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4 TESORI TARQUINIA Anno V - n. 16 Periodico culturale Le Necropoli Etrusche Le Tombe Dipinte RISTAMPA Ideazione - Alessandro Maria Barelli Fotografie - Massimo Del Citto, Alessandro Maria Barelli, Monia Storcè Progetto Grafico e Layout - Paolo Pero - www.artissimi.it - [email protected] Direzione Scientifica - Gian Piero Orsingher Direzione e Amministrazione - Piazza Crispi, 13/A - 01100 Viterbo Tel. +39.0761.176.78.71 Fax 178.60.10.595 www.historiaweb.it - [email protected] Marketing e Comunicazione - Domenico Cacciola - [email protected] - [email protected] Stampa - Tipografia Ceccarelli - Grotte di Castro (VT) Editore - Historia - Associazione Culturale per la Conservazione e la Divulgazione dei Beni Culturali d’Italia. Sede legale e operativa - Piazza Crispi 13/A.- 01100 Viterbo Direttore Responsabile - Filippo Rossi In copertina: Vaso a volto femminile, opera del vasaio Charinos (500-490 a.c.) Registrata al Tribunale di Viterbo - n. 509 il 31.10.2002 ILLUSTRAZIONI DI QUESTO NUMERO: Archivio fotografico Historia. Cortesia Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale su concessione del MINISTERO per i BENI CULTURALI. Riguardo alle illustrazioni, la redazione si è curata della relativa autorizzazione degli aventi diritto. Nel caso in cui questi siano stati irreperibili, la redazione resta a disposizione per regolare eventuali spettanze. I numeri arretrati vanno richiesti al proprio edicolante di fiducia, oppure a Historia Editore, Piazza Crispi 13/A – 01100 Viterbo, tel 0039.0761.176.78.71 fax 1786010595, presto potrete acquistare le copie degli arretrati della collana Tesori sul sito web www.historiaweb.it. La disponibilità di copie arretrate è limitata, salvo esauriti, agli ultimi 12 mesi. Abbonamenti: Associazione Culturale Historia, Servizio Abbonamenti, Piazza Crispi, 13/A – 01100 Viterbo (VT), per informazioni dettagliate vedere all’ interno di questo numero, oppure chiamare lo 0039.0761.176.78.71 o scrivere una mail all’indirizzo [email protected], sarà nostro piacere fornirvi delucidazioni. Per rinnovo dell’abbonamento attendere l’avviso di scadenza. In caso di cambio di indirizzo informare il Servizio Abbonamenti almeno entro 30 giorni prima della data del trasferimento, allegando l’etichetta con la quale arriva la rivista; il servizio è completamente gratuito. 5 STORIA E LEGGENDE D’ITALIA Tomba degli Auguri 530 a.c.

Ideazione - Alessandro Maria Barelli - Documentari Etruschi e … · Sede legale e operativa - Piazza Crispi 13/A.- 01100 Viterbo Direttore Responsabile - Filippo Rossi In copertina:Vaso

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4 TESORI TARQUINIA 5STORIA E LEGGENDE D’ITALIA

Anno V - n. 16Periodico culturale

gli etruschiChi erano?

Tarquinia e le sue Tombe Dipinte:

dalle mani di Antichi Artisti

il vibrante spaccato della Vita di un Popolo.

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Le Necropoli Etrusche

Le Tombe Dipinte

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Ideazione - Alessandro Maria Barelli

Fotografie - Massimo Del Citto, Alessandro Maria Barelli, Monia Storcè

Progetto Grafico e Layout - Paolo Pero - www.artissimi.it - [email protected]

Direzione Scientifica - Gian Piero Orsingher

Direzione e Amministrazione - Piazza Crispi, 13/A - 01100 Viterbo Tel. +39.0761.176.78.71 Fax 178.60.10.595 www.historiaweb.it - [email protected]

Marketing e Comunicazione - Domenico Cacciola - [email protected] - [email protected]

Stampa - Tipografia Ceccarelli - Grotte di Castro (VT)

Editore - Historia - Associazione Culturale per la Conservazione e la Divulgazione dei Beni Culturali d’Italia.

Sede legale e operativa - Piazza Crispi 13/A.- 01100 Viterbo

Direttore Responsabile - Filippo Rossi

In copertina: Vaso a volto femminile, opera del vasaio Charinos (500-490 a.c.)

Registrata al Tribunale di Viterbo - n. 509 il 31.10.2002

ILLUSTRAZIONI DI QUESTO NUMERO:Archivio fotografico Historia. Cortesia Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Etruria Meridionale su concessione del MINISTERO per i BENI CULTURALI. Riguardo alle illustrazioni, la redazione si è curata della relativa autorizzazione degli aventi diritto. Nel caso in cui questi siano stati irreperibili, la redazione resta a disposizione per regolare eventuali spettanze.I numeri arretrati vanno richiesti al proprio edicolante di fiducia, oppure a Historia Editore, Piazza Crispi 13/A – 01100 Viterbo, tel 0039.0761.176.78.71 fax 1786010595, presto potrete acquistare le copie degli arretrati della collana Tesori sul sito web www.historiaweb.it. La

disponibilità di copie arretrate è limitata, salvo esauriti, agli ultimi 12 mesi. Abbonamenti: Associazione Culturale Historia, Servizio Abbonamenti, Piazza Crispi, 13/A – 01100 Viterbo (VT), per informazioni dettagliate vedere all’ interno di questo numero, oppure chiamare lo 0039.0761.176.78.71 o scrivere una mail all’indirizzo [email protected], sarà nostro piacere fornirvi delucidazioni. Per rinnovo dell’abbonamento attendere l’avviso di scadenza. In caso di cambio di indirizzo informare il Servizio Abbonamenti almeno entro 30 giorni prima della data del trasferimento, allegando l’etichetta con la quale arriva la rivista; il servizio è completamente gratuito.

5STORIA E LEGGENDE D’ITALIA

Tomba degli Auguri 530 a.c.

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6 TESORI TARQUINIA 7STORIA E LEGGENDE D’ITALIA

di una cittàStoriaETRUSCA“Una volta giunto in questi luoghi, Tirreno chiamò il paese Tirrenia dal proprio nome, e fondò 12 città, assegnando loro come ecista Tarconte, dal quale prende nome la città di Tarquinia e del quale si narra che nacque canuto per la sua perspicacia.”

Strabone (Geografia V, 2)

Con quelle parole Strabone (Geografia V, 2), storiografo e geografo vissuto ai tempi di Augusto, narra dell’origine degli Etruschi e della fondazione della città di Tarquinia.La posizione geografica di Tarquinia è caratteristica dei grandi centri urbani dell’Etruria costiera: sorge, infatti, su un pianoro facilmente difendibile, oggi noto come Pian di Civita, a pochi chilometri dal mare ed inserito in un territorio prevalentemente pianeggiante, mosso da colline di scarsa entità. Dati archeologici attualmente in fase di studio, inoltre, attestano opere etrusche di urbanizzazione anche sul pianoro dove sorge la città medievale, da dove si ha una visuale migliore della linea di costa.

6 TESORI TARQUINIA 7STORIA E LEGGENDE D’ITALIA

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8 TESORI TARQUINIA 9STORIA E LEGGENDE D’ITALIA

Il controllo del fiume Marta, emissario del lago di Bolsena, garantisce una via preferenziale per accedere all’entroterra; il porto di Gravisca costituisce la base principale per i rapporti commerciali con le grandi potenze attive nel Mediterraneo, i Greci e i Cartaginesi.Le ricerche archeologiche hanno docu-mentato lo sviluppo, nel corso dell’età del ferro, di nuclei di capanne su Pian di Civita: da questi gruppi prende una forma definitiva, nel corso dell’VIII secolo a. C., la città di Tarchuna o Tarchna che, allo stato attuale delle nostre conoscenze, può essere ritenuta il centro urbano etrusco in grado di estendere, per primo, la propria egemonia su un territorio piuttosto ampio,

rivaleggiando con le vicine città di Cer-veteri, a sud, e Vulci, a nord. Questa sorta di primato potrebbe essere nascosto dietro al fatto che gli storici greci localizzano nell’area tarquiniese i principali episodi mitici sulla nascita e sulla definizione del-la civiltà etrusca.Unitamente all’individuazione dei villag-gi villanoviani dislocati intorno a Pian di Civita, la ricerca archeologica ha indivi-duato molte necropoli dell’età del ferro, alcune delle quali oggetto di recenti cam-pagne di scavo. Il rito funerario praticato nel corso dell’età del bronzo e della successiva età del fer-ro è quello della cremazione del defunto: le sepolture sono costituite da pozzetti

scavati nel terreno all’interno dei quali è custodito il corredo funebre, costituito dall’urna cineraria accompagnata da altri oggetti della vita quotidiana, il cui numero e la cui tipologia variano da sepoltura a sepoltura, anche se è possibile osservare una sostanziale omogeneità da cui spic-cano alcune deposizioni riconducibili a personaggi eminenti del villaggio, come attestano i corredi rinvenuti a Poggio del-l’Impiccato e nella necropoli delle Rose.Durante la fase finale dell’età villanovia-na, tra il IX e l’VIII secolo a. C., si fa strada il cambiamento del rito funerario: alla cremazione, infatti, subentra il rito dell’inumazione, con la deposizione del corpo del defunto all’interno di una tomba a fossa rivestita di lastre di pietra.L’intensificazione dei rapporti con i Gre-ci, fondatori delle prime colonie in Italia meridionale ed in Sicilia, e con i Fenici presenti in Sardegna ed in Sicilia, acce-lera il processo di formazione del centro urbano di Tarquinia, a cui corrisponde una sempre più organica strutturazione sociale.La ricchezza dei traffici internazionali che coinvolgono Tarquinia è ben rappresenta-ta dai corredi funerari, tra cui spicca una piccola tomba a camera della necropoli di Monterozzi, denominata di Bocchoris, dal nome del faraone egiziano Bocchoris, regnante tra il 720 ed il 712 a. C., posto su una situla in faïence con il cartiglio. Altrettanto importanti e ricche sia la de-posizione, datata tra il 675 ed il 650 a. C., del tumulo di Poggio Gallinaro, sia la tomba del pettorale d’oro (circa 650 a. C.) che, oltre al prezioso oggetto che le dà il nome, ha restituito due uova di struzzo provenienti dall’alta valle del Nilo.

8 TESORI TARQUINIA 9STORIA E LEGGENDE D’ITALIA

Situla in Faïence con il nome del Faraone Bocchoris (720-712 a.c.)

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10 TESORI TARQUINIA 11STORIA E LEGGENDE D’ITALIA

Il ruolo centrale di Tarquinia nel cor-so dell’età orientalizzante, supportata dalla leggenda di Demarato di Corinto, viene confermata dai corredi rinvenuti nelle necropoli che compongono la va-sta area sepolcrale di Monterozzi. Con l’età arcaica Tarquinia, pur man-tenendo il proprio prestigio, sembra

essere sopravanzata dalle vicine Cer-veteri e Vulci: tuttavia è proprio nel corso del VI secolo a. C. che a Tar-quinia si iniziano a realizzare le pit-ture all’interno delle tombe, un bene culturale unico al mondo entrato a far parte, nel 2004, del patrimonio mon-diale dell’UNESCO.

10 TESORI TARQUINIA

Il V secolo a. C. segna una fase di svolta nella storia etrusca: nel 474 a. C. la flotta siracusana sconfigge quella etrusca nelle acque di Cuma. Il conseguente indebo-limento della talassocrazia etrusca nel Tirreno, alla base della grande fioritu-ra nei secoli precedenti, è testimoniato dai rinvenimenti archeologici. Tarqui-nia, tuttavia, seppe adattarsi al nuovo quadro politico: inviò, ad esempio, un contingente militare in aiuto di Atene, impegnata in Sicilia contro Siracusa, nel 415/413 a. C..Nel secolo successivo assunse nuova-mente un ruolo di preminenza in ambito etrusco. In questo periodo, quindi, Tar-quinia attraversa un nuovo periodo di

11STORIA E LEGGENDE D’ITALIA

Vaso a volto femminile, opera del vasaio Charinos (500-490 a.c.)

floridezza, come testimonia l’arricchi-mento dell’importante santuario cittadi-no denominato Ara della Regina e come confermano anche le notizie storiche re-lative alla guerra contro Roma, combat-tuta tra il 358 ed il 351 a. C.. Periodi di tregua si alternano a fasi di belligeranza, fino alla prima confisca di parte del ter-ritorio costiero operato dai Romani nel corso del III secolo a. C.; nel 205 a. C. Tarquinia fornisce soprattutto tessuti per le vele delle navi romane destinate alla spedizione contro Cartagine; del 181 a. C. è la colonia romana nel porto di Gra-visca, ormai decaduto; nel 90 a. C. Tar-quinia diviene un municipium retto da un collegio di quattro magistrati.

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12 TESORI TARQUINIA 13STORIA E LEGGENDE D’ITALIA

La Tomba degli Anina costituisce la sepoltura principale del fondo Scataglini, realizzata in una piazzetta su cui si affacciano altre sepolture gentilizie di età ellenistica: fu scoperta nel 1963.Casse e coperchi di sarcofagi, utilizzati anche per chiudere le deposizioni sulle

La Tomba degli

ANINAbanchine che corrono lungo le pareti, restituiscono l’immagine di una tomba nella quale i defunti, appartenenti ad una delle famiglie più importanti della Tarquinia di IV secolo a. C. e nota anche a Cerveteri, Vulci, Chiusi e Perugia, partecipano al banchetto consumato in loro onore e, contemporaneamente, pronti ad accogliere nell’al di là un altro componente della famiglia. La decorazione pittorica che abbelliva le pareti è ridotta a pochi frammenti: la parete di fondo conserva una decorazione con ghirlande e false architetture, secondo uno schema in parte ripreso sulle casse di alcuni sarcofagi; la parete destra risulta priva di decorazione.La parete sinistra, sulla quale sono leggibili sei iscrizioni, a sinistra conserva le figure di Vanth e Charun, mentre sulla destra sono individuabili i segni relativi ad altre due figure non meglio identificate.La parete d’ingresso, allargata nel corso degli anni, probabilmente per agevolare l’accesso dei sarcofagi, restituisce le due figure meglio conservate: ai lati della porta Vanth e Charun accolgono il defunto nella sua nuova, ultima dimora.Il primo impianto di questa tomba viene datato intorno alla metà del III secolo a. C., ma sono evidenti i segni di un continuo utilizzo della camera, come si deduce dall’ampliamento dell’ingresso e dalla presenza di molte deposizioni, secondo un uso diffuso in Etruria nel corso dell’età ellenistica.

12 TESORI TARQUINIA 13STORIA E LEGGENDE D’ITALIA

Divinità dell’oltretomba: Charun Divinità dell’oltretomba: Vanth

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14 TESORI TARQUINIA 15STORIA E LEGGENDE D’ITALIA

La Tomba degli Auguri rappresenta uno dei momenti di miglior qualità nella de-corazione pittorica etrusca; scoperto nel 1878 e situato nella necropoli di Monte-rozzi – Secondi Archi, il sepolcro viene datato intorno al 530 a. C.La tomba è a camera unica e, pur mostran-do gravi lacune lungo la parete d’ingresso e quella sinistra, la decorazione mantiene intatto il suo significato d’insieme.Ai lati dell’accesso si sono parzialmente conservati due uomini, uno per lato, im-pegnati in un tiro alla fune; le figure della parete di fondo, al contrario, risultano in-tegre e sono poste ai lati di una finta porta dorica a due battenti decorata con borchie circolari. I due uomini sono raffigurati nell’atto di compiere un gesto interpretato come atto di saluto o di compianto; en-trambi sono accompagnati da una breve iscrizione: quello a sinistra dello spetta-tore, con una barba accennata, è Apas, mentre l’uomo a destra, con una barba più folta, è denominato Apas Tanasar. Si ritiene che siano due sacerdoti, i due àu-guri che stanno interpretando il volo degli uccelli raffigurati all’interno della tomba, uno sulla parete di fondo a destra della finta porta, gli altri lungo le laterali.Sulla parete destra le pitture sono integre: par-tendo con l’osservazione dall’angolo sini-stro, si notano due figure più piccole delle altre, identificate come giovani servitori, uno rannicchiato, forse addolorato per la scomparsa del suo padrone, mentre l’altro trasporta una sedia curule, indizio relativo all’alto livello sociale del committente.

La Tomba degli

AUGURI

Parete di fondo:i due auguri interpretano il volo degli uccelli

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16 TESORI TARQUINIA 17STORIA E LEGGENDE D’ITALIA

Proseguendo l’osservazione verso il cen-tro della parete, altri due uomini, uno ge-sticolante, l’altro che impugna un lituo, sono contraddistinti dalla stessa parola, tevarath che potrebbe significare “giu-dice, arbitro”; infatti l’uomo con il lituo sembra assistere al combattimento tra due lottatori nudi, uno imberbe, Teitu, e l’altro barbuto, Latithe, che avranno in premio i tre lebeti dipinti sullo sfondo.

azzannato ad una coscia. L’uomo masche-rato è contraddistinto dalla parola phersu che, esattamente come in latino persona, significa “maschera”.Sulla parete sinistra, pur con molte lacune, è possibile distinguere, partendo da sini-stra, in corrispondenza con l’angolo della parete d’ingresso: un uomo nudo nell’atto di correre; un suonatore di flauto; due lot-tatori, forse pugili, che si contendono un lebete; la figura integra, in prossimità del-l’angolo con la parete di fondo, il phersu, ormai privo del corpetto e senza i cani al guinzaglio, probabilmente in fuga.Si può quindi affermare che la scelta del-la decorazione è ricaduta sulla volontà di fissare nel tempo alcuni fasi significative del rito funerario etrusco: la presenza dei due àuguri caratterizza l’aspetto sacro dei giochi che si stanno svolgendo lungo le altre pareti.Un’attenzione particolare va rivolta alla scena relativa al phersu, la cui

Dettaglio della parete destra

17STORIE E LEGGENDE D’ITALIASTORIA E LEGGENDE D’ITALIA

Dettaglio della parete sinistra

Continuando verso destra, ossia verso la parete d’ingresso, si può notare l’ultima coppia di personaggi, probabilmente la più caratteristica dell’intera decorazione: un uomo vestito con un corpetto decora-to, probabilmente di cuoio, e con il volto coperto da una maschera di colore rosso, sta aizzando dei cani contro un uomo in-cappucciato, ferito agli arti inferiori ed ar-mato di bastone, raffigurato mentre viene

azione sembra essere stata colta in due momenti differenti: il primo “fotogram-ma”, decisamente cruento, fissa l’attacco che il phersu conduce nei confronti del suo avversario; il secondo attimo, quello della fuga dell’uomo con la maschera, riassume l’esito dello scontro, favorevole all’uomo incappucciato.È stato osservato che quello del phersu rappresenta il prototipo dei giochi gladia-tori, sanguinosi, che diverranno popolari presso i Romani; le due scene di lotta, al contrario, sembrano richiamare gare più vicine all’ambiente greco.L’esecuzione degli affreschi denota l’abi-lità e la padronanza delle tecniche pitto-riche: le linee di contorno delle figure, ad esempio, sono nette e non mostrano ripensamenti o correzioni; la vivacità cro-matica, infine, ribadisce le doti del pittore, forse un caposcuola proveniente dall’area greca dell’Asia Minore.

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18 TESORI TARQUINIA 19STORIA E LEGGENDE D’ITALIA18 TESORI TARQUINIA 19STORIA E LEGGENDE D’ITALIA

Tomba degli Auguri: i lottatori Teitu e Latithe.

Tra loro si nota il premio in palio

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20 TESORI TARQUINIA 21STORIA E LEGGENDE D’ITALIA

La Tomba dei

BACCANTI

La Tomba dei Baccanti è una delle tombe dipinte più piccole della necropoli di Monterozzi - Calvario, datata intorno al 510 a. C.: fu portata alla luce nel 1874.Le pareti sono decorate con uno dei motivi più diffusi: danzatori, isolati o a coppie, e suonatori di flauto o di lira, si esibiscono in una scena continua in cui sono inseriti degli alberelli che scandiscono l’azione.

Sulla parete di fondo si nota una coppia di danzatori composta da un uomo seminudo che impugna una kylix, probabilmente usata durante il banchetto che dovrebbe aver preceduto la danza, insieme ad una donna riccamente abbigliata; entrambi i personaggi portano sul capo una corona di foglie, elemento che spesso decora le scene di danza e che viene riferito

20 TESORI TARQUINIA

all’ambito dionisiaco. Si è proposto di individuare nell’uomo il committente della tomba, mentre la donna potrebbe essere sua moglie.Sulla parete destra, il flautista porta lo stesso tipo di corona, mentre la figura del danzatore impugna una kylix; sulla parete di sinistra due coppie di danzatori nudi sono giustapposti ad una coppia costituita da un danzatore seminudo, con la corona di ramoscelli sul capo, che segue un giovane suonatore di flauto;

l’elemento delle corone è ripetuto in tutta la camera sepolcrale, dal momento che queste pendono dalla parte superiore delle pareti.La decorazione, parzialmente conservata, della trave di colmo richiama il carattere dionisiaco di alcuni dettagli: si possono infatti notare delle foglie di vite, o di fico o di edera, comunque di una pianta sacra al dio dell’ebbrezza e della trasformazione, legato alla sfera del culto dell’oltretomba.

21STORIA E LEGGENDE D’ITALIA