8
Care lettrici, cari lettori, siamo alla vigilia di una nuova stagione e “La Biblioteca di Sallustio” è pronta a sbocciare con un nuovo numero e con qualche novità. Dopo l’edizione straordinaria realizzata dalla classe V A turismo, in occasione del Giorno della Memoria, e interamente dedicata all’ottantesimo delle leggi razziali, il nostro giornalino torna con una tiratura mensile - anziché bimestrale -, frutto del Programma Operativo Nazionale (PON) del Miur, in cui il Progetto “La Biblioteca di Sallustio” è quest’anno confluito. Tra le altre novità, una rubrica con interviste immaginarie a celebri personaggi del passato e un servizio sui libri dedicati allo sport, recentemente acquisiti dalla nostra biblioteca. Non poteva poi mancare un ricordo di Caterina, redattrice di questo giornalino, oltre che nostra cara alunna e compagna. La redazione, sempre aperta ad accogliere chi volesse partecipare e offrire in vario modo il proprio contributo, vi saluta e vi augura di trascorrere questa nuova stagione fra mille letture! Filomena Giannotti In ricordo di Caterina Caterina non è più con noi. Non eravamo preparati. Quel grigio martedì 16 gennaio, aveva con cura elaborato la stesura definitiva della prova di letteratura e seguito la lettura delle poesie di Pascoli, riflettendo, insieme ai compagni, sul mistero della vita e della morte. Una morte inspiegabile, inaccettabile. È vero, perché una parte di noi se ne va con la persona cara e rielaborare il lutto è un lavoro lungo e faticoso che richiede di trovare “oggetti sostitutivi”. Lo spiega bene Freud in Caducità. Ma come sostituire quel volto luminoso, quello sguardo intelligente, talvolta pensieroso, quel sorriso dolce e accattivante, quei gesti armoniosi, quei modi sempre cortesi? Caterina era vitalità e determinazione. Voleva conoscere e con impegno scriveva i suoi appunti di Storia e di Letteratura. Aveva colto il nocciolo della filosofia di Leopardi: quel tanto etichettato “pessimismo cosmico” era amore per la vita, forza morale di affrontare il dolore dell’esistenza; era la battaglia dell’intellettuale onesto che smaschera le false credenze e il vano ottimismo di chi per interesse e ipocrisia nasconde l’“arido vero”; era il progetto culturale di una rifondata solidarietà umana. Caterina aveva a cuore l’emancipazione femminile. In un tema, che invitava a riflettere sul significato e l’importanza della Carta universale dei diritti Marzo 2018 – Anno n.5 – www.istitutobandini.it – Esente da autorizzazione C.M. n. 242 02/09/1988

In ricordo di Caterina Care lettrici, cari lettori, · saluta e vi augura di trascorrere questa nuova ... considerate inferiori agli uomini, ... a non buttarsi a terra, a fare della

  • Upload
    vutram

  • View
    218

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Care lettrici, cari lettori, siamo alla vigilia di una nuova stagione e “La

Biblioteca di Sallustio” è pronta a sbocciare con

un nuovo numero e con qualche novità.

Dopo l’edizione straordinaria realizzata dalla

classe V A turismo, in occasione del Giorno

della Memoria, e interamente dedicata

all’ottantesimo delle leggi razziali, il nostro

giornalino torna con una tiratura mensile -

anziché bimestrale -, frutto del Programma

Operativo Nazionale (PON) del Miur, in cui il

Progetto “La Biblioteca di Sallustio” è

quest’anno confluito. Tra le altre novità, una

rubrica con interviste immaginarie a celebri

personaggi del

passato e un servizio

sui libri dedicati allo

sport, recentemente

acquisiti dalla nostra

biblioteca. Non

poteva poi mancare

un ricordo di

Caterina, redattrice di

questo giornalino,

oltre che nostra cara

alunna e compagna.

La redazione, sempre

aperta ad accogliere chi volesse partecipare e

offrire in vario modo il proprio contributo, vi

saluta e vi augura di trascorrere questa nuova

stagione fra mille letture!

Filomena Giannotti

In ricordo di Caterina

Caterina non è più con noi.

Non eravamo preparati.

Quel grigio martedì 16

gennaio, aveva con cura

elaborato la stesura

definitiva della prova di

letteratura e seguito la

lettura delle poesie di

Pascoli, riflettendo, insieme

ai compagni, sul mistero

della vita e della morte.

Una morte inspiegabile,

inaccettabile. È vero, perché una parte di noi se

ne va con la persona cara e rielaborare il lutto è

un lavoro lungo e faticoso che richiede di

trovare “oggetti sostitutivi”. Lo spiega bene

Freud in Caducità. Ma come sostituire quel

volto luminoso, quello sguardo intelligente,

talvolta pensieroso, quel sorriso dolce e

accattivante, quei gesti armoniosi, quei modi

sempre cortesi? Caterina era vitalità e

determinazione. Voleva conoscere e con

impegno scriveva i suoi appunti di Storia e di

Letteratura. Aveva colto il nocciolo della

filosofia di Leopardi: quel tanto etichettato

“pessimismo cosmico” era amore per la vita,

forza morale di affrontare il dolore

dell’esistenza; era la battaglia dell’intellettuale

onesto che smaschera le

false credenze e il vano

ottimismo di chi per

interesse e ipocrisia

nasconde l’“arido vero”;

era il progetto culturale di

una rifondata solidarietà

umana. Caterina aveva a

cuore l’emancipazione femminile. In un tema,

che invitava a riflettere sul significato e

l’importanza della Carta universale dei diritti

Marzo 2018 – Anno n.5 – www.istitutobandini.it – Esente da autorizzazione C.M. n. 242 02/09/1988

umani e della nostra Costituzione, scriveva:

“Molte figure femminili hanno cambiato la

Storia: da Rosa Parks a Malala, da Madre

Teresa di Calcutta a Oprah Winfrey; com’è

possibile che nel XXI secolo persista il bisogno

di difendere i nostri diritti di libertà e di

uguaglianza? Il femminismo viene a volte

confuso e mal interpretato, ovvero inteso come

antimaschilismo. In realtà si tratta di offrire pari

opportunità al genere femminile, di rispettarlo e

trattarlo come quello maschile. Credo nella

possibilità di un futuro migliore, ma c’è bisogno

di impegno e costanza”. Per lei era

inconcepibile che, ancora oggi, le donne siano

considerate inferiori agli uomini, che la loro

persona venga violata in modi più o meno

brutali, che la loro sia una libertà imperfetta. Le

idee di giustizia di Caterina, la sua sensibilità, le

sue speranze giovanili, il suo consapevole

impegno quotidiano sono gli “oggetti

sostitutivi” che noi ereditiamo e che diventano il

ricco patrimonio di quel dialogo affettivo che,

come dice il poeta, è forse l’unica forma di

sopravvivenza e di eternità.

I ricordi di Caterina non sono, e non possono

diventare, un nulla.

Alessandra Gentili

Libri e sport

Sabato 27 gennaio è stato presentato, nell’Aula

Magna del “Bandini”, il nuovo indirizzo di

studio Economico Sportivo. Sono intervenuti

molti personaggi del mondo dello sport e della

scuola. Ospite d’onore Pino Porzio,

plurimedaglia olimpionica della pallanuoto e

oggi allenatore della nazionale di pallanuoto del

Canada.

Con il nuovo indirizzo di studi si inaugura, nella

biblioteca dell’Istituto,

uno scaffale interamente

dedicato allo sport. I

primi testi ad essere

collocati sono di Franco

Esposito, un giornalista

sportivo che ha saputo

raccontare gli eventi di

ben sei edizioni dei

Giochi Olimpici e

cinque Campionati del mondo di calcio. I pugni

degli Eroi, pubblicato nel 2013, è un romanzo

che si snoda attraverso il racconto di quarantasei

eroi del ring, da Alì e il rifiuto di prestare

servizio militare, a Max Schmelin e il

controverso rapporto con il nazismo. Dal vostro

inviato, pubblicato nel 2016, racconta la storia

di personaggi dello sport non necessariamente

protagonisti da prima pagina, ma sempre

comunque uomini e donne che hanno fatto dello

sport il loro stile di vita. Al calcio sono dedicati

due libri. Il primo, Uno su mille ce l’ha fatta, è

una bellissima biografia su Fabio Pisacane,

difensore del Cagliari, che all’età di 14 è colpito

da una grave malattia, ma grazie alle cure e alla

grande determinazione, riesce a guarire e oggi

gioca come difensore nel Cagliari. L’altro, E

continuano a chiamarla lotteria, è la cronaca di

alcune partite di calcio terminate ai calci di

rigore. Infine un libro scritto a più mani e curato

daFrancesco Meucci: Storia illustrata dello

sport a Siena. Quasi un secolo e mezzo di sport

a Siena raccontato attraverso le storie delle

principali società cittadine.

Nel corso dell’anno la bibliografia sportiva

verrà integrata con altre pubblicazioni. A questo

proposito si richiede la collaborazione di

studenti e docenti per inserire nello scaffale altri

libri, romanzi e biografie. Intanto a tutti gli

studenti del “Bandini” e soprattutto a quelli

dell’indirizzo economico-sportivo, buona

lettura!

Angela Ceccarelli

Prossimamente in biblioteca

Il rapimento dell'anima L'arte di essere fragili è il quarto

libro dello scrittore siciliano, nonché professore

di latino e greco, Alessandro D'Avenia, che

lungo tutto il testo si rivolge a colui che

considera la persona che ha salvato la sua vita:

Giacomo Leopardi. Ogni capitolo si apre con

“Caro Giacomo”, per poi concludersi con una

riflessione, oppure con una serie di domande:

“Come fare a sperare ancora e ancora quando

restano solo le macerie di tutto ciò che avevamo

immaginato? Come non scivolare, dopo

l'incanto giovanile, nel disincanto adulto?”

Leopardi appare così

sotto una luce diversa

da quella con la quale

è di solito visto dalla

quasi totalità delle

persone e degli

studenti. Una luce

viva e brillante che

travolge il lettore e lo

spinge a ricredersi e a

pensare. Ma lo scopo

principale del libro è anche quello incitare i

giovani a trovare il proprio “rapimento”, ovvero

il proprio scopo, quello che li rende felici,

facendo in modo che le fragilità diventino la

forza di credere e di realizzare un sogno, come

Leopardi a suo tempo ha fatto con la poesia.

Attraverso le storie dei ragazzi nei loro momenti

difficili e attraverso aneddoti della sua stessa

adolescenza, lo scrittore sprona semplicemente

ad essere se stessi, a non buttarsi a terra, a fare

della propria vita quello che ognuno vuole e

tutto ciò di cui si ha bisogno per essere felici.

Il consiglio, non solo per gli adolescenti

confusi, ma anche per chiunque avesse bisogno

di comprendere qualcosa in più di sé e per

chiunque si trovi in difficoltà o stia

combattendo una battaglia interiore, è quello di

dedicarsi a questa lettura per arrivare ad

un'analisi introspettiva del proprio essere. Per

sradicare dall'anima il necessario a raggiungere

il proprio rapimento.

Due curiosità per concludere: il libro è stato

tradotto anche in lingua francese (L'art d'être fragile) e l'autore ne ha tratto un racconto

teatrale che sta portando in giro per l'Italia.

Sarah De Marco V A TUR

La parola all’immagine

“Arte” è femminile

“Le donne sono solo in grado di creare figli,

dicono gli scienziati. Ma io affermo che sono

anche capaci di creare arte" (Georgia O’Keffe,

pittrice statunitense).

I manuali di storia dell’arte sono colmi di

pagine che raccontano e illustrano le vite e le

opere dei grandi artisti: geni che con il sapiente

uso delle proprie doti artistiche hanno trasmesso

al mondo la propria

essenza vitale. Ma le

donne? Al contrario

di ciò che si potrebbe

pensare, il ruolo della

donna non si è

limitato, nei secoli, a

quello di musa

ispiratrice o modella di un artista, perché anche

molte donne, non considerate "artiste" ai loro

tempi e di conseguenza rimaste nell’ombra,

producevano opere frutto di una grande

sensibilità artistica che si traduceva in quadri,

sculture, incisioni.

Tra le più famose e conosciute, va ricordata

Artemisia Gentileschi, contemporanea di

Caravaggio. Figlia d’arte, nei suoi quadri

riprese dal padre Orazio il rigore grafico,

aggiungendovi una forte accentuazione

drammatica, di matrice caravaggesca, che

distingue le sue opere. Questa grande artista,

che fu tra l’altro vittima di stupro da parte di un

pittore al quale il padre l’aveva affidata, è

diventata un simbolo del femminismo

internazionale, grazie alla sua figura di donna

emancipata che perseguiva la propria

indipendenza e la propria affermazione artistica

tra difficoltà e pregiudizi. Anche la scultrice

francese Camille Claudel lottò tra fine

Ottocento e prima metà del Novecento per

sottrarsi all’indifferenza che le

fu riservata fino alla fine dei

suoi giorni, trascorsi tra le

fredde pareti di un manicomio,

dove la morte la colse in totale

solitudine. La vita di Camille

Claudel è senz’altro tra le più

sofferte e travagliate: la sua

nota relazione con lo scultore

Rodin la portò allo sfinimento

totale sia come donna sia

come artista, tanto da indurla a distruggere parte

delle sue stesse opere. Infine la malattia

mentale, l’internamento in manicomio e la fine

di quel genio artistico che, rivelatosi troppo

fragile, non seppe resistere all’enorme pressione

che gravava sulla sua esistenza, quasi maledetta

dalla sfortuna. Come loro furono molte le artiste

che con grande coraggio difesero il proprio

talento. A tutte loro oggi vengono riconosciute

non solo le doti artistiche, ma anche

l’importanza che hanno rivestito nel lungo

cammino per l’emancipazione femminile.

C. Claudel, Il valzer, bronzo antico, collezione privata

A.Gentileschi, Ester e

Azzurra (part.), olio su

tela, Metropolitan

Museum di New York

Un ringraziamento speciale va alla docente di

Storia dell’arte, la prof.ssa Elisabetta Ermini,

che ha organizzato il progetto "La donna

nell’arte", in collaborazione con l’Assessorato

per le Pari opportunità di Siena, al fine di

sensibilizzare gli studenti sull’importanza della

donna nell’arte e in generale sulla violenza di

genere.

Wiliana Valerio

V B TUR

Vado a teatro

Maschi vs femmine?

“Si nasce femmine e maschi, e si diventa donne

e uomini, tramite un lungo e faticoso processo

di socializzazione che conduce i bambini dei

due sessi ad assimilare le caratteristiche, i ruoli,

i comportamenti che la società si aspetta da

loro”. È questo il senso dello spettacolo

Rosaceleste, a cui alcune classi del nostro

Istituto hanno assistito lo scorso 20 dicembre

presso il teatro dei Rozzi a Siena. Non si tratta

infatti dell’ibrido di una rosa, come si potrebbe

di primo acchito pensare, ma di un riferimento

alla netta separazione di genere, che, a partire

dalla nascita, interessa qualsiasi oggetto: rosa

per le bambine e celeste per i bambini.

A raccontare ciò sono state la ricercatrice Irene

Biemmi e l’attrice Daniela Morozzi, che si sono

alternate sul palco con spiegazioni e

rappresentazioni, all’apparenza divertenti e

scherzose, ma che in realtà hanno lasciato

l’amaro in bocca, costringendo il pubblico a

riflettere sulle numerose disparità tra maschio e

femmina che si creano all’interno della nostra

società. Solo partendo dalla lotta agli stereotipi

si può cercare di eliminare ogni forma di

discriminazione, emarginazione e violenza, e

promuovere la parità di genere.

Seada Muska

I AFM

L’intervista immaginaria

Ave, Cesare!

In occasione delle Idi di Marzo (il 15 del mese

secondo il nostro calendario), abbiamo posto

qualche domanda ad uno dei più celebri

personaggi della storia, non solo romana.

Ci puoi raccontare qualcosa della tua

famiglia? Non ne parlo volentieri, anche perché

la sua mancanza di influenza sociale mi è stata

d’ostacolo per la mia carriera. La mia famiglia

ha comunque origine da Iulio, nipote di Venere.

Per questo sono sempre stato rispettato. O

quasi.

Perché dici cosi? Dato che ero un mariano, Silla

voleva che ripudiassi

mia moglie, Cornelia,

in quanto figlia di un

console mariano. Il

fatto che mia zia

Giulia fosse la moglie

di Mario, mi costrinse

a scappare dai Sabini.

Alla fine Silla mi

perdonò, dicendo che

ero “molto più pericoloso di diversi mariani”.

Quanto a Pompeo? Gneo Pompeo Magno era

un grande militare, ma non era bravo in strategia

tanto quanto me. Infatti non riuscì a respingermi

e fuggì. Quando mi dissero che si era rifugiato a

Filippi, andai subito a cercarlo. Non lo trovai.

Successivamente scoprii che si era recato da

Tolomeo e che era stato ucciso. Mobilitai le mie

legioni e uccisi re Tolomeo. Poi diedi il

comando a Cleopatra.

Spostiamoci ora in Gallia… Come hai fatto a

non accorgerti di Vercingetorige e della sua

rivolta? Vercingetorige è stato uno dei più

grandi condottieri nemici contro cui io abbia

mai combattuto. Aveva organizzato la rivolta

silenziosamente e con discrezione. Nel 52 a. C.

ebbi la soddisfazione di sconfiggerlo ad Alesia.

Lui si consegnò e aspettò di essere mostrato

davanti a tutta Roma. Poi venne condannato a

morte dal popolo.

E che mi dici di Cassio? Cassio è uno dei miei

seguaci più fedeli; l’ho perdonato e adesso lui

mi è riconoscente. Non mi farebbe mai nulla di

male. Ultimamente ho notato che lui e Bruto si

sono molto avvicinati.

Posso darti un consiglio? Sì, certo.

Guardati le spalle!!!

Irene Mascagni

II A AFM

Lo scaffale di Anna Frank

La memoria come vaccino

contro l’indifferenza

I testimoni della Shoah tra pochi anni saranno

tutti scomparsi e per questo è importante

mantenere in vita il loro ricordo. La storia di

Liliana Segre, affidata alle toccanti pagine del

libro La memoria rende liberi (Rizzoli, 2015),

ci insegna che la loro sofferenza, più che fisica,

è psicologica. Essa si perpetua nel tempo e

ritorna ripetutamente nella mente dei

sopravvissuti. Proprio per aver testimoniato

con perseveranza e dedizione le sofferenze

vittima della Shoah, lo scorso 19 gennaio, la

Segre è stata nominata senatrice a vita dal

Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Già nella sua infanzia, prima della tragedia del

popolo ebraico, Liliana convive con il grande

dolore della perdita della madre. Nonostante

tutto, seguono gli

anni felici dei primi

studi e un rapporto

straordinario con il

padre. La situazione

in Italia precipita

nel 1938 con le

vergognose leggi

razziali, applicate prima di tutto al mondo della

scuola, e Liliana conosce la parola “espulsa”.

Da questo momento una serie di vicissitudini

rocambolesche: la tentata fuga dall’Italia,

l’arresto e la deportazione. Auschwitz è

l’anticamera della morte e anche per chi riesce a

sopravviverle è luogo di indicibili sofferenze,

che vengono raccontate dall’autrice in modo

dettagliato e coinvolgente: freddo, buio, fame e

morte, fin dal suo arrivo, quando viene separata

per sempre dal padre. Oltre all’orrore del campo

di concentramento, deve subire anche la

estenuante “marcia della morte” impostale dai

nazisti. La liberazione arriva come un miracolo

e il suo rimpatrio come un ritorno alla vita. Una

vita che risulterà ancora una volta difficile per

la sopravvissuta a causa del

confronto e dello scontro che

dovrà affrontare con la società

civile. Gli anni passano, Liliana

conosce momenti di felicità con

il matrimonio, la maternità ed

un’Italia in pieno boom

economico. Ciò nonostante, i

ricordi del passato tornano incessantemente a

tormentarla. Per liberarsene dovrà affrontarli,

coinvolgendo gli altri e l’opinione pubblica e

testimoniando la sua indicibile esperienza:

“Scegliere di raccontare è stato come accogliere

nella mia vita la delusione che avevo cercato di

dimenticare di quella bambina di otto anni

espulsa dal suo mondo”.

Camilla Catinari

V A TUR

Ciak, si legge!

Una storia d’amore e

d’amicizia

Chiamami col tuo nome di André Aciman è uno

dei libri più famosi dello scrittore statunitense e,

come l’omonimo film

uscito a gennaio di

quest’anno, racconta la

storia d’amore tra i giovani

Elio e Oliver.

È l’estate di vent’anni fa. Il

diciassettenne Elio

trascorre le sue giornate

nella casa di famiglia,

leggendo libri, trascrivendo

musica, andando in paese con la sua amica

Marzia, in attesa dell’ennesimo studente che

alloggerà a casa sua per lavorare alla tesi di

dottorato con il padre di Elio, professore

universitario. L’arrivo dell’americano Oliver

nella tenuta ligure farà nascere tra i due una

particolare amicizia che si trasformerà presto in

un inatteso desiderio, fatto di paure e dubbi, e

destinato a segnare per sempre la vita dei due

ragazzi.

Il film, diretto da Luca Guadagnino, riporta

abbastanza fedelmente gli eventi del romanzo,

con qualche inevitabile differenza: il libro è

ambientato sulla costa ligure, che fa

costantemente da sfondo ai luoghi che i due

visitano in bicicletta, mentre nel film la storia si

svolge in Lombardia nei pressi della città di

Crema. Sono stati poi tagliati o poco

approfonditi alcuni passaggi molto importanti,

come gli ultimi giorni insieme e tutta la parte

finale del romanzo. Nonostante ciò, il film ha

incantato sia la critica sia il pubblico,

guadagnandosi tre candidature al Golden Globe

2018 e quattro nomination ai premi Oscar 2018.

Viola Carrus

I AFM

The foreign file

Scottish Independence

Referendum of 2014

The Scottish Independence Referendum Act of

2013 was passed by the Scottish Parliament in

November 2013. The proposal required a simple

majority to pass. Some EU and Commonwealth

citizens that were sixteen or older could vote,

and this was the first

time that the

elections were

extended to people

aged sixteen or older

in Scotland. There

were two main

campaigns that either

supported to maintain its union or its

independence, "Better Together" and "Yes

Scotland". Lots of issues raised during the

referendum, concerning which currency they

would use, border controls, immigration and

North Sea oil. The referendum was held on 18th

September 2014, with a victory of the "No"

side. The turnout of 84.6% (about 4 million

people) was one of the highest recorded for an

election or referendum in the UK since the

introduction of universal suffrage. Queen

Elizabeth II expressed a neutral reaction to the

results, while the Prime Minister David

Cameron was delighted. Later on, the Prime

Minister claimed that the Queen had "purred

down the line" when he informed her of the

result.

Gianna Scarpini

V B TUR

Un débat encore ouvert

La conquête française de la Corse a eu lieu entre

1768 et 1769,

après de la

signature du

Traité de

Versailles

avec le quel

Gênes cédait

l'île.

Aujord'hui la Corse est une région française

divisé en deux départements, mais la situation

de l' île continu à être tourmentée: le

gouvernement français doit régler ses comptes

avec les revendications, toujours plus violentes,

des groupes separatistes. Alors que la Catalogne

devient independente de l'Espagne, le parcours

politique de la Corse semble encore devoir se

construire. Les élections territoriales du 3 et 10

décembre a enteriné la victoire de la liste

nationaliste et conservatrice de Gilles-Simeoni

et Jean-Guy Talamoni. Le débat qui se dispute

maintenant est un Statut d'autonomie régionale.

La France offre déjà ce Statut aux collectivités

d'autre mer mais, pour la Corse serait necessaire

une revision de la Costitution. Ensuite, nous

verrons si la France aura la force et

l'intelligence de discuter avec les separatistes

corses ou bien si elle chioisira la voie du mur

contre mur avec les resultats vus en Catalogne.

Silvia Pianigiani

V A TUR

La independencia de Cataluña: ¿cuáles serán

las consecuencias?

Los catalanes siempre han sido un pueblo con

un fuerte arraigo cultural hacia su tierra.

Algunos dicen que

Cataluῆa desde

siempre ha estado

oprimida por el

Estado Espaῆol; y

otros sostienen que

su mayor desarrollo

económico es debido

a la mano de obra de

Andalucía.

Por esto el 1 de Octubre de 2017 se celebró el

referéndum para decidir si esta Comunidad

Autónoma elegía convertirse en un Estado

Independiente. El 90% del pueblo votó por el

SÍ, pero el Gobierno Central declaró que este

referéndum no era legítimo. Aún así, el

Parlamento catalán decidió proceder con la

Declaración Unilateral de Independencia. Ante

esta decisión el Gobierno Espaῆol procedió

incluso con violencia a impedir las

manifestaciones de los partidos

independentistas. El 21 de dicembre de 2017,

para conseguir su objetivo, Cataluῆa convocó

elecciones políticas para elegir a los miembros

del Parlamento catalán. La votación fue masiva:

acudieron a las urnas casi 6 millones de

catalanes y se registraron más de 200.000 votos

desde el extranjero.

La mayoría parlamentaria la obtuvieron los

partidos independentistas (Junts por Sì, ERC y

CUP), consiguiendo 70 escaños de 135.

En las elecciones también votaron políticos

actualmente en la cárcel o, como en el caso de

Carles Puigdemont, en el exilio (en su caso en

Bruselas). Si los independentistas logran formar

un gobierno, también pedirán a Madrid la

liberación de presos, la suspensión del artículo

155 y el inicio de un diálogo con el gobierno

central sobre la independencia de Cataluña.

La realidad es que los políticos todavía no han

sido capaces de dialogar y buscar opciones

válidas para ambas partes

Sofia Di Maio

II A AFM

Die neue österreichische Regierung

An dem Tag, an welchem die neue

österreichische Regierung, unter der Leitung

von Sebastian Kurz und rechtsextremistischen

Konservativen, den

Eid schwörte, ist eine

offizielle Meldung

angekommen. “Die

Südtiroler können

schon in 2018 oder

spätestens am Anfang des 2019 die

österreichische Staatsbürgerschaft annehmen”,

wie der österreichische Abgeordnete Werner

Neubaur erklärt hat, - der Leiter der FPÖ (Die

Freiheitliche Partei Österreichs) für die

Beziehungen zum Südtirol.

Die Südtiroler, die bei der Auswahl der

Sprachzugehörigkeit für die deutsche

entschieden haben, werden die Möglichkeit

haben einen österreichischen Ausweis zu

erwerben. Es werden aber die Tridentiner

ausgeschlossen, “weil sie vom Autonomiestatut

als sprachliche Minderheit nicht bezeichnet

werden”, auch wenn ihr Territorium zum

österreichisch-ungarischen Reich gehörte.

Wiliana Valerio

V B TUR

La foto del mese

Manfu, un piccolo bambino dello Yunnan

(Cina), ha percorso 4 chilometri con una

temperatura di -9°C per raggiungere la scuola,

e il maestro, quando lo ha visto entrare con il

ghiaccio sulle sopracciglia e sui capelli, lo ha

fotografato divulgandone sul web l’immagine,

che è divenuta virale in pochi minuti.

Se non è amore per lo studio e per la

conoscenza questo...

Sofia Pettorali

II A AFM

Librarsi

Il 4 aprile 2018 ricorrono 50 anni dall’assassinio

di Martin Luther King, colpito da un

colpo di fucile alla testa il 3 aprile

1968, mentre si trovava a Memphis

nel Tennessee. Vittima di

discriminazioni razziali, ha

combattuto duramente tutta la sua vita per i

diritti civili della popolazione nera degli Stati

Uniti, ottenendo nel 1964 il Premio Nobel per la

Pace.

Nell’agosto del 1963, durante una

manifestazione

a Washington,

ha pronunciato

un discorso, che

iniziava con la

famosa frase “I

have a dream” e proseguiva esprimendo la

speranza che un giorno la popolazione di colore

avrebbe goduto degli stessi diritti dei bianchi.

Per ricordarlo, accanto a “I have a dream”, che è

poi diventato uno slogan contro il razzismo,

ecco altre sue frasi celebri:

- “Può darsi che non siate responsabili della

situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se

non fate nulla per cambiarla”.

- “Più che per la repressione soffro per il

silenzio del mondo”.

- “Alla fine, non ricorderemo le parole dei nostri

nemici, ma i silenzi dei nostri amici”.

-“Per farsi dei nemici non è necessario dichiarar

guerra: basta dire quel che si pensa”.

-“Prima o poi arriva l’ora in cui bisogna

prendere una posizione che non è né sicura, né

conveniente né popolare; ma bisogna prenderla,

perché è giusta”.

Federica Landi

V A TUR

Oltre agli autori di tutti i contributi, si ringraziano, per aver collaborato a questo

numero: il prof. Mario Scaccia e le prof.sse

Marina Balybina, Elisa Ceccarelli, Maria

Vinas Garcia, Laura Luci.

Testata a cura di Dario Civai (I CAT),

Christian Tota (I AFM)

Vignette a cura di Sara Berberi (II A AFM)

Impaginazione a cura di Leonardo

Franceschini, Filippo Azzurrini, Fabio

Tanzini (IV GRA)