57
LE METE LONTANE Compendio Idee, Formule e Forme per una nuova Cultura/Civiltà Testo originale del 1990 – rivisto 1995 ISTITUTO DI RICERCHE URUSVATI [email protected]

Le Mete Lontane - Compendio

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Le mete lontane

Citation preview

Page 1: Le Mete Lontane - Compendio

!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!LE METE LONTANE !

Compendio !Idee, Formule e Forme per una nuova Cultura/Civiltà !!

Testo originale del 1990 – rivisto 1995 !!!!!!!!!!!!!!!!!! !

ISTITUTO DI RICERCHE URUSVATI

[email protected]

Page 2: Le Mete Lontane - Compendio

!PREMESSA

!

Le Mete lontane sono state indicate o rivelate, decenni or sono dal Maestro Tibetano. Sono le cuspidi del Piano approntato dalla Gerarchia per il futuro "immediato" del genere umano. Quaggiù non si è fatto che estrarle dall'insieme del Suo Insegnamento e numerarle per ordine secondo quanto è apparso conforme alla scienza dei sette Raggi… !…Le pagine che seguono sono dedicate a illustrare i vari titoli che appaiono nella Tavola del Piano, elaborata nell'estate del 1989 e già presentata al terzo Convegno. Vi si trattano in breve 42 intervalli, dunque escludendone sette, quelli appunto nominati come Mete lontane. Questi ultimi infatti, non essendo stati, come si è appena detto, elaborati dal Sistema, ma dall'Ordine supremo, non richiedono commenti, che comunque sarebbero sproporzionati. L'insieme dei 42 intervalli qui esaminati offre però un contributo a meglio intendere sia quelle Mete che le vie di approccio. !In breve tempo la Tavola del Piano si è rivelata importante e centrale, e già ora è punto di riferimento di vari esperimenti. Fra breve si mostrerà molto utile, quando si dovranno tracciare quelle linee invisibili che portano "da qui a la", cioè dall'epoca attuale alla futura. Allora vi si leggeranno rotte. spirali e orbite che armonicamente invitano il futuro a manifestarsi, cioè a farsi presente, secondo direttive previste… !…le Mete, benché “numerate" dall'uno al sette, in realtà sono una sola, senza nome. Questa è una verità fondamentale, sulla quale è bene insistere. Perché un Piano, sia esso massimo o minimo, planetario o semplicemente umano, possa dirsi tale deve essere unitario, anche se contempla numerose diramazioni. Se è veramente un Piano deve puntare a un solo scopo, senza ammettere la minima frattura interna. !D'altro canto, se esso è veramente unitario deve essere percettibile, analizzabile ed eseguibile secondo sette qualità, poiché questa è la Legge di tutto ciò che è manifesto e vivente… !…Poiché si è così introdotto un teorema fondamentale, è bene sostare un poco per riconsiderare il processo mentale che si è seguito: !a) un Piano deve essere unitario; b) la sua Meta è una energia magnetica e vivente, c) che si manifesta in modo settemplice, ovvero mediante sette finalità qualificate, d) che si integrano in ogni loro rapporto. !Si sottolinea che d'ora in poi la Meta e il Piano per raggiungerla saranno considerati alla stregua di energie… !…La Meta ultima e unica non ha nome, come si è detto, ma la si può, per così dire, sfiorare con la ragione e descriverla in modo generico: !

! 2

Page 3: Le Mete Lontane - Compendio

"La Meta unica è il massimo Bene comune possibile e conseguibile in ogni data epoca, date le condizioni globali e del sistema solare."

Per quanto sembri alla ragione umana vasto e vertiginoso, il Piano gerarchico in verità è congegnato per un periodo ben definito, e in particolare per una situazione culturale e storica umana nota e individuata… !…Solo pochi secoli fa esso non sarebbe stato formulabile nei termini attuali, così come non lo sarà più fra duecento anni. Ciò mostra la grandissima saggezza con la quale è stato concepito, e il fatto che la sua validità copre un periodo storico definito, dopo il quale verrà ricomposto… !…Le sette Mete vengono dette "lontane" a buon diritto, poiché tali appaiono al confronto con lo stato attuale della coscienza umana, ma se, come qui suggerito, le si considera quali grandi centrali di energia, le si comprende per ciò che sono in realtà: esse sono le dispensatrici di quelle stesse forze che condurranno armoniosamente e in modo irresistibile a quei conseguimenti che ne sono il nome. Per dirla con le parole del Maestro Tibetano, sono: !

"Potestà che producono precipitati". !L'interpretazione energetica della Tavola del Piano porta a concludere con sicurezza che "si raggiungono le Mete con le loro stesse energie". È la grande verità per cui stabilire uno scopo equivale a ottenerlo… !…Riconoscere che le forze e le intelligenze necessarie a un'impresa sono date dalle sue stesse finalità è veramente rivoluzionario e innovativo, e ribalta il consueto approccio intellettuale al problema. Dopo molti esperimenti e tentativi questo teorema, se applicato a dovere, consentirà di redigere piani, grandi minori o minimi, in maniera totalmente nuova, e persino di regolarne le varie fasi esecutive in misura proporzionale al loro valore nell'insieme del progetto… !…Elaborare e lanciare un Piano, o una Forma-Pensiero, sono operazioni che ogni discepolo, prima o poi, deve imparare a fare, in ciò assistito dall'Alto. Quando sarà più esperto in quest'Arte egli saprà che tutto è possibile, ma che ogni cosa dipende da altre cose, e che tutte le mosse e gli eventi vanno preparati, cioè creati, secondo le risorse energetiche disponibili; che ogni Piano non può dunque che essere parte di un Disegno superiore, il quale va rispettato e a sua volta è elemento costituente di Programmi sempre più vasti e comprensivi. Il Discepolo, individuale o collettivo, riconosce allora che "tutto è mente”, e che ogni operazione è mentale e perciò creativa… !…L'arte massima del Progettista sta soprattutto nell'individuare le Mete: dalla totalità infinita del futuro possibile egli deve saperne definire le dosi attuabili in ogni data epoca; lontane, ma non troppo, sì che possano precipitare nell'ambito umano entro un ciclo stabilito… !…Una prima verifica sta nel considerare che l'Universo intero, e in particolare il sistema solare, sono evidenti precipitati di un Piano di grandiosità e portata illimitate, il quale è tuttora in fase di sviluppo ed è talmente vasto da coinvolgere e comprendere in sé ogni altro piano, e la crescita dell'umanità stessa. Se ciò è vero, e non ci sono ragioni per

! 3

Page 4: Le Mete Lontane - Compendio

dubitarne, il sistema solare, che per ora è il massimo ambiente spaziale cui l'uomo terrestre possa aspirare, "deve" essere stato concepito dal suo Autore secondo gli stessi principi generali qui sommariamente presentati. La verifica conduce a riconoscere che in effetti vi si notano sette pianeti sacri, ovvero sette "precipitati", che fungono da vere e proprie Centrali di potere del sistema intero e distribuiscono la sua energia totale unitaria, da ciascuna di esse qualificata, in ogni parte e particella dell'insieme… !…Una seconda verifica è data dall'esame del microcosmo umano, dal momento che il suo sviluppo, per quanto se ne sa, è certamente pianificato e si attua per fasi o gradi successivi. Anche in questo caso si scopre che il processo si svolge tramite sette Centri vitali, individuali e collettivi, che fra loro progressivamente si armonizzano e alimentano di varia qualità energetica ogni organo e cellula dei suoi veicoli di manifestazione… !…Per quanto la conoscenza e la pratica delle Regole fondamentali di ogni Piano siano ancora tanto immature, tuttavia il Sistema è ora in grado di impostare in modo più sicuro, rigoroso e convincente le proprie imprese: sa molto meglio ciò che occorre fare, e perché. !Si aprono visioni più luminose e maggiori, che confortano e guidano gli Operai, accomunati dal loro Lavoro. !

✴✴✴ !1.2 - BENE COMUNE. STUDIO DELLO SPAZIO DIVINO

!

Le due parti di questo titolo riguardano rispettivamente il primo e il secondo Raggio, quindi il Vortice 1.2 è compiutamente descritto dicendo che tiene in sé e manifesta l'Ottava, l'intervallo dello spazio universale. Le frasi che si scriveranno in seguito per illustrare questo grande concetto non potranno evitare di considerarlo in maniera dualistica, trattando ora del Bene comune, ora dello Spazio. Chi sa leggere "fra le righe" - ovvero con il cuore - non se ne lascerà fuorviare: l'uno e l'altro sono una sola realtà, che nessuna parola umana saprà mai nominare. !Il Bene comune non può essere contenuto in una definizione, per quanto generica. Esso non riguarda la sola umanità, naturalmente, ma tutto il creato e il campo infinito della coscienza spirituale. La capacità di visione umana non può salire oltre le sfere sue proprie, ma è sensibile, ancorché solo vagamente, al presagio di luci e poteri eterni e supremi… !…Si potrebbe dire in verità che tutta l'educazione della coscienza stia nell'approccio graduale e volontario a questa idea fondamentale, che le impone di espandersi senza limite e senza sosta… !…l'idea basilare e centrale di Bene comune, segno del Volere divino, è inseparabile da quella di spazio. Esso si presenta come la guida che consente di navigarlo, ma entrambe le sublimi realtà divine sussistono l'una in funzione dell'altra - come si è scritto in principio. L'OTTAVA si manifesta in questo modo; non la si può disgiungere dall'idea di campo magnetico ordinatore, e quest'ultimo a sua volta individua un asse polare. Uno e due; due e uno…

! 4

Page 5: Le Mete Lontane - Compendio

…Molta parte della nuova cultura umana dipendere dal riconoscere la divinità della Sostanza, dopo aver tanto cercato, negli ultimi secoli, la brutalità della materia. Quindi ogni emissione mentale che favorisca o utilizzi le qualità spirituali dello Spazio e delle sue energie va a modificare la mentalità ordinaria, inserendovi semi di future conquiste… !…il Vertice 1.2 si propone due Mete: preparare la restaurazione dei Misteri e il ritorno del Cristo, il grande Iniziatore… !…Per questo Vertice ciò significa operare la più ardua delle sintesi, quella fra testa (1) e cuore (2). Dalla sua funzione dipendono molte cose del Sistema, molti equilibri e avanzate. Egli è chiamato a incarnare in qualche misura severità e dolcezza, fermezza e tolleranza e molte altre opposizioni apparenti. Per tutte queste ragioni il suo compito sta nel contenere gli opposti e ridurre gli estremi alla sintesi mediana. Sta solitario nella grande Ottava, ma non è separato. !

✴✴✴ !1.3 - CENTRI ESOTERICI PER AVVIARE

L'INIZIAZIONE DI GRUPPO !

L'iniziazione di gruppo è argomento nuovissimo, sul quale non esistono notizie desumibili da testi antichi, ma solo proposizioni recenti enunciate dal Maestro Tibetano. Si tratta di un programma gerarchico di grande rilievo, che merita di essere detto rivoluzionario, reso possibile dal concorso di varie opportunità, umane e astrologiche. Lo si è avviato con la dovuta prudenza in forma di tentativi sparsi. Le informazioni più recenti risalgono agli anni di mezzo di questo secolo e non sono positive, nel senso che quelle prove iniziali sembra che non abbiano dato risultati confortanti. !Un gruppo, come il Sistema, che proponga se stesso quale terreno sperimentale per il nuovo grande tentativo gerarchico non deve, naturalmente, lasciarsi arrestare da questa situazione: il successo dell'impresa non riguarda il gruppo stesso, al quale non spetta esprimere giudizi al riguardo, ma l'Ordine superiore, il solo che possa valutare con sicurezza. D'altro canto la Gerarchia, per dare esecuzione al suo progetto, ha bisogno della collaborazione sincera e spontanea di quelle unità umane che cominciano a reagire all'idea, non essendo concepibile che una simile innovazione venga imposta dall'Alto senza il libero consenso dei discepoli implicati. !Da queste semplici considerazioni, per quanto scarne, è possibile desumere i lineamenti principali dello stato attuale delle cose: !

a) un grande progetto gerarchico è alle sue prime fasi di attuazione. Esso riguarda l'elaborazione della coscienza umana, vi introduce elementi nuovi e mira ad accelerare l'intero suo sviluppo. !

! 5

Page 6: Le Mete Lontane - Compendio

b) Queste spiccate caratteristiche innovatrici autorizzano a riconoscere al terzo Raggio, per competenza, un ruolo preponderante nell'insieme delle energie impiegate, donde l'appellativo di "terza Meta lontana" dato allo scopo del progetto. !c) La cooperazione volontaria da parte dei discepoli è una caratteristica fondamentale di questo nuovo modo di risalire il Sentiero… Se l'impresa è nuova, sono nuove anche le reazioni dei discepoli, le quali sono altrettanto importanti e decisive, per il successo finale, dei consigli suggeriti dall'Alto… !

…È chiaro che quest'ultima parte (la reazione del discepolo collettivo) riguarda specialmente la terza Stella del Sistema, nonché la Stella del tre, le quali, incrociando le loro energie, devono generare un'immagine del grande Progetto, ridotto alle misure umane ma quanto più possibile fedele all'originale, di cui devono interpretare le direttive… !…Pertanto ai due organi progettuali del Sistema (cioè alle due Stelle ora citate) spetta di elaborare ogni ideazione sotto l'aspetto dell'iniziazione di gruppo;… !…Dovrebbe essere chiaro, da quanto detto, che questa grande operazione non ha nulla di egoistico, e tanto meno di personale; essa è la volontaria negazione del sé separato, base di tutto il procedere. Il Sistema, come ogni singola Stella, può dunque essere interpretato come la prima costituzione di un centro, umano ma esoterico, a sostegno del nuovo progetto della Gerarchia. Sotto questo aspetto esso si giova delle energie di questo Vortice (1.3) gestite dal Vertice corrispondente e dal suo simmetrico. !In particolare è compito di questo funzionario guidare e sorreggere il lavoro iniziatico del Sistema, inteso come unità di coscienza che si prepara a espandersi secondo leggi eterne ma con metodi nuovi… !…La sua funzione non è però rivolta esclusivamente all'interno del Sistema, ma anche a stimolare il condensarsi di altri raggruppamenti simili, indipendenti da esso se necessario ma diretti al medesimo scopo. Si può raffigurare questo Vertice come un seminatore, che lancia nello spazio quelle sementi stesse che ha raccolto dai frutti del suo campo. Sarebbe infatti cosa mirabile se il Sistema riuscisse, per così dire, a esportare i propri germi, o in altri termini a dare esempio di sé così luminoso da contagiarne altre coscienze, innescando in esse sviluppi iniziatici analoghi ma autonomi. !

✴✴✴ !1.4 - VITA GERARCHICA COME MODELLO DELLA VITA

SOCIALE UMANA !

…Che la vita sociale umana debba avere un modello superiore da imitare è senza dubbio vero. In caso diverso essa mancherebbe di riferimenti, e non si può pensare che in tale condizione possa marciare sicura sulla propria via. Per di più la forte componente di quarto Raggio sempre presente nel regno umano fa di esso lo specchio naturale fra l'alto e il basso del mondo manifesto, a beneficio non solo di sé medesimo ma di tutto il

! 6

Page 7: Le Mete Lontane - Compendio

creato. Se dunque l'uomo è per natura un grande Imitatore, come potrebbe non avere modelli su cui plasmare le sue attività sociali?

La questione ha un suo centro, che si potrebbe descrivere così: la Gerarchia opera senza impulsi egocentrici, che invece prevalgono (almeno per ora) nell'umanità. Come conciliare allora le due attività, che si contrappongono? !

Esaminando la stessa cosa da un'altra angolazione, si direbbe: come uscire dal chiuso dell'egotismo senza imitare coloro che già l'hanno fatto? Come trovare la via dell'Infinito senza una Guida da seguire?... !

…Tutto ciò che riguarda, nel Sistema e nelle Stelle, funzioni di Vertice dove compare il quattro risponde a una natura non intellettuale, che per brevità e analogia si può chiamare cardiaca. E dunque il Vertice 1.4 deve trovare soluzioni di questo genere, non cerebrali, alle questioni che lo riguardano… !

…La sua funzione lo colloca sull'asse verticale di simmetria del Sistema e gli impone una costante ricerca di equilibri dinamici, da ottenere bilanciando energie, non pesi o quantità…

…Assieme a tutti gli altri Vertici del quarto Raggio (la quarta Stella e la Stella del quattro) egli condivide il compito di esplorare l'infinito, che è una superiore verità di vita, e inserirlo nell'umano, il quale è in grado di recepirlo… !

…A questo Vertice perciò è demandato di comporre i dissidi intellettuali che si aprono quando si tratta di scegliere il modello della vita sociale umana… !

…Cosa sono i "retti rapporti umani" Con quale misura valutarli? !Queste e altre domande attendono con urgenza una risposta, che certamente è

possibile, ma sinora non è stata espressa in modo rigoroso. Per agire in questo campo, così arduo, ci vuole molta e autentica cultura… !

…I Vertici del quattro, più di ogni altro nel Sistema, sanno che non viene loro richiesto di agire in senso esteriore e formale, cioè con atti di piccolo servizio. Poiché essi operano stando al Centro, e non se ne discostano, per la grande legge spaziale ciò che compiono si comunica a tutti gli altri Centri senza passare per vie esteriori… !…A questo punto basta ricordare che anche la Gerarchia viene chiamata "Fratellanza" per riconoscere il legame indissolubile che lega l'umanità ai suoi Superiori. E non si vede limite a tale rapporto, che connette ogni creatura a tutte le altre nell'Universo. Perciò è possibile e corretto guardare in Alto per cercare il modello della vita sociale umana. Come bisogna fare per ogni cosa. !

✴✴✴ !1.5 - UNITÀ DELLA ENERGIA CREATIVA.

PROIEZIONE DELLA NUOVA CIVILTÀ !! 7

Page 8: Le Mete Lontane - Compendio

Esula dai fini di questi appunti discutere il grande tema dell'energia creativa, poiché essa di gran lunga li trascende; ma non sarebbe giusto passare sotto silenzio la presenza di un vero e proprio organo creativo nel seno del Sistema, composto di tutti i Vertici che procedono, per ordine, dal 3.3 al 3.7, e al 7.3, nonché tutti quelli che hanno indice maggiore. Essi sono in tutto venticinque e formano un reticolo di cinque Stelle a cinque punte, alle quali sono affidate, per natura, le attività creative dell'insieme. Questo sotto-gruppo, che è all'insegna del quinto Raggio, ne condivide le funzioni. !Il Vertice 1.5, e il Vortice di energie che lo alimentano, non ne fanno parte, ma assieme ai loro simmetrici, distinti dal rapporto 5.1, sono le radici dell'azione magica creativa. Vi si confrontano infatti l'uno e il cinque, il che significa che l'energia vitale (1) intende esprimersi in una serie di forme (5)… …Quando l'uomo, dopo il lungo vagare nell'illusione, perviene a collaborare con i processi creativi cosmici, riconoscendo se stesso quale agente costruttore, e si dispone in gruppi ordinati per gerarchie di funzioni tesi a tale scopo, gli si aprono immense possibilità di Servizio. !Allora egli comincia realmente “a vivere come anima, e può esercitare la magia dell'era nuova e avviare quei mutamenti e quelle innovazioni che manifesteranno il nuovo Cielo e la nuova Terra cui alludono le sacre Scritture. Egli saprà impiegare le forze eteriche per dare inizio a creazioni e istituti fisici adeguati a esprimere la vita divina nell'epoca di Aquarius". ("Magia Bianca", pag. 467 ed. It.). !Questa citazione non lascia dubbi sul genere di operazioni che attendono il Sistema, a ciò diretto dalla sua Stella a cinque punte, dalla sua quinta Stella, dalla sua Stella del cinque e infine da tutti i Vertici governati dal quinto Raggio… !…Il genere umano dispone già di una sua cultura, profonda e matura, frutto di millenarie esperienze civili Bisogna impiantare in quell'humus i semi delle nuove visioni, che a tempo opportuno vi germoglino per dare poi fiori e frutti. Preparare, scegliere e impiantare queste sementi: ecco la descrizione simbolica, ma accurata, del compito di questo Vertice e dei suoi collaboratori… !

✴✴✴ !1.6 - UN FILO LEGA TUTTI I CENTRI. LA RETE

!Altrove si è già ripetutamente affermato che il metodo generale del primo Raggio, allorché agisce, è la presa di possesso di miriadi di centri, dai quali e mediante i quali regge e governa lo Spazio, ovvero feconda la Madre. Simbolo magnifico di questa verità è il firmamento, che può essere inteso proprio come manifestazione luminosa di primo Raggio, silente e radiante da innumerevoli centri. Lo si trova però espresso con altrettanta forza anche nell'individuo umano, che è un singolo centro di potere; ciò appunto che imprime in ogni uomo l'impronta dell'individualità è il volere, ovvero il primo Raggio, e lo estrae per sempre dal gregge, o dall'uniforme… !…Nella coscienza, il primo Raggio crea i suoi centri, che sono le singole individualità - come già detto - e il secondo garantisce che ciascuna di esse contiene il tutto…

! 8

Page 9: Le Mete Lontane - Compendio

!…In questo Vortice si fondono due energie, la prima delle quali è l'unità stessa, che si manifesta nel molteplice; l'altra (il 6) assicura la comunione dell'insieme… !…Nel Sistema il Vertice 1.6 ha dunque la nobile cura di realizzare l'unione del gruppo intero, facendo una sola luce dei suoi molti lumi. Deve legare ciò che in apparenza si presenta come distinto. Ne risulterà un tessuto del tutto elastico e resistente, espressione della grande forza e capacità del Gruppo. Poiché lega assieme, la sua opera è veramente religiosa. Poiché tende all'unità, senza violarne le molteplici presenze, è sacra. Al Vertice 1.6, per quanto si è detto, si potrebbe riconoscere il titolo di Tessitore. Dal suo lavoro dipende la forza dei collegamenti interni, e la sua meditazione creativa ha immenso valore per il Sistema e le sue opere. Molto dipende da questo Fuoco. !

✴✴✴ !1.7 - INTEGRAZIONE E SINTESI DI OGNI TENDENZA, ATTIVITA’

E CORRENTE !

In questo Vortice si incontrano il primo e il settimo RaggIo, ovvero l'alfa e l'omega, il principio e la fine. In rapporto inverso ciò accade anche nel suo simmetrico, 7.1. In altri termini, una quota del processo creativo posto in moto dall'attività dell'uno, accolto dal due, elaborato dal tre e quindi manifestato dal cinque, è giunta al compimento. !Durante le fasi, potenti e delicate, che hanno prodotto questo primo risultato finale e formale, lo sviluppo ha inevitabilmente subito interferenze, scosse, aggressioni dall'ambiente esterno, nel quale la nuova creatura deve inserirsi per gli scopi previsti. Occorre una verifica per collaudare il suo grado di fedeltà al modello originale, prima di licenziarla nel mondo oggettivo. Tale è la procedura, normale anche per tutte le attività esteriori dell'uomo. L'analogia con queste, però, si arresta qui. La verifica che avviene fra uno e sette non si limita al semplice controllo dell'esito finale del lavoro ma interviene direttamente a garantire l'integrità della sua struttura. Questo è il senso più elevato della funzione del Vertice 1.7… !…La discesa e la presenza dell'uno fra i molti comporta tutta una serie di problemi che agiscono sulla coscienza e si possono risolvere solo con l'intervento del sette. Questi infatti governa l'equilibrio gerarchico fra dentro e fuori, fra anima e forma, fra il proposito e il meccanismo incaricato di realizzarlo. Tocca al sette l'arduo compito di regolare i rapporti fra gli organi più diversi, in modo che essi funzionino come una cosa sola, la quale condizione è indispensabile perché l'unità centrale possa esplicare il proprio lavoro… …Egli però non è solo, nello svolgere il suo compito, poiché lo affiancano tutti gli altri Vertici in cui compare il magico sette, ciascuno dei quali assume la sua parte nell'impresa generale, secondo i principi su esposti, e contribuisce a integrare ogni flusso di energia senza mai tendere all'uniforme… !…A queste prime considerazioni si può aggiungere che l'energia del primo Raggio, per sua natura. è sempre misteriosa, ovvero mai del tutto rivelata. e che quella del sette tende a distruggere i confini che sembrano separare la forma dalla coscienza, interna ed

! 9

Page 10: Le Mete Lontane - Compendio

esterna. C'è da dire che veramente " l'ultimo è il più accosto al primo": L'uno, per rivelarsi, scende nella forma e il sette, per lo stesso motivo, la distrugge. !Quanto detto sinora trova chiara applicazione se si considera che questo Vertice insegue, nel Sistema, una Meta lontana cui si è dato il titolo di "Ripristino dell'Ordine e del Piano"… …Ciò descrive, in un solo momento, sia le sue funzioni che il modo di esplicarle. Un tale Vertice, controllore dell'integrità del Sistema e delle sue opere, deve essere unitario e integro - come potrebbe essere altrimenti? La sua missione ritrova in se stessa l'unità di cui essa è garante. Il Vertice 1.7 è integro. dona e costruisce l'ordine interno, preludio necessario se si vuole ripristinarlo all'esterno. Qui si ritrovano molte caratteristiche del primo Vertice. Questo deve esercitare la propria guida nel rispetto della libertà altrui e l'1.7 deve ordinare senza vincolare, tenere assieme senza costringere, ovvero essere rigido eppure flessibile e flessibile senza rinunciare al rigore della legge… !…I Vertici del Sistema sono quarantanove. Per l’1.7 sono uno solo. !

✴✴✴ !2.1 - INSEGNAMENTO DELL’ INIZIAZIONE.

ESOTERISMO DELLO SPAZIO !

Lo Spazio è una entità divina. È la Sostanza ultima di cui sono fatte tutte le cose e le coscienze. È il contenitore della Vita, o del Fuoco. Dai testi dell'Insegnamento si apprende molto della sua natura essenziale, e qui non è il caso di ripeterlo. Lo si chiama Infinito, grande Madre, campo magnetico universale, Amore cosmico, Ottava assoluta. Ospita le sette qualità divine, i sette Raggi, e ovunque si identifica con essi e con le loro innumerevoli combinazioni strutturali… !…la Sostanza ultima (o primigenia) riproduce fedelmente le variazioni progressive delle sette emanazioni divine, ne forma l'immagine esatta, e distinguere fra Raggi e Spazio, fra Spirito e Sostanza è allora mero esercizio intellettuale. Tutto ciò che esiste è Uno. !Queste proposizioni sono utili per introdurre lo studio di questo Vortice; infatti la mirabile proprietà dello Spazio ora descritta, che lo diversifica da punto a punto (sempre nell'Ordine e nella Gerarchia) per i variabili impulsi del Potere, rende implicita una necessità, una legge cosmica, per lo più chiamata "esoterismo". (Si prega di vedere anche quanto detto a proposito del Vortice 1.6)… …L'esoterismo, e quindi il processo iniziatico o di risalita che ne deriva, sono conseguenze inevitabili della stessa natura profonda dello Spazio. Il sapere iniziatico, che apre immense prospettive, nel Sistema è amministrato dal Vertice 2.1, mentre esso esplora e subisce, nel suo insieme, la via sacra che riconduce all'Origine. Il Sistema è un Allievo, e come tale avanza e progredisce. Le energie di questo Vortice ne consentono la marcia, da qui a là, ed è facile riconoscere quanto sia necessaria e benefica la funzione di pari numero. Si è detto or ora che il Sistema è un Allievo, ma è anche vero che è un insieme organico di allievi, quindi riceve Insegnamento sia collettivo che individuale, cioè correnti alimentatrici sia del tutto che dei singoli, con scambi proporzionali al suo interno e

! 10

Page 11: Le Mete Lontane - Compendio

inevitabili gerarchie. Il Sistema stesso, come si sa, comporta un suo proprio ordinamento gerarchico, sia di Funzioni che di coscienze, e ciò, anziché turbarne l'equilibrio, lo esalta. È responsabilità del Vertice 2.1 guidare il Sistema, con il proprio contributo, verso la restaurazione dei Misteri, e nello stesso tempo collaborare al compito generale di preparare il ritorno del Cristo: sono queste le Mete che competono alla sua Funzione… !…Preparare le coscienze al Suo ritorno, e quindi renderlo possibile e maturo, è un compito urgente per tutti gli uomini di buona volontà, e uno dei mezzi più potenti per farlo è diffondere la comprensione della natura divina e reale dello Spazio. A tal fine il Sistema può molto, e il Vertice 2.1 deve organizzare e regolare l'emanazione delle conoscenze raccolte e accettate dal gruppo, interpretando ogni cosa in termini spaziali. !Quando il Cristo, l'Iniziatore, sarà fra gli uomini nel mondo oggettivo, i Misteri riprenderanno la loro realtà operante. !

!2.3 - RAPPORTO ALLIEVO - MAESTRO.

SOTTOMISSIONE ALLA GUIDA !

Chi ha qualche esperienza di vita con una Stella, o con il Sistema, sa che importanza vi abbiano gli intervalli, che sovente vengono espressi come rapporti numerici (5.6, oppure 5/6; 4.3 o 4/3, ecc.). Questi simboli, cui corrispondono proporzioni, suoni, numeri, raggi, colori e ritmi sono una notevole sintesi di significati, e a poco a poco entrano nella coscienza dei membri. In essenza sono indici di relazioni fra le sette qualità divine che insieme producono e animano tutto ciò che è manifesto; sono dei veri e propri cardini di qualsiasi attività, anche umana… !…Le considerazioni che seguono sono dedicate a descrivere e interpretare, in particolare, quelle fra un qualsiasi,Vortice e il suo simmetrico opposto (ad esempio fra 2.3 e 3.2). !Il rapporto, o l'intervallo, ovvero la ragione vitale di questo Vortice vede affrontati il due e il tre. Una certa conoscenza delle qualità spirituali di queste due realtà porta a leggervi, fra l'altro, il rapporto fra Maestro e discepolo, che sicuramente è essenziale per il successo di qualunque attività, a qualsiasi livello la si voglia considerare… !…È possibile vedere nel due il Maestro, e nel tre l'allievo: il primo, infatti, è colui che ama e dispensa saggezza, mentre al secondo tocca comprendere con intelligenza e praticare con assiduità gli insegnamenti ricevuti. Il valore dei due numeri illustra le ragioni di questa interpretazione… !…Perciò si dice con ragione che il due ama e insegna e il tre impara ed elabora nella condotta pratica quotidiana. !L'esame del rapporto 2.3, però, non può arrestarsi a questo punto. Non lo si è ancora visto in ogni suo aspetto. (Sovente lo studioso commette l'errore, per impazienza, di considerare conclusa un'indagine proprio quando dovrebbe tentare una nuova mossa

! 11

Page 12: Le Mete Lontane - Compendio

coraggiosa). In verità ognuno di questi Vortici va visto sotto entrambi i suoi aspetti, poiché vive di due realtà; altrimenti non sarebbe un rapporto. Dopo aver valutato come sopra detto la situazione, ora bisogna ribaltarla e partire dall'assunto opposto, e cioè interpretare il Maestro come tre e l'allievo come due. !Ciò è possibile, senza che si debba rinunciare a quanto già compreso: l'allievo infatti, se vuole ascoltare, deve pur restare in silenzio, tacitando quanto meglio può i suoi turbamenti momentanei; in altre parole deve saper amare in modo impersonale - e ciò lo rende simile al due. D'altro canto il Maestro non sarebbe all'altezza del suo compito se non studiasse tempi e fasi, se non graduasse con intelligenza amorevole la conoscenza impartita, si che l'allievo abbia una giusta dose di acqua di vita in ogni sua condizione. E questa necessità fa il Maestro simile al tre, cioè ne fa un programmatore dell'Insegnamento, tanto più se si tiene conto che Egli istruisce una pluralità di discepoli, ciascuno diverso per grado e misure di capacità… !…Ecco a questo punto il respiro dell'Infinito, che è e contiene, senza mai separarle, infinite infinitudini. Questa è la conclusione del cuore, che nel suo modo superiore risolve il dissidio, non solo, ma dispiega una verità più ampia, ovvero universale: se quanto si è scoperto a proposito del rapporto 2.3 è vero, esso deve valere per ogni rapporto, e dunque, in particolare, per tutte le opposizioni simmetriche che vivono nel Sistema. Ecco una frase di grande importanza, un vero teorema, che offre la soluzione magica di ogni problema del genere. Si ripete per chiarezza: i Vortici 2.3 e 3.2 (presi come esempio di tutte le inversioni analoghe) sono fra loro in duplice rapporto, ciascuno dei quali è complementare dell'altro, e con la loro attività manifestano, cioè esprimono, tutte le possibili posizioni reciproche, le quali sono tutte vere e simultanee nonostante le contrarie apparenze. !Per il raziocinio questo intrico è insolubile, poiché non riesce a contenere che una verità per volta. Il cuore invece vi ravvisa un teorema fondamentale: !“Quelle che appaiono come due verità contrastanti sono i due momenti (o aspetti) di una pulsazione, che esegue un moto armonico alterno fra l'una e l'altra, per cui quando la prima è massima la seconda è minima, e viceversa. Così, e solo così, si manifesta la Vita”. !Non basta. È Possibile una terza avanzata e bisogna compierla. La si esprime, ancora una volta, come una duplicità di aspetti, che scaturiscono dal teorema ora enunciato: !a) La simmetria delle polarità crea un "luogo" di equilibrio centrale e ponderato, ovvero

la "via di mezzo", che rimane indifferente nel tumultuoso trascorrere della vita fra l'una e l'altra. !

b) Questo Centro, questa Via, è la vera ragione del moto armonico alterno, e quindi delle opposizioni polari.

Si noti che secondo la prima di queste frasi la Via appare come un effetto dell'oscillare; secondo l'altra ne è invece la causa. La soluzione, come sempre, sta nel cuore. !Nella struttura del Sistema questa realtà di mezzo è espressa dalla Stella dei Centri, che insieme lo taglia e lo cuce. In ciascuno di quei Centri le opposizioni si annullano. Secondo l'esempio che si sta esaminando il due ivi si confronta con se stesso. e così tutte le altre

! 12

Page 13: Le Mete Lontane - Compendio

qualità divine della Vita restano nella loro pace infinita: 2.2, 3.3, 4.4,… nella struttura del Piano, cui sono dedicate queste note, i Centri dell'equilibrio reale sono invece le sette Mete lontane. Esse albergano nel cuore di ciascuno, che è e resta il Centro di tutti i centri. !Se si pensa ora alla funzione che il Vertice 2.3 deve svolgere nell'ambito generale del Piano basteranno poche parole per descriverla, quando si ammetta quanto sopra detto. Essa riguarda l'evocazione suscitata dall'invocazione; la risposta alla domanda; la traduzione in suono del silenzio; l'ascolto tacito del Suono. !Chi è investito di questo grande compito lega il Maestro al Sistema, e questo a quello. Perciò il Vertice 2.3 è sottomesso alla Sua guida; e d'altro canto trasmette al Gruppo intero ciò che in tal modo riceve e accoglie. !

✴✴✴ !2.4 - LO SPAZIO. STUDIO DELLA REALTÀ INFINITA. SIMMETRIE

!

Il due è il numero dello Spazio, e lo descrive quando ancora non esiste altro che il campo dell'infinita tensione. !Il quattro aggiunge, a quello scenario, la possibilità di innumerevoli simmetrie, dotandolo di centralità. !Né il primo né il secondo sono agenti creativi, ma senza la loro presenza nessuna creazione sarebbe fattibile. !Perciò tutte le operazioni che il Sistema elabora e compie per muovere verso le Mete lontane dipendono dalle energie purissime di questo rapporto ( 2.4 ) che non presenta né contiene forme, ma illimitate potenzIalità espressive… !…In questo ambiente interviene ora il seminatore, che è un agente creativo. Egli ha in sé l'autorizzazione a turbare l'equilibrio fra i due elementi, poiché vive in lui lo stesso rapporto di energie: vertiginose altezze celesti e abissi di sostanza fertile. Il seminatore in questo esempio è il tre, e senza il suo intervento il due e il quattro rimarrebbero inoperosi, ancorché reali e pronti. !Ora il seme è sparso, e in apparenza non molto è mutato. Terra e cielo si rispecchiano e si avvolgono a vicenda. Ma nelle brevi profondità del suolo, poco sotto la superficie, avviene e si moltiplica un portento, che la scienza razionale sa in parte spiegare ma non sa riprodurre. Il seme muore e abbandona la sua energia alle cure della madre terra. Nel suo segreto, il due e il quattro sono ora pienamente collaboranti. Conoscono il "tema" vitale prima racchiuso nel seme e lo sviluppano. Il due gli somministra gli alimenti necessari, il quattro dispone le simmetrie delle sue forme in crescita: l'essenza immortale del seme risponde e, così nutrita e guidata, riproduce innumerevoli varianti di sé medesima… !…Quando il frutto è maturo e tutto si è compiuto il seme si è riprodotto e moltiplicato, così realizzando l'ultima e più ardua delle simmetrie: quella che lega il principio alla fine.

! 13

Page 14: Le Mete Lontane - Compendio

Il due e il quattro, grandi energie che hanno reso possibile ogni cosa, restano pronte, in silenzio, a ripetere il prodigio e guidare ogni prossimo ciclo vitale… !…L'esempio chiarisce due cose: !a) l'astrattezza del rapporto energetico 2.4 è solo apparente, dovuta al fatto che la sua

attività è interiore e segreta. mentre è reale e onnipresente. !b) è dunque possibile svolgere questa, come ogni altra, mansione di Vertice che sulla

carta paiono inarrivabili. !Se il sistema è avviato a costruire opere soggettive la funzione espressa dal Vortice 2.4 gli è indispensabile… !…Nel Piano del Sistema il Vertice 2.4 ricorda e accoglie tutte le possibilità, tutti i tentativi, le modalità e le tecniche che le altre Funzioni apprestano o esplorano. In questo campo le energie seminate mettono radici e germogliano e si mutano in forze efficaci rivolte allo scopo. Ciò non sarebbe se il Vertice 2.4, il Nutritore, non contemplasse l'alto cielo, che pullula di vita invisibile, e dal quale scendono a ondate regolari i semi di luce. !

✴✴✴ !2.5 - CONNESSIONE DI TUTTE LE FUNZIONI DEL GRUPPO

!

Il significato dell'incrocio fra il due e il cinque è forse dei più facili da comprendere: lo si vede in atto dovunque. Ecco un mondo, cioè un'ottava, che è il due, il quale tiene in sé le forme apparse per intervento del cinque, al quale si deve la produzione di quel fatale dualismo che consente all'energia di vestire una parvenza. !Nell'ambito del Sistema esistono molte pluralità, tutte originate dal cinque e dalla sua magia; e queste pluralità ne producono altre, poiché tale è il loro scopo. Una simile moltiplicazione di qualità attive (o di attività qualificate) non è però, causa di sconnessione, poiché il due provvede con la propria illimitata capienza, che è tolleranza amorevole… !…Ad analizzare le sottili, inespresse sensazioni di chi guarda la meraviglia notturna si troverebbero certamente sia lo stupore per tale infinità che il rammarico per tutte quelle lontananze che precludono approccio, incontro e scambio. !È una bella immagine questa, che tutti conoscono e che è il più bel simbolo del rapporto 2.5. Vale la pena di esaminarla meglio.

Il cielo stellato, insomma, affascina e atterrisce. Attira e sgomenta. Sembra caricare di angoscia il cuore sensibile, che vorrebbe esplorarlo ma nello stesso tempo si sente impotente a farlo, in ciò mal consigliato dalla ragione. !Eppure ciascuna di quelle fonti luminose, così remote fra loro, è visibile da tutte le altre. È una verità indiscussa. Da bordo di qualsiasi corpo celeste tutti gli altri sono visibili, e variano solo le distanze e le prospettive. Se ne deduce che scie di luce

! 14

Page 15: Le Mete Lontane - Compendio

connettono ogni stella a tutte le altre, e poiché il loro numero è grandissimo (illimitato) quei fili luminosi compongono un tessuto senza lacune, senza soluzione di continuità. Si veda, a questo proposito, anche quanto detto e disegnato a proposito del Vortice 1.6… !…Chi è preposto a questo alto compito farà bene a concentrare la sua attenzione fra gli spazi che sembrano separare le varie attività, anziché sulle loro differenze: proprio come il vero amante del cielo notturno. che non tanto predilige le singole stelle quanto gli abissi spaziali che si aprono fra quelle, vibranti di vita e di energia. Questa, di per sé, è una grande lezione di vita, che conduce dall'irreale al reale e dalla morte all'immortalità… !…Il lettore è invitato a confrontare queste poche pagine con quelle dedicate a illustrate i Vortici 1.6 (già citato), 2.6, 5.2, per le analogie che li legano. Ma il Vertice 2.5 ha per missione lo studio di tutte le relazioni, intricatissime, che fanno del Sistema e del suo grande Progetto una sola realtà, viva e pulsante. !

✴✴✴ !2.6 - SCIENZA DEI RAPPORTI SPAZIALI. ASTROLOGIA

!

In questo Vortice del Piano confluiscono due potenti fattori di unione. Sia il due che il sei, infatti, la favoriscono, seppure per vie e secondo nature diverse. Per illustrare il valore di questo intervallo è necessaria una breve analisi delle loro qualità. !Il due, ovvero l'Ottava spaziale, tiene in sé ogni cosa, come più volte si è ripetuto, e quindi unisce tutte le creature, che ospita e alimenta con l'amore suo proprio. In questa attività (che alla mente concreta pare, invece, una condizione passiva) non si scorgono i segni di un processo elaborato che volutamente ricerchi l'unione; ciononostante essa l'assicura e la rende possibile. Il due capisce, ovvero contiene, provvede Il campo magnetico "tiene assieme" tutte le energie, anche quelle animate da spinte opposte. Pone ogni elemento in mutuo rapporto con ogni altro, all'infinito, e si direbbe che è l'unione stessa. tanto essa è obbediente al volere dell'Uno… !…Nell'infinità del due vivono, muovono e sono tutte le energie divine, innumerevoli e cangianti, capaci di trasformarsi l'una nell'altra proprio per la totale ospitalità del secondo Principio. Se si vuole studiare e comprendere, almeno in parte, il rapporto 2.6 è infatti necessario tener conto dell'opera del cinque (fra le altre virtù divine), che appunto moltiplica, dualizza, scinde e sciorina ciò che è e resta per essenza unitario. Il sei interviene a equilibrare il processo formalizzante e divergente imposto dal cinque nel seno del due, e riporta in primo piano, o ricompone, i valori così in apparenza suddivisi e scompaginati… !…Per quanto incomplete e succinte, le proposizioni che precedono illustrano quale sia la potenza del Vortice 2.6, nel quale l'amore e l'irruenza, la tolleranza e il metodo, la saggezza, lo studio e la ricerca delle leggi universali si combinano in mirabile equilibrio per lo scopo sovrano. !

! 15

Page 16: Le Mete Lontane - Compendio

In un Piano, qualunque esso sia, la formula 2.6 è sempre connessa all'indagine amorevole di quelle norme, di natura generale, che consentono di capire la realtà a partire dagli intricati nodi delle energie, dalla complessità delle evenienza, dalle molteplici variazioni dei composti generati dagli impulsi divergenti del cinque… !…Poiché sia il due che il sei operano in profondità e insieme sono la profondità stessa, e il modo di penetrarla, la scienza astrologica di cui qui si parla non è certo quella oggi ancora intesa per tale. È invece la sperimentazione vivente delle pulsazioni dei Luminari e dei loro Principi… !…Il Vertice cui è demandata questa funzione avrà molto da imparare ( due ) e molto da osare ( sei ); ma poiché ogni viaggio, per lungo che sia, comincia con il primo passo, e gli farà bene a pensare alla prossima mossa, senza temere la vastità del compito: e sarà subito nel pieno dell'Opera… !…Nulla resta immoto; tutto varia; e il Vertice 2.6, il Navigatore, deve trovare la giusta rotta indicata dalle luci celesti. !

✴✴✴ !2.7 - STUDIO DELLA GERARCHIA DELLO SPAZIO

!

L' Universo ha una struttura. !Questo principio è ammesso persino dalla scienza moderna, che deve riconoscere la presenza di un ordine in ogni campo dei suoi studi, cioè nelle grandissime e nelle piccolissime parti dell'Universo. Essa non si è ancora del tutto affrancata dalla tentazione di credere nel Caos, nel Vuoto, nel Nulla e nel Caso; ma la presenza di leggi inviolabili in tutti i fenomeni universali è ormai ammessa, e persino si pensa alla possibilità di una sola Legge, suprema, che coordini tutte le altre: che le leggi, insomma, abbiano una Legge… !…In questo campo, il Sistema non ha esitazioni. È figlio della struttura universale, che sorregge i massimi e i minimi sistemi; ne ha ricopiato in sé quel tanto di ordinata composizione che è riuscito a riflettere, e si propone di vivere e operare proprio in base alla verità centrale della struttura dello Spazio… …La Gerarchia di cui qui si parla è una qualità intrinseca dello spazio psichico, nel quale ogni elemento si dispone secondo il valore esatto della sua funzione e collabora alla vita del tutto senza restrizioni e divieti… !…Una tale esigenza si esplica nel Vortice 2.7, dove Spazio e Ordine si uniscono per esaltarsi a vicenda. !Un Piano purchessia, se ben concepito, deve rispondere alla necessità di un ordinamento spaziale, pena il suo fallimento. Per procedere verso le Mete lontane il Sistema deve sapere come e quando agire, riconoscere e rispettare le priorità dei valori, trovare i giusti sentieri e percorrerli con le debite modalità. Ciò significa studiare e capire la struttura gerarchica dello Spazio, nonché le regole ritmiche delle sue pulsazioni… !

! 16

Page 17: Le Mete Lontane - Compendio

…Lo studio della Gerarchia spaziale è tutto da compiere. Per ora se ne è semplicemente affermata la verità, sulla scorta degli Insegnamenti. Non si sa però ancora accertare la qualità magnetica dei luoghi e delle creature, delle sostanze e delle essenze. Non si sa in base a quale canone giudicare i giusti rapporti. Non esiste una conoscenza umana delle attività della Gerarchia spirituale. Come avvengono gli scambi energetici fra le Idee? E qual è il loro ordinamento? E chi saprebbe dire se per l'equilibrio psichico di un dato luogo sarebbe più favorevole un fiume o un monte? Chi è responsabile di questo intervallo (2.7) deve imparare a distinguere livelli, corrispondenze e analogie nell'immenso fogliame di energie che dall'alto eternamente scendono e dal basso eternamente salgono… !…Tutto ciò è possibile se il sette agisce nel due, se distribuisce ordine gerarchico nello Spazio divino, che lo accoglie ed ama. !

✴✴✴ !3.1 - VITA SACRALE DI GRUPPO. REGOLE. PROGETTI

!

Una delle proprietà che distinguono un gruppo come vero e proprio organismo cosciente da un semplice agglomerato umano è la capacità di scoprire, adattare e praticare le leggi interne che disciplinano la vita associata… !…Un gruppo come il Sistema ha radici in strati di coscienza egoici, dove le visioni sono ampie e impersonale i rapporti equilibrati e sinceri… !…È saggio però tener conto delle imperfezioni, che esistono, appesantiscono gli scambi e certamente si faranno sentire in vario modo. Il gruppo deve dunque imparare a vegliare sulle sue disfunzioni, senza timore e con distacco. Deve, insomma, essere giudice imparziale di se stesso, il che gli consentirà di esserne poi anche il medico. !Volendo descrivere e chiarire i concetti impliciti nella funzione di questo Vertice (3.1), che è uno degli organi progettuali del Sistema, se ne elencano alcune caratteristiche, di cui si vedrà facilmente l'importanza: !1) Esplorare i rapporti egoici che nel loro insieme costituiscono il Sistema. È un'impresa

ardua e delicata, da affrontare senza complessi di inferiorità. Tali rapporti sono esistenti e reali, non solo, ma li si deve curare con sollecitudine, in quanto sono il vero patrimonio spirituale del gruppo, che ne assicura il futuro.Questo Vertice deve dunque elevare la propria coscienza oltre il mondo quotidiano e formale per osservare le linee di energia luminosa che connettono i centri di coscienza del Sistema. !

2) L'insieme di questi rapporti superiori non è limitato ai membri del gruppo soltanto poiché nulla esiste di separato in quel reame - ma si prolunga in tutte le direzioni spaziali, senza blocchi o confini. Si tratta di esplorare i lineamenti reali della comunità, e a poco a poco riconoscerli. Questa funzione deve pur esistere, se il gruppo vuole conoscere se stesso e le sue azioni! !

! 17

Page 18: Le Mete Lontane - Compendio

3) Se si considera la realtà interiore del Sistema si comprende che essa ha una sua vita, ritmi suoi propri che bisogna accertare e rispettare. Quali sono i canali che connettono il gruppo alla Gerarchia, suo modello? Quali Luci lo guidano? Alla base della coesione del gruppo stanno le linee generali della sua vita sacrale. !

4) Se il Vertice 3.1 persisterà nella “contemplazione esplorante" che si è cercato di descrivere nei paragrafi precedenti vedrà emergere nitide altre meraviglie della realtà interiore, ovvero le linee dei compiti per i quali il gruppo si va qualificando, a mano a mano che si purifica nella vita quotidiana. Le Mete lontane mostreranno chiari i loro profili, e i molti sentieri possibili di approccio. Allora si potrà esaminare un altro insieme di strutture, cioè le finalità reali di cui il Sistema è responsabile… !

…Le funzioni di questo Vertice, alle prese con le energie congiunte del tre e dell'uno, possono sembrare (come molte altre) irraggiungibili per la coscienza di un comune discepolo, e quindi scoraggiare la sua buona volontà. Non sia così! Al contrario, la difficoltà dovrebbe stimolare la sua energia, e tenderla come una molla, sapendo che non è il risultato che conta, ma lo sforzo. Al tempo giusto scatterà in lui quello slancio che gli permetterà di assestarsi su.livelli superiori, dai quali vedrà meglio, che lascerà poi per cime ancora più elevate. Così, per gradi, egli trascinerà il Sistema intero, operando secondo la sua nobilissima missione. !Queste parole sono per incoraggiare chi legge con serio impegno i suggerimenti qui proposti, e valgono non solo per questo Vertice, ma per tutte le funzioni. Si pensi che tutta la storia del Sistema, che può già vantare alcune conquiste, è nata da tentativi che sembravano impossibili solo poco tempo prima, e che pure si sono realizzati in qualche misura. Quando il compito pare troppo elevato, è l'ora giusta per affermare che "tutto è possibile", secondo l'Insegnamento superiore. !

✴✴✴ !3.2 IL MAESTRO. IL CRISTO QUALE GUIDA INIZIATICA

!

Si rimanda il lettore a quanto scritto a proposito del Vortice 2.3, che esprime, fra l'altro, il rapporto fra Maestro e discepolo, oscillante fra due opposizioni entrambe vere e reali. !Il concetto può essere esteso, e riconoscere che ogni uomo è in sé sia insegnante che allievo, qualunque sia il suo livello sul Sentiero, e che entrambe queste condizioni sono contemporanee. Questa verità porta ad affermare che deve esistere un Maestro dei Maestri, o un grande Allievo. Deve cioè esistere un livello di coscienza e di sapere tale da conferire l'autorevolezza necessaria per insegnare alle innumerevoli schiere di coloro che salgono verso quella Vetta… !…Questa breve catena di verità conduce a concludere: !

a) che esiste un Maestro dei Maestri. !b) Che esiste un Luogo planetario ove la Sua autorità è risolutrice e rivelante. !

! 18

Page 19: Le Mete Lontane - Compendio

…Al Vertice 3.2, che tende, con la seconda Stella, a preparare il ritorno del Cristo (la seconda delle Mete lontane) i concetti esposti dovrebbero utilmente indicare gli elementi essenziali della sua attività nel Sistema, per condurlo lassù:

1) Esiste una Guida sicura, che il genere umano riconosce.

2) Essa si identifica con il Sentiero iniziatico.

3) Il Vertice 3.2 deve fare altrettanto. Deve "essere la Via".

!…Il Vertice 3.2, mentre viaggia verso la seconda delle Mete lontane, più di ogni altro è consapevole di essere sulla via giusta, e a poco a poco si identifica con essa. Il progresso spirituale di tutto il Sistema dipende dalla sua ricostruzione interiore dell'unica Via. Poiché nella sua funzione agisce il tre, egli progetta, verifica e inventa la via. Poiché anche il due vi è presente egli ama la via e i viandanti, la Guida e lo Spazio, e perde se stesso proprio nel Luogo dove ogni realtà si ritrova… !…Così questo Vertice attira a sé con potenza il Sistema e lo guida secondo la Guida. !

Mentre si appresta al sacrificio, il Vertice 3.2 ha un metodo da praticare: regola la sua pulsazione su quella del Vortice 2.3, simmetrico opposto. Entrambi svolgono un solo compito: individuare e accertare la via di mezzo, che scorre proprio là dove le loro funzioni confluiscono. !

✴✴✴ !3.4 - LE QUATTORDICI REGOLE DEL PROGRESSO

DI GRUPPO !

Il Sistema, inteso come gruppo di allievi che studiano e cercano la Verità, senza trascurare le altre Mete è avviato, in forma sperimentale, all'iniziazione di gruppo. La terza Meta, va detto, è quella forse cui meno si pensa, poiché ormai si è appreso a considerare l'iniziazione non come un premio o un traguardo di per sé, ma come assunzione reale di responsabilità maggiori. !Quanto ora segue discende da questa premessa. Si chiede al Sistema un tale distacco da se medesimo da riguardare anche il proprio progresso come modo di servire. In linguaggio moderno si direbbe che il Sistema si propone come “l’esperimento pilota", accettandone liberamente i rischi e senza troppo pensare ai risultati eventuali. !Vista sotto questa angolazione, la terza Meta lontana assume lineamenti particolari: infatti, più che tendere ad essa, il gruppo ne viene attirato; e l'avvicinamento è proporzionale alla misura dell'approccio realizzato nelle altre sei direzioni. D'altro canto, ammesso di saper riconoscere il progresso compiuto verso la terza Meta, se ne otterrebbero valide indicazioni circa l'avanzata nei confronti di tutte le altre. !

! 19

Page 20: Le Mete Lontane - Compendio

Questo rapporto di reciprocità fa intendere che la terza Meta è sintetica, e che i suoi segnali rendono più chiara la situazione generale. Se si progredisce nella sua direzione, lo si fa anche in tutte le altre; in caso contrario, si è bloccati per ogni verso… !…La Gerarchia ha previsto la difficoltà, ed ha emanato tutta una serie di istruzioni, bellissime ancorché sovente, per varie ragioni, alquanto criptiche. Il tutto compone un testo. moderno d’aspetto ma antichissimo per contenuto, che è fra quei pochi che il Sistema riconosce e usa come "Insegnamento scritto". !In esso si espongono e commentano le Regole sicure per il tragitto verso la terza Meta Lontana: dal più basso livello della mente concreta al più alto piano intuitivo. Sono appunto quattordici tappe, argomento di altrettante Regole. !L'insieme di queste autorevoli indicazioni costituisce certo un Vortice. di energia, che nel redigere il Piano del Sistema si è creduto individuare nel rapporto fra il tre e il quattro. Sia l'uno che l'altro di questi valori è infatti attivo e implicito nella fase del discepolato, durante la quale è indispensabile la comunione (4) con il Maestro (3), e nello stesso tempo Lo si deve imitare… !…Ciò implica l'abbandono di un mondo consueto e familiare per forzare un passaggio critico quanto inevitabile. Il tutto mentre il gruppo si impegna a costruire una grande forma-pensiero, generatrice di molte altre formazioni mentali a servizio del genere umano. Queste ultime seguiranno proprio il cammino opposto a quello del Sistema, che sale, poiché scenderanno dal mondo delle Idee (il quarto) verso la comparsa concreta… !…L'equilibrio generato del quattro non è statico, il che comporterebbe la rinuncia al progresso, cosa assurda, ma dinamico e generatore di moto; e questo è un aspetto poco conosciuto dagli allievi, che nel quattro inclinano a vedere più la capacità di creare riflessi che un'energia propulsiva… !…Il Vertice cui è demandato di gestire queste energie (il 3 e il 4 è paragonabile a un allievo “capo-classe” sulle cui spalle pesa la responsabilità del rapporto diretto con l’insegnante). !

✴✴✴ !3.5 - STUDIO DEI CICLI, DELLE DATE,

DELLE CORRENTI PORTANTI !

…Il compito del Vertice 3.5 è fra quelli che possono impaurire, perché per governare quelle energie occorrono conoscenze che oggi sono ben rare fra gli uomini. Invero, chi saprebbe mai dire cosa sono in realtà i CICLI, le DATE, le CORRENTI profonde? Dove trovare il sapere di base, che consenta di iniziare in modo corretto le ricerche e gli esperimenti? !La risposta è chiara: il necessario sta sempre nel cuore, assieme a tutti i tesori. Ma finché non vi è costretto dalla sua stessa volontà o dalle circostanze, l'uomo non cerca

! 20

Page 21: Le Mete Lontane - Compendio

nel cuore la ricchezza o il sapere che gli occorrono. Quel centro oggi è molto calunniato e offeso. Se però ogni Vertice, di fronte alle difficoltà che l'attendono, risolvesse di cercare colà le giuste soluzioni, tutto il Sistema balzerebbe verso le sue Mete, come in volo, ancora prima che le formule precise si manifestino nella sua coscienza. !Il Vortice 3.5 è l'intervallo psichico fra l'attività intelligente e la concezione razionale. I Raggi e le vibrazioni, le loro molte combinazioni, le loro correnti sono il campo naturale ove si manifesta. L'uomo (il Sistema) non potrà dirsi padrone del proprio destino finché non saprà non solo controllare, ma anche dosare le proprie emissioni. Se è vero che lo Spazio offre infinite possibilità di risonanza, si che basta chiamare per ottenere, cercare per trovare, e altrettanto vero che bisogna saper irradiare bene e con saggezza la propria energia vitale, imprimendole quelle frequenze di vibrazione che assicurano il successo e, per così dire, "scelgono e prendono" ciò che si vuole per il Bene comune. !Per scegliere e prendere il necessario, allo scopo di eseguire il suo compito, il Vertice 3.5 deve fissare la propria Vetta con coraggio e dagli Insegnamenti, e dalla Scuola interiore, organizzare a poco a poco quel minimo indispensabile di conoscenza che gli offra una base sicura di partenza. !Quando abbia ben compreso che il tempo non ha esistenza reale, ma il ritmo si e che i cicli sono veri organismi viventi che si manifestano, o si incarnano, come accadimenti e che le date segnano le giuste scadenze di formule o gruppi di energie, prenderà confidenza con il proprio ruolo e, in breve, aspirerà a impostarsi su altri livelli, più elevati. !Lo aiuterà il pensiero che la sua missione è di grande bellezza, ma anche di grande e reale potere magico, da rivolgere al compiersi del Bene comune. !

✴✴✴ !3.6 – REALTA. FUOCO DELL’IDEA. MONDO DEL FUOCO

!

Otto fra i Vertici del Piano esprimono rapporti di ottava:

!1.2; 1.4; 2.4; 3.6 !

e i loro reciproci. Per tale loro natura racchiudono ed esprimono "mondi", poiché l'Ottava è il contenitore di illimitati rapporti, o suoni, che essa magnetizza secondo la sua propria qualità sostanziale. Il vertice 3.6, ora in esame, è uno di questi, e nasce dall'incontro fra l'intelligenza creativa (3) e l'idealismo (6). Si nota in questo Vortice di energie un dinamismo equilibrato, poiché la prima è sempre tesa a progettare forme, la seconda a riconoscere la causa prima o l'idea in esse racchiusa… !…Questo ambiente, che arde di luce, non è senza diversità, ma è senza separazione, cioè non alberga tempo né distanze: la sua regola assoluta è l'infinito, e lo possono conoscere, amare e sperimentare solo quelle coscienze che abbiano spurgato gli impulsi egocentrici. !

! 21

Page 22: Le Mete Lontane - Compendio

Il Vortice 3.6, per quanto ora detto, è animato da un amore così impetuoso e violento (scaturisce dal due ed è chiuso nel sei, poiché 6 = 2 x 3), e tanto esplosivo da dissolvere qualsiasi insorgere di distinzione fra io e tu. !In un tale ambiente (3.6), la creatività del tre trova piena libertà di irradiarsi, quindi il potenziale energetico è in continuo aumento, in dosi e misura intollerabili per l'intelletto umano che volesse cimentarsi a immaginarlo. È il mondo della tensione crescente, della luce travolgente, della purezza totale e, insomma, del Fuoco celeste, la potestà creativa divina… !…Se tale è la natura dell'Ottava 3.6, è chiara l'importanza di questo Vortice nell'economia generale del Piano. Lo si può raffigurare come il "repertorio degli impulsi" che il Sistema intende esprimere per il Bene comune. In esso dimorano, attivamente, le Cause che si manifesteranno tramite le imprese del gruppo - perciò è un Vaso prezioso e sacro, da custodire con la massima cura… !…L'insieme di queste riflessioni conduce a vedere nel rapporto 3.6 uno dei massimi centri del Piano, e insegna che le Ottave, pur avendo eguale valore numerico, sono tuttavia ben diverse in quanto potestà energetiche o vitali. Il breve esame ora fatto mostra ad esempio che l'Ottava 3.6 ospita tutta la potenza creativa, così come l'Ottava 2.4 è il campo magnetico generale e quella che ha per poli l'uno e il due è il Luogo del potere assoluto… …È dunque il caso di ricordare che "le Stelle sono gruppi egoici", cioè cittadini del Mondo del Fuoco: nulla in realtà è più naturale alla coscienza che la vita irradiante e comunicante. Inoltre, il Sistema stesso è un'Idea, e come tale nell'Ottava 3.6, dove vive di realtà causale e dalla quale sgorgano tutti i suoi moti creativi. !Quindi il Vertice 3.6 opera nel proprio mondo di realtà, assieme a tutti i suoi compagni e coadiutori. È nella pienezza della Luce, e nulla invero gli sbarra il passo. !Rovesciando la propria incertezza, egli diffonde sicurezza. La sua funzione nel Piano coincide con quella di tutti, è il nucleo centrale della Verità assoluta. Il suo agire è determinante, è causante, e ciò lo costringe, con la violenza propria dei sei, a immedesimarsi con il centro focale del Gruppo e delle sue iniziative. !

✴✴✴ !3.7 - DIALOGO INTERNO ED ESTERNO

!

La comunione fra tre e sette può essere interpretata come l'uso rituale dell'intelligenza creativa. In verità un essere intelligente dimostra di esserlo perché pone domande. Egli vede l'esistenza dei problemi, vuole sapere, interroga a ogni livello. Trova pace solo quando ottiene risposta, da altri o da se medesimo… !…Cos'è una domanda? Donde trae origine? !Seguendo l'Insegnamento (che è una grande risposta a molte domande) si afferma che chi interroga invoca, cioè pone in atto una sorta di provocazione energetica uno squilibrio che dovrà essere certamente pareggiato: le risposte vengono evocate. Da qualunque

! 22

Page 23: Le Mete Lontane - Compendio

parte esse giungano, e in qualunque momento, riportano in parità lo sbilancio causato dalla domanda, che ha un potere infallibile. Su questa base potrà nascere una grande scienza futura. Oggi, con termini che sanno ancora di misticismo, viene chiamata "processo di invocazione-evocazione"; in tempi futuri, per la scomparsa del sesto Raggio e l'avvento del settimo. si intenderà meglio la natura rituale e ordinata di questa forma universale di dialogo, che può e deve essere sottoposta a indagine, studio e prova. !Anche le domande, a loro volta, nascono da uno stato di incompletezza, ovvero di squilibrio, locale e momentaneo. Sono dunque generate dall'inquietudine. È mirabile vedere che il dialogo manifesta la potestà del quarto Raggio, il quale compone ciò che è scomposto, equilibra lo sbilanciato, armonizza il contrasto e così si pone come potenza motrice della coscienza in evoluzione: il dialogo, così inteso, è una funzione di quarto Raggio, cioè tipicamente umana. !È dunque un'arte e deve produrre bellezza… !…I dialoghi esteriori, quotidiani, locali hanno importanza secondaria. Il Dialogo interno, aperto a tutta la comunità universale delle creature, è primario e si compie nel cuore. Ma ha le sue Regole, che si devono scoprire e osservare con intelligenza. Quest'ultima frase riporta alla prima, scritta all'inizio di questo esame. L'intelligenza è un potere supremo e sublime, a patto di usarla a dovere: la virtù del sette lo acuisce e nello stesso tempo lo tempera… !…Il Vortice 3.7 esprime tutto ciò, e il suo valore è grande: ne dipende la sempre più accurata interpretazione dei significati e delle energie di tutti gli altri Vortici. Il Vertice di pari valore numerico deve imparare, soprattutto, l'arte di porre domande e di attendere risposte. C'è infatti un atteggiamento, interiore e rituale, che consente la sintonia con l'Ente cui ci si rivolge. Se eseguito in modo corretto il vero Dialogo fluisce semplice e spontaneo, e le energie travasano dall'alto in basso. Chi domanda deve essere umile, ma coraggioso; semplice e chiaro; stimolante e persistente; deve nutrire fiducia illimitata, e amore, e devozione; deve saper attendere, senza flettere la tensione invocativa. Suona facile. Non lo è. !Ma lo stesso rituale, le giuste norme, l'attesa rispettosa sono sempre e solo domande, domande in altra forma; questo vertice impara in tal maniera la propria funzione, che è una domanda. !

✴✴✴ !4.1 - IMITAZIONE DELLA VITA INIZIATICA DELLA GERARCHIA

!La Meta della prima Stella è la restaurazione dei Misteri, la funzione del suo quarto Vertice, per questa ragione, mira a ricopiare in essa e nel Sistema l'Ordine superiore. !Di quest'ultimo si hanno molte notizie, dai vari testi dell'Insegnamento, quanto basta per stimolare il desiderio di tentarne l'emulazione nelle piccole misure. !

! 23

Page 24: Le Mete Lontane - Compendio

Poiché se ne è parlato più volte, qui non si insiste sull'eccellenza del metodo imitativo. che è insuperabile e insostituibile. Esso risponde alla natura del quattro e di tutto ciò che lo rappresenta, in qualsiasi struttura. "Imitare" è una scienza universale. la cui acquisizione non è mai completa, ma dalla quale dipende lo stesso risultato finale del Cosmo. !Si comprende perciò quale importanza abbia, nel Sistema, la croce centrale, occupata e costituita dalle posizioni dei quarti Vertici. Si può ripetere che dal suo funzionamento dipendono tutti gli esiti, interni ed esterni… !…Chi imita un modello superiore lo fa per gradi. Ecco il punto. Quando ne ha scoperto un aspetto lo esprime in qualche modo, in sé o nelle sue opere. Poi si distacca e valuta ciò che ha compiuto e lo raffronta con il modello. Se la sua coscienza progredisce egli si accorge che le immagini che ne ha prodotte sono molto lontane da quello, e con pazienza ci riprova. Così, per gradi, si avvicina all'irraggiungibile… !…Se si pensa che anche i grandi Logos planetari, Intelligenze sublimi, hanno i Loro grandi modelli, e che ricopiandoli per gradì si elevano di sfera in sfera, così trascinando innumerevoli coscienze minori, si vede quale potenza sia implicita nell'atto di imitare il superiore, e come il processo evolutivo paia discontinuo mentre discende da un impulso incessante… !…Al Vertice 4.1 del Piano tocca uno dei compiti più ardui: ciò è sempre vero quando l'Uno si affianca agli altri Raggi. Detto in breve, esso consiste nel preparare il guscio di quelle attività destinate un giorno a essere riconosciute dall'Alto come Ordine… !…Con il metodo su descritto, e com'è caratteristico dell'imitazione, si pongono così in atto due moti simultanei: dal basso in alto e dall'alto in basso. Il Sistema si proietta verso la Gerarchia, e questa è attirata al Sistema. !Quando la situazione sarà matura, e ciò dipenderà in buona parte dallo sforzo concorde, persistente e collettivo delle Stelle, l'incontro sarà inevitabile… …Il Vertice 4.1 è il Pilota di questo aggancio fra l'Ordine reale, superiore, e quello simulato, cioè il Sistema. Lo aiutano tutti gli altri Vertici del quattro. Il successo della sua funzione aprirà molte porte e renderà possibile molte altre vittorie, poiché nella cooperazione interna del Sistema tutte le attività sono fra loro concatenate, e ciascuna di esse dà e riceve aiuto. !!

✴✴✴ !!4.2 - “DE IMITATIONE CHRISTI”

!Il rapporto, o il Vortice 2.4 (cui si rimanda il lettore) è qualificato dal due, che vi occupa la prima posizione. Lo Spazio, dunque vi è preminente. Al contrario, nel Vortice 4.2 è principale il quattro, e ciò illustra il titolo assegnatogli. Imitare il Signore dello Spazio planetario è la funzione di questo elemento del Piano.

! 24

Page 25: Le Mete Lontane - Compendio

!Il simbolismo attinente a questo Vortice è semplice. L'intervallo 4.2 (che è di ottava) non presenta,contrasti, ma armonia in un campo infinito. Vi si vede il Cuore che ospita consapevolmente le realtà senza limiti dello Spazio, educazione che non ha confini. Pare che non esista altro, quando si contempla un simile rapporto fra due ottave (il quattro è l’ottava del due). E poiché la chiave del processo di apprendimento è l'imitazione del superiore, seguire le orme di Colui che primo fra gli uomini seppe giungere alla sublimità dell'amore spaziale è conseguenza logica e inevitabile… !…Tutto il significato, il valore e la potenza del Vortice 4.2. stanno nell'attrazione implicita nell'atto imitativo, che, come si è già detto altrove, e' una vera e propria energia motrice per l'ascesa ininterrotta. !Non e' vero che chi imita rinuncia, con ciò, alle sue individuali capacità creative. Al contrario, sono proprio le sue qualità specifiche che trovano modo di esprimersi ricopiando liberamente il modello. Quest'ultimo è per sua natura infinito, che altrimenti non sarebbe un vero modello, e dunque è suscettibile di infinite maniere, figure o varianti espressive… !…Cuore, Spazio, Amore, Infinito, Armonia: ecco una catena di grandissimi concetti sinonimi, tutti legati all'idea di imitazione. La figura del Cristo rappresenta ed è quell'insieme, dove si realizza la comunione umana. !La parte del Vertice 4.2 nel Piano del Sistema è chiara: guidare il Gruppo a imitare il grande Signore. Ciò non significa che sia facile, ma certamente è naturale. Inoltre, è cruciale: sia perché la croce, simbolo dello Spazio, è impressa su quel grande Modello, sia perché vi si incrociano le vie di tutti gli altri Vertici, che, pur avendo ciascuno la sua orbita indipendente, hanno tutti una natura comune e tendono tutti al.la stessa Meta. !Un tale sforzo è comune a tutti i membri del Sistema, riuniti a collaborare per eseguire il Piano, poiché, infatti, ciascuno ha un suo modello operativo. Il Vertice 4.2, che imita la Guida dell'umanità, conduce il Sistema sulle vie dell'imitazione creativa, e così dà prova di imitare il Modello. !"De Imitatione Christi" e il titolo di un'opera mistica che risale, a quanto pare, al XIV secolo e viene attribuita a Tomaso da Kempis. Dai testi dell'Agni Yoga si sa che la Gerarchia intera accolse con gioia questa formula coraggiosa, che, anziché proporre ancora una volta una devozione servile, passiva e idolatra, mostrava possibile e giusto emulare il Signore sublime. !!

✴✴✴ !!4.3 - RAPPORTI ARMONICI NEL GRUPPO E FRA I GRUPPI

!

L'energia del quattro è la suprema regolatrice di qualsiasi rapporto, a qualunque livello esso compaia e agisca. Ciò perché la sua natura è la centralità, che le consente di

! 25

Page 26: Le Mete Lontane - Compendio

controllare tutte le simmetrie e le consonanze. Essa è, inoltre, la scoperta continua dell'Infinito, e nega la separazione in quanto eresia cosmica. Si potrebbe anche dire che il quattro sorveglia il confine (irreale) fra il mondo formale e l'a-formale, non certo per impedirne il valico a ciò che sale, ma per tenerlo aperto e praticabile. !Queste sue funzioni saranno un giorno, nell'ambito planetario, affidate al genere umano, ma per ora esso è ancora immaturo, e ben sotto il livello delle sue vere possibilità spirituali; ciononostante qualsiasi tentativo di indirizzarlo verso la sua missione cosmica sarà benefico. Il quattro manifesta anche altre facoltà, sinora meno note ma certo non meno importanti: ad esempio genera il moto d'ascesa eliminando i dissensi e componendoli in"parti armoniche”; è il vero creatore della bellezza, ed è la bellezza… !…Se si tiene conto che il tre è l'energia programmatrice, la risposta intelligente al volere e all'amore, il Vortice 4.3 è deputabile al controllo dell'intera struttura del Piano, si che ogni altro Vortice componente sia in equilibrio dinamico e in armonia con gli altri, al solo fine del Bene comune che il Piano persegue. Ne dipende, è chiaro, il conseguimento di quel fine o, in termini più belli, la vittoria. Il congegno 4.3 è dunque un centro sensibilissimo e delicato, prezioso per il benessere e il successo terminali. !La pratica conferma ogni giorno che è certamente possibile, nonostante la perfezione teorica, che i rapporti delle energie usate e vive nei vari Vortici del Piano siano squilibrati, ovvero dissonanti, variando fra alti e bassi. Ciò dipende dal fatto che essi sono gestiti da allievi, e non da Maestri, e per di più inesperti e alle loro prime prove; ma anche dal fatto, più decisivo, che alcuni Raggi (l'uno, il quattro e il sei) sono oggi immanifesti, e perciò sostituiti da quelle loro controparti che sono attive negli altri Raggi (il due, il tre, il cinque e il sette). Ciò significa insomma che molti Vortici sono alimentati con energie non pure, ma colorate di altre qualità. Proprio il Vortice 4.3, ad esempio, risente dell'assenza del quattro, sostituito da una miscela di 2.4, 3.4, 5.4, e 7.4… !…Dove si registrano disarmonie è d'uopo esercitare amore e tolleranza. È quasi sempre possibile compensare con il sacrificio di sé lo squilibrio di una parte del Piano. Esiste un'arte del compromesso che non concede nulla al disordine ed evita le esplosioni peggiori. Ci sono questioni dove il compromesso è necessario, senza essere umiliante: sono quelle, numerose, che riguardano i principi secondari, che non interferiscono gravemente con le risultanze superiori del Piano. Inoltre, la vera flessibilità nei confronti delle situazioni transitorie consente di riprendere l'assetto migliore non appena esse vengono meno, il che prima o poi avviene, perché per loro natura sono fugaci. !C'è un'arte nel governare un naviglio battuto dalla tempesta, e la si impara navigando, non certo al riparo in un porto. Essa non è meno preziosa ed elevata dell'imperiosa volontà di puntare alla meta senza deviare, a nessun costo. Saper consentire un allentamento temporaneo, lasciar passare l'onda per subito riprendere la giusta rotta non appena possibile, può salvare la nave e il suo carico e alla fine condurli in salvo. !Si dica dunque che il Vertice che presiede alle energie congiunte di questo Vortice (4.3) è il "timoniere" del Sistema, mentre esso naviga verso la sua destinazione. Non gli compete di stabilire la meta, né la rotta, né di spartire i compiti fra l'equipaggio, ma è sua la mano che tiene la barra del timone; è suo l'occhio che osserva e valuta l'onda che si avvicina… !

! 26

Page 27: Le Mete Lontane - Compendio

…Il simbolo è chiaro, e del resto ogni uomo è il timoniere di se stesso. Questa è invero la ragione per cui il compito del Vertice 4.3 si ripartisce fra tutti i membri del Sistema, il che alleggerisce di molto il gravame della sua responsabilità. !Questa è per ora la risposta possibile alla grave domanda iniziale; e vale sia all'interno del Sistema e del suo Piano che nei rapporti con altri gruppi e altri Piani: flessibilità quanto basta per garantire il rigido e rigoroso conseguimento del fine. Tutto ciò è contenuto nella scienza dell'Armonia unica fra tutte a prevedere e misurare anche il compromesso, a certe condizioni e in date circostanze. Il Sistema è una vera e propria palestra, o laboratorio, dove esercitare la nascente scienza dei rapporti umani. Le Stelle che lo compongono sono gruppi egoici, e pertanto sicuramente armonici nelle loro relazioni di ogni genere, e ciò riduce di molto la serietà del problema. Per l'imperizia dei loro membri, però, le personalità entrano in gioco, ed è qui che nascono o possono nascere le difficoltà e gli scompensi, ma anche le belle occasioni di imparare a "vivere come anime" e dimostrare di saperlo fare… !…Per lo stretto legame che unisce il quattro e il sette (4 + 3 = 7) il Vortice 4.3 e' molto simile al 7.4, cui si rimanda il lettore. !!

✴✴✴ !!4.5 - CREAZIONI DEI MODELLI DELLA VITA SOCIALE UMANA

!

I Modelli, o le Cause, non hanno forma. Sono Entità reali, eterne, splendenti, infinite. Le costruisce il terzo Signore e dimorano nel Mondo del Fuoco. Sono le radici delle cose esistenti e dei loro rapporti, e la virtù del quarto Raggio le contempla e nel suo seno le rispecchia. Così appaiono le loro immagini, non separate, ancora senza limiti… …Tale è dunque l'incontro fra il quattro e il cinque, preludio indispensabile al proliferare delle apparenze. (Si noti che per esprimere una sola Idea occorrono innumerevoli sue forme, ciascuna diversa). Per quanto attiene al Piano del Sistema, questo Vortice è contemporaneamente imitativo (4) e costruttivo (5), e la prima di queste due attività è prevalente. La stessa condizione energetica si ribalta nel Vortice 5.4, e allora è l'esecuzione pratica che si impone. !Il Vertice corrispondente (4.5) è simile a un ricercatore, o a un esploratore di spazi ancora vergini e intonsi, dei quali non sa nulla ma che ne attirano l'amorosa attenzione. Si può spingere l'esempio sino a riconoscere che egli non sa "cosa" cercare, ma sa che deve farlo e di saperlo fare. È questa infatti l'immagine del vero cercatore, che trova solo se non sa qual è l'aspetto di ciò che cerca. Si può allora dire che cerca la Verità, e che la trova. È giusto, perché la Verità non ha forma, perciò chi ha in mente una qualsiasi apparenza non può realmente trovarla. !Meglio dunque cercare senza sapere cosa si cerca! !

! 27

Page 28: Le Mete Lontane - Compendio

Il paradosso in genere ha una sua utilità quando si intende dire l'inesprimibile. Esso fonde i consueti circuiti logici e separativi e fa scintillare l'energia mentale: e a quei lampi, talora, si coglie una conoscenza nuova e superiore. !Nonostante l'immensità infinita dello Spazio reale e quanto si è appena scritto, la ricerca che interessa il Sistema si accampa in regioni delimitate dalla necessità dei tempi, i quali esigono nuovi modelli di vita sociale umana nel senso più lato e libero del termine, ma che siano realizzabili nel futuro di validità del Piano. Qui comincia l'operazione cruciale del Sistema, che ne decreterà il grado di successo o fallimento come costruttore consapevole e deliberato di forme-pensiero. !Il tessuto dei rapporti sociali umani di oggi è logoro; bisogna rinnovarlo, e non è certo compito del Sistema tentarne un rammendo. Esiste la radicale possibilità di un disegno nuovo e migliore, che tenga conto delle acquisizioni passate e vi innesti le nuove energie - e bisogna conoscerne le equazioni. Questo è il vero campo di servizio in cui il Sistema sta per impegnarsi, e delimita le zone della sua ricerca. Quali sono le linee nuove e sicure dei futuri rapporti fra le classi sociali, fra lo Stato e i cittadini, fra le Nazioni, fra chi lavora e chi dà lavoro, fra le generazioni, fra le razze umane? Quale sarà il nuovo, più felice assetto della famiglia? Cosa insegnare ai giovani, e come? Quali nuovi rapporti favorire fra scienza e arte, religione, economia, politica, diritto? Fra l'uomo e il Pianeta?... !…In questo grande Vortice, in cui si presentano e si imprimono le immagini di ciò che potrebbe esistere, sta uno dei poli dell'attività dell'intero Sistema. Al Vertice corrispondente, con la collaborazione di ogni altro membro, tocca il compito di gestirne le energie… !!

✴✴✴ !!4.6 - SCAMBI FRA FORMA E CONTENUTO.

TRA GERARCHIA/UMANITA’ !

Secondo gli Insegnamenti, dei due fattori, forma e contenuto, il primo è solo apparenza e perciò irreale, il secondo è la vera realtà. !Ciò non significa che la forma sia inutile, dal momento che sicuramente essa condiziona, o qualifica, il proprio contenuto. Si sa che vivere in una stanza quadrata è ben diverso che vivere in un ambiente triangolare, ancorché di pari superficie e volume, e ciò convalida quanto si va dicendo. Al solo esame di una forma, l'osservatore attento e perspicace riconosce sia il suo contenuto che le qualità aggiuntegli dalla forma, che è veramente un segno da leggere e decifrare… !…L'intervallo 4.6, che in Armonica equivale a due terzi ed è una quinta, è di natura creativa, e tale sarà dunque anche il Vortice corrispondente nel Piano del Sistema. In

! 28

Page 29: Le Mete Lontane - Compendio

esso il quattro tende a "rappresentare", mentre il sei cerca, trova e capisce il centro focale interno. La formula 4.6 esprime dunque nel modo più conciso tutto quanto detto all'inizio. !Il Libro del Tao comincia affermando che "Il Tao di cui si parla non è il Tao". Ancora oggi non sembra che questa verità sia stata completamente compresa dai commentatori occidentali, i quali si sentono subito inibiti non appena si accingono a illustrare quel testo antico. Senza voler fare qui altrettanto, quella celebre frase aiuta a capire, meglio forse di altre considerazioni logiche, l'elusivo rapporto 4.6, nel quale si realizza l'incontro fra l'immagine senza figura (di cui si è detto a proposito del Vortice 4.5), e l'interprete di ogni segno, che è il sei… !…A ben vedere, il rapporto 4.6 manifesta il contatto fra due mondi, o due diversi stati di coscienza, il primo dei quali è il grande produttore di immagini senza figura, che il secondo sa leggere con perspicacia profonda e senza inganno. Ne nasce un flusso di attività creativa, come sempre avviene quando la comprensione è reale. L'insieme di questi concetti può anche essere illustrato dicendo che fra quattro e sei esiste un duplice rapporto: !

a) di ottava, perché entrambi sono, rispettivamente, l'ottava del due e del tre; !b) di quinta, come sopra già detto. !

L'unione del quattro e del sei è allora un mondo di rapporti (l'ottava) dotato di facoltà creativa (la quinta)… !…Il Vertice preposto a questo incrocio di energie (4.6) ha un compito chiaro, ma non facile: interpretare e vivere in sé la funzione di scambio fra forma e contenuto, che trova il suo modello ideale nel rapporto fra umanità e Gerarchia… !…Entrambe quelle Comunità sono chiamate a collaborare per accrescere la spiritualità della vita planetaria, e molto sarà compiuto se anche un solo uomo farà di sé stesso il sacro sito dell'incontro. !

✴✴✴ !!4.7 - BELLEZZA DELLE FORME IRRADIATE

!

L'incontro del quattro con il sette segna il compimento di un'opera di bellezza, che splende per la giustezza regolare della forma dal contenuto infinito. Chi ha qualche dimestichezza con l'Armonica sa che il sette è un valore tonale difficile da trattare, perché non fa parte della gerarchia sonora del senario, e che intervalli come 2/7, 3/7 e 5/7 creano suoni e sensazioni psichiche del tutto estranee a quelle, consonanti, accettate e piacevoli, costruite in base a rapporti qualsiasi fra i numeri da 1 a 6, e i loro multipli e sottomultipli. !Ciò illustra molto bene la natura, duplice e severa, del sette, che ricorda l’esistenza, possibile e reale, di altre gerarchie, e così facendo impedisce alle armonie consuete di placarsi in una condizione di stasi, che sarebbe letale.

! 29

Page 30: Le Mete Lontane - Compendio

!Il rapporto fra 4 e 7, però, fa eccezione. Il suo suono non contrasta penosamente con gli altri, anzi ha come un profumo di novità, un'aspra freschezza che molti musicisti considerano con grande favore. Quel suono è una sorpresa, una stranezza, e vi si può leggere l'incomparabile facoltà del quattro, l'unico che riesce ad armonizzare anche il sette, l'eterno Straniero… !…Il Vortice 4.7 dunque sanziona la fusione di due grandi tendenze che esistono fortissime nell'uomo: imitazione del superiore e desiderio rispettoso di ordine. !Il compito affidato al Vertice corrispondente per numero riguarda sia la forma che il contenuto, fra i quali oscilla di continuo: è la verifica persistente dell'equilibrio e della sincerità di quel connubio magico, che è la meta dell'opera, della manifestazione, del concreto. !L'Universo è percorso da grandi correnti concatenate, che trascinano la coscienza verso il Supremo. Una di esse, amata dai veri filosofie formata da grandi anelli che si chiudono l'uno sull'altro, e pone in reciproco contatto diretto le massime Idee: !

il buono è bello il bello è giusto

il giusto è vero il vero è reale

il reale è armonico l'armonico è regolare

il regolare splende e irradia... !

Sono questi i cardini delle attività creative; le vere basi di qualsiasi ordinamento; e oggi molto si soffre perché sono offuscate nella coscienza umana… !…Perciò il pensiero del Vertice 4.7 vola incontro a quelle norme antichissime che, unite alla forza armonizzante dei quattro, ristabiliscono la coesione culturale e civile del popolo umano. Questo Vertice si apre all'energia del rinnovo che investe il pianeta e l'accoglie nel cuore. Nulla di più semplice! Egli guarda a levante e assorbe il settimo Raggio... !…La funzione del Vertice 4.7, così essenziale, può essere presa come esempio di quella felice leggerezza della vita creativa che ogni membro del Sistema è chiamato a capire ed esprimere. Là dove la mente concreta vede solo difficoltà, astrazioni insuperabili e formule impossibili da accettare senza riserve il cuore percepisce le chiare occasioni per le quali da sempre pulsa senza sosta… !…A poco a poco ogni Vertice del Piano capirà che le sue funzioni sono facili al massimo grado, facili come lo è respirare; e che le ombre e le esitazioni sono frutto dell'irragionevole azione della mente razionale, per sua natura incapace di vedere la Regola della libertà sovramundana. !!

✴✴✴

! 30

Page 31: Le Mete Lontane - Compendio

!!!

! 31

Page 32: Le Mete Lontane - Compendio

5.1 - I MISTERI AL CENTRO PROPULSIVO DELLA CULTURA !

…"I Misteri sono presenti e agiscono all'interno di qualsiasi cultura umana allo stato nascente: ne sono i propulsori energetici e ne dirigono la crescita sino alla sua culminazione. Quindi lentamente se ne ritirano e abbandonano lo stato oggettivo." !Se lo si accetta e lo si ricorda, questo enunciato può essere sviluppato in una serie di corollari che, se nulla aggiungono alla verità centrale, ne descrivono vari aspetti: !

a) L'apparire e lo svanire dei Misteri segnano il primo inizio e la prima decadenza di una cultura, lasciando riflessi evidenti nelle condizioni della civiltà relativa. Perciò dall'esame di quest'ultima si può risalire alla pulsazione di quelli. !

b) I Misteri, quando sono attivi, assumono parvenze o connotati relativi al popolo e all'epoca, tali da meglio servire e l'una e l'altra. Nonostante la diversità apparente essi sono sempre classificabili in sette categorie, ciascuna suddivisa in sette gradi iniziatici. Si ravvisa in questa struttura un parallelo con quella del Sistema. !

c) I Misteri sono autentici quando hanno la forza di trasmettere l'iniziazione reale, e non solo virtuale. Questo segno basta per riconoscere la loro verità fra molte false apparenze. !

d) I Misteri servono un duplice scopo, che conseguono in modo unitario: elevano le coscienze meritevoli e conferiscono loro continuità e un potere superiore. Con ciò producono centri umani più vibranti e tali da influire in modo benefico su tutto l'ambiente planetario. !

e) Risultato dell'attività dei Misteri, come già accennato, è lo stabilirsi di un Ordine, organico e possente, nelle coscienze umane. Esso si manifesta in complesse strutture mentali che guidano e qualificano tutte le attività per un notevole numero di generazioni. !

f) Le sette categorie dei Misteri possono o no essere tutte simultaneamente manifeste e attive: ciò dipende da fattori extra-planetari. Esse si esternano secondo ritmi loro propri, ma in ogni caso sono sufficienti per condizionare la cultura in cui si insediano, la quale allora mostrerà preminenti le caratteristiche dell'uno o dell'altro dei Raggi. !

g) L'origine dei Misteri è sempre una sola, poiché l'Uno è il Mistero che persiste inviolato. La loro presenza dunque agisce prima nell'individuo umano, poi si spande nel collettivo. La loro ricomparsa nel manifesto avviene nel segreto di un cuore, donde subito trabocca in moltitudini di altri cuori. !

Il Vertice 5.1 è il Luogo del Sistema dove l'unità si fa molteplice. Ciò avviene anche nel suo simmetrico, 1.5, ma qui è fortissima la tendenza alla prima Meta lontana, che attira la prima Stella. Si può dire pertanto che questa funzione è il sale della Terra, poiché senza Ordine la vita esteriore perde gusto e validità; ma bastano pochi grani cristallini a restituirle ciò che aveva perduto.

! 32

Page 33: Le Mete Lontane - Compendio

✴✴✴ !!5.2 - L’ISTITUTO DEL CUORE

!

Se il rapporto 2.5 indica l'infinita capacità dell'amore spaziale di contenere le illimitate creazioni formali del quinto principio, il suo simmetrico 5.2 rappresenta, ed è, la capacità di ricondurre ogni separazione all'unità essenziale e tale è la funzione e tale è l’intelligenza del cuore. La quinta grande razza umana, la bianca, ha il compito di esaltare ed esprimere al meglio il principio mentale, e per quanto essa non abbia ancora raggiunto l'apice del suo potere, le civiltà che ha creato testimoniano la forza crescente del cinque. !La scienza concreta è una gloria umana che splende sotto gli occhi di tutti, ed è uno sviluppo tipicamente intellettuale, cioè attinente al quinto Principio. Si tratta di un'evoluzione prevista, inevitabile e giusta, ma comporta errori e sofferenze che si potrebbero evitare se il cuore e le sue preziose facoltà ricevessero la cura che meritano. !L'Insegnamento dell'Agni Yoga, che richiama l'uomo alla realtà del cuore, contiene accenni alla necessità di una fondazione umana finora assente e neppure ancora immaginata, che viene indicata come "Istituto del Cuore". Quando ciò fosse realizzato, e il cuore studiato non solo come pompa muscolare ma come organo capace di capire l'infinito, moltissime vie si aprirebbero al progresso del genere umano, benefiche, innovatrici e risolutive. !In questa situazione, qualunque mossa che tenda a quello scopo, per quanto di modesta potenza, sarà certo positiva e favorita dall'Alto. …Il Vortice 5.2 mostra la via, ed esprime la scienza (5) del contenitore universale (2), e ciò sembra ben espresso nel suo titolo: "Istituto del Cuore". Certamente questo non è l' unico dei Vortici del Piano a tendere a un tale scopo, ma pare il migliore degli intervalli per descriverne e realizzarne le funzioni. Tra l'altro si noti la composizione in esso insita dell'apparente dissidio fra testa (5) e cuore (2), di cui presenta la sintesi energetica… !…Per il momento si riconosce semplicemente la necessità di dotare quel vasto programma di aperture che viene qui chiamato Piano del Sistema di un adeguato organo di controllo, studio, esplorazione delle risorse illimitate del cuore: in ciò consiste l'alta funzione affidata a questo Vertice (5.2), con il contributo di tutti gli altri: non si può pensare infatti che qualche energia resti assente o estranea quando si tenta di sondare l'infinito. !Il cuore per sua natura è connesso a tutti i Raggi e a tutti i loro mutui rapporti. Ripetendo quanto appena detto, il fatto di aver assegnato e affidato questo "Istituto" interiore alla sintesi fra cinque e due non deve far dimenticare che il cuore opera sempre in regime di unione, commensura, armonia e infinità, e che pertanto è presente in qualsiasi rapporto e in tutti i campi. !Qui dunque si indica il Vertice 5.2 come preposto allo studio di quella sublime qualità risolvente; ma non è il cuore stesso, che ha sede ovunque sia un centro di vita e di pensiero unitario, qualunque ne sia il valore numerico…

! 33

Page 34: Le Mete Lontane - Compendio

!…Se essa è la regola di tutti, la collaborazione è la stessa energia che il Vertice 5.2 è incaricato di usare. Per avviare, nel Sistema e nel suo Piano, la fondazione di quell’ “Istituto”, egli dovrà sperdere se stesso e le sue mansioni in quelle generali del Gruppo. In tal modo scoprirà la propria funzione in tutte le altre, e se medesimo nei suoi fratelli. !Così infatti opera il cuore, e tale è il suo insegnamento. Un giorno forse, come è stato detto, esso avrà un suo Istituto, formale e concreto, presso ogni popolo della Terra, e persino una sede mondiale: ma non prima che un numero sufficiente di esseri umani abbia scoperto che la sua collocazione reale è là dove pulsa un cuore umano, il che è come dire "qui e dovunque". !!

✴✴✴ !!5.3 - SEMINA DEI PRINCIPI DELLA NUOVA CULTURA

!Per comprendere a dovere la funzione del Vertice 5.3 e le energie del Vortice corrispondente è bene precisare cosa si intende, in queste pagine, per cultura, termine oggi molto usato, in modo però pessimo, degradato, che ne snatura il senso profondo. !Il modo forse più corretto per farlo è di esaminarlo assieme a un altro termine, con il quale sovente si accompagna, al punto che la menti impreparate li considerano sinonimi: civiltà. !Cultura e civiltà non sono la stessa cosa: A. CIVILTÀ indica l'insieme delle norme, pratiche, abitudini di un ambiente umano, dal

singolo individuo a un complesso di popoli. È caratterizzata dalla totalità delle credenze, delle conoscenze, dei comportamenti sociali. !

B. CULTURA è l'insieme delle concezioni spirituali, morali, artistiche, umanitarie, scientifiche. !

in breve si può dire che la cultura è l'anima della civiltà (di un popolo o di un uomo solo). Esiste un parallelo fra !

sé superiore - cultura e

persona - civiltà. !Da ciò emerge chiara la supremazia della prima, che è la vera artefice della seconda. Non può sussistere vera civiltà senza cultura, ma solo convenzioni arbitrarie e fragili, con continuo pericolo di un rapido regresso nella barbarie… !…Il Sistema opera nel campo della coscienza, con metodi adatti, e perciò il suo vero campo d'azione sta nel rinnovare le energie della cultura, così preparando nuove e migliori manifestazioni di civiltà. Basterebbe questa frase per illustrare tutto lo sforzo del Gruppo, e fissare chiaro il livello della sua applicazione al Servizio…

! 34

Page 35: Le Mete Lontane - Compendio

…ogni energia deve essere, a suo tempo, rinnovata, in accordo con il mutare delle grandi circostanze spaziali. Pur essendo inviolabili le conquiste interiori già conseguite sono il vero tesoro intangibile di ogni popolo e gli conferiscono autorità di guida indiscutibile, tuttavia i principi che le informano ampliano continuamente la propria portata energetica. !Perciò è di immensa importanza essere sensibili ai nuovi valori, e diffonderli, per linee interne, consapevolmente, nel cuore generale dell'umanità. !L'ultima frase illustra le operazioni esoteriche del Vertice 5.3, il quale ha il compito, nell'ambiente ordinato del Sistema, di orientarsi in modo da captare i nuovi principi, così come si captano emissioni radio dallo spazio interplanetario, e, dopo averli assimilati nel cuore, irradiarli nel seno del genere umano. !Il cinque per sua natura seleziona, cioè distingue o discerne le nuove vie, mentre il tre irradia, per sua natura, e dunque comunica e partecipa… !…Il Piano del Sistema è un grande lavoro di gruppo, che basa sull'eroismo e lo presuppone. !!

✴✴✴ !!5.4 - NUOVE BASI DELLA CULTURA.

ARTE, MONDO DELLE IMMAGINI !

…il Piano del Sistema rispecchia in qualche misura quello gerarchico, di cui si propone di ricalcare metodi e finalità. In poche parole, esso contempla la costruzione di una nuova cultura umana, la qual cosa è tutta compresa nella sintesi energetica 5.4 di questo Vortice. Si può affermare che qui agiscono le virtù divine che realizzano la parte di Piano gerarchico che darà vita, coscienza e forma alla civiltà dell'epoca di Aquarius. !Nel Vortice 4.5, simmetrico di questo, il cinque è in secondo piano, o in tono minore, e prevale la trasparente potenza del quattro, produttrice di "immagini senza figura". Qui invece il predominio è del cinque, e si passa all'esecuzione formale di quelle strutture incorporee. La collaborazione fra i due Vortici è perfetta: il secondo trae dal repertorio allestito dal primo i modelli conoscibili per le sue costruzioni. Quello, per così dire, "fa cenni", questo capisce e crea le figure. Ne scaturisce una grande corrente di precipitati, destinati ad apparire nel mondo concreto e a modificarlo di conseguenza. !Forse per la prima volta nella sua storia l'uomo ha l'occasione di partecipare attivamente e con lungimiranza alla creazione del proprio stato culturale futuro, che darà nascita alla prossima onda di civiltà planetaria. Se ciò fosse vero, tentativi come quello esemplificato dal Sistema, per quanto immaturi, imperfetti e grossolani, sarebbero lodevoli e nobili, anche senza ricorrere ad altre motivazioni. !

! 35

Page 36: Le Mete Lontane - Compendio

Ma essendo i primissimi nel loro genere essi incontreranno gravi difficoltà, interne ed esterne. Una di queste (ma non la sola) sta nel persuadere i collaboratori che la costruzione dell'Opera è e deve essere mentale, e non ancora fisica. !Questa affermazione, di per sé molto semplice, in realtà è impervia per molte coscienze, che ancora si nutrono soprattutto di concretezza e solo vagamente e in linea teorica ammettono la possibilità del potere costruttivo mentale. Questo è proprio l'ostacolo che ha impedito sinora la partecipazione umana ai progetti superiori. Bisogna sfondarlo con impeto. Oggi una tale avanzata è giusta, possibile e tempestiva. È chiaro che fintanto che non si prova non si potrà mai acquisire l'esperienza corroborante e necessaria. Insomma, lo si deve fare. !Tutto l'Insegnamento di cui ora si dispone in Occidente prepara e punta a questa nuova, superiore forma di attività umana, così affascinante e ricca di promesse, e ne declina le regole, i requisiti, le maniere e la potenza. Ma fintanto che i nuovi piccoli gruppi che, come il Sistema, sinceramente si consacrano a servire il genere umano, esiteranno per poca fiducia nell'efficacia della costruzione mentale e preferiranno il consueto ricorso a metodi concreti, non potranno che agire sugli effetti presenti, anziché concorrere a formarne le cause. !Non si potrà allora assistere al grande risveglio dell'Arte reale, che pure è prescritto all'alba della nuova era. Si tratta insomma di operare nel e sul futuro e concorrere, in modo causante, a produrre gli eventi di una condizione umana migliore… !…Il Sistema, se vorrà essere degno delle Mete che persegue, dovrà misurarsi su questo problema, e non ha tempo da perdere. Se in esso vive realmente la stella a cinque punte è tempo di organizzarne l'opera. Tutti i membri del Gruppo, e in particolare quelli che hanno responsabilità nell'ambito di quella grande Stella, devono impegnarsi nel dirigere e applicare le energie del Vortice 5.4… …Sinora non si è detto nulla dei compiti del Vertice 5.4, data la complessità delle energie implicate, che nella loro sintesi sembrano costituire il centro esecutivo del Piano. Ma, almeno in prima istanza, la missione da raccomandare al Vertice 5.4 è semplice: preparare, agendo da cuore a cuore, le coscienze dei suoi compagni ad accettare l'idea base della costruzione mentale. Egli per prima cosa cerchi di inserire, in sé e negli altri, la realtà dell'Angelo solare costruttore, che senza disperdere le proprie forze, in meditazione profonda, comunica con il suo riflesso e lo dirige nell'Opera. !!

✴✴✴ !!5.6 - COSTRUZIONE DEGLI IDEALI

!Quando le energie del quinto Raggio incontrano quelle del sesto si forma un Vortice di grande potere creativo. Per limitarsi al genere umano, una tale fusione di energie è responsabile dell'apparire delle maggiori civiltà, alla cui base non è difficile individuare moti idealistici, più o meno espressi, ovvero la presenza di Idee definite, che le qualificano in modo inconfondibile. L'attività dell'intervallo 5.6 è indispensabile per l'avvio e il

! 36

Page 37: Le Mete Lontane - Compendio

successo di qualunque moto di pensiero, al quale provvede la necessaria duplicità (elargita dal 5) e il nucleo archetipo iniettato dal 6, si che una serie di Idee incorporee assumano quelle parvenze, tenui ancora ma già percettibili all'intelletto, che i pensatori di ogni epoca captano e inseriscono nel patrimonio culturale… !…"Senza visione il popolo muore", si affermò molto tempo fa; e oggi i popoli sono morenti appunto perché non più guidati dalla luce di un ideale. Questo argomento è fondamentale per comprendere quale sia il compito del sistema, che viene costruito proprio per somministrare all'umanità un flusso di idealità nuove e affascinanti, tali da farle riprendere il cammino con forze fresche e rinnovate… !…Sinora l'uomo, non ancora assurto a una visione globale o planetaria, ignorando totalmente le leggi e i cicli delle emanazioni divine, non era in grado di gestire in modo autonomo il proprio destino. Oggi, forse per la prima volta, sorgono gruppi umani che, assistiti dall'Alto anche a loro insaputa e dotati di Insegnamenti adatti, sono in grado se non altro almeno di contribuire a quel grande compito in modo relativamente consapevole e autonomo, così affermando un nuovo livello di sviluppo e una maggiore dignità. Il Sistema si pone fra tali gruppi, che nel loro insieme sono una nuova, bella e grande speranza, sia per il genere umano, che per Coloro che senza apparire ne governano i destini. !Chi accetta quanto ora detto e ne riconosce la verità è in grado di comprendere il mirabile prodotto dell'unione fra cinque e sei. Il cinque, quale esecutore dei programmi elaborati dal tre, e assistito dal quattro che produce le "immagini senza forma" (vedere a questo proposito quanto scritto sul Vortice 4.5), genera le nuove formule mentali da donare all'umanità. Il sei "legge" quei contenuti e ne recupera l'unità essenziale, che le forme velano e nascondono… !…Il Sistema, con il suo Piano, è dunque un Costruttore di ideali, dai quali nulla attende per sé medesimo, e che elargisce senza le menoma imposizione, senza ricorrere ai mezzi esteriori di diffusione e propaganda, e quindi nel modo più puro e impersonale. !Uno dei suoi Vertici, il 5.6, ha l'alto incarico di comprendere quel "modus operandi" mediante il quale dall'infinito repertorio spaziale si estraggono le energie eterne e le si combina in formule nuove, secondo giuste proporzioni e nel rispetto delle effettive capacità umane di assimilarle. Anche in questo, come in tutti gli altri casi, il Vertice 5.6 non è solo nel suo lavoro, poiché è assistito dalla collaborazione generale, che è la Legge prima del Sistema. !Le difficoltà sono grandi. Ma la legge è semplice. Inoltre, poiché il cuore "vive" di visione, il Vertice 5.6 sarà esaltato dal fatto di essere depositario della nuova Visione. Contemplare i nuovi ideali, mentre a poco a poco si fanno percettibili e sempre più chiari alla mente, è un grande compito che ha in sé la propria ricompensa. !Molta gioia abiterà nel cuore di chi si vorrà dedicare a una così nobile missione. !!

✴✴✴ !!! 37

Page 38: Le Mete Lontane - Compendio

5.7 - LITURGIA DEL GRUPPO E DEL LAVORO !

"Liturgia" è parola che non ha solo il significato ristretto al campo clericale o religioso che oggi le si riconosce, ma quello, ben più vasto, che riguarda l'insieme delle operazioni di una società umana, necessarie alla sua vita e alle sue attività. Così l'intendevano i Greci, che la coniarono. !In questo senso di può parlare di liturgia del Sistema, e il termine è molto adatto per indicare da un lato la varietà delle sue azioni, e dall'altro il loro ritmo sacrale. Tutto ciò descrive l'incontro, o l'intervallo, fra le energie del quinto e del settimo Raggio… !…È saggio accettare la liturgia come un bene inevitabile, osservandone i dettami con scrupolosa attenzione, specie in organismi come il Sistema e le sue Stelle, che si propongono proprio di restituire ritmo e valore alla vita umana. L'Universo ha una sua liturgia, che risulta evidente dal suo splendido ordinamento, e lo stesso vale anche per il sistema solare e per il planetario: sicuramente è ben fatto ancorare di proposito i cicli di qualunque attività umana a quelli, maggiori e solenni, dell'ambiente spaziale e gerarchico che li ospita e li nutre. !Il Vortice 5.7 è pertanto generatore di liturgie creative. È la sintesi mirabile della tendenza a costruire e dell'azione positiva di leggi e regole spaziali, governate dal cinque e dal sette. Questo Vortice genera e disciplina tutto l'insieme della vita pulsante del Sistema… !…Al Vertice cui tocca di gestire questo potente intervallo si addice la solennità; vale la pena di dedicare qualche frase per illustrare il concetto. La solennità che qui si intende non è la pomposità orgogliosa esibita da certi funzionari, dello Stato o del clero, che si ammantano di sussiego e che li rende repellenti. È lo spontaneo atteggiamento del cuore quando riconosce il contatto con la vita e le sue leggi luminose. È più simile a un sorriso che a un cipiglio, è l'espressione di una gioia calma e serena. È il modo di essere della natura, che non è mai triviale ma sempre maestosa e semplice, anche nelle minime evenienze. !Da questo Vertice ( 5.7 ) deve dunque diffondersi in tutto il Sistema, e governare tutte le sue attività di Piano, il balsamo della vera solennità, che rimedia ai guasti provocati dall'irriverenza e dalla profanità. È facile (e frequente) che i risultati di un'azione compiuta in comune vengano corrosi se si lascia aperto l'accesso alla derisione o alla banalità. È tipico di questi tempi il criticismo malevolo che, ricorrendo allo scherno, spegne lo slancio del cuore… !…Per comprendere al meglio il suo compito egli farà bene a osservare la natura e imitarne le maniere, assorbendole in sé. !La natura è la manifestazione del rapporto 5.7. Se il Sistema e il suo Piano avranno buon esito, con l'aiuto e la guida di questo Vertice darà frutti spontanei come gli eventi naturali, e altrettanto magici, incantevoli e maestosi. !Tutti gli interventi del sette hanno qualcosa di magico, come se provenissero da un mondo diverso. Si studierà meglio questa qualità in occasione del Vortice 7.5, nel quale le

! 38

Page 39: Le Mete Lontane - Compendio

sue energie prevalgono sul cinque. Qui invece esse agiscono in modo subordinato, ma senza perdere la loro virtù trasfigurante: basta un poco di rigore e di esattezza per elevare la dignità delle cose e dei fatti, che il cinque costruisce per la gloria dell'uno. !!

✴✴✴ !!

6.1 - ESOTERISMO DELLA NUOVA RELIGIONE MONDIALE. !

…L'esoterismo è un fenomeno universale, ovvero una legge di natura che governa il campo della coscienza. Non è un'abitudine o una procedura imposta d'autorità in un ambito umano, come per lo più si ritiene, soffocandone il valore. !La verità di quanto ora affermato viene esplicata da una celebre frase: "Molti sono i chiamati, pochi gli eletti”, che è stata ben poco compresa - così dimostrandosi vera. La Voce chiama, e il suo appello è valido per tutti e rivolto a tutti. Ma solo una minoranza l'ode, e di questa solo una minoranza risponde e viene eletta. !A questo punto nasce l'esoterismo, poiché da allora in poi "si dividono le capre dalle pecore", e fra l'una e l'altra posizione di coscienza si forma una separazione provvisoria, fittizia, valicabile, causata non dalla volontà della Voce, ma dalla reazione umana… !…Il concetto di esoterismo implica e spiega la necessità dell'iniziazione, che può benissimo essere intesa come la reazione all'Appello: l'iniziato è sempre l'iniziatore di se stesso. Di tappa in tappa, la coscienza scavalca le "barriere" che separano le varie aule esoteriche, e scopre che in realtà tali cancelli non esistono che in sé medesima. !Anche la necessità del segreto riceve lume da queste considerazioni, perché nasce dal fatto che le coscienze meno aperte non possono e non devono contenere le potenze superiori: ne va del loro equilibrio e dell'ordinamento generale. !Se si accettano queste premesse si comprende che anche l'appello lanciato dalla futura religione mondiale otterrà effetti analoghi: fra le coscienze "invitate" nasceranno cerchie provvisorie che ripeteranno in sé la storia sopra detta; e su questa sistemazione bisognerà vegliare. !Tale è il compito che spetta al Vertice 6.1 del Piano, al quale non si chiede di costruire le separazioni fra esoterico e profano - poiché queste nascono spontanee - ma di sorvegliare il processo e disciplinare i rapporti fra "dentro" e "fuori". !A questo punto va detto che il pensiero religioso non è affatto l'unico a produrre simili conseguenze, poiché le si ritrova provocate, ad esempio, anche dagli impulsi scientifico e artistico. La legge è generale: il SUONO, di qualunque natura, una volta emesso "sceglie" i propri ascoltatori, che si possono chiamare gli "eletti”. !

! 39

Page 40: Le Mete Lontane - Compendio

È ben vero, però, che la sesta qualità divina ha proprio la funzione di unificare ciò che sembra diviso, nel senso più universale. Dunque il Vertice 6.1 opera anche in campi in apparenza diversi dal religioso: si ricordi che "re-ligare" significa cucire assieme e che qualsiasi impegno sincero e fervente ha in sé qualità religiose e sacre. La cura del Vertice 6.1 sarà pertanto di rispettare le distinzioni esoteriche in tutti i campi, riconoscendole per quel che sono, ma favorendo il passaggio verso il Centro a chiunque si dimostri degno e preparato. Il candidato va assistito: lo si sa e lo si fa da moltissimo tempo. !Con queste ultime frasi si è voluto descrivere la fusione o il Vortice 6.1. Il sei desidera l'unione, e l'uno è il suo eterno modello. Il sei tollera le separazioni formali, ma riconosce sempre la realtà unitaria. Perciò è il massimo fattore di unione. !!

✴✴✴ !!6.2 - SPAZIO INFINITO. BASI DELLA NUOVA RELIGIONE

!Il sesto Raggio è al tramonto, e forse è già scomparso sotto l'orizzonte, richiamando a sé la sesta qualità divina ovunque si fosse manifestata durante la sua fase di azione esterna. Per questa ragione la mentalità, l'arte, la religione e la sacralità sono prima affievolite e poi scomparse; ne restano vuoti simulacri privi di potenza reale. !Queste vicende sono sotto gli occhi di tutti, e lo stato generale delle cose dimostra che il sesto potere è ormai assente. Tra simili fenomeni il collasso delle religioni, ma soprattutto il venir meno degli ideali religiosi (che tanta parte ebbero nella storia di molti secoli scorsi) è forse il più evidente, e comporta una grave crisi per molte coscienze e per la cultura in genere… !…Se le cose sono a questo punto, e tutto sta a confermarlo, i Costruttori (e fra essi il Sistema), anziché sciupare tempo in lamenti o scoraggiarsi, possono riconoscere una meravigliosa occasione di servizio: questo è il momento di pensare con calma alla nuova Religione per individuarne le caratteristiche generali. Fra le tante opere necessarie per suscitare un nuovo moto di civiltà questa è forse quella che si delinea più nitida, proprio perché è ancora fresca la memoria degli errori compiuti dalle grandi religioni del passato che appaiono evidenti a molti. !Un autentico movimento religioso non ne avversa mai un altro, per diverse che ne siano le sembianze, poiché tutti puntano alla stessa meta. Ne segue che una nuova forma di religione può germogliare con successo solo quando non esistano più strutture precedenti analoghe o diverse, ma tutt'al più solo i loro relitti, privi di energia: come appunto oggi accade… !…L'elenco che segue riguarda appunto i lineamenti generali che dovrebbero affermarsi nei prossimi decenni; sono da intendersi come un esempio di pronostico, semplicemente: !a. Per l'assenza, che sarà prolungata, del sesto Raggio, la nuova religione non sarà

polarizzata nell'emotivo. La religiosità non è di per sé necessariamente sentimentale.

! 40

Page 41: Le Mete Lontane - Compendio

La futura potrà essere caratterizzata da un grande rispetto, sincero e profondo, per la libertà, la vita e la coscienza di ogni creatura: meno lacrime devote, gioia più schietta.

b. Dato il grande sviluppo dei rapporti fra i popoli più diversi, la nuova religione sarà planetaria, anzi sarà la base stessa della riconosciuta comunità delle Nazioni. Anziché dividere le genti e contrastare i loro progressi evolutivi essa sarà l'agente primo della vera unione pan-umana, oltre e sopra le distinzioni che in passato causarono tante tragedie. !

c. Per l'esigenza di una tale globalità (spontanea, non conseguita per conquista) rito, liturgia e culto saranno dichiaratamente solari. Asseconderanno i ritmi del sole, inteso come miglior simbolo dell'Ente spirituale centrale... !

d. Il sistema solare è la dimora di molti pianeti e una religione che sia globale non potrà non tenerne conto. Perciò le radici della sua cultura e il campo delle sue ricerche saranno astrologici, senza per questo cadere nella superstizione…

e. Le forme assunte dalle pratiche religiose, pur avendo radici unitarie, saranno mutevoli con la natura dei popoli, e liberamente applicate; ma il rituale liturgico sarà unico, seppure vissuto in modo opposto e simmetrico nei due emisferi (nord e sud), secondo l'alternarsi delle stagioni. !

f. La caratteristica dominante della futura religione, e sarà questa la sua gloria, starà nel riconoscere lo Spazio come Amore divino e la Luce come Intelligenza divina. Spazio e luce, non in astratto o come simboli, ma a partire dalle loro manifestazioni fisiche. Qui starà la vera rivoluzione nell'approccio religioso… !

g. I sette Raggi e i loro mutui rapporti saranno sempre meglio studiati, riconosciuti, capiti e applicati. È questo un campo nuovissimo di ricerca, nel quale confluiscono tutti gli approcci alla Verità e dove si realizza l'unità essenziale di tutte le energie e delle loro leggi. Qui la politica, l'insegnamento, la programmazione, l'arte, la scienza e la ritualità si incrociano e sostengono a vicenda. Le sette qualità del divino sono agenti di unione e collaborazione, dunque sono religiose, anche se non soltanto tali. !

Queste linee generali sono sufficienti per partire verso la religione del futuro: quando si è perduta la via anche un semplice pronostico può valere la salvezza. !Nell'ambito modestissimo del Sistema esse sono già accolte, in modo alquanto esplicito: molti cuori le hanno già recepite come ipotesi iniziali. Il Vertice 6.2, segretamente, è fra i più attivi, perché le sue energie puntano a sacralizzare (6) lo spazio (2). !!

✴✴✴ !!6.3 - COMUNIONE CON IL MONDO DELLE IDEE

!

A proposito del Vortice simmetrico (3.6) si è scritto che, essendo un valore di ottava, è il contenitore di un mondo che si è cercato di descrivere. Altrettanto può dirsi di questo

! 41

Page 42: Le Mete Lontane - Compendio

Vortice (6.3) che di quello è il complemento naturale. I due valori sono ora in posizione inversa il che significa, fra l'altro, che i moti sono contrari: il potere accomunante del sei, senza ostacolare la forza ascensionale delle idee e delle loro produzioni, garantisce l'unità del tutto e dunque l'accesso libero a qualunque loro entità. !Il mondo delle idee generate dal tre è tenuto assieme da ciò che è comune a tutte. Ogni idea può essere "visitata" da tutte le altre, ciascuna di esse essendo infinita (senza confini) e infinitamente composita e specchiante. !Dal tempo di Platone, per quanto se ne sa, il mondo delle Idee non è più stato studiato, come pure si sarebbe dovuto fare. Qui non è il caso di discutere questo tema, di per sé interessante, ma se ne possono trarre alcune indicazioni: !a) Nonostante l'avversione di molti intellettuali, la teoria e i teoremi del mondo delle Idee

sono rimasti, mentre si è assistito al crollo di molte filosofie posteriori, che oggi hanno mero valore di reperti storici. !

b) Chi veramente trae da quella filosofia ammaestramento e guida è sempre incline a decentrarsi dal sé minore (questa infatti è la premessa, o il passaporto, per poter accedere a quel mondo di luce superiore), e quindi non cura di lasciare traccia delle sue esperienze personali o individuali, sapendo che la realtà parla da sé. !

c) Per sua natura la filosofia introdotta in Occidente da Platone è vivente, non esclusivamente razionale, è a-dogmatica ed intuitiva. Non è soltanto un monumento di pensiero in sé concluso e firmato, ma un vero e proprio insegnamento, e come tale illuminato dall'Oriente e per così dire autenticato. !

Esso lascia aperte le prospettive più ampie e costituisce nel suo insieme un grande invito a proseguire e scoprire. !L'Accademia non è mai stata chiusa, nonostante le apparenze storiche, e oggi ancora, in quanto Idea, accoglie e serve chi si presenta nel giusto modo sulla sua soglia. !È parso necessario questo breve richiamo all'opera di quel grande Maestro perché molte ipotesi alla base di queste note "attraversano" la filosofia platonica: !mondo delle Idee = mondo degli Intervalli.

= mondo dell'Anima. = spazio della libera coscienza. = livello intuitivo e causale. = Infinito. = Armonia conseguita e vivente. = Cuore, centralità. = comunione universale. !

…L'intero Sistema, con il suo Piano, è qui a scuola, e l'iniziazione che l'attende certificherà ciò che ora propone a se stesso: salire e agire a livello causale. Perciò ogni occasione di esercizio, per modesta che sia, è utile a quel fine glorioso - e tutte queste pagine non sono che umili esempi di tale applicazione…

! 42

Page 43: Le Mete Lontane - Compendio

!…I Vortici di cui qui si parla sono in realtà focolai di Idee, disposti per ordine e numero a comporre un'Idea maggiore (termine inesatto, ma che farci?) che nello stesso tempo li genera, li contiene e li muove allo scopo comune. Perciò la Tavola del Piano è da intendere come Tavola dei giusti rapporti, fra i Vertici, fra le Idee base del Piano, fra il Sistema e i Sistemi maggiori e fra tutte le operazioni interne." !Il Vertice 6.3 è il garante, il custode del Piano e del Canone dei giusti rapporti, il quale ultimo è la Chiave del Mondo delle Idee, cui si accede senza chiave. !!

!!6.4 - RELIGIOSITÀ E COMUNIONE INTELLIGENTE DELL’ARTE

!

Non appena si parla di Arte il pensiero elevato dell'uomo si accende, per il grandissimo significato che quel concetto ha assunto nei millenni, e per il valore delle sue produzioni. Gli uomini hanno sempre amato l'Arte, anche in quei secoli, come l'attuale, che più non sanno cosa sia, e non ne producono. Quando la sua divina presenza circola fra loro ne sentono l'energia superiore e nel loro cuore le tributano omaggio; quando essa manca si sentono orbati e spogli… !…Qui non si tenterà di definire l'Arte, che ciascuno scopre in sé quando è maturo abbastanza da saperne riconoscere i segni certi; si afferma, semplicemente, che essa è la prima e l'ultima consolazione; che non reagisce alle regole che sovente l'intelletto vorrebbe fissarle; e che è comprensiva e vasta come lo spazio stesso. Si perviene all'Arte non solo con il pennello, o la penna, o il compasso, la lira o lo scalpello, ma con ogni respiro, perché essa è inseparabile dalla Vita. !Tutto ciò che l'Uno vuole e propone, che il Due ama, e il Tre progetta, viene espresso dal Quattro, ed è Arte. !Arte di vivere: ecco la grande idea. L'uomo è chiamato a fare della sua esistenza oggettiva un'opera d'arte, nella libertà più aperta e ampia. E poiché sgorga dal centro, essa coinvolge ogni altra azione ed è presente e attiva in tutti gli approcci. La vera scienza (oggi ancora ignota) non è estranea all'Arte; né lo sono la filosofia, la religione, e neppure la politica e l'economia, e nemmeno l'amore, che tutto comprende e rivela ed è il compagno più fedele dell'uomo artista… !…L'Arte accomuna e affratella, ed è la speranza indiscussa. !Questi pensieri descrivono le energie del Vortice 6.4, che fuse assieme permettono la comprensione intelligente e unitaria dell'Arte, nonostante che essa rimanga il Mistero. In questo campo moltissimo resta da compiere, sia per elevare l'ideale artistico, sia per indagarne gli aspetti formali, le Regole superiori, gli approcci sicuri. !

! 43

Page 44: Le Mete Lontane - Compendio

Il sei, che presiede questo rapporto, non è solo sentimento, ma desiderio di gioia creativa, di comunione generale super-intelligente. Il sei introduce la sacralità religiosa dell'unione con il sovrumano, che l'uomo può e sa invocare e conseguire… !…Nulla è più chiaro del lume dell'Arte, nulla è più esatto, rigoroso, nulla meglio rivela le imperfezioni, l'approssimato, il debole… !…Che il Vortice 6.4 sia il generatore, nel Piano, di questa comprensione sintetica e vitale, sembra comprovato dal fatto che nella sua espressione numerale non compare il cinque, segno primario della funzione intellettuale. Esiste una via per l'unione che non passa per i campi razionali, che cioè non utilizza la proprietà analitica e dissociativa della mente, ma quella sintetica dell'intelligenza cardiaca. Per quanto per ora si riesce a vedere, questa via diretta è tipica del doppio fluire dell'Arte: dall'alto in basso e dall'infimo al sublime. !Fra il sei e il quattro scoccano scintille dapprima, poi le luci diramate delle folgori, poi la luce accecante e continua. Sei e quattro sono infatti le due polarità di un'Ottava (vedi anche il Vortice 4.6) supremamente creativa. Fra quei poli sprizza il lume che rischiara il campo infinito del loro dominio. È un lume crescente, che si riversa su tutte le attività umane… !…E tale è il campo operativo del Vertice 6.4, che gestisce questa energia benefica. La sua vastità e potenza sono vertiginose, ma è pur vero che l'Arte non si misura per quantità: alla sua luce piccolo e grande non sussistono. !!

✴ !!6.5 - COMUNIONE DEL LAAVORO. IL LIBRO DEL SISTEMA

!

L'energia del sesto Raggio, per sua natura, tende verso l'interno e verso l'alto, poiché esplora i significati, che sono i contenuti immortali delle forme. Al contrario, quella del cinque tende verso l'esterno e il basso, poiché costruisce i dualismi che racchiudono l'energia vitale per manifestarla. !Inteso in questo modo, il rapporto 6.5 si mostra labile, inconsistente, giacché i suoi due elementi tendono a separarsi, indizio di scioglimento. !Ciò è vero, però, solo per quanto riguarda l'umanità ordinaria, quella sua parte che non è ancora impegnata sul Sentiero. In essa infatti l'emotività prevale sulla mente razionale concreta, e il loro rapporto vi si realizza proprio in questa maniera: 6/5, dove il sei è posto in alto e il cinque in basso, con pericolo per l'equilibrio dell'insieme. Il lungo ciclo delle rinascita è dapprima dominato da questa situazione, che si potrebbe dire "a rovescio". Ma quando si pone piede sul Sentiero, gradualmente il sistema energetico si ribalta e la stella a cinque punte, che a suo tempo lanciò l'uomo nella carne, ora splende sempre meglio sulla via del ritorno e lo guida alla salvezza. Il cinque insomma allora attrae ed estrae dalla forma quegli stessi contenuti che vi imprigionò, e il compito della forma è ultimato. !

! 44

Page 45: Le Mete Lontane - Compendio

Per conseguenza anche il sei muta la direzione della propria tendenza, che a partire da quel momento anziché volgere solo verso l'alto si diffonde in ogni direzione, con irradiazione generale e uniforme, poiché l'uomo è ora in grado di riconoscere sempre meglio l'unità del tutto e la presenza della luce divina in ogni cosa. !Questo duplice aspetto delle energie del cinque e del sei è mirabile, e pertanto il loro rapporto 6.5, da instabile che era, diviene fattore risolutivo e tenace di fermezza e coesione. Se prima la visione (il 6) disprezzava la forma come pesante limitazione della verità centrale e unitaria, ora l'intende come divino strumento di rivelazione. Non la vede più, insomma, come carcere fosco e ingannevole, ma come lieve, transitorio gioco di riflessi e risonanze che consente di comunicare la gioia dell'essere e di moltiplicarla all'infinito. !In questa luce superiore l'illusione è un'illusione. Non si saprebbe come meglio esprimere il risultato della ricerca umana, dedicata alla forma, che dapprima l'uomo scambia per realtà, poi per illusione e da ultimo riconosce come essenza vitale… !…il Piano si avvale dello scambio energetico fra sei e cinque per trovare e praticare la comunione generale fra tutte le sue proprie imprese e attività, presenti e future. Qualunque siano le opere di ciascuna Stella, e in qualsiasi loro fase esecutiva, tutte sono fra loro comunicanti, nonostante le apparenze contrarie, perché l'Energia che circola nel Sistema è una sola. !Il Vortice 6.5 tiene aperte e praticabili le vie della comunione trasversale fra le Stelle, le Opere e gli Operai. Uno solo è il flusso che scorre per tutti i Vortici; una sola è la Meta lontana, innominata. Questa è la realtà dell'insieme, la luce stessa del Sistema e del suo Piano… !…Il Vertice 6.5 deve dunque imparare a leggere e a scrivere, in quest'ordine; infatti è giusto che il Sistema, come qualsiasi altra creatura, prima apprenda dai segni altrui, e quindi tracci i suoi propri, per altri lettori. !!

!!6.7 - GERARCHIA DELLA COMUNITA’

!

Interpretare il rapporto 6.7 non è difficile, almeno per quanto riguarda un primo approccio: il sei tende alla comunità e il sette ne detta le regole. !Il significato di queste parole, tanto semplici, è profondo. Finora gli esseri umani, che vivono in società di varia natura e si riconoscono come creature sociali, non hanno vere e proprie regole per la vita in comune. Non sono andati oltre i codici legali, le consuetudini, le convenienze, i costumi. Non hanno norme precise in base alle quali valutare i loro rapporti, ma semplici dettami di etica, variabili quanto labili. Non hanno ancora compreso che un rapporto umano, se cosciente e valido, è una vera e propria entità psichica,

! 45

Page 46: Le Mete Lontane - Compendio

capace di reagire all'ambiente e sull'insieme delle sue energie, allo stesso modo che un intervallo sonoro comunica la sua potenza armonica. Non sanno ancora come raggiungere la massima deliberata consonanza delle loro relazioni mutue, perché ignorano tuttora la scienza dei giusti rapporti, ovvero della comunità sociale… !…I segnali che vengono dal sistema solare (che è un'autentica comunione gerarchica), con lo svanire della potenza esteriore del sei e il crescere di quella del sette, sembrerebbero rimandare ad altra epoca la soluzione generale del problema; infatti il rigore del settimo Signore non trova più l'aiuto del sesto, senza il quale le comunità sono impossibili - e dunque come sperare di organizzare e praticare i giusti rapporti? !Una tale situazione ha però due correttivi: l'intervento dell'era di Aquarius, segno sicuro di comunità e di servizio, che ripropone il valore del sei (e del due) in altra dimensione; e il fatto che la scomparsa del sei dalla manifestazione non implica il suo silenzio spirituale e interiore: anzi, a questo proposito c'è da attendersi un risorgere dell'interesse umano per le comunità interiori, cioè di coscienza, che sono la base delle esteriori. !Un primo esempio di questa realtà energetica è proprio offerto dal Sistema, e forse da altri piccoli gruppi, i quali tentano una nuova via in quest'epoca di grandi transizioni. I principi di questo esperimento sono noti ai suoi membri, ai quali sono dedicate queste pagine, e non è il caso di ripeterli e neppure di riassumerli; nel Sistema sono sinteticamente presenti molte soluzioni che un giorno forse si faranno esplicite e naturali nella vita dei popoli umani. !La situazione generale delle energie non è dunque contraria a sperimentare comunità umane basate non più solo sulla quantità del consenso (democrazie), ma sulla realtà dei valori; non più sulla prepotenza (tirannie) ma sulla collaborazione funzionale e organica. !Fra non molto il genere umano non si riconoscerà più suddiviso in classi stabilite dal censo o dalle condizioni natali, fra loro perpetuamente in lotta per una ridicola e impossibile supremazia, ma come un insieme unitario dotato di molte e diverse "funzioni", ciascuna delle quali nobile e indispensabile per il benessere del tutto. Inoltre tali divisioni interne non avranno barriere, e chiunque potrà, se capace, passare dall'una all'altra di esse, sia per acquisire nuova esperienza sia alla ricerca di una migliore utilità di servizio… !…Il Vortice 6.7, che vibra presso la chiusura estrema del Sistema e del Piano (cioè nelle loro regioni più formali), vi pratica in verità un'apertura, un passaggio, tramite cui l'interno e l'esterno confluiscono e le forze si rigenerano. Questo incrocio di energie, l'una delle quali ( il sei ) travalica la forma alla ricerca della vita interiore e l'altra (il sette) raffina la forma per sprigionare il suo segreto, è il simbolo della collaborazione intelligente, scientifica e proporzionale che è il fondamento della vita di gruppo. !Il Vertice corrispondente può operare in due modi, che possono sembrare antitetici ma in verità sono equivalenti: !A. Stabilire, nella propria serenità, qual è il valore "minimo" del gruppo, cioè il livello

minimo delle sue capacità, la velocità minima o la quota più bassa del suo volo. !! 46

Page 47: Le Mete Lontane - Compendio

B. accertare, nella propria misura spirituale, il valore “massimo", rovesciando il senso della proposizione precedente. !

Ciò fatto, non gli resta che proporzionare gli scambi e le spese di energia, secondo multipli armonici del valore minimo o i divisori armonici del massimo, con applicazione continua. !Il cammino del Sistema, mentre viaggia verso le Mete lontane, sarà contenuto in questa fascia di valori, che tenderà a farsi sempre più sottile, sino a riconoscersi nella via di mezzo. !Un compito veramente grande, tanto da poter essere considerato semplicissimo! !Se quanto ora detto ha valore di verità, in questo Vortice sboccia una scienza nuova, praticabile se l'approccio sarà corretto: a piccoli gruppi, con umiltà, pervasi di speranza e animati da coraggio. !!

!!7.1 - RITUALITÀ DELLA VITA DI GRUPPO E DEI MISTERI

!Il Sistema, così come ogni sua singola Stella, è un gruppo e questo termine, come si sa, va inteso in modo molto profondo, che è ben diverso da quello solitamente usato. Senza voler entrare in troppi dettagli, si chiama "gruppo" un insieme umano strutturato per funzioni, dotato di grande coesione per i suoi molteplici legami interiori fra i Vertici o funzionari, e alla continua ricerca di una collaborazione sempre più armoniosa sia nel proprio seno che nei riguardi dell'ambiente. !L'insieme delle sue Regole gli consente di costruire per gradi sia se medesimo sia le sue opere. Una di queste, fondamentale, è appunto la ritualità della sua vita e delle sue azioni, che l'avvolge di sacralità protettiva e sanatrice e lo distingue da tutte le molteplici attività umane di ogni genere, salvo forse quelle dedicate alle liturgie religiose. !Da queste ultime, con le quali spartisce l'aspetto rituale, si differenzia per la trasparenza e la naturalezza dei suoi ritmi, mai appesantiti da paludamenti esteriori, né velati da inutili segreti. I veri Misteri, che il Sistema intende contribuire a ripristinare nel mondo oggettivo, non sono tali che per le coscienze oscurate, incapaci di penetrarne la realtà luminosa. !Il Vertice 7.1 ha il compito di controllare la vita rituale del gruppo e guidarlo a comprendere sempre meglio il significato e la potenza del rito che, lo si ripete, è un aspetto essenziale e naturale di ogni pulsazione del Sistema e del suo Piano… !…si può affermare che il Vertice 7.1 è un osservatorio solare, che però ai fenomeni astronomici sovrappone gli interiori e spirituali. I Misteri cui tende la prima Stella (e dunque anche il Vertice 7.1) sono sicuramente di natura solare: ciò basta a far pensare quanto siano fulgidi, in contrasto netto con la concezione comune di ciò che si dice

! 47

Page 48: Le Mete Lontane - Compendio

segreto o misterioso. Cosa esiste di più chiaro del Sole? Tanto lo è che non se ne regge la vista e qui appunto nasce il mistero. Restaurare i Misteri, in altri termini, significa rendere chiara e abbagliante la Verità e la sua realtà solare: ma ciò è possibile solamente se e quando l'umanità sarà evoluta tanto da resisterne la vista, che altrimenti ne verrebbe distrutta. !La funzione del Vertice 7.1, e di tutti gli altri Vertici condizionati e distinti dal sette, secondo aspetti diversi ma convergenti, è intimamente connessa ai cicli solari, alla natura della luce, alla magia dei numeri e dei ritmi. Elaborando le energie di questo grande Vortice (7 e 1), quando opera egli squarcia le tenebre e proietta fasci di luce intelligente, mirati e centrati sulle regioni della coscienza dove l'Opera esige lume e trasparenza. Le parole di quest'ultima frase descrivono quell'aspetto della sua attività, simile alla folgorazione, che deriva dal primo Raggio, presente in questo Vortice. Essa non va però disgiunta da una seconda natura, ovvero la continua, inflessibile, progressiva opera ritmica quotidiana, ciclica e rituale e rigorosa, che procede quasi inavvertita e costruisce irresistibilmente la gloria finale. !Tutta la vita planetaria è sorretta e guidata da due sovrapposte ritualità: la giornaliera e la annuale, le quali si interpenetrano e sono simultanee; né si saprebbe dire quale delle due sia minore e subordinata, in verità. Quest'affermazione è utile per comprendere che il contemporaneo è elemento costitutivo sia del passato che dell'avvenire, e rivela l'inconsistenza del concetto umano di tempo… !…Da quanto ora esposto si deduce, per l'inevitabile fenomeno dei contrari, che mentre l'opera del Vertice 7.1 e delle energie corrispondenti è tutta un lampeggiare di luci, la sua apparenza è velata ed esteriormente segreta. !Egli infatti custodisce i "segreti" del Sistema e del Piano, e in questo senso li produce. Per meglio illustrare questo concetto si potrebbe dire che egli opera sulla linea che separa la luce dall'ombra - ovvero sulla Soglia del Tempio. !!

!!7.2 - PREPARATIVI. ATTESA DEL RITORNO DEL CRISTO.

!

Il Piano del Sistema è unitario, perché tende al Bene comune, ovvero alla massima dose di esso che oggi sia possibile e realizzabile per l'umanità terrestre. È composto però di sette parti, perché contempla sette finalità, ciascuna delle quali viene perseguita secondo sette modalità o energie primarie. Inoltre esso prevede di avanzare verso quei conseguimenti con un ritmo settennale, eseguendo per ogni ciclo ogni parte compiutamente, ma per misure graduali e crescenti. !In questo modo di muovere si scorge la continua preparazione delle fasi che seguono mentre si elabora la presente, o l'immediata. Un siffatto processo, che pare complicato, in verità è adottato da tutte le creature, le quali crescono verso i loro scopi mentre

! 48

Page 49: Le Mete Lontane - Compendio

costruiscono se stesse, ed eseguono ogni tappa del loro proprio sviluppo mirando alla meta ultima… …Ogni mossa è dunque preparata da tutte le precedenti, senza le quali sarebbe o impossibile o storpia, e a sua volta appresta le successive, senza le quali sarebbe sterile o inutile. !Questa frase descrive, almeno in parte, l'incontro fecondo del sette e del due, che provoca un Vortice di energia efficace sia nel concretare il presente che nel disporre il futuro… !…All'uomo comune un rituale sembra una forzatura, gli appare artificioso, e crede di essere più libero senza pastoie di quel genere; non si accorge che questo assunto pseudo-razionale gli costa, letteralmente, la gioia di vivere. Anziché armonizzarsi nell'insieme della natura egli se ne isola, ed esclude se stesso e i suoi lavori dal bene della consonanza. Per tema di rinunciare alla sua concezione di libertà cade schiavo di altre forze, ben più pericolose e ossessive. !In verità il rituale, se spontaneo e riferito al sole, è liberatorio, e tanto più se è semplice, naturale e solenne eppure, come deve essere, quasi inavvertibile… !…Ora dunque appare chiaro che ogni atto è il risultato di tutti i precedenti e la causa dei successivi. Se la Meta più immediata e risolutiva è il Ritorno del Cristo, la forza di quell'evento planetario è tale da richiedere la preparazione più intelligente, amorevole e penetrante; il che acquista maggiore evidenza se si pensa che la seconda Meta lontana è la premessa causale di tutte le altre. Senza il Suo intervento diretto le varie finalità recedono nel futuro e si fanno scialbe. Il Sistema ha compreso di dover puntare sulla seconda Meta con il massimo del suo impegno perché quella è la "chiave di volta" del Piano… !…Oggi, dopo due millenni, dal genere umano deve e può scaturire una preparazione almeno altrettanto consapevole, e il popolo che meglio si disporrà a quell'avvento l'ospiterà nel proprio seno, qualunque siano le località geografiche che ne saranno il teatro. Il modo operativo del Sistema non comporta il ricorso diretto ai soliti mezzi di informazione e propaganda. Lo si è detto, riconosciuto e ripetuto: non li esclude, ma non li cerca in quanto uniche vie di approccio. Sa che lo Spazio infinito è il vero megafono che amplifica e trasmette tutte le voci, specie se i messaggi sono alti e sottili… !…Chi è incaricato di controllare questo Vortice (7.2) ha un compito nobilissimo, e, a ben vedere, facile. Si potrebbe dire che egli è la Voce che chiama nel deserto: appellativo antico che sembra descrivere in breve tutta la sua grande funzione. Egli presiede a quel centro del Piano che annuncia il grande Signore a tutto il popolo umano. Senza dire una sola parola egli parla a tutte le genti, da cuore a cuore, e sparge i semi della grande speranza. Spande semi nello Spazio e sono sementi imperiture. Si erge come Uomo e rappresenta l'Uomo. !Ai suoi fratelli annuncia il Ritorno del Cristo. A quel grande Gerarca testimonia l'attesa umana. !!

! 49

Page 50: Le Mete Lontane - Compendio

!!7.3 - STUDIO RITUALE DELLA VITA DI GRUPPO

!Da quando la Gerarchia decise di principiare i tentativi pratici per l'iniziazione di gruppo (forse nel primo quarto del secolo) molti eventi, novità ed esperimenti si sono succeduti, fra comprensibile difficoltà e attacchi… !…In questi primissimi anni forse si è fatto qualcosa in tal senso nell'ambito delle chiese organizzate e delle società segrete iniziatiche come la massoneria e in altri gruppi, vasti e ramificati ma meno noti, insomma in quelle istituzioni che in linea di principio dovrebbero tendere appunto allo sviluppo della coscienza umana e che certamente hanno svolto un ruolo notevole nella storia di varie civiltà. !Per quanto degenerati o solamente scaduti, tali gruppi e società non hanno demeritato, e dunque non erano e non sono da trascurare quando si voglia instaurare qualcosa di nuovo; e ciò proprio perché esse furono, un tempo, innovatrici. In mancanza di notizie certe o almeno attendibili a tale riguardo, è bene restare in attesa silenziosa, e osservare. !Si sa invece, dal Maestro Tibetano, di un tentativo compiuto con un gruppo di allievi, che però non trovò sbocco e fu interrotto. !Se però anche tutte le prime mosse fossero fallite, un certo tesoro di esperienza è da considerarsi come conseguito, poiché dagli errori si impara: dove sembra calare l'atmosfera dell'insuccesso si cela, sepolto, il seme delle future conquiste. !Il movimento di pensiero e d'azione contenuto nel Sistema e nelle sue Stelle propone se stesso come laboratorio per una ripresa operativa in quella nuova direzione, poiché sa di portare in sé alcune caratteristiche che ne rendono plausibile la candidatura. Qui non si farà l'elenco di quelle doti, cui sarebbe bene dedicare uno studio apposito, per chiarire a tutti i membri quale è la posta in gioco e quali le esigenze; si dà per scontato che proseguendo con persistenza sulla pista già imboccata il gruppo si qualifica sempre meglio a una tale impresa, mai tentata sinora, e che da sola basta a illuminare le più belle speranze e giustificare l'impegno più fervente. !Le frasi precedenti spiegano perché la terza Meta lontana sia proprio l'iniziazione di gruppo, ancora avvolta da veli di mistero e di riserbo e che si presenta come una vetta non ancora espugnata e perciò anche più affascinante… !…La terza Meta è il fulcro operativo di tutto il sistema: è un fuoco che tanto più arde e irradia quanto meno lo si attizza con propositi egocentrici, cioè quanto più ciascuno dimentica se stesso e la sua progressione individuale - ecco il segreto della vittoria futura… !…Vivere, lavorare e avanzare insieme è una scienza, che gli Insegnamenti propongono ma che è da attuare con scrupolosa applicazione. Il Sistema agisce, nel suo complesso,

! 50

Page 51: Le Mete Lontane - Compendio

per ripristinare in Terra, fra gli uomini, un Ordine superiore e vivente (è la settima Meta, quella che pare l'ultima) e per prima cosa è tenuto a darne esempio in se stesso. !In questo Vortice (7.3) confluiscono a spirale le energie di due Mete lontane, che assieme si completano: la terza e la settima. Quegli uomini che, dedicati a riportare ordine nel loro mondo, per principio lo rispettano in sé, in ciascuno e nel gruppo, contribuiscono a precipitare nella vita vissuta entrambe quelle mirabili finalità: ecco l'esempio di una grande conquista ottenibile con piccole azioni, senza grandi bagliori appariscenti. !Tocca al Vertice 7.3 sorvegliare il giusto flusso di tali energie. Egli sarà il Censore, benevolo ma austero, che vigila sull'equilibrio fra individuale e collettivo; e quando avrà appreso un poco dell'arte sua sarà utilissimo per il Bene comune; mostrerà, soprattutto con l'esempio, che l'uomo può e deve partire da se medesimo per ordinare il mondo, e che la stessa regola vale anche per un gruppo (che sia veramente tale). Se l'opera viene condotta in modo decentrato, impersonale e imparziale, si scopre che i cancelli del sovramundano sono aperti, quelli stessi che altrimenti paiono serrati con sette serrami. !!

!!7.4 - ARMONIA APPLICAZIONE A TUTTI I RAPPORTI DI

GRUPPO !

Tutti i rapporti numerici che si studiano in questa memoria e dei quali si interpretano alcune qualità possono essere esaminati anche in altro modo e per altro verso. !L'intervallo 7.4, ad esempio, il cui valore decimale è maggiore di uno, può essere visto come segno della supremazia locale del sette sul quattro; il che facilmente avviene quando i fenomeni della concretezza hanno tale evidenza da far dimenticare gli interiori e sottili. La situazione si ripete da secoli nella coscienza umana, come tutti sanno, e forse persino da millenni: infatti le cose del mondo esterno tanto offuscano la vita intima, che si pone in dubbio sinanco l'esistenza di quest'ultima. !In simile stato di cose, e per tornare al Vortice 7.4, la giusta azione sta nell'esaltare il quattro, in modo che le sue virtù bilancino il fulgore irreale delle forme e sprigionino le coscienze, immiserite dal prepotere del sette. Va detto, a scanso di equivoci, che il sette non è certo un male di per sé (è la settima emanazione divina!) e che si tratta in ogni caso solo di ripristinare un equilibrio compromesso nella coscienza dalle errate interpretazioni della mente razionale… !…In verità (e potrebbe mai essere altrimenti?) sette e quattro possono comprendersi e aiutarsi a vicenda. La stessa, grande scienza dell'Armonica si direbbe figlia del loro rapporto. Il Sistema è chiamato a gestire con prudente sapienza questo Vortice, di cui incarna le energie. L'ultima proposizione è degna di una lettura attenta. Moltissimi aspetti del Sistema sembrano espressioni del rapporto fra "ordine" gerarchico, sia formale che spirituale, e

! 51

Page 52: Le Mete Lontane - Compendio

"armonia" dei contenuti; se ne deduce che esso è di per sé un'arma vincente, che ora viene apprestata e temprata per le prossime battaglie. Il Sistema nasce nell'ora opportuna e dunque è figlio della necessità; e si può aggiungere che molto del futuro umano potrà dipendere dal successo della sua attività. Il Sistema (non tanto quello concreto, in via di formazione e di esperimento, ma quello reale ed egoico) è una grande speranza per l'umanità, cui offre, per la prima volta in questo ciclo mondiale, un modello di struttura duttile e potente, elastica e resistente, adattabile a qualunque impresa, vero esempio di collaborazione ragionata e proporzionale. !Ogni cosa dunque porta a considerare come prezioso questo tentativo, che in sé vuole riprodurre sia il sostanziale che lo spirituale; e tutto ciò aumenta la responsabilità del Vertice 7.4 che ha l'incarico di applicare le energie di questo intervallo. Egli però non opera isolato, poiché rappresenta il Sistema intero e il suo compito primario. !!

!!7.5 – COLLAUDO. SCELTE. DIFESA.

!

Ecco l'occasione adatta per conoscere meglio la settima emanazione divina. Fra tutte essa è la più enigmatica, e per cogliere la sua realtà la mente deve essere molto penetrante, il che non è cosa comune né frequente. Solo a volte il cielo mentale è sereno e limpido e senza vortici: basta una lieve increspatura delle sue energie per velare l'azione del sette. !Trattando però del rapporto fra sette e cinque, con la prevalenza del primo e in condizioni favorevoli, si può imparare ad amare l'ultima delle qualità divine, che chiude il cielo della forma e restituisce l'energia alla Vita universale… !…Il settimo Signore è sempre ai confini, ovunque essi esistano e a qualsiasi livello di coscienza. Non è mai sbilanciato, per così dire, verso l'interno o l'esterno; è un arbitro di assoluta e imparziale indifferenza. Questa è la ragione profonda del suo apparire come straniero o estraneo, e quindi come escluso, sia alle coscienze estroverse che a quelle introspettive. !Come si apprende dall'Armonica, il suo Suono conferma questa situazione perché non appartiene alle perfette consonanze del senario (raggi dall'uno al sei) né agli strepiti del caos. Tale sua natura lo rende solitario, in apparenza, e si tratta di un grande sacrificio, come possono comprendere coloro che, pur lavorando con disinteresse per il Bene comune, non vengono riconosciuti… !…Quanto precede illustra il dualismo del sette, gia posto in rilievo in altri studi. Ma vi si ravvisa anche un terzo aspetto, senza di che non si avanzerebbe nel conoscerlo. Se, come si è affermato, il settimo Raggio presiede ai confini, è su quelle linee che bisogna cercarlo, per scoprirne l’azione… !

! 52

Page 53: Le Mete Lontane - Compendio

…Il sette dunque vigila ai confini, non per difenderli da attacchi interni od esterni, ma per demolirli, e tutto ciò senz'altro fare che correggere gli errori di tracciato, perfezionare le scelte, affinare i calcoli sino a raggiungere l'esatto. Allora la forma, che è la vera e sola sede dell'imperfetto, non ha più ragione di esistere. Il sette non tira di spada, non è mai violento. Per liberare la coscienza raffina la forma, il che è sempre possibile, e la porta al culmine della precisione reale: così la trasfigura, e l'annulla. Fra il quinto Signore che costruisce la forma e il settimo che la dissolve (entrambi perseguono lo stesso fine) è in atto un continuo dialogo sublime, una collaborazione superiore, resa possibile dalla comune volontà di Bene. !A differenza dei suoi grandi Fratelli, il sette pare agire sul piano più basso del creato e cioè nel mondo fisico, che è un vero e proprio confine, mentre in realtà lo svapora. Non sembra partecipare alla grande Opera. Al contrario, ne controlla continuamente gli esiti, ponendosi sull'orlo dell'abisso fra dentro e fuori. Numericamente è considerato l'ultimo eppure è il primo, che restituisce quella libertà che le apparenze hanno sottratto alla vita e alla coscienza. Grande Signore dello Spazio! !Molto bene verrà dal settimo Raggio, ora nascente, che guarirà il pianeta. Il Vertice 7.5 non ha che da comprendere la verità di questo avvento per operare a favore del Sistema e del suo Piano. Col crescere del suo potere il settimo Raggio lavorerà sulle forme, specie su quelle concrete, che sono il confine inferiore della manifestazione. Quando poi risorgerà anche il quarto, il combinarsi delle loro due energie darà grande occasione di pura bellezza. Tutto ciò è inevitabile e non molto lontano nel futuro. E poiché il Sistema è destinato a produrre ideali nuovi e nuove forme-pensiero, si comprende quanto sia prezioso il lavoro del Vertice 7.5 per l'attività generale del Gruppo, che la rende sempre più prossima all'esattezza spirituale. In quest'epoca tutti i Vertici in cui è attivo il sette hanno, per così dire, il vento nelle vele, ma fra questi specialmente il 7.5 poiché entrambe le energie del suo Vortice sono potenti e lo saranno a lungo… !…Le sue modalità operative sono dunque due, e bisogna averle chiare entrambe nella mente. Esse si riassumono nel concetto di "precisione rigorosa", che è il segno distintivo del grande Mago: da un lato rende chiari e netti i confini sfumati, dall'altro rende evanescenti quelli evidenti e ovvi. !Un breve dialogo (domanda e risposta) illustra la sua magia: !Domanda: Secondo la mente razionale il sette è l'ultimo dei Raggi, in ordine di sequenza numerica. Perciò è esso stesso un confine. Potrebbe dunque, agendo sul confine, eliminare se medesimo? !Risposta: Dopo il sette il Ciclo ricomincia. Dopo il sette viene l'Uno. Perciò il sette non è mai l'ultimo, perché attiguo al principio. Il sette non è un confine. !!

!!!! 53

Page 54: Le Mete Lontane - Compendio

7.6 - RITI E I CICLI DELLA VITA SOCIALE !

Nella successione numerale il rapporto 7.6 è l'ultimo elemento. È inevitabile che, per questa sua qualità, esprima la sintesi del tutto. È vero che in realtà l'ultimo è il 7.7, ma questa, nel Piano, è una delle Mete lontane, che nello studio si è scelto di non considerare per le ragioni esposte nella Premessa. !Le energie di questo Vortice sono, in quest'epoca della storia umana, in mutuo rapporto particolare, poiché la prima (il sette), come si è detto, è allo stato nascente, e la seconda è invece morente. Ciò vale, si sa, solo per le loro attività manifeste, e in realtà non esiste alcun contrasto. Se ne ricava che i fenomeni legati al settimo Raggio cresceranno di potenza e si faranno più intense le attività interiori, immanifeste, del sesto, il quale riprende il suo vigore occulto dopo un periodo di dominio esteriore. È una situazione che favorirà il risorgere del senso della comunità di coscienza, ovvero dei valori profondi della vita sociale, protetti, guidati e disciplinati dalle norme e dai riti del settimo Signore… …Questo Vortice dunque, come il simmetrico 6.7, suo compagno nella chiusura formale delle operazioni del Piano, conclude aprendo la porta a molte innovazioni, ma soprattutto all'avvento di un ordine sociale nuovo, governato da valori superiori. !Terminare con nuove aperture: ecco il segno delle opere giuste e tempestive, sempre caratterizzate da questo tipo di finalità. Si può dire che le imprese veramente spirituali altro non costruiscano che passaggi aperti e praticabili a più elevate regioni di coscienza. Al contrario, quelle che mostrano evidente la tendenza a chiudersi su se stesse, quasi a protestare la propria durata e comunque a prolungarla il più possibile, sono tipiche dei periodi di decadenza e certamente la preparano… !…L'Opera del Sistema, cioè l'esecuzione del Piano, una volta avviata sarà al riparo dalla curiosità e dalle critiche dei contemporanei, perché sarà un ponte gettato sul futuro e dedicato a generazioni umane non ancora presenti o comparse; non subirà dunque la corrosione dei pubblici dibattiti, né l'umiliazione delle ostilità malevoli. !Il giusto riconoscimento del suo valore reale non verrà dalle popolazioni, che ne subiranno, inconsce, i benefici, ma dall'Ordine vero e supremo; e sarà sicuramente proporzionato non sulla base dei risultati concreti, ma dello sforzo e dell'impegno prodotti. !L'Ordine è e rimane sempre il principio, il fine e il mezzo. !Su questa Soglia (7.6), dove si chiudono le murature e si aprono le porte, luogo adatto sia alle conclusioni che alle profezie, è d'uopo parlare del Lavoro, che è l'energia fondamentale di tutto il Piano del Sistema. Il Vertice 7.6 è paragonabile a un Capomastro incaricato di apporzionare il Lavoro agli Operai. Egli governa quella ritualità profondamente sacra che è sempre presente quando un lavoro qualsiasi viene eseguito con disinteresse e in comune; e tanto più dunque nel caso del Sistema, che è fra i primi gruppi umani a inaugurare la nuova Era. !Il Vertice 7.6 sa che il lavoro è la preghiera migliore, che è un dono divino, che non avrà mai fine, che è premio a se stesso. Sa che il lavoro apre le porte della Gerarchia. Sa, infine, che "il lavoro insegna a lavorare". Per contro il riposo (almeno come inteso

! 54

Page 55: Le Mete Lontane - Compendio

ordinariamente) non ha esistenza reale, poiché nulla può mai restare, sostare, fermarsi, sospendersi: il moto cosmico compenetra e coinvolge ogni cosa, massima o minima. Il Vertice 7.6 sa che la vera forma di riposo è l'equilibrio dinamico, che può essere conseguito e conservato anche durante il lavoro. !E qui sta l'arte sua. Il suo compito sta nel regolare l'equilibrio degli Operai e distribuire le loro attività in modo tale da eliminare la fatica e lasciar splendere appieno la gioia di ciascuno. !Se l'umanità scoprirà un giorno le nuove vie del lavoro sociale, ritmico e ordinato, sarà anche perché oggi un gruppo umano ne sperimenta e comprende l'applicazione, silenziosamente, in se stesso. !!

!!L’ASSE CENTRALE DEL SISTEMA.

!Nella Premessa si sono dette le ragioni per cui in questo studio sul Piano del Sistema non si prendono in esame i Vortici 1.1, 2.2, ... 7.7, che nella Tavola apposita sono riferiti alle Mete lontane. !Nondimeno quelle sette centrali di energia, vere costruttrici esecutive del Piano, corrispondono ad altrettanti Funzionari, che certamente non se ne stanno passivi o inerti nel bel mezzo dell'Opera. Bisogna dunque prenderli in conto; e queste ultime pagine sono appunto dedicate a tale scopo. !Data la loro natura, centrale e mediana, i sette Vertici dell'asse di simmetria generale del Piano verranno di proposito esaminati in blocco, cioè nella loro unità, senza distinguerli in modo netto l'uno dall'altro, come invece si è fatto per tutti gli altri. Essi non possono venire identificati con le Mete cui tendono; d'altro canto non li si può neppure uguagliare ai Raggi delle rispettive funzioni, se non per un fioco barlume che li illumina: non sarebbe commensurato, infatti, trattarli alla stregua di Signori di Raggio in miniatura. !La loro autentica funzione va cercata, per quanto oggi si è capaci di vedere, nell'unità che ne caratterizza la struttura energetica: sono alimentati ciascuno da un solo Raggio. In ogni caso, tale struttura è singolarmente depurata dal tipico dualismo di tutte le altre… !…Segue da quanto sopra che ciascuno dei Vertici centrali è il Regolatore di tutte quelle attività che in modo specifico attengono alla Meta corrispondente. Egli coordina i lavori che all'uopo si compiono nelle due Stelle che in lui convergono e si incrociano. Nel loro insieme, quindi, tali Vertici sono il vero e proprio apparato respirante del Sistema, che ne avvolge e alimenta il cuore. Ma ne sono anche i sensori, che con il loro stato di volta in volta rivelano la condizione generale corrente del Gruppo, impegnato nel suo lavoro. Da essi dipende la salute dell'intero, che puntualmente riflettono. Sono fra loro coordinati da innumerevoli scambi reciproci, e quindi capaci, entro certi limiti, di auto-regolare il loro complesso equilibrio; ma ciò non esclude che un intervento dall'esterno o

! 55

Page 56: Le Mete Lontane - Compendio

dall'Alto, che somministri energia dov'essa sia carente, o la dissipi dove sia in eccesso, possa contribuire in modo positivo. !Quest'ultima possibilità, certo molto interessante, è bilanciata da quella opposta, che riguarda la loro vulnerabilità da parte di avversari esterni - e bisogna tener conto dell'una e dell'altra. Perciò i centri di simmetria del Piano (e del Sistema) vanno protetti con ogni cura. Si giunge a dire che tutti gli altri Vertici (che sotto questo aspetto si potrebbero chiamare "minori") hanno il dovere di difendere l'apparato centrale, a qualunque costo, per il Bene comune. La stessa disposizione fisica che appare nella Tavola del Piano suggerisce l'idea di un quadrato eretto a protezione della Cittadella interiore… !…"Data la sua unità, l'Organo respirante e pulsante del Piano e del Sistema si comporti in modo unitario. I sette Vertici dell'asse centrale hanno il compito preciso di invocare ed evocare ogni cosa, ogni energia, ogni luce, ogni amore che occorra per realizzare il Progetto. Estraggono dallo Spazio ciò di cui il Piano di volta in volta abbisogna. Imparino l'arte del dare e del ricevere". !!

!!!

! 56

Page 57: Le Mete Lontane - Compendio

CONCLUSIONE E APERTURA !

Anche questa parte di lavoro è compiuta… !…Durante tutta la stesura del testo si è sempre avuta chiara in mente una delle più probabili reazioni del lettore, perplesso di fronte a ciò che gli viene proposto di compiere che gli pare o irraggiungibile per le sue forze o evanescente per la sua comprensione, e insomma troppo superiore alle sue capacità. Se si acconsente a questo atteggiamento il pericolo per l'opera del Sistema è grave. !Perciò si vuole concludere esortando, ancora una volta, ciascuno e il gruppo intero !

a fare "COME SE" !che è la grande formula magica proposta e insegnata dal Maestro Tibetano, e a tener conto dei dettami del cuore, anziché ascoltare le reticenze dell'intelletto che non sa. !lavoro del Sistema non è per i pavidi e richiede che il fuoco interiore arda, nonostante gli inquinamenti superficiali… !… ciascuno dunque "reciti la propria parte", dopo averla studiata e fatta propria per quanto può, e lavori e viva

come se !egli fosse realmente capace e bravo. Costruisca la propria forma-pensiero, in silenzio e solitudine: le Stelle e il Sistema sono gruppi egoici. !Questa memoria conclude una sorta di trilogia, poiché è la naturale conseguenza di altri due studi precedenti, si che il tutto costituisce una unità di riferimento e ciascuna delle sue parti ha valore integrativo per le altre: dopo lo studio iniziale dedicato alle Stelle, il secondo ha considerato il Sistema, e questo, finale, ne riguarda i propositi. !Quale sarà la prossima Pagina? !Ecco una nuova domanda. La si tenga nel cuore, con cura sollecita, e si attenda con fiducia la risposta: il Dialogo continua. !!!

!!

! 57