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la scuola Gelmini – Tremonti (Brunetta) Non solo grembiulini… “Se pensate che l’istruzione sia costosa, provate l’ignoranza” Derek Bok (Presidente emerito dell’Università di Harvard) www.retescuole.n et

la scuola Gelmini – Tremonti (Brunetta)

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Non solo grembiulini…. la scuola Gelmini – Tremonti (Brunetta) ‏. “Se pensate che l’istruzione sia costosa, provate l’ignoranza” Derek Bok (Presidente emerito dell’Università di Harvard) ‏. www.retescuole.net. - PowerPoint PPT Presentation

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la scuolaGelmini – Tremonti

(Brunetta)

Non solo grembiulini…

“Se pensate che l’istruzione sia costosa, provate l’ignoranza”

Derek Bok (Presidente emerito dell’Università di Harvard)

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1 settembre 2008DECRETO-LEGGE n. 137

Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione;

Ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza di attivare percorsi di istruzione di insegnamenti relativi alla cultura della legalità ed al rispetto dei principi costituzionali, disciplinare le attività connesse alla valutazione complessiva del comportamento degli studenti nell’ambito della comunità scolastica, reintrodurre la valutazione con voto numerico del rendimento scolastico degli studenti, adeguare la normativa regolamentare all’introduzione dell’insegnante unico nella scuola primaria, prolungare i tempi di utilizzazione dei libri di testo adottati, ripristinare il valore abilitante dell’esame finale del corso di laurea in scienze della formazione primaria e semplificare e razionalizzare le procedure di accesso alle scuole di specializzazione medica;

Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 28 agosto 2008;

Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri e del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con i Ministri dell’economia e delle finanze e per la pubblica amministrazione e l’innovazione;

E m a n ail seguente decreto-legge:

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Un passo indietro

Perché la decretazione d’urgenza?

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Decreto Brunetta e DPEF

Il 6 agosto 2008 viene convertito in legge il decreto 112 del 25 giugno 2008 (noto come Decreto Brunetta). In esso, in accordo con il

Documento di Programmazione Economica e Finanziaria (DPEF), è previsto un risparmio di

8 miliardi nel sistema istruzione.

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COME SI FANNO A RISPARMIARE 8 MILIARDI

DI EURO IN TRE ANNI?

L’art. 64 della legge n. 133 prevede la riduzione di 87.400 posti per il personale docente e di

44.500 posti per il personale ATA.

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COME SI FANNO A GIUSTIFICARE 132.000 TAGLI DI ORGANICO?

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Qui entra in gioco il Ministro della Pubblica Istruzione

MARIASTELLA GELMINI

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Decreto-Legge n. 137del 1 settembre 2008

Art. 1. - Cittadinanza e Costituzione1. A decorrere dall’inizio dell’anno scolastico 2008/2009, oltre ad una

sperimentazione nazionale, ai sensi dell’articolo 11 del decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, sono attivate azioni di sensibilizzazione e di formazione del personale finalizzate all’acquisizione nel primo e nel secondo ciclo di istruzione delle conoscenze e delle competenze relative a «Cittadinanza e Costituzione», nell’ambito delle aree storico-geografica e storico-sociale e del monte ore complessivo previsto per le stesse. Iniziative analoghe sono avviate nella scuola dell’infanzia.

2. All’attuazione del presente articolo si provvede entro i limiti delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.

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Art. 2.Valutazione del comportamento degli

studenti

1. Fermo restando quanto previsto dal decreto del Presidente della Repubblica 24 giugno 1998, n. 249, e successive modificazioni, in materia di diritti, doveri e sistema disciplinare degli studenti nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado, in sede di scrutinio intermedio e finale viene valutato il comportamento di ogni studente durante tutto il periodo di permanenza nella sede scolastica, anche in relazione alla partecipazione alle attività ed agli interventi educativi realizzati dalle istituzioni scolastiche anche fuori della propria sede.

2. A decorrere dall’anno scolastico 2008/2009, la valutazione del comportamento è espressa in decimi.

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Art. 2.Valutazione del comportamento degli

studenti

3. La votazione sul comportamento degli studenti, attribuita collegialmente dal consiglio di classe, concorre alla valutazione complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la non ammissione al successivo anno di corso o all’esame conclusivo del ciclo. Ferma l’applicazione della presente disposizione dall’inizio dell’anno scolastico di cui al comma 2, con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca sono specificati i criteri per correlare la particolare e oggettiva gravità del comportamento al voto insufficiente, nonché eventuali modalità applicative del presente articolo.

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Art. 3.Valutazione del rendimento scolastico degli

studenti

1. Dall’anno scolastico 2008/2009, nella scuola primaria la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite è espressa in decimi ed illustrata con giudizio analitico sul livello globale di maturazione raggiunto dall’alunno.

2. Dall’anno scolastico 2008/2009, nella scuola secondaria di primo grado la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite è espressa in decimi.

3. Sono ammessi alla classe successiva, ovvero all’esame di Stato a conclusione del ciclo, gli studenti che hanno ottenuto un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline.

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Art. 3.Valutazione del rendimento scolastico

degli studenti4. L’articolo 13, comma 3, del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, è

abrogato e all’articolo 177 del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, sono apportate le seguenti modificazioni:

a) i commi 2, 5, 6 e 7, sono abrogati; b) al comma 3, dopo le parole: «Per la valutazione» sono inserite le seguenti: «,

espressa in decimi,»; c) al comma 4, le parole: «giudizi analitici e la valutazione sul» sono sostituite

dalle seguenti: «voti conseguiti e il»; d) l’applicazione dei commi 1 e 8 dello stesso articolo 177 resta sospesa fino alla

data di entrata in vigore del regolamento di cui al comma 5; e) è altresì abrogata ogni altra disposizione incompatibile con la valutazione del

rendimento scolastico mediante l’attribuzione di voto numerico espresso in decimi.

5. Con regolamento emanato ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, si provvede al coordinamento delle norme vigenti per la valutazione degli studenti e sono stabilite eventuali ulteriori modalità applicative del presente articolo.

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Art. 4.Insegnante unico nella scuola primaria

1. Nell’ambito degli obiettivi di contenimento di cui all’articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nei regolamenti di cui al relativo comma 4 è ulteriormente previsto che le istituzioni scolastiche costituiscono classi affidate ad un unico insegnante e funzionanti con orario di ventiquattro ore settimanali. Nei regolamenti si tiene comunque conto delle esigenze, correlate alla domanda delle famiglie, di una più ampia articolazione del tempo-scuola.

2. Con apposita sequenza contrattuale e a valere sulle risorse di cui all’articolo 64, comma 9, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, è definito il trattamento economico dovuto per le ore di insegnamento aggiuntive rispetto all’orario d’obbligo di insegnamento stabilito dalle vigenti disposizioni contrattuali.

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Art. 5.Adozione dei libri di testo

1. Fermo restando quanto disposto dall’articolo 15 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, i competenti organi scolastici adottano libri di testo in relazione ai quali l’editore si sia impegnato a mantenere invariato il contenuto nel quinquennio, salvo le appendici di aggiornamento eventualmente necessarie da rendere separatamente disponibili. Salva la ricorrenza di specifiche e motivate esigenze, l’adozione dei libri di testo avviene con cadenza quinquennale, a valere per il successivo quinquennio. Il dirigente scolastico vigila affinché le delibere del collegio dei docenti concernenti l’adozione dei libri di testo siano assunte nel rispetto delle disposizioni vigenti.

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Art. 6.Valore abilitante della laurea in scienze della

formazione primaria

1. L’esame di laurea sostenuto a conclusione dei corsi in scienze della formazione primaria istituiti a norma dell’articolo 3, comma 2, della legge 19 novembre 1990, n. 341, comprensivo della valutazione delle attività di tirocinio previste dal relativo percorso formativo, ha valore di esame di Stato e abilita all’insegnamento, rispettivamente, nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria.

2. Le disposizioni di cui al comma 1 si applicano anche a coloro che hanno sostenuto l’esame di laurea conclusivo dei corsi in scienze della formazione primaria nel periodo compreso tra la data di entrata in vigore della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e la data di entrata in vigore del presente decreto.

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Art. 7.Sostituzione dell’articolo 2, comma 433, della legge

24 dicembre 2007, n. 244.

1. Il comma 433 dell’articolo 2 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, è sostituito dal seguente:

«433. Al concorso per l’accesso alle scuole di specializzazione mediche, di cui al decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 368, e successive modificazioni, possono partecipare tutti i laureati in medicina e chirurgia. I laureati di cui al primo periodo, che superino il concorso ivi previsto, sono ammessi alle scuole di specializzazione a condizione che conseguano l’abilitazione per l’esercizio dell’attività professionale, ove non ancora posseduta, entro la data di inizio delle attività didattiche di dette scuole immediatamente successiva al concorso espletato.».

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Art. 8.Norme finali

1. Dall’attuazione del presente decreto non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

2. Il presente decreto entra in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana e sarà presentato alle Camere per la conversione in legge.

Il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sarà inserito nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.

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Ma il Decreto non è sufficiente:

gli 8 articoli del Decreto da soli non bastano a delineare le modalità

operative dei tagli e dei risparmi e a delineare il “progetto” di scuola caro che si profila per il futuro.

È necessario…

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…un piano programmatico.

Per raggiungere l’obiettivo i ministri Tremonti e Gelmini hanno

predisposto un piano programmatico. Per la realizzazione

del piano saranno pubblicati una serie di regolamenti che andranno a

modificare:

gli ordinamenti scolastici, i quadri orario, la rete scolastica e i criteri di

formazione delle classi.

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Modifiche agli ordinamenti scolastici e

ai quadri orario Indicazioni nazionali e Indicazioni per il

curricoloLe Indicazioni nazionali della Moratti relative alla

scuola dell’infanzia, alla scuola primaria e alla scuola secondaria di primo grado saranno “opportunamente

armonizzate” con le Indicazioni per il curricolo di Fioroni. I relativi piani di studio, le discipline e i carichi

orario saranno riesaminati ed “essenzializzati”.

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Scuola dell’infanzia

Nella scuola dell’infanzia le attività potranno svolgersi anche

esclusivamente al mattino e con un solo docente per sezione.

I risparmi derivanti dall’attuazione di tale modello permetteranno di aprire

nuove sezioni ed estendere il servizio. I bambini di età compresa tra 2 e 3 anni

potranno iscriversi in anticipo o frequentare le “sezioni primavera”.

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Scuola primariaNella scuola primaria “va privilegiata ai sensi del decreto legge 1 settembre 2008, n. 137, l’attivazione di classi affidate ad un unico docente e funzionanti per un orario di 24 ore settimanali”. I risparmi derivanti dall’attuazione di tale modello potranno “ridurre l’incidenza degli altri interventi”.

Tenuto conto delle richieste dei genitori e del numero di insegnanti assegnati le scuole potranno offrire le organizzazioni previste dalla riforma Moratti: 27 ore settimanali oppure 27 ore + 3 ore opzionali facoltative con l’introduzione del “maestro prevalente”. Potrà esserci un’estensione delle ore di lezione pari ad un massimo di 10 ore settimanali comprensive della mensa.

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E l’inglese?Vi ricordate le tre i?

L’insegnamento della lingua inglese sarà affidato ad un insegnante di classe opportunamente specializzato.Transitoriamente potranno essere utilizzati fino all’a.s. 2010/2011 insegnanti specialisti esterni alla classe.

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Scuola secondariadi primo grado

Nella scuola secondaria di primo grado l’orario obbligatorio delle lezioni sarà di 29 ore settimanali così come previsto dalla riforma Moratti. Per le classi a tempo prolungato saranno previste 36 ore settimanali senza compresenze e con l’obbligo di svolgimento di attività pomeridiane per almeno tre giorni a settimana.

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Piani di studio e quadri orarioper i licei

I piani di studio relativi al sistema dei licei della Moratti - artistico, classico, linguistico, musicale e coreutico, scientifico, scienze umane - con l’esclusione del liceo economico e di quello tecnologico abrogati da Fioroni, saranno riesaminati per razionalizzarne l’impianto in termini di massima semplificazione. Saranno rivisti i quadri orario previsti dalla riforma Moratti. Il carico orario non potrà superare le 32 ore settimanali per i licei artistici e i licei coreutici e musicali, mentre non potrà superare le 30 ore settimanali per tutti gli altri.

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Piani di studio e quadri orario per gli istituti tecnici e professionali

I piani di studio relativi agli istituti tecnici e professionali saranno razionalizzati e semplificati.

Il numero di indirizzi dell’istruzione tecnica sarà ridotto. Per il settore economico gli indirizzi saranno: amministrazione-finanza-marketing e turismo. Per quello tecnologico: meccanica-meccatronica-energia, logistica-trasporti, elettrotecnica-elettronica, informatica-telecomunicazioni, grafica-comunicazione, chimica-biologia, tessile-abbigliamento-moda, agricoltura-agroindustria, costruzioni-ambiente-territorio.

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Piani di studio e quadri orario per gli istituti tecnici e professionali

L’istruzione professionale confluirà in quella tecnica per quanto riguarda gli indirizzi comuni. Per tutti gli altri indirizzi sarà finalizzata al conseguimento del diploma. Gli istituti professionali continueranno a rilasciare qualifiche triennali fino a quando competerà esclusivamente alle Regioni rilasciare tali titoli.

 

Per tutti gli istituti tecnici e professionali il carico orario

non potrà superare le 32 ore settimanali.

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Modifiche alla rete scolastica e ai criteri

per la formazione delle classi

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Rete scolasticaIl piano di riorganizzazione della rete scolastica prevede la chiusura di circa 4.200 plessi scolastici che hanno meno di 50 alunni. 700 istituzioni scolastiche che hanno meno di 300 alunni e 1.900 istituzioni scolastiche che hanno tra i 300 e i 500 alunni, ma non sono istituti comprensivi o superiori oppure non sono situate in territori montani o nelle piccole isole, verranno accorpate in modo tale che il numero complessivo degli alunni sia compreso tra 500 e 900, oppure in deroga, se istituti comprensivi o superiori situati in territori montani o nelle piccole isole, in modo tale che il numero complessivo di alunni sia compreso tra 300 e 500. Le Regioni e gli Enti Locali dovranno programmare interventi di supporto per quanto riguarda sia i trasporti che l’edilizia scolastica.

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Formazione delle classi

La formazione delle classi dovrà rispettare nuovi criteri e parametri. Saranno modificati i valori minimi e massimi per la costituzione delle classi in modo da incrementare nei prossimi tre anni di un’unità il rapporto alunni/docenti e dello 0,4 il rapporto alunni/classi. Le classi iniziali di ciclo saranno costituite esclusivamente sulla base del numero di alunni iscritti, procedendo solo successivamente all’assegnazione degli alunni alle classi secondo le diverse scelte espresse e nel limite dei posti disponibili.

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Riduzione del personale docente e

ATA

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In tutto 131.900 posti (87.400 docenti + 44.500 ATA).

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Riduzione del personale docente e ATA

Nell’a.s. 2009/10 saranno tagliati 52.267 posti (42.100 docenti + 15.167 ATA).

Nell’a.s. 2010/11 40.767 posti (25.600 docenti + 15.167 ATA).

Nell’a.s. 2011/2012 33.866 posti (19.700 docenti + 14.166 ATA).

In tutto 131.900 posti (87.400 docenti + 44.500 ATA).

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Personale docente L’organico di istituto sarà determinato nel rispetto delle modifiche apportate: agli ordinamenti scolastici, ai quadri orario, alla rete scolastica e ai criteri per la formazione delle classi.

Saranno eliminate le compresenze in tutti gli ordini di scuola.

Tutte le cattedre della scuola secondaria di primo e secondo grado saranno ricondotte a 18 ore.

Il numero dei posti di sostegno non potrà essere superiore a 94.000 così come previsto dalla Finanziaria 2008.

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Personale docente

L’art. 64 della legge n. 133 del 6 agosto 2008 prevede il taglio di 87.400 posti per innalzare di un’unità il rapporto alunni/docenti: da 8,9 si passerà 9,9 studenti per docente. Per questo ci saranno circa 800.000 alunni in esubero.

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Scuola dell’infanzia

Per la scuola dell’infanzia non sono previsti tagli specifici. La generalizzazione del servizio dovrebbe “autofinanziarsi” attraverso la riduzione del personale docente e del tempo scuola: “maestro unico” e attività solo al mattino.

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Scuola primariaL’innalzamento del rapporto alunni/classi dello 0,4, oltre al sovraffollamento, produrrà la riduzione di 4.867 posti. Si passerà da 18,69 a 19,09 alunni per classe. Ci saranno 2.900 classi in meno, cioè circa 55.000 alunni da ricollocare.

Per circa 100.000 classi su 138.000 l’orario settimanale sarà ridotto mediamente di 3 ore, in questo modo saranno tagliati 14.000 posti. Il mantenimento delle classi a modulo o a tempo pieno dipenderà quindi dal numero di classi attivate a 24 ore settimanali con il “maestro unico”.

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Scuola primaria

L’insegnamento della lingua inglese sarà affidato solo alle insegnanti specializzate, quindi verranno tagliati tutti gli 11.200 posti delle insegnanti specialiste.

In tutto per la scuola primaria il taglio sarà di 30.067 posti (13,5%).

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Scuola secondariadi primo grado

L’innalzamento del rapporto alunni/classi dello 0,4, oltre al sovraffollamento, produrrà la riduzione di 2.840 posti. Si passerà da 20,97 a 21,37 alunni per classe. Ci saranno 1.500 classi in meno, cioè circa 32.000 alunni da ricollocare.

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Scuola secondariadi primo grado

Per le 58.000 classi a tempo normale l’orario settimanale sarà di 29 ore e quindi ridotto di 3 ore, 4 nei corsi bilingue, in questo modo saranno tagliati 10.600 posti. L’orario settimanale delle classi a tempo prolungato, 20.000 circa, passerà a 36 ore settimanali senza compresenze, in questo modo saranno tagliati 13.600 posti. 16.200 cattedre di lettere saranno ricondotte a 18 ore, in questo modo saranno tagliati 2.700 posti.

In tutto per la scuola secondaria di primo grado il taglio sarà di 29.740 posti (20%).

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Scuola secondariadi primo grado

In tutto per la scuola secondaria di primo grado il taglio sarà di 29.740

posti (20%).

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Scuola secondaria di secondo grado

L’innalzamento del rapporto alunni/classi dello 0,4, oltre al sovraffollamento, produrrà la riduzione di 5.093 posti. Si passerà da 21,59 a 21,99 alunni per classe. Ci saranno 2.400 classi in meno, cioè circa 52.000 alunni da ricollocare.

Per 84.000 classi su 118.000 l’orario settimanale sarà ridotto mediamente di 3 ore, in questo modo saranno tagliati 14.000 posti.

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Scuola secondaria di secondo grado

La riconduzione di tutte le cattedre a 18 ore porterà alla riduzione di 7.000 posti.

L’organico per le scuole serali sarà calcolato rispetto al numero di studenti scrutinati al termine dell’anno scolastico precedente, in questo modo saranno tagliati 1.500 posti.

In tutto per la scuola secondaria di secondo grado il taglio sarà di 27.593 posti (12,5%).

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Personale ATA

Le modifiche apportate alla rete scolastica ridurranno “sia il numero delle istituzioni scolastiche che quello delle sezioni staccate, dei plessi e delle succursali, con conseguente riduzione del fabbisogno di personale ATA”. In tutto saranno tagliati 44.500 posti: 700 (6,5%) DSGA, 10.452 (18,5%) assistenti amministrativi, 3.965 (20,5%) assistenti tecnici e 29.076 (17,8%) collaboratori scolastici.

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Tabelle dei tagliScuola primaria

Personale docente A.S. 2009/2010 A.S. 2010/2011 A.S. 2011/2012 TotaleInnalzamento del rapporto alunni/classe dello0,40 in 3 anni nella scuola elementare 2.281 1.293 1.293 4.867

Determinazione organico scuola elementare conil solo orario obbligatorio (24/27 ore settimanali) 10.000 4.000 14.000

Riduzione insegnanti specialisti linguainglese scuola primaria 4.000 3.900 3.300 11.200

Totale scuola elementare 16.281 9.193 4.593 30.067

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Tabelle dei tagliScuola secondaria primo grado

Personale docente A.S. 2009/2010 A.S. 2010/2011 A.S. 2011/2012 TotaleInnalzamento del rapporto alunni/classe dello0,40 in 3 anni nella scuola media 1.332 754 754 2.840

Determinazione organico scuola media conil solo orario obbligatorio (29 ore settimanali) 10.300 3.000 13.300

Riduzione dell'organizzazione e dell'orariodel tempo prolungato nella scuola media 10.600 3.000 11.200

Totale scuola media 11.362 11.354 6.754 29.740

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Tabelle dei tagliScuola secondaria secondo grado

Personale docente A.S. 2009/2010 A.S. 2010/2011 A.S. 2011/2012 TotaleInnalzamento del rapporto alunni/classe dello0,40 in 3 anni nella scuola superiore 2.387 1.353 1.353 5.093

Eliminazione clausola salvaguardia titolarità nellariconduzione cattedre a 18 ore nella scuola sup. 2.000 3.000 13.300

Riconduzione di tutte le cattedre a 18 oredi insegnamento nella scuola superiore 5.000 5.000

Revisione ordinamento scuola superiore 3.300 3.700 7.000 11.200

Razionalizzazione dell'organico dei corsiserali e dei corsi per l'istruzione adulti 1.500 1.500

Totale scuola superiore 14.187 5.053 8.353 27.593

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Personale ATA

Personale ATA A.S. 2009/2010 A.S. 2010/2011 A.S. 2011/2012 Totale

DSGA 239 239 222 700

Assistenti amministrativi 3.562 3.562 3.328 10.452

Assistenti tecnici 1.351 1.351 1.263 3.965

Collaboratori scolastici 9.910 9.910 9.256 29.076

Altri profili 105 105 97 307

Totale personale ATA 15.167 15.167 14.166 44.500

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Discorso pronunciato daPiero Calamandrei al III Congresso

dell’Associazione a difesa della scuola nazionale (ADSN), Roma 11 febbraio 1950

[…] Facciamo l’ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l’aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura. Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C’è una certa resistenza; in quelle scuole c’è sempre, perfino sotto il fascismo c’è stata. Allora, il partito dominante segue un’altra strada (è tutta un’ipotesi teorica, intendiamoci).

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Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi. […] E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A “quelle” scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private.

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Attenzione, amici, in questo convegno questo è il punto che bisogna discutere. Attenzione, questa è la ricetta. Bisogna tener d’occhio i cuochi di questa bassa cucina. L’operazione si fa in tre modi: (1) ve l’ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. (2) Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. (3) Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto.

Dare alle scuole private denaro pubblico!

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PERCHÉ NON RIUSCIRANNO A FERMARCI?

SEMPLICEMENTE PERCHÈ LA SCUOLA È NOSTRA

La scuola è nostra sempre, ogni giorno.

La scuola è nostra quando ci autotassiamo per pagarci quello che lo Stato non passa: la carta igienica e i rotoloni per asciugarsi le mani, le cartucce per le stampanti del laboratorio di

informatica, la carta per le fotocopie, i biglietti dell’autobus per raggiungere i musei e le aule

didattiche...

La scuola è nostra quando organizziamo spettacoli teatrali per raccogliere fondi.

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La scuola è nostra quando organizziamo le feste di fine anno.

La scuola è nostra quando aiutiamo gli insegnanti a organizzare i viaggi d’istruzione raccogliendo

preventivi, facendo le prenotazioni.

La scuola è nostra quando nelle assemblee di classe ci confrontiamo sui contenuti didattici, sui

principi e sugli stili educativi.

La scuola è nostra quando organizziamo le iniziative per consolidare le relazioni fra i bambini

della classe anche al di fuori della scuola.

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Potremmo continuare, l’elenco è senza fine.

Forse qualcuno ci crede stupide e stupidi, quando parla di strumentalizzazioni: noi abbiamo capito benissimo che i nostri figli finiranno la scuola

primaria con le loro maestre, con il tempo pieno, ma non per questo ci sentiamo “tagliati fuori”.

Abbiamo assaporato che cosa vuole dire una buona scuola, al passo con i tempi, una scuola in cui i

nostri figli vanno volentieri e che apre loro la mente, che insegna loro a confrontarsi su tutto, a

comprendere e rispettare le diversità, a essere attivi, propositivi, critici, una scuola in cui c’è il tempo per

essere guardati e ascoltati.

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Vogliamo che anche chi verrà dopo abbia queste opportunità.

E capiamo anche che se “lassù” intendono riformare la scuola in questo modo, a suon di

decreti di fine stagione nel nome dei tagli e del risparmio, l’intero futuro scolastico dei nostri figli è

a rischio.

Il loro futuro è nelle nostre mani e noi lo difenderemo con tutte le capacità e possibilità che

abbiamo.

I genitori dell’assemblea permanente delle XXI Aprile, Bologna, 29/09/2008

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Tutti i dati riportati sono ricavati da documenti ufficiali

DPEF – Documento di programmazione economica-finanziaria. Disponibile su:

http://www.governo.it/GovernoAzione/politiche_economiche/dpefopen.pdf

DECRETO-LEGGE 1 settembre 2008, n. 137 Disposizioni urgenti in materia di istruzione e università. Disponibile su:

http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/decreto_gelmini/gelmini.pdf

http://www.parlamento.it/leggi/decreti/08137d.htm

Schema di piano programmatico del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze. Disponibile su:

http://www.cislscuola.it/files/PianoProgr_25set_08.pdf

http://www.flcgil.it/content/download/61261/395151/version/1/file/Schema+di+piano+programmatico+del+Ministero+dell%5C%27Istruzione%2C+dell%5C%27Universit%C3%A0+e+della+Ricerca+di+concerto+con+il+Ministro+dell%5C%27Economia+e+delle+Finanze+in+attuazione+all%5C%27art.+64+della+L.+133-08.pdf

http://www.tuttoscuola.com/ts_news_361-1.pdf

http://www.alpebra.it/Cpds_venezia/Bacheca03/Schema_del_Piano_programmatico_Gelmini-Tremonti.pdf

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