3
Slowtorch: 4 colpi in canna Freitag, 18. Februar 2010 – Nr. 33 Redaktion Tageszeitung „Headliner“: 329/5913560 – [email protected] << HEAD LINER Da qui l’esigenza di presentarsi in pubblico anche con un nuovo pro- dotto discografico da proporre ed offrire ai fan inglesi. Un prodotto diretto, sparato con decisione come i quattro colpi di fucile a canne mo- zze di cui sopra, come a dire: questi siamo noi adesso, “take it or leave it” insomma, e siamo convinti che il pubblico accetterà con piacere la proposta degli Slowtorch, per la schiettezza e la sincerità, per la bontà d’intenti di questo mini disco che, si auspica, abbia presto un se- guito a lunga durata. Il dischetto, registrato la scorsa estate da Carmelo Giacchino allo studio No Logo di Laives e maste- rizzato da Alex Balzamà a Londra, si apre con ”La Vaja”, solido brano che dopo un’apertura con un urlo di Fortsetzung > von Paolo „Crazy“ Carnevale Q uattro colpi in canna e via, magari a canne mozze, come suggerisce il disegno sulla copertina del nuovo disco deg- li Slowtorch. Con uno di quei fucili che sembrano usciti da un romanzo di Joe R. Lansdale. La band bolzanina torna a colpire con un extended play, come si dice- va ai tempi del vinile, quando i di- schi con quattro brani erano una sorta di estensione della breve du- rata del quarantacinque giri, per un po’ di tempo (proprio poco pe- raltro) in Italia li hanno chiamati anche Q-disc: giusto quattro canzo- ni (i quattro colpi del titolo) per dire che ci sono ancora e sono più presenti e agguerriti che mai (fa- cendo sempre riferimento alla co- pertina), pronti a portare la loro musica alle orecchie degli amanti del genere, che dall’iniziale stoner rock degli esordi si è evoluto verso un hard rock più complesso e, se vogliamo variegato. Ma non si preoccupino i loro fan ori- ginali, gli Slowtorch sono comunque rimasti fedeli al canovaccio e col nuovo cantante, Matteo Meloni, in forza al gruppo dallo scorso anno hanno solo infuso nuova linfa e fre- schezza alla loro già apprezzatissi- ma proposta musicale. Tanto che, come altre band altoa- tesine, si sono conquistati una pic- cola, ma significativa fetta di pubblico anche aldilà del canale della Manica, dove lo scorso au- tunno hanno tastato il terreno, e dove, soprattutto, si apprestano a tornare alla fine di aprile per un tour di ben otto date condivise con i Gods Of Hellfire (band britanni- ca con cui sono praticamente ge- mellati) e con i gallesi Lifer. Foto: Andreas Kemenater

Headliner #130

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Headliner - Musikmagazin - Freitags in der Neuen Suedtiroler Tageszeitung

Citation preview

Page 1: Headliner #130

Slowtorch: 4 colpi in canna

Freitag, 18. Februar 2010 – Nr. 33

Redaktion Tageszeitung „Headliner“: 329/5913560 – [email protected] <<

HEADL I N E R

Da qui l’esigenza di presentarsi inpubblico anche con un nuovo pro-dotto discografico da proporre edoffrire ai fan inglesi. Un prodottodiretto, sparato con decisione comei quattro colpi di fucile a canne mo-zze di cui sopra, come a dire: questisiamo noi adesso, “take it or leaveit” insomma, e siamo convinti che ilpubblico accetterà con piacere laproposta degli Slowtorch, per laschiettezza e la sincerità, per labontà d’intenti di questo mini discoche, si auspica, abbia presto un se-guito a lunga durata.Il dischetto, registrato la scorsaestate da Carmelo Giacchino allostudio No Logo di Laives e maste-rizzato da Alex Balzamà a Londra,si apre con ”La Vaja”, solido branoche dopo un’apertura con un urlo di

Fortsetzung >

von Paolo „Crazy“ Carnevale

Quattro colpi in canna e via,magari a canne mozze,come suggerisce il disegno

sulla copertina del nuovo disco deg-li Slowtorch. Con uno di quei fuciliche sembrano usciti da un romanzodi Joe R. Lansdale.La band bolzanina torna a colpirecon un extended play, come si dice-va ai tempi del vinile, quando i di-schi con quattro brani erano unasorta di estensione della breve du-rata del quarantacinque giri, perun po’ di tempo (proprio poco pe-

raltro) in Italia li hanno chiamatianche Q-disc: giusto quattro canzo-ni (i quattro colpi del titolo) perdire che ci sono ancora e sono piùpresenti e agguerriti che mai (fa-cendo sempre riferimento alla co-pertina), pronti a portare la loromusica alle orecchie degli amantidel genere, che dall’iniziale stonerrock degli esordi si è evoluto versoun hard rock più complesso e, sevogliamo variegato.Ma non si preoccupino i loro fan ori-ginali, gli Slowtorch sono comunquerimasti fedeli al canovaccio e colnuovo cantante, Matteo Meloni, in

forza al gruppo dallo scorso annohanno solo infuso nuova linfa e fre-schezza alla loro già apprezzatissi-ma proposta musicale.Tanto che, come altre band altoa-tesine, si sono conquistati una pic-cola, ma significativa fetta dipubblico anche aldilà del canaledella Manica, dove lo scorso au-tunno hanno tastato il terreno, edove, soprattutto, si apprestano atornare alla fine di aprile per untour di ben otto date condivise coni Gods Of Hellfire (band britanni-ca con cui sono praticamente ge-mellati) e con i gallesi Lifer.

Fo

to

: A

nd

re

as K

em

en

ate

r

Page 2: Headliner #130

> Fortsetzung

chitarra (suonata da Bruno Bassi)vagamente psichedelico si concen-tra su un riff convincente. Ancormeglio forse la successiva 27 con lavoce di Matteo “Mela” Meloni dop-pia sé stessa e con un break centra-le della sezione ritmica (Karl Sand-ner al basso e Andrea Masetti allabatteria) che si rivela particolar-mente interessante. ”10000 Tons”offre invece un’ottima performancedel cantante che si dimostra per-fettamente inserito nelle dinami-che di un gruppo sulla breccia daoltre sei anni.”Lords Of Tomorrow” è la quartaeccellente cartuccia del disco, mastate attenti se credete che conquesta gli Slowtorch abbiano esau-rito i colpi: ”4 Barrell Retribution”(i quattro colpi in canna appunto)nasconde una ghost track acustica,una sorta di stiletto occultato die-tro la schiena con cui colpirel’ascoltatore nel caso i quattro pro-

iettili non fossero bastati a stender-lo: ”Juggernaut”, questo è il titolodella traccia fantasma è un’altrabella dimostrazione di ciò che pos-sano fare questi Slowtorch. E se

aveste ancora qualche dubbio, po-trete fugarlo andando a toccare dipersona, stasera alle 20.30, quandoil gruppo presenterà in anteprimail disco al Pippo Stage.

P.S. Secondo una meno attendibi-le versione, il titolo del disco sipotrebbe rifare ai quattro barilot-ti (barrels, appunto) di birra chegli Slowtorch chiederebbero comecompenso per le loro serate ...sarà vero?

HEADL I N E RFreitag, 18. Februar 2010 – Nr. 33

R.I.P. Mirko Schiabello28/01/1981 - 13/02/2011

Ciao vecchio amico, e grazie per le serate, le risate, i viaggi, le avventure,le disavventure, le feste, i concerti, gli anni passati insieme.Ti vogliamo bene, non ti dimenticheremo.

„Only the good die young“

Con infinito affetto,Johnny, Rufio, The Psychos ...

e tutti i tuoi amici !!!

Erscheint beim Bozner Label Riff-Records: „4 Barrel Retribution“ von Slowtorch.

Immer wieder mal in England: Slowtorch aus Bozen präsentieren ihre EP heute Abend im Pippo-Stage (und in einigen Wochen in England).

Fr 15. April Rock the City 2011, Juze Fly LeifersMi 20. April Final Collapse, BrixenFr 06. + Sa 07. Mai Sunside Festival, VillandersSa 14. Mai Archetype Festival, Sand in TaufersSa 14. Mai Dings Do, LajenSa 21. Mai Naturns Rockt, NaturnsSa 21. Mai Rock ‘n Toul, St. Jakob, AhrntalFr 27. + Sa 28. Mai Laurin Rockt Festival, WelschnofenFr 27. + Sa 28. Mai Gaulschlucht Openair, LanaSa 28. + So 29. Mai Zugluft, BrixenSa 28. Mai LAngIS.klong, Park Grand Hotel ToblachSa 04. Juni Rock in Dörfl, NeumarktSa 04. Juni Miracle Hill Festival, UnterinnSa 04. Juni Eternity of Rock, Prad am Stilfser JochFr 10. + Sa 11. Juni Rock The Lahn, Meran/ObermaisFr 10. + Sa 11. Juni Upload Festival, BozenSo 12. Juni Rock am Schlern, KastelruthSa 18. Juni Skatecontest, NaturnsFr 24. + Sa 25. Juni Snow flys Beachparty, KurtinigFr 08. + Sa 09. Juli Rock im Ring, RittenFr 22. Juli Lengstein Rockt, Lenstein/RittenSa 30. Juli Rock in Dusty Valley, SarntheinSa 06. August Matscher Au, SchlandersSa 13. August Rock’n’Metal Soccer, LuttachSa 27. August Stoaner Rock Openair, MillandSa 10. September Open Air auf dem Naturnser Festplatz

Eine erste Übersicht

OpenairsFestivals

2011

A uch heuer sammeln wir wieder die ersten Termine der kommen-den Openair-Saison, um sie für die Organisatoren und Urlaubs-planer unter euch zu veröffentlichen. Die Idee dahinter ist jene,

dass eine Übersicht den Festival-Organisatoren helfen kann, Überschnei-dungen im eigenen Einzugsgebiet zu vermeiden. Alle Daten, die in derhier abgedruckten Liste enthalten sind, sind provisorisch, d.h. es sindnoch Änderungen möglich. Da noch viele Festivals fehlen, bitten wir jeneOrganisatoren, die ihre Termine noch nicht gemailt haben, um eine kurzeRückmeldung. Die Liste wird laufend ergänzt und ist jederzeit auf unse-rer Partnerseite http://festivalplanung2011.airbagpromo.com abrufbar.Der „Headliner“-Festival-Kalender, der auch die Konzertprogramme,Eintrittspreise u.a. Infos beinhaltet, erscheint dann voraussichtlich im„Headliner” Ende April, sofern alles klappt, am Freitag, 29. April. Daherwieder der Aufruf an die Organisatoren: Schickt uns euer Material bitterechtzeitig und vollständig an [email protected] (eva)

Eine Liste zurOrientierung(rechts): Die

ersten Terminefür die

Openair-Saison2011 stehen schon fest.

Fo

to: rh

d

TERMINE

Page 3: Headliner #130

HEADL I N E RFreitag, 18. Februar 2010 – Nr. 33

Voices of Decay: „Overcome“Die Südtiroler konnten schon mit mehreren ausgezeichneten Eigenproduktionen Punktesammeln. Mit „Overcome" sind Voices of Decay nun endgültig in der Oberliga angekom-men. Dass sich für diese Scheibe noch kein Label gefunden hat, ist völlig unverständlich.Die elf melodischen und druckvoll produzierten Stücke stellen so manche Veröffentlichungetablierter Labels locker in den Schatten und bieten dem Hörer eine Mischung der bestenMomente von (alten) In Flames, Amon Amarth und Fear Factory. Brutale Mörder-Riffsund Death-Metal-Vocals wechseln sich ab mit wunderschönen, von Klargesang begleitetenSphärenklängen. So und nicht anders muss moderner Death Metal 2010 klingen. (aus: RockHard Germany, Heft #284, Jänner 2011)

Skanners: „Factory of Steel”„Never Give Up“, der schnelle in bester Primal-Fear-Manier gezockte Opener bringt esauf den Punkt: Seit 25 jahren veröffentlichen die Südtiroler hochwertige Alben, und kei-nen interessiert’s. Aufgeben? Kein Thema. Stattdessen dröhnt mit „Factory of Steel“einmal mehr feinster traditionell geschmiedeter Edelstahl aus den Boxen – lautstarkund mehr als fett produziert. Mörder-Riffs wie in „Thunder In My Hand“ oder Bangerwie „Hard And Pure“ und „We Rock The Nation“ müssen Priest und Saxon erst mal wie-der schreiben. Und mit „Story Of Sound“ und „To Survive“ hat man sogar zwei tolle Bal-laden am Start. An alle Fans von Saxon, Priest und Primal Fear: Gebt der Band eineChance und zieht euch ein paar Kostproben rein (www.myspace.com/skanners). Ihr werdet nicht enttäuschtsein. Up the SKANNERS! (8,5)(aus: RockHard Germany, Heft #285, Februar 2011)

NEWS

Slowtorch

Release imPippo-Stage

Unsere Lieblingsstoner sindzurück, mit dem neuem Relea-se „4 Barrel Retribution“ unddazugehörigem Releasekon-

zert. Die Bozner Slowtorch, dieihren Coolness-Faktor durchwiederholten UK-Besuch be-trächtlich angehoben haben,werden sich am heutigen Frei-tag, 18. Februar, 20.30 Uhr imPippo-Stage in Bozen auf dieBühne stellen. Das heißt,natürlich etwas später, denn esgibt ein Vorprogramm: TheeOops aus Sardinien, die sich mitihrem Repertoire vor den BadBrains verneigen.

Monn Turonn

Live in derCarambolage

Sie verbinden Folk unterschied-lichster Herkunft mit Elemen-ten aus dem Jazz und haben erstletztes Jahr mit „Riturnella” ihrDebüt-Album veröffentlicht. In

der in Wien ansässigen Bandspielt der Olanger Danuel Mo-ser, den man hierzulande als Teilder Folkband Landor kennt. AmDonnerstag, 24. Februar wirddie Band in der Carambolage inBozen live zu sehen sein.

Interesse daran,

im Headliner zu

inserieren? Kontaktieren Sie uns:

[email protected]

ABGESCHRIEBEN

Markus Linder ist Pianist.Markus Linder ist aberauch Kabarettist, beides

ernsthaft und beides mit Witz. Amheutigen Freitag, 18. Februar wirdder gebürtige Vorarlberger, der/denSüdtirol auch deswegen kennt, weiler bei der Incredible Southern Blu-es Band hinter den schwarz-weißenTasten steht, um 20 Uhr den Thea-tersaal in Gossensass heimsuchen.Als „Wirr-tuose“. In seinem Pro-gramm „Linderwahn – Bekenntnis-se eines Wirr-tuosen“ nimmt er sichjene Spezies vor, die auch bei unswöchentlich auf dem Seziertischliegt: die Musiker. Seinen Sprungüber den Brenner zum Anlass, ha-ben wir ihm drei Fragen gestellt zuseiner Musik, dem Kabarett und, jagenau, der Spezies Musiker.Für Kurzentschlossene, die sichergehen wollen, Reservierungen kön-nen unter 0472/633011 oder per Mailvia [email protected] werden. (rhd)

Headliner: Zuerst eine Frage an

den Musiker Linder: Du hast eine

sehr gelassene Art Piano zu spie-

len, sehr „laid back“, obwohl du ja

gern schnell spielst. Woher kommt

diese Eigenheit? Charaktersa-

che? Entwicklung? Vorbilder?

Markus Linder: Meine prägendenVorbilder waren interessanterwei-se immer Gitarristen und nicht

Pianisten: Eric Clapton, JimmyPage, Duane Allman, B.B.King,Keith Richards, Pete Haycock, mitdenen bin ich groß geworden undhabe ihre Gitarren-Licks versucht,am Klavier nachzuspielen. DieBoogie-Woogie- und anderen Ta-stenartisten waren nie ganz meins.Dazu kommt die Erkenntnis, dassbeim Spielen die Pausen auch sehrwichtig sind, und, dass man in sei-nen Möglichkeiten bleibt, d.h. nichtversucht, etwas zu spielen, wasman nicht gut beherrscht. Und zuguter Letzt die grundlegende Ent-scheidung, dass ich nicht für die 0,3Prozent Musiker im Publikum,sondern für die 99,3 Prozent ‚nor-male’ Hörer und Musikfreundespiele und da Wettbewerbe im Sin-ne von ‚Wer schafft mehr Noten proMinute’ nicht angebracht sind. Ichhatte das alles charakterlich sicherschon angelegt, mit zunehmendemAlter verstärken sich diese Ten-denzen aber. Feeling ist bei derMusik, die ich spiele, viel wichtigerals Technik. Und ‚Slow-Hand’ wärefür mich ein absoluter Ehrentitel!Frage zwei geht an den Kabaretti-

sten Linder: Wie entscheidet man

als Kabarettist, ob und wann man

welche Pointe auf die Bühne

bringt? Wenn man selber darüber

lacht kann oder ist es Pokern mit

dem Humor des Publikums?

Diese Frage bleibt immer spannend.

Man bekommt beim Schreiben einesProgramms natürlich immer mehrRoutine, aber ganz sicher kann mansich mit Gags nie sein. Bei einemneuen Programm entscheiden danndie ersten Auftritte vor Publikum,ob etwas ‚funktioniert’ und damit dr-inbleibt oder ob es in der Folge mo-difiziert wird. Besondere Glücksmo-mente gibt es, wenn man spontan et-was probiert und es gelingt. Da-durch, dass das mit dem Humor nieganz sicher ist, bringt die Bühne fürmich jedes Mal einen großen Ad-renalinausstoß, sodass ich in mei-nem Leben ganz ohne Bungee-Jum-ping auskomme.Da du in beiden Betten liegst,

drängt sich die Frage auf, wie du

die beiden Spezies Kabarettisten

und Musiker definieren würdest?

Kabarettisten – sofern sie alleineauftreten - sind Rampensäue undEinzelgänger, Musiker sind Team-player. Kabarettisten spielen sich inden Vordergrund und beherrschendie Szene, Musiker hören aufeinan-der und gehen auf die Mitmusikerein. Was beide Spezies in meinemFall verbindet, ist die Musik – meineKabarett-Programme sind zu 2Drittel Musik-Kabarett – und dieShow – auch bei Band-Auftrittenversuche ich, das Entertainmentnicht zu kurz kommen zu lassen. Ichkann einfach nicht anders!Info: www.markuslinder.at

Der ganz normale Musiker-Wahnsinn

Linderwahnin Gossensass

Fo

to: A

nd

rea

s F

isch

er

Tanzt auf zwei Hochzeitengleichzeitig:

Musiker und KabarettistMarkus Linder ist mit

dem Programm „Linderwahn“ heute

live in Gossensass zu sehen.