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- 1 - IL DIVINO ROMANZO di Paramahansa Yogananda Prefazione Scritta da Sri Daya Mata, presidente e capo spirituale della Self-Realization Fellowship/Yogoda Satsanga Society of India, per presentare L'eterna ricerca dell'uomo, il primo libro in cui sono stati raccolti le conferenze e i discorsi di Paramahansa Yogananda. Ho visto per la prima volta Paramahansa Yogananda nel 1931 a Salt Lake City, mentre parlava a un folto e affascinato pubblico. Ero in piedi in fondo alla sala affollata, e rimasi folgorata, inconsapevole di tutto ciò che mi circondava, fatta eccezione per l'oratore e le sue parole. Tutto il mio essere era pervaso dalla saggezza e dall'amore divino che si riversavano nella mia anima inondandomi il cuore e la mente. Potevo solo pensare: "Quest'uomo ama Dio come io ho sempre voluto amarlo. Egli conosce Dio. Lo seguirò". E da quel momento, l'ho sempre seguito. Nei primi tempi trascorsi accanto a Paramahansaji, non appena percepii il potere trasformante che le sue parole esercitavano sulla mia vita nacque in me il desiderio impellente di preservarle per il mondo intero e per i secoli a venire. È diventato un sacro e gioioso privilegio, nel corso degli anni passati accanto a lui, trascrivere le conferenze, le lezioni, i discorsi estemporanei, le parole di consiglio personale che costituiscono un immenso tesoro di saggezza meravigliosa e di amore per Dio. L'impeto dell'ispirazione di Gurudeva spesso si rifletteva nella velocità della sua eloquenza; poteva parlare senza pause per minuti interi, e continuare così per un'ora. Gli ascoltatori rimanevano affascinati, e la mia penna volava! Mentre stenografavo, una grazia speciale scendeva su di me e traduceva istantaneamente le

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IL DIVINO ROMANZO

di Paramahansa Yogananda Prefazione Scritta da Sri Daya Mata, presidente e capo spirituale della Self-Realization Fellowship/Yogoda Satsanga Society of India, per presentare L'eterna ricerca dell'uomo, il primo libro in cui sono stati raccolti le conferenze e i discorsi di Paramahansa Yogananda. Ho visto per la prima volta Paramahansa Yogananda nel 1931 a Salt Lake City, mentre parlava a un folto e affascinato pubblico. Ero in piedi in fondo alla sala affollata, e rimasi folgorata, inconsapevole di tutto ciò che mi circondava, fatta eccezione per l'oratore e le sue parole. Tutto il mio essere era pervaso dalla saggezza e dall'amore divino che si riversavano nella mia anima inondandomi il cuore e la mente. Potevo solo pensare: "Quest'uomo ama Dio come io ho sempre voluto amarlo. Egli conosce Dio. Lo seguirò". E da quel momento, l'ho sempre seguito. Nei primi tempi trascorsi accanto a Paramahansaji, non appena percepii il potere trasformante che le sue parole esercitavano sulla mia vita nacque in me il desiderio impellente di preservarle per il mondo intero e per i secoli a venire. È diventato un sacro e gioioso privilegio, nel corso degli anni passati accanto a lui, trascrivere le conferenze, le lezioni, i discorsi estemporanei, le parole di consiglio personale che costituiscono un immenso tesoro di saggezza meravigliosa e di amore per Dio. L'impeto dell'ispirazione di Gurudeva spesso si rifletteva nella velocità della sua eloquenza; poteva parlare senza pause per minuti interi, e continuare così per un'ora. Gli ascoltatori rimanevano affascinati, e la mia penna volava! Mentre stenografavo, una grazia speciale scendeva su di me e traduceva istantaneamente le

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parole del Guru nei segni stenografici. Trascriverle è stato un compito sacro che continua ancora. Anche dopo tanto tempo, quando copio le mie note - alcune delle quali risalgono a più di quarant'anni fa - mi accorgo che sono ancora miracolosamente vive nella mia mente, come se le avessi scritte ieri. Posso perfino udire dentro di me le inflessioni della voce di Gurudeva in ogni singola frase. Raramente il Maestro preparava le sue conferenze, e se lo faceva, si limitava a una o due brevi annotazioni, buttate giù in fretta. Molto spesso mentre viaggiava in automobile verso il tempio, domandava con semplicità a uno di noi: "Qual è il tema della mia conferenza di oggi?". Si concentrava sull'argomento e poi, arrivato al tempio, ne parlava improvvisando, traendo le parole da una miniera interiore di ispirazione divina. Il tema delle conferenze era stabilito e annunciato in anticipo. Ma a volte, quando Gurudeva cominciava a parlare, la sua mente seguiva un'altra ispirazione. Incurante dell'argomento del giorno, il Maestro esprimeva le verità che assorbivano in quel momento la sua coscienza, facendo scaturire un flusso costante di inestimabile saggezza dalla pienezza della propria esperienza spirituale e della propria percezione intuitiva. Quasi sempre, al termine della conferenza, numerose persone gli si avvicinavano per ringraziarlo di aver chiarito un problema che le assillava, o di avere spiegato qualche concetto filosofico di loro interesse. A volte mentre parlava, la coscienza del Guru si elevava a tal punto che egli dimenticava momentaneamente l'uditorio e si rivolgeva direttamente a Dio; tutto il suo essere traboccava allora di gioia e di amore divino. In questi alti stati di coscienza, la sua mente diventava una cosa sola con la Coscienza divina, ed egli percepiva interiormente la Verità e descriveva ciò che vedeva. A volte, Dio gli appariva assumendo le sembianze della Madre divina, o qualche altra forma; oppure aveva una visione di uno dei nostri grandi Guru o di altri santi. In quei momenti, tutti i presenti erano profondamente consapevoli della benedizione speciale che veniva concessa anche a loro. Durante un'apparizione di san Francesco d'Assisi, un santo che Gurudeva amava profondamente, il Maestro fu ispirato a comporre il bellissimo poema: 'Dio! Dio! Dio!'. La Bhagavad Gita descrive un Maestro illuminato con queste parole: "Il Sé risplende come un sole in coloro che hanno scacciato l'ignoranza con la saggezza". Lo splendore spirituale di Paramahansa Yogananda avrebbe potuto incutere una eccessiva soggezione, se non fosse stato attenuato dal calore, dalla naturalezza e dalla serena umiltà con cui egli metteva istantaneamente tutti a proprio agio. Ciascuno dei presenti sentiva che le parole di Gurudeva erano dirette personalmente a lui. Tra le affascinanti qualità del Maestro, risaltava il suo acuto senso dell'umorismo. Con qualche frase appropriata, alcuni gesti o particolari espressioni del viso, sapeva suscitare risate calorose e cordiali al momento giusto, quando voleva rendere più chiaro un concetto o fare in modo che i suoi ascoltatori potessero riposarsi dopo essersi concentrati a lungo su un argomento particolarmente profondo. Non è possibile trasmettere attraverso le pagine di un libro l'unicità e l'universalità della brillante e amorevole personalità di Paramahansa Yogananda. Ma, nel delineare questo breve ritratto, la mia umile speranza è quella di offrire ai lettori un'immagine personale del Guru che potrà arricchire il piacere che proveranno leggendo i discorsi raccolti in questo libro. È stata per me una gioia ineffabile avere visto il mio Gurudeva in comunione con Dio, avere udito le profonde verità e le espressioni di devozione che scaturivano dalla sua anima, averle trascritte per i secoli a venire e condividerle ora con tutti voi. Possano le sublimi parole del Maestro spalancare le porte a una più indistruttibile fede in Dio, a un amore più profondo per il nostro Padre, Madre, Amico eterno che tanto amiamo.

DAYA MATA Los Angeles, California maggio 1975

*** Per più di mezzo secolo ho avuto l'umile privilegio di partecipare alla diffusione del Kriya Yoga - la missione affidata a Paramahansa Yogananda - e di essere testimone del suo continuo sviluppo. Ho visto il fuoco dell'amore per Dio che emanava dal suo essere, infiammare il mio cuore e accendere l'amore divino in altri cuori, concedendo l'ineffabile felicità della sua luce

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trasformante. Così, con profonda soddisfazione e con grande gioia, la Self-Realization Fellowship presenta Il divino romanzo, un libro tanto atteso e che fa seguito all'Eterna ricerca dell'uomo. "La storia d'amore con Dio è perfetta e infinita", ha detto Gurudeva. La gloria e la dolcezza di questo rapporto eterno con il Divino erano pienamente manifeste in Paramahansaji. In questi lunghi anni, durante i quali ho cercato di seguire il suo esempio - vivendo i suoi ideali e mettendo in pratica i suoi insegnamenti - tutti i desideri del mio cuore sono stati esauditi. La promessa di quel primo palpito d'amore divino che si sprigionò dalla mia anima è stata mantenuta pienamente al di là di ogni aspettativa. Paramahansaji aveva un unico desiderio: aiutare gli altri a percepire Dio come una consapevole realtà nella propria vita. Spesso piangeva di compassione per tutti i figli di Dio, pregando il Signore dal profondo della sua anima: "Possa io essere capace di risvegliare il tuo amore in tutti i cuori". L'amore divino è la sola e unica risposta che può allontanare definitivamente il doloroso senso di vuoto da ogni cuore, cicatrizzare e guarire tutte le ferite delle separazioni, dell'odio e dell'incomprensione che hanno distrutto la pace e l'unità di questo mondo meraviglioso creato da Dio. Possa la fiamma dell'amore divino raggiungervi dalle pagine di questo libro, per esaudire la fervente preghiera di Paramahansaji e risvegliare l'amore di Dio in tutti i cuori.

DAYA MATA Los Angeles, California 19 novembre 1986

Introduzione La più meravigliosa storia d'amore che potete vivere è quella con Dio... È lui l'Innamorato e le nostre anime sono l'amata, e quando l'anima incontra il più grande Innamorato dell'universo, ha inizio una storia d'amore infinita.

PARAMAHANSA YOGANANDA

Il divino romanzo è una raccolta di conferenze di Paramahansa Yogananda, la cui vita è stata un continuo romanzo con il Divino. È un libro sull'amore di Dio per tutte le anime che lui stesso ha creato, un libro che aiuta a capire come ciascuno di noi - nel proprio aspetto di anima incarnata - possa sentire l'amorevole presenza di Dio nella vita. Il messaggio dell'autore ha un fascino universale perché non esiste al mondo un solo essere umano il quale non abbia voluto un amore perfetto che il tempo, la vecchiaia o la morte non facessero svanire. Tutti hanno senza dubbio desiderato ardentemente la felicità e la perfezione che caratterizzano un rapporto d'amore ideale, ma si sono posti sempre la stessa domanda: "Esiste veramente?". Paramahansa Yogananda sostiene a chiare lettere che esiste. Con la sua vita e i suoi insegnamenti ha dimostrato che la felicità interiore e l'amore che cerchiamo esistono e possono essere trovati in Dio. Nella prima conferenza riportata nel Divino romanzo Paramahansa Yogananda afferma: "Nella comunione con Dio potete provare l'amore più grande. L'amore fra l'anima e lo Spirito è perfetto, è l'amore che voi tutti cercate ". Paramahansaji non parla in nome di mere teorie o di princìpi teologici; le sue parole nascono dall'esperienza personale dell'amore e della saggezza di Dio, e offrono una prospettiva al tempo stesso spirituale e pragmatica affinché 'coloro che hanno orecchie per intendere' possano scoprire nella propria vita la presenza divina che tutto appaga. La sua saggezza non è il frutto del lavoro di uno studioso, è la testimonianza concreta di un personaggio spiritualmente vivo la cui vita è stata contraddistinta dalla gioia interiore e dalle realizzazioni esteriori, di un maestro universale che ha vissuto ciò che ha insegnato, un Premavatar (incarnazione

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dell'amore), il cui unico desiderio è stato quello di condividere con tutti la saggezza e l'amore di Dio. Paramahansa Yogananda, nato a Gorakhpur, in India, il 5 gennaio 1893, ha avuto un'infanzia straordinaria, caratterizzata da segni evidenti che preannunziavano un destino divino. La madre incoraggiò i nobili ideali e le aspirazioni spirituali del figlio perché sapeva quale sarebbe stata la sua missione. A soli undici anni, la perdita della mamma, che egli amava sopra ogni cosa al mondo, rafforzò la sua spontanea decisione di trovare Dio e di ricevere dal Creatore stesso l'amore divino cui anela ogni cuore umano. Yoganandaji divenne presto discepolo del grande Jnanavatar (incarnazione della saggezza) Swami Sri Yukteswar Giri, che apparteneva alla linea dei grandi Guru ai quali Yogananda stesso era legato sin dalla nascita. I genitori di Yogananda erano discepoli di Lahiri Mahasaya, guru di Sri Yukteswar. Quando Paramahansaji era ancora neonato, la mamma lo condusse da Lahiri Mahasaya che benedicendolo le predisse: "Piccola madre, tuo figlio sarà uno yogi. Come un motore spirituale, condurrà molte anime al regno di Dio". Lahiri Mahasaya era un discepolo di Babaji, l'immortale Maestro che ha riportato alla luce nella nostra epoca l'antica scienza del Kriya Yoga. Lodato da Krsna nella Bhagavad Gita e da Patanjali negli Yoga Sutra, il Kriya Yoga è sia una tecnica trascendentale di meditazione sia un modo di vivere che conduce all'unione dell'anima con Dio. Babaji rivelò il sacro Kriya a Lahiri Mahasaya che lo trasmise a Sri Yukteswar il quale, a sua volta, lo insegnò a Paramahansa Yogananda. Quando, nel 1920, Paramahansa Yogananda venne ritenuto pronto per cominciare a diffondere nel mondo la scienza yoga che porta alla liberazione dell'anima, il Mahavatar Babaji gli rivelò quale sarebbe stata la sua missione divina: "Tu sei colui che ho scelto per diffondere il messaggio del Kriya Yoga in Occidente. Molto tempo fa incontrai il tuo guru Yukteswar a un Kumbha Mela; gli preannunziai allora che ti avrei mandato a lui perché ti istruisse. Il Kriya Yoga, la tecnica scientifica della realizzazione di Dio, si diffonderà un giorno in tutto il mondo, e promuoverà l'armonia fra le nazioni attraverso la percezione trascendentale del Padre infinito". Paramahansa Yogananda iniziò la sua missione in America come delegato all'International Congress of Religious Liberals, che si tenne a Boston nel 1920. Per più di un decennio egli percorse l'America, parlando quasi ogni giorno a un folto pubblico in tutte le maggiori città. Il 28 gennaio 1925 il Los Angeles Times riferì: "Il Philarmonic Auditorium presenta l'inaudito spettacolo di migliaia di persone... rimandate indietro un'ora prima che avesse inizio la conferenza perché i 3000 posti della sala erano già stati occupati. L'attrazione è rappresentata dallo Swami Yogananda, un indù che sta invadendo gli Stati Uniti per portarvi Dio... predicando l'essenza della dottrina cristiana". Per l'Occidente fu una straordinaria rivelazione scoprire che lo Yoga - spiegato con tanta eloquenza e interpretato con assoluta chiarezza da Sri Yogananda - è una scienza universale e che, come tale, costituisce in realtà l'essenza di tutte le vere religioni. Nel 1925 Paramahansa Yogananda istituì a Los Angeles la Casa Madre della Self-Realization Fellowship, l'associazione che aveva fondato in India nel 1917 con il nome di Yogoda Satsanga Society of India. Dalla Casa Madre gli insegnamenti del Guru sono diffusi in tutto il mondo, unitamente ai suoi numerosi libri e alle Lezioni della Self-Realization Fellowship sulla scienza del Kriya Yoga e sull'arte di vivere. L'opera del Guru è diretta e servita dai rinuncianti dell'Ordine monastico della Self-Realization Fellowship, fondato da Paramahansaji per istruire spiritualmente coloro che avrebbero continuato la sua opera e ne avrebbero preservato l'integrità. Alla fine degli anni trenta Paramahansaji cominciò ad abbandonare gradualmente la sua attività di conferenziere. "Non mi interessano le folle", disse, "ma le anime che vogliono conoscere Dio seriamente". In seguito concentrò i propri sforzi sulle conferenze e sulle lezioni che conduceva per gli studenti profondamente interessati alla ricerca di Dio; nella maggior parte dei casi parlava nei templi e alla Casa Madre della Self-Realization Fellowship. Paramahansa Yogananda aveva predetto molte volte: "Non morirò nel mio letto, ma in piedi, parlando di Dio e dell'India". Il 7 marzo 1952 si compì la sua profezia. Paramahansaji era stato invitato a parlare al banchetto dato in onore dell'ambasciatore indiano B. R. Sen. Parlò in modo profondamente toccante e concluse il discorso con queste parole tratte dalla sua poesia La mia India: "Dove il Gange, le foreste, le grotte himalayane e gli uomini sognano Dio, sono stato consacrato; il mio corpo ha toccato quella terra!". Poi sollevò lo sguardo ed entrò nel

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mahasamadhi, l'uscita cosciente dal corpo fisico dello yogi evoluto. Egli morì come era vissuto, esortando gli uomini a conoscere Dio. Gli sforzi che il grande Guru ha sempre compiuto nel tentativo di risvegliare ogni anima all'unica Verità insita in tutte le religioni e in tutta la vita, e il singolare contributo che ha offerto per promuovere una più grande armonia e una più profonda comprensione fra l'Oriente e l'Occidente, hanno avuto un riconoscimento formale dal Governo indiano il 7 marzo 1977, venticinquesimo anniversario della morte. In quel giorno l'India ha emesso un francobollo commemorativo in suo onore, rendendo omaggio al Guru con queste parole: "L'ideale dell'amore per Dio e del servizio all'umanità trova la massima espressione nella vita di Paramahansa Yogananda... Sebbene abbia trascorso la maggior parte della vita lontano dall'India, egli, tuttavia, ha il suo posto fra i nostri grandi santi. La sua opera continua a crescere e a risplendere sempre più luminosa, attirando da ogni dove gli esseri umani sul sentiero del pellegrinaggio dello Spirito". Chi viveva accanto a Paramahansaji sapeva bene che la sua grandezza risiedeva non soltanto nella profondità degli insegnamenti, ma anche nel grande amore e nella compassionevole comprensione che scaturivano dal suo essere. Un'ineffabile dolcezza ispirava ogni parola, ogni sguardo, ogni gesto e tutti si rendevano conto, al di là di ogni dubbio, che il suo amore era senza limiti e senza condizioni. Ai suoi occhi le debolezze e i difetti non avevano alcuna importanza e in ciascuna anima egli vedeva soltanto l'immagine pura di Dio. Sebbene il tempo e lo spazio non ci abbiano consentito di essere presenti alle conferenze di Paramahansa Yogananda, possiamo fortunatamente leggere e assorbire le sue parole, e di questo dobbiamo ringraziare Sri Daya Mata, presidente della Self-Realization Fellowship. Nei primissimi anni del suo ministero, le conferenze di Paramahansaji venivano trascritte in modo discontinuo. Ma nel 1931, dopo essere divenuta una sua discepola, Sri Daya Mata si assunse il sacro compito di trascrivere fedelmente, per le generazioni future, i discorsi e le lezioni del suo Guru. "Nei primi tempi trascorsi accanto Paramahansaji, non appena percepii la forza trasfigurante che le sue parole esercitavano nella mia stessa vita", scrive Sri Daya Mata, "nacque in me il desiderio impellente di preservarle per il mondo intero e per i secoli a venire". Dobbiamo alla sua lungimiranza e alla sua dedizione se è stato possibile pubblicare Il divino romanzo. Nel libro sono raccolte soprattutto le conferenze e le lezioni che Paramahansaji ha tenuto nei templi della Self-Realization Fellowship e alla Casa Madre; alcune sono state pronunciate invece nel corso di incontri non ufficiali (o satsanga) con piccoli gruppi di discepoli, oppure nei servizi di meditazione durante i quali il Guru entrava in comunione estatica con Dio, rendendo partecipi i presenti di un barlume dell'amore divino. Fanno parte del libro anche alcuni scritti devozionali. Paramahansaji è stato uno scrittore fecondo e, spesso, durante i momenti liberi, componeva un nuovo cantico di amore a Dio o un breve articolo che riteneva utile alla migliore comprensione di una particolare sfaccettatura della verità. Poiché la maggior parte dei discorsi contenuti in questo libro era rivolta a un pubblico che aveva familiarità con gli insegnamenti della Self-Realization Fellowship, i lettori potranno trovare nelle note esplicative alcuni chiarimenti riguardanti la terminologia e i concetti filosofici. Inoltre, il libro è stato corredato da un glossario che spiega il significato dl alcune parole sanscrite e di altri termini filosofici e fornisce anche delucidazioni in merito a eventi, persone e luoghi che hanno attinenza con la vita e l'opera di Paramahansa Yogananda. Le citazioni dalla Bhagavad Gita incluse in questo volume sono state tradotte da Paramahansa Yogananda dal sanscrito, in alcuni casi letteralmente e in altri sotto forma di parafrasi. Il divino romanzo è il secondo volume di una serie destinata a raccogliere le conferenze e i discorsi di Paramahansa Yogananda. Ci auguriamo che, come il primo, L'eterna ricerca dell'uomo, possa rappresentare un raggio di luce divina sul sentiero spirituale, per ispirare e illuminare innumerevoli lettori dando alla loro vita un nuovo significato. "La più grande storia d'amore è quella con l'Infinito", ha detto Paramahansaji. "Non potete immaginare come può diventare bella la vita. Quando improvvisamente vedete Dio in ogni luogo, quando Dio si manifesta, vi parla e vi guida, il romanzo dell'amore divino è cominciato" .

SELF REALIZATION FELLOWSHIP Los Angeles, California Novembre 1986

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Come coltivare l'amore divino

Tempio della Self-Realization Fellowship, Hollywood, California, 10 ottobre 1943

In genere il mondo ha dimenticato il vero significato dell'amore. Gli esseri umani l'hanno insultato e mortificato a tal punto che solo pochi sanno cosa sia il vero amore. Come l'olio permea l'oliva in ogni sua parte, così l'amore permea ogni parte della creazione. Ma definire l'amore è molto difficile, per la stessa ragione per la quale le parole non possono descrivere completamente il sapore dell'arancia. Dovete assaggiare il frutto per conoscerne il sapore. La stessa cosa accade con l'amore. Tutti voi ne avrete conosciuto qualche aspetto e perciò in parte sapete di che cosa si tratta. Ma non avete capito come svilupparlo, come purificarlo e come espanderlo per trasformarlo in amore divino. All'inizio della vita, quasi in ogni cuore è racchiuso un barlume dell'amore divino, che generalmente scompare perché l'essere umano non sa come coltivarlo. Molti ritengono che non sia necessario analizzare l'amore. Lo identificano con il sentimento che provano per i parenti, per gli amici e per tutti coloro dai quali si sentono particolarmente attratti. Ma l'amore è molto più di questo. Vi posso descrivere il vero amore soltanto parlandovi dei suoi effetti. Se poteste percepire almeno un barlume dell'amore divino, la vostra gioia sarebbe così grande, così travolgente, da non poterla contenere. Riflettete profondamente su quanto vi dico. La felicità insita nell'amore non consiste nel sentimento in se stesso, ma nella gioia che il sentimento porta. L'amore dà gioia. Amiamo l'amore perché ci fa provare questa felicità così inebriante. Quindi, il traguardo fondamentale non è l'amore, ma la beatitudine; Dio è la beatitudine sempre esistente, sempre cosciente e sempre nuova (Sat-Cit-Ananda). Noi, in quanto anime, siamo la beatitudine individualizzata. "Veniamo dalla Gioia, viviamo ed esistiamo nella Gioia, e un giorno ci fonderemo ancora in questa sacra Gioia".* Tutti i sentimenti divini - amore, compassione,coraggio, abnegazione, umiltà - sarebbero privi di significato senza la gioia. Gioia vuol dire allegria, ossia un'espressione della beatitudine suprema. La gioia che l'uomo prova ha origine nel cervello, nel centro sottile della consapevolezza di Dio, che gli yogi chiamano sahasrara, o loto dai mille petali. Eppure la sensazione della gioia non si percepisce nel cervello, ma nel cuore. Dal trono divino della coscienza nel cervello, la gioia discende e si manifesta nel centro del cuore. ** La gioia proviene dalla beatitudine di Dio, l'attributo essenziale e fondamentale dello Spirito. Sebbene la gioia possa nascere in presenza di alcune circostanze esterne, pure non dipende dalle circostanze e spesso si manifesta senza apparenti cause oggettive. A volte vi svegliate la mattina pieni di gioia senza nessun motivo, e quando vi raccogliete nel silenzio della profonda meditazione, la gioia scaturisce dentro di voi senza essere provocata da stimoli esterni. La gioia della meditazione è travolgente, e coloro che non si sono mai immersi nel silenzio della vera meditazione non sanno in che cosa consista la vera gioia. Ci sentiamo molto felici quando riusciamo ad appagare un desiderio; eppure in gioventù proviamo spesso una felicità improvvisa che sembra provenire dal nulla. La gioia si manifesta in certe circostanze, ma non è creata dalle circostanze stesse. * Taittiriya Upanisad, III, 6. **L'Anahata cakra, il sottile centro dorsale, la sede del sentimento, il centro del controllo di vayu, l'elemento vibratorio aria, una manifestazione della vibrazione creativa Aum. La vita dell'uomo e la coscienza vengono perpetuate dalla forza e attività insite nell'albero della vita, nel cui tronco sono presenti i sette centri sottili situati nella spina dorsale e nel cervello. Da questi centri proviene l'energia che sostiene tutte le funzioni e le facoltà fisiologiche e psicologiche dell'uomo. A causa del loro comune centro di origine, alcune esperienze spirituali e psicologiche sono collegate ai processi fisiologici. Ad esempio esiste una precisa relazione fra la funzione cardiaca e il sottile centro spinale del sentimento nel cuore. Quando agiscono contemporaneamente, esprimono la grande sensazione dell'amore, sia umano sia divino. (Vedere cakra e Aum (Om) nel glossario).

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Ad esempio, quando qualcuno riceve in regalo una grossa somma di denaro ed esclama: "Oh, come sono felice!", il denaro costituisce soltanto il piccone che ha spezzato la roccia facendo scaturire uno zampillo di gioia dalla sorgente nascosta della felicità interiore. Quindi, in linea di massima, è necessario che si determinino alcune circostanze perché l'essere umano possa provare un senso di gioia; ma la gioia è l'eterno e naturale stato dell'anima. Anche l'amore è una condizione naturale dell'anima, ma è subordinato alla gioia; infatti l'amore non potrebbe esistere senza la gioia. Potete pensare all'amore senza gioia? No. La gioia accompagna l'amore. Quando parliamo dell'infelicità di un amore non corrisposto, ci riferiamo a un profondo desiderio insoddisfatto. La vera esperienza dell'amore è sempre accompagnata dalla gioia. La natura universale dell'amore In senso universale, l'amore è il divino potere dell'attrazione nel creato, che armonizza, unisce, congiunge. Alla forza di attrazione si contrappone la forza di repulsione, cioè l'energia cosmica che emana dalla coscienza cosmica di Dio e che materializza la creazione. La forza di repulsione mantiene tutte le forme nello stato manifesto grazie a maya, il potere dell'illusione che divide, rende diversi e disarmonici. La forza di attrazione dell'amore neutralizza la forza di repulsione cosmica per armonizzare tutta la creazione e farla tornare infine a Dio. Coloro che vivono in sintonia con la forza di attrazione dell'amore sono in armonia con la natura e con i propri simili, e vengono attirati verso il gioioso ricongiungimento con Dio. In questo mondo, l'amore presuppone la dualità; nasce dal reciproco scambio o affinità di sentimenti fra due o più esseri. Anche gli animali esprimono un certo tipo di amore, sia l'uno verso l'altro sia verso la prole. In molte specie, quando un compagno muore, l'altro generalmente si lascia morire subito dopo. Ma questo è un amore istintivo perché gli animali non sono responsabili dei propri sentimenti. Le creature umane, invece, possono intrattenere consapevolmente e liberamente un reciproco scambio d'amore. Nell'essere umano, l'amore si manifesta in molteplici rapporti: fra marito e moglie, genitori e figli, fratelli e sorelle, amici e amici, servo e padrone, guru e discepolo (come nel caso di Gesù e i suoi discepoli, dei grandi maestri dell'India e i loro cela), fra i devoti e Dio, fra l'anima e lo Spirito. L'amore è un sentimento universale e le sue manifestazioni sono rese diverse dalla natura del pensiero che lo anima. Per cui, quando l'amore pervade il cuore del padre, la coscienza della paternità lo trasforma in amore paterno. Quando pervade il cuore della madre, la coscienza della maternità lo trasforma in amore materno. Quando pervade il cuore dell'innamorato, la coscienza dell'innamorato fa prendere all'amore universale ancora un altro aspetto. Non è il mezzo fisico, ma la coscienza a determinare le caratteristiche nelle quali si manifesta l'amore. Così il padre può esprimere l'amore materno, la madre l'amore di un'amica, e l'innamorato l'amore divino. Tutte le espressioni dell'amore provengono dall'unico Amore cosmico che, quando si manifesta nei diversi aspetti dell'amore umano, contiene sempre qualche imperfezione. La mamma non sa perché ama il figlio, e il bambino non sa perché ama la mamma. Non sanno da dove viene l'amore che provano l'uno per l'altra. È l'amore di Dio che si manifesta in loro, e quando l'amore è puro e disinteressato ne riflette le qualità divine. Così, studiando con cura l'amore umano, possiamo capire qualcosa dell'amore divino perché nell'amore umano scorgiamo un barlume dell'amore di Dio. L'amore paterno si basa sulla ragione L'amore paterno nasce dalla saggezza e si basa sulla ragione. Nella coscienza paterna predomina il pensiero: "Questo è mio figlio, che devo amare e proteggere". Il padre si comporta così disinteressatamente ed esprime il suo amore cercando di soddisfare i desideri del figlio, di educarlo e di provvedere alle sue necessità. Ma l'amore paterno in parte è istintivo, come tutte le forme dell'amore familiare; il padre non può fare a meno di amare il figlio.

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L'amore materno si basa sul sentimento ed è assoluto L'amore materno è più grande. Si basa sul sentimento, piuttosto che sulla ragione. Il vero amore materno è assoluto. Si può dire che sotto molti aspetti è più spirituale e, quindi, più grande di quasi tutte le umane espressioni dell'amore. Dio ha impresso nel cuore della madre un amore senza riserve, che prescinde dai meriti e dal comportamento del figlio. Anche se il figlio dovesse un giorno diventare un assassino, l'amore della madre rimarrebbe immutato, mentre il padre potrebbe dimostrarsi più intollerante e meno disposto a perdonare. L'amore assoluto della madre è forse l'amore umano che più si avvicina alla perfezione dell'amore di Dio. La vera madre perdona il figlio anche quando nessun altro lo farebbe. Questo tipo di amore è un esempio dell'amore di Dio. Egli perdona i suoi figli, quali che siano i peccati commessi. Ora, chi se non Dio potrebbe avere impresso questo amore nel cuore della madre? Nel vero amore materno è insita la prova tangibile che Dio ci ama senza riserve, incurante della nostra cattiveria e dei nostri numerosi peccati. Lo Spirito divino non è un tiranno. Sa di averci inviati in un mondo di illusione, sa che abbiamo delle difficoltà, conosce le nostre battaglie. L'uomo accresce soltanto l'oscurità interiore della propria ignoranza spirituale quando pensa di essere un peccatore. È meglio cercare di correggersi invocando l'aiuto della Madre divina e contemplare in lei il riflesso dell'amore e del perdono infiniti di Dio. La notte scorsa, mentre meditavo, ho rivolto questo canto d'amore al Divino: Madre divina, io sono il tuo bambino. Il tuo bambino indifeso che si nasconde nel tuo grembo di immortalità. Percorrerò furtivamente la strada che mi conduce al cielo, nascosto nel tuo grembo. Rifugiato nel tuo cuore percorrerò furtivamente la strada che mi conduce al cielo. Il karma non può sfiorarmi perché io sono il tuo bambino, il tuo bambino piccolo, il tuo bambino indifeso. Nascosto nel tuo grembo, percorrerò furtivamente la strada che mi conduce al cielo. Questo è il rapporto che si deve avere con Dio, perché l'amore della Madre è l'amore del Divino che tutto perdona. L'amore coniugale Al massimo della sua perfezione, l'amore coniugale può essere considerato una delle più grandi espressioni dell'amore umano. Gesù voleva dire proprio questo quando dichiarò: "Perciò l'uomo lascerà il padre e la madre e sarà fedele alla propria moglie". Se l'uomo e la donna si amano con sincerità e purezza, fra loro nasce una completa armonia nel corpo, nella mente e nell'anima. Se il loro amore si esprime nella sua forma più alta, si traduce in una unione perfetta. Ma anche questo amore ha il suo punto debole; può essere svilito dall'abuso del sesso che oscura l'amore divino. La natura ha reso l'impulso sessuale molto forte, affinché la creazione potesse avere il suo corso. Il sesso, quindi ha una specifica ragion d'essere nel rapporto coniugale, ma se diventa il fattore preminente, l'amore si eclissa e scompare completamente; al suo posto subentrano il senso di possesso, la familiarità eccessiva, l'abuso e la mancanza di amicizia e di comprensione. Sebbene l'attrazione sessuale sia una delle condizioni che contribuiscono a far nascere l'amore, il sesso in quanto tale non è amore. Il sesso e l'amore sono lontani l'uno dall'altro come la luna dal sole. Soltanto quando predomina la qualità trasformante del vero amore, il sesso diventa un mezzo per esprimere l'amore. Coloro che vivono sul piano sessuale in misura eccessiva si smarriscono e non riescono a instaurare un rapporto coniugale soddisfacente. Solo grazie all'autocontrollo - quando, cioè, il sesso non costituisce l'elemento predominante, ma è un complemento dell'amore - marito e moglie possono comprendere che cosa sia il vero amore. Nel mondo moderno, sfortunatamente, l'amore viene troppo spesso distrutto dall'eccessiva importanza che si dà alle esperienze sessuali. Coloro che adottano una naturale e spontanea moderazione nella propria vita sessuale, sviluppano nel rapporto coniugale altre componenti durevoli: amicizia, compagnia, comprensione, amore reciproco. Per esempio Amelita Galli-Curci (NOTA: [Soprano di fama mondiale (1889-1963) che incontrò Paramahansa Yogananda durante i primi anni della sua

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permanenza negli Stati Uniti. Amelita Galli-Curci e il marito diventarono membri fedeli della Self-Realization Fellowship. La prefazione del libro di Paramahansa Yogananda Whispers from Eternity (Sussurri dall'eternità) è stata scritta proprio da Amelita Galli-Curci.])e il marito, Homer Samuels, sono i più grandi innamorati che io abbia mai incontrato in Occidente. Il loro amore è bello perché mettono in pratica gli ideali di cui ho parlato. Quando sono lontani anche per poco tempo, non vedono l'ora di rivedersi, di ritrovarsi, di condividere i propri pensieri e il proprio amore. Vivono l'uno per l'altra. Un altro esempio molto bello di amore coniugale è quello fra Ella Wheeler Wilcox e il marito. John Larkin, uno dei miei allievi che ebbe occasione di conoscerli, mi ha raccontato di non avere mai visto niente di simile al loro amore. Diceva: "Tutte le volte in cui si vedevano sembrava che provassero di nuovo la gioia del primo incontro. Erano totalmente dediti l'uno all'altro. Nei tre anni che seguirono la morte del marito, l'unico pensiero di Ella fu quello di riunirsi a lui, e morì col suo nome sulle labbra". Qui in America ho incontrato un uomo che provava per la moglie la stessa totale dedizione. L'amava così profondamente che il suo amore per lei si trasformò in amore divino. Quando la moglie morì andò per anni alla ricerca di un modo per ritrovarla. Finalmente ci riuscì e trovò anche Dio nell'amore che provava per lei. Questa è la storia che lui stesso mi ha raccontato. Nelle sue peregrinazioni dopo la morte della moglie, incontrò nell'Himalaya un grande santo e riuscì a fargli promettere che avrebbe impartito nello stesso momento l'iniziazione spirituale a lui e alla moglie. Il santo, dopo avergli assicurato di mantenere la promessa, domandò: "Dov'è tua moglie?". E lui allora gli disse che la moglie era morta. Malgrado ciò, il santo mantenne la promessa di iniziarli insieme. Invitò l'uomo a meditare e cominciò ad invocare la presenza della moglie. A un tratto ella apparve. Parlò a lungo con il marito, poi, entrambi si sedettero e il santo li iniziò insieme quindi li benedisse e la moglie scomparve. Da quel momento, il marito si rese conto che l'amata forma umana conosciuta come moglie, era in realtà un'espressione individualizzata della coscienza di Dio che si manifesta in tutti gli esseri umani. Gli era stato rivelato il vero significato dell'amore divino, che è la base e la causa di ogni rapporto umano ideale. La sua fu un'esperienza unica e vera. Ma l'amore coniugale è un sentimento complesso e quasi tutti gli esseri umani lasciano il mondo con il cuore insoddisfatto perché non hanno cercato l'amore nel modo giusto. Attratti soprattutto da un aspetto fisico gradevole, cercano il compagno dell'anima in un cimitero di belle forme vestite elegantemente, senza pensare che possono essere abitate da un demone. Io non condanno gli uomini e le donne perché rispondono alla legge di attrazione creata da Dio, condanno la perversione dell'attrazione causata dalla lussuria. Tutti gli uomini che considerano la donna un oggetto di piacere, e che abusano di lei per soddisfare i propri istinti, commettono un atto di autodistruzione. L'abuso sessuale prolungato logora il sistema nervoso e danneggia il cuore, distruggendo alla fine la pace e la felicità. Gli uomini e le donne si devono rendere conto che la vera natura dell'anima è spirituale. Considerarsi reciprocamente soltanto un mezzo per soddisfare il desiderio sessuale, significa accelerare la distruzione della felicità. Lentamente, un po' per volta, la pace della mente scompare. L'abuso sessuale è paragonabile a un'automobile che viaggi senza olio; il corpo non può sopportarlo. Ogni goccia di essenza vitale perduta equivale alla perdita di otto gocce di sangue. Comunque, il punto principale da ricordare è che bisogna imparare a controllarsi. L'autocontrollo, che si consegue dominando e purificando la mente, è più importante dell'astinenza sessuale nella quale la mente continua a soffermarsi sul pensiero del sesso. Reprimere semplicemente il desiderio sessuale può essere dannoso. L'uomo e la donna dovrebbero considerarsi reciprocamente un'espressione del Divino. Mi sembra una cosa tanto dolce quando il marito chiama la moglie 'mamma', o quando lei lo chiama 'papà'. Ogni donna dovrebbe vedere nel marito anche un padre. lo vedo in tutte le donne una madre. Ai miei occhi esse non sono soltanto donne, ma un'espressione della Madre divina, ed è la Madre divina che mi parla per mezzo loro. La donna non deve attrarre l'uomo grazie al suo sex-appeal. Tutti dovrebbero essere sempre vestiti in modo accurato ed è giusto che cerchino di rendersi attraenti soprattutto se lo fanno con buon gusto. Ma è sbagliato cercare volutamente di attirare il sesso opposto ricorrendo al sex-appeal. L'attrazione fra l'uomo e la donna deve scaturire dall'anima. Chi è sessualmente controllato e non si presenta come un simbolo sessuale, ha maggiori probabilità di attirare il compagno o la compagna adatti. Quante ragazze si sono lamentate con me dicendo che i ragazzi sono interessati solo al sesso, altrimenti non vedono la ragione di frequentarle! Le

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esperienze sessuali sono dannose per i giovani. In India, i ragazzi e le ragazze non si sfiorano e non si baciano prima del matrimonio. L'amore è la cosa più importante, questo è l'ideale. Quando due persone provano una profonda attrazione e si sentono disposte a sacrificarsi l'una per l'altra, sono veramente innamorate. Soltanto allora possono vivere un'intima relazione matrimoniale. Il possesso puro e semplice non basta. Se uno dei coniugi cerca di dominare l'altro, dimostra di non saper amare veramente. Ma quando entrambi cercano di manifestare il loro amore preoccupandosi continuamente della felicità dell'altro, l'amore diventa divino. In un rapporto di questo genere possiamo cogliere un barlume di Dio. Molte donne sposate mi dicono: "Mio marito non vuole che io mi interessi di argomenti spirituali". Questo è estremamente egoista. Se la moglie cerca di diventare più spirituale, il marito dovrebbe collaborare. Non la perderà, ma al contrario acquisirà una parte della sua virtù. Questo stesso principio si applica al comportamento della moglie nei confronti del marito. La cosa più bella che il marito o la moglie possano augurarsi reciprocamente è la spiritualità, perché l'evoluzione dell'anima porta con sé le qualità divine della comprensione, della pazienza, del rispetto, dell'amore. Ma entrambi devono ricordare che il desiderio dell'evoluzione spirituale non può essere imposto. Vivete l'amore e la vostra bontà ispirerà tutti coloro che amate. Dopo pochi anni di matrimonio, migliaia di mariti e di mogli si domandano: "Dove è finito il nostro amore?". Si è bruciato sull'altare dell'abuso sessuale, dell'egoismo, della mancanza di rispetto. Quando questi comportamenti diventano parte integrante del rapporto matrimoniale, l'amore va in fumo. La donna tormenta l'uomo che cerca di renderla schiava o che la trascura. Comunque, le offese verbali sono uno dei trattamenti peggiori che gli esseri umani si possano infliggere. Si dice che la lingua della donna, lunga non più di sei centimetri, possa uccidere un uomo alto due metri! Quando l'uomo e la donna si maltrattano a vicenda, distruggono per sempre la propria felicità. L'uomo deve cercare di vedere Dio nella donna e deve aiutarla a realizzare la sua natura spirituale. Deve farle capire che lei è accanto a lui non soltanto per soddisfarne i desideri sessuali, ma perché è la sua compagna che rispetta e che considera un'espressione del Divino. E la donna deve comportarsi allo stesso modo con l'uomo. Un altro atteggiamento sbagliato consiste nell'avere paura del sesso opposto; un'avversione anormale o un'attrazione anormale sono entrambe morbose. Dal mio maestro, lo Swami Sri Yukteswarji, ho imparato a considerare la donna non come uno strumento creato per sedurre e distruggere moralmente l'uomo, ma come una immagine della Madre divina dell'universo. Se, e quando, l'uomo comincerà a vedere nella donna un simbolo della madre, troverà in lei una protezione amorevole che non aveva mai conosciuto prima. In virtù della grazia di Dio sono stato capace di trasformare la coscienza di molti uomini e di molte donne per mezzo di questo pensiero spirituale: ogni uomo dovrebbe considerare la donna un simbolo della Madre dell'universo, e ogni donna dovrebbe considerare l'uomo un simbolo del Padre dell'universo. Dopo aver ascoltato le mie parole, si rendevano conto che la Madre divina e il Padre celeste avevano parlato per mezzo mio perché io mi rivolgevo a loro pervaso di divina consapevolezza. Mi domando se potrebbe esistere l'amore coniugale, qualora non fosse accompagnato dall'attrazione sessuale. L'essere umano comune non sarebbe capace di provare un amore simile a quello provato dalle persone spiritualmente evolute che non sono attratte dall'aspetto sessuale. Coloro che hanno coltivato le qualità dell'anima sanno che il sesso non ha niente a che vedere con il vero amore. Se svilupperete l'amore perfetto della vostra anima, comincerete a scorgere un barlume del Divino. Gesù Cristo, e molti grandi santi, hanno manifestato questo puro, grande e meraviglioso amore. L'amore fra il servo e il padrone Il vincolo d'amore fra il servo e il padrone si basa sull'aiuto reciproco. Quanto più il padrone si dimostra generoso e gentile, tanto più è amato dal servo. Quanto più il servo si dimostra premuroso, tanto più il padrone lo tratta bene. Anche questo potrebbe essere un rapporto d'amore, ma la sua motivazione basilare è rappresentata dalla sicurezza che l'uno garantisce all'altro.

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L'amicizia è il rapporto umano più bello Il più grande amore umano è quello che gli amici provano l'uno per l'altro, perché il loro affetto è libero e puro. Ciascuno di noi sceglie liberamente di amare i propri amici senza essere condizionato dall'istinto. L'amore che si manifesta nell'amicizia può esistere fra uomo e donna, fra donna e donna, fra uomo e uomo. Nell'amicizia non esiste l'attrazione sessuale. Se l'essere umano desidera conoscere l'amore divino attraverso l'amicizia, deve instaurare un rapporto casto e dimenticare completamente il sesso; allora l'amicizia alimenta l'amore divino. Questa amicizia pura è esistita fra i santi e fra coloro che amano veramente Dio. Se conoscerete almeno una volta l'amore divino non vorrete perderlo mai più, perché nell'universo intero non esiste niente di simile. L'amore dà senza pretendere niente in cambio. Io non penso mai agli altri chiedendomi che cosa possono fare per me. E non dimostro mai il mio amore a qualcuno solo perché ha fatto qualcosa per me. Non fingerei mai di amare se non provassi un vero sentimento di amore, e nel momento in cui provo tale sentimento lo manifesto. Ho imparato dal mio Maestro a comportarmi sinceramente. Alcune persone non nutrono nei miei confronti sentimenti amichevoli, ma io sono amico di tutti, inclusi i nemici, perché nel mio cuore non ho nemici. L'amore non si può avere a comando, è un regalo di un cuore a un altro cuore. Siate certi dei vostri sentimenti quando dite a qualcuno: "Ti amo". Se date il vostro amore, deve essere per sempre, non perché desiderate rimanere accanto a quella persona, ma perché volete la perfezione per la sua anima. L'amore divino, l'amore della vera amicizia consiste nel desiderare la perfezione per la persona che amate, e nel provare un sentimento di pura gioia quando pensate alla sua anima. La divina e incondizionata amicizia fra il guru e il discepolo La più grande espressione dell'amore nell'amicizia si manifesta nel rapporto fra il guru e il discepolo; è un'amicizia divina senza condizioni che si basa su un comune e unico scopo: il desiderio di amare Dio sopra ogni altra cosa. Il discepolo apre la propria anima al maestro, e il maestro apre il proprio cuore al discepolo. Fra loro non ci sono segreti. Persino in altre nobili forme di amicizia permane a volte una certa diplomazia. Ma l'amicizia fra il guru e il discepolo è immacolata. Non posso pensare a nessun rapporto umano più grande di quello che ho avuto con il mio Maestro. Il rapporto fra il guru e il discepolo è la forma suprema dell'amore. Una volta abbandonai il suo asram pensando che avrei potuto cercare Dio con maggiore successo sull'Himalaya. Avevo torto e ben presto mi accorsi di essermi sbagliato. Eppure quando tornai egli mi trattò come se non me ne fossi mai andato. Mi salutò con molta naturalezza; invece di rimproverarmi, disse con calma: "Andiamo a vedere che cosa c'è da mangiare questa mattina". "Maestro", domandai, "siete arrabbiato con me perché sono andato via?" "Perché avrei dovuto?", rispose. "Io non mi aspetto niente dagli altri, quindi le loro azioni non possono essere in contrasto con i miei desideri. Non mi servirei mai di te per i miei fini, sono felice soltanto quando tu sei realmente felice". A queste parole caddi ai suoi piedi ed esclamai: "È la prima volta che qualcuno mi ama veramente". Se io mi fossi occupato degli affari di famiglia e poi li avessi abbandonati, mio padre si sarebbe molto arrabbiato. Quando rifiutai di accettare un lavoro particolarmente rimunerativo che mi era stato offerto, non mi rivolse la parola per sette giorni. Egli mi amava sinceramente, eppure il suo amore paterno era cieco. Pensava che il denaro mi avrebbe reso felice; invece sarebbe stato la tomba della mia felicità. Solo più tardi, dopo che ebbi fondato la scuola di Ranci, mio padre si addolcì e disse: "Sono felice che tu non abbia accettato quel lavoro". Considerate invece il comportamento del mio Maestro; benché avessi lasciato l'asram per andare alla ricerca di Dio, l'amore che provava per me era rimasto immutato. Non mi rimproverò nemmeno. Eppure in altre circostanze quando sbagliavo me lo faceva capire chiaramente. "Se il mio amore", diceva, "può scendere a compromessi, allora non è amore. Se devo cambiare atteggiamento per paura delle tue reazioni, il sentimento che provo per te non è vero amore. Devo poterti parlare francamente. Puoi andartene in qualsiasi momento; ma,

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finché resterai con me, ti dirò sempre per il tuo bene quando non ti comporti nel modo giusto". Non avrei mai immaginato che qualcuno potesse interessarsi a me in questo modo. Egli mi amava per me stesso. Per me, voleva la perfezione. Voleva che io fossi completamente felice. Questa era la sua felicità. Voleva che io conoscessi Dio, che vivessi in comunione con la Madre divina come il mio cuore desiderava ardentemente. Non era forse amore divino il sentimento che lui esprimeva, desiderando sempre di guidarmi sul sentiero della bontà e dell'amore? Quando l'amore divino sboccia fra il guru e il discepolo, questi non prova il desiderio di influenzare il maestro, e il maestro non cerca di dominare il discepolo. La ragione e il discernimento più elevati ispirano il loro rapporto; non esiste un amore simile a questo. E io ho avuto questo amore dal mio Maestro. L'amore di Dio si è manifestato in Sri Krsna in modo sublime Sri Krsna ha manifestato nella sua vita l'aspetto più sublime del puro amore. Ha dimostrato al mondo che fra uomo e donna può esistere un amore puro. È impossibile descrivere la sua vita alla gente comune, perché era unica nel suo genere e trascendeva tutte le leggi e i canoni del mondo. Spero di pubblicare un giorno un'opera sul vero significato della vita di Krsna, rimasta a lungo incompresa e male interpretata. Il suo modo di esprimere l'amore era unico al mondo. Krsna aveva molte discepole e fra queste Radha, la preferita. Tutte si dicevano: "Krsna mi ama più delle altre". Tuttavia, poiché Krsna parlava spesso di Radha, le altre cominciarono a invidiarla. Essendosi accorto della loro gelosia, Krsna volle impartire a tutte una lezione. Un giorno finse di avere un terribile mal di testa. Spaventate, le discepole manifestarono la propria preoccupazione per la sofferenza del Maestro. Alla fine Krsna disse: "Il dolore scomparirà se una di voi salirà sulla mia testa e la massaggerà con i piedi". Inorridite, le devote esclamarono: "Non lo possiamo fare. Tu sei Dio, il Signore dell'universo. Sarebbe un grandissimo sacrilegio se osassimo sconsacrare il tuo corpo toccando il tuo santo capo con i piedi!". Mentre il Maestro fingeva che il dolore continuasse ad aumentare, arrivò Radha. Corse dal suo Signore dicendo: "Che cosa posso fare per te?". Krsna le chiese la stessa cosa che aveva chiesto alle altre devote. Immediatamente Radha si mise in piedi sulla testa di Krsna, il 'dolore' scomparve ed egli si addormentò. Furiose, le altre discepole trascinarono Radha lontano dal corpo addormentato del Maestro. "Ti uccideremo", la minacciarono. "Ma perché?". "Hai osato salire sulla testa del Maestro!" "E allora?", protestò Radha. "Non è stato così liberato dal dolore?". "Per questo atto sacrilego finirai nell'Ade più profondo". "Oh, è questo che vi preoccupa?", disse Radha sorridendo. "Io sarei felice di vivere per sempre nell'Ade se ciò potesse renderlo felice per un solo istante". Allora tutte si inchinarono di fronte a lei e capirono perché Krsna la preferiva; Radha non aveva pensato a se stessa, ma esclusivamente al benessere del suo Signore. Tuttavia, a causa delle attenzioni particolari che le erano riservate Radha finì per inorgoglirsi. Così un giorno Sri Krsna le disse: "Andiamo via insieme". Egli giocava con la sua vanità facendole credere che desiderava rimanere solo con lei. Radha si sentiva molto felice e privilegiata. Camminarono a lungo e Krsna non sembrava affatto intenzionato a fermarsi per riposare. Radha, ormai molto stanca, suggerì: "Questo è un bel posto; perché non ci sediamo?". Krsna non sembrò interessato e rispose: "Cerchiamone uno più bello". Camminarono e camminarono. Alla fine, Radha, completamente esausta si lamentò: "Non posso più andare avanti". Krsna disse: "Va bene, vuoi che ti porti in braccio" Questa proposta la lusingò moltissimo. Ma non appena Radha gli si avvicinò, Krsna sparì. Radha cadde a terra pesantemente. L'orgoglio distrutto, in ginocchio pregò umilmente: "Mio amato Signore, ho sbagliato quando desideravo dominarti e ti volevo tutto per me. Perdonami". Krsna riapparve e la benedì. Quel giorno Radha aveva imparato una grande lezione. Era stato un errore enorme credere che il Maestro fosse un uomo qualsiasi, e quindi sensibile alle arti femminili. Radha si rese conto che il Maestro non era interessato al suo corpo, ma soltanto alla sua anima.

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L'amore perfetto fra l'anima e lo Spirito L'amore più grande si prova nella comunione con Dio durante la meditazione. L'amore fra l'anima e lo Spirito è perfetto, è l'amore che voi tutti cercate. Quando meditate, l'amore si fa sempre più grande. Infiniti palpiti di gioia vi pervadono il cuore. Se imparerete a dominare l'attrazione sessuale e l'attaccamento agli esseri umani, e se cercherete di amare tutti e di meditare più profondamente, allora la vostra vita sarà permeata da un amore di cui non avreste mai supposto l'esistenza. Sarà lo stesso amore che manifestava Krsna e che Gesù Cristo nutriva per i suoi discepoli; l'amore che Gesù provava per Maria. Marta lavorava alacremente per il Maestro, ma la sua mente era rivolta ai compiti che svolgeva, non a lui. A causa dell'amore più grande di Maria, Gesù disse: "Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta". E in un'altra occasione, quando Maria portò l'unguento per ungere i piedi di Gesù, e Giuda disse: "Perché non si è venduto questo unguento per trecento denari e dato ai poveri?"... Gesù rispose: "I poveri li avrete sempre con voi, ma non sempre avrete me". Egli accettava la devozione di Maria, non per se stesso, ma per lo Spirito che dimorava in lui. E Maria, mentre ungeva i piedi di Gesù, esprimeva il suo amore per Dio. Maria offrì come prima cosa il suo amore al Signore dell'universo e poi agli altri; ciò sta a dimostrare il suo giusto modo di giudicare le cose. Non esiste nessuno che meriti il nostro amore più di Dio. E non esiste un amore più dolce di quello che Dio riserva a coloro che lo cercano. Perché impegnate tutto il vostro tempo inseguendo l'effimero amore umano? Tutte le forme dell'amore umano - coniugale, familiare, fraterno - portano in qualche vicolo cieco. L'amore divino è l'unico amore perfetto. Dio gioca a nascondino nei meandri dei cuori affinché possiate trovare, dietro gli amori umani minori, il suo amore che appaga ogni desiderio. Perciò amate Dio, non per i suoi doni, ma perché vi appartiene, perché vi ha fatto a sua immagine; allora lo troverete. Se meditate profondamente vi pervaderà un tale sentimento d'amore che nessuna parola umana potrebbe descrivere; conoscerete il suo amore divino e sarete capaci di amare gli altri con lo stesso puro amore. La notte scorsa l'amore di Dio è disceso su di me. Era così travolgente che ho dormito solo per un attimo. Vi vedo tutti in quella grande fiamma di amore. Questo è l'amore che provo per voi! Sul vostro volto vedo ciò che racchiudete nel cuore. Nella coscienza di coloro che sono immersi nell'amore di Dio non esistono falsità, pregiudizi di casta o credo, limitazioni di alcun genere. Quando conoscerete l'amore divino, non vedrete più nessuna differenza fra un fiore e un animale, fra un essere umano e un altro. Sarete in sintonia con tutta la natura e amerete tutti gli esseri umani allo stesso modo. Vedendo una sola razza - i figli di Dio, i vostri fratelli e le vostre sorelle in lui - vi direte: "Dio è mio Padre. Faccio parte della sua grande famiglia degli esseri umani. Li amo perché tutti mi sono cari. Amo anche il fratello sole e la sorella luna, e tutte le creature che il Padre mio ha creato e nelle quali scorre la sua vita". Il vero amore è divino e l'amore divino è gioia. Quanto più mediterete, desiderando ardentemente Dio, tanto più proverete quell'amore nel vostro cuore. Allora saprete che l'amore è gioia, e che la gioia è Dio.

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Un nuovo modo di vedere l'origine e la natura della creazione cosmica

Primo tempio della Self-Realization Fellowship, Encinitas, California, 29 settembre 1940

NOTA:[ Il primo tempio della Self-Realization Fellowship è stato costruito nel l938 a Encinitas, nei giardini dell'eremitaggio SRF, sulla scogliera che si affaccia sull'oceano Pacifico. Si chiamava Golden Lotus Temple (Tempio del loto d'oro). L'erosione graduale della costa alla fine fece scivolare la costruzione nell'oceano. Encinitas è la località in cui sorge l'asram della Self-Realization Fellowship, l'eremitaggio, un ritiro e un tempio dove si tengono regolarmente servizi religiosi.] Oggi parlerò dell'origine e della natura della creazione cosmica da un nuovo punto di vista. La mia spiegazione sarà diversa da tutte quelle che avete trovato nei libri di testo. È una percezione che proviene dall'Infinito mentre vi parlo. Lo scibile intero, quale che sia il campo scientifico o artistico, compresi il mistero degli atomi e la storia dell'universo e degli esseri umani, esiste già nell'etere sotto forma di vibrazioni della verità. Non solo noi siamo circondati da queste vibrazioni, ma abbiamo anche la facoltà di percepirle grazie all'onnisciente potere intuitivo dell'anima. Per scoprire la verità dobbiamo soltanto interiorizzarci e metterci in contatto con l'anima, la cui onniscienza è una cosa sola con Dio. Quando gli esseri umani ricettivi ascoltano una verità, la trovano molto familiare! La loro prima reazione è: "Lo sapevo!". La mente ha semplicemente riconosciuto una verità che l'anima conosceva intuitivamente. Questa è l'origine di tutte le mie conferenze. Se dovessi leggere per raccogliere fatti e idee da riferirvi quando vi parlo, non saprei come fare. Leggo poco perché non è necessario. Mentre sfoglio anche poche pagine di un libro, percepisco, grazie alle sue vibrazioni, le verità che contiene. Le grandi anime attingono le profonde verità spirituali, che rivelano all'umanità, dalla propria diretta sintonia con la vibrazione delle verità stesse. Nell'etere vibrano anche le idee di tutto ciò che l'uomo ha scoperto e che scoprirà nel futuro. Se un inventore si concentra giustamente, entra intuitivamente in sintonia con la vibrazione dell'idea che gli permetterà di realizzare la sua invenzione. Coloro che scoprono queste idee possono sostenere di avere inventato questa o quella cosa, ma in realtà non hanno inventato nulla; hanno solamente scoperto ciò che già esisteva, ossia la vibrazione della matrice di quell'idea nascosta nell'etere. NOTA: [Un famoso esempio di questo fenomeno è riportato nel libro Prodigal Genius di John J. O'Neill, in cui è descritto come il grande scienziato e inventore Nikola Tesla (1856-1943) 'scoprì' il principio della rotazione del campo magnetico. Si tratta di una scoperta che ha reso possibili le applicazioni della corrente alternata e le successive invenzioni che costituiscono la base degli odierni sistemi energetici e industriali. Una sera, nel 1882, mentre passeggiava in un parco di Budapest con un amico recitando una poesia, Tesla improvvisamente si irrigidì entrando in uno stato di trance. Al suo costernato amico, Tesla cominciò a raccontare una visione interiore: "Guardami. Guardami, mentre lo inverto", egli disse più volte con un tono di voce pieno di entusiasmo. L'amico pensò che Tesla si sentisse male, ma il grande inventore più tardi gli spiegò che aveva realmente 'visto' in funzione un motore a corrente alternata. "Ho risolto il problema. Non vedi che, proprio di fronte a me, sta funzionando quasi silenziosamente?... Gli uomini non saranno più schiavi di lavori faticosi. Il mio motore li renderà liberi, e farà il lavoro del mondo". Nei mesi successivi, Tesla continuò a lavorare sui piani dettagliati che vedeva nella propria mente, dove rimasero racchiusi per sei anni finché non riuscì a tradurli in pratica.] L'inizio del sogno cosmico Per avere un'idea di che cosa è successo quando Dio volle che l'universo venisse in esistenza, immaginate di essere addormentati e di sognare serenamente uno spazio infinito. Intorno a voi vedete soltanto un'immensa distesa illimitata che percepite come pace infinita e beata pervasa da un'Intelligenza onnisciente. Era proprio così quando l'Intelligenza suprema

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cominciò a riflettere: "A lungo sono rimasta sola, perfettamente in pace, assorta nella mia beatitudine, nella mia coscienza, nella mia saggezza. Ma ora voglio sognare un universo". Allora l'Intelligenza divina, ossia lo Spirito, iniziò a creare, trasformando le proprie idee in immagini di sogno. Divise la propria coscienza, separando il potere dalla natura assoluta. La coscienza si separò, quindi, nella natura immanifesta o Spirito immoto e nella natura manifesta o energia cosmica, che consiste di innumerevoli percezioni vibratorie diverse o processi del pensiero. Noi sappiamo come funziona il pensiero. Quando pensiamo a un cavallo non vediamo l'oggetto del nostro pensiero, ma se sogniamo il cavallo ne vediamo l'immagine perché il pensiero è più condensato. E quando vediamo un cavallo vero e proprio, il pensiero è ancora più condensato perché è sintonizzato sulle vibrazioni grossolane del pensiero di Dio, quelle cioè che si manifestano in forme percepibili dai sensi. Appena lo Spirito iniziò il suo sogno cosciente e divise la sua Intelligenza (ossia il potere del pensiero) nella molteplicità delle cose, venne in esistenza la legge della dualità, o maya. Quando la coscienza dello Spirito si divise, una parte della coscienza emanò dallo Spirito stesso sotto forma di una forza attiva intelligente, impaziente di esprimere la propria potenzialità. La natura fornisce numerosi esempi di questo processo. Quando un seme di acero è messo a dimora in un terreno fertile, comincia a germinare e cresce fino ad assumere la forma di un possente albero. Analogamente, quando il seme della coscienza di Dio fu piantato dalla sua stessa volontà nel terreno attività, dette origine a una grande creazione. Dovete ricordare, tuttavia, che Dio sogna tutto questo e che la creazione cosmica è soltanto una condensazione di sogno dei pensieri di Dio. La prima differenziazione dello Spirito è stata la manifestazione del pensiero puro. In un secondo tempo, come proiezione esterna del pensiero-seme della sua coscienza, è venuta in esistenza la luce cosmica. La coscienza e la luce sono la stessa cosa, sebbene la luce sia più densa. Il pensiero della luce è più sottile del sogno della luce, così come il pensiero del fuoco è semplicemente un concetto mentale mentre il sogno del fuoco è un'immagine percettibile. Dopo aver portato la luce in un'esistenza di sogno, Dio contemplò ciò che aveva creato. "Bene", pensò, "non volevo soltanto una luce diffusa in tutto lo spazio cosmico. Dovrebbe esserci qualcosa di più tangibile". Così dette alla luce cosmica di sogno il potere di assumere forme precise. Ancora una volta, non dimenticate la parola sogno in relazione alla creazione. Se eliminate il concetto del sogno, la creazione vi sembrerà disperatamente ingannevole. Così la divina luce di sogno cominciò a operare negli spazi dell'universo. La luce è il tessuto di tutta la creazione, che Dio iniziò a pensare o volere sotto forma di un preciso sistema costituito dalla luce più sottile della forza vitale (che io chiamo vitatroni), e dalla condensazione dei vitatroni nella luce atomica più grossolana dei protoni e degli elettroni. Dio ha dotato i protoni e gli elettroni di una forza ulteriore grazie alla quale si sono combinati in atomi e in molecole. Con un pensiero ancora più forte egli ha fatto sì che gli atomi e le molecole si condensassero in gas, calore, liquidi e solidi. Le nebulose o gas vennero in esistenza per prime. Poi Dio cominciò a sognare in queste nebulose un'enorme forza e comandò: "Che questi gas si condensino per produrre calore, liquidi e solidi". E in ubbidienza alla sua idea di sogno, così fu. Dio creò l'illusione o maya in virtù della quale l'aria, il fuoco, l'acqua e la terra avrebbero assunto aspetti diversi, benché in realtà non esistesse nessuna diversità tranne che nei pensieri della sua coscienza di sogno. Quindi disse: "Rallegriamoci ora della mia creazione di sogno". L'evoluzione dell'intelligenza Dio non voleva che la materia fosse qualcosa di diverso da lui, e così la pervase di un'intelligenza sognante che, attraverso un processo evolutivo, si sarebbe gradualmente risvegliata e avrebbe capito che la materia e la mente (le idee di Dio che si manifestano sotto forma di vibrazione) sono la stessa cosa. La prima manifestazione di questa intelligenza innata nella creazione fisica è la prima porta attraverso cui passa la materia per sottrarsi all'illusione o maya, e ritornare nuovamente nella libertà della consapevolezza di Dio. L'intelligenza dorme racchiusa negli elementi e nei minerali e, quindi, per dare origine a una manifestazione più libera venne in essere la vita vegetale. Dalla schiuma che si formava sulla superficie del mare, apparvero nell'acqua i primi organismi viventi, alcuni dei quali svilupparono gradualmente la

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capacità di vivere sulla terra. Ciò che sembrava soltanto materia inerte cominciò ad assumere l'aspetto di creature viventi. Le forme di vita più deboli erano inermi rispetto a quelle più forti e più aggressive, e dalla lotta per la sopravvivenza ebbe origine il processo evolutivo verso forme più alte e più efficienti. "La sopravvivenza del più adatto" ci sembra una legge terribile, ma in ultima analisi non lo è affatto. Gli animali che si uccidono fra loro sono soltanto manifestazioni diverse del pensiero di Dio. Finché rimangono racchiusi in quelle forme non sanno di essere immagini mentali. Ma quando il pesce piccolo viene ucciso dal pesce grande, la sua forma di sogno si dissolve nuovamente nella coscienza di Dio, e la scintilla divina presente in lui si incarna in una forma di vita più evoluta della sua precedente esistenza di pesce, dando così all'anima un potenziale di espressione maggiore. La morte, dunque, è il mezzo attraverso cui la materia di sogno si trasforma di nuovo nella coscienza di Dio e libera l'anima che può compiere un ulteriore passo avanti nel suo progressivo viaggio di ritorno a Dio. Quindi, la morte fa parte del processo di salvezza. Questa ciclica evoluzione dell'intelligenza, in strumenti di espressione potenzialmente più efficienti, continua fino a quando non raggiunge la forma umana. Solo l'uomo ha il dono di esprimere la propria innata divinità, di realizzare consapevolmente Dio e di trascendere il suo sogno di maya. La reincarnazione consiste in una serie di sogni nel sogno Il disegno di Dio sembra molto crudele quando vi soffermate sul pensiero che il mondo è preda della morte, e che anche voi dovrete abbandonare il corpo. Non riuscite a credere che Dio sia misericordioso. Ma se guardate alla morte con gli occhi della saggezza, vedrete che in ultima analisi si tratta soltanto di un pensiero di Dio che attraversa un incubo di cambiamento per tornare ancora una volta nella beata libertà in lui. Dopo la morte, sia al santo sia al peccatore è concessa la libertà a un livello più o meno alto a seconda dei loro meriti. Nel mondo astrale di sogno del Signore - la regione dove vanno le anime dopo la morte - essi godono di una libertà mai conosciuta durante la vita terrena. Così, non provate compassione per colui che sta attraversando l'illusione della morte perché presto sarà libero. Quando sfuggirà a questa illusione, si accorgerà che la morte non era poi così brutta. Si renderà conto che aveva solo sognato di essere una creatura mortale e si rallegrerà che ora il fuoco non può bruciarlo né l'acqua annegarlo; è libero e salvo. Ma l'illusione del desiderio delle cose materiali è tale che dopo un certo periodo di tempo di libertà dal corpo, vuole ritornare sulla terra. Sebbene l'anima sappia che il corpo è soggetto a malattie e a sofferenze, pure, l'illusorio desiderio di un'esperienza terrena vela tale consapevolezza e inganna la coscienza. Così, dopo aver trascorso nel mondo astrale un periodo di tempo karmicamente predeterminato, l'essere umano rinasce sulla terra. Quando arriva la morte, lascia ancora una volta il sogno grossolano dell'esperienza terrena per tornare nel regno più sottile del piano astrale, soltanto per essere attirato nuovamente dal mondo. E continuerà a tornare fino a quando non nutrirà più alcun desiderio di vivere sulla terra. La nascita e la morte sono le porte che devono essere attraversate quando si passa da un sogno all'altro. Tutto ciò che si fa è andare avanti e indietro fra questo grossolano mondo di sogno e il più sottile mondo astrale, fra questi due luoghi di incubi e di piaceri di sogno. Così la reincarnazione consiste in una serie di sogni in un sogno: i sogni dell'uomo all'interno del più grande sogno di Dio. Qualcuno nasce in Francia incarnandosi in un potente re; regna per un certo periodo di tempo e poi muore. Può rinascere in India e viaggiare con un carro a buoi per andare a meditare in una foresta. La volta successiva potrebbe rinascere in America come un ricco uomo di affari; e quando sogna nuovamente la morte, si reincarnerà magari in Tibet come un devoto di Buddha e passerà la vita in un monastero. Perciò non odiate nessuno e non siate attaccati a nessuna nazionalità perché a volte siete indiano, a volte francese, altre volte inglese, tibetano o americano. Qual è la differenza? Ogni esistenza è un sogno in un sogno, non è così? Volete continuare a sopportare impotenti queste illusioni e tutte le difficoltà che comportano? Ogni nazione crede che i suoi sistemi siano giustificati e i suoi costumi i migliori. Volete andare avanti con questa illusione? Io no. Infatti, a meno che non abbiate raggiunto la saggezza perfetta, la reincarnazione è un'esperienza faticosa. Bisognerebbe evitare di essere costretti a

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reincarnarsi perché la reincarnazione è la continuazione penosa di questo sogno illusorio. Per quanto tempo passerete attraverso queste trasformazioni chiamate vita e morte? Fino a quando non vi renderete completamente conto della natura di sogno della creazione e vi risveglierete dai suoi incubi in Dio. La vita è un sogno che non merita le nostre lacrime Più conosco la vita, più mi rendo conto che è un sogno. Ho trovato la sicurezza assoluta in questa filosofia di cui vi sto parlando. Dovete comprendere che vivete unicamente in virtù della grazia di Dio. Se egli ritraesse il suo pensiero, la manifestazione fisica non esisterebbe più. Il mondo è un luogo di sogno dove tutti sogniamo. La vita non è reale; voi ridete e piangete immersi nella più grande illusione sulla quale non vale la pena versare le vostre lacrime. Credere che le nostre esperienze terrene siano reali significa diventare indicibilmente infelici. Se ci identifichiamo con il mondo, lo vediamo come un luogo di sofferenza. Che cosa ci libererà dalla sofferenza? Forse il denaro? Nessun bene materiale potrebbe farlo. La conoscenza di Dio e la consapevolezza di essere sempre una cosa sola con lui sono l'unica via che conduce alla liberazione. Non lo dimenticate mai. Dio sarebbe veramente crudele se il mondo fosse reale. Ma egli sa che tutti noi, dopo aver attraversato numerose volte la fornace della sofferenza e della morte, ci sveglieremo e supereremo l'illusione: capiremo che questa terra è il suo sogno e non ci reincarneremo mai più. Nella Bhagavad Gita, parlando per mezzo di Krsna, Dio ci fa questa promessa: "Miei nobili devoti, avendo conseguito il successo supremo (nelle prove della vita terrena) poiché avete trovato me (lo Spirito), non sarete più soggetti a ulteriori rinascite in questo luogo di sofferenza e di precarietà". Immaginate che un uomo colpito da una bomba venga ucciso all'istante. Sul campo di battaglia era terrorizzato, ma dopo la morte si rende gioiosamente conto di essersi liberato dalla paura e dal sepolcro del corpo. Non è necessario passare attraverso un'ardua prova per raggiungere tale consapevolezza. È meglio conseguire la saggezza grazie a un cosciente sforzo spirituale. E se dobbiamo affrontare qualche prova dovremmo farlo con l'atteggiamento giusto. Ci può essere di esempio pensare a ciò che Gesù ha dovuto sopportare: è stato inchiodato alla croce e ha dovuto attraversare quel sogno di sofferenza. Eppure, prima di essere crocifisso ha detto: "Distruggete questo tempio e in tre giorni io lo ricostruirò". Egli sapeva che il corpo, i chiodi con cui era stato appeso alla croce e perfino la morte, erano soltanto sogni. E poiché ne era consapevole, sapeva anche di poter riportare nuovamente la vita nel suo corpo di sogno. Non è questo un modo meraviglioso di considerare l'illusione della vita e della morte? È l'unico modo. Nella Bhagavad Gita, la rivelazione di Krsna ad Arjuna ha inizio con l'esortazione a ricordare la natura transitoria della materia e la natura eterna di Colui che vi abita. Noi sogniamo le nostre limitazioni La vita vi induce a credere di essere qualcosa di molto reale. Pensate di aver bisogno di mangiare e di dormire ogni giorno, e temete di morire se non lo potete fare. Le vostre abitudini vi spingono a mangiare cibi di ogni genere, anche quelli nocivi come la carne, a fumare, a bere e a pensare di non poterne fare a meno. Noi tutti sogniamo stupidamente che la nostra coscienza sia limitata in vari modi, e quando scivoliamo nel solco di un brutto sogno di un comportamento sbagliato troviamo molto arduo uscirne. Pensate a quanto tempo impiegate e a quanti sforzi fate per prendervi cura del corpo. E che cosa ne ricavate? Vi rendete conto che più siete premurosi con il corpo, maggiori saranno le vostre sofferenze? Se vi identificate troppo con questa forma di sogno, rimarrete disperatamente immersi nell'illusione. Non appena attribuite una realtà concreta ai pensieri di sogno, grazie ai quali Dio ha creato tutte le cose, questa realtà di sogno comincia a punirvi con sofferenze di sogno. Ma quando vi accorgete che Dio è presente in tutto l'universo, niente vi farà più soffrire. Se vi rendete conto che l'acqua e il corpo sono sogni di Dio, potrete camminare sull'acqua come ha fatto Gesù: una forma di sogno può camminare su un'altra forma di sogno. Non esistono più differenze fra i solidi, i liquidi e le altre forme materiali. Ma dovete comprendere questa verità; tale potere non si consegue con la semplice immaginazione.

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In India numerose persone hanno camminato sul fuoco senza riportare la benché minima ustione. Alcuni dei più importanti scienziati inglesi hanno osservato un ragazzo camminare per circa ottanta metri sul fuoco. Un giornalista presente all'esperimento credeva che il fuoco fosse finto; volle fare anche lui la stessa prova e si ustionò seriamente. Il ragazzo, in virtù di specifici processi mentali, aveva convinto la propria mente della verità che il fuoco fosse soltanto coscienza e che, pertanto non avrebbe potuto danneggiare il corpo che era esso stesso coscienza. Se pensate che il freddo non vi possa procurare nessun danno, non ne sarete colpiti. Ma se pensate che vi farà prendere un raffreddore vi raffredderete senz'altro. In realtà accade questo: non esercitate alcun controllo sulla mente. Se dominate la mente, potete sperimentare la verità che l'universo è un'illusione. Questa è la ragione per cui i santi esortano i discepoli a disciplinare il corpo e a non dargli troppa importanza. Lo scopo non è quello di torturare il fisico, ma di salvare il discepolo da tutti i problemi che lo assaliranno se continua a credere che la comodità sia procurata dalle cose materiali. La comodità proviene dalla mente. Cambiate il vostro atteggiamento mentale e non proverete nessun senso di disagio. La cosa migliore è vivere semplicemente. In India ho conosciuto alcuni santi che mangiano pochissimo e vivono nelle condizioni più austere; eppure hanno un corpo straordinariamente sano, molto più sano di quello dell'americano medio, ben nutrito e ben curato. Essi hanno educato la mente a non dipendere dalle circostanze esterne per rimanere in buona salute ed essere felici. Il mondo condiziona la nostra mente in modi diversi. Ci abitua ad avere troppe cose e, di conseguenza, crediamo di non poterne fare a meno per essere felici. Vivete semplicemente e rendete più semplice anche la vita dei vostri figli. Se non lo fate voi, saranno le esperienze a educarli per mezzo di amare delusioni. Gli insegnamenti della Self-Realization Fellowship sono una filosofia di vita: giusta meditazione, giusto modo di pensare e giusto modo di vivere. Educate i vostri figli a mettere in pratica questa filosofia. Non viziateli e non insegnate loro, grazie al vostro cattivo esempio, a soddisfare il corpo e i desideri dannosi; educateli bene. Perché renderli schiavi dell'illusione? Rendeteli veramente liberi facendoli vivere semplicemente e aiutandoli a coltivare la pace e la felicità interiori. Vivete anche voi allo stesso modo. Non lasciatevi condizionare da nessuna cosa. Questa filosofia vi salverà. Se, ad esempio, si rompe la sedia su cui sono seduto, non mi lascio affliggere dall'accaduto. Mi siedo tranquillamente su un'altra sedia. Se vi sentite attaccati a qualcosa, tale senso di possessività rende più profonda la vostra illusione. Un giorno vi sveglierete bruscamente e scoprirete che niente vi appartiene. Quindi è sciocco attaccarsi alle cose che, comunque, non vi appartengono. Dovreste pertanto occuparvene solo temporaneamente, come fa una governante che vive nella casa del proprio datore di lavoro e se ne prende cura devotamente, lealmente e fedelmente sapendo, però, che la propria casa è altrove. Non prendete la vita troppo seriamente Il mondo è un luogo terribile, privo di ogni sicurezza. Ma che cosa possiamo fare? Dobbiamo smettere di prendere la vita troppo seriamente. L'illusione può essere superata credendo fortemente in questa filosofia: le cose terrene non sono altro che il film di Dio. Noi siamo gli attori e siamo tenuti a recitare bene la nostra parte, ma non dobbiamo identificarci troppo con lo spettacolo. La meditazione ci indica la strada che conduce alla libertà interiore; solo seguendo questa strada comprenderemo che il mondo è un sogno, e che il Signore ha formato il cosmo intero traendolo dal proprio pensiero. Perciò, sebbene egli abbia creato questo spettacolo terreno, ha contemporaneamente mostrato il modo di sfuggirne. Tutte le cose terribili che accadono nel mondo possono essere rivissute in un incubo. Avrete senz'altro avuto esperienze del genere. Se sognate di essere travolti da un'automobile che vi stritoli una gamba, la vostra sofferenza sembra proprio reale come se l'arto fosse stato veramente ferito. Ma quando vi svegliate dite ridendo: "Che sciocco! Era soltanto un incubo". Accadrà proprio questo quando vi risveglierete in Dio. Egli vi farà uscire dall'incubo dicendo: "Che succede? Stavate soltanto sognando la sofferenza e la morte". E vi mostrerà la realtà. Alla fine, egli concederà a tutti gli esseri umani la possibilità di fare questa esperienza. È meraviglioso!

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La creazione di sogno di Dio non era destinata a spaventarvi, ma a spronarvi a comprendere finalmente che non ha alcuna realtà concreta. Così, non dobbiamo avere paura di nulla. Gesù ha detto: "Non è forse scritto nella vostra legge: 'Io ho detto voi siete dei?"'. Eppure anche Gesù dimenticò per un attimo la propria immutabile natura divina e gridò: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?''. Ma subito dopo si rese nuovamente conto di essere il figlio di Dio e di non poter mai essere distrutto, come dimostrò con la resurrezione. La sua vita intera esemplificò che egli era veramente risorto dal sepolcro dell'illusione. Se comprendete solo intellettualmente che la vita è un sogno, ma non riuscite a rendervene del tutto conto, e non avete ancora trovato Dio non appartenete più al mondo ma non ve ne siete ancora distaccati. Questa è una condizione molto triste. Non lasciatevi ingannare dall'illusione. Fate uno sforzo supremo per trovare Dio. Vi sto esponendo una verità pratica, di evidente buon senso; vi sto illustrando una filosofia che dissolverà completamente la vostra consapevolezza del dolore Non abbiate paura di niente. Se sopravviene la morte, va bene. Ciò che deve accadere, accadrà. Non lasciatevi spaventare da questo sogno. Affermate: "La malattia, la povertà, le disgrazie non mi spaventeranno. Benedicimi, Signore, affinché quando mi sottoponi alle prove della vita, io possa comprenderne la natura illusoria e riesca a superarle vittoriosamente, agendo positivamente e rimanendo interiormente unito a te". I sogni illusori svaniscono nella meditazione La meditazione è lo sforzo di realizzare e di esprimere la coscienza pura che è il riflesso o l'immagine di Dio in voi. Allontanate l'illusione della coscienza corporea e delle concomitanti esigenze fisiche e mentali ossia le "necessità non necessarie". Siate semplici per quanto possibile, e vi meraviglierà vedere quanto la vostra vita sarà priva di complicazioni e felice. Rendetevi liberi. Altrimenti la morte vi sorprenderà e, dolorosamente, capirete quanto siete attaccati al mondo, quanto siete impreparati a lasciarlo. Ma se, grazie al giusto modo di vivere, al giusto modo di pensare e alla meditazione, vi avvicinate all'Infinito, i sogni della vita e della morte si dissolveranno nella gioia sempre nuova del suo Essere eterno. Meditare, quindi, significa morire al mondo senza morire. Questa è una nuova spiegazione che il Signore mi ha suggerito. Nella meditazione voi fate coscientemente ciò che invece fate inconsciamente ogni notte durante il sonno. Quando guardate il corpo e pensate alle sue pene o al suo dolore, dite: "Che cos'è tutto questo? Sicuramente mi sveglierò e scoprirò che è soltanto un brutto sogno". La risposta arriva ogni notte mentre dormite: questo mondo di sogno e questo corpo di sogno con le sue sofferenze e i suoi mali scompaiono dallo schermo della vostra coscienza. Se la vita non fosse un sogno, non potreste liberarvene nemmeno durante il sonno. Ogni notte la coscienza lascia il corpo per ricordarvi che non siete il corpo. E potrete sperimentare coscientemente nella meditazione ciò che sperimentate inconsapevolmente mentre dormite. Senza scivolare nel sonno o perdere la coscienza, mantenete la mente calma e serena nella profonda meditazione - così come accade nel sonno subconscio senza sogni - ed entrate nel mondo più sottile della supercoscienza nel quale dimenticherete il corpo e godrete la pace, la beatitudine dell'anima (il vostro vero Sé) e la sua identità con Dio. Io provo questa gioiosa libertà nel samadhi. La meditazione è il mezzo attraverso il quale dovete anche compiere uno sforzo per superare l'illusione e conoscere la vostra vera natura. Se riuscite a permanere in questo stato elevato di coscienza, sia nel corso delle attività quotidiane sia durante la meditazione, senza farvi turbare dalle esperienze illusorie allora trascenderete questo mondo di sogno. Per voi il sogno finirà. Per tale ragione Sri Krsna sottolineava che se volete essere liberi nello Spirito dovete rimanere equanimi in tutte le circostanze: "L'essere umano calmo ed equanime nel dolore e nel piacere, colui che non si lascia turbare, egli solo è in grado di raggiungere immortalità". Non siate mai mentalmente inquieti A questo riguardo la disciplina impartita dal mio maestro, lo Swami Sri Yukteswar, era meravigliosa. Qualsiasi cosa accadesse, egli non accettava scuse se la mia mente si lasciava turbare. Frequentavo abitualmente l'asram del mio guru, mi sedevo ai suoi piedi per meditare

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e ascoltare le sue parole di saggezza. Quando si avvicinava il momento di andare a prendere il treno, egli avvertiva la mia irrequietezza, mi sorrideva, ma non mi dava il permesso di andarmene. All'inizio pensavo che fosse veramente irragionevole. Dopo avermi sottoposto a questa snervante disciplina per un lungo periodo di tempo, mi spiegò: "Non mi dispiace che tu voglia prepararti per arrivare in tempo alla stazione, ma non è necessario agitarsi. Perché consentire all'eccitazione nervosa di turbare la mente? Dovresti sentirti tranquillo quando stai con me; e non appena arriva l'ora di andare a prendere il treno, dovresti prepararti con calma". Mi fece perdere il treno parecchie volte fino a quando non imparai a essere tranquillamente attivo e attivamente tranquillo. Anche voi dovete imparare questa lezione. Invece di affrettarvi in uno stato di eccitazione emotiva per raggiungere qualche luogo e poi non goderne affatto quando arrivate perché siete nervosi, cercate di essere più calmi. Non esistono scuse alla vostra inquietudine interiore. Se vi mantenete sempre calmi, sarete anche più efficienti. E se volete svegliarvi da questo mondo di sogno cosmico, dovete esercitare la calma, qualsiasi cosa succeda. Non appena la vostra mente diventa inquieta, scuotetela con la volontà e ordinatele di calmarsi. Non affannatevi per nessuna cosa. Ricordate che tutte le volte in cui siete preoccupati, rafforzate i legami dell'illusione. Sono i vostri sogni che vi spaventano In tutte le esperienze dei sensi dovete ricordare a voi stessi: "È un sogno". Dio ha reso particolarmente intensi tre tipi di sogni: il piacere sessuale, il denaro e il vino. Non date loro troppa importanza. Imparate a vivere con moderazione e sarete liberi. Più rafforzerete uno di questi sogni, più si trasformerà in un demone che vi terrà lontano da Dio. Ma, se volete essere liberi, niente può tenervi lontano da lui, nemmeno la vostra maggiore debolezza. Ricordate che le abitudini sono soltanto sogni che voi stessi avete nutrito perché vi rendessero schiavi. Credete di non poter fare a meno di bere, ma è la mente che vi rende schiavi del pensiero di bere; scacciatelo e il sogno finirà; sarete liberi. Nessuno vi trattiene nell'illusione se non voi stessi, e nessuno può rendervi liberi se non voi stessi. Siete il vostro peggior nemico e insieme il vostro migliore amico. Dio vi ha dato la libertà di rimanere immersi nell'illusione o di uscirne. Sono i vostri sogni che vi spaventano. Un uomo in preda alla paura andò a trovare Lahiri Mahasaya: "Vedo continuamente la mano di un fantasma che cerca di soffocarmi". Lahiri Mahasaya disse: "Sei spaventato dal tuo stesso sogno". "Ma non è un sogno", replicò l'uomo. "Lo vedo". Lahiri Mahasaya rispose: "Malgrado ciò, non è reale; tutte le cose sono soltanto un sogno". L'uomo credette alle parole del Guru e guarì. Allo stesso modo dovreste servirvi della mente per cambiare voi stessi, per guarire voi stessi. Affermate sempre: "Niente può ferirmi. Niente può turbarmi". Convincetevi di essere buono come il più buono degli uomini e potente come il più potente degli uomini. Dovete avere maggiore fiducia in voi. Se rafforzate la mente, vi libererete dal vostro incubo. Il potere della mente è infinito I miracoli compiuti dai grandi santi possono essere tali per noi ma non per loro. Quando vi renderete conto che il potere della mente è l'artefice dell'universo, non esisteranno più cose che non riuscirete a fare. Ma all'inizio non cercate di compiere cose 'miracolose'. La mente è tutto, ma fino a quando non imparerete a usare il suo potere, è sciocco pensare: "Poiché tutto è mente, salterò giù da questa rupe e non mi succederà niente". Ma potete fare qualsiasi cosa, dopo aver convinto la mente che siete in grado di farla. Poiché tutte le cose sono fatte di sostanza mentale, possono essere controllate dalla mente. Sviluppando sempre di più il vostro potere mentale, alla fine riuscirete a fare tutto ciò che volete. I grandi hanno dimostrato questa verità. Gesù poteva guarire i malati, risuscitare i morti, trasformare l'acqua in vino. Krsna sollevò una montagna e la tenne sospesa sui propri devoti per proteggerli da una disastrosa bufera. Questi avatara hanno dimostrato che tutto è mente. Essi non si limitavano a immaginarlo, lo sapevano, e potevano dire: "Io e il Padre mio siamo una cosa sola''. E come il

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Padre ha creato tutte le cose facendole scaturire dal proprio sogno, così possono fare coloro che sono una cosa sola con lui. Questo è il modo in cui gli esseri divini compiono i miracoli. "Non sapete che siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?''. Se riuscirete a purificare e a espandere la mente per mezzo della meditazione, e ad accogliere Dio nella vostra coscienza, anche voi vi libererete dall'illusione della malattia, delle limitazioni e della morte. Questo mondo non era destinato a essere un paradiso di pace, ma un luogo di sogni - di incubi e di occasionali bei sogni - da cui alla fine ci risveglieremo e ritorneremo alla nostra dimora in Dio. Soltanto in Dio vi salverete dall'illusione Quindi non siate attaccati ai sogni passeggeri della vita. Vivete per Dio e per Dio soltanto. Solo così troverete la libertà e la sicurezza in questo mondo. Senza Dio non c'è sicurezza; dovunque andiate, l'illusione può assalirvi. Liberatevi adesso. Siate figli di Dio adesso; rendetevi conto di essere suoi figli così da liberarvi per sempre dal sogno dell'illusione. Meditate profondamente e fedelmente, e un giorno vi risveglierete in estasi con Dio e comprenderete quanto sia sciocco che gli esseri umani credano di soffrire. Voi, io, loro siamo tutti puro Spirito. Krsna ha detto: "Ciò che non esiste non può cominciare a esistere. Ciò che esiste non può cessare di esistere. Il saggio conosce la verità di entrambe le proposizioni". Potrei incontrarmi con voi tutti i giorni, ma questo non vi potrà aiutare se non metterete in pratica le cose che udite. Nei nostri incontri domenicali forse vi ho detto più di quanto avreste potuto imparare altrove nel corso di tutta la vostra vita. Partecipando a questi servizi religiosi verrete a sapere come possono essere spezzati i legami dell'illusione. Studiate a casa le Lezioni della Self-Realization Fellowship e mettetele in pratica fedelmente. Ciascun essere umano deve compiere personalmente lo sforzo di ritornare a Dio. Chi vi dice qualcosa di diverso non dice la verità. Dio può aiutarvi, il guru può aiutarvi, ma solo se vi sforzate di trovare Dio. Non potete arricchirvi guardando gli altri lavorare. Dovete impegnarvi personalmente. E soltanto la vostra decisione di trovare Dio vi porterà a lui. Fate ora il massimo sforzo. Dedicate la notte alla meditazione. Meditate con assoluta attenzione. Abbandonate la farsa delle preghiere meccaniche. Date la vostra anima a Dio. Allora vedrete che la vita - ogni attimo della vostra vita - si trasformerà in una magica esistenza.

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La religione deve essere messa in pratica scientificamente

Primo tempio della Self-Realization Fellowship, Encinitas, California, 18 febbraio 1940

Si dice spesso che esiste un grande disaccordo tra la scienza e la religione. È vero che gli scienziati nutrono dei dubbi sull'affermazione delle Scritture che 'il cielo e la terra' furono creati nel giro di pochi giorni. Approfonditi studi sperimentali della terra e dei cieli hanno consentito loro di dimostrare che la creazione è venuta in esistenza attraverso un lento processo evolutivo; e che soltanto la progressiva formazione della terra - dai gas alla materia, alle piante, alla vita animale e all'uomo - è durata milioni di anni. Esiste dunque una grande differenza tra le scoperte degli scienziati e l'interpretazione letterale dei testi delle Scritture. Una delle virtù del vero scienziato è la grande apertura mentale. L'uomo di scienza, infatti, partendo da minimi dati, conduce una serie di sperimentazioni finché non scopre alcuni verificabili principi naturali e il relativo funzionamento, e poi divulga al mondo il risultato delle sue ricerche Gli scienziati sono sempre pronti a considerare e a ricercare qualsiasi nuovo elemento che venga alla luce. Il loro impegno scientifico ha consentito la scoperta di tutte le leggi naturali che sono state utilizzate a vantaggio del mondo di oggi. Stiamo gradualmente imparando a servirci di queste leggi in una gamma sempre più ampia di applicazioni pratiche, come ad esempio le numerose comodità delle nostre case.

Gli scienziati lavorano in collaborazione con Dio Gli scienziati sono spesso accusati di essere inclini al materialismo perché mettono in dubbio teorie religiose che non possono essere dimostrate. Ma Dio non li condanna per questo. Le sue leggi universali operano con giustizia imparziale prescindendo dalle convinzioni dell'uomo. In questo senso Dio non rispetta le persone, ma la legge. Egli ci ha dato il libero arbitrio, e che veneriamo o no il Signore, se rispettiamo le sue leggi otterremo i risultati positivi che derivano da tale comportamento. Uno scienziato scettico potrebbe spiegare la sua posizione in questo modo: "Anche se io non credo in Dio, cerco di fare ciò che è giusto. Se Dio esiste, mi ricompenserà o mi punirà, a seconda del rispetto che nutro per le sue leggi. E se non esiste, poiché obbedisco alle leggi che ritengo conformi alla verità, riceverò sicuramente i benefici che derivano da tale comportamento". Perciò, che siano atei o credenti, o che lavorino soltanto per ottenere personali vantaggi materiali, gli scienziati - le cui ricerche stanno portando alla luce le leggi di Dio in misura sempre crescente - collaborano comunque con lui per il bene del mondo.

Credere è solo il primo passo La legge governa l'universo intero, eppure quasi tutti gli esseri umani non hanno mai applicato la scienza della sperimentazione e della ricerca alle dottrine religiose. Si limitano a credere, perché ritengono che sia impossibile studiare a fondo i testi delle Scritture per dimostrarne la validità. "Dobbiamo solo credere", dicono, rassicurando se stessi e gli altri; e ciò va accettato come se la religione si esaurisse qui. Ma la Bibbia ci dice che: "La fede è il fondamento delle cose che si sperano e la prova delle cose che non si vedono". La fede è una cosa diversa dalle convinzioni religiose, che costituiscono solo il primo passo. Se vi dicessi che dietro questo edificio c'è un leone enorme, probabilmente direste: "Ma come è possibile?". Però, se io insistessi: "Sì, c'è proprio un leone là fuori", mi credereste fino al punto di uscire per controllare di persona. Dovevate credere a quello che vi avevo detto, prima di decidere di andare a vedere se era vero; e se non aveste visto il leone, avreste pensato che vi avevo raccontato una storia! Analogamente, se vi volessi indurre a fare un esperimento spirituale, dovreste credermi prima di intraprenderlo, almeno fino a quando non dimostrerete il contrario. La fede però non può essere contraddetta: è la convinzione intuitiva della verità e non può vacillare neanche in presenza della prova contraria. La fede può guarire i malati, risuscitare i morti, creare nuovi universi. Gesù ha detto: "Se avrete fede pari a un granellino di senape,

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potrete dire a questo monte: spostati da qua a là, ed esso si sposterà, e niente vi sarà impossibile". La scienza è razionale, pronta a correggere le sue convinzioni alla luce di fatti nuovi. È scettica nei confronti della religione soltanto perché non ha mai effettuato esperimenti in questo campo, per quanto una ricerca del genere sia stata recentemente avviata ad Harvard. La psicologia sperimentale ha fatto notevoli progressi e sta facendo il possibile per comprendere lo spirito umano. Sono state inventate speciali macchine che possono registrare i diversi tipi di emozioni provate dall'uomo; si dice che se una persona mente quando si sottopone alla macchina della verità, generalmente non riesce a nasconderlo per quanti sforzi faccia.

La realizzazione del Sé è indispensabile per conoscere Dio La conoscenza scientifica si basa sui fatti. La medicina si è molto sviluppata, benché le cause e le cure di alcune malattie debbano ancora essere scoperte. Tutto quello che la scienza conosce è sufficientemente certo perché è comprovato dai fatti: le teorie sono state verificate e dimostrate. Nella religione è diverso. Agli esseri umani vengono presentati alcuni fatti o alcune verità che devono essere accettati e creduti in quanto tali. Dopo un breve periodo di tempo subentra il dubbio perché l'uomo non vede realizzarsi ciò in cui credeva, e così passa da una religione all'altra cercando di trovare qualche prova concreta. Sentite parlare di Dio nelle chiese e nei templi; leggete i libri scritti su di lui, ma potete fare l'esperienza di Dio solo attraverso la realizzazione del Sé che si consegue mettendo in pratica precise tecniche scientifiche. L'India, dove la religione si basa proprio su queste tecniche, è 'specializzata nella realizzazione', e coloro che vogliono conoscere Dio devono imparare tali metodi che, peraltro, non sono di esclusiva proprietà indiana. Ad esempio, l'elettricità è stata scoperta in Occidente, eppure ce ne serviamo anche in India; analogamente, l'India ha scoperto le tecniche grazie alle quali si può conoscere Dio, e anche l'Occidente se ne deve avvalere. L'India ha dimostrato le verità della religione perché le ha sperimentate. In futuro la religione diventerà ovunque materia di sperimentazione e non si baserà più soltanto sulla fede. Milioni di persone passano da una chiesa all'altra senza credere veramente nel proprio cuore a ciò che hanno sentito dire su Dio. Si dicono: "Bene, io prego, ma il più delle volte lui non risponde". Ciò nonostante Dio è sempre consapevole di noi, sa tutto di noi, eppure noi non lo conosciamo affatto. Questa è l'origine dei vari dubbi che assillano la nostra mente. Se Dio esiste, noi dobbiamo essere in grado di conoscerlo. Per quale motivo dovremmo limitarci a leggere o a sentire parlare di lui e tuttavia non saperne niente per esperienza personale? Eppure disponiamo di un metodo ben preciso per conoscere Dio. E qual è questo metodo? È la sperimentazione scientifica delle verità religiose. Mettete in pratica ciò in cui credete! È possibile mettere in pratica la religione, utilizzarla come una scienza che potete dimostrare sperimentandola su voi stessi. La ricerca della Verità è la ricerca più meravigliosa del mondo. Invece di ridursi a una semplice funzione domenicale o alla pratica della propria puja (NOTA: ADORAZIONE RITUALE INDUISTA), la religione deve avere un aspetto pratico. Imparate a basare la vostra vita sugli ideali spirituali. Se non è messa in pratica, la religione ha poco valore. Il proprietario di una fattoria nei pressi di Encinitas era piuttosto incline al materialismo. Lo invitai a venire a trovarci ogni tanto, e lo fece. Dopo le prime visite, mi disse, con le lacrime agli occhi: "Non mi ero mai reso conto che esistesse un posto dove anche l'atmosfera potesse parlare tanto della presenza di Dio". Vedete, la religione deve essere pratica. Deve creare dei cambiamenti in voi, nella vostra coscienza e nel vostro comportamento. Tutti coloro che sono venuti a Encinitas regolarmente, hanno migliorato il proprio modo di vivere. Sono stati influenzati spiritualmente da questo ambiente. Quindi la religione deve essere sperimentata, per dimostrarla e metterla in pratica. Molte chiese sono estremamente utili da un punto di vista sociale, ma non vi spiegano come potete realmente verificare l'esistenza di Dio ed essere in sintonia con lui.

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Il primo esperimento è il silenzio Il primo esperimento in campo religioso deve cominciare dal silenzio. La maggioranza degli esseri umani non trova mai il tempo per stare in silenzio o per meditare. Io rimango ore e ore nel silenzio interiore. Quando mi trovo in compagnia provo una gioia immensa; sto con tutti, con tutto il cuore. Ma quando sono lontano dalla gente, rimango completamente solo nella gioia suprema della vita, la beatitudine di Dio. Dovunque io sia, la gioia divina non mi lascia mai. Perché non provate a stare in silenzio, così da poter vivere in questo stesso modo? La maggior parte di voi non riesce a stare seduta immobile neanche per dieci minuti senza che i pensieri volino in tutte le direzioni. Non avete imparato a vivere in pace nella vostra dimora interiore perché continuate a inseguire nervosamente i vostri pensieri. Il mio maestro, Sri Yukteswar, diceva: "L'uomo ha chiuso a chiave la miniera della felicità, e corre dappertutto, elemosinando proprio la felicità. Come è sciocco, perché possiede l'intera riserva della gioia dentro di sé!". Sin dall'infanzia ho cercato Dio, e la comunione con lui mi ha dato una felicità che la realizzazione dei desideri materiali non avrebbe mai potuto darmi. Non avete niente se non avete Dio. Avete tutto se avete Dio, perché egli è il Signore dell'universo. Se con la religione non avete ottenuto nessun risultato, provate con la meditazione. Convincete Dio a uscire dal suo silenzio. Dovete insistere: "Signore, parlami!". Se farete uno sforzo supremo nel silenzio della notte e la mattina presto, dopo qualche tempo vedrete un raggio della luce di Dio o percepirete un fremito della sua gioia nella vostra coscienza. Fare esperimenti per conoscere Dio nella meditazione e nel silenzio produce i risultati più autentici e più straordinari. Un tempo gli scienziati pensavano che l'acqua fosse un elemento unico. Ma in seguito è stato sperimentalmente dimostrato che due elementi invisibili, l'idrogeno e l'ossigeno, si uniscono in una precisa combinazione per formare l'acqua. Allo stesso modo, effettuando esperimenti in campo religioso si scoprono sorprendenti verità spirituali. Quando meditate tranquillamente e la vostra mente è completamente interiorizzata, avrete la prova dell'esistenza di Dio e scoprirete la vostra vera natura. Sperimentare le leggi religiose è meraviglioso perché il risultato non si ottiene fuori di voi, ma proprio dentro di Voi.

Il risultato finale della verità è sempre buono Soltanto l'applicazione di metodi religiosi può rendervi sempre felici. La sincerità è uno dei principi spirituali più importanti da mettere in pratica. Il significato del termine 'verità' non è compreso chiaramente dalla maggioranza degli esseri umani. La verità è l'esatta rispondenza con la Realtà; perciò il suo risultato finale è sempre buono. Chi ha l'abitudine di raccontare continuamente piccole bugie, scoprirà che è molto difficile essere completamente sinceri in ogni circostanza. I bugiardi cronici non pensano mai a quanto sia importante dire la verità; non si rendono nemmeno conto di mentire. La loro immaginazione diventa la verità, e non riescono più a intravedere l'autenticità delle varie situazioni. Molti di coloro che non comprendono quanto sia importante dire la verità, giustificano il proprio sotterfugio dicendo: "Bene, se dicessi sempre la verità sarei sicuramente ingannato, perché il resto del mondo non si comporta in questa maniera. Una piccola bugia ogni tanto mi permette di andare avanti splendidamente". Che tristezza! Per essere sempre sinceri dobbiamo comprendere la differenza tra la realtà dei fatti e la verità. Se incontrate uno storpio e, pensando che la sua imperfezione sia una cosa ovvia, lo salutate dicendo: "Come sta Signor Zoppo!", lo offenderete. Mettere in rilievo il suo difetto con sincerità è solo un'offesa; non produce niente di buono. Perciò non si deve parlare inutilmente di fatti spiacevoli, anche se sono veri.

Non esistono bugie innocue Tuttavia, se per una buona ragione non volete dire la verità, almeno non dite una bugia! Ammettete per ipotesi di appartarvi in un angolo per meditare, credendo di non essere visti. Desiderate che nessuno sappia cosa state facendo, ma qualcuno vi scopre e grida: "Ehi! Che

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fai? ", e per nascondere quello che state facendo rispondete: " Stavo mangiando una banana". Non è necessario dire una bugia del genere. Avreste potuto rispondere: "Sono occupato e non voglio essere disturbato". Una risposta sincera è migliore di una piccola bugia detta per proteggervi dalla curiosità altrui. La gente, in genere, si lascia andare a questo tipo di menzogne. Evitate tale comportamento che favorisce l'abitudine mentale di mentire, anche quando non c'è bisogno di eludere la verità. È anche sbagliato dire la verità quando, così facendo, si tradisce inutilmente e senza un buon motivo qualcuno. Supponete, ad esempio, che un vostro conoscente abbia il vizio di bere, ma cerchi di tenerlo nascosto a tutti. Voi siete al corrente della sua debolezza e quindi, in nome della sincerità annunciate ai vostri amici: "Sapete che il tale ha il vizio di bere, non è vero?". Questa osservazione è superflua. Non è opportuno occuparsi dei fatti altrui. Non rivelate i difetti degli altri, se non fanno male a nessuno. Parlate in privato con l'interessato delle sue debolezze, se avete l'occasione o la responsabilità di aiutarlo, ma, col pretesto di aiutare qualcuno, non parlate mai esclusivamente per ferirlo. Lo 'aiutereste' soltanto a farlo diventare un vostro nemico. E potreste anche soffocare il suo eventuale desiderio di migliorare. La verità è sempre salutare; la realtà a volte può essere dannosa. Per quanto vero possa essere, un fatto che sia contrario al bene è soltanto un fatto, non è la verità. Non rivelate mai episodi spiacevoli che provocano un dolore inutile al prossimo, ad esempio parlare male del carattere altrui senza ragione. I giornali o i settimanali scandalistici lo fanno spesso nei riguardi di persone famose, per danneggiarne la reputazione o per ottenere guadagni personali a loro spese. Non attirate su di voi il cattivo karma che deriva dalla rivelazione di fatti che recano danno agli altri, qualora non si persegua uno scopo giusto e nobile. Oltre a non rivelare fatti spiacevoli, dovete anche evitare con cura di insinuare sottilmente ciò che state cercando di nascondere. Dopo tutto, Dio perdona e anche noi, i suoi figli, dobbiamo perdonare. Perché dovreste essere proprio voi la causa del danno altrui? La vostra azione offensiva si ripercuoterà su di voi e vi danneggerà. Dobbiamo subire le conseguenze delle esperienze che imponiamo agli altri. Alcuni vivono in pace e altri vivono nell'ansia e nell'infelicità. Questi ultimi non hanno avuto la saggezza di sperimentare e di scoprire come si può vivere in pace, altrimenti avrebbero imparato a non mentire e a non parlare male degli altri in modo meschino e nocivo.

La felicità altrui è importante anche per voi Imparate anche a essere altruisti. Trovare la felicità rendendo felici gli altri è un autentico obiettivo per chi ama Dio. Rendere felici gli altri non solo è estremamente importante per la nostra felicità, ma è anche un'esperienza molto soddisfacente. Alcuni pensano soltanto alla propria famiglia: "Noi quattro e nessun altro". Altri pensano solo a se stessi: "Come posso essere felice io?". Queste sono proprio le persone che non saranno mai felici! Non è giusto cercare la propria felicità incuranti del benessere altrui. Se vi appropriate senza scrupoli del denaro di altri a vostro esclusivo vantaggio, potrete diventare ricchi, ma non sarete mai felici, perché il rancore che essi provano nei vostri confronti eserciterà un'influenza negativa su di voi. La legge divina stabilisce che quando cercate di essere felici a detrimento del benessere altrui, tutti vorranno rendervi infelici. Ma se cercate di fare felici gli altri, anche a costo della vostra soddisfazione personale, tutti si preoccuperanno del vostro benessere. Ogni qual volta pensate alle vostre necessità, ricordatevi anche delle esigenze altrui. Non appena vi occuperete del loro benessere, desidererete renderli felici. L'altruista va perfettamente d'accordo con la sua famiglia e con il resto del mondo. L'egoista è sempre preda dei guai e perde la pace mentale.

La 'forza di non volere' genera la forza di volontà La sperimentazione in campo religioso vi mostrerà, inoltre, che vivere una vita senza alcun controllo conduce all'infelicità. Colui che vive sempre in modo indisciplinato è costantemente agitato e preoccupato. Ma chi ha imparato a dominarsi conosce la via che conduce alla vera felicità.

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Quando siete convinti di non poter fare a meno di qualcosa, ne siete diventati schiavi. Il segreto della felicità è il dominio di voi stessi. Voi volete fare molte delle cose che non dovreste fare. Ma quando avrete sviluppato il potere di dominare il desiderio di fare qualcosa, anche se siete tentati di farla, sarete diventati padroni di voi stessi. La maggioranza della gente deve coltivare la 'forza di non volere' che aiuta a non fare le cose che non si dovrebbero fare. Quando dite: "Non voglio cedere a questa cattiva abitudine", e non cedete, dimostrate di essere padroni di voi stessi. La 'forza di non volere' sviluppa la forza mentale. Il comportamento esteriore dell'uomo riflette la sua vita interiore. Gli oggetti di lusso non possono rendere felice l'anima, soltanto in una vita equilibrata l'anima prova felicità e pace. Ogni giorno quando mi sveglio, prendo alcune decisioni e poi, nel corso della giornata, mi sprono mentalmente, per essere sicuro di portarle a termine. Questo comportamento sviluppa una grande forza di volontà, e quando mi rendo conto di aver realizzato tutto ciò che avevo deciso di fare, mi sento un conquistatore. Perciò mettete in pratica l'autocontrollo. Se non lo fate, vi troverete costantemente in balia delle onde dell'emozione.

Un esperimento pratico in campo religioso Mettete in pratica la religione ogni giorno. La domenica imparate la legge divina del perdono: se vi schiaffeggiano sulla guancia sinistra, porgete anche la destra. Ma mettete in pratica questo suggerimento nella vita di tutti giorni? O pensate che sia stupido farlo? Provate. Quando ricambiate l'offesa restituendo lo schiaffo, vi sentite malissimo; il vostro è un atto cattivo esattamente come quello altrui. La collera e il rancore hanno effetti negativi non solo sulla mente, ma anche sul fisico. Avvertite delle vampate di calore nel cervello, che sconvolgono il sistema nervoso. Perché dovete farvi contagiare dall'odio di chi vi colpisce? Perché dovete distruggere la vostra pace mentale? Non è meglio essere capaci di dire: "Sono contento di me perché, malgrado le tue offese, non ti ho fatto del male e ti ho augurato ogni bene"? Nonostante sia più facile restituire uno schiaffo, ricordate che le conseguenze di una reazione del genere - che si traduce nella perdita della pace mentale e in disturbi fisiologici - non valgono la soddisfazione momentanea della vendetta. Se vi astenete dal ricambiare l'offesa, vi renderete conto di avere rasserenato anche il vostro nemico; mentre se la contraccambiate, non farete altro che irritarlo maggiormente. Perciò, per essere felici è importante dominare le proprie emozioni. Allora nessuno potrà farvi arrabbiare, nessuno potrà rendervi gelosi. Rimarrete sereni nella vostra coscienza. Voi sapete quello che siete. Conoscete i vostri pensieri e sapete quale tesoro di pace possedete dentro di voi.

C'è sempre una via d'uscita L'ansia non vi aiuta certamente. Non soltanto logora i nervi, rendendovi irritabili e di cattivo umore, ma sottopone il cuore a una tensione supplementare. Quando lasciate il lavoro alla fine della giornata, dimenticatelo; non continuate a pensarci portandolo a casa con voi. L'ansia annebbia la mente e, quindi, vi impedisce di pensare con chiarezza. Dovete imparare ad affidarvi di più a Dio. Questa è una scienza, è una legge divina. C'è sempre una via d'uscita dai vostri problemi; e se trovate il tempo di pensare chiaramente, di pensare al modo di liberarvi dalla causa della vostra ansia, invece di continuare soltanto a preoccuparvene, diventerete un maestro. Molti vengono da me per parlarmi delle loro angosce. Io li esorto a sedersi in silenzio, a meditare e a pregare; e, dopo essersi interiormente rasserenati, a pensare ai vari modi che possono risolvere o eliminare il problema. Quando la loro mente è serenamente concentrata su Dio, quando la loro fede in Dio è forte, trovano finalmente una soluzione. Le vostre difficoltà non si risolveranno né ignorandole né preoccupandovene. Meditate finché non vi tranquillizzerete; poi pensate al vostro problema e pregate profondamente, invocando l'aiuto di Dio. Concentratevi e troverete una soluzione senza dover subire la terribile tensione suscitata dall'ansia.

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Non esistono dubbi sul funzionamento delle leggi di Dio

Dio risponderà certamente a una preghiera intensa e profonda. Ma se non lo pregate seriamente non percepirete la sua risposta. In certe occasioni, tutti hanno visto qualche desiderio realizzarsi per mezzo della preghiera. Quando la vostra volontà è molto forte, il Padre si commuove e vuole che il vostro desiderio venga esaudito. Quando lui vuole, la natura intera obbedisce. Dio risponde se lo pregate profondamente, con fede e determinazione. A volte risponde imprimendo un pensiero nella mente di un'altra persona che esaudisce il vostro desiderio o la vostra necessità, divenendo così lo strumento di cui Dio si serve per produrre il risultato sperato. Voi non vi rendete conto del modo stupendo in cui agisce questa forza grandiosa che, per sua natura, opera matematicamente. Non esistono dubbi al riguardo. E questo è ciò che la Bibbia intende per fede: è la prova delle cose che non si vedono. Se vivete la presenza di Dio, saprete che vi sto dicendo la verità. Rivolgetevi a Dio, pregatelo e invocatelo fino a quando non vi mostrerà come funzionano le sue leggi e non vi guiderà personalmente. Ricordate, è molto meglio meditare su Dio finché non provate un senso di calma interiore, che perdervi in una serie infinita di ragionamenti. Allora dite al Signore: "Non posso risolvere il mio problema da solo, anche se pensassi a una miriade di soluzioni diverse; ma posso risolverlo mettendolo nelle tue mani, chiedendoti prima di tutto di guidarmi, e poi continuerò a pensare alle varie soluzioni possibili". Dio aiuta coloro che si aiutano. Se la vostra mente è tranquilla e piena di fede, dopo aver pregato Dio nella meditazione, riuscirete a intravedere diverse risposte ai vostri problemi, e poiché la vostra mente è calma, sarete in grado di individuare la soluzione migliore. Seguitela e tutto si risolverà per il meglio. Questo significa applicare la scienza della religione nella vita quotidiana.

Vedere è credere: questa è la scienza della religione Tutte le cose visibili hanno origine dall'Invisibile. Poiché non vedete Dio, non credete che egli sia qui. Eppure ogni albero, ogni filo d'erba sono controllati dal potere di Dio racchiuso in essi. Questo potere non è visibile esternamente, ciò che vedete sono soltanto gli effetti che traggono origine dal potere insito nei semi piantati nella terra e che si manifesta sotto forma di albero o di filo d'erba. Voi non vedete cosa accade nella fabbrica dell'Infinito. L'universo e le sue potenzialità sono stati prodotti prima nella fabbrica della mente di Dio che concede poi il suo potere anche alla fabbrica della mente umana dalla quale provengono tutte le cose che l'uomo realizza: libri meravigliosi, macchine complicate, eccezionali imprese in ogni campo della vita. Ma, in particolare nella fabbrica della mente è racchiusa la capacità di trovare Dio che è propria dell'essere umano. La mente diventerà uno strumento perfetto di conoscenza non appena imparerete a fondare la vostra vita sulla verità. Allora vedrete ogni cosa in modo chiaro e lineare, nella sua realtà. Perciò imparate a fare esperimenti con la mente. Imparate a seguire la scienza della religione e potrete diventare il più grande scienziato, il più grande inventore, il padrone del vostro destino. Se riuscirete a ricordare e a mettere in pratica le verità che vi ho rivelato, non ci sarà più niente nella vita che non possiate realizzare. E l'impresa più grande è trovare Dio. Applicando la scienza alla religione, la vostra vaga fiducia nelle possibilità spirituali può trasformarsi nella realizzazione delle loro più alte finalità. Allora sarete gli esseri umani che hanno più successo, più grandi di tutti gli scienziati della terra. Coloro che hanno scoperto Dio non vivono mai nel dubbio perché conoscono la verità. "Conoscerete la verità e la verità vi renderà liberi". Avrete tutto quando troverete Dio.

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Trovare la gioia nella vita Circa 1936

Avete mai tentato di afferrare quel 'qualcos'altro' che continua a palpitare dentro di voi come un fuoco fatuo anche quando ogni vostro desiderio è stato finalmente esaudito? Riflettete: voi desiderate ardentemente una cosa finché non riuscite ad averla; ma quando l'avete ottenuta, prima o poi ve ne stancate e ne volete un'altra. Anche se la vita vi desse in una sola volta tutto ciò che desiderate - ricchezza, potere, amici - subito dopo vi sentireste nuovamente insoddisfatti e vorreste qualcos'altro. Esiste, però, una cosa che non perderà mai la sua freschezza: la gioia stessa. Nella continua ricerca delle cose più diverse, direttamente o indirettamente voi in realtà desiderate la felicità che sperate di trovare appagando tutti i vostri desideri. Non volete certamente le cose che provocano il dolore, né quelle che all'inizio procurano qualche piacere, ma poi vi gettano nel rimorso e nella sofferenza. Qualunque sia il vostro obiettivo, lo perseguite con entusiasmo, nella speranza di sentirvi appagati dopo averlo raggiunto, e presumibilmente dovreste sentirvi felici quando l'avete effettivamente realizzato. Allora perché non cercate la gioia direttamente? Perché la cercate ricorrendo ai piaceri e agli oggetti materiali? Quando implorate il piacere degli effimeri beni terreni, fate dipendere la vostra felicità dalla gioia caduca che ne deriva. Gli oggetti materiali e la soddisfazione che proviene dai desideri terreni sono transitori e quindi, anche la felicità che ne consegue è transitoria. Mangiare, odorare i profumi, ascoltare la musica, contemplare splendidi oggetti, toccare cose piacevoli sono tutti piaceri evanescenti che durano fino a quando sussistono le sensazioni del gusto, dell'odorato, dell'udito, della vista e del tatto, o finché la mente, annoiata da una sensazione, non si lascia attrarre da un nuovo stimolo. Non vi potete accontentare di una gioia passeggera che quando svanisce lascia dietro di sé il dolore. Desiderate ardentemente una gioia che non vi lusinghi soltanto e scompaia come il fremito improvviso di ali leggere illuminate da uno sprazzo di luce. Dovreste cercare una gioia che brilli in eterno, come il radio che emana costantemente la sua luminosità. Non vi accontentate nemmeno di una gioia troppo monotona; volete una gioia che si trasformi e danzi, affascinando variamente la vostra mente, interessando e impegnando sempre l'attenzione. La felicità che va e viene è un supplizio; i piaceri che diventano monotoni stancano; l'allegria che dura solo un momento e conduce poi al dolore è sgradevole, la gioia che viene per un attimo e poi scompare, lasciandovi cadere in uno stato di indifferenza sempre più intensa, è un tormento. Tutti noi cerchiamo una gioia che cambi frequentemente e, malgrado ciò, resti in se stessa immutabile, come un attore che intrattiene il pubblico con ruoli e interpretazioni sempre diversi. Questa gioia si può trovare soltanto grazie alla meditazione regolare e profonda. Solo la sorgente interiore della gioia immutabile e sempre nuova può estinguere la nostra sete. Per sua propria natura, la beatitudine divina è l'unico incantesimo che non stancherà mai la mente o che non ci farà mai desiderare di sostituirlo con qualcos'altro. Nel perseguire il male o il bene, è sempre la felicità che cercate. Il male promette la felicità e porta invece la sofferenza, il bene, che implica il ricorso alla disciplina e alla forza di volontà, sembra offrire solo dolore, ma porterà sicuramente una gioia durevole. Dio è la gioia perenne e sempre nuova; quando lo troverete non dovrete più cercare l'inafferrabile fuoco fatuo di quel 'qualcos'altro' che vi è sempre sfuggito anche dopo aver appagato tutti i vostri desideri. Dio è quel 'qualcos'altro'. Quando lo troverete non avrete bisogno di cercare oltre. Nella Gioia sempre nuova troverete tutto ciò che avete sempre desiderato. Gli oggetti materiali che vi procurano un senso di piacere si trovano nel mondo esterno e possono essere fatti entrare nella mente - insieme alla soddisfazione che producono - soltanto dall'immaginazione. Per sua natura, la gioia - essendo la beata consapevolezza dello Spirito racchiusa nell'anima degli esseri umani - è molto vicina alla mente e si manifesta in essa quando la mente è interiorizzata. Se gli oggetti esterni dei piaceri sensori vengono distrutti, viene di conseguenza distrutta anche la felicità che producono. Ma la gioia sempre nuova di Dio insita nell'anima è indistruttibile; quindi, anche la sua manifestazione nella mente è indistruttibile se l'essere umano sa come conservarla e non cambia deliberatamente il proprio stato d'animo, lasciandosi prendere dai malumori che lo rendono infelice.

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Perciò non fatevi appagare dagli oggetti materiali o dai desideri che suscitano. Cercate dentro di voi la beatitudine assoluta, pura e indistruttibile e troverete la gioia sempre esistente, sempre cosciente, sempre nuova: Dio. A differenza dei piaceri terreni, questa gioia non è una qualità astratta della mente, è una qualità cosciente che ha origine nello Spirito ed è un'espressione dello Spirito. Cercatela e sarete consolati per sempre. Quando troverete la gioia sempre nuova non vi potrete mai trasformare in esseri cinici che odiano il mondo e condannano i suoi abitanti. Sarete piuttosto in grado di apprezzare giustamente la creazione di Dio. Come suoi figli immortali dovreste godere del bene e della bellezza della sua opera in virtù della vostra eterna natura beata che è la gioia Infinita. Ma gli esseri umani che si dilettano delle cose terrene senza conoscere la suprema gioia interiore di Dio scivolano nel materialismo. È una vergogna comportarsi come creature mortali insoddisfatte, inseguendo un desiderio dopo l'altro, quando invece siete fatti nell'immortale Immagine divina della gioia sempre nuova, capace di estinguere tutti i desideri. Quando gli esseri immortali si comportano come mortali, sperimentano nel proprio cuore l'alternarsi del piacere, del dolore e dell'indifferenza. Questo è il motivo per cui dovete distruggere la natura mutevole che si accompagna alla vostra natura immutabile e immortale. Quando scoprirete che la vera essenza della vostra anima è la gioia perenne, questa beatitudine indistruttibile vi seguirà in tutte le esperienze piacevoli o spiacevoli della vita. La vostra gioia rimarrà immutabile nel frastuono dei piaceri terreni che crollano. Godrete di ogni cosa con la gioia che è Dio. "Non attratto dal mondo sensorio, lo yogi prova la gioia sempre nuova dell'Essere. Con l'anima unita allo Spirito, raggiunge la Beatitudine indistruttibile".

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Che cosa è il destino? Casa Madre della Self-Realization Fellowship, Los Angeles, California, 16 novembre 1939 Il destino è una misteriosa e implacabile forza esterna che governa le sorti degli esseri umani? Questo concetto ha spinto molte persone a credere che ciò che deve essere sarà e che niente potrà cambiarlo. Destino significa sì qualcosa di predestinato, ma predestinato da voi stessi tramite la legge di causalità o karma. Dio vi ha dato la libertà di agire come volete, ma la legge di causalità determina le conseguenze che derivano dalla natura dell'azione compiuta. Così ogni azione diventa una causa che, a sua volta, produrrà un certo effetto. Quando mettete in moto una specifica causa, l'effetto corrisponderà inevitabilmente alla causa stessa. Qualunque azione compiate, buona o cattiva, dovrete raccoglierne i frutti. Quindi, giorno dopo giorno, voi create le cause che determinano il vostro destino. Ad esempio, quando siete a tavola, forse dite: "Ne prenderò ancora un pochino, per favore". Poi, subito dopo pranzo, pensate: "Non avrei dovuto mangiare tanto". Questa è la natura umana. Siamo gli esseri più buffi del creato. Ci definiamo esseri umani intelligenti, ma siamo schiavi dei nostri desideri. A causa di quel 'pochino' in più che mangiate ogni giorno, 'improvvisamente' scoprite di avere problemi di cuore o di stomaco. Allora vi domandate tristemente: "Perché mi doveva succedere? Era destino che mi ammalassi". Ma non è così. Non vi ricordate di aver mangiato quel 'pochino' in più quando avreste dovuto dimostrarvi più controllati. Se un veicolo è sovraccarico e aggiungete altro peso, naturalmente il motore si danneggerà e potrebbe anche cedere. Analogamente, voi avete fatto lavorare troppo il motore della digestione. Questa è la causa che avete creato; l'ulcera o l'indigestione saranno il logico risultato.

Perché siamo diversi gli uni dagli altri Dietro la luce di ogni lampadina è presente una grande corrente dinamica; sotto ogni piccola onda riposa l'immenso oceano da cui traggono origine le innumerevoli onde. La stessa cosa accade agli esseri umani. Dio ha fatto ogni uomo a sua immagine e ha dato a ciascuno di essi la libertà. Ma voi dimenticate la Sorgente del vostro essere e l'ineguagliabile potere di Dio insito in voi. Le possibilità del mondo sono illimitate, il potenziale dell'evoluzione umana è illimitato. Eppure è evidente che ogni individuo nasce con determinate limitazioni; si tratta dei risultati della legge del karma. La cattiva salute, un improvviso fallimento finanziario o altri problemi che si abbattono su di voi senza preavviso e senza ragione apparente sono la conseguenza delle cause che voi stessi avete creato nel passato, in questa oppure in precedenti incarnazioni, e che sono germogliate silenziosamente nella vostra coscienza. Se foste stati saggi, avreste potuto ridurne gli effetti pensando e vivendo giustamente; ma voi conducete una vita che, in genere, vi rende inconsapevoli dei possibili risultati dei vostri pensieri e delle vostre azioni, perciò, quando senza una ragione precisa accade qualcosa di spiacevole dite: "Beh! era destino". Il fallimento, le malattie o altre preoccupazioni sono stati determinati da azioni imprudenti compiute nelle vite passate, e i loro effetti hanno continuato a fermentare dentro di voi, aspettando il momento giusto per manifestarsi. Malattia e salute; fallimento e successo; disuguaglianze e uguaglianze; morte prematura e longevità, sono i germogli di ciò che abbiamo seminato nel passato, e che costringono ciascuno di noi a venire sulla terra con gradi diversi di bontà o di cattiveria. Perciò, benché Dio ci abbia fatti a sua immagine, non esistono due esseri umani uguali; ognuno ha usato il libero arbitrio, di cui Dio lo ha dotato, per rendersi diverso. Ciò spiega perché alcuni soffrono per un nonnulla. Altri si arrabbiano alla minima provocazione, altri ancora mangiano continuamente senza riuscire a controllarsi. Dio li ha creati così? No. Ogni essere umano ha fatto di se stesso esattamente ciò che è. Non ci sarebbe giustizia in questo mondo se Dio ci avesse arbitrariamente creati così come siamo. A volte penso che Dio guardi stupito questo grande zoo di creature umane che gli danno la colpa perché hanno mal di testa o mal di stomaco o perché si cacciano sempre nei guai. Non incolpate né Dio né gli altri se siete malati o avete problemi finanziari o soffrite di turbe emotive. Voi stessi, in passato, avete creato la causa del problema e ora dovete sviluppare una maggiore determinazione per distruggerla.

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Tre modi di affrontare gli effetti delle azioni Quando parliamo di destino intendiamo dire che una causa ha prodotto un effetto. Potete cambiare il vostro destino, se sapete come fare. Tuttavia non sempre è facile. 1) Potete ridurre al minimo l'effetto di un'azione. 2) Potete resistere all'effetto 3) Potete bloccarlo completamente. Perché andiamo dal medico? Perché questo è un modo per ridurre al minimo le conseguenze delle azioni sbagliate. Per attenuare o vincere una malattia, servendosi di mezzi naturali, si possono adottare alcuni rimedi come ad esempio una dieta appropriata, l'esercizio fisico o i medicinali. Uno studente della Self-Realization Fellowship è stato recentemente guarito dall'ulcera da una dieta a base di pane e latte. Ma la riduzione o la rimozione degli effetti non elimina necessariamente la causa. Infatti, in presenza di circostanze favorevoli, la causa può produrre nuovi fenomeni, simili ai precedenti o di natura diversa. Resistere agli effetti del karma significa usare i rimedi dettati dal buon senso, ma affidandosi maggiormente al potere della mente. Rifiutate di accettare qualsiasi condizione limitante. Credete nella salute, nella forza e nel successo, anche contro l'evidenza dei fatti. Le conseguenze delle vostre azioni vi colpiscono meno quando impedite alla mente di arrendersi. Ricordatelo. Potete anche resistere al karma neutralizzando i cattivi effetti delle azioni sbagliate compiute nel passato, con i buoni effetti che derivano dalle azioni giuste compiute nel presente, impedendo in tal modo che si creino le condizioni favorevoli alla manifestazione del vostro cattivo karma. Ma come farete a distruggere del tutto l'influenza che il destino ha su di voi? L'unico sistema per eliminare in modo definitivo i risultati sgraditi delle azioni sbagliate compiute nel passato è quello di rimuoverne la causa. I semi delle tendenze nocive che provengono dalle vite passate devono essere cauterizzati nel cervello; allora le malattie o gli altri problemi che traggono origine da quei semi non si ripresenteranno mai più. Bruciateli nel fuoco della saggezza. L'uomo soffre per colpa dei propri errori, e la causa prima dell'errore è l'ignoranza. Cercate dunque nella meditazione la saggezza che allontanerà per sempre dal vostro cuore le tenebre dell'ignoranza. Krsna ha detto: "O Arjuna, come il fuoco riduce il legno in cenere, così la fiamma della saggezza consuma tutto il karma". Quando meditate profondamente, la luce della divina saggezza di Dio cauterizza nel cervello i semi del karma negativo racchiusi nei profondi recessi della coscienza.

Anche la morte può essere vinta Gesù ha dimostrato nel modo più spettacolare che non esiste un destino immutabile. Lazzaro, in virtù del proprio karma, era destinato a morire in un giorno stabilito. La legge fece il suo corso e Lazzaro morì. Era fatale. Ma nemmeno la morte è irrevocabile. Gesù ottemperò alla legge karmica e riportò Lazzaro in vita. Come fece? Non disse semplicemente: "Alzati e cammina". Gesù vide dov'era andata l'anima di Lazzaro dopo aver lasciato la forma fisica; come prima cosa si mise in contatto con l'anima, racchiusa nel corpo astrale, per richiamarla indietro; ma non richiamò Lazzaro in un corpo che aveva già cominciato a decomporsi. Gesù dovette restituire a quel corpo la sua integrità, ridestarlo e ricostituirlo prima che l'anima e la vita potessero nuovamente abitarlo. Solo dopo averlo reso abitabile, Gesù chiese a Lazzaro di ritornare nel corpo. Quindi Gesù fece due cose: innanzitutto trasferì se stesso - ossia la sua vita e il suo divino potere - nel corpo di Lazzaro. Poté, così, consumare il karma di Lazzaro, ossia prese quel karma su di sé. Poi, avendo liberato il corpo dalla causa della morte, ne rinnovò le cellule affinché potessero tornare a vivere. In questo modo Gesù riuscì a risvegliare Lazzaro dalla morte benché non fosse possibile riportarlo in vita secondo la legge naturale. Se una lampadina si rompe, la luce si spegnerà e se non sostituite la lampadina rotta con una nuova, non potrete accendere la luce. Allo stesso modo, quando al momento della morte la

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luce dell'anima lascia il corpo, essa potrà ritornare soltanto in una nuova 'lampadina corporea', ossia in una nuova incarnazione. Ma i grandi saggi d'un tempo sapevano, come sapeva Gesù, che quando un corpo è destinato a essere distrutto dalla morte, può essere riportato in vita da qualcuno capace di farlo. Naturalmente, risuscitare i morti è un modo estremo di cambiare il destino; però dimostra che l'uomo è potenzialmente in grado di dominare anche la morte, il cosiddetto destino ineluttabile. Anche il Mahavatar Babaji manifestò il potere di ridare la vita. Un aspirante discepolo una volta andò alla ricerca di Babaji sull'Himalaya, dove il grande maestro vive con pochi discepoli spiritualmente molto evoluti. Lo straniero chiese di essere accolto nel sacro gruppo, giurando che si sarebbe gettato dalla montagna se la sua richiesta fosse stata respinta. Babaji disse che non poteva accettarlo in quello stato di evoluzione e il devoto sconvolto si gettò dalle rupi, mentre gli altri discepoli assistevano inorriditi alla scena. Poi Babaji chiese loro di andare e recuperare il corpo. I discepoli obbedirono e deposero la forma senza vita ai piedi del Mahavatar. Egli toccò il corpo sfigurato, lo guarì e riportò in vita il devoto. Con il suo atto di fede e di devozione assolute, il discepolo aveva consumato le ultime tracce del cattivo karma che, fino a quel momento, gli avevano impedito di unirsi al glorioso gruppo dei devoti di Babaji. Quindi il grande Guru lo accettò come discepolo. In un'altra occasione, Babaji ottemperò alla legge karmica prendendo su di sé il karma di un devoto per allontanare la morte che gli era destinata, come soltanto un vero guru ha il potere di fare. Il Mahavatar era seduto con Lahiri Mahasaya e alcuni altri discepoli di fronte a un fuoco rituale. Improvvisamente Babaji prese un tizzone ardente e colpì la spalla nuda di uno dei discepoli. Lahiri Mahasaya, stupito, domandò perché il Guru avesse fatto una cosa così terribile. Babaji lo guardò e disse: "Avresti preferito vederlo ridursi in cenere davanti ai tuoi occhi? Era scritto nel suo karma ch'egli dovesse morire oggi bruciato dolorosamente dal fuoco. Colpendolo con un tizzone ardente e prendendo il suo karma su di me, l'ho salvato". Queste benedizioni possono essere concesse a chi è in sintonia con un vero guru, un maestro che ha realizzato Dio. Coloro che seguono in spirito e verità le anime simili a Dio, diventano simili a Dio.

Evitate i comportamenti sbagliati per prevenire risultati spiacevoli Parliamo ora delle cause che possono essere evitate. Dovreste controllare tutti gli impulsi che vi spingono a comportarvi in modo sbagliato: superate l'ingordigia cronica, la gelosia cronica, la collera cronica e altre tendenze analoghe che si presentano ripetutamente. Dovete dominare tutte le emozioni dannose. Questi stati sono superabili, ma voi non fate nulla per liberarvene. I materialisti si concentrano sulla cura dei sintomi e delle cause secondarie. Non credono in una legge o in una causa più profonde. Ritengono che le leggi del giusto comportamento si violino per due motivi: l'influenza delle cattive compagnie e dell'ambiente che incide negativamente su di voi, e la mancanza di autocontrollo. Questo è vero. Ma coloro che approfondiscono l'argomento e studiano le vere cause della sofferenza umana, precisano inoltre che il grado di ricettività alle cause presenti è direttamente proporzionale alle cause reali: ossia alle tendenze insite in voi che sono state determinate dal vostro comportamento nelle vite passate. Anche se il medico vi guarisce da una malattia, al suo posto possono subentrare altri disturbi, a meno che non abbiate vinto l'abitudine che l'ha causata originariamente. Se una persona viene guarita dall'ulcera, ma continua ad alimentarsi male, si ammalerà nuovamente di ulcera, o forse di qualcosa di peggio. Uno studioso di metafisica individuerebbe la causa, in questo caso l'ingordigia, ossia l'abitudine contratta nel passato che suscita il desiderio incontrollabile di mangiare i cibi preferiti e non quelli adatti. Lo studioso suggerirebbe allora di rimuovere la causa. Al momento giusto e nell'ambiente giusto, tutte le azioni buone e cattive del passato portano il loro frutto, proprio come i semi germogliano nelle condizioni adatte. Ciò spiega perché è importante frequentare sempre buone compagnie. Voi non sapete quali semi - che si tratti di malattie o di altri eventi negativi - siano latenti in voi. Ammettiamo per ipotesi che i semi del desiderio di bere siano racchiusi nella vostra coscienza. Non avete mai bevuto in questa vita, ma un giorno, a una festa, accettate un bicchiere e improvvisamente siete presi dal desiderio di bere liquori. Col tempo finirete per diventare nuovamente preda dell'alcol. Le tendenze che

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provengono dalle vite passate erano già insite in voi; le vostre azioni hanno fornito le condizioni necessarie alla loro rinascita. Per cui è molto imprudente frequentare gente che incoraggia le vostre cattive abitudini. Non sapete quali semi di azioni sbagliate siano rinchiusi nella vostra coscienza. È meglio non metterli in condizione di crescere. Vedete quanto sono profondi questi princìpi? Vincere il destino o il karma è la filosofia più meravigliosa. Essa dimostra che l'uomo è in grado di dominare pienamente la propria vita, e che la vita è un'esperienza magnifica quando non siete i suoi schiavi, ma i suoi padroni. I vostri peggiori nemici sono le cattive abitudini che vi seguiranno da un'incarnazione all'altra finché non le supererete. Per liberarvi dal destino, dovete guarire dalle cattive abitudini. Come? La buona compagnia è una delle migliori medicine. Se avete tendenza al bere, frequentate gente che non beve. Se avete una salute malferma, frequentate persone positive, che non pensano alle malattie. Se siete inclini al fallimento, frequentate coloro che sono portati al successo. Allora comincerete a cambiare. Ciascuna delle vostre abitudini crea uno specifico 'solco', o percorso, nel cervello. Questi tracciati vi costringono ad agire in un certo modo spesso contro la vostra volontà. La vostra vita segue i solchi che voi avete creato nel cervello. In questo senso non siete liberi, siete più o meno vittime delle abitudini che avete formato e quanto più sono profonde tanto più vi costringono a comportarvi come marionette. Ma potete neutralizzare le imposizioni delle cattive abitudini. Come? Tracciando nel cervello nuovi solchi per mezzo delle buone abitudini opposte, e cancellando con la meditazione i solchi delle cattive abitudini. Non esistono altri modi. Comunque, non potete coltivare le buone abitudini senza una buona compagnia e un buon ambiente, e non potete liberarvi dalle cattive abitudini senza una buona compagnia e senza la meditazione. Anche se fuggiste nella giungla, le vostre vecchie abitudini vi seguirebbero. Poiché non potete liberarvene, dovete cercare di vincerle. Distruggete la giungla delle vostre abitudini sbagliate e sarete liberi. I componenti di una famiglia litigiosa continuano a dire: "Oh, se solo avessimo una bella casa in campagna, saremmo così felici!". Finalmente si trasferiscono, ma, non avendo mai imparato ad andare d'accordo mantengono la loro sgradevole abitudine di litigare e, anche in quella bella casa, la loro vita si trasforma in un incubo. Perciò non aspettate! Cambiate voi stessi. Può essere la cosa più facile da fare o la più difficile: facile se meditate e frequentate una buona compagnia; difficile se non meditate e frequentate persone che vi influenzano negativamente.

Non rinunciate mai a impegnarvi seriamente Non permettete a nessuno di dire che siete finiti, che siete completamente rovinati. Perché dovreste arrendervi? Perché dovreste pensare: "Non posso cambiare, sono vecchio, sono finito" ? Potete cambiare ogni giorno, ogni volta che volete. Ho notato che alcune persone restano le stesse anno dopo anno. Io le definisco antichità psicologiche. E ho visto altri che, qualsiasi cosa accada, sono comunque pieni di energia e fanno sempre qualcosa per migliorare. Questo è il modo di vivere giusto. Conoscevo l'anziana moglie di un senatore. Odiava i liquori, e quando il marito morì li eliminò completamente. Questa donna era piena di vita. Faceva regolarmente del moto; prendeva lezioni di ballo e si dedicava molto attivamente a iniziative utili. Riteneva che la vecchiaia non fosse una ragione sufficiente per abbandonare i propri interessi e prepararsi alla morte. Andò avanti così per parecchi anni, sempre piena di entusiasmo, in buona salute e felice. Non era una persona comune e io ammiravo veramente il suo spirito. Molta gente invecchia prima del tempo. Non dovete arrendervi solo perché avete settantacinque o ottant'anni. Non dite mai la vostra età, non permettete a nessuno di compiangervi perché state invecchiando. Mantenetevi giovanili, eretti e svegli. Sentitevi giovani. È lo spirito che vi mantiene tali. Siate sempre pieni di entusiasmo. Sono molti i giovani psicologicamente già vecchi e completamente spenti. Non hanno ambizioni, sono privi di entusiasmo, non cercano di cambiare. Siete finiti solo quando affermate o pensate di esserlo. Quale che sia il giudizio degli altri, la vostra sentenza di sconfitta è la peggiore di tutte perché significa che vi arrendete.

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Nel momento in cui dite: "Ho provato, ma non riesco a mettermi in contatto con Dio", siete finiti. Non lo troverete mai. Alcuni maestri sostengono che se non si dà inizio alla ricerca di Dio prima dei trent'anni non sarà possibile trovarlo. Non è vero. Dio si manifesterà a voi non appena vi dimostrerete disposti a compiere lo sforzo di cercarlo. È vero, tuttavia, che quanto prima si comincia a cercare seriamente Dio o la Verità, tanto più sarà facile, perché le abitudini non si sono ancora completamente formate. Ma Krsna ha insegnato che malgrado le abitudini negative, l'uomo può trovare Dio se lo cerca seriamente. "Persino un essere malvagio, che si allontani da tutto per adorare me soltanto, può essere annoverato tra i buoni per la sua giusta decisione. Egli diverrà presto un uomo virtuoso e otterrà la pace infinita. Dillo a tutti, Arjuna, che il mio devoto non perisce mai". Così se decidete: "Continuerò a cercare Dio, anche se dovessi morire mentre lo sto cercando", sappiate che sentirete la sua presenza; vi accorgerete che vi risponde.

Si diventa angeli sulla terra, non in cielo Non fate affidamento sulla morte per liberarvi dalle vostre imperfezioni. Una volta morti sarete esattamente ciò che eravate prima. Non cambia nulla, abbandonate soltanto il corpo. Se prima di morire siete stati un ladro, un bugiardo o un imbroglione, non diventerete un angelo soltanto perché è sopraggiunta la morte. Se così fosse, dovremmo andare tutti a buttarci nell'oceano e diventeremmo subito degli angeli! Nell'aldilà sarete identici a ciò che siete stati sulla terra. E quando vi reincarnerete, porterete con voi la stessa natura. Per cambiare, dovete impegnarvi al massimo delle vostre forze. Questo mondo è il luogo adatto per farlo. L'uomo viene sulla terra con l'unico scopo di imparare a spezzare i vincoli che incatenano la sua anima. Malattia, insuccesso, negatività, avidità, gelosia: infrangete ora queste catene. Siete rinchiusi nel bozzolo delle vostre cattive abitudini, e dovete uscirne con il vostro sforzo. La farfalla dell'anima deve liberarsi per poter dischiudere le ali delle sue splendide qualità divine. Se il baco da seta non è ancora uscito dal bozzolo quando arriva il sericoltore, resta prigioniero della trappola che si è costruito e muore. Anche voi intessete i serici fili delle cattive abitudini e morite mentre ancora vi tengono prigionieri. Fino all'ultimo giorno della vostra vita, siate positivi; cercate di essere allegri. Non dovreste mai pensare, nemmeno al momento della morte: "Sono finito". Invece di compiangervi dovreste dire: "O voi che siete rimasti su questa desolata spiaggia ad affliggervi e lamentarvi ancora, sono io che vi compiango". La morte non vi creerà nessun problema se avete la coscienza tranquilla e se vi accompagna questo pensiero: "Signore, sono nelle Tue mani".

In che modo la meditazione cambia il vostro destino Se volete veramente liberarvi dalle cattive abitudini presenti e sfuggire alle sentenze del destino che vi hanno fatto soffrire, non avete risorsa migliore della meditazione. Ogni volta che meditate profondamente su Dio, si determinano alcuni benefici cambiamenti nella struttura cerebrale. Supponete di essere un fallimento dal punto di vista finanziario, morale o spirituale. Durante la profonda meditazione, quando affermate: "Io e il Padre mio siamo una cosa sola", saprete di essere il figlio di Dio. Soffermatevi su questo concetto. Meditate finché non sentite una grande gioia. Quando la gioia palpiterà nel vostro cuore, vuol dire che Dio ha risposto al vostro richiamo; egli sta rispondendo alle vostre preghiere e ai vostri pensieri positivi. Questo è un metodo chiaro e preciso. Prima di tutto meditate sul pensiero: "Io e il Padre mio siamo una cosa sola", cercando di sentire una grande pace, poi una grande gioia nel vostro cuore. Quando percepite quella gioia, dite: "Padre, tu sei con me. Io ordino al tuo potere racchiuso in me di cauterizzare le cellule del mio cervello dove si annidano le abitudini sbagliate e i semi delle tendenze che provengono dal passato". Il potere di Dio che invocate durante la meditazione lo farà. Liberatevi dalla limitante coscienza di essere un uomo o una donna; sappiate di essere figli di Dio. Poi mentalmente affermate, pregando Dio: "Io ordino alle cellule del mio cervello di cambiare, di distruggere i solchi delle cattive abitudini che hanno fatto di me un burattino. Signore, bruciali

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nella tua luce divina". E quando eseguirete le tecniche di meditazione della Self-Realization Fellowship, specialmente il Kriya Yoga, vedrete veramente la luce di Dio che vi battezza. Ma dovete concentrarvi; dovete comunicare profondamente con Dio. La notte è il momento migliore per farlo. Quanto è meraviglioso cercare di comunicare con Dio, quando intorno a voi il mondo tace. Durante la notte, prima di andare a dormire, ho vissuto le più grandi esperienze divine. Non penso mai al sonno, se non voglio. Durante la notte desidero stare con il Signore, ed egli si prende cura di me.

Stare con Dio è la cosa più importante Io non mi preoccupo mai del futuro o del passato. Vivo semplicemente ogni giorno per Dio, questo è tutto. Faccio del mio meglio; faccio tutto quello che posso; ma non mi preoccupo di nulla. Lavoro soltanto per Dio in questo mondo e non m'importa di quello che può succedermi. Cosa mai potrebbe accadere da impedirmi di stare sempre con il Signore? Quando ero in India, scrissi a coloro che si trovavano a Mount Washington: "Non sento mai la vostra mancanza perché sono sempre con voi. E quando quest'onda sarà scomparsa dalla superficie dell'oceano della vita, io andrò altrove, ma qui o là, ci ritroveremo tutti in Dio nello stesso oceano della vita". Perciò non appena conoscerete Dio, non vi rattristerete più per i vostri amici e i vostri cari quando sarete separati da loro. Ho ritrovato in questa vita molti amici che avevo conosciuto nel passato. E molti di coloro che mi conoscono ora, mi riconosceranno nell'aldilà. Quando sono arrivato in America per la prima volta, ho visto alcuni dei vostri volti, e perciò ho scritto: "I ricordi sopiti degli amici di un tempo, che avrei ritrovato ancora, mi vennero incontro sul mare". Mi sentivo molto triste mentre la nave approdava in questa terra straniera; ero timoroso, e la mia India era nascosta nell'oscurità a miglia e miglia di distanza. Poi in una visione mi apparvero i volti di alcuni di voi che sono qui Oggi e che avevo conosciuto in vite precedenti e fui sopraffatto da una grande gioia. So che avevo già conosciuto la signora Galli-Curci e il marito. Un giorno, mentre suonava un disco, domandai: "Che disco è? Mettetelo di nuovo". Era la voce della soprano Galli-Curci. "La incontrerò" pensai. Qualche tempo dopo, a Chicago, una sera un amico mi disse "La signora Galli-Curci è qui in città. Penso che dovresti conoscerla". Mi fu data una lettera di presentazione e altri amici cercarono di avvicinarla a nome mio. Ma i biglietti per tutti i suoi concerti erano esauriti. Infine il direttore stesso mi dette il biglietto del figlio. Quando ci incontrammo dopo il concerto, la signora Galli-Curci mi salutò e disse: "Li ho rimproverati perché non le hanno fatto avere prima un biglietto". Da allora siamo diventati amici, e lei e il marito seguono fedelmente questo sentiero.

Fuggite dalla prigione del destino Sebbene la vita sembri capricciosa, incerta e colma di ogni genere di problemi, tuttavia siamo sempre sotto la protezione di Dio che ci guida e ci ama. Viviamo in una specie di carcere, imprigionati dalle conseguenze delle nostre azioni sbagliate, ma possiamo evadere da questa prigione e ritornare a essere una cosa sola con Dio. Anche se siamo circondati dalle sbarre del destino - male, sofferenze morali, debolezze, malattie, difficoltà finanziarie - abbiamo il potere di spezzarle. In gioventù sentite di avere la forza di conquistare il mondo, poi, man mano che invecchiate, sentite di averla perduta. Giorno dopo giorno, dimostrate di essere diventati schiavi dell'ambiente e delle abitudini. Invece, giorno dopo giorno dovreste affermare: "Sono un conquistatore. Potrei anche morire, ma morirei libero nel grembo di Dio. Non mi lascerò imprigionare dalle sbarre delle cattive abitudini, dalle sbarre del destino". Raggiungerete questa libertà se mediterete ogni giorno e se rafforzerete la vostra volontà. Non è stato Dio a creare la prigione. Voi l'avete creata e ne avete forgiato le sbarre, perciò voi dovete spezzarle. Dovete evadere, dovete fuggire dalla prigione corporea. Allontanatevi dalla cella delle cattive abitudini, degli attaccamenti, delle emozioni, dei desideri, della vita e della morte. Le sbarre di questo carcere, in cui la vostra anima è imprigionata, possono essere infrante dalla saggezza.

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Quanto più cercherete di spezzarle durante la meditazione, tanto più liberi diverrete grazie al potere di Dio. In lui comprenderete che la vita è un sogno; che è soltanto uno spettacolo. Miei cari, sono sempre molto felice di incontrarmi con voi, perché non vengo qui a fare una conferenza; vi parlo in nome della mia consapevolezza dello Spirito, non in modo meccanico. Vi dico ciò che mi suggerisce l'anima. Cerco soltanto coloro che desiderano veramente trovare Dio. Vedo qui anime così belle e nel nostro asram a Mount Washington vivono anime altrettanto meravigliose. Per anni e anni, solo pace e armonia. Ringrazio il Signore, perché sua è la gloria. Non è sempre facile agire bene. Ma la cosa più importante della vita è vivere nel castello della vostra limpida coscienza, sapendo di compiacere Dio. Egli è l'unica risposta perché in Dio è racchiusa la più grande felicità. "Compiendo sempre giuste azioni, rifugiandosi in me, e con la mia grazia egli [il devoto] raggiunge lo stato eterno, immutabile''. Dovreste amare e benedire tutti, e cercare di vedere Dio in ogni essere umano, anche in coloro che sbagliano. E per quanto arduo a volte possa sembrare, dovete seguire il sentiero della Verità; allora riuscirete a spezzare le catene del destino.

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La fine del mondo

Primo tempio della Self-Realization Fellowship, Encinitas, California, 26 maggio 1940

Considerando le attuali condizioni dell'umanità, potete ben capire perché io abbia scelto come argomento la 'fine del mondo'. Il mio discorso vi aiuterà a comprendere molte cose che devono ancora accadere. Quando studiamo gli avvenimenti presenti e passati, il nostro punto di vista è determinato dall'impressione più o meno chiara che tali eventi esercitano sulla nostra coscienza. La gente giudica ciò che accade in funzione del proprio modo di vivere e dei limiti della propria mentalità e della propria intelligenza. L'egoismo, i pregiudizi, L'odio e la collera impediscono la vera comprensione dei fatti e dei misteri della vita. Solo attraverso la comunione con Dio possiamo comprendere le sue leggi divine che sono ovunque all'opera. Malgrado il modo crudele e dissacrante in cui l'uomo ha contribuito alla distruzione del creato, vedremo comunque che il male distrugge se stesso e che il potere di Dio avanza sfidando ogni resistenza. La fine del mondo ha diverse connotazioni. In primo luogo deve essere esaminato il significato letterale del termine. In questo senso, la fine del mondo è di due tipi: dissoluzione parziale e dissoluzione completa. Dovrà passare molto, molto tempo prima che avvenga la dissoluzione completa. Eppure, periodicamente, qualche gruppo di fanatici predice che il mondo sta per finire. Pochi anni fa i giornali hanno parlato di una setta di New York il cui leader, fuorviato da una fobia mentale o immaginazione, aveva terrorizzato i seguaci con una predizione del genere. Coloro che cercano di fare presa sui propri fedeli con il timore, non sono veri maestri. Dovremmo essere sempre mossi dalla saggezza e non dalla paura. Per tornare alla mia storia, i membri di quella setta si prepararono all'imminente olocausto. Regalarono le loro proprietà e andarono con il maestro sulla cima di una montagna ad aspettare la fine del mondo. Aspettarono e aspettarono. Passarono parecchi giorni, e i morsi della fame aumentavano. Non succedeva niente e, finalmente, si arresero. Dovettero poi intraprendere numerose azioni legali per rientrare in possesso delle loro proprietà. Questo è solo uno dei casi in cui la gente è stata messa in allarme da predizioni di guerre o di altre gravi calamità, che il più delle volte si dimostrano false profezie. Ad ogni modo non dobbiamo spaventarci. Dopo tutto, che cos'è la vita? È un sogno passeggero. La morte è soltanto un sonno e un ulteriore sogno. Quando il sogno finisce, non esiste più. Alla luce di tale consapevolezza, non mi rattristo per coloro che muoiono sui campi di battaglia, perché per loro il sogno della tortura è finito per sempre. Ma soffro per i feriti, perché il dolore è un incubo terribile. Molto spesso la mia mente non è qui; vado lontano sui campi di battaglia europei. Quando vi dico queste cose, o se vi raccontassi altre esperienze insolite, potreste pensare che soffro di una forma di immaginazione sfrenata; ma non è così. Naturalmente, è difficile credere che altri possano percepire cose che noi non percepiamo Ma se viveste per anni nel mondo mentale, da cui Dio trae i sogni della creazione, e vi serviste continuamente dei divini poteri della mente, tutti i misteri della creazione di Dio si rivelerebbero anche ai vostri occhi.

Le azioni dell'uomo, buone o cattive, influiscono sull'armonioso equilibrio della terra In genere, la dissoluzione parziale del mondo è provocata dalle azioni cattive compiute dagli esseri umani. Se tutti cominciassimo a combattere servendoci di materiali esplosivi, grazie a questa azione diretta potremmo distruggere radicalmente il mondo civilizzato. E forse, se insistessimo con accanimento, riusciremmo anche a disintegrare completamente il nostro pianeta! Dio ha dato all'uomo sia il potere di distruggere sia il potere di creare. Noi abbiamo reso il mondo molto bello ma possiamo anche distruggerlo. Quando profaniamo la terra, l'ambiente subisce un cambiamento violento, chiamato dissoluzione parziale. Tali sconvolgimenti si sono ripetuti molte volte, e un esempio è il diluvio di Noè. Queste distruzioni parziali sono dovute alle azioni sbagliate e all'ignoranza dell'umanità. Non dovete credere che gli avvenimenti terreni procedano automaticamente all'insaputa di Dio, e che le azioni dell'uomo non influiscano sul funzionamento delle sue leggi cosmiche.

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Tutte le cose accadute nel corso dei millenni sono registrate nell'etere. Le vibrazioni del male che l'umanità trasmette nell'etere sconvolgono il normale e armonico equilibrio della terra. Quando la terra è particolarmente oppressa dalle malattie e dal male, tali perturbazioni eteriche la costringono ad arrendersi ai terremoti, alle inondazioni e ad altre calamità naturali. La stessa cosa accade quando vivete troppo a lungo in modo sbagliato; nel vostro corpo cominciano a manifestarsi varie disarmonie nonché alcune malattie particolari. La malattia non è una punizione, è un veleno che voi stessi producete nel corpo, e il Signore vuole che ve ne liberiate. Ma troppo spesso, quando cercate di eliminarlo, l'organismo è ormai troppo compromesso e sopravviene la morte. Così, proprio come il corpo umano, anche la terra è affetta da disarmonie e malattie, perché le azioni congiunte di tutti gli esseri, in tutto il mondo, influiscono negativamente sul nostro pianeta. Non ci sono dubbi in proposito. Le buone e le cattive condizioni karmiche create dall'uomo determinano e influenzano il clima; agiscono sui venti e sugli oceani e persino sulla struttura stessa della terra tanto da provocare, a volte, terribili terremoti. L'odio, la collera, il male che diffondiamo nel mondo, l'angoscia e la ribellione che suscitano, disturbano la forza magnetica della terra, come l'elettricità statica nell'etere. Le devastazioni causate da questa guerra sono un esempio della dissoluzione parziale del mondo, che si è tradotta nella distruzione di vite, di denaro, di case. Sotto molti aspetti è peggiore del diluvio universale, è un diluvio di fuoco e di sangue. Ma una cosa è incoraggiante: il buon karma dell'umanità è superiore al cattivo karma. Se così non fosse, le vibrazioni negative farebbero esplodere la terra. Contrariamente alle apparenze, la terra sta attraversando un ciclo ascendente e il bene trionferà.

I cicli della terra Il mondo può essere considerato un organismo vivente la cui vita ha una durata stabilita in anticipo. Noi siamo i figli della grande madre terra. Succhiamo dal suo seno per prendere una parte del cibo che produce e ci nutriamo dell'ossigeno, della luce del sole e dell'acqua della sua atmosfera. Anche la madre terra attraversa, come noi, la giovinezza, la mezza età, la vecchiaia, la morte e la reincarnazione. Esiste la madre terra giovane, la madre terra di mezza età e la madre terra anziana. La terra muore nella dissoluzione parziale e si reincarna per dare agli esseri umani nuova vita, nuova forza e un nuovo ambiente in cui poter consumare il loro karma. La terra ha subìto la dissoluzione parziale e la reincarnazione molte volte, ma morirà completamente solo quando si dissolverà nuovamente in Dio. Vi illustrerò brevemente i cicli di vita della terra. Ogni ciclo si divide in quattro yuga o ere, e dura 24.000 anni di cui 12.000 anni in fase ascendente verso l'illuminazione crescente, e 12.000 anni in fase discendente verso l'ignoranza e il materialismo crescenti. Ognuno di questi semi-cicli è chiamato Daiva Yuga. La terra ha già attraversato molti cicli completi dall'alba della creazione. Le quattro ere di ogni Daiva Yuga sono: il Kali Yuga, l'era oscura o materialistica; il Dvapara Yuga, l'era elettrica o atomica; il Treta Yuga, l'era mentale, e il Satya Yuga, l'era della verità o dell'illuminazione.

Dvapara Yuga, il ciclo attuale La terra ha già superato il Kali Yuga, l'era materialistica della durata di 1.200 anni. Secondo i calcoli del mio guru, lo Swami Sri Yukteswar, siamo entrati da circa 240 anni nel Dvapara Yuga, la seconda era che dura 2.400 anni. Il Dvapara Yuga è l'era dell'elettricità e, pur attraversando la fase ascendente, è sotto molti aspetti ancora estremamente materialistico. Se riflettete, vi renderete conto di quanto l'essere umano sia riuscito a progredire passando dalla comprensione della materia grossolana alla conoscenza e allo sfruttamento dell'energia nella materia. In questa era l'uomo farà grandi progressi nel campo della scienza elettrica o elettromagnetica. Con l'andare del tempo, nel Dvapara Yuga le malattie saranno curate e guarite sempre più frequentemente per mezzo delle radiazioni. L'energia vibratoria può raggiungere i coefficienti elettronici degli atomi, i mattoni della materia, in cui le sostanze chimiche dense non riescono

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a penetrare. Dopo questa guerra, assisterete a un grande progresso della scienza elettrica. Anche l'aviazione si svilupperà straordinariamente tanto che gli aerei diventeranno un mezzo di trasporto molto diffuso. Oggi l'aereo è ancora visto con perplessità da molte persone, proprio come una volta erano guardati con timore i treni; ma gli aeroplani sono ormai di uso comune e i treni quasi sorpassati. Col passare del tempo, le automobili verranno considerate alla stregua dei carri. Purtroppo la seconda era non è caratterizzata da una sufficiente sicurezza, perché la scienza recita la parte del dottor Jekill e del signor Hyde. L'uomo usa la scienza non solo per creare e fare il bene, ma anche per distruggere. Di conseguenza lo sviluppo scientifico non dà ancora sicure garanzie. L'attuale guerra mondiale dimostra che la tecnologia scientifica viene usata per distruggere l'umanità. Da questo conflitto impareremo a servirci della scienza a vantaggio del benessere umano. Ma se non sviluppiamo le forze spirituali, continueremo ancora a usare la conoscenza scientifica esclusivamente a fini distruttivi. Gli esseri umani apprenderanno da questa guerra quali sono le conseguenze devastanti di un cattivo uso della tecnologia. Nella prima guerra mondiale e in tempi più remoti, era considerato cavalleresco battersi, ma l'ideale della cavalleria è finito. In questa guerra, nessuno vuole combattere. Quando sarà finita, si diffonderà una tale paura della totale devastazione del mondo che se una nazione tenterà di entrare in guerra, sarà attaccata dal resto del mondo. Vi dico cose di gran lunga in anticipo sul mio tempo. Attualmente, gli armamenti sono ancora necessari. Un piano difensivo è un bene, ma non porterà alla pace definitiva. Finché qualcuno ricorrerà alla forza bruta, qualcun altro sarà sempre più brutale. Come ha detto Cristo: in verità, chi di spada ferisce, di spada perisce. La violenza sarà domata soltanto quando l'umanità comprenderà l'eterno messaggio di Cristo e dei Grandi: solo con la forza spirituale si metterà fine alle guerre. La pace definitiva verrà quando tutte le nazioni della terra, in nome di un reciproco accordo, organizzeranno frequenti conferenze di pace smantelleranno gli armamenti e contribuiranno a eliminare i bassifondi della terra. Pensate come sarebbe stato meglio se tutte le nazioni e i loro leader avessero deciso di usare il denaro che stanno spendendo nella guerra per eliminare la povertà dal mondo. Invece, anche quando il conflitto sarà finito e una nazione dovrà arrendersi all'altra, la gente continuerà a vivere nella paura e nella povertà. Le armi attuali verranno scartate e miliardi di dollari andranno in fumo. Credendo nella forza bruta l'uomo diventa preda di una grande follia. Per quanto tempo durerà? Come si può cambiare questo stato di cose? Solo quando le nazioni saranno state straziate dalla guerra cominceranno a rendersi conto della propria miopia. Ma io vi dico, anche se può non sembrare vero, che questa guerra viene combattuta per la libertà di tutte le nazioni oppresse. Le forze karmiche sono in azione per restituire l'indipendenza all'India e agli altri Paesi succubi del dominio straniero.

Rafforzare la spiritualità in tutte le nazioni Più della guerra in corso deve essere temuta l'empietà del bolscevismo, il nemico peggiore. Si narra che un leone e un orso stessero lottando per impossessarsi della carcassa di un cervo; l'orso fu ucciso e il leone, che si era rotto la schiena, non riuscì a impadronirsi del cervo. Una volpe, che era rimasta in disparte ad aspettare, si avvicinò e reclamò la preda. Il comunismo ateo sta aspettando per diffondersi. Noi dobbiamo, sopra ogni altra cosa, sforzarci di mantenere alto il senso della spiritualità in tutti i paesi. Che cosa impedisce all'essere umano di rubare? Che gli altri dividano con lui ciò che possiedono, così che anch'egli possa avere il necessario, e la consapevolezza che Dio è nostro Padre e noi tutti siamo suoi figli, fratelli della stessa famiglia universale. Il patriottismo nazionale non è sufficiente. Se venisse meno l'ideale di Dio e della fratellanza, non ci sarebbe più ragione di vivere. Chi ha creato il mondo? Chi ci ha creato? Noi sappiamo che c'è un Dio. Non permettete a nulla e a nessuno di convincervi del contrario. La dottrina della fede in Dio è l'unica che porterà finalmente la pace sulla terra. Nessun'altra ideologia sarà in grado di farlo.

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Essere leali al proprio Paese Dovete essere leali alla terra in cui vivete. Non dobbiamo accogliere in questo Paese elementi sovversivi. Penso che il tradimento sia il più terribile di tutti i crimini, il più spaventoso di tutti i mali del mondo. Non siate mai sleali verso la vostra famiglia, i vostri vicini o i vostri amici. E non siate mai sleali verso il vostro Paese, chi non è leale al proprio Paese non è leale a Dio. Non dimenticate la storia del pipistrello. Al tempo in cui gli uccelli e gli altri animali combattevano, il pipistrello parteggiò prima per gli uni e poi per gli altri, schierandosi di volta in volta a fianco del vincitore. Quando gli uccelli e gli altri animali firmarono una tregua, ambedue le parti stabilirono: "Uccidiamo il pipistrello " . Quindi ricordate, è della massima importanza essere leali al proprio paese. Se non condividete i suoi ideali, augurategli buona fortuna e andate altrove. C'è troppa mancanza di patriottismo in questo paese. Non intendo dire che dobbiate amare l'America in nome di quel patriottismo che cerca di distruggere le altre nazioni; piuttosto, amate l'America e i suoi ideali così da poter amare anche il mondo intero. Ricordate, vivete in America per un breve periodo di tempo; nelle prossime incarnazioni potreste vivere in paesi diversi. Se ognuno amasse prima il proprio paese e poi espandesse l'amore fino a comprendere tutti gli altri, non ci sarebbero più guerre. Così siate intransigenti nei confronti di coloro che non amano veramente la patria. Nessuno ha il diritto di vivere in questa nazione se non la ama. È sbagliato mordere la mano che vi nutre. Preferirei essere malmenato o ucciso piuttosto che tradito. Detesto il tradimento; io non ho mai tradito nessuno. Ho dato sinceramente a tutti il mio amore. Non esiste nessuno che in mia presenza possa dire onestamente che sono stato sleale. Do il mio amore con tutto il cuore, questo non significa che io non sia consapevole dell'insincerità di alcune persone; la luce dell'amore divino rivela tutte le cose. Così, miei cari, non tradite mai nessuno; e tutte le volte in cui assistete a un atto di slealtà, correggete la persona che l'ha compiuto e rifiutate di collaborare con lei o di avallare il suo errore. Dio sa chi ha torto e chi ha ragione. Uniamoci in tutto ciò che è nobile. Sostenete gli ideali di questo paese. Semmai l'America fosse aggredita e avesse bisogno di me, io offrirei il mio aiuto per amore della sua gente e per difendere la nazione dove vivo. Dovremmo fare la nostra parte per aiutare a proteggere l'America e tutti coloro che amiamo, ma nello stesso tempo non dobbiamo lasciarci prendere dall'odio. Il mondo non ha mai avuto bisogno di amore come in questo momento. L'amore sarà un fattore essenziale per estirpare la guerra. Possiamo noi tutti decidere che, qualsiasi cosa accada, Dio resterà la stella polare del nostro amore, e che offriremo quell'amore a tutti. Mentalmente pregate con me: "Padre celeste, tu sei amore; io sono fatto a tua immagine. Sono una sfera d'amore. Espando questa sfera per accogliere tutta l'umanità nel regno del mio amore". Questa non sarà la guerra che porrà fine a tutte le guerre. Chiunque vinca, se userà il proprio potere per punire altre nazioni, vedrà che un giorno le stesse nazioni cercheranno di reagire con maggiore forza. Il potenziale distruttivo dell'uomo si è sviluppato molto di più del suo potere costruttivo. Non ci sarà sicurezza nell'era dell'elettricità. Si succederanno metodi di guerra sempre più potenti. Ringraziamo Dio che il Dvapara Yuga, L'era dell'elettricità, duri solo 2.400 anni.

Treta Yuga Successivamente entreremo nel Treta Yuga, la terza era, della durata di 3.600 anni. Il Treta Yuga è l'era mentale e, quindi, la maggior parte degli esseri umani si servirà del potere della mente, che allora sarà molto, molto più sviluppato di quanto non lo sia oggi. Quasi tutte le cose verranno compiute per mezzo del potere mentale. Nella terza era si determinerà un sensibile aumento della saggezza e, quindi, anche la sicurezza migliorerà. Gli esseri umani si sforzeranno maggiormente di risolvere i loro problemi ricorrendo a mezzi pacifici. Diminuirà l'impiego dell'elettricità e aumenterà invece il ricorso al potere mentale. Ciò non vuol dire che ognuno sarà in grado di leggere nelle menti altrui. Ma proprio come esistono radio molto potenti che possono sintonizzarsi anche su stazioni deboli, e radio deboli che possono captare soltanto stazioni potenti, così, nell'era della mente alcune persone avranno maggiori poteri mentali rispetto ad altre.

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Nel Treta Yuga, grazie al potere della mente, potremo conoscere meglio i nostri simili e, quindi, sarà molto difficile essere cattivi. L'ipocrisia diminuirà sensibilmente perché le persone sono ipocrite soltanto quando pensano che gli altri ignorino i loro veri sentimenti. Come risultato di una maggiore comprensione, l'umanità imparerà a vivere più pacificamente. Il potere della mente verrà anche usato per guarire e per nutrire il corpo.

Satya Yuga Alla terza era farà seguito il Satya Yuga, o l'era della verità, nella quale la mente dell'uomo sarà in grado di comprendere tutti i misteri della creazione e di vivere in comunione con Dio. Per le genti di questa era non esisteranno più barriere tra il mondo materiale e il cielo astrale. Gli esseri umani potranno entrare nel mondo astrale e comunicare con le anime che vi dimorano. Il Satya Yuga ascendente durerà 4.800 anni. Molte anime pienamente evolute troveranno la liberazione in questo Yuga, più che nelle altre ere. Ma neanche il Satya Yuga segnerà la fine del mondo. Il ciclo continuerà ininterrottamente, discendendo e ascendendo ripetutamente attraverso le quattro ere. Durante i cataclismi che si succederanno a intermittenza, il mondo morirà e poi riprenderà nuovamente il suo ciclo continuo. La terra, che è stata creata per condurre le anime al loro destino divino, porta un pesante fardello. Finché tutto il nostro lavoro non sarà compiuto, finché le nostre anime non si evolveranno tornando a Dio, la terra non si dissolverà mai totalmente. Il mondo cesserà di esistere solamente quando Dio non ne avrà più bisogno per l'evoluzione delle anime. Allora verrà la vera fine del mondo. Quindi non abbiate paura che la nostra terra precipiti nella fornace del sole, la cui altissima temperatura scioglierebbe e farebbe evaporare tutte le cose in pochi secondi. La vera fine è assai lontana perché il lavoro che il mondo deve svolgere è ancora molto.

Innalzatevi al di sopra dell'era in cui siete nati Non dovete aspettare la fine del mondo per essere liberi. Esiste un altro modo: innalzatevi al di sopra dell'era in cui siete nati. Nell'era materiale la maggioranza dell'umanità è incline al materialismo. Ma troverete anche anime simili al Cristo che precorrono i tempi. Nell'era mentale e nell'era elettrica predomineranno le mentalità tipiche degli Yuga stessi; tuttavia, anche in queste ere alcune mentalità saranno più evolute di altre. Così al giorno d'oggi, nell'era elettrica, potete trovare persone che vivono ancora come si viveva all'età della pietra. C'è sempre un equilibrio: alcuni sono più avanzati e altri più arretrati rispetto all'era in cui sono nati. Di incarnazione in incarnazione, gli esseri umani meno evoluti avanzeranno gradualmente fino a esprimere la mentalità dell'epoca in cui si sono reincarnati e a manifestare poi le qualità specifiche delle ere future più evolute. I cicli terrestri somigliano a un'altalena che va su e giù. Ma quando, grazie al giusto modo di vivere e a una tecnica spirituale quale il Kriya Yoga, acceleriamo la nostra evoluzione, viviamo in anticipo sul nostro tempo e possiamo trovare la libertà in Dio in questa o in poche altre vite.

Per ciascuno di noi il mondo finisce quando la mente si distacca dalle cose Un altro modo in cui sperimentiamo la fine del mondo è costituito dal senso di distacco che si prova nel sonno, nei sogni, nella follia e nella morte. Queste condizioni ci sono imposte e quindi sembra che ciascuno di noi debba fare l'esperienza della fine del mondo. Essa ha lo scopo di aiutarci a comprendere la natura illusoria del mondo e la vera natura del nostro Sé, l'anima. L'anima giunge sulla terra e resta avvolta nella rete dell'illusione. Attraverso la sofferenza che ne deriva, il Signore vuole farci vedere che il mondo non è perfetto e ci aiuta, così, a eliminare l'attaccamento che proviamo nei suoi confronti. Dio sta cercando di farci comprendere, attraverso la non identificazione con il mondo quanto sia illusoria la nostra esistenza sulla terra. Più osservavo il mondo e i suoi difetti, maggiore diventava la mia determinazione di conoscere Dio.

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Il mondo finisce quando ci liberiamo dai desideri In senso metafisico, la fine di tutti i desideri terreni equivale alla fine del mondo. Per la vostra stessa felicità, dovete sforzarvi di liberarvi dai desideri terreni. Se non potete fare a meno di qualcosa, dovete ancora imparare una grande lezione. Ammettete per ipotesi di dover lasciare la terra senza essere riusciti a soddisfare tutti i vostri desideri, che possono essere considerati le piaghe dell'anima. Dovreste tornare sulla terra molte volte, sopportando ripetutamente angosce e delusioni, per guarire dalle piaghe dei desideri. È molto meglio dire a Dio: "Signore, io non ti ho chiesto di crearmi. Sono qui dove mi hai mandato. Farò del mio meglio, non provo nessun desiderio tranne quello di fare la tua volontà. Non voglio più essere rimandato sulla terra a soffrire. Non voglio continuare a ritornare in eterno, a volte ricco e a volte povero; a volte malato, altre volte pieno di dispiaceri o illuminato da qualche sprazzo di felicità. Non sono un essere mortale, sono l'anima immortale". Non abbiate timore di diventare insensibili come un sasso quando vi libererete dai desideri. L'assenza di desideri è uno stato di coscienza assolutamente meraviglioso. Io gioisco di ogni cosa, eppure non nutro nessun desiderio e, di conseguenza, non provo mai un senso di sofferenza o di disappunto per i desideri insoddisfatti. Qualunque cosa faccia, ovunque vada, sono felice. Così, per raggiungere la vera felicità dovete fare del vostro meglio nel ruolo che Dio vi ha assegnato, senza crearvi ulteriori desideri. Allora dentro di voi potrete essere un re, quali che siano le condizioni esterne. Potrete essere più felice di un miliardario, infatti, se conosceste le preoccupazioni dei miliardari, non vorreste essere uno di loro. La paura di perdere tutto quel denaro, il timore delle malattie, il senso di insicurezza che nasce dall'impossibilità di sapere quali sono i veri amici, rappresentano alcuni dei problemi e delle sofferenze di coloro che hanno troppo. Non vorrei essere amato solo per il mio denaro. Che genere d'amore sarebbe? Dal mio punto di vista, la vera amicizia è il più grande di tutti i tesori. Amo l'amicizia offerta senza condizioni, l'amicizia per amore dell'amicizia che non vuole nulla in cambio. Questa è una cosa che non potrete mai comprare, né con il denaro, né con le apparenze, né con la paura o il potere. L'amicizia deve essere data liberamente. Se qualche volta non ricevete questo tipo di amicizia, non scoraggiatevi. Se siete sinceri, troverete anime sincere che vi apprezzeranno. Vivete senza attaccamenti. Ovunque siate, tenete racchiuso nel vostro cuore un paradiso portatile di gioia. Ricordate che siete venuti in questo mondo per essere intrattenuti. Quando andate al cinema, che vediate una tragedia, una commedia o un dramma, alla fine esclamate: "Oh, è stato un bel film!". È così che dovete considerare la vita. Non abbiate paura. Se vivete immersi nel terrore, perderete la salute. Trascendete le malattie e le preoccupazioni. Mentre cercate di porre rimedio alle circostanze, non fatevene condizionare. Siate forti interiormente, affidatevi completamente a Dio. Allora supererete tutte le limitazioni del mondo; sarete il re della pace e della felicità. Vorrei che diventaste così. Il Signore vi dà questa libertà ogni notte, nel sonno. Prima di andare a dormire ditegli: "Signore, il mondo per me è finito. Sto riposando nelle tue braccia. Tu mi hai mandato sulla terra per osservare i tuoi film della vita. Tragedia e allegria, salute e malattia, vita e morte, ricchezza e povertà, guerra e pace: sono soltanto sogni destinati a intrattenermi. Impassibile il mio pensiero riposa in te, che sei l'unica Realtà".

La fine del mondo si realizza nel samadhi Come ultima cosa, la fine del mondo si realizza nel samadhi, o estasi divina. Esistono due tipi di samadhi. All'inizio, quando cercate di meditare, la mente fugge in tutte le direzioni e credete di non riuscire a interiorizzarvi profondamente. Ma se sedete tranquilli e continuate a meditare, senza darvi per vinti, comincerete a sentire il meraviglioso silenzio di Dio. Quando la vostra mente si interiorizza concentrandosi su di lui dimenticate il mondo, e in quel silenzio trovate una felicità più grande di qualsiasi piacere terreno. Lo stato di totale interiorizzazione nell'intima consapevolezza di Dio, in cui siete completamente ignari del mondo, è chiamato

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savikalpa samadhi ed equivale alla "dissoluzione parziale del mondo"; infatti, quando ritornate al consueto stato di coscienza, l'illusione terrena vi influenzerà ancora, a meno che non siate molto evoluti e liberi da ogni desiderio e da ogni attaccamento. Quando vivete nel mondo senza appartenere al mondo, adempiendo i vostri doveri consapevoli di Dio in ogni momento, siete entrati nel nirvikalpa samadhi, il secondo e più elevato stato del samadhi. Tutti i desideri e gli attaccamenti limitanti scompaiono e l'illusione è sconfitta. Questa è la vera fine del mondo. Vi esorto a imparare a memoria la mia poesia Samadhi, perché quello stato di libertà dell'anima è lo scopo di ogni vita umana che vaga sulla terra. Molti temono che, una volta entrati in samadhi, non potranno più ritornare alla coscienza di questo mondo. Eppure non hanno paura di scivolare nel sonno e di perdere la consapevolezza del corpo e del mondo nella subcoscienza. È assurdo pensare che il samadhi consista in questo. Il samadhi non significa cessazione della coscienza, ma espansione della coscienza.

Ponete fine alle illusioni di sogno in Dio Fate finire il mondo voi stessi, ora, restando con Dio. Non profanate il tempio della vostra anima con i desideri insoddisfatti e gli sfrenati piaceri terreni. Siate immacolati nella luce della vostra coscienza e nella luce dell'amore per Dio. Raggiungete questo stato adesso. Poi, forse durante la guerra in questa nostra era dell'elettricità o nell'era mentale oppure nell'era della verità, verrete come un essere simile al Cristo a portare la pace sulla terra e a dire all'umanità: "Ho imparato la lezione che Dio voleva farmi imparare. Sofferenze, malattie e morte non significano nulla per me. Sono una cosa sola con l'eterna luce. Per me il mondo è finito. Venite, sorelle e fratelli miei che ancora siete afflitti dall'incubo di questo mondo di vita e morte e di cicli incessanti di reincarnazioni, venite con me! Vi mostrerò che la fine del mondo significa la fine degli illusori sogni terreni. Imparate questa lezione affinché la vostra anima possa brillare per sempre come una stella immortale nel grembo del grande Signore". Ricordate, siete qui sulla terra solo per un breve periodo, ma siete figli di Dio per l'eternità. Non schieratevi con le forze dell'ignoranza. Innanzitutto dovete conoscere Dio. Poi, qualsiasi cosa egli vi dica di fare andrà bene: combattere per il vostro paese, essere un uomo di affari, un artista o un maestro spirituale. Quando lo conoscerete veramente, sarete guidati giustamente nella vita. Ecco perché le Scritture dicono: "Cercate prima il regno di Dio...". Se metterete in pratica almeno alcune delle verità che vi ho illustrato diventerete una persona diversa. Conoscerete Dio se seguirete gli insegnamenti della Self-Realization Fellowship. Quando sto con voi, non voglio parlarvi della verità per appagare soltanto le vostre esigenze intellettuali; voglio che voi stessi percepiate Dio. Vi ho spiegato come potete porre fine alle vostre imperfezioni così che possiate superarle e raggiungere Dio.

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La ragione e lo scopo della religione

Conferenza sugli Yoga Sutra di Patanjali, tenuta nel Tempio della Self-Realization Fellowship di Hollywood, California, 17 gennaio 1943,

domenica pomeriggio Gli aforismi sono brevi massime che riassumono in concise affermazioni una norma di vita o un principio filosofico. Gli Yoga Sutra o aforismi del saggio Patanjali sono massime di verità. La sua opera inizia con queste parole: "Espongo ora la disciplina Yoga", indicando così che l'argomento del trattato è l'ottuplice sentiero dello Yoga. Dei sei principali sistemi della filosofia induista, il Samkhya espone le ragioni della religione, il Vedanta ne descrive la meta e lo Yoga fornisce il metodo che consente di raggiungerla. Questi concetti, presi nel loro insieme, costituiscono la vera religione il cui duplice fine consiste nel mostrare all'essere umano sia il modo di evitare il dolore sia la maniera di entrare in comunione con la beatitudine dell'Uno supremo ossia con la felicità eterna che non è condizionata dalle esperienze, dolorose o piacevoli che siano. La religione è quindi contrassegnata da due fasi ben distinte. La filosofia Samkhya riguarda la prima fase e mette in evidenza che il fine principale di tutti gli esseri umani sta nell'evitare la sofferenza spirituale, mentale e fisica. Tuttavia, si può vivere in uno stato d'animo caratterizzato dall'assenza del dolore eppure non essere felici. Sono veramente molte le persone afflitte dalla sofferenza e pochissime quelle che ne sono immuni; ma questo stato di cose non comporta necessariamente che coloro i quali non sono momentaneamente tormentati dal dolore siano felici. L'assenza del dolore è uno stato piacevole, ma in se stesso non procura la felicità. Per ottenere la vera felicità durevole, che il Vedanta descrive come il fine o la seconda fase della religione, è necessario comprendere e mettere in pratica perfettamente i princìpi della religione. Lo Yoga consiste proprio in questo. Gli esseri umani che non conoscono la sofferenza, spesso ragionano in questi termini: "Bene, io mi sento perfettamente felice anche senza la religione". A causa di tale spiegazione razionale, molti sono convinti che la religione debba essere seguita soltanto da chi si sente incline a farlo, mentre gli altri non ne hanno alcun bisogno. Ma nessuno di voi sa che cosa gli porterà il domani. Il dolore potrebbe essere alle porte. L'umanità, in genere, non è immune da tale eventualità. Per questo motivo il Samkhya afferma che dovreste seguire quelle leggi divine che vi libereranno definitivamente dalle cause del dolore fisico, mentale e spirituale che, di conseguenza, non potrà ripresentarsi mai più. Ma la filosofia Vedanta afferma che tutto ciò non è sufficiente, e che non è l'unico scopo della religione. Se provate un senso di pace, che ha origine esclusivamente dall'assenza del dolore, della sofferenza o dell'eccitazione, alla fine direte: "Datemi un colpo in testa per liberarmi dalla monotonia". La tranquillità non vi basta. Coloro che sono vissuti troppo a lungo in pace e non sono mai stati veramente felici, accetterebbero anche il dolore pur di apportare qualche cambiamento alla propria vita. Al di là della pace esiste la coscienza divina, la beatitudine sempre nuova che non si esaurisce mai. La religione non solo vi libera da tutte le sofferenze, ma vi unisce a questa felicità eterna, alla felicità cosmica in Dio. La religione distrugge i microbi del dolore che, così, non potranno mai più contagiare la vostra felicità. La religione distrugge le radici del dolore e vi permette di raggiungere la vera beatitudine.

Lo yoga adempie lo scopo della religione Come è possibile raggiungere la Beatitudine? Patanjali afferma che, dopo avere studiato il Samkhya, dovreste passare allo studio dello Yoga. Ossia, dopo avere capito perché dovete essere religiosi, dovreste sapere come diventare religiosi. Dovete conoscere il modo di eliminare sia tutte le sofferenze che affliggono attualmente il corpo, la mente e l'anima sia di eludere quelle che potrebbero nascere in futuro. Fino a quando resterete nel regno della sofferenza, non potrete liberarvi dal dolore. Potreste domandarvi: "È possibile raggiungere questa libertà?". Bene, è stato possibile per Gesù, non è vero? Che scopo aveva la sua vita se non quello di esemplificare ciò che anche voi potete fare? Tale scopo non si raggiunge, però, limitandosi ad adorare Gesù. La sua vita era destinata a

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ispirare ciascuno di noi per indurlo a diventare simile a lui. La salvezza è a disposizione di tutti, e a tutti è dato di liberarsi dalla prigionia della vita. Babaji è libero. Lahiri Mahasaya e il mio grande maestro, lo Swami Sri Yukteswar, sono liberi. San Francesco è libero. Patanjali è libero. Sono tutte anime libere! In questo consiste lo scopo degli insegnamenti della Self-Realization Fellowship: liberare la vostra anima da ogni sofferenza. Così lo Yoga non solo ci mostra il modo ma ci fornisce anche il metodo. E il Vedanta indica la meta; ossia, dopo esservi liberati dalla sofferenza perché avete trovato Dio, conseguirete la felicità eterna, la gioia eterna, la saggezza eterna, la vita eterna. In questo stato veramente meraviglioso sarete consapevoli della vostra esistenza beata e saprete di essere immortali! Questa è un'esperienza indescrivibile. Se confidate ad altre persone che seguite una filosofia induista - oppure una qualsiasi religione diversa da quella che esse seguono - nelle loro menti si formerà immediatamente una reazione preconcetta. Ma Patanjali va oltre le personalità e i dogmi. Afferma che lo Yoga è non soltanto il fulcro di tutte le religioni, ma anche la scienza della religione, Grazie alla quale possono essere dimostrati i veri princìpi religiosi sulla base di risultati esatti e sperimentati. Lo Yoga porta a compimento lo scopo della religione: il conseguimento dell'identità o unione con Dio, l'esigenza principale di ogni anima.

La scienza universale della religione I grandi saggi dell'India (o rsi), consideravano la religione una scienza, la Cui attuazione pratica spezza i legami della sofferenza umana e fa ricongiungere la coscienza alla gioia cosmica di Dio, che ci ha fatto a sua immagine. Eppure molti esitano: "Non sono ancora pronto per la spiritualità". Questa è la più grande falsità che si possa dire. Perché? Perché l'anima non può adattarsi all'illusione. Il mondo non può dare l'unica cosa che tutti gli esseri umani cercano: la felicità perfetta. Per questo la terra è popolata da migliaia di creature infelici. Ho avuto occasione di incontrare alcune persone che possedevano tutte quelle cose che un tempo io stesso credevo di desiderare, eppure ho constatato che non avevano trovato la felicità esaudendo quei desideri. Io ho cercato come prima cosa Dio, e ho scoperto che la sua gioia completamente appagante è sempre nuova e più seducente di ogni seduzione. Poiché essere felici e provare la gioia di rendere felici anche gli altri è il desiderio principale di tutti gli esseri umani, e poiché Dio è l'origine di ogni felicità, non potete in alcun modo eluderlo. Perché dovreste farlo? Tutte le altre cose vi tradiranno con bugie e false promesse poiché soltanto il Signore può concedervi la gioia vera e immutabile. All'inizio, nel corso e alla fine della vita cercate la felicità di Dio, perché è la sola cosa che vi libererà per sempre da tutte le sofferenze. Se credete che il denaro possa darvi la felicità, state perdendo tempo; il denaro non vi renderà mai felici. Se cercate l'amore umano, troverete in Dio un amore infinitamente più grande. Conoscere Dio significa ottenere tutto ciò che il cuore desidera e, allora, tutte le cose che ritenevate necessarie si realizzeranno in lui. Essere spirituali significa aprire le porte alla salute, alla felicità e al successo. Quindi è veramente importante dedicarsi allo studio di un modo di vivere scientifico. Imparare ad allontanare la sofferenza e a conseguire quella gioia che non potrà mai esservi tolta è una cosa molto pratica. Se non avessi intrapreso questo studio fin dall'infanzia, la mia vita si sarebbe trasformata in un orribile fallimento.

Siamo entrati nell'era della logica L'essere umano vive nella morsa delle limitazioni. Come può sapere se un attimo dopo non verrà ferito o se qualcuno non gli spezzerà il cuore? L'unica vera sicurezza è quella che hanno trovato i grandi come Gesù; conseguirla ed essere capaci di trasmetterla a tutti gli altri esseri umani, è l'unica vera libertà, è la saggezza suprema. L'era dei comandamenti è passata. Siamo entrati nell'era della logica. Dovete affrontare ogni esperienza con intelligenza fino a quando non ne comprenderete il significato; allora niente potrà più illudervi. Esiste una ragione per tutte le cose e in questa era della logica dovete cercare di acquisire tale forma mentis. Il bambino che viene costretto a frequentare la scuola

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domenicale non se ne avvantaggerà molto perché nessuno gli ha insegnato a comprenderne l'utilità. Durante una visita a una scuola domenicale cristiana in India, ricordo di avere notato che lo studio devozionale era stato sostituito dal chiasso e dall'irrequietezza. I bambini non avevano idea di quanto avrebbero potuto imparare seguendo quei corsi. Oggi la religione si è separata dalla vita. È diventata un'abitudine della domenica mattina con qualche preghiera, qualche canto e alcune belle parole; e questo è tutto per il resto della settimana. Negli altri sei giorni si può invece litigare con la moglie; indulgere ai sensi; uccidere i propri nemici. I veri princìpi della religione sono stati dimenticati. La religione deve essere sentita come una personale esigenza pratica. Quando le Scritture o i santi vi consigliano di non fare una certa cosa usate la logica e vi renderete conto che è nel vostro più grande interesse seguire il loro consiglio. Ad esempio: "Non commettere adulterio". Perché? Perché una miriade di problemi nasce dal cattivo uso della potente forza creativa. L'abuso di questo sacro potere distrugge il sistema nervoso e la salute. Secondariamente, le complicazioni emotive affaticano il cuore che è anche il centro del sentimento. Non si dovrebbe mai giocare con il cuore altrui. È insensato e crudele sposarsi se non siete assolutamente sicuri di voler vivere per tutto il resto della vita con la persona che avete scelto. Non sposatevi mai con la riserva mentale di separarvi se le cose non andassero bene. Quando due persone si sposano e pensano di dividersi dopo pochi mesi o pochi anni, non sono legate da un vero amore, ma soltanto dal sesso che senza l'amore sfiorisce rapidamente. Se il matrimonio si basa soltanto sull'appagamento dei sensi, e non sull'amore e sui princìpi più elevati, può essere considerato un adulterio, e il risultato finale sarà l'infelicità. Se nel rapporto sessuale fra marito e moglie manca l'amore, gradualmente essi cercheranno altre relazioni. Questi errori possono e devono essere razionalmente evitati prima del matrimonio.

Trovate un gioioso appagamento nell'amore divino La lealtà e l'amore fra marito e moglie liberano gradualmente la mente dalle limitazioni connesse al piano sessuale e la innalzano al piano dell'amore divino. Quando l'amore divino predomina sul sesso sublima l'istinto sessuale in un meraviglioso rapporto umano. L'appagamento sessuale non soddisfa il cuore che rimarrà vuoto senza un vero amore. Ma se nel rapporto coniugale l'uomo e la donna condividono sinceramente l'amore che trae le proprie origini dall'anima, si sentiranno felicemente appagati. Si può trovare tale appagamento anche nell'amore perfetto di Dio, a un livello molto più elevato. Gesù non era sposato. Molti grandi santi non si sono sposati perché hanno trovato una gioia più grande nella comunione con Dio. Chi comprende che la felicità è la meta suprema, e cerca la felicità in Dio, segue il sentiero della saggezza Su questa terra gli esseri umani sono la causa di moltissimi mali eppure a me non piace parlare dell'uomo come di una creatura cattiva. È meglio dire che sbaglia. Sono i sensi che portano fuori strada e fanno scivolare nelle cattive abitudini. Non lasciatevi irretire dai sensi. A che serve abusarne fino a perdere la salute e la pace? Per aiutarvi a prevenire tale eventualità, la religione vi insegna gli eterni princìpi dell'autocontrollo e della moderazione grazie ai quali potete dominare gli istinti dei sensi. Prendete ad esempio il gusto. Perché non è bene cedere all'ingordigia? Perché mangiare troppo nuoce all'organismo. Alcune persone mangiano ogni volta in cui si trovano il cibo a portata di mano, eppure l'alimentazione eccessiva e le cattive abitudini alimentari sono la causa di numerose malattie.

Il male è un boomerang Parlo adesso della filosofia Samkhya che spiega le ragioni della religione. Vi voglio dimostrare quanto sia necessario seguire le leggi religiose nella vita di ogni giorno, e non solo la domenica. Perché non si deve testimoniare il falso contro un'altra persona? Perché questo comportamento favorisce un modo di pensare sleale. Agli occhi di Dio la slealtà è il peccato più grande. Mentire su qualcuno a proprio vantaggio o per vendetta significa rinnegare la propria

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anima. Se tutti mentissero si creerebbe un vero pandemonio! Immaginate di dire a qualcuno che state andando a meditare, ma in realtà avete invece l'intenzione di uscire furtivamente per compiere un'azione cattiva proprio nei suoi confronti; questo è un tradimento, è la forma peggiore di un comportamento sleale. Testimoniare il falso a danno di una persona innocente per favorire il colpevole significa rendersi complici della sua cattiva condotta. Questo gesto provocherà gravi conflitti emotivi e mentali. Anche se temporaneamente giustificato dalla ragione, alla fine si trasformerà in un boomerang e creerà profonde angosce interiori. Invidiare i beni altrui significa attirare la sofferenza perché attirerete proprio il sentimento che voi stessi provate. Amate e siate generosi e riceverete in cambio amore e generosità. Ma se vi dimostrate avidi, egoisti e gelosi sarete ripagati con la stessa moneta. Perché non si deve rubare? Pensate cosa diventerebbe il mondo se tutti vivessero rubando. Verrebbero commessi i più grandi crimini, si scatenerebbero lotte terribili e sarebbero compiuti delitti feroci per proteggere le proprietà e riappropriarsi dei beni rubati. Il furto è un'azione antisociale che priva il prossimo dei suoi diritti. È un gesto compiuto contro le leggi stesse dell'esistenza. La società non dispone né dei mezzi né della conoscenza pratica per affrontare il problema dei malfattori. A volte, quando i ladri vengono messi in carcere, non solo rafforzano le proprie cattive inclinazioni, ma, poiché vivono in compagnia di criminali, prendono anche nuove brutte abitudini. In questo caso, escono di prigione peggiori di prima.

Gli errori di valutazione ci inducono a comportarci male Il giovane figlio di uno dei miei studenti fu messo in carcere per furto. Quando andai a trovarlo, mi disse sprezzantemente: "Oh, un altro predicatore. Avanti, mi faccia pure il suo sermone!". "Non esserne così sicuro", risposi. "Perché non parliamo sinceramente?". "D'accordo", disse il giovanotto, "le racconterò la mia storia. Mio padre era piuttosto ricco, ma un tale riuscì a impossessarsi di tutto il suo denaro, ricorrendo a un intrigo. Mi recai da quell'uomo e gli chiesi di aiutarmi affinché, a mia volta, potessi aiutare la mia famiglia. Egli sapeva bene dl avere veramente 'rubato' quel denaro a mio padre, eppure, malgrado ciò, non mi volle né aiutare né offrire un lavoro. Da allora non ho più voluto fare parte della cosiddetta società 'onesta'. In due settimane avevo messo a segno diciassette rapine a mano armata. Commettevo però, ogni furto con l'intenzione di rimborsarlo. Per questo motivo ritenevo che non ci fosse niente di male in quello che facevo". "D'accordo", dissi, "ma se in una stanza si trovano venti persone e la prima dice: 'Voglio meditare', e la seconda aggiunge: 'Voglio fare un po' di musica', mentre la terza dichiara: 'Voglio recitare una poesia', e un'altra annuncia: 'Voglio scrivere', e un'altra ancora esclama: 'Voglio dormire', e così via, si ostacoleranno a vicenda. Pensi che riusciranno a fare ciò che volevano?". "No", ammise il ragazzo. "Sono molti i casi simili al tuo", aggiunsi, "ma se tutti coloro che vivono in ristrettezze economiche rubassero per fare fronte alle proprie necessità, cosa succederebbe? Secondo il tuo ragionamento, le azioni che hai compiuto non sono sbagliate. Lo sono, però, secondo la prospettiva più ampia delle leggi fondamentali dell'esistenza". Questo lo colpì, e io continuai. "Il desiderio di aiutare i tuoi familiari era più che degno, ma invece di fare qualcosa di buono hai causato loro un grande dolore. I tuoi sforzi non hanno avuto successo perché hai usato metodi sbagliati". Il ragazzo cominciò a piangere. In seguito, fortunatamente, fu rilasciato dalla prigione sulla parola. Come vedete, è l'errore di valutazione che ci induce a comportarci male. Questo è il motivo per cui la saggezza è così importante. Niente è più puro e più purificatore della saggezza.

Ogni legge ha la sua ragione d'essere Ogni comandamento spirituale ha una ragione precisa, e spiegare queste ragioni è il fine del Samkhya.

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"Onora il padre e la madre". Perché? Il padre e la madre sono i rappresentanti di Dio, sono il simbolo del Genitore divino. Non insultate mai il Genitore divino che si nasconde nelle forme umane del padre e della madre. Onorate i vostri genitori perché Dio è in loro. Il Signore li ha creati perché si occupassero di voi, ma se vi inducono ad abbandonare Dio e i giusti princìpi, entrerà in funzione un'altra legge. Nessun genitore ha il diritto di impedire al figlio di cercare Dio e di seguire la verità. Questo è il solo caso in cui possiamo disubbidire al padre e alla madre, perché prima di tutto dobbiamo essere leali a Dio che ci ama per mezzo loro. "Non uccidere". Perché? Alcuni ritengono che questo comandamento voglia significare che non dobbiamo uccidere gli animali. Altri pensano invece che non dobbiamo uccidere gli esseri umani. Se sostenete che non dobbiamo uccidere nessuna cosa, allora non potremo più mangiare perché togliamo la vita anche quando ci nutriamo soltanto di verdure. La distruzione arbitraria di ogni forma vivente è uno sbaglio, soprattutto per quanto riguarda gli animali e gli esseri umani, che rappresentano le espressioni più alte della vita stessa. La vita è una manifestazione di Dio e richiede giustamente tutto il nostro rispetto. "Non uccidere" è un comandamento inteso a impedire l'uccisione di un proprio simile. Prima di tutto è sbagliato togliere la vita a un essere umano, perché non avete il diritto di privare gli altri del privilegio di esistere di cui voi stessi godete. Non dovete defraudare nessuno di qualcosa dalla quale voi stessi non volete separarvi. Più di ogni altra cosa l'uomo ama se stesso, quindi, uccidere è sbagliato perché significa strappare a un altro proprio ciò che amate di più. Secondariamente, Dio ha creato a sua immagine ogni essere umano. Poiché voi non siete gli artefici della vita, poiché voi non potete creare la vita, non avete il diritto di distruggerla. Infine, Dio ha costruito questa scuola di vita sulla terra per consentire alle anime di venire a imparare le proprie lezioni; sbagliate se private un'anima della sua scuola terrena. Uccidere, quindi, significa trasgredire sia le leggi della società sia quelle di Dio. La guerra è sinonimo di morte. È contraria ai princìpi di Dio ed è anche contraria ai princìpi del cristianesimo e delle altre religioni. Eppure vedete quante guerre sono state combattute sia in nome della religione sia della politica. La guerra non risolve mai niente. Si diceva che la prima guerra mondiale avrebbe posto fine a tutti i conflitti. Ma non è stata niente se la paragoniamo a quella in corso, che può essere definita una crociata. Il mondo si è evoluto e voi vedrete tempi migliori. La guerra che si combatte oggi preannunzia la nascita della libertà in tutte le nazioni oppresse. Ma questo risultato si sarebbe potuto raggiungere anche senza ricorrere alla guerra. Ai primordi della storia, i re e i condottieri scendevano sul campo di battaglia con i propri uomini; oggi, coloro che decidono di fare entrare in guerra una nazione rimangono prudentemente al sicuro. La prossima volta in cui i capi parleranno di guerra, tutti i popoli dovrebbero decidere di mandarli in prima linea. Mettete a loro disposizione una grande arena e armi straordinariamente efficaci e allora la guerra finirà in un giorno. Quale uomo vorrebbe prendere le armi contro un fratello? Eppure combatte e uccide gli uomini che vivono in altre nazioni perché non sa che essi sono i suoi fratelli. A ciascun essere umano si dovrebbe insegnare fin dall'infanzia che siamo tutti figli di un solo Padre; che se impariamo ad amare gli altri, anche gli altri impareranno ad amare noi. Se a tutti gli uomini fosse insegnato a ragionare in questo modo, non ci sarebbero più guerre. Se un uomo impugna una spada, il suo vicino impugnerà un fucile, se si procura un fucile, il suo vicino si procurerà una mitragliatrice, e così via. L'umanità continua a produrre strumenti di morte sempre più perfetti e violenti. Le nazioni militariste si distruggeranno combattendo, ma esiste una giustizia - una giustizia divina - che appianerà le discordie. Esistono le leggi misteriose di Dio che applicano la giustizia così come deve essere applicata, e non necessariamente come vuole l'uomo.

Le vere armi: la pace e l'amore

Naturalmente, c'è una differenza fra guerre giuste e guerre di aggressione, ma sarebbe stato molto meglio se tutte le nazioni avessero deposto la spada dicendo: "Uniamoci e cerchiamo di risolvere i nostri problemi con reciproca generosità". In un regime di cooperazione e di scambio altruistici, tutte le nazioni disporrebbero del necessario. Gesù parlò delle vere armi: la pace e l'amore, alle quali prima o poi si dovrà necessariamente ricorrere. Per quanto l'uomo si sia avventurato lungo le strade dell'errore, un giorno dovrà ritornare alle verità immortali.

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Purtroppo il mondo non ha ancora imparato le verità eterne e non sa quanto siano essenziali nella vita. Gli aforismi di Patanjali mostrano che le leggi della giustizia non si riferiscono soltanto alla religione. La politica, la vita sociale, morale e spirituale dovrebbero essere governate da questi princìpi divini. Ho esaminato ciascuno degli eterni comandamenti della religione e ho constatato che costituiscono le leggi supreme della felicità. I princìpi e i perché del comportamento giusto dovrebbero essere insegnati a casa, a scuola e nelle Scuole domenicali per guidare sin dall'inizio la vita dei bambini. I nostri santi in India dicono che i bambini dovrebbero essere iniziati al sentiero della religione, al sentiero dello yoga, a partire dai tre anni di età, perché le abitudini cominciano a formarsi proprio in quel periodo.

L'ubbidienza a un vero guru è la via più sicura e più saggia L'ignoranza è il peggiore nemico dell'uomo. Quindi il modo più saggio di vivere consiste nel guidare voi stessi e gli altri in nome della saggezza. A tutti coloro che mi sono vicini parlo con molta franchezza. Se vedo che si comportano male, non manco di rilevarlo. Ma non cerco mai in nessun modo di soffocare la loro ragione. L'ubbidienza al guru è la strada più sicura per coloro che cercano Dio. Il mio maestro [lo Swami Sri Yukteswar] come prima cosa mi insegnava ciò che dovevo fare e, solo in un secondo tempo, me ne chiariva le ragioni. Ho sempre riscontrato che la sua saggezza era infallibile. Ascoltando i suoi consigli mi sono salvato da inutili peregrinazioni di incarnazione in incarnazione, nel vano tentativo di trovare la verità da solo. Il Guru è colui che conosce la Verità. Egli è la guida nell'oscura foresta della vita e, se lo seguirete, vi farà uscire dalle tenebre. Se cercherete di trovare la strada da soli potreste perdervi inutilmente nei meandri delle incarnazioni. Seguite il Guru, ed egli vi porterà in salvo. Le formalità e i dogmi non dovrebbero dominare la religione. La religione deve basarsi sulla ragione, e la filosofia Samkhya ne delinea le caratteristiche. Come il figliol prodigo, ci siamo allontanati da Dio, e dobbiamo far ritornare a lui le nostre anime. Lo Yoga è l'unione dell'anima con lo Spirito, l'unione con quella grande Felicità che tutti cercano. Non è una bella definizione? Nella beatitudine sempre nuova dello Spirito, comprenderete che la gioia che provate è più grande di ogni altra felicità e che niente potrà togliervela. Se fingete di essere religiosi, ma non vivete secondo i comandamenti di Dio, dovreste risvegliarvi. È sbagliato non essere sinceri. Il momento migliore per dare inizio a una vita spirituale coincide con la gioventù e la buona salute. Se vi rimane poco tempo da vivere dovete impegnarvi di più. E se avete ancora tutta la vita davanti, non dovreste perdere questa preziosa opportunità. Siete soli sulla terra. Non dovete nulla a nessuno se non allo Spirito divino. Tutti i rapporti umani sono reali soltanto perché l'amore del Padre divino è insito in essi. Egli è interessato a voi più di quanto non lo siano i vostri cari. Ma ricordate, c'è una sola cosa che il Maestro dell'universo non possiede: il vostro amore. Egli ha atteso per incarnazioni che ciascuno di voi tornasse salvo a casa e dicesse: "Padre, mi sono allontanato dalla strada giusta; ho commesso qualche errore, ma alla fine ho scoperto che tutti i rivoli dei miei desideri conducono al tuo grande oceano di beatitudine". Che gioia ho provato nel realizzare questa verità: "Quando ero piccolo pensavo che fosse mio padre a prendersi cura di me, mia madre ad accarezzarmi, mia sorella a consigliarmi, mio fratello a proteggermi, poi mi sono svegliato dal mio sogno e ho capito che sei solo tu a prenderti cura di me. Sei Tu, mio Dio, che sto cercando". Miei cari, non crediate che il vostro sogno, la vostra meta e il vostro scopo siano diversi dai miei. Tutti noi cerchiamo quell'eterna felicità divina, che è Dio.

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Le varie sfumature della coscienza spirituale

Casa Madre della Self-Realization Fellowship, Los Angeles, California, 1 e 2 Agosto 1934

La coscienza spirituale è un argomento molto vasto e comprende la coscienza umana nella sua interezza. La coscienza in se stessa è sempre pura. È impegnata in tutte le azioni, buone e cattive, eppure resta inalterata e immacolata. Una spada può recidere una foglia e macchiarsi, ma in sostanza non cambia. La stessa cosa accade alla coscienza. Una spada con la quale è stato ucciso un uomo innocente può essere condannata come uno strumento del male. Una spada usata per distruggere un nemico crudele è onorata come uno strumento della virtù. Allo stesso modo, quando la coscienza viene usata per compiere azioni buone, è chiamata coscienza spirituale, e quando viene usata per compiere azioni sbagliate, è chiamata coscienza del male. Così come tutti i fiumi nascono da una sorgente, anche il fiume della coscienza trae origine da una sorgente. Discende infatti dalla coscienza cosmica, ossia dalla coscienza di Dio che esiste al di la di tutta la creazione. Quando la coscienza cosmica si manifesta nel regno della materia - in ognuno degli atomi che compongono i pianeti, le galassie, le varie specie vegetali ed animali e le forme della vita umana - prende il nome di coscienza cristica. Quando la coscienza cristica discende nell'anima e nella mente pura dell'uomo, viene denominata supercoscienza. Quando la supercoscienza discende nel regno dell'immaginazione è chiamata subcoscienza. Quando la subcoscienza discende nel corpo umano, è definita coscienza umana o di veglia. la coscienza di veglia si immedesima nei sensi e nelle cose materiali, è chiamata coscienza terrena e quando è usata per nuocere a se stessi o agli altri, si trasforma in coscienza del male. Ma quando viene usata per compiere azioni buone e per entrare in sintonia con Dio, allora prende il nome di coscienza spirituale. Queste sono le fasi che la coscienza cosmica attraversa per entrare nella coscienza umana, discendendo dallo Spirito nel corpo e nei nostri desideri materiali e spirituali. In tal modo la Coscienza cosmica, mentre fluisce verso il basso e verso il mondo esterno, diviene la coscienza della materia. Le nostre anime fluttuano come relitti nel fiume della coscienza, e allontanandosi sempre di più dalla loro sorgente nello Spirito si dirigono verso le rocce dell'infelicità. L'unico modo per fermare il fiume della coscienza, che nella sua continua evoluzione fluisce verso il basso, è nuotare contro corrente, per ritornare alla sorgente nello Spirito. Coloro che sono trascinati costantemente verso tendenze molto limitate dal flusso della corrente che continua a scendere si dice che abbiano una coscienza materialista; coloro che cercano di risalire la corrente per ritornare alla sorgente, ossia allo Spirito, si dice che abbiano una coscienza spirituale. Periodicamente, l'orientamento del pensiero umano e della coscienza può cambiare e tendere o in alto verso il bene, o in basso verso la materia. Questo fenomeno si determina nelle famiglie, nelle nazioni, nel mondo nel suo complesso o nei singoli esseri umani. Come individui, gli uomini attraversano diversi stati di coscienza, la stessa cosa accade, in senso più generale, alle famiglie, alle nazioni e al mondo. L'India, durante l'età dell'oro, ha raggiunto i più elevati livelli di intelligenza pratica e di spiritualità. L'America conosce oggi la più eccezionale efficienza materiale e sta entrando nella fase dell'evoluzione spirituale L'India ha fatto grandi progressi nella scienza della spiritualità più di ogni altra nazione del pianeta. Il suo sviluppo spirituale è evidente nei santi che hanno raggiunto la realizzazione del Sé. Prendete ad esempio il Mahatma Gandhi, un piccolo uomo che detta le proprie condizioni al potente impero britannico. Dovete rendervi conto che un grande potere spirituale sorregge colui che governa milioni di persone non con la spada ma in nome della verità, vivendo la verità. L'autenticità spirituale di una nazione o di un individuo è resa evidente dalla conoscenza scientifica della vita e dell'arte di vivere in armonia con le leggi cosmiche nonché dalla più

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grande e consapevole comunione con lo Spirito di Dio. Questo sviluppo spirituale non proviene dall'accettazione supina dei princìpi teologici, ma dalla comprensione della verità che va oltre la teologia. Occorre essere capaci di mettere a nudo l'essenza della verità liberandola dai dogmi e dalle teorie.

Che cosa è la verità? Gli insegnamenti della Self-Realization Fellowship hanno una straordinaria caratteristica: vi permettono di conoscere la verità in virtù di un'effettiva esperienza diretta. Le verità non sono verità fino a quando non le realizzate personalmente. Se non lo fate, rimangono soltanto idee. Per questo motivo, prima di potersi evolvere spiritualmente, i singoli individui e le nazioni attraversano periodi di dubbio spirituale: che cosa è la spiritualità? A che cosa serve? Renderà più felici? Che cosa è la verità? Il dubbio è allontanato soltanto dalla realizzazione. Così il laboratorio migliore in cui è possibile esaminare la verità è la vostra realizzazione del Sé, perché la percezione e la coscienza spirituali non si trovano nelle vaghe idee teologiche, ma nel conseguimento della realizzazione del Sé. La conoscenza individuale e la conoscenza delle nazioni dovrebbero essere messe alla prova in base a questo criterio. Si è fatto un tale abuso della parola verità che oramai può significare qualunque cosa, specialmente quando viene usata per definire le idee spirituali. Nella vita di tutti i giorni, per verità intendiamo la coscienza guidata dalla saggezza spirituale che ci spinge a fare alcune cose, non perché lo dice qualcuno, ma perché sono giuste. La verità non appartiene a nessun gruppo e a nessuna persona e tutti gli esseri umani hanno il diritto di esprimerla nella propria vita. Le manifestazioni della verità possono essere diverse, ma la sua essenza sarà sempre unica e la stessa. Questa caratteristica è ciò che la rende così interessante. La verità non ha limiti. È eterna. Che la maggioranza degli uomini l'accetti o no, continuerà sempre a manifestarsi, grazie alla lega cosmica e agli esseri umani illuminati. Fortunatamente gli assoluti cosmici non dipendono dalle convinzioni e dal consenso degli uomini.

La coscienza spirituale ubbidisce alle regole che rendono la vita perfetta La coscienza spirituale implica il ricorso alla saggezza suprema, ossia alla verità, per compiere quelle cose che vanno esclusivamente a vantaggio vostro e degli altri. Riflettete su questo concetto che comprende anche il servizio altruistico al prossimo, il comportamento giusto, l'adesione alle norme igieniche e a tutte le altre leggi della vita, l'esecuzione armoniosa di tutti i vostri doveri materiali e spirituali, senza lasciare che entrino in conflitto fra loro. La coscienza spirituale è una perfetta espressione interiore della verità che si manifesta in una vita equilibrata e armoniosa, dandovi la vera felicità che voi, a vostra volta, condividerete con gli altri. Una coscienza che non ubbidisce a tutte le norme che rendono perfetta la vita, non è spirituale. Gli artisti, ad esempio, nell'esercitare la loro professione dimenticano a volte gli altri doveri pratici e spirituali. Indubbiamente l'arte è una meravigliosa forma di espressione e può trasmettere facilmente idee spirituali; eppure l'artista può non essere spirituale. Vivere una vita contraddittoria - ossia eseguire un compito e usarlo come scusa per trascurarne altri - non significa vivere spiritualmente. Quando assolverete tutti i vostri doveri allegramente, senza che nessuno di essi turbi la vostra calma interiore e la vostra felicità e quando riuscirete a evitare che i doveri entrino in contraddizione l'uno con l'altro, rendendo così la vostra vita poco equilibrata, avrete raggiunto la vera felicità spirituale. La vostra mente e la vostra coscienza si rivolgeranno allora verso la sorgente, verso Dio. La coscienza spirituale è quel supremo stato di coscienza che dovete cercare di raggiungere per poter vivere una vita armoniosa e pacifica. Senza questo equilibrio spirituale, è impossibile essere felici nella vita. Vivere un'esistenza contraddittoria significa essere disarmonici, e un'esistenza disarmonica conduce sicuramente all'infelicità.

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Il mondo interiore e il mondo esteriore I sensi sono le fondamenta della coscienza materiale. L'individuo comune è più incline al mondo e alle cose materiali che a quelle spirituali perché il fascio di luce dei suoi sensi è diretto verso l'esterno. Egli rivolge i cinque fasci di luce - vista, udito, odorato, gusto e tatto - sugli oggetti materiali e sui piaceri. Questo è il motivo per cui tutte le cose esteriori sembrano belle e piacevoli. Non vedrete mai il 'mondo interiore' fino a quando questi fasci di luce non verranno indirizzati e concentrati dentro di voi. Soltanto se imparerete a non essere travolti dai sensi potrete godere della coscienza spirituale. Quando riuscirete a interiorizzare la mente, comincerete a comprendere che dentro di voi esistono cose molto più belle di quelle esteriori. Se pensate che la musica sia bella, scoprirete che la musica astrale è molto più affascinante. Così come godete la fresca carezza del vento e la calda luce del sole e tutte le altre sensazioni naturali, allo stesso modo, non appena interiorizzate la coscienza, sentirete dentro di voi le percezioni estremamente piacevoli delle forze sottili, presenti nei centri spirituali cerebrospinali del corpo. Tutte le cose più belle del mondo sono soltanto la copia grossolana del radioso splendore del mondo astrale. Nessuna cosa materiale può essere paragonata alle meravigliose visioni del mondo interiore. La coscienza spirituale è accompagnata dalla percezione astrale della saggezza e della bellezza nascoste dietro tutti i fenomeni materiali. La bellezza della natura è simile a una fontana. Vedete la bellezza degli spruzzi, ma non vedete le meraviglie racchiuse nelle goccioline. La luce astrale e i colori di ogni atomo sono indicibilmente belli. In questa splendida fontana naturale voi vedete soltanto l'aspetto esteriore, ma non la sottile bellezza interiore, né il Potere che rende bella la natura. "Signore, tutte le cose sono belle perché hanno preso a prestito da te la bellezza. La luna sorride e le stelle scintillano perché tu brilli in loro. Poiché tu sei bello, tutte le cose sono belle; niente sarebbe bello senza di te. O bellezza infinita, tu sei più bella di tutte le cose belle che provengono da te. Le bellezze della natura sono soltanto le onde della tua bellezza che danzano in te, o invisibile Spirito di bellezza!".

La spiritualità abbraccia un vasto campo di attività equilibrate Una creatura spirituale non è un angelo con le ali, ma qualcosa di infinitamente più grande perché è in comunione con Dio. Voi non dovete vivere come l'essere umano comune, che è in rapporto soltanto con la coscienza dei sensi. La coscienza spirituale consiste nella vittoria completa sulla coscienza umana. Ora, la spiritualità non significa soltanto meditare, ma abbraccia invece un immenso campo di attività equilibrate. Tuttavia la meditazione è il presupposto migliore. È la strada più diretta per diventare spirituali, la strada più semplice per spiritualizzare la coscienza e porterà nella vostra vita tutto il bene che avete sempre desiderato. Ma, meditare da un lato ed essere arrabbiati o condurre una vita irregolare dall'altro, equivale a mettere i piedi in due barche che vanno in direzioni opposte. Non dovete soltanto meditare, ma anche imparare a comportarvi bene. Avere una coscienza spirituale significa essere in grado di fare quelle cose che rappresentano il vostro principale vantaggio. Ma io scommetto che il novantanove per cento degli esseri umani non sa in che cosa consista il proprio bene. L'autoanalisi e l'autocritica sono un modo pratico per distinguere il comportamento sbagliato da quello giusto. Tutti dovrebbero tenere un diario mentale. I diari mentali sono di gran lunga migliori dei diari veri e propri che costituiscono motivo di curiosità per gli altri. Molte persone scrivono nel proprio diario bei pensieri e buoni propositi che poi dimenticano immediatamente. È meglio tenere invece un diario mentale per sorvegliare costantemente i pensieri e le azioni. Ogni tanto, durante il giorno, verificate i vostri meccanismi fisici, mentali e spirituali, per vedere come si comportano. Questo sistema vi aiuterà a sviluppare la coscienza spirituale. Soltanto Dio leggerà il vostro diario mentale. Riempitelo di azioni e di pensieri giusti e diventerà il vostro passaporto per il cielo. Così, racchiudete nel vostro diario mentale soltanto le cose buone. Non prestate ascolto alle cose negative, non dite cose negative, non pensate cose negative. Evitate di compiere azioni che possano nuocere agli altri; i danni arrecati al prossimo si trasformano in un boomerang e danneggiano soprattutto voi. Il peccato non ha nulla a che vedere con la

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dinamite che potete fare esplodere a distanza senza subire alcun danno. Il peccato deve essere disinnescato nella vostra anima. Non siate mai meschini. Non serbate rancore verso nessuno. Preferisco i peccatori dal cuore buono alle cosiddette brave persone, bigotte e senza pietà. Essere spirituali significa avere larghe vedute, saper comprendere e perdonare ed essere amici di tutti. Se dichiarate di essere amici di tutti, deve essere vero. Se offrite la vostra amicizia, dovete offrirla davvero, non dovete mostrarvi gentili o desiderosi di collaborare e provare invece un sentimento contrario. La legge spirituale è molto potente. Non andate contro i princìpi spirituali. Non siate sleali e non tradite mai il vostro prossimo. Un amico sa quando essere riservato, quando stare al proprio posto e quando rendersi disponibile a collaborare. Se gli altri sentono la vostra amicizia, se sanno che siete un amico pronto ad aiutarli, avrete un meraviglioso potere che darà forza alla vostra vita. Io ho sempre riscosso la fiducia di tutti. Il mio guru Sri Yukteswar una volta mi disse: "Se mai dovessi sbagliare, appoggia la mia testa sul tuo petto e benedicimi". Questa era la sua umiltà e la perfetta espressione di che cosa significhi la divina amicizia. Ricordo un ragazzo che frequentava la mia scuola in India, era stato un bambino molto difficile e i suoi genitori lo avevano portato da me. Accettavamo soltanto ragazzi al di sotto dei dodici anni e lui era molto più grande. Gli parlai con molta sincerità. Gli dissi che le porte della scuola erano sempre aperte e che avrebbe potuto andarsene in ogni momento. Aggiunsi che poteva rimanere soltanto se fosse stato disposto a essere buono. Gli spiegai: "Tu hai deciso di fumare, malgrado il parere contrario dei tuoi genitori. Sei riuscito a sconfiggerli, ma non sei riuscito a sconfiggere la tua infelicità. Come conseguenza del tuo comportamento sbagliato, tu sei il più infelice". La freccia colpì nel segno. Il ragazzo piangendo disse: "Mi picchiano sempre ". Continuai: "Pensa a ciò che hai fatto a te stesso. Avanti, resterai a condizione che io sia il tuo amico e non certo il tuo guardiano. Fino a quando sarai disposto a correggere i tuoi errori io ti aiuterò. Ma se mi mentirai, non farò niente per te. Le bugie distruggono l'amicizia". Aggiunsi: "Tutte le volte in cui vorrai fumare, non farlo alle mie spalle dimmelo piuttosto, e ti darò io le sigarette". Un giorno venne da me e disse: "Ho una voglia terribile di fumare". Gli detti i soldi e gli dissi di andarsi a comprare le sigarette. Non credeva ai suoi occhi. "Riprenda il denaro", disse. Lo esortai ad andare, ma il ragazzo non volle. Alla fine, dopo questo tira e molla disse: "Non mi crederà, ma non voglio più fumare". Divenne una brava persona. Ero riuscito a risvegliare in lui la coscienza spirituale.

La sincerità e l'intensità dello sforzo è ciò che conta La coscienza spirituale sta nel sincero sforzo interiore di andare controcorrente, verso la vera e definitiva felicità. Molti dicono di seguire la strada giusta, ma pochi fanno veramente uno sforzo sincero. Non si pretende che diventiate improvvisamente un angelo. Poiché solo l'Assoluto è perfetto, possiamo dire che al cospetto di Dio anche l'angelo migliore è un peccatore. Ma i santi sono quei peccatori che non si sono mai arresi. Quali che siano le vostre difficoltà, se non vi arrendete vuol dire che state progredendo nel vostro sforzo di risalire la corrente. Combattere equivale a ottenere il favore di Dio. Dovete fare il massimo sforzo. Non fatevi trascinare pigramente dalla corrente della vita. Non potete ingannare Dio perché egli vede i vostri pensieri. Dio non misura il tempo che avete dedicato alla realizzazione spirituale; è l'intensità che conta. Anche se vi siete reincarnati molte volte con un cattivo karma, quando la vostra devozione e la vostra sincerità saranno abbastanza profonde da fare entrare nella vostra coscienza la luce di Dio, tutto il male delle incarnazioni passate sarà bruciato. Così, anche se i vostri peccati sono profondi come l'oceano Atlantico, fate un costante sforzo mentale per diventare buoni. Per alcune incarnazioni siete stati una creatura umana, ma per l'eternità siete stati i figli di Dio. Non accettate mai l'idea di essere peccatori, perché il peccato e l'ignoranza sono soltanto incubi mortali. Quando ci risveglieremo in Dio, scopriremo che l'anima, la coscienza pura, non ha mai fatto niente di sbagliato. Non contaminati dalle esperienze mortali, siamo e siamo sempre stati figli di Dio. Possiamo essere paragonati all'oro

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immerso nel fango, quando il fango dell'ignoranza viene allontanato appare l'oro splendente dell'anima, fatta a immagine di Dio. La coscienza spirituale trae origine da una ferma decisione della mente. Quale che sia il comportamento di coloro che vi circondano, siate buoni. Il vostro più grande nemico siete voi stessi, finché continuate a rimandare il momento in cui cominciare a diventare buoni. Un tempo mi lasciavo trascinare dalla routine e passavano i mesi senza che io riuscissi a meditare profondamente. Eppure continuai a sforzarmi mentalmente. Progredii velocemente quando mi resi improvvisamente conto che avrei dovuto dominare tutte le mie abitudini ed esercitare la mia spiritualità con maggiore determinazione. Anche voi dovete dominare il vostro comportamento e la vostra coscienza. Fate le cose che sapete di dover fare e non quelle contrarie alla coscienza spirituale.

Le diverse modalità della coscienza materiale e della coscienza spirituale La coscienza materiale e la coscienza spirituale agiscono secondo modalità opposte. Potete mettervi alla prova per vedere se vi conformate ai criteri della coscienza materiale o della coscienza spirituale. La coscienza spirituale vi suggerisce di includere nella vostra felicità e nella vostra prosperità anche la felicità e il benessere degli altri. La coscienza materiale vi suggerisce invece di fare soldi in qualunque modo e di tenerveli. Questa depressione ha avuto origine dalla coscienza materiale, che vi consiglia di mangiare la vostra mela e i vostri biscotti. La coscienza Spirituale vi suggerisce invece di condividerli con gli altri. Se qualcuno vi irrita, prendete Atto di avere una coscienza materialista. Anche se siete stati maltrattati, dovreste comunque essere pronti a perdonare. Quando perdonate, siete in sintonia con i princìpi della coscienza spirituale. Perdonare significa offrire al vostro nemico l'opportunità di acquisire una comprensione migliore, mostrarsi vendicativi o irosi vuol dire rendere il vostro nemico più cieco e più arrabbiato. Potete farvi anche altri nemici perché una persona irata è il bersaglio di tutti. Inoltre, non appena vi lasciate prendere dall'ira cominciate a travisare le cose perché il confortante calore della collera e dei ragionamenti falsi rafforza i vostri sentimenti sbagliati. Non lasciatevi dominare dalla collera. Se avete questa tendenza, eliminatela. È una delle caratteristiche peggiori perché distrugge la spiritualità. È soltanto per il vostro bene che non dovete arrabbiarvi. La collera distrugge la felicità. Non fate mai salire il vostro termometro mentale. Rimanete interiormente calmi. Controllate l'ira dentro di voi. Non fatele mai trovare posto nel vostro cuore. La coscienza materialista è litigiosa; la coscienza spirituale va d'accordo con tutti. Sforzatevi di essere buoni e allora, automaticamente, indurrete anche gli altri a essere buoni, Questa è la coscienza spirituale. Siate gentili nelle parole e nei pensieri. Da quando ero bambino non ricordo di essere mai stato intenzionalmente sgarbato. Non criticate. Quando la gente si lamenta degli altri generalmente nutre un senso di rancore nei loro confronti. Gesù ha detto: "Non giudicate e non sarete giudicati'". Se volete giudicare qualcuno, giudicate voi stessi. Se volete parlare dei difetti degli altri, parlate dei vostri. Provate soltanto amore per gli altri nel vostro cuore. Più vedrete la bontà in loro più la bontà nascerà in voi. Mantenete la coscienza del bene. Per rendere gli altri buoni dovete vedere in loro la bontà. Non rimproverateli. Rimanete calmi, sereni, sempre padroni di voi. Allora scoprirete quanto è facile andare d'accordo. Sono ottimista per quanto riguarda il futuro degli esseri umani perché li amo. Quando amate tutti, vedete Dio in tutti. Se comprendete che ciascuno è un'espressione di Dio, allora essere arrabbiati o scortesi con qualcuno equivale a essere arrabbiati o scortesi con Dio. Quando siete arrabbiati o meschini o poco compassionevoli innalzate un muro fra la vostra anima e quella altrui. Anche l'arroganza e l'insolenza sono caratteristiche prive di spiritualità e traggono origine da un complesso d'inferiorità. Ammettete per ipotesi che io sia il cuoco di questo asram e che, se qualcuno mi desse qualche suggerimento sul mio lavoro, io rispondessi di sapere già tutto; la risposta sarebbe una forma di insolenza. L'insolente rende palesi i limiti della sua conoscenza e anche la sua scarsa educazione. Se volete colpire favorevolmente gli altri, perché denunciate la vostra inferiorità dimostrandovi arroganti e insolenti? In questo modo, dimostrerete soltanto di essere poco educati e poco intelligenti e di avere un carattere impulsivo. L'insolenza e l'arroganza sono forme di ignoranza, abitudini non spirituali allo stato primitivo.

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Il vostro bene più grande è racchiuso nella coscienza spirituale Cercate di comprendere in che cosa consiste il vostro bene supremo. Dovunque siate, quali che siano le vostre responsabilità, la felicità più grande sta nel vivere in armonia con gli insegnamenti della Self-Realization Fellowship. Il bene e il male non sono stati creati dall'uomo; la virtù e il peccato sono invece creazioni umane. Derivano dal fatto che voi avete scelto il bene o il male. Nella coscienza spirituale, quali che siano i vostri difetti, la consapevolezza è completamente rivolta verso il bene, verso Dio. Ricordate questi semplici suggerimenti: Dominate i sensi. Durante la meditazione, interiorizzate questi cinque fasci di luce. Nel silenzio interiore, conoscerete - al di là di ogni umana immaginazione - la Bellezza e la Beatitudine, ossia Dio. I sensi non mantengono le loro promesse di felicità. Se avete tutto al mondo scoprirete che volete ancora qualcos'altro e la vostra felicità diventerà schiava delle vostre ricchezze. Per essere completamente felici e liberi dovete essere capaci di rinunciare, ossia dovete riuscire a dominare i sensi e a non provare attaccamento ai beni materiali. La vera rinuncia significa abbandonare la coscienza materiale in cambio della coscienza spirituale che non è qualcosa che preclude ma qualcosa che include, perché avere una coscienza spirituale significa possedere tutte le cose che vi renderanno veramente e durevolmente felici. Dominate le abitudini e il comportamento. Una vita spiritualmente armoniosa - vissuta sia nel contesto individuale sia in un asram, in una famiglia, in una nazione o nel mondo - richiede la volontà di accettare le regole del comportamento giusto, e una comprensione e una collaborazione amorevoli nei confronti degli altri. I modelli e le regole dell'armonia spirituale sono più alti di quelli dell'armonia materiale. Seguiteli scrupolosamente. Siate voi stessi i giudici e la corte marziale. Se viene emesso un verdetto di condanna, correggetevi. Diversamente le vostre cattive abitudini e il vostro comportamento sbagliato agiranno contro di voi come un boomerang. Meglio ancora, fate guidare tutte le vostre azioni dalla voce interiore della coscienza spirituale e così non sbaglierete mai più. Vivete una vita equilibrata. Vivete in armonia con le leggi divine che governano gli obblighi materiali e spirituali (non permettete che un dovere contraddica altri doveri importanti); la salute (milioni di persone hanno bisogno di conoscere meglio le norme che regolano la salute perché le malattie non sono create da Dio, ma dalla trasgressione delle sue leggi); la prosperità (includere gli altri nel vostro benessere), i rapporti umani. Non escludete nessuno dal vostro amore. Racchiudete tutti nel vostro cuore e tutti vi racchiuderanno nel loro. Sarete un re sul trono di tutti i cuori, suscitando il loro amore e inducendoli a compiere il bene, non con la forza ma con il vostro stesso amore.

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La mente è una miniera di potere infinito

Casa Madre della Self-Realization Fellowship, Los Angeles, California, 12 ottobre 1939

Secondo gli occidentali Dio può essere conosciuto per mezzo dei libri ma un difetto di questo metodo sta nel fatto che ogni studio deve avere un lato pratico e uno teorico. Potete formarvi un'idea leggendo un libro, ma resta sempre da dimostrare il suo valore pratico nella vita quotidiana. Troppo spesso l'intelletto si accontenta di una mera teoria su Dio. Grande e gloriosa è la storia della presenza di Dio; ma più grande e gloriosa è l'effettiva percezione dell'Infinito. Io parlo solo di ciò che ho sperimentato, perché l'esperienza personale è l'aspetto concreto della religione. Se metterete in pratica la milionesima parte di ciò che vi dico in questi incontri del giovedì sera, troverete Dio. Tuttavia non otterrete alcun risultato se ascolterete soltanto le mie parole, senza mettere in pratica quanto vi dico. Oggi imparerete a sviluppare i semi delle innate facoltà mentali di cui Dio vi ha dotato.

La nostra piccola mente fa parte della mente onnipotente di Dio La mente di Dio ha creato le stelle e i mondi. La mente è il fattore supremo che opera in tutta la creazione e che mantiene unite le cellule del nostro corpo. Questa meravigliosa intelligenza insita in ogni particella della materia è l'opera della mente divina, che non ha bisogno di strumenti per realizzare il proprio obiettivo. La nostra piccola mente fa parte della mente onnipotente di Dio. Sotto l'onda della nostra coscienza permane l'infinito oceano della coscienza di Dio. Poiché ha dimenticato di essere parte integrante dell'oceano, l'onda si separa dal potere dell'oceano. Di conseguenza la nostra mente è stata indebolita dalle prove e dalle limitazioni materiali e ha smesso di lavorare. Vi sorprenderà vedere cosa può fare se la libererete dalle limitazioni che le avete imposto. La mente pura del bambino, aperta e piena d'immaginazione, libera dai pregiudizi e dalle abitudini, è più in sintonia con la mente di Dio. Però, quando il bambino cresce e scopre gli ostacoli della vita materiale, la sua mente assorbe tutte le limitazioni dell'esistenza e riduce il proprio raggio di azione. Vi trasformate nel vostro peggiore nemico quando limitate il potere mentale. Usare la mente è straordinariamente importante. Non avete assolutamente messo alla prova i suoi poteri. Infrangere le limitazioni mentali è ciò che dovreste cercare di fare. Io l'ho sempre fatto perché volevo essere diverso dagli altri, e quando ho incontrato il mio Guru, lo Swami Sri Yukteswar, mi sono reso conto di quanto egli fosse divinamente diverso. Molti sono soltanto la copia di qualcun altro, imitano il comportamento altrui e non hanno un'opinione propria. Voi dovreste essere diversi, dovreste esprimere nel modo migliore la vostra natura, che come tale è unica. Perché non dovreste sviluppare il potere della mente e usarlo per raggiungere gli scopi che desiderate? Siamo immersi nelle tempeste delle difficoltà, ognuno pensa soltanto a se stesso e nessuno pensa a voi. In questo conflitto di individualità, voi siete una piccola mente che sta per essere annientata e spazzata via. Ma se ragionate in questo modo: "Dio mi ama proprio come ama Gesù, Krsna e Buddha. Non può essere parziale; mi ha dato una mente in cui è racchiuso il seme del potere infinito e io lo coltiverò", voi vincerete.

i semi del successo sono racchiusi in voi Il successo non viene dal mondo esterno, ma dalla vostra mente. Non appena formulate un pensiero giusto, mettetelo in pratica. Alcuni hanno delle buone idee, ma non hanno la tenacia di elaborarle e di attuarle. Dovete avere coraggio e perseveranza e pensare: "Realizzerò la mia idea. Può darsi che non ci riesca in questa vita, ma farò comunque di tutto per realizzarla". Pensate e agite, pensate e agite. Questo è il modo di sviluppare il potere della mente. Ogni idea è un piccolo seme, ma dovete farlo germogliare.

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Supponiamo che abbiate deciso di guadagnare mille dollari. Continuate a pensarci, vi date da fare e guadagnate i mille dollari. In effetti è la mente che li ha guadagnati perché se non fosse esistito il pensiero di volere i mille dollari, non li avreste guadagnati. I semi sono così piccoli, eppure da un minuscolo seme potrebbe nascere un enorme albero dal tronco torreggiante e dai frondosi rami. Ma il seme non fa l'albero; dovete seminarlo, innaffiarlo e averne cura. Poi, quando l'albero sarà completamente cresciuto, potrete dire che quel piccolo seme ha prodotto l'albero gigantesco. La stessa cosa accade con il successo: è un piccolo pensiero-seme che dovete sviluppare; non crescerà senza il vostro aiuto, proprio come i semi non crescono senza le vostre cure. Tutti i semi del potere sono racchiusi dentro di voi e aspettano che li facciate crescere.

Il pensiero può essere materializzato La verità è più reale del pensiero o della fantasia, ma qualsiasi cosa pensiamo o immaginiamo può, talvolta, avverarsi. Anni fa, Jules Verne scrisse numerosi romanzi di avventura scientifica che a quel tempo furono considerati mera fantasia, ma da allora molte delle sue idee sono divenute realtà. L'immaginazione è un'importantissima componente del pensiero creativo, ma deve trasformarsi in un forte convincimento e ciò non accade se non ricorrete alla forza di volontà; ma se immaginate qualcosa con tutto il potere della vostra volontà, l'immaginazione si trasformerà in una convinzione. E quando manterrete tale convinzione contro tutti i pronostici negativi, diventerà una realtà. Il maestro [lo Swami Sri Yukteswar] diceva che se la vostra volontà è forte, qualsiasi cosa immaginiate sarà creata per voi. Proprio così. Voi potete sviluppare questo tipo di immaginazione. Ad esempio, potreste figurarvi un castello che fluttui nell'etere e, se la vostra fantasia è abbastanza forte, potete vederlo; se poi l'immaginazione si trasforma in una convinzione, riuscirete a materializzarlo o a causarne la costruzione con mezzi naturali. Non si tratta di un sogno ma di una cosa possibile. Nel Kashmir e in parecchie altre occasioni, molto tempo prima che io venissi in America, mi è apparso in una visione questo edificio che ora ospita la Casa Madre di Mount Washington. Ho trovato e scelto il posto io stesso, senza l'aiuto di nessuno; è stato costruito a tale scopo perché questo pensiero era nell'etere. Il pensiero funziona! E una forza meravigliosa. Credete nel potere del pensiero, che viene da Dio, e usate tutta la forza del cuore e tutta la volontà per cercare di materializzare il pensiero. Ricordate, Dio è con voi. State esercitando il potere che proviene da lui, e quando lo fate, egli vi sarà vicino per aiutarvi. Molte delle cose che ho pensato si sono avverate. Tanto tempo fa pensavo che avremmo avuto bisogno di un tempio più vicino a Hollywood di quanto non fosse Mount Washington. Rivolsi la volontà su questo pensiero e ottenemmo il nostro secondo tempio. Avevo anche desiderato un tempio lungo il Gange in India. È stato grazie al desiderio e alla benedizione di Lahiri Mahasaya e di Babaji che ho potuto acquistare una bellissima proprietà proprio sulle rive del Gange a Dakshineswar, il nostro Yogoda Math. Si trova a circa venti minuti da Calcutta ed è un'importante risorsa per la nostra opera. Ne sono molto soddisfatto. "Ogni cosa che domanderete con fede, l'otterrete". Dovete crederlo. I devoti che si recano in pellegrinaggio al tempio di Tarakeswar in India, famoso per le guarigioni miracolose, se pensano e immaginano con forza che Dio li guarirà, saranno guariti. Le guarigioni istantanee testimoniano la loro fede. Le vostre preghiere o i vostri desideri non vengono esauditi perché non avete volontà e non avete fede. Se chiedete a Dio di guarirvi, e al tempo stesso continuate a dubitare, non guarirete. Oppure se chiedete debolmente: " Signore, avrò un eremitaggio sulle rive del Gange? Lo so che è impossibile, ma mi piacerebbe averlo", Dio vi risponderà: "Non lo avrai". Ma se dite: "Lo avrò; sarò come un mastino che non molla la presa", e poi vi servite della volontà per raggiungere il vostro scopo, ci riuscirete.

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Raggiungere un obiettivo equivale a compiacere Dio Tutti voi avete degli ideali, e questo è ciò che mi piace dell'America. Lo spirito americano è cercare di creare qualcosa di meglio e di nuovo. A Washington D.C. sono stati depositati milioni di brevetti. Il vostro talento creativo è veramente meraviglioso. Nessuno dovrebbe vivere senza impegnarsi creativamente. Se non avete usato la vostra forza di volontà per compiere qualcosa di difficile nella vita, non siete vissuti in nome dei princìpi di un figlio di Dio. Avete offeso l'immagine di Dio in voi. Dovete esercitare in qualche modo il dono divino della creatività. Non è mai troppo tardi. Sapete che cosa è la vecchiaia? Significa lasciare che la mente si fossilizzi, accettando le limitazioni imposte dal corpo e chiudendo le porte al pensiero creativo. Ho conosciuto persone di ogni età, alcune di esse con un piede nella fossa, e tutte mi parlavano delle cose che intendevano portare a termine e del denaro che avrebbero guadagnato! È importante cercare di realizzare o di creare qualcosa di utile, perché se vivrete oziosamente vi danneggerete nel peggiore dei modi. Non riuscite a comprendere che nella vita non si può rimanere fermi. O andate indietro o andate avanti, e quasi tutti voi andate indietro, perché la vostra volontà è stazionaria, inerte. Perciò dovete stare attenti a non essere fisicamente o mentalmente pigri, a non imitare gli altri, e a cercare invece di essere sempre creativi. Se non siete riusciti a realizzare niente nella vita, potete anche considerarvi finiti perché state procedendo verso la valle della morte come degli zombi. Invece, quando vi servite della vostra forza di volontà, Dio dice: "Avete agito bene, avete usato il potere che vi ho dato". Tutto ciò che fate rimane impresso dentro di voi. L'effetto di ogni azione positiva viene rinchiuso nel vostro cervello e questa tendenza mentale si trasforma in un potente stimolo per realizzare gli obiettivi che state perseguendo. E realizzare un obiettivo, sia fisico sia mentale, significa essere favoriti da Dio. È molto meglio usare il potere della mente invece di lasciarla inaridire e diventare simile a un fossile, che per milioni di anni giace immutabile sotto il sole. Una persona con una mentalità del genere non ha via d'uscita. Non può avere successo nella vita. Non siate dunque dei fossili mentali; siate alberi rigogliosi che continuano a crescere. L'anima coraggiosa dice: "Il sole brilla nella mia vita e io ho tutte le possibilità di far crescere germogli e rami di realizzazioni. Un giorno avrò successo: il Signore dell'universo verrà a benedire e ad apprezzare ciò che ho creato. Perciò, sviluppate la vostra mente, siate creativi.

Perfezionate il vostro rapporto con Dio Se non avete realizzato niente nella vita, iniziate ora. Controllate la vostra salute, cambiate la dieta se necessario, abbandonate le cattive abitudini alimentari. Trasformate il vostro modo di pensare: scacciate i cupi pensieri negativi e siate più positivi, così da potervi procurare all'occorrenza le cose materiali. Soprattutto, perfezionate il vostro rapporto con Dio. Questo è il più importante di tutti i pensieri creativi. Se la vostra volontà si indebolisce nonostante la determinazione spirituale, reagite. Tutto cercherà di tentarvi non appena desidererete Dio. Tutto vi porta a credere di trovare la felicità nei divertimenti mondani che, invece, vi allontanano dalla ricerca spirituale e distruggono la vostra forza di volontà. Quando ho cominciato a percorrere questo sentiero, non andavo mai al cinema né cercavo altre distrazioni. Ero seriamente impegnato nella ricerca di Dio, e ora, dopo averlo trovato, qualunque cosa io faccia si è trasformata in un gioco da ragazzi. Egli mi ha dato tutto, ma per me non esiste nulla di più affascinante della costante comunione interiore con l'Amato del mio universo. Il completo abbandono a Dio è l'unico scopo della vita che io riesca a concepire. Posso vedere la perfezione che avevo cercato soltanto grazie a Dio, e in Dio, e quindi posso essere completamente fedele solo a lui perché ogni altra cosa ci delude. Quando guardate il vostro prossimo con gli occhi della saggezza, vi accorgete che nessuno è perfetto. Solo Dio ci appaga. Egli mi ha dato più di quanto non mi sarei mai aspettato dalla vita. Mi ero rifiutato di pensare come pensavano gli altri, di agire come agivano gli altri, di essere come gli altri. Sapevo che c'era qualcos'altro da cercare nella vita. Disporre al momento opportuno dei beni materiali è giusto, ma io non ne ho bisogno né li desidero.

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Per me esiste soltanto l'Uno, il Signore. La gioia del suo essere è sempre presente. Desidero sappiate che non parlo delle mie esperienze per esaltare me stesso, ma per comunicarvi la gioia della realizzazione e incoraggiarvi, affinché anche voi possiate tentare. Siete sconfitti. perché pensate di essere sconfitti; non importa quante volte le circostanze avverse vi abbiano messo in ginocchio, risollevatevi! Dite a voi stessi: "Il mio corpo può essere sconfitto, ma il mio spirito non è vinto". Questo è il modo di avere successo. Il potere della mente, il potere creativo, è ciò che occorre. Allora conoscerete la gioia della realizzazione

Sfruttate al massimo le circostanze Sono trascorsi diciannove anni da quando sono arrivato in America e, considerando tutte le cose che sono riuscito a fare, non ho ragione di lamentarmi, non ho rimpianti. Ma ogni piccolo traguardo è stato il frutto di un duro lavoro! I deboli non possono avere questo spirito. Soltanto i valorosi lo possiedono. Siate forti dunque. Prima che la malattia e la povertà vi colpiscano, sfruttate al massimo le opportunità che avete. Io penso sempre a ciò che posso creare non per attirare l'attenzione del mondo, ma per piacere a Dio Ognuno di voi può comportarsi così. Potete fare del bene in centinaia di migliaia di modi. Dio non si aspetta che facciate cose spettacolari, ma non vuole che siate degli indolenti. Vuole che usiate tutto il vostro potere. Altrimenti, poiché siete suoi figli, sconsacrate il suo nome. Quali che siano le circostanze attuali, sfruttatele al meglio. Non importa quante volte cadrete; risollevatevi sempre con la convinzione di essere dei vincitori. Quando volevo realizzare una cosa, decidevo che sarei riuscito a realizzarla, e così era! Provate anche voi e vi renderete conto di quanto potere avete. Vedrete che questo potere funziona. Vi divertirete moltissimo. Nella vita abbiamo ciò che ci meritiamo. Quindi se volete avere successo dovete crearlo ora. La vostra mente non ha limiti. In ogni tipo di lavoro, spirituale o commerciale, esistono coloro che si sono impegnati al massimo delle loro possibilità per raggiungere un alto livello di vita. Persone del genere, che sono diventate responsabili di un'impresa o di un'organizzazione spirituale, hanno il massimo rispetto dei propri subalterni che le aiutano a perseguire gli scopi che si sono prefisse. Ma coloro che hanno avuto meno successo tendono a domandarsi perché proprio quella persona debba ricoprire una carica così importante e perché invece non sia capitata a loro un'opportunità del genere. Dimenticano che la persona è stata creativa e che ha lavorato duramente. Alcuni possono pensare che abbia ottenuto quel posto per mezzo di una raccomandazione, ma la verità è che una persona di successo ha creato la vibrazione del successo, durante questa vita o in vite precedenti. Altrimenti non avrebbe potuto raggiungere la sua posizione attuale. Intorno al denaro, si raduneranno sempre gli avvoltoi dell'invidia e della cupidigia. Così, per quanto altruisti voi siate, ci sarà sempre chi è invidioso del vostro talento. Alcune persone vogliono vivere oziosamente facendo affidamento sugli sforzi altrui. Siate così dignitosi da non pesare sugli altri. Siete figli di Dio e avete tutto il potere necessario per arrivare dove volete arrivare. Ho dovuto darmi molto da fare per sostenere con le mie sole forze l'opera della Self-Realization Fellowship. Non mendicate mai; io non l'ho mai fatto. Non pensate che qualcun altro debba darvi una mano. Il piacere sta nel raggiungere il successo, non certo nell'ottenere facilmente le cose.

Non accettate mai l'insuccesso Vivete in un mondo in continua competizione. Se siete decisi, la competizione non vi spaventerà, ma vi renderà più forti. Dovete fare del vostro meglio ogni giorno, in ogni circostanza, allora potrete avere successo. Ma molti esseri umani non si impegnano. Oppure pensano che a loro vada sempre tutto storto e si ritengono sfortunati. Perché le cose non dovrebbero andare male? Non si adoprano per far crescere i semi del successo racchiusi nelle loro menti; sono troppo impegnati con le cose inutili. Molti pensano di non avere dentro di loro i semi del successo, ma voi li avete. Potete riuscire. Potete avere successo. Ma se pensate: "Sono finito", siete finiti in quello stesso momento; avete già emesso la sentenza del vostro fallimento. Se invece siete positivi e pensate: "Va tutto bene, avrò successo", e continuate a tentare, riuscirete nel vostro intento.

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Non continuate a pensare agli insuccessi passati. Chi ha questa abitudine è persuaso che tutti i suoi progetti finiranno in un fallimento. Perché? Perché la sua mente è convinta che non avrebbero avuto successo. Più di una volta io mi sono trovato senza un centesimo mentre cercavo di provvedere a questa opera, ma ho sempre raggranellato i fondi necessari. Ci vuole coraggio, perché la mente dirà: "Dopo tutti questi anni, sei esattamente al punto di partenza". Ma io dico alla mente: "Taci. Ti farò lavorare. Vedremo chi comanda". Dovete fare di tutto per conseguire il vostro scopo. Ogni insuccesso vi dà il privilegio d'imparare qualcosa di nuovo e soprattutto vi aiuta a non ripetere gli stessi errori. Quando la mente si indebolisce, anche il vostro corpo diventa debole e vi rifiutate di lavorare. Allora siete finiti, siete morti. Perciò non arrendetevi mai. La vita è una grande partita. Fate di tutto per vincerla. Migliaia di persone al mondo soffrono, alcuni non hanno le mani o non hanno i piedi per camminare: come potete voi, con tutte le vostre facoltà perfettamente integre, ammettere il fallimento? Non dovete farlo! Quando vi tirate indietro, il vostro modo di vedere è così confuso da farvi pensare che il mondo intero stia retrocedendo. Ma continuerete a progredire se state realizzando qualcosa. Sviluppate il vostro potere mentale. Fate in modo che il mondo intero sia ai vostri ordini!

Cercate la guida divina Organizzate la vostra vita. Non perdete tempo. Se conducete una vita sociale troppo intensa, non concluderete nulla. State da soli. Appartatevi e immergetevi profondamente in voi stessi. Domandatevi: "Come posso avere successo?". Qualsiasi cosa vogliate fare, pensateci finché non sarete completamente immersi in quell'idea. Pensate, pensate, pensate e fate progetti. Poi concedetevi una pausa, non passate subito all'azione. Fate un primo passo, quindi pensateci ancora. Qualcosa dentro di voi vi dirà che cosa dovete fare. Fatelo e riflettete ancora. Sarete ulteriormente guidati. Se imparerete a interiorizzarvi, unirete la vostra coscienza con la supercoscienza dell'anima; così, con forza di volontà, pazienza e intuizione infinite potrete far crescere quelle idee-seme del successo. Mentre cercate di concretizzare ciò che avete in mente, chiedete sempre al Padre di guidarvi. Se il vostro ego è cieco e ha una voce forte, può soffocare l'intuizione e indurvi in errore. Ma se cercate soltanto di compiacere Dio nel vostro tentativo di fare qualcosa di utile, egli guiderà i vostri passi verso il bene. Il modo giusto di lavorare per ottenere il successo è quello di cercare di piacere a Dio, di fare del vostro meglio e poi di non preoccuparvi. È così che dovete interpretare la vostra parte nel dramma di Dio; ma se vi immedesimate troppo nello spettacolo, vi renderete la vita impossibile. Saprete troppo tardi di aver sprecato del tempo. Perché non fate girare voi la ruota della vita anziché esserne travolti?

Siete voi che create la vostra debolezza o la vostra forza Dovete essere capaci di realizzare qualsiasi cosa decidiate di fare. Quanti esseri umani si lasciano paralizzare dalle proprie cattive abitudini! Evitate le persone che vi inducono a fare del male. L'inerzia che sentite è causata solo da voi. La vostra mente debole è trattenuta proprio dai legami che vi siete creati con le cattive abitudini. Molti si lasciano ipnotizzare dall'ambiente, dalle brutte abitudini, dalle tendenze e dagli stati d'animo che derivano dalle vite passate. Permettere a queste limitazioni di ipnotizzarvi è un insulto alla vostra mente e all'immagine di Dio racchiusa in voi. Dovete eliminare le cattive abitudini e sviluppare il potere della mente grazie al quale assumerete il controllo sulla vostra vita. Cominciate a vivere correttamente. Fate esercizio fisico, nutritevi saggiamente e così via. Non pensate di uscirne impunemente se mangiate e vivete in modo sbagliato, anche se per ora non ne soffrite. I devastanti effetti del vostro comportamento si faranno sentire anche troppo presto. Ricordo una studentessa che pesava più di novanta chili e aveva un aspetto poco giovanile e poco attraente. Mi domandò se poteva fare qualcosa per la sua salute. "Certo che puoi", le dissi, "a condizione che eserciti la volontà. Per troppo tempo hai pensato di non poter fare nulla per te stessa; hai ipnotizzato la tua volontà costringendola ad accettare questo pensiero". Le dissi di fare lunghe passeggiate, di mangiare in abbondanza frutta, verdura e noci e di eliminare tutti i cibi ricchi di amido e i dolci. Le ricordai che all'inizio la mente

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l'avrebbe spinta a mangiare qualcosa di dolce e che sarebbe stata tentata di cedere. "Ma devi decidere di dimagrire e poi agire di conseguenza con molta volontà", dissi. Parecchi mesi più tardi la rividi e le domandai: "Ma sei proprio tu?". "Sì", rispose; "È meraviglioso". Era veramente dimagrita e appariva molto più giovane e felice. Avete controllato sul vostro conto corrente mentale se le entrate delle esperienze positive sono superiori alle uscite delle azioni negative? No. Vedreste che, in massima parte, le dispendiose abitudini cattive hanno divorato i profitti della felicità. Avevo l'abitudine di autoesaminarmi in questo modo per cercare di trasformare la mia vita come volevo che fosse. Analizzate la vostra vita. La mattina vi alzate, dite in fretta una breve preghiera poi fate colazione e andate a lavorare. Più tardi pranzate, poi lavorate ancora; quindi arriva l'ora di cena, seguita da qualche passatempo inutile e, poco dopo, siete già a letto. La stessa, solita cosa ogni giorno! E ogni giorno la vostra volontà è indebolita dalle imposizioni delle abitudini e dell'ambiente. Perché permettete questo? Vi giustificate dicendo: "Un giorno o l'altro cercherò di fare le cose che so di dover fare", ma quel giorno potrebbe non arrivare mai. Perché limitate le vostre capacità adattandovi al proverbio: "Non fare il passo più lungo della gamba"? Io penso che dobbiate fare il passo più lungo della gamba e poi mantenerlo. Non siate inutili. Rendete la vostra vita degna di essere vissuta.

Senza Dio il successo materiale diventa vuoto Tutto procede così in fretta in America. Siete sempre impegnati a fare qualcosa, ed è meglio raccogliere quanto offre il mondo che essere pigri. Ma dovete anche mietere la messe più ricca della vita: Dio. L'unico modo per trovare la vera felicità è realizzare qualcosa in questo mondo e riuscire a conoscere il Signore. Attività più degna è la quotidiana comunione con Dio. Le esigenze terrene continuano a indebolire la volontà di cercare Dio, ma per quanto il mondo vi possa dare, il vostro cuore continuerà ancora a desiderarlo. E sapete bene che quando morirete, nessun potere della terra potrà fare qualcosa per voi. Chi potrà aiutarvi allora? Dio. Ecco perché dovete sempre ricordare che il mondo è solo un luogo di passaggio. Dio è la vostra casa. Malgrado tutto ciò che avete fatto, la vita sulla terra diventa inutile, perché alla fine dovrete lasciare ogni cosa. Un giorno dovrete separarvi da tutti i vostri beni materiali. Forse invidiate il potere e la ricchezza di Henry Ford, ma anch'egli dovrà lasciare tutto, tranne la grande forza di volontà e la predisposizione al successo che ha conseguito. Si servirà di queste qualità in un'altra incarnazione per trovare Dio più rapidamente quando darà inizio alla divina ricerca. Potreste dire che la vita si va spegnendo e che morirete comunque, quindi perché dovreste cercare il successo? Io vi risponderei, come dice la Gita, che se al momento della morte, anche un solo secondo prima di morire, lascerete il corpo con la convinzione di essere dei vincitori, così sarà. Se morirete con la convinzione che raggiungerete il Signore, così sarà. Se invece morirete con la consapevolezza di essere degli sconfitti, così sarà. Qualsiasi pensiero predomini, e che sia il risultato del modo in cui siete vissuti, determinerà il vostro stato nell'aldilà e il modello della vostra prossima vita. Volete ricordare ciò che vi dico? Non esistono scuse per dire che siete troppo vecchi o altrimenti incapaci di avere successo materialmente e spiritualmente. Gesù è stato la suprema dimostrazione del successo. Ha fatto ciò che milioni di uomini d'affari non saprebbero fare. Perché? Perché era in comunione con Dio. Allora, fate che la vostra più grande aspirazione sia quella di trovare Dio, essere con Dio, comunicare con Dio e usare la forza di volontà per adempiere i vostri doveri soltanto per lui. Se vi accorgete che non state compiacendo Dio, domandatevi come potete compiacerlo di più; come potete essere più simpatici a tutti, come potete meditare più profondamente. Pensate, poi agite. Questo è il modo di evolversi spiritualmente.

Fate che Dio infranga il suo voto del silenzio Se vi rivolgerete sempre di più a Dio, qualunque cosa accada, scoprirete che egli è con voi in ogni circostanza. Ma farete questo sforzo? All'inizio, ogni giorno la mente mi diceva: "Non puoi conoscere Dio. Solo i grandi come Krsna, Gesù e Buddha ci sono riusciti". Allora io pensavo:

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"Se Dio li avesse favoriti, sarebbe stato parziale, ma io so che non lo è; Egli non farebbe parzialità per nessuno. Anche loro hanno dovuto subire grandi prove, ma hanno divinamente vinto. Perciò io posso realizzare Dio". Fate di tutto per trovare Dio cercando di convincerlo che volete proprio lui, e cercando di piegare la sua volontà affinché vi parli. Dovete fare in modo che Dio infranga il suo voto del silenzio, allora vi parlerà. È questo che rende difficile conoscerlo. Occorrono perseveranza e devozione. Per quanti anni ho invocato segretamente Dio! Ma so che ora non potrò perderlo mai più, perché non è lontano, è sempre con me. Quando l'onda si dissolve perché diventa una cosa sola con l'oceano non potrà più sentirsene separata. Così siamo noi: quando diverremo una cosa sola con lo Spirito, non potremo più sentirci separati da lui. Quindi, trovate il tempo da dedicare a Dio. Non importa quanto siate stanchi alla fine della giornata, quando gli altri vanno a dormire alzatevi e gettatevi ai suoi piedi. Non dormite finché non comunicherete con lui. Pregatelo con le parole del vostro cuore: "Tu, mio Signore, vieni per primo. Ti amerò nel tempio della notte. Tu sei il mio tutto sei il mio sonno, sei la mia vita, sei la mia morte se necessario. Voglio soltanto te. Tu sei tutto ciò che mi serve. Offro il mio potere, i miei pensieri più intimi, il mio amore per conoscerti, per stare con te, per amarti".

"Signore, non fare di me un clown spirituale" Per la maggior parte del tempo resto in solitudine. Non frequento coloro che mi fanno perdere tempo. Mi sono accorto che questo è il solo modo per poter stare con Dio. Se trascorrete troppo tempo con gli altri sul piano sociale, vi allontanate da Dio. Avevo l'abitudine di accettare ogni tipo d'invito, ma ho smesso. In Europa, i re erano soliti avere un buffone di corte perché li divertisse. "Signore", ho pregato, "non fare di me un clown spirituale in quest'opera della Self-Realization Fellowship. Preferirei mandare giù bocconi amari piuttosto che inchinarmi a persone disposte a darmi del denaro per la tua opera, purché io faccia quello che vogliono. Preferirei andare nella giungla con gli yogi che hanno rinunciato a tutto e che silenziosamente benedicono il mondo in virtù della loro comunione con Dio". A differenza del ministro che ossequia il ricco per arricchire la propria chiesa, questi santi sono dei veri re, dei grandi uomini spirituali, dominatori di se stessi. La gioia, la soddisfazione interiore, la pace e la beatitudine che provano sono evidenti. Tutto ciò non proviene dai guadagni materiali, ma dalla forza di volontà impiegata per sviluppare la coscienza cosmica che è una cosa sola con Dio. Siate interiormente liberi come quegli yogi. Siate sempre in comunione con Dio, così da poter ridere alla vita quando essa cerca di abbattervi. La mia vita è finita. Ho compiuto ciò che volevo fare. Ma una cosa non finirà mai: il mio amore per il Signore. Sarà una gioia eterna nel santuario della mia anima. Non potrei lavorare per me stesso, ma amo lavorare per Dio e per aiutare gli altri. È molto divertente avere successo per piacere a Dio. Pensate a tutte le cose meravigliose che un piccolo pensiero può fare per rendere felici gli altri e lasciare "le nostre orme sulle sabbie del tempo". Meditate e attirate altri esseri umani sul sentiero della Self-Realization Fellowship: è il servizio più grande che possiate rendere.

La gioia di compiacere Dio Questi sono i miei giorni più felici. Sono contento per due ragioni: ho compiaciuto Dio e ho mantenuto la promessa fatta al mio guru, lo Swami Sri Yukteswar, di fondare la Yogoda Satsanga/Self-Realization Fellowship per diffondere il messaggio del Kriya Yoga. Le forze del male mi hanno sempre combattuto, ma Dio le ha distrutte tutte e l'opera procede senza sosta! Ogni giorno dico: "Signore, tutti i miei sogni sono finiti. L'unica cosa che resta è l'amore che provo per te". È così grande la gioia di Dio. Non c'è niente altro per cui vivere. In India, centinaia di giovani sono pazzi di Dio, come qui in America centinaia di ragazzi impazziscono per il denaro e il potere. È meglio giocare a nascondino con Dio invece di giocare col fuoco fatuo del materialismo che porta alla morte. 'Morte' è sinonimo di disinganno, è il momento in cui accettate la sconfitta e vi arrendete. Dovete uscire dall'ignoranza e riconoscere il vostro potenziale divino. Il Signore dice: "Vieni subito. Risorgi dalla tomba dell'ignoranza". Quando rifiuterete di essere sepolti dalle vostre debolezze, diverrete finalmente liberi.

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Chi ha udito questo messaggio, faccia di tutto per trovare Dio ora. Meditate ogni giorno ed estirpate tutte le erbacce delle debolezze, per rendere bello il giardino della vostra vita. Il mondo vuole rendervi schiavi, ma voi dovete rubare il tempo al mondo per rimanere soli con Dio. Immaginate di riposare con gli occhi chiusi, arriva qualcuno e lascia dei fiori accanto a voi, ma siete troppo assonnati per aprire gli occhi. Quando li aprite, i fiori sono spariti. La stessa cosa accade a coloro che cercano Dio tiepidamente. Egli arriva, ma i loro occhi sono chiusi nei sogni terreni; e quando li riaprono, Dio se n'è andato. Cercatelo con sincerità, giorno e notte, durante la meditazione e in tutte le vostre attività. Quando i sogni dei desideri svaniranno, troverete Dio ovunque. Pregate con me: "Padre celeste, benedicimi affinché io possa far germogliare tutti i semi del potere spirituale e del successo racchiusi in me, e fa che io li usi per compiacerti, perché ti amo più di tutti i tuoi doni. Sii, tu, mio per sempre".

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Perché il male è parte integrante della creazione

Tempio della Self-Realization Fellowship, San Diego, California, 17 Novembre 1946

Alcuni dicono che Dio non conosce il male, perché non sanno spiegarsi come mai un Dio buono possa consentire che sulla terra esistano povertà e malattie e che accadano costantemente furti, omicidi e altre vicende terribili. Queste disgrazie sono certamente un male per noi, ma sono un male anche per Dio? E se lo sono, perché Dio le permette? E se il male non proviene da lui, dal Creatore supremo di tutte le cose, da dove viene? Chi ha creato l'avidità? Chi ha creato l'odio? Chi ha creato la gelosia e la collera? Chi ha creato i germi nocivi? Chi ha creato la tentazione del sesso e dell'avidità? Non sono stati certo gli uomini perché non avrebbero potuto conoscere la tentazione se non fosse stata già creata. Alcuni cercano di sostenere che il male non esiste, oppure che è solo un fattore psicologico. Ma non è così. La dimostrazione del male è qui nel mondo. Non potete negarlo. Se non ci fosse il male, perché Gesù avrebbe pregato: "Non ci indurre in tentazione, ma liberaci dal male?".' Dice chiaramente che il male esiste. La verità è che il male è presente nel mondo. Da dove viene? Da Dio. Il male determina il contrasto che ci permette di riconoscere e sperimentare la bontà. Il male doveva esistere perché potesse venire in esistenza la creazione. Se scriveste un messaggio con un gesso bianco su una lavagna bianca nessuno lo vedrebbe. Così, senza la lavagna nera del male, le cose buone del mondo non potrebbero risaltare. Ad esempio, Giuda è stato il migliore agente pubblicitario di Gesù e con il suo gesto malvagio ha reso il Cristo eternamente famoso. Gesù conosceva il ruolo che doveva interpretare, e tutto ciò che gli sarebbe accaduto affinché l'amore e la grandezza di Dio potessero essere dimostrati e per questa recita era previsto il ruolo di un personaggio cattivo. Ma Giuda non ha fatto bene a scegliere di diventare l'agente oscuro che, per contrasto, avrebbe messo in evidenza il glorioso trionfo del Cristo sul male.

Non si può trovare la perfezione in questo mondo È difficile individuare la linea di demarcazione tra il bene e il male. Indubbiamente è terribile che i germi uccidano tre miliardi di persone ogni cento anni. Pensate però al caos che creerebbe la sovrappopolazione se non esistesse la morte! E poi, se sulla terra tutto fosse buono e perfetto nessuno la lascerebbe spontaneamente, nessuno vorrebbe ritornare a Dio. Quindi, in un certo senso, il dolore è il vostro migliore amico, perché vi induce a cercare Dio. Quando comincerete a vedere chiaramente l'imperfezione del mondo, cercherete la perfezione di Dio. La verità è che Dio usa il male non per distruggerci, ma per distoglierci dai suoi giocattoli terreni, affinché ciascuno di noi si rivolga finalmente a lui. Ecco perché il Signore stesso permette le ingiustizie e il male, ma io gli ho detto: "Signore, tu non hai mai sofferto. Tu sei sempre stato perfetto. Come puoi sapere che cosa sia la sofferenza? Tuttavia ci hai sottoposti a queste prove, e non avevi alcuna ragione per farlo. Noi non avevamo chiesto di nascere come creature mortali e di soffrire". (Egli non ha nulla in contrario ch'io discuta con lui; è molto paziente). Il Signore risponde: "Non dovete continuare a soffrire. Ho dato a tutti il libero arbitrio per scegliere il bene anziché il male, e in tal modo ritornare a me". Quindi il male è la prova di cui Dio si serve per vedere se sceglieremo lui o i suoi doni. Egli ci ha creato a sua immagine e ci ha dato il potere di renderci liberi. Ma noi non usiamo questo potere. Di notte, cessata ogni attività, diventiamo simili a Dio; ma di giorno ci trasformiamo in demoni, non tutti, ma la maggior parte di noi. Perché non cerchiamo dl vivere in sintonia con Dio anche durante il giorno? Allora non conosceremmo né la paura né il male. È facile a dirsi, ma difficile a mettere in pratica. Benché il male sia qualcosa che non vogliamo, tuttavia è gradevole al palato, come il miele avvelenato. A tavola siamo tentati di mangiare troppo e di mangiare le cose sbagliate. Poi cominciamo a ingrassare qua e là, proprio dove non vorremmo. In risposta alle nostre azioni sbagliate, la natura si vendica e sembra prendersi costantemente gioco di noi. È proprio un

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mondo buffo. Ma i risultati delle nostre azioni sbagliate non ci divertono affatto! Per questo io discuto con Dio e lo rimprovero: "Perché hai creato tutte queste terribili tentazioni cui soccombono i tuoi figli? Perché le hai rese così piacevoli?". Ebbene, questo è lo scherzo di Dio, e se vi comportate come sciocchi, meritate di soffrire. Il Signore dice: "Vi ho fatti a mia immagine e dovreste comportarvi come me . Io replico: "Ma, Signore, L'essere umano non sa di essere fatto a tua immagine" . La sua risposta è: "Bene, i miei santi cercano di dirglielo. Io non lo costringerò a diventare buono". "Ma perché ci hai messi in questo pasticcio? Tu non sei mai stato in questo pantano d'illusione. Perché ci hai mandato qui?". Il Signore allora sorride e risponde: "Così è, e così deve essere". Quindi il punto è che nel mondo non esiste la perfezione. Perché la cercate sulla terra? Potrete trovare qualche effimero piacere, ma per lo più troverete sofferenze e ingiustizie. Il dolore fisico serve a farvi sapere quando c'è qualcosa che non va nel corpo. Ma se ad esempio sopraggiunge la sofferenza del cancro, in essa non vi è alcuna ragione d'essere. Il malato non trova sollievo al suo dolore e non sa perché deve soffrire. Alcuni hanno bisogno di denaro e non possono procurarselo, altri non ne hanno bisogno e lo guadagnano facilmente. Chi ha molto vuole ancora di più e chi non ha nulla si accontenterebbe di poco, ma non riesce ad avere neanche quello. Non è vero? Perché esistono queste ingiustizie? Alcuni sono sanissimi, altri sono sempre malati. Ma non sono la buona o la cattiva salute a rendervi felici o infelici. È il vostro stato d'animo che vi renderà felici o infelici. Anche quando era molto sofferente, san Francesco poteva guarire gli ammalati ed era sempre pervaso della gioia divina. La sofferenza assumerà un significato diverso quando avrete raggiunto la libertà di Dio, ma prima dovete raggiungerla. Dovete imparare a lavorare senza desideri e a vivere nel mondo senza attaccamenti. Non appena diventate schiavi dei desideri o degli attaccamenti, ne subirete tutto il male che ne deriva. Per questo la Gita dice: "O Arjuna, non c'è nulla nei tre mondi che io debba fare, né alcuna cosa da ottenere che non abbia già ottenuto! Eppure rimango impegnato nell'azione". Coloro che vogliono essere liberati devono fare altrettanto, impegnandosi nelle attività gioiosamente, altruisticamente e senza attaccamento. La maggior parte della gente lavora volentieri per guadagnare, ma non compie il minimo sforzo per la propria salvezza. Noi dobbiamo lavorare per Dio. Il modo per farlo è quello di non collaborare con il male e di comportarci come Dio vorrebbe che ci comportassimo.

La forza più potente è l'amore Pensate, ho sentito parlare di un'arma biologica capace di sprigionare gas saturi di germi che potrebbero contaminare intere popolazioni, portando gli esser umani a una lenta morte. Questi sono gli strumenti di morte che l'uomo sta attualmente creando invece di dedicarsi a costruire l'arma dell'amore, che può distruggere completamente l'odio, la grettezza e l'egoismo nel cuore umano. Quando scoppia una guerra, una delle due parti accusa sempre l'altra di essere la causa del conflitto. Ma ricordate, non si può applaudire con una sola mano; occorrono entrambe le mani. In verità, alcune persone o alcune nazioni sono a volte più malvagie di altre, ma i buoni dovrebbero vincere il male, non con il male, ma con il bene. Dovete amare il vostro prossimo. Qualche volta è difficile, lo so. Io ho amato i miei nemici e so che non sarò mai nemico di nessuno. Potrei distruggerli con un solo pensiero, ma non l'ho mai fatto e non lo farò mai. Gesù aveva questo potere. Quando i suoi nemici lo schernivano perché si salvasse dalla croce egli disse: "Pensi tu forse che io non possa chiamare in aiuto il Padre mio, il quale mi manderebbe subito più di dodici legioni di angeli? Ma come dunque si adempirebbero le Scritture, secondo le quali è necessario che avvengano queste cose?". Egli ha vinto con l'amore. Se l'uomo comune viene schiaffeggiato, il suo più grande desiderio sarà quello di restituire lo schiaffo. Di conseguenza Dio non concede i suoi divini poteri a chi è spiritualmente debole, perché ne farebbe un cattivo uso. Il desiderio e la forza di perdonare nascono dalla sintonia con Dio. Una volta qualcuno mi ha domandato: "Perché si assume l'onere di mantenere tante persone e di affrontare tutti i loro problemi, pur essendo libero e non obbligato a farlo?".

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Io ho risposto: "Perché Dio lo fa? Egli mantiene tutte le creature della terra, mentre potrebbe non preoccuparsi affatto delle seccature che la creazione comporta. Io lo faccio perché conosco la sua volontà, e perché sono felice di vedere il progresso delle loro anime ricettive, e di costruire il suo tempio nei loro cuori". Sono pochi, in questo mondo, gli esseri umani sinceri che vogliono esservi amici soltanto per amore vostro e non per qualcosa che possono ottenere da voi. Queste anime sincere sono le più apprezzabili. Più grande di tutte le ricchezze è la vera amicizia. Se amate sinceramente il prossimo, troverete Dio. Se amate sinceramente qualcuno, potrete conoscerlo proprio come riuscite a vedere il contenuto di un bicchiere trasparente. Ma la vostra percezione non è limpida se non amate Dio e se non amate gli altri con l'amore di Dio.

"Posso dare la mia vita per un'anima sincera" Posso dare la mia vita per un'anima sincera, ma sto lontano dalle anime false. Io sono sempre sincero con tutti, ed è così che dovremmo vivere. Dobbiamo essere impavidi e sinceri, e frequentare non soltanto coloro che possiamo ispirare, ma anche coloro che possono essere fonte di ispirazione. Possiamo aiutare chi è immerso nel male soltanto se siamo spiritualmente forti. Ma non cercate di farlo fino a quando non diventerete più forti, altrimenti la sua compagnia potrebbe indebolirvi. Molti di coloro che cercano di redimere gli altri restano invece contagiati dal loro male. Se la vostra mente assorbe tutto come la carta assorbente, dovete liberarla dalle cattive influenze. Proprio come una carta assorbente impregnata d'olio non può più assorbire nessun liquido, così la vostra mente deve essere permeata dal bene prima di diventare impermeabile al male. Siate forti nella vostra bontà, e cercate di essere d'aiuto agli altri. L'uomo che pensa solo a se stesso e alla propria famiglia non sarà mai molto felice. Se non si occupa di chi soffre, si priverà della gioia di aiutarlo, e perciò la coppa della sua felicità sarà molto scarsa. Per me il denaro ha un solo significato: mi dà la possibilità di fare del bene e di aiutare gli altri.

Il film cosmico Voglio spiegarvi un altro aspetto della dualità, o del bene e del male. Se un produttore cinematografico facesse soltanto film sugli angeli e li proiettasse quotidianamente nelle sale cinematografiche, la mattina, a mezzogiorno e la sera, ben presto dovrebbe ritirarsi dagli affari. La sua produzione deve essere varia se vuole attirare l'attenzione del pubblico. Il malvagio fa apparire l'eroe tanto migliore! Ci piacciono gli intrecci pieni d'azione e non ci dispiacciono le pellicole emozionanti piene di pericoli e di disastri, perché sappiamo che sono soltanto un film. Ricordo di essere stato portato una volta a vedere un film nel quale l'eroe moriva; era una vera tragedia! Così rimasi a guardare la proiezione successiva finché non vidi l'eroe nuovamente vivo; allora lasciai la sala. Se poteste vedere cosa succede dietro lo schermo della vita, non soffrireste affatto. È un film cosmico. Questa pellicola, che Dio sta proiettando sullo schermo della terra, non ha valore per me. Osservo il raggio della luce di Dio che proietta queste scene sullo schermo della vita. Vedo che tutte le immagini dell'intero universo provengono da questo raggio. In un'altra occasione, ero seduto in un cinema e seguivo sullo schermo un dramma emozionante. A un certo punto guardai verso la cabina di proiezione. Vidi che l'operatore stava leggendo un libro perché non era assolutamente interessato a seguire il film che aveva già visto numerosissime volte. Il proiettore svolgeva il suo lavoro, il sonoro era in funzione, il raggio di luce proiettava scene realistiche sullo schermo e il pubblico era affascinato dal dramma. Pensai: "Signore, tu sei simile a quest'uomo seduto nella cabina, assorto nella tua natura di beatitudine, di amore e di saggezza. La tua macchina della legge cosmica proietta sullo schermo dell'universo scene di gelosia, d'amore, di odio e di saggezza, ma tu non sei coinvolto dalle tue rappresentazioni". Di epoca in epoca, di civiltà in civiltà, continuano a essere proiettate sempre le stesse vecchie immagini, e cambiano soltanto i personaggi che interpretano le parti. Penso che Dio sia un po'

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annoiato da questo insieme di cose che deve averlo stancato. È stupefacente che non stacchi semplicemente la spina e faccia finire lo spettacolo! Quando distolsi lo sguardo dal raggio di luce che proiettava le scene sullo schermo, osservai il pubblico in sala e vidi che partecipava a tutte le emozioni degli attori. Soffriva con l'eroe e reagiva alle cattive azioni del malvagio. Per il pubblico era un'esperienza tragica. Per l'operatore seduto nella cabina di proiezione era soltanto un film. La stessa cosa accade a Dio. Egli ha creato immagini di luci e di ombre, l'eroe e il malvagio, il bene e il male; noi siamo il pubblico e gli attori insieme. Ci sentiamo in difficoltà soltanto perché ci identifichiamo troppo con lo spettacolo. Senza le ombre e le luci, non esisterebbero le immagini. Il male è l'ombra che converte il raggio della luce di Dio in immagini o forme. Quindi il male è l'ombra di Dio che rende possibile questo spettacolo. Le oscure ombre del male sono disseminate nel bianco e puro raggio delle virtù di Dio. Egli non vuole che prendiate troppo sul serio le immagini. Per il regista del film gli assassini e la sofferenza, la commedia e la tragedia sono soltanto mezzi per interessare il pubblico. Egli si limita a guardare; dirige e osserva lo spettacolo. Dio vuole che il nostro comportamento sia distaccato e che ciascuno di noi comprenda di essere soltanto un attore o un osservatore nel suo spettacolo cosmico. Benché Dio abbia ogni cosa possiamo dire che ha ancora un desiderio: vuole vedere chi non si lascerà intimorire da questo film e chi reciterà bene la sua parte e ritornerà a lui. Non potete fuggire da questo universo, ma se interpreterete la vostra parte nello spettacolo pensando costantemente a Dio, sarete liberi. Spesso dico al Signore: "Per te questo è soltanto un film, ma per noi è una realtà terribile". Il Signore risponde: "Ogni notte, quando dormite, vi faccio comprendere che questo è un sogno. Perché non lo ricordate durante la giornata?". Un giorno, entrando nella mia camera, vidi il mio corpo steso sul letto, morto. Il Signore mi disse: "Che ne pensi?". Per un attimo mi sentii turbato, poi risposi: "Signore, va benissimo, perché sono consapevole di te; sto parlando con te". E sentii che tutto andava perfettamente bene.

Il male non esiste per coloro che conoscono Dio La strada che porta alla felicità suprema non sarà trovata né dagli scienziati né dai materialisti, ma soltanto da coloro che seguono il messaggio dei maestri: "Ritornate nella cabina dell'Infinito da dove vengono proiettati tutti questi film cosmici. Allora la creazione di Dio, il gioco di Dio, non vi turberà più". Sono interessato alle persone solo per aiutarle. E fino a quando il respiro fluirà nei miei polmoni, io cercherò di aiutare gli altri e di esortarli a fuggire da questo film dell'illusione. Ora soffrite perché ne fate parte. Dovete allontanarvene e osservarlo, allora non soffrirete più. Quando riuscirete a diventare soltanto semplici spettatori, potrete godervi lo spettacolo. Questa è la lezione che dovete imparare. Per Dio è soltanto un film e quando vi volgerete a lui, sarà un film anche per voi. Vi racconterò una storiella. Un re si addormentò e sognò di essere un mendicante. Nel sonno implorava che gli dessero un centesimo per comprare un po' di pane. Finalmente la regina lo svegliò e disse: "Che cosa succede? Il tuo forziere è pieno d'oro, eppure tu piangi per un centesimo" . Allora il re disse: "Che sciocco! Credevo di essere un mendicante e di morire di fame perché non avevo quel centesimo". Questa è l'illusione di ogni anima che sogna di essere mortale schiava degli incubi angosciosi di malattie di ogni genere, di sofferenze, preoccupazioni e dolori. Il solo modo di uscire da questo incubo è di essere più legati a Dio e meno alle immagini di sogno del mondo. Voi soffrite perché avete rivolto l'attenzione alle cose sbagliate. Se date il vostro cuore all'uomo, o al vino, o all'avidità o alla droga, soffrirete e vi si spezzerà il cuore. Dovete offrire il vostro cuore a Dio. Più cercherete la pace in lui, più la pace divorerà i vostri affanni e le vostre sofferenze. Soffrite perché siete diventati troppo sensibili ai mali del mondo. Dovete imparare a essere spiritualmente tenaci, spiritualmente forti. Fate tutto ciò che dovete fare, e rallegratevi di quello che fate, ma dite interiormente: "Signore, sono tuo figlio, fatto a tua immagine. Voglio soltanto te". Il devoto che segue questo principio, e che consegue questa realizzazione, si renderà conto che, per quanto lo riguarda, il male non esiste più.

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Il mistero del Mahatma Gandhi Questo discorso risale al 1932. Paramahansaji si incontrò nel 1935 con Gandhi nel suo eremitaggio di Wardha in India e proprio in quell'occasione il Mahatma chiese di essere iniziato al Kriya Yoga. Dieci anni prima, Gandhiji aveva visitato lo Yogoda Satsanga, la scuola per ragazzi che Paramahansaji aveva fondato a Ranci. Esprimendo il suo profondo interesse per il programma equilibrato dello Yogoda, Gandhi scrisse un gentile pensiero sul libro degli ospiti. Verso la fine del medioevo, l'epoca in cui la chiesa deteneva il potere politico, lo stato fu costretto a separarsi dalla religione. Da allora in poi le autorità costituite hanno commesso il grave errore di governare senza ricorrere ai princìpi ispiratori della religione. Una volta separata dagli ideali spirituali, che regolano tutti gli aspetti attività umana, la politica cominciò ad allontanarsi dalla verità. Da allora, il termine 'politica' ha assunto una valenza negativa, identificandosi con la corruzione o con gli altri metodi riprovevoli che, talvolta, vengono usati dagli uomini di potere per raggiungere il proprio scopo. Non sempre il fine giustifica i mezzi, perché gli obiettivi degni dovrebbero essere conseguiti con metodi degni. Se il male viene usato nella speranza di ottenere un buon fine, rimarrà indelebilmente associato al bene anche se lo scopo desiderato viene raggiunto. Credere che la religione debba essere tenuta al di fuori di tutte le altre attività umane è assurdo. Le belle parole che mirano soltanto a ispirare l'immaginazione e a fornire punti di vista convenzionali non riescono a cambiare realmente la corruzione morale, sociale e politica della società. Tale forma di spiritualità non apporta grandi vantaggi agli esseri umani. D'altra parte, alcuni leader religiosi incitano amici e seguaci, diffondendo idee politiche sbagliate e prive di vera spiritualità.

I princìpi religiosi sono il fondamento dell'arte di vivere La vera religione è costituita dai basilari princìpi religiosi che regolano ogni aspetto della vita sociale, politica e spirituale dell'essere umano. I princìpi religiosi sono il fondamento dell'arte di vivere e degli autentici e ottimali criteri di comportamento in tutte le razze e in tutte le nazionalità. Gesù ha detto: "Date dunque a Cesare quel che è di Cesare, e a Dio quello che è di Dio''. Bhagavan Krsna, il grande profeta dell'India, è stato un sublime esempio di questo principio; era un re e, al tempo stesso, un redentore dell'umanità. È facile immaginare un santo nella solitudine dei boschi, ma la santità si dimostra meglio quando le conquiste spirituali vengono santamente messe in pratica per aiutare le corrotte 'belve' umane che infestano la giungla della civiltà. Krsna non è stato soltanto un profeta, ma anche un santo, al quale erano state concesse le responsabilità di un sovrano per mettere alla prova la sua santità. Benché fosse un re, raggiunse l'apice del successo nella rinuncia alle cose del mondo. Un rinunciante che continua a nutrire segreti desideri materiali è un fallimento dal punto di vista spirituale, mentre Krsna, pur possedendo le ricchezze di un monarca, nel profondo del cuore era un uomo di altissima rinuncia. Gesù non avrebbe suscitato tanto interesse se gli fosse mancato il coraggio di sfidare il potere dei sacerdoti e dei politici con la calma autorevolezza della sua realizzazione spirituale. Rimanendo in silenzio davanti ai sacerdoti, Gesù proclamò a gran voce gli errori dell'umanità e i nefasti princìpi della politica. Con la spada dell'amore e con l'affermazione vittoriosa: "Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno", Gesù non solo ha vinto i suoi avversari politici, ma ha dimostrato alle genti di tutti i tempi, come nessuno è mai riuscito a fare, che la spiritualità può soggiogare anche i peggiori nemici. Il potere politico con tutti i suoi eserciti, che condannò un inerme e innocente Gesù alla croce - credendo così di annientarne la filosofia eretica - raggiunse l'apice della propria sconfitta con quel gesto di suprema ignoranza. Gesù sacrificò volontariamente il corpo alla propria causa, ben sapendo che il tempio delle aspirazioni spirituali e del progresso divino è indistruttibile. Egli disse: "il mio regno non è di questo mondo". Il regno di Dio, governato da veri princìpi di saggezza

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spirituale, deve venire a migliorare l'atmosfera di questa terra oppressa dalle nefandezze politiche. La politica deve essere riformata per mezzo di autentici princìpi religiosi. Nella Bhagavad Gita, Sri Krsna insegna che, ovunque la virtù declina e predomina il vizio, l'uomo dovrebbe ricuperare i princìpi religiosi perduti e lasciare liberi i virtuosi. Dio viene sulla terra servendosi dei profeti per scacciare l'oscurità dalle anime degli uomini.

Il Mahatma Gandhi: un liberatore di tutte le nazioni oppresse dal potere politico

Prima di Gesù sono venuti sulla terra Krsna, Buddha e altri grandi profeti. Dopo Gesù, sono venuti lo Swami Samkara, Babaji, Lahiri Mahasaya, lo Swami Sri Yukteswar Giriji e molti altri. Questo è il tempo del Mahatma Gandhi. Egli non è soltanto il salvatore di pochi devoti e di pochi seguaci religiosi, ma anche il liberatore di tutte le nazioni oppresse dal potere politico. I grandi capi religiosi e i grandi santi hanno avuto un largo seguito nel loro particolare contesto religioso. Gandhi non ha influenzato soltanto milioni di discepoli, ma anche migliaia di uomini politici, e quasi tutte le razze e i Paesi che abitano la nostra casa terrena flagellata dalle guerre. A differenza dei suoi predecessori, il Mahatma ha fatto in modo che la religione entrasse a far parte della politica. Gandhi vive nel mondo ma non appartiene al mondo. La Bhagavad Gita dice che non ha alcuna importanza se siete un padre di famiglia che si guadagna da vivere, o un politico, o un uomo d'affari. In ogni caso dovete svolgere la vostra attività nel mondo, non per fini personali, ma per piacere a Dio. Gandhi è stato un padre di famiglia, e un benestante avvocato. Ha rinunciato a tutti i suoi beni perché credeva che possedere più dei suoi simili fosse un peccato. Mangia assai poco, perché la gente in India è povera, e milioni di persone non possono fare nemmeno un pasto completo e nutriente al giorno. Gandhi non indossa il perizoma per farsi pubblicità o per attirare l'attenzione, ma perché milioni di indiani non possono permettersi di vestire altrimenti. Il re Giorgio quinto e la regina hanno dovuto infrangere il tradizionale cerimoniale di corte sull'abbigliamento degli ospiti e ricevere il Mahatma che indossava soltanto un perizoma. E così "il re andò a Gandhi come la montagna andò a Maometto".

Un'incarnazione vivente delle verità contenute nelle Scritture Ascoltiamo i precetti delle Scritture, ma vediamo che pochi li vivono e li mettono in pratica. Il Mahatma Gandhi vive e segue le verità delle Scritture in ogni minimo dettaglio. Mai le parole di altri profeti o liberatori hanno avuto tanto effetto su una potente nazione quanto lo ebbero le parole di Gandhi sull'Inghilterra. Prima di lui, nessun altro profeta era stato invitato a partecipare a una conferenza per la pace. È consuetudine che i maharajah restino in piedi e non parlino finché il viceré dell'India, Lord Irwin, non abbia finito di parlare; ma quando Gandhi incontrò Lord Irwin, questi rimase in piedi mentre il Mahatma gli parlava restando seduto. L'ultima volta in cui Gandhi è stato liberato dalla prigione, ha detto "Ritornerò", e questa profezia si è avverata con l'attuale carcerazione. II primo pensiero di Gandhi non è stato per la sua amata famiglia e per i suoi figli, ma per i sessantamila prigionieri politici che avrebbe potuto aiutare ritornando in carcere. Ha accettato di essere liberato solo a condizione che fossero scarcerati anche tutti gli altri prigionieri politici. Pensateci! Quando il Mahatma incontrò Lord Irwin per la prima volta, dopo che questi lo aveva fatto arrestare, non provò per lui il minimo senso di inimicizia. Lord Irwin gli domandò: "Come va, caro amico?", e gli offrì latte di capra e datteri. I giornalisti si meravigliarono e scrissero che incontrando Lord Irwin il Mahatma non aveva manifestato alcun segno di risentimento. In Sud Africa Gandhi è stato accoltellato da un uomo. Invitato a denunciarlo, si è rifiutato dicendo: "Gli manderò il mio amore". In seguito, quando questo potenziale assassino venne a sapere del comportamento di Gandhi, divenne un suo seguace. Moltissime persone hanno invece, questo atteggiamento: "Sì, leggiamo nella Bibbia che dovremmo porgere la guancia

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destra quando la sinistra è percossa, ma è un controsenso. Se qualcuno mi dà uno schiaffo, gli restituirò dodici schiaffi, un calcio e magari gli sparo; ma mi reputo ancora un buon cristiano". Quando Gandhi, benché gravemente ferito e quasi in fin di vita, continuò a benedire quell'uomo, non gli concesse soltanto il perdono, ma gli dimostrò anche di amarlo profondamente, conquistando così l'avversario alla propria causa.

Un perfetto esempio per gli uomini politici Con le sue molteplici attività politiche, Gandhi è un esempio perfetto per tutti i politici faziosi, che si servono del dono divino dell'intelligenza esclusivamente a egoistici fini materiali, ma non trovano tempo per Dio. Egli dimostra che come prima cosa dobbiamo adempiere al nostro dovere verso Dio santificando la festa, oppure osservando un giorno di silenzio per comunicare con lui. Il Mahatma resta in silenzio un giorno la settimana. Niente e nessuno può indurlo a parlare. Nella giornata dedicata al silenzio egli interrompeva anche i colloqui sui problemi più vitali dell'India, lasciando a Lord Irwin il compito di continuare a parlarne. Quando Gandhi fu arrestato l'ultima volta, nel cuore della notte, sua moglie e i suoi seguaci piangevano, ma egli, impassibile, li benedì, e poiché era il suo giorno di silenzio, scrisse alcune istruzioni prima di lasciarli, senza parlare. Il Mahatma non ha mai infranto il suo giorno di silenzio. Egli non dimentica mai che non potremmo svolgere i nostri doveri con intelligenza ed efficienza se Dio non ce ne avesse concesso il potere. Il suo primo e più importante dovere è quello di meditare regolarmente su Dio ogni giorno, e comunicare con lui nel silenzio per un'intera giornata ogni settimana. Gandhi è un rigido moralista, un uomo dotato di grande autocontrollo e padrone dei sensi. Ritengo che la più grande di tutte le vittorie politiche e spirituali di Gandhi sia stata la conversione della moglie ai suoi princìpi. Un marito moderno non può fare a meno di apprezzare e comprendere la profondità della mia affermazione. In Sud Africa la signora Gandhi soffrì e digiunò per settimane in prigione con il Mahatma, lottando per la causa della libertà. Nessuno è mai riuscito, come il Mahatma, a raccogliere fondi dalla povera India per cause spirituali e filantropiche. Gandhi ha raccolto milioni di rupie grazie al suo fascino personale e ha potuto farlo perché la gente credeva in lui in modo assoluto. Una principessa gli regalò una costosa sedia d'argento per suo uso personale e Gandhi la mise subito all'asta devolvendo il ricavato alla causa pubblica. È così versatile che riesce a evadere la corrispondenza con l'aiuto dei segretari, partecipare alla vita politica e tenere una precisa contabilità del denaro pubblico.

''Uno per tutti e tutti per uno" Il Mahatma crede in un unico Dio e nell'universale fratellanza umana. Non fa distinzioni fra cristiani, indù e paria. Egli dice che chiunque segua la verità e ami l'India è un indiano. Chiama indiani i suoi seguaci cristiani, indù e musulmani e dice: "Basta con il patriottismo che non ha rispetto per l'amore patriottico delle altre nazioni e per la libertà di altri Paesi!". Il patriottismo deve includere il benessere internazionale. Gandhi crede nel principio: "Uno per tutti e tutti per uno". La sua dottrina differisce fondamentalmente dal comunismo i cui metodi politici si basano sulla forza, mentre Gandhi insegna che l'inferiore, potente forza bruta deve essere vinta dalla superiore forza spirituale. Sostiene che l'odio alimenta l'odio, ma che non riuscirà mai a sconfiggerlo. Un uomo forte può tiranneggiare le sue deboli vittime, ma non può vincere l'odio che racchiude in se stesso. Se la vittima ricevesse improvvisamente aiuto, si prenderebbe rapidamente una doppia rivincita sul forte; se invece lo spirito dell'odio che anima il nemico debole fosse distrutto con il fuoco dell'amore, la vittoria sarebbe più duratura, più grande e priva di tutte le cause che possono dare adito a esplosioni di odio e di inquietudini represse. Gandhi dice che siete dei codardi se, trovandovi di fronte a un avversario e disponendo entrambi di una rivoltella, voi scappate spaventati dicendo: "Io ti perdono". Sostiene che è meglio usare il fucile che comportarsi vigliaccamente; tuttavia, raccomanda di ricorrere a un'arma più potente, invece di fuggire o sparare, quando vi trovate di fronte un nemico

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armato e malintenzionato. L'arma più potente è "la facoltà di resistere con l'amore e la non cooperazione con i sistemi malvagi del nemico". Se metterete in pratica questo principio vi trasformerete in uomini veramente spirituali e vittoriosi. Ad esempio, se fra dieci fratelli, il più giovane, pazzo di collera, brandisce una spada per uccidere gli altri e il maggiore con un'altra spada lo decapita e poi va dalla madre e le dice: "Mamma, ho ucciso il più giovane dei miei fratelli per salvare gli altri tuoi figli", la madre griderebbe: "Figlio mio, come hai potuto uccidere il mio ragazzo, il tuo caro fratello?", e singhiozzerebbe disperata. Quanto sarebbe stato meglio se il figlio maggiore le avesse detto: "Mamma, il mio fratello minore, preda di una furia omicida, aveva brandito la spada per uccidere tutti gli altri fratelli, ma io mi sono messo davanti a lui, disarmato, e gli ho detto: 'Ti voglio fermare con il mio amore e ti supplico di non uccidere; ma se proprio devi uccidere, uccidi me per primo'. Mamma, mio fratello non si era reso conto di ciò che stava facendo, finché non fu convinto dal mio amore inoffensivo, che non si vendicava né si adirava nonostante la sua spada si conficcasse nel mio braccio. Dopo il primo colpo, conquistato dal mio amore, egli ha spezzato la spada, mi ha fasciato la ferita e mi ha chiesto perdono". Se Dio, con tutto il suo potere, punisse l'umanità, dove sarebbero gli esseri umani? Dio non usa la forza materiale per influenzarci; egli usa il potere trasformante dell'amore per convertirci. Grazie al suo amore Dio diventa nostro Padre, la meta più preziosa di tutte le nostre aspirazioni.

Che cosa hanno dato all'India gli ideali di Gandhi Gandhi è riuscito a interrompere l'ottanta per cento del traffico di liquori e del commercio dell'oppio in India. Nessuna nazione dovrebbe trarre profitto dal degrado della gente, incoraggiando l'uso di droghe e di bevande alcoliche. Gli abitanti dell'India, a causa del clima caldo, hanno bisogno di abiti leggeri, tessuti finemente. Il governo inglese aveva varato una legge che vietava la filatura agli indiani, per cui il cotone coltivato in India doveva essere inviato a Lancaster per essere trasformato in tessuto e poi rispedito in India. In questo modo le popolazioni dell'India venivano private del proprio commercio e dovevano dipendere dai tessuti importati dall'Inghilterra. Gandhi suggerì alle genti dell'India di confezionare gli abiti con il filo grezzo, lavorato sui propri filatoi economici. Grazie al suo esempio, l'importazione dei tessuti di cotone prodotti in Inghilterra è scesa di circa l'ottanta per cento. Questa iniziativa ha risvegliato in India l'industria artigianale. Anziché dipendere dalle città e dalle fabbriche per guadagnarsi da vivere, la gente fa assegnamento su se stessa ed ora coltiva il proprio cibo e confeziona gli abiti con il cotone cresciuto nel propri campi. Gandhi usa treni e automobili per andare da un posto all'altro. Non è assolutamente un uomo che rinneghi l'utilità della tecnologia moderna; ma mette in guardia contro la schiavitù dalle macchine, che ci costringe a creare e a possedere una serie infinita di cose materiali.

Ristabilire la dottrina cristiana Con la sua predicazione, Gandhi ha ottenuto ciò che né gli imperatori dell'India né il governo britannico, erano riusciti a ottenere con le leggi. Gli induisti hanno predicato nelle moschee musulmane e i musulmani hanno predicato nei templi indù. In molte occasioni induisti e musulmani hanno mangiato dallo stesso piatto. Da molto tempo in America esiste il problema dei negri, come in India esiste il problema del pregiudizio nei confronti degli aborigeni dalla pelle scura, dei paria e degli emarginati. I sistemi di casta e di clan sono quasi altrettanto forti sia in America sia in India. I negri e gli indiani d'America sono considerati dei paria; in India, i Sontal, i Khol e i Vheel, dalla pelle scura, nonché le caste inferiori, sono considerati dei paria. L'India li segrega, definendoli 'intoccabili'. Nel Sud degli Stati Uniti i negri dispongono di sale d'attesa separate nelle stazioni ferroviarie e devono viaggiare in appositi scompartimenti sui tram e sui treni. In America, i negri eseguono per lo più lavori umili e sono socialmente intoccabili; anche in India i paria sono servitori e vengono considerati intoccabili. A

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Washington D.C., la capitale degli Stati Uniti d'America, ho dovuto organizzare un ciclo di conferenze riservato esclusivamente ai miei fratelli neri o ai miei fratelli bianchi. Questo mi ha stupito molto. Il Mahatma Gandhi sta ripristinando la dottrina cristiana. Tutti gli esseri umani - bianchi, scuri, gialli e neri - discendono da Adamo ed Eva, i nostri comuni progenitori, e come tali hanno lo stesso sangue nelle vene. Perciò Gandhi ha aiutato i paria che ora cominciano a reclamare i loro diritti. Il Mahatma crede, inoltre, nella liberazione delle giovani vedove dall'obbligo di non risposarsi e di rimanere a carico della famiglia. Crede nella parità dei diritti delle donne; insegna l'uguaglianza dei sessi. Perché condannare le donne dicendo che il vino, le donne e la ricchezza sono illusioni? Le donne hanno lo stesso diritto di dire che il vino, gli uomini e la ricchezza sono tentazioni che portano alla rovina. Gandhi insegna che le donne devono essere libere e ha tra i suoi seguaci numerose donne fra cui Madeleine Slade, figlia di un ammiraglio inglese, e Sarojini Naidu. Egli ha fatto uscire le donne indiane dall'isolamento domestico, e ora esse sono in prima linea nel suo grande esercito spirituale che si batte contro il malcostume politico. Madeleine Slade ha detto: "Per nulla al mondo vorrei tornare al mio vecchio modo di vivere e dimenticare ciò che il Mahatma mi ha insegnato" La compassione di Gandhi comprende gentilezza e amore per tutti gli animali. Egli crede che non si debba fare del male a nessun essere vivente, tuttavia non è fanatico su questo punto, infatti ha ordinato una volta di uccidere una mucca per liberarla dalla sofferenza di una grave malattia. Gandhi ha detto che Gesù Cristo, la Bhagavad Gita e Tolstoj hanno avuto la massima influenza sulla sua vita. Gesù non è vissuto abbastanza per vedere i risultati della sua opera e della sua sofferenza. Gandhi è stato più fortunato. Grazie alla sua perfetta condotta, la fama che lo accompagna è in continuo aumento e il Mahatma passerà alla storia come un grande salvatore che ha cambiato i destini, non soltanto di singoli individui o dell'India, ma anche di altre nazioni. Anziché criticarlo, i suoi acerrimi nemici riconoscono che Gandhi è sincero e non può essere corrotto dal denaro, dall'adulazione, dai riconoscimenti o dalla gloria. Egli non scende mai a compromessi con i suoi princìpi.

Resistere al male con l'amore La dottrina di Gandhi di resistere al male con la forza dell'amore si è già dimostrata realistica. In quest'era delle macchine, in cui il potere distruttivo dell'uomo è cresciuto tanto da superare di gran lunga i suoi poteri creativi, Gandhi ha fornito un rimedio universale per superare i mali del nostro sistema sociale. Per vincere tutti i mali sociali e politici dobbiamo usare l'arma spirituale più efficace, cioè "la resistenza con l'amore". La guerra genera guerra, e questo meccanismo può essere interrotto soltanto dalla non cooperazione e dal potere dell'amore. Quando Gandhi si recò in Sud Africa a esercitare la sua professione di avvocato, avviò il suo primo movimento di non cooperazione con un periodo di digiuno finché non furono adottate le riforme richieste. Dopo aver digiunato per ventuno giorni, Gandhi, la moglie e circa trecento seguaci, furono rilasciati, i generali Smuts e Bothas vennero umiliati e gli induisti vinsero la loro battaglia. Questa è stata la prima vittoria di Gandhi. Durante la guerra in Africa fra boeri e zulù, Gandhi fu un lealista e gli furono conferite due medaglie d'oro perché aveva organizzato un corpo di ambulanze che raccoglievano coraggiosamente i feriti sotto il grandinare dei proiettili. Negli anni successivi, in India, il generale Dyer ordinò ai suoi soldati di sparare su duemila persone inoffensive e disarmate, fino a esaurimento delle munizioni. La loro unica colpa era quella di essersi riunite per protestare, contravvenendo agli ordini della polizia. A seguito di questo episodio Gandhi divenne ostile nei confronti del governo britannico e da quel momento disse: "Amo il popolo britannico, ma d'ora in poi sarò nemico acerrimo di qualsiasi forma ingiusta di governo che gli inglesi possano imporre all'India". Molti giornali inglesi condannarono severamente l'azione del generale Dyer che fu, quindi, richiamato in Inghilterra. Gandhi sospese il movimento per la non cooperazione quando, in una certa circostanza, degenerò nella violenza. Ma in occasione dell'ultimo arresto ha detto: "Il movimento deve continuare", da allora, migliaia tra i più famosi uomini dell'India hanno rischiato la prigione

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(per aver manifestato a favore della non cooperazione non violenta) combattendo per la causa della libertà. Gandhi è stato in carcere molte volte, non come un prigioniero, ma come un santo che ha trasformato la prigione in un tempio della libertà. Questo suo comportamento rimarrà impresso nella mente degli uomini nei tempi a venire. Gandhi in prigione è pericoloso perché se morisse in carcere vivrebbe per sempre per predicare il suo vangelo di libertà e di uguaglianza.

La vera uguaglianza si raggiunge con l'amore Gandhi non crede nell'uguaglianza imposta con la forza, estorcendo ai ricchi il potere. Crede nella rinuncia spontanea e nel dono che scaturisce generosamente dal cuore. Cerca di unire i popoli coltivando la fratellanza nel loro animo. Predica l'amore affinché tutte le nazioni possano aiutarsi l'un l'altra, proprio come i fratelli affettuosi e ricchi aiutano un fratello in difficoltà. Gandhi ottenne i maggiori trionfi quando il suo esercito disarmato, il suo battaglione spirituale, si oppose agli ordini del governo di non estrarre il sale e di non partecipare a raduni di alcun genere. Testimoni oculari hanno descritto come la polizia, armata di bastoni e mitragliatrici, abbia attaccato la folla; come uomini coraggiosi siano caduti col cranio fracassato e i corpi feriti, e come si siano rialzati dicendo: "Uccideteci, ma non ci muoveremo". In molte occasioni i poliziotti sono fuggiti abbandonando le armi, stanchi di uccidere i propri fratelli disarmati. Gandhi ha ottenuto l'armistizio, e una promessa di autogoverno è stata richiesta all'Inghilterra. Resistendo con la forza spirituale, Gandhi ha ottenuto di più per l'India in tre anni di quanto non abbia ottenuto l'Irlanda in settecento anni di violenze. Io credo che il modo di far cessare le guerre verrà dimostrato quando l'India raggiungerà la sua meta senza colpire o uccidere gli inglesi. Allora un'India politicamente mortificata vincerà e diventerà la liberatrice delle nazioni. Come ha detto il vescovo Fisher: "Il Mahatma Gandhi è la figura più insigne della cristianità e sta insegnando a tutte le nazioni del mondo un modo nuovo di combattere le guerre". Se mai sono stati portati contributi concreti alla causa della pace mondiale, gli unici sono quelli di Woodrow Wilson e del Mahatma Gandhi. Il presidente Wilson, con la sola proposta del progetto per la Lega delle Nazioni ha dato al mondo un ideale di libertà che può essere perseguito. Non importa che Wilson non sia vissuto abbastanza per vedere la realizzazione dei suoi sogni. La sua opera continuerà.

Distruggete l'odio e la pace regnerà sulla terra Il Mahatma Gandhi ha insegnato al mondo un metodo estremamente efficace, non solo per far cessare le guerre, ma per renderle impossibili. Perché gli esseri umani devono distruggersi cercando di risolvere le controversie con un sistema che non ha mai risolto niente? Nessun uomo politico, tranne Gandhi, ha mai incluso gli interessi del mondo intero in quelli del proprio Paese. Gandhi vuole la libertà per l'India e per tutte le nazioni oppresse, affinché il mondo possa diventare un luogo più sicuro e più felice per tutti i popoli. L'occulta forza dirompente dell'odio genera la guerra. Distruggete l'odio e la pace regnerà sulla terra. Gandhi è il portavoce dei nostri tempi, un riformatore mondiale, un grande salvatore politico che è venuto sulla terra a conquistare il mondo con l'invincibile arma dell'amore e della comprensione, e a istituire gli Stati Uniti del Mondo, presieduti dalla Verità. Con la sua sofferenza, la sua rinuncia e il suo amore universale, egli fa sentire alle nazioni un senso di fratellanza in virtù del quale devono imparare a comporre le loro discordie. La politica, così come è stata spiritualizzata da Gandhi, e gli altari consacrati dei cuori degli uomini che Dio illumina grazie alla meditazione, possono portare il paradiso della pace nella vita familiare, sociale, politica e spirituale dell'uomo. Gandhi sta costruendo un paradiso di pace e di fratellanza nel cuore di tutti i popoli; mentre lo Yogoda Satsanga (Self-Realization Fellowship) sta portando l'eterna beatitudine di Dio nelle anime degli esseri umani di tutto il mondo. Lasciamo che i fratelli occidentali continuino a conquistare l'oriente con l'efficienza materiale, e che i fratelli orientali continuino a conquistare le anime dei fratelli occidentali con l'amore.

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Questo processo favorirà lo sviluppo uniforme dei popoli dell'est e dell'ovest, sia materialmente sia spiritualmente. Il Mahatma Gandhi è il mistero spirituale dei nostri tempi. La sua vita indicherà la via per risolvere i complicati problemi dell'oriente e dell'occidente. [Il Mahatma Gandhi fu assassinato il 30 gennaio 1948. Il primo febbraio, Paramahansa Yogananda condusse un servizio commemorativo in onore del santo martire. Il dottor V. M. Nawle - editore e giornalista di Poona (India), e vecchio amico di Paramahansaji - conosceva il legame spirituale che univa Gandhi a Sri Yogananda e gli mandò in seguito una piccola parte delle ceneri del Mahatma. Subito dopo averle ricevute, il 27 febbraio 1949, Paramahansaji condusse un secondo servizio di commemorazione che concluse pronunciando questa preghiera:] "Benedici l'anima di Gandhi, e benedici noi tutti, affinché possiamo ricordare il suo spirito, affinché possiamo ricordare di non combattere il male con gli stessi strumenti del male che distruggono il mondo, ma con la bontà e l'amore, come ha insegnato Cristo, come ha insegnato Gandhi. Possa Gandhi vivere per sempre nei nostri cuori, in Dio, in India e nel cuore di tutte le nazioni".

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Il magnetismo è un potere innato dell'anima

Primo tempio della Self-Realization Fellowship,

Encinitas, California, 29 luglio 1939

Perché quando alcuni parlano tutti ne sono affascinati, mentre altri possono trattare lo stesso argomento senza suscitare il minimo interesse? Con tutti i loro ovvi difetti, i dittatori esercitano un'influenza enorme. Qual è il segreto di questo potere? È il magnetismo. Siamo tutti divinamente dotati di un magnetismo personale. Perché, dunque, in alcuni è così evidente, mentre altri sembrano esserne privi? Perché pochissimi conoscono il modo di sviluppare il magnetismo, che nella maggior parte dei casi rimane allo stato latente. Molte delle facoltà di cui il Signore ci ha dotati rimangono nascoste dentro di noi poiché non ne facciamo uso. Alcuni di voi sono vissuti senza coltivare il proprio potenziale di salute attraverso un adeguato esercizio fisico. Con quali risultati? Malattie e vecchiaia precoce. Quando pensate allo sviluppo del corpo, non intendete certo rafforzare soltanto un braccio e trascurare il resto. Un uomo con una testa piccola come una noce e un corpo molto grande apparirebbe sproporzionato. Altrettanto sproporzionato sarà il vostro sviluppo interiore se vi limiterete a coltivare soltanto alcune delle facoltà mentali di cui Dio vi ha dotati trascurando le altre. Che cosa è il magnetismo? L'ipnotismo è stato definito magnetismo animale; è una specie di cloroformio mentale somministrato dall'ipnotizzatore. Il magnetismo spirituale, invece, è qualcosa di diverso: è il potere che l'anima ha di attirare o di creare ciò che le occorre per raggiungere un benessere e una felicità completi. Il magnetismo di molti esseri umani non è molto evoluto; prevale in loro un magnetismo animale o fisico, soggetto all'ipnosi cosmica di maya, o illusione terrena, che si manifesta soprattutto sul piano materiale.

L'effetto delle abitudini alimentari sul magnetismo Sono molteplici i fattori che influiscono sullo sviluppo del magnetismo. In primo luogo, la qualità e la quantità del cibo che ingerite. Un'alimentazione eccessiva e sbagliata nuoce allo sviluppo del potere magnetico perché ha un effetto negativo sulle energie vitali del corpo. Ad esempio, coloro che appesantiscono l'organismo mangiando troppa carne indeboliscono il proprio magnetismo. La stessa cosa può dirsi di altri alimenti non adatti al corpo umano. Al contrario, gli alimenti puri come la frutta fresca, lo rafforzano. Per quanto concerne la quantità deve essere tale da farvi sentire un leggero appetito quando vi alzate da tavola. Non mangiate a sazietà. Appesantire lo stomaco riduce l'energia vitale con conseguente diminuzione del magnetismo. Coloro che mangiano troppo non sono magnetici, mentre coloro che digiunano regolarmente accrescono il proprio potere magnetico. Dovete sempre dominare il corpo e non permettere mai che sia il corpo a dominarvi. Chi non è abituato a digiunare, teme che sia sufficiente rimanere un giorno senza mangiare per andare incontro a morte sicura. Invece, nel corso di un lungo digiuno scoprirete presto che la fame scompare e che non avete più voglia di mangiare. È pericoloso digiunare a lungo se non sapete come regolarvi, ma conoscendo le modalità del digiuno, non si determina alcun problema. Un'eccessiva alimentazione rende schiave le forze vitali dell'organismo che, invece, vengono vivificate da un digiuno regolare, ad esempio da uno a tre giorni consecutivi, e accrescono il magnetismo del corpo. Voi siete l'anima, che per sua natura è di gran lunga superiore a un effimero corpo di carne. Digiunando, scoprirete che è l'energia cosmica, o prana, a mantenere in vita il corpo. Questa energia intelligente, che si è lasciata condizionare dal cibo, impara così a fare maggiore assegnamento su se stessa. Con il digiuno educate l'organismo ad affidarsi di più all'energia cosmica. Anche Gesù ha sottolineato questa verità affermando: "Non di solo pane vive l'uomo, ma di ogni parola che procede dalla bocca di Dio". La 'bocca di Dio' è il centro sottile situato nel midollo allungato, attraverso il quale la divina energia vitale, la 'parola' fluisce nel corpo dalla sorgente cosmica.

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Durante il digiuno attenetevi alla convinzione che non morirete di fame e che l'energia cosmica vi mantiene in vita. Vi sorprenderà constatare che l'energia fluisce nel vostro corpo naturalmente e non per mezzo del cibo. Dipendete dal cibo perché non conoscete l'esistenza del potere che costituisce il vero sostegno della vita. Ammettete per ipotesi di riempire di cibo lo stomaco di un morto; pensate forse che il cadavere riesca a digerirlo e tornare ad essere pieno di energia? No, naturalmente; rimarrà senza vita. Ma che cosa succede quando riempite di cibo lo stomaco di un uomo vivo? Le sostanze alimentari verranno assimilate, dimostrando così che non è il cibo a dare la vita. Il prana - la forza vitale intelligente racchiusa nel corpo che trasforma gli alimenti in energia - è stata resa schiava dalla nostra identificazione con il corpo stesso, al punto da ritenere di non essere in grado di sostenerlo senza fare ricorso al cibo. Ma Gesù ci ha ricordato che le cose stanno diversamente. Il prana entra nel corpo insieme all'anima all'atto del concepimento, e nel corso della vita viene costantemente ricostituito attraverso la 'bocca di Dio'. Il digiuno è uno dei modi in cui è possibile sviluppare l'autonomia dell'energia interiore. Il digiuno purifica il sangue e fa riposare i vostri organi; allora una nuova energia comincia a emanare dagli occhi, dalle mani e dai piedi. Così, durante un periodo di digiuno siete in grado di trasmettere agli altri una maggiore forza risanante quando pregate per loro e praticate la Tecnica di guarigione insegnata dalla Self-Realization Fellowship. Non appena comprendete che vivete di energia cosmica e non di sostanze materiali, il corpo si magnetizza e in voi si manifesta un magnetismo di qualità diversa. Queste sono le grandi verità che cominciate a conoscere.

Il vostro corpo è attraversato dalle vibrazioni del mondo intero Fra voi, il mondo che vi circonda e le persone con cui venite a contatto si determina un costante scambio di magnetismo. Ad esempio, incontrando qualcuno, potreste avere la sensazione che vi stia accadendo qualcosa; state percependo, infatti, la sua vibrazione. Perché gli altri possano trasmettervi il proprio magnetismo debbono essere vicini a voi. Quando stringete la mano a qualcuno, si crea una sorta di magnete che determina uno scambio di magnetismo. Se siete il più forte o il più positivo dei due trasmetterete all'altro le vostre vibrazioni; se invece siete il più debole assorbirete le sue. Ciò spiega perché alla gente piace, inconsciamente, stringere la mano a uomini e donne famosi. Ogni azione, positiva o negativa che sia, crea delle vibrazioni in tutto l'etere. Quando vi trovate nel loro raggio di azione, le vibrazioni attraversano il vostro corpo come le onde radio. Se vivete o avete contatti con qualcuno che si comporta male, sentirete la vibrazione magnetica delle sue azioni negative, qualsiasi cosa facciate per evitarla. I deboli dovrebbero fare di tutto per sfuggire la compagnia di chiunque abbia abitudini cattive. Soltanto chi è dotato di un forte potere mentale può avere a che fare con persone del genere e aiutarle a cambiare, senza subirne l'influenza negativa. Questa è la legge. Se una persona è dedita all'alcol e la forza magnetica della sua abitudine è più potente della vostra volontà di non bere, non frequentatela. Se avete rapporti con persone che hanno abitudini negative, dovete essere certi che il vostro magnetismo positivo sia più potente del loro magnetismo negativo. I sedicenti maestri e i cosiddetti riformatori che non si proteggono sviluppando prima un potente magnetismo spirituale, sono facili vittime delle vibrazioni negative di coloro che cercano di aiutare. Quando stringo la mano a qualcuno, o comunque sto in compagnia di altre persone, trasmetto il mio magnetismo e, talvolta, se voglio percepisco le loro vibrazioni. Ma quando non voglio, evito di sintonizzarmi con tali vibrazioni e rimango al di là del loro raggio di azione. Poiché ho sviluppato un forte magnetismo, la mia forza magnetica è più potente, e posso quindi escludere tutte le vibrazioni indesiderate. Sono costantemente consapevole di questi misteri dell'esistenza. E gli esseri umani pensano di essere soltanto qualche chilogrammo di carne!

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La calma vi protegge dalle vibrazioni negative È stato dimostrato che vivere circondati da vibrazioni rumorose troppo elevate riduce di sei anni la durata della vita. Quando siete nervosi, manifestate una maggiore ricettività alle vibrazioni fastidiose, che turbano ulteriormente il sistema nervoso. Quando siete calmi, invece, le vibrazioni irritanti non hanno alcun effetto. Vi disturbano quando siete nervosi e irritabili, ma non appena vi calmate e vi sentite mentalmente forti non possono più influenzarvi. Trasformate le vostre vibrazioni e rafforzatele pensando: "Sono sereno", oppure: "Sono felice". Fate questa affermazione ogni giorno, e svilupperete la forza magnetica della pace e della felicità. Se ritenete che l'ambiente in cui vivete non sia compatibile con i vostri obiettivi cercatene un altro più congeniale. Trasferendovi nell'ambiente adatto, contribuirete a potenziare il vostro magnetismo e a migliorare voi stessi. Frequentate le persone che incarnano l'esempio di ciò che vorreste essere. Se volete avere un forte potere magnetico negli affari, frequentate gli uomini d'affari. Siate puliti e ordinati e, ovunque andiate, agite nella consapevolezza di essere padroni di voi stessi. Se volete fare lo scrittore, frequentate coloro che hanno una vibrazione letteraria. Se volete diventare santi, frequentate le persone sante.

Come 'rubare' il magnetismo ai santi I grandi santi non perdono tempo. Dovete convincerli dell'ardente desiderio del vostro cuore. Allora si sentiranno attirati da voi e potrete 'rubare' il loro magnetismo. Quando i santi vi sono vicini, assorbirete automaticamente la loro vibrazione. Tuttavia, potrete anche percepirne il magnetismo a migliaia di chilometri di distanza, perché le vibrazioni spirituali non hanno limiti. Io ricevo continuamente le vibrazioni del mio guru Sri Yukteswar, anche se adesso è rinato su un altro piano. Quando era ancora in vita in India, io percepivo costantemente la sua vibrazione. In questo modo compresi intuitivamente che stava per lasciare il corpo; successivamente mi scrisse per dirmi che attendeva il mio ritorno in India. Io dissi al signor Lynn che dovevo andare dal mio Gurudeva; mi aspettava da quindici anni, e sapevo che se non fossi tornato allora, non l'avrei più visto. Tre mesi dopo il mio arrivo in India il Maestro abbandonò il corpo. Dunque è vero che i santi possono trasmettere il proprio magnetismo anche se sono molto lontani, perché la loro forza magnetica è molto potente. Se volete essere un artista, dovete frequentare gli artisti e vivere tra loro. Ma le persone spirituali possono trasmettervi il loro magnetismo qualunque sia la distanza che vi separi. Naturalmente devono essere spiritualmente molto evolute per poterlo sprigionare e voi dovete essere ricettivi, per riuscire a percepirlo. Se volete che le persone spirituali possano trasmettervi il proprio magnetismo, dovete sentirle vicine mentre meditate e mentre pregate; la consapevolezza della loro vicinanza vi permette di percepire il magnetismo di cui sono dotate. Le vibrazioni delle preghiere che dedico agli altri sono particolarmente intense fra le sette e le undici del mattino Le vibrazioni delle mie preghiere sono costanti, tuttavia potete percepirle in modo particolare se vi mettete in sintonia con me proprio durante questo periodo. Quando pregate, visualizzatemi mentre prego con voi, e il vostro potere si rafforzerà. Inoltre, se vi recate nei luoghi dove sono vissuti i maestri, le loro vibrazioni ancora presenti in quelle località favoriranno la vostra evoluzione spirituale. Questo è il valore dei pellegrinaggi nei luoghi santi. Quando sono andato in Terra Santa ho sentito una grande ispirazione e ho percepito profondamente la presenza del Cristo. Gesù si è incarnato in quella terra martoriata in un periodo di grandi difficoltà, per dimostrare che il suo magnetismo poteva vincere ogni male. Le sue divine vibrazioni pervadono ancora quei luoghi, con la stessa forza che avevano quando il Cristo era fisicamente presente. Chi è in grado di mettersi in sintonia con Gesù, sentirà la sua presenza, ma prima deve meditare e prepararsi spiritualmente.

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Usate saggiamente il tempo La maggior parte degli uomini passa il tempo in attività inutili. Cercate di fare ogni giorno qualcosa di meritevole per sentire di aver contribuito in qualche modo, per sentire che la vostra vita ha un significato. Se ogni giorno porterete a termine qualcosa che pensavate di non riuscire a fare, svilupperete un forte magnetismo. Sorvegliate i vostri pensieri che ispirano tutte le vostre esperienze e Vi elevano o Vi degradano. Il vostro corpo è simile a una carrozza tirata da cinque cavalli: i sensi. Voi, ossia l'anima, siete il proprietario e il cocchiere di questa carrozza. Se non usate le redini della mente per dominare i cavalli, perderete il controllo della carrozza che precipiterà nell'abisso delle malattie, delle sofferenze e dell'ignoranza. Dovete dominare i cinque cavalli dei sensi se volete che la carrozza vi trasporti felicemente per tutta la vita fino alla vostra vera destinazione: il regno di Dio. Conseguirete allora l'autodominio e così la vera felicita. Perché perdete tempo? Usatelo per meditare e per leggere riviste spirituali come Inner Culture che vi ispirano con giusti pensieri. È così facile buttare il tempo! Può essere sprecata un'esistenza intera. Voi siete i padroni di tutti gli attimi della vostra vita. Usateli saggiamente affinché vi portino la salvezza. Perché passare il tempo giocando a carte o in altre futili attività? Ho visto persone che stanno sedute a giocare per ore e ore, in locali pieni di fumo. Consumare così la vita è l'offesa peggiore che possiate fare alla vostra anima. Sprecate tanto tempo e non avete nulla in cambio. Per rilassarsi è meglio uscire, andare a passeggiare o fare qualche esercizio fisico.

Non parlate troppo Se volete sviluppare il vostro potere magnetico, non parlate troppo. Non parlate in continuazione. I discorsi inutili dissolvono il magnetismo e, inoltre, sono pericolosi perché chi parla troppo finisce sempre per dire la cosa sbagliata. Le parole sono simili a piccoli proiettili che escono dal cannone della bocca e hanno il potere di far crollare gli imperi o, se vengono pronunciate da un saggio, di portare la pace. La persona che parla troppo è superficiale e poco magnetica. Ma quando parla un saggio di poche parole, tutti lo ascoltano. Così era il mio guru. Quando parlava, le sue parole erano piene di significato e di forza, altrimenti rimaneva in silenzio. Quando due o più persone si incontrano, ciascuna di esse vuole essere ascoltata e nessuna vuole stare ad ascoltare. Imparate ad ascoltare di più, a rimanere in silenzio e a godere la compagnia degli altri. Edison e uno dei suoi amici avevano l'abitudine di stare insieme quasi senza parlare, e quando si lasciavano dicevano: "Arrivederci, è stata una visita molto piacevole!". Dedicate tutta la vostra attenzione alla persona con cui parlate, e dite cose sensate. Quando parlate con l'anima, tutti saranno disposti ad ascoltarvi. Il potere del mondo intero e la verità di Dio ispireranno le vostre parole. E cambierete gli altri con le vostre parole. Il magnetismo consiste in questo. Se desiderate sviluppare il magnetismo, dovete imparare ad analizzare i vostri sentimenti e a tenere ogni giorno un diario mentale. Scoprirete con stupore che avete sprecato tanto tempo senza fare nulla. Chiunque voglia diventare 'grande' dovrebbe analizzare il proprio stato d'animo. Ogni sera, sedetevi in silenzio e domandatevi: "Che cosa ho fatto oggi?". Ciò vi aiuterà a vedere con chiarezza come potete usare più saggiamente il tempo che avete a disposizione. Se vorrete usare questo suggerimento, diventerete una persona diversa. Non appena assumerete il controllo della vostra vita e farete ciò che dovreste fare, la forza di volontà e il magnetismo cominceranno a svilupparsi. Solo la volontà ci può salvare perché è l'elemento che controlla ogni cosa in questo universo. Se non esercitate la forza di volontà, sarete creature deboli, facilmente influenzabili dall'ambiente che vi circonda. Lo sviluppo della volontà è il segreto del magnetismo. Gli uomini di successo sono uomini molto volitivi. Quando svilupperete la volontà per quanto la vita possa abbattervi, vi risolleverete e direte: "Ho successo. Posso vincere". Supponiamo che diciate a voi stessi: "Oggi voglio trovare il tempo per meditare". Fatelo! Meditate almeno per qualche minuto. Il giorno seguente decidete di meditare più a lungo. E il

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giorno dopo ancora, nonostante gli ostacoli, fate un ulteriore sforzo. Usate la volontà per realizzare qualcosa. Questo è il modo di sviluppare il magnetismo.

Il magnetismo dell'amore disinteressato Coltivate dentro di voi quel magnetismo spirituale che è proprio di Cristo, di Krsna e dei maestri. Per farlo, dovete essere altruisti, dovete esprimere un sentimento di amore disinteressato per tutti. Cercate di essere sempre servizievoli con gli altri. Aiutate di più la vostra famiglia la comunità, gli amici. Siate disposti a rendervi utili ovunque vi troviate e vi trasformerete in persone dotate di un grande magnetismo. Se volete farvi degli amici, dovete imparare ad amare tutti disinteressatamente. Servirsi degli altri a scopi egoistici è sbagliato. Pochissime persone vi amano per quello che siete, ma se voi saprete amare gli altri senza secondi fini, allora sprigionerete un divino magnetismo. Ricordate questa verità. Il marito deve amare la moglie per amicizia, non per la sua bellezza. I vostri amici vi devono essere cari non perché sono ricchi, belli o potenti, ma perché li amate. Il magnetismo dell'amore disinteressato si svilupperà quando sarete sempre pronti ad aiutare gli altri, animati dall'unico desiderio di essere loro amici.

Lasciate che Dio fluisca attraverso di voi Ad alcune delle persone che sono venute da me ho detto subito: "Il tuo movente non è giusto. Cambialo". Qualcuno non ha gradito, altri sono cambiati. Non si guadagna nulla a essere ipocriti. Anche i più furbi non riescono a nascondere ciò che appare nei loro occhi. La storia di tutta la vita è scritta nel nostro sguardo. Se sapete leggere l'indole di una persona nei suoi occhi e se pregate così: "Signore, desidero conoscere la verità su questa persona; non voglio farmi ingannare", percepirete nel profondo del cuore l'essenza della sua vera natura, e non vi sbaglierete mai. Quando parlate con qualcuno, guardatelo negli occhi e parlate con tutta la forza della verità e dell'amore di Dio. Quando gli stringete la mano, fatelo consapevolmente, così da trasmettergli il magnetismo della vostra sincera amicizia. Cercate di aiutarlo. Se vi dimostrate positivi e sviluppate il vostro magnetismo spirituale avrete il potere di cambiare gli altri. Potete trasmettere questo magnetismo attraverso gli occhi. Guardate la persona che volete aiutare e pensate: "La benedizione di Dio fluisce attraverso di me". Non pensate mai, neppure per un attimo, di essere voi gli artefici dell'aiuto. Lasciate che Dio fluisca ininterrottamente per mezzo vostro. Allora, ovunque andrete, sarete simili a un magnete. Potete influire su un nemico anche a distanza, è sufficiente inviargli il vostro amore. Uno dei miei studenti mi raccontò di aver messo in pratica questo insegnamento dopo aver ascoltato una delle mie conferenze. Un suo socio l'aveva calunniato e mandato in rovina; tuttavia, quando pensava a quell'uomo, continuava a inviargli sentimenti amorevoli. Un giorno lo studente incontrò l'ex socio e lo trattò normalmente, come se niente fosse accaduto. Stavano scendendo insieme in ascensore e quando uscirono, lo studente gli offrì un passaggio in macchina. Durante il percorso continuò mentalmente a trasmettergli pensieri di amore. Alcune settimane dopo l'uomo andò dallo studente e gli disse: "Devo parlarti. Non riesco ad allontanarti dai miei pensieri. Ti ho screditato. Ora devo andare da tutti a riparare il torto che ti ho fatto". E così fece. Quindi, se qualcuno si comporta male con voi, cercate sempre di essere gentili con lui. Dimostrategli sinceramente e tangibilmente la vostra amicizia. Se questo sistema non dovesse funzionare, limitatevi ad amarlo in silenzio. Cambierà perché l'amore è molto potente e vincerà senz'altro. Ma è sbagliato usare questa tattica se volete dominare il vostro prossimo. Non abusate mai dell'amore, ma intensificatelo, invece per aiutare gli altri.

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L'ego allontana Dio Fin da bambino ho notato che le persone si sentono attratte da me. A questo proposito ricordo che il mio guru mi impartì una grande lezione. Nel suo asram c'era un giovane di nome Kumar, molto geloso di me perché gli altri ragazzi mi cercavano e perché il Maestro mi aveva affidato la responsabilità dell'asram. Un giorno, senza alcuna spiegazione, mi disse: "Da oggi tornerai a spazzare i pavimenti. Metterò Kumar al tuo posto". Io risposi: "Bene, Maestro". Non mi arrabbiai per questo, accettai la sua decisione perché avevo fiducia nella grande saggezza del mio guru. Il ragazzo allora cominciò a tiranneggiarmi e, tra l'altro, mi ordinò di lucidargli le scarpe! Io ubbidii. Tuttavia, malgrado Kumar fosse il responsabile dell'asram, gli altri ragazzi continuavano a rivolgersi a me e non a lui. Un giorno sentii Kumar che si lamentava con il Maestro dicendo che io mettevo in discussione la sua autorità perché i devoti dell'asram continuavano a rivolgersi a me anziché a lui. Il Maestro gli rispose con fermezza: "Volevo che tu imparassi proprio questo. Lui svolge il suo lavoro senza lamentarsi e con l'atteggiamento giusto. Anche se gli è stato affidato un incarico meno importante, la sua disponibilità e il suo contegno ne fanno automaticamente un capo; quindi, poiché non hai imparato a comportarti nel modo corretto, non sei in grado di guidare gli altri, anche se eri stato incaricato di farlo". Il Maestro gli tolse l'incarico e mi rimise al mio posto. Non lasciatevi condizionare dall'ego. Sedete nell'ultimo posto. Questo atteggiamento aumenterà il vostro potere magnetico. Finché l'ego prevarrà dentro di voi, Dio non si manifesterà. Egli si tiene lontano e all'egotista dice: "Sei una minuscola scintilla, eppure ti credi così importante. Io possiedo l'universo intero, ma resto in silenzio sullo sfondo". Quando Dio è con voi, avete tutto. I milionari, i miliardari non potranno costringervi a piegarvi davanti a loro. Il mio fratello maggiore Ananta, mi diceva spesso che ero incorreggibile, perché, invece di andare a scuola, passavo il tempo a meditare e mi ripeteva che la mia vita sarebbe stata inutile, come una foglia secca. Ma io rispondevo: "Le foglie secche sono un ottimo concime, fratello!". Ananta raggiunse una buona posizione e guadagnò parecchio denaro, ma si ammalò e morì ben presto.

L'amore di Dio consuma ogni altra cosa Quando intrapresi questo sentiero, tutti pensarono che fossi impazzito. Cantavo i miei canti di devozione a Dio, e alcuni dei miei familiari pensavano che avessi preso una brutta strada. Quando cantavo, essi piangevano di nascosto rattristandosi per me. Ma con il passare del tempo riuscii a convincerli che si sbagliavano, e cominciarono anche loro a cantare i miei canti d'amore a Dio e a tentare di meditare, divennero miei discepoli, proprio a casa mia! Questa è una cosa insolita perché si sa che "nessuno è profeta in patria!". L'amore di Dio, l'amore dello Spirito, consuma ogni altra cosa. Quando lo conoscerete, vi condurrà sempre più avanti nei regni dell'eternità. Questo amore non vi verrà mai tolto dal cuore, dove continuerà ad ardere per sempre, e nel suo fuoco troverete il grande magnetismo dello Spirito che attrae verso di voi gli altri e tutto ciò che vi occorre o che desiderate. In verità vi dico che tutte le mie domande hanno avuto risposta non dagli uomini ma da Dio. Egli esiste. Egli esiste. È il suo Spirito che vi parla per mezzo mio. È del suo amore che vi parlo. Palpito dopo palpito, come uno zefiro leggero, il suo amore accarezza l'anima giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, anno dopo anno, continuerà ad aumentare e non riuscirete a intravederne la fine. Ed è questo amore che ciascuno di voi sta cercando. Credete di desiderare l'amore umano e la prosperità, ma dietro queste cose c'è il Padre che vi chiama. Se comprenderete che Dio è più grande di tutti i suoi doni, lo troverete. La scienza della meditazione yoga è la risposta dell'India a chiunque voglia sapere come sia possibile trovare Dio. Io ho viaggiato per tutta l'India e ho trovato un vero maestro. Non solo sono convinto che Dio esiste, ma sono testimone della sua presenza. Se prestate attenzione alle mie parole anche voi un giorno direte che Dio esiste perché lo avrete realizzato personalmente. Saprete che vi ho detto la verità. Ogni filo d'erba, ogni scintilla di fuoco, ogni vostro pensiero testimonia la sua presenza, la sua intelligenza. Egli è la sorgente da cui provengono tutte le cose, ma voi non conoscete Dio. L'India si è specializzata nella scienza che conduce a lui.

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Dio non è parziale. Chiunque lo abbia invocato e lo abbia cercato l'ha trovato. Ciò che avete desiderato in questa e in tutte le vite precedenti, viene esaudito in lui. Concentratevi sulla sorgente di tutto il potere. L'India vi ha insegnato la tecnica mediante la quale potete farlo: la meditazione. Quando leggete uno splendido libro di scienze o studiate il corpo o la mente, vi rendete conto di quante cose ignoravate, su voi stessi e sul mondo in cui vivete. Ma se invece di leggere meditate, cercando di entrare in sintonia con Dio - colui che ha creato voi e tutte le cose - apprenderete molto di più! Gli scienziati non fanno nuove scoperte soltanto per mezzo della preghiera, ma applicando le leggi della natura. Analogamente, Dio si manifesta a colui che mette in pratica la scienza della meditazione. Gli uomini si sono aggirati nella foresta della teologia e si sono smarriti. Inutilmente sono andato di tempio in tempio alla ricerca di Dio, ma quando ho trovato il tempio dell'anima nei grandi innamorati di Dio, ho visto che il Signore dimorava in essi. Egli non si lascia irretire da splendidi edifici; si manifesta sull'altare bagnato di lacrime del cuore che lo invoca senza sosta. Dio è reale. I maestri che per anni e anni si sono dedicati alla meditazione l'hanno trovato.

Ascoltate ciò che vi dice lo spirito di Dio Vi parlo in nome della mia esperienza della verità. Voi non volete certo ascoltare un grammofono spirituale, volete ascoltare ciò che vi dice lo spirito di Dio. Tutto ciò che vi dico proviene da lui, ed ha come fine il vostro bene supremo; io non sono in vendita, non posso essere comprato; sono venuto per servire. Quando il Signore mi chiamerà, me ne andrò. Sono qui soltanto per offrirvi la verità. E mi compiacerò con coloro che la accoglieranno. Ho parlato a migliaia di persone, ma desidero sappiate che io rimango soltanto per un tempio o per un ambiente simili a questo, per voi che desiderate sinceramente Dio. Conosco coloro che si stanno avvicinando a Dio, e grande sarà la loro ricompensa. È mio dovere e anche un privilegio essere qui con voi in questo giardino di anime, a parlare di Dio. Quando venite a Encinitas, non dite, non ascoltate e non vedete il male, e sentirete le sacre vibrazioni che sono sempre presenti. In questo luogo, io non ho mai detto niente di negativo: ecco perché le vibrazioni sono così pure. Desidero che anche voi vi comportiate così, fate che i vostri pensieri siano puri e positivi perché Dio ama venire e restare in questi meravigliosi templi della mente. Lo studio e la meditazione permetteranno a ciascuno di voi di vivificare la propria anima con il potere di Dio e, così, potrete parlare anche voi con la sua voce. Questo è il genere di magnetismo cui aspirate. Meditate ogni giorno sempre più profondamente e conseguirete un meraviglioso potere magnetico. Alcune persone che vengono nell'asram, fin dai primi tempi cercano di insegnare a ciascuno di noi qualcosa, mentre sono loro che hanno bisogno di cambiare. L'asram non è adatto a loro. Desideriamo soltanto persone armoniose e umili, che vogliano collaborare incondizionatamente con l'opera dei nostri Maestri attraverso la Self-Realization Fellowship. Il mio desiderio più grande è quello di cambiare le anime, di farle tornare a Dio. Per raggiungere questo scopo un tempo ero solito concentrarmi sulla guarigione del corpo; ma ho scoperto che dopo aver recuperato la salute, lo studente se ne andava soddisfatto. Io sono interessato a coloro che desiderano essere guariti dall'ignoranza, la più grave malattia dell'uomo. Coloro che vogliono Dio e vengono da me con il cuore ricettivo non saranno mai più gli stessi. Realizzeranno una grande verità: "Quando questo 'io' morirà, allora saprò chi sono veramente". Nel mio corpo non c'è più Yogananda, ma Dio. Ora pregate con me: "Padre celeste, vivifica il mio corpo e la mia mente con il tuo magnetismo, dimora nella mia anima, affinché io possa essere spiritualmente magnetico. Ti attirerò con l'amore che provo per te e in te troverò tutte le cose di cui ho veramente bisogno. Om, Amen" .

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I 'mobili psicologici'

Casa Madre della Self-Realization Fellowship Los Angeles, California, 30 maggio 1940

La conversazione di oggi si basa su un'approfondita osservazione del comportamento umano. Da quanto ho rilevato, capirete perché gli uomini possono essere definiti con il termine di 'mobili psicologici' Questa idea è il risultato di un'esperienza che ho fatto in India anni fa con un professore universitario molto colto. Il professore, che dirigeva un'associazione scientifica, aveva un lato debole: amava essere adulato al punto tale da pretendere che tutti gli dessero sempre ragione a prescindere dalle proprie opinioni. Si aspettava in primo luogo che ci inchinassimo davanti a lui e gli toccassimo i piedi. Io lo facevo sinceramente, tuttavia, perché avevo la massima considerazione della sua cultura. Studiavano con lui due ragazzi che desideravano vincere grazie alla sua raccomandazione una borsa di studio offerta da un'università giapponese. Uno di loro aveva i requisiti necessari, ma non voleva inchinarsi al professore. Di conseguenza questi gli negò la borsa di studio e appoggio la candidatura dell'altro ragazzo che, pur essendo meno qualificato, lo aveva prudentemente adulato. Così la borsa di studio fu vinta non tanto perché lo studente la meritasse, ma perché, avendo intuito il carattere del professore, aveva saputo sfruttare ai propri fini quel particolare esemplare di mobile psicologico. Per prima cosa dobbiamo capire il significato del termine mobile psicologico. Quando pensiamo ai vari mobili di una casa - sedie a dondolo, tavoli, armadi e così via - li vediamo come oggetti unici, solidi immutabili, contraddistinti da una funzione ben precisa e da specifiche caratteristiche. Il legname utilizzato per costruire ciascun mobile è stato raccolto, tagliato, intarsiato e lucidato. I mobili hanno stili diversi, ad esempio spagnolo, vecchia America, francese, possono essere d'antiquariato o ultramoderni, e questo stile in certi ambienti fa anche un bell'effetto. La linea di un mobile esprime una certa personalità e quando entrate in una casa, l'arredamento vi dice molte cose sul carattere dei proprietari. Potete riconoscere le persone di buon gusto dal modo in cui arredano la propria abitazione. Non è tanto il denaro che hanno speso per i mobili, quanto il gusto con cui li hanno scelti e sistemati che rende accogliente la loro casa. L'arredamento adatto può rendere bella, calda e comoda un'abitazione, perciò i mobili sono qualcosa di più di un oggetto inanimato: sono 'vivi', nel senso che hanno tutti uno scopo particolare e una propria personalità. Vi dimostrerò che gli esseri umani assomigliano molto ai mobili. La stragrande varietà dei mobili è fatta di un unico materiale, il legno; anche gli uomini sono fatti della medesima sostanza. Quando siamo stati concepiti nel grembo materno eravamo soltanto una piccola cellula, ma in soli quattro giorni nell'embrione si è formato un schema completo di quello che saremmo diventati. Una forza intelligente aveva elaborato un preciso e unico modello individuale di ciò che eravamo destinati a divenire. I neonati generalmente si rassomigliano tutti. Naturalmente un neonato cinese o uno indiano sono diversi da un neonato americano, ma in linea di massima i bambini appena nati differiscono poco l'uno dall'altro. Tuttavia, quando cominciano a crescere, si delineano le caratteristiche tipiche dell'individuo che diventeranno. Quando il falegname inizia il suo lavoro, ha in mente un modello particolare, una sedia, ad esempio, a cui fa prendere forma gradatamente mentre lavora il legno. Allo stesso modo, dalla prima minuscola cellula del corpo del bambino emerge un modello predeterminato. Tale forma continua a svilupparsi dopo la nascita, finché ciascun individuo, ciascuna anima, non evidenzia le proprie caratteristiche fisiche e mentali che definiscono unicamente quell'essere umano, proprio come la sedia è stata costruita in un certo modo partendo da un pezzo di legno informe.

Quali strumenti ci trasformano in mobili psicologici? Quali sono gli strumenti che creano questa sorprendente varietà di mobili psicologici umani? L'influenza dell'ereditarietà e della famiglia e, soprattutto, l'influenza del karma, ossia le conseguenze delle azioni che abbiamo compiuto nelle vite precedenti. Dio ci ha creati a sua

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immagine, ma noi abbiamo scelto di trasformarci in mobili psicologici. Abbiamo modellato il nostro corpo e la nostra mente attuali per mezzo dei pensieri, delle azioni e dei desideri delle vite precedenti. Non ha nessuna importanza se crediamo o no al karma e alla reincarnazione. La legge di causa ed effetto opera con o senza il nostro consenso. Probabilmente vi sarete domandati come mai dagli stessi genitori possa nascere un bambino dall'intelligenza acuta e un altro mentalmente ritardato. Se entrambi sono stati creati a immagine di Dio, e Dio è giusto, perché accade una cosa del genere? Tali enigmi si spiegano con la legge del karma che regola la vita di ogni uomo. Non è soltanto il cesello dell'ereditarietà a modellare l'individuo, facendone un particolare mobile psicologico; anche le azioni compiute nelle incarnazioni precedenti provocano i loro effetti, buoni o cattivi, sulla sua vita attuale. È il karma che influenza la nostra esistenza e ci rende ciò che siamo oggi. Così, l'ereditarietà e la famiglia, gli effetti e l'influenza dell'ambiente in cui viviamo, le condizioni climatiche, le risposte che in piena libertà diamo alle condizioni karmiche che ci accompagnano dalle vite passate, la civiltà o l'epoca in cui nasciamo, tutto ciò contribuisce a modellare il corpo e la personalità. Ad esempio, la forte luce del sole e le alte temperature tipiche dell'India e dell'Africa hanno determinato la formazione di una razza dalla pelle più scura di quella delle popolazioni che vivono nel clima temperato dell'America o in quello estremamente freddo della Russia. I bambini possono essere considerati 'materia vergine'. Se sono prodotti nella fabbrica di una famiglia cinese, crescono con gli occhi a mandorla e il naso piatto, e adotteranno le usanze e l'abbigliamento della cultura cinese. Un mobile psicologico americano sarà diverso. Lo individuerete facilmente perché dirà: "Okay" e "Go ahead" e sarà decisamente americano nel modo di vestire e di comportarsi. Ogni mobile ha una sua utilità, a meno che non stia cadendo a pezzi. Ma anche in questo caso può avere un valore se rappresenta un ricordo, come ad esempio la sedia su cui sedeva Lincoln. Analogamente i vari tipi di mobili psicologici prodotti dalle diverse nazioni hanno un particolare valore e una specifica utilità.

Le caratteristiche umane L'idea di paragonare gli esseri umani ai mobili è divertente, non vi pare? Perché le donne portano le gonne e gli uomini i pantaloni? Anche noi, quindi, siamo costruiti come mobili psicologici, uno diverso dall'altro e tutti interessanti! Il mobile indiano dice: "Guardate il mobile americano: porta dei buffi pantaloni e mangia con la forchetta e il coltello". E il mobile americano, a sua volta, dice: "Guardate il mobile indiano. Se ne va in giro coperto soltanto da un pezzo di stoffa e mangia con le mani". I mobili indiani, inglesi, americani, cinesi, francesi, russi, tedeschi hanno tutti qualcosa da insegnarci e qualcosa che dobbiamo apprezzare. Osservate le loro diverse caratteristiche. Tutti i popoli hanno alcune qualità peculiari, qualcosa di buono da insegnare o qualcosa che può essere apprezzato. Prendete ad esempio la cucina tipica dei vari paesi. Quando sono arrivato in America, avevo tanto sentito parlare della torta di mele che non vedevo l'ora di assaggiarla. Mi è piaciuta subito. Alla maggior parte degli americani piace la torta di mele. Agli indiani piacciono i piatti al curry e il mango, agli italiani gli spaghetti, ai cinesi la carne essiccata e il riso, agli esquimesi il pesce crudo. Vedete dunque che in tutti i popoli esistono specifiche usanze che possono sembrare strane agli altri, ma che per loro sono naturali; come i mobili, anche i popoli sono stati costruiti in modo da mostrare questi tratti particolari. Dobbiamo individuare le qualità dei diversi popoli che è bene seguire o adottare nel nostro comportamento. Ad esempio, a me piace l'indole degli americani che dicono sempre: "Go ahead!". Malgrado le difficoltà, non perdono l'entusiasmo e la forza di andare avanti. E mi piace la tenacia degli inglesi, la libertà dai pregiudizi razziali dei francesi. Mi piace la precisione dei tedeschi: la mentalità scientifica ha avuto origine principalmente in Germania. Mi piace la moralità dei cinesi e la spiritualità degli indiani. La mentalità indiana è capace di cesellare o di modellare l'anima tanto meravigliosamente da produrre quei santi che trasformano il mondo in un luogo migliore. Siamo venuti sulla terra per imparare dai diversi popoli, per scegliere le loro migliori qualità e metterle in pratica. Quando uniamo questi ideali alla parte migliore della nostra natura, di per se stessa unica, diventiamo mobili psicologici di qualità e di valore eccezionali. Pensate, se gli esseri umani smettessero di odiarsi e imparassero ad apprezzare e

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a mettere in pratica le qualità migliori di ogni popolo, assisteremmo all'avvento sulla terra di un'era di giustizia e di prosperità. Non deridete mai nessuno, quale che sia la sua nazionalità. Tutti potrebbero aver motivo di fare altrettanto con voi. Ricordate, alcune delle vostre caratteristiche sembrano strane a coloro che appartengono a un'altra cultura quanto le loro sembrano strane a voi. Si può anche ridere delle proprie usanze del passato. Ad esempio vi sembrano ridicoli le gonne immense, i lunghi baffi, i pantaloni a quadri dell'allegro fine Ottocento. Ma chi viveva a quei tempi riderebbe del vostro abbigliamento attuale. La moda moderna gli sembrerebbe altrettanto stravagante. Anche se ci consideriamo una civiltà avanzata, nondimeno abbiamo una quantità di stranezze! E parlando di stranezze, avete mai notato i cappellini delle signore? Ogni 'creazione' rivela una certa mentalità. Alcune signore portano cappelli eleganti e classici, e altre modelli incredibilmente elaborati. Le signore che scelgono acconciature del genere hanno un desiderio conscio o inconscio di attirare l'attenzione. E ci riescono benissimo! Ho visto anche alcuni quadri moderni incredibilmente assurdi. Eppure chi li ammira si aspetta che tutti li giudichino splendidi. E anche fra i mobili si trovano delle mostruosità. Il fatto è che alcune cose non piacciono alla maggioranza delle persone, mentre altre piacciono proprio alla maggioranza. Noi riveliamo qualche aspetto della nostra personalità attraverso ciò che ci attrae, attraverso i nostri gusti. Tutti i popoli, e anche i propri connazionali, trovano ridicoli o disgustosi alcuni comportamenti. Se alla maggior parte delle persone non piace la vostra personalità, analizzatevi. Può darsi che alcuni tratti del vostro carattere siano sgradevoli. Forse parlate troppo, o avete l'abitudine di mettere il naso negli affari altrui, o di rinfacciare al prossimo i suoi difetti e di insegnargli a vivere, mentre non accettate consigli sul modo di migliorare voi stessi. Questi sono alcuni esempi dei tratti psicologici che ci rendono poco gradevoli.

I mobili psicologici pericolosi Ora, così come esistono mobili psicologici privi di attrattiva, non mancano mobili psicologici pericolosi. Alcuni tratti caratteriali rendono gli esseri umani dannosi alla società o anche a se stessi. Voi non arredereste la vostra casa con mobili poco sicuri; analogamente, vanno temuti ed evitati i mobili psicologici pericolosi; è meglio restaurarli prima che possano nuocere a qualcuno. Un comportamento dannoso che tutti devono evitare è la slealtà. Il mobile psicologico sleale tradirà gli amici, la famiglia, tutti in una parola. Non conosce il significato della parola 'lealtà'. Io vi garantisco che davanti al tribunale di Dio la slealtà è il crimine peggiore. Gesù pregò per quelli che lo crocifiggevano: "Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno". In altre parole, Gesù implorò Dio di perdonare coloro che erano indotti dalla propria mente psicologicamente distorta a fraintendere sia lui stesso sia ciò che rappresentava. Perdonò anche Maria Maddalena, che era stata accusata di adulterio. Ma che cosa disse di Giuda e degli uomini come lui? "Guai a colui per mezzo del quale il Figlio dell'uomo è tradito! Era meglio per lui se non fosse mai nato!" Il tradimento è il più grave dei peccati perché è un'azione rivolta deliberatamente a danneggiare chi si fidava del traditore. È una pugnalata inferta all'anima intenzionalmente. Ammettete per ipotesi che qualcuno vi manifesti una grande amicizia e che voi gli confidiate fiduciosamente le vostre pene. Se costui ne approfitta, e per i suoi scopi o per cattiveria parla agli altri dei vostri problemi e delle vostre colpe, commette un peccato di tradimento contro Dio nell'uomo. Chi accetta un guru e poi infrange i sacri voti e lo tradisce, è colpevole del peggiore tradimento. Agli occhi di Dio nessun peccato è più grande del tradimento commesso contro il suo messaggero. Dunque non dichiarate mai a nessuno la vostra lealtà e la vostra amicizia, a meno che non sia vero. Sarebbe meglio dirgli cosa pensate veramente. Non parlate mai alle spalle di un amico. Se avete qualcosa da dirgli, ditelo con gentilezza se è presente, o diteglielo in privato; altrimenti non parlatene affatto. Il pugnale del tradimento colpisce l'anima, e chiunque se ne serva sarà abbandonato da Dio e dagli uomini. Non permettete mai a voi stessi di diventare mobili psicologici sleali. Non esiste mai necessità o scusa alcuna per il tradimento. Sfuggite i traditori. Potete parlare francamente e cercare di mostrare loro dove hanno sbagliato, ma se ciò dovesse peggiorare le cose, allora limitatevi a evitarne la compagnia. Sebbene la persona sleale possa ferirvi, danneggerà se

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stessa molto di più. È simile a un prezioso mobile d'antiquariato infestato dalle termiti. È difficile restaurare un mobile psicologico deteriorato che risponde al bene con il male e all'amore con l'odio. Se mai incontrerete una persona sleale ricorderete questa definizione. L'amicizia deve essere incondizionata. Se offrite un'amicizia di tale natura e non sarete mai sleali con le parole o con le azioni, vi sorprenderà vedere come Dio si manifesterà a voi attraverso dei veri amici.

Mobili buffi Esistono alcuni mobili di gusto particolare, che non hanno un uso ben preciso e che suscitano ilarità. Analogamente, esiste un genere di mobile psicologico che nessuno prende sul serio. Qualsiasi cosa dicano queste persone, nessuno le ascolta perché si sono create la fama di persone buffe e leggere. Nessuno vuole essere sempre considerato un buffone, ma piuttosto desidera che gli amici lo prendano sul serio. Inoltre, essere sempre spiritosi e frivoli distrugge la pace interiore.

Sforzatevi costantemente di accrescere il vostro valore Evitate anche di trasformarvi in un mobile 'immobile' ! Ho rivisto delle persone dopo dieci, vent'anni, ed erano sempre le stesse; andavano avanti seguendo le vecchie abitudini, anno dopo anno, senza alcun miglioramento. Sforzatevi sempre di migliorare. Un mobile di qualità adeguatamente restaurato, nel tempo acquista valore. Anche i mobili psicologici dovrebbero migliorare con il passare degli anni. Le persone abitudinarie sono mobili psicologici immobili. Gli egoisti restano attaccati alla propria avarizia per tutta la vita. Altri sono ingordi e, qualsiasi cosa diciate loro, continueranno a mangiare fino alla nausea. Alcuni sono eccessivamente sensuali e indulgono ai sensi al punto tale che quando si trovano con l'altro sesso desiderano sempre fare l'amore. Essi continueranno ad annegare nei piaceri dei sensi fino alla morte. Che senso ha vivere una simile vita di schiavitù? Dobbiamo sforzarci continuamente di migliorare noi stessi. Gli uomini d'affari e le persone creative possono essere definiti mobili psicologici in continua evoluzione. Cercano di conformarsi agli ideali che li metteranno in grado di realizzare le loro ambizioni. Questo è un comportamento positivo. Io, tuttavia, mi addoloro per chi non cambia nel corso degli anni. Queste persone sono simili ad antichità prive di valore: invecchiano ma non migliorano. Restare legati alle proprie abitudini equivale a rimanere in uno stato di schiavitù. È utile, naturalmente prendere buone abitudini spirituali, emotive, fisiche e mentali e seguirle con costanza. Ma non permettete mai a voi stessi di diventare schiavi di una cattiva abitudine. Indipendentemente da ciò che siete stati o da ciò che avete fatto nel passato, non preoccupatevene più e non tormentatevi. Fate di tutto per migliorare. Definisco 'oggetti psicologici di antiquariato' coloro che non cambiano mai e invecchiano mantenendo le stesse identiche abitudini. Di questa categoria fanno anche parte i nostri nonni, ossia quelle antichità spirituali che conducono una vita fuori dalla realtà e tranquilla, ma non riescono a espandere la propria comprensione, e perciò si fossilizzano sulle proprie opinioni. Non sanno apprezzare le esigenze, l'entusiasmo e gli interessi delle nuove generazioni. Fino a un certo punto questo atteggiamento è giusto, ma quando condannano ciecamente i giovani, dimostrano di essere diventati mentalmente vecchi. D'altra parte, sbagliano anche quei giovani che non stimano queste antichità spirituali. Pensano che le idee dei nonni siano antiquate e quindi non vogliono ascoltare ciò che hanno da dire. Nel loro zelo di essere moderni, violano qualsiasi 'vecchia' regola, appena possono. Invece dovrebbero ricordarsi che gli anziani hanno valore: esistono da tanto tempo e hanno visto e imparato tante cose. Vecchi e giovani dovrebbero fare di tutto per imparare gli uni dagli altri, perché sia i mobili antichi sia quelli moderni hanno una loro utilità.

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Sforzatevi di comprendere le caratteristiche intrinseche del prossimo Nei vostri rapporti con gli altri è estremamente necessario riconoscere e apprezzare le caratteristiche che essi hanno inciso nella propria personalità. Se osservate il vostro prossimo senza pregiudizi lo comprenderete meglio e riuscirete ad andare d'accordo più facilmente con tutti. Potrete capire immediatamente con chi avete a che fare e saprete come trattarlo. Non parlate a un filosofo di corse dei cavalli e di amministrazione della casa a uno scienziato. Cercate di scoprire gli interessi del vostro interlocutore e poi discutetene insieme; non parlate necessariamente di ciò che interessa a voi. Evitate sempre di criticare o di salire in cattedra, mentre cercate di capire il vostro prossimo o di intrattenere un rapporto con lui. Ma siate pronti a criticare voi stessi. Guardatevi ogni giorno allo specchio dell'introspezione, che è molto più limpido di quello davanti al quale vi fate belli ogni mattina. Non passa giorno senza che io non mi guardi allo specchio della mia mente. E non mi risparmio; quando intravedo il riflesso di qualcosa che ho fatto e che non è all'altezza dei miei ideali mi rimprovero severamente. Solo in questo modo potete apparire perfetti nello specchio spirituale della vostra anima, e diventare qualcosa di prezioso nel regno di Dio.

La saggezza è simile al cesello, l'amore alla carta vetrata Gli strumenti migliori per dare alla vostra vita la forma di un mobile psicologico di splendida qualità sono il cesello della saggezza e la carta vetrata dell'amore. L'uomo ha bisogno del potere intellettivo, ma l'intelletto deve essere temperato dall'amore. Quando costruite un mobile dovete levigarlo con la carta vetrata, altrimenti rimarrà ruvido. L'amore è la carta vetrata, che asporta le asprezze dell'intelligenza e addolcisce la vostra razionalità. Grazie alla saggezza e all'amore diventerete un mobile utile e pratico, ammirato da tutti e amato da Dio, e questo è ciò che cercate di diventare. Non dovete trasformarvi in un inutile pezzo d'antiquariato psicologico. Piuttosto, ogni volta che vi guardate allo specchio e soprattutto allo specchio dell'introspezione, domandatevi: "Sto prendendo delle abitudini migliori? Sono più positivo? Sorrido con maggiore sincerità? Sto migliorando ogni giorno di più?". Dovete fare di tutto per diventare mobili psicologici spirituali che saranno usati per arredare il regno di Dio. Non vi piacerebbe? Alcuni mobili sono così belli che non richiedono alcun restauro. Cercate di diventare un perfetto mobile psicologico che non ha bisogno di nessun cambiamento. Allora sarete una cosa sola con Dio. Tutti i grandi santi che sono venuti sulla terra hanno cesellato la propria vita con la saggezza, l'amore e la meditazione, trasformandola in un perfetto mobile psicologico che sarà sempre al servizio dell'umanità e arrederà in eterno il regno di Dio.

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Il potenziale sconosciuto della memoria

Tempio della Self-Realization Fellowship, Hollywood California, 12 settembre 1943

La memoria è una facoltà umana molto importante. Provate soltanto a immaginare che cosa succederebbe se non avessimo più nessun ricordo ! Non ricorderemmo i risultati, buoni o cattivi, delle nostre azioni. Non potremmo ricordare i nomi, non sapremmo camminare né eseguire il più semplice dei compiti. Per tutta la vita dovremmo continuare a imparare a compiere ogni azione, ad acquisire ogni minima informazione quando ne abbiamo bisogno, come se fosse la prima volta. Senza la memoria rimarremmo degli eterni bambini. Il termine 'ricordare' viene dal latino recordari, da cor-cordis, cuore che per gli antichi era considerato la sede della memoria, col prefisso re, di nuovo; significa 'richiamare al cuore, alla memoria'. Per memoria si intende prendere mentalmente nota dei pensieri delle azioni o delle esperienze la prima volta in cui hanno luogo. Ogni ricordo è registrato nel cervello come un particolare modello di pensiero. Quindi, ricordare significa richiamare alla coscienza una qualsiasi di queste innumerevoli registrazioni. Tutte le nostre esperienze, sia quelle delle incarnazioni passate sia quelle che abbiamo fatto in questa vita fin dalla nascita, sono presenti nella mente subconscia. Eppure la maggior parte degli esseri umani non ricorda le vite passate: chi era, dove ha vissuto, che cosa ha fatto, e non ricorda molto neanche dei primi anni di questa vita. Potete invece rammentare facilmente ogni minimo dettaglio del passato recente, come ad esempio che cosa e dove avete mangiato ieri. Ricordare la miriade di esperienze che avete fatto in questa vita e in quelle precedenti affollerebbe la vostra mente cosciente al punto tale che non avreste più pace. Fortunatamente la memoria è selettiva e vi permette di ricordare i tratti salienti delle vostre esperienze, senza doverle ricostruire nei particolari. Il ricordo delle vite passate affiora alla mente soltanto se avete sviluppato una memoria molto forte. La memoria di una persona spiritualmente illuminata agisce in modo estremamente diverso da quella dell'essere umano medio. Ad esempio, voi siete consapevoli di ogni parte del vostro corpo, senza dover 'ricordare' o riprodurre tale consapevolezza nella coscienza. Sapete di avere un corpo perché la vostra coscienza è presente in tutto il corpo. Analogamente, su una scala più vasta, Dio è in ogni cosa e ogni cosa è in lui. Egli non ha memoria; non ne ha bisogno, perché è presente in tutte le esperienze passate, presenti e future. Nella sua eterna e cosciente consapevolezza, Dio non ha alcun 'passato' da ricordare. Alla luce della mia esperienza, mi rendo conto che la memoria mortale svanisce mentre predomina la coscienza divina dell'eterna e onnipresente natura della mia anima. In tale stato di coscienza, la conoscenza, e le percezioni non provengono da un processo mentale o dalla memoria, ma da esperienze intuitive. La memoria riproduce nella coscienza le esperienze passate e dimenticate. Non dobbiamo tuttavia ricorrere alla memoria per ricordare le cose che accadono nell'immediato presente. Qui, in questo tempio, mentre ci guardiamo attorno attentamente, vediamo le finestre, le tende e gli altri particolari della sala. Ma per 'vedere' le parti del tempio lontane dal nostro campo visivo, dobbiamo ricorrere alla memoria e ricordare tutto ciò che abbiamo osservato in precedenza.

Gli effetti limitanti dell'umana natura mortale A causa del predominio della propria natura mortale, all'essere umano è preclusa la possibilità di attingere alla coscienza universale e di servirsi della completa potenzialità del cervello. Essendo inconsapevole della propria intuitiva coscienza divina, l'uomo è costretto ad affidarsi alla memoria così scarsamente sviluppata, e quindi non riesce a ricordare tutte le esperienze fatte nei primi anni di vita, e meno ancora quelle delle vite precedenti. L'essere umano può ricordare la casa della sua fanciullezza e qualche esperienza particolarmente importante di quel periodo, ma ha dimenticato quasi tutto ciò che è accaduto allora. Naturalmente alcuni ricordano più di altri perché hanno sviluppato una maggiore capacità di conservare la memoria delle proprie esperienze.

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Un sacerdote che aveva vissuto e predicato a Boston per molti anni perse la memoria. Non ricordando più il proprio nome e la professione si trasferì altrove e rimase nel nuovo ambiente per tre anni lavorando come garzone in una drogheria. Poi un giorno batté la testa, e il colpo risvegliò la coscienza in quella zona del cervello collegata alla memoria del passato e ricordò la sua vera identità.

I ricordi delle vite passate Il ricordo delle vite passate è analogamente svanito dalla vostra mente. Se tutte le cellule cerebrali fossero attive, sareste capaci di ricordare tutto. Io ricordo molte delle mie incarnazioni precedenti. Non si tratta di una semplice convinzione; si può cercare di dimostrare la veridicità delle memorie del passato, e io ho verificato i miei ricordi. Numerose persone mi hanno sentito parlare di una vita precedente durante la quale sono vissuto a lungo in Inghilterra. Le esperienze fatte in quella incarnazione mi ritornano alla mente con chiarezza. Ricordavo molto bene alcuni particolari della Torre di Londra e quando la visitai nel 1935 constatai che quei luoghi erano esattamente come li avevo visti nel ricordo. Fin dall'infanzia sapevo che in una precedente incarnazione ero vissuto sulle rive dell'oceano. Da bambino vedevo luoghi e avvenimenti di quella incarnazione con gli occhi della mente. Quando ne parlavo, alcune persone mi prendevano in giro, ma ora non lo fanno più perché sono riuscito a dimostrare loro che quelle esperienze di una vita passata, affiorate in me quando ero piccolo, erano realmente avvenute. Se siete calmi e vi concentrate tanto profondamente da raggiungere lo stato della coscienza cosmica, potete richiamare alla memoria i minimi dettagli delle esperienze passate, perché sono tutti registrati nel cervello. Le abitudini che avete coltivato nelle vite precedenti hanno sostanzialmente creato la vostra attuale costituzione fisica, mentale ed emotiva. Voi avete dimenticato queste abitudini, ma esse non hanno dimenticato voi. Il vostro karma vi segue da secoli affollati di esperienze diverse. E quando vi reincarnate, questo karma, costituito dai pensieri, dalle azioni e dalle abitudini del passato, crea non soltanto la forma fisica che avrete, ma anche i tratti della vostra personalità. Sono questi modelli creati individualmente nelle vite passate che rendono gli esseri umani diversi l'uno dall'altro, e che spiegano l'infinita varietà dei lineamenti e delle caratteristiche. Il fatto stesso di essere una donna piuttosto che un uomo è stato determinato dalle tendenze che voi avete scelto di manifestare nelle vite precedenti. La maggior parte delle persone non si analizza e perciò non si rende mai conto di quanto sia condizionata dalle azioni del passato. Giorno dopo giorno segue le stesse abitudini fisiche e mentali. Quando dite: "Mi piace questo" e "Non mi piace quello", è perché alcune esperienze del passato hanno contribuito a creare un'attrazione per una cosa e un'avversione per un'altra. Nell'asram del mio Guru in India, il Maestro ci insegnava a lasciarci guidare dalla saggezza, non dalle simpatie e dalle antipatie. Cominciate ad analizzarvi di più, per capire perché siete come siete. Avrete notato che alcuni bambini posseggono fin dalla nascita stati d'animo e abitudini particolari. Essi hanno portato tali tendenze dal passato, perché in pochi anni di vita non avrebbero avuto il tempo di formare questi caratteristici comportamenti. Fin da bambino mi è sempre piaciuto costruire degli edifici. In questa vita, il mio primo tentativo è stato la ristrutturazione di una capanna di fango a Calcutta, quando ero ancora un ragazzino Questo interesse era particolarmente spiccato perché nel corso della mia precedente incarnazione in Inghilterra mi ero occupato molto di costruzioni. Ricordo numerose esperienze dei tempi passati! Benché non abbia mai studiato musica in questa vita, ho suonato molti strumenti indiani e mi hanno detto che potrei diventare un buon musicista. Tale predisposizione è il risultato di conoscenze acquisite nel passato. Se vi analizzerete, anche voi potrete ricordare alcune tendenze che avete manifestato durante l'infanzia e che fanno pensare a una vita precedente.

Scegliete soltanto le buone abitudini delle vite passate Le abitudini possono essere acquisite in questa vita o ereditate dalle vite precedenti. Quasi tutte le abitudini contratte in questa vita sono il risultato dell'influenza di quelle delle vite

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precedenti. Nella mia incarnazione attuale ho coltivato soltanto le buone abitudini. Sono riuscito a eliminare le cattive abitudini del passato e a liberarmene, perché ho cercato di controllarmi e di correggermi fin da bambino. Se ci serviamo correttamente della memoria, possiamo riprodurre le esperienze delle incarnazioni precedenti che contribuiscono a migliorare la nostra conoscenza in questa vita. Ricordando i buoni e i cattivi effetti delle esperienze passate possiamo liberarci con più facilità, dopo averle individuate, di quelle abitudini che ci fanno soffrire in questa vita. Dovremmo tutti cercare di comportarci in tal modo. Nella memoria dell'uomo coesistono le buone e le cattive abitudini che egli stesso ha creato e, che le ricordi o no, sono tutte registrate nel cervello. Quando fate del bene a qualcuno, il ricordo della vostra azione viene immagazzinato nel cervello. E quando fate del male, anche questa azione si va ad aggiungere al vostro magazzino mentale. Tutte le azioni buone o cattive che avete compiuto coscientemente saranno 'ricordate'. Le azioni presenti sono inconsciamente influenzate dalle azioni del passato. Quando una persona buona, che ha acquisito delle buone abitudini nel passato, compie un'azione buona, l'influenza della sua bontà del passato la trasforma immediatamente in una buona abitudine. Allo stesso modo, quando una persona malvagia compie una cattiva azione, l'influenza delle sue passate cattive abitudini la trasforma immediatamente in una cattiva abitudine. Prendete la decisione di liberarvi sia delle tendenze cattive provenienti dal passato sia di quelle che avete acquisito in questa vita. Cercate di ricordare soltanto le azioni positive. Neanche il più piccolo gesto di bontà andrà perduto, non importa in quale incarnazione lo abbiate compiuto. Servitevi dei buoni ricordi per influenzare le azioni che fate nel presente e ricordate anche agli altri la loro potenziale bontà.

Dimenticate gli errori del passato Non lasciate che la vostra mente si soffermi sugli errori che avete commesso perché non vi appartengono più. Dimenticateli. È l'attenzione che crea l'abitudine e i ricordi. Appena appoggiate la puntina sul disco, il grammofono comincia a suonare. L'attenzione è la puntina che fa suonare il disco delle azioni passate, perciò non dovete concentrare l'attenzione sulle azioni cattive. Perché continuate a soffrire a causa delle azioni insensate compiute nel passato? Cancellatene il ricordo dalla mente e fate attenzione a non ripeterle più. La memoria, di cui Dio ha dotato l'essere umano, non ha certo lo scopo di ricordare le cose negative. Alcune persone continuano a ripensare al dolore che hanno sopportato, e a quanto è stata terribile la loro sofferenza durante un intervento chirurgico subìto vent'anni prima! Rivivono continuamente il ricordo di quell'operazione. A che serve ripetere simili esperienze? Rievocare deliberatamente le esperienze dolorose o cattive significa fare un cattivo uso della memoria e commettere un peccato contro la propria anima. Alimentando i ricordi spiacevoli li porterete nel futuro e ciò non vi gioverà certamente. Se provate un profondo risentimento verso qualcuno e ogni giorno continuate a rievocarlo e a vendicarvi facendogli del male col pensiero, dovranno trascorrere numerose incarnazioni prima di poterne cancellare il ricordo. È pericoloso diventare vittima di una memoria affollata da brutti ricordi. Dimenticate le colpe e i sentimenti di vendetta e ricordate soltanto il bene. Sono pochi coloro che cercano coscientemente di sviluppare le potenzialità del corpo, della mente e dell'anima. Gli altri sono vittima delle circostanze del passato, vanno avanti faticosamente sospinti dalle abitudini sbagliate, e soccombono impotenti alla loro influenza dicendo a se stessi: "Sono nervoso", "Sono un debole", "Sono un peccatore", e così via. Sta a ciascuno di noi tagliare con la spada della saggezza i legami della schiavitù o rimanerne succubi. Dio ha dato a tutti gli esseri umani la libertà di agire secondo i propri desideri. Non imponete mai agli altri la vostra volontà, ma se desiderate convincere qualcuno a fare ciò che a voi sembra umilmente la cosa migliore, convincetelo con l'amore. Quando il Mahatma Gandhi si trovava in Sud Africa fu pugnalato e ridotto in fin di vita. Naturalmente i giudici volevano incriminare il suo aggressore, ma Gandhi rifiutò. "No", disse. "Se finisce in prigione, diventerà un nemico ancora più accanito. Lo conquisterò con l'amore". Quando l'aggressore seppe che Gandhi lo aveva perdonato, divenne un suo discepolo.

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Concentratevi sulla verità e sul bene Quasi tutti conoscono le tre scimmiette che mimano la massima: "Non vedete il male, non ascoltate il male, non dite il male". Io voglio sottolinearne la versione positiva. "Vedete, ascoltate, dite solo il bene. E odorate, gustate, percepite il bene; pensate e amate il bene". Prendete possesso del castello del bene e i vostri ricordi saranno simili a splendidi fiori che sbocciano in un giardino di nobili sogni. Se continuerete ad accrescere il numero dei bei ricordi, a tempo debito ricorderete il bene più grande che avete dimenticato, e cioè Dio. Quando in voi si risveglierà il ricordo di Dio, troverete la chiave della libertà. Usate la memoria per ricordare che siete un'anima immortale, e dimenticate di essere una creatura mortale. Ecco la ragione per cui la Self-Realization Fellowship vi insegna a ricordare sempre questa verità: voi siete Spirito. Ogni mattina ripetete a voi stessi: "Io non sono il corpo voglio; ricordare la mia vera natura dell'anima, lo Spirito invisibile e senza forma". Durante il giorno le abitudini perpetuano il falso ricordo della vostra limitata natura fisica; ma di notte l'angelo celeste del sonno vi ricorda che siete un essere divino senza forma. Dio vi concede il sonno, in cui felicemente perdete la coscienza del corpo, per ricordarvi che siete Spirito e che la vostra natura è la Beatitudine.

Come migliorare la memoria È vero che l'uomo eredita le facoltà mentali dal suo karma passato, ma può migliorare la memoria ricorrendo a vari metodi. La dieta svolge un ruolo importante. Il latte fresco e il latte fermentato (lo yogurt) contribuiscono a rafforzare la memoria. Un'alimentazione eccessiva, invece, nuoce alla memoria. Una dieta troppo ricca di grassi ostacola la digestione e finisce per danneggiare la memoria. Una volta ogni tanto si possono mangiare cibi fritti e grassi, ma solo con moderazione. Evitate rigorosamente la carne di maiale e i salumi in genere che in quantità eccessiva danneggiano la memoria. Forse state pensando: "Mangio prodotti suini eppure ho una buona memoria". La mia risposta è che avete ereditato la buona memoria dalle vite precedenti. Il consumo continuato e regolare di carne di maiale finirà per distruggerla. Le docce fredde fanno bene alla memoria e al sistema nervoso; rinfrescare i nervi favorisce la tranquillità mentale. Una mente tranquilla diventa un mezzo capace di riprodurre chiaramente le esperienze del passato. Un'eccessiva attività sessuale è deleteria per la memoria perché ne esaurisce il potere più di qualsiasi altro fattore. Chi è dotato di autocontrollo può sviluppare una memoria estremamente acuta ed eccezionali poteri mentali. Citerò ad esempio la straordinaria memoria di Isaac Newton, che viveva in castità. Si può migliorare la memoria cercando di ricordare tutto ciò che avete imparato o visto. Cercate di rievocare i particolari delle esperienze del passato e di fare mentalmente calcoli matematici. Purtroppo molte persone non adottano mai questi metodi per esercitare la memoria. Un altro sistema per sviluppare il potere mnemonico è quello di colpire lievemente la testa con le nocche delle dita. Imparate a fare ogni cosa con la massima attenzione, ma non comportatevi come coloro che si concentrano tanto profondamente da diventare troppo meticolosi, e brontolano e si agitano per ogni minuzia. Moltissime persone svolgono i propri compiti distrattamente, talvolta senza neppure sapere che cosa stanno facendo! Scrivere in prosa o in poesia sviluppa la memoria. Di solito riuscite a ricordare subito ciò che avete scritto, perché lo avete fatto con sentimento e attenzione. Le emozioni che accompagnano alcune esperienze aiutano a non dimenticarle. È facile ricordare tutto ciò che avete vissuto con profonda emozione. Anche coloro che hanno poca memoria rammentano i propri dispiaceri. Decidete, infine, di ricordare soltanto le cose belle del passato, non fate mai un cattivo uso della memoria lasciando entrare i brutti pensieri nel tempio della vostra coscienza; preservatene la santità con il ricordo di Dio. Non lasciate che i cattivi ricordi entrino come ladri in questo santuario interiore. Apritelo soltanto agli angeli della bontà. La felicità la bontà, la

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lealtà, la speranza, la forza, la pace e la gioia sono racchiuse nel tempio divino della vostra anima. Potete accogliere queste qualità nel vostro santuario interiore, se ricorderete soltanto il bene.

Ricordate la vostra identità con lo Spirito Se manterrete il cervello, la mente e il corpo pieni di ricordi lieti, Dio - il bene più grande - si manifesterà e rimarrà con voi. Rievocando solo le belle esperienze del passato, ricorderete infine la vostra identità con lo Spirito. Ricorderete che siete discesi dallo Spirito nella carne, in questa angusta gabbia di ossa che è soltanto una prigione di malattie e di tribolazioni. Fuggite dalla coscienza della mortalità. Durante la meditazione rammentate di essere una cosa sola con lo Spirito infinito. Continuate a rievocare ed espandere questo ricordo. La vostra coscienza non ha limiti, tutte le cose scintillano come stelle nel firmamento del vostro essere. Scoprirete improvvisamente che la vostra memoria si è sottilmente trasformata nell'intuizione, l'infallibile vista interiore dell'anima. Allora non dovrete più fare alcuno sforzo per ricordare, perché la memoria si sarà trasformata nell'onnisciente, onnipresente intuizione. Nella luce onnisciente del ricordo divino, voi non solo ricorderete, ma realizzerete di essere lo Spirito infinito.

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Armonizzare i metodi di guarigione del corpo, della mente e dell'anima

Casa Madre Internazionale della Self-Realization Fellowship,

Los Angeles, California, 4 gennaio 1940 Questa sera, seguendo l'ispirazione del momento, desidero parlarvi della guarigione. Le persone affette da qualche malattia fisica hanno l'impressione che la loro sofferenza non avrà mai fine, mentre le persone che non accusano alcun disturbo pensano di stare bene e non si aspettano di ammalarsi. Se godete di una buona salute, siatene grati, e quando vedete una persona che soffre dite a voi stessi: "Se non fosse per la grazia di Dio starei al suo posto". La macchina umana è alquanto imperfetta, e perciò inaffidabile. Eppure vedete quanti anni dura! Avete mai visto un'automobile funzionare così a lungo come il corpo umano? Malgrado ciò, questa macchina meravigliosa che Dio ha creato non è perfetta. Noi dobbiamo conoscere le caratteristiche della macchina umana. Come l'automobile, anche il corpo ha bisogno di acqua, di combustibile e di elettricità. Nel nostro caso, il combustibile e l'acqua provengono dai cibi, dalle bevande e dall'ossigeno che entrano nel corpo. Tuttavia, per poter utilizzare questi elementi, deve essere presente l'energia vitale: il prana, che può essere equiparata all'elettricità. Senza l'elettricità vitale non potreste digerire il cibo o assimilare l'ossigeno. Potete paragonare il corpo alla batteria di un'automobile; entrambi hanno bisogno di una corrente elettrica interiore per produrre l'elettricità, ossia l'energia. La batteria è più efficiente dell'organismo umano perché quando si scarica potete ricaricarla ricorrendo a una fonte di energia esterna, mentre quando il corpo fisico muore, non potete riportarlo in vita. Lo stomaco è la parte più debole della macchina umana, e spesso la più maltrattata. Se la digestione non funziona, a causa di un'alimentazione eccessiva o sbagliata, provoca una serie di disturbi fisici. Di solito, quando la mattina vi guardate allo specchio, pensate di stare bene. Ma non vi rendete conto che il vostro corpo è pieno di tossine. Se non sapete come liberarvi da questi veleni e l'organismo non sa come reagire, vi ammalate. Nella dieta americana l'intossicazione da proteine - provocata dalle tossine presenti nelle proteine non assimilate dall'organismo - è di solito la causa principale delle malattie. In Oriente l'alimentazione è spesso carente di proteine, mentre in Occidente è sovraccarica di sostanze proteiche perché la gente mangia troppa carne. Uno degli effetti delle proteine non assimilate, oltre a provocare serie conseguenze quali le malattie cardiovascolari e il cancro è quello di favorire il raffreddore perché le tossine agiscono sulla mucosa nasale. Un brutto raffreddore influisce negativamente sull'intero organismo e può anche annebbiare la mente impedendovi di pensare con chiarezza. Il raffreddore disturba seriamente la meditazione yoga perché ostacola la pratica corretta del pranayama. Sembra, dunque, che Satana si diverta a entrare nel naso e nella gola. Tutte le persone che si servono della voce per motivi professionali, ad esempio i cantanti e i conferenzieri, sono solitamente soggetti a disturbi del cavo orale perché, in genere, si preoccupano dello stato della propria voce e questo timore mentale permette a Satana di insinuarsi facilmente nelle vie respiratorie. Dovete quindi bloccare subito il raffreddore, altrimenti passerà gradatamente alla gola e ai polmoni. Sapete perché? Perché la temperatura del corpo non è più equilibrata. Per quanto riguarda il raffreddore, vorrei darvi qualche suggerimento pratico. I gargarismi quotidiani con un bicchiere di acqua salata tiepida, sono un'ottima misura preventiva, come pure l'alimentazione corretta, l'esercizio fisico e i bagni di sole quotidiani di circa 10-30 minuti, a seconda dell'intensità dei raggi solari e della sensibilità dell'epidermide. Se prendete un raffreddore, la cosa più opportuna è bloccarlo all'inizio prima che si estenda alla gola e ai bronchi. Il modo migliore e più rapido per superarlo è il digiuno che ne arresta l'evoluzione. Se riuscite a digiunare per ventiquattr'ore, il raffreddore generalmente scompare. Invece, se si tratta di un'affezione cronica, dovete mangiare frutta e verdura in abbondanza, stare al sole e all'aria pura e fare del moto. Molti credono che si debba bere molto quando si è raffreddati. L'acqua fa bene durante gli stati febbrili o in caso di congestione con formazione di catarro. Altrimenti l'eccesso di acqua può stimolare troppo la mucosa. Quando siete raffreddati, una delle cose peggiori è bere bevande calde. Il freddo contrae e il caldo dilata. Il calore può dare un sollievo momentaneo, ma poi dilata le cellule e ne disturba il normale funzionamento. Non sono indicate nemmeno le bibite ghiacciate.

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Per curare una bronchite, immergete un asciugamano di spugna in acqua bollente, strizzatelo e strofinatelo sul torace. Poi asciugatevi con un panno asciutto. Ripetete per cinque volte, due o tre volte al giorno. Tenete il torace ben coperto dopo ogni trattamento. Questi sono metodi naturali per prevenire o curare il raffreddore. Nonostante le precauzioni e le cure, in alcuni casi il raffreddore o altre malattie si trascinano nel tempo, mentre altre volte scompaiono rapidamente. La ragione può essere karmica, ossia lo stato di salute è determinato dal karma, la legge di causa ed effetto. La guarigione dipende in gran parte dal proprio karma - cioè le conseguenze delle azioni compiute nel passato - nonché dal farmaco adatto allo scopo. Poiché il nostro karma ci costringe a soffrire, alcuni credono che dovremmo arrenderci e accettare l'inevitabile. Ma non è giusto essere fatalisti. Se cercate di aiutarvi e poi vi arrendete quando non ottenete risultati immediati vi comportate scioccamente perché ogni sforzo che fate contribuisce a distruggere il disegno karmico. "Aiutati che Dio ti aiuta".

I tre metodi fondamentali di guarigione Le leggi fisiche, mentali e spirituali della guarigione sono leggi di Dio. Non agiscono separatamente, ma sono aspetti diversi del medesimo principio divino della guarigione. La divisione creata dai sostenitori di ciascun metodo è frutto dell'ignoranza. Ognuna di queste leggi raggiunge un risultato quando è applicata correttamente. Perché non riconoscere che i medici possano curare? O che la mente possa guarire? O che la fede abbia il potere di restituire la salute? Lahiri Mahasaya è stato così grande perché non era parziale. Era molto equilibrato. Non scherniva mai i medici; anzi, molti dei suoi discepoli erano medici. A volte Lahiri Mahasaya consigliava un'erba medicinale a un discepolo ammalato, e ad altri si limitava a dire: " Stai bene". Di quando in quando suggeriva di rivolgersi a un medico e ciò dipendeva dal temperamento del malato. Alcune volte ho suggerito anch'io di consultare un medico. Dio può servirsi di lui. Si deve usare il buon senso. Dopo tutto, chi ha creato le piante e le sostanze chimiche con cui si preparano le medicine? Dio è l'artefice di tutte le cose, ed è lui che opera attraverso le sue leggi fisiche, mentali e spirituali. Anch'io so usare semplici erbe particolarmente efficaci per guarire il corpo. Esistono vari metodi curativi e la controversia sulla validità dei rimedi mentali o fisici è del tutto vana. Nel campo della scienza medica si sono ottenuti risultati straordinari. Gli scienziati non pretendono di aver scoperto tutte le leggi della guarigione, ma hanno scoperto antibiotici, vaccini e altre terapie che curano e sconfiggono molte malattie. Stanno per mettere a punto delle terapie radianti che distruggeranno alcuni tipi di cellule tumorali. Dobbiamo dare credito alla scienza medica perché i medici conoscono il meccanismo del corpo umano molto meglio dei profani. D'altra parte, non fate affidamento soltanto sulle medicine, ma imparate ad avere maggior fiducia nel potere della mente. È un segno di ignoranza negare l'effetto dei rimedi pratici sul corpo; ed è irragionevole non riconoscere e non sviluppare il potere mentale. Se dipendete eccessivamente dalle cure mediche, la mente non potrà agire. La cosa migliore è imparare a utilizzare il potere superiore della mente. Ma se non sapete come farla funzionare, è buona norma usare sistemi pratici dettati dal buon senso, mentre sviluppate gradatamente il suo potere. I seguaci della Self-Realization Fellowship non respingono nessuno dei tre metodi di cura, fisico, mentale o spirituale. Noi accettiamo la verità, che sia stata scoperta dalla scienza medica o dalla scienza mentale. Diciamo soltanto che in certi casi la scienza medica funziona meglio, in altri funziona meglio la scienza mentale; e ciò dipende soltanto dal singolo individuo. Il metodo spirituale di guarire ricorrendo al potere di Dio è il migliore, e può essere istantaneo. Ma se non avete un buon karma, e vi manca la fede, occorrerà molto tempo perché i metodi spirituali agiscano sul corpo e sulla mente. Credere di essere ricettivi, non vi rende necessariamente tali. Un agricoltore, supponendo che la sua terra sia fertile, sparge i semi nel terreno; essi tuttavia non germogliano perché l'agricoltore non lo aveva precedentemente analizzato. Allo stesso modo, limitarsi a pensare di essere ricettivi alla guarigione può non essere sufficiente. Probabilmente esiste un impedimento mentale nel subcosciente. Soltanto

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quando la mente subconscia, la mente superconscia e la mente conscia sono convinte, germoglia la pianta risanatrice della vita.

Tutte le cose sono il frutto del potere del pensiero In ultima analisi scopriamo che tutte le cose sono il frutto del potere del pensiero. Il corpo, la casa in cui vivete, la luce del giorno, tutto ciò che vi circonda, gli occhiali che vi permettono di vedere meglio, sono soltanto pensieri condensati. Immaginate di addormentarvi in questo istante e di sognare che state passeggiando in un giardino. All'improvviso sbuca fuori un serpente che vi morde una gamba. Provate un grande spavento e un dolore terribile. Vi portano dal medico che vi somministra un antidoto, a poco a poco vi ristabilite e il dolore scompare. Ora, che cosa è accaduto nel mondo dei sogni? Avete ammirato lo splendido giardino, avete avuto paura e provato un forte dolore, avete goduto un senso di benessere dopo essere stati curati, eppure tutte queste esperienze erano soltanto il frutto dei vostri pensieri nel sogno. Quando vi svegliate, dite: "Santo cielo! Non vedo nessun morso sulla gamba e non ho preso nessuna medicina. Che cosa mi è successo? È stato soltanto un sogno!". Nel mondo dei sogni, il serpente, il morso, il dolore, il giardino, l'antidoto sembravano così reali! Avete dovuto prendere una medicina di sogno per curare un morso di sogno. Ma nel mondo dei sogni qual era la differenza fra il morso, il dolore, l'antidoto e il giardino? Nessuna. Erano soltanto pensieri diversi. Ma la vostra immaginazione ha conferito loro una tale forza che quando siete stati morsi da un serpente di sogno, avete provato un dolore di sogno. E quando avete preso una medicina di sogno, avete provato un sollievo di sogno da quel dolore. Allo stesso modo voi state sognando il mondo finito e il corpo fisico, e dovete ammettere la realtà relativa di tutto ciò che accade. Non potete dire che tutte le cose sono un'illusione e non esserne influenzati proprio mentre state sognando il sogno cosmico. Il corpo esiste davvero nel sogno della creazione e finché siete nel corpo, dovete riconoscerne l'esistenza. Non potete dire che la materia non è reale perché, in senso relativo, è reale. Se così non fosse, si potrebbe bere un veleno e non subirne le conseguenze. Ma per l'uomo normale che prende il veleno, il risultato è la morte. Sarebbe una follia credere che la materia non sia reale. Affermarlo è un'illusione. Un uomo che viveva sulla costa orientale degli Stati Uniti mi raccontò di una donna che si vantava con lui di sapere che la materia è irreale. "Il fuoco è un'illusione", diceva. "Non può bruciarmi". Lui non replicava. Ma un giorno arrivò l'occasione giusta. Mentre la donna non guardava, scaldò l'attizzatoio nel caminetto e le toccò la schiena. Lei gridò: "Ahi! Perché l'hai fatto?". Lui rispose calmo: "Beh, il fuoco è un'illusione, il corpo è un'illusione e il dolore è un'illusione. Allora come ho potuto farti male con un attizzatoio caldo?". La donna si arrabbiò moltissimo, ma lui era riuscito a dimostrare che fino a quando si vive nell'illusione non si può affermare che la materia è irreale. Quando provate un dolore fisico, è molto difficile ammettere che il corpo sia un'illusione. Così non dobbiamo essere fanatici. Dobbiamo procedere un passo alla volta e sviluppare gradatamente la forza di volontà e il potere della mente finché non raggiungeremo quello stadio in cui capiremo veramente che tutte le cose in questo mondo sono pensieri di sogno di Dio.

La mente funziona se sapete come controllarla La mente è molto strana. Quando ha ragione, ha ragione anche se il mondo intero ha una diversa opinione; quando sbaglia neppure la forza di tutte le opinioni del mondo riuscirà a farle cambiare idea. Se volete vedere come agisce la mente, dovete dominarla e se non siete in grado di farlo, non potrete comprendere nessuna delle cose che vi dico. Il dominio della mente richiede uno sviluppo graduale. Il potere mentale non è una cosa semplice perché agisce in maniera sottile. Comprendere le sottigliezze del suo funzionamento equivale a conoscerne il potere. La mente agisce in ogni cosa. Quando conoscerete il segreto dei processi mentali, vi renderete conto che questa è la verità.

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Una volta una studentessa dei miei corsi di Minneapolis mi chiese di aiutarla. Era stata coinvolta in un incidente stradale. Aveva una mano completamente paralizzata e gonfia e il pollice privo di articolazione, quindi non riusciva a piegarlo. I medici non erano stati in grado di aiutarla. Di fronte a tutti le presi la mano e tirai il pollice che si sbloccò e la ragazza riuscì a muoverlo. La mano era guarita. Il giorno dopo, in segno di riconoscenza fece una generosa offerta alla nostra opera per aiutarci ad andare avanti. Come potete vedere, il potere della mente funziona, ma deve essere accompagnato dalla fede, e lei aveva fede. Dio non desidera che fra gli studiosi della mente e gli studiosi del corpo si creino delle divergenze. Entrambi si servono delle sue leggi. Il corpo è soltanto il frutto attività mentale. Non esiste differenza alcuna tra il corpo e la mente se non nelle rispettive manifestazioni. Il corpo è una manifestazione più grossolana e la mente una manifestazione più sottile. Con riferimento ai gas che la compongono, l'acqua (in chimica H2O) è invisibile. Quando l'idrogeno e l'ossigeno si condensano diventano acqua, ossia un liquido. Quando l'acqua si congela, diventa ghiaccio, ossia un solido. Tuttavia, l'idrogeno e l'ossigeno allo stato gassoso (l'invisibile H2O), l'acqua e il ghiaccio in sostanza non sono diversi. E come l'H2O può apparire sotto forma di acqua o di ghiaccio, così la mente può apparire sotto forma di vita e di corpo, la vita elettrica o 'fluida', e il corpo fisico o 'solido'. La mente è l'uomo invisibile o anima, la vita o prana è la mente allo stato 'liquido', e il corpo è la mente allo stato grossolano o 'solido'. È una filosofia semplice, ma di difficile realizzazione. In virtù del potere mentale potete operare delle trasformazioni sia nella forza vitale presente nel corpo sia nel corpo stesso. Chi se non la vostra mente rafforza il fisico? Con una salutare stimolazione dell'organismo potete migliorare la mente. Stimolando la forza vitale potete migliorare il corpo e la mente perché sono collegati l'uno all'altra. Il fisico influisce sulla mente che, a sua volta, influisce sul fisico perché interagiscono. Perciò attraverso la mente voi potete influire sul corpo, e, attraverso il corpo, influire sulla mente. Ad esempio, alcuni pensano di dover bere un bicchiere di vino per sentirsi felici: ecco una correlazione tra corpo e mente. Ma mille bottiglie di vino non potrebbero provocare la gioia inebriante che io provo ricorrendo semplicemente al potere mentale, che non ha effetti collaterali devastanti! La mente vi permette di fare tutto ciò che volete, ma dovete cominciare dalle piccole cose, finché non svilupperete appieno il suo potere. Se non sviluppate con costanza il potere mentale, non dovete improvvisamente fare affidamento soltanto su di esso. Non mettete mai in dubbio gli effetti della mente sul corpo, ma ricordate che dovete educarla gradualmente, finché non saprete che il suo potere agisce. Chi prende continuamente dei farmaci finisce per contrarre una dipendenza dai medici e dalle medicine. E i fanatici che rifiutano l'aiuto del medico quando ne hanno bisogno spesso danneggiano proprio se stessi. Non sarete perdonati se ignorate le leggi di Dio, ma dovrete subirne le conseguenze. Occorre sempre usare il buon senso. È giusto conoscere e adottare semplici rimedi, come disinfettare con la tintura di iodio una ferita. Che senso ha rischiare un'infezione dicendo che la mente la farà guarire? Se vi rompete un dito, la vostra mente lo rimette forse a posto? Il buon senso vi dice che dovete farlo sistemare correttamente affinché si saldi nella posizione giusta. In entrambi i casi è la mente che in definitiva guarisce, i rimedi dettati dal buon senso collaborano con le leggi che favoriscono il processo di guarigione quando il potere mentale non è ancora perfettamente sviluppato.

La mente può produrre effetti negativi e positivi La mente è molto complessa e può produrre effetti negativi e positivi. Ricordo che una volta mia sorella aveva mal di gola. Non avevo mai visto un'infezione così terribile. Non riusciva a mangiare, non poteva inghiottire niente. Mi pregò: "Per favore, fa qualcosa per aiutarmi!" . Le risposi: "È la tua mente che provoca questo mal di gola". La pregai di mangiare il cibo che le avevo portato. Lei non si accorse che le avevo messo una mano sulla gola mentre indirizzavo il potere del mio pensiero sulla parte malata. Come prima cosa, notò che stava mangiando e che non sentiva più alcun dolore. Era felice di essere guarita. Quando me ne andai, si alzò e si guardò la gola allo specchio. Si accorse allora che l'infezione non era scomparsa, il dolore riprese e lei mandò un grido. Ritornai a casa sua e vidi che soffriva ancora e le domandai: "Che cosa hai fatto?".

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"Mi sono guardata la gola", rispose. Io dissi: "Ho visto nella luce di Dio che la tua gola era perfettamente sana, e per questo motivo stavi bene. Ma tu hai visto la malattia, e perciò ti fa male". Poi continuai: "Bevi quest'acqua". Poiché la sua mente era ricettiva, riuscì a inghiottirla e si sentì bene di nuovo. Poi non si guardò più la gola allo specchio. Vedete quindi che la mente ha un ruolo molto importante in questi casi. Nelle malattie nervose, che sono alimentate da pensieri sbagliati, la mente può favorire rapidamente la guarigione, se il suo potere è impiegato in modo corretto. In un'altra occasione venne a trovarmi la moglie di un mio caro amico di Long Beach. Aveva la gola paralizzata a causa di un incidente e desiderava che l'aiutassi. "Non riesco a mangiare niente", mi disse. "Devono nutrirmi con una sonda". Io le domandai: "Riesci a bere il latte?". "No", rispose lei. "Appena cerco di bere qualcosa, mi viene un crampo alla gola, e non riesco a inghiottire". "Ma è soltanto un fatto mentale", replicai. "Non ti lascerò andare via se prima non avrai bevuto un bicchiere di latte". Lei sorrise e io mi feci portare un po' di latte. "Adesso, bevilo!", dissi con decisione. I medici e le esperienze fatte nel passato l'avevano convinta che non era in grado di bere. Ma il mio pensiero era più forte del suo. Dopotutto, i nervi e le cellule sono controllati dalla mente. Ma la sua era così avvelenata dal dubbio che si era convinta di non riuscire a inghiottire nulla. Così espulse dalla bocca i primi sorsi di latte. Era sicura che mi sbagliavo. Allora dissi: "Guarda, sono molto serio; non ti lascerò uscire da questa stanza finché non avrai finito il bicchiere". "È impossibile", protestò; ma, per contrastare i suoi pensieri negativi, usai il mio potere mentale di gran lunga più forte. Lei tentò di nuovo, e questa volta riuscì a inghiottire il latte. Era guarita.

L'essere umano è ipnotizzato dall'illusione Vedete, questo mondo è un mondo di maya, di illusione, e l'essere umano è ipnotizzato dall'illusione. La nostra mente ci ha fatto credere di essere molto limitati. Qualcuno dice: "Non posso fare a meno del caffè". Qualcun altro dichiara: "Non posso fare a meno di una bella bistecca succulenta", e così via. Il mondo è impazzito, lo vedo chiaramente. Io seguo le regole, finché ne ho voglia, e poi dico: "Abbasso le regole! È la mente che comanda". E funziona. Un tempo, la morte e la vita mi sembravano assolutamente reali, ma ora non mi appaiono più tali. Non sono mai nato, sebbene nei miei sogni della vita terrena sia nato molte volte. E non sono mai morto, benché in questo mondo di sogno abbia sognato molte volte di morire. In un'incarnazione posso dormire e sognare di nascere come un potente re d'Inghilterra. Poi muoio e sogno di rinascere in un uomo devoto. E poi muoio ancora e rinasco in un avvocato di successo. Poi muoio e rinasco come Yogananda. Ma sono tutti sogni ed è proprio questo che sto cercando di dirvi. Una volta mi faceva molto piacere scoprire le mie precedenti incarnazioni. Ora tutto questo ha perso il suo fascino. È soltanto un sogno. Non appena mi sono reso conto che ogni cosa è opera della mente, e che è il pensiero di Dio a creare tutti questi sogni, il mondo ha assunto ai miei occhi un significato diverso. Dio può dissolvere questi sogni in qualsiasi momento e può farli tornare in forme migliori. Ma niente si cancella nella Mente infinita; ogni sogno vi resta impresso per l'eternità. L'illusione è così forte che è piuttosto difficile convincersi che si tratti di un'illusione quando siete preda delle necessità e non avete i soldi per affrontarle. È difficile credere che questo mondo è maya quando siete malati e soffrite. Ma quando vi concentrate costantemente su Dio, comprenderete che il mondo è il suo sogno. Ecco perché in India non prestiamo alla cura del corpo tanta attenzione quanta ne dedichiamo alla cura dell'ignoranza spirituale. Guarire l'anima dall'ignoranza, cioè rimuovere l'illusione che avvolge l'anima, è la più grande di tutte le guarigioni, perché dura nel tempo. E quando guarirete l'anima, comprenderete che il corpo è soltanto un involucro di sogno in cui l'anima stessa dimora.

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Si possono offrire le proprie sofferenze per il benessere altrui

Sebbene san Francesco guarisse molte persone, pure non guarì mai il proprio corpo a cui non dava alcuna importanza. Ma ciò non voleva dire che la sua anima soffrisse. Non si preoccupava di eliminare le condizioni karmiche del suo corpo perché si trattava del karma che aveva preso spontaneamente su di sé per guarire altri esseri umani e risvegliare in loro la fede in Dio. Non si attribuiva la gloria o il potere di guarire. Più vorrete che gli altri sappiano quanto siete meravigliosi, meno grandi sarete. Più cercherete di manifestare i poteri della vostra mente continuando a vantarvene, più diminuiranno. Dovete essere puri e liberi dall'egotismo agli occhi della vostra coscienza e agli occhi del Signore onnipotente e allora lui vi concederà poteri meravigliosi e vi permetterà di fare splendide esperienze spirituali. Nessuno può sottrarsi alla sofferenza. Anche Gesù soffrì. Benché non dovesse sopportare la malattia, soffrì molto sulla croce, perché prese sul suo corpo i peccati, cioè il karma degli altri. Il medico che si prodiga per guarire il prossimo dalle malattie non teme per la salute del proprio corpo. Ad esempio, il mio corpo sarà soggetto a disturbi fisici, non perché io abbia trasgredito le leggi divine, ma perché ho assunto su di me il karma di molte persone. Poco prima di Natale, mi sono slogato una gamba compromettendo l'uso del ginocchio. Come se non bastasse, ieri sono scivolato su un sasso e questo incidente ha peggiorato la distorsione, tanto che in serata la gamba mi faceva così male che ho dovuto farmi trasportare su una sedia per andare da una stanza all'altra. Eppure, vedete, oggi sono con voi e la gamba non mi fa male. Come mai? Per mezzo del potere della mente. Il mio caso, però, è ancora diverso. Non ho usato il potere della mente per guarire la gamba. Ho messo il mio corpo nelle mani di Dio, e qualunque cosa lui voglia farne, sarà bene accetta. Sebbene la gamba mi dia fastidio fin dal giorno di Natale, quando è giunto il momento di partecipare ai servizi, Dio ha sempre fatto sparire il dolore senza che io glielo chiedessi. I devoti hanno insistito perché non scendessi a parlare questa sera, poiché il ginocchio mi faceva molto male. Ma io li ho rimproverati per quello che mi chiedevano di fare. La volontà di Dio è la mia volontà, dolore o no. Ed eccomi qui. Per grazia sua, ho potuto fare tre rampe di scale per venire da voi.

Destatevi in Dio per liberarvi dall'illusione La cosa migliore, quindi, è confidare maggiormente nel Signore. Il potere di Dio è illimitato. La chiave per accedere al suo potere risanante è credere in questo potere infinito e, nello stesso tempo, comprendere che il corpo è un sogno e che non dovete dedicargli troppa attenzione. Perché preoccuparvene eccessivamente? Prendetevi cura del corpo in misura ragionevole, poi dimenticatelo. Questo intendeva Gesù Cristo quando disse: "Non fate attenzione al corpo...". Pensate costantemente al Signore, tenendo la mente concentrata su di lui, affinché possa mostrarvi che questo mondo è il suo sogno. Siate ragionevoli e saggi, non rinnegando il corpo, ma vivendo così assorti nel pensiero del Signore che egli improvvisamente distruggerà l'illusione; scoprirete allora che questo fragile corpo - che avete tanta paura di perdere - è un suo concetto mentale e che non avete nulla da temere. Tale è lo stato perfetto. Ecco perché Gesù ha detto: "Distruggete questo tempio [il corpo] e in tre giorni lo riedificherò". Aveva realizzato ciò che vi ho detto oggi, ossia che ogni cosa proviene dalla mente. In genere per gli esseri umani l'influsso del karma è così potente che non riescono a comprendere questo principio divino. Ma pensate quante volte siete nati sulla terra con un corpo fisico, avete creato e superato le cattive abitudini, avete provato gioie e dolori, piaceri e malattie, vecchiaia e morte. Fino a quando continuerete a sopportare questa autoipnosi? Liberatevene. Krsna ha detto: "Esci da questo oceano di sofferenza, Arjuna!". Siate una cosa con il Signore supremo. Destatevi in Dio. Non appena vi desterete in lui, la paura si dissolverà. Il corpo che un tempo mi appariva così reale oggi non significa niente per me. A volte mi appare disteso, immobile e senza vita; vedo un sogno in un altro sogno, il sogno del corpo senza vita nel sogno del mondo. Ma non appena rivolgo lo sguardo dentro di me e contemplo lo Spirito, il sogno svanisce. Queste sono esperienze reali. Potete continuare a esercitare il potere della mente per ottenere una piccola guarigione, e scoprire poi che è sopraggiunto un altro problema. Non preferireste compiere il supremo sforzo spirituale di raggiungere il grembo di Dio e vedere che il corpo è un sogno e che non

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siete colpiti dalle sue esperienze di salute e malattia, di vita e morte? Quando la vostra anima sarà guarita dall'illusione e comprenderete davvero la natura di sogno del corpo, scoprirete che Dio lo ha anche guarito. Non soffrirete più, a meno che, come san Francesco, non siate disposti a farlo per amore del prossimo. Forse questi concetti sono troppo profondi perché possiate comprenderli ora, ma potete capire un esempio: due persone sognano di essere in ospedale. Una guarisce, l'altra continua a stare male. La prima pensa: "Come sono felice! Come mi sento bene!". L'altra pensa: "Mi sento così male! Come sono infelice'". Ma quando si svegliano dal loro sogno, entrambe si rendono conto che non erano né malate né guarite. In realtà la malattia e la salute non esistono affatto. Queste esperienze sono provocate dall'illusione. Non appena vi renderete conto che tutte le cose sono il pensiero di Dio, il sogno condensato di Dio, allora questo suo spettacolo non vi affliggerà più. Vi siete destati dal sogno della dualità, dal sogno della malattia e della salute.

Una guarigione miracolosa Quando ero più giovane operavo spesso delle guarigioni, ma poi ho scoperto che la gente voleva essere guarita soltanto fisicamente. Quando aveva riconquistato la salute, non la vedevo più. Poche persone desiderano l'eterna guarigione dell'anima. La gioia dell'esistenza materiale va e viene. La gioia dell'esistenza spirituale non ha mai fine. Ma voglio raccontarvi un'esperienza particolare. Mentre ero in India, nel 1935, la moglie di un mio amico d'infanzia si ammalò molto gravemente. Egli voleva che andassi a trovarla a casa, ma io dissi: "Non chiedermelo, per favore. Fa quello che ti dico e tua moglie guarirà". Il mio amico continuò a insistere perché andassi a trovarla, ma interiormente Dio mi diceva di non andare. Alla fine gli risposi: "Fa ciò che ti dico e guarda che cosa succede". Andò a casa, seguì le mie istruzioni e la febbre sparì; ma tornò il giorno dopo, alle tre del pomeriggio. E da quel momento in poi, circa alla stessa ora, la febbre tornava. Un giorno lui venne da me e disse: "Maestro la febbre non la lascia mai. Ti scongiuro, fa qualcosa". Io risposi: "Solo Dio la guarirà". Lui implorò: "Se verrai anche una volta sola, mia moglie guarirà". Cedetti, e quando arrivai mi resi conto che la febbre era molto alta. Qualche giorno più tardi, ero appena salito in macchina quando il mio amico arrivò piangendo: "Mia moglie muore!". Rimasi tranquillo e pregai profondamente. Non appena finii, seppi che la mia preghiera sarebbe stata esaudita. Andai a casa sua dove c'erano circa venticinque persone. La moglie era distesa esanime sul letto. Il mio amico la scuoteva piangendo perché pensava di riuscire in questo modo a farla respirare di nuovo. Mi irritava che non avesse fede in Dio. Vorrei che foste stati tutti presenti, perché avreste certamente creduto nel potere di Dio. Le misi la mano sulla fronte, poi le sfiorai il torace. Sembrava che la vita avesse abbandonato il corpo, ma poco dopo, mentre le tenevo la mano sul petto, un fremito le scosse i piedi e poi tutto il corpo. La lingua, che era fuoriuscita dalla bocca, riprese la posizione normale, e la donna aprì gli occhi. Si mosse e mi guardò con un lieve sorriso. È stata una delle cose più straordinarie che abbia mai visto in vita mia. Il potere di Dio l'aveva guarita e, da allora, la febbre non tornò più. Parlo di queste cose soltanto per mostrarvi la gloria di Dio. Quando conoscerete Dio, non vi attribuirete mai nessun merito. Il mio amico aveva sentito dire che avevo il potere di guarire i malati, ma io cercavo di persuaderlo ad aver fede nell'illimitato potere di Dio. Per essere guariti occorre la fede. Senza l'adesione della mente e senza la fede, la guarigione non può avvenire. Quando la moglie non migliorò, la fede del mio amico fu scossa; personalmente ne fui felice, perché non volevo che credesse nel mio potere, ma in Dio. Quando vide che quella guarigione miracolosa era avvenuta in virtù delle benedizioni divine, si convinse del potere di Dio e comprese che il Signore stava mettendo alla prova la sua fede.

Abbiate una forza mentale maggiore Avete capito tutto ciò che vi ho detto questa sera? Avete capito che la vita e la morte sono sogni? Allora qual è la conclusione? Dovete avere una forza mentale maggiore. Sviluppatela in

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modo da poter restare impassibili, qualsiasi cosa accada, affrontando con coraggio gli eventi della vita. Se amate Dio, dovreste aver fede ed essere preparati a resistere, quando arriveranno le prove. Non abbiate paura di soffrire. Mantenete la mente positiva e forte. Ciò che più conta è la vostra esperienza interiore. La Self-Realization Fellowship sostiene che per inconvenienti di scarsa importanza si debba ricorrere a rimedi ragionevoli per curare il corpo. L'autoguarigione dipende da un buon karma, da una dieta corretta, dal sole, dall'esercizio fisico e dalla fede incrollabile che nella mente è racchiusa l'onnipresente potenza risanante di Dio. Rafforzate gradualmente la mente affinché vi sia possibile affidarvi in misura maggiore al suo potere e, di giorno in giorno, vi sentirete sempre meglio. Pensate positivamente, anche in presenza di circostanze negative. Nei momenti difficili siate equilibrati. Date poca importanza alle richieste del corpo, rendendovi conto che non siete il corpo, ma l'anima. Imparate a digiunare da uno a tre giorni di seguito. Nel momento in cui pensate che non dovreste mangiare qualcosa, non mangiatela. Questi sono i metodi che permettono di sviluppare il potere della mente. E, soprattutto, meditate profondamente ogni giorno. Stabilite un effettivo contatto con Dio, per comprendere e mettere in pratica davvero tutto ciò che vi ho detto questa sera e allontanare per sempre l'illusione dalla vostra anima. Se vivrete con il Signore, guarirete dall'illusione che esistono la vita e la morte, la salute e la malattia. Vivete nel Signore, sentite il suo amore, non abbiate paura di nulla. Soltanto nel castello di Dio possiamo trovare protezione. Non c'è rifugio più sicuro e felice che nella sua presenza. Quando siete con lui, nulla vi può colpire.

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Il potere della mente può aiutarvi sia a dimagrire sia a ingrassare

Primo Tempio della Self-Realization Fellowship, Encinitas, California, 2 giugno 1940

Ho scelto questo particolare argomento perché qualcuno ha notato che sono molto dimagrito - infatti in meno di quattro mesi ho perso circa venti chili - e mi ha domandato se per caso fossi stato poco bene. I medici e i dietologi non conoscono tutte le cause che concorrono a determinare le nostre condizioni fisiche e perciò pensano che il corpo sia governato esclusivamente da leggi biochimiche. La lunga storia della natura del corpo umano non comprende soltanto la fisiologia, l'anatomia, l'alimentazione e la medicina. Ciò che vi dirò è tratto dalla mia esperienza personale e vi sarà molto utile se ve ne ricorderete. Non dovete credere che le persone naturalmente inclini a ingrassare o a restare troppo magre abbiano immancabilmente una salute malferma o che le cause di tali tendenze siano unicamente o interamente fisiche. Ad esempio, perché alcune persone magre possono fare cinque pasti al giorno senza aumentare di peso? Quando ero ragazzo avrei gradito diventare più grasso perché in India, dove molte persone sono veramente magre a causa di una insufficiente alimentazione, piace essere grassi. Mangiavo di proposito cibi particolarmente nutrienti, ma non riuscivo ad aumentare di peso. Poi la grazia del mio guru Sri Yukteswarji trasformò il mio modo di pensare, e da quel giorno il mio corpo subì un cambiamento. Da allora ho sempre avuto un fisico molto robusto. Prima della benedizione di Guruji, il mio corpo era così spaventosamente magro che sembravo una pertica coronata da una noce di cocco! Se siete naturalmente inclini a ingrassare, non date la colpa soltanto alle vostre abitudini alimentari, perché anche la mente influisce sensibilmente sulla formazione di tale inclinazione. Dovete educare la mente per evitare che in voi si crei la tendenza ad essere troppo grassi o troppo magri. È opportuno essere flessibili, in modo da riuscire a ingrassare o a dimagrire a volontà. Naturalmente non dovreste ignorare le norme dietetiche, a meno che non possediate una mente divinamente forte. Se volete dimagrire o evitare di ingrassare, dovete rispettare alcuni punti fondamentali, uno dei quali è il seguente: non bevete mai acqua, latte o altri liquidi durante i pasti. La cosa migliore è bere mezz'ora prima dei pasti oppure due ore dopo. Quando il peso del corpo aumenta, le cellule hanno un estremo bisogno di acqua. È strano che a volte i nostri desideri più impellenti si rivolgano proprio verso le cose che ci danneggiano. Bere abbondantemente acqua e succhi di frutta aiuta a mantenere il corpo immune dalle malattie; ma dovete però avere l'accortezza di non bere durante i pasti. Tra un pasto e l'altro bevete un bicchiere di latte che contribuirà a mantenere sano il vostro organismo, perché il latte fornisce al corpo tutti gli elementi necessari. Ma evitate la panna e bevete latte scremato. È anche molto importante mangiare in abbondanza frutta fresca e verdure preferibilmente crude. Eliminate lo zucchero, gli amidi e il fritto. Ogni tanto potete fare uno strappo alla regola che non dovrebbe, però, trasformarsi in un'abitudine. Ricordate che una dieta troppo ricca di amidi è nociva, oltre che ingrassante. Quando avete voglia di qualcosa di dolce o di uno spuntino, la cosa migliore è la frutta. Per renderla più nutriente, potete aggiungere arachidi, mandorle o noci finemente tritate, mescolate a succhi di frutta o a qualche altro ingrediente. Il vostro corpo ha bisogno di proteine che, tuttavia, quando vengono assunte in eccesso si rivelano dannose. Non prendete l'abitudine di consumare proteine animali che intossicano l'organismo. Un'altra norma importante è quella di evitare i grassi; mentre piccoli quantitativi di olio di oliva si riveleranno benefici alle articolazioni. In generale, seguite una dieta equilibrata che contenga tutti gli elementi di cui l'organismo ha bisogno e mangiate soltanto quanto è effettivamente necessario al corpo. Questo è il modo di stabilizzare il proprio peso ricorrendo a una dieta giusta. Se mangiate troppo il triste risultato sarà che le signore ingrasseranno nelle parti posteriori e i signori nelle parti anteriori. Così, mangiate meno e fate molto esercizio fisico per mantenere i muscoli ben tonificati. Non fate indebolire i muscoli addominali che devono essere tenuti sempre in dentro. Quando cercate di dimagrire, non diventate eccessivamente ansiosi. È pericoloso ricorrere a misure drastiche per dimagrire rapidamente.

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Un peso eccessivo nuoce a tutto l'organismo, dai piedi al cuore. A ogni mezzo chilo di peso corrisponde più di un chilometro di vasi sanguigni che deve essere irrorato dal cuore. Eppure, vi sorprenderebbe vedere come la mente riesce a compensare ogni squilibrio del corpo. Lo Swami indiano Trailanga pesava più di centocinquanta chili, eppure si diceva che fosse vissuto trecento anni. Riuscì a farlo perché viveva in virtù del potere della mente.

Immaginate di essere magri La mente farà tutto ciò che volete. Oltre a seguire una dieta appropriata, dovete anche immaginare di essere magri. C'è stato un periodo in cui cercavo di dimagrire seguendo le solite diete rigide, ma vedevo che i giorni passavano e il peso rimaneva immutato. Allora pensai: "E così, signor corpo, tu mi stai prendendo in giro". Alcune persone tendono alla magrezza, altre all'obesità. Perché non scelgo la tendenza a dimagrire? Perché devo continuare a pensare alla dieta, e solo alla dieta?". Avevo veramente perso la pazienza con me stesso. Così mi dissi: "Mangia!", e cominciai a mangiare regolarmente. Dopo aver fatto riposare la mente, vi impressi questo pensiero: "Stai dimagrendo". Mi attenni tenacemente a questo pensiero e mi resi conto che funzionava davvero e che stavo dimagrendo. Spesso mangiavo perfino cibi molto nutrienti, eppure continuavo a dimagrire regolarmente. Il pensiero si era impresso con tale fermezza nella mente che l'organismo intero stava lavorando per liberarsi del peso che non era necessario al mio benessere fisico. Quando raggiunsi gli ottanta chili, mi sono stabilizzato per mantenere quel peso. Ho sempre mangiato normalmente e finora non ho superato quel limite. Finché non riuscirete a dimagrire soltanto per mezzo del potere della mente, il sistema migliore resta quello di servirsi contemporaneamente del potere mentale, dell'esercizio fisico e della dieta appropriata. Ma sapete che quando ho fatto ricorso al potere della mente, ho smesso perfino di fare dello sport, fatta eccezione per gli Esercizi di ricarica, e ho mangiato di tutto; eppure non sono più ingrassato. Ho mantenuto sempre lo stesso peso. E benché sia molto dimagrito, la pelle è più soda ed elastica che mai. Normalmente, se si perdono venti chili in poco tempo, la carne diventa flaccida. Ma il potere mentale di cui mi sono servito per dimagrire, ha rassodato anche i tessuti. Come vedete, la mente gioca un ruolo importante nell'aumento e nella perdita del peso. La cosa importante è che imprimiate il pensiero giusto nella vostra mente. Alcune persone mangiano tutto quello che vogliono, eppure restano magre, senza compiere nessuno sforzo cosciente. Perché? Perché il loro corpo ha trovato il giusto equilibrio in questa vita a causa delle corrette abitudini alimentari acquisite in precedenti incarnazioni. Quindi non ingrassano e non dimagriscono, qualsiasi cosa mangino. Ciò non significa necessariamente che siano al tempo stesso sane e vitali, o che possano ignorare le semplici norme della buona salute. È probabile che nella vita precedente vi siate costruiti un certo equilibrio fisico per mezzo di una giusta alimentazione e di appropriati esercizi, ma è indispensabile che continuiate a mangiare correttamente e a mettere in pratica i princìpi di una vita sana. Se trascurate l'organismo e ignorate le leggi fisiologiche della salute in questa vita, prima o poi ne pagherete le conseguenze. Il messaggio che voglio trasmettervi consiste in questo: ho dimostrato con qualsiasi mezzo che il potere della mente funziona. Finché mi sono limitato a seguire le norme dietetiche non ho avuto nessun risultato, ma dal momento in cui ho fatto ricorso al potere della mente ho cominciato a dimagrire. Ora sono in grado di dimagrire o di ingrassare a volontà. Questo risultato si può ottenere solamente usando il potere della mente. Anche voi dovete imparare a regolare con la volontà il vostro peso. Seguite la dieta giusta; mangiate frutta fresca e verdura cruda in maggiore quantità, meno grassi, meno amidi e meno zuccheri; bevete in abbondanza acqua o altri liquidi (succhi di frutta e di verdura, latte, ecc.), fuori dai pasti; e, cosa più importante, pensate intensamente di avere il perfetto controllo del corpo. Ogni mattina e ogni sera affermate con profonda convinzione: "Io sono il padrone di questo corpo. Esso obbedirà alla mia mente, indipendentemente da quello che mangerò. Qualsiasi tendenza a dimagrire o a ingrassare deve sparire!".

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Non siate fanatici delle diete Il punto è questo: seguite una dieta equilibrata e non pensateci più. Una volta ogni tanto si può fare uno strappo alla regola. Se morite dalla voglia di mangiare una cosa che non vi fa particolarmente bene, non fate i pignoli, mangiatela. Ma non lasciate che diventi un'abitudine. Molte persone si preoccupano troppo del cibo. A che cosa serve avere un corpo che è sempre difficile da accontentare? Il corpo dovrebbe essere il vostro servo; non permettete a voi stessi di diventare i suoi schiavi. Pensate al potere della mente, convincetevi che esso è in grado di risanare il vostro corpo. Vivete in virtù del potere della mente! Come fa la mucca a restare sana e forte, nutrendosi solo di erba? Da questo cibo semplice essa trae tutti gli elementi di cui ha bisogno. Naturalmente, in primo luogo l'erba contiene sostanze buone, ma la cosa principale è che la mente della mucca è stata condizionata dall'evoluzione a quel tipo di vita, e il suo corpo obbedisce di conseguenza. Voi avete un vantaggio rispetto alla mucca perché potete coscientemente dare ordini alla mente con la volontà. Allora il corpo farà quello che gli ordinerà la mente. In sostanza tutto ciò che a voi sembra indispensabile a sostenere il corpo è un'illusione. Io so con certezza che la mente è il potere supremo; essa creerà tutto ciò di cui il corpo ha bisogno. Ma finché non avrete effettivamente assimilato questa verità, dovrete usare il buon senso. È molto saggio ubbidire alle leggi divine della salute e credere, senza dubitare, che la mente sia la forza suprema. Voi avete creato la vostra condizione fisica attuale e disponete del potere mentale di mantenere in buona salute il corpo. Se ad esempio il mio organismo è privo di ferro, io suggerisco alla mente il pensiero del ferro, e la carenza viene compensata. Quando riuscirete a controllare il corpo, esso eseguirà qualsiasi cosa gli ordinerete per mezzo dei potenti suggerimenti mentali. La volontà di Dio è stata tanto forte da creare l'intero universo. Il vostro piccolo corpo è un prodotto della volontà divina. La vostra mente è un'espressione di questa stessa volontà, e ogni volta che le darete con forza un suggerimento concernente il benessere del vostro corpo o il vostro destino, si realizzerà. Ricordate, il pensiero è il padrone della macchina della creazione. Rafforzando i vostri pensieri, potrete raggiungere qualunque meta vi siate prefissi.

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Come lavorare senza stancarsi

Da una conferenza tenuta il 28 marzo 1940 Lavorare senza stancarsi è il desiderio di tutta l'umanità. Alcune persone riescono a lavorare molto senza affaticarsi troppo, altre si stancano facilmente. In mancanza di fattori diversi, spesso si ritiene che le persone dotate di una grande energia siano nate forti, e che le persone che si stancano facilmente siano nate deboli. Che il nostro normale livello di energia sia il risultato dei fattori ereditari o congeniti è una teoria parzialmente vera. Ma quando iniziamo a capire l'essere umano nel suo insieme, ci rendiamo conto che non ci troviamo di fronte a un organismo fisico puro e semplice. L'uomo è dotato di molte facoltà che impiega in maggiore o minore misura per adattarsi al mondo. Il loro potenziale è molto più ampio di quanto generalmente non si creda. L'essere umano impara a servirsi delle energie disponibili senza capire da dove vengano. Sa unicamente che quando è stanco vuole riposare o mangiare o bere qualcosa, perché queste risorse gli danno un certo sollievo. Generalmente è vero che una persona stanca si sente meglio dopo aver mangiato o riposato, ma con il passare del tempo il corpo invecchia e viene il momento in cui né il cibo né il riposo possono restituirgli le forze. Evidentemente succede qualcosa al nostro organismo che costringe le sorgenti materiali della vita ad abbandonarci. Perciò dovremmo analizzare e capire la fisiologia del corpo, per riuscire a comprendere come può ristabilirsi e a quali fonti attinge l'energia e la forza. Perlopiù si ritiene che gli alimenti solidi e liquidi siano la sorgente dell'energia fisica. Quando vengono ingeriti, l'organismo li scinde in composti chimici più semplici e poi li trasforma in energia. Le sostanze solide possono essere trasformate in sostanze liquide, i liquidi in gas e i gas in energia. Di conseguenza, gli alimenti solidi e liquidi sono essenzialmente energia. La stanchezza sta a indicare che è stata consumata troppa energia fisica che deve, quindi, essere ricostituita; il cibo è una fonte di nuova energia. Dio ha creato una grande varietà di verdure, frutta, cereali commestibili e altre sostanze alimentari, in pratica tutto ciò di cui l'uomo ha bisogno. L'essere umano non è in grado di produrre neppure un chicco di grano, per non parlare di nuove piante o di alberi da frutta. Soltanto Dio può farlo, e deve, come prima cosa, dare origine alla specie. L'uomo invece può soltanto modificare ciò che già esiste, come faceva Luther Burbank.

I gusti e il naturale istinto della fame Inoltre, Dio ha dato all'uomo l'acqua delle sorgenti di montagna per bere; il latte della mucca e della madre per nutrirsi. Fin dalla nascita l'essere umano cerca per istinto queste fonti naturali di sostentamento. Lo stimolo della fame provoca il desiderio di mangiare, ma se Dio non ci avesse dato tale stimolo, non mangeremmo. Poco saggiamente l'uomo fa un cattivo uso dell'istinto della fame e del senso del gusto. La teoria secondo la quale la fame è la conseguenza dell'abitudine di mangiare è vera, almeno per quanto riguarda gli ingordi. L'ingordigia è una fame mentale. Quando l'essere umano vive secondo le leggi naturali, non desidera mangiare più del necessario, e anche i suoi gusti sono normali. Un appetito fuori della norma, provocato dall'avidità, uccide innumerevoli esseri umani. All'epoca dell'impero romano i ricchi si abbandonavano a straordinari festini. Veniva approntata una sala speciale dove potevano andare a vomitare dopo aver mangiato, e riprendere poi il banchetto. A tal punto di abiezione può portare l'ingordigia. Assistiamo a ogni specie di stravaganze quando l'essere umano compie dei crimini contro il proprio benessere perché abusa dei sensi. L'uomo commette un grave errore se si identifica con l'azione che gli permette di raggiungere il proprio scopo. La fame e il gusto sono stati dati all'uomo per aiutarlo a scegliere la quantità giusta e il tipo giusto di cibo per mantenere il corpo in buona salute; ma sbagliate abitudini di vita e di alimentazione hanno alterato questo istinto naturale, creando delle preferenze che non sempre sono la cosa migliore. Un piatto saporito e abbondante non soddisfa necessariamente i bisogni dell'organismo. Poiché il cibo è un importante vettore di energia, la cosa migliore è quella di assicurare al corpo un buon

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rifornimento di energia attraverso un'alimentazione corretta. Nei cibi cotti la maggior parte delle vitamine va perduta; un'alimentazione del genere nel tempo vi indebolirà. I cibi freschi consumati crudi sono migliori perché contengono ancora tutte le vitamine che, invece, vengono per la maggior parte distrutte dal calore della cottura o dal processo di conservazione. Ne consegue che una dieta a base di alimenti cotti o conservati non soddisfa a sufficienza le necessità dell'organismo. Lo stomaco e l'apparato digerente assorbono le sostanze chimiche dal cibo e le inviano alle varie cellule dell'organismo. Il corpo si compone di elementi chimici diversi e dovete fare in modo che la vostra dieta gli fornisca ogni giorno queste sostanze in quantità necessaria. Mangiate alimenti proteici, cibi che contengono vitamine e sali minerali in abbondanza, un certo quantitativo di grassi e di carboidrati naturali, ma pochi zuccheri e amidi raffinati.

La frutta e la verdura sono indispensabili per la salute Le proteine animali non sono l'unica fonte vitale di energia. Anche alcuni sali minerali che si trovano nella frutta e nella verdura fresca e cruda sono un'importante fonte di energia. Una grossa bistecca è molto energetica, è vero, ma se una dieta in cui prevalga la carne viene protratta a lungo, nel tempo non apporterà più energia all'organismo. L'eccesso di proteine provoca una sorta di intossicazione che comporta affaticamento e malattie. Sia l'eccesso sia la carenza di proteine sono nocivi. Se volete eliminare la stanchezza, l'unico rimedio è l'alimentazione sana. Ricordate che la carne rafforza temporaneamente il corpo ma, come abbiamo detto, può intossicarlo. Assumendo una maggiore quantità di alimenti crudi, le cause della stanchezza diminuiranno e aumenterà l'energia. Quando il corpo è affaticato bevete un succo di ananas o una spremuta di arancia che vi daranno molta energia. La frutta e la verdura intere sono più nutrienti della spremuta, ma in genere la gente non ha tempo di mangiarle allo stato naturale. Il succo d'arancia mescolato a mandorle tritate finemente è particolarmente energetico. Le noci si assimilano più facilmente unite alla spremuta d'arancia. Ricordate che è molto importante bere in abbondanza. Quando l'acqua potabile non è disponibile, può essere sostituita efficacemente da spremute di frutta fresca, dal latte di cocco o dal succo di cocomero. In futuro, numerosissime persone faranno uso di succhi di frutta e di verdura, ottenendone grandi vantaggi. Non dimenticate di includere nella vostra dieta burro e latte. Il latte andrebbe bevuto lontano dai pasti ed è meglio non berlo insieme ad altri alimenti; possiede utili proprietà lassative, ma poiché tende a favorire la produzione di muco, non è consigliabile a chi soffre di sinusite. Anche il succo d'arancia è sconsigliato a chi soffre di sinusite ed è soggetto ai raffreddori. In questi casi, se bevuto in quantità eccessiva, può perfino provocare il raffreddore. Dietro mio consiglio, molte persone che andavano soggette a questi disturbi hanno trovato grande giovamento sospendendo il consumo regolare di succo d'arancia. Anche il limone, benché abbia eccellenti proprietà disinfettanti, tende ad aggravare la sinusite. Niente è più gustoso del pane di grano integrale. Tuttavia chi ha la tendenza a produrre muco in quantità eccessiva dovrebbe di regola evitare gli amidi; in tal caso si può consumare il pane integrale ben tostato . La stitichezza è una delle cause della stanchezza, che è determinata dall'accumulo di tossine nell'organismo nonché dal tipo di alimentazione. Se soffrite di stitichezza ricorrete a un lassativo, preferibilmente naturale. Se manterrete il corpo libero dalle tossine, non avvertirete nessun senso di stanchezza, perché sono i veleni presenti nell'organismo che vi fanno sentire stanchi. Anche qualsiasi genere di droga vi darà una sensazione di affaticamento, come l'oppio che indebolisce la volontà dei suoi consumatori che vogliono soltanto dormire e sognare. Un modo molto efficace di eliminare la stanchezza è quello di risparmiare la vitalità sessuale. Le persone non sposate dovrebbero esercitare il massimo autocontrollo e le coppie sposate essere moderate nei rapporti sessuali. La promiscuità o gli eccessi fanno sprecare enormemente la vitalità fisica e mentale.

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L'esercizio fisico combatte la stanchezza Fate del moto ogni giorno. La mancanza di esercizio provoca la stanchezza; l'esercizio fisico regolare la elimina. Quando fate del moto, consumate una certa quantità di energia, ma la recupererete in misura maggiore se non esagerate. L'esercizio fisico corretto vivifica il corpo, mentre gli eccessi e gli sforzi violenti lo affaticano. Nel corpo dovrebbe essere immessa soltanto la quantità di energia che l'organismo riesce a sopportare. Ad esempio, una corrente elettrica di 2.000 volt inviata a una normale lampadina la brucerà all'istante, ma non danneggerà una lampadina in grado di sopportarla. Allo stesso modo, il corpo assorbe una benefica quantità di energia dall'esercizio fisico appropriato, ma l'eccesso lo affatica perché crea tossine più rapidamente di quanto l'organismo non riesca a eliminare. Dopo i quarant'anni non dovreste intraprendere nessun tipo di esercizio fisico senza un adeguato allenamento. Camminare fa bene, il nuoto è eccellente, ma attività fisica troppo pesante andrebbe evitata. Provocherebbe soltanto una stanchezza maggiore, perché il corpo non sarebbe in grado di far fronte a un consumo improvviso di energia. Rafforzando gradatamente il vostro corpo, potrete finalmente apprezzare attività fisica impegnativa, ma una persona abituata da sempre alla vita sedentaria non può pretendere di fare l'acrobata a sessant'anni perché distruggerebbe il proprio organismo. Un numero sufficiente di ore di sonno contribuisce a vivificare il corpo. Penso che sei o sette ore bastino. Dopo, in realtà, non dormite, ma intorpidite il fisico che, invece di accumularla, perde energia. Dormite dieci ore e vi sentirete privi di forze, non avrete voglia di lavorare per il resto della giornata; vi limiterete a trascinarvi avanti e indietro. La stanchezza può essere eliminata ossigenando i polmoni. Quando siete stanchi, invece di andare in cucina a fare uno spuntino, uscite a prendere una boccata d'aria per dieci o quindici minuti, espirate e inspirate profondamente parecchie volte. Non respirate rapidamente o con forza, ma rilassati, molto lentamente e profondamente. Dopo questa pausa trascorsa all'aria aperta, la stanchezza sparirà. Se digiunate per un giorno intero e ogni ora uscite all'aria aperta per cinque minuti circa e fate qualche profondo respiro - emettendo le tossine e immettendo ossigeno - non avvertirete assolutamente la mancanza del cibo. All'inizio può sembrare difficile sentirsi bene senza mangiare, ma quando vi sarete abituati scoprirete che l'ossigeno vi fornisce tutta l'energia di cui avete bisogno. Lahiri Mahasaya e altri grandi maestri sapevano come mettere in pratica la legge che rende il cibo del tutto superfluo. Tuttavia, Lahiri Mahasaya diceva che mangiare ha uno scopo: Dio ha creato in abbondanza gli alimenti più vari, e la fame fa parte del piano che fa proseguire lo spettacolo cosmico.

Non sprecate energia L'energia viene sprecata continuamente in attività inutili, in emozioni sfrenate e in modi di vivere sbagliati. Quando siete tranquilli usate un quantitativo minimo di energia ma quando siete arrabbiati e vi sentite preda dell'odio o di altre emozioni, ne consumate veramente molta. Per far funzionare una macchina delicata occorre la dovuta cautela, e la stessa attenzione deve essere rivolta alla macchina corporea. Quando lavorate, vi servite dei muscoli, del sistema nervoso, della mente, dei pensieri, delle sensazioni e delle percezioni spirituali. L'energia è richiesta in qualsiasi tipo di attività. Quando correte, utilizzate quattro o cinque cavalli-vapore di energia. Se la forza di gravità fosse eliminata, non avvertireste più il peso del corpo e quindi usereste pochissima energia mentre correte. Maggiore è il peso del corpo, maggiore è l'energia necessaria per muoverlo. Questa è una ragione molto pratica per evitare il peso eccessivo! La batteria di una sedia a rotelle elettrica sposta il peso della sedia e del suo occupante per venticinque chilometri circa, prima di scaricarsi. Avete mai pensato che la batteria corporea fa muovere continuamente il veicolo fisico avanti e indietro? La sua energia rende possibile non solo il movimento delle membra, ma anche ogni altra azione. Quando parlate, ad esempio, usate sia la forza del pensiero sia la forza muscolare. Anche pensare richiede energia; senza di essa non potreste pensare né tradurre il pensiero in parole. Quando riflettete profondamente, consumate un'enorme quantità di energia, esaurendo le riserve del cervello. Supponiamo che

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voi formuliate sessanta pensieri al minuto. In un mese, calcolando diciotto ore di veglia al giorno, sarebbero quasi due milioni di pensieri e, in sessant'anni di vita, più di un miliardo. Dopo aver formulato un simile numero di pensieri, la maggior parte delle persone sarebbe già morta; l'energia racchiusa nel cervello, proveniente dall'alimentazione e dalle sorgenti cosmiche, si sarebbe esaurita. Quando pensiamo a quanta energia usiamo continuamente, c'è da meravigliarsi che riusciamo a vivere per tanto tempo ! Eppure, reintegrando adeguatamente l'energia che abbiamo consumato, possiamo vivere meglio e più a lungo. Esistono due fonti dalle quali l'essere umano attinge l'energia necessaria a rifornire il corpo: il cibo (che comprende anche l'ossigeno) e il midollo allungato o 'bocca di Dio'. L'energia così assorbita viene distribuita alle cellule del corpo; quella in eccesso viene immagazzinata nel cervello per essere usata in caso di bisogno. Il cibo è soltanto una fonte secondaria di rifornimento energetico. Il maggiore afflusso di energia nel corpo proviene dall'energia cosmica intelligente che lo circonda e che è presente in tutto l'universo. Essa fluisce nel magazzino del cervello attraverso il midollo allungato. Questa intelligente energia cosmica o vibrazione è la 'sostanza' basilare di tutta la materia. Alcuni esperimenti scientifici condotti dal dottor Crile sul cervello di un vitello morto, hanno dimostrato che la massa cerebrale continua a emettere una considerevole quantità di energia. Alla morte, l'energia cosmica perde soltanto il canale fisiologico costituito dal sistema nervoso.

Il segreto della vitalità Il corpo impiega molte ore per trasformare il cibo in energia, ma tutto ciò che stimola la vostra volontà genera energia istantaneamente. La volontà trae vitalità dal nucleo elettro-protonico delle cellule corporee e dalla riserva cerebrale, dove è immagazzinata l'energia prodotta dalla trasformazione del cibo. La volontà trae nuova energia anche dalla sorgente cosmica e la immette nell'organismo attraverso il midollo allungato. Perciò il segreto della vitalità sta nel conservare l'energia che già possedete e nell'immettere nuova energia nel corpo, per mezzo della forza di volontà. In che modo? Per prima cosa, dovete agire volentieri. Se una cosa merita di essere fatta, dovete farla volentieri. Quando lavorate con piacere avete più energia, perché non solo attingete alla riserva del cervello, ma attirate nel vostro corpo un flusso maggiore di energia cosmica, attraverso il midollo allungato. Una donna che prepara un pranzo elaborato per l'uomo amato è felice e piena di vitalità; ma se è costretta a cucinare quando non ne ha voglia, si sente stanca fin dall'inizio. Ricordate: la volontà genera l'energia. Gli Esercizi di ricarica insegnati dalla Self-Realization Fellowship si basano sul seguente principio: dobbiamo servirci della volontà per attingere energia dalla sorgente cosmica, e per distribuirla alla miriade di cellule del corpo. Noi attingiamo la maggior parte dell'energia necessaria a compiere tutte le nostre azioni dalle risorse fisiche della batteria del corpo - ossia dall'energia estratta dal cibo, dall'ossigeno, dal sole - ma non ci serviamo della volontà per attingere l'energia dalla sorgente cosmica invisibile.

La volontà e l'energia sono collegate C'è una differenza tra la volontà esercitata coscientemente e l'immaginazione. L'immaginazione è la facoltà di credere che un nostro desiderio possa realizzarsi. Immaginando giorno e notte di diventare più forti guadagnerete in effetti una certa forza, perché anche l'immaginazione ricorre, sia pure in minima parte, alla volontà. Invece, quando volete diventare più forti, l'energia si manifesta istantaneamente. Ammettete per ipotesi di essere arrabbiati e di colpire qualcuno con violenza; la volontà, stimolata dall'emozione, attrae l'energia necessaria a compiere questo gesto, ma subito dopo il flusso di energia si interrompe e la vostra forza si esaurisce. Ma se per un fine positivo volete che l'energia entri senza interruzione nel corpo e mettete in pratica il principio fondamentale degli esercizi di ricarica della Self-Realization Fellowship, cioè il controllo cosciente della forza vitale, potrete attingere l'energia dalla sorgente cosmica mediante la volontà. Poiché il corpo è un insieme di cellule, quando è privo di energia e lo vivificate con la volontà, le cellule si ricaricano all'istante e

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senza soluzione di continuità. La volontà è il fattore che fa entrare nel corpo una maggiore quantità di energia attingendola alla sorgente divina. Quindi, la volontà è un elemento essenziale nel mantenimento della giovinezza e del vigore fisico. Se vi convincete di essere vecchi, la volontà si paralizza e voi invecchiate davvero. Non dite mai di essere stanchi perché in questo modo paralizzate la volontà e allora vi sentite stanchi sul serio. Dite invece: "Il mio corpo ha bisogno di riposo". Non si deve permettere al corpo di imporre i propri limiti all'anima. L'anima deve dominare il corpo, perché essa non è né causata né condizionata dal corpo. Nella volontà dell'anima è racchiuso tutto il potere. Dio volle, e la luce fu, ossia manifestò l'energia cosmica creativa che si è condensata nei cieli, nel nostro corpo e in tutte le altre forme. La volontà è la luce, perché la luce è la prima manifestazione della volontà di Dio. Ed egli vide che la luce, o energia elettrica, era un elemento adeguato dal quale potevano essere create le forme di vita. Lo scienziato si chiede se la materia è luce o la luce è materia. La luce è venuta in esistenza per prima, e costituisce la struttura essenziale della materia. Perciò dobbiamo renderci conto che l'energia e la volontà sono strettamente legate. È una formula molto semplice. Siamo stati così condizionati dall'idea che l'energia proviene soltanto da fonti materiali, che non crediamo nella possibilità di attingerla dalla fonte cosmica che risponde istantaneamente alla volontà. Se imparerete il metodo della Self-Realization Fellowship secondo il quale potete ricorrere alla volontà per attingere l'energia direttamente all'infinita sorgente cosmica, non vi sentirete mai più stanchi. Coloro che mi conoscono sanno che la notte mi concedo soltanto due o tre ore di sonno e che non ne sento la mancanza anche se non dormo affatto. Posso rimanere sveglio per diversi giorni e senza stancarmi. Mentre scrivevo i Whispers from Eternity (Sussurri dall'Eternità), sono rimasto senza dormire per cinque notti di seguito, eppure il mio corpo non era assolutamente stanco. Dovete ridestare la vostra volontà. Non appena inizierete ad attingere l'energia dall'Infinito, avrete meno bisogno di cibo e di sonno. Non sarete più obbligati a servirvi dei normali sistemi di sostentamento. Non dovete farvi limitare dalle leggi della materia. Il magico metodo per lavorare senza affaticarsi sta nell'uso della forza di volontà. Quando riuscirete ad attingere l'energia dalla sorgente cosmica, potrete indifferentemente fare o non fare colazione; non ne sentirete la mancanza perché avrete superato tale esigenza.

L'amore è uno dei più grandi incentivi della volontà Qualunque cosa io faccia, la faccio con un grandissimo amore. Provate anche voi, e vedrete che non vi affaticherete minimamente. L'amore è uno dei più grandi stimoli della volontà. Spinta dall'amore, la volontà può fare quasi tutto. Potete verificarlo nella vostra vita se vi affiderete maggiormente alla forza di volontà. Il vostro corpo non avrà più bisogno di otto ore di sonno, scoprirete che sei ore sono sufficienti, e che vi basterà un solo pasto equilibrato al giorno e magari un succo di frutta ogni tanto. Vi sentirete sempre bene. Per grazia di Dio io mi sento esattamente come mi sono sentito in questi diciannove anni dal giorno in cui sono arrivato in America, e penso di non essere quasi cambiato. Rispetto le leggi della natura per quanto posso; non sono rigidamente ortodosso o fanatico in nessuna cosa. Ma credo fermamente nella forza di volontà, e ho dimostrato che funziona. Quando sto con le altre persone, sono con loro completamente e con grandissima gioia; quando rimango solo, provo la stessa grandissima gioia. Quando lavoro, lo faccio con tutta la mia volontà e con molta felicità. Quale che sia il vostro compito, svolgetelo con gioia ed entusiasmo. Se non farete così, vi indebolirete. E ricordate di essere sempre sinceri perché riuscirete a lavorare con gli altri più armoniosamente. Sviluppate la sincerità e la forza di volontà. Fate ogni giorno qualcosa di creativo. Scrivere, ad esempio, favorisce lo sviluppo della creatività e della forza di volontà. Non mi e mai piaciuto il lavoro puramente meccanico e cerco sempre di realizzare qualcosa di nuovo. Naturalmente è più difficile essere creativi che non vivere meccanicamente, ma la vostra volontà si rafforza confrontandosi con nuove idee. Quando sarà diventata ancora più forte, così da poter operare dei cambiamenti non soltanto nel corpo, ma anche nell'universo, si sarà trasformata in volontà divina. Gesù si riferiva al potere della volontà divina quando disse: "Se avete fede e non dubitate, non soltanto farete

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quello che è stato fatto a questo fico; ma anche se dite a questo monte: 'Togliti di là e gettati nel mare', sarà fatto". Perché no? Il Signore fa ruotare universi infiniti nello spazio con la sua volontà divina. Non crediate di essere un debole mortale. Nel vostro cervello si nascondono incredibili quantità di energia; un grammo di carne contiene un quantitativo di energia tale da rifornire per due giorni la città di Chicago. E voi dite di essere stanchi? Una ruota che gira genera corrente elettrica. Quando la vostra volontà gira attorno a un'idea, crea una corrente di energia che può essere diretta a guarire, a materializzare gli oggetti, o a operare ogni altro genere di trasformazioni nella struttura atomica dell'universo. Quando la vostra volontà si rafforza e si unisce alla volontà divina, voi potete davvero, come ha detto Gesù, sollevare le montagne e gettarle nelle profondità del mare. La nostra volontà è parte della volontà divina, e quando sviluppiamo la volontà racchiusa in noi, possiamo creare gli universi e possiamo dimostrare che non esiste la morte, non esiste il decadimento e che tutta la materia è energia eterna. Allora la stanchezza non esisterà più. Lo scopo della vita è trovare Dio. Non permettete a niente e a nessuno di farvi seppellire dalle macerie delle abitudini, delle limitazioni mortali, e da tutte le altre umilianti esperienze dell'illusione. Liberate con assoluta determinazione la vostra volontà e cercate di raggiungere il dominio sul corpo e sull'universo. Quando rafforzerete la vostra volontà scoprirete l'immagine di Dio nascosta dentro di voi.

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Liberatevi dalla preoccupazione

Primo tempio della Self-Realization Fellowship, Encinitas, California, 12 maggio 1940

La preoccupazione è uno stato psicofisico nel quale cadete in preda a sensazioni di disperazione e di apprensione provocate da qualche problema che non riuscite a superare. Forse siete seriamente preoccupati per i figli, per la vostra salute o perché dovete pagare una cambiale. Non trovando una soluzione immediata, cominciate a preoccuparvi della situazione. E che cosa ne ricavate? Mal di testa, nervosismo, disturbi cardiaci. Poiché non analizzate chiaramente né voi stessi né i problemi, non sapete come controllare le vostre sensazioni o la situazione che dovete affrontare. Invece di perdere tempo preoccupandovi, cercate il modo di riuscire a eliminare concretamente la causa del problema. Se volete superare una difficoltà, analizzate tranquillamente la situazione, elencando punto per punto i pro e i contro dell'intera questione; poi stabilite quale possa essere il passo migliore da compiere per raggiungere il vostro scopo. Se non avete soldi, vi sentite abbandonati e vi sembra che il mondo intero vada a rovescio. Ma la preoccupazione non vi fornirà certo una soluzione. Datevi da fare e prendete questa decisione: "Scuoterò il mondo per ottenere la parte che mi spetta. Per tenermi tranquillo, il mondo deve soddisfare la mia richiesta". Chiunque abbia svolto qualche lavoro, fosse anche strappare le erbacce, ha compiuto qualcosa di degno sulla terra. Perché tutti gli esseri umani non dovrebbero ricevere la giusta parte delle ricchezze terrene che compete loro di diritto? Nessuno deve esserne privato o soffrire la fame. L'attuale sistema finanziario cambierà, ricordate ciò che vi dico. Il denaro crea il desiderio del potere e troppo spesso rende insensibile alle sofferenze altrui chi lo possiede. È giusto accumulare la ricchezza se contemporaneamente i ricchi nutrono il desiderio di aiutare coloro che ne hanno bisogno. Il denaro è una benedizione nelle mani degli altruisti, ma è una maledizione nelle mani degli egoisti. Conoscevo un uomo a Filadelfia con un patrimonio di dieci milioni di dollari, che però non lo rese mai felice e gli procurò soltanto una grande infelicità. Non avrebbe mai offerto a nessuno una tazza di caffè da dieci centesimi. L'oro ci è stato dato perché lo usassimo, ma non appartiene a nessuno tranne che allo Spirito divino. Tutti i figli di Dio hanno il diritto di usare l'oro di Dio, quindi non dovete accettare l'idea del fallimento e rinunciare al vostro diritto.

Il successo o il fallimento sono decisi dalla mente Voi siete figli di Dio, come lui stesso ha voluto, ma vi siete trasformati in mendicanti. Se vi convincete di essere inermi creature mortali e permettete a chiunque di farvi credere che non troverete un lavoro, vuol dire che nella vostra mente avete stabilito di essere dei falliti senza speranza. Non è certo il giudizio di Dio o del fato a condannarvi alla povertà e alla preoccupazione, ma l'opinione che avete di voi stessi. Il successo e l'insuccesso sono decisi dalla vostra mente. Anche andando contro l'opinione negativa della società se, grazie all'invincibile volontà di cui Dio vi ha dotato, vi dimostrate convinti che non sarete lasciati soli a soffrire nelle difficoltà, vi accorgerete di essere circondati da un divino potere segreto. Vedrete allora che il magnetismo della vostra convinzione e del potere divino vi aprirà nuove strade. Non addoloratevi per la vostra situazione attuale e non preoccupatevi. Se vi rifiutate di preoccuparvi e se fate tutti gli sforzi giusti, rimarrete calmi e sicuramente troverete il modo di raggiungere la vostra meta. Ricordate che quando vi preoccupate mettete in funzione un freno mentale e, cercando di vincere questa resistenza, sottoponete a uno sforzo il cuore e la mente. Non guidereste certamente la macchina con il freno tirato perché sapete bene che gli ingranaggi si danneggerebbero seriamente. La preoccupazione frena le ruote dei vostri sforzi e Vi conduce a un punto morto. Niente è impossibile a meno che non siate voi a crederlo. La preoccupazione può farvi credere che è impossibile fare quello che volete fare. La preoccupazione fa perdere tempo ed energia. Usate piuttosto la mente cercando di compiere uno sforzo costruttivo. È meglio essere un affarista e costruire qualcosa piuttosto

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che essere pigri; il pigro è abbandonato sia dagli uomini sia da Dio. Uomini intraprendenti hanno accumulato delle fortune, ma non identificate il successo con il denaro. Spesso non è il denaro, ma l'abilità creativa esercitata nel guadagnarlo che rende soddisfatti. È sciocco cercare di sfuggire alle preoccupazioni, perché vi seguiranno dovunque andiate. Dovete imparare ad affrontare i problemi senza paura e con la coscienza tranquilla come ho fatto io. Ora non prego più per la mia anima o per il mio corpo perché ho avuto da Dio la promessa del suo aiuto eterno. Questo è sufficiente. Per me, pregare vorrebbe dire dubitare. La mia coscienza è tranquilla perché non ho mai fatto male a nessun essere umano. So che questa è la verità. Poter dire a se stessi: "Non ho mai fatto del male a nessuno", significa essere la persona più felice della terra. Quando penso alle numerose e splendide anime che hanno fede in me - non in virtù dell'emotività cieca, ma dell'intelligenza e della ragione - so di essere molto fortunato. Per me il bene più prezioso è l'amicizia. Siate amici di tutti. Anche se qualcuno tradisce il vostro amore e la vostra fiducia, non preoccupatevi. Siate sempre voi stessi perché siete quello che siete. Questo è l'unico modo di vivere sinceramente. Sebbene non tutti vogliano esservi amici, dovete dimostrare a tutti la vostra amicizia, senza aspettarvi niente in cambio. Io capisco e amo tutti, ma non mi aspetto mai che gli altri mi siano amici e mi capiscano. Grazie a questo principio, mi sento in pace con me stesso e con il mondo, e non ho motivo di preoccuparmi.

Le lezioni che siamo venuti a imparare sulla terra L'amicizia è il vostro tesoro più prezioso perché potrete portarlo con voi oltre la vita. Nella casa del Padre incontrerete ancora tutti i vostri veri amici, perché il vero amore non va mai perduto. D'altro canto nemmeno l'odio va mai perduto. Attirerete ripetutamente tutto ciò che odiate fino a quando non supererete quella profonda avversione. L'amore, a meno che non sia amore divino, è fuggevole. Che cosa ne è stato di tutti gli innamorati che nel corso dei secoli si sono promessi fedeltà eterna al chiaro di luna? Le loro ossa sono disseminate sulla terra e la luna ride di loro dicendo: "Hanno mentito perché il loro amore non era eterno". Tuttavia, se l'amore che provate nel vostro cuore non è di questa terra, se avete amato tutti in nome dell'amicizia divina, e non dell'attrazione fisica, se amate gli altri per ciò che sono e non per motivi egoistici, avete raggiunto ed espresso l'amore di Dio. Manifestare l'amore puro e incondizionato tra marito e moglie, genitori e figli, amico e amico, voi stessi e gli altri, è la lezione che siamo venuti a imparare sulla terra. Non dovete odiare neppure i vostri nemici. Nessuno è completamente cattivo. Se sentite qualcuno suonare un pianoforte che ha un tasto difettoso, siete portati a pensare che sia lo strumento a essere difettoso. Ma il difetto sta solo in un tasto. Riparatelo e vedrete che il pianoforte è perfetto. Dio vive in tutti i suoi figli. Odiare qualcuno significa negare la sua presenza in voi e negli altri. La terra è il laboratorio di Dio. Noi ci bruciamo nel fuoco dell'esperienza mortale affinché la divina immortalità sepolta dal fango della nostra coscienza, possa rivelarsi ancora. Amate tutti, restate della vostra opinione, e non preoccupatevi. Affidate a Dio i vostri problemi. Preoccupandovi, celebrate soltanto il vostro funerale. Non vorrete certo essere sepolti vivi dalle vostre ansie! Perché soffrire e morire di preoccupazione ogni giorno? Qualsiasi difficoltà dobbiate affrontare - miseria, dolore, malattia - ricordate che su questa terra qualcuno sta soffrendo cento volte più di voi. Non consideratevi tanto sfortunati, perché in questo modo vi condannate alla disfatta, e allontanate la luce onnipotente di Dio che cerca sempre di aiutarvi. Pensate a quello che oggi sta accadendo a intere popolazioni europee e rendetevi conto di quanto siete più fortunati. Questa guerra non ha alcuna giustificazione. È questo il progresso? È questa la civiltà? La Festa della mamma dovrebbe ricordare a tutte le madri che Dio ha dato loro il compito di provare un sentimento di amore materno per tutti gli esseri umani. Soffro per i ragazzi che si trovano oggi sui campi di battaglia. Se uno di loro viene ucciso in azione, almeno si libera di questo mondo infelice, ma quanto è doloroso dover trascorrere il resto della vita in un corpo mutilato! La perdita di un braccio o di una gamba nelle atrocità della guerra, non fa desiderare di continuare a vivere in un corpo mutilato. Nelle mie meditazioni vedo le anime gemere, alcune sui campi di battaglia, con il corpo straziato, altre malate di cancro in un ospedale, con scarse prospettive di vita. Come è tragico questo mondo! È soltanto un luogo

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insicuro. Ma qualsiasi cosa vi sia capitata, se vi getterete ai piedi del Padre implorando la sua misericordia, egli vi incoraggerà e vi mostrerà che la vita è solo un sogno. Io ho constatato personalmente questa verità. Quando rivolgo la mente nel centro cristico, non percepisco più il corpo. Nessuna sensazione e nessuna tortura mentale possono affliggervi, se la mente se ne distacca e si ancora nella pace e nella gioia di Dio.

Mettete in pratica l'imperturbabilità mentale In sanscrito l'imperturbabilità viene chiamata titiksa. Io ho messo in pratica l'imperturbabilità mentale. Ho meditato tutta la notte immerso nell'acqua gelida, a temperature proibitive. In India ho meditato dalla mattina alla sera sulla sabbia rovente. Ho conseguito, così, una grande forza mentale. Se esercitate un'autodisciplina del genere, la mente diventa indifferente a qualsiasi condizione esteriore. Se credete di non riuscire a fare qualcosa, trasformate la mente in una schiava. Liberatevi. Non intendo dire che dovete essere avventati Cercate di superare gradualmente i disagi. Dovete raggiungere l'imperturbabilità. Quale che sia il vostro problema, fate il massimo sforzo per risolverlo senza lasciarvi prendere dalla preoccupazione e, finché non lo avrete superato, mettete in pratica l'imperturbabilità (titiksa). Non è questa una forma di saggezza concreta? Se siete giovani e forti, mentre rafforzate la volontà e la mente, potete mettere in pratica metodi di autodisciplina sempre più rigidi, come ho fatto io. Se pensate che con l'arrivo dell'inverno vi prenderete un raffreddore, non state sviluppando la forza mentale. Vi siete già consegnati alla debolezza. Quando vi sembra di essere in procinto di raffreddarvi, resistete mentalmente: "Vattene! Sto prendendo le precauzioni dettate dal buon senso, ma non permetterò che la paura favorisca la malattia, indebolendo la mia mente". Questo è l'atteggiamento mentale corretto. Nel vostro cuore, fate sempre tutto ciò che potete, ma senza preoccuparvi perché la preoccupazione paralizza gli sforzi. Se farete del vostro meglio, Dio vi aiuterà. Il sonno è una benedizione perché quando dormite vi liberate di tutti i vostri problemi. Imparate a liberarvene coscientemente, anche durante le ore di veglia. Se non avete mai assaggiato lo zucchero, non potete sapere che è dolce; analogamente, non potete rendervi conto del meraviglioso potere della mente se non ne utilizzate interamente il potenziale. Un giorno, una ragazza venne a trovarmi a Washington e mi disse: "Ho una cardiopatia cronica. Ho consultato uno specialista, ma non ho avuto nessun miglioramento. Può aiutarmi in qualche modo?". Guardai nella sua mente e percepii qual era il suo disturbo. (Anche voi potete sviluppare il potere dell'intuizione se sarete calmi e mediterete profondamente. Non esistono limiti a ciò che riuscirete a fare servendovi del potere di cui Dio vi ha dotati fin dalla nascita). Risposi alla ragazza: "Tu non hai una malattia cardiaca. Se mai ho detto la verità è in questo momento. Se domani avrai ancora qualche disturbo al cuore, potrai dire che sono il più grande bugiardo e dimenticarmi. Ma io so che passerà". "In che modo?", mi chiese. Le risposi con una domanda: "Hai avuto di recente una delusione sentimentale molto profonda?". La ragazza si meravigliò: "Sì, come fa a saperlo?". "Non è vero", continuai, "che giorno e notte pensi a questa dolorosa esperienza?". Abbassò la testa e ammise che era vero. "Devi smettere di affliggerti", le dissi. "Il latte è stato versato. A che serve continuare a piangere? Trova qualcuno che sappia apprezzare il tuo amore. Non ha senso rimanere fedeli a chi non ti ama. Il tuo ex innamorato si diverte con un'altra e tu stai qui a consumarti per lui senza speranza". Lei rispose che avrebbe tentato di dimenticarlo. "Non basta tentare", insistetti io, "devi dimenticarlo subito! Togliti quell'uomo dalla mente!". La ragazza era ricettiva; mi ascoltò; poco tempo dopo venne a dirmi: "Aveva ragione. Non appena ho smesso di pensare a quel ragazzo e alla mia infelicità, il battito cardiaco è tornato normale". Se vi comporterete come vi ho suggerito oggi, se non cederete alle contrarietà, e se rifiuterete di preoccuparvi per i vostri problemi, scoprirete di essere diventati più vittoriosi, più sereni e felici. Io ho realizzato tutto questo con il mio sforzo. Voi dovete fare la stessa cosa. Ogni

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giorno affermate: "Non voglio essere né pigro né freneticamente attivo. In ogni circostanza della vita farò del mio meglio senza preoccuparmi del futuro".

Dio non vi abbandonerà mai Ricordatevi che la mente non può provare nessun dolore, a meno che non si lasci suggestionare dal dolore stesso. La mente non può addolorarsi per la miseria o per qualsiasi altra cosa, a meno che non accetti la condizione spiacevole. Gesù fu trattato duramente - la sua vita era piena di problemi, di ostacoli, di incertezze - eppure egli non se ne preoccupava. Ricordate che anche voi siete figli di Dio. Potrete essere abbandonati da tutti gli altri, ma il Signore non vi abbandonerà mai perché vi ama. Non dovete mai preoccuparvi, perché Dio vi ha fatto nella sua invincibile immagine. Non affliggetevi per quello che non avete. Chi ha raggiunto il più grande successo materiale, può dover sopportare le più grandi preoccupazioni e la più profonda infelicità. D'altro canto, in India, ho visto vivere nelle grotte e in umili capanne uomini che erano autentici re. Il 'trono' di uno di quei santi era una stuoia di erba. Se io potessi portarlo qui davanti a voi, vedreste un vero sovrano. Indossava soltanto un perizoma e non possedeva neppure una ciotola per l'elemosina. Questi sono i veri re della terra. Ne ho incontrati alcuni sull'Himalaya, senza cibo, senza nulla, eppure non sono mendicanti. Sono più ricchi dei miliardari della terra. Poiché sono amici di tutti, la gente li ama, e volentieri dà loro da mangiare. Ho visto un santo sull'Himalaya completamente nudo, anche se la temperatura era estremamente rigida. "Non si prenderà un'infreddatura?", gli domandai. Egli rispose dolcemente: "Sono riscaldato dall'amore di Dio, come posso avere freddo?". I santi simili a lui sono più grandi di qualsiasi sovrano. Senza cibo, senza apparenti mezzi di sopravvivenza, questi uomini sereni e senza alcuna preoccupazione, sono simili ai re. Perché dunque non potreste riuscirvi anche voi? Rendetevi conto che l'infinita presenza del Padre celeste è sempre dentro di voi. Ditegli: "Nella vita e nella morte, nella salute e nella malattia, io non mi preoccupo, Signore, perché sono tuo figlio per sempre'.

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Se Dio è libero dal karma, perché non lo siamo anche noi?

Tempio della Self-Realization Fellowship, San Diego, California, 18 novembre 1945

Il karma è il frutto - ossia i buoni o i cattivi effetti - dell'azione. Se ingerite un veleno, la vostra azione ha come risultato il frutto cattivo della morte. Se mangiate un cibo sano la vostra azione produce il frutto buono della salute. Oggi vi parlerò principalmente del karma cattivo, quello che porta dolori e sofferenze. Se siamo fatti a immagine di Dio, come ci insegnano le sacre Scritture, e Dio è libero dalla sofferenza del karma, perché non lo siamo anche noi? Il karma cattivo è il risultato dell'uso sbagliato del libero arbitrio di cui Dio ci ha dotati. Gli animali sono liberi dal karma individuale; non possono compiere il male perché non hanno la capacità di discernere. La loro vita è regolata dall'istinto e dal karma di massa, ossia gli effetti dell'ambiente che li circonda. Sebbene abbiano un comportamento sessuale promiscuo, non vengono puniti per questo, perché sono condizionali dall'istinto e non dall'autodeterminazione. Così gli animali non subiscono gli effetti delle loro azioni come accade agli esseri umani. L'uomo ha il dono della ragione che gli permette di operare una scelta di cui sarà, di conseguenza, responsabile. Ora la domanda che ci poniamo è questa: "Perché Dio è libero per l'eternità dai frutti delle sue azioni, e noi no?". Approfondiamo l'argomento e lo comprenderete con chiarezza. Si dice che Dio sia esistenza eterna, coscienza eterna, beatitudine eterna. Stando così le cose, egli non ha mai sofferto. Perché, allora, ha deciso che noi dovessimo soffrire? Non è strano? Io conosco la risposta, eppure discuto con lui: "Signore, tu hai creato questo piccolo spettacolo del mondo, ma perché hai voluto affidare una parte anche al dolore? Il tuo spettacolo per noi equivale alla morte. Perché hai creato i fiori, ma anche le erbacce, perché hai creato la vita, ma anche la morte, il dolore o le altre sofferenze del karma individuale e del karma di massa che ci getta nel terrore della guerra? Perché, Signore, non hai creato un mondo senza illusione?". Egli può soltanto rispondere che noi siamo liberi, ma non lo sappiamo. Il fatto che Dio abbia creato l'illusione non dovrebbe renderci pessimisti. Io sono un grande ottimista. Ottimismo non vuol dire essere felici finché tutto va bene e perdersi d'animo quando sopraggiunge il dolore e dire: "Dio, sei terribile!". Dio non ha niente a che vedere con la nostra infelicità. Quando ci ha creati, il Signore ha dato a ciascuno di noi la libertà di soffrire o di trascendere la sofferenza. Ottimismo significa essere capaci di ridere del piacere come del dolore, in altre parole di sfuggire mentalmente agli effetti dolorosi della dualità.

Tre sono le cause del dolore Il dolore è la peggiore sventura che l'anima debba sopportare. Soffrire è spaventoso. Anche se ora state bene, come fate a sapere che un giorno non vi trasformerete in una vittima? Finché esiste una possibilità di soffrire, dovete cercare di eliminarne le cause alla radice. Tre sono i fattori che determinano le sofferenze umane: il primo è l'illusione, il secondo le conseguenze delle azioni sbagliate, e il terzo l'effetto del karma di massa, ad esempio l'annientamento indiscriminato di esseri umani buoni e cattivi provocato dal bombardamento di Hiroshima. L'illusione determina l'identificazione con il corpo. Fin dalla nascita il bambino crede di essere il corpo, pensa di essere una cosa sola con il corpo. Questa è la ragione per cui piange se lo pizzicate ed è contento se gli accarezzate la manina. L'illusione dell'identificazione con il corpo ha avuto origine con la creazione dell'uomo e si accentua se il corpo viene viziato. In India l'educazione è diversa da quella occidentale. Ci insegnano a vincere la carne, a innalzarci mentalmente al di sopra della coscienza fisica. Se amate troppo il corpo, diventate eccessivamente sensibili e soffrite quando esso non è a suo agio. Avete imparato a soffrire perché vi hanno insegnato che la felicità dipende dal benessere fisico. Il desiderio di ogni sorta di comodità è la massima fonte della sofferenza. Ecco perché i santi dicono che non dovremmo essere attaccati a niente. Se vi viene servito del cibo semplice, non rimpiangete i vostri

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appetitosi piatti preferiti. Non siate mai così attaccati a qualcosa da provare un senso di insoddisfazione, di infelicità o di sofferenza se ne siete privi. Gli esseri umani soffrono perché si identificano con l'ego, ossia la coscienza di essere un corpo fisico. Gli animali soffrono molto meno degli uomini, perché non si identificano con il proprio corpo e non possono fare riferimento all'ego come gli esseri umani. Inoltre, noi ci immedesimiamo con gli altri a seconda del nostro grado di identificazione con loro. Se vedete uno sconosciuto con una gamba rotta, dite: "Che sfortuna!". Provate per lui un sentimento di simpatia, ma non avvertite il dolore che provereste se foste stati voi a rompervi la gamba. Nello stesso modo una madre che vede uccidere il figlio di una vicina non prova lo stesso dolore che proverebbe se si trattasse del proprio figlio. In ogni caso l'identificazione è la causa del dolore. Vi immedesimate di più con il vostro corpo che non con quello degli altri e vi identificate maggiormente con le persone o le cose che vi sono più vicine e più care.

Il rapporto tra voi e il dolore fisico è soltanto mentale In sostanza, se imparerete a vivere nel corpo senza pensare a esso come a voi stessi, non soffrirete tanto. Il rapporto tra voi e il dolore fisico è soltanto mentale. Quando dormite e non siete corpo, non provate nessun dolore. Nello stesso modo, quando il medico o il dentista vi addormentano e vi sottopongono a un intervento, non sentite il dolore. La mente è stata isolata dalle sensazioni. D'altra parte, se vi immedesimate nelle sofferenze altrui, potete sperimentare voi stessi il loro dolore. Il potere della mente è l'anestetico migliore contro il dolore che diminuirà enormemente se la vostra mente rifiuterà di accettarlo. Ho notato che quando il mio corpo si fa male e prova un forte dolore, se concentro la mente nel centro cristico - ossia se mi identifico maggiormente con il corpo - il dolore scompare. Così, quando provate un dolore, concentratevi nel centro cristico. Separatevi mentalmente dalla sofferenza; sviluppate maggiormente la forza della mente; siate interiormente forti e dite a voi stessi: "Non mi fa male". Considerate il dolore come qualcosa di cui ci si deve occupare, ma non soffritene. Più vi concentrate sul potere della mente, meno sarete consapevoli del corpo. Più amate il corpo e più ve ne preoccupate, più diminuirà il potere liberatorio della mente. L'immaginazione accentua la sofferenza. Preoccuparvi o compiangervi non allevierà la vostra pena, anzi l'accrescerà. Ad esempio, qualcuno vi fa un torto e voi continuate a pensarci, e i vostri amici ve ne parlano mostrandovi la loro comprensione. Più ci pensate, più ingrandite l'offesa e la sofferenza. Invece, se qualcuno vi offende, la cosa migliore è amare spiritualmente chi vi ha offeso, benedirlo e dimenticare. Dio è consapevole delle nostre sofferenze. Sente sicuramente i nostri dispiaceri e le nostre pene. Gesù non ha detto forse che non cade un solo passero senza che Dio lo sappia? Quando il passero è ucciso dal falco, il Signore conosce le sensazioni dell'uccellino. Conosce anche il vostro dolore. Pensate che gli faccia piacere vedervi soffrire? No, si commuove quando avete qualche difficoltà. Dio non è così felice come credete. Quando rimane nel suo stato assoluto, al di là della creazione, è consapevole della sua perfetta felicità. Ma non appena percepisce i desideri, le sofferenze e le difficoltà dei suoi figli, non è più così felice. Voi potete comprendere il dolore di un'altra persona senza provare effettivamente le stesse sensazioni; ma se vi identificate completamente con lei, sentirete il suo dolore come se si trattasse del vostro. In realtà, Dio sa che cosa avviene nella sua creazione, tuttavia è libero dall'illusione dell'identificazione. Così, anche se il Signore sente le vostre sofferenze e mentalmente soffre per voi, la sua sofferenza è diversa dalla vostra illusione, perché Dio non si identifica, come voi, con questo universo di dualità e vuole che diventiate simili a lui. In altri termini, dovreste vivere nel corpo, senza esserne coinvolti. Allora sarete liberi dal karma. Non è soltanto Dio a essere libero, ma arche voi, in quanto anime fatte a sua immagine, siete potenzialmente liberi. Siate come Dio, che sostiene tutta l'opera della creazione senza identificarsi con la sua natura illusoria.

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Nel sonno siete liberi dal karma È possibile riuscire a non identificarsi con i propri problemi? Se ad esempio avete una difficoltà seria che non sapete come risolvere o il corpo è sofferente, quando dormite siete interiormente liberi, liberi dal karma. Vedete? Basta chiudere gli occhi, ed escludere il mondo e il vostro corpo, per separarvi in una certa misura dall'identificazione. Cominciate a capire che siete la coscienza; siete il pensiero. Le sensazioni fisiche non possono invadere il pensiero, a meno che non siate voi a permetterlo. Chiudete gli occhi e potrete percepire interiormente questa verità. Provate; funziona. Quando chiudete gli occhi e non permettete alla mente di lasciarsi turbare dalle sensazioni fisiche, vi liberate dal karma. Non è un'idea meravigliosa? Dio è molto compassionevole perché vi consente ogni notte, mentre dormite, di non provare più alcun dolore o di non preoccuparvi perché siete senza soldi; durante il sonno non avete più problemi. In questo modo egli vi dimostra che quando siete liberi mentalmente siete liberi anche dal karma. Alcuni bevono o si drogano per non pensare ai propri guai, ma non è questo il modo giusto di affrontarli. L'alcol e la droga non fanno che aumentare le vostre preoccupazioni. Così, quando avete un problema, l'unico modo per aiutare voi stessi è dormirci sopra.

La morte è un premio Il sonno è piacevole perché vi fa dimenticare le preoccupazioni della giornata. Così anche il sonno della morte è molto piacevole. Ma non desiderate la morte per sottrarvi alle dure lezioni che imparate alla scuola della vita. Sarebbe sbagliato. Quali che siano le vostre prove dovete superarle con coraggio, e quando vincerete le battaglie della vita, la morte sarà il vostro premio, sarà la fine delle sofferenze. Quando qualcuno sta per morire, gli altri pensano: "Che cosa terribile!". E se muore, si addolorano perché se ne è andato. I suoi amici, i suoi cari si riuniscono intorno a lui e si lamentano: "Che tristezza!". Ma si sbagliano. La morte l'ha premiato liberandolo da ogni sofferenza e ora sta molto meglio di loro. Non deve più sopportare dolori e disagi. È felice, è libero. Così quando arriverà il vostro momento e vi verrà detto che state per morire, sorridete e rispondete: "Tutto qui? Bene! Sarò finalmente libero da ogni tormento e da ogni responsabilità". Ho descritto in una delle mie poesie una visione nella quale mi è apparso un ragazzo morente; Dio mi ha mostrato quale debba essere l'atteggiamento giusto da assumere di fronte alla morte, per mezzo di questa visione. Il ragazzo era a letto e i medici gli comunicarono che gli restava solo un giorno di vita. Rispose: "Ancora un giorno e poi incontrerò il mio Amore, quando la morte spalancherà i cancelli immortalità e io sarò finalmente libero, oltre le sbarre di questa prigione di dolore! Non piangete per me, voi che restate su questa riva desolata ad affliggervi e a lamentarvi; sono io che vi compiango". Non c'è motivo di temere la morte; è il dolore che ci spaventa. Il dolore della morte in sé è minimo. Ma perché il Signore non ci ha dato la possibilità di cambiare il nostro vecchio corpo consunto come cambiamo i vestiti vecchi? Non vi piacerebbe indossare un corpo giovane quando quello che avete adesso sarà vecchio o debole, senza essere costretti a morire e a rinascere? Questo è ciò che fanno alcuni yogi. Una volta in India uno yogi molto anziano si recò nel luogo dove si cremano i cadaveri. Su una pira funeraria era steso il corpo di un giovane, pronto per la cremazione. Il vecchio gridò: "Fermi! Mi serve quel corpo". E nello stesso istante, la forma del giovane, rianimata dallo spirito dello yogi, si alzò dalla pira, mentre il vecchio corpo del santo si accasciava esanime. Lo yogi, indossato il suo nuovo involucro fisico, si allontanò in fretta e scomparve tra la folla. Stupefatti, i presenti cremarono le sue vecchie spoglie. Su un'isoletta del golfo del Bengala viveva un santo. Un giorno i suoi devoti lo trovarono seduto su un mucchio di legna. Parlò a lungo di verità meravigliose e quando ebbe finito essi gli chiesero: "Perché sei seduto sulla legna?". "Per risparmiarvi il fastidio di cremare il mio corpo", rispose. "Sono stato sulla terra abbastanza e ora ho deciso di rinunciare al corpo". Prese un fiammifero, diede fuoco alla pira e disse: "Vi prego di accertare voi stessi che il corpo è morto, affinché non pensiate che io bruci vivo".

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Detto ciò, abbandonò il corpo coscientemente. I devoti si precipitarono verso di lui e constatarono che la sua forma era senza vita. Lahiri Mahasaya lasciò il corpo in modo simile. Annunciando a un gruppo di devoti radunati intorno a lui che stava per andarsene, sollevò gli occhi e morì. I santi dicono che il corpo deve essere considerato una residenza temporanea. Non siate attaccati alla forma fisica, non diventatene schiavi. Scoprite l'infinito potere della luce, l'immortale coscienza dell'anima, che sta dietro questo ammasso di sensazioni. Com'è stupenda la vita dopo la morte! Non dovrete più portarvi dietro questo vecchio fardello di ossa, con tutti i suoi problemi. Sarete liberi nel cielo astrale dove le limitazioni fisiche non vi ostacoleranno più. Il mondo astrale non si trova in un punto imprecisato tra le nuvole; è un'altra dimensione di infinita bellezza, nascosta dal grossolano universo fisico. So tutto questo perché, nella mia coscienza, io sono costantemente nel mondo astrale. Al suo confronto, questo mondo e una bolgia; nel mondo astrale potete ottenere tutto ciò che volete per mezzo della volontà. Con la vostra 'automobile' astrale potete percorrere qualsiasi distanza in un istante. Se volete dei fiori, si materializzeranno immediatamente non appena li desiderate. E quando non li volete più, è sufficiente eliminarne il pensiero per farli scomparire. Nei vostri sogni fate subconsciamente le stesse cose. Potete realizzarle anche sul piano fisico, ma dovete sviluppare un potere mentale molto più forte per creare come crea Dio. Nei suoi miracoli, Gesù dimostrò di saperlo fare. E disse: "Chi crede in me (la coscienza cristica o l'intelligenza universale presente di Dio in tutta la creazione) farà anch'egli le opere che faccio io; e ne farà anche di maggiori". Ricordate, quindi, non c'è motivo di temere la morte. Vi trovate nel cinematografo di Dio, e quando lo spettacolo finisce, non c'è ragione di piangere. Una volta ho visto un film in cui l'eroe veniva ucciso, e mi sono molto rattristato! Poi ho pensato: "Riapparirà sullo schermo nel prossimo spettacolo. Aspetterò finché non tornerà in vita". Quindi prima che venisse ucciso di nuovo, lasciai la sala! La stessa cosa accade a coloro che muoiono e si ridestano sul piano astrale. Essi lasciano lo schermo cinematografico del mondo fisico e ricompaiono sullo schermo del mondo astrale; in realtà non muoiono mai. Io ho rivisto moltissimi devoti che sono morti. Ecco perché non ne soffro. Quando conoscerete Dio, egli vi mostrerà ogni cosa e nessuno vi mancherà più. A volte la forma astrale di una persona potrà sedersi proprio accanto a voi, non la vedrete perché con gli occhi fisici non è possibile vedere un essere astrale, ma io posso vederlo. Avete bisogno della vista radioscopica del terzo occhio, ossia dell'occhio spirituale, per vedere le anime nella loro forma astrale. Dovete sviluppare la vista spirituale. Sulla terra voi vivete in un sogno. Questo è il mondo del Signore e diventerà vostro solo quando sarete una cosa sola con lui. Comportatevi come la governante che vive nella casa del suo datore di lavoro, bada ai bambini e pensa: "Questa è la mia casa, questa è la mia famiglia", ma interiormente sa che le cose non stanno così, perché la sua vera famiglia è in un'altra città. Avete dei doveri da compiere nel mondo, ma questa non è la vostra casa definitiva. Quando morirete non sarete più un americano, un indiano o un inglese. Vivete con questa consapevolezza: "Signore, questo è il tuo mondo; io non sono attaccato al mondo, e non desidero essere attaccato al corpo o alle mie altre incarnazioni. Per prima cosa voglio conoscerti e sapere perché sono qui. E voglio essere libero dal karma ora! Essendo fatto a tua immagine, non sono condizionato né dal mondo né dal corpo. Compirò i miei doveri senza identificarmi con loro, proprio come tu non sei identificato con la tua opera cosmica! Io sono libero".

Distruggete il karma cattivo con le azioni giuste Non accettate l'idea di rimanere per sempre schiavi del karma. Negatelo. Buono o cattivo che sia, non dovete subirne le limitazioni. Dovete avere un buon karma per distruggere il karma cattivo. Poi superateli entrambi. Offrite il vostro karma a Dio. Egli vi aiuterà, se gli chiederete di farlo. Non si tratta di ottenere privilegi speciali, ma se abbiamo fede in Dio, tutto è possibile. È la sua grazia che conta e che si manifesta quando facciamo la nostra parte, comportandoci come figli di Dio. Se non riuscite a controllare i dispiaceri e le difficoltà, cercate di resistere. Se non tenterete, non approderete a nulla. Non arrendetevi di fronte alle avversità. Ogni volta che qualcosa vi abbatte, rialzatevi e dite:

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"Adesso va tutto bene". Nel momento in cui vi date per vinti, per voi è finita, vi condannate a essere prigionieri del karma. Voi stessi siete il giudice. Quali che siano le vostre difficoltà, se dite: "Va tutto bene", potete superarle, ma se dite: "Non posso", rimanete imprigionati dietro le sbarre del vostro karma. Se riconoscete un errore e decidete di non ripeterlo, anche se sbaglierete ancora, lo sbaglio sarà meno grave di quello che avreste fatto se non aveste almeno tentato. Col tempo scoprirete di essere padroni di voi stessi e liberi dal karma, proprio come è Dio. Perché essere costretti a cambiare attraverso una serie continua di morti e rinascite? Perché non cambiate ora? Perché non eliminate i malumori, quando sapete perfettamente che sono negativi? Perché non vi liberate della collera? Quando vi arrabbiate vuol dire che qualcuno ha messo del sale sulle ferite del vostro ego. Sarete migliori e più felici se resterete calmi. Lasciate pure che gli altri vi schiaffeggino o vi odino, ma per quanto vi riguarda non mostratevi mai in collera. Scoprirete allora che nessuno può veramente ferirvi. Ogni volta che una persona rileva i vostri errori, correggetevi senza dire nulla. Questo è il modo giusto per ottenere l'autodominio. Il mio guru Sri Yukteswar era proprio così. come un bambino. Non odiate nessuno, non abbiate simpatie, antipatie o attaccamenti; il bambino si diverte con un giocattolo ma se lo rompe, lo dimentica presto. Se provate un amore possessivo per qualcosa o per qualcuno ne soffrirete. Gli impulsi cattivi non vengono soltanto dalla vostra disposizione al male; a volte Sono una prova di Dio. Pregatelo così: "Signore, io so che cosa è la virtù, ma non mi sembra di metterla in pratica. So che cosa è il vizio, ma non riesco a evitarlo. Guidami, Creatore di tutti i miei sensi! Tu hai creato il bene e il male, eppure sei libero! Io sono fatto a tua immagine. Sono circondato dal bene e dal male, ma poiché sono tuo figlio, io sono libero!". Dio è giusto perché ha messo a nostra disposizione la spada della ragione, che noi possiamo usare per liberarci da questo mondo di illusione. Ma dovete usare il potere del discernimento di cui Dio vi ha dotati per scegliere le azioni giuste e scartare quelle sbagliate, e rimanere mentalmente distaccati dalle avversità. Non permettete a nessuno dl affermare che le vostre sofferenze, o i vostri problemi sono karmici. Voi non avete un karma. Samkara ha detto: "Io sono una cosa sola con lo Spirito; sono lui". Quando comprenderete davvero questa verità, diventerete un dio. Invece, se continuate ad affermare mentalmente: "Sono un dio", ma contemporaneamente pensate: "Mi sembra di essere una creatura mortale", siete mortali. Quando saprete di essere un dio, sarete liberi.

L'aiuto del guru Il guru vi aiuterà. Dio vi parla e vi guida per mezzo di un guru, colui che ama Dio giorno e notte, e che ha il solo dovere di infondere nella vostra coscienza l'amore per lui. Il guru non vuole niente da voi, se non il vostro sforzo spirituale; non si lascia influenzare né dal disprezzo né dalle lodi. Ma se vi mettete in sintonia con lui, allora potrà aiutarvi a sollevare il velo dell'ignoranza dalla vostra coscienza. Se seguirete i consigli del guru scoprirete di essere liberi. Anche quando il mio maestro [lo Swami Sri Yukteswar] mi diceva qualcosa che non mi convinceva affatto, immediatamente vedevo che si realizzava. Molte volte metteva in guardia le persone dalle conseguenze delle azioni che intendevano compiere. Coloro che non lo ascoltavano andavano incontro a delusioni atroci. Un vero guru vi ammonisce soltanto per aiutarvi a evitare le insidie che incontrate sul vostro cammino. Alcuni maestri meno grandi perdono la pazienza quando i discepoli non ubbidiscono. Ma il Maestro diceva solo: "Non pensi che sia giusto?". Io ripeto le cose una seconda volta; il Maestro le diceva soltanto una volta. E coloro che non seguivano il suo consiglio scoprivano poi che avrebbero dovuto farlo.

Tre modi di superare il karma Se volete superare il karma, cercate di comprendere e mettere in pratica queste verità: Prima: Quando la mente è forte e il cuore è puro, siete liberi. È la mente che vi fa percepire il dolore fisico. Quando i vostri pensieri sono puri e la mente è forte non potete subire gli effetti dolorosi

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di un cattivo karma. Questa è una bella scoperta che ho fatto. Seconda: Nel sonno subcosciente siete liberi. Terza: Quando entrate in estasi; e vi identificate con Dio, non avete più karma. Per questa ragione i santi dicono: "Pregate incessantemente". Quando pregate e meditate senza sosta entrate nel regno della supercoscienza, dove il dolore non può raggiungervi. Potete essere liberi dal karma anche ora, se seguirete questi princìpi. Se le sofferenze karmiche vi tormentano, andate a dormire. Oppure coltivate pensieri puri e temprate la mente, dicendo a voi stessi: "Sono al di sopra di tutte queste cose". Meglio ancora, nella profonda meditazione, entrate nel regno divino della supercoscienza. La beatitudine che si prova in questo stato è la vera natura dell'anima che voi avete dimenticato identificandovi per troppo tempo con il corpo. Dovete riconquistare lo stato beato dell'anima. In genere siete liberi dalla consapevolezza del corpo soltanto otto ore al giorno. Nelle rimanenti sedici ore, vi rendete infelici perché siete schiavi del corpo. Soffrirete molto meno se sarete felici e non concentrerete la mente sulle vostre difficoltà. Ma se saprete rimanere in estasi scoprirete di essere liberi dal karma per ventiquattro ore al giorno.

Il Kriya Yoga apre la prigione del karma Così, miei cari, allontanatevi dal mondo, non rifugiandovi in una grotta sull'Himalaya, ma nella grotta della mente, dove sarete liberi dal corpo e dal mondo. Praticate il Kriya Yoga, e raggiungerete sicuramente il successo sul sentiero spirituale. Lo so per esperienza. Il potere liberatorio del Kriya Yoga apre la prigione del karma. Non ho mai trovato né in Oriente né in Occidente una tecnica altrettanto efficace. Tutti i seguaci del Kriya e del sentiero della Self-Realization Fellowship faranno molta strada. Meditate e dopo qualche anno vedrete i risultati in voi stessi. Abbiate pazienza, non aspettatevi risultati immediati. Non è possibile riacquistare la salute o diventare ricchi dall'oggi al domani, così dovete lasciare tempo al tempo. Per creare una nuova abitudine occorrono otto anni. Se mediterete e metterete in pratica seriamente il Kriya per otto anni, vi accorgerete di essere sulla strada dell'autodominio. Ogni sera, come parte della vostra meditazione, fate questa affermazione e ripetetela molte volte dentro di voi: "Padre, Tu sei libero dal karma. Io sono tuo figlio. Sono libero dal karma ora e per sempre". Desidero che ciascuno di voi percepisca il significato profondo di questa affermazione. Tutto ciò che vi ho detto oggi è uno dei miei più importanti messaggi e vi aiuterà a superare ogni infelicità. Vorrei che non lo dimenticaste mai. I rimedi materiali, come le medicine, le comodità, il conforto umano, contribuiscono a lenire il dolore, ma il rimedio più grande è la pratica del Kriya Yoga e la convinzione che siete una cosa sola con Dio. Questa è la panacea che allevierà ogni difficoltà, ogni dolore, ogni lutto, è la via che porta alla libertà dal karma individuale e collettivo. Il mondo non è la nostra casa; la nostra casa è altrove, nella coscienza cosmica di Dio. Là, al di là degli atomi, siamo sani e salvi nel regno del Padre. Io prego per tutti voi: " Signore, vedo la tua luce. Io prego intensamente perché tutte le anime che seguono il sentiero della Self-Realization Fellowship siano presto liberate dalla terribile illusione del loro karma individuale e collettivo. Nonostante i nostri comportamenti sbagliati, le nostre omissioni, la nostra ignoranza, siamo sempre tuoi figli. Ricordacelo sempre; anche dietro le sbarre della prigione del karma, siamo una cosa sola con te. Non appena chiudiamo gli occhi, non appena entriamo in estasi, sappiamo di essere fatti a tua immagine. Siamo liberi, Signore, il tuo amore ci pervade. Noi ci inchiniamo a te!".

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Lo Yoga permette di superare la coscienza mortale e la morte Scritto nel 1923

Grazie alla scienza dello Yoga, l'anima raggiunge un'assoluta padronanza sul corpo e sulla mente, e si serve di questi strumenti per conseguire la realizzazione del Sé, ossia la consapevolezza della propria natura trascendente e immortale, una cosa sola con lo Spirito. In quanto sé individualizzato, l'anima è discesa dallo Spirito universale e si è identificata con le limitazioni del corpo e della sua coscienza sensoria. "Lo Spirito supremo che risiede nel corpo è lo spettatore distaccato, è colui che acconsente, che sostiene e sperimenta, è il grande Signore e il più alto Se. Sebbene dimori in tutto il corpo, il Sé è sempre immacolato".' L'anima Si mantiene essenzialmente pura e immutabile durante il suo esilio nel corpo, ma attraverso maya, ossia l'illusione, si identifica soggettivamente con ciò che cambia e muore, fino a quando la coscienza non si evolve e non Si ridesta al suo stato immortale grazie alla realizzazione del Sé. Lo Yoga è una scienza completa che abbraccia la spiritualizzazione dei tre aspetti della natura umana: il corpo, la mente e l'anima. Lo yogi vede il corpo come una condensazione grossolana delle forze spirituali sottili controllate dall'anima. Comprende che il corpo e la vita, ossia la coscienza insita in esso sono entità distinte, e che l'essere umano non è il corpo mortale, ma l'immortale coscienza trascendente. Impara che i nervi efferenti e afferenti sono i mezzi tramite i quali l'anima entra in contatto con la materia e che, spiritualizzando tale contatto può esprimere attraverso il corpo il proprio potenziale divino. Apprende che, servendosi dell'immaginazione (o visualizzazione), della volontà e del pranayama (controllo dell'energia vitale), può attenuare la luce dei sensi (vista, udito, tatto, odorato e gusto), tutte le volte in cui non desidera essere disturbato dai loro messaggi. Lo yogi entra liberamente - poiché ne possiede il pieno controllo - nello stato di veglia, di sogno, di sonno profondo (vale a dire nello stato cosciente, subcosciente e inconscio), e infine nello stato supercosciente. Conosce perfettamente l'arte di controllare la mente. Mettendo in pratica i seguenti metodi, elimina l'irrequietezza mentale, l'immaginazione e la distrazione: la passività, o imperturbabilità, in qualsiasi circostanza; la concentrazione positiva (ossia lo stato in cui la mente si concentra su un solo pensiero alla volta); la concentrazione negativa (ossia la capacità di servirsi del discernimento e della volontà per eliminare i pensieri sgraditi); il trasferimento della coscienza dalla percezione alla volontà o alle idee; il trasferimento della coscienza dalle emozioni (ad esempio l'amore o l'odio), all'autocontrollo, al pensiero creativo, alla percezione pura la concentrazione del pensiero su una sola sensazione (vista, suono, odore, gusto, tatto) alla volta; la visualizzazione di immagini mentali, la creazione o la dissoluzione dei sogni a proprio piacimento; l'anestesia mentale (lo stato in cui le sensazioni dolorose si percepiscono sotto forma di messaggi informativi piuttosto che di esperienze spiacevoli).

I metodi fisiologici dell'autocontrollo I metodi fisiologici seguiti dallo yogi per conquistare l'autocontrollo comprendono: il rilassamento del corpo e l'eliminazione dell'irrequietezza fisica, tramite il controllo dell'apparato scheletrico, dell'apparato muscolare e del sistema nervoso; il rilassamento degli organi involontari, ad esempio il cuore o i polmoni; il digiuno per purificare l'organismo e renderlo maggiormente sensibile al prana o forza vitale, che costituisce la vera sorgente della vita e dell'energia nel corpo; la capacità di addormentarsi e di svegliarsi a piacimento.

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Quando lo yogi raggiunge il dominio sui processi vitali, domina anche la morte. La morte è una calamità o una benedizione travestita? La morte è un fenomeno particolare che comporta la sospensione definitiva di tutte le funzioni vitali del corpo. Con la morte termina anche la permanenza dell'anima in una data forma fisica. La stessa parola 'morte' terrorizza gli esseri umani a causa delle seguenti associazioni di idee: a) lo spaventoso pensiero delle atroci sofferenze che si suppone accompagnino la morte; b) lo strazio psicologico dell'imminente distacco dalla famiglia e dagli amici, dalle gioie della vita terrena e dai propri beni c) la paura di non esistere più. Eppure non si deve temere la morte naturale. L'anima che dimora in ciascuno di noi è immortale. La morte naturale è una benedizione perché offre all'anima l'occasione di trasferirsi da un'abitazione decrepita e pericolante, a una nuova e solida casa. Per potersi esprimere completamente, L'anima deve servirsi di una serie successiva di corpi nuovi e migliori. Se l'anima individualizzata - che avvolta nell'illusione si incarna per evolversi e ritornare a Dio - non avesse l'opportunità di esprimersi e di affermare la propria natura cambiando numerosi e diversi corpi, dovrebbe rimanere allo stato nascente o latente di entità disincarnata. E immaginate cosa accadrebbe se l'anima immortale fosse costretta a vivere per sempre in un vecchio corpo curvo, cereo e raggrinzito ! Nessuna punizione più atroce potrebbe essere inferta all'anima, se non quella di continuare a vedere lo stesso decrepito organismo ed essere costretta a esprimersi attraverso lo stesso strumento fisico per sempre. Invece, è il corpo in cui abita l'anima a essere sottoposto alla sua disciplina, mentre l'anima fa le proprie esperienze attraverso il corpo. Una volta compiuta la propria opera in una forma particolare, l'anima si trasferisce in un'altra dimora. Nella materia è intrinseco il cambiamento e lo spirito insito in essa. per quanto essenzialmente immutabile, subisce, almeno superficialmente i mutamenti causati dall'esperienza soggettiva di tale fenomeno. Sappiamo che la coscienza soggettiva della propria identità si conserva dai primissimi anni di vita fino alla vecchiaia (a eccezione forse degli stadi iniziali dell'infanzia e degli stadi finali della tarda età in cui si è meno percettivi); quindi non c'è ragione di credere che tale coscienza soggettiva non possa essere mantenuta anche prima della nascita e dopo la morte. Accettata la continuità della coscienza, la morte va vista veramente come la migliore amica dell'anima, perché le offre infinite possibilità di combattere la materia e di vincerla, anche dopo aver subìto innumerevoli sconfitte. Questa vera amica insegna all'anima a manifestare la sua natura immutabile, trascendendo la coscienza del cambiamento. La mente umana ama cambiare l'ambiente, i gusti, le abitudini e i beni, non perché sia incostante, ma perché scopre continuamente di avere rivolto la propria attenzione in una direzione sbagliata. L'ardente desiderio di novità non viene soddisfatto dai beni che appartengono al mondo delle cose mutevoli. Grazie alle nuove occasioni che la morte e il cambiamento delle condizioni le offrono, l'anima continua a cercare la propria innata immutabilità e, perciò, non si sentirà mai appagata fino a quando non riacquisterà definitivamente la naturale identità con lo Spirito. Di conseguenza la morte, ossia il cambiamento delle condizioni in cui l'anima si trova temporaneamente, ne favorisce lo sviluppo e l'evoluzione. Il progresso e l'educazione offerti dalla vita significano soltanto che la coscienza discesa nella materia si evolve fino a quando non riesce a esprimere completamente tutto il proprio potenziale; poi viene separata dalla materia perché possa comprendere di essere una libera e indipendente entità che non ha bisogno della materia per esistere. Durante la fase di apprendimento, l'anima intraprendente e coscienziosa, prima di realizzare la propria superiorità e la propria natura trascendente, è fortemente avvinta al corpo dai legami dei sensi e dell'egoismo che si sono formati durante la permanenza nel veicolo fisico. Perciò in ogni nuova incarnazione l'anima si prende cura del nuovo corpo con la premura e l'attaccamento che l'uomo prova per l'automobile appena comprata. Di conseguenza, la morte, provocata prematuramente da una malattia dovuta a un modo di vivere innaturale, da un cattivo karma,

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dai cosiddetti incidenti e da altre disgrazie, comporta un profondo dolore psicologico e fisico perché l'anima si preoccupa terribilmente quando il suo mezzo di espressione le viene sottratto prima che scada il termine naturale.

La psicologia spirituale del dolore Il dolore provocato al corpo da una puntura è benefico in quanto trattandosi di un avvertimento, avvisa l'anima che la pelle è stata punta e che, quindi, ha bisogno di essere curata. La sensazione dolorosa non deve turbare l'anima perché costituisce soltanto una semplice informazione. È possibile essere consapevoli di tutte le esperienze fisiche o mentali, nostre o di altri, senza per questo esserne turbati Le contrarietà e le sofferenze nascono da una forte immaginazione e dalla brutta abitudine dell'anima di trasformare la sensazione in dolore. Se la brutta abitudine e l'immaginazione, insieme allo stato di irrequietezza o di eccitazione che ne deriva, dovessero scomparire dalla coscienza, la sofferenza fisica verrebbe totalmente eliminata. Gli esseri umani non avrebbero neppure bisogno di essere anestetizzati durante gli interventi chirurgici. (Ma non si dovrebbe mai fare a meno dell'anestesia se non si è mentalmente forti. Una improvvisa percezione del dolore potrebbe suscitare una reazione tanto violenta da provocare la morte). Anticamente, negli asram indiani i bambini venivano educati fin dalla più tenera età a osservare i cambiamenti del corpo con un interesse puramente accademico. Ciò non significa essere indifferenti o negligenti di fronte a una ferita o a una malattia; significa, piuttosto, negare e rifiutare il dolore, in quanto si riconosce che né la natura né la volontà divina hanno imposto la sofferenza all'essere umano. Il dolore fisico è semplicemente una sensazione che ha lo scopo di avvertire o informare il cervello che è necessario prestare attenzione a uno specifico stato fisico. Non dovrebbe quindi provocare nessun senso di sofferenza. Curate il dolore, ma non preoccupatevi e non lamentatevi.

Gli esseri umani si autoinfliggono le sofferenze della morte Di solito, per l'animale-uomo (colui che vive innaturalmente e in disaccordo con la propria anima), la morte precoce è qualcosa di terribile, e comporta un'agonia dolorosa. Ma questa cosiddetta sofferenza è provocata dalla brutta abitudine dell'anima di ingigantire e trasformare una percezione intellettuale in una sensazione. Ad esempio, la sofferenza che deriva dal fatto di credere negli spiriti maligni e negli spettri, come accade negli incubi, o le forti paure che provocano i traumi e le convulsioni, dimostrano che si può provare un grande dolore fisico di esclusiva origine mentale. La morte naturale, ossia la morte che sopraggiunge nella vecchiaia o quando l'anima è pronta a cambiare la sua forma mortale, è paragonabile a un frutto maturo che cade naturalmente dall'albero senza opporre quella resistenza che mostra, invece, il frutto acerbo spazzato via da una bufera o da una forza violenta. Ma in caso di morte prematura - provocata da una malattia, da un incidente o da altre cause - L'anima oppone una forte resistenza; a questo è dovuta la terribile agonia del corpo. Nella lotta angosciosa della coscienza, è insita una grande sofferenza, un senso di impotenza di fronte all'inevitabile e, quando sopraggiunge la fine, L'anima immersa nell'illusione diventa incosciente come se cadesse in un sonno profondo Alcuni credono erroneamente che questo smarrimento al momento della morte sia una punizione di Dio. In realtà è soltanto la conseguenza della persistente, brutta abitudine contratta dall'anima di identificarsi con il cambiamento, che le impedisce di comprendere che passare da un corpo all'altro è un mezzo per esprimersi. Così l'essere umano si infligge la paura della morte, generata da fattori sociali o ereditari, e l'angoscia della morte prematura, che nasce dall'identificazione con il cambiamento, invece di osservare tale processo come uno spettatore distaccato. Tutto ciò è veramente deplorevole, in una parola, terribile. Grazie alla realizzazione del Sé è possibile evitare la sofferenza che solitamente accompagna la morte. Lo yogi che ha raggiunto tale stato di coscienza: non prova dolore al momento della morte naturale;

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conserva la coscienza e l'identità personale dopo la morte; vive in armonia con la propria anima, la cui natura è onnipotente e immortale.

Perché dopo la morte l'uomo comune dimentica la vita precedente? La morte che sopravviene per cause accidentali o quando l'essere umano prova ancora un senso di attaccamento al corpo, non soltanto è dolorosa, ma offusca anche la memoria. Naturalmente, a meno di non essere spiritualmente avanzati, non sempre è auspicabile ricordare la propria vita passata. L'oblio dell'identità precedente, che subentra dopo la morte, fa dimenticare all'essere umano gli insuccessi, le sofferenze e gli attaccamenti e gli permette di dare inizio a una nuova vita. L'unico svantaggio è che se l'uomo non ha tratto un insegnamento dagli errori del passato, può ripetere le stesse esperienze senza tenere in alcun conto le conseguenze, così come l'ubriaco irriducibile continua a bere la diabolica bevanda, pur sapendo che probabilmente morirà di una grave malattia al fegato. Sebbene la pura coscienza dell'anima ricordi ognuna delle sue vite passate, la coscienza che si identifica con il corpo non è in grado di farlo. In effetti, la memoria non sopravvive alla morte se sussistono le seguenti condizioni: a) quando si prova un senso di attaccamento al corpo b) quando si è attaccati ai beni, alla famiglia o agli amici del passato; c) quando si è profondamente condizionati da un cattivo karma e non si sono superati gli effetti delle proprie azioni buone o cattive Se nei casi a) e b) L'anima, dopo essersi reincarnata, ricordasse il corpo, i beni, la famiglia o gli amici che aveva nella vita precedente continuando a nutrire un senso di attaccamento, immaginate l'angoscia e la frustrazione che proverebbe nella nuova incarnazione! Non vorrebbe certo dare inizio a una vita diversa in un nuovo ambiente, in una nuova famiglia e con nuovi amici. L'anima è la sorella di tutti, di tutta l'umanità. Immaginate come sarebbe limitata se amasse soltanto alcune persone ! Non riuscirebbe a espandersi, e non permetterebbe alle altre anime di espandersi per raggiungere la meta finale dell'unità. Dobbiamo unire la nostra anima a tutte le anime, nell'identità con lo Spirito unico; ma è impossibile raggiungere questa meta se l'anima non espande la sfera dei suoi familiari e dei suoi amici fino a includere tutta l'umanità. Nel caso c) l'anima si sentirebbe estremamente rattristata nel ricordare il cattivo karma, le lotte e le sofferenze del passato e non avrebbe l'energia di compiere nuovi sforzi per progredire. Dimenticherebbe la sua natura trascendente. Al termine di ciascuna incarnazione, la morte spazza via tutte le impressioni negative, il ricordo dei fallimenti e dei peccati, le idee preconcette, e così l'anima può ricominciare a esprimersi in nuovi modi e a fare nuovi sforzi per trascendere la materia e liberarsene definitivamente.

Come spezzare le catene dell'attaccamento che avvincono l'anima I modi per spezzare le catene dell'attaccamento che avvincono l'anima e liberarla per sempre, sono i seguenti: 1. Esercitate l'arte di restare imperturbabili (titiksa) mentre osservate e analizzate i cambiamenti del corpo: a) nel caldo torrido; b) nel freddo intenso; c) nello stato febbrile d) quando siete raffreddati (concentratevi in questo caso sulla cartilagine nasale e sulla mucosa); e) quando siete tormentati da un qualsiasi dolore fisico, ferite o altro. (Non cercate di ignorarlo, ma osservatelo come se si trattasse di una sensazione che va diminuendo e che si manifesta solo a titolo informativo. Scoprirete così che maggiore è la conoscenza della sua

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natura specifica, minore è la sensazione dolorosa che ne deriva. Dovete imparare, perciò, a distinguere fra la conoscenza di una condizione corporea annunciata dalla sensazione dolorosa e la terribile paura, o angoscia, imposta dall'abituale idea del dolore); f) nei momenti di grande sofferenza mentale g) nei momenti di grande esaltazione mentale suscitata dalla gioia di possedere finalmente un oggetto tanto desiderato. Tutto ciò insegna la sopportazione e il distacco oggettivo, provoca una straordinaria sensazione e porta a uno stato di coscienza supercosciente, grazie alla quale le condizioni mutevoli del corpo vengono osservate con interesse puramente accademico e l'eccitazione irrequieta delle sensazioni è neutralizzata. 2. Analizzate le sensazioni suscitate dalla forma e dal colore, dai suoni, dagli odori, dai sapori e dal tatto e cercate di percepire il modo in cui vengono trasmesse dal sistema nervoso ai centri cerebrali della vista, del tatto, dell'udito, dell'odorato, del gusto. Osservate lo stimolo che proviene dal timpano sotto forma di vibrazione uditiva nei nervi, dalla bocca sotto forma di vibrazione gustativa (ad esempio quando si mangia un curry molto saporito), o dalla superficie esterna del corpo sotto forma di vibrazioni tattili. 3. Percepite i movimenti del diaframma, l'espansione e la contrazione dei polmoni, il battito del cuore. Cercate di percepire il sangue che scorre nel corpo. La circolazione può essere avvertita più facilmente quando il sangue riprende a fluire in un braccio o in una gamba intorpiditi o quando sale alla testa in un momento di rabbia o di altre forti emozioni. L'essere umano che ha sviluppato una percezione e una concentrazione particolarmente acute, è consapevole perfino della normale circolazione sanguigna. 4. Imparate a muovere singolarmente ogni muscolo, con gli esercizi di 'volontà muscolare'. 5. Analizzate la sensazione suscitata dalla sete; poi bevete un bicchiere d'acqua, calda o fredda, e percepite il senso di freddo o di caldo che si propaga dalla bocca alla gola, lungo l'esofago fino allo stomaco. Osservate le condizioni del corpo durante un digiuno di 24 ore; osservate anche il modo in cui il cibo entra nell'organismo. Percepite la contrazione dell'epiglottide mentre il cibo attraversa il tubo digerente, i movimenti dello stomaco e attività peristaltica dell'intestino. 6. Notate il modo in cui i sali odorosi o i profumi colpiscono la regione olfattiva, stimolano le cellule cerebrali e vengono trasformati in percezioni e concetti. Fate questo esperimento con odori e sapori diversi. Percepite i pensieri subitanei provocati da una sensazione precisa. Cercate di scindere la sensazione, la percezione e il concetto. Tentate di operare una distinzione tra una data sensazione e il ricordo che ne avete, ricorrendo all'associazione di idee; in altre parole, cercate di distinguere il sapore di una mela particolare da quello di altre mele assaggiate in precedenza. Non confondete i due sapori. 7. Quando ascoltate la musica, distinguete, oltre alle variazioni e alle melodie, le sensazioni provocate dalle diverse note, dalle più basse alle più alte; le sue vibrazioni sul timpano e sull'intera superficie del corpo; il suo effetto sul respiro e sulle pareti interne del corpo, e il passaggio dal timpano al cervello. 8. Percepite la sensazione generata nei polmoni dal respiro che entra e che esce. Osservate come il respiro è condizionato da ciò che vi circonda, dai vostri pensieri, dalle vostre azioni. Analizzate anche i pensieri e le sensazioni provocati dai cambiamenti del ritmo e della profondità del respiro. 9. Siate coscienti del profondo senso di benessere che provate quando siete in buona salute. Se sopravviene un dolore fisico, cercate di analizzarlo prima di lamentarvi. Sforzatevi di separare la disfunzione organica dal processo mentale che, a causa dell'abitudine alla paura e dell'immaginazione, trasforma la sensazione in dolore. 10. Fra tutti, il metodo migliore consiste nel rimanere sempre più a lungo nello straordinario stato di calma, di consapevolezza, di assenza del respiro, che segue un lungo periodo di intensa preghiera, di profonda e costruttiva riflessione, di canti o di affermazioni ripetuti con devozione; oppure, ancora meglio, di meditazione durante la quale è possibile calmare il corpo e la mente con la tecnica di concentrazione della Self-Realization Fellowship, immergere la coscienza nel suono dell'Om e magnetizzare la colonna vertebrale e il cervello con la pratica del Kriya yoga. Quando il cuore e il respiro sono calmi, quando il senso di pesantezza corporea

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svanisce e vi sentite più leggeri, quando le sensazioni sono neutralizzate e la mente è tranquilla, l'anima comincia a riconoscersi come un'entità separata dal corpo. L'obiettivo di tutte le pratiche suggerite è quello di separare l'anima dalla materia. Le sensazioni devono diventare oggetto di interesse intellettuale ed essere osservate con distacco. Dovete riuscire a dissociare completamente la vostra esistenza e la vostra felicità dalle percezioni piacevoli o spiacevoli dei sensi e di altre esperienze fisiche. Quando sposterete il centro della coscienza, della percezione e della sensazione dal corpo e dalla mente all'anima - il vostro vero, immortale, trascendente Sé - conseguirete come gli yogi il dominio sulla vita e la vittoria sulla morte.

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I sentimenti nascondono la vera natura dell'anima Lezione sugli Yoga Sutra di Patanjali,

Casa Madre della Self-Realization Fellowship, Los Angeles, California, domenica pomeriggio, 22 marzo 1942

"Allora l'osservatore (L'anima) si stabilisce nella condizione che gli è propria". Se in questo momento riusciste a calmare completamente il corpo, i pensieri e le emozioni, diventereste immediatamente consapevoli del vostro vero Sé (L'anima), e dell'universo, il vostro immenso corpo che palpita della gioia di Dio. L'anima si "stabilirebbe nella condizione che le è propria". Non è strano che voi non riusciate a percepire la gioia di Dio che è sempre a vostra disposizione? La ragione per cui non conoscete la beatitudine di Dio è che siete intossicati dai sentimenti dell'ego (citta). Se mi nascondo dietro uno schermo, sarò sempre qui, ma voi non mi vedrete. Se allontanate lo schermo, mi vedrete di nuovo. Ugualmente, la gioia di Dio è nascosta dallo schermo dei sentimenti che hanno origine dall'ego (ahamkara o coscienza del corpo). Allontanate lo schermo per mezzo della meditazione e contemplerete questa gioia. La vostra vera natura è la calma. Avete indossato una maschera di irrequietezza, ossia l'inquietudine della vostra coscienza, che trae origine dagli stimoli dei sentimenti. Voi non siete la maschera, siete il puro e calmo Spirito. è arrivato il momento di ricordare chi siete: l'anima beata, un riflesso dello Spirito. Toglietevi la maschera dei sentimenti e contemplate il vostro Sé. Quando vi arrabbiate o siete travolti dall'odio, indossate la maschera del male. L'essere umano può arrabbiarsi talmente da essere capace di uccidere. Non vuole farlo veramente - ossia la sua anima non vuole - ma, poiché l'anima si è identificata con l'ira, questo sentimento può suscitare in lui il pensiero di uccidere. Perciò non è opportuno rimanere nello stato dell'ordinaria coscienza umana, soggetto a emozioni così violente. Voi diventate schiavi dei vari stati d'animo, e questa è la causa di tutti i vostri dispiaceri. Per salvarvi, dovete eliminare i sentimenti e le emozioni legati alla coscienza del corpo. La meditazione è l'unica via di salvezza.

I sentimenti e le emozioni ottenebrano l'anima Per molto tempo avete creduto di possedere alcune qualità, caratterizzate da sentimenti e da emozioni particolari. Patanjali dice che vi identificate con queste passioni e questi desideri perché l'avete già fatto nel corso di numerosissime incarnazioni e, di conseguenza, avete completamente dimenticato la vostra vera natura. Quando vi renderete conto che ogni giorno recitate una parte diversa a seconda dei vostri mutevoli sentimenti, non sarete più la stessa persona, e riuscirete a liberarvi di questi stati illusori. Quando comprenderete che la passione e la collera non fanno parte della vostra vera natura, questi stati d'animo non avranno più alcun potere su di voi. Ogni persona è per sua natura meravigliosa; deve soltanto togliersi la maschera della coscienza dell'ego. Non lo dimenticate. Se avvicinate un diamante a un gatto nero, il diamante assumerà una sfumatura nera. Potete allora affermare che il diamante è nero? No. Appena allontanate il gatto e lasciate che la luce illumini il diamante, il suo naturale splendore si sprigionerà completamente. Il gatto nero è la vostra irrequietezza, che offusca la coscienza con le emozioni e oscura la luce e la gioia dell'anima. La natura dell'irrequietezza è tale che nel momento stesso in cui traete piacere da una cosa, ne state già cercando un'altra; in sostanza suscita in voi una perenne insoddisfazione che, a sua volta, è provocata dai sentimenti. Ma la beatitudine - la gioia di Dio nascosta nell'anima - è sempre nuova e sempre presente nella vostra coscienza. Poiché questa gioia appaga ogni desiderio, l'irrequietezza non avrà più ragione di esistere. Spero che comprendiate l'importanza di ciò che vi dico oggi. Sto parlando della via che porta alla liberazione da ogni dolore.

L'eccessiva accondiscendenza rende l'anima schiava

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Il perfetto dominio dei sensi vi rende padroni di voi stessi. Non abituatevi mai a niente, e non lasciatevi mai condizionare dalle abitudini. Bere il caffè non significa necessariamente esserne diventati schiavi, ma se non potete farne a meno, allora vuol dire che l'abitudine vi ha resi schiavi. Non appena dite: "No, non ne ho bisogno", fate che questa affermazione ponga fine alla vostra schiavitù. Io non mi lascio condizionare da niente e da nessuno. Ad esempio, posso bere o mangiare qualcosa di buono, e poi eliminarne il desiderio; il ricordo sparisce in quello stesso istante. Per prima cosa evitate di soddisfare le simpatie e antipatie alimentari e insegnate la stessa cosa ai vostri bambini. Li viziate quando dite: "Che cosa vorresti mangiare? Vuoi gli spinaci? Non mangiarli se non ti piacciono". Se vi dimostrate così accondiscendenti renderete vostro figlio schiavo del gusto. Potreste domandarmi: "Ma se eliminiamo i sentimenti, le simpatie e le antipatie non diventeremo inerti come la materia e completamente inutili? Patanjali insegna queste cose?". No, egli afferma che la vostra vera natura si manifesterà non appena riuscirete a dominare i sentimenti. Il vero stato del Sé, l'anima, è beatitudine, saggezza, amore, pace. Vi sentirete allora così felici da apprezzare qualsiasi cosa facciate. E tutto questo non vi sembra molto più conveniente che brancolare nel mondo, simili a demoni inquieti e sempre insoddisfatti? Quando siete concentrati sul vostro vero Sé, riuscite a compiere ogni vostro dovere e a godere di tutte le cose buone del mondo pervasi dalla gioia di Dio. Permeati della sua inebriante beatitudine eseguirete ogni azione gioiosamente. Molti pensano che gli induisti insegnino una sorta di annichilimento mentale, il presunto risultato cui porterebbe l'assenza del desiderio. Invece, l'obiettivo della filosofia induista è la felicità permanente. Non c'è libertà né felicità nel cessare di esistere. Il solo pensiero di questa eventualità è doloroso. Voi desiderate una felicità senza fine e questo è ciò che potrete avere, come afferma Patanjali, se dimorerete nella vera natura della vostra anima.

Un modo di pensare equilibrato nutre la consapevolezza spirituale Come possiamo essere veramente interessati a qualcosa se annulliamo i desideri e i sentimenti? Avrete visto coloro che lavorano senza provare nessun interesse per quello che fanno; il loro lavoro e il loro comportamento lo dimostrano chiaramente. Non si curano dei risultati fino a quando possono dire che, comunque, lavorano. Ma l'innamorato lavora con impegno e scrupolo per la persona amata; farà molto di più per lei che per se stesso. Questo è il modo di servire Dio e questo è il sentimento che proviamo quando amiamo Dio. Lavoreremo per lui con gioia. A un estremo troviamo persone convinte che per farsi strada nella vita si debba lavorare senza sosta, come automi. Ma all'estremo opposto, ugualmente errato, troviamo persone che non appena provano un interesse per la spiritualità, diventano indifferenti a tutte le altre cose. Questo modo di pensare è sbagliato. È una delle ragioni per cui l'India ha perduto la libertà in quanto ha male interpretato la dottrina del distacco. Ad esempio: "Che cosa importa se nell'eremitaggio si accumula la sporcizia? Non fa niente. Perché preoccuparsene? Darsi da fare richiede troppa concentrazione sugli aspetti materiali della vita. Siate distaccati. Rinunciate il più possibile alle attività pratiche". In questo modo di pensare si nasconde, ammantata di falsa spiritualità, la pigrizia mentale. Mi sono reso conto che i maestri veramente grandi si interessano molto al mondo, ma senza provare nessun senso di attaccamento. Quando il mio maestro [lo Swami Sri Yukteswar] riceveva un bel regalo, se ne prendeva scrupolosamente cura. Ma se si rompeva si limitava a ridere: "La mia responsabilità è finita. Mi è costata molta attenzione". Era veramente distaccato dalle cose. Anche io la penso allo stesso modo. Apprezzo tutto ciò che Dio mi dà, ma non ne sento la mancanza quando scompare. Una volta mi regalarono un cappotto e un cappello elegantissimi, un completo molto costoso. A quel punto iniziarono le mie preoccupazioni. Dovevo stare attento a non strapparlo e a non sporcarlo e la cosa mi metteva a disagio. Così pensai: "Signore, perché mi hai dato questa seccatura?". Un giorno dovevo tenere una conferenza alla Trinity Hall qui a Los Angeles. Quando raggiunsi la sala e stavo per togliermi il cappotto, il Signore mi disse: "Togli dalle tasche tutte le tue cose". Ubbidii. Quando tornai al guardaroba

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dopo la conferenza il cappotto non c'era più. Mi irritai, e qualcuno disse: "Non importa, faremo in modo di procurargliene un altro". Risposi: "Non sono arrabbiato perché ho perso il cappotto, ma perché chiunque lo abbia preso non ha portato via anche il cappello che lo accompagna!". Non fatevi dominare dai sentimenti. Come potete essere felici se vi preoccupate continuamente dei vestiti o di tutte le altre cose che vi appartengono? Indossate abiti semplici e ordinati e poi non pensateci più; pulite la casa e poi dimenticatela. Una volta sono stato invitato a un ricevimento molto elegante. Il pranzo era ottimo, ma i nostri ospiti erano talmente innervositi dalla paura che qualcosa non andasse bene, da rovinare tutto. Le persone sensibili avvertono il vostro nervosismo. Perché vi preoccupate? Fate del vostro meglio e poi rilassatevi. Lasciate che le cose si svolgano naturalmente, senza sforzo. Allora, anche coloro che vi stanno accanto si rilasseranno. Attività non è la vita, è l'espressione della vita. Ma alcune persone sono sempre talmente indaffarate da rendersi insopportabile l'esistenza perché sono sempre sull'orlo di una crisi emotiva. In genere, l'essere umano è simile al pendolo, e oscilla da un estremo all'altro, sempre in movimento, sempre inquieto. Questo comportamento è di poco superiore a quello degli animali. Invece lo yogi è sempre calmo, concentrato sulla propria vera natura, simile a un pendolo immobile. Quando è attivo può essere molto veloce, ma quando si ferma è nuovamente concentrato sulla calma interiore ed esteriore.

Lavorare provando un interesse profondo, ma distaccato Dobbiamo imparare a lavorare con interesse, mantenendoci tuttavia rilassati e distaccati. Non so come potrei lavorare senza provare un entusiasmo gioioso. È naturale sentirsi interessati perché diversamente le nostre motivazioni non avrebbero alcun incentivo. Fate ogni cosa per Dio, con il massimo interesse. Amatelo al punto tale che il vostro piacere più grande sia quello di lavorare e di fare progetti per lui. Lavorare per Dio è un'esperienza molto personale, molto appagante. Io provo una grande gioia nel restaurare per lui questo edificio. Ma quando qualcosa non va per il suo verso, non me ne preoccupo minimamente. Perché dovrei? Ho fatto del mio meglio. Certo, proverò a fare ancora meglio, ma non permetterò che un contrattempo turbi la mia tranquillità. Non è un pensiero meraviglioso? Perché no? Non siete stati voi a creare il mondo. È stato Dio. Perché dovreste pensare di vivere in questo mondo soltanto per soddisfare voi stessi? Vivere per se stessi è la fonte di ogni infelicità. Ci fu un tempo In cui guardando il fiore, Ne godevo il profumo, Per me e i miei cari. Udivo il richiamo del ruscello, Rivolto a me e ai miei cari. Mi sono risvegliato da quel sogno E ora sento: Era solo per te e i tuoi cari. Lo yogi pensa costantemente: "Per te e per i tuoi cari". Egli dice: " Sono qui in questo mondo solo per poco tempo. Perché dovrei crearmi forti attaccamenti? Non so perché mi trovo qui, ma Dio lo sa. Lavorerò per lui. Cercherò di fare la volontà di Dio e non la mia". È stato questo completo abbandono alla più sublime saggezza a dare a Gesù la forza di dire: "Padre, se vuoi, allontana da me questo calice! Però sia fatta non la mia, ma la tua volontà". Per questo motivo molti credono che l'essere umano non debba servirsi della propria volontà. Ma se non usaste la vostra volontà morireste, perché è il potere della volontà a mettere in moto ogni processo fisico e mentale. È giusto servirsi della volontà, ma lasciandosi consigliare dalla saggezza e dai suggerimenti di Dio; altrimenti, commetterete degli errori e ne pagherete le conseguenze. Krsna ha detto: "Coloro che hanno dominato la mente dimorano nella saggezza infinita. Rinunciano al desiderio di concentrarsi sul frutto delle azioni. Ciò assicura la liberazione... e permette loro di raggiungere quello stato che è al di là del male, causa di ogni infelicità".

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Il movente è il criterio per distinguere l'azione giusta da quella sbagliata Esaminate il movente di ogni vostra azione. Sia l'ingordo sia lo yogi mangiano, ma direste che mangiare è un peccato perché il cibo viene spesso associato all'idea dell'ingordigia? No. Il peccato sta nel pensiero, nel movente. Il materialista mangia per soddisfare la propria avidità, mentre lo yogi per mantenere il corpo in buona salute. C'è una bella differenza. Analogamente, un uomo commette un assassinio e viene impiccato; un altro, invece, uccide molti uomini sul campo di battaglia per difendere il suo paese e riceve una medaglia al valore. Anche in questo caso è il movente a creare la differenza. I moralisti stabiliscono regole indiscutibili, mentre io vi faccio degli esempi per mostrarvi come potete vivere in questo mondo di relatività controllando i sentimenti senza trasformarvi in un automa. Il mio maestro faceva, di solito, questo esempio: "Supponete che una persona mi chieda in prestito il mio bel binocolo, assicurandomi che lo riporterà entro quindici giorni. Ma alla fine del periodo stabilito non lo restituisce. E quando chiedo notizie del binocolo mi risponda: 'Lei è un maestro, eppure è molto attaccato al suo binocolo!'; ebbene non glielo presterei una seconda volta. Supponete ancora che un'altra persona mi chieda di darle in prestito il binocolo promettendo che me lo restituirà in perfetto ordine. È gentile, premurosa e attenta, e lo riporta puntualmente. A questa persona presterei di nuovo il binocolo in qualsiasi momento. Non mi importa molto del binocolo in se stesso, ma, se una cosa mi appartiene, devo prendermene cura per mantenerla in perfetto ordine. La seconda persona ha capito che volevo riavere il binocolo perché potesse servire anche ad altri oltre che a lei. La prima non ha capito il mio movente, così, non solo privava me del binocolo, ma anche tutti gli altri che avrebbero potuto servirsene. Io non volevo il binocolo per me; pensavo a tutti gli altri". Il distacco dalle cose suscita un senso di grande libertà interiore e di felicità. Io ho regalato tutte le cose che mi erano più care. Ne ho goduto attraverso la gioia degli altri. La felicità che provo in tutto ciò che faccio è impersonale e disinteressata perché nasce dalla gioia di Dio e dal desiderio di rendere felici gli altri. Quando vivevo in India avevo una motocicletta che usavo per scorrazzare dovunque, ma soprattutto per andare a trovare il mio maestro nel suo eremitaggio di Serampore. Mi piaceva moltissimo. Così, un giorno chiesi al Maestro: "Sono attaccato alla motocicletta?" (egli conosceva ogni più piccola sfumatura dei miei pensieri e della mia coscienza). "Certamente no", rispose. Poco tempo dopo, regalai la motocicletta a un amico che la desiderava molto, e non ne ho mai sentito la mancanza. Questo è il genere di libertà che Patanjali vi insegna a conquistare, affinché possiate sempre essere, come un dio, sovrani assoluti del regno della vostra coscienza. Non lasciate che le forze oscure penetrino nel vostro paradiso portatile. "Tra le sbarre di ferro della mia mente, il male non osa penetrare".

L'azione giusta trae origine dalla calma Quando raggiungerete la libertà dalla schiavitù dei sentimenti diventerete spiritualmente sensibili, ma non sarete più ipersensibili alla materia. Sentirete il dolore, ma rimarrete imperturbabili. Vedrete questo mondo, ma saprete che non è la realtà ultima. Vivrete al di sopra di ogni limitazione fisica e mentale, concentrati nella tranquilla natura della vostra anima. Ma potete ben vedere quale scarsa educazione ci offre il mondo! Forse il padre è arrabbiato e si sfoga con i figli, o la madre li rimprovera senza motivo. Che esempio per i giovani! È meglio non mettere al mondo figli, se non siete disposti a educarli correttamente. Se negate loro la disciplina giusta ne fate degli infelici per tutta la vita. Prendono delle abitudini che impediscono loro di essere se stessi, di essere il vero Sé. Naturalmente le buone abitudini sono amici che ci aiutano, mentre quelle cattive ci spingono a diventare dei diavoli. Nella stessa famiglia potete trovare una persona che sopporta tutto con calma, e un'altra che freme sempre di rabbia, di gelosia e di altre emozioni sgradevoli. Non è forse meglio riuscire a rimanere sempre calmi? Pensate che fine farebbe il mondo se Dio perdesse la pazienza! Fortunatamente per noi, Dio è sempre calmo e controlla perfettamente le emozioni. Una parte di lui, la sua natura assoluta, non è mai irrequieta, anche se, come Creatore, Dio sa tutto ciò che accade sulla terra perché è in tutte le cose. Perciò dovremmo rimanere sempre

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calmi, concentrati nella nostra natura spirituale, anche se siamo circondati da una grande confusione. Quando qualcuno viene da me in uno stato d'animo aggressivo, tremante di rabbia, mi rendo conto che sta soffrendo. Qualunque cosa gli dicessi non capirebbe perché è agitato. Ma se mi mantengo tranquillo, posso assecondarlo finché non riesco a calmarlo e indurlo a ragionare. Io non ho mai perduto la calma della mia anima. Se fosse successo, a prescindere dalle giustificazioni che la mente avrebbe potuto addurre, avrei perduto di fronte a Dio. È il favore di Dio che dovete conquistare. Interiormente dovreste essere sempre immersi nella calma perfetta. Quando qualcuno viene da voi stravolto dall'ira, mantenete la calma. "Non voglio perdere la pazienza. Voglio continuare a rimanere calmo finché il suo stato d'animo non cambierà". Allora dimostrate di saper dominare perfettamente citta. Mantenersi calmi non significa sorridere sempre e andare d'accordo con tutti qualsiasi cosa dicano, pur conoscendo la verità e non volendo imporla a nessuno. Questo è eccessivo. Coloro che cercano di compiacere il prossimo solo perché desiderano essere lodati per il buon carattere non hanno necessariamente il dominio dei propri sentimenti. È giusto mostrarsi simpatici e piacevoli se il vostro comportamento è sincero, ma essere sempre d'accordo con gli altri perché avete paura di dire la verità, per non rendervi antipatici, non significa avere il dominio dei sentimenti. Chiunque sappia controllare i propri sentimenti segue la verità, condivide la verità quando è possibile ed evita di irritare senza necessità chi non sarebbe ricettivo comunque. Sa quando parlare e quando tacere, ma non transige sui propri ideali e non compromette la pace interiore. Un uomo di tale levatura rappresenta un grande aiuto per il bene del mondo.

Rendetevi conto di essere l'anima e non il corpo In verità rassomigliamo tutti al proverbiale figliol prodigo. Ci siamo perduti nei vicoli bui delle cattive abitudini e non sappiamo più conservare nel cuore la gioia di Dio. Quando l'anima non è nella sua condizione naturale, si identifica con gli stati d'animo suscitati dai sentimenti umani. Ma se impariamo a rimanere in comunione con il Divino, vivremo e lavoreremo nello stato beato della nostra vera natura. Nella coscienza ordinaria, pensiamo di essere creature mortali, ma quando ci liberiamo dall'ego, ci accorgiamo di essere Spirito. L'illusione ci costringe a pensare alle malattie, alle paure, e a tutte le altre limitanti condizioni del corpo e della mente. Riuscite a immaginare di non essere un uomo o una donna? Eppure questa è la verità. Nella divina gioia dell'anima la coscienza del proprio sesso si perde completamente Anche da bambino mi vedevo spesso separato dal corpo. Ricordo che un giorno ero in questo stato di estasi e uscii dall'acqua completamente nudo. Quando mi vide la zia, mi dette uno schiaffo. Non capii perché mi picchiasse, finché non mi fece notare aspramente che avevo dimenticato di mettermi il dhoti. Nessuna delle cose che Dio ha creato è peccaminosa. L'uomo ha inventato il peccato con il suo modo sbagliato di pensare e perché ha abusato delle potenzialità di cui Dio lo ha dotato. Generalmente l'essere umano pensa: "Io e il mio corpo siamo una cosa sola. Io sono un corpo, cui si aggiungono le sensazioni e i sentimenti". Invece l'uomo divino pensa: "Io e il Padre mio siamo una cosa sola". Egli vede il suo corpo come se fosse un'immagine cinematografica. Il fotogramma è proiettato sullo schermo da un raggio di luce che passa attraverso una pellicola. Così l'uomo divino vede il proprio corpo come una proiezione della luce creatrice di Dio che passa attraverso la pellicola di maya o illusione. Egli sa di non essere il corpo, sa di essere una cosa sola con la luce di Dio. Un attore dimentica che sta recitando e comincia a immedesimarsi nella parte. Anche noi abbiamo dimenticato chi siamo e che stiamo solo recitando una parte sulla terra. Quando l'essere umano dimentica il suo beato Sé onnipresente, si identifica con i sentimenti e pensa di essere una creatura umana, circoscritta al corpo e soggetta alle sue sofferenze e alla morte. Vedete che terribile trasformazione! E per tutta la vita continua a cercare la felicità di quel Sé beato che già gli appartiene. L'uomo materialista è talmente inquieto che non cerca mai di meditare, di analizzare i propri sentimenti e di conoscere se stesso. È molto meglio coltivare la mente che limitarsi a lavorare, mangiare e dormire, come fanno gli animali. Ma rimanere per sempre sul piano intellettuale è un peccato contro il vostro vero Sé; infatti, benché possiate raggiungere la porta della

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realizzazione del Sé tramite l'intelletto, non fate però il passo successivo per aprirla. Lo sviluppo spirituale va oltre l'intelletto. Potete aprire la porta della realizzazione solo attraverso la profonda meditazione quotidiana.

Praticate la profonda meditazione e conservatene gli effetti Dovete conservare per sempre ciò che percepite durante la meditazione. Troppo spesso si medita senza molto entusiasmo, per abitudine; e appena la meditazione è finita, si torna allo stato d'animo consueto. Dovete immergervi nella pace e nella gioia della meditazione, e poi conservare la calma che ne deriva. Soltanto allora riuscirete a cambiare voi stessi . Il corpo reagisce ai quattro periodi di transizione del giorno: mattina (verso l'alba), mezzogiorno, sera (verso il tramonto), e notte (tra le nove e le ventiquattro). Questi periodi sono molto favorevoli alla meditazione. La meditazione profonda e il perfetto dominio dei sentimenti, raggiunto mantenendo la calma che deriva dalla meditazione, portano al samadhi, l'estasi della realizzazione del Sé e dell'identità con Dio. Tuttavia, l'estasi del savikalpa samadhi, in cui godete la beatitudine interiore, ma perdete la consapevolezza del corpo e del mondo esterno, non è sufficiente. Ciò che desiderate è il nirvikalpa samadhi, o estasi cosciente. Questo è lo stato più alto, lo stato in cui siete esternamente coscienti e attivi e internamente consapevoli della vostra completa unione con Dio. Io ho impiegato molto tempo per raggiungere questo supremo stato di coscienza nel quale Lahiri Mahasaya e il Maestro dimoravano costantemente. Nel nirvikalpa samadhi potete compiere tutti i vostri doveri e affrontare tutte le prove della vita, senza mai esserne turbati. Così, solo perfezionando la meditazione si può scoprire come è possibile superare la natura umana affinché l'anima possa stabilirsi nella condizione che le è propria, libera dai turbamenti dei sentimenti creati dall'ego, sempre concentrata sulla beatitudine.

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Tutti possono seguire lo yoga della rinuncia

primo tempio della Self-Realization Fellowship Encinitas, California, 18 gennaio 1942

Che cosa si aspetta Dio dagli uomini? Vuole che vivano come rinuncianti, vagabondando nella giungla, liberi dalle preoccupazioni terrene o che vivano come padri di famiglia nelle città lasciandosi irretire dalle vicende del mondo, con le sue difficoltà e i suoi problemi? I grandi maestri hanno mostrato varie strade che conducono alla conoscenza di Dio. La rinuncia è una di queste strade. È stata insegnata da Gesù Cristo, da Sri Caitanya, da Buddha. Un giorno, un discepolo di Sri Caitanya trovò qualche frutto nella ciotola delle elemosine, ne mangiò alcuni e mise da parte gli altri per l'indomani. Ma poiché "si era preoccupato del domani" - un comportamento contro il quale anche Gesù ha messo in guardia - Caitanya disse al discepolo che non voleva più vederlo. La disciplina spirituale del mio maestro, lo Swami Sri Yukteswar, era molto simile: "Vivete giorno per giorno" diceva, "ricordando che ogni forma di sostegno viene da Dio". Cristo ha detto: "Vendi tutto ciò che hai... poi vieni e seguimi". Io sono vissuto in questo modo. In India, per un certo periodo di tempo ho vagabondato liberamente come uno zingaro di Dio, assorto nel mio amore per lui. Credo di non essere mai stato più felice e spensierato. Dentro di me, sono sempre felice; ma esteriormente, come zingaro di Dio, non potevo essere più gioiosamente libero, anche se non sapevo né quando né come avrei trovato il prossimo pasto. Questa disciplina che educa a fare affidamento soltanto su Dio è davvero meravigliosa. Una volta andai nell'Himalaya con alcuni amici per due settimane. Avevamo portato pochissime provviste alimentari. Il mio stato d'animo era come sempre naturalmente gioioso. Un giorno, durante questo pellegrinaggio, incontrai un santo; parlammo di Dio e io ero così immerso nella conversazione, che il tempo passò senza che me ne accorgessi. I miei compagni, sottovoce, continuavano a esortarmi: "Su, andiamo a mangiare! Abbiamo fame!", ma io non avevo assolutamente fame. Stavo ricevendo un cibo molto più nutriente per la mia anima. Nell'Himalaya ho visto molti santi meravigliosi, in perfetta salute e divinamente paghi soltanto di un piccolo riparo, del cibo più semplice e di miseri indumenti. Conducono davvero una stupenda vita spirituale.

Affidatevi a Dio sempre di più So per esperienza che esiste una legge secondo la quale Dio provvede personalmente al devoto che si affida soltanto a lui. Chi vive con sincerità la vita del rinunciante, vedrà agire questa legge. Il vero rinunciante sa che ogni cosa viene da Dio e che Dio è l'unico sostegno della vita. L'essere umano può avere a disposizione una grande quantità di cibo, ma se il cuore si ferma, il cibo non gli sarà più di alcun aiuto. Il Potere che sostiene il battito cardiaco conosce certamente le vostre necessità minori. Se vivrete unicamente per Dio e avrete fede nel suo potere, egli vi aiuterà personalmente. Alcuni devoti rinunciano a tutto per amore di Dio e dedicano la vita esclusivamente alla sua ricerca e al suo servizio. Gesù Cristo, il guru del mondo occidentale, ha esemplificato tale rinuncia. Egli ha detto: "Gli uccelli dell'aria hanno i loro nidi, ma il Figlio dell'uomo non ha dove posare il capo". Non aveva una casa o un luogo di sua proprietà; non aveva denaro per comprare cibo o vestiti, eppure era mantenuto da Dio. Pur avendo offerto a Dio ogni cosa, aveva tutto comunque. Dimostrò di possedere una ricchezza che nessuno ha mai posseduto quando nutrì cinquemila persone con qualche pane e due pesci. I miracoli da lui compiuti mostrarono la sua sintonia con Dio e il suo potere sulla vita. Gli esseri umani pensano che la rinuncia significhi rinnegare tutto. Ma, parlando in senso relativo, non è così. Io ho rinunciato ai piccoli desideri in cambio del più grande tesoro dell'universo. Il santo Nagendranath Bhaduri, che aveva rinunciato alle ricchezze e al benessere materiale per cercare Dio, fu per questo elogiato da uno dei suoi discepoli. Il maestro gli disse: "I veri rinuncianti sono le creature umane poco lungimiranti. Io ho abbandonato soltanto qualche misero dollaro e gli effimeri piaceri per guadagnare un impero di beatitudine infinita e il premio più grande: Dio".

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Dio apprezza una devozione assoluta Qualcuno potrebbe obiettare: "Se tutti diventassimo rinuncianti, che cosa ne sarebbe del mondo?". Il mondo non finirà perché voi cercate Dio. Si tratta di un ragionamento sbagliato, di una falsa razionalizzazione. Saranno sempre molti gli esseri umani che continueranno a perpetuare il mondo, non preoccupatevi! Tuttavia questo mondo è così pieno di sofferenza, di odio e di gelosia, che non sarebbe neanche una brutta idea se venisse 'chiuso e riaperto' di nuovo! Se investite tutta la vostra vita nelle cose del mondo fate davvero un misero affare. La strada della rinuncia completa è abbracciata gioiosamente da coloro che vogliono vedere Dio, soltanto Dio. Egli si rivela a coloro che conformano la propria vita all'ideale del rinunciante: "Dio è la mia vita. Dio è il mio amore. Dio è il tempio che invita il mio cuore a un'adorazione senza fine. Dio è la mia meta. Nessun dovere può essere adempiuto senza l'energia presa a prestito da Dio, così il mio dovere più importante è trovarlo". Senza questa devozione e questa determinazione non si può conoscere Dio. Nella Bhagavad Gita il Signore dice: "Tralasciando ogni tuo dharma (dovere), ricordati solo di me; io ti libererò da tutti i peccati (che derivano dall'inadempienza dei doveri minori)". La rinuncia esteriore e quella interiore richieste a un monaco non sono adatte a tutti, ma fin da bambino io ho deciso che avrei obbedito soltanto a Dio, e così è stato. Nel mio cuore vivo soltanto per lui e non voglio che niente si frapponga tra me e il mio Dio. Quando la rinuncia persegue questo ideale è veramente meravigliosa. Ed è molto saggio rinunciare a tutto per amore di Dio, perché egli apprezza la devozione assoluta. Per le masse la rinuncia vuol dire in primo luogo rinunciare al matrimonio, a un compagno come hanno fatto Gesù e lo Swami Samkara. Anche Gotama il Buddha rinunciò alla moglie e al figlio e si ritirò nella foresta per cercare Dio. La sua prova fu molto più difficile. Un grande santo indiano aveva l'abitudine di domandare a chi andava a trovarlo, se fosse sposato. Se gli rispondeva di no, diceva: "Sei ancora salvo!". So che molte persone sposate direbbero la stessa cosa! Alcuni rimpiangono di non essersi sposati, ma anche le persone sposate a volte rimpiangono di essersi unite in matrimonio! Chi non si è ancora sposato e non nutre un particolare interesse per la vita matrimoniale, dovrebbe cercare Dio sopra ogni altra cosa. Non appena vi rendete conto di quanto sia importante cercare Dio non guardate più né a destra né a sinistra, ma concentrate la mente sulla Meta. Quando si risveglia il desiderio di Dio, coltivatelo. Cercate Dio seriamente; cercate Dio prima di ogni altra cosa. Poi, se il Signore vi guida verso il matrimonio, seguite questa strada. "Cercate prima il regno di Dio, e la sua giustizia...". Così Cristo ammonì le moltitudini. Quando sarete in comunione con Dio, saprete che cosa egli vuole da voi. Questo è il modo più sicuro per indirizzare la vostra vita.

Lo Yoga è l'universale via di mezzo A questo punto sorge spontanea la domanda: "Che cosa accade alle persone che hanno già contratto obblighi e responsabilità nel mondo? Che possibilità hanno di cercare e di trovare Dio? Non esiste la salvezza per loro?". Certo, lo Yoga offre una via intermedia fra la rinuncia completa e la completa adesione alle cose del mondo. Yoga significa 'unione'; il sentiero dello Yoga è la scienza che porta all'unione dell'anima con Dio. La pratica dello Yoga non è riservata a un tipo particolare di vita. La sua meta può essere raggiunta sia dal monaco rinchiuso in un convento sia dal capofamiglia che vive nel mondo. La rinuncia e lo Yoga hanno il medesimo scopo: cercare Dio. Il sentiero della rinuncia mette in rilievo il distacco fisico da tutto ciò che impedisce la ricerca di Dio. Lo Yoga indica il modo di liberarsi interiormente dagli ostacoli. A questo si riferì Gesù quando disse: "Se la tua mano ti dà scandalo, tagliala via; meglio è per te entrare monco nella vita, che avere due mani e andartene all'inferno, nel fuoco inestinguibile''. Gesù intendeva dire che è meglio essere privati di tutti i desideri ed entrare liberi nella vita eterna, invece di vivere in un 'inferno' di desideri insoddisfatti che costringono l'essere umano a percorrere il sentiero delle sofferenze terrene. Non dovrebbe esistere nessuna cosa al mondo che non riusciate ad abbandonare per Dio. Se non sapete rinunciare almeno a qualcuna delle vostre cattive abitudini, a qualcuno dei vostri

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beni o dei vostri stati d'animo per lui, significa che siete deboli, e i deboli non sono capaci di arrivare a Dio. Per trovarlo, è assolutamente necessaria la forza mentale. Naturalmente è impossibile che tutti abbandonino il mondo e vadano nella foresta per cercare Dio. Costituirebbero una comunità così vasta, che sarebbe necessario costruire una città per fornire loro un riparo, l'acqua e adeguati servizi igienico-sanitari. Ma noi possiamo rinunciare alla maggior parte dei lussi e delle cose superflue, e condurre un'esistenza più semplice. Se lo faremo, potremo essere più felici e più tranquilli. Infatti il denaro porta l'infelicità quando diventa l'unico criterio per essere felici. Nascono la gelosia e l'avidità che creano divisioni anche all'interno delle famiglie. La vita diventa migliore per tutti quando è più semplice. Ecco perché gli yogi insegnano che, se è possibile, è meglio vivere lontano dalle grandi metropoli. Chi vive in città non è libero. Viene risucchiato attività febbrile e si trasforma in un ennesimo automa della vita cittadina. A New York ho visto persone che si comportavano proprio come le ruote di un ingranaggio. Nelle comunità piccole ci si sente più liberi e più vivi. Però, se gli abitanti non si sforzano di coltivare la libertà, gli interessi e la comprensione spirituali, rischiano purtroppo di diventare pettegoli, critici e meschini. A meno che l'essere umano non porti Dio nella propria vita, creando un equilibrio dinamico, le difficoltà sorgono dovunque e comunque viva.

Svolgete tutti i vostri compiti per fare piacere a Dio La bellezza della Bhagavad Gita sta nel fatto che può essere applicata in ogni contesto della vita umana. Con semplicità, la Gita ricorda ripetutamente che si salveranno coloro che compiono le azioni doverose non per se stessi, ma per Dio. Ma come è possibile stabilire quali sono le azioni doverose? L'unico modo è quello di seguire il consiglio di chi ha conseguito la saggezza, perché il devoto all'inizio della sua ricerca spirituale non possiede ancora questa qualità. Se un giovane vuole intraprendere la carriera legale, la cosa migliore da fare è cercare un bravo avvocato da cui apprendere i metodi che ha adottato per abituare la propria mente a trattare le questioni legali. La stessa cosa vale nella ricerca spirituale. Seguite un esperto delle cose di Dio. In India, una persona del genere viene chiamata guru: colui che ha seguito il sentiero e acquisito il dominio di sé, e perciò è capace di guidare altre persone. Un vero guru è ispirato da Dio, e se lo seguirete saprete qual è il vostro dovere. Le cose che volete fare non sono necessariamente quelle che dovreste fare. È molto facile fare ciò che volete, ma in realtà tale comportamento è una forma di schiavitù. La vera libertà consiste nell'agire secondo i dettami della saggezza. Ma questo è soltanto il primo passo sulla strada che porta a diventare un vero yogi. Successivamente dovete compiere le azioni doverose fisiche, mentali e spirituali, con l'unico desiderio di fare piacere a Dio. Allora sarete uno yogi. La grandezza dello Yoga sta nel fatto che indica contemporaneamente la strada e la meta. Lo Yoga insegna che dovete seguire la via della rinuncia per poter comunicare con Dio, e dimostra che non esistono valide scuse per dire che non siete in grado di farlo. Che viviate nel mondo o in un monastero, nella vostra mente potete rinunciare a tutto, sapendo che qualsiasi cosa facciate ha lo scopo di compiacere Dio. Così lo Yoga prevede due generi di rinuncianti: coloro che rinunciano a tutto, fisicamente e mentalmente, e coloro che restano nel mondo per adempiere i propri doveri, ma mentalmente rinunciano a tutti i desideri tranne a quello di unirsi a Dio nella meditazione e nell'attività altruista. Se sorvegliate con attenzione i vostri pensieri e il vostro comportamento, diventa molto più facile rinunciare a ogni cosa per Dio, sia mentalmente sia praticamente, se lo desiderate. Potete manifestare esteriormente la vostra rinuncia rifugiandovi nella giungla per cercare Dio, ma i vostri desideri indisciplinati verranno con voi. Tuttavia, se avrete rinunciato a qualcosa mentalmente, ne farete facilmente a meno anche materialmente. Io apprezzo il cibo che mangio, ma dentro di me sono consapevole che è Dio che sta mangiando per mezzo mio. Perciò non provo nessun senso di attaccamento al cibo. Se mangio, va bene, se non mangio non ne sento la mancanza. Si tratta di imparare a mettere ogni esperienza in relazione a Dio. Questo genere di rinuncia può essere abbracciato da tutti. Che viva nel mondo o si ritiri in convento, chi desidera trovare Dio dentro di sé deve essere un rinunciante. Chiunque attenda ai propri doveri non per se stesso, ma per fare piacere a Dio, diventa un vero rinunciante e un vero yogi.

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Recitate bene la vostra parte nel dramma della vita

È molto saggio cercare di fare la volontà di Dio in tutte le cose, perché questa è la strada che porta alla pace della mente e alla felicità. Se riflettete bene, vi renderete conto che questo è un pensiero straordinario. L'immenso universo delle diverse forze naturali è tenuto insieme e governato dal potere di Dio. Tutte le cose operano in armonia con il piano divino Noi facciamo parte di questo schema universale, e siamo importanti come il sole, la luna e le stelle. Dobbiamo fare la nostra parte, dobbiamo recitare il ruolo che ci è stato assegnato dal Divino, non quello che noi vogliamo recitare. Quando vi servite della vostra volontà per opporvi alla volontà di Dio, rovinate lo spettacolo e non contribuite al piano grandioso di questo universo. Perché non dite: "Voglio fare ciò che Dio vuole". Penso che sareste molto più felici, molto più tranquilli, molto più ricchi. Se vi sforzate di compiacere Dio e non voi stessi la vostra vita sarà molto più felice. La mattina quando vi svegliate, affermate: "Signore, ti offro questa giornata. Il piccolo ego non è più il padrone del mio corpo in cui dimori solo tu". Non appena troverete Dio dentro di voi, lo vedrete anche negli altri e allora non potrete odiare più nessuno, perché vedrete il Signore racchiuso nel tempio di ogni corpo. È un modo di vivere magnifico. Dobbiamo pensare a Dio in tutto ciò che facciamo. Amando e servendo la nostra patria, la nostra famiglia e i nostri amici, dovremmo amare il Signore sopra ogni altra cosa. Dio deve essere il primo anelito del nostro cuore e della nostra vita. Ecco perché nei dieci comandamenti egli ha ordinato: "Non avrai altro Dio all'infuori di me''.

Vivete nel mondo ma non appartenete al mondo Il Signore non ha creato questo mondo per tormentarci, ma per metterci alla prova, ossia per vedere se riusciamo a mantenere la mente sempre concentrata su di lui mentre compiamo i nostri doveri materiali; se riusciamo a imparare a vivere nel mondo, senza appartenere al mondo, senza lasciarci assorbire dal suo materialismo. Ci hanno dato questo esempio Sri Krsna, Lahiri Mahasaya e il re Janaka. La Bhagavad Gita afferma che non è uno yogi colui la cui rinuncia è soltanto esteriore, né colui che trascura i propri doveri. Alcuni aspiranti spirituali rinunciano al sesso, al denaro e ai desideri materiali per entrare in un monastero o in un asram, e poi vogliono rinunciare anche alle attività costruttive. Invece, negli asram del mio guru, lo Swami Sri Yukteswarji, ci veniva assegnata una quantità di lavoro maggiore di quella che avremmo dovuto affrontare se avessimo avuto una famiglia. Di solito, nella vita familiare si lavora soprattutto per se stessi e per poche persone care, mentre in un eremitaggio si lavora soltanto per Dio. Ma anche nel mondo si può vivere unicamente per Dio, se si sposta il centro della propria Coscienza.

Vivete nella coscienza di Dio Lo Yoga è l'arte di compiere ogni azione rimanendo concentrati su Dio. Non solo mentre state meditando, ma anche quando lavorate, i vostri pensieri dovrebbero essere costantemente rivolti a lui. Se lavorate con la consapevolezza di svolgere ogni compito per piacere a Dio, la vostra attività vi unisce a lui. Perciò non crediate di poter trovare Dio solamente nella meditazione; la Bhagavad Gita insegna che sono essenziali sia la meditazione sia la giusta attività. Se pensate a Dio mentre assolvete i vostri doveri sulla terra, sarete mentalmente uniti a lui. Smettete di pensare che state lavorando per voi stessi. Trovate Dio sforzandovi di identificare sempre meno le vostre attività quotidiane con 'io' e 'mio' e sempre di più con lui. Ognuno di voi può compiere tutte le proprie attività essendo consapevole di Dio; ad esempio mangiando non per voi stessi, ma per prendervi cura del tempio corporeo in cui risiede Dio; compiendo il vostro lavoro non con l'idea di un personale guadagno, ma come servizio reso a Dio, pensando a Dio. Dovete rendervi conto che la cura delle anime che vi sono affidate vi è stata assegnata dalla sua volontà.

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Saprete di vivere soltanto per Dio se non soffrirete più quando viene frustrato un vostro desiderio personale, ma quando gli avete dato un dispiacere. Io mi prendo cura più delle cose degli altri che delle mie. Poiché compio ogni azione per Dio, la eseguo con un'ambizione e un'attenzione maggiori di quelle che avrei profuso se avessi lavorato soltanto per me. E se queste azioni non hanno un buon esito, non ne soffro personalmente perché ho agito solo per lui. Ho fatto del mio meglio e tenterò ancora con una gioia e una determinazione più forti, senza provare però un senso di attaccamento ai miei sforzi e ai loro risultati. Se lavorassi solo per me sarei sempre preoccupato. Ma poiché l'unico obiettivo del mio lavoro è servire Dio, i risultati appartengono a lui, non certo a me. Questa è la via per superare la legge del karma. Benché io debba assolvere ogni genere di compiti, non mi sento minimamente attaccato a quello che faccio, così non sono legato a nulla. Tutti dovrebbero vivere in questo modo per comprendere che il mondo non è la loro vera casa; siamo qui solo per un breve periodo di tempo. Non fate quindi affidamento sulla vita perché vi deluderà. Confidate soltanto nell'Essere immortale, che sta oltre la vostra effimera esistenza terrena. Voi pensate che questa è la vostra casa, che questo è il vostro Paese, che qui vivono i vostri cari; ma quando lascerete il mondo, neanche il vostro corpo vi apparterrà più. Non siete stati mandati sulla terra per farvi condizionare dalle abitudini e dagli stati d'animo, per diventare schiavi dell'ambiente in cui vi trovate. Se foste completamente padroni della vostra vita, direi: "Continuate pure, fate come volete". Ma voi non lo siete. Nessuno è padrone di se stesso tranne i maestri. Siete stati mandati sulla terra per trovare Dio, ma se non entrate in comunione con lui non potete conoscerlo. Così la vera arte di vivere è diventare uno yogi, ossia colui che ha unito la propria anima allo Spirito nella meditazione, che interiormente ha rinunciato a ogni cosa, che pratica la presenza di Dio, e adempie ai propri doveri con il pensiero rivolto a Dio. Vedete bene che non sto dicendo di trascurare i vostri compiti. Occupatevi di tutto ciò che vi è stato affidato senza provare nessun senso di attaccamento perché è Dio che vi ha assegnato quelle responsabilità. Realizzate, come ha fatto Gesù, la verità: "Il mio regno non è di questo mondo". La vostra vera casa è al di là della creazione tridimensionale. Ogni volta che rivolgo lo sguardo all'occhio spirituale, mi trovo in questo altro mondo. Pensate che sia impossibile? No, non è impossibile! Potete vivere in quel regno qui e adesso. Potete realizzare Dio, potete indurlo a parlarvi. Ma per sentire la sua voce sono necessari lo sforzo spirituale e l'autodisciplina.

Rimanete impassibili nel fragore dei mondi che crollano Periodicamente, nel corso dei secoli il mondo è precipitato nel caos. Durante le guerre si trasforma in una camera di tortura per milioni di esseri umani. La felicità vera, la felicità durevole sta solo in Dio, e "avendolo trovato, nessun altro bene è più grande". Solo in lui troveremo la salvezza, il rifugio, la via d'uscita da tutte le nostre paure. Non avete altra sicurezza al mondo, nessun'altra libertà. L'unica vera libertà è in Dio. Così, sforzatevi veramente di stabilire un contatto con lui nella meditazione, mattina e sera, e durante il giorno mentre svolgete le vostre attività e i vostri compiti. Lo Yoga insegna che la paura e la sofferenza scompaiono alla presenza di Dio. Lo yogi può rimanere impassibile nel fragore dei mondi che crollano; è sicuro perché ha realizzato la verità: "Signore, tu devi venire là dove io sono". Quando né tutto il dolore del mondo, né tutte le sofferenze dell'inferno vi turberanno diventerete simili a un re. E questo è ciò che dovete essere. Infrangendo i limiti del fragile corpo umano, dovete manifestare immortalità. Nella sua poesia "Marching Light", il grande santo Ram Tirtha scrisse: Attacco al mio carro i destini e gli dei, Con la voce del tuono al mondo proclamo!... Libertà! Libertà! Libertà! Om! ... Salve, Oceano,... prosciugati e scompari! In altre parole, davanti alla luce della vostra anima l'oceano si prosciugherà e le montagne si sposteranno. Attente Montagne! Non ostacolatemi. Oggi le vostre pareti crolleranno in frantumi!

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Pensateci. Solo la libertà dell'anima vi renderà vittoriosi, appagherà tutti i vostri desideri e sarà sempre gioiosa.

Non lasciatevi spaventare dal teatro di Dio Non abbiate paura del sogno terribile di questo mondo. Svegliatevi nella luce immortale di Dio! Un tempo la vita equivaleva per me a uno stato di impotenza in cui guardavo un film terrificante, un tempo davo troppa importanza alle tragedie che venivano rappresentate in questo film. Poi un giorno, mentre meditavo, nella mia stanza apparve una grande luce e la voce di Dio mi disse: "Che cosa stai sognando? Guarda la mia eterna luce, in cui vanno e vengono tutti gli incubi del mondo. Essi non sono reali". Che straordinaria consolazione fu quell'apparizione! Gli incubi, per quanto spaventosi, sono soltanto incubi. I film, gradevoli o sgradevoli, sono soltanto film. Non dovremmo permettere alla mente di lasciarsi assorbire dai drammi tristi e paurosi della vita. Non è più saggio concentrare l'attenzione sul Potere indistruttibile e immutabile? Perché preoccuparsi delle spiacevoli sorprese che appaiono nella trama del film terreno? Ci tratteniamo per poco tempo sulla terra. Imparate la lezione dello spettacolo della vita e trovate la libertà.

Fate di Dio la stella polare della vostra vita Fate che il Signore sia il pastore della vostra anima. Fate che sia la fiaccola accesa quando percorrete i sentieri oscuri della vita. Egli è la vostra luna nella notte dell'ignoranza, il vostro sole nelle ore di veglia, la vostra stella polare che illumina i mari tenebrosi dell'esistenza mortale. Cercate la sua guida. Il mondo continuerà ad andare avanti con i suoi alti e bassi. Qual è il nostro punto di riferimento per trovare la giusta direzione? Non certo i pregiudizi suscitati in noi dalle abitudini e dall'influenza dell'ambiente familiare, del nostro Paese o del mondo, ma la voce interiore della Verità. In ogni momento io penso unicamente a Dio. Ho messo il mio cuore sotto la protezione del Signore. Gli ho affidato il mio spirito. Ho deposto ai suoi piedi di eternità il mio amore e la mia devozione. Confidate soltanto nel Signore e poi, illuminati dalla sua guida interiore, confidate in coloro che manifestano la luce di Dio. Questa luce è la mia guida, è il mio amore, è la mia saggezza. Ed egli mi dice che la sua virtù vince, e vincerà sempre.

Il giudizio di Dio è giusto Mi preoccupava questa guerra. Ma mi sono sentito molto confortato quando ho rivolto a Dio questa preghiera: "Signore, non sono io che devo giudicare. Tu sei il giudice dell'umanità e delle nazioni. Tu conosci il karma di tutti. E quale sarà la tua volontà, tale sarà il mio desiderio". Questo pensiero mi ha tranquillizzato anche per quanto riguarda le sorti dell'India, perché so che Dio la proteggerà. Dobbiamo imparare a fare più affidamento sul giudizio del Signore, che si rivelerà soltanto al termine di ogni atto dello spettacolo terreno. Durante la guerra il giudizio di Dio potrebbe non essere compreso, ma col tempo vedremo che in questo conflitto c'era la sua mano. L'esito immediato e ciò che accadrà in seguito saranno conformi al suo giudizio, secondo il karma che si sono guadagnati ciascuna nazione e ciascun individuo. Dalle fiamme di questa guerra nascerà un mondo migliore. Ricordate che la forza bruta non sarà mai il vincitore finale. Lo vedrete in questa guerra. La virtù di Dio trionferà. Tra tutte le nazioni, l'America è benedetta; e sarà benedetta nonostante tutte le difficoltà in cui si dibatte, perché non è animata da uno spirito di aggressione. Grazie agli ideali spirituali dell'India e agli ideali pratici dell'America apparirà la grande luce del domani. L'impulso a meditare e a comunicare con Dio, che proviene dall'India, e l'impulso ad agire nel modo giusto per aiutare il mondo ad evolversi, che proviene dall'America, sono le virtù del vero yogi. E questi ideali salveranno la terra perché rappresentano la vera essenza del sentiero che conduce alla salvezza degli esseri umani e del mondo. Portando queste virtù dal piano nazionale a quello individuale troviamo l'essenza dello Yoga: meditazione, più giusta attività, più distacco mentale. Chi vive così, che indossi gli abiti del monaco o del padre di famiglia, è un vero rinunciante e un vero yogi e percorre il sentiero sicuro che porta all'illuminazione.

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"A costo di quanto possiedi, acquista la comprensione"

Casa Madre della Self-Realization Fellowship, Los Angeles, California, 23 febbraio 1939

La comprensione è il bene più prezioso dell'anima. È la vostra vista interiore, la facoltà intuitiva che vi consente non solo di percepire chiaramente la verità su di voi, sugli altri e sulle situazioni che si presentano lungo la strada, ma anche di modificare i vostri atteggiamenti e le vostre azioni. Questa è una definizione molto significativa. La nostra comprensione è spesso miope. Se la vista della vostra mente è così deteriorata, non vi è possibile vedere che cosa accadrà nel futuro. Poiché non riusciamo a vedere i risultati potenziali delle nostre azioni, facciamo spesso la cosa sbagliata. Per avere successo nel mondo dovete imparare sia a percepire con precisione le situazioni e le condizioni ambientali attuali sia a intravedere che cosa diventerete in un lontano futuro. Dovreste avere un intuito così acuto e perfetto da essere in grado di prevedere come sarà la vostra vita fra due o dieci anni. Se siete miopi, vedete chiaramente solo gli oggetti molto vicini. E se siete presbiti, vedete distintamente gli oggetti lontani, ma non quelli vicini. In entrambi i casi il rimedio è un paio di occhiali, altrimenti le immagini vi appariranno sfocate e non riuscirete a vedere le cose così come sono in realtà. Analogamente, se la vostra comprensione è miope o presbite, è arrivato il momento di ricorrere agli occhiali mentali dell'attenzione, ossia alla capacità di mettere a fuoco la mente affinché possa percepire la realtà con chiarezza e precisione. Così il potere della comprensione viene migliorato dall'attenzione. Viceversa, l'irrequietezza, ossia quello stato d'animo che turba e confonde la mente, offusca la vista e porta all'incomprensione. L'emozione e gli stati d'animo offuscano la vostra vista. La maggior parte delle persone non agisce in modo razionale, ma si lascia influenzare dall'umore del momento. Anche i pregiudizi offuscano la vista; le idee preconcette, infatti, deformano la comprensione e impediscono di vedere chiaramente le cose. Dalla mia esperienza con le grandi anime dell'India, la prima cosa che ho imparato è stata quella di liberarmi da tutte le forme di irrequietezza e di pregiudizi mentali che potessero offuscare la mia comprensione. Spesso accade che fin dall'infanzia la comprensione venga influenzata dall'ambiente e dalle circostanze e che, essendosi così deformata, non vi permetta di vedere chiaramente le situazioni; dovreste, quindi, analizzare attentamente tutti i pregiudizi che la rendono schiava. Quando prendete una decisione o stabilite di fare qualcosa, domandatevi se siete guidati dalla comprensione, dall'emozione o da qualche altro pregiudizio che influenzi la vostra mente. Finché sarete schiavi dell'avidità o dell'ira, finché vi lascerete suggestionare dal modo di pensare sbagliato degli altri, finché sarete feriti dall'incomprensione del prossimo, la vostra comprensione non sarà ancora chiara.

Cercate l'aiuto di un maestro spirituale che conosce Dio A causa dei pregiudizi, degli stati d'animo e delle emozioni, voi non sempre vedete la vostra mente come è in realtà. Perciò è molto saggio trovare un maestro o degli insegnamenti spirituali che vi mostrino come analizzare e correggere i vostri pensieri. Hanno conseguito una vera comprensione soltanto coloro che sono in sintonia con Dio. Tutte le anime buone hanno purificato la propria facoltà di comprendere sintonizzandosi con la saggezza divina. Entrare in contatto con loro vi illuminerà. Io rispettavo il mio guru, lo Swami Sri Yukteswar, non solo perché era il mio maestro spirituale, ma perché mi insegnava a conseguire la comprensione. Devo esclusivamente a lui, non certo alla mia famiglia o ad altri, la capacità di vedere le cose chiaramente. Nessuno ha amato i propri genitori più di quanto io abbia amato i miei; ma la capacità di vedere le cose chiaramente che mi ha insegnato il mio guru mi ha consentito di seguire il sentiero della verità con ferma determinazione. Ricordo quando lasciai la mia famiglia e andai a Benares per rinunciare al mondo; cercavo qualcosa di molto più grande di quanto possa offrire il denaro. Avevo studiato la vita dei ricchi e non volevo vivere come loro. Sapevo che mi sarei pentito se lo avessi fatto. Vedevo che gli altri avevano molte cose che avrei potuto desiderare anch'io e cercai di capire che cosa mi

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sarebbe accaduto se avessi seguito la loro strada, e compresi con chiarezza che non sarei mai stato felice. Mentre ero a Benares, Dio mi fece incontrare il mio guru. Più tardi nel suo asram, un giorno gli dissi: "Mi chiamano a casa. Devo andare a trovare mio padre, che mi vuole molto bene". Il maestro sapeva che la mia famiglia avrebbe cercato di trattenermi. "È meglio non andare", mi consigliò. "Potresti non riuscire a tornare". Ma io risposi: "Guruji, prometto che tornerò". Sapevo che non avrei potuto vivere diversamente. L'amore e l'attaccamento che proviamo per i nostri genitori sono due cose diverse. L'attaccamento offusca la comprensione; l'amore divino non è mai cieco. Io so di amare i miei genitori più di quanto non facciano gli altri membri della famiglia e, offrendo a Dio la mia vita, ho fatto per loro molto più di quanto non avrei potuto fare altrimenti. Quando arrivai a casa, mio padre, che pure non si lascia andare facilmente all'emozione fu così grato di vedermi che si commosse fino alle lacrime. "Sei tornato", disse. "Sono contento". Queste poche parole avevano un grande significato per lui. Il suo affetto era così profondo, che non volle mai esprimerlo apertamente. Un grande santo ha detto: "Nel momento stesso in cui manifesti il tuo amore, una parte di questo puro sentimento vola via dal cuore e si confonde con le impurità e i microbi delle labbra che lo contaminano". Dio vi ama più di chiunque altro, ecco perché non ve lo dice. Egli dimostra il suo amore silenziosamente, con i fatti. Mentre progredivo sul sentiero spirituale, ho ricevuto più amore da Dio di quanto non ne avrei mai potuto ricevere dagli esseri umani. Ma per tornare alla storia, mio padre mi chiese di restare a casa e di prendere il posto del mio fratello maggiore, che era mancato da poco. "Se io morissi", disse, "chi baderebbe ai tuoi fratelli più piccoli e alle tue sorelle?". "Papà", risposi, "ti amo più di chiunque altro al mondo, ma amo ancora di più Dio, che mi ha dato un padre simile". Come avrei potuto lasciare Dio che mi aveva donato un genitore così amorevole? Se il Padre celeste non avesse impresso l'amore nel suo cuore, come avrebbe potuto amarmi il mio padre terreno? Assolvere il nostro dovere nei confronti di Dio significa assolvere il nostro dovere nei confronti degli altri, perché senza di lui non ci sarebbero i nostri cari. In questo consiste la vera comprensione. Mio padre non disse altro. Comprese. E quando me ne andai di nuovo, cantando "Attraverso il fiume dell'illusione; non tornerò indietro per paura della mia debolezza", in casa piangevano tutti. Secondo gli ideali umani, lasciare i familiari sembrava una cosa molto crudele, ma da questa rinuncia discesero su di me e su di loro le più grandi benedizioni. Servendo come prima cosa Dio, sono riuscito ad aiutarli spiritualmente molto più di quanto non avrei potuto fare materialmente. Qualche anno dopo, quando tornai dopo aver ottenuto l'illuminazione, portai mio padre a Ranci a visitare la mia scuola ed egli disse: "Non sono degno di te". "No, no", protestai. "Io non sono degno di te". Allora soggiunse: "Adesso sono contento che tu non abbia accettato quel posto alle Ferrovie che ti avevo proposto".

Senza la comprensione la vita è un suicidio spirituale e materiale Sono fortunati coloro che posseggono la comprensione, la cosa più necessaria sul sentiero spirituale e sul sentiero della vita. La comprensione è la luce che illumina la vostra strada e vi porta al successo. Prima di raggiungere la meta suprema della vita, dovete conseguire questa importante facoltà. Così, non siate mai irragionevoli, non dimostratevi poco comprensivi. È un suicidio spirituale e materiale. La comprensione dovrebbe essere la forza che vi guida in ogni circostanza. Quali che siano le vostre prove, cercate di comprenderle. Dio non danneggia né fa soffrire nessuno. Siamo noi che, in virtù della comprensione o dell'incomprensione, aiutiamo o ostacoliamo noi stessi. Pregate Dio affinché, quali che siano le vostre esperienze, possiate sempre avere la capacità di capirle. È l'unica cosa che vi salverà. Quando le mie prove diventano molto difficili, prima cerco di comprenderle. Non do la colpa alle circostanze, non cerco di rimproverare qualcun altro. Come prima cosa mi interiorizzo. Cerco di mettere in ordine la cittadella della mia anima, per eliminare tutto ciò che ne ostacola l'onnipotente e infallibile espressione. Questo è il modo di vivere che conduce al successo.

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Sfuggire i problemi può sembrare la soluzione più facile. Ma soltanto quando combattete contro un avversario forte riuscite a rafforzarvi. Chi non ha delle difficoltà da affrontare non può crescere. Quando avete la comprensione, non avrete più timori di sorta perché nella comprensione si trova la sicurezza. Nella vita ho affrontato moltissime prove. Le più difficili sono quelle che riguardano gli esseri umani, perché essi non comprendono. Persone che ho amato, persone cui ho dato il mio cuore mi hanno frainteso. Ma ciò non ha mai creato in me la minima amarezza. Se nel vostro cuore nasce un senso di amarezza a causa dell'incomprensione altrui, perdete la capacità di comprendere. Non sentitevi feriti quando qualcuno vi fraintende. Cercate, invece, di aiutarlo. Se sarete capaci di dominare i vostri sentimenti nei confronti di chi non vi comprende, sarete sempre pronti ad aiutare gli altri. Coloro che seguono il sentiero della Self-Realization Fellowship devono nutrire soltanto sentimenti di simpatia nei confronti di tutti.

La comprensione deve essere amorevole e razionale La comprensione è la vista della vostra essenza interiore e della vostra anima, è il telescopio del vostro cuore. La comprensione è un insieme equilibrato di pacata intelligenza e di purezza di cuore. L'emozione non è l'amore, è un sentimento deformato che vi porterà a fare la cosa sbagliata. La comprensione, guidata solo dall'intelletto, è insensibile e vi indurrà a sbagliare. Con alcune persone non è possibile avviare un dialogo a meno che non riusciate a risvegliare i loro sentimenti; con altre è necessario ricorrere alla ragione per interessarle in qualche modo. A volte, gli uomini si fossilizzano intellettualmente, e le donne diventano emotivamente irragionevoli. La vostra comprensione deve essere equilibrata; solo se è guidata dal cuore e dalla mente potrete vedere con chiarezza voi e gli altri, e sarete anche in grado di sapere e di valutare ciò che il prossimo pensa di voi.

La vera comprensione vi farà sapere se avete torto o ragione Può darsi che quando avete ragione qualcuno vi dica che avete torto o quando avete torto, che avete ragione. La vera comprensione vi farà sapere se avete ragione o torto. Dovete controllarvi e correggervi. Ammettiamo per ipotesi che qualcuno vi dica che state sbagliando, in questo caso dovreste ritirarvi nell'intimo rifugio del vostro cuore e scoprire se e dove sbagliate. Analizzate i vostri moventi. Se avete torto, correggetevi. I pareri e i consigli delle persone dotate della più grande comprensione devono essere considerati degni di fiducia. Ecco perché io mi fidavo così ciecamente del Maestro. Potevo parlargli con la stessa sincerità con cui parlavo a me stesso. Per coltivare questo genere di comprensione, imparate a mantenere la mente libera da ogni pregiudizio quando parlate con le persone. Se la vostra comprensione è limpida, potete amare e aiutare gli altri senza ferirli o esserne feriti. È una cosa veramente meravigliosa poter amare tutti gli esseri umani e riuscire a vedere i loro pregi e i loro difetti senza essere influenzati dai nostri e dagli altrui pregiudizi. Imparerete ad amarvi veramente l'un l'altro quando il vostro amore non sarà più condizionato dai desideri personali. Una volta raggiunta la comprensione, nessuno potrà ferirvi. La sofferenza sopravviene quando un desiderio non è soddisfatto; il piacere quando un desiderio è stato appagato. Così la nostra felicità va e viene. Questo è il motivo per cui Krsna ha detto: "Sii imperturbabile nel piacere e nella sofferenza". Egli non esorta a essere insensibili o duri come le pietre. Vi dice di imparare la comprensione. Quando vivete nel castello inespugnabile della comprensione, nessun dolore può colpirvi; nessuna malattia o tortura della carne può assalirvi. Usate la comprensione per delineare il vostro cammino e il progresso della vostra anima. La comprensione vi permetterà di trovare la giusta linea di condotta, senza essere condizionati dai pregiudizi. Se volete conservare la vostra comprensione, amate e rispettate tutti ma non lasciatevi influenzare da nessuno, neanche dai vostri stessi pensieri, perché sarebbe un disastro. Non appena il mondo riuscirà a disorientarvi, sarete perduti. Ma se avrete una chiara comprensione, allora vedrete la cosa giusta anche se gli altri cercheranno di confondervi.

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La guida del mio guru mi ha concesso la chiarezza mentale

La comprensione è la vostra salvezza. Ricordo quante persone frequentavano il Maestro, e poi lo abbandonavano perché erano incapaci di comprendere. Ma io dissi a me stesso: "Molti possono venire, e molti possono andarsene, ma io resterò per sempre". Il Maestro imponeva una disciplina molto severa. Alcuni sfuggivano la sua saggezza penetrante. Ma io un giorno gli dissi: "Maestro, c'è una sola persona che non riuscirete ad allontanare e quella persona sono io". Sono orgoglioso di aver mantenuto quella promessa, perché la sua guida mi ha aiutato a conseguire la chiarezza mentale. Pochissimi sanno in che cosa consista il loro bene. Poiché non comprendono, spesso fanno proprio ciò che li danneggerà. Quando parlo con veemenza, non è certo perché mi sento colpito dalle azioni degli altri, ma perché quelle azioni faranno loro del male. Se siete feriti dal comportamento altrui e lasciate che il vostro cuore si indurisca, allora non potete veramente amare tali persone. Ma quando riuscite a mantenere limpida la vostra comprensione, allora potete aiutare coloro che amate. Sarete in grado di vedere il punto di partenza, il corso e le conseguenze delle loro azioni. Alcuni rispondono prontamente a ciò che dico; ma altri non lo fanno, perché non comprendono quale sia il loro bene. Cerco di guidare gli esseri umani, soltanto perché desidero sinceramente che vedano in che cosa consiste il loro bene. Non cerco mai di servirmi di nessuno per i miei interessi personali. Di nessuno! Molti credono di aver raggiunto la comprensione, ma non superano la prova dei fatti. Mettetevi in ogni genere di situazioni avverse, mettetevi in condizione di essere criticati, siate il bersaglio del ridicolo e dell'odio, e osservate le vostre reazioni. Se non vi turbate interiormente, se riuscite ad allontanare ogni sentimento di dolore e di ingiustizia e a conservare solo l'amore nel vostro cuore, avete raggiunto la vera comprensione. Nell'asram, il mio guru aveva l'abitudine di spostarmi continuamente da un incarico all'altro. Voleva che dimostrassi la mia completa comprensione in ogni circostanza, affinché la devozione che provavo per lui e la mia pace interiore non fossero condizionate da nessuno degli incarichi che mi affidava. Quando raggiunsi questa serenità di giudizio, provai una felicità senza limiti. È meraviglioso vivere così. Di solito gli esseri umani parlano e agiscono in funzione del proprio punto di vista. Raramente vedono o cercano di vedere le opinioni altrui. Se, mancando di comprensione, litigate con qualcuno, ricordate che, indipendentemente da chi ha incominciato la lite, siete entrambi colpevoli. "Gli sciocchi litigano; i saggi discutono". È il sarcasmo che genera la collera. Se la verità espressa con gentilezza fa arrabbiare qualcuno, non c'è niente da fare. I vostri migliori amici sono coloro che posseggono la vera comprensione, coloro che hanno il coraggio di dirvi la verità quando volete i loro consigli. Se il vostro orologio non è esatto, lo controllate con un cronometro. Così, frequentate le persone sagge che non hanno paura di parlare dei vostri difetti. Questo è il valore dei veri amici; essi sono il vostro cronometro. Siate sempre sinceri. Non date mai agli altri l'impressione di essere d'accordo con loro quando non lo siete. Siete un ipocrita se concordate apparentemente con gli altri, invece di esprimere i vostri veri pensieri. Violare la sincerità è un grave peccato. Appena ingannate qualcuno deliberatamente, la comprensione si offusca e, come unico risultato, vi troverete circondati da amici ipocriti. Se volete essere compresi, dovete essere comprensivi. Dovete amare tutti con l'amore che riservate ai genitori, ai figli e alle altre persone care. Questo amore totale è il più straordinario stato di coscienza. Sostanzialmente, voi non siete nulla per me, perché non siamo uniti da legami di sangue. Ma io ho lavorato per voi giorno e notte più di quanto non abbia lavorato per la mia famiglia, perché pensavo a quante anime sarebbero state felici se io fossi riuscito a fare la mia parte per renderle tali. So che con alcune persone ho avuto successo, molte hanno trovato la salvezza. Ma è un lavoro difficile, credetemi. Quando cercate di imporre la vostra autorità, nessuno vuole ubbidire. Ma se l'autorità è esercitata con amore e saggezza diventa la guida migliore per aiutare gli altri. L'aiuto costante che vi offro è la luce che illumina il vostro sentiero. Essa non deve essere oscurata da nessun pregiudizio.

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Tenete fede ai buoni propositi senza vacillare Tutti i buoni propositi devono essere rispettati. Più cercherete di realizzarli, più diventerete forti. Siate come quel santo che disse: "Ho deciso di fare una passeggiata ogni mattina, ma a volte le circostanze me lo impediscono. In questi casi, anche se è tardi, vado a passeggiare la sera perché non voglio che la mia mente si indebolisca nel suo proposito" . Prima di prendere una decisione qualsiasi, accertatevi che sia una buona decisione. Una volta deciso, non è opportuno mostrarsi incerti perché in questo modo la vostra forza di volontà si indebolisce. Le decisioni non dovrebbero essere cambiate, a meno che i fatti non lo giustifichino in maniera schiacciante, altrimenti le vostre debolezze vi accompagneranno ovunque andrete. Se vi rifugiate in una foresta, riuscirete forse a lasciarvi alle spalle le vostre debolezze? No, dovete vincere la vostra battaglia ovunque vi troviate. Non si vince fuggendo o arrendendosi. Senza la comprensione è molto facile causare la propria infelicità. Io potrei fare questo semplice ragionamento: "Il mondo non mi capisce. Perché devo rimanere in questo paese materialistico, quando potrei godere della massima libertà spirituale sull'Himalaya in compagnia di Babaji?". Ma se avete acquisito la comprensione, direte: "Dovunque mi trovi, devo vincere". Se sconfiggerete il vostro ego, le debolezze mentali e le abitudini che vi dominano, sarete un vero vincitore. Non dovete mai accettare la sconfitta. Solo quando l'accettate, siete davvero sconfitti.

Sostenete le cause giuste Rimaniamo sulla terra per poco tempo, e poi ce ne andiamo. Non siate attaccati o legati a nulla. La prima volta in cui mi invitarono a prendere la cittadinanza americana, rifiutai perché non volevo diventare cittadino di un Paese particolare. Tutte le nazioni sono la mia patria; io sono un cittadino del mondo. Mio padre è Dio, la mia famiglia è l'umanità intera. Chi può negarmelo? Se dovessi combattere, combatterei per la giustizia. Difenderò l'America quando avrà ragione, e non combatterò per lei quando avrà torto. Combatterò per l'India quando avrà ragione, ma non la difenderò se avrà torto. Se il vostro Paese ha ragione, sostenetelo. Se la vostra famiglia ha ragione, sostenetela. Quando i vostri amici hanno ragione, collaborate con loro. Vedete come è chiaro? Non si può negare la correttezza di questo principio. È l'ideale divino insegnato da Krsna, da Cristo e da tutte le grandi anime. È il principio che porterà una pace durevole nel mondo. Ora vi racconterò una storiella. C'era una volta un giudice musulmano, molto rigido e pieno di pregiudizi. Un giorno gli fu portato un contadino indù e il giudice domandò di che cosa fosse accusato. Egli rispose: "Vostro Onore, devo annunciarvi che il vostro toro, combattendo con il mio, gli ha rotto le corna, e lo ha ridotto in fin di vita". Il giudice rispose: "Beh, si sa che gli animali lottano tra loro. Il caso è chiuso". Udite queste parole, l'astuto contadino replicò: "Vostro Onore, mi sono sbagliato. Intendevo dire che il mio toro ha spezzato le corna al vostro; ed è il vostro toro che sta morendo". Il giudice infuriato condannò il contadino a pagare cinquanta dollari. Quando capì che era il proprio toro a essere stato ridotto in fin di vita, cambiò la sentenza. La morale è questa: siate sempre un giudice imparziale, dotato di comprensione. Per prima cosa analizzate voi stessi e i vostri moventi. Quando nel vostro cuore c'è un dubbio, fatevi giudicare dal vostro tribunale interiore.

Trovate la comprensione mediante la comunione con Dio Ogni giorno, analizzate voi stessi; verificate se state progredendo. Non appena imparerete ad analizzarvi con obiettività, riuscirete a capire voi e gli altri. Questo è il modo giusto di vivere. Se vivrete e morirete in nome della comprensione, troverete immortalità. Il mio scopo non è quello di costruire una grande organizzazione. Io sto cercando di costruire la vita delle persone sugli insegnamenti della

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Self-Realization Fellowship. Ecco perché non cerco di attirare grandi folle nei templi. Desidero soltanto coloro che vogliono comunicare con Dio. Non si può conoscere Dio razionalizzandolo o ascoltando prediche commoventi che creano un sentimento di eccitazione interiore. Ciò che provo dentro di me è qualcosa di molto sacro. Io non posso parlare a caso; parlo di ciò che ho verificato sulla base della mia realizzazione e delle mie esperienze personali. Ed è per questa ragione che le verità di cui vi parlo sono reali per me. Non vengo qui per farvi una predica, ma per trasmettervi le verità che raccolgo nel giardino della mia esperienza. Vengo come il vento del paradiso, a portarvi il profumo della verità a nome del Padre. Non mi aspetto nulla da voi. Desidero soltanto donarvi questa divina fragranza e poi sparire di nuovo nel cuore di Dio. Desidero che voi comprendiate ciò che vi dico attraverso la vostra personale comunione con Dio. Niente può uguagliare una tale comprensione.

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La critica

Scritto fra il 1928 e il 1930 Quando vi criticano, come prima cosa analizzatevi. Esaminate accuratamente la vostra vita. Osservate e giudicate voi stessi con gli occhi inflessibili di coloro che vi criticano. Se trovate il difetto di cui vi accusano, correggetelo in silenzio e andate avanti. Se non lo trovate, sorridete dentro di voi e proseguite il cammino con stoica dignità. Se i vostri persecutori continuano a schernirvi e si aspettano una risposta, replicate amorevolmente e senza astio. Se ricoprite una posizione tale per cui gli altri si rivolgono a voi per avere un consiglio, rispondete o difendete la verità con amorevolezza, non per proteggere il vostro onore o per paura di una cattiva reputazione, ma per esaltare la gloria e la purezza della verità. Non agite e non parlate per il piacere di vincere, per disonorare gli altri o per accrescere la vostra vanità, ma solo per sostenere la verità. Tuttavia l'amore per la verità deve essere sempre mitigato dal desiderio di non ferire il prossimo. Calunniare gli altri in nome della verità, o di personali vantaggi, è un segno di egoismo e di debolezza interiore, è la manifestazione del desiderio di sembrare più alti tagliando la testa altrui. Se l'amore è assente dal vostro cuore non dovete combattere, neanche per far trionfare la verità; l'odio non può essere vinto dall'odio, la meschinità non può essere sconfitta dalla meschinità. Se l'odio, il desiderio di vendetta o l'orgoglio - con la scusa di difendere la 'verità' - insinuano nel vostro cuore il desiderio di combattere chi vi denigra, abbandonate la lotta. Dovete coltivare l'amore prima di tutto. L'amore è la vostra forza e il vostro più grande alleato. Il suo balsamo guarirà le ferite che vi ha inflitto l'odio dei vostri nemici; l'amore non sarà mai sconfitto. Anche se si dovesse morire nel tentativo di vincere l'odio, per l'anima immortale sarebbe comunque una vittoria dell'amore. Coloro che vi odiano e vi insultano non conoscono la verità. Perdonateli, perché nella loro ignoranza non sanno quello che fanno. Così come vi fa piacere perdonare voi stessi, qualsiasi cosa abbiate fatto, dovrebbe farvi piacere perdonare gli altri con altrettanta facilità. Rispondete con irremovibile amorevolezza a coloro che vi criticano e vi accusano ingiustamente, scientemente e deliberatamente. Fate che il vostro amore, offerto in cambio del veleno che essi hanno gettato su di voi faccia loro provare un senso di vergogna. Cercate di trasformarli con il vostro amore incondizionato. Coloro che conoscono l'amore di Dio non possono odiare nessuno dei suoi figli né essere meschini nei loro confronti. Come potete odiare o ferire i vostri fratelli che hanno commesso degli errori? Odiosi o amorevoli che siano, sono sempre i vostri simili. I fratelli che agiscono spinti dall'odio o dal rancore non conoscono questa legge. Se voi ricambiate la loro avversione, li farete annegare nel mare dell'odio. Mostrate invece, ai vostri fratelli la luce dell'amore, affinché possano raggiungere la riva. Fate che il vostro amore metta in evidenza l'ignoranza insita nel loro comportamento sbagliato. Mostrate di amarli nonostante l'odio che provano per Voi. Benedetti coloro che sono criticati perché compiono il bene. Un paradiso di eterna beatitudine attende chi vive e muore comportandosi nel modo giusto. Ma guai a coloro che, spinti dalla gelosia, dall'inimicizia o dall'interesse personale, offendono e cercano di infangare il buon nome di chi è impegnato in nobili iniziative. Il sarcasmo, la calunnia, la vendetta, il pregiudizio, la falsità sono frecce avvelenate dal male che tornano indietro come un boomerang per infliggere gravi ferite karmiche all'anima di chi si lascia andare alla maldicenza. Una critica crudele e ingiusta provoca disarmonie, faziosità, pregiudizi e ribellione. Sostenuta da coloro che amano il pettegolezzo, diventa per l'anima dell'innocente una crocifissione molto più dolorosa di quella del corpo. L'amore per il pettegolezzo equivale al piacere di tormentare l'anima del prossimo. Eppure, sebbene la maldicenza, le bugie e le calunnie feriscano chi è criticato, nel tempo feriranno ancora di più chi critica. Le persone biasimate ingiustamente diventano sempre più pure mentre i malvagi accusatori vengono condannati dall'infallibile legge karmica di causa ed effetto. Costoro, inoltre, ritenuti colpevoli dalla propria coscienza sono condannati a vivere nella triste prigione che essi stessi hanno creato e a soffrire per la mancanza di pace interiore. Chi semina il male raccoglierà una messe di illusione e di infelicità. Il comportamento divino consiste nel giudicare se stessi, non gli altri. Fino a quando non metterete in ordine la vostra casa, non avrete il diritto di dire agli altri che la loro casa è in

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disordine. Se qualcuno vi domanda sinceramente la vostra opinione, non giudicatelo in nome di idee preconcette o di mire personali, ma con amore imparziale e offritegli amorevolmente i vostri suggerimenti. Non venite a compromessi con le azioni cattive. Non limitatevi a commiserare chi si è comportato male. Non criticate crudelmente chi ha sbagliato. Aiutate invece, con amore infinito chi ha commesso un errore. Dite al vostro fratello: "Mi si spezza il cuore nel vedere le sofferenze che le tue azioni sbagliate ti provocano. Correggi il tuo comportamento. Voglio vederti sereno". A volte, le parole sincere possono essere dure e amare; addolcitele con lo zucchero dell'amore e della gentilezza perché chi è stato colpito dalla febbre del male possa inghiottirle più facilmente. Ma se la vostra opinione non è gradita, rimanete in silenzio. Senza parlare, inviate mentalmente, a chi agisce male, pensieri costruttivi, amore e preghiere che gli saranno di grande giovamento e lo aiuteranno a risvegliarsi. Chi è già a terra non ha bisogno di essere calpestato. Ha bisogno, invece, che gli porgiate una mano amorevole per aiutarlo ad alzarsi. Pensate ai dispiaceri degli altri come se fossero i vostri e comprenderete le sofferenze di tutti. La critica spietata è un nemico crudele che gioisce della rovina degli altri. L'amore è un amico premuroso che gioisce della felicità e del benessere altrui. Criticare è sempre rischioso, anche se si tratta di una critica costruttiva; riuscire, invece, a sopportare le critiche vi aiuterà molto. Mette alla prova e rafforza l'armatura di verità che indosserete nella battaglia della vita. Coloro che vi giudicano amorevolmente sono gli amici migliori, mentre coloro che adulano i vostri difetti sono i nemici peggiori. Accettare le critiche obiettive equivale a mettersi in sintonia con la legge del progresso spirituale. Ma cedere all'adulazione significa avvelenare l'evoluzione materiale e spirituale. Non infierite sui peccati altrui né sui vostri; perdonate e dimenticate gli errori del passato. Non date vita e forma né ai vostri errori né a quelli degli altri. Non parlate dei difetti altrui. Non scrivetene mai e non rivelateli. Non partecipate a chiacchiere e a pettegolezzi, e non diffondeteli. Non rendete immortale una falsità, parlandone e suonando la vostra tromba nel coro dei dissensi. Non traete le vostre personali conclusioni e non esprimetele quando non siete in grado di vedere la cosa nel suo insieme. Fate di tutto per diventare buoni. Il vostro esempio sarà infinitamente più eloquente delle parole. Rendete vane le critiche vivendo umilmente i princìpi della verità. Trasformate voi stessi e fate in modo che gli altri, osservando il vostro esempio, si sentano a loro volta ispirati a correggersi. Il mondo ha bisogno di persone capaci di criticare se stesse e non gli altri. Sconfiggete il vizio con il buon esempio, l'errore con la verità, l'odio con l'amore, l'ignoranza con la saggezza, la paura con il coraggio, la ristrettezza mentale con la comprensione, l'intolleranza con l'assenza di pregiudizi. Siate voi i primi a manifestare queste virtù. Mettete in ordine la vostra casa mentale e forse gli altri si sentiranno incoraggiati a seguire il vostro esempio.

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Dove è andato e che cosa fa Gesù?

Tempio della Self-Realization Fellowship, Hollywood, California, 19 dicembre 1943

Buon Natale a tutti. Vi auguro il Natale più bello della vostra vita, e so che nel vostro cuore anche voi mi inviate lo stesso amorevole augurio. Oggi concentriamoci soprattutto sul Cristo e sul suo amore. Nel Cristo coesistono due nature: il Cristo uomo e il Cristo Spirito nell'uomo. È molto più importante adorare il Cristo nello Spirito che celebrare la sua nascita sul piano sociale. Cristo deve nascere in noi come Spirito. Deve nascere nuovamente nella nostra coscienza: questa è la 'seconda venuta' del Cristo. Offendiamo il Cristo se celebriamo la sua nascita soltanto con feste e regali. Questo aspetto dei festeggiamenti è giusto, ma la mancanza di una profonda e sincera comunione con lo Spirito del Cristo nel periodo natalizio è una grave omissione nella pratica religiosa del cristiano. Ecco perché ancora una volta vi ricordo di celebrare il Natale spirituale il 24 dicembre, meditando per molte ore e poi, il 25, festeggiatelo in compagnia dei vostri cari. Sono felice che l'iniziativa di celebrare spiritualmente la nascita di Cristo con una lunga e profonda meditazione sia stata accolta e adottata da numerosi ricercatori della verità in tutto il mondo. E sarà seguita da milioni di persone dopo che me ne sarò andato. Gesù ha detto: "La messe è abbondante, ma gli operai sono pochi". La grazia della presenza di Dio e di Cristo è a disposizione di chiunque farà lo sforzo di comunicare con loro nella profonda meditazione. Se seguirete le tecniche di meditazione della Self-Realization Fellowship, conoscerete il Cristo più di quanto non lo conoscano i milioni di fedeli che lo adorano nei rituali esteriori delle chiese, ma non dedicano il proprio tempo a meditare profondamente su di lui. La Self-Realization Fellowship è stata mandata al mondo per ridestare il vero spirito del Cristo in ciascuno di voi. Dovunque siate, fate di tutto per celebrare prima il Natale spirituale, e poi dedicatevi ai festeggiamenti tradizionali. Dovete sempre osservare queste due ricorrenze, e vedrete allora quale grande risveglio spirituale si determinerà in voi. Se nel periodo natalizio farete di tutto per comunicare con Dio, con Cristo e i grandi maestri, vi preparerete a vivere nel modo giusto l'anno che sta per iniziare. E questo è un modo meraviglioso per cominciare l'anno nuovo. Ogni giorno dovete fare uno sforzo spirituale maggiore, perché soltanto voi potete liberare voi stessi. Nessun altro può farlo al vostro posto.

I maestri liberati vigilano sul mondo Forse vi sarete domandati se il mondo ha perduto per sempre le grandi anime come Gesù. Niente affatto. Guardate come è indaffarato Dio: pur essendo assorto nella sua estasi, tuttavia è impegnato a guidare l'universo. E anche tutti i saggi e i maestri che hanno lasciato la terra sono impegnati altrove, proprio come ognuno di essi aveva qualche compito da svolgere quando era ancora nel mondo. La prima volta in cui Lahiri Mahasaya chiamò Babaji chiedendogli di materializzarsi per accontentare i suoi scettici amici, il grande Maestro non apprezzò l'iniziativa. "Mi chiami per un motivo così futile?", gli domandò. "Ho molto da fare". Quando un maestro liberato si esprime in questo modo, intende dire che è occupato con Dio, che sta facendo la sua volontà. Tutte le grandi anime sono attive; alcune hanno il compito di rafforzare il bene in questo mondo. E nella misura in cui riescono a farlo, servendosi delle menti ricettive, il potere del diavolo si indebolisce e il potere di Dio diventa più forte. Quando un grande santo risorge nello Spirito, e per rispondere al richiamo di devoti sinceri e ricettivi assume una forma fisica, significa che ha un ruolo da svolgere nei destini del mondo. Io so che il Cristo, in carne e ossa, è in comunione con Babaji in India. Insieme essi vigilano sulla terra. Entrambi hanno fatto di tutto per allontanare questa guerra. Babaji, il Cristo e tutti gli altri maestri risorti hanno una missione da compiere. Chi ispira nella mente di alcune anime i potenti pensieri di pace? Il Cristo e gli altri grandi, perché soffrono moltissimo a causa di questa guerra e non sono assolutamente soddisfatti dello stato in cui versa il mondo. Stanno cercando di ristabilire la pace e l'armonia

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sulla terra e di portarla a un livello spirituale più elevato. Ma non possono farlo senza la partecipazione dell'uomo. Dio è onnipotente. Egli potrebbe fermare la guerra anche domani, ma se lo facesse si comporterebbe come un dittatore. Mi sono domandato perché Dio e i grandi santi non hanno impedito questo conflitto. La risposta è che per farlo avrebbero dovuto fare un miracolo; e Dio è così grande che non vuole imporci la sua volontà. E neppure ci punisce o si vendica. Non vuole convertire i suoi figli con la forza, ma con la persuasione e l'amore. La guerra è fatta dall'uomo, non certo da Dio e ha lo scopo di insegnarci che la nostra vera natura è divina. Ma è veramente un modo terribile di imparare questa verità! Dio sa che non verremo mai distrutti, perché siamo anime immortali, ma non impareremo mai questa lezione senza soffrire. E anche Dio soffre. Credete che non voglia vederci felici? Ci permette di subire le conseguenze del male, soltanto perché ciascuno di noi possa comprendere che il sentiero da seguire è il bene.

Cristo non è andato via, ma vigila su di voi Se volete conoscere il Cristo come era sulla terra e come è apparso ai santi nel corso dei secoli, dovete vivere come lui è vissuto. Egli si manifesta ai suoi devoti quando è necessario. E se siete in sintonia con lui e mettete in pratica, sia pure in minima parte, ciò che vi dico, lo conoscerete. Cristo non se n'è andato. Ha lasciato i suoi insegnamenti e Si prende cura delle anime che li mettono in pratica. Dovete vivere gli ideali del Cristo, e sapere che lui vigila sempre su di voi. Come mai non lo vedete o non udite la sua voce? Perché i vostri occhi e i vostri orecchi fisici non sono in sintonia con lui. Non potreste vedere neanche le immagini televisive o udire le canzoni che attraversano l'etere del mondo materiale, senza l'aiuto di un televisore o di un apparecchio radio. Le scariche elettrostatiche dell'irrequietezza spirituale Vi impediscono di percepire le vibrazioni più fini, che sono costituite da forze estremamente sottili. Finché non imparerete a mettervi in sintonia con il Cristo e le altre grandi anime non riuscirete a vederli. Cristo è proprio qui; lo potete vedere se rivolgete lo sguardo all'interno della fronte, nel punto tra le sopracciglia: il centro della coscienza cristica, la sede dell'occhio singolo, o occhio spirituale. Se volete vedere il Cristo, concentratevi nella visione spirituale; guardate attraverso l'occhio spirituale. Se volete percepire l'universale intelligenza del Cristo, dovete sentire la sua coscienza nell'occhio spirituale. Dopo la morte, Gesù fece risorgere il proprio corpo e apparve a centinaia di persone. E rivolgendosi allo scettico Tommaso, disse: "Sono io, toccami". Perché materializzò il proprio corpo? Perché altri potessero vederlo dopo la resurrezione e capire che chiunque sia in sintonia con lui potrà vederlo e sapere che esiste. San Francesco disse: "Io mi incontro ogni notte con il Cristo in carne e ossa". Anche voi potete vederlo, se riuscite a mettervi in sintonia con lui, proprio come faccio io, che ho potuto vedere Gesù molte volte. Esiste un modo per indurre il Cristo a manifestarsi. Egli non vuole essere elogiato, né può essere sedotto dalla ricchezza, dalle prediche e dalla falsa devozione. Si lascerà attirare soltanto sull'altare del vostro amore. Solo quando nutrite nel vostro cuore un profondo sentimento di amore e di devozione, allora, e soltanto allora, Gesù verrà da voi e potrà anche materializzarsi ai vostri occhi.

Comportarsi come il Cristo è difficile, ma vi ricompenserà Ricordate dunque che il Cristo lavora sempre per voi. E il suo trono è nascosto nell'occhio spirituale. Quando siete in sintonia con lui nel centro della Coscienza cristica, potete percepire la sua presenza, e lo vedrete dormire sul letto delle stelle, danzare sulle onde dei vostri sentimenti, riposare sull'altare della vostra devozione. In ogni pensiero buono è nascosta la dimora segreta del Cristo. Ecco dove si trova. Ma non lascerà il suo nascondiglio finché Satana dimorerà in voi, finché non imparerete ad amare chi vi odia e a vivere in nome dei princìpi che hanno ispirato la sua vita. Gesù Cristo è nato in Oriente. Si dice che quando giunse all'età di quindici anni, la sua famiglia cercò di farlo sposare secondo i costumi del tempo, ma egli lasciò la casa e si recò in India e in

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Tibet, dove trascorse quindici anni accanto ai maestri. Vi ho già detto queste cose. Vi ricorderete dei tre saggi d'Oriente che andarono a rendere omaggio a Gesù quando nacque. Egli restituì loro la visita nel corso di quei lunghi anni di cui il Vangelo non parla. Poi tornò a Gerusalemme a diffondere il suo messaggio. Ma furono veramente poche le persone che lo apprezzarono! Solo dopo la sua morte alcuni compresero chi era Gesù e le generazioni successive iniziarono a costruire chiese in suo onore. Tuttavia nel corso dei secoli sono state sempre poche le persone che hanno veramente vissuto la propria vita ispirandosi a quella di Gesù. Ecco perché milioni di esseri umani che si professano cristiani non sono felici o spiritualmente soddisfatti. È facile documentarsi su Gesù e sui suoi insegnamenti, ma non è altrettanto facile metterli in pratica. Non lo dico per orgoglio, ma per esperienza personale, perché ho cercato di seguire le orme del Cristo in ogni momento della mia vita. Così posso dirvi sinceramente che gli insegnamenti di Gesù sono gli unici che portano la vera felicità. Molte persone pensano che sia troppo difficile vivere come ha vissuto Gesù. Infatti è difficile. Però è anche molto difficile diventare famosi o ricchi e provate una grande angoscia quando scoprite che pur avendo fatto un grande sforzo i vostri desideri non possono essere esauditi. Tuttavia anche se incontrerete delle difficoltà nel cercare di seguire i princìpi insegnati dal Cristo, perseverando otterrete la ricompensa finale.

L'eterna testimonianza dell'amore del Cristo Gesù era la personificazione di un essere perfetto. E cosa gli ha dato l'umanità? Invece di apprezzarlo lo ha crocifisso. Voi trovate intollerabili i piccoli torti che ricevete dagli altri, ma pensate a quanto soffrì il Cristo, dopo avere tanto amato! Di tutti i suoi miracoli, il più grande fu quello compiuto sulla croce quando disse: "Padre, perdona loro, ché non sanno quello che fanno". Oggi rendiamo omaggio al Cristo, a colui che ha eretto nel nostro cuore un eterno monumento all'amore. La stessa cosa dobbiamo dire noi, in questo tempo di guerra: "Perdona loro, Padre, perché non sanno quello che fanno. Accecati dall'ignoranza, gli uomini si massacrano a vicenda. Prima non odiavano coloro che ora considerano i propri nemici. I politici li hanno portati a combattere e a uccidersi". Quale sarà il vantaggio di tutto questo? Come risultato finale l'uomo deve capire che la guerra non porta nessun beneficio. Tutto qui. La guerra non risolverà mai i problemi. Le bombe non appianeranno mai le controversie. Soltanto l'amore disarma il nemico. Riuscirebbe mai una qualsiasi potenza terrena a farmi prendere un'arma per sparare a qualcuno? No. Io non impugnerei mai un'arma per conto di nessuno. Dobbiamo ricordarci dell'eterna testimonianza che il Cristo ha lasciato dentro di noi con la sua esortazione: "Amatevi l'un l'altro", perché siamo tutti figli di un solo Dio. È questo che dobbiamo imparare. È l'amore cristico universale diventerà sempre più forte quando tutti i popoli si renderanno conto della propria follia. Nessun uomo politico, nessun monarca sarà mal adorato come il Cristo, perché la loro autorità si basa su interessi meschini, o sull'avidità, o sull'odio. Saranno gli eterni princìpi universali in nome dei quali sono vissuti Gesù e i grandi santi a cambiare le misere regole della politica. L'umanità è impazzita perché l'esempio della vita del Cristo è stato disprezzato e dimenticato. Gesù non si imporrà fisicamente. Dobbiamo accettarlo spiritualmente; soltanto allora ci benedirà.

Dal mio Guru indiano ho imparato il vero significato degli insegnamenti del Cristo

Vivete gli ideali del Cristo. Il mio guru, lo Swami Sri Yukteswar, nel suo asram in India, mi ha parlato del Cristo e del vero significato dei suoi insegnamenti. E non l'ho mai dimenticato. Nella vita sono riuscito a ottenere quello che volevo perché ho applicato quegli eterni princìpi. Nell'asram viveva un discepolo molto giovane di nome Kumar, che era arrivato dopo di me. Pensavo che fosse il preferito del Maestro, perché era piuttosto svelto e intelligente, mentre io ero più lento in molte cose. Presto fu chiaro che lui voleva il mio incarico di responsabile dell'asram. Guruji lo mise al mio posto e mi assegnò compiti più modesti. Tutti si lamentarono

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con me, accusando il Maestro di essere stato ingiusto nei miei confronti. Ma invece di prendere le loro parti, io presi quelle del Maestro. Dissi loro: "Il mio rapporto con Guruji non è subordinato all'incarico o al lavoro che svolgo. Gli ho promesso solennemente la mia ubbidienza. Non sono venuto qui per ottenere lodi o incarichi di prestigio. Sono venuto per umiliare il mio orgoglio". Le acque della misericordia di Dio si raccolgono nella valle umiltà. Coloro che vi adulano di solito hanno uno scopo egoistico. Non corrompete con l'adulazione, e non lasciatevene corrompere. Tutto ciò che accade è una prova di Dio che vuole vedere come ci comportiamo. E quella fu la prima prova nell'asram del mio guru. Oggi non sarei Yogananda se non avessi superato le prove alle quali mi sottoponeva il Maestro. Dissi ai devoti: "Il Maestro ha ragione. Non so perché abbia preso questa decisione, ma so che sbaglierei se mi sentissi ferito o offeso". Che cosa accadde poi? Un giorno, mentre ero impegnato nel lavoro che mi era stato assegnato, Kumar andò dal Maestro lamentandosi di me, e disse: "Voi mi avete dato l'incarico di responsabile, però vanno tutti da lui!". Il Maestro rispose: "Volevo che tu imparassi proprio questo. Desideravi molto il suo incarico, mentre lui non l'aveva mai desiderato. Vanno tutti da Yogananda perché è naturalmente portato a svolgere quel compito. E perché gli hai chiesto di pulirti le scarpe, cosa che lui ha fatto? Quando era lui il capo, ti ha mai chiesto di lucidargli le scarpe?". Da questa esperienza ho imparato una grande lezione. Ero stato messo alla prova, e l'avevo superata. Non avevo usato le maniere meschine di Kumar. Non solo avevo detto: "Padre, perdonalo", ma avevo imparato anche a volergli bene. E più tardi lui mi seguì. Questa è la via indicata da Cristo.

Amate coloro che vi insultano Gesù ha detto che se qualcuno vi schiaffeggia dovete porgergli l'altra guancia e amarlo. È indubbiamente una filosofia molto difficile, ma io l'ho adottata e so che è l'unica capace di dare ottimi risultati. La via per mettere in pratica la filosofia del Cristo comincia dalla propria famiglia. Egli vigila per vedere se seguite i suoi princìpi o i princìpi del male. Nell'ambito familiare, vivere una vita spirituale vuol dire rimanere sempre calmi e comprensivi. Se qualcuno vuole litigare, restate in silenzio. Come si fa a litigare se voi non rispondete? Se siete sposati e il vostro coniuge sbaglia, amatelo di più. Riversate bontà e amore su chi si comporta male. Se il vostro amore non è capito, può darsi che il vostro caro vi lasci; ma fino all'ultimo giorno della sua vita ricorderà di essere stato lui a trattarvi ingiustamente. È meglio vivere nel cuore dei vostri cari come persone che li hanno amati incondizionatamente, invece di rimanere nella loro memoria come persone piene di odio. È naturale amare coloro che vi amano e che sono gentili con voi. Ma Gesù ha detto che dovete amare anche coloro che vi insultano. Io ho messo in pratica questa filosofia; ho imparato ad amare gli altri, indipendentemente dal loro comportamento. Per chi non supera questa prova, è la fine. La colpa è sua, non degli altri. Per quanto vi sforziate di rendere perfetto un ambiente, qualcuno cercherà sempre di interferire. È la legge del mondo. Molti hanno cercato di farmi vacillare e di turbare l'armonia del mio lavoro, ma non ci sono riusciti! Perché? Perché io seguo le leggi del Cristo. Nessuno può ferirmi se io non voglio essere ferito. Gesù aveva il potere di distruggere i suoi nemici. Anch'io ho lo stesso potere. Potrei nuocere al mio prossimo soltanto con un pensiero, ma non l'ho mai fatto. Non mi sono mai servito di questo potere per vendicarmi. Mentre progredite sul sentiero spirituale la vostra volontà diventa sempre più forte. Dio concede un grande potere ai suoi devoti che si evolvono spiritualmente. Non lo concede a tutti, però, perché gli esseri umani si distruggerebbero a vicenda. Tuttavia, mentre gli uomini progrediscono spiritualmente, aumentano anche i loro poteri e se sono tentati di usarli per fare del male, distruggeranno proprio se stessi. Abusarne significa sottoscrivere la propria condanna. Gesù ha detto: "Se volessi, potrei farmi mandare dodici legioni di angeli dal Padre mio". Invece che cosa fece? Tacque. Non tentò neppure di difendersi. Questo è il modo divino di sconfiggere i nemici. Se all'interno di un'organizzazione spirituale siete trattati ingiustamente, amate. Io sono vissuto così. Restate in silenzio, perché non appena pronuncerete una parola polemica favorendo chi sbaglia, contaminerete i vostri pensieri e verrete meno ai vostri ideali.

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In una lite, sono coinvolte almeno due parti. Così, se non vi lasciate coinvolgere, non litigherete mai con nessuno. L'unico modo per vincere un nemico è quello di seguire l'esempio dell'amore di Gesù. Dio ha il potere di distruggerci in un istante, ma non lo fa, anche se con il nostro comportamento gli offriamo più di un'occasione. Egli dà amore in cambio di odio, e si aspetta che ciascuno di noi segua il suo esempio. Dobbiamo vivere così. Nessuno riesce a litigare con me. È così che ho sempre vinto. Se volete conoscere il Cristo, dovete superare tutte le prove, per sconfiggere l'ego anche nelle piccole cose.

La metamorfosi di un uomo litigioso A New York viveva uno scrittore indù che non sopportava il prossimo. Litigava sempre con qualcuno. Un giorno cercò di litigare anche con me. Cominciò prima con i miei amici, poi si precipitò in camera mia insultandomi: "Come vanno gli affari?'', domandò, insinuando con questo che mi stavo arricchendo con le mie conferenze e le mie lezioni. Il denaro in sé non è né buono né cattivo, ma è l'uso che se ne fa a essere di volta in volta giusto o sbagliato. Infatti, il denaro può essere impiegato a fin di bene o a fin di male. Io ho devoluto all'opera di Dio tutto ciò che mi è stato dato. Poiché dunque lo scrittore continuava a insultarmi in termini molto pesanti, i miei amici cominciarono a lanciarmi delle occhiate che significavano: "Soltanto un cenno e lo mettiamo alla porta". Temevo che potessero perdere la pazienza e buttarlo fuori. Così, quando mi rivolse altre accuse, risposi: "Forse lei ha ragione". Non dissi che aveva ragione, ma soltanto: "Forse lei ha ragione". Subito dopo chiesi ai miei amici di lasciare la stanza. Lo scrittore si lasciò cadere su una sedia e disse: "Per la prima volta sono stato sconfitto". "Crede forse che non la rimproveri aspramente?", risposi io. "Mi dica perché un uomo intelligente come lei si comporta in questo modo. Stava solo esibendo le sue cattive maniere e mostrando che genere di persona è. Io ero preoccupato per lei, perché non volevo che i miei amici le facessero del male". "Ha ragione", rispose lui. "Vada avanti". Così io continuai: "Vede, gli avvoltoi si librano alti nel cielo, ma pensano esclusivamente alla carogna che scorgono per terra. Aspettano la buona occasione, poi scendono in picchiata a beccare quella carne putrida. Questo è proprio il suo stesso comportamento. Ovunque la gente è riunita a spettegolare e a bisticciare, arriva lei a spolpare le ossa. Tutti conoscono il suo brutto carattere". "Che cosa dovrei fare?", domandò. Io risposi: "Si allontani immediatamente dagli ambienti in cui si fanno pettegolezzi o si litiga; non dia il suo contributo alla lite. Se qualcuno la insulta o la chiama demonio, non per questo lei diventa tale. Chi la chiama demonio è uno strumento del diavolo. In tali circostanze la cosa migliore è rimanere in silenzio. Se rifiuta di litigare, chi può litigare con lei? Anche se l'altro fa un passo in più e le dà uno schiaffo, e lei non risponde, quello schiaffo gli brucerà sulla mano per tutta la vita. Ma se lei reagisce, il suo interlocutore avrà solo voglia di colpirla dodici volte più forte".

In presenza di una puzzola, non potete sentire il profumo delle rose Le persone cattive non desiderano cambiare il proprio comportamento. La politica migliore è quella di non avere niente a che fare con loro. Nel mondo c'è più bene che male, e le persone buone sono più numerose di quelle cattive. Ma se frequentate gente simile a una puzzola, non potete sentire il profumo delle rose. Sembra che il male sia più forte del bene, solo perché il male si dimentica a fatica. Se qualcuno vi ferisce profondamente, ve ne ricordate a lungo. Ma invece di concentrarvi sull'offesa, dovreste pensare a tutte le buone qualità della persona che vi ha ferito e a tutte le belle cose della vostra vita. Non fate caso agli insulti che ricevete. Non permettete a nulla e a nessuno di costringervi a litigare e non date mai a nessuno l'occasione di litigare con voi. Se lo fate, ne siete responsabili anche voi.

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Sono numerose le cicatrici che porto perché ho voluto agire bene. E se avessero importanza, io non sarei qui; sarei nell'Himalaya. Ma vale la pena avere queste cicatrici, perché aiutano a crescere spiritualmente. Soltanto coloro che vivono la vita del Cristo e affrontano le sue stesse prove, lo troveranno. Il Cristo si manifesterà a loro. Non sarebbe mai venuto da me se mi fossi lasciato andare all'orgoglio o all'ira; o se mi fossi vendicato quando gli altri mi trattavano ingiustamente. Le persone vi trattano ingiustamente: così va il mondo. La terra non è un luogo di perfezione. Guardate la zanzara: si potrebbe pensare che si accontenti di succhiarvi il sangue; ma no, inietta anche un po' di veleno nel vostro corpo e, in qualche caso, alcuni microbi che provocano malattie perfino mortali. Purtroppo anche gli esseri umani si comportano a volte in questo modo.

Le ferite inferte all'anima sono più gravi delle ferite di guerra Da ragazzo ero molto irascibile. Ma un giorno pensai: "Se vuoi agire bene sulla terra, non devi perdere la pazienza". Promisi a me stesso che avrei distrutto quel nemico della mia anima, e fino a oggi non ho offeso nessuno spinto dall'ira o dal risentimento. Le ferite inferte all'anima sono ben più gravi delle ferite di guerra. Non permettete che la vostra anima sia ferita dall'ira e dall'odio. Benché sia terribile vedere persone menomate e uccise dalla guerra, è una consolazione che da un lato sappiano di essere anime immortali; solo il loro corpo è stato colpito. Le cicatrici del corpo spariscono insieme al corpo, ma le ferite inferte all'anima sul campo di battaglia spirituale sono terribili. Sono più esiziali nella loro tortura. Coloro che perdono la battaglia della vita cedendo all'odio e alla meschinità saranno la causa della propria rovina. Queste cicatrici rimarranno impresse nell'anima, vi accompagneranno oltre la tomba e dureranno per molte incarnazioni. Se siete una persona collerica o piena di odio, chissà, potreste tornare sulla terra più volte, per ferire gli altri o per essere feriti. La rabbia e l'odio non portano a nulla. L'amore ripaga. Voi potete sottomettere una persona che, peraltro, quando si risolleverà, cercherà di distruggervi. E allora, l'avete davvero sottomessa? No! L'unico modo di vincere è l'amore. E quando non vi riesce, limitatevi a tacere o andatevene, e pregate per lei. È così che dovete amare. Se vi comporterete in questo modo proverete un inimmaginabile senso di pace. E allora saprete chi è il Cristo. Perché non dovreste vincere? Sconfiggete i mali oscuri che provocano grandi sofferenze e feriscono l'anima. Liberatevene, polverizzateli. Io ho distrutto questi nemici, e ora sono libero. Anche voi dovete distruggerli.

Non contaminate la vostra anima frequentando chi semina zizzania Ricordate: non contaminate la vostra anima frequentando coloro che seminano zizzania. Benediteli. Amateli, e imparate a non lasciarvi trascinare al loro livello. Rifiutate di sentirvi insultati. Restate tranquilli. Dio potrebbe parlare, e distruggere il mondo, ma non lo fa, perché ciò equivarrebbe a usare la forza per costringerci a un comportamento corretto. Egli ci ha dato la libertà di agire bene o male e aspetta in silenzio che ciascuno di noi cambi il proprio contegno sbagliato. Coloro che amano Dio devono comportarsi allo stesso modo. Essi soffrono in silenzio. Se qualcuno li fa soffrire, dicono: "Pazienza. Se ti fa piacere farmi del male, continua pure". Questo è un meraviglioso modo di vivere. Nulla mi ha mai dato tanta gioia nella vita quanto questa filosofia. Anche voi, quando siete feriti, dovete rimanere in silenzio senza provare sentimenti di odio o di rabbia. Se qualcuno usa con voi un linguaggio offensivo, rimanete tranquilli oppure dite: "Sono spiacente di aver fatto qualcosa che ti ha offeso", e poi non aggiungete altro. Che cosa può fare quella persona, allora? Io ho messo in pratica questi comportamenti nella mia vita. Nessuno può costringermi a litigare, neanche se mi schiaffeggia. Mi metterei piuttosto in ginocchio e chiederei perdono. Come si può litigare, se voi non volete? Colui che crede in Cristo non dovrebbe ricambiare le offese quando qualcuno cerca di esasperarlo. L'esempio di Cristo insegna che siamo qui per amarci l'un l'altro. Non dobbiamo mai ricambiare le offese. Non avete idea della forza che scaturisce da un simile autocontrollo, da un simile amore. Dovete ricordare che gli esseri umani sono come i bambini: non sanno quello che fanno.

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Se volete seguirmi, vivete la vita del Cristo Chiunque voglia seguirmi deve farlo soltanto in nome di questo spirito di armonia e di amore. Coloro che sono in sintonia con me, e alcune anime lo sono state fin dall'inizio, non mi hanno mai detto una sola parola sgarbata. La signora R. è una di queste persone. Anche se molti l'hanno offesa con frasi poco gentili, io non l'ho mai sentita fredda o irritata. E non l'ho mai vista senza un sorriso sulle labbra. Come risultato, ha un posto riservato in paradiso. Questo è il genere di esempio a cui conformo la mia vita, e desidero che chiunque mi segua viva la vita del Cristo. Se potrò salvare anche una sola anima, avrò fatto molto di più che aver 'convertito' migliaia di uomini. Io parlo alla vostra anima. So che molti di voi saranno salvati per mezzo delle parole che vi ho detto. Ma dovete mettere in pratica questi ideali nella vostra vita. Dovete vivere i princìpi del Cristo, invece di limitarvi a parlarne. Riuscirete a vedere Gesù quando seguirete il suo esempio. Egli è come una fragranza che pervade ogni cosa, ma si manifesta soltanto attraverso le anime ricettive. Il Cristo si manifesterà a voi se lo invocherete con tutto il cuore, se non dimenticherete mai di vivere con umiltà e amore e mediterete profondamente su Dio. Lo potrete vedere in carne e ossa, come quando è apparso a Babaji, a san Francesco e a chiunque sia in sintonia con lui. Miei cari, vi ho rivolto questo messaggio natalizio affinché possiate sapere dove si trova il Cristo, che cosa sta facendo, e come potete conoscerlo. In questo Natale io mando a voi tutti amore cristico e armonia. Non permettete a nessuno di privarvi della pace e dell'amore. E ricordate di dedicare ogni anno prima di Natale un intero giorno alla celebrazione della nascita spirituale del Cristo. So che quando non ci sarò più, milioni di persone seguiranno gli insegnamenti di questo sentiero, perché sono proprio quelli indicati dal Cristo.

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Le anime si reincarnano?

Casa Madre della Self-Realization Fellowship Los Angeles, California, 5 settembre 1940

L'argomento di questa sera è la reincarnazione delle anime. Perché dovremmo interessarci alla reincarnazione? Non è più che sufficiente preoccuparci della nostra vita attuale? In un certo senso, è bello pensare di vivere una volta sola. E se le cose stanno così, non dobbiamo perdere tempo, ma dobbiamo vivere ogni minuto magnificamente e splendidamente, in modo spirituale. È vero che nessuno è nato due volte sulla terra nelle stesse vesti. Questa è la volontà di Dio e sin dall'inizio dei tempi egli non ha cambiato la sua linea di condotta. Shakespeare ha parlato di "quel paese non ancora scoperto dal cui confine nessun viaggiatore ritorna". Quando la mano del destino scrive che dovete lasciare la terra, il suo decreto è definitivo, e sancisce la fine della vostra forma attuale. In questo senso non esiste ritorno perché, indipendentemente dall'identità assunta nell'incarnazione precedente, quando vi reincarnate date inizio a una nuova vita senza ricordarvi di chi eravate prima. Essendo la nostra coscienza così limitata, crediamo che la vita attuale sia il principio e la fine di tutto. Potete avere l'impressione che vi stia insegnando una filosofia contraria a quella degli induisti. In realtà vi sto parlando della verità da un punto di vista relativo, ossia quello della creazione di Dio. Leggo nel libro di Dio e vi parlo attingendo direttamente alla sua biblioteca. Questo è il metodo che ho imparato dal mio guru [lo Swami Sri Yukteswar] e che lui ha imparato dal proprio maestro [Lahiri Mahasaya]. Senza la percezione diretta, non potete assolutamente sapere se una cosa risponda a verità. Inoltre, sempre parlando relativamente, se ci incarnassimo soltanto una volta, i metodi della natura ci sembrerebbero sconvolgenti e distruttivi. Alcuni bambini nascono morti, o muoiono dopo poco tempo, senza aver avuto la possibilità di conoscere la vita; persone di tutte le età sono colpite da disgrazie, malattie e morte. La vita non ha certezze. Ogni anno, quando escono nuovi modelli di automobili qualche esemplare si rivela, purtroppo, un 'bidone', perché ha dei difetti meccanici. Anche la vita è così? Nella fabbrica della natura alcune anime sono dotate di un corpo e di una mente sani e robusti, mentre altre di un corpo debole e di una mente anormale? Siamo soltanto prodotti industriali su cui non si è esercitato alcun controllo per sapere che cosa ci accadrà? Se questa vita fosse il principio e la fine di tutto, allora io dico che si tratterebbe di una terribile ingiustizia. Sarebbe crudele. Non desideriamo pensare a un Dio che abbia voluto creare un'esistenza del genere, perché allora il mondo sarebbe semplicemente il suo grande zoo e noi animali da esperimento, le sue cavie umane. Se Dio avesse deliberatamente creato alcuni esemplari dotati di grande talento e altri intellettualmente carenti, alcuni belli e altri deformi, allora non esisterebbe la giustizia, e la religione non avrebbe nessuna utilità. E se questa fosse l'unica vita, e alla morte seguisse il nulla, non avrebbe senso compiere uno sforzo che non fosse quello di soddisfare i nostri egoistici capricci del momento.

Noi abbiamo rovinato la creazione di Dio Dio non ci ha dato la ragione soltanto per fare domande e rimanere comunque insoddisfatti. Il solo fatto che siamo in grado di porci degli interrogativi dimostra l'esistenza di alcuni processi evolutivi che ci permettono di accrescere le nostre conoscenze. Forse non lo comprendiamo completamente, ma sappiamo per istinto che deve esserci una giustizia nella legge che crea le infinite differenze fra gli esseri umani. Esiste una spiegazione? La troviamo nella legge della reincarnazione, con il suo corollario del karma, ossia il principio di causa ed effetto. Dio ha creato ogni anima in modo equamente uniforme. Siamo stati dotati della stessa bontà e delle stesse potenzialità; ma avendo fatto un uso cattivo dell'intelligenza e del libero arbitrio, abbiamo creato un terribile caos, che ha dato origine alle disuguaglianze e alle difformità della vita.

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Non si può generalizzare per quanto riguarda gli esseri umani, perché Dio ha dato a ciascuno di essi la libertà di fare le proprie scelte. Indipendentemente da chi o da che cosa siamo - e pur essendo in parte condizionati dalle circostanze create dal nostro karma, ossia dagli effetti delle azioni che abbiamo compiuto nel passato - mentalmente possiamo fare tutto ciò che vogliamo. Tutte le azioni hanno origine dalla mente nella quale sono racchiuse sia le catene della schiavitù sia le chiavi della liberazione. I problemi nascono perché gli esseri umani nutrono infiniti pensieri insensati che, di conseguenza, li costringono a compiere azioni sbagliate. In America ognuno vuole essere diverso o avere qualcosa di diverso dagli altri e fa tutto quello che gli viene in mente. Si sposa e divorzia quando vuole; fa Ciò che desidera senza preoccuparsi minimamente né del prossimo né del proprio vero bene. Ci sconcerta il modo barbaro in cui il mondo va avanti, i milioni di esseri umani che perseguono ideali diversi in contrasto tra loro. Una persona o un gruppo vuole una cosa, altri vogliono esattamente l'opposto. Sono molte le usanze che ci vincolano, le filosofie che ci confondono. Io dico spesso che siamo tutti un po' matti senza saperlo, perché coloro che condividono la stessa pazzia frequentano persone simili. Solo quando si incontrano pazzie diverse, Ci si accorge della propria. Dio vuole che questa terra diventi meravigliosa, ma troppe cose sono sfuggite a ogni controllo, perché abbiamo fatto un cattivo uso della libertà che lui ci ha dato. Noi abbiamo rovinato la creazione di Dio e quindi, servendoci delle opportunità che ci verranno offerte in questa e nelle prossime vite, abbiamo il dovere di migliorare il nostro destino e quello del mondo in cui viviamo.

Pensiamo di essere mortali perché la nostra coscienza è discontinua Noi ci siamo talmente identificati con la nostra vita e le sue difficoltà, che ci sembra di essere mortali; invece soltanto il corpo è mortale. Il nostro vero Sé, L'anima, è immortale. Possiamo dormire per un breve periodo di tempo nello stato che chiamiamo morte, ma non possiamo mai essere distrutti. Esistiamo e l'esistenza è eterna. L'onda raggiunge la riva e poi ritorna nel mare; non si perde. Diventa una cosa sola con l'oceano, o ritorna assumendo la forma di un'altra onda. Il corpo è venuto e scomparirà, ma l'essenza spirituale che racchiude non cesserà mai di esistere. Nulla può mettere fine a questa eterna coscienza. Per conoscere direttamente il fenomeno della reincarnazione, dovreste essere coscienti nel periodo di transizione della morte, nello stadio successivo alla morte e nello stato prenatale nel grembo materno, tra un'incarnazione e l'altra. Questo è possibile e io l'ho sperimentato. Nella mia autobiografia, che sta per essere pubblicata, ho descritto le sensazioni che ho provato al momento della nascita e il senso di impotenza che mi ha afferrato nel sentirmi imprigionato nel corpo di un neonato, perché la mia anima era sviluppata e desta anche quando mi trovavo nel grembo di mia madre e si ribellava a tali limitazioni. Quando affiorano i ricordi del passato, l'anima - ancora rinchiusa in un corpicino indifeso nel seno materno - prova un grande senso di frustrazione. Quei ricordi inducono il bambino a muoversi perché vuole nascere. L'anima si sente impotente, ricorda il respiro, ma è incapace di respirare e lotta per essere liberata dalla prigionia del corpo materno. Quando il bambino sta per nascere, dalla sua anima si leva un'intensa preghiera. Ecco perché alcuni nascono con le manine giunte. Ma subito dopo la nascita, il neonato dimentica il passato e lo ricorda soltanto se la sua coscienza è molto sviluppata. Ad esempio, se portate una persona da una casa a un'altra, essa ricorderà tutti gli spostamenti, perché durante il trasferimento era cosciente. Può rammentare benissimo non soltanto le diverse case, ma anche il percorso. Ammettete per ipotesi che un esquimese subisca un trauma cranico che gli faccia perdere la conoscenza e gli provochi una amnesia; che venga messo su un treno e portato dall'Alaska a Los Angeles per essere curato. Quando si sveglia, se gli si domandate da dove viene, potrebbe rispondere: "Non lo so". Anche durante l'ipnosi potete credere di avere una personalità diversa dalla vostra, così da non ricordare neppure come vi chiamate. Alla morte subentra uno stato di coma in cui scordate ogni cosa. Ma davvero dimenticate tutto? Questo è il punto. La mente può anche non ricordare, ma l'anima non dimentica. Se siete spiritualmente molto evoluti, la vostra anima rimane sempre desta e cosciente da una vita all'altra.

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Non vogliamo ricordare le difficoltà delle vite passate Vorrei imprimere un pensiero nella vostra mente: se non avete realizzato Dio, non vorreste ricordare le vite passate, per timore di venire a conoscenza degli avvenimenti terribili che sono accaduti in quelle precedenti incarnazioni. Pensate alle difficoltà e ai dispiaceri che avete avuto in questa vita, e poi alle numerose incarnazioni passate. Non crediate neppure per un attimo di non aver dovuto attraversare esperienze altrettanto dolorose o perfino peggiori in quelle vite precedenti. Vorreste ricordare tutto quello che avete dovuto affrontare da quando siete stati creati? No, perché il ricordo vi deprimerebbe e vi scoraggerebbe a tal punto che sin dall'inizio non avreste la forza e la volontà di andare avanti. Ad esempio, supponete di essere morti di cancro nella vostra ultima vita. Vorreste ora ricordare quelle sofferenze? La paura di un'esperienza simile potrebbe ricrearne le condizioni. Se la vostra memoria non subisse interruzioni di sorta, potreste ricordare la vita precedente nella quale vi siete incarnati in Giovanni, un uomo molto povero, morto di una malattia terribile; adesso siete tornati in vita come Gianni, e siete di nuovo poveri e malati. I ricordi vi farebbero provare un senso di profondo scoraggiamento e paralizzerebbero la vostra volontà di reagire. Noi non vogliamo ricordare gli episodi spiacevoli o negativi. Ecco perché la natura oscura i nostri ricordi quando lasciamo una vita per entrare in quella successiva. Nel passare da un corpo all'altro, accade qualcosa che ci fa dimenticare la nostra esistenza precedente. Sotto questo aspetto, Dio e misericordioso con noi. Naturalmente, se nell'esistenza precedente fossimo stati una persona meravigliosa, vorremmo senz'altro ricordarlo, specialmente quando dobbiamo affrontare m questa vita qualche difficoltà. Coloro che si rivolgono agli indovini cercando di sapere qualcosa delle proprie passate incarnazioni, in verità desiderano soltanto essere adulati. Non vogliono sentirsi dire di essere stati individui mediocri o malvagi, ma piuttosto grandi re, personaggi famosi o santi. I falsi profeti dicono alle persone ciò che esse vogliono sentirsi dire, per accrescere il numero dei propri seguaci e il contenuto della propria cassaforte. Una delle mie lezioni era frequentata da tre signore, e ciascuna di esse mi confidò di essere la reincarnazione di Maria, regina di Scozia, come le aveva rivelato un'indovina. Feci incontrare le tre Marie e domandai loro di precisare chi fosse la vera regina!

Vivete in modo giusto ora, senza preoccuparvi del futuro Se esiste un'altra vita e se avete vissuto giustamente in questa, porterete nella prossima incarnazione il bene che avete fatto. Se non avete vissuto giustamente in questa vita, raccoglierete i risultati delle vostre azioni sbagliate nell'aldilà e nella prossima incarnazione. Anche se non vi fosse un'altra vita, è molto meglio e molto più utile aver vissuto questa correttamente che andare avanti fino alla fine dei vostri giorni in uno stato infelice e penoso provocato da azioni e comportamenti sbagliati. Una volta venne a trovarmi un ateo. Mi disse che non credeva nell'aldilà; era convinto che la morte fosse la fine della nostra esistenza. Io gli dissi: "Ne sei sicuro? Supponiamo che esiste una vita oltre la morte. Non è meglio vivere bene ora? Poi, se l'aldilà esiste, sarai ricompensato per le tue buone azioni, e se non esiste, troverai la pace interiore e la felicità in questa vita".

Non siamo un prodotto del caso Noi non siamo un prodotto del caso, siamo creature estremamente intelligenti. Perciò è ragionevole pensare che ci abbia creato una grande intelligenza. Non c'è dubbio alcuno. E certamente un Dio intelligente non ci manderebbe sulla terra, dove regnano tante disuguaglianze, senza dare a tutti la stessa opportunità di rinunciare al male e di esprimere il bene. Il Signore ci darebbe il tempo di mettere in pratica il bene e di raccogliere le benedizioni che provengono dalle azioni giuste. A che cosa servirebbero le Scritture, o l'ubbidienza alle

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leggi divine, se questa vita fosse la fine di ogni cosa? Dove sarebbero l'amore e la giustizia di Dio se l'aldilà fosse un eterno paradiso per pochi eletti e un eterno tormentoso inferno per chi sbaglia? La divina legge della reincarnazione mostra che quando un essere umano è malvagio - e nessuno è così malvagio da meritare di essere escluso per sempre dal regno di Dio - gli è data l'opportunità di liberarsi dal male che ha fatto e di volgersi al bene. Il male è simile ad un corpo estraneo, non è una qualità intrinseca dell'uomo, perché ogni essere umano è un figlio di Dio. Ogni notte nel sonno Dio vi ricorda che non siete il corpo con tutte le sue abitudini. Siete liberi, siete felici. La reincarnazione ha lo scopo di fornire all'uomo l'occasione di continuare a esaudire i propri desideri e di esprimere tutto ciò che vuole esprimere, finché non realizza la propria natura di figlio di Dio e non comprende che tornare a Dio è il vero obiettivo di tutta la sua ricerca, la meta di tutta l'umanità. Ci rivolgiamo alla religione perché vogliamo eliminare per sempre la sofferenza. I metodi del mondo non sono la risposta. Dio è la risposta; la vera religione che porta a realizzare Dio è la risposta. È arrivato il momento di svegliarsi; impugnate la spada della saggezza e distruggete tutte le cattive abitudini. Conoscerete la parabola evangelica dei servi che smisero di lavorare mentre il padrone era assente. Solo uno di loro continuò a svolgere i suoi compiti. Quando inaspettatamente il padrone tornò e vide ciò che era accaduto, licenziò tutti gli altri operai e premiò l'unico che aveva continuato fedelmente ad adempiere ai propri doveri. Così, ricordate, il Signore si è allontanato per un certo periodo, ma dice: "Tornerò per vedere se avete fatto o no il vostro lavoro. Vedrò se vi troverò addormentati o intenti ad accrescere i desideri materiali, o se premurosamente vi state prendendo cura della casa della vita che vi ho affidato".

Le vostre tendenze attuali riflettono il temperamento delle vite passate La cosa più importante da sapere sulla reincarnazione è che questa vita è una nuova occasione che Dio vi concede di distruggere il male e coltivare il bene che avete portato con voi dalle altre vite. Tutte le vostre buone qualità sono un'eredità del passato. E le tendenze negative che sembrano sfuggire a ogni controllo - e che persistono malgrado tutti i tentativi che fate per distruggerle - vengono anch'esse dal passato, altrimenti non vi terrebbero in loro potere fin dalla nascita. Naturalmente, in questa incarnazione avete acquisito nuove qualità, ma i tratti salienti del carattere che avevate nella vita precedente vi hanno accompagnato in quella attuale. Questo è il motivo per cui scoprite di essere vittime impotenti di certe idiosincrasie. Però potete superarle. Dovete liberarvene ora, perché altrimenti esse vi seguiranno anche nella prossima incarnazione. La morte non vi farà diventare un angelo, il vostro impegno personale sì. Se avete un'indole collerica, liberatevene adesso. Se siete irritabili o soggetti al cattivo umore, vincetevi ora. Alcune persone si arrabbiano senza motivo, per quanto siate gentili o premurosi con loro. Altre indulgono abitualmente al cattivo umore e ai pensieri negativi. Il modo più concreto di utilizzare la ragione di cui Dio ci ha dotati è quello di individuare i lati del nostro carattere che abbiamo portato con noi dal passato, e di liberarci ora dalle cattive abitudini È certo che le tendenze buone e cattive che seguono una persona fin dalla nascita non sono state acquisite in questa vita. Da dove potrebbero essere venute se non fossero l'eredità di esistenze precedenti? Se osservate i bambini, potete scoprire qualche tratto delle incarnazioni passate riflesso nel loro comportamento. Perché alcuni sono così intelligenti e altri meno? Perché altri nascono con un grande talento musicale o matematico? Non hanno ancora avuto occasione di acquisirlo in questa vita; l'hanno coltivato a fondo in un'incarnazione precedente. In certi bambini potete intuire la presenza di un'anima antica. Altri sono molto infantili e piangono per ogni minima cosa perché nella vita precedente erano emotivamente immaturi. È molto importante educare i bambini nei primissimi anni di vita perché potete riconoscere facilmente le inclinazioni che vanno incoraggiate o scoraggiate. Dopo i cinque anni di età, diventa più difficile distinguere le tendenze delle vite precedenti dai comportamenti indotti dalle influenze presenti e dal crescente risveglio del libero arbitrio. Tutte le volte in cui ho scoperto qualcosa che mi perseguitava dal passato, l'ho eliminata. Da bambino avevo un temperamento molto irascibile e così un giorno decisi che non avrei più accettato di lasciarmi prendere dalla collera. Dissi: "Basta!" e da allora non ho mai più provato un sentimento del genere. Non dico alle persone che non sono arrabbiato; lascio, invece, che

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lo pensino perché talvolta può essere opportuno dimostrare una certa animosità. Ma, interiormente, non potrei essere arrabbiato neanche se lo volessi. E non ho mai offeso nessuno intenzionalmente. Perché dobbiamo vivere con le cattive abitudini che ci accompagnano da una vita all'altra? Perché non dovremmo sconfiggerle? Questo è il motivo per cui siamo venuti al mondo.

Dovete coltivare la vostra natura divina Ricordate, siete figli di Dio e, quindi, dovete coltivare la vostra natura divina. Non permettete che gli aspetti materiali della vita condizionino la vostra felicità. Questa è la prima lezione che insegnano negli eremitaggi in India. In Occidente volete che tutto sia comodo e perfetto. Ma dovete essere capaci di rinunciare a qualsiasi cosa senza che la vostra felicità ne sia turbata. Imparate a essere imperturbabili, indipendentemente dalle situazioni che si presentano ogni giorno. Non lasciatevi limitare dalla consapevolezza di essere un uomo o una donna: voi siete un'anima fatta a immagine di Dio. Molte anime nate come donne in questa vita erano donne anche nell'incarnazione precedente. Tuttavia, se in questa vita manifestano forti tendenze maschili, è probabile che in precedenza siano nate in un corpo maschile. Se un uomo ha una personalità spiccatamente virile, nascerà ancora come uomo. Se volete essere un uomo nella prossima incarnazione, coltivate maggiormente la ragione e gli interessi tipicamente maschili; e se volete essere una donna, coltivate i sentimenti e gli interessi più palesemente femminili. La linea di condotta più saggia è quella di ricordare sempre: "Non sono né uomo né donna; sono Spirito". Allora vi libererete della limitante coscienza di entrambe le tendenze; realizzerete il vostro più alto potenziale divino, che vi siate incarnati come uomo o come donna.

Cercate la risposta al mistero della vita e della morte Per noi sono particolarmente importanti tre tipi di anime incarnate: i nostri amici e i nostri cari; le grandi anime come Abramo Lincoln e i giganti spirituali; e infine noi stessi. Ogni cento anni muoiono nel mondo circa millecinquecento milioni di persone. Scompaiono e vengono tutte dimenticate, tranne i nostri cari, e le grandi figure che lasciano una traccia indelebile nella storia. Rimaniamo in contatto con loro per mezzo del pensiero, e così continuano a vivere tra noi. Ma dove si trovano realmente? Dove sono i santi che hanno realizzato Dio e i grandi cittadini del mondo vissuti nel passato? Dio mi ha mostrato le incarnazioni attuali o future di molti di essi: alcuni oggi recitano sulla terra una parte simile a quella precedente. Ma a Dio non piace che si parli troppo di questi argomenti, perché così distruggeremmo il mistero affascinante del suo spettacolo e gli attori interpreterebbero il loro nuovo ruolo con poca naturalezza. Forse, più che altro, noi vogliamo sapere ciò che è accaduto ai nostri cari. Dove si trovano? Perché sono stati portati via? Un breve addio, e poi Scompaiono dietro il velo della morte. Ci sentiamo così tristi e impotenti, e non possiamo farci nulla. Sebbene tutte le anime nascano in una famiglia di estranei, pure i loro genitori le amano, senza sapere perché. Queste anime ci vengono mandate soltanto per amarle e soffrire quando la morte le rapisce. E se è così, non è forse una follia amare? Non è una follia affezionarsi? Infatti non sapete quando i vostri cari vi verranno tolti o quando la morte vi strapperà a loro. Chi sta per morire, anche se non può parlare, esprime un desiderio nella sua coscienza: "Sto per lasciare i miei cari; li rivedrò mai?". E anche coloro che rimangono pensano: "Sto per perderlo. Si ricorderà di me? Ci incontreremo ancora?". Tutto ciò è naturale. Ora, non avremmo potuto pensare queste cose, se non fosse esistita una risposta capace di soddisfare la nostra anima. Non trovate una risposta soltanto perché è molto difficile comprendere queste verità. Quando persi mia madre in questa vita, promisi a me stesso che non mi sarei mai più affezionato a nessuno. Ho amato soltanto Dio. Questa mia prima esperienza con la morte è stata molto dolorosa, ma mi ha insegnato tante cose. Per mesi e anni cercai senza scoraggiarmi, finché non trovai la risposta al mistero della vita e della morte, e all'interrogativo se le anime si reincarnino o no. Per voi è solo un pensiero, un semplice atto di

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fede, perché non avete prove al riguardo. Ma io non vi parlo in nome di un atto di fede; ho le prove che la vita dopo la morte e la reincarnazione esistono. Perciò posso parlarvi in tutta sincerità. Ho sperimentato ciò che vi dico. Ho incontrato in questa vita molte anime che conoscevo già. Intendevo dire proprio questo nella mia poesia "On Coming to the New-Old Land of America" (In viaggio verso la nuova, antica terra d'America) quando scrissi: "I ricordi sopiti degli amici di un tempo, che avrei ritrovato ancora, mi vennero incontro sul mare...". Io so riconoscere le anime che ho già conosciuto in altre vite. Forse vi domanderete come è possibile: Dio mi ha dato questo potere perché prima ho cercato e trovato lui.

Come riconoscere le anime che avete già incontrato Esiste un modo che permette anche a voi di riconoscere coloro che avete già incontrato. Ad esempio, possiamo frequentare tutti i giorni alcune persone, eppure non le conosciamo mai veramente e non le sentiamo vicine; nei confronti di altre persone, invece, proviamo immediatamente un senso di profonda simpatia fin dal primo momento. Non si tratta di una reazione fisica, è un ricordo del passato. In America, in India e in altri paesi ho incontrato moltissime persone che avevo conosciuto in incarnazioni passate. La nostra amicizia ora è anche più profonda. Non era finita nelle vite precedenti, e così ha continuato a fiorire in questa. L'amicizia è la forma più sublime dell'amore e come tale è destinata a evolversi nella divina manifestazione dell'eterno amore di Dio. L'amicizia è il rapporto più sublime perché in essa non esiste costrizione alcuna; nasce infatti dalla libera scelta del cuore. È Dio che richiama le anime a unirsi in lui. L'amore divino consiste nella capacità di essere amici di tutti, incondizionatamente. In questo mondo pochi trovano dei veri amici, con i quali non dobbiamo tuttavia confondere i conoscenti. L'attaccamento non fa parte della vera amicizia che non si fonda sull'egoistico amore umano; l'amicizia è un rapporto che si instaura senza condizioni fra due o più persone, che possono essere membri della stessa famiglia, coniugi, o non avere rapporti di parentela. Raggiunge la più alta espressione fra le anime che cercano o hanno trovato Dio. Tale era l'amicizia che legava Cristo e i suoi discepoli. Diversamente, il rapporto si trasforma in attaccamento e rimane sul piano dell'amore umano, distogliendo l'anima dalla sublime amicizia con Dio. La vera amicizia può nascere tra donna e donna, tra uomo e uomo o tra uomo e donna. La condizione fondamentale è che si fondi sulle qualità spirituali, non su quelle propriamente materiali o sull'attrazione fisica. Questo rapporto può determinarsi solamente quando vi liberate dalla coscienza di essere un uomo o una donna. Se cercate amici del genere, pregate così: "Signore, conducimi dai miei amici del passato affinché la nostra amicizia, che si è interrotta con la separazione della morte, possa continuare. Fai che io incontri gli amici del passato perché voglio aiutarli con i miei pensieri spirituali". È un ideale meraviglioso! Coltivate l'amicizia non per indulgere in chiacchiere vane o in passatempi inutili, ma per sviluppare la suprema amicizia con Dio. Solo sul piano della sincera amicizia troverete la felicità vera con le altre anime. Non impegnatevi in troppi incontri mondani. Vanno bene una volta ogni tanto, ma se diventano eccessivamente frequenti finiscono per assorbire il vostro tempo prezioso. Scambiate con gli amici pensieri edificanti. Dedicate il vostro tempo a Dio. Se trovate delle anime disposte a condividere questo obiettivo, allora potrete inebriarvi di Dio, bevendo insieme dal calice della divina amicizia. Il dovere supremo che Dio vi ha assegnato è quello di cercare di diventare sempre più consapevoli della sua presenza e di aiutare i veri amici a fare altrettanto. Fino a quando la vita canterà dolcemente all'unisono con Dio, renderà felici voi e gli altri. Perciò gli amici con i quali instaurate un rapporto spiritualmente armonioso sono molto importanti. Quali che siano le differenze di opinioni, la comprensione e l'intesa non verranno mai meno. In un rapporto del genere, indipendentemente dai diversi punti di vista, vi rispetterete reciprocamente e la vostra amicizia sarà più importante di ogni altra cosa. L'amicizia vera, che trae la propria origine da Dio, è l'unico rapporto che durerà nel tempo. Una volta, mentre viaggiavo in treno, la mia attenzione fu attratta da un uomo che beveva e giocava a carte. Mi sentii stranamente spinto a parlare con lui, perché avevo la sensazione di averlo già conosciuto. Gli rimasi seduto vicino per un poco e sentii il richiamo del suo cuore. Appena mi alzai e cominciai ad avviarmi lungo il corridoio, mi guardò e disse: "Posso

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parlarle?". Ci sedemmo in un piccolo scompartimento vuoto e conversammo per un'ora. Alla fine gli dissi: "Dio la benedice". Piangendo rispose: "Non seguirò più la via del male!". Parecchi anni dopo ci incontrammo a Kansas City. Egli si alzò per presentarmi al pubblico prima che avesse inizio la mia conferenza e piangendo davanti a tutti disse: "La più grande fortuna che ho avuto nella mia vita è stata l'ora che ho trascorso in treno a parlare con lo Swami Yogananda". Non vi ho raccontato questo episodio per parlare di me, ma per spiegare quanto sia forte l'amicizia del passato. Così, tutte le volte in cui incontrate qualcuno, state attenti. Osservate la vostra prima reazione che vi potrà far capire se lo avete già conosciuto in passato. Non si tratta di un'emozione. Quando provate un sentimento di profonda affinità con un'altra persona, sappiate che vi siete già conosciuti prima.

Aiutate i nemici del passato con l'amore e il perdono Ho incontrato, naturalmente, anche alcuni nemici del passato, ma soprattutto ho incontrato molti amici. Ricordo che in un'altra vita, secoli fa, qualcuno cui volevo molto bene mi era ostile e mi danneggiò, ma io trionfai su di lui. L'ho incontrato di nuovo in questa vita e ancora una volta è stato sleale. Ma io ho cercato di aiutarlo e non mi tormenterà più. Il perdono è più potente della vendetta. Io ho perdonato tutti coloro che hanno cercato consapevolmente o inconsapevolmente di infastidirmi o di farmi del male. Non desidero più niente per me: ho trovato un'immensa gioia nel mio cuore dando tutto a Dio e facendo tutto per lui. Coloro che fanno del male bruciano a fuoco lento proprio nel loro male. Non possono nuocervi veramente a meno che voi non glielo permettiate. Anche i nostri nemici fanno parte delle prove della vita. Quando una persona cattiva cerca di perseguitarvi, ricordate che probabilmente ha cercato di danneggiarvi in qualche modo anche nel passato. È un grave errore pensare al danno che vi ha fatto e a quanto sia terribile. Se nutrite nei suoi confronti pensieri di odio, la persona li riceve e vi odierà almeno il doppio. Inoltre l'odio attrae, come l'amore. Voi non volete certo attirare i nemici con la calamita del vostro odio. Non odiate nessuno: l'amore e il perdono hanno un effetto miracoloso su di voi e sui vostri nemici. Siate grati per tutti gli amici meravigliosi che Dio vi ha donato. Non cercate mai di imporvi né di imporre la vostra amicizia a nessuno. Io amo tutti; e alle anime che sono in armonia con me, offro incondizionatamente la mia amicizia. Quando a mia volta la ricevo, ne gioisco perché in quella amicizia si manifesta Dio.

Cercate Dio: Egli vi farà intravedere il vostro passato Ricordo bene le mie passate incarnazioni. Alla Torre di Londra, ad esempio, ho scoperto molti luoghi che avevo conosciuto in una vita precedente, e di cui i custodi non sapevano niente. Poiché in una incarnazione passata ho vissuto in Inghilterra, da bambino in India preferivo mangiare con la forchetta e il coltello. Quando i miei familiari mi domandarono come mai preferivo servirmi delle posate invece di usare le mani secondo le consuetudini indiane, risposi: "Me lo ricordo dal passato". Essi non capirono, ma io sapevo di aver mangiato così in precedenza. Mentre progredirete spiritualmente, Dio vi concederà qualche fugace visione delle vite precedenti. E quando sarete meno curiosi e la vostra mente sarà permeata soltanto di Dio, ne saprete ancora di più. Ricordate che siete stati inviati sulla terra per cercare sia di distruggere le tendenze e le abitudini cattive che avete portato con voi dalle vite precedenti, sia di evitare di crearne altre nell'attuale incarnazione affinché riusciate a trovare Dio. Allora potrete lasciare questa vita dicendo: "Signore, lo scopo della mia esistenza è compiuto. Non sono più costretto a reincarnarmi, a meno che tu non voglia farmi tornare sulla terra per servirti". Gesù ha detto: "Chi vince lo farò colonna nel tempio del mio Dio, e non ne uscirà mai più". Voi dovreste cercare Dio adesso; non aspettate di trovarlo in altre incarnazioni. Potete conoscerlo in questa vita, ora. E prima lo conoscerete, più bella sarà la vostra esistenza. Siete sciocchi, se non lo cercate perché non esiste niente altro che vi appagherà. Se avrete lui, avrete tutto.

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Troverete Dio, se farete lo sforzo necessario Nessuno può trovare Dio al vostro posto. Perché il Signore dovrebbe manifestarsi a voi se non vi impegnate personalmente? Dovete amare Dio con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta l'anima. Dovete dimostrargli che lo volete con tutto il vostro essere, e allora verrà. Avete certamente provato nella vita precedente il desiderio di conoscere Dio che provate adesso. Ve lo dico in tutta sincerità. Ma ciò non significa necessariamente che ora abbiate lo stesso entusiasmo di trovare Dio. Dovete nutrire tale desiderio, se volete che cresca e che venga esaudito. Non sapete quando sarete strappati alla vita e allora dovrete ricominciare tutto da capo come bambini indifesi. Potrebbero passare anni prima di riuscire a sentire ancora il desiderio dell'Infinito. Quanti di voi fanno un sincero sforzo spirituale? Voi ascoltate le mie parole, ma cercate davvero di conoscere Dio? Se lo cercaste sinceramente, lo trovereste. Occorrono tempo e fede assoluta: "Signore, so che Tu ascolti la mia preghiera". Se smettete di invocarlo perché pensate che non vi ascolti, siete finiti. Voi camminate su questa terra come in un sogno. Il nostro mondo è un sogno nel sogno; dovete rendervi conto che trovare Dio è l'unico scopo, la sola ragione per cui siete qui. Voi esistete soltanto per lui. Potrete conoscerlo se lo cercherete senza sosta, con decisione e serenità con umiltà, leali verso gli amici e i benefattori, scoprendo i vostri difetti e non quelli altrui, seguendo il sentiero della saggezza, apprezzando la sincerità di ogni cuore, collaborando sempre con il bene e opponendovi al male, aiutando il prossimo, dandogli forza e comprensione lungo il cammino: questo è uno splendido modo di vivere, è la vera via che conduce a Dio. I riconoscimenti del mondo non hanno alcun valore; cercate l'approvazione della vostra coscienza che equivale all'approvazione di Dio. Essere soddisfatti di sé e fare soltanto un minimo sforzo per migliorare, e in qualche caso nessuno, significa fossilizzarsi. L'unico modo di vivere consiste nel cercare incessantemente di progredire finché non sarete sicuri di essere in comunione con Dio.

Quando Dio si manifesta, cadono i veli dell'illusione Questa terra è un luogo molto imperfetto. Quando si raggiunge la prosperità, scoppia la guerra che fa retrocedere di secoli l'umanità. Ma non prendete troppo seriamente le alterne vicende della vita. Qualunque cosa accada, dite dentro di voi: "Va bene. Sto solo sognando nel sogno di Dio e nulla può turbarmi. Sono felice. Niente mi trattiene. Sono pronto, Signore, a uscire da questo sogno in qualunque momento, o a rimanere sulla terra per fare la tua volontà". Allora sarete liberi. È un pensiero meraviglioso, questo. Tutte le esperienze che fate pensando a Dio sono molto diverse dalle stesse esperienze fatte senza di lui. L'altro giorno mi hanno portato a vedere un film, e prima che me ne rendessi conto ero in samadhi. Qualcuno mi ha domandato: "Non sta seguendo il film?". "Sì", ho risposto, "è tutto un film, un film in un film". La sala, ogni movimento, la gente che mi sedeva attorno, mi sembravano tutte immagini proiettate sull'immenso schermo della coscienza cosmica. Qualsiasi cosa facciate, quando Dio si manifesta vi sentite completamente inebriati. Cadono i veli dell'illusione e trovate la risposta a tutti i vostri interrogativi. In questo stato di coscienza ho visto lontano, nel passato e nel futuro. Di solito chiudo gli occhi, davanti a queste cose ma quando mi interessano le guardo. Vedo anche nell'anima di coloro che incontro. Nessuno può ingannarmi. Conosco ciascuno fino in fondo, ma non ne parlo mai; mi interessa soltanto il lato positivo delle persone, non certo quello negativo. Non incoraggio le folle dei ricercatori di curiosità, ma le anime sincere nella propria storia d'amore con Dio. Che gioia, che felicità infinite! L'amore e la protezione del Divino sono la più grande delle realizzazioni che voi potrete conseguire facendo solo un piccolo sforzo.

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"Io vengo solo per parlarvi della gioia di Dio" Dedico spontaneamente il mio tempo a servire tutti voi e ne sono ricompensato dalle anime che amano veramente Dio e che sono in sintonia con l'opera della Self-Realization Fellowship. Non sono legato o attaccato a niente e a nessuno; potrei lasciare tutto e tutti in qualsiasi momento perché non nutro le illusioni della fama e della gloria che si traducono soltanto in magnifici panegirici al momento della sepoltura. A chiunque venga, do senza riserve il mio tempo e la mia realizzazione. E se volete accettarli, accettateli. Sono estremamente felice di aiutarvi, perché so quanto sia difficile vivere senza l'Amato infinito. Ovunque io sia, riceverete sempre il mio aiuto e la mia amicizia. La tigre della morte vi insegue, e voi dovete arrivare a Casa. Se date importanza alla vostra anima, farete lo sforzo necessario. Studiate le Lezioni della Self-Realization Fellowship, praticate le tecniche, meditate profondamente; e se persisterete sinceramente per sette anni con intensa concentrazione, godrete di tali soddisfazioni spirituali che non abbandonerete o non dimenticherete mai questo sentiero. Perciò non aspettate oltre. Io sono qui soltanto per parlarvi della gioia divina. E non vi chiedo altro che di mettervi in sintonia con me, affinché io possa darvi la gioia di Dio che provo anche in questo momento. È così personale e sacra che è un sacrilegio perfino parlarne; ma egli sa che non ne parlo per vanità, bensì per aiutarvi; sa che lo amo più di ogni altra cosa, e io so che lui mi ama. Non dimenticate mai che questa vita terrena è un film, che non è reale. Pensare che sia reale equivale a dubitare di Dio e a lasciarsi distruggere dai tormenti e dalla morte. Ma quando andate al cinema la vita e la morte non esistono nello spettacolo proiettato sullo schermo; si tratta soltanto di ombre elettriche in continuo movimento. Il colpo di pistola e l'uomo colpito sono soltanto immagini elettriche. Molto tempo fa andai a vedere un film su Abramo Lincoln. Stavo guardando questo grande eroe e ne apprezzavo profondamente le nobili gesta, quando improvvisamente fu assassinato. Mi rattristai molto, ma poi pensai: "Perché devo addolorarmi? Aspetterò finché il film non ricomincerà da capo e lui 'rinascerà"'. Così rimasi seduto per tutta la durata dello spettacolo finché non percepii un'altra volta l'ispirazione che veniva dalla sua vita. Allora dissi: "Me ne vado, prima che muoia". Anche la vita è così. Dio mi ha fatto vedere molte persone che ho amato e che mi sono mancate, e ora non soffro più. È un Dio meraviglioso; dovete conoscerlo come lo conosco io. Non appena vi renderete conto che la vita è un sogno di Dio, o un film cosmico, direte: "Non esistono né la nascita né la morte né le tragedie. Non ho paura di questi illusori cambiamenti fatti di luci e di ombre, perché sono il tuo figlio immortale. Ho visto recitare bene i drammi della vita. È uno spettacolo interessante, ma quale che sia la mia parte, sono tuo figlio, una cosa sola con te per l'eternità, o Signore".

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Dove sono i nostri cari scomparsi?

Primo tempio della Self-Realization Fellowship, Encinitas, California, 28 agosto 1938

La scienza non ha creato né inventato nulla; ha soltanto scoperto ciò che esiste in Dio. Se riflettiamo su questo concetto possiamo, per analogia, spiegarci i misteri di cui vi parlerò oggi. Quando tratto questi argomenti, non mi baso sulle mie letture o sui miei studi, ma sulla mia diretta esperienza della verità. Vi sembrerà strano, ma proprio mentre vi parlo vedo tutto ciò che vi descrivo. E perché non dovrebbe essere così? I raggi x ci permettono di vedere lo scheletro e tutti gli organi del corpo. E certamente i poteri percettivi della coscienza umana sono di gran lunga superiori a quelli di qualsiasi strumento. Una piccola radio riesce a penetrare l'etere e a ricevere messaggi trasmessi a chilometri e chilometri di distanza. La nostra coscienza è infinitamente più sensibile di una radio se impariamo a sintonizzarla perfettamente. Oltre il corpo e i pensieri che si identificano con il corpo stesso, esiste il sottile regno interiore essenzialmente collegato con il mondo materiale. Potrete contemplare questo regno interiore quando sarete spiritualmente molto evoluti.

Il mondo impercettibile del pensiero Noi siamo abituati a percepire le manifestazioni grossolane che possono essere captate dai sensi e a reagire di conseguenza. In larga misura non siamo consapevoli delle forze sottili che circondano ciascuno di noi, eppure ogni nostro pensiero provoca una particolare vibrazione sottile. Sapete che proprio per questo non potete nascondere agli altri ciò che siete veramente? Se avete fatto del male, ne siete consapevoli. Anche se ritenete di poterlo nascondere, la consapevolezza di aver agito male è presente nei vostri pensieri. Gli altri se ne renderanno conto perché quelle vibrazioni-pensiero si riflettono comunque nel vostro comportamento. Naturalmente, la stessa cosa avviene anche per quanto riguarda i pensieri buoni. Quando pronunciate mentalmente la parola 'Dio', e continuate a ripeterla, questo pensiero dà origine a una vibrazione interiore che evoca la sua presenza. I pensieri sono così sottili che nessuno strumento è mai riuscito a registrarli. Ecco perché abbiamo la voce che ci permette di esprimere ciò che pensiamo. Ma se progredirete spiritualmente e coltiverete la profonda calma interiore, riuscirete a percepire e a leggere i pensieri degli altri. Quando siete turbati o irrequieti, la vostra radio mentale è talmente fuori sintonia che non riesce a ricevere i messaggi della mente altrui. Se la vostra coscienza è sempre concentrata sugli oggetti esteriori - il corpo, i desideri, ciò che qualcuno possiede o sta facendo - non sarà mai consapevole dei sottili fenomeni che accadono dentro di voi e intorno a voi. I cinque sensi sono estremamente limitati. Gli occhi possono captare soltanto certe vibrazioni luminose, le orecchie possono percepire soltanto certe vibrazioni sonore perché quelle troppo alte o troppo basse sfuggono alla percezione umana. Pochi odono la musica che si sprigiona dall'universo intero: il grande suono dell'Om o Amen, il Sacro Consolatore, emanato da tutta la creazione. "Vedendo, essi non vedono; e udendo, essi non odono, né comprendono". Con queste parole Gesù si riferiva alla natura limitata dei sensi. L'essere umano ha inventato numerosi strumenti che possono eseguire compiti straordinari che lui stesso non è in grado di svolgere. Il microscopio conferisce all'uomo un 'supersenso' per mezzo del quale possono essere viste molte cose invisibili a occhio nudo. Più di qualsiasi altra invenzione moderna, la radio ci fa conoscere tutto ciò che accade nel mondo. Ma ricordate, è stata la mente umana a scoprire i princìpi universali che hanno reso possibile la realizzazione del microscopio e della radio. Dovete quindi coltivare il potere della mente. Quando vi evolverete spiritualmente, la vista, l'udito, tutti i vostri sensi, diventeranno così acuti che potrete intravedere tutte le sottigliezze di cui sto parlando. Allora percepirete le vibrazioni del pensiero che costituiscono la vera essenza delle vibrazioni grossolane sulle quali si sintonizzano i nostri limitati sensi fisici.

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Allora sarete in grado di vedere gli altri al di là delle apparenze e di percepire i loro pensieri. Ma ciò non influenzerà il vostro atteggiamento nei loro confronti; non li giudicherete, perché li comprenderete. Dio conosce tutti i pensieri, buoni e cattivi, di ogni essere umano, eppure ama egualmente ogni suo figlio. Se guardate il mondo attraverso un vetro azzurro, tutte le cose vi sembreranno azzurre. Così, se guardate il mondo attraverso il vetro azzurro del pregiudizio, dell'odio o dell'emotività, non potrete vedere le persone o le situazioni per quello che sono realmente. Quando siete turbati da questi sentimenti, la vostra voce si inasprisce e diventate ostili e sprezzanti. Ma quando siete interiormente tranquilli e in pace, amate tutti e vi sentite amici di tutti. Questa è l'armonia che Dio voleva per la sua creazione. In questo mondo mutevole, dovreste sviluppare l'immutabilità e l'imperturbabilità; allora i pensieri cattivi degli altri non vi disturberanno né avranno su di voi alcuna influenza. Comincerete a percepire la vera natura sottile degli esseri umani e dell'universo in cui viviamo, e diventerete sempre più consapevoli della quarta dimensione.

Dove si trova il paradiso? La quarta dimensione è la sfera dei vitatroni, che può essere percepita esclusivamente per mezzo del sesto senso o intuizione. Quando i vostri sensi si affineranno spiritualmente, diventeranno intuitivi e voi sarete sempre più consapevoli del mondo astrale. Dove si trova il mondo astrale? Molti pensano che sia lontano, nei cieli, ma non è così. La quarta dimensione, il mondo astrale, il Paradiso, è proprio al di là della vibrazione grossolana del mondo materiale. Sui pianeti astrali, la vita non dipende dal respiro, dal cibo o dall'ossigeno. Queste non sono fantasie di una fervida immaginazione, ma il risultato della mia esperienza personale. Tuttavia occorre evolversi spiritualmente per sperimentare e comprendere le forze e le leggi più alte della vita. Lo Swami Trallanga è una di queste anime particolarmente elevate. Galleggiava sul Gange per giorni e giorni e, a volte, rimaneva sott'acqua per ore o addirittura per giornate intere. E perché no? Quando comprenderete l'essenza della vita, scoprirete che ha un valore più grande dei suoi elementi fisici. Anche se sono incarnate in un corpo fisico, le anime realizzate possono far agire le leggi dei mondi più alti. Poiché voi non vedete queste cose, pensate che non siano vere. Ma dovete comprendere che il regno della vostra esperienza è soltanto una parte infinitesimale della creazione del Signore.

Noi siamo una creazione dei pensieri di Dio che la morte non può distruggere

Voi scorgete soltanto la parte centrale della vita: non vedete né l'inizio né la fine. Non è ragionevole presumere che la morte sia la fine di tutto, che gli esseri umani, così intelligenti e pieni di vita, cessino di esistere non appena si addormentano nel sonno della morte. L'uomo è un condensato dei pensieri creativi e della coscienza di Dio che la morte fisica non può distruggere. Se la morte fosse la fine, allora non esisterebbe Dio, e non esisterebbero i maestri realizzati. Sarebbe tutto un mucchio di bugie. I grandi maestri non vi esorterebbero a diventare migliori, perché a che cosa servirebbe se alla fine della vita i buoni e i cattivi venissero tutti eliminati? Che valore avrebbero le sacre scritture? Perché i buoni dovrebbero cercare di diventare ancora più buoni? Non ci sarebbe alcuna giustizia se l'essere umano disponesse di una sola vita. E che significato avrebbero quelle anime che vivono solo qualche anno o che abitano in un corpo privo della vista o menomato?

Dovete imparare a comunicare con i vostri cari scomparsi Il vero spiritismo è una scienza meravigliosa perché ci aiuta a capire che al di là di questo mondo esiste un'altra vita e che, in realtà, tutti i nostri cari continuano a vivere, benché si siano spogliati del corpo fisico. Ma la moderna pratica dello spiritismo ha deteriorato il significato della vera ricerca del mondo spirituale. Molti di coloro che presumono di essere spiritisti, in realtà non sanno quello che dicono. Alcuni hanno qualche conoscenza in materia, ma troppo spesso sono vittime della propria immaginazione; o, peggio, sono posseduti

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subcoscientemente da anime disincarnate poco evolute, che vanno alla ricerca di un veicolo umano. Queste anime erranti ingannano e fuorviano il medium e, indirettamente, anche coloro che si rivolgono a lui. Un giorno, stavo seduto con alcuni studenti in un gruppo di cui faceva parte anche una zingara. Tutti si affollavano intorno a lei mentre io la osservavo in silenzio. Presto mi resi conto che l'indovina non rispondeva effettivamente a ciò che le domandavano, ma piuttosto a qualche quesito che lei stessa poneva con astuzia. Gli studenti mi spinsero a farmi predire il futuro. La stanza era piuttosto buia, così la zingara non poteva vedermi bene. Con un tono di voce alto e stridulo le domandai: "Quando divorzierò da mio marito?". "Immediatamente!" rispose. Allora mi alzai in piedi e lei vide i pantaloni che uscivano dalla tunica. "Mi ha ingannato'", esclamò incollerita. La zingara avrebbe dovuto leggere i nostri pensieri, invece io avevo letto i suoi. Mi aveva preso per una donna, a causa dei miei capelli lunghi, e per questo l'avevo messa alla prova con la mia domanda. Come in qualsiasi altro campo, anche nello spiritismo troviamo degli impostori; e fra coloro che hanno qualche facoltà medianica, molti sono indubbiamente in buona fede, ma i loro poteri psichici non sono guidati dalla saggezza e dalla realizzazione del Sé. In ogni caso non è saggio, e può essere anche pericoloso, giocare col mondo degli spiriti con le sedute spiritiche e con i medium. Non potete entrare in contatto con i santi attraverso questi canali; e se gli spiriti evocati dovessero manifestarsi, proverrebbero dai livelli astrali inferiori. Tuttavia, se siete davvero sinceri, grazie alla meditazione e allo sviluppo spirituale potrete entrare in contatto con i vostri cari scomparsi o con i grandi santi.

Il mondo astrale ha molte dimore Quando ci svegliamo la mattina, siamo esattamente gli stessi che eravamo prima di essere andati a dormire. Analogamente, quando noi e i nostri Cari ci svegliamo nel mondo astrale dopo la morte, siamo sempre gli stessi e, in genere, abbiamo un aspetto più giovanile e sano. Non diventiamo angeli solo perché siamo morti. Se siamo angeli sulla terra, saremo angeli anche nell'aldilà. Se siamo personalità oscure e negative sulla terra, lo saremo anche dopo la morte. Nel mondo coesistono tuguri e splendidi paesaggi naturali, e anche nell'aldilà accade la stessa cosa. Nel regno astrale andrete in una regione bella o in una più oscura a seconda del modo in cui avete vissuto sulla terra, dove avete condotto una vita buona e pura, o un'esistenza meschina e cattiva. Anche Gesù ha fatto riferimento a queste regioni quando ha detto: "Nella casa del Padre mio vi sono molte dimore". I piani astrali sono caratterizzati da atmosfere o vibrazioni diverse, e tutte le anime provenienti dalla terra sono attratte da quel tipo di atmosfera che è in armonia con la loro specifica vibrazione. Proprio come i pesci vivono nell'acqua, i vermi nella terra, gli uomini sulla superficie terrestre e gli uccelli nell'aria, così nel mondo astrale le anime vivono nella sfera più consona alla loro vibrazione. Più gli esseri umani si comportano nobilmente e spiritualmente sulla terra, più alta è la sfera da cui saranno attratti e più grandi saranno la libertà, la gioia e la bellezza che percepiranno. La vita sui pianeti astrali non dipende dall'aria o dall'elettricità. Gli esseri astrali vivono di raggi di luce multicolore. Nel mondo astrale la libertà è più grande di quella che si può avere nel mondo fisico. Le ossa non si possono rompere perché non esistono corpi solidi; tutte le cose sono fatte di raggi di luce, e tutto avviene per mezzo del potere del pensiero. Ad esempio, quando le anime astrali desiderano un giardino si limitano a volerlo; il giardino, allora, si manifesta e dura finché l'anima lo desidera e si dissolve quando l'anima vuole farlo scomparire.

La comunicazione con il mondo astrale è una scienza custodita segretamente

Comunicare con le anime del mondo astrale non è facile. È una scienza custodita segretamente dalla natura. Dio non vuole che il nostro amore sia riservato solamente ai familiari, ma desidera che impariamo ad amare il mondo intero. E affinché ciascuno di noi possa apprendere questa lezione, i nostri cari ci vengono tolti uno per uno; riusciremo allora

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ad amare anche agli altri. Ma se il nostro amore è puro e altruistico, e ci evolviamo spiritualmente, possiamo imparare la scienza segreta che ci consente di rimanere in contatto con i nostri cari anche dopo la loro morte. Il cuore umano è così forte e spesso così irragionevole! Un ragazzo incontra una ragazza; si innamorano, crescono, si sposano, hanno dei figli, e pensano: "Questi bambini ci appartengono". Il senso di possesso fa dimenticare agli esseri umani che prima di conoscersi erano soltanto degli estranei, che la morte spezzerà il loro legame, che i figli non sono una loro proprietà, ma vengono affidati ai genitori esclusivamente perché se ne prendano cura nel corso di una sola esistenza. Quando la morte rapisce le persone amate, gli esseri umani si disperano e cominciano a domandarsi che senso abbia la vita. La forza degli affetti umani è tale che la perdita delle persone care suscita una profonda e dolorosa nostalgia e, spesso, un sentimento di ribellione interiore. Benché fossi ancora un bambino, sapevo nel profondo del cuore - molto tempo prima della sua morte - che mia madre doveva andarsene. Quando morì, mi disperai moltissimo. La cercai dappertutto ma non riuscii a trovarla. "Madre divina", pregavo, "se ci sei, devi rispondermi. Perché hai voluto che amassi tanto la mia mamma e poi me l'hai tolta? L'hai fatto per punirmi e torturarmi?". E un giorno, la Madre cosmica mi rispose dicendo: "Chi ti ha dato un padre e una madre? Sono io che ti ho dato la tua bellissima mamma". Quando compresi che dipendeva da Dio se avevo avuto una mamma così meravigliosa, pensai: "Solo Dio possiede la chiave del mistero della vita", e cominciai a cercare dentro di me e a pregare. La Madre divina rispose e mi disse perché la mamma mi era stata tolta: "Sono stata io a prendermi cura di te, una vita dopo l'altra, nella tenerezza di molte mamme! Contempla nel mio sguardo gli occhi neri, quegli splendidi occhi perduti che cerchi!". Dopo aver trovato la Madre divina, nel mondo astrale ho trovato anche la mia mamma terrena e ho parlato con lei. È possibile comunicare con i nostri cari che ci hanno lasciato. Voi potete trasformarvi in uno strumento ricevente e trasmittente al tempo stesso. Se cercate uno dei vostri cari scomparsi meditando profondamente e ininterrottamente su quell'anima, riceverete una risposta. Ma se il vostro desiderio non è abbastanza forte, i pensieri irrequieti disturberanno la concentrazione della vostra meditazione. Se i vostri pensieri corrono di qua e di là mentre inviate a un'anima il messaggio del vostro cuore, la trasmissione si interromperà. Dovete avere un fortissimo desiderio e una concentrazione davvero molto intensa per mettervi in contatto con un'anima che è andata nell'aldilà. E dovete inviare i vostri pensieri a quest'anima senza interruzione. Inoltre, coloro con cui cercate di comunicare devono essere abbastanza evoluti per ricevere il vostro richiamo e riuscire a rispondere. È più facile mettersi in comunicazione con le anime che sono al vostro livello di coscienza e con cui avete avuto una profonda affinità e stretti legami affettivi. Per comunicare con le anime molto evolute è necessaria una concentrazione di gran lunga più potente.

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I santi non possono manifestarsi a coloro che non sono spiritualmente pronti

Non potete mettervi in sintonia con i grandi santi se non siete spiritualmente ricettivi. I santi non possono manifestarsi se coloro che li invocano non sono spiritualmente pronti. Supponete di invocare l'anima di Gesù, di Krsna o di Buddha. Questi esseri divini non potranno manifestarsi fino a quando la vostra coscienza non si affinerà, per mezzo della meditazione, al punto da permettervi di percepirli. La forza vibratoria della loro manifestazione è così intensa, che potrebbe bruciare il corpo e il cervello di chi non è in sintonia. Io ho visto questi avatara e molti santi; potrete vederli anche voi, quando la vostra vibrazione spirituale diventerà molto forte. Tutte queste anime divine dimorano nell'etere, perché nessuna di esse viene distrutta dopo aver lasciato il corpo fisico. Rispondono alle vostre preghiere e vi benedicono. Vivono nel mondo astrale, a meno che non si siano reincarnate sulla terra o su altri pianeti più alti, dove l'evoluzione dell'uomo è molto avanzata. Così voi dovreste evolvervi spiritualmente sempre di più. Fate di tutto per entrare in sintonia con gli esseri divini, come Cristo, Krsna e i grandi Guru della Self-Realization Fellowship. Se nella profonda sintonia interiore vedete una di queste grandi anime, dentro di voi cominceranno a manifestarsi benefici cambiamenti grazie alle sue benedizioni. Non stiamo parlando di argomenti semplici. Non dovete mai essere passivi; ossia dovete evitare di rimanere con la mente completamente vuota per 'aprirvi' ai messaggi che provengono dall'aldilà. Tale abitudine rende gli esseri umani ricettivi alle anime erranti che si aggirano nell'etere alla ricerca di un veicolo umano attraverso cui esprimersi e fare esperienze nel mondo fisico. Si tratta di anime inferiori, caratterizzate da un forte attaccamento al mondo materiale che impedisce il loro naturale inserimento nella vita più elevata del mondo astrale. Invece di rimanere nel regno astrale, vagano tra il piano astrale e quello fisico, e di quando in quando riescono a impossessarsi di qualche essere umano mentalmente debole e a un basso livello di coscienza. I 'demoni' scacciati da Gesù erano anime vagabonde. Hickman, l'uomo che anni fa assassinò una bambina, era posseduto. Ho studiato a fondo il suo caso. Era un buon ragazzo, ma un uso smodato e deviato del sesso ne indebolì il cervello, tanto che un'anima errante si impossessò del suo corpo. Ecco perché egli uccise la bambina in un modo così orrendo. Le anime prigioniere delle forme umane di cui si sono impossessate di solito distruggono il cervello o la personalità della persona posseduta. Ecco perché molti medium prendono una strada sbagliata. Le anime buone non si impossesseranno mai di voi; non si manifestano se non sono adeguatamente invitate, ossia se non ricevono l'invito da un livello di coscienza elevato. Per attirare le anime buone, dovete concentrarvi profondamente ed elevare la vostra coscienza a un piano puro e spirituale. Nello stato supercosciente potete orientare coscientemente le vostre esperienze. Così, quando meditate, raggiungete un elevato piano di coscienza e le anime erranti, ossia le anime negative o cattive che dimorano nei piani astrali inferiori, non possono mettersi in contatto con voi. L'essere umano molto progredito, che conosce perfettamente ogni livello di coscienza, può accedere a tutti i regni del mondo astrale, alti e bassi, e può aiutare spiritualmente le anime che si trovano su questi piani a bruciare parte del proprio karma. Per me, il mondo dell'aldilà è reale proprio come il mondo materiale. A volte, quando dormo sul fianco sinistro, scorgo anime oscure di ogni genere guizzarmi attorno. Le benedico, ed esse scompaiono. Vedo raramente queste anime quando dormo sul fianco destro che costituisce la parte positiva del corpo. La corrente vitale divina è più forte nella parte destra dell'organismo, e la sua vibrazione spirituale forma uno schermo che blocca le forze negative. Ecco perché durante la pratica della Tecnica Om della Self-Realization Fellowship, lo studente deve concentrarsi sulla vibrazione cosmica nell'orecchio destro. Quando pensate a Dio, meditate su Dio o vi concentrate sul centro della Coscienza cristica nel punto tra le sopracciglia, nessun essere astrale può insinuarsi nella vostra coscienza. Dio è profondamente rispettato nell'altro mondo, anche dagli esseri astrali inferiori, che non possono sopportare le vibrazioni spirituali più alte.

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La tecnica per comunicare con le anime dei defunti Per comunicare con i vostri cari scomparsi, meditate intensamente su Dio. Quando sentite dentro di voi la sua pace, concentratevi profondamente sul centro cristico, il centro della volontà situato tra le sopracciglia, e inviate il vostro amore ai cari scomparsi. Visualizzate nel centro cristico la persona con cui volete comunicare. Mandate alla sua anima le vostre vibrazioni di amore, di forza e di coraggio. Se lo farete senza interruzione, e se il vostro interesse nei confronti della persona cara non diminuirà, la sua anima riceverà certamente le vostre vibrazioni, che le daranno un senso di benessere e le faranno sentire di essere amata. I vostri cari non vi hanno dimenticato, proprio come non lo avete fatto voi. Nella loro coscienza permane un lontano ricordo delle persone amate che hanno lasciato sulla terra. Se volete avere una risposta da queste anime, concentratevi sul centro del cuore. Quando vi concentrate molto profondamente, inizialmente i vostri cari possono apparirvi nei sogni, perché sono in grado di farlo. In qualche caso potete fare più volte lo stesso sogno significativo. Infatti non tutti i sogni sono privi di significato. Se la vostra mente è calma e in sintonia, saprete che qualcuno sta cercando di mettersi in contatto con voi attraverso quel sogno. Se continuate a progredire spiritualmente, i vostri cari potrebbero apparirvi durante la meditazione, e quando sarete molto evoluti, potrete vedere le loro anime proprio davanti a voi. San Francesco vedeva Gesù Cristo in carne e ossa ogni notte. Ma prima di poter avere un'esperienza del genere dovete essere veramente molto evoluti. Dio vi mostrerà tutte queste cose, se mediterete profondamente su di lui. Invece di piangere e di provare un senso di sconforto dopo la morte dei vostri cari, inviate loro il vostro amore. In questo modo aiuterete la loro anima a progredire ed essi potranno aiutare voi. Non tratteneteli con sentimenti irragionevoli di dolore e di attaccamento egoistico. Dite semplicemente: "Ti amo". Mandate ai vostri cari pensieri di amore e di comprensione quando ne sentite il desiderio, ma fatelo almeno una volta l'anno, ad esempio in occasione di qualche ricorrenza speciale. Dite mentalmente: "Un giorno ci incontreremo ancora e continueremo ad approfondire il nostro amore divino e la nostra amicizia". Se continuate a inviare loro pensieri di amore, certamente un giorno li incontrerete ancora. Saprete che questa vita non è la fine, ma soltanto un anello dell'eterna catena che vi lega ai vostri cari.

Possiamo trovare i nostri cari che si sono reincarnati Generalmente le anime rimangono nel mondo astrale per un periodo predeterminato dal karma e poi si reincarnano sulla terra. Le anime molto evolute possono rimanere nel cielo astrale quanto vogliono. Ma che cosa accade se le anime di coloro che avete amato rinascono sulla terra mentre li state ancora cercando? Continuate a trasmettere il vostro amore, ed essi percepiranno i vostri pensieri. Quando dormono - cioè quando la loro mente cosciente è addormentata e quella subcosciente è sveglia - percepiranno il vostro amore. Con il passare del tempo, queste anime saranno consapevoli delle vibrazioni che inviate loro, ricorderanno e capiranno. Inoltre sarete certamente attratti di nuovo l'uno verso l'altro e percepirete l'intima amicizia del passato. Se siete spiritualmente evoluti, riconoscerete coscientemente le anime che avete incontrato nel passato, proprio come io ho riconosciuto il mio maestro, lo Swami Sri Yukteswar, quando ci siamo incontrati in questa vita. Egli aveva continuato a trasmettermi i suoi messaggi; ecco perché il Maestro era spesso nei miei pensieri e io l'ho conosciuto prima di incontrarlo in questa vita. L'avevo visto molte volte nei sogni e nella meditazione. Quando dormivo o mentre meditavo ricevevo le vibrazioni che lui mi mandava. Così, quando lo incontrai, lo riconobbi immediatamente. Analogamente, quando i vostri cari rinascono sulla terra, se li amate profondamente, li incontrerete di nuovo. Saranno attirati nella vostra vita ancora una volta, in questa o nella prossima incarnazione. Di solito, in ogni nuova incarnazione la natura ci fa dimenticare la personalità di coloro che abbiamo conosciuto nelle vite precedenti e il tipo di rapporto che abbiamo intrattenuto con loro. È veramente una benedizione! Immaginatevi che confusione si creerebbe se ricordaste tutti i ruoli che Voi e i vostri cari avete interpretato nelle vite precedenti. Non sapreste quale madre, padre, coniuge o figlio amare. Dio impedisce che si determini questo caos oscurando i

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nostri ricordi, e ci lascia liberi di perfezionare i rapporti che intratteniamo nella nostra attuale incarnazione.

Il vero amore attira le anime l'una verso l'altra, vita dopo vita Anche se non ricordiamo nulla di preciso sui rapporti che abbiamo avuto nelle vite precedenti, l'amore - o anche un forte sentimento di odio - attira le anime l'una verso l'altra, vita dopo vita. Ecco perché in questa incarnazione Vi siete sentiti fortemente attratti da alcune persone e non da altre. Venite attirati naturalmente da coloro che avete conosciuto in precedenza e non è possibile stabilire un rapporto di profonda amicizia con qualcuno se non lo aveste già incontrato nelle vite precedenti. Questo è certo. Quando pensate a qualcuno come a un vero amico è perché avete conosciuto quell'anima nel passato, e il vostro rapporto precedente vi fa sentire più vicini. Cercando di conoscere e di capire gli altri, passando da un'incarnazione all'altra, arricchiremo il nostro forziere di amici e di persone care. Se in questa vita siete attratti da anime che vi piacciono, ma con le quali si determinano incomprensioni e litigi continui - come talvolta accade tra i membri della stessa famiglia - e dovete sforzarvi costantemente di andare d'accordo, vuol dire che nella vita precedente eravate amici e nemici allo stesso tempo. Un esempio di questo caso fu Giuda che tradì Gesù. Giuda aveva conosciuto il Cristo in altre vite ed era destinato a far parte della meravigliosa famiglia dei suoi discepoli. Pur essendo stato tradito da Giuda, Gesù lo amava incondizionatamente come una madre ama anche un figlio cattivo. Gesù e i dodici apostoli si erano già conosciuti. Questa è la ragione per cui i discepoli furono istantaneamente attratti da Gesù ed ebbero fede in lui. Analogamente Krsna riconobbe il suo discepolo prediletto: "Arjuna, tu ed io siamo passati attraverso molte nascite. Io le conosco tutte mentre tu non le ricordi". Fra tutti, il rapporto tra il guru e il discepolo è il più bello perché è incondizionato ed eterno: attraverso tutte le incarnazioni, essi rimangono sempre in contatto. E al momento della morte, il guru guida il discepolo nel passaggio dal corpo fisico al cielo astrale. In questa vita ho incontrato moltissime anime che avevo già conosciuto e che a loro volta mi hanno riconosciuto. Nelle vite precedenti mi hanno amato e io le ho amate. Avevo già conosciuto la maggior parte delle anime che mi hanno raggiunto in questa vita. Possiamo ricordare non soltanto le persone che abbiamo conosciuto e amato nelle vite precedenti, ma anche i luoghi. Quando mi sono fermato a Londra nel mio viaggio di ritorno dall'India, ho visitato alcune località in cui ero stato in una vita precedente. Il loro ricordo era racchiuso nella mia coscienza. Forse anche voi avete avuto esperienze simili: una località sconosciuta vi sembra così familiare, che siete sicuri di esserci già stati in precedenza.

L'anima e la sua gioia sono eterne La vita è piena di moltissime cose che gli esseri umani non percepiscono e non sentono. La vita e la morte non hanno più segreti per me. So che io e tutte le anime siamo manifestazioni immortali dell'unica Vita: Dio. Il corpo fisico, il suo benessere e i suoi piaceri non durano, ma l'anima e la sua gioia sono eterne. Non do più alcuna importanza al corpo. Quando avete finito di mangiare, la funzione del piatto è terminata. A me interessa solo lo Spirito che può creare mille Yogananda se vuole. Il corpo, così caro all'uomo comune, non ha più importanza quando trovate Dio. Io non prego mai per il corpo che ho messo nelle mani del Signore. Il suo amore è così grande da farmi perdere ogni attaccamento a questa forma fisica. Nel suo amore tutti i miei desideri sono stati esauditi molte volte. Io non ho bisogno di nient'altro. Nel mio cuore è racchiuso un unico desiderio: "Possa il tuo amore risplendere per sempre nel santuario della mia devozione, e possa io essere capace di risvegliare il tuo amore in tutti i cuori". Questo è il mio unico desiderio. Miei cari, non indugiate. State perdendo tempo, e lo sapete. Vi parlo liberamente e con franchezza, perché non ho nulla da guadagnare eccetto il vostro più alto bene spirituale. Voi non potete raggiungere la felicità, o Dio, attraverso le promesse altrui. Dovete impegnarvi personalmente.

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Dovunque trovo anime ricettive, cerco di parlare alla loro mente. A coloro che non sono interessati dico poche cose, perché non vogliono ascoltare. Ma cerco di raggiungere i pensieri di coloro che cercano Dio sinceramente e di attirarli a lui. In Dio, voi e i vostri cari troverete la vita e la gioia eterne.

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Riflessioni sull'amore

Scritto negli anni quaranta L'amore è una dimora dorata ove il re dell'eternità ospita l'intera famiglia della creazione e, al comando di Dio, si trasforma in un fuoco mistico che può dissolvere la densità del cosmo nella sostanza invisibile dell'Amore eterno. Come un fiume, l'amore scorre continuamente nelle anime umili e sincere, ma evita gli scogli delle anime egotiste, egoiste e attaccate ai sensi perché non riesce ad attraversarle. L'amore è una sorgente onnipresente dagli innumerevoli zampilli. Quando il suo cuore è ostruito dai detriti del comportamento sbagliato, lo vediamo riemergere in qualche altro cuore. Ma credere che l'amore sia morto nel cuore di qualcuno di noi significa ignorarne l'onnipresenza. Non dobbiamo mai ostruire il canale dell'amore nella nostra anima con le azioni cattive. Allora potremo bere, con le infinite labbra dei nobili sentimenti, alla divina fontana dell'amore che scorre eternamente in tutti i cuori ricettivi. L'amore può coesistere con la passione, ma fugge quando la passione viene confusa con l'amore. La passione e l'amore uniti insieme sono una bevanda dolceamara che offre un po' di gioia cui, per lo più, segue il dolore. Quando si beve a lunghi sorsi l'amore puro, il gusto della passione si perde nella dolcezza del sentimento vero. Nelle anime sincere risplendono piccole gocce di amore, ma il mare dell'amore si trova soltanto nello Spirito. Pretendere la perfezione dall'amore umano è una follia, a meno che non si cerchi di renderlo perfetto scorgendovi l'amore di Dio. Trovate prima di tutto l'amore di Dio, poi con il suo amore amate qualsiasi cosa e chiunque vogliate. Non riservate il vostro amore soltanto a una persona, per quanto amabile sia, escludendo tutti gli altri. Piuttosto, con l'amore che provate per chi vi è più caro, amate tutti gli esseri e tutte le cose, compresa la persona che amate. Quando cercate di imprigionarlo nella forma di una sola anima, l'Amore onnipresente fuggirà giocando a nascondino con voi finché non lo troverete in tutte le anime. Aumentate l'intensità e migliorate la qualità spirituale dell'amore che provate per una o per poche anime e poi donatelo a tutti. Allora saprete che cosa significa l'amore del Cristo. L'amore è stupendamente cieco perché non si sofferma sulle imperfezioni dell'amato, ma ama per tutta l'eternità senza condizioni. Quando i nostri cari vengono rapiti dalla morte, la memoria mortale può non ricordare le loro promesse di amore, ma il vero amore non dimentica, non muore mai. Di incarnazione in incarnazione, fugge dal cuore di una forma per entrare in un'altra inseguendo l'amato, mantenendo tutte le promesse fatte, fino a quando quelle anime non si libereranno nell'Amore eterno. Non rattristatevi per l'amore che avete perduto, a causa della morte o della volubilità della natura umana. L'amore non si perde mai, gioca soltanto a nascondino con voi in molti cuori affinché, mentre lo cercate, possiate trovare le sue manifestazioni più grandi. L'amore continuerà a nascondersi e a deludervi fino a quando - dopo aver a lungo cercato - non troverete la sua casa nell'Uno che dimora nei più profondi recessi della vostra anima e nel cuore di tutte le cose. Allora direte: "Signore, quando abitavo nella casa della coscienza mortale credevo di amare i miei genitori e i miei amici; immaginavo di amare gli uccelli, gli animali, le ricchezze. Ma ora, dopo essere entrato nel castello dell'Onnipresenza, so di amare te solo che ti sei manifestato nei miei genitori, negli amici, in tutte le creature e in tutte le cose. Amando solo te, il mio cuore si espande per amare tutti. Fedele all'amore che nutro per te, sono fedele a tutti coloro che amo. E amo tutti gli esseri per sempre" . Vedo la vita terrena soltanto come uno scenario che nasconde i miei cari rapiti dalla morte. Così come li amo quando sono davanti a me, il mio amore continua a seguirli con lo sguardo attento della mente quando oltrepassano il sipario della morte. Non potrei mai odiare coloro che ho amato, anche se il loro comportamento sgradevole fa diminuire il mio interesse. Nel museo dei miei ricordi posso ancora ammirare quei tratti che mi hanno indotto ad amarli. Dietro le temporanee maschere mentali di coloro il cui comportamento mi è sgradito, vedo l'amore perfetto del mio grande Amato, come lo vedo nelle anime nobili che amo. Non amare più significa interrompere il corso purificante

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dell'amore. Amerò fedelmente ogni essere, ogni cosa fino a quando tutte le razze, tutte le creature, tutte le cose animate e inanimate non saranno avvolte nel mio amore. Amerò fino a quando ogni anima, ogni stella, ogni creatura abbandonata, ogni atomo non dimorerà nel mio cuore poiché, nell'infinito amore di Dio, il mio cuore di eternità diventa così grande da racchiudere tutte le cose. Amore, vedo il tuo volto splendente nelle gemme, scorgo il tuo timido rossore nei fiori, mi incanto udendo il tuo gorgheggio negli uccelli. E sogno nell'estasi, quando il mio cuore ti abbraccia in tutti i cuori. Amore, ti ho incontrato in tutte le cose, soltanto un poco e per poco, ma nell'Onnipresenza mi stringo a te, completamente e per sempre, e gioisco nella tua gioia in eterno.

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Il noto e l'ignoto

Scritto all'inizio degli anni venti Dopo aver conosciuto e apprezzato tutte le possibilità che offrono le cose note, ce ne stanchiamo e ci rivolgiamo all'esplorazione dell'ignoto, perché ciò che conosciamo non ci appaga permanentemente. Se ci avesse soddisfatto, non saremmo vissuti così a lungo su questo pianeta. Se gli esseri umani si fossero sentiti completamente appagati dalle cose conosciute, senza avere alcuna aspirazione per il futuro, senza fare uno sforzo per migliorare, senza provare il bisogno di esplorare e di sentirsi spinti a capire, la razza umana si sarebbe fossilizzata e di conseguenza estinta. I termini 'noto' e 'ignoto' sono relativi; ciò che è ignoto ai selvaggi è noto a noi. Sono entrambi un anello della catena della vita. Quando l'anello è nascosto, perché la catena è ancora arrotolata, corrisponde all'ignoto. Quando l'anello appare, perché la catena si srotola, corrisponde a ciò che è noto. Le cose sconosciute a un bambino, saranno conosciute dall'uomo che il bambino diventerà crescendo. Ciò che era ignoto ai comuni esseri umani di venti secoli fa è noto al cittadino medio di oggi. L'uomo può continuare ad ampliare le sue conoscenze, perché rimane sempre qualcosa di ignoto malgrado i passi compiuti. Se non ci fosse più niente da scoprire, l'espressione 'conoscenza progressiva' sarebbe una contraddizione nei termini.

Come sviluppare il talento Pensate alle profondità apparentemente incommensurabili della personalità umana. Come bollicine, le molteplici sfaccettature del nostro essere salgono alla superficie da qualche sconosciuta profondità. Un bambino di un anno coordina con difficoltà il movimento delle dita; però se in seguito studierà il violino per molto tempo potrà trasformarsi in un Kreisler. Chiunque può diventare un Kreisler se gli vengono offerte le stesse opportunità? Sì e no. Sì, in quanto tutti gli esseri umani sono fondamentalmente uguali e possono perfezionarsi come ciascun altro. Le infinite potenzialità dell'anima sono identiche in tutti? No, in quanto le potenzialità hanno bisogno di tempo per concretizzarsi. Se dopo anni di studio qualcuno sa appena strimpellare il violino, probabilmente avrà bisogno di numerose incarnazioni per diventare un Kreisler. Il talento è quella parte sconosciuta della personalità che nasce con la persona stessa e che al momento della nascita può essere ancora incompleta. L'esercizio sviluppa il talento che già possediamo e che non potrebbe crescere se i suoi semi non fossero già insiti in noi. L'esercizio non solo stimola il seme a trasformarsi nella pianta, ma ha anche il merito di migliorarne la qualità. Perciò, quando il talento viene perfezionato dall'esercizio, genera altre qualità. Il fatto che il talento possa essere valorizzato dimostra da un lato le sue potenzialità, e dall'altro l'importanza dell'esercizio che gli permette di manifestarsi appieno. Il talento, pertanto, passa attraverso varie fasi che si possono osservare nello sviluppo di una personalità, fino a quando non raggiunge l'espressione completa in quel particolare essere umano. Alla nascita, gli uomini sono dotati di una mappa approssimativa della propria vita, che completeranno gradualmente durante la permanenza sulla terra. Le autostrade e alcune strade secondarie sono già tracciate sulla mappa sin dall'inizio e costituiscono i tratti distintivi che l'essere umano porta con sé dalle incarnazioni precedenti e che accetta come propria natura fondamentale. In un secondo tempo le collega con opportuni raccordi e traccia ulteriori vie secondarie. Se l'uomo possiede un vero e potente dinamismo, a volte prolunga le autostrade oltre i loro limiti originari. Se invece ne è privo, si sposta più che altro nel dedalo delle strade segnate sulla mappa sin dalla nascita e lungo i pochi nuovi sentieri che traccia in questa vita. Non si spinge oltre essendo una persona comune. Ma l'uomo non può rimanere per sempre così circoscritto. Non può restare per sempre una persona comune; dovrà espandersi, dovrà muoversi verso nuovi orizzonti. La legge cosmica dell'evoluzione non gli permetterà di fermarsi. Potrà rimanere inattivo per un certo periodo di tempo, ma la legge del progresso spirituale agisce continuamente. Dio è sempre all'opera, la sua inattività o il suo sonno condannerebbero a morte l'universo. Per mezzo delle sue leggi, Dio predisporrà quelle circostanze che in un primo tempo convinceranno l'individuo apatico a

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volgersi nella giusta direzione e ad andare avanti compiendo azioni concrete. Ma se l'uomo non presta attenzione, Dio lo lascerà vagare nel ripugnante cimitero delle umane follie, finché non sarà disposto a dare la vita pur di uscire dalla sua spaventosa condizione, e non seguirà risolutamente la strada giusta che conduce al progresso e alla vera felicità.

Individuate le tendenze che fanno di voi un essere unico "Sopra ogni altra cosa, sii sincero con te stesso". Questa affermazione è il punto culminante della famosa serie di consigli dati da Polonio nell'Amleto di Shakespeare. In senso stretto significa essere onesti con Voi stessi e non fare una cosa se interiormente sapete che è sbagliata. In verità, stare in pace con la nostra coscienza anche se il mondo intero dubita di noi, è una gioia e una forza degna di tutti i tesori dell'universo. Ma le parole di Polonio hanno un significato molto più profondo di questo. La coscienza non è il solo compagno di cui dobbiamo prenderci cura. Ne abbiamo anche molti altri: è una folla composta di aspirazioni più o meno latenti, di tendenze più o meno sopite, di intensi desideri. Per essere sinceri con noi stessi non possiamo trascurare questi compagni di viaggio con i quali siamo nati. Dobbiamo prestare attenzione anche a loro, se non vogliamo perdere nel gioco della vita. Alcuni, ad esempio gli appetiti e le gelosie, e altri capaci di soffocare la nostra crescita o di nuocere ad altre persone, devono essere dominati. Alcuni, come i desideri egoistici, necessitano di dosi massicce di consigli e di cure. Altri ancora, ad esempio l'istinto di conservazione o l'istinto sociale, sono abbastanza innocui e, quindi, possiamo fidarcene o almeno tollerarli. Uno speciale gruppetto deve essere accuratamente spronato: si tratta dell'inclinazione alla comprensione, al rispetto, alla disponibilità verso gli altri, all'amore per la verità. Dobbiamo prenderci cura di ciascuna delle nostre tendenze nel modo più consono. Questa è la maniera corretta di educare l'essere interiore. In altre parole, dobbiamo essere sinceri con noi stessi, non giustificando tutte le nostre tendenze, comprese le peggiori, ma riconoscendo la loro giusta collocazione nello schema della nostra vita e cercando di controllare, di dominare, di guidare e dirigere ciascuna di esse, in modo tale che ognuna contribuisca al benessere e alla felicità generale. Abbiamo parlato in senso lato di alcune tendenze che costituiscono soltanto una piccola parte della potenziale moltitudine di inclinazioni da cui ciascun essere umano ha tratto le proprie caratteristiche. Durante l'infanzia lo sconosciuto patrimonio di tendenze resta sullo sfondo della personalità. La progressiva espressione del carattere è il risultato del fatto che tali tendenze si rivelano, vengono acquisite o eliminate durante la vita. Di conseguenza ogni individuo è una creatura a sé stante. Sebbene ciascuno di noi sia un essere umano, nessuno assomiglia a un altro più di quanto l'abito di un birmano non assomigli a quello di un occidentale. Il tessuto può anche essere lo stesso, perché ambedue sono fatti di stoffa, ma la linea e lo stile sono profondamente diversi.

L'istruzione di massa deve consentire lo sviluppo del singolo individuo Riconoscere le differenze è altrettanto importante quanto scoprire le somiglianze. Legiferare o stipulare un contratto sono tentativi evidenti di uniformare le relazioni umane partendo dalle somiglianze tra gli uomini. Se ogni persona fosse radicalmente diversa dall'altra, se tra loro non ci fosse un solo punto in comune, le leggi riguardanti un intero gruppo o la sua maggioranza non potrebbero essere accettate e i contratti non avrebbero un oggettivo valore vincolante. Dunque è giusto prendere in considerazione le somiglianze, perché i rapporti umani sarebbero impossibili senza una base comune, continuando però a non perdere di vista le differenze. La civiltà moderna, con le sue invenzioni, le sue scoperte e il potenziamento delle comunicazioni, con le sue forme di governo e i metodi di divulgazione della cultura attraverso i libri, i giornali e la radio, con la sua fitta rete di strade e di commerci, tende a livellare la mente degli uomini. L'uguaglianza è più importante della personalità, la media più importante dell'eccezione. Nel medioevo e nelle epoche ancora più antiche, la personalità predominava sulla mediocrità, l'eccezionale eclissava la media. Il livello intellettuale complessivo era inferiore a quello

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odierno, ma in ogni epoca sono apparse figure straordinarie, come ad esempio Newton e Milton. Erano molti gli ignoranti e gli analfabeti rispetto a personaggi del calibro di Salomone o di Shakespeare. Ora si cerca, più di quanto non sia mai stato fatto nel passato, di elevare l'uomo medio a un livello di istruzione accettabile, ma rimane sempre il pericolo di imprigionare il genio nella camicia di forza della mediocrità. Esiste un elemento valido in entrambi i punti di vista, uno dei quali dà risalto all'uguaglianza e l'altro all'eccezionalità. Il primo favorisce il miglioramento delle masse, il secondo induce la gente a rispettare profondamente i geni. La via di mezzo è la cosa migliore. Cercare di uniformare tutta l'umanità, per quanto sia alto il livello, e trascurare il genio, è sciocco quanto preparare un terreno per coltivare soltanto una specie rara, trascurando completamente le altre. Per tornare al punto di partenza, prendere in considerazione le somiglianze può essere un bene, e uniformare le menti umane - se il livello è alto - può essere in parte giustificabile. Ma sarebbe un grave crimine psicologico uniformare i metodi di istruzione e di educazione, ignorando le differenze tra le varie personalità degli studenti. Per quanto riguarda i sistemi educativi è possibile utilizzare, fino a un certo punto, alcuni schemi prestabiliti, date le somiglianze tra le persone. Ma se l'istruzione impartita secondo tali schemi va oltre quel dato punto, si soffoca l'individuo per favorire i princìpi. Nel tentativo di portare i bambini meno dotati al livello medio, l'insegnante rischia di frenare lo sviluppo di quelli più intelligenti. Ciò che è vero per l'istruzione scolastica è anche vero per l'educazione della psiche. Non esiste un metodo stereotipato per favorire la crescita spirituale. Non esiste un mulino spirituale che possa trasformare gli esseri umani materialisti in anime realizzate mettendolo semplicemente in moto. Ciascuno deve essere l'artefice della propria salvezza seguendo l'ispirazione del Sé interiore, una volta messo sulla strada giusta da suggerimenti convenzionali e da consigli spirituali di carattere generale: sii rispettoso, paziente, sereno, controllato, riflessivo, e così via. Le innumerevoli tendenze che caratterizzano ciascuno di noi fin dalla nascita devono essere diversamente affrontate a seconda delle varie personalità. Alcune inclinazioni vanno frenate, altre tollerate, alcune favorite, alcune parzialmente alimentate, altre eliminate. Perciò il sistema impiegato nei confronti di ciascun essere umano, varierà necessariamente in funzione delle rispettive tendenze.

I desideri del passato sono la causa delle tendenze del presente Da dove hanno origine le specifiche inclinazioni di ciascun essere umano? Da un desiderio nutrito consapevolmente in questa incarnazione o m una precedente. Se non credete alla reincarnazione - e se è così vi sarà certamente difficile spiegare in modo soddisfacente le differenze che si riscontrano nelle condizioni di vita degli esseri umani e la ragione per cui alcuni siano dotati di un particolare talento - allora dovrete attribuirne la colpa ai desideri dei vostri avi, che si sono cristallizzati in Voi sotto forma di tendenze ereditarie. Ma questa spiegazione non è del tutto convincente. Sviluppare le inclinazioni o le doti innate aumenta il raggio di azione della loro influenza. Un uomo dall'innata diplomazia si rivelerà una persona diplomatica qualsiasi cosa faccia nella vita; non importa se è un semplice operaio che abbia rapporti soltanto con i colleghi o con i familiari, o se fa parte di un gruppo di persone molto qualificate, ad esempio è un membro dell'assemblea legislativa, o se partecipa con pieni poteri a una conferenza internazionale sulla pace. L'educazione, attività politica e le opportunità affinano soltanto le sue innate doti diplomatiche estendendone il raggio di azione. Le differenze che si riscontrano nelle doti specifiche degli esseri umani, anche quando sono state migliorate dall'esercizio, non sono soltanto dovute alle opportunità offerte dall'esercizio stesso, ma anche al possesso innato di quella dote specifica e al suo precedente grado di sviluppo. Se non esistesse la possibilità di trasformare il regno interiore, dove sono racchiusi i semi di ciò che diventeremo, non riusciremmo a cambiare la parte sconosciuta della nostra natura. Ma noi abbiamo la possibilità di esercitare la nostra influenza su ciò che diventeremo. L'educazione impartita nei primi anni di vita ha un'importanza determinante per stimolare o paralizzare lo sviluppo della parte sconosciuta del nostro sé. Non appena i semi germogliano, dobbiamo preoccuparci di concimare, diserbare, dissodare il terreno, innaffiare e proteggere le

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piantine. E dobbiamo anche estirpare e potare la vegetazione superflua. I frutti del giardino della nostra vita saranno grandi, piccoli o medi, sani o malati, in funzione della cura che abbiamo posto alla loro crescita. Tutto ciò rientra nel dominio della libertà umana. Se svolgiamo nel modo migliore le attività che abbiamo liberamente scelto, i risultati saranno soddisfacenti, e negli ignoti recessi della nostra natura si depositeranno nuovi e migliori semi che, a loro volta, determineranno il corso della nostra vita futura.

Quali sono i limiti del nostro libero arbitrio? Sebbene l'uomo sia fatto a immagine di Dio, pure nel suo temperamento sono presenti numerose componenti estranee che dovranno essere sostituite o trasformate spiritualmente, prima che egli abbia il diritto di avvicinarsi al trono del Signore. Le nostre inclinazioni sono queste componenti estranee, sono loro che ci spingono nell'ambiente e incontro alle situazioni che dobbiamo affrontare. Se non fosse per queste tendenze non si capirebbe come mai ciascun essere umano attiri circostanze diverse. In effetti, secondo una legge inesorabile, in massima parte le nostre inclinazioni attraggono i nostri compagni e il nostro ambiente. La legge affinità è una questione di corrispondenza fra ciò che siamo potenzialmente e realmente, da un lato, e il mondo, dall'altro. I moventi della nostra condotta sono sempre indotti dalle tendenze note e ignote racchiuse dentro di noi. Il nostro futuro è predestinato al settantacinque per cento circa da noi stessi. L'oroscopo delle tendenze che provengono dalle precedenti incarnazioni, attrae non soltanto la nostra condizione attuale ereditata dal passato, ma anche le circostanze che ci attireremo in futuro. I fatalisti e alcuni astrologi inesperti che cercano di interpretare l'ignoto commettono un grave errore quando credono che si possa prevedere il futuro al cento per cento e che si possa tracciare astrologicamente il corso della vita. Essi non lasciano un margine alla libertà dell'individuo, ossia la libertà di cambiare se stessi in un senso o nell'altro, la libertà di decidere fra due linee di condotta. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, il libero arbitrio non è altro che uno schiavo, travestito da libertà, ma incatenato alle inclinazioni del passato. Eppure tutti sanno che esiste la possibilità di prendere liberamente una decisione dopo aver valutato razionalmente i pro e i contro di un dato problema. Una volta presa tale decisione, se usiamo tutta la nostra volontà, possiamo cambiare molti aspetti della vita che sembravano immutabili o che erano stati dati per certi. In questo comportamento si manifesta liberamente la volontà. Il libero arbitrio esiste veramente. Se così non fosse nessuno potrebbe sfuggire al circolo vizioso del proprio destino dopo averlo attirato. Lo sviluppo sarebbe limitato, e avrebbe poco significato intraprendere nuove iniziative. L'evoluzione degli esseri umani supererebbe difficilmente il livello primitivo. La concezione di un nuovo ordine sociale, le idee progressiste della politica, i metodi più avanzati dell'esplorazione scientifica, i nuovi campi della ricerca, i nuovi movimenti letterari, stanno a dimostrare che per mezzo della forza di volontà l'uomo sa compiere libere scelte in ogni ambito. Come ho detto in precedenza, sin dalla nascita la vostra vita è predestinata dal passato per circa il settantacinque per cento. Sta a voi completare il restante venticinque per cento. Se con le vostre abitudini e la vostra forza di volontà non stabilirete che cosa dovrà accadere a questo venticinque per cento, il settantacinque per cento prenderà il sopravvento e voi diventerete un burattino. In altre parole, sarete completamente dominati dall'influenza e dagli effetti delle tendenze passate. Ecco perché la disciplina spirituale è fondamentale; infatti, non solo investe il settantacinque per cento della nostra vita, cioè quello che già siamo, ma offre anche i metodi per modellare quel nuovo venticinque per cento che noi stessi creeremo servendoci del nostro libero arbitrio.

La legge cosmica è resa operante dalle nostre decisioni La legge cosmica non è l'artefice delle cose, ma è il modo di operare evolutivo del meccanismo di causa ed effetto. Questa legge opera alcune trasformazioni quando è fatta agire dalle nostre decisioni, determinate sia dalle inclinazioni del passato sia dalle scelte attuali. Il movente dell'eterno Bene che interagisce con la legge cosmica, è insito in ogni atomo e in ciascuno di

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noi. È ciò che ci spinge a imparare dagli errori del passato, a compiere liberamente le nostre scelte e a servirci del libero arbitrio per dare vita a quelle inequivocabili cause che continuano a produrre effetti positivi. Le azioni che compiamo automaticamente rientrano nell'ambito predeterminato della legge di causa ed effetto. In altre parole, quando le abitudini psicologiche o fisiologiche determinano la nostra condotta, diventano la causa, mentre il nostro riflesso condizionato è l'effetto che ne consegue. Ciò che facciamo con una precisa motivazione e in piena libertà rientra nell'ambito della 'causa ultima'. Quando ci prefiggiamo uno scopo, sfruttiamo le nostre abitudini e compiamo azioni dettate dalla volontà per raggiungere quel fine, stiamo agendo in armonia con la 'causa ultima'. Ogni scopo è una 'causa ultima', e ogni 'causa ultima' dà inizio a una serie di semplici cause ed effetti. Il presidente Wilson voleva la pace mondiale. Si imbarcò, salpò per la Francia e propose i suoi 'quattordici punti'. Il pensiero della pace mondiale è la 'causa ultima', o movente; i preparativi del viaggio, l'imbarco e la traversata dell'Atlantico, il discorso e così via, sono la serie di cause ed effetti cui ha dato origine la 'causa ultima'. Tutte le azioni, impulsive, abituali o dovute a un movente (cioè quelle indotte dalla 'causa ultima'), sono simili a carri che trasportano la volontà di Dio, la legge cosmica, la divina 'causa ultima'. In altre parole, ogni cosa accade secondo la volontà di Dio che si manifesta nella sua legge cosmica. Noi siamo gli strumenti attraverso cui si adempie la legge. A noi è assegnata la parte di fare liberamente la scelta giusta e di diventare gli strumenti per mezzo dei quali si realizzano soltanto gli effetti positivi e non quelli negativi che, in quanto tali, provocano la sofferenza attraverso la quale l'uomo impara a evitare le azioni sbagliate. Se i carri finiscono in un fosso perché sono stati attaccati alle azioni cattive, devono esserne tirati fuori dallo strenuo sforzo della nostra volontà e dalla volontà di Dio che si manifesta nella legge cosmica. Parlando dal più elevato punto di vista metafisico, in verità la legge cosmica agisce in tutto ciò che abbiamo fatto o che faremo. Fortunatamente non ce ne rendiamo conto. Se anche cercassimo di penetrare con le nostre rudimentali capacità l'immenso mistero che governa l'universo, rimarremmo paralizzati dai colpi che il fatalismo infliggerebbe alla nostra personalità. Non permettete che il sogno della vita sia interrotto dal fatalismo se il momento di risvegliarvi nella luce di Dio non è ancora giunto perché la vostra errata interpretazione delle vie del Signore vi disorienterebbe. Il primo passo verso la comprensione è l'uso della volontà per compiere quelle scelte che sono in armonia con il Bene eterno, implicito nella legge cosmica.

Vivete per Dio Quando vivete per voi stessi e non per Dio, contraete con lui un debito che aumenta a ogni istante, giorno dopo giorno. Chiedete un prestito alla banca quasi sconosciuta di Dio, lo Spirito universale, e saldate i vostri debiti. Per ottenere il prestito, è sufficiente chiederlo. E non sarete nemmeno obbligati a pagare gli interessi. Questa è l'unica banca che concede prestiti senza affliggere i debitori con gli interessi, perché la banca universale è sempre pronta a investire per migliorare la sua proprietà, il mondo, e per curare gli interessi dei suoi abitanti. Si tratta di un sistema bancario autorizzato soltanto da Dio. Se non pagate i debiti che avete contratto vivendo immersi nella materia e lontani da lui, sarete condannati alla prigione della sofferenza. Quale prestito dovete chiedere? Quello della saggezza spirituale: gli occhi per vedere ogni evento della vita come Dio lo vede, per percepire ogni particolare della vita come lui lo percepisce, per vivere ogni istante della vita come lui lo vive. Quando chiedete a Dio la saggezza, il prestito vi è concesso sotto forma di regalo. Ogni evento, fatto, azione o pensiero che riguardano un uomo divino, come Gesù o Krsna, è il punto di incontro tra la saggezza di Dio e la saggezza dell'uomo divino che vive in Dio. Equivale a uno dei tanti punti di una circonferenza che può essere raggiunto da entrambe le parti. Dio realizza il suo scopo attraverso l'uomo divino, e l'uomo divino agisce scientemente per fare la volontà di Dio Noi non sappiamo che il Signore fa la stessa cosa per mezzo nostro perciò soffriamo e ci lamentiamo del fallimento della nostra cosiddetta libertà. Non si tratta di misero determinismo, è invece puro idealismo Noi siamo assolutamente liberi quando raggiungiamo l'Assoluto. Fino a quel momento siamo liberi relativamente; ed è un peccato e un motivo di

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sofferenza non usare saggiamente il nostro relativo libero arbitrio. Facendoci strada con la nostra libertà relativa, raggiungeremo la libertà assoluta. Allora l'ignoto diventa noto, non rimane più nulla da conoscere, e la conoscenza è del tutto appagante e sempre nuova.

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Dominare il destino Encinitas, California, 1 gennaio 1938

Alle soglie dell'anno nuovo, entriamo in una nuova era della nostra vita con grande determinazione e un fermo proposito spirituale. Pregate con me: "Padre, attraversando i portali dell'anno nuovo, diamo inizio a una vita migliore. Possa questo essere un anno di più profonda comunione con te, l'artefice di tutti i doni. Sii tu l'unico re seduto sul trono dei nostri desideri e dirigi, servendoti della nostra intelligenza, la vita di ciascuno di noi. Durante l'anno appena trascorso, i desideri ci hanno spesso portato fuori strada. Benedici noi tutti affinché le nostre aspirazioni siano d'ora in poi in sintonia e in armonia con la tua volontà. Concedi a ciascuno di noi le tue benedizioni affinché ogni giorno sia un nuovo risveglio nella tua coscienza, fisicamente, mentalmente, moralmente e spiritualmente. Ti ringraziamo, Padre, e ringraziamo le grandi anime che ci benedicono e ci attirano verso il tuo regno. Om. Om. Amen". Questo è il mio augurio per l'anno nuovo: desidero che tutti voi possiate raggiungere la terra che sta oltre i vostri sogni, dove regnano la pace e la gioia eterne. Vi auguro di poter vedere esaudito ogni forte e nobile desiderio che diffondete nell'etere. Meditiamo. Pensate agli episodi felici dei mesi appena trascorsi. Dimenticate le esperienze negative. Seminate nel terreno fresco dell'anno nuovo il bene che avete compiuto, affinché i suoi semi vitali possano crescere sempre più rigogliosi. Tutte le sofferenze del passato sono svanite, tutte le privazioni dimenticate. I nostri cari che sono stati rapiti dalla morte, vivono eternamente in Dio. Noi esistiamo nella vita eterna ora. Se ci rendiamo conto di questa verità, non conosceremo mai la morte. Le onde si sollevano e ricadono nell'oceano, e quando scompaiono sono ancora una cosa sola con l'oceano. Allo stesso modo tutte le cose esistono nell'oceano della presenza di Dio. Non c'è nulla da temere Mettete in sintonia con Dio ogni stato mentale. L'onda si sente isolata e smarrita solo quando si separa dall'oceano. Pensate costantemente al nesso che esiste fra voi e la vita eterna e diverrete consapevoli della vostra identità con l'Uno, eterno e supremo. La vita e la morte sono soltanto fasi diverse dell'essere. Voi siete una parte della vita eterna. Svegliatevi ed espandete in Dio la vostra coscienza, affinché l'idea che avete di voi non sia più limitata al piccolo corpo. Meditate su questo concetto, e cercate di realizzarlo. La vostra coscienza non ha confini. Guardate avanti per milioni di chilometri: non c'è fine. Guardate a sinistra, a destra, sopra e sotto di voi: non c'è fine. La vostra mente è onnipresente, la vostra coscienza illimitata. Pregate con me: Padre celeste, non sono più condizionato dalla coscienza dell'anno trascorso. Mi sono liberato dall'angusta consapevolezza del corpo. Sono eterno. Sono onnipresente negli immensi spazi dell'eternità, sopra e sotto di me, a sinistra, a destra, davanti, dietro e intorno a me. Tu e io siamo una cosa sola. Noi ci inchiniamo a te, Signore, al Guru, ai santi di tutte le religioni e a tutte le anime di ogni Paese, perché sono fatte a tua immagine. Ci auguriamo che l'anno nuovo porti la pace a tutti i popoli della terra. Possano essi realizzare che tu sei il Padre e che in te siamo tutti uniti dallo stesso vincolo fraterno. Concedi loro di comprendere l'inutilità della guerra affinché possano vivere in pace e trasformare il mondo in un paradiso. Benedici ciascuno di noi affinché contribuisca a costruire il tuo paradiso sulla terra, cambiando spiritualmente la propria vita, e ispirando gli altri con il proprio esempio. Ti amiamo, Padre, e amiamo come fratelli gli uomini di tutte le razze. Amiamo tutte le creature, perché riflettono la tua vita. Ci inchiniamo a te, racchiuso nel tempio di tutte le cose. "Padre celeste, rendici forti, in questo nuovo anno, guidaci sempre con la tua presenza, affinché ciascuno di noi possa riflettere nel corpo nella mente e nell'anima la tua vita, la tua salute, la tua prosperità e la tua felicità. Noi siamo tuoi figli, Padre, concedi a ciascuno di noi di diventare perfetto come Tu sei perfetto. Om, Pace, Om". Ogni giorno fate qualche azione buona. Contribuite economicamente a una giusta causa, non importa in che misura, o aiutate qualcuno. Dio vi guarda per vedere se vi commuove la sua sofferenza negli altri esseri umani. Decidete di rendervi utili a qualcuno ogni giorno. Spesso potrete aiutare gli altri offrendo loro semplicemente la vostra comprensione. Non provate una gioia maligna per gli errori dei fratelli indocili, se desiderate aiutarli a migliorare. Vedete Dio in ogni uomo, come io lo vedo. Non deridete chi sbaglia: Dio dorme in quell'anima e dovete risvegliarlo amorevolmente. Immedesimatevi negli altri, e allora sarete capaci di capirli e di

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aiutarli con la più squisita gentilezza. Non esiste una gioia più grande. Poiché io cerco sempre di migliorare me stesso, mi sento vicino agli altri nel loro desiderio di diventare migliori. L'unica cosa che contribuirà a eliminare le sofferenze dal mondo - più del denaro, più della casa o di ogni altro aiuto materiale - è la meditazione e il tentativo di trasmettere al nostro prossimo la consapevolezza di Dio che percepiamo dentro di noi. Mille tiranni non riuscirebbero mai a distruggere ciò che provo interiormente. Ogni giorno diffondete intorno a voi i raggi della divina coscienza. Sforzatevi di comprendere il piano che Dio ha concepito per il genere umano - fare tornare a sé tutte le anime - e operate in armonia con la sua volontà. La più grande bestemmia è portare la discordia nella chiesa di Dio. Se esistessero cento Divinità potrebbero, di conseguenza, esistere cento religioni diverse; ma esiste un solo Dio e una sola verità. Non dobbiamo seguire i dogmi e 'la chiesasticità', ma lo spirito della verità e della realizzazione racchiuso in ogni anima.

Le nostre azioni, passate e presenti, forgiano la catena del destino Pensate al nuovo anno come a un giardino che vi è stato affidato. Seminate nel suo terreno i semi delle buone abitudini e strappate le erbe infestanti delle preoccupazioni e delle azioni sbagliate commesse nel passato. Se non sarete dei bravi giardinieri dovrete tornare sulla terra per essere nuovamente messi alla prova. Non troverete mai la felicità finché vi lascerete dominare dal destino. Per 'destino' non intendo 'il fato'. Il fato non esiste. Per destino intendo quelle cause ormai dimenticate che avete creato nel passato e che hanno provocato gli effetti visibili nel presente. Potete dire: "Ero destinato a diventare un ingordo". Ma no, non siete ingordi. Quando avete cominciato a mangiare la prima volta, non eravate ingordi. Siete stati voi a creare quest'abitudine. L'alcolizzato non era tale quando ha assaggiato l'alcol per la prima volta. Se continuate a ripetere un'azione avventatamente, scoprirete che nel tempo comincia a impadronirsi dei vostri pensieri e della vostra volontà, costringendo il corpo a ubbidire ai suoi ordini. Naturalmente allora direte che eravate destinati a essere deboli o falliti. Siete stati voi a forgiare, un anello dopo l'altro, la catena che ora vi imprigiona. Non siete destinati a essere qualcosa di preciso, a eccezione di ciò che voi avete fatto di voi stessi. Soltanto voi avete stabilito che sareste stati buoni o cattivi quando, nel passato, avete ripetuto specifiche azioni utili o dannose. Ciascuna anima, dunque, è dominata sia dal destino che essa stessa ha prestabilito, sia dalle azioni che ha liberamente compiuto nel presente. È bene sapere in che misura la vostra vita è dominata dal destino e in che misura siete voi a dominarla secondo i vostri intendimenti. Quasi tutte le mattine, quando vi svegliate, decidete di fare alcune cose, ma poi non fate ciò che avevate progettato. La vita moderna non è equilibrata. Tutti si affannano per raggiungere qualcosa che, una volta ottenuta, non interessa più veramente. Prima di crearvi dei desideri impellenti, fate delle scelte giudiziose. Se, ad esempio, guidate un cavallo che vi ha preso la mano e sta scappando con la vostra carrozza, la prima cosa da fare è riprendere il controllo del cavallo. Analizzate le vostre azioni e cercate di capire se i cavalli selvaggi dei sensi stanno trascinando la vostra vita, priva di controllo, alla sicura distruzione. Se avete qualche abitudine negativa che non siete ancora riusciti a domare, imparate a tenerla sotto controllo. Essere schiavi delle abitudini, ad esempio l'alcol o il sesso, vi distruggerà. Cominciate ora a controllarle. Inciampare e ricadere nei comportamenti sbagliati è soltanto una debolezza momentanea; non pensate di essere completamente perduti. Se trarrete un insegnamento dalle vostre esperienze, il terreno su cui cadete si trasformerà in un sostegno che vi aiuterà a rialzarvi di nuovo. Non risollevarsi dopo essere caduti è, invece, un segno di grave debolezza. La vostra anima deve, comunque, essere liberata e l'unico vero peccato è smettere di perseguire questa meta. Le scritture induiste affermano che ogni anima è unica e libera. Non è soggetta all'ereditarietà; attira, al contrario, una famiglia e alcune precise caratteristiche genetiche, a causa delle correlazioni esistenti con il proprio ego o pseudo natura o di altre affinità create da abitudini e desideri del passato. Il vostro carattere può essere dolce o scontroso, ma Dio non vi ha resi tali. Se arbitrariamente vi avesse creato così come siete, non sareste responsabili delle vostre azioni. Il sistema giuridico corrente è imperfetto perché non riesce a penetrare l'interiorità dell'uomo. La pena può corrispondere al reato, tuttavia - a meno che non corrisponda anche

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alla configurazione karmica dell'anima - il criminale potrebbe non pentirsi del male commesso né desiderare di correggersi. Quale che sia il suo stato, l'essere umano può migliorare grazie all'autocontrollo, alla disciplina, a una dieta corretta e alle leggi della salute. Perché pensate di non poter cambiare? La pigrizia mentale è la causa segreta di ogni debolezza. L'essere umano mentalmente pigro è senza speranza: non vuole fare nemmeno uno sforzo per raggiungere il successo. Deve trasformare il suo temperamento incline alla pigrizia e smettere di pensare che il suo stato attuale sia predestinato. Anche la consapevolezza di appartenere al sesso maschile o femminile può essere completamente dimenticata. Nel sonno scompare e vi trasformate in esseri liberi. Quando ogni mattina Dio vi sveglia, vi sentite liberi, ma non appena ha inizio la giornata, diventate nuovamente preda di tutte le vincolanti abitudini della coscienza materiale. Non vivete, un giorno dopo l'altro, immersi nella stessa sofferenza. Se pregate e credete in ciò che domandate, riceverete le benedizioni e l'aiuto di Dio. Se avete una cattiva abitudine, create un antidoto mentale e servitevene continuamente finché non l'avrete neutralizzata. Dite risolutamente a voi stessi che volete essere diversi, che ora potete anche essere deboli, ma che in futuro diverrete forti. Nel momento stesso in cui decidete di correggervi, cambierete, sarete diversi. Immaginate ad esempio di essere ingordi. Se siete mentalmente decisi, appena pensate all'autocontrollo, diverrete automaticamente padroni di voi. Finché siete convinti di essere forti, potete resistere mentalmente alla tentazione. Se, ad esempio, andate in collera facilmente, decidete che oggi non vi arrabbierete. Anche se inizialmente riuscirete a controllare l'ira soltanto per qualche minuto, continuando a persistere non vi arrabbierete mai più.

L'esempio dei grandi uomini dimostra che il nostro destino non è preordinato

Cercate di ricordare tutti gli aspetti buoni e positivi della vostra vita e non sottolineate i vostri difetti. Voi siete il vostro più grande nemico. Se non riuscite a perdere le vostre abitudini inveterate la responsabilità è unicamente vostra. Dovete essere molto decisi per riuscire a farlo. Nessuno vi tiene legati al destino se non voi stessi. L'esempio dei grandi uomini dovrebbe indurvi a rifiutare l'idea che il vostro destino sia prestabilito. Essi sono diventati grandi cambiando il proprio comportamento. Voi potete fare altrettanto. Di solito coloro che nella vita hanno fatto grandi cose, hanno anche subìto grandi insuccessi, ma si sono rifiutati di lasciarsi sconfiggere; chi ha raggiunto il proprio scopo ha vinto e perso molte battaglie, ma non si è mai arreso a un 'destino' perverso. Da ragazzo soffrivo di cattiva digestione e avevo una cassetta piena di medicine per curare questo disturbo. Quando lo accennai al mio guru, lo Swami Sri Yukteswar, egli disse: "Perché non provi la guarigione divina? Non devi soffrire così". Io ero convinto che non ci fosse alcun rimedio, ma quando il Guru mi parlò in questi termini, la sua convinzione colpì profondamente la mia mente, e da quel giorno guarii. Vi commiserate credendo che le vostre debolezze e le vostre difficoltà siano ineludibili. Cambiate questo modo di pensare: respingete la coscienza di essere un povero mortale, ricordate sempre che siete un figlio di Dio. Io so che posso volere tutto ciò di cui ho bisogno, e che la Natura mi ubbidirà.

Dissociatevi mentalmente dalle limitazioni del corpo Come prima cosa cominciate a controllare le abitudini fisiche, determinate dalle consuetudini della vostra famiglia, dei vostri antenati e del mondo intero. Resistete alla loro influenza. Mentre cercate di liberarvi da un'abitudine o da uno stato fisiologico, non datevi per vinti neanche mentalmente. Non permettete alla vostra anima di accettare nessuna delle limitanti suggestioni fisiche. Prendetevi cura del corpo, senza però identificarvi con il corpo. Rendetevi conto di essere una cosa diversa dalla forma mortale. Innalzate una barriera mentale fra il corpo e la mente. Affermate: "Sono separato dal corpo. Il caldo, il freddo, la malattia non possono turbarmi. Sono libero" e le vostre limitazioni diminuiranno sempre di più. Ma se il corpo convince la mente di essere malato, allora la sofferenza aumenterà. Se trascurate il

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fisico e non rafforzate la mente potete anche contrarre una malattia cronica. Non permettete mai alla mente di essere dominata dal corpo; questo è estremamente importante. Decidete di non accettare nessuna delle condizioni che il corpo le impone. Ma negarle soltanto non basta. Dovete educare la mente a distaccarsi completamente dalla coscienza del corpo. Ciò non significa che dovreste trascurare un braccio rotto, affermando che il braccio non esiste. Curatelo opportunamente, ma non lasciatevi turbare mentalmente dal disagio del corpo. Dissociatevi da tutto ciò che vi succede. Scoprirete allora che nessun dolore fisico potrà più affliggervi. La salute e la malattia sono sogni della mente. Voi siete Spirito e come tali trascendete i sogni della salute e della malattia. Benché siate temporaneamente imprigionati nel corpo, superate mentalmente i concetti limitanti della salute e della malattia. Se vivete nel continuo timore della malattia, non fate altro che concentrarvi sul male temuto e attirarlo. Rendete la mente impenetrabile a tutte le sensazioni fisiche. Io non sento neppure il bisogno di dormire quando ricordo a me stesso di essere lo Spirito e che lo Spirito non dorme.

Un immenso potere è racchiuso nella mente La mente è il più grande miracolo di Dio. Nessuno è veramente ignorante, ma può apparire tale se è immerso profondamente nell'illusione. Noi non vediamo i sottili meccanismi della mente nella quale è racchiuso un immenso potere, ma possiamo rendercene conto con l'aiuto di un guru, ossia di un essere che è diventato padrone della forza mentale. Se volete fare l'acrobata, frequentate gli acrobati. Se volete essere risoluti, frequentate le persone risolute. Evitate le compagnie inutili, la cui influenza paralizza la mente e la volontà. Il silenzio e la solitudine sono il segreto del successo. In questa convulsa vita moderna esiste un solo modo di eludere le sue incessanti richieste: isolatevi, una volta ogni tanto. Solo i deboli si arrendono all'ambiente. Voi siete gli unici artefici del vostro destino. Siate simili agli angeli nel vostro cuore. È la cosa più facile. Tutte le volte in cui provate un moto di rabbia interiorizzatevi e dite: "Sono un figlio di Dio, sono pieno di pace. Sono qualunque cosa io decida di essere. Le stelle, gli angeli e tutta la creazione devono piegarsi alla mia volontà". Mettete alla prova la vostra forza mentale, inizialmente nelle piccole cose, e così la rafforzerete per affrontare situazioni più impegnative. Se imprimete nella vostra mente una ferma decisione, potrete cambiare il vostro destino. Io so che sarei dovuto morire molto tempo fa, e so anche di quale malattia. Il potere di arrivare al successo è racchiuso nella mente. Realizzerete tale verità se riuscirete a mantenere questa convinzione nonostante l'incredulità del mondo intero. Scegliete un hobby o un progetto che gli altri vi ritengono incapaci di realizzare, e poi andate avanti. Iniziate con obiettivi non troppo ambiziosi e, gradatamente, il potere mentale si svilupperà. Il mondo e la vostra famiglia vi hanno definito in un certo modo, ma voi dovete sforzarvi mentalmente di migliorare sempre di più. Non esistono limiti al potere della mente. Concentratevi su questo pensiero. Permeate la mente con l'idea del successo e perseguite i vostri obiettivi compiendo azioni positive. Continuate a indirizzare la mente verso mete sempre più alte. Una volta raggiunta la prosperità spirituale, ogni altro genere di prosperità sarà a vostra disposizione. La mia vita è la testimonianza di questa verità. Tutte le volte in cui avete l'opportunità di stare tranquilli, senza che nulla richiami la vostra attenzione, interiorizzatevi ed esercitate la mente in maniera costruttiva. Le grandi cose nascono prima nella mente. Io sono abituato a mantenere la mente sempre in attività e metto in pratica i suoi pensieri creativi non appena ne intravedo la possibilità. Allora i risultati non mancano. Ogni giorno dovreste cercare di fare qualcosa di creativo. Migliorate il vostro destino. Prendete, ad esempio, la salute, o la vita morale o spirituale - una cosa alla volta - e trasformatela secondo i vostri desideri. Io sono riuscito a fare tutto ciò che volevo nella vita. La materia proviene dalla mente, perciò la mente non è sottoposta a limitazioni fisiologiche. Di conseguenza, se potete controllare la mente, il mondo intero graviterà verso di voi. Personalmente, ho sempre ottenuto tutto ciò che volevo. La cosa che desideravo più di ogni altra era la felicità di Dio sempre nuova e l'ho ottenuta dopo aver eliminato ogni altro desiderio.

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Non siate dei falliti senza risorse. Dominate il destino cambiando i vostri pensieri. Fate tutto ciò che decidete di fare. Concentrare la mente in questo modo non vi costerà niente. Decidete di trasformare voi stessi, e potrete trasformare il vostro destino come volete.

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Ospiti graditi e sgraditi 1930 circa

L'umanità è imprigionata e immersa nelle cattive abitudini che continua a nutrire senza interruzione, mentre lascia morire di fame quelle buone. Avete consentito agli ospiti sgraditi delle cattive abitudini di riempire completamente l'auditorium della vostra mente, concedendo a stento udienza alle abitudini buone che, perciò, si allontanano scoraggiate. Per coltivare le buone abitudini dovete nutrirle con le buone azioni e, per fare questo, è necessario trovare buone compagnie. L'ambiente (in particolare la gente che frequentate) è molto importante, perché è più potente della forza di volontà. Generalmente gli esseri umani sono inclini al materialismo e vi spingono a seguire il loro esempio. Il faro della loro mente è costantemente orientato verso l'esterno, mentre dovrebbe essere rivolto interiormente. Gli uomini continuano a correre, ma nel mondo non esiste un luogo dove possano nascondersi per sfuggire a se stessi. Ogni essere umano, alla fine, deve affrontare se stesso, e questo è il motivo per cui dovreste cercare di frequentare santi e amici che inducano la vostra mente a rivolgersi verso la realizzazione del Sé e ad allontanarsi dall'influenza illusoria delle cattive abitudini. Se pregate per ottenere il successo materiale o spirituale, ma nutrite al tempo stesso il pensiero di un possibile fallimento, vi comportate come colui che manda qualcuno a fare una commissione solo per lasciarlo aggredire dai banditi lungo la strada. I malfattori che vi impediscono di avere successo sono le cattive abitudini. Voi inviate a Dio le vostre preghiere, indifese come i bambini e senza nessuna protezione, ed esse cadono nell'agguato dell'irrequietezza abituale e del dubbio, prima di poterlo raggiungere. Dio sente le vostre preghiere, naturalmente, perché è onnipresente e onnisciente; ma in certi casi non risponde come desiderate. Ora vi racconterò una storia. Una volta un re annunciò a uno dei suoi sudditi che lo avrebbe fatto impiccare se non avesse saputo rispondere a una precisa domanda. L'uomo rispose: "Ditemi di che si tratta". Il re allora gli domandò: "Dove sta Dio e da che parte guarda, a nord, a sud, a est o a ovest?". Il suddito andò a casa a pensarci, e disse a uno dei suoi servi che sarebbe stato impiccato se non avesse risposto al re entro due settimane. Il servo propose al padrone: "Permettetemi di andare al vostro posto. Risponderò io alla domanda". Quindi andò dal re e gli spiegò qual era il proprio compito. "Prima", disse, "lasciatemi sedere sul trono perché mentre rispondo io sono il vostro maestro". Il re accondiscese e cedette il trono al servo e poi gli domandò: "Dove sta Dio e da che parte guarda, a nord, a sud, a est o a ovest?". Per tutta risposta, il servo fece una richiesta: "Portatemi una mucca". Fu portata la mucca. Allora il servo domandò: "Dove si trova il latte?". "Nelle mammelle", rispose il re. "No, sire", replicò il servo, "Il latte non sta soltanto nelle mammelle, ma nella mucca, perché è l'essenza della mucca". Poi chiese che gli fosse portata un ciotola di latte, e quando l'ebbe davanti a sé, domandò al re: "Dove si trova il burro?". "Ma io non lo vedo", rispose il re. Il servo rispose: "Il burro è nel latte e quando si sbatte il latte si forma il burro. Perciò, come il latte si trova nella mucca, e il burro nel latte, così Dio è in ogni luogo". E quindi la saggezza del servo salvò la vita del padrone perché il re ebbe la risposta giusta. Se vi fate questa domanda, riceverete la stessa risposta perché, per mezzo del desiderio del vostro cuore e della profonda meditazione, dovete far scaturire Dio dalla vastità della natura e separarlo dalla mente che si è dispersa nella materia.

Una lettera a Dio La realizzazione di Dio non è riservata agli yogi e agli swami. Il Signore è racchiuso nel cuore e nell'anima di ogni essere, e quando aprirete il tempio segreto del vostro cuore potrete leggere il libro della vita con l'intuizione onnisciente dell'anima. Allora e solo allora entrerete in

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comunione con il Dio vivente e lo percepirete come l'essenza stessa della vostra esistenza. Se non provate questo sentimento, le vostre preghiere non avranno risposta. Potrete attirare ciò che le azioni positive e un buon karma vi permettono di avere, ma per ricevere una vera risposta da Dio, dovete prima raggiungere la divina sintonia con lui. Quando ero bambino scrissi una lettera a Dio. Ero così piccolo che sapevo scrivere appena, ma pensavo di avergli detto molte cose. Non chiesi nulla per me, invece gli domandai di parlarmi di sé. Aspettavo ogni giorno che il postino portasse la risposta alla mia lettera, senza mai dubitare che sarebbe arrivata. E un giorno arrivò: Dio mi apparve in una visione e vidi la sua risposta scritta in fulgidi caratteri d'oro. Sapevo leggere appena, ma compresi il senso delle parole: "Io sono la vita! Io sono l'amore! Mi prendo cura di te per mezzo del tuo papà e della tua mamma!". Allora capii. Sentii Dio. Se le preghiere che rivolgete a Dio sono accompagnate dalla sincerità e dalla devozione incondizionata, non ha nessuna importanza che i vostri peccati siano più profondi dell'oceano e più grandi dell'Himalaya. Egli distruggerà questi ostacoli karmici. Per qualche tempo, forse, potrete essere avvolti dall'oscurità, ma sarete sempre una scintilla della fiamma eterna. Potrete nascondere la scintilla, ma non riuscirete mai a estinguerla. Dio è in tutte le cose. Quando avete lui, avete tutto. Ora ottengo immediatamente ciò che desidero e, quindi, devo stare molto attento ai miei desideri. Come prima e ultima cosa voglio Dio. Quando desidero qualcosa per gli altri sono costretto a compiere un grande sforzo, perché devo combattere contro il loro karma. Quando cercate Dio, dovete fare attenzione a non desiderare segretamente qualcos'altro, dicendovi: "Prima desidererò Dio, poi avrò certamente l'automobile che voglio". Questo non è giusto. Non si può ingannare Dio. Noi dobbiamo cercare di unire la nostra coscienza alla coscienza di Dio. Quando ci riusciremo, le nostre preghiere saranno esaudite perché non siamo mendicanti, ma figli di Dio. Non pregate mai per ottenere le cose di questo mondo, fino a quando il vostro profondo desiderio di conoscere Dio non sarà stato esaudito. Pregate finché non lo avrete trovato; allora le vostre preghiere saranno guidate dalla saggezza e non dalle tendenze che derivano dalle abitudini. Non ingannate voi stessi. Svegliatevi e ditegli: "Rinuncerò a tutti i desideri minori, voglio soltanto conoscerti". Pregate ovviamente per coloro che soffrono, ma non per ottenere le cose del mondo finché, attraverso la profonda meditazione e l'amore per Dio, non diverrete consapevoli della vostra identità con lui. Egli sa di che cosa avete bisogno. Cercatelo finché non lo avrete trovato, finché tutto il vostro essere non palpiterà della sua potenza e della sua gloria. Chiedetegli insistentemente di rivelarsi a voi fino a quando non vi risponderà. Chiedetegli con tutto il cuore, senza sosta: "Rivelati! Rivelati! Le stelle potranno disintegrarsi, la terra potrà dissolversi, ma la mia anima continuerà a gridare: Rivelati!". Il suo silenzio indifferente sarà rotto dal suono martellante e continuo delle vostre preghiere. Infine, Dio si manifesterà improvvisamente come un invisibile terremoto. Il muro di silenzio che trattiene le riserve della vostra coscienza comincerà a tremare e crollerà, e vi renderete conto di fluire come un fiume nell'immensità dell'oceano, e gli direte: "Ora sono una sola cosa con te, Signore; qualsiasi cosa tu abbia è anche mia". Vi troverete finalmente di fronte al vostro Sé. I sacri ospiti dei divini pensieri riempiranno, fino all'inverosimile, l'auditorium della vostra mente. I mendicanti del dolore, della disarmonia, della sofferenza non riusciranno a entrare e i loro lamentosi sospiri saranno soffocati dall'armonia di un inesauribile coro di felicità e di pace che risuonerà in eterno.

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Come potete liberarvi dalle cattive abitudini

Tempio della Self-Realization Fellowship, San Diego, California, 1 giugno 1947

Durante la mia assenza dal tempio ho sentito la vostra mancanza, ma sono riuscito a scrivere molto. È stata una grande gioia, perché con le mie opere posso dare a tutti voi ciò che Dio dà a me. La solitudine è il prezzo che dobbiamo pagare per trovare il Signore. Talvolta vi sento più vicini in Dio quando sono lontano di quanto non vi senta vicini nei momenti in cui sono accanto a voi. Durante questo periodo di solitudine sono stato immerso nella meravigliosa e dinamica presenza di Dio. Tutta la mia stanza risplendeva del suo Essere. Non sapete quanto sia esaltante la notte, quando siete soli e vivete la sua presenza. Dio è onnipresente e si muove nello spazio come la grande luminescenza dell'aurora, la Luce da cui traggono origine tutte le cose. Dovete fare di tutto per conoscerlo. San Francesco insegnava la devozione; ma quando i suoi monaci si organizzarono meglio, pensarono che per comunicare con Dio la devozione non fosse sufficiente, e che fosse anche necessario studiare la teologia e conoscere le arti e le scienze dell'epoca. San Francesco li ammonì ripetutamente ricordando che lo studio non li avrebbe avvicinati a Dio e che, piuttosto, avrebbero dovuto amarlo. Non potrete mai trovare Dio con le astrazioni filosofiche. Se amate Dio, praticate il Kriya Yoga e meditate profondamente, lo troverete. Non aspettate, perché l'attesa è pericolosa. L'attuale buona salute può produrre nella vostra coscienza una felice soddisfazione, ma chi può essere certo che la propria testa non poggi sul ceppo in attesa della morte? Krsna ha detto: "Allontanatevi da quest'oceano di sofferenza e di infelicità". Intendeva dire che dobbiamo andare dove si trova la vera felicità. Possiamo riceverla solo dalle mani di Dio, ma le cattive abitudini sono l'ostacolo maggiore sul nostro sentiero. L'abitudine può essere il nostro miglior amico o il nostro peggior nemico. Questo è il tema del servizio di oggi.

La definizione delle abitudini L'abitudine è una disposizione o un'inclinazione a compiere una particolare azione e si acquisisce ripetendola più volte. Le abitudini possono ridurre, contrastare o agevolare la forza dell'azione. Il meccanismo mentale che crea l'abitudine ci è stato dato per semplificare le nostre azioni. Senza il suo aiuto dovremmo imparare ogni giorno le stesse cose. Ad esempio, lo scrittore lavora quotidianamente alle sue opere finché non è in grado di esprimere i suoi pensieri in modo chiaro e interessante. Se non si fosse formato quest'abitudine, dovrebbe imparare ogni volta le regole fondamentali della lingua. Allo stesso modo, se non aveste il potere di acquisire le abitudini, per tutta la vita dovreste continuare a imparare ogni giorno tutto ciò che fate, persino a pronunciare il vostro nome. In altre parole, rimarreste dei bambini indifesi. Le abitudini sono necessarie, ma noi facciamo un cattivo uso del loro potere. In un certo senso rassomigliano a un pappagallo: se gli insegnate a cantare belle canzoncine e a dire parole gentili, continuerà a ripeterle. Se gli insegnate a bestemmiare, lo farà, che lo vogliate o no, e creerà imbarazzo a voi e agli altri. Allo stesso modo, le vostre cattive abitudini mettono a disagio non soltanto voi, ma chiunque vi sia vicino, mentre le vostre buone abitudini saranno una gioia per voi e per gli altri. Possiamo quindi sostenere che bisogna privilegiare le buone abitudini e distruggere quelle cattive. Le abitudini si formano gradualmente, compiendo ripetutamente la stessa azione. Si dice che occorrano otto anni per acquisire stabilmente un'abitudine, ma questo periodo di tempo può essere abbreviato, specialmente nell'infanzia, perché la mente è più duttile ed è perciò più facile prendere buone abitudini. Tuttavia, nell'antica India, i nostri maestri che si erano specializzati nell'educazione dei giovani, oltre a fornire loro la disciplina appropriata e l'ambiente idoneo, sapevano quanto fosse importante comprendere le tendenze naturali dei fanciulli. Essi valutavano i bambini secondo il buon karma e le abitudini contratte nelle passate incarnazioni. Probabilmente avrete conosciuto alcuni bambini che fin dalla più tenera età non sono assolutamente disposti a

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essere buoni. Ciò è dovuto al fatto che hanno coltivato abitudini cattive nelle vite precedenti. Altri bambini, invece, sono naturalmente portati a comportarsi bene, perché hanno sviluppato buone tendenze nelle incarnazioni precedenti. Gli adulti manifestano l'influenza interiore delle abitudini formate in vite precedenti, proprio come fanno i bambini. Quando coloro che hanno coltivato tendenze spirituali in passato intraprendono il cammino spirituale, perseverano con giovanile entusiasmo fino alla fine. Altri, che hanno portato con sé abitudini materialistiche, non seguiranno il sentiero spirituale nonostante ripetute sollecitazioni, a meno che non si risveglino in questa vita e comincino a comprendere che Dio è l'unica sorgente della felicità.

Guardatevi dalle cattive abitudini delle vite passate Poiché non sapete quali abitudini, buone o cattive, avete contratto nelle esistenze precedenti, dovreste stare attenti a ciò che fate in questa vita, per evitare che un minimo stimolo dia un nuovo impulso a una vecchia, cattiva abitudine che vi ha inseguito di incarnazione in incarnazione. Questo spiega la ragione per cui a qualcuno è sufficiente bere un unico bicchiere di vino perché la vecchia abitudine, contratta nelle vite precedenti, si risvegli e si impadronisca nuovamente di lui; in breve tempo diventerà un alcolizzato. Perciò non si dovrebbero mai cercare le esperienze prodotte dall'alcol e dalla droga che non soltanto sono inutili, ma anche potenzialmente dannose. Non trastullatevi con le abitudini sterili e pericolose. La parola 'karma' significa azione, ma anche effetto dell'azione. La natura dell'effetto indica se avete maturato un karma buono o un karma cattivo. Quando dite: "È il mio karma che ha provocato questo evento negativo", non avete effettuato alcuna distinzione fra il karma buono e il karma cattivo. Il karma buono porta risultati buoni e induce a ripetere azioni buone. Il karma cattivo produce cattivi risultati e costituisce il terreno favorevole allo sviluppo di altre azioni cattive. Se avete una particolare abitudine o inclinazione karmica cattiva, non frequentate coloro che hanno la stessa abitudine negativa. Se siete golosi, evitate la compagnia di persone golose. Se provate il desiderio di bere, state lontani dalle persone dedite all'alcol. Coloro che incoraggiano le vostre cattive abitudini non sono veri amici e vi faranno perdere la gioia dell'anima. Evitate la compagnia di chi si comporta in maniera errata e frequentate buoni amici.

Educate i bambini a preferire le buone abitudini Ai nostri giorni, tutti hanno bisogno di essere disciplinati, perché il cammino è disseminato di tentazioni. I genitori dovrebbero educare i propri bambini a preferire le abitudini migliori. Date maggiore importanza alla responsabilità di guidare i vostri figli. Purtroppo l'ambiente scolastico impone ai ragazzi molte abitudini cattive! Influenzati dai coetanei, credono di non avere altra scelta; chi non si adegua al gruppo e non vuole fumare e bere viene considerato una femminuccia. In tal modo i giovani diventano succubi di ogni genere di cattive abitudini. Conosco un'infinità di ragazzi e ragazze che hanno cominciato a fumare, bere e a fare anche di peggio. Considero come miei figli i giovani che ho accettato nell'asram per seguirne la formazione, e il mio cuore li segue quando vanno a scuola. Dico loro: "Non fatevi trattare come uno zerbino che chiunque può calpestare. Abbiate il coraggio di essere diversi e di dire no quando gli altri cercano di convincervi a comportarvi male". La scuola mista è un completo fallimento. Lo capirete prima o poi. Sotto certi aspetti è più accettabile per quanto riguarda gli studenti universitari. Una volta stavo per scrivere qualcosa su questo argomento, ma poi ho pensato: "Perché dovrei? A chi mai potrebbe interessare?". Il tessuto stesso della vita familiare si sta disgregando per mancanza di educazione morale e spirituale, sia a casa sia a scuola. Dovete insegnare ai vostri figli a resistere al male. L'America è una grande nazione ma l'abuso della libertà è la strada che porta alla distruzione. Quando ero bambino, in India, ci veniva impartita una rigida educazione morale e spirituale a casa. La mamma mi diceva spesso: "Non desiderare mai la ricchezza". Le domandavo perché, e lei rispondeva: "Ti renderebbe schiavo". Non potevamo nemmeno pronunciare la parola 'vino', perché bere era considerato una cattiva abitudine. Parlate con i vostri figli. Ricordate loro che sviluppare le abitudini cattive equivale ad avanzare faticosamente nella palude dell'errore. Se

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si avviano su quella strada, potrebbe essere troppo tardi per uscirne. Perderebbero tutta la gioia di vivere. Due giovani sono venuti recentemente a chiedermi un consiglio; sono sposati da appena quattro settimane e già si sentono infelici. Non è soltanto l'istruzione scolastica che rende felici. È l'arte di vivere - ossia una vita morale e armoniosa, una maggiore forza di volontà e una vera comprensione spirituale - che renderà felici. Le donne in questo paese hanno una grande devozione e una forte inclinazione spirituale, ma poche di loro sanno inculcare questi ideali nei propri figli. I ragazzi americani sarebbero splendidi se si insegnasse loro a sviluppare la forza di 'non volere'.

Quando dite no alla tentazione, deve essere no Quando dite no alla tentazione, dovete intendere no. Non cedete. I deboli dicono sempre si. Ma le grandi menti sono piene di no. Il debole si trasforma in uno zerbino, calpestato da tutti; merita questo trattamento perché si è arreso alla propria debolezza. Ricordate, inizialmente la tentazione offre qualche piacere, ma poi conduce all'irrequietezza, alla continua ricerca di qualcosa di nuovo, di altre emozioni. Resistere alla tentazione non significa negare tutti i piaceri della vita, vuol dire avere il massimo controllo su ciò che volete fare. Io vi indico la strada della libertà vera, non il falso senso di libertà che di fatto vi costringe a seguire ciò che le vostre abitudini vi inducono a fare.

Non nutrite simpatie e antipatie Dovete inoltre evitare di nutrire simpatie o antipatie. Anche in questo caso si tratta di abitudini che avete coltivato nel passato. Quando arrivai in America e assaggiai per la prima volta le olive, non mi piacquero; ma tutti dicevano che erano molto buone, perciò le mangiai finché non imparai ad apprezzarle. Fare ciò che si dovrebbe fare, incuranti delle simpatie e delle antipatie, assicura una felicità durevole. Spesso non ci piacciono proprio le cose che dovremmo invece preferire perché sono più vantaggiose per noi. Questo è vero soprattutto per le nostre abitudini alimentari. Se mescolate sabbia e acqua per intonacare un muro, l'impasto reggerà per qualche tempo, ma si sgretolerà non appena l'acqua si asciuga. Similmente, ciò che piace al palato, non soddisfa sempre le esigenze del corpo. Se poteste veramente vedere il suo complesso funzionamento e capire fino a che punto l'organismo venga influenzato dal tipo di alimentazione, non buttereste giù caffè e ciambelle ogni mattina invece di una colazione equilibrata. Molte persone sono grandi consumatrici di carne e omettono dalla loro dieta frutta fresca e verdure. Di conseguenza, i reni e gli intestini ne risentono e insorgono problemi fisici di vario tipo. La carne non è indispensabile per mantenersi in buona salute, anzi è nociva. La mucca trae tutto il suo nutrimento soltanto dall'erba. L'elefante e il cavallo traggono la loro forza e la loro vigoria da una dieta vegetariana. Perché gli esseri umani così intelligenti coltivano invece cattive abitudini alimentari? Perché vi ostinate a seguire una dieta sbagliata, quando conoscete un modo migliore di alimentarvi? Perché non vi hanno insegnato le abitudini opportune. Incuranti di ciò che vi dicono, volete mangiare cibi sbagliati poiché siete abituati a preferirli. Questo è un uso errato della forza dell'abitudine. Se fin dall'inizio vi abituaste a mangiare i cibi giusti, non desiderereste poi il pane bianco, gli zuccheri, gli amidi e i fritti; non sareste abituati a questo tipo di alimentazione.

Le cattive abitudini sono simili a una piovra Le cattive abitudini sono simili a una piovra: hanno infatti numerosi tentacoli per stringervi nella loro presa, e quando vi afferrano, si ciberanno di voi e vi distruggeranno. Invece, se le buone abitudini faranno presa su di voi, vi nutriranno. Non permettete mai alla mente di dirvi che è molto difficile essere buoni e che è molto facile essere cattivi. È molto più facile essere buoni che subire le conseguenze delle azioni sbagliate.

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Qualche volta può essere difficile resistere alla tentazione, perché i sensi cercano di ingannarvi, ma, quando vi abituerete a essere buoni, sarà molto difficile essere cattivi, perché saprete che sarete danneggiati interiormente ed esteriormente dalle azioni sbagliate. Non è divertente avere cattive abitudini; il male distrugge tutto il divertimento, sazia la mente al punto tale che presto non si prova più alcun piacere nel mangiare troppo, in una attività sessuale eccessiva o nell'indulgere oltre misura a uno qualsiasi dei sensi. Se esagerate, ricordate che siete sotto l'influenza e nella morsa delle cattive abitudini. Ad esempio, se soffrite di ulcera e, per abitudine, continuate a mangiare carne, cibi piccanti o fritti che irritano ulteriormente lo stomaco e ne impediscono la cicatrizzazione, l'ulcera peggiorerà e si potrà evolvere in un cancro o in un'emorragia. Dovreste piuttosto mangiare cibi morbidi, purea, passati e altri alimenti che non irritino le mucose. Perché permettete alle abitudini di costringervi a mangiare quelle cose che come già sapete vi faranno male? Proprio come il crimine non paga, così non pagano le cattive abitudini, perché distruggeranno la salute, la felicità e la pace mentale. Inoltre saranno un cattivo esempio per coloro che amate. Dovete sforzarvi di superare adesso le abitudini dannose. Non siate deboli. State lontani dalle cose che risvegliano le vostre cattive abitudini e scegliete sempre buone alternative che vi aiuteranno a conseguire la pace della mente e un corpo sano e robusto. Le tentazioni sono seducenti e forti, ma voi siete più forti, perché l'immagine di Dio è racchiusa in voi. Per quante volte cadrete, potrete sollevarvi di nuovo; ma quando ammettete la sconfitta, allora siete perduti, e perdute saranno anche la vostra pace e la vostra felicità.

Educate la vostra volontà a non essere schiava Sant'Ignazio di Loyola era chiamato il santo della forza di volontà. Non aspettava che la grazia di Dio scendesse su di lui. Aveva educato la sua volontà a tal punto che poteva comunicare con Dio in ogni momento. Diceva: "Posso trovare Dio quando voglio, e tutti gli esseri umani di buona volontà possono fare altrettanto. Possiamo esercitare il corpo passeggiando, camminando e correndo; allo stesso modo la volontà dell'uomo può essere educata a trovare la volontà di Dio". Io credo nella possibilità di educare la volontà per dominarla completamente e riuscire a compiere i propri doveri, liberi dalle abitudini sbagliate. Dovremmo anche avere la libertà di tagliarci la gola se vogliamo, ma certamente non useremo il nostro libero arbitrio per fare cose simili! Sembra tuttavia che, in nome della libertà, la natura umana spinga a fare le cose sbagliate. Dite a una persona caparbia di fare una certa cosa che le giova e farà esattamente l'opposto. Coloro che si comportano in questo modo sono puerili e immaturi. Solo quando raggiunge la saggezza, l'essere umano può dirsi veramente maturo. L'età non ha nulla a che vedere con questo. Uno schiavo è uno schiavo. Per quanto si sforzi, non riesce a fare a meno della cosa di cui è succube. Non permettete mai a voi stessi di essere dominati da qualcosa o da qualcuno. Avete tutta la forza di volontà necessaria per distruggere qualsiasi abitudine. Il potere della volontà divina è sempre in voi e non potrà mai essere distrutto. Purtroppo voi permettete che sia oscurato dalle vostre cattive abitudini e da altre influenze negative. Quando decidete di fare o di non fare una cosa, non arrendetevi, a meno che non vi accorgiate di essere in errore; in tal caso cambiate subito idea. Altrimenti, non datevi per vinti, perché quando la volontà si indebolisce perdete il tesoro più prezioso. Le persone che frequentate potrebbero indurvi a diventare come loro; ma sarete voi a sopportare le conseguenze di ciò che diventerete. Si racconta che una volpe perse la coda in una trappola. Chiamò a raccolta le altre volpi e spiegò loro quanto fosse bello essere senza coda. Ma una vecchia e saggia volpe si alzò e disse: "Signora Volpe-senza-coda, ci consiglierebbe di tagliarci la coda se lei avesse ancora la sua?". Allora le altre volpi si accorsero dell'inganno. E questa è la morale: se gli altri vogliono farvi prendere le loro cattive abitudini, dite semplicemente no. Se, ad esempio, qualcuno vuole che beviate perché a lui piace bere, siate fermi: "No, grazie. Sono molto felice e mi diverto anche senza bere". Non è molto piacevole essere ubriachi, comportarsi da idioti e dimenticarsi perfino di quello che avete fatto quando tornate in voi. Inoltre, l'alcol può distruggere per sempre i nervi, la pace della mente e la felicità. Quindi non permettete a nessuno di indebolire la vostra volontà. Sarete messi alla prova, ma quando avete preso una decisione, mantenete la parola data. Mantenetela soprattutto con voi

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stessi. È diverso se vi accorgete di essere stati irragionevoli; allora dovrete essere capaci di cambiare idea immediatamente e di comportarvi bene.

Una storia sulla forza di 'non-volere' Se mi piace un cibo particolare, lo mangio fino a quando non decido di rinunciarvi. Non cerco di provare disgusto per quel cibo, semplicemente smetto di mangiarlo. Ad esempio, quando ero bambino, in India, mi piaceva moltissimo una verdura chiamata patal. L'avrei mangiata dalla mattina alla sera. Un giorno un amico mi domandò: "Non ti ha stancato?". "No", risposi, "quando una cosa mi piace, mi piace". Replicò: "Allora ne sei schiavo". Pensai: "Forse ha ragione". Perciò decisi che non l'avrei più mangiata per un anno e così feci. Dovete sviluppare questa forza ostinata di 'non volere' che vi permetterà di non cambiare idea, malgrado le pressioni contrarie. Alcuni mesi dopo aver preso questa decisione, il mio amico m'invitò a pranzo con altri amici. Furono serviti i patal. Io mangiai di tutto tranne quella verdura. Il mio amico disse: "Ci dispiace che tu non l'abbia mangiata". Replicai: "Punto primo, avete voluto mettermi alla prova. Sarebbe sciocco da parte mia cedere e indebolire così la mia volontà. In secondo luogo, ho detto che non avrei toccato questo cibo per 365 giorni, di conseguenza non mi fa gola. Prima mi piacevano i patal, ma ora non li desidero più". Ricordate, dovete liberarvi di qualsiasi abitudine vi renda schiavi. E non frequentate coloro che, sotto le spoglie dell'amicizia, cooperano con Satana per distogliervi dalle vostre buone intenzioni. Gli amici che vi ispirano sono i vostri angeli custodi. Coloro che amano Dio sono i vostri protettori. Se volete diventare un artista, frequentate gli artisti. Se volete amare Dio, frequentate coloro che lo amano.

Con la concentrazione potete formare le abitudini quando volete Come i deboli possono acquisire facilmente le cattive abitudini, così le persone decise possono imparare a creare quando vogliono le buone abitudini. Come? Con la concentrazione. Vi farò un esempio. Anni fa, a Boston, fui invitato a un pranzo. Mi stavo godendo il pasto quand'ecco, venne servito il gorgonzola. Quelle macchie scure nel formaggio mi lasciavano alquanto perplesso, ma vidi che tutti gli altri lo mangiavano con piacere. Ne assaggiai un pezzettino; subito il mio stomaco reagì e tutto il suo contenuto esclamò: "Se farai entrare il Signor Gorgonzola, io mi precipiterò fuori". Stavo per vomitare, ma pensai: "Stai tranquillo. Qui comando io". Uno degli ospiti mi guardò domandando: "Qualcosa non va?". Non osai aprire bocca. Vedevo che tutti gli altri assaporavano con piacere il formaggio e dissi a me stesso: "Ordino alla mia mente di abituarsi subito a mangiare il gorgonzola!". Scoprii che potevo mangiarlo e gustarlo con piacere, e da allora ne sono entusiasta. Più tardi qualcuno mi suggerì di abituarmi a mangiare anche il formaggio Limburger, ma dissi: "Niente da fare". Non vedevo alcuna ragione per infliggere a me e agli altri il suo terribile odore.

Analizzatevi per conoscervi meglio Siate più seri per quanto riguarda la vostra vita. Ogni sera, analizzatevi per vedere se siete trascinati dalla corrente delle cattive abitudini o se state sviluppando la forza di volere e di 'non-volere', per diventare padroni di voi stessi. Sant'Ignazio aveva un ottimo sistema. Insegnò ai suoi confratelli a tenere un diario quotidiano di tutte le azioni, buone e cattive, ricorrendo a un grafico formato da punti e linee. Alcuni di essi che non avrebbero mai pensato di poter vincere le proprie abitudini furono aiutati da questo consiglio. Osservando i grafici della vostra mente, potete vedere se ogni giorno state progredendo. Non vorrete certo nascondervi a voi stessi. Dovete sapere chi siete veramente. Analizzandovi quotidianamente, terrete sotto controllo le vostre cattive abitudini e potrete distruggerle meglio. Ma per quanto abbiate sbagliato in passato, non chiamatevi mai 'peccatori', perché questo è il peccato più grave contro l'immagine di Dio

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racchiusa in voi. È molto meglio affermare di essere un figlio di Dio, perché questo è ciò che siete veramente. Non appena dite di essere un peccatore, la vostra mente accetta la sentenza, la volontà si arrende e voi siete finiti. Dio cerca cuori volenterosi, che vogliano essere liberi; e se voi siete volenterosi, gli innumerevoli errori che avete compiuto nel passato non potranno impedirvi di ritornare a lui.

La pace e la gioia eterne sono racchiuse in voi, non nelle cose esteriori Quali figli di Dio, la felicità è la vostra vera natura. Sarete appagati soltanto dalla felicità vera che non dipende da fattori esterni. Il vino e la droga vi faranno credere erroneamente che vi stiate divertendo, ma in realtà distruggono il corpo e la mente e soffocano l'anima. Le Scritture dicono che il giorno di Pentecoste, i discepoli di Cristo erano ebbri; non erano certo inebriati dal vino, ma dall'estasi di Dio. È questa divina estasi, questa divina felicità che la vostra anima sta cercando. Passate tanto tempo ad abbellire la vostra casa, o a lavorare per potervi comprare una macchina nuova. E questo va bene, ma dovete anche essere capaci di rinunciare interiormente a tutte le cose. Perché? Perché la rinuncia vi rende liberi dalla schiavitù dei beni materiali. Pensateci. Vi lamentate di non avere ciò che hanno gli altri. Non sapete cosa voglia dire essere liberi. La felicità dell'anima supera tutti i piaceri che vi possono dare i sensi. Non passate dunque troppo tempo a inseguire i beni materiali. Certo è bello essere sempre in ordine ma non siate ossessivi; dopo averle ben pulite, le cose si sporcano di nuovo. Siate interiormente immacolati. Fate del vostro sé interiore un tempio di Dio. Trasformatelo in un tempio della mistica vita universale. Allora diventerete il re di tutte le cose e non sarete attaccati a niente. La rinuncia interiore è la via migliore, è più grande del sentiero della rinuncia esteriore, seguito subendo una disciplina forzata perché il sé interiore è ancora attaccato al corpo e ai beni materiali. Trasformate il vostro cuore, perché dentro di voi potete innalzare un altare sia al demone dell'infelicità sia al Padre celeste. La pace eterna sta dentro di voi, non certo nei beni e nelle circostanze esterne. Dio è più che sufficiente, perché in lui trovate tutto l'amore, tutta la vita, tutta la felicità, tutta la gioia, tutta la pace, tutto ciò che non osereste immaginare nemmeno nei vostri sogni più audaci. Coltivate un rapporto con lui. Vivete la presenza di Dio ogni giorno, e non andate a letto la sera finché non avete messo in pratica il Kriya e non vi sentite permeati di gioia divina. Conservate questa pace costante dentro e fuori di voi, allora chiunque vi incontrerà, la percepirà e ne sarà elevato. Non volete certo essere una puzzola umana e respingere, con il vostro comportamento sgradevole e le vostre cattive abitudini, tutti coloro che frequentate. Voi volete essere una rosa umana, un fiore di perfetta felicità, un uccello del paradiso. Non appena Dio vi sfiora, la fragranza di tutti i fiori si manifesterà in voi. La bontà e la purezza di Dio saranno in voi. Per questo dicevano di Gesù: "Nessun uomo ha mai parlato come costui". Non potete capire a fondo la vera natura di coloro che conoscono Dio, perché sono imperscrutabili. Il mio gurudeva, lo Swami Sri Yukteswar, era distaccato da tutte le cose. Lo Yoga insegna ad essere uniti soltanto a Dio e distaccati da ogni altra cosa.

Questo è il momento di creare le abitudini spirituali Poiché occorrono otto anni per acquisire un'abitudine, se volete essere spirituali, dovete cominciare fin da ora a coltivare le giuste abitudini. Per tutta la vita avete cercato ansiosamente le cose del mondo. E quando vi sedete per meditare scoprite di essere agitati. Allora concludete: "La meditazione non serve a niente", ma questo è un ragionamento sciocco. Dovete vivere comunque quegli otto anni, allora perché non li usate per perfezionare la pratica della meditazione Più vi concentrerete, tanto più rapidamente svilupperete l'abitudine di meditare. Allora la vostra mente si abituerà al silenzio. Quando acquisirete questa abitudine, non sarete più ansiosi di ottenere le cose del mondo, ma sarete ansiosi di conoscere Dio. Quali che siano le vostre responsabilità e il vostro lavoro, dovete mantenere l'impegno più importante, quello con Dio nella meditazione, perché tutte le cose vi tradiranno se tradirete Dio È per questa ragione che io non perdo mai il mio appuntamento con lui, specialmente la

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notte. Non andate a letto finché non sentite la gioia di Dio dentro e intorno a voi; allora egli resterà con voi per tutto il giorno. Nulla è paragonabile a questa gioia. Prendete l'abitudine di comunicare con la grande gioia che trascende lo stato del sonno. Il sonno profondo senza sogni è un modo inconscio di comunicare con la pace e la gioia di Dio, la meditazione è il modo cosciente. La soddisfazione che deriva da dieci milioni di sonni non dà la più pallida idea della beatitudine che si prova nella comunione consapevole con Dio. Rimanete in quella calma estatica dell'anima. Quando tutte le cose e tutte le preoccupazioni terrene svaniranno completamente e si dissolveranno nella luce dello Spirito, vedrete Dio. Non indugiate oltre, cambiate le vostre abitudini. Rimandare favorirà la formazione di ulteriori cattive abitudini che finiranno per imprigionare la volontà, e allora penserete di non poter più cambiare. Non permettete a voi stessi di raggiungere quello stato. Finché dimostrerete di avere buona volontà, Dio vi aiuterà.

La tecnica per creare e distruggere le abitudini Quando volete creare una buona abitudine o distruggerne una cattiva, concentratevi sulle cellule cerebrali nelle quali sono racchiusi i meccanismi delle abitudini. Per creare una buona abitudine, meditate; poi, concentrandovi nel centro cristico, il centro della volontà situato fra le sopracciglia, pensate con intensità all'abitudine buona che volete acquisire. Quando volete distruggere le abitudini cattive, concentratevi nel centro cristico e affermate profondamente che tutti i solchi delle cattive abitudini si stanno cancellando. Vi racconterò una storia vera sull'efficacia di questa tecnica. In India, venne a trovarmi un uomo che aveva un pessimo carattere. Era uno specialista nello schiaffeggiare i suoi superiori quando perdeva la pazienza, e così facendo perdeva anche un lavoro dopo l'altro. Se qualcuno lo infastidiva, andava fuori di sé e gli scagliava qualsiasi cosa avesse a portata di mano. Mi chiese di aiutarlo. Gli dissi: "La prima volta che ti arrabbi, conta fino a cento prima di reagire". Ci provò, ma ritornò dicendomi: "Così mi arrabbio ancora di più: mentre conto divento cieco di furore per dover aspettare tanto". Sembrava un caso disperato. Allora gli suggerii di mettere in pratica il Kriya Yoga, con un'ulteriore istruzione: "Dopo aver praticato il Kriya, pensa alla luce divina che sta entrando nel cervello, lo tranquillizza, calma i nervi, placa le tue emozioni e allontana la collera. Un bel giorno i tuoi accessi d'ira scompariranno". Dopo qualche tempo ritornò da me, e questa volta disse: "Sono libero. Non mi arrabbio più. Le sono tanto grato". Decisi di metterlo alla prova. Presi accordi con alcuni ragazzi perché attaccassero briga con lui. Mi nascosi nel parco lungo la strada che percorreva abitualmente, in modo da poterlo osservare. I ragazzi tentarono più volte di coinvolgerlo in un litigio, ma lui non rispose. Mantenne la calma.

I falsi piaceri non possono sostituirsi alla beatitudine di Dio Meglio desiderare la morte un miliardo di volte che lasciarvi invischiare in cattive abitudini da cui non potete liberarvi. Il denaro, il sesso e il vino sono falsi piaceri. Non potranno mai sostituire la beatitudine di Dio. Anche se vi limiterete soltanto a pregarlo sinceramente, alla fine conoscerete la sua grande gioia. Naturalmente Dio vuole mettervi alla prova con il sapore della tentazione e la lusinga delle cattive abitudini, per vedere se veramente volete lui più dei seducenti falsi piaceri del corpo. Se vi arrendete, non approderete a nulla. Se continuate a versare acqua in un vaso, non potete sperare che evapori. Dovete fare evaporare l'acqua delle cattive abitudini al sole della buona compagnia, dell'attività salutare, dell'introspezione, della forza di volontà, e, soprattutto, della meditazione e della comunione con Dio. Nessuno potrà aiutarvi se non siete disposti ad aiutare voi stessi. Come ho detto, se siete volenterosi, Dio stesso vi aiuterà. Quando Gesù pregò il Padre celeste: "Non c'indurre in tentazione ma liberaci dal male", intendeva dire: "Non abbandonarci nell'abisso della tentazione in cui siamo caduti perché abbiamo abusato della ragione di cui ci hai dotati". Non possiamo essere indotti in tentazione a meno che non abusiamo del dono divino della ragione. Non appena assaporerete la dolcezza di

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Dio nella meditazione, non sarete mai più preda delle tentazioni. Abbandonerete le vostre cattive abitudini e lo seguirete. Se davvero cercate Dio, lo troverete.

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Il giardino delle qualità in fiore

Messaggio di ispirazione pronunciato prima del Servizio domenicale. Primo tempio della Self-Realization Fellowship,

Encinitas, California, 3 maggio 1942 Il mondo è per me come un giardino in cui vedo sbocciare tutte le qualità umane. Come l'ape, la mia mente vola alla ricerca dei fiori delle buone qualità. Troppe persone si comportano come le mosche e 'svolazzano' con insistenza intorno a Dio, finché qualcosa non attira la loro attenzione; allora, volano via anche se ciò che le attrae è dannoso allo spirito. L'ape cerca soltanto i fiori che producono il miele migliore. Voi dovete essere un'ape divina, che si nutre esclusivamente della dolcezza e della bontà del miele di Dio. Ricordate ciò che vi dico, e cercate di assorbire le buone qualità degli altri. Quando adoriamo e assaporiamo la bontà umana possiamo trovare Dio. Egli è il miele e noi potremo godere la presenza del Signore nelle sue dolcissime qualità manifeste negli esseri umani. Dio è presente in tutte le cose buone ed è lui che contempliamo sia nella natura sia nelle buone qualità degli uomini. La sua magnificenza si mostra nell'armonioso scenario della natura. Il suo respiro alita nel vento. La sua divinità ci sorride nei fiori. Le qualità dell'amore, della pace e della gioia che crescono nel giardino dei cuori umani riflettono la sua bontà e la sua bellezza. Chi cerca il male vede ovunque il male. Chi cerca la bontà vede ovunque la bontà. Fate che i vostri occhi contemplino soltanto la bellezza affinché l'orrore del male scompaia dalla vostra coscienza. Quando cercate il male, quando siete negativi e vi soffermate sui pensieri negativi, il mondo vi appare come una spaventosa foresta. Quando cercate la bontà, quando siete buoni e positivi, il mondo si trasforma in un bellissimo giardino. La Bhagavad Gita insegna che colui il quale pensa in modo negativo e vede il male nel mondo diventa il nemico del proprio Sé e il Sé si comporta con lui come un nemico. Invece chi vede solo la bontà diventa l'amico del proprio Sé e il Sé si comporta con lui come un amico. Se sarete nemici di voi stessi, trovando il male in tutte le cose, il vostro vero Sé sarà il vostro nemico. E se sarete amici di voi stessi, assorbendo da tutto ciò che vi circonda le buone qualità, il vostro vero Sé sarà il vostro amico. Nel mondo, quindi, cercate soltanto il bene e fate il bene. Cercate costantemente Dio, invece di lasciarvi andare ad azioni e a pensieri negativi, e troverete la pace della mente e la felicità. Prima o poi dovrete liberarvi dal male. Perché non lo fate ora? Per quanto vi siate lasciati avviluppare dalle azioni e dai pensieri negativi, queste abitudini sbagliate non potranno rendervi schiavi per sempre. Crediamo di non poterci liberare dalle dannose tentazioni dei sensi, dalla gelosia, dall'ira, eppure nessuna emozione potrà impadronirsi per sempre dell'anima. Così, miei cari, non permettete a nessuno di chiamarvi peccatori. Voi siete figli di Dio, perché egli vi ha fatti a sua immagine. Se negherete l'esistenza di questa immagine commetterete proprio contro di voi il peccato più grande. E se peccherete contro di voi, anche Dio vi sarà ostile. Dite piuttosto: "Anche se i miei peccati sono profondi come l'oceano e infiniti come le stelle, tuttavia io sono invincibile, perché sono lo Spirito stesso". L'oscurità può regnare in una grotta per migliaia di anni, ma sparirà come se non fosse esistita mai quando illuminerete la caverna. Analogamente, quali che siano i vostri difetti, non appena la luce della bontà li illuminerà non vi apparterranno più. È così grande la luce dell'anima, che le incarnazioni del male non possono distruggerla. Ma le temporanee tenebre del male, che voi stessi avete creato, rendono l'anima infelice, perché voi soffrite in quell'oscurità. Potete scacciarla quando nella profonda meditazione si apre l'occhio spirituale e la vostra coscienza è pervasa dalla sua luce divina che tutto rivela. Nessuno può salvarvi. Voi salverete voi stessi non appena comprenderete questa verità: "Io sono la Luce. L'oscurità non era stata fatta per me, e non potrà mai nascondere la luce della mia anima".

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Il cristianesimo orientale e il cristianesimo occidentale Lezione tenuta agli studenti della Self-Realization Fellowship

nel 1926

Lo Spirito è la sorgente infinita della saggezza che scorre ininterrottamente nel canale di ogni vita umana. Alcuni canali sono larghi, altri stretti, e più il canale è largo, più copioso è il flusso del potere divino. Noi siamo canali unici nel loro genere, perché abbiamo il potere di diventare più stretti o più larghi. Siamo stati dotati del libero arbitrio e della facoltà di scegliere. Alcuni ostruiscono il canale della propria vita con il fango dell'ignoranza che hanno accumulato nel tempo, e non si lasciano mai purificare dalla draga della conoscenza. L'oceano della verità cercherà invano di fluire più abbondantemente in questi canali così stretti. Altri, invece, continuano a scavare, ad allargare e a rendere più profondo il canale della propria vita con l'autodisciplina e lo studio, invitando la saggezza divina ad attraversarlo sempre più copiosamente. Gesù Cristo è stato uno dei canali più grandi nei quali è fluita la saggezza cosmica. Dobbiamo ricordarci che ciascun canale è finito e ha i suoi limiti. Oserei dire che non nascerà mai un profeta che possa contenere o esaurire tutto l'oceano della verità nel breve spazio della propria vita. Altri profeti verranno a esprimere nuovamente la verità. Benché sia infinita, la verità deve essere necessariamente limitata anche dai profeti; tuttavia, queste grandi anime hanno il compito di ampliare i canali delle vite più piccole e di inondarne le rive con la loro infinita saggezza.

Il vero cristianesimo Il vero cristianesimo (ossia i princìpi divini insegnati dal Cristo) non va confuso con alcune delle forme che lo rivestono. Il vero cristianesimo non è né orientale né occidentale, e non consiste esclusivamente nell'insegnamento di Gesù e dei santi. I suoi eterni princìpi appartengono a tutte le anime che cercano la verità. Il figlio dell'uomo, Gesù, si è innalzato allo stato di figlio di Dio. In altre parole, si è elevato al di sopra della comune coscienza umana ed è entrato nella cosmica coscienza cristica, il puro riflesso di Dio, presente in tutta la creazione. Quando Giovanni disse: "A tutti quelli che l'hanno ricevuto, egli ha dato il potere di diventare figli di Dio",' intendeva dire che chiunque avesse conseguito la coscienza cristica, e avesse aumentato le capacità della propria coscienza tanto da contenere l'infinito oceano della verità, sarebbe diventato come Gesù un figlio di Dio, una cosa sola con il Padre. Questa affermazione dà una grande speranza a tutti i cuori impegnati nella ricerca spirituale, perché seguire l'esempio di Gesù non avrebbe senso se non potessimo diventare come lui. Gesù non è stato mandato sulla terra come simbolo di una meta irraggiungibile. È venuto come un'ispirazione vivente, a mostrare ciò che tutti noi possiamo cercare e raggiungere. Se Dio ha creato tutti gli uomini a sua immagine, come dice la Bibbia, non può dare a uno di loro più di quanto non dia a tutti gli altri. Non può essere accusato di una forma di parzialità che lo renderebbe meno divino. Siamo tutti suoi figli, creati dal suo potere e dotati del potere di diventare veri 'figli' suoi. Inoltre non è stato soltanto Dio a trasformare Gesù in un gigante spirituale. Se Dio creasse i profeti come 'pezzi unici' confezionati in una fabbrica spirituale, potremmo giustamente pensare che non sia necessario lottare e pretenderemmo che Dio ci facesse assumere una nuova forma e si impegnasse spiritualmente al nostro posto. La ragione, la libertà di scegliere e il potere di esercitare il libero arbitrio, sono caratteristiche peculiari dell'essere umano e bastano a dimostrarci che dobbiamo evolverci spiritualmente in virtù dello sforzo e dell'impegno personali. Gesù lottò, digiunò, pregò, si sottopose a ogni genere di disciplina. Noi lo ammiriamo ancora di più, perché essendo nato uomo, diventò divino. La verità spirituale è una sola: interpretata dai cristiani si chiama cristianesimo, dagli indù induismo, e così via. È la chiusura mentale che limita la religione ai rituali dei templi o delle chiese e alle convinzioni settarie, confondendo la forma con lo spirito. La verità è sempre stata limitata da tutte le interpretazioni, ampie o ristrette che siano. Noi dobbiamo realizzare la verità, e una volta raggiunta questa meta non dipenderemo più dalle interpretazioni degli uomini.

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Lo scopo dello Yogoda (o Self-Realization Fellowship) è quello di insegnare i metodi pratici, le tecniche esatte, per ampliare il canale della coscienza umana, affinché la verità possa affluire ininterrottamente, e non essere ostacolata dai dogmi o dalle affermazioni indimostrabili. Lo Yogoda mette in evidenza non soltanto gli insegnamenti e la personalità del santi e dei profeti, ma anche il sentiero della concentrazione che si basa su un metodo pratico. Insegna a progredire, un passo dopo l'altro dall'atto di fede alla realizzazione e al raggiungimento personale della divinità.

In Oriente le condizioni di vita erano diverse "Vendi tutto ciò che hai e dallo ai poveri". "Non siate dunque solleciti del domani... di quel che mangerete, di che vi vestirete". Questi e altri precetti spirituali insegnati da Gesù non potrebbero essere messi in pratica alla lettera nel mondo occidentale dei nostri giorni. Ciò che Gesù predicava può essere compreso soltanto sviluppando la coscienza interiore, spiritualizzando il Sé interiore. In origine il cristianesimo poneva meno l'accento sulle formalità esteriori della religione. Gesù insegnava a un popolo orientale, in un ambiente e in un'atmosfera orientali, e le verità di cui parlava erano interpretate da mentalità tipicamente orientali. Se il Nuovo Testamento fosse stato scritto da Gesù e non dai suoi discepoli, sarebbe stato molto diverso. Le esperienze spirituali del personaggi evangelici, per quanto trascendenti o intuitive, hanno assunto una valenza orientale perché sono state espresse da mentalità e terminologie orientali. Le parole non possono esprimere le esperienze spirituali quando la lingua usata è inadeguata, perché assumono un'impronta spiccatamente individuale. A quei tempi e in quelle condizioni di vita era possibile abbandonare tutti i beni materiali, come Gesù esortava a fare. Se Gesù predicasse oggi agli americani, il suo messaggio sarebbe essenzialmente lo stesso anche se lo esprimerebbe in modo diverso da quello di duemila anni fa allora parlava a un popolo che viveva in una terra le cui condizioni di vita e i fattori climatici e sociali permettevano di vivere molto più facilmente di quanto non si riesca a fare oggi. Ai suoi tempi, con un minimo sforzo era possibile procurarsi da vivere. Il clima temperato semplificava i problemi creati dall'abbigliamento e dalla casa. Il lato pratico della vita richiedeva minore attenzione. Il cristianesimo orientale insegnava a vivere semplicemente, all'aria aperta, e a meditare in grembo a Madre Natura. Gesù predicava un modo di vivere che non si differenziava molto dalle consuetudini del suo tempo, e oggi non sosterrebbe la necessità di cambiare radicalmente le nostre abitudini. Viviamo in un'epoca diversa; gli scopi del Creatore esigono che l'evoluzione del mondo si svolga in condizioni sempre nuove e sempre mutevoli. Oggi Gesù non esorterebbe ad abbandonare definitivamente le modalità e le condizioni del nostro modo di vivere. Oggi, come allora, farebbe notare che gli aspetti formali della vita sono di secondaria importanza, che l'unico valido cambiamento, l'unico progresso permanente, è l'evoluzione interiore dell'uomo verso la perfezione spirituale. Le condizioni esteriori della vita non saranno mai perfette finché non sarà perfetta la condizione interiore. L'effetto non può precedere la causa. L'insegnamento di Cristo, interpretato dagli occidentali e adatto agli occidentali, è diverso e quindi possiamo chiamarlo 'cristianesimo occidentale'. Per un'errata interpretazione degli insegnamenti di Gesù, i suoi primi seguaci disprezzarono e trascurarono il progresso della vita materiale. Non cercarono di tradurre la crescita interiore in conquiste esteriori. E questo è ciò che in linea di massima è avvenuto in Oriente. Ma le leggi di Dio non rispettano le interpretazioni dell'uomo: ogni volta che, in qualsiasi luogo, l'essere umano - cristiano, indù o di qualunque altra razza - infrange le leggi divine fisiche, mentali o spirituali che regolano le condizioni di vita spirituali, mentali, sociali, industriali e pratiche viene punito dalla guerra, dalle pestilenze, dalle carestie, dalla povertà e dall'ignoranza spirituale. La storia ci insegna che l'uomo deve migliorare la propria vita sotto tutti i profili, senza trascurare né il lato fisico né quello mentale né quello spirituale, se vuole raggiungere la perfezione.

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Perché in Occidente il cristianesimo si è trasformato Dobbiamo comunque ammettere che, a causa di una particolare condizione di intensa spiritualità, l'Oriente in generale, e l'India in particolare, sono stati la culla dei profeti e dei più grandi santi del mondo: Gesù, Buddha, Krsna, Samkara, Caitanya, il mio maestro, i Paramguru e molti altri. Stranamente, in Occidente non troviamo profeti di tale levatura spirituale. Se facessimo una statistica delle diverse mentalità nel mondo, scopriremmo che gli orientali sono in genere più inclini alla spiritualità, mentre gli occidentali sono più pragmatici e più portati alle realizzazioni industriali. Questa è la ragione per cui il cristianesimo orientale insegnato da Gesù e dai suoi discepoli ha subìto un palese cambiamento una volta arrivato in Occidente. L'esortazione di Gesù alle moltitudini orientali: "Cercate prima il regno di Dio", per motivi pratici in Occidente si è trasformata in: "Cercate prima il pane e poi il regno di Dio". "Vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri", è diventato: "Compra tutto quello che puoi a prezzo di costo, poi vendilo a un prezzo maggiore e investi oculatamente quello che hai guadagnato". Pur volendo applicare alla lettera gli insegnamenti impartiti da Gesù ai suoi contemporanei, oggi l'essere umano non sarebbe onestamente in grado di farlo. Nella maggioranza dei casi le responsabilità familiari gli impedirebbero di vendere i propri beni e di dare il ricavato ai poveri. Se non "Si preoccupasse del domani... di quel che mangerà, o di che si vestirà", non agirebbe correttamente verso chi dipende da lui e ha il diritto di aspettarsi il suo aiuto e la sua protezione. Ma il fatto che in quest'era moderna così complessa gli uomini non possano sempre seguire alla lettera i precetti insegnati da Gesù, non impedisce loro di essere sotto tutti gli aspetti dei veri cristiani e di seguire fedelmente gli insegnamenti spirituali e la vera essenza del cristianesimo. Essi possono spiritualizzare la propria ambizione e la propria ricchezza, usandole per il bene altrui. Possono evitare di lasciarsi prendere dall'avidità del lusso e cercare di soddisfare soltanto ciò di cui hanno veramente bisogno. Gesù poteva predicare alle folle dalla cima delle montagne o all'aria aperta. La notizia dei suoi discorsi si diffondeva di bocca in bocca perché a quei tempi non esistevano i giornali. Ma al giorno d'oggi non esiste più questa deliziosa libertà dalle spese che devono essere sostenute per affittare una sala e fare pubblicità. Il maestro può essere disposto a predicare sulla cima di una montagna coperta di neve o irraggiungibile con la metropolitana e gli autobus, ma gli ascoltatori non sono disposti a raggiungerlo per ascoltarlo. Gli occidentali vogliono ampie sale riscaldate e centrali. Così un maestro sinceramente desideroso di piantare i semi della spiritualità nel cuore degli esseri umani deve anche essere disposto ad accettare le condizioni di vita del paese e dell'epoca in Cui si trova. Come Bruce Barton ha sottolineato nel suo meraviglioso libro The Man Nobody Knows, Gesù oggi si servirebbe dei metodi dell'uomo di affari di successo. Ad esempio, se predicasse in America, ricorrerebbe senz'altro ai giornali come mezzo di comunicazione. Il mezzo non ha grande importanza; la cosa principale è fare arrivare il messaggio alla gente. Oggi si devono costruire chiese grandi e costose per accogliere le folle dei fedeli, con conseguenti problemi finanziari. Al termine della prima conferenza che ho tenuto nella sua città, è venuto da me un uomo e mi ha detto: "Swami, ho ascoltato spesso in questo auditorium numerose conferenze; mi sono seduto sulle sedie dure e scomode della sala e dopo mezz'ora di crescente disagio sono stato costretto ad andarmene. Ma sono felice di dirle che questa sera la sua conferenza mi ha fatto dimenticare per due ore quanto fossero dure le sedie. Cerchi, comunque, di far trovare sempre delle sedie comode, altrimenti il pubblico americano lascerà la sala!".

La vera comunione con Dio è indispensabile In Occidente le chiese hanno fatto un bene incalcolabile cercando di ricordare alla gente i doveri spirituali e le leggi di Dio. Ma le chiese sono diventate estremamente formali e prive dello spirito della profonda meditazione e della vera comunione con Dio che Gesù e i suoi discepoli avevano manifestato così chiaramente nella propria vita. Oggi i fedeli frequentano la chiesa soltanto con il corpo, perché la loro mente è spesso altrove. Durante la predica o al momento della preghiera, molti pensano al pollo che mangeranno a pranzo o a un affare da concludere! Tale distrazione non è imputabile al fedele, perché non gli è stata mai insegnata

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l'arte di guidare la mente, di ritirarla dal regno delle sensazioni e di concentrarla su Dio. Anzi, l'uomo comune non sa e non crede che sia possibile comunicare personalmente con Dio. Si può entrare in comunione con Dio mettendo in pratica alcune Precise tecniche di concentrazione e di meditazione sulla vibrazione cosmica. Dio sarà allora così vicino e reale come il corpo e i pensieri. Lo Yogoda ha la missione di insegnare l'arte della comunione, del rapporto personale con Dio, del contatto cosciente con la Sorgente della luce, del potere, della beatitudine. I fanatici limitano la verità, affermando di averne il monopolio, e si considerano reciprocamente 'pagani'. Molti cristiani pensano che gli induisti e i buddhisti siano 'pagani', gli induisti e i buddhisti, se sono fanatici e intolleranti, pensano la stessa cosa dei cristiani. Ma la vera religione non appartiene a nessuno in particolare. La sua essenza è duplice. In primo luogo, consta di alcuni princìpi interiori di sintonia con Dio, che migliorano la vita e la rendono permanentemente felice e splendida sotto ogni punto di vista. In secondo luogo, prevede modalità materiali e mentali di comportamento e di disciplina, necessarie a manifestare tali princìpi interiori nella vita dell'uomo. Le usanze e le formalità della religione costituiscono il guscio che protegge l'essenza della verità. Ma se il guscio non riveste un seme vitale, è inutile e sterile. I sacramenti, le buccine, le campane delle chiese, la croce, la mezzaluna, sono soltanto manifestazioni esteriori necessarie a simboleggiare alcune verità spirituali. Col passare del tempo, la mente degli uomini si è concentrata sempre di più sulla forma del rituale o del servizio religioso, sulla personalità del predicatore o del sacerdote e sul suo modo di predicare, sull'architettura e le dimensioni della chiesa o del tempio, sul numero dei fedeli sulla loro condizione sociale ed economica. All'estremo opposto, gli iconoclasti vogliono distruggere ogni esteriorità. Il loro errore sta nel fatto che lo zelo dimostrato nell'eliminare la forma è esso stesso un modo di concentrarsi sulla forma e sui precetti esteriori. Così i simboli e le formalità della religione si trasformano in cappe rosse che eccitano il toro del fanatismo religioso. Una soluzione è offerta dallo Yogoda, che invita i seguaci di qualsiasi religione a convivere in armonia, concentrandosi sull'unica Realtà nascosta dietro la forma, sulla verità che è l'essenza di ogni religione. Lo Yogoda non ha lo scopo di riunire tutte le chiese e tutte le religioni in un'unica chiesa e in un'unica forma, né di distruggere le espressioni religiose individuali, ma di insegnare i metodi scientifici per mezzo dei quali i vantaggi e la verità della chiesa e del suo credo possono essere provati e dimostrati. Il cambiamento delle consuetudini o la fusione di tutte le forme in un'unica forma comune non altererebbero l'essenza dell'atteggiamento religioso; soltanto la verità dimostrata, soltanto la verità religiosa messa alla prova e sperimentata personalmente, potrà soddisfare del tutto la mente umana ed eliminare il fanatismo e l'ignoranza spirituale.

L'Oriente e l'Occidente hanno bisogno di maggiore equilibrio Nel mondo occidentale, in mancanza di un metodo scientifico che permetta di percepire direttamente la verità, non si è determinato un forte interesse per la ricerca spirituale. D'altro canto in India, dove la moltitudine di santi e di uomini che hanno realizzato il Sé ha dimostrato che tutti possono conoscere Dio in virtù di una serie ben precisa di passi e di metodi di concentrazione e di meditazione, la religione ha sempre rivestito un ruolo importante nella vita degli esseri umani. Ma l'Oriente e l'Occidente soffrono in uguale misura dello sviluppo eccessivo di un aspetto della vita e dello sviluppo insufficiente degli altri aspetti. Nel suo interesse esclusivo per la religione, l'India ha infranto le leggi di Dio che governano il lato materiale della vita, e di conseguenza ha dovuto subire carestie e pestilenze. In Occidente, l'adorazione del dio denaro e l'ignoranza delle leggi spirituali di Dio hanno generato popoli privi della pace interiore e si sono manifestate esteriormente negli orrori della guerra mondiale. Così l'Oriente e l'Occidente hanno fallito in un senso e hanno avuto successo nell'altro. I saggi dell'Oriente sono ricchi di intuizione e di pace spirituali che nessuna sofferenza esterna può distruggere. Gli scienziati occidentali hanno sconfitto le pestilenze e le carestie. Gli uni hanno bisogno dell'aiuto degli altri per raggiungere la perfezione.

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Per diventare spirituali non occorre che gli occidentali distruggano le fabbriche, chiudano le banche, abbandonino gli affari e si ritirino nella giungla. Possono però seguire i metodi di realizzazione interiore dell'Oriente e possono continuare le loro attività terrene rivolgendole al bene del prossimo, invece che a scopi egoistici. Non occorre neppure che l'Oriente accetti indiscriminatamente i metodi industriali dell'Occidente. Tutto ciò che occorre è seguire gli ideali occidentali tendenti al progresso e allo sviluppo delle condizioni di vita. Così gli uni potranno beneficiare dell'esempio e dell'insegnamento degli altri. L'Oriente deve vedere il Bene supremo nel progressivo miglioramento delle condizioni di vita, e l'Occidente nel suo entusiasmo per le attività terrene non deve dimenticare la meta spirituale. È necessario raggiungere un giusto equilibrio. Quale che sia la vostra religione domandatevi: "Sono felice? Rendo felici gli altri? Ho trovato le risposte agli interrogativi fondamentali della vita? Qual è il mio primo dovere? Come posso trovare la pace e la felicità?". Lo Yogoda (gli insegnamenti della Self-Realization Fellowship) offre una tecnica pratica che permette di realizzare Dio, di spiritualizzare le cellule del corpo attraverso un metodo preciso di sviluppo fisico, di attingere alla Fonte suprema dell'energia cosmica che governa tutti gli aspetti della nostra vita materiale e spirituale. Questo è il messaggio pratico che gli Occidentali aspettavano ansiosamente, in particolare coloro che non si accontentano della fede cieca e desiderano trovare la verità attraverso la propria esperienza personale. Questo è il messaggio della vera comunione con Dio che riempirà nuovamente le chiese deserte. Oggi la gente frequenta le sale cinematografiche, mentre al confronto le chiese sono vuote. Perché? Perché nelle sale cinematografiche trova qualcosa di tangibile che interessa e delizia la mente. La scienza della meditazione Yogoda farà trovare questo interesse nelle chiese; mostrerà a ogni ricercatore spirituale che la cosa più affascinante del mondo è il Dio di beatitudine racchiuso dentro di noi. Gli darà la chiave per entrare in questo regno di gioie ineguagliabili. Tutti gli obiettivi della vita offrono soltanto una parziale felicità anche se sono coronati dal successo più completo. Ma, dopo aver trovato Dio troveremo l'eterna, inesauribile beatitudine, perché egli può dare ciò che l'universo intero non può dare. Dio è il Tutto e l'universo non è che una parte di Dio.

Conoscere Dio scientificamente Non appena gli Occidentali conosceranno la reale comunione con questo grande Dio di beatitudine, il loro atteggiamento nei confronti della religione e della chiesa cambierà completamente. Allora le prediche non saranno noiose e le chiese non saranno più vuote. I ricercatori spirituali avranno la chiave per dimostrare la verità dell'esistenza di Dio. Ascolteranno parlare di Colui che essi stessi conoscono perché sanno che esiste, che è vicino, che è vivo. Saranno devoti a Dio, perché l'hanno incontrato e non perché in teoria esiste un'Entità del genere che deve essere adorata. Nessuna cosa potrà mai soddisfare completamente il cuore dell'uomo se non una prova tangibile. Lo Yogoda mette a disposizione di ciascun essere umano questa prova. Come l'astronomo deve servirsi del telescopio per vedere le stelle lontane, così, chi si domanda se Dio esiste, deve servirsi della meditazione scientifica. Se qualcuno afferma o nega l'esistenza di una stella lontana e non ricorre al telescopio per verificare se ha ragione o torto, la sua opinione non avrà alcun valore. Non può provare il suo punto di vista a meno di non confermarlo con gli strumenti della conoscenza a sua disposizione. Quindi, nessuno può a buon diritto negare o affermare l'esistenza di Dio se non ha messo in pratica i metodi per avvicinarsi a lui. La meditazione Yogoda è un telescopio con il quale potete vedere Dio, diversamente dovete fondare la vostra convinzione che Dio esiste esclusivamente su un atto di fede. Con la meditazione, invece, potete sfidare chiunque a dimostrare che Dio sia inconoscibile. Comunque lo denominiate, Yogoda ("ciò che rivela lo yoga") significa controllare la mente con metodi psicofisici, indirizzarla verso Dio, diventarne la guida e non lo schiavo. Tutte le vicissitudini della vita sono inutili a meno che non sappiate spostare la mente dal fallimento al successo, dalla preoccupazione alla calma, dall'irrequietezza mentale alla concentrazione, dall'inquietudine alla pace e dalla pace alla cosciente e divina beatitudine interiore Se avete raggiunto tale dominio, allora lo scopo della vita è stato gloriosamente adempiuto.

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Paramahansaji concluse la conferenza con i seguenti versi che aveva composto lui stesso: Nella prigione della malinconia O nel paradiso della beata solitudine Vincolato dalle catene del lavoro O adagiato nella pace di un meritato riposo, Di nulla m'importa, Se tu sei con me. Nella moschea, nella chiesa o nel tempio Poco importa Se non amo la tua casa e il suo credo Più di quanto ami te. Negli ingranaggi delle fabbriche Voglio sentire la tua vita che palpita e si muove. Se tu sei nella fabbrica La preferisco al Paradiso senza di te. Nelle grotte dell'Himalaya O in un'affollata metropolitana, Nelle giungle dell'India O della vita moderna, Dovunque andiamo, Insegnaci a trovarti In tutti i tuoi nascondigli segreti, A nord, a sud, a est, a ovest, In ogni luogo.

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Un mondo senza frontiere

Discorso tenuto prima di un banchetto organizzato nel secondo tempio della Self-Realization Fellowship, Los Angeles, California,

26 febbraio 1939 Quando esseri umani dalle mentalità diverse si incontrano animati da uno spirito di amicizia, l'armonia, la pace, la felicità, la comprensione e la collaborazione regnano in ogni attività della vita. Mai prima d'ora la pace è stata più necessaria, se pensiamo a tutte le sventure che affliggono questa nostra terra e alla guerra mondiale che sta dilaniando l'Europa. Sono convinto che le guerre continueranno a esistere finché non diventeremo tutti così spirituali da renderle inutili grazie all'evoluzione della nostra natura individuale. A prescindere dalle reciproche differenze, se grandi anime come Gesù, Krsna, Buddha e Maometto si incontrassero non ricorrerebbero mai ai mezzi della scienza per distruggersi a vicenda. Dove esiste la comprensione regna la pace. Perché gli esseri umani sentono la necessità di combattere? Il potere delle armi non evoca la saggezza e non ha mai portato una pace stabile. La guerra è simile a una sostanza velenosa che si insinua nell'organismo. Quando il corpo è avvelenato dalle tossine deve in qualche modo liberarsene. Ecco perché ci ammaliamo. Analogamente, quando l'egoismo raggiunge un livello molto elevato nel sistema internazionale scatena nel mondo la malattia della guerra. Molti esseri umani vengono uccisi, poi segue una breve tregua. Ma la guerra ritorna, e continuerà a tornare fino a quando non sarà eliminata l'ignoranza e ogni uomo non diventerà un perfetto cittadino del mondo. Dio ci ha dato l'intelligenza e ha stabilito che vivessimo in un ambiente nel quale abbiamo il dovere di usarla. L'universo è simile a un guscio e ognuno di noi è un pulcino che si muove al suo interno. Ma che cosa c'è oltre il guscio della materia? Che cosa c'è oltre le sue tre dimensioni? Dobbiamo penetrare nello spazio e conoscere il funzionamento di quel mondo dal quale ha avuto origine la terra. Dobbiamo usare la nostra intelligenza per studiare i misteri della vita e per esplorare i segreti che il Padre celeste ha nascosto nella natura. Quanto sarebbe meglio impiegare l'intelligenza a questo fine, invece di creare strumenti di guerra sempre più potenti e distruttivi! Dobbiamo servirci della nostra intelligenza per vivere in pace.

La comprensione deve essere liberata da ogni pregiudizio Perché non adottiamo un sistema educativo che favorisca la comprensione fra i popoli per mezzo dell'amore, invece di alimentare l'odio nei confronti delle culture diverse dalla nostra? La comprensione reciproca è assolutamente indispensabile. Ma proprio come certe persone sono miopi e altre presbiti, così la nostra comprensione è spesso oscurata da molti pregiudizi. La nostra vista è offuscata fin dalla nascita da preconcetti familiari, razziali e nazionali che costituiscono una delle cause principali delle guerre fratricide. Non comprenderemo mai noi stessi né gli altri se non dissolveremo tutte le nubi dei pregiudizi. Amiamo tanto le nostre idee che non sempre riusciamo a capire quelle altrui. Viviamo rinchiusi nel recinto limitato delle nostre convinzioni personali e rassomigliamo alla piccola rana che viveva in un pozzo; un giorno una rana che veniva da un grande lago cadde nel pozzo e le parlò della sua immensa dimora, ma la piccola rana non le credette e si limitò a ridere: non aveva mai visto nulla oltre i confini del pozzo ed era convinta che il suo fosse il più grande specchio d'acqua esistente. Questo è il modo di vedere ristretto delle nazioni e degli individui. Ciascuna nazione ritiene che i propri punti di vista siano i migliori. Dobbiamo imparare a offrire comprensione infinita a tutti, anche a coloro che ci fraintendono. Vi farò un esempio: C riesce a capire abbastanza bene D, e così pensa di poter capire chiunque. Ma non sa niente di B, che è seduto alle spalle di C e D, e pensa di capirli entrambi. E dietro B c'è A, che vede B, C e D, e perciò crede di capire tutti. È umano pensare di vedere le cose meglio di chiunque altro. Ma soltanto se coltiveremo la comprensione divina potremo sapere veramente tutto.

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Amate il mondo come amate la vostra nazione e la vostra famiglia I popoli non si comprendono perché gli esseri umani non si rendono conto che la felicità individuale deve includere la felicità familiare, la felicità familiare la felicità della comunità, la felicità della comunità quella della nazione e quella della nazione la felicità internazionale. L'amore familiare è di per se stesso molto forte e per mezzo suo Dio è diventato il padre perché voleva amarvi con la saggezza; è diventato la madre perché voleva darvi tutto il suo amore incondizionato. È diventato l'innamorato e l'innamorata per unire le anime in un amore più grande; l'amico per unire le anime in un amore puro e disinteressato che nulla chiede. Nell'amicizia non esistono obblighi di nessun genere perché è un sentimento che nasce dalla libera scelta del cuore. Questa amicizia incondizionata dovrebbe esistere tra marito e moglie, genitori e figli, e in tutti i rapporti umani. L'amicizia è un elemento importante per portare la pace nella famiglia internazionale del mondo. Nessuno può amare la propria nazione se non impara la prima lezione dell'amore, che consiste nell'amare la propria famiglia. I neonati inizialmente piangono per chiedere il latte, ma presto cominciano ad amare il padre e la madre; crescendo imparano ad amare il loro Paese e quando la loro anima diventa simile a quella del Cristo, amano il mondo intero. Voi siete membri della razza umana, non dimenticatelo. Dovete amare il mondo così come amate la vostra famiglia e il vostro Paese. Non è un obiettivo facile, ma il compito della Self-Realization Fellowship è quello di aiutarvi a raggiungerlo. Noi insegniamo che attraverso l'amicizia con Dio si deve stabilire l'amicizia con gli esseri umani, perché solo quando conoscerete Dio e lo vedrete in tutti, potrete amare con lo stesso spirito l'ebreo, il cristiano, il musulmano e l'indù. Mi hanno insegnato queste cose quando ero piccolo, ma si trattava più che altro di un concetto intellettuale imposto, e non di una convinzione interiore. Cercavo di amare il mondo intero, ma non era facile: appena guardavo la mia famiglia il mio amore non andava oltre. Ma uno dopo l'altro molti dei miei cari morirono. Pensai allora che la natura fosse veramente crudele poi ho cominciato a capire che il mio amore veniva sottoposto a una sorta di disciplina, che dovevo espanderlo oltre i limiti familiari. Dio mi ha mostrato che amavo soltanto lui nei miei cari. Poi interiormente il mio amore iniziò ad abbracciare tutti e non provai più nessuna particolare predilezione per i miei familiari. Quando sono tornato in India nel 1935, ho visto che era vero: fatta eccezione per l'amore che mi dava mio padre, mi sono sentito un estraneo nella mia vecchia casa di famiglia. Perciò, prima attraverso la vita familiare e poi attraverso la vita nazionale, Dio insegna a ciascun essere umano a riconoscere la sua famiglia mondiale, perché si possano istituire gli Stati Uniti del mondo, sotto la guida della Verità.

La comprensione tra i popoli elimina le barriere che li separano Noi siamo tutti stranieri sulla terra. Nessun territorio appartiene per sempre a un Paese. Alla fine, la mano del tempo cancella ogni nazionalità. Le frontiere non hanno una durata illimitata perché rappresentano divisioni imposte con la forza. Sono certo che un giorno tutte le frontiere cadranno perché la nostra comprensione sarà più profonda. La terra intera diventerà la nostra patria, e allora, in nome della giustizia, per mezzo di un'assemblea internazionale, distribuiremo equamente le risorse mondiali a seconda delle necessità dei popoli. Ma l'uguaglianza non può essere imposta con la forza, deve nascere dal cuore. La più grande benedizione sarebbe quella di sviluppare la comprensione fra i popoli, che ci permette di realizzare tale verità. Questi ideali dovrebbero essere insegnati in tutte le scuole. Sarebbe un errore insegnare: "Ama la tua famiglia; non importa che cosa accada al tuo Paese", ed è un errore insegnare ad amare una patria che combatte contro la vostra più grande famiglia umana. Quando in tutte le scuole si sottolinea eccessivamente l'amore per la patria, si semina l'incomprensione e perfino l'odio nei confronti delle altre nazioni. Quanto male possiamo fare ai bambini insegnando loro quel patriottismo in cui sono racchiusi i semi dell'odio ! Se non amate il vostro Paese, non potete amare il mondo, ma ai bambini si dovrebbe anche insegnare ad amare gli altri Paesi così come amano il proprio. Questo è un principio divino.

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La pace verrà quando impareremo a vedere Dio in tutti Dunque, vedete, dobbiamo dissociare la nostra saggezza dall'influenza dell'ambiente. Se riusciamo a capire il prossimo e a liberare la mente da tutti i pregiudizi indotti dall'ambiente in cui viviamo, cominciamo a esprimere l'immagine perfetta di Dio insita in noi e a trovarla in tutti. "Ma a tutti quelli però che l'hanno accolto... egli ha dato il potere di diventare figli di Dio". La luce del sole illumina ugualmente il diamante e il carbone, ma il diamante, grazie alla sua trasparenza, lo riflette in misura maggiore. Bhagavan Krsna insegnava che, essendo l'umana saggezza coperta dall'ignoranza, l'uomo abusa della propria indipendenza per alimentare l'ignoranza stessa, e quindi non riflette la vera immagine di Dio racchiusa dentro di sé. Ma il potere dello Spirito si manifesterà in tutti coloro che utilizzano la forza della mente per comportarsi correttamente; diventeremo veri figli di Dio soltanto quando riusciremo a diventare ricettivi a tale potere. E dobbiamo imparare a vedere la luce di Dio che illumina ugualmente i suoi figli buoni o cattivi. La pace verrà quando avremo educato il nostro cuore a vedere Dio in tutti, non soltanto in coloro che ci amano o che noi amiamo. La pace non è qualcosa che voi, io o le grandi anime possiamo creare a volontà. Neppure un milione di esseri simili a Gesù o a Krsna potrebbe farlo. Pur avendo tentato, Sri Krsna non riuscì a impedire la grande guerra tra i Pandava e i Kaurava descritta nel Mahabharata. Tutta l'umanità deve diventare simile al Cristo, per portare la pace sulla terra. Solo quando ciascuno di noi conforma la propria vita alla saggezza e all'esempio di Cristo, di Krsna o di Buddha, la pace potrà regnare sulla terra, non prima. Dobbiamo iniziare ora, da noi stessi. Dovremmo cercare di essere simili alle creature divine che sono venute più volte sulla terra per mostrarci la strada. Se ci amiamo l'un l'altro e manteniamo limpida la nostra comprensione, come esse ci hanno insegnato con il loro esempio, la pace regnerà sulla terra.

La pace inizia a casa e a scuola Tutti coloro che fanno parte di una famiglia e di una comunità dovrebbero sforzarsi di vivere in armonia gli uni con gli altri. La pace deve avere inizio a casa e a scuola. Nelle aule scolastiche dovremmo insegnare il patriottismo internazionale, ossia ad amare l'umanità come ci hanno mostrato Gesù, Krsna e i grandi maestri, e a non fare nulla che possa causare problemi al mondo. Non dobbiamo essere orgogliosi della nazionalità o del colore della pelle, ma soltanto della nostra capacità di comprendere gli altri. Dovremmo coltivare la nostra comprensione e servircene per capire quali sono le cose che favoriscono la felicità della famiglia, della nazione, del mondo. La felicità internazionale dovrebbe includere il benessere della nazione, della comunità e della famiglia. Il criterio ispiratore delle leggi dovrebbe essere il merito, e non il colore della pelle o le altre differenze di classe. Ai bambini dovrebbero essere insegnati questi ideali. Finché i figli di Dio continueranno a dire: "Noi siamo indiani, voi siete americani; noi siamo tedeschi, voi siete inglesi", rimarranno schiavi dell'illusione e il mondo sarà diviso. Si eviteranno guerre, sofferenze e distruzioni soltanto quando non accentueremo più le differenze e impareremo ad amare tutti, senza distinzioni o pregiudizi. Siate più orgogliosi di essere fatti a immagine di Dio che non di far parte di una certa nazione, infatti 'americano', 'indiano' e tutte le altre nazionalità sono soltanto involucri esteriori che verranno eliminati dal tempo. Ma voi siete figli di Dio per l'eternità. Non è meglio insegnare ai vostri bambini questo ideale? È l'unica via che porta la pace. Insegnate i veri princìpi della pace nelle scuole e vivetela nella vostra vita.

Senza egoismo non ci sarebbero le guerre Se analizziamo la psicologia di ciascun individuo scopriremo che ogni essere umano attraversa uno dei seguenti stati d'animo: la felicità, quando un desiderio viene esaudito; l'infelicità, quando è frustrato; l'indifferenza, quando non è né felice né infelice. Al di là di questi tre stati troviamo la pace. Se riusciamo a liberare la nostra mente da tutti i pregiudizi egoistici, individuali, familiari e nazionali, possiamo raggiungere la pace.

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Pensate a quante guerre si sarebbero evitate se Hitler e gli altri dittatori non fossero stati animati da egoismi personali o nazionali. Sarei lieto di vedere una persona qualificata arrivare alla presidenza soltanto per il bene del Paese. Lincoln era una persona del genere; non riesco a pensare a lui senza ricordare le aspirazioni che nutriva per l'umanità. In linea di massima, invece, i politici vogliono raggiungere il potere a proprio esclusivo vantaggio e a vantaggio di quelle comunità e di quelle cause che più li interessano personalmente. L'amore per la patria di Lincoln o di Gandhi si basava sulla saggezza. Le ambizioni di meschini uomini politici mettono a serio repentaglio la stabilità di questo o di qualunque altro Paese. Così il patriottismo non deve portare nella sua scia guerre e disordini. Che valore ha un patriottismo che distrugge la vita, uccide uomini, donne e bambini innocenti. Si pensa che la guerra riveli l'amore di un popolo per il suo Paese; ma non è il modo giusto di rivelarlo. Per dimostrare il vero amor patrio dobbiamo comportarci come figli di Dio e comprendere ogni popolo. Tutti coloro che si serviranno della spada periranno di spada. L'amore divino è più grande del potere della spada, e più grande di tutte le spade del mondo è la comprensione. Oggi l'America è la nazione migliore in cui vivere. Non lo dico per adularvi, ma perché è la verità. Avete la libertà, e una serie di vantaggi materiali e di opportunità sconosciute in altri Paesi. Non abusate di questi privilegi e di questa fortuna. Ricordate, l'unica cosa che possa giustificare la vita è svelare i misteri dell'universo, l'unica cosa che possa giustificare l'esistenza umana è trovare Dio. Il Signore spera che ciascuno di voi impari ad amare Colui che dona più di tutti i suoi doni materiali.

La meditazione yoga rivela la nostra natura divina Dai volumi cosmici della verità, l'India ha tratto il sistema Yoga, la scienza dell'unione dell'anima con Dio, dell'unione con i princìpi dell'eterna rettitudine, con l'universo e con tutta l'umanità. Il saggio Patanjali ha suddiviso il sistema Yoga in otto passi che permettono di raggiungere la meta: 1. Evitare i comportamenti scorretti: yama. 2. Seguire i precetti morali e spirituali: niyama. 3. Imparare a fermare il corpo e la mente, perché quando cessa il movimento, si manifesta la percezione di Dio: asana. 4. Concentrarsi sulla pace e controllare la forza vitale nel corpo: pranayama. 5. Dominare la mente per mezzo del pranayama, e rivolgerla a Dio: pratyahara. 6. Meditare, ossia concentrarsi su una delle manifestazioni cosmiche di Dio come l'amore, la saggezza, la gioia: dharana. 7. Espandere, nella meditazione, la realizzazione dell'infinita e onnipresente natura di Dio: dhyana. 8. Quando l'anima diventa una cosa sola con Dio, la beatitudine sempre esistente, sempre cosciente e sempre nuova, si raggiunge la meta: il samadhi. La gioia di Dio è inesauribile. Dio è tutto ciò di cui abbiamo bisogno, è lo scopo e la ragione dell'esistenza. La vera comprensione si determina quando percepiamo Dio come l'immensa beatitudine della meditazione. La pace è la prima dimostrazione della sua presenza. Per conseguire la pace dobbiamo amare di più, ma non possiamo amare il prossimo incondizionatamente se prima non conosciamo Dio. L'anima è assolutamente perfetta, ma quando si identifica con il corpo o con l'ego, le sue manifestazioni vengono deformate dalle imperfezioni umane. Se gli uomini fossero soltanto il corpo e la mente, di per se stessi imperfetti, i pregiudizi e le divisioni sarebbero in qualche modo giustificabili. Ma noi siamo anime, fatte a immagine di Dio. Così lo Yoga ci insegna a riconoscere la natura divina in noi e nel prossimo. Con la meditazione Yoga possiamo sapere che siamo dei.

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Quando tutti impareranno a comunicare con Dio, regnerà la pace Sono convinto che se a tutti i cittadini del mondo si insegnasse a comunicare con Dio (non solo a conoscerlo intellettualmente), allora potrebbe regnare la pace, non prima. Quando con la meditazione assidua realizzate Dio e comunicate con lui, il vostro cuore è pronto per abbracciare l'umanità intera. Io non sono né indiano né americano. La mia razza è l'umanità e nessuno al mondo può farmi cambiare idea. Il pregiudizio e l'individualismo sono veramente puerili. Rimaniamo sulla terra soltanto per un breve periodo di tempo e poi veniamo strappati alla vita in un attimo! Dobbiamo solo ricordare che siamo figli di Dio. Io amo tutti i Paesi come amo la mia India e vi prego di amare tutte le nazioni come amate l'America. Dio ha creato un mondo disuguale per insegnarvi a dimenticare le differenze razziali; a liberare la vostra intelligenza dalle macerie delle incomprensioni e dei pregiudizi; a usarla per comprendere che Dio è il Padre di tutti. Perciò, amici, decidete di amare il mondo come amate la vostra patria e di amare la patria come amate la vostra famiglia. Soltanto allora contribuirete alla costruzione della famiglia mondiale sulle fondamenta indistruttibili della saggezza. Seguite le vie di Dio. Meditate ogni giorno su di lui. Quando comunicherete con Dio, proverete per tutti i sentimenti che provate per coloro che amate. Nessuno potrà mai indurmi a pensare di non essere uno dei miei cari. Tutti gli esseri umani sono figli di Dio e Dio è mio Padre.

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Conoscere Dio significa amare tutti

Discorso di chiusura del banchetto organizzato nel secondo tempio della Self-Realization Fellowship,

26 febbraio 1939, Los Angeles, California Self-Realization significa "sapere che il Sé è l'anima fatta a immagine di Dio". Fellowship vuol dire come prima cosa "amicizia con Dio", e come seconda cosa "amicizia con gli altri esseri umani per mezzo suo". Non appena impareremo ad amare Dio in virtù della meditazione, ameremo l'umanità come amiamo la nostra famiglia. Soltanto coloro che hanno trovato Dio mediante la personale realizzazione del Sé, che hanno effettivamente conosciuto Dio, possono amare tutti gli esseri umani, non in senso generico, ma come se si trattasse dei loro fratelli di sangue figli dello stesso Padre. Questa è la mia esperienza. Quando intratteniamo un rapporto di amicizia con Dio e per mezzo suo con il nostro prossimo, le differenze di razza, di classe o di religione scompaiono. Quando Dio diventa la nostra religione, cadono tutte le incrostazioni del dogmatismo e allora riusciamo a vedere la Verità, insita in ogni anima e in ogni religione. Io spero che tutti voi vogliate stringere questa divina amicizia con coloro che cercano la verità e desiderano essere amici di tutti. Non hanno scuse coloro che predicano il settarismo nei templi del Signore. Le chiese devono essere luoghi di comunione con Dio. Quando conosciamo il Padre, le divisioni settarie scompaiono. Tutti i profeti e tutti gli avataira hanno affermato che esiste un solo Dio, e questo è il concetto che la Self-Realization Fellowship evidenzia in modo particolare. La religione è di gran lunga superiore alla moralità: è la comunione con Dio. Parlare di Dio e incoraggiare i devoti a comunicare con lui e l'unico vero scopo di una chiesa o di un tempio. Se la religione perde di vista la comunione con Dio, ha fallito il suo scopo. Ma penso che sia arrivato il tempo in cui un numero sempre crescente di esseri umani vorrà conoscere veramente Dio e sentire che gli uomini sono tutti fratelli.

Un Dio di amore, di saggezza e di bellezza Dovete fare ogni sforzo per conoscere Dio. Durante la meditazione lanciate ripetutamente le bombe del vostro profondo desiderio contro la fortezza del silenzio, finché non ne abbatterete le mura e Dio non si rivelerà. Sentite l'amore di Dio; allora vedrete il volto del Padre e la luce dell'amore in tutti. Scoprirete che un magico legame unisce gli alberi, il cielo, le stelle, gli uomini e ogni creatura vivente; vi sentirete una cosa sola con tutti: questo è il codice dell'amore divino. Il Padre celeste può essere conosciuto come amore cosmico, luce cosmica, beatitudine cosmica. Egli è anche la bellezza infinita. Quando guardiamo una rosa non dobbiamo analizzarla troppo minuziosamente; soffermiamoci, invece, sulla sua bellezza. Se i nostri pensieri si concentrano sulle caratteristiche chimiche e botaniche della rosa, perdiamo di vista il suo splendore. Dovremmo invece immergere il nostro spirito nel profondo e puro sentimento che si ridesta in noi quando contempliamo le meraviglie del creato. In questo modo conosceremo Dio come bellezza. Dio è poesia, un'altra espressione della bellezza. Dio è il poema infinito, è la gioia che suscitano in noi versi di profonda ispirazione. Della poesia si può dire che: "Una cosa bella è una gioia per sempre". Se amiamo Dio, amiamo la poesia. Per instaurare il regno di Dio sulla terra dobbiamo seguire il sentiero della saggezza, della bellezza e dell'amore. Dobbiamo coltivare la saggezza, e per mezzo suo imparare ad amare la bellezza di Dio in tutte le anime e in tutte le cose.

Tutte le domande trovano risposta nella comunione con Dio È una cosa meravigliosa vedere che persone dai differenti punti di vista si incontrano, non per sottolineare le diversità, ma per mettere in evidenza i punti di contatto. Dall'incontro di questa sera dovete portare con voi qualcosa di valido. Tutti coloro che hanno preso la parola prima di

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me hanno affermato che non dobbiamo pensare alla guerra, ma alla pace, e che dobbiamo viverla realmente. Conosceremo la pace vera quando troveremo Dio, e quando conosceremo il Padre celeste, troveranno risposta non soltanto i nostri, ma anche tutti gli interrogativi che tormentano il mondo. Perché viviamo, e perché moriamo? Che ragione hanno gli avvenimenti del presente e quelli del passato? Non credo che verrà mai sulla terra un santo capace di rispondere a tutte le domande che si pone il genere umano, ma nel tempio della meditazione saranno risolti tutti gli enigmi della vita che turbano il nostro cuore. Quando comunicheremo con Dio troveremo la risposta agli interrogativi della vita e risolveremo tutte le nostre difficoltà. La stagione della vita è tanto breve, eppure in questi pochi anni dobbiamo cercare di raccogliere la ricchissima messe della realizzazione. Dobbiamo soltanto fare lo sforzo di meditare ogni giorno e di vivere la presenza di Dio. Nutrire nobili pensieri è un modo di migliorarci. L'unica cosa che il Signore si aspetta da noi è il nostro impegno. Indubbiamente sembra un'impresa molto difficile riuscire a ricordarci di Dio mentre siamo oppressi da tutti gli impegni quotidiani, ma la Bhagavad Gita dice: "Colui che mi vede ovunque, e vede ogni cosa in me, non mi perde mai di vista, né io perdo mai di vista lui". Vedete come il Signore ci rassicura! Egli dice: "Colui che tiene lo sguardo fisso su di me, e mi cerca nei brevi momenti liberi e nel cuore dei fiori, che esplora la Sorgente degli infiniti film della vita attraverso la minuscola stella dell'occhio spirituale che brilla nel centro cristico, e mi cerca nell'amicizia, nell'amore filiale e nell'amore divino, mi troverà. Io sono sempre con lui. Egli non mi perderà mai di vista, e io non perderò mai di vista lui".

Troverà Dio chi ha una mente invincibile La cosa più importante è risolvere i problemi che vi affliggono perché, se migliorate la vostra vita, aiuterete anche gli altri esseri umani a svelare l'enigma dell'esistenza: l'esempio parla più delle parole. Dovreste amare Dio e avere fede in lui al punto tale che, se il mondo dovesse considerarvi un'anima inutile perché avete ceduto alle tentazioni o siete fisicamente deboli, possiate tuttavia dire: "Padre, voglio venire nel tuo tempio, anche se ho le gambe paralizzate. Voglio udire la tua voce, Signore, anche se le mie orecchie sono sorde. Voglio parlare di te anche se le mie labbra sono mute. Non mi sono arreso, Signore. La mia mente e il mio cuore corrono verso di te" Non c'è ragione per cui la vostra mente non possa rivolgersi a Dio. Spezzate le catene illusorie degli attaccamenti materiali che voi stessi avete creato e che avvincono i vostri pensieri alla coscienza terrena. Isolatevi interiormente, vivete nel mondo senza farvi condizionare dal mondo. Pregate il Padre: "Voglio conoscerti e scoprire il mistero della vita. Benché la carne sia debole, lo spirito è pronto. Nel mio cuore giorno e notte ti desidero ardentemente. Voglio contemplarti alla luce del mio amore". Allora l'Amato dell'universo risponderà: "Anche se il mondo dice che sei perduto, tu sei sempre il mio bambino". Dunque ricordate: chi è mentalmente invincibile troverà Dio nel tempio del proprio cuore. Quali che siano gli ostacoli, nel santuario segreto della vostra anima potrete sempre cercare Dio e amarlo con tutto il cuore. Quando avete un po' di tempo fra un impegno e l'altro, ritiratevi nella grotta del silenzio interiore. Non troverete il silenzio fra la folla, perciò cercate di rimanere soli, e scoprirete la sorgente della saggezza dentro di voi, nella grotta del silenzio.

Troverete il giardino della verità nella comunione con Dio Nella mia ricerca ho percorso l'India in lungo e in largo, e ho trovato i fiori della verità in tutti gli insegnamenti. Ma il giardino della verità si trova nella comunione con Dio. Sarete pienamente soddisfatti solo quando udrete la verità dalle sue labbra. Non appena comunicherete con lui saprete che cosa dovete fare in ogni circostanza e potrete veramente dire: "Capisco la volontà del Padre", oppure: "Vedo l'amore di mio Padre in tutto ciò che accade". Sentendo l'amore di Dio e seguendo l'amore di Dio, riuscirete ad amare tutto e tutti. Saprete trascendere ogni limitazione, perché l'amore di Dio risolve l'enigma della vita, della guerra, della lotta.

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Ho visto e sentito questo amore nei veri maestri che ho conosciuto in India. Ricordo quando, da bambino, vidi per la prima volta il Maestro Mahasaya, un grandissimo santo. Stava meditando, con lo sguardo fisso nello spazio di un altro mondo. Non mi aveva neppure rivolto la parola, ma nell'istante in cui giunsi al suo cospetto, rimasi affascinato, perché sapevo che in lui c'era qualcosa di reale: vidi che era una cosa sola con Dio. Cercai di parlargli, ma lui si rivolse a me e disse: "Ti prego, accomodati. Sto parlando con la mia Madre divina". Quando udii queste parole, qualcosa accadde dentro di me. Sapevo di trovarmi davanti a un uomo che comunicava effettivamente con Dio. In quel momento, il mio amore per la Madre divina era un miliardo di volte più grande di quello che avevo mai provato per la mia mamma terrena, la persona che amavo di più al mondo. Era un sentimento travolgente. Implorai il santo: "Vi prego, vi prego, Signore, domandate alla Madre divina se mi ama. Risponderà, perché ora vi sta ascoltando". Giorno e notte questa preghiera si era impadronita del mio cuore, ora dovevo avere la risposta. Il Maestro Mahasaya accettò di intercedere per me. Il mattino dopo, di buon'ora, tornai da lui e gli domandai se la Madre divina gli aveva parlato di me. Lui mi guardò e rispose: "Sei un monello, signorino!". Insistetti: "Avete domandato alla Madre divina che cosa pensa di me?". Lui disse ancora: "Sei un monello, signorino!". Poi aggiunse: "Devi proprio mettermi alla prova? Conosci già la risposta: non è venuta da te questa notte a dirti che ti ama?". Il mio cuore fu inondato di gioia alle sue parole di conferma, perché era proprio così: la Madre divina era apparsa durante la mia profonda meditazione e aveva detto che mi amava. Non potrei mai dimenticare quell'esperienza: una grande luce, e la sua divina presenza. La luce più splendente del mondo non è altro che tenebra se paragonata alla luce dello Spirito. "E la luce splende nelle tenebre". Dopo l'incontro con il Maestro Mahasaya ero andato direttamente a casa e avevo cominciato a meditare, profondamente e a lungo. L'oscurità del mondo scomparve e lo spazio si dischiuse. Nel fulgore della divina luce interiore intravidi una figura femminile col viso più bello che avessi mai visto. Nella luce dei suoi occhi, davanti a me si spalancò l'universo intero. Domandai: "Sei la Madre divina?". "Sì", rispose la sua voce melodiosa. Io gridai: "Madre, mi ami?". "Ti ho sempre amato e ti amerò sempre". Che gioia provai! Che estasi meravigliosa! Ho conosciuto in quel momento l'unione con l'Amore universale. Ero tornato il mattino seguente dal Maestro Mahasaya, perché volevo sapere da lui se la mia visione era vera. Egli mi precisò l'ora in cui era avvenuta e le parole esatte pronunciate dalla Madre divina. Come faceva a saperlo? Questi poteri sono più grandi della telepatia. Sono l'identità con l'onnipresenza di Dio. Si possono sapere queste cose soltanto parlando direttamente con Dio. Quando con i vostri sforzi riuscirete a provare per il Signore l'amore che l'avaro prova per il denaro e l'innamorato per la sua amata, allora Dio si manifesterà a voi.

Occupatevi del vostro benessere spirituale Voi non siete né gli uccelli né gli altri animali, siete esseri umani, siete figli di Dio e dovete esprimere il vostro vero Sé, ricordatelo. Siete qui per spezzare le catene dell'illusione, per squarciare il velo della natura e affermare il vostro divino potere di figli di Dio. Il tempo vola. Perché dimenticate Dio? Volete lasciare la terra senza avere svelato il mistero della vita, perché siete qui e dove andrete dopo? Quando tornai in India nel 1935, mi recai a Bodh Gaya e sedetti ai piedi dell'albero sotto il quale Buddha meditò fino a quando non ricevette l'illuminazione. Provai le sue stesse emozioni, i suoi pensieri, la sua estasi. Quando si raggiunge la realizzazione si prova un senso di libertà e di gioia indicibili. La vita è una scuola di esperienze che vanno in una sola direzione: Dio. Cercate finché non lo troverete; fino a quel momento non riuscirete a risolvere l'enigma della vita e a liberarvi dalle miserie che fanno parte dell'esistenza mortale. La sera non andate a dormire finché non comunicherete con Dio durante la meditazione. Il bambino capriccioso che piange più forte, ottiene per primo l'attenzione della mamma. Così, fate come quel bambino cattivo e invocate Dio. Non lasciatevi accontentare da niente altro. È una follia amare i doni della creazione più di

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Colui che dona. Nel vostro cuore rinunciate a ogni cosa; cercate Dio e datevi a lui completamente. Ricordate che un giorno vi saranno tolti anche coloro che amate di più, non per punirvi, ma per ricordarvi che dovete amare tutti gli esseri umani come se fossero i vostri cari e, soprattutto, per aiutarvi a comprendere che Dio vi ha amato attraverso coloro a cui volete bene. Lo scopo della vita è trovare Dio e ricevere direttamente da lui il suo eterno amore che appaga ogni desiderio. Quindi, cari amici, la notte, quando siete liberi dai vostri impegni quotidiani, occupatevi del vostro benessere spirituale. Meditate, pregate, pregate ininterrottamente. Praticate le tecniche di meditazione della Self-Realization Fellowship per dominare l'irrequietezza della mente. Seguite i grandi Guru di questo sentiero che hanno trovato Dio seguendo le stesse tecniche. Conoscere Dio è ciò a cui tendono gli insegnamenti della Self-Realization Fellowship. Sono venuto sulla terra con l'unico scopo di farvi conoscere l'amore di Dio.

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Come potete avvicinarvi a Dio

Convocazione speciale del 26 e del 27 dicembre 1937 secondo tempio della Self-Realization Fellowship, Los Angeles, California

[Paramahansa Yogananda rispose con le seguenti parole agli oratori che avevano aperto la convocazione:] Ringrazio coloro che hanno contribuito al successo della nostra convocazione e prego affinché ciascuno di voi possa trarre profitto da tutto ciò che Dio ci ha detto questa sera attraverso le parole di coloro che lo amano. Chi non risponde all'amore non è degno di appartenere alla razza umana. Chi risponde all'amore riceve il messaggio di Dio dalle parole di altri esseri. Ne sono profondamente convinto. Dio ci ha benedetti con le parole pronunciate questa sera. Sono commosso dalla gentilezza che mi è stata dimostrata. Le lodi non mi rendono migliore o le accuse peggiore. So soltanto che Dio si riflette in tutti. Poiché sono felice nella gioia dello Spirito, desidero trasmettere l'amore di Dio a tutti coloro che si rivolgono a me, e continuerò a farlo finché vivrò. Questo è il mio desiderio più grande ed è la mia sola ragione di vita. Pochissime persone sanno come indirizzare i propri sforzi per comunicare con Dio. Molte ragionano in questi termini: "Ebbene, anche se non pensiamo a Dio, egli provvede a noi comunque; ci dà il cibo e le altre cose necessarie a vivere sulla terra. E allora perché dobbiamo cercarlo adesso? Lo faremo nell'aldilà". Altri pensano: "Io prego Dio ma non so se mi ascolta; non ho avuto quello che gli ho chiesto, e allora perché devo preoccuparmi?". Qualcun altro dice: "Quando morirò diventerò un angelo". Ma ricordate, amici, che se non siete un angelo prima di andare a dormire, non lo sarete neanche quando vi svegliate Analogamente, non vi saranno date le ali e l'aureola dopo la morte, a meno che non le abbiate conquistate sulla terra. Dovete diventare adesso ciò che volete essere. Dobbiamo essere concreti nelle cose che riguardano lo spirito, proprio come il successo materiale richiede un impegno sistematico. L'aspetto pratico degli insegnamenti della Self-Realization Fellowship ha cambiato la vita di migliaia di persone. La vera realizzazione del Sé ha trasformato san Lynn più di qualsiasi altro occidentale che io abbia conosciuto finora. Fra noi si è determinato un tale meraviglioso scambio di vibrazioni spirituali che una persona comune non riesce neanche ad immaginare. Poiché Dio si riflette sul viso di san Lynn, la sua espressione mi fa entrare nell'estasi spirituale della presenza divina. Se vivete in Dio, potete far percepire al vostro prossimo la sua presenza, proprio come fate sentire agli altri la vostra ostilità se li odiate. Dovete utilizzare il vostro potere per diventare uno strumento di Dio. La sincerità è un diamante trasparente attraverso il quale la luce di Dio risplende nella nostra vita. Ma qual è la strada che permette di avvicinarsi a Dio, quando esistono tante religioni e ciascuna sostiene che vi porterà in paradiso? Avete già seguito una o più strade, ma vi sembra davvero di essere arrivati in cielo o almeno nelle sue vicinanze? La personale realizzazione della verità, e non certo il cieco dogmatismo, deve essere l'unica forza vincolante della vostra vita spirituale. Non desidero attrarre gli esseri umani con la mia personalità; infatti se lo facessi, quando la morte reciderà questo legame, la ghirlanda di fiori delle loro anime sarebbe distrutta e calpestata dal tempo. Io sono venuto sulla terra esclusivamente per servire le anime e le attirerò soltanto con il mio amore. Non adulerò nessuno. Chiunque vorrà mettere in pratica sinceramente i metodi di questo sentiero rimarrà con me, trattenuto dalla sua realizzazione del Sé. È nel vostro interesse aprire gli occhi della comprensione intuitiva e seguire la verità e non i dogmi o le mistificazioni religiose. Rispettate tutte le religioni, amatele nel vostro cuore, ma siate fedeli al sentiero su cui Dio vi ha attirato. Non accettate supinamente le mie parole né quelle di chiunque altro. Rivolgetevi al Padre; vi risponderà. Pregatelo: "Padre celeste, guidami affinché io non diventi preda dell'illusione". Se sarete sinceri, scoprirete che egli vi guiderà, e potrete dimostrare la veridicità delle mie parole con la vostra esperienza.

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La disputa sulla scimmia

È terribile vedere in quanti modi gli esseri umani si lasciano ingannare da se stessi. Nel Tennessee scoppiò un grande processo, quando un maestro di scuola cominciò a insegnare ai suoi alunni la teoria di Darwin sull'evoluzione della specie. Nacque allora un dibattito di enormi proporzioni che verteva sul seguente interrogativo: l'uomo è stato creato da Dio o si è evoluto dalla scimmia? Gli uni dicevano: "Ammettiamo per ipotesi che l'uomo discenda dalla scimmia. Ne abbiamo fatta di strada! Questa è una bella cosa". Gli altri ribattevano "Non possiamo accettare l'idea assurda che i nostri progenitori si appendessero agli alberi con la coda!". Mentre la disputa andava avanti, si racconta che il capo delle scimmie di tutta la terra andasse in paradiso accompagnato da una delegazione per incontrare Dio. Si rivolse al Signore: "Vostra Maestà, siamo venuti a sporgere un reclamo: è ben noto che gli umani sono dediti a ogni genere di nefandezze: mentono imbrogliano, commettono adulteri e assassini, scatenano guerre sanguinose. Ora, un gruppo di loro afferma che gli uomini sono nostri parenti. Ci sentiamo veramente offese!". In verità, non sempre abbiamo motivo di essere orgogliosi di appartenere alla razza umana, ma non dobbiamo per questo lasciarci scoraggiare dagli errori che commettiamo. Guardate sempre il lato positivo di ogni esperienza, imparate dai vostri errori e affidatevi a Dio qualunque cosa accada. Se credete a chi vi dice che potete andare in paradiso senza fatica, rimarrete tristemente delusi. Dovete conoscere i metodi per trovare Dio per compiacerlo e avvicinarvi a lui, ad esempio la preghiera, le affermazioni, la condotta morale, la concentrazione, la meditazione. Il sentiero del Kriya Yoga è una scienza che comprende tutti questi metodi. Se gli scienziati si limitassero a pregare per inventare qualcosa, ci riuscirebbero? No. Devono mettere in pratica le leggi di Dio. E quindi come possono una chiesa o un tempio farvi conoscere Dio soltanto per mezzo di preghiere meccaniche o di cerimonie rituali? Non dovete frequentare la chiesa o il tempio per motivi sociali o per ascoltare una buona musica o sermoni elevati, ma per stare in comunione con Dio e per la vostra evoluzione spirituale che vi farà conseguire la consapevolezza divina. Non sto cercando di adescare o di trattenere nessuno lusingandolo con false promesse. Se venite per trovare Dio e restate fedeli a ciò che vi viene insegnato e lo mettete in pratica seriamente, allora troverete la verità grazie alla personale realizzazione del vostro Sé. Gesù ha detto che il comandamento più grande è quello di amare Dio "con tutto il cuore, con tutta l'anima, con tutta la mente e con tutta la forza". Il suo apostolo Paolo sintetizzò questo insegnamento con le parole: "Pregate incessantemente". Buddha ha detto: "Meditate su Dio". Bhagavan Krsna ha proclamato: "Raggiunge il supremo e fulgente Signore, o Arjuna, colui che mediante la pratica dello yoga mantiene la propria mente concentrata su di lui". Zoroastro e tutti i profeti delle vere religioni hanno insegnato la stessa cosa.

La prova dell'esistenza di Dio Non troverete nei libri o nelle parole di altri esseri umani la prova dell'esistenza di Dio di cui parlano i Grandi, ma dentro di voi. Quando sedete tranquillamente per pregare, e non succede nulla, vuol dire che non siete entrati in comunione con Dio. Le preghiere meccaniche e le preghiere che traggono origine da un movente sbagliato non possono essere esaudite. Se pregate per cinque ore al giorno, a partire da oggi, chiedendo di poter diventare miliardari, la vostra preghiera non sarà esaudita. Ma se invocate Dio dicendo: "Sono tuo figlio. Sono fatto a tua immagine. Fa che diventi una cosa sola con te", sarete esauditi. L'onda non può dire: "Io sono l'oceano", perché l'oceano può esistere anche senza le onde. Ma l'oceano può dire: "Io sono l'onda", perché l'onda non può esistere senza l'oceano. È giusto dire che l'oceano si è fatto onda. Analogamente, dire: "Io sono Dio", è la più grande delle illusioni. Dovete essere interiormente convinti, grazie alla vostra esperienza, che siete una cosa sola con lui e che potete compiere i suoi miracoli. Quando sentirete che la vostra coscienza è presente in tutti gli atomi, in tutto lo spazio, e al di là del creato, allora potrete a buon diritto dire: "Dio e io siamo una cosa sola", ma non prima.

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Non appena avrete ristabilito il rapporto con Dio che avete perduto, tutte le cose diventeranno vostre. Gesù non era forse più ricco di Henry Ford? Possedeva tutto ciò che possiede il Padre. La sua casa era l'universo. La sua coscienza era onnipresente. Per questo ha detto: "Il figlio dell'uomo non ha dove posare il capo". Gesù ha dimostrato di essere una cosa sola con Dio. Ha detto: "Credi tu forse che io non possa chiamare in aiuto il Padre mio il quale mi manderebbe in questo istante più di dodici legioni di angeli?". Ma Gesù non avrebbe usato i suoi poteri per distruggere coloro che lo stavano crocifiggendo. In quella circostanza ha chiaramente espresso le sue divine qualità. Infatti Dio non ci punisce per i nostri errori; siamo noi che ci puniamo raccogliendo ciò che abbiamo seminato. Così quando Gesù ha detto: "Padre, perdona loro perché non sanno quello che fanno", ha manifestato Dio con la propria umiltà e il rifiuto di usare i propri immensi poteri per punire i carnefici.

Come conoscere Dio Qual è dunque il modo per conoscere Dio? Dovete seguire i princìpi morali che fanno parte integrante di tutte le vere religioni. In primo luogo i divieti: non rubare, non mentire, non uccidere, non commettere adulterio, non compiere cattive azioni. Tutto ha uno scopo, e voi dovete comprendere le ragioni che ispirano i princìpi morali. Ad esempio se siete schiavi del sesso e abusate del suo potere, e dimenticate il divino scopo della procreazione, sprecherete le vostre energie e distruggerete la vostra salute fisica e mentale. In secondo luogo, seguite anche i princìpi positivi: siate gentili, onesti, sinceri; amate il prossimo; praticate l'introspezione e l'autocontrollo. Ma i primi due passi non bastano per conoscere Dio. Dopo aver adottato i giusti metodi di vita, dovete imparare a calmare il corpo e la mente, e questo ha inizio con la posizione corretta. Sedete sempre diritti, con la colonna vertebrale eretta. La posizione è una componente essenziale della meditazione. Dominare l'irrequietezza del corpo produce un grande potere mentale. Nel quarto passo dovete allontanare la forza vitale dal corpo, affinché l'attenzione sia libera di contemplare interiormente Dio. Non si può comunicare con Dio attraverso manifestazioni emotive o muscolari. Quando l'energia vitale è allontanata dai muscoli e dai sensi, le sensazioni non raggiungono il cervello e, quindi, non disturbano la concentrazione interiore. Perché provate un senso di pace quando il corpo e la mente sono completamente tranquilli? Da dove viene la pace che provate nel sonno? Nulla ha origine dal nulla. La risposta è che Dio sta oltre il sonno. La pace che si prova nel sonno, durante il rilassamento muscolare e sensorio, proviene da Dio. Perciò i maestri hanno insegnato che dobbiamo mettere in pratica il pra-nayama, cioè i metodi per controllare la forza vitale nel corpo. Il pranayama permette di ottenere risultati molto più rapidi di quelli offerti dalla semplice preghiera o da altri metodi che consentono di distogliere la mente dalle distrazioni sensorie. Potete conseguire la coscienza di Dio in una sola vita con le tecniche della Self-Realization Fellowship. La meditazione - che è possibile soltanto dopo essere riusciti a interiorizzarsi veramente - consiste nello sperimentare coscientemente e con il pieno controllo della mente, quello stato di pace e di gioia divine che provate subcoscientemente durante il sonno. Per questo i maestri insegnano che staccando il telefono dei cinque sensi (vista, odorato, gusto, tatto e udito) per mezzo del pra-nayama, potete aumentare con la volontà tale stato di pace e di gioia divine all'infinito. Poiché a ogni condizione mentale corrisponde una condizione fisica, e a ogni condizione fisica corrisponde una condizione mentale, la pratica del pra-nayama è favorita da una giusta alimentazione, da un giusto modo di pensare e di comportarsi e da appropriati esercizi fisici che arricchiscono l'organismo di ossigeno. Dopo aver messo in pratica il pra-nayama, la vostra coscienza si interiorizza. Questo è il quinto passo. Scoprirete che la vostra mente è vigile e concentrata interiormente, pronta a godere appieno della pace e della presenza di Dio nella concentrazione e nella meditazione profonde, che costituiscono il sesto e il settimo passo. Quando sarete capaci di allontanare le distrazioni dei sensi, avrete raggiunto l'altare di Dio. Mettete in pratica tali metodi. Indipendentemente dal sentiero che segue, il devoto dovrà alla fine ritornare a Dio attraversando queste fasi successive. Io riesco a mantenere la mente fermamente concentrata su qualsiasi cosa io voglia. Quando riuscirete ad allontanare i pensieri irrequieti con la volontà e a concentrare tutta l'attenzione

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su Dio, avrà veramente inizio la comunione con il Divino. Fino a quando non sarete capaci di farlo non potrete dire di aver trovato Dio. Coloro che amano Dio pensano sempre a lui. Se lo amate profondamente, non dovrete fuggire dal mondo. Potrete continuare a svolgere i vostri compiti e allo stesso tempo pensare al Signore. Come il pianista pensa sempre alla musica, così la persona innamorata di Dio pensa sempre a lui. Una gioia divina nutre il cervello, il cuore e la mente. Questa gioia è Dio, e Dio è la gioia sempre nuova. Ricordo che il mio maestro [lo Swami Sri Yukteswar] mi diceva: "Anche se ti regalassero il mondo intero, te ne stancheresti. Nessun potere, nessun miracolo può essere paragonato alla gioia di Dio. Questa felicità eterna è ciò che tutti cercano. Dio è gioia sempre nuova in eterno. Quando la proverai ti accorgerai che è inesauribile". Da quel giorno la gioia di Dio non mi ha mai lasciato. Che le circostanze mi facciano apparire esteriormente triste o contento, che io rida o pianga, il fiume silenzioso della gioia divina continua a scorrere sotto le sabbie dei miei pensieri e di tutte le esperienze della vita. Io non ne parlo, lo sento. L'universo intero non ha attrattive per me perché quando contemplo quel grande fiume silenzioso di gioia interiore, mi sento appagato. In India queste verità sono state dimostrate. L'esistenza di Dio non è stata tanto discussa, quanto resa evidente dai grandi maestri. Fate anche voi la stessa cosa. È sufficiente che io dica: "Dio, Dio, Dio", per entrare in estasi quando medito oppure quando contemplo un bel paesaggio o guardo qualcuno il cui volto risplende della presenza di Dio. Non appena avrete padroneggiato i passi per mezzo dei quali si raggiunge lo stato sublime del nirvikalpa samadhi potrete entrare in tale stato quando volete con qualsiasi metodo. Mettete alla prova queste verità durante la meditazione. Ma non illudetevi: molte persone cadono nella trappola dell'ego e credono di aver raggiunto il nirvikalpa samadhi. Ma io dico loro: "Se vi fratturate una mano, sapreste guarirla immediatamente, come ha fatto Gesù che è riuscito a risanare il suo corpo crocifisso?". Se non siete in grado di farlo, non pensate di essere diventati una cosa sola con Dio come il Cristo. Dovete ancora lottare per conseguire tale realizzazione. Dio si rivela ai suoi devoti come una grande luce o come il suono cosmico dell'Om o Amen, oppure come gioia, amore o saggezza senza limiti. La sua luce spalanca le ali su tutta l'eternità, una luce tale che a volte mi fa vedere la terra come in un sogno. Questo mondo è un sogno. Dio è presente nell'intelligente vibrazione creativa del suono Om o Amen che i devoti possono udire. Egli mi parla spesso attraverso questa vibrazione, nella quale percepisco la sua intelligenza e il suo potere creativo. Dio è amore. Quando provate un amore incondizionato per tutti gli esseri umani, quell'amore è Dio. Nei devoti, naturalmente, l'amore di Dio si manifesta più facilmente; tuttavia amate tutti perché egli dimora segretamente in ogni essere. In virtù della costante comunione con Dio, ogni cosa svanisce tranne Dio stesso. Io non sento di appartenere a nessuna nazione, né all'India né all'America. Amo tutti voi come amo i miei familiari. Buoni o cattivi, amo tutti nello stesso modo, perché sono i miei fratelli e le mie sorelle. Buoni o cattivi, siamo i suoi figli. Dobbiamo manifestare questo amore adesso; dobbiamo metterlo in pratica adesso. Il patriottismo che insegna ad amare ogni nazione come la propria è il vero amor patrio. Ma quel patriottismo che insegna ad amare il proprio Paese e a odiare le altre nazioni, e che favorisce la politica dell'aggressione e del massacro, è sbagliato. Chi non ama tutti gli esseri umani come figli di Dio non è un vero patriota perché, come ho scritto nella poesia My India: "Dio ha creato il mondo, e l'uomo le immaginarie frontiere che lo dividono". Insultate voi stessi quando vi sentite orgogliosi del colore della pelle, della razza o della religione. Un giorno, i popoli europei avranno la pelle scura e gli orientali la pelle chiara; questa è la mia profezia. Siate invece orgogliosi di ciò che sta oltre la pelle, la carne e le ossa, dell'immagine di Dio racchiusa in voi. Siate orgogliosi soltanto di questo. Per uno strano paradosso, voi occidentali avete accettato il Cristo, che era un orientale. Gesù è nato in Oriente, tra popoli oppressi, per insegnare che tutte le genti e tutte le razze devono essere amate allo stesso modo. Dunque l'ultimo passo, l'ottavo, è il samadhi o unione con Dio quale luce, o cosmico Om, gioia, amore, saggezza, e non solo unione, ma anche espansione dalle limitazioni del corpo ai confini

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dell'eternità. Se avete conseguito l'unione con Dio, m'inchino a voi. Mi inchino a chiunque abbia veramente realizzato Dio come fanno tutte le anime che lo hanno conosciuto. Siate fedeli agli insegnamenti che avete ricevuto e metteteli seriamente in pratica, altrimenti non conoscerete mai le meravigliose benedizioni di questo sentiero. Se cinque automobili percorrono un itinerario diverso, non potete passare dall'una all'altra e aspettarvi di arrivare a destinazione. Scegliete un metodo di cui conoscete la validità e seguitelo. Dovete realizzare Dio personalmente. Egli è il solo vero amico il cui amore sia incondizionato ed eterno. Prima di nascere, quando con voi non c'era nessuno, Dio era accanto a voi. Quando gli amici terreni vi seppelliranno, lui sarà ancora con voi. Ogni sera, durante la meditazione, pregate Dio incessantemente. Squarciate il silenzio con il vostro profondo desiderio. Invocate Dio come invochereste vostro padre o vostra madre: "Dove sei? Tu mi hai dato la vita e l'intelligenza per cercarti. Tu sei nei fiori, nella luna e nelle stelle, perché ti nascondi? Vieni. Devi, devi venire!". Con tutta la concentrazione della vostra mente, con tutto l'amore del vostro cuore squarciate i veli del silenzio. Se continuate a scuotere il latte si formerà il burro; allo stesso modo, se scuotete l'etere con la vostra devozione apparirà Dio.

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L'Innamorato cosmico Scritto nel 1930 circa

Nessun essere umano è un estraneo per me. Mi riempie il cuore di gioia amare tutti con il puro sentimento dell'affetto di cui Dio ci ha dotati. Non m'importa se molti santi uomini esortano: "Non affezionatevi troppo a nessuno!". Io voglio bene a tutti. Il distacco è necessario se amiamo una o soltanto poche persone, escludendo tutte le altre. Il mio affetto non potrebbe mai essere così ristretto da impedire a qualcuno di entrare nella sfera del mio amore. Amare tutti di un affetto genuino come se fossero i propri cari è meraviglioso, piacevole, entusiasmante, stimolante. È lui, l'Innamorato cosmico, che come un Mago cosmico si manifesta a ciascuno di noi assumendo l'aspetto di coloro che amiamo, il padre, la madre, il figlio, l'amato, l'amico, il conoscente. Quando ci insegna ad amare attraverso il nostro affetto di genitori, coniugi e amici, l'Innamorato cosmico furtivamente assorbe da ciascuna di quelle forme il nostro fragrante vincolo di amore, mentre ci restituisce lo stesso profumato legame d'amore nelle sue sembianze di genitore, figlio, innamorato e amico. Perché allora Dio è così crudele da spezzarci il cuore giocando a nascondino con noi, facendoci amare i nostri cari che sono una delle sue infinite manifestazioni e facendoli poi scomparire silenziosamente dietro l'impenetrabile schermo della dissoluzione? Dio pensa che interpretiamo male il suo gioco. Non desidera addolorarci con gli spasimi della separazione; non vuole essere amato soltanto in uno o due corpi limitati, ma desidera un affetto che abbracci tutte le sue forme infinitamente diverse, di tutte le incarnazioni e di tutti i tempi. Dio cerca il nostro amore immutabile - puro, spirituale, sincero, assoluto - mentre continua a proiettare sul palcoscenico della vita le sue nuove e attraenti forme. Ci chiede di amarlo incondizionatamente nei suoi molteplici aspetti, in un corpo sano o in un corpo malato, in un padre ricco o in una madre povera, in un amico gentile o in un nemico sleale, in un re o in un servo, in un protettore o in un avversario, in un ammiratore o in un critico caustico, in un fratello o in un innamorato, in un figlio o in una figlia, in un medico o in un ministro, in un uccello, in un animale, in un fiore, in uno splendido cielo trapunto di stelle sopra di noi o in un azzurro mare increspato dalle onde sulla terra. L'Anfitrione infinito ci proibisce di amarlo per sempre soltanto nelle forme che abbiamo scelto, nel timore che ciascuno di noi non riesca ad apprezzare lo spettacolo delle sue infinite e sempre mutevoli forme. Ma per insegnarci che cosa è l'amore, l'Innamorato cosmico all'inizio ci invita ad amarlo nelle sembianze che preferiamo, finché, dopo essere stato silenziosamente lusingato dal suo corteggiamento, il nostro amore Si purifica e si libera dall'egoismo, dall'attaccamento individuale, dalla cecità dei sensi, dalla finitezza, dalle limitazioni mortali, dal dolore delle separazioni, dal materialismo, dalla meschinità, dall'emotività, dalla volubilità, dall'indifferenza e dalla superficialità umane, dalle bufere della morte e dell'oblio. Non dobbiamo aver paura di amare i nostri cari, temendo stupidamente di perderli nelle nebbie della morte. Amateli con affetto, sincerità e purezza e per sempre, senza lamentarvi - neanche durante la temporanea separazione che infiamma l'amore - tanto da trovare in loro l'eterno, vero amore di Dio. Dopo aver trovato l'amore divino, troverete sotto il suo manto tutti coloro che avete amato nelle diverse incarnazioni, e nel vostro onnipresente amore abbraccerete non soltanto i vostri cari, ma anche tutte le forme ancora sconosciute che l'Innamorato cosmico assumerà in futuro.

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Dio è manifesto e immanifesto

Casa Madre della Self-Realization Fellowship, Los Angeles, California, 21 dicembre 1939

Il discorso di questa sera vi farà comprendere il significato della venuta di Gesù Cristo sulla terra. Sebbene qualcuno dubiti degli avvenimenti accaduti venti secoli fa, Gesù è realmente vissuto sulla terra e molti lo hanno conosciuto. Alcuni compresero la sua grandezza, altri, per ignoranza, lo crocifissero. Nel dramma della propria vita Gesù ci ha mostrato che cosa farebbe e come si comporterebbe Dio se venisse sulla terra in una forma fisica. In Gesù, e in altre incarnazioni divine, abbiamo potuto scorgere e conoscere il Dio visibile. In alcune sacre Scritture Dio è raffigurato come una divinità vendicativa, sempre pronta a punirci. Invece Gesù ci ha mostrato la reale natura di Dio e ha potuto in verità affermare: "Io e il Padre mio siamo uno". Lo Spirito insito in lui era una cosa sola con lo Spirito infinito. Chi è una cosa sola con Dio onnipotente è Dio stesso e Gesù, pur avendolo dimostrato, invece di vendicarsi ha umilmente permesso che alcuni uomini ignoranti lo crocifiggessero. Come figlio di Dio, ossia un riflesso della Coscienza cosmica, Gesù aveva il dominio su tutte le forze del creato, ma non utilizzò mai il proprio potere contro nessuno. Colui che poteva risuscitare i morti e sapeva che il proprio corpo non era fisico, ma etereo, si sarebbe certamente potuto salvare dalla croce. Egli disse: "Credi tu forse che io non possa chiamare in aiuto il Padre mio, il quale mi manderebbe in questo istante più di dodici legioni di angeli?". Invece nascose la propria onnipotenza e permise che il proprio corpo fosse crocifisso. Non distrusse i nemici con 'dodici legioni di angeli', ma sconfisse il male con il potere dell'amore divino. Con le proprie azioni dimostrò non soltanto il supremo amore di Dio, ma anche come si comportano coloro che sono una cosa sola con lui. Non preferite un Dio che con amore infinito sia pronto a dire. "Vi perdono, perché non sapete quello che fate"? Forse vi turba pensare al male che avete commesso, ma a Dio questo non interessa. Ciò che è passato è passato. Voi siete suoi figli, e qualunque errore abbiate commesso è dovuto al fatto che non conoscevate Dio. Egli non vi incolpa del male che avete compiuto per ignoranza. Tutto ciò che vi chiede è di non ripetere gli stessi errori. Vuole soltanto vedere se siete sinceramente intenzionati ad agire bene. Dio ci mostra ogni giorno di averci amorevolmente perdonato. Potrebbe punirci per i nostri errori nel fuoco dell'inferno, ma non lo fa. L'inferno è una creazione immaginaria del desiderio di vendetta tipico dell'uomo, che questi attribuisce anche a Dio. Ma la vendetta non fa parte della natura di Dio. Nella sua grandezza egli ama sempre teneramente i suoi figli. Non dobbiamo mai aver paura di Dio. Dovremmo temere soltanto noi stessi, i nostri errori, cioè quelle azioni che compiamo andando contro i suggerimenti della coscienza. Davanti al tribunale interiore, l'uomo malvagio condanna se stesso. Gesù ha detto: "Pentitevi, poiché il regno dei cieli è vicino". In altre parole, pentitevi del male che avete commesso e raggiungerete il regno di Dio. Ricordate, dunque, che Dio non vi condanna; sono le vostre azioni a giudicarvi e Vi puniscono o vi ricompensano con le loro conseguenze karmiche. Il grande problema è che Dio ci conosce troppo bene! Gli dico spesso: "Signore, non è giusto che tu sappia tutto di noi mentre noi non sappiamo niente di te". Se vi rendeste conto che Dio è con voi in ogni momento, non fareste molte delle cose che fate. Ma lui non vuole interferire con il libero arbitrio di cui vi ha dotati, desidera, invece, che lo amiate spontaneamente. Vi ha dato la libertà di allontanarlo o di accoglierlo nell'altare del cuore, di fare il bene o il male. Potete comportarvi come preferite; Dio non interviene, ma coloro che scelgono deliberatamente di agire bene stanno cercando di diventare chiare espressioni di Dio, così come il Cristo è stato una sua perfetta manifestazione. Gesù ha detto: "In verità vi dico che molti profeti e giusti hanno desiderato di vedere le cose che voi vedete e non le hanno viste; di udire ciò che voi udite e non l'hanno udito". Solo di quando in quando, in epoche diverse, le grandi anime vengono inviate da Dio sulla terra con la missione speciale di proclamare la sua gloria. La loro vita riflette i vari aspetti di Dio: Krsna ha manifestato l'amore di Dio; Gesù la devozione e il servizio; Samkara, la saggezza divina; Caitanya, l'amore; Buddha, la benevola intelligenza di Dio che opera per mezzo della legge cosmica (dharma) Perciò, sebbene Dio sia invisibile, può manifestarsi nel grandi maestri.

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È significativo che quando pensiamo a Dio in sembianze umane, lo visualizziamo diversamente a seconda dei concetti che ci sono familiari. Ad esempio, i cinesi ritraggono il Buddha con il naso schiacciato e gli occhi a mandorla, mentre gli indiani lo raffigurano con il naso aquilino. Gli esseri umani hanno infatti bisogno di un Dio che assuma una forma loro congeniale.

Dio è manifesto e al tempo stesso immanifesto Molti devoti che adorano uno specifico aspetto di Dio rifiutano il concetto di un Dio senza forma; e i devoti dell'Immanifesto respingono a volte l'idea di un Dio personificato. Ma io affermo che Dio è manifesto e al tempo stesso immanifesto. È l'Assoluto, e come tale trascende la forma, ma può rendersi manifesto in molti modi. Se non esistessero il cielo azzurro, lo spazio sconfinato, gli splendidi scenari naturali, la luna e le stelle che brillano nel firmamento, non avremmo mai potuto immaginare l'esistenza di Dio. Le meraviglie che contempliamo nell'universo ci suggeriscono l'immanenza di Dio. Egli è visibile ovunque, nelle cose che ha creato e nell'intelligenza che dirige tutta la creazione. Quando sullo schermo cinematografico vediamo scorrere le immagini di una tragedia, di un dramma o di una commedia, dimentichiamo che tutti i personaggi e le loro caratteristiche sono soltanto elettricità, forme vibratorie di luce. La stessa cosa accade quando vediamo il mondo in cui viviamo: la terra, il cielo, gli alberi, gli altri esseri umani e la miriade di creature viventi; dimentichiamo che tutte queste cose sono soltanto Dio, l'Elettricità cosmica. Dobbiamo comprendere che stiamo tutti recitando lo spettacolo del bene e del male nel mondo, e che la nostra carne, la lampadina, la corrente elettrica che la fa splendere, l'oceano immenso, il legno, il ferro, tutto è fatto di Dio. Non dimenticatelo. Ogni cosa è fatta della sottile energia vibratoria cosmica di Dio. L'universo visibile è di conseguenza una grande manifestazione dello Spirito invisibile. Tutte le cose fanno parte di lui, anche il più piccolo granello di polvere. Il legno, che sembra fatto di materia inerte, è la luce vivente di Dio. Nello spazio apparentemente vuoto esiste un legame, una Vita eterna, che unisce tutte le cose animate o inanimate dell'universo, una sola onda di vita che fluisce in ogni cosa. L'onda è parte dell'oceano, benché non sia l'oceano. Quindi, tutte le onde della creazione sono parte dell'eterno oceano dello Spirito. L'oceano può esistere senza le onde, ma le onde non possono esistere senza l'oceano. Perciò, vedete, Dio è al tempo stesso visibile e invisibile. È l'Assoluto non creato e, contemporaneamente, è manifesto nella creazione, ci guarda nello scintillio delle stelle, alita su di noi la sua dolce fragranza attraverso i fiori, e ci parla nelle parole dei suoi santi.

Anche il finito è infinito L'infinita presenza di Dio è proprio oltre l'universo. E poiché Dio non può essere limitato da nessuna forma, anche la sua manifestazione nell'universo è infinita. Quindi, il finito e l'infinito sono proprio di fronte ai nostri occhi; ma i nostri occhi ci ingannano, perché non sono capaci di vedere tutto ciò che esiste. Il finito è in essenza infinito. Per questo non riusciamo neanche a concepire l'immensità del cielo e dello spazio. La superficie di questa stanza è di circa sei metri quadrati; ma lo spazio in sé non può essere né visto né misurato. Quando vi trovate sulla cima di una montagna e guardate il limpido cielo notturno, vedete soltanto qualche migliaio di stelle, eppure c'è un numero incalcolabile di astri al di là della vostra capacità visiva. Con un telescopio riuscirete a vederne alcuni, e potrete anche scorgere le lune di Saturno o di Giove. La luce delle stelle lontane impiega miliardi di anni per raggiungere la terra. E che cosa c'è oltre la stella più lontana? L'uomo non lo sa. Lo spazio è infinito e, in genere, la mente umana non è capace di concepire questa verità. Se cercate di scoprire l'origine e la fine della materia, vi renderete conto che la materia stessa è infinita. Se cercate di scoprire l'origine e la fine degli esseri umani, di nuovo vi renderete conto che sono infiniti. Potreste obiettare: "Mi chiamo Giovanni e sono un essere finito". Ma chi erano i vostri genitori? E chi erano i loro genitori? Ponetevi la stessa domanda riferendola a tutte le generazioni precedenti e alla fine risalirete ad Adamo ed Eva. E costoro, da dove sono venuti? Da Dio che è infinito. La creazione era infinita all'inizio, ed è infinita alla fine.

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Attualmente vi trovate al centro (o stato manifesto) di questa infinita trasformazione. Perciò anche voi siete infiniti; non avete né inizio né fine. In tal senso nulla è finito, nulla è personale. Tutte le cose in essenza sono l'Assoluto sempre esistente che per un certo periodo di tempo è diventato manifesto e visibile nel cosmo. È la sua vita che permea l'universo, e fa ruotare i soli, le lune, le stelle secondo un ordine matematico. Dio è visibile in queste forme, tuttavia questa stessa visibilità lo rende invisibile: le vibrazioni grossolane nascondono la sua natura infinita, la sua onnipresente invisibilità in cui ogni cosa ha inizio e fine. Ad esempio, il vapore è invisibile, ma quando si condensa, diventa visibile come acqua o come ghiaccio in presenza di basse temperature. Il vapore è un gas; il ghiaccio è un solido: pur essendo diversi, sono uguali. Analogamente, il Dio immanifesto è manifesto, e il Dio manifesto è immanifesto. Tutta la materia è Spirito, e lo Spirito è diventato la materia. Non esistono differenze sostanziali. Ragionando in questo modo, è più facile capire che il Dio invisibile può avere un aspetto visibile.

Non si può descrivere l'Assoluto Il Dio immanifesto non può essere descritto né compreso intellettualmente. L'unico modo in cui si può conoscere l'Assoluto è diventare una cosa sola con lo Spirito. Voi potete soltanto pensare a Dio o adorarlo nei suoi aspetti visibili. Vorrei domandare a un qualsiasi essere umano se sarebbe in grado di descrivere Dio senza ricorrere a un concetto che non implichi un'idea personale; non lo sarebbe. Quando pensate all'amore di Dio, vi riferite all'amore umano che avete provato nel vostro cuore e immaginate che l'amore di Dio sia più grande. Poiché persone a voi note hanno manifestato l'amore e la saggezza - che con maggiore perfezione sono stati resi evidenti dai santi - potete immaginare che queste qualità contraddistinguano Dio, e quindi dite che egli è gentile, buono e meraviglioso, saggio e affettuoso. Vedete come Dio può essere visibile? Ma se non abbiamo un esempio concreto delle divine qualità del Signore, non riusciamo assolutamente a concepirlo. Fino a quando ci identificheremo con la coscienza del corpo, Dio sarà più reale nel suo aspetto manifesto che in quello immanifesto. Perciò è più facile cercare di realizzarlo inizialmente come Dio manifesto. In effetti dovremmo avvicinarci a lui per mezzo degli aspetti visibili, perché per noi sono più tangibili. Per tale ragione grandi esseri simili a Gesù vengono mandati sulla terra. Pur essendo una cosa sola con Dio, hanno un corpo fisico nel quale Dio si incarna per guidare e ispirare i suoi figli. Ma non può rimanere racchiuso in un corpo soltanto, perché questo vorrebbe dire che Dio nasce e muore; che sarebbe limitato, e non illimitato e che, quindi, non sarebbe Dio.

Dio si manifesta nelle incarnazioni umane In principio, prima della creazione, Dio era invisibile, ma voleva diventare visibile e godere della sua natura infinita attraverso molte forme. L'elettricità è nell'aria intorno a voi, ma non la vedete. Quando non è manifesta, è invisibile. Ma quando attraversa una lampadina, pur essendo sempre la stessa elettricità, diventa visibile. Così accade con Dio. Voi siete dei - l'Elettricità divina è diventata visibile nella lampadina del corpo - sebbene non lo sappiate. Così il mio Dio non solo dimora non visto al di là delle stelle, nascosto nel cielo, ma è visibile proprio davanti a me, è un Dio che ha assunto la forma di miliardi di persone sulla terra. `'Non sapete che voi siete il tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi?". Ma benché egli si sia reso manifesto in ogni essere umano, i grandi santi e gli avatara riflettono la sua luce più di altri. Per citare ancora l'esempio di Gesù, il suo corpo che fu crocifisso e che egli ricreò, o fece risorgere, era una manifestazione del Dio invisibile. E la forma risorta non morì una seconda volta, ma si dissolse nello Spirito dopo che Gesù era apparso ai suoi discepoli. Ciò prova che Dio può rendersi visibile e apparire in qualsiasi forma e in qualsiasi momento. Poiché Dio non si manifesta soltanto in alcune forme specifiche è giusto visualizzarlo nell'aspetto che il vostro cuore predilige. Vi apparirà in una forma che incarni uno dei suoi divini attributi, come quelli personificati dalle divinità delle Scritture induiste, o come un avatara, un santo o una grande anima che amate. Per indurre Dio a rispondere, visualizzate con gli occhi chiusi, durante la

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meditazione, l'immagine della divinità o del santo. Se la vostra meditazione è profonda e il vostro sforzo persistente, avrete la risposta di Dio. Da venti secoli, Dio incarnato in Gesù continua ad apparire a molti devoti, fra i quali san Francesco di Assisi. Poiché san Francesco era completamente identificato con Gesù, visse la crocifissione del Cristo nella propria coscienza tanto che sul proprio corpo apparvero le stigmate. Io ho visto lo stesso miracolo in Teresa Neumann; le sue mani e i suoi piedi mostravano chiaramente le ferite inferte dai chiodi. In tal modo viene testimoniata l'esistenza di Dio.

Il guru è una manifestazione di Dio In India diamo un grande rilievo al fatto che si può conoscere Dio esclusivamente per mezzo del suo messaggero spirituale. In Occidente, invece, si sottolinea l'importanza di frequentare la chiesa, senza dare valore ai requisiti spirituali del predicatore. In India cerchiamo ovunque colui che dimostri chiaramente di essere una visibile manifestazione di Dio, che conosca Dio e sia in comunione con lui. Quando lo troviamo, quando vediamo che Dio agisce per mezzo suo, lo chiamiamo 'guru' e lo seguiamo fedelmente. Il guru è colui che Dio ha autorizzato a condurvi dalle tenebre dell'ignoranza alla regione della sua luce eterna. I ricercatori di Dio possono aver avuto molti insegnanti spirituali, ma hanno soltanto un guru. Quando trovano il guru, lo seguono con fedeltà e costanza. Dio si manifesta tangibilmente nella vita di coloro che lo amano e che sono in sintonia con lui. Così, chiunque entri in sintonia con il proprio guru, trova Dio. Vedete quanto è importante seguire colui che con il suo esempio può indicarvi la via che conduce a Dio? Quando entrerete in sintonia con il vostro guru - la manifestazione visibile di Dio sulla terra - mentre meditate Dio si manifesterà a voi prendendo la forma del guru. Allora saprete che Dio è reale e che opera attraverso di lui. Prima della sua scomparsa, il mio grande guru, lo Swami Sri Yukteswar, mi esortò a portare un particolare braccialetto come protezione speciale. Poiché avevo una grande fiducia nelle benedizioni che il Maestro mi avrebbe continuato a inviare per mezzo del braccialetto, seguii il suo consiglio. Quando arrivai a Bombay, prima di tornare in America, mi resi conto che le forze sataniche stavano cercando di distruggere la mia vita per impedirmi di compiere la missione che Dio e il Guru mi avevano affidato. Non avevo paura: sapevo che Dio era accanto a me e che il Maestro aveva promesso di proteggermi. Accesi una piccola luce nella mia stanza, perché le forze del male non sopportano la luce. Per un poco rimasi seduto a meditare, con spirito vigile, poi scivolai nel sonno. Quando aprii gli occhi, sulla parete di destra della stanza, vidi la nera forma di Satana, orribile, con un muso da gatto e la coda. Mi balzò sul petto e il mio cuore si fermò. Dissi mentalmente: "Non ho paura di te: io sono Spirito". Ma il mio cuore non riprese a battere. Improvvisamente intravidi la tunica ocra del Maestro. Egli ordinò a Satana di andarsene e subito dopo l'immagine del male scomparve e io ripresi a respirare regolarmente. Gridai: "Maestro mio!". Egli rispose: "Satana stava cercando di distruggerti, ma non avere paura, io sono sempre con te". Riuscivo perfino a percepire il tenue profumo familiare che proveniva dalla figura del Maestro, la stessa fragranza che aveva quando era incarnato sulla terra. Esperienze del genere vi convincono che le forze del male e del bene esistono, così come le onde radio sono presenti nello spazio. Per mezzo di una radio, potete udire immediatamente tutte le canzoni che vengono trasmesse da un altro punto dell'etere. Allo stesso modo i santi, sintonizzando la mente su Dio, lo hanno captato dal silenzio dello spazio. Dio e i suoi santi sono qui, nascosti nell'etere. Non è facile mettersi in sintonia con loro, ma fino a quando non imparerete a farlo, come potrete convincervi che Dio esiste? Le sedici qualità di Dio sono manifeste nelle grandi incarnazioni. Krsna, Cristo, Babaji, Lahiri Mahasaya e Sri Yukteswar possedevano le sue sedici qualità: l'onnipresenza, l'onnipotenza, la gioia e così via. I profeti minori non posseggono tutti gli attributi divini. L'essere umano raggiunge l'identità con Dio quando possiede e manifesta le sedici qualità di Dio.

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Coloro che sono una cosa sola con Dio possono in qualsiasi momento assumere una forma visibile

Un maestro che è una cosa sola con Dio può assumere quando vuole una forma visibile, così come hanno fatto il mio guru, e Gesù che appariva ogni notte al suo amato discepolo Francesco. Pensate che cosa diventerebbe la vostra vita se aveste anche per una sola volta un'esperienza del genere' Vedreste questo mondo come è in realtà. Ma voi non siete disposti a fare lo sforzo di esplorare le profondità della meditazione dove trovereste in abbondanza i segni della presenza di Dio; non vi impegnate; non usate l'intelligenza e il dono divino della libertà per trovarlo. Quando in questa vita ho iniziato la mia ricerca di Dio, ho scoperto che gli insegnamenti dei grandi maestri sono veri e allora ho cominciato a cercarlo seriamente. Una sera, decisi di meditare con un altro devoto su Krsna perché volevamo vederlo. Dopo varie ore, il mio compagno disse: "Basta, andiamo a dormire". Pensava solamente al sonno, perché non credeva veramente che Krsna sarebbe venuto. Ma io dissi: "Tu vai pure a letto, se vuoi, ma io non ho perso le speranze e continuerò a meditare". Non appena pronunciai queste parole, in un improvviso lampo di luce abbagliante scorsi il volto divino di Sri Krsna. Esclamai: "Krsna è qui!". Toccai il mio amico, e anche lui lo vide. Vedete, dunque, da un lato trovare Dio è la cosa più difficile, ma dall'altro è anche la più facile, se siete sinceri e determinati. Dio non si lascia impressionare da templi maestosi o da sermoni perfetti, non attraversa i cancelli dell'orgoglio e delle ricchezze materiali, non si fa conoscere in virtù di un rapporto meccanico. Dio risponde al richiamo sincero che viene dal cuore. "Un umile richiamo magnetico, un sussurro in riva al ruscello, su un piccolo altare d'erba, là ho il mio nascondiglio". Questo era il mio tempio fin da bambino. Cercavo un angolo tranquillo all'aperto, dove andavo a pregare finché non vedevo che i fili d'erba erano i nervi di Dio e l'acqua la sua luce, e non udivo la sua voce nel lieto mormorio del ruscello.

Per realizzare Dio occorre un'incrollabile determinazione Molti di voi non fanno di tutto per raggiungere Dio. Alcuni recitano una breve preghiera e poi dicono che dietro gli occhi chiusi vedono soltanto il buio. Altri dicono che trovano Dio per mezzo dell'arte, suonando il piano o il violino, o dipingendo. Ma Dio non si raggiunge così facilmente. Soltanto quando mediterete con incrollabile determinazione, invocandolo giorno dopo giorno, notte dopo notte, lo conoscerete, non prima. Conoscere Dio richiede questo sforzo supremo. "Colui che mi percepisce ovunque e vede tutto in me non mi perde mai di vista e io non perdo mai di vista lui''. Il Signore dice: "Io gioco a nascondino con il mio devoto e se egli non mi perde di vista, io non perdo di vista lui. Mi nascondo dietro le ambizioni dell'uomo, ma se il mio devoto dice: 'Signore, anche quando sogno le mie ambizioni, ti cerco al di là di esse e un giorno ti catturerò con la rete della mia devozione', allora io rispondo". È così facile allontanarsi da Dio quando si è immersi nelle attività del mondo. Ma egli non verrà neppure se vivrete nell'ozio. Vuole che lavoriate costruttivamente e utilmente, pensando costantemente a lui. E vuole che pensiate a lui anche nella silenziosa e profonda meditazione. Lavorate attivamente, ma quando arriva il momento di meditare abbandonatevi completamente a Dio. Dovete dunque impegnarvi seriamente. Sono importanti sia la profondità della vostra concentrazione sia il tempo che dedicate alla meditazione. Non riceverete la risposta di Dio se gli rivolgete soltanto una breve preghiera o se pensate ad altro mentre pregate. Il Signore non verrà mai se lo cerchiamo senza entusiasmo. Quando meditate, concentratevi sul centro cristico tra le sopracciglia, non pensate al tempo o ad altre cose, ma soltanto all'oggetto della vostra meditazione. Non comportatevi come coloro che vanno in chiesa la domenica mattina, ascoltano distrattamente la predica e aspettano con impazienza la fine del servizio religioso per andare a pranzo. Siate ansiosi di conoscere Dio. In India noi sediamo ai piedi del guru; se parla, lo ascoltiamo attentamente. Quando non parla, rimaniamo in silenzio a meditare.

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Le giuste tecniche di meditazione sono necessarie La grande battaglia della meditazione si scatena contro i pensieri irrequieti. Riuscite a mettervi in contatto con Dio soltanto quando i pensieri si calmano e vi concentrate esclusivamente su di lui. In genere la radio della mente è piena di scariche elettrostatiche, ma quando la concentrazione e la devozione riescono a eliminarle, Dio potrà manifestarsi in voi. Siete riusciti ad allontanare i pensieri irrequieti quando meditate? No? Ecco perché le tecniche insegnate dalla Self-Realization Fellowship sono preziose. Non appena eliminerete l'irrequietudine per mezzo di queste tecniche scientifiche, Dio si manifesterà a voi in uno dei suoi aspetti. Quando cercate Dio sinceramente, le sue prime risposte sono la pace la luce o il suono dell'Om; oppure un grande senso di gioia. Potrete anche vedere l'occhio spirituale o udire la voce di Dio o di uno dei suoi santi. Allora saprete che Dio è con voi. Coloro che hanno un'immaginazione molto fervida o un sistema nervoso labile, possono essere soggetti a varie forme di allucinazioni. Seguendo le tecniche della Self-Realization Fellowship, si evitano le allucinazioni e si ricevono le benedizioni di vere esperienze spirituali. Questo è il motivo per cui vi esorto a impararle e a metterle in pratica con diligenza. Impegnatevi; non basta limitarsi a leggere le spiegazioni, a pensare che sono efficaci e a chiuderle in un cassetto. Dovete metterle in pratica quotidianamente nelle vostre meditazioni.

Non rimandate la vostra ricerca di Dio Prima che questa vita vi venga strappata fate che l'Invisibile si manifesti a voi. Non rimandate la ricerca di Dio a quando diventerete vecchi, e non sperate di arrivare comunque a lui quando morirete. Un ladro è un ladro prima di andare a dormire, e quando si sveglia è ancora un ladro. Analogamente, quando moriamo non ci trasformiamo in angeliche creature degne di essere presentate a Dio. Dopo la morte siamo esattamente ciò che eravamo prima. Fate che Dio si manifesti visibilmente a voi in questa vita. Quando verrà, proverete una gioia, un amore, una saggezza, una comprensione inimmaginabili! Lo stato negativo contraddistinto dall'assenza dei desideri non è lo scopo della vita. Il suo scopo è l'esaudimento eterno di ogni desiderio. La difficoltà sta nel fatto che voi permettete ai desideri minori di impedirvi di soddisfare l'unico desiderio durevole e significativo: il desiderio di Dio. Quando troverete Dio, ogni altro desiderio sarà esaudito. Se mediterete durante la notte, quando tutti gli altri dormono, troverete Dio. Non andate mai a dormire senza fare questo sforzo. Che importa se perdete un po' di sonno? Il grande sonno della morte vi sorprenderà comunque. Ma varrà la pena, se potrete raggiungere lo stato dell'immortalità prima che vi raggiunga la sinistra mietitrice. La solitudine è il prezzo della grandezza. Per realizzare Dio, per vedere Gesù e le altre grandi anime dovete rimanere soli. Non potete raggiungere la comunione con Dio se passate tutto il vostro tempo in compagnia. Ma quando comunicherete con lui, sarete inebriati della sua presenza ovunque o con chiunque siate. Interiormente io sono sempre permeato da questa Gioia, ma in Occidente ho raramente manifestato i miei sentimenti spirituali. Troppi non capirebbero. In India, dove la gente comprende meglio queste cose, molte volte il mio corpo si accasciava al suolo mentre andavo in estasi e perdevo la coscienza di questo mondo nell'immensa divina beatitudine interiore. Ma se ciò accadesse qui in America, qualcuno direbbe: "Che cosa succede?". In Occidente ho sentito alcuni maestri affermare di essere in grado di raggiungere lo stato della coscienza cosmica; tuttavia, quando avrebbero dovuto trovarsi in tale stato ansavano come mantici. Nel samadhi il respiro scompare, svanisce e il corpo è sostenuto dalla Vita cosmica. Quando la sinfonia del canto di Dio risuona nel cuore, anche la consapevolezza fisica svanisce. Il corpo e tutte le sue funzioni si acquietano completamente quando il Signore è con voi. Grazie agli insegnamenti della Self-Realization Fellowship, potete sperimentare le verità di cui vi parlo. Ma nessuno può regalarvi tali esperienze se non fate voi stessi lo sforzo necessario. Dunque, a cominciare da questa sera, impegnatevi seriamente! Pregate con tutta la devozione del vostro cuore, e vedrete Dio, vedrete Gesù o Krsna o i santi. Ma dovete fare uno sforzo supremo per vederli mentre meditate, o non riuscirete a raggiungere quel divino stato di coscienza. Spero che vogliate tentare. Quando qualcuno suona il piano con indifferenza, il

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risultato sarà poco entusiasmante e poco ispirante. Ma se suona il piano un musicista che non ha smesso mai di studiare, tutti dicono: "Che cosa meravigliosa!". Quando un uomo qualsiasi dedica alla meditazione e alla preghiera il tempo e l'entusiasmo necessari, diventa un uomo divino. Il mio maestro diceva spesso: "Il gattino che va a vivere nella giungla diventa un gatto selvatico". Un piccolo uomo dai piccoli pensieri che si inoltra nella giungla dei libri si lascia assorbire dalle speculazioni teoriche su Dio e non trova il nettare della divina realizzazione. Ma il piccolo uomo che medita, che pensa costantemente alla gioia di Dio, che lo prega insistentemente, diventa una cosa sola con l'Infinito. Quando udite la voce di Dio, vuol dire che state avanzando verso gli stati di coscienza più elevati. Conoscerete Dio immanente e trascendente, visibile e invisibile. Lo adorerete come Spirito, e lo amerete in una forma tangibile come il più caro tra i vostri cari.

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La via che conduce alla vittoria

Discorso tenuto alla Casa Madre della Self-Realization Fellowship, Los Angeles, California, 16 febbraio 1939

La terra, che un tempo mi sembrava così grande, ora mi appare simile a una minuscola sfera di atomi che ruota nello spazio, riscaldata dal sole e avvolta dalle nebulose che la circondano fluttuanti: una piccola sfera di argilla che ospita varie forme di vita. La Parola di Dio, la voce dello Spirito, la manifestazione dell'infinito pervade tutte le cose. I cataclismi che sconvolgono questa sfera finita sono causati dall'egoismo umano; dalla mancanza di armonia fra gli uomini e fra gli uomini e lo Spirito che è nascosto negli esseri umani e in tutta la creazione. Poiché l'umanità non ha imparato nessuna lezione da queste catastrofi, la terra continua a subire uragani, terremoti, alluvioni, malattie devastanti, e, peggio di ogni altra cosa, è avvolta dalle nubi della guerra. Esiste un modo per conquistare il mondo, per conquistare la natura, per conquistare la vita, con la sua povertà, le sue malattie, le sue guerre e ogni altro problema. Noi dobbiamo scoprire qual è la via che conduce alla vittoria. Grandi condottieri come Napoleone, Gengis Khan, Guglielmo il Conquistatore, sono riusciti a esercitare un potere assoluto sugli uomini e sulle nazioni, ma le loro sono state vittorie temporanee. La vittoria conseguita da Gesù Cristo è eterna. Come si può conseguire questa vittoria definitiva? Dovete cominciare a vincere voi stessi. Forse credete che sia impossibile sconfiggere l'odio e ispirare l'umanità a seguire le vie dell'amore indicate da Gesù, ma mai come oggi se ne avverte l'estrema necessità. Le ideologie atee stanno combattendo per estromettere la religione. Il mondo sta vivendo un folle dramma esistenziale. Nel tentativo di arrestare la furia delle tempeste, sembriamo soltanto formichine che nuotano nell'oceano. Tuttavia non dovreste minimizzare il vostro potere; la vera vittoria consiste nel vincere voi stessi, come ha fatto Gesù. La vittoria conseguita su se stesso gli ha consentito di dominare tutta la natura. La scienza affronta diversamente il dominio sulla natura e sulla vita. Tuttavia le iniziali promesse delle scoperte scientifiche difficilmente vengono mantenute. Gli effetti benefici si fanno sentire solo per un breve periodo di tempo e poi subentra qualcosa di negativo che minaccia la felicità e il benessere dell'uomo. La vittoria completa non si otterrà ricorrendo soltanto ai metodi scientifici che si occupano degli aspetti esteriori, degli effetti piuttosto che delle cause sottili. Il mondo continuerà ad andare avanti nonostante i disastri, e la scienza continuerà a fare sempre nuove conquiste. Ma soltanto la scienza spirituale può indicarci la via che conduce alla vittoria definitiva.

La mente deve essere invincibile Secondo la scienza spirituale, la forma mentis è l'elemento basilare. È ragionevole cercare di sconfiggere il caldo torrido con l'aria condizionata e il freddo eccezionale con una fonte di calore artificiale; ma mentre cercate di superare i disagi esterni, educate la mente a rimanere imperturbabile in ogni circostanza. La mente è simile alla carta assorbente, che prende subito il colore dell'inchiostro con cui viene a contatto. In linea di massima, la mente assume il colore dell'ambiente, ma non ha scuse se si lascia sconfiggere dalle circostanze esterne. Se il vostro stato d'animo cambia continuamente sotto il peso delle prove, perderete la battaglia della vita. Questo è ciò che accade quando qualcuno in buona salute e di buon animo affronta il mondo per guadagnarsi da vivere, ma non appena si imbatte in qualche ostacolo, si arrende immediatamente Quando accettate il fallimento diventate dei falliti. Il vero fallito non è chi viene messo in difficoltà dalle malattie né chi continua a tentare nonostante le ripetute sconfitte, ma l'individuo fisicamente e mentalmente pigro. Chi si rifiuta di pensare, di ragionare, di discernere o di usare la propria volontà o la propria energia creativa, è già morto. Imparate a usare la psicologia della vittoria. Alcuni consigliano: "Non parlate mai di fallimento". Ma solo questo non basta. Come prima cosa, esaminate attentamente le ragioni del vostro fallimento, traete profitto dall'esperienza, e poi non pensateci più. Pur avendo fallito molte volte, l'uomo che continua a lottare, che interiormente non riconosce la sconfitta, in verità è un vincitore. Non importa se il mondo lo considera un fallito; se non si è dato per

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vinto mentalmente, non è sconfitto agli occhi del Signore. Ho appreso questa verità nella comunione con lo Spirito. Voi avete l'abitudine di paragonare la vostra sorte a quella altrui. Qualcuno ha più acume e più successo di voi e di conseguenza vi sentite infelici. Questo è un paradosso della natura umana. Non lamentatevi della vostra sorte. Nel momento stesso in cui paragonate con invidia ciò che avete a quello che ha un altro, vi infliggete una sconfitta. Se conosceste la mente del vostro prossimo non vorreste essere diversi da ciò che siete. Non dobbiamo invidiare nessuno. Lasciamo che siano gli altri ad invidiarci. Nessun altro è simile a noi. Siate fieri di ciò che avete e di ciò che siete. Nessuno ha una personalità uguale alla vostra. Nessuno ha i vostri lineamenti. Nessuno ha un'anima come la vostra. Voi siete una creazione originale di Dio. Dovreste esserne veramente orgogliosi!

Il male è tutto ciò che impedisce la realizzazione di Dio Dire che il male non esiste non è realistico. Non possiamo sottrarci al male ignorandolo. Che cosa è il male? Tutto ciò che impedisce la realizzazione di Dio. Dio conosce sia le nostre azioni e i nostri pensieri sbagliati sia le difficoltà in cui ci troviamo. Se non sapesse che il male esiste, sarebbe un Dio molto ignorante! Quindi nel mondo esistono il bene e il male, l'aspetto positivo e quello negativo. Nel tentativo di mantenere uno stato di coscienza positivo, molte persone nutrono una irragionevole paura dei pensieri negativi. È inutile negarne l'esistenza, ma al tempo stesso non bisogna temerli. Usate il discernimento per analizzare i pensieri sbagliati e per liberarvene. È molto difficile allontanare un pensiero negativo che si insinua nell'ego. Si racconta la storia di un uomo che cercava di scacciare uno spirito maligno da una donna tirandole addosso un seme di senape, che in teoria avrebbe fatto fuggire lo spirito. Ma lo spirito maligno si limitò a ridere dicendo: "Sono entrato nel seme di senape prima che tu lo lanciassi, così non può agire contro di me". Allo stesso modo, quando il veleno dei pensieri negativi ha invaso completamente la vostra mente, questa perde il suo potere. Lo 'spirito maligno' dei pensieri negativi penetra nel 'seme di senape' della vostra forza mentale. Così, se siete stati malati per un mese, tendete a pensare che sarete malati per sempre. Come può quell'unico mese di malattia contare più dei molti anni di buona salute di cui avete goduto? Un modo di ragionare come questo non rende giustizia alla vostra mente. Gli studiosi di metafisica riescono a penetrare nella coscienza dell'anima e per mezzo del suo potere divino eliminano completamente le tracce del male dalla propria vita. Questo è il metodo Yoga per distruggere tutto ciò che ostacola l'unione dell'anima con Dio; non si tratta di immaginazione ma di un metodo scientifico. Lo Yoga è la via suprema che conduce a Dio. Attraverso lo Yoga vi lasciate alle spalle tutti i pensieri negativi e realizzate i più elevati stati di coscienza. Lo Yoga è il sentiero dello scienziato spirituale. È una scienza vera e propria, è una scienza completa. Lo Yoga vi insegna a guardarvi onestamente negli occhi per scoprire chi siete, e poi, con tutta la forza della vostra anima, a distruggere il male racchiuso in voi. Non potete liberarvi dal male solo negandone l'esistenza. Lo scienziato spirituale non si lascia mai scoraggiare quali che siano gli sforzi che deve compiere. Egli sa che non esiste un problema tanto insormontabile da sopraffare la forza che il Signore gli ha dato.

La più grande vittoria è la conquista del sé Imparate ad analizzarvi, considerando sia gli aspetti positivi sia quelli negativi: perché siete diventati ciò che siete? quali sono i vostri lati buoni e quelli cattivi? come li avete acquisiti? Poi impegnatevi a distruggere la messe cattiva. Estirpate dalla vostra anima la gramigna delle caratteristiche cattive, e seminate in misura maggiore le qualità spirituali, per accrescere il raccolto della buona messe. Non appena riconoscerete le vostre debolezze e le eliminerete scientificamente, diventerete più forti. Perciò non lasciatevi scoraggiare dalla vostra fragilità perché significherebbe darsi per vinti. Dovete essere capaci di aiutare voi stessi ricorrendo a un'autoanalisi costruttiva. Chi non esercita il proprio raziocinio è un cieco; l'innata saggezza dell'anima è stata oscurata dall'ignoranza. Questo è il motivo per cui la gente soffre.

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Dio ci ha dato il potere di eliminare l'ignoranza e di scoprire la nostra innata saggezza, esattamente come ci ha dato il potere di aprire gli occhi e vedere la luce. Analizzate ogni sera i vostri stati d'animo, e tenete un diario mentale; di quando in quando durante il giorno restate immobili per un minuto e analizzate ciò che state facendo e pensando. Coloro che non Si analizzano non cambiano mai. Poiché non diventano né più piccoli né più grandi, si limitano a vegetare. Questo è un modo di vivere pericoloso. Vegetate soltanto quando lasciate che le circostanze prendano il sopravvento sul vostro buon senso. È veramente facile perdere tempo e dimenticare il regno di Dio. Ecco perché indugiate troppo nelle cose futili e non pensate a lui. Quando ogni sera esaminate i vostri sentimenti, abbiate cura di verificare che non state cominciando a vegetare. Siete venuti al mondo non per perdervi, ma per trovare il vostro vero Sé. Dio vi ha mandato sulla terra come suoi soldati per aggiudicarvi la vittoria sulla vita. Voi siete i suoi figli, e il peccato più grande è dimenticare o rimandare il dovere principale: riportare la vittoria sul piccolo sé e riconquistare il vostro vero posto nel regno di Dio. Più sono grandi i vostri problemi, maggiori sono le probabilità di poter dimostrare al Signore che siete un Napoleone spirituale o un Gengis Khan spirituale, cioè un conquistatore del vostro sé. Abbiamo dentro di noi così tante imperfezioni da superare! Chi diventa padrone di se stesso è un vero conquistatore. Dovete sforzarvi di fare ciò che faccio io: vincere sempre dentro di me. E in questa vittoria interiore scopro che il mondo intero è al mio comando. Gli elementi, che sembrano così misteriosi, le scritture, che appaiono così contraddittorie, tutto diventa chiaro alla grande luce di Dio. Nella sua luce ogni cosa è compresa e dominata. Conseguire la divina saggezza è l'unico scopo per cui siete stati mandati sulla terra; e se cercherete qualche altra cosa al suo posto, vi infliggerete una punizione. Trovate il vostro Sé, trovate Dio. E qualsiasi cosa la vita vi chieda, fatela al meglio delle vostre capacità. Con il discernimento e le azioni giuste, imparate a superare ogni ostacolo e a conseguire il dominio su voi stessi. Finché continuerete a domandarvi se vincerete o perderete le battaglie della vita, vi limiterete a perdere. Ma quando sarete ebbri della felicità di Dio, diventerete più positivi, e anche più umili. Non retrocedete e non restate immobili. La maggior parte delle persone sta ferma o è impegnata in un tiro alla fune tra le proprie tendenze buone e quelle cattive. Chi vincerà? La tentazione è la voce di Satana che sussurra nella vostra mente. Satana cerca sempre di confondervi le idee. Essere vinti dalle debolezze non è un peccato, ma nell'attimo in cui rinunciate a fare lo sforzo di superarle siete perduti. Finché tenterete, finché vi solleverete quando cadete, avrete vinto la vostra battaglia. Non è la vittoria in se stessa a fare piacere, ma il senso di potere e di soddisfazione che provate quando superate una debolezza. Studiate la vita dei santi. Le cose facili non sono la via del Signore. Le cose difficili sono la via di Dio! San Francesco aveva più problemi di quanti ne possiate immaginare, ma non si è mai dato per vinto. Uno dopo l'altro, grazie al potere della mente, superò tutti gli ostacoli e divenne una cosa sola con il Signore dell'universo. Perché non dovreste avere anche voi la stessa determinazione? Penso spesso che l'azione più peccaminosa sia quella di ammettere il fallimento, perché così facendo negate il supremo potere della vostra anima, l'immagine di Dio racchiusa dentro di voi. Non arrendetevi mai. Imparate a prediligere quelle mete che vi aiuteranno a raggiungere un autodominio maggiore. La vera vittoria è quella di portare a compimento i vostri buoni propositi nonostante tutte le difficoltà. Non permettete a niente e a nessuno di spezzare la vostra determinazione. La maggior parte della gente ragiona così: "Per oggi lasciamo perdere, ritenterò domani". Non ingannate voi stessi. Questo modo di pensare non porterà la vittoria. Se prendete una decisione e continuate a cercare di realizzarla, avrete successo. Santa Teresa d'Avila ha detto: "I santi sono peccatori che non si sono mai arresi". Chi non si arrende mai alla fine conseguirà la vittoria.

Fate affidamento sulla vostra innata bontà Un giorno dovrete lasciare la terra. Alcuni piangeranno per voi, e altri vi criticheranno. Ma ricordate che tutti i vostri pensieri, buoni o cattivi, vi accompagneranno. Quindi avete l'importante dovere di vegliare su voi stessi, di correggervi, di fare del vostro meglio. Ignorate ciò che gli altri possono dire o fare contro di voi, mentre vi sforzate sinceramente di

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comportarvi bene. Io evito sempre di provocare l'ostilità altrui, e nel mio cuore so che ho fatto del mio meglio per essere gentile con tutti. Ma non mi preoccupo dell'opinione degli uomini, che si tratti di lode o di condanna. Dio è con me e io sono con lui. Non lo dico per vantarmi, ma ho sperimentato nella mia coscienza la grande gioia di sentire con certezza che nessuno può indurmi a vendicarmi. Preferirei prendermi a schiaffi piuttosto che trattare male qualcuno. Se mantenete fede alla vostra decisione di essere gentili, per quanto gli altri cerchino di irritarvi, siete dei conquistatori. Pensateci Quando siete minacciati e rimanete calmi e imperturbabili, sappiate che state trionfando sul vostro piccolo sé. Il nemico non può colpire il vostro spirito. Non posso immaginare di essere cattivo nemmeno con un nemico mortale. Mi farebbe soffrire. Vedo tanta cattiveria nel mondo e non avrei scuse se contribuissi ad accrescerla. Quando amate Dio e lo vedete in ogni anima, non potete essere cattivi. Se qualcuno vi offende, pensate al modi migliori di comportarvi amorevolmente con lui. E se la persona continua a rifiutarsi di essere gentile, tenetevi a distanza per qualche tempo. Chiudete dentro di voi la vostra gentilezza, ma non permettete a gesti di scortesia di offuscare il vostro comportamento. Una delle più grandi vittorie da riportare sul piccolo sé è la certezza di essere sempre premurosi e amorevoli, di essere certi che nessuno potrà mai indurvi ad agire diversamente. Comportatevi in questo modo. L'intero impero romano non avrebbe potuto suscitare una reazione scortese nel Cristo. Egli pregò anche per coloro che lo crocifissero: "Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno". Quando siete certi di aver raggiunto l'autocontrollo, la vostra vittoria è più grande di quella di un dittatore, e si presenta immacolata dinanzi al tribunale della coscienza. La coscienza è il vostro giudice. Fate in modo che i vostri pensieri siano i giurati e voi il difensore Mettetevi alla prova ogni giorno, e vedrete che quando sarete condannati dalla coscienza, quando con severità vi obbligherete a essere buoni - ossia fedeli alla vostra divina natura - riporterete una vittoria. L'età non è una scusa per non tentare di cambiare. La vittoria non sta nella giovinezza ma nella perseveranza. Coltivate la perseveranza che aveva Gesù. Paragonate la sua disposizione mentale, quando giunse l'ora di lasciare il corpo, a quella di ogni altro uomo importante che camminava liberamente per le vie di Gerusalemme. Fino all'ultimo momento, in ogni prova - anche quando fu imprigionato e crocifisso dai suoi nemici - Gesù fu il vincitore assoluto. Dominava su tutta la natura; e giocò con la morte per vincerla. Coloro che la temono le permettono di avere la meglio su di loro. Ma coloro che affrontano se stessi e cercano ogni giorno di migliorare, affronteranno la morte con coraggio e conseguiranno la vera vittoria, la più importante, la vittoria dell'anima. Ai miei occhi, tutti i veli tra la vita e la morte sono caduti e quindi la morte non mi fa paura. L'anima incarnata è come un'onda nell'oceano. Quando qualcuno muore, la sua anima-onda sprofonda e svanisce sotto la superficie dell'oceano dello Spirito da dove è venuta. La verità sulla morte è ignota alla coscienza degli esseri umani comuni che non fanno mai uno sforzo per realizzare Dio. Non possono quindi credere che dentro di loro ci sia il regno di Dio con tutte le sue meraviglie. Nessun dolore, nessuna povertà, nessuna preoccupazione, nessun incubo possono mai ingannare l'anima. Tutto ciò che devo fare è aprire il mio occhio spirituale; allora la terra svanisce e appare un altro mondo dove io contemplo il Dio infinito. Questo stato si raggiunge mediante l'equilibrio tra l'attività e la meditazione. È necessaria un'intensa attività, svolta con il desiderio di servire Dio e non se stessi. Ma è ugualmente necessario lo sforzo quotidiano di realizzarlo attraverso la profonda meditazione.

Non trascurate Dio per il lavoro, né il lavoro per Dio Il fatto che voi siate molto impegnati non vi giustifica se dimenticate Dio. I devoti che seguono il sentiero spirituale devono affrontare un numero maggiore di prove rispetto a coloro che seguono le vie del mondo; non usate, pertanto, i vostri obblighi terreni come scuse per ignorare Dio. Non dovete trascurare Dio per il lavoro, e non dovete trascurare il lavoro per Dio. Dovete armonizzare entrambe le cose. Meditate ogni giorno e pensate a Dio mentre portate il pesante fardello dei vostri doveri quotidiani. Sente che state facendo ogni cosa per piacere a lui. Se lavorate per Dio, non importa quali siano i vostri compiti, la mente sarà sempre rivolta a lui.

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Nella difficile lotta per mantenere l'equilibrio tra la meditazione e l'attività, la sicurezza più grande sta nell'essere consapevoli del Signore. Tutto quello che faccio con la consapevolezza di Dio diventa una forma di meditazione. Chi è abituato a bere può lavorare mentre si trova sotto l'influsso dell'alcol. Quindi, se siete abitualmente ebbri di Dio, potete lavorare senza interrompere la vostra divina comunione interiore. Nella profonda meditazione, quando la mente si è ritirata dal mondo esterno e siete diventati una cosa sola con la consapevolezza di Dio, nessun pensiero estraneo varcherà la soglia della vostra coscienza. Allora sarete con Dio oltre il solido cancello di ferro della vostra concentrazione e della vostra devozione, che né gli dei né gli spiriti maligni osano attraversare. Questa è la vittoria più straordinaria! Allontanatevi da tutti ogni tanto, per stare soli con Dio. Non vedete nessuno. Analizzate i vostri stati d'animo, studiate e meditate. La notte è il momento migliore per rimanere soli. Forse pensate di non essere in grado di cambiare le vostre abitudini e di fare ciò che vi dico perché siete troppo occupati. Ma avete tutta la notte per voi, perciò non esistono scuse per non cercare Dio. Non abbiate paura di perdere la salute se perdete un po' di sonno. Grazie alla profonda meditazione la vostra salute migliorerà sensibilmente. La sera dopo una certa ora, la mia mente si distacca completamente dal mondo; io sono mentalmente lontano da ogni cosa. Il sonno ha ben poca importanza nella mia vita. La sera cerco di aver sonno come tutti gli altri; mi dico che dormirò; ma sopraggiunge una grande luce, e il pensiero del sonno svanisce. Quando non dormo. non ne avverto mai il bisogno. Vedo che il sonno non esiste nella veglia eterna. La gioia della divina saggezza incanta la coscienza. Io conosco lo spettacolo di Dio che conoscono soltanto coloro ai quali egli Si rivela. Io sono parte di questo spettacolo che si svolge nel mondo, ma al tempo stesso non ne faccio parte. Vedo che tutti voi siete gli attori del dramma cosmico messo in scena dal Signore. Sebbene vi abbia assegnato un ruolo particolare, egli non ha fatto di voi degli automi. Vuole che recitiate la vostra parte con intelligenza e concentrazione, e con la consapevolezza di recitarla soltanto per lui. Questo deve diventare il vostro modo di pensare. Dio vi ha scelto per assolvere un compito specifico nel mondo, e che voi siate uomini di affari, operai o casalinghe, dovete recitare la vostra parte soltanto per compiacerlo. Allora trionferete sulle sofferenze e sulle limitazioni terrene. Tutti i poteri degli angeli appartengono a coloro che hanno racchiuso Dio nel proprio cuore. Niente potrà ostacolare la loro vittoria.

Dio non impartisce i suoi insegnamenti attraverso i misteri,

ma tramite le anime illuminate Quando vi muovete alla cieca nella valle della vita, inciampando nell'oscurità, avete bisogno dell'aiuto di qualcuno che sia in grado di vedere. Avete bisogno di un guru. Seguire una persona illuminata è l'unico modo di uscire dal grande caos che si è creato nel mondo. Io non sono mai stato felice e libero finché non ho incontrato il mio guru, colui che provava nei miei confronti un interesse spirituale e che aveva la saggezza per guidarmi. Implorate continuamente Dio nel vostro cuore. Quando avrete convinto il Signore che lo desiderate, egli manderà qualcuno - il vostro guru - che vi insegnerà a conoscerlo. Soltanto chi conosce Dio può mostrare agli altri la via per conoscerlo. Quando ho trovato il mio guru, lo Swami Sri Yukteswarji, ho compreso che Dio non impartisce i suoi insegnamenti attraverso i misteri, ma tramite le anime illuminate. Dio è invisibile, ma diventa visibile grazie all'intelligenza e alla percezione spirituale di chi è in costante comunione con lui. Possiamo avere molti maestri nella vita, ma soltanto un guru. Nel rapporto fra il guru e il discepolo si compie una legge divina, come è dimostrato anche dalla vita di Gesù, che riconobbe in Giovanni Battista il suo guru. Soltanto colui che ha realizzato Dio, e che è stato autorizzato da Dio a redimere le anime, è un guru. Non si può essere un guru solo perché si crede di esserlo. Gesù ha dimostrato che il vero guru agisce esclusivamente per volontà di Dio quando ha detto: "Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato". Egli ha dato tutto il merito al potere di Dio. Se l'egotismo è assente dal cuore di un maestro, allora saprete che soltanto Dio dimora nel tempio del suo corpo, e quando vi mettete in sintonia con lui siete in sintonia con Dio. Gesù ha ricordato ai suoi discepoli: "Chiunque mi accoglierà, non accoglierà me ma Colui che mi ha mandato".

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Il maestro che accetta personalmente l'adorazione altrui è soltanto un adoratore del proprio ego. Per scoprire se un sentiero è degno di essere seguito, dovete giudicarlo dalle azioni del maestro e dovete rendervi conto se questi è ispirato da Dio o dal proprio ego. Un maestro che non abbia realizzato il Sé non può farvi conoscere il regno di Dio, per quanto numerosi siano i suoi seguaci. Tutte le chiese hanno fatto del bene, ma la fede cieca nel dogma religioso mantiene gli esseri umani nell'ignoranza e nella stasi spirituale. Molte volte ho visto i fedeli cantare il nome di Dio, ma Dio era tanto lontano dalla loro coscienza quanto le stelle più lontane. Nessuno può salvarsi soltanto andando in chiesa. La via che conduce veramente alla libertà è lo Yoga, l'autoanalisi scientifica, e l'ubbidienza a un maestro che, avendo attraversato la foresta della teologia, può condurvi sicuramente a Dio.

Il successo è racchiuso nel ricercatore Studiate seriamente gli insegnamenti della Self-Realization Fellowship che sono stati mandati da Dio per illuminarvi. Quest'opera ha salvato molte anime dall'oscurità dell'ignoranza spirituale. Altre, che non si sono impegnate seriamente, se ne sono allontanate, e io so che alcune si sono perse spiritualmente lungo la strada. È colpa del ricercatore se non ha successo su questo sentiero. Chiunque faccia uno sforzo sincero per cambiare e segua con convinzione gli insegnamenti della Self-Realization Fellowship, uscirà dalla sterile foresta della teologia e dalle infinite miserie terrene. Prendete la decisione di fare uno sforzo maggiore per conoscere Dio. Io non vengo qui soltanto per tenere una conferenza su argomenti filosofici o teologici riguardanti Dio, ma per incoraggiarvi a conoscerlo. Ecco perché non mi sento obbligato a partecipare a questi incontri. Non verrei se non mi sentissi ispirato direttamente dal Padre. La divina ispirazione non ha inizio né fine: io provo oggi lo stesso entusiasmo con cui ho cominciato. Per quanto siano numerose le gocce d'acqua che gli togliete, l'oceano non cambia. Dio è un oceano spirituale. Anche se attingete da lui tutte le cose, tuttavia egli rimarrà immutato; senza principio, senza fine, infinito. Non potrà esaurirsi mai. Qualsiasi cosa io vi dica, parlo a nome del Padre - non per mia volontà o per soddisfare il mio ego - per aiutarvi a percorrere il sentiero della liberazione. La Self-Realization Fellowship si sta diffondendo in tutto il mondo. Io so che Dio parla con la mia voce. La voce della Self-Realization Fellowship è la voce di Dio. Ascoltatela. Grandi anime affamate di Dio seguono questo sentiero e bevono il nettare della divina presenza. Mettete in pratica questi insegnamenti, e anche voi vedrete quanto diverrà bella la vita.

Gioite nella beatitudine di Dio e servite gli altri Non desidero costruire una grande associazione che agisca meccanicamente, ma un'arnia piena del miele spirituale di Dio. Un ministro non dovrebbe mai cercare di attirare un gran numero di fedeli soltanto per riempire i banchi della sua chiesa. Il desiderio di folle e di grandi templi si è dissolto in me come la neve al sole. Gioisco soltanto nella beatitudine di Dio e quando servo coloro che egli mi suggerisce di aiutare. Fate la vostra parte. Diffondete l'opera della Self-Realization Fellowship con le parole, con l'esempio e con la devozione. Io non sto certo crollando sotto il peso del mio lavoro, ma sono impaziente di aiutare chiunque abbia bisogno di aiuto; ed è anche vostro dovere diffondere gli insegnamenti attraverso le vostre vibrazioni spirituali, affinché il prossimo possa conoscere queste verità. Io vedo l'immensa verità che attraversa questo umile sé, e sono molto grato che Dio onori una persona così insignificante come me affidandole il compito di diffondere il suo messaggio. Coloro che seguiranno sinceramente questo sentiero troveranno sicuramente la salvezza. La Self-Realization Fellowship è l'opera di Cristo e di Babaji. Gesù si rattrista quando vede che a volte nelle sue chiese Satana distrae la mente dei fedeli attirandola verso attività che non hanno nulla a che vedere con la realizzazione di Dio. La 'chiesasticità' con le sue attività sociali e il bigottismo, allontana la mente dallo spirito del Cristo. Noi dobbiamo frequentare la chiesa per un unico scopo: la comunione con Dio. Ecco perché voi venite qui. Se vi abituerete alla calma, profonda meditazione a casa e in chiesa, un giorno vi renderete conto di quello che

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essa avrà fatto per la vostra vita. Avete bisogno di luoghi tranquilli per entrare in comunione con Dio. Questo è il vero scopo delle chiese e dei templi.

Conquistare Dio è la vittoria definitiva Perciò ricordate, abbandonate l'idea di non riuscire a cambiare e a migliorare. Ogni sera, analizzate i vostri stati d'animo e meditate profondamente, pregando: "Signore, ho vissuto troppo a lungo senza di te. Ho giocato abbastanza con i miei desideri. Che ne sarà di me? Devo conoscerti. Aiutami. Sciogli il tuo voto del silenzio. Guidami". Dieci volte egli può restare in silenzio; ma a un tratto, quando meno ve l'aspettate verrà. Non può rimanere lontano. Finché nutrirete un'incredula curiosità egli non verrà; ma se sarete veramente sinceri, allora non importa dove vi troviate, egli si manifesterà e vi ripagherà di tutti gli sforzi che avete compiuto. La solitudine è il prezzo della grandezza. Evitate di frequentare troppo spesso luoghi chiassosi. Il rumore e l'attività irrequieta eccitano i nervi. Questa non è la via che porta a Dio, è quella che porta alla distruzione, perché ciò che distrugge la vostra pace vi allontana da lui. Quando vi sentite calmi e tranquilli, siete con il Signore. Io cerco di isolarmi per la maggior parte del tempo, ma che sia solo o in mezzo alla folla, trovo la solitudine nella mia anima. È una grotta così profonda! Tutti i suoni della terra svaniscono, e il mondo sparisce quando mi aggiro nella mia grotta di pace. Se non avete trovato questo regno interiore, perché continuate a perdere tempo? Chi vi salverà? Nessuno all'infuori di voi stessi. Quindi non perdete altro tempo. Anche se siete storpi, ciechi, sordi, muti, e abbandonati dal mondo, non arrendetevi! Se pregate: "Signore, i miei occhi e le mie deboli membra mi impediscono di venire nel tuo tempio, ma ti penso con tutto me stesso", allora il Signore si manifesta e dice: "Figlio, il mondo ti mette da parte, ma io ti tengo tra le braccia. Ai miei occhi tu sei un vincitore". Io vivo ogni giorno nella gloriosa consapevolezza della sua presenza. Sono meravigliosamente distaccato da tutto il resto. Anche quando cerco di sentire un desiderio particolare per qualcosa, mi accorgo che la mia mente è distaccata. Lo Spirito è il mio cibo, lo Spirito è la mia gioia; lo Spirito è il mio sentimento, lo Spirito è il mio tempio e il mio uditorio; lo Spirito è la mia biblioteca, da cui traggo ispirazione, lo Spirito è il mio amore e il mio Amato. Lo spirito di Dio soddisfa tutti i miei desideri, perché in lui io trovo tutta la saggezza, tutto l'amore di un innamorato, tutta la bellezza, tutto di tutto. Non mi resta nessun desiderio, nessuna ambizione all'infuori di Dio. Qualunque cosa abbia cercato, l'ho trovata in lui. E così sarà anche per voi.

Non sprecate la vostra occasione di cercare Dio Non sprecate altro tempo, perché se dovrete cambiare la vostra residenza corporea, potrà trascorrere molto tempo prima di avere una nuova occasione di cercare Dio seriamente, e dovrete rinascere e affrontare le pene dell'infanzia e l'irrequietezza della gioventù. Perché sprecate il tempo in desideri inutili? È sciocco passare la vita cercando quelle cose che alla morte dovrete abbandonare. Non troverete mai la felicità in questo modo. Ma tutti gli sforzi che farete per comunicare con Dio durante la meditazione vi daranno in cambio un eterno dono spirituale. Cominciate ora - voi che amate veramente Dio - a non cercare più la vostra gloria, ma la gloria dello Spirito. Ognuno di voi deve aggiudicarsi la sua vittoria. Prendete la decisione di essere i vincitori assoluti. Non vi serve un esercito né il denaro né altri aiuti materiali per ottenere la vittoria più eccelsa; vi basta la certezza di vincere. Tutto quello che dovete fare è meditare tranquillamente, e con la spada del discernimento stroncare l'avanzata dei pensieri irrequieti, uno dopo l'altro. Quando saranno tutti morti, conquisterete il regno di Dio della calma saggezza. Se dopo aver ascoltato le mie parole farete uno sforzo sincero per cambiare, raggiungerete una più grande comunione con Dio, e in lui troverete l'eterna e vera vittoria dello Spirito. Queste occasioni rappresentano il piccone che infrange le dure e inutili incrostazioni della nostra anima e fa sgorgare la sorgente divina che porta nuova purezza, nuova gioia, nuovo amore a ciascuno di noi.

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"Ho la grazia di vedere Dio"

Casa Madre della Self-Realization Fellowship Los Angeles, California, 3 gennaio 1937

[Conferenza tenuta durante il pranzo di chiusura della speciale convocazione organizzata per festeggiare il ritorno di Paramahansaji da un lungo viaggio in India e per celebrare il dodicesimo anniversario della fondazione della Casa Madre della Self-Realization Fellowship a Mount Washington.] Non trovo le parole per ringraziarvi di tutte le cose gentili che mi avete detto questa sera. Vi sono profondamente grato della vostra devozione, della forza spirituale, e delle parole che sono scaturite dal vostro cuore. Vi prego di benedirmi perché io possa essere sempre degno di servirvi. Sono orgoglioso di stare con voi e sono sempre felice quando mi viene ricordato il dovere che ho verso di voi e verso i miei fratelli e le mie sorelle di tutto il mondo. Ciò che questa sera avete detto di Yogananda non riguarda me, ma Colui che è in me. Io so soltanto che tutti voi siete immagini del Cristo. Quando guardate l'onda non vedete l'oceano, ma quando guardate l'oceano vi rendete conto che l'oceano si trasforma nelle onde e le sostiene. Io vedo l'oceano dello Spirito che sostiene la vita di ciascuno di voi. Mi inchino a voi. Non sono degno delle cose meravigliose che avete detto di me. Piccolo come sono, posso dire che il vostro amore è suscitato esclusivamente dalle benedizioni di Dio. La mia vita sulla terra non è stata inutile. Che Dio vi benedica per le vostre parole, e possa io essere sempre più degno di ciò che avete detto. Sono commosso dalle ispirazioni infinite che ci ha offerto questa occasione, durante la quale abbiamo sentito la divina gioia, la divina comprensione e la divina comunione che ci hanno fatto dimenticare ogni limitazione e ogni differenza. Prego affinché tale comunione raggiunta grazie alla comprensione, ai festeggiamenti e alla gentilezza, possa regnare su tutta la terra, e perché sull'altare dell'unità possano manifestarsi il regno e l'onnipresenza di Dio.

Un nuovo inizio Abbiamo cominciato l'anno nuovo rinnovando la nostra coscienza. Cerchiamo ogni giorno di sostituire le abitudini e le tendenze negative con le abitudini e le azioni positive. Mi auguro che ciascuno di noi possa percepire la gioia che scaturisce da occasioni simili e ricevere una tale ispirazione che il buio dell'ignoranza venga dissolto per sempre dalla luce di questa gioia. Ho avuto la grazia di vedere Dio in questa occasione, di intravedere la sua ispirazione in tutti voi e di averlo udito parlare attraverso le labbra delle vostre anime divine. È stato Dio a manifestarmi il suo apprezzamento. Voi siete tutti dei, ma non lo sapete. Il mare della presenza di Dio è dietro l'onda della vostra coscienza. Dovete cercare dentro di voi. Non concentratevi sulla piccola onda del corpo con tutte le sue debolezze, guardate oltre. Chiudete gli occhi e vedrete intorno a voi l'onnipresenza. Voi siete al centro di questa sfera e non appena innalzate la coscienza al di sopra del corpo e delle sue esperienze, vi renderete conto che la sfera è permeata della gioia e della beatitudine infinite che illuminano le stelle e danno forza al vento e alle tempeste. Dio è la sorgente di tutte le nostre gioie e di tutta la natura. "Cercate dunque prima di tutto il regno di Dio... e tutte queste altre cose vi saranno date in aggiunta. Non vi tormentate lo spirito". Svegliatevi dalle tenebre dell'ignoranza. Avete chiuso gli occhi nel sonno dell'illusione. Svegliatevi! Aprite gli occhi e vedrete la gloria di Dio, l'immenso orizzonte della luce di Dio che si diffonde su tutte le cose. Vi sto consigliando di essere divinamente realisti, e troverete in Dio la risposta a tutte le vostre domande. La meditazione è l'unica via. Credere, o leggere libri sacri, non vi potrà dare la realizzazione. Solo meditando nel modo corretto raggiungerete la grande realizzazione e la grande gioia. Se seguirete questa via, saprete che Dio non si lascia commuovere da preghiere meccaniche o da lusinghe, ma dalla legge, dalla devozione e dall'amore del vostro cuore. Oltre a mettere in pratica le tecniche di meditazione, dovete abbandonarvi a Dio. Dovete rivendicare il vostro diritto di nascita. La preghiera continua, la ferma determinazione, l'incessante desiderio di conoscerlo indurranno Dio a infrangere il suo terribile voto del silenzio ed egli vi risponderà e nel tempio del silenzio vi farà il dono di se stesso che durerà oltre la morte.

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Il film della vita Non troverete molto interessanti un film o una rappresentazione teatrale di cui conoscete in anticipo la trama. È un bene che non comprendiate il significato della vostra vita, che è solamente uno dei tanti film proiettati da Dio. Non sarebbe interessante se sapessimo in precedenza che cosa accadrà. Non siate ansiosi di conoscere il finale, ma pregate sempre Dio: "In questo spettacolo della vita insegnami a recitare il mio ruolo - debole o forte, malato o sano, umile o nobile, ricco o povero - con la consapevolezza di essere immortale, affinché al termine della rappresentazione io possa comprenderne la morale. Non perdete tempo. Siete la creazione più grande di Dio, la più grande di tutto il creato. Siete stati dotati del potere del pensiero e della ragione. Dio dice: "Vi ho dato la volontà, vi ho dato la libertà e il libero arbitrio. Forse abbandonerete tutto e amerete solo me, l'artefice di tutto ciò che vi ho dato". Io ho scoperto finalmente che tutti gli argentei ruscelli dei miei desideri portano al grande oceano della coscienza. Molti di voi nuotano verso quell'oceano, ma si fermano sulla riva. Se continuerete a seguire il bene, scenderete lungo il fiume del desiderio fino all'oceano della coscienza di Dio. Tutte le 'realtà' della vita diventeranno irreali. Oggi ci siamo, domani non ci saremo più. Dobbiamo ricordarci del dovere supremo verso il grande Potere che sostiene tutta la vita. Nel recitare la nostra parte in questo spettacolo non dobbiamo dimenticare il dovere verso Dio. Se vogliamo comprendere il significato della vita, dobbiamo renderci conto del lavoro stupendo che Dio compie nei fiori, della fiamma della sua mente che arde nei nostri pensieri, della vita che da lui fluisce attraverso la nostra anima e delle miriadi di mondi disseminati nell'immenso spazio cosmico. Dio è senza limiti, eppure ne percepiamo la presenza nella nostra coscienza. La nostra vita è il riflesso dello Spirito. L'onda non esiste senza l'oceano così dobbiamo essere consapevoli dell'immenso oceano di vita che palpita nella nostra vita. Dove si trova la realizzazione? Nella solitudine delle montagne o accanto alle anime divine? Solo l'esempio vivente delle anime divine vi può dare la consapevolezza di Dio. Molto tempo fa volevo lasciare i doveri dell'eremitaggio per andare a cercare Dio nella solitudine dell'Himalaya. Il Maestro [lo Swami Sri Yukteswar] cercò di farmi capire che non avrei certo trovato la realizzazione sulle montagne; l'avrei trovata piuttosto meditando sotto la sua guida. Ma io non ascoltai il suo chiaro suggerimento e me ne andai. Dopo poco tempo, tuttavia, tornai dal mio guru. Pensavo che, giustamente, sarebbe stato scontento di me; invece, quando mi vide, disse con naturalezza: "Cerchiamo qualcosa da mangiare". Io domandai: "Non siete arrabbiato con me, Signore?". Egli rispose: "Perché dovrei essere arrabbiato? Non volevo certo servirmi di te per i miei interessi. Sei tornato, e il mio amore per te non è cambiato. Te ne sei andato perché ti faceva piacere e anche allora provavo per te lo stesso amore". Capii in quel momento il significato dell'incondizionato amore divino, e mi resi conto che Dio, attraverso la forma terrena del mio guru, concedeva il suo amore ai devoti. Un giorno, poco tempo dopo il mio ritorno, mentre cercavo di meditare profondamente, il Maestro mi chiamò. Io non mi volevo muovere egli mi chiamò di nuovo. Gli risposi: "Maestro, sto meditando". Allora lui disse: "So bene come stai meditando. Vieni". Andai da lui e quando lo guardai negli occhi vidi che mi osservava con grande divina compassione. "Povero ragazzo", disse, "le montagne non possono darti quello che vuoi". A un tratto mi toccò il petto. Avevo sentito parlare della trasmissione della percezione divina, e ne feci l'esperienza allora per intervento del mio maestro. Tutte le cose svanirono e si trasformarono in luce. Il respiro si fermò e il mio corpo si inchiodò al suolo. Mi sentii liberato dalle limitazioni fisiche, ero Spirito. Avevo migliaia di occhi, potevo vedere ogni cosa davanti e dietro di me, per chilometri e chilometri. Riuscivo a vedere attraverso i corpi solidi, a scorgere la linfa che scorreva nelle radici degli alberi, a vedere attraverso le case, i muri, tutto. Cercai di verificare se si trattava di un'esperienza reale e mi resi conto che lo era, perché potevo vedere qualsiasi cosa con gli occhi sia aperti sia chiusi. Con quell'unico tocco il Maestro mi fece provare la gioia che avevo tanto desiderato per anni. Percepivo l'immensa beatitudine della comunione divina, le parole non possono descrivere la gioia e la felicità che mi invasero. (Fino a quel momento non avevo compreso

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completamente la grandezza del mio maestro. Ero così sicuro di lui che non mi ero reso conto che per mezzo suo avrei avuto tante divine benedizioni nella mia vita. Dio non ha occhi. Vede attraverso i pori dello spazio, nello stesso modo in cui io vidi tutte le cose senza usare gli occhi. Tutto ciò che accadeva nell'universo accadeva anche dentro di me). Dopo mezz'ora, il Maestro mi toccò di nuovo, la beatitudine e le visioni meravigliose scomparvero e mi trovai ancora una volta rinchiuso in un corpo limitato. Davvero le montagne non avrebbero potuto darmi ciò che il Signore mi ha dato per mezzo del mio maestro. Per me egli era l'incarnazione di Dio sulla terra. Mi disse: "Vieni, andiamo a fare una passeggiata". Ma prima di uscire mi fece spazzare il pavimento del balcone. Che contrasto! Fu una lezione di equilibrio nella vita spirituale. Poi camminammo in silenzio sulla riva del Gange. Quando cercavo di esprimergli la mia gratitudine per la visione spirituale che mi aveva concesso, si dimostrava umilmente indifferente. Questo era il mio grande maestro.

La resurrezione di Sri Yukteswar Il Maestro è libero, come le onde radio che viaggiano nell'etere. La sua dolce presenza mi accompagna sempre. Non è mai stato così reale come adesso. Spesso lo vedo accanto a me. Tutto ciò che mi ha detto si è avverato. Aveva predetto: "Lascerò il corpo quando tornerai in India". Non lo dimenticherò mai. Aveva aspettato il mio ritorno per tanti anni. Vivo in America da molto tempo [dal 1920], ma egli aspettava pazientemente e non mi richiamò fino a due anni fa. Allora scrissi a san Lynn: "Il Maestro mi chiama. Non mi aspetterà più; devo andare". San Lynn era così comprensivo e spiritualmente intuitivo, che mi offrì immediatamente un generoso contributo per affrontare il viaggio in India. Raggiunsi la mia terra e il Maestro rispettò il suo appuntamento con l'Immortalità. Abbandonò la sua forma terrena e poi, con mia grande sorpresa, mi apparve in un corpo risorto. Non si tratta di immaginazione, amici cari. Il fenomeno oggi molto comune della radio, ad esempio, sarebbe stato considerato con scetticismo, un secolo fa. Dio ha un'infinità di meraviglie da mostrarvi, se vi sintonizzerete con lui per vederle. Ne vale veramente la pena! Dovete meditare con tutto il cuore e con tutta l'anima. Se dedicate un paio d'ore alla meditazione mattina e sera, troverete il grande Dio che sta dietro tutte le cose. "Fra migliaia di uomini, solo uno cerca la realizzazione spirituale; e tra i veri ricercatori benedetti che mi cercano coscienziosamente, forse solo uno mi conosce realmente". Non sempre chi arriva primo troverà Dio, ma saranno benedetti coloro che persistono sul sentiero. Lo troveranno.

Dio è più seducente delle tentazioni Mi sono reso conto che Dio è più seducente delle tentazioni. L'ho paragonato a tutti i desideri materiali, e l'ho trovato più desiderabile di qualsiasi altra cosa. Sono ancorato allo Spirito. Mi sento a casa a Mount Washington, in un'automobile, in India, in America o in qualsiasi altro luogo. La gioia delle cose materiali svanisce, ma la gioia di Dio è perenne. È un eterno romanzo d'amore con lo Spirito, è una gioia indescrivibile. Anche se intravedete un barlume del Divino, non accontentatevi; interiorizzatevi sempre di più e vi troverete sul limitare dell'eternità, al cospetto di Dio. Nella terra oltre i vostri sogni, dove nei recessi dell'anima sgorga perenne la sorgente di Dio, potete entrare nell'arca del silenzio. Dio vi aspetta, e voi state sognando questo sogno. Spostate la vostra attenzione dal mondo al regno di Dio racchiuso dentro di voi. Io vivo in questo regno, in questa sfera gioiosa dove le stelle e i pianeti fluttuano nell'immensità della mia coscienza. Mio Dio, ti vedo dipingere la tua bellezza sulla tela del cielo, sulla tela della natura, e sulla tela della mia coscienza. Che grande benedizione! Io, che non sono degno di pronunciare il tuo nome!. Vedo Dio nella meditazione con gli occhi chiusi, e lo vedo con gli occhi aperti. Questa è la libertà eterna che anche voi dovete trovare. E la troverete, se vi impegnate seriamente. È meglio per te entrare mutilato nella vita, avendo eliminato tutti i desideri minori, che vivere senza Dio. Svegliatevi! Ancoratevi allo Spirito di Dio, alla realizzazione dell'Essere infinito che fluisce come un oceano in tutto il creato. In questa breve stagione della vita vale la pena

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cercare di conseguire la realizzazione di Dio. La gioia scorrerà senza fine. Io percepisco questo grande oceano di vita e dico: "O Dio, hai benedetto con la tua gioia questo piccolo essere. E ora io so perché Gesù ha voluto versare il suo sangue e dare la vita per tutti. Era ancorato a quella gioia in te". Voi tutti dovete disciplinare il corpo, la mente e l'anima, e pregare Dio con intensità e devozione. Se seguirete la via della meditazione che noi insegniamo, un giorno, quando meno ve lo aspettate, Dio vi porgerà le mani per sollevarvi. Non siete soltanto voi a cercare Dio, anche lui vi cerca più di quanto non facciate voi. Egli vi ha dato la libertà di ignorarlo, se volete. Dovete aiutare vostro Padre. Tornate a casa e, come accadde al figliol prodigo, egli ucciderà il vitello grasso della saggezza dell'eterna beatitudine e della divina comprensione per il banchetto che darà in vostro onore. E Dio resterà con voi per sempre. Dio, Guru, Paramguru, devoti, io mi inchino a voi. Mi inchino ai piedi di tutti gli esseri umani perché sono figli di Dio.

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Portate Dio nella vostra vita

Brani tratti da una conferenza tenuta alla Casa Madre della Self-Realization Fellowship,

Los Angeles, California, 17 agosto 1939. Dio è la causa di tutte le cose. Per mezzo suo esistete e per mezzo suo avete la ricchezza, gli agi materiali e tutte le soddisfazioni che li accompagnano. Dunque grande dovrebbe essere la vostra gratitudine nei suoi confronti. Perché allora non ricordate che Dio è estremamente importante per voi? Perché sprecate i vostri giorni ignorandolo? Non avete scuse. Perché date tanta importanza alla vita materiale? Assolvete i vostri doveri terreni, ma pensate sempre a Dio, poiché ogni giorno il demone del fato strappa gli esseri umani a questo mondo effimero e in qualsiasi momento anche voi potreste essere costretti a lasciarlo. Svolgete coscientemente i vostri compiti terreni, ma non venite meno all'impegno con Dio. Io lavoro molto per servire tutti, ma quando medito, non permetto a nessuno di disturbarmi. Tutte le altre cose possono aspettare, ma l'impegno con Dio non deve mai essere trascurato. In India i santi non interromperebbero mai la propria adorazione neppure per leggere un messaggio urgente. Anche voi dovete dare la massima importanza alla comunione quotidiana con Dio, altrimenti non riuscirete a mantenere il vostro impegno con lui. Le grandi guide spirituali non vi consiglieranno mai di essere negligenti, vi insegneranno invece ad essere equilibrati. Senza dubbio dovete lavorare per nutrire e vestire il corpo, ma se uno dei vostri doveri è in contrasto con un altro, non può trattarsi di un vero dovere. Migliaia di uomini d'affari sono tanto occupati ad arricchirsi, da dimenticare che allo stesso tempo stanno anche creando i presupposti di gravi malattie cardiache! Se il dovere verso il benessere materiale vi fa dimenticare quello verso la buona salute, non è un autentico dovere. L'essere umano deve evolversi armoniosamente. È inutile dedicare una particolare attenzione allo sviluppo di un corpo straordinario che ospita un cervello da gallina; dovete sviluppare anche la mente. E se godete di una salute eccellente, se siete ricchi e intelligenti, ma non siete felici, non avete ancora raggiunto il successo nella vita. Quando potete dire sinceramente: "Sono felice e nessuno potrà togliermi la felicità", allora sarete veramente un re perché avrete trovato dentro di voi l'immagine di Dio. Siatene fieri. Se continuate a urlare e ad arrabbiarvi per tutta la vita, sempre irritati da tutto e da tutti, e disprezzate gli altri - e se morirete in questo stato di coscienza - non avrete neppure iniziato a comprendere che Dio è dentro di voi e che è il vostro Sé. Un giorno, mentre un santo indiano si bagnava nel Gange con alcuni discepoli, arrivò un uomo che cominciò a lavare il suo cavallo proprio vicino al sant'uomo. L'intruso, nell'accudire all'animale spruzzava intenzionalmente il santo. I discepoli estremamente irritati da questo comportamento lo volevano picchiare. Ma il loro guru disse: "No, lasciatelo stare". Improvvisamente il cavallo dette un calcio all'uomo e gli spezzò alcuni denti. Il santo accorse e aiutò amorevolmente il ferito. La legge inesorabile della natura aveva punito il furfante e non certo il santo. Dio e le sue leggi cosmiche operano infallibilmente per contribuire al benessere di coloro che agiscono sempre in sintonia con il divino Sé interiore e per risvegliare, attraverso la sofferenza, coloro che lo tradiscono.

L'uomo è fatto a immagine di Dio Ciascuno di voi è un'immagine di Dio e dovrebbe comportarsi come un dio. Ma che cosa succede invece? La mattina cominciate subito a spazientirvi e a brontolare: "Il caffè è freddo!". Che cosa importa? Perché vi lasciate turbare da cose del genere? Non perdete mai quella serenità mentale che vi permette di essere assolutamente calmi e privi di ogni sentimento di irritazione. Non consentite a niente e a nessuno di esasperarvi togliendovi la pace; non accusate il vostro prossimo se siete infelici, ma soltanto voi stessi. Se gli altri vi trattano male, date la colpa a voi stessi e scoprirete che andrete d'accordo con tutti con più facilità. Gesù pensava che i suoi nemici fossero simili ai bambini. Se un bambino vi colpisce, non lo odiate per questo, lo perdonate perché vi rendete conto che non sa ancora come deve comportarsi.

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Quando gli altri vi perseguitano, non profanate l'immagine di Dio racchiusa in voi vendicandovi. Se volete manifestare la sua immagine, ricordatevi proprio ora di essere un dio, e comportatevi di conseguenza. Quasi tutti gli esseri umani sono vittima dei propri stati d'animo e, a meno che non riescano a dominarli, saranno proprio loro a esserne dominati. Chi non esercita l'autocontrollo non è del tutto equilibrato e, purtroppo, non lo sa! Colui che domina i propri stati d'animo diventa più equilibrato. È uno strano fenomeno, ma nessuno può essere indotto a fare volentieri qualcosa che va contro il suo interesse; tuttavia, spinto dagli stati d'animo, dal capriccio o dall'abitudine, compie intenzionalmente molte azioni che sono davvero contrarie al suo interesse. Come prima cosa, pensate sempre a ciò che state per fare e a quali conseguenze avrà su di voi. Agire d'impulso non è indice di libertà, perché sarete succubi delle spiacevoli conseguenze delle azioni sbagliate. Invece, fare quelle cose che vi suggerisce il vostro discernimento, vi renderà liberi. Le azioni guidate dalla saggezza vi permetteranno di vivere una vita divina, e allora potrete trovare e manifestare l'immagine di Dio racchiusa in voi. Quando decidete di fare o di non fare una cosa e mantenete la vostra decisione nonostante le influenze contrarie degli stati d'animo o delle abitudini, vuol dire che siete veramente liberi. Gli insegnamenti dei grandi saggi dell'India non riguardano soltanto la domenica, così da poterli dimenticare per il resto della settimana: devono essere messi in pratica quotidianamente. Credere non basta, sono necessari anche l'autodisciplina e il controllo degli stati d'animo. L'educazione impartita dai maestri dell'India ha lo scopo di insegnare al discepolo a essere sempre felice, al di sopra delle sofferenze e dei cambiamenti. Li ringrazio profondamente della disciplina che ho ricevuto da loro e della comprensione che ne è derivata.

Dio non vuole imporsi Se siete sinceri nella ricerca della verità, Dio vi aiuta a trovare un libro o un maestro che vi ispiri e vi incoraggi. Quando il ricercatore è profondamente entusiasta, Dio gli manda un guru. Il guru è una persona che conosce Dio, che è stata incaricata da lui di accogliere fra i propri discepoli il ricercatore e di condurlo dalle tenebre dell'ignoranza alla luce della saggezza. Attraverso la pura percezione del guru, Dio istruisce il devoto, perché il Signore ha fatto il voto del silenzio e non si rivolge direttamente al discepolo finché questi non avrà conseguito un grado considerevole di sviluppo spirituale. Il silenzio di Dio non è indice di crudeltà o d'indifferenza: al contrario, nella sua umiltà e nel suo amore, il Signore ha dato all'uomo la libertà di trasformare il proprio destino e non desidera interferire con questa libera scelta, ma vuole che ciascuno di noi si serva della propria libertà per trovarlo, Dio non vuole imporsi a noi. Poiché Dio ci ha dato l'indipendenza e noi ne abbiamo fatto un cattivo uso, ci siamo estraniati da lui. Finché non conoscete Dio, finché non udite la sua voce, indipendentemente dal sentiero spirituale che seguite, non avete raggiunto la vera comunione spirituale con lui. Si può udire la sua voce. Si può conoscere Dio. Egli è più reale di tutte le cose che percepite per mezzo dei cinque sensi. Ma voi dovete fare di tutto per trovarlo.

Il guru è mandato da Dio Per avere successo nella divina ricerca, come in ogni altro campo della vita, è necessario seguire le leggi di Dio. La conoscenza che si impartisce a scuola deve essere appresa da un insegnante che già la possiede. Così, per comprendere le verità spirituali è necessario ricorrere a un maestro spirituale, o guru, che conosce Dio. Anche se non vi trovate alla sua presenza fisica o se egli non è più incarnato sulla terra, dovete seguirne gli insegnamenti se volete trovare Dio. Un qualsiasi maestro non è sufficiente per raggiungere questo scopo. Esiste un solo guru per ciascun devoto. Ma se vi allontanate dal suo messaggero, Dio vi domanda in silenzio: "Perché abbandoni scioccamente colui che ti ho mandato per aiutarmi a imparare la scienza divina dell'anima? Ora dovrai attendere a lungo ed esserne degno prima che io risponda ancora". Chi non sa imparare attraverso la saggezza e l'amore del guru inviatogli da

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Dio, non troverà il Signore in questa vita. Dovranno trascorrere numerose incarnazioni prima che gli venga concessa un'altra occasione. È necessario capire bene la legge divina che regola il rapporto tra il guru e il discepolo così come viene insegnata in India; è una legge semplice, ma molto importante: come prima cosa dovete trovare il guru quindi ha inizio il vero progresso spirituale. Non voglio dire che dobbiate essere leali nei miei confronti. Sto solamente affermando una verità: se volete trovare Dio, dovete essere fedeli a colui che Dio vi ha mandato in aiuto. Oltre a essere in sintonia con il guru, dovete essere consumati giorno e notte da un intenso desiderio di Dio. Dovete nutrire nel vostro cuore l'ardore di un miliardo di amori e la consapevolezza di un urgente bisogno di Dio; dovete desiderare Dio come l'avaro vuole il denaro, l'innamorato la sua amata e chi sta annegando, l'aria. Invocatelo ininterrottamente: "Ti troverò? Io voglio soltanto te!". Se continuerete a pregare, forse vedrete un barlume della sua luce che vi incoraggerà. Ma Dio vuole sapere se persisterete, se la vostra volontà non si lascerà indebolire dalle tentazioni. Gli errori che avete commesso non contano. Se nulla potrà cambiare il vostro amore per Dio, egli si manifesterà a VOI. Ma quanti di voi meditano tanto profondamente da conoscerlo? Se mediterete nel modo giusto, se vi comporterete seriamente con Dio e avrete soltanto il desiderio di compiacerlo, lo troverete; e lui vi parlerà attraverso la vostra coscienza e attraverso la vostra percezione spirituale che si è ridestata.

La risposta di Dio al devoto Circa sette mesi fa fui sommerso dal lavoro: conferenze ogni sera e colloqui per tutta la giornata. Non avevo più il tempo di restare solo con Dio che mi sembrava tanto lontano. Ero veramente demoralizzato: "Signore, che cosa mi succede?", pregai. "Come faccio a pensare a te? Devo abbandonare queste lezioni?". Gli domando sempre se vuole che lasci tutto per pensare esclusivamente a lui. Sentivo che la mia anima e il mio cervello stavano per scoppiare dal desiderio, mentre continuavo a pregare e a invocarlo: "Non m'importa di ciò che farai di me. Gli esseri umani hanno dato la vita per il denaro e per le donne. Io posso dare la vita per te, mio Dio! Ma devo sapere che sei qui con me. Come posso vederti? Come posso continuare a vivere senza di te? Mi piace lavorare, mi piace aiutare gli altri, ma non a costo di perderti, Signore; il mio unico pensiero è stato quello di servirti nella tua opera. Perché dunque ogni tanto mi sembra di perdere il contatto con te?". Decisi che non mi sarei arreso finché Dio non mi avesse risposto, e allora ricevetti la risposta più bella. Il Signore disse: "Quando non mediti, non è forse vero che nei tuoi pensieri senti la mia mancanza e che pensi alla meditazione? Quando meditavi, pensavi a me, e quando non mediti senti la mia mancanza; perciò i tuoi pensieri sono sempre rivolti a me". Da quel giorno ho trascorso sette mesi in estasi! Mentre parlo alla gente continuando a tenere le lezioni, o mentre mi dedico ad altre attività, sento in ogni attimo la beatitudine della comunione con Dio. Questo stato divino non mi lascia ormai da molti mesi. Qualsiasi cosa stia facendo, scopro che l'ago della bussola della mia mente è sempre rivolto a Dio. Questo è lo stato d'animo del vero devoto. Dovete pregare anche voi fino a quando non otterrete la sua risposta. Il Signore vi risponderà, proprio come ha risposto a me. Nella vostra coscienza si nasconde sempre qualche desiderio particolare. Cercate di scoprire quale pensiero predomini dentro di voi; la salute, il denaro o l'amore? Forse negli ultimi tempi non siete stati in buona salute e sullo sfondo della mente permane un costante desiderio: "Signore, se soltanto potessi stare ancora bene!". Perché non desiderate Dio con la stessa intensità? Ricordando che lui è sempre con voi e che è ciò di cui avete maggiormente bisogno, potete dare a Dio il primo posto nella vostra mente.

Un messaggio affettuoso per l'America In India è facile pensare a Dio perché tutti parlano di lui. In Occidente, se parlate di Dio in un luogo che non sia la chiesa, vi considerano un fanatico! Ma l'America sta progredendo rapidamente in campo spirituale e si stanno diffondendo una comprensione e un desiderio di

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Dio più grandi che nella maggior parte degli altri paesi, e sono convinto che per questo sarete particolarmente benedetti. Dovete coltivare nell'anima quelle qualità che vi faranno guardare con rispetto dalle altre nazioni. Questi sono i due comandamenti più importanti: "Amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza... Amerai il prossimo tuo come te stesso". Il 'prossimo' è chiunque incontrerete lungo il cammino. Se rispetterete questi due comandamenti, rispetterete automaticamente tutti gli altri. Chi è umile e ama Dio è la più grande delle creature. È facile giustificarsi dicendo che non avete tempo per Dio, ma nel cuore e sullo sfondo della mente potete sempre pregare incessantemente: "Rivelati, vieni a me! Tu sei la mia vita". Mantenete vivi questi pensieri, qualunque cosa stiate facendo. Che combattiate con un problema o vi rallegriate perché avete avuto successo, lasciate che Dio dimori sempre nella vostra mente: "Amo soltanto te, cerco soltanto te. Rivelati!". Allora Dio verrà a voi. I pensieri sono l'arnia e l'amore di Dio il miele. Se siete davvero sinceri, Dio verrà ad attingere il miele della vostra devozione dall'arnia dei vostri pensieri.

La nostra meta è Dio Il desiderio di Dio non nasce automaticamente, deve essere coltivato. E senza questo desiderio la vita non ha senso. Quando dormite vi accomiatate dal mondo, dalla famiglia, dal vostro nome, da tutto; dimenticate anche il corpo. Voi non sapete quando dovrete prendere commiato dal mondo definitivamente. Siete in viaggio e vi fermate sulla terra soltanto per poco tempo. La vita è simile a una grande carovana in cammino. Il vostro principale interesse deve essere quello di capire lo scopo del viaggio e la sua meta. Dio è la meta e niente altro potrebbe esserlo. Il Signore si manifesta al devoto che vive per lui e muore in lui. Egli tocca quell'anima e dice: "Figlio mio, svegliati, stai solo sognando. La morte non ti ha neppure sfiorato". Allora il devoto sa che tutte le sue esperienze terrene non avevano lo scopo di torturarlo, ma di insegnargli la vera natura della sua anima. L'anima non può essere bruciata, annegata, ferita o annientata. Il devoto comprende: "Io non sono il corpo, sono senza forma, sono la Gioia stessa". Ricordatevi di questa verità quando vi svegliate ogni mattina: "Vengo dallo stato in cui ho percepito il Sé. Non sono il corpo, sono invisibile, sono la Gioia, sono la Luce, sono la Saggezza, sono l'Amore. Abito nel corpo di sogno grazie al quale sto sognando questa vita terrena, ma sono lo Spirito eterno".

La sofferenza diminuisce se dominate la mente Quando siete infelici, fisicamente o mentalmente, elevate il vostro stato di coscienza spirituale. Durante il sonno non vi rendete conto di esservi fratturato un osso. E se nello stato di veglia dominate la mente, scompariranno i tre quarti di qualsiasi sofferenza possa affliggervi, perché il rapporto fra il dolore e il corpo è di origine mentale. Quando viene ferito un estraneo, non provate la stessa preoccupazione che provereste se si trattasse di un fratello. Una madre che si prende cura del suo bambino ammalato prova una pena più grande di quella che proverebbe per un figlio altrui. Ugualmente, il dolore fisico aumenta perché a causa dell'identificazione con il corpo, siete più sensibili al vostro che al corpo degli altri. Dovete perfezionare la capacità di distogliere la mente e le sensazioni dal corpo. Per questa ragione Gesù ha detto: "Non siate troppo solleciti per la vostra vita, di quel che mangerete o berrete, né per il vostro corpo, di quel che vestirete". L'amore per il corpo e per i piaceri dei sensi nuoce al vostro sviluppo spirituale. Se volete conseguire l'illuminazione spirituale, mettete in pratica queste verità. Sono così utili che dovrebbero essere adottate da tutti. Una volta ogni tanto, cercate di fare a meno del cibo e di altre comodità della vita quotidiana. Digiunate per un giorno o due, e privatevi di alcuni dei piaceri e degli agi cui siete abituati, e vedete se state bene anche senza. La persona veramente libera è padrona di sé. È guidata dalla saggezza dell'anima e non è influenzata né dagli altri né dalle imposizioni delle abitudini o dell'umore. Questo tipo di libertà richiede un

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severo autocontrollo e una profonda comprensione del Sé, ma non è difficile da ottenere perché è la vostra vera natura. La vostra mente dovrebbe essere costantemente rivolta a Dio con devozione. Io ho svolto ogni genere di attività, ma qualsiasi cosa faccia, la mia mente è sempre rivolta a Dio. Dovete godere della creazione, senza esserne schiavi. So per esperienza che il piacere di trovare Dio è il più gradevole. Eppure gli esseri umani sono così immersi nell'illusione che non vogliono fare lo sforzo di conoscerlo. Preferiscono dedicarsi a interessi terreni o a cercarlo passivamente leggendo o passando da una religione all'altra. Non seguono la strada giusta che porta alla percezione di Dio, perché questa strada consiste nel pregarlo incessantemente, nel cercarlo giorno e notte e nello sconfiggere tutte le forze che tengono la mente lontana da lui. Lo Yoga è meraviglioso perché insegna i metodi che, un passo dopo l'altro, conducono alla realizzazione di Dio. Potete anche fregiarvi del titolo di Dottore in teologia, ma rimanere pur sempre un Dottore in illusione! La cosa più importante non è la comprensione intellettuale, ma la pratica della religione e la percezione di Dio. Il successo di alcuni maestri religiosi è simile a un fungo spirituale che spunta dalla sera alla mattina, ma non ha radici. I veri maestri hanno realizzato Dio e sono ispirati dal proprio guru e dalle benedizioni divine. Non potete salvare le anime altrui se non avete salvato la vostra. In Oriente, i veri ricercatori si sforzano di conseguire la propria salvezza e non fanno proseliti per salvarne le anime. In Occidente molti maestri aspirano a salvare l'anima del prossimo, senza avere prima salvato la propria. Ho conosciuto uno di questi maestri: era un uomo completamente sensuale, ma aveva un largo seguito. Fingeva di essere quello che non era, ossia un uomo profondamente spirituale. Poiché io sono nato in India, mi considerava un 'pagano' e pensava di essere un 'buon cristiano'; di conseguenza si ritenne in dovere di dirmi che non sapevo nulla della verità. Allora gli domandai di descrivere che cosa provava quando andava in estasi e comunicava con Dio, ma non seppe rispondere; la sua grandezza era tanto vana quanto l'adulazione che la proclamava. Allora gli dissi quello che pensavo: "La sua esperienza di Dio e della vera natura del Sé è molto limitata perché si è troppo identificato con i sensi per riuscire a progredire sul piano spirituale. L'adulazione di molti seguaci non è il metro con cui si può misurare la propria realizzazione. Il fatto che alcuni le dicano che è grande non la rende tale. Questa adulazione è falsa e priva di significato. Se si concentrerà sull'amore che gli altri le manifestano in virtù dei suoi propri meriti, non si lascerà mai più attrarre dall'adulazione perché si renderà conto di che cosa si tratta. L'adulazione è pericolosa perché altera la verità e perciò induce in errore. Fino a quando si troverà bene con il suo gruppo di adulatori non avrà veri amici". Alcuni si aspettano di essere adulati, ma io non lo faccio mai. Non posso mentire a Dio che vedo in tutti, anche in coloro che vivono nell'illusione. Mettetevi alla prova ogni giorno per vedere se vi state comportando in armonia con la vostra vera natura spirituale. Non scoraggiatevi nei vostri sforzi pensando che Dio non ascolti le vostre preghiere o non si accorga delle vostre battaglie. Se studiate la vita dei maestri e dei santi vi renderete conto che essi hanno dovuto affrontare molte più difficoltà di voi: infatti, non soltanto hanno vinto se stessi, ma si sono anche assunti i problemi degli altri. Chi si avvicina a un guru pensa che il maestro debba occuparsi soltanto di lui e vuole, fra l'altro, che gli risponda secondo le proprie aspettative. Inoltre, in America, i costi di un'organizzazione e del sostentamento dei discepoli sono tali che il maestro spirituale deve firmare assegni come una macchinetta! Ma Dio mi ha benedetto attraverso le anime sensibili che mi ha mandato per aiutarmi a compiere la missione che mi ha affidato.

Seguite coloro che hanno trovato Dio Seguite i sentieri spirituali riconosciuti dai maestri che hanno trovato Dio. Se mettete in pratica le tecniche yoga della Self-Realization Fellowship, raggiungerete Dio molto più rapidamente che se seguiste gli itinerari ciechi della teologia. L'India si è specializzata nella ricerca di Dio. Se seguite i suoi grandi maestri arriverete alla meta molto più in fretta. Nelle mie prime ricerche ho provato tutti i sistemi e so qual è il più rapido. Qualcuno mi ha detto: "Ognuno dichiara che il suo metodo è il migliore. Come faccio a sapere chi ha ragione?". "Provalo", ho risposto io. "Solo bevendo potrai dire se l'acqua ti

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disseterà. Parlare dell'acqua non ti servirà a spegnere la sete". Pregate Dio di guidarvi. Se siete sinceri, Dio vi mostrerà la strada giusta. Così, miei cari, ricordate: cercate Dio giorno e notte. Non lasciatevi dominare dagli stati d'animo o dalle abitudini, ma usate il libero arbitrio per fare sempre la scelta giusta. Qualsiasi cosa stiate facendo, continuate a pregare Dio mentalmente senza interruzione. Non distraetevi, svolgete i vostri compiti con grande concentrazione, ma sullo sfondo della mente invocate Dio: "Signore, rivelati. Vieni a me. Il tuo amore appaga completamente. Voglio solo te!". E la sera meditate, mettete in pratica le tecniche insegnate dai maestri della Self-Realization Fellowship e troverete Dio. Prendete questa decisione insieme a me: "Dio, facciamo nel nostro cuore la solenne promessa di non cadere nel sonno dell'illusione, ma di restare desti in te; di fare ogni sforzo per pregarti senza sosta, finché non ti troveremo; di seguire il sentiero yoga della Self-Realization Fellowship e di aiutare gli altri, con il nostro esempio, ad entrare nel tuo regno. Padre, aiutaci a trovarti, perché tu sei nostro".

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L'aurora della beatitudine Scritto nei primi anni venti

La beatitudine è la stella polare cui guardano tutte le anime in balia delle onde tempestose della violenza, del dolore e dell'eccitazione del piacere. La beatitudine è la coscienza di Dio, la sua essenza, la sua massima qualità, la sua vita infinita. Provare una beatitudine crescente nella meditazione profonda è il segno più sicuro della presenza di Dio. Più grande è la beatitudine, più intensa è la comunione con lui. Sono due i modi che permettono di conoscere la beatitudine: il savikalpa samadhi e il nirvikalpa samadhi. Nel savikalpa samadhi, il devoto assorto in meditazione si immerge nella beatitudine interiore così profondamente che i pensieri, i sentimenti, i ricordi, le immagini, le sensazioni terrene si allontanano dalla coscienza. Proprio come chi è profondamente immerso nella lettura di un racconto interessante non vede e non sente ciò che succede intorno a lui, così il devoto si lascia talmente assorbire dal godimento della beatitudine interiore, che la sua coscienza si allontana completamente dal mondo esteriore. Non si tratta di uno stato di incoscienza o di anestesia mentale in cui si determina la simultanea scomparsa della consapevolezza del mondo interiore e di quella del mondo esteriore, ma di un sublime e più intenso stato di divina percezione. Nel nirvikalpa samadhi, o unione completa, lo yogi gode contemporaneamente sia la beatitudine dell'Assoluto che trascende la creazione sia la beata onnipresenza dello Spirito immanente in tutto l'universo, ossia l'oceano immanifesto dello Spirito e le onde della creazione nell'universo. In questo stato, con gli occhi aperti o chiusi, mentre cammina, parla, dorme o medita, il devoto è coscientemente in comunione con la beatitudine che pervade ogni cosa come il 'summum bonum' trascendente, ma anche immanente in tutta la creazione. Egli si rende conto che la beatitudine - la gioia cosciente, intelligente, eterna, sempre nuova che pervade tutte le cose - si è condensata nella primordiale creazione causale, nella luminosa creazione astrale e nella grossolana creazione materiale. Non appena il devoto si immerge nella beatitudine, in virtù della silenziosa e sempre più profonda meditazione, trova la sorgente della beatitudine che sgorga dalla propria coscienza, dai propri pensieri, dai propri sentimenti e dalle proprie percezioni sensoriali. Ricordo il giorno in cui per la prima volta, inattesa, apparve improvvisamente nella mia coscienza l'aurora della beatitudine, oltre le nubi dell'impegnativa routine di meditazione. Superava ogni aspettativa, era una gioia indescrivibile! La luce della beatitudine illuminò gli angoli bui della mia coscienza, facendo dileguare l'ombra di ogni interrogativo e, attraversando come i raggi x la materia fisica, mi mostrava tutte le cose che stanno al di là dei limiti dello sguardo mortale, a est, a ovest, a nord, a sud, davanti, dietro, dentro, fuori, ovunque. Nel fulgore di quell'aurora vidi tutto il film dell'universo. Riapparvero memorie ormai spente di tempi passati. La beatitudine illuminò l'universo, e improvvisamente nella sua luce vidi tutti i miei congiunti, le anime dei miei consanguinei del passato, del presente e del futuro: polvere di stelle, gemme, fiori, uccelli e animali, madri, padri, sorelle, fratelli, santi e venerabili saggi. Dopo un risveglio così straordinario, silenziosamente lo yogi dice: "Scrutavo le notti oscure delle mie sterili meditazioni, con lo sguardo sempre rivolto alla saggezza, e dopo molto tempo ho finalmente visto apparire la beatitudine nella mia coscienza. Il suo fulgore, che era balenato fiocamente dietro le nuvole di innumerevoli incarnazioni, scintillava al di là delle mie aspirazioni inappagate. "Splendore finalmente svelato! I diversi colori della beatitudine dipingono scenari meravigliosi sulla tela del cielo. I violini, gli uccelli, le sfere, le vibrazioni degli atomi, suonano insieme la grandiosa sinfonia della beatitudine. Il profumo dei fiori è permeato della sua fragranza, i loro petali sono modellati dalla sua bellezza. Tutte le gioie sono ispirate dalla beatitudine. Il vino degli dei, le fresche acque dissetanti dei ruscelli, il miele dei fiori, il nettare dei frutti, tutto fluisce dal torchio della beatitudine. "Le bocche dischiuse dei miei pensieri cercano di bere la beatitudine da ogni attività umana. Le mie pazze fantasie immergono le labbra riarse dalla curiosità nell'aureo fiume della beatitudine. Le mie sensazioni nuotano sulle onde della gioia sempre nuova. La mia intuizione, diffusa ovunque come l'etere che tutto pervade, si confonde con la beatitudine onnipresente che fluisce dentro di me.

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"Io ascolto la magica musica della beatitudine. Odoro, gusto, penso, sento le delizie della beatitudine che superano i piaceri dei sensi. La scorgo ovunque, in ogni cosa. L'abbraccio in ogni forma, in ogni atomo della creazione. Dalla beatitudine vengo, per la beatitudine vivo e nella beatitudine mi immergo. La beatitudine è l'oceano in cui tutte le onde delle aspirazioni, dei sogni, delle ambizioni, dei desideri dei sensi, delle azioni, della devozione, della saggezza, si sono fuse nell'unico mare dell'appagamento. "Il presente, il passato e il futuro fanno cadere i loro veli. Vedo gli ardenti raggi della mutevole, eterna aurora della beatitudine attraversare i miliardi di pensieri che hanno affollato la mente della miriade di esseri che hanno vissuto, sperato e lasciato questo mondo. L'aurora attraversa la luce senza luce dell'universo delle forme-pensiero causali, nascoste dietro lo schermo dei raggi solari che illuminano la terra, della luna e dei pianeti abitati. Dalla matrice dei pensieri, la linfa vitale della beatitudine fluisce nelle arterie dei pensieri di tutti gli esseri umani viventi. La beatitudine astrale splende in tutte le lampadine delle creature animate e inanimate. Tutti i sogni dell'arte, della letteratura, della scienza, della religione e delle scritture, dei pensieri, dell'attività e delle invenzioni, che le menti delle generazioni destinate a popolare la terra o altri pianeti non hanno ancora sognato, aspettano l'aiuto della beatitudine onnisciente per cominciare a tessere il loro arazzo riccamente ornato. "Nel regno della beatitudine nella dimora di sogno dell'aurora cosmica, vedo le montagne, le stelle, gli abitanti delle giungle civilizzate o boscose, le leggi termiche, magnetiche, elettriche, gli uomini, gli animali, i pensieri, le percezioni spirituali che cantano insieme, in perfetta armonia, il canto della fratellanza universale".

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Rispondete al richiamo del Cristo! Meditazione natalizia dell'intera giornata.

Casa Madre della Self-Realization Fellowship Los Angeles, California, 24 dicembre 1939.

Il concepimento del Cristo non è stato simile a quello degli altri esseri umani, è stato infatti un concepimento immacolato. Per noi perciò, l'anniversario della sua nascita è un giorno davvero speciale poiché sappiamo e sentiamo che con il concepimento immacolato di Gesù, il Padre celeste preparava la nascita di un essere perfetto. La vera celebrazione del Natale significa assistere nella nostra coscienza alla nascita della Coscienza cristica. Allontanate i pensieri che vi distraggono e percepite la vostra identità con lo spirito del Cristo. Io invoco lo Spirito di Gesù e dei Maestri, che sono con lui nello Spirito, affinché l'essere perfetto che nacque sulla terra duemila anni fa possa manifestare la sua coscienza in voi. Questo chiedo oggi con il più profondo fervore della mia anima. Tutto si può ottenere con la preghiera. Gesù ha detto: "Perciò vi dico: tutte le cose che domanderete nella preghiera, abbiate fede di ottenerle e le otterrete". Dovete credere che la preghiera con la quale invocate la sua presenza venga esaudita e sarà esaudita. L'amore di Cristo si manifesta in voi non soltanto nella pace della mente o nell'ardore bruciante, ma anche nel calmo e devoto anelito alla perfezione. "O Cristo, vieni a noi, Manifestati a noi! Buoni o cattivi, siamo tuoi. Liberaci dalla schiavitù dell'irrequietezza e accettaci così come siamo". Possano tutti coloro che oggi sono in sintonia con noi, e di cui percepisco i pensieri, essere benedetti dalla consapevolezza della presenza del Cristo. "Padre celeste, tu esaudisci le preghiere che scaturiscono dal nostro animo, ti prego con tutto il cuore affinché in ciascuno di noi si manifesti la tua presenza, la tua gloriosa presenza. Luce infinita! Tutte le candele della nostra devozione ardono. Vieni! Vieni a noi!". L'amore di Dio è indescrivibile, ma può essere percepito quando il cuore diventa puro e perseverante. Quando la mente e i sentimenti si interiorizzano, cominciate a percepire la sua gioia. I piaceri dei sensi non durano nel tempo, ma la gioia di Dio è eterna. È incomparabile! Oggi potrete capire quali siano i vantaggi spirituali che scaturiscono da una lunga meditazione praticata con ininterrotta devozione. Avete già meditato per quattro ore e alla maggior parte di voi sono sembrate pochi minuti. Vedo che alcuni hanno percepito in uno sprazzo la risposta di Dio e che altri sono riusciti ad attirare Dio con la loro devozione. Dimenticate ogni altra cosa! Inginocchiatevi semplicemente ai piedi di Dio! Mai come in questo momento dovete abbandonarvi a lui. Dapprima egli concede un barlume di gioia che scaturisce da una breve meditazione e che dura soltanto per poco. A questo punto la maggior parte delle persone sbaglia, perché si arrende e si perde nuovamente negli inganni del mondo. Ma la gioia e la felicità infinite rimarranno in voi se continuerete a meditare fino a quando non realizzerete lo spirito del Cristo e non sperimenterete la beatitudine che nasce dalla comunione con le grandi anime. Nessun piacere dei sensi potrà mai darvi un simile conforto, una simile felicità. Anche i film, così divertenti nella loro varietà, possono annoiarvi, ma Dio non vi annoierà mai. Quando conoscerete Dio e la sua beatitudine, egli diventerà per voi più reale di ogni altra cosa; la comunione con lui è più gioiosa di qualsiasi piacere dei sensi, più seducente di qualsiasi tentazione. Finché non percepirete la sua gioia, non potrete comprendere la sua gloria, non potrete sapere quale felicità si prova nel diventare un re dei re, un principe della luce. Ecco perché dovreste usare tutta la forza della vostra anima per trovare Dio. Il Signore non è il monopolio di nessuno e non può essere comprato in alcun modo. Dio non ha bisogno delle nostre lodi. Questo modo di avvicinarsi a lui richiede un certo sforzo, una certa fatica, come l'innamorato che loda continuamente la sua amata per farla contenta. Dio non desidera intrattenere con voi un rapporto del genere. Ma l'incondizionato amore divino è meraviglioso. L'unico dono che potete offrirgli è il vostro amore. Se mai si potesse dire che Dio ci chiede qualcosa, è il nostro amore. La cortina fumogena dell'illusione si è interposta tra noi e lui, e a Dio dispiace che lo abbiamo perso di vista. Non è felice nel vedere quanto soffrono i suoi figli che muoiono sotto le bombe, o a causa di terribili malattie o di abitudini sbagliate. Si dispiace, perché ci ama e vuole che torniamo a lui. Se soltanto voleste fare lo sforzo di meditare, la sera, e di stare con lui! Gli siete tanto cari! Non vi ha abbandonato. Siete voi che avete abbandonato il vostro vero

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Sé. Siete voi i maggiori responsabili della vostra infelicità. Dio non è mai indifferente nei vostri confronti. Oggi avete meditato profondamente e così dovreste meditare ogni sera. Invece trascorrete il tempo in sciocchezze, perdendo l'occasione di rimanere con Dio. Non perseguite scopi futili. Se è necessario trascurate le attività di minore importanza, ma non trascurate Dio. Egli non è soltanto un nome. Dio è la vita che prorompe in noi, la vita che ci permette di vederci e di amarci. Noi trascorriamo insieme sulla terra un breve periodo. 'Oggi' è soltanto un pensiero di Dio, un attimo nell'eternità. Spesso Dio mi ha mostrato che tutta la creazione è soltanto un suo pensiero di sogno. Noi viviamo in uno stato di sogno. L'unico modo di risvegliarsi è quello di rifiutarsi di considerare reale qualsiasi altra cosa, fatta eccezione per Dio. Altrimenti sarete ripetutamente costretti a sprofondare nel fango di una sofferenza che voi stessi avete creato, finché non comprenderete che né la buona né la cattiva sorte sono reali, ma che soltanto Dio è reale. Allora tutte le illusioni terrene (salute e malattia, gioia e dolore, vita e morte) scompariranno. Milioni di persone sono venute sulla terra e l'hanno lasciata; eppure noi viviamo come se dovessimo rimanere qui per sempre. È saggio solo chi vive pensando costantemente a Dio. Pensare sempre a lui significa liberarsi da questo sogno terreno della nascita e della morte. Possiate essere pervasi giorno e notte dell'amore di Dio tanto da percepire nel vostro cuore soltanto la sua gioia e la sua pace. Ripetutamente ho parlato con Dio, e ripetutamente l'ho rimproverato per ciò che è accaduto alla sua creazione. Perché noi siamo tentati prima di tutto da Satana. Se invece fossimo stati tentati dal Signore, non seguiremmo certo le vie del demonio. Infelicità è il termine che caratterizza la creazione, con tutte le sue illusioni e le sue sofferenze e uno dopo l'altro ce ne andiamo, senza sapere dove. C'è felicità in questo? No, la felicità viene soltanto dalla realizzazione che l'incubo della creazione non è reale, che soltanto Dio è reale. Non vi curate di coloro che sono attaccati al mondo, lasciate pure che continuino ad adorarlo, e cercate invece la gioia suprema dello Spirito. L'amore del Signore è eterno. Se entrerete almeno una volta in comunione con lui, allora la vostra mente si volgerà sempre verso l'amore dello Spirito, così come l'ago della bussola punta sempre verso il nord comunque la giriate. Non ci sono parole per descrivere il suo amore. Nessuna gioia è reale, eccetto quella dello Spirito. Ma a meno che il vostro cuore non invochi Dio non potrete conoscerlo. Il cuore delle persone materialiste diventa arido come la polvere. Perché? Perché desiderano ogni genere di cose, tranne Dio. Voi dovete desiderare ardentemente Dio! Invocate colui che, se soltanto ve ne rendeste conto, è già vostro. L'unico scopo della creazione è quello di costringervi a risolvere il suo mistero e a percepire la presenza di Dio in tutte le cose. Egli vuole che cerchiate soltanto lui dimenticando ogni altra cosa. Non appena avrete trovato rifugio nel Signore, la vita e la morte perderanno la loro realtà. Allora tutte le dualità diventeranno simili ai sogni che vanno e vengono nell'eterna esistenza di Dio. Non dimenticate queste parole che egli pronuncia con la mia voce. Non le dimenticate! Il Signore dice: "Io sono indifeso proprio come voi, perché anche io, come la vostra anima, sono imprigionato nel vostro corpo. Fino a quando non libererete il vostro Sé, resterò imprigionato con voi. Non perdete altro tempo a rotolarvi nel fango della sofferenza e dell'ignoranza. Venite, immergetevi nella mia Luce!". Sono qui con voi perché Dio vi vuole, e vi chiama affinché torniate a casa, dove si trova il mio Amato, insieme a Cristo, Krsna, Babaji, Lahiri Mahasaya, Sri Yukteswar e gli altri santi. "Venite", dice il Signore, "essi si rallegrano tutti in me. Nessuna gioia terrena - il sapore del cibo, la bellezza dei fiori, il piacere fuggevole dell'amore umano - può essere paragonata alle gioie divine della mia casa. Venite! Venite! Venite! Ogni sera durante la meditazione vivrete con me nell'amore eterno. Ricordatevi di me! Ricordatevi del mio amore!". Così vi chiama il Signore. Esiste una sola realtà: Dio. Dimenticate tutto il resto. Studiate ogni giorno le Lezioni della Self-Realization Fellowship, e meditate ogni sera. Non andate a dormire prima di aver comunicato con Dio. Nel silenzio della notte, nel recesso segreto della vostra coscienza, dove non può arrivare il frastuono dei sensi, rinnovate la vostra storia d'amore con Dio. Nel cuore dell'infinito, illuminato dalla luna della sua gioia, entrate in comunione con l'Amato dell'universo. Il volto della Madre divina è luminoso come la folgore. La Madre oggi è con noi. Come siamo felici! Come siamo gioiosi! "Ogni giorno, Madre, resta con noi, affinché ciascuno di noi possa

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svolgere i propri compiti pervaso della fragranza della tua presenza; affinché possa essere allontanato dalle erbe maleodoranti dei sensi. Padre, Madre, Amico, amato Iddio, Gesù Cristo, Bhagavan Krsna, Babaji, Lahiri Mahasaya, Sri Yukteswar, santi di tutte le religioni, ci inchiniamo a voi. Vieni, Madre, affinché la tua gloria possa battezzarci!". [A questo punto Paramahansaji comincia a cantare: "Vieni, ascolta il canto del mio cuore!". Segue un periodo di meditazione. Poi riprende a parlare.] Dio è più vicino del battito del nostro cuore, più vicino dei nostri pensieri. Amatelo! Quando un figliol prodigo torna a Dio, dopo essere fuggito nel mondo della materia, in cielo si fa una grande festa, viene preparato il vitello grasso della saggezza per festeggiare il ritorno di quell'anima nel regno di Dio. Se soltanto voleste guardare dentro di voi, vi rendereste conto che Dio è un perfetto padrone di casa, che vi offre ogni genere di divertimenti! In lui non esiste il tempo, non esiste lo spazio, non esistono limitazioni. "Gesù, Maestri, siate con noi! Ispirateci con la vostra gloria! Noi non siamo degni di te, o Spirito! Le nostre labbra hanno indugiato in discorsi mondani. Adesso le nostre labbra impure parlano di te. Divino Spirito, benedici ciascuno di noi affinché d'ora in poi possa parlare nel proprio cuore soltanto con te. Di qualsiasi cosa stiamo parlando, il nostro cuore deve ripetere costantemente il tuo nome. Divino amato, tu sei nostro. Benedici tutti coloro che sono qui, affinché si inebrino della tua gioia ed esultino nella tua gioia dimenticando completamente il sogno terreno. Noi ci muoviamo in un sogno. Possiamo lavorare e vivere gli spettacoli mutevoli della vita, ma tutto ciò non è reale Soltanto quando sentiamo la gioia del tuo Essere siamo desti nella Realtà. Om, gloria. Om, gloria. Om, Cristo. Om, Cristo". [Segue un altro periodo di meditazione, dopo il quale Paramahansaji racconta la seguente esperienza.] Ho visto un'ampia vallata azzurra. Le montagne sembravano gemme scintillanti. A tratti una foschia brillava intorno alle cime opalescenti. Un argenteo fiume di silenzio, luminoso come un diamante, scorreva vicino. Ho visto uscire dalle profondità della montagna Gesù e Krsna che camminavano tenendosi per mano, il Cristo che cantava lungo il fiume Giordano e il Cristo che cantava sulle rive del fiume Yamuna. Krsna con il suo flauto e Cristo con il suo canto vennero tenendosi per mano e mi battezzarono nel fiume. La mia anima si dissolse nelle acque luminose come una fiamma. Le montagne scintillanti, il fiume e il cielo cominciarono a fiammeggiare. Il mio corpo, i corpi di Cristo e Krsna, i monti di opale, il cielo e le acque luminescenti si trasformarono in luci danzanti, in un turbinio di atomi di fuoco. Poi non rimase più nulla, se non una dolce luminescenza. In questa luce ho visto vibrare tutta la creazione. Tu sei quella eterna luce dello Spirito nella quale si confondono tutte le forme. Tu sei Quello. Om. [Segue un periodo di meditazione.] Non esiste altro modo di trovare l'amore di Dio, se non quello di abbandonarsi a lui. Dominate la vostra mente per poterla offrire a lui. Esistono quattro fasi o stati di coscienza. L'uomo comune è sempre irrequieto. Tuttavia, quando comincia a meditare, prova un momentaneo senso di calma, ma resta irrequieto per la maggior parte del tempo. Se medita più a lungo si sente calmo per la metà del tempo, e per l'altra metà è irrequieto. E quando medita profondamente e con regolarità, è calmo per la maggior parte del tempo e irrequieto solo una volta ogni tanto. Infine raggiunge uno stato in cui è sempre calmo e mai irrequieto. Il problema è che non meditate abbastanza a lungo e di conseguenza non riuscite a raggiungere lo stato di calma assoluta. Ma se ogni notte, quando tutti gli altri dormono, la vostra mente rivolge a Dio una preghiera costante, simile a un corso d'acqua che scorre regolarmente, allora Dio vi risponderà. Pregate: "Signore, questa vita è tua. Io non posso vivere senza di te. Tu devi venire a me". A che cosa serve pregare, se non siete convinti di quello che dite? Le preghiere abitudinarie sono una parodia, sono inutili. Oggi siete stati così assorti in Dio che non vi siete resi conto di avere meditato per sette ore. Vi sembra, invece, che la meditazione sia appena iniziata. E così che dovreste pregare sempre. Giorno e notte, a volte per intere settimane, io non sono veramente consapevole del mondo che mi circonda. È vero. Sono sempre ebbro della gioia dello Spirito eterno. "Chi vorrà salvare la propria vita per

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causa mia la perderà; ma chi perderà la propria vita per amore mio e del Vangelo la salverà". Dovete essere disposti a perdere la vostra vita per Dio. Possa questo Natale essere il giorno più sacro che abbiate mai vissuto. Desiderate soltanto l'amore di Dio, l'unica realtà. Non andate mai a dormire prima di aver percepito la presenza divina. Io non riesco a dormire senza aver prima stabilito questa comunione. Cari amici, non aspettate 365 giorni per meditare profondamente come oggi, poiché nel frattempo alcuni di voi lasceranno questa terra. La vita è simile a una nave. Vi trovate tutti sulla nave e guardate il paesaggio mutevole; improvvisamente udite il motore che rallenta prima di fermarsi e il viaggio finisce. Il mondo intero palpita del potere divino: infinita, indescrivibile felicita, incessanti onde di beatitudine. Il vostro cuore è simile alla riva del mare, e l'oceano dell'Amore infinito si infrange sulle rive del vostro cuore. Io spero che tutti voi possiate fare coscientemente questa esperienza. Pensate ai milioni di persone che oggi si ubriacheranno di vino per 'celebrare' la nascita di Cristo. Che sacrilegio! Satana cerca di tenere l'attenzione dell'uomo legata a tutto tranne che alla Gioia divina. Ma sulla vostra agenda l'impegno con Dio deve essere il primo. All'inizio della mia educazione spirituale ai piedi del mio maestro, Sri Yukteswarji, quando la sera sedevamo insieme a meditare diventavo sempre più irrequieto mentre si avvicinava il momento in cui avrei dovuto lasciare l'eremitaggio di Serampore per prendere l'ultimo treno che mi avrebbe riportato a Calcutta. Notavo che il Maestro, incurante del mio stato d'animo, non mi congedava abbastanza presto come, secondo me, avrebbe dovuto fare. Ogni sera, dovevo fare una corsa per riuscire a prendere il treno. Quando mi accorsi che la mia preoccupazione per gli orari del treno non influenzava minimamente il Maestro decisi di eliminare il sentimento di irrequietezza che mi aveva disturbato fino a quel momento. Immediatamente il mio guru cominciò a congedarmi in anticipo per consentirmi di prendere comodamente il treno. La disciplina spirituale di Sri Yukteswar era meravigliosa! Vorrei che anche le chiese di questo Paese potessero col tempo impartire questo genere di disciplina. Se ogni domenica il povero ministro deve intrattenervi, Si perde completamente la ragione d'essere della chiesa, perché Dio comincia dove finisce l'irrequietezza. Oggi ho dovuto parlarvi, per aiutarvi a comprendere ciò che sento. Ma in India i maestri non insegnano con le parole, si limitano a riunire i discepoli e a meditare insieme. Fate che ogni notte sia una notte di Natale e meditate finché non sarete pervasi della coscienza divina che avete percepito oggi. Invece di assicurarvi la conoscenza di Dio, vi siete assicurati il possesso del denaro. Domani, potreste lasciare il mondo, senza portare con voi nessuna ricchezza indistruttibile. Ma se avrete dedicato parte del vostro tempo a Dio e avrete sperimentato la Coscienza cristica, quando la morte arriverà, potrete dire sinceramente: "Sono il sovrano della vita e della morte. Mi immergo con gioia nell'Infinito!". Alcuni pensano che l'America sia un paese materialista, ma io ho trovato molte anime meravigliose. Sono felice di vedervi qui oggi così numerosi, a cantare e a meditare con me. Siete voi, e le anime simili alle vostre, i veri salvatori di questo Paese. La vostra devozione a Dio attirerà le sue benedizioni sull'America. L'unico modo di raggiungere la salvezza è l'assoluta lealtà a Dio. Il sogno della vita un giorno vi sarà tolto; l'unica realtà è l'amore di Dio. Niente altro; tutto il resto è un sogno ingannevole. Allontanatelo. In ogni istante mi rendo conto di quanto sia necessario. Ma Dio mi ha affidato l'opera della SRF, e così io gli dico: "Lavorerò solo per te". E allora provo dentro di me la sua gioia suprema. Come è stato buono verso questo indegno devoto! Io non avrei mai immaginato di poter conquistare Dio. Anzi, mi compiangevo dicendo: "Signore, tu ami i tuoi santi, ma perché non ami anche me?". Poi ho scoperto che egli ama tutti in eguale misura. Ma prima dovete dimostrargli che nel vostro cuore avete abbandonato ogni altra cosa. Se non rinunciate agli agi, al sonno e a ogni altro desiderio, non potete conoscere Dio. Giorno e notte dovete pensare al divino Amato. Allora il vostro cuore canterà sempre. Studiate le Lezioni della Self-Realization Fellowship. Vivete la presenza di Dio e meditate. Il più bel regalo di Natale che posso farvi è questo giorno che abbiamo trascorso insieme, inebriandoci dell'amore e della gioia di Dio. Utilizzate nel modo migliore questa occasione. Sentite la gioia divina e perdonate tutti. Danzate nella gioia di Dio. Parlate di Dio. Benedite l'America, benedite il mondo intero con l'amore di Dio.

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Il mio corpo passerà, ma la mia opera andrà avanti, e il mio spirito continuerà a vivere. Anche quando me ne sarò andato, lavorerò con tutti voi per liberare il mondo attraverso il messaggio di Dio. Preparatevi per la gloria di Dio. Vivificatevi con la fiamma dello Spirito. Liberatevi dalla schiavitù dei desideri della carne. Finché non dominerete spiritualmente il corpo, il corpo sarà il vostro nemico. Ricordatelo sempre! Nutrite soltanto il desiderio di diffondere il nome di Dio, di pensare e cantare a lui ininterrottamente. Quale gioia! Il denaro può darci questa gioia? No! Viene soltanto da Dio. Il Signore desidera che noi ci sottraiamo agli inganni del mondo. Egli piange per noi, poiché sa quanto è difficile riuscire a trovare la sua libertà. È sufficiente ricordarsi di essere i suoi figli. Non compiangetevi. Siete amati da Dio quanto lo sono Gesù e Krsna. Dovete cercare il suo amore perché in esso sono racchiuse la libertà eterna, la gioia infinita, l'immortalità. Quando conoscerete la beatitudine di Dio, vi renderete conto che il tempo non esiste e saprete di essere immortali. Ogni giorno io godo di questa consapevolezza. Ma non mi piace manifestarla esteriormente, anzi, non posso; è una cosa troppo delicata e preziosa. Io ho catturato Dio nella rete dell'amore. Spero che oggi abbiate tutti percepito la presenza di Gesù Cristo come io l'ho percepita. A un tratto, Gesù mi è apparso assumendo le sembianze di un bambino; ma poi, senza assumere nessun'altra forma, è rimasto con me come Gioia eterna, come Luce eterna. Vi parlo di queste esperienze per incoraggiarvi, ma voi non dovreste parlare con nessuno dei vostri sacri sentimenti. Racchiudeteli nel cuore. Durante la notte parlate con Dio. Lasciate da parte il sonno, non è necessario. Non preoccupatevi per il domani. Trattenete dentro di voi ogni giorno e ogni notte la gioia che avete provato oggi. I pigri non entreranno mai nel regno di Dio. Non abbiate paura di impegnarvi seriamente. Sferzate mentalmente il corpo. E meditate senza sosta. Mentre lavorate, pensate continuamente: "Signore, non devo dimenticarti". Dovete desiderarlo così intensamente che potreste rotolarvi per terra dall'angoscia. Invocatelo piangendo. Non guardate l'orologio. Non aspettatevi la sua risposta, perché questo porrebbe una condizione al vostro amore. Egli è consapevole di ogni vostra invocazione; e quando il vostro cuore si sarà arreso totalmente a lui e finirà la danza macabra del karma, Dio brucerà il suo velo di maya per voi, e allora, dov'è la morte? dov'è la vecchiaia? dov'è la sofferenza? Nulla rimane, tranne la sua luce. Questa è la verità. Non esitate più voi che avete udito queste parole. Seguite la verità che Dio ha mandato tramite la SRF e sarete per sempre benedetti. Dio vi chiama continuamente col flauto del mio cuore. Io vi esorto: non dimenticatevi di lui! Il nostro corpo può anche perire, ma la nostra anima arderà per sempre come un'eterna stella nel cuore di Dio. Oggi decidete solennemente con me: "Cristo divino, Krsna, Babaji, Lahiri Mahasaya, Sri Yukteswarji, santi di tutte le religioni, noi dedichiamo la vita alla causa della realizzazione del nostro Sé, per poter realizzare attraverso il Sé il Cristo infinito, l'infinita presenza di Dio Padre celeste, non dimenticarti di noi, anche se noi ci dimentichiamo di te. Ricordati di noi anche se noi non ci ricordiamo di te. Non essere indifferente nei nostri confronti, anche se noi siamo indifferenti verso di te. Benedici ciascuno di noi mentre formuliamo questo voto solenne: 'Faremo uno sforzo continuo per vivere il Natale spirituale ogni giorno e ogni notte'. Non gettarci nelle fauci della morte, nell'abisso dell'ignoranza che noi stessi abbiamo creato. Facci comprendere che l'unico impegno importante della vita è quello che abbiamo ogni sera con te. Tienici lontani dalla pigrizia e fai che il nostro corpo lavori in ogni momento per la redenzione del mondo, affinché la tua coscienza si manifesti in ogni uomo. Siate sempre con noi, Cristo e Maestri! Noi preghiamo con tutta l'intensità del nostro cuore, o Signore che non accada mai che ci dimentichiamo di te. Sii sempre con noi. Domani festeggeremo la tua nascita con gli amici che ci sono cari, o Cristo. Ma oggi abbiamo celebrato la tua nascita nello spirito del sincero ricordo di te Om. Pace. Amen". È assolutamente necessario che in tutto il mondo il Natale venga santificato in questo modo. Spero che, dovunque io sia, voi vogliate celebrare quotidianamente questo sacro giorno, ma specialmente prima di Natale, meditando per un'intera giornata. Allora realizzerete che il vero Natale sta nell'esperienza della Coscienza cristica. Possiate rimanere nell'eterna gloria di Cristo ogni giorno e ogni notte dell'anno. Sarete benedetti ogni volta che il vostro amore per Dio diverrà così intenso da farvi dimenticare il corpo durante la meditazione; e allora il vostro corpo si purificherà. Inebriatevi di Dio. Prendete la decisione di studiare con profondo interesse le Lezioni della Self-Realization Fellowship. Allora riuscirete a compiere qualcosa di degno nel mondo. A che cosa serve

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trasformarvi in oratori improvvisati? Dovreste parlare soltanto in nome della vostra personale esperienza di Dio e di Cristo. Ho bisogno di persone che sappiano parlare di Dio e di Cristo poiché sentono veramente la loro presenza e li vedono davvero. Pregate con me: "Padre celeste, vivifica il mio corpo con il tuo potere, la mia vita con la tua vita, la mia anima con il tuo amore eterno. Noi ci abbandoniamo nelle tue mani. Possa la Coscienza cristica nascere nella culla del nostro corpo, nella culla della nostra anima. Padre celeste, Madre, Amico, amato Iddio, rimani con noi per sempre. Questa è la nostra sincera preghiera: Rimani con noi per sempre".

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In comunione divina con Dio e Cristo Un estasi di Paramahansa Yogananda.

Meditazione di Natale del 24 dicembre 1940 tenuta nella cappella della Casa Madre della Self-Realization Fellowship

Paramahansa Yogananda aveva notato che nell'estroverso e gioioso stato d'animo degli Occidentali - che accompagna le celebrazioni della nascita di Gesù - spesso mancava un vera e profonda spiritualità; dette allora inizio alla tradizione di celebrare il Natale in un senso puramente spirituale e, nel 1931, istituì un servizio di meditazione di una giornata intera da tenere prima dei festeggiamenti del 25 Dicembre. Cerimonie analoghe vengono celebrate in occasione dell'anniversario della nascita di Bhagavan Krsna e dei Guru della Self-Realization perché in queste sacre ricorrenze le grandi anime riversano nei cuori ricettivi benedizioni speciali. Quando Paramahansa Yogananda conduceva queste lunghe meditazioni entrava spesso in samadhi, la comunione estatica con il Signore e con i Grandi. A volte parlava a voce alta con Dio, rendendo partecipi i presenti di un barlume dell'amore divino. Ora potete condividere anche voi l'ispirazione che scaturiva dal suo cuore ardente di amore per Dio e per l'umanità, mentre pregava il Divino e parlava con lui nella meditazione di natale del 1940. Le seguenti parole sono state pronunciate nei momenti più intensi della sua lunga comunione con il Signore, durante i quali Paramahansa Yogananda era immerso nell'infinita Coscienza cristica, e contemplava il Cristo infinito nell'amata forma di Gesù. Oggi fate tutto il possibile per attirare Dio e Gesù nel solitario e silenzioso tempio del vostro cuore. Allontanate l'inquietudine e i pensieri futili, scacciate l'impazienza e immergetevi nell'Infinito. Più riposante del sonno è il ristoro che proviene dalla profonda meditazione. Oggi dobbiamo consapevolmente avvicinarci al Cristo nella nostra meditazione; dobbiamo sentire la sua presenza, dobbiamo vederlo! Non lasciatevi appagare da niente altro. Preghiamo insieme: "Padre celeste, Gesù Cristo, Bhagavan Krsna, Mahavatar Babaji, Lahiri Mahasaya, Sri Yukteswarji, Guru precettore, ci inchiniamo a voi tutti. "Padre celeste, ti invochiamo con tutto il cuore affinché oggi tu voglia concedere a ciascuno di noi la visione del Cristo nella forma e nello Spirito. "Gesù Cristo, accogli l'ardente preghiera del nostro cuore; manifestati a ciascuno di noi. Gesù Cristo, Signore e Maestro - Signore delle moltitudini e Maestro della creazione - manifestati tangibilmente nella culla della nostra devozione. Rivelati nella forma corporea che hai assunto sulla terra e manifestati come Spirito, gioia ineffabile, pace indescrivibile, calma, onnipresenza e beatitudine eterna. "Amato Signore, perché dobbiamo elemosinare le mille cose del mondo se nelle nostre anime sono racchiuse la gioia e la felicità infinite? Conduci ognuno di noi alle illimitate rive della realizzazione nella coscienza del Cristo. Om Pace Amen . [Dopo un lungo periodo di profonda meditazione e di canti devozionali Paramahansaji comincia a pregare. Con la naturalezza di un bambino, il Maestro benedetto, immerso completamente nella comunione divina, si rivolge ardentemente al Signore.] "Quante ore, quanti giorni, quanti anni sono trascorsi, dedicati soltanto agli interessi e agli attaccamenti materiali Signore, abbatti le mura della vanità e dell'ego che ci imprigionano. Distruggi il desiderio della fama, della gloria e del potere che nutriamo in noi. Abbandoniamo ogni cosa ai tuoi piedi, unico e solo amato, perché siamo venuti sulla terra per rendere gloria soltanto al tuo nome. Che senso ha la nostra esistenza se non ti riveli a noi? Molte incarnazioni sono state sprecate; fai che non accada anche questa volta. Benedici ciascuno di noi e aiutaci a fare uno sforzo maggiore per trovarti in questa vita. "Signore, tu hai il potere di accendere l'amore divino in tutti i cuori. Tu puoi benedire i tuoi devoti, concedendo loro il dono di volerti desiderare ardentemente notte e giorno. Dacci il tuo amore e così non dovremo più invocarti supplichevoli; dacci il tuo amore e, allora, proprio

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nell'istante in cui pensiamo a te, il nostro cuore e la nostra mente saranno pervasi dal tuo amore divino. "Prego per tutti i tuoi devoti affinché la mattina, a mezzogiorno e la sera invochino il tuo nome, il tuo sacro nome, nient'altro. Quanto saremo benedetti se anche per un attimo avremo invocato il tuo nome! Nella luce del tuo nome svaniscono tutti i nostri peccati e nessuno di noi sognerà mai più il sogno mortale dell'illusione. Siamo i tuoi figli; l'impronta dell'infinito è impressa nella nostra anima. Il tuo bacio d'immortalità si è posato sulla nostra fronte. Le tue mani benedicenti sono sempre protese su di noi. "Aiutaci a realizzare la nostra identità con te. Risvegliaci definitivamente dal sogno dell'illusione affinché ciascuno di noi possa sempre ricordare di essere il tuo figlio immortale. E allora, sebbene gli incubi della morte e dell'illusione danzino intorno a noi, mai più ne saremo colpiti . "Fai che Satana non tragga in inganno coloro che ti cercano. È forte ma il tuo amore è più forte, è onnipotente. Un solo tocco della tua grazia può scacciare Satana da tutti i cuori. Padre, uno o due devoti che mi hai mandato sono scivolati nella palude dell'illusione. Prego per loro. Fai che nessuno resti schiavo di Satana. Prego affinché questa lunga e profonda meditazione segni la sua scomparsa dalla vita di coloro che sono qui oggi. "Con le mani giunte e il cuore pieno di gioia ci inchiniamo a te. Quale gioia! Unico e solo amato, che cosa ho fatto per meritare questa grande beatitudine che pervade il mio essere? Desidero vivere soltanto per bere il tuo nome dal calice di tutti i cuori. Non voglio altro, desidero solo te. Ho rinunciato a tutti gli altri desideri. Depongo ogni cosa ai tuoi piedi in cambio del tuo amore. Benedicimi affinché possa infondere il tuo amore in tutti, affinché tutti possano conoscere il tuo amore e l'amorevolezza che nutro per loro. "Ho rinunciato al mondo e alla famiglia. Non voglio più avere nessun discepolo, Signore. Io sono il tuo allievo, il tuo discepolo. Sono qui solo per parlare del tuo amore; per ricordarti. Oh, quale gloria! Quale gioia! "Perché, Signore, devo occuparmi dell'organizzazione di quest'opera? Non voglio né fama né onori. Non voglio niente, desidero solo te e desidero avere accanto solamente quei devoti che mi aiutano a ricordarmi di te. Non voglio essere il maestro di nessuno né offendere gli altri con la disciplina. Voglio solo disciplinare me stesso. Ma non sono io, sei tu che li ami e che parli con loro, tu che benedici tutti per mezzo mio. Sei tu che pensi, ti muovi, senti, ami per mezzo mio, o Spirito divino, glorioso, amato Dio, Guru di tutti i guru. "Che cosa sono tutte le cose, Signore? Per me sono soltanto un sogno. Dov'è il mio corpo? Lo vedo come un sogno grossolano. Tutti i desideri sono scomparsi. Non ho più nessun desiderio, neanche per questa opera; desidero soltanto te. Compio tutto quello che faccio soltanto per compiacerti. Zapperò la terra se vuoi, ma devi promettermi di rimanere sempre con me e con i devoti che ti amano. "Mi hai dato la responsabilità di lavorare la terra. Ti ho percepito nella sabbia e nel sole. Ho sentito la tua carezza nella brezza e la tua forza nella vanga con cui ho lavorato. Mi sei stato sempre vicino, benedicendomi dolcemente. In ogni mio pensiero mi hai parlato. "Amato, Dio, Padre, Madre, Amico, tutto l'amore materno di incarnazioni si è trasfuso nel tuo amore. Tu sei l'amato racchiuso in tutti gli amati, l'amore in tutti gli amori; l'amico in tutti gli amici, il congiunto in tutti i congiunti. Nessun rapporto è per me più importante del mio rapporto con te. Senza di te tutti i legami umani sono senza vita. Fai che tutti possano comprendere che tu sei l'unico amore, l'unica realtà. "Sto sul limitare dell'eternità, pronto a slanciarmi dal mondo dell'illusione in te. Ma voglio portare il mondo con me. Fai che io non veda mai un volto che non rifletta l'amore per te e la consapevolezza di te, mio amato Dio. Amo tutti, anche coloro che si considerano miei nemici, perché ti vedo in tutte le creature. Benedicimi affinché le mie mani, i miei piedi, le mie parole, i miei pensieri e i miei sentimenti siano sempre impegnati al tuo servizio. Possa io parlare del tuo amore a tutti quando tu vorrai che io parli di te. "Fai che io non mi allontani mai da te, nemmeno per un attimo. Distruggimi se dovessi dimenticarmi di te, anche per un istante. Non voglio vivere senza di te. Fai che nessuna cosa m'illuda. Non lo permetterò mai! "Divino Spirito, quale gloria, quale gioia sei! Quale Onnipotenza! Un barlume della tua grazia può distruggere le tenebre dell'ignoranza e tutte le cattive abitudini. Salvaci. Al cospetto della

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tua grandezza, io sono un bambino. Dio mio, non voglio essere un maestro, ma soltanto un umile bambino sempre ai tuoi piedi. Depongo ai tuoi piedi ogni cosa, unico Amore. "Amato Cristo, abbiamo passato soltanto un giorno, soltanto poche brevi ore in questa profonda gioia della meditazione? Quale dolce ricordo della tua presenza permane in me! Prego affinché tutti possano percepirti, affinché possano fare uno sforzo più grande per strappare il velo dell'illusione e dell'inquietudine che ti nasconde, per godere almeno una volta l'anno, a Natale. la tua sacra presenza. Per me ogni giorno è un Natale di gioia. Ogni giorno, che io viaggi in macchina o mi trovi in solitudine nell'asram, che lavori o mediti, la tua coscienza infinita nasce in me sempre diversa. Oh gioia sempre nuova!". [Mentre contempla il Cristo e Sri Yukteswarji che gli appaiono in una visione, Paramahansaji si rivolge ai presenti:] Gesù Cristo è qui e vi benedice tutti. E io vedo il mio Guru nascosto nello spazio. Guru, Guru, Guru! [Paramahansaji continua a rimanere in comunione con Dio e con il Cristo:] "O Cristo universale, che gioia ci hai dato! Perché l'umanità non si apre alla tua gloria? Nessuno può vivere senza di te, senza la Coscienza cristica. O Cristo infinito, contemplo in te tutti i santi che risplendono luminosi come le stelle. Tu sei il cielo dove essi brillano. Sei l'Uno, l'Unico. Quale gioia! "O Cristo, oggi ti abbiamo invocato con tutto il cuore e tu sei venuto e hai benedetto ciascuno di noi. Nella culla della nostra devozione, sei nato nella forma fisica e nello Spirito. Che grande gioia provo, gioia e felicità eterne! O Cristo, ci inchiniamo a te. "Amato Dio, ti preghiamo affinché ogni devoto possa entrare in comunione con te. Non possiamo vivere senza di te, senza la tua guida. Tu sei il potere nelle nostre mani e nelle nostre parole. Sei presente in ogni recesso dei nostri pensieri e dei nostri sentimenti. Eppure tu ami rimanere nascosto ! Mio amato Signore, tu che tutto comprendi, puoi capire e perdonare se ti rimprovero perché ti nascondi. Forse noi, i tuoi figli, siamo cattivi, ma tu non devi nasconderti perché proprio da questo ha inizio tutta la nostra infelicità. Rivelati a noi, resta fra noi. Non ti nascondere più, amato Signore, non ti nascondere più. Con le mani giunte, la testa e il cuore chini, stiamo di fronte a te. Accetta la nostra umile devozione. Manifestati nella forma che preferisci affinché ognuno di noi possa percepirti tangibilmente. Dobbiamo vivere gli anni che ci restano sempre consapevoli della tua esistenza. "Mentalmente ho rinunciato a tutto, non do nessuna importanza ai doveri minori, e ho dedicato completamente la mia vita a te, per amarti e servirti. Non amo le folle, ma amo le folle di anime che ti amano. Non portare a me nessuno che non ti ami, che non ti voglia amare. Attira soltanto quelle anime che ti cercano o quelle in cui può essere acceso il desiderio di cercarti. Non voglio niente dagli esseri umani, voglio soltanto parlare con te in loro, e bere il tuo amore dalla coppa del loro cuore. Prego che chiunque venga a Mount Washington o vada a Encinitas cerchi soltanto te, sia consapevole soltanto di te, ami soltanto te. "Ti ringraziamo, Spirito, perché hai mandato sulla terra Gesù Cristo, Krsna, Babaji, Lahiri Mahasaya e Sri Yukteswarji; per mezzo loro tu ci hai chiamato. Chiunque comprenda la vera essenza della Self-Realization Fellowship ti troverà e riceverà le benedizioni di queste grandi anime. Accoglieteci, Dio e Guru, affinché possiamo rallegrarci con voi in cielo, liberi dalle malattie e dalla morte, dal dolore, dalle difficoltà, dai problemi, dall'odio, dalle guerre e dalla sofferenza. Possano tutti questi sogni illusori svanire alla luce della comunione con te. Padre, Madre, Amico, amato Dio, poiché ti conosciamo e siamo estasiati dall'eterna tua gioia, le tentazioni non ci attraggono più e non abbiamo più paura delle tue prove. Madre divina, buoni o cattivi siamo tuoi figli. Tu ci ami incondizionatamente e noi incondizionatamente ti amiamo. Non ci rivolgiamo a te come mendicanti, ma come figli e ti chiediamo di rivelarti a noi; rivelati, rivelati! "Spezza per sempre i legami del karma che ci imprigionano. Niente può fermarci perché siamo i tuoi figli che tornano alla loro casa in te. In virtù della tua grazia e dei nostri sforzi che tu benedici, finalmente ti troveremo. Ti promettiamo di compiere uno sforzo per liberarci da tutti i desideri minori e per concentrare la nostra attenzione e il nostro amore su di te, versando ai

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tuoi piedi gioiose lacrime di desiderio. Benedici ciascuno di noi concedendo a tutti l'ardore di volerti invocare nel silenzio della notte, affinché Satana fugga spaventato dalle nostre invocazioni, spaventato dalla tua risposta. "Proteggi ciascuno di noi nel castello della tua presenza. Fai che Satana non ci illuda mai più. Con un lampo della tua grazia dissolvi il suo potere e scaccialo per sempre. Il nostro cuore è tuo. Signore, questo è soltanto l'inizio della nostra amicizia con te, che durerà per tutta l'eternità. Ti amiamo con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutta la forza, con tutta l'anima. "Ci abbandoniamo nelle tue mani affinché il nostro corpo, la nostra mente e la nostra anima siano purificati dalla tua presenza. Non ci dimenticare, anche se noi ci dimentichiamo di te. Ricordati di noi anche se noi non ci ricordiamo di te. Non dimostrarti indifferente verso di noi. Liberaci dall'illusione che tutto distrugge, e incantaci soltanto con il tuo amore. Madre, accoglici nel tuo grembo, non ci abbandonare alla morte. "Tutti i sogni dell'illusione sono svaniti. Per me, Signore, il sogno del mondo è svanito, tu sei l'unica realtà al di là di questa terra di sogno. Sei l'unica ambizione della mia anima, l'unica meta della mia vita. Sei il Guru, il Maestro, l'Amore, l'Amico e il solo Amato che io cerchi. "Fai che la gloria del Cristo universale discenda su di noi. Possa ciascuno di noi percepire questa presenza che fluisce nel nostro cuore, riversandosi nella nostra mente, nelle nostre mani e nei nostri piedi. Luce eterna, fai che ciascuno di noi possa contemplare il Cristo infinito. Celebriamo il Cristo nello Spirito e preghiamo che ogni giorno si trasformi in un Natale di felicità divina. Om. Pace. Amen.

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La storia d'amore infinita Tempio della Self-Realization Fellowship, Hollywood, California, 10 gennaio 1943.

Quando prego, Dio è sempre accanto a me. A volte mi dice cose sorprendenti. Tutte le complessità della vita scompaiono e nella semplicità della conoscenza pura intravedo la sua presenza. I pensieri sono fiumi che sgorgano dalla sorgente dello Spirito. Mettere in relazione la vostra vita con lo Spirito è il dovere più importante. Dio ascolta le parole che nascono dalle profondità del vostro essere. Gli uomini credono che Dio non risponda alle loro preghiere, perché non si rendono conto che a volte le risposte del Signore sono diverse da quelle che essi vogliono o si aspettano. Non sempre Dio risponde secondo i desideri degli esseri umani, almeno fino a quando non esaudiranno il suo desiderio di vederli diventare perfetti. Un giorno, mentre viaggiavo in automobile, Dio mi mostrò i tempi futuri in cui tutti gli abitanti delle case davanti alle quali stavo passando avrebbero lasciato la terra. Erano stati così sicuri di questa vita. Dio mi ha detto: "Non ho creato il mondo solo perché gli uomini indulgano alle umane emozioni. Ho creato le tentazioni per vedere se i miei figli si sarebbero lasciati tentare dal desiderio di cercarmi, di cercare il loro creatore". Questa esperienza è stata veramente appagante! Mi sono reso conto che tutta la responsabilità appartiene a Dio. Egli sa che è stato proprio lui a metterci in questa difficile situazione! Noi crediamo che Dio sia invisibile. Quando vediamo, ad esempio, un orologio, sappiamo che qualcuno l'ha costruito in qualche luogo. Ora, chi e come ha costruito il piccolo 'orologio' dell'universo, con il sole, la luna, le stelle, la terra e così via? Voi masticate il cibo, ma qualche intelligenza insita nel corpo lo converte in tutti gli elementi di cui l'organismo ha bisogno. Chi vi ha dato l'aria per respirare e chi ha creato il rapporto esistente tra l'aria, la vita e il corpo? Dio. Come si fa a dubitare della sua esistenza? Egli è presente in ogni cosa. Io trovo Dio - che ho cercato nelle nuvole e in ogni luogo - in tutti i movimenti del mio corpo e sul trono del silenzio della mia mente. Quando voglio sapere qualche cosa, Dio mi parla, mi guida o mi suggerisce quello che devo dire. Oppure qualcuno mi rivolge la parola, e io mi accorgo improvvisamente che mi sta parlando per mezzo suo. Nel servizio di domenica scorsa, appena ho cominciato a pregare, Dio mi è apparso come una grande luce; mi hanno detto che quel giorno ho tenuto una delle mie conferenze migliori. Seguivano poi la lezione del pomeriggio e infine la conferenza della sera e tutti pensavano che mi sarei affaticato troppo e che, quindi, me ne sarei andato; invece abbiamo meditato fino all'una di notte. Ero fresco e riposato come se mi fossi appena svegliato da un lungo sonno. Negli ultimi quindici giorni ho dormito pochissimo perché la sua luce mi sostiene.

Dio sta alla porta della vostra coscienza Vi ho parlato di alcune delle mie recenti esperienze. Sono reali e quando sapete che Dio è accanto a voi diventano sempre più numerose. Dio non vi concede tali esperienze per attirarvi, ma soltanto quando lo convincerete che rifiuterete qualsiasi altra cosa che non sia la sua presenza. Non è parziale nei miei confronti. Farebbe cose meravigliose anche per voi, se soltanto lo amaste. Dio ama tutti. Sta alla porta della vostra coscienza, ma voi non lo lasciate entrare. Mi rendo conto sempre di più che il Signore cerca ciascuno di noi molto più di quanto noi cerchiamo lui. Non è indifferente verso di noi, siamo noi a essere indifferenti nei suoi confronti. Perciò dovete cercarlo sinceramente, con tutta la vostra mente. Potete anche credere che non vi risponda ed è per questo che quasi tutti gli uomini si scoraggiano e smettono di cercarlo. Ma è lui che vi ha fatti arrivare fino a questo punto e, pertanto, non dovete arrendervi. Quando subentra il dubbio ditevi: Ebbene, come faccio a muovere le mani? Come funziona la digestione? Come funziona il respiro? Deve esistere un Dio. Dio esiste. Poiché dipendete da questo Potere, perché non vi affidate a esso? Quando ogni giorno mostrerete al Signore di amarlo sopra ogni cosa, allora otterrete tutto ciò che desiderate.

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Dio desidera il nostro amore Ho domandato a Dio perché abbia creato il mondo: "Era necessario, Signore?". Mi ha risposto: "No, ma non avevo nessuno con cui dividere la mia gioia". E così è diventato il Creatore ma a una condizione: avrebbe imposto a se stesso il medesimo desiderio e la medesima ricerca che imponeva alle sue creature. Ognuno cerca qualcosa augurandosi che gli dia la felicità. Ma gli esseri umani non trovano la vera felicità perché tutte le strade che portano ai beni materiali finiscono in un vicolo cieco. Voi perseguite uno scopo finché non lo realizzate e non appena lo raggiungete, il piacere diminuisce fino a quando la gioia scompare. Quasi tutti gli esseri umani pensano che la vita consista nella nascita, nel matrimonio, nei figli, nel denaro, nei piaceri effimeri e, infine, nella morte. Ma non è così. Dio dice: "Ho imposto a me stesso le medesime difficoltà che ho imposto ai miei figli. Essi non si sentono appagati, e neanche io ho trovato ciò che voglio". E che cosa desidera Dio? Il nostro amore, la nostra attenzione. Ha reso le cose molto difficili anche per se stesso, perché ha dato all'uomo la libertà di cercarlo o di rifiutarlo. E dice: "Desidero ogni cuore, e aspetto che i miei figli respingano la mia creazione e si volgano verso di me". È meraviglioso comprendere che Dio si è imposto lo stesso 'esilio' che ha imposto a noi, e che anche lui sta cercando qualcosa: il nostro amore! Quando parliamo di Dio, molti pensano a un Essere venerabile seduto sul trono, in qualche punto remoto del cielo! E si dicono "Come posso amare un Dio sconosciuto? Mangiamo, beviamo e stiamo allegri adesso!". Ma dietro tutte le rose del piacere si nasconde il serpente velenoso dell'infelicità. Nel mondo non esistono piaceri permanenti. Il vostro corpo può anche essere splendido, ma all'improvviso sopraggiunge una malattia che niente può guarire. Potete anche essere molto ricchi, ma se crolla la Borsa perdete tutto. Perché dovremmo subire queste delusioni? Ebbene, anche Dio è rimasto deluso perché vuole il nostro amore e noi glielo abbiamo negato; così anche Dio soffre, perché è lui che ha creato questa separazione. E se non decidiamo spontaneamente di ritornare a lui, Dio non può liberare dalla sofferenza né gli esseri umani né se stesso.

Il desiderio nascosto in tutti i desideri Le cose del mondo possono anche rendervi felici per un certo periodo di tempo, eppure, continuate a provare un senso di vuoto interiore e, lentamente, tutto vi annoia. Me ne sono accorto fin da bambino. Mi immedesimavo in ogni genere di situazioni, e quando non riuscivo a identificarmi in una data esperienza, osservavo coloro che vivevano un tipo di vita che mi sembrava piacevole, e vedevo solo scontento e infelicità. Ecco perché non sono mai caduto in nessuna di queste insidie. Ho visto che Qualcuno si serve del nostro cuore per apprezzare le cose e per amare gli altri. Ma poi ci priva dell'oggetto del nostro amore, ad esempio con la morte; oppure l'amore improvvisamente si spegne e finisce. Dove è andato l'amore? È Dio che gioca a nascondino con noi; è lui che dobbiamo cercare. Io non m'inchino a un Dio che si fa temere. Gli dico: "Tu sei il più vicino tra coloro che mi sono vicini, il più caro tra coloro che mi sono cari, il più intimo fra gli intimi". Gli parlo di tutto quello che penso, e lui mi risponde. Chi altri potrebbe amare così? Egli è sempre stato accanto a me, e bussava alla porta della mia vita aspettando che lo facessi entrare. Ho scoperto che qualunque cosa io abbia cercato sulla terra nel corso delle incarnazioni, era lui che stavo veramente cercando. Ogni volta che riuscivo a esaudire un desiderio, non provavo più nessuna gioia. "Stai cercando me! Tu che sei il più affezionato, il più cieco, il più debole degli uomini". 'Me' significa la gioia eterna, Dio. Nella loro ansia di denaro, di sesso, di amore umano, gli uomini cercano in realtà una cosa sola: la felicità, cioè Dio. Giorno e notte io sono ebbro di felicità. Non si tratta di un'astrazione mentale; questa felicità può parlarvi. È proprio oltre l'etere da cui trae origine la creazione. Questa Felicità è Dio, ed è una follia limitare la propria ricerca e il proprio amore ad altre cose. Non sono mai stato capace di amare completamente - neppure mia madre, alla quale ho voluto tanto bene - perché sapevo che in lei c'era Qualcuno che mi amava per mezzo suo.

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Per ignoranza si intende non servirsi del potere che Dio vi ha dato Una delle illusioni della vita è quella di continuare a vivere senza combattere. Non appena dite: "Non c'è niente da fare", così sarà. Il fantasma dell'ignoranza è proprio dentro di voi. Per ignoranza si intende non servirsi del potere che Dio vi ha dato. Perché ogni giorno continuate a dire e a fare le stesse cose dannose? È un'illusione pensare che se volete non potete cambiare. Dovete essere capaci di cambiare, di respingere immediatamente le abitudini negative quando decidete di farlo. La maggior parte delle persone si comporta in modo caratteristico e del tutto prevedibile perché è diventata schiava delle abitudini. Ma se cambia i suoi consueti schemi di comportamento, gli altri lo notano e dicono: "È diventato un altro!", anche se l'aspetto esteriore non è cambiato. Non rimanete sempre uguali a voi stessi. Analizzatevi e scoprite se siete ancora schiavi delle vostre vecchie abitudini che gli altri vedono da anni. Se lo siete, impugnate la spada della saggezza e distruggetele. Poi utilizzate il discernimento di cui Dio vi ha dotati per dare alla vostra vita una forma più degna. Qualche settimana fa, ho preso alcune decisioni che voglio realizzare in questo nuovo anno; riguardano alcune piccole cose che avevo trascurato e l'eliminazione dalla mia vita di inutili 'lussi' che mi rubavano tempo prezioso. Non ne ho parlato con nessuno. Le prove più difficili si sono presentate nei primi otto giorni dal momento in cui ho preso tale decisione: sembrava che tutto congiurasse contro di me per farmi desistere. Poi il primo di gennaio, con l'aiuto di Dio ho fermamente eliminato dalla mente ogni inclinazione contraria, così nulla ha potuto piegare la mia volontà. Voi diventate il vostro più grande nemico nell'attimo in cui dite: "Non c'è niente da fare". Vi meraviglierebbe sapere fino a che punto Dio vi ha dato la libertà di cambiare la vostra vita. Non aspettate che il corpo sia afflitto dalla malattia e che indebolisca la mente, perché allora la lotta sarà più dura. Voi non siete il corpo, siete la luce nel corpo. L'immortalità è prigioniera in questa piccola forma e vuole uscirne. Poco tempo fa ho visto due discepoli che mi stavano accanto, come se li vedessi attraverso i raggi x, carne, ossa, organi, mentre una grande luce emanava da loro. Se Dio è con voi, tutta la materia si trasforma in ombre elettriche, tutto diventa etereo. Queste esperienze non sono un parto della fantasia, sono manifestazioni della verità.

Dio è l'Essere più adorabile Non pensate mai che Dio eviti di rispondere alle vostre preghiere. Egli ha racchiuso nel proprio cuore ogni parola che gli avete sussurrato e un giorno vi risponderà. Se rimarrete ad aspettarlo, se cercherete di intravedere in che modo vi risponde, vi renderete conto che, in realtà, egli risponde continuamente. Se sarete veramente sinceri, la sua risposta sarà chiarissima. Potrete convincerlo a manifestarsi soltanto se persisterete. Dio è l'Essere più adorabile dell'universo. Troverete in lui tutto ciò di cui avete bisogno. Cercare altre cose è un grande errore. Io non perdo un minuto del mio tempo e ho eliminato tutto ciò che mi distoglie da lui. Non potrei trovare altrove una simile felicità. Vivo nella coscienza di Dio e voglio che proviate anche voi tale consapevolezza. Desidero ricambiare l'amore di coloro che mi vogliono bene, portandoli con me nell'amore del Padre mio. Tempo fa, quando ero molto giovane, i miei familiari cercarono di convincermi a sposarmi. Vidi la futura sposa e pensai che aveva il viso più bello che avessi mai visto. Udii Dio che diceva: "Perché non la sposi?". Ma io replicai: "Tu non sei ancora più bello? Non voglio quel volto, voglio te, che ti nascondi dietro quel volto!". Anni dopo la rividi e notai che la sua bellezza era sfiorita, invece la mia gioia in Dio si era moltiplicata infinitamente. Il matrimonio ha un senso per coloro che non nutrono la convinzione del rinunciante il quale sente che Dio è tutto ciò di cui ha bisogno. Tuttavia alle persone sposate non è preclusa la possibilità di trovare Dio, poiché lo scopo della divina amicizia nel matrimonio è quello di aiutarsi reciprocamente a raggiungere il Signore. Infatti nessun matrimonio può riuscire perfettamente senza l'amore di Dio. Per rendere armoniosa una relazione coniugale occorre l'amore incondizionato. Senza quell'amore e senza la fiducia reciproca, marito e moglie trasformano la loro vita in un inferno.

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Anche nelle coppie più unite, i coniugi sono molto riservati e chiusi. All'inizio condividono tutto, ma quando cominciano a nascere screzi e divergenze, si rinchiudono in se stessi e innalzano un muro che li separa. Dove è andato il loro amore? Due ragazzi dichiarano che moriranno se non potranno stare insieme. Ma se improvvisamente uno di loro diventasse vecchio e canuto, dove finirebbe quell'amore? Che cosa amano, l'anima? No, amano il viso dell'altro. Il vostro primo obiettivo deve essere conoscere Dio, questo è il punto. Quando lo avrete trovato, quando il vostro cuore sarà in sintonia con lui, allora qualsiasi cosa egli vi dica di fare andrà bene. Ma se vi lasciate coinvolgere dal mondo prima di trovare Dio, avrete scelto la strada sbagliata. Siete soli su questa terra e nessuno pagherà per i vostri errori se non voi stessi. Perché, dunque, dovete seguire gli errori degli altri? Dovete vivere la vostra vita come sapete di doverla vivere. Non continuate ad alimentare le abitudini negative con nuove azioni che non faranno altro che rafforzarle. Il debole dice: "Fumo e non riesco a smettere". Ebbene, prima di cominciare a fumare non ne sentiva mai la necessità! Siate liberi. Quando l'infinita gioia e la luce consolatrice di Dio si manifesteranno, niente avrà più importanza. Allora anche le esperienze esteriori testimonieranno la verità di ciò che vedete dentro di voi.

La vita offre più di quanto appare esteriormente È una grande illusione pensare che la vita non offra più di quanto appare esteriormente. La vostra vera vita è accanto a Dio, e tornare a lui è la ragione per cui ci troviamo sulla terra. Egli si è preoccupato di creare questo mondo per intrattenerci, e vuole che lo consideriamo il suo spettacolo. "Ogni cosa tradisce te, che tradisci me". Inseguire il piacere materiale e dimenticare Dio significa incamminarsi verso l'infelicità. Il male promette la felicità e regala il dolore. Cogliereste un fiore se sapeste che basta toccarlo perché vi avveleni? Certamente no. L'unica felicità durevole si trova in Dio. Sedete in silenzio e pregate profondamente, con devozione. Parlategli, non abbiate paura di lui. Non esiste altro modo per conoscerlo se non la meditazione. Non dovete trascurarla mai. Alla fine della giornata siete stanchi e avete voglia di andare a dormire; invece, sedetevi e meditate profondamente. Vedrete come cambierà la vostra vita! Dopo essere entrati profondamente in comunione con Dio, saranno sufficienti quattro o cinque ore di sonno, dormire più a lungo vi stordirebbe, utilizzate il resto del tempo per meditare. In questi giorni vedo pochissime persone: desidero stare soltanto in compagnia di coloro che parlano con Dio. Meno vi dedicate a chiacchiere inutili meglio è. Meno frequentate chi vi fa soltanto perdere tempo, meglio è per la vostra vita spirituale. La solitudine è il prezzo della grandezza. Questa breve stagione della vita finirà prima che ve ne rendiate conto. Raccogliete la messe della felicità divina che niente e nessuno vi potrà togliere. Non è impossibile; siete voi a credere che sia impossibile. Il potere di Dio è racchiuso dentro di voi e perciò quando la mente insinua che una cosa non si può fare, dite a quel pensiero: "Vattene! Sì, che si può fare!". E così sarà, se lo decidete. Perché perdete tempo nei piaceri effimeri? Rivolgetevi direttamente alla Fonte vera. Se rimarrete sempre immersi in tale Felicità, sarete anche felici nel mondo, vedrete che le malattie e il dolore sono soltanto incubi passeggeri dei corpo. La vita è una battaglia quotidiana, e voi dovete combatterla. I santi affrontano durissime lotte che, dopo un breve periodo di tempo, perdono di significato, perché essi hanno trovato Dio. Pensate alla vita di san Francesco. Pochissimi santi hanno sofferto come lui: cieco e gravemente malato, guariva gli infermi; e anche dopo aver lasciato il corpo, ha risuscitato i morti perché tale era il potere del suo amore per Dio.

Dio è sempre con noi Dio non è lontano dalla sua creazione, è sempre con noi. La brezza è invisibile eppure ne percepite la presenza. Colui che ha creato la brezza, che ha creato ciascuno di noi, è sempre presente. Quando muovo le mani e i piedi vedo che è Dio a muoverli. L'universo intero palpita della sua presenza. Non esiste altra realtà.

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Questa vita è un film cosmico. Non appena Dio si manifesta tutte le cose si trasformano in luce e danzano nella sua luce. Quando vedete un film e vi dimenticate che è soltanto uno spettacolo, vi comportate come se fosse qualcosa di reale. Ma quando lo vedete come un film vero e proprio, non vi angosciate per le sofferenze, la violenza e la morte che dipinge. È il gioco di Dio fatto di luci e ombre che fa apparire la creazione così come la vediamo. Quando comprenderete questa verità vedrete che la creazione stessa è un film di sogno. Ma guai a voi se non ve ne rendete conto; soffrirete e vi sentirete soli e abbandonati. Svegliatevi e sappiate che Dio è con voi, e che al momento della morte, quando nessuno potrà più aiutarvi, Dio e il Guru vi saranno vicini. Coloro che posseggono grandi ricchezze in realtà non hanno nulla se sono privi della ricchezza di Dio. Quando muoiono non possono portare con sé niente di materiale ma coloro che hanno coltivato le buone qualità sono veramente ricchi perché possono portare questo tesoro oltre i cancelli della morte. Molti pensano di non essere portati per la vita spirituale, ma questa è la più grande menzogna di Satana. Satana è l'ignoranza. Dio mi dice che l'unico sentiero adatto a noi è quello che conduce a lui! E per questa ragione che niente ci soddisfa. Dunque è sbagliato dire che non si è ancora pronti per Dio. Ogni cuore soffre, e chiunque soffre è pronto. La terra non è la vostra vera dimensione. Un giorno vi accorgerete che la vostra vera dimensione è Dio. Vi ingannate se credete di appartenere alla vostra famiglia e al vostro Paese. Per me non esiste l'America, come non esiste l'India; tutti i Paesi sono la mia patria perché appartengono a Dio, e tutte le famiglie sono la mia famiglia, perché appartengono a Dio. Non ho mai permesso a niente e a nessuno di monopolizzarmi. Ho detto a Dio: A nessuno darò il mio amore tranne che a te. Non amerò coloro che lo limiterebbero con un attaccamento egoistico semplicemente perché lo chiedono; né lo darò a qualsiasi altra creatura o a qualsiasi altra cosa. Mi allontanerò da tutto ciò che imprigionerebbe il mio amore, e lo conserverò solo per te. Amando Dio ho amato tutti e tutto. Non scoraggiatevi, rivolgetevi a Dio. Non esiste una promessa più grande di quella che lui mi ha fatto: "Risponderò a ogni segreto pensiero che mi sussurrerai". Con tutte le responsabilità organizzative che mi sono assunto, non avrei mai pensato di poter rimanere interiormente così assorto nella gioia di Dio. E questo perché non ho mai dimenticato una cosa: la meditazione. Ho desiderato soltanto Dio e perciò gli ho sempre domandato: "Quando mi libererai da tutto questo lavoro?". Adesso non ha più importanza che io lavori o no; per grazia sua godo della più profonda beatitudine e della più grande libertà interiore. Recidete i tentacoli delle abitudini e uccidete la piovra della mente, la quale continua a insinuare che non riuscirete a reciderli. Dite soltanto: "Ci riuscirò!" e poi agite. Liberatevi dalle cattive abitudini. Cambiate ogni giorno. Non lasciatevi sopraffare dalle responsabilità. La vita ci è stata data perché potessimo trovare la vita eterna; la pace, perché potessimo trovare la pace eterna; il desiderio, perché fosse soddisfatto il nostro bisogno di Infinito, e non per desiderare le cose materiali. Se cercate Dio con più ardore, lo troverete. Non dubitate! Un giorno, prima di partire per l'America, pregai e pregai Dio tanto che mi sentivo scoppiare la testa. Gli gridai: "Non so che cosa mi aspetta in America, ma se una cosa qualsiasi dovesse allontanarmi da te non voglio vivere! Dammi un segno che tutto andrà bene!". Improvvisamente qualcuno bussò alla porta. Aprii. Vidi un santo che disse: "Dio mi incarica di dirti di obbedire al tuo guru e di andare in America. Non temere, sarai protetto!". Quando vide che volevo andare con lui mi dissuase: "Non cercare di seguirmi". Provai ugualmente, ma scoprii che i piedi non si muovevano. In America le parole del santo si sono avverate. Non ho amato nulla e nessuno più di Dio, e poiché gli sono stato fedele, egli è rimasto sempre con me. Una sera a Boston, durante un periodo di intenso lavoro, pregai Dio di permettermi di lasciare tutto perché temevo di perderlo sommerso da tutti quegli impegni che ricadevano su di me. Ma Dio mi rispose: "Continua pure il tuo lavoro; stai lavorando per me. Quando sei molto occupato, continui a pensare di perdere tempo perché credi di non essere con me, ma tu sei con me!". Dopo di ciò, entrai in estasi per sette mesi; tutto continuava come sempre, ma io ero nell'estasi di Dio. Quando avete la sensazione che Dio se ne sia andato, provate un dolore terribile, molto più atroce dell'angoscia di un miliardario che improvvisamente scopre di aver perso tutto il suo denaro.

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La storia d'amore con Dio è eterna Non sto facendo una predica, vi sto parlando della verità che vi renderà liberi. Perciò voglio che ricordiate questo: Seguite le Lezioni della Self-Realization Fellowship perché in esse è racchiuso il più grande messaggio dei nostri tempi. E durante la notte, pregate ininterrottamente nella grotta del silenzio. Non andate mai a dormire senza aver meditato. Il sonno è sempre a vostra disposizione, ma non così Dio. Quando restate soli, nei brevi intervalli tra un impegno e l'altro, sedete tranquilli e pregate: "Rivelati! Tu sei qui, non puoi ingannarmi. Sei dentro di me e intorno a me. Io amo solo te". E lui si manifesterà a voi, nelle nuvole, nella luce, nei volti degli uomini, in mille modi. Dio parla ai suoi devoti attraverso l'intuizione, gli amici, la luce e la voce interiore . La notte scorsa, mentre meditavo, si è spalancato il cielo. Tutto ciò che vedo nella luce di Dio si avvera. Allora capite che Dio si stava solo nascondendo. La più bella storia d'amore che si possa vivere è quella con Dio. L'amore umano finisce in breve tempo, ma la vostra storia d'amore con Dio è eterna. Non dovete far trascorrere neanche un giorno senza vedere Dio. Ecco perché ho scritto: "Per innumerevoli incarnazioni ho invocato il tuo nome, cercando lungo i ruscelli di tutti i miei sogni d'argento". Gli dico sempre che è colpa sua se mi sono allontanato; ma infine mi rendo conto che tutte le illusioni della vita avevano lo scopo di farmelo apprezzare di più, di stimolarmi a cercarlo. Era sempre lui, il Padre nascosto in ogni padre, la Madre in ogni madre, l'Innamorato in ogni innamorato, che cercavo di incarnazione in incarnazione. È lui l'Innamorato e le nostre anime sono l'amata, e quando l'anima incontra il più grande Innamorato dell'universo, ha inizio una storia d'amore infinita. L'amore che cercate da tante incarnazioni attraverso tutti gli amori umani è finalmente vostro, e non vorrete mai nient'altro.

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Dell'amore Paramahansa Yogananda è stato descritto dal suo amato discepolo Rajarsi Janakananda come un Premavatar, ossia una incarnazione dell'amore divino. In questo brano, scritto nel 1936, Paramahansaji inizialmente parla della sua personale ricerca dell'amore divino e, poi, della sua sintonia con Dio quale Amore. Ho cercato l'amore in molte vite. Ho versato lacrime amare di separazione e di pentimento per capire che cosa sia l'amore. Ho sacrificato ogni cosa, gli attaccamenti e le illusioni, per imparare, alla fine, che amo soltanto l'Amore, soltanto Dio. Allora ho bevuto l'amore da tutti i cuori sinceri. E ho visto che egli è l'unico cosmico amante, l'unica fragranza che permea nel giardino della vita tutti i variopinti fiori dell'amore. Molte anime, ansiose e impotenti, si domandano perché mai l'amore voli da un cuore all'altro: le anime risvegliate sanno che il cuore non è incostante quando ama persone diverse perché è l'amore per l'unico Dio-Amore, che è presente in tutti i cuori. Il Signore ti sussurra sempre silenziosamente: Io sono l'Amore. Ma, per fare l'esperienza del dono dell'amore, ho diviso me stesso in tre: l'amore, colui che ama e colui che è amato. Il mio amore è bello, puro, eternamente felice e io lo assaporo in molti modi e in molte forme. Come padre, bevo riverente amore dalla sorgente del cuore di mio figlio. Come madre, bevo il nettare dell'amore incondizionato dalla coppa dell'anima del bambino. Come bambino, assorbo l'amore protettivo della giusta razionalità paterna. Come neonato, bevo l'amore senza limiti dal sacro Graal della magia materna. Come padrone bevo l'amore comprensivo dalla coppa della sollecitudine del servo. Come servo, sorseggio rispettoso amore dalla coppa dell'apprezzamento del padrone. Come Guru, gusto l'amore purissimo dal calice dell'assoluta devozione del discepolo. Come amico bevo dalle fontane spumeggianti dell'amore spontaneo. Come amico divino, bevo a grandi sorsi le acque cristalline dell'amore cosmico, dalla riserva dei cuori che adorano Dio. Amo l'amore soltanto, ma mi lascio illudere quando, come padre o come madre, curo e amo solo il mio bambino; quando, come amante, mi prendo cura solo dell'amato, quando, come servo, vivo solo per il padrone. Ma poiché amo soltanto l'amore, spezzo infine l'illusione della miriade dei miei sé umani. Per questa ragione conduco il padre nelle regioni astrali, quando dimentica che è il mio amore, e non il suo, a proteggere il figlio. E strappo il bambino dalle braccia della mamma, perché lei possa capire che è il mio amore che adorava in lui. E rapisco l'amata all'innamorato che crede di amare lei, invece del mio amore che risponde in lei. Così il mio amore gioca a nascondino in ogni cuore umano, affinché tutti possano imparare a scoprire e adorare non i temporanei involucri umani del mio amore, ma il mio amore stesso, che danza da un cuore all'altro . Gli esseri umani si tormentano l'un l'altro dicendo: "Ama solo me", e così io raffreddo le loro labbra e le sigillo per sempre, affinché non pronuncino più questa menzogna. Poiché sono tutti miei figli, voglio che imparino a pronunciare la verità: "Ama l'unico Amore in tutti". È una falsità dire a un altro: "Ti amo", finché non si comprende la verità: "Dio, quale amore, in me, ama il suo amore in te". La luna ride dei milioni di innamorati che, inconsapevolmente, hanno mentito ai loro amati dicendo: "Ti amerò per sempre". Le loro ossa sono sparpagliate sulle sabbie dell'eternità spazzate dal vento. Essi non possono più usare il loro respiro per dire: "Ti amo". Non possono né ricordare né mantenere la promessa di amarsi per sempre. Senza dire una parola, io ti ho sempre amato. Io solo posso veramente dire: "Ti amo", perché ti amavo prima che tu nascessi il mio amore ti dà la vita e ti sostiene anche in questo momento; io solo potrò amarti quando i cancelli della morte ti imprigioneranno là dove nessuno, neanche il tuo più grande amore umano, potrà raggiungerti. Io sono l'amore che fa danzare le marionette umane sui fili delle emozioni e degli istinti, per recitare il dramma dell'amore sul palcoscenico della vita. Il mio amore è meraviglioso e infinitamente dolce, quando amate soltanto l'amore; ma la fune di salvataggio della vostra pace e della vostra gioia si spezzerà, se vi lascerete irretire dalle emozioni umane e dagli attaccamenti. Figli miei, cercate di capire che desiderate veramente soltanto il mio amore.

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Coloro che mi amano solo come persona o che mi amano imperfettamente in una sola persona, non sanno che cosa sia l'amore. Sanno che cosa è l'amore solo coloro che mi amano saggiamente, perfettamente, completamente, con totale abbandono, coloro che mi amano perfettamente e ugualmente in tutti e che mi amano perfettamente e ugualmente come tutti.

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Glossario ANIMA. Lo Spirito individualizzato. L'anima è la vera e immortale natura dell'uomo e di tutte le forme di vita; è avvolta solo temporaneamente dagli involucri dei corpi causale, astrale e fisico. La natura dell'anima è lo Spirito, cioè la Gioia sempre esistente, sempre cosciente, sempre nuova. ARJUNA. Il grande discepolo al quale Bhagavan Krsna trasmise il messaggio immortale della Bhagavad Gita (v.) intorno al 3000 a.C., Arjuna è uno dei cinque principi Pandava e costituisce la figura chiave del Mahabharata, il grande poema epico dell'induismo. ASRAM. Un eremitaggio spirituale, spesso un monastero. AUM. V. Om. La sillaba sanscrita radice o seme di tutti i suoni, simbolo di quell'aspetto della Divinità che crea e sostiene tutte le cose; la vibrazione cosmica. L'Aum dei Veda è divenuto la parola sacra Hum per i tibetani, Amin per i musulmani e Amen per gli egizi, i greci, i romani, gli ebrei e i cristiani. Le grandi religioni del mondo affermano che tutte le cose create traggono la loro origine dalla cosmica energia vibratoria dell'Aum o Amen, il Verbo o lo Spirito Santo. "In principio era il Verbo e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio... Tutte le cose furono fatte da lui [il Verbo o l'Aum]; e senza di lui non è stato fatto nulla di ciò che è stato fatto''. Amen in ebraico significa sicuro, fedele. "Queste cose dice l'Amen, il testimone fedele e veritiero, il principio della creazione di Dio". Come il suono è provocato dalla vibrazione di un motore acceso, così il suono onnipresente Aum è il testimone fedele del funzionamento del 'Motore cosmico', che dà origine a tutta la vita e a ogni atomo della creazione per mezzo dell'energia vibratoria. Nelle Lezioni della Self-Realization Fellowship (v. ), Paramahansa Yogananda insegna le tecniche di meditazione la cui pratica porta alla diretta esperienza di Dio come Aum o Spirito Santo. Questa beata comunione con il divino potere invisibile, "il Consolatore, che è lo Spirito Santo", è la vera base scientifica della preghiera. V. Sat-Tat-Aum. AVATARA. Dal sanscrito avatara, le cui radici sono ava, 'giù', e fri 'passare'. Le anime che raggiungono l'unione con lo Spirito e poi ritornano sulla terra per aiutare l'umanità sono chiamate avatara cioè incarnazioni divine. AVIDYA. Letteralmente non conoscenza, ignoranza: la manifestazione, nell'uomo, di Maya, l'illusione cosmica (v.). Essenzialmente, avidya è l'ignoranza dell'essere umano con riferimento alla propria natura divina e all'unica realtà: lo Spirito. BABAJI. V. Mahavatar Babaji. BHAGAVAD GITA. "Il canto del Signore". Questa antica scrittura indiana è costituita da diciotto capitoli che fanno parte del poema epico Mahabharata. sostanzialmente è un dialogo tra l'avatara (v.) Bhagavan Krsna ed il suo discepolo Arjuna, che si svolge alla vigilia della storica battaglia di Kuruksetra, combattuta circa nel 3000 a.C. La Gita è un profondo trattato sulla scienza dello Yoga (l'unione con Dio) e un eterno insegnamento per raggiungere la felicità e il successo nella vita di ogni giorno. È un poema sia allegorico sia storico, è un trattato spirituale sulla battaglia interiore fra le tendenze buone e le tendenze cattive dell'uomo. A seconda del contesto Krsna simboleggia il Guru, l'anima o Dio. Arjuna rappresenta il devoto che desidera conoscere Dio. Di questa sacra Scrittura il Mahatma Gandhi ha detto: "Coloro che mediteranno sulla Gita ne trarranno ogni giorno una viva gioia e nuovi significati. Non esiste un solo problema spirituale che la Gita non possa risolvere". Le citazioni tratte dalla Bhagavad Gita, riportate sia nel testo sia nelle note del libro, sono state tradotte dal sanscrito da Paramahansa Yogananda, in alcuni casi letteralmente e in altri sotto forma di parafrasi. BHAGAVAN KRSNA. Un avatara (V.) che visse in India tre millenni prima dell'era cristiana. Uno dei significati della parola Krsna, riportati nelle Scritture induiste, è 'Spirito onnisciente'. Così Krsna, come Cristo, è un appellativo spirituale che sta a indicare la grandezza divina dell'avatara, la sua unità con Dio. Bhagavan significa Signore. Quando pronunciò il discorso riportato nella Bhagavad Gita, Krsna era il re di un paese dell'India settentrionale. Nei primi

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anni della sua vita, Krsna era un vaccaro che incantava i compagni con la musica del suo flauto. In questo ruolo Krsna rappresenta allegoricamente l'anima che suona il flauto della meditazione per guidare tutti i pensieri sperduti all'ovile dell'onniscienza. BHAKTI YOGA. Il sentiero spirituale che identifica nell'amore assoluto per Dio la via principale che porta alla comunione e all'unione con Dio. V. Yoga. BRAHMA-VISNU-SIVA. I tre aspetti dell'immanenza di Dio nella creazione. Rappresentano la funzione trina dell'Intelligenza cristica (Tat) che guida le attività della natura cosmica: la creazione, la conservazione e la dissoluzione. V. Trinità. BRAHMAN (BRAHMA). Lo Spirito assoluto. CAKRA. Sono i sette centri occulti di vita e di coscienza nella spina dorsale e nel cervello, che animano il corpo fisico e il corpo astrale dell'uomo. Questi centri sono chiamati cakra (ruote) perché l'energia concentrata in ciascuno di essi è simile al mozzo di una ruota dal quale si irradiano raggi di luce e di energia vitali. In ordine ascendente, i cakra sono: muladhara (il centro coccigeo alla base della spina dorsale); svadhisthana (il centro sacrale, circa cinque centimetri sopra il muladhara); manipura (il centro lombare, opposto all'ombelico); anahata (il centro dorsale, dietro il cuore): visuddha (il centro cervicale, alla base del collo); ajna (tradizionalmente localizzato tra le sopracciglia, in realtà diametralmente opposto al midollo allungato, vedi anche midollo allungato e occhio spirituale); sahasrara (situato all'apice del cervello). I sette centri sono divinamente predisposti come uscite ovvero 'porte' attraverso le quali l'anima è discesa nel corpo, e attraverso le quali deve nuovamente risalire mediante la meditazione. Nel corso di sette fasi successive, l'anima si libera nella coscienza cosmica. Nel suo consapevole passaggio ascendente attraverso i sette centri cerebrospinali aperti o 'risvegliati', l'anima percorre la strada maestra verso l'Infinito, la vera strada che deve essere seguita per riunirsi a Dio. I trattati yoga annoverano generalmente fra i cakra solo i sei centri inferiori e si riferiscono al sahasrara separatamente come al settimo centro. Tutti i sette centri però, sono spesso indicati come loti, i cui petali si aprono, ossia si rivolgono verso l'alto nel risveglio spirituale quando l'energia e la coscienza si innalzano nella spina dorsale. CASTA. La casta, nella sua concezione originale, non era uno stato ereditario ma una classificazione basata sulle capacità naturali dell'uomo. Nel corso della sua evoluzione l'essere umano passa attraverso quattro stadi distinti, indicati dagli antichi saggi induisti come Sudra, Vaisya, Ksatriya e Brahmin. Lo Sudra è interessato soprattutto alla soddisfazione delle esigenze e dei desideri del corpo; l'attività che meglio si addice al suo stato di sviluppo è il lavoro fisico. Il Vaisya ambisce sia i conseguimenti materiali sia la soddisfazione dei sensi, possiede maggiori capacità creative dello Sudra e cerca occupazioni come quella del contadino, dell'uomo di affari e dell'artista o qualunque lavoro possa soddisfare le sue energie mentali. Lo Ksatriya, avendo già soddisfatto in molte incarnazioni i desideri degli stati Sudra e Vaisya, comincia a cercare il senso della vita; tenta di superare le proprie abitudini cattive, di controllare i sensi e di fare ciò che è giusto. Gli Ksatriya sono nobili legislatori, uomini di stato, guerrieri. Il Brahmin ha superato la propria natura inferiore; è tendenzialmente portato alla ricerca spirituale e conosce Dio; è perciò in grado di insegnare agli altri e di aiutarli a liberare se stessi. CELA. Parola indù che significa discepolo (v.). CENTRO CRISTICO. Il kutastha o ajna cakra, situato nel punto fra le sopracciglia è diametralmente opposto al midollo allungato (v.); è il centro della volontà e della concentrazione nonché della coscienza cristica (v.); è la sede dell'occhio spirituale (v.). CITTA. Sentimento intuitivo. L'aggregato della coscienza in cui sono insiti ahamkara (il senso dell'io), buddhi (l'intelligenza), e manas (la mente o la coscienza dei sensi).

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CONCENTRAZIONE, (TECNICA DI). La tecnica di concentrazione della Self-Realization Fellowship (chiamata anche tecnica Hong-So) che viene insegnata nelle Lezioni della Self-Realization Fellowship. Questa tecnica aiuta in modo scientifico a ritirare l'attenzione da tutti gli oggetti di distrazione e a indirizzarla verso un solo oggetto alla volta. È perciò di valore incalcolabile per la meditazione, cioè la concentrazione su Dio. La tecnica Hong-So è parte integrante della scienza del Kriya Yoga (v.). CORPO ASTRALE. Il sottile corpo di luce dell'uomo, costituito di prana o vitatroni (v ); il secondo dei tre involucri che, in successione, racchiudono l'anima: ossia il corpo causale (v.), il corpo astrale e il corpo fisico. I poteri del corpo astrale danno vita al corpo fisico, così come l'elettricità illumina una lampadina. Il corpo astrale è composto da diciannove elementi: intelligenza, ego, sentimento, mente (coscienza sensoria), cinque strumenti della conoscenza (le facoltà sensorie negli organi fisici della vista, dell'udito, dell'olfatto, del gusto e del tatto); cinque strumenti dell'azione (i poteri che fanno agire gli organi della procreazione, dell'escrezione, della parola, del movimento e dell'abilità manuale); e cinque strumenti di forza vitale che svolgono le funzioni della circolazione, del metabolismo, dell'assimilazione, della cristallizzazione e dell'eliminazione. CORPO CAUSALE. L'uomo come anima è un essere dotato di un corpo causale. Il suo corpo causale è un'idea matrice dei corpi astrale e fisico. Il corpo causale si compone di trentacinque idee elementari che corrispondono ai diciannove elementi del corpo astrale e ai sedici elementi materiali del corpo fisico. COSCIENZA (STATI DI). Nella coscienza mortale, l'uomo sperimenta tre stati: la coscienza di veglia, la coscienza di sonno e la coscienza di sogno. Però non sperimenta la propria anima, la supercoscienza, e non sperimenta Dio. L'uomo cristico, invece, ha queste esperienze. Come l'uomo mortale è consapevole di tutto il proprio corpo, così l'uomo cristico è consapevole di tutto l'universo che percepisce come il proprio corpo. Al di là della coscienza cristica esiste la coscienza cosmica, l'esperienza dell'unione con Dio nella Sua coscienza assoluta al di là della creazione vibratoria, nonché dell'unione con l'onnipresenza del Signore che si manifesta nei mondi fenomenici. COSCIENZA COSMICA. L'Assoluto; lo Spirito al di là della creazione. Per coscienza cosmica si intende anche il samadhi, o unione con Dio sia nella creazione vibratoria sia al di là della creazione vibratoria. V. Trinità. COSCIENZA CRISTICA. 'Cristo' o 'coscienza cristica' è la proiezione della coscienza di Dio immanente in tutta la creazione. Nelle Scritture cristiane è chiamata 'figlio unigenito', l'unico e puro riflesso di Dio Padre nella creazione. Nelle Scritture induiste è chiamata Kutastha Caitanya o Tat l'intelligenza cosmica dello Spirito presente ovunque nella creazione. È la coscienza universale, l'unione con Dio, manifestata da Gesù, Krsna e da altri avatara. I grandi santi e gli yogi la conoscono come samadhi, lo stato in cui la coscienza si identifica nell'intelligenza immanente in ogni particella del creato; essi percepiscono tutto l'universo come il proprio corpo. V. Trinità. COSCIENZA DI KRSNA. Coscienza cristica o Kutastha Caitanya. V. Coscienza cristica. DHARMA. I princìpi eterni di giustizia che sostengono tutta la creazione, il dovere dell'uomo di vivere in armonia con questi princìpi. V. anche Sanatana Dharma. DIKSA. Iniziazione spirituale; dalla radice verbale sanscrita diks: dedicarsi. V. anche discepolo e Kriya Yoga. DISCEPOLO. Un aspirante spirituale che si rivolge a un guru per poter conoscere Dio e che, a questo scopo, stabilisce con il guru un rapporto spirituale eterno. Nella Self-Realization Fellowship, il rapporto fra il guru e il discepolo si stabilisce mediante l'iniziazione (diksa) al Kriya a Yoga. V. anche Guru e Kriya Yoga.

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EGOTISMO. Il principio dell'ego o ahamkara (letteralmente: 'io faccio') è la causa prima del dualismo, la separazione apparente dell'uomo dal suo Creatore. Ahamkara porta gli esseri umani sotto il dominio di maya (v.); per cui il soggetto (l'ego) appare falsamente come oggetto; le creature credono di essere i creatori. Allontanando la coscienza dell'ego, l'uomo si ridesta alla propria identità divina, alla sua unità con la sola Vita: Dio. ELEMENTI (I CINQUE). La vibrazione cosmica Aum struttura tutta la creazione fisica, incluso il corpo fisico dell'uomo, attraverso la manifestazione di cinque elementi (tattva): terra, acqua, fuoco, aria ed etere (v.). Queste sono forze strutturali, intelligenti e di natura vibratoria. Senza l'elemento terra non esisterebbe la materia solida; senza l'elemento acqua non esisterebbero i liquidi; senza l'elemento aria non esisterebbe nessuno stato gassoso; senza l'elemento fuoco non esisterebbe il calore e senza l'elemento etere non esisterebbe uno sfondo sul quale produrre lo spettacolo del film cosmico. Nel corpo, il prana (l'energia cosmica vibratoria) entra dal midollo allungato e si suddivide poi nelle cinque correnti naturali per opera dei cinque cakra (v.), o centri inferiori: coccigeo (terra), sacrale (acqua), lombare (fuoco), dorsale (aria) e cervicale (etere). La terminologia sanscrita per questi elementi è prthivi, ap, tej, prana e akasa. ENCINITAS, CALIFORNIA. Encinitas è una cittadina sulle rive dell'oceano Pacifico, nel sud della California, dove nel 1937 Paramahansa Yogananda ha fondato il ritiro e l'eremitaggio della Self-Realization Fellowship. Rajarsi Janakananda (v.) ha regalato a Paramahansa Yogananda i terreni e l'eremitaggio, costruito sulla scogliera che si affaccia sull'oceano Pacifico. ENERGIA COSMICA. V. prana . ESERCIZI Dl RICARICA. L'uomo è circondato da energia cosmica, come un pesce è circondato dall'acqua. Gli Esercizi di ricarica, ideati da Paramahansa Yogananda e insegnati nelle Lezioni della Self-Realization Fellowship, pongono l'uomo in grado di ricaricare il proprio corpo di energia cosmica o prana universale. ETERE. In sanscrito akasa. Benché le moderne teorie scientifiche non lo considerino un elemento dell'universo materiale, l'etere è stato così identificato per millenni dai saggi dell'India. Paramahansa Yogananda ha parlato dell'etere come dello sfondo sul quale Dio proietta il film cosmico della creazione. Lo spazio dà agli oggetti la loro dimensione; l'etere separa le immagini. Questo sfondo, ossia la forza creatrice che coordina tutte le vibrazioni spaziali, è un fattore necessario quando si prendono in esame le forze più sottili: il pensiero e l'energia vitale (prana), nonché la natura dello spazio e l'origine delle forze materiali e della materia stessa. V. elementi. FORZA VITALE. V. prana. GUNA. I tre attributi della natura: tamas, rajas e sattva, ossia inerzia, attività ed espansione: oppure massa, energia e intelligenza. Nell'uomo i tre guna si esprimono come ignoranza o inerzia, attività o lotta, saggezza. GURU. Maestro spirituale. Sebbene la parola, guru sia spesso usata erroneamente per riferirsi ai maestri o agli insegnanti in generale, un vero guru illuminato da Dio è colui che, dopo aver raggiunto l'autodominio, ha realizzato la propria identità con lo Spirito onnipresente. Solo una creatura del genere può guidare il ricercatore nel viaggio interiore verso la realizzazione divina. Quando un devoto è pronto per cercare seriamente Dio, il Signore gli manda un guru. Attraverso la saggezza, l'intelligenza, la realizzazione del Sé e gli insegnamenti del guru, Dio guida il discepolo. Seguendo gli insegnamenti e la disciplina del maestro il discepolo può esaudire il desiderio che la sua anima prova per la manna della percezione di Dio. Un vero guru, inviato da Dio ad aiutare i ricercatori sinceri in risposta all'intenso desiderio della loro anima, non è un comune maestro, ma uno strumento umano di cui Dio usa il corpo, le parole, la mente e la spiritualità come canali attraverso i quali attirare e guidare le anime sperdute affinché ritornino alla loro casa di immortalità. Un guru è un'incarnazione vivente della verità

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delle Scritture. È il salvatore mandato da Dio in risposta al desiderio del devoto di essere liberato dalla schiavitù della materia. V. Maestro. GURU DELLA SELF-REALIZATION FELLOWSHIP. I guru della Self-Realization Fellowship (Yogoda Satsanga Society of India) sono Gesù Cristo, Bhagavan Krsna e una catena di grandi Maestri dei nostri tempi: Mahavatar Babaji, Lahiri Mahasaya, Swami Sri Yukteswar e Paramahansa Yogananda. Fa parte integrante degli scopi della SRF dimostrare l'armonia e l'essenziale unità delle verità esposte da Gesù Cristo e dei precetti yoga di Bhagavan Krsna. I Guru contribuiscono, con i loro sublimi insegnamenti e la loro divinità, al compimento della missione della Self-Realization Fellowship: portare a tutta l'umanità una scienza spirituale pratica che consente di realizzare Dio. GURUDEVA. 'Maestro divino' termine sanscrito di uso comune che indica rispetto; viene usato per rivolgersi o riferirsi al proprio maestro spirituale. HATHA YOGA. Un insieme di tecniche e di posizioni corporee (asana) che favorisce la salute fisica e la calma mentale. V. Yoga. ILLUSIONE COSMICA. V. maya. INTUIZIONE. La facoltà onnisciente dell'anima che pone l'uomo in grado di percepire direttamente la verità senza ricorrere ai sensi. JI. Suffisso di rispetto che viene aggiunto in India agli appellativi e ai nomi propri come ad esempio Gandhiji, Paramahansaji, Guruji. JNANA YOGA. Il sentiero che conduce all'unione con Dio attraverso la trasformazione della facoltà discriminante dell'intelletto nell'onnisciente saggezza dell'anima. KARMA. Gli effetti delle azioni passate, di questa o di altre vite dal sanscrito kri, cioè 'fare'. La legge equilibratrice del karma, spiegata nelle Scritture induiste, e quella di azione e reazione causa ed effetto, semina e raccolto. Secondo il corso della giustizia naturale ogni essere umano, mediante i propri pensieri e le proprie azioni, diviene l'artefice del proprio destino. Le energie, saggiamente o insensatamente messe in moto dall'uomo, ritorneranno a lui quale punto di partenza, come un cerchio che inesorabilmente si chiude. La comprensione della legge del karma, intesa quale legge di giustizia, serve a liberare la mente umana dal risentimento verso Dio e gli uomini. Il karma segue gli esseri umani da un'incarnazione all'altra finché non sarà soddisfatto o trasceso spiritualmente. V. Reincarnazione. L'insieme delle azioni buone o cattive compiute dagli esseri umani in una comunità, in una nazione o nel mondo in generale costituisce il karma di massa che produce effetti circoscritti o estesi a seconda del predominio del male o del bene. I pensieri e le azioni di ogni uomo contribuiscono perciò al bene o al male del mondo e di tutti i popoli che lo abitano. KARMA YOGA. Il sentiero che conduce a Dio attraverso le azioni e il servizio compiuti senza attaccamenti. Servendo altruisticamente, offrendo i risultati delle proprie azioni a Dio e vedendo in Dio il solo artefice, il devoto si libera dell'ego e conosce Dio. V. Yoga. KRIYA YOGA. Una sacra scienza spirituale che ebbe origine in India millenni addietro. Comprende alcune tecniche di meditazione che messe in pratica regolarmente portano alla realizzazione di Dio. Paramahansa Yogananda ha spiegato che la radice sanscrita di Kriya è kri, cioè fare, agire e reagire; troviamo la stessa radice nella parola karma, il principio naturale di causa ed effetto. Kriya Yoga significa, quindi, 'unione (yoga) con l'Infinito attraverso una certa azione o rito (Kriya)'. Il Kriya Yoga, una forma del Raja Yoga (Yoga regale o completo), è lodato da Krsna nella Bhagavad Gita e da Patanjali negli Yoga Sutra. Riportato in vita nell'era moderna dal Mahavatar Babaji (v.), il Kriya Yoga è la diksa (iniziazione spirituale) concessa dai Guru della Self-Realization Fellowship. Dopo il mahasamadhi (v.) di Paramahansa Yogananda, la diksa viene conferita dal suo rappresentante, il presidente della Self-Realization

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Fellowship/Yogoda Satsanga Society of India (o da una persona nominata dal presidente). Per poter ricevere la diksa della Self-Realization Fellowship gli studenti devono avere messo in pratica fedelmente e regolarmente, per un determinato periodo di tempo, alcune tecniche spirituali insegnate da Paramahansa Yogananda. Chi ha ricevuto questa diksa è un Kriya Yogi o Kriyaban. V. anche Guru e discepolo. KRSNA. V. Bhagavan Krsna. LAHIRI MAHASAYA. Lahiri era il nome di famiglia di Shyama Charan Lahiri (1828-1895). Mahasaya, un appellativo religioso sanscrito, significa 'dalla grande mente'. Lahiri Mahasaya è stato discepolo del Mahavatar Babaji e guru dello Swami Sri Yukteswar (guru di Paramahansa Yogananda). Maestro simile al Cristo e dotato di poteri miracolosi, era anche padre di famiglia con responsabilità di lavoro. Ha avuto il compito di diffondere uno yoga adatto all'uomo moderno, in cui la meditazione è armonizzata dal coscienzioso svolgimento dei doveri materiali. È stato insignito dell'appellativo di Yogavatar, 'Incarnazione dello Yoga'. Lahiri Mahasaya è il discepolo al quale Babaji rivelò l'antica, quasi perduta scienza del Kriya yoga (v.), dandogli l'incarico di iniziare, a sua volta, tutti i ricercatori sinceri. La vita di Lahiri Mahasaya è descritta nell'Autobiografia di uno Yogi. LAYA YOGA. Sistema yoga che insegna la tecnica mediante la quale la mente può concentrarsi su alcuni suoni astrali che conducono all'unione con Dio come il suono cosmico Aum (v. Om e Yoga). LEZIONI DELLA SELF-REALIZATION FELLOWSHIP. Gli insegnamenti di Paramahansa Yogananda, inviati agli studenti della Self-Realization Fellowship di tutto il mondo, sono costituiti da una serie di lezioni messe a disposizione di tutti i ricercatori sinceri della verità. Le lezioni contengono le tecniche di meditazione yoga insegnate da Paramahansa Yogananda, incluso il Kriya Yoga (v.), per coloro che sono stati riconosciuti idonei a ricevere l'iniziazione. Per qualsiasi informazione sulle Lezioni, siete pregati di rivolgervi alla Casa Madre della Self-Realization Fellowship. LUCE ASTRALE. La sottile luce che emana dai vitatroni (v. prana); l'essenza che struttura il mondo astrale. Attraverso l'onnisciente percezione intuitiva dell'anima, il devoto assorto nella profonda meditazione può percepire la luce astrale, in particolare nell'occhio spirituale (v.). LYNN, JAMES J. (SAN LYNN). V. Rajarsi Janakananda. MADRE DIVINA. L'aspetto di Dio attivo nella creazione; la sakti, (forza), del Creatore trascendente. Altri termini che indicano questo aspetto della Divinità sono Natura o Prakrti, Aum, Spirito Santo, Vibrazione Cosmica Intelligente. È anche l'aspetto personale di Dio quale Madre che incarna l'amore e la compassione. Le Scritture induiste insegnano che Dio è immanente e allo stesso tempo trascendente, personale e impersonale. Può essere cercato come Assoluto, come una delle sue eterne qualità manifeste (amore, saggezza, beatitudine, luce); in forma di ista (divinità), oppure come Padre, Madre o Amico. MAESTRO. Colui che ha raggiunto il dominio di se stesso. Paramahansa Yogananda ha precisato che "le caratteristiche che contraddistinguono un maestro non sono fisiche, ma spirituali... La prova che qualcuno sia un maestro è fornita soltanto dalla capacità di entrare volontariamente nello stato senza respiro (savikalpa samadhi) e dal conseguimento della beatitudine immutabile (nirvikalpa samadhi)". V. Samadhi. Paramahansaji ha inoltre dichiarato: "Tutte le Scritture proclamano che il Signore ha creato l'uomo nella sua immagine onnipotente. Il controllo dell'universo sembra una qualità sovrannaturale, ma in verità tale potere è insito e naturale in ogni uomo che risvegli 'l'esatto ricordo' della propria origine divina. Gli uomini dalla realizzazione divina... sono privi del principio dell'ego (ahamkara) e dei desideri personali che ne conseguono; le azioni dei veri maestri sono normalmente conformi a rta, la giustizia naturale. Questo concetto è stato

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espresso da Emerson quando ha detto che i grandi non sono virtuosi, ma sono la Virtù stessa; allora il fine della creazione è compiuto e Dio si compiace"'. MAHASAMADHI. In sanscrito: Maha (grande) Samadhi. L'ultima meditazione, o comunione cosciente con Dio, in cui un maestro che ha raggiunto la perfezione si fonde con il cosmico Aum e abbandona il corpo fisico. Un maestro sa sempre in anticipo il momento, scelto da Dio, in cui dovrà lasciare la propria dimora corporea. V. Samadhi. MAHAVATAR BABAJI. Il Mahavatar (grande avatara) immortale che nel 1861 iniziò al Kriya Yoga (v.) Lahiri Mahasaya, restituendo così agli esseri umani questa antica tecnica di salvezza. Eternamente giovane, è vissuto per secoli nelle montagne dell'Himalaya benedicendo incessantemente il mondo. Ha il compito di assistere i profeti nello svolgimento della loro particolare opera. Gli sono stati conferiti molti titoli che definiscono il suo elevatissimo livello spirituale, ma il Mahavatar viene generalmente chiamato Babaji, dal sanscrito baba (padre) cui segue il suffisso ji, che indica rispetto. Maggiori informazioni sulla vita e la missione spirituale di Babaji sono riportate nell'Autobiografia di uno Yogi. V. avatara. MANTRA YOGA. La comunione divina che si raggiunge ripetendo con devozione e concentrazione parole o suoni sacri che hanno una potenza vibratoria spiritualmente benefica. V. Yoga. MAYA. La forza illusoria insita nella struttura del creato, per cui l'Uno appare suddiviso nei molti. Maya è il principio della relatività, dell'inversione, del contrasto, della dualità, degli stati opposti; è il 'Satana' (in ebraico 'l'avversario') dei profeti dell'Antico Testamento, e il 'diavolo' che il Cristo descrisse in modo pittoresco come 'omicida' e 'bugiardo', "perché in lui non è verità". Paramahansa Yogananda ha scritto: "La parola sanscrita maya significa il 'misuratore', è il magico potere nella creazione in virtù del quale i limiti e le divisioni sembrano esistere nell'Incommensurabile e nell'Indivisibile. Maya è la natura stessa, i mondi fenomenici in costante transitorio fluire in antitesi con l'Immutabilità Divina. "Nel piano e nel gioco di Dio (lila), l'unica funzione di Satana o maya è quella di cercare di distogliere l'uomo dallo Spirito e portarlo verso la materia, dalla Realtà all'irrealtà. 'Il diavolo pecca dal principio. Per questo è apparso il Figlio di Dio, per distruggere le opere del diavolo'. Ossia, la manifestazione della coscienza cristica nell'essere umano, distrugge naturalmente l'illusione o 'le opere del diavolo'. "Maya è il velo della transitorietà nella Natura, l'eterno divenire della creazione; il velo che ogni uomo deve sollevare per poter vedere il Creatore, l'Immutabile, la Realtà eterna". MEDITAZIONE. Concentrazione su Dio. In senso generale il termine è usato per denotare la pratica di qualsivoglia tecnica per interiorizzare l'attenzione e rivolgerla su qualche aspetto di Dio. In senso specifico, la meditazione si riferisce al risultato finale della pratica di tali tecniche: la diretta esperienza di Dio grazie alla percezione intuitiva. È il settimo passo (dhyana) dell'ottuplice sentiero Yoga descritto da Patanjali (v.) che si raggiunge soltanto quando il devoto consegue quella totale concentrazione interiore nella quale è completamente libero dalle stimolazioni sensorie del mondo esterno. Nella meditazione più profonda si sperimenta l'ottavo passo del sentiero Yoga: il samadhi (v.), la comunione o unità con Dio. (v anche Yoga). MENTE SUPERCOSCIENTE. Il potere onnisciente dell'anima che percepisce direttamente la verità; l'intuizione. MIDOLLO ALLUNGATO. Il punto principale attraverso il quale la forza vitale (prana) entra nel corpo; la sede del sesto centro cerebrospinale, la cui funzione è quella di ricevere e dirigere il flusso dell'energia cosmica. La forza vitale viene immagazzinata nel settimo centro (sahasrara) situato all'apice del cervello. Da questo serbatoio viene distribuita in tutto il corpo. Il centro sottile del midollo allungato è l'interruttore principale che controlla l'afflusso, la conservazione e la distribuzione della forza vitale.

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MONDO ASTRALE. La sfera sottile della creazione del Signore, un universo di luce e di colore composto di forze più sottili di quelle atomiche, ossia di vibrazioni di energia vitale o vitatroni (v. prana). Gli esseri, gli oggetti e le vibrazioni del piano materiale hanno una controparte astrale, perché l'universo astrale (cielo) contiene il modello del nostro universo materiale. Alla morte fisica l'anima dell'uomo, avvolta nel corpo astrale di luce, si dirige verso uno dei piani astrali superiori o inferiori, a seconda dei propri meriti per continuare a evolversi spiritualmente nella maggiore libertà di quel regno sottile dove rimane, per un periodo predeterminato karmicamente, fino alla rinascita fisica. MONDO CAUSALE. Dietro il mondo fisico della materia (atomi, protoni, elettroni) e il sottile mondo astrale dell'energia vitale luminosa (vitatroni) esiste il mondo causale, o ideazionale, il mondo del pensiero. Quando l'essere umano raggiunge uno stato evolutivo tale da riuscire a trascendere l'universo fisico e l'universo astrale, dimora nell'universo causale. Nella coscienza degli esseri causali, l'universo astrale e l'universo causale vengono riportati all'essenza stessa del pensiero. L'essere causale può creare realmente tutte le cose che l'uomo fisico crea con l'immaginazione poiché l'unica limitazione è il pensiero stesso. Alla fine, l'uomo si libera dell'ultimo involucro che copre l'anima, il corpo causale, per unirsi allo Spirito onnipresente al di là dei regni vibratori. MOUNT WASHINGTON. La località e, per estensione, il nome frequentemente usato per identificare la Casa Madre della Self-Realization Fellowship a Los Angeles. La proprietà di oltre cinque ettari fu acquistata nel 1925 da Paramahansa Yogananda, che ne fece un centro di formazione spirituale per l'Ordine monastico della Self-Realization Fellowship, nonché il centro amministrativo per la diffusione mondiale dell'antica scienza del Kriya Yoga. OCCHIO SPIRITUALE. L'occhio singolo dell'intuizione e dell'onnipresente percezione nel centro cristico (ajna cakra, Kutastha Caitanya) fra le sopracciglia. Il devoto che medita profondamente vede l'occhio spirituale come un anello di luce dorata che circonda una sfera azzurra opalescente con una stella bianca a cinque punte al centro. In senso microcosmico queste forme e questi colori rappresentano, rispettivamente, il regno vibratorio della creazione (la natura cosmica, lo Spirito Santo), il Figlio o l'intelligenza di Dio nella creazione (coscienza cristica) e lo Spirito senza vibrazione al di là della creazione (Dio Padre) . L'occhio spirituale è la porta che conduce agli ultimi stadi di coscienza divina. Nella meditazione profonda, quando la coscienza del devoto penetra nell'occhio spirituale e nei tre regni simboleggiati in esso, sperimenta successivamente i seguenti stati: la supercoscienza, ossia la gioia sempre nuova della realizzazione dell'anima, e l'unione con Dio come Aum o Spirito Santo; la coscienza cristica, l'unità con l'universale intelligenza di Dio in tutta la creazione; la coscienza cosmica, l'unità con l'onnipresenza di Dio sia al di là della manifestazione vibratoria sia in essa. V. anche coscienza (stati di): supercoscienza, coscienza cristica. Nel commentare il seguente passo di Ezechiele: "Mi condusse allora verso la porta che guarda a oriente. Ed ecco la gloria del Dio di Israele giunse dalla via d'oriente: la sua voce era come il rumore di molte acque e la terra risplendeva della sua gloria", Paramahansa Yogananda ha scritto: "Attraverso l'occhio divino nella fronte (oriente), lo yogi porta la propria coscienza nell'onnipresenza, udendo il Verbo (Aum), il divino suono di 'molte acque', cioè le vibrazioni di luce che costituiscono l'unica realtà della creazione". Anche Gesù ha parlato dell'occhio spirituale: "Quando il tuo occhio è singolo, tutto il tuo corpo è pieno di luce... Bada perciò che la luce che è in te non sia tenebre". OM. V. Aum. In sanscrito, 'o' è fondamentalmente un dittongo, risultante dalla contrazione di 'a' e 'u' che, pronunciate rapidamente, danno il suono di 'o' e, in combinazione con una 'm', producono un suono forte e permanente. PARAMAHANSA. Appellativo spirituale che si attribuisce a un maestro (V.). Può essere conferito soltanto da un vero guru a un discepolo spiritualmente molto evoluto. Paramahansa significa letteralmente 'cigno supremo'. Nelle Scritture induiste, hansa (cigno) simboleggia il

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discernimento spirituale. Nel 1935 lo Swami Sri Yukteswar conferì questo titolo al suo amato discepolo Yogananda. PARAMGURU. Letteralmente 'guru supremo' o grande guru; il guru del proprio guru. Per gli appartenenti alla Self Realization Fellowship (i discepoli di Paramahansa Yogananda), il termine Paramguru si riferisce a Sri Yukteswar, per Paramahansaji a Lahiri Mahasaya. Il Mahavatar Babaji è il Param-paramguru di Paramahansaji. PATANJALI. Antico esponente dello Yoga. I suoi Yoga Sutra tracciano i princìpi del sentiero yoga, dividendolo in Otto passi: 1) yama, condotta morale; 2) niyama, prescrizioni religiose; 3) asana, posizione giusta che riduce l'irrequietezza fisica; 4) pranayama, controllo del prana o delle sottili correnti vitali; 5) pratyahara, interiorizzazione della mente; 6) dharana, concentrazione; 7) dhyana, meditazione; 8) samadhi, esperienza supercosciente. V. Yoga. PRANA. Scintille di energia intelligente, più sottili dell'energia atomica, che costituiscono la vita; nel loro insieme sono designate nelle Scritture induiste come prana, termine che Paramahansa Yogananda ha tradotto con la parola vitatroni. In sostanza, sono pensieri condensati di Dio; l'essenza del mondo astrale (v.) e il principio vitale del cosmo fisico. Nel mondo fisico vi sono due tipi di prana: 1) l'energia cosmica vibratoria onnipresente nell'universo che struttura e sostiene tutte le cose; 2) il prana o l'energia specifica che pervade e sostiene il corpo umano mediante cinque correnti o funzioni. La corrente Prana svolge la funzione della cristallizzazione; la corrente Vyana quella della circolazione; la corrente Samana presiede all'assimilazione, la corrente Udana al metabolismo e la corrente Apana all'eliminazione. PRANAM. Una forma di saluto usuale in India. Si congiungono le palme delle mani la cui base tocca il cuore e la punta delle dita la fronte. Questo gesto è in realtà una variante del pranam che letteralmente significa 'saluto completo' dalla radice sanscrita nam 'saluto o inchino' e il prefisso pra 'completo'. Un pranam è il saluto usato generalmente in India. Rivolto ai rinuncianti e ad altre persone tenute in alta considerazione spirituale; può essere accompagnato dalla parola: 'Pranam'. PRANAYAMA. Controllo cosciente del prana (la vibrazione o energia creativa che attiva e sostiene la vita nel corpo). La scienza yoga del pranayama è la via diretta per distogliere consciamente la mente dalle funzioni vitali e dalle percezioni sensorie che legano l'uomo alla coscienza del corpo. Il pranayama libera così la coscienza dell'uomo perché possa comunicare con Dio. Tutte le tecniche scientifiche che portano all'unione dell'anima con lo Spirito possono essere classificate sotto il termine di yoga, e il pranayama è il metodo migliore per raggiungere l'unione divina. RAJA YOGA. Il sentiero 'regale', o più elevato, verso l'unione con Dio, che insegna la meditazione scientifica (v.) come mezzo supremo per realizzare Dio e include i fondamenti più elevati di ogni altra forma di yoga. Gli insegnamenti Raja Yoga della Self-Realization Fellowship tracciano un sistema di vita che conduce all'evoluzione perfetta del corpo, della mente e dell'anima, e che si basa sulla meditazione Kriya Yoga. Vedi Yoga. RAJARSI JANAKANANDA (JAMES J. LYNN). Amato discepolo di Paramahansa Yogananda, e suo primo successore in qualità di presidente e capo spirituale della Self-Realization Fellowship/Yogoda Satsanga Society of India fino alla morte avvenuta il 20 febbraio 1955. James J. Lynn ha ricevuto l'iniziazione al Kriya Yoga da Paramahansaji nel 1932; la sua evoluzione spirituale è stata così veloce che il Guru lo chiamava amorevolmente 'san Lynn', prima di conferirgli nel 1951 il nome monastico di Rajarsi Janakananda. RANCI (SCUOLA Dl). Yogoda Satsanga Vidyalaya, fondata da Paramahansa Yogananda nel 1918, quando il Maharaja di Kasimbazar gli concesse l'uso del suo palazzo d'estate e venticinque acri di terreno a Ranci (Bihar) per farne una scuola per ragazzi. La proprietà venne definitivamente acquistata mentre Paramahansaji era in India negli anni 1935-36. Più di

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duemila scolari frequentano oggi le scuole Yogoda a Ranci, che vanno dall'asilo al liceo V. Yogoda Satsanga Society of India. REALIZZAZIONE DEL Sƒ. Paramahansa Yogananda ha dato la seguente definizione della Realizzazione del Sé: "Sapere nel corpo, nella mente e nell'anima che siamo una cosa sola con l'onnipresenza di Dio; che non dobbiamo pregare per raggiungerla, perché non solo le siamo vicini in ogni istante, ma perché l'onnipresenza di Dio è la nostra onnipresenza; che siamo parte di lui in questo momento proprio come lo saremo sempre. Tutto ciò che dobbiamo fare è migliorare la nostra conoscenza". REINCARNAZIONE. La teoria in base alla quale gli esseri umani, costretti dalla legge dell'evoluzione, si reincarnano ripetutamente in vite sempre più elevate; l'evoluzione è rallentata dalle azioni e dai desideri sbagliati e accelerata dagli sforzi spirituali, fino a quando non si conseguono la realizzazione del Sé e l'unione con Dio. Avendo così trasceso le limitazioni e le imperfezioni della coscienza mortale, l'anima sarà per sempre liberata dalla reincarnazione forzata. "Chi vince, lo farò colonna nel tempio del mio Dio, e non ne uscirà mai più". La reincarnazione non è una teoria tipica delle filosofie orientali, ma è stata ritenuta una delle verità fondamentali della vita da molte civiltà antiche. La chiesa cristiana delle origini accettava il principio della reincarnazione che fu sostenuto dagli Gnostici e da numerosi padri della Chiesa, inclusi Clemente d'Alessandria, Origene e san Gerolamo. La dottrina fu dichiarata eretica per la prima volta nel 553 d.C. dal secondo Concilio di Costantinopoli. Oggi molti studiosi occidentali cominciano ad adottare il concetto della legge del karma (v.) e della reincarnazione, vedendo in essa una grande e rassicurante spiegazione delle apparenti disuguaglianze e ingiustizie della vita. RESPIRO. Paramahansa Yogananda ha detto: "Le innumerevoli correnti cosmiche che entrano nell'uomo attraverso il respiro rendono irrequieta la mente. Così, il respiro lega gli esseri umani agli instabili mondi fenomenici. Per sfuggire ai dolori della transitorietà ed entrare nel regno beato del Reale, lo yogi impara a calmare il respiro mediante la meditazione scientifica". RSI. Veggenti, esseri superiori che manifestano la saggezza divina; in particolare, i saggi illuminati dell'antica India ai quali vennero rivelati i Veda attraverso l'intuizione. SADHANA. Sentiero di disciplina spirituale. In particolare, le istruzioni e le pratiche di meditazione prescritte dal guru ai discepoli i quali, seguendole fedelmente, alla fine realizzeranno Dio. SAMADHI. Il passo supremo nell'Ottuplice sentiero dello Yoga tracciato dal saggio Patanjali (v.). Il samadhi si raggiunge quando colui che medita, la meditazione (mediante la quale la mente viene ritirata dai sensi e interiorizzata) e l'oggetto della meditazione (Dio) divengono una cosa sola. Paramahansa Yogananda ha spiegato che "negli stadi iniziali della comunione con Dio (savikalpa samadhi) la coscienza del devoto si immerge nello Spirito cosmico; la forza vitale viene ritirata dal corpo, che sembra 'morto', o immobile e rigido. Lo yogi è pienamente consapevole della propria condizione di animazione sospesa. Progredendo verso gli stati spirituali superiori (nirvikalpa samadhi), egli comunica con Dio nell'ordinaria coscienza di veglia, anche mentre svolge impegnativi doveri terreni". Entrambi questi stati sono caratterizzati dall'unione con la beatitudine sempre nuova dello Spirito, ma il nirvikalpa samadhi è conosciuto soltanto dai maestri più evoluti. SAMKARA. Talvolta nominato come Adi ('il primo') Samkaracarya (Samkara più acarya 'maestro'); il più illustre filosofo dell'India. L'epoca in cui è vissuto è incerta; molti studiosi la fanno risalire all'ottavo o all'inizio del nono secolo. Egli espose il concetto di Dio non come un'astrazione negativa, ma come Beatitudine positiva, eterna, onnipresente, sempre nuova. Samkara riorganizzò l'antico Ordine degli Swami e fondò quattro grandi centri monastici di educazione spirituale (math) i cui capi in successione apostolica portano il titolo di Jagad-guru Sri Samkaracarya. Il significato di Jagad-guru è 'colui che insegna al mondo'.

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SAN LYNN (JAMES J. LYNN). V. Rajarsi Janakananda. SANATANA-DHARMA. Letteralmente 'religione eterna'. È il nome dato al complesso degli insegnamenti Vedici i quali presero il nome di Induismo dopo che i greci chiamarono indù i popoli dimoranti sulle rive del fiume Indo. V. dharma. SATANA. In ebraico significa letteralmente 'l'avversario'. Satana è la forza universale cosciente e indipendente che tiene tutto e tutti nell'illusione a causa della coscienza materiale della finitezza e della separazione da Dio. Per ottenere questo risultato, Satana usa le armi di maya (l'illusione cosmica) e di avidya (l'illusione individuale, o ignoranza). V. maya. SAT-TAT-AUM. Sat: la Verità, l'Assoluto, la Beatitudine; Tat: l'intelligenza o coscienza universale; Aum: la cosmica vibrazione creativa intelligente, la parola simbolo di Dio. V. Aum e Trinità. Sƒ. Scritto con la lettera maiuscola, sta per atman (anima), per distinguerlo dal comune 'sé', che indica la personalità o ego. Il Sé è lo Spirito individualizzato, la cui natura è la gioia sempre esistente, sempre cosciente, sempre nuova. Il Sé o anima è la sorgente interiore dell'amore, della saggezza, della pace, del coraggio, della compassione e di tutte le altre qualità divine nell'uomo. SELF-REALIZATION FELLOWSHIP. L associazione fondata da Paramahansa Yogananda negli Stati Uniti d'America nel 1920 (e in India nel 1917 come Yogoda Satsanga Society of India) per diffondere in tutto il mondo i princìpi spirituali e le tecniche di meditazione del Kriya Yoga (v.) allo scopo di aiutare l'umanità. La Casa Madre è a Los Angeles, California. Paramahansa Yogananda ha spiegato così il significato del nome dato all'organizzazione: "Self-Realization Fellowship significa amicizia con Dio attraverso la realizzazione del Sé, e amicizia con tutte le anime che cercano la verità". V. anche Scopi e ideali della Self-Realization Fellowship. SELF-REALIZATION MAGAZINE. Rivista trimestrale pubblicata in inglese dalla Self-Realization Fellowship. Riporta i discorsi e gli scritti di Paramahansa Yogananda e altri articoli spirituali, pratici e informativi di interesse attuale e di valore permanente. Nella rivista appaiono regolarmente anche i satsanga (conversazioni spirituali) di Sri Daya Mata, presidente della Self-Realization Fellowship . SIDDHA. Letteralmente colui che ha successo. Colui che ha raggiunto la realizzazione del Sé. SPIRITO SANTO. V. Aum e Trinità. SRI. Titolo di rispetto. Quando precede il nome di un religioso, prende il significato di 'santo' o 'venerato'. SRI YUKTESWAR, SWAMI. Swami Sri Yukteswar Giri ( 1855-1936). Jnanavatar (Incarnazione della Saggezza); guru di Paramahansa Yogananda e paramguru di tutti i membri Kriyaban della Self-Realization Fellowship. Sri Yukteswar fu un discepolo di Lahiri Mahasaya. Su richiesta del guru di Lahiri Mahasaya, il Mahavatar Babaji, scrisse La scienza sacra, un trattato sull'unità fondamentale delle Scritture induiste e quelle cristiane, e preparò Paramahansa Yogananda alla sua missione spirituale mondiale: la diffusione del Kriya Yoga (v.). Paramahansaji ha descritto con amore la vita di Sri Yukteswar nell'Autobiografia di uno Yogi. SUONO COSMICO. V. Aum (Om). SUPERCOSCIENZA. La coscienza dell'anima pura, intuitiva, onniveggente e sempre beata. Il termine è talvolta usato in senso generale per indicare tutti i vari stati del samadhi (v.) sperimentati nella meditazione; specificamente indica il primo stato nel quale il devoto abbandona la coscienza dell'ego e realizza il proprio Sé come anima, fatta a immagine di Dio. Seguono quindi gli stati superiori di realizzazione: la coscienza cristica e la coscienza cosmica (v.).

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SWAMI. Un membro del più antico ordine monastico indiano, riorganizzato nel nono secolo dallo Swami Samkara (v.). Uno swami prende ufficialmente i voti del celibato e della rinuncia ai legami e alle ambizioni terreni; si dedica alla meditazione, ad altre pratiche spirituali, nonché al servizio dell'umanità. Il venerando Ordine degli Swami ha dieci suddivisioni: Giri, Puri, Bharati, Tirtha, Sarasvati e altre. Lo Swami Sri Yukteswar (v.) e Paramahansa Yogananda appartengono al ramo Giri (montagna). La parola sanscrita svami significa 'colui che è una cosa sola con il Sé (Sva)'. Trinità. Lo Spirito, all'atto della creazione, diviene la Trinità: Padre, Figlio, Spirito Santo o Sat, Tat, Aum. Il Padre (Sat) è Dio in quanto Creatore esistente al di là della creazione. Il Figlio (Tat) è l'intelligenza onnipresente di Dio immanente nella creazione. Lo Spirito Santo (Aum) è il potere vibratorio di Dio che concretizza la creazione. Molti cicli cosmici della creazione e della dissoluzione si sono succeduti nel corso dell'Eternità (v. yuga). Al momento della dissoluzione cosmica, la Trinità e le altre relatività della creazione si dissolvono nuovamente nello Spirito assoluto. VEDA. I quattro testi delle Scritture induiste: Rg-veda, Sama-veda, Yajur-veda e Atharva-veda. Consistono essenzialmente di canti sacri, rituali e formule sacre che hanno lo scopo di vitalizzare e spiritualizzare ogni fase della vita e dell'attività dell'uomo. Fra tutti gli immensi testi dell'India, i Veda (dalla radice sanscrita vid, 'sapere') sono le uniche Scritture prive di autore. Il Rg-veda attribuisce agli inni un'origine celeste e ci dice che sono stati tramandati sin dai 'tempi antichi', riformulati in un nuovo linguaggio. Divinamente rivelati di era in era ai Rsi (veggenti), si dice che i quattro Veda possiedano una immutabilità eterna (nityatva). VEDANTA. Letteralmente fine dei Veda; la filosofia che discende dalle Upanisad ossia dall'ultima parte dei Veda. Samkara è stato il più grande commentatore del Vedanta in cui si asserisce che Dio è l'unica realtà e che la creazione è essenzialmente un'illusione. Poiché l'uomo è l'unica creatura capace di concepire Dio, deve egli stesso essere divino e, perciò, il suo dovere è quello di realizzare la propria vera natura. VIBRAZIONE COSMICA INTELLIGENTE. V. Aum (Om). VITATRONI. V. prana. YOGA. Dal sanscrito yuj (unione). Yoga significa l'unione dell'anima individuale con lo Spirito; inoltre i metodi per mezzo dei quali si raggiunge questa meta. Nel panorama più vasto della filosofia induista, lo Yoga è uno dei sei sistemi ortodossi: Vedanta, Mimamsa, Samkhya, Vaiseika, Nyaya e Yoga. Esistono vari metodi yoga: Hatha Yoga, Mantra Yoga, Laya Yoga, Karma Yoga, Jnana Yoga, Bhakti Yoga e Raja Yoga. Il Raja Yoga, lo Yoga 'Regale' o completo, è il metodo insegnato dalla Self-Realization Fellowship, lo stesso che Bhagavan Krsna, nella Bhagavad Gita, esalta al suo discepolo Arjuna: "Lo yogi è più grande degli asceti che disciplinano il corpo, più grande perfino dei seguaci del sentiero della saggezza o di quello dell'azione; sii tu, o Arjuna, uno yogi!". Il saggio Patanjali, massimo esponente dello Yoga, ha tracciato otto specifici passi, attraverso i quali il Raja Yogi raggiunge il samadhi l'unione con Dio: 1) yama, condotta morale; 2) niyama, prescrizioni religiose; 3) asana, posizione giusta per fermare l'irrequietezza corporea; 4) pranayama, controllo del prana (correnti vitali sottili); 5) pratyahara, ritiro dei sensi dagli oggetti esterni; 6) dharana, concentrazione; 7) dhyana, meditazione; 8) samadhi, esperienza supercosciente. YOGI. Chi pratica lo Yoga (v.). Chiunque pratichi una tecnica scientifica per raggiungere la divina realizzazione è uno yogi. Può essere sposato o libero da vincoli matrimoniali, avere responsabilità nel mondo oppure avere preso voti religiosi ufficiali.

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YOGODA SATSANGA SOCIETY OF INDIA. Il nome con il quale la Self-Realization Fellowship è conosciuta in India. La Società è stata fondata nel 1917 da Paramahansa Yogananda. La sede principale, Yogoda Math, è situata sulle rive del Gange a Dakshineswar vicino a Calcutta. La Yogoda Satsanga Society ha una sede distaccata a Ranci (Bihar). Oltre ai centri e ai gruppi di meditazione Yogoda sparsi in tutta l'India, esistono ventidue istituzioni che vanno dalle scuole elementari al liceo. Il significato letterale di Yogoda, parola creata da Paramahansa Yogananda, è 'ciò che concede lo Yoga', cioè la realizzazione del Sé. Satsanga significa 'amicizia divina' o 'amicizia con la Verità'. Per l'Occidente Paramahansa Yogananda ha tradotto il nome indiano in 'Self-Realization Fellowship' (v.). YUGA. Un ciclo o periodo della creazione, descritto negli antichi testi induisti. Sri Yukteswar (v.) descrive ne La scienza sacra un ciclo equinoziale di 24.000 anni e la posizione che vi occupa attualmente l'umanità. Questo ciclo si svolge nel più lungo dei cicli universali secondo gli antichi testi, come fu calcolato dai Rsi e commentato nell'autobiografia di uno Yogi cap. 16: "Il ciclo universale delle Scritture ha una durata di 4.300.560.000 anni e corrisponde a un 'Giorno della creazione'. Questo grande numero si basa sul rapporto fra la durata dell'anno solare e un multiplo del pi greco (3,1416, il rapporto tra la circonferenza e il diametro del cerchio). "L'esistenza di un intero universo, secondo gli antichi veggenti, abbraccia 314.159.000.000.000 anni solari, o un'età di Brahma".

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Nota della Self-Realization Fellowship "L'ideale dell'amore per Dio e del servizio all'umanità trova la massima espressione nella vita di Paramahansa Yogananda... Sebbene abbia trascorso la maggior parte della vita lontano dall'India, egli, tuttavia, ha il suo posto fra i nostri grandi santi. La sua opera continua a crescere e a risplendere sempre più luminosa, attirando da ogni dove gli esseri umani sul sentiero del pellegrinaggio dello Spirito". Con queste parole il governo indiano ha reso omaggio a Paramahansa Yogananda emettendo un francobollo commemorativo in suo onore nel venticinquesimo anniversario della morte. Paramahansa Yogananda, al secolo Mukunda Lal Ghosh, è nato il 5 gennaio 1893 a Gorakhpur, una cittadina dell'India settentrionale ai piedi delle montagne dell'Himalaya. Anche nei primi anni di vita era palese che un destino divino contraddistingueva la sua esistenza. Dai racconti dei familiari appare evidente che fin da bambino la profondità della sua consapevolezza divina e delle sue esperienze spirituali era superiore al normale. Da ragazzo, andò alla ricerca di santi e filosofi indiani, sperando di trovare un maestro illuminato che lo guidasse nella ricerca spirituale. Nel 1910, all'età di diciassette anni, incontrò lo Swami Sri Yukteswar di cui divenne discepolo. Passò i successivi dieci anni nell'eremitaggio di questo grande Maestro yoga, ricevendo la severa ma amorevole disciplina spirituale dello Swami Sri Yukteswar. Subito dopo la laurea, conseguita nel 1915 all'università di Calcutta, divenne monaco nell'antico ordine indiano degli Swami con il nome di Yogananda, che letteralmente significa: beatitudine (ananda) attraverso la divina unione (yoga). Nel 1917 Sri Yogananda dette inizio alla sua opera, fondando una scuola per ragazzi 'sull'arte di vivere', dove moderni metodi educativi si affiancano alla disciplina yoga e agli ideali spirituali. Tre anni dopo fu invitato a Boston per rappresentare l'India all'International Congress of Religious Liberals. Il suo discorso intitolato: "La scienza della religione" fu accolto con vivo entusiasmo. Negli anni successivi condusse cicli di conferenze e di lezioni sulla costa orientale degli Stati Uniti, che nel 1924 lo portarono a percorrere tutto il paese. Nel gennaio del 1925 organizzò un ulteriore ciclo di conferenze e di lezioni a Los Angeles, della durata di due mesi. Come in tutte le città i suoi discorsi erano accolti con grande interesse e consenso. Il Los Angeles Times scrisse: "L'atrio della Filarmonica offre lo straordinario spettacolo di migliaia di persone... fatte allontanare un'ora prima dell'inizio della conferenza perché i tremila posti dell'auditorium erano già stati occupati". Nello stesso anno Yogananda stabilì a Los Angeles la Casa Madre Internazionale della Self-Realization Fellowship, l'associazione che aveva fondato nel 1920 per divulgare i suoi insegnamenti sulla scienza e sulla filosofia yoga e i metodi di meditazione consacrati dal tempo. Per più di dieci anni viaggiò a lungo, parlando in tutte le più grandi città del Paese. Fra i suoi studenti si annoveravano personaggi preminenti in campo scientifico, industriale e artistico, ad esempio il botanico Luther Burbank, la soprano Amelita Galli-Curci, Margaret Wilson, figlia del presidente americano Woodrow Wilson, il poeta Edwin Markham e il direttore d'orchestra Leopold Stokowski. Dopo un viaggio di diciotto mesi in Europa e in India, dal 1935 al 1936, cominciò a ridurre la sua attività di conferenziere, per costruire stabili fondamenta alla sua opera mondiale e dedicarsi agli scritti che avrebbero portato il suo messaggio alle future generazioni. Pubblicò nel 1946 la storia della sua vita in un libro intitolato Autobiografia di uno Yogi, che da allora è stato tradotto in molte lingue ed è diventato uno dei più famosi classici spirituali dei nostri giorni. L'opera spirituale e umanitaria iniziata da Paramahansa Yogananda continua oggi sotto la guida di Sri Daya Mata, una dei suoi primi discepoli e Presidente della Self-Realization Fellowship/Yogoda Satsanga Society of India sin dal 1955. Oltre a pubblicare gli scritti, le conferenze e i discorsi estemporanei di Paramahansa Yogananda, inclusa la serie completa delle Lezioni, l'associazione si prende cura dell'organizzazione in tutto il mondo dei propri templi, ritiri e centri di meditazione; delle comunità monastiche dell'Ordine della Self-Realization e del Circolo mondiale di preghiera, il cui scopo consiste nel favorire la guarigione di coloro che hanno bisogno di aiuto fisico, mentale e spirituale, e promuovere l'armonia in tutte le nazioni.

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Paramahansa Yogananda, dopo la morte avvenuta nel 1952, è stato riconosciuto come una delle più grandi figure spirituali del ventesimo secolo. Grazie ai suoi insegnamenti universali e alla sua vita esemplare, egli ha aiutato genti di tutte le razze, le culture e le religioni a realizzare ed esprimere più compiutamente nella vita la bellezza e la nobiltà dello spirito umano. Paramahansa Yogananda entrò nel mahasamadhi (la cosciente uscita finale di uno yogi dal corpo) a Los Angeles, California, il 7 marzo 1952, al termine del discorso che pronunciò durante un banchetto organizzato in onore dell'ambasciatore dell'India Binay R. Sen. Il grande Maestro dimostrò a tutto il mondo il valore dello Yoga non soltanto nella vita, ma anche nella morte. Alcune settimane dopo la scomparsa di Paramahansa Yogananda, sul suo volto immutato risplendeva la luce divina dell'incorruttibilità. Harry T. Rowe, direttore del Forest Lawn Memorial Park (il cimitero dove attualmente è sepolto il corpo del grande Maestro), inviò alla Self-Realization Fellowship una lettera ufficiale della quale pubblichiamo alcuni brani: "L'assenza di qualsiasi segno visibile di decomposizione sul corpo di Paramahansa Yogananda costituisce per noi un caso eccezionale... A distanza di venti giorni dalla morte le sue spoglie non presentavano manifestazioni evidenti di decomposizione... Non apparivano segni visibili di deterioramento e disidratazione dell'epidermide e dei tessuti del corpo. Questo perfetto stato di conservazione è, da quanto risulta negli annali mortuari, un caso senza precedenti... Quando il corpo di Yogananda fu portato qui, il personale del cimitero si aspettava di constatare, attraverso il coperchio di vetro della bara, l'avanzamento progressivo della decomposizione. La nostra meraviglia aumentava di giorno in giorno, perché, con il passare del tempo, non si manifestava nessun cambiamento nella salma tenuta in osservazione. Il corpo di Yogananda si manteneva in uno stato di immutabilità straordinaria... "Il suo corpo non ha mai emanato l'odore della decomposizione... Il 27 marzo, quando il coperchio di bronzo fu abbassato sulla bara, l'aspetto fisico di Yogananda era identico a quello del 7 marzo, ancora intatto e incontaminato, esattamente come appariva la notte della morte. Il 27 marzo non avevamo ragioni evidenti per affermare che il suo corpo avesse subìto alcuna visibile forma di decomposizione. Per questi motivi dichiariamo nuovamente che, alla luce della nostra esperienza, il caso di Paramahansa Yogananda è da considerarsi unico".

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L'eredità spirituale di Paramahansa Yogananda A cento anni dalla nascita, Paramahansa Yogananda è divenuto una delle preminenti figure spirituali dei nostri tempi, e l'ascendente che la sua vita e la sua opera esercitano nel mondo continua ad aumentare. Molti dei concetti e dei metodi religiosi che egli ha divulgato decenni or sono trovano oggi applicazione nei sistemi educativi, nella psicologia, negli affari, nella medicina e in altri settori, e danno un grande contributo a una più completa e più nuova visione spirituale della vita. Il fatto che gli insegnamenti di Paramahansa Yogananda siano interpretati e applicati liberamente in diversi campi, e adottati da esponenti di vari movimenti filosofici e metafisici, sottolinea non soltanto la grande utilità pratica del suo messaggio, ma anche la necessità di preservare la sua eredità spirituale affinché, con il passare del tempo, non sia indebolita, alterata o presentata in modo disorganico. Poiché sono in costante aumento le diverse fonti di informazione s Paramahansa Yogananda, i lettori a volte ci domandano come possono essere certi che le pubblicazioni in commercio illustrino realmente la sua vita e i suoi insegnamenti. In risposta alle loro domande desideriamo precisare che Sri Yogananda ha fondato la Self-Realization Fellowship per divulgare i propri insegnamenti e preservarne la purezza e l'autenticità per le generazioni future. Egli stesso ha scelto e istruito personalmente i discepoli che dirigono il Publications Council della Self-Realization Fellowship, e ha dato loro precise istruzioni in merito alla pubblicazione delle sue conferenze, dei suoi scritti e delle sue lezioni. I responsabili del Publications Council della SRF rispettano tali istruzioni come un sacro dovere, affinché il messaggio universale di questo Maestro amato in tutto il mondo possa perpetuarsi con la forza e l'autenticità originarie. Il nome Self-Realization Fellowship e l'emblema (riportato in alto) sono stati scelti da Sri Yogananda per contraddistinguere l'organizzazione che lui stesso ha fondato al fine di divulgare in tutto il mondo la sua opera spirituale e umanitaria. Entrambi appaiono sui libri, sulle cassette audiovisive, sui film e su tutte le altre pubblicazioni e garantiscono che l'opera proviene dall'organizzazione fondata da Paramahansa Yogananda e presenta fedelmente i suoi insegnamenti proprio secondo i suoi desideri.

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Scopi e ideali della Self-Realization Fellowship

Fondatore: Paramahansa Yogananda

Presidente: Sri Daya Mata Gli scopi e gli ideali della Self-Realization Fellowship stabiliti da Paramahansa Yogananda sono i seguenti: Diffondere in tutti i Paesi la conoscenza di precise tecniche scientifiche per ottenere un'esperienza di Dio personale e diretta. Insegnare che lo scopo della vita è l'evoluzione della limitata coscienza mortale dell'uomo verso la consapevolezza di Dio, ottenuta grazie al proprio sforzo; a questo fine, innalzare in tutto il mondo templi della Self-Realization Fellowship dedicati alla comunione con Dio e incoraggiare la creazione di santuari individuali nelle case e nel cuore degli uomini. Mostrare la perfetta armonia e l'unità fondamentale del Cristianesimo originale insegnato da Gesù Cristo e dello Yoga originale insegnato da Bhagavan Krsna e dimostrare che questi princìpi di verità sono la base scientifica comune a tutte le religioni. Indicare la divina strada maestra della meditazione scientifica su Dio, eseguita ogni giorno con devozione, cui infine conducono i sentieri di tutte le vere religioni. Liberare l'uomo dalla sua triplice sofferenza: le malattie fisiche, le disarmonie mentali e l'ignoranza spirituale. Incoraggiare il principio "vita semplice e pensiero elevato" e diffondere uno spirito di fratellanza fra tutti i popoli, rivelando la base eterna della loro unità: Dio è il Padre comune. Dimostrare la superiorità della mente sul corpo e dell'anima sulla mente. Vincere il male col bene, la tristezza con la gioia, la crudeltà con la gentilezza, l'ignoranza con la saggezza. Unire la scienza con la religione comprendendo l'unità dei loro princìpi fondamentali. Promuovere la comprensione culturale e spirituale tra l'Oriente e l'Occidente e lo scambio delle reciproche caratteristiche migliori. Servire l'umanità come il proprio più grande Sé.

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La casa editrice Astrolabio-Ubaldini ha già pubblicato i seguenti titoli: Paramahansa Yogananda: Autobiografia di uno Yogi L'eterna ricerca dell'uomo Il maestro disse Meditazioni metafisiche Affermazioni scientifiche di guarigione La scienza della religione Il vino del mistico Swami Sri Yukteswar: La scienza sacra Sri Daya Mata: Soltanto amore Per ulteriori informazioni riguardanti le pubblicazioni in italiano edite direttamente dalla Self-Realization Fellowship scrivere a: Self-Realization Fellowship 3880 San Rafael Avenue Los Angeles, California 90065-3298 U.S.A.

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Indice

Prefazione …………………………………………………………………………………………………………………………………..1 Introduzione ……………………………………………………………………………………………………………………………….3 Come coltivare l’amore divino …………………………………………………………………………………………………..6 Un nuovo modo di vedere l’origine e la natura della creazione cosmica ………………………………14 La religione deve essere messa in pratica scientificamente ………………………………………………….22 Trovare la gioia nella vita …………………………………………………………………………………………..…………..28 Che cosa è il destino? ………………………………………………………………………………………………………………30 La fine del mondo …………………………………………………………………………………………………………………….37 La ragione e lo scopo della religione ………………………………………………………………………..……………44 Le varie sfumature della coscienza spirituale …………………………………………………………..…………….50 La mente è una miniera di potere infinito ……………………………………………………..……….……………. 56 Perché il male è parte integrante della creazione ………………………………………………….………………64 Il mistero del Mahatma Gandhi …………………………………………………………………………….…………………68 Il magnetismo è un potere innato dell’anima …………………………………………………….…………………..75 I “mobili psicologici” …………………………………………………………………………………………..……………………82 Il potenziale sconosciuto della memoria …………………………………………………………..……………………..87 Armonizzare i metodi di guarigione del corpo, della mente e dell’anima ……………………………….92 Il potere della mente può aiutarvi sia a dimagrire sia a ingrassare ……………………………………..100 Come lavorare senza stancarsi ……………………………………………………………………………………………….103 Liberatevi dalla preoccupazione ……………………………………………………………………………………………..109 Se Dio è libero dal karma, perché non lo siamo anche noi? …………………………….……………………113 Lo Yoga permette di superare la coscienza mortale e la morte ……………………….……………………119 I sentimenti nascondono la vera natura dell’anima ………………………………………….…………………..125 Tutti possono seguire lo yoga della rinuncia ……………………………………………………….…………………131 “A costo di quanto possiedi, acquista la comprensione” …….……………………………...…………………137 La critica ……………………………………………………………………………………………………………….………………….143 Dove è andato e che cosa fa Gesù ……………………………………………………………………….…………………145 Le anime si reincarnano? ……………………………………………………………………………………….……………….152 Dove sono i nostri cari scomparsi? ………………………………………………………………………………………...161 Riflessioni dull’amore ……………………………………………………………………………………………………………….169 Il noto e l’ignoto ……………………………………………………………………………………………………………………….171 Dominare il destino ……………………………………………………………………………………………………………….…177 Ospiti graditi e sgraditi ………………………………………………………………………………………………………….…182 Come potete liberarvi dalle cattive abitudini ………………………………………………………………………….184 Il giardino delle qualità in fiore …………………………………………………………….…………………………………192 Il cristianesimo orientale e il cristianesimo occidentale ……………………….………………………………..193 Un mondo senza frontiere ……………………………………………………………………….………………………………199 Conoscere Dio significa amare tutti ………………………………………………………….…………………………….204 Come potete avvicinarvi a Dio ………………………………………………………………….…………………………… 208 L’Innamorato cosmico ……………………………………………………………………………….…………………………….213 Dio è manifesto e immanifesto ………………………………………………………………….……………………………214 La via che conduce alla vittoria ………………………………………………………………….…………………………..221 “Ho la grazia di vedere Dio” ……………………………………………………………………….…………………………..228 Portate Dio nella vostra vita ……………………………………………………………………….………………………….232 L’aurra della beatitudine ……………………………………………………………………………….………………………..238 Rispondete al richiamo del Cristo! ………………………………………………………………….………………………240 In comunione divina con Dio e Cristo …………………………………………………………….…………………….. 246 La storia d’amore infinita ………………………………………………………………………………….…………………….250 Dell’amore ………………………………………………………………………………………………………….…………………….256 Glossario…………………………………………………………………………………………………………………………………. 258 Nota della Self-Realization Fellowship ………………………………………………………………………..………….271 L'eredità spirituale di Paramahansa Yogananda …………………………………………………………………….273 Scopi e ideali della Self-Realization Fellowship ………………………………………………………………………274

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www.meditare.net http://www.ecros.it http://it.groups.yahoo.com/group/lista_sadhana http://www.fiorediloto.org http://perle.risveglio.net http://www.viveremeglio.org http://www.gianfrancobertagni.it/autori/maestri.htm - Inglese:

http://www.writespirit.net http://mysticalportal.net/main.html http://r.webring.com/hub?ring=arjuna http://swami-krishnananda.org/index.html Vegetarianismo: http://www.shabkar.org http://www.vegfacile.info/partenza.html http://www.nutritionecology.org/it/index.html http://www.saicosamangi.info/ http://www.scienzavegetariana.it/ Altri e-book gratuiti: http://www.sivanandadlshq.org/download/download.htm http://altrevie.org/download.htm http://www.esnips.com/user/mantrayoga http://www.esnips.com/web/kpe-online-ebooks http://www.esnips.com/web/viveksutra/ http://www.esnips.com/web/DivineLights http://www.esnips.com/user/gregsan