12
arlare di “rapporto col cibo” significa riconoscergli una valenza simbolica persona- le e sociale. Ciò appare evi- dente nella storia dei popo- li quando, ad esempio, so- prattutto in epoca medioe- vale, il cibo era segno di opulenza e di potere. Il po- tente poteva mostrare la sua forza e la sua attitudine al comando attraverso la ca- pacità di ingerire molto ci- bo e di bere molto. Oppu- re, nella sua privazione, era inteso come segno di virtù e di santità, così, le prati- che ascetiche dei monaci, che mortificavano il pro- prio corpo con la fame, nel- la convinzione che il pia- cere fisico allontanasse lo spirito e conducesse al pec- cato. Semplificando si potrebbe affermare che sul crinale tra piacere/mortificazione e eccesso/privazione si gio- ca la percezione del pecca- to di gola. Mentre infatti, in passato, tale vizio capitale era inte- so principalmente come colpa dovuta al piacere del palato (in generale il pia- cere era inteso negativa- mente), oggi invece, sdo- ganato il valore positivo e fisiologico del piacere, si insiste più sull’aspetto sa- lutista e dietetico. Dove praticamente un rapporto sbagliato col cibo, in ec- cesso o in difetto, diviene enso che abbiamo bisogno di riflessio- ne e approfondi- mento per chi ha responsa- bilità nelle nostre parroc- chie soprattutto nel nostro ruolo di cristiani – consu- matori. Dovremmo chiederci ma quale è la nostra responsa- bilità nell’atto dell’acqui- sto? Ad esempio si dovrebbe ri- flettere con quali criteri ac- quistiamo un prodotto: il prezzo? la qualità? il con- LASCIATEVI RICONCILIARE CON DIO Febbraio 2010 - Anno XII - n° 61 Quaresima Ladispoli - via dei Fiordalisi, 14 - Tel. 069946738 - www.parrocchia-sacrocuore-ladispoli.it - e-mail: [email protected] IL PRIMO PECCATO FU ANCHE PECCATO DI GOLA! Don Bernardo Acuna NE UCCIDE PIÙ LA GOLA CHE LA SPADA a pagina 2 % TRA ANORESSIA E BULIMIA a pagina 3 % I GOLOSI a pagina 4 % PER SAZIARE IL SENSO DEL VUOTO a pagina 4 % GOLA LIQUIDA: L’ALCOLISMO a pagina 5 % LA GOLA DELL’IMPERATORE a pagina 5 % PREGHIERA ECUMENICA a pagina 6 % A CENA PER IL MUTUO a pagina 7 % “A CHI MI AMA MI MANIFESTERÒ” a pagina 7 % LA VOCE SUL MONDO a pagina 8-9 % CERCATORI DI SENSO a pagina 10 % DAL CENTRO DI ASCOLTO a pagina 10 % AUGURI LIDIA a pagina 11 % CALENDARIO QUARESIMA a pagina 12 % uriosamente la sto- ria del peccato del- l’uomo comincia proprio da un peccato di gola: Adamo e Eva poteva- no saziarsi di tutti gli albe- ri del giardino, ma anche se effettivamente era così, lo stesso hanno voluto man- giare di più, e insieme con la curiosità hanno preso dall’albero nel centro del giardino, mangiando pure il ‘frutto proibito’. Ecco, tutto cominciò alla vista di quell’albero: «…la donna vide che l’albero era buo- no da mangiare, gradito agli occhi…» (Gen 3,6). Era un frutto particolar- mente bello, tale da destare il desiderio di mangiarlo, ma era la prova che loro dovevano superare e rima- ner fedeli a Dio, ma i nostri progenitori non hanno re- sistito. Molto interessanti sono i passaggi descritti dal rac- conto della Genesi in que- sto primo peccato, sono segue a pagina 4 % Le Sante Messe FESTIVE: Sabato: ore 18,30 Domenica: ore 9,00; 11,00 e 18,30 sono in Chiesa (Via dei Garofani) FERIALI (dal lunedì al sabato) Ore 8,30 e 18,30 sono in cappella (Via dei Fiordalisi, 14) INVITO AD ESSERE CRISTIANI- CONSUMA TT ORI Aldo Piersanti DEL S ACRO C UORE DI G ESÙ C segue a pagina 10 % P GOLA Anche questo si punirà da solo, vizio che si prende con gradualità: “ancora una volta… non è dolo”. Poi si continua, non ti dà sazietà. Dolci, alcol, fumo, droghe, bevande, si potrà scegliere oppur sommare, non ci si ferma non ci son domande, c’è la salute, diamoci da fare. Un giorno verrà la resa dei conti, troppo tardi sarà per i rimpianti abbiam goduto, ma da veri tonti. Se siamo parchi, tiriamo avanti con sobrietà e non guastiam le fonti che il buon Dio ci dà a tutti quanti. Antonio Tardivo segue a pagina 2 % LA GOLA: quando si ha un rapporto sbagliato col cibo Don Giuseppe Colaci P

Ladispoli - via dei Fiordalisi, 14 - Tel. 069946738 - www ... della Genesi in que-sto primo peccato, sono segue a pagina 4 % Le Sante Messe FESTIVE: Sabato: ore 18,30 Domenica: ore

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Ladispoli - via dei Fiordalisi, 14 - Tel. 069946738 - www ... della Genesi in que-sto primo peccato, sono segue a pagina 4 % Le Sante Messe FESTIVE: Sabato: ore 18,30 Domenica: ore

arlare di “rapportocol cibo” significariconoscergli una

valenza simbolica persona-le e sociale. Ciò appare evi-dente nella storia dei popo-li quando, ad esempio, so-prattutto in epoca medioe-vale, il cibo era segno diopulenza e di potere. Il po-tente poteva mostrare la suaforza e la sua attitudine alcomando attraverso la ca-pacità di ingerire molto ci-bo e di bere molto. Oppu-re, nella sua privazione, erainteso come segno di virtùe di santità, così, le prati-che ascetiche dei monaci,che mortificavano il pro-prio corpo con la fame, nel-la convinzione che il pia-cere fisico allontanasse lo

spirito e conducesse al pec-cato.Semplificando si potrebbeaffermare che sul crinaletra piacere/mortificazionee eccesso/privazione si gio-ca la percezione del pecca-to di gola.Mentre infatti, in passato,tale vizio capitale era inte-so principalmente comecolpa dovuta al piacere delpalato (in generale il pia-cere era inteso negativa-mente), oggi invece, sdo-ganato il valore positivo efisiologico del piacere, siinsiste più sull’aspetto sa-lutista e dietetico. Dovepraticamente un rapportosbagliato col cibo, in ec-cesso o in difetto, diviene

enso che abbiamobisogno di riflessio-ne e approfondi-

mento per chi ha responsa-bilità nelle nostre parroc-chie soprattutto nel nostroruolo di cristiani – consu-matori. Dovremmo chiederci maquale è la nostra responsa-bilità nell’atto dell’acqui-sto?Ad esempio si dovrebbe ri-flettere con quali criteri ac-quistiamo un prodotto: ilprezzo? la qualità? il con-

L A S C I A T E V I R I C O N C I L I A R E C O N D I O

Febbraio 2010 - Anno XII - n°61Quaresima

Ladispoli - via dei Fiordalisi, 14 - Tel. 069946738 - www.parrocchia-sacrocuore-ladispoli.it - e-mail: [email protected]

IL PRIMO PECCATOFU ANCHE PECCATO DI GOLA!Don Bernardo Acuna

NE UCCIDE PIÙ LA GOLACHE LA SPADA a pagina 2 %

TRA ANORESSIA E BULIMIAa pagina 3 %

I GOLOSI a pagina 4 %

PER SAZIARE IL SENSO DEL VUOTOa pagina 4 %

GOLA LIQUIDA: L’ALCOLISMOa pagina 5 %

LA GOLA DELL’IMPERATOREa pagina 5 %

PREGHIERA ECUMENICAa pagina 6 %

A CENA PER IL MUTUOa pagina 7 %

“A CHI MI AMA MIMANIFESTERÒ” a pagina 7 %

LA VOCE SUL MONDOa pagina 8-9 %

CERCATORI DI SENSOa pagina 10 %

DAL CENTRO DI ASCOLTOa pagina 10 %

AUGURI LIDIA a pagina 11 %

CALENDARIO QUARESIMAa pagina 12 %

uriosamente la sto-ria del peccato del-l’uomo comincia

proprio da un peccato digola: Adamo e Eva poteva-no saziarsi di tutti gli albe-ri del giardino, ma anche seeffettivamente era così, lostesso hanno voluto man-giare di più, e insieme conla curiosità hanno presodall’albero nel centro delgiardino, mangiando pureil ‘frutto proibito’. Ecco,tutto cominciò alla vista diquell’albero: «…la donnavide che l’albero era buo-no da mangiare, graditoagli occhi…» (Gen 3,6).Era un frutto particolar-mente bello, tale da destareil desiderio di mangiarlo,ma era la prova che lorodovevano superare e rima-ner fedeli a Dio, ma i nostriprogenitori non hanno re-sistito.Molto interessanti sono ipassaggi descritti dal rac-conto della Genesi in que-sto primo peccato, sono

segue a pagina 4 %

Le Sante MesseFESTIVE:

Sabato: ore 18,30 Domenica:

ore 9,00; 11,00 e 18,30 sono in Chiesa

(Via dei Garofani)

FERIALI (dal lunedì al sabato)

Ore 8,30 e 18,30sono in cappella

(Via dei Fiordalisi, 14)

INVITO ADESSERECRISTIANI-CONSUMATTORIAldo Piersanti

D E L S A C R O C U O R E D I G E S Ù

C

segue a pagina 10 %

P

GOLAAnche questo si punirà da solo,vizio che si prende con gradualità:“ancora una volta… non è dolo”.Poi si continua, non ti dà sazietà.

Dolci, alcol, fumo, droghe, bevande,si potrà scegliere oppur sommare,non ci si ferma non ci son domande,c’è la salute, diamoci da fare.

Un giorno verrà la resa dei conti,troppo tardi sarà per i rimpiantiabbiam goduto, ma da veri tonti.

Se siamo parchi, tiriamo avanticon sobrietà e non guastiam le fontiche il buon Dio ci dà a tutti quanti.

Antonio Tardivo

segue a pagina 2 %

LA GOLA:quando si ha un rapporto sbagliato col ciboDon Giuseppe Colaci

P

Page 2: Ladispoli - via dei Fiordalisi, 14 - Tel. 069946738 - www ... della Genesi in que-sto primo peccato, sono segue a pagina 4 % Le Sante Messe FESTIVE: Sabato: ore 18,30 Domenica: ore

bene, non lasciatevi appe-santire da orge ed ubria-chezze. Accade spesso cheil peccato di gola induca laperdita dei freni inibitoripredisponendo gli uominia certi atteggiamenti este-riori come la calunnia e lazizzania. La psicologia aiu-ta a cogliere le ragioni na-scoste delle nostre frenesiepapillari. Secondo alcunistudiosi l’alimento è la no-stra prima esperienza dipiacere e dunque di felicità

NE UCCIDE PIÙ LA GOLA CHE LA SPADASilvana Petti

a gola è un bruttovizio? L’argomentoè delicato.

La gola è un peccato, omeglio, è un peccato capi-tale che alimenta in sé tan-ti altri peccati piccoli egrandi. Allora si potrebbeobiettare che Dio abbia in-ventato le papille gustativeper poi vietare di servirce-ne? Credo che non sia esat-tamente così. Il peccato,infatti, non sta nel gustarele delizie della gastrono-mia e né tantomeno nel-l’approfittare delle mera-viglie della creazione, manell’abitudine di eccederefacendo divenire la gola unmostro da abbattere. Comefare per vederci chiaro? In-fatti nell’immaginario co-

mune si stenta a conside-rare la gola come un pec-cato. In effetti non è sod-disfacendo il nostro palatoche si commette l’errorebensì è il piacere sregola-to a portarci sulla cattivastrada. San Tommaso d’A-quino definisce la gola co-me “desiderio disordinatodi nutrirsi”. Detto ciò sem-bra quasi di essere accusa-ti di voler apprezzare le co-se che ci vengono donate.Ma è ovvio che non è co-sì. Si è golosi solo quandosi assume cibo in eccesso,cioè, più di quanto ne ne-cessiti al nostro corpo. Al-lora si potrebbe dire chinon ha mai peccato di go-la scagli la prima… “piz-za”. Si sostiene che la golasia la madre della lussuriapoiché la sregolatezza inogni ambito indebolisce lacapacità di cogliere le ve-rità spirituali. Il Signoremette in guardia: badate

La Gola

2

La VoceSupplemento di:

notiziariodi Porto-Santa Rufina

Direttore responsabile:’ Antonio Buoncristiani

Direttore editoriale:Don Giuseppe Colacitel. 06 9946738

In redazione:Marisa Alessandrini,Emanuela Bartolini,Luciano Cazzato,Francesco Di Cataldi,Anna De Santis,Enrico Frau,Silvana Petti,Aldo Piersanti, Maurizio Pirrò, Marco Polidori,Anna Maria Rospo.

Hanno collaborato:Don Bernardo Acuna,Antonio Tardivo.

Stampato su carta riciclata

da:Printamente s.n.c.Via Aurelia, 668 H - Romawww.printamente.it

Il giornale è stato chiuso il 6 febbraio 2010.

Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 179/2001

Distribuzione gratuita

sbagliato col cibo compor-ta un rapporto sbagliato colproprio corpo, non intesopiù come dono di Dio macome oggetto da esibire peredonismo e vanità.Gli eccessi della gola quan-do dal livello individualepassano a quello sociale,quali ambizione della so-cietà consumistica, sono ingrado di sviluppare danniscandalosi. A tal propositova ricordato il fenomenodello spreco, alla base ditanta iniquità e ingiustizia.Si pensi che solo in Italiavengono buttate via ognigiorno quattromila tonnel-late di cibo, per non parla-re del livello planetario, do-ve la produzione alimenta-re mondiale basterebbe asfamare quasi dodici mi-liardi di persone, quandogli abitanti della terra sfio-rano i sette miliardi (datiFAO).A questo punto, non puòsfuggire una domandadrammatica: perché un mi-liardo di individui sul no-stro pianeta soffre la fame,mentre ci sarebbe cibo insovrabbondanza per tutti? Il fenomeno non tende a di-

peccato, poiché in grado dicompromettere l’equilibriopsico-fisico, non solo indi-viduale ma anche colletti-vo. Qui bisogna subito notarecome i valori della sobrietàe frugalità a tavola, se nonsuggeriti e motivati dallaspiritualità cristiana, di-ventano appannaggioesclusivo del culto del fisi-co “asciutto e prepoten-te”… Esso tuttavia non rie-sce a debellare mali tipica-mente moderni dell’occi-dente ricco e opulento: l’o-besità diffusa, l’anoressia,la bulimia e, naturalmente,il mito/miraggio del corpo“scolpito” da rivista pati-nata. In ogni caso un rapporto

minuire visto che i cosid-detti paesi emergenti nellascena economica mondia-le (Cina, India, Brasile…)sono, ormai contagiati dal-la filosofia dell’eccesso, at-tratti dal “fascino” dello sti-le di vita all’occidentale.Per potersi riappropriare diun rapporto sano e costrut-tivo col cibo, bisognerebbefavorire un’operazione cul-turale che rivaluti il piace-re della tavola accoppian-dolo all’idea di sobrietà. Inparole povere nell’alimen-tazione bisognerebbe nu-trirsi con minore quantitàricercando la maggiorequalità. Si tratterebbe di ri-scoprire la “buona tavola”,con il rifiuto della ricerca-tezza, dell’eccesso e dellaprivazione, in quanto s’è ri-trovato “il gusto”.“La gioia del cibo è ciò checi può far comprendere dinuovo il suo vero valore.Ri-allenare i nostri sensiatrofizzati a riconosceregusti e profumi, per capirele differenze, scegliere ilpiù buono e il più piacevo-le” (C. Petrini).Il piacere alimentare, allo-ra, non va negato, ma edu-

LA GOLA: QUANDO SI HA UN RAPPORTO SBAGLIATO COL CIBOcontinua da pagina 1

cato all’onestà e alla so-brietà. Il peccato sta nel ri-fiutarlo completamente op-pure farne unica ragione divita: praticamente nel nonrendersi conto del valore diciò che mettiamo nel piatto.Sarebbe bello quindi rico-minciare dal nostro ciboper riappropriarci della bel-lezza dei nostri territori edei nostri contadini, comedella gioia di vivere che cipuò trasmettere.Ciò sarebbe un bel pro-gramma per questa Quare-sima, in essa, tradizional-mente si aveva cura di con-trollare la “gola”, svilup-pando i digiuni come mo-do per dare il primato a Dio(“Non di solo pane vivel’uomo, ma di ogni parolache esce dalla bocca diDio”, dice Gesù). Ricor-diamolo durante questotempo penitenziale e dipreparazione alla santa Pa-squa, avendo attenzione aciò che è suggerito da uninno della Liturgia: “Siaparca e frugale la mensa,sia sobria la lingua ed ilcuore; fratelli, è tempo diascoltare la voce dello Spi-rito”.

L

Page 3: Ladispoli - via dei Fiordalisi, 14 - Tel. 069946738 - www ... della Genesi in que-sto primo peccato, sono segue a pagina 4 % Le Sante Messe FESTIVE: Sabato: ore 18,30 Domenica: ore

ma anche causa delle no-stre frustrazioni spiegandoil motivo per il quale anchela più piccola privazione dicibo risvegli mancanzeprofonde di consolazione.Certe ferite provocate dal-l’abbandono sono com-pensate dal piacere gastro-nomico. Una mamma of-frendo il seno al propriobambino non dà solo lattema trasmette amore, caloree nutrimento per il corpo el’anima. Si può, dunque,affermare che certe esage-razioni riguardino più leferite dell’anima che la vo-racità del palato. L’opulen-ta nostra società odiernanon aiuta la moderazioneoffrendo eclatanti opportu-nità per soddisfare la fa-melica ingordigia di ognu-no di noi. Come non pen-sare che ne uccida più lagola che la spada?

uando conobbi Esterera una ragazza di18 anni, normale,

vivace, allegra, intelligen-te, sportiva e solare. Avevasolo qualche chilo di trop-po a cui però non avevamai fatto caso. Al Liceo tracommenti, mode ed amori-ni decise di eliminarli. Al-l’esercizio fisico sfrenatoaggiunse le restrizioni ali-mentari. Presto perse i suoichili di troppo e pensò diaver raggiunto il suo peso-forma. Purtroppo fu presada una certa spasmodicafrenesia e visto che vi erariuscita così facilmente de-cise di proseguire. I chilipersi furono dapprima 5,poi 7, poi 10 ed ancora tan-ti altri. Arrivò il giorno incui si rese conto di averesagerato: era magra, pal-lida, aveva perso le me-struazioni ed, ora, stavaperdendo i capelli mentrele unghie si spezzavano. Lesue forme e il suo sorrisoerano solo un bel ricordo.

Decise di smetterla e dietroinsistenza della madre si ri-volse a me che ero e sonoil suo medico curante. Miconfessò che si sentiva le-gata da qualcosa, come sefosse posseduta e che desi-derava tornare come prima.Le dissi che soffriva di ano-ressia nervosa e che sareb-be stato necessario tentareuna dieta ipercalorica ed unsupporto psicologico. Manon ottenemmo alcun ri-sultato perché continuavaad autolimitarsi. Un giornomi raccontò che la famedapprima la attanagliavama ora non la sentiva più eche non era affatto debole,anzi. Questo nonostante ilsuo aspetto dicesse il con-trario. La convinsi a farsiricoverare in un centro spe-cialistico per la cura dei di-sturbi alimentari e quandone uscì sembrava stessemeglio. Di lì a poco co-nobbe il suo futuro marito enonostante tutti i progetti dimetter su famiglia conti-nuava ad aver sempre unrapporto conflittuale con ilcibo. Rimase incinta e sem-brò star meglio. Dopo ilparto ricominciò con le die-te e l’esercizio fisico sem-pre più intenso. Disse chedoveva recuperare il suopeso-forma perso durantela gravidanza. E nonostan-te una figlia si ammalò dinuovo. Rifiutò l’aiuto delgiovane marito dal qualedecise, in seguito, di sepa-rarsi perché non avallava ilsuo progetto. Da alloraEster lotta non più controse stessa ma contro la suavolontà di perdere peso.Più volte è stata di nuovoricoverata ed ha rischiato dimorire per la sua scarsissi-ma alimentazione. Il suoaspetto, oggi, è quello diuna vecchia e il suo peso, a35 anni, è quello di unabambina di 10. Lei, nono-stante tutto, quando si guar-da allo specchio si vedegrassa e sostiene di essere

felice così. Ma io so chenon è vero e lo sa anche lei.Questa è la storia di una ra-gazza anoressica che ha ri-fiutato ogni cura. L’anores-sia nervosa è la riduzionevolontaria e progressivadell’alimentazione fino a li-velli insufficienti tali da in-durre dimagramento, per-dita delle mestruazioni edè caratterizzata da una con-dizione di iperattività neu-romuscolare. Questa con-dizione patologica predili-ge il sesso femminile ed in-sorge tipicamente nel pe-riodo della pubertà. Ini-zialmente, essendo subdo-la, può passare inosserva-ta. Queste ragazze dappri-ma, apparentemente sem-plici, normali, piacevoli, di-vengono chiuse, scontrosee solitarie. Sviluppano unrapporto conflittuale in fa-miglia, specie con la ma-dre, sebbene, ne restino di-pendenti. In loro nasce unavera passione per il cuci-nare, divenendo un vero eproprio “hobby” ed impo-nendo agli altri il cibo daloro rifiutato. Sono pedan-ti ed ipercritiche nell’am-bito familiare. iper-diligen-ti nel lavoro e nello studio.Hanno l’impulso irrefrena-bile a camminare e a fareginnastica. In alcuni casihanno degli accessi indi-scriminati di voracità se-guiti da vomito spontaneoo provocato. Psicologica-mente vivono un senso diimpotenza e di inefficienzamascherato da una testardafacciata di negazione. In-gaggiano una lotta con ilproprio corpo che sarebbe,a loro dire, responsabile diuna condizione di sopraf-fazione: divenire grasse si-gnifica essere in balia di uncorpo prepotente che le an-nulla come persona. Diffi-denza ed ostilità sono di-rette non già verso il ciboma verso il proprio corpo.Il cibo è desiderabile in sé,ma diviene pericoloso inquanto, una volta ingerito,accresce quel corpo cheumilia il loro Io. Anoressiae bulimia possono essereassociate ed alternarsi. La

TRA ANORESSIA E BULIMIAMaurizio Pirrò

Q

La Gola

3

bulimia nervosa colpisceprevalentemente il sessofemminile tra i 18 e 21 an-ni e si manifesta con crisidi vere e proprie abbuffatedi grandi quantità di cibo.Queste crisi sono favoriteda stati di tensione come ilsenso di solitudine o divuoto e terminano per im-possibilità ad introdurne ul-teriormente. Sono seguiteda vomito spontaneo o pro-vocato per sollevare sestesse dal senso di vergo-gna o di colpa o dalla sem-plice paura di ingrassare.Questo fino all’insorgere diuna nuova crisi. L’ansia èpredominante ed è la cau-sa di comportamenti im-pulsivi e compulsivi. L’u-more è tendenzialmente de-presso: l’incapacità a con-trollare le crisi alimenta ilsenso di vergogna e di au-to-svalutazione inducendoun isolamento progressi-vo sul piano sociale. L’a-noressia e la bulimia so-no due facce dellastessa medaglia,a p p a r e n t e -mente oppo-ste e distan-ti ma chericonosco-no una ma-trice co-mune esono diret-te, unica-m e n t e ,contro sestesse. Es-se vannosotto il no-me di di-sturbi delcomportamentoalimentare e sonocurabili solo nel ca-so si voglia ricono-scere di esserne affet-ti. Oggigiorno sono incostante aumento e ilcompito di noi genito-ri, prima di medici epsicologi, è quello divigilare e di prevenire losviluppo di tale proble-matiche agendo, princi-palmente, sull’ambien-te familiare preservan-dolo da tensioni e con-flitti.

Page 4: Ladispoli - via dei Fiordalisi, 14 - Tel. 069946738 - www ... della Genesi in que-sto primo peccato, sono segue a pagina 4 % Le Sante Messe FESTIVE: Sabato: ore 18,30 Domenica: ore

La Gola

4

delle piccole tappe checonducono al completopeccato di gola, queste so-no: L’istigazione del ser-pente (il male che si affac-cia) – il vedere l’albero conil frutto (la vista) – pregu-stare con gli occhi (valuta-re come cosa piacevole) –desiderarlo – prenderlo –mangiarlo. Sono i passag-gi che succedono ad ognipersona quando compie ilpeccato di gola, anche se avolte lo si fa in un mododel tutto incosciente e mec-canico. Di solito la gola co-mincia dagli occhi, e cioèsi vede qualche cosa dimangiabile che capita sot-to gli occhi o a volte solo siaffaccia come idea nellamente. Poi si causa nellamente e nel palato come

una pregustazione di quelcibo che ci fa dire: “Buo-no!!!”. Desiderando quelcibo si eccitano le papillegustative e ci viene l’ac-quolina in bocca. Infine sipassa come automatica-mente al compimento ulti-mo della gola: si prende esi mangia. Ed ecco… è tut-to fatto. Poi magari uno sirende conto (se è fortuna-to) di ciò che ha fatto e ma-gari si pente: “Mannaggia!!Son ricascato di nuovo!”.(Questo vale sia per il cibosolido che per quello liqui-do, come il vino). Allora lasoluzione è quella di sa-perci fermare nei passaggiiniziali: o non vedere il ci-bo di cui non abbiamo real-mente bisogno, o non pen-sarci, o non pregustarlo,

perché se uno non si fermaqui, allora passa al deside-rio e poi c’è poco da fareperché il resto si fa il piùdelle volte in modo mecca-nico. Dobbiamo considera-re soprattutto il motivo so-prannaturale della tempe-ranza nel mangiare e nelbere, che è quello dell’imi-tazione di Cristo, invece chisi lascia trascinare dalla go-la si comporta da nemicodella croce di Cristo, comeraccomanda san Paolo aiFilippesi: «…Molti, ve l’hogià detto più volte e ora conle lacrime agli occhi ve loripeto, si comportano danemici della croce di Cri-sto: la perdizione però saràla loro fine, perché essihanno come dio il loro ven-tre» (3,18-19).

continua da pagina 1

PER SAZIAREIL SENSO DEL VUOTO Annamaria Rospo

I GOLOSIEnrico Frau

Se l’attitudine umana dinutrirsi è una pura e sem-plice azione biologica disopravvivenza, il desiderioirrefrenabile e smodato diprovare piacere nell’as-sunzione di cibo e bevan-de, oltre il necessario so-stentamento del corpo, di-venta un vero e proprio vi-zio, comunemente indica-to con il termine di “gola”,che nel senso più ampio diquesta smodatezza, è iscrit-to nell’elenco dei sette vi-zi capitali. Coloro che nesono affetti, denominatigolosi, si abbandonano concupidigia ai piaceri dellagola, rivelando in genereeccessi negativi come l’a-vidità e la voracità, che lirendono schiavi delle lorovoglie. Questa pessimaabitudine distrugge lenta-mente queste persone, nonsolo fisicamente ma anchespiritualmente, in quanto,oltre a procurare disturbialla loro salute, li induce almale e quindi al peccato.Infatti i golosi, spinti dal-l’egoismo e dalla volontàdi soddisfare i loro deside-ri, sono ossessivamente

orientati all’uso di tutto ciòche ad essi procura piaceree crea dipendenza, per cui,agendo in questo modo,sono portati a perdere ilsenso di quei valori comela carità, la giustizia e la li-bertà, che sono alla basedell’esistenza umana. Que-sto comportamento allon-tana i golosi da Dio e dalsuo amore, dal momentoche è contrario alla sua leg-ge ed agli insegnamenti delVangelo. Un peccato mol-to diffuso nella società dioggi che, essendo costruitacon le regole del consumi-smo, favorisce nelle perso-ne il desiderio di soddisfa-re i bisogni. Per questomotivo tanti individui si di-mostrano incapaci a mo-derarsi nei consumi, la-sciandosi andare al viziodella gola, che diventa il fi-ne principale della loro vi-ta. Purtroppo anche nelmondo giovanile si registrala grave presenza di questovizio. Mi riferisco, in par-ticolare, ai molti giovaniche fanno uso di alcool edroga nella ricerca di para-disi artificiali, senza ren-dersi conto che in realtànon esistono, ma sono soloun inganno che li porta al-la rovina, non solo fisicama anche morale, non tro-

vando più valori e scopi sucui costruire il loro futuro.Il vizio dei golosi, comun-que, non deve essere ar-chiviato solamente comeuna questione di sovrali-mentazione e di esagera-zione nei consumi, poichél’altra faccia della stessamedaglia è rappresentatadalla fame e dalla malnu-trizione in cui versa quasiun miliardo di esseri uma-ni. Una tragedia senza fineoriginata dall’iniqua attri-buzione delle risorse ali-mentari del pianeta, per cuiavviene che le stesse ven-gono consumate, per lamaggior parte, nelle nazio-ni più ricche, perpetrandocosì una grande ingiustiziaverso le popolazioni piùpovere appartenenti al co-siddetto terzo mondo, do-ve ogni anno muoiono perfame milioni di individui.Certamente quello attualeè un mondo soggiogatodalla desolazione e dal ma-le, nel quale tutti rischiamodi rimanere intrappolati, senon riusciamo a liberarcida certi condizionamenti ese non arriviamo a condur-re una vita più profonda,fondata sui valori e suicontenuti spirituali che par-lano al nostro cuore e ciavvicinano a Dio.

l peccato di golacoincide con il ri-chiamo alla nostra

animalità e si manifestacon una soddisfazione cor-porea tramite qualche cosadi materiale che provocacompiacimento. É un’irre-frenabilità, un’incapacitàdi moderarsi nell’assun-zione di cibo. Il rapportocol cibo è un problema se-rio che investe degli aspet-ti legati all’esistenza. In-fatti, siccome il cibo è laprima condizione di esi-stenza, spetta al cibo e al-la gola mettere in scena untema che non è alimentare,ma profondamente esi-stenziale, perché va alla ra-dice dell’accettazione o delrifiuto di sé.Nella nostra riflessione suisette vizi capitali, dopo lasuperbia, la lussuria, l’ira,siamo giunti al vizio dellaGOLA, o golosità. Un vi-zio che, a prima vista, po-trà sembrare insignifican-te, soprattutto in una so-cietà spiritualmente gros-solana e superficiale comela nostra, se la qualità diun’epoca, di una culturasta nei valori dello spirito,dovremmo dire purtroppoche l’attuale, quella nellaquale noi ci muoviamo eviviamo, è un’epoca di im-pressionante decadenzasotto molti aspetti.Se un confessore ponessead un penitente questa do-manda: «Hai peccato digola?», potrebbe sentirsi ri-spondere: «Non capisco,Padre...», oppure: «Ma èpeccato essere golosi?».Ecco perché convienechiarirci un po’ le idee inmateria. Poiché la golacontinua ad essere un pec-cato ed un peccato piutto-sto deleterio e pericolosoproprio perché passa in-osservato e non se ne co-noscono gli effetti negati-

IL PRIMO PECCATO FU ANCHE PECCATO DI GOLA!

I

Page 5: Ladispoli - via dei Fiordalisi, 14 - Tel. 069946738 - www ... della Genesi in que-sto primo peccato, sono segue a pagina 4 % Le Sante Messe FESTIVE: Sabato: ore 18,30 Domenica: ore

5

La Gola

n ogni essere uma-no esiste un conflit-to, soprattutto se

parliamo dei peccati capi-tali, tra la tendenza al pia-cere e la tendenza alla giu-stizia. In alcuni ambiti que-sti due aspetti, come anchealtri che riguardano le com-ponenti della personalitàdell’uomo, non dovrebbe-ro conciliare. L’alcolismoritengo possa essere consi-derato quel fenomeno so-ciale che può sembrare nel-l’inconscio anche un pia-cere momentaneo, ma inrealtà entra in conflitto conciò che è giusto. Inoltrepuò, senza ombra di dub-bio, avere delle conse-

GOLA LIQUIDA: L’ALCOLISMOEmanuele Rossi

sanno come uscirne fuori.Si rifugiano nell’alcol e loassumono di continuo co-me fosse una “medicina”.Ma, in realtà, l’alcol è unadroga. Nel purgatorio dan-tesco, gli uomini golosi ve-nivano puniti nella sestacornice: smunti e assetati,erano condannati a non po-ter godere dei frutti e del-l’acqua che pure vedevanoe desideravano. La cura dise stessi dovrebbe essere,al di là degli ostacoli dellavita, un dovere sempre pre-sente in ciascuno. Il rifugiosicuro può essere la pre-ghiera, la fede, l’amore.L’alcol danneggia l’organi-smo e rovina l’esistenza.L’alcol è in grado di ucci-dere. E uccide, in molti ca-si, anche chi non c’entranulla.

I

molto comprensivi ed aiu-tare con delicatezza, maanche con una certa deci-sione chi è incappato in ta-le meccanismo. Tuttavia,anche se non facilmentemortale in sé, il peccato digola (o intemperanza) ègrave nelle sue conse-guenze, tra le quali ecconealcune:

- Secondo la ChiesaCristiana, nessun golosoriesce ad essere un uomodi preghiera.

- L’intemperanza in-fiacchisce la volontà, conconseguenze deleterie an-che in altri settori morali,primo fra i quali quellodella castità. Ma non solo:il goloso è spesso pigro,ozioso e prova repulsioneper tutto ciò che richiedefatica e impegno.

- Anche nello studio enel lavoro intellettuale l’in-temperante si ritrova intor-pidito. Si direbbe che piùsi riempie lo stomaco e piùsi svuota la testa! Le fa-coltà intellettuali si espli-cano in senso inverso allosforzo che per la digestio-ne deve compiere lo sto-maco.

- Quasi sempre ne ri-sente la salute fisica. Bastiricordare il verissimo pro-

verbio:”Ne ammazza piùla gola che la spada!”Tanto è bestiale e deformel’intemperanza, tanto è no-bile ed educativa la virtùopposta della temperanza,espressa dalle varie formedi digiuno, di astensionedai cibi particolarmentericchi, di lotta contro l’al-colismo e oggi potremmoaggiungere contro il fumo,la droga ecc.

vi, che non sono pochi, nédi poca importanza. Il peccato di gola possia-mo definirlo: appagamen-to del desiderio disordina-to del mangiare e del bere.Il disordine sta appuntoquando il piacere viene ri-cercato “per se stesso”,considerato come fine enon come mezzo, secondoil ben noto detto: “Vivereper mangiare e non man-giare per vivere”... Perciònon è peccato il piacere an-nesso alla nutrizione ne-cessaria alla vita, ma l’a-buso di esso. Certo, non èsempre facile determinaredove finisce il bisogno edove incomincia il super-fluo e quindi stabilire unanorma precisa per tutti. Milimiterò, ad indicare alcu-ne norme generiche cheservano da orientamentoper un concreto esame dicoscienza su un punto tan-to trascurato:Pecca di golosità chi man-gia e beve più del necessa-rio, il che può variare no-tevolmente dall’uno all’al-tro, ma in genere lo si ri-conosce dal fatto di alzarsida tavola, più che ristorati,appesantiti ed aggravati.Peccano anche di gola co-loro che danno troppa im-

portanza alla qualità del ci-bo, facendone persino unadelle loro principali preoc-cupazioni.Si può inoltre facilmentepeccare di gola per il mo-do di mangiare o di bere,ossia per una eccessiva ri-cercatezza e dispendiosità,mai contenti di ciò che vie-ne preparato. Per un’ec-cessiva e incontrollata vo-racità con cui ci si buttasulle vivande, più simili adanimali che ad esseri ra-zionali.Certo, non ogni peccato digola è da ritenersi mortale.Si raggiunge la colpa gravesolo quando si reca gravedanno alla salute, alla pro-pria capacità di lavoro o sidanneggia con spese ec-cessive la famiglia.Dovremmo anche notareche, abbastanza spesso, og-gi lo stimolo a mangiarefrequentemente ed esage-ratamente può dipendereda fattori psicologici, co-me il suo contrario (ano-ressia). Cioè la gola può ri-spondere a un bisogno diautogratificazione in statidi depressione psichica odi vuoto e carenza affetti-va e diviene un meccani-smo di compensazione. Inquesti casi bisogna essere

guenze molto negative siaper l’individuo stesso chefa uso di alcol naturalmen-te ma anche per chi lo cir-conda. L’alcolismo nondanneggia solamente l’al-colista, ma anche altre per-sone che sono colpite daisuoi effetti sia in casa chesul lavoro e soprattutto sul-la strada. Gli incidenti mor-tali, spesso, vengono cau-sati dalla guida in stato diebbrezza. Il peccato di go-la “liquido”, oltre ad essere

comunque riconosciuto co-me uno dei più gravi pro-blemi della salute pubbli-ca, è molto diffuso nella so-cietà attuale. Occorre ma-gari fare una distinzione,tra quelli che si trovanoprogressivamente a non po-ter controllare il desideriodi assumere alcol. I giova-ni per esempio, che bevo-no oltre il limite per diver-tirsi, per sentirsi grandi, perdimostrare che la vita puòessere sfidata sempre e co-munque. Poi ci sono i di-pendenti d’alcol veri e pro-pri magari perché hannoavuto molti problemi e non

Page 6: Ladispoli - via dei Fiordalisi, 14 - Tel. 069946738 - www ... della Genesi in que-sto primo peccato, sono segue a pagina 4 % Le Sante Messe FESTIVE: Sabato: ore 18,30 Domenica: ore

La Gola Attività

6

opo lo splendidopomeriggio di do-menica 17 gennaio

2010 in cui si è celebrata lagiornata diocesana dei mi-granti che ha visto unastraordinaria partecipazio-ne dei vari gruppi etnici sulterritorio, si è svolta, sem-pre nella parrocchia del Sa-cro Cuore di Gesù a Ladi-spoli, venerdì 22 gennaioscorso alle ore 21,00, il ter-zo incontro ecumenico deicattolici e ortodossi italia-ni e stranieri presenti a La-dispoli. Alla sede presidenziale erastata posta una grande ico-

na del Cristo risorto, men-tre i concelebranti, donGiuseppe Colaci, parroco,don Bernardo Acuna, vica-rio parrocchiale, padre Lu-cian Birzu, responsabiledella comunità romena or-todossa, don Adrian Chili,cappellano della comunitàromena cattolica e donGiustin Odurukwe, cap-pellano della comunità ni-geriana cattolica, erano se-duti rispettivamente a de-stra e a sinistra della stes-sa icona. Ciò a sottolineareche quando si prega conanimo semplice e retta fe-de, è sempre Cristo che

presiede, illuminando icuori.L’incontro si è sviluppatocon grande partecipazionein alcuni momenti moltointensi: anzitutto l’ascoltodella Parola di Dio, pro-clamata dai rappresentantidelle quattro comunità: ita-liana, romena cattolica eortodossa e nigeriana. Nel-l’omelia, padre Lucian, haevidenziato la nostalgia deicristiani per il primo mil-lennio della vita dellaChiesa in cui tutti i battez-zati vivevano in piena co-munione. I canti che si alternavanonelle diverse lingue e neidiversi modi culturali: ita-liano e romeno con anda-mento melodioso, quellinigeriani pieni di ritmo al-legro, hanno permesso atutti una esperienza pienadi comunione e di frater-nità. Poi, nella recita del PadreNostro, c’è stato un mo-mento di grande commo-zione poiché tutti i presen-ti si sono dati la mano nelproclamare la preghierache Gesù ci ha insegnato.Infine la condivisione, do-po la benedizione fatta dadon Giuseppe e da padreLucian, di un grande panetipico romeno, che è statomangiato da tutti i presen-ti come segno di una fra-ternità già in atto e di unafutura e auspicata comu-nione tra le Chiese cristia-ne. Al termine della preghiera,dopo la benedizione fina-le, ognuna delle quattro co-munità ha chiuso con uncanto finale.È Stata una giornata pienadi gioia, di fraternità e dicondivisione che ha la-sciato soddisfazione in tut-ti i partecipanti. La spe-ranza è che, anche attra-verso questi incontri dipreghiera, ci sia una sem-pre maggiore conoscenzareciproca, di arricchimen-to attraverso le varie cultu-re, ma soprattutto di veraintegrazione fatta di acco-glienza e di rispetto per lediversità.

D

PREGHIERA ECUMENICADiacono Enzo Crialesi

om’è difficile, oggi,parlare del peccatodi gola! Gli adora-

tori della Nutella: dimez-zati. Desuete, ormai, anchele scuole di pensiero delloSpaghetto all’amatriciana.Tutti sembrano avere inagenda almeno un appun-tamento annuale con il die-tologo. E’ il trionfo del di-giuno in nome della salute(leggasi linea). Tutti virtuosi? Non so. Devo dire che ho fatto fa-tica, questa volta, a trova-re un personaggio per lamia storia. E allora ho do-vuto andare un po’ indietronel tempo. Un po’ tanto…cinquecento anni! * * *

Carlo è figlio, pensate, didue genitori che vengonodefiniti con dei sopranno-mi: il Bello e la Pazza. Co-sa ci si aspetta da due ge-nitori così? Soldi, almeno.E loro ce li hanno. Tanti.Hanno dei territori estesis-simi che faranno dire, al-l’età di soli 15 anni, al no-stro protagonista, nel frat-tempo divenuto Imperato-re, che … sul suo imperonon tramonta mai il sole…nel senso che i suoi posse-dimenti vanno da ovest aest ininterrottamente. Carlo ha una fede integer-rima, i suoi nonni sononientemeno che Ferdinan-do e Isabella (quelli che fi-nanziarono il viaggio diCristoforo Colombo), èinoltre allevato nelle Fian-dre da una zia che gli im-partisce un’educazione piùche rigida (sua madre eramalata mentale).Però questo giovane uomo,che sarà il gigante della suaera, ha un punto debole:ama la buona tavola, ma inmodo abnorme, nel sensoche si abbandona a vere eproprie abbuffate.Il che però non giova allasua salute e a 30 anni hagià la gotta, cui si aggiun-gerà poi il diabete.

fetto e non è escluso chepossa essere andata pro-prio così… ma Freud nonera ancora nato… per cuinon ci fu nessuno a certi-ficarlo.Fatto sta che i disordini ali-mentari gli provocaronodei danni che hanno pro-babilmente invalidato for-temente tutte le sue attivitàe causato anche indicibilidisagi nonostante i quali,però, arrivò alla sessanti-na che, per l’epoca, era unabella età.Chiudiamo con un cameodi ilarità questa storia digola.Di ritorno da una spedizio-ne di guerra, Carlo decidedi fermarsi in Italia. Sosta con tutto il seguito aPadula, alloggiando nellaCertosa di San Lorenzo,dove i monaci certosini gliprepareranno una leggen-daria frittata di 1000 uovache non sappiamo se riuscìa mangiare tutta.Era il 1535. Altri tempi.Altre fibre. Soprattutto al-tre gole. Anche se stessaincontrollabile cupidigia dioggi.

LA GOLA DELL’IMPERATOREMarisa Alessandrini

Carlo non ascolta né i me-dici che gli suggerisconouna dieta meno ricca, né ilsuo consigliere spiritualeche lo esorta a controllarsi.Insaziabile, Carlo mangiaquantità di cibo tali da la-sciare senza fiato sia servi-tori che quanti siedono al-la sua tavola, che lo vedo-no ingurgitare qualsiasi ali-mento gli venga messo difronte. Ama in particolare i piattisaporiti, le trote, i pasticcidi anguilla, le acciughe diAndalusia e le lamprede diSiviglia, ma anche le sal-sicce tedesche, la caccia-gione, è goloso di dolci edi melone. Gli stravizi alimentari so-no l’unico difetto visibilee documentabile di un uo-mo rigorosissimo con sestesso e con gli altri.Oggi, alla luce delle teoriedella psicanalisi, si direbbeche tale comportamentopossa essere stato deter-minato dalla carenza d’af-

C

STORIA VERASTORIA VERA

Page 7: Ladispoli - via dei Fiordalisi, 14 - Tel. 069946738 - www ... della Genesi in que-sto primo peccato, sono segue a pagina 4 % Le Sante Messe FESTIVE: Sabato: ore 18,30 Domenica: ore

7

Attività

dal mese di novem-bre che si svolgonoin parrocchia delle

cene pro-mutuo. Esse nonsono soltanto un’occasio-ne per raccogliere dei sol-di, ma per conoscersi e fa-re comunione, formando lacomunità cristiana. Il tuttocon la gioia di stare insie-me e di passare una bellaserata in compagnia e tran-quillità. In queste ceneopera un bel gruppo di vo-lontari che si impegna apreparare il tutto con mol-ta armonia e semplicità,cambiando di volta in vol-ta il menù. Ad ogni appun-tamento quindicinale, inpoco tempo avviene la me-tamorfosi della sala poli-valente che da spazio per ilgioco si trasforma in salada ristorante. Qui il meritoprincipale va a chi, ad ogniappuntamento, si occupa dilavare e stirare le tovagliee, poi, di apparecchiare cu-rando anche l’addobbo flo-reale e le candele sopra itavoli.Quando tutti sono a tavo-la, dopo aver recitato con inostri sacerdoti una breve

preghiera di ringrazia-mento, spetta ai ragazzidi turno scout o del grup-po adolescenti l’impegnodi servire i commensali,quindi dare una mano asparecchiare dopo il tutto.Le cene non sono soltantosimboliche ma ottimi pasticompleti che vanno dal-l’antipasto al dolce, amaroe caffè. Ma sono altresìun’occasione per festeg-giare eventi particolari co-me i compleanni. Ricordoil compleanno di una com-ponente del coro parroc-chiale a dicembre e quellodel nostro Vescovo Ginoalla fine di gennaio scorso.Bei momenti di festa contanto di canto corale augu-rale. Un grazie a quanticon una risposta semplicee naturale stanno concreta-mente aiutando la causaper il mutuo parrocchiale.

no una crisi nel loro rap-porto,

- coniugi che con la se-parazione sono rimasti so-li ad educare i loro figli, - coniugi divorziati passatia nuova unione.Il convegno ha visto la pre-senza di 150 partecipanti,provenienti dall’Italia e daFrancia, Spagna, Portogal-lo e Croazia. Tra questi una cinquantinadi animatori e 20 uditori fracui 5 sacerdoti interessatialle problematiche dellecoppie in nuova unione.L’incontro dal titolo: “Achi mi ama, mi manife-sterò” (cf. Gv 14,21) ri-spondeva alle attese piùprofonde dei partecipanti,segnati da esperienze do-lorose e sofferte ma spintidal desiderio di scoprireDio nella loro vita e impe-gnarsi in un cammino difede alla luce del Vangelo.Accanto a temi e workshopdi carattere psicologico -relazionale e pedagogico,il programma prevedevaperciò un approfondimen-to anche spirituale, me-diante il quale rintracciare,nella vita odierna così vor-ticosa, le diverse presenzeche Dio ha scelto per ri-

esclusione dei fede-li divorziati e rispo-sati dalla Comunio-

ne eucaristica è un proble-ma “particolarmente dolo-roso”, ma occorre capire efar capire che essi “non so-no esclusi dal grande mi-stero dell’Eucaristia, dal-l’amore della Chiesa e dal-l’amore di Cristo”. Così,Benedetto XVI, nel lugliodel 2005, in un dialogo coni sacerdoti della diocesi diAosta, aveva ribadito e ap-profondito quel principiogenerale di accoglienzadelle famiglie in situazioneirregolare, già affermatoquindici anni fa nel ‘Diret-torio di pastorale familiare’della Chiesa italiana.

La Chiesa da tempo si èespressa con grande chia-rezza a livello magisteriale.Nonostante ciò nella prassipastorale ancora ci sono de-gli spazi di grande lavoro. È su questi spazi che la Co-munità Famiglie Nuove haorganizzato il 2° convegno “Separati in nuova unione”tenutosi il 16 e 17 Gennaioal centro Mariapoli di Ca-stelgandolfo. Il convegno fa parte di unpercorso formativo intra-preso qualche anno fa daFamiglie Nuove, differen-ziato a seconda delle criti-cità e sofferenze della fami-glia di oggi:

- coppie che attraversa-

manere fra gli uomini. Grande la gioia di tanti nel-lo scoprire che è possibileincontrare Dio nella sua Pa-rola, nell’amore al fratello,nella gerarchia, nella comu-nità unita nel nome di Ge-sù, nell’intimo del nostrocuore, nel dolore accettatoe offerto per amore... Tutti sono andati via conuna forza e slancio nuoviper portare anche ad altri ildono ricevuto, accettandocon una nuova compren-sione le norme della Chie-sa riguardanti i sacramentinella condizione di separa-ti in nuova unione. “Dio ci vuole vicini e ciama -diceva una parteci-pante- lui conosce la nostrasofferenza e non è meritonostro se oggi siamo qui araccontarci la nostra fedema è anche questo un donosuo, se ancora sentiamoforte il desiderio di rima-nergli accanto nonostanteuna situazione personale ir-regolare.”Il convegno di FamiglieNuove, tenutosi sotto la be-nedizione del Santo PadreBenedetto XVI, ha fattosentire la vicinanza dellaChiesa ai separati che hannoiniziato una nuova unione,che soffrono ogni domeni-ca nel non poter riceverel’Eucaristia, ma che accet-tano e non contestano lenorme della Chiesa, e cer-cano di vivere questa soffe-renza come una particolareforma di vicinanza al Si-gnore, e ai separati che han-no scelto di rimanere fedelial sacramento del Matrimo-nio anche là dove l’amoreumano non è più ricambia-to, pur nella consapevolezzadi come questa condizionesia estranea e, spesso, con-traria alla mentalità odierna.

È

L’

A CENA PER IL Luciano Cazzato

MUTUO

“A CHI MI AMA MI MANIFESTERÒ”Francesco Di Cataldi

CORO SACRO CUORE: PIZZA INSIEME PER FESTEGGIARE I 10 ANNI DI SERVIZIO

Page 8: Ladispoli - via dei Fiordalisi, 14 - Tel. 069946738 - www ... della Genesi in que-sto primo peccato, sono segue a pagina 4 % Le Sante Messe FESTIVE: Sabato: ore 18,30 Domenica: ore

sistema di trasporti offertodal governo.

––––––––HAITI: i terremotati non hannobisogno di portaerei... Pax Christi Italia - gennaio2010Già nel 2001 l’allora pre-sidente di Pax Christi Ita-lia mons. Bona scriveva:“Ne abbiamo proprio biso-gno? Certamente i tecnicidella lobby industrial-mili-tare adducono tante ragio-ni per giustificare l’oppor-tunità... Salta agli occhi ilcollegamento tra l’enormepovertà di tanta parte del-l’umanità e le spese mili-tari”. Questa grande por-taerei lunga 235 metri (cheè costata oltre 1200 milio-ni di euro pari alla sommaraccolta nel mondo dopo laprima settimana dal terre-moto di Haiti e che ogniora di navigazione ad altavelocità consuma 25.000litri di carburante) porteràaiuto alla vittime del terre-moto.

Ci chiediamo:quante sale opera-torie od ospedali dacampo si potevanoe si possono realiz-zare con una spesacosì folle? Non pos-siamo nascondere iltimore che questaoperazione - spon-sorizzata dalle gran-di aziende che lavo-rano con il militaree che hanno realiz-zato questa nave -diventi più un’ope-

razione di facciata, utile piùal mondo militare che allapopolazione di Haiti. Nondimentichiamo che l’Italiaoggi è il secondo paese almondo per esportazione diarmi, con somme da capo-giro, rispetto a quelle insi-gnificanti investite nellacooperazione.

––––––––Migliaia di medici tornano daInghilterra per aiutare il loropaese Misna - gennaio 2010 Almeno 25.000 medici diorigini indiane, finora resi-

denti in Inghilterra dovelavorano o stanno affron-tando un periodo di appren-distato, faranno ritorno inIndia entro i prossimi quat-tro anni. Il rientro dei medi-ci sarà favorito in base a unaccordo tra l’associazione“British association of phy-sicians of indian origin” eil governo indiano. I gio-vani medici saranno digrande aiuto nelle neces-sità di personale specializ-zato per sette nuovi grandiospedali in costruzione inaltrettanti stati della Fede-razione. Il programma dirientro potrebbe alla fineriguardare 15.000 giovanimedici in formazione e altri10.000 vicini al pensiona-mento.

––––––––ITALIA: Acqua bene comune,da Assisi voci contro la priva-tizzazione Misna - gennaio 2010 “Le politiche dell’acquadevono scegliere la viadella gestione pubblicadelle risorse idriche; devo-no sottrarre l’acqua alleleggi del mercato e del pro-fitto, a livello locale, nazio-nale e globale, anteponen-do alle pressioni delle mul-tinazionali il grido deipoveri”: è un passaggiodella “Dichiarazione diAssisi”, adottata nella cittàdi San Francesco a conclu-sione del 64° Convegnogiovani promosso dall’as-sociazione “Pro civitatecristiana”. Dal titolo “Unsasso nell’acqua”, il con-vegno ha voluto ribadireche l’acqua è un diritto fon-damentale dell’umanità eun diritto delle generazio-ni future, che non va spre-cata e che deve esseregestita in modo equilibra-to.

Lotta alla malaria, risultatiincoraggianti in almeno 10paesi Misna - gennaio 2010 Sono molto incoraggianti iprogressi nella lotta allamalaria in almeno unadecina di paesi che hannovisto diminuire di circa lametà il numero di pazientiinfettati e di decessi legatialla malattia. Lo riferisce il“Rapporto mondiale sullamalaria 2009” dell’Orga-nizzazione mondiale dellasanità (Oms), precisandoche risultati concreti sisono avuti in nazioni chehanno potuto beneficiare diprogrammi di eliminazio-ne della malaria, che com-prendono la distribuzionedi zanzariere trattate coninsetticidi e l’accesso acure adeguate. Sono signi-ficativi, secondo il rappor-to, i risultati in Botswana,Capo Verde, Eritrea, Nami-bia, Rwanda, São Tomé ePríncipe, Sudafrica, Tan-zania e Zambia, dove i casidi malattia e di morte permalaria si sono ridotti dicirca la metà.

––––––––CAMERUN: Contro “fuga deicervelli”, l’esempio del Came-run Misna - gennaio 2010 Ogni anno, sono circa70.000 i giovani laureati,tra scienziati, medici e tec-nici, che lasciano il conti-nente africano per conti-nuare gli studi o lavorarein un paese del nord delmondo: per capovolgerequesta tendenza e convin-cere i “cervelli” africani,persone per lo più giovanie capaci, a restare nel loropaese il governo del Came-run ha deciso di aumenta-re gli stipendi per ricerca-tori e professori universi-tari. A darne notizia è ilministero camerunensedell’istruzione universita-ria in una nota, specifican-do di aver aumentato loscorso anno gli stanzia-menti per il fondo dedica-to alle retribuzioni di pro-fessori e ricercatori dall’e-quivalente di cinque milio-

ni a circa nove milioni dieuro.

––––––––HAITI: “Le vittime sono150mila”. È ressa per gli aiuti Port au Prince - gennaio2010A ormai due settimane dalterremoto che ha colpitoHaiti il bilancio delle vit-time si aggrava: il gover-no ha reso noto che i mortisono 150mila, ma sotto lemacerie ci potrebbero esse-re, stando ad alcuni espo-nenti dell’esecutivo, altri200mila cadaveri. La terraintanto continua a trema-re, in una serie infinita discosse di assestamento. Lasituazione degli aiuti èancora grave. Una confer-ma viene dal moltiplicarsidi mini-incidenti, causatida centinaia di disperatiche cercano di accaparrar-si i sacchi con i generi ali-mentari. La ressa che sidetermina spesso degene-ra in zuffe che costringo-no i rappresentanti dei con-

tingenti militari a interve-nire. L’Oim, l’organizzazionemondiale delle migrazio-ni, ha chiesto almeno altre90mila tende da campo perdare assistenza agli sfolla-ti.Stando agli ultimi dati sonocirca 800mila le personecolpite dal terremoto diHaiti che vivono in accam-pamenti o insediamenti difortuna a Port- au- Prince,mentre sono oltre 235milaquelle che hanno lasciatola capitale verso altre loca-lità dell’isola ricorrendo al

La Voce sul mondo

8

Page 9: Ladispoli - via dei Fiordalisi, 14 - Tel. 069946738 - www ... della Genesi in que-sto primo peccato, sono segue a pagina 4 % Le Sante Messe FESTIVE: Sabato: ore 18,30 Domenica: ore

Nairobi: Oltre 30 mila perso-ne hanno urgente bisogno diaiuto... Agenzia Fides - gennaio2010 Secondo la Croce Rossa delKenya, in seguito alle piog-ge che hanno causato graviinondazioni nel paese, circa30 mila persone hannourgente bisogno di aiuti diogni genere, cibo, acqua eservizi sanitari. Migliaia dipersone sono state costret-te ad abbandonare le loroabitazioni, strade e pontisono andati distrutti o gra-vemente danneggiati, iso-lando gli abitanti e lascian-doli senza viveri, oltre chead esporli al rischio di epi-demie di colera. La situa-zione è molto grave e sicorre il rischio che possaevolvere in un vero e pro-prio disastro ambientale.Secondo le previsioni lepiogge continueranno finoalla prima settimana di feb-braio.

––––––––Corte Suprema autorizza i cri-stiani a usare la parola Allah.Il governo fa ricorso AsiaNews - gennaio 2010 Il governo malaysianoricorrerà contro la decisio-ne della Corte Suprema,che ha autorizzato il setti-manale cattolico Herald ausare la parola “Allah”.L’esecutivo invece, purinvitando i fedeli allacalma, ribadisce al con-tempo che “Allah” valesolo per i musulmani. Perp. Lawrence Andrew, diret-tore del settimanale catto-lico, con la sentenza è statorispettato il “diritto garan-tito dalla Costituzione dilibertà religiosa e di libertàdi pensiero”. Il 31 dicembre scorso i giu-dici - dopo una lunga bat-taglia legale dei cattolicilocali, sostenuta da Asia-News - hanno stabilito cheil termine “Allah” puòessere usato nella linguamalay, come riferimento aDio, anche dai non-musul-mani. Nella sentenza i giudicihanno spiegato che i catto-

lici “hanno il diritto costi-tuzionale” di usare la paro-la “Allah”, bollando come“illegale, nullo e non avve-nuto” il precedente bandogovernativo.

––––––––SAHRAWI: Sahara Occidenta-le: via all’autonomia. Un pro-getto entro sei mesi Nigrizia - gennaio 2010Mohamed VI ha creato ieriuna commissione ad hocper elaborare un piano di“regionalizzazione” delpaese. Una misura chepunta a decentrare l’am-ministrazione dello Stato,con particolare riguardo peril Sahara Occidentale. Èrottura con il Fronte Poli-sario. Prendendo in con-tropiede i mediatori inter-nazionali, il re del Maroc-co, ha annunciato ieri lacreazione di una “Com-missione consultiva per laregionalizzazione”. L’or-gano dovrà presentareentro sei mesi un progettodi riorganizzazione dellostato su base decentrata,salvaguardando l’unità el’integrità territoriale. Puressendo un provvedimen-to di ampio spettro, lamossa di Mohamed VImira ad attuare in modounilaterale il riconosci-mento di un’autonomiaprettamente amministrati-va al Sahara Occidentale,chiudendo di fatto ad unanuova tornata di colloqui.Ex colonia spagnola annes-sa da Rabat nel 1975. ilSahara Occidentale èoggetto di una disputa tren-tennale con il Fronte Poli-sario, che ne chiede l’indi-pendenza.

––––––––UGANDA: L’orrore, allarmesacrifici umani Avvenire - gennaio 2010 “Portano il cuore e il san-gue in piccoli contenitoridi latta, li posizionano sottoquesto albero, e aspettanoche gli spiriti arrivino aprenderseli”. A pronuncia-re queste parole è uno deitanti guaritori tradizionali,confermando lo spavento-

Corno d’Africa che inmigliaia provano ogni annoa traversare il golfo diAden per sfuggire a guer-re, violenze, carestie epovertà.

––––––––MISSIONE: Il sacrificio - Per lafede 37 gli uccisi nel 2009 Davvero un anno ‘nero’.Nel 2009 sono stati 37 trasacerdoti, religiosi e reli-giose, seminaristi e laici aessere uccisi per causelegate al loro ministeropastorale. Quasi il doppiodel 2008, e in assoluto ilnumero più alto negli ulti-mi dieci anni. Secondo ildossier dall’agenzia mis-sionaria Fides, diffusocome ogni anno alla fine didicembre, nei dodici mesidell’anno scorso sono statiuccisi 30 sacerdoti, 2 reli-giose, 2 seminaristi, 3volontari laici. Il maggiornumero di vittime s’è regi-strato in America, con 18sacerdoti, 2 seminaristi, 1suora e 2 laici, seguita dal-l’Africa (9 sacerdoti, 1 reli-giosa e 1 laico), dall’Asia,(2 sacerdoti uccisi) e dal-l’Europa, con un sacerdo-te assassinato.

––––––––Corea del Sud: Dove i cristia-ni fanno “boom” Mondo e Missione - gen-naio 2010 Un paese uscito in pochidecenni dalla povertà e dauna devastante guerra fra-tricida. Un paese che havissuto una crescita eco-nomica notevole. Ma l’e-lemento che forse ancoradi più di tutti gli altri balzaall’occhio, guardando allaCorea del Sud, è la sor-prendente crescita nelnumero dei cristiani in que-sta terra: quasi il 30 percento dei 48,4 milioni disudcoreani oggi dichiara-no la propria adesione auna forma di cristianesimo.Cattolici e protestanti insie-me sono più numerosi dei10 milioni di buddhisti(22,8 per cento), con ilresto della popolazione chesi dichiara agnostico.

so sospetto che in Ugandasiano in aumento i sacrifi-ci di esseri umani, soprat-tutto bambini. Nel 2009, dieci personesono state accusate di omi-cidio in relazione alla ter-ribile pratica ed è per que-sto che il governo ugande-se ha nominato l’anno scor-so un’unità di crisi che sioccupa dei sacrifici umani.E duemila agenti di polizia,con il supporto degli StatiUniti, sono stati addestratiper combattere il traffico diminori. Non sono neancherari gli arresti di genitori eparenti accusati di vende-re bambini affinché sianosacrificati. Gli stregonisostengono che ci vuoletempo per diventare unguaritore tradizionale, chespesso bisogna spostarsi inaltri paesi per impararequeste pratiche, e che unavolta finito l’insegnamen-to è necessario iniziare conil sacrificio del propriofiglio. Le persone chepagano per questi servizicredono che il sangue aiutiad acquisire ricchezza.

––––––––YEMEN: Ospitalità nonostan-te tutto, nel paese quasi duemilioni i rifugiati Misna - 4 gennaio 2010Sono un milione e 800 milai rifugiati regolarmente pre-senti nel paese, provenien-ti per lo più dal vicinoCorno d’Africa. Lo riferi-sce l’Autorità yemenita permigrazioni, nazionalità epassaporto fornendo i datiaggiornati alla fine del2009. Secondo questo ulti-mo bilancio, nell’annoappena passato sono statiregistrati 165 mila nuovirifugiati con una netta pre-valenza di uomini e con isomali che hanno di granlunga rappresentato lacomunità più numerosa,seguiti a ruota da etiopici,eritrei e iracheni. Nono-stante le intrinseche diffi-coltà di un paese in via disviluppo con gravi proble-mi interni di sicurezza, loYemen è una delle primemete degli abitanti del

9

La Voce sul mondo

Page 10: Ladispoli - via dei Fiordalisi, 14 - Tel. 069946738 - www ... della Genesi in que-sto primo peccato, sono segue a pagina 4 % Le Sante Messe FESTIVE: Sabato: ore 18,30 Domenica: ore

mettere che essi hannoavuto il coraggio dell’av-ventura, quella vera, dellascelta definitiva. Hannoavuto l’audacia di giocarsila vita per trovarne il sensoprofondo, rincorrendoideali di pace, di verità e diamore. In questo i Magisono giovanissimi, sonol’immagine dell’umanitàche ha nostalgia di Dio.Anche per noi del terzomillennio la loro esperien-za è un invito a non averpaura di osare, a non chiu-

dersi nelle proprie tran-quillità. Dio ci lancia unmessaggio in tanti modi(un incontro, un dolore,uno spettacolo della natu-ra…): è la stella. Seguen-do quella stella e lasciandole nostre comodità il viag-gio sarà lungo, anche dif-ficile, ma sarà motivo difelicità. Ci porterà allasemplicità e all’umiltà e…una volta arrivati alla metapotremo deporre i doni del-le nostre qualità spese allaricerca di un senso di vita.

ascino del cielostellato! Da chemondo è mondo,

l’uomo ha scrutato le stel-le cercando risposte ai suoiperché. Puntelli per le sueincertezze. Verità, luce, si-curezza: è verso questemete che ci convogliano isentieri dell’umanità, nelpassato come nel presente.Tutti cerchiamo una “stel-la”, una guida che ci con-duca al porto giusto, dovesentiamo che potremo es-sere finalmente appagatinei nostri desideri profon-di. In questa ricerca moltisi lasciano guidare dalla ra-zionalità, si fidano solodella logica umana e dellascienza. Alcuni interroga-no, ancora oggi, le stelleper conoscere il destino ecercano nell’astrologia untranquillante efficace con-tro la paura di vivere. Mol-ti altri si orientano verso laluce di un’altra stella, benpiù lucente della cometa diHalley: questi è Gesù Cri-sto. Primi di una lungaschiera di “cercatori diDio”, i re Magi. La tradi-

zione ha ormai fissato leloro sembianze. Li trovia-mo nel presepe nelle vestidi tre personaggi barbuti eanziani, chiusi in mantellidorati cavalcando cam-melli. Ma forse è tempo disvecchiare questa immagi-ne folcloristica e di andareal senso profondo della lo-ro ricerca. Dobbiamo am-

l 24 gennaio scorsoper noi operatoridella Caritas è stata

una giornata veramenteimportante.Ci siamo ritrovati al centropastorale diocesano de LaStorta, lì abbiamo lavoratocon le Caritas di tutta lanostra Diocesi. È statoun’incontro bellissimo,dove abbiamo potuto con-frontarci e parlare dei pro-blemi che si pongono neiCentri d’ascolto.Purtroppo abbiamo saputo,grazie ad un report elabo-

rato dalla Caritas Diocesa-na, che la povertà nelnostro territorio è inaumento, senza distinzio-ne fra italiani e stranieri. Lafamosa fascia che si pone-va fra benestanti e poveri èsparita, andando a collo-carsi, appunto, in quelladei meno abbienti. Inoltreil problema dell’indebita-mento sta diventandocolossale. Bisogna a que-sto punto fare distinzionefra il necessario ed il super-fluo. Pare che ormai ilsuperfluo sia entrato nella

lista dei bisogni primari, equesto è indubbiamentesbagliato! Sbagliato perchéci si indebita comprando uncellulare da 700 euro oun’auto che è troppo gran-de per le proprie esigenze,ma soprattutto per l’esem-pio che si dà ai propri figli.È vero, essi vogliono tuttoe subito, ma siamo certiche accontentandoli sem-pre non si faccia loro delmale? Un tempo quandoun ragazzo chiedeva ilmotorino ai genitori, sifaceva una riunione di

10

La Voce con un po’ di sentimento

CERCATORI DI SENSOAnna De Santis

DAL CENTRO DI ASCOLTOEmanuela Vitale

F

I

dizionamento della pubbli-cità? la moda? e capirequali sono le conseguenzedi queste scelte.Tutte domande in cui le ri-sposte potrebbero modifi-care il nostro stile di vita. Ma siamo disponibili aquesto cambiamento perconiugare l’essere testimo-ne cristiano con l’essereconsumattore attento e cri-tico?Diversi sono oramai gli in-viti che leggiamo e ascol-tiamo in questo mondopieno di “voci” e ovvia-mente si fa fatica a capirequale sia la più giusta.Vorrei tentare di farvi“ascoltare” voci autorevo-le che spesso, proprio suqueste tematiche specifi-che, non trovano spazio nelmondo mediatico (interes-

sante sarebbe capire il per-ché ... ma questa sarebbeun’altra storia).Vorrei iniziare dal PapaGiovanni Paolo II che qua-si venti anni fa prese posi-zione sul nostro ruolo di“consumattori”. ScrivevaWojtyla nell’enciclica Cen-tesimus annus (1991): “Ènecessaria e urgente unagrande opera educativa eculturale la quale com-prende l’educazione dei

consumatori a un uso re-sponsabile del loro poteredi scelta” (n.36).Anche Benedetto XVI nel-la sua Caritas in Veritate ciricorda: “È necessario uneffettivo cambiamento dimentalità che ci induca adadottare nuovi stili di vitanei quali la ricerca del ve-ro, del bello e del buono ela comunione con gli altriuomini per una crescita co-mune siano gli elementiche determinano le sceltedei consumi, dei risparmi,e degli investimenti”.In sintesi i due Papi ci sol-lecitano a diventare cri-stiani-consumattori per da-re un cambiamento in po-sitivo della nostra società. Proprio in un mondo dovetutto è mercato, tutto èmerce, proprio in questo

contesto non dobbiamofarci travolgere ma esseregranello di sabbia in unamacchina spaventosa fon-data però su piede d’argil-la per questo vulnerabile.Padre Alex Zanotelli, conla sua grande capacità disintesi, ci ricorda che: “‘Chi compra vota’ votateogni volta che fate la spe-sa, ogni volta che schiac-ciate il telecomando, ognivolta che andate in bancasono voti che date al siste-ma”.Concludo con un invito,suggeritomi dal libro Pa-storale e nuovi stili di vitadi don Giulio Battistella,cioè, di introdurre nuovistili di vita nella pastoraleordinaria di diocesi e par-rocchie. Un invito in atte-sa di una risposta...

continua da pagina 1 INVITO AD ESSERE CRISTIANI-CONSUMATTORI

Page 11: Ladispoli - via dei Fiordalisi, 14 - Tel. 069946738 - www ... della Genesi in que-sto primo peccato, sono segue a pagina 4 % Le Sante Messe FESTIVE: Sabato: ore 18,30 Domenica: ore

80° compleanno diLidia mi dà l’occa-sione per dire un

grazie a quanti operanocon costanza e continuitàal servizio gratuito dellacomunità parrocchiale. So-no in molti certo, ma a vol-te capita che alcuni, dopouna breve fiammata di en-tusiasmo, si stanchino e ri-pieghino nel solito pole-mico atteggiamento di ri-valsa. Ciò a dimostrare lafragilità delle loro motiva-

AUGURI LIDIAzioni di partenza. È perquesto che ritornando a Li-dia ne sottolineo il serviziopuntuale di sacrestanascrupolosa, svolto da circadiciott’anni qui al SacroCuore di Gesù oltre chequello di catechista. Nellasemplicità, nella generositàe nell’atteggiamento cri-stiano di tale donna c’è daimparare molto. Auguri Lidia e ad maiora.

Don Giuseppe

si indebita più per avere unbel seno, che per compra-re da mangiare o da vestir-si. Questo cari amici ci staportando allo sfacelo. Doveprima una famiglia mono-reddito poteva vivere tran-quillamente, ora si arram-pica e si indebita per com-prare una marea di super-fluo ed inopportuno.Dobbiamo guardarci den-tro, riflettere ed arrivare aragionare con discerni-mento. Rinunciare e inse-gnare a rinunciare è moltoimportante, per riportarciad un livello superiore, esicuramente più vicino aGesù.Proviamo, cominciandoproprio da questa Quaresi-ma a fare delle rinunce,cogliamo l’occasione daquesto periodo così fonda-mentale per la nostra reli-gione. È un po’ comedigiunare, digiunare dallespese folli, possiamo cosìfar rimanere a pancia vuotaanche chi ci vuol fare inde-bitare, ricordatevi che pergli strozzini il venerdì santonon arriva mai, loro festeg-giano sempre!Che il Signore ci dia laforza per tornare ad esserepersone che si accontenta-no di poco!

famiglia per vagliare lapriorità della stessa, poi sidecideva, sempre prenden-do il tempo dovuto, e se larisposta era un “no” nonc’erano drammi, al massi-mo qualche lacrimuccia!Oggi siamo pronti subito asoddisfare le richieste deinostri figli senza neancheconsiderarne la necessità,perché in primo piano met-tiamo appunto il superfluo,come abbiamo fatto per noistessi acquistando l’ultimomodello di auto o di tele-visore con mille accessori

incorporati, alcuni dei qualinon sappiamo nemmenocosa siano! Cosa possiamoaspettarci se non un dram-ma per un motorino nega-to? Oggi possiamo com-prarci tutto, basta una bustapaga e compri a rate, e senon hai la busta paga tipuoi sempre rivolgere aduna delle tante finanziarecon pochi scrupoli, e moltiinteressi e se ancora nonbasta c’è sempre lo stroz-zino che è sempre lì pron-to a … “darti una mano”,l’importante è comprare!!

Ma dove sono finite lebelle frasi tipo “ vedremose sarai promosso…” o“adesso sei grande devicapire che ci sono moltespese più necessarie”, nonle usiamo più, tutto e subi-to questo è diventato ilnostro motto. Non siamobuoni economi e nemme-no buoni educatori. Ci fac-ciamo abbagliare dai cen-tri commerciali, dagli auto-saloni e persino dai centriestetici, per non parlare poidi quanti cascano nella retedella chirurgia estetica! Ci

La Voce con un po’ di sentimento

11

GRATI AL SIGNORE

& GIACOMINI SALVATORE eCARDILLO ANTONIETTA25° di matrimonio il 5 gennaio 2010

RIPOSANO IN PACE

’ DI GAETANO LIVIANA, deceduta il 17 dicembre 2009

’ GIUSTINI FRANCESCA, deceduta il 24 dicembre 2009

’ D’ARPINO IDA, deceduta il 27 dicembre 2009

’ SCIPIONI GIOVANNI, deceduto il 10 gennaio 2010

’ MARINOZZI ROMOLO, deceduto il 14 gennaio 2010

’ GATTI DINO, deceduto il 20 gennaio 2010

’ VARESI GINO, deceduto il 3 febbraio 2010

’ SUTTNER ANNAMARIA, deceduta il 3 febbraio 2010

’ LA GROTTA ROSA, deceduta il 5 febbraio 2010

RINATI IN CRISTO

& IULIANELLA SOFIA, battezzata il 20 dicembre 2009

& TALIANI TOMMASO, battezzato il 27 dicembre 2009

& DE BOTTIS MARTINA,battezzata il 10 gennaio 2010

& BEVILACQUA VALERIO,battezzato il 23 gennaio 2010

& GOSSART ALESSANDRO,battezzato il 24 gennaio 2010

& MAZZAGALLI ASIA, battezzata il 24 gennaio 2010

& MIHAI ALESSANDRO, battezzato il 30 gennaio 2010

& POMPEO SOFIA, battezzata il 31 gennaio 2010

Secondo un’antichissimaprassi, essendo il tempo diQuaresima principalmen-te periodo di penitenza e dipreparazione alla santaPasqua: non si celebranobattesimi e matrimoni, sisuggerisce l’importanza diqualche mortificazionecorporale e “fioretto”, èd’obbligo il digiuno e l’a-stinenza dalle carni il mer-coledì delle ceneri e i ve-nerdì, sono sconsigliate lefeste.

L’

Page 12: Ladispoli - via dei Fiordalisi, 14 - Tel. 069946738 - www ... della Genesi in que-sto primo peccato, sono segue a pagina 4 % Le Sante Messe FESTIVE: Sabato: ore 18,30 Domenica: ore

NELLA VALLE

La pioggia tintinnavanelle pozzangherecome campanellini al vento, mentre un ululatoecheggiava tra le montagne.

All’improvviso un tuono,un albero cadde, le suefoglie si muovevano come volessero chiedere aiuto.

Poco tempo passòe il sole splendette nella valle e, con i suoi luminosicolori, le donò nuova vita.

Un arcobaleno tagliòil cielo come ponteverso una vita nuova.

(Pietro Colaci)

Programma Eventi

12

PARROCCHIA SACRO CUORE DI GESÙ – LADISPOLI

CALENDARIO DEGLI APPUNTAMENTI DI

QUARESIMA 2010

“LASCIATEVI RICONCILIARE CON DIO”

FEBBRAIO 2010

Mercoledì 17 delle ceneri, inizio dellaQuaresima:- ore 8,30 e 20,30: Sante Messe conl’imposizione delle ceneri.- ore 10,30 – 12,00 e 16,30 – 19,00:Confessioni - ore 17,00: per i bambini/ragazzi delcatechismo: Liturgia della Parola conimposizione delle ceneri.

Venerdì 19 ore 21,00: Consiglio pergli Affari economici

Domenica 21 ore 15,30 – 19,30: Riti-ro comunitario e catechesi del Parrocosul Sacerdozio ministeriale.

MARZO 2010

Martedì 2 ore 17,00: Caffettando, for-mazione per gli adulti

Mercoledì 3 ore 15,30: Santa Messa alcimitero

I mercoledì quaresimali (24 febbraio e 3, 10, 17, 24 marzo), ore 20,30-22,00 aLa Storta (al Centro Pastorale diocesano – via della Storta, 783): formazione sulSacramento della Riconciliazione.

Domenica 28 marzo, delle Palme e di Passione del Signore, inizio della SettimanaSanta: Sante Messe ore 9,00; 11,00; 18,30. (le Sante Messe con la processionedelle palme saranno: la prefestiva delle 18,30 e la domenicale delle 11,00).

N.B.: per tutti gli altri appuntamenti si rimanda al calendario generale parroc-chiale.

Venerdì 5 ore 17,00: Adorazione euca-ristica

Giovedì 11- ore 10,00-18,00: Adorazione eucari-stica- ore 21,00: formazione dei catechisti

16-17-18 – ore 18,30: S. Messa con tri-duo a san Giuseppe

Venerdì 19 ore 18,30: Santa Messa inonore di San Giuseppe

Domenica 21 ore 10,00: Processionein onore di San Giuseppe (dalla chiesaparrocchiale del Sacro Cuore) e SantaMessa in Piazza R. Rossellini (presie-duta da mons. Gino Reali, Vescovo dio-cesano e concelebrata dai Sacerdoti diLadispoli).

Lunedì 22 ore 21,00: Lettori e Ani-matori liturgici per preparare la Setti-mana Santa

Giovedì 25 ore 21,00: Catechesi delParroco.

AFFITTO LOCALIIN LADISPOLI

Si offrono, a quanti in-teressati,

ottoambientiampi e

luminosi, particolarmente

indicati perscuole,

ambulatori medicie studi

professionistici.L’eventuale affitto diuna o più aule aiuteràla parrocchia del Sa-cro Cuore al paga-mento del mutuo, atti-vato dalla stessa nel2001 per l’ammontaredi euro 516.000.

* VIA CRUCIS PER I VENERDÌ DI QUARESIMA - ORE 21,00• 26 FEBBRAIO: in chiesa (animata da Rinnovamento nello Spirito e gruppi dellaPastorale famigliare)

• 5 MARZO: al Campo Sportivo (animata dal Coro parrocchiale)Percorso: partenza da via dei Ciclamini (angolo via dei Campi Fioriti), via delle Pe-tunie, via delle Gardenie, via delle Ortensie.

• 12 MARZO: in chiesa (animata dai gruppi della Pastorale giovanile)

• 19 MARZO: al Cerreto (animata da Caritas- Centro di Ascolto e Cammino Neo-catecumenale)Percorso: partenza da via Bucarest (angolo via Mosca), via Nicosia, via Budapest.

• 26 MARZO: al Miami (animata dal gruppo Scout)Percorso: sede Scout, viale Florida, viale Nevada, viale Virginia.

• 2 APRILE, venerdì santo: in chiesa (ore 18,30: animata dai Catechisti)