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YRJA HAGLUND APPUNTI DI GRAMMATICA SVEDESE IL SOSTANTIVO. NUMERO, DEFINITEZZA, CASO e GENERE Nella flessione nominale si distinguono le tre categorie: numero, definitezza e caso. La categoria del genere si distingue dalle tre menzionate come caratteristica inerente al nome stesso. Il sostantivo appartiene ad un genere o l’altro mentre può essere flessa secondo la situazione. GENERE, DECLINAZIONI e NUMERO Si suddivide il sostantivo in: - due generi , secondo la forma dell’articolo indeterminato: en o ett o dell'articolo indeterminato enclitico, come pizzan, pojken, hunden, arbetet e bordet; - cinque declinazioni seconda l'articolo plurale enclitico: 1) ‘En-ord’ che terminano in -a atona, pizza, e assumono la desinenza plurale -or:pizzor.* 2) ‘En-ord’ che terminano in vocale atona (non -a), pojke, oppure in consonante, hund, e prendono la desinenza plurale -ar: pojkar,* hundar. 1 1

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YRJA HAGLUND

APPUNTI DI GRAMMATICA SVEDESE

IL SOSTANTIVO.

NUMERO, DEFINITEZZA, CASO e GENERE

Nella flessione nominale si distinguono le tre categorie: numero, definitezza e caso.La categoria del genere si distingue dalle tre menzionate come caratteristica inerente al nome stesso. Il sostantivo appartiene ad un genere o l’altro mentre può essere flessa secondo la situazione.

GENERE, DECLINAZIONI e NUMERO

Si suddivide il sostantivo in: - due generi, secondo la forma dell’articolo indeterminato: en o ett o dell'articolo indeterminato enclitico, come pizzan, pojken, hunden, arbetet e bordet;

- cinque declinazioni seconda l'articolo plurale enclitico:

1) ‘En-ord’ che terminano in -a atona, pizza, e assumono la desinenza plurale -or:pizzor.*

2) ‘En-ord’ che terminano in vocale atona (non -a), pojke, oppure in consonante, hund, e prendono la desinenza plurale -ar: pojkar,* hundar.

*Nota: la radice terminante in vocale atona può perdere quest’ultimo suono per eufonia, vale a dire per adattamento all’ambiente fonico.

3)’En-ord’ con l'accento sull'ultima sillaba (per la maggior parte si tratta di prestiti) avranno la desinenza plurale -er.Alla terza categoria appartiene un gruppo di parole che hanno subito, nella forma plurale, un processo d’assimilazione di suoni,

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detto metafonia: man/män, hand/händer, son/söner, fot/fötter (cfr. Corrispondenze nell’inglese e nel tedesco).

4)’Ett-ord’ che terminano in vocale atona, arbete, avranno la desinenza plurale -n.

5)’Ett-ord’ che terminanti in consonante, träd, non assumono nessuna desinenza plurale.

SINGOLARE PLURALE

1) flicka flickor

2) pojke pojkar

hund hundar

3) parfym parfymer

son söner

4) arbete arbeten

5) träd träd

Per quanto riguarda le parole indigene, ossia i vocaboli appartenenti al più antico patrimonio lessicale della lingua svedese, e in altre parole il germanico settentrionale, che riceve l’articolo en, e che terminano in -er o in -el, eliminano nel plurale la vocale finale atona per prendere la desinenza -ar:

moder -mödrar, nyckel -nycklar.

ACCORDO PER DEFINITEZZA

ARTICOLO DETERMINATO

L'articolo determinato si pospone al sostantivo singolare nel seguente modo:

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- quando il sostantivo termina in -e , la vocale dell’articolo -en o -et si fonde con quest’ultimo, come in pojken e arbetet. - mentre se il suono finale è consonantico, l’articolo viene semplicemente aggiunto alla fine come in parfymen, bilen e trädet ; - e, infine, quando il sostantivo termina in -a, la vocale dell’articolo armonizza con questa e accodando semplicemente la -n’ dell’articolo: flickan;

I tre articoli della forma plurale del sostantivo:

1) Tutte le ‘en-ord ‘assumono la desinenza plurale -na.

2) La quarta declinazione prende la desinenza plurale -a.

3) La quinta declinazione prende la desinenza plurale -en.

SINGOLARE PLURALE

1) flickan flickorna

2) pojken pojkar

hunden hundar

3) parfymen parfymerna

sonen sönerna

4) arbetet arbetena

5) trädet träden

ACCORDO PER CASO

IL GENITIVO

Il sostantivo ha due casi: la forma base e il genitivo.Il genitivo si declina con l’aggiunta finale -s a qualunque sostantivo di base:flickans, pojkars, husets, trädens.

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Solen skiner på trädets blad. ‘Il sole splende sulle foglie dell’albero.’

L'AGGETTIVO

L’aggettivo assegna al nome qualità ad esempio proprietà e stato:

stor ‘grande’

oppure classifica, ad esempio:

svensk ‘svedese’

La funzione dell'aggettivo può essere:

1) attributiva, nel caso che l’aggettivo precede il sostantivo per

ascriverne una qualità:

En stor hund ‘Un cane grande’

En svensk pizza ‘Una pizza svedese’

2) predicativa, quando invece si accoda al sostantivo e completa, dal punto di vista semantico, il predicato :

Hunden är stor ‘Il cane è grande’

Pizzan är svensk‘La pizza è svedese’

ACCORDO ALL’INTERNO DELLA FRASE NOMINALE

L'aggettivo (la parola qualificante) è flesso per genere, numero e definitezza in conformità con il sostantivo (la parola qualificata):

ACCORDO PER GENERE

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En-ord

Funzione ATTRIBUTIVA en stor flicka/ en stor pojke/ en

stor parfym

Funzione PREDICATIVA flickan är stor/pojken är

stor/parfymen är stor

Ett-ord

Funzione ATTRIBUTIVA ett stort arbete/ ett stort träd

Funzione PREDICATIVA arbetet är stort/trädet är stort

Quando la forma del sostantivo è indeterminata, la flessione dell'aggettivo si dirà ‘forte’1, perché concorda formalmente con il genere della parola qualificata. Quando essa appartiene al genere ett all’aggettivo si aggiunge, per il singolare, una -t (sotto evidenziato in grassetto) mentre il genere en è rappresentato dalla forma base:

Funzione ATTRIBUTIVA en stor flicka/ ett stort träd

Funzione PREDICATIVA flickan är stor/trädet är stort

ACCORDO PER NUMERO

La desinenza plurale della declinazione forte dell'aggettivo è -a , uguale per tutti e due i generi sia:

Funzione ATTRIBUTIVA stora flickor/stora träd

1 Con il termine forte s’intende grande varietà di forma, viceversa, ‘debole’ indica poca varietà. Sono comunque termini complementari riscontrabili anche per altre categorie morfologiche, vedi più avanti la distinzione fra ‘verbo forte’ e ‘verbo debole’.

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Funzione PREDICATIVA flickorna är stora/träden är

stora

ACCORDO PER DEFINITEZZA

Quando la frase nominale è determinata, la flessione dell'aggettivo si dirà invece debole. La desinenza che in questo caso sta ad indicare definitezza è la stessa, una -a: finale per tutte e due i generi e per il numero

Funzione ATTRIBUTIVA den stora flickan/ det

stora trädet

Funzione PREDICATIVA flickorna är

stora/träden är stora

Per la frase nominale definita dal pronome (possessivo, indefinito ecc.) si mantiene la stessa regola come possiamo vedere:

Mitt stora träd ‘Il mio albero grande ’

Samma stora flicka ‘La stessa ragazza grande’

Per gli aggettivi che qualificano persone esiste una forma maschile (parallela alla desinenza comune -a) con la desinenza in - e, ad esempio:

Den korte fotbollsspelaren ‘Il calciatore basso’

Alcuni aggettivi derivati da participi presentano la desinenza aggettivale -e.

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Två bildade män ‘Due uomini colti’

Det blommande trädet ‘L’albero in fiore’

L’ARTICOLO PROCLITO DETERMINATO

Come abbiamo potuto osservare negli esempi soprastanti, la variazione dell’articolo determinato nella frase nominale definita è determinata dai medesimi principi:

L’articolo ‘den’ per il genere ‘en-ord’ nel singolare.

L’articolo ‘det’ per il genere ‘ett-ord’ nel singolare.

L’articolo ‘de/dom2 per tutte e due i generi nel plurale.

LA COMPARAZIONE

I tre modi per comparare l'aggettivo nello svedese sono:

1) La tipologia più frequente, possiamo chiamarla comparazione germanica, perché è comune alle lingue del ceppo germanico mediante i suffissi -are e -ast (cfr. per es. con l’inglese e il tedesco):

POSITIVO COMPARATIVO SUPERLATIVO

glad gladare gladast

röd rödare rödast

2 L’oscillazione tra le forme dell’articolo determinato preposto ‘de’ e ‘dom’ dipende da fattori geografici e sociali.

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2) Un numero limitato di parole, nondimeno di uso frequente, viene modificato per metafonia. Esse si formano come quelle del primo gruppo, con l’aggiunta dei suffissi -re e -st:

POSITIVO COMPARATIVO

SUPERLATIVO

stor större störst

låg lägre lägst

ung yngre yngst

A questo gruppo appartengono anche alcune parole della comparazione irregolarequando nella comparazione muta il tema radicale:

POSITIVO COMPARATIVO SUPERLATIVO

gammal äldre äldst

liten mindre minst

3) Al paradigma dei gruppi di aggettivi appena descritti del tipo germanico si oppone un altro gruppo della comparazione il tipo perifrastico che possiamo chiamare ‘latina’, comparati mediante le particelle mer e mest, preposte all’aggettivo (cfr. con l'italiano). Si tratta di prestiti di origine greco-latina, ad es. gli aggettivi terminanti in -ad, -isk, -ande e -ende , e di composti complessinei quali l’aggiunta di un suffisso renderebbe la parola ulteriormente complessa.

POSITIVO COMPARATIVO SUPERLATIVO

generad mer generad mest generad

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fantastisk -”- fantastisk -”-

fantastisk

rörande -”- rörande -”- rörande

slående -”- slående -”- slående

IL COMPARATIVO E IL SUPERLATIVO ASSOLUTO

Quando l’aggettivo appare nella sua forma comparativa o superlativa senza il contesto della comparazione e in forma definita (cfr sopr ala forma "debole" dell'aggettivo) si dice che il significato é ‘assoluto’, cioè che non comprende il confronto.

De äldre innevånarna i staden ‘Gli abitanti anziani della città’Bästa vän! ‘Gentile amico!’

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IL PRONOME

Il termine pronome, cioè ‘al posto del nome’, indica all’interno della frase nominale la funzione sostitutiva di questa categoria grammaticale. Per la sua funzione di riferimento nominale, il pronome si armonizza:

1) ad una flessione sostantivale, per genere, numero e caso, e in questo caso si regge da solo nel contesto;

2) ad una flessione aggettivale, perché concorda grammaticalmente con il sostantivo quando determina qualcosa di esso (per esempio il possesso). Il valore semantico dei pronomi è allora in relazione al contesto.

I pronomi si suddividono in definiti e indefiniti a seconda del riferimento specifico o generico.

PRONOMI DEFINITI

PRONOMI PERSONALI

Il pronome personale si riferisce appunto ad una persona nel senso grammaticale, di prima, seconda e terza, e ad al numero (singolare/plurale). Nella terza persona si differenziano, oltre al pronome maschile e femminile, han, hon i generi grammaticali den, det per il riferimento a soggetti non- umani (come nell’inglese it e nel tedesco, es).

Il pronome personale possiede forme diverse a seconda del caso, un meccanismo condizionato dalla collocazione sintattica del pronome, nell’eventualità che costituisca soggetto o oggetto nella frase (cfr. con l’italiano). Soltanto la terza persona si declina anche al genitivo.

PERSONA/ SOGGETTO GENITIVO OGGETTONUMERO

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SING. 1 jag min/mitt/mina mig2 du din/ditt/dina dig3 han hans honom

hon hennes henneden dess dendet dess det

PLUR.1 vi vår/vårt/våra oss2 ni er/ert/era er3 de deras dem

Per la prima e la seconda persona, la forma genitiva, concordando con la flessione aggettivale, funge anche da forma possessiva:

PRONOMI POSSESSIVI

PERSONA/ PERSONALI POSSESSIVINUMERO

SING. 1 jag min/mitt/mina2 du din/ditt/dina3 han sin/sitt/sina

hon sin/sitt/sinaden sin/sitt/sinadet sin/sitt/sina

PLUR.1 vi vår/vårt/våra2 ni er/ert/era3 de sin/sitt/sina

Confrontando i due ultimi schemi si osserva una specie di sovrapposizione delle forme genitive/possessive della terza persona. Tale sovrapposizione è una reminiscenza di una morfologia nominale più antica e più complessa che ora, nella terza persona, è ridotta ad una funzione meramente sintattica. Infatti le forme sin/sitt/sina sono riflessive in quanto si riferiscono al soggetto della frase, es.:

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Mannen älskar sin hustru. ‘L’uomo ama sua moglie’

E’ qui indubbio che si tratti della propria moglie mentre nella frase:

Mannen älskar hans hustru. ‘L’uomo ama sua moglie’,

si tratta della moglie altrui. Nella traduzione in italiano, il vero stato di fatto non risulta evidente.

PRONOMI RIFLESSIVI

Soltanto la terza persona, singolare e plurale, ha una forma riflessiva pronominale, sig, mentre nelle altre persone il pronome riflessivo coincide con la forma oggettiva: mig, dig, oss, er, , (cfr. lo schema soprastante).

La forma: varandra ‘l’un l’altro’, serve ad esprimere reciprocità e si allora si riferisce a un soggetto plurale.

PRONOMI DIMOSTRATIVI

Coincidono con la forma dell’articolo determinato preposto, den, det, de, ma a differenza di esso appartengono alla frase nominale, sono quindi di tipo sostantivale.

Jag vill ha den jackan, inte den. ‘Voglio quella giacca, non quella;’

PRONOMI INTERROGATIVI

Sono le particelle interrogative che introducono il tipo di domanda detta aperta3

3L’interrogativa aperta differenzia dalla tipologia interrogativa polare, a cui segue la risposta si/no/non so.

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PRONOME

INTERROGATIVO

Vem Vem har tagit min bok? ‘Chi ha preso il mio

libro?’

När När går tåget? Quando parte il treno?’

Hur Hur mycket är klockan? ‘Che ora è?’

Var Var bor du? ‘Dove abiti?’

Vad Vad ska vi äta till middag? ‘Cosa c’è per cena?’

PRONOMI RELATIVI

Si rapportano con il correlato di una frase primaria inducendo una secondaria. Alcuni pronomi si flettono secondo il paradigma aggettivale:

vilken/vilket/vilka;

altri pronomi relativi conservano una sola forma:

Där är hon som jobbar på mitt kontor. ‘Ecco lei che lavora al mio ufficio.’

PRONOMI INDEFINITI

Il gruppo più consistente di pronomi indefiniti manifesta una flessione aggettivale:

all tid ‘tutto il tempo’ allt arbete ‘tutto il lavoro’alla flickor ‘tutte le

ragazze’

ingen tid ‘niente tempo’ inget arbete ‘niente lavoro’ inga flickor ‘niente

ragazze’

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Alcuni pronomi indefiniti sono invece invariabili sia nel genere che nel numero:

samma ‘(lo) stesso’

Man kan dricka kranvattnet ‘Si può bere l’acqua del rubinetto.’

La frase primaria minima nello svedese, come nelle altre lingue germaniche, è costituita da un soggetto e da un predicato. Quando il soggetto non è esplicito si usa la forma pronominale impersonale e invariabile det:, denominato soggetto espletivo:

Det regnar. ‘Piove’.

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IL VERBO

L’insieme delle componenti della frase verbale (che possono essere verbo, preposizione, avverbio, vedi la parte sottolineata nell’esempio sotto) esprime:

* Azione* Stato

Min yngsta bror går på bio ensam. ‘Il mio fratello minore va al cinema da solo.’

Il verbo è il nucleo della frase verbale.

I verbi svedesi si suddividono in quattro gruppi, le coniugazioni. Nelle prime tre coniugazioni troviamo i cosiddetti verbi ‘deboli’(cfr. nota 1), la cui caratteristica comune è l'aggiunta di un suffisso dentale, -de, -te, -dde,-t,, nella formazione del tempo passato (confronta con altre lingue germaniche). Nella quarta coniugazione, il gruppo dei cosiddetti verbi ‘forti ’ , si caratterizza invece per l’alterazione della vocale radicale (apofonia) messa in atto nel passaggio tra i tempi

presente, passato e nel participio:

skriver — skrev —(har) skrivit

flyger — flög—(har) flugit

La differenza tra verbi deboli e forti si desume quindi dalla diversità nel coniugare il tempo passato.

MODO

INDICATIVO

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L'infinito si costituisce anteponendo la particella att (cfr. con la particella to dell’inglese) alla forma base di un verbo: att tala ‘parlare’, att se ‘vedere’. Al tema radicale, quando non termina in vocale, si aggiunge una a atona.

Il tempo presente è contrassegnato:1) dal suffisso in -(e)r come in: sjunger ‘canta’, går ‘cammina’ talar ‘parla’

2) dalla mancanza di aggiunta del suffisso alla radice (per quanto poco frequente)come in: kan ‘può’, stjäl ‘ruba’.

Il tempo passato si esprime con il preterito 4: talade ‘parlava’, läste ‘leggeva’, sydde ‘cuciva’, log

‘sorrideva’,

oppure con tempi composti da ausiliare e supino , cioè il perfetto e il piucchepperfetto: har talat, hade läst.

Il participio passato ad es. städad ‘pulito’, gjord ‘fatto’ e köpta ‘comprati’ , come mostra il paradigma sottostante, è formalmente inquadrato nella categoria nominale, esegue la flessione aggettivale (genere-numero-definitezza).

IMPERATIVO

L'imperativo esprime ordine o esortazione, si costruisce utilizzando la radice del verbo: tala , läs, sy, ät e, in analogia con i tempi dell’indicativo, resta invariato per persona e numero5.

4 Il preterito non corrisponde esattamente all’imperfetto dell’italiano. Si veda più avanti il concetto grammaticale del tempo per lo svedese.5 Abbiamo preferito la forma della terza persona singolare per le voci verbali.

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Delle forme al congiuntivo che esistevano nello svedese antico, nella lingua moderna ne sono conservate soltanto alcune, ormai lessicalizzate, cioè esistenti soltanto come espressioni e formule fisse, ad es.:

Leve konungen! ‘Viva il Re!’ (congiuntivo presente); Om jag vore rik… ‘Se fossi ricco…’ (congiuntivo passato).

AUSILIARI

- Per formare il tempo composto si usa il verbo ‘avere’, har.- Per formare il futuro si usa, quando (l’intenzione del parlante è sicura, vedi avanti) il verbo ‘dovere’, ska.- Per formare il passivo (vedi avanti la desinenza –s del verbo) si usa il verbo ‘divenire’, bli.MODALIL’ausiliare modale, ad esempio ska, vill, kan, måste, è impiegato dal parlante per manifestare l’intenzionalità, la necessità, la probabilità dell’azione.

LE QUATTRO CONIUGAZIONI DEI VERBI SVEDESI

La 1:a coniugazione viene chiamata ar-verb perché al presente termina in -ar e tra le coniugazioni costituisce il gruppo più numeroso. Questi verbi deboli hanno due o più sillabe nella radice e prendono un accento musicale.

Infinito Presente Preterito Supino Participio

att städa städar städade (har)städat städad/t/de

att faxa faxar faxade (har)faxat faxad/t/deatt hitta hittar hittade (har)hittat hittad/t/de

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La 2:a coniugazione è chiamata ‘er-verb’, perché i verbi che vi terminano in -er nel presente. A questo gruppo di verbi ‘deboli’ si aggiunge, nel passaggio al tempo passato, il suffisso dentale –te/de. La radice è costituita da un’unica sillaba: nel presente l'accento della parola è acuto, mentre nel preterito, questi verbi assumono un accento grave per conformarsi alla prima coniugazione, più ricca di testimonianze e che come tale esercita una forte influenza sulle altre categorie verbali.

Infinito Presente Preterito SupinoParticipio

att läsa läser läste (har) läst läst/aatt röka röker rökte (har) rökt rökt/aatt ringa ringer ringde (har) ringt

(upp)ringd/a

La 3:a coniugazione è chiamata ‘kortverb’ (verbi brevi) poiché la radice è costituita da una sillaba sola: sy ‘cucire’, ro ‘remare’, ecc. Nel tempo passato la consonante del suffisso dentale si raddoppia,-dde, e di conseguenza, per legge fonologica, si abbrevia la vocale della radice. Il gruppo della 3:a è, attestazioni rispetto alle altre coniugazioni, il meno numeroso come anche se compare.

Infinito Presente Preterito Supino Participioatt sy syr sydde (har)sytt sydd/tt/aatt bo bor bodde (har)bott

(be)bodd/tt/aatt tro tror trodde (har)trott trodd/a

La 4:a coniugazione è chiamata ‘avljudsverb’, ossia dei verbi apofonici, a causa della mutazione della qualità vocalica che si viene a verificare tra il tempo presente e il preterito e, in alcune voci, tra il preterito e il supino. Altra caratteristica che si osserva per le forme

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del preterito, in opposizione presente, è il tema radicale costituito da una monosillaba.Al presente il verbo apofonico (o ‘forte’, termine, come abbiamo constatato, legittimato dalla variazione formale) porta come nella seconda coniugazione, la desinenza -(e)r (äter, går), e nel supino la desinenza -it in alternanza con -tt .

Questo gruppo di verbi si suddivide in sei sottogruppi, ossia classi di apofonici, a seconda del tema vocalico che si manifesta nella variazione di tempo. Non è possibile stabilire se un verbo è forte o meno partendo da informazioni legate alla forma come accade nell’italiano per i verbi all’infinito, né tantomeno stabilire a quale classe appartiene un certo verbo forte. Nella lista sottostante sono riportati alcuni verbi forti, suddivisi per classe di tipologia apofonica, dai paradigmi più frequenti nei temi vocalici (vedi Appendice: Lista di alcuni verbi forti).

Infinito Presente Preterito Supino Participio

-i- -a- -u-att finna finner fann (har)funnit

funn/en/et/aatt sitta sitter satt (har)suttit (ned)sutt/ent/a

-u- -ö- -u/y-att flyga flyger flög (har) flugit (bort)flug/en/et/naatt ryta ryter röt (har) rytit -

-i- -e- -i-att skriva skriver skrev (har) skrivit

skriv/en/et/naatt tiga tiger teg (har) tigit

(för)tig/en/et/na

-ä- -a- -u-

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att skära skär skar (har) skuritskur/en/et/na

att bär bär bar (har) buritbur/en/et/na

-a- -o- -a-att fara far for (har) farit

(er)far/en/et/naatt taga/ta6tar tog (har) tagit

(be)tag/en/et/na

I TEMPI

L'aspetto temporale dei verbi svedesi si esprime attraverso due punti di vista primari: il presente con la focalizzazione detta:

‘NU-fokus’(focus presente);

e il passato terminato con la focalizzazione detta: ‘DÅ-fokus’ (focus passato).

I tempi supplementari, che dipendono dal punto d’osservazione, se è presente possono essere rappresentati con i tempi cosiddetti perfetto, futuro, se è invece passato (preterito) sono espressi con i tempi composti, piucchepperfetto e futuro nel passato. Inseriti nelle due dimensioni temporali menzionate si concordano in modo simmetrico come si osserva:

NU-fokusORA

6 'Ta' è la forma moderna ed è il risultato di una contrazione della forma più antica 'taga' (c f r 'giva/ge ).

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PERFETTO (=prima di ora ) PRESENTE( =ora )FUTURO (=dopo di ora )

har städat städar ska/kommer att

städa

har ringt ringer ska/kommer att

ringa

har sytt syr ska/kommer att sy

har flugit flyger ska/kommer

att flyga

Presente esprime, in genere, un’azione :

1) che si svolge nel momento attuale;

2) abitudinaria: Jag brukar vakna klockan sju ‘Di solito mi sveglio

alle sette’

3) l'azione nel futuro: Imorgon reser han till Oslo ‘Domani andrà a

Oslo’

Perfetto esprime, generalmente, un'azione:

1) terminata senza connotazione di tempo.

2) iniziata nel passato e ancora non terminata

Si coniuga con la forma presente dell’ausiliare har ‘avere’, e il

supino: har ätit ‘ha mangiato’

Il futuro si usa per esprimere un'azione nel futuro e un’intenzionalità. Queste forme sono dette perifrastiche e possono essere costituite da ausiliare di modale

1) 'ska' e l'infinito. In questo caso si esprime un'azione il cui risultato è certo:

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2) Jag ska få lön på måndag; ‘Avrò lo stipendio lunedì’

2) attraverso l'ausiliare kommer si esprime un’azione sottolineando l’intenzionalità dell’agente che non produrrà esiti certi:Hon säger att hon kommer till Sverige i sommar. ‘Dice che viene in Svezia quest’estate.’

3) con il modale nel presente tänker e l'infinito si esprime l'intenzione ma non il risultato:Om jag vinner på lotto tänker jag köpa en lyxvilla. ‘Se vinco al lotto, mi comprerò una villa di lusso.’

DÅ-fokusALLORA

PIUCCHPERFETTO (=prima di allora) PRETERITO( =allora ) FUTURO (= dopo allora)

hade städat städade skulle ha

städat

har ringt ringde skulle ha

ringt

har sytt sydde skulle ha sytt

har flugit flög skulle ha

flugit

Preterito esprime:1) un'azione terminata nel passato quando l’enunciato contiene una connotazione di tempo: Igår gick hon på bio ‘Ieri andò al cinema.’

3) un'azione abitudinaria nel passato: Vi plockade svamp varje höst. ‘Ogni autunno raccoglievamo i funghi.

4)

Piuccheperfetto si usa per esprimere un'azione:

1) iniziata prima di un'altra azione nel passato.

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2) iniziata nel passato ma non terminata.Si forma con l'ausiliare nel preterito hade ‘aveva’ e il supino.

Futuro preterito si usa:

1) per esprimere un'azione nel passato collocata dopo un preterito, spesso in una costruzione ipotetica. Si forma con l'ausiliare nel preterito skulle , l’ausiliare in infinito ha ‘avere’, e l'infinito:

Jag skulle ha gått på universitetet om inte kriget hade brutit ut. ‘Sarei andato all’Università se non fosse scoppiata la guerra.’

IL PARTICIPIO PRESENTE

Appartiene alla categoria della frase nominale e svolge la funzione da aggettivo. Si forma tramite l’aggiunta del suffisso -ande o -ende: come talande ‘parlante’, gående ‘che cammina’. La variazione vocalica del suffisso è connessa alla qualità vocalica della finale nella radice: se questa ha esito in -a - la vocale iniziale del suffisso si fonde con lo stesso suono, altrimenti si distingue nettamente da essa come nel caso di gående .

LA DESINENZA 'S'

La funzione sintattica della desinenza - s nella voce verbale:1) può indicare forma passiva:

Råttan äts av katten * ‘Il topo viene mangiato dal gatto’.

2) può anche avere una funzione attiva quando l’enunciato è privo di oggetto ed è detta forma ‘deponente’:

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Råttan bits ‘Il topo morde’. (cfr. con Råttan biter katten ‘Il topo

morde il gatto’.)

3) può avere parimenti una funzione attiva senza oggetto, opponendosi dal punto di vista semantico alla forma senza s :

Vi hoppas. ‘Speriamo’. ( cfr. con Vi hoppar ‘Saltiamo’.),

4) può avere una funzione attiva e indicare reprocità nell'azione (spesso sostituibile con forma riflessiva: Barnen slåss ‘I bambini si picchiano’):

Barnen tvättar sig ‘I bambini si lavano’

* Sostituibile con la forma analitica: Råttan blir uppäten av katten ‘Il topo viene mangiato dal gatto’** Sostituibile con: Barnen slår varandra ‘I bambini picchiano l'un l'altro’.

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APPUNTI DI GRAMMATICA SVEDESE

PARTIKELVERB (= verbi composti)

1) Possono avere la particella attaccata come un prefisso, per es.:

utgå, inandas, avsluta, påstå, genomföra

(cfr. verbi con prefisso atono, per es.: förbjuda, behandla)

2)Possono avere la particella separata, per es.:

gå ut, ta upp, tycka om, hälsa på, komma bort

(cfr. prepositionsverb = verbi con preposizione atona, per es.:

handla om, hälsa på, tycka om, längta efter)

L'accentazione nei partikelverb

Si distinguono (nel parlato) soprattutto per il tipo di accentazione: la particella è sempre tonica in ambedue le posizioni ma, mentre i partikelverb del tipo 'avsluta' prendono l'accento grave (come la maggior parte dei composti), i partikelverb del tipo 'hälsa på' prendono l'accento acuto con l'unico culmine sillabico sulla particella.

L'ordine di parole e partikelverb

L'ordine di parole in una principale con partikelverb è :

1)

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FUNDAMENT V1 S A1 V2 PARTIKEL O/PF A2

Man inandas X mycket X X avgaser i staden.________________________________________________________La particella é il portatore di significato nella frase con un verbo composto di particella separata. Perciò viene in fondo alla frase.

2)

FUNDAMENT V1 S A1 V2 PARTIKEL O/PF A2

Vi tycker X inte X om att äta i köket._______________________________________________________________

La formazione del participio passato La particella si prepone per formare il participio passato, mantenendo comunque la tonicità:

komma ihåg ‹ ihågkommen

Categorie di partikelverb

Dal punto di vista semantico si possono suddividere secondo il significato in categorie:

a) verbo+particella mantengono il significato originale, per es.:

gå ut, titta in, komma hem

b) il verbo+particella assume un significato nuovo, per es.:

hålla på, köra upp, sy in

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Funzione stilistica

Particella separabile o meno? Dipende da una variazione stilistica: formale >< informale, astratto >< concreto.

1) particella sempre come prefisso (non separabile):

omgiva, baktala, uppfatta, övertala, avsäga, anse;

2) particella sempre separata:

hålla på, titta in, ligga i, blinka till, äta upp; 3) sia come prefisso che separata:

avgå - gå av, nedkomma - komma ned, utse - se ut

Partikelverb con la particella separabile sono più frequenti e produttivi. La tendenza produttiva va verso la forma con particella separabile

Il contenuto semantico della particella

La particella è costituita da una preposizione o un avverbiale che acquisisce tonicità nella frase, un indice che la nuova parte tonica nasconde informazioni semantiche che cambia l'originale significato all'unità verbale. Sostanzialmente le particelle si possono suddividere i 5 categorie indicanti:

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1) l'inizio di un'attività: till- in -på- upp- ut

2) il termine di un'attività: av-genom-ned/ner-upp-ur-ut

3) l'avvicinamento/contatto: fast-ihop-in-till-an-bi

4) l'allontanamento: av-från-isär-undan-ur-ut-und

5) chiusura e apertura: igen-till-upp

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FORMAZIONE DELLE PAROLE

Parole composte da più morfemi sono 1)composte o 2)derivate. Le componenti delle parole composte sono costituite da un primo membro e un secondo membro.

1) COMPOSIZIONE.

a) Una combinazione di due radici:

primo membro + secondo membro = composto

sjuk (malato) + hus (casa/edificio) = sjukhus (ospedale)

analisi semantica una casa/edificio dove stanno i malati

primo membro + secondo membro = composto

sko(scarpa) + snöre (filo/laccio) = skosnöre(laccio da scarpe)

analisi semantica un laccio/filo per allacciare la scarpa

primo membro + secondo membro = composto

mat (cibo) + affär(negozio) = mataffär(negozio di alimentari)

analisi semantica un negozio dove si vende/compra il cibo

b) Nella combinazione di più radici occorre, di norma la 's' genitiva. Se la parte anteriore ha una 's' ( o 'z' o 'x') etimologica finale (vedi es. sottostante) o la parte posteriore ha una 's' ( o 'z' o 'x') etimologica iniziale non la 's' genitiva non viene segnalata nella grafia:

primo membro + secondo membro = composto

sjukhus (ospedale) + direktör (direttore) = sjukhusdirektör (direttore dell’ospedale)

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analisi semantica una casa/edificio dove sono i malati

2) DERIVAZIONE: una combinazione di radice e suffisso derivazionale:

primo membro + secondo membro = composto

sjuk (malato) + lig (simile, aggettivo) = sjuklig

analisi semantica malaticcio= qualcuno che è spesso malato

primo membro + secondo membro = composto

bränn (bruciare-)+ bar (possibile, aggettivo) = brännbar

analisi semantica combustibile = qualcosa che si può bruciare

primo membro + secondo membro = composto

tro (fede) + het (sostantivo) = trohet

analisi semantica fedeltà = ciò che si raggiunge essendo fedele

APPENDICE :

LISTA DI ALCUNI VERBI FORTI E IRREGOLARI PER ORDINE ALFABETICO

Infinito Presente Preterito Supino Participio

att be ber bad bett (om)bedd/tt/ddaatt binda binder band bundit bund/en/et/naatt bita biter bet bitit bit/en/et/naatt bli blir blev blivit (efter)bliv/en/et/naatt brinna brinner brann brunnit (ned)brunn/en/et/aatt bryta bryter bröt brutit brut/en/et/na

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att bära bär bar burit (bort)bur/en/et/naatt binda binder band bundit bund/en/et/naatt böra bör borde* bort --att dra dra drog dragit drag/en/et/na att dricka dricker drack druckit druck/en/et/naatt dö dör dog dött död/tt/a**att dölja döljer dolde* dolt dold/t/aatt falla faller föll fallit fall/en/et/naatt finna finner fann funnit funn/en/et/naatt finnas finns fanns funnits --att flyga flyger flög flugit (bort)flug/en/et/naatt frysa fryser frös frusit frus/en/et/naatt få får fick fått (an)fådd/a*att ge ge gav givit giv/en/et/naatt glädja gläder gladde* glatt --att gripa griper grep gripit

(be)grip/en/et/naatt gråta gråter grät gråtit (be)gråt/en/et/naatt gå går gick gått (ut)gång/en/et/naatt göra gör gjorde* gjort gjord/t/a*att heta heter hette* hetat*att hinna hinner hann hunnit (upp)hunn/en/et/aatt hålla håller höll hållit (an)håll/en/et/naatt kliva kliver klev klivit (på)kli/en/et/naatt knyta knyter knöt knutit knut/en/et/naatt komma kommer kom* kommit (ut)komm/en/et/na

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att kunna kan* kunde* kunnat* att ligga ligger låg legat* (för)leg/ad/at/de*att ljuga ljuger ljög ljugit (för)ljug/en/et/naatt låta låter lät låtit (upp)låt/en/et/naatt lägga lägger lade* lagt* lag/t/da*

- måste* måste* måst --att njuta njuter njöt njutit (av)njut/en/et/naatt nysa nyser nös/nyste** nysit/nyst --att rinna rinner rann runnit (av)runn/en/et/aatt riva river rev rivit riv/en/et/naatt se ser såg sett se/dd/tt/dda*att sitta sitter satt suttit (ned)sutt/en/et/naatt sjunga sjunger sjöng sjungit (be)sjung/en/et/naatt skjuta skjuter sköt skjutit skjut/en/et/naatt skola ska* skulle*att skriva skriver skrev skrivit skriv/en/et/naatt skära skär skar skurit (upp)skur/en/et/naatt slippa slipper slapp sluppit (upp)slupp/en/et/naatt slå slår slog slagit slag/en/et/naatt slåss slåss slogs slagits --att smyga smyger smög smugit (bort)smug/en/et/naatt sova sover sov* sovitatt springa springer sprang sprungit (bort)sprung/en/et/na

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att stiga stiger steg stigit (på)stig/en/et/naatt sticka sticker stack stuckit stucken/en/et/naatt stjäla stäl stal stulit stul/en/et/naatt stå står stod stått (på)stå/dd/tt/dda*att supa super söp supit (för)sup/en/et/naatt svika sviker svek svikit svik/en/et/naatt sätta sätter satte* satt* (dit)satt/a*att ta tar tog tagit tag/en/et/naatt tvinga tvingar** tvang/tvingade tvungit/tvingat tvung/en/et/naatt vara är* var varit (av)var/ad/at/de*att välja väljer valde* valt val/d/t/da*att veta vet* visste* vetat* (med)vet/en/et/naatt vilja vill* ville* velat*att vinna vinner vann vunnit vunn/en/et/aatt äta äter åt ätit (upp)ät/en/et/na

*Flessione irregolare. Questi verbi sono spesso forme ibride di una base secondo i verbi forte con una flessione debole nel tempo passato (preterito e supino).**Passaggio di coniugazione di forte in debole. Le forme coesistono.

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