48
PROLOGO PEDAGOGO (sul tetto della reggia) Lo so, hai insistito tanto, Antigone, e finalmente sei riuscita a convincere tua madre a farti uscire dalle tue stanze, quelle riservate alle ragazze, per salire qui sopra, a vedere il grande esercito venuto da Argo! Ma aspetta, aspetta ancora un poco: devo controllare che non ci sia nessuno per strada, nessuno deve vederti, sarebbe mortificante per me, che sono uno schiavo, ma soprattutto per te, che sei la principessa. Però, se vuoi, posso raccontarti io stesso quello che ho visto e sentito quando sono stato nell’accampamento degli Argivi, sì, quando sono andato a consegnare a tuo fratello Polinice il messaggio nel quale si annunciava la tregua. Ma, aspetta… fammi vedere…. No, non c’è nessuno. Va bene, puoi salire. Forza, c’è l’ultimo gradino… Guarda: tutta la pianura, lungo le rive del Fiume, attorno alla Sorgente, è piena di guerrieri. ANTIGONE (salendo per la scala che porta sul tetto) Ecco, sono alla fine della scala… sollevo il piede…. La vecchia alla giovane mano: la tua alla mia, strette strette…. PEDAGOGO Guarda, arriviamo proprio al momento giusto: si stanno dividendo in sette gruppi. ANTIGONE (guardando giù per la pianura) O, grande Ecate! Luccicante di bronzo è tutta la pianura… PEDAGOGO …e senti il fragore delle armi? Tuo fratello Polinice è venuto qui con un esercito poderoso: guarda quanti guerrieri, quanti cavalieri… ANTIGONE Ma… le sbarre di ferro dietro le porte della città….? 1

"Le Fenicie" di Euripide

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Traduzione del prof. Luigi Armetta per il laboratorio teatrale del Liceo Classico "Scaduto" di Bagheria (PA)

Citation preview

Page 1: "Le Fenicie" di Euripide

PROLOGO

PEDAGOGO (sul tetto della reggia)Lo so, hai insistito tanto, Antigone, e finalmente sei riuscita a convincere tua madre a farti

uscire dalle tue stanze, quelle riservate alle ragazze, per salire qui sopra, a vedere il grande esercito venuto da Argo! Ma aspetta, aspetta ancora un poco: devo controllare che non ci sia nessuno per strada, nessuno deve vederti, sarebbe mortificante per me, che sono uno schiavo, ma soprattutto per te, che sei la principessa. Però, se vuoi, posso raccontarti io stesso quello che ho visto e sentito quando sono stato nell’accampamento degli Argivi, sì, quando sono andato a consegnare a tuo fratello Polinice il messaggio nel quale si annunciava la tregua. Ma, aspetta… fammi vedere…. No, non c’è nessuno. Va bene, puoi salire. Forza, c’è l’ultimo gradino…

Guarda: tutta la pianura, lungo le rive del Fiume, attorno alla Sorgente, è piena di guerrieri.

ANTIGONE (salendo per la scala che porta sul tetto)Ecco, sono alla fine della scala…

sollevo il piede….

La vecchia alla giovane mano:la tua alla mia,strette strette….

PEDAGOGO Guarda, arriviamo proprio al momento giusto: si stanno dividendo in sette gruppi.

ANTIGONE (guardando giù per la pianura)O, grande Ecate!

Luccicante di bronzoè tutta la pianura…

PEDAGOGO …e senti il fragore delle armi? Tuo fratello Polinice è venuto qui con un esercito poderoso: guarda quanti guerrieri, quanti cavalieri…

ANTIGONE Ma… le sbarre di ferro dietro le porte della città….?

PEDAGOGO Sta’ tranquilla: è tutto al sicuro qui dentro le mura. Ma ora osserva più attentamente. Dimmi se vuoi sapere qualcosa.

ANTIGONE Sì, vorrei sapere….. Ecco: chi è quel guerriero che porta l’elmo con la criniera di cavallo bianco?

PEDAGOGO Un comandante, principessa.

ANTIGONE Sì, ma qual è la provenienza, il suo nome?

PEDAGOGO Dicono che venga da Micene. Il suo nome è Ippomedonte.

ANTIGONE Fa paura a vederlo: sembra un gigante, non un mortale!

PEDAGOGO E lo vedi quell’altro che attraversa le acque della Sorgente?

ANTIGONE Sì. Ha un’armatura tutta diversa! Chi è?

1

Page 2: "Le Fenicie" di Euripide

PEDAGOGO E’ Tideo, del popolo degli Etoli. Lo spirito di Ares, il dio guerriero, lo incita infuriandolo.

ANTIGONE E pensare che mio fratello è diventato suo cognato! ….. Le sue armi sono proprio diverse: sembrano quelle di un selvaggio.

PEDAGOGO Gli Etoli usano uno scudo piccolo e attaccano con lunghe lance; sono bravissimi in questo.

ANTIGONE E chi è quello con i lunghi capelli, che avanza superbo? E’ molto giovane. Una massa di armati lo segue: dev’essere uno dei capi.

PEDAGOGO E’ Partenopeo, il figlio di Atalanta la cacciatrice.

ANTIGONEPossa trafiggerlo Artemide

con le sue frecce,chi viene a distruggere la mia città!

PEDAGOGO Sì, vorrei anch’io, Antigone. Però la Giustizia sembra dalla loro parte, ed anche gli Dei.

ANTIGONE E… dov’è, dov’è mio fratello, figlio della stessa madre, frutto del destino terribile? Dimmi, dov’è Polinice?

PEDAGOGO E’ laggiù, accanto ad Adrasto, vicino la tomba delle Niobidi. Lo vedi?

ANTIGONE

Lo vedo, sì, lo vedo..ma… solo i lineamenti….

…vorrei essere una nuvola,correre verso di lui

…attraverso l’aria…..

e abbracciarlo…

la sua armatura d’oro…:è tutta raggi scintillanti

di sole mattutino..

PEDAGOGO Per fortuna, sta per arrivare qui nella reggia: la tregua glielo consente.

ANTIGONE E, dimmi, chi è quell’altro che tiene saldo le redini dei cavalli di un carro?

2

Page 3: "Le Fenicie" di Euripide

PEDAGOGO E’ Anfiarao, l’indovino. Trasporta le vittime per i sacrifici. Sarà sparso sangue sulla terra…

ANTIGONE Oh Selene,

figlia del Sole, volto d’argento,

che governi il cielo stellato, proteggici!

E… dov’è Capaneo, il più terribile, il più violento?

PEDAGOGO E’ lì, che alza lo sguardo, lo abbassa, osserva le mura, cerca i punti più accessibili…

ANTIGONE

O Vendetta, Vendetta, tuoni, fulmini di Zeusche colpite e bruciate

chi vuole superare se stesso;vedete:

Capaneo vuole farci schiavenoi tutte donne di Tebee portarci a Micene…

Mai, maio Artemide,

bellissima, capelli d’oro,non permetterlo mai,

non farci mai conoscere la schiavitù!

PEDAGOGO Bene, sei stata accontentata: hai visto quello che volevi vedere, adesso torna a casa. Sei felice di rivedere tuo fratello, non è vero? Andiamo: sento voci di donne… ecco, si avvicinano. Meglio allontanarci….. Andiamo, andiamo…..

(escono)

3

Page 4: "Le Fenicie" di Euripide

PARODO

CORO

I (strofe) Alte le onde del mare

quando lasciammo l’Isola…

….distese d’acqua,acqua e nient’altro…

…spinte dal vento…

….soffio soave, leggero….

In mezzo alla nevesarà la nostra casa,sul monte del Dio,Apollo il Profeta.

II (antistrofe)Così hanno deciso:

noi, a Lui consacrate.Questa terra

è solo una tappa del viaggio:presto ci bagneremo i capellinelle acque della Sorgente,

per celebrare il rito.

Vedo già i fuochi sulle vette del monte;due cori, due templi.Vedo già i grappoli,

il Vino che sgorga, senza fine;e il Serpente Sacro,le cime innevate,

le danze della Terra…

Chiusa, al sicuro, nella grotta voglio stare,

non più quaggiù, prigioniera.

4

Page 5: "Le Fenicie" di Euripide

III (strofe)Dio della Guerra,

non devi far scorrere sangue!

Stesso dolore,Tebe,

il tuo ed il mio:questa terra è la mia terra;

i tuoi padri, i nostri padri….

IV (antistrofe)Massa d’armi si stringe,

di scudi scintillanti.Sangue, sangue forse scorrerà:

il Dio della Guerra si abbatte sui figli di Edipo!

Argo violenta,perché gli Dei sono con te?

Giustizia, forse, protegge la lotta dell’uomo

che s’avvicina a questa reggia…….

5

Page 6: "Le Fenicie" di Euripide

PRIMO EPISODIO

POLINICE (entra in scena, senza accorgersi delle donne)Devo stare attento, molto attento…. troppo facile è stato entrare qui, dentro la città: le guardie

hanno staccato le sbarre di ferro e mi hanno fatto passare. Vogliono forse catturarmi e uccidermi? Devo guardarmi bene in giro, davanti, dietro, di lato… Devo controllare che non ci sia nessuno… Ma con questa spada saprò difendermi se è il caso, senza paura…

Ehi, chi è là? No, per fortuna è solo il vento. Quando sei nervoso, basta poco per farti agitare ancora di più. Ma ora basta: ormai sono qui, sono venuto, me l’ha chiesto mia madre Giocasta, mi ha assicurato che c’è una tregua, che non mi possono fare niente, e io ci devo credere… (anche se non ci credo). Magari.. mi nascondo lì, dietro gli altari dei sacrifici…

Ma…. sembra che ci sia qualcuno… Sì, sono donne: posso rimettere a posto la spada, e chiedere aiuto a loro.

(al coro) Straniere, ditemi, da dove venite? Perché siete qui in Grecia?

CORO La Fenicia è la nostra terra, Delfi la nostra meta; lì dobbiamo arrivare, per servire Apollo. Il

figlio di Edipo aveva preparato tutto quello che occorreva per la nostra partenza, ma poi da Argo è arrivato un esercito…. E tu chi sei? Perché sei qui a Tebe?

POLINICE Sono anch’io figlio di Edipo: il mio nome è Polinice.

CORO Oh… signore…. ci inginocchiamo davanti a te, secondo il nostro uso. E tu, Giocasta, cosa

aspetti? Esci dalla casa, guarda, guarda: tuo figlio è tornato! Abbraccialo, abbraccialo!

GIOCASTA (esce dalla reggia, entra in scena)Figlio, ti rivedo finalmente, dopo tanto tempo! Vieni tra le mie braccia, sul mio petto,

abbracciami forte (si abbracciano). Fatti vedere: le tue guance, i tuoi capelli…. non ci speravo più… Non ho parole, non ho neppure la forza di essere contenta.

Ho perduto il sorriso, la voglia di vivere, da quando te ne sei andato via, da solo, fuori dalla città, per colpa di tuo fratello, lasciando tutti nella disperazione. Vedi? Ho tagliato i capelli, in segno di lutto, e vesto sempre di nero.

Lui, tuo padre, senza occhi, non riesce a piangere: pensa alla casa vuota, come un carro senza cavalli, scappati via.

A volte…. – sì: prende la spada, o una corda, come…. per farla finita…E grida sempre… E vi lancia oscure maledizioni, a tutti e due… I suoi lunghi lamenti, lo piegano sempre di più, e sembra svanire pian piano nel buio…Ma tu, dimmi, mi hanno detto del tuo matrimonio con una donna straniera… Vuoi dei figli, per questo l’hai fatto, non è vero? Ma è terribile per me, lo capisci? S’interrompe la discendenza, Tebe finisce… e…Non ho potuto neppure vederti, festeggiare il tuo matrimonio…. Come? Io, tua madre….? Il Fiume è rimasto silenzioso; voleva anche lui partecipare, offrirti le sue acque, purificarti! E

invece….Ma perché? Chi è stato? Chi ha fatto tutto questo? E’ stata la guerra? I vostri scontri, tra te e tuo fratello?

6

Page 7: "Le Fenicie" di Euripide

O…. è colpa di tuo padre?Oppure…. È stato uno Spirito Maligno? Perché sta crollando la casa di Edipo?Perché sprofondo sempre di più in questo abisso di dolore?

POLINICEMadre, io sono qui, sono venuto da te. Forse è stata un’imprudenza, una follìa, c’è chi mi odia,

in questa città. Ma è la mia città, la mia patria, è tutto per me. Eppure ho avuto paura, entrando, che qualcuno mi uccidesse, qualche amico di mio fratello… e allora ho preso la spada, mi sono guardato bene intorno… Ma tu mi avevi assicurato che nessuno mi avrebbe toccato, e così, eccomi qua.

Sai, ho rivisto dopo tanto tempo la nostra casa, i templi, i luoghi della mia giovinezza, la Sorgente, e …. ho pianto per la commozione.

Che grande ingiustizia, madre: io cacciato via, costretto a rifugiarmi in una città straniera, dove penso sempre a voi, con l’angoscia nel cuore. E ora, cosa mi tocca vedere? Questi capelli tagliati, questi vestiti neri….

Oh, madre, troppo odio, troppo odio, capisci? Un odio che non si può placare, tra fratelli, per di più!

Ma, dimmi di mio padre: cosa rimugina, con il suo sguardo spento, nel suo buio totale? E le mie sorelle? Sentono almeno un poco la mia mancanza?

GIOCASTAUn Dio, un Dio ci perseguita, Polinice. Tortura soprattutto me, che vi ho generato, e… che mi

sono unita a vostro padre…E’ terribile! Non riesco neppure a parlare, devo solo sopportare. Vorrei chiederti tante cose, ma ho troppa paura, non voglio farti del male.

POLINICENo, chiedi, chiedi tutto quello che vuoi!

GIOCASTAAllora… dimmi, come hai vissuto lontano dalla Città? Quanto hai sofferto?

POLINICETantissimo, madre: non ci sono parole per descriverlo.

GIOCASTAQual è la cosa più terribile per chi sta in una terra straniera?

POLINICELa cosa più terribile? Non puoi dire quello che pensi.

GIOCASTACome gli schiavi?

POLINICEEsatto: i potenti del luogo sono i tuoi padroni.

GIOCASTA Dover essere giusti con chi è ingiusto… è assurdo!

POLINICE

7

Page 8: "Le Fenicie" di Euripide

Ma vantaggioso, quando sei schiavo.

GIOCASTANessuna speranza di tornare?

POLINICESperanze? Tante.

GIOCASTAMa inutili, vero?

POLINICEE già.

GIOCASTAAllora perché ti cullavi nelle illusioni?

POLINICESono troppo dolci…

GIOCASTAMa come vivevi? Prima di sposarti, voglio dire.

POLINICECome vuoi che vivessi? Un giorno mangiavo, un altro no.

GIOCASTAI vecchi amici di tuo padre non ti hanno aiutato?

POLINICEGli amici! Quando navighi in cattive acque ….

GIOCASTAE il fatto che eri nobile, figlio di un re …

POLINICEA cosa ti serve, se hai dovuto lasciare tutta la tua ricchezza in patria?

GIOCASTACerto, la Città è l’unico luogo in cui si può vivere da uomini.

POLINICEE’ quello che penso anch’io.

GIOCASTAMa come sei finito ad Argo? Cosa avevi in mente?

POLINICEIo? Niente! E’ stato Apollo, sai. Le sue profezie…

GIOCASTA

8

Page 9: "Le Fenicie" di Euripide

Quali profezie? Non ne so nulla!

POLINICEAveva annunciato ad Adrasto, il re di Argo, che un giorno avrebbe visto un leone ed un

cinghiale..

GIOCASTAE allora?

POLINICEE allora avrebbe fatto sposare con loro le sue due figlie.

GIOCASTAE tu saresti una belva feroce?

POLINICENon saprei, il Dio mi vede così.

GIOCASTACerto, Lui sa quel che fa. Ma.. come avvenne il matrimonio?

POLINICEUna notte arrivai a casa di Adrasto….

GIOCASTA…in cerca di un letto dove dormire?

POLINICESì. E proprio nello stesso momento si presentò un altro poveraccio come me….

GIOCASTAE chi era?

POLINICETideo.

GIOCASTAE Adrasto come fece a capire che eravate voi le “bestie feroci”?

POLINICEAbbiamo litigato ferocemente per una coperta che lui ci aveva offerto.

GIOCASTA…e così…?

POLINICECapì tutto.

GIOCASTA…e vi ha dato in spose le figlie. Ma almeno è una buona moglie?

9

Page 10: "Le Fenicie" di Euripide

POLINICENon ho niente da dire, finora.

GIOCASTAE questo esercito che hai messo insieme?

POLINICEE’ un favore che ci ha fatto Adrasto, a me e a Tideo. Volevamo rientrare nelle nostre Città, e

così lui ha chiamato vari guerrieri, i più forti, da tutta la Grecia, per combattere insieme a noi.

Ma, giuro, davanti agli Dei, che non per mia volontà avviene tutto questo: sono costretto mio malgrado dalle circostanze. Semmai è mio fratello che vuole la guerra.

Madre, solo tu puoi evitare la catastrofe. Ti prego, salvaci dalla distruzione, salva te stessa, salva la Città!

COROEcco Eteocle che arriva. Giocasta, sei sua madre: trova le parole giuste. Placa la sua ira!

(arriva Eteocle)

ETEOCLEMadre, facciamo presto, non ho tempo da perdere. Ho lasciato le truppe fuori dalla Città, stavo

organizzando la difesa, ma tu mi hai chiamato, “per una cosa importante”, hai detto, ed eccomi qua.

(si accorge di Polinice)Vedo che c’è anche lui. Gli hai concesso una tregua, vero?

GIOCASTAEteocle, vogliamo tutti Giustizia, qui. Manteniamo la calma. “Lui” è tuo fratello. Guardalo in

faccia. Non è la Medusa. Anche tu, Polinice, gira la testa. Quando c’è da risolvere una lite, specialmente tra fratelli, non si deve pensare più al passato, ma solo al momento presente.

(a Polinice) Figlio mio, sei arrivato con un esercito, hai subito un torto, dici. Parla per primo dunque, gli Dei ti ascoltino e siano giudici imparziali.

POLINICEDirò la verità, brevemente, senza troppe parole. Ho diritto anch’io, tanto quanto lui, di esercitare il Potere che era di nostro padre. Sono andato

via dalla Città, volontariamente, per lasciarla nelle mani di mio fratello, e per non far realizzare le terribili maledizioni di Edipo. Avevamo stabilito però, di comune accordo, che dopo un anno sarei tornato io al Potere, altrimenti avrei agito di conseguenza, come sto facendo, perché lui, violando i patti, è ancora al Potere, e io ne sono escluso.

Sono pronto a smantellare le macchine da guerra e ordinare la ritirata, ma solo se posso riprendermi ciò che è mio. Giuro che lascerò il mio posto allo scadere dell’anno, mi siano testimoni gli Dei. Giustizia prometto, io che Ingiustizia ho subito.

Penso di essere stato chiaro. O no?

COROChiarissimo. Noi ti abbiamo capito, anche se siamo straniere.

10

Page 11: "Le Fenicie" di Euripide

ETEOCLECerto, se i concetti di male e di bene fossero uguali per tutti, non esisterebbero liti, contrasti,

guerre. Purtroppo non è così. Usiamo tutti le stesse parole, ma ognuno le intende a modo suo.

Sentite, dirò chiaramente come la penso: per me il Potere è come un Dio, il Dio più grande di tutti, e io lo voglio rispettare, onorare, e non tradirlo mai. Sarebbe assurdo lasciare il doppio per prendere la metà.

E poi, lui viene qui, a portare distruzione, infischiandosene di tutte le leggi. Ma ve l’immaginate se io, per paura dei suoi “amici”, gli consegnassi le chiavi della Città? Che cosa penserebbero di me i miei sudditi? I contrasti si risolvono con il dialogo, non con le armi!

Dispostissimo a farlo rientrare… ma come semplice cittadino, non voglio essere il suo schiavo.

Vuoi incendiare la Città? Provaci: sarà un grande spettacolo, guerrieri, lance, scudi…..Ma sappi che io non tradirò mai il Potere, mai, capito?“Ingiustizia” la chiami? E allora ti dico: meglio l’ “Ingiustizia” che la Schiavitù!

GIOCASTAEteocle, ascolta tua madre, che è vecchia e ne sa più di te. Vuoi il “Potere”? Lascia stare:

porta solo liti, scontri, violenze, tra parenti, tra concittadini: chi vuole più di quello che ha è sempre in guerra con tutti.

L’Armonia, invece, unisce le persone, le avvicina le une alle altre: è il fondamento della Civiltà.

Pensa: la Notte e il Giorno si alternano in perfetto accordo, il Sole non odia il Buio quando gli deve cedere il posto. E tu, non vuoi lasciare a tuo fratello la parte che gli spetta?

Vuoi essere Potente, ammirato da tutti: ma non ti rendi conto che sono solo illusioni? Pensi davvero che saresti felice? Superiore, sì, ma solo esteriormente. Perché, dimmi, che significa “essere superiori”? Le persone intelligenti sono forse insoddisfatte di quello che hanno?

Ragiona: se ti chiedessi di scegliere tra il “Potere” e la Città, sceglieresti forse il Potere? E poi, se vincesse tuo fratello, con quale coraggio guarderesti in faccia i tuoi concittadini,

prigionieri di guerra? Eteocle, ascoltami: quel “Potere” che tu cerchi, io, al contrario, ti scongiuro di evitarlo con

tutte le tue forze. Sii saggio, abbi rispetto per la Città!

Ascolta tu, adesso, Polinice. Hai detto che Adrasto ti ha fatto un favore: e lo chiami “favore” aiutare qualcuno a distruggere

la sua Città? Dimmi, se per caso ci riuscissi – non sia mai! – come potresti poi celebrare i sacrifici di ringraziamento agli Dei? Ringraziamento per che cosa? Vuoi che tutti pensino che sei pazzo?

Ma, poniamo il caso che tu non ci riuscissi: con quale faccia torneresti ad Argo? Direbbero: “Ecco quello che ci ha rovinato! Adrasto, sei stato un pazzo a dare tua figlia in sposa a quest’uomo!” Cosa otterresti? Te lo dico io: niente, proprio niente, solo odio!

Allora, figli miei, vi scongiuro, ragionate, non fatevi prendere dalla smania di Successo, di Potere, di “Giustizia”! Trovate un accordo, riconciliatevi, riappacificatevi!

COROO Dei immortali! Liberateci da questi mali, fate riconciliare i fratelli!

ETEOCLEOra basta con questi discorsi inutili, l’ho detto e lo ripeto: il Potere è solo mio. (A Polinice) E adesso via di qui o morirai!

11

Page 12: "Le Fenicie" di Euripide

POLINICENessuno sarebbe tanto pazzo da rischiare di essere ucciso da me..

ETEOCLENon sarei così sicuro. Le vedi queste mani?

POLINICE….mani di vigliacco..

ETEOCLE ….un vigliacco che tu vorresti attaccare…

POLINICE….perché so di avere ragione…

ETEOCLE….perché hai le spalle coperte da tua madre…

POLINICESenti, vuoi darmi o no quello che mi spetta?

ETEOCLECi riprovi? E’ inutile! Vattene!

POLINICEFammi almeno guardare per l’ultima volta i templi…

ETEOCLE…che vorresti incendiare …

POLINICE…e pregare gli Dei…

ETEOCLE..credi che ti ascolteranno?

POLINICEO Dei, abbiate pietà di me: mi cacciano via dalla Città….

ETEOCLE…che vorresti distruggere …

POLINICE..ingiustamente…

ETEOCLESenti, vai a pregare gli Dei di Argo, non i nostri..

POLINICEBlasfemo!

12

Page 13: "Le Fenicie" di Euripide

ETEOCLENemico pubblico!

POLINICE… cacciato via…

ETEOCLE…morirai, se rimani!

POLINICEPadre, padre, dove sei?

ETEOCLEPadre, padre, guarda cosa vuole fare…

POLINICEMadre…

ETEOCLENon hai nessun diritto di parlare con lei.

POLINICEConcittadini!

ETEOCLENon hanno niente a che fare con te….

POLINICEVa bene, me ne vado.

ETEOCLESì, e subito!

POLINICEMa prima vorrei vedere mio padre…

ETEOCLENon puoi!

POLINICE.. le mie sorelle…

ETEOCLENo!

POLINICEMa…

ETEOCLESei un verme!

13

Page 14: "Le Fenicie" di Euripide

POLINICED’accordo. Allora me ne vado. Addìo, madre..

GIOCASTAFiglio…

POLINICEE’ un mostro!

ETEOCLEDevo pure difendermi!

POLINICEDimmi un’ultima cosa: dove ti piazzerai a difendere la Città?

ETEOCLEPerché?

POLINICEPerché lì ci sarò anch’io, e t’ammazzerò!!

ETEOCLETi sbagli: sarò io ad ucciderti prima.

GIOCASTACosa dite, cosa dite? Basta, basta… Non fate compiere le maledizioni di Edipo!

ETEOCLEVada al diavolo tutta la stirpe…..

POLINICEGuardate, tutti, uomini e Dei: mi sta cacciando via, come uno schiavo! Se succederà qualcosa

sarà solo colpa sua! (A Polinice) Pensi che non la sappia usare questa spada? Se riuscirò ad ammazzarti, mi riprenderò finalmente quello che mi spetta!

ETEOCLEBravo, bravo. Sempre lo stesso: in guerra contro tutto e tutti! Vai via, verme, via, viaaa!

(Escono tutti)

14

Page 15: "Le Fenicie" di Euripide

PRIMO STASIMO

Dalla Fenicia,dalla nostra terra, partì Cadmo,

per fondare questa Città:inseguì la Giovenca

che gli indicò il luogo.Era qui,

dove l’acqua della Sorgentescorre per i solchifertili e fecondi.

E quiSelene partorì Diòniso,

e subito l’edera l’avvolse,lo ricoprì,

rivestì coluiper cui le donne

danzano invasate,impazzite,

proprio qui…in questa Città.

E quiCadmo uccise il Drago,

che guardava con i suoi mille occhi,e custodiva la Sorgente,terribile, sanguinario,

figlio del Dio della Guerra.Lo uccise con una pietra,

ed Atena gli ordinòdi seminare i suoi denti

E qui li lanciò,li gettò nei solchi della Terra,e germogliarono i Guerrieri

e lottarono tra loro….E si uccisero a vicenda:

dalla Terra emersis’immersero in un lago di sangue.

Ora noi invochiamoil figlio della Giovenca,

e lo preghiamo,noi, barbare, Fenicie,di proteggere Tebe.

Epafo - questo è il tuo nome -ricorda, i tuoi discendenti abitano questa Città.

Portale aiuto!Difendila!

Niente è impossibileper gli Dei.

15

Page 16: "Le Fenicie" di Euripide

SECONDO EPISODIO

CREONTE Oh, eccoti, finalmente! Ti ho cercato dappertutto!

ETEOCLEAnch’io ti cercavo, Creonte. Ti devo dire di mio fratello.

CREONTEDimmi.

ETEOCLEHo parlato con lui, e ho rifiutato tutte le sue proposte.

CREONTEHai fatto bene: è di un’arroganza spaventosa. Pensa di impadronirsi del Potere, solo perché c’è

suo suocero che lo aiuta. Ma, andiamo al dunque: ho una buona notizia.

ETEOCLEQuale?

CREONTEAbbiamo preso un nemico.

ETEOCLEE ha parlato?

CREONTESì: dice che l’attacco è imminente.

ETEOCLEAccidenti: vado a far uscire l’esercito dalle mura!

CREONTEAspetta, non puoi!

ETEOCLEPerché?

CREONTELoro sono molti di più.

ETEOCLESì, ma non più forti.

CREONTE…dicono che sono imbattibili..

ETEOCLENon preoccuparti, ci penso io: vedrai quanti ne ammazziamo…

16

Page 17: "Le Fenicie" di Euripide

CREONTESperiamo. Però….

ETEOCLEVado.

CREONTE (lo trattiene)…. bisogna agire bene.

ETEOCLEE come?

CREONTEMeglio pensare ad altre soluzioni.

ETEOCLEForse potremmo attaccarli di sorpresa?

CREONTENo, no: troppo rischioso.

ETEOCLEAllora di notte, che dici? Il rischio è uguale per noi e per loro.

CREONTEIl buio non aiuta….

ETEOCLEE se li sorprendiamo mentre mangiano?

CREONTECreeremmo solo caos.

ETEOCLEPossiamo colpire la loro cavalleria.

CREONTE… è ben protetta

ETEOCLEInsomma, vuoi che gli consegno la Città nelle mani?

CREONTEMa no. Ho io un piano migliore.

ETEOCLEE quale?

CREONTEVisto che, a quanto pare, loro sono in sette…

17

Page 18: "Le Fenicie" di Euripide

ETEOCLESette?

CREONTEOgnuno è a capo di un gruppo di guerrieri.

ETEOCLEHo capito: uno per ogni porta.

CREONTEEsatto: allora prendi anche tu sette uomini, i più forti.

ETEOCLEPer…?

CREONTEPer metterli a capo di altri sette gruppi…..

ETEOCLE.. e difendere le sette porte?

CREONTESì, e anche per farti aiutare: meglio dividersi i compiti.

ETEOCLEE come mi conviene sceglierli, seguendo l’ istinto o pensandoci bene?

CREONTEIn tutti e due i modi: hai più garanzie.

ETEOCLED’accordo: farò così: piazzerò un guerriero davanti ad ogni porta, uno contro ognuno di loro.Ed io… Sì, io affronterò lui, mio fratello. Spero di farlo prigioniero, anzi, di ucciderlo, quel

traditore.E, senti, Creonte: pensa tu a mia sorella Antigone, se mi succedesse qualche cosa. Mio padre

non può, per quello che ha fatto. Voglio che lei sposi tuo figlio Emone.Un’altra cosa. Il corpo di Polinice non dovrà assolutamente essere seppellito. Chiunque lo

farà, dovrà essere ucciso. E’ chiaro? E ricordati di consultare al più presto Tiresia, l’indovino: potrebbe esserci utile.

Servi, portatemi le armi. Giustizia, vieni, portaci la Vittoria. Vittoria sia con noi! O, grandi Dei, salvate questa Città!

18

Page 19: "Le Fenicie" di Euripide

SECONDO STASIMO

Terribile, terribile il dio della Guerra:sangue, sangue lui porta!

Vorrei vederlo come Bacco,bellissimo di eterna giovinezza,

in mezzo a canti, musiche, danze….E invece, vedo sangue, sangue,

e la danza della Guerra!

La Montagna,doveva ucciderlo Edipo,

sepolto dalla neve,e invece l’ha nascosto!

E la Sfinge, il Mostro Alato,quanti ne ha ammazzati, quanti?

Felice il Signore dei Morti,là, sotto la Terra!

E ora, un’altra disgrazia si abbatte sui figli di Edipo,

su questa Città!So di cose

che non si possono dire….

Ma tu sei forte, Tebe,discendi dai Guerrieri

nati dai denti del Drago;hai visto le nozze

di Cadmo e Armonia;le tue mura sono nate

dal suono della Magica Lira;hai la Sorgente,i Fiumi Gemelli.

Sei piena di risorse,noi crediamo in te.

Vai, combatti, combatti!Vincerai, vincerai!Avrai, finalmente,

il premio che ti spetta!

19

Page 20: "Le Fenicie" di Euripide

TERZO EPISODIO

TIRESIA (entra l’indovino cieco accompagnato da una fanciulla, forse sua figlia)Bella come una stella …. i tuoi occhi sono i miei. Tienimi forte le mani… sorreggimi, sono

vecchio… Meneceo, figlio di Creonte, dimmi: dov’ è tuo padre? E’ distante da qui? Vedi, sono stanco, devo procedere lentamente…

CREONTEEcco, sei arrivato, sono qui. (a Meneceo) Accompagnalo, Meneceo. Ti è proprio gradita una

giovane mano, vero, Tiresia? TIRESIAPerché mi hai mandato a chiamare, Creonte?CREONTEUn momento, aspetta, sei affaticato, riposa, parleremo dopo. Da dove vieni?TIRESIADa un servizio che ho reso agli Eretteidi. Erano stati attaccati da Eumolpo, e io li ho aiutati a

vincere. Guarda, mi hanno anche dato questa corona d’oro….CREONTEBene, speriamo che lo stesso avvenga qui da noi: siamo attaccati dall’esercito di Argo, il

pericolo è grande. Eteocle, il nostro re, mi ha incaricato di chiamarti, ed è andato subito ad organizzare la difesa. Dicci, cosa dobbiamo fare per salvare la Città?

TIRESIAEteocle, hai detto? A lui non voglio dire nulla. A te sì, Creonte. La Città è contaminata, dal

giorno in cui Laio concepì Edipo, che poi si accecò, per volere degli Dei. Eteocle e Polinice l’ hanno segregato in casa, il loro padre, sperando che nessuno venisse a sapere quello che aveva fatto, e lui, profondamente offeso, ha lanciato su di loro terribili maledizioni. Da allora mi odiano, i figli di Edipo. Ma io so che fine faranno.

Vedo morti, tantissimi morti, Argivi e Tebani.Sento…… lunghissimi lamenti, vedo la Città distrutta….

La colpa è di Edipo: non doveva lasciare il regno in mano ai figli: pazzi, distruggeranno la Città. Però, non tutto è perduto: c’è un modo per evitare il disastro, ma non posso rivelarlo. Sarebbe troppo doloroso. Ora devo andare… Addìo.

CREONTENo, fermati!T.Lasciami!CDove vai?T.Per la mia strada.CParla, la Città deve sapere…T Ma tu non devi.CCosa non farei per la Città!TDavvero?

20

Page 21: "Le Fenicie" di Euripide

CDov’è tuo figlio?TLì accanto a te.T Fallo andare via.CPerché? Se è un segreto, non lo dirà a nessuno…TVuoi davvero che ascolti?CCerto.T.Allora, parlerò. Per salvare la Città, devi sacrificare tuo figlio. Questo è il volere degli Dei.CCosa? Che cosa dici, vecchio?T.Dico ciò che gli Dei hanno stabilito.CGrande disgrazia…TNon c’è altro modo...C(al coro) Ditemi che non è vero, che non lui ha detto niente, che io non ho sentito niente….TNon sei un uomo, se fai così.CVai via!!!TQuesto è il volere degli Dei….CCome, come è possibile? (si getta ai piedi di Tiresia)TAlzati, e ascolta.CNo, basta, basta, non parlare più… Me lo vuoi proprio ammazzare!T.Non io.CMa perché, perché deve morire?T.Per placare l’ira di Ares, il dio della Guerra. Cadmo, il fondatore della Città, uccise il Drago a

Lui sacro. Tuo figlio, ultimo discendente degli Sparti, i guerrieri nati dai denti del Drago, dev’essere immolato nel luogo stesso che un tempo era la sua tana. Il dio della Guerra, allora, salverà Tebe.

Devi scegliere, Creonte: o tuo figlio o la Città. Ora devo andare. Destino terribile è quello di noi indovini: ci attiriamo l’odio degli uomini,

per obbedire agli Dei. Se Apollo potesse parlare direttamente….. (esce)

COROCreonte, sei senza parole, sconvolto, come noi….

21

Page 22: "Le Fenicie" di Euripide

CREONTE(al coro) Una cosa è sicura: non offrirò mai questo sacrificio. Amo mio figlio, come tutti. Io

sono vecchio, possono immolare me. (a Meneceo) Devi scappare, figlio. Presto, prima che ti prendano…

MENECEOScappare? E dove?CDovunque.MSe me lo chiedi…CMa non a Delfi!MDove allora?CPrima in Etolia….M.E poi?C.In Tesprozia.M.A Dodòna?C.SìM.E chi mi proteggerà?CCi penserò io.M.Va bene, vado a salutare Giocasta. Per me è come una madre… Tu vai pure..CVado. (esce)M.(al coro) Straniere, ho parlato così per assecondarlo, ma io non voglio tradire la mia Città. Ho

deciso: mi lascerò cadere dalle mura. Precipiterò nella tana del Drago. Sarà il mio contributo alla Guerra. Morirò come tanti altri. Tebe, sarai purificata! Sarai libera, per sempre! (esce)

22

Page 23: "Le Fenicie" di Euripide

TERZO STASIMO

Mostro Alato,figlia della Terra,terribile Sfinge!

Com’eri spietata,quando portavi via i giovani tebani,quando straziavi di lamenti le madri,quando volavi con le tue ali immonde

e cantavi il tuo lugubre canto selvaggio!

Terribile, tremenda,Mostro Alato,

figlia della Terra…

Nelle case, in tutta la Città,le madri, le mogli, le sorelle,

tutte, tutte insieme, gridavano, gridavano, urlavano al Cielola loro immensa,

inconsolabiledisperazione.

Poi venne Edipo, mandato da Apollo.E l’uccise, la Sfinge…

Fu liberata Tebe!

Ma quante sventure seguirono!Lui si unì alla madre,contaminò la Città,

la portò a questa Guerra,che ancora contamina la Città:

siano maledette le sue terribili maledizioni!

Invece tu, Meneceo,sei davvero un eroe!

Hai deciso di sacrificarti,hai preferito la Città alla Famiglia.

Un figlio cosìvorremmo avere anche noi!

Atena, tu hai voluto tutto questo.Salvaci, adesso!

Lascia che la Cittàsia finalmente libera

da questa orrendainterminabile maledizione!

23

Page 24: "Le Fenicie" di Euripide

QUARTO EPISODIO

MESSAGGERO(grida rivolto verso la reggia)Giocasta, Giocasta, ho notizie per te.

GIOCASTA(uscendo dalla reggia)Quali notizie? Dimmi, Eteocle è morto?

MESSAGGERONo, stai tranquilla: è vivo!

GIOCASTAE la Città?

MESSAGGEROSalva, le mura intatte.

GIOCASTAMa è ancora in pericolo?

MESSAGGERONon più. Il dio della Guerra ci ha protetto.

GIOCASTAE Polinice? Oh, sto in pena anche per lui.

MESSAGGEROI due i fratelli sono vivi.

GIOCASTAChe gli Dei ti rendano felice! Ma racconta, come avete cacciato i nemici dalla Città? Voglio

riferirlo a Edipo, che è in ansia per le sorti di Tebe.

MESSAGGEROPrima di tutto ti devo di dire del figlio di Creonte, Meneceo: si è gettato dalle mura dopo

essersi trapassato la gola con la spada, per salvare la Città!Poi tuo figlio Eteocle ha radunato sette gruppi di guerrieri, uno per ciascuna delle sette porte,

con opliti, cavalieri e ausiliari, per difendere i punti strategici.Noi aspettavamo lì, ed ecco avvicinarsi l’esercito dei Sette, passano il Fiume, sono proprio

davanti a noi, cantano il canto di guerra, e anche noi cantiamo.Il primo ad attaccare fu Partenopeo, con tutte le truppe scintillanti di scudi. Aveva un simbolo

sullo scudo: il Cinghiale Caledonio, ucciso dalla madre Atalanta.Il secondo fu Ippomedonte: il suo simbolo era Argo, il cane dai mille occhi, alcuni aperti

come le stelle nel cielo; altri chiusi, come la notte profonda. Lui vede anche dopo la morte.Il terzo fu Tideo, il suo simbolo era una pelle di Leone.Il quarto fu Prometeo, con la fiaccola in mano, pronto ad incendiare tutta la Città.

24

Page 25: "Le Fenicie" di Euripide

Poi arrivò tuo figlio Polinice, il comandante di tutto l’esercito. Il suo simbolo era il Cavallo, anzi le cavalle impazzite, che sembravano impazzite davvero, per come giravano su quello scudo.

Il sesto, più furioso del dio della Guerra, era Capaneo. Il suo simbolo, un gigante che scardinava la Città dalle fondamenta, era il suo chiaro messaggio contro di noi.

Il settimo, Adrasto, come simbolo aveva l’Idra di Lerna, il mostro dalle teste di serpente: ognuna di esse teneva tra i denti la testa di uno di noi!

Anfiarao, il sacerdote, era il più saggio: non aveva simboli, procedeva da solo, silenzioso, guidando il carro delle vittime per il sacrificio.

E iniziò la battaglia: fitta di lance, frecce, fionde. Noi vincevamo, all’inizio. Tideo e Polinice gridavano ai loro uomini: “Volete proprio morire così? Attacchiamoli, forza, tutti insieme, lanciamoci addosso a loro tutti quanti!”. Quante teste spaccate, allora, quanti corpi a terra, quanto sangue versato! Partenopeo, fuori di sé, gridava: “Datemi il fuoco, il fuoco. Fatemi incendiare questa Città!” Ma lo fermò il figlio di Poseidone, gli lanciò un masso enorme, gli fracassò le ossa: altro sangue fu versato sulla terra. Allora Eteocle andò a difendere le alte mura. Noi lo seguimmo. Tideo e i suoi lanciarono una pioggia di frecce, e i nostri abbandonarono le loro postazioni. Ma Eteocle li richiama, e li costringe a tornare al loro posto, come un cacciatore chiama i suoi cani.

Ma ora ti voglio raccontare di Capaneo, della sua follia. Lui saliva, lungo la lunghissima scala, era sempre più vicino alle mura. Si sentiva il più forte, diceva che neanche Zeus poteva fermarlo. E intanto continuava, continuava a salire, sempre più vicino, più vicino. Ed ecco, stava proprio per entrare nella Città, quando si sente un tuono terribile. Un fulmine, improvviso, lo colpisce. La terra trema, siamo tutti terrorizzati. Il suo corpo precipita, giù dalla scala: i capelli vanno al cielo, il sangue alla terra. Mani e piedi girano ora in eterno nella Ruota Celeste. I nemici capiscono che Zeus è con noi, e fanno un passo indietro. Noi riprendiamo coraggio e li attacchiamo. E’ una carneficina: cadono a decine dai carri, i carri stessi sono distrutti, i morti non si contano più.

Questa dunque è la situazione fino ad ora. Se riusciremo a respingerli definitivamente, solo gli Dei possono saperlo. Finora Loro ci hanno protetto.

COROSiamo felici! O Dei, lasciate che sia così.

GIOCASTAAnch’io sono felice per i miei figli e per la Città, ma addolorata per Creonte, che ha perso suo

figlio. Ma dimmi, Eteocle e Polinice, cosa hanno intenzione di fare adesso?

MESSAGGEROPerché vuoi saperlo?

GIOCASTAE tu perché non vuoi dirmelo?

MESSAGGERONon ti basta sapere che sono vivi?

GIOCASTAAdesso sì, ma poi che succederà?

MESSAGGEROMa io devo andare da Eteocle, ha bisogno del mio aiuto…

GIOCASTA

25

Page 26: "Le Fenicie" di Euripide

Mi nascondi qualcosa!

MESSAGGEROLo faccio per te.

GIOCASTANon devi! Parla!

MESSAGGEROVolevo evitare che tu lo sapessi, ma, dato che insisti, sappi che i tuoi figli si prepararono ad

affrontarsi l’uno contro l’altro, in un duello. Hanno deciso così. Durante il combattimento, Eteocle ad un tratto si fermò e gridò: “Guerrieri, voi, tutti, che siete qui, non voglio che perdiate la vita in questo modo. Posso pensarci io, da solo, a decidere le sorti della battaglia. Affronterò personalmente mio fratello. Se lo uccido, sarò io l’unico re, se lui mi uccide, regnerà da solo. Troppo sangue è stato versato, gettate le armi, adesso, amici e nemici!”

Tutti sono d’accordo, e applaudono, per primo Polinice. Poi festeggiano e fanno solenni giuramenti per sancire il patto. E iniziano a indossare le armature. E si guardano dritti negli occhi, con tutto l’odio che possono. L’esercito nemico grida a Polinice: “Sarai tu a vincere, ringrazierai Zeus per questo!” E i nostri, ad Eteocle: “Ricorda, se vincerai avrai tu il comando della Città!” Si passa poi al rito dei sacrifici augurali e.. avviene un prodigio: la fiamma si divide in due. Cosa significa? Vittoria per entrambi o morte per entrambi!

Se pensi di fermarli, va’ pure. Forse potresti farcela, se trovi il modo.

GIOCASTAAntigone, Antigone, dove sei? Lascia stare i tuoi giochi, e vieni qui. I tuoi fratelli, si vogliono

scontrare, si uccideranno, se non li fermiamo! Andiamo, andiamo, presto!

ANTIGONECosa dici? I miei fratelli? Mi sento morire.

GIOCASTASì, sono pronti a combattere tra loro, in un duello.

ANTIGONENo, non è possibile!

GIOCASTAPurtroppo è così. Forza, andiamo, cerchiamo di fermarli….

ANTIGONEMa, non posso lasciare le mie stanze… Per andare dove?

GIOCASTATra i soldati…

ANTIGONE Una ragazza non deve farsi vedere…

GIOCASTA

26

Page 27: "Le Fenicie" di Euripide

Non pensarci, oggi puoi farlo….

ANTIGONEMa perché devo andare?

GIOCASTADevi aiutarmi: insieme dobbiamo gettarci ai loro piedi e pregarli di fermarsi.

ANTIGONEAllora andiamo, presto.

GIOCASTASì, andiamo subito: dobbiamo arrivare in tempo, in tempo!

(escono)

CORO

Tremiamo disfatte dall’angoscia.Povera madre:

quanta pena proviamo per lei!Due figli: l’uno contro l’altro:

uno sarà ucciso, l’altro ucciderà.

Vedi, Zeus?Stesso sangue, stesso volto,

scudo contro scudo, sangue contro sangue!Siamo sconvolte:per chi piangere?

Per Eteocle, o Polinice?Le due belve, le due furie

si guardano, si lanciano occhiate d’odio,e presto saranno

in un lago di sangue.

Lugubre lamento noi intoniamo.Aspettando la morte, aspettando la strage.

Guardate, non è Creonte? Disperato, sta avanzando verso la reggia. Andiamo a consolarlo!

27

Page 28: "Le Fenicie" di Euripide

QUARTO EPISODIO – III

CREONTEMio figlio è morto. Devo piangere per lui, o essere contento per la Città, che è salva? A lui va

la gloria. A me, solo disperazione. Si è gettato, dall’alto delle mura, a capofitto, nelle Tana del Drago…. Morte che si è dato lui, da solo. Dov’è mia sorella? Lei deve, deve… provvedere ai funerali… per lui che non c’è più… Per il rispetto, gli onori dovuti ai caduti per la Patria…

COROGiocasta è andata sul campo di battaglia, con Antigone.

CREONTECosa? E perché..?

COROEteocle e Polinice stanno per affrontarsi in duello. Lottano per conquistare il Potere.

CREONTEAllora, i mali, non sono, non sono finiti ….

COROMa tornerà presto. Sembra sia tutto finito, ora. Guarda, sta arrivando il messaggero.

CREONTELe notizie non sembrano buone… ha il volto scuro.

SECONDO MESSAGGERONon ho parole, non so come dire.

COROSiamo in ansia. Parla, presto.

SECONDO MESSAGGEROPorto notizie terribili.

CREONTECos’altro è successo?

SECONDO MESSAGGEROI figli di tua sorella, Eteocle e Polinice…

CREONTESì..?

SECONDO MESSAGGERO… sono morti!

CREONTENo! Grande, grande disgrazia! Per me, per la Città! Avete sentito, avete sentito tutti? La casa

di Edipo è distrutta!

28

Page 29: "Le Fenicie" di Euripide

SECONDO MESSAGGEROMa purtroppo non è tutto.

CREONTEQuali altre sventure…. ?

SECONDO MESSAGGEROAnche tua sorella…. è morta!

COROLamenti, canti funebri, intoniamo, ora, subito, tutte quante, tutte insieme….

CREONTELa maledizione della Sfinge! Quelle nozze contro natura... hanno portato a questo! Sorella,

sorella mia, che destino terribile!Ma dimmi, come sono avvenuti i fatti?

SECONDO MESSAGGEROLo saprai subito. I due fratelli si preparavano al duello, proprio in mezzo ai due eserciti,

indossavano le armi di bronzo, e pregavano, ad alta voce.Per primo Polinice invocò una dea straniera, dicendo: “A te sono devoto, perché Argo ormai è

la mia Città, da quando ho sposato la figlia del re. Aiutami ad uccidere Eteocle! Voglio vedere questa mano tutta rossa di sangue, del suo sangue!” (Che preghiera odiosa!) Eteocle, invece, pregava Atena, la dea della nostra Città, dicendo: “O figlia di Zeus, guida il mio braccio a colpire il petto di Polinice, il traditore!”

Iniziò quindi il duello. Sembravano due cinghiali che si vogliono azzannare: ansimavano, agitavano le lance, ma senza attaccare, girando, guardandosi, nascondendosi dietro gli scudi. Ognuno aspettava che l’altro si scoprisse anche di poco, per scagliare la lancia dritta verso di lui.

Tremavano, gli altri, guardando i loro capi che studiavano le mosse.A un certo punto, Eteocle spostò la gamba per togliere una pietra da terra, e Polinice se ne

accorse: scagliò la sua lancia e lo colpì, trapassandogli il polpaccio. Esultarono i nemici, ma per poco, perché il nostro capo scagliò anche lui la sua lancia verso la spalla di Polinice, ma non lo colpì, perché la punta della lancia si spezzò. Allora gli scaglia una pietra, con tutte le sue forze, e con quella riesce a spezzare la lancia del fratello.

Erano rimasti entrambi con le sole spade, di nuovo ad armi pari, e allora iniziano a lottare con queste, con grande violenza.

Eteocle a un certo punto pensa ad una tattica che aveva imparato in Tessaglia: indietreggia con il piede sinistro, si copre con lo scudo e avanza con il piede destro, e finalmente trafigge il fratello, immergendogli la spada nello stomaco, all’altezza dell’ombelico, trapassandolo da parte a parte. Polinice barcolla, si piega, si porta le mani alla ferita, cade a terra.

Eteocle allora getta la spada, e, convinto di avere ucciso il fratello, gli toglie l’armatura. Ma Polinice era ancora vivo, e riesce con un ultimo sforzo a prendere la spada, e a trapassargli il fegato.

Così, muoiono entrambi, l’uno a fianco dell’altro, i fratelli: perdenti tutti e due, nella polvere, tutti e due.

COROAhimè, Edipo, le tue maledizioni, si sono compiute!

SECONDO MESSAGGEROMa non è finita, purtroppo: in quel momento arriva la madre, con la figlia, e scoppia in

lacrime, disperata per essere arrivata troppo tardi; si getta a terra, lanciando lamenti strazianti,

29

Page 30: "Le Fenicie" di Euripide

ricorda come li aveva allevati tutti e due i suoi figli, con quanto amore, tutto inutile ormai. Antigone si unisce a lei nel compianto, rimprovera i fratelli di aver abbandonato la madre, incuranti della sua età.

Eteocle, ormai in fin di vita, distesa la sua mano sulla madre, rivolgendole un ultimo sguardo pieno di amore, esala l’ultimo respiro.

Polinice, invece, riesce a dire: “E’ la fine. Vi amo. Anche lui lo amavo, anche se diventò mio nemico. Vi prego, seppellitemi. Dentro la Città. Non merito odio. Fatemi tornare lì, almeno da morto. Madre, ora, chiudimi gli occhi”. E lo fa lui stesso, prendendole la mano. Poi aggiunge: “Buio, ho buio tutto intorno”.

Giocasta, appena li vide morti tutti e due, fuori di sé, prende la spada, e si trapassa il collo. Ora giace a terra abbracciata a loro.

Gli eserciti allora iniziano a discutere violentemente: chi è stato il vincitore? Ognuno sostiene che era stato il proprio capo. La lotta è terribile, ma per fortuna, noi preveniamo i nemici, e riusciamo a difendere le mura dai loro attacchi. La Pianura si copre di migliaia di morti, tutti fuggono, lasciando fiumi di sangue sulla Terra.

Ringraziamo Zeus, allora, gli innalziamo la statua d’oro, deprediamo i cadaveri, portiamo il bottino dentro la Città. Anche Antigone è rientrata, lei deve celebrare i riti funebri, per i suoi cari.

La Città ha vinto, ma ha perso i suoi valorosi guerrieri, i figli di Edipo, Eteocle e Polinice.

COROOra sappiamo tutto. Tre morti, tre sventure. (Entrano le salme) Eccoli qui. Il buio è caduto su

di loro.

ANTIGONEDevo togliermi il velo dai capelli, scoprire le guance. Vedete? Sono rosse, rosse di dolore.Tristissimo dolore: ….guidare questo corteo funebre.. Lottarono per la Città i miei fratelli, ma fu strage infinita, sangue su sangue: ora è crollata la

casa di Edipo!Vorrei riportarvi in vita, tutti e tre, miei cari. Vorrei conoscere un canto, un incantesimo. Ma

non vuole, Erinni, la Dea della Vendetta.La discendenza di Edipo è finita.Non doveva, lui, non doveva uccidere la Sfinge!Troppo ha compreso, ha compreso quello che non si doveva comprendere: l’enigma del

Mostro Alato. E poi dolori infiniti, quanti nessuno mai prima aveva sofferto, né Greco, né Barbaro, né

Nobile, né Povero. Nessuno, nessuno!Una rondine vorrei che mi facesse compagnia, che cantasse con me i tormentosi lamenti,

aggirandosi sulla quercia, per richiamare in vita i defunti.Ora mi taglierò i capelli, per donarli ai morti. Chi onorerò per primo? Polinice, Eteocle o la

madre non più madre?

30

Page 31: "Le Fenicie" di Euripide

ANTIGONE(grida alla reggia) Edipo, Edipo! Esci fuori, fatti vedere. O padre, è terribile vivere nel buio,

vagare per le stanze con piede malfermo, alzarsi e tornare a letto, non sapendo come trascorrere il giorno. Esci, esci, ti devo parlare!

EDIPO(uscendo) Perché, perché mi chiami, Antigone? E mi costringi ad uscire, lentamente,

controvoglia? Volevo restarmene lì dentro, da solo, con il mio tormento, a piangere ancora…. Vedi, sono solo un fantasma, ormai; disfatto, inutile…!

ANTIGONETi devo dare una notizia terribile.

EDIPOQuale, figlia?

ANTIGONEI tuoi figli… sono morti, e… anche Giocasta, tua moglie, il tuo sostegno…

EDIPONo, no! Non è possibile! Tutti e tre! O no, non posso, non voglio vivere più…

ANTIGONELo sai, è stato il Dio che ti ha ascoltato.... ha punito Eteocle e Polinice, li ha disfatti,

annientati..

EDIPOAhhh, ahhh.

ANTIGONEPerché piangi?

EDIPOPer loro, per i miei figli.

ANTIGONESe li potessi vedere… I loro corpi sono qui davanti, spettacolo orribile… EDIPOSapevo, sapevo che sarebbero finiti così. Ma Giocasta, perché è morta?

ANTIGONESi era precipitata nel campo di battaglia, mostrando il petto, versando lacrime. Li supplicava

di non continuare con il duello.. Ma lo scontro stava ormai terminando; sangue scorreva sul campo dei Fiori di Loto .. Il dio della Guerra esultava, quello dei Morti, aspettava…. Lei, allora, prese la spada e… si trafisse il collo. E cadde sopra i loro corpi.

.

31

Page 32: "Le Fenicie" di Euripide

QUARTO EPISODIO - VI

COROEdipo, Edipo. Che giorno terribile! Ti auguriamo un futuro più luminoso.

CREONTEEdipo, ascolta. Tuo figlio, prima di andare in battaglia, mi aveva comunicato le sue ultime

volontà, e io adesso devo farle eseguire: riguardano il matrimonio di tua figlia Antigone con mio figlio Emone, e il tuo esilio. Sì, tu non puoi più abitare in questa Città: la contamini tutta con la tua presenza. Anche Tiresia, l’indovino, lo confermava. Io non ho nulla contro di te, lo sai bene, ma tu attiri spiriti maligni, vendicatori, e tutta la Città ne soffre…

EDIPOEcco, ecco: la giusta conclusione. Tutto cominciò quando Laio, mio padre, mi generò, e non

doveva! Apollo gli aveva predetto che io l’avrei ucciso! Allora cercò di togliermi di mezzo, facendomi portare sul monte più alto, abbandonandomi lì: sperava che potessi essere dilaniato dalle belve feroci. E invece…. il monte mi salvò. Il Dio fece in modo che il servo di Polibo mi trovasse.

Ma poi, lo uccisi davvero, mio padre! E mi congiunsi con mia madre. E misi al mondo due figli, che erano anche miei fratelli! Ma le maledizioni di Laio arrivarono fino a loro. E questa è la fine che hanno fatto. Non è colpa mia. Questa disgrazia ha radici molto più antiche!

Ma ora, cosa posso fare? Sono cieco, e devo andarmene via dalla Città. Non ci sono più Giocasta, i miei figli… Sono vecchio. Come farò a vivere da solo?

Creonte, uccidimi. L’esilio è peggio della morte. Non mi voglio gettare ai tuoi piedi, supplicarti: sarebbe da vigliacchi.

CREONTEE fai bene. Io devo cacciarti fuori dalla Città. Ora ci saranno i funerali, ma solo di Eteocle. Il

corpo di Polinice deve restare insepolto, fuori dalle mura, senza alcun onore, in pasto agli avvoltoi, come meritano i traditori della Patria! Cittadini, sappiate che chi tenterà di seppellirlo, sarà punito con la morte! Tu, Antigone, adesso termina i Lamenti Funebri e preparati alla cerimonia di nozze: mio figlio ti aspetta…

ANTIGONEE’ proprio una terribile disgrazia la nostra, vero, padre? La tua, specialmente… Disgrazia

infinita…(A Creonte) Tu, Creonte, stai commettendo un crimine, ti rendi conto? Stai mandando via

dalla Città qualcuno che è innocente…

CREONTESono le ultime volontà di Eteocle….

ANTIGONE…assurde. Sei pazzo se le fai eseguire

CREONTEVorresti disobbedire?

ANTIGONE

32

Page 33: "Le Fenicie" di Euripide

Sì….

CREONTEE allora Polinice….?

ANTIGONESecondo la legge dovrebbe essere seppellito con tutti gli onori….

CREONTE...un traditore!

ANTIGONELui non ha fatto niente di male! Voleva solo riprendersi quello che era suo: il Potere!

CREONTEE’ stato deciso: resterà insepolto.

ANTIGONELo seppellirò io, con le mie stesse mani…

CREONTE…morirai anche tu, allora!

ANTIGONESarò felice di morire con lui…

CREONTEOra basta! Torna nelle tue stanze….

ANTIGONE...devo fare quello che ho detto…

CREONTENon puoi! La legge è questa.

ANTIGONELa legge è onorare i morti.

CREONTENessuno lo farà!

ANTIGONEPensa a Giocasta, tua sorella….

CREONTEZitta! Ho detto che così dev’essere!

ANTIGONEDevo procedere al lavacro della salma…

CREONTE

33

Page 34: "Le Fenicie" di Euripide

Ho detto che nessuno deve osare…

ANTIGONE… coprire le sue ferite…

CREONTEMai!

ANTIGONE… baciarlo….

CREONTEBacerai mio figlio, che devi sposare..

ANTIGONEIo, sposare tuo figlio?

CREONTECerto! E’ stato deciso…

ANTIGONE…lo ammazzerei già la prima notte!

CREONTECosa hai detto? Sei pazza?

ANTIGONELo giuro….

CREONTEE cosa vorresti fare, allora?

ANTIGONEAndarmene. Via da questa Città, con mio padre…

E.Grazie, cara, ma non devi…

ANTIGONE..morirei con lui, se è necessario

CREONTEVa bene. Te lo concedo.

EAntigone, sei molto cara, però….

AO, padre, non posso, non posso sposare il figlio di Creonte, capisci? E non voglio lasciarti da

solo.

34

Page 35: "Le Fenicie" di Euripide

EVai contro i tuoi interessi, perché? Il pensiero che tu sia onorata, sposa del figlio del re, mi

potrebbe aiutare a sopportare i miei mali….

AMa tu, come faresti?

E.Appena giunto il momento, uscirò di scena…

ACome, il famoso Edipo, il salvatore della Città?

E.Un tempo, ora non più.

AVoglio condividere con te il tuo destino.

ETu sei giovane: no, non devi, sarebbe assurdo…

A....ma giusto!

E.E va bene, vedo che sei decisa. Non riesco a farti cambiare idea. Allora, andiamo. Dov’è

Giocasta? Fammela toccare, voglio salutarla, per l’ultima volta.

ASì, è qua.

ECompagna sfortunata…. e, i miei figli?

ASono vicino a te, l’uno accanto all’altro.

EAvvicina la mia mano a loro. Miei cari, cari, addìo.…. Adesso, andiamo. Apollo me l’aveva

predetto che avrei vagato lontano, per arrivare infine ad Atene…. Tutto si compie, adesso. Dammi il bastone.

ATi accompagno io. Sarò per te come il vento per i marinai. Fai piano, andiamo lentamente,

sta’attento…

EAddìo, Città. Vado incontro al mio destino.

A

35

Page 36: "Le Fenicie" di Euripide

Addìo, giovani amiche. Voi restate. Io non posso. Addìo, fratello. Penserò sempre a te. Avrai gli onori che meriti.

E.(al pubblico)E voi, cittadini: guardatemi! Ero potente, una volta. Vedete come sono adesso? Guardatemi

bene. Imparate dalla mia storia. Imparate.

(escono)

36