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L'abeille et le miel en Égypte d'après les papyrus grecs by Hélène Chouliara-Raïos Review by: Orsolina Montevecchi Aegyptus, Anno 72, No. 1/2 (gennaio-dicembre 1992), pp. 211-212 Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore Stable URL: http://www.jstor.org/stable/41216843 . Accessed: 15/06/2014 05:25 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. . Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro Cuore is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Aegyptus. http://www.jstor.org This content downloaded from 185.44.79.40 on Sun, 15 Jun 2014 05:25:45 AM All use subject to JSTOR Terms and Conditions

L'abeille et le miel en Égypte d'après les papyrus grecsby Hélène Chouliara-Raïos

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L'abeille et le miel en Égypte d'après les papyrus grecs by Hélène Chouliara-RaïosReview by: Orsolina MontevecchiAegyptus, Anno 72, No. 1/2 (gennaio-dicembre 1992), pp. 211-212Published by: Vita e Pensiero – Pubblicazioni dell’Università Cattolica del Sacro CuoreStable URL: http://www.jstor.org/stable/41216843 .

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RECENSIONI E BIBLIOGRAFIA 211

e cristianesimo si sia tramutata in frattura: 'Cette indéniable continuité spi- rituelle nous fait sentir d'autant plus douloureusement le profondeur de l'abîme qui sur le plan des réalités humaines sépare le judaïsme hellénisé, dans toutes ses composantes, du christianisme postérieur à la révolte de 115-117' (p. 186).

Spero che queste parole di presentazione forniscano un'idea adeguata del- l'argomento trattato nel libro del Modrzejewski che coinvolge gli interessi di di- verse categorie di studiosi: paphologi, storici, studiosi di giudaismo e di cristia- nesimo, e biblisti.

Anna Passoni Dell'Acqua

Hélène Chouliara-Raïos, L'abeille et le miel en Egypte d'après les papyrus grecs, Università di Jannina, Grecia, 1989, pp. 257.

Una monografia che è frutto di un lungo e paziente lavoro e di un'attenta interpreta-zione delle fonti, oltre che di numerosissime letture. Le fonti infatti sono disparate e disseminate in lunghissimo arco di tempo, e la bibliografia è vastissima, spaziando dagli autori antichi a testi moderni sull'allevamento delle api, oltre a ciò che concerne direttamente i papiri. L'argomento non era ancora stato trattato con questo taglio, per cui l'A. si vale di contributi parziali o di riferimenti occasionali in opere di carattere generale. L'A. ha voluto fare un lavoro d'insieme, mirando sia alla completezza dell'informazione, sia ad una composizione organica di tutto il materiale, cronologicamente disposto, dall'An- tico Impero all'inizio dell'età araba, con particolare riguardo all'età greco- romana. E ne è venuta fuori una piccola summa che ha il pregio di essere istrut- tiva, interessante e anche di piacevole lettura.

Il libro si compone di due parti di disuguale ampiezza: I. L'apicultura nell'Egitto faraonico, II. L'apicultura nell'Egitto greco-romano e bizantino. La prima si vale, oltreché di alcuni testi, soprattutto di fonti figurate, preziose per conoscere le varie fasi dell'apicultura com'era allora praticata, e l'impiego del miele, particolarmente per contributi e offerte, in campo religioso e in campo civile. La pratica e l'importanza dell'apicultura in Egitto è testimoniata fin dall'epoca tinita, a cui risalgono le prime attestazioni di un termine per « apicultore », mentre la simbologia dell'ape è connessa fin da epoca molto antica con la regalità. Le prime figurazioni risalgono alla V dinastia ; numerose e oltremodo interessanti quelle di tombe tebane di funzionari della XVIII di- nastia.

La seconda parte, su cui si appunta soprattutto l'attenzione dell' A., ha una documentazione papiracea greca abbondante, ma distribuita in modo irrego- lare, così da lasciare vaste lacune cronologiche ; il che però permette di avere un'idea dello statuto e dell'organizzazione dell'apicultura anzitutto in epoca tolemaica, in cui la produzione del miele era soggetta ad una forma non assoluta di monopolio di Stato. Vi erano impiegati greci e indigeni, i primi solitamente come appaltatori, i secondi come apicultori e tecnici, eredi dell'antica tradi-

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212 RECENSIONI E BIBLIOGRAFIA

zione. Vi sono, in età tolemaica, anche testimonianze di un'importazione di miele dall'Attica e da varie località dell'Asia Minore e delle isole greche, prova di un largo impiego e di una forte richiesta, com'è naturale, mancando allora lo zucchero.

In epoca romana la documentazione è invece molto scarsa, ma sarebbe azzardato dodurne che l'apicultura fosse meno praticata, e che ci sia stata una ripresa in età bizantina, dal IV secolo in poi, in cui aumentano alquanto le testimonianze. L'A. si guarda dal trarre simili conclusioni. L'abbondanza della documentazione tolemaica è dovuta quasi completamente all'archivio di Zerione, e perciò probabilmente riflette il lavoro d'impianto di questa come di altre coltivazioni nella tenuta di Apollonio: è una situazione particolare, se non eccezionale, e non se ne possono trarre conclusioni di carattere statistico. Così non fa meraviglia che le testimonianze di un xoivòv t¿Sv jj(.£Xl(T(toupywv appaiano dal IV sec. in poi, data l'importanza e le particolari caratteristiche che in tale epoca assumono le corporazioni. Interessante, all'inizio del I sec. d.C, la notizia, in un papiro di Ossirinco, di una aLTvoypatyr) di alveari: finora l'unica pervenutaci. Abbastanza numerose invece per l'età romana e bizantina le testimonianze sull'impiego del miele in medicina, nell'alchimia e nella magia. Un'idea precisa della quantità delle fonti papiracee e della loro distribuzione cronologica si può avere dalla nota 217 a p. 136/7. Forse sarebbe stato utile presentare i documenti riguardanti le api e il miele con maggiore evidenza tipografica in una tabella nel corso della II Parte.

A proposito dell'impiego del miele per confezionare dolci, utile sarebbe stato per l'A., poter confrontare le sue testimonianze con quelle raccolte da Ema- nuela Battaglia, Artos. Il lessico della panificazione nei papiri greci d'Egitto, uscito contemporaneamente (Milano 1989), che ha un capitolo su « Dolci e focacce ». Per questo aspetto le due trattazioni si completano a vicenda.

La IV Parte riguarda la cera: l'A. studia le qualità, le imposte dirette e indirette che ad essa si riferiscono, i prezzi, e l'impiego.

Il libro fornisce tabelle di prezzi (del miele e della cera), elenchi di vocaboli (recipienti e misure usate per il miele) ed è una miniera di notizie svariate col- legate con l'argomento. Bibliografia, Indici di autori ed opere e di papiri, e un Indice generale di persone, luoghi, termini tecnici, feste, divinità e nozioni varie, concludono il volume.

Orsolina Montevecchi

Jean Bingen, Pages d'épigraphie grecque. Attigue - Egypte (1952-1982). Bruxel- les 1991, pp. XX+188 (Epigraphica Bruxellensia 1).

L'attività di epigrafista di Jean Bingen corre parallela e s'intreccia con quella di papirologo, e ne ha le stesse caratteristiche di precisione, di acutezza, di completezza d'informazione, di sicura e vasta conoscenza del mondo classico ed ellenistico. Jean Bingen è un maestro. Siamo perciò molto grati ai suoi di- scepoli Alain Martin e Wilfried Van Rengen per aver promosso e curato la pubblicazione di questa raccolta, che riunisce articoli ed estratti di recensioni

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