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Avvenire - 26/03/2017 Pagina : Anagni Copyright © Avvenire Marzo 27, 2017 1:06 pm (GMT -2:00) Powered by TECNAVIA Copia ridotta al 48% del formato originale letter della pagina Il ricordo in diocesi, a mezzo secolo di distanza e con le parole dell’epoca, della visita del Pontefice La lezione di Bonifacio VIII richiamata da Paolo VI Alla folla festante davanti alla Cattedrale, Montini rivolse l’invito ad amare il Papa e pregare per l’unità dei cristiani Nella stessa giornata anche la storica tappa nella vicina Fumone, per rendere omaggio alle spoglie di Celestino V DI SANTE DE ANGELIS iamo ancora nel pieno del cinquantesimo anniversario della visita pastorale che Papa Paolo VI fece alla Chiesa anagnina. Il futuro Beato, infatti, sostando 50 anni fa in Diocesi (il 1° settembre 1966 ad Anagni e a Fumone, passando per la vicina Ferentino in Diocesi di Frosinone) insistette sul concetto S fondamentale della visita e della indimenticabile giornata: la continuità della Chiesa, nella sua storia, nei suoi insegnamenti, della sua missione. Paolo VI si soffermò sull’ininterrotto collegamento degli avvenimenti della Chiesa, che sembrano vincere le distanze del tempo, e sulla necessità che i cristiani si facciano sempre guidare dalla sapienza e dall’amore della Chiesa madre. Accolto dal Vescovo monsignor Enrico Romolo Compagnone e dal sindaco Pier Ludovico Passa, il Santo Padre arrivò nella Cattedrale di Anagni, dove incontrò la popolazione festante: “Sono stato a venerare la memoria del grande e Santo Pontefice Celestino – disse Montini – ma non si può rievocare la memoria di questi senza ricordare anche quella del suo successore Papa Bonifacio che fu tanto diverso da lui, formidabile nella sua azione per la Chiesa e che ha dato con la sua presenza e la sua opera celebrità immortale a questa città. Noi non stiamo qui – prosegui il Santo Padre – per avanzare rivendicazioni o tessere panegirici, né commemorazioni, ma unicamente per cogliere l’aspetto più caratteristico dell’opera di questo Pontefice. Nessuno ebbe, forse, più di lui tanti nemici, nessuno, come lui, fu tanto bersagliato, calunniato e perfino oltraggiato. Perché? – si chiese Paolo VI –. Perché al di là di certi atteggiamenti della sua personalità, della sua politica, del suo carattere, egli è stato il Papa che più degli altri ha affermato l’Autorità del Romano Pontefice, la continuità che ad esso deriva dall’aver ereditato il potere che Cristo aveva dato a Pietro e in Pietro a tutti i successori. Egli svolse il suo mandato apostolico con forme di autentica luce. Bonifacio VIII – osservò il Papa – ha fatto quello che oggi si vorrebbe fare senza forse riuscirci: quello che oggi si chiama «la scala dei valori». Perché Bonifacio VIII ha avuto l’intrepida forza di affermare la formula della più piena e solenne autorità pontificia, il concetto – che fu, poi, dagli altri Papi meglio definito – dell’esistenza dei due poteri, uno spirituale, l’altro temporale, entrambi sovrani nel loro ordine, salvo che nella loro applicazione nella vita umana: i valori dello spirito devono condizionare gli altri valori umani. La gerarchia – disse ancora il Santo Padre – è la causa efficiente, il principio di vita della Chiesa. Dio non ci ha lasciato camminare come pecore senza guida, ma ha incaricato qualcuno di organizzare il suo Corpo Mistico. Perciò alla gerarchia dobbiamo obbedienza, una obbedienza, capita, professata, meditata, non come schiavi o vinti, ma come figli che la reclamano, l’amano, la servono. Posso domandarvi – esclamò a questo punto il Papa, suscitando come risposta un fervido e prolungatissimo applauso – la grazia che voi non vi rifiutate di amare il Papa? «Amate il Papa», al quale senza suo merito o ricerca è affidata la singolare missione di rappresentare il Signore davanti alla Chiesa universale e che non ha altra aspirazione se non quella di salvare, di farvi felici, perché la sua autorità è un servizio: il servizio del Servo dei servi di Dio”. Accennando agli avvenimenti storici vissuti dalla Cattedrale di Anagni, da dove partirono varie scomuniche contro re e imperatori e dove ebbe inizio lo scisma d’Occidente, Paolo VI espresse l’augurio di pace, di fraternità, di amore. Ed il voto di far partire proprio da qui “il fraterno invito a quanti sono ancora divisi dalla Chiesa perché sia ritrovata e raggiunta l’unità e si faccia un solo ovile sotto un solo pastore. Perché questo avvenga voi dovete essere come lampade luminose nel cielo della Chiesa, esempio di carità e di rinnovamento spirituale come vuole il Concilio”, concluse Montini. La folla e l’arrivo di Paolo VI i terrà domenica prossima 2 aprile, alle ore 11.15 pres- so la chiesa parrocchiale Santa Maria Assunta di Trivi- gliano, la premiazione dei con- correnti al concorso letterario diocesano “Mons. Edoardo Facchini – Don Giuseppe Ca- pone”, giunto alla sesta edi- zione e indetto dall’associa- zione “Testimoni di un amore che vive”, presiediuta da Luigi Potenziani, molto attiva sul ter- ritorio e tanto più encomiabi- le per questa iniziativa. Verranno premiati i concorrenti che hanno svolto gli elaborati sui seguenti titoli del concorso letterario: 1) Esprimi le tue riflessioni do- po aver letto la prima lettera pastorale di monsignor Edoar- do Facchini, “La mia missio- ne”, alla luce della sua opera pastorale, e della richiesta di solidarietà e accoglienza da parte degli ultimi nel mondo odierno: i malati, i poveri, gli emarginati, i migranti…”. 2) Nel 1958 Don Giuseppe Ca- pone, sulla rivista Il Nido si e- sprimeva con queste paro- le: ”Sappiano, quelli a cui in- teressa, che i bambini che noi ospitiamo ci sono più cari che la pupilla dei nostri oc- chi. Ora essi hanno gli occhi sereni e il volto sorridente; ma domani cosa faranno? Saremo noi all’altezza di non farli pian- gere al primo urto con la vita e quando questa diventerà ve- rità e battaglia?” Discuti que- sti concetti alla luce della sua opera, di quella di monsignor Edorardo Facchini, e delle tue esperienze e conoscenze cir- ca i problemi collegati alla fra- gilità dei ragazzi e dei giova- ni di oggi. Il titolo, invece, del concorso di disegno riservato agli alun- ni della scuola media di Trivi- gliano era il seguente: “Dise- gna un aspetto, un particolare, uno scorcio del tuo paese”. I vincitori, tra tutti i parteci- panti facenti parte del territo- rio della Diocesi Anagni–Ala- tri che hanno aderito al 6° con- corso, potranno ricevere gli attestati dalle mani del prof. Luigi Potenziani che ha dedicato alcuni libri al Ve- scovo Facchini e a don Capone, due eminenti figure di sacer- doti, che tanto si prodigarono per alleviare le difficoltà della guerra e del dopoguerra, quan- do la vita era dura per la quasi totalità della popolazione e per quella dei bambini della “Ca- sa del fanciullo, dei poveri, dei malati, dei bisognosi” che ha sede proprio nel paese di Tri- vigliano, uno dei più caratteri- stici della fascia degli Ernici, dominato dall’antico castello. Giorgio Alessandro Pacetti S Premiazione del concorso «Facchini Capone» La vita di san Filippo Neri oggi pomeriggio a teatro l convitto Principe di Piemonte di A- nagni ospiterà oggi pomeriggio (ore 18, sala teatro) lo spettacolo “Filippo, il santo dei giovani e della gioia” sulla vita di San Filippo Neri, il sacerdote cui si deve l’ideazione dell’oratorio. A portare in scena lo spettacolo sarà il gruppo teatrale “Astra”, attraverso la rielaborazione di “State buoni se po- tete...” e “Preferisco il Paradiso”. La regista dello spettacolo Maria Lui- sa Trulli ha scelto di rappresentare la vita e le opere del santo in modo in- consueto, ma chiaramente con asso- luta fedeltà ai fatti storici narrati, e coadiuvata, per l’occasione, da Anna Rita Fontana. Oltre 30 gli attori impe- gnati, grandi e piccoli, oltre ad un can- tante e a tre ballerine, per uno soet- tacolo sicuramente adatto a tutti. Nato con l’intento di condividere mo- menti di vita recitando ed educando alla vita cristiana, il gruppo teatrale “Astra” opera nell’ambito delle par- rocchie di Sant’Andrea e Sant’Angelo di Anagni. I Alatri. Gianni Rossi priore della «Madonna dell’Orto» ei giorni scorsi, presso la chiesa della Madonna del- le Grazie ad Alatri, si sono svolte le elezioni per la nomina del Priore e del consiglio direttivo della Confraternita della Madonna dell’Orto. All’assemblea de- gli iscritti e alle operazioni di voto erano presenti don Bru- no Veglianti, delegato vescovile e Primicerio, e il segreta- rio Aldo Fanfarillo per il Coordinamento delle Confrater- nite. Dopo gli interventi di Don Bruno Veglianti e di alcuni pre- senti, si è passato allo svolgimento della votazioni che hanno dato i seguenti risultati: Priore è stato eletto Gianni Rossi, men- tre il nuovo direttivo sarà formato dai consiglieri: Franco Rossi, Anna Campoli, Franco Rossi, Simone Rossi, Riccar- do Rossi e Vincenzo Castagnacci. Terminata la votazione, Aldo Fanfarillo ha preso la parola portando i saluti della giunta esecutiva del Coordinamento, mentre don Bruno Veglianti ha auspica- to la puntuale attuazione delle attività programmate ed ha augurato al nuovo consiglio direttivo un buon lavoro e u- na fattiva collaborazione con la comunità parrocchiale. N Nuovi vertici per la Fraternità di Piglio I francescani secolari vivono questa particolare vocazione su tutto il territorio ei locali del convento di San Lorenzo a Piglio si è tenuto nei giorni scorsi il Capitolo elettivo per il rinnovo del Consiglio della Fraternità dell’Ordine francescano secolare “Beato Andrea Conti”, eretta da Padre Stefano Pellegrini nel lontano 1963 e attiva da allora. Ha presieduto i lavori Antonio Fersini, segretario del consiglio N regionale Lazio; era presente fr. Angelo Di Giorgio, assistente della Fraternità e delegato provinciale. Dopo un caloroso saluto, Fersini, nel suo discorso d’apertura, ha sottolineato il carattere d’unicità sia nelle persone e sia nel compito di tutti gli appartenenti all’Ofs che sono, per specifica vocazione, dei secolari impegnati a dare testimonianza di vita evangelica, concretizzando quello che è il mandato di San Francesco, ovvero vivere nel proprio stato, ma educando alla fraternità universale. Fersini ha quindi ribadito la serietà della vocazione di ogni fratello e sorella dell’Ordine Francescano Secolare, perché voluto direttamente da Francesco d’Assisi, per la presenza nel mondo di francescani secolari seguaci di Gesù povero e crocifisso, fratelli di tutti, partecipi alla vita sacramentale della Chiesa, portatori di letizia e di speranza. Ma torniamo alla giornata: dopo la recita della preghiera iniziale si è proceduto alle operazioni di voto. Sono risultate elette: Elia Mazzucchi (ministro); Italia Tosti (vice ministro); Domenica Noro, Anna Maria Ambrosetti, Anna Sucamele (consiglieri). Gli eletti hanno espresso la gioia di prestare il loro servizio alla fraternità che vuole continuare il suo cammino di fede e di testimonianza con l’aiuto del Signore e di San Francesco, maestro di preghiera e di vita, nella speranza che sempre vivida sia nelle sorelle l’adesione al vangelo e alla devozione a Gesù. Ma intanto, dallo stesso convento di San Lorenzo arriva anche questo episodio: lo scorso anno il diacono Frate Lazzaro aveva messo a dimora lungo il viale di San Francesco un alberello a sostegno del quale aveva posto un bastone. Dopo un anno, è successo che l’alberello si è seccato ed è diventato bastone, mentre il bastone, al contrario, è diventato alberello. Questa trasformazione, che per certi versi ha del prodigioso, ha sorpreso sia frate Lazzaro che gli assidui frequentatori del sacro convento. (G.P.) Via Crucis dei giovani giovani della diocesi si ri- troveranno venerdì 7 aprile il località San Biagio, a Piglio, per una Via Crucis alla pre- senza del vescovo Lorenzo Loppa. L’iniziativa della Pastorale gio- vanile diocesana è stata orga- nizzata presso il percorso con- templativo, intitolato a Gio- vanni Paolo II che tra questi monti trascorse alcuni mo- menti di riposo, e l’appunta- mento è fissato per le ore 20. I Il nuovo consiglio direttivo 4 il mensile www.diocesianagnialatri.it Pagina a cura dell'Ufficio Comunicazioni Sociali Via dei Villini 03014 Fiuggi (FR) Tel.: 0775/514214 Fax: e-mail: [email protected] ANAGNI ALATRI Il nuovo Anagni-Alatri Uno n questi giorni è in distribuzione gra- tuita, presso tutte le parrocchie della diocesi, il numero di aprile di Anagni- Alatri Uno, il mensile della comunità ec- clesiale. Tanti i servizi pubblicati: uno speciale sul lavoro e sull’Osservatorio diocesano, due pagine sulla comunità «In Dialogo», altre due sulla festa dell’Apparizione alla San- tissima, il ricordo di monsignor Taglia- ferri, la festa delle stuzze e altro ancora. I Domenica, 26 marzo 2017

La lezione di Bonifacio VIII richiamata da Paolo VI · nessuno, come lui, ... successo che l alberello si è seccato ed è diventato bastone, mentre il bastone, ... senza del vescovo

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Avvenire - 26/03/2017 Pagina : Anagni

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Copia ridotta al 48% del formato originale letter della pagina

Il ricordo in diocesi, a mezzo secolo di distanza e con le parole dell’epoca, della visita del Pontefice

La lezione di Bonifacio VIIIrichiamata da Paolo VIAlla folla festante davanti alla Cattedrale, Montini rivolsel’invito ad amare il Papa e pregare per l’unità dei cristianiNella stessa giornata anche la storica tappa nella vicinaFumone, per rendere omaggio alle spoglie di Celestino V

DI SANTE DE ANGELIS

iamo ancora nel pieno delcinquantesimo anniversario della visitapastorale che Papa Paolo VI fece alla

Chiesa anagnina. Il futuro Beato, infatti,sostando 50 anni fa in Diocesi (il 1°settembre 1966 ad Anagni e a Fumone,passando per la vicina Ferentino in Diocesidi Frosinone) insistette sul concetto

Sfondamentale della visita edella indimenticabilegiornata: la continuità dellaChiesa, nella sua storia, neisuoi insegnamenti, della suamissione. Paolo VI si soffermòsull’ininterrottocollegamento degliavvenimenti della Chiesa,che sembrano vincere ledistanze del tempo, e sullanecessità che i cristiani sifacciano sempre guidaredalla sapienza e dall’amoredella Chiesa madre. Accoltodal Vescovo monsignorEnrico RomoloCompagnone e dal sindacoPier Ludovico Passa, il SantoPadre arrivò nella Cattedraledi Anagni, dove incontrò lapopolazione festante: “Sonostato a venerare la memoriadel grande e Santo PonteficeCelestino – disse Montini – ma non si puòrievocare la memoria di questi senzaricordare anche quella del suo successorePapa Bonifacio che fu tanto diverso da lui,formidabile nella sua azione per la Chiesa eche ha dato con la sua presenza e la suaopera celebrità immortale a questa città.Noi non stiamo qui – prosegui il SantoPadre – per avanzare rivendicazioni otessere panegirici, né commemorazioni,ma unicamente per cogliere l’aspetto piùcaratteristico dell’opera di questo Pontefice.Nessuno ebbe, forse, più di lui tanti nemici,nessuno, come lui, fu tanto bersagliato,calunniato e perfino oltraggiato. Perché? –si chiese Paolo VI –. Perché al di là di certiatteggiamenti della sua personalità, dellasua politica, del suo carattere, egli è stato il

Papa che più degli altri haaffermato l’Autorità delRomano Pontefice, lacontinuità che ad essoderiva dall’aver ereditato ilpotere che Cristo aveva dato a Pietro e inPietro a tutti i successori. Egli svolse il suomandato apostolico con forme di autenticaluce. Bonifacio VIII – osservò il Papa – hafatto quello che oggi si vorrebbe fare senzaforse riuscirci: quello che oggi si chiama «lascala dei valori». Perché Bonifacio VIII haavuto l’intrepida forza di affermare laformula della più piena e solenne autoritàpontificia, il concetto – che fu, poi, daglialtri Papi meglio definito – dell’esistenzadei due poteri, uno spirituale, l’altrotemporale, entrambi sovrani nel loro

ordine, salvo che nella loro applicazionenella vita umana: i valori dello spiritodevono condizionare gli altri valori umani. La gerarchia – disse ancora il Santo Padre –è la causa efficiente, il principio di vita dellaChiesa. Dio non ci ha lasciato camminarecome pecore senza guida, ma ha incaricatoqualcuno di organizzare il suo CorpoMistico. Perciò alla gerarchia dobbiamoobbedienza, una obbedienza, capita,professata, meditata, non come schiavi ovinti, ma come figli che la reclamano,l’amano, la servono. Posso domandarvi –esclamò a questo punto il Papa, suscitandocome risposta un fervido e prolungatissimoapplauso – la grazia che voi non vi rifiutatedi amare il Papa? «Amate il Papa», al quale

senza suo merito oricerca è affidata lasingolare missionedi rappresentare ilSignore davanti allaChiesa universale eche non ha altraaspirazione se nonquella di salvare, difarvi felici, perché lasua autorità è unservizio: il serviziodel Servo dei servidi Dio”. Accennando agliavvenimenti storicivissuti dallaCattedrale diAnagni, da dovepartirono varie

scomuniche contro re e imperatori e doveebbe inizio lo scisma d’Occidente, PaoloVI espresse l’augurio di pace, di fraternità,di amore. Ed il voto di far partire proprioda qui “il fraterno invito a quanti sonoancora divisi dalla Chiesa perché siaritrovata e raggiunta l’unità e si faccia unsolo ovile sotto un solo pastore. Perchéquesto avvenga voi dovete essere comelampade luminose nel cielo della Chiesa,esempio di carità e di rinnovamentospirituale come vuole il Concilio”,concluse Montini.

La folla e l’arrivo di Paolo VI

i terrà domenica prossima2 aprile, alle ore 11.15 pres-so la chiesa parrocchiale

Santa Maria Assunta di Trivi-gliano, la premiazione dei con-correnti al concorso letterariodiocesano “Mons. EdoardoFacchini – Don Giuseppe Ca-pone”, giunto alla sesta edi-zione e indetto dall’associa-zione “Testimoni di un amoreche vive”, presiediuta da LuigiPotenziani, molto attiva sul ter-ritorio e tanto più encomiabi-le per questa iniziativa.Verranno premiati i concorrentiche hanno svolto gli elaboratisui seguenti titoli del concorsoletterario: 1) Esprimi le tue riflessioni do-po aver letto la prima letterapastorale di monsignor Edoar-do Facchini, “La mia missio-ne”, alla luce della sua operapastorale, e della richiesta disolidarietà e accoglienza daparte degli ultimi nel mondoodierno: i malati, i poveri, gliemarginati, i migranti…”. 2) Nel 1958 Don Giuseppe Ca-pone, sulla rivista Il Nido si e-sprimeva con queste paro-le: ”Sappiano, quelli a cui in-teressa, che i bambini che noiospitiamo ci sono più cari chela pupilla dei nostri oc-chi. Ora essi hanno gli occhisereni e il volto sorridente; madomani cosa faranno? Saremonoi all’altezza di non farli pian-gere al primo urto con la vitae quando questa diventerà ve-rità e battaglia?” Discuti que-sti concetti alla luce della suaopera, di quella di monsignorEdorardo Facchini, e delle tueesperienze e conoscenze cir-ca i problemi collegati alla fra-gilità dei ragazzi e dei giova-ni di oggi. Il titolo, invece, del concorsodi disegno riservato agli alun-ni della scuola media di Trivi-gliano era il seguente: “Dise-gna un aspetto, un particolare,uno scorcio del tuo paese”. I vincitori, tra tutti i parteci-panti facenti parte del territo-rio della Diocesi Anagni–Ala-tri che hanno aderito al 6° con-corso, potranno ricevere gli attestati dalle manidel prof. Luigi Potenziani cheha dedicato alcuni libri al Ve-scovo Facchini e a don Capone,due eminenti figure di sacer-doti, che tanto si prodigaronoper alleviare le difficoltà dellaguerra e del dopoguerra, quan-do la vita era dura per la quasitotalità della popolazione e perquella dei bambini della “Ca-sa del fanciullo, dei poveri, deimalati, dei bisognosi” che hasede proprio nel paese di Tri-vigliano, uno dei più caratteri-stici della fascia degli Ernici,dominato dall’antico castello.

Giorgio Alessandro Pacetti

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Premiazionedel concorso«FacchiniCapone»

La vita di san Filippo Nerioggi pomeriggio a teatro

l convitto Principe di Piemonte di A-nagni ospiterà oggi pomeriggio (ore

18, sala teatro) lo spettacolo “Filippo,il santo dei giovani e della gioia” sullavita di San Filippo Neri, il sacerdote cuisi deve l’ideazione dell’oratorio.A portare in scena lo spettacolo sarà ilgruppo teatrale “Astra”, attraverso larielaborazione di “State buoni se po-tete...” e “Preferisco il Paradiso”. La regista dello spettacolo Maria Lui-sa Trulli ha scelto di rappresentare lavita e le opere del santo in modo in-consueto, ma chiaramente con asso-luta fedeltà ai fatti storici narrati, ecoadiuvata, per l’occasione, da AnnaRita Fontana. Oltre 30 gli attori impe-gnati, grandi e piccoli, oltre ad un can-tante e a tre ballerine, per uno soet-tacolo sicuramente adatto a tutti.Nato con l’intento di condividere mo-menti di vita recitando ed educandoalla vita cristiana, il gruppo teatrale“Astra” opera nell’ambito delle par-rocchie di Sant’Andrea e Sant’Angelodi Anagni.

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Alatri.Gianni Rossi prioredella «Madonna dell’Orto»

ei giorni scorsi, presso la chiesa della Madonna del-le Grazie ad Alatri, si sono svolte le elezioni per lanomina del Priore e del consiglio direttivo della

Confraternita della Madonna dell’Orto. All’assemblea de-gli iscritti e alle operazioni di voto erano presenti don Bru-no Veglianti, delegato vescovile e Primicerio, e il segreta-rio Aldo Fanfarillo per il Coordinamento delle Confrater-nite. Dopo gli interventi di Don Bruno Veglianti e di alcuni pre-senti, si è passato allo svolgimento della votazioni che hanno datoi seguenti risultati: Priore è stato eletto Gianni Rossi, men-tre il nuovo direttivo sarà formato dai consiglieri: FrancoRossi, Anna Campoli, Franco Rossi, Simone Rossi, Riccar-do Rossi e Vincenzo Castagnacci. Terminata la votazione, Aldo Fanfarillo hapreso la parola portando i saluti della giunta esecutiva delCoordinamento, mentre don Bruno Veglianti ha auspica-to la puntuale attuazione delle attività programmate ed haaugurato al nuovo consiglio direttivo un buon lavoro e u-na fattiva collaborazione con la comunità parrocchiale.

NNuovi vertici per la Fraternità di PiglioI francescani secolarivivono questaparticolare vocazionesu tutto il territorio

ei locali del conventodi San Lorenzo aPiglio si è tenuto nei

giorni scorsi il Capitoloelettivo per il rinnovo delConsiglio della Fraternitàdell’Ordine francescanosecolare “Beato AndreaConti”, eretta da PadreStefano Pellegrini nellontano 1963 e attiva daallora. Ha presieduto ilavori Antonio Fersini,segretario del consiglio

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regionale Lazio; erapresente fr. Angelo DiGiorgio, assistente dellaFraternità e delegatoprovinciale. Dopo uncaloroso saluto, Fersini, nelsuo discorso d’apertura, hasottolineato il carattered’unicità sia nelle persone esia nel compito di tutti gliappartenenti all’Ofs chesono, per specificavocazione, dei secolariimpegnati a daretestimonianza di vitaevangelica, concretizzandoquello che è il mandato diSan Francesco, ovverovivere nel proprio stato, maeducando alla fraternitàuniversale. Fersini ha

quindi ribadito la serietàdella vocazione di ognifratello e sorella dell’OrdineFrancescano Secolare,perché voluto direttamenteda Francesco d’Assisi, per lapresenza nel mondo difrancescani secolari seguacidi Gesù povero e crocifisso,fratelli di tutti, partecipialla vita sacramentale dellaChiesa, portatori di letiziae di speranza. Ma torniamoalla giornata: dopo la recitadella preghiera iniziale si èproceduto alle operazionidi voto. Sono risultateelette: Elia Mazzucchi(ministro); Italia Tosti (viceministro); Domenica Noro,Anna Maria Ambrosetti,

Anna Sucamele(consiglieri). Gli elettihanno espresso la gioia diprestare il loro servizio allafraternità che vuolecontinuare il suo camminodi fede e di testimonianzacon l’aiuto del Signore e diSan Francesco, maestro dipreghiera e di vita, nellasperanza che sempre vividasia nelle sorelle l’adesioneal vangelo e alla devozionea Gesù.Ma intanto, dallo stessoconvento di San Lorenzoarriva anche questoepisodio: lo scorso anno ildiacono Frate Lazzaro avevamesso a dimora lungo ilviale di San Francesco un

alberello a sostegno delquale aveva posto unbastone. Dopo un anno, èsuccesso che l’alberello si èseccato ed è diventatobastone, mentre il bastone,al contrario, è diventatoalberello. Questatrasformazione, che percerti versi ha delprodigioso, ha sorpreso siafrate Lazzaro che gli assiduifrequentatori del sacroconvento. (G.P.)

Via Crucis dei giovanigiovani della diocesi si ri-

troveranno venerdì 7 aprileil località San Biagio, a Piglio,per una Via Crucis alla pre-senza del vescovo LorenzoLoppa.L’iniziativa della Pastorale gio-vanile diocesana è stata orga-nizzata presso il percorso con-templativo, intitolato a Gio-vanni Paolo II che tra questimonti trascorse alcuni mo-menti di riposo, e l’appunta-mento è fissato per le ore 20.

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Il nuovo consiglio direttivo

4il mensilewww.diocesianagnialatri.it

Pagina a cura dell'Ufficio Comunicazioni Sociali

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Il nuovo Anagni-Alatri Unon questi giorni è in distribuzione gra-tuita, presso tutte le parrocchie della

diocesi, il numero di aprile di Anagni-Alatri Uno, il mensile della comunità ec-clesiale. Tanti i servizi pubblicati: uno speciale sullavoro e sull’Osservatorio diocesano, duepagine sulla comunità «In Dialogo», altredue sulla festa dell’Apparizione alla San-tissima, il ricordo di monsignor Taglia-ferri, la festa delle stuzze e altro ancora.

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