IL CURRICOLO VERTICALE IL CURRICOLO VERTICALE Carlo Fiorentini, Maria Piscitelli Udine, 2 settembre...
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IL IL CURRICOLO VERTICALE CURRICOLO VERTICALE Carlo Fiorentini, Maria Piscitelli Carlo Fiorentini, Maria Piscitelli Udine, 2 settembre 2008 Udine, 2 settembre 2008
IL CURRICOLO VERTICALE IL CURRICOLO VERTICALE Carlo Fiorentini, Maria Piscitelli Udine, 2 settembre 2008
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IL CURRICOLO VERTICALE IL CURRICOLO VERTICALE Carlo Fiorentini,
Maria Piscitelli Udine, 2 settembre 2008
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E ancor oggi uno dei temi pi spinosi del nostro sistema
scolastico. E ancor oggi uno dei temi pi spinosi del nostro sistema
scolastico.
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La verticalizzazione degli istituti rappresenta una realt
concreta e diffusa e lo scenario di insegnamento/ apprendimento si
presenta sempre pi variegato rispetto al passato. La
verticalizzazione degli istituti rappresenta una realt concreta e
diffusa e lo scenario di insegnamento/ apprendimento si presenta
sempre pi variegato rispetto al passato. Profondi sono i
cambiamenti culturali che stanno avvenendo nelle societ occidentali
e forte la spinta dei paesi sviluppati a elevare i livelli di
alfabetizzazione per combattere la disoccupazione e sostenere la
competitivit a livello mondiale. Profondi sono i cambiamenti
culturali che stanno avvenendo nelle societ occidentali e forte la
spinta dei paesi sviluppati a elevare i livelli di alfabetizzazione
per combattere la disoccupazione e sostenere la competitivit a
livello mondiale. Orientamento, questultimo, confermato dalle
politiche europee intenzionate a garantire istruzione e formazione
alla maggior parte dei futuri cittadini, considerando prioritaria
lacquisizione di quelle conoscenze di base che costituiscono le
fondamenta sulle quali costruire la cittadinanza europea.
Orientamento, questultimo, confermato dalle politiche europee
intenzionate a garantire istruzione e formazione alla maggior parte
dei futuri cittadini, considerando prioritaria lacquisizione di
quelle conoscenze di base che costituiscono le fondamenta sulle
quali costruire la cittadinanza europea.
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Questo scenario disseminato da una proliferazione e continua
evoluzione delle conoscenze e dalla circolazione di nuove
acquisizioni tecnologiche, linguaggi e logiche multimediali, delle
quali l'universo dei giovani imbevuto. Questo scenario disseminato
da una proliferazione e continua evoluzione delle conoscenze e
dalla circolazione di nuove acquisizioni tecnologiche, linguaggi e
logiche multimediali, delle quali l'universo dei giovani imbevuto.
Giovani che rivelano modalit di apprendimento, diverse dal passato:
aggregative, enfatiche e partecipative piuttosto che oggettive e
distaccate. Giovani che rivelano modalit di apprendimento, diverse
dal passato: aggregative, enfatiche e partecipative piuttosto che
oggettive e distaccate.
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Con sempre maggiore insistenza si sottolinea che la cognizione
dei giovani avviene piuttosto per immersione (computer, musica,
televisione) che per astrazione; le loro forme e stili culturali
sono orientati verso l'apertura, verso modelli concettuali aperti,
che talvolta non presuppongono codici e schemi concettuali
complessi, n tanto meno li coinvolgono in processi ideativi, a
livello superiore e conscio. Con sempre maggiore insistenza si
sottolinea che la cognizione dei giovani avviene piuttosto per
immersione (computer, musica, televisione) che per astrazione; le
loro forme e stili culturali sono orientati verso l'apertura, verso
modelli concettuali aperti, che talvolta non presuppongono codici e
schemi concettuali complessi, n tanto meno li coinvolgono in
processi ideativi, a livello superiore e conscio.
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Nei giovani sembra dominare un tipo di intelligenza simultanea,
caratterizzata dalla capacit di trattare nello stesso tempo pi
informazioni, senza per che sia possibile stabilire tra di esse un
ordine, una successione, quindi una gerarchia. Nei giovani sembra
dominare un tipo di intelligenza simultanea, caratterizzata dalla
capacit di trattare nello stesso tempo pi informazioni, senza per
che sia possibile stabilire tra di esse un ordine, una successione,
quindi una gerarchia. Laltro tipo di intelligenza, quella
sequenziale e lineare, che procede passo passo e codifica pensieri
tramite un linguaggio proposizionale e analitico, gerarchico e
strutturato, meno presente e prevalentemente da sviluppare. Laltro
tipo di intelligenza, quella sequenziale e lineare, che procede
passo passo e codifica pensieri tramite un linguaggio
proposizionale e analitico, gerarchico e strutturato, meno presente
e prevalentemente da sviluppare.
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Affrontare tutti questi problemi non un impegno di poco conto.
Anzi per la scuola una sfida che la obbliga ad interrogarsi su come
intervenire e operare per realizzare questi difficili passaggi.
Affrontare tutti questi problemi non un impegno di poco conto. Anzi
per la scuola una sfida che la obbliga ad interrogarsi su come
intervenire e operare per realizzare questi difficili passaggi.
Tutto ci richiede lattivazione di forme ed azioni sistematiche di
ricerca e sperimentazione sul curricolo verticale che gli
insegnanti non possono fare da soli. Tutto ci richiede lattivazione
di forme ed azioni sistematiche di ricerca e sperimentazione sul
curricolo verticale che gli insegnanti non possono fare da soli.
Riuscire a realizzarli significa offrire al docente lopportunit di
fare ricerca ( docente ricercatore) in luoghi istituzionali
riconosciuti e su problemi concreti, legati al fare scuola.
Riuscire a realizzarli significa offrire al docente lopportunit di
fare ricerca ( docente ricercatore) in luoghi istituzionali
riconosciuti e su problemi concreti, legati al fare scuola.
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Come? Dove? Con che cosa? Cosa?
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La verticalizzazione non investe soltanto la continuit
verticale, che raramente viene realizzata nelle scuole. La
verticalizzazione non investe soltanto la continuit verticale, che
raramente viene realizzata nelle scuole. Difatti spesso si lavora
nelle classi ponte, tralasciando le altre classi: scuola dinfanzia
e 1a elementare/ 5a elementare/ 1a media; 3a media/ 1a superiore.
Difatti spesso si lavora nelle classi ponte, tralasciando le altre
classi: scuola dinfanzia e 1a elementare/ 5a elementare/ 1a media;
3a media/ 1a superiore. Non si concentra quindi su segmenti di
curricolo, come talvolta avviene a scuola. Non si concentra quindi
su segmenti di curricolo, come talvolta avviene a scuola.
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Abbraccia, in un quadro unitario ed organico, elementi di
continuit e di discontinuit relativamente allapprendimento e
allinsegnamento. Abbraccia, in un quadro unitario ed organico,
elementi di continuit e di discontinuit relativamente
allapprendimento e allinsegnamento.
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Punto delicato la discontinuit e cio gli snodi che producono
cambiamenti cognitivi, socio-affettivi, etc. Punto delicato la
discontinuit e cio gli snodi che producono cambiamenti cognitivi,
socio-affettivi, etc. Essa riguarda: Essa riguarda: -
lapprendimento (le rotture culturali rispetto agli schemi mentali e
alle rappresentazioni personali, ai modelli noti o ai concetti
comuni; agli usi familiari o alle esperienze personali. -
lapprendimento (le rotture culturali rispetto agli schemi mentali e
alle rappresentazioni personali, ai modelli noti o ai concetti
comuni; agli usi familiari o alle esperienze personali. -
linsegnamento (rotture epistemologiche, livelli di
concettualizzazione o formalizzazione sempre pi raffinati). -
linsegnamento (rotture epistemologiche, livelli di
concettualizzazione o formalizzazione sempre pi raffinati).
Rispetto a queste si dovrebbe assumere unimpostazione processuale
(apprendimento/insegnamento). Rispetto a queste si dovrebbe
assumere unimpostazione processuale
(apprendimento/insegnamento).
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Lavorare sul Curricolo Verticale significa : integrare la
molteplicit degli aspetti che lo connotano dentro un piano
organico, costellato da atteggiamenti sistemici e ricorsivi (non
esaustivi), aperto ad attivit che possono svolgersi con logiche in
parte imprevedibili. integrare la molteplicit degli aspetti che lo
connotano dentro un piano organico, costellato da atteggiamenti
sistemici e ricorsivi (non esaustivi), aperto ad attivit che
possono svolgersi con logiche in parte imprevedibili.
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Oggetti culturali, conoscenze, abilit Oggetti culturali,
conoscenze, abilit Aver definito le conoscenze irrinunciabili (sul
piano epistemologico e pedagogico), che ogni studente dovrebbe
possedere in una societ come la nostra. Aver definito le conoscenze
irrinunciabili (sul piano epistemologico e pedagogico), che ogni
studente dovrebbe possedere in una societ come la nostra. Ci
rimanda alla questione dellessenzialit dei saperi, affrontata nelle
passate legislature. Ci rimanda alla questione dellessenzialit dei
saperi, affrontata nelle passate legislature. Si tratta di
unessenzialit colta nelle diverse specificit disciplinari, ma anche
nelle possibili trasversalit (intrecci, incontri, connessioni,
categorie trasversali di vario tipo, in primis quella
logico-linguistica), che ricorrono nei campi dei saperi e ne
esaltano il valore. Si tratta di unessenzialit colta nelle diverse
specificit disciplinari, ma anche nelle possibili trasversalit
(intrecci, incontri, connessioni, categorie trasversali di vario
tipo, in primis quella logico-linguistica), che ricorrono nei campi
dei saperi e ne esaltano il valore.
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Simpone un profondo ripensamento dei saperi sia dal punto di
vista quantitativo che qualitativo. Simpone un profondo
ripensamento dei saperi sia dal punto di vista quantitativo che
qualitativo. L'aspetto quantitativo quello pi evidente: se non ci
si concentra su una minore quantit di saperi non possibile
realizzare nessun rinnovamento metodologico -relazionale ( cio
curricolare). L'aspetto quantitativo quello pi evidente: se non ci
si concentra su una minore quantit di saperi non possibile
realizzare nessun rinnovamento metodologico -relazionale ( cio
curricolare). Ma l'aspetto qualitativo che costituisce il nodo
fondamentale del rinnovamento del curricolo e questo nodo non si
scioglie con interventi di semplificazione (che corre spesso il
rischio di trasformarsi in banalizzazione) della struttura (o
organizzazione o canone) tradizionale del sapere dei vari ambiti
disciplinari. Ma l'aspetto qualitativo che costituisce il nodo
fondamentale del rinnovamento del curricolo e questo nodo non si
scioglie con interventi di semplificazione (che corre spesso il
rischio di trasformarsi in banalizzazione) della struttura (o
organizzazione o canone) tradizionale del sapere dei vari ambiti
disciplinari.
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Occorre avviare una radicale destrutturazione e
riorganizzazione dei saperi per passare cos dalla struttura
specialistica ad una loro organizzazione formativa. Occorre avviare
una radicale destrutturazione e riorganizzazione dei saperi per
passare cos dalla struttura specialistica ad una loro
organizzazione formativa.
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Per riorganizzare in chiave formativa i saperi occorre
rispettare un doppio vincolo: quello della significativit (per i
bambini e per la cultura/ i saperi disciplinari) e quello
delladeguatezza rispetto alle strutture, cognitive,
psico-affettive, motivazionali dello studente. Per riorganizzare in
chiave formativa i saperi occorre rispettare un doppio vincolo:
quello della significativit (per i bambini e per la cultura/ i
saperi disciplinari) e quello delladeguatezza rispetto alle
strutture, cognitive, psico-affettive, motivazionali dello
studente. Ci investe il piano epistemologico, quello
psicopedagogico e comunicativo relazionale. Ci investe il piano
epistemologico, quello psicopedagogico e comunicativo
relazionale.
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Il primo passo, quello epistemologico, porta a ridelineare,
come gi sottolineato, il modello disciplinare e a collocarlo, nelle
varie fasce di scolarit, secondo criteri di progressione, s da
rendere accessibili agli studenti i saperi via via che si
complicano, si concettualizzano e si formalizzano. Il primo passo,
quello epistemologico, porta a ridelineare, come gi sottolineato,
il modello disciplinare e a collocarlo, nelle varie fasce di
scolarit, secondo criteri di progressione, s da rendere accessibili
agli studenti i saperi via via che si complicano, si
concettualizzano e si formalizzano. Ci comporta dosare le
conoscenze alle varie et, sviluppando gradi differenziati di
concettualizzazione e relazioni e gestendo, in maniera organica e
produttiva, quelle discontinuit (scarti socio-cognitivi,
linguistico-testuali, etc.) che generano il cambiamento. Ci
comporta dosare le conoscenze alle varie et, sviluppando gradi
differenziati di concettualizzazione e relazioni e gestendo, in
maniera organica e produttiva, quelle discontinuit (scarti
socio-cognitivi, linguistico-testuali, etc.) che generano il
cambiamento. Ma richiede anche organizzare la ricorsivit in
unottica poliprospettica. La ricorsivit viene frequentemente
ridotta ad unimproduttiva ripetitivit, senza che si riesca a
determinare, in modo chiaro, lo scarto nei differenti gradi di
concettualizzazione. Ma richiede anche organizzare la ricorsivit in
unottica poliprospettica. La ricorsivit viene frequentemente
ridotta ad unimproduttiva ripetitivit, senza che si riesca a
determinare, in modo chiaro, lo scarto nei differenti gradi di
concettualizzazione.
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Quale lingua? Quale lingua? Quali priorit? Quali priorit? Quali
competenze? Quali competenze?
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Non indifferente per la crescita culturale di un bambino, se si
insegna storia della letteratura al posto di educazione letteraria,
o grammatica senza la pratica riflessiva (riflessione sulla
lingua). Non indifferente per la crescita culturale di un bambino,
se si insegna storia della letteratura al posto di educazione
letteraria, o grammatica senza la pratica riflessiva (riflessione
sulla lingua). Come non secondario se si lavora in maniera
separata/ riduttiva sugli aspetti della lingua: ora di ortografia,
grammatica, testo, lettura, dettato, oppure progetto lettura da una
parte e oralit dallaltra, pur dentro progetti accattivanti. Come
non secondario se si lavora in maniera separata/ riduttiva sugli
aspetti della lingua: ora di ortografia, grammatica, testo,
lettura, dettato, oppure progetto lettura da una parte e oralit
dallaltra, pur dentro progetti accattivanti.
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Approcci psico- pedagogici, comunicativo-relazionali, tecniche
e strategie didattiche Approcci psico- pedagogici,
comunicativo-relazionali, tecniche e strategie didattiche Centralit
della didattica laboratoriale. Centralit della didattica
laboratoriale.
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Quale didattica laboratoriale? Quale didattica
laboratoriale?
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Una Didattica Laboratoriale che ponga al centro il soggetto che
apprende con i suoi bisogni, retroterra culturale, competenze,
disposizioni, attitudini. Una Didattica Laboratoriale che ponga al
centro il soggetto che apprende con i suoi bisogni, retroterra
culturale, competenze, disposizioni, attitudini. I bisogni non sono
soltanto ludici, centri di interesse tra laltro scelti
aprioristicamente dagli insegnanti, ma svariati. Essi vanno dalla
sfera personale, affettiva, emozionale di rapporto con se stesso e
con gli altri a quella sociale, cognitiva, rappresentativa,
creativa culturale. I bisogni non sono soltanto ludici, centri di
interesse tra laltro scelti aprioristicamente dagli insegnanti, ma
svariati. Essi vanno dalla sfera personale, affettiva, emozionale
di rapporto con se stesso e con gli altri a quella sociale,
cognitiva, rappresentativa, creativa culturale.
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Una didattica laboratoriale ha sempre a che fare con la
costruzione della conoscenza da parte dei bambini, la scoperta, la
cooperazione, con lo stare con laltro, con la classe intesa come
vera comunit educante, con il coinvolgimento diretto e lappello ai
sentimenti, alle sensazioni, alla sua fisicit, al corpo che
percepisce, rappresenta, razionalizza etc. Una didattica
laboratoriale ha sempre a che fare con la costruzione della
conoscenza da parte dei bambini, la scoperta, la cooperazione, con
lo stare con laltro, con la classe intesa come vera comunit
educante, con il coinvolgimento diretto e lappello ai sentimenti,
alle sensazioni, alla sua fisicit, al corpo che percepisce,
rappresenta, razionalizza etc.
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Quali i punti fondamentali? Quali i punti fondamentali?
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Si tratta di praticare una didattica laboratoriale che sappia
coniugare cornici di segno con paradigmi di senso. Si tratta di
praticare una didattica laboratoriale che sappia coniugare cornici
di segno con paradigmi di senso.
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Impegnandosi in luoghi istituzionali (laboratori didattici
curricolari), nella progettazione di repertori di percorsi, in cui
si ricerchi un' "osmosi" tra le esigenze dei giovani (bisogni
personali, sociali, affettivi, cognitivi, simbolici ed espressivi)
e quelle della cultura, assicurando a tutti la "cassetta degli
attrezzi culturali". Impegnandosi in luoghi istituzionali
(laboratori didattici curricolari), nella progettazione di
repertori di percorsi, in cui si ricerchi un' "osmosi" tra le
esigenze dei giovani (bisogni personali, sociali, affettivi,
cognitivi, simbolici ed espressivi) e quelle della cultura,
assicurando a tutti la "cassetta degli attrezzi culturali". Si
tratta di elaborare itinerari curricolari, comuni a tutti, che si
adattino sia ai soggetti a rischio che alla punte di eccellenza,
configurando tuttavia, al loro interno, piste "aperte" verso il
"basso" e verso l' "alto" (flessibili, modulari). Si tratta di
elaborare itinerari curricolari, comuni a tutti, che si adattino
sia ai soggetti a rischio che alla punte di eccellenza,
configurando tuttavia, al loro interno, piste "aperte" verso il
"basso" e verso l' "alto" (flessibili, modulari).
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Ci avrebbe il vantaggio di ridurre la continua proliferazione
nelle scuole di progetti di ampliamento dell'offerta formativa,
spesso frammentari e di scarso rilievo per gli apprendimenti
disciplinari; al contempo consentirebbe di limitare il ricorso
"facile" a forme spinte di personalizzazione che, invece di
includere, portano ad escludere, non assicurando a tutti le stesse
opportunit. Ci avrebbe il vantaggio di ridurre la continua
proliferazione nelle scuole di progetti di ampliamento dell'offerta
formativa, spesso frammentari e di scarso rilievo per gli
apprendimenti disciplinari; al contempo consentirebbe di limitare
il ricorso "facile" a forme spinte di personalizzazione che, invece
di includere, portano ad escludere, non assicurando a tutti le
stesse opportunit. Mentre se si prevedono, dentro percorsi comuni,
momenti di recupero delle difficolt in alcuni ambiti e di
consolidamento di competenze in altri, si offre ad ogni studente la
possibilit di potenziare o rafforzare le proprie capacit, a seconda
dei casi, senza privarlo di occasioni di apprendimento, sia esso
individuale o collettivo. Mentre se si prevedono, dentro percorsi
comuni, momenti di recupero delle difficolt in alcuni ambiti e di
consolidamento di competenze in altri, si offre ad ogni studente la
possibilit di potenziare o rafforzare le proprie capacit, a seconda
dei casi, senza privarlo di occasioni di apprendimento, sia esso
individuale o collettivo.