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LA SESSUALITÀ UMANA La sessualità dei mammiferi più prossimi all’uomo, essendo totalmente affidata a meccanismi neuro-ormonali, consiste essenzialmente in relazioni sociali rigide e ripetitive. Abbandonando l’estro, per una disponibilità all’accoppiamento durante tutto il ciclo mestruale, la sessualità umana dimostra una funzionalità biologica ben al di là degli aspetti meramente riproduttivi. “Non sarebbe stato sensato abbandonare la buona economia dell’estro per una più dispersiva e costosa disponibilità all’accoppiamento durante tutto il ciclo mestruale se l’intimità e il piacere sessuale non avessero acquisito anche un significato di controllo del comportamento sociale” E’ probabile che la spinta alla ricerca del piacere sessuale partecipi a mantenere la coesione della coppia, necessaria per lo sviluppo e l’organizzazione armonica della personalità della prole; dunque, “la sessualità è anche un modo per stare insieme e per continuare ad averne voglia prescindendo dal mandato riproduttivo”. La sessualità non è solo un fatto biologico e naturale, ma anche una costruzione storica determinata da forze molteplici e oggetto di complesse trasformazioni nel tempo ed inoltre le relazioni sessuali non esprimono tanto le caratteristiche immutabili dei generi quanto la realtà contingente della posizione sociale di uomini e donne, la loro epoca e origine geografica. Emancipandosi da meccanismi esclusivamente biologici, la sessualità umana trova anche e soprattutto nell’elaborazione culturale le condizioni che garantiscono l’attuarsi delle strategie riproduttive. Elaborazione culturale significa produzione simbolica, ed è all’interno di tale contesto che la pulsione si trasforma in desiderio. Nell’uomo è insita la necessità di attribuire significati agli eventi, di condividerli e di collocarli nella dimensione storica e narrativa della coscienza. Questo significa che disattendiamo il vero significato della sessualità umana se prescindiamo dal mondo dei significati e dei valori e la trattiamo da un punto di vista strettamente biologico Le dimensioni della sessualità Si considera importante individuare nella sessualità almeno quattro dimensioni tra loro interattive: la dimensione riproduttiva la dimensione interpersonale la dimensione della conoscenza la dimensione storico narrativa

LA SESSUALITÀ UMANA · 2019. 10. 24. · LA SESSUALITÀ UMANA La sessualità dei mammiferi più prossimi all’uomo, essendo totalmente affidata a meccanismi neuro-ormonali, consiste

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Page 1: LA SESSUALITÀ UMANA · 2019. 10. 24. · LA SESSUALITÀ UMANA La sessualità dei mammiferi più prossimi all’uomo, essendo totalmente affidata a meccanismi neuro-ormonali, consiste

LA SESSUALITÀ UMANA

La sessualità dei mammiferi più prossimi all’uomo, essendo totalmente affidata a meccanismi neuro-ormonali, consiste essenzialmente in relazioni sociali rigide e ripetitive. Abbandonando l’estro, per una disponibilità all’accoppiamento durante tutto il ciclo mestruale, la sessualità umana dimostra una funzionalità biologica ben al di là degli aspetti meramente riproduttivi. “Non sarebbe stato sensato abbandonare la buona economia dell’estro per una più dispersiva e costosa disponibilità all’accoppiamento durante tutto il ciclo mestruale se l’intimità e il piacere sessuale non avessero acquisito anche un significato di controllo del comportamento sociale” E’ probabile che la spinta alla ricerca del piacere sessuale partecipi a mantenere la coesione della coppia, necessaria per lo sviluppo e l’organizzazione armonica della personalità della prole; dunque, “la sessualità è anche un modo per stare insieme e per continuare ad averne voglia prescindendo dal mandato riproduttivo”.

La sessualità non è solo un fatto biologico e naturale, ma anche una costruzione storica determinata da forze molteplici e oggetto di complesse trasformazioni nel tempo ed inoltre le relazioni sessuali non esprimono tanto le caratteristiche immutabili dei generi quanto la realtà contingente della posizione sociale di uomini e donne, la loro epoca e origine geografica.

Emancipandosi da meccanismi esclusivamente biologici, la sessualità umana trova anche e soprattutto nell’elaborazione culturale le condizioni che garantiscono l’attuarsi delle strategie riproduttive. Elaborazione culturale significa produzione simbolica, ed è all’interno di tale contesto che la pulsione si trasforma in desiderio.

Nell’uomo è insita la necessità di attribuire significati agli eventi, di condividerli e di collocarli nella dimensione storica e narrativa della coscienza.

Questo significa che disattendiamo il vero significato della sessualità umana se prescindiamo dal mondo dei significati e dei valori e la trattiamo da un punto di vista strettamente biologico

Le dimensioni della sessualità

Si considera importante individuare nella sessualità almeno quattro dimensioni tra loro interattive:

• la dimensione riproduttiva • la dimensione interpersonale • la dimensione della conoscenza • la dimensione storico narrativa

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L’aspetto biologico della sessualità, come ho già accennato in precedenza, va oltre le funzioni meramente riproduttive. Possiamo studiare la sessualità come un programma di accoppiamento finalizzato alla riproduzione, ma è fondamentale non trascurare l’aspetto relazionale del sesso; è, quindi, interessante studiare la sessualità come un programma biologico finalizzato alla costruzione ed al mantenimento dei legami di coppia. Per cui già a questo livello (quello biologico) una lezione di scienze naturali sulla biologia della riproduzione non esaurirebbe il discorso sugli aspetti evolutivi della sessualità umana, e soprattutto non potrebbe considerarsi educazione sessuale.

Un secondo modo per parlare della sessualità è quello della conoscenza. Viene considerata come uno tra i possibili modi di fare esperienza di sé e del mondo. “Si tratta di un’esperienza particolarmente ricca perché comporta una modalità incarnata per conoscersi e riconoscersi con l’altro...”. Come tutte le occasioni di conoscenza, prevede l’attivazione dei sistemi cognitivo, emozionale e somatico; ma la particolarità dell’esperienza sessuale risiede nella maggior incidenza degli aspetti somatici ed emozionali. L’incontro sessuale permette di conoscere se stessi e l’altro, nonché di esplorare, confermando o meno, le teorie consapevoli ed inconsce che ci eravamo formati ed utilizzavamo nel nostro approccio con il mondo.

Nell’incontro sessuale, più che in ogni altra forma di esperienza, la conoscenza procedurale o tacita (il saper come agire) e quella dichiarativa (il saper che cosa) sono assolutamente connesse ed integrate. “L’occasione offerta da una carezza è sicuramente ricca per contenuto di informazioni, immagini, significati, logiche, relazioni, dinamiche e vissuti”. La “carezza”, quindi, da esperienza esclusivamente tattile, innanzitutto contempla l’immediata integrazione con gli stimoli derivanti dagli altri organi di senso (la vista, l’olfatto, l’udito ed il gusto), ma prevede anche venga connotata, così come ogni altro gesto che portiamo, dalle nostre aspettative e significati. Tutto questo, a meno che non si voglia considerare il corpo alla stregua di qualsiasi altro oggetto che ci circonda. “Il corpo è anche un luogo molto speciale per incontrarsi...dunque, la carezza è codice per un linguaggio, segno per comunicare , scambio. Un linguaggio molto sofisticato, capace di dare voce all’inenarrabile, di fornire metaforiche parole all’indicibile”. Per questo motivo la sessualità può essere considerata come uno dei modi per fare esperienza di sé e del mondo; perché con ogni parte di noi inviamo segnali, raccontiamo la nostra “storia” ed aspettiamo e ricerchiamo messaggi, intenzioni ed emozioni anche nell’altra persona. Spesso si sente ripetere: “la sessualità più è spontanea più è bella”; toccare potrebbe essere considerata un’attività relativamente semplice, se la consideriamo da un punto di vista strettamente motorio e sensoriale, tuttavia se ne mettiamo in luce gli aspetti di conoscenza e tutto ciò che ne consegue che: “...la carezza deve essere cercata, appresa, negoziata, con l’idea, però, di poterla riportare presto nello sfondo della conoscenza procedurale e poterla così scambiare con il piacere ineffabile dell’immediatezza”. Pur nella consapevolezza dei limiti del nostro sistema di conoscenza, ovvero della sequenzialità dell’elaborazione cosciente del nostro cervello, fare l’amore mettendo in gioco solo le emozioni, gli organi genitali,

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piuttosto che i significati o il senso della relazione vorrebbe dire vivere un’esperienza parziale ed insoddisfacente.

Importante per parlare della sessualità la dimensione della storia. L’esperienza sessuale, come d’altronde ogni altra esperienza, non può considerarsi avulsa e scissa dallo “scorrere” della propria esistenza; possiamo e dobbiamo necessariamente, per comprendere la speciale sessualità di ognuno, poterla collocare all’interno della dimensione storica di ogni vita e della spiegazione più o meno consapevole che ognuno di questa propone a se stesso. I personali significati della sessualità non possono che essersi sviluppati e sedimentati con e nelle molteplici teorie su di sé e sul mondo utilizzate per sviluppare la conoscenza. “E’ importante poter collocare le carezze nel fluire del tempo, trasformare ogni singolo incontro in un racconto...è bello poter riprendere il discorso sapendo che non finirà nel qui ed ora dell’ultimo orgasmo...”. Abbiamo tutti bisogno di avere il senso della continuità dell’esperienza personale e di poterle attribuire dei significati coerenti con le teorie che ci siamo costruiti.