Il Gatto nella Storia dell'Arte

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  • 8/20/2019 Il Gatto nella Storia dell'Arte

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    IL GATTO NELLA STORIA DELL'ARTE

    L’amore per i gatti è antichissimo e risale già alle prime civiltà conosciute.

    Per gli Egizi, questi assunsero persino un valore divino: la dea Bastet, era

    impersonata proprio dal gatto. La statua bronzea del Gatto di Gayer - Anderson ,

    conservata al British Museum di Londra, ben testimonia questo attaccamento votivo

    del popolo egizio al gatto: in una posa regale ed austera, la dea gatta Bastet, munita di

    orecchini pendenti e anello al naso d’oro, longilinea ed anatomicamente peretta,

    osserva ! quasi supervisiona ! quelli che erano gli abitanti della struttura in cui u

    rinvenuta.

    La dea Bastet rappresentava la emminilità e la econdità e veniva venerata per avere

    un parto sereno e un puerpuerio senza rischi, per cui spesso veniva rappresentata

    come una gatta " o una donna con testa di gatto ! e dei gattini.

    #l gatto era spesso rappresentato anche in areschi, papiri e dipinti unerari nella sua

    ondamentale unzione di cacciatore.

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    Presso gli antichi $reci e %omani, il gatto perde di quella divinità acquisita con gli

    &gizi, per ridimensionarsi a semplice animale domestico.

    'elle rappresentazioni greche il gatto appare dapprima come un animale raro, quasi

    una curiosità da esibire ed è spesso tenuto al guinzaglio( solo successivamente si

    aermerà come animale domestico e comparirà sulle spalle o in braccio ai padroni.

    Presso i %omani il gatto aveva il compito principale di cacciare topi.

    'el mosaico romano dello Xenia con soggetto di gatto , proveniente dalla )asa del

    *auno di Pompei e conservato al Museo +rcheologico di 'apoli, ben si evidenzia la

    spensieratezza del gatto, intento ad agguantare un uccello. strabiliante la resa

    precisa dell’animale domestico nel suo manto striato e nell’azione della cattura: gli

    occhi sgranati, le zampe posteriori indietro per darsi lo slancio e quella anteriore

    sinistra sul collo dell’uccello. 

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    -n altro mosaico raigurante un gatto rossiccio si trova nella )attedrale di tranto.

    &sso a parte di un ciclo che decora interamente il pavimento dell’ediicio religioso,

    voluto nel //01!//02 dal vescovo della città ed eseguito dal monaco Pantaleone.

    L’esecuzione del Gatto di Otranto   perde quella perezione raggiunta con i romani e

    dimenticata a seguito delle orde barbariche, a vantaggio di una resa pi3 semplicistica

    e stilizzata. L’animale è stato in alcuni punti 4umanizzato5: le zampette sembrano

    mani, gli occhi sembrano quelli di un uomo, addirittura su due zampe indossa un

    paio di calzature.

    6urante il Medioevo  il gatto viene raigurato in dipinti e miniature in una duplice

    veste: da un lato come l’invidiabile ed imperturbabile animale domestico, geloso

    custode del proprio benessere(

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    dall’altro, come l’animale notturno, inaerrabile, eroce e inquietante, considerato

    incarnazione del maligno, associato agli eretici e alle streghe.

    +ndando avanti nel tempo, il gatto viene raigurato nei primi dipinti darte sa!ra:

    sono ricorrenti cane e gatto in lotta sotto il tavolo dell’-ltima )ena.

    Girolamo Romanino, Ultima cena, Santa Giustina, Padova

    Giuseppe Vermiglio, L’ultima cena, 1622 

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    #l gatto diventa sempre pi3 presente nei dipinti degli artisti, soprattutto quelli di

    stampo religioso. 'e sono esempio le diverse madonne, talvolta rinominate 4della

    gatta5 per via della presenza dell’animale.

    -na gatta che non sempre è il soggetto protagonista del quadro o è ben visibile nella

    composizione, ma che, per via di un particolare atteggiamento o di una particolare

    curiosità trasmessa, diviene il punto d’attenzione.

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    'ella Madonna della gatta di Gi"lio Romano, conservata a )apodimonte, la scena è

    complessa, perch7 si apre a diversi ambienti di un ediicio abitativo e vede protagonisti

    una 8acra *amiglia con 8ant’+nna in primo piano assieme alla 9ergine, il Bambino e il

    8an $iovannino, e $iuseppe ben visibile in unaltra stanza, attraverso una porta

    aperta. ;utto sembra tranquillo e appartenente ad un mondo che non ci riguarda e di

    cui siamo solo passivi spettatori, se non osse per il gatto ai piedi della 9ergine, in

    basso sulla destra, che issandoci con uno sguardo scettico e proondo, ci coinvolge

    completamente nella scena.

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    'ella Madonna della Gatta  di #ederi!o Baro!!i, invece, l’ambiente raccontato è

    molto pi3 colloquiale e scenico.

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    'ella sua Annunciazione di Recanati , invece, Lorenzo Lotto  rappresenta tutto da

    racconto del 9angelo: Maria serena riceve l’arcangelo annunciante la buona novella

    con la supervisione di 6io, ma è particolare la reazione del gatto accanto all’+rcangelo,

    che, spaventato visibilmente dal suo arrivo, non riconoscendone l’entità ugge a zampe

    levate guardandosi indietro.

    +nche Leonardo da $in!i dedic= al gatto diversi suoi schizzi e studi.

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    + cavallo tra il >9### e >#> secolo il celebre #ran!is!o Go%a ritrae Don Manuel Osorio

    De Zuniga , iglio del )onte di +ltamira, ragazzino intento a giocare con una gazza. 6a

    dietro le sue spalle tre gatti con gli occhi spalancati seguono la scena pronti ad

    avventarsi sul volatile.

    Go%a amava molto i gatti, e nel suo dipinto degli anni ’?@ del Sette!ento,

    raigura due gatti intenti a litigare tra loro . $li atteggiamenti dei due elini irati

    raccontano uno studio mirato del pittore: la schiena esageratamente arcuata, le zampe

    irte, il muso spalancato con denti in bella vista, quasi si potesse sentire il miagolio

    astidioso, lo sguardo sbarrato che avvisa dell’aggressione pronta per essere serrata.

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    'el corso della storia dell’arte moltissimi pittori rappresentano il gatto nella s"a

    &"otidianit o in "na ritrattisti!a a tema  che raigura personaggi di spicco della

    società del loro tempo, o semplici modelli, posare con il gatto in grembo o tra le

    braccia.

    La Dama con il gatto di #ran!es!o Ba!!(ia!!a, del /2A2, è ritratta quasi di proilo,

    con lo sguardo ammiccante verso lo spettatore, consapevole della propria bellezza e

    della meraviglia dei propri abiti e dei propri gioielli. #l gatto che tiene tra le braccia

    dimostra la stessa sensualità della sua padrona, accavallando le zampette quasi come

    se osse stato educato a arlo, smuovendo leggermente la testolina verso un lato e

    guardando con occhi sornioni anch’esso lo spettatore.

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     Bacchiacca, Ritratto di giovane donna che tiene un gatto   Donat Donatien, Ritratto di dama

    con abito di taffetà blu e un gatto, 1741

    Marguerite Gerard, Il gatto d’angora Marguerite Gerard, La dama con la sua gatta

    Edouard Manet nella sua Ol%mpia, rappresenta un gatto nero che si erge sul letto

    della donna sensuale. #n quest’opera, che dest= molto scandalo allepoca perch7 vi èrappresentata una prostituta nuda distesa su un letto, è ritratto anche un gatto nero

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    ai suoi piedi colto a stiracchiarsi, irritato da quanto gli sta accadendo intorno: la sua

    posa è sull’attenti, con il posteriore ben pi3 sollevato della zona anteriore, gli occhi

    aperti, la coda in alto e il pelo rizzato.

    +ltra opera di Manet dove è presente un gatto è La femme au Chat  dove è dipinta sua

    moglie con il gatto di amiglia, izi, in braccio. izi u ritratto molte volte dallartista, e

    appare anche in alcuni suoi acquerelli.

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    Pierre A"g"ste Renoir, uno dei massimi esponenti dell#mpressionismo, dedica molte

    delle sue opere a anciulle con un gatto.

    #n Julie Manet con il gatto , del /??C, racconta di una ragazza, un’adolescente, che

    nella dolcezza del suo volto sereno mostra piacevolezza ad accarezzare il gatto tigrato

    che ha tra le braccia( gatto che ricambia la sensazione positiva, abbandonandosi in

    smorie di piacere.

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    Renoir, Donna con gatto

    Pierre-Auguste Renoir, Ragazza e gatto  

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    Giovanni Boldini, Ragazza con gatto nero in braccio, 1885.

    Nicola Marschall, Giovane ragazza con gatto  

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     François Aimé Louis Domoulin, Autoritratto  

    Franz von Lenbach, Ritratto di bambina con gatto  

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     Theophile-Emmanuel Duverger, Migliori amici  

    Félix Schlesinger, Due bambini con gatto in stalla  

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     Leon Bazille Perrault, Il suo preferito

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     Mary Cassat, Bambini che giocano con un gatto

    Mary Cassat, Sara che tiene un gatto  

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     Augustin Théodule Ribot, Il cuoco e il gatto  

    Jean Baptiste Perronneau, Ritratto di  Magdaleine Pinceloup de la Grange  

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     Johann Zoffany, Ritratto di  Sophia Dumergue che tiene un gatto  

    Hans Asper, Ritratto di  Cleophea Holzhalb  

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     Ritratto di Malers Franz Pforr  di Friedrich Overbeck

    August Allebé, Donna anziana al focolare  

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     Pierre Belleuse Carrier, Giovane ballerina che tiene un gatto  

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     Marcus Stone, La fine della storia  

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     John William Godward, Ozio  

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     Nikolai Kornilievich Bodarevsky, La figlioletta con il gatto

    Lilla Cabot Perry, Donna con Gatto  

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    Hans Baldung, Donna con Gatto  (probabile Allegoria della Musica)

    George Dunlop, Il suo primo posto 

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     Henriëtte Ronner-Knip, Lezioni di Pittura  

    ++ Henriette-Ronner-Knip , Gatto

    Henriette-Ronner-Knip, Aprole Douner  

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    Henriette-Ronner-Knip, Studi sul gatto che si sveglia

    Jean Jacques Bacilier, Gatto d'Angora  

    Arthur Heyer, Gatto Angora  

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    +l gatto dedicano attenzione anche tantissimi illustri artisti di ine D?@@ " inizio DE@@

    come $eorges 8eraut

    Fenri Matisse

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    Paul $auguin

    Paul Gauguin, Mimi e il suo gatto  

    Paul Gauguin, Eiaha Ohipa Pauln Gauguin, Fiori e gatti 

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    9incent 9an $ogh

    $ustave Glimt

    Gustave Klimt, Gatti 

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    +rrivando al DE@@, Pa)lo Pi!asso rappresenta diversi gatti

    Palo Picasso, Donna con Gatto 

    nel suo Gatto che diora un uccello del /E1E, racconta di un animale che si lascia

    andare al suo istinto bestiale, che, ben saldo al suolo con i lunghissimi artigli, squarta

    un uccello, aamato pi3 che mai.

    Dora Maar e il suo gatto 

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    6ei gatti appaiono anche nelle opere di Hoan Mir=

    Mirò, La fattoria

    Mirò, Il carnevale di Arlecchino 

    e Paul Glee

    Paul Klee, Gatto e uccello

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    6el DE@@ possiamo paragonare due opere:

    T(eop(ile Ale*andre !teinlen" Gatto nero  di Ernst L"d+ig ,ir!(ner #oun$e du Chat %oir ,

    #l gatto de’ Tournèe du Chat Noir , ha uno sguardo malizioso, aiutato dall’andamento

    verticale delle sopracciglia inissime, dal pelo irto e dagli artigli riiniti( il gatto nero di

    Girchner invece, nelle sue orme un po’ pi3 burrose e nella dolcezza del suo sguardo

    dai tratti mistici, ricorda molto la statua egizia di $aIer!+nderson.

    )on Mar! -(agall invece, assistiamo all’esatto contrario: l’umanizzazione del gatto.

    #n &arigi dalla finestra , il gatto, all’esatto centro della composizione, mostra un viso

    ed una malinconia di stampo umano, quasi come osse una nuova creatura mitologica

    contemporanea, che mischi i sentimenti dell’uomo alla natura indipendente del gatto.

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    *ra i tanti autoritratti della pittrice messicana #rida ,a(lo ve ne è uno dove un gatto

    nero con gli occhi spalancati è posato sulla spalla dellartista.

    And% .ar(ol si dedic= ad  alcuni straordinari gatti colorati e si divertJ a ritrarre il

    gatto Sam , colorandogli il manto e gli occhi di diverse tinte. 'ella serie omonima, si

    pu= ravvisare come lo stesso gatto passi dal rosa acceso all’arancio ed i suoi occhi si

    colorino di viola, giallo e rosso.

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    +nche Botero inserisce dei gatti nelle proprie opere, gatti abbondanti ed in posa come

    i loro padroni.