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ab prep. lat. ~ “Da”: si ha in alcune locuzio- ni avverbiali latine di uso abbastanza comu- ne come ab aeterno ‘dall’eternità’ (cioè senza principio nel tempo), ab antiquo ‘dall’anti- chità’, ab ovo ‘fin dall’origine’ (vedi le voci). ab aeterno (ab ae.tèr.no /etεr/) loc. lat., in it. loc. avv. 1. “Dall’eternità, da sempre”; espressione propria della filosofia scolastica e della teologia per indicare ciò che non ha alcun cominciamento: Dio esiste ab aeterno. 2. Nel linguaggio comune è usata spesso per significare “da tempi lontanissimi”. ab antiquo TESTO. ab imis (ab ì.mis) loc. lat., in it. loc. avv. ~ “Dal profondo”; espressione usata per indi- care la necessità del radicale rinnovamento di un’istituzione o di un modo di vita. Dalla loc. ab imis fundamentis ‘dalle più basse fondamenta’. ab immemorabili (ab im.me.mo..bi.li) loc. lat., in it. loc. avv. 1. “Da (tempo) im- memorabile, da sempre”; espressione usata a proposito di un passato remotissimo, di cui si è perduta la memoria. 2. Spesso an- che col valore generico di ‘da moltissimo tempo’. ab imo pectore (ab ì.mo pèc.to.re) loc. lat., in it. loc. avv. ~ “Dal profondo del cuore”; l’e- spressione viene usata per sottolineare la profonda sincerità di un’azione o di un pen- siero. ab ingestis (ab in--stis) loc. lat., in it. loc. attr. ~ “Dalle cose ingerite”; polmonite ab ingestis, in medicina, polmonite sviluppata- si come conseguenza della penetrazione di parti di cibo nel polmone, dovuta a vomito. ab initio (ab i..tio /tsjo/) loc. lat., in it. loc. avv. ~ “Da principio”; espressione usata a proposito di un passato molto remoto. ab intestato TESTO. ab irato (ab i..to) loc. lat., in it. loc. attr. e avv. ~ “Da chi è irato”; di cosa fatta o detta sotto gli effetti dell’ira: dichiarazioni ab irato. ab origine (ab o..gi.ne) loc. lat., in it. loc. avv. ~ “Dall’origine, dall’inizio”; l’espressio- ne viene usata in relazione a una remota an- tichità. ab ovo (ab ò.vo) loc. lat., in it. loc. avv. ~ “Dall’uovo”; a proposito di cosa narrata dai suoi inizi o fatta risalire fino a essi; la fonte dell’espressione è un verso di Orazio ( Ars Poe- tica 147), in cui si allude alle due uova nate da Leda dopo il suo accoppiamento con Zeus in forma di cigno, da una delle quali nacque Elena, prima causa della guerra di Troia. absit iniuria verbo (ab.sit in..ria vèr.bo) loc. lat., in it. loc. avv. ~ “Sia detto senza of- fesa” (letteralmente “sia lungi dalla parola l’offesa”); l’espressione viene usata per invi- tare chi legge o chi ascolta a non deformare in senso maligno il significato di una parola o di un’espressione. ab urbe condita (ab ùr.be còn.di.ta) loc. lat., in it. loc. avv. ~ “Dalla fondazione di Roma”; l’espressione viene usata nei testi letterari ed epigrafici per indicare l’era che muove dal- l’anno della fondazione di Roma (753 a.C.). a contrario (a con.trà.rio) loc. lat., in it. loc. attr. e avv. 1. Nella logica: ragionamento a contrario, argomentazione che da un’oppo- sizione tra gli antecedenti conclude ad un’opposizione tra i conseguenti; contrap- posto a a pari. 2. Nel linguaggio corrente la locuzione viene usata, impropriamente, per indicare un esito o un risultato diverso da quello auspicato. Propr. “dal contrario”. acta (àc·ta) s.neutro pl. lat., in it. s.m.pl. ~ ‘‘Relazioni, compilazioni’’: frequente come titolo di pubblicazioni a carattere ufficiale. actio (àc.tio /aktsjo/) s.f., lat. 1. Termine frequente nel linguaggio giuridico, col sign. tecnico e specifico di “azione (o domanda) in sede giudiziaria”. 2. Nella retorica classi- ca era l’ultima delle cinque grandi partizioni dell’arte retorica (insieme a inventio, dispo- sitio, elocutio e memoria) e riguardava i mo- di di eseguire il discorso (recitazione, mimi- ca, ecc.). Propr. “azione”. ad prep. lat. ~ “A”: si ha in alcune locuzioni latine di uso abbastanza comune come ad abundantiam, ad hoc, ad hominem (vedi le singole voci). ad abundantiam TESTO. ad acta TESTO. ad bestias (ad bè.stias) loc. lat., in it. loc. avv. ~ “Alle belve”; formula rituale con cui a Roma, in età imperiale, si veniva condanna- ti ad essere sbranati dalle bestie feroci nel circo. addenda TESTO. addenda et corrigenda (ad.dèn.da ét cor. ri.gèn.da) loc. lat., in it. s.m.pl. ~ Cose da ag- giungere e da correggere”; in un libro a stampa, l’elenco delle eventuali aggiunte e correzioni. ad hoc TESTO. ad hominem (ad hò.mi.nem /) loc. lat., in it. loc. attr. e avv. ~ “Secondo l’uomo”; nel- la logica: argomento (o dimostrazione) ad ho- minem, quello che confuta le affermazioni dell’avversario partendo dalle sue stesse pre- messe, senza entrare in merito alla loro vali- dità o veridicità (contrapposto all’ argomento ad veritatem). ad honorem TESTO. ad impossibilia nemo tenetur (ad im.pos. si..lia nè.mo te..tur) ~ vedi NEMO AD IM- POSSIBILIA TENETUR. ad interim TESTO. a divinis (a di..nis) loc. lat., in it. loc. attr. e avv. ~ ‘‘Dalle cose divine’’; sospensione a di- vinis, in diritto canonico, la pena consisten- te nella proibizione di celebrare la messa e di amministrare i sacramenti, inflitta al sa- cerdote sospetto di eresia o incorso in parti- colari censure ecclesiastiche. ad libitum TESTO. ad maiora (ad ma..ra) loc. lat., in it. loc. avv. ~ ‘‘A cose ancora più grandi’’; formula d’augurio che si rivolge a chi ha conseguito una brillante affermazione per augurargli ulteriori e più significativi successi. ad mentem (ad mèn.tem) loc. lat., in it. loc. avv. ~ ‘‘Secondo l’intenzione’’; nel latino ec- clesiastico l’espressione indica l’intenzione per la quale viene compiuta una cerimonia religiosa: celebrare una messa ad mentem del sommo pontefice. ad metalla (ad me.tàl.la) loc. lat., in it. loc. avv. ~ ‘‘Ai metalli’’; nel sistema penale roma- no, formula con la quale si indicava il sup- plizio di chi, ridotto in stato di schiavitù, era condannato ai lavori forzati nelle miniere. ad nutum TESTO. ad perpetuam rei memoriam (ad per.. tuam rèi me..riam) loc. lat., in it. loc. avv. ~ “A memoria perpetua dell’avvenimento”; espressione tradizionalmente incisa su me- daglie commemorative, iscrizioni, monu- menti, ecc.; dal 1200 in poi compare nel pro- tocollo iniziale delle lettere papali. ad personam TESTO. ad quem (ad quèm) loc. lat., in it. loc. attr. ~ ‘‘Al quale’’; terminus ad quem, vedi TERMINUS. ad referendum (ad re.fe.rèn.dum) loc. lat., in it. loc. avv. 1. Nel linguaggio diplomatico indica la riserva con la quale un negoziatore internazionale accoglie, senza impegnare il proprio governo, una proposta eccedente i propri poteri di rappresentanza, subordi- nandone l’accettazione alla necessaria con- sultazione con il governo stesso. 2. L’e- spressione può indicare anche il limite del mandato che il governo affida al proprio agente. Propr. “per riferire”. ad unguem (ad ùn.guem) loc. lat., in it. loc. avv. ~ “(Fino) all’unghia”: l’espressione vie- ne usata per indicare una cosa portata a ter- mine alla perfezione (dall’uso degli scultori che provano la rifinitura della loro opera passandoci sopra l’unghia). ad usum Delphini (ad ù.sum Del·phì·ni /fi/) loc. lat., in it. loc. attr. e avv. 1. “Per uso del Delfino”: espressione usata in senso spregiativo per definire un’edizione espur- gata o redatta secondo criteri volutamente parziali propr. A proposito delle edizioni francesi espurgate e rese acconce alla lettu- ra del Delfino, redatte durante il regno di Luigi XIV (16381715). 2. generic. Di qual- siasi cosa modificata artificiosamente se- condo interessi di parte. ad valorem (ad va.·rem) loc. lat., in it. loc. attr. ~ ‘‘Al valore’’; di tributo computato in base al valore del bene preso in conside- razione. ad veritatem (ad ve.ri..tem) loc. lat., in it. loc. attr. e avv. ~ “Secondo la verità”; nella logica: argomento (o dimostrazione) ad veri- tatem, quello che prova la tesi in modo inop- pugnabile, fondandosi su basi scientifiche irrefutabili (contrapposto all’argomento ad hominem). adynaton TESTO. affidavit (af.fi..vit) terza pers. sing. del perfetto ind. del verbo lat. affidare (‘testimo- niare’) in it. s.m. TESTO. a fortiori (a for·tiò·ri /tsjɔ/) loc. lat. me- diev., in it. loc. attr. e avv. 1. Nel linguaggio logico-filosofico, a proposito di argomento comprovante che una tesi deve esser ritenu- A B C D E F G H I J K L M N O P Q R S T U V W X Y Z LOCUZIONI E TERMINI LATINI

Locuzioni e Termini Latini

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ab prep. lat. ~ “Da”: si ha in alcune locuzio-ni avverbiali latine di uso abbastanza comu-ne come ab aeterno ‘dall’eternità’ (cioè senzaprincipio nel tempo), ab antiquo ‘dall’anti-chità’, ab ovo ‘fin dall’origine’ (vedi le voci).

ab aeterno (ab ae.tèr.no /et!"r–/) loc. lat., init. loc. avv. 1. “Dall’eternità, da sempre”;espressione propria della filosofia scolasticae della teologia per indicare ciò che non haalcun cominciamento: Dio esiste ab aeterno.2. Nel linguaggio comune è usata spesso persignificare “da tempi lontanissimi”.

ab antiquo ! TESTO.ab imis (ab ì.mis) loc. lat., in it. loc. avv. ~

“Dal profondo”; espressione usata per indi-care la necessità del radicale rinnovamentodi un’istituzione o di un modo di vita. !Dalla loc. ab imis fundamentis ‘dalle piùbasse fondamenta’.

ab immemorabili (ab im.me.mo.rà.bi.li)loc. lat., in it. loc. avv. 1. “Da (tempo) im-memorabile, da sempre”; espressione usataa proposito di un passato remotissimo, dicui si è perduta la memoria. 2. Spesso an-che col valore generico di ‘da moltissimotempo’.

ab imo pectore (ab ì.mo pèc.to.re) loc. lat.,in it. loc. avv. ~ “Dal profondo del cuore”; l’e-spressione viene usata per sottolineare laprofonda sincerità di un’azione o di un pen-siero.

ab ingestis (ab in-gè-stis) loc. lat., in it. loc.attr. ~ “Dalle cose ingerite”; polmonite abingestis, in medicina, polmonite sviluppata-si come conseguenza della penetrazione diparti di cibo nel polmone, dovuta a vomito.

ab initio (ab i.nì.tio /–tsjo/) loc. lat., in it. loc.avv. ~ “Da principio”; espressione usata aproposito di un passato molto remoto.

ab intestato ! TESTO.ab irato (ab i.rà.to) loc. lat., in it. loc. attr. e

avv. ~ “Da chi è irato”; di cosa fatta o dettasotto gli effetti dell’ira: dichiarazioni ab irato.

ab origine (ab o.rì.gi.ne) loc. lat., in it. loc.avv. ~ “Dall’origine, dall’inizio”; l’espressio-ne viene usata in relazione a una remota an-tichità.

ab ovo (ab ò.vo) loc. lat., in it. loc. avv. ~“Dall’uovo”; a proposito di cosa narrata daisuoi inizi o fatta risalire fino a essi; la fontedell’espressione è un verso di Orazio (Ars Poe-tica 147), in cui si allude alle due uova nate daLeda dopo il suo accoppiamento con Zeus informa di cigno, da una delle quali nacqueElena, prima causa della guerra di Troia.

absit iniuria verbo (ab.sit in.iù.ria vèr.bo)loc. lat., in it. loc. avv. ~ “Sia detto senza of-fesa” (letteralmente “sia lungi dalla parolal’offesa”); l’espressione viene usata per invi-tare chi legge o chi ascolta a non deformarein senso maligno il significato di una parolao di un’espressione.

ab urbe condita (ab ùr.be còn.di.ta) loc. lat.,in it. loc. avv. ~ “Dalla fondazione di Roma”;l’espressione viene usata nei testi letterari edepigrafici per indicare l’era che muove dal-l’anno della fondazione di Roma (753 a.C.).

a contrario (a con.trà.rio) loc. lat., in it. loc.attr. e avv. 1. Nella logica: ragionamento acontrario, argomentazione che da un’oppo-sizione tra gli antecedenti conclude adun’opposizione tra i conseguenti; contrap-posto a a pari. 2. Nel linguaggio corrente lalocuzione viene usata, impropriamente, perindicare un esito o un risultato diverso daquello auspicato. ! Propr. “dal contrario”.

acta (àc·ta) s.neutro pl. lat., in it. s.m.pl. ~‘‘Relazioni, compilazioni’’: frequente cometitolo di pubblicazioni a carattere ufficiale.

actio (àc.tio /!aktsjo/) s.f., lat. 1. Terminefrequente nel linguaggio giuridico, col sign.tecnico e specifico di “azione (o domanda)in sede giudiziaria”. 2. Nella retorica classi-ca era l’ultima delle cinque grandi partizionidell’arte retorica (insieme a inventio, dispo-sitio, elocutio e memoria) e riguardava i mo-di di eseguire il discorso (recitazione, mimi-ca, ecc.). ! Propr. “azione”.

ad prep. lat. ~ “A”: si ha in alcune locuzionilatine di uso abbastanza comune come adabundantiam, ad hoc, ad hominem (vedi lesingole voci).

ad abundantiam ! TESTO.ad acta ! TESTO.ad bestias (ad bè.stias) loc. lat., in it. loc.

avv. ~ “Alle belve”; formula rituale con cui aRoma, in età imperiale, si veniva condanna-ti ad essere sbranati dalle bestie feroci nelcirco.

addenda ! TESTO.addenda et corrigenda (ad.dèn.da ét cor.

ri.gèn.da) loc. lat., in it. s.m.pl. ~ Cose da ag-giungere e da correggere”; in un libro astampa, l’elenco delle eventuali aggiunte ecorrezioni.

ad hoc ! TESTO.ad hominem (ad hò.mi.nem /!#–/) loc. lat.,

in it. loc. attr. e avv. ~ “Secondo l’uomo”; nel-la logica: argomento (o dimostrazione) ad ho-minem, quello che confuta le affermazionidell’avversario partendo dalle sue stesse pre-messe, senza entrare in merito alla loro vali-dità o veridicità (contrapposto all’argomentoad veritatem).

ad honorem ! TESTO.ad impossibilia nemo tenetur (ad im.pos.

si.bì.lia nè.mo te.nè.tur) ~ vedi NEMO AD IM-POSSIBILIA TENETUR.

ad interim ! TESTO.a divinis (a di.vì.nis) loc. lat., in it. loc. attr. e

avv. ~ ‘‘Dalle cose divine’’; sospensione a di-vinis, in diritto canonico, la pena consisten-te nella proibizione di celebrare la messa edi amministrare i sacramenti, inflitta al sa-cerdote sospetto di eresia o incorso in parti-colari censure ecclesiastiche.

ad libitum ! TESTO.ad maiora (ad ma.iò.ra) loc. lat., in it. loc.

avv. ~ ‘‘A cose ancora più grandi’’; formulad’augurio che si rivolge a chi ha conseguitouna brillante affermazione per augurargliulteriori e più significativi successi.

ad mentem (ad mèn.tem) loc. lat., in it. loc.avv. ~ ‘‘Secondo l’intenzione’’; nel latino ec-

clesiastico l’espressione indica l’intenzioneper la quale viene compiuta una cerimoniareligiosa: celebrare una messa ad mentem delsommo pontefice.

ad metalla (ad me.tàl.la) loc. lat., in it. loc.avv. ~ ‘‘Ai metalli’’; nel sistema penale roma-no, formula con la quale si indicava il sup-plizio di chi, ridotto in stato di schiavitù, eracondannato ai lavori forzati nelle miniere.

ad nutum ! TESTO.ad perpetuam rei memoriam (ad per.pè.

tuam rèi me.mò.riam) loc. lat., in it. loc. avv.~ “A memoria perpetua dell’avvenimento”;espressione tradizionalmente incisa su me-daglie commemorative, iscrizioni, monu-menti, ecc.; dal 1200 in poi compare nel pro-tocollo iniziale delle lettere papali.

ad personam ! TESTO.ad quem (ad quèm) loc. lat., in it. loc. attr. ~

‘‘Al quale’’; terminus ad quem, vedi TERMINUS.ad referendum (ad re.fe.rèn.dum) loc. lat.,

in it. loc. avv. 1. Nel linguaggio diplomaticoindica la riserva con la quale un negoziatoreinternazionale accoglie, senza impegnare ilproprio governo, una proposta eccedente ipropri poteri di rappresentanza, subordi-nandone l’accettazione alla necessaria con-sultazione con il governo stesso. 2. L’e-spressione può indicare anche il limite delmandato che il governo affida al proprioagente. ! Propr. “per riferire”.

ad unguem (ad ùn.guem) loc. lat., in it. loc.avv. ~ “(Fino) all’unghia”: l’espressione vie-ne usata per indicare una cosa portata a ter-mine alla perfezione (dall’uso degli scultoriche provano la rifinitura della loro operapassandoci sopra l’unghia).

ad usum Delphini (ad ù.sum Del·phì·ni/–f!i–/) loc. lat., in it. loc. attr. e avv. 1. “Peruso del Delfino”: espressione usata in sensospregiativo per definire un’edizione espur-gata o redatta secondo criteri volutamenteparziali • propr. A proposito delle edizionifrancesi espurgate e rese acconce alla lettu-ra del Delfino, redatte durante il regno diLuigi XIV (1638–1715). 2. generic. Di qual-siasi cosa modificata artificiosamente se-condo interessi di parte.

ad valorem (ad va.lò·rem) loc. lat., in it.loc. attr. ~ ‘‘Al valore’’; di tributo computatoin base al valore del bene preso in conside-razione.

ad veritatem (ad ve.ri.tà.tem) loc. lat., in it.loc. attr. e avv. ~ “Secondo la verità”; nellalogica: argomento (o dimostrazione) ad veri-tatem, quello che prova la tesi in modo inop-pugnabile, fondandosi su basi scientificheirrefutabili (contrapposto all’argomento adhominem).

adynaton ! TESTO.affidavit (af.fi.dà.vit) terza pers. sing. del

perfetto ind. del verbo lat. affidare (‘testimo-niare’) in it. s.m. ! TESTO.

a fortiori (a for·tiò·ri /–tsj!#–/) loc. lat. me-diev., in it. loc. attr. e avv. 1. Nel linguaggiologico-filosofico, a proposito di argomentocomprovante che una tesi deve esser ritenu-

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LOCUZIONI E TERMINI LATINI

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ta valida per il fatto che presenta ragioni opiù numerose o più valide di altra tesi giàdata come vera. 2. com. A maggior ragione.! Propr. “a più forte (ragione)”.

agnus Dei (à.gnus Dè.i) loc. lat., in it.s.m. 1. “Agnello di Dio”; formula liturgicatratta dalle parole di s. Giovanni Battista ri-volte a Cristo durante il battesimo nel Gior-dano; prima della riforma liturgica del Con-cilio Vaticano II, veniva recitata tre volte dalsacerdote battendosi il petto e nelle messesolenni era cantata dal coro • Anche, il mo-mento della Messa in cui veniva recitata ocantata la formula (la Messa era all’AgnusDei) e il brano relativo di una Messa musi-cata (l’Agnus Dei della “Messa di Requiem” diVerdi). 2. fig. (per lo più iron.). Parere unagnus Dei, ostentare innocenza, umiltà, sot-tomissione. 3. Medaglia fatta con la ceraconsacrata, che reca impressa l’immaginedell’agnello, simbolo del Cristo.

a latere (a là.te.re) loc. lat., in it. loc. attr.1. Nel linguaggio ecclesiastico: legato a late-re, dignitario della gerarchia cattolica (per lopiù un cardinale), cui è affidata la rappre-sentanza del pontefice in missioni di parti-colare gravità o importanza, con poteri defi-niti volta per volta. 2. Nel linguaggio giuri-dico: giudice, consigliere a l., magistrato dicarriera che insieme al presidente e ai giudi-ci non togati compone un tribunale o unacorte d’assise. ! Propr. “a fianco”.

alea iacta est (à.lea iàc.ta èst) loc. lat. ~ “Ildato è stato gettato; il dado è tratto”; si trat-ta delle parole che, secondo lo storico latinoSvetonio, furono pronunciate da Cesare almomento di passare il Rubicone (10/11 gen-naio 49 a.C.) e che segnarono, di fatto, l’ini-zio della guerra civile con Pompeo; l’espres-sione viene usata correntemente per sottoli-neare che in una situazione di grave perico-lo, oppure in un momento in cui urgonoscelte importanti, la decisione risolutiva èstata presa.

alter ego ! TESTO.amnios ! TESTO.analecta (a.na.lèc.ta) s.neutro pl. lat. mo-

derno, in it. s.m.pl. ~ Raccolta di composi-zioni di diversa provenienza o di documentistorici, ad opera di ordini religiosi: gli Ana-lecta Bollandiana. ! Dal gr. análekta, neutropl. di análektos ‘scelto’.

an debeatur (an de.be.à.tur) loc. lat., in it.s.m. 1. Nel linguaggio giuridico, l’esameche il giudice compie per accertare se unadeterminata prestazione sia dovuta o meno.2. Nel linguaggio assicurativo, in tema di re-sponsabilità civile, l’accertamento della re-sponsabilità. ! Propr. “se dovuto”.

angina pectoris ! TESTO.angor (àn-gor) s.f., lat. ~ Lo stesso che angi-

na pectoris.animus (à.ni.mus) s.m., lat. ~ Intenzione,

motivazione, proposito; determinazionesoggettiva di un comportamento; spec. in lo-cuzioni del diritto romano tuttora vive nellinguaggio giuridico: a. donandi, intenzionedi effettuare una donazione; a. conciliandi,intenzione di conciliare una lite; a. iniuran-di, volontà di recare ingiuria; a. necandi, vo-lontà di uccidere. ! Propr. “animo”.

annus fictus (àn.nus fìc.tus) loc. lat. scient.,in it. s.m. ~ “Anno immaginario”: in astro-nomia, l’anno solare qualora si faccia inizia-re quando la longitudine media del Sole è

280° esatti (epoca sempre prossima al 1°febbraio).

ante litteram ! TESTO.ante partum (àn.te pàr.tum) loc. lat., in it.

loc. attr. e avv. ~ “Prima del parto”; l’espres-sione viene usata per indicare genericamen-te il periodo che precede il parto; per esem-pio, la legge che tutela le lavoratrici madriprevede due periodi di astensione obbligato-ria dal lavoro: uno ante e l’altro post partum.

ante quem (àn.te quèm) loc. lat., in it. loc.attr. ~ “Prima del quale”; terminus antequem, vedi TERMINUS.

ante rem (àn.te rèm) loc. lat., in it. loc. attr.e avv. ~ “Prima della cosa”; nella filosofiascolastica, formula usata per indicare unadelle soluzioni del problema degli universa-li: quella per cui il concetto è ritenuto indi-pendente e preesistente nei confronti dellarealtà sensibile (le altre soluzioni sono indi-cate con le formule in re e post rem).

antiquarium (an.ti.quà.rium) s.neutro lat.,in it. s.m. ~ Piccolo museo di materiale ar-cheologico locale. ! Propr. “antiquario”.

a pari (a pà.ri) loc. lat., in it. loc. attr. e avv. ~“Per una ragione simile”: nella logica: ragio-namento a pari, di argomentazione che con-siste nel concludere da un caso dato a un ca-so simile; contrapposto a a contrario.

aperitio aurium (a.pe.rì.tio àu.rium /–tsjo/)loc. lat., in it. s.f. ~ “Apertura degli orecchi”;il rito con cui nella liturgia cattolica del bat-tesimo vengono bagnate di saliva le orecchie(e le narici) del catecumeno, per aprirlesimbolicamente in modo che possano rice-vere la parola di Dio.

aperitio oris (a.pe.rì.tio ò.ris /–tsjo/) loc.lat., in it. s.f. ~ “Apertura della bocca”; ilpermesso esplicito richiesto al papa perchéun suo provvedimento possa essere riesami-nato da parte di una autorità subordinata.

apertis verbis (a.pèr.tis vèr.bis) loc. lat., init. loc. avv. ~ “Con parole chiare, manifesta-mente, a chiare lettere”; a proposito di cosedette con estrema chiarezza e sincerità.

a posteriori ! TESTO.appendix (ap.pèn.dix) s.f., lat. ~ “Appendi-

ce”: complesso di opere tradizionalmente at-tribuite a un determinato autore, ma dellacui autenticità si dubita e quindi si pubbli-cano quasi ‘in appendice’ alle opere sicure:Appendix Vergiliana (oggi sicuramente nonpiù attribuibile a Virgilio).

a priori ! TESTO.a quo (a quò) loc. lat., in it. loc. attr. ~ “Dal

quale”; terminus a quo, vedi TERMINUS.arbiter elegantiarum ! TESTO.area Celsi (à.rea Cèl.si) loc. lat. scient., in it.

s.f. ~ Chiazza rotondeggiante, glabra, che siproduce sul cuoio capelluto in seguito allacaduta di capelli; è detta anche alopeciaareata (cioè limitata ad aree circoscritte). !Propr. “area di Celso”; è detta di Celso per-ché fu descritta per primo da Aulo CornelioCelso, scrittore romano della prima metàdel sec. I d.C., nel libro De medicina.

audaces fortuna iuvat (au.dà.ces for.tù.naiù.vat) loc. lat. ~ “La fortuna aiuta gli auda-ci”; adattamento medievale di un emisti-chio virgiliano (audentes fortuna iuvat:Eneide 10. 280), usato per invitare ad avereil coraggio di osare, contando sull’aiuto del-la fortuna.

aurea mediocritas (àu.rea me.diò.cri.tas)loc. lat. ~ “Aurea mediocrità”; espressione

del poeta latino Orazio (Odi 2.10.5), riferitaad una concezione della vita che si appagadel poco, secondo il modello greco della mi-sura; è com. usata, per lo più in senso ironi-co, per sottolineare le non brillanti doti diqualcuno o la mancanza d’iniziativa a mi-gliorare se stessi o la propria condizione.

aut aut ! TESTO.ave Caesar morituri te salutant (à.ve Cae.

sar mo.ri.tù.ri tè sa.lù.tant /!!"–/) loc. lat. ~“Salve, o Cesare, ti salutano coloro che stan-no per morire”; frase tradizionalmente attri-buita ai gladiatori come saluto all’imperato-re all’ingresso nel circo, prima della gara chespesso si rivelava fatale.

baculinum argumentum (ba.cu.lì.num ar.gu.mèn.tum) loc. lat., in it. s.m. ~ “Argo-mento del bastone”; argomento che preten-de di provare la realtà del mondo esternobattendo il suolo con un bastone, cioè fa-cendo appello alla testimonianza immediatadei sensi; la locuzione compare per lo più inespressioni ironiche o scherzose per sottoli-neare l’efficacia del ricorso al bastone comemezzo di persuasione (sull’esempio delloSganarello molieriano nel Mariage forcé),oppure per ribadire che la ragione del piùforte è sempre la migliore.

bonorum cessio (bo.nò.rum cès.sio) loc.lat., in it. s.f. ~ “Cessione dei beni”: contrattocol quale il debitore incarica i suoi creditoridi liquidare tutti i propri beni ripartendone ilricavato in soddisfacimento dei loro crediti.

bonorum distractio (bo.nò.rum dis.tràc.tio /–tsjo/) loc. lat., in it. s.f. ~ “Distrazionedei beni”: vendita parziale dei beni a favoredei creditori.

bonorum possessio (bo.nò.rum pos.sès.sio) loc. lat., in it. s.f. ~ “Possesso dei beni”:in diritto, il potere di fatto sulla cosa che simanifesta in un’attività corrispondente al-l’esercizio della proprietà o di altro dirittoreale.

bonorum venditio (bo.nò.rum ven.dì.tio/–tsjo/) loc. lat., in it. s.f. ~ “Vendita dei be-ni”: nel diritto romano, istituto che permet-te al creditore di chiedere la vendita totaledei beni del debitore, e segna di fatto l’av-vento dell’esecuzione patrimoniale.

brevi manu ! TESTO.

capitis deminutio (cà.pi.tis de.mi.nù.tio/–tsjo/) loc. lat., in it. s.f. 1. “Diminuzionedella persona(lità giuridica)”: espressioneche definisce la perdita dei diritti e delle ca-pacità giuridiche subita da un cittadino ro-mano in seguito alla perdita della libertà(per prigionia di guerra o per cause civili).2. Nell’ordinamento italiano, nella formademinutio capitis, indica la privazione deidiritti civili.

capsa (càp.sa) s.f., lat. 1. Nome delle scato-le cilindriche in cui i Romani custodivanospecialmente papiri e libri. 2. Nel linguag-gio degli archivisti, cassetto nel quale sonoconservati ordinatamente i documenti d’ar-chivio. ! Etimo incerto.

captatio benevolentiae (ca.ptà.tio be.ne.vo.lèn.tiae /–tsjo… –tsje/) loc. lat., in it. s.f.1. Nell’oratoria classica, la parte dell’orazio-ne diretta a ottenere l’attenzione e l’assensoda parte degli ascoltatori • Nella critica let-

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teraria, il repertorio degli accorgimenti a cuil’autore ricorre per procacciarsi l’attenzione(e il plauso) dell’uditorio o del pubblico. 2.estens. Qualsiasi artificio messo in atto neiconfronti di una persona pur di assicurarse-ne l’adesione o il consenso. ! Propr. “cattu-ra del favore”.

caput mortuum (cà.put mòr.tu.um) loc.lat., in it. s.m. 1. Nel linguaggio degli alchi-misti, i residui di distillazione e calcinazio-ne. 2. In chimica, l’ossido ferrico in polve-re, usato come smeriglio e come pigmento.! Propr. “capo morto”.

caput mundi (cà.put mùn.di) loc. lat., in it.s.m. ~ “Capo del mondo”: appellativo tradi-zionale di Roma imperiale, esteso poi allaRoma papale; oggi individua la città capito-lina in quanto centro della cattolicità.

carmina non dant panem (càr.mi.na nòndant pà.nem) loc. lat. ~ “La poesia non dàpane”: motto, di origine non classica, usatoancor oggi per sottolineare la condizione dipovertà tradizionalmente legata all’attivitàpoetica, letteraria e artistica in genere.

carpe diem (càr.pe dì.em) loc. lat., in it.s.m. 1. “Cogli il giorno (presente)”: massi-ma oraziana (Odi 1.11.8) che esorta a sapercogliere i doni che la vita ci offre giorno pergiorno. 2. L’espressione viene usata, in sen-so parzialmente improprio, come esortazio-ne a prendere la vita come viene, senza pen-sieri né scrupoli.

castigat ridendo mores (ca.stì.gat ri.dèn.do mò.res) loc. lat. 1. “Corregge i costumicol riso”: motto attribuito alla commedia inquanto, col mettere in ridicolo o col satireg-giare i vizi o le debolezze umane, consente al-l’ascoltatore di far propri gl’insegnamentiche ne derivano sul piano morale; la massi-ma compare tutt’oggi sul frontone di nume-rosi teatri. 2. com. Di qualsiasi opera lette-raria o del suo autore che propongano al let-tore insegnamenti morali in tono pacato,non rifuggendo però dall’ironia, dallo scher-no o dal sarcasmo. ! Frase coniata dal lette-rato francese Jean de Santeuil (1630–1697)per il busto d’Arlecchino che doveva decora-re il proscenio della “Comédie Italienne” aParigi, presa in seguito a motto dalla stessa“Comédie Italienne” e dall’“Opéra Comique”.

casus belli ! TESTO.casus foederis (cà.sus foe.de.ris /f!"–/) loc.

lat., in it. s.m. ~ “Caso d’alleanza”: l’eventoper cui uno stato, stretto a un altro da al-leanza militare, è tenuto a prestargli l’assi-stenza promessa.

casus irreducibilis (cà.sus ir.re.du.cì.bi.lis)loc. lat., in it. s.m. ~ “Caso irriducibile”: nel-la risoluzione di un’equazione di terzo gra-do, il caso in cui si ottengono radici espres-se da numeri immaginari.

catarrhus aestivus (ca.tàr.rhus ae.stì.vus/–rus e–/) loc. lat., in it. s.m. ~ “Catarro esti-vo”: locuzione del latino scientifico, usatanel linguaggio medico per indicare la febbreda fieno o oculorinite allergica.

cave canem (cà.ve cà.nem) loc. lat. ~“Guardati dal cane”: avviso posto all’ingres-so di case e ville della Roma antica, spessoin calce a un mosaico raffigurante un caneringhioso alla catena, e oggi in targhe oscritte sui cancelli o sui muri delle case.

centum ! TESTO.cessio bonorum (cès.sio bo.nò.rum) ~ ve-

di BONORUM CESSIO.

cessio in iure (cès.sio in iù.re) loc. lat., in it.s.f. ~ “Cessione in diritto”: modo di trasmis-sione della proprietà attraverso una finte li-te dell’acquirente contro il proprietario; an-che in iure cessio.

cessio pro soluto (cès.sio prò so.lù.to) ~vedi PRO SOLUTO.

cessio pro solvendo (cès.sio prò sol.vèn.do) ~ vedi PRO SOLVENDO.

ceteris paribus (cè.te.ris pà.ri.bus) loc. lat.,in it. loc. avv. ~ “Rimanendo invariate le al-tre condizioni (o circostanze)”; l’espressio-ne, non presente nel latino classico, vieneusata soprattutto nel corpo di leggi o neicontratti, come inciso di valore limitativo.

clangor ! TESTO.claudicatio intermittens (clau-di-cà-tio in-

ter-mìt-tens /–tsjo/) loc. lat., in it. s.f. ~ Clau-dicazione associata a crampo doloroso in-gravescente al polpaccio, tipica dei pazienticon ostruzione delle arterie iliache o femora-li. ! Propr. “claudicazione intermittente”.

clerici vagantes (clè.ri.ci va.gàn.tes) loc.lat., in it. s.m.pl. 1. Nome dato nel Medioe-vo (anche clerici vagi) agli ecclesiastici nonaggregati a una diocesi né destinati a unachiesa, che prestavano servizio ora in unluogo ora in un altro. 2. Sempre nel Me-dioevo (secc. XII–XIII), furono così chiama-ti i ‘chierici’ (studenti universitari) che pas-savano da una università all’altra per segui-re le lezioni di maestri diversi, oppure perspirito d’avventura o necessità di guadagno.! Propr. “chierici vaganti”.

climax ! TESTO.clivus (clì.vus) s.m., lat. scient. ~ Il termine

del latino scientifico viene usato, in anato-mia, per indicare l’ampia doccia situata sul-la faccia endocranica dell’osso occipitale.

cogito (cò.gi.to) prima pers. sing. del pres.ind. del verbo lat. cogitare (‘pensare’), in it.s.m., invar. ! TESTO.

cogito ergo sum (cò.gi.to èr.go sum) loc. lat.~ “Io penso, dunque io esisto”: aforisma car-tesiano che costituisce la prima certezza ra-zionale su cui fondare una nuova scienza fi-losofica, ancor oggi spesso citato e, spec. nel-la pubblicistica, parafrasato e banalizzato.

coitus interruptus ! TESTO.collectanea (col.lec.tà.nea) s.neutro pl. lat.,

in it. s.m.pl. ~ Miscellanea, raccolta diestratti di diversi autori. ! Neutro pl. di col-lectaneus, der. di collectus, p. pass. di collige-re ‘raccogliere’.

colluvium ! TESTO.colon ! TESTO.colophon ! TESTO.columen (cò.lu.men) s.neutro lat., in it. s.m.

~ “Cima, sommità”: elemento della copertu-ra del tempio etrusco, corrispondente allatrave principale.

combinatio (com.bi.nà.tio /–tsjo/) s.f., lat. ~“Combinazione”: nella critica testuale, ilconfronto tra due varianti erronee, in quan-to permette di congetturare la lezionedell’archetipo.

comitatus (co.mi.tà.tus) s.m., lat. 1. Nel-l’antica Roma, seguito, spec. di magistrati ecapi militari. 2. Nel latino medievale, spec.dell’area franca, contea. ! Der. di comitari‘accompagnare’; nel sign. 2 der. di comes –ïtisnel senso di ‘conte’.

communio (com.mù.nio) s.f. lat., in it. s.m.~ “Comunione”: antifona della Messa, canta-ta o letta dopo la comunione del celebrante.

communio pro diviso (com.mù.nio pròdi.vì. so) loc. lat., in it. s.f. ~ vedi PRO DIVISO.

communio pro indiviso (com.mù.nio pròin.di.vì.so) loc. lat., in it. s.f. ~ vedi PRO IN-DIVISO.

communis opinio (com.mù.nis o.pì.nio)loc. lat., in it. s.f. 1. Nel linguaggio giuridi-co, la dottrina corrente, la convinzione ge-nerale. 2. generic. Talvolta, il senso comu-ne, l’opinione della maggioranza. ! Propr.“opinione comune”.

comparatio compendiaria (com.pa.rà.tiocom.pen.dià.ria /–tsjo/) loc. lat., in it. s.f. ~“Comparazione abbreviata”: in stilistica,forma di comparazione, nella quale uno de-gli elementi è sottinteso: per es. conosco me-glio la storia d’Italia che d’America, dove èsottinteso la storia d’America.

compos sui (còm.pos sù.i) loc. lat., in it.loc. attr. 1. Nel linguaggio giuridico, di sog-getto che ha piena capacità di intendere e divolere. 2. Nel linguaggio corrente, coscien-te di sé e delle proprie azioni, per lo più infrasi negative nelle quali si vuole mettere indubbio lo stato psicologico di una persona.! Propr. “padrone di sé”.

concordia discors (con.còr.dia dìs.cors)loc. lat., in it. s.f. ~ Ossimoro usato per indi-care un accordo che nasce da un contrastodi idee o di sentimenti. ! Propr. “concordiadiscorde”; espressione oraziana (Epistole1.12.19).

conditio sine qua non ! TESTO.conductus (con-dùc-tus) s.m., lat. ~ Compo-

sizione vocale monodica o polifonica del me-dioevo latino, nata in Francia nel X secolo efiorita fino alla fine del XIII. ! Propr. “ac-compagnamento”.

confiteor (con.fì.teor) prima pers. sing. delpres. ind. del verbo lat. confiteri (‘confessa-re’), in it. s.m. ! TESTO.

consecutio temporum ! TESTO.consensus ! TESTO.consolatio (con.so.là.tio /–tsjo/) s.f., lat. ~

“Consolazione”: nella retorica classica, tipodi componimento morale inteso a consolarein occasione di lutti o disgrazie.

contaminatio (con.ta.mi.nà.tio /–tsjo/) s.f.,lat. ~ “Mescolanza, fusione”: in filologia, ilprocedimento con cui si fondono insiemedue o più modelli letterari.

continuum (con.tì.nu.um) s.neutro lat., init. s.m. ~ Lo stesso che continuo2 (! TESTO).! Uso sost. dell’agg. continüus ‘continuo’.

conventio ad excludendum (con.vèn.tioad ex.clu.dèn.dum /–tsjo/) loc. lat., in it. s.f. ~“Accordo per escludere”: messa al bando, ta-cita o apertamente dichiarata, di una forzapolitica dal dialogo fra partiti e dalle possi-bilità di accesso alle attività di governo.

coram populo ! TESTO.cor bovinum (còr bo.vì.num) loc. lat. scient.,

in it. s.m. ~ “Cuore bovino”: in medicina, l’i-pertrofia generale del cuore.

corpus ! TESTO.corpus domini ! TESTO.credo quia absurdum (crè.do quìa ab.sùr.

dum) loc. lat. ~ “Credo perché assurdo”: for-mula polemica (desunta in età medievale daalcuni paradossi di Tertulliano) con cui i ra-zionalisti del Seicento e Settecento attacca-vano il dogmatismo dei cattolici; viene e-stensivamente usata per sottolineare l’accet-tazione indiscussa di una fede anche se incontrasto con la ragione.

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credo ut intelligam (crè.do ut in.tèl.li.gam)loc. lat. ~ “Credo per (poter) comprendere”:espressione ripresa dal Proslogion di s. An-selmo e invocata per asserire la priorità del-la fede sulla ragione nel conoscere; rappre-senta uno dei cardini della Scolastica.

crepitatio (cre.pi.tà.tio /–tsjo/) s.f., lat.scient. ~ In semeiotica, lo stesso che crepita-zione (! TESTO). ! Der. del lat. crepitare‘crepitare’.

crimen laesae maiestatis (crì.men lae.saema.ie.stà.tis /l!"ze/) loc. lat., in it. s.m. ~ “De-litto di lesa maestà”: l’espressione individuanel diritto moderno qualsiasi delitto controla sovranità. ! TESTO alla voce lesa maestà.

crucifige (cru.ci.fì.ge) imp. del verbo lat.crucifigere ‘crocifiggere’, in it. s.m. ! TESTO.

cui prodest (cù.i prò.dest) loc. lat., in it.s.m. ~ “A chi giova”: l’espressione, risalentea un passo di una tragedia di Seneca (Medea500-501: cui prodest scelus is fecit: “il delittol’ha commesso chi ne trae vantaggio”), vienespesso usata nel linguaggio giuridico e inquello giornalistico a proposito della perso-na cui si deve attribuire un fatto (non neces-sariamente delittuoso), nell’ipotesi che que-sto sia risultato a suo esclusivo vantaggio.

cum grano salis (cum grà.no sà.lis) loc. lat.,in it. loc. avv. ~ “Con una presina di sale”;con un po’ di discernimento, con un giudi-zio attento, con qualche riserva.

cupio dissolvi (cù.pio dis.sòl.vi) loc. lat., init. s.m. ~ Annientamento di sé stesso, per lopiù con un accento di assurda tragicità. !Propr. “desidero essere dissolto, annullarmi”.

currenti calamo (cur.rèn.ti cà.la.mo) loc.lat., in it. loc. avv. ~ “A penna corrente”: digetto, senza particolari attenzioni concet-tuali o formali, o anche di fretta, con possi-bilità di imprecisioni od errori: scrivere c. c.! Comp. del p. pres. di currëre ‘correre,scorrere’, e dell’ablativo di calämus ‘penna,asticciola’.

curriculum vitae ! TESTO.cursus (cùr.sus) s.m., lat. ~ “Corso”: anda-

mento ritmico del periodo, caratterizzato daclausole o successioni di accenti, che adat-tano all’orecchio moderno le cadenze dellaprosa latina classica, fondate invece sull’al-ternanza di sillabe lunghe e brevi; codificatoalla fine del secolo XI nelle Artes dictandi,ebbe influsso anche sulla prosa volgare delDue–Trecento.

cursus honorum (cùr.sus ho.nò.rum /on!#–/)loc. lat., in it. s.m. 1. La serie di carichepubbliche che segnavano la carriera del cit-tadino nell’antica Roma. 2. estens. Carrie-ra. ! Propr. “carriera degli onori”.

custos ! TESTO.

damnatio memoriae (dam.nà.tio me.mò.riae /–tsjo… –rje/) loc. lat., in it. s.f. 1. “Con-danna della memoria, cancellazione del ri-cordo”: nella Roma antica, gravissima con-danna postuma, per effetto della quale veni-va cancellato o distrutto ogni ricordo delpersonaggio che ne fosse stato colpito.2. Oggi l’espressione viene usata a propositodella revisione totale di avvenimenti del pas-sato o della cancellazione del ricordo di per-sonaggi un tempo famosi.

de cuius (dé cù.ius) loc. lat., in it. s.m. e f. ~Nella successione, il defunto proprietariodei beni costituenti il patrimonio ereditario.

! Prime parole della loc. de cuius hereditateagitur ‘della cui eredità si tratta’.

de facto (dé fàc.to) loc. lat., in it. loc. avv.1. “Di fatto, effettivamente”: espressione dellinguaggio giuridico che, accoppiata allaloc. de iure (“di diritto”) o a questa contrap-posta, indica una situazione “di fatto”, nonriconosciuta nell’ordinamento giuridico •Nel diritto internazionale, si usa a propositodel riconoscimento di uno stato o di un go-verno che non ha ricevuto una sanzione uf-ficiale. 2. generic. Nel linguaggio comune,‘nella realtà, in pratica’: de facto chi coman-da è lei.

defensor civitatis (de.fèn.sor ci.vi.tà.tis)loc. lat., in it. s.m. 1. “Difensore della città”:titolo di un magistrato cittadino che, a par-tire dalla seconda metà del secolo IV d.C.,era incaricato di salvaguardare i diritti dellaplebe nei centri urbani. 2. Durante la se-conda guerra mondiale, appellativo dato alpapa Pio XII per l’opera svolta per evitare al-la città di Roma le distruzioni della guerra.

defensor Ecclesiae (de.fèn.sor Ec.clè.siae/–zje/) loc. lat., in it. s.m. ~ “Difensore dellaChiesa”: nel Medioevo, il funzionario laicocui la Chiesa affidava la tutela dei suoi benie dei suoi diritti secolari.

defensor vinculi (de.fèn.sor vìn.cu.li) loc.lat., in it. s.m. ~ “Difensore del vincolo”: spe-ciale organo della giurisdizione ecclesiasticacui è demandato il compito della difesa delvincolo nelle cause matrimoniali.

deficit (dè.fi.cit) terza pers. sing. del pres.ind. del verbo lat. deficëre (‘mancare’), in it.s.m. ! TESTO.

de gustibus non est disputandum (dégù.sti.bus nòn èst di.spu.tàn.dum) loc. lat. ~“Sui gusti non si discute”: adagio del latinomedievale usato, spesso ellitticamente, co-me riflessione sulla incontestabile varietàdelle preferenze o dei giudizi degli uomini,oppure come ironico commento alla stra-nezza di certe scelte o decisioni.

de hoc satis (dé hoc sà.tis /!#k/) loc. lat., init. loc. avv. ~ “Basta di ciò”: locuzione usatacome riflessione sul fatto che la discussioneo l’argomento sono esauriti e come invito apassare ad altro.

de iure (dé iù.re) loc. lat., in it. loc. avv.1. “Di diritto”: espressione del linguaggiogiuridico che, accoppiata alla loc. de facto(“di fatto”) o a questa contrapposta, indicapiena corrispondenza all’ordinamento giuri-dico • Nel diritto internazionale, la locuzio-ne viene usata a proposito di uno stato o diun governo riconosciuto in modo pieno edefinitivo. 2. generic. Nel linguaggio comu-ne, ‘di diritto, legalmente’.

de iure condendo (dé iù.re con.dèn.do) loc.lat., in it. loc. avv. ~ “Quanto al diritto costi-tuendo”: nel linguaggio giuridico, espressio-ne (usata in contrapposizione a de iure con-dito) che indica un progetto o un’attesa diriforma della legge o delle norme vigenti.

de iure condito (dé iù.re còn.di.to) loc. lat.,in it. loc. avv. ~ “Quanto al diritto costitui-to”: nel linguaggio giuridico, espressione(usata in contrapposizione a de iure conden-do) che indica lo stato delle norme vigenti inuna determinata questione o materia.

de lana caprina (dé là.na ca.prì.na) loc. lat.,in it. loc. avv. ~ “Sulla lana delle capre”: lafrase latina, che risale a un verso di Orazio(Epistole 1.18.15), viene usata a proposito di

discussioni su questioni futili o di argomen-tazioni capziose (più comune la traduzioneitaliana: questioni di lana caprina).

deleatur (de.le.à.tur) terza pers. sing. del pres.cong. del verbo lat. delere (‘cancellare’), in it.s.m. ~ “Sia cancellato, distrutto”: annotazio-ne usata un tempo tra le abbreviazioni tipo-grafiche per indicare che una o più paroleandavano cancellate.

delenda Carthago (de.lèn.da Car.thà.go/–t!a–/) loc. lat. ~ “Cartagine deve essere di-strutta”: era la frase con la quale, secondogli storici romani, Catone il Censore, acerri-mo nemico di Cartagine, usava concludere isuoi interventi in Senato.

delirium cordis (de.lì.rium còr.dis) loc. lat.scient., in it. s.m. ~ “Delirio del cuore”: nellinguaggio medico, la perdita completa delritmo delle pulsazioni cardiache.

delirium tremens ! TESTO.deminutio capitis (de.mi.nù.tio cà.pi.tis

/–tsjo/) loc. lat., in it. s.f. ~ “Diminuzione del-la persona”: vedi CAPITIS DEMINUTIO.

denotatum (de.no.tà.tum) s.neutro lat., in it.s.m. ~ In linguistica, l’oggetto a cui si riferi-sce un segno, per lo più convenzionale; equi-vale di solito a referente (vedi REFERENTE2). !Propr. neutro sost. di denotatus, p. pass. didenotare ‘segnare, distinguere’.

Deo gratias ! TESTO.de plano (dé plà.no) loc. lat., in it. loc. avv. ~

Nel linguaggio giuridico, in modo amiche-vole, extragiudizialmente. ! Propr. “in luo-go piano”, cioè fuori del tribunale, che era ilpalco elevato del tribuno.

de profundis ! TESTO.de relato (dé re.là.to) loc. lat., in it. loc. avv.1. “Riferito da altri”: espressione del lin-guaggio giuridico usata a proposito della te-stimonianza indiretta. 2. estens. Nel lin-guaggio corrente, a proposito di notizie oinformazioni di seconda mano.

desiderata ! TESTO.designatum (de.si.gnà.tum) s.neutro lat., in

it. s.m. ~ Lo stesso che denotatum. ! Propr.neutro sost. di designatus, p. pass. di desi-gnare ‘designare’.

deus ex machina ! TESTO.de visu ! TESTO.Dies irae (Dì.es ì.rae /–re/) loc. lat., in it. s.m.1. La sequenza della liturgia dei defunti, at-tribuita a Tommaso da Celano (1190 ca.–1260 ca.), che descrive il giorno del giudiziouniversale. 2. Nel linguaggio comune, resadei conti: verrà anche per te il D. i.; cantare ilD. i. (a una persona o a una cosa), conside-rarla già morta o perduta; parere un D. i.,avere un aspetto cadaverico o anche appari-re in volto fortemente alterato e acceso persdegno o furore. ! Propr. “il giorno dell’ira”.

Diluvium ! TESTO.dietim (di.è.tim) avv., lat. mediev. 1. avv.

Giorno per giorno; tuttora in uso nel lin-guaggio notarile. 2. Come s.m., nel linguag-gio bancario e di Borsa, l’ammontare degliinteressi maturati giorno per giorno dalladata d’inizio del godimento. ! Der. di dies‘giorno’.

discessit (dis.cès.sit) terza pers. sing. delperfetto del verbo lat. discedëre (‘andarse-ne’), in it. s.m. ~ Passaporto ecclesiastico ri-lasciato dal vescovo a un sacerdote dellapropria diocesi peché venga accolto provvi-soriamente in un’altra diocesi: concedere ildiscessit. ! Propr. “è partito”.

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dispositio (di.spo.sì.tio /–tsjo/) s.f., lat. ~“Disposizione”: nella retorica classica, la se-conda delle cinque grandi partizioni dell’ar-te retorica (insieme a inventio, elocutio, me-moria e actio): riguardava essenzialmentel’ordine in cui vengono presentati gli argo-menti e i temi del discorso.

disputatio (di.spu.tà.tio /–tsjo/) s.f., lat. ~“Disputa”: esercitazione accademica di filo-sofia scolastica, tipica delle università medie-vali, consistente nella discussione tra mae-stri, o tra maestri e allievi, su un dato tema.

divide et impera (dì.vi.de ét ìm.pe.ra) loc.lat., in it. s.m. ~ “Dividi e domina”: la riva-lità dei popoli soggetti giova a chi vuol do-minarli, cioè chi vuole comandare deve met-tere gli altri in discordia tra loro; il motto(tradizionalmente attribuito a Filippo il Ma-cedone, anche se è più probabile la sua ori-gine latina) viene ripetuto spec. con allusio-ne ai metodi politici della casa d’Austria nelsec. XIX.

docet (dò.cet) terza pers. sing. del pres. ind.del verbo lat. docere (‘insegnare’) ~ “Inse-gna”: la parola è tratta dalla divisa medieva-le della città di Bologna (Bononia docet),con la quale essa rivendicava il primato diantichità della propria università tra le cittàitaliane; oggi, nel linguaggio corrente, il ter-mine viene accostato a nomi di personaggiche, con la loro attività o semplicemente conla loro notorietà, conferiscono prestigio ovalore di esempio a comportamenti o fatti odiscorsi: Stevenson docet: l’arte dello scrivereè omettere, omettere, omettere.

dominus (dò.mi.nus) s.m., lat. ~ “Padrone,signore assoluto; proprietario”; il terminelatino viene oggi usato, spesso polemica-mente, a proposito di chi detiene un’autoritàassoluta in un determinato ambito: il domi-nus di Cosa nostra.

do ut des (dò ut dès) loc. lat., in it. s.m.1. Nel diritto romano, locuzione con la qua-le si indica il tipo di contratto che si confi-gura quando la prestazione già eseguita equella che si aspetta in cambio consistononel trasferimento di proprietà di qualcosa.2. Concessione di un favore accompagnatadalla previsione o dalla pretesa di un con-traccambio. ! Propr. “do perché tu dia”.

dramatis personae (drà.ma.tis per.sò.nae/–ne/) loc. lat., in it. s.f.pl. 1. “I personaggidel dramma”: didascalia che precedeva, nel-le antiche edizioni di opere drammatiche,l’elenco dei personaggi. 2. fig. I protagoni-sti di un avvenimento singolare.

ductus (dùc.tus) s.m., lat. 1. In paleografia,il modo secondo cui si viene configurandola scrittura, spec. in relazione con lo stru-mento impiegato e l’inclinazione del fogliorispetto a chi scrive. 2. Nella terminologiamedica latina, corrisponde a dotto1 ! TE-STO. ! Propr. “tratto”.

dulcis in fundo ! TESTO.dura lex sed lex (dù.ra lèx sèd lèx) loc. lat.

~ “Dura è la legge, ma è la legge”: massimadel latino medievale con cui viene perento-riamente affermata la necessità morale disottostare a una legge, anche se severa, af-finché sia garantito il bene comune.

ecce homo ! TESTO.editio maior (e.dì.tio mà.ior /–tsjo/) loc. lat.,

in it. s.f. ~ “Edizione maggiore”: nel lin-

guaggio filologico, edizione di un testo piùampia rispetto a un’altra (editio minor), oprovvista, rispetto a questa, di un apparatocritico.

editio minor (e.dì.tio mì.nor /–tsjo/) loc. lat.,in it. s.f. ~ “Edizione minore”: nel linguaggiofilologico, edizione di un testo meno ampiarispetto a un’altra (editio maior), o priva, ri-spetto a questa, di apparati o note.

editio princeps (e.dì.tio prìn.ceps /–tsjo/)loc. lat., in it. s.f. ~ “Prima edizione”: nel lin-guaggio filologico, la prima edizione diun’opera e, in particolare, di un classico oun testo medievale stampato nel secolo XVo nella prima metà del XVI.

ego ! TESTO.elocutio (e.lo.cù.tio /–tsjo/) s.f., lat. ~ “Elo-

cuzione, espressione”: nella retorica classi-ca, la terza parte dell’arte retorica (insieme ainventio, dispositio, memoria e actio), cioè lascelta e la combinazione accorta delle paro-le che formano il discorso.

emendatio (e.men.dà.tio /–tsjo/) s.f., lat. ~In filologia, correzione congetturale di untesto, apportata dove la tradizione non ap-pare accettabile. ! Der. di emendare ‘libera-re da imperfezioni o difetti’.

erga omnes ! TESTO.errare humanum est (er.rà.re hu.mà.num

èst /u–/) loc. lat. ~ “Sbagliare è umano”:adagio scolastico che continua perseverareautem diabolicum (“ma ostinarsi nell’erroreè diabolico”).

errata corrige ! TESTO.essentialia delicti (es.sen.tià.lia de.lìc.ti

/–tsj!a–/) loc. lat., in it. s.m.pl. ~ “Elementi es-senziali del delitto”: nel linguaggio giuridi-co, gli elementi la cui presenza è indispen-sabile per la sussistenza del reato.

est (èst) terza persona sing. del pres. ind. delverbo lat. esse (‘essere’) ~ Forma verbale cor-rispondente all’it. è, oggi usata nei telegram-mi per distinguerla dalla cong. e.

est est est (èst èst èst) loc. lat., in it. s.m. ~Vino bianco di Montefiascone (presso il lagodi Bolsena), di color giallo paglierino, quasiasciutto, lievemente aromatico; secondo latradizione il nome deriva dal triplice segno(est est est, appunto, cioè “c’è, c’è, c’è”) che,per sottolinearne la squisitezza, avrebbetracciato, sulla porta della cantina di un’o-steria, un domestico del vescovo tedescoGiovanni Fugger (XII sec.), grande amatoredei vini italiani.

est modus in rebus (èst mò.dus in rè.bus)loc. lat. ~ “C’è una misura nelle cose”: for-mula, risalente ad Orazio (Satire 1.1.106)ma già ricorrente nella cultura classica gre-ca e latina, che invita alla moderazione eall’equilibrio.

et ! TESTO.et cetera (ét cè.te.ra) loc. lat., in it. loc. avv.

~ “E le (cose) rimanenti”: locuzione usataspesso (anche abbreviata in etc.) in luogodella forma italianizzata eccetera (! TESTO).

et similia (ét si.mì.lia) loc. lat., in it. loc. avv.~ “E (cose) simili”: locuzione usata spessoin luogo della forma italianizzata, spec. allafine di enumerazioni per indicare un generi-co rapporto di affinità.

ex ! TESTO.ex abrupto (èx ab.rùp.to) loc. lat., in it. loc.

avv. ~ “All’improvviso”; spec. a proposito didiscorsi o allocuzioni iniziati all’improvviso,senza preamboli.

ex actis (èx àc.tis) loc. lat., in it. loc. avv. ~“Dagli atti”; espressione del linguaggio giu-ridico che significa “sulla scorta degli atti dicui si dispone”.

ex adverso (èx ad.vèr.so) loc. lat., in it. loc.avv. ~ “Dalla parte avversa”; epressione dellinguaggio giuridico che significa “prove-niente dalla parte avversa”.

ex aequo ! TESTO.ex ante (èx àn.te) loc. lat., in it. loc. avv. e

attr. ~ “In un momento anteriore”: primadella scadenza convenuta o del maturare diun evento (spec. nel linguaggio economico).

ex cathedra ! TESTO.excerpta (ex.cèrp.ta) s.neutro pl. lat., in it.

s.m.pl. ~ “Cose scelte, estratti”: passi sceltidi una o più opere di un autore, pubblicaticome testo autonomo.

ex consuetudine (èx con.sue.tù.di.ne) loc.lat., in it. loc. avv. ~ “Secondo la consuetu-dine”; epressione del linguaggio giuridico.

ex contrario (èx con.trà.rio) loc. lat., in it.loc. avv. ~ “Al contrario, invece”; espressio-ne del linguaggio giuridico e filosofico.

excursus ! TESTO.excusatio non petita, accusatio manife-

sta (ex.cu.sà.tio nòn pe.tì.ta ac.cu.sà.tioma.ni. fè.sta /–tsjo… –tsjo/) loc. lat. ~ “Scu-sa non richiesta, accusa manifesta”: notissi-mo adagio di origine medievale, usato nellinguaggio corrente a proposito di precisa-zioni attribuibili a cautela eccessiva o so-spetta.

exempli causa (ex.èm.pli cà.u.sa /e$z!"m–/)loc. lat., in it. loc. avv. ~ “Per esempio” (me-no com. di exempli gratia).

exempli gratia (ex.èm.pli grà.tia /e$z!"mpli$r!atsja/) loc. lat., in it. loc. avv. ~ “Per esem-pio” (più com. di exempli causa).

exemplum fictum (ex.èm.plum fìc.tum /e$-z!"m–/) loc. lat., in it. s.m. 1. “Esempio im-maginario”: ipotesi addotta a sostegno diuna tesi, secondo la prassi dei retori antichi.2. generic. Esempio inventato per renderepiù chiara una esposizione.

exequatur (e.xe.quà.tur) terza pers. sing. delpres. cong. del verbo latino exëqui, in it. s.m.1. In diritto, formula imperativa per espri-mere concessione, convalida, autorizzazione• part. Il riconoscimento, da parte della ma-gistratura italiana, dell’efficacia di una sen-tenza civile straniera. 2. In diritto am-ministrativo, il visto di esecutività appostoda un’autorità superiore ai provvedimenti diun’autorità gerarchicamente inferiore.3. Nel diritto internazionale, l’atto con ilquale uno stato riconosce la nomina di unconsole straniero nel proprio territorio.4. Visto di approvazione dello stato italiano,prima dei Patti Lateranensi necessario allavalidità ed efficacia di un decreto della S. Se-de. ! Propr. “abbia corso”.

ex lege (èx lè.ge) loc. lat., in it. loc. avv. ~“Per la legge, secondo la legge, a norma dilegge”: espressione del linguaggio giuridico.

ex libris ! TESTO.ex novo ! TESTO.ex officio (èx of.fì.cio) loc. lat., in it. loc. avv.

~ “D’ufficio”; espressione del linguaggio giu-ridico usata a proposito di qualcosa che vie-ne fatto (o che si compie) in tacito e rutina-rio accordo con una prassi amministrativa.

explicit (èx.pli.cit) terza pers. sing. del pres.ind. (nella forma tarda) del verbo lat. expli-care (‘terminare’), in it. s.m. ! TESTO.

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ex post (èx pòst) loc. lat., in it. loc. avv. eattr. ~ “In un momento posteriore”: relativa-mente a quanto ormai stabilito o maturato(spec. nel linguaggio economico): risparmioex post, prezzo ex post.

ex professo (èx pro.fès.so) loc. lat., in it. loc.avv. 1. “Di proposito, volutamente”: parlareex p. 2. estens. Con autorevole compiutezza:trattare ex p. un argomento. ! Comp. di ex el’ablativo di professus ‘noto, pubblico’, p.pass. di profiteri ‘professare’.

extra (èx.tra) prep. lat., in it. agg. e s.m. !TESTO.

extra moenia ! TESTO.extrema ratio (ex.trè.ma rà.tio /–tsjo/) loc.

lat., in it. s.f. ~ “Ultimo argomento”: lo stes-so che ultima ratio (vedi la voce).

ex voto ! TESTO.

fabula (fà.bu.la) s.f., lat. ! TESTO; in frasiproverbiali: lupus in fabula, acta est fabula,vedi le voci.

facies ! TESTO.fama volat (fà.ma vò.lat) loc. lat., in it. loc.

avv. ~ ”La fama vola”; l’espressione fa rife-rimento alla tradizionale raffigurazionedella fama come essere alato, immagineche vuole sottolineare la velocità con cui lenotizie si diffondono (cfr. per esempio Vir-gilio, Eneide 3.121); il modo di dire è tutto-ra vivo nel linguaggio corrente, spesso conuna sfumatura negativa per sottolineare larepentina e incontenibile diffusione dellevoci, spec. se si tratta di pettegolezzi o di in-discrezioni.

fas (fas) s.neutro lat., in it. s.m. 1. Presso iRomani, ‘norma di carattere religioso’ (con-trapposto a ius, la ‘norma giuridica’).2. lett. Per fas et nefas, ‘a diritto o a torto’.! Propr. “legge divina”; prob. dalla radicedi fari ‘parlare’.

favor (fà.vor) s.m., lat. ~ “Favore”: terminefrequente in alcune locuzioni latine del lin-guaggio giuridico nelle quali indica o defini-sce una situazione riconosciuta di vantaggio(per es. favor debitoris, favor legitimitatis, fa-vor libertatis, ecc.).

felix culpa (fè.lix cùl.pa) loc. lat., in it. s.f. ~“Fortunato errore”: a proposito di un beneindirettamente prodotto da un male; l’e-spressione (nella sua formulazione comple-ta) secondo i padri della Chiesa allude alpeccato originale che è stato riscattato dalsacrificio di Cristo, evento di gran lunga piùimportante e significativo per l’umanità delmale che l’ha reso necessario.

fellatio (fel.là.tio /–tsjo/) s.f., lat. ! TESTO al-la voce fellazione.

festina lente (fe.stì.na lèn.te) loc. lat. ~ “Af-frettati con lentezza”: espressione ossimori-ca attribuita, dallo storico Svetonio, all’im-peratore Augusto, che con queste parole in-vitava i suoi comandanti a muoversi veloce-mente ma con circospezione.

fiat ! TESTO.fiat lux (fì.at lux) loc. lat. ~ “La luce sia”: so-

no le parole della Bibbia (Genesi 1.3) con lequali ha inizio il racconto della creazione:subito dopo il cielo e la terra, Dio creò la lu-ce; l’espressione compare spesso ancora og-gi, usata, spec. nel linguaggio giornalistico,in banali giochi di parole relativi all’indu-stria automobilistica torinese della FIAT ealle sue vicende.

ficta confessio (fìc.ta con.fès.sio) loc. lat.,in it. s.f. ~ “Confessione fittizia”: espressio-ne del linguaggio giuridico che definiscequel particolare tipo di confessione che siconsidera resa quando la parte da interroga-re non compare davanti al giudice (o co-munque si rifiuta di rispondere); in questocaso vengono dal giudice ritenuti come am-messi i fatti dedotti nell’interrogatorio.

fictio iuris (fìc.tio iù.ris /–tsjo/) loc. lat., in it.s.f. ~ “Finzione del diritto”: espediente giu-ridico per cui una norma viene applicata aun caso diverso da quello per cui era stataemanata.

finis (fì.nis) s.m., lat. ~ “Fine”: voce con cui ibidelli nelle scuole annunciavano lo scaderedel tempo destinato alle lezioni.

finis coronat opus (fì.nis co.rò.nat ò.pus)loc. lat. ~ “La fine corona l’opera; il risulta-to è il coronamento dell’opera”: il motto, diorigine medievale, viene a volte ancor oggiusato per significare che il miglior corona-mento di un’opera è il portarla a conclusio-ne e che essa va giudicata solo alla fine.

finis Poloniae (fì.nis Po.lò.niae /–nje/) loc.lat., in it. s.f. o s.m. 1. “La fine della Polo-nia”: è l’esclamazione attribuita al coman-dante polacco Tadeusz Kosciuszko (1746–1817) dopo la sconfitta di Maciejowice(1794), ultimo atto della spartizione dellaPolonia tra Austria, Russia e Prussia, chedeterminò la fine dell’esistenza autonomadello stato (fino al 1918); successivamente,l’espressione è stata ripresa a proposito diuno dei tanti momenti della travagliata sto-ria di questo paese, come l’invasione hitle-riana del 1939. 2. Più generic., nel lin-guaggio giornalistico, la locuzione vieneusata a proposito di un momento storicocontraddistinto dalla fine di un’entità stata-le o dall’esaurimento di un regime o di unmodello politico (finis Austriae, finis Jugo-slaviae, finis Italiae).

finis terrae (fì.nis tèr.rae /–re/) loc. lat., in it.s.m. ~ “La fine della terra; il confine delmondo”: l’espressione viene usata a proposi-to di luoghi o territori posti agli estremi li-miti delle terre conosciute; ne rimane trac-cia in alcuni toponimi quali Finistère (dipar-timento francese all’estremità occidentaledella Bretagna) o il Cabo de Finisterre (pro-montorio della costa atlantica spagnola).

flagrante delicto (fla.gràn.te de.lìc.to) loc.lat., in it. loc. avv. ~ “In flagrante delitto”: nellinguaggio giuridico l’espressione viene usa-ta a proposito di chi viene colto nell’atto dicommettere il reato, sul fatto.

flatus vocis (flà.tus vò.cis) loc. lat., in it.s.m. ~ “Emissione di voce”: mera emissionedi voce, senza alcun valore né significato;parola vuota, inutile chiacchiera; l’espres-sione si deve al filosofo e teologo franceseRoscellino da Compiègne (sec. XI), rappre-sentante del nominalismo medievale, per ilquale i concetti universali (secondo la testi-monianza di sant’Anselmo e di Abelardo)non sono altro che un “fiato di voce”, cioèniente più che la loro formulazione verbale.

flavedo (fla.vè.do) s.f., lat. scient. ~ La scor-za esterna, gialla e lucida, della buccia degliagrumi. ! Dal lat. flavére ‘esser biondo’.

flos aquae (flòs à.quae /–kwe/) loc. lat.scient., in it. s.m. ~ “Fior d’acqua”: in bota-nica, addensamento di Alghe Cianoficee allasuperficie di laghi e di stagni, dovuto all’im-

provvisa straordinaria riproduzione in que-sti organismi.

flos ferri (flòs fèr.ri) loc. lat. scient., in it.s.m. ~ “Fiore di ferro”; minerale: varietà diaragonite concrezionata in forma coralloi-de, di colore bianco rosato.

focus (fò.cus) s.m., lat. scient. ~ In medici-na, focolaio d’infezione preesistente nell’or-ganismo e quasi sempre latente, da cui traeorigine l’infezione secondaria o focale. !Dal lat. focus ‘focolare’ attraverso l’inglese.

foetor hepaticus (foe.tor he.pà.ti.cus /f!"tore–/) loc. lat., in it. s.m. ~ “Fetore epatico”:l’odore sgradevole che emana dalle personeaffette da grave insufficienza epatica.

folium (fò.lium) s.neutro lat. scient., in it.s.m. ~ Impronta fossile di foglia o di epi-dermide, non attribuibile a un determinatogruppo di piante. ! Dal lat. class. folium‘foglia’.

forma mentis ! TESTO.fortes fortuna adiuvat (fòr.tes for.tù.na àd.

iu.vat) loc. lat. ~ “La fortuna aiuta i forti”:motto proverbiale già in latino sia in questaformula (dalla forte allitterazione fortes–for-tuna) che nel più fortunato adattamento au-daces fortuna adiuvat (vedi la voce).

fortunate senex (for.tu.nà.te sè.nex) loc.lat. ~ “O vecchio fortunato”: è l’esclamazio-ne che il pastore Melibeo rivolge a Titiro nel-la prima egloga di Virgilio (Egloghe 1.46),per commentare il fatto che Titiro conser-verà il suo campo, contrariamente a lui, co-stretto ad andare esule • L’espressione vie-ne a volte ripetuta ancor oggi per esprimere,se così si può dire, sentimenti di affettuosainvidia nei confronti di chi, pur anziano, hapossibilità di godere ancora moralmente efinanziariamente delle gioie della vita.

forum (fò.rum) s.neutro lat., in it. s.m. !TESTO.

fractio panis (fràc.tio pà.nis /–ktsjo/) loc.lat. eccl., in it. s.f. ~ “Spezzatura del pane”:il gesto rituale del padre di famiglia chespezza il pane all’inizio del pasto, tipico del-l’agape ebraica e cristiana, che nel NuovoTestamento Gesù compie nell’ultima cenaistituendo l’Eucaristia; quindi, per i cristia-ni, il sacramento dell’Eucaristia.

frangar non flectar (fràn.gar nòn flèc.tar)loc. lat. ~ “Mi spezzerò ma non mi pie-gherò”: motto gentilizio, per sottolineareun’irriducibile fermezza o intrasingenza, avolte assunto come insegna di testate gior-nalistiche che si propongono come batta-gliere e ‘tutte d’un pezzo’ o di associazioni(per es. è il nome di una loggia massonica).

fugit irreparabile tempus (fù.git ir.re.pa.rà.bi.le tèm.pus) loc. lat. ~ “Fugge irrepara-bile il tempo”: la frase virgiliana (Georgiche3.284), che nasce come un invito a non per-dersi in digressioni, anche se piacevoli,quando un importante impegno ci aspetta, èstata da subito sentita come una riflessionesull’ineluttabile trascorrere del tempo; vieneancor oggi usata, anche banalmente, percommentare la rapidità con cui ci si avvici-na alla vecchiaia o anche, con altro senso,come invito a non perdere tempo • Anchequesta frase, come molte altre legate al tem-po e alla sua veloce corsa, compare comeiscrizione su meridiane e orologi.

fumus (fù-mus) s.m., lat. ~ Fondamento mi-nimo di un’azione giuridica; è la forma con-tratta delle espressioni fumus persecutionis

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e fumus boni iuris (vedi le voci). ! Propr.“fumo, sentore”.

fumus boni iuris (fù.mus bò.ni iù.ris) loc.lat., in it. s.m. ~ “Odore, sentore di buon di-ritto”: nel linguaggio giuridico è la “convin-zione della possibilità dell’esistenza di unbuon motivo giuridico” circa l’esito finale diuna causa, e, più genericamente, il probabi-le buon fondamento giuridico di una prete-sa; è uno dei requisiti fondamentali per ot-tenere l’ammissione a determinati benefici(per esempio il patrocinio a spese dello sta-to) o la pronuncia di certi provvedimenti delgiudice (come i provvedimenti cautelari).

fumus persecutionis (fù-mus per.se-cu-tiò-nis /-tsj!#nis/) loc. lat., in it. s.m. ~ “Fumo,sentore di persecuzione”: nel linguaggio giu-ridico è la possibile volontà persecutoria daparte di un organo inquirente.

fundus oculi (fùn.dus ò.cu.li) loc. lat., in it.s.m. ~ “Il fondo dell’occhio”, cioè la retina ela papilla ottica, come si osservano dall’e-sterno con l’oftalmoscopio; è un elementoimportante nella diagnosi di molte malattienon solo oculari, ma anche circolatorie, me-taboliche e cerebrali.

funere mersit acerbo (fù.ne.re mèr.sit a.cèr.bo) loc. lat. ~ “[Li] immerse in una mor-te prematura”: l’espressione è un emistichiovirgiliano (Eneide 6.428–429, a proposito deifanciulli strappati anzitempo alla vita) e vie-ne usata con valore epigrammatico percommentare la morte di un bambino, invirtù del notissimo sonetto carducciano chereca questo titolo, ispirato alla morte del fi-glioletto Dante.

furor teutonicus (fù.ror teu.tò.ni.cus) loc.lat., in it. s.m. ~ “Furore teutonico”: l’e-spressione è del poeta Lucano (Farsalia1.255–256) ed è attribuita ai soldati di Cesa-re per descrivere i nemici teutoni; la “tede-sca rabbia” è immagine tradizionale in tuttala letteratura italiana, dal Medioevo in poi(cfr. il petrarchesco: Ben provide Natura alnostro stato / quando de l’alpi schermo / posefra noi e la tedesca rabbia).

gaudeamus (gau.de.à.mus) prima pers. pl.del cong. ottativo pres. di gaudere, in it. s.m.~ “Godiamo”: la voce latina, tratta dall’ini-zio di un’antifona delle feste solenni (Gau-deamus omnes in Domino) o dall’inizio di unnotissimo canto goliardico (Gaudeamus igi-tur Iuvenes dum sumus), è usata nel senso di‘godimento spensierato, cuccagna, baldo-ria’: stare in g., è finito il g.; il concetto è quel-lo classico del carpe diem (vedi la voce) e dellaurenziano “quant’è bella giovinezza… chivuol esser lieto sia”.

gaudete (gau.dè.te) seconda pers. pl. del-l’imp. del verbo lat. gaudere, in it. s.m. invar.~ “Rallegratevi”: Domenica del g.: la terzadell’Avvento, dalla prima parola dell’introitodella Messa (cfr. Lettera di S. Paolo ai Filip-pesi: Gaudete in Domino semper…).

genius loci (gè.nius lò.ci) loc. lat., in it. s.m.~ “Genio del luogo”: espressione con cui nelmondo latino si individuava lo spirito pecu-liare di un ambiente o di un luogo, ad essostrettamente legato, usata spesso anche initaliano, sia a proposito di entità astratte chedi persone ben identificate.

gens (gèns) s.f., lat. 1. “Gente, stirpe,schiatta”: nel mondo romano il vocabolo in-

dividuava l’insieme dei gruppi famigliariche si riconoscevano legati da vincoli di di-scendenza da un comune progenitore. 2.Oggi, nel linguaggio giornalistico, il termineviene usato col significato generico di ‘clan’,‘gruppo’, ‘popolazione’ (la gens televisiva),oppure è legato, polemicamente, al nome diqualche personaggio famoso e potente.

Graecia capta ferum victorem cepit(Grae.cia càp.ta fè.rum vic.tò.rem cè.pit/$r!"–/) loc. lat. ~ “La Grecia conquistata con-quistò il fiero vincitore”: si tratta di un versodi Orazio (Epistole 2.1.156), ben presto pro-verbiale per commentare il fatto che i Ro-mani, conquistatori con le armi, furono a lo-ro volta ‘vittime’ delle arti e delle scienze del-la Grecia conquistata • Nel linguaggio cor-rente viene talvolta usato (spesso in formaridotta) per commentare, e ribadire, la supe-riorità delle arti liberali o della poesia (o an-che semplicemente dello stile e dell’educa-zione) sulla forza bruta e sulla prepotenza.

Graecum est non legitur (Grae.cum èstnòn lè.gi.tur /$r!"–/) loc. lat. ~ “È greco, nonsi legge”: assioma medievale che dimostra inquale conto fosse tenuta la lingua greca inOccidente prima dell’Umanesimo; si trattadelle parole che i glossatori ponevano amargine dei codici quando nei brani com-parivano parole o frasi greche • La formulaviene talvolta usata nella lingua corrente aproposito di dichiarazioni (o di dimostra-zioni) di totale e ingiustificata ignoranza.

gutta cavat lapidem (gùt.ta cà.vat là.pi.dem) loc. lat. ~ “La goccia scava la pietra”:frase proverbiale già presso i latini, usata siacome invito a riflettere sugli effetti, special-mente dannosi, che può provocare la ripeti-zione continua di un’azione sia come elogiodella perseveranza in quanto mezzo per ot-tenere qualcosa altrimenti difficilmente rag-giungibile; in italiano vi corrisponde il pro-verbio “a goccia a goccia si incava la pietra”,e anche “chi la dura la vince”.

habeas corpus ! TESTO.habemus confitentem reum (ha.bè.mus

con. fi.tèn.tem rè.um /ab!"–/) loc. lat. 1. “Ab-biamo il reo confesso”: espressione del lin-guaggio giuridico usata per indicare chel’imputato si è riconosciuto colpevole, chene è stata ottenuta la confessione. 2. estens.A proposito di chi ha riconosciuto una pro-pria colpa o si è dichiarato responsabile diqualcosa (anche in contesti scherzosi).

habemus papam (ha.bè.mus pà.pam /ab!"–/)loc. lat. 1. “Abbiamo il papa”: sono le paro-le finali della formula con cui, terminato ilconclave, si annunzia l’avvenuta elezione diun pontefice: nuntio vobis gaudium ma-gnum: habemus papam (“vi annuncio unagrande gioia: abbiamo il papa”). 2. estens.L’espressione viene usata, spesso in contestischerzosi, per sottolineare con enfasi unanuova nomina o l’assunzione di una dignitào di una carica.

habet (hà.bet /!a–/) terza pers. sing. delpres. ind. del verbo lat. habere (‘avere’) ~Forma verbale corrispondente all’it. ha, og-gi usata nei telegrammi per distinguerladalla prep. a.

habitat (hà.bi.tat /!a–/) terza pers. sing. delpres. ind. del verbo lat. habitare (‘abitare’), init. s.m. ! TESTO.

habitus ! TESTO.herpes ! TESTO.hiatus ! TESTO.hic et nunc (hic ét nunc /!ik/) loc. lat.1. “Qui e ora”: subito, immediatamente, sudue piedi (specialmente a proposito di unordine che deve essere eseguito senza indu-gio). 2. In vari linguaggi tecnici indica la si-tuazione o condizione di ‘immediatezza’propria dell’attualizzarsi di un fenomeno odi un processo: per esempio l’hic et nunc delrapporto terapeuta–paziente nella sedutapsicoanalitica. 3. La locuzione gode di par-ticolare fortuna nel linguaggio giornalistico(anche in traduzione italiana) per sottoli-neare l’immediatezza di un’azione o la rapi-dità di una decisione: nell’età dell’ansia tuttoè “hic et nunc”, “qui e ora”, con il cronometrotra le mani.

hic Rhodus, hic salta! (hic Rhò.dus, hicsal. ta /!ik r!#dus !ik/) loc. lat. ~ “Qui è Rodi, equi salta!”: si tratta della traduzione latina diun’espressione di Esopo che racconta comeun personaggio che si vanta di mirabolantiimprese, e specialmente di un salto da luifatto a Rodi, degno delle Olimpiadi, sia mes-so alle strette dall’interlocutore che seccatoesclama: “qui è Rodi, e qui facci il salto”; l’e-spressione viene ancor oggi usata per mette-re alle strette un millantatore e anche, conun senso impreciso e più generico, per allu-dere alla presenza di una difficoltà e alla ne-cessità di affrontarla.

hic sunt leones (hic sunt le.ò.nes /!ik/) loc.lat. 1. “Qui ci sono i leoni”: legenda che siriscontra nelle antiche carte geografiche del-l’Africa per indicare le regioni non ancoraesplorate del continente e quindi ignote (lastessa scritta si trova su una cartolina italia-na del 1911 per la campagna di Libia).2. scherz. La locuzione viene usata per allu-dere all’incombere di un grave, sia pure im-precisato pericolo, o a difficoltà di orienta-mento oppure, più spesso (fig.), all’ignoran-za, propria o altrui, a proposito di un argo-mento o di un problema.

hippus (hìp-pus /!ip-/) s.m., lat. ~ In medici-na, alternanza ritmica di contrazione e dila-tazione del muscolo della pupilla, osservabi-le talvolta in caso di insufficienza della val-vola aortica. ! Dal gr. híppos ‘cavallo’, conriferimento al ritmo di galoppo.

historia magistra vitae (hi.stò.ria ma.gì.stra vì.tae /ist!#rja… –te/) loc. lat. ~ “La sto-ria, maestra della vita”; parole ciceroniane(De oratore 2.9) citate per sottolineare il va-lore educativo della storia e l’importanzadello studio degli avvenimenti passati percomprendere il presente.

hoc erat in votis (hòc è.rat in vò.tis /!#k/)loc. lat. ~ “Questo era nei miei desideri”: leparole iniziali di una famosa poesia di Ora-zio (Satire 2.6), nella quale il poeta ringraziaMecenate per il dono che gli ha fatto di unpodere nella Sabina, non troppo grande nétroppo ricco, bensì perfettamente risponden-te ai requisiti del “giusto mezzo”, vengonotradizionalmente usate per esprimere l’inti-ma soddisfazione per il concretarsi di un de-siderio lungamente accarezzato, o per com-mentare il fatto che certe cose sono andateproprio come ci si aspettava o ci si augurava.

homo faber (hò.mo fà.ber /!#–/) loc. lat., init. s.m. ~ “Uomo artefice”: l’uomo comecreatura razionale, che esplica al meglio le

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sue facoltà intellettive in quanto capace difabbricare strumenti per adeguare e trasfor-mare la realtà secondo le sue esigenze.

homo habilis (hò.mo hà.bi.lis /!#mo !a–/)loc. lat., in it. s.m. ~ “Uomo manipolatore”:l’uomo in quanto capace di manipolazionifinalizzate a determinati scopi.

homo homini lupus (hò.mo hò.mi.ni lù.pus /!#mo !#–/) loc. lat. ~ “L’uomo è un luponei confronti dell’altro uomo”: espressioneproverbiale risalente a Plauto (Asinaria495), ripresa nella concezione pessimisticadi Hobbes per sottolineare l’egoismo e lacrudeltà propri della natura umana, e usataancor oggi con tale valore.

homo ludens (hò.mo lù.dens /!#–/) loc. lat.,in it. s.m. ~ “Uomo giocatore”: in antropolo-gia, l’uomo considerato nella sua dimensio-ne di evasione dalla serietà e dalla responsa-bilità della vita, che considera ogni aspettodella realtà secondo una visuale ludica (daltitolo di un’opera dello storico olandeseJohan Huizinga del 1938).

homo novus (hò.mo nò.vus /!#–/) loc. lat., init. s.m. 1. “Uomo nuovo”: presso gli antichiRomani, chi, per primo nella propria fami-glia (senza cioè appartenere alla nobiltà)giungeva alle alte cariche dello stato. 2. Og-gi, persona che abbia raggiunto una notevo-le posizione superando i limiti della propriaclasse sociale.

homo oeconomicus (hò.mo oe.co.nò.mi.cus /!#mo e–/) loc. lat., in it. s.m. ~ “Uomoeconomico”: il soggetto astratto dell’attivitàeconomica.

homo sapiens ! TESTO.homo sum humani nihil a me alienum

puto (hò.mo sum hu.mà.ni nì.hil a mèa.liè.num pù.to /!#mo… um!ani n!iil/) loc. lat.1. “Sono un uomo e non considero estraneoa me niente che sia umano”: espressioneproverbiale latina, usata per esprimere la di-sponibilità umana a ogni tipo di esperienzao la spinta verso un atteggiamento di solida-rietà degli uomini tra di loro. 2. Con altrosenso ricorre talvolta per riconoscere, conun misto di umiltà e di autoindulgenza, ladebolezza propria dell’uomo.

homunculus (ho.mùn.cu.lus /o–/) s.m., lat.1. Presunto mostruoso omiciattolo frutto diun procedimento pseudo–chimico indicatoda Paracelso (1493–1541). 2. estens. Crea-tura di proporzioni mostruosamente ridottee deformate. 3. Rappresentazione, secondouna mappa proporzionale, delle varie fun-zioni del cervello umano, part. quelle moto-rie e quelle sensoriali ~ Fallacia dell’h., in fi-losofia della mente, ogni teoria che spieghi ifenomeni mentali attribuendoli a una sortadi agente interno le cui proprietà essenzialicoincidono con i fenomeni da spiegare, cherestano così privi di una giustificazione defi-nitiva; a livello euristico, tali tentativi posso-no essere ricondotti all’idea che vi sia un es-sere umano minatiurizzato all’interno dellanostra mente il quale possa interpretare lesue rappresentazioni per conferire loro unsenso: ma una simile ipotesi comporterebbeun regresso all’infinito, perché bisognerebbepostulare un altro essere all’interno del pri-mo e così via. ! Der. di homo –inis ‘uomo’;propr. “omiciattolo”.

honoris causa ! TESTO.horribile dictu (hor.rì.bi.le dìc.tu /or-/) loc.

lat., in it. loc. avv. ~ “Cosa orribile a dirsi”:

locuzione latina usata a proposito di fatti ovicende che destano orrore anche soltanto araccontarle; spesso citata, con valore escla-mativo, anche semplicemente per commen-tare una cosa che non ci soddisfa.

horror vacui (hòr.ror và.cui /!#r–/) loc. lat.,in it. s.m. 1. “Terrore del vuoto”: espressio-ne usata nella critica d’arte a proposito diorientamenti pittorici o architettonici chetendono a eliminare ogni spazio vuoto e,quindi, a sovraccaricare l’ornamentazione.2. estens. Terrore del silenzioso, del disa-dorno, dell’imprevisto e incontrollato.

hortus conclusus (hòr.tus con.clù.sus/!#r–/) loc. lat., in it. s.m. ~ “Giardino chiu-so”: espressione biblica tratta dal Cantico deicantici (4.12), nel quale è uno degli elogi ri-volti dallo sposo alla sposa, usata talvoltacon affettazione per indicare la gelosa riser-vatezza di cui si circonda un artista o unoscrittore relativamente al proprio lavoro, oanche la chiusura totale di un ambiente neiconfronti di persone desiderose di entrare afarne parte, o ancora, più genericamente, uncircolo chiuso, una cerchia ristretta.

humus ! TESTO.hysteron proteron ! TESTO.

iactatio capitis (iac.tà.tio cà.pi.tis /–tsjo/)loc. lat., in it. s.f. ~ “Scuotimento del capo”:espressione del latino scientifico usata nellinguaggio medico per indicare il parossi-stico scuotimento del capo tipicodell’epilettico.

ibidem ! TESTO.ictus ! TESTO.id ! TESTO.idem ! TESTO.id est ! TESTO.idola (ì.do.la) s.neutro pl. lat., in it. s.m.pl. ~

Secondo il filosofo inglese F. Bacone (1561–1626), l’insieme dei pregiudizi da cui bisognaliberarsi per intendere la natura nella sua ve-ra e genuina essenza: i. tribus, gli errori pro-pri alla stessa specie (tribù) umana; i. specus,dovuti alla conformazione psichica e alla na-tura del singolo individuo prigioniero di séstesso (‘spelonca’ a ricordo dei prigionieri del-la caverna platonica); i. fori, dovuti alle rela-zioni umane e dunque ai linguaggi, acquisitiattraverso l’umano commercio (‘foro’ cioè‘mercato’); i. theatri, dovuti alla passività nel-l’accogliere i sistemi filosofici che si susse-guono sul ‘teatro’ della vita. ! Dal gr. eídóla.

illico et immediate (ìl.li.co ét im.me.dià.te)loc. lat., in it. loc. avv. ~ “Subito (propr. ‘lìsul posto’) e immediatamente”: si usa persottolineare, per lo più scherzosamente, l’e-sigenza che un ordine venga eseguito senzaporre tempo in mezzo.

imago (i.mà.go) s.f., lat. scient. 1. L’ultimostadio della vita postembrionale degli Inset-ti, caratterizzato dalla maturità sessuale edall’attività riproduttiva; corrisponde prati-camente allo stato adulto. 2. Secondo C.G.Jung (1875–1961), immagine idealizzata diun amore infantile, tuttora influente sullapsiche dell’adulto. ! Dal lat. class. imago–ïnis ‘immagine’.

immediate (im.me.dià.te) avv., lat. mediev. ~“Immediatamente”, cioè subito dopo o subi-to prima in una successione spaziale o tem-porale; oggi esclusivamente nell’espressioneillico et i. ‘all’istante’ (vedi la voce).

immissio penis (im.mìs.sio pè.nis) loc. lat.,in it. s.f. ~ “Introduzione del pene”; nel lin-guaggio medico–legale l’espressione vienepreferita alla corrispondente italiana.

impedimentum criminis (im.pe.di.mèn.tum crì.mi.nis) loc. lat., in it. s.m. ~ “Impe-dimento derivante da un (precedente) delit-to”; nell’ordinamento giuridico italiano èuna delle cause di invalidità del matrimoniocivile (prevista dall’art. 88 del Codice Civile):“non possono contrarre matrimonio tra lorole persone delle quali l’una è stata condan-nata per omicidio consumato o tentato sulconiuge dell’altra”.

impedimentum ligaminis (im.pe.di.mèn.tum li.gà.mi.nis) loc. lat., in it. s.m. ~ “Im-pedimento derivante da un (precedente) le-game”; nell’ordinamento giuridico italiano èuna delle cause di invalidità del matrimoniocivile (prevista dall’art. 86 del Codice Civile):“non può contrarre matrimonio chi è vinco-lato da un matrimonio precedente”.

imperium (im.pè.rium) s.neutro lat., in it.s.m. 1. L’ambito di potere dei più alti magi-strati romani. 2. estens. Potere esteso, as-soluto ed arbitrario. ! Der. di imperare‘comandare’.

implantatio (im.plan.tà.tio /–tsjo/) s.f., lat.moderno ~ “Piantamento”: nella terminolo-gia moderna del diritto romano, il caso diaccessione di mobile a immobile, che si haquando un albero, piantato in suolo altrui,abbia messo radici stabilmente e riceva ali-menti dal nuovo terreno.

imprimatur (im.pri.mà.tur) terza pers. sing.del pres. cong. del verbo lat. imprimëre(‘stampare’), in it. s.m. ! TESTO.

in absentia (in ab.sèn.tia /–tsja/) loc. lat., init. loc. avv. ~ “In assenza, in contumacia”;espressione propria del linguaggio giuridi-co, usata anche in contesti non tecnici.

in albis (in àl.bis) loc. lat., in it. loc. avv. ~“In [vesti] bianche”: attributo liturgico deigiorni della settimana successiva alla Pa-squa (perché in antico i neofiti battezzati ilsabato santo vestivano di bianco per ottogiorni); domenica in albis, quella successivaalla domenica di Pasqua.

in alto loco ! TESTO.in articulo mortis (in ar.tì.cu.lo mòr.tis) loc.

lat. eccl., in it. loc. avv. ~ “Sul punto di mor-te”: dell’assoluzione che il sacerdote puòconcedere al credente che si trovi in immi-nente pericolo di morte, anche riguardo allecensure e scomuniche il cui condono è nor-malmente riservato al vescovo o al pontefice.

inaudita altera parte (in.au.dì.ta àl.te.rapàr.te) loc. lat. eccl., in it. loc. avv. ~ “Senzaaver ascoltato l’altra parte; senza sentire laparte avversa”: espressione del linguaggiogiuridico usata a proposito di quei provvedi-menti del giudice che vengono emessi senzache vi sia in atto fra le parti un procedimen-to di contraddittorio.

in bonis (in bò.nis) loc. lat., in it. loc. avv. ~“In buone condizioni”: nel linguaggiogiuridico–economico, in attivo, in buonecondizioni di solvibilità: essere, tornare inbonis.

in camera caritatis (in cà.me.ra ca.ri.tà.tis) loc. lat., in it. loc. avv. ~ “Nella cameradella carità”: di comunicazione, rimprovero,avvertimento fatto confidenzialmente all’in-teressato per evitargli una spiacevole pub-blicità.

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in cauda venenum (in càu.da ve.nè.num)loc. lat., in it. loc. avv. ~ “Nella coda [sta] ilveleno”; a proposito delle difficoltà chegiungono alla fine di un’impresa o di un’o-pera o, più spesso, per indicare la chiusabruciante e ‘velenosa’ di una argomentazio-ne o di un ragionamento.

incipit (ìn.ci.pit) terza pers. sing. del pres. ind.di incipëre (‘cominciare’), in it. s.m. ! TESTO.

in corpore vili (in còr.po.re vì.li) loc. lat. ~“Su un corpo senza importanza”: l’espres-sione viene usata a proposito di esperienzerischiose, più che altro per chi le subisce, ocon il senso generico di “a titolo di esperi-mento”. Si tratta dell’abbreviazione dell’e-spressione faciamus experimentum in corpo-re vili (“facciamo l’esperienza sopra un cor-po plebeo”) che, secondo la tradizione, sa-rebbe stata pronunciata da un consesso dimedici al capezzale dell’umanista franceseMarc–Antoine Muret (1526–1585), cadutoammalato durante un viaggio in Italia:scambiato per un pezzente, dato che eramalvestito, i medici proposero, in latino, disperimentare su di lui un medicamentonuovo (l’aneddoto prosegue narrando che ilMuret non solo capì, ma replicò e, dal gran-de spavento, guarì anche).

incredibile dictu (in.cre.dì.bi.le dìc.tu) loc.lat., in it. loc. avv. ~ “Cosa incredibile a dir-si”: la locuzione viene usata, parentetica-mente, a proposito di fatti o vicende che de-stano meraviglia o incredulità anche solo araccontarle.

index (ìn.dex) s.m., lat. ~ “Indice”: ancoraadoperato, spec. in bibliografia, nel senso di‘repertorio analitico’, per indicare un elencoordinato di parole; per esempio nelle espres-sioni index nominum (“indice dei nomi”),index rerum (“indice delle cose”, repertorioanalitico), index verborum (“indice delle pa-role”), index locorum (“indice delle parole ci-tate in un testo”, accompagnate dall’indica-zione del luogo dove compaiono).

in diebus illis (in di.è.bus ìl.lis) loc. lat., init. loc. avv. ~ “In quei giorni”: espressioneevangelica che ricorre più volte nel NuovoTestamento, usata spesso scherz. per indica-re un tempo lontano e definitivamente tra-scorso, circoscritto nel passato.

in diem (in dì.em) loc. lat., in it. loc. avv. ~“A un giorno futuro”: formula giuridica perindicare un giorno futuro previsto ma inde-terminato.

in dubiis abstine (in dù.biis àb.sti.ne) (o indubio abstine) loc. lat. ~ “Nei casi dubbi (onel dubbio) astieniti”: formula tradizionale,di probabile origine medievale, che invita anon prendere decisioni (o a non esprimeregiudizi) nei casi non sufficientemente chiario conosciuti.

in dubio abstine (in dù.bio àb.sti.ne) ~ ve-di IN DUBIIS ABSTINE.

in dubio pro reo (in dù.bio prò rè.o) loc.lat. ~ “Nel dubbio (si deve decidere) a favo-re dell’imputato”: espressione del linguaggiogiuridico (in questa formulazione non atte-stata nel latino classico) che, nel diritto pe-nale, esprime il principio per cui è meglioassolvere il presunto colpevole piuttosto checondannare un eventuale innocente.

in extenso (in ex.tèn.so) loc. lat., in it. loc.avv. ~ “Per esteso, per intero”, soprattutto aproposito di manoscritti o documenti copia-ti o riprodotti nella loro integrità.

in extremis ! TESTO.in fieri ! TESTO.infra ! TESTO.in hoc signo vinces (in hòc sì.gno vìn.ces

/!#k/) loc. lat. 1. “In questo segno vincerai”:sono le parole che secondo la tradizionecomparivano scritte attorno alla croce nelsogno profetico fatto dall’imperatore Co-stantino nel 312, nell’atto di marciare controMassenzio: Costantino fece fabbricare unlabaro che riproduceva l’immagine del so-gno (la croce, in quanto simbolo dei cristia-ni) e sotto questa insegna sbaragliò le arma-te nemiche, numericamente molto più nu-merose delle sue; in seguito si avvicinò alcristianesimo (nel 313 proclamò l’Editto diMilano che concedeva libertà di culto ai cri-stiani). 2. L’espressione viene ancor oggiusata (spesso in contesti scherzosi) per indi-care un mezzo (o anche un espediente) chedovrebbe permettere di vincere una batta-glia o di superare una difficoltà.

in illo tempore (in ìl.lo tèm.po.re) loc. lat.,in it. loc. avv. ~ “In quel tempo”: l’espressio-ne, frequente nei Vangeli per introdurre di-versi episodi, viene usata nel linguaggio fa-miliare a proposito di un passato remoto oritenuto tale.

in itinere (in i.tì.ne.re) loc. lat., in it. loc. attr.e avv. 1. loc. attr. Nel linguaggio assicurati-vo, di incidente che occorre al lavoratore du-rante il percorso per recarsi sul luogo di lavo-ro: infortunio in i. 2. loc. attr. e avv. In cor-so di svolgimento (spec. di atti amministrati-vi): pratica, ricorso in i. ! Propr. “durante ilviaggio, durante il percorso, il cammino”.

in iure cessio (in iù.re cès.sio) ~ vedi CESSIO

IN IURE.in limine (in lì.mi.ne) loc. lat., in it. loc. avv.

~ “Sulla soglia”: l’espressione, che in latinoindica figuratamente il limitare (della vita odella morte), viene usata in italiano con il sign. estensivo e generico di “all’inizio” o “al-l’ultimo momento”.

in loco ! TESTO.in medias res (in mè.dias rès) loc. lat., in it.

loc. avv. ~ “Nel mezzo dell’argomento”; l’e-spressione (è una frase oraziana: Ars poeti-ca 147–148) viene usata nel sign. di ‘al cen-tro della situazione, dell’argomento, dell’in-teresse’: entrare in medias res.

in medio stat virtus (in mè.dio stàt vìr.tus)loc. lat. 1. “In mezzo sta la virtù”: sentenzadella filosofia scolastica medievale che sirifà alla dottrina aristotelica ed esprime l’i-deale (greco prima e poi romano) della mi-sura e dell’equilibrio, sia nei momenti dellescelte che, più genericamente, nelle diversecircostanze della vita. 2. Nel linguaggiocorrente, viene usata come esortazione allamoderazione (spesso sentita anche come in-vito alla mediocrità).

in memoriam ! TESTO.in mente Dei (in mèn.te Dèi) loc. lat., in it.

loc. avv. ~ “Nella mente di Dio”; quindi, an-cora da nascere, fuori dai confini del mon-do, escluso da ogni possibile previsione: es-sere, trovarsi ancora in mente Dei.

in nuce ! TESTO.in partibus infidelium (in pàr.ti.bus in.fi.

dè.lium) loc. lat., in it. loc. avv. e attr.1. “Dalle parti, nei luoghi degli infedeli”:espressione di ambito ecclesiastico (anchenella forma abbreviata in partibus), riferitapropriamente a quei vescovi le cui diocesi,

di fatto onorifiche, erano situate in regionioccupate dai Turchi. 2. estens. A propositodi generiche zone non cristianizzate, o an-che di persona che opera in territorio nemi-co (sia in senso proprio che fig.).

in pectore ! TESTO.in perpetuum (in per.pè.tu.um) loc. lat., in

it. loc. avv. e attr. 1. “Per sempre”: formuladei documenti medievali che attestava la va-lidità perpetua del negozio giuridico.2. estens. Nel linguaggio corrente, la locu-zione viene talvolta usata a proposito di vin-coli o legami o decisioni che si ritengono va-lidi per sempre.

in primis ! TESTO.in quovis (in quò.vis) loc. lat., in it. loc. avv.

e attr. ~ “In qualsiasi…” (sott. navigio ‘im-barcazione’): clausola di un contratto di as-sicurazione marittima mediante la quale so-no specificati i limiti di tempo ma non il no-me della nave (da rendersi noto tuttavia en-tro cinque giorni dalla partenza della stessa).

in re (in rè) loc. lat., in it. loc. attr. e avv. ~“Nella cosa”: nella filosofia scolastica, for-mula usata per indicare una delle soluzionidel problema degli universali: quella per cuil’universale è ritenuto presente “nelle cose”come essenza (le altre soluzioni sono indi-cate con le formule ante rem e post rem).

in saecula saeculorum (in sae.cu.la sae.cu.lò.rum /s!"kula se–/) loc. lat., in it. loc.avv. 1. “Per i secoli dei secoli”: formula conla quale si concludono molte dossologie del-la liturgia latina, a ricordare l’eternità dellaTrinità. 2. scherz. A proposito di fatti che siprolungano o si rinviano indefinitivamente.

in situ (in sì.tu) loc. lat., in it. loc. avv. e attr.~ “Sul posto”: meno generico di in loco, po-tendo, per es., riferirsi a precise localizza-zioni anatomiche o geologiche.

instrumentum (in.stru.mèn.tum) s.neutrolat., in it. s.m. ~ “Strumento”: nel linguaggiogiuridico, atto pubblico redatto presso unostudio notarile.

instrumentum regni (in.stru.mèn.tum rè.gni) loc. lat., in it. s.m. 1. Sussidio o mezzodi potere; l’espressione viene usata a proposi-to della strumentalizzazione della religioneda parte del potere politico. 2. Qualsiasi sus-sidio o mezzo di potere. ! Propr. “strumen-to del regno, del governo, del potere”.

insula1 (ìn.su.la) s.f., lat. ~ “Isola”: termineche nella Roma antica designò prima la ca-sa con le adiacenze, e quindi il caseggiatocon fondi e appartamenti d’affitto.

insula2 (ìn.su.la) s.f., lat. scient. 1. “Isola”nel sign. embriologico e anatomico. 2. Areasensoriale della neocorteccia del telencefalo,dove probabilmente terminano le vie gusta-tive. ! Dal lat. class. insüla ‘isola’.

in syllabam (in syl.la.bam /s!il–/) loc. lat., init. loc. attr. ~ “In una (sola) sillaba”: di versocatalettico ridotto ad una sola sillaba conictus.

intelligenti pauca (in.tel.li.gèn.ti pàu.ca)loc. lat. ~ “Per chi capisce, poche parole”:frase proverbiale usata sia per sottolineare ilfatto che a chi vuol capire bastano poche pa-role, sia, con altro senso, come avvertimen-to o minaccia; cfr. anche le locuzioni italia-ne “a buon intenditor poche parole” e “chiha orecchi per intendere intenda”.

inter alios (ìn.ter à.lios) loc. lat., in it. loc.avv. ~ “Tra gli altri, tra terzi”: nel linguaggiogiuridico, riferito alle parti di un processo.

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inter arma silent leges (ìn.ter àr.ma sì.lentlè.ges) loc. lat. ~ “Tra le armi tacciono le leg-gi”; espressione ciceroniana (Pro Milone4.10) che viene usata per sottolineare la va-nità delle leggi in tempo di guerra.

interim (ìn.te.rim) avv., in it. sm. ! TESTO.interna corporis acta (in.tèr.na còr.po.ris

àc.ta) loc. lat., in it. s.m.pl. ~ “Atti interni diun organo”: gli atti adottati da un organoistituzionale (ad esempio dalla Camera deideputati, dal Senato o dalla Corte costitu-zionale) per regolare la propria attività in-terna in piena autonomia (come riconoscela Costituzione); equivalgono al regolamen-to interno dell’organo (anche sempl. internacorporis).

inter nos (ìn.ter nòs) loc. lat., in it. loc. avv.~ “Fra noi”: per sottolineare il carattere con-fidenziale o segreto di un discorso.

inter pares (ìn.ter pà.res) loc. lat., in it. loc.avv. ~ “Fra pari, fra soggetti uguali”; espres-sione del linguaggio giuridico.

inter partes (ìn.ter pàr.tes) loc. lat., in it.loc. avv. ~ “Fra le parti”; espressione del lin-guaggio giuridico.

inter pocula (ìn.ter pò.cu.la) loc. lat., in it.loc. attr. ~ “Fra i bicchieri, a tavola”: l’e-spressione, che riprende un verso virgiliano(Georgiche 2.383), viene usata per indicareconversazioni, discorsi, riflessioni fatti inoccasioni conviviali, in clima di allegra cor-dialità.

inter pocula silent negotia (ìn.ter pò.cu.lasì.lent ne.gò.tia /–tsja/) loc. lat. ~ “Fra i bic-chieri tacciono gli affari”: una delle iscrizio-ni bacchiche del famoso “Rathauskeller” diNorimberga, che invita a godersi pienamen-te il convito, lasciando gli affari (e quindi lepreoccupazioni) ad altri momenti.

inter vivos (ìn.ter vì.vos) loc. lat., in it. loc.attr. ~ “Fra vivi”: nel linguaggio giuridico, aproposito di negozi che producono il loro ef-fetto mentre tutti i soggetti interessati sonoancora in vita, con particolare riferimentoalle donazioni inter vivos, cioè alle vere eproprie donazioni, in contrapposizione ailasciti testamentari.

intitulatio (in.ti.tu.là.tio /–tsjo/) s.f., lat. ~“Intitolazione”: in diplomatica il termine in-dica la formula iniziale di documenti nellaquale sono espressi il nome, i titoli e le qua-lità dell’autore.

in toto ! TESTO.intra moenia ! TESTO.introibo (in.trò.i.bo) prima pers. sing. del

fut. del verbo lat. introire (‘entrare’), in it.s.m. invar. 1. “Entrerò”; è la parola con cuicomincia il versetto introibo ad altare Dei(“salirò all’altare di Dio”, Salmo 42) che, pri-ma della riforma della liturgia, era recitatodal sacerdote all’inizio della Messa, ai piedidell’altare. 2. In italiano, il termine era usa-to nella locuzione arc. venire all’introibo, fa-re l’introibo (= entrare nel discorso) e com-pare talvolta ancor oggi, spec. nel linguaggioletterario, nel significato figurato di ‘pre-messa’, ‘preliminare’.

introitus (in.trò.i.tus) s.m., lat. scient. ~ Inmedicina, apertura, ingresso verso un cana-le, una cavità, un organo cavo.

inventio (in.vèn.tio /–tsjo/) s.f., lat. 1. Nellaretorica classica è la prima parte dell’arte re-torica (insieme a dispositio, elocutio, memo-ria e actio), relativa alla scelta degli argo-menti e delle argomentazioni • Nel lin-

guaggio corrente, il termine viene talvoltausato con un significato vicino a quello di‘idea’, ‘trovata’. 2. Nella filosofia scolastica,il procedimento di scoperta delle idee.3. Nel diritto romano, l’acquisto di cosa sco-perta, che non faccia parte di un fondo pub-blico o privato (per esempio la scoperta diun tesoro: inventio thesauri). 4. Nel lin-guaggio canonico, il ritrovamento di una re-liquia e la scrittura che ne dà conto. !Propr. “ritrovamento, invenzione”.

in vino veritas (in vì.no vè.ri.tas) loc. lat. ~“Nel vino la verità”: proverbio latino (a suavolta traduzione di una frase greca) usatospesso ancor oggi per commentare il fattoche l’ebrezza etilica favorisce una sinceritàdi cui, una volta ritornati sobri, spesso ci sipente.

in vitro ! TESTO.in vivo (in vì.vo) loc. lat., in it. loc. avv. e

attr. 1. “Nel vivo”: a proposito di un pro-cesso biologico studiato sperimentalmentementre si svolge all’interno di un organi-smo in vita, in contrapposizione a quellecompiute su materiale fissato o conservato.2. Nel linguaggio corrente si usa talvoltacon un significato paragonabile a quello di‘dal vivo’, ‘dal vero’.

ipse dixit (ì.pse dì.xit) loc. lat., in it. s.m. ~Convalida perentoria (spec. con intonazionesarcastica) di un’affermazione mediante il ri-corso al principio di autorità. ! Propr. “l’hadetto lui”, trad. lat. della formula usata nel-l’antichità dai seguaci di Pitagora con riferi-mento all’autorità del maestro e nel Medioe-vo con riferimento all’autorità di Aristotele.

ipso facto (ì.pso fàc.to) loc. lat., in it. loc.avv. 1. “Sul fatto stesso”: l’espressione vieneusata sia per esprimere urgenza (‘immedia-tamente’, ‘senza por tempo in mezzo’, ‘da unmomento all’altro’), che per significare unnesso causale (‘per il fatto stesso’, ‘conse-guentemente’, ‘automaticamente’). 2. In di-ritto, spec. canonico, indica che il “fatto stes-so” di aver trasgredito una legge fa incorrereautomaticamente nella relativa pena.

ipso iure (ì.pso iù.re) loc. lat., in it. loc. avv.~ “Per il diritto stesso”: in diritto, per solaforza di legge, con riferimento agli effettiche seguono direttamente da una norma dilegge, indipendentemente da qualsiasi altroatto o provvedimento.

item (ì.tem) avv., lat. ~ “Parimenti, altresì”:usato spec. nel linguaggio notarile.

ite missa est (ì.te mìs.sa èst) loc. lat., in it.s.m. ~ “Andate, la Messa è finita”: formuladel congedo solenne della Messa in rito lati-no (alla quale si risponde con le parole Deogratias), adoperata talvolta scherz. per indi-care compimento, conclusione: se Dio vuolesiamo giunti all’ite missa est.

iter (ì.ter) s.m., lat. ! TESTO.iunior ! TESTO.iurare in verba magistri (iu.rà.re in vèr.ba

ma.gì.stri) loc. lat. ~ “Giurare sulle paroledel maestro”: espressione oraziana (Epistole1.1.14) nella quale il poeta rivendica orgo-gliosamente la propria libertà e la propriaautonomia intellettuale, usata a proposito dichi accetta acriticamente le opinioni di unapersona autorevole o anche, con altro senso,di chi cerca di giustificare la propria inca-pacità dietro un’autorità superiore.

iure (iù.re) avv., lat. ~ “Per forza di legge, didiritto”: espressione del linguaggio giuridico.

iure et facto (iù.re ét fàc.to) loc. lat., in it.loc. avv. ~ “Di diritto e di fatto”: espressionedel linguaggio giuridico.

ius (iùs) s.neutro lat., in it. s.m. ~ “Diritto”:presso gli antichi Romani, la norma di ca-rattere giuridico (contrapposta a fas, la“norma religiosa”) • Il vocabolo viene usa-to anche in italiano per indicare il “diritto”(spec. per accentuare la solennità di un di-scorso o di un assunto), o, più spesso, in lo-cuzioni che indicano speciali istituti del di-ritto romano e medievale (ius civile, ius gla-dii, ecc.), oppure in espressioni scherzose(ius murmurandi, cioè di commentare sfa-vorevolmente almeno di nascosto le condi-zioni imposte da una dittatura): vedi le vo-ci seguenti.

ius civile (iùs ci.vì.le) loc. lat., in it. s.m. ~“Diritto civile”: nel diritto romano indica ildiritto del popolo; senza altre specificazioni,si intende del popolo romano.

ius gentium (iùs gèn.tium) loc. lat., in it.s.m. 1. “Diritto delle genti, diritto dei popo-li”: nel diritto romano classico indica il com-plesso delle norme che vengono osservateda tutti i popoli civili (al di fuori di Roma),in quanto nascono dalla ragione naturale.2. Nel linguaggio odierno, il diritto interna-zionale.

ius loci (iùs lò.ci) (o ius soli) loc. lat., in it.s.m. ~ “Diritto di territorio”; nel diritto mo-derno, la norma per la quale si considera cit-tadino di un certo stato chi nasce sul suoterritorio da genitori ignoti o apolidi (con-trapposto allo ius sanguinis).

ius primae noctis (iùs prì.mae nòc.tis /–me/)loc. lat., in it. s.m. ~ “Diritto della prima not-te”; presunto diritto feudale secondo il qua-le sarebbe spettato al signore di trascorrerecon la moglie del suddito la prima notte dimatrimonio.

ius sanguinis (iùs sàn.gui.nis) loc. lat., init. s.m. ~ “Diritto di sangue”; nel diritto mo-derno, la norma per la quale si considera cit-tadino di un certo stato chi nasce sul suoterritorio ed è figlio di persone che ne han-no già la cittadinanza.

ius soli (iùs sò.li) ~ vedi IUS LOCI.iuventus (iu.vèn.tus) s.f., lat. ~ “Gioventù”:

istituzione romana di carattere sportivo–mi-litare, sorta in epoca repubblicana e riordi-nata da Augusto, che raccoglieva i giovanidai nove ai diciassette anni.

labrum (là.brum) s.neutro lat., in it. s.m. ~ Inarcheologia, termine col quale vengono indi-cate le grandi vasche, spesso marmoree, usa-te come ornamento di giardini e per ablu-zioni dagli antichi Romani, talvolta reimpie-gate nel Medioevo come altari. ! Formacontratta di lavabrum, der. di lavare ‘lavare’.

lacrima Christi (là.cri.ma Chrì.sti /kr!i–/) (olacryma Christi) loc. lat., in it. s.f. ~ “La la-crima di Cristo”: nome di un vitigno coltiva-to nella zona di Torre del Greco (presso Na-poli) e del vino che se ne ricava; secondouna leggenda diffusa nel Napoletano, Gesùarrivò in Campania e, trovandola invasa daidiavoli, pianse a calde lacrime: nel luogodove le lacrime avevano toccato il suolo nac-que un vigneto dalla cui uva fu tratto un vi-no prelibato, il “Lacrima Christi”.

lacryma Christi (là.cry.ma Chrì.sti /–krimakr!i–/) ~ vedi LACRIMA CHRISTI.

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lapsi (là.psi) agg. e s.m.pl., lat. ~ Designa-zione dei cristiani apostati (“caduti”) duran-te le persecuzioni di Decio e Valeriano (sec.III). ! P. pass. di labi ‘scivolare, cadere’.

lapsus ! TESTO.latinorum ! TESTO.lato sensu (là.to sèn.su) loc. lat., in it. loc.

avv. ~ “In senso largo”, cioè nel significatopiù esteso e comprensivo (contrapposto astricto sensu).

laudator temporis acti (lau.dà.tor tèm.po.ris àc.ti) loc. lat., in it. s.m. ~ “Lodatore deltempo passato”: espressione oraziana (Arspoetica, 173) citata spesso a proposito delconservatorismo dei vecchi o, più generica-mente, riferita a chi rimpiange i tempi pas-sati e vede solo i lati negativi del presente.

lectio (lèc.tio /–tsjo/) s.f., lat. 1. Il commentocattedratico agli autori nelle università me-dioevali e del Rinascimento • L. brevis, an-cora oggi, riduzione dell’orario scolastico, inconcomitanza con l’inizio di un periodo divacanza. 2. Nella liturgia delle ore, ciascu-no dei passi di letture liturgiche introdottinell’ufficio quotidiano cattolico • NellaMessa in latino, il titolo del brano dellaScrittura che viene letto. 3. Nella critica te-stuale, il modo di presentarsi di una parola odi una frase, caratteristico di un codice o diuna famiglia di codici: l. facilior, la variantepiù facile perché più spontanea per il copistae quindi meno attendibile; l. difficilior, la piùdifficile registrata dai codici e che ha quindimaggiori probabilità di essere quella auten-tica. ! Propr. “scelta; lettura; lezione”, der.di legëre ‘cogliere, scegliere; leggere’.

lectio brevis (lèc.tio brè.vis /–tsjo/) ~ vediLECTIO.

lectio difficilior (lèc.tio dif.fi.cì.lior /–tsjo/)~ vedi LECTIO.

lectio facilior (lèc.tio fa.cì.lior /–tsjo/) ~ vediLECTIO.

legenda ! TESTO.legibus solutus (lè.gi.bus so.lù.tus) loc.

lat., in it. loc. attr. e avv. ~ “Libero dalle leggi,sciolto dai vincoli imposti dalle leggi”:espressione, risalente al diritto romano (Ul-piano: princeps a legibus solutus est), per cuiil sovrano non è soggetto alle leggi in quantoegli stesso è fonte di legge; rappresenta unodei fondamenti del potere assoluto del re.

legitima suspicione (le.gì.ti.ma su.spi.ciò.ne) loc. lat., in it. s.f. ~ “Per un legittimo so-spetto”: espressione dell’abrogato Codice diprocedura penale con cui si indicava unodei casi in cui poteva essere disposta la re-missione del processo penale per il sospettoche l’ambiente locale determinasse qualcheinfluenza sul corso del procedimento e sulladecisione del giudice.

lex (lèx) s.f., lat. ~ “Legge”: con riferimentoagli atti giuridici dell’epoca romana e me-dievale.

lexicon (lè.xi.con) s.neutro lat. moderno, init. s.m. ~ Titolo comune a molti repertori dilingue o civiltà antiche (per es. il Lexicon to-tius latinitatis dell’abate E. Forcellini pub-blicato nel 1771). ! Trascr. del gr. leksikón.

libido (li.bì.do) s.f., lat., in it. s.f. ! TESTO.limes (lì.mes) s.m., lat. ~ La linea di fortifi-

cazioni che corre lungo i confini continenta-li dell’Impero Romano in Europa. ! Affinea limen –ïnis ‘soglia’.

littera (lìt.te.ra) s.f., lat. 1. “Lettera”: nella fi-lologia medievale, sin. di testo, spec. riguar-

do alla tradizione manoscritta del Digesto.2. In paleografia, sin. di scrittura.

livedo (li-vè-do) s.f., lat. scient. ~ Colorazio-ne livida della cute e delle mucose visibili. !Lat. livédo ‘lividura’, der. di livëre ‘essere, di-ventare livido’.

livedo anularis (li.vè.do a.nu.là.ris) loc. lat.scient., in it. s.f. ~ “Lividura anulare”: parti-colare aspetto marezzato della cute per sta-si venosa presente sul seno femminile e su-gli arti inferiori spec. nella stagione fredda.

loco citato (lò.co ci.tà.to) loc. lat., in it. loc.avv. ~ “Nel passo citato”, espressione comu-nemente usata (spesso nella forma abbre-viata loc. cit. o l.c.) come rimando al passo oalla pagina di un’opera che è stata già citatain precedenza.

locus ! TESTO.locus amoenus (lò.cus a.moè.nus /m"–/)

loc. lat., in it. s.m. ~ Antico topos della mi-tologia e della letteratura usato per rappre-sentare una situazione in cui l’uomo, comenell’Eden, è sottratto ai contrasti della storiaed è riconciliato con la natura. ! Propr.“luogo ameno”.

longa manus ! TESTO.ludus (lù.dus) s.m., lat. (pl. ludi) 1. Nel latino

classico, scherzo, divertimento, spettacolo.2. Nel Medioevo, la sacra rappresentazione inlatino, evoluzione del dramma liturgico.

lupus (lù.pus) s.m. lat. mediev., in it. s.m. !TESTO.

lupus in fabula (lù.pus in fà.bu.la) loc. lat.,in it. loc. avv. 1. “Il lupo nella favella”; mo-do di dire proverbiale che si usa ripeterequando si tronca il discorso al sopraggiun-gere di persona di cui si stava parlando (conallusione alla credenza popolare che l’uomo,visto dal lupo, perde la favella). 2. Nel lin-guaggio corrente, l’espressione viene collo-quialmente usata anche rivolta alla personache sopraggiunge per avvertirla che stava-mo parlando di lei.

lusus naturae (lù.sus na.tù.rae /–re/) loc.lat., in it. s.m. ~ “Scherzo di natura”: espres-sione con cui i naturalisti del Rinascimentotentarono di definire presunti aspetti o fe-nomeni strani o mostruosi del mondo fisico.

lyceum (ly.cè.um /li–/) s.neutro lat., in it.s.m. ~ Nome assunto come titolo di istitu-zioni o circoli culturali. ! Dal gr. Lykeion,località ateniese presso la quale sorgeva iltempio di Apollo Liceo e della scuola dei pe-ripatetici fondata da Aristotele.

lyra mendicorum (ly.ra men.di.cò.rum/l!i–/) loc. lat., in it. s.f. ~ Lo stesso che orga-nistrum (! TESTO).

magister (ma.gì.ster) s.m., lat. 1. “Capo, co-mandante”: titolo di funzionari e dignitaridel mondo romano e medievale: m. equitum,incaricato del comando della cavalleria nel-l’antica repubblica romana; m. militum, co-mandante della fanteria dell’esercito roma-no sotto Costantino; m. officiorum, impor-tante carica del tardo impero. 2. Nelle uni-versità medievali, “maestro”; m. artium, tito-lo spettante al professore delle arti liberali.

magna charta (mà.gna chàr.ta /k!ar–/) loc.lat. mediev., in it. s.f. 1. Il documento fir-mato dal re d’Inghilterra Giovanni Senzater-ra nel 1215, col quale venivano solennemen-te definiti e confermati i diritti delle variecomponenti della società (feudatari, o baro-

ni, Chiesa, Comuni e ‘uomini liberi’) neiconfronti del sovrano e le conseguenti limi-tazioni al potere di quest’ultimo; è conside-rato il prototipo degli atti di garanzia dellelibertà individuali e delle istituzioni politi-che costituzionali moderne • estens. Cartacostituzionale per antonomasia. 2. Nel lin-guaggio corrente, qualsiasi documento nelquale siano stabilite le norme fondamentaliche regolano una comunità, un’istituzione,un gruppo, un’attività sociale, a tutela deidiritti di chi ne fa parte: la magna charta deidiritti degli animali. ! Dal titolo del docu-mento, Magna Charta libertatum ‘grandeeditto delle libertà’.

magna cum laude (mà.gna cum làu.de)loc. lat., in it. loc. attr. e avv. ~ “Con grandelode”: formula accademica con la quale vie-ne conferito un giudizio di merito come par-ticolare forma di elogio aggiunta al votomassimo.

magna pars (mà.gna pàrs) loc. lat. ~ “Granparte”: espressione latina, tratta da Virgilio(Eneide 2.5–6: sono le parole con cui Eneadà inizio alla narrazione della fine diTroia), usata comunemente a proposito dichi ha svolto il ruolo principale nell’attua-zione di un’impresa o nello svolgimento diuna vicenda.

magnificat (ma.gnì.fi.cat) terza pers. sing.del pres. ind. del verbo lat. magnificare(‘esaltare’), in it. s.m. ! TESTO.

magnis itineribus (mà.gnis i.ti.nè.ri.bus)loc. lat., in it. loc. avv. ~ “A grandi tappe, amarce forzate”, a proposito del modo di pro-cedere di truppe che compivano nel corsodella giornata il maggior percorso possibile.

magnitudo (ma.gni.tù.do) s.f. lat. scient., init. s.f. ! TESTO.

magnum (mà.gnum) agg. neutro lat., in it.s.m o f. e agg. ! TESTO.

maiora premunt (ma.iò.ra prè.munt) loc.lat. ~ “Cose più importanti urgono”: l’e-spressione si usa come riflessione sul fattoche ci attendono cose più importanti diquelle che stiamo facendo, o anche come in-citamento a lasciar perdere le nostre occu-pazioni per dedicarci a qualcosa di più si-gnificativo.

mala avis (mà.la à.vis) loc. lat. ~ “Uccello dimalaugurio”, a proposito di persona cui siattribuisce nefasto influsso; iettatore.

mala tempora currunt (mà.la tèm.po.racùr.runt) loc. lat. ~ “Corrono tempi cattivi”:adagio del latino medievale usato, con valo-re parentetico, per commentare in senso ne-gativo il periodo che stiamo vivendo.

mandamenta (man.da.mèn.ta) s.neutro pl.lat., in it. s.m.pl. ~ In diplomatica, le letterepontificie contenenti ordini o disposizioni.! Der. di mandare ‘comandare’.

manu militari ! TESTO.manus (mà.nus) s.f., lat. ~ “Mano”: nel di-

ritto romano, la ‘potestà’ del padrone (domi-nus) o del padre (pater familias).

mare magnum ! TESTO.mare nostrum (mà.re nò.strum) loc. lat., in

it. s.m. ~ Espressione tradizionalmente usa-ta per definire il Mediterraneo, dai tempi diCesare fino a D’Annunzio. ! Comp. di mare‘mare’ e nostrum ‘nostro’.

maximum ! TESTO.mea culpa ! TESTO.medium (mè.dium) agg. neutro lat., in it.

s.m. e f. ! TESTO alla voce medium1.

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melius (est) abundare (quam deficere)(mè.lius (èst) a.bun.dà.re (quàm de.fì.ce.re))loc. lat. ~ “È meglio abbondare che scarseg-giare”: sentenza latina medievale, di origineignota, usata spesso anche in forma ellittica;compare in contesti in cui si vuole sottoli-neare che nell’incertezza è meglio eccedere(sia in senso concreto che figurato) che ri-sultare troppo scarsi o troppo cauti.

memento (me.mèn.to) imp. fut. del verbolat. meminisse (“ricordare”), in it. s.m. invar.! TESTO.

memento mori (me.mèn.to mò.ri) loc. lat.~ “Ricordati che si muore, che si deve mori-re”: motto di origine medievale proprio deifrati trappisti (che devono ripeterselo comesaluto per non dimenticare mai la presenzaincombente della morte), usato anche incontesti non religiosi per invitare a rifletteresulla caducità della vita.

memorabilia (me.mo.ra.bì.lia) s.neutro pl.lat., in it. s.m.pl. ~ “Cose memorabili, degnedi essere ricordate”: eventi degni di memo-ria, successi, reminescenze: memorabilia ci-nematografici, sportivi.

memorandum (me.mo.ràn.dum) dal neu-tro del lat. memorandus ‘che deve essere ri-cordato’, gerundivo di memorare ‘ricordare’,in it. s.m. ! TESTO.

memoria (me.mò.ria) s.f., lat. ~ “Memoria”:nella retorica classica, la quarta delle cinquegrandi partizioni dell’arte retorica (insiemea inventio, dispositio, elocutio e actio): ri-guardava essenzialmente la capacità dell’o-ratore di mandare a mente il discorso cheaveva elaborato in vista della recitazione.

mens sana in corpore sano (mèns sà.nain còr.po.re sà.no) loc. lat. ~ “Mente sana inun corpo sano”: sentenza tratta da un versodi Giovenale (Satire 10.356) che sintetizzal’ideale del mondo romano di un equilibriotra le facoltà dell’anima e quelle del corpo,usata correntemente, spec. nella letteraturamedica dall’antichità a oggi, con il significa-to banalizzato che per avere integre le fa-coltà dello spirito non si deve trascurare lacura del fisico.

militaria (mi.li.tà.ria) s.neutro pl. lat., in it.s.m.pl. ~ “Cose militari”: oggetti riguardan-ti la storia degli eserciti (insegne, uniformi,stampe, ecc.), come materia di colle-zionismo.

minimum ! TESTO.minus habens ! TESTO.mirabilia (mi.ra.bì.lia) sneutro pl. lat., in it.

s.m. o s.f.pl. ! TESTO.miserere (mi.se.rè.re) seconda pers. sing.

dell’imp. del verbo lat. miseréri (‘aver pietà’),in it. s.m. invar. ~ ! TESTO.

mixta religio (mìx.ta re.lì.gio) loc. lat., in it.s.f. ~ “Religione mista”: impedimento cano-nico a contrarre matrimonio fra due perso-ne entrambe battezzate, ma una delle qualiappartenente alla confessione cattolica el’altra a una setta eretica e scismatica; è eli-minabile con dispensa pontificia dietro ga-ranzie particolari da parte del coniuge acat-tolico, spec. per quanto riguarda l’educazio-ne religiosa della prole.

modus operandi ! TESTO.modus ponens (mò.dus pò.nens) loc. lat.,

in it. s.m. ~ “Modo che afferma”: in logica,regola di inferenza che permette di passaredalla verità di un enunciato ipotetico e delsuo antecedente alla verità del suo conse-

guente (ad es.: se è giorno, c’è luce; ma ègiorno; quindi c’è luce).

modus tollens (mò.dus tòl.lens) loc. lat., init. s.m. ~ “Modo che nega”: in logica, regoladi inferenza che permette di passare dallaverità di un enunciato ipotetico e dalla fal-sità del suo conseguente alla falsità del suoantecedente (ad es:. se c’è fuoco, c’è fumo;ma non c’è fumo; quindi non c’è fuoco).

modus vivendi ! TESTO.molimen (mo.lì.men) s.neutro lat. (pl. molì-

mina), in it. s.m. ~ “Grande sforzo”: in me-dicina, lo sforzo che si accompagna all’e-spletamento di una funzione fisiologica.

monstrum (mòn.strum) s.neutro lat., in it.s.m. ~ “Mostro, cosa mostruosa”: fenomenoeccezionale, con una valutazione che va dal-lo stupore ammirato all’orrore: il razzismo èun m. potenziale e latente nelle coscienze; m.giuridico.

more maiorum (mò.re ma.iò.rum) loc. lat.,in it. loc. avv. ~ “Secondo il costume degliavi”: espressione usata per sottolineare il va-lore sacro della tradizione o gli usi e costumidei nostri antenati, anche in senso scherzoso.

more solito ! TESTO.more uxorio ! TESTO.mors tua vita mea (mòrs tù.a vì.ta mè.a)

loc. lat. ~ “La tua morte è la mia vita”: sen-tenza proverbiale latina allusiva alla lotta perl’esistenza, nella quale, spesso, ciò che risul-ta di danno a uno va a vantaggio di un altro.

mortis causa (mòr.tis càu.sa) loc. lat., in it.loc. avv. e attr. ~ “Per causa di morte”: e-spressione del linguaggio giuridico usata aproposito di fatti o situazioni che si verifica-no con la morte: successione m. c.; estinzio-ne di un reato m. c.

mutatis mutandis ! TESTO.mutuus dissensus (mù.tu.us dis.sèn.sus)

loc. lat., in it. s.m. ~ “Mutuo dissenso”: neldiritto romano, lo scioglimento, di comuneaccordo, di un contratto consensuale.

narratio (nar.rà.tio /–tsjo/) s.f., lat. 1. L’espo-sizione obiettiva del fatto: una delle parti incui l’antica retorica suddivideva l’orazione:seguiva all’esordio e serviva all’esposizionedel fatto. 2. In diplomatica, formula che de-finisce le circostanze che hanno dato origineal documento. ! Calco sul gr. dixgésis.

naturaliter (na.tu.rà.li.ter) avv., lat. ~ “Natu-ralmente; secondo natura, per propria natu-ra”, usata in luogo del corrispondente italia-no quasi per recuperarne il significato piùetimologico, rispetto al significato più gene-rico di “ovviamente, prevedibilmente”.

natura non facit saltus (na.tù.ra nòn fà.citsàl.tus) loc. lat. ~ “La natura non fa salti,non procede a balzi”: formula di originescolastica, risalente a Linneo nella formache riportiamo, ma già presente in Leibnizper esprimere il concetto che la natura pro-cede per gradi, senza soluzione di conti-nuità • La locuzione viene ripresa nellapubblicistica contemporanea anche fuorida contesti scientifici.

ne bis in idem (nè bis in ì.dem) loc. lat., init. loc. avv. 1. “Non (si giudichi) due voltesul medesimo fatto”: principio giuridico chevuole evitare la duplicazione di atti tendential medesimo scopo: per esempio, nel dirittoprocessuale moderno stabilisce che quandoè stata emessa una sentenza definitiva una

persona non può essere nuovamente giudi-cata per lo stesso fatto, e, nel regolamentoparlamentare, che una Camera o una com-missione non possono essere chiamate apronunciarsi due volte sullo stesso argo-mento. 2. Nel linguaggio comune l’espres-sione viene talvolta usata come invito a nonricadere nel medesimo errore, o anche, piùgenericamente, a non ripetersi.

necesse est enim ut veniant scandala(ne.cès.se èst è.nim ut vè.niant scàn.da.la)loc. lat. ~ “È necessario infatti che avvenga-no gli scandali”: frase evangelica (Matteo18.7 e Luca 17.1); la frase viene oggi usatasoprattutto per mettere l’accento sul valorecatartico dello ‘scandalo’, che fa esplodereuna situazione stagnante o che porta alla lu-ce un male nascosto.

nemo ad impossibilia tenetur (nè.mo adim.pos.si.bì.lia te.nè.tur) loc. lat. 1. “Nessu-no è tenuto (a fare) cose impossibili; nessu-no può essere costretto a cose impossibili”:norma giuridica (attestata anche nella va-riante ad impossibilia nemo tenetur) che pre-scrive che tra i requisiti essenziali del con-tratto vi sia quello della possibilità del suooggetto. 2. La frase, che trova la sua originenel latino volgare (anche se numerose sonole attestazioni di un concetto simile sia nel-la latinità che nella grecità classica), vienetalvolta usata nel linguaggio comune con ilsignificato generico di “non si può pretende-re l’impossibile”.

nemo propheta in patria (nè.mo pro.phè.ta in pà.tria /prof!"ta/) loc. lat. ~ “Nessuno èprofeta in patria”: espressione evangelica(sono le parole che Gesù pronuncia a Naza-reth per commentare la fredda accoglienzadei suoi conterranei), frequentemente usatanel linguaggio corrente per significare cheraramente si arriva a godere di grande pre-stigio nel luogo dove siamo nati e dove sia-mo conosciuti (un po’ perché sono noti tuttii nostri limiti e difetti e più che altro perchésiamo oggetto di invidia).

ne quid nimis (nè quid nì.mis) loc. lat., init. loc. avv. ~ “Nulla di troppo”: traduzionelatina della frase che gli antichi dicevano es-sere scolpita sul frontone del tempio diApollo a Delfi: si tratta di un chiaro invito al-la moderazione, a non eccedere, a non su-perare i limiti (e in questo senso è talvoltausata ancor oggi).

ne sutor ultra crepidam (nè sù.tor ùl.tracrè.pi.dam) loc. lat. ~ “Che il calzolaio nonsalga oltre la scarpa”: l’espressione latina(la cui esatta formulazione è ne sutor supracrepidam iudicaret “che il calzolaio nonesprima il suo giudizio su ciò che è sopra lascarpa”) riproduce la frase che la tradizio-ne greca attribuisce al pittore Apelle: il pit-tore l’avrebbe pronunciata rivolgendosi alcalzolaio che, dopo aver fatto delle giustifi-cate critiche sul calzare, pretendeva diesprimere giudizi anche sulla muscolaturadelle gambe della figura che lui stava dipin-gendo • La frase era proverbiale già nel-l’antichità per invitare, piuttosto sprezzan-temente, a non parlare di argomenti chenon si conoscono o che comunque non cicompetono; con questo senso viene ancoroggi a volte usata, per lo più con valore pa-rentetico (cfr. i proverbi “ciabattino, parlasol del suo mestiere”, o il più generico “aognuno il suo mestiere”).

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ne varietur (nè va.riè.tur) loc. lat. 1. “Nonsi modifichi”: espressione usata (per lo piùcon funzione attributiva) per indicare che iltesto di un’edizione è definitivo e quindi nonsuscettibile di modifiche o variazioni. 2.Nel linguaggio diplomatico, a proposito didocumenti internazionali il cui testo va con-siderato come definitivo.

nihil obstat ! TESTO.nisi caste saltem caute (nì.si cà.ste sàl.

tem càu.te) loc. lat., in it. loc. avv. ~ “Se noncastamente, almeno cautamente”: massimalatina medievale che invita ad agire in ma-niera cauta quando proprio non si riesca aevitare di venir meno alla castità • Vienetalvolta usata in senso estensivo per invitarea muoversi con cautela in situazioni che inqualche modo si prestino a destare sospettoo scandalo.

nisi omnes (nì.si òm.nes) loc. lat., in it. loc.attr. ~ “Se non tutti”: nel diritto internazio-nale, della clausola di un accordo plurilate-rale diretta a stabilire che una determinataconvenzione è applicabile soltanto “se tutti”gli Stati ne sono vincolati.

noli me tangere ! TESTO.nomen iuris (nò.men iù.ris) loc. lat., in it.

s.m. 1. “Nome di diritto”: espressione cheesprime un concetto giuridico privo di cor-rispondenza nel mondo della realtà materia-le (per es. azienda o patrimonio in quantoentità riconducibili a unità solo tramite il di-ritto). 2. estens. La definizione giuridica diun istituto.

nomen omen (nò.men ò.men) loc. lat. ~ “Ilnome è un auspicio”: espressione che espri-me il concetto del valore augurale che il no-me reca in sé; viene spesso ripetuta, spec.scherz., a proposito di persone (o cose) la cuisorte sembra legata al nome che portano.

nomina sunt consequentia rerum (nò.mi.na sunt con.se.quèn.tia rè.rum /–kw!"ntsja/) loc. lat. ~ “I nomi sono conseguenzadelle cose”: espressione derivata da un passodi Giustiniano (e che deve la sua fortuna al-la citazione che ne fa Dante nella Vita Nuo-va: 13.4), usata spesso anche oggi (spec. conintento ironico o scherzoso) per sottolinearecome esista un’intima corrispondenza tra inomi e le cose (o le persone) nominate.

non dolet (nòn dò.let) loc. lat. ~ “Non duo-le, non fa male”: parole attribuite da Plinioil Giovane ad Arria, moglie di Cecina Peto,che, coinvolto nella congiura di Scribonianocontro l’imperatore Claudio, fu invitato auccidersi; secondo il racconto (ripreso an-che da Marziale) l’uomo esitava e la moglie,per spingerlo a compiere coraggiosamente ilgesto finale, si trafisse e, restituendo il pu-gnale al marito, pronunciò la frase “Paete,non dolet!”; le parole vengono talvolta ripe-tute a proposito di un gesto eroico che co-stituisce un esempio e un incoraggiamentoper altri.

nondum matura est; nolo acerbam su-mere (nòn.dum ma.tù.ra èst; nò.lo a.cèr.bam sù.me.re) loc. lat. ~ “Ancora non è ma-tura; non la voglio cogliere acerba”: espres-sione risalente a una famosissima favola diFedro (4.3.4), quella della volpe e dell’uva: lavolpe non arriva all’uva, che è troppo alta, efinge che non le interessi in quanto ancoranon abbastanza matura per essere colta; lafrase viene usata (per lo più ridotta alle pa-role iniziali) a proposito di chi ostenta di-

sprezzo o disinteresse nei confronti di qual-cosa che invece lo interessa molto ma chenon è capace di ottenere.

non expedit (nòn èx.pe.dit) loc. lat., in it.s.m. ~ “Non conviene”: formula di dissuasio-ne usata dalla Chiesa romana, in relazionealla partecipazione dei cattolici alla vita poli-tica dello stato italiano dopo la presa di Ro-ma (1870), e fino ai primi anni del sec. XX.

non liquet (nòn lì.quet) loc. lat. ~ “Non èchiaro”: formula giudiziaria romana, usataper indicare l’assenza di elementi certi digiudizio; viene ancor oggi talvolta usata aproposito di fatti, situazioni e anche diespressioni poco chiari.

non multa sed multum (nòn mùl.ta sèdmùl.tum) loc. lat. ~ “Non molte cose mamolto bene”: adagio latino che invita ad ap-prendere privilegiando la qualità sulla quan-tità.

non olet (nòn ò.let) ~ vedi PECUNIA NON OLET.non omnia possumus omnes (nòn òm.

nia pòs.su.mus òm.nes) loc. lat. ~ “Non tut-ti possiamo tutto”: espressione virgiliana(Egloghe 8.63), gnomica già nell’antichità,talvolta usata ancor oggi per commentare ilimiti delle possibilità umane.

non plus ultra ! TESTO.non possumus (nòn pòs.su.mus) loc. lat.,

in it. loc. avv. e s.m. 1. “Non possiamo”: l’e-spressione è tratta dagli Atti degli apostoli(4.20) e si riferisce al rifiuto da parte degliapostoli Pietro e Giovanni di accogliere l’in-vito di desistere dalla predicazione del Van-gelo rivolto loro dai sacerdoti ebrei • Lafrase è stata frequentemente usata dai papiin risposte date a regnanti per indicare l’im-possibilità di accedere alle loro richieste dideroga a leggi divine o canoniche: così sem-bra rispondesse Clemente VII a Enrico VIIId’Inghilterra circa la sua richiesta di annul-lamento di matrimonio, così rispose Pio IXa Napoleone III a proposito della cessionedella Romagna a Vittorio Emanuele II, e ri-petutamente, sempre lo stesso pontefice, co-sì rispose al governo italiano a propositodelle richieste di entrare in Roma col con-senso della Santa Sede. 2. estens. Rifiutocategorico o dogmatico, che nasce da unasuperiore esigenza morale o politica o cheviene giustificato come tale.

non scholae sed vitae discimus (nònschò.lae sèd vì.tae dì.sci.mus /sk!#le… v!ite/)loc. lat. ~ “Non impariamo per la scuola maper la vita”: si tratta del reciproco di un’e-spressione senechiana (Epistole 106.11: nonvitae sed scholae discimus “non per la vita,ma per la scuola impariamo”), con cui il fi-losofo, in una lettera a Lucilio, criticava ilmodo di insegnare dei suoi tempi; viene tal-volta usata come riflessione sul fatto chel’apprendimento deve essere finalizzato allaformazione dell’individuo e non tanto alconseguimento di aride nozioni o di un tito-lo di studio.

non sequitur (nón sè.qui.tur) loc. lat., in it.s.m. ~ “Non segue”: in logica, ragionamentofallace, in cui la conclusione non segue coe-rentemente dalle premesse.

norma agendi (nòr.ma a.gèn.di) loc. lat., init. s.f. ~ “Regola dell’agire”: espressione dellinguaggio giuridico usata per designare ildiritto oggettivo, inteso come il complessodelle norme che regolano i rapporti tra gliuomini, imposte dall’autorità dello stato.

nostras (nò.stras) agg., lat. scient. ~ In me-dicina, di malattia il cui aspetto clinico este-riore è analogo a quello di malattie esotiche;per esempio il colera nostras, una forma disalmonellosi, è accompagnato, analogamen-te al colera asiatico, da profusa diarrea. !Dal lat. class. nostras –atis ‘nostrano’.

notitia criminis ! TESTO.nova ! TESTO.nugae (nù.gae /–"e/) s.f.pl., lat. ~ “Bagattel-

le, sciocchezze, inezie”: nell’uso lett., a pro-posito di componimenti cui l’autore annette(o finge di annettere) poca importanza.

nulla dies sine linea (nùl.la dì.es sì.nelì.nea) loc. lat. ~ “Nessun giorno senza unalinea”: l’espressione, attribuita da Plinio ilVecchio (Naturalis Historia 35.84) al pittoregreco Apelle (sec. IV a.C.) che affermava dinon passare nemmeno un giorno senzaesercitarsi nel disegno, viene ancor oggi usa-ta per invitare all’esercizio, all’impegno quo-tidiano, e non solo a proposito di pittori escrittori; la frase fu il motto dello scrittorefrancese Emile Zola.

nulla poena sine lege (nùl.la poe.na sì.nelè.ge /p!"na/) loc. lat. ~ “Nessuna pena senzala legge”: si tratta di uno dei principi fonda-mentali del diritto, risalente al diritto roma-no, ripreso nelle dichiarazioni (americana efrancese) dei diritti dell’uomo e sancito dal-la nostra Costituzione nell’art. 25: nessunapena può essere inflitta senza che sia pre-scritta dalla legge.

nullum crimen sine lege (nùl.lum crì.mensì.ne lè.ge) loc. lat. ~ “Nessun delitto senzala legge”: è una delle formulazioni con cuiviene stabilito uno dei principi fondamenta-li del diritto (cfr. anche nulla poena sine le-ge); l’art. 1 del nostro codice penale recita:“nessuno può essere punito per un fatto chenon sia espressamente preveduto come rea-to dalla legge”.

numerus clausus ! TESTO.

obitus (ò-bi-tus) s.m., lat. ~ Termine propriodel linguaggio medico nel significato di de-cesso. ! Propr. “morte”.

obtorto collo ! TESTO.odi profanum vulgus (et arceo) (ò.di

pro.fà.num vùl.gus (ét àr.ceo)) loc. lat.1. “Odio il volgo profano (e lo tengo a di-stanza)”: celebre verso di Orazio, sentito co-me proverbiale già nell’antichità; è l’inizio diun’ode nella quale il poeta esprime il suo di-sgusto per il volgo ignorante, totalmenteestraneo all’universo della poesia e del bello(Odi 3.1.1). 2. Viene ancor oggi variamentecitato per esprimere l’atteggiamento di chi,per disprezzo (o disgusto), si tiene lontanodalle opinioni e dai comportamenti dellamassa.

offendicula (of-fen-dì-cu-la) s.lat. neutro pl.,in it. s.m.pl. ~ Nel linguaggio giuridico, imezzi offensivi predisposti per la difesa diun bene immobile (per es. i pezzi di vetromurati lungo la sommità di un muro di cin-ta, le punte aguzze delle aste dei cancelli, lerecinzioni di filo spinato, ecc.). ! Dal sing.offendicülum ‘impedimento’, der. di offendë-re nel sign. di ‘urtare, inciampare’.

oleum (ò.le.um) s.neutro lat. scient., in it.s.m. ~ Soluzione di anidride solforosa inacido solforico; detto anche acido solforicofumante, è un liquido oleoso fortemente cor-

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rosivo, usato spec. in chimica organica nellereazioni di solfonazione. ! Dal lat. class.olëum ‘olio’.

olim (ò.lim) avv., lat. ~ “Una volta, un tem-po”: in contesti italiani, per lo più ironi-camente o scherzosamente, per sottolinearecome una situazione appartenga ormaicompletamente al passato.

omne trinum est perfectum (òm.ne trì.num èst per.fèc.tum) loc. lat. ~ “Ogni com-plesso di tre è cosa perfetta”: massima me-dievale d’origine cabalistica, allusiva al valo-re sacro del numero tre.

omnia mea mecum porto (òm.nia mè.amè.cum pòr.to) loc. lat. ~ “Porto tutte le co-se mie con me”: parole attribuite a vari fi-losofi greci (in particolar modo cinici escettici), proverbiali ad indicare la superio-rità dello spirito sul possesso dei beni ma-teriali.

omnia munda mundis (òm.nia mùn.damùn.dis) loc. lat. ~ “Tutto è puro per i puri”:frase di s. Paolo (Lettera a Tito 1.15) che vie-ne citata a difesa della rettitudine e della ca-stità delle intenzioni in quanto elementofondamentale del lecito: chi agisce in statodi innocenza non commette il male, inquanto il male non è nell’oggetto ma nellamalizia dell’uomo.

omnia vincit amor (òm.nia vìn.cit à.mor)loc. lat. ~ “L’amore vince tutto”: emistichiovirgiliano (Egloghe 10.69), divenuto prover-biale già in epoca antica per esaltare la po-tenza dell’amore.

omnium (òm.nium) gen. pl. di omnis (“o-gni”), in it. s.m. ! TESTO.

onus probandi (ò.nus pro.bàn.di) loc. lat.,in it. s.m. ~ “Onere della prova”: nel linguag-gio giuridico, il principio secondo il qualel’obbligo di provare i fatti spetta a chi accusa.

ope legis ! TESTO.opera omnia ! TESTO.optimum (òp.ti.mum) neutro sost. di opti-

mus (‘ottimo’), in it. s.m. ! TESTO.opus ! TESTO.ora et labora (ò.ra ét la.bò.ra) loc. lat. ~

“Prega e lavora”; è il motto con cui tradizio-nalmente si sintetizzano i dettami di san Be-nedetto da Norcia: preghiera e lavoro; rap-presenta il modello della vita attiva propriodel monachesimo occidentale, contrappostoa quello prevalentemente contemplativo delmonachesimo orientale.

oremus (o.rè.mus) prima pers. pl. del pres.cong. di orare (‘pregare’), in it. s.m. ~ “Pre-ghiamo”: l’invito in latino che il sacerdote,nella liturgia cattolica, rivolge (in italianonella nuova liturgia) ai fedeli ogni volta chesta per innalzare a Dio una preghiera a no-me dei presenti • La preghiera stessa e an-che il momento in cui viene detta.

organum (òr.ga.num) s.neutro lat. mediev.,in it. s.m. ~ La prima forma polifonica me-dievale, sviluppatasi dal IX al XIII secolo,costituita da una voce principale e da unaseconda (vox organalis) procedente in motoparallelo all’intervallo di una quarta inferio-re. ! Dal lat. orgänum, dal gr. órganon (affi-ne a érgon ‘opera’); propr. “strumento”.

o tempora o mores (ò tèm.po.ra ò mò.res)loc. lat. ~ “O tempi, o costumi”: celebreesclamazione di Cicerone, ripetutamente dalui usata e divenuta proverbiale per deplora-re la corruzione imperversante nell’epoca incui si vive • Spesso viene ancor oggi usata,

con valore attenuato, per commentare criti-camente o scherzosamente un fatto o un av-venimento.

pacta sunt servanda (pàc.ta sunt ser.vàn.da) loc. lat. ~ “Si devono rispettare i patti”:norma che obbliga i soggetti, spec. nel dirit-to internazionale, ad adempiere gli impegniassunti con gli accordi da essi stessi conclu-si • Nel linguaggio corrente l’espressioneviene usata con significato più generico perribadire che si devono rispettare gli obblighiassunti verso gli altri.

pactum sceleris (pàc.tum scè.le.ris) loc.lat., in it. s.m. 1. “Patto di scelleratezza”: se-condo il codice penale, il patto associativotra più persone allo scopo di compiere azio-ni delittuose. 2. Nel linguaggio giornalisti-co, accordo illegale tra poteri diversi: il p. sc.tra mafia e potere politico.

panem et circenses (pà.nem ét cir.cèn.ses)loc. lat. ~ “Pane e giochi del circo”: espres-sione con la quale Giovenale (Satire 10.81)sintetizza le aspirazioni della plebe romanache nell’età imperiale aveva come unico in-teresse il cibo e i divertimenti • Oggi, vieneripetuta sia a proposito di atteggiamentianaloghi diffusi a livello di massa, che di ini-ziative o metodi politici demagogici e ba-nalmente populisti diretti a soddisfarli.

par condicio ! TESTO.pars construens (pàrs còn.struens) loc.

lat., in it. s.f. ~ “Parte che costruisce”: lacomponente propositiva e costruttiva diun’argomentazione o di un ragionamento;critica costruttiva.

pars destruens (pàrs dè.struens) loc. lat.,in it. s.f. ~ “Parte che distrugge”: la compo-nente radicale e distruttiva di una disanima;critica distruttiva.

parva sed apta mihi (pàr.va sèd àp.ta mì.hi/m!ii/) loc. lat. ~ “Piccola ma adatta a me”:sono le parole iniziali del distico che Ludo-vico Ariosto pose sull’ingresso della sua casadi Ferrara; vengono spesso ripetute per sot-tolineare la soddisfazione per una dimora (oanche per una sistemazione) che si ritienedecorosa pur nella sua modestia • Se ne ri-trova una lontana eco nel popolare “casamia, casa mia, per piccina che tu sia tu misembri una badia”.

passim ! TESTO.passio (pàs.sio) s.f. lat., in it. s.f. o m. 1. s.f.

Titolo generico di testi agiografici contenen-ti la narrazione del martirio di un santo.2. s.m. Vedi TESTO. ! Propr. “passione”.

pater ! TESTO.pater familias (pà.ter fa.mì.lias) loc. lat., in

it. s.m. 1. Nell’antica famiglia romana, co-lui che, non avendo ascendenti vivi in lineamaschile, era il capo della famiglia. 2. Og-gi, padre di famiglia, capofamiglia, spessocon allusione ironica a un anacronistico au-toritarismo o ad atteggiamenti patriarcali.! Propr. “padre della famiglia”.

pavor nocturnus (pà.vor noc.tùr.nus) loc.lat. scient., in it. s.m. ~ “Spavento notturno”:crisi di terrore infantile che sopravviene po-che ore dopo l’inizio del sonno: caratterizza-ta al risveglio dal mancato riconoscimentodell’ambiente circostante, può avere originepsicomotoria o derivare da disturbi emotivie colpire anche soggetti nevrotici o car-diopatici.

pectus excavatum (pèc-tus ex-ca-và-tum)loc. lat. scient., in it. s.m. ~ “Petto incavato”:deformazione del torace, che presenta unadepressione in corrispondenza della parteinferiore dello sterno.

pecunia non olet (pe.cù.nia nòn ò.let) loc.lat. ~ “Il denaro non ha odore, non puzza”:la frase viene tradizionalmente attribuitaall’imperatore Vespasiano, che con questeparole si giustificava di fronte ai rimprove-ri del figlio Tito per aver imposto una tassasugli orinatoi; viene usata per commentarecome, ancor oggi, non si sottilizzi tropposulla provenienza del denaro.

pedibus calcantibus (pè.di.bus cal.càn.ti.bus) loc. lat., in it. loc. avv. ~ “Coi piedi checalcano il terreno”: espressione usatascherz. per indicare lo svolgimento a piedidi un percorso.

peplum ! TESTO.per fas et nefas (per fas ét nè.fas) loc. lat.,

in it. loc. avv. ~ vedi FAS.periculum in mora (pe.rì.cu.lum in mò.ra)

loc. lat., in it. s.m. ~ “Pericolo nel ritardo”:nel linguaggio giuridico è il rischio implici-to nella procrastinazione o nel compimentotardivo di un atto; nella procedura civile èuno dei requisiti per la pronuncia dei prov-vedimenti cautelari e per l’esecuzione prov-visoria della sentenza di primo grado.

perinde ac cadaver (pe.rìn.de ac ca.dà.ver)loc. lat., in it. loc. avv. ~ “Non diversamenteda un cadavere”: formula gesuitica che espri-me, iperbolicamente, la sottomissione asso-luta alla regola e alla volontà dei superiori.

per (omnia) saecula saeculorum (pér(òm.nia) sae.cu.la sae.cu.lò.rum /s!"kulase–/) loc. lat., in it. loc. avv. ~ “Per tutti i se-coli dei secoli”: espressione evangelica cor-rentemente usata per indicare una duratalunghissima, eterna.

per os (pér òs) loc. lat., in it. loc. avv. ~ “Perbocca”: espressione usata in farmacologiaper indicare che un farmaco va assunto pervia orale.

phylum ! TESTO.pietas (pì-e-tas) s.f., lat. ~ L’abito, il compor-

tamento corrispondente all’osservanza deidoveri tradizionali verso la divinità, la fami-glia, la patria (! TESTO alla voce PIETÀ nel sign. 2) • Atteggiamento equanime e rispet-toso: la p. dello storico. ! Der. di pius ‘pio3’.

placebo (pla.cè.bo) prima pers. sing. del fut.del verbo lat. placere (‘piacere’), in it. s.m. !TESTO.

placet (plà.cet) terza pers. sing. del pres.ind. del verbo lat. placere (‘piacere’), in it.s.m. ! TESTO.

placitum (plà.ci.tum) s.neutro lat., in it. s.m.~ Voce latina con cui, fino dalle più anticheleggi popolari germaniche, è reso il concettodi assemblea generale del popolo libero, aun tempo tribunale ed esercito. ! Neutrosostantivato di placïtus, p. pass. di placere‘piacere2’.

pleno iure (plè.no iù.re) loc. lat., in it. loc.avv. ~ “A pieno diritto”: espressione del lin-guaggio giuridico.

plenum ! TESTO.pluralia tantum ! TESTO.pluralis maiestatis ! TESTO.pluralis modestiae ! TESTO.plus ! TESTO.pollice verso (pòl.li.ce vèr.so) loc. lat., in it.

loc. avv. 1. “Col pollice volto in giù”: il gesto

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che presso i Romani esprimeva condanna emediante il quale, in particolare, il pubblicodel circo chiedeva la morte per il gladiatoreatterrato. 2. Comunemente, l’espressioneviene usata per esprimere condanna catego-rica o rifiuto netto: fare pollice verso.

portio (pòr-tio /–!jo/) s.f., lat. scient. ~ vediPORTIO VAGINALIS UTERI.

portio vaginalis uteri (pòr-tio va.gi.nà.lisù.te.ri /–!jo/) (o sempl. portio) loc. lat scient.,in it s.f. ~ In medicina, la parte del collo del-l’utero che sporge nella vagina. ! Propr.“porzione vaginale dell’utero’.

post factum (pòst fàc.tum) loc. lat., in it. loc.avv. e s.m. 1. loc. avv. A fatto avvenuto. 2.s.m. Nel linguaggio giuridico, reato conse-guente o accessorio rispetto ad altro reato.! Propr. “dopo il fatto”.

post mortem (pòst mòr.tem) loc. lat., in it.loc. avv. e attr. ~ “Dopo la morte”: onori resip. m.; nel linguaggio medico, avvenuto o rin-venuto dopo il decesso: coltellate inferte p.m.; parto p. m., il taglio cesareo eseguito suuna gestante deceduta.

post partum ! TESTO.post quem (pòst quèm) loc. lat., in it. loc.

attr. ~ “Dopo il quale”: espressione usata nellinguaggio giuridico o storico per indicare iltermine dopo il quale si fa tradizionalmenteiniziare qualcosa: terminus post quem, vediTERMINUS.

post rem (pòst rèm) loc. lat., in it. loc. avv. ~“Dopo la cosa”: espressione del linguaggiofilosofico che indica una delle soluzioni delproblema degli universali (assieme a anterem e in re): è quella per cui l’universale è ri-tenuto presente nella mente umana comesemplice nome o concetto, senza corrispon-denza nella realtà o come idea astratta dallecose concrete.

post scriptum ! TESTO.pretium doloris (prè.tium do.lò.ris /–tsjum/)

loc. lat., in it. s.m. ~ “Prezzo del dolore”: nellinguaggio giuridico, il risarcimento deldanno morale.

pretium sceleris (prè.tium scè.le.ris/–tsjum/) loc. lat., in it. s.m. ~ “Prezzo del de-litto”: nel linguaggio giuridico, il compensocorrisposto alla persona alla quale è stato ri-chiesto di compiere un atto contrario allalegge o alla morale.

pretium sanguinis (prè.tium sàn.gui.nis/–tsjum/) loc. lat., in it. s.m. ~ “Prezzo delsangue”: nel diritto barbarico, il compensoche doveva essere corrisposto dal colpevoledi un ferimento o di un omicidio al ferito oalla famiglia dell’ucciso.

primus inter pares ! TESTO.pro ! TESTO.pro bono pacis (prò bò.no pà.cis) loc. lat.,

in it. loc. avv. ~ “Per il bene della pace”:espressione frequentemente ripetuta a pro-posito di concessioni effettuate o di condi-zioni e situazioni tollerate solo per evitarecontrasti o discussioni.

pro capite ! TESTO.pro die (prò dì.e) loc. lat., in it. loc. avv. ~ “Al

giorno”; espressione usata talvolta ancor og-gi nelle prescrizioni mediche o farmaceuti-che, a proposito della quantità di farmacoda assumere nelle 24 ore.

pro diviso (prò di.vì.so) loc. lat., in it. loc.avv. ~ “Mediante divisione (del bene)”: for-mula del linguaggio giuridico, usata nell’e-spressione communio pro diviso per indicare

quella forma impropria di comunione nellaquale un bene comune sia stato diviso fra ivari proprietari mediante l’attribuzione aciascuno di parti concrete (è per esempiouna communio pro diviso la proprietà distin-ta per appartamenti di uno stesso edificio).

pro domo sua (prò dò.mo sù.a) loc. lat., init. loc. avv. ~ “Per la propria casa”: a pro-prio (esclusivo) vantaggio; espressione trat-ta dal titolo di una famosa orazione (pro-priamente De domo sua ad pontifices) conla quale Cicerone perorava la causa dei suoipossessi.

pro dose (prò dò.se) loc. lat. mod., in it. loc.avv. ~ “Per ciascuna dose”: espressione usa-ta talvolta ancor oggi nelle prescrizioni me-diche o farmaceutiche, a proposito dellaquantità di farmaco da assumere ad ognisomministrazione.

pro forma ! TESTO.pro indiviso (prò in.di.vì.so) loc. lat., in it.

loc. avv. ~ “Senza divisione (del bene)”: for-mula del linguaggio giuridico, usata nell’e-spressione communio pro indiviso, con cui siindica la comunione vera e propria di benenon diviso (del quale a ciascuno dei compro-prietari è attribuita una quota ideale).

pro loco ! TESTO.promoveatur ut amoveatur (pro.mo.ve.à.

tur ut a.mo.ve.à.tur) loc. lat. ~ “Si promuo-va per allontanarlo”: motto di origine nonclassica usato a proposito di una promozio-ne il cui reale scopo è quello di allontanarechi ne beneficia dalla posizione di potere odi prestigio che occupa (sia in caso di per-sona inetta che scomoda).

prorogatio (pro.ro.gà.tio /–tsjo/) s.f., lat. ~“Proroga, prolungamento”: nel diritto pub-blico italiano, istituto per il quale il titolaredi un organo pubblico elettivo resta in cari-ca anche dopo la scadenza del mandato nelcaso di un mancato o ritardato rinnovo deisuoi componenti.

prosit (prò.sit) terza pers. sing. del cong.pres. del verbo lat. prodesse (‘giovare’), in it.inter. ! TESTO.

pro soluto (prò so.lù.to) loc. lat., in it. loc.avv. ~ “A titolo di pagamento”; nel linguag-gio giuridico: cessio pro soluto, l’espressionedefinisce una forma particolare di cessionedel credito nella quale il cedente è liberatonei confronti del cessionario anche se il de-bitore ceduto non adempie.

pro solvendo (prò sol.vèn.do) loc. lat., in it.loc. avv. ~ “A titolo di pagamento da farsi”;nel linguaggio giuridico: cessio pro solvendo,l’espressione definisce una forma particola-re di cessione del credito nella quale il ce-dente è liberato nei confronti del cessiona-rio solo nel caso che il debitore cedutoadempia.

pro tempore ! TESTO.pro veritate (prò ve.ri.tà.te) loc. lat., in it.

loc. avv. ~ “Per la verità; al fine della verità”:espressione del linguaggio giuridico usata aproposito di un giudizio tecnico sotto giura-mento da esibire qualunque sia la sua con-clusione.

punctum dolens (pùnc.tum dò.lens) loc.lat., in it. s.m. 1. “Punto dolente”: in origi-ne, termine del linguaggio medico per indi-care il punto dolorante del corpo malato.2. Oggi solo fig., col sign. di argomento opunto delicato, spinoso, scottante di unaquestione.

quaestio (quae.stio /kw!"–/) s.f., lat. 1. Ilmetodo di esposizione proprio della scola-stica medievale, basato sull’enunciazione diun problema, sulla proposta degli argomen-ti favorevoli e contrari, e sulla scelta dell’ar-gomento migliore, seguita spesso anche dal-la confutazione degli altri. 2. Nel linguag-gio corrente, la parola è usata nella locuzio-ne vexata quaestio (vedi la voce). ! Propr.“inchiesta”, da quaerere.

qualis pater talis filius (quà.lis pà.ter tà.lisfì.lius) loc. lat. ~ “Quale il padre, tale il fi-glio”: antica sentenza popolare (anche nellavariante talis pater talis filius) che viene usa-ta proverbialmente per indicare il perpe-tuarsi nei figli delle qualità o, più spesso, deidifetti e dei vizi dei padri.

quandoque bonus dormitat Homerus(quàn.do.que bò.nus dòr.mi.tat Ho.mè.rus/!#–/) loc. lat. ~ “Ogni volta che il buon Ome-ro sonnecchia”: espressione oraziana (Arspoetica 359), che viene però comunementeintesa “a volte dormicchia anche il buonOmero”: il poeta latino dichiara di indignar-si ogniqualvolta il grande Omero si rivelanon all’altezza della sua fama, ma subito do-po lo giustifica dicendo che qualche difettoè inevitabile in un’opera così ampia. Il versoviene spesso ripreso per sottolineare comeanche agli artisti più grandi possa venir me-no l’ispirazione, con risultati non pari allaloro fama.

quantum ! TESTO.quia (quìa) cong. lat., in it. s.m. invar. ! TESTO.quid ! TESTO.quidam ! TESTO.quis custodiet custodes? (quis cu.stò.

diet cu.stò.des?) loc. lat. ~ “Chi custodirà icustodi?”: la frase risale a un famoso passodel poeta latino Giovenale (6.48–49), che sipone questo interrogativo a proposito di chiè incaricato di vigilare sulla virtù delle don-ne, in quanto una donna licenziosa comin-cerà proprio col circuire il proprio custode• L’espressione, divenuta ben presto prover-biale, compare oggi, soprattutto nel linguag-gio giornalistico, per esprimere, mediantel’interrogativo retorico, sfiducia nei con-fronti di chi esercita funzioni direttive o dicontrollo, specialmente a proposito di altecariche o istituzioni dello stato.

quodlibet ! TESTO.quondam ! TESTO.quorum (quò.rum) genitivo lat. plurale del

pronome relativo qui quae quod, in it. s.m.! TESTO.

quousque tandem… (quo.ùs.que tàn.dem…) loc. lat. ~ “E fino a quando…”: sonole parole iniziali della Prima Catilinaria diCicerone (quousque tandem, Catilina, abute-re patientia nostra? “e fino a quando Catilinaabuserai della nostra sopportazione?”), conle quali l’oratore esprime il suo sdegno per ilcomportamento di Catilina che non solocomplottava contro lo stato, ma osava addi-rittura presentarsi in Senato.

quo vadis (quò và.dis) loc. lat. ~ “Dove vai”:secondo un’antica tradizione risalente aiprimi secoli della Chiesa, parole rivolte dasan Pietro fuggitivo da Roma a Cristo che gliandava incontro (propriamente Quo vadis,Domine? “dove vai, Signore?”), alle qualiCristo avrebbe risposto: Romam, ut iterumcrucifigar (“a Roma, per essere crocifissouna seconda volta”).

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raptus ! TESTO.rara avis (rà.ra à.vis) loc. lat., in it. s.f. ~

“Uccello raro”, espressione tratta da un ver-so del poeta latino Giovenale (Satire 6.165),in cui si parla di una donna bella e pudica;viene spesso usata per indicare l’eccezio-nalità di una persona o di un suo comporta-mento oppure la peculiarità di un oggetto odi una situazione.

ratio ! TESTO.ratio legis (rà.tio lè.gis /–tsjo/) loc. lat., in it.

s.f. ~ “Ragione della legge”: nel linguaggiogiuridico, lo spirito della legge quale si de-sume mediante l’interpretazione della leggestessa.

realia (re.à.lia) s.neutro pl. lat., in it. s.m.pl.1. In pedagogia, gli oggetti concreti usatiper individuare e comprendere i corrispon-denti concetti astratti. 2. In lessicografia,l’apparato iconografico utile per la com-prensione di un vocabolo o di un suo signi-ficato. ! Propr. “le cose reali”.

rebus (rè.bus) ablativo pl. di res rei (‘cosa’),in it. s.m. ! TESTO.

rebus sic stantibus (rè.bus sic stàn.ti.bus)loc. lat. 1. Espressione del linguaggio giuri-dico: nel diritto privato, la clausola per laquale avviene la rescissione del contratto nelcaso in cui siano mutate le condizioni che loavevano determinato (per esempio la for-mula ricorre nella definizione dell’entità de-gli alimenti in caso di separazione o di di-vorzio) • In diritto internazionale, il dirittodi uno stato di considerare estinto un accor-do a causa del cambiamento delle circostan-ze in base alle quali era stato sottoscritto.2. Nel linguaggio comune, la locuzione èusata per esprimere la determinante causa-lità di uno stato di fatto. ! Propr. “così stan-do le cose”.

receptus (re.cèp.tus) agg. lat., in it. agg. es.m. ~ Nel linguaggio della critica testuale, iltesto comunemente accettato: così comparenel testo r. ! Propr. p. pass. di recipëre ‘rice-vere’, quindi ‘accogliere’.

recipe (rè.ci.pe) seconda pers. sing. del pres.imp. del verbo lat. recipëre (‘ricevere’), in it.s.m. invar. ! TESTO.

recto ! TESTO.redde rationem ! TESTO.reductio ad absurdum (re.dùc.tio ad ab.

sùr.dum /–d!uktsjo/) loc. lat., in it. s.f. ~ Nellalogica classica, indica due procedimenti:quello che conduce a respingere una propo-sizione mostrando che essa implica unaconseguenza evidentemente falsa; e quelloche dimostra una proposizione mostrandocome la sua negazione conduca a contrad-dire altre proposizioni precedentementeprovate. ! Propr. “riduzione all’assurdo”.

reductio ad unum (re.dùc.tio ad ù.num/–d!uktsjo/) loc. lat., in it. s.f. 1. Nel linguag-gio giuridico, la locuzione è usata a proposi-to della riunificazione di più processi pro-mossi dal medesimo attore per una stessacausa. 2. Nel linguaggio corrente, riduzio-ne a un tutto unico in cui vengono annulla-te (o assorbite) le specificità delle parti;omologazione, unificazione. ! Propr. “ridu-zione all’unità”.

referendum (re.fe.rèn.dum) dalla loc. lat.convocatio ad referendum (‘convocazione ariferire’), in it. s.m. ! TESTO.

refugium peccatorum (re.fù.gium pec.ca.tò.rum) loc. lat., in it. s.m. 1. “Rifugio dei

peccatori”: uno degli appellativi della Ma-donna nelle litanie. 2. scherz. Nel linguaggiocomune, a proposito di una persona di gran-de bontà, o di istituto o ambiente contraddi-stinti da eccessiva indulgenza o tolleranza.

regula fidei (rè.gu.la fì.dei) loc. lat., in it. s.f.~ “Regola della fede”: in teologia, la normaa cui ci si deve attenere per conoscere ade-guatamente il contenuto della rivelazione;per i protestanti coincide con le sole SacreScritture, mentre per i cattolici comprendeanche l’intera tradizione ecclesiastica.

regula iuris (rè.gu.la iù.ris) loc. lat., in it. s.f.~ “Regola di diritto”: nel diritto romano, laregola che nasce da un’esperienza giuridicasecolare, formulata per forza di logica comeprincipio fondamentale del diritto civile, eperciò ritenuta inderogabile.

rei vindicatio (rèi vin.di.cà.tio /–tsjo/) loc.lat., in it. s.f. ~ “Rivendicazione della cosa”:nel diritto romano, l’azione promossa dalproprietario di un bene contro chi, avendoneil possesso, ne impedisce, senza averne tito-lo, il godimento al legittimo proprietario e in-tesa ad ottenere la restituzione dello stesso.

relata refero (re.là.ta rè.fe.ro) loc. lat. ~ “Ri-ferisco cose riferite (da altri)”: espressione,di formulazione medievale, usata come pre-messa all’esposizione di un fatto dal quale sivuol escludere la responsabilità propria.

renovatio Imperii (re.no.và.tio Im.pè.rii/–tsjo/) loc. lat., in it. s.f. ~ “Restaurazionedell’Impero”: espressione usata spesso nellastoriografia per indicare l’ideale di restaura-zione della potenza imperiale romana, asso-ciato alla missione ancor più universalisticadel cristianesimo, vagheggiato in tutto ilMedioevo, spec. a partire dalla creazione delSacro Romano Impero (incoronazione inRoma di Carlo Magno nell’anno 800), e chetrovò la sua massima espressione nell’Impe-ro degli Ottoni, in particolare durante il re-gno di Ottone III (983–1002).

repetita iuvant (re.pe.tì.ta iù.vant) loc. lat.~ “Le cose ripetute giovano”: sentenza latinafrequentemente usata per sottolineare lasoddisfazione che deriva dal ripetere unqualcosa di piacevole oppure, più spesso,per ribadire l’opportunità o l’utilità di rinno-vare una raccomandazione o un avverti-mento, per ottenere lo scopo desiderato.

repulisti (re.pu.lì.sti) seconda pers. sing. delperfetto ind. del verbo lat. repellëre (‘respin-gere’), in it. s.m. ! TESTO.

requiem (rè-quiem) s.f. lat., in it. s.m. o f. !TESTO.

requiescat in pace (re.qui.è.scat in pà.ce)loc. lat. ~ “Riposi in pace”: frase con cui ter-mina la preghiera per i defunti (propr. re-quiescant in pace), usata nel linguaggio co-mune a proposito di chi muore o, estens., aproposito di chi, andando via, non lasciadietro di sé nostalgia né rimpianto.

res cogitans (rès cò.gi.tans) loc. lat., in it.s.f. ! TESTO alla voce sostanza.

res derelicta (rès de.re.lìc.ta) loc. lat., in it.s.f. ~ “Cosa abbandonata”: espressione dellinguaggio giuridico che indica una cosa ab-bandonata dal suo proprietario con l’inten-zione di rinunciare alla sua proprietà, e dellaquale quindi un altro può entrare in possesso.

res extensa (rès ex.tèn.sa) loc. lat., in it. s.f.! TESTO alla voce sostanza.

res nullius (rès nul.lì.us) loc. lat., in it. s.f.1. “Cosa di nessuno”: nel linguaggio giuridi-

co, espressione, risalente al diritto romano,usata per indicare beni mobili sui quali nonesiste nessun diritto di proprietà (per esem-pio gli animali oggetto di caccia o di pesca),pur essendo suscettibili di proprietà: la sel-vaggina è considerata res nullius. 2. Nel lin-guaggio corrente la locuzione compare,spesso in senso polemico, a proposito direaltà nei cui confronti si agisce con la piùcompleta mancanza di rispetto. ! Propr.“azzeramento, annullamento”.

restitutio ad integrum (re.sti.tù.tio ad ìn.te.grum /–t!utsjo/) ~ vedi RESTITUTIO IN INTE-GRUM nel sign. 2

restitutio in integrum (re.sti.tù.tio in ìn.te.grum /–t!utsjo/) loc. lat., in it. s.f. 1. “Resti-tuzione nelle condizioni primitive”: espres-sione del diritto romano con la quale si in-dica il ripristino dell’originario stato di dirit-to alterato, mediante la rescissione di deter-minati effetti giuridici da parte del magi-strato • Nel linguaggio giuridico viene usa-to in riferimento alla reintegrazione in pri-stino sia come risarcimento di un danno siacome effetto delle azioni possessorie e del-l’azione di denuncia di una nuova opera. 2.estens. Nel linguaggio medico (anche resti-tutio ad integrum), a proposito di guarigionicomplete e definitive di processi morbosi;recupero completo dopo un intervento.

rictus (rìc.tus) s.m., lat. ~ “Apertura dellabocca”: nel linguaggio medico, stiramentodell’apertura orale in conseguenza di spasmidei muscoli facciali: r. cadaverico; r. tetanico,lo stiramento spastico dell’apertura orale ca-ratteristico dei soggetti colpiti dal tetano.

rigor (rì.gor) s.m., lat. 1. “Rigore”: nel lin-guaggio giuridico, l’interpretazione dellanorma nel suo significato più ristretto. 2.Nel linguaggio medico: r. mortis, vedi la vo-ce; r. parkinsoniano, l’ipertonia diffusa che sinota nel morbo di Parkinson.

rigor mortis ! TESTO.risus abundat in ore stultorum (rì.sus a.

bùn.dat in ò.re stul.tò.rum) loc. lat. ~ “Il ri-so abbonda nella bocca degli sciocchi”:espressione proverbiale non classica (anchese è attestato in tutta l’antichità il topos del-lo sciocco che ride troppo) usata per biasi-mare chi ride spesso e a sproposito.

ruit hora (rù.it hò.ra /!#ra/) loc. lat. ~ “Preci-pita l’ora”: frase che non pare essere di ori-gine classica (anche se l’immagine è ricor-rente in tutta la letteratura antica), che si ri-pete talvolta per sottolineare l’implacabilecorsa del tempo e l’incombere della morte.

ruminatio (ru.mi.nà.tio /–tsjo/) s.f., lat. me-diev. ~ “Ruminazione”: il dialogo interioreche esclude la parola, proprio dei filosofi edegli eremiti.

saltum (sàl.tum) s.neutro lat., in it. s.m. ~Usato nella loc. ricorso per s., impugnazionedi una sentenza di primo grado mediante ri-corso alla Corte di cassazione, evitando, suaccordo delle parti, il giudizio di appello.

salutatio (sa.lu.tà.tio /–tsjo/) s.f., lat. ~ “Sa-luto”: in diplomatica, la formula di salutoche chiude l’intitolazione dei documenti.

salutatio matutina (sa.lu.tà.tio ma.tu.tì.na/–tsjo/) loc. lat., in it. s.f. ~ “Saluto mattuti-no”: nell’antica Roma, l’omaggio che al mat-tino i clienti andavano a porgere al patrono• In contesti scherzosi, ironici o polemici,

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l’espressione ritorna ancor oggi per indicareatti o gesti di deferenza verso i potenti.

salve (sàl.ve) imp. del verbo lat. salvere (‘sal-vare’), in it. inter. ! TESTO.

salvis iuribus (sàl.vis iù.ri.bus) loc. lat., init. loc. avv. ~ “Fatti salvi i diritti”: formula ri-tuale latina cui gli avvocati ricorrono alla fi-ne di documenti redatti in rappresentanzadei loro clienti per sottolineare che anche al-tri diritti non esplicitamente richiamati po-tranno essere fatti valere.

sancta sanctorum ! TESTO.sanctus ! TESTO.schola cantorum ! TESTO.scilicet (scì.li.cet) avv., lat. ~ “Cioè a dire,

appunto”: l’avverbio, che in latino era usatoper confermare o chiarire ciò che si inten-deva dire, compare talvolta ancor oggi (perlo più abbreviato in scil.) con il significato di“ovviamente, evidentemente, cioè”.

scripta (scrìp.ta) s.m.pl., lat. ~ L’insiemedei vari usi di scrivere di una determinataarea, con particolare riferimento ai testivolgari medievali dell’Occidente europeo.! Neutro pl. sost. di scriptus, p. pass. discribëre ‘scrivere’.

scriptio (scrìp.tio /–tsjo/) s.f., lat. 1. “Scrit-tura”, termine tecnico della paleografia: s.continua, la scrittura che non distingue spa-zi fra parola e parola; s. inferior, s. superior,nei palinsesti rispettivamente la scritturaoriginaria e quella apposta in un secondotempo dopo la raschiatura della prima. 2. Iltermine ha un uso tecnico anche in lingui-stica, dove compare per distinguere, nellelingue a grafia di base consonantica, la s. de-fectiva, che segna normalmente le sole con-sonanti, dalla s. plena che, con accorgimen-ti vari, permette di indicare le vocali. ! Der.di scribëre ‘scrivere’.

scriptorium ! TESTO.secundum ius (se.cùn.dum iùs) loc. lat., in

it. loc. avv. ~ “Secondo il diritto”: espressionedel linguaggio giuridico usata per indicareconformità al diritto, alla disciplina legale.

secundum legem (se.cùn.dum lè.gem) loc.lat., in it. loc. avv. ~ “Secondo la legge”: e-spressione del linguaggio giuridico usataper indicare conformità alla legge, alle nor-me giuridiche.

selectio (se.lèc.tio /–tsjo/) s.f., lat. ~ “Sele-zione”: termine della critica testuale che in-dica la scelta tra più varianti che hanno lostesso valore (talvolta anche nel caso che ab-biano natura diversa), oppure tra più con-getture ugualmente possibili rispetto allatradizione manoscritta.

semel in anno licet insanire (sè.mel inàn.no lì.cet in.sa.nì.re) loc. lat. ~ “Una voltaall’anno è lecito far pazzie”: sentenza latina,divenuta proverbiale nel Medioevo, usataspesso (anche abbreviata in semel in anno)per giustificare, con intonazione scherzosa,un’inconsueta infrazione alle regole dellamorigeratezza, una follia passeggera, unostrappo alla regola.

Senatus Populusque Romanus (Se.nà.tusPo.pu.lùs.que Ro.mà.nus) loc. lat. ~ “Il Se-nato e il popolo romano”: l’espressione rias-sumeva il concetto dell’autorità politica diRoma (abbreviata in SPQR, vedi la voce).

senior ! TESTO.sensu lato (sèn.su là.to) ~ vedi LATO SENSU.sensu stricto (sèn.su strìc.to) ~ vedi STRIC-

TO SENSU.

sic ! TESTO.sic et simpliciter (sic ét sim.plì.ci.ter) loc.

lat., in it. loc. avv. ~ “Così come si è detto esenz’altro”: espressione (attestata solo nelXX secolo) usata per indicare una conse-quenzialità immediata o un’adesione senzalimitazioni o riserve.

sic transit gloria mundi (sic tràn.sit glò.riamùn.di) loc. lat. 1. “Così passa la gloria delmondo”: frase che il cerimoniere pronunciatre volte al pontefice neoeletto facendo bru-ciare un batuffolo di stoppa: si ripete talvol-ta con intonazione enfatica con riferimentoalla caducità delle cose del mondo (peresempio in occasione di onoranze funebri).2. Nella pubblicistica l’espressione vieneusata con intonazione ironica o polemicaper commentare il rapido o inopinato decli-no di un personaggio, oppure il tramonto diun’ideologia, di un costume, di una moda.

similia (si.mì.lia) s.neutro pl., lat. ~ Nellaloc. et similia: vedi la voce. ! Forma sostan-tivata dell’agg. simïlis ‘simile’.

similia similibus curentur (com. curan-tur) (si.mì.lia si.mì.li.bus cu.rèn.tur (cu.ràn.tur)) loc. lat. ~ “Le cose simili si curano conle cose simili”: è uno dei principi fondamen-tali della medicina omeopatica, per cui sisomministrano al paziente medicamentiche provocano sintomi uguali a quelli dellamalattia che si vuole curare.

simul stabunt simul cadent (sì.mul stà.bunt sì.mul cà.dent) loc. lat. ~ “Insieme sta-ranno, insieme cadranno”: espressione giu-ridica usata a proposito di un provvedimen-to legislativo le cui norme siano strettamen-te legate l’una alle altre; viene talvolta usataanche in contesti non giuridici a propositodi realtà i cui destini sono intimamenteconnessi.

sine die ! TESTO.sine ira et studio (sì.ne ì.ra ét stù.dio) loc.

lat., in it. loc. avv. ~ “Senza ira né passio-ne”: espressione con cui Tacito riassume ilsuo intento di storico (Annali 1.1): tenersiegualmente lontano dalla faziosità e dallapartecipazione emotiva nel descrivere gliavvenimenti; viene talvolta citata per sotto-lineare l’obiettività di un giudizio o diun’osservazione.

sine materia (sì-ne ma-tè-ria) loc. lat., in it.loc. attr. ~ “Senza materia”: nel linguaggiomedico, di sintomi che non corrispondonoad una malattia specifica: febbre, colica sinemateria.

singularia tantum (sin.gu.là.ria tàn.tum)loc. lat., in it. s.m.pl. ~ “Soltanto singolari”:in grammatica, espressione con la quale siindicano collettivamente quei vocaboli usatisoltanto al singolare, sia in latino che in ita-liano (per es. sangue e latte).

si parva licet componere magnis (sipàr.va lì.cet com.pò.ne.re mà.gnis) loc. lat. ~“Se è lecito confrontare le cose piccole con legrandi”: nota espressione virgiliana (Georgi-che 4. 176) che, riprendendo un topos am-piamente diffuso nella cultura classica, vie-ne usata per introdurre il confronto tra la la-boriosa attività delle api e l’opera mastodon-tica dei Ciclopi: si ripete talvolta per intro-durre paragoni azzardati o sproporzionati(spesso con intonazione di falsa modestia).

sit venia verbo (sit vè.nia vèr.bo) loc. lat. ~“Si perdoni la parola” (letteralmente “siascusa alla parola”): espressione del latino

non classico usata talvolta come inciso perchiedere scusa di una parola che si è co-stretti ad adoperare anche se può risultaretroppo cruda o poco elegante.

si vis pacem, para bellum (si vis pà.cem,pà. ra bèl.lum) loc. lat. ~ “Se vuoi la paceprepara la guerra”: massima latina cheesprime un concetto presente, in forme leg-germente diverse, in numerosi scrittori; an-cor oggi viene ripetuta (spesso limitata alleprime parole) per affermare l’opportunitàper uno stato di esibire la forza militare al fi-ne di dissuadere eventuali aggressori da attiostili, oppure per una persona (o un’istitu-zione) la necessità di mostrarsi forti e ag-guerriti per garantirsi ordine e stabilità.

solarium ! TESTO.solutio (so.lù.tio /–tsjo/) s.f., lat. ~ Nel dirit-

to romano, e talvolta anche nel linguaggioforense, l’adempimento dell’obbligazione.! Der. di solvëre ‘sciogliere’.

solve et repete (sòl.ve ét rè.pe.te) loc. lat.,in it. s.m. ~ “Paga e poi reclama”: nel lin-guaggio giuridico, il principio, valido spec. aproposito del contenzioso tributario, secon-do il quale l’impugnazione dell’esistenza, va-lidità o entità di un debito è subordinata alpreventivo pagamento dello stesso.

spatium deliberandi (spà.tium de.li.be.ràn.di /–tsjum/) loc. lat., in it. s.m. ~ “Tempoper decidere; pausa di riflessione”: espres-sione del linguaggio giuridico usata soprat-tutto a proposito dell’art. 7 dello Statuto deilavoratori: le sanzioni disciplinari più gravidel semplice rimprovero verbale possono es-sere applicate solamente dopo una “pausa diriflessione” di cinque giorni.

specimen (spè.ci.men) s.neutro lat., in it.s.m. ! TESTO.

speculum ! TESTO.spes ultima dea (spès ùl.ti.ma dè.a) loc. lat.

~ “La speranza è l’ultima dea”: frase del lati-no tardo che esprime però un concetto pre-sente in tutta l’antichità classica: nel mito diPandora (narrato già dal poeta greco Esio-do) la donna apre il vaso che le è stato do-nato dagli dei e da questo fuggono tutti i be-ni, mentre le sciagure e i malanni si diffon-dono tra gli uomini; l’unico bene a rimaneredisponibile per il genere umano è appuntola speranza; numerosi sono gli adattamentidella frase in italiano (la speranza è l’ultimaa morire; finché c’è vita c’è speranza) e anchegli esempi letterari: anche la Speme, ultimadea, fugge i sepolcri (Foscolo, Sepolcri 16).

sponte ! TESTO.SPQR /%"ssepikku!"rre/ ~ Abbreviazione del-

l’espressione Senatus PopulusQue Romanus(“il senato e il popolo romano”), che indica-va il popolo romano come unità politica;frequente come epigrafe sui monumenti ecome iscrizione sui labari, fu ripresa poi sul-le monete del senato romano nel tardo Me-dioevo; oggi compare sullo stemma dellacittà di Roma.

statu quo ! TESTO.status ! TESTO.status civitatis (stà.tus ci.vi.tà.tis) loc. lat.,

in it. s.m. ~ “Stato di cittadinanza”: storica-mente l’espressione designa la condizione dipiena cittadinanza romana; oggi, nel lin-guaggio giuridico, indica il complesso di di-ritti e doveri che spettano alla persona inquanto cittadino.

status quo ! TESTO.

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stricto sensu (strìc.to sèn.su) loc. lat., in it.loc. avv. ~ “In senso stretto”, cioè nel signifi-cato più preciso e specifico, in senso proprio(contrapposto a lato sensu).

sub ! TESTO.sub conditione ! TESTO.sub divo (sub dì.vo) loc. lat., in it. loc. avv. ~

“Sotto il cielo”: espressione usata anche incontesti italiani per reminiscenza classica enel linguaggio dell’archeologia cristiana nel-l’espressione tecnica sepolcro s. d., equiva-lente a sepolcro a cielo scoperto, in contrap-posizione ai sepolcri catacombali.

sub Iove (sub Iò.ve /j!#ve/) loc. lat. ~ “SottoGiove”: espressione latina usata in contestiitaliani con lo stesso sign. di sub divo (vedi lavoce), ma non nel linguaggio archeologico.

sub iudice ! TESTO.sub specie aeternitatis (sub spè.cie ae.ter.

ni.tà.tis /eter–/) loc. lat., in it. loc. avv. 1.“Sotto l’aspetto dell’eternità”: espressionedella filosofia scolastica e della teologia cat-tolica a proposito di fatti che vanno consi-derati nella loro universalità, fuori del tem-po e della contingenza. 2. Nel linguaggiocomune compare talvolta ancor oggi per in-dicare una visione delle cose svincolata dalrelativo e dal contingente, che prescinde daogni considerazione di tempo e di luogo.

sub voce (sub vò.ce) loc. lat., in it. loc. avv. ~“Sotto la voce”: espressione usata in biblio-grafia come formula di rinvio, riferimento oconfronto (spesso abbreviata in s.v.).

sui generis ! TESTO.sui iuris (sù.i iù.ris) loc. lat., in it. loc. attr. ~

“Di proprio diritto”: espressione usata neldiritto romano per indicare la condizione dichi, non essendo sottoposto alla patria pote-stà di alcuno, gode dei pieni diritti civili co-me cittadino.

summa ! TESTO.summum ius summa iniuria (sùm.mus

iùs sùm.ma in.iù.ria) loc. lat. ~ “Il sommodiritto è somma ingiustizia”: aforisma giuri-dico, già da Cicerone riferito come prover-biale (De officiis 1.10.33), con cui si vuole al-ludere al pericolo di commettere un’ingiu-stizia quando si usa la legge in maniera rigi-damente indiscriminata.

supernova ! TESTO.super partes ! TESTO.superscriptio (su.per.scrìp.tio /–tsjo/) s.f.,

lat. tardo ~ “Soprascritta”: in diplomatica, laformula iniziale dei documenti di autoritàpubbliche che esprime il nome dell’autore.

sursum corda (sùr.sum còr.da) loc. lat. ~“In alto i cuori”: espressione liturgica (faparte del prefazio della Messa in latino)spesso ripetuta nel linguaggio comune comeesortazione a tenere alto il morale.

tabula gratulatoria (tà.bu.la gra.tu.la.tò.ria)loc. lat., in it. s.f. ~ “Tavola di felicitazione”:elenco di persone o istituzioni che intendo-no onorare un individuo in una determinataoccasione, di solito inserito al principio diun volume pubblicato a tale scopo.

tabula rasa ! TESTO.taedium vitae (tae.dium vì.tae /t!"djum v!i

te/) loc. lat., in it. s.m. 1. “Noia della vita”:espressione latina che compare in Ciceroneed esprime il disgusto della vita e la fugacontinua da se stessi, tutti elementi, propridi un accentuato pessimismo, descritti an-

che nel finale del terzo libro del De rerumnatura di Lucrezio • Con significato più at-tenuato, a proposito di uno stato di insoddi-sfazione e noia. 2. In medicina, forma mor-bosa di immotivata tristezza, propria deisoggetti schizoidi.

talis pater talis filius (tà.lis pà.ter tà.lis fì.lius) loc. lat. ~ vedi QUALIS PATER TALIS FILIUS.

tanto nomini nullum par elogium (tàn.tonò.mi.ni nùl.lum pàr e.lò.gium) loc. lat. ~ “Acosì gran nome nessuna lode è pari”: espres-sione latina dell’epigrafe del monumento aN. Machiavelli (1469–1527) in Santa Croce aFirenze, spesso citata, con tono ironico oenfatico, per elogiare qualcuno.

tantum ergo (tàn.tum èr.go) loc. lat., in it.s.m. ~ “Dunque un così grande (sacramen-to)”: parole iniziali della penultima strofadell’inno Pange lingua di s. Tommaso d’A-quino, cantata, insieme all’ultima, durantela benedizione eucaristica • pop. Cantare iltantum ergo a qualcuno, cantargliele chiare.

tantundem (tan.tùn.dem) agg. lat., in it. s.m.~ “Altrettanto grande”: termine usato nel lin-guaggio giuridico come sin. di equivalente:nel contratto di mutuo il debitore si libera conil pagamento del t. della somma mutuata.

tempora (tèm.po.ra) s.neutro pl. lat., in it.s.f.pl. ! TESTO.

temporibus illis ! TESTO.tempus lugendi (tèm.pus lu.gèn.di) loc.

lat., in it. s.m. ~ “Il tempo del lutto”: nel lin-guaggio giuridico, il tempo che la vedova de-ve aspettare prima di contrarre nuove noz-ze, al fine di evitare confusione nell’attribu-zione della paternità di un eventuale figlio.

tenor (tè-nor) s.m., lat. mediev. ~ La parte ela voce di tenore che in una polifonia esegueil canto fermo, le cui note devono essere piùa lungo tenute mentre le altre voci svolgonoil contrappunto concertando. ! Dal lat.class. tenor ‘corso non interrotto’ e anche ‘al-tezza di voce’.

terminus (tèr.mi.nus) s.m., lat. ~ “Termine,limite”; voce di impiego tecnico in espressio-ni del linguaggio giuridico o storico indican-ti limite o scadenza (t. ad quem o ante quem)ovvero decorrenza (t. a quo o post quem).

tertium non datur (tèr.tium nòn dà.tur/t!"r-tsjum/) loc. lat., in it. s.m. ~ “Non è am-messa una terza possibilità”: l’espressionerisale alla logica aristotelico–scolastica e si-gnifica che, in un’alternativa di due giudizicontraddittori (o tra due ipotesi contrappo-ste, o anche tra un’affermazione e la sua ne-gazione), è esclusa ogni altra possibilità.

thesaurus ! TESTO.timeo Danaos et dona ferentes (tì.meo

Dà. na.os ét dò.na fe.rèn.tes) loc. lat. 1. “Te-mo i Danai anche quando recano doni”:espressione latina che Virgilio (Eneide 2.49)mette in bocca a Laocoonte nel suo tentati-vo di dissuadere i Troiani dall’introdurrenella città il cavallo di legno lasciato daiGreci; alle spalle del giudizio virgiliano stan-no due topoi proverbiali: la disonestà deiGreci e la pericolosità dei doni dei nemici.2. Nel linguaggio comune la frase viene ri-petuta, in senso più o meno scherzoso, peresprimere diffidenza nei confronti di chi,già noto come infido e ostile, si presenta conofferte e promesse di amicizia troppo allet-tanti per esser vere.

tinea (tì.nea) s.f., lat. scient. ~ “Tigna”: termi-ne del latino scientifico usato per designare

varie dermatosi dovute a funghi patogeni,frequenti soprattutto nelle regioni tropicali.

tinnitus aurium (tin.nì.tus àu.rium) loc.lat., in it. s.m. ~ “Tintinnio delle orecchie”:espressione del latino scientifico usata perindicare i disturbi auditivi di origine labirin-tica che si manifestano con sensazioni dironzio o fischio.

tot (tòt) agg. lat., in it. s.m. e agg. ! TESTO.tot capita, tot sententiae (tòt cà.pi.ta, tòt

sen.tèn.tiae /–tsje/) loc. lat. ~ “Tante teste,tanti pareri”: espressione proverbiale latinadiretta a sottolineare l’impossibilità di trova-re fra una molteplicità di persone una veraconcordanza di opinioni.

tot delicta, tot poenae (tòt de.lìc.ta, tòtpoe. nae /p!"ne/) loc. lat. ~ “Tanti delitti,tante pene”: espressione del linguaggio giu-ridico con la quale si fa riferimento al prin-cipio del “cumulo materiale delle pene”(cioè il colpevole deve sottostare a tante di-verse condanne quante sono le infrazionicommesse); nel vigente codice penale taleprincipio è stato sostituito da quello del “cu-mulo giuridico”: il colpevole viene condan-nato alla pena prevista per il reato più gra-ve, con un aumento adeguato (anch’essoprevisto dalla legge).

toto corde ! TESTO.transeat (tràns.eat) terza pers. sing. del

pres. cong. del verbo lat. transire (‘passare’),in it. inter. ! TESTO.

transfert (tràns.fert) terza pers. sing. delpres. ind. del verbo lat. transferre (‘trasferire,trasportare’), in it. s.m. ! TESTO.

tu quoque Brute, fili mi (tu quò.que Brù.te, fì.li mi) loc. lat. ~ “Anche tu, Bruto figliomio”: sono le parole che, secondo la tradizio-ne (cfr. Svetonio, Vita di Cesare 82.2), GiulioCesare avrebbe rivolto a Marco Bruto, suo fi-glio adottivo, nel riconoscerlo tra i congiura-ti che lo stavano pugnalando • L’espressione(spesso nella forma abbreviata tu quoque eanche variamente parafrasata) viene usataper esprimere delusione per l’ingratitudineche ci viene dimostrata da chi si ritenevaamico, per un tradimento inatteso, o anche(spesso in contesti scherzosi) per commenta-re il comportamento di una persona conside-rata irreprensibile che viene colta in fallo.

tuto (tù.to) avv., lat. ~ “Con sicurezza”: per lopiù nell’espressione decreto de tuta, il decre-to col quale il Papa dichiara che si può sicu-ramente procedere alla solenne canonizza-zione di un beato.

ubi maior minor cessat (ù.bi mà.ior mì.nor cès.sat) loc. lat. ~ “Dove è presente chiha maggiore autorità cessa (il potere di) chiè inferiore”: frase spesso citata per indicareil rispetto delle priorità gerarchiche, oppureanche per commentare l’atteggiamento dichi mostra rispetto nei confronti dei più an-ziani o dei più saggi.

ubi Petrus ibi Ecclesia (ù.bi Pè.trus ì.biEc.clè.sia) loc. lat. ~ “Dove è Pietro ivi è laChiesa”: sentenza di sant’Ambrogio che, ri-chiamandosi al primato conferito da Cri-sto a Pietro e ai suoi successori (Matteo16.18), afferma che la vera Chiesa è quellache si riconosce nel vescovo di Roma, cioèla Chiesa cattolica, apostolica, romana.

ubi societas ibi ius (ù.bi so.cì.e.tas ì.bi iùs)loc. lat. ~ “Dove c’è una società lì c’è il dirit-

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Page 19: Locuzioni e Termini Latini

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to”: formula giuridica che sintetizza il prin-cipio per cui non può esistere un consessocivile che prescinda da una serie di regole edi leggi che lo disciplinano.

ultima ratio (ùl.ti.ma rà.tio /–tsjo/) loc. lat.,in it. s.f. ~ Ultima possibilità di soluzione odi salvezza in situazioni ingarbugliate o incircostanze difficili (anche extrema ratio). !Comp. di ultïma ‘ultima’ e ratio ‘argomento’.

ultima Thule (ùl.ti.ma Thù.le /t!ule/) loc.lat., in it. s.f. ~ “L’ultima Tule”: presso gli an-tichi Greci e Romani, l’estremo limite set-tentrionale del mondo allora conosciuto; si ètentato di identificare questa regione con unluogo geografico, per es. l’Islanda, le IsoleShetland o la media Norvegia • L’espressio-ne compare talvolta per indicare, più gene-ricamente, un luogo estremamente lontanoe per ciò stesso favoloso, ma anche, in sensomorale, il limite estremo cui si può giunge-re, o, ancora con altro senso, l’ultima vagasperanza.

ultimatum (ul.ti.mà.tum) neutro sost. del p.pass. del verbo lat. ultimare (‘ultimare’), init. s.m. ! TESTO.

ultra (ùl.tra) avv., lat. ~ Al di là di un limite;ancor oggi usato in espressioni come nonplus ultra e ultra petita (vedi le voci).

ultra petita (ùl.tra pe.tì.ta) loc. lat., in it. loc.avv. “Oltre quanto è stato richiesto” ~ La lo-cuzione, abbreviazione della frase giuridicane eat iudex ultra petita partium (“non vadaoltre, il giudice, a quanto richiesto dalle par-ti”), viene usata nel linguaggio processualeper indicare il vizio di sentenza consistentenella decisione, da parte del giudice, di ac-cordare alla parte più di quanto abbia ri-chiesto; costituisce motivo d’impugnazionedella sentenza.

umbra (ùm.bra) s.f., lat. scient. ~ “Ombra”:in astronomia, il cono d’ombra duranteun’eclissi • Anche, la zona centrale di unamacchia solare.

unicuique suum (u.ni.cu.ì.que sù.um) loc.lat. ~ “A ciascuno il suo”: aforisma del dirit-to romano ispirato a passi di Cicerone e del-le Institutiones giustinianee; viene comune-mente usato (anche in contesti non giuridi-ci) per indicare che ciascuno deve avere (opagare) quello che gli spetta.

unicum ! TESTO.urbi et orbi ! TESTO.usque ad effusionem sanguinis (ùs.que

ad ef.fu.siò.nem sàn.gui.nis) loc. lat. ~ “Finoallo spargimento del sangue”: espressionelatina che richiama il concetto della fedeltào della coerenza anche a rischio della pro-pria incolumità.

usus scribendi ! TESTO.

vacatio ! TESTO.vacatio legis ! TESTO.

vade retro, Satana (và.de rè.tro, Sà.ta.na)loc. lat. ~ “Va’ indietro, Satana”: espressioneevangelica con la quale Gesù respinge il ten-tatore nel deserto, spesso ripetuta in tonoscherzoso per esprimere repulsione o per re-spingere offerte allettanti, ma inaccettabili.

vae victis (vae vìc.tis /v!"/) loc. lat. ~ “Guaiai vinti”: espressione attribuita al capo deiGalli, Brenno (Tito Livio 5.48), sentita giànell’antichità come proverbiale; la frase vie-ne spesso ripetuta per affermare o depreca-re il diritto della forza.

vale ! TESTO.valete ! TESTO.vanitas vanitatum (et omnia vanitas)

(và. ni.tas va.ni.tà.tum (ét òm.nia và.ni.tas))loc. lat. ~ “Vanità delle vanità (e tutto è va-nità)”: parole con cui inizia il libro biblicodell’Ecclesiaste (o Qohèlet 1.2), spesso cita-te per ricordare la vanità dei beni terreni ela stoltezza di chi assiduamente li va ricer-cando.

Vare legiones redde (Và.re le.giò.nes rèd.de) loc. lat. ~ “Varo, rendimi le mie legioni”:sono le parole che Svetonio (Vita di Augusto23.2) fa gridare ad Augusto dopo che le suetre legioni, guidate dal generale PublioQuintilio Varo, sono state annientate daiGermani nella selva di Teutoburgo, nel 9d.C. • La frase viene talvolta ripetuta perdomandare conto a qualcuno del suo opera-to o, con altro senso, per chiedere la restitu-zione di qualcosa.

varia ! TESTO.vas electionis (vàs e.lec.tiò.nis /elektsj!#nis/)

loc. lat. ~ “Vaso di elezione”: epiteto dell’a-postolo s. Paolo, risalente a un passo degliAtti degli Apostoli (9.15), in Dante (Inferno2.28) parzialmente tradotto in Vas d’elezione(Andovvi poi lo Vas d’elezïon); propriamentel’espressione significa “recipiente della scel-ta divina”, quindi “strumento scelto in mi-sura speciale da Dio”.

veni vidi vici (vè.ni vì.di vì.ci) loc. lat. ~“Venni, vidi, vinsi”: parole con cui, secondoquanto riferiscono Plutarco (Vita di Cesare50.6) e altri scrittori, Giulio Cesare avrebbeannunziato la fulminea vittoria riportata nel47 a.C. su Farnace, nel Ponto, frequente-mente usate per indicare la rapida e feliceriuscita di qualche impresa.

verbatim ! TESTO.verba volant, scripta manent (vèr.ba

vò.lant, scrìp.ta mà.nent) loc. lat. ~ “Le pa-role volano, gli scritti rimangono”: anticoproverbio di origine medievale che esprimesia la necessità di far documentare per scrit-to i propri diritti, sia, più spesso, l’opportu-nità di non attestare con documenti quantoin futuro potrebbe risultare dannoso.

versus (vèr.sus) avv. lat., in it. prep. ! TESTO.vexata quaestio (ve.xà.ta quae.stio /kw!"-

stjo/) loc. lat., in it. s.f. ~ “Questione discus-

sa”: questione lungamente dibattuta, con-troversa e non ancora risolta.

Via Crucis ! TESTO.videant consules (vì.deant còn.su.les) loc.

lat. ~ “Provvedano i consoli”: prime paroledi una formula (videant consules ne quid respublica detrimenti capiat “provvedano i con-soli a che lo stato non abbia a subire alcundanno”) con la quale il Senato romano con-feriva ai consoli pieni poteri in casi di estre-ma emergenza, spesso ripetute in tonoscherzoso per declinare ogni responsabilitàpersonale circa la soluzione di questioni dif-ficili, demandandola a chi ha l’incarico e ilpotere decisionale di risolverle.

virus (vì.rus) s.neutro lat., in it. s.m. ! TESTO.vis (vis) s.f., lat. ~ “Forza, vigore, violenza”:

nel linguaggio della critica letteraria, vigore,capacità, forza espressiva: v. drammatica, v.politica; v. comica (vedi la voce) • Nel lin-guaggio giuridico: vis compulsiva: vedi lavoce.

vis comica ! TESTO.vis compulsiva (vis com.pul.sì.va) loc. lat.,

in it. s.f. ~ “Violenza istigativa”: nel lin-guaggio giuridico, la violenza psichica, cioèla minaccia esercitata da un soggetto su unaltro per indurlo ad effettuare un negoziogiuridico.

vis polemica ! TESTO.visus ! TESTO.vox clamantis in deserto (vòx cla.màn.tis

in de.sèr.to) loc. lat. ~ “La voce di uno chegrida nel deserto”: frase biblica (Isaia 40.3)ripresa nel Vangelo a proposito della predi-cazione di Giovanni Battista che annunciala venuta del Messia; viene comunemente ri-petuta per alludere a un avvertimento vano,che non viene ascoltato.

vox media (vòx mè.dia) loc. lat., in it. s.f. ~“Voce media”: espressione usata in linguisti-ca per indicare un vocabolo che, non aven-do in sé significato né positivo né negativo,può determinarsi in un senso o nell’altromediante un aggettivo oppure secondo ilcontesto in cui si trova (per es. evento, cheper venir determinato ha bisogno di un ag-gettivo: felice, infausto, ecc.).

vox populi vox Dei (vòx pò.pu.li vòx Dè.i)loc. lat., in it. s.f. ~ “Voce di popolo voce diDio”: sentenza medievale con la quale si at-tribuisce valore di verità a opinioni com.accettate, e che viene usata per indicare ilpatrimonio comune di modi tradizionali dipensare e di esprimersi (talvolta viene cita-ta anche la sola prima metà della frase): èvox populi che sia stato lui a falsificare ibilanci.

vulgo ! TESTO.vulnus ! TESTO.

zoster ! TESTO.

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