29
Julius Evola in una fotografia dei primi anni quaranta Julius Evola Il barone Julius Evola (pseudonimo di Giulio Cesare Andrea Evola) (Roma, 19 maggio 1898 – Roma, 11 giugno 1974) è stato un filosofo, pittore e poeta italiano. Fu personalità poliedrica nel panorama culturale italiano del Novecento, in ragione dei suoi molteplici interessi: arte, filosofia, storia, politica, esoterismo, religione, costume, studi sulla razza. Le sue posizioni si inquadrano, in parte, nell'ambito di una cultura e di tendenze ideologiche assimilabili o vicine a quelle del fascismo e ancor più del nazionalsocialismo, pur esprimendosi spesso in una critica in chiave tradizionalista nei confronti di alcune componenti dei due regimi. M ussolini ne apprezza alcune impostazioni: in particolare il ritorno alla romanità e una teoria della razza in chiave spirituale. Da parte sua il filosofo nutre un'indubbia ammirazione nei confronti del "Duce". Evola ha una sua influenza, anche se difficilmente quantificabile, nel variegato mondo della cultura fascista: scrive numerosi saggi, collabora intensamente con riviste e giornali di grande tiratura e partecipa alla vita accademica del suo tempo in veste di conferenziere, sia presso alcune prestigiose università italiane e straniere che nell'ambito dei corsi di mistica fascista. C'è anche chi ritiene che in sede diplomatica Evola svolga missioni ad altissimi livelli per conto dello stesso governo italiano. [1] Nonostante ciò, le sue idee eterodosse non sempre sono ben accette dalla classe dirigente italiana del tempo e gli valgono la sospensione di alcune pubblicazioni da parte dello stesso PNF e in Germania il sospetto delle gerarchie naziste. [2] Evola contribuisce alla divulgazione in Italia di importanti autori europei del XIX e del XX secolo: Bachofen, Guénon, Jünger, Ortega y Gasset, Spengler, Weininger, traducendo alcune loro opere e pubblicando saggi critici. La complessità del suo pensiero gli procura, anche dopo la fine della guerra, un grande seguito negli ambienti conservatori italiani ed europei, da quelli più tradizionalisti del neofascismo (Pino Rauti ed Enzo Erra del Centro studi Ordine Nuovo) fino a quelli rappresentati da esponenti della destra più moderata (Giano Accame, M arcello Veneziani). Le sue opere vengono tradotte e pubblicate in Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Svizzera, Gran Bretagna, Russia, Stati Uniti, Messico, Canada, Romania, Argentina, Brasile, Ungheria, Polonia, Turchia. [3] Indice 1 Biografia 1.1 Formazione 1.2 Il primo periodo artistico: l'idealismo sensoriale Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html 1 of 29 21/08/2013 11:34

Julius Evola

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: Julius Evola

Julius Evola in una fotografia deiprimi anni quaranta

Julius Evola

Il barone Julius Evola (pseudonimo di Giulio Cesare AndreaEvola) (Roma, 19 maggio 1898 – Roma, 11 giugno 1974) è stato unfilosofo, pittore e poeta italiano. Fu personalità poliedrica nelpanorama culturale italiano del Novecento, in ragione dei suoimolteplici interessi: arte, filosofia, storia, politica, esoterismo,religione, costume, studi sulla razza.

Le sue posizioni si inquadrano, in parte, nell'ambito di una cultura e ditendenze ideologiche assimilabili o vicine a quelle del fascismo e ancorpiù del nazionalsocialismo, pur esprimendosi spesso in una critica inchiave tradizionalista nei confronti di alcune componenti dei dueregimi.

Mussolini ne apprezza alcune impostazioni: in particolare il ritornoalla romanità e una teoria della razza in chiave spirituale. Da parte suail filosofo nutre un'indubbia ammirazione nei confronti del "Duce".

Evola ha una sua influenza, anche se difficilmente quantificabile, nelvariegato mondo della cultura fascista: scrive numerosi saggi, collaboraintensamente con riviste e giornali di grande tiratura e partecipa alla vita accademica del suo tempo in vestedi conferenziere, sia presso alcune prestigiose università italiane e straniere che nell'ambito dei corsi dimistica fascista. C'è anche chi ritiene che in sede diplomatica Evola svolga missioni ad altissimi livelli perconto dello stesso governo italiano.[1]

Nonostante ciò, le sue idee eterodosse non sempre sono ben accette dalla classe dirigente italiana del tempoe gli valgono la sospensione di alcune pubblicazioni da parte dello stesso PNF e in Germania il sospettodelle gerarchie naziste.[2]

Evola contribuisce alla divulgazione in Italia di importanti autori europei del XIX e del XX secolo:Bachofen, Guénon, Jünger, Ortega y Gasset, Spengler, Weininger, traducendo alcune loro opere epubblicando saggi critici.

La complessità del suo pensiero gli procura, anche dopo la fine della guerra, un grande seguito negli ambienticonservatori italiani ed europei, da quelli più tradizionalisti del neofascismo (Pino Rauti ed Enzo Erra delCentro studi Ordine Nuovo) fino a quelli rappresentati da esponenti della destra più moderata (GianoAccame, Marcello Veneziani).

Le sue opere vengono tradotte e pubblicate in Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Svizzera,Gran Bretagna, Russia, Stati Uniti, Messico, Canada, Romania, Argentina, Brasile, Ungheria, Polonia,Turchia.[3]

Indice

1 Biografia1.1 Formazione1.2 Il primo periodo artistico: l'idealismo sensoriale

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

1 of 29 21/08/2013 11:34

Page 2: Julius Evola

1.3 Gli anni della Prima guerra mondiale1.4 Il secondo periodo artistico: l'astrattismo mistico1.5 Il periodo filosofico1.6 La scuola di mistica fascista1.7 Le tesi sulla razza1.8 Gli anni della Seconda guerra mondiale1.9 Il processo ai FAR1.10 Il dopoguerra1.11 Gli ultimi anni

2 Sintesi del pensiero3 Epistolario

3.1 Lettere a Benedetto Croce3.2 Lettere a Giovanni Gentile3.3 Lettere a Carl Schmitt3.4 Lettere a Gottfried Benn3.5 Lettere a Tristan Tzara

4 Opere4.1 Opere dell'autore4.2 Opere curate dall'autore4.3 Antologie di scritt i non compilate dall'autore4.4 Raccolte di lettere e carteggi

5 Note6 Bibliografia

6.1 In italiano6.2 In altre lingue

7 Documentari8 Voci correlate

8.1 Arte e cultura8.2 Autori e pensatori tradizionali8.3 Filosofia8.4 Religione8.5 Storia8.6 Teoria della razza

9 Altri progetti10 Collegamenti esterni

10.1 Siti web italiani10.2 Siti web in altre lingue10.3 Approfondimenti biografici10.4 Approfondimenti sul pensiero10.5 Interviste su Evola

Biografia

Formazione

Giulio Cesare Andrea Evola nasce da Vincenzo e Concetta Frangipane, una nobile famiglia siciliana ecattolica di antiche origini spagnole.[4] Le poche notizie sui suoi anni di formazione si possono ricavaredall'autobiografia intitolata Il cammino del cinabro, pubblicata nel 1963 dall'editore Scheiwiller e che, nelle

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

2 of 29 21/08/2013 11:34

Page 3: Julius Evola

intenzioni dell'autore, sarebbe dovuta uscire postuma:[5]

« Nella prima adolescenza, mentre seguivo studi tecnici e matematici, si sviluppò in me un interessenaturale e vivo per le esperienze del pensiero e dell'arte. Da giovinetto, sùbito dopo il periodo deiromanzi d'avventure, mi ero messo in mente di compilare, insieme ad un amico, una storia dellafilosofia, a base di sunti. D'altra parte, se mi ero già sentito attratto da scrittori, come Wilde eD'Annunzio, presto il mio interesse si estese, da essi, a tutta la letteratura e l'arte più recenti. Passavointere giornate in biblioteca, in un regime serrato ma libero di letture. In particolare, per me ebbeimportanza l'incontro con pensatori, come Nietzsche, Michelstaedter e Weininger. Esso valse adalimentare una tendenza di base, anche se, a tutta prima, in forme confuse e in parte distorte, quindi

con una mescolanza del positivo col negativo »(Julius Evola, Il cammino del cinabro, op. cit., p. 5.)

La lettura delle opere degli autori su citati (in particolare Nietzsche), ha sul giovane Evola alcune diretteconseguenze: in primo luogo un'opposizione al Cristianesimo, soprattutto in riferimento alla teoria delpeccato e della redenzione, del sacrificio divino e della grazia. In secondo luogo una sorta di insofferenzaverso il mondo borghese, la sua piccola morale e il suo conformismo.

Decide dunque di svincolarsi dalla routine borghese, soprattutto nei suoi aspetti più concreti e quotidiani:famiglia, lavoro, amicizie. Si iscrive alla facoltà di ingegneria, ma rifiuta di discutere la tesi per disprezzo deititoli accademici,[6] poiché «l'apparire come un "dottore" o un "professore" in veste autorizzata e per scopipratici, mi sembrò cosa intollerabile, benché in seguito dovessi vedermi continuamente applicati titoli chenon ho».[7]

Prosegue nello studio dell'arte e della filosofia:

« A parte gli autori accennati, va menzionata l'influenza che su me adolescente esercitò anche ilmovimento che alla vigilia della prima guerra mondiale e durante la prima parte di essa ebbe percentro Giovanni Papini con le riviste Leonardo e Lacerba, in seguito in parte anche con La Voce. Fuil periodo dell'unico vero Sturm und Drang che la nostra nazione abbia conosciuto, dell'urgere di forzeinsofferenti del clima soffocante dell'Italietta borghese del primo novecento [...] A lui e al suo grupposi deve il nostro venire a contatto con le correnti straniere più varie e interessanti del pensiero e

dell'arte d'avanguardia, con l'effetto di un rinnovamento e di un ampliamento di orizzonti »(Julius Evola, Il cammino del cinabro, op. cit., p. 5.)

Successivamente si distacca anche da Papini, soprattutto per la sua conversione al cattolicesimo ed a seguitodella pubblicazione del libro Storia di Cristo (1921).

Il primo periodo artistico: l'idealismo sensoriale

Inizia giovane l'attività in campo artistico: i primi quadri risalgono al 1915, le prime poesie al 1916.

Attraverso Giovanni Papini entra in contatto con alcuni esponenti del Futurismo quali Giacomo Balla eFilippo Tommaso Marinetti. Nel 1919 partecipa alla "Grande Esposizione Nazionale Futurista" di PalazzoCova a Milano.[8] Ben presto si stacca da questo movimento per ragioni che lui stesso espone:

« Non tardai però a riconoscere che, a parte il lato rivoluzionario, l'orientamento del futurismo siaccordava assai poco con le mie inclinazioni. In esso mi infastidiva il sensualismo, la mancanza di

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

3 of 29 21/08/2013 11:34

Page 4: Julius Evola

Monte Cimone, 1917

interiorità, tutto il lato chiassoso e esibizionistico, una grezza esaltazione della vita e dell'istintocuriosamente mescolata con quella del macchinismo e di una specie di americanismo, mentre, per unaltro verso, ci si dava a forme sciovinistiche di nazionalismo. A quest 'ultimo riguardo la divergenza miapparve netta allo scoppio della prima guerra mondiale, a causa della violenta campagna interventistasvolta sia dai futuristi che dal gruppo di Lacerba. Per me era inconcepibile che tutti costoro, con allatesta l'iconoclasta Papini, sposassero a cuor leggero i più vieti luoghi comuni patriottardi dellapropaganda antigermanica, credendo sul serio che si trattasse di una guerra per la difesa della civiltà e

della libertà contro il barbaro e l'aggressore »(Julius Evola, Il cammino del cinabro, op. cit., p. 8.)

A questa prima fase, definita dallo stesso Evola idealismo sensoriale,[9] appartengono le opere: Fucina,studio di rumori (1917 ca.), Five o'clock tea (1918 ca.) e Mazzo di fiori (1917-18).

Gli anni della Prima guerra mondiale

Frequenta a Torino un corso per allievi ufficiali e partecipa alla Prima guerramondiale come ufficiale di artiglieria sull'altopiano di Asiago dal 1917 al 1918.Rientra a Roma dopo il conflitto ed attraversa una profonda crisi esistenzialeche lo porta al bordo del suicidio, come egli stesso riporta ne Il cammino delcinabro:

« Questa soluzione [...] fu evitata grazie a qualcosa di simile ad unailluminazione, che io ebbi nel leggere un testo del buddhismo delleorigini. Fu per me una luce improvvisa: in quel momento deve essersiprodotto in me un mutamento, e il sorgere di una fermezza capace di

resistere a qualsiasi crisi »(Julius Evola, Il cammino del cinabro, op. cit., p. 10.)

Il passo cui si riferisce Evola è il seguente: «Chi prende l'estinzione comeestinzione e, presa l'estinzione come estinzione, pensa all'estinzione, pensasull'estinzione, pensa "Mia è l'estinzione" e si rallegra dell'estinzione, costui, io dico, non conoscel'estinzione».[10]

Il secondo periodo artistico: l'astrattismo mistico

Nel 1920 aderisce al Dadaismo ed entra in contatto epistolare con Tristan Tzara.[11] Come pittore divieneuno dei massimi esponenti del Dadaismo in Italia.[12]

Questa seconda fase viene definita, sempre da Evola, astrattismo mistico[13][14] ovvero unareinterpretazione dada in chiave di spiritualismo e di idealismo. A questa fase appartengono alcuneimportanti opere: Paesaggio interiore 10,30 (1918-20) e Astrazione (1918-20). Questo periodo vede Evolaimpegnato in due mostre personali: quella del gennaio 1920 alla casa d'arte Bragaglia di Roma, e quella delgennaio 1921 alla galleria Der Sturm di Berlino in cui presenta sessanta dipinti.[15]

Pubblica nel 1920, per la Collection Dada, l'opuscolo Arte astratta. Sempre nello stesso anno fonda conGino Cantarelli la rivista Bleu e pubblica a Zurigo il poema dada La parole obscure du paysage intérieur.Collabora inoltre con Cronache d'attualità di Anton Giulio Bragaglia e con Noi di Enrico Prampolini.

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

4 of 29 21/08/2013 11:34

Page 5: Julius Evola

Evola e il magico "Gruppo di Ur"

È il 1927 quando si forma il "Gruppo di Ur", conl'obiettivo di trattare con serietà e rigore le disciplineesoteriche ed iniziatiche. La parola, come spiega lostesso Evola, è «tratta dalla radice arcaica del termine"fuoco", ma vi era anche una sfumatura additiva, pelsenso di "primordiale", "originario", che essa ha come

prefisso in tedesco».[17]

Rispetto ad un tentativo già intrapreso da Reghinicon la direzione delle riviste Atanor e poi Ignis, il"Gruppo di Ur" si prefigge di accentuaremaggiormente il lato pratico e sperimentale.

Il gruppo di studio adotta il principio dell'anonimatodei collaboratori – che si firmano tutti con unopseudonimo – ed inizia sotto la direzione di Evola lapubblicazione di fascicoli mensili che sono poi riunitinei volumi Introduzione alla magia usciti tra il 1927

e il 1929.[18]

Il termine magia, spiega Evola, non corrisponde alsignificato popolare, ma alla «formulazione delsapere iniziatico che obbedisce ad un atteggiamentoattivo, sovrano e dominativo rispetto allo

spirituale».[19]

Verso la fine del 1928 nel "Gruppo di Ur" avviene unascissione rispetto alla quale Evola è molto vago anchein relazione al principio dell'anonimato cui il grupposi rifà: parla genericamente di intromissioni della

massoneria all'interno del gruppo.[20] A seguito diquesta scissione, pochi mesi dopo, il gruppo si sciogliedefinitivamente.

Successivamente, ne Il cammino del cinabro, Evolatorna sull'argomento raccontando di come Mussolinisi preoccupasse del "Gruppo di Ur", pensando chequalcuno volesse agire magicamente su di lui. Evolamette in relazione questo fatto all'ordine giunto adalcune riviste di interrompere la collaborazione con

Nel 1923 cessa l'attività pittorica e fino al 1925 fa uso di sostanze stupefacenti con il fine di raggiungerestati alterati di coscienza: «In questo contesto, vi è anche da accennare all'effetto di alcune esperienzeinteriori da me affrontate a tutta prima senza una precisa tecnica e coscienza del fine, con l'aiuto di certesostanze che non sono gli stupefacenti più in uso [...] Mi portai, per tal via, verso forme di coscienza inparte staccate dai sensi fisici».[16]

Il periodo filosofico

Il mancato suicidio è per Evola il momento dipassaggio più significativo: fine del periodoartistico e inizio del periodo filosofico.

Esce nel 1925 il primo libro di filosofia: Saggisull'idealismo magico. Coerentemente con leposizioni teoriche della sua seconda fase artistica(astrattismo mistico) Evola si distaccadall'idealismo hegeliano in favore di una libertàinteriore assoluta. Il pensiero deve prefiggersi ilcompito di superare i limiti dell'umano per andareverso l'oltre-uomo teorizzato da Nietzsche.L'attualismo gentiliano diventa dunque il punto dipartenza: dall'Io come principio attivo della realtàsu un piano logico-astratto, all'Io come criterio dipotenza capace di affermare l'individuoassoluto.[23]

Secondo Evola l'individuo assoluto èimmediatamente sé nelle infinite affermazioniindividuali ed in ciascuna di esse si fruisce comelibertà, come incondizionata agilità ed arbitrioassoluto.[24]

Termina nel 1924 la Teoria e fenomenologiadell'individuo assoluto che inizia a scrivere già intrincea (nel 1917) e che viene pubblicata in duevolumi (nel 1927 e nel 1930) dall'editore Bocca. Inquesto testo Evola si interessa delle dottrineriguardanti il sovrarrazionale, il sacro e la gnosi,con l'obiettivo di tentare il superamento delladualità io/non-io.

Il suo interesse verso le tradizioni orientali simanifesta in L'uomo come potenza, pubblicato nel1926, dove compare una concezione dell'ioispirata ai dettami del tantrismo e del taoismo.

Queste ultime opere segnano un'ulteriore svolta:passaggio da una posizione filosofica di tipoteoretico ad una di tipo pragmatico. Evola cercainfatti di individuare strumenti concreti per mezzo

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

5 of 29 21/08/2013 11:34

Page 6: Julius Evola

lui e decide di chiarire il fatto con il duce: «Giunto asapere come le cose effettivamente stavano,Mussolini cessò di interferire. In realtà, Mussolini,oltre che suggestionabile, era abbastanza superstizioso(come controparte di una mentalità, in fondo, chiusa

alla vera spiritualità)».[21]

Sempre ne Il cammino del cinabro Evola ammetteràla non veridicità di alcuni dei fenomeni paranormalidescritt i nelle riviste Atanor ed Ignis e poi raccolti inIntroduzione alla Magia quale scienza dell'Io: «Perdebito di onestà, debbo dire che vanno messi sottobeneficio d'inventario alcuni dei fenomeni riferiti inIntroduzione [alla Magia quale scienza dell'Io], in

relazione al gruppo [di Ur]».[22]

La versione tedesca diImperialismo pagano

dei quali calare nella vita quotidiana la teoriadell'Individuo assoluto.

A partire dal 1924 inizia un'intensa esperienzagiornalistica: partecipa alla redazione di Lo Statodemocratico, una rivista contemporaneamenteantifascista ed antidemocratica, e tra il 1924 e il1926 collabora a riviste come Ultra, Bilychnis,Ignis, Atanor e Il mondo.

In questo periodo Evola frequenta i circoliesoterici romani e partecipa alla vita notturna dellacapitale intrattenendo un tempestoso rapportosentimentale con Sibilla Aleramo, come lei stessariporta nel libro Amo dunque sono del 1927:

« Disumano qual è, gelido architetto diteorie funambolesche, vanitoso, perverso,s'è trovato dinanzi a me come a cosa tuttaviva, tutta schietta, mentre avevafantasticato chissà... quale avventuranecrofila. E questa cosa tutta schietta l'haturbato, l'ha commosso, segretamente

[...] »(Sibilla Aleramo, Amo dunque sono, Milano,

Mondadori, 1927, p. 104.)

Tra il 1927 e il 1929 coordina il Gruppo di Ur, che si occupa di esoterismo e di ricerche sulle tradizioniextra europee: un'antologia dei fascicoli editi viene più tardi pubblicata in tre volumi (tra il 1955 e il 1956)con il titolo Introduzione alla magia quale scienza dell'Io.

Conosce Arturo Reghini e legge i suoi scritti. Anche sulla scorta di esperienzecondivise con il noto esoterista, nel 1928 pubblica un libro che gli procuragrande fama: Imperialismo pagano. In questo pamphlet (poi tradotto intedesco nel 1933[25]) Evola attacca violentemente il Cristianesimo ed esorta ilFascismo a ritrovare l'antica grandezza della civiltà romana:

« Oserà dunque il fascismo assumere qui, qui donde già le aquile imperialipartirono per il dominio del mondo sotto la potenza augustea, solare,regale [...] oserà qui riprendere la fiaccola della tradizione

mediterranea? »(Julius Evola, Imperialismo pagano, Padova, Edizioni di Ar, 1996, p. 24.)

Influenzato dalla lettura delle opere di René Guénon abbandona in seguito letesi estremiste di Imperialismo pagano a favore del concetto di "tradizione" efonda con Emilio Servadio la rivista La Torre (uscita in soli dieci numeri trafebbraio e giugno del 1930), destinata a difendere principi sovrapolitici, in

realtà «una tribuna di intellettuali che si battevano per un fascismo più radicale e più intrepido».[26] Critichemosse ad alcuni personaggi del Regime dalle pagine de La Torre, provocano l'intervento di Starace che prima

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

6 of 29 21/08/2013 11:34

Page 7: Julius Evola

diffida Evola dal continuare la pubblicazione, poi proibisce a tutte le tipografie romane di stampare la rivistala cui pubblicazione, alla fine, viene sospesa.

Evola viene sorvegliato dal regime in quanto accusato di affiliazione all'ordine Ordo Templi Orientis ed ècostretto ad assumere una guardia del corpo.[27]

Inizia un periodo dedicato interamente all'alpinismo. Nel 1930, con la guida alpina Eugenio David, affrontala scalata della parete settentrionale del Lyskamm Orientale.[28] Di questa e di altre esperienze viene poiredatto un libro nel 1973: Meditazioni delle vette.[29] Evola intende l'alpinismo come pratica ascetica emeditazione spirituale: superamento dei limiti della condizione umana attraverso l'azione e lacontemplazione, che divengono due elementi inseparabili, «un'ascesa che si trasforma in ascesi».[30]

Successivamente pubblica due opere: La tradizione ermetica (1931) e Maschera e volto dello spiritualismocontemporaneo (1932). La prima è una disamina dell'aspetto magico, esoterico e simbolico dell'alchimia. Laseconda è un saggio critico su quelle correnti di pensiero che, secondo Evola, «invece di elevare l'uomo dalrazionalismo moderno e dal materialismo, lo portano ancora più in basso: spiritismo, teosofia, antroposofiae psicoanalisi».[31]

Nel 1934 appare la sua opera fondamentale, Rivolta contro il mondo moderno, nella quale traccia unaffresco della storia letta secondo lo schema ciclico tradizionale delle quattro età: oro, argento, bronzo eferro nella tradizione occidentale e satya, treta, dvapara e kali yuga in quella induista.

In Rivolta Evola oppone il mondo tradizionale al mondo moderno. Nella prima parte analizza le categoriequalificanti l'uomo della tradizione e le antiche "razze divine"; nella seconda analizza la genesi del mondomoderno ed i processi a causa dei quali la civiltà tradizionale è crollata (dal dominio dell'autorità spirituale aldominio del "quarto stato").

Partendo da questi presupposti, tre anni dopo, esamina a fondo Il mistero del Graal (1937) e le sueimplicazioni dottrinarie nelle visioni dei diversi periodi storici, impostando tutta la sua disamina sulconcetto di "tradizione ghibellina dell'impero", cercando di svincolare il Graal e la sua portata simbolica dallatradizione cristiana.

La scuola di mistica fascista

Per approfondire, vedi la voce Scuola di mistica fascista.

A partire dal 1934 Evola collabora attivamente con la così detta Scuola di mistica fascista, fondata daNiccolò Giani nel 1930, tenendo alcune conferenze e figurando nel comitato di redazione della rivistaDottrina fascista.

La maggior parte degli interventi di Evola in conferenze e scritti, riguardano principalmente il tema delrazzismo, argomento che trova appoggio sia da parte di Giani che da parte dello stesso Mussolini.

Secondo Evola, tuttavia, l'espressione mistica fascista rappresenta un'incongruenza potendo parlare, al più,di etica fascista. Questo perché in realtà il fascismo, secondo Evola, «non affronta il problema dei valorisuperiori, i valori del sacro, solo in relazione ai quali si può parlare di mistica».[32]

Jean-Paul Lippi – giurista e saggista francese, tra i più importanti studiosi d'oltralpe del pensatoretradizionale – rileva di come Evola ravveda nella mistica «un elemento rilevatore di una spiritualità lunare e

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

7 of 29 21/08/2013 11:34

Page 8: Julius Evola

Evola e il fascismo

Se i rapporti che Evola intrattiene col fascismo sonoinnegabili, soprattutto a partire dalla metà degli annitrenta, tutt 'oggi è oggetto di dibattito, tra gli studiosi,l'appartenenza del filosofo ad un orizzonteintellettuale propriamente fascista.

È il 1964 quando Evola pubblica Il fascismo. Saggiodi un'analisi critica dal punto di vista della Destraper i t ipi dell'editore Volpe. Evola durante il fascismonon ha una particolare risonanza popolare e perlungo tempo è quasi ignorato dalla cultura ufficialedell'epoca. Il filosofo infatti, pur iniziando ad entrarein sintonia con i temi culturali del regime fin dal 1927– è di quell'anno il suo primo articolo pubblicato su

Critica Fascista[35] – si farà conoscere e apprezzaredall'intelligencija e dalle gerarchie fasciste soloattorno al 1934 (con le prime collaborazioninell'ambito della Scuola di mistica fascista) e, ancorpiù, dopo il 1937, grazie all'avvicinamento dell'Italiaalla Germania nazista ed al rapido sviluppo di unacampagna e di politiche antiebraiche. Il "razzismospirituale" di Evola viene allora recuperato dalRegime, insieme a quello di Preziosi, Orano, Bottai e

di altri noti antisemiti italiani del tempo.[36]

Da una ricerca effettuata presso l'Archivio di Stato epubblicata nel 2001 sulla rivista Nuova storia

contemporanea[37] emerge che Evola, dal luglio1941, ottiene dal Min.Cul.Pop. – per intercessionedello stesso Mussolini – uno stipendio mensile diduemila lire a fronte della stesura di alcuni articolisulla razza. L'assegno cessa con la nascita dellaRepubblica di Salò in quanto Evola si rifiuta di

trasferirsi al nord.[38]

In quegli anni Evola scrive per quasi tutte le maggioritestate fasciste, anche se le sue collaborazioni più

Edizione russa deiProtocolli del 1912

del polo femminile dello spirito».[33]

E infatti il sottotitolo di Diorama filosofico – la pagina prima mensile e poi quindicinale curata da Evola nelquotidiano Il Regime Fascista di Cremona tra il 1934 e il 1943 – è: Problemi dello spirito nell'etica fascista.

Nel 2009 una serie di scritti di Evola relativi alla scuola di mistica fascista, sono stati pubblicati dall'editoreControcorrente di Napoli,[34] e aiutano in parte a chiarire le posizioni assunte dal filosofo all'interno dellasuddetta corrente.

Le tesi sulla razza

Inizia ad orientare i suoi studi su aspetti piùpropriamente politici, legati in particolar modoalla "questione della razza". Riprende l'attivitàgiornalistica scrivendo su quotidiani: Il RegimeFascista, Corriere Padano, Il Giornale dellaDomenica, Roma, Il Popolo d'Italia, La Stampa eIl Mattino; su stampe e periodici: Logos,Educazione Fascista, La Rivista del Club AlpinoItaliano, Politica, Nuova Antologia, '900, Ilprogresso religioso, La difesa della razza,Augustea, Carattere, Insegnare e Scuola ecultura.[50]

Nel 1937 pubblica Il Mito del Sangue (poi rieditonel 1942) dove ricostruisce le concezioni sullarazza dalle civiltà antiche fino alle teorie del XVIIIsecolo (de Gobineau, Woltmann, de Lapouge,Chamberlain), contrapponendole alla versionemoderna del razzismo biologico di stamponazionalsocialista. Segue nel 1941 Sintesi didottrina della razza.

In questi testiesprime le sueconcezioni antisemitenon basate su unrazzismo biologico,ma spirituale. Gliebrei infatti, perEvola, non possonoessere considerati unarazza: «Già la Bibbiaparla di 7 popoli cheavrebbero concorso aformare il sangueebraico [...] Come daquesto compostoetnico abbia potuto

sorgere un sentimento così vivo di solidarietà e di

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

8 of 29 21/08/2013 11:34

Page 9: Julius Evola

note (Regime fascista di Farinacci e La Vita Italianadi Preziosi) sono importanti ai fini del dibattito sulmondo della Tradizione, ma lo sono assai meno nel

dibattito interno al fascismo.[39]

Infatti, più che rappresentare una corrente interna alfascismo, «Evola intese rettificare il fascismo insenso spirituale e tradizionale, in nome di idee evalori che non erano quelli originari del fascismo, ma

quelli della destra conservatrice ed aristocratica».[40]

Evola dunque non si pone come obiettivo quello diinterpretare il fascismo nel suo contesto storico, madi individuare quegli elementi che si possonoricondurre ai canoni della destra tradizionale. Già nelvolume Imperialismo pagano (1928) l'autore esortail fascismo a valorizzare quei simboli propri allatradizione romana (il fascio, l'aquila, l'impero).

Quanto evidenziato può in parte spiegare la profondaammirazione che Evola prova per la figura di BenitoMussolini, da lui definito «rappresentante di una razzanuova ed antica ad un tempo che ben si potrebbechiamare razza dell'uomo fascista o razza dell'uomo

Mussolini».[41]

Mussolini infatti cerca di riesumare alcuni di queisimboli per stabilire improbabili parallelismi fra i fastidell'antica Roma e l'Italia del tempo. Tuttavial'incapacità di creare da parte del regime un homonovus propriamente fascista, unitamente al crollodelle speranze riposte da Evola in Mussolini, arteficedi un sistema politico le cui «potenzialità positive»non sono state recepite dal popolo italiano, spingonoil filosofo, nel secondo dopoguerra, a prenderesempre più le distanze dall'esperienza storica delnazifascismo.

Scrive a tale proposito Julius Evola che «non fu ilfascismo ad agire negativamente sul popolo italiano,sulla "razza" italiana, ma viceversa, fu questo popolo,questa "razza" ad agire negativamente sul fascismo,cioè sul tentativo fascista, in quanto dimostrò di nonsapere fornire un numero sufficiente di uomini chefossero all'altezza di certe esigenze e di certi simboli,elementi sani e capaci di promuovere lo sviluppodelle potenzialità positive che potevano essere

contenute nel sistema».[42] Secondo lo storicoClaudio Pavone «nel fondo delle posizioni di questotipo c'è l'idea che non è stato il fascismo a rovinarel'Italia, bensì l'Italia a rovinare il fascismo, di cui era

fedeltà al sangue [...] tale da far pensare che ilpopolo ebraico praticamente sia stato fra i popolipiù razzisti della storia - questo è un mistero [...]La formula, in ogni modo, è che gli ebrei non sonouna razza ma solo una Nazione».[51]

Egli oppone a livello tradizionale "Giudei" ed"Ariani" (da "Arya", gli antichi Indiani) nel nomedi una differenza di spirito. In quegli anni scrive laprefazione all'edizione italiana dei Protocolli deisavi di Sion dichiarando che non ha importanza lanon attendibilità storica dell'opuscolo, visto checomunque lo stesso racconta una veridicitàsecondo lui attendibile sugli effetti ebraici dicontrollo della società (banche, stampa, mercato,politica). L'ebraismo è per Evola una colpa senzaredenzione: «nemmeno il battesimo e lacrocefissione cambia la natura ebraica».[52]

Sempre in quegli anni tiene un ciclo di conferenzepresso le Università di Firenze e di Milano surichiesta del Ministro dell'Educazione NazionaleBottai.

Benché non ve ne sia traccia nella biografiadell'autore, il saggista Franco Cuomo scrive cheEvola, nel 1938, è tra i firmatari del così dettoManifesto della razza.[53]

Tutt'oggi la "questione razziale" di Evola rimaneun tema molto dibattuto tra gli studiosi. A partiredagli anni sessanta, Evola, a più riprese, cerca diribadire – in alcuni casi rivedendo certe posizionigiovanili – la sua concezione sulla razza.

Già ne Il mito del sangue (1937) Evola, inriferimento alla concezione biologica che i tedeschifanno del razzismo, espone le sue perplessità: «Èben possibile che in questo stato il razzismoavrebbe potuto aver la possibilità di svilupparepiù proficuamente gli elementi valevoli che essopuò comprendere in se. Invece, con l'assurgere aideologia ufficiale di una rivoluzione [quellanazionalsocialista germanica], il razzismo ha finitocon il pregiudicare siffatti elementi»[54] facendoriferimenti espliciti alla figura di Hitler: «[...] l'idearazzista da parte dello Hitler [...] quanto a ideenuove rispetto a quel che finora abbiamoconosciuto, non ve ne è quasi nessuna».[55]

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

9 of 29 21/08/2013 11:34

Page 10: Julius Evola

indegna».[43] Il passo summenzionato di Evola viene

citato anche da Pino Rauti e Rutilio Sermonti.[44]

I punti di criticità sollevati da Evola rispetto alfascismo sono sostanzialmente tre: il problema dellostato da un punto di vista istituzionale (rapporto trafascismo e monarchia), il problema dellarappresentanza (effettiva rilevanza del partito unicoe della funzione carismatica di Mussolini) e, infine,alcuni aspetti direttamente correlati alla gestionedella nazione (questione economica e sociale,autarchia, questione della razza e politicainternazionale).

Secondo Evola il fascismo si distingue perun'ambiguità di fondo: oscilla fra una concezionereligiosa del potere e una mistica della nazione di

derivazione rivoluzionaria.[45] Il concetto stesso di"nazione" – derivando dalla frantumazione dellaciviltà imperiale e feudale – è secondo l'autore unconcetto falsamente di destra, in quanto si basa suiprincipi sovvertitori del mondo della tradizionepromossi a partire dalla rivoluzione francese.

Così come lo è anche lo "stato totalitario": per Evolauno stato che tende ad occuparsi di tutto (economia,educazione, indirizzi morali, conformismo) non è unostato tradizionale. Il potere organico che si richiamainfatti alla vera destra è omnia potens, non omnia

faciens.[46]

In quest 'ottica l'esperienza della Repubblica Sociale èper Evola totalmente da rigettare sotto il pianoistituzionale («dal nostro punto di vista, nulla è da

raccogliere dal fascismo della Repubblica Sociale»[47])in quanto la stessa è condensata di elementi dipopulismo e di socialismo. Ciò che salva della RSI èquella mentalità per cui molti italiani decidono dicontinuare a lottare pur essendo consapevoli delladisfatta. Questa mentalità si fonda per Evola sulconcetto di onore e fedeltà proprio alla spirito

legionario.[48]

Evola critica inoltre il concetto di "partito politico"che, derivando da una concezione illuminista,rappresenta una forma di legame improprio tra labase e il vertice, una sorta di "democraziaplebiscitaria". Allo stesso modo sottolinea di comeanche il concetto di "duce" presenti analogheproblematiche: Mussolini sceglie infatti una gestionepopulistica della propria figura, ritenendo che l'andare

Dedica un intero capitolo (Il problema dellarazza) della sua autobiografia a questo tema in cuiribadisce la necessità di interpretare il concetto dirazza da un punto di vista spirituale e nonbiologico, contestando ad Alfred Rosemberg (ilprincipale esponente del razzismonazionalsocialista) la strada del razzismomaterialistico intrapresa a suo tempo dallaGermania, definendola «materialismozoologico»[56] e condannando apertamente il«fanatismo antisemita».[10] Fanatismo verso ilquale, nel 1963, dichiara: «né io, né i miei amici inGermania sapevamo degli eccessi nazisti contro gliebrei [...] e se ne avessimo saputo in alcun modoavremmo potuto approvarli».[57]

Evola ha una concezione dell'uomo come esserecostituito da corpo, anima e spirito, dove la partespirituale deve avere il primato su quella corporea.Secondo Evola «l'opportunità di questaformulazione risiede nel fatto che una razza puòdegenerare, anche restando biologicamente pura,se la parte interiore e spirituale è morta, diminuitao obnubilata, se ha perso la propria forza (comepresso certi tipi nordici attuali). Inoltre gli incroci,di cui oggi pochissime stirpi sono esenti, possonoavere come conseguenza che ad un corpo di unadata razza siano legati, in un individuo, il caratteree l'orientamento spirituale propri di un'altra razza,donde una più complessa concezione delmeticciato».[58]

Lo storico Renzo De Felice, pur molto critico esevero rispetto al pensiero e alle tesi di Evola,testimonia di come lo stesso Evola respinge«anche più recisamente [dell'Acerbo] ogniteorizzazione del razzismo in chiaveesclusivamente biologica»,[59] ponendo ilpensatore tradizionale tra coloro che «imboccatauna certa strada, la seppero percorrere, inconfronto con tanti che scelsero quella dellamenzogna, dell'insulto, del completoobnubilamento di ogni valore culturale e morale,con dignità e persino con serietà».[60]

A tale proposito De Felice segnala anche cheEvola non è il solo a prendere le distanze dalrazzismo biologico di matrice nazionalsocialista.Altre note figure della cultura fascista del tempo,

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

10 of 29 21/08/2013 11:34

Page 11: Julius Evola

verso le masse sia un elemento rafforzativo delproprio potere, anziché optare per un aristocraticodistacco dal popolo.

In appendice all'edizione del 2001 del libro Fascismoe Terzo Reich si trovano alcuni interessanti scritt i diEvola che vanno dal 1930 al 1940 circa in cuil'autore opera un'analisi discriminatrice sul fascismo,non risparmiando critiche al regime di Mussolini. Gliscritt i sono circa una ventina. Tra i più significativi:Carta d'identità (1930), Due facce del nazionalismo(1931), Paneuropa e fascismo (1933), Razza ecultura (1934), Significato spirituale dell'autarchia(1938), Legionarismo ascetico (1938) e Partito odOrdine? (1940).

In questi articoli, apparsi nel corso degli anni sualcune testate giornalistiche (La Nobiltà della Stirpe,Rassegna Italiana ed altre), Evola contesta, anche sein forme non esplicite, alcune scelte del regime (ilretaggio socialista, la deriva populista di Mussolini,l'ingerenza dello stato totalitario nella vita delsingolo, il concetto stesso di partito politico). Comerileva Gianfranco De Turris nella nota introduttiva altesto «Evola scrisse le sue critiche, espose i suoidubbi, propose le sue interpretazioni alternativedurante tutto il Ventennio fascista. Certo, con toni econ modi adeguati ai tempi, conformi al suo scrivereall'interno del regime e su testate del regime ancorchéeterodosse e di fronda, ma lo fece a differenza di tantialtri che espressero i loro dubbi e le loro repulse [...]

solo dopo il 1945».[49]

come Giacomo Acerbo, e meno note, comeVincenzo Mazzei, se ne dissociano.[61]

L'impostazione critica data da De Felice su questopassaggio del pensiero di Evola è particolarmenteapprezzata dagli autori filo-evoliani.[62]

Anche Paolo Orano sviluppa, secondo taluni, unaforma di antisemitismo etico-sociale che rinvia a Ilmito del sangue di Evola.[63] L'approccio al"problema della razza" di Evola, come quello diAcerbo ed Orano, pur se sviluppato da posizionie secondo logiche diverse, viene apprezzato daMussolini che ne intravede gli elementidifferenziatori da quello germanico, anche sesuccessivamente il "Duce" non si farà scrupolo didare patente di legittimità anche all'antisemitismodi un Preziosi, di un Interlandi e di un Gayda.

Altri autori, invece, ritengono che l'opera e ilpensiero di Evola continuino ad essere razzistitout court[64] o addirittura emuli delle tesi di PaoloOrano. È di questo avviso Attilio Milano che, aproposito della campagna antiebraica fascista,scrive: «Primo, in ordine di tempo, e per notorietàpersonale, come già ricordato, fu Paolo Orano [...]dietro di lui, con una vena più scadente,comparvero anche Ebrei, Cristianesimo,Fascismo, di Alfredo Romanini, Tre aspetti delproblema ebraico, di Giulio Evola [...]».[65]

In ogni caso è in concomitanza con la campagnaantiebraica scatenata dal regime a partire dal 1937 che Julius Evola, grazie al suo "razzismo spirituale", entradefinitivamente a far parte, a pieno titolo, della cultura e dell'intelligencija fascista di quegli anni.

Gli anni della Seconda guerra mondiale

Evola non aderisce al Partito fascista e tale mancata adesione gli impedisce nel 1940 di arruolarsi comevolontario contro l'Unione Sovietica nel corso della Seconda guerra mondiale. Nel 1942 viene pubblicato unsuo saggio dal titolo Per un allineamento politico-culturale dell'Italia e della Germania[66] nel quale esprimeammirazione per il nazismo tedesco, considerandolo superiore al fascismo in ragione del coraggio nelrisvegliare l'antico spirito ariano e germanico. Critica tuttavia l'incompletezza nell'attuazione di questoprogramma, non abbastanza radicale e aderente ai principi della "Tradizione": per esempio una difesa dellarazza improntata giuridicamente ad una sorta di "igiene razziale" e il potere del Führer derivato dal popolo enon un potere regale di origine divina come nell'ideale società ario-germanica delle origini.

Evola teorizza dunque il tradizionalismo puro, ideale e radicale, capace di attuare i propri principi e di fartrionfare la cultura romana e pagana delle origini. Tra l'Unione Sovietica comunista e gli Stati Uniticapitalistici, il nazionalsocialismo tedesco gli sembra proporre una terza via: un impero europeo e pagano

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

11 of 29 21/08/2013 11:34

Page 12: Julius Evola

sotto la guida egemonica della Germania di Hitler.

Nel 1943, riprendendo temi già trattati nei suoi anni giovanili, pubblica La dottrina del risveglio, un saggiosull'ascesi buddhista. Nel 1951 l'opera viene poi tradotta in inglese[67] da Harold Edward Musson(Ñāṇavīra Thera) con l'avallo della Pali Society, anche se l'unica fonte che riporta questa informazione è lostesso Evola: «L'edizione inglese aveva avuto il crisma della Pali Society, noto istituto accademico di studisul buddhismo delle origini, che aveva riconosciuto la validità della mia trattazione».[68]

Ancor oggi rimane aperto, tra gli studiosi, il dibattito sull'adesione di Evola alla Repubblica Sociale, allaquale fanno accenno saggi ed opere enciclopediche di larga diffusione.[69] In realtà subito dopo l'8 settembre,il filosofo romano, che si trova in Germania per tenere alcune conferenze, raggiunge a Monaco gli altri esulifascisti «[...] osservando con distacco reazionario scelte che non lo convincono».[70] Farà ritorno nell'Italialiberata solo al termine della guerra. Essendo Evola rigorosamente contrario all'abrogazione della Monarchiae alla trasformazione dell'Italia in una Repubblica, intraprende tentativi di influenza sulle SS e sui nazistitedeschi, compreso lo stesso Heinrich Himmler. Si scopre poi, nel dopoguerra, che Evola è – sia inGermania che in Italia – tenuto sotto stretta sorveglianza dall'Ahnenerbe.[71] Le SS gli permettono di avereruoli culturali di rilievo solo nei casi in cui questo giovi alla causa tedesca.

Nel 1945 Evola si trova a Vienna e nell'intento «di non schivare anzi di cercare i pericoli, nel senso di untacito interrogare la sorte»[72] si avventura in una passeggiata durante i bombardamenti sovietici checolpiscono la capitale austriaca. Sbalzato da uno spostamento d'aria, subisce una lesione al midollo spinaleche gli provoca una paralisi permanente agli arti inferiori. Solo nel 1948, grazie all'interessamento diUmberto Zanotti Bianco – presidente della Croce Rossa Internazionale – viene trasferito prima al sanatoriodi Cuasso al Monte, poi a Bologna e infine, nel 1951, a Roma, come egli stesso riporta in una lettera inviataall'amico poeta Girolamo Comi.[73]

Il processo ai FAR

Nel 1950 pubblica su Imperium l'opuscolo Orientamenti nel quale vengono sintetizzate in undici punti lesue idee (poi sviluppate nei libri successivi e riedite nel 1970).

Nel 1951 Evola viene arrestato con le accuse di apologia di fascismo e di essere l'ispiratore di alcuni gruppineofascisti: si tratta del processo ai FAR (Fasci di Azione Rivoluzionaria). In questa occasione Evola vienedifeso gratuitamente dall'avvocato antifascista Francesco Carnelutti[74] ed egli stesso tiene dinanzi alTribunale un'autodifesa poi pubblicata integralmente dalla Fondazione Julius Evola.[75] Scrive Evola:

« Dissi che attribuirmi idee fasciste era un assurdo, non in quanto erano fasciste, ma solo in quanto,rappresentavano, nel fascismo, la riapparizione di principi della grande tradizione Politica europea diDestra in genere. Io potevo aver difeso e potevo continuare a difendere certe concezioni in fatto didottrina dello Stato. Si era liberi di fare il processo a tali concezioni. Ma in tal caso si dovevano farsedere sullo stesso banco degli accusati: Platone, un Metternich, un Bismarck, il Dante del De

Monarchia e via dicendo »(Julius Evola, Il cammino del cinabro, op. cit., pp. 94-95.)

Pino Rauti ricorda che Evola viene portato dall'infermeria di Regina Coeli nella I sezione della Corted'Assise di Roma su un telo retto da quattro detenuti, per l'occasione trasformati in infermieri, in quanto intutta la Corte non vi è una sedia a rotelle.[76]

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

12 of 29 21/08/2013 11:34

Page 13: Julius Evola

Una rara fotografia deglianni cinquanta

Il processo ai FAR si conclude il 20 novembre del 1951 con l'assoluzione diEvola con formula piena.

Successivamente lo scrittore Marcello Veneziani, in relazione all'accusa mossaad Evola di essere l'ispiratore e ideologo dei FAR, scrive che «[...] gli erroricompiuti da chi ha cercato di tradurre Evola sul terreno sismico della politica,appartengono a chi li ha compiuti e non ad Evola».[77]

Analoga tesi sostiene Giorgio Galli,[78] sottolineando inoltre di come lo stessoEvola è molto polemico nei confronti delle ristampe così dette "nonautorizzate" che alcuni fanno dei suoi testi, soprattutto in relazione agli scrittigiovanili (Imperialismo pagano in particolare) e a quelli relativi al problemadella razza (Il mito del sangue, Indirizzi per una educazione razziale, Sintesi di

dottrina della razza).

Scrive infatti Evola in L'Italiano: «Non è certo colpa mia se alcuni giovani hanno fatto un uso arbitrario,confuso e poco serio di alcune idee dei miei libri, scambiando piani molto diversi».[79]

Secondo Gianfranco De Turris, non potendo accusare Evola direttamente per i suoi scritti, si tenta dieffettuare una "doppia lettura" dei suoi testi: una lettura palese per il volgo ed una "esoterica" per gli"iniziati".[80] Furio Jesi è il primo ad avanzare questa teoria in un suo libro del 1979.[81] Sempre secondo ilDe Turris, lo Jesi giunge ad una conclusione «aberrante [poiché] a suo giudizio attentati e stragi potrebberoessere il risultato di questa pedagogia del compito inutile, una prova iniziatica attuata dai terroristi neri perpassare dal primo grado al secondo grado, dal neofascsmo profano al neofascismo sacro».[82]

Altri autori sostengono invece che Evola sia un vero e proprio cattivo maestro. Felice Pallavicini –partigiano e frequentatore di Evola – così stigmatizza l'influenza del pensatore tradizionale sui giovanineofascisti: «Non ha fabbricato ordigni esplosivi, non è stato il capo di una banda di dinamitardi, ma le ideeproducono fatti, conseguenze [...] Ebbene l'evolismo ha prodotto fascismo, razzismo e antisemitismo. Larivolta ha senso solo se alla distruzione segue la ricostruzione, ma Evola ha badato solo a distruggere».[83]

Il dopoguerra

Nel 1953 pubblica Gli uomini e le rovine – testo che esercita grande influenza negli ambienti della destraitaliana – nel quale spiega la decadenza del mondo moderno in seguito alla distruzione del principio diautorità e di ogni possibilità di trascendenza per l'affermarsi del razionalismo, in contrasto con le anticheciviltà e i valori della Tradizione. Nel 1958 esce la Metafisica del sesso sulla forza magica e potentissimadell'atto sessuale, attraverso lo studio dei simboli esteso a numerose tradizioni.

Nel 1959 esce un testo sul pensiero di Jünger: L'«Operaio» nel pensiero di Ernst Jünger. Nel 1961 è lavolta di Cavalcare la tigre in cui prosegue la sua critica al mondo moderno, offrendo una guida per coloroche pur non sentendo di appartenere interiormente a questo mondo, hanno intenzione di non cedervipsicologicamente ed esistenzialmente. Scrive anche su alcune riviste ispirate alla tradizione, come IlGhibellino.

Gli uomini e le rovine e Cavalcare la tigre sono considerati due testi fondamentali grazie ai quali c'è «unafattiva adesione dei giovani di destra al ribellismo antisistema partito dalle università»[84] alla fine degli annisessanta. Scrive Pino Tosca: «Se si medita bene, ci si accorgerà che la posizione dei tradizionalisti nei fattidel '68, proviene in massima parte dalla lettura miscellanea di questi due testi».[85]

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

13 of 29 21/08/2013 11:34

Page 14: Julius Evola

Julius Evola in unafotografia del 1973

Orientamenti - undici punti

Nel 1963 pubblica Il cammino del cinabro, la sua autobiografia, e nel 1968 un volume di saggi: L'arco e laclava.

In questi anni torna all'attenzione del pubblico la sua produzione artistica: nel 1963 Enrico Crispoltiorganizza una mostra dei suoi quadri alla galleria La Medusa di Roma; nel 1969 viene pubblicata daScheiwiller Raâga Blanda, una raccolta di tutte le sue poesie, tra cui alcuni lavori inediti.

Riprende anche l'attività giornalistica e scrive su Meridiano d'Italia, Monarchia, Barbarossa, OrdineNuovo, Domani, Il Conciliatore, Totalità, Vie della Tradizione e Il Borghese.

Gli ultimi anni

Vive gli ultimi anni con una pensione di invalido di guerra facendo traduzioni escrivendo articoli, sostenuto economicamente da alcuni ammiratori guidati daSergio Bonifazi, direttore del trimestrale Solstitivm. Un primo scompensocardiaco si manifesta nel 1968, un secondo nel 1970. In quest'ultima occasioneviene fatto ricoverare in ospedale da Placido Procesi, suo medico personale.Evola è infastidito dalle suore che lo assistono e minaccia di denunciarle persequestro di persona. Viene fatto rientrare nella sua abitazione. La sua salutecontinua costantemente a peggiorare: inizia ad avere difficoltà respiratorie edepatiche.

Poco prima della morte detta lo statuto originario di quella che sarebbediventata la Fondazione Julius Evola per la difesa dei valori di una culturaconforme alla Tradizione.[86]

Muore nella sua casa romana di corso Vittorio Emanuele nel 1974. Purcostretto sulla sedia a rotelle, vuole morire in piedi: alcuni amici lo tengonoeretto durante gli ultimi minuti della sua vita di fronte alla finestra della sua

stanza che guarda il colle Gianicolo.

Pierre Pascal così lo ricorda nei suoi ultimi giorni: «Gli dissi il desiderio supremo di Henry de Montherlant:essere ridotto in ceneri dal fuoco, affinché fossero disperse a brezza leggera del Foro, tra i Rostri e il Tempiodi Vesta. Allora quest'uomo, che era davanti a me, disteso, con le belle mani incrociate sul petto mi mormoròdolcemente e quasi impercettibilmente: "Io vorrei... ho disposto... che le mie fossero lanciate dall'alto di unamontagna"».[87]

L'esecuzione testamentaria è affidata all'avvocato Paolo Andriani, condirettore della rivista Civiltà e amicofraterno, il quale riesce, dopo molte peripezie, a far cremare il corpo di Evola come da sua esplicita richiesta.L'amica di Evola Amalia Baccelli ricorda che il feretro rimane per molti giorni bloccato al Cimitero delVerano nella stanza mortuaria.[88] L'urna contenente le ceneri viene consegnata alla guida alpina EugenioDavid – compagno di scalate di Evola in giovinezza – e calata nel crepaccio del Lys sul Monte Rosa dalDirettore del Centro Studi Evoliani di Genova Renato Del Ponte.

Sintesi del pensiero

Evola è propugnatore del "tradizionalismo", unmodello ideale e sovratemporale di societàcaratterizzato in senso spirituale, aristocratico e

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

14 of 29 21/08/2013 11:34

Page 15: Julius Evola

La teologia della modernità e la teologia delprogresso: chiusura del nostro ciclo storico.

1.

La sostanza umana esemplare: uomini dalgiusto sentire e dal sicuro istinto.

2.

La vocazione allo stile legionario: rispetto disé, fedeltà all'idea.

3.

La vera immagine gerarchica: disegnata dallequalità dell'anima (ben-essere), non dallequantità della ricchezza (benessere).

4.

La regressione delle caste e la lotta radicale alladecadenza.

5.

L'allucinazione materialistica dell'eraeconomica. Necessità della sborghesizzazione edella sproletarizzazione.

6.

Organicismo e totalitarismo. Sovranitàdell'aristocrazia.

7.

L'idea di Stato, paradigma degli uomini inordine per formare compagini di uominidell'Ordine.

8.

Cultura e visione del mondo. Le ossessioniculturali della modernità ultima.

9.

Il possesso di un ethos aristocratico ed eroico,condizione necessaria per rimanere fedeli allaconsegna, propiziando la "ricostruzione": ilripristino delle forme originarie dell'esserenell'uomo e nel mondo.

10.

Il necessario orizzonte religioso: la spiritualitàtrascendente quale consacrazione alla vitaeroica.

11.

J.E.[89]

gerarchico. Secondo l'autore tale modello siriscontra, da un punto di vista storico, in civiltàquali quella egiziana, romana e indiana. Tali civiltànon si basano su criteri economici, materiali ebiologici, ma sono suddivise e gestite in base acriteri di gerarchia sociale di carattere ereditario espirituale.

Secondo Evola ogni azione che avviene durante lavita biologica (il divenire) rispecchia direttamenteuna medesima azione di carattere metafisico(l'essere) e dunque imperitura e sovratemporale.

Il cammino dell'uomo durante la sua involuzione(come la definisce lo stesso Evola in apertocontrasto con le teorie darwiniane) avvieneattraverso un percorso di tipo circolare, nonlineare. Traccia di questa teoria la si trova, adesempio, nello schema proposto da Esiodorelativo alla così detta teoria delle quattro età.

Secondo Evola l'uomo ha la possibilità di elevarsialla sfera divina e metafisica attraverso precisestrade (il rito e l'iniziazione), utilizzandodeterminati strumenti (l'azione e lacontemplazione) all'interno di contesti socialipredeterminati (la casta, l'impero). In apertocontrasto con le teorie di Sant'Agostino espressenel De civitate dei ed in sintonia con i dettami delbuddhismo delle origini, Evola sostiene che nonesiste differenza quantitativa tra l'uomo e il dio.Per l'autore ogni uomo è un dio mortale e ogni dioun uomo immortale.[90]

Queste civiltà – ritenute superiori – si basano dunque su una più elevata dimensione metafisica e spiritualedell'esistenza, anziché su criteri di ordine materiale. La naturale decadenza di queste società è inversamenteproporzionale all'aumento del progresso e della modernità. Tale processo di decadenza ha inizio con laperdita dell'unico polo che in passato racchiude sia l'autorità spirituale che quella temporale e prosegue conla spinta propulsiva dei valori illuministi espressi con la Rivoluzione Francese: si arriva così alla societàodierna dove la dimensione spirituale dell'esistenza è andata definitivamente perduta.

In particolare Evola rifiuta totalmente il concetto di egalitarismo in favore di una visione differenziatricedella natura umana. Ne consegue un netto rifiuto per la democrazia (intesa come strumento di massa) eparimenti per ogni forma di totalitarismo, anch'esso ritenuto uno strumento di massa che si basa non suun'autorità spirituale, bensì su un'autorità esclusivamente di tipo temporale.

Naturale conseguenza di questo pensiero è che le differenze naturali tra gli esseri umani si rispecchianoanche nelle razze. Il filosofo rifiuta una visione razzista della vita in senso biologico, affermando la suateoria del così detto razzismo spirituale. La "razza interiore" di cui parla Evola è definita come unpatrimonio di tendenze e attitudini che – a seconda delle influenze ambientali – giungono o meno a

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

15 of 29 21/08/2013 11:34

Page 16: Julius Evola

Benedetto Croce

manifestarsi compiutamente. L'appartenenza ad una razza si individua dunque sulla base dellecaratteristiche spirituali, e solo in seguito fisiche, diventandone col tempo queste ultime il segno visibile.

Epistolario

Lettere a Benedetto Croce

Nel 1994 vengono ritrovate presso l'archivio crociano di Napoli sette letterescritte da Evola a Benedetto Croce (più una, l'ottava, indirizzata all'editoreLaterza). Tale ritrovamento, ad opera di Stefano Arcella – funzionario dei BeniCulturali presso la biblioteca di Napoli – permette di ricostruire almeno inparte i rapporti tra Evola e il filosofo del liberalismo.

Evola invia inizialmente a Croce, in una lettera del 13 aprile 1925, la richiestadi intercedere presso l'editore Laterza per la pubblicazione dei Saggisull'idealismo magico e Teoria dell'individuo assoluto. Pochi giorni dopo Evolarisponde ad una cartolina postale di Croce ringraziandolo per il giudizio diapprezzamento sul lato formale dei due manoscritti.

Laterza, nonostante l'appoggio favorevole di Benedetto Croce, scrive ad Evolauna lettera il 14 settembre 1925 in cui precisa di volersi riservare «la massimalibertà di decidere anche nei riguardi di autorevoli amici».[91]

L'8 aprile 1930 Evola scrive nuovamente a Croce chiedendo aiuto per la sua nuova opera sull'alchimia: Latradizione ermetica. In una successiva, breve lettera, Evola ringrazia Croce per l'interessamento ed infatti,l'anno successivo, il manoscritto esce per i tipi dell'editore barese.

Secondo Stefano Arcella[92] in questo periodo si realizza un collegamento tra due opposizioni culturali alfascismo: una in senso tradizionale (Evola) ed una in senso liberale (Croce).

Secondo Gianfranco De Turris[93] Evola si rivolge a Croce in quanto preferisce aperture presso uomini egruppi non dogmatici, più che presso l'ufficialità del regime fascista.

Poiché Evola non lascia un archivio epistolare, non è possibile analizzare le risposte date da Croce allemissive dello stesso Evola. Senza le risposte di Croce diventa infatti difficile valutare l'apertura delpensatore liberale verso i contributi filosofici del pensatore tradizionale.

Lettere a Giovanni Gentile

Evola invia, tra il 1927 e il 1929, quattro lettere al Senatore Gentile. Nonostante le marcate divergenze sulpiano filosofico – Evola infatti si discosta dall'attualismo gentiliano in favore di una rigida codificazioneteoretica (l'idealismo magico) – il pensatore tradizionale cerca un confronto con uno dei massimi esponentidel mondo accademico.

Tale confronto, secondo Stefano Arcella[94] – curatore del volume Lettere di Julius Evola a GiovanniGentile (1927-1929) – non produce risvolti interessanti sotto il profilo speculativo in quanto i due filosofisono su posizioni eccessivamente distanti, ed anche i presupposti dottrinali e religiosi sono inconciliabili.

Sempre Arcella afferma che «il tentativo evoliano di aprire un colloquio costruttivo rimane un fiore che non

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

16 of 29 21/08/2013 11:34

Page 17: Julius Evola

Giovanni Gentile

Carl Schmitt

sboccia».[95] Evola cerca di costruire, pur senza risultati apprezzabili, unpunto di riferimento culturale alternativo all'ambiente gentiliano. Nel Camminodei cinabro tenta di spiegare così le ragioni di questo mancato incontro:

« Tutti i riferimenti extra-filosofici di cui il mio sistema filosofico eraricco servirono come un comodo pretesto per l'ostracismo. Si potevaliquidare con un'alzata di spalle un sistema che accordava un postoperfino al mondo dell'iniziazione, della "magia" e di altri relit t isuperstiziosi. Che tutto ciò da me fosse fatto valere nei termini di unrigoroso pensiero speculativo, a poco servì. Però anche da parte mia viera un equivoco, nei riguardi di coloro ai quali, sul piano pratico, la miafatica speculativa poteva servire a qualcosa. Si trattava di unaintroduzione filosofica ad un mondo non filosofico, la quale potevaavere un significato nei soli rarissimi casi in cui la filosofia ultima avessedato luogo ad una profonda crisi esistenziale. Ma vi era anche daconsiderare (e di questo in seguito mi resi sempre più conto) che iprecedenti filosofici, cioè l'abito del pensiero astratto discorsivo,rappresentavano la qualificazione più sfavorevole affinché tale crisipotesse essere superata nel senso positivo da me indicato, con un

passaggio a discipline realizzatrici »(Julius Evola, Il cammino del cinabro, op. cit., p. 61.)

Gentile tuttavia riconosce ad Evola una certa competenza in campo esoterico-alchemico ed infatti chiede alfilosofo della tradizione di curare la voce Atanor per l'Enciclopedia Italiana.[96] Anche alcuni allievi diGentile riconoscono ad Evola una certa stima, in particolare Guido Calogero.[97]

Alessandro Giuli successivamente[98] riporta altre informazioni, relative al carteggio Evola-Gentile, reperiteall'interno della "Fondazione Giovanni Gentile per gli studi filosofici", occupandosi in particolare dei varivolumi[99] che Evola invia con dedica al Senatore.

Lettere a Carl Schmitt

Si tratta di sette lettere inviate da Evola a Schmitt tra il 1951 e il 1963,conservate nel Nachlass Carl Schmitt dell'Archivio di Stato di Düsseldorf.[100]

L'epistolario mette in luce da una parte alcune amicizie e conoscenze incomune tra i due pensatori (Ernst Jünger, Armin Mohler e il principe Rohan),dall'altra il tentativo di proporre la pubblicazione in italiano del saggio diSchmitt sul tradizionalista cattolico Donoso Cortés.[101] Tale tentativo non vain porto, così come fallisce anche il secondo progetto editoriale, risalente al1963, di pubblicare un'antologia schmittiana.

Di rilievo, all'interno dello scambio epistolare, le due divergenti visioni rispettoalle teorie di Donoso Cortés sul ruolo dell'uomo politico e la sua autonomia.Evola infatti interpreta il concetto di dictatura coronada come «necessità di un

potere che decida assolutamente, ma ad un livello di una dignità superiore, indicata dall'aggettivocoronada».[102]

Per il giurista tedesco, invece, esiste prima di tutto un passaggio significativo che porta dal concetto della

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

17 of 29 21/08/2013 11:34

Page 18: Julius Evola

Gottfried Benn

legittimità del regnare a quello della dittatura. Per Cortés, scrive Schmitt, «la dittatura incoronata, ladictadura coronada, significava solo un pis-aller pratico [...] mai ha concepito questo espedientepragmatico come una forma di salvezza religiosa o teologica».[103]

Anche in questo caso – così come già ampiamente esposto in Rivolta contro il mondo moderno[104] – ilcostante rimando evoliano ad un fondamento trascendente dell'ordine politico rimane «quell'ineliminabilediscrimine che non può essere in alcun modo occultato o minimizzato».[105]

Antonio Caracciolo sottolinea anche di come l'epistolario assume rilievo in relazione al tentativo di «forniredi solidi contrafforti ideologici e culturali il mondo conservatore che, nel dopoguerra italiano, si trovava acombattere la sua battaglia politica».[106]

Lettere a Gottfried Benn

Evola entra in contatto epistolare con Gottfried Benn – medico e poetaaustriaco appartenente alla così detta Rivoluzione conservatrice – fin dal 1930.Il primo incontro risale invece al 1934, durante la tappa berlinese di un viaggioche Evola effettua in Germania.

Da quell'incontro scaturisce una famosa recensione-saggio di Benn allatraduzione tedesca di Rivolta contro il mondo moderno[107] che appare nel1935 sulla rivista Die Literatur di Stoccarda.[108] Nel presentare l'opera, Bennespone le sue teorie convergendo con la visione del mondo di Evola.[109]

Successivamente Francesco Tedeschi rintraccia nello Schiller-Nationalmuseum Deutsches Literaturarchiv diMarbach due lettere manoscritte (la prima del 30 luglio e la seconda del 9 agosto 1934) più una dattiloscrittadel 13 settembre 1955 che Evola invia a Benn.

Le prime due lettere sono importanti in quanto chiariscono la comunanza di vedute dei due autori rispetto altema della tradizione e di una visione del mondo conservatrice, oltre al fatto che entrambi non siriconoscono nel nazismo tedesco. Dalla lettera del 9 agosto: «Sono sempre più convinto che a chi vogliadifendere e realizzare senza compromessi di sorte una tradizione spirituale e aristocratica non rimangapurtroppo, oggi e nel mondo moderno, alcun margine di spazio; a meno che non si pensi unicamente a unlavoro elitario».[2]

La terza lettera è importante in quanto testimonia il tentativo di Evola di riprendere, nel dopo guerra, irapporti con quegli esponenti conservatori che conosce negli anni trenta e quaranta.[110]

Lettere a Tristan Tzara

Nel 1975 compaiono, in un articolo di Giovanni Lista,[111] brani di due lettere inviate da Evola a TristanTzara, il fondatore del Dadaismo. Dall'articolo non si evince però la loro collocazione. Solo nel 1989, grazieal lavoro di ricerca della studiosa Elisabetta Valento, tutta la corrispondenza viene trovata presso l'archiviodella Fondation Jaques Doucet della biblioteca Sainte-Geneviève di Parigi.

Si tratta di una trentina di documenti tra lettere e cartoline: la prima è del 7 ottobre 1919, l'ultima del 1ºagosto 1923.

Molte tappe del cammino artistico del filosofo romano sono già note prima del rinvenimento della

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

18 of 29 21/08/2013 11:34

Page 19: Julius Evola

Tristan Tzara in unritratto di Lajos Tihanyi

corrispondenza con Tzara: in parte perché lo stesso Evola ne parla nella suaautobiografia,[112] in parte perché dedotte dai critici e dagli studiosi nellepartecipazioni, in qualità di articolista, che Evola ha in alcune riviste d'artedell'epoca: Noi, Cronache d'Attualità, Dada e Bleu.

Secondo la Valento, ciò che invece non è noto prima del rinvenimento dellacorrispondenza, sono «le modalità dell'avventura evoliana nella sfera artistica,ovvero come essa si attuò, come fu vissuta, a che mirava».[113]

L'archivio della corrispondenza tra i due artisti ha, inoltre, il pregio di colmareil vuoto di un periodo giovanile poco conosciuto di Evola. Questo vuoto sicolma sia attraverso la ricostruzione di tappe cronologiche (il recupero dialcune date, partecipazioni a mostre, riviste, incontri) sia attraverso il recuperodi tappe più specificamente «psicologiche».[114]

In particolare quelle che portano Evola ad annunciare il proprio suicidio(lettera 24 del 2 luglio 1921) e che raccontano di un uomo colto nel pieno male di vivere, di unasperimentazione del travaglio interiore che l'artista vive tra il 1920 e il 1921, dove la «sofferenza acuta sialterna alla disperazione».[115]

Opere

Opere dell'autore

Julius Evola, Arte Astratta, posizione teorica, Roma, Maglione e Strini, 1920. (ISBN non disponibile)Julius Evola, La parole obscure du paysage intérieur, (in Francese) Roma-Zurigo, Collection Dada,1921. (ISBN non disponibile)Julius Evola, Saggi sull'idealismo magico, Todi-Roma, Atanòr, 1925. (ISBN non disponibile)Julius Evola, L'individuo e il divenire del mondo, Roma, Libreria di Scienze e Lettere, 1926. (ISBNnon disponibile)Julius Evola, L'uomo come potenza, Todi-Roma, Atanòr, 1927a. (ISBN non disponibile)Julius Evola, Teoria dell'individuo assoluto, Torino, Bocca, 1927b. (ISBN non disponibile)Julius Evola, Imperialismo pagano, Todi-Roma, Atanòr, 1928. (ISBN non disponibile)Julius Evola, Fanomenologia dell'individuo assoluto, Torino, Bocca, 1930. (ISBN non disponibile)Julius Evola, La tradizione ermetica, Bari, Laterza, 1931. (ISBN non disponibile)Julius Evola, Maschera e volto dello spiritualismo contemporaneo, Torino, Bocca, 1932. (ISBN nondisponibile)Julius Evola, Rivolta contro il mondo moderno, Milano, Hoepli, 1934. (ISBN non disponibile)Julius Evola, Tre aspetti del problema ebraico, Roma, Mediterranee, 1936. (ISBN non disponibile)Julius Evola, Il mistero del Graal, Bari, Laterza, 1937a. (ISBN non disponibile)Julius Evola, Il mito del sangue, Milano, Hoepli, 1937b. (ISBN non disponibile)Julius Evola, Indirizzi per una educazione razziale, Napoli, Conte, 1941a. (ISBN non disponibile)Julius Evola, Sintesi di dottrina della razza, Milano, Hoepli, 1941b. (ISBN non disponibile)Julius Evola, La dottrina del risveglio, Bari, Laterza, 1943. (ISBN non disponibile)Julius Evola, Lo Yoga della potenza, Torino, Bocca, 1949. (ISBN non disponibile)Julius Evola, Orientamenti, Roma, Imperium, 1950. (ISBN non disponibile)

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

19 of 29 21/08/2013 11:34

Page 20: Julius Evola

Julius Evola, Gli uomini e le rovine, Roma, Edizioni dell'Ascia, 1953. (ISBN non disponibile)Julius Evola, Metafisica del sesso, Todi-Roma, Atanòr, 1958. (ISBN non disponibile)Julius Evola, L'«Operaio» nel pensiero di Ernst Jünger, Roma, Armando, 1959. (ISBN nondisponibile)Julius Evola, Cavalcare la tigre, Milano, Vanni Scheiwiller, 1961. (ISBN non disponibile)Julius Evola, Il cammino del cinabro, Milano, Vanni Scheiwiller, 1963a. (ISBN non disponibile)Julius Evola, Il Fascismo. Saggio di una analisi critica dal punto di vista della destra, Roma, Volpe,1963b. (ISBN non disponibile)Julius Evola, L'arco e la clava, Milano, Vanni Scheiwiller, 1968. (ISBN non disponibile)Julius Evola, Raâga Blanda, Milano, Vanni Scheiwiller, 1969. (ISBN non disponibile)Julius Evola, Il taoismo, Roma, Mediterranee, 1972. (ISBN non disponibile)Julius Evola, Ricognizioni. Uomini e problemi, Roma, Mediterranee, 1974. (ISBN non disponibile)

Opere curate dall'autore

Lao Tze, Julius Evola (a cura di) Il libro della via e della virtù, Lanciano, Carabba, 1923. (ISBN nondisponibile)Cesare Della Riviera, Julius Evola (a cura di) Il mondo magico de gli heroi, Bari, Laterza, 1932.(ISBN non disponibile)René Guénon, Julius Evola (a cura di) La crisi del mondo moderno, Milano, Hoepli, 1937. (ISBNnon disponibile)Johann Jakob Bachofen, Julius Evola (a cura di) Le madri e la virilità olimpica, Torino, Bocca, 1949.(ISBN non disponibile)Gruppo di Ur, Julius Evola (a cura di) Introduzione alla magia come scienza dell'Io, Torino, Bocca,1955. (ISBN non disponibile)Otto Weininger, Julius Evola (a cura di) Sesso e carattere, Milano, Bocca, 1956. (ISBN nondisponibile)Oswald Spengler, Julius Evola (a cura di) Il tramonto dell'occidente, Milano, Longanesi, 1957. (ISBNnon disponibile)Pitagora, Julius Evola (a cura di) I Versi d'Oro, Todi-Roma, Atanòr, 1959a. (ISBN non disponibile)Lao Tze, Julius Evola (a cura di) Il Libro del Principio e della sua azione, Milano, Ceschina, 1959b.(ISBN non disponibile)Gabriel Marcel, Julius Evola (a cura di) L'uomo contro l'umano, Roma, Volpe, 1963. (ISBN nondisponibile)Ernst Jünger, Julius Evola (a cura di) Al muro del tempo, Roma, Volpe, 1965. (ISBN non disponibile)Arthur Avalon, Julius Evola (a cura di) Il mondo come potenza, Roma, Mediterranee, 1973. (ISBNnon disponibile)

Antologie di scritti non compilate dall'autore

Julius Evola, I saggi di "Bilychnis" , Padova, Edizioni di Ar, 1970a.Julius Evola, I saggi della "Nuova Antologia" , Padova, Edizioni di Ar, 1970b.Julius Evola, L'idea di Stato, Padova, Edizioni di Ar, 1970c.Julius Evola, Gerarchia e democrazia, Padova, Edizioni di Ar, 1970d.Julius Evola, Meditazioni delle vette, La Spezia, Edizioni del Tridente, 1971.

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

20 of 29 21/08/2013 11:34

Page 21: Julius Evola

Julius Evola, Diario 1943-44, Genova, Centro Studi Evoliani, 1975.Julius Evola, Etica aria, Genova, Centro Studi Evoliani, 1976a.Julius Evola, L'individuo e il divenire del mondo, Carmagnola, Edizioni Arktos, 1976b.Julius Evola, Simboli della Tradizione Occidentale, Carmagnola, Edizioni Arktos, 1977a.Julius Evola, La via della realizzazione di sé secondo i misteri di Mitra, Roma, Fondazione JuliusEvola, 1977b.Julius Evola, Considerazioni sulla guerra occulta, Genova, Centro Studi Evoliani, 1977c.Julius Evola, Le razze e il mito delle origini di Roma, Monfalcone, Sentinella, 1977d.Julius Evola, Il problema della donna, Roma, Fondazione Julius Evola, 1977e.Julius Evola, Ultimi scritti, Napoli, Controcorrente, 1977f.Julius Evola, La Tradizione di Roma, Padova, Edizioni di Ar, 1977g.Julius Evola, Due imperatori, Padova, Edizioni di Ar, 1977h.Julius Evola, Cultura e politica, Roma, Fondazione Julius Evola, 1978a.Julius Evola, Citazioni sulla Monarchia, Palermo, Edizioni Thule, 1978b.Julius Evola, L'infezione psicanalitica, Roma, Fondazione Julius Evola, 1978c.Julius Evola, Il nichilismo attivo di Federico Nietzsche, Roma, Fondazione Julius Evola, 1978d.Julius Evola, Lo Stato, Roma, Fondazione Julius Evola, 1978e.Julius Evola, Europa una: forma e presupposti, Roma, Fondazione Julius Evola, 1979a.Julius Evola, La questione sociale, Roma, Fondazione Julius Evola, 1979b.Julius Evola, Saggi di dottrina politica, Sanremo, Mizar, 1979c.Julius Evola, La satira politica di Trilussa, Roma, Fondazione Julius Evola, 1980a.Julius Evola, Scienza ultima, Roma, Fondazione Julius Evola, 1980b.Julius Evola, Spengler e il "Tramonto dell'Occidente" , Roma, Fondazione Julius Evola, 1981a.Julius Evola, Lo zen, Roma, Fondazione Julius Evola, 1981b.Julius Evola, I tempi e la storia, Roma, Fondazione Julius Evola, 1982a.Julius Evola, Civiltà americana, Roma, Fondazione Julius Evola, 1982b.Julius Evola, La forza rivoluzionaria di Roma, Roma, Fondazione Julius Evola, 1984a.Julius Evola, Scritti sulla massoneria, Roma, Edizioni Settimo Sigillo, 1984b.Julius Evola, Oriente e occidente, Milano, La Queste, 1984c.Julius Evola, Una maestro dei tempi moderni: René Guénon, Roma, Fondazione Julius Evola, 1984d.Julius Evola, Filosofia, etica e mistica del razzismo, Monfalcone, Sentinella d'Italia, 1985.Julius Evola, Monarchia, aristocrazia, tradizione, Sanremo, Casabianca, 1986a.Julius Evola, I placebo, Roma, Fondazione Julius Evola, 1986b.Julius Evola, Gli articoli de "La Vita Italiana" durante il periodo bellico, Treviso, Centro StudiTradizionali, 1988.Julius Evola, Dal crepuscolo all'oscuramento della tradizione nipponica, Treviso, Centro StudiTradizionali, 1989.Julius Evola, Il ciclo si chiude, americanismo e bolscevismo (1929-1969), Roma, Fondazione JuliusEvola, 1991.Julius Evola, Il genio d'Israele, Catania, Il Cinabro, 1992a.Julius Evola, Il problema di oriente e occidente, Roma, Fondazione Julius Evola, 1992b.Julius Evola, Fenomenologia della sovversione in scritti politici del 1933-70, Borzano, SeaR, 1993.Julius Evola, Scritti sull'arte d'avanguardia, Roma, Fondazione Julius Evola, 1994a.Julius Evola, Esplorazioni e disamine, gli scritti di "Bibliografia fascista" (1934-1939), Parma,Edizioni all'insegna del veltro, 1994b.

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

21 of 29 21/08/2013 11:34

Page 22: Julius Evola

Julius Evola, Esplorazioni e disamine, gli scritti di "Bibliografia fascista" (1940-1943), Parma,Edizioni all'insegna del veltro, 1995a.Julius Evola, Lo Stato (1934-1943), Roma, Fondazione Julius Evola, 1995b.Julius Evola, La tragedia della Guardia di Ferro, Roma, Fondazione Julius Evola, 1996a.Julius Evola, Scritti per "Vie della Tradizione" (1971-1974), Palermo, Edizioni Vie della Tradizione,1996b.Julius Evola, Carattere, Catania, Il Cinabro, 1996c.Julius Evola, L'idealismo realistico (1924-1928), Roma, Fondazione Julius Evola, 1997a.Julius Evola, Idee per una destra, Roma, Fondazione Julius Evola, 1997b.Julius Evola, Fascismo e Terzo Reich, Roma, Mediterranee, 2001. ISBN 978-88-272-1393-3.Julius Evola, Critica del costume, Catania, Il Cinabro, 2005.Julius Evola, Augustea (1941-1943). La Stampa (1942-1943), Roma, Fondazione Julius Evola, 2006.Julius Evola, Anticomunismo positivo. Scritti su bolscevismo e marxismo (1938-1968), Napoli,Controcorrente, 2008. ISBN 978-88-89015-62-9.Julius Evola, La scuola di mistica fascista. Scritti di mistica, ascesi e libertà (1940-1941), Napoli,Controcorrente, 2009. ISBN 978-88-89015-71-1.Julius Evola, Civiltà americana. Scritti sugli Stati Uniti (1930-1968), Napoli, Controcorrente, 2010.ISBN 978-88-89015-82-7.

Raccolte di lettere e carteggi

Julius Evola, Gianfranco De Turris (a cura di) Lettere di Julius Evola a Girolamo Comi (1934-1962),Roma, Fondazione Julius Evola, 1987. (ISBN non disponibile)Julius Evola, Elisabetta Valento (a cura di) Lettere di Julius Evola a Tristan Tzara (1919-1923),Roma, Fondazione Julius Evola, 1991. (ISBN non disponibile)Julius Evola, Stefano Arcella (a cura di) Lettere di Julius Evola a Benedetto Croce (1925-1933),Roma, Fondazione Julius Evola, 1995. (ISBN non disponibile)Julius Evola, Antonio Barbera (a cura di) La biblioteca esoterica. Evola Croce Laterza. Carteggieditoriali, Roma, Fondazione Julius Evola, 1997. (ISBN non disponibile)Julius Evola, Antonio Caracciolo (a cura di) Lettere di Julius Evola a Carl Schmitt (1951-1963),Roma, Fondazione Julius Evola, 2000. (ISBN non disponibile)Julius Evola, Stefano Arcella (a cura di) Lettere di Julius Evola a Giovanni Gentile (1927-1929),Roma, Fondazione Julius Evola, 2000. (ISBN non disponibile)

Note

^ Claudio Mutti (1998). Julius Evola sul frontedell'Est. Quaderni del Veltro (33): 108.

1.

^ a b Cfr. Gianfranco De Turris. Lacorrispondenza tra Julius Evola e GottfriedBenn. 2008. URL consultato il 08-05-2009.

2.

^ Cfr. Gianfranco De Turris, Profilo di JuliusEvola, in Julius Evola, Rivolta contro il mondo

moderno, 4a ed. Roma, Mediterranee, 2008.ISBN 978-88-272-1224-0.

3.

^ Cfr. Luca Lo Bianco, Evola Giulio CesareAndrea (Julius), in Enzo Fabrizi (a cura di),Dizionario biografico degli italiani, Roma,Istituto della Enciclopedia Italiana, 1993, vol.43, p. 575.

4.

^ Cfr. Vanni Scheiwiller, Nota dell'editore, inJulius Evola, Il cammino del cinabro, Milano,Scheiwiller, 1963, p. 3.

5.

^ Cfr. Luca Lo Bianco, Evola Giulio CesareAndrea (Julius), op. cit., p. 575.

6.

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

22 of 29 21/08/2013 11:34

Page 23: Julius Evola

^ Julius Evola, Il cammino del cinabro, op. cit.,p. 7.

7.

^ Catalogo della mostra con tutte le opere in:AA.VV., Grande Esposizione NazionaleFuturista, Milano, Le Presse, 1919.

8.

^ Claudio Bruni, Evola Dada, in Gianfranco DeTurris (a cura di), Testimonianze su Evola,Roma, Mediterranee, 1973, p. 60.

9.

^ a b Julius Evola, Il cammino del cinabro,ibidem .

10.

^ Per un approfondimento: Gianfranco DeTurris (a cura di), Lettere di Julius Evola aTristan Tzara (1919-1923), Roma, EdizioniFondazione Julius Evola, 1991.

11.

^ Cfr. Carlo Fabrizio Carli. Evola pittore trafuturismo e dadaismo. URL consultato il

02-05-2009.

12.

^ Claudio Bruni, Evola Dada, op. cit., p. 60.13.^ Per un approfondimento: Vitaldo Conte,Maschere di Evola come percorsocontrocorrente, Atti del convegno di studi"Julius Evola e la politica", Alatri 23-24 maggio2008, a cura di Emiliano Di Terlizzi [1].

14.

^ Per un approfondimento sulla produzionepittorica di Evola si rimanda a due cataloghi:AA.VV., Julius Evola e l'arte delle avanguardie.Tra Futurismo, Dada e Alchimia, Roma,Fondazione Julius Evola, 1998 e Vitaldo Conte,Julius Evola. Arte come alchimia, mistica,biografia, Reggio Calabria, Irit i, 2005. ISBN978-88-87935-97-4.

15.

^ Julius Evola, Il cammino del cinabro, op. cit.,p. 9.

16.

^ Julius Evola, Il cammino del cinabro, op. cit.,p. 46.

17.

^ Poi ristampati sotto forma di antologia:Gruppo di Ur, Introduzione alla magia comescienza dell'Io, Torino, Bocca, 1955.

18.

^ Julius Evola, Il cammino del cinabro, op. cit.,p. 46.

19.

^ Per una trattazione esaustiva dell'argomentosi rimanda a Renato Del Ponte, Evola e ilmagico gruppo di Ur, Borzano, SeaR, 1994.ISBN 978-600-08-7063-8.

20.

^ Julius Evola, Il cammino del cinabro, op. cit.,p. 46.

21.

^ Julius Evola, Il cammino del cinabro, op. cit.,p. 88.

22.

^ Cfr. Francesco Lamendola. Alcuni aspetti delpensiero filosofico di Julius Evola. 2007. URL

consultato il 04-05-2009.

23.

^ Cfr. Julius Evola, Fenomenologiadell'Individuo assoluto, Roma, Mediterranee,1985, pp. 286-287.

24.

^ Julius Evola, Heidnischer Imperialismus,Lipsia, Armanen-Verlag, 1933.

25.

^ Alessandra Tarquini, Il Gentile dei fascisti,Bologna, Il Mulino, 2009, p. 273.

26.

^ Cfr. Luca Lo Bianco, Evola Giulio CesareAndrea (Julius), op. cit., p. 575.

27.

^ Cfr. Giuseppe Gangi, Misteri esoterici. Latradizione ermetico-esoterica in occidente,Roma, Mediterranee, 2006, p. 256.

28.

^ Julius Evola, Renato Dal Ponte (a cura di),Meditazioni delle vette, La Spezia, Edizioni delTridente, 1973.

29.

^ Cfr. Francesco Demattè. «Julius Evola,Meditazioni delle vette». Secolo d'Italia, 26 82003. URL consultato in data 15-05-2009.

30.

^ Cfr. Gianfranco De Turris, Biografia, inGianfranco De Turris (a cura di), Testimonianzesu Evola, op. cit., p. 221.

31.

^ Julius Evola, Fascismo e Terzo Reich, op. cit.,p. 87.

32.

^ Alain de Benoist, Julius Evola, reazionarioradicale e metafisico impegnato, in JuliusEvola, Gianfranco De Turris (a cura di), Gliuomini e le Rovine e Orientamenti, Roma,Mediterranee, 2001, p. 46.

33.

^ Julius Evola, La scuola di mistica fascista.Scritti di mistica, ascesi e libertà (1940-1941),Napoli, Controcorrente, 2009.

34.

^ Julius Evola (dicembre 1927). Il fascismoquale volontà di impero e il cristianesimo.Critica Fascista 5 (24).

35.

^ Cfr. Silvio Bertoldi, Salò. Vita e morte dellaRepubblica Sociale Italiana, Milano, Rizzoli,1976, p. 395.

36.

^ Cfr. Roberto Vivarelli (2001). Fascismo efascismi. Nuova storia contemporanea 5 (1).

37.

^ Cfr. «Evola stipendiato dal Duce». Avvenire,19 6 2001.

38.

^ Cfr. Marco Tarchi, Julius Evola e il fascismo:note per un percorso non ordinario, in AA.VV.,Cultura e fascismo. Letteratura, arti espettacolo di un ventennio, Firenze, Ponte alleGrazie, 1990, pp. 123-142.

39.

^ Giuseppe Parlato, Fascismo,Nazionalsocialismo, Tradizione, in Julius Evola,Fascismo e Terzo Reich, Roma, Mediterranee,2001, p. 15. ISBN 978-88-272-1393-3.

40.

^ Renzo De Felice, Storia degli ebrei italiani41.

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

23 of 29 21/08/2013 11:34

Page 24: Julius Evola

sotto il fascismo, op. cit., p. 246.^ Julius Evola, Il Fascismo, saggio di un'analisicritica dal punto di vista della Destra, Volpe,Roma, 1964, p. 98.

42.

^ Claudio Pavone, Una guerra civile, saggiostorico sulla moralità della Resistenza, Torino,Bollati Boringhieri, 1991, p. 212.

43.

^ Cfr. Pino Rauti e Rutilio Sermonti, Storia delfascismo, Roma, Centro Editoriale Nazionale,1976, vol. 1, p. 46.

44.

^ Cfr. Giuseppe Parlato, Fascismo,Nazionalsocialismo, Tradizione, op. cit., p. 20.

45.

^ Cfr. anche, sulla critica allo stato educatore,Julius Evola, Fascismo e Terzo Reich, op. cit., p.113.

46.

^ Julius Evola, Fascismo e Terzo Reich, op. cit.,p. 58.

47.

^ Cfr. Julius Evola, Fascismo e Terzo Reich, op.cit., pp. 93-100.

48.

^ Gianfranco De Turris, Nota del curatore, inJulius Evola, Fascismo e Terzo Reich, op. cit.,pp. 8-9.

49.

^ Per un elenco completo delle collaborazionigiornalistiche: Gianfranco De Turris, Biografia,in Gianfranco De Turris (a cura di),Testimonianze su Evola, op. cit., pp. 223-224.

50.

^ Julius Evola, Il mito del sangue, Milano,Hoepli, 1937, p. 204.

51.

^ Julius Evola, L'esposizione antiebraica diMonaco, "Il Regime fascista", 28 dicembre1937.

52.

^ Cfr. Franco Cuomo, I Dieci. Chi erano gliscienziati italiani che firmarono il manifestodella razza, Milano, Baldini Castoldi Dalai,2005, pp. 202-207. ISBN 978-88-8490-825-4.

53.

^ Julius Evola, Il mito del sangue, op. cit., p.241.

54.

^ Julius Evola, Il mito del sangue, op. cit., p.242.

55.

^ Julius Evola, Il cammino del cinabro, op. cit.,p. 84.

56.

^ Julius Evola, Il cammino del cinabro, op. cit.,p. 174.

57.

^ Cfr. (FR) Franco Rosati. «Un pessimismogiustificato? Intervista a Julius Evola». LaNation Européenne, 15 12 1966. URL consultato

in data 06-05-2009.

58.

^ Renzo De Felice, Storia degli Ebrei italiani

sotto il fascismo, 1a ed., Torino, Einaudi, 1961,p. 447.

59.

^ Renzo De Felice, op. cit., p. 447.60.

^ Cfr. Renzo de Felice, Storia degli ebreiitaliani sotto il fascismo, Torino, Einaudi, 1993,pp. 392-393.

61.

^ Cfr. Gianfranco De Turris (a cura di),Testimonianze su Evola, Roma, EdizioniMediterranee, p. 224 e Vanni Scheiwiller, Notedell'editore in Julius Evola, Il cammino delcinabro, op. cit., p. 2.

62.

^ Tale è l'opinione di una importante testatagiornalistica italiana del tempo: Il Giornaled'Italia del 20 aprile 1937 (l'articolo è firmatoda Adone Nosari). Il rif. si trova in: Renzo DeFelice, Storia degli ebrei italiani sotto ilfascismo, op. cit., p. 214.

63.

^ Ad esempio: Francesco Germinario, Razza delsangue, razza dello spirito, Torino, BollatiBoringhieri, 2001. Oppure: Gianni ScipioneRossi, Il razzista totalitario. Evola e la leggendadell'antisemitismo spirituale, Catanzaro,Rubbettino, 2007.

64.

^ Attilio Milano, Storia degli ebrei in Italia,Torino, Einaudi, 1992, p. 692.

65.

^ Julius Evola (maggio 1942). Per unallineamento politico-culturale dell'Italia edella Germania. Lo Stato 13 (5): 141-153.

66.

^ Julius Evola, The Doctrine of Awakening,Londra, Luzac & Co., 1951. Ora in Julius Evola,The Doctrine of Awakening: The Attainment ofSelf-Mastery According to the Earliest BuddhistTexts, Rochester, Inner Traditions, 1996. ISBN978-0-89281-553-1.

67.

^ Julius Evola, Il cammino del cinabro, op. cit.,p. 158.

68.

^ Fra queste la Piccola Treccani, Roma, Istitutodell'Enciclopedia Italiana, 1995, vol. 4, p. 461.

69.

^ Giorgio Bocca, La Repubblica di Mussolini,Roma-Bari, Editori Laterza, 1977, p. 14.

70.

^ Cfr. Bruno Zoratto (a cura di), Julius Evolanei documenti segreti dell'Ahnenerbe, Roma,Fondazione Julius Evola, 1997.

71.

^ Julius Evola, Il cammino del cinabro, op. cit.,p. 93.

72.

^ Cfr. Gianfranco De Turris (a cura di), Letteredi Julius Evola a Girolamo Comi (1933-1964),Roma, Fondazione Julius Evola, 1987, p. 25.

73.

^ Francesco Carnelutti (1951). In difesa diGiulio Evola. L'Eloquenza (11-12).

74.

^ Julius Evola, Autodifesa, Roma, EdizioniFondazione Julius Evola, 1976.

75.

^ Pino Rauti (1974). Evola: una guida perdomani. Civiltà 2 (8-9).

76.

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

24 of 29 21/08/2013 11:34

Page 25: Julius Evola

^ Gianfranco De Turris (a cura di), Elogio edifesa di Julius Evola, Roma, Mediterranee,1985, p. 5.

77.

^ Cfr. Gianfranco De Turris (a cura di), Elogio edifesa di Julius Evola, op. cit., pp. 9-11.

78.

^ Julius Evola (1959). Razzismo e altri orrori(compreso il ghibellinismo). L'Italiano (5-6):67.

79.

^ Cfr. Gianfranco De Turris (a cura di), Elogio edifesa di Julius Evola, op. cit., p. 118.

80.

^ Furio Jesi, Cultura di destra, Milano,Garzanti, 1979.

81.

^ Gianfranco De Turris, op. cit., p. 118.82.^ Felice Pallavicini. «Evola, traditore dellospirito». Corriere della Sera, 5 7 2000. URL

consultato in data 08-05-2009.

83.

^ Gianfranco De Turris (a cura di), Elogio edifesa di Julius Evola, op. cit., p. 91.

84.

^ Pino Tosca, Il cammino della Tradizione,Rimini, Il Cerchio, 1995, pp. 51-52.

85.

^ Julius Evola. Statuto della Fondazione JuliusEvola. 1974. URL consultato il 01-05-2009.

86.

^ Riccardo Paradisi, Gli Arya seggono ancoraal picco dell'avvoltoio, in Giovanni Conti,Evola tascabile, Roma, Settimo Sigillo, 1998, p.25.

87.

^ Amalia Baccelli (1974). Ricordo dell'uomo.Civiltà 2 (8-9).

88.

^ Julius Evola, Franco Freda (a cura di)Orientamenti - undici punti, Padova, Edizioni diAr, 2000, p. 7.

89.

^ Julius Evola, Rivolta contro il mondomoderno, op. cit., p. 327.

90.

^ Alessandro Barbera (a cura di), La bibliotecaesoterica. Certeggi editoriali Evola-Croce-Laterza 1925-1959, Roma, Fondazione JuliusEvola, 1997, p. 40.

91.

^ Cesare Medail. «Julius Evola: mi manda DonBenedetto». Corriere della Sera, 11 1 1996.

92.

^ Cfr. la prefazione del testo Lettere di JuliusEvola a Benedetto Croce (1925-1933)pubblicato dalla Fondazione Evola nel 1995.

93.

^ Cfr. Guglielmo Savelli. Cronache di unincontro mancato. Gli ardui rapporti tral'attualismo e l'idealismo magico. 2007. URL

consultato il 04-05-2009.

94.

^ Stefano Arcella, Gentile amico e nemico,"L'Italia Settimanale", 15 giugno 1994, pp.44-46.

95.

^ Margarete Durst (1998). Il contributo diJulius Evola all'"Enciclopedia Italiana". Il

96.

Veltro 17 (3-4): 335-339.^ Cfr. Guido Calogero, Come ci si orienta nelpensiero contemporaneo?, Sansoni, Firenze,1940, pp. 57-59.

97.

^ Alessandro Giuli (1997). Evola-Gentile-Spirito: tracce di un incontro impossibile.Annali della Fondazione Ugo Spirito 9:411-442.

98.

^ I volumi sono: Saggi sull'idealismo magico,Teoria dell'individuo assoluto, Imperialismopagano e Fenomenologia dell'individuoassoluto.

99.

^ Cfr. Alberto Lombardo. Caro conservatore tiscrivo. 2000. URL consultato il 04-05-2009.

100.

^ Si tratta del saggio Donoso Cortes ingesamteuropäischer Interpretation del 1950,poi pubblicato in Carl Schmitt , Donoso Cortés -Interpretato in una prospettiva paneuropea,Milano, Adelphi, 1995.

101.

^ Julius Evola, Ricognizioni. Uomini eproblemi, Roma, Mediterranee, 1985, p. 171.

102.

^ Carl Schmitt , Donoso Cortés - Interpretato inuna prospettiva paneuropea, op. cit., p. 107.

103.

^ Cfr. Julius Evola, Rivolta contro il mondomoderno, op. cit., pp. 47-56.

104.

^ Cfr. Giovanni Damiano, Evola e l'utonomiadel politico, Atti del convegno di studi "JuliusEvola e la politica", Alatri 23-24 maggio 2008,a cura di Emiliano Di Terlizzi [2].

105.

^ Antonio Caracciolo, Due atteggiamenti difronte alla modernità, in Antonio Caracciolo (acura di), Lettere di Julius Evola a Carl Schmitt(1951-1963), Roma, Fondazione Julius Evola,2000, p. 6.

106.

^ Julius Evola, Erhebung wider die moderneWelte, Stoccarda, Verlags-Anstalt , 1935.

107.

^ Gottfried Benn (1935). Sein und Werden. DieLiteratur (3) (in tedesco).

108.

^ Cfr. Gottfried Benn, Essere e divenire, inJulius Evola, Rivolta contro il mondo moderno,op. cit., pp. 438-444.

109.

^ Evola, infatti, oltre a Benn, scrive a Guénon(1947), Eliade e Schmitt (1951) e Jünger(1953).

110.

^ Giovanni Lista (1975). Tristan Tzara et ledadaisme italien. Europe (7-8) (in francese).

111.

^ Julius Evola, Il cammino del cinabro, op. cit.,pp. 23-28.

112.

^ Elisabetta Valento (a cura di), Lettere di JuliusEvola a Tristan Tzara (1919-1923), Roma,Fondazione Julius Evola, 1991, p. 13.

113.

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

25 of 29 21/08/2013 11:34

Page 26: Julius Evola

^ Elisabetta Valento (a cura di), op. cit., p. 14.114. ^ Elisabetta Valento (a cura di), op. cit., p. 13.115.

Bibliografia

In italiano

Gianfranco De Turris, Omaggio a Julius Evola per il suo LXXV compleanno, Roma, Volpe, 1973a.Gianfranco De Turris, Testimonianze su Evola, Roma, Mediterranee, 1973b. ISBN978-88-272-0509-9.Del Serra, Maura (1975). L'avanguardia distonica del primo Evola. Studi Novecenteschi (11):129-154.Pier Luigi Aurea, Evola e il nichilismo, Palermo, Thule, 1976.Piero Vassallo, Modernità e tradizione nell'opera evoliana, Palermo, Thule, 1978.Philippe Baillet, Julius Evola e l'affermazione assoluta, Padova, Edizioni di Ar, 1978.Marcello Veneziani, La ricerca dell'assoluto in Julius Evola, Palermo, Thule, 1979.Gian Franco Lami, Introduzione a Julius Evola, Roma, Volpe, 1980.Roberto Melchionda, Il volto di Dioniso, Roma, Basaia, 1984.Giovanni Ferracuti, Julius Evola, Rimini, Il Cerchio, 1984.Anna Maria Jellamo, Julius Evola. Il filosofo della tradizione in La destra radicale, Milano,Feltrinelli, 1984.Piero Di Vona, Evola e Guénon. Tradizione e Civiltà, Napoli, Società Editrice Napoletana, 1985.Gennaro Malgieri, Modernità e Tradizione, Roma, Settimo Sigillo, 1987.AA.VV., Tradizione e/o Nichilismo, letture e ri-letture di "Cavalcare la tigre" , Milano, SocietàEditrice Barbarossa, 1988.Antimo Negri, Julius Evola e la filosofia, Milano, Spirali, 1988. ISBN 978-88-7770-209-8.Luca Lo Bianco, Evola in Dizionario biografico degli italiani, vol. 43, Roma, Istituto dellaEnciclopedia Italiana, 1993. 575Marco Fraquelli, Il filosofo proibito, tradizione e reazione nell'opera di Julius Evola, Milano,Terziaria, 1994a.Pablo Echaurren, Evola in Dada, Roma, Settimo Sigillo, 1994.Gianfranco De Turris; Adolfo Morganti;, Julius Evola, mito, azione, civiltà, Rimini, Il Cerchio, 1994.ISBN 978-88-86583-10-7.Elisabetta Valento, Homo Faber, Julius Evola fra arte e alchimia, Roma, Fondazione Julius Evola,1994d.Renato Del Ponte, Evola e il magico "Gruppo di UR" , Borzano, SeaR, 1994.Sandro Consolato, Julius Evola e il buddismo, Borzano, SeaR, 1995.AA.VV., Delle rovine ed oltre, saggi su Julius Evola, Roma, A. Pellicani, 1995.Gianfranco De Turris, Elogio e difesa di Julius Evola, il Barone e i terroristi, Roma, Mediterranee,1997. ISBN 978-88-272-0456-6.Adriano Romualdi, Su Evola, Roma, Fondazione Julius Evola, 1998.Giovanni Damiano, La filosofia della libertà di Julius Evola, Padova, Edizioni di Ar, 1998.Gigi Montonato, Comi-Evola. Un rapporto ai margini del fascismo, Lecce, Congedo, 2000. ISBN978-88-8086-355-7.Beniamino Di Dario, La via romana al Divino. Julius Evola e la religione romana, Padova, Edizioni

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

26 of 29 21/08/2013 11:34

Page 27: Julius Evola

di Ar, 2001.Francesco Germinario, Razza del sangue, razza dello spirito, Torino, Bollati Boringhieri, 2001. ISBN978-88-339-1301-8.Patricia Chiantera Stutte, Julius Evola. Dal dadaismo alla rivoluzione conservatrice (1919-1940),Roma, Aracne, 2002. ISBN 978-88-7999-317-3.Francesco Cassata, A destra del fascismo. Profilo politico di Julius Evola, Torino, Bollati Boringhieri,2003. ISBN 978-88-339-1498-5.Sandro Consolato, Julius Evola trentanni dopo, Roma, I libri del Graal, 2004.Vitaldo Conte, Julius Evola. Arte come alchimia, mistica, biografia, Reggio Calabria, Iriti, 2005.ISBN 978-88-87935-97-4.Thomas Dana, Julius Evola e la tentazione razzista, Mesagne, Sulla rotta del sole, 2006. ISBN978-88-88456-33-1.Alberto Lombardo, Evola, gli evoliani e gli antievoliani, Roma, Nuove Idee, 2006. ISBN978-88-7557-183-2.Gianfranco De Turris, Esoterismo e fascismo, Roma, Mediterranee, 2006. ISBN 88-272-1831-9.Gianni Scipione Rossi, Il razzista totalitario, Catanzaro, Rubbettino, 2007. ISBN978-88-498-1683-9.Marco Iacona, Il maestro della tradizione. Dialoghi su Julius Evola, Napoli, Controcorrente, 2008.ISBN 88-89015-68-3.Alessandra Tarquini, Il Gentile dei fascisti, Bologna, Il Mulino, 2009. ISBN 978-88-15-12817-1.Iacona, Marco (2009). Julius Evola e le vicende processuali legate ai Far (1951-54). Nuova StoriaContemporanea 3 (13).Fabio Venzi, Julius Evola e la libera muratoria, Roma, Settimo Sigillo2, 2010. ISBN978-88-61-48081-0.

In altre lingue

Christophe Boutin, Politique et tradition: Julius Evola dans le siecle, 1898-1974, (in francese)Editions Kime, 1992. ISBN 978-2-908212-15-0.Jean-Paul Lippi, Julius Evola, metaphysicien et penseur politique: Essai d'analyse structurale, (infrancese) L'Age d'homme, 1998. ISBN 978-2-8251-1125-3.Jean-Paul Lippi, Julius Evola: qui suis-je?, (in francese) Pardès, 1999. ISBN 978-2-86714-183-6.Marta Monedero, Evola, (in spagnolo) Libros en Red, 2004. ISBN 978-987-561-069-9.Mark Sedgwik, Against the Modern World: Traditionalism and the Secret Intellectual History of theTwentieth Century, (in inglese) Oxford, Oxford University Press, 2004. ISBN 978-0-19-515297-5.Gustavo Brondino, Tratado Sobre la Gnosis Hiperbórea, (in spagnolo) Lulu.com, 2008. ISBN978-1-4092-2881-3.

Documentari

Dalla Trincea a Dada (2006) di Maurizio Murelli. DVD pubblicato nel 2006 dalla Società EditriceBarbarossa di Milano, della durata di 101 min., che ripercorre il periodo artistico di Evola. Conmusiche di: Ain Soph, Kaiserbund, Roma, Wien, Zetazeroalfa.

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

27 of 29 21/08/2013 11:34

Page 28: Julius Evola

Voci correlate

Arte e cultura

AvanguardiaDadaismoFuturismoRivoluzione conservatriceSturm und Drang

Autori e pensatoritradizionali

Johann Jakob BachofenRené GuénonErnst JüngerFriedrich NietzscheJosé Ortega y GassetCarl SchmittOswald SpenglerOtto Weininger

Filosofia

EsistenzialismoIlluminismoMetafisicaPitagorismo

Religione

BuddhismoCattolicesimoCristianesimoInduismoPaganesimoTantrismoTaoismo

Storia

FascismoNazismoPrima guerra mondialeRivoluzione franceseSeconda guerra mondiale

Teoria della razza

AntisemitismoDarwinismoEbreiProtocolli dei savi di SionRazzismo

Altri progetti

Wikiquote contiene citazioni di Julius Evola

Wikimedia Commons contiene file multimediali su Julius Evola

Collegamenti esterni

Siti web italiani

Julius Evola su Open Directory Project (Segnala su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "Julius

Evola")

Sito ufficiale della Fondazione Julius Evola. URL consultato il 04-02-2009.Julius Evola sito non ufficiale. URL consultato il 30-07-2008.Centro Studi La Runa. URL consultato il 30-07-2008.Articoli di Julius Evola sul Portale della Tradizione. URL consultato il 12-10-2008.Intervista a Julius Evola. URL consultato il 06-05-2009.Alcune opere dadaiste di Julius Evola. URL consultato il 3-1-2010.

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

28 of 29 21/08/2013 11:34

Page 29: Julius Evola

Siti web in altre lingue

(ES) Centro de Estudios Evolianos. URL consultato il 30-07-2008.(ES) Upasika.com: Julius Evola . URL consultato il 02-09-2008.(DE) Im Geist der Tradition. URL consultato il 30-07-2008.(EN) Traditionalist visionary. URL consultato il 30-07-2008.

Approfondimenti biografici

Gianfranco De Turris. Julius Evola. URL consultato il 01-05-2009.Riccardo Paradisi. Gli Arya seggono ancora al picco dell'avvoltoio. URL consultato il 01-05-2009.Giuseppe Vatinno. Julius Evola, un filosofo scomodo per tutti. URL consultato il 01-05-2009.Luca Lo Bianco. Giulio Cesare Andrea Evola. URL consultato il 01-05-2009.

Approfondimenti sul pensiero

Francesco Rosati. Intervista a Julius Evola. 1967. URL consultato il 01-05-2009.Giovanni Monastra. Julius Evola tra le seduzioni del razzismo e la ricerca di una antropologiaaristocratica durante il fascismo. URL consultato il 01-05-2009. (archiviato dall'url originale)Curzio Nitoglia. Le teorie evoliane dal punto di vista della tradizione cattolica. 1994. URL consultato il

01-05-2009.Michele Ognissanti. Luci ed ombre su Evola. 1999. URL consultato il 01-05-2009.Alberto Lombardo. Da Rivolta contro il mondo moderno a Gli uomini e le rovine. Julius Evola1934-1951. 2000. URL consultato il 01-05-2009.Giuseppe Vatinno. Julius Evola: un filosofo scomodo per tutti. 2004. URL consultato il 01-05-2009.Mario Polia. Linee per una critica al concetto di Tradizione in Julius Evola. 2005. URL consultato il

01-05-2009.Giano Accame. Evola e la Konservative Revolution. 2006. URL consultato il 01-05-2009.Luca Lionello Rimbotti. Evola così com'era. 2007. URL consultato il 01-05-2009.Vitaldo Conte. Maschere di Evola come percorso controcorrente. 2008. URL consultato il 01-05-2009.

Interviste su Evola

Intervista a Salvatore Tringali. 2005. URL consultato il 21-05-2009.Intervista a Gian Franco Lami. 2008. URL consultato il 21-05-2009.

Categorie: Filosofi italiani del XX secolo | Pittori italiani del XX secolo | Poeti italiani del XX secolo | Natinel 1898 | Morti nel 1974 | Nati il 19 maggio | Morti l'11 giugno | BioBot | Voci non neutrali - storia |Antisemitismo | Idealisti | Personalità dell'Italia fascista | Personalità del neofascismo

Julius Evola zim:///A/Julius Evola.html

29 of 29 21/08/2013 11:34