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Dodici liriche di uno dei più grandi poeti spagnoli in una contaminatio in versi napoletani
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FFrraannccoo PPaassttoorree
AA..II..TT..WW..EEddiizziioonnii
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~ 3 ~
Antonio
Dodici liriche del poeta In vernacolo napoletano
Di Franco Pastore
Discorso grafico-pittorico Di Giuffrida Farina
©© bbyy FFrraannccoo PPaassttoorree -- 22001155
AA..II..TT..WW.. EEDDIIZZIIOONNII
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~ 5 ~
INTRODUCTIO
Antonio Machado nacque a Siviglia, il 26 luglio 1875 nel
palazzo di "Las Dueñas" situato nella via omonima.
A otto anni abbandonò insieme alla sua famiglia la cit-
tà andalusa alla volta di Madrid, dove studiò nella Institución
Libre de Enseñanza, scuola laica e moderna fondata da Fran-
cisco Giner de los Ríos.
La morte del padre lasciò, nel 1893, la famiglia in
precarie condizioni economiche, ma ciò non impedì al giovane
Antonio di trascorrere la sua giovinezza in ambienti teatrali e
letterari, nei caffè frequentati da Miguel de Unamuno, Ramón
María del Valle Inclán, Azorín, Francisco Villaespesa e poi
da Juan Ramón Jiménez e Ramón Pérez de Ayala.
Nel 1899 enel 1902, compì anche due viaggi a Parigi,
dove conobbe Oscar Wilde e Jean Moréas; durante il secondo
il maestro del modernismo, il poeta nicaraguense Rubén Da-
río. Negli anni successivi viaggiò molto anche nelle terre di
Spagna.
Nel 1903, aveva esordito con il libro di poesie Sole-
dades. Nel 1907 ottenne un posto di professore di francese
nelle scuole secondarie di Soria, ove, due anni dopo, sposò la
quindicenne Leonor Izquierdo; il poeta allora aveva 34 anni.
L'anno successivo è ancora a Parigi, dove segue un corso di
Henri Berg-son. In questo viaggio lo accompagnò la moglie,
che però appena due anni dopo, nel 1912 - l'anno in cui uscì
Campos de Castilla, la sua raccolta più famosa -, morì di tisi.
Prostrato dal lutto, Machado tornò in Andalusia, a
Baeza, dove rimase fino al 1919, insegnando in una scuola
primaria e conducendo una vita solitaria, tra passeggiate e
letture.
Nel 1919 si trasferì a Segovia, con frequenti soggiorni
nella vicina Madrid. Negli anni venti Machado fu tra gli
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intellettuali che con più forza si opposero alla dittatura di
Primo De Rivera. Nel 1924 pubblicò un'altra raccolta di ver-
si, Nuevas canciones.
Come scrittore invece collaborò con il fratello mag-
giore Manuel nella stesura di testi teatrali. Tra questi si pos-
sono citare: Juan de Mañara (1927), sul mito di Giovanni,
e La Lola va ai porti (La Lola se va a los puertos, 1929), che fu
il loro maggior successo.
Nel 1927, diventò membro della Real Academia Espa-
ñola de la Lengua e l'anno successivo conobbe la poetes-
sa Pilar Valderrama,il suo grande amore dopo l'indimenticata
Leonor.
Nelle elezioni del 1931 fu tra gli strenui sostenitori
della Repubblica e, l'anno successivo si trasferì defi-nitiva-
mente a Madrid insieme alla famiglia del fratello José (pittore
e disegnatore) e all'anziana madre che restarono con lui fino
alla morte. Intanto proseguì la pubblicazione dei suoi versi e
nel 1933 fu la volta della terza edizione delle Poesías comple-
tas cui venne aggiunta una ulteriore sezione: De un cancionero
apócrifo.Del 1936 è invece la pubblicazione del Juan de
Mairena.
Nel frattempo, Pilar Valderrama era partita per il
Porto-gallo ed era iniziata la guerra civile. Machado, a
differenza del fratello Manuel che si schiera con i nazionalisti,
prende posizione a favore del governo repubblicano e appog-
gia le azioni di numerosi intellettuali. Nel frattempo continua a
scrivere: un secondo Juan de Mairena (pubblicato postumo), le
pro-se e i versi de La guerra. Nel 1936 Machado e la sua
famiglia si trasferirono dapprima a Valencia e poi, nell'apri-
le 1938 nella città che restò ultimo baluardo di coloro che si
opponevano ai golpisti, Barcellona.
A fine gennaio 1939, Machado, la madre, il fratello
con la moglie furono tra gli ultimi a lasciare la città catalana
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diretti verso la frontiera francese, che attraversarono tra il 28
e il 29 gennaio. Nell'esodo, condotto per un lungo tragitto a
piedi, lo scrittore fu costretto ad abbandonare una valigia
contenente versi, appunti e lettere. Alloggiarono in un piccolo
albergo appena dopo la frontiera a Collioure. Il poeta era
stanco, malato, deluso e amareggiato; passava lunghe ore
all'aperto a guardare il mare grigio anche se i suoi ultimi versi
furono dedicati all'assolata Siviglia della sua infanzia. Morì Il
22 febbraio e in una tasca del suo cappotto il fratello José
trovò un pezzo di carta con l'ultimo verso "Quei giorni azzurri
e quel sole dell'infanzia". La bara, coperta dalla bandiera
repubbli-cana e portata in spalla da sei miliziani, venne
tumulata nel cimitero della piccola cittadina francese. Tre
giorni dopo, anche la madre venne sepolta accanto al poeta.
Antonio Cipriano José María y Francisco de Santa Ana Machado Ruiz
~ 8 ~
ESPLICATIO
Un poeta affida al vento “il profumo del suo fiore” e le
sue poesie al PANTA REI de la vida, perché il destino di un
uomo è legato a quel quid, che è al di la delle sue azioni.
Antonio Machado, quale viandante ” s’incammina sulla
stada della memoria e ripropone luoghi e strade che ha per-
corso, tra “campi verdeggianti” e “rami di spigo castigliano”.
A questo punto, il visibile diviene presente ed il nascosto s’in-
trufola tra memorie d’immagini, che trascendono in una linfa
struggente: la malinconia. “Si canta ciò che si perde”,in un
percorso poetico che passa attraverso solitudini andaluse, die-
tro il sogno d’una Spagna più grande.
Nel clima di fervore culturale della Spagna del primo
Novecento, il poeta si trasferisce a Madrid e frequenta l’Insti-
tuciòn libre de Ensenanza. Inizia gli articoli sul teatro e sulla
politica, e collabora con riviste come Electra e La Rivista ibé-
rica. Nel 1899, si reca a Parigi e lavora come traduttore pres-
so la casa editrice Garnier.
Qualche anno dopo conosce Rubén Darìo e Pìo Baroja.
Nel 1903, pubblica il suo primo libro “Soledades” che viene
accolto con entusiasmo in un ambiente che tende ad un
rinnovamento artistico e letterario, offrendo a Machado la
possibilità di mettersi in luce come un nuovo poeta. Nel 1907,
ottiene una cattedra di lingua francese a Soria, nel cuore della
vecchia Castiglia, in una delle più povere province della Spa-
gna. Questo trasferimento rappresenterà una sorta di svolta
nella sua vita, dopo l’avventura madrilena negli ambienti del
modernismo. Tra l’altro, la cattedra giunge al momento op-
portuno, dopo la morte del padre. In quel medesimo anno, esce
il secondo libro Soledades. Galerias. Otros poemas (da non
confondersi con la seconda edizione del libro con il titolo
“Soledades, galerìas y otros poemas”, pubblicato nel 1919)
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considerato dalla critica come una sorta di riordinamento ed
ampliamento delle sue poesie. «Era come aprire una nuova
strada personale, una voce che esprimesse una lenta e pro-
fonda riflessione sulla poesia, con una volontaria depura-zione
dal modernismo seguendo una visione tendente ad un “appro-
fondimento introspettivo”».
Le “Soledades” riconducono alle vie del cuore, alla
tristezza che s’accompagna al sole che muore” dietro le case,
della notte che giunge veloce, del sogno che non s’incontra
mai; ed a quella “angoscia dolorosa e grave...”, che soccombe
alla rapidità del tempo ed alla brevità della vita.
Il fine è chiaramente esplicitato dal Machado: « Voglio
raccontare l’emozione pura, cancellando la totalità della sto-
ria umana». Di qui, le atmosfere e le immagini evanescenti, la
forza di un simbolismo particolare: l’acqua e la fonte antica
d’acqua trasparente, il sole che acceca, il sentiero, la deserta
piazza, la sera solitaria e la notte che scende, le musiche
magiche, l’infanzia perduta, il senso puro della terra, “terra
nella nostra carne” ed ancora il sogno, il ricordo, l’amore, tutti simboli che formano la sostanza stessa della sua poetica.
In una introduzione all’antologia Paginas escogìdas il
poeta scrive : «Pensavo che l’elemento poetico non fosse la
parola per il suo valore fonico, né il colore, né la forma, né un
complesso di sensazioni, bensì una profonda palpitazione dello
spirito… E pensavo anche che l’uomo può sorprendere alcune
parole di un monologo intimo, distinguendo la voce viva degli
echi inerti; che può anche, guardando verso dentro, intrave-
dere le idee cordiali, gli universali del sentimento. Il mio libro
non è stato la realizzazione sistematica di questo proposito; ma
quella era la mia estetica di allora».
Nella città castigliana di Soria, avviene un altro avveni-
mento che segnerà tutta la sua vita. Conosce la giovanissima
Leonor Izquierdo che sposerà nel 1909 e, con lei, si recherà a
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Parigi per approfondire gli studi di letteratura francese ed do-
ve assisterà alle conferenze del filosofo francese Henry
Bergson per il quale avrà sempre una profonda ammirazione.
Purtroppo, nel 1912, la sposa bambina, sua moglie, si
ammala e morirà dopo tre anni di matrimonio, a soli diciotto
anni, rasciando nel poeta un’amarezza indicibile per “l’amore
subito perduto, senza neanche il tempo di assaporarlo con
serenità e senza un motivo comprensibile”.
Il poeta conserverà di lei un amorevole ricordo per tutta
la sua vita. Nello stesso anno in cui deve fare i conti con il
grande dolore, viene pubblicato, alla fine del mese di aprile,
“Campos de Castilla” che riceve positivi riconoscimenti da
Ortega y Gasset, il leader del rinnovamento culturale spagnolo
in quegli anni, ma il poeta, confesserà che il successo della
raccolta di poesie era servito ad allontanarlo dal suicidio.
Dopo Soledades. Galerìas.Otros poemas, il poeta, pur
sempre intimista, cercò di uscire dalla limitazione dell’Io, alla
ricerca di un nuovo equilibrio con il mondo esteriore: « Una
sorta di sogno da svegli... senza crearci un mondo a parte, in
cui godere egoisticamente della contemplazione di noi stessi;
non dobbiamo fuggire la vita per forgiarci in una vita migliore,
che sia sterile per gli altri… La bellezza non sta nel mistero,
ma nel desiderio di penetrarlo». Di qui la scoperta del paesag-
gio castigliano, che si contrapponeva al forte soggettivismo
delle Soledades. Machado crea la sua nuova visione della poesia, in cui
fissa il valore dell’autenticità, della vibrazione del reale e la
nuova coscienza si accompagna ad una profonda riflessione
sulla terra castigliana, ed esonda in un sogno di “rigenera-
zione etica” della Spagna.
Campos de Castilla sarà pubblicato poco prima della
morte di Leonor. La perdita condurrà il poeta ad una “nuova”
solitudine e ad una crisi poetica. Chiede il trasferimento pres-
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so il liceo di Baeza, piccola città andalusa e dove insegnerà
fino al 1919, ma fa fatica a scrivere. Allora, si lascia andare
ad una ulteriore visione filosofica, attuando una sorta di
ripensamento della sua poesia, dove le solitudini andaluse flui-
scono in una poetica del silenzio, nata da orpelli purificati del
suo sentire.
Da Baeza, a Segovia, Machado è uno dei fondatori della
Liga de Educacìon Politica Espanola per una rigenerazione
nazionale. Nel 1919, infatti, si trasferisce a Segovia, ove
continua ad insegnare, a scrivere testi teatrali con Manuel, suo
fratello, ed entra in contatto con l’ambiente degli intellettuali
della ca-pitale.
Nel 1929, conosce la poetessa Pilar de Valderrama, una
donna sposata e molto conosciuta nella società madrilena che
riesce a coinvolgere il poeta in un rapporto passionale che la
guerra civile interromperà. Per il poeta significherà una ulte-
riore perdita causata dal destino, d’altronde “si vive nel do-
lore”.
Machado cerca disperatamente di impegnare tutte le sue
forze per appoggiare la causa della repubblica, ma la dittatura
di Franco elimina la resistenza repubblicana ed il poeta
accusa tutto il peso della sconfitta, Così, nel 1939, ormai
gravemente malato, intraprende il viaggio dell’esilio e muore a
Collioure in un paesino nel sud della Francia.
Ad un intervistatore, oggi, così Machado avrebbe rispo-
sto: « Se guardiamo fuori e cerchiamo di penetrare le cose, il
nostro mondo esterno perde in solidità, e finisce per dissiparsi,
quan-do arriviamo a credere che non esiste per se stesso, ma
per noi. Ma se ci guardiamo dentro, allora tutto sembra venir
fuori e ciò che svanisce è il nostro mondo interiore con noi
stessi... Ed allora che fare? Sognare il nostro sogno, vivere;
solo così potremo operare il miracolo della creazione. Un
uomo attento a se stesso e che bada ad ascoltare soffoca
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l’unica voce che potrebbe sentire: la sua... Poi, pensai che la
missione del poeta era inventare nuove poesie dell’eterna
umanità, storie animate che, pur essendo sue, vivessero
ugualmente per se stesse... Ho percorso molte strade,/ e aperto
molti sentieri; /cento mari ho traversato/e attraccato in cento
rive.... Se io fossi un poeta/ galante canterei/ai vostri occhi un
canto così puro / come su bianco marmo l’acqua chiara»: ecco
allora i respiri più puri della vita, l’illusione candida e antica,
un’ombra sul muro bianco che diventa ricordo, “sogni d’ar-
gento” alla finestra, il suono di vecchie campane, antiche mu-
raglie, piazze deserte e labirinti di stradine, bianchi gelsomini
ed “edera che si estende sui muri”, acqua di fonte e una notte
di stelle e di luna».
__________________
Bibliografia AAnnddrreeaa GGaallggaannoo.. ""LLee ssoolliittuuddiinnii ddii AAnnttoonniioo MMaacchhaaddoo"",, iinn ""MMoossaaiiccoo"",, AArraaccnnee,, RRoommaa 22001133,,
pppp..337777--338811..
AAnnttoonniioo MMaacchhaaddoo,, ppooeessiiee,, PPrroovveerrbbiiooss yy ccaannttaarreess,, iinnttrroodduuzziioonnee ee ttrraadduuzziioonnee aa ccuurraa ddii CCllaauu--
ddiioo RReennddiinnaa,, NNeewwttoonn CCoommppttoonn EEdd.. ss..rr..ll..,, RRoommaa,, pprriimmaa eedd.. 11997711
MMaannuueell TTuuññóónn ddee LLaarraa:: AAnnttoonniioo MMaacchhaaddoo,, ppooeettaa ddeell ppuueebblloo.. MMaaddrriidd,, TTaauurruuss--SSaannttiillllaannaa,,
11999977..
JJoosséé AAnnttoonniioo SSeerrrraannoo SSeegguurraa,, SSeevviillllaa ((EEssppaaññaa)) 22000000 yy ssiigguuiieenntteess
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‘O MARE
Frèmme e ride ‘o mare, tra ll’ònne azzurre e ‘o scùmme, làtte ‘e argiénte, frèmme ‘o mare e rìde sott’a ‘stu ciéle azzùrre. Si’ cumm’o latte, mare, scùmma brillànte! S’addorme ll’aria ‘ncantata e ‘nu gabbiàno, dìnt’’e raggi do sole, scumpare luntàne.
_____________ Il mare – Ribolle e canta il mare / sogno sonoro sotto il sole d’apri-
le./con onde turchine e spume di latte e argento / ribolle e ride il ma-
re / sotto il cielo Turchino. / Il mare come latte, / il mare brillante...
Palpita il gabbiano nell’aria assopita, e al tardo/sonnolento volare, si
spicca e si perde nella foschia del sole.
El mar - El mar hierve y canta… / El mar es un sueño de sonido / bajo el sol de
abril. / El mar hierve y se ríe / con las olas y la espuma de leche azul y plata, / el
mar hierve y se ríe / bajo el cielo azul. / El mar de leche, / brillante del mar, / azul
risas risa que en sus arpas de plata … /Mejor que la gaviota en el aire dormido, y
fines de la /volar sueño, se destaca y se pierde en la bruma del sol. (A. Machado)
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‘A STAGGIÓNE
‘A nacerte, ncòpp’o mure assìcche, carde do sole bruciàte, cénnere, vrìte affummàte ... canta ‘nu grillo annaccuvàte e l’arboreta, ‘nsilenzio, ‘o sta a sentì, annammuràte. Brìllen’‘e lucciole cumm’a perle ‘e brina. ‘A cicàle arròte ‘ndo’ ciardìne, ‘e mmièze ‘o vverde, sta ‘na vipera assassina.
_____________ Paesaggio estivo - Lucertola sul muro. Fonte disseccata. / Car-do
bruciato, cenere, /vetro affumicato, / rosolaccio sullo stelo lanoso. /
Fugge una stella.... / Il grillo nascosto canta. / E l'ar-boreta mormora
/ una frase, una sola: / Poi ritorna a restarsi in silenzio. / Lucciola o
brina? / Arrota la cicala / silenzio.... / Tra i fusti del giardino,
percepiamo verde anche la vipera.
Paisaje estival - Lagartija en la tapia... Fuente seca. /Cardo abrasado, ceniza,/
vidrio ahumado, /amapola en el tallo peludo... / Corre una estrella... / El grillo
canta oculto. / Y la arboleda dice / una frase, una sola. Y vuelve /a quedarse calla-
da. / Luciérnaga o rocío /Asierra la cigarra el silencio. /Entre los tallos del jardín,
sabemos /-verde también- la víbora. (A. Machado)
~ 15 ~
“Richiami e suoni”
~ 16 ~
PRIMMAVÈRA
C’è aria ‘e primmavèra mmiéze ‘e ccase e a campàgna n’è cchiù fredda e nfòsa; ‘o sciùmme parle ‘e piànte e canta ’o core aràpre a porta zenniànne ammòre. Pe’ tte’, ‘a natura torna guagliuncèlla, cagnànne veste e cagnànn’addòre, ‘o viénte porta in giro ‘sta nuvèlla, ‘a primma margarìta allègre ‘o còre. Allora sì arrivata finalmente! Mo stai assieme a me, mane ‘ndà mane, rinàsce a vita e ‘nu pensiére vene: chiù forte scòrre ‘o sànghe dinte ‘e vvène.
_______________ Primaverile - Nuvole, sole, prato verde ... case / sull'altura, confusi.
Primavera / argine. Ha messo nell'aria fredda dei cam-pi / la grazia di
quei pioppi lungo l'argine. / Dalla valle i sen-tieri conducono al
fiume: / sul ciglio dell'acqua, là, amore aspe-tta. / Per te i campi
indossano questa veste / Di giovane, oh invisibile compagna? / E
quest'odore del faceto al vento? / E quella prima bianca margherita? /
Sei con me dunque? Nella mano /Sento un doppio battito e il cuore
mi grida / E nelle tempie mi assorda il pensiero: / si, sei tu che
fiorisci, che resusciti.
Primaveral -. Nubes, sol, prado verde y caserìo / en la soma reueltos / Primavera
puso en el aire de este campo frio / La opacia de sus chopos de ribera / Los caminos
del valle van al rio [...] Y ese perfume del habar al viento / Yesa primera blan-ca
margarita [...].(A. Machado)
~ 17 ~
L’AMMÓRE È FANTASIA
Fantasia è l’ammòre ca lavòra po’ core: cónte ll’òre e’o mumènte ‘e campa’ cchiù felice e ‘a giòia se ’nvènta e ‘nu vase ca dice: - Mo’ te voglie assai bbene ! - ‘O calore ‘ndé vvéne pe’ ‘sta vòcca ‘e curàlle è ‘na smania ca mèna, e ‘o cerviélle te sbàlla. Si fantasma o si ovère? E a me che me ‘mpòrta, si ‘e vase staséra me ne facce ‘na scorta e ‘ndò suònne me porte azzeccùse accussì?
__________________ Ogni amore è fantasia - Ogni amore è fantasia; / inventa l'an-no, il
giorno, / l'ora e la sua melodia; / inventa l'amante e anche
l'amata. Non è una prova / contro l'amore che l'amata / non sia mai
esistita.
Todo amor es fantasía - Todo amor es fantasía; él inventa el año, el día, la hora y
su mediodía; inventa el amante; y más la amada. No prueba nada contra el Amor,
que la amada no haya existido jamás. (A. Machado)
~ 18 ~
“Van Gogh e le proiezioni ellittiche”.
~ 19 ~
ME MÀNC ‘O SCIÀTE
Cùmm’a ‘na vàmpa, m’appìccia e m’arravòglia st’addòre ‘e fémmene, stu desidèrie ‘e vàse, ca dinte trase, trase e i’ te tèng mmòcche e dinte ‘o nase. Me manch ‘o sciàte e so tutte nfùse, fémmena mia ... ammòre mie azzeccùse.
______________ Non respiro più - Non respiro più, nella tiepida aria/ d'estate, / i
profumi del tuo corpo e dei tuoi capelli; / ma come una vampa
segreta al fondo di un bruciore / il desiderio delle tue labbra è restato
fra le mie labbra!
No se puede respirar, el aire caliente / verano / el olor de su cuerpo y el cabello; /
Pero como un secreto de la llama en el interior de un ardor / el deseo de tus labios
se mantuvo entre mis labios! (A. Machado)
~ 20 ~
‘NU IUÓRNE
Pare ‘na via longa ca corre... corre e nu’ fernèsce mai. Fai chelle ca può, te spare ‘e pose, ma ‘o turmiénte è ‘na sola cosa: ‘o tiémpe passe e alla fine, ... pe’ sempe, t’arrepuòse.
______________ In margine al sentiero - In margine al sentiero un giorno ci
sediamo./ Tempo è la nostra vita, e nostro unico affanno / le pose
disperate in cui per aspettare / ci atteggiamo... / Ma Lei non man-
cherà al convegno.
Al borde del sendero - Al borde del sendero un dìa nos sentamos./ Ya nuestra vida
sola cuita son las desesperantes postura/ que tomaio para aguardar .../ Mas ella no
faltarà a la cita. (A. Machado)
~ 21 ~
“Sovraesposizioni”
~ 22 ~
NOTTE D’ESTATE
So’ apiérte ‘e balcune ‘ncòpp’a ‘sta nott’affatàte. Cùmm’a ‘nu fantàsme, ‘nmièz’a via, Cammìne sùle, cu l’anima mia. Ncòpp ‘e panchìne, dìnt’a l’aria bruna, da cimm’a torre brìllene ‘e raggi ‘e luna. S’aràpre ‘a piazza nmièze ‘e case antiche, ma cammìne i’ sùle ‘mmiéze ‘e vìche.
__________________
Notte d'estate - E' una notte bellissima d'estate./Nelle alte case
stanno spalancati i balconi /del vecchio borgo sulla vasta piazza. / In
quell'ampio rettangolo deserto, / panchine di pietra, evonimi, acacie /
disegnano in simmetria / le nere ombre sulla bianca arena./ Allo
zenit, la luna, e sulla torre / col quadrante alla luce l'orologio./In
questo vecchio borgo vado a zonzo / solo, come un fantasma.
Noche de verano - Es una hermosa noche de verano. /Tienen las altas casas / abier-
tos los balcones / del viejo pueblo a la anchurosa plaza./ En el amplio rectángulo
desierto,/ bancos de piedra, evóni-mos y acacias / simétricos dibujan / us negras
sombras en la arena blanca. / En el cenit, la luna y en la torre / la esfera del reloj iluminada./Yo en este viejo pueblo paseando / solo, como un fantasma. (A.Machado)
~ 23 ~
”Visioni”
~ 24 ~
SULITUDINE
Parle sule cu té, signora bella! Nun c’è cchiù sfizio a parlà cu’ l’ate, e senz’amici ‘na cosa vale ‘n’ate. Sulitùdine ... si’ tu la nuova amante, nascosta, silenziosa, distaccata, vulesse vedè stuòcchie ‘e diamante po’ dirte ‘ndà fàccia: -Vatténne, va cu’ n’ate! - Song cagnate? No! So’ semp ‘o stesse: ‘a stessa faccia, l’uòcchie, ‘e chesta vocca Sul‘o surrìse pare ca nu’ vvène e attuòrne sta tristezza c’e tanta pena.
___________________
Solitudine - Solitudine, mia compagna sola,dea del prodigio,/ che
hai voluto farlo/ non richiesta!,/ di dare la parola alla mia voce,/
dimmi:con chi parlo?/ Rifuggo ormai la chiassosa brigata / e senza
amici solo pena c'è /con te, signora, nel viso velata, / sempre velata
se parli con me./ Non muterò per quanto mi rinnovi, penso; non è
l'enigma quel / sembiante che nell'intimo specchio appare nuovo,/
altro è il mistero: la tua voce amante. Discoprimi il tuo volto ch'io li
/trovi fissi su me i tuoi occhi di diamante.
Soledad - Oh soledad, mi sola compañía, / oh musa del portento, que el voca-blo /
diste a mi voz que nunca te pedía!, / responde a mi pregunta: ¿con quién hablo? /
Ausente de ruidosa mascarada, divierto mi tristeza sin amigo, / contigo, dueña de
la faz velada,siempre velada al dialogar conmigo. / Hoy pienso: este que soy será
quien sea; / no es ya mi grave enigma este semblante / que en el íntimo espejo se re-
crea, / sino el misterio de tu voz amante. / Descúbreme tu rostro, que yo vea / fijos
en mí tus ojos de diamante. (A. Machado)
~ 25 ~
NOTTE DE MAGGIO
Murmurave l’acqua ‘ndo’ ciardìne, nu murmurìe ca sembràve chiànte, nisciùne passave mmiéz’à via, sott’a nu ciéle ca parèva mànte. Mièzze respìre e ‘nu sciùsce ’e viénte purtàie dint’all’aria ‘nu lamiénte: era ‘nu sfoch’e còre, dint’a notte, ‘e nu viulìno ca cantava ammòre e giuvunézza, ca fernésce ‘e bòtte, e ‘na voce accumpagnava cu’ dulòre. Poi, ‘e ddòie voce se spegnère ‘nsiéme e ‘o silenzio riturnaie ancòra, cu na’ tristezza, ‘na malinconia... a fonte chiacchierava cull’aurora; nisciùne passave mmiéz’à via.
_______________
Notte di maggio - Era una notte del mese /di maggio, azzurra e
serena./ Sull'azzurro cipresso / il plenilunio brillava, / illuminando la
fonte / dove l'acqua zampillava / or si' or no singhiozzando./ Solo la
fonte udiva. / Poi d'occulto usignolo / si senti' il motivo. / Ruppe raf-
fica di vento la curva dello zampillo. E una dolce melodia vagò' per
tutto il giardino:/ un musicante tra i mirti/ il suo violino suonava./
Era un lamento accordato / di giovinezza e amore / volto alla luna e
al vento, / l’acqua e l’usignolo./ «Il giardino ha una fonte / e la fonte
una chimera…» / Cantava voce dolente, / anima di primavera. /
Tacque la voce, il violino / frenò la sua melodia. / Restò la malin-
conia / vagante per il giardino. S’udiva solo la fonte.
~ 26 ~
Noche de mayo - Era una noche del mes de mayo, azul y se-rena. /Sobre el agudo
ciprés / brillaba la luna llena, / iluminando la fuente / en donde el agua surtía /
sollozando intermitente. / Sólo la fuente se oía. / Después, se escuchó el acento / de
un oculto ruiseñor./ Quebró una racha de viento / la curva del surtidor. / Y una
dulce melodía / vagó por todo el jardín: / entre los mirtos tañía / un músico su
violín./ Era un acorde lamento / de juventud y de amor / para la luna y el viento, / el
agua y el ruiseñor. / El jardín tiene una fuente / y la fuente una quimera...» / Cantaba
una voz doliente, / alma de la primavera. / Calló la voz y el violín / apagó su
melodía. / Quedó la melancolía / vagando por el jardín. / Sólo la fuente se oía.
(A. Machado)
~ 27 ~
“Armonie dantesche”.
~ 28 ~
SETTEMBRE
Viénte, vient’ ‘e settembre, ca t’arravuòglie cu’ sti foglie gialle, dint’e ciardine, addu l’acqua volle, mentre luntane passe ‘o sciarabàlle. Tu t’annarie, dispettùse e allère, attuòrne a vesta e ‘na figliòla bella, ca fissa ll’aria doce della sera... e mentre régne a giàrra d’acqua pura, se ravvia ‘e capille ‘e seta nera. I’ chiùre ll’uòcchie ... e pense a primmavèra.
___________ Settembre - Verdi giardinetti,/ chiare piazzole, / fonte verdognola/
dove l'acqua sogna,/ dove l'acqua muta / finisce sulla pietra.../Le
foglie d'un verde / vizzo, quasi nere / dell'acacia, il vento / di set-
tembre le bacia, / e alcune si porta via / gialle, secche, / giocando, tra
la bianca / polvere della terra. [...] graziosa cameriera che /la brocca
riempi /d’acqua pulita,.../ i capelli, / distrattamente riavvii / con la
mano bruna, / poi nel pulito vetro ti contempli ... Godi l’aria della
bella sera, / mentre d'acqua chiara / riempi la brocca.
Septiembre - Verdes jardincillos, / claras plazoletas, / fuente verdinosa / donde el
agua sueña, / donde el agua muda / resbala en la piedra!… / Las hojas de un verde /
mustio, casi negras / de la acacia, el viento / de septiembre besa, / y se lleva algunas
/ amarillas, secas, / jugando, entre el polvo / blanco de la tierra. Linda doncellita/
que el cántaro llenas / de agua transparente, /tú, al verme, no llevas / a los negros
bucles / de tu cabellera, / distraídamente, / la mano morena, / ni, luego, en el limpio /
cristal te contemplas… / Tú miras al aire / de la tarde bella, / mientras de agua clara /
el cántaro llenas. (A. Machado)
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‘O CIARDÌNE Tramonte ‘o sole e vene ‘a primma sera, Il tuo giardino l’accìse ‘nu barbiére. Ogni frescura allor mi sembra vana, al centro na pazzièlla e palma nana; pe nu’ parlà de’ mirti ritagliati e ‘n’arancino ‘ndo’ bidone chiantàte. Scurrènne dint’a conca, l’acqua da fonte, continua a ridere, cumme ‘a na capèra, mentre, fore ‘o ciardine, arde ancòre ‘a sera.
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GIARDINO - Lungi dal tuo giardino arde la sera / incensi d’oro in
fiamme porporine, / dietro il bosco di cenere e di rame / Dalie del tuo
giardino. / Malnato il tuo giardino!. Oggi mi sembra / l’opera d’un
barbiere, / con quella miserina palma nana / e l’aiuola di mirti rita-
gliati… / e l’arancino nel barile… L’acqua / della fonte di pietra
non cessa il riso nella conca bianca.
JARDIN - Lejos de tu jardín quema la tarde / inciensos de oro en purpurinas
llamas, / tras el bosque de cobre y de ceniza. / En tu jardín hay dalias. / ¡Malhaya tu
jardín!… Hoy me parece / la obra de un peluquero, / con esa pobre palmerilla
enana, / y ese cuadro de mirtos recortados… / y el naranjito en su tonel… El agua /
de la fuente de piedra / no cesa de reír sobre la concha blanca. (A. Machado)
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SI FOSSE ‘NU POETA
Si fosse ‘nu poeta senza cura,
i’ ve cantàsse cumme l’acqua pura
e ve disesse ca chist’uocchie miei
nu’ so cùmm’ e vuoste, senza paura,
bell’uòcchie chiari ca nu’ vònne niente
tranne bellezza e luce sulamente:
bellezza e luce di natura in fiore,
cumme ‘nu iuòrne ‘a vedètte chìstu core,
ingenuo e chìne di poesia,
stritte ndé bracce ‘e chélla mamma mia.
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SE IO FOSSI UN POETA - Se io fossi un poeta / alante, canterei /
agli occhi vostri un canto così puro / come sul marmo bianco l’acqua
chiara. / E in una strofa d’acqua / tutto il canto direbbe: / “So già che
non rispondono ai miei occhi, / che vedono e guardando nulla chie-
dono, / i vostri chiari; hanno i vostri occhi / la calma buona luce, luce
del mondo in fiore, che un mattino / ho visto dalle braccia di mia
madre”. SI YO FUERA UN POETA - Si yo fuera un poeta / galante, can-taría / a vuestros
ojos un cantar tan puro / como en el mármol blanco el agua limpia. / Y en una
estrofa de agua todo el cantar sería: / “Ya sé que no responden a mis ojos, / que ven
y no preguntan cuando mi-ran, / los vuestros claros, vuestros ojos tienen / la buena
luz tranquila, / la buena luz del mundo en flor, que he visto / desde los brazos de mi
madre un día”. (A. Machado)
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L’autore Franco Pastore nasce a San Valentino Torio, frequenta il ginnasio ed il Liceo nella vicina Sarno, il paese dei nonni materni, e completa gli studi presso l’Ateneo salernitano. Fin da giovanissimo, inizia a scrivere racconti, poesie ed articoli su periodici e giornali locali. Dopo il servizio militare, si trasferisce con la famiglia a Salerno, dove, nel 1971, inizia a collaborare con lo scrittore Arnaldo Di Matteo, scrivendo sul periodico “Verso il 2000”. Di poi, entra a far parte dell’equipe del Varo, la galleria d’arte di Vito Giocoli, sostenuta dal giornalista napoletano Saverio Natale, che lo veicola verso la critica d’arte. Intanto diviene un punto di riferimento nella famiglia di “Verso il 2000”, collaborando con il Prof. Zazo dell’Ateneo napoletano, il preside Marino Serini, il pittore Luigi Grieco, Achille Cardasco, Nicola Napolitano, Renato Ungaro, Luigi Fiorentino ed altre personalità della cultura, come Franco Angrisano Domenico Rea e Gaetano Rispoli. Fu appunto Rispoli a presentarlo a Carlo Levi, a Roma, nel dicembre del 1971. Alla metà degli anni settanta, sarà Domenico Rea, presso la Camera di Com-mercio di Salerno, a presentare alla stampa il libro di estetica morale Il Vangelo di Matteo (Roma - n. 136 del 12/6/1980), che il Pastore scriveva, nel 1979 (Il Giorno - 23 marzo 1980), con Liana Annarumma. Intanto, Franco Angrisano lo presentava ad Eduardo De Filippo, nel pe-riodo in cui l’attore recitava nella sua compagnia. Fu allora che in Franco Pastore si rafforzò l’amore per il teatro. Frattanto, grazie al Grieco, conosceva Lucia Apicella di Cava (Mamma Lucia), per la quale pubblicava su Verso il 2000 una serie di racconti, raccolti poi nel libro “Mamma Lucia ed altre novelle” (L’Eco della stampa - gennaio 1980 / Il Faro del 13/2/1980), con le illustrazioni del Grieco. Seguiva, sempre sull’eroina cavese,“Mutter der Toten”, un radiodramma, pubblicato dalla Palladio, che Angrisano drammatizzò nel salone dei marmi del Comune di Salerno (la Voce del Sud - 12/7/1980 - Roma 11 giugno 1980 52 n.135), il giorno in cui Mamma Lucia fu Premiata con medaglia d’oro del Presidente della Repubblica nel luglio del 1980 (Il Secolo d'Italia - Anno XXIX - dell'11/07/1980).
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Dopo il suo primo romanzo “L’ira del Sud” (verso il 2000 - anno XXIII - n.82 del 1983, con nota autografa di Nilde Iotti) scrisse per Franco Angrisano “La moglie dell’oste”, ispirata alla XII novella de Il Novellino, di Masuccio Salernitano; seguì “Terra amara”, sul problema del caporalato nel sud. Negli anni novanta, viene trasferito al Liceo di Piaggine. Fu in quegli anni che scrisse “All’ombra del Cervati” una raccolta di liriche e “Fabellae”, un testo di drammatizzazione per la scuola elementare. Sono gli anni in cui si accosta all’informatica, è docente di sociologia e psicologia di gruppo nell’Ospedale Tortora di Pagani. Inizia un dialogo stretto con il teatro, grazie alla disponibilità dell’auditorium del Centro Sociale paganese ed all’incontro con la compagnia teatrale “02”, diretta da Enzo Fabbricatore. Nascono così le commedie: “Un giorno come un altro”, “Un maledetto amore”, “Una strana Famiglia” ( Le Figaro / Education, samedi 4 juin 2005). Tra il 1995 ed il 2000, è direttore di Corsi di alfabetizzazione informatica per il M.I. e tiene, al Centro sociale di Pagani, Corsi di Pedagogia speciale (metodi: Decroly e Froebel). Alla fine degli anni novanta, si abilita per l'insegnamento delle lettere negli istituti superiori e, nel 2000, il commediografo passa dalla pedagogia (didattica e metodologia), all’insegnamento di italiano e storia nell’Istituto “G. Fortunato” di Angri. Nello stesso anno, ritorna nella sua Salerno, in via Posidonia. Oramai ha perso tutti gli amici di un tempo. Intensifica il suo interesse per il teatro, entra in rapporto con alcune compagnie salernitane e conosce Gaetano Stella e Matteo Salsano della compagnia di Luca De Filippo. Con questi ultimi, ripropone “La moglie dell’oste” che viene rappresentata nel 2006, al teatro dei Barbuti, nel Centro storico. Il successo dell’opera lo spinge a scrivere altre tre commedie, ispirate al Novellino del Masuccio: Le brache di San Griffone , “Un vescovo una monaca ed una badessa” e “Lo papa a Roma”. Oramai l’insegnamento non lo interessa più e dà le dimissioni, nel settem-bre del 2005, chiudendo innanzi tempo il suo impegno con la scuola, per dedicarsi completamente al Teatro. Come European journalist (GNS Press Association), fonda, con il patroci-nio del Comune e della Provincia di Salerno, la rivista virtuale di lettere ed arti “ Antropos in the world”, alla quale collaborano l’on.Michele Rallo da Trapani, Anna Burdua da Erice, Maria imparato da Bergamo e Gaetano Rispoli, l’ulti-mo maestro di pittura, amico di Carlo levi e di Domenico Rea.
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Intanto, inizia il ciclo de’ “I Signori della guerra”, ovvero “La Saga dei Longobardi”, un insieme di cinque drammi storici, sulla Salerno longobarda e normanna, che completa il 29 gennaio del 2011. Dopo la pubblicazione delle raccolte di racconti “Il gusto della vita” (ed. Palladio) e di “Ciomma” (edito dalla Ed. Antitesi di Roma), va in scena, a Pagani, il primo dei drammi storici “L’Adelchi”, replicato il 25 febbraio 2011 al Diana di Nocera Inf., con il patrocinio della Provincia di Salerno (Dentro Salerno, 25 febbr. 2011). Dunque, nelle sue opere, traviamo profonde tracce delle sue radici: le figure ed i personaggi delle sue commedie e dei racconti ci riportano all’agro nocerino-sarnese, ricco di caratteristiche peculiari, artisticamente incasto-nati in situazioni socio antropologiche sui generis. E’ il caso di “Peppe Trac-chia”, così come di “Ciomma” o “Luciano Valosta”, per non citare tante altre figure, prese dai campi o dalle fabbriche di pomodori. Nemmeno l’agro si dimentica di lui, con la consegna dell’Award dell’Agro, per la letteratura. (Cronache del Salernitano, del 27 agosto 2013) e la pubblicazione di “Oltre le stelle”, presentata al palazzo formosa, il 12 febbraio del 2014 (Dentro Salerno, 13.02.2014) Nel settembre del 2014, ha bisogno di una pausa e rallenta le fatiche letterarie, ritornando alla scuola come preside (coordinatore didattico) di un istituto superiore parificato, ma continua a dirigere “Antropos in the world”, la rivista letteraria da lui fondata nel 2004, con il patrocinio del Comuni di Salerno, Pagani, San Valentino Torio, nonché della Provincia di Avellino. Fin dagli inizi del suo percorso artistico, Pastore, pur avendo acquisito una formazione classica (Euripide, i lirici greci, Aristofane e la commedia antica, Omero, Esopo e Fedro), si trova ad essere rivolto verso il presente del nostro tempo. La sua narrativa si può ritenere, in alcune sfumature, neorealista, con testimonianze forti sulle difficoltà di una Italia degli anni della ricostruzione. Così, nel teatro, nel mentre delinea il dramma di antiche dominazioni, passa alla commedia di denuncia ed alla farsa.
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Hanno scritto di lui: Il Giorno - La Nuova Frontiera - L’Eco della Stampa - Verso il 2000 - La Voce del Sud - La Gazzetta di Salerno - La Gazzetta di Frosinone - Candido Nuovo - Il Secolo - Il Faro - L’Amico del popolo - La Città - Cronache di Potenza - Dentro Salerno - La gazzetta di Teramo - Le Figaro - La Lampada - Dossier Sud - Il Roma - La gazzetta di Pescara - Areapago Cirals - La Gazzetta di Matera - La Tribuna dell’Irpinia - Settimanale Unico - Corriere del Mezzogiorno - Cancello ed Arnone News - Cronache del Mezzogiorno - L’Osservatore dell’Agro - Dentro Salerno - Agire - Il Mattino - Cronache del salernitano - Epucanostra - Brontolo - Tvoggi Salerno - Cilento Notizie - Il Basilisco - Unico - Cronache Cilentane - Euterpe ed altre testate. Hanno parlato di lui: L. Fiorentino (Ateneo di Siena) - Nicola Napolitano - Nilde Iotti - Saverio Natale - A. Di Matteo - Gualdoni (del Giorno, Mi) - Lucia Salvatore - N. Ammaturo (Ateneo di Salerno) – Renato Ungaro - Domenico Rea - Laura Vichi (Roma) - A. Mirabella - R. Nicodemo - Giuffrida Farina - Luigi Crescibene - R. Ungaro - A. Palumbo - Paolo Romano - G. Rispoli - Anna Burdua – Anna Maria Scheible – L. Spurio – Rocco Risolia ed altri. Trasmissioni radio-televisive: TLC Campania, Serata napoletana - Presentazione del libro di racconti “Il gusto della vita” ( 13 ottobre 2006); Telecolore, Ore dodici - Present. Rivista “Antropos in the world; Telecolore, Ore dodici - Presentaz. lir. “Il profumo di Ermione”; Telecolore, Trasmiss.ne del dramma ARECHI II (sabato 9 marzo 2013); Telecolore, Trasmissione dramma ARECHI II ( dom. 10 marzo 2013 ); Telediocesi , presentaz. de “La Saga dei Longobardi” ( 14 ag. 2013 ); Telediocesi , presentaz. de “La Saga dei Longobardi” ( 15 ag. 2013 ). Radio Italia uno, Piemonte, trasmissione “Lisola che non c’è” presen-tazione dell’autore e lettura liriche. (5-26 giugno 2014).
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Altre Opere
Poesia
VOGLIA D’AMARE - Sa. 1974 - Cod. SBN - IT\ICCU\BIA\0018357
OMBRE DI CAPELVENERE; 1989 Codice SBN UBO1787585 - Bibl.
ca Univ. Cagliari
SORRISI D’AMORE, liriche, 1994 Cod. SBN IT\ICCU\ CFI\0059-162
ALL’OMBRA DEL CERVATI - Na 1995 Cod. IT\ICCU\MIL\0837501
LE TUE LABBRA, liriche d’amore - A.I.T.W. 2010 - Cod SBN IT\IC-
CU\PAL\0256056
IL PROFUMO D’ERMIONE, poesia A.I.T.W. edizioni, Salerno, mar-
zo 2013 -SBN IT\ICCU\NAP\0568671
SALERNO DAL CONCORD - 1a Ed. 2003 - 2a Ed.., Salerno sett. 2013
A.I.T.W - Cod. SBN IT\ICCU\PAL\0262623
IL PROFUMO DEGLI ANGELI – Ebook free, Salerno 2004
ACQUA ELECTA - A.I.T.W edizioni, Sa 2013 – Cod. IT\ICCU\ MIL\-
0854762 OLTRE LE STELLE, dedicato a S. Valentino T. - A.I.T.W. edizioni, Sa
2014 – cod. IT\ICCU\MOD\1628173
OMBRE DI SOGNO, riflessioni in versi – A.I.T.W. Edizioni – Sa 2014
cod. IT\ICCU\MO1\0037932
SALERNO DAL CONCORD, e.book free 4, Salerno 2004. Con codice
GGKEY:WZP8J2DWL3U E
RRIICCOORRDDII DDEELL TTEEMMPPOO,, AA..II..TT..WW.. eeddiizziioonnii –– SSaalleerrnnoo 22001155
Videoliriche Oltre duecento, presenti su yutube, Google e sul Web; tra esse: Ombre di sogno, La lupa, Frastagli di notte, Come le foglie, Come un sogno
che muore, Ad Alfonso Gatto, a Freddy Mercury, a papa Francesco, Le tue labbra, L’amante, Sorrisi d’amore, Aspettando l’alba, Resurrectio, Morbi-dezze, Commiato, Oltre le stelle, E ancora domani, La nostra favola, Guar-dandoti, L’odore del mare, Indietro, Senza sosta, Fantasmi, Il sembiante, Fuga d’inverno, Le tue mani, Vaghezze, La Capinera, Ho raccolto, Cosa tu sei, La mimosa, Lilium, Come in prece, Come perdermi, La via del mare, Donna, Lucania, Hipatia, Mater coeli, Ananes, La giostra, Dove sei, Quale alito di
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vento, Al tempo della ginestra, Donnez moi ma vie, Se questi occhi, Impulso, Marcinelle, Solo vento, Nedda, L’isola che non c’è, La tua musica, Emozione, Odori di bosco, Sulle tue labbra, On my way, Quando il sole declina, Respiro con le stelle, Vento d’autunno, Approdo, Nuvole,Marianna de Leyva, Francesca da Rimini, Giuliet-ta dei Capuleti, Comparando, Anche se piove, Sul far del mattino, Il sorriso degli angeli, Ritorno in famiglia, Solitudine, La favola della vita, Laura, Il tuo fiato, Con la mi vida, Conbien je vous aime, Simbiosi, Mirando, Se amessi fiato, Non so cantare, Come un gabbiano, Sussurri, Ritual, Dolce contesa, Germogli, Come il sole al tramonto, Mentre imbruna la sera, Panta rei, Come un raggio di sole, Solo tu, Andando a fichi, notte, Senza fiato, All’alba, La colpa più grande ed altre, Noi siam meteore, Non è più tempo di favole, Una eco lontana, Come un raggio di luna, Senza chiedere e sulle mie mani.
Poesia monografica AMORE E MITO, favole della lett. lat. in versi - Ediz. Penne Pazze
e- book 2006 - II ed. luglio del 2013. Cod. IT\ICCU\MO1\0035687
Il NAZARENO, lauda sulla morte di Cristo, A.I.T.W. ed. - Sa, 2009 -
Cod, SBN IT\ICCU\NAP\0563067
LE STELLE DELLA STORIA, Sidera Historiae, donne che hanno
fatto storia, Salerno 2006, rist.pa 2013 cod. IT\ICCU\MO1\0035683
UN UNICO GRANDE SOGNO, poesia d’amore in odi dedicate ai
personaggi femminili celebri, da Isotta a Giulietta, alla Lupa, a
Nedda e alla Peppa del Gramigna - Ediz. Poetilandia ebook 2006 -
cd. Sbn IT\ICCU\MO1\0035686
EL CID CAMPEADOR, un’ode al cid di Spagna - A.I.T.W. Edizioni,
Salerno 2014
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Prosa L’IRA DEL SUD (romanzo) edizioni Palladio - 1982. Codice SBN
CFI0020645 - Bibl. Univ. Cagliari LA SIGNORA DELLA MORTE (radiodramma)- Palladio Editrice -
Salerno 1978 Codice SBN IT\ICCU\SBL\0625441 SETTE STORIE PER PIERINO, racconti per ragazzi -Ediz. Verso il
2000, Sa 1978 - Cod. SBN SBL\0628217 - Bibl.che: Ca, Tr, Na, MAMMA LUCIA ed altre novelle, Sa 1979 Codice SBN PAL015-
9227 – Bibl. Univ. Cagliari SAN MARZANO nella pianura campana (storiografia), Ed. Palla-
dio, Sa 1983. Cod. SBN IT\ICCU\CFI\0032994
IL GUSTO DELLA VITA,- racconti, Ediz. Poetilandia ebook 2005 – Ed. Palladio, Sa 2006 . Codice SBN IT\ICCU\PUV\1362615
IL GUSTO DELLA VITA, racconti, II Ediz. IT\ICCU\NAP\0640292
CIOMMA, racconti dell’agro sarnese - Ed. Antitesi, Roma 2008 – Cod ISBN IT\ICCU\PUV\1363319
I TEMPLARI, dramma storico - A.I.T.W. ediz. - Sa 2010, cod. IT\ ICCU\- MO1\0035682
I Templari , fumetto, Centro Stampa ed. Pagani 2008 NUNZIATINA, romanzo breve, estratto e rielaborato da L’ira del
sud del 1989 – A.I.T.W. Edizioni, Salerno 2014 - ISBN 9788868-
143053 RADICI – A.I.T.W. Ed. – Pubblicazione in e - book Google
play, gennaio 2015 – cod. Sbn IT\ICCU\MOD\1644687 Saggistica Il VANGELO DI MATTEO ( estetica morale, con prefazione di
Domenico Rea) De Luca ed.- Amalfi 1979 cod. SBN IT\ICCU|P-
UV\1368781
IL CORAGGIO DELLA VERITÀ, libro inchiesta sulla tragedia di
Ustica - A.I.T.W. Ed., giugno 2012 Cod. SBN IT\ICCU\NAP\05-
44907
HERACLES IN MAGNA GRECIA,iconografia ragionata. Cod. SBN IT\IC CU\MO1\0035548
ME NE JEVE PE’ CASO, contaminatio in napoletano della 1,9 satira
di P.Orazio Flacco - A.I.T.W. Ed. - Sa 2013 IT\ICCU\ NAP\0595558
‘O VIAGGIO PE’ BRINNESE contaminatio in napol. 1,6 della satira di
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Orazio Flacco - A.I.T.W. Ediz. - Sa 2013 Cod. IT\ICCU\RML\0361796 LA SIGNORA DELLA MORTE ( Mutter der toten ) radiodramma Ed.
Palladio, Sa. 1980; ( La Nuova Frontiera del 30/7/81) Biblioteca Fond. Siotto Alghero - Codice SBN SBL065441
FAEDRUS, le favole latine di Faedrus in versi napoletani - A.I.T.W. Ediz., giugno 2011- Cod SBN IT\ICCU\NAP\0568756
AISOPOS, le favole greche di Esopo in versi napoletani - A.I.T.W. Edizioni, sett. 2011 cod. SBN IT\ICCU\NAP\0568683
LE PROBLEMATICHE DELL’ ADOLESCENZA verso la formazione del
sé- A.I.T.W. Ed. - Sa 2013. Cod. SBN IT\ICCU\MO1-\0035831
LE PROBLEMATICHE DELL’ ADOLESCENZA i comportamenti a ri- rischio – A.I.T.W. Ed. - Sa 2013. Cod. SBN IT\ICCU\MOD\- 1622636
FILOSOFIA ARISTOTELICA, schiavitù ed oikonomìa - A.I.T.W. Ed. - Sa
2014, II stampa. Cod. ISBN IT\ICCU\MOD\1628166
IL CANCELLERI Tommaso Guardati - A.I.T.W. Ed. - Sa 2014.
LUCIA APICELLA, la madre di tutti i caduti – A.I.T.W. –Sa 2014.
LE PROBLEMATICHE DELLA VECCHIAIA E LA MUSICOTE-
RAPIA- pubblicato su google play il 25 genn.2015, con codice n.
GGKEY:K6C9CH8SW3Q E CATULLO A NAPOLI, i carmi tradotti in napoletano – A.I.T.W. ediz.ni
Salerno, febbraio 2015 - IT\ICCU\MO1\0038568 LA MORTE DI CESARE A.I.T.W. ediz.ni - Salerno, febbraio 2015
Drammi
TERRA AMARA - 1979. Cod SBN IT\ICCU\MO1\0035757
LUISA CAMMARANO - 2004 - Cod. SBN IT\ICCU\MO1\0036201
UN MALEDETTO AMORE - 2001 -Cod.SBN IT\ICCU\MIL\0851139
UN GIORNO COME UN ALTRO - 1998 - Cod SBN [IT\ICCU\-MIL\0839-
578
Commedie LA MOGLIE DELL’OSTE - 1974. Cod SBN IT\ICCU\MO1\0035688
LO PAPA A ROMA - 2003 – Codice SBN IT\ICCU\NAP\0582008
UNA STRANA FAMIGLIA - 2005. Codice SBN IT\ICCU\NAP\0590201
IL MENACHER - 2005
O VESCOVO, A MONACA E L’ABBADESSA -2004 - cod. SBN IT\ICC-
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U\MO1\0035684
LE BRACHE DI SAN GRIFFONE - 2005- codiceIT\ICCU\NAP\0584683
MASUCCIO IN TEATRO - A.I.T.W. Edizioni - Salerno 2014 - co- dice IT\ICCU\NAP\0646027
Drammi storici: GAITA, la moglie del Guiscardo,Sa 2007 - IT\ICCU\MO1\0035550
I TEMPLARI - Salerno 2008 Codice SBN IT\ICCU\MO1\0035688
ARECHI II – Salerno 2008 - Codice SBN IT\ICCU\MIL\0844100
IL NAZARENO - Salerno 2009 - cod. SBN [IT\ICCU\MO1\0035682
LA BATTAGLIA DELLA CARNALE - 2010 cod. SBN [IT\ICCU\MO1\-
0035682]
GUAIMARIO IV - Salerno 2010 - codice SBN IT\ICCU\NAP\0582008
ROBERT D’HAUTEVILLE LA GUICHARD, Sa. 2011 - cod. SBN IT\CC-
U\MO1\0035551
PIU’ FORTE DELLA MORTE- A.I.T.W. Ediz. Sa. 2011 - Cod. SBN IT\-
ICCU\NAP\0563051
IPPOLITO PASTINA - A.I.T.W. Edizioni, 2012 – Cod SBN IT\ICCU\-
MIL\0844104
ISABELLA SANSEVERINO - A.I.T.W. Edizioni – Salerno 2014 – cod.
IT\ICCU\NAP\0633689 LA SAGA DEI LONGOBARDI - A.I.T.W. Edizioni – Sa. 2014 – Codice
IT\ICCU\MO1\0037976]
Farse UNA FAMIGLIA IN ANALISI - 2006 - SBN: IT\ICCU\MO1\01003205
UN CASO DI NECESSITÀ - A.I.T.W. Edizioni, Salerno2008 - Codice
SBN IT\ICCU\NAP\0590700
PEPPE TRACCHIA - Salerno2008. Cod. SBN IT\ICCU\MO1\0035841
CONCETTA QUAGLIARULO - 2009 ( una contaminatio sullo sbarco
di Salerno). Cod. SBN IT\ICCU\MO1\0035758
VÁSE ARRUBBÁTE - A.I.T.W. Sa 2010 - Cod. SBN IT\ICCU\MO1\00-
3204
BERNARDAS GLORIOSAS - Salerno 2011 – ISBN IT\ICCU\MOD\16-
28171 COLLOQUIO con un segretario di onorevole - Salerno 2010. Cod.
~ 41 ~
SBN ITCCU\MO1\0036202
. IL BREVETTO, in tre scene, del gennaio 2005, cod. GGKEY-:731WG-
TQNLLC E, pubblicato su google play, il 24 gennaio del 2015. Fiabe on line – Fiabe in pubblicazioni e teatro per ragazzi: FABELLAE- antologia di drammatizzazione per la scuola primaria‚
Paes, 1988. Cod. SBN IT\ICCU\CFI\0154255
LA MARGHERITA SCIOCCA - S.W. anno 2004 – filmato
IL PAPERO INGRATO - S.W. anno 2006 – filmato
ORFEO GATTO MARAMEO - S.W. anno 2006 – filmato
IL VERME ED IL CALABRONE – S.W. anno 206 – filmato
IL PAPPAGALLO FILOSOFO - Sul Web anno 2006 /7 – filmato LA LEPRE E LA TARTARUGA - Sul Web anno 2006 /7 – filmato
IL BRUCO ED IL CALABRONE - Sul Web anno 2006 /7– filmato IL PAPPAGALLO FILOSOFO - Sul Web anno 2006 /7 – filmato LA GALLINA SCIOCCA - Sul Web anno 2006 /7 – filmato CANIS PARTURIENS – filmato 2005/6 – Riduz. in napoletano CAMELUS QUI PETEBAT CORNUA – filmato 2005/6 – in napoletano PISCATOR QUI AQUAM PERCUTEBAT – filmato2005/6 – in napoletano VOLPES ET CORVUS – filmato 2005/6 – Riduz. in napoletano VULPES LEO ET SIMIO – filmato 2005/6 – Riduz. in napoletano RANAE AD SOLEM – filmato 2005/6 – Riduz. in napoletano RANAE PETUNT REGEM – filmato 2005/6 – Riduz. in napoletano FRATER ET SOROR – filmato 2005/6– Riduz. in napoletano CALIMERO E LE SETTE NANE,UNA STORIA ALL’INCONTRARIO -
A.I.T.W. Edizioni - Salerno genn. 2014 - ISBN: 9788891133052 IL PRINCIPE FIORITO, UNA STORIA ALL’INCONTRARIO - A.I.T.W.
Edizioni - Salerno, nov. 2014 PINOCCHIO IN TRIBUNALE ; La civetta, la cicala e la formica ; Una gara della stupidità; La capretta Genoveffa : quattro drammatiz- zazioni per le scuole elementari - Paes, 1987 ( Cava de’Tirreni, Palumbo & Esposito) Monografia - Testo a stampa - SBN IT\ICCU\CFI\0105947 Le FIABE DI MAMMA DORA – A.I.T.W. Ed. – Sa 2015-02-03 SBN
IT\ICCU\MO1\0038517
Opere multimediali - Documentari didattici VERSO LA RELIGIONE EGIZIA – Documentario didattico
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LA RELIGIONE GRECA - Documentario didattico
ROMA PAGANA – Documentario didattico
IL MIRACOLO DI BETLEMME – Documentario didattico
ABRAMO - Documentario
IL CANTICO DEI CANTICI – Documentario IL SS. CORPO DI CRISTO – Documentario LA CRIPTA DEL SS. Corpo di Cristo - Documentario
Pubblicazioni in Ebook (pdf, epub e mobi, PC, Mac Os, Linux, iPho-ne, iPad, Android, HTC, Blackbarry, eReaders), su store italiani ed internazionali:
NUNZIATINA, romanzo breve, sul caporalato nel sud dell’Italia d’inizio
secolo, 2013. – cod ISBN 9788868143053.
IL PROFUMO D’ERMIONE, liriche, anno 2013; cod ISBN 9788891-
129031.
AQUA ELECTA, liriche dedicate a Quaglietta di Calabritto ed all’alta valle del
Sele. Anno 2013 – cod ISBN 9788891130945.
CALIMERO E LE SETTE NANE, una storia all’incontrario, anno 2014.
cod ISBN 9788891133052.
IILL VVEERRMMEE EEDD IILL CCAALLAABBRROONNEE –– SS..WW.. aannnnoo 22000066 – filmato IL PAPPAGALLO FILOSOFO - Sul Web anno 2006 /7 – filmato
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SALERNO DAL Concord, liriche dedicate a Salerno - Cod. SBN IT\ICCU\PAL\0262623.
OLTRE LE STELLE, liriche dedicate al paese dell’amore, San Valentino
Torio. Anno 20014 – cod. SBN. 978889113420. IL SORRISO DEGLI ANGELI, liriche, Salerno 2004.
UN UNICO GRANDE SOGNO, poesia monografica, Catanzaro 2006.
IL GUSTO DELLA VITA,racconti, Catanzaro 2006.
CRONACA CONTADINA Sa. 2006 - cod. SBN 9788868144067
LE TUE LABBRA – google libri
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Alcuni premi ed Onorificenze
Roma - Medaglia d’oro per la poesia - S.Barbara 1971 ( Scuola Genio Pionieri) Roma- Accademia Int.le Tommaso Campanella - medaglia d’oro e nomina a Membro Honoris Causa 1975. Salerno - Salone dei Marmi del Palazzo Città - Trofeo “ Verso il 2000 ”, consegnato a Domenico Rea e Franco Pastore dal Mini- stero Turismo e Spettacolo e dall’Assessorato alla P. Istruzione del Comune di Sa- lerno (La Voce del Sud, del 12. 7.1980 - La Nuova Frontiera, 30.6. 1980 e del 15/12/1980 - Candido, 18 sett. 80). Roma - Acc. Gentium Pro Pace - nomina ad “ Academicum ex clas- se legitima”, 1980. Accademia delle Scienze di Roma - nomina ad Accad.co d’onore, 1982. Melbourne - Accadem. Lett. Italo - Australiana (A.L.I.AS.) - Primo premio internazionale per la narrativa, 2008. Melbourne – Accademia Lett. Italo-Australiana (A.L.I.AS.) - Primo premio internazionale per la narrativa 2011. Viterbo - Targa della città di Viterbo alla carriera - Accademia Francesco Petrarca, maggio 2012. Germany - Accreditation Correspondance Jornalistique - G.N.S. Presse Association, dicembre 2011. San Valentino T. - Award dell’Agro, per la letteratura. (Cronache del Salernitano, del 27 agosto 2013) Premio Silarus 2014, II posto per la narrativa, luglio 2014.
Diffusione pubblicazioni: - In Italia, nelle biblioteche universitarie e nazionali di Padova, Trieste, Pa-via, Pescara, Biella, Torino, Alghero, Milano, Firenze, Bologna, Urbino, Modena, Cesena, Cassino, Quartu Sant’Elena, Genova, Roma, Lucca, Napoli, Salerno, Bari, Palermo, Sassarri, Parma, Cagliari, Catania, Lerici, Roccada-
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spide e Campobasso. A Salerno: nella biblioteca dell’Archivio storico del Co-mune.
- All’estero: Presso l’Ist. It.Cultura di Barcellona .
- Internet: su google play e google libri.
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Indice
Introductio .................................... pag.5 Esplicatio ....................................... pag.8 ‘O mare ......................................... pag.13 A stagiòne ...................................... pag.14 Primmavere .................................. pag.16 L’ammore è fantasia ...................... pag.17 Me manc’o sciàte .......................... pag.19 Nu iuòrne ...................................... pag.21 Notte d’estate ............................... pag.22 Solitudine ...................................... pag.24 Era de maggio ............................... pag.25 Settembre ..................................... pag.28 ‘Ociardine ...................................... pag.29 Si fosse nu poeta ........................... pag.30 L’autore ......................................... pag.32 Altre opere .................................... pag.36
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Finito di stampare Il 23/5/2015
Cod. GGKEY:X2DBY9FDX15 E