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Venerdì 14 maggio 2021 23 22 Venerdì 14 maggio 2021 CULTURA La forza delle idee [email protected] L ui aveva deciso di dedicarsi a Verdi: e Busseto di farlo Bus- setano. Così Ezio Bosso, il 23 febbraio dell’an- no scorso, aveva ricevuto dal Sindaco, Gian Carlo Contini, la cittadinanza d’onore. E fu l’ultima delle manifesta- zioni pubbliche, giocata sul filo dei minuti a ridosso della prima ordinanza di blocco totale anti ‘’coronavirus’’. Festa di emozioni, in un Teatro Verdi per l’occasione gremito intorno a questo giovane uomo eccentrico, nato per fare musica: e al di là delle opinioni era di tale levatura artistica e morale da lasciare un segno indele- bile, tutto suo, persino al pri- mo ascolto. Il suo sogno verdiano è sva- nito giusto un anno fa, ot- tanta giorni dopo la festa bussetana, il 14 maggio. «Erano le undici e quaranta di sera» - ricorda Anna Maria Gallizio, compagna di Ezio per quattordici anni, e poi amica indispensabile torna- ta al suo fianco come Assi- stente, l’unica persona di fi- ducia. «Non potrei vivere senza di lei», diceva Bosso. Nel 2011, l’anno orribile che renderà un calvario il resto della sua vita, Ezio subisce un intervento al cervello e di lì a poco i medici scopriran- no l’insorgenza di un’ineso- rabile malattia progressiva. Lui è uno stoico, autodisci- plinato a controllare le emo- zioni: libere di esplodere du- rante i concerti, sorvegliate e rabbonite nella quotidiani- tà. Quando il medico lo in- forma della situazione lui ha una reazione che rivela tutto di sé stesso. Ci sentivamo spesso, era di una gentilezza disarmante. Una sera gli chiesi di raccon- tarmi l’episodio. «Ascolto la sentenza - mi di- ce - e non ho al momento nessuna reazione. Mi siedo e con il medico parlo dell’im- mortalità della musica, che è tenuta in vita dall’uomo mortale nel corpo ma parte- cipe spirituale indispensabi- le con la sua arte a perpetua- re la creatività. E di colpo mi appare Anna Maria. Una tra- gedia! Ne soffrirà da morire, come farò a dirglielo?». E’ un’evocazione dolorosa, questa mentre parlo al tele- fono. E c’è un attimo di si- lenzio a rischio di commo- zione. «Ezio era un uomo speciale e in certi momenti anche mol- to ingombrante» dice con voce pacata la signora Anna Maria: «Un uomo dal carat- tere forte. Ma è stato un rap- Bosso Il sogno verdiano di Ezio, un anno senza il suo candido genio Scomparso il 14 maggio, il 23 febbraio dell’anno scorso, il musicista aveva ricevuto dal sindaco Contini la cittadinanza d’onore bussetana Tradotto in Francia Elisabetta Sgarbi: «Franceschini? uno scrittore vero» ‰‰ La prestigiosa collezione L’Arpenteur di Gallimard «con- tinua con costanza a pubblicare l’opera narrativa di Dario Franceschini, a partire dal suo bellissimo esordio, nel 2005, 'Nelle vene quell'acqua d’argento''. La fortuna di Dario in Francia, iniziata quando era meno sotto i riflettori della politica nazionale, e continuata parallelamente alla sua attività di parlamentare e ministro, testimonia, che stiamo parlando di uno scrittore vero, con una propria voce, un proprio stile, nel solco della grande letteratura padana». Lo dice Elisabetta Sgarbi, publisher de La nave di Teseo che ha pubblicato la raccolta di racconti «Disadorna e altre storie» che esce oggi in Francia dalla casa editrice Gallimard. Arte I «Baci rubati» di Omar Galliani in mostra a Firenze ‰‰ Sessanta disegni, a carboncino e grafite su tela, che compongono un affresco di «Baci rubati», titolo della ras- segna, raccolti tra marzo e giugno 2020 durante la pan- demia da Covid-19: è la mostra dell’artista originario di Montecchio Emilia Omar Galliani visibile alla Tornabuoni Arte di Firenze da ieri al 2 luglio. porto meraviglioso e porterò sempre nel cuore il suo sor- riso. Ecco, il sorridere e vive- re la vita con amore, entu- siasmo e saldezza morale: è questo che mi ha insegnato Ezio con il suo esempio». Ezio Bosso, ovvero la con- danna alla feconda in-felici- tà del predestinato a ridare vita alle partiture dei grandi musicisti, e a scrivere la mu- sica che gli scorreva dentro: «E’ un fiume carsico - diceva con un’immagine efficace - che ha bisogno di riemerge- re». La musica, questa Dea luna- tica e possessiva, l’aveva av- vinto a sé, taciturno bambi- no di quattro anni. «Avevo poco da dire e molto da sentire: accucciato ai pie- di di mio padre ascoltavo sinfonie e opere sbraccian- domi al ritmo dell’orchestra - scherzava Bosso -: Mi chie- devano ‘a cosa vuoi gioca- re?’. Io, pronto: ‘A dirigere i dischi». Di estrazione popolare, ge- nitori entrambi operai alla Fiat e amanti della musica, Ezio impara le note prima delle lettere, il contrappunto prima delle poesie. Poi ci saranno il Conservato- rio, il contrabbasso, lo stu- dio della composizione dire- zione d’orchestra a Londra e a Berlino. Una vita da dispensatore di felicità. Memorabili concerti in tutto il mondo, a Parma, e quelle due splendide serate a Busseto, con la Quinta e la Settima dell’idoleggiato Beethoven, esecuzioni regi- strate da Rai 3 per il pro- gramma «Che storia è la mu- sica», andato in onda la sera della Vigilia di Natale del 2019. E a Busseto il desiderio di verdianità prorompe fortis- simo. La Giunta Contini azzecca l’idea della cittadinanza, si parla di una possibile sede per Bosso e la sua orchestra nelle Antiche Scuderie di Villa Pallavicino. Poi tutto se ne è andato. Restano vivide e sonore le emozioni dei concerti di Bosso. Una sen- sibilità e sensitività da scia- mano che con l’imperiosa spiritualità del gesto, tra- sformata l’orchestra in una cacciatrice di infiniti, Ezio ci portava in volo nella purezza dei beethoveniani cieli stel- lati soprastanti un’umanità sofferente e bisognosa d’a- more. Maestro dalla bacchetta se- vera a scandire tempi e at- tacchi, e la mano sinistra che con levigata eleganza ora chiedeva dolcezza, ora una fioritura profumata da viole e violoncelli, rimproverati dal mordente sarcasmo dei contrabbassi. Ed ecco che il Maestro posa la bacchetta; ora bisogna far consonare insieme la luce liquida e per- lacea dell’oboe con il deli- zioso e romantico soffio amorevole e asmatico dei flauti. Poi il borbottio pren- dingiro e pettegolo dei fa- gotti annuncerà un cambio di scena: il primo corno ha un ‘a solo’ difficile, deve ri- badire che sì, la natura in un giorno d’estate risuona di te- neri pigolii e cucù scherzosi come allocchi. Ma che l’idil- lio agreste può finire da un momento all’altro: ed ecco dunque il corno, voce an- nunciante misteriosi arrivi, selve selvagge percorse da fremiti oscuri. Eravamo in volo nella Pastorale beetho- veniana. Maestro Bosso sempre sorridente che la progressiva umiliazione del corpo rendeva titanico il movimento delle braccia e delle bellissime mani dalle dita levigate con la musica e i lievi calli dovuti alla spinta manuale della carrozzina. Prove severe, anche otto ore in un giorno e mezzo. Sem- pre sull’orlo del baratro. Ezio via via stava sempre peggio, Anna Maria sempre pronta a intervenire non ba- stava più dargli sicurezza, il male cominciava a sovrasta- re lo spirito. L’ultimo incontro di perso- na a Roncole, la sera della cittadinanza bussetana. Maestro nel creare un’atmo- sfera cordiale, Ezio aveva certi momenti nei quali, sot- to lo sguardo premuroso di Anna Maria, traspariva l’in- quietudine di chi è consape- vole di un futuro a breve rag- gio. Ai saluti, Ezio era stato mol- to affettuoso con me e mia moglie Simonetta. E guar- dando il busto del Grande Roncolese, aveva sussurra- to: «Almeno dirigere la sua Messa, e poi…Requiem». Anima delicata, Ezio Bosso. Le telefonate diradarono, il tono della voce più sottile. E un messaggio whatstapp ripetuto: «Ciao amico Illu- minato dalla Musica». © RIPRODUZIONE RISERVATA Mostra Dal 22 maggio alla Masone di Fontanellato, «Storia di un segno» Labirinti, tra parole e pensieri, allestimenti scenografici e digitali Musicista Ezio Bosso con Anna Maria Gallizio; in alto, a Busseto quando gli venne conferita la cittadinanza onoraria. Restano vivide e sonore le emozioni dei suoi concerti Mostra «Umberto Eco, Franco Maria Ricci. Labirinti - Storia di un segno», Parma 2020+21 Capitale Italiana della Cultura. U mberto Eco, Franco Maria Ricci. Labirin- ti - Storia di un segno», in- serita nel pro- gramma delle attività di Par- ma 2020+21 Capitale Italia- na della Cultura, è la mostra primaverile del Labirinto della Masone a Fontanellato (Parma), che aprirà al pub- blico il 22 maggio. Grazie ad innovativi allesti- menti multimediali a cura di Neo, il Labirinto si trasfor- merà fino al 26 settembre in un 'metalabirinto', introdu- cendo i visitatori in un per- corso di parole e pensieri, tra allestimenti scenografici e digitali e prestiti di rilievo, alla scoperta della storia e del significato di uno dei simboli più antichi al mon- do. «Se l’immagine del labi- rinto ha una storia millena- ria, questo significa che per decine di migliaia di anni l’uomo è stato affascinato da qualcosa che in qualche mo- do gli parla della condizione umana o cosmica», ha scrit- to Umberto Eco. L'esposizione si svilupperà in tre sale tra le quali i visi- tatori saranno accompagna- ti dalla guida di «ombre no- bili e sapienti» legate alla storia di Ricci - non solo Umberto Eco ma anche Jor- ge Luis Borges - con «transiti multimediali di parole e pensieri». Nella prima, dedicata a Eco, la voce e le parole - brani, ci- tazioni e riflessioni - del grande scrittore guideranno il pubblico in un labirinto dalle pareti riflettenti: un de- dalo di specchi animato da visioni che invitano a rileg- gere la storia del labirinto nei suoi significati simbolici e psicologici. Nella seconda sala saranno opere d’arte a raccontare lo sviluppo storico dei labirinti in un’immersione multime- diale a 360 gradi, mentre nella terza si troveranno prestiti importanti, con di- pinti come il cinquecente- sco 'Ritratto di Bartolomeo Prati' di Girolamo Mazzola Bedoli e diverse opere a stampa e miniate dal Rina- scimento ad oggi: volumi antichi illustrati con labirin- ti, come il codice di Lelio Pit- toni conservato alla Biblio- teca di Firenze, o il volume Carceri d’invenzione, con le stampe calcografiche di Gio- van Battista Piranesi, la rivi- sta Minotaure di Skira, per toccare con mano l’idea di labirinto e di come questo simbolo abbia partecipato alla Storia del mondo. Nella quarta e ultima sala, una selezione delle opere del contemporaneo Giovan- ni Soccol dalla serie Labirin- ti, condurrà i visitatori tra scenari affascinanti e simbo- lici che rappresentano una vera e propria indagine emotiva. L'esposizione è accompa- gnata da una guida/catalogo delle opere esposte di Soccol unito al volume Labirinti, in- teramente curato da Franco Maria Ricci e pubblicato con Rizzoli – ristampa aggiorna- ta della versione del 2013 – con la prefazione di Umber- to Eco, il testo di Giovanni Mariotti, che porta il lettore alla scoperta della storia dei labirinti e il dizionario mito- logico a cura di Luisa Bion- detti per approfondire la parte del mito legata alla cultura greca. A chiudere la mostra, quasi come un’ap- pendice, le opere dell’artista contemporanea forlivese Marisa Zattini, raccolte nella sezione Labirintica. In limi- ne Daedalus. La mostra è realizzata con il patrocinio del Ministero del- la cultura, della Regione Emilia-Romagna, Comune di Fontanellato, Comune di Parma e gli allestimenti sono a cura di Neo Tech. Informazioni: la mostra è aperta tutti i giorni, tranne il martedì, dalle 10.30 alle 19. L’accesso è incluso nel bi- glietto d’ingresso del Labi- rinto della Masone (intero 18 euro, riduzioni indicate sul sito www.labirintodi- francomariaricci.it) che comprende anche l’accesso al labirinto di bambù e alla collezione permanente di Franco Maria Ricci. © RIPRODUZIONE RISERVATA Labirinti Sopra, da sinistra, Lelio Pittoni, Labirinti multiviari, Mantova 1611; Jan Vredeman de Vries, Esempio di labirinto da giardino, Anversa 1587. Lettere a mio padre di Marina Corradi Viaggio immaginario Camminare insieme nella città che non riconosceresti più Con te nella Milano dei monopattini S tamattina c’era un sole così chiaro: come una convocazione. Nel vento dolce, dalle aiuole verdissime la primavera chiamava. Ero uscita con il cane solo per un caffè, ma la primavera mi ha costretta verso la fermata del tram 19, che va in Duomo. Un po’ stranita, ho ubbidito. Quan- do il tram è passato davanti a casa tua ho alzato gli occhi e con assoluta naturalezza ho detto: papà dai, vieni, an- diamo. E subito mi sei stato accan- to, sulla panca di legno del 19. Semplicemente, natural- mente eri con me, con la tua giacca un po’ sgualcita e i ca- pelli grigi spettinati. Tu, con quel tuo sguardo mite che sempre mi accompagna. Il tram bordeggia City Life. Ti osservo: guardi con ap- prensione l’altissimo gratta- cielo di cristallo curvo verso il basso, come dimentico delle leggi della gravità. «An- che a me, sai – ti dico – quel grattacielo innervosisce. Mi pare, a starci sotto, che stia per cadermi addosso». Il padiglione 3 della Fiera Campionaria di un tempo è un nuovissimo super hub per le vaccinazioni: alla fer- mata quasi tutti scendono, e ordinatamente vanno all’ap- puntamento. Ti guardo: sai già tutto. Hai ancora l’aria di quello non si perde un tg. Almeno via Vincenzo Monti, ombreggiata dagli alberi se- colari, è identica, e identico il furgone in divieto di sosta che intralcia, come sempre, il tram, e lo scampanellare furioso del conducente. Mi volto: tu sorridi. Al Cordusio i jumbo tram si incrociano sciabolando sugli scambi, dinoccolate bisce d’acciaio. Duomo: papà, andiamo. Il cane si volta, nello scende- re, come a cercare qualcuno che mi accompagna. Il cielo sul sagrato si allarga azzurro e immenso. I pic- cioni accorrono a beccare il riso gettato dai bambini. I bambini ridono. Tu ti fermi a guardare. Ti ricordi, a Vene- zia, quel giorno che mi hai comprato il grano per i pic- cioni? Ce l’ho ancora, quella foto. (E tutto mi pare al tem- po stesso lontano eppure vi- cino, e tutto ancora presen- te. Come in una poesia di Montale, che dice: «Ogni ora prossima è antica»). Traversiamo e un tipo in monopattino, in controma- no, velocissimo, per poco non ci viene addosso. Vedi papà, ormai a Milano biso- gna guardarsi attorno da tut- te le parti: bici, monopattini, skateboard, e tutti contro- mano, e tutti passano col rosso. Ti vedo sbalordito da questa anarchia mediterra- nea. «È una faccenda ecolo- gica, papà, le due ruote non inquinano», cerco di convin- certi, mentre ti salvo all’ulti- mo da un altro monopatti- no. Ti ricordi, a Venezia, quel giorno che mi hai comprato il grano per i piccioni? Hai i capelli arruffati, cosa che indica nervosismo. Lego fuori il cane, entriamo in Duomo. Qui, nella penom- bra austera delle navate, nel silenzio, ancora il tuo mon- do pare intatto. Mi pari com- mosso. Cosa ricordi? Forse la tua prima volta a Milano, quando, ragazzo, venuto in treno da Parma, sei entrato in Duomo? Sai, ho una tua foto in piazza San Babila, del ‘45, con la mamma. Camminate svelti, come per un appuntamento importante. Come siete gio- vani, come siete belli. Finita appena la guerra, c’è il sole. Forse, è maggio? (Ancora quell’idea di un tempo lon- tano che pure vive, parallelo, ancora). Poi, nella folla di Vittorio Emanuele ti perdo. Te ne sei andato. «Non importa, lo ri- vediamo presto», dico al ca- ne, che si è fermato, e inter- rogativo mi guarda. © RIPRODUZIONE RISERVATA «Non importa, lo rivediamo presto», dico al cane, che interroga- tivo mi guarda Colpi di Testa di Vittorio Testa In ricordo Domani concerto a Roma ‰‰ A un anno dalla morte Ezio Bosso può essere salutato da oggi al Cimitero Mo- numentale di Torino, dove da ieri dimora l'urna con le ceneri. In ricordo del maestro, domani è previsto un concerto cameristico al Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo, a Roma. Rai3 rende omaggio a Bosso stasera alle 23 con la puntata speciale «La porta aperta» del programma «I dieci comandamenti». Intanto, fa sapere la famiglia Bosso, oltre al cofanetto con le registrazioni discografiche pubblicate in vita, è in arrivo «Faccio Musica», con testi degli ultimi quattro anni, quindi da oggi i primi due volumi di musiche per piano- forte, cui seguiranno da settembre le par- titure delle opere più note. 1405_GDP_Par_14052021_22.pdf - Parma - Stampato da: rinaldi - 13/05/2021 20:46:34

Labirinti, tra parole e pensieri, Colpi allestimenti scenografici e … · 2021. 5. 17. · Labirinti, tra parole e pensieri, allestimenti scenografici e digitali Musicista Ezio Bosso

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Page 1: Labirinti, tra parole e pensieri, Colpi allestimenti scenografici e … · 2021. 5. 17. · Labirinti, tra parole e pensieri, allestimenti scenografici e digitali Musicista Ezio Bosso

Venerdì 14 maggio 2021 2322 Venerdì 14 maggio 2021

CULTURALa forza delle idee

[email protected]

Lui aveva deciso didedicarsi a Verdi: eBusseto di farlo Bus-setano. Così Ezio

Bosso, il 23 febbraio dell’an-no scorso, aveva ricevuto dalSindaco, Gian Carlo Contini,la cittadinanza d’onore.E fu l’ultima delle manifesta-zioni pubbliche, giocata sulfilo dei minuti a ridosso dellaprima ordinanza di bloccototale anti ‘’coronavirus’’.Festa di emozioni, in unTeatro Verdi per l’occasionegremito intorno a questogiovane uomo eccentrico,nato per fare musica: e al dilà delle opinioni era di talelevatura artistica e moraleda lasciare un segno indele-bile, tutto suo, persino al pri-mo ascolto.Il suo sogno verdiano è sva-nito giusto un anno fa, ot-tanta giorni dopo la festabussetana, il 14 maggio.«Erano le undici e quarantadi sera» - ricorda Anna MariaGallizio, compagna di Ezioper quattordici anni, e poiamica indispensabile torna-ta al suo fianco come Assi-stente, l’unica persona di fi-ducia.«Non potrei vivere senza dilei», diceva Bosso.Nel 2011, l’anno orribile cherenderà un calvario il restodella sua vita, Ezio subisceun intervento al cervello e dilì a poco i medici scopriran-no l’insorgenza di un’ineso-rabile malattia progressiva.Lui è uno stoico, autodisci-plinato a controllare le emo-zioni: libere di esplodere du-rante i concerti, sorvegliate erabbonite nella quotidiani-tà. Quando il medico lo in-forma della situazione lui hauna reazione che rivela tuttodi sé stesso.Ci sentivamo spesso, era diuna gentilezza disarmante.Una sera gli chiesi di raccon-tarmi l’episodio.«Ascolto la sentenza - mi di-ce - e non ho al momentonessuna reazione. Mi siedo econ il medico parlo dell’im-mortalità della musica, che ètenuta in vita dall’uomomortale nel corpo ma parte-cipe spirituale indispensabi-le con la sua arte a perpetua-re la creatività. E di colpo miappare Anna Maria. Una tra-gedia! Ne soffrirà da morire,come farò a dirglielo?».E’ un’evocazione dolorosa,questa mentre parlo al tele-fono. E c’è un attimo di si-lenzio a rischio di commo-zione.«Ezio era un uomo speciale ein certi momenti anche mol-to ingombrante» dice convoce pacata la signora AnnaMaria: «Un uomo dal carat-tere forte. Ma è stato un rap-

Bosso Il sogno verdiano di Ezio,un anno senza il suo candido genioScomparso il 14 maggio, il 23 febbraio dell’anno scorso, il musicistaaveva ricevuto dal sindaco Contini la cittadinanza d’onore bussetana

Tradotto in FranciaElisabetta Sgarbi:«Franceschini?uno scrittore vero»

‰‰ La prestigiosa collezione L’Arpenteur di Gallimard «con-tinua con costanza a pubblicare l’opera narrativa di DarioFranceschini, a partire dal suo bellissimo esordio, nel 2005,'Nelle vene quell'acqua d’argento''. La fortuna di Dario inFrancia, iniziata quando era meno sotto i riflettori della politicanazionale, e continuata parallelamente alla sua attività di

parlamentare e ministro, testimonia, che stiamo parlando diuno scrittore vero, con una propria voce, un proprio stile, nelsolco della grande letteratura padana». Lo dice ElisabettaSgarbi, publisher de La nave di Teseo che ha pubblicato laraccolta di racconti «Disadorna e altre storie» che esce oggiin Francia dalla casa editrice Gallimard.

ArteI «Baci rubati»di Omar Gallianiin mostra a Firenze

‰‰ Sessanta disegni, a carboncino e grafite su tela, checompongono un affresco di «Baci rubati», titolo della ras-segna, raccolti tra marzo e giugno 2020 durante la pan-demia da Covid-19: è la mostra dell’artista originario diMontecchio Emilia Omar Galliani visibile alla TornabuoniArte di Firenze da ieri al 2 luglio.

porto meraviglioso e porteròsempre nel cuore il suo sor-riso. Ecco, il sorridere e vive-re la vita con amore, entu-siasmo e saldezza morale: èquesto che mi ha insegnatoEzio con il suo esempio».Ezio Bosso, ovvero la con-danna alla feconda in-felici-tà del predestinato a ridarevita alle partiture dei grandimusicisti, e a scrivere la mu-sica che gli scorreva dentro:«E’ un fiume carsico - dicevacon un’immagine efficace -che ha bisogno di riemerge-re».La musica, questa Dea luna-tica e possessiva, l’aveva av-vinto a sé, taciturno bambi-no di quattro anni.

«Avevo poco da dire e moltoda sentire: accucciato ai pie-di di mio padre ascoltavosinfonie e opere sbraccian-domi al ritmo dell’orchestra- scherzava Bosso -: Mi chie-devano ‘a cosa vuoi gioca-re?’. Io, pronto: ‘A dirigere idischi».Di estrazione popolare, ge-nitori entrambi operai allaFiat e amanti della musica,Ezio impara le note primadelle lettere, il contrappuntoprima delle poesie.Poi ci saranno il Conservato-rio, il contrabbasso, lo stu-dio della composizione dire-zione d’orchestra a Londra ea Berlino.Una vita da dispensatore difelicità. Memorabili concertiin tutto il mondo, a Parma, equelle due splendide seratea Busseto, con la Quinta e laSettima dell’idoleggiatoBeethoven, esecuzioni regi-strate da Rai 3 per il pro-gramma «Che storia è la mu-sica», andato in onda la seradella Vigilia di Natale del2019.E a Busseto il desiderio diverdianità prorompe fortis-simo.La Giunta Contini azzeccal’idea della cittadinanza, siparla di una possibile sedeper Bosso e la sua orchestranelle Antiche Scuderie diVilla Pallavicino. Poi tutto sene è andato. Restano vividee sonore le emozioni deiconcerti di Bosso. Una sen-sibilità e sensitività da scia-mano che con l’imperiosaspiritualità del gesto, tra-sformata l’orchestra in unacacciatrice di infiniti, Ezio ciportava in volo nella purezzadei beethoveniani cieli stel-

lati soprastanti un’umanitàsofferente e bisognosa d’a-more.Maestro dalla bacchetta se-vera a scandire tempi e at-tacchi, e la mano sinistra checon levigata eleganza orachiedeva dolcezza, ora unafioritura profumata da violee violoncelli, rimproveratidal mordente sarcasmo deicontrabbassi. Ed ecco che ilMaestro posa la bacchetta;ora bisogna far consonareinsieme la luce liquida e per-lacea dell’oboe con il deli-zioso e romantico soffioamorevole e asmatico deiflauti. Poi il borbottio pren-dingiro e pettegolo dei fa-gotti annuncerà un cambiodi scena: il primo corno haun ‘a solo’ difficile, deve ri-badire che sì, la natura in ungiorno d’estate risuona di te-neri pigolii e cucù scherzosi

come allocchi. Ma che l’idil-lio agreste può finire da unmomento all’altro: ed eccodunque il corno, voce an-nunciante misteriosi arrivi,selve selvagge percorse dafremiti oscuri. Eravamo involo nella Pastorale beetho-veniana. Maestro Bossosempre sorridente che laprogressiva umiliazione delcorpo rendeva titanico ilmovimento delle braccia edelle bellissime mani dalledita levigate con la musica ei lievi calli dovuti alla spintamanuale della carrozzina.Prove severe, anche otto orein un giorno e mezzo. Sem-pre sull’orlo del baratro.Ezio via via stava semprepeggio, Anna Maria semprepronta a intervenire non ba-stava più dargli sicurezza, ilmale cominciava a sovrasta-re lo spirito.L’ultimo incontro di perso-na a Roncole, la sera dellacittadinanza bussetana.Maestro nel creare un’atmo-sfera cordiale, Ezio avevacerti momenti nei quali, sot-to lo sguardo premuroso diAnna Maria, traspariva l’in-quietudine di chi è consape-vole di un futuro a breve rag-gio.Ai saluti, Ezio era stato mol-to affettuoso con me e miamoglie Simonetta. E guar-dando il busto del GrandeRoncolese, aveva sussurra-to: «Almeno dirigere la suaMessa, e poi…Requiem».Anima delicata, Ezio Bosso.Le telefonate diradarono, iltono della voce più sottile.E un messaggio whatstappripetuto: «Ciao amico Illu-minato dalla Musica».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Mostra Dal 22 maggio alla Masone di Fontanellato, «Storia di un segno»

Labirinti, tra parole e pensieri,allestimenti scenografici e digitali

MusicistaEzio Bossocon AnnaMariaGallizio;in alto,a Bussetoquandogli venneconferita lacittadinanzaonoraria.

Restanovividee sonoreleemozionidei suoiconcerti

Mostra«UmbertoEco, FrancoMaria Ricci.Labirinti -Storia di unsegno»,Parma2020+21CapitaleItalianadella Cultura.

Umberto Eco,Franco MariaRicci. Labirin-ti - Storia diun segno», in-serita nel pro-

gramma delle attività di Par-ma 2020+21 Capitale Italia-na della Cultura, è la mostraprimaverile del Labirintodella Masone a Fontanellato(Parma), che aprirà al pub-blico il 22 maggio.Grazie ad innovativi allesti-menti multimediali a cura diNeo, il Labirinto si trasfor-merà fino al 26 settembre inun 'metalabirinto', introdu-cendo i visitatori in un per-corso di parole e pensieri, tra

allestimenti scenografici edigitali e prestiti di rilievo,alla scoperta della storia edel significato di uno deisimboli più antichi al mon-do. «Se l’immagine del labi-rinto ha una storia millena-ria, questo significa che perdecine di migliaia di annil’uomo è stato affascinato daqualcosa che in qualche mo-do gli parla della condizioneumana o cosmica», ha scrit-to Umberto Eco.L'esposizione si svilupperàin tre sale tra le quali i visi-tatori saranno accompagna-ti dalla guida di «ombre no-bili e sapienti» legate allastoria di Ricci - non solo

Umberto Eco ma anche Jor-ge Luis Borges - con «transitimultimediali di parole epensieri».Nella prima, dedicata a Eco,la voce e le parole - brani, ci-tazioni e riflessioni - delgrande scrittore guiderannoil pubblico in un labirintodalle pareti riflettenti: un de-dalo di specchi animato davisioni che invitano a rileg-gere la storia del labirintonei suoi significati simbolicie psicologici.Nella seconda sala sarannoopere d’arte a raccontare losviluppo storico dei labirintiin un’immersione multime-diale a 360 gradi, mentre

nella terza si troverannoprestiti importanti, con di-pinti come il cinquecente-sco 'Ritratto di BartolomeoPrati' di Girolamo MazzolaBedoli e diverse opere astampa e miniate dal Rina-scimento ad oggi: volumiantichi illustrati con labirin-ti, come il codice di Lelio Pit-toni conservato alla Biblio-teca di Firenze, o il volumeCarceri d’invenzione, con lestampe calcografiche di Gio-van Battista Piranesi, la rivi-sta Minotaure di Skira, pertoccare con mano l’idea dilabirinto e di come questosimbolo abbia partecipatoalla Storia del mondo.

Nella quarta e ultima sala,una selezione delle operedel contemporaneo Giovan-ni Soccol dalla serie Labirin-ti, condurrà i visitatori trascenari affascinanti e simbo-lici che rappresentano unavera e propria indagineemotiva.L'esposizione è accompa-gnata da una guida/catalogodelle opere esposte di Soccolunito al volume Labirinti, in-teramente curato da FrancoMaria Ricci e pubblicato conRizzoli – ristampa aggiorna-ta della versione del 2013 –con la prefazione di Umber-to Eco, il testo di GiovanniMariotti, che porta il lettorealla scoperta della storia deilabirinti e il dizionario mito-logico a cura di Luisa Bion-detti per approfondire laparte del mito legata allacultura greca. A chiudere lamostra, quasi come un’ap-pendice, le opere dell’artistacontemporanea forliveseMarisa Zattini, raccolte nellasezione Labirintica. In limi-ne Daedalus.La mostra è realizzata con ilpatrocinio del Ministero del-la cultura, della RegioneEmilia-Romagna, Comunedi Fontanellato, Comune diParma e gli allestimenti sonoa cura di Neo Tech.Informazioni: la mostra èaperta tutti i giorni, tranne ilmartedì, dalle 10.30 alle 19.L’accesso è incluso nel bi-glietto d’ingresso del Labi-rinto della Masone (intero18 euro, riduzioni indicatesul sito www.labirintodi-francomariaricci.it) checomprende anche l’accessoal labirinto di bambù e allacollezione permanente diFranco Maria Ricci.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

LabirintiSopra,da sinistra,Lelio Pittoni,Labirintimultiviari,Mantova1611;JanVre d e m a nde Vries,Esempiodi labirintoda giardino,Anversa1587.

L e t t e rea miop a d re

di Marina Corradi

Viaggio immaginario Camminare insieme nella città che non riconosceresti più

Con te nella Milano dei monopattiniS tamattina c’era un sole

così chiaro: come unaconvocazione. Nel

vento dolce, dalle aiuoleverdissime la primaverachiamava. Ero uscita con ilcane solo per un caffè, ma laprimavera mi ha costrettaverso la fermata del tram 19,che va in Duomo. Un po’stranita, ho ubbidito. Quan-do il tram è passato davantia casa tua ho alzato gli occhie con assoluta naturalezzaho detto: papà dai, vieni, an-diamo.E subito mi sei stato accan-to, sulla panca di legno del19. Semplicemente, natural-mente eri con me, con la tuagiacca un po’ sgualcita e i ca-pelli grigi spettinati. Tu, conquel tuo sguardo mite chesempre mi accompagna.Il tram bordeggia City Life.Ti osservo: guardi con ap-prensione l’altissimo gratta-cielo di cristallo curvo versoil basso, come dimenticodelle leggi della gravità. «An-

che a me, sai – ti dico – quelgrattacielo innervosisce. Mipare, a starci sotto, che stiaper cadermi addosso».Il padiglione 3 della FieraCampionaria di un tempo èun nuovissimo super hubper le vaccinazioni: alla fer-mata quasi tutti scendono, eordinatamente vanno all’ap-puntamento. Ti guardo: saigià tutto. Hai ancora l’aria diquello non si perde un tg.Almeno via Vincenzo Monti,ombreggiata dagli alberi se-colari, è identica, e identicoil furgone in divieto di sostache intralcia, come sempre,il tram, e lo scampanellarefurioso del conducente. Mivolto: tu sorridi. Al Cordusioi jumbo tram si incrocianosciabolando sugli scambi,dinoccolate bisce d’acciaio.Duomo: papà, andiamo. Ilcane si volta, nello scende-re, come a cercare qualcunoche mi accompagna.Il cielo sul sagrato si allargaazzurro e immenso. I pic-

cioni accorrono a beccare ilriso gettato dai bambini. Ibambini ridono. Tu ti fermi aguardare. Ti ricordi, a Vene-zia, quel giorno che mi haicomprato il grano per i pic-cioni? Ce l’ho ancora, quellafoto. (E tutto mi pare al tem-po stesso lontano eppure vi-cino, e tutto ancora presen-te. Come in una poesia diMontale, che dice: «Ogni oraprossima è antica»).Traversiamo e un tipo inmonopattino, in controma-no, velocissimo, per poconon ci viene addosso. Vedipapà, ormai a Milano biso-gna guardarsi attorno da tut-te le parti: bici, monopattini,skateboard, e tutti contro-mano, e tutti passano colrosso. Ti vedo sbalordito daquesta anarchia mediterra-nea. «È una faccenda ecolo-gica, papà, le due ruote noninquinano», cerco di convin-certi, mentre ti salvo all’ulti-mo da un altro monopatti-no.

Ti ricordi,a Venezia,quelgiornoche mi haicompratoil granoperi piccioni?

Hai i capelli arruffati, cosache indica nervosismo. Legofuori il cane, entriamo inDuomo. Qui, nella penom-bra austera delle navate, nelsilenzio, ancora il tuo mon-do pare intatto. Mi pari com-mosso. Cosa ricordi? Forse latua prima volta a Milano,quando, ragazzo, venuto intreno da Parma, sei entratoin Duomo?Sai, ho una tua foto in piazzaSan Babila, del ‘45, con lamamma. Camminate svelti,come per un appuntamentoimportante. Come siete gio-vani, come siete belli. Finitaappena la guerra, c’è il sole.Forse, è maggio? (Ancoraquell’idea di un tempo lon-tano che pure vive, parallelo,ancora).Poi, nella folla di VittorioEmanuele ti perdo. Te ne seiandato. «Non importa, lo ri-vediamo presto», dico al ca-ne, che si è fermato, e inter-rogativo mi guarda.

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«Nonimporta, lorivediamopresto»,dico alcane, cheinterroga-tivo miguarda

Colpidi Testa

di Vittorio Testa

In ricordoDomani concerto a Roma‰‰ A un anno dalla morte Ezio Bosso puòessere salutato da oggi al Cimitero Mo-numentale di Torino, dove da ieri dimoral'urna con le ceneri. In ricordo del maestro,domani è previsto un concerto cameristicoal Museo Nazionale di Castel Sant'Angelo,a Roma. Rai3 rende omaggio a Bossostasera alle 23 con la puntata speciale«La porta aperta» del programma «I diecicomandamenti». Intanto, fa sapere lafamiglia Bosso, oltre al cofanetto con leregistrazioni discografiche pubblicate invita, è in arrivo «Faccio Musica», con testidegli ultimi quattro anni, quindi da oggii primi due volumi di musiche per piano-forte, cui seguiranno da settembre le par-titure delle opere più note.

1405_GDP_Par_14052021_22.pdf - Parma - Stampato da: rinaldi - 13/05/2021 20:46:34