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30/10/2019 Le dipendenze comportamentali | Genitori si diventa OdV www.genitorisidiventa.org/notiziario/le-dipendenze-comportamentali 1/16 Home (/) Le dipendenze comportamentali Autore: Francesca Ancidei Il concetto di dipendenze comportamentali e’ relativamente nuovo. Nel 2013 nella quinta edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) viene inserita la denizione di “dipendenze patologiche comportamentali” che vengono considerate in modo analogo alle dipendenze da sostanze. Un aspetto peculiare è che coinvolgono pulsioni “normali” quali sesso, cibo, amore, denaro, gioco, ecc… che, raggiungendo livelli eccessivi, invasivi e pericolosi per la persona, divengono patologiche. Nelle dipendenze comportamentali sono coinvolti gli stessi circuiti neurali del piacere e del rinforzo evidenziati nelle tossicodipendenze. Ciò che le contraddistingue resta sempre l’incapacità del soggetto di mitigare il comportamento, nonostante le conseguenze negative che osserva nella sua quotidianità. Le dipendenze comportamentali maggiormente riscontrate sono: Dipendenza sessuale Dipendenza aettiva Workaholism Gioco d’azzardo patologico (GAP) Tecno dipendenze : Internet Cellulare Videogiochi TV DIPENDENZA SESSUALE (/)

Le dipendenze comportamentali - International Adoption · Il concetto di dipendenze comportamentali e’ relativamente nuovo. Nel 2013 nella quinta edizione del Manuale Diagnostico

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Home (/)

Le dipendenze comportamentali

Autore: Francesca Ancidei

Il concetto di dipendenze comportamentali e’ relativamente nuovo. Nel 2013 nella quinta

edizione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5) viene inserita la

de�nizione di “dipendenze patologiche comportamentali” che vengono considerate in modo

analogo alle dipendenze da sostanze.

Un aspetto peculiare è che coinvolgono pulsioni “normali” quali sesso, cibo, amore, denaro,

gioco, ecc… che, raggiungendo livelli eccessivi, invasivi e pericolosi per la persona, divengono

patologiche. 

Nelle dipendenze comportamentali sono coinvolti gli stessi circuiti neurali del piacere e del

rinforzo evidenziati nelle tossicodipendenze.

Ciò che le contraddistingue resta sempre l’incapacità del soggetto di mitigare il comportamento,

nonostante le conseguenze negative che osserva nella sua quotidianità.

Le dipendenze comportamentali maggiormente riscontrate sono:

Dipendenza sessuale

Dipendenza a�ettiva

Workaholism

Gioco d’azzardo patologico (GAP)

Tecno dipendenze :

Internet

Cellulare

Videogiochi

TV

 

DIPENDENZA SESSUALE

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Persistente e fallimentare controllo degli impulsi sessuali. Vengono messi in atto

comportamenti ipersessualizzati. Molti ricercatori vedono nella digitalizzazione un

importante fattore patogeno in quanto ha signi�cativamente aumentato e facilitato la

possibilità di fruire di servizi pornogra�ci o condividere materiale a sfondo sessuale in rete. Ha

alla base gli stessi meccanismi biologici e �siologici della dipendenza da sostanze. Si è in

presenza di una disfunzione del sistema dopaminergico e di quello serotoninergico in cui il

neurotrasmettitore della dopamina (che ha la funzione di sollecitare la messa in atto di

comportamenti atti al raggiungimento del piacere) verrebbe rilasciato in modo disregolato. 

 

DIPENDENZA AFFETTIVA

Rientra nelle nuove dipendenze ed è una delle più di�cili da ammettere. Ha un’alta incidenza

nella popolazione femminile. Sintomi:

non essere in grado di prendere decisioni da soli

comportamento sottomesso

avere bisogno costante di rassicurazioni

 

Olivier Clerc nel libro “La rana che �nì cotta senza accorgersene e altre lezioni di vita”

rappresenta perfettamente, con la sua metafora, le fasi della dipendenza a�ettiva: “…una rana,

immersa in una pentola d’acqua che si riscalda molto lentamente, inizialmente si trova bene, ma

quando l’acqua incomincia a scottare non ha più lo forze per saltare fuori…”

 

WORKAHOLISM

Dipendenza dal lavoro. E’ un disturbo ossessivo – compulsivo che si manifesta in un’incapacità

di regolare le proprie abitudini di lavoro �no all’esclusione delle altre principali attività della

vita. I settori più colpiti sono quelli della libera professione. Provoca sbalzi adrenalinici elevati

che portano ad aggressività sociale e familiare, perdita della propria privacy in una

confusione fra sfera personale e sfera professionale. Incapacità di rilassarsi con conseguente

forte aumento dello stress, intolleranza verso qualunque ostacolo rispetto al loro modo di

concepire il lavoro, atteggiamento controllante.

 

GIOCO D’AZZARDO PATOLOGICO (GAP)

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Si colloca nel Manuale dei Disturbi Mentali tra i disturbi del controllo degli impulsi ed è

caratterizzato dall’incapacità di resistere alla tentazione “persistente, ricorrente e

maladattiva” di giocare somme di denaro elevate.

Si possono identi�care diverse fasi nella sua evoluzione:

Fase 1: le vincite

Fase 2: le perdite

Fase 3: il crollo

Fase 4: la disperazione

Fase 5: sentimento di irreparabilità.

 

Vincere corrisponde ad una frenesia che porterà a nuovi tentativi.

Perdere corrisponde a una frenesia sollecitata da sensi di colpa inconsci.

Ha gli stessi meccanismi della dipendenza da sostanze.

Le conseguenze più dirette si rilevano nel deteriorarsi delle attività personali, familiari e

lavorative. 

Dai dati risulta come i giovani giochino più degli adulti e i maschi più delle femmine.

Molte persone a�ette da GAP possono essere molto competitive, energiche, irrequiete e facili

ad annoiarsi. Inoltre, sembrano essere eccessivamente preoccupate dell’approvazione altrui

e molto generose. 

 

Tecnodipendenze

Sono le dipendenze maggiormente rilevate quando si parla di bambini e ragazzi.

Gli strumenti di comunicazione tecnologica divengono mezzi di estensione e prolungamento del

Sé. Costituiscono un terzo oggetto che permette ai ragazzi di sentirsi in connessione

permanente attraverso una comunicazione che annulla l’attesa e la de�nizione di uno

spazio di incontro.

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Le relazioni sociali mediate da uno schermo escludono buona parte della comunicazione non

verbale fondamentale per rapportarsi correttamente agli altri e per prendere coscienza di sé in

relazione all’altro.

Davanti ad una webcam di�cilmente si arrossisce e in assenza di contatto �sico la tensione

emotiva non si esplica ma si accumula in una sorta di groviglio di rabbia repressa.

Un’emozione che resta inespressa se non trova sfogo, ad esempio, nell’attività �sica.

I cambiamenti che avvengono a livello cerebrale nei primi anni dell’adolescenza predispongono

alla comparsa di quattro caratteristiche mentali:

 

Ricerca di novità: emerge da una maggiore spinta alla ricerca di grati�cazioni che crea la

motivazione interna a sperimentare esperienze nuove e a vivere più intensamente.

Aspetto negativo: maggiore importanza data all’eccitazione, al brivido, alla minimizzazione

di conseguenze negative. Impulsività può portare a tradurre in atto un’idea senza prima

fermarsi a ri�ettere sulle conseguenze.

Coinvolgimento sociale: intensi�carsi delle relazioni e legami con i coetanei

Aspetto negativo: chi si isola dagli adulti e frequenta solo i pari è a rischio.

Maggiore intensità emotiva: maggiore vitalità all’esistenza

Aspetto negativo: l’emotività potrebbe prendere il sopravvento causando impulsività,

sbalzi di umore e reattività accentuata.

Esplorazione creativa: nuove capacità di pensiero astratto permettono di mettere in

discussione lo status quo, di a�rontare i problemi con strategie fuori dagli schemi. 

Aspetto negativo: La ricerca del senso della vita può portare a una crisi di identità, a

essere vulnerabili nei confronti delle pressioni del gruppo, a un senso di disorientamento

e mancanza di scopo.

 

Gli aspetti negativi delle caratteristiche mentali dell’adolescenza sono particolarmente sollecitati

dalla mediazione e deformazione che gli strumenti tecnologici pongono nelle relazioni. 

Le dipendenze tecnologiche condividono secondo Gri�ths(1997) i componenti nucleari delle

altre dipendenze e precisamente:

Dominanza (salience): l’attività domina i pensieri, i sentimenti e i comportamenti

dell’individuo, assumendo un valore primario tra tutti i suoi interessi;

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Alterazioni del tono dell’umore: l’inizio dell’attività provoca cambiamenti nel tono

dell’umore, l’individuo può esperire un aumento dell’eccitazione o maggiore rilassatezza

come conseguenza diretta dell’incontro con l’oggetto della dipendenza;

Tolleranza, sintomi di astinenza, bisogno di aumentare progressivamente l’attività per

ottenere l’e�etto desiderato;

Sintomi di astinenza: malessere psichico/�sico che si manifesta quando si interrompe o si

riduce il comportamento o l’uso dello strumento;

Con�itto con chi sta vicino : con�itti interpersonali interni a sé stesso, a causa del

comportamento dipendente;

Ricadute quando si tenta di smettere: tendenza a ricominciare l’attività dopo averla

interrotta.

 

DIPENDENZA DIGITALE

 

Bambini

Gli studiosi dell’American Academy of Pediatrics (2016) a�ermano che per un neonato di pochi

mesi, il ritmo rapido delle immagini, colori e suoni sono di una intensità largamente superiore

alle stimolazioni abituali della sua vita. Uno schermo acceso cattura l’attenzione ma rischia di

renderlo eccitato, agitato e di nuocere alla concentrazione e all’interazione con il mondo

esterno, necessarie per la sua evoluzione sin dai primi mesi di vita.

Per un bambino usare il tablet per giocare non equivale a compromettere il suo

apprendimento, ma sicuramente a disinvestire nella relazione con gli altri e con se stesso.

Una prima conseguenza derivante dall’isolamento nel quale si immergono è una minore

capacità nella comunicazione, minore sviluppo dell’empatia e di�coltà nella presa di

coscienza di sé nel rapporto con il mondo esterno. Il tempo passato davanti allo schermo

non è perso, ma è un tempo in cui non vengono usate capacità primordiali che sono innate per

il gioco ed evolvono con l’età.

 

Adolescenti

I giovani digitali sono più impulsivi, hanno di�coltà a gestire la noia e sono orientati al tutto e

subito. Sono meno creativi, non sentono spesso il bisogno di veri�care le fonti da cui traggono

notizie o a fare ricerche per controllare se quello che hanno letto è vero. Il tratto distintivo di

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queste sindromi da dipendenza tecnologica è che tutto quello che si fa lo si deve condividere

subito, senza pensare alle conseguenze che ricadranno su di sé e sugli altri.

 

DIPENDENZA DA INTERNET O INTERNETADDICTION DISORDER (IAD)

Internet è uno strumento utile ed e�cace ed ha conquistato un enorme spazio nelle vite di

ciascuno di noi. Ci può raggiungere sempre ed in ogni luogo attraverso i diversi dispositivi,

soprattutto quelli mobili. Tutti abbiamo cercato notizie, informazioni e approfondimenti tramite

questo strumento.

Si è di fronte ad un problema quando l’uso di internet riduce la qualità relazionale e

interattiva dell’individuo nella sua quotidianità e quando acquisisce il ruolo di “coscienza

gregaria” a cui il soggetto delega il �ltro delle informazioni in entrata ed in uscita.

IAD Internet Addiction Disorder: i sintomi sono gli stessi che ritroviamo nelle dipendenze da

sostanze: craving (stato soggettivo di forte desiderio compulsivo per gli e�etti precedentemente

provati); astinenza; tolleranza e compromissione delle capacità cognitive.

Secondo Ivan Goldberg (1995) è l’incapacità di una persona di controllare l’utilizzo di questo

strumento, con conseguenti disturbi nell’area psicologica, sociale e lavorativa.

In realtà la IAD è un termine molto vasto che copre una gamma di comportamenti

psicopatologici, le cui matrici comuni sembrano essere la disregolazione degli impulsi e la

di�coltà nel gestire stati emotivi dolorosi.

Le persone maggiormente a rischio di contrarre questa forma di dipendenza sono quelle con

di�coltà comunicative – relazionali. La dipendenza è un comportamento di evitamento

attraverso cui la persona si rifugia nella rete per sfuggire alle problematiche esistenziali. Le

relazioni che instaura tendono ad essere idealizzate e rispondono all’intento di soddisfare i

propri bisogni relazionali ed a�ettivi. Anche l’immagine di sé è sottoposta ad una

idealizzazione e l’utilizzo di nickname o di avatar che mascherano la propria identità in un

anonimato facilitatore, rende possibile questa idealizzazione.

 

E�etti

Fra gli e�etti più imponenti della IAD si annoverano:

Maggiore sensibilità alla grati�cazione

Minore sensibilità rispetto ad emozioni negative

Iperattività mentale anche a riposo

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Maggiore di�coltà nel controllo inibitorio

Maggiore impulsività

Disturbi psicologici e del comportamento

De�cit della memoria di lavoro (è un sistema di immagazzinamento e la prima forma di

gestione dell’informazione che costituisce un legame tra la percezione sensoriale e

l’azione controllata ed ha un ruolo centrale nell’apprendimento)

Compromissione delle funzioni esecutive (sono i processi mentali atti all’elaborazione di

schemi cognitivo – comportamentali adattivi, in risposta a condizioni ambientali nuove ed

impegnative. Fondamentali nella vita quotidiana per il problem solving si de�niscono in

quattro azioni: piani�care, programmare, modi�care, veri�care)

E’ una patologia che si presenta con caratteristiche ben precise:

Uso eccessivo associato alla perdita della cognizione del tempo e �nisce per far

trascurare i bisogni fondamentali come alimentazione e sonno

Chiusura verso l’esterno, con sentimenti di rabbia, tensione e/o depressione quando il

computer non è accessibile

Persistenza con richieste di nuove dotazioni tecnologiche e più tempo per stare al

computer

Ripercussioni negative nella vita sociale, relazionale e familiare

 

La letteratura individua cinque tipologie di cyber dipendenti:

Cyber – Relational Addiction: tendenza ad instaurare relazioni amicali e amorose sul

Web.

Net – Compulsions: comportamenti compulsivi messi in atto tramite internet (gioco

d’azzardo, commercio in rete, partecipazione ad aste on line).

Information Overload: ricerca compulsiva di informazioni on line. Il rischio è di un

sovraccarico cognitivo in quanto si ricevono troppe informazioni per riuscire a prendere

una decisione o sceglierne una speci�ca sulla quale focalizzare l’attenzione.

Cybersexual – Addiction: uso compulsivo di siti pornogra�ci o dedicati al sesso virtuale.

E’ una delle tipologie più frequenti. 

Computer – Addiction: utilizzare il computer per giochi virtuali soprattutto giochi di

ruolo, in cui il soggetto può costruirsi un’identità �ttizia

 

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Un discorso a parte meritano le challenge. Sono le s�de che i giovani si lanciano

attraverso la rete, iniziate in America per gioco utilizzando elementi di vita quotidiana

(ricordiamo tutti la s�da del gettarsi in testa un secchio di acqua gelata), grazie al

distacco dalla realtà sollecitato dal virtuale sono diventate elementi potenzialmente

insidiosi nella vita dei ragazzi, poiché ormai si tratta soprattutto di s�de che mettono in

pericolo l’incolumità �sica, facendo soprattutto leva sul senso di onnipotenza, sul

distacco dalla realtà che provoca lo stare in rete e sulla spinta a non s�gurare di fronte

agli altri. I ragazzi non possono tirarsi indietro pena la derisione di tutta la comunità

presente in rete che guarda attentamente chi riesce a “portare a termine” la s�da

proposta.

 

Fra le più pericolose si annoverano:

eraser challenge: consiste nello sfregare una gomma da cancellare su una parte del

corpo �no a provocarsi abrasioni;

tide poods: masticare capsule di detersivo;

salt and ice challenge: procurarsi ustioni con sale e ghiaccio;

eating cactus challenge: masticare un cactus;

cinnamon challenge: ingerire una grande quantità di cannella;

knock out challenge: stendere un passante con un solo pugno;

necknominate: scolare di un �ato alcolici;

�re challenge: darsi fuoco e vedere quanto si resiste

Le s�de sono in�nite e in continua evoluzione in una rischiosa escalation di pericolosità.

 

Le s�de relative al controllo del peso sono tra le più pericolose ed insidiose. Esistono Siti

Pro – Ana (pro – anoressia) che incitano le ragazze a mettere in atto una serie di comportamenti

atti a perdere continuamente peso in modo sconsiderato e fuori controllo. Le più “popolari” tra

le s�de in questo campo:

Thigh gap: dimagrire a tal punto da far comparire un arco tra le gambe;

Bikini bridge: dimagrire tanto da creare il ponte del costume da bagno sulla pancia da

�anco a �anco;

Belly slot: arrivare a creare una fessura sulla pancia;

Belly button: riuscire a far girare il braccio dietro alla schiena �no a toccarsi l’ombelico

Le ragazze devono provare in rete di riuscire a compiere questi atti al �ne di testimoniare la

perdita di peso continua.

 

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Il totale distacco dalla realtà, il non avere un diretto confronto con l’altro, il disimparare a

gestire le emozioni, la mancata consapevolezza della rabbia accumulata e il non avere un

reale punto di sfogo per questa portano come estrema conseguenza

al Cyberbullismo di cui tutti sentiamo parlare spesso nelle cronache, soprattutto

quando ragazzi vulnerabili e presi di mira arrivano a gesti estremi per difendersi. Il 33%

degli episodi di cyber bullismo è di tipo sessuale, i più noti sono il revengeporn

(vendicarsi di qualcuno mettendo in rete �lmati o foto intime) e l’hatespeech

(letteralmente “discorsi di odio”); harassement (molestie via web. Minacce di morte. Un

sottotipo è il blue whale). 

 

 

DIPENDENZA DA CELLULARE

Il cellulare ha come principale funzione psicologica la regolazione della distanza nella

comunicazione e nelle relazioni. Diviene uno strumento di difesa per a�rontare le insicurezze

nella comunicazione.

Due principali sindromi della dipendenza da cellulare:

No.Mo.Fobia: No Mobile Fobia. E’ il timore ossessivo di non essere raggiunto dal cellulare,

spesso viene alimentata dalla “Sindrome da disconnessione”.

FOMO: Fear of Mission Out (paura di perdersi qualcosa). Comporta un accesso

compulsivo ai social. Alta frequenza nei giovani maschi.

Si parla di “cellularomania” quando il tra�co telefonico quotidiano, costituito da chiamate e sms

in entrata ed uscita, ammonta all’incirca a 300 contatti.

I pericoli della dipendenza da cellulare sono :

Alterazioni del ciclo sonno-veglia: spesso i ragazzi dormono con il cellulare accanto con

conseguente stato di allerta continuo e si svegliano alla prima sollecitazione proveniente

dal telefonino con interruzione del ciclo sonno - veglia. Questo è il fenomeno del

Vamping che è la tendenza a tenere a portata di mano il telefono anche di notte

svegliandosi per controllare le noti�che o non dormendo il tempo giusto e necessario al

corpo per recuperare le energie, per chattare, parlare e giocare con gli amici;

Regolazione delle distanze: la facilità di accesso alle relazioni attraverso il telefonino non

permette ai giovani di apprendere adeguatamente il senso dell’intimità, della distanza

interpersonale ecc..;

Sovra stimolazione sensoriale 

Stabilizzazione di un falso Sé: attraverso l’anonimato, i nick name ecc..;

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Continua esposizione a micro sollecitazioni: alert, messaggi, like, che crea un continuo

stato di allerta con conseguenze su attenzione, memoria e ritmi del sonno;

Vibrazione fantasma: quante volte tutti noi siamo convinti che il nostro cellulare abbia

“emesso” una sollecitazione, anche se è spento…;

Esternalizzazione della memoria: il cellulare diviene una memoria gregaria a discapito

delle capacità mnemoniche del soggetto che in questo modo non vengono allenate e

sviluppate;

Riconoscimento emozioni: il non avere l’altro di fronte durante l’interazione non

permette ai giovani di riconoscere in modo adeguato le emozioni che vengono veicolate

dall’uso di emoticon.

 

Il telefonino è diventato parte integrante della vita di ciascuno di noi, ma, soprattutto per i più

giovani, riveste tre importanti funzioni psicologiche relative sia alla sfera individuale che a quella

relazionale:

Regolare la distanza nella comunicazione e nelle relazioni. I pericoli insiti in questa

funzione sono: a) la comunicazione telefonica diventa una sostituta della comunicazione

reale; b) idealizzazione del referente sulla base di meccanismi di proiezione di desideri

personali; c) relazioni esclusivamente legate alla sfera mentale – emotiva che alimentano

il disconoscimento del corpo come mezzo di contatto primario nelle relazioni

interpersonali; d) accelerazione eccessiva di alcuni processi di distacco emotivo.

Mezzo per gestire la solitudine e l’isolamento divenendo quasi un antidepressivo o

ansiolitico multimediale. I pericoli insiti in questa funzione sono: a) il telefonino diventa il

simbolo della “presenza dell’altro” che è un’entità sempre a portata di mano generando

un estremo investimento a�ettivo del telefonino che rischia di divenire un oggetto

feticcio; b) la costante presenza degli altri  genera una mancanza della possibilità di

sperimentare la dimensione del lutto e la sua possibile elaborazione che non rende

possibile il processo di interiorizzazione dell’altro; c) di�coltà di separazione fra pubblico

e privato, interno e condiviso.

Il telefonino diviene un mezzo per vivere e dominare la realtà che può spingere alla

sensazione estrema di onnipotenza. I pericoli insiti in questa funzione sono: la

comunicazione attraverso il telefonino può �nire per divenire l’unica capacità di mettersi

in relazione con gli altri e la sua perpetua disponibilità porta a non stimolare la capacità di

rinviare la soddisfazione dei bisogni, che si concretizza nell’attesa, né la conseguente

creatività che nell’attesa si sviluppa.

 

 

DIPENDENZA DA VIDEOGIOCHI (GAMINGDISORDER)

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E’ entrata u�cialmente a far parte delle classi�cazioni diagnostiche più importanti.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha inserito il gaming disorder, ossia l’uso

compulsivo dei videogiochi, nella bozza dell’11° edizione della International Classi�cation of

Diseases (ICD), classi�cazione internazionale delle patologie, de�nendolo come “una serie di

comportamenti persistenti o ricorrenti che prendono il sopravvento sugli altri interessi della

vita”.

La fascia di età maggiormente coinvolta comprende soprattutto i maschi a partire dai 12

�no ai 15-16 anni e colpisce soprattutto i ragazzi che non riescono ad a�rontare la fase della

pubertà, spaventati dal confronto con i coetanei. Alla base di tutto sembra esserci una forte

rabbia repressa che denota condizioni a�ettive de�citarie.

Gli studi sulle conseguenze dell’esposizione a videogiochi sono ancora pochi con risultati

contraddittori e quindi nessuna conclusione de�nitiva, ma alcuni dati sono certi:

I videogiochi violenti fanno sembrare la violenza un po’ più normale

Interagendo con personaggi virtuali può modi�carsi il modo in cui la persona interagisce

con il mondo reale

L’identi�cazione continua con personaggi irreali, alla �ne può far perdere il senso della

propria vera identità

I ragazzi lasciati soli davanti al gioco spesso non sono in grado di leggere l’ambientazione

in cui questo si svolge cogliendone solo gli aspetti più super�ciali o fraintendendone i

messaggi

 

Numeri

Da un sondaggio della Associazione Di.Te risulta come il 51% dei ragazzi tra i 15 e i 20 anni

arriva a controllare il telefono in media 75 volte al giorno. Il 7% lo fa �no a 110 volte al giorno. Il

79% non può prendersi almeno tre ore al giorno di pausa dal telefono anche di notte.

 

 

 

TELEDIPENDENZA 

La TV oggi è divenuta la principale narratrice dei fatti della vita e del mondo. Il principale

pericolo della TV non è tanto ciò che fa fare, quanto ciò che impedisce di fare.

I bambini attraverso essa acquisiscono informazioni e immagini, prima di poterle comprendere

e interpretare. E’ un’assimilazione passiva che porta alla creazione di stereotipi. 

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La risonanza magnetica funzionale ci mostra come il cervello di un bambino esposto alla

TV si distingua in modo inconfondibile da quello di un bambino che non la guarda,

essendo attivate in maniera del tutto di�erente sia le zone del cervello che stanno alla

base del pensiero logico sia quelle correlate con la creatività. La TV interviene nello

sviluppo cognitivo e comportamentale del bambino a prescindere dalla tipologia e dalla

qualità dei contenuti che veicola. Ciò signi�ca che i bambini sono in�uenzati dalla TV solo

per il fatto di esserci seduti davanti.

Il nostro cervello può elaborare in un secondo non più di 10 stimoli visivi. Invece i segnali

luminosi della TV sono molto più rapidi. Ecco perché non ci accorgiamo dell’accendersi e

spegnersi dell’energia luminosa, avendo l’illusione di un’immagine quasi reale e il movimento

della stessa.

La rapida sequenza di stimoli luminosi e sonori mantengono eccitati i sensi, mentre il cervello

si “spegne” bombardato da in�nite sollecitazioni. In questo stato l’emisfero destro del

cervello sede dell’attività onirica, dell’immaginazione e dell’intuizione viene invaso.

La correlazione tra movimenti degli occhi e pensiero fa si che ad occhi fermi davanti alla TV il

pensiero venga represso e la recettività ai comandi viene ampliata (è il meccanismo della

pubblicità). Quindi le informazioni entrano nel subconscio senza essere �ltrate perché la

presa di coscienza dei dati viene inibita.

Le conseguenze della teledipendenza, quindi, sono:

Creazione di pregiudizi

Maggiore aggressività

Impatto negativo su rendimento scolastico

Disturbi del sonno

Bassa soddisfazione per la propria vita e/o immagine corporea

Stile di vita sedentario

 

Tre sono le possibili evoluzioni:

Tele abuso: contemplazione quantitativamente eccessiva della tv esercitata in modo

regolare, sistematico e quotidiano

Tele �ssazione: tendenza alla contemplazione anomala della TV in stanze semibuie, con

atteggiamento silenzioso e immobile, da soli o ignorando le persone presenti. La TV

diventa ipnotica perché satura i nostri canali sensoriali, creando un sovraccarico che porta

ad una alterazione dello stato di coscienza

Fissazione anomala: abitudine a guardare la TV mentre si svolgono le altre attività

intellettuali. Questo impegna troppo l’emisfero sinistro che fa fatica, quindi, a �ltrare i

messaggi della TV

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STRATEGIE EDUCATIVE

Come per tutte le altre situazioni che coinvolgono i ragazzi la strategia fondamentale risiede

nella costruzione di un dialogo aperto, senza condanne né terrorismi, ma con la possibilità per i

ragazzi di confrontarsi, fare domande e nel caso di situazioni di�cili potersi rivolgere

direttamente ai genitori.

E’ opportuno che i genitori siano bene informati rispetto al mondo virtuale con il quale i �gli si

rapportano in modo molto �uido e continuativo. 

Alcune indicazioni su come gestire le modalità educative rispetto all’utilizzo di tutti i dispositivi

presenti ormai praticamente in ogni casa:

Lasciare il meno possibile i ragazzi da soli di fronte agli strumenti tecnologici;

Permettere di giocare, collegarsi ad internet a scopo ludico, usare i social ecc… solo

dopo aver �nito i compiti;

Limitare il tempo di utilizzo dei dispositivi, spiegando perché lo si fa ed arrivando ad

un accordo comune;

Non demonizzare strumenti che anche gli adulti �niscono per utilizzare molto

spesso, ma fornire esempi e strumenti per un uso equilibrato e congruo;

Non permettere di tardare l’ora di andare al letto per giocare, chattare, stare collegati;

Controllare i videogiochi per vedere che non siano troppo violenti ed i contenuti di tutto

ciò con cui approcciano i �gli (per controllo ci si riferisce a momenti in cui il genitore si

mette accanto al proprio �glio e si fa “accompagnare” nel mondo che i ragazzi esplorano

ogni giorno); 

Organizzare meglio il tempo senza drastiche negazioni dei videogiochi, social ecc, ma

incentivando continuamente il �glio a diversi�care i suoi interessi;

E' necessario creare una cultura all’utilizzo evidenziando anche i fattori positivi. La

maturazione cerebrale si completa solo intorno ai 20-21 anni. Nell’adolescente è di�cile

la valutazione dei rischi, molto variabile l’umore, di�cile la gestione delle emozioni, facile

l’impulsività e il passaggio all’atto. Molti adolescenti prediligono l’azione alla

mentalizzazione, quindi piuttosto che paternali moralistiche che rischiano solo di far

chiudere i ragazzi in atteggiamenti difensivi bloccando la comunicazione è preferibile,

dando il buon esempio anche con i propri comportamenti, attivare un utile scambio di

informazioni;

Informare correttamente sui danni eventuali �sici e psicologici derivanti dall’abuso e

dall’esposizione prolungata. Non si deve arrivare all’embargo (altamente sconsigliabile)

ma ad una presa di coscienza da parte del ragazzo dei rischi e dei vantaggi in modo che

possa fare le sue scelte in modo consapevole.

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Fattori familiari di protezione

Attaccamento sicuro e sano tra genitori e �gli;

Ascolto attento e partecipe e supervisione genitoriale;

Autorevolezza e disciplina e�cace (rapporto gerarchico e non paritario);

Genitorialità supportiva (lasciare le porte aperte ai �gli signi�ca vivere in un ambiente

dove non ci siano tabù, argomenti intoccabili, segreti e dove, invece, si diano continui

esempi della cultura della condivisione come “gioco di squadra” con il rispetto dei diversi

componenti, dei ruoli e degli spazi).

 

 

 

Bibliogra�a 

Cantelmi T., Lambiase E. (2015). Schiavi del sesso. Sesso patologico, eccessi, dipendenza e

tecno sex, Alpes

 Cantelmi T., Del Miglio C. , Talli, M., D'Andrea, A.,(2000) La mente in internet.

Psicopatologia delle condotte on-line, Piccin, Padova

Cantelmi T., Toro M.B. e Talli M.,(2011) Avatar, Psicopatologia delle condotte on-

line (Edizioni scienti�che Ma.Gi. srl)

Lavenia G.,(2018) Le dipendenze tecnologiche, Giunti Editore, Firenze 

Gri�ths M.D., (1997), Psychology of computer use, XLIII some comment on “Addictive use

of the Internet”, by Young, Psychological Reports, 80,81-82

Clerc O., (2010) La rana che �nì cotta senza accorgersene e altre lezioni di vita, Bompiani

 

 

Dott.ssa Francesca Ancidei Psicologa dell’età evolutiva, Psicoterapeuta sistemico – relazionale e

familiare, Terapeuta EMDR, esperta in adozioni nazionali ed internazionali e in

psicotraumatologia dell’infanzia e dell’adolescenza.

 

Data di pubblicazione: Lunedì, Ottobre 28, 2019

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