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A.A. 2020-2021 Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio Laboratorio di Disegno sintesi della lezione teorica Docente: Ing. Cristina Vanini, PhD 22-04-21 sintesi LEZ 6 Queste slide non possono essere utilizzate al di fuori degli scopi didattici di questo corso. «E' vietata la copia e la riproduzione dei contenuti e immagini in qualsiasi forma. E' inoltre vietata la redistribuzione e la pubblicazione dei contenuti e immagini non autorizzata espressamente dall'autore. Il divieto include le registrazioni delle videolezioni con qualsiasi modalità e mezzo non autorizzate espressamente dall'autore o da Unica» Marchio istituzionale dell’Università degli Studi di Cagliari

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A.A. 2020-2021Ingegneria per l’Ambiente e il Territorio

Laboratorio di Disegnosintesi della lezione teorica

Docente: Ing. Cristina Vanini, PhD

22-04-21

sintesiLEZ 6

Queste slide non possono essere utilizzate al di fuori degli scopi didattici di questo corso.

«E' vietata la copia e la riproduzione dei contenuti e immagini in qualsiasi forma.E' inoltre vietata la redistribuzione e la pubblicazione dei contenuti e immagini non autorizzata espressamente dall'autore. Il divieto include le registrazioni delle videolezioni con qualsiasi modalità e mezzo non autorizzate espressamente dall'autore o da Unica»

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il disegno dell’ambientealla scala architettonica

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L’ambiente alla scala architettonicail linguaggio grafico progettuale

Il linguaggio grafico è il mezzo di comunicazione primario della pratica progettuale, sia nel rappresentare un ambiente alla scala territoriale, come abbiamo già visto, che alla scala architettonica, cioè per quegli spazi più ristretti e rapportabili direttamente alla fruizione ed alla dimensione umana.

Nella pratica professionale di un ingegnere si viene incontro a diverse fasi di ideazione/gestione del progetto, per le quali si presentano diverse esigenze di comunicazione.

Variano la qualità e la quantità di informazioni che il disegno deve veicolare e variano i destinatari della comunicazione grafica.

Per questo motivo le possibilità del disegno progettuale sono molteplici e determinano molteplici forme e sfaccettature nella sua pratica.

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Per far si che si verifichino le condizioni fondamentali alla base del valore comunicativo del disegno progettuale, occorre che questo rispetti due ipotesi fondamentali:

- l’uso di metodi proiettivi, tratti dalla Geometria Descrittiva, e pertanto scientificamente regolati e interpretabili (proiezioni ortogonali, assonometria, prospettiva, proiezioni quotate);

- l’adozione di convenzioni e norme grafiche, universalmente note, che rendano il segno grafico univocamente leggibile.

Alcuni degli elementi definiti da norme e convenzioni sono:- lo spessore delle linee;- la posizione dei piani di sezione;- la simbologia di impianti e materiali utilizzati;- il numero e il tipo degli elaborati;- la scala di rappresentazione;- l’indicazione delle misure;- il formato del foglio, dei testi e del layout.

L’ambiente alla scala architettonicail linguaggio grafico progettuale

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Il linguaggio grafico progettualefasi progettuali e tipi di elaborati grafici

Il processo progettuale è caratterizzato da diverse fasi che si susseguono in ordine logico e temporale:- una fase ideativa, che si attua attraverso un tipo di disegno d’intuizione, veloce e molto personale, utile al progettista per materializzare ed esprimere la propria idea;- la definizione del progetto in livelli di successivo approfondimento: - progetto preliminare; - progetto definitivo; - progetto esecutivo.

A seconda delle informazioni contenute nei disegni, alla scala architettonica, si possono distinguere:

- disegni architettonici;- disegni strutturali;- disegni degli impianti (elettrico, idrico, riscaldamento, etc.)- altri contenuti particolari.

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Disegno architettonicoSistema descrittivo

Ogni organismo architettonico, in relazione alla sua complessità, ha bisogno di essere descritto per livelli successivi, partendo da una rappresentazione generale che ne definisca l’insieme e la relazione con il contesto, sino a definirne maggiormente tutte le caratteristiche, con disegni a scala più ingrandita, che precisano aspetti via via più dettagliati.

Pertanto il progetto deve essere corredato da diversi tipi di elaborati, a diverse scale di rappresentazione.

La definizione di questi elaborati è di solito convenzionale, ma può variare a seconda delle esigenze e della complessità dell’oggetto rappresentato.

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Disegno architettonicoSistema descrittivo

Gli elaboratici tipici, che descrivono un organismo architettonico, si compongono generalmente di piante, sezioni e prospetti.

Per esigenze particolari, si possono usare disegni in assonometria (disegni del volume intero, spaccati assonometrici, esplosi assonometrici, disegni volumetrici di elementi costruttivi).

Per esprimere soprattutto l’apparenza di uno spazio nella sua fruizione,si possono usare disegni prospettici (es. simulazioni virtuali, rendering).

Le diverse rappresentazioni di uno stesso progetto devono essere correlate tra loro, derivando le une dalle altre, poiché fanno parte di un unico sistema descrittivo.

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Sistema descrittivoCriteri di designazione delle parti

L’opera viene dunque descritta per livelli successivi di dettaglio, partendo dadisegni di carattere generale a piccola scala, che forniscono una VISIONE GLOBALE – CON MAGGIORE SINTESIsino adisegni a scala più grande che definiscono DETTAGLI dell’organismo o di sue parti.

Tutti gli elaborati di progetto devono essere organizzati e ordinati in riferimento ai disegni di carattere più generale, che hanno il compito di correlare tra loro le varie parti di dettaglio.

Per gestire con ordine e criterio la suddivisione necessaria per descrivere la complessità degli organismi edilizi, le norme UNI ISO* hanno introdotto un sistema di designazione ed un codice di designazione degli edifici, delle loro parti e dei loro elementi.

*Norme UNI ISO 4157, designazione di edifici e di parti di edifici e designazione dei vani e delle altre superfici connesse.

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Sistema descrittivoCriteri di designazione delle parti e correlaz. elaborati

Esempi di designazione delle parti.

Gerarchie: parti principali e parti subordinate.Designazione di piani e livelli di calpestio.Designazione di solai.Esempi di correlazione tra elaborati grafici: planimetria d’insieme e disegni esecutivi.

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Sistema descrittivoScale di rappresentazione

Il livello di sintesi del disegno si basa sulla definizione delle SCALE DI RAPPRESENTAZIONE.L’impiego di diverse scale di rappresentazione è definito nelle norme UNI*.

Definiamo la scala dimensionale (o di rappresentazione), come il rapporto tra la dimensione dell’oggetto sul disegno (D

d) e

la dimensione reale corrispondente (Dr):

Scala = Dd/D

r

*Norme UNI 3967, scale dimensionali da usare per l’esecuzione dei disegni tecnici.

Le scale normalizzate sono:- Scale di ingrandimento: 50:1 - 20:1 - 10:1 - 5:1 - 2:1- Scala reale (o naturale): 1:1- Scale di riduzione: 1:2 - 1:5 - 1:10 - 1:20 - 1:50 - 1:100 - 1:200 1:500 - 1:1000 - 1:2000 - 1:5000 1:10000 - 1:20000 - 1:50000 - 1:100000

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Scale di rappresentazioneScale non normalizzate e scale grafiche

La pratica impone sovente l’uso di scale non normalizzate, ad esempio 1:25 o 1:250.

Ove indicata con testo numerico, la scala di chiama scala nominale.

Invece, per particolari esigenze o, laddove il disegno sia destinato ad essere riprodotto senza necessariamente rispettare la scala nominale, è utile o meglio sarebbe indispensabile, che il disegno sia accompagnato dall’indicazione della scala grafica (o scala metrica).

La scala grafica è un segmento graduato (in metri o centimetri), in corrispondenza delle dimensioni reali.Confrontando il segmento graduato con la lunghezza misurata sul disegno è possibile determinare il rapporto tra misure reali e disegnate, e dunque risalire al fattore di scala.

*Norme UNI 3967, scale dimensionali da usare per l’esecuzione dei disegni tecnici.

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Il linguaggio grafico progettualetipi e spessori delle linee

*Norme UNI 3968

Diversi tipi e spessori delle linee sono stati unificati e vengono usati nel disegno progettuale con diversi specifici significati, secondo un codice d’applicazione (norme UNI*).

La dimensione trasversale delle linee è definita grossezza o spessore.Come già detto, le norme fissano anche gli spessori unificati delle linee, che spesso non sono rispettati a causa dei limiti degli strumenti di disegno.

Il rapporto tra spessori di linee usate nello stesso disegno non deve essere inferiore a due (es. Linee grosse per le parti sezionate 0,5 mm e linee fini per le parti non sezionate 0,25 mm e meglio ancora 0,18 mm).

L’interspazio tra due linee parallele non deve essere mai inferiore al doppio dello spessore della linea di spessore maggiore e mai inferiore a 0,70 mm.

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Il linguaggio grafico progettualedenominazione e applicazioni tipi di linee

In particolare, per la denominazione e applicazione dei tipi di linee, facciamo riferimento alle Norme UNI 3968, UNI EN ISO 128-2002, e UNI EN ISO 128-23. Le norme riportano delle tabelle in cui sono descritti i tipi e spessori di linee e le loro applicazioni nella pratica grafica.

Nell’esercizio che si propone in questo corso ci saranno utili i seguenti tipi di linee:

- linea continua fine, da usare per: contorni in vista non sezionati, tratteggi, linee di quota;- linea continua grossa, per: contorni di elementi sezionati;- linea continua extra-grossa per la linea di terra (sezionata);- linea tratto-punto grossa, per: indicazione della traccia delle sezioni;- linea tratteggiata fine, per proiezioni virtuali di elementi che stanno al di sopra dei piani di sezione.

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Sistema descrittivoSintesi grafica e simboli

L’uso di simboli nel disegno è strettamente collegato alla scala di rappresentazione.

Nel disegno a grande scala (ad esempio 1:1), gli elementi possono essere rappresentati realisticamente, quindi non vi è necessità di ricorrere ad un linguaggio grafico simbolico.

Nell’uso di scale più piccole, man mano che si riducono le dimensioni dell’oggetto nella rappresentazione, occorre usare segni più sintetici, ed è utile ricorrere ad una simbologia normalizzata in grado di aggiungere informazioni in modo universalmente leggibile.

Riducendo la scala di rappresentazione è sempre utile omettere informazioni sintetizzando il grafico, poiché diversamente il disegno risulta illeggibile.Un metodo utile per rendersi conto di quali elementi rappresentare è calcolarne la dimensione nella scala di rappresentazione ed escludere gli elementi troppo piccoli e di difficile rappresentazione anche in funzione della resa grafica.

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Sistema descrittivoSintesi grafica e simbologia

Alcune norme UNI* in particolare definiscono l’uso delle Proiezioni Ortogonali nei disegni tecnici (tutti i settori), sia in applicazione alleViste d’insieme che alle Sezioni.

In particolare è codificata l’indicazione del piano di sezione ed il tipo di linea e campitura degli elementi sezionati.

Inoltre si specificano i tipi di tratteggi delle campiture in funzione dei tipi di materiali rappresentati.

*Norme UNI 3970 (Proiezioni Ortogonali-Viste) e 3971 (Proiezioni Ortogonali-Sezioni). UNI 3972 (Tratteggi per rappresentare i materiali nelle sezioni)

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SimbologiaTratteggio nelle sezioni

Secondo le norme, le parti sezionate si possono riempire con un tratteggio (generico o simbolico del materiale), oppure possono essere riempite completamente se l’elemento nel disegno è piccolo.Infine è anche possibile non riempire le aree sezionate, ma le linee che le delimitano devono essere di spessore grosso (almeno il doppio delle linee per elementi non sezionati).

Riferimento allaUNI 3971 (Proiezioni Ortogonali-Sezioni) e UNI 3972 (Tratteggi per rappresentare i materiali nelle sezioni)UNI 3972 (Tratteggi per rappresentare i materiali nelle sezioni).

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elaborati di progettoalla scala architettonica

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Elaborati di progettoCaratteristiche generali

Un progetto si compone di diversi disegni, correlati tra loro, che insieme descrivono in modo completo l’opera rappresentata.

Tali elaborati variano in tipo e numero a seconda della complessità dell’opera.

I disegni sono eseguiti a diverse scale di rappresentazione in funzione di ciò che debbono rappresentare.

In linea generale si possono avere:- planimetrie generali o d’insieme- piante dei vari livelli- sezioni- prospetti- disegni di dettaglio- disegni di volume

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Elaborati di progettoPlanimetrie d’insieme

Le planimetrie d’insieme rappresentano l’opera nel suo insieme edin rapporto al contesto d’inserimento.

Si realizzano nelle scale 1:500, 1:1000, 1:2000 e anche 1:5000.La simbologia usata nel disegno si deve adattare alla scala di rappresentazione, diventando sempre più sintetica nelle scale più piccole.

L’astrazione della scala 1:500 permette di rappresentare anche l’arredo esterno.Mentre nelle scale più piccole si omettono via via le informazioni e non si definiscono le partizioni dell’edificio e le articolazioni volumetriche ma si indicano solo i contorni degli edifici.

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Elaborati di progettoPlanimetrie d’insieme_Esempi

Esempio di planimetria in scala 1:2000, si vedono soltanto i contorni degli isolati e dei volumi pieni, oltre ad altre indicazioni in codice.

Si nota che, laddove non sia esplicitamente indicato l’orientamento (FRECCIA INDICANTE IL NORD apposta nel foglio del disegno),è sottinteso che il disegno sia orientato con il Nord in alto lungo la verticale.

Esempio di Planivolumetrico in scala 1:200 (1:500) con le ombre a 45° che evidenziano i volumi. Le ombre si indicano con direzione e inclinazione convenzionali se non ci sono esigenze specifiche.

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Elaborati di progettoPiante

La pianta è la proiezione ortogonale della sezione orizzontale di un edificio o di una sua parte su un piano parallelo a quello si sezione.Grazie a questa prassi, la pianta rappresenta le vere proporzioni della sezione praticata.

Per questo, dalle piante si possono dedurre le misure d’impianto dell’opera.

Per convenzione, la pianta degli edifici, costituisce la sezione orizzontale attuata ad altezza tra 1,20 e 1,40 metri dal piano di calpestio.Questa convenzione è dettata dal fatto che, sezionando in questo intervallo, riusciamo a descrivere più informazioni dell’ambiente, poiché sezioniamo le finestre.Se, per necessità di rappresentazione, la sezione viene attuata ad una diversa altezza, occorre indicarlo esplicitamente nel disegno.

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Elaborati di progettoPiante – convenzioni tipi di linee

Per il disegno delle piante si usano DUE SPESSORI: uno grosso (almeno 0,5) ed uno fine (almeno la metà dell’altro).

Gli elementi sezionati si disegnano con linee continue di spessore grosso.

Gli elementi non sezionati, che stanno sotto il piano di sezione e sopra quello di calpestio, con linee continue di spessore fine.

Se è necessario rappresentare elementi che stanno sopra il piano di sezione, questi vengono proiettati sul piano di calpestio (in vista virtuale) e disegnati con linee fini tratteggiate (per le volte, linee punteggiate).

Porte e finestre si rappresentano convenzionalmente con spessore fine.

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Elaborati di progettoPiante – scale di rappresentazione

In genere le piante di un edificio si rappresentano in scala 1:200, 1:100 e poi si precisano in scala 1:50 (progetto esecutivo) sino a dettagliarne i particolari in scale di dettaglio (1:20, 1:10).

Non si può passare da una scala all’altra semplicemente ingrandendo o rimpicciolendo la stessa pianta. Infatti con l’aumento della scala di rappresentazione devono essere rappresentati dettagli che nelle scale più piccole non compaiono.

Se l’edificio presenta una struttura portante, i suoi elementi possono essere differenziati all’interno della muratura e campiti con apposita simbologia.

Come indicato nelle norme, la parte sezionata può essere campita con linee a 45° o annerita completamente (vedi norme UNI 3971-3972)

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Elaborati di progettoPiante – tipi

Le piante dell’edificio possono contenere diverse informazioni, oltre a quelle di forma e distribuzione degli ambienti.

Esistono infatti vari tipi di piante:

- piante arredate;- piante quotate;- piante con indicazioni della struttura;- piante con indicazioni degli impianti;- piante con indicazioni funzionali;- etc.

Esempi di piante in scala 1:100 – 1:50 – 1:20.Confronto del dettaglio e della grafica.

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Elaborati di progettoPiante – variazione di simbologie per scala di rappres

LIVELLO SI SINTESI PER UNA SCALA 1:200

LIVELLO SI SINTESI PER UNA SCALA 1:100

LIVELLO SI SINTESI PER UNA SCALA 1:50

LIVELLO SI SINTESI PER UNA SCALA 1:20

Simbologia grafica per una porta interna

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Elaborati di progettoPiante – variazione di simbologie per scala di rappres

LIVELLO SI SINTESI PER UNA SCALA 1:200

LIVELLO SI SINTESIPER UNA SCALA 1:100

LIVELLO SI SINTESIPER UNA SCALA 1:50

LIVELLO SI SINTESI PER UNA SCALA 1:20

Simbologia grafica per una finestra

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Elaborati di progettoPiante – simbologie per arredi – livelli di sintesi

LIVELLO SI SINTESI ELEVATO PER UNASCALA 1:100

LIVELLO SI SINTESI SCHEMATICO PER UNASCALA 1:50

LIVELLO SI SINTESI DETTAGLIATO PER UNASCALA 1:20

Simbologia grafica per arredi sanitari

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Elaborati di progettoSezioni

Anche le sezioni (verticali) sono proiezioni ortogonali della parte di edificio rimanente dopo un’operazione di taglio.

Le sezioni possono essere eseguite secondo un unico piano o più piani paralleli.In quest’ultimo caso, dobbiamo indicare il cambiamento della posizione del piano.

La posizione del piano (o dei piani) deve essere segnata in pianta con una linea tratto punto mista fine e grossa alle estremità, con due frecce agli estremi, orientate nel verso della proiezione ortogonale.Accanto ad ogni freccia si riporta la stessa lettera maiuscola, orientata nel verso di lettura della tavola.La sezione corrispondente si nomina con la lettera maiuscola ripetuta e separata da un trattino (Es. Sezione A-A).

*Norma UNI 3971 (Sezioni).

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Elaborati di progettoSezioni

Per il disegno della sezione valgono le stesse norme grafiche indicate per la pianta: linee continue di spessore grosso per elementi sezionati e spessore fine per elementi in vista. Campiture o riempimento pieno come per le piante (in coerenza con la scelta rappresentativa per la pianta).

Inoltre le sezioni devono mostrare gli aspetti più significativi dell’edificio:- se sono presenti elementi di collegamento verticale il piano di sezione deve attraversarli, possibilmente disponendosi nel senso longitudinale delle rampe, in modo da mostrare la forma dei gradini;- stessa cosa per cortili, cavedi, etc.;- i muri vanno preferibilmente sezionati in corrispondenza di porte e/o finestre.

Il piano o i piani scelti devono generare una sezione facilmente leggibile e che non generi equivoci (dunque è meglio non far cambiare direzione troppe volte al piano).Esempi di indicazione della sezione in pianta e alzato.

*Norma UNI 3971 (Sezioni).

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Elaborati di progettoProspetti

I prospetti sono le proiezioni ortogonali dell’esterno dell’edificio.In essi pertanto si usano linee continue di solo spessore fine, a parte la linea di terra che si indica con spessore grosso in quanto rappresenta il terreno sezionato.

Il principio di variazione di dettaglio, al variare della scala di rappresentazione è valido anche per i prospetti.

Nei prospetti, in genere, accanto ad elementi convenzionali, si usa più libertà espressiva.

I prospetti si possono identificare in diversi modi:

- in relazione all’orientamento dell’edificio, secondo i punti cardinali (es. Prospetto Sud, Prospetto Nord-Est, ecc.);- in relazione al contesto d’inserimento (es. prospetto su via Rossi);- in relazione all’edificio stesso (Es. Prospetto anteriore).

*Norma UNI 3971 (Sezioni).

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Elaborati di progettoProspetti – simbologie in variazione di scala

Esempi di simbologie di finitura in prospetto in variazione di scala 1:100 – 1:50 (convenzione grafica non unificata).

Esempi di prospetti in variazione di scala: confronto.

Simbologie in prospetto di serramenti esterni, UNI 8370.

Simbologia porte interne, UNI 7962.

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Disegno architettonicosistemi di quotatura

La quotatura è parte indispensabile di un disegno, in quanto forniscele misure esatte di ogni elemento, superando le imprecisioni dovute al mezzo grafico.Il disegno esecutivo deve fornire in modo inequivocabile tutte le dimensioni utili alla costruzione dell’oggetto rappresentato.

La corretta quotatura si basa sui seguenti principi:

- devono essere indicate tutte le quote senza lasciare nessun elemento privo di descrizione dimensionale (anche quelli ritenuti “secondari”);- si deve evitare la ripetizione di quote;- chi legge il disegno non deve trovarsi a dover ricavare le misure seppur con semplici calcoli: la lettura delle misure deve essere immediata.

La norma di riferimento è la UNI-ISO 129-1*

*sostituisce le UNI 3973, 3974, 3975, 3976 e 4820 del 1989

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Disegno architettonicoSistemi di quotatura

La quotatura è composta come segue:

Linee di riferimento o di estensione: partono dai punti di cui si vuole precisare la distanza (linee continue fini) e arrivano sino alla linea di misura.

Linee di misura: sono segmenti o archi di circonferenza che coincidono con la distanza o l’angolo da rappresentare (sempre linea continua fine); sono paralleli all’elemento misurato.

Indicatori terminali o frecce: sono gli estremi delle linee di misura (si possono disegnare in diversi modi)

Parte numerica o quota, che indica il valore della misura (indicata con unità di misura e precisione richieste dal tipo di elaborato)

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Disegno architettonicoSistemi di quotatura nel disegno architettonico

LINEA DI MISURA

INDICATORE TERMINALE

TESTO NUMERICO

LINEA DI RIFERIMENTO

Page 35: Laboratorio di Disegno - unica.it

Quotatura del disegno architettonicoIndicatori terminali

Gli indicatori terminali possono avvalersi di diversi segni grafici.Se si utilizzano le frecce, queste devono sempre essere all’interno delle linee di riferimento e, solo in mancanza di spazio, possono essere esterne e rivolte verso l’interno.Per lo stesso progetto si deve usare sempre lo stesso segno scelto.

Page 36: Laboratorio di Disegno - unica.it

Quotatura del disegno architettonicoRegole di disposizione delle quote

Le regole per la disposizione delle quote sono:

- disporre le linee di misura all’esterno dell’elemento a cui si riferiscono, non coincidenti con linee di contorno e assi;

- mantenere distanza uniforme tra le diverse linee di misura sequenziali;

- evitare che le linee intersechino altri elementi del disegno;

- evitare l’intersezione di linee di riferimento con linee di misura (per questo le quote complessive vanno disposte più esternamente);

- la linea di misura deve essere parallela alla linea dell’elemento misurato;

- i numeri vanno scritti parallelamente alla linea di misura;

- il verso di lettura delle quote deve essere mantenuto costante in tutta la tavola: normalmente si deve ruotare la tavola una sola volta, di 90° in senso orario, per leggere le quote disposte in senso verticale.

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Quotatura del disegno architettonicoDisposizione delle quote – esempio corretto

QUOTA COMPLESSIVA ESTERNAQUOTE PARZIALI VICINE ALL’ELEMENTO

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Quotatura del disegno architettonicoDisposizione delle quote – esempio sbagliato

ERRORE: QUOTA COMPLESSIVA INTERNA E QUOTE PARZIALI CHE SI INTERSECANO

VERSI DI SCRITTURA SCORRETTI

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Sistemi di quotaturaUnità di misura

L’unità di misura utilizzata dipende dalle dimensioni dell’elemento rappresentato e dalla scala di rappresentazione, deve essere la stessa per tutti gli elementi rappresentati nello stesso disegno.Dipende anche dalla precisione richiesta nella lavorazione/esecuzione dell’elemento.

Per elementi di grandi dimensioni (disegni architettonici in scala 1:200, 1:100, 1:50) si usa come unità di misura il metro, apponendo due cifre decimali dopo la virgola (precisione del centimetro).

In tutto il disegno si devono sempre usare due posizioni decimali dopo la virgola anche nel caso in cui la seconda sia uguale a zero (es. Si scrive 1,35 e analogamente 1,30 e mai 1,3).

Page 40: Laboratorio di Disegno - unica.it

Sistemi di quotaturaUnità di misura

Per dettagli di opere murarie o elementi di falegnameria, si quota in centimetri (senza decimali).

In generale per opere architettoniche non si specifica mai la misura oltre il centimetro perché tale precisione non sarebbe eseguibile.

Infine, per la carpenteria metallica, ferri d’armatura, profili in lamiera ecc. si ricorre al millimetro (perché corrisponde alla precisione ottenibile in lavorazione).

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Sistemi di quotaturaMetodi di quotatura

La quotatura può avvenire in tre modi, a seconda di quale sia l’origine della misura e della sequenza delle misure.

Si hanno:

- quotatura in serie: indica le singole distanze successive tra gli elementi, pertanto ogni quota si determina a partire da quella contigua (ha lo svantaggio di far sommare gli errori consecutivi di ogni quota, per questo si usano contemporaneamente quote parziali e complessive);

- quotatura in parallelo: quote con stessa direzione hanno origine comune; si usa quando è importante conoscere la distanza di tutti gli elementi da uno stesso punto di riferimento (evita l’accumulo di errori consecutivi);

- quotatura a quote sovrapposte (in parallelo semplificata o progressiva): si usa una sola origine ed una sola linea di misura (quando manca lo spazio nel disegno per più linee);

- quotatura mista.

Page 42: Laboratorio di Disegno - unica.it

Sistemi di quotaturaQuotatura in serie - esempio

QUOTA COMPLESSIVA O AUSILIARIA (FACILITA LA LETTURA DELLA SOMMA DELLE PARZIALI E CHIARISCE EVENTUALI ERRORI DI ACCUMULO)

Page 43: Laboratorio di Disegno - unica.it

Sistemi di quotaturaQuotatura in parallelo - esempio

L’ESTREMITÀ DELL’ORIGINE SI INDICA CON UN PALLINO VUOTO

Page 44: Laboratorio di Disegno - unica.it

Sistemi di quotaturaQuotatura in parallelo semplificata - esempio

LE QUOTE IN PARALLELO SONO SOVRAPPOSTE SULLA STESSA LINEA PER RAGIONI DI SPAZIO;IL NUMERO SI SEGNA VICINO ALLA FRECCIA FINALE DELLA QUOTA.

Page 45: Laboratorio di Disegno - unica.it

Sistemi di quotaturaQuotatura di vani di aperture nei muri

In pianta si indica sempre l’asse del vano e si riporta sopra di esso la larghezza del vano e sotto di esso l’altezza del vano (se il vano non parte dal pavimento si può riportare anche l’altezza del davanzale dal piano di calpestio); Per identificare la posizione del vano nella lunghezza del muro, si quota generalmente l’asse del vano; se si quota l’inizio e la fine dell’apertura, risulta ridondante l’indicazione della larghezza sull’asse.

Si deve quotare ogni vano presente, sia i vani sulle pareti perimetrali che quelli sulle pareti interne.

In sezione si quotano le altezze del vano e del davanzale con linee di quota, a partire dal piano di calpestio (se le indicazioni sono già presenti in pianta questa quota in sezione è superflua).

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Sistemi di quotaturaQuotatura di vani di aperture nei muri - esempi

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Sistemi di quotaturaQuote in sezione – quote di livello

Le convenzioni grafiche di quotatura sono le stesse usate per la pianta.In particolare, in sezione, si quotano i livelli a partire dallo zero considerato.

Le quote di livello dovrebbero riferirsi al livello del mare (quote assolute); tuttavia, per semplicità, si assume un livello zero dal quale far partire tutte le misurazioni del disegno.Il livello zero si assume relativamente alla linea di terra; se il terreno non è piano, si deve indicare in esso lo zero (le quote si dicono quote relative).

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Sistemi di quotaturaConvenzioni per casi particolari

Se si deve quotare un elemento curvo, la linea di misura assume la stessa forma.

Per elementi circolari interi di dettaglio, si quota sempre il diametro (indicato con lettera greca Φ prima del numero).

Gli archi di circonferenza (raccordi) si quotano con indicazione del raggio e lettera R prima del numero.

Qualora si debba quotare un elemento interrotto in lunghezza da una sezione, la quota non si interrompe e si indica il numero corrispondente all’intero.

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Indicazione di funzioniAltri segni convenzionali - frecce

Alcuni simboli possono ricorrere ed indicare diverse informazioni e funzioni. Ad esempio le frecce possono indicare direzione, movimento, accesso.

DIREZIONE DEL MOVIMENTO E INGOMBRO DI APERTURA DI UN INFISSO

DIREZIONE DI ACCESSO

DIREZIONE DI ORDITURA

DIREZIONE DI SALITA NELLE SCALE

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Bibliografia per la lezione 6

Per il disegno alla scala architettonica:- Docci, Gaiani, Maestri, Scienza del disegno, da pag. 347 (l’argomento è sintetizzato).

- Le norme UNI, UNI EN ISO, citate, sono riportate nella manualistica di settore e sono di facile reperibilità.

Per approfondimenti:- Docci M., Mirri F., La redazione grafica del progetto architettonico.- Docci M., Manuale di disegno architettonico, da pag. 172 a 302.