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on tutti i Comuni hanno an- cora deliberato l’entità del conguaglio Imu, previsto per il prossimo 17 dicembre, avendo ottenuto dal governo altri trenta giorni di tempo per pubblicare la delibera. Stando così le cose, mi- lioni di contribuenti potrebbero non riuscire a pagare in tempo, con il ri- schio concreto di incorrere in san- zioni. Non è questo il caso di Crema, le cui aliquote sono state fissate allo 0,4 per cento, per quanto riguarda la prima casa - aliquota base che resta dunque invariata, rispetto alla prima rata estiva - e allo 0,9 per cento per le seconde abitazioni, così come per i capannoni artigianali e industriali, i negozi e gli studi professionali. In quest’ultimo caso, l’aumento c’è, rispetto all’aliquota base dello 0,76 per cento, ed è pari all’1,4 per cento, ma solo questa differenza verrà inca- merata dal Comune: la parte restan- te, infatti, andrà ad alimentare le ri- sorse necessarie allo Stato. Queste percentuali erano già state fissate lo scorso 4 aprile dalla prece- dente amministrazione comunale e sono state mantenute da quella attua- le. Ancora una volta, saranno quindi i piccoli imprenditori a dover sop- portare l’onere del risanamento dei conti pubblici, nonostante più volte abbiano avanzato la loro richiesta di una diminuzione delle tasse, uno dei modi più efficaci per poter tentare di rilanciare l’occupazione. L’assisten- zialismo non è sufficiente e senza nuovi posti di lavoro c’è da aspettar- si che casi come quelli della coope- rativa «L’Alternativa» non tarderan- no a ripetersi. «Non abbiamo potuto fare diversamente» commenta l’as- sessore al Bilancio, Morena Salti- ni. «Non era possibile modificare le aliquote se non alzandole ulterior- mente. È già stato un successo man- tenerle tali, perché non abbiamo redatto noi il bilancio di previsione, ma l’amministrazione precedente, per cui abbiamo dovuto tenere conto di quanto già predisposto. Sicura- mente, posso anticipare che ci sarà una revisione per quanto riguarda il prossimo anno». Gionata Agisti Il PICCOLO giornale del € 0,02 Copia Omaggio CREMASCO IMU, SECONDA RATA PIU’ CARA ALIQUOTA MAGGIORE PER SECONDE CASE, NEGOZI E CAPANNONI La tassa dovrà essere versata entro il 17 dicembre. Saranno negozianti e piccoli imprenditori a pagare di più (aumento pari all’1,4%) con il rischio di dare il colpo di grazia all'occupazione. L’assessore Saltini: «Era stato tutto deciso dalla precedente amministrazione» Direttore responsabile: Sergio Cuti • Società editrice: Promedia Soc. Coop. via Del sale 19, Cremona • Amministrazione e diffusione via S. Bernardo 37/a Cremona tel. 0372 435474 Direzione e redazione Piazza Premoli 7 Crema tel. 0373 83041 • email [email protected] • Stampa: SEL Società Editrice Lombarda Cremona Pubblicità: Immagina srl tel. 0372 435474 [email protected] Aut. del Tribunale di Crema n° 165 del 31/05/2012 Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P.-45%-art. 2 comma 20/B legge 662/96 - Cremona • Numeri Arretrati: http://www.immaginapubblicita.it SABATO 3 NOVEMBRE 2012 • ANNO I • NUMERO 17 on ho capito l’urlo di gioia di Bersani, segre- tario Pd, dopo la vittoria di Rosario Crocetta nelle regionali di Sicilia: il suo partito, in coa- lizione con altri, ha portato sì un suo uomo a diventare governatore dell’isola, ma ha perso 250mila voti (-49,1%) rispetto al 2008, ottenendo appena il 13,4% del 47,4% dei votanti. Ha, invece, ragione Renzi quando ha commentato «Non c’è niente da festeggiare, anzi…». Se andassi (ma non ci andrò) a votare alle pri- marie del Pd, voterei per il sindaco di Firenze. Infatti, non trovo proprio niente di progressista in Bersani, in D’Alema e nella Bindi che, insieme, rappresentano la stantia immagine della gerontocrazia “sovietica” del Pd, di brezneviana memoria. Renzi è simpatico, intelli- gente, ha coraggio, è il nuovo, dice cose sensate, condi- visibili anche nel centrodestra. Se vincerà, Renzi ha promesso di “rottamare” queste mummie della prima Repubblica. Se vincerà Bersani, D’Alema ha promesso di togliersi di mezzo. Ma nell’uno e nell’altro caso che cosa farà, una volta uscito dal Par- lamento, se nella vita non ha mai lavorato? Forse rimar- rà nell’ “ambito politico” dell’economia che fino ad oggi ha sempre vissuto sui soldi pubblici, cioè sui soldi nostri. Ma anche nel Pdl c’è bisogno di primarie, anche se sostituire Berlusconi, figura ingombrante in senso posi- tivo, sarà difficile. E anche in questo schieramento c’è bisogno di un volto nuovo, giovane, e che ci metta il cuore. E che sia credibile per i mercati. Perché ormai è deciso: ad aprile si vota. Il premier Monti ha anticipato che uscirà di scena. Se manterrà questo impegno, avre- mo un politico a palazzo Chigi. Il governo tecnico ci ha solo tolto di qualche centimetro dal baratro, e non ha creato alcun sviluppo economico del Paese. La sua me- dicina, fatta principalmente di tasse e aumento Iva, non ha funzionato. E allora mi chiedo: non è che abbassando proprio le tasse si possa generare quel circolo virtuoso che sarà in grado di far uscire l’Italia dalla crisi? Io penso di sì. N Fare le primarie anche nel Pdl IL PUNTO DI VISTA/1 N LO HA FERITO CON IL COLTELLO: LA MOGLIE HA 72 ANNI, LUI 76 INCINTA DI 9 MESI, SI IMPICCA: LUI LA SALVA, LEI PARTORISCE UN BIMBO I carabinieri di Camisano sono intervenuti per una lite in famiglia. Una signora 72enne afferma di esser- si dovuta difendere da un’aggressione del marito di 76 enne e di averlo dovuto colpire con un coltello. L’uomo è stato visitato in ospedale a Crema, e i sani- tari gli hanno riscontrato una ferita da taglio a una mano, guaribile in venti giorni. Il coltello è stato se- questrato. La donna è stata deferita in stato di libertà alla procura della Repubblica presso il Tribunale di Crema perché ritenuta responsabile di lesioni perso- nali aggravate. La coppia non ha figli. Sembra che sia stata la donna a telefonare al 118 per chiedere l’inter- vento dei sanitari. Una casalinga di 31 anni, in stato di gravidanza al no- no mese, ha tentato di impiccarsi a una trave della came- ra da letto. A telefonare ai carabinieri è stato il conviven- te di 47 anni, un esercente che, preoccupato da alcuni sms ricevuti dalla donna, è ritornato a casa che ha trovato chiusa a chiave. Dopo avere rotto una finestra, è entrato nell’abitazione riuscendo a tagliare la fune che la donna si era annodata al collo. Soccorsa con l’intervento dei vicini e trasportata in ospedale, la donna è stata sottoposta a parto cesareo: è nato un bambino in buone condizioni. La puerpera è ri- masta ricoverata in prognosi riservata, ma non è mai sta- ta in pericolo di vita. e vogliamo che tutto rimanga com'è, bi- sogna che tutto cambi.» Una frase del libro «Il Gattopardo» di Tomasi di Lam- pedusa che fotografa impietosamente la Sicilia di oggi all’indomani del voto regionale. Rispetto alle precedenti elezioni regionali del 2008 il Pd ha perso il 49%, l’Udc il 39%, il Pdl è al tracollo perdendo il 73% dei consensi, fra tutti spicca la crescita dl Movimento 5 Stelle del comico Grillo e il livello di astensionismo pas- sato al 53%. La coalizione Pd-Udc canta vitto- ria per l’elezione del candidato Crocetta ma in realtà alle spalle di questa presunta vittoria non c’è solo l’ombra del vecchio presidente Lombar- do, regista occulto, ma anche la certezza che il voto ha determinato l’ennesima condizione di non governabilità di una Regione con una as- semblea che ad oggi non ha nessuna maggio- ranza che le consenta di governare. Dunque tutto sembra cambiato, ma tutto è rimasto quasi come prima. Dico quasi perché la presenza numerosa degli uomini di Grillo sem- bra prefigurare quello che potrebbe avvenire nelle elezioni politiche primaverili: accordi del- la sinistra con il centro, la destra che paga di- visioni e malgoverno, la protesta che determina una condizione di ingovernabilità che è l’ultima cosa di cui l’Italia ha bisogno. E’ il momento del coraggio. I partiti devono cambiare, il paese deve cambiare, gli uomini devono essere cam- biati, tre condizioni che possono consentire di smentire la profezia di Tomasi Di Lampedusa. Nonostante le scelte impopolari il governo Monti ha un consenso che i partiti non hanno non avendo ancora capito che l’azione politica non può essere tesa solo a ricercare sempre e comunque il consenso dei propri elettori ma de- ve privilegiare scelte, anche impopolari, che servano al paese nel suo insieme. S La Sicilia del Gattopardo di Enrico Tupone [email protected] IL PUNTO DI VISTA/2 di Renato Ancorotti [email protected] INCREDIBILE, MA VERO...

Il PIccolo Giornale del Cremasco

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3 novembre 2012

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on tutti i Comuni hanno an-cora deliberato l’entità del conguaglio Imu, previsto per il prossimo 17 dicembre,

avendo ottenuto dal governo altri trenta giorni di tempo per pubblicare la delibera. Stando così le cose, mi-lioni di contribuenti potrebbero non riuscire a pagare in tempo, con il ri-schio concreto di incorrere in san-zioni. Non è questo il caso di Crema, le cui aliquote sono state fissate allo 0,4 per cento, per quanto riguarda la prima casa - aliquota base che resta dunque invariata, rispetto alla prima rata estiva - e allo 0,9 per cento per le seconde abitazioni, così come per i capannoni artigianali e industriali, i negozi e gli studi professionali. In quest’ultimo caso, l’aumento c’è, rispetto all’aliquota base dello 0,76 per cento, ed è pari all’1,4 per cento, ma solo questa differenza verrà inca-merata dal Comune: la parte restan-te, infatti, andrà ad alimentare le ri-sorse necessarie allo Stato.

Queste percentuali erano già state fissate lo scorso 4 aprile dalla prece-

dente amministrazione comunale e sono state mantenute da quella attua-le. Ancora una volta, saranno quindi i piccoli imprenditori a dover sop-portare l’onere del risanamento dei conti pubblici, nonostante più volte abbiano avanzato la loro richiesta di una diminuzione delle tasse, uno dei modi più efficaci per poter tentare di rilanciare l’occupazione. L’assisten-zialismo non è sufficiente e senza nuovi posti di lavoro c’è da aspettar-si che casi come quelli della coope-rativa «L’Alternativa» non tarderan-

no a ripetersi. «Non abbiamo potuto fare diversamente» commenta l’as-sessore al Bilancio, Morena Salti-ni. «Non era possibile modificare le aliquote se non alzandole ulterior-mente. È già stato un successo man-tenerle tali, perché non abbiamo redatto noi il bilancio di previsione, ma l’amministrazione precedente, per cui abbiamo dovuto tenere conto di quanto già predisposto. Sicura-mente, posso anticipare che ci sarà una revisione per quanto riguarda il prossimo anno». Gionata Agisti

Il PICCOLO giornale del

€ 0,02 Copia Omaggio

CREMASCO

IMU, SECONDA RATA PIU’ CARAALIQUOTA MAGGIORE PER SECONDE CASE, NEGOZI E CAPANNONI

La tassa dovrà essere versata entro il 17 dicembre. Saranno negozianti e piccoli imprenditori a pagare di più (aumento pari all’1,4%)con il rischio di dare il colpo di grazia all'occupazione. L’assessore Saltini: «Era stato tutto deciso dalla precedente amministrazione»

Direttore responsabile: Sergio Cuti • Società editrice: Promedia Soc. Coop. via Del sale 19, Cremona • Amministrazione e diffusione via S. Bernardo 37/a Cremona tel. 0372 435474 Direzione e redazione Piazza Premoli 7 Crema tel. 0373 83041 • email [email protected] • Stampa: SEL Società Editrice Lombarda Cremona

Pubblicità: Immagina srl tel. 0372 435474 [email protected] • Aut. del Tribunale di Crema n° 165 del 31/05/2012 Poste Italiane S.p.a. Sped. in A.P.-45%-art. 2 comma 20/B legge 662/96 - Cremona • Numeri Arretrati: http://www.immaginapubblicita.it

SABATO 3 NOVEMBRE 2012 • ANNO I • NUMERO 17

on ho capito l’urlo di gioia di Bersani, segre-tario Pd, dopo la vittoria di Rosario Crocetta nelle regionali di Sicilia: il suo partito, in coa-lizione con altri, ha portato sì un suo uomo a

diventare governatore dell’isola, ma ha perso 250mila voti (-49,1%) rispetto al 2008, ottenendo appena il 13,4% del 47,4% dei votanti. Ha, invece, ragione Renzi quando ha commentato «Non c’è niente da festeggiare, anzi…». Se andassi (ma non ci andrò) a votare alle pri-marie del Pd, voterei per il sindaco di Firenze. Infatti, non trovo proprio niente di progressista in Bersani, in D’Alema e nella Bindi che, insieme, rappresentano la stantia immagine della gerontocrazia “sovietica” del Pd, di brezneviana memoria. Renzi è simpatico, intelli-gente, ha coraggio, è il nuovo, dice cose sensate, condi-visibili anche nel centrodestra.

Se vincerà, Renzi ha promesso di “rottamare” queste mummie della prima Repubblica. Se vincerà Bersani, D’Alema ha promesso di togliersi di mezzo. Ma nell’uno e nell’altro caso che cosa farà, una volta uscito dal Par-lamento, se nella vita non ha mai lavorato? Forse rimar-rà nell’ “ambito politico” dell’economia che fino ad oggi ha sempre vissuto sui soldi pubblici, cioè sui soldi nostri.

Ma anche nel Pdl c’è bisogno di primarie, anche se sostituire Berlusconi, figura ingombrante in senso posi-tivo, sarà difficile. E anche in questo schieramento c’è bisogno di un volto nuovo, giovane, e che ci metta il cuore. E che sia credibile per i mercati. Perché ormai è deciso: ad aprile si vota. Il premier Monti ha anticipato che uscirà di scena. Se manterrà questo impegno, avre-mo un politico a palazzo Chigi. Il governo tecnico ci ha solo tolto di qualche centimetro dal baratro, e non ha creato alcun sviluppo economico del Paese. La sua me-dicina, fatta principalmente di tasse e aumento Iva, non ha funzionato. E allora mi chiedo: non è che abbassando proprio le tasse si possa generare quel circolo virtuoso che sarà in grado di far uscire l’Italia dalla crisi? Io penso di sì.

N

Fare le primarieanche nel Pdl

IL PUNTO DI VISTA/1 N

LO HA FERITO CON IL COLTELLO:LA MOGLIE HA 72 ANNI, LUI 76

INCINTA DI 9 MESI, SI IMPICCA: LUI LA SALVA, LEI PARTORISCE UN BIMBO

I carabinieri di Camisano sono intervenuti per una lite in famiglia. Una signora 72enne afferma di esser-si dovuta difendere da un’aggressione del marito di 76 enne e di averlo dovuto colpire con un coltello. L’uomo è stato visitato in ospedale a Crema, e i sani-tari gli hanno riscontrato una ferita da taglio a una mano, guaribile in venti giorni. Il coltello è stato se-questrato. La donna è stata deferita in stato di libertà alla procura della Repubblica presso il Tribunale di Crema perché ritenuta responsabile di lesioni perso-nali aggravate. La coppia non ha figli. Sembra che sia stata la donna a telefonare al 118 per chiedere l’inter-vento dei sanitari.

Una casalinga di 31 anni, in stato di gravidanza al no-no mese, ha tentato di impiccarsi a una trave della came-ra da letto. A telefonare ai carabinieri è stato il conviven-te di 47 anni, un esercente che, preoccupato da alcuni sms ricevuti dalla donna, è ritornato a casa che ha trovato chiusa a chiave. Dopo avere rotto una finestra, è entrato nell’abitazione riuscendo a tagliare la fune che la donna si era annodata al collo.

Soccorsa con l’intervento dei vicini e trasportata in ospedale, la donna è stata sottoposta a parto cesareo: è nato un bambino in buone condizioni. La puerpera è ri-masta ricoverata in prognosi riservata, ma non è mai sta-ta in pericolo di vita.

di Enrico [email protected]

e vogliamo che tutto rimanga com'è, bi-sogna che tutto cambi.» Una frase del libro «Il Gattopardo» di Tomasi di Lam-pedusa che fotografa impietosamente la

Sicilia di oggi all’indomani del voto regionale. Rispetto alle precedenti elezioni regionali del 2008 il Pd ha perso il 49%, l’Udc il 39%, il Pdl è al tracollo perdendo il 73% dei consensi, fra tutti spicca la crescita dl Movimento 5 Stelle del comico Grillo e il livello di astensionismo pas-sato al 53%. La coalizione Pd-Udc canta vitto-ria per l’elezione del candidato Crocetta ma in realtà alle spalle di questa presunta vittoria non c’è solo l’ombra del vecchio presidente Lombar-do, regista occulto, ma anche la certezza che il voto ha determinato l’ennesima condizione di non governabilità di una Regione con una as-semblea che ad oggi non ha nessuna maggio-ranza che le consenta di governare.

Dunque tutto sembra cambiato, ma tutto è rimasto quasi come prima. Dico quasi perché la presenza numerosa degli uomini di Grillo sem-bra prefigurare quello che potrebbe avvenire nelle elezioni politiche primaverili: accordi del-la sinistra con il centro, la destra che paga di-visioni e malgoverno, la protesta che determina una condizione di ingovernabilità che è l’ultima cosa di cui l’Italia ha bisogno. E’ il momento del coraggio. I partiti devono cambiare, il paese deve cambiare, gli uomini devono essere cam-biati, tre condizioni che possono consentire di smentire la profezia di Tomasi Di Lampedusa.

Nonostante le scelte impopolari il governo Monti ha un consenso che i partiti non hanno non avendo ancora capito che l’azione politica non può essere tesa solo a ricercare sempre e comunque il consenso dei propri elettori ma de-ve privilegiare scelte, anche impopolari, che servano al paese nel suo insieme.

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La Sicilia del Gattopardodi Enrico [email protected]

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di Renato [email protected]

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Dagli Usa proposte a costo zero per gli studentidi Martina Pugno

a prima condizione per far sì che un obiettivo sia raggiun-gibile, è renderlo attuabile: su questa premessa si fonda il progetto Italy 2030, attivato

da Marco Magnani, senior fellow alla Kennedy school of government di Har-vard. L'elaborazione si articola in una raccolta di proposte per superare le sfide sociali ed economiche dei prossi-mi decenni, attraverso ricette di cresci-ta che mirano alla riscoperta dei punti di forza per l’Italia. A caratterizzare il progetto, la consapevolezza non solo delle risorse, ma anche dei limiti: la maggior parte delle proposte sono a costo zero, mentre le altre non richie-dono comunque investimenti che il Paese non sarebbe in grado di soste-nere.

Accanto a linee guida incentrate su alcuni dei temi più prevedibili, come il rilancio e la valorizzazione del patrimo-nio naturalistico, artistico e culturale del Paese, emerge anche la proposta di ritardare di due anni la scelta dell'indi-rizzo scolastico superiore da parte de-gli studenti, in modo tale da favorire la mobilità sociale permettendo una scel-ta più consapevole. La proposta sem-bra incontrare i favori dei genitori italia-ni, che però auspicano interventi più ampi, come afferma Luciana: «Sarei

anche a favore del posticipo della scel-ta, ma l'intero sistema andrebbe rifor-mato, la preparazione degli anni prece-denti deve poter semplificare la scelta». D'altra parte, sottolinea Paola, «Ritar-dare il momento della scelta potrebbe essere a sfavore di chi invece non è portato per gli studi o preferisce entrare in fretta nel mondo del lavoro e neces-sita quindi di una formazione specifi-ca". Il posticipo, comunque, deve ac-compagnarsi al miglioramento di un si-stema considerato attualmente poco

soddisfacente, come Angelo, papà di due ragazzi di 10 e 12 anni: «Bisogne-rebbe almeno poter fare in modo che l'attuale biennio sia davvero orientati-vo, e che faciliti la possibilità di cambia-mento se un ragazzino si accorge di non aver fatto una scelta in linea con le proprie attitudini».

Le lacune del sistema attuale sem-brano sentite da molti genitori, tra i quali anche Rita: «Ritardare la scelta darebbe la possibilità di compierla con maggiore sicurezza da parte degli stu-

denti, ma gli anni precedenti dovrebbe-ro essere davvero formativi e il triennio più specifico.

Si dovrebbe offrire un percorso più legato alla realtà del mondo del lavoro, poterne avere contatto, per avere an-che un'idea più chiara di ciò a cui an-dranno incontro». D'accordo anche Ivana: «In Italia, dove tendenzialmente se inizi a fare un lavoro ti tieni quel ruo-lo per il resto della tua vita, è particolar-mente importante fare la scelta giusta per quanto riguarda la scuola, quindi si,

penso andrebbe ritardata». Scelta po-sticipata oppure no, emerge dunque chiaramente la necessità, sentita da molti genitori, come Lisa, di un cambia-mento: «Il problema nemmeno si por-rebbe se gli anni della formazione ge-nerica fossero davvero formativi... il li-vello culturale di base non mi sembra un granché. I ragazzini dovrebbero po-ter avere le idee chiare su ciò che van-no a scegliere e sul futuro lavorativo che il percorso si prepara ad offrigli; spesso ne hanno un'idea molto vaga».

L

Marco Magnani: «Contro la staticità sociale, ritardare la scelta del percorso scolastico superiore»

Sabato 3 Novembre 20123CREMONA

Italy 2030, come da nome, guarda al futuro e prende in considerazione in particolare i giovani ai quali toccherà co-struirlo, risorsa tra le più preziose per lo sviluppo di una eco-nomia nuovamente in crescita. Tutte le proposte delineate da Marco Magnani, docente presso l'Università di Harvard, ten-gono conto delle possibilità economiche del Paese, per una serie di iniziative di concreta attuabilità. Ogni ambito o settore che costituisce un punto di forza sul quale investire è trattato in modo separato, per ricavare dalle “tante Italie” un insieme di strategie per “rendere unica l'Italia”, in un progetto che pre-sto diventerà anche un libro, disponibile in italiano e inglese. Tra le iniziative a costo zero che potrebbero cambiare il volto del Paese ne prossimi anni, la proposta di ritardare la scelta del percorso formativo specifico superiore dagli attuali 13 ai 15 anni per tutti gli studenti, in modo tale che gli studenti stes-si possano compiere scelte più mature e consapevoli, basate su una maggiore conoscenza delle proprie attitudini, ma an-

che delle realtà lavorative che li circondano. Gli effetti, secon-do lo studioso, sarebbero di notevole impatto non solo sulla formazione del singolo, ma anche sulla mobilità sociale, che in Italia trova ancora difficili attuazione: "In questo modo diminu-irebbe notevolmente l’influenza delle famiglie di origine sulla decisione stessa, lasciando spazio alle attitudini e alle passio-ni del giovane.

Questo è importante, perché la scelta della scuola superio-re condiziona inevitabilmente il proseguimento degli studi ed è oggi tra le cause principali della scarsa mobilità sociale in Ita-lia. Non solo siamo il Paese in cui chi ha fatto il liceo classico lo impone ai propri figli, ma anche quello in cui circa il 40% dei medici e dei farmacisti ha almeno un genitore che ha svolto la stessa professione. Per avvocati, notai e architetti la percen-tuale è ancora più alta”. Meritocrazia, dunque, ma anche visio-ne a lungo termine e concretezza di realizzazione: questi gli ingredienti della ripresa a costo zero.

Cambiare la scuola per cambiare la società: il progetto Italy 2030 punta sui giovani

Unire le forze per la massima professionalità: Ughetta Spose e Cosetta FioriAnche Cremona, ogni tanto, si apre a qualche novità

indubbiamente interessante, questa volta per volontà di due imprenditrici cremonesi, Ughetta Del Ninno e Cosetta Cerri. Ughetta Spose e Cosetta Fiori hanno inaugurato con successo, sabato scorso, un meraviglioso ed elegan-te shoow room in corso Garibaldi 187 al primo piano. Due aziende distinte che si uniscono per offrire la loro profes-sionalità ed esperienza e poter essere al fianco del cliente

per ogni sua esigenza. Una formula risultata vincente in molte città, ora anche Cremona gode di questa opportu-nità, Ughetta insieme a Cosetta offrono la loro consulenza per organizzare qualsiasi tipo di evento.

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di Laura Bosio

i sta con i parenti, si preparano pranzi a ba-se di fagiolini e coten-ne, si fa il giro dei cimi-teri a rendere visita ai

propri cari scomparsi… una tradizione, quella della festa dei Santi e della commemorazione dei defunti, che affonda le radi-ci in tempi remoti, ma ancora oggi è molto radicata nel terri-torio cremonese. Ma non tutti sono pronti a rispettare queste tradizioni, specie tra i più gio-vani.

«Per noi niente fagiolini» rac-contano Elena e Marco, cop-pia trentenne. «Andremo tre giorni da alcuni amici in Veneto: approfittiamo del ponte per re-galarci un po’ di svago a basso costo, visto che di soldi ce ne sono pochi. Le tradizioni sono sicuramente importanti e van-no mantenute in vita, ma ormai la tradizionale mangiata con i parenti è cosa superata, e le visite al cimitero è meglio farle in periodi meno caotici».

Secondo molti giovani an-che ritrovarsi con i parenti è ormai una tradizione superata. «Non mi piacciono le cene e i pranzi con decine di zii e cugi-ni» dice Claudia, 22 anni. «Amo la mia famiglia, ma questi radu-ni sono noiosissimi, e me ne sottraggo volentieri. Per il gior-no di festa me ne andrò in montagna con degli amici. Fa-giolini e cotenne? No, grazie!».

Dello stesso parere Rober-ta, 28 anni, che ricorda con

poco piacere i lunghi pranzi in famiglia della sua infanzia: «An-davamo sempre a Milano per il giorno dei morti: si mangiava dagli zii, e i fagiolini dall’occhio erano una costante; poi c’era il giro al cimitero, che durava tan-tissimo. Per me era una noia mortale. Non ap-pena ho potuto sottrarmi da que-ste tradizioni l’ho fatto, e non me ne pento. Ora che la-voro, approfitto volentieri delle fe-ste per riposare».

Tuttavia ci sono anche giovani che, pur non ap-prezzando il cimitero e i ritrovi di parenti, sono rimasti affezio-nati ai sapori tradizionali, come i “fasulin de l'oc cun le cude-ghe”: «Non amo andare al cimi-tero, ma non rinuncerei mai ai fagiolini con le cotenne che prepara mia madre» dice Gior-gio, 34 anni. «Ogni anno per il 2 novembre ci ritroviamo da lei, con la mia famiglia e quella di mio fratello; anche ai miei figli piace questo tipico e intramon-tabile piatto della nostra tradi-zione».

Insomma, se la tradizione è così gustosa, perché mai ab-bandonarla? Ne è convinta an-che Katia, 26 anni: «Le festività di santi e morti non fanno per me, visto che sono atea, ma le tradizioni culinarie del nostro territorio mi piacciono molto e non mi vergogno a dirlo: aspet-to con ansia la sagra dei fagio-lini con le cotenne, per gustare

questo piatto, che mi piace molto. Di solito con la mia com-pagnia di amici ci organizziamo per andare tutti insieme, ed è sempre piacevole».

La sacralità della festa resta invece inviolabile per le perso-ne con età più avanzata. «Il ri-

trovo di famiglia per il giorno dei morti? Non me lo perderei per nulla al mondo» dice Pietro, 76 anni. Mia moglie cucina i fagiolini con le cotenne, e vengo-no da noi figli e

nipoti, che ora abitano a Bre-scia e a Milano. Le occasioni per vedersi sono poche, e se non approfittiamo di queste fe-ste rischiamo di perderci di vi-sta. Spesso i giovani non capi-scono l’importanza di questi momenti, non si rendono conto di quanto siano necessari per

tenere unita la famiglia».La tavola è sempre stata un

elemento di unione della fami-glia, nella tradizione delle no-

stre terre, e chi ha vissuto i pe-riodi più difficili lo sa bene. «Quando ero bambina c’era la povertà, il cibo scarseggiava, e spesso le feste erano l’occa-sione per fare uno sforzo in più e mettere in tavola qualcosa di più nutriente del solito pane e cipolle» racconta Ester, 82 an-ni. «Ricordo che le cotenne e i fagiolini per il giorno dei morti, il 2 novembre, venivano serviti nelle osterie di paese; ma molti non potevano permettersi un pranzo fuori. Così si preparava-no in casa, ed era una festa per tutti. Ci riunivamo intorno alla tavola tutti quanti: nonni, figli, nipoti, zii e cugini. Ancora oggi in quel giorno preparo i fasulin de l'oc cun le cudeghe, perché è una tradizione a cui sono

molto legata, anche se purtrop-po in famiglia siamo rimasti in pochi a festeggiarla…».

Per chi ha trascorso decenni a festeggiare la tradizione, di-venta quindi un appuntamento irrinunciabile. «I fasulin cun le cudeghe evocano in me ricordi bellissimi» racconta Sandro, 71enne. «Mia mamma ne pre-parava un pentolone enorme, che durava poi per almeno tre giorni, ed era una vera e pro-pria festa per tutti. Spesso ne preparava un po’ di più e lo donava ad alcune famiglie me-no fortunate di noi. Ho voluto trasmettere queste tradizioni anche ai miei figli, e ancora oggi ci si trova tutti insieme per gustare questo piatto, che ora cucina mia moglie».

S

Quelle tradizioni che resistonoAncora oggi si celebra la commemorazione dei defunti con un piatto di fagiolini con le cotenne

I più giovani la snobbano, ma l’aspetto gastronomico resiste. Per i più anziani è un momento per ritrovarsi in famiglia

«Il 2 novembrevenivano serviti nelle osterie»

CremonaSabato 3 Novembre 20124

I fasulin de l'occun le cudeghe

di Laura Bosio

l Consiglio dei Ministri ha appro-vato il decreto sul riordino delle Province, e, posto che il provvedi-mento non subisca modifiche in fase di trasformazione in legge, la

macchina amministrativa si dovrà muo-vere con rapidità per rispettare tutte le scadenze: dal 1° gennaio prossimo le giunte delle Province italiane saranno soppresse e il presidente potrà delega-re l’esercizio di funzioni a non più di 3 consiglieri provinciali.

Entro il 30 aprile 2013, le Province oggetto di riordino dovranno «realizza-re la ricognizione dei dati contabili ed economico-finanziari, del patrimonio mobiliare, incluse le partecipazioni, e immobiliare, delle dotazioni organiche, dei rapporti di lavoro e di ogni altro da-to utile ai fini dell’amministrazione, a decorrere dal 1° gennaio 2014, delle Province istituite» si legge nel decreto. Il quadro dovrà comunque essere pronto entro novembre 2013; infatti, la data delle elezioni per la costituzione degli organi delle nuove Province è fis-sata dal ministro dell'Interno in una domenica compresa tra il 1° e il 30 no-vembre dell'anno 2013.

In particolare, diverrà capoluogo di provincia il comune, tra quelli già capo-luogo di provincia, avente maggior po-polazione residente, salvo il caso di di-verso accordo tra i medesimi comuni.

Per quanto riguarda la nuova Provin-cia che comprende Lodi-Cremona-Mantova, sarà quindi Cremona, per maggioranza di popolazione (72.000 residenti, contro i circa 49.000 di Man-tova e i 44.500 di Lodi). «Ciò non signi-fica che la struttura cremonese avrà un peso più rilevante» fanno sapere dagli

uffici della Provincia. «Si dovrà creare una situazione paritaria in cui tutti i ter-ritori hanno la stessa rilevanza. Gli enti ora hanno circa un anno di tempo per mettersi in contatto tra loro e per rior-ganizzarsi sulla base del nuovo decre-to». Di fatto, la nuova Provincia «succe-de a quelle ad essa pre-esistenti in tutti i rapporti giuridici e ad ogni altro effet-

to, anche processuale» recita il decre-to.

Per quanto riguarda il personale, si-curamente chi non ha un contratto a tempo indeterminato non lo vedrà rin-novare, mentre chi è già fisso dovrà essere riassegnato. «Il passaggio dei dipendenti di ruolo delle Province pre-esistenti a quelle istituite avviene nel

rispetto della disciplina prevista dall’ar-ticolo 31 del decreto legislativo 30 mar-zo 2001, n. 165. Decorsi trenta giorni dall'avvio dell'esame congiunto con le organizzazioni sindacali rappresentati-ve del settore interessato, in assenza dell'individuazione di criteri e modalità condivisi, le nuove Province adottano gli atti necessari per il passaggio di

ruolo dei dipendenti» si legge nel de-creto.

Resta invece in dubbio la questione della sede: il decreto non prevede esplicitamente sedi decentrate sul ter-ritorio, ma dalla Provincia fanno sapere che «si farà in modo di ridurre al mini-mo il disagio degli utenti, ipotizzando la realizzazione di presidi distaccati».

I

Cremona Sabato 3 Novembre 20125Cremona sarà Capoluogo in quanto è il comune con il maggior numero di abitanti. Ma non mancano le polemiche

Dal 1º gennaio decadono giunta e consiglio. Sedi o presìdidistaccati sui territori per ridurre il disagio dei cittadini?

Torchio: «Concentrare il potere nelle mani della Regione è dannoso»

Riordino delle province: le prossime tappe

Il riordino delle Province, che ne ridurrà fortemente il numero, non è un'operazione indolore, e sta provocando proteste, preoccupazioni, incertezze e recriminazioni. «A fronte del fatto che le Regioni si stanno dimostrando un disastro un po' ovunque, mi chiedo se abolire le Pro-vince sia stata la strada giusta» commenta Giuseppe Torchio, consi-gliere provinciale ed ex presidente della Provincia. «Oggi ci troviamo di fronte a un potere sempre più accentrato nelle mani della Regione, che sta occupando tutti gli spazi possibili, togliendo ogni diritto al territorio». Qualche esempio: il tema dell'agricoltura. «Si è fatta una grande Provincia, come quella di Lodi, Mantova e Cremona, che di fatto rappresenta il primo distretto agricolo in Italia, ma le competenze sul tema dell'agricoltura passano alla Regione, accentrandosi nella realtà milanese, dove l'agricoltura non è affatto rilevante. Allo stesso modo preoccupano le sorti di altre deleghe importanti, come viabilità, scuola, lavoro, che erano strategiche. Del resto, abbiamo già avuto diversi esempi di quanto possa essere dannoso il centralismo regio-nale: la vicenda di Cappella Cantone insegna. Le Province già conta-vano troppo poco di fronte al colosso Regione. Ora cosa accadrà?».

C'è poi il tema delle deleghe che passeranno ai Comuni, su cui c'è ancora molta confusione. «Mi chiedo se poi verranno erogate le risorse per gestire tali deleghe» si chiede Torchio. Tutto questo, poi, a fronte di quale risparmio? Secondo il consigliere «si parla di cifre davvero irrilevanti. Il taglio dei consigli provinciali, ad esempio, cor-risponde allo 0,08% dei costi complessivi. Una operazione simile andava pilotata con un passaggio politico, in modo da creare un consenso popolare, invece non si è fatto nulla. E questo, in un clima di già forte astensionismo dal voto e di anti-politica diffusa, in cui molti rimpiangono la Prima Repubblica, rischia di aggravare ulte-riormente la situazione».

di Martina Pugno

quanto pare, è il momento di rassegnarsi: dopo un'estate tormentata dall'afa e carat-terizzata da temperatura sotto la media e rare piogge,

l'autunno è davvero arrivato. Ne sono prova le perturbazioni che in questo pe-riodo hanno coinvolto il nord Italia e rab-buiato i più recenti fine settimana. Dopo le intense piogge che hanno interessato il week end del 26 - 28 ottobre, i timori di fronte alla notizia di una nuova perturba-zione in arrivo a partire dal pomeriggio di sabato, destinata a protrarsi per alcuni giorni, sono più che leciti. "Niente di cui preoccuparsi", però, rassicura il meteo-rologo Massimo Mazzoleni: "dobbiamo solo rassegnarci al fatto che siamo en-trati in un periodo in linea con le caratte-ristiche tipiche della stagione. Non a ca-so, abbiamo visto i temporali lasciare spazio alle piogge insistenti e prolunga-te, tipiche della stagione autunnale".

La bella stagione, insomma, è ineso-rabilmente alle nostre spalle, nonostante le temperature elevate dei giorni scorsi abbiano destato qualche speranza: "In questi giorni si sono viste temperature anomale e sopra la media: soltanto nella giornata di venerdì, nel milanese si sono registrati i 17 gradi, mentre la minima notturna è stata di 10 gradi. Ma si tratta di un fenomeno sporadico: nel corso del prossimo sabato e di domenica non as-sisteremo a cali di temperature drastiche come quelle che si sono verificate il fine settimana precedente. Il maltempo non porterà drastici cali di temperature, ma esse si stabilizzeranno entro la media stagionale, con una massima di circa 10 gradi". Se progettate passeggiate all'aperto per godere degli ultimi raggi di sole, dunque, affrettatevi nel corso del primo pomeriggio di sabato: la perturba-zione colpirà infatti la Lombardia a parti-

re dal tardo pomeriggio, quando inizie-ranno le prime piogge, che cresceranno di intensità nella giornata di domenica accompagnandosi ad un sensibile calo delle temperature. Le piogge prosegui-ranno poi con intensità costante nei gior-ni successivi, mentre anche le tempera-ture si manterranno costanti e rientreran-no in modo stabile nella media del perio-do. "Niente allarmismi però: non si tratta di nubifragi tali da portare disagi e cala-mità. Stando alle più recenti indicazioni, le precipitazioni non avranno portata tale da dare origine a problemi sul territorio lombardo. Ovviamente, se sono presenti

gravi danni all'asfalto o problemi di ma-nutenzione specifici, in tal caso non è possibile fare previsioni a livello locale, e assicurare che non si verificheranno pro-blemi, ad ogni modo al momento non ci sono segni che lascino prevedere alcuna forma di emergenza". Nessun pericolo, dunque, almeno al momento, per quanto riguarda i livelli dei fiumi, che si manten-gono regolari e non generano allarmi.

Con piogge che infastidiscono il fine settimana dei più, le condizioni climati-che di quest'anno si rivelano dunque in linea con le caratteristiche stagionali, salvo qualche piccola eccezione: "Di fatto, fino ad ora l'unica nota inusuale ed eclatante è stata data dalla presenza di nevicate a bassa quota, nell'area delle Prealpi". La neve, per la gioia di tutti gli appassionati di montagna e di cime in-nevate, potrà tornare a scendere anche nel corso di questo fine settimana, ma al di sopra dei 2000 metri: anche in questo caso, dunque, nessuna particolare sor-presa.

"La percezione di una stagione parti-colarmente piovosa, dunque, è probabil-

mente derivante dal fatto che nel corso dei mesi precedenti le precipitazioni so-no state estremamente sporadiche. Ma basta fare qualche confronto con gli anni precedenti per rendersi conto della nor-malità della situazione corrente: se si osservano i dati relativi alle precipitazioni autunnali del 2000 o del 2002, ci si rende conto che è piovuto quasi tutti i giorni nel solo mese di novembre e in tale periodo si sono registrati oltre 1000 millimetri di acqua, corrispondenti a circa un terzo delle intere precipitazioni annuali".

Per il resto del mese di novembre, dunque, non resta che prepararsi ad un periodo di frequenti alternanze tra piog-gia e bel tempo: dopo la perturbazione di domenica ne seguiranno altre, tanto che il mese alternerà fasi perturbate a quelle più stabili e soleggiate. Altra caratteristi-ca sarà l'altalena delle temperature con i valori più alti attesi nella prima parte, quelli più bassi nella seconda. Le tempe-rature nel complesso risulteranno nelle medie eccetto che al Sud, dove invece risulteranno al di sopra della climatologia del periodo.

A

Piogge persistenti caratterizzeranno il fine settimana in arrivo, ma al momento non si temono calamità

Mazzoleni: «Addio temperature sopra la media, prepariamoci a precipitazioni frequenti e continue»All’autunno non c’è scampo

CremonaSabato 3 Novembre 20126

Lotta serrata all'inquinamento per il Comune di Cremona, che organizza un convegno - dal titolo “Respirando Cre-mona” per il 9 novembre (ore 9-17) a Palazzo Cittanova, in collaborazione con Asl e Arpa Lombardia.

Durante la giornata saranno presenta-ti studi effettuati negli anni 2011 e 2012 per il monitoraggio della qualità dell’aria e gli impatti sulla salute e sull’ambiente. «Gli studi che verranno illustrati» dichia-ra l'assessore alle Politiche Ambientali Francesco Bordi «sono stati realizzati a Cremona da medici ed esperti in vari set-tori ed in ambienti diversi, in questo mo-do il convegno riesce ad offrire una foto-grafia fedele e precisa della qualità dell'aria presente in città, nelle sue mol-teplici sfaccettature».

Tra gli studi illustrati, troverà ampio spazio il “Progetto Comuni”, che nasce dall’esperienza maturata dalla Fondazio-ne Maugeri di Pavia nell’ambito di tre progetti supportati dalla Commissione Europea (Macbeth, Resolution e Artemi-de) e che si propone di offrire ai comuni un sistema integrato per il monitoraggio della qualità dell’aria urbana, con misure precise ed accurate. Il Progetto ha pro-posto una serie di campagne di misure ad alta risoluzione spaziale che ha per-messo di ottenere un quadro rappresen-tativo della distribuzione degli inquinanti aerodispersi sull’intero contesto urbano. I risultati conseguiti hanno permesso di approfondire il problema della valutazio-ne dell’inquinamento urbano consen-tendo di validare metodologie già speri-mentate e di ottenere informazioni utili agli interventi che possono essere realiz-zati al fine di migliorare la qualità dell’aria. Lo studio consente di progettare ade-guati interventi correttivi nell’ambito del-la pianificazione urbanistica, con parti-colare attenzione alle problematiche del traffico e all'esposizione dei cittadini agli inquinanti dell’aria.

«Respirando Cremona»lotta all’inquinamento

e nuovi sistemidi monitoraggio

Il convegno

Nel quadro in via di definizione per le regionali un primo punto fermo c’è. E’ la ricandidatura del cremasco Agostino Al-loni, consigliere regionale uscente per il Pd. Alloni ha già comunicato la sua deci-sione al partito, dicendosi però pronto a passare nuovamente per il filtro delle pri-marie. Conferma Titta Magnoli, segretario provinciale del Pd: «Per le regionali ogni partito presenterà una lista di tre candida-ti, alternando uomini e donne. Agostino si ricandida e vuole fare le primarie. Valutere-mo insieme al partito altre candidature e, se si renderanno necessarie, faremo le primarie. Personalmente, a partire dalla prossima settimana inizierò una serie di incontri per capire come attrezzarci in vi-sta non solo delle regionali, ma anche delle prossime politiche».

Settimana decisiva, quella che si apre lunedì, anche per la Lega, che deve anco-ra ufficializzare la corsa in solitaria candi-dando Roberto Maroni. «Il 5 novembre – commenta il segretario provinciale Simo-ne Bossi – si riunirà il direttivo nazionale. All’ordine del giorno abbiamo proprio le regionali. In base alle indicazioni del nazio-nale valuteremo cosa fare a livello locale».

Dipendesse da lui, il segretario provin-ciale non avrebbe dubbi: nessuna alleanza con il Pdl. «Parlo a titolo personale – pre-mette Bossi -: visto il passato e visti i risul-tati, io preferisco non allearmi con nessu-no. Sì, vorrei che la Lega andasse da sola, così come la stragrande maggioranza dei leghisti, la base, che in occasione delle primarie con i gazebo ha chiesto di candi-dare Maroni».

Ancora tutta da decidere, infine, la linea dell’Udc. «Ne parleremo lunedì nel comita-to provinciale – spiega il segretario Giu-seppe Trespidi -. Lo schema sarà però quello nazionale. Diciamo che l’orienta-mento è per presentare una nostra lista in Lombardia». In caso di alleanze, a chi guarderanno i centristi? «E’ presto per dirlo – taglia corto il segretario provinciale -. Valuteremo anche in base alle candida-ture in campo».

LA NUOVA LEGGE - Dal punto di vista tecnico, per le prossime regionali lombar-de (la prima data utile è il 27 gennaio), si voterà con la nuova legge elettorale ap-provata nell’ultima seduta al Pirellone. Sparisce dunque il listino bloccato colle-gato al presidente (16 consiglieri che en-travano di diritto in caso di elezione del candidato presidente al quale il listino era collegato) ed entra in vigore il limite mas-simo del doppio mandato consecutivo per il presidente eletto. Previsto inoltre un premio di maggioranza attribuito su base circoscrizionale e il tetto massimo di 80 consiglieri eletti in rappresentanza di tutte le province lombarde. A questo proposito, la legge regionale fa riferimento alle pro-vince esistenti alla data del primo di gen-naio 2012, dunque alle “vecchie province” e non ai nuovi enti derivanti dagli accorpa-menti decretati dal governo.

f.c.

Alloni (Pd) si ricandida ma chiede le primarie

Sabato 3 Novembre 20127

Di Federico Centenari

ent’anni tra i banchi di maggioranza al Pirellone, se non direttamente in giunta. E adesso, di colpo, si affaccia il rischio che il

centrodestra cremonese possa non avere suoi rappresentanti in Regione Lombardia. A pochi giorni dallo scio-glimento della giunta Formigoni e dal varo della nuova legge elettorale lom-barda, e in vista delle elezioni di fine gennaio, nel Pdl locale crescono dubbi e interrogativi. Sì, perché an-che se il quadro è ancora magmatico, in continuo assestamento, in città nessuno è pronto a dare per scontata l’elezione di almeno un consigliere regionale in quota al Pdl.

Decisamente più quotata – anche tra le fila dello stesso centrodestra – è l’ipotesi che su al Pirellone Cremona riesca a spedire un consigliere del Pd e uno del Movimento 5 Stelle. A bocca asciutta, complici scandali e percen-tuali ridimensionate in un amen, reste-rebbero dunque il Pdl e la Lega.

Tradizionalmente, il nostro collegio ha sempre espresso due consiglieri (basti pensare all’ultima tornata: Allo-ni per il Pd e Rossoni per il Pdl). Con la nuova legge elettorale, è stato det-to, a Cremona potrebbero andare tre seggi. Questo perché è stato elimi-nato il cosiddetto “listino” del presi-dente: sedici nominativi pronti a en-trare di diritto in Consiglio in caso di vittoria del candidato presidente al quale il listino era collegato. Ora, senza il listino, questi sedici seggi (sul totale di 80) verrebbero “spalma-ti” tra le varie province lombarde in virtù dei futuri risultati elettorali.

Ecco perché in molti hanno ritenu-to (e ritengono) che il numero dei consiglieri cremonesi sia destinato a passare da due a tre. I più smaliziati, tanto dal Pdl quanto dal Pd, tuttavia, avvertono: dare per scontato il terzo consigliere sarebbe un errore gros-solano.

Basta esaminare il dato cremone-se delle precedenti elezioni regionali per rendersene conto. Se la nostra provincia ha sempre espresso due consiglieri è solo grazie al complica-to meccanismo dei resti, in base al quale un consigliere entrava a pieno titolo e un secondo, appunto, grazie ai resti. «Per fare tre consiglieri – av-verte Titta Magnoli, segretario pro-vinciale del Pd – devi avere il peso per eleggerne due a pieno titolo e

buoni resti per il terzo. E con il basso peso elettorale di Cremona sarà dav-vero dura».

Di qui i timori che serpeggiano in questi giorni nel cen-trodestra, dove ci si rende perfettamente conto che tra crollo delle percentuali, diffi-cile rapporto con la Le-ga, rischio astensioni-smo (magari non in percentuali eclatanti come in Sicilia, ma co-munque importanti) e, infine, boom dei 5 Stelle anche dalle nostre parti (grazie anche all’effetto di trascina-mento avviato dalla Sicilia), la batta-

glia sarà durissima. Le percentuali lombarde, d’altra parte, parlano chiaro. E danno il Pd attorno al 28%, il Pdl al 16% e la Lega al 14%. Non

solo. L’atteso boom dei grillini e l’altrettanto at-teso astensionismo dove possono colpire se non, soprattutto, in casa Pdl e Lega?

Cautela, dunque. Anche a fronte del to-tonomi immancabil-mente partito all’im-

pazzata, come sempre in queste oc-casioni. «Per la scelta dei candidati – frena infatti Luca Rossi, coordina-tore provinciale del Pdl – aspettiamo

indicazioni dal nazionale. Parlo del metodo di scelta: primarie o meno, perché di certo l’individuazione dei candidati dovrà avvenire sul territo-rio. Non accetteremo scelte imposte dall’alto».

Le indiscrezioni, s’è detto, abbon-dano. Gianni Rossoni, forte anche della corposa buonuscita dopo ven-tidue anni al Pirellone, non dovrebbe ricandidarsi. C’è chi è pronto a scommettere sulla scesa in campo di Massimiliano Salini, che, in virtù dell’accorpamento delle Province decretato dal governo, da gennaio si ritroverà senza giunta e più vicino al ruolo di commissario liquidatore che non a quello di presidente. Un giro al Pirellone se lo farebbero, sempre per il Pdl, anche Gabriele Gallina, consi-gliere provinciale e vicesindaco di Soncino, così come Fabio Bertusi, vicesindaco di Soresina. Poi Mino Jotta, già coordinatore provinciale e, perché no, anche il vicesindaco Car-lo Malvezzi.

Tutti nomi in libertà, per ora, dal momento che sono tutt’altro che chiusi i giochi sul candidato presi-dente (sebbene il nome dell’ex sin-daco di Milano, Albertini, cominci ad essere un punto fermo), così come quelli sulle possibili alleanze. E senza la Lega, inutile ribadirlo, il rischio che il Pdl si veda scippare il seggio dai 5 Stelle è piuttosto concreto.

V

Intanto, immancabile, scatta il totonomi su Salini, Gallina, Jotta, Malvezzi

Un seggio al Pd, uno ai 5 Stelle: se non scatta il terzo consigliere, centrodestra fuori dal Pirellone?

«Il nostro collegioha sempre espresso

due candidati»

Via alla caccia ai candidati per il ConsiglioElezioni regionali: per la prima

volta il Pdl cremonese tremaNelle foto da sinistra

i cinque papabili candidati

alle regionali: sopra

Massimiliano Salini,Carlo Malvezzi

sotto:Mino Jotta

Gabriele Gallinae Fabio Bertusi

Agostino Alloni Gianni Rossoni

di Daniele Tamburini

I risultati delle elezioni regionali in Sicilia hanno mostrato tutta l’evi-denza di una profonda crisi della politica e dei partiti tradizionali: il dato dell’astensionismo, arrivato

al 53%, si impone su ogni altra conside-razione. L’astensione è la prima aggre-gazione politica in assoluto, e raggiun-ge la maggioranza assoluta. Possiamo parlare anche della vittoria di un espo-nente del Pd, dopo anni di dominio del centrodestra; del crollo del Pdl, dell’af-fermazione, anche questa prevedibile, del Movimento 5 stelle: ciò non toglie che ci sia più della metà degli aventi di-ritto che non si sono recati alle urne. Solo un campanello di allarme, o la pre-figurazione di cosa possiamo aspettar-ci alle prossime tornate elettorali, am-ministrative o politiche che siano? Un’altra valutazione: il premier Monti ha dichiarato che “la percezione di quel che fa questo maledetto governo, an-che se non è rosea, ha un livello di gra-dimento molto più elevato rispetto a quello dei vari partiti”. Siamo in mezzo ad un guado, tra rifiuto dei partiti e ri-cerca di forme di espressione diversa, tra cui la fiducia accordata alle figure “tecniche”. Ne parliamo con Maria Grazia Meriggi, docente di storia con-temporanea all’Università di Bergamo.

Professoressa Meriggi, partiamo dall’astensione alle elezioni siciliane, pari al 53%. È un fatto che non ha precedenti: i motivi? Crede che il “caso Sicilia” sia isolato o che prefi-guri un vero e proprio orientamento dell’intero Paese?

«Una premessa: per valutare il con-senso delle forze politiche si devono misurare i voti assoluti, non le percen-tuali che invece servono a definire la cosiddetta "governabilità". Da questo punto di vista l'astensionismo è anche più ampio - e grave - del voto al movi-mento di Grillo.

Poi qualche osservazione in risposta alle due domande. Innanzitutto: credo che nonostante delle specificità sicilia-ne in questa spaventosa astensione, si tratti di un trend nazionale ed anzi, eu-ropeo. La destrutturazione della de-stra, del voto al Pdl in Sicilia, dove que-sta forza si era affermata in modo qua-si totalitario in passato, può avere avu-to gli effetti di "messa in libertà" che nel Nord potrà avere la crisi della Lega. Ma la tendenza all'astensione dipende pro-babilmente da due ordini di aspetti. Il primo, più evidente e messo in luce da interventi messi in rete dall'ex parla-mentare europeo Luigi Vinci: la stampa e i media hanno amplificato al massimo gli scandali e i privilegi del sistema po-litico, la cosiddetta "casta", attribuen-do ad essa la sofferenza sociale che il mondo del lavoro e i ceti popolari subi-scono da anni e con particolare spieta-

tezza a causa del Governo che pure ci ha liberati dallo scandalo internaziona-le del governo Berlusconi. E' lo slogan "sono tutti uguali e tutti ladri" che ha fi-nito per penalizzare anche forze tradi-zionali ma del tutto estranee a quel si-stema, come Rifondazione e Sel.

Ma c'è un problema più grave, sot-tostante, che viene registrato dai com-portamenti eletto-rali: anche le forze "non uguali" e ge-nuinamente inten-zionate a interve-nire positivamente nella crisi hanno sempre meno strumenti e risorse per fare una politi-ca riformatrice ef-ficace che è ne-cessariamente an-che una politica di spesa. Pensiamo all'enorme paradosso: la spesa pubbli-ca elevatissima di questi anni è provo-cata in larga misura dal fatto che la ban-ca centrale europea non è prestatore diretto di quelle dei diversi Paesi che aderiscono all'Unione e quindi questi devono pagare enormi interessi al si-stema bancario privato. Alta spesa pubblica e contrazione dei servizi e del welfare.

Negli anni noti come i cosiddetti "Trenta Gloriosi" del II dopoguerra una politica riformatrice voleva dire: redi-stribuzione di reddito alla cittadinanza e legislazione che ampliava, in forme diverse a seconda delle diverse tradi-zioni organizzative, i diritti dei lavora-tori. Oggi assistiamo alla contrazione accelerata di questo welfare e di que-sti diritti, a normative anti-monopolio che di fatto paralizzano l'intervento degli stati nelle crisi industriali e pen-

de su di noi la minaccia del patto fisca-le di stabilità. L'astensione così rischia di essere la denuncia scoraggiata dell'impotenza della politica. Impoten-za che potrebbe essere invertita da una iniziativa delle principali forze del-la sinistra europea per mutare radical-mente le norme europee. L'internazio-nalismo di cento e più anni fa è oggi

un'esigenza sem-pre più concreta. La principale forza del centro sinistra italiano da questo punto di vista - e da altri - mi sembra part icolarmente paralizzata dalle sue contraddizioni interne».

Ritiene che le forze politiche siano in grado di

raccogliere il segnale e dare rispo-ste?

«Non credo che si possa parlare di "forze politiche" in generale. Quelle di destra e liberali hanno scelto in Italia - a differenza che in altri paesi europei - di affidarsi alla suggestione mediatica da cui nemmeno coloro che di mestie-re fanno i politologi - ed io sono una storica sociale - prevedono come po-tranno emergere dopo il crollo ormai definitivo di Berlusconi. Penso alle for-ze della sinistra che ancora subiscono gli effetti della distruzione volontaria della forza maggioritaria della sinistra, il "vecchio Pci", che aveva costituito un luogo straordinario di acculturazio-ne politica e di socializzazione civica veramente nazionale ed anche di fron-te alle innovazioni organizzative del movimento operaio e della Nuova si-nistra degli anni Settanta era stato la trincea dietro la quale si sono conso-lidate le conquiste permesse da quel-le innovazioni. La stessa opera di me-diazione politica e culturale spettò al-la Dc sul versante cosiddetto "mode-rato". Sono nata a Stradella, una citta-dina ad amministrazione Pci, poi Pds, poi Pd, dalla Liberazione a oggi; vivo a Milano e insegno a Bergamo: parlo quindi non solo da storica ma da cit-tadina che dal '68 in poi è sempre sta-ta attiva in questi processi ed ha in-contrato nella vita quotidiana quest'opera di socializzazione. Nono-stante gli sforzi anche generosi - che non possiamo qui descrivere - nessu-na delle forze politiche che si richia-mano alla tradizione comunista e so-cialista ha saputo mantenere la credi-bilità di quella storia che permetteva al Pci, grazie anche alla perfetta rappre-sentanza del sistema proporzionale, di influenzare le politiche dei governi pur restando all'opposizione.

In conclusione: naturalmente una ri-gorosa moralizzazione della politica è indispensabile ma le risposte significa-tive devono andare in due sensi com-plementari. Da una parte: uscire dall'in-

canto mediatico e tornare a una pre-senza sul territorio e nei luoghi di lavo-ro (che sono anche i call center e cen-tri di lavoro interinale) costante e non solo elettorale. I partiti socialisti che fa-cevano riferimento al mondo del lavoro e non ai notabili e ai potenti hanno in-ventato il partito politico moderno, che infatti troviamo in Europa in forme assai più simili al passato che in Italia.

Dall'altra parte, ricreare gli strumenti per incidere sul quotidiano degli eletto-ri e soprattutto dei lavoratori (precari e non) e dei ceti popolari. L'opinione pub-blica degli elettori invia un messaggio contradittorio che possiamo leggere così: o il voto all'opposizione come de-nuncia generica e populista quale quel-la del Movimento 5 Stelle (che ha altre caratteristiche ancor più pericolose, come l'onnipresenza della teoria del complotto). O il voto a una forza che possa garantire un intervento concreto nelle situazioni quotidiane del lavoro e del reddito, intervento, come si è detto, sempre più difficile e aleatorio. Ne con-segue un'altra novità che rompe con la tradizione italiana, una certa volatilità del voto, da un partito o un blocco all'astensione (più che da destra a sini-stra e viceversa). Questo aumenta le difficoltà delle forze della sinistra tradi-zionale come quelle raccolte della Fe-derazione della Sinistra che hanno spesso le analisi più incisive ma non so-no in condizione di farle pesare come proposte di governo e rifiutano - e spe-ro continuino a rifiutare - l'agitazione demagogica».

È evidente che si chieda altro, al posto di “questa” politica, di “que-ste” forze politiche. Che cosa?

«Se avessi una risposta chiara a que-sta domanda! Possiamo solo azzarda-re qualche ipotesi, a partire però da al-cuni dati incontro-vertibili. In questi anni il discredito dei partiti si è tra-dotto anche in calo precipitoso delle iscrizioni. Ma esiste un'organizzazione in controtendenza, che fa tradizional-mente, anche se li-beramente, riferi-mento alle forze politiche della sini-stra, ed è la Cgil con le sue catego-rie. Nonostante il ruolo efficace di altri sindacati nella gestione di servizi ed en-ti bilaterali, la Cgil è il primo sindacato in Italia, e il tesseramento del 2011 se-gnala 5.775.962 iscritti dei quali circa la metà pensionati con un costante sia pu-re lieve trend in aumento. Poiché molte osservazioni malevole e qualche volta in malafede sono fatte a questo proposito ricordo ai lettori che il sindacato dei pensionati, lo Spi, ha quelle enormi di-mensioni perché è intercategoriale, comprende quindi tutti, dal metallurgico al postino, dal medico ospedaliero all'insegnante alla commessa. Persino il Nidil, il sindacato che presta servizi so-prattutto giuridici ai precari, va aumen-tando gli iscritti(con un incremento, nel 2010, del 28%). Anche il ben noto e pro-blematico fenomeno dell'iscritto Cgil che vota Lega indica - paradossalmen-te - il prestigio della Cgil, la sua credibi-lità presso i lavoratori. Ed anche la per-cezione, anche in chi vota a destra, di un conflitto di interessi immediato alme-no nel rapporto di produzione.

D'altra parte - e viceversa- questa percezione e l'adesione a un sindacato che accetta e può praticare il conflitto non si traducono, come in passato, in scelte politiche conseguenti. Un episo-dio significativo: nel maggio 2010 una bella mattina arrivarono i risultati del re-ferendum imposto da Marchionne a Pomigliano con più del 36% di contra-ri. Un dirigente della Cgil che aveva se-guito le assemblee precedenti il voto, che aveva scambiato opinioni, giudizi,

e anche chiacchiere con quei giovani e coraggiosi operai mi diceva, a margine delle riflessioni sul risultato, che, a dif-ferenza di quanto sarebbe accaduto 30 ma anche 20 anni prima, non avrebbe potuto, sinceramente, avanzare alcuna ipotesi su come essi avrebbero tradot-to in politica quella scelta coraggiosa di dignità, di lavoratori e di uomini e don-ne. Dunque non si tratta - è una tenta-zione che a volta si vede riemergere - di spingere dirigenti sindacali a presentar-si direttamente alle elezioni (il limitato successo della candidatura di Giovan-na Marano in Sicilia, una candidata splendida dal punto di vista del rigore, della trasparenza, onestà e spirito di

servizio) ma di ca-pire come la Cgil e la Fiom potrebbero pesare con la loro forza contrattuale spostando in dire-zione non liberista e generosamente riformatrice l'asse di un eventuale governo di Centro-sinistra. Forse con l'appoggio e il so-stegno a liste civi-che, come sugge-risce l'illustre poli-

tologo Giorgio Galli? E' comunque cer-to che solo da questo canale può pas-sare la rilegittimazione di un voto di si-nistra utile ed efficace».

Secondo lei, ha ragione il premier Monti, rispetto alla fiducia che nutri-rebbe il suo governo, molto al di là di quella riposta nei partiti?

«Credo che non si possa parlare di fi-ducia, forse di "minore non sfiducia". Non certo di consenso: in Italia, come in tutta Europa quasi ogni giorno ci so-no mobilitazioni e lotte: dai settori indu-striali in crisi, all'ormai eterno dramma della Fiat, dalla scuola, (dagli studenti ai custodi ed ausiliari agli ordinari delle Università!), alla Funzione Pubblica ta-glieggiata nelle retribuzioni e nella di-gnità, dai Call center al vero e proprio scandalo sociale dei cosiddetti "esoda-ti" ai pensionati, malati, invalidi. Questo governo si è dimostrato - per recupera-re la felice formula di Pietro Nenni - for-te coi deboli e debole coi forti e non può certo aspirare a un consenso di cui di-chiara orgogliosamente di fare a meno. La vicinanza delle elezioni spinge i par-titi che l'hanno sostenuto a prendere le distanze da questo o quel provvedi-mento impopolare: segno evidente che nessuno pensa che l'aver sostenuto il governo Monti porterà un grande con-senso fra i ceti popolari. Ciò che man-ca è la fiducia nella praticabilità di un'al-tra politica ed è un compito che ci spet-ta: non come professori di storia (!) ma come cittadini e cittadine».

I

CremonaSabato 3 Novembre 20128Maria Grazia Meriggi, docente di storia contemporanea: dopo il voto in Sicilia, prospettive, difficoltà e possibili risorse della politica italiana

Serve un’altra politica, ma la gente non ha fiducia

Il Governo Monti si è dimostrato

forte con i deboli,debole con i forti

Le forze politiche devono uscire

dall’incanto mediatico e tornare ad una

presenza sul territorio

C’è una grande difficoltà di proposta politica in presenza

di alta spesa pubblica e contrazione dei servizi

e del welfare

«Una ragazza meravigliosa e una per-dita gravissima per l’intera comunità». Così Enrico Manifesti, sindaco di Casal-morano, ha commentato la scomparsa di Chiara Pagliari, 34enne del paese, tragi-camente deceduta in seguito allo schian-to avvenuto poco dopo le 9.30 di giovedì 1 novembre, sul tratto della via Bergamo (ex ss 498) tra Casalbuttano e Casalmo-rano. «Una tragedia - prosegue il primo cittadino - che ha gettato nello sconforto l’intera comunità». Il passaparola è stato istantaneo e la notizia ha fatto immediata-

mente il giro del paese. «Siamo tutti scioccati dall’accaduto. Dopo la laurea in Storia dell’Arte, conseguita in tempi re-cord e col massimo dei voti all’Università Cattolica di Brescia, era diventata re-sponsabile del negozio Calzedonia di corso Campi a Cremona e da qualche anno si era sposata. La famiglia è molto stimata in paese, attiva nel volontariato e impegnata nella parrocchia. Siamo loro vicini. E, in segno di lutto, abbiamo so-speso la festa delle associazioni combat-tentistiche in programma per domenica 4

novembre». Dalle ricostruzioni delle forze dell’ordi-

ne, al vaglio delle quali sono le dinamiche della tragedia, pare che lo scontro sia avvenuto presso una curva, in prossimità della quale la Seat guidata dalla vittima, diretta verso Casalbuttano, avrebbe sbandato impattando con la Opel Zafira (proveniente dalla direzione opposta) gui-data da R.Z., 59enne di Monticelli d’Ongi-na, trasportato in codice giallo al Pronto Soccorso dove è stato escluso il pericolo di vita. Dopo lo schianto, la Zafira è finita

nel fosso mentre la Seat è rimasta semidi-strutta al centro della carreggiata, liberata poi dall’intervento dei Vigili del Fuoco di Cremona. L’intervento del 118 è stato immediato ma purtroppo, nonostante i reiterati tentativi di rianimazione, per la giovane non c’è stato nulla da fare. Stan-do alle ricostruzioni, non è da escludere che possa essere stata accecata da un colpo di sole ma l’esatta ricostruzione delle dinamiche della tragedia è tutt’ora al vaglio delle forze dell’ordine.

mi.sco

di Laura Bosio

e è vero che molti stra-nieri stanno scappan-do da un'Italia in crisi, è anche vero che l'on-data migratoria verso

l'Italia è ben lungi dallo spegner-si. Lo conferma il XXII Dossier Immigrazione 2012 della Cari-tas. Gli immigrati, infatti, conti-nuano a crescere di numero: per la prima volta hanno superato quota 5 milioni nel Paese, pas-sando da 4.968.000 (dato 2010) a 5.011.000 (dato 2011).

In Lombardia, è stato confer-mato il sorpasso della soglia del milione di stranieri messo in lu-ce già dal rapporto dello scorso anno. Secondo una stima del XXII Dossier sono 1 milione e 178 mila gli immigrati regolari presenti nella regione al 31 di-cembre del 2011. Dunque, qua-si uno straniero ogni quattro (il 23,5%) sceglie di vivere in Lom-bardia che si conferma la prima regione in Italia per numero di immigrati. Dal rapporto emerge che la crisi occupazionale ha colpito gli stranieri come gli ita-liani. Tuttavia, rispetto, ai nostri connazionali gli immigrati mo-strano una maggiore capacità di tenuta. Sebbene il tasso di di-soccupazione tra gli stranieri sia del 12,1%, quattro punti in più rispetto alla media degli italiani, gli occupati nati all’estero sono aumentati nel 2011 di 170 mila

unità, a fronte di una diminuzio-ne di occupati nati in Italia di 75 mila. «Il che sta a dire» si legge nel Rapporto, «che se, da un la-to, gli stranieri perdono più facil-mente degli italiani il lavoro,

dall’altro, sono in grado di ritro-varlo con altrettanta maggiore facilità.

La stessa tendenza si riscon-tra in Lombardia dove l’inciden-za degli occupati immigrati sul

totale dei lavoratori si è mante-nuto sostanzialmente stabile (passando dal 16,1% del 2010 al 16,3% del 2011). Ciò dimostra che pure nella contrazione com-plessiva del mercato del lavoro, gli stranieri hanno mostrato maggiore flessi-bilità e capacità di adattarsi a nuove mansioni, magari più preca-rie e meno retri-buite.

Le difficoltà di mercato non han-no fermato nem-meno la propensione imprendi-toriale degli stranieri. Il numero degli imprenditori con cittadi-nanza straniera in Italia è più che raddoppiato negli ultimi 7 anni sia nel Paese (passando da 116.694 nel 2005 a 249.464 nel 2011), sia in Lombardia, dove i titolari di impresa di origine stra-niera registrati a fine 2011 da

Unioncamere sono 56.308, mentre erano 27.931 nel 2005.

Infine la crisi non sembra aver avuto impatto sui progetti mi-gratori degli stranieri che conti-nuano a pensare al nostro Pae-se come il luogo dove far cre-

scere i propri figli. Un utile indicato-re è fornito dall’andamento della popolazio-ne scolastica: in Italia le iscrizioni degli alunni stra-nieri sono au-mentate oltre il

6% rispetto all’anno 2010/11. In Lombardia, dove già stu-

diano un quarto degli alunni stranieri che frequenta le scuole italiane (il 24,4%), le iscrizioni hanno avuto un incremento ri-spetto all’anno precedente. Inol-tre nella Regione, ormai quasi l’80% degli stranieri coniugati vive con il partner.

S

Due giovanissimi finiti con le manette ai polsi per aver rubato la borsa ad un’anzia-na signora che stava rincasando in bici-cletta. E’ il bilancio dell’intervento concluso a Soresina giovedì pomeriggio dai carabi-nieri, guidati dal maresciallo Ornella Cel-letti, che ieri mattina nella sala stampa di Viale Trento e Trieste ha fornito i particolari dell'operazione assieme al capitano della compagnia di Cremona, Livio Propato.

A finire nei guai sono stati un romeno e un italiano, entrambi 16enni. Erano circa le 14.50 quando i due, entrambi a bordo di una bicicletta, si sono avvicinati ad una

74enne residente in paese che stava ritor-nando a casa, anch'ella in bicicletta. Una volta accanto alla donna, il giovane seduto sul manubrio le ha afferrato la borsa dal cestino, dileguandosi poi in fretta a furia assieme al complice. La donna, sotto choc ma per fortuna illesa, si è rivolta alla figlia che ha immediatamente allertato l’Arma. Intervenuti sul posto i carabinieri hanno raccolto numerosi elementi utili per risalire agli autori dello scippo, inclusa una loro accurata descrizione fatta dalla donna.

Proprio grazie all’identikit i militari sono riusciti a rintracciare i due giovanissimi, e li

hanno trasportati in caserma, dopo aver avvertito i loro genitori. Perquisiti, addosso ad uno di loro è stato rinvenuto il cellulare contenuto nella borsetta della donna as-sieme a 23 euro in contanti. Uno dei due ha anche fornito ai carabinieri indicazioni per ritrovare la borsetta nel luogo dove era stata abbandonata dopo lo scippo.

Le indagini dei militari sono concentrate su altri tre furti, avvenuti in paese con dina-miche simili, rispettivamente il 13, il 21 e il 26 di ottobre: i carabinieri stanno cercan-do di appurare se anche quegli episodi possano essere ricondotti ai due 16enni

arrestati. «I due - ha fatto sapere il capita-no Propato - fanno parte di un gruppo di giovani del paese inclini a compiere atti di microcriminalità». L’italiano e il romeno ar-restati giovedì sono infatti risultati entram-bi con precedenti per reati contro il patri-monio e per furto di biciclette. «E’ possibi-le - ha proseguito il capitano - che i pro-venti dei furti vengano utilizzati per l’acqui-sto di sostanze stupefacenti. I genitori dei due ragazzi, convocati ieri in caserma, si sono mostrati molto preoccupati ed ango-sciati».

Michele Scolari

Con l'arrivo dell'autunno, torna la voglia dei viaggi inver-nali. A questo proposito il Cta di Cremona propone una serie di interessanti proposte.

• 11 novembre. Una gita ad Alba, alla scoperta delle Langhe, attraverso profumi, gusti e sapo-ri… Ci saranno degustazioni di vini e soste enogastronomiche.

• 25 novembre. Un’occasio-ne per idee regalo alle carattesi-tiche e tradizionali ‘Festa di Santa Lucia’ e ‘Festa di Natale’ a Bologna

• Dal 1 al 02 dicembre. Weekend natalizio a Candelara per la caratteristica ‘Festa delle Candele’, tra la magia delle luci di cera e atmosfere suadenti. Si visiteranno anche i Mercatini di Natale di San Marino definiti "Natale delle Meraviglie".

• 2 dicembre. Gita ai ‘Merca-tini di Natale’ di Verona tra atmosfere natalizie e graziose idee regalo. Si potranno anche vedere gli splendidi Presepi col-locati nell’Arena.

• dal 07 al 09 dicembre. Viaggio per l’Immacolata a Roma con la Mostra ‘Vermeer, il secolo d’oro dell’arte olandese’ presso le scuderie del Quirinale. Si visiteranno inoltre le Domus Romane di Palazzo Valentini, la basilica di San Clemente, la basilica di San Giovanni in Late-rano, la basilica di Santa Maria Maggiore, l’Isola Tiberina.

• 8 dicembre. Giornata pres-so la Fiera dell’Artigianato di Milano; una grande vetrina per le imprese artigiane e un’occasio-ne irrinunciabile per quanti con-dividono ed apprezzano la bel-lezza e l’originalità del prodotto artigianale italiano, europeo ed extraeuropeo.

• Dall'8 al 9 dicembre. Weekend dedicato ai ‘Mercatini di Natale’ di Lindau, Bregenz e Vaduz.

• 9 dicembre Gita ai ‘Merca-tini di Natale’ di Aosta tra profu-mi, suadenti atmosfere e grazio-se idee regalo.

• 16 dicembre. Una gita ai ‘Mercatini di Natale’ di Lucerna ricca e caratteristica cittadina della Svizzera.

• Dal 29 dicembre 2012 al 02 gennaio 2013. Un Capodan-no nel Golfo di Napoli. Si visite-ranno: Capri, Salerno, Vietri sul Mare e Sorrento.

• Dal 02 febbraio al 02 marzo 2013. Soggiorni con turni quindicinali ad Alassio presso l’Hotel Spiaggia 4****

• Dal 02 febbraio al 16 feb-braio 2013. Soggiorni con turni quindicinali a Diano Marina pres-so l’Hotel Torino 4****.

Le iscrizioni e tutte le infor-mazioni relative agli eventi saranno fornite presso la sede di via Sant’Antonio del Fuoco, 9/A o contattando i numeri di telefono 0372.800423, 800429.

Sito: www.ctacremona.it

Arrestati dai carabinieri, i due potrebbero essere gli autori di altri tre furti

Scippo a Soresina, giovanissimi in manetteOrnella Celletti

Maresciallo dei Carabinieri

di Soresina

In aumentoanche le iscrizioni

nelle scuole

Tragedia sulla via Bergamo, cordoglio per la morte di Chiara Pagliari

Immigrati, in Lombardia sono oltre un milione

Mercato del lavoro, gli extracomunitari dimostrano maggiore capacità di adattarsi a nuove mansioni

Cremona Sabato 3 Novembre 20129

IN BREVE

Sabato 10 novembre, si terrà, presso gli spazi del consultorio Ucipem di Cremona (via Milano 5/c), alle ore 17 la presentazione del libro: “La vocazione psicoterapeutica: come si diventa psicoterapeuti dell’adole-scenza” che Gustavo Pietropolli Charmet ha pubblicato insieme a Chia-ra Assante, Marianna Bufano e Marta Malacrida, psicoterapeute diplo-mate presso la scuola di specializzazione Arpad Minotauro di Milano.

Psicoterapeuti dell’adolescenza, il libro

Sabato 3 novembre apertura ufficiale della staffetta più golosa d’Italia: stiamo parlando del November Pork, la kermesse della Bassa parmense che valorizza i “parenti poveri” del Culatello. Così quattro paesi della “Bassa par-mense” si passano il testimone nei quattro fi-ne settimana di novembre, mese dedicato al maiale.

Sabato 3 novembre, la staffetta “parte” quindi da Sissa (dove prosegue anche dome-nica 4), in mattinata: alle ore 9 ci sarà l’apertu-ra del mercato “Antichi Sapori e Tradizioni”, che proporrà un vero e proprio incontro fra le culture del mangiar bene e del benessere, ov-vero fra i prodotti tipici (ed autentiche eccel-lenze alimentari) del territorio e quelli di parec-chie Regioni, in modo che sarà possibile effet-tuare - in poche centinaia di metri - un vero e proprio “Giro d’Italia dei Sapori”. A mezzo-

giorno si apriranno gli stand gastronomici e si potrà gustare la Polenta “cònsa" nella tensio-struttura davanti alla Rocca.

Alle ore 14.30, Maria Grazia Cavanna, sin-daco di Sissa, inaugurerà ufficialmente il No-vember Porc, con l’accompagnamento della Juniorband di Cremona. Alle 15 inizierà la ter-za edizione del “Palio della Spalla Cruda di Palasone-Sissa”, una vera e propria gara tra le spalle crude prodotte sia da massalini (o nor-cini) professionisti che da persone private, con premi per le due categorie Professionisti ed Amatori

Nel primo pomeriggio aprirà anche il Luna Porc (ovvero il luna park di November Porc). Sempre nel pomeriggio, alle ore 17, Happy hour con intrattenimento musicale nel Merca-tino Vintage di piazza Picelli con musica. Alle ore 19 riapriranno gli stand Gastronomici, con

menù a base di piatti tipici locali.Nella tensostruttura di P.za Scaramuzza,

alle ore 21, si terrà la "Festa giovane" con la musica dei Simpsong Cover band rock e i DJs Stanlio en Stanlio in diretta con Radio Malvisi Network.

Per tutto novembre i ristoratori della Strada del Culatello di Zibello propongono “A tavola con November Porc”, menù a prezzo concor-dato, a base di maiale, con ricette della tradi-zione e della creatività degli chef.

November Pork, si parte il 3 novembre

di Michela Bettinelli Rossi

ngerenza del Pd e man-canza di progettualità. E’ questo che emerge dalle parole del capogruppo Pdl, Laura Zanibelli all’in-

domani dell’incontro della giunta comunale d Ombriano. Come suo solito, la Zanibelli è pacata, ma precisa. L’incontro della giun-ta Bonaldi con il quartiere, la la-scia un po’ perplessa. Primo per-ché durante la serata si è discus-so poco dei reali problemi di Ombriano; secondo perché i progetti proposti dalla giunta, a suo parere, sono in pratica quelli già avviati dalla amministrazione di Bruttomesso; terzo per la pre-senza, forse fuori luogo, della coordinatrice del Pd, Teresa Ca-so a fianco della giunta e del

sindaco. «Io e gli altri consiglieri di minoranza» racconta Zanibelli, «eravamo seduti tra il pubblico. Nella zona riservata all’ammini-strazione c’erano il sindaco, al-

cuni assessori della giunta, con-siglieri di maggioranza e la coor-dinatrice del Pd». Una presenza “ingombrante” quella di Teresa Caso, che fomenta alcuni dubbi

relativi all’effettiva indipendenza degli assessori dal partito di rife-rimento della maggioranza.

Nei mesi scorsi c’erano state numerose polemiche: da un lato, la Bonaldi a difendere strenua-mente le sue scelte, dall’altro gran parte dell’opinione pubblica a sostenere che molti degli as-sessori erano espressione del Pd. L’assessore al Bilancio, Mo-rena Saltini, in passato è stata revisore dei conti delle farmacie comunali su proposta del Pd; l’assessore Fabio Bergamaschi è stato esponente dei giovani del partito, ed infine Giorgio Schia-vini, che non ha una precisa po-sizione politica, ma che tutti identificano come “uomo di fidu-

cia” di Agostino Alloni. Legami, più o meno forti, che da sempre lasciano il campo a qualche in-terrogativo, rinverdito appunto dalla presenza della segretaria del Pd accando a sindaco e giunta. Ma la serata di Ombriano ha lasciato nei presenti anche altri dubbi.

Gran parte della discussione si è focalizzata sulla questione “moschea”. Ricorda Laura Zani-belli: «E’ emerso che gli ombria-nesi non la vogliono. C’è stato chi ha espresso perplessità in modo pacato, e chi invece si è reso protagonista di uscite più vivaci. La maggior parte delle obiezioni è di carattere logistico, sui parcheggi, sulle ripercussioni

per la viabilità». L’ex assessore della giunta di Bruttomesso è uscita perplessa dall’incontro: «L’assessore Bergamaschi ha spiegato di due interventi, piutto-sto importanti: i lavori di amplia-mento della scuola primaria di Ombriano e il rifacimento della copertura del tetto della scuola materna dello stesso quartiere. Due progetti che avevamo mes-so in campo noi dell’amministra-zione precedente. Insomma mi sembra che sia emersa una man-canza di progettualità».

Laura Zanibelli ha raccontato anche della promessa fatta dagli assessori Morena Saltini e Paola Vailati di esportare alcune attività commerciali e culturali nel quar-tiere per ridurne la distanza con il centro: «Staremo a vedere come questi progetti verranno attuati».

IMa che ci faceva Teresa Caso a Ombriano?

La coordinatrice del Pd, all’assemblea, era a fianco di sindaco e giunta. Presenza “ingombrante”

Lunedì 29 ottobre, in occasione della riunione del direttivo del Polo della cosmesi e conseguentemente alle dimissioni presentate da Opimio Chironi durante la seduta del 21 settembre, è stato eletto nuovo presi-dente Matteo Moretti dell’azienda Lumson. Il nuovo numero uno dell'associazione si è dichiarato molto entusiasta di questa nuova sfida che lo vedrà in carica per i prossimi tre anni, un periodo molto importante per il Polo che dovrà affrontare con grande unità e coesione i cambiamenti normativi a livello europeo e le

sfide internazionali che si susseguono senza sosta. Il neo presidente Moretti e tutto il direttivo hanno ringraziato Opimio Chironi per l’impegno profuso con grande deter-minazione durante questi due anni di mandato, durante i quali si è contraddistinto per la volontà di alzare il livello qualitativo delle aziende aderenti al Polo della cosmesi, attraverso il «Percorso Affidabilità», e di realizzare la Citta-della della cosmesi, uno spazio situato nel centro di Cre-ma dove celebrare il settore cosmetico e il forte legame con il territorio.

CREMASabato 3 Novembre 201210

SUCCEDE A OPIMIO CHIRONI

Matteo Moretti nuovo Presidente del Polo della Cosmesi

Alloni (Pd): «Salvini promette di ampliare le esenzioni, Formigoni e Gibelli le riducono»

LA BANDA ATTIRA PIÙ PUBBLICO DELL’ASSESSORE VAILATI

AVVISO SCS: MANUTENZIONE AL POZZO DI VIA DOGALI

Uno spettacolo di beneficien-za. Si è tenuto lo scorso 27 otto-bre, «Terre in movimento», pro-mosso dall’assessorato alla Cul-tura di Paola Vailati. Uno spetta-colo che, almeno sulla carta, avrebbe dovuto riempire il teatro San Domenico. Il programma era di tutto rispetto. Ballerini e can-tanti noti in tutto il Paese si sono resi disponibili gratuitamente per la serata che, a 18 euro a spetta-tore, avrebbe dovuto raccogliere fondi per la città terremotata di Concordia sulla Secchia. Pecca-to che la serata sia stata un flop. Sarebbero stati, infatti, poco più

di 50 gli spettatori intervenuti. Ad oggi l’amministrazione co-

munale non ha ancora conferma-to l’importo raccolto durante la serata né ha fornito il consueto comunicato stampa. Ma tra gli spettatori capitati al San Domeni-co, c’era il consigliere comunale del Pdl, Simone Beretta che rac-conta: «Sono arrivato lì per caso, in sala ho visto circa 50, forse 60 persone». In attesa di sapere, quanto l’amministrazione sia riu-scita a raccogliere a favore di Concordia sulla Secchia e di quanto sia stato speso per poter organizzare l’iniziativa, Beretta

commenta: «La stessa sera, la banda di Ombriano è riuscita a riempire sino al limite della capa-cità, la chiesa di San Benedetto. Senza nulla togliere agli artisti scelti dall’amministrazione mi sembra che il messaggio dei cre-maschi rispetto a certe iniziative, sia chiaro». L’ennesimo duro col-po per l’assessore Paola Vailati che dopo aver incassato più di una bocciatura, spesso bi-parti-san, sui manifesti di InsideOut, ora si trova ad essere rimandata anche per lo spettacolo in favore del comune terremotato di Con-cordia. mbr

Si rende noto che dal lunedì 5 a sabato 10 novembre saranno effettuate operazioni di manutenzione straordinaria al pozzo di via Dogali. In detto periodo, si potranno verificare dei cali di portata e di pressione ai rubinetti e potrà sgorgare acqua con lieve torbidità.

Si consiglia pertanto, prima dell’utilizzo, di far scorrere acqua dai rubinetti per un breve periodo. Scusan-doci per gli eventuali disagi, peraltro necessari a garantire le migliori condizioni di distribuzione, invitiamo i Signori clienti a contattare i nostri uffici solo in caso di effettiva emergenza. Scs Gestioni assicura che i lavo-ri verranno svolti nel minor tempo possibile e ringrazia sin d’ora per la cortese collaborazione.

«La Lega fa proclami sui giornali e poi, nella prima seduta utile, obbedisce in giunta» attacca il consi-gliere Pd Agostino Alloni. «Mentre Salvini continua a predicare l’abolizione dei ticket per le fasce di red-dito più svantaggiate e fa la voce grossa con Formi-goni assicurando che per aumentare la fascia di esenzione alla compartecipazione sanitaria i soldi si trovano e la Lega indicherà la strada, in Giunta la stessa Lega fa passare una delibera che, a partire dal 1 novembre, vede diminuire le fasce di esenzio-ne».

Se sino a oggi disoccupati, lavoratori in cassa in-tegrazione straordinaria, in cassa integrazione in deroga e quelli con contratto di solidarietà avevano diritto all’esenzione dei ticket per la diagnostica e la farmaceutica, dal 1 novembre ne avranno diritto solo se il loro reddito familiare risulta pari o inferiore a 20 mila euro. «Noi avevamo proposto di abbassare i ti-cket per le famiglie al di sotto dei 30mila euro e di applicare il principio della progressività alle altre fa-sce, rendendo così la compartecipazione sanitaria più equa» spiega il consigliere Pd.

Laura Zanibelli Teresa Caso

Il nuovo presidente del Polo della cosmesi è Matteo Moretti, direttore generale della Lumson. Un giovane ambizioso e da tempo attivo nel settore, scelto all’unanimità dal consiglio direttivo dell’associazio-ne. Moretti succede al dimissiona-rio Opimio Chironi che aveva rac-colto a suo tempo il testimone da Renato Ancorotti. Saprà, il neo presidente ripetere i fasti della pre-

sidenza Ancorotti? E’ quello che le imprese del settore si augurano.

L’entusiasmo e le idee, infatti, non sono più quelle di una volta. E’ vero, sono rimaste le fiere di setto-re, ma non bastano più. Sempre più aziende disertano l’opportunità di aggregarsi nello stand del Polo per affrontare gli appuntamenti da sole o addirittura vi rinunciano. Ba-sta pensare alle ultime uscite: po-

che imprese del settore, una decina su 150, hanno aderito all’iniziativa collettiva del Polo, e di queste me-no della metà erano cremasche. Cosa è successo, quindi , a quest’associazione? Le perplessità sul futuro sono forti. In molti si chie-dono cosa farne ora: una volta ag-gregate le aziende nel Polo, quali sono i vantaggi per gli imprenditori del settore? I viaggi all’estero per

quanto divertenti e produttivi, non sono più una necessità, così come la tutela e la promozione del «made in Crema» necessitano di altre stra-tegie.

Le aziende, insomma, chiedono risposte chiare ed esaurienti: finan-ziamenti da bandi regionali, nazio-nali ed europei, formazione, sup-porto nell’affrontare la crisi, una presa di posizione nei confronti del-

la delocalizzazione e della concor-renza, spesso sleale, di paesi esteri. Tutti problemi che il Polo della co-smesi ha il dovere di affrontare se davvero vuole tornare ad essere ri-sorsa per il territorio. Ci vuole una nuova strategia, ci vogliono nuovi contenuti. A Moretti il compito di trovare il modo migliore per trovare le risposte vincenti.

mbr

Dovrà rinverdire i fasti dell’era Ancorotti

Lega: gazebo a Santa Maria per sottoscrivere la petizione contro il Centro culturale arabo

La segreteria cittadina della Lega di Crema, dopo la prima uscita dello scorso fine settima-na, prosegue nella raccolta delle firme a sostegno della petizione popolare, rivolta al sindaco di Crema, Stefania Bonaldi, sul te-ma della richiesta di apertura di una «centro culturale arabo».

Il prossimo appuntamento è per domenica 4 novembre, dalle

8.30 alle 12.30, in Via Battaglio (all’altezza dell’ufficio postale) a Santa Maria. Uno dei due quar-tieri indicati dalla giunta come possibile “location” per l’insedia-mento del centro.

Nel dispositivo finale della pe-tizione i cittadini cremaschi che la sottoscriveranno chiedono al sin-daco ed alla giunta di non adot-tare atti amministrativi tali da

consentire l’insediamento di «Centri Culturali», «Moschee» ed altri «Luoghi di Culto», collegati alla religione musulmana, nonché di valutare concretamente la pos-sibilità di attuare quanto disposto dall’articolo 36 comma “f” dello Statuto Comunale, vale a dire la «realizzazione di ricerche e son-daggi presso i cittadini» sul tema oggetto della petizione.

Crema Sabato 3 Novembre 2012

di Michela Bettinelli Rossi

ulle partecipate, Stefania Bonaldi ha indirizzato la frecciatina al centrode-stra. Ai 24 sindaci del ter-ritorio cremasco, con in

testa Paolo Riccaboni di Spino d’Adda, che nel tentativo di es-sere il più possibile rappresentati avevano chiesto la nomina di un tecnico e non di una figura politi-ca. L’obiettivo? Liquidare, e in fretta, la società «Scs servizi lo-cali» che oggi ha un debito di 8 milioni di euro che pesa sui bilan-ci dei comuni soci di Scrp inde-bolendone la capacità di fare in-vestimenti. Una bella gatta da pelare, per i sindaci, che non perdono occasione di ricordare che «Scs servizi locali», a loro, non offre nessun servizio. Insom-ma, è come una auto nella quale continuano a mettere benzina, senza mai usarla.

E proprio dai sindaci del Cre-masco ora arriva l’ultimatum: la Bonaldi ha imposto Ervin? Non va bene, ma ci tocca accettarlo.

Ora, però, gli dica in maniera uf-ficiale di chiudere questa società e a noi dica entro quanto tempo intende farlo. E’ questo in so-stanza il messaggio che il presi-dente della consulta dei sindaci del Cremasco, Gianpietro Den-ti, lancia a nome dei 24 che han-no firmato la richiesta, poi disat-tesa dalla Bonaldi e dal presi-dente di Scrp Corrado Bonoldi, di avere un tecnico a «Scs servizi locali». «I sindaci» racconta Den-ti, «non hanno accolto con favore la nomina di Ervin. E’ una nomina

che non rispecchia i requisiti che tutti, Stefania Bonaldi compresa, abbiamo richiesto: profilo tecni-co, non politico, professionalità e competenze. Nulla contro Ervin, ma cosa ne sa lui dello stato della società, visto che è arrivato solo oggi?».

I 24 sindaci si sono espressi all’unanimità: «Scs servizi locali» va liquidata, nel minor tempo possibile. Continuare a rimanda-re l’operazione significa conti-nuare a perdere soldi. Una situa-zione che pesa sulle tasche dei

cittadini. Per risparmiare tempo i sindaci avevano chiesto un tec-nico, cioè l’attuale direttore ge-nerale di Scrp, Giuseppe Sof-fientini, o un membro del Cda: andava bene anche l’uomo pro-posto dalla Bonaldi, Dino Marti-nazzoli. In poche parole chiun-que fosse già a conoscenza della situazione interna e potesse av-viare subito le operazioni di liqui-dazione. Cosa che, secondo i sindaci, richiederà invece a Er-vin, estraneo al mondo delle so-cietà pubbliche e a Scs, più tem-po del previsto per poter dare via al processo di liquidazione della società.

Ma la Bonaldi vuole davvero liquidarla questa società? «A pensare male a volte ci si indovi-na» risponde Denti lasciando intendere che la scelta di Ervin, di spiccata estrazione politica possa nascondere la reale inten-zione del sindaco o meglio del Pd di tenere in vita la società, come più volte auspicato da Agostino Alloni, l’uomo che vera-mente conta di via Bacchetta.

SErvin, 24 sindaci contro

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Ultimatum al sindaco Bonaldi: liquidare «Scs servizi locali» e mandare a casa l'amministratore unico

Sulla nomina di Gianfranco Ervin ad amministratore unico di «Scs Servizi locali» è pole-mica. Il sindaco, Stefania Bo-naldi, ha ovviamente difeso la propria scelta. Racconta che la nomina c’è stata nella serata di venerdì 26 ottobre nell’as-semblea dei soci della società «Scs servizi locali» (rispettiva-mente il presidente di Scrp Corrado Bonol-di che detiene il 65% della società e l’am-ministratore unico di «Cremasca Servizi» Claudio Bettinelli che detiene il restante 35%). Ervin, viene sottolineato nel comuni-cato stampa inviato da palazzo comunale, succede al precedente Cda composto da Barbati- Verdelli- Tomaselli, «consiglio di amministrazione molto discusso in passato e che aveva ricevuto un simbolico, ma forte atto di sfiducia, in misura più o meno tra-sversale, anche da parte del Consiglio Co-munale della precedente legislatura cittadi-na per la nota situazione del cosiddetto Calciotto».

La nomina di un amministratore unico per «Scs servizi locali» è stata descritta co-me «un vero braccio di ferro fra il sindaco Bonaldi e i sostenitori di una soluzione di conservazione, che per un paio di mesi hanno tentato di ostacolare tale designazio-ne. Il cambio di amministrazione a Crema impone scelte di discontinuità, promesse

anche in campagna elettorale, ri-spetto alle quali non intendo deflet-tere di un millimetro».

Dichiara ancora il primo cittadi-no: «Il nuovo amministratore porte-rà avanti il piano di ristrutturazione aziendale, dopodichè si rimetterà a ogni opportuna soluzione di razio-nalizzazione, accorpamento ed eventuale soppressione della so-

cietà medesima voluta dai soci, cioè i sin-daci. La nomina di un amministratore unico non solo è in linea con le prescrizioni della recente legge sulla spending review, ma ho concordato con Gianfranco Ervin un com-penso massimo di 300 euro mensili (allinea-to a quello dell’amministratore di Cremasca servizi) pertanto tale soluzione è rispettosa anche di una doverosa esigenza di rispar-mio e razionalizzazione dei compensi nelle società partecipate in un momento storico difficile che richiede sforzi da parte di tutti».

La risposta del Pdl non si è fatta attende-re. «Il sindaco di Crema, sulla nomina del nuovo presidente di “Scs servizi locali”, prima rompe scioccamente il territorio con la proposta “unilaterale e non rappresenta-tiva” di Gianfranco Ervin, poi addirittura ri-lascia una dichiarazione che è un capola-voro di insipienza politica. Addebita a qualcuno un presunto ostruzionismo quan-do invece tanti sindaci» che si opponevano a questa scelta della Bonaldi, «avevano a

cuore gli interessi reali del proprio territorio e la difesa delle loro partecipazioni e dei loro rischi economici nelle società. Aspira-vamo ad una soluzione condivisa. In questo caso è prevalsa l’arroganza del potere del PD attraverso il sindaco, tenendo a margine la necessità di spendersi al fine di favorire soluzioni condivise».

Ma l’attacco è ancora più pesante: «Es-sendo l’ostruzionismo, soprattutto quando era in minoranza, uno strumento suo e del suo partito, Stefania Bonaldi è portata a pensare che gli altri siano come loro. No. Non è così. Difficile essere, per esempio, come Garatti che resiste, lautamente paga-to, a se stesso, in buona compagnia con Pagliari, come presidente di Scs Gestioni senza una maggioranza politica e con la evidente copertura di Lgh che non ha mai rinnovato quel consiglio. Chissà perché?»

Infine, la finale velenosa del comunicato. «La Bonaldi in una situazione di palese debolezza avrebbe dovuto unire le forze. Invece si è assunta una grave colpa, quella di disunire il territorio disimpegnandosi dal trovare con i sindaci un accordo vero sugli obiettivi strategici di “Scs servizi locali” e su chi chiamare per conseguirli, candidando - contro ogni logica di buon senso - un uomo del PD. E poi ci viene a raccontare di Cre-ma leader del territorio: una fiaba finita male a dimostrazione di una coerenza fatta di vane parole»

Non accennano a diminuire le polemiche sulla nomina

Un importante riconoscimento per tre progetti di formazione azien-dale è andato all’Azienda Ospedaliera dell’Ospedale di Crema per i progetti dell’Ufficio Formazione è stato conferito il 12 ottobre a Caglia-ri in occasione dell’annuale convegno dell’Associazione Italiana dei Formatori. L’Ospedale di Crema da anni investe sulla formazione del personale e punta a fare in modo che la formazione diventi un impe-gno di tutti i sanitari. Realizza ogni anno 200 iniziative (corsi, convegni, gruppi di lavoro, affiancamento di neoassunti, ecc) con circa 40.000 ore di formazione e il coinvolgimento di 1123 operatori (81%).

Domenica 28 ottobre, alle ore 4.30, a Chieve, in via Aldo Moro, i carabi-nieri di Bagnolo hanno fermato dopo un breve inseguimento l’Audi A3 condotta da un noto pregiudicato che avendo scorto i carabinieri gettava dal finestrino un involucro, poi recuperato, contenente nove dosi di cocai-na per complessivi sei grammi. L’uomo alla guida D.V., 37enne residente a Castelleone, è stato arrestato e posto a disposizione della procura della Repubblica. Era già arrestato in flagranza a Casalbuttano, nel marzo del 2011, ed a Cremona, nell’ambito di un’indagine dei carabinieri del coman-do provinciale, nell’ottobre 2002, sempre per violazioni alle leggi sugli stu-pefacenti. Anche questa volta in macchina vi erano tre passeggeri: una giovane operaia di Chieve che forse stavano riaccompagnando a casa; un pizzaiolo di Genivolta e un impiegato di Soresina, questi entrambi con qualche significativa esperienza per stupefacenti.

Lancia la cocaina fuori dall’auto, arrestato

Gianpietro Denti Paolo Riccaboni

Lunedì 29 ottobre, alle ore 15, a Bagnolo Cremasco, nei pressi di un centro commerciale, dopo aver contrattato una prestazione sessuale con una rumena 19enne proveniente da Milano, un giovane in bicicletta si appartava nella strada rurale adiacente alla Paullese.

In prossimità di un canale, l’uomo improvvisamente afferrava la donna al collo, immergendole più volte il capo in acqua, e minacciandola di mor-te per costringerla a mollare la presa della borsetta che conteneva 50 eu-ro, avendola vinta alla fine La ragazza, sebbene dolorante, ritornava in strada dove fermava un automobilista a cui chiedeva di chiamare il “112”. I carabinieri di Crema e Bagnolo si sono attivati. La prostituta in caserma a Bagnolo riconosceva senza alcun dubbio la foto dell’aggressore tra quelle mostrate. Si tratta di un disoccupato 31enne residente a Bagnolo autore di numerosi reati negli ultimi dieci anni. Il giovane ancora in biciclet-ta veniva rintracciato lungo la strada di casa intorno alle 17:00. Recupera-ta una parte delle banconote, è stato arrestato. Dovrà rispondere di rapina aggravata dalle lesioni.

Stefania Bonaldi

Cerca di affogare una prostituta: in manette

Ospedale, la formazione al top

L’associazione Cure Palliative Alfio Privitera Onlus con la collabora-zione di altri enti organizza per sabato 10 novembre, dalle 9 alle 13, il Convegno dal titolo: «Il limite della cura... con cura al limite: le cure palliative accanto alle cure attive» nella sala Alessandrini, via Matilde di Canossa 18 . «Questo convegno» afferma la dottoressa Maria Assunta Mariconti vuole rappresentare un punto d’incontro e confronto tra gli operatori per quanto riguarda le esperienze e le prospettive delle cure palliative nelle malattie oncologiche e non oncologiche».

Cure palliative, convegno a Crema

Dal 1 al 30 novembre ritorna puntuale la rassegna gastrono-mica autunnale “Sapori nella Nebbia”. Ormai giunta alla nona edizione, viene proposta per tutto il mese dai ristoratori che aderiscono all'Associazione Tavole Cremasche e che propon-gono un menù dall'antipasto al dolce, caffè ed acqua compresi ad un prezzo che oscilla da 25 ai 30 euro. Quest'anno la mani-festazione oltre ad essere patrocinata dall'Assessorato al Turi-smo e Commercio del Comune di Crema, Proloco di Crema e dalla Strada del Gusto Cremonese, vede la partecipazione del Consorzio Tutela Grana Padano. La tradizione e l'innovazione si fondono perfettamente insieme nelle cucine dei nove ristoranti, per creare cinquanta ricette a base di prodotti prettamente au-tunnali come zucca, funghi chiodini, cotechino, lumache, mer-luzzo, anatra, faraona, mele renette, cachi, castagne, mascarpo-ne e Grana Padano Dop, una vastità di emozioni culinarie. Per prenotazioni e info: tel. 0373-273046, [email protected]

Isabella Bettinelli

«Sapori nella Nebbia»,la rassegna gastronomica dellaassociazione Tavole Cremasche

Si apre domenica alle 15.30, in biblioteca a Pandino, l'edizione di «Quattro Passi nell'arte». Si parlerà di arte con Gabriele Imberti, di geroglifici con Mario Lauro, dell'Assedio di Crema con don Giuseppe Degli Agosti, del Cammino di Santiago con Graziano Berra, di cioccolata con Eva Cotizelati, della musicista Carlotta Ferrari con Angelo Stroppa, di numero aureo con Vincenza Vannucci, di gatti nelle arti con Giovanna Antolini e di mosaici bizantini con Sandra Martani.

Quattro passi nell’artein biblioteca a Pandino

di Gionata Agisti

a giunta comunale ha deliberato l’autorizzazione a contrattare la vendita di 24 posti auto singoli, ricavati nel parcheggio interrato di via Griffini, tramite bando pub-

blico. Questo significa un cambio di strate-gia, rispetto a quanto aveva provato a fare l’amministrazione precedente senza riuscire nell’impresa. La soluzione adottata dall’ex maggioranza di centrodestra era stata quel-la della cessione a lotti ma le relative aste erano sandate deserte, da qui il cambio di passo da parte del sindaco Stefania Bonal-di, che vuole provare a risolvere questo problema, spacchettando il parcheggio e quindi riducendo i costi per gli eventuali compratori. Fermo restando che, qualora un concorrente presentasse un’offerta per tutti i posti macchina, avrebbe la preceden-za nell’aggiudicazione, indipendentemente dall’aumento percentuale offerto.

L’area in questione era stata ricavata, come onere di urbanizzazione, nello spazio poco distante da piazza Garibaldi, un tem-po destinato a parcheggio dei pullman, ma finora è rimasta sulle spalle del Comune, che intende liberarsene per recuperare quella liquidità oggi così importante per qualsiasi ente locale, che debba fare i conti con la crisi e la spending review. La base

d’asta è di 1.061 euro al metro quadro, un importo che s’intende al netto d’imposte e spese aggiuntive. La procedura prevede un’asta pubblica per singolo posto auto, in cui sono ammesse solo offerte segrete, in aumento rispetto all’importo a base d’asta, ma è consentita la possibilità di aggiudica-zione anche per più posti.

Ad ogni modo, si farà luogo all’assegna-zione solo se saranno presentate offerte valide per almeno 14 posti auto sui 24 totali. In aggiunta all’importo offerto, l’aggiudica-tario dovrà versare, a titolo di rimborso per le spese di procedura, la somma di 500 euro per ciascun posto auto assegnato. Il termi-ne di presentazione delle offerte, presso l’Ufficio Protocollo del Comune, è previsto per il mezzogiorno del prossimo 20 novem-bre. Anche grazie all’incasso che potrebbe

derivare dal buon esito di questa operazio-ne, il Comune spera di poter ricavare il de-naro necessario a portare a compimento una serie di lavori che sono inseriti nel pro-gramma triennale delle opere pubbliche, a partire da quelle calendarizzate per l’anno prossimo.

«A cominciare dal completamento del secondo lotto della scuola materna di Om-briano, per cui occorrono 150mila euro» precisa l’assessore Morena Saltini, con delega al Patrimonio. «Oltre a tutta una serie di interventi su altri fabbricati scolastici e a manutenzioni stradali urgenti». Senza con-tare che, nell’elenco delle opere pubbliche previste per il 2013, figura anche la tanto attesa pista ciclabile per Offanengo, da tempo al centro dei programmi dei due Co-muni.

L

Sono ricavati nel parcheggio interrato di via Griffini. Ecco quanto costano

E’ partita la macchina organizzativa delle primarie del centrosinistra anche nel territorio cremasco. In vista dell’appuntamento del 25 no-vembre, si sta ultimando in questi giorni la costituzione dei seggi eletto-rali, che nella città di Crema e nei paesi del Cremasco saranno in tutto più di trenta.

Da lunedì 5 novembre, come prevede il regolamento nazionale, sarà possibile iscriversi allo speciale «Albo degli elettori del Centrosinistra», passo necessario per poter votare alle primarie. Infatti, per garantire la massima trasparenza e regolarità nelle operazioni di voto, da quest’an-no i cittadini che vorranno partecipare alle primarie dovranno iscriversi a questo speciale albo, sottoscrivendo la carta d’intenti della coalizione di centrosinistra e versando un contributo di 2 euro.

Le iscrizioni all’albo degli elettori saranno aperte dal 5 al 25 novem-bre, presso la sede Pd di Crema (via Bacchetta) dal lunedì al venerdì (ore 9-12 e 13-18) e il sabato (ore 9-12); oppure presso la sede Sel di Crema (via Tensini) tutti i martedì, giovedì e sabato (ore 9-12). Inoltre in alcuni paesi del Cremasco si terranno, sempre dal 4 al 25 novembre, banchetti o aperture straordinarie delle sedi dei circoli Pd per permette-re l’iscrizione al maggior numero di cittadini possibile.

Ricordando che è prevista la possibilità per tutti gli elettori di iscriver-si all’albo anche domenica 25 novembre (giorno delle primarie) diretta-mente al proprio seggio, il Comitato Organizzatore invita tutti i cittadini che abbiano già deciso di partecipare alla consultazione ad iscriversi preventivamente, per evitare code e lungaggini ai seggi nella giornata delle elezioni primarie.

Premessa: non conosco personalmente Laura Puppato, quindi il mio sostegno non deriva dall’amicizia ma dall’apprezzamento per la sua fi-gura. Per prima cosa, è una politica che viene davvero dalla società ci-vile: si sentono spesso discorsoni e filippiche dai politici stessi che si (auto)ammoniscono sul fatto che la politica dovrebbe aprirsi alla parte-cipazione della gente, alla società civile, quella che conosce da vicino i problemi delle persone…però difficilmente la politica “ufficiale” è pronta a sostenere queste candidature. Ecco perché io lo farò!

Laura Puppato è una donna legata al territorio che ha saputo ammi-nistrare con una sensibilità attenta ai diritti umani e della famiglia, alla qualità dell’ambiente e con spiccate doti innovatrici (si vedano i vari premi ottenuti: Premio Amico della Famiglia, Leone dell'Innovazione, Premio Qualità delle Amministrazioni Pubbliche). Si badi bene: Laura ha vinto per due volte le elezioni comunali a Montebelluna, provincia di Treviso, profondo Veneto, presentandosi con una lista civica, poi ap-poggiata dall’Ulivo; si è schierata contro la costruzione di un incenerito-re nel suo territorio; ha partecipato alle elezioni regionali ed europee nelle quali il PD le ha sempre anteposto un altro nome, più gradito al partito, e nonostante ciò Laura ha saputo ottenere un grande successo personale in termini di preferenze espresse. Insomma, la perseveranza di lavorare per ciò in cui si crede, cioè per il bene dei propri concittadini, indipendentemente dai riconoscimenti ufficiali. Non sostengo Laura Puppato perché è l’unica candidato donna: non lo ritengo un argomen-to valido, altrimenti domani dovrei sostenere Daniela Santanché contro qualche maschietto. Preferisco guardare a questioni più concrete: ha vinto quando non era favorita, senza grandi appoggi politici, in un terri-torio ostico (terra di Lega Nord e Pdl), ma ha saputo farsi apprezzare.

Ecco, non me ne vogliano gli altri candidati: Renzi, mi sembra voglia rottamare un sistema del quale è egli stesso un prodotto: troppo facile approfittare di certi metodi quando conviene. Come lui disse, se si è trovato in una certa posizione così giovane (Presidente della Provincia di Firenze, poi Sindaco della città) è perché è stato cooptato dall’esta-blishment. Ora, siccome il metodo “nun gli garba più” (come potrebbe dire lui), vuole cambiarlo. La domanda sorge spontanea: non sarà che ora soffia il vento della rottamazione, e non gli resta che riciclarsi come rottamatore? Altrimenti, a 37 anni, rischia di essere il più giovane dei rottamati. Senza dimenticare, cari compagni, che sull’Arno è più sem-plice vincere che in zona Piave.

Per quanto riguarda Bersani, se ne può parlare solo bene: come Presidente di Regione, come Ministro, come Segretario di partito. Ma c’è un tempo per tutto: credo sia giunto il tempo di ringraziarlo sincera-mente per quanto fatto.

Mauro Granata

CremaSabato 3 Novembre 201212

Box auto, 24 sono in venditaPrimarie PD, io voto Per...

Morena Saltini

viene Dalla società civile

Della Frera: «ciFra non inFeriore al milione Di euro»

«Sostengo Laura Puppato»

Per votare, iscriversidal 5 al 25 novembre

Il Comune dovrebbe far vale-re il diritto di prelazione gratuito sul velodromo «Pierino Baffi» entro il prossimo 11 novembre, in cambio della gestione e della manutenzione dell'impianto. È questa l'idea del Comitato Pro Velodromo che, tramite il suo presidente, Luciano Ricci, ha già scritto al sindaco Stefania Bonaldi e al consigliere comu-nale delegato allo Sport, Walter Della Frera, per sollecitarli in questa direzione.

Non solo: il Comitato ha pre-sentato anche un esposto alla procura della Repubblica di Crema, per evitare che lo storico velodromo possa essere vendu-to dalla Coni Servizi che, sem-pre a detta del Comitato, do-vrebbe avere il compito di ga-rantire la manutenzione e lo svi-luppo degli impianti sportivi, in-vece di alienare un velodromo ancora funzionante e utile all'al-lenamento dei tanti giovani atle-

ti della scuola di ciclismo cre-masca.

L'accusa del Comitato Pro Velodromo alla Coni Servizi è quella di voler fare cassa ma, per l'appunto, il Comune po-trebbe far valere i suoi diritti, così come previsto dalla Dire-zione regionale dei Beni cultura-li. Poter rivendicare una prela-zione a titolo gratuito è giudica-ta però un sogno da parte del consigliere Della Frera: «Non capisco le mosse del Comitato Pro Velodromo, che sta cercan-do di convincere la Federazione ciclistica a sollecitare la Coni

Servizi, perché ci consegni l'im-pianto gratis. Questa procedura fatta di ricorsi alla Procura non credo porterà a nulla. Ho già parlato con il presidente della Federazione ciclistica, Renato Di Rocco, con cui mi incontrerò di nuovo a breve, che mi ha confermato ciò che sapevo già: la Coni Servizi vuole vendere. Ha già inviato a Crema due ispettori: uno per valutare i costi della messa a norma dell'im-pianto, l'altro per quantificare il suo valore sul mercato».

«Non conosciamo le stime effettuate» continua Della Frera, «perché non sono state ancora rese note ma, dalla differenza tra questi due costi, si ricaverà la cifra a cui il velodromo verrà venduto. Una cifra che presumo alta e comunque non inferiore a quel milione e 100mila euro, a cui l'impianto era già stato ven-duto alla Sai e che il Comune non può certo sostenere. Non

sta scritto da nessuna parte che l'amministrazione comunale ab-bia il diritto di rivendicare l'im-pianto a titolo gratuito. Dipende solo dalla Coni Servizi: se nes-sun compratore si facesse avanti, piuttosto di mandarlo in rovina potrebbe decidere di vendercelo a prezzo scontato».

«Personalmente, dal punto di vista pratico» cintinua Della Fre-ra, «ritengo che il velodromo sia invendibile: c'è un vincolo della Soprintendenza, che ha già co-stretto il compratore preceden-te a restituire l'impianto. L'unica possibilità per il Comune e sulla quale stiamo lavorando è un accordo con proprietà per ge-stire e utilizzare il velodromo fi-no al momento in cui si presen-tasse un'offerta ma bisogna capire se questa possibilità sia legittima dal punto di vista lega-le. Per ora, attendiamo l'esito delle valutazioni degli ispettori sui costi”.

Domenica 4 novembre saprà offrire un’op-portunità attrattiva a tutto tondo a Crema: natura e gastronomia accompagneranno il turista lungo le terre fluviali del Serio. Per chi lo desiderasse, si potranno degustare menù tipici con «A tavola con gusto»: a pranzo con

le Tavole Cremasche. Nel pomeriggio «Il Par-co del Serio nella città di Crema»: a piedi o in bicicletta passeggiata sulle rive del fiume e nei pressi dell’abitato. Per i buongustai, alla scoperta delle tipicità culinarie cremasche, possibilità di piacevoli soste a: Spaccio Az.

Agricola Corte dei Monaci, a S. Bernardino di Crema (cell. 3383139107), con produzione di salumi e vendita della farina da polenta del Parco Serio, oltre alle pasticcerie Della Con-grega della Spongarda, a Crema, per assag-giare il dolce tipico della città.

In bici tra natura e gastronomia lungo il fiume Serio

Quanto costerà il velodromo al comune di Crema?

di Michela Bettinelli Rossi

ntonio Agazzi sui tanti discussi manifesti di Inside Out che sono stati affissi dalla maggioranza di centro-sinistra sui muri della cit-tà. Il capogruppo di «Servire il

cittadino» ha stupito tutti. Perché aderire ad un progetto, considerato un buco nell’acqua e soprattutto uno spreco di risorse per il bi-lancio comunale? Agazzi è a favore della cittadinanza breve per gli immigrati? E pensa che un progetto come quello dei 200 mani-festi possa contribuire in maniera concreta all’integrazione? Abbiamo girato le doman-de, i dubbi e le perplessità al diretto interes-sato, che non si è sottratto al confronto e ha raccontato come sono andate le cose.

Ha accettato di comparire, ma solo per non togliere la fiducia ad alcuni giovani che lo avevano coinvolto. In un altro progetto, però. E sulla concretizzazione del progetto attuale, non è molto d’accordo. «Come la foto documenta» racconta Agazzi, «sono in camicia estiva. La foto è stata scattata a maggio, presso i chiostri del San Domenico, all'inaugurazione di Artshot. In quella occa-sione il fotografo Simone Mizzotti mi ha chiesto di farmi fotografare per una campa-gna che avrebbe messo a tema il concetto di “fare comunità”. Nel tempo però le cose sono cambiate. Il progetto si è trasformato

ed è divenuto quello che tutti conosciamo: Inside Out. Ricorda sempre Agazzi: «Circa 15 giorni prima delle affissioni, a polemica in atto, Simone Mizzotti, correttamente, mi ha telefonato, spiegandomi che, nel frattempo, avevano aderito alla ormai arcinota campa-gna mirante, in sintesi, all'integrazione degli extracomunitari. Ho chiesto se vi fossero a corredo delle didascalie di sorta: mi è stato assicurato di no. Non ho ritenuto di ritirare la disponibilità offerta, a suo tempo, anche se qualche condizione era, oggettivamente, mutata».

Ma oggi, a campagna conclusa, cosa ne pensa Antonio Agazzi? «Non mi piace il fatto che non si siano utilizzati gli stalli appositi. A

me, ovviamente, ciò non era stato detto all'epoca. Ed inoltre, ritengo l'esborso eco-nomico stridente con la congiuntura che cit-tadini ed enti locali stanno vivendo: l'uso dei soldi pubblici - in tempi come questi - deve ispirarsi, se possibile ancor più che nell'ordi-narietà, a criteri rigorosi. Il messaggio in sè - i figli di extracomunitari nati in Italia...sono Italiani - può essere condivisibile...ma rap-presenta una fuga in avanti: è il Parlamento che deve legiferare in tal senso». Antonio Agazzi quindi, concorda con tanti suoi colle-ghi di minoranza. I manifesti non sono stati una bella idea e sono stati gestiti in modo un po’ superficiale contrariamente alle sue aspettative.

A

Ha aderito, quindi, al progetto del centrosinistra «Inside Out»? Lui spiega, ma non si spiega

Foto di Agazzi sui manifesti

Simone Beretta, consigliere comunale Pdl, ha presentato un’inter-pellanza nella quale mette innanzitutto in chiaro tre questioni: a suo parere, gli utili prodotti e spesso sbandierati dal presidente di Scs Gestioni, Bruno Baratti, sono eccessivi rispetto a un servizio prima-rio, come la raccolta e lo smaltimento rifiuti, che incide sulle tasche dei cittadini in modo considerevole; ritiene, inoltre che l’attuale costo e smaltimento della raccolta differenziata non è più accettabile. Quin-di? Beretta reputa che ormai sia «incontrovertibilmente possibile ri-durre le tariffe all’utente e che non farlo determina un ingiustificato ed insostenibile prelievo “forzoso” verso i cittadini. Ma per la riduzione «della tariffa applicata all’utente andrebbe messa mano a una ristrut-turazione e razionalizzazione della società, probabilmente eccessiva nelle maestranze dal livello impiegatizio in su».

Torna Link edizione 2012, manifestazione destinata agli studenti delle secondarie di primo grado di Crema e del territorio, finalizzata a offrire un’opportunità per approfondire la conoscenza dell’offerta formativa delle scuole superiori e degli enti di formazione professio-nale. La manifestazione si svolgerà secondo le seguenti modalità: giovedì 8, venerdì 9 e sabato 10 novembre al mattino: Link per gli studenti e i genitori con presentazioni degli istituti superiori ed enti di formazione professionale presso il Multisala Portanova di Crema.

Giovedì 15: serata per le famiglie di presentazione del piano offer-ta formativa in provincia di Cremona, alle ore 21, presso la sala Rice-vimenti del comune di Crema. Infine, venerdì 30 novembre: serata per le famiglie sul tema della scelta nell’età adolescenziale, sempre alle ore 21 presso la sala Ricevimenti del Comune.

Beretta: meno impiegati e dirigenti Così costerà di meno la tassa rifiuti

Link 2012: quale scuolascegliere dopo le medie

Crema Sabato 3 Novembre 201213

AREA B presenta APOL-LINEA mostra di Alice Co-lombo e Marco Demis, che inaugurerà martedì 6 no-vembre alle h 18.30 nella sede della galleria, Via Ce-sare Balbo 3, Milano. La mostra resterà aperta fino al 22 dicembre. E’, quindi, una doppia personale a riaprire la stagione artistica di Area B, galleria che individua, se-gue e propone giovani artisti che si contraddistinguono per ricerca-tezza del linguaggio, innovazione e ricerca.

Apollinea, che dà il titolo alla mostra, è il termine che meglio indi-vidua le somiglianze tra Alice Colombo e Marco Demis: pur partendo entrambi da un punto di vista razionale e razionalizzante, riescono a rendere le loro opere assolutamente impalpabili, calate in una realtà astratta che risulta allo stesso tempo imprescindibile dalla forma. Si pronunciano attraverso modalità tecniche completamente differenti: Alice Colombo impiega uno stile che molto ha a che fare con quello Vittoriano, dispensato soprattutto dalla presenza costante come un

Dai chiostri del San Do-menico agli esclusivi saloni dello Spazio Novecento a Roma. Il pittore cremasco 48enne Roberto Marchesini protagonista della 23esima edizione di «Medaglie d'Oro - Una vita per il Cinema». Le sue opere hanno accompa-gnato la serata di gala di uno dei riconoscimenti più importanti del cinema italia-no. Sette quadri astratti, di grandi dimensioni. Una pittura gestuale, tutta fondata sulla libertà del colore e sull'abilita della mano. La mo-stra è stata promossa dallo Studio Asci.

Allo Spazio Novecento erano presenti attori, attrici, registi, sce-neggiatori oltre a tutte le professioni delirate cinematografica. Mar-chesini, musicista e pittore, si è affermato come una delle personali-tà più interessanti della pittura astratta lombarda. Ha alle spalle esposizioni importanti a Torino, Milano, Treviso, Brescia, Rimini. L'ul-tima mostra al San Domenico.

Alla prossima Mostra del cinema di Venezia sarà presente con una serie di opere. Il suo sito internet www.robertomarchesini.it parteci-perà alla gara nazionale indetta dal «Sole 24 Ore» e che ha l'obiettivo di stilare una classifica dei prodotti editoriali on line più creativi.

AREA B A MILANO: APOLLINEA

ROBERTO MARCHESINI, CREMA-

Le nuove tendenze dell’arte

Dal San Domenico a Roma

Antonio Agazzi

mantra ossessivo, della ripetizio-ne del Giglio Fiorentino, attraver-so l’uso di carta a texture, la stes-sa che viene usata per foderare mobili antichi. Possiamo invece definire Neoclassica l’espressivi-tà di Marco Demis, che nelle ope-re realizzate per Apollinea spazia con naturalezza dalle piccole alle grandi dimensioni, presentando una serie di nudi, accompagnati da alcuni primi piani.

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Aspettando il Natale

" lamentela

Gli spettacoli al Ponchiellisono sempre più scadenti

Gentile direttore, crediamo che sia arrivato il momento di dire basta! Basta proporre opere liriche con cantanti dell’oratorio, vedi nella To-sca e rappresentazioni alquanto discuti-bili, vedi i Capuleti e i Montecchi. Ci ostiniamo a rimanere in un circuito che penalizza il nostro prestigioso Teatro Ponchielli. Questo è capitato spesso già in passato ed ha portato molte persone ad allontanarsi dal nostro monumento cittadino, noi compresi. Pensavamo che un abbonamento da 100 euro, ovvero 25 euro a rappresentazione, per vedere co-munque la lirica al teatro Filo fosse una esagerazione, ma anche quello che ci viene propinato al Ponchielli a questo punto è molto simile, al doppio del prez-zo per rappresentazione. E poi la sovrin-tendente Cauzzi si lamenta che non ci sono abbastanza abbonamenti? E ti cre-do. Che il Comune gli ha ridotto il contri-buto di 50mila euro? Secondo noi do-vrebbe restituire anche gli altri 800mila euro a fine stagione. Ci preoccupa il fat-to che la stessa persona sia anche con-sigliera artistica del Museo del Violino, che sta diventando la cattedrale nel de-serto di questa città. Ed invece di essere un fiore all'occhiello di questa ammini-strazione, sarà l’incubo perché ora che si tratta di amministrarlo, c’è un fuggi fuggi generale. Magnate compreso! Sia-mo convinti che quando alle persone vengono offerti apparenti contratti, co-me quello offerto alla sovrintendente Cauzzi (amministratore di sinistra in un governo di centrodestra) dal Teatro di Brescia, si debbano lasciare andare e non rincorrerle. Sarebbe stata una libe-razione e ne avremmo tratto beneficio tutti: amministratori locali e cittadini amanti della lirica e della prosa. Se la percezione è che il concetto di cultura sia patrimonio della sinistra, non concor-diamo con questa affermazione, siamo convinti che la gestione organizzativa ed i bilanci siano cultura di centrodestra. Il problema è che qui abbiamo anche l’as-sessore alla cultura, Nocoletta De Bona, che è non è competente. Siamo messi veramente male. Quindi chi decide a questo giro? Sta di fatto che le rappre-sentazioni sono davvero scadenti e non sempre si deve considerare che il pub-blico sia maleducato!

michele Grassi Cremona

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" seGnalazione

Perché nessuno mi dicese quell’albero è pericolante?

Caro direttore, ho bisogno del suo aiuto per raggiuge-re, in ultima istanza, i responsabili della protezione civile cittadina. A giugno segnalai, attraverso l’apposito modulo compilato in Spaziocomune la presen-za nel giardino pubblico di piazza Roma di un alto ed esile platano secco, la cui vicinanza all’angolo dei giochi dei bimbi consigliava a mio avviso di eliminare prudenzialmente. Ebbi la grata sorpre-sa di una comunicazione telefonica che

mi segnalava un «intervento appena possibile». Il fatto che a fine ottobre l’al-bero sia ancora al suo posto testimonia che le possibilità del Comune di Cremo-na sono quanto meno scarse. La mia successiva comunicazione per posta elettronica all'indirizzo mail di Spazio-comune, nonostante una profonda cre-pa documentata dalle fotografie allega-te al messaggio, non ha avuto risposta. Nemmeno un successivo inoltro del messaggio alla protezione civile cittadi-na ha avuto riscontro. Se tutto ciò vuol dire che il pericolo non c’è, non vedo che cosa costerebbe una più responsa-bile risposta che lo negasse. Se invece, come ritengo, il pericolo c’è, può darsi che il Comune non abbia la possibilità di intervenire. In tal caso si chiuda al pubblico l’area a rischio. Non voglio nemmeno menzionare la terza ipotesi: si abbiano danni a persone e cose con relative responsabilità per omissione. Grazie per la pubblicità che vorrà gen-tilmente dare al mio messaggio di citta-dino frustrato.

Giancarlo CasellaCremona

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" allarme

Dobbiamo fare qualcosaper i giovani disoccupati

Egregio direttore, non vi sono più alibi: siamo in piena emergenza occupazionale e dentro la crisi che divora posti di lavoro, a paga-re di più sono i giovani. I dati non am-mettono ignoranza. Cinque anni fa un giovane su cinque tra i 18 e i 24 anni risultava disoccupato (20,1%); oggi lo

è più di uno su tre (35,1%), un balzo di 25 punti! I disoccupati ufficiali sono 2,8 milioni, 554 mila in più di un anno fa (+24,9%). L’assuefazione ai veleni e la rassegnazione sono le malattie da bat-tere. Mentre la politica parla d’altro (ognuno pensa a sé e ad accapparsi uno scranno a montecitorio). E’ neces-sario selezionare le priorità, mettendo al centro il lavoro e, in particolare, il fu-turo dei giovani. Tre milioni di senza lavoro è un baratro devastante che si sta aprendo davanti a noi. Nell’imme-diato, al primo posto va sottoscritto un patto per la ripresa e per la crescita. Gli investimenti attendono, i consumi cala-no. E’ un circolo vizioso che non può aggrapparsi all’alibi della crisi interna-zionale. Se si vuole arrestare l’emorra-gia di posti e ottenere ora e subito un delta aggiuntivo di occupazione, è ne-cessario favorire una nuova flessibilità in entrata. Allo sforzo per aiutare le aziende ad assumere, va appaiata una campagna eccezionale a favore della scuola e dello studio. Quello che man-ca alla nostra scuola, sia agli istituti tecnici che ai licei, è il rapporto costan-te con il mondo del lavoro. Vanno resi stabili i dialoghi tra apprendimento e mercato del lavoro, puntando sui fab-bisogni nazionali e su quelli territoriali. Alternanza scuola-lavoro, apprendista-to e stage devono essere strumenti di proficua conoscenza reciproca e non misere furbizie per risparmiare qualco-sa su stipendi e costo del lavoro. Pur-troppo, la rete dei servizi all’impiego pubblici e privati non ha nerbo né ener-gia; non per questo va affossata, ma rigenerata, assegnandole un ruolo alto di creazione di occupazione e di cam-biamento culturale e non solo di inter-

mediazione. Orientare giovani e adulti a trovare un lavoro è il mestiere più bel-lo a cui si possa aspirare. Non chiedia-moci che cosa l’economia e la crescita possono fare per i giovani. Chiediamo-ci che cosa possiamo fare noi, oggi e subito, perché i giovani abbiano un la-voro e un futuro migliore.

andrea DelindatiCremona

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" infrastrutture

Che fine fanno i finanziamentiper il Porto di Cremona?

Signor direttore, mi corre l’obbligo di intervenire ancora per segnalare nuovi pericoli di “scippo” di finanziamenti al nostro sistema di infrastrutture provinciali. Infatti, richia-mo nuovamente l’attenzione sul rischio che spariscano anche quei 4,5 milioni euro per opere strategiche sul Porto di Cremona , che in sede di Conferenza di Servizi, Centropadane si era impegnata con la Provincia di Cremona a realizza-re a proprie spese, a titolo di completa-mento del nuovo collegamento auto-stradale Cremona-Castelvetro. Ma ora il Cipe, se da una parte obbliga “il su-bentrante” alla concessione di A21 a realizzare il “terzo ponte”, come può garantire che verrà rispettato anche questo impegno per il Porto di Cremo-na? Ma non finisce qui, perché la Giun-ta regionale che nel 2011 aveva scelle-ratamente cancellato i già erogati 15 milioni di euro per il Terminal intermo-dale al Porto collegato al raddoppio del binario Cremona-Cava, ma che si era poi impegnata a restituirne alla Provin-

cia di Cremona una parte (4,5 milioni di euro), per realizzare almeno i primi due binari al servizio del Polo siderurgico, poche settimane prima di cadere, con una lettera perentoria, ha invece inti-mato alle Province lombarde di so-spendere l'iter di qualsiasi opera, cau-sa blocco finanziamenti regionali. E ora che succederà? Chiedo pertanto al presidente Salini e all’assessore Leoni di intervenire su ambedue i fronti (che insieme fanno 9 milioni di euro a ri-schio) per poi rassicurare gli operatori economici, anche internazionali, che da anni nonostante la congiuntura sfa-vorevole, stanno continuando ad inve-stire sul Porto di Cremona.

Giorgio alberaEx presidente Azienda Regionale per i Porti di Cremona e Mantova

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" assolto

Vendola rappresentail volto buono della politica

Egregio direttore, Nichi Vendola è stato assolto con for-mula piena “perché il fatto non sussiste” dall'accusa mossagli dalla Procura di Bari di concorso in abuso di ufficio. La sentenza della magistratura con questa formula sancisce la totale inconsistenza delle accuse che gli erano state mosse e perfino l’inesistenza del reato sul qua-le era stato costruito l’impianto accusa-torio. Vendola chiedendo il rito abbre-viato e annunciando le sue dimissioni in caso di condanna, ha dimostrato come nel nostro Paese esista una politica one-sta e corretta, che non fugge dalle aule di tribunale e non offende l’operato del-la magistratura. Ora ancor più di prima, Nichi Vendola rappresenta il volto della buona politica; il tempo delle etichetta-ture “tanto sono tutti uguali” è finito e sia il comportamento di Vendola, che que-sta sentenza lo hanno sancito. C’è chi fugge dalla magistratura con i vari truc-chetti visti in questi anni: lodo Alfano, lodo Schifani, legittimo impedimento, ecc. e chi semplicemente non ha nulla da nascondere, chiede subito il proces-so e viene assolto.

Gabriele PiazzoniCoordinatore provinciale

di Sinistra Ecologia Libertà***

" ProVoCazione

equipariamo le pensioniagli stipendi dei parlamentari

Egregio direttore, spesso sento dire in televisione e leggo sui giornali che si cerca, invano, di di-minuire il costo della politica. Visto che ricondurre alla ragione i politicanti è un’impresa titanica, perché non si può cambiare sistema? Invece di ridurre le loro entrate (immense), perché quando si rinnovano i contratti di lavoro o si de-termianano le pensioni, non si parame-tra il tutto agli emolumenti dei parla-mentari, privilegi inclusi? Se in Italia tutti devono andare sulla stessa barca, nessuno più di può lamentare: al mas-simo affondialo tutti!

marco riccardo spernazzatiCremona

Signor direttore,dopo il coro di proteste, manifestazioni di dissenso, catene umane attorno al palazzo, invito (a cinque giorni di distanza) di Pizzetti, che rimane favorevole alla privatizzazione, a ridiscutere la questione, arriva la richiesta del sindaco Perri di parlare dell’argomento in sede di assemblea dei sindaci. Tuttavia Perri, come Pizzetti, conferma l’opzione pri-vata e si limita a chiedere un’assemblea del-la quale tra assenteisti cronici, double face, tiraindré, taia e medèga, eletti nei cda delle aziende, terrore per i depuratori, etc. si può ben immaginare lo sbocco. Così di fronte a dubbi e vibrati proteste sull’uso del silenzio-assenso da parte del direttivo dell’Aato ed alle libere interpretazione dei verbali di pre-cedenti sedute assembleari, votate dagli assenti, che hanno portato alla privatizzazio-ne del servizio, si andrebbe ad una decisio-ne blindata di conferma da parte dell’as-semblea, mettendo una pietra tombale sulla possibilità di ricorso al Tar sui passaggi pre-cedenti. Nulla emerge da Perri sul faraonico piano d’ambito votato dal suo rappresen-tante all’Aato, nonostante le molteplici ri-

chieste di ridimensionamento in ragione della riduzione delle risorse che non può an-dare solo su pensioni e buste paga, ma do-vrebbe riguardare anche investimenti previ-sti pre spending review. Nemmeno “en bùf” di collegamento alle decisioni assunte ed assumende da amministrazioni omologhe di centrodestra tra Lodi e Milano per mantene-re il servizio idrico totalmente pubblico. Son questioni che riguardano l'Aato e la Provin-cia, dice Perri... “mi son de Rovigo, non m”intrigo!” e intanto il suo assessore Bordi vota per la privatizzazione e i sindaci vengo-no chiamati in assemblea per ratificarla. Co-sì dal combinato-disposto delle differenze e dei distinguo si confermerebbe un quadro d’insieme, non si comprende se gattoparde-sco o kafkiano, di conferma della privatizza-zione. Il dado è tratto, indietro non si torna, andiamo al cinema a cura dell’Anicagis... si diceva un tempo e tutto torna. Con un par-ticolare: manca quel tocco di rispetto per le persone che non sono sempre bòn e cuiòn o minus habens.

Giuseppe torchioLista civica provinciale

Buongiorno avvocato, vorrei sapere se, nel caso di investimento di un pedone da parte di un automobilista, il pedone ha comunque ra-gione o vi può essere un con-corso di colpa?

fabrizio ***

Dipende dalle circostan-ze del caso concreto. Ad esempio, nel caso di attra-versamento con la luce se-maforica rossa per i pedoni e verde per i veicoli, secon-do un orientamento giuri-sprudenziale, si escludeva la responsabilità dell’auto-mobilista che non aveva saputo evitare il verificarsi del sinistro stradale ai danni del passante, in quanto il conducente non era tenuto ad accordare la precedenza al pedone, che stava attra-versando appunto con se-maforo rosso. Detta pro-nuncia non fu condivisa dai giudici della Cassazione (n. 9683/2011), secondo cui in caso d’investimento di pe-done, la responsabilità del

conducente prevista dal-l’art. 2054 c.c. è esclusa solo quando risulti provato che non vi era, da parte di quest’ultimo, alcuna possi-bilità di prevenire l’evento. Situazione, questa, ricor-rente allorché il pedone ab-bia tenuto una condotta imprevedibile e anormale, sicché l’automobilista si sia trovato nell’oggettiva im-possibilità di avvistarlo e comunque di osservarne tempestivamente i movi-menti. (Cassazione n. 21249/2006). La ratio dell’art. 2054 comma 1 c.c. richiede che il conducente del veicolo abbia un com-portamento oculato e pru-dente, fino ai limiti estremi della diligenza. Pertanto, anche nel caso in cui un au-tomobilista occupi un incro-cio regolato da semaforo verde in suo favore, perma-ne a suo carico un obbligo di diligenza nella condotta di guida che deve tradursi nella necessaria cautela ri-

chiesta dalla comune pru-denza e dalle concrete con-dizioni esistenti all’incrocio. (Cass. n. 8744/2000). A ben vedere, il concorso colposo col pedone investito è ravvi-sabile solo qualora egli ab-bia tenuto una condotta assolutamente imprevedibi-le e del tutto straordinaria e, pertanto, non è ipotizzabile nel caso di semplice attra-versamento pedonale “fret-toloso ed a testa bassa”. In altri termini, il conducente del veicolo ha il dovere di rallentare fino a fermarsi per consentire l’attraversamen-to del pedone sulle strisce pedonali. Al contrario, nes-sun dovere ha il pedone (che può essere anche un bambino) di valutare l’inten-zione del conducente di la-sciarlo effettivamente pas-sare. Che poi egli controlli nel primario suo interesse qual è la situazione che in concreto gli si presenta è opportuno e auspicabile.

Concludendo, i casi nei

quali si può parlare di con-corso di colpa tra pedone e conducente secondo la giu-risprudenza sono: 1) l’attra-versamento fuori dalle stri-sce; 2) l’attraversamento in prossimità del semaforo rosso; 3) attraversamento in un punto in cui è vietato o sconsigliato farlo. In tali ipo-tesi, tuttavia, vi sarebbe concorso di colpa solo nei casi di condotta imprevedi-bile e anomala da parte del pedone. In ogni caso la pro-va del concorso di respon-sabilità del pedone deve essere fornita esclusiva-mente dal conducente del veicolo.

*avvocato stabilitoe mediatore civile

[email protected]

Pedone investito:le responsabilitàdel conducente

A cura di Emilia Rosemarie Codignola*

Per dire la vostra, scrivete a: [email protected][email protected] Lettere & Opinioni Sabato 3 Novembre 201214

privatizzazione dell’acquaEgregio direttore,

Perri chiede di convocare i sindaci. Forse si dimentica che non può da so-lo fare questa richiesta, la richiesta de-ve venire da un folto gruppo di sindaci: ma forse lo fa (dimostrando una certa astuzia politica) solo per arrivare prima di un’altra richiesta di convocazione che altri sindaci potrebbero fare, che ponga seriamente all’ordine del giorno la scelta una volta per tutte del model-lo gestionale. Le ridicole scuse accam-pate da Bordi, Perri, Denti e Rastelli per la scelta della privatizzazione dell’ac-qua le hanno ormai ascoltate tutti e non convincono nessuno, tant’è vero che sono state smontate una per una pub-blicamente. Bene scrive (forse freudia-namente) un quotidiano: “Dietro al se-maforo verde ai privati non c’è niente”: è tragicamente vero, manca ogni moti-vazione seria. E se non è l’ideologia (come affermato in aula consigliare) forse sarebbe meglio per il signor sin-daco Perri tacere le ragioni reali. Il ten-tativo odierno di lanciare la pietra e

nascondere la mano asserendo che l’accelerazione dipende da decisioni altrui è però davvero molto più squalli-do e vergognoso del voto stesso dato dal Comune di Cremona in cda: se l’Aato accelera su una decisione per la quale il territorio è come minimo spac-cato in due, il dovere del sindaco di un capoluogo è frenare, non correre a vo-tare sì. E se si è pressati ad un voto e non si ha il coraggio di mettere un freno al disastro, come si possono far preva-lere le proprie scelte personali sulla volontà chiaramente espressa dalla maggioranza assoluta dei cittadini? La realtà è invece, ormai l’hanno capito tutti, che il territorio propende in mag-gioranza per la società pubblica; anche il voto unanime nell’ultima assemblea di Padania Acque è stato dato dai sin-daci proprio in questo senso: estro-mettiamo il privato dal servizio per po-terlo gestire con forme esclusivamente pubbliche. Ora il risultato di quel voto rischia di essere un boomerang perché il privato messo alla porta è libero di

partecipare alla gara aggiudicandosi l’intero piatto e non le briciole. I sindaci sono stati bassamente ingannati: chi vuole da sempre a tutti i costi mettere in tasca (o meglio, in tasche altrui) la succulenta privatizzazione del servizio idrico cremonese, è costretto a provare il colpo di mano. Da questo punto di vista poco importa ai cittadini, in fondo, sapere quanto l’inaspettata delibera-zione dell’Ufficio d’Ambito sia o meno stata concordata con il governo della Provincia: ciò che conta è che essa si pone in controtendenza al percorso intrapreso da gran parte dei sindaci e alle tanto sbandierate dichiarazioni di disponibilità al dialogo dei mesi scorsi. Se il presidente Salini vuole far credere (come ha tentato di fare pochi giorni fa sui giornali) che essa coincida “per ca-so” proprio con la soluzione da lui pre-ferita, forse si abusa del buonsenso e della pacatezza di sindaci e cittadini.

Giampiero CarottiComitato Acqua Pubblica del Territorio Cremonese

Pagine a cura di Martina Pugno

olori tenui, luci crepuscola-ri, temperature frizzanti: i matrimoni celebrati nel tar-do autunno e nel periodo invernale sono ricchi di fa-

scino e prendono sempre più piede, comportando diversi vantaggi e origi-nali atmosfere. Abbandonati i disagi legati alla calura estiva, i matrimoni invernali permetto-no di sfoggiare ampi abiti dai lucenti riflessi e di dare vita ad ambientazioni fiabesche. Il vestito da sposa inverna-le è, generalmente, composto da un abito lungo in raso o altro tessuto pe-sante, drappeggiato e con piccole parti in lana o pelliccia. Gli alleati del-la sposa contro il freddo sono gli ac-cessori: guanti, coprispalle, scialli e cappotti che, in alcuni modelli, com-pletano il vestito creando lo strascico tipico della cerimonia e arricchiscono la mise dii dettagli eleganti e raffinati.In inverno come in estate, la regola principale da seguire per lo sposo è apparire senza "superare" stilistica-mente la sposa. Anche per l'uomo, se il freddo è pungente, è permesso l'uso di cappotti e soprabiti in lana, che andranno tolti prima di entrare in Chiesa. La scelta di modello e tessu-ti per il vestito dello sposo è ampia, ma prevede sempre di uno stile clas-sico ed elegante, dal colore nero o blu notte, anche se nulla vieta di stupire con colori più originali. Anche per lo sposo gli accessori sono importanti perché donano un tocco di persona-lità e singolarità all'abito, purche sia-no di numero discreto e strategica-mente scelti, in modo tale da mante-nersi entro la valorizzazione e il buon gusto, senza strafare. Se al matrimonio saranno presenti paggetti e damigelle, anche i loro abi-ti saranno accuratamente scelti dagli sposi, secondo una tradizione diffusa in Europa e di crescente risconto an-che in Italia. I vestiti delle damigelle e dei paggetti, seppur eleganti, devono essere semplici e a dimensione bam-

bini, che una volta svolto il loro com-pito, vorranno muoversi, correre e giocare rischiando, magari, di rovina-re i begli abiti che indossano. E' im-portante scegliere vestiti che riparino dal freddo, ma non ingoffino troppo, soprattutto durante la cerimonia, do-ve i bambini dovranno camminare e stare, in molti momenti, in piedi.Per le damigelle, si può scegliere un abito semilungo invernale in tessuto di vel-luto o flanella. Il colore deve riprendere la tonalità del vestito della sposa, o altrimenti sce-gliere colori tenui e caldi.Anche per i paggetti, il tessuto adatto per l'inver-no è il velluto o la flanella. Il modello del vestito è classico di colore scuro, in sintonia con il colore e lo stile dell'abito dello sposo. Indosseranno un pantaone classico con camicetta e giacca accompagnata da una cra-vatta o papillon abbinato. Per tutti gl altri ospiti, vale una regola fondamen-tale in ogni stagione e per ogni tipo di cerimonia: mai oscurare la sposa.

C

Speciale Sposi

Matrimonio con atmosfere da fiaba Sfruttare i colori dell’inverno per una giornata dai toni magici

Sabato 3 Novembre 201215

Sui cataloghi e nelle vetrine dedicate agli abiti da sposa siamo abituati a vedere fini modelli ricamati e decorati con pizzi, abbelliti da scollature, con ricercati tessuti che danno vita a giochi e trasparenze: una ri-cerca più approfondita, però, vi permetterà di scoprire con stupore il fascino, forse perfino maggiore, degli ampi abiti strato su strato e delle sete che caratteriz-zano gli abiti pensati per i giorni più freddi. La seta è un tessuto perfetto, sia per l'estate perché tiene fre-schi, che per l'inverno, perché trattiene il calore. Quin-di via libera ad abiti in seta, o anche in raso, che man-tengono la temperatura. Spesso poi gli abiti invernali sono orlati in pelliccia sul decolleté o sui polsi, ma se non siete amanti di questo genere, nessun problema: sarà sufficiente scegliere uno scalda cuore in lana bianca, che si abbini all'abito, magari che si allacci da-vanti con un gioco non eccessivo: l'abito deve comun-que restare il protagonista. Se il freddo è davvero pun-gente, è possibile aggiungere altri accessori, come la stola e i guanti, in lana o anche in cachemire, per es-sere certe di non avere freddo e godersi al meglio que-sto giorno speciale. Se l'abito ha la manica corta, i guanti sopra il gomito rivelano un irresistibile fascino romantico. Per le più freddolose, all'abito è possibile abbinare un cappotto bianco di lana, da indossare pri-ma e dopo la cerimonia. Le calze, secondo il bon ton, dovrebbero essere indossate sempre, estate o inverno che sia. Ma se d'estate ormai sono sorpassate, in in-verno danno un valido aiuto al quale non vale la pena rinunciare. Quindi via libera alla calza, che però non può essere indossata con sandali gioiello o scarpe aperto, ma va d'accordo con un paio di decolleté.

UNA SPOSA ROMANTICAAbiti e accessori per i mesi freddi

proprio vero che "per bella apparire, un po-co bisogna soffrire"? Il proverbio tradizionale non si applica, fortu-

natamente, alle spose che deci-dono di convogliare a nozze nei mesi freddi: sono molti gli acces-sori e le soluzioni a disposizione della sposa che le permettono di mantenersi al caldo e godere ap-pieno del proprio giorno più bello senza dover rinunciare per nes-suna ragione al fascino, alla bel-lezza e all'eleganza.

Il matrimono autunnale o in-vernale non comporta necessa-riamente sacrifici e compromes-si: al contrario, i dettagli possono impreziosire l'abito e renderlo an-cora più unico e originale. Si par-te dai piedi: che siano bassi o alti, gli stivali sono un accessorio indispensabile per un matrimo-nio invernale. Con un abito corto, degli stivali alti metteranno de-gnamente in risalto le vostre gambe proteggendole allo stes-so tempo dal freddo. Finemente decorati, gli stivali potranno spic-care ancor più delle tradizionali scarpe, attirando l'attenzione e affascinando tutti i presenti. Per un abito a maniche corte, dei guanti lunghi saranno perfetti. Se l'abito da sposa è invece a mani-che lunghe, è ovviamente prefe-ribile la scelta di guanti corti. In-fine un eventuale manicotto di pelliccia, chic e pratico allo stes-so tempo, darà un tocco d'ele-ganza in più al vostro abito.

Coprispalle, bolero, mantellina o mantello: scegliete l'accessorio che più si adatta al vostro abito da sposa tra le moltissime solu-zioni proposte, in grado di confe-rire diverse personalità all'abito e adattarlo ancora di più a chi an-

drà ad indossarlo. Per un'imma-gine sofisticata, una mantellina abbinata a dei guanti lunghi avranno un risultato d'effetto.

Se il velo non rappresenta un must, l'inverno offre la perfetta occasione per stupire: cappelli, cappucci e perfino colbacchi po-tranno conferire alla sposa un aspetto sofisticato, da principes-sa. Molti stilisti alternano alle pro-poste di abiti da sposa invernali bianchi anche dei delicati azzurri fino a spingersi in alcuni casi al rosso; ai piedi delle delicate cha-

nel o stivaletti stringati per le spose più moderne. Cappe e copri-spalle proteggono gli abiti da sposa che si mostreranno nel loro splendore solo dopo la ceri-monia, quando nel caldo della sala – rallegrati dal vino e dall’eu-foria – saranno solo gli addobbi a ricordare il freddo dell'ambiente esterno.

Le location del matrimonio sa-ranno riscaldate da camini e can-dele così da regalare un ricevi-mento ricco di suggestioni e luci soffuse. I dettagli andranno così

a perfezionare un abito che già nei lunghi drappegg e nei soffici tessuti sarà in grado di convo-gliare in sè tutto il fascino della stagione fredda, con rimandi e giochi di luci e riflessi che tinge-ranno il vestito delle stesse mille sfumature della neve.

L'abito della sposa invernale sarà completato da decori nella lunga chioma sciolta e da un trucco dalle tinte tenui e dai color freddi, per rendere la sposa an-cora più eterea, oppure accesi e vivaci per un netto contrasto.

E’

Accessori per una mise elegante e confortevole anche nei mesi più freddi

Sposarsi in un caldo abbraccioSpeciale SposiSabato 3 Novembre 201216

Il make up costituisce per la sposa uno degli elementi più importanti: esso non deve necessariamente stupire o dare nell'occhio. La parola d'ordine al riguardo è natura-lezza: il trucco deve saper far risaltare i dettagli più belli del viso della sposa nascondendo eventuali difetti, senza però che l'effetto sia artificiale e costuito. La bravura e la sapienza di un/a make up artist sta proprio nel saper va-lorizzare il viso di ogni sposa, rendendolo il più naturale possibile, ma allo stesso tempo evidenziandone le carat-teristiche predominanti, senza lederne l'armonia e la bel-lezza. Dal trucco devono poter risaltare i punti di forza del viso, nonché la personalità di chi lo porterà per tutta la giornata. Nel matrimonio invernale, tutto questo è da co-ordinare, come sempre, ai colori ed alle sfumature dell'abi-to e della stessa stagione invernale, andando così a crea-re un make up coerente con la vostra scelta di sposarvi durante i mesi più "freddi".Sebbene elaborato su misura in base alle caratteristiche del viso, infatti, il trucco non deve essere considerato un elemento autonomo e a sè stante, ma i suoi colori predominanti devono poter entra-re in armonia con quelli prescelti per caratterizzare questo giorno speciale. Primo fra tutti, un consiglio, che in realtà non è un vero e proprio consiglio, bensì una constatazio-ne che non potrà che far piacere a tutte le spose inverna-li, ovvero il fatto che a differenza delle stagioni più calde, il trucco creato per le stagioni fredde, necessiterà di minor attenzione alla durata, in quanto l'alta temperatura estiva è un'acerrima nemica dei make up, anche se i prodotti professionali ormai stanno ovviando a questo problema. Per quanto riguarda le nuances, date libero sfogo alla vo-stra fantasia, ma non dimenticate che non solo le tonailità del blu e del grigio fanno parte del contesto invernale, perché anche colori più vivaci come il rosso accesso, il bronzo e tutte le tonalità dorate, possono rientrare benis-simo nel make up di una perfetta sposa d'inverno.

Il make up della sposa d’inverno

CASALMAGGIORESabato 3 Novembre 201218 [email protected]

di Simone Arrighi

rchiviate le lungaggini e qualche polemica di matri-ce economica fra comune e privati, la realizzazione a Casalmaggiore del nuovo

pontile per attracco di imbarcazioni da diporto può dirsi ormai prossima.

L’opera, che costerà 171,640 €, è stata provvisoriamente aggiudicata alla CO.GE.AD. Srl di Taglio di Po (in provincia di Rovigo), l’unica delle quattordici ditte contattate che, alla conclusione delle operazioni di gara (31 ottobre scorso), avesse formulato una proposta offrendo un ribasso dell’8,4%. Il termine per l’inizio dei la-vori è fissato al 12 dicembre prossimo, così come stabilito dal decreto n.ro 5254 del 13 marzo scorso della Dire-zione Generale Commercio, Turismo e Servizi di Regione Lombardia, pena la decadenza dell’affidamento. Morale: se la realizzazione del pontile non do-vesse iniziare per tempo, verrebbe a mancare il fondamentale contributo regionale di 80mila €, che insieme ai 56mila € garantiti dalle concessioni triennali dei privati e dai 35.640 € stan-ziati dal comune di Casalmaggiore, permettono di coprire l’investimento

necessario per una realizzazione già calendarizzata nel piano triennale del-le opere pubbliche. La direzione dei lavori prevede l’ultimazione degli stes-si entro 300 giorni dall’apertura del cantiere. Prima del posizionamento delle strutture (pontile, zattere e quant’altro) dovranno essere portati a termine alcuni interventi preliminari, come: pulire la sponda dagli arbusti in esubero, dare conformità alla riva e li-vellare il fondale. La fase successiva verterà sul prolungamento (di una ven-tina di metri) dello scivolo per l’allog-gio delle imbarcazioni. L'immissione

del pontile (lungo 109 metri, secondo il progetto originario dell’ingegner Se-condo Visioli) implicherà quindi il po-sizionamento di una bitta, della pale-ria, dei distanziatori e dei cavi di sicu-rezza. Il collegamento con l’argine verrà garantito da una scaletta. Le imbarcazioni potranno essere attrac-cate alle zattere che verranno posizio-nate parallelamente alla sponda del fiume: in tutto, garantiranno una qua-rantina di posti barca. L’attracco sarà al chilometro 415.4, laddove era posi-zionato il ristorante galleggiante di cui verranno riutilizzate alcune attrezzatu-

re. Con quest’opera, oltre ad andare incontro alle esigenze dei tanti diporti-sti presenti a Casalmaggiore e titolari di una serie di concessioni demaniali per zattere singole, il comune punta ad aumentare anche l’afflusso turisti-co fluviale, oltre a costituire un ulterio-re servizio al territorio ed alla cittadi-nanza. La CO.GE.AD. Srl ha già realiz-zato un lavoro analogo a Berra, in provincia di Ferrara: superate positi-vamente le verifiche di rito, la ditta veneta potrà vedersi assegnata defini-tivamente anche la realizzazione del pontile casalese.

A

A sinistra lo scivolo in zona Lido Po e a destra l'inaugurazione del pontile a Berra, pure realizzato dalla ditta CO.GE.AD. Srl

Il Comune contribuirà con oltre 35mila euro. Dal Pirellone 80mila euro, 56mila dai privati

La ditta veneta Co.Ge.Ad l’unica ad aver presentato un’offerta. Inizio lavori entro il 12 dicembreVa in porto il nuovo pontile I l “ r innova-

mento” predica-to dal presidente Pietro Bonfatti Paini è ormai vi-cino: l’Atletica Interflumina ÈPiù Pomì si prepara alla festa per i propri 45 anni di onorata storia sportiva pensan-do al futuro e alle elezioni del nuovo direttivo. Domani, dalle ore 16 alle 18, nel ridotto del teatro comu-nale di Casalmaggiore, i soci voteranno il ricambio generazionale del prossimo qua-driennio olimpico. Per la carica di presiden-te, la candidatura di Alfredo Azzoni (ex at-leta dell’Interflumina, oltre che amministra-tore di spicco di importanti realtà imprendi-toriali nazionali) è sostenuta da Bonfatti Paini e Carlo Stassano, quest’ultimo in procinto di lasciare il posto di vicepresiden-te nei settori Fidal a Corrado Lodi (già presidente Panathlon Club Casalmaggiore, Viadana, Oglio Po, Parma). Di ampio respi-ro, il rinnovamento dell’Interflumina passerà anche per due conferme: Federica Passe-ra (al Cip) e Filippo Allodi (alla Fiso). Doma-ni sera, ultimata l’assemblea elettiva, a partire dalle ore 18 sempre in teatro inizierà la festa. Non verrà però presentato il libro sui 45 anni dell’associazione, com’era inve-ce in previsione: per l’almanacco, bisogne-rà aspettare ancora un po’ di tempo.

Domani in teatro nasce la nuova Interflumina

FESTA DEL 45°

Luca va allo stadio da tre anni. L’amico Alessan-dro più o meno dallo stesso periodo. Entrambi tifosis-simi del Milan, entrambi disabili ma con la possibilità di deambulare. Senza carrozzina, insomma. Luca e Alessandro sono due nomi di fantasia, che tutelano la privacy di due giovani ragazzi di Casalmaggiore. Ad essere vera, purtroppo, è la loro storia. «Abbiamo se-guito il Milan in diverse trasferte anche quest’anno: Bologna, Torino, Parma. I disagi di San Siro, il nostro stadio, altrove non si riscontrano mai».

L’ultimo episodio è legato al derby, Milan-Inter. Tri-ste per i cuori rossoneri, ancora di più per Luca e Alessandro, che quella partita l’hanno di fatto solo potuta immaginare. «I disabili in carrozzina hanno il loro posto al primo anello arancione e lì non ci sono problemi. Noi, invece, disabili deambulanti siamo sotto al primo anello verde, sotto la curva Nord di San

Siro. Ci piazzano dentro un portichetto, sotto al primo anello vero e proprio. Ma da lì, stando seduti, non vediamo nulla».

Perché? «Perché tanti passano o sostano davanti a noi, perché striscioni e cartelloni pubblicitari ci ostrui-scono la visuale (come le foto dimostrano, ndr), per-ché siamo arrivati al punto che, per vedere il Milan, noi dobbiamo alzarci e vedere la gara per 90’ stando

in piedi e riposandoci durante l’intervallo. In più, se non stai seduto, spesso vieni rimproverato».

Luca si è già fatto sentire. «Ho chiesto a uno degli steward, e poi al Milan tramite una lettera di piazzare qualche seggiolino un po’ più avanti rispetto a quelli seminascosti del portichetto, proprio nella zona in cui molti tifosi guardano la gara in piedi. Mi hanno rispo-sto che, finché il Milan non avrà uno stadio di proprie-tà, non è possibile fare nulla».

Eppure per Alessandro la soluzione sarebbe sem-plice. «Quello che occorre capire è che siamo accom-pagnati e che di conseguenza non abbiamo problemi a fare qualche gradino. Quasi sempre le ultime file del primo anello sono deserte. La soluzione più logica sarebbe spostarci in quella zona. Ma ogni volta è un litigio e, credetemi, è umiliante dovere sempre arrivare a domandare piaceri di questo tipo davanti a tutti,

quando si potrebbe evitare usando il buon senso. Non è possibile che una grande società come il Milan conviva con una situazione del genere».

«La giustificazione - chiude Luca - è che noi disa-bili dobbiamo essere i primi ad evacuare in caso di problemi. Ma posso garantire che questa difficoltà, in caso, non sussisterebbe, perché dagli ultimi gradini del primo anello al portichetto non cambia nulla. E’ vero che la società Milan spesso ci fornisce biglietti gratuiti e per questo le siamo riconoscenti. Però se entrare gratis significa non vedere affatto la partita, beh, allora preferisco pagare qualcosa e godermi lo spettacolo come si deve».

La denuncia di due ragazzi di Casalmaggiore, tifosi del Milan: obbligati in piedi e con scarsa visualeSan Siro: questo non è uno stadio per disabili

Sopra l'area riservata ai disabili, a sinistra la vista da lì

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Casalmaggiore Sabato 3 Novembre 201219I titolari chiedono il servizio taxi e soprattutto che si ponga fine alla concorrenza dei servizi di volontariato

Autonoleggio, quelle vane promesseLA FESTA DELLA COLONIA

IN GITA COL SEL A STENICO

MOSTRA IN SANTA CROCE

TOMBOLATA A GUSSOLA

CASALMAGGIORE - La Ca-salmare torna in onda: parafra-sando il tema di quest’anno, venerdì 9 novembre si riaccende-ranno i rifl ettori per i tre turni mi-nori che hanno soggiornato, fra giugno e luglio scorsi, presso la colonia di Casalmaggiore a For-te dei Marmi. Il tradizionale ap-puntamento di restituzione con bambini, ragazzi e famiglie si ter-rà in auditorium Santa Croce, alle ore 20,30. Gli educatori della co-operativa l’Umana Avventura di Cremona ed il direttore della Ca-salmare Daniele Occhipinti, re-ferente della cooperativa Pronto Servizi, introdurranno la serata di festa che prevederà la proiezione dei divertenti fi lmati realizzati in colonia dagli stessi minori dei tre turni estivi. Sarà inoltre possibile acquistare il dvd contenente foto e video della vacanza. Per preno-tarlo via mail: [email protected] (primo turno); [email protected] (secondo e terzo turno).

GUSSOLA - Il circolo di Sini-stra Ecologia e Libertà di Gusso-la organizza una gita in Trentino per visitare i suoi castelli e suoi borghi. La gita si terrà l’antivigi-lia di Natale, domenica 23 dicem-bre. L’inizio della visita riguarde-rà il Castello di Stenico, quindi tutti alla tavola di Cavrasto per un pranzo con specialità trenti-ne. Nel pomeriggio visita ai mer-catini di Natale di Rango, uno dei borghi più belli d’Italia che offre un fascino d’altri tempi, reso an-cor più suggestivo dalle atmo-sfere natalizie condite da musi-ca e spettacoli. Per informazioni sulla gita è possibile telefonare ai numeri 0375-260100 e 0375-261040.

CASALMAGGIORE - Aperta al pubblico giovedì scorso, la mo-stra fotografi ca dedicata alla ras-segna “Il Teatro delle Possibilità”, proposta dagli assessorati alle Politiche Giovanili e alla Cultura del comune di Casalmaggiore, ri-marrà aperta fi no a domenica 11 novembre. L’ingresso all’audi-torium Santa Croce, che ospita l’esposizione, è gratuito.

GUSSOLA - Il Coordinamen-to Popolare di Gussola orga-nizza presso il Centro Cultura-le alle ore 21 di questa sera una tombolata aperta ai suoi aderen-ti. Un appuntamento che offre la possibilità di trascorrere una se-rata in compagnia, giocando e costruendo amicizie tra i parte-cipanti.

di Giovanni Gardani

opo sei mesi siamo ancora al punto di partenza». Questa la denuncia di Cesare Mori, tito-lare dell’autonoleggio con con-ducente Cma di Casalmaggio-

re, condivisa anche dalla collega Alessan-dra Gazzani di Fi.Ma. Il problema, discus-so davanti al difensore civico lo scorso 17 maggio 2012, comincia laddove viene me-no la doverosa distinzione tra servizio pub-blico e volontariato. «Parto da una consta-tazione» spiega Mori. «Viviamo in una zona nella quale, stante la presenza dell’Oglio-Po, il trasporto da noi offerto dovrebbe an-dare per la maggiore proprio in zona ospe-dale. Invece, se fosse per le richieste dei clienti casalaschi, sia Cma che Fi.Ma. po-trebbero chiudere domani. Capisco la crisi, per carità, ma qui c’è sotto qualcosa di più». Un qualcosa che Mori già denunciò per tempo. Ottenendo promesse, ma non risultati. «Al termine della riunione del 17 maggio il comune promise che sarebbero

stati stampati cartellini da fornire ad alcuni cittadini, individuati dai servizi sociali di Casalmaggiore, che avrebbero potuto usu-fruire del servizio gratuito. Perché è giusto che chi ha problemi economici o di altra natura possa sfruttare un passaggio, senza pagare nulla. Il fatto è che questi cartellini sono stati stampati – o almeno così mi hanno riferito gli uffici comunali – ma pro-babilmente giacciono ancora in un casset-to. Soltanto martedì ho osservato con at-tenzione tre clienti scesi da una delle auto messe a disposizione dei volontari: del cartellino non c’era traccia. Ed è solo l’ulti-mo di molti esempi».

«Il problema è che se tutti possono sfruttare questo servizio di volontariato - precisa Mori - allora la nostra attività di autonoleggio con conducente non ha moti-vo di esistere. Ripeto, capisco la crisi, ma sono convinto che il fenomeno sia acuito dalla discrepanza di servizio di volontariato rivolto a clienti non idonei, che non hanno diritto a questa agevolazione». Un altro problema è quello delle chiamate dell’ulti-mo minuto. «Il cliente ha sempre ragione e ha diritto di chiamare anche mezzora prima per chiedere la disponibilità del servizio. Quel che però accade è che, nei rari casi in cui veniamo chiamati in causa per fornire il

servizio di collegamento con l’ospedale Oglio-Po, il cliente comincia così la chia-mata: «Non ho trovato nessun volontario, mi accompagna lei?». E’ successo più di una volta da parte di persone che non han-no alcun pass dai servizi sociali. Non solo: la visita in ospedale si prenota settimane prima, mi risulta. Mi sembra strano che ogni volta, puntualmente, il “servizio taxi”, chiamiamolo così, venga richiesto solo all’ultimo minuto. Evidentemente siamo considerati una extrema ratio». E a propo-sito di taxi. «Nel nostro comune questo tipo di servizio non esiste. Quindi noi, come autonoleggio, possiamo andare a colmare il gap. Ebbene, da due anni abbiamo chie-sto di rifare le strisce per il taxi davanti alla stazione ferroviaria e davanti all’anagrafe, ma nessuno ci ascolta. Inoltre, per legge, ci vorrebbe un cartello di segnaletica vertica-le che segnala la possibilità di chiamare un taxi. Niente di tutto questo, nonostante tante promesse. E pensare che ci siamo pure offerti di contribuire alla spesa, che dovrebbe aggirarsi attorno ai 2/300 euro».

D

SAN GIOVANNI IN CROCE – L’ultimo consiglio comunale a decidere in merito alle aliquote Imu per l’anno 2012 è stato San Giovanni, e lo ha fatto in extremis, a poche ore dal termine concesso dal go-verno. Se ne è occupato il consiglio del 31 ottobre. Alla fine della discussione sono state modificate già prese a fine giugno: si è deciso infatti di riportare l’ali-quota sulla prima casa al minimo dello

0,4 per cento (lo si era annalzato allo 0,5%), in compenso si è elevata l’aliquota sulla seconda casa, attività produttive eccetera sino allo 0,96%. Il minimo è dello 0,76%, e la prima decisione lo ave-va portato allo 0,86%. La soglia decisa eguaglia il record stabilito dalla vicina Solarolo Rainerio, che però, oltre ad aver optato per lo 0,96%, aveva comunque innalzato l’aliquota Imu sulle prime case

allo 0,50%.«Eravamo davanti ad una scelta – af-

ferma il sindaco Pierguido Asinari – ed abbiamo privilegiato le necessità delle famiglie».

Anche la vicina Casteldidone ha prov-veduto nella seduta del 30 ottobre: l’ali-quota sulla prima casa è stata portata allo 0,50%, quella sugli altri immobili allo 0,80%.

San Giovanni, l’elastico dell’Imu: giù per le prime case

SAN GIOVANNI IN CROCE – Un buon numero di persone, tra cui parecchi am-ministratori, ha assistito martedì sera al teatro Cecilia Gallerani al dibattito sul ri-ordino delle Province organizzato da Vi-sioni Contemporanee e Democratici nel Mondo e che ha visto come relatori il presidente della provincia, Massimiliano Salini, ed il sindaco di Casalmaggiore, Claudio Silla. Ad introdurre la serata, a nome delle associazioni organizzatrici, Roberto Vitali e Fabrizio Aroldi. Il sinda-co di San Giovanni Pierguido Asinari ha dato il benvenuto, quindi il moderatore, il giornalista Marco Bazzani, ha iniziato con le domande ai due ospiti.

Da segnalare che solo il giorno dopo la serata il governo ha dato il quadro defini-tivo del riordino, anche se l’avvento della “Provincia del Po” con Mantova ad unirsi a Cremona e Lodi era dato per probabile.

«Lo status quo – ha esordio Salini – non va difeso ad gni costo, certo partire dalle Province è sintomo di debolezza del governo, in quanto è frutto di campagne orchestrate da alcuni media nazionali.

Non ci sarà alcun risparmio di spesa. Detto questo, alcuni territori si sono ar-roccati nell’autodifesa (a precisa doman-da ha poi negato un riferimento a Manto-va, ndr), noi no, in modo responsabile e maturo abbiamo accettato la sfida. Sia-mo però ancora in attesa di conoscere le competenze delle nuove Province».

«Non possiamo sostenere uno Stato così – ha ribattuto Silla, su posizioni di-verse rispetto a Salini -. Non si tratta di debolezza, ricordiamo che molti partiti in campagna elettorale erano favorevoli all’abolizione delle Province. Credo che il risparmio ci sarà, ma andrà a scapito dei servizi ai cittadini».

Salini ha avvertito dei problemi deri-vanti dall’affidamento ai comuni di gran parte delle funzioni oggi assolte dalle Province, ed entrambi si sono detti con-trari alle Province quali enti di secondo livello, coi rappresentanti nominati e non eletti dal popolo: su questo tema dovrà pronunciarsi a breve la Corte Costituzio-nale.

«Se si intende riorganizzare i servizi – ha detto Salini – lo si faccia direttamen-te, e non riassegnarli senza fondi. Ieri ho saputo di un ulteriore taglio di 4 milioni sul 2012, e siamo già a novembre. Me-glio parlare chiaro, mentre oggi i rappre-sentanti dei partiti a Roma danno l’ok e

quelli sul territorio si ribellano».«Il prossimo passaggio toccherà i

Comuni – non si nasconde Claudio Silla – ma ricordiamo che tutto questo nasce da carenze della politica». «Possiamo anche mantenere i Comuni – ha ribattuto Salini – l’importante è che si riducano le unità amministrative».

Per finire, ancora il primo cittadino casalese: «Per il casalasco la Provincia del Po rappresenta una sfida e anche un’opportunità. Siamo talmente omoge-nei col viadanese, per storia, cultura, economia e modello sociale, ma siamo sempre stati divisi da confini ammini-strativi, entrambi periferia, da oggi con circa 100mila abitanti saremo uniti e ba-ricentrici».

La prossima conferenza in program-ma a San Giovanni in Croce, sempre alle 21 al Gallerani, si terrà il 9 novembre. Ospiti Antonio Piva (Libera) e Alessio Piccarelli (Autorità di bacino del Po). Tema della serata: “AAA La terra dei fiu-mi. Agricoltura/alimentazione/acqua”.

Vanni Raineri

Interessante dibattito col presidente Salini e il sindaco Silla sulle conseguenze dell'accorpamento con Mantova e LodiAl Teatro Gallerani sul palco la Provincia del Po

Gli auto-noleggiatori

casalaschi riuniti

in assemblea

Da sinistra Vitali, Aroldi, Salini, Bazzani e Silla

di Federica Ermete

rende il via l’XI edizione della rassegna teatrale Sifasera, promossa da Teatro del Viale. Gli in-gredienti della serata

d’esordio sono un’anteprima na-zionale e la presenza di uno stra-ordinario attore. Stasera alle ore 21, al Teatro Sociale di Soresina, va in scena “Nascosto dove c’è più luce” di e con Gioele Dix. Do-po tre anni di fortunata tournée con il suo antologico “Dixplay” e due felici esperienze come regi-sta, Gioele Dix si propone con un suo spettacolo nuovo di zecca. Il testo prende spunto dal geniale paradosso con cui uno psicanali-sta argentino ha definito il com-plesso e contraddittorio rapporto fra l’attore e il suo stare in scena. Quel “nascondersi” sotto i rifletto-ri descrive il desiderio di mettersi in mostra che combatte con l’im-pulso a sottrarsi e fuggire lontano, racconta dell’illusoria sensazione di immunità che prova chi si esi-bisce in pubblico, certifica la pro-tettiva solitudine in cui si rintana chi vive nella costante esposizio-ne di sé. In “Nascosto dove c’è più luce”, Gioele Dix racconta le stravaganti avventure di un attore comico in vena di confessioni. Quella volta che fu dimenticato in un teatro al termine di una trionfa-le serata, quel personaggio che gli si rivoltò violentemente contro, quel terribile sogno ricorrente... E poi gli amici e gli avversari, i dilet-tanti sempre pericolosi, certi uo-

mini concentrati unicamente sul proprio benessere, certe donne per cui la bellezza è un impegno che non val la pena di assumersi. E ancora i luoghi, i viaggi, gli spo-stamenti, le soste... Gli incontri casuali e quelli decisivi, gli amori anche deludenti. E infine la grati-tudine del pubblico, la fama, il

successo, l’immortalità e altri in-dispensabili, o più probabilmente inutili, traguardi. Un diario di an-notazioni e memorie, in bilico fra verità romanzate e bugie più che plausibili. Cronache esilaranti e amare, in perenne altalena fra riso e pianto, fra minuzie e massimi sistemi. “Nascosto dove c’è più

luce” è uno spettacolo in cui il flusso ininterrotto dei pensieri del protagonista si trasforma a vista nel copione di una commedia. In scena con Gioele Dix, nel duplice ruolo di un’eterea dj e di un’im-pertinente angelo custode, una giovanissima attrice italiana al suo esordio.

P

“Sifasera” esordisce con le avventuredell’attore comico con Gioele Dix

&&&Cultura SpettacoliStasera alle ore 21 a Castelverde, nell’am-

bito della “Festa del fungo” (in programma oggi e domani), si tiene un concerto del Trivium Brass Quintet, il quintetto di ottoni della Banda di Trigolo formato da Gherardo

Dacquati (tromba e cornetta), Fabio Carioni (tromba), Alessandro Pini (corno), Marco Valcarenghi (euphonium e trombone) e Nereo Scarinzi (basso tuba). L’ingresso al concerto di stasera è libero e gratuito.

Trivium BrassQuintet staserain concerto

Oggi alle 18, presso Spazio Tapirulan, Alberto Mori (nella foto) presenta il libro “Piano” (FaraEditore). Il testo è una vibrazione linguistica, un pensiero multilaterale, un suono oscillante della carne, un taglio vivido permanente nella liquidità del nostro vivere. C’è dunque una tensione ossimorica e invasiva, distillata da uno sguardo incarnato in una realtà che il poeta trova sorprendente e, pur criticandola, in un certo senso la salva: ce la porge, ce la fa considerare, ci chiede un implicito impegno a trasformarla. Come afferma Maria Grazia Martina nella sua prefazione, in queste poesie troviamo la «cura appassionata nella ricerca della parola e sulla parola, che Alberto Mori infaticabilmente pondera, plasma e mate-matizza col gesto nel senso del fare poetico». C’è in fondo ancora un piano auspicato nei versi di questa raccolta, un quid in cui «l’iperbole si lancia ed intercetta/La litote appena asciugata», una dimensione laterale in cui è possibile assaporare lo spiazzamento zen del «tempo organico effato dalle ombre chete delle posate».

Alberto Mori presenta il suo “Piano”Appuntamento oggi alle 18 a Spazio Tapirulan con l’autore del libro

Stasera alle ore 21 al Teatro Sociale di Soresina

Bobo Rondelli incontrail poeta Franco Loi

Domenani alle ore 17, il Teatro Comunale di Casalmaggiore presen-ta la consueta stagione teatrale. A seguire, alle ore 18, viene proposto il primo spettacolo: “Da bambino il cielo”, ovvero Bobo Rondelli incon-tra il poeta Franco Loi (nella foto), con la presenza dei due artisti e la partecipazione di Fabio Marchiori. Il cantautore livornese e il poeta milanese, uniti dalla stessa passione per la musica delle parole, evo-cano l’universalità del linguaggio poetico in un intenso duetto in cui canzoni, poesia, parole e pensieri, mossi dalla voce ispirata del poeta, sono accompagnati dal cantante in un ascolto autentico e di grande empatia. Al centro ci sono la parola e la poesia ma, al cuore di questo incontro, c’è soprattutto la vita, le biografie di due uomini così lontani e al tempo stesso così vicini, in un’idea vera e profonda di cultura. Se rimanere in ascolto di Franco Loi significa anche ripercorrere gli avve-nimenti fondamentali della nostra storia contemporanea, la voce pro-fonda e malinconica di Bobo Rondelli ci accompagna in terre desolate e, al tempo stesso, appassionate, grazie al suo incandescente cari-sma segnato da una lieve timidezza, caratteri che sono messi ben in evidenza dal documentario “L’uomo che aveva picchiato la testa” che il regista Paolo Virzì gli ha dedicato nel 2009. Bobo Rondelli incontrò, casualmente, Franco Loi durante l’edizione 2009 della rassegna poe-tica “Ai margini del bosco” di Castiglioncello. Da allora, il poeta italia-no, candidato al Nobel per la letteratura nel 2005 e il cantautore livor-nese, duettano insieme nei festival e durante i concerti di Rondelli. “Da Bambino il cielo” è anche un libro che la casa editrice Garzanti, nel 2010, ha dedicato al poeta milanese: «Attraverso le parole di Loi i ricordi diventano la chiave per capire il mondo, per ripassare gli anni cruciali della storia italiana, dagli anni 30 a oggi».

Gioele Dix

Oggi alle ore 18, presso la Galleria Pikidi Arte, viene inaugurata la mostra “Lupi in scatola ed altre storie”. Sono esposte le scatole narrative, i lavori giapponesi ispirati alla grafica di Kogamata, le fiabe raccontate con i pittogrammi, risultato dei percorsi di formazione legati al tema del “libro” e della “lettura” organizzati dal Comu-ne di Cremona (assessorato alle Politiche Educative) per le educatrici dei nidi e delle scuole dell’infanzia e curati da Mariella Zeliani e Siria Bertorelli della Cooperativa Altana. Su prenotazione è, inoltre, possibile assistere alle letture animate e partecipare ai laboratori legati al percorso espositivo a cura dalle stesse formatrici. Per informazioni e prenotazioni: Cooperativa Altana 0372-412334 - Mariella Zeliani 329-1928899 oppure Siria Bertorelli 333-6580492.

La mostra sarà visitabile fino a venerdì 23 novembre, da martedì a domenica dalle 18 alle 20.

“Lupi in scatola ed altre storie”Oggi pomeriggio si inaugura la mostra presso la Galleria Pikidi Arte

o scorso martedì Giovanni Marotta, il presidente della Fondazione San Domeni-co, attorniato dal consiglio di amministrazione e dai

collaboratori, ha presentato uffi-cialmente alla stampa il program-ma completo della 13ª stagione del teatro San Domenico.

«Il mio impegno - ha detto fra l’altro - sarà seguire la linea del successo, ampliarne i settori e apportare miglioramenti affinché il Teatro, la Fondazione San Dome-nico e la città di Crema siano sem-pre più presenti nel panorama cul-turale nazionale». Senza dimenti-care un cenno alla Scuola civica musicale Folcioni, parte integrante della Fondazione, perché sia sem-pre più inserita anche programma-ticamente nelle iniziative del tea-tro. Cenno, questo, ripreso anche da Paola Vailati, assessore alla Cultura di Crema, che ha abbinato Teatro e Folcioni indicandoli come – assieme alla biblioteca civica ed

al museo cittadino, i grandi riferi-menti della cultura cremasca.

«Grandi nomi, ma anche eccel-lenze locali», si è raccomandata Paola Vailati, riferendosi alla pro-grammazione teatrale. Enrico Cof-fetti, consulente artistico, ha poi

illustrato i principali capitoli che costituiscono la programmazio-ne 2012-2013 del San Domenico. Otto gli appuntamenti della pro-sa il cui filo conduttore è dato dal prevalere di classici autori stranie-ri, da Truman Capote (“Colazione

da Tiffany”) a Cechov (“Il giardino dei ciliegi”), da Tennessee William (“Un tram che si chiama deside-rio”) a Samuel Beckett (“Aspettan-do Godot”), a Francis Veber (“La cena dei cretini”): in tutto, com-presi altri non citati, otto spettaco-li da novembre a marzo. A seguire le altre rassegne più o meno tradi-zionali: quattro appuntamenti per cinema a teatro, i concerti di capo-danno, tre spettacoli per Wide Shut, sei appuntamenti musicali, tre di danza, domenica per le fami-glie, spettacoli per le scuole, corsi di teatro. A tutto questo si aggiun-gano le edizioni di Crema in scena e di Crema in scena danza; non-ché Caffè a teatro (caffè letterario) e Crema del pensiero (festival del-la filosofia). Un programma deci-samente ricco: al pubblico il giu-dizio finale se sarà risultato anche accattivante e piacevole. Natural-mente daremo notizia volta a volta dei singoli appuntamenti teatrali.

Tiziano Guerini

Riprende a Crema la tredicesima edizione di “Il viaggio attraverso le immagini”, il ciclo di videoproiezioni dedica-ta alla memoria di Elena Sangiovanni e curata da Andrei-na Castellazzi e Silvia Zangrandi. La sala Alessandrini, in via Matilde di Canossa a Crema, è pronta ad accogliere martedì 6 novembre alle ore 21 il pubblico a ingresso libe-ro, che anche quest’anno avrà la possibilità di “viaggia-re” per il mondo. Quest’anno si inizia dall’Asia, con Ales-sandro Vannucci – fotografo freelance specializzato nei reportages di viaggi, nel fotogiornalismo umanitario - che ci porta in Cambogia. Antichi templi, spiagge deserte, fiu-mi impetuosi, foreste sperdute e solo una manciata di turi-sti: questa è la Cambogia, fFinalmente emersa da decen-ni di guerra e isolamento e che regala luoghi magici, come i templi di Angkor, che destano sempre stupore. Il viaggio inizia a Siem Reap, partenza ideale per visitare le meravi-glie di Angkor, le cascate di Phnom Kulen, il villaggio gal-leggiante di Chong Kneas, l’incredibile comunità di Kom-pong Pluk, con case su palafitte alte fino a 7 metri e la magica foresta alluvionale. Seconda tappa Battambang, con i palazzi dell’epoca coloniale francese e il trenino di bambù, che ci porterà in mezzo a rigogliose risaie, tra le più belle di tutta la Cambogia con i suoi pittoreschi mer-cati locali, pieni di vita, di colori e di profumi.

Domani alle ore 20.30 il Teatro San Domenico di Cre-ma si apre al pubblico per un concerto del violinista Matteo Fedeli con “Uno stradivari per la gente”. Tutto parte dalla decisione del Comune di Cremona di met-tere a disposizione del maestro Matteo Fedeli la colle-zione di Stradivari conservati in Palazzo comunale per una storica interpretazione delle “Quattro stagioni porte-ne” di Astor Piazzola, realizzata al Ponchielli di Cremo-na. A Crema il maestro Fedeli, che ha suonato gli Stradi-

vari in tutto il mondo (nel 2013 sarà protagonista di una tournèe negli Stati Uniti con più di 20 concerti tra New York, Cleveland, Buffalo, Philadelphia, New Orleans, Bal-timora e Chicago) presenterà musiche di Sergei Rach-mainoff, Camille Saint-Saens, Jule Massenet, Bela Bar-tok ed altri. Ad accompagnare il maestro, che suonerà lo Stradivari ex Adam 1726, al pianoforte ci sarà il mae-stro milanese Andrea Carcano. Il concerto si propone una raccolta fondi per l’Associazione sclerosi multipla.

Concerto benefico stasera con il maestro Matteo Fedeli Viaggio con le immagininella misteriosa Cambogia

Una stagione ricca al Teatro San DomenicoOtto sono gli appuntamenti di prosa che hanno come filo conduttore i classici autori stranieri

L

Sabato 3 Novembre 2012CREMACultura &Spettacoli 21

Amenic Cinema torna a presentare i migliori film al pub-blico cremasco e lo fa lunedì 5 novembre, ore 21, con la proiezione del film “La Comunidad – Intrigo all’ultimo pia-no”, Spagna 2000, in sala Alessandrini (via Matilde di Canossa 18 a Crema). Il film, per la regia di Alex de Iglesia, è interpretato da Carmen Maura, Eduardo Antuna e Emi-lio Gutierez Caba. Il regista, descrivendo i mille sotterfu-gi dei residenti di un condominio per impadronirsi del mal-loppo di un vecchio inquilino deceduto, non si accontenta del film di genere e mira alla satira sociale muovendosi tra suspense e humour nero raccontando la cupidigia umana e il benessere (allora) iberico. In Spagna il film ha avuto un enorme successo e ha vinto il Festival internazionale del cinema di San Sebastian.

La Comunidad ad Amenic

Siamo nel 1771: alla voce “negri”, l’Enciclopedia Britannica riportava: “Negri sono propriamente gli abitanti della regione Nigritia in Africa, chiama-ti anche neri e mori. Questo nome però è dato adesso a tutti i neri. L’origine dei negri e la ragione della loro rimarche-vole differenza rispetto alle altre spe-cie umane lascia incerti i naturalisti. Il signor Boyle ha osservato che non può dipendere dal clima: per quanto il calo-re del sole possa abbronzare la pelle, l’esperienza dimostra che non si può arrivare ad essere scuri come i negri”. Andiamo al 1823: stessa fonte, stes-

sa voce, ma il razzismo è più evidente: “Negro, Homo pelli migra, è un nome dato a una varietà della specie umana. Essi sono interamente neri e vivono nel-la zona torrida, in particolare in quella parte dell’Africa compresa tra i tropici. Per quanto riguarda l’aspetto dei Negri, incontriamo molte forme diverse; ma allo stesso modo loro hanno visi diversi da tutti gli altri esseri umani… I vizi più conosciuti appartengono a questa raz-za infelice: pigrizia, inclinazione al tra-

dimento, vendetta, crudeltà, impuden-za, furti, menzogne, alla profanazione, dissolutezza, cattiveria e intemperanza hanno prevalso sui principi della legge naturale e messo a tacere la voce del-la coscienza. Sono estranei a qualsiasi sentimento di compassione e sono un terribile esempio di dove possa arriva-re la corruzione dell’uomo quando que-sti viene lasciato a se stesso”. Cosa era successo, tra una stesura e l’altra? Ahimè, l’opera di un grande filosofo,

Immanuel Kant, preceduta dalla tasso-nomia di Carlo Linneo, che aveva indivi-duato quattro razze umane, caratteriz-zate da altrettanti temperamenti e con-tinenti di provenienza. Kant pubblicò le sue considerazioni sulle razze uma-ne nel 1785. Una realtà, per il filosofo, data e immutabile: le razze erano quat-tro e i loro talenti erano inversamente proporzionali alla scurezza della pelle. I “negri” occupavano il gradino più bas-so. Colonialismo e schiavitù, apartheid e segregazione razziale erano conge-niali ad un sistema economico preci-so. “Dal 19° secolo la pigmentazione

scura della pelle cominciò a significare inferiorità morale e prospettive di gua-dagno attraverso la schiavitù, e la pel-le bianca ad essere considerata la nor-malità” (Jablonski). Sono passate, da queste forche caudine, miserie, eroismi, tragedie e grandi atti di libertà e di lot-ta. Gli Usa, da quattro anni, hanno un Presidente dalla pelle scura, un esem-pio di melting pot straordinario. Auguri, Presidente Obama.

Agopoli**Agopoli (pseudonimo) si occupa di

economia e finanza, ma coltiva una gran-de passione: la filosofia

NIGRITIA

La presentazione della nuova stagione

Un sabato sera a tutta serie tv. Sono tre, in onda in contemporanea, a pro-porre una ricca offerta a chi decide di restare a casa. Su Raidue alle 21.05 appuntamento in prima tv con il tele-film Castle, con il 9° episodio della quarta stagione dal titolo “Il cecchino”. Su Rai 4 è in programma la settima stagione di Desperate Housewives, le famose casalinghe disperate di Wiste-ria Lane, che combattono le loro bat-taglie domestiche sullo sfondo di mol-ti misteri che sconvolgono l’apparente tranquillità della ricca periferia borghe-se americana. Gli episopdi si intitolano “Cambiamenti” e “Una serie fortuna-ta”. Poco più tardi, alle 20.30, su Rete 4 va in onda “Law & Order: Los Ange-les” con gli episodi della 1ª stagione dal titolo “Zuma Canyon” e “L’inso-spettabile”. La serie racconta le sto-rie tipiche del franchise Law & Order, ambientate nella città di Los Ange-les. La serie, infatti, segue le indagi-ni del Los Angeles Police Department, raccontando sia l’attività investigativa della squadra di detective del dipar-timento, sia l’aspetto giudiziario con l'iniziativa processuale del procurato-re distrettuale. In particolare vengo-no trattati crimini di “alto profilo”, con protagonisti persone ricche, famose e senza scrupoli, abituate a farla franca

grazie a buoni avvocati.Domenica su Canale 5, alle 21.20,

Enrico Brignano è protagonista del film commedia (in 1ª tv) “La vita è una cosa meravigliosa”, mentre su Raiuno spazio alla fiction “Questo nostro amo-re”, ambientata nella Torino della fine degli anni Sessanta, dove Anna (Anna Valle) e Vittorio (Neri Marcorè) vivono un amore intenso, ma osteggiato dal-la società in quanto Vittorio è già spo-sato e all’epoca non esiste ancora il divorzio...Su Raitre alle 21.30, nuovo appuntamento con Report, che sta-

volta si occupa, tra le altre cose, del governatore lombardo Roberto Formi-goni. Su Rai 4 va in onda alle 21.10 la fortunata serie tv “I Soprano”, con gli episodi della quarta stagione. Raidue mette sul piatto Ncis alle 21 e Hawaii Five-O alle 21.45, due serie tv che stanno riscuotendo un buon successo.

Nel pomeriggio, dalle 14, atteso appuntamento con il Gp di Abu Dha-bi, che potrebbe essere decisivo per la lotta al titolo mondiale di Formula 1. E poi tutte le rubriche in chiaro della domenica sportiva.

Sabato sera con le serie tvDomenica alle 14 appuntamento con la Formula 1

Il Gp di Abu Dhabi

di Laura Bosio

revenzione e diagnosi precoce sono le armi vincenti per combattere il diabete: se da un lato riconoscere per tempo i

primi segnali (molta sete e tanta pipì) consente di iniziare al più presto un trattamento appropria-to, dall'altro bisogna sapere che una regolare attività fisica e un’alimentazione corretta sono i migliori alleati per tenere lontano la malattia il più possibile. L'in-formazione su queste tematiche risulta quindi essenziale, oggi più che mai, a fronte di una patolo-gia sempre più diffusa.

A questo proposito il prossi-mo 10 novembre, in occasione della Giornata mondiale del dia-bete, gli operatori del Centro dia-betologico (medici diabetologi, infermieri, dietista e psicologa) dell'Azienda ospedaliera di Cre-mona saranno a disposizione di chi lo desidera per consulenze informative gratuite in merito al-la prevenzione e alla cura della malattia diabetica (ore 9-14). «Si tratterà di effettuare consulenze, ma no solo» spiega Patrizia Rug-geri, responsabile del Centro diabetologico. «Non solo verran-no fornite informazioni e consu-lenze, ma somministreremo agli utenti un questionario per la va-lutazione dei fattori di rischio, e

sarà inoltre possibile fare dei col-loqui individuali con la dietista. Per chi sa già di essere diabeti-co, invece, faremo dei piccoli in-terventi educativi sui vari aspetti della malattia».

Cos’è il diabete mellito?«Si tratta di una malattia cro-

nica che richiede trattamenti per l'intero corso della vita; è una condizione nella quale il nostro corpo non è capace di utilizzare lo zucchero presente nel sangue (glicemia). Ecco perché i livelli di questo stesso zucchero aumen-tano e il corpo cerca di eliminar-li attraverso l’urina. Non a caso i primi segnali da non sottovaluta-

re corrispondono al bisogno fre-quente di fare pipì e alla neces-sità di bere molto».

Quante forme di diabete mellito esistono?

«Esistono due forme principa-li di diabete: il diabete mellito ti-po 1 (DM1), che in genere colpi-sce bambini e adolescenti (ma anche adulti), nel quale le cellule del pancreas che producono in-sulina sono distrutte da un pro-cesso autoimmune e non sono più capaci di produrre insulina. Questo tipo di diabete si cura con la somministrazione quoti-diana di insulina sottocute.

Il diabete mellito tipo 2 (DM2), che di solito colpisce gli adulti per lo più in sovrappeso (anche se l'età media si sta abbassan-do, fino a colpire anche i bambini e gli adolescenti), nel quale le cellule del pancreas produco-no insulina in mo-do inadeguato e l’insulina prodotta non è ben utilizza-ta. Il 90% dei pa-zienti è affetto da questo tipo di diabete, curabile con semplici accorgimenti nello stile di vita, anche se spesso è necessario l’impiego di farmaci e, talvolta, di insulina».

Quanti sono i diabetici nel mondo?

«Secondo gli ultimi dati sono 311 milioni le persone nel mondo colpite da diabete mellito e di queste 155 milioni sono affette da complicanze. Questo numero è destinato a crescere enorme-mente nei prossimi anni, soprat-tutto nei Paesi in via di sviluppo,

in conseguenza non solo dell’au-mento della popolazione e della durata media di vita, ma anche di stili di vita non corretti».

Qual è la portata del feno-meno nel nostro Paese?

«In Italia sono più di tre milioni le persone con diabete. Con la prevenzione, da realizzare pro-muovendo stili di vita sani, è pos-sibile prevenire fino al 90% dei casi di diabete tipo 2 e di conse-guenza è possibile prevenire molte delle importanti compli-canze di questa patologia silen-te, ma subdolamente aggressiva.

In che misura il diabete può essere considerato pericolo-so?

«Il diabete può essere una malattia silente e non per questo me-no aggressiva.

La glicemia pro-voca sintomi solo quando è molto al-ta, per cui è possi-bile essere affetti dal diabete mellito per anni senza ac-

corgersene. Nel tempo la glice-mia elevata provoca danni seri a occhi, reni, circolazione del san-gue, nervi, cuore, piedi».

Il diabete si può curare?«E’ importante sapere che tut-

ti gli effetti deleteri del diabete mellito si possono prevenire o fermare; con il diabete si può condurre una vita assolutamente normale. Inoltre, il diabete non ri-chiede una dieta complicata o piena di rinunce, ma semplice-mente un’alimentazione corretta (come quella che tutti dovremmo seguire)».

CUP Centro Unificato di PrenotazioneDove: padiglione n. 12, a fianco del

Centro Prelievi, prospiciente Largo PrioriOrari di apertura al pubblico:

lunedì - venerdì dalle 7.30 alle18.00 orario continuato,

il sabato dalle 8.00 alle 12.00;Prenotazioni telefoniche: è possibile

telefonare al numero verde 800.638.638, da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00.

PRENOTAZIONI CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP

Attraverso il CUP si prenotano tutte le prestazioni ad eccezione delle seguenti, che devono essere prenotate direttamente presso le singole unità operative o servizi

come indicato di seguito:

ANATOMIA PATOLOGICAsecreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati)

Dove: Poliambulatori, piano Terra.Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare

contattare la segreteria dell’Anatomia Patologi-ca dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 16.00. Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00.

Consegna campioni istologici e citologiciLa consegna dei campioni citologici urinari è

prevista, presso il padiglione 5, da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30;

per gli altri esami da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto).

RADIOLOGIA Dove: piano 1, corpo H (ala destra).

TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti e richiesta di prestazioni con bollino verde

Le prenotazioni vanno effettuate di persona o via fax.

Orario: da lunedì a venerdì dalle 08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00.

Tel: 0372 405760. Angiografia

Le prenotazioni vanno effettuate di persona.Orario: da lunedì a venerdì

dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367.

SENOLOGIA: Screening mammografico preventivo

biennale Asl Cremona (45-69 anni)Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata

al CUP dell'Asl 800 318 999.Prestazioni con carattere di urgenza,

risonanze alla mammella, agoaspirati, ecografieDove: piano 1, corpo M.

Ora: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00. Telefono: 0372 405614.

Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata una nuova linea telefonica dotata

di risponditore automatico in funzione 24 ore su 24: 0372 405612.

RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o

ascensore a sinistra vicino l'Ufficio Informazioni nell'atrio di ingresso)

corpo M, monoblocco ospedaliero.Orario:da lunedì a venerdì

dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485.

MEDICINA DEL LAVORO:Dove: Medicina del Lavoro, padiglione 10

Impegnativa del medico curante.Allergologia per sospetti professionali

Tel. 0372 408178 da lunedì a venerdì, dalle 10.30 alle 13.00; oppure, personalmente

presso l’Ambulatorio di Allergologia dalle 09.00 alle 13.00 da lunedì a venerdì.

Visite specialistiche di medicina del lavoroTel: 0372 405777 da lunedì a venerdì, d

alle 08.00 alle 15.30; oppure, personalmente presso l’Ambulatorio Specialistico

di Medicina del Lavoro negli stessi orari.

CENTRO DIABETOLOGICODove: piano 6, corpo H (lato destro),

monoblocco ospedaliero.Orari: da lunedì a venerdì

dalle 08.00 alle 13.30 (prima visita per inquadramento

diagnostico-terapeutico e visita di controllo per monitoraggio metabolico e screening

delle complicanze croniche).Per le prime visite è preferibile che

la prenotazione avvenga di persona comunque possibile prenotare telefonicamente

da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30. Telefono: 0372 405715.

CENTRO PRELIEVI - LABORATORIO ANALISI accesso diretto da parte dei cittadini, con la richiesta del Medico di famiglia

o dello specialista.Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale.

Orario: da lunedì a venerdì dalle ore 07.30 alle 10.30.

Telefono: 0372 405663 - 0372 405452

CENTRO EMOSTASI E TROMBOSIMonitoraggio delle terapie anticoagulanti.

previsto accesso con prenotazione al numero 0372 405666 - 0372 405663.

Dove: Presso la palazzina del CupOrario: dalle 07.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì.

CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIADove: presso la Medicina del Lavoro, Padiglione 10

Accesso avviene mediante impegnativa del medico curante.

Le prenotazioni vengono effettuate telefonando allo 0372 408178

da lunedì a venerdì dalle 10.30 alle 13.00; oppure personalmente

presso l’Ambulatorio di Allergologia da lunedì a venerdì dalle 09.00 alle 13.00.

IMMUNOEMATOLOGIA E MEDICINA TRASFUSIONALE:

Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia marziale endovenosa, preparazione di nuovi

emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale: Gel Piastrinico, Concentrato Leucopiastrinico.

Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero.Tel: 0372 435887 - 0372 405461

dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì

GENETICA Dove: piano 2 lato destro del monoblocco

ospedaliero. Prenotazioni telefoniche: 0372 405783

da lunedì a venerdì dalle 13.00 alle 14.30.

MEDICINA LEGALEPrenotazioni presso Direzione Medica di Presi-

dio piano Rialzato monoblocco ospedaliero. Tel: 0372 405200.

PSICOLOGIADove: settimo piano a sinistra.

Prenotazioni da lunedì a venerdì dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio di Psicologia, oppure anche telefonicamente

agli stessi orari al numero 0372 405409.

ONCOLOGIA MEDICADove: Piano 4 ala Destra Prenotazione in reparto da lunedì a venerdì dalle ore 8.00 alle ore 17.00.

Tel: 0372 405248.

TERAPIA DEL DOLOREDove: palazzina n. 9 La prenotazione

può essere effettuata telefonicamente al numero 0372 405330

dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì. Negli altri orari è possibile chiamare

lo stesso numero lasciando un messaggio in segreteria telefonica con il nome e numero

di telefono: al più presto sarete richiamati.

GLI ORARI PRESIDIO OSPEDALIERO DI CREMONA

Sabato 10 novembre Centro diabetologico aperto per informazioni e consulenze gratuite

P

Salute22

«Nel nostro Paese ne soffrono oltre

3 milioni di persone»

Diabete: prevenzione e diagnosi precoce

Il dottor Mauro Melpignano, direttore dell'Unitàoperativa di ginecologia dell'Oglio Po

Controlla la glicemia se hai:• più di 45 anni; • la pressione arteriosa alta; • grassi elevati nel sangue; • avuto il diabete in gravidanza;• partorito un neonato di peso superiore ai 4 chili.

Controlla la glicemia se sei:• in una famiglia di soggetti con diabete mellito; • in sovrappeso o obeso;• sedentario e poco attento alla tua alimentazione.

Quali possono essere le patologie correlateal diabete, soprattutto se non curato?• amputazioni non traumatiche; • infarto e ictus; • cecità e disturbi della vista; • dialisi.

DEVI SAPERE CHE...

isabilità e lavoro: un bi-nomio spesso diffi cile da mettere in atto. Per que-sto si è voluto creazione di un “Marchio” di quali-

tà per le imprese che accolgono ma-nodopera disabili o in situazione di svantaggio anche al di fuori dell’ob-bligo. Questo lo scopo del Protocol-lo di collaborazione per l’inserimento lavorativo di persone con disabilità e svantaggio sociale fi rmato tra l’Azien-da Sociale del Cremonese e la Cna Provinciale di Cremona.Un passo importante per sensibilizza-re il territorio cremonese e le picco-le e medie imprese verso una nuova “cultura di accoglienza” delle persone con disabilità o svantaggiate nel mon-do del lavoro, che tenga conto della differenza e della diversità come pos-sibili risorse e non come limiti, impe-gnandosi a favorire il loro inserimento lavorativo per la piena realizzazione di se stessi e delle loro aspirazioni.L'assessore Luigi Amore, ha sotto-lineato come, per la prima volta, so-ciale e imprese stringano una alleanza strategica per intensifi care gli sforzi comuni nell’offrire opportunità lavo-rativa a persone che troppo spesso rischiano di restare ai margini, no-nostante la crisi economica colpisca fortemente il tessuto socio-economi-co anche nel territorio cremonese.Corrado Boni, vice-presidente della Cna cremonese, sottolinea, dal can-

to suo, come l’impegno di Cna nella promozione e diffusione sul territorio delle azioni condivise sia caratterizza-to dalla volontà di offrire opportunità.Gli impegni presi da entrambi gli atto-ri per il biennio 2013-2014 sono i se-guenti: creazione di un “Marchio” di

qualità che certifi chi l’impegno socia-le delle imprese che accolgono ma-nodopera disabili o in situazione di svantaggio anche al di fuori dell’ob-bligo, in modo da creare un valore ag-giunto che possa fungere da strumen-to per un effi cace marketing sociale

d’impresa; realizzazione di percor-si di inserimenti socio occupaziona-li o lavorativi di persone disabili e/o svantaggiate così come defi nito dal-la normativa comunitaria e nazionale; collaborazione nella partecipazione a bandi pubblici e/o privati con proget-ti mirati di inserimento lavorativo; col-laborazione nella diffusione del proto-collo operativo negli ambiti di propria competenza; accompagnamento, so-stegno e formazione alle imprese che offrono lavoro a persone disabili e con svantaggio sociale.La Cna si impegna anche a suppor-tare le aziende associate alla Confe-derazione nell’attività di consulenza e gestione delle problematiche rela-tive alla attuazione di progetti di in-serimento lavorativo, sia nei casi di obbligo all’assunzione sia nelle altre situazioni relative al lavoro di persone disabili e/o con svantaggio.L’Azienda Sociale del Cremonese si impegna, nel caso in cui si proce-desse ad un inserimento attraverso gli strumenti di “formazione in situa-zione”, “mediazione all’occupazio-ne”, “tirocinio socio-occupazionale”, all’assunzione in toto dei costi as-sicurativi e di contributo motivazio-nale, così come previsto dalla Carta dei Servizi aziendali, oltre alle attivi-tà di tutoraggio e verifi ca dei proget-ti. Rimangono a carico dei soggetti ospitanti gli oneri previsti dal D. Lgs. 81/2008.

DDisabili e lavoro, protocollo di intesaIl documento è stato sottoscritto dalla Cna e dall’Azienda Sociale del Cremonese

STUDIO SULLA SICUREZZA ALIMENTAREExpo 2015 sarà l’occasione per la Lombar-

dia di lanciare un importante progetto di studio che non solo cercherà di migliorare la sicurez-za alimentare, ma sarà volto anche a valoriz-zare i prodotti tipici regionali. Si tratta di “Ga-rantire la sicurezza alimentare - Valorizzare le produzioni” mira a studiare e caratterizzare al-cuni prodotti tipici della tradizione italiana per valutarne il profi lo di sicurezza igienico-sanita-ria. Più in particolare, la ricerca tenterà di stu-diare i meccanismi molecolari di competizio-ne microbica per poterli utilizzare anche al di fuori dei prodotti e dei processi nel quali sono stati studiati. Si è visto ad esempio che la pro-liferazione dei batteri patogeni in alcuni prodot-ti tradizionali non segue il trend tracciato dai modelli matematici di riferimento: nei cibi con-siderati ci sono dunque altri batteri che com-battono, contengono o addirittura eliminano i batteri nocivi. Non si tratta di individuare sem-plicemente quali sono, ma di capire il mecca-nismo molecolare di biocompetizione di cui sono protagonisti, così da poterlo riprodurre. Se l’introduzione di un batterio “buono” tipico di un alimento in un alimento diverso potreb-be provocare un’alterazione delle caratteristi-che dell’alimento.

In occasione della giornata internazionale con-tro la violenza sulle donne, il Comune di Casal-maggiore - assessorato alle pari opportunità - e il Gruppo "Mia-Movimento incontro-ascolto, pro-

muoveranno nel corso del mese di novembre una serie di iniziative. «Verrà allestito un banchetto in Piazza Garibaldi durante la Fiera di San Car-lo» spiegano gli organizzatori. Tra le iniziative si prevede anche l’organizzazione della rassegna di Cineforum “Segreti di donna”; la partecipazione allo spettacolo teatrale “L’Odore del mondo”; la realizzazione di un progetto che affronta il tema dell’uso dei mezzi di comunicazione e il rispetto dell’identità di genere, promosso in collaborazio-ne con I’Istituto superiore Polo Romani.

Raccontando storie di vita vissuta, creando momenti di incontro e di rifl essione, permetten-do alle nuove generazioni di affrontare in modo consapevole un tema così delicato come quello del rispetto reciproco uomo-donna, oltre che at-traverso la costante attività di sportello d’ascolto,

Mia, in collaborazione con il Comune di Casal-maggiore, porta avanti il suo progetto principa-le: fare cultura e sensibilizzare sul tema dell’af-fettività, del rispetto della donna e della dignità di ciascuno.

GLI APPUNTAMENTI• Giovedì 1 novembre e Domenica 4 novem-

bre dalle ore 15 alle ore 19 presso Galleria Gorni, Piazza Garibaldi: presidio e attività informativa da parte del gruppo Mia sullo sportello d’ascolto de-dicato alle donne e sulla rete dei servizi presenti nel territorio provinciale;

• Giovedì 15, 22 e 29 Novembre ore 20.45 presso la Biblioteca Civica E. Mortara: Rassegna Cineforum “Segreti di donna – Tre fi lm sulla vita che nessuno conosce”.

Iniziative contro la violenza alle donneNel mese di novembre... CAMPAGNA ANTINFLUENZALE

La Direzione generale sanità ha fornito alle Asl e alle Strutture sanitarie le “Prime indica-zioni in merito alla Campagna antinfl uenza-le 2012 – 2013 in Regione Lombardia”, nella nota sono, tra l’altro, elencate le categorie di soggetti per i quali è "raccomandata" la vac-cinazione e precisati i soggetti nei confronti dei quali è da prevedere l'offerta gratuita. Con nota prot. n. 28529 del 4 ottobre 2012 la Di-rezione ha fornito ulteriori indicazioni anche di carattere organizzativo e trasmesso la Circola-re ministeriale “Prevenzione e controllo dell’in-fl uenza: raccomandazioni per la stagione 2012-2013”. Anche per la stagione 2012-2013 è attivata sul territorio regionale la sorveglian-za epidemiologica e virologica in collaborazio-ne con la Sezione di Virologia dell'Università degli studi di Milano e dal Centro Interuniver-sitario di Ricerca sull'Infl uenza e sulle Infezio-ni Virali (Ciri-Iv).

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di Ermanna Allevi Diplomata presso la scuola di Naturopatia dell'istituto RIZA Iscritta alla FINR (federazione italiana naturopati RIZA)

Gentile Naturopata, per prima cosa le faccio i complimenti per la sua ru-brica e il problema che desidero esporle riguarda il colesterolo, vorrei sape-re un suo parere su cos'è e cosa fare per mantener-lo nei limiti consigliati.

Grazie, Lucia Il colesterolo è una so-

stanza prodotta dal fegato. E' essenziale per la vita , è il precursore della vitamina D, di alcuni ormoni e dei sali bi-liari, è costituente fonda-mentale delle cellule dell'or-ganismo e della membrana che protegge i nervi, rappre-senta inoltre una riserva energetica per l'organismo. il colesterolo circola nel san-

gue legato a specifiche pro-teine: l'HDL e l'LDL. L'HDL rappresenta il colesterolo buono, che è in grado di tra-sportare il colesterolo in ec-cesso al fegato dove viene eliminato. L'LDL o colestero-lo cattivo, viene trasportato ai vari organi e se è in ecces-so ci danneggia. Si può in-tervenire cambiando lo stile di vita oltre a ricorrere ad al-cuni rimedi naturali. Bisogna assumere cibi sani e ridurre drasticamente fritti, dolci, formaggi, alimenti elaborati e troppo conditi. Evitare cibi che apportano colesterolo quali: uova, latticini, carni grasse e cibi conservati.

Privilegiare pesce, pollo, frutta, verdura e svolgere sempre un'attività fisica

Ermanna Allevi risponde alle vostre domande scrivendo a: [email protected] Oppure a: [email protected]

• Riceve a Cremona in via Pallavicino 6 tel. 0372-412372. • Riceve a Crema telefonando al 388 9037275.

omenica 28 ottobre si è chiusa a Cremona con uno straordinario successo la 67ª edi-zione della Fiera Inter-

nazionale del Bovino da Latte. I visitatori sono stati circa 80.000, ossia quasi diecimila in più nell’ar-co dei quattro giorni, rispetto allo scorso anno.Secondo Antonio Piva, presidente di CremonaFiere e della Libera As-sociazione Agricoltori, con questa edizione è stato stabilito un nuovo record di presenze, nonostante la crisi che è sotto gli occhi di tutti. C’è aria e voglia di rilancio; unita purtroppo alle difficoltà legate alla mancata definizione del prezzo del latte alla stalla. Tale contrasto è emerso chiaramente in vari con-vegni ed anche nel primo meeting europeo degli allevatori, al quale hanno partecipato i rappresentan-ti di organizzazioni continentali e di altri Paesi. Una presenza certa-mente positiva, perché ha offerto agli allevatori la possibilità di far ascoltare le loro istanze da quan-ti sono impegnati nella zootecnia.Il presidente Piva ha poi prosegui-to alludendo all’assenza del Mini-stro delle politiche agricole Mario Catania (N.B.: SI RIPORTA A PAR-TE LETTERA DEL PRESIDENTE PIVA AL PREMIER MONTI).«Noi, comunque, possiamo solo dirci molto soddisfatti», ha ribadito Piva. «Anche per il continuo raffor-zamento delle presenze straniere; di quel processo di internaziona-lizzazione cui lavoriamo da tem-po, e che rappresenta una strada vincente». Si raccolgono dunque i frutti del «grande lavoro svolto da CremonaFiere negli ultimi anni; ci

ha portato a collaborare con i pro-tagonisti dell’agricoltura e della zootecnia a livello mondiale, per-mettendoci di mettere a punto un format fieristico efficace e di gran-de interesse per tutti gli operatori professionali». L’edizione 2012 ha confermato Cremona come una delle più im-portanti capitali europee del latte e della carne suina, e dà nuova spin-ta al settore. Da sottolineare anche la forte presenza in Fiera di giova-ni imprenditori agricoli, a ribadire che il comparto mantiene grandi prospettive. Non a caso i maggio-ri economisti internazionali defini-scono l’agricoltura come uno dei settori più strategici a livello mon-diale, ancor più di quello energeti-co. Lo sottolineano anche gli ultimi dati resi noti dall’Istat, che danno il prodotto interno lordo naziona-le complessivo in calo del 2,6% nel secondo trimestre 2012, men-tre nello stesso periodo quello del ‘primario’ è in controtendenza:

cresce e si attesta a + 0,9%. In questo contesto, la Fiera Interna-zionale del Bovino da Latte, con 843 marchi presenti ed un folto programma convegnistico-semi-nariale (55 affollatissimi appunta-menti) si conferma dunque come uno dei punti di incontro più im-portanti per tutto l’agroalimenta-re. Gli stessi espositori, giudica-no il Bovino da Latte secondo in Europa solamente alla Fiera Agri-cola di Hannover, anche dal punto di vista dell’internazionalizzazione. Numerose sono state infatti le de-legazioni di operatori stranieri in visita quest’anno, provenienti da Russia, Norvegia, Germania, Fran-cia, Regno Unito, Spagna, Bielo-russia, Ungheria, Croazia, Slove-nia, Repubblica Slovacca, Usa, Polonia, Olanda, Grecia, Canada e Brasile. In contemporanea con la Fiera In-ternazionale del Bovino da Latte, si sono poi svolti i saloni Italpig ed ExpoCasearia.

Italpig, che si qualifica ormai come la più grande ed importante mani-festazione per la suinicoltura na-zionale, ha messo in evidenza tut-te le criticità e le opportunità di un settore in ripresa ma ancoratroppo instabile; ciò, in particola-re, a causa dei costi di produzio-ne elevatissimi, e della mancanza di una concreta tutela di una pro-duzione d’eccellenza. Nuove pro-poste arrivano poi anche dal set-tore della trasformazione del lat-te: in Italia vale oltre 15 milioni di euro, e le piccole e micro imprese vi giocano un ruolo fondamenta-le, che deve quindi essere soste-nuto. Quella dei caseifici aziendali è una trasformazione cui il mon-do agricolo guarda con crescente interesse; rappresenta perciò una significativa opportunità di nuovo business per tutti gli allevamenti da latte nazionali, e CremonaFiere si propone anche in questo caso come una piattaforma espositiva di rilievo assoluto.

PRODOTTO UNITA’ DI MISURA

CREMONA MILANO MANTOVA MODENA

FRUMENTO tenerobuono mercantile

GRANOTURCOibrido naz.14% um.

SEMI di SOIANazionale

ORZO naz. Peso spec. 55-60 peso spec. 66-68

CRUSCAAlla rinfusa

FIENO MaggengoAgostano

PAGLIA press. (rotoballe)

SUINILattonzoli locali

SUINILattonzoli locali

SUINILattonzoli locali

SUINILattonzoli locali

SUINI da macello

SUINI da macello

SUINI da macello

Circa 80mila i visitatori, circa 10mila in più dello scorso anno. Tanta voglia di rilancio ma anche difficoltà per il prezzo del latte

D

Tonn. 240-244 272 n.q. (fino) 267-272

Tonn. 237,5-238,5 250-251 242-247 253-254

Tonn. n.q. 520-525 513-518

Tonn. 220-224 225-230

n.q. 258-260

Fino a 65 239–244Fino a 70 245– 250

(p.spec. 63-65)251-253

Tonn. 191–193 181–182 in sacchi 217-220

182-183

Tonn. 145 – 160 loietto:

145 – 160

141-151145-150

Mag. 1° t. 140-145

Medica fienata (1° t. 2012) 133,0-151,0

Tonn. 75-85 80-92 Paglia da mietitr. r.b. 45-50

Paglia di frumen-to press. ball.

50-55

15 kg 3,720 3,660 3,700 3,710

25 kg 2,730 2,800 2,715 2,720

30 kg 2,380 2,475 2,365 2,370

40 kg 2,130 2,170 2,120 2,130

156 kg 1,640 1,714 n.q. (da 144 a 156 kg) 1,671

176 kg 1,700 n.q. n.q. (da 156 a 176 kg) 1,715

Oltre 176 kg 1,670 n.q. n.q. (da 176 a 180 kg) 1,699

TABELLA AGGIORNATA A GIOVEDI’ 31 OTTOBRE 2012

N.B. Le quotazioni del bestiame bovino e del foraggio sul mercato di Cremona avvengono il primo e terzo mercoledì del mese. Questo dato, conseguentemente, va letto ed interpretato con la dovuta attenzione rispetto agli altri dati pubblicati. Le quotazioni del mercato di Milano avvengono in due giorni separati: il martedì per il comparto dei cereali e derivati, il lunedì per quello zootecnico che fa riferimento a Montichiari. Anche questo aspetto va tenuto in considerazione nel confronto dei dati suindicati. Il mercato di Mantova avviene in un solo giorno e cioè il giovedì. Modena il lunedì. Tutti gli aggiornamenti della tabella mercati, insieme ai collegamenti alle principali borse, sono sul sito: www.cremona.coldiretti.it.

PRODOTTO UNITA’ DI MISURA

CREMONA MILANO MANTOVA MODENA

VACCHE Frisone 1ª qualità peso vivo

VACCHE Frisone 2ª qualità peso vivo

MANZE SCOTTONE 24 mesi

VITELLI BALIOTTI p.vivo(50-60 kg ) frisona

VITELLI BALIOTTI p.vivo (50-60 kg)pie blue belga

BURRO pastorizzato

PROVOLONE VALPADANA fino a 3 mesi

PROVOLONE VALPADANAoltre 3 mesi

GRANA scelto stag. 9 mesi

GRANA sceltostag. 12-15 mesi

kg. p.v. 1,14-1,33 p.m 2,60-2,90

MONTICHIARI 1,10-1,28

da macello 1,18-1,28

--

Kg. pv 0,92-1,01 pm 2,20-2,35

MONTICHIARI 0,75-0,90

0,98-1,08

kg. pm 2,50-3,05 Vitelloni da macel-lo 24/30 mesi

1,37-1,52

1,42-1,59

kg.1,00-1,10 MONTICHIARI

(1° q. 56/60 kg) 1,00-1,10

(da 46 a 55 kg) 1,20-1,35

(45-55 kg) 0,75-1,45

kg. 3,00-4,00 MONTICHIARI 3,85-4,00

4,15-3,90 (pregiate 70 kg) 3,56-4,60

kg. 2,70 past. 1,85 centr. 2,50

2,10 Zangolato di creme X burrifi-

caz. 1,70

kg. (dolce) 4,95-5,15

5,05-5,20 n.q. --

kg.(piccante) 5,10-5,50

5,25-5,50 n.q. PARMIGIANOREGGIANO

12 mesi 8,95-9,15

kg. 7,15-7,40 7,20-7,45 7,15-7,40 PARMIGIANO

REGGIANO fino a 24 m 11,10-11,40

kg. 8,15-8,35 8,55-9,10 8,50-8,75 PARMIG. REGG. 30 mesi e oltre

12,65-13,05

Vitelloni femm. da macello pezz. ne-re (kg. 450-500)p.v. 1,43–1,58 pm 2,80-3,10

• A cura di Libera Agricoltori •

Bovino da latte, una fiera da record L’APPELLO

AgricolturaSabato 3 Novembre 201224

Durante la giornata conclusiva della 67ª edizione della Fiera internazionale del bovino da latte si sono svolte come ogni anno le assegnazioni dei riconosci-menti messi in palio dell’Ente Fiera.

Vi è stata dapprima la cerimonia di consegna del ‘Premio Balestreri’ in Sala Amati che ha visto vincitore Giovanni Grazioli un giovane allevatore di Verola-nuova. Il ‘Premio Violani’, intitolato alla giornalista scomparsa Paola Sabina Violani, è stato assegnato invece a Mar-co Alfieri, varesino, giornalista ed inviato de ‘La Stampa’ che si occupa di politica ed economia, con particolare riguardo al nord Italia e alle sue trasformazioni nel campo agricolo/agroalimentare.

Successo degli allevamenti cremonesi nelle rassegne zootecniche nazionali della vacca Frisona tenutasi du-rante la Fiera del bovino da latte.

La vincitrice assoluta della mostra è stata infatti una vacca proveniente dall’allevamento M.E.Dal Farm Ladi-na di Pandino e sua vice la “piacentina” proveniente

dall’allevamento AL.BE.RO srl (Pc). La classifica degli allevatori ha visto al primo posto la

Società Agricola Oitana Guido Ezio s.s. di Scalenghe (To), al secondo posto l’azienda ME.Dal Farm Ladina di Pandino (Cr) ed al terzo posto l’azienda Quaini Giusep-pe - Castelverde Holstein di Castelverde (Cr).

LE PREMIAZIONI

LE RASSEGNE ZOOTECNICHE

Egregio Presidente,Le scrivo dalla Fiera di Cremona dove è in corso la 67° Fie-

ra Internazionale del Bovino, una Rassegna che costituisce un appuntamento obbligato degli allevatori italiani ed esteri.

Anche quest’anno nei padiglioni e nelle sale-convegno, si sono incontrati migliaia di produttori. Al centro del confron-to, ovviamente, i temi della gravissima, drammatica crisi in cui versa la zootecnia, dovuta certo alla più generale contin-genza economica, ma anche a specifiche e peculiari difficol-tà del comparto.

Gli allevatori, in questa occasione, si aspettavano un tangi-bile segnale di attenzione e l’apertura di un reale confronto con il massimo referente istituzionale vista l’urgenza dei problemi e la gravità della situazione in cui versa il settore.

Ci è stata negata questa opportunità. Evidentemente non si ritengono meritevoli di attenzione i 40.000 imprenditori che operano in un comparto fondamentale, quello lattiero casea-rio, che rappresenta una quota rilevante di quei 32 miliardi di euro che l’agroalimentare italiano immette sui mercati mon-diali (un terzo delle esportazioni dell’intera UE). Produzioni di eccellenza che sono l’orgoglio del “Sistema-Italia”. Il mercato sta dando segnali che devono essere valutati con attenzio-ne: mentre aumentano le esportazioni, l’industria di trasfor-mazione (che è sempre meno Italiana) umilia gli imprenditori zootecnici con prezzi ben al di sotto dei costi di produzione.

Signor Presidente, le domande che avrei voluto rivolgere al Ministro possono riassumersi, alla fin fine, in un unico quesi-to: come può un produttore coprire i maggiori costi dovuti agli aumenti energetici, al rincaro dei mangimi, dei mezzi tecnici, della manodopera a fronte di un prezzo alla stalla inferiore a quello dello scorso anno?

Il rischio, effettivo, è la morte di un comparto che produce e diffonde nel mondo la qualità e il prestigio italiano e che vede messa a repentaglio la propria sopravvivenza. Queste doman-de, questo vero e proprio grido di allarme, sono destinate a restare senza risposta?

È vero, il Ministro Passera, che pure ha competenze margi-nali in materia, ha dato segnali di disponibilità. Lo ringraziamo sinceramente. Ci saremmo aspettati la presenza del Ministro per le Politiche Agricole. Non c’è stata. Per questa assenza non posso esimermi dal manifestare la mia delusione profon-da e condivisa dalla stragrande maggioranza del mondo alle-vatoriale. Una delusione che diventa sconforto se si considera che il Ministro ha preferito, anziché sottostare a un confronto serrato, magari severo con una categoria di imprenditori che produce reddito e contribuisce in misura rilevante alle espor-tazioni, ha preferito (lo ribadisco) una passeggiata all’interno di saloni, massmediologicamente più appetibili, dove si col-tivano sogni, si accarezzano utopie alimentari e si predica in buona sostanza l’antieconomia. Certo della sua sensibilità e del suo alto interessamento le porgo i miei più fervidi auguri di buon lavoro e i miei più cordiali ossequi.

Antonio PivaPresidente di CremonaFiere e allevatore

Lettera aperta di Pivaal premier Mario Monti

Cremo sul lago di Como per la svoltadi Matteo Volpi

ul lago con scudo, elmetto e la lancia sempre pronta. Al ‘“Sinigaglia” di Como, do-mani la Cremonese è attesa da un’autentica battaglia,

alla quale sarebbe stato opportuno presentarsi con almeno una vittoria, ma ormai il passato è andato. Nono-stante si vada ad incontrare un av-versario di pari calibro (il Como ha vinto poco in casa, ma nel comples-so ha perso una sola gara in questo inizio di stagione), l’obiettivo non può che essere quello dei tre punti, in proiezione anche del turno di riposo della prossima settimana. Mister Scienza dovrà gestire una situazione di sostanziale emergenza, specie a centrocampo dove peseranno le contemporanee defezioni di Fietta e Magallanes per infortunio e di Buchel per squalifica. Quest’ultima, in parti-colare sarà una mancanza pesante, viste le ottime prestazioni del media-no scuola-Juventus da inizio anno ad oggi. Previtali e Degeri saranno, a questo punto, scelte obbligate con la possibilità di inserire Sambugaro (in ripresa ma non certo al top dopo il lunghissimo infortunio), oppure sce-gliere una soluzione forse più “pro-vinciale” inserendo una difensore in più (Visconti) e alzando Armenise in un ipotetico centrocampo a quattro

con Le Noci e Marotta liberi di sva-riare in avanti e Martinez davanti a Sales sulla destra. Il Como guidato da mister Paolucci e supervisionato da Mauro Gibellini nelle vesti di dies-se, ha costruito una squadra giovane in cui spiccano il bomber Donnarum-ma, ma anche elementi di esperien-za come Ardito e Giampà, che van-

tano un passato in serie B e qualche stralcio di serie A.

METEO Dopo il bel tempo di que-sti ultimi giorni, per domani è previ-sto il ritorno della pioggia, specie nell’area lariana. Il campo pesante, in ogni caso, potrebbe quindi influire e non poco nelle decisioni di mister Scienza, a cui senza dubbio non in-

vidiamo in questa domenica l’ingra-to compito di mettere insieme un undici competitivo alla luce delle tante assenze accumulate.

PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3): Alfonso; Sales, Tedeschi, Cre-monesi, Armenise; Sambugaro, Previtali, Degeri; Martinez, Marotta, Le Noci. All.: Scienza.

S

Una vittoria pirotecnica (3-2 con errori sottopor-ta avversaria e in difesa) sui trentini del San Giorgio sette giorni fa, e un pareggio in rimonta (gol di Filippini) nella contesa infrasettimanale contro l’Al-zano Cene. Questo il bottino dell’equipe allenata da Roberto Venturato. Reduce dunque dal tour de force agonistico poc’anzi menzionato, il Pergo domani impegnato sul difficilissimo campo dell’ambiziosa Caronnese.

Che compagine è la capolista? Una squadra giovane, vincente e lungimirante, con il presidente del Consiglio d’amministrazione Augusto Reina che vorrebbe costruire un polo d’attrazione giova-nile (sei elementi della rosa allenata da mister Cotta, con il diciannovenne attaccante scuola Milan, Stefano Moreo nel ruolo di gioiello, arrivano dal vivaio, ndr) capace, nel tempo di crescere talenti, possibilmente vincendo. Walter Vago, direttore sportivo della Caronnese, oltre a vantare ottimi rapporti col Milan e con altri team professio-nistici, è un appassionato conoscitore del football giovanile e di quello dilettantistico, ergo, la felicis-

sima posizione in graduatoria dei rossoblù, sicura-mente non è figlia del caso, o fato che dir si voglia. Insomma, capacità, conoscenza della materia, qualità (ottima) del materiale umano a disposizio-ne, solidità economica, obiettivi chiari e lungimi-

ranti, ambizioni e chiarezza d’indenti, a Caronno non mancano. A pesare nella difficile ed estenuan-te rincorsa alla Lega Pro tuttavia, alla lunga la mancanza di strutture calcistiche d’avanguardia potrebbero condizionare il rendimento dei ragazzi di Cotta. Ciò detto, la Pergolettese, che nei pros-simi giorni ufficialmente compirà ottant’anni (per-ché non organizzare una serata ad hoc, un appun-tamento che sarebbe utile anche per parlare un poco del passato e tanto del presente e del futu-ro?) ha le carte in regola per mettere in difficoltà la Caronnese e le altre antagonista nella lotta al ritor-no nel cosiddetto calcio che conta (ma conta poi così tanto davvero?).

CLASSIFICA (11ª giornata) Caronnese 29; Pergolettese, Pontisola 24; Olginatese 23; Voghera 22; MapelloBonate 16; Pro Sesto, Lecco (-3), Caravaggio 15; Seriate, Montichiari 13; Seregno, Darfo Boario (-1), Mezzocorona12; Alzano Cene 11; Castellana 10; Sant'Angelo, St. Georgen 9; Fersina Perginese 8; Trento 4.

Stefano Mauri

Dopo il pari con l’Alzano Cene i gialloblu sono impegnati sul campo della capolista

Esame di maturità per la Pergolettese

Il successo è indispensabile, anche se il tecnico Scienza è alle prese con numerose assenze

Dopo il momentaneo dominio delle McLaren, nella seconda ora di prove libere Sebastian Vettel è tornato a fare la voce grossa e ha stabilito il miglior tempo (1’41”412) davanti a Hamilton e a Button. Quarto Mark Webber, davanti alle due Lotus di Grosjean e Raikko-

nen. Solo settimo il ferrarista Fernando Alonso (1’42”587), che ha iniziato la tre giorni di Abu Dhabi in salita. Sarà dura limitare i danni nel Gp di domenica (alle 14 su Raiuno), con un Vettel sempre più impren-dibile, che ha ora 13 punti di vantaggio sullo spagnolo.

Abu Dhabi,Vettel volanelle libere

SPORTSPORTSPORTloFORMULA 1

LEGA PRO

SERIE D

ECCELLENZAUn attacco della Cremocontro la Reggiana(foto L. Dassi)

PROMOZIONE

(S.A.) Ai punti avrebbero perso in due: Povigliese e Casalese hanno dato vita ad un turno infrasettimanale dal bassissimo profilo tecnico, deciso da un ingenuo rigore costato ai biancocelesti la quarta sconfitta esterna consecutiva, la prima della gestione Agazzi. La gara di Poviglio è firmata dall’unico ele-mento di spicco presente in campo, il talen-tuoso Attolini, che nel cuore della ripresa ha realizzato l’1-0 definitivo dal dischetto. La Casalese ha almeno evitato di subire golea-de come nelle precedenti tre trasferte: magra consolazione, considerata la pochez-za dell’avversario. E domani in Baslenga arriva il Montecchio.

CLASSIFICA (9ª giornata) Castellana, Meletolese 22; Arcetana 17; Povigliese 16; Medesanese, Montecchio 14; Brescello 13; Carignano, Ciano 12; Borgonovese, Castelnovese 11; Bobbiese, Cadelbosco, Langhiranese 10; Fabbrico, Falk, Traver-setolo 8; Casalese 4.

Casalese, ancoradelusioni esterne

Rivoltana in saluteIl Crema non decolla

Crema e Rivoltana, domenica scorsa hanno pa-reggiato rispettivamente contro Trevigliese e Zan-conti. Un punticino, quello dello scorso week end agrodolce per entrambe, perché trattandosi di scon-tri diretti, per i playoff per la truppa nerobianca e per i playout per i gialloblu di Rivolta d’Adda, forse era decisamente meglio vincere.

L’equipe cremina allenata da Lucchetti ha una malcelata voglia di vertice, per questo adesso, aspet-tando il calciomercato invernale di riparazione (data spartiacque), è fondamentale mettere fieno in casci-na ed è per questo che il punto racimolato con la Zanconti non è da buttare, anche se contro squadre di bassa classifica si dovrebbe osare di più.

Discorso analogo, ma contestualizzato alla lotta salvezza, va fatto per la neopromossa Rivoltana: da quelle parti dell’Adda, l’Eccellenza è un lusso da di-fendere con le unghie. Per questo motivo il successo ottenuto nel turno infrasettimanale contro il Desio (1-0) è vero ossigeno per i rivoltani.

E domani si torna di nuovo in campo: il Crema ospita il forte Cavenago (secondo in classifica) con l’obbligo di tornare al successo, mentre la Rivoltana cerca punti a Sondrio.

CLASSIFICA (10ª giornata) Giana Erminio 26; San-colombano, Cavenago 21; Mariano, Ciserano, Base 96 18; Trevigliese, Desio 15; Crema 1908 14; Sondrio 13; Valle Brembana, Rivoltana 12; Arcellasco 11; Ardor Laz-zate 10; Zanconti 8; Real Milano 6; Giussano 4; Cantù 1.

SERIE B Il Sassuoloha già preso il largo

12ª GIORNATA Ascoli-Novara 2-0, Bari-Empoli 2-3, Cesena-Grosseto 3-2, Cittadella-Brescia 1-1, Crotone-Verona 3-3, Juve Stabia-Reggina 1-0, Lanciano-Livorno 1-1, Modena-Padova, Pro Vercelli-Spezia 1-0, Ternana-Sassuolo 1-3, Varese-Vicenza 1-1.

CLASSIFICA Sassuolo 31; Verona 25; Livorno 23; Padova (-2), Juve Stabia 18; Cittadella 17; Ternana, Varese (-1) 16; Modena (-2), Brescia, Ascoli (-1), Spezia 15; Bari (-7), Vicenza, Empoli (-1), Cesena 12; Crotone (-2), Pro Vercelli 11; Novara (-4) 10; Reggina (-3), Lanciano 9; Grosseto (-6) 3.

13ª GIORNATA (3-11 h 15) Brescia-Ternana, Empoli-Pro Vercelli, Grosseto-Ascoli, Livorno-Bari, Modena-Juve Stabia (5-11 h 19), Novara-Cittadella, Padova-Cesena, Reggina-Varese, Spezia-Crotone, Verona-Sassuolo (5-11 h 21), Vicenza-Lanciano.

Mister Vanturato

Chi fermerà la Juve? Al momento nessuno (almeno in Italia). Per non archiviare la lotta scudetto dopo sole 11 giornate, la serie A si aggrappa all’indomita Inter di Stra-maccioni, che con sei vittorie conse-cutive, si è messa in scia degli imbatti-bili campioni d’Italia, capaci di vincere anche in giornate di scarsa vena (tra-scinati dal fenomeno Pogba). Lo scon-tro diretto di stasera obbliga i neraz-zurri a racimolare almeno un punto, altrimenti la Juve scapperebbe a +7 e addio a un’accesa lotta scudetto. La sfida dello Juventus Stadium si annuncia interes-sante e incerta, soprattutto per la pericolosità

offensiva dell’Inter, che in contropiede può far male a chiunque, ma per battere questa Juve servirà la gara perfetta. Diretto interessato al

match di Torino è il Napoli, reduce da due ko in tre gare e obbligato a batte-re il Torino per scongiurare una crisi sempre dietro l’angolo. Sfide delicate, infine, per il Milan con il Chievo e per la Roma col Palermo, con Allegri e Zeman sulla graticola.

Fabio [email protected]

10ª GIORNATA Atalanta-Napoli 1-0, Cagliari-Siena 4-2, Chievo-Pescara 2-0, Genoa-

Fiorentina 0-1, Inter-Sampdoria 3-2, Juventus-Bologna 2-1, Lazio-Torino 1-1, Palermo-Milan 2-2, Parma-Roma 3-2, Udinese-Catania 2-2.

CLASSIFICA Juventus 28; Inter 24; Napoli 22; Lazio 19; Fiorentina 18; Parma 15; Roma, Cagliari 14; Udinese 13; Atalanta (-2), Catania 12; Milan 11; Torino (-1), Sampdoria (-1), Chievo 10; Genoa 9; Palermo, Pescara 8; Bologna 7; Siena (-6) 3.

11ª GIORNATA (4-11 h 15) Bologna-Udi-nese, Catania-Lazio, Fiorentina-Cagliari, Juventus-Inter (3-11 h 20.45), Milan-Chievo (3-11 h 18), Napoli-Torino, Pescara-Parma (h 12.30), Roma-Palermo (h 20.45), Sampdoria-Atalanta, Siena-Genoa.

Solo non perdendo, i nerazzurri manterrebbero in vita la lotta scudetto

Il campionato si aggrappa all’InterSERIE A

AlbinoLeffe-FeralpiSalòComo-CremoneseCuneo-PaviaLecce-PortogruaroReggiana-SudTirolTrapani-TritiumTreviso-San MarinoVirtus Entella-LumezzaneRiposa: Carpi

Lecce* 22 Carpi 17Virtus Entella 15Portogruaro 14SudTirol 14Pavia 13Como 12Cremonese (-1) 10Trapani 11Feralpi Salò 10Lumezzane* 10Reggiana 8San Marino 7Cuneo 6Tritium 4Treviso (-1) 1AlbinoLeffe (-10) -1

10ª

Gio

rnat

aC

lass

ific

a

Pogba

di Giovanni Zagni

na disattenzione (contatto acci-dentale tra Harris e Johnson, con conseguente palla persa) ha rischiato di mandare in fumo le speranze cremonesi sul par-

quet di Ancona, campo di gara della Sutor Montegranaro, al termine di una contesa abbondantemente dominata e meritatamen-te vinta nel supplementare (74-80). Una gara dall’importanza enorme sia psicologi-camente che, in soldoni, per la classifica, al cospetto di una avversaria di pari qualità. Ad Ancona s’è vista una ottima Vanoli sia in attacco che in difesa, purtroppo carente in precisione sia in azione che a gioco fermo sulla linea del tiro libero. Peccato, perchè ai punti, la Vanoli avrebbe meritato di far suo alla grande il match. Ma nel basket se non la butti mai dentro rischi, come si è effettiva-mente rischiato. Comunque abbiamo visto un gruppo in salute, voglioso di far bene per confermarsi dopo il brillante successo su Avellino, con un Johnson monumentale a condurre i compagni in attacco e grintosissi-mo in difesa, ben coadiuvato da Kotti sotto i tabelloni. Non si è fatto lesinare consensi nemmeno Harris, frenato da un problema muscolare, così come utilissimi sono parsi

Stipanovic, Jackson, Ruini e Huff. Vitali, rispetto ad una settimana fa, ci pare abbia fatto un passo indietro. Ora la società ha deciso il taglio di Porzingis, che per diverse ragioni non si era integrato nel gruppo. Già

da domani al PalaRadi potrebbe sedere in panchina Hrvoje Peric, ala grande croata di 27 anni, con un passato di tutto rispetto anche a livello Europeo. Dicono i suoi esti-matori si un gran combattente e dalle buone

percentuali offensive. Un ulteriore sforzo economico di una società che vuol provarle tutte per cercare la riconferma in questo campionato per certi versi imprevedibile nei risultati (Reggio Emilia che vince a Milano!). Aspettiamo di vedere come si comporte-ranno i nostri eroi contro una “semi grande” del campionato, l’Acea Roma che vedre-mo domani alle 18.15 al PalaRadi, forte di qualche giocatore di eccellente livello come Gigi Datome, consacrato campione nelle recentissime qualificazioni per l’Euro-peo dell’anno prossimo. Con lui la guardia Phil Goss, statunitense come il play Taylor e l’ala Jones, nonché il centro nigeriano Lawal ed il polacco Czyz. Gran minutaggio tra gli uomini di coach Calvani sta ottenen-do con merito Lorenzo D'Ercole, ex della Vanoli. Da osservare con interesse, tra i sostituti, l'ungherese Lorant ala grande di 206 centimetri e 110 kg di peso. Insomma, una squadra con ottime possibilità di otte-nere eccellenti risultati subito, alle spalle delle tre grandi Milano, Siena e Cantù, o forse in grado di inserirsi da “quarto inco-modo”. Naturalmente la tifoseria, “gasata” dai recenti progressi degli uomini di Caja, non mancherà l’appuntamento, perché non ci si può accontentare mai e chissà che non possa scapparci una piacevole sorpresa.

La Vanoli prova a calare il trisReduce dall’exploit di Ancona i biancoblu affrontano domani con ottimismo la temibile Acea Roma

Con un classifica più rassicurante la squadra di coach Caja torna al PalaRadi forte dell’ingaggio del croato Peric

U

Lance Harris lotta sotto canestro(foto Castellani)

SERIE A

Come negli anni precedenti è toccato alla “Bagnolese” inaugurare l’annata boccistica cre-masca. Non sono mancati i problemi per Franco Stabilini e per i suoi collaboratori, ma alla fine il calendario invernale è stato varato e si presenta ben omogeneo. Sono venti, come lo scorso anno, le gare in programma dal primo di ottobre alla fine del mese di aprile: di queste, tre com-petizioni sono riservate al campionato provin-ciale ed una alla tradizionale gara benefica indetta dal comitato tecnico in collaborazione con il laborioso Franco Bosi, macchina organiz-zativa che è già in fermento! Una sola gara regionale in programma (finali svoltesi ieri sera!),

quella organizzata dalla “Scannabuese”, mentre le altre sono a livello provinciale e quasi tutte con due finali separate per categoria. Per quan-to concerne le specialità delle gare, prevale quella individuale su quella a coppia, mentre vengono ignorate le gare a terna. Infine, per quanto riguarda l’organizzazione la parte del leone la fa il comitato tecnico cremasco con ben sei gare, seguita dalla “Nuova Bar Bocciodromo” con quattro, mentre due gare a testa saranno gestite da Bagnolese, Capergnanica, Casiratese, Scannabuese e Vis Trescore. Le bocciofile affi-liate al comitato di Crema sono ventitrè.

Massimo Malfatto

BOCCE

SportSabato 3 Novembre 201226

Come in precampionato, Crema si dimo-stra più forte dell’Assi e si aggiudicata il derby d’andata, sempre nelle mani della squadra di Giroldi, che solo nel finale ha permesso alla cre-monesi di limitare il passivo. Con una classifica che si è fatta già deficitaria, l’Assi cerca punti stasera (ore 21) contro Marghera, mentre la Tec-Mar ospita domani (ore 14.30) il fanalino di coda Cagliari: obiettivo scalare ancora la classifica.

BASKET TEAM CREMA-ASSI MANZI CRE-MONA 65-54 (16-7, 33-22; 52-34)

TAC-MAR CREMA: Conti 3, Biasini 6, Capoferri 12, Sangiovanni, Sforza, Caccialanza 7, Losi 23, Gibertini 2, Rizzi 6, Picotti 6. All.: Giroldi.

ASSI MANZI CREMONA: Smaldone 9, Riz-

zi, Racchetti 21, Flauret, Misto 2, Brusadin, Maffenini 5, Scarsi 2, Zagni 2, Bona 13. All.: Anilonti.

CLASSIFICA (5ª giornata) San Martino di Lupari 10; Venezia, Milano 8; Marghera, Crema, Alghero, Muggia 6; Udine, Broni, Valmadrera, San Salvatore 4; Biassono, Cremona 2; Cagliari 0.

DNC Stasera la capolista l’Erogasmet Crema è impegnata ad Arzignano, mentre domani l’MgK Vis Piadena ospita il Bancole.

CLASSIFICA (3ª giornata) Crema, Pisogne 6; Lissone, Cantù, Montichiari, San Bonifacio Virtus Bergamo, Bernareggio 4; Orzinuovi, Bancole, Piadena 2; Cittadella, Milanotre Basiglio, Arzignano 0.

Come in preseason la squadra di Giroldi si conferma più forte e s’impone 65-54

Crema vince ancora il derby con l’AssiBASKET A2

Bologna-Biella Cantù-Avellino Caserta-Varese Cremona-Roma Sassari-Brindisi Reggio Emilia-Pesaro Siena-Milano Venezia-Montegranaro Varese 10Sassari 10Siena 8Cantù 6Bologna 6Roma 6Pesaro 4Reggio Emilia 4Avellino 4Cremona 4Venezia 4Caserta 4Milano 4 Montegranaro 2Brindisi 2Biella 2

6ª G

iorn

ata

Cla

ssif

ica

Il gruppo organizzato White Blue Brothers, comu-nica che sono aperte le iscrizioni per seguire la pros-sima trasferta della Vanoli contro la Chebolletta Cantù dell’ex Trinchieri, in pogram-ma il l’11 novembre alle 18.15. La partenza col pul-lman avverrà alle ore 14.30 dal parcheggio di via Postumia a Cremona e il costo del pullman è di 12 euro a persona. Per preno-tazioni telefonare a Daniela al numero 339-5345705 oppure, nelle gare casalin-ghe, rivolgersi al banchetto del gruppo allestito in pros-simità della Tribuna Vanoli, che sarà quindi presente anche domani in occasione del match casalingo contro l’Acea Roma.

In trasfertacon i tifosi

Varato il calendario dall’annata bocciofila cremasca

Una fase del derby

E’ stato il fango a farla da padrone lungo il circuito che gli organizzatori del Ccc 1891 han-no disegnato in golena per la sesta edizione della loro competizione di mtb, alla partenza della quale si sono presentati oltre 200 bikers. Qualche modifica è stata addirittura apportata in mattinata, per evitare i punti più pericolosi e si era temuto di gareggiare sotto la pioggia, ma al momento della partenza il cielo si è aper-to e una splendida giornata di sole ha aiutato i concorrenti che, comunque, hanno visto la loro fatica diminuita dagli organizzatori, che hanno deciso di far disputare un giro in meno a cia-scuna categoria. I soliti nomi si sono affacciati alla ribalta, anche se qualcuno, come Botticini che era tra i favoriti o come Di Stasio, ha sof-

ferto il fango e gli inevitabili guai meccanici che esso comporta. Per contro è venuta a galla l’esperienza dei più anziani, com Fappani che ha azzeccato la scelta delle gomme e distri-buito bene le forze a disposizione al punto da attuare una rimonta eccezionale nell’ultimo giro. Ha vinto Lazzaroni con quasi un minuto di vantaggio proprio su Fappani, mentre in cam-po femminile si è imposta Lorena Zocca.

ORDINI DI ARRIVO Assoluto: 1) Oscar Lazzaroni (M3, WR Componenti) in 1 ora 20’09”, 2) Paolo Fappani (M4, Pennelli Cinghiale) a 52”, 3) Fabio Pasquali (M1, Pata Raschiani) a1’37”, 4) Marco Corsini (M1, Gruppo Nulli) a 5’11”, 5) Diego Di Stasio (M1, Team Superbici) a 5’13”, 6) Roberto Lombardi

(M5, Emporiosport) a 7’04”, 7) Gabriele Tacchinardi (M2, Team Superbici) a 8’28”, 8) Emanuele Massoli (M4, Mbo) a 8’34”, 9) Michele Righetti (ET2, Cicli Turrina) a 8’41”, 10) Marco Mangiarotti (M2, CC Cremonese Mtb) a 8’45”, 11) Ronaldo Telli (M3, Colpack) a 8’47”, 12) Riccardo Zanaboni (M4, Madignanese) a 9’12”, 13) Marco Valcarenghi (M3, Progressi) a 9’48”, 14) Patrizio Di Stasio (M4, Team Superbici) a 10’39”, 15) Luca Botticini (M3 Bi&Esse) a 10’40”. Donne: 1) Lorena Zocca (Carraro Team). Master 6,7,8: 1) Maurizio Conzato (Mtb Italia). Single Speed: 1) Ilich Frittoli (Vc Casalasco). Cicloturisti: 1) Luca Cerri (Team Sfrenati).

Cesare Castellani

L’esperienza ha deciso la corsa organizzata dal Ccc 1891MTB

I protagonisti della corsa

Il Circolo Vela Cremona ha organizzato domenica scorsa la “Regata delle castagne”. Nonostante le condizioni meteo non siano state favorevoli, è stato possibile disputare entrambe le prove in pro-gramma. Alla regata hanno preso parte sei equipaggi che si sono sfidati sulle acque del Porto Canale. La manifesta-zione ha chiuso l’attività agonistica degli atleti del Circolo Vela per l’anno 2012. Vincitori della manifestazione è stato il duo Ponzoni-Caporali, che ha preceduto l’equipaggio Abruzzi-Abruzzi e Arpini-Rigotti. Il prossimo appuntamento sarà per il Campionato sociale 2013.

VELA

Regata delle castagnee del tempo inclemente

DATA SOCIETÀ TIPO CARATTERE

OTTOBRE

22-02/11 Comitato Individuale Provinciale (2 finali)

NOVEMBRE

5-09 12-23 26-30

Vis Trescore CapergnanicaScannabuese

Coppie Individuale Coppie

Provinciale (2 finali) Provinciale

Regionale (2 finali)

DICEMBRE

3-7

10-21 27-6/1

Casiratese

ComitatoComitato

Camp.Provinciale Individuale CoppieBenefica

Quattro Finali

Provinciale (2 finali) Provinciale (2 finali)

GENNAIO

7-18 21-2528-8/2

Capergnanica ComitatoBocciodromo

Individuale Camp.ProvincialeCoppie

Provinciale (2 finali) Quattro Finali

Provinciale (2 finali)

CALENDARIO INVERNALE 2013 COMITATO CREMASCO

FEBBRAIO

11-15 18-1/3

Bocciodromo Bagnolese

IndividualeIndividuale

Provinciale (2 finali) Provinciale (2 finali)

MARZO

4-8 11-22 25-29

Bocciodromo Scannabuese Casiratese

CoppieIndividualeCoppie

Provinciale (2 finali) Provinciale (2 finali) Provinciale (2 finali)

APRILE

2-5 8-12 15-26

Comitato BocciodromoVis Trescore

Camp.ProvincialeCoppieIndividuale

Quattro Finali Provinciale (2 finali)

Provinciale (2 finali)

Da sinistra: Ponzoni, Bruni e Caporali

Come negli anni precedenti l’onore di inaugurare l’attività invernale è toccato alla Bagnolese. La chiusura a fine aprile

a convincente vittoria dell’Icos Crema, che nel primo match casa-lingo di serie A1 ha liquidato Urbino con un secco 3-0, ha sicuramente galvanizzato l’ambiente violarosa.

Una prestazione sopra le righe dell’intera squadra, offerta al PalaBertoni e davanti alle telecamere della Rai, con Dalia e compagne che sono riescite ad esprimersi nel migliore dei modi in tutti i fondamentali. La Chateau d’Ax, al contrario, non è riesce ad imporre il proprio gioco e ha lasciato spazio alle violaro-sa, che hanno così incamerato i primi tre punti della stagione, la prima in A1.

Ovviamente soddisfatto il tecnico crema-sco Leo Barbieri: «Abbiamo giocato molto bene, all’inizio siamo partite un po’ contratte per la tensione, ma poi ci siamo riprese e si sono viste giocate di gran classe. Siamo scese in campo molto più organizzate rispetto a Piacenza e abbiamo giocato un’ottima pallavolo soprattutto sul cambio palla. Loro ci hanno messo in difficoltà in posto 4 e con la Van Hecke, ma abbiamo saputo contenerle. Dobbiamo sistemare ancora alcune cose, ma contro Urbino siamo stati una squadra e siamo riusciti a vincere. Sono soddisfatto: tutto quello che ho chiesto le mie ragazze l’hanno fatto».

Dopo l’euforia, la squadra si è rimessa al lavoro per preparare al meglio l’impegnativo

match di Busto Arsizio contro la Unendo Yamamay, una formazione reduce da una buona prova a Bergamo, dove è stata supe-rata solo al tie break, ma anche dalla sconfit-ta casalinga patita in Champions per mano del Galatasaray. Una squadra vogliosa quindi di riscatto, che spera di recuperare Julianne Faucette. Nelle fine dell’Icos giocano tre ex di Busto, che sicuramente vogliono far bella figura davanti ai loro ex tifosi: si tratta dell’op-posto Tereza Rossi Matuszkova, della schiac-

ciatrice Stefania Okaka e del libero Sara Paris, tutte e tre grandi protagonisti nel match vinto contro Urbino. Arbitrano l’incontro Gini e Rapisarda: fischio di inizio domani ore 18 (con diretta su volleybusto.com con video-commento interattivo e tabellone live).

Il resto del turno proprone il big match di Piacenza, tra la capolista Rebecchi e la Foppapedretti Bergamo, che ha stentato non poco in questo avvio di stagione e che cerca il rilancio in Emilia.

L

Matuszkova, Okaka e Paris vantano un passato a Busto Arsizio dove le violarosa cercano punti importanti

Icos, tre ex che vogliono far bella figuraE’ quasi tutto pronto per il ritorno dei blues al PalaBertoni

(domani alle 18), dopo le due trasferte consecutive che hanno visto la squadra di Verderio offrire due prove molto diverse: la prima a Cagliari, senza mai entrare in partita, la seconda, in casa della attuale capolista Caloni Bergamo, in cui invece ha messo in grande difficoltà gli orobici, nonostante le due gravi assenze di Bigarelli e Bonizzoni. Con Cantù vedremo una Reima battagliera, anche perché giocare contro la squadra più forte del campionato regala sempre stimoli maggiori. I canturini di coach Della Rosa, retrocessi lo scorso anno dopo la parentesi in A2, hanno nella diagonale Gerosa-De Luca la linea più forte del campionato. Il primo è un palleggiatore di consolidata esperienza, che ha trova-to grande spazio lo scorso anno nel sestetto titolare in A2 ed in B1 fa la differenza. De Luca è un opposto fuori categoria, che può tranquillamente giocare titolare in qualsiasi sestetto di serie A2 e che ha una media di punti impressionante. Se sulla carta la gara si preannuncia proibitiva, anche per l’assenza di Alberto Bigarelli e la non certa presenza di Aaron Bonizzoni, è anche vero che al PalaBertoni è sempre dura vincere per tutti. Intanto, L’operazione in artroscopia a cui si è sottoposto Alberto Bigarelli è perfetta-mente riuscita. Dovrebbe rientrare il 25 novembre contro Asti.

CLASSIFICA (3ª giornata) Bergamo 9; Cantù, Genova, Milano 8; Asti 6; Cuneo 5; Cagliari, Olbia 4; Reima Crema, Brugherio, S. Antioco 2; Brescia, Cisano 1; Iglesias 0.

Reima, match proibitivocontro Cantù di Della Rosa

SERIE B1

VOLLEY A1

L’Icos a muro

E’ una Pomì in buona condizione quella che ha affrontato e sconfitto in amichevole la formazione di B1 della Saugella Team Monza. Cinque i set disputati (25-19, 25-17, 25-18, 25-15, 15-5), tutti vinti dalla formazione di Gianfranco Milano che non ha potuto impie-gare la centrale Daniela Nardini, dolorante al ginocchio sinistro, ma che ha trovato in Vittoria Repice una validissima alternativa alla friulana. Ottimi i riscontri offerti da tutte le giocatrici anche dalle seconde linee subentrate progressivamente durante il match. La formazione avversaria, composta da ottimi elementi come le ex Busnago

Franco, Bruno e Bonetti, ma anche le ex Pomì Lugli, Sintoni e Polato, nonostante il severo punteggio, non è stata certo a guar-dare ed ha impegnato la formazione di Casalmaggiore.

Un test decisamente benaugurante per la Pomì, visto che Monza è al primo posto in classifica nel proprio raggruppamento di B1 e si è rivelata valida sparring partner in vista della gara casalinga di campionato di doma-ni alle 16.30 con la Sanitars Metalleghe Mazzano dell’ex Monika Kucerova, tenuta a riposo precauzionale nel test di metà setti-mana col Montichiari dopo il brutto scontro

di gioco avvenuto domenica scorsa contro Sala Consilina, ma che dovrebbe regolar-mente scendere in campo domani contro le sue ex compagne.

5ª GIORNATA Fontanellato-Ornavasso, Novara-Montichiari, Pomì Casalmaggiore-Mazzano, Sala Consilina-Marsala, San Casciano-Cadelbosco, San Vito-Pavia, Soverato-Frosinone

CLASSIFICA Novara 11; Ornavasso 10; Pomì Casalmaggiore, San Casciano 9; Mon-tichiari, Mazzano 8; Cadelbosco, Fonta-nellato, Pavia, Frosinone 5; Sala Consilina 4; Soverato 3; San Vito ; Marsala 0.

SERIE A2

Sport Sabato 3 Novembre 201227

Rossella Ratto, la promettente ciclistica berga-masca, 19 anni di Colzate, sorella del professioni-sta Daniele della Liquigas, campionessa europea su strada e a cronometro tra le Junior nel 2011 e sesta al mondiali di Valkenburg, è stata ingaggia-ta dal Team Hitec Procts Uck, squadra di donne Elite affiliata in Svezia in cui milita anche l’altra azzurra Elisa Longo Borghini, medaglia di bronzo nella sfida iridata olandese. Il comasco Mauro Santambrogio, dopo tre anni nel team americano Bmc Racing (la formazione del campione del mondo Philippe Gilbert e del vincitore del Tour 2011 Cadel Evans), quarto classificato e primo degli italiani nell’ultimo Giro di Lombardia, approderà alla corte della Farnese Vini-Selle Italia, diretta dall’ex professionista toscano Luca Scinto.

• TOUR DEL CENTENARIO Per la sua 100ª edizione, il Tour de France partirà dalla Corsica (il 29 giugno a Porto Vecchio), poi due crono, la prima a Mont Saint Michel, quattro arrivi in

salita con il Mont Ventoux e la “doppia scalata” dell’Alpe d’Huez e si concluderà di sera sugli Champs-Elysees a Parigi il 21 luglio. C’era atte-sa, inutile negarlo. Dire due parole sullo tsunami che si è abbattuto sul Tour di quegli anni sareb-be stato il modo per esorcizzare il fantasma di Lance Armstrong. Certi silenzi fanno ancor più rumore. A regalare la battuta sul caso del momento ci ha pensato il primo inglese a sfilare in giallo nel Tour 2012, Bradley Wiggins (nella foto): sorride e annuncia che il prossimo anno

correrà il Giro d’Italia e poi dice: «Armstrong è come Babbo Natale, ti rendi conto che non esiste». Ad Armostrong ci pensa anche Contador, che dall’americano ebbe più ostilità che appoggio quando correvano nello stesso team: «E’ stato umilia-to e linciato. Lo hanno distrutto. Se il ciclismo è popolare negli Usa lo si deve a lui. Non c’ è alcuna prova contro di lui».

Fortunato Chiodo

Il Tour 2013 vuole dimenticare ArmstrongCICLISMO

Pomì chiede strada al Mazzano dell’ex Kucerova

La Pomì esulta dopo un punto

Bologna-ConeglianoBusto Arsizio-Icos CremaChieri-PesaroModena-Villa CortesePiacenza-BergamoUrbino-Giaveno Piacenza 6Villa Cortese 5Modena 4Busto Arsizio 4Giaveno 3Bergamo 3Icos Crema 3Conegliano 3Pesaro 2Chieri 2Bologna 1Urbino 0

3ª G

iorn

ata

Cla

ssif

ica

Ora c’è il timbro ufficiale dell’assemblea elettiva della Lega Calcio Regionale riunitasi sabato scorso a Lecco presso Villa dei Pini: Valteriano Chiari, da circa venti anni anima e timoniere del calcio ama-toriale Uisp cremonese, è il nuovo presidente regionale della Lega Calcio Uisp Lombardia. Chiari ha ricevuto il consenso unanime dei delegati di tutte le province lombarde, che oltre alla carica di presiden-te hanno anche eletto i membri del Consiglio regionale. Nel suo inter-vento Chiari ha posto l’accento sull’importanza dell’attività con i disa-bili dei Dipartimenti di salute mentale delle Asl, che nelle intenzioni del neo-presidente «deve diventare il fiore all’occhiello della Lega Calcio»; egli ha anche richiamato la necessità di rafforzare i corsi di formazione a tutti i livelli. Chiari, che con Pio Carioni è il secondo cremonese che assurge a cariche di responsabilità regionali, ha un passato di calciato-re in varie squadre cremonesi e di dirigente della Polisportiva BarDuomo, prima di assumere la carica di presidente provinciale della Lega Calcio cremonese ricoperta per oltre una decina d’anni.

Lega Calcio: Valteriano Chiari è il nuovo presidente regionale

a Fiera di San Carlo è un appuntamento ormai storico e imperdibile che si svolge a Casal-maggiore nella prima

dedica di novembre e che è dedi-cata al Santo patrono della città. Curato dalla Pro Loco Casalmag-giore, è da sempre considerato il più importante evento casalasco dell'anno, il momento di maggior affluenza turistica. Nata secondo tradizione come fiera essenzial-mente agricola, del bestiame e di scambio , nel tempo ha modifica-to il proprio modo di proporsi, in-centrandosi maggiormente sul divertimento. Testimonianze d'ini-zio Novecento ne parlano come momento dell'anno che tutti at-tendevano con trepidazione, cer-tamente per gli affari, ma non solo. Già allora per grandi e picci-ni del casalasco, la fiera era anche ottima occasione di svago e feno-meno di costume. Le giostre prendevano posto in Piazza Gari-baldi, mentre il Circo si collocava

in Piazza Vecchia , ora Piazza Tu-rati Le vie che s'irraggiano dal centro erano occupate da banca-relle a mercato o venivano lette-ralmente invase da trattori, mezzi agricoli, utensileria ed esposizioni varie. Lo scambio economico e sociale, dunque, durante la fiera

di S. Carlo invadeva tutto il centro città, con gente e schiamazzi, ri-sate e contratti. Unici impedimen-ti come sempre le piene del Po, che limitavano l'afflusso dal par-migiano. Già tra le due guerre, ci racconta Ezio Capelli, la fiera as-sunse a grandi linee il medesimo

carattere odierno. Piazza Garibal-di era infatti invasa da gente fe-stante per l'arrivo della giostra dei cavalli, per gli spettacolari "nume-ri" di bravura di motociclisti speri-colati, per le "montagne russe", per le curiosità come la donna cannone o semplicemente per le bancarelle dove acquistar dolci o vestiti per l'anno venturo. Con-temporaneamente il Teatro Socia-le era "occupato" dall'opera. Ver-di, Stradivari, Rossini, erano gli autori maggiormente eseguiti dal coro casalasco accompagnato dall'orchestra.

Nella zona dell'Arco di Trionfo in via Baldesio era allestita una sorta di balera in cui gruppi della zona come i fratelli parmensi "Cantoni" eseguivano il proprio repertorio e chi vi s'incontrava ballava fin a tarda ora. La fiera presenta gli stessi ingredienti con piccole me significative modifi-che. Per esempio ora il Circo in Piazza Turati è stato sostituito da un ospite più moderno: un'am-plissima galleria a cielo aperto degli ultimi modelli di automobili. Un "motor show" in piccolo offer-to dalle principali concessionarie della zona. Le vie di Casalmag-giore, andando verso S.Stefano ,sono dedicate secondo tradizio-ne all'attività agricola, con mezzi decisamente più "ingombranti" che in passato. Da alcuni anni inoltre la Pro Loco Casalmaggiore ha lanciato la "Sagra del Cotechi-no", occasione eccezionale per gustare piatti tipici della tradizio-ne casalasca e pre-natalizia, cuci-nati con la cura delle "nostre" donne. Questa ed altre attività so-no promosse dall'associazione durante la fiera novembrina, feno-meno d'incontro e di costume che ogni anno torna essenzialmente uguale, ma ricco di piccole modi-fiche che ne rinnovano l'interesse.

LIn piazza oltre un secolo di tradizioni

Torna anche quest’anno la rassegna novembrina più amata dai visitatori

Anche quest'anno la Fiera di San Carlo animerà le vie di Casalmaggiore con una se-rie di appuntamenti dedicati al gusto, alla tradizione, al divertimento ma anche alla storia e alla cultura di una terra che vanta un antico passato e la presenza, tra le pagine della sua storia di ie-ri e di oggi, nomi importanti a livello culturale. La Fiera, occasione di aggregazione gioiosa e di riscoperta con-viviale di un territorio ricco di fascino, si completa con la presenza del Comitato A.n.d.o.s Oglio Po Onlus che, presso i locali di via Cairoli, 7 (ex Banca Sanpao-lo), proporrà la tradizionale Pesca di Beneficenza: an-che la solidarietà e l'atten-zione per il sociale trovano spazio all'interno della Fiera, nel più puro spirito di condi-visione e socialità. Sabato 3 Novembre invece, presso il ridotto del Teatro comunale (Fastassa), alle ore 18 si ce-lebrerà la Festa dell’Interflu-mina con presentazione del libro sulla società dal 1968 al 2012. La Fiera si delinea quindi, anche quest'anno, dai toni variegati e in grado

di soddisfare qualsiasi tipo di visitatore e partecipanti di tutte le età. Accanto agli ap-puntamenti gastronomici e culturali, non vengono infatti dimenticati i più piccoli, ai quali saranno dedicati giorni di divertimento e svago. L’appuntamento fisso più atteso dai piccoli e dai gio-vani è senza dubbio quello ormai immancabile con il Luna Park, allestito anche quest'anno in piazza Gari-baldi, con le attrazioni tradi-zionali più amate da tante generazioni di casalaschi e la nuova giostra Move It, che alzerà il tasso di adrenalina per i più coraggiosi di tutte le età. Le giostre si fermeranno anche nelle giornate di lune-dì 5 e martedì 6 Novembre per celebrare Le giornate del bambino, protraendo il di-vertimento ancora per qual-che giorno. La Pro Loco, l’Amministrazione Comuna-le ed i gestori del Luna Park offrono a tutti i bambini bi-glietti gratuiti che verranno distribuiti nelle scuole di Ca-salmaggiore nei prossimi giorni e che potranno essere utilizzati durante le due gior-nate.

La solidarietà scende in campocon la pesca di beneficenza

Speciale San CarloSabato 3 Novembre 201228

A.I.A.V. Associazione Italiana Allevatori Visoni Società CooperativaC.so Australia 67/A - 35136 PADOVATel. 049 8724802 - Fax 049 8724847 - www.aiav.it

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rte, divertimento e anche cucina sono i principali protagonisti della Fera di San Carlo a Casalmaggio-re, in programma dall'1 al 4

novembre, si accompagna quest'an-no ai festeggiamenti di un altro im-portante traguardo, i 15 anni della “Sagra del Cotechino e Blisgòn”. Come da tradizione, essa si svolgerà presso il Cortile Fondazione Conte C. Busi dall’1 al 5 Novembre. Nella stessa struttura, il 5 di novembre ci sarà la tradizionale risottata casala-sca ed il torneo di briscola (Memorial Garavaldi Ugo).

La Fiera di San Carlo, ovviamente, non è solo ristorante ma costituisce un importante contenitore di eventi di vario genere. La kermesse è una passerella a cielo aperto, ideale ve-trina per artigiani, agricoltori e com-mercianti locali. In piazza Turati tor-nerà il classico appuntamento con l’esposizione automobilistica delle più importanti concessionarie della zona mentre dall’Isola Bella fino a Piazza Marini ritroveremo gli stand artigiani ed agricoli con esposizione di veicoli industriali, veicoli ed attrez-

zature agricole e artigianali, stufe, caminetti a legna, pellets e altro an-cora. Fra i numerosi eventi in pro-gramma troverete mostre fotografi-che e pittoriche, presentazioni di libri ed appuntamenti culturali.

Come ogni anno nel calendario della Fiera è inserita l’importante col-laborazione con il Museo Diotti ed il Museo del Bijoux, dove sarà possibi-le visitare due mostre. Al Museo Diot-ti: “I Federici di Fossacaprara. Una famiglia di artisti e artigiani”; al Mu-

seo del Bijoux “Gh’è Pippo…smorsa la lüs. Casalmaggiore e la provincia di Cremona sotto i bombardamenti”. Non sono solo queste le occasioni culturali che ci riserva quest’anno la Fiera, infatti ad esempio, sempre presso l’Istituto S. Chiara, sarà pos-sibile visitare la mostra collettiva di pittura con tante opere di artisti loca-li, mentre nella sala mostre della Pro Loco espongono due importanti arti-sti concittadini: Stefano Orlandi e Adriano Artoni. Nella Chiesa di San-

ta Chiara, in Piazza Marini, si terrà la mostra a cura dell’Associazione Fa-miglie di S. Stefano, Parrocchie di S. Leonardo e S. Stefano sulla figura di San Carlo dal titolo “San Carlo Bor-romeo: la casa costruita sulla roc-cia”. Presso l’Auditorium Santa è ospitata la mostra “Un autore, un te-ma” a cura dei soci del Circolo Foto-cine Germani, con il quale collaboria-mo da anni e fra le cui fila sono im-pegnati alcuni dei migliori fotografi (amatoriali e non) del nostro territorio.

Costituisce una novità nel pro-gramma fieristico il concerto corale di domenica 4 Novembre presso il Duomo di Santo Stefano alle ore 21. Sarà possibile ascoltare l’esecuzio-ne concertistica del Requiem di Faure’ a cura dell’Associazione Co-rale G. Verdi di Parma (nella quale si esibisce con successo il casalese Graziano Lanzetti, amico e prezioso collaboratore della Pro Loco in sva-riate occasioni) e della Società Estudiantina. La Fiera di San Carlo verrà ufficialmente inaugurata alla presenza delle autorità giovedì 1 novembre alle ore 11.30 presso il Museo Diotti.

A

Immancabile il luna park per i bambini, l’esposizione di mezzi agricoli ma anche le mostre

Arte, cucina e artigianato: il programmaMuseo del Bijou:

l’industria casalascaattraverso i secoli

La mostra del gruppo Air Crash Po presiedu-to da Stefano Merli “Gh’è Pippo..smorsa la lus”, che raccoglie ed espone testimonianze, imma-gini aeree e cimeli legati agli anni 1944-45, al-lestita in occasione della fiera presso il Museo del Bijou, permetterà di riscoprire i tanti picco-li tesori che documentano la storia del luogo da una angolazione insolita. Istituito nel 1986 e allestito nella sede attuale dieci anni dopo, il Museo del Bijou di Casalmaggiore si trova nel piano seminterrato dell’ex Collegio Santa Cro-ce, edificio costruito dai Padri Barnabiti verso la metà del XVIII secolo; è un museo specializ-zato del patrimonio storico-industriale in cui sono conservati oggetti d’ornamento e acces-sori prodotti dalle diverse fabbriche di Casal-maggiore tra la fine dell’Ottocento e gli anni ’70 del Novecento. Oltre alle tipologie tradizionali della bigiotteria (spille, gemelli, bracciali, cintu-re, orecchini, ciondoli), sono presenti portaci-pria, portarossetto, portasigarette, occhiali da sole, medaglie devozionali, distintivi. A fianco degli oggetti sono collocati macchinari origina-li provenienti dalle antiche fabbriche di Casal-maggiore, attrezzi vari per la lavorazione della bigiotteria, cataloghi, documenti e fotografie d’epoca che offrono uno spaccato della vita del distretto industriale casalasco della bigiotteria. L’esposizione permanente è integrata da due laboratori (uno professionale e uno didattico) e da uno spazio adibito a Centro di documenta-zione. L’industria del bijou a Casalmaggiore è sorta in una piccola bottega – laboratorio per iniziativa del pioniere e maestro Giulio Galluzzi (Codogno 1855 – Casalmaggiore 1932) che, trasferitosi a Casalmaggiore nel 1878, riusciva a realizzare nel 1882 la prima lastra di metallo placcato oro. Da questa fortunata esperienza ebbe origine un’importante e florida impresa che già nel 1887 esportava i suoi prodotti anche in America Latina con il marchio “G.G.”.

29Speciale San Carlo Sabato 3 Novembre 2012

ra le molteplici proposte cultural i offerte quest'anno dalla Fiera di San Carlo spicca la mostra "San Carlo Bor-

romeo. La casa costruita sulla roc-cia" promossa dall'Associazione «Famiglie Santo Stefano» e dalle parrocchie cittadine di Santo Ste-fano e San Leonardo. Immancabi-le, del resto, un percorso che per-metta conoscere la storia del santo a cui la festa è da sempre dedicata. L'allestimento, presentato al Mee-ting di Rimini nel 2011 e curato dall'arcidiocesi di Milano e dalla Veneranda Biblioteca Ambrosiana, potrà essere visitato dal 1° al 6 no-vembre presso il suggestivo batti-stero di Santa Chiara di fronte al Duomo.

La mostra, composta da 57 pannelli e creata in occasione del quarto centenario della solenne canonizzazione romana (1610), ci rimette sulle tracce del cammino che portò il Borromeo a dare una forma inconfondibile alla sua iden-tità di uomo immerso nei fermenti di una società bisognosa di ritrova-re le sue certezze e il suo destino autentico. Di lui colpisce la forza di

uno spirito capace di vincere la pi-grizia delle consuetudini e la stan-chezza delle comodità acquisite, accompagnando la scelta di Cristo con un coraggio e una baldanza ardente che da quattrocento anni costituiscono una vera sfida per quanti lo incontrano. Ma questa dedizione all’ideale, spinta fino al limite di un amore senza risparmio, non è esplosa magicamente da sé: è stata il frutto di una catena di in-contri, di scoperte graduali, di una decisione che lo ha introdotto in una prospettiva profondamente nuova.

Normalmente san Carlo viene raffigurato come un uomo di Chiesa austero ed esigente. In verità – co-me la mostra evidenzia – è un uomo vero: in lui veniva prima di tutto il “sì” pronunciato rispondendo a una chiamata spalancata davanti a lui, strada sicura per il suo bene più autentico, capace di imporsi anche davanti a quei fatti tragici – per il Borromeo fu la morte improvvisa del fratello – che per i più costitui-scono il segno dell’assenza, e non della presenza di Cristo.

San Carlo si è immedesimato nella carne viva della sua realtà e

lo ha riconosciuto come centro dell’intelligenza e del cuore, la-sciandosi conquistare dal deside-rio di identificarsi con la stessa lo-gica che aveva dominato la vita di Cristo. Un gruppo di circa 20 vo-lontari nelle scorse settimane si è preparato, grazie anche all'aiuto dell'arciprete don Alberto Franzini, per conoscere il periodo storico in cui è vissuto San Carlo - periodo della riforma cattolica e del conci-lio di Trento - e per potere così il-lustrare in maniera esaustiva i pan-nelli della mostra a chiunque entre-rà in Santa Chiara, siano persone

di passaggio che gruppi che si pre-noteranno. Grazie alla collabora-zione con il negozio "Il Chiostro" di Cremona vi sarà anche un ban-chetto di libri tra i quali il bel cata-logo della mostra con una interes-sante prefazione del cardinale Dio-nigi Tettamanzi, arcivescovo eme-rito di Milano. La mostra sarà aperta dalle 10.30 alle 12.30 e dal-le 15 alle 20 dal 1° al 4 novembre e dalle 15 alle 20 dal 5 al 6 novem-bre. È possibile prenotare visite guidate per singoli, gruppi o scola-resche telefondando ai numeri: 338-9453670 o 335 6010410.

TSan Carlo Borromeo: una mostra con 57 pannelli per ripercorrere la storia e il culto

del patrono di Casalmaggiore, a cui la Fiera è sin dalle origini dedicata

30 Speciale San CarloSabato 3 Novembre 2012

• 1000 gr. di zucca mantovana• 160 gr. di amaretti• 200 gr. di mostarda mantovana• 160 gr. di grana• noce moscata• 1 uova• pan grattato• salePreParazionePulire la zucca, togliere la buccia e i semi e cuo-

cerla a vapore o se preferite lessata o in forno, a cottura compiuta sgocciolarla. Passarla al setaccio e lavorarla con la forchetta fino a ridurla ad una cre-ma uniforme. Aggiungere gli amaretti tritati, la mo-starda, il formaggio, un pizzico di sale, noce mosca-ta e l'uovo intero, il pane grattugiato (un pizzico di zucchero se si è usata una zucca poco dolce). Il ri-pieno non deve essere troppo dolce, anche la con-sistenza deve essere opportuna come il grado di piccantezza: una questione di delicati equilibri. La-sciar riposare l'impasto in un ambiente caldo. La sfoglia di pasta deve essere tagliata in rettangoli di circa otto per quattro centimetri, al centro dei quali va posta una giusta quantità di ripieno. Ripiegata la pasta si ottengono dei "sacchettini" di quattro cen-timetri di lato, che vanno chiusi ai lati facendo pres-sione con una forchetta. Cuocerli in acqua bollente adeguatamente salata. Sono cotti quando affiorano. Condire con burro fuso e formaggio grana o sugo con pomodoro e funghi.

Ingredienti e preparazionedei tradizionali “Blisgon”

a mostra dedcata ai Fe-derici di Fossacaprara, in programma dall'1 al 4 no-vembre e intitolata "I Fe-derici di Fossacaprara,

una famiglia di artisti e artigiani", co-stituisce perfetta occasione per ap-profondire la conoscenza del Museo Diotti, recentemente oggetto di lavo-ri di restauro che hanno permesso di restituire all'edificio il suo maggior splendore. I lavori di restauro, realiz-zati anche grazie ad un contributo della Fondazione Cariplo, sono stati affidati all’architetto Giacomo Zani, il quale ha saputo efficacemente fon-dere le diverse anime del palazzo: quella più antica e nobile, ma nello stesso tempo intima e accogliente, della casa-atelier; quella più essen-ziale e luminosa degli spazi destinati alle collezioni moderne e alle mostre; quella più amena del giardino.

Il Museo Diotti si configura in pri-ma istanza come un museo dell’Ot-tocento: in tal senso sono state de-

terminanti la necessità di valorizzare uno dei momenti culturali più fecondi della storia cittadina (quello compre-so fra l’età teresiana e l’unità d’Italia) e l’opportunità di recuperare la casa di Giuseppe Diotti (1779-1846), un antico palazzo ristrutturato nel 1837 dall’architetto Fermo Zuccari e desti-nato dal maestro della Carrara, che vi ha trascorso gli ultimi anni di vita, ad ospitare la sua raccolta d’arte non-ché l’atelier dell’ultima grande impre-sa, quella della versione in grande del Giuramento di Pontida, costituendo una sorta di accademia privata fre-quentata da pittori locali.

Il Museo Diotti è anche un museo della didattica artistica: la “vocazione didattica” del palazzo, la cui originaria raccolta d’arte (oggi dispersa) fu aperta per la prima volta al pubblico dagli eredi del pittore nel 1865, costi-tuisce infatti la traccia che ha guidato il progetto museologico del prof. Val-ter Rosa, suggerendo un percorso cronologico volto ad evidenziare al-

cuni aspetti dell’iter formativo di Giu-seppe Diotti e del suo metodo di la-voro. Accanto ad un nucleo di dipinti, posti a confronto con studi e bozzet-ti disegnativi, entrano a far parte del percorso espositivo anche materiali didattici come i gessi e le stampe. Ciò è stato agevolato dalla presenza a Casalmaggiore di un considerevole patrimonio didattico-artistico legato a una scuola di disegno attiva per un arco di tempo di quasi due secoli.

L’immagine dell’atelier e il metodo di lavoro dell’artista saranno fra i temi portanti anche delle altre sezioni del Museo: la Galleria d’arte moderna, con le opere degli artisti locali più si-gnificativi e di una certa visibilità nel panorama nazionale (Tommaso Arol-di, Goliardo Padova, Mario Beltrami, Gianfranco Manara, Tino Aroldi), orientati prevalentemente sulla pittu-ra di paesaggio e il Centro di docu-mentazione, destinato alla formazio-ne di una banca dati sull’attività degli artisti, non solo locali, presenti sul ter-

ritorio negli ultimi due secoli, alla con-servazione dei materiali degli atelier (attrezzi e strumenti, schizzi e appun-ti, libri, stampe, fotografie, ecc.), oltre che ad accogliere una biblioteca spe-cialistica e una sezione d’arte sacra con bozzetti e cartoni che documen-tano l’attività decorativa nelle chiese cremonesi intono alla metà del ‘900.

È inoltre da sottolineare che il Mu-seo Diotti oltre a documentare la “scuola locale”, possiede pregevoli opere di altri autori (citiamo solo i no-mi di Paolo Troubetzkoy e di Amedeo Bocchi), la cui presenza nelle colle-zioni civiche è legata al collezionismo locale fra Otto e primo Novecento. Non poteva esserci location migliore, dunque, per una esposzione pensata per ripercorrere le orme di una fami-glia di artisti ed artigiani che ha la-sciato moltissime testimonianze di talento nei secoli, rivelatori di tradi-zioni artigiane locali e saperi ormai scomparsi o poco conosciuti, tutti da riscoprire.

L

I Federici di Fossacaprara al Museo Diotti, recentemente ristrutturato

31Speciale San Carlo Sabato 3 Novembre 2012

Le piazze da visitare

La Fiera di San Carlo si svolge per tradizione nella piazza principale di Casalmaggiore, piazza Garibaldi. La kermesse, appunamento fisso or-mai da molto tempo e in grado di attirare un crescente numero di visitatori ogni anno, per-mette dunque ai visitatori di riscoprire le più significative bellezze storiche ed architettoni-che del comune cremonese, che con la loro tacita presenza si ergono a testimoni di secoli di storia e di avvenimenti. Piazza Garibaldi è il cuore della città, non solo perché nell'assetto urbanistico costituisce il fulcro verso cui con-vergono tutte le principali vie del centro, ma perché il cosiddetto Listone (il lastricato mar-moreo centrale) è un punto di incontro per la popolazione. Qui si tiene il mercato settimana-le (il sabato) e qui si svolgono tutte le principa-li manifestazioni all'aperto a partire dalla tradi-zionale Fiera di San Carlo (che si svolge tradi-zinoalmente nei primi giorni di novembre): Im-possibile dunque non rimanerne affascinati. E' una piazza di grandi dimensioni (96m x 38m), creata nel XVII secolo e risistemata nel XIX.A quest'epoca risalgono la maggior parte degli edifici che vi si affacciano, a cominciare da quello importante e dall'aspetto più scenogra-fico, il Palazzo Municipale. L'edificio fu proget-tato alla fine dell'Ottocento dall'architetto G. Misuraca per sostituirne uno settecentesco or-mai pericolante. Mattoni a vista, arcate ogivali, bifore e merlature sono gli elementi tipici con cui lo stile neogotico dell'epoca cercava di ri-creare un "effetto medievale". Non meno im-portante è piazza Turati, anch'essa dotata di grande fascino e la cui visita è irrinunciabile da parte di coloro che desiderano recarsi a Casal-maggore in occasione della Fiera e respirarne appieno l'atmosfera. Piazza Turati è situata dietro al Palazzo Municipale. Ristrutturata nel 2002 su disegno dell'arch. G. Zani, è ora area pedonale. Al centro della Piazza si trovano una fontana ed un monumento dedicato al Po rea-lizzata da Brunivo Buttarelli, noto artista casa-lasco.

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