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1. UNA LEZIONE DI DIRITTO PUBBLICO: Storia dello Stato italiano: la democrazia Repubblicana. Le lezioni delle discipline giuridico- economiche, fatte con l’ausilio di una LIM, diventano per gli alunni più semplici, chiare, comprensive, senza perdere l’analiticità e l’esigenza di memorizzazione, caratteristiche di queste discipline. In questo capitolo verrà evidenziata una lezione in materia di Cittadinanza e Costituzione con particolare riferimento alla storia dello Stato italiano e alla democrazia Repubblicana. Gli alunni, al termine della lezione, dovranno: conoscere la natura di costituzione flessibile dello Statuto Albertino contrapposta a quella rigida della Costituzione repubblicana; conoscere le principali vicende storiche che nel 1946 portarono al referendum istituzionale e alla scelta della Repubblica e alla nuova Carta Costituzionale.

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1. UNA LEZIONE DI DIRITTO PUBBLICO:

Storia dello Stato italiano: la democrazia Repubblicana.

Le lezioni delle discipline giuridico-economiche, fatte con l’ausilio di

una LIM, diventano per gli alunni più semplici, chiare, comprensive, senza

perdere l’analiticità e l’esigenza di memorizzazione, caratteristiche di queste

discipline.

In questo capitolo verrà evidenziata una lezione in materia di

Cittadinanza e Costituzione con particolare riferimento alla storia dello Stato

italiano e alla democrazia Repubblicana.

Gli alunni, al termine della lezione, dovranno:

conoscere la natura di costituzione flessibile dello Statuto Albertino

contrapposta a quella rigida della Costituzione repubblicana; 

conoscere le principali vicende storiche che nel 1946 portarono al

referendum istituzionale e alla scelta della Repubblica e alla nuova

Carta Costituzionale. 

Per spiegare come si passa dalla monarchia alla Repubblica,

soffermandosi sulle vicende politiche e sui passaggi giuridici più che su

quelli storici, si sceglie di schematizzare, in primo luogo, i concetti di

referendum costituzionale, monarchia e Repubblica.

Tali concetti possono essere trasmessi all’alunno attraverso la

proiezione di slide che sintetizzano l’argomento e che aiutano l’insegnate ad

argomentare, seguendo un filo logico, la lezione. Eccone alcuni esempi:

MONARCHIA

FORMA DI STATO IN CUI UN RE, SIMBOLICAMENTE O DI FATTO, È A CAPO DELL’ESECUTIVO, NELLE VARIE FORME CHE STORICAMENTE SI SONO PRESENTATE (ASSOLUTA,

REPUBBLICA PARLAMENTARE

FORMA DI STATO IN CUI IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, CHE NON È ELETTO DAL POPOLO MA DAL PARLAMENTO, SVOLGE DIVERSE FUNZIONI NELL’AMBITO DEI TRE POTERI E IL PARLAMENTO, ELETTO DAL POPOLO, È AL CENTRO DEL

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COSTITUZIONALE, ILLUMINATA) SISTEMA POLITICOE VINCOLA L’ESECUTIVO AL MANTENIMENTO DELLA FIDUCIA ESPRESSA DAL PARLAMENTO.

REPUBBLICA PRESIDENZIALE

FORMA DI STATO IN CUI IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, ELETTO DAL POPOLO, È A CAPO DELL’ESECUTIVO DI FATTO E DI DIRITTO.

REPUBBLICA SEMIPRESIDENZIALE

FORMA DI STATO IN CUI IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, ELETTO DAL POPOLO, NOMINA UN CAPO DELL’ESECUTIVO, CHE, INSIEME AI SUOI MINISTRI, È LEGATO DA UN RAPPORTO DI FIDUCIA AD UN PARLAMENTO, ELETTO DAL POPOLO.

DI FATTO IL POTERE ESECUTIVO È SUDDIVISO TRA PRESIDENTE E PREMIER.

Inoltre, si possono utilizzare immagini dell’epoca a supporto della

spiegazione del docente, in modo tale da far calare l’ascoltatore nella realtà

del periodo in argomento. Nella fattispecie, la scelta esalterà gli elementi più

salienti.

Si ricorda che nel 1946, in Italia, si svolse il referendum istituzionale

per scegliere tra Monarchia e Repubblica. Per la prima volta alle urne furono

chiamate anche le donne. Le cittadine italiane acquistarono finalmente il

diritto di voto.

E, quindi, le seguenti fotografie appaiono quelle più rappresentative in

quest’ottica:

Page 3: Liceo Morgagni · Web viewUNA LEZIONE DI DIRITTO PUBBLICO: Storia dello Stato italiano: la democrazia Repubblicana. Le lezioni delle discipline giuridico-economiche, fatte con l’ausilio

LA SCHEDA ORIGINALE DEL REFERENDUM COSTITUZIONALE

LE NEO ELETTRICI VERSO IL SEGGIO L’ESITO REFERENDARIO

Questa soluzione, evidentemente, garantirà al professore una platea più

interessata e la possibilità di stimolare una discussione costruttiva originata

dalle domande che, con molta probabilità, spontaneamente nasceranno negli

alunni allorquando noteranno la differenza tra il contesto sociale rievocato

attraverso le fotografie selezionate e quello in cui vivono.

Precedentemente gli italiani votavano a partire soltanto dalla maggiore

età, ma soprattutto votavano soltanto se erano maschi, anzi, nell’Italia delle

origini, cioè quella del 1861, votavano soltanto i cittadini maschi che

avessero raggiunto un certo reddito, che pagassero un certo importo di

tributi; poi votarono i cittadini maschi che, a prescindere dal reddito,

avessero un’istruzione, e cioè capaci di leggere e scrivere; poi, dal 1919,

poterono votare tutti i maschi, anche analfabeti. L’importante è ricordare che

i cittadini maschi arrivarono tutti gradualmente al voto entro il 1919 e le

cittadine italiane ventisette anni più tardi.

Il referendum si svolse e il responso fu, seppur di misura, in favore

della Repubblica; gli italiani non avevano perdonato alla monarchia dei

Savoia di essere rimasta inattiva, di non aver reagito allo strapotere di

Page 4: Liceo Morgagni · Web viewUNA LEZIONE DI DIRITTO PUBBLICO: Storia dello Stato italiano: la democrazia Repubblicana. Le lezioni delle discipline giuridico-economiche, fatte con l’ausilio

Mussolini, di non aver fermato il fascismo quando restringeva i poteri dello

Stato intorno all’esecutivo. Questa inoperosità della Monarchia, questa

incapacità di gestire il processo costituzionale italiano, costò loro l’esilio e,

esiliati i Savoia, fu proclamata la Repubblica.

Ma non basta, mentre gli italiani sceglievano tra la forma monarchica e

quella repubblicana, furono anche nominati i membri dell’assemblea

costituente.

Costoro, eletti tra vari partiti, tra varie opinioni politiche culturali e

sociali, avevano il compito di scrivere una nuova carta costituzionale che

avrebbe preso il posto dello Statuto Albertino. I lavori dell’Assemblea

Costituente si conclusero il primo gennaio del 1948 quando entrò in vigore la

nuova Costituzione italiana, quella che abbiamo ancora oggi. Che tipo di

Costituzione è? Questa volta è una Costituzione rigida nel senso che a

differenza dello Statuto Albertino che era una Costituzione flessibile, la

nuova Costituzione è ai vertici della gerarchia delle fonti del diritto. Per

cambiare una norma costituzionale occorre una procedura speciale: occorre

una maggioranza speciale, occorrono due votazioni, occorre che sia passato

un intervallo di tempo tra la prima e la seconda, occorre che se nella seconda

il Parlamento, alla Camera e al Senato, non ottiene una maggioranza dei 2/3,

è possibile richiedere un referendum popolare per suffragare il cambiamento

costituzionale.

Quindi una Costituzione che mette al sicuro, attraverso procedure

parlamentari cariche e ricche di democrazia, i principi costituzionali e mette

al sicuro soprattutto i meccanismi di equilibrio tra i vari poteri dello Stato.

Che scelta fecero i nostri Costituenti in base alla Repubblica che si era

venuta a formare?

Conosciamo tre tipi di Repubblica fondamentalmente:

Page 5: Liceo Morgagni · Web viewUNA LEZIONE DI DIRITTO PUBBLICO: Storia dello Stato italiano: la democrazia Repubblicana. Le lezioni delle discipline giuridico-economiche, fatte con l’ausilio

una Repubblica parlamentare;

una Repubblica presidenziale;

una Repubblica semipresidenziale;

Nella Repubblica parlamentare il Capo dello Stato ha un ruolo di

raccordo tra i poteri dello Stato, non ha un ruolo preciso all’interno di un

potere.

Nella Repubblica presidenziale, tipo quella degli Stati Uniti

d’America, il Capo dello Stato è anche il capo dell’esecutivo, cioè ha un

doppio ruolo.

Nella Repubblica semipresidenziale il Presidente della Repubblica è

eletto dal Popolo, ma a lui spetta il compito di nominare un Premier che deve

avere la fiducia di un Parlamento eletto anch’esso dal popolo.

La scelta dei nostri Padri Costituenti fu quella di una Repubblica

parlamentare, in quanto scottati, forse, dall’esperienza del fascismo appena

conclusa in cui l’esecutivo aveva di fatto soppiantato tutti gli altri poteri, non

vedevano di buon occhio un capo dell’esecutivo che fosse anche Presidente

della Repubblica.

Nella forma scelta, invece, il ruolo centrale nelle scelte politiche lo

esercita il Parlamento, in quanto è il Parlamento che dà la fiducia al

Governo, che elegge il Presidente della Repubblica che a sua volta nomina il

Capo del Governo e, su sua proposta, i Ministri della Repubblica e,

attraverso il meccanismo della democrazia rappresentativa, stabilisce le leggi

principali per il Paese.

2. UNA LEZIONE DI DIRITTO PUBBLICO:

Storia dello Stato italiano: la democrazia Repubblicana.

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Le lezioni delle discipline giuridico-economiche, fatte con l’ausilio di

una LIM, diventano per gli alunni più semplici, chiare, comprensive, senza

perdere l’analiticità e l’esigenza di memorizzazione, caratteristiche di queste

discipline.

In questo capitolo verrà evidenziata una lezione in materia di

Cittadinanza e Costituzione con particolare riferimento alla storia dello Stato

italiano e alla democrazia Repubblicana.

Gli alunni, al termine della lezione, dovranno:

conoscere la natura di costituzione flessibile dello Statuto Albertino

contrapposta a quella rigida della Costituzione repubblicana; 

conoscere le principali vicende storiche che nel 1946 portarono al

referendum istituzionale e alla scelta della Repubblica e alla nuova

Carta Costituzionale. 

Per spiegare come si passa dalla monarchia alla Repubblica,

soffermandosi sulle vicende politiche e sui passaggi giuridici più che su

quelli storici, si sceglie di schematizzare, in primo luogo, i concetti di

referendum costituzionale, monarchia e Repubblica.

Tali concetti possono essere trasmessi all’alunno attraverso la

proiezione di slide che sintetizzano l’argomento e che aiutano l’insegnate ad

argomentare, seguendo un filo logico, la lezione. Eccone alcuni esempi:

MONARCHIA

FORMA DI STATO IN CUI UN RE, SIMBOLICAMENTE O DI FATTO, È A CAPO DELL’ESECUTIVO, NELLE VARIE FORME CHE STORICAMENTE SI SONO PRESENTATE (ASSOLUTA, COSTITUZIONALE, ILLUMINATA)

REPUBBLICA PARLAMENTARE

FORMA DI STATO IN CUI IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, CHE NON È ELETTO DAL POPOLO MA DAL PARLAMENTO, SVOLGE DIVERSE FUNZIONI NELL’AMBITO DEI TRE POTERI E IL PARLAMENTO, ELETTO DAL POPOLO, È AL CENTRO DEL SISTEMA POLITICOE VINCOLA L’ESECUTIVO AL MANTENIMENTO DELLA FIDUCIA ESPRESSA DAL PARLAMENTO.

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REPUBBLICA PRESIDENZIALE

FORMA DI STATO IN CUI IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, ELETTO DAL POPOLO, È A CAPO DELL’ESECUTIVO DI FATTO E DI DIRITTO.

REPUBBLICA SEMIPRESIDENZIALE

FORMA DI STATO IN CUI IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, ELETTO DAL POPOLO, NOMINA UN CAPO DELL’ESECUTIVO, CHE, INSIEME AI SUOI MINISTRI, È LEGATO DA UN RAPPORTO DI FIDUCIA AD UN PARLAMENTO, ELETTO DAL POPOLO.

DI FATTO IL POTERE ESECUTIVO È SUDDIVISO TRA PRESIDENTE E PREMIER.

Inoltre, si possono utilizzare immagini dell’epoca a supporto della

spiegazione del docente, in modo tale da far calare l’ascoltatore nella realtà

del periodo in argomento. Nella fattispecie, la scelta esalterà gli elementi più

salienti.

Si ricorda che nel 1946, in Italia, si svolse il referendum istituzionale

per scegliere tra Monarchia e Repubblica. Per la prima volta alle urne furono

chiamate anche le donne. Le cittadine italiane acquistarono finalmente il

diritto di voto.

E, quindi, le seguenti fotografie appaiono quelle più rappresentative in

quest’ottica:

LA SCHEDA ORIGINALE DEL REFERENDUM COSTITUZIONALE

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LE NEO ELETTRICI VERSO IL SEGGIO L’ESITO REFERENDARIO

Questa soluzione, evidentemente, garantirà al professore una platea più

interessata e la possibilità di stimolare una discussione costruttiva originata

dalle domande che, con molta probabilità, spontaneamente nasceranno negli

alunni allorquando noteranno la differenza tra il contesto sociale rievocato

attraverso le fotografie selezionate e quello in cui vivono.

Precedentemente gli italiani votavano a partire soltanto dalla maggiore

età, ma soprattutto votavano soltanto se erano maschi, anzi, nell’Italia delle

origini, cioè quella del 1861, votavano soltanto i cittadini maschi che

avessero raggiunto un certo reddito, che pagassero un certo importo di

tributi; poi votarono i cittadini maschi che, a prescindere dal reddito,

avessero un’istruzione, e cioè capaci di leggere e scrivere; poi, dal 1919,

poterono votare tutti i maschi, anche analfabeti. L’importante è ricordare che

i cittadini maschi arrivarono tutti gradualmente al voto entro il 1919 e le

cittadine italiane ventisette anni più tardi.

Il referendum si svolse e il responso fu, seppur di misura, in favore

della Repubblica; gli italiani non avevano perdonato alla monarchia dei

Savoia di essere rimasta inattiva, di non aver reagito allo strapotere di

Mussolini, di non aver fermato il fascismo quando restringeva i poteri dello

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Stato intorno all’esecutivo. Questa inoperosità della Monarchia, questa

incapacità di gestire il processo costituzionale italiano, costò loro l’esilio e,

esiliati i Savoia, fu proclamata la Repubblica.

Ma non basta, mentre gli italiani sceglievano tra la forma monarchica e

quella repubblicana, furono anche nominati i membri dell’assemblea

costituente.

Costoro, eletti tra vari partiti, tra varie opinioni politiche culturali e

sociali, avevano il compito di scrivere una nuova carta costituzionale che

avrebbe preso il posto dello Statuto Albertino. I lavori dell’Assemblea

Costituente si conclusero il primo gennaio del 1948 quando entrò in vigore la

nuova Costituzione italiana, quella che abbiamo ancora oggi. Che tipo di

Costituzione è? Questa volta è una Costituzione rigida nel senso che a

differenza dello Statuto Albertino che era una Costituzione flessibile, la

nuova Costituzione è ai vertici della gerarchia delle fonti del diritto. Per

cambiare una norma costituzionale occorre una procedura speciale: occorre

una maggioranza speciale, occorrono due votazioni, occorre che sia passato

un intervallo di tempo tra la prima e la seconda, occorre che se nella seconda

il Parlamento, alla Camera e al Senato, non ottiene una maggioranza dei 2/3,

è possibile richiedere un referendum popolare per suffragare il cambiamento

costituzionale.

Quindi una Costituzione che mette al sicuro, attraverso procedure

parlamentari cariche e ricche di democrazia, i principi costituzionali e mette

al sicuro soprattutto i meccanismi di equilibrio tra i vari poteri dello Stato.

Che scelta fecero i nostri Costituenti in base alla Repubblica che si era

venuta a formare?

Conosciamo tre tipi di Repubblica fondamentalmente:

una Repubblica parlamentare;

Page 10: Liceo Morgagni · Web viewUNA LEZIONE DI DIRITTO PUBBLICO: Storia dello Stato italiano: la democrazia Repubblicana. Le lezioni delle discipline giuridico-economiche, fatte con l’ausilio

una Repubblica presidenziale;

una Repubblica semipresidenziale;

Nella Repubblica parlamentare il Capo dello Stato ha un ruolo di

raccordo tra i poteri dello Stato, non ha un ruolo preciso all’interno di un

potere.

Nella Repubblica presidenziale, tipo quella degli Stati Uniti

d’America, il Capo dello Stato è anche il capo dell’esecutivo, cioè ha un

doppio ruolo.

Nella Repubblica semipresidenziale il Presidente della Repubblica è

eletto dal Popolo, ma a lui spetta il compito di nominare un Premier che deve

avere la fiducia di un Parlamento eletto anch’esso dal popolo.

La scelta dei nostri Padri Costituenti fu quella di una Repubblica

parlamentare, in quanto scottati, forse, dall’esperienza del fascismo appena

conclusa in cui l’esecutivo aveva di fatto soppiantato tutti gli altri poteri, non

vedevano di buon occhio un capo dell’esecutivo che fosse anche Presidente

della Repubblica.

Nella forma scelta, invece, il ruolo centrale nelle scelte politiche lo

esercita il Parlamento, in quanto è il Parlamento che dà la fiducia al

Governo, che elegge il Presidente della Repubblica che a sua volta nomina il

Capo del Governo e, su sua proposta, i Ministri della Repubblica e,

attraverso il meccanismo della democrazia rappresentativa, stabilisce le leggi

principali per il Paese.

3. UNA LEZIONE DI DIRITTO PUBBLICO:

Storia dello Stato italiano: la democrazia Repubblicana.

Le lezioni delle discipline giuridico-economiche, fatte con l’ausilio di

una LIM, diventano per gli alunni più semplici, chiare, comprensive, senza

Page 11: Liceo Morgagni · Web viewUNA LEZIONE DI DIRITTO PUBBLICO: Storia dello Stato italiano: la democrazia Repubblicana. Le lezioni delle discipline giuridico-economiche, fatte con l’ausilio

perdere l’analiticità e l’esigenza di memorizzazione, caratteristiche di queste

discipline.

In questo capitolo verrà evidenziata una lezione in materia di

Cittadinanza e Costituzione con particolare riferimento alla storia dello Stato

italiano e alla democrazia Repubblicana.

Gli alunni, al termine della lezione, dovranno:

conoscere la natura di costituzione flessibile dello Statuto Albertino

contrapposta a quella rigida della Costituzione repubblicana; 

conoscere le principali vicende storiche che nel 1946 portarono al

referendum istituzionale e alla scelta della Repubblica e alla nuova

Carta Costituzionale. 

Per spiegare come si passa dalla monarchia alla Repubblica,

soffermandosi sulle vicende politiche e sui passaggi giuridici più che su

quelli storici, si sceglie di schematizzare, in primo luogo, i concetti di

referendum costituzionale, monarchia e Repubblica.

Tali concetti possono essere trasmessi all’alunno attraverso la

proiezione di slide che sintetizzano l’argomento e che aiutano l’insegnate ad

argomentare, seguendo un filo logico, la lezione. Eccone alcuni esempi:

MONARCHIA

FORMA DI STATO IN CUI UN RE, SIMBOLICAMENTE O DI FATTO, È A CAPO DELL’ESECUTIVO, NELLE VARIE FORME CHE STORICAMENTE SI SONO PRESENTATE (ASSOLUTA, COSTITUZIONALE, ILLUMINATA)

REPUBBLICA PARLAMENTARE

FORMA DI STATO IN CUI IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, CHE NON È ELETTO DAL POPOLO MA DAL PARLAMENTO, SVOLGE DIVERSE FUNZIONI NELL’AMBITO DEI TRE POTERI E IL PARLAMENTO, ELETTO DAL POPOLO, È AL CENTRO DEL SISTEMA POLITICOE VINCOLA L’ESECUTIVO AL MANTENIMENTO DELLA FIDUCIA ESPRESSA DAL PARLAMENTO.

REPUBBLICA PRESIDENZIALE

REPUBBLICA SEMIPRESIDENZIALE

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FORMA DI STATO IN CUI IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, ELETTO DAL POPOLO, È A CAPO DELL’ESECUTIVO DI FATTO E DI DIRITTO.

FORMA DI STATO IN CUI IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, ELETTO DAL POPOLO, NOMINA UN CAPO DELL’ESECUTIVO, CHE, INSIEME AI SUOI MINISTRI, È LEGATO DA UN RAPPORTO DI FIDUCIA AD UN PARLAMENTO, ELETTO DAL POPOLO.

DI FATTO IL POTERE ESECUTIVO È SUDDIVISO TRA PRESIDENTE E PREMIER.

Inoltre, si possono utilizzare immagini dell’epoca a supporto della

spiegazione del docente, in modo tale da far calare l’ascoltatore nella realtà

del periodo in argomento. Nella fattispecie, la scelta esalterà gli elementi più

salienti.

Si ricorda che nel 1946, in Italia, si svolse il referendum istituzionale

per scegliere tra Monarchia e Repubblica. Per la prima volta alle urne furono

chiamate anche le donne. Le cittadine italiane acquistarono finalmente il

diritto di voto.

E, quindi, le seguenti fotografie appaiono quelle più rappresentative in

quest’ottica:

LA SCHEDA ORIGINALE DEL REFERENDUM COSTITUZIONALE

Page 13: Liceo Morgagni · Web viewUNA LEZIONE DI DIRITTO PUBBLICO: Storia dello Stato italiano: la democrazia Repubblicana. Le lezioni delle discipline giuridico-economiche, fatte con l’ausilio

LE NEO ELETTRICI VERSO IL SEGGIO L’ESITO REFERENDARIO

Questa soluzione, evidentemente, garantirà al professore una platea più

interessata e la possibilità di stimolare una discussione costruttiva originata

dalle domande che, con molta probabilità, spontaneamente nasceranno negli

alunni allorquando noteranno la differenza tra il contesto sociale rievocato

attraverso le fotografie selezionate e quello in cui vivono.

Precedentemente gli italiani votavano a partire soltanto dalla maggiore

età, ma soprattutto votavano soltanto se erano maschi, anzi, nell’Italia delle

origini, cioè quella del 1861, votavano soltanto i cittadini maschi che

avessero raggiunto un certo reddito, che pagassero un certo importo di

tributi; poi votarono i cittadini maschi che, a prescindere dal reddito,

avessero un’istruzione, e cioè capaci di leggere e scrivere; poi, dal 1919,

poterono votare tutti i maschi, anche analfabeti. L’importante è ricordare che

i cittadini maschi arrivarono tutti gradualmente al voto entro il 1919 e le

cittadine italiane ventisette anni più tardi.

Il referendum si svolse e il responso fu, seppur di misura, in favore

della Repubblica; gli italiani non avevano perdonato alla monarchia dei

Savoia di essere rimasta inattiva, di non aver reagito allo strapotere di

Mussolini, di non aver fermato il fascismo quando restringeva i poteri dello

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Stato intorno all’esecutivo. Questa inoperosità della Monarchia, questa

incapacità di gestire il processo costituzionale italiano, costò loro l’esilio e,

esiliati i Savoia, fu proclamata la Repubblica.

Ma non basta, mentre gli italiani sceglievano tra la forma monarchica e

quella repubblicana, furono anche nominati i membri dell’assemblea

costituente.

Costoro, eletti tra vari partiti, tra varie opinioni politiche culturali e

sociali, avevano il compito di scrivere una nuova carta costituzionale che

avrebbe preso il posto dello Statuto Albertino. I lavori dell’Assemblea

Costituente si conclusero il primo gennaio del 1948 quando entrò in vigore la

nuova Costituzione italiana, quella che abbiamo ancora oggi. Che tipo di

Costituzione è? Questa volta è una Costituzione rigida nel senso che a

differenza dello Statuto Albertino che era una Costituzione flessibile, la

nuova Costituzione è ai vertici della gerarchia delle fonti del diritto. Per

cambiare una norma costituzionale occorre una procedura speciale: occorre

una maggioranza speciale, occorrono due votazioni, occorre che sia passato

un intervallo di tempo tra la prima e la seconda, occorre che se nella seconda

il Parlamento, alla Camera e al Senato, non ottiene una maggioranza dei 2/3,

è possibile richiedere un referendum popolare per suffragare il cambiamento

costituzionale.

Quindi una Costituzione che mette al sicuro, attraverso procedure

parlamentari cariche e ricche di democrazia, i principi costituzionali e mette

al sicuro soprattutto i meccanismi di equilibrio tra i vari poteri dello Stato.

Che scelta fecero i nostri Costituenti in base alla Repubblica che si era

venuta a formare?

Conosciamo tre tipi di Repubblica fondamentalmente:

una Repubblica parlamentare;

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una Repubblica presidenziale;

una Repubblica semipresidenziale;

Nella Repubblica parlamentare il Capo dello Stato ha un ruolo di

raccordo tra i poteri dello Stato, non ha un ruolo preciso all’interno di un

potere.

Nella Repubblica presidenziale, tipo quella degli Stati Uniti

d’America, il Capo dello Stato è anche il capo dell’esecutivo, cioè ha un

doppio ruolo.

Nella Repubblica semipresidenziale il Presidente della Repubblica è

eletto dal Popolo, ma a lui spetta il compito di nominare un Premier che deve

avere la fiducia di un Parlamento eletto anch’esso dal popolo.

La scelta dei nostri Padri Costituenti fu quella di una Repubblica

parlamentare, in quanto scottati, forse, dall’esperienza del fascismo appena

conclusa in cui l’esecutivo aveva di fatto soppiantato tutti gli altri poteri, non

vedevano di buon occhio un capo dell’esecutivo che fosse anche Presidente

della Repubblica.

Nella forma scelta, invece, il ruolo centrale nelle scelte politiche lo

esercita il Parlamento, in quanto è il Parlamento che dà la fiducia al

Governo, che elegge il Presidente della Repubblica che a sua volta nomina il

Capo del Governo e, su sua proposta, i Ministri della Repubblica e,

attraverso il meccanismo della democrazia rappresentativa, stabilisce le leggi

principali per il Paese.