue of children education is appreciated the more considering the advent of the Boko Haram who abducted hundreds of girls for their own pleasure. After almost six months that these girls were been deprived of their liberty to study and their freedom to be with their parents, friends, colleagues and loved ones, we still do not know exactly where they are and what is being done with them. I am sure nobody is naive enough as to think that the government of Nigeria does not know how to tackle the mishap and fi nd them with all its military power and the well diffused info on the help sent by the USA to search for these unfortunate little angles. So, let us take Malala as our idol, especially those of you who are in their teens. Think about your age mate who is doing all her best to make sure that no girl is left behind education wise. My due respect to the wise and well pondered choice of the Nobel committee for this year’s peace prize.

Enjoy

l a r r yade1@gma i l . com

Progetto INTERCULTURA, il resoconto della giornata presso il Liceo Scientifi co “Pasolini” di Potenza

«Non si parte per conoscere il mondo

quanto, invece, per capire se stessi». E’ stato questo il motivo conduttore dell’incontro che si è tenuto martedì 14 ottobre, presso l’Aula Magna del Liceo Scientifi co “Pier Paolo Pasolini” di Potenza, un’iniziativa promossa dal Progetto Educativo INTERCULTURA e rivolta agli studenti che frequentano la terza classe dell’Istituto. Il Centro Locale di Potenza della suddetta Associazione che promuove e organizza scambi ed esperienze interculturali inviando ogni anno oltre 1800 ragazzi delle scuole secondarie (preferibilmente discenti che hanno già svolto il terzo anno) a vivere e studiare all’estero ma che accoglie altresì nel nostro Paese altrettanti giovani di ogni nazione, ha proposto alla stampa presente e agli studenti delle terze classi del Liceo Scientifi co “Pasolini” il proprio progetto per l’anno 2015/2016. Presenti all’iniziativa, oltre al presidente del Centro Locale INTERCULTURA di Potenza Prof.ssa Franca Volonnino, altri volontari della stessa associazione ed il dirigente scolastico del “Pasolini” Prof. Giovanni Latrofa. All’inizio dei lavori è stato proiettato il video dal titolo “Incontri che cambiano il mondo” all’interno del quale semplici studenti ma anche persone adulte

oggi professionisti di ogni genere (dirigenti, giornalisti, astronauti) hanno esposto la propria esperienza di studio all’estero con Intercultura. «Più che la promozione che viene fatta nelle scuole e a tal proposito ringraziamo l’invito e l’ospitalità del Liceo Pasolini – spiega la referente di Intercultura Centro Locale di Potenza Prof.ssa Franca Volonnino – è importante il passaparola e le esperienze che i ragazzi si raccontano tra di loro. L’obiettivo di Intercultura è creare ponti di reale comunicazione che vanno al di là della comprensione della lingua. La capacità di comunicare è preziosa in un mondo dove ci sono diversi e gravi focolai di tensione. I destinatari del nostro progetto – prosegue la Volonnino – sono i giovani, le famiglie e le scuole. Intercultura si propone di contribuire alla crescita di tutte queste componenti attraverso scambi internazionali di giovani e con il loro inserimento in famiglie e scuole di altri Paesi. Intercultura offre la possibilità di mettersi in gioco, si parte non per conoscere il mondo ma soprattutto per conoscere se stessi». I programmi di Intercultura per l’anno scolastico 2015/2016 prevedono permanenze annuali (da settembre a luglio dell’anno seguente) ma anche

programmi più ristretti, vale a dire semestrali, trimestrali fi no ad un mese soltanto in oltre sessanta Paesi del pianeta. «Intercultura – conclude la Volonnino – mette in palio ogni anno un migliaio di borse di studio. Il concorso consente di contribuire alle spese di partecipazione in base alle proprie possibilità economiche premiando gli studenti più meritevoli. Quando poi si torna dall’estero avendo frequentato una scuola ed una famiglia ospitante, si viene ammessi alla classe successiva senza ripetere l’anno». Le iscrizioni per l’anno scolastico 2015/2016 debbono essere fatte entro il 10 novembre 2014 sul sito www.intercultura.it. A seguito delle iscrizioni saranno fatte delle selezioni da parte del Centro Locale con colloqui

individuali e test di idoneità, risultati scolastici e visite alle famiglie. A seguire avverrà la compilazione del fascicolo con assegnazione dei posti da parte di una Commissione Nazionale che valuterà entro febbraio le domande cercando di rispettare le destinazioni preferite dai ragazzi. Nel corso della giornata del “Pasolini” hanno raccontato la propria esperienza alcuni studenti che hanno svolto un programma di studio all’estero. Si è trattato di Giulio Caggiano (mensile in Irlanda a Dublino), Mariagrazia Monteleone (annuale con diploma in Usa nello Stato del Massachusetts), Ludovica De Vivo (estivo in Cina) e Rocio Sanchez, studentessa cilena che invece sta frequentando il Liceo Classico “Quinto Orazio Flacco” di Potenza ospite da

inizio settembre di una famiglia potentina. «Intercultura ha cambiato il mio mondo, la mia esperienza è stata molto intensa – ha spiegato Mariagrazia Monteleone che è stata un anno in una scuola americana di Boston- quando dovevo ripartire per Potenza è stato diffi cile salutare gli amici e la famiglia che mi ha ospitato. Il sistema scolastico americano è diverso dal nostro, lì si può personalizzare un po’ di più il percorso fermo restando alcune materie obbligatorie». «Io sono stata un mese in Cina – ha detto invece Ludovica De Vivo – è stata un’esperienza molto forte che rifarei. A parte le diffi coltà con la lingua, la cultura cinese è molto diversa dalla nostra anche nei piccoli gesti quotidiani. Le mie coetanee in Cina trascorrono moltissimo tempo a casa». «Vengo dal

Cile e sono a Potenza da poco più di un mese – spiega invece la cilena Rocio Sanchez- starò qui un anno al Liceo Classico. In Cile la scuola è differente perché dura quattro anni e si frequenta dalle 8 di mattina fi no alle 5 di pomeriggio. Il sabato però è libero». «Anche se sono stato a Dublino soltanto un mese ho capito tante cose – sono le parole invece di Giulio Caggiano- la cosa più brutta è quando si deve tornare a casa. Ci si affeziona molto alle persone». «Un anno o comunque un periodo di esperienza all’estero consente di crescere sul piano formativo confrontandoci con altre culture – è il commento del dirigente scolastico del Liceo “Pasolini” prof. Giovanni Latrofa – viviamo in un’epoca di mercati aperti e di scambi dove per un ragazzo risulta molto qualifi cante fare un’esperienza simile all’estero. In un mondo interconnesso dove è fondamentale incontrarsi– prosegue il dirigente rivolgendosi agli studenti del Pasolini – questo progetto di Intercultura deve essere uno stimolo per voi. Chiunque è stato all’estero per uno scambio culturale, per studio o per altri motivi è tornato sicuramente arricchito in Italia».