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Aprite, c’è ancora qualcosa da scoprire!

Jean-Luc FrosmentalJoëlle Joslivet

Jean-Luc Fromental e Joëlle Jolivet, in forma olimpionica,trascinano il lettore in un misterioso caso di ossa scomparse…

Scheletri che vacillano, ossa trafugate,una rossa creatura non identificata,ma qual è il pericolo che minacciala tranquilla città di Tenebrossa?Fortunatamente, il famoso detective Sherloss,armato di pipa e calcolatrice, conduce l’inchiesta.

Sul retro della sovracoperta, un poster con lo scheletroper scoprire cosa sono il coccige, il perone o…l’astragalo!

Tenebrossa

9 788899 064662

Tenebrossa

Jean-Luc FromentalJoëlle Jolivet

traduzione di Rossa Chefiuta & Co.

Tenebrossa, 1.275 anime, 270.300 ossa.

Nella città di Tenebrossa, sotto la luna splendente, la lavandaia stende i panni sul filo, ma all’improvviso spunta ruggente…

l’Orrendo Profilo!

“Per tutti i midolli! Ossia… Polizia!”

Gli scheletri nutrono un autentico orrore verso i fantasmi e il loro candore.

si sgola sull’orlo della pazzia, seminando ovunque la paura di quell’orribile creatura.

Al detective Sherloss, la donna spaurita dice che ha visto una forma confusa che con la sua ulna se l’è filata.

“Ditemi, brava signora, a che somigliava? Vi ha chiesto asilo? Parlate pure senza paura di questo Orrendo Profilo!”

“Oh, era proprio terrificante! Denti affilati come sciabole sopra un corpo abominevole che si muoveva ondulante!”

Rossbif ha la macelleria Ossobuco a Portar Via, appetitoso spaccio dove tutta Tenebrossa acquista cotolette, sanguinaccio e bistecche per provvista.

Si alza al canto del fringuello, arrota il suo coltello, prepara la mercanzia e guarnisce il suo bancone. Ma oggi un’alba di magia gli recherà una visione…

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“È terribile” grida il macellaio con passione. “Se gli fosse bastato qualche polletto al limone…

Rossbif ancora dorme, quando un viavai rumoroso invade la sua fredda stanza. E poi, lì, a poca distanza intravede l’Orrendo Villoso!

… ma d’ora in poi mi servirà un bastone perché si è preso il mio perone!”

“Raccontami, macellaio… Com’era questo carnivoro goloso, dalle fauci d’acciaio, quest’Orrendo Villoso?”

“Un Diavolo, un Molosso, un pelosissimo sgorbio,che mi ha fregato un osso

lasciandomi così storpio!”

La lavandaia è senza un braccio, il macellaio è su una stampella… Sono di ghiaccio gli abitanti, batton le ossa e tutti i denti… Chi finirà domani in barella?

Perché non questo dottore, l’osteopata Ossadure, che lavora a riparare lussazioni e fratture

di una popolazione tanto fragile di giunture?

Ossadure, distratto, dimentica in uno sbadiglio di chiudere col giusto accessorio la porta dell’ambulatorio. Per il Terrore Scarlatto davvero non poteva andar meglio.

“Una Gorgone, un grifone, becco d’aquila, corpo di leone,

il cui appetito assatanato

ha fatto di me un disoccupato!”

“Mi dica, bravo dottore,me lo descriva in modo esatto, questo rapinatore, questo Terrore Scarlatto!”

“Un Belzebù! Una scorreria!”grida il dottore senza posa. “Tiratemi su! Dodici vertebre portate via, la tibia preziosa della signora Rosa ed il mio

coccige, per di più.”