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COMUNE DI BERNALDA PROVINCIA DI MATERA REGIONE BASILICATA PIANO DI LOTTIZZAZIONE “CARRERA” AREE COMPLESSE - DI RIQUALIFICAZIONE E RECUPERO AC.c LOCALITA’ CARRERA VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA’ A PROCEDURA DI V.A.S. Ai sensi del D.L.vo. n.152/2006 e s.m.i. RAPPORTO PRELIMINARE Proprietà: TECNOCENTRO S.r.L. - ROMA I tecnici: Novembre 2014

Ltz Carrera VAS dic2015 Rapporto Preliminarevalutazioneambientale.regione.basilicata.it/valutazioneambie/files/... · LOTTIZZAZIONE “CARRERA” - AREA COMPLESSA AC.c Verifica di

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COMUNE DI BERNALDA PROVINCIA DI MATERA

REGIONE BASILICATA

PIANO DI LOTTIZZAZIONE “CARRERA” AREE COMPLESSE - DI RIQUALIFICAZIONE E RECUPERO AC.c

LOCALITA’ CARRERA

VERIFICA DI ASSOGGETTABILITA’ A PROCEDURA DI V.A.S.

Ai sensi del D.L.vo. n.152/2006 e s.m.i.

RAPPORTO PRELIMINARE

Proprietà: TECNOCENTRO S.r.L. - ROMA

I tecnici:

Novembre 2014

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LOTTIZZAZIONE “CARRERA” - AREA COMPLESSA AC.c Verifica di assoggettabilità a V.A.S. - RAPPORTO PRELIMINARE Località Carrera - Comune di Bernalda (MT)

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INDICE

1 ELENCO ACRONIMI 3

2 INTRODUZIONE 4

3 PROPOSTA DI INTERVENTO 6

4 RIFERIMENTI NORMATIVI E PROCEDURALI 7

4.1 Valutazione Ambientale Strategica 7

5 OBIETTIVI E STRATEGIA DEL PIANO 8

5.1 Caratteristiche del piano di lottizzazione 8 5.1.1 Il territorio di Bernalda 8

5.1.2 Localizzazione territoriale dell’area di piano 8

5.1.3 La lottizzazione 10

6 IL QUADRO AMBIENTALE 17

6.1 Paesaggio e ambiente 17 6.2 Fauna, flora, biodiversità e paesaggio 17 6.3 Patrimonio culturale,architettonico e archeologico e beni materiali 17 6.4 Suolo, acqua, aria e fattori climatici 18 6.5 Popolazione e salute umana 18

7 OBIETTIVI DI PROTEZIONE AMBIENTALE 19

8 POSSIBILI IMPATTI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE 21

9 MISURE PER IL MONITORAGGIO 21

10 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 22

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RAPPORTO PRELIMINARE

1 ELENCO ACRONIMI _________________________________________________________________________ Acronimo definizione ___________________________________________________________________________ AC Autorità Competente ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- AP Autorità Procedente ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- ARPA Agenzia Regionale Protezione Ambiente ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- CE Commissione Europea ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- DIRETTIVA Direttiva 2001/42/CE ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- D.L.vo Decreto Legislativo ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- GURB Gazzetta Ufficiale Regione Basilicata ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- IBA Important Bird Areas ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- LR Legge Regionale ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- PAI Piano Assetto Idrogeologico ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- PMA Piano Monitoraggio Ambientale ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- RMA Rapporto Monitoraggio Ambientali ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- RA Rapporto Ambientale ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- RP Rapporto Preliminare ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- SCMA Soggetti Competenti in Materia Ambientale ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- SIC Siti di Interesse Comunitario ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- VAS Valutazione Ambientale Strategica ---------------------------------------------------------------------------------------------------------- ZPS Zona di Protezione Speciale ----------------------------------------------------------------------------------------------------------

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2 INTRODUZIONE

Il presente rapporto preliminare, redatto secondo il quadro dispositivo vigente, è diretto ad individuare le ricadute ambientali degli interventi proposti relativamente al piano di lottizzazione di iniziativa privata in località Carrera nel Comune di Bernalda (MT). La lottizzazione in oggetto viene proposta in osservanza del vigente strumento urbanistico del Comune di Bernalda e con le modalità relative alla verifica di assoggettabilità alla Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.), di cui all'art.12 del D.L.vo n.152/06 e s.m.i.

Il documento ha la funzione di consentire ai soggetti proposti di dare avvio alla procedura di screening, attraverso la quale verrà stabilita l’assoggettabilità o meno della proposta alla Valutazione Ambientale Strategica (VAS).

Il vigente strumento urbanistico ha inserito l’area in un ambito di trasformazione in Regime d’Uso Insediativo-Residenziale; pertanto l’intervento in progetto non comporta modifiche delle destinazioni già previste e non crea incrementi dei parametri dimensionali previsti dal vigente strumento urbanistico nell’area di trasformazione.

Oggetto di questo rapporto in ambito VAS sono quindi le valutazioni circa le scelte urbanistico- insediative della proposta e la loro possibile ricaduta sulle componente ambientali.

In ottemperanza a quanto previsto dal D.L.vo n.152 del 03/04/2006 e s.m.i. occorre corredare il piano di lottizzazione in AREE COMPLESSE -DI RIQUALIFICAZONE E RECUPERO –AC.c della specifica Valutazione Ambientale Strategica, secondo le disposizioni di cui agli art.13 e 18 del D.L.vo sopraccitato.

In questa fase i soggetti interessati dalla procedura di VAS sono i seguenti:

a) Autorità Competente: la Pubblica Amministrazione cui compete l’adozione del provvedimento di verifica di assoggettabilità, l’elaborazione del parere motivato trattandosi di Piano di Lottizzazione e l’adozione dei provvedimenti conclusivi in materia ( art.5 lett.p del D.L.vo n.152/06 e s.m.i.);

b) Autorità Procedente: la Pubblica Amministrazione , visto che il soggetto che propone il Piano di Lottizzazione è un privato, che recepisce, adotta e approva il Piano (art.5 lett.q del D.L.vo 152/06 e s.m.i.);

c) Proponente: il soggetto privato che elabora il Piano soggetto alle disposizioni del D.L.vo n.152/06.

Struttura competente Indirizzo

Autorità Competente

Regione Basilicata Dipartimento Ambiente Politiche della Sostenibilità Potenza

Autorità Procedente

Comune di Bernalda Ufficio Urbanistica Bernalda

Proponente Tecnocentro s.r.l. Roma

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In questa fase sono interessati i soggetti competenti in materia ambientale: le Pubbliche Amministrazioni e gli Enti Pubblici che, per le loro specifiche competenze o responsabilità in campo ambientale, possono essere interessate agli impatti sull’ambiente dovuti all’attuazione del Piani di Lottizzazione, che di seguito si elencano:

Soggetti competenti in Materia Ambientale (SCMA)

§ Regione Basilicata Ufficio Urbanistico a Tutela del Paesaggio;

§ Regione Basilicata Ufficio Geologico ed Attività Estrattive;

§ Regione Basilicata Ufficio Foreste e Tutela del Territorio;

§ Autorità Interregionale di Bacino della Basilicata;

§ Ministero per i Beni e le Attività Culturali Direzione Generale per i Beni Architettonici e per il Paesaggio;

§ Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente della Basilicata;

§ Amministrazione Provinciale di Matera;

§ Settore Pianificazione Territoriale;

§ Amministrazione Provinciale di Matera Settore Ambiente.

Il presente documento, che si configura quale Rapporto preliminare, redatto ai sensi dell’art.13, comma 1 del D.L.vo 152/06 e s.m.i., ha lo scopo di individuare i possibili impatti ambientali significativi dell’attuazione del Piano.

In questa fase, infatti, l’Autorità Procedente entra in consultazione, sin dai momenti preliminari dell’attività di elaborazione del Piano, con l’Autorità Competente e i soggetti competenti in materia ambientale, al fine di definire la portata ed il livello di dettaglio delle informazioni da includere nel successivo rapporto ambientale.

Il presente Rapporto ambientale preliminare, redatto secondo i criteri di cui all’Allegato I del D.L.vo n.152/06 (come modificato dal D.L.vo n.04/08), riporta le informazioni ed i dati necessari all’accertamento della probabilità di effetti significativi sull’ambiente conseguenti all’attuazione del Planovolumetrico previsto in progetto.

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3 PROPOSTA DI INTERVENTO

La Tecnocentro s.r.l con sede in Roma è proprietaria di un appezzamento di terreno sito in Bernalda alla località “Carrera” che nel vigente Regolamento Urbanistico ricade interamente nella zona “AREE COMPLESSE – DI RIQUALIFICAZIONE E RECUPERO - AC.c ” nella quale il Regolamento Urbanistico vigente consente la realizzazione di fabbricati ad uso residenziale e commerciale.

Per il rispetto della normativa e per l’attuazione di quanto stabilito nel R.U. si è proceduto alla lottizzazione della area.

Il distretto interessato dal progetto di pianificazione, per una superficie complessiva di mq. 5.733, è riportato in Catasto al foglio 19 particelle n.151-152-153-154-160-162-63-167-217-218-219-220-221-352-222 e rappresenta l’intero distretto.

La Tecnocentro s.r.l., per meglio utilizzare il terreno di sua proprietà, ha programmato la costruzione di residenze e di locali commerciali.

Il progetto elaborato prevede:

§ la lottizzazione dell’area d’intervento all’interno del comparto di proprietà della Tecnocentro s.r.l. come meglio vedesi dagli elaborati allegati.

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4 RIFERIMENTI NORMATIVI E PROCEDURALI

4.1 Valutazione Ambientale Strategica Per Valutazione Ambientale Strategica si intende quel processo sistematico, applicabile ad azioni ed iniziative relativi a Piani e programmi specifici, volti a considerare ed evidenziare le conseguenze ambientali positive e negative sull’ambiente fisico, socioeconomico e culturale del territorio interessato, fin dalle prime fasi dei Piani e dai Programmi di elaborazione, al fine di evitare o minimizzare gli effetti negativi e rafforzare quelli positivi prima della loro adozione.

La norma di riferimento a livello comunitario per la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) è la Direttiva 2001/42/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 giugno 2001 (G.U. L.197 del 21/07/2001), concernente la valutazione degli effettivi determinati da Piani e Programmi sull’ambiente. Essa si pone l’obiettivo di “garantire un elevato livello di protezione dell’ambiente e di contribuire all’integrazione di considerazioni ambientali all’atto dell’elaborazione e dell’adozione di Piani e Programmi, al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile, assicurando che venga effettuata la valutazione ambientale di determinati Piani e Programmi che possono avere effetti significativi sull’ambiente”. La stessa Direttiva, inoltre, risponde alle indicazioni della convenzione internazionale firmata ad Aarhus nel 1998, fondata sul diritto all’informazione, sul diritto alla partecipazione alle decisioni e sull’accesso alla giustizia.

La Direttiva 2001/42/CE è stata recepita a livello nazionale dal D.L.vo 152 del 03/04/2006, recante “Norme in materia ambientale” (GURI n°88 del 14.04.2006-Suppl.Ord. n.96), così come modificato dal D.L.vo n.4 del 16/01/2008, recante “Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del D.L.vo 152 del 03/04/2006, recante Norme in materia Ambientale” (GURI n.24 del 29/01/2008).

Il Piano in questione, pertanto, seguirà l’iter procedurale dettato dagli articoli da 13 a 18 di quest’ultimo decreto, il quale prevede le seguenti fasi:

§ redazione del rapporto ambientale (art.13);

§ svolgimento delle consultazioni (art.14);

§ la valutazione del rapporto ambientale e gli esiti delle consultazioni (art.15);

§ la decisione (art.16);

§ l’informazione sulla decisione (art.17);

§ il monitoraggio (art.18).

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5 OBIETTIVI E STRATEGIA DEL PIANO

5.1 Caratteristiche del piano di lottizzazione

5.1.1 Il territorio di Bernalda

Il territorio di Bernalda occupa la parte sud-est della provincia di Matera, confina ad est con il Comune di Ginosa in provincia di Taranto, a nord-ovest con il Comune di Montescaglioso, ad ovest con il Comune di Pisticci ed a sud-est con il mare Jonio. I confini del territorio, sono segnati per lo più dall’andamento naturale del territorio (dal fiume Bradano lungo il confine con Ginosa e dal fiume Basento lungo il confine con Pisticci e dal mare Jonio ed in minor parte da strade o privi e liberi di una vera e propria delimitazione. Il centro abitato e la zona residenziale seguono la direttrice ovest-nord lungo la strada provinciale 157 per Matera dalla quale dista circa km 35, mentre la zona artigianale si sviluppa tra la strada provinciale Bernalda-Pomarico e la SS. 407 Basentana che collega il Metapontino con Potenza, tale strada, sempre nel territorio di Bernalda, si interseca con la SS.106 Jonica che collega Taranto a Reggio Calabria e, nelle immediate vicinanze della provincia di Taranto verso il confine con il Comune di Ginosa, con la SS 175 che collega il Metapontino a Matera e a Bari. Il territorio comunale di Bernalda è, dal punto di vista orografico, morfologico e idrografico, prevalentemente pianeggiante, compreso il centro abitato che è ubicato sull’ultimo pianoro, avente un’altitudine di circa m 100 s.l.m., che si affaccia sulla piana di Metaponto e quindi verso il mare Jonio.

5.1.2 Localizzazione territoriale dell’area di piano

L’area oggetto della lottizzazione è situata all’ingresso sud-est dell’abitato ed è prospiciente la S.P. “Carrera vecchia” che collega il centro jonico alla SS 407 Basentana, in continuità di un’altra area residenziale esistente, attuata secondo le previsioni del vigente P.R.G., già completa di interventi privati e di opere di infrastrutture. Poiché gran parte della lottizzazione si sviluppa nell’area residua di una zona interessata dalla urbanistica spontanea degli anni ’50, è necessario sistemare le aree circostanti edificabili, trattandosi di un tessuto urbano non ancora del tutto consolidato, con la presenza di una urbanistica confusionaria e di una edilizia povera, fortemente degradato da piccole costruzioni precarie e abbandonate.

La zona in considerazione, è quella che, secondo le previsioni del vigente Regolamento Urbanistico servirà da connessione tra il quartiere esistente ed il nuovo impianto e soprattutto a riqualificare la zona stessa dal degrado esistente.

La lottizzazione prevede interventi edilizi che diventano fattori ordinatori del progetto ed è stata pensata in modo da raccogliere ed evidenziare anche gli elementi naturalistici presenti nella zona per creare le condizioni di una migliore fruibilità dell’area lottizzata. Il distretto in esame presenta una buona espansione, infatti, negli ultimi anni, si sono verificate le maggiori trasformazioni strutturali nel settore dell’edilizia residenziale e commerciale e certamente la tendenza in atto si è accentuata per il maggior ritmo assunto globalmente nell’area metapontina, è stato questo il motivo per cui il R.U. del Comune di Bernalda, approvato in data 26/05/2004, ha ritenuto opportuno considerare la zona includendola tra le aree complesse da sottoporre a riqualificazione e recupero proprio per la difficoltà di darle un ordine urbanistico.

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Figura 1 – Localizzazione delle aree su immagine ortofoto

Lottizzazione CARRERA

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5.1.3 La lottizzazione

Come già detto sopra, la superficie interessata dal piano di lottizzazione comprende l’intero comparto definita dal vigente Regolamento Urbanistico “AREE COMPLESSE – DI RIQUALIFICAZIONE E RECUPERO - AC.c”.

Il recupero edilizio e la riqualificazione urbanistica si attuano mediante Piano Attuativo di iniziativa privata o pubblica secondo i seguenti indici:

It = 1,25 mc/mq Rc = 0,30 H max = m 8,00 Np = 2 If medio = 2,00 mc/mq Distanza dai confine e strade = H/2 con un minimo di m 5,00 La quantità delle aree a servizi rispetterà le norme del D.M. 1444/68

Le tipologie edilizie di riferimento sono in linea e a schiera e tuttavia i Piani Attuativi possono prevedere organiche soluzioni alternative. Una aliquota delle nuove volumetrie insediabili, non superiore al 25% del totale del distretto,potrà essere riservata a destinazioni d’uso diverse dalla residenza quali attività commerciali,ricettive etc. anche integrate in edifici adibiti alla residenza.

I piani Attuativi devono contenere studi di Compatibilità Ambientale secondo quanto indicato nella norma che regola i Distretti Perequativi di Nuovo Impianto.

Nel pieno rispetto della normativa sopra riportata, il progetto di lottizzazione prevede:

§ superficie totale del distretto= mq 5.733

§ superficie netta distretto= mq 5.332 (sup.territ.-fabbr.da demolire)

§ Jt=1,25 mc/mq

§ Jturbanizz.= 0,10 mc/mq

§ Jf medio= 2,00 mc/mq

§ H max= m 8,00

§ distacchi dai confini= m 5,00

§ distacchi dalla strade= m 5,00

§ rapp. di copertura > 0,30

§ volume realizzabile VED.distretto= Sterr.x (It+ Jturbanizz.)= mc 7.198,0

§ superfici attrezzature e servizi S(att.+serv.)= mq 2.000

§ superficie fondiaria Sfond.= mq 3.332

§ superficie copribile Scopr.= Sfond. x Rc= mq 999,60

§ volume edificabile VED= Sfond. x If medio= mc 6.664,0

§ superfici di progetto residenze e negozi= mq 865,0 < mq 999,6 (sup.copribile)

§ volumi di progetto residenze e negozi= mc 5941,30 < mc 6.664,0

La sistemazione del distretto prevede la realizzazione di:

a) superfice residenze

tipol. “A” n.4 schiere 4 x mq 84,71 =mq 338,80

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tipol. “B” n.1 schiera 1 x mq 97,80 =mq 97,80

=mq 436,60

tipol. “C” (sui negozi) =mq 336,10

b) superfice negozi

sup. comm. al piano terra =mq 428,40

c) superfici totale da realizzare

mq (436,60 + 428,40) =mq 865,0 < mc 999,60

d) volume residenze

tipol. “A” + “B” mq 436,60 x m 7,10 =mc 3.099,90 haltezza =m 7,10

tipol. “C” mq 336,10 x m 3,10 =mc 1.041,90 haltezza =m 3,10

=mc 4.142,10

e) volume negozi

mq 428,40 x m 4,20 =mc 1.799,50 haltezza =m 4,20

f) volume totale da realizzare

mc (4142,10 + 1799,50) =mc 5.941,30 < mc 6.664,0

Come già esplicitato, il Piano di Lottizzazione si inquadra nel vigente Regolamento Urbanistico che, insieme al P.R.G., costituisce lo strumento di pianificazione nel Comune di Bernalda,delle destinazioni differenziate dei centri abitati, delle prescrizioni, dei divieti e vincoli e di ogni altro intervento per la tutela ambientale.

La presente lottizzazione, oltre a prestare attenzione agli aspetti urbanistici ed architettonici, vuole offrire una notevole importanza a tutto ciò che ha un diretto impatto sulla qualità della vita degli individui che vivono nella zona per l’espletamento delle loro attività e dare risalto anche agli aspetti sociali connessi.

Ai fini di una corretta applicazione della procedura VAS, bisogna evidenziare che le fasi della procedura e quelle previste per la redazione del Piano devono necessariamente integrarsi e svolgersi contestualmente, fin dai primi momenti di avvio del processo.

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Figura 2 – Ubicazione della lottizzazione

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Figura 3 – Planivolumetrico

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Figura 4 – Rendering: vista dall’alto

Figura 5 – Rendering: vista da via Nuova Camarda

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Fotografie dello stato attuale dei luoghi Foto 01 - vista dall’alto

Foto 02 - vista da strada Carrera

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Foto 03 - vista da via Nuova Camarda

Foto 04 - vista dall’interno del lotto

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6 IL QUADRO AMBIENTALE

6.1 Paesaggio e ambiente La lottizzazione che si propone non stravolge gli elementi caratterizzanti il sistema ambientale in quanto, come già detto, si inserisce in una zona già urbanizzata, al centro dell’attenzione di privati e di Enti interessati allo sviluppo edilizio della zona prospiciente la strada provinciale “Carrera Vecchia”, tale attenzione risale, come si evince dall’approvazione dello strumento urbanistico posto in essere dal Comune di Bernalda, agli inizi degli anni ’80.

Il Comune di Bernalda con i suoi strumenti urbanistici già in vigore nei primi anni ’60, ha voluto confermare la sua particolare attenzione verso il paesaggio e dimostrare che lo stesso è un bene della collettività, così come lo sono le risorse ambientali che le compongono: le risorse idriche, l’aria la fauna, la vegetazione ed il suolo.

Le caratteristiche dell’ambiente dipendono strettamente dalle peculiarità dei siti, dalla loro grandezza, e dalla diversità degli elementi naturali che lo compongono: un paesaggio, infatti, appare tanto più pregevole quanto più è diversificato e quanto più sono numerosi e diversi gli elementi naturali ed antropici che ne fanno parte. Infatti, gli elementi e gli interventi antropici, in taluni casi, possono arricchire il paesaggio, proprio perché contribuiscono ad elevare la diversità, senza alterare sostanzialmente la qualità degli elementi naturali.

6.2 Fauna, flora, biodiversità e paesaggio L’ecosistema presente nella area interessata alla presente lottizzazione, non può essere definito di particolare interesse in quanto non vi sono habitat naturali particolari da preservare poiché, come più volte detto, sono aree già urbanizzate da oltre un ventennio.

Il nostro intervento non genera nessun tipo di impatto, poiché trattasi di aree prive di valori tematici nelle quali, ogni trasformazione in relazione alle varie necessità d’uso antropico, deve risultare conforme alle prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali. L’ambiente naturale dell’area lottizzata ha subìto un’antropizzazione vecchia, la presenza di infrastrutture ed urbanizzazioni esclude l’esistenza di ambienti naturali dove la fauna può trovare rifugio. Si sono prese in esame le caratteristiche pedologiche dei suoli, ed in base ai dati esistenti si è fatta una classificazione basata sulla struttura e tessitura dei terreni ricavata da una ricerca bibliografica e su indagini di campo. L’area interessata dalla lottizzazione ricade nell’area dei medi bacini dei grandi fiumi (Sinni, Agri, Basento e Bradano) dove è presente la serie del flysch, caratterizzata da una estrema variabilità di facies e da una frequente ripetizione di biotipi.

La vegetazione della zona è caratterizzata dalla presenza di seminativi e nelle vicinanze dall’area da lottizzare, da colture legnose quali gli oliveti, ma nella zona interessata, sulla quale è stata pensata la lottizzazione oggetto del presente rapporto, l’ambiente naturale è dominato da due tipi di formazioni: le zone erbose e la steppa a sparto, quest’ultima favorita dagli incendi che negli ultimi anni si sono verificati nella zona.

6.3 Patrimonio culturale,architettonico e archeologico e beni materiali All’interno e nelle prossime vicinanze dell’area da lottizzare, non vi sono siti archeologici o elementi di valore di tipo storico-architettonico.

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6.4 Suolo, acqua, aria e fattori climatici Per quanto riguarda la climatologia, l’area del sito interessata dalla lottizzazione rientra nella categoria “C” di Koppen, cioè climi che hanno più di otto mesi la temperatura media > 10°, caratterizzata dall’inverno mite e dall’estate calda e siccitosa.

Presso l’Azienda Agraria di Pantanello a Metaponto, è stato osservato il rapporto tra precipitazione media annua e la temperatura media annua che è pari a 3,3, mentre l’indice di aridità è di 2,01 caratteristica dei climi semiaridi.

Il vento è presente con una velocità media annuale di 9,4 km/h.

L’esame dei bilanci idrologici dei corsi d’acqua presenti nella zona è risultato particolarmente povero per le scarse precipitazioni e per l’assoluta deficienza dei contributi meteorici estivi oltre che per la inclinazione dei terreni, per la mancanza assoluta di manifestazioni sorgentizie e per la evaporazione elevata.

6.5 Popolazione e salute umana La popolazione e la salute umana non sono interessate minimamente dalla lottizzazione perché trattasi di un piccolo ampliamento di una zona esistente, già abitata, che non comporterà inquinamento di qualsiasi genere.

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7 OBIETTIVI DI PROTEZIONE AMBIENTALE Per l’individuazione degli obiettivi di protezione ambientale della Lottizzazione si è fatto riferimento a quelli individuati ed approvati per altri Piani e Programmi Regionali di riferimento e pertinenti alla Lottizzazione in oggetto.

Nella tabella sottostante si riporta, per singolo aspetto ambientale, una sintesi del principale quadro di riferimento normativo programmatico e pianificatorio da cui scaturiscono i relativi obiettivi di protezione

Temi ambientali Quadro di riferimento normativo Programmatico e pianificatorio

Obiettivi di protezione ambientale

Fauna,flora biodiversità e

paesaggio

§ COM 2006 216. Arrestare la perdita di

biodiversità entro il 2010 e oltre – sostenere i servizi ecosistemici per il benessere umano;

§ Direttiva1992/43/CEE. Conservazione degli Habitat naturali e seminaturali e della flora e e la biodiversità della fauna selvatiche (Direttiva Habitat);

§ Direttiva 1979/409/CEE: Conservazione degli uccelli selvatici (Direttiva Uccelli);

§ Convenzione europea del paesaggio(2002); § Progetto Integrato Regionale Rete Ecologica

( PIR Rete Ecologica);

Tutelare e valorizzare il patrimonio ambientale

e la biodiversità

Patrimonio culturale

Architettonico e archeologico e beni materiali

§ Convenzione Europea del Paesaggio § Piano Territoriale Paesistico di Area Vasta

del Metapontino

Tutelare e valorizzare il patrimonio culturale

Suolo

§ COM (2006) 232. Proposta direttiva quadro per la protezione del suolo;

§ COM (2005) 670. Strategia tematica per l’uso sostenibile delle risorse naturali;

§ COM (2006) 231. Strategia tematica per la protezione del suolo;

§ Piano Asseto Idrogeologico (PAI)

Prevenire e ridurre i rischi idrogeologici e di inquinamento del

suolo e del sottosuolo

Acqua

§ Direttiva 2007/60/CE. Valutazione e gestione dei rischi di alluvioni

§ Direttiva 2006/118/CE. Del 12.12.2006, sulla protezione delle acque sotterranee dallo inquinamento e dal deterioramento;

§ Decisione 2001/2455/CE relativa all’istituzione di un elenco di sostanze prioritarie in materia di acque e che modifica la direttiva 2000760 CE

§ Direttiva 2000/60 CE del 23.10.2000 che

Raggiungere un buono stato delle acque

superficiali e sotterranee

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istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di acque;

§ Direttiva 96/61/CE sulla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento;

§ Direttiva 91/676/CE inerente la protezione delle acque dall’inquinamento provocato dai nitrati provenienti da fonti agricole;

§ Direttiva 91/626/CE inerente le misure per ridurre gli impatti delle fonti di inquinamento puntuale e diffuso delle acque;

§ Direttiva 91/271/CE inerente il trattamento delle acque reflue urbane;

§ Direttiva 80/778/CE sulle acque destinate al consumo umano (modificata dalla Direttiva 98/83/CE)

§ D.L.vo n°30 del 16.03.2009 recante “Attuazione della Direttiva 2006/118/CE, relativa alla protezione delle acque sotterranee dall’inquinamento e dal deterioramento”;

§ D.L.vo 152/2006 recante “Norme in materia ambientale e s.m.i.;

Aria e fattori climatici

§ Direttiva 2008/50/CE. Qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa

§ COM (2008) 30. Due volte 20 per il 2020, l’opportunità del cambiamento climatico per l’Europa;

Ridurre le emissioni di gas inquinanti e

climalteranti

Popolazione e salute umana

§ Direttiva 2004/35/CE. Responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale;

§ COM (2003) 338 sulla strategia europea per l’ambiente e la salute;

§ Programma d’azione comunitario a favore della Protezione Civile (2000-06);

Proteggere la popolazione ed il

territorio dai fattori di rischio

Energia

§ COM (2008) 781. Secondo riesame strategico della politica energetica Piano d’azione dell’UE per la sicurezza e la solidarietà nel settore energetico;

§ COM (2007) 1. Una politica energetica per l’Europa;

§ Libro verde sull’efficienza energetica (2005)

Promuovere politiche energetiche sostenibili

Rifiuti § Direttiva 2008/1/CE del Parlamento Europeo

E del Consiglio del 15.01.2008 sulla prevenzione e la riduzione integrate

Ridurre la produzione dei rifiuti e la loro

pericolosità

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dell’inquinamento; § Direttiva 2006/12/CE del Parlamento Europeo

e del Consiglio del 05.04.2006 relativa ai rifiuti;

Mobilità e Trasporti

§ Comunicazione della Commissione programma di azione europea per la Sicurezza stradale- dimezzare il numero di vittime della strada nell’Unione Europea entro il 2010: una responsabilità condivisa;

§ Piano Regionale dei Trasporti;

Promuovere modalità di trasporto sostenibile

Ambiente urbano § COM (2005) 0718. Strategia tematica

sull’ambiente urbano

migliorare la qualità della vita dei cittadini

Turismo § Legge Regionale n°34/96 § Piano Turistico regionale n°54/97

garantire una gestione turistica sostenibile

Tali obiettivi di protezione ambientale permettono di indirizzare le azioni/interventi del Piano in chiave ambientale e verificare attraverso le misure per il monitoraggio, il loro raggiungimento.

8 POSSIBILI IMPATTI SIGNIFICATIVI SULL’AMBIENTE Nel presente capitolo si dovranno individuare e valutare, a partire dagli obiettivi e dalle azione/interventi del PRG gli effetti ambientali significativi in relazione agli obiettivi di protezione ambientale prima individuati.

La valutazione si baserà su stime di tipo qualitativo, focalizzando la descrizione del sistema di interrelazioni causa-effetto e l’individuazione di potenziali impatti cumulativi, fornendo indicazioni utili per la mitigazione degli impatti significativi delle azioni/interventi sull’ambiente.

9 MISURE PER IL MONITORAGGIO L’autorità procedente, in fase di redazione del rapporto ambientale, redigerà e approverà un piano di monitoraggio ambientale (PMA) che abbia i seguenti obiettivi:

§ il controllo degli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione del Piano;

§ la verifica del raggiungimento degli obiettivi di protezione ambientale prefissati;

§ l’individuazione tempestiva degli impatti negativi imprevisti e le opportune misure correttive adottate.

Per il raggiungimento di tali obiettivi il PMA individuerà i “soggetti” a cui affidare ruoli e responsabilità e la sussistenza delle risorse economiche necessarie per la realizzazione e gestione delle attività di monitoraggio. Il PMA,inoltre, darà adeguata informazione sulle modalità di svolgimento del monitoraggio,dei risultati e delle eventuali misure correttive da adottare attraverso un rapporto di monitoraggio ambientale (RMA) che sarà pubblicato sul web dell’autorità competente e dell’autorità procedente. Si anticipa che il futuro PMA sarà strutturato secondo le disposizioni dell’art.18 del D.L.vo 152/06 e s.m.i..

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10 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE Le analisi condotte in merito al Piano di Lottizzazione di iniziativa privata predisposta in zona “AREE COMPLESSE – DI RIQUALIFICAZIONE E RECUPERO - AC.c”, mostrano come la stessa non determini o comporta impatti ambientali sul territorio, rispetto alle previsioni del Regolamento Urbanistico e degli altri strumenti urbanistici vigenti nel Comune di Bernalda. Si specifica, infine, che la Lottizzazione in questione, non ricade dentro o vicino aree riconosciute come protette a livello nazionale, regionale, comunitario o internazionale e non contiene interventi rientranti negli allegati VI del D.L.vo 152/2006 e s.m.i. (D.L.vo 4/2008).

In conclusione si può affermare che l’intervento proposto è ammissibile, l’impatto ambientale è praticamente nullo. Gli unici vincoli evinti dalla valutazione ambientale strategica sono quelli relativi alla Tutela del Paesaggio di cui si è ottenuta specifica autorizzazione (l’autorizzazione paesaggistica è stata ottenuta dalla Commissione Regionale per la Tutela del Paesaggio in data 27 marzo 2014 Prot .116696/19AD).

Bernalda li, novembre 2014

I tecnici

Allegati: relazioni e tavole del progetto del piano di lottizzazione

§ Tav.1 RELAZIONE TECNICA;

§ Tav.2 RELAZIONE PAESAGGISTICA;

§ Tav.3 DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA;

§ Tav.4 UBICAZIONE - PIANO QUOTATO - STATO DI FATTO - IMPIANTI A RETE - ZONIZZAZIONE - STRADE E PARCHEGGI - DIMENSIONAMENTO - PLANOVOLUMETRICO [1:1000 / 1:500];

§ Tav.5.1/2/3 TIPOLOGIE EDILIZIE “A”, “B”, “C”: PIANTE - PROSPETTI - SEZIONE [1:200];

§ Tav.6 RENDER;

§ Tav.7 PROFILI STRADALI [1:500 /1:200].