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ECO N O M IA : parole chiave dell’econom ia Sergio Zangirolam i O nè diFonte m arzo-aprile 2008 Lezione 3: Ilsistem a bancario

Istituti bancari italiani (milioni di euro)

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Istituti bancari italiani (milioni di euro). Fonte: Il Sole 24 0re 28 febb 2006. - PowerPoint PPT Presentation

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Page 1: Istituti bancari italiani (milioni di euro)

ECONOMIA:

parole chiave dell’economia

Sergio Zangirolami Onè di Fonte marzo-aprile 2008 Lezione 3: Il sistema bancario

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I cambiavalute banchieri trasformano i

depositi in lettere di credito, dando origine

alla carta moneta.

Concedono prestiti, avendo constatato la

permanenza di una “giacenza media”

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Le banche hanno la possibilità di aumentare i

mezzi di pagamento (depositi, moltiplicatore

bancario), creando moneta.

Quindi le autorità monetarie (Banca d’Italia,

Tesoro, oggi ministero dell’Economia)

devono controllare sia le emissioni di moneta,

sia il credito.

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La legge bancaria del 1936, per evitare che le

banche, attraverso le partecipazioni,

seguissero la sorte delle industrie (crisi

del ’29), aveva distinto il credito a breve da

quello a medio e lungo periodo.

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Le aziende di credito, che si finanziavano con i

depositi a vista, potevano concedere solo

credito a breve (scadenza massima 12-18

mesi), mentre gli istituti di credito speciale,

che si finanziavano con le obbligazioni

pluriennali, potevano fare prestiti oltre questi

limiti (5, 10 e più anni).

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La nuova legge bancaria del 1993 ha tolto

questa rigida distinzione e tutte le banche

(nome dato sia alle aziende di credito che agli

istituti di credito speciale) possono avere

delle partecipazioni nel capitale delle imprese,

tali da consentire di avere rappresentanti nei

consigli di amministrazione.

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1893 Istituzione della Banca d’Italia, istituto di emissione. Il Banco di Napoli e il Banco di Sicilia conservavano la facoltà di emettere banconote

1894 La Banca d’Italia fu incaricata del servizio di tesoreria provinciale dello Stato.

1926 La Banca d’Italia diveniva l’unico istituto autorizzato all’emissione di banconote sul territorio nazionale. Le furono attribuiti, con anticipo rispetto agli ordinamenti di altri paesi, formali poteri di vigilanza sulle banche.

1936 La legge bancaria rafforzò la tutela del risparmio, assicurò le condizioni per la separazione tra banca e industria, ampliò i poteri della vigilanza e dichiarò la Banca d’Italia istituto di diritto pubblico.

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1947 La manovra di stabilizzazione della lira sconfisse l’inflazione postbellica.

Dagli anni 70 l’attribuzione alla Banca della piena libertà nella manovra dei tassi d’interesse ufficiali Alla Banca venne assegnato il compito di tutelare la concorrenza nel settore bancario, in uno scenario sempre più caratterizzato dai processi di liberalizzazione e privatizzazione. Con l’affidamento dei compiti di tesoreria centrale venne unificato presso l’Istituto il servizio di tesoreria dello Stato.

1993 Eliminazione degli obblighi di finanziare il Tesoro

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Banca Centrale Europea (BCE)

Creata nel 1998, forma –insieme alle Banche centrali- un Sistema

Europeo delle Banche Centrali (SEB). Ha come compiti principali:

- formulare la politica monetaria dell’Unione Europea (fra cui la

fissazione del Tasso ufficiale di riferimento);

- gestire il cambio dell’euro nei confronti della valuta dei Paesi terzi;

- mantenere la stabilità dei prezzi;

- gestire le riserve ufficiali degli Stati partecipanti.

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Organi della BCE:

Comitato esecutivo o Direttorio, composto dal Presidente,

un vicepresidente e quattro banchieri europei, con base a

Francoforte.

Consiglio direttivo, composto dai membri del Comitato

esecutivo più i Governatori delle Banche centrali dei Paesi

aderenti.

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Tasso ufficiale di sconto della BI oggi si dice ex… Tasso ufficiale di riferimento della BCE Negli USA il tasso di interesse stabilito dalla Federal

Reserve Bank (Alan Greenspan, sostituito da Bernanke)

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Istituti bancari italiani(milioni di euro)

Fonte: Il Sole 24 0re 28 febb 2006

Banche Capitalizzazione feb 06 Data di fusione

Unicredit 65.167 20 mag 2007

Banca Intesa 29.827 2 gennaio 2007

Sanpaolo-Imi 23.517 2 gennaio 2007

Capitalia 16.832 20 mag 2007

Mediobanca 14.106  

Mps 10.846 10 novembre 2007

Bnl 8.920  

B.Antonveneta (acquistata) 8.157  10 novembre 2007

Banco Lombardo 4.512  

Pop. Di Milano 4.511  

Carige 3.688  

Carifirenze 3.357 28 luglio 2007

totale 193.440  

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Sanpaolo IMI

Sanpaolo Sanpaolo Imprese Sanpaolo Banco di Napoli Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo Cassa di Risparmio in Bologna Cassa di Risparmio di Venezia Friulcassa Banca Popolare dell'Adriatico

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Nel 2005 la banca spagnola Banco de Bilbao, già azionista della banca BNL (Banca Nazionale del Lavoro), ha lanciato un'OPA per averne il pieno controllo; l'OPA è fallita e si è scatenata una polemica sul governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio accusato di aver ostacolato l'acquisizione, e su vari esponenti del mondo assicurativo e politico.

Il 3 febbraio 2006, BNP Paribas ha acquistato il 48% di BNL da Unipol e i suoi associati e ha successivamente lanciato un'OPA sul totale del capitale azionario. Anche il Banco de Bilbao ha poi conferito le azioni in suo possesso.

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 Nel 2006 a seguito della conclusione dell'Offerta Pubblica di Acquisto da parte di BNP Paribas S.A., BNL entra a far parte di un grande gruppo internazionale presente in Francia e in altri 85 Paesi di tutti i Continenti e 17° gruppo mondiale, secondo la classifica di Forbes.

BNL  si posiziona come 6° gruppo bancario italiano in termini di totale dell'attivo*(2005) e rientra fra le prime 60 banche in Europa e fra le prime 100 al mondo sulla base dello stesso criterio.

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ABN Amro promuove, nel febb. 2006, una seconda offerta pubblica di acquisto (OPA) (la prima era fallita) obbligatoria sulle azioni ordinarie Antonveneta ad un prezzo unitario pari a 26,50 euro, al fine di acquisire l'intero capitale ordinario, ed ottenere la revoca delle azioni Antonveneta dalla quotazione in Borsa. L'OPA ha successo. Successivamente in seguito ad una ulteriore scalata iniziata nell'estate del 2007 ABN Ambro viene acquisita dal consorzio ispano-britannico Royal Bank of Scotland - Banco Santander, e nello "spezzatino finanziaro" Antonveneta finisce sotto il controllo del Banco SantanderL'8 novembre del 2007, il Monte dei Paschi di Siena annuncia con una nota di aver raggiunto un accordo con Banco Santander per l'acquisto di Banca Antonveneta per 9 miliardi di euro, esclusa la controllata Interbanca che rimane di proprietà della banca spagnola

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Banche minori

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Veneto Banca

Banca Italo Romena

Banca di Bergamo

Banca Meridiana

Banca del Garda

Friuladria, dal 2007 inserita, con Cariparma, nel

gruppo Crédit Agricole

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Gb ChOl It It Fr Ch Sp Gb Ch Ge Gb Fr Fr

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1 ICBC Cina 277.514 4 NA 2 Bank of America USA 195.933 2 2 3 HSBC Holdings Hong Kong 176.788 3 3 4 China Construction 165.234 7 NA 5 Bank of China 165.087 6 NA 6 JPMorgan Chase USA 159.615 5 9 7 Citigroup USA 140.698 1 1 8 Wells Fargo USA 112.365 11 4 9 Banco Santander Spagna 109.862 12 23 10 Mitsubishi UFJ Financial 105.412 9 22 11 ABN Amro+ Olanda 103.643 34 29 12 UniCredit 97.591 15 32 13 Intesa SanPaolo 89.954 16 46 14 BNP Paribas 88.487 14 15 15 Goldman Sachs USA 87.602 18 18 16 UBS Svizzera 84.878 8 7 17 BBVA Spagna 78.302 19 25 18 Sberbank Russia 77.713 31 109 19 Royal Bank of Scotland 76.023 10 6 20 Wachovia USA 75.401 13 8

Banche mondiali capitalizzazione in mld $Usa 1/31/08 Mkt cap ($bln) 1/31/07 1/31/03

http://www.bloomberg.com/apps/news?pid=newsarchive&sid=aBhYtHt.s3gM

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Alcune cause del mutamento:

•nei paesi emergenti gli investitori puntano sulle banche;

•Il collasso del mercato dei subprime mortage (ipoteca);

•Le banche cinesi hanno alle spalle una economia con un tasso di crescita del 11.4% nel 2007, ma i prestiti scoperti sono 111% del PIL;

•Recessione USA;

•Declino del dollaro

ICBC (Industrial and Commercial Bank of China) , China Construction Bank e Bank of China hanno un valore di $608 billion

Bank of America, JPMorgan Chase & Co. and Citigroup hanno un valore di $496 billion

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•Europa: dal giugno2007 tasso d’interesse sui prestiti al 4% per contrastare l’inflazione

•Federal Reserve: dal 18 sett 2007 ha tagliato i tassi di interesse di 2.25 punti per perdite sub-prime basate sulle ipoteche, la peggiore crisi sugli alloggi, e per gli altissimi costi del credito

•Usa: scesi gli ordini per beni durevoli mese gennaio 2008 (ordini dei beni durevoli - in calo del 5,3% a gennaio) contro un +4.4 del mese precedente (non so dove convenga mettere questa informazione)•vendite di case nuove - calate del 2,8% a gennaio

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Bernake al Parlamento

•si attende un aumento della disoccupazione (dal 4,8 previsto ad agosto al 5,2-5,3%)

•le previsioni di crescita vengono dimezzate: nel 2008 non si andrà oltre l'1,3-2%.

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Sostiene Bernanke:

• al di fuori della finanza e degli immobili, le imprese sono molto attive, redditizie e liquide

• grazie soprattutto al «minidollaro », le esportazioni tirano: più 11% nella seconda metà del 2007 e la crescita sarà forte anche quest'anno. Continuerà così a ridursi l'enorme deficit commerciale americano che l'anno scorso è calato per la prima volta dal 2001.

Ma adesso la grande paura viene dal credito. E, intanto, in America, comincia a soffiare il vento del neointerventismo economico: il dibattito scivola sempre più verso la richiesta di nuove regole e nuovi strumenti di gestione della politica economica e monetaria.

Bernanke davanti al Parlamento riconosce che gli Usa in futuro dovranno modificare un modello economico, fondato in misura eccessiva sulla crescita dei consumi interni e sull'indebitamento delle famiglie.

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contagio dei mutui «subprime» ad altri settori del mercato:

(es: la Fannie Mae (la grande centrale dei mutui

formalmente privata, ma che opera con fondi garantiti dallo

Stato) ha denunciato una perdita di oltre 3,5 miliardi di

dollari per mancati rimborsi di prestiti concessi alla

clientela ordinaria, non quella «subprime».

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I subprime, o "B-Paper", "near-prime" o "second chance" sono quei prestiti che vengono concessi ad un soggetto che non può accedere ai tassi di interesse di mercato, in quanto ha avuto problemi pregressi nella sua storia di creditore.

gli oppositori hanno criticato l'industria del credito subprime per aver messo in atto pratiche predatorie, come l'aver accettato clienti che non avevano chiaramente le risorse per soddisfare i termini dei contratti.

Queste critiche sono aumentate esponenzialmente a partire dal 2006, in risposta alla crescente crisi dell'industria statunitense dei mutui ipotecari subprime: centinaia di migliaia di debitori sono stati costretti all'insolvenza e per molte compagnie prestatrici è stata presentata istanza di bancarotta.

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Banca popolare Etica è un istituto finanziario ordinario. E’ sottoposta alla vigilanza di Banca d’Italia e aderisce al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi: il risparmiatore beneficia della protezione accordata a tutti i risparmiatori bancari. Il cliente di Banca Etica opta però per una realtà economica del tutto atipica: un’impresa che agisce al servizio di uno sviluppo sostenibile dal punto di vista sociale ed ambientale. L’obiettivo di Banca Popolare Etica è di creare un “profitto sociale”.

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I principi fondamentali su cui si basa Banca Etica sono gli stessi che hanno ispirato il movimento delle Mag (Mutue di Autogestione) in Italia e delle banche alternative nel resto del mondo, cioè: - la partecipazione dei soci; - la possibilità di orientare il proprio risparmio verso progetti con finalità sociali; - il sostegno ad iniziative socio-economiche senza scopo di lucro; - la trasparenza.

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1994 22 organizzazioni del no profit danno vita alla Associazione Verso la Banca Etica, che nel 1995 costituisce la Cooperativa "Verso la Banca Etica”. 1998 In aprile si raggiungono e si superano i 12,5 miliardi di lire di capitale sociale necessari per poter costituire una banca popolare. 1998 Il 30 maggio l'Assemblea straordinaria dei soci, riunitasi a Padova, delibera la trasformazione della Cooperativa Verso la Banca Etica, in Banca Popolare Etica e nomina il primo Consiglio di Amministrazione. 1998 Il 20 novembre 1998 il Governatore della Banca d'Italia Antonio Fazio firma l'autorizzazione per l'esercizio dell'attività creditizia della Banca Popolare Etica, prima esperienza di finanza etica ed alternativa in Italia.

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1999 L'8 marzo inizia l'operatività di Banca Popolare Etica. Apre la sede di Padova e, in rapida successione, le filiali di Brescia, Milano, Roma, Vicenza, Treviso, Firenze. 2001 Viene costituita la società di gestione risparmio (S.G.R.) Etica. L'obiettivo è di offrire una proposta coerente e originale nel settore degli investimenti finanziari (fondi comuni). 2003 Parte l'operatività di Etica Sgr con i fondi d'investimento "Valori Responsabili".

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è una banca a tutti gli effetti, autorizzata ad operare dalla Banca d'Italia ed iscritta al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi.

Filiale di Treviso

Orari di sportello: lunedì, martedì e giovedì 8.30 / 13.15 mercoledì, pomeriggi e venerdì su appuntamento

Viale della Repubblica, 193/l (Centro Torri) 31100 - Treviso tel. 0422 308725 fax 0422 426293 http://www.git-bancaetica.org/treviso/

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In Europa altri esempi vengono dalla nascita delle Banche Etiche come Triodos, ABS, Gls Gemeinschaftsbank. Triodos Bank nasce in Olanda nel 1980 e opera nei settori dell´economia sociale, dell´ambiente, del non-profit, dell´arte, della cooperazione internazionale e del commercio equo-solidale. ABS (Alternative Bank Suisse) nasce nel 1990. GLS (Germania) si concentra su iniziative culturali, sociali o ecologiche. Offre varie forme di depositi.

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Altre Banche alternative: Citizen Bank (Giappone), Eko-

Osuuspankki (Finlandia), South Shore Bank (USA), Oikos

(Danimarca), Merkur (Danimarca), Banque Populaire du Haut-

Rhin (Francia) sono membri di INAISE (International Network

Association of Investors in Social Economy), rete internazionale

degli attori che a vario titolo contribuiscono alla crescita

dell’economia sociale.

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“Il microcredito permette ai poveri e agli scalzi di accedere a una opportunità che di solito è esclusivo appannaggio dei ricchi. Accade così che quegli aspetti della società che sembravano rigidi, fissi e inamovibili comincino a diventare più fluidi, e attraverso lo sviluppo economico le persone si affranchino da tutto un insieme di ingiunzioni e regole". (Muhammad Yunus, Graamen Bank) La Grameen Bank è la prima Istituzione Finanziaria di Microcredito. Nasce in Bangladesh nel 1976, come progetto pilota, ad opera del Prof. Muhammad Yunus.

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Il microcredito è uno strumento di sviluppo economico, che permette alle persone in situazione di povertà ed emarginazione di aver accesso a servizi finanziari. Secondo i dati dell’UNDP – United Nations Development Program (il Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite), il 20% più ricco della popolazione mondiale ottiene il 95% del credito complessivamente erogato nel mondo. Nei Paesi in via di sviluppo, milioni di famiglie vivono con il reddito delle loro piccole attività economiche rurali ed urbane, nell’ambito di quella che è stata definita come economia informale.

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La difficoltà di accedere al prestito bancario, a causa dell’inadeguatezza o assenza di garanzie reali e delle dimensioni delle microattività, ritenute troppo ridotte dalle banche tradizionali, non consente alle microimprese di svilupparsi o di liberarsi dai forti vincoli dell’usura. I programmi di microcredito propongono soluzioni alternative per queste microattività economiche (agricolture, allevamento, produzione e commercio/servizi), pianificando l’erogazione di piccoli prestiti a microimprenditori o gruppi di questi che hanno forte necessità di risorse finanziarie, per avviare o sviluppare progetti di auto-impiego.

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Le lezioni verranno mano a mano riportate nel sito:

http://xoomer.alice.it/setedaza