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Si dicono reazioni di ossidazione e di riduzione (o ossido-riduzione) quelle reazioni che avvengono con cambiamento del numero di elettroni che una specie chimica coinvolge in un legame Se per esempio il sodio (Na), invece di trovarsi legato nel composto NaBr, in seguito ad una reazione, va ad inserirsi in NaCl, non cambia il numero di elettroni coinvolti nel legame, uno ne perdeva nel primo caso (a vantaggio dell’atomo di Br), uno ne perde nel secondo,(a vantaggio di Cl). Supponiamo invece che all’inizio il nostro atomo di sodio sia metallico (in questa condizione ha tutti i suoi elettroni), se si lega con Cl o con il Br dovrà perdere un elettrone quindi sarà avvenuta una reazione di ossido-riduzione 2Na(s) + Cl2 2NaCl
Le reazioni di ossido-riduzione
In tale reazione si dice che il sodio cambia il suo NUMERO DI OSSIDAZIONE, cioè il valore della carica che risulta possedere nel momento in cui lo esaminiamo.
Il numero di ossidazione
Esistono due tipi di composti: 1) composti ionici nei quali il numero di ossidazione corrisponde alla carica
dello ione cioè al numero di elettroni persi o guadagnati dall'elemento. Es: NaCl
2) composti con legami covalenti nei quali il numero di ossidazione degli elementi sono ricavati assegnando gli elettroni di legame all'atomo più elettronegativo. Per esempio nell' acido cloridrico H―Cl, i due elettroni di legame (uno proveniente dal Cl, l'altro proveniente da H) vengono attirati dal cloro che è l'atomo con maggior elettronegatività. Il numero di ossidazione del cloro (Cl) in questo composto è quindi -1, il numero di ossidazione di H è +1. Il numero di ossidazione di un atomo nei composti covalenti non rappresenta la carica reale di un atomo, ma una carica apparente e non ha significato fisico.
Il numero di ossidazione è "la carica che assumerebbe un elemento in un composto, se si assegnassero gli elettroni di legame all'elemento più elettronegativo"
Il numero di ossidazione
Regole per l’assegnazione del numero di ossidazione
1) Gli atomi degli elementi allo stato elementare, come K, N2, Fe, hanno numeri di ossidazione zero. 2) Uno ione monoatomico ha un numero di ossidazione uguale alla carica dello ione. Per esempio Cu2+ ha numero di ossidazione +2 mentre Cl- ha numero di ossidazione -1 3) L'idrogeno ha solitamente numero di ossidazione + 1; ha invece numero di ossidazione - 1 nei composti con i metalli, perché i metalli sono meno elettronegativi (es. NaH, CaH2) 4) L'ossigeno ha numero di ossidazione -2 in tutti i composti. Le eccezioni riguardano i perossidi, come H2O2 o Na2O2 dove l'ossigeno presenta numero di ossidazione - 1, e nei composti con il fluoro in cui l’ossigeno presenta numero di ossidazione + 2 (es. F2O) 5) Gli alogeni (cloro, bromo, iodio) con l'idrogeno hanno numeri di ossidazione -1, mentre con l'ossigeno presentano valori del numero di ossidazione positivi perché meno elettronegativi (es. Cl2O). Il fluoro ha sempre numero di ossidazione - 1, perché è l’elemento più elettronegativo. 6) La somma algebrica dei numeri di ossidazione di tutti gli atomi di un composto neutro è uguale a zero.
Il numero di ossidazione
Esercizi Determinare il numero di ossidazione di P in H3PO4
In base alla regola numero 3 l’idrogeno ha numero di ossidazione +1 In base alla regola numero 4 l’ossigeno ha numero di ossidazione -2 In base alla regola numero 6 la somma algebrica dei numeri di ossidazione di tutti gli atomi del composto è uguale a zero. Indicando con X il numero di ossidazione di P si ha quindi: 3 x (+1) + X + 4 x (-2) = 0 da cui X = +5
Determinare il numero di ossidazione di S in H2SO4
In base alla regola numero 3 l’idrogeno ha numero di ossidazione +1 In base alla regola numero 4 l’ossigeno ha numero di ossidazione -2 In base alla regola numero 7 la somma algebrica dei numeri di ossidazione di tutti gli atomi nello ione poliatomico è uguale a -1 Indicando con X il numero di ossidazione del S si ha quindi: 2 x (+1) + X + 4 · (-2) = 0 da cui X = +6
Le reazioni di ossidoriduzione
Zn(s) + CuCl2 (aq) → ZnCl2(aq) + Cu(s)
Zn(s) + Cu2+ Cl-2 (aq) → Zn2+ Cl-2(aq) + Cu(s)
Zn(s) + Cu2+ → Zn2+ + Cu(s)
Nella reazione vengono trasferiti elettroni
Zn(s) + Cu2+ → Zn2+ + Cu(s)
- 2e- OSSIDAZIONE
processo in cui vengono persi due o più elettroni
RIDUZIONE +2e- processo in cui vengono acquistati due o più elettroni
Analisi di una reazione di ossidoriduzione
Zn(s) + Cu2+ → Zn2+ + Cu(s)
Separando la reazione nei singoli processi si possono identificare l’agente riducente e l’agente ossidante
Zn → Zn2+ + 2e- OSSIDAZIONE
Cu2+ + 2e- → Cu RIDUZIONE
Zn è L’AGENTE RIDUCENTE
Cu è L’AGENTE OSSIDANTE
fornisce e- all’elemento che si riduce
accetta e- dell’elemento che si ossida
Analisi di una reazione di ossidoriduzione
Il numero di ossidazione degli elementi coinvolti cambia nel corso della reazione
Definizione di Jacob Berzelius (1807): “I composti organici sono quelli elaborati dagli organismi viventi (animali e vegetali) e costituiti prevalentemente da carbonio e la chimica organica è quella scienza che studia i comportamenti chimici e fisici dei composti organici.”
Introduzione alla Chimica organica
Nel 1828 il chimico tedesco Friedrich Wöhler per primo riuscì nella sintesi di un composto organico (l’urea) a partire da composti inorganici. La definizione più corretta di chimica organica diventa:
La scienza che si occupa delle caratteristiche chimiche e fisiche delle molecole organiche. Si definiscono convenzionalmente composti organici i composti del carbonio con eccezione del monossido di carbonio e dell’anidride carbonica.
Il carbonio
Cosa rende l’elemento carbonio così particolare da dovergli riservare una chimica a parte rispetto a quella di tutti gli altri elementi messi insieme (chimica inorganica) ? Il carbonio occupa un posto centrale nella Tavola Periodica. Ha un’ elettronegatività tale da preferire legami covalenti con gli altri non metalli, formando milioni di composti stabili.
In che modo il carbonio forma 4 legami covalenti? Nella sua configurazione elettronica fondamentale ha solo 2 elettroni spaiati!
Il carbonio
Se uno degli elettroni nell’orbitale 2s è promosso nel 2p vuoto, abbiamo 4 elettroni spaiati e quindi la possibilità di formare 4 legami covalenti. Ma i 4 legami con l’idrogeno non sarebbero equivalenti!
C Z=6 1s22s22p2
Gli orbitali ibridi: Ibridazione sp3 Il carbonio
Dalla combinazione di un orbitale atomico di tipo s e 3 orbitali atomici di tipo p si generano 4 orbitali atomici ibridi di tipo sp3. I 4 orbitali hanno una forma che ricorda gli orbitali di tipo p, con i 2 lobi di dimensioni diverse.
Un orbitale sp3 ha il 25% di carattere s e il 75% di carattere p.
In questo modo i 4 elettroni del guscio più esterno del C diventano perfettamente equivalenti, si dispongono lungo un tetraedro, a 109° l’uno dall’altro e possono far formare al Carbonio stesso 4 legami identici tra loro.
Metano CH4
Gli orbitali ibridi: Ibridazione sp3 Il carbonio
Gli orbitali ibridi: Ibridazione sp3
Gli orbitali ibridi: Ibridazione sp2 Il carbonio
Nell’ibridzione sp2 solo questi tre orbitali generano orbitali ibridi identici mentre l’orbitale pz
rimane invariato
Lo stato di ibridazione sp2 è tipico degli atomi di carbonio impegnati in un doppio legame C=C
Gli orbitali ibridi: Ibridazione sp2
o
Nell’ibridzione sp solo questi due orbitali generano orbitali ibridi identici mentre gli orbitali py e pz
rimangono invariati
Gli orbitali ibridi: Ibridazione sp
Gli orbitali ibridi: Ibridazione sp