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"IL GRUPPO DELLA TRENTINA" N. 6 "Arriva l'estate!!" Lettere degli amici, spunti per la discussione e il dibattito. Consensi, criti- che e dissensi, suggerimenti e proposte. Dati vari e cronologia della vita del Gruppo: OGGI PER IL FUTURO "... e se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso. Fatti savio con tutta l'esperienza addosso avrai capito ormai ciò che Itaca vuole e vorrà significare!" Kostantinos Kavafis Milano - Luglio-Agosto 1996.

IL GRUPPO DELLA TRENTINA - Benvenuti da Bruno G. F. · peggio dei testimoni di Geova! e non hanno ancora trovato né la cura efficace (il 'Gerovital' degli anni 70 è superato), né

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"IL GRUPPO DELLA TRENTINA"N. 6

"Arriva l'estate!!"

Lettere degli amici, spunti per la discussione e il dibattito. Consensi, criti­che e dissensi, suggerimenti e proposte. Dati vari e cronologia della vita del Gruppo: OGGI PER IL FUTURO

"... e se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso. Fatti savio con tutta l'esperienza addosso avrai capito ormai ciò che Itaca vuole e vorrà significare!"

Kostantinos Kavafis

Milano - Luglio-Agosto 1996.

c 1996 Gruppo della Trentina, c/o Gianni Orlandi, 20124 Milano, Viale Ferdinando di Savoja 5. I diritti di memorizzazione elettronica, di ripro­duzione e di adattamento totale o parziale con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati.

Stampa in proprio.

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Lettera del Portavoce, Johnny.

Milano, giugno 1996 - in preparazione del Gay Pride '96 a Napoli -

Carissimi amici,così, dopo la riunione-dibattito dell'8 giugno sul futuro del movimento gay in Italia (cui ha partecipato il presidente dell'Arci-Gay, Franco Gril­lini) e in attesa del "Day Pride" del 29 giugno a Napoli, anche il "Gruppo della Trentina" si prepara... alle "ferie".Allegata a questa mia lettera, ci sarà il programma che Pierluigi propone per chi vorrà trovarsi "in veste da ferie! !” nei mesi "caldi". E' stato - come potete leggere nella cronologia che vi accludiamo - un anno intenso e molto valido per il Gruppo. Forse siamo - addirittura - cresciuti "fin troppo"! Comunque il cammino ormai ci sembra ben chiaro e deciso per tutti. Io, "vostro portavoce", sento qui il bisogno assolutamente autentico e non formale di dirvi che Voi tutti, uno per uno, siete stati e siete in gamba! Basta ricordare le sedute al freddo invernale, la "incredibile" com­memorazione di Pier Paolo Pasolini, che lasciò commosso Io stesso pro­fessore relatore per la serietà e la partecipazione di Voi tutti. Siete "meravigliosi" = siamo grandi; e non appaia "esaltata autocelebrazione". No! il Gruppo ha avuto, ha - e ne è cosciente - molti limiti, ma ha anche - e ce lo hanno detto gli altri - molti pregi e molte capacità. Abbiamo - ripeto con tutti i 'limiti' - "fatto cultura" (lo dimostrano anche i cinque "quaderni" pubblicati), abbiamo avviato amicizie concrete e valide, talora "unioni" (senza trasformare le nostre riunioni in "occasioni di battuage"!); abbiamo imparato a vivere gli incontri anche come "momenti di socializ­zazione" e di "convivialità" (pur in mezzo ai mille "sacrosanti" mugugni per i prezzi e le [disastrose] pizze del "Caravanserraglio"!). Abbiamo av­vicinato e contattato tanta gente: il nostro "indirizzario" supera le 200 persone! Certo c'è stato anche - tipico del mondo moderno - un bel 'via vai'... ma uno 'zoccolo duro' che ormai si aggira sulle 80 - 90 persone si è costituito e questo non è poco!Prima della fine del II anno, io e Pierluigi abbiamo avuto l'onore e la gioia, a nome del Gruppo e dell'Arci-Gay di essere invitati come 'delegati' al Centro Italiano per la Promozione della Gestione non violenta e paci­fica dei conflitti: un traguardo che lo stesso Franco Grillini ha definito "eccezionale" e che ci impegna in prima persona nel sociale.

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Anche la partecipazione-corresponsabilizzazzione economica (cfr. pro­spetto allegato) è stata più che buona, anche se potrebbe certo migliorare: anche qui "Il Gruppo" ha comunque imparato ad "autofinanziarsi" sempre ed ha dimostrato che si deve "vivere" con le proprie forze per essere vera­mente liberi!L'anno che ci attende (e che inizierà a fine settembre) prevede molti ap­puntamenti impegnativi: dalla costituzione della "cooperativa editoriale a responsabilità limitata", alla nascita di due altri "sotto gruppi" o "gruppi aggregati" [Torino e Genova, ma si parla anche di Bologna e Roma], alla partecipazione alla nuova "Federazione arcobaleno dei movimenti gay ita­liani". Chiedo a tutti, dai nostri più giovani amici (i diciannovenni: Ales­sio, Daniele, "Fedro" e altri), ai "meno giovani degli... "anta" - e qui i nomi si sprecano» Jfcmsando soprattutto per i nostri giovani "anche fonda­tori": Elio, Giuseppe, Daniele, Cosimo, Yùri e tanti altri, ragazzi seri, discreti, vivaci e daH'intelligenza pronta, una maggiore presenza "il Gruppo" che ha in loro buona parte del suo futuro, e tanto entusiasmo! A tutti un "grazie" sentito e un fraterno invito a proseguire il cammino. Sono cosciente - come tutti - che molte cose avrebbero potuto andare me­glio. ma si migliora restando insieme, sapendo - quando è il momento - fare una critica costruttiva e non "pettegola"! Ecco se c'è un valore che possiamo tutti affermare, a testa alta, è il grande livello dell'amicizia, del dialogo, dello sforzo culturale, pur sempre mai diventato "serioso" (=palloso), che abbiamo sempre mantenuto.Un ringraziamento particolare e doveroso e più che fraterno, agli amici "ticinesi", che sono veramente "parte viva di noi" e con i quali abbiamo un rapporto più che collaudato, anche con loro svilupperemo molte altre iniziative. Grazie Bruno e "luganesi" vari!!Infine il mio grazie personale per l'affetto e l'amicizia che tutti, senza eccezioni, mi avete in ogni momento dimostrato. La mia (sic!) eccessiva "vitalità" viene anche e soprattutto da ciascuno di Voi. Forza amici! "Il Gruppo della Trentina" - lo scrive "Babilonia"- è una "realtà vitale e nu­merosa", sta a noi andare sempre più avanti, salvaguardando gelosamente l'amicizia che ci lega, l'affetto che ci dobbiamo l'un l'altro, il valore che esprimiamo!Un forte, sincero ed affettuoso abbraccio a tutti, imo per uno dal vostro "portavoce" che questa volta conclude la "lettera estiva" con i soliti "versi augurali" presi dal grande americano Walt Whitman: "... così io canto ora per tutti coloro che sono o sono stati/ giovani, i segreti di quelle mie notti

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e di quei giorni/ per celebrare il bisogno, l'amore dei compagni [The love of comrades]"! (W. Whitman - Calamus, In Paths Untrodden -) Nell'augurare buone vacanze e buona estate a tutti accludo anche il mio recapito estivo, saprò rispondere personalmente, a tutti: nessuno si faccia quindi un problema a interpellarmi "il portavoce" è anche lì per questo!A settembre, dunque, Ciao e buone ferie!

Il Vostro Portavoce

Gianni/Johnny

Indirizzo dal 1° luglio al 15 settembre:Gianni Orlandi "La Rocca"01010 Capodimonte (Viterbo)

Per mantenere i contatti con la segreteria e il direttivo eccovi gli altri recapiti e indirizzi, Ciao!

Pierluigi, C.I. 23048742, Fermo Posta Centrale, 21100 Varese.Giuseppe Gamerra, Via Pergolesi 29, 16159 Genova.

P.S. E, naturalmente, il grazie di tutti al direttivo del "Querelle" che è il nostro "loconatio" ed agli amici Alessandro ed Antonello, che ormai consideriamo facenti parte "ad honorem" del Gruppo!

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Pierluigi agli amici: provocare fa riflettere (speriamo!).

(.Lettera del dicembre 1995 al Portavoce, ma per molte cose potrebbe essere stata scritta anche oggiJ

Evviva la mia timidezza, ben nascosta, e il mio pudore in alcune cose! I giovani... sempre più vecchio per capirli. I, quasi, coetanei sempre meno capace di condividere una frenesia di sesso solo ed esclusivamente fine a se stesso. Bel casino! Parli con i giovani e ti vergogni (non sai neppure tu il perché) dei tuoi coetanei... hanno più mani dei tentacoli di un polipo... Se è questo e solo questo che vogliamo, la prossima riunione del Gruppo, la si faccia in una sauna e buona notte suonatori! Al diavolo i paroioni. Chi vuole scoperà, chi non vuole peggio per lui... Le coppie in crisi ab­biano il coraggio di mandarsi al diavolo reciprocamente o di aprirsi, ognuno fa i c.d. "cazzi suoi!", e, poi, amici come prima! Basta con queste menate. Tutto tristemente ruota attorno a due termini fissi: culo e cazzo. Sì, belle parole, ma poi quello che tutti vogliono sono solo ed esclusiva- mente quello! Del dialogo, deH'Amicizia, non gliene importa niente!Oggi sono inverso. Sono stanco di ipocrisie e di stupidaggini.

Cito Aldo Busi: L'omosessualità è una delle tante possibili esperienze cul­turali di un uomo... Ma quanto squallore in molte di queste esperienze.E’ ben vero - parafrasando Proust - che "è più ragionevole sacrificare la propria vita alle donne (= agli uomini) piuttosto che ai francobolli, alle vecchie tabacchiere, perfino ai quadri e alle sculture. L'esempio delle altre collezioni dovrebbe però ammonirci a cambiare, a non avere una sola donna, ma molte».

Collezioni ricerche, anticaglie... Quello che vogliamo è sempre e solo quello! Tutto il resto sono paraventi, costruzioni fittizie per cercare di arrivare a quello. Il letto, il cesso, la sauna... gli odori, i sapori... ma cosa cerchiamo? Dietro cosa ci nascondiamo?Visto che, oggi, sono in vena di polemiche e sono una 'classica' vecchia 'zia' acida: polemizziamo sull'età. Sino a qualche anno fa (cinque o sei) rispondendo ad annunci o parlando con i miei eventuali partner tendevo a limar via. qua e là, i miei anni [a 'tondere' l'oro delle mie monete - per dirla in modo 'culto']. Oggi - consapevole di me stesso - con ironia giuoco

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sui miei 'anuetti'. Non serve dire: «Internamente ne ho venti!». Belle balle! Guardatevi allo specchio - sempre che non li abbiate velati tutti o addirittura eliminati dal vostro arredamento - Sono impietoso, ma ognuno ha l'età che ha e non quella che crede di avere o che dice di avere. Sono quel che sono e non devo vergognarmene. Sarei più ipocrita se sostenessi di avere 35 anni, mentre la mia Carta d'identità - poverina, lei non ne ha nessuna colpa - ne riporta 10 in più. La gente non è del tutto scema ed ha occhi per vedere. O li porto proprio male i miei 35 anni, o baro!? E allora a che serve? Meglio sentirsi dire: «Però non li dimostri...», che non: «Beh! li porti proprio male!». Ma ognuno è libero di pensarla come me­glio crede. Di Vispe Terese ne è pieno il giardino gay.Le donne hanno almeno la possibilità del trucco, noi no! (sarebbe giusto dire, molti di noi, ma...). Hai un bel andare dall'estetista, tingerti i capelli0 la barba... - gli anni ci sono e non se ne vanno. Ben vero: è giusto curare la propria immagine, prima dall'intemo e poi anche dall'esterno! Puoi fare1 capricci come un bimbette, ma quelli (gli anni) non demordono, sono peggio dei testimoni di Geova! e non hanno ancora trovato né la cura efficace (il 'Gerovital' degli anni 70 è superato), né si è ritrovata la fonte della eterna giovinezza.Deprimente, però, sentire parlare le 'nuove generazioni' del continente della 'quarantina', siamo su di un altro pianeta, la 'cinquantina' è addirit­tura su di un'altra galassia... Noi ci siamo arrivati... ci arriveranno loro9 Sinceramente, auguro loro di arrivarci e di superarci, ma 'il tempo fugge'. Barocchismi, simboli di ieri, orologi imperdonabili...'Tutto passa', anche i vent'anni e non te ne accorgi, sei troppo impegnato a parlare della vita, di cosa è la vita, di cosa ti aspetti dalla vita per accor­gerti che non stai vivendo... parla di meno, vivi di più! La vita ti prova, come il metallo nel crogiolo, solo chi sa sorridere di se stesso, riuscirà a sopravvivere almeno un po'.

E' come chi trovato - e ormai siamo in tanti! - per caso, in determinati locali, sa solo dire: «Che postacci! Ma che schifo!». Ma cosa ci sei venuto a fare? Sapevi benissimo cosa ti potevi aspettare? Non è né il palco di un teatro, né il salotto radical-chic della nobildonna Y. Se un posto non mi piace, non ci sto dentro per tre ore, entro, mi guardo in giro, non mi va. esco. O le ventimila lire 'puzzano' ed allora cerchiamo di metterle a buon partito, troviamo qualcuno con cui scopare, meglio ancora se non devo fare neppure la fatica di cercarlo, perché qualche fesso amico me lo pre­

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senta e poi, via a casa... se l'altro resta in piena notte a piedi, buona notte!, in qualche modo si arrangerà.

Come al solito, salito in cattedra, pontifico e mi dimentico che nessuno può permettersi di giudicare un altro, senza prima essersi guardato dentro. Questa volta va così. Andiamo! Guardiamoci intorno e proseguiamo. Io, vecchio, ci credo ancora. Illuso - forse -, ma solo se sapremo accettarci per quel poco che siamo e per quel poco che possiamo dare ancora agli altri, potremo costruire qualcosa. 'Ama il prossimo tuo come te stesso'. Ma se io non mi amo, come posso amare gli altri e pretendere di essere amato dagli altri? Quale immagine dò di me stesso agli altri? Sì, mi trascuro, mi alzo di notte a saccheggiare il frigorifero... ma, in fin dei conti, cosa ho? Fino a pochi mesi fa un ragazzo splendido spiritualmente e non solo fisi­camente... ora sono solo, ma guardandomi intorno, non so se ho voglia di ricominciare... guardando dentro di me una forte antitesi tra ciò che vorrei e ciò che non vorrei. L'ho scritto, che io credo ancora alle favole, da una parte il richiamo fisico di una sessualità mai sopita, dall'altro il bisogno di un rapporto fatto di spititualità, di interessi comuni, di piccole grandi cose... Voglia di tenerezza, di non dovermi vergognare della mia fragilità, della mia fiducia e sincerità. Non intendo sempre tenere la guardia alzata, armata, vorrei togliere la corazza, alzare la celata e abbassare la guardia. Dire: «Ecco, io sono cosi!». Con il mio compagno ero riuscito a farlo ed ero stato accettato per quel che ero e sono. E non c'è cultura che tenga, non è necessario essere cime per capire, bisogna saper entrare in sintonia, saper dare senza chiedere e saper adattarsi all'altro accettandone difetti e pregi. Può essere difficile, io ringrazio Iddio di aver provato quel che vuol dire: Amare una persona, totalmente, pienamente.

Questo è sintomo di Amicizia, di quel rapporto solidale che dovrebbe unirci, portarci ad essere veramente un Gruppo unito e non "sparpagliato" - come diceva un noto comico napoletano in televisione, qualche anno fa-. Perché vergognarsi? gli Amici esistono anche per questo, se no che amici sono? Non dobbiamo trasformare il Gruppo in un confessionale, né in un impietoso 'gioco della verità', ma cerchiamo di abbattere le barriere tra di noi, di essere sinceri e leali. Non usiamo solo ed esclusivamente questi incontri per raccattare qualcuno da portarci a Ietto. Non avrebbe senso trovarci al Querelle, come ho detto in apertura, andiamo in sauna, così potremmo valutare cosa nascondiamo sotto gli abiti, crudelmente, cruda­

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mente senza falsità e senza ipocrisie!Noi crediamo, però, in qualcosa di diverso, crediamo che la nostra di­gnità, la nostra cultura (che non vuol dire titoli accademici o lauree, non sappiamo che farcene!), non debba passare necessariamente da un cesso o da un bagno turco o uscire da una dark room. .. non neghiamo la sessua­lità, ma non la mettiamo prima di tutto, la consideriamo un complemento. La nostra giornata si compone di un 'tot' numero di ore a letto, diciamo tra le 8 e le 10 ore, e di 14 fuori dal letto. Che noia se dovessimo ridurre tutto e solo 'a letto'. «Parli così, perché non ti tira più» - sento già le amike-nemike bisbigliare - (Grazie a Dio, ho ancora delle ottime ere­zioni...). Provate cosa vuol dire ridurre tutto 'a letto'... è solo questione di pelle. Ma vi basta? Siate sinceri!? Una. due, tre... "n" volte, e poi? Cosa avete dato? cosa vi ha dato?! Vi basta9! guardatevi dentro, osservate il vuoto, sentite sulle vostre papille il sapore dell'assurdo... Se vi basta, con­tenti voi?! A me non basta, io sto cercando altro, e ci credo in questa ricerca. Ci credo da scrivervi questa lettera scomoda, antipatica, ma solo con autocritica e maggior senso di solidarietà e sincerità si può costruire qualcosa che ci arricchisca interiormente e che ci faccia crescere ulterior­mente insieme, sì proprio come "Gruppo”!

Cassandra, non si smentisce mai. La visione del domani non è rosea. Amicizia, affettività, solidarietà, sincerità, lealtà. Uniti si potrà fare qual­cosa. Questo non è un mercato, dove si viene, si guarda la merce in ven­dita. se possibile - magari- la si palpa anche, si contratta, si compra o si baratta. Siamo esseri umani e non oggetti, chi non la pensa così,... forse ha sbagliato "Gruppo". Morto un Papa, se ne fa un altro. Se avete preso queste riunioni del Gruppo, ancor oggi dopo due (dicasi 2) anni, per un facile posto di ’batuage'. andate ai Bastioni o alla Fossa, fate prima! "Una lavata e un'asciugata. non sembra neppure adoperata", si diceva in mila­nese. se vi va così, aria! Non sappiamo cosa farcene di gente del genere. Fondatevi un gruppo per fare solo sesso e buona notte! Senza fare esage­rate polemiche, poi finisce come quel noto 'circolo toscano' i cui compo­nenti. stanchi di scoparsi a vicenda, sono finiti dagli 'esterefatti' e diver­titi, nonché sogghignanti!) carabinieri del loco dopo un'orgia... finita in una "scazzottatura generale". Ma non basta... lo "schifo" e l'odio sono continuati c alcuni "attivi" (sic!) partecipanti si sono spinti pure al bel gesto di 'incendiarsi' le auto a vicenda! Insomma. una bella storia 'edifi­cante'. Che ve ne pare? Noi vogliamo qualcos'altro. Se poi il sesso verrà.

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ben venga, ma non siamo qui per cercare solo ed esclusivamente sesso, o.k.!

Con quello che ci aspetta, i problemi sono altri. La repressione incombe, arriviamo ad avere dei contraffattori del Gruppo, gente che si spaccia per uno del Gruppo e che nessuno di noi conosce. Bisogna tutelarci, difen­derci da quei contraffattori, se poi dobbiamo guardarci alle spalle: buona notte! Ma il confino è alle porte! Le epurazioni sono dietro l'angolo. Non siamo negli Stati Uniti, non siamo né lobby, né abbiamo potere econo­mico.Isolate monadi in un mondo sempre più a noi ostile. Non servono coming out o. peggio ancora outing, più o meno in buona fede, serve l'energia e la volontà di andare avanti!Con l'amicizia di sempre

Pierluigi

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Alcune proposte per l'estate 1996sempre di Pierluigi.

«Uno semina e l'altro miete» (Giovanni 4.37).In un corpo la vita progredisce armoniosamente.Ci si può scontrare, dissentire, ma il bene comune impone dei sacrifici e delle regole.La mia ansia, la mia insoddisfazione presente (fatalmente pietoso - come mi considero in alcuni momenti-) non devono toccare l'opera fin qui svolta.I dissapori, credo momentanei, con il portavoce si devono superare.Ogni vita personale e sociale è sottoposta nella sua crescita a condiziona­menti che esigono umiltà, pazienza e perseveranza.Lasciamo cadere le polemiche sterili.La crescita è lenta. Non si possono bruciare le tappe. Non si può volere tutto d'un sol colpo. Una crisi, a dir il vero, non è una malattia. Si tratta di discemere tra vero e falso, tra bene e male, tra bello e brutto. Si tratta di scegliere tra ciò che è solido e ciò che non lo è. La crisi attuale - se c'è - è una crisi di crescenza.Né gli uni né gli altri hanno il monopolio della verità. Le due tendenze rappresentano un eccesso, un errore. Ora il vero non si trova a metà strada fra i due. Non si costruisce una verità con due mezzi errori!Bisogna impedire che si rinnovi il disastro della Torre di Babele. E non è la molteplicità delle lingue che ci impedisce di comunicare gli uni con gli altri. E' usando lo stesso linguaggio che non riusciamo più a compren­derci. Secondo la diversità delle persone e delle situazioni, le stesse parole non hanno più il medesimo significato.Nel settembre 1974, Pasolini in un'intervista di Massimo Fini, dal titolo: "Eros e cultura", apparsa su «L'Europeo» (a. XXX, n. 38 del 19 settembre 1974), diceva: «Cosa sia l'erotismo in generale io non lo saprei dire. An­che perché, pur esistendo grandi famiglie erotiche, delle specie, delle li­nee di erotismo, poi ognuno si conserva nel fondo del cuore un piccolo dettaglio, un dato, un ricordo infantile che è sua esclusiva proprietà, e che costituisce il suo particolare eros: In fondo dell'eros degli altri si sa sem­pre poco. ... L'erotismo è un fatto enormemente individuale».La polemica sorta durante e dopo l'ultimo incontro del Gruppo di sabato 13 aprile potrebbe essere tacitata da quelle parole. Ognuno è libero di vedere e di leggere il libro presentato da Golinelli come vuole. L'abbiamo

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comperato, per cui l'autore non può che esserne contento! Quando si parla di poesia è sempre difficile dare dai giudizi. Forse il nostro tempo è così di corsa che ha dimenticato la poesia. Noi più volte la rifiutiamo o, ancora peggio, la consideriamo una sterile masturbazione mentale. Poesia è il sacrificio e la vita che sta vivendo Ivan di Modena.

Vi sto scrivendo in un pomeriggio pieno di sole, in una prorompente pri­mavera, ma il barometro del mio umore continua a segnare cattivo tempo. Non ci sono crepuscoli, vittorie, sconfitte. Do - dai, sempre uguale. Teoria stanca ogni giorno di più. Ancora un giorno sul calendario. Queen Mab, cosa ne sa la gente? Vestiti d'amore e di attese. Nevrosi, incapacità di parlare e di esprimersi.Cosa mi aspetto, cosa ci si aspetta? 11 tutto e il nulla. Fondamentalmente soli, ci si guarda in giro e si resta delusi ad aspettare il prossimo autobus. Dove ci porterà? Dove vogliamo andare? Con chi condividere il nostro viaggio? Ci sarà mai qualcuno che ci accetterà ancora, così come siamo? Non si può demandare al Gruppo la soluzione dei nostri problemi. Il Gruppo non può e non deve risolverceli. Siamo noi, solo noi che dob­biamo uscirne. Importante sarebbe già il poterne parlare, ma nelle riu­nioni passate i più si sono chiusi in un austero mutismo, come se ci si vergognasse. Purtroppo in ogni nucleo ci sono antipatie e simpatie, biso­gnerebbe saper superare queste ultime o quanto meno smussarle.

E' domenica, 21 aprile. Una meravigliosa domenica d'aprile, chiuso nel mio studio, un brano di Orlando di Lasso in sottofondo, una comunica­zione fatta ad un Convegno da ripulire e da finire - tela di Penelope, ma non c'è nessun Ulisse da aspettare - e quasi come dice la Mondaini in 'Casa Vianello': «Che noia, che barba... non succede mai niente!».La mente corre al Gruppo, ai problemi che solo poche persone, fino ad oggi, hanno dato la loro conferma e la loro adesione per il prossimo fine settimana in Val d'Intelvi. Siamo alle solite: parole, parole, parole. Fatti, no! Che povero mondo il nostro! Se, invece, di un incontro di verifica e di discussione si fosse trattato di un meeting sessuale - forse- avremmo avuto la coda. Possibile che non si senta la necessità di stare insieme? di vivere un'esperienza comunitaria con tutti i conseguenti problemi che vi possono sorgere e sussistere?Bando alle paturnie, cari anuci del Gruppo della Trentina stavo riflet­tendo sul periodo estivo. Vero che, la maggioranza pensa già alle "folli

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vacanze", che saranno poi l'«arduo argomento» delle conversazioni 'fri­vole e civettuole' di tutto il restante anno e oltre, sino all'anno dopo... Ma per chi resta o non va in vacanza a luglio o agosto, mi sembra impor­tante, se vuole, avere un punto di riferimento e organizzare qualche gita domenicale insieme. Mi metto a disposizione fin d'ora. Il varesotto ed il comasco hanno posti molto belli e poco conosciuti.Pranzo al sacco (proprio come il nostro mondo ognuno mangerà ciò che si porterà), una buona camminata e un po' d'arte, che non guasta mai (disposto a farvi da cicerone gratuitamente). Siamo quasi tutti automu­niti, per cui ci si organizzerà in tal senso.

Propongo:

- 7 luglio Castelseprio e Castiglione OlonaIl primo è uno dei rari esempi di castello longobardo in alta Italia, con una splendida chiesa del VII-VIII secolo affrescata. Il secondo, defi­nito da D'Annunzio Un'isola di Toscana in Lombardia, abbellito da pregevoli Case e Chiese dal Cardinal Branda Castiglioni nel Quattro- cento, conserva nel Battistero e nella Collegiata affreschi di Masolino da Panicale. Punto di ritrovo: Autostrada dei Laghi, Direzione Varese, uscita Solbiate Amo, piazzale dove la Caserma dèi Carabinieri, h. 10.30.

- 21 luglio Abbazia di San Pietro di Civate, vicino a Lecco,un'ora di camminata per arrivarci, ma sia il panorama che gli affreschi del XIII-XIV secolo, meritano la fatica. Punto di ritrovo Autostrada dei Laghi, Como Sud, h. 10.30.

- 4 agosto (data ancora indicativa)in collaborazione e probabilmente offerta dagli amici dello Spazio Gay di Lugano, durante il Festival del Cinema di Locamo, gita sulle rive del fiume Maggia, vicino ad Ascona (Svizzera). Naturismo (sì! chiappe ed altro al vento!). Interessante la fauna di stanza e di passo locale. Punto di ritrovo Lugano, Stazione, h. 11.

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- 24 agosto Gardaland (Peschiera sul Garda)per tornare un po' bambini, il che non guasta mai! Punto di ritrovo Autostrada Serenissima Uscita Peschiera, casello, h. 17.

- 8 settembre Varese Santa Maria del Monte,con salita lungo il percorso delle «Cappelle». Punto di ritrovo: Varese Piazzale Stazione Ferrovie di Stato, h. 11.

Se qualcuno ha altre proposte alternative da fare, siamo a tutt'orecchi.

Trovarci a Milano, terribile, con il caldo, ma anche sospendere totalmente per tre mesi gli incontri, ci sembra non bello. Le scampagnate insieme possono essere momenti per socializzare e per conoscersi meglio. Sta a noi aiutarci a crescere.

Un caro saluto a tutti

da Pierluigi.

P.S. Recapito C.I. 23048742 Fermo Posta Centrale 21100 Varese

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Da "Lettere al Gruppo"

Spunti per una riflessione e discussione

1.

... Caro Johnny ... approfitto di questo messaggio per dirti che non ho trovato affatto interessante il 'quaderno rosa1, relativo alle lettere inviate al recapito postale del Gruppo. Mi sono parse molto "povere" e poco co­municative. Certo è nel conto del tipo di corrispondenza, ma certo non mi pare diano un'immagine significativa delle persone omosessuali (né nel bene, né nel male). Comunque, il tentativo di 'fare cultura' nel Gruppo è davvero encomiabile. Il "Gruppo della Trentina" non è ancora abbastanza conosciuto (l'ho constatato parlando con diversi gay, anche impegnati - come si deve - socialmente). Credo sia vantaggioso da un certo punto di vista, perché consente di coordinare e definire nel tempo l'identità e le caratteristiche che poi si intendono promuovere a livello sociale.

Mattia Morretta - Milano.

2.

Ciao Johnny ... ho letto, mandatemi da te alarne lettere di ragazzi che esprimono il loro pensiero. Sono belle, anzi bellissime! Ma tutte traspi­rano, tanta, tanta malinconia. Chi per amore, chi perché non lo trova, chi perché non riesce ad esprimere la propria identità sessuale. E' vero, caro Gianni, la nostra vita è un inferno ma bisogna parlare fra noi, perché è confrontandosi che si possono trovare soluzioni che possano aiutare la nostra situazione. Dobbiamo noi stessi, con i nostri comportamenti, con la nostra correttezza, dare esempio di essere persone con la 'P' maiuscola. Credo di poter dire che dobbiamo proseguire nella strada iniziata anche e nonostante le molte difficoltà.

Vittorino - Padova.

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Carissimo Johnnv, ciao sono Luciano di Voghera. Come promesso ho in­viato il mio contributo alle spese del Gruppo e spero che serva perché il Gruppo continui ad esistere e a crescere per il bene e la 'coscienza' di noi gay, giovani e meno giovani, tutti uniti nell'amicizia per dialogare, ca­pirci a vicenda e aiutarci. Un gruppo, come ho sempre desiderato che, a differenza di altri, non si basi solo sul sesso e non chieda tessere o altre 'paranoie' pseudo politiche... Io. proprio anche come gay, non intendo fare politica e seguo il consiglio di mio padre che, sebbene fu sindaco, mi con­sigliò di "tenermi alla larga dalla politica" e nonostante recentemente al­cuni gruppi politici mi abbiano invitato a riproporre la mia candidatura... io ho rifiutato... Il mio impegno è con voi come gay e cittadino.

Luciano - Voghera.

3 .

4.Ciao Johnny, e ciao a tutti i componenti del "Gruppo"! Non voglio alzare bandiere prima del tempo, ma ho la sensazione di aver iniziato questo nuovo anno sotto la luce di una buona stella, questo grazie anche all'invito ricevuto dal "Gruppo della Trentina" ad inserirmi in esso. Ad essere sin­cero in un primo momento sono rimasto un po' scettico in quanto ho sem­pre avuto la sensazione che gruppi, associazioni e aggregazioni di questo tipo non erano altro che punti d'incontro e conoscenza con il solito fine "orizzontale" ed è per questo tipo che non ho mai voluto aggregarmi a nessun gruppo, ma quello della "Trentina" mi pare che abbia un fine so­ciale e culturale davvero costruttivo per cui eccomi qui, immagino che l'ipocrisia di alcuni elementi arrivi ad intruffolarsi anche in questo gruppo, ma mi auguro che la serietà dei componenti stessi sia già suffi­ciente ad auto-espellere gentaglia simile. Ho 28 anni ed abito in un pic­colo paese in provincia di Milano, sono omosessuale da sempre, come da sempre sono felice di esserlo e credo che dal momento che una persona accetta pienamente la sua omosessualità sia già a metà dell'opera, poi c'è chi sceglie di vivere la propria omosessualità coerentemente, essendo se stesso sempre (o quasi) oppure sceglie, o meglio si limita a vivere la pro­pria omosessualità solo a livello "sessuale" pensando che oltre all'avven­tura e al semplice gusto di 'cuccare' a più non posso, non esista nulla e numericamente gli omosessuali che scelgono questa strada sono la mag-

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gioranza, assieme ai repressi cronici ed ai bisessuali. Questo non è altro che un palese esempio della superficialità e dell'incoerenza della nostra società, dove i veri valori non contano più, e la cosa mi pare addirittura più accentuata nell'ambiente omosessuale.In tutti questi anni ho tentato di conoscere ragazzi tramite inserzioni, chiaramente, che non alludevano ad altro che a creare seri rapporti di amicizia, di compagnia il tutto condito da tanto dialogo, così da poter conoscere se stessi, al fine di migliorare sempre se stessi ... ma inutile dirlo che il risultato è stato negativo...Moltissime lettere ho ricevuto con contenuti assolutamente diversi dallo scopo della mia ricerca, molte altre, invece, persone piene dei problemi più assurdi, che ho incontrato per tentare, se non altro, di dare una mano. Ma anche qui era impossibile arrivare ad un punto in comune, per non dire poi dell'ipocrisia di molti che decantavano doti di sensibilità al di fuori del comune, ma che poi assolutamente non ne possedevano.Per cui la mia è sempre stata una ricerca vana, ho pochissimi amici gay o amiche lesbiche, per lo più lontanì/e che incontro pochoissimo. ma quelle sono vere amicizie, mi pare inutile dirlo, che esse siano persone tale e quali a me, per il resto è subito immaginabile che sia una persona sola, solo anche perché non di certo arriverei a scendere a compromessi squal­lidi solo per avere compagnia. Con questo non vorrei mai dire di essere il casto e puro, ma di sicuro posso dire di non essere il tipo che passa la propria esistenza all'avventura. Spero che con il "Gruppo della Trentina" possa avere la possibilità di conoscere persone serie e mature per avere la possibilità di un confronto al fine di conoscere e migliorare sempre più me stesso e noi stessi.I dubbi che ho citato all'inizio di questa lettera sussistono in me, dato che ho avuto l'occasione di incontrare alcun i ragazzi che si definivano tanto impegnati nella lotta per i nostri diritti (pienamente condivisi da me!)...

Marino '67 - Provincia di Milano

5.

Ciao Gianni.ho letto la relazione di Mattia Morretta con il quale non posso che essere d'accordo ..Se letta molto attentamente la relazione, mina spietatamente

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tutte le certezze o pseudo tali che caratterizzano qualsiasi manifestazione omosessuale sia della singola persona che del gruppo, più o meno orga­nizzato ...Tutti sappiamo che ovunque prevale l'arte di apparire, e non mi vergogno ad ammettere che è un gioco molto divertente, io, che annovero tra i miei difetti la vanità, la curiosità, il pettegolezzo, la venalità, il cinismo, mi diverto moltissimo ad apparire, io però, consapevole di giocare, ad esso mi preparo come ad una partita di carte: mescolo, taglio, distribuisco, poi fortuna ed un pizzico di abilità faranno la loro, ma poi finisce e la volta dopo, se non ho voglia di giocare, mi siedo davanti ad un caffè e chiac­chiero di tutto un po', oppure leggo un libro, non ho bisogno della conti­nua conferma di estranei per sapere che esisto. A questo punto vorrei fare un presuntuoso appunto alla relazione; vi è un passo nel quale si afferma che molti confermano la propria identità omosessuale con la quantità di atti sessuali, ebbene io amplierei questa affermazione sostituendo "identità omosessuale" con "esistenza". Mi rifaccio all'arte di apparire di cui sopra, ho parlato di gioco e in ogni gioco, generalmente, ci sono punti, vincitori, premi. Per i soggetti a cui mi riferisco, non è la propria omoses­sualità a essere messa in discussione, ma il fatto di esistere, la paura di non essere più protagonisti, il gioco si trasforma in una sfibrante gara alla conferma di se stessi,, concludere la serata 'in bianco' sarebbe come cadere nell'oblio, l'ossessione si spinge al punto che piuttosto che niente si accon­tentano di una visita nelle dark-room, e seno giunto all'amara conclusione che per questi bei gusci, è sufficiente essere oggetti per credersi vincitori, non oso pensare che ne sarà di loro quando avranno perso lo smalto. ...

Andrea - Provincia di Novara.

6 .

Caro JohnnySono convinto di aver trascorso uno stimolante pomeriggio, sabato 16 marzo. Sento che l'iniziativa ha centrato il bersaglio, che il Gruppo si era posto, ovvero tendere alla crescita morale, psicologica, esistenziale dei suoi aderenti, con il primario intendimento di sondare il grado di identità raggiunto da ciascuno dei suoi partecipanti, oltre a fornire ad ognuno gli strumenti psicologici per potenziare le proprie positività, utili a percorrere

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il cammino della realizzazione personale.1 partecipanti possono beneficiare delle occasioni d'informazione, fomite dai relatori durante lo svolgimento delle conferenze. Importante è anche rincontro conviviale, nel quale si possono sviluppare le diverse opinioni espresse dagli amici, perché troppo di rado accade nella vita quotidiana di noi tutti.Questa esperienza, per lasciare almeno una traccia nella quotidianeità di ciascuno di noi, dovrebbe aspirare a valorizzare le migliori potenzialità di ognuno per ottenere un incontro vero e proficuo per tutti. Se intendiamo perseguire una più significativa presa di coscienza della nostra identità sarebbe congruo e coerente sviluppare la ricerca personale in merito ai valori dell'uomo, ponendo la dovuta attenzione alle problematiche che la vita quotidiana ci pone per il fatto di essere individui, ovvero gli unici esseri viventi pensanti.L'importante è porsi domande, stimolarle negli altri, sollecitare risposte, esprimere le questioni che ci attanagliano in una libera e proficua discus­sione, provando ad esprimerci a noi stessi, alle idee in un primo momento, lontane dal nostro sentire, per verificare la tenuta esistenziale del nostro modo di pensare oltre che le ragioni ideali che lo sottendono. Uno fra i tanti fini a cui si potrebbe aspirare, penso, sarebbe l'abituare tutti noi a percepire gli orizzonti ristretti dell'«umano sentire» come un impedi­mento alla realizzazione dell'identità con conseguente disagio personale, vissuto dolorosamente, con ricaduta di sensazioni negative su chi è vicino. Vivere un'esperienza comune a più persone porta anche alla presa di co­scienza delle differenze che sussistono in ciascuno, ma sono convinto che queste rappresentino per tutti una ricchezza, utile a costruire un progetto di vita autonomo, in sintonia con gli altri. Spero che il Gruppo tenda an­che a questo.

Massimiliano - Ferrara.

7.

Caro Johnnv.chi ti scrive questa lettera è Sergio, uno dei due ragazzi di Verona che ha partecipato qualche mese fa ad un incontro del Gruppo della Trentina. Ho sentito il bisogno di scrivere queste parole per potermi scusare con te e

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con il Gruppo, riguardo le mie ripetute assenze agli incontri dei mesi pas­sati.Vi prego innanzi tutto di non interpretare questa mia mancanza di parte­cipazione come disinteresse per l'attività del Gruppo. Siete fantastici, in una sola sera siete riusciti a danni più calore ed affetto di quanto ne abbia mai potuto ricevere in moti anni. Purtroppo, per molti motivi, non posso essere presente alle riunioni. E' soprattutto lo studio che prende tutto il ni io tempo: passo 5 giorni della settimana a Trento e quando tomo a casa ho giusto il tempo per studiare le pagine per la settimana successiva: non posso permettermi di passare una notte fuori casa (e il giorno seguente a letto)...Cercherò di fare il possibile per poter tornare di nuovo a Milano, se ap­pena riuscirò ad avere un attimo di respiro con lo studio.

Sergio - Verona.

8.

Cari del Gruppo della 30na.Chi vi scrive è Francesco (38 anni) e credo che non vi interessi per niente sapere quanto sono alto, carino, etc., ma se mi va e perché mi va di cono­scervi. Le ragioni sono molte, ma soprattutto il confronto e la possibilità di costruire qualcosa di positivo non tanto per il subito e l'adesso, ma per il tempo che verrà, ahimè non regredendo l'età.Dunque, siccome per raccogliere bisogna seminare, ho deciso, se vi va, di conoscervi e di vedere se possiamo avere degli interessi in comune che non siano solo saune, discoes e uomini. Il resto ve lo racconterò a voce.

Francesco - Milano.

9.

Ciao. Mi chiamo Stefano e ho letto con molto interesse il vostro annuncio su Marco. Ho 22 anni e studio Economia e Commercio. Benché la di­stanza tra Milano e Trieste sia notevole, mi piacerebbe molto creare un contatto con voi: anch'io difatti cerco amici con cui poter parlare, confi-

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darmi, scherzare, a cui dare e chiedere consigli.I miei hobby sono la lettura in genere, in particolare di testi di medicina, i giochi di carte, il ballo, lo sci e tutti i divertimenti in genere.Negli amici cerco soprattutto la sincerità: preferisco di gran lunga che un mio vero amico mi metta di fronte alla verità, anche se amara, piuttosto che mi dica una bugia. Ho soprattutto bisogno di qualcuno con cui po­termi confidare e gettare la maschera a cui la società ci costringe; ho di­versi amici gay, con cui ho un livello di confidenza molto elevato, ma ritengo che confrontarmi con persone che non appartengono al mio solito giro di amicizie sia fondamentale...

Stefano - Trieste.

10.

Ciao Johnny, mi chiamo Francesco. Oggi ho visto e letto del "Gruppo della Trentina" su Musica!! e senza pensarci troppo ho deciso di scriverti per saperne di più. Io ho quasi 21 anni, sono studente universitario (domani, pensa, ho un esame e non so quasi nulla) e come gay non posso dire di essere disperato. I miei genitori sanno di me, mi hanno accettato, ma hanno molte riserve sull'omosessualità in genere, per cui quello che mi dicono è "non metterti e non metterci nei guai". A volte minaccio influenzare da quello che mi dicono, altre decisamente no. Ma non c’è solo questo: frequento regolarmente l'Arcigay qui a Milano, e sono decisa­mente coinvolto in alcune iniziative. Se ti ho scritto è perché nonostante tutto ciò sento il bisogno di trovare delle presenze fisse nella mia vita, dei punti di riferimento, degli amici. Sai, all'Arci ho avuto modo di costruire dei buoni rapporti, autentici, però non mi basta. Vorrei delle presenze più costanti, il giro di amici con cui magari uscire durante la settimana... Sono molto disincantato, so che non sempre nella vita si può avere quello che si Natole. Però ho ancora qualche speranza. Ed è per questo che ora ti sto scrivendo.

Francesco - Provincia di Milano.

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Tre lettere che più direttamente provocano il nostro essere gay coscienti e solidali.

11 .

("Il dolore della propria identità")

Ciao Johnny!... Così non ho mai avuto il coraggio di parlare della mia situazione, forse sbagliando e così sono sempre più solo. Quindi, anche se non è l'unica cosa che cerco, ho soprattutto bisogno di qualcuno con cui parlare e con­frontarmi, in particolare chi è come me ed ha mille problemi, mille paure... credimi non riesco più a vivere questa solitudine, questo disagio esistenziale: sento il bisogno di essere amato, di parlare del mio amore come di una cosa normale... Vorrei gridare il mio malessere a quanta più gente possibile...

Salvatore - Trapani (21 anni)

12.

("Il 'thi^f^delTaccompagnamenti- trasmissione della "memoria storica")

Ciao Gianni.Io spero che tu riuscirai - con gli amici - a guidarmi bene in questo "tunnel", per ora 'dorato e tenebroso' (avete già fatto tanto), affinché an­che io possa poi ricordarti - come mi hai raccontato è accaduto per te nella tua vita di gay - degli altri gay che ti hanno guidato, educato e condotto nel "nostro" mondo. Tutto questo - che neppure immagino - mi ha com­mosso profondamente. In un mondo come il nostro - fatto di crudeltà, falsità, ove regna l'egoismo più bieco, scoprire che ci sono persone così, pronte a trasmettere ciò che loro ricevettero, è consolante oltre che bello. Spero che tu e tutti gli amici sarete con me in questo mio cammino verso la 'diversità', che però per noi, per me, è la verità della mia vita...

Daniele - Barletta (BA)(19 anni)

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13.

(Infine: il dramma della non-accettazione, in altri termini: ma serve, poi, vivere "velati"?)

Caro Gianni, ciao!... Ieri sera, invece, ho fatto un 'grosso passo indietro' rispetto alle posi­zioni di "equilibrio" sul mio comportamento sessuale, che mi ero "prefissi" per l'ennesima volta!Prima in un cinema e poi... sul "Muro" [n.d.r.= tipo Fossa di Milano] sono caduto nelle solite reti "maledette e tanto ricercate" ... del sesso sfrenato e incontrollato. E come un tarlo che ti rode e ti fa urlare di dolore e di piacere, al punto di farti perdere ogni cognizione di tempo e di "amor proprio". Ora il "test"... ancora... le paure dell'attesa... tutto ricomincia da capo. E non serve a niente scrivere e disquisire sul tema, perché alla base di tutto c'è una tragica disperazione e paura, una incommensurabile e di­sumana ricerca di Amore a livelli patologici!

Rino - Genova (30 anni)

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Un non intrervento per la riunione dell'8 giugno 1996.

Nel caos attuale, dove sempre più è difficile conoscersi per poi potersi riconoscere, si sente l'esigenza di fare chiarezza nel mondo gay definire le parti per -poi- poter rivendicare diritti, in una chiarezza di rapporti che oggi sembra mancare. Le espressioni sempre più palesi di incapacità di accettare le "diversità", ci spingono ad attuare un tentativo di mediazione tra tutti i gruppi disponibili, al fine di trovare gli elementi che ci uniscono e poter così superare il "buonismo" attuale che tende sempre più a cancel­lare ogni identità. Il conflitto in atto deve essere momento di crescita. Dobbiamo capire che anche nel nostro nemico si può trovare qualcosa di positivo. C'è la possibilità di un accomunamento, di una gestione comune e di una soluzione dei conflitti, più apparenti - a volte - che reali. Dob­biamo riuscire a creare una catena di sottile muto soccorso tra di noi, che in fondo è quella tanto temuta lobby esistente in altri paesi e da noi sem­pre demonizzata.Il Gruppo della Trentina dal canto suo sta operando in un'area di acco­glienza importantissima per i giovani e meno giovani che si rivolgono al Gruppo. Accogliere, non è solo ascoltare, è molto di più. Siamo un po' tutti Ulisse, mito dei conflitti e mito dell'ascolto. Come Ulisse, nel nostro errare, abbiamo bisogno di essere accolti, ospitati, ed ascoltati con la no­stra stona. Ben diverso il canto delle sirene, canto magico, non acco­glienza. ma oblio, dove non c'è più storia. Mentre tutti noi. nessuno escluso, ha bisogno di essere riconsciuto con la sua propria storia. Ecco che nell'accoglienza c'è il nconoscimento, il riconoscimento del nostro vissuto, della nostra storia.E' ora di smetterla con i vittimismi e i piagnistei, non servono, come non servono lustrini e paillettes. Non fanno spettacolo, in questo momento di politica-spettacolo.Dobbiamo lavorare insieme per difendere resistente e per essere sempre più riconosciuti. Abbatere i muri della paura. Accettarsi, riconoscersi, cer­care di lavorare attorno ai conflitti, sul contesto generale che crea questi conflitti. Gestire la confusione in questo mondo in cui le parole pesano come macigni e in cui sempre più i giovani tendono a non più avere una reale visone dell'oggettivo, vogliono tutto subito, senza fatica, senza con­quista, tutto è loro dovuto. con una voglia oscura di dominio e di prevari­cazione, che terrorizza. Bisogna operare per un'«ecologia sociale» in cui la comunicazione sia nuovamente comunicazione e non distorsione della

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comunicazione. Leggete, per favore, cari amici, le lettere che ogni volta (tre/quattro sono giovanissimi!) vi pubblichiamo: sono la voce più vera e schietta della nostra gioventù.

C'è una domanda di socialità molto alta nei giovani, il difficile è muo­versi per, cercare di aiutare queste persone abbandonate a se stesse, solle­citate da fuorviami stereotipi della stampa, a ricostruire la propria storia, ad essere Ulisse. La paura un vocabolo sul quale dovremmo meditare di più. E' difficile essere "terzi", distaccati ed imparziali, attori professionisti e non lasciarsi coinvolgere. Bisogna ritrovare la nostra Identità, difendere la nostra identità, oltre i confini della propria ragione. Trovare i nostri spazi di crescita autonomamente, senza vane attese dagli altri. Vorrei far mio un apologo ascoltato venerdì 31 maggio all'incontro promosso da don Gino Rigoldi di Comunità Nuova, da don Luigi Ciotti, Presidente del Gruppo Abele, dal Centro Ecumenico Eurpoeo per la Pace e dalle Adi di Milano, "Fra i due litiganti". Adriano Poletti, Vice Presidente delle Adi di Milano, apriva il suo intervento portando un apologo o come l'ha chia­mata lui, una favoletta. Va, per inciso, detto che siamo stati esplidtamente invitati come rappresentanti del "Gruppo della Trentina". E che lo scri­vente e il Portavoce hanno partecipato ai lavori dei gruppi di lavoro: sulla Mediazione familiare e sulla Mediazione sociale a nome del Gruppo della Trentina-Arci Gay Ci sono due porcospini in una notte fredda., lontani dal loro nido. Il freddo è pungente, non vi sono ripari dove potersi scal­dare un po'. Allora decidono di avvicinarsi l'un l'altro per scaldarsi a vi­cenda. Il risultato è. però, disastroso, preso dalla foga uno dei due si av­venta, quasi, sull'altro con conseguente ferimenti del compagno e proprio. Precipitosamente si allontanano l'un l'altro, ma i freddo è veramente pun­gente in quella notte. Decidono di riprovarci, prima lentamente, poi con un po' più di coraggio, e finalmente riescono a trovare una giusta di­stanza, per potersi reciprocamente trasmettersi calore e non ferirsi. Dob­biamo anche noi trovare un giusto punto d'accordo, uscire dal contesto strettamente personale, trovare dei punti in comune. Le situazioni prece­denti devono aiutarci a crescere. Solo uniti potremo ricostruire un domani degno di questo nome. Ognuno con la propria storia ed individualità, con il giusto posto che gli compete, nel rispetto reciproco, ma con uno spirito mutualistico di base che ci permetterà di essere quella tanto temuta lobby e di poter contare nel mondo politico italiano.

Pierluigi

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Ordine del giorno del Gruppo della Trentina del 26 maggio 1996

Il Gruppo della Trentina riunitosi in assemblea nella sua riunione mensile di sabato 26 maggio presso il Circolo Arci-Gay "Querelle" in Milano, ha approvato aH'unanimità (102 presenti) il seguente ordine del giorno.

Gli aderenti al 'Gruppo della Trentina' sensibilizzati, in questi ultimi mesi, sull'attuale, non facile, situazione 'politica' del movimento gay in Italia, dopo lunga discussione:

A) Premesso che il 90% del Gruppo è iscritto all'Arci-Gay, invita gli amici dell'Arci-Gay e il suo presidente. Franco Grillini, a voler proseguire, trovando nuove e più vaste forme associative e di pre­senza gay, l'impegno ed il lavoro per la continuità della presenza e della lotta per l'affermazione dei diritti degli omosessuali nel no­stro paese.

B) Si dichiara, sin d'ora, disponibile, come "Gruppo" a far parte attivamente in una "federazione arcobaleno" cui possano aderire tutti i movimenti, i singoli ed i Gruppi Gay. ognuno con la sua specificità e libertà, tutti uniti nella comune identità.

C) Invita tutti coloro che hanno a cuore l'identità omosessuale ad impegnarsi subito con coscienza del particolare momento socio­politico, lasciando cadere sterili e negative polemiche interne, che oggi soprattutto sono di tipo "frazionistico" e risultano, oggettiva­mente di grave lesione all'immagine del movimento gay. come si è venuto storicamente formando nel nostro paese. Non è tempo di divisioni e controversie, pur in buona fede, è tempo di unità e di azione unitaria, forte anche della propria positiva esperienza asso­ciazionistica.

Propone:1) L'esigenza di mutare radicalmente la presenza fino ad oggi pre­valentemente 'apologetica' e provocatoria dell'identità gay in Italia, per passare a proporre ed attuare concrete forme positive e prospet­tive. intervenendo culturalmente sui 'media', nelle scuole, nel di­battito sociale, operando come presenza nelle realtà locali, soprat­

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tutto giovanili: associazionismo, consigli di zona, volontariato, azione non violenta per la pace, dialogo con le altre realtà.

2) Ribadisce l'estrema urgenza di un lavoro collettivo di 'accoglien­za' dei giovani, proponendo loro la nostra realtà, il dialogo, l'ami­cizia e la solidarietà.

3) Richiama, infine, tutti i gay all'urgente dovere della 'memoria storica' della nostra identità. Invita ancora tutti gli omosessuali ed i gruppi gay, senza falsi rinnegamenti o annullamenti di identità, a cercare come 'fondamento di unione' (condizione oggi vitale per evitare la 'marginalizzazione' e la riduzione al 'privato' della condi­zione omosessuale) la realtà della nostra identità di omosessualii, prendendo decisamente il coraggio di sé. E' necessario affrancarsi da ogni "sponda" o etichetta politico-partitica nella vitale inten­zione di continuare la lotta del movimento gay difendendo gli 'spazi di libertà' e d'espressione fin qui acquisiti (locali, circoli, di­scoteche) e conquistandone nuovi, coscienti di proseguire così la lotta per i diritti anche di tutte le "diversità" nel nostro paese.

Milano, Querelle. 26 maggio 1996.

Il Portavoce del "Gruppo della Trentina": Gianni/Johnnv Orlandi IIDirettivo: Pierluigi, Giuseppe, Vanni.

E tutti gli aderenti al Gruppo della Trentina presenti.

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La vita e l'attività del Gruppo Cronologia del 'Gruppo'

Anno I

20 novembre 1994 - Prima riunione "informale": Fondazione del Gruppo. Erano presenti: Johnny, Vanni. Elio. Davide, Cosimo e Giuseppe P.

Incontri al QuerelleI°- sabato 28 gennaio 1995 II0- sabato 18 marzo 1995 III°- sabato 29 aprile 19951 V° - sabato 20 maggio 1995V°- sabato 17 giugno 1995 (Giovanni DeH'Orto)

Abbiamo partecipato a:25 aprile 1995 - 50° anniversario della Liberazione.1° maggio 1995 - festa del lavoro.2 luglio 1995 - Bologna marcia del 'Pride Gay Day' [Giornata dell'identità e dell'orgoglio Gay]

Anno II

Incontri al QuerelleVI0- sabato 14 ottobre 1995 (dott. Mattia Morretta - psichiatra)VIP- sabato 18 novembre 1995VHP- sabato 2 dicembre 1995 (celebrazione di Pier Paolo Pasolini - prof. Piacentini, Università degli Studi di Milano)IX0- sabato 16 dicembre 1995 (incontro natalizio)X°- sabato 20 gennaio 1996 (P raduno generale 1996)XP- sabato 3 febbraio 1996 (don Gino Rigoldi M M M H M t)XIP- sabato 16 marzo 1996 (Dott. Angelica Lupo [.KartUte] e Raffaele [ASA] - Aids e suoi problemi)

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XIII0- sabato 13 aprile 1996 (Alessandro Golinelli, scrittore, presenta­zione del libro "Angeli")XIV0- sabato 25 maggio 1996 (relazione del portavoce - dibattito gene­rale)XV0- sabato 8 giugno 1996 (Dibattito:"Dopo la vittoria dell'Ulivo... e i gay italiani?", con l'intervento di Franco Grillini, del Cassero di Bologno e Presidente nazionale dell'Arci-Gay - Arci-Lesbica e di Paolo Hutter, consigliere comunale di Milano)

Abbiamo partecipato a:

1° dicembre 1995: volontariato per la giornata mondiale per la Lotta AIDS [Galleria del Duomo - Milano]24 febbraio 1996: Festa di Carnevale al Querelle25 aprile 1996: 51° anniversario della Liberazione 19 maggio 1996: XIII Candlelight Memorial29 giugno 1996: Napoli partecipazione al 'Pride Gay Day' [Giornata del­l'identità e dell'orgoglio Gay] - "Jesce 'e sole".

Pubblicazioni curate dal "Gruppo della Trentina"

1. "I Gay italiani parlano di sé. Lettere al Gruppo". Milano, dicembre 1995 (Libretto rosa)2. Mattia Morretta - psichiatra -, I bisogni delle persone omosessuali tra normalità e diversità, Milano, gennaio 1996 (Libretto blu)3. "I Gay e la religione", con un intervento di don Gino Rigoldi, Milano, febbraio 1996 (Libretto rosso)4. Giovarmi Dell'Orto - giornalista-. L'identità omosessuale, cos'è, a che serve, come si cucina, Milano, marzo 1996 (Libretto verde chiaro)5. Pierluigi Sciotti, Assicurazione ironia. Una cronaca vissuta di Amore, AIDS e Morte, Milano, aprile 1996 (Libretto avorio)6. "Arriva l'estate!", Lettere degli amici, spunti per la discussione e il dibattito. Consensi, critiche e dissensi, suggerimenti e proposte. Dati vari e cronologia della vita del Gruppo: OGGI PER IL FUTURO, Milano, luglio-agosto 1996 (Libretto giallo)

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Rassegna stampa:1. Dopo la vittoria dell'Ulivo... e i Gay italiani?", materiale per un incon­tro e un dibattito urgente e attuale sulla situazione e te prospettive dei diritti degli omosessuali e sul movimento gay in Italia, Milano, giugno 1996 (Quaderno rosa)

In preparazione:7. Don Gino Rigoldi, Aspetti sociali ed etici dell'infezione HIV.8. L'oscura memoria. Documenti storici sul movimento gay italiano, a cura di Pierluigi Sciotti e Johnny Orlandi.

Contribuzioni volontarie al "Gruppo della Trentina", settembre 1995 -giugno 1996.1 Elio P. - Bologna £ 40'0002 Ernesto B. - Melzo £ 5'0003 Giovanni A. - Vogjiera £ 35’0004 Maurizio S. - Canton Ticino £ 50'0005 Luigi G. - Pavia £ 5'0006 Luciano - Milano £ 15'0007 Luciano - Voghera £ 200'0008 Silvano B.C. - Milano £ 50'0009 Adriano M. - Rimini £ 50'00010 Reginaldo C. - Brescia £ 50'00011 Roberto B. - Rovigo £ 50'00012 Luciano S. - Bologna £ 50'00013 Giuseppe G. - Genova £ 150'00014 Orfeo M. - Genova £ 60'00015 Maurizio B. - Milano £ 50'00016 Vanni - Verona £ 30'00017 Pierluigi - Varese £ 350'00018 Franco V. - Treviso £ ÌO O 'O O O19 .Angelo D. B. - Brescia £ r o o o ' o o o20 Giancarlo C. - Varese £ 50'00021 Marco C. - Varese £ 50'00022 Claudio F - Gabicce £ ÌO O 'O O O23 Gino don R. - Milano £ ÌO O 'O O O24 Massimiliano L. - Ferrara £ 200'00025 Salvatore M. - Milano £ 50'00026 Bruno F. - Lugano £ 50'00027 Paolo R. - Serravalle (AL) £ 400'00028 Giuseppe B. - Villadossola £ 50'000

TOTALE £ 3'390'000

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NOTA:

A questi contributi vanno aggiunti i soldi raccolti al termine di ogni riu­nione e necessari per la liquidazione dell'affitto della sala del Querelle (160.000 per ogni incontro).

Le spese di affitto sopportate sino ad oggi sono state di £2'240'000 (£160'000 x 14).Affitto Sala 1° Maggio (per il Dibattito dell'8 giugno) £200'000.

Il "Gruppo della Trentina" ha versato come contributo per il "Pride Gay Day Nazionale" di Napoli un contributo di £ 630'000 all'Arci-Gay di Na­poli, oltre a diversi contributi individuali che non hanno coluto essere dichiarati.

Vanno detratte dalle contribuzioni le spese di cancelleria (buste, copiste­ria, fotocopie) e per le affrancature delle lettere inviate per convocazioni e comunicazioni.

L'indirizzario, attualmente conta oltre 200 nominativi (oltre £ 150'000 per spedizione, si consideri che alcune lettere vanno ancora spedite al Fermoposta con un rincaro di £350 a busta).

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