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lo sguardo ANNO SCOLASTICO CULTURA - ATTUALITA’ - INFORMAZIONE - CURIOSITA’ 2012-2013 N° 2 ANNO V GIORNALINO DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO MAIORI - MINORI (SA) STAMPATO IN PROPRIO E DISTRIBUITO GRATUITAMENTE PER USO SCOLASTICO (Continua a pag. 2) (Continua a pag. 2 ) Gianluca Scannapieco insieme ad una bambina nel villaggio boliviano 18ª Giornata della Memoria e dell’Impegno Il 21 marzo è stato ricordata in tutt’Italia la Giornata della Memo- ria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, in occasione dell’anni- versario dell’uccisione di don Peppino Diana, avvenuta diciannove anni or sono. Anche nell’Istituto Com- prensivio Scolastico di Maiori - Minori è stato ricordato quest’avveni- mento che è organizzato a livello nazionale da “Libera”, l’Associa- zione guidata da don Luigi Ciotti ed ha ottenuto l’Alto Patroci- nio del Presidente della Repubblica. Durante la manifestazione sono stati ricordati i nomi di molti delle vittime della violenza mafiosa. L’iniziativa è rivolta in particolar modo ai giova- ni per sollecitarli ad un impegno civile quotidia- no contro la criminalità organizzata. Q uest’anno noi alunni delle clas- si 5ª A e 5ª B dell’Istituto Com- prensivo “L. Staibano“ del plesso di Maiori abbiamo aderito al “Progetto Clubino” ovvero il risparmio. Un risparmiatore è una persona o un animale che met- te da parte: per esempio noi pos- siamo risparmiare conservando dei soldi che si spen- dono inutilmente per comprare me- rende. Ma se vuoi tutti i soldi per te e non li vuoi spendere è avarizia. La formica risparmia molto soprattutto d’estate, conservando il cibo per l’inverno, al contrario della cicala che d’estate mangia tutto quello che trova e Incontro con Gianluca, missionario in Bolivia Il racconto della sua esperienza tra i bambini del villaggio di Cochabamba d’inverno muore. Tutte le persone e gli animali che risparmiano sono saggi. Un giorno la nostra maestra, per educarci al risparmio, ha messo un salvadanaio sulla cattedra e, per spie- garci a cosa serviva, il 5 febbraio scorso ha invitato a scuola Gianluca Scanna- pieco, missionario in Bolivia. Ci siamo incontra- ti con lui in sala in- formatica e quando siamo arrivati ci ha fatto vedere delle foto. Erano foto di tanti bambini e ragazzi che giocavano in un villag- gio della Bolivia. Ci ha spiegato che lui si è ap- passionato ai problemi di quella terra quando andava all’Università. OBIETTIVO SU... Perché certi adolescenti manifestano un rifiuto categorico del cibo? Perché, invece, certi altri si abbuffano di cibo con una voracità irrefrenabile? Quali sono le cause e le conseguenze dell’anoressia e della bulimia, gravi distur- bi alimentari di tipo psicologico, che colpi- scono prevalentemente gli adolescenti? L’ anoressia è un disturbo caratterizzato dal rifiuto del cibo e, talvolta, anche dell’ acqua. Nell’ 85% dei casi colpisce le ra- gazze e nel 15% i ragazzi. L’ anoressico mangia poco e quasi sempre di nascosto, perché mangiare è visto come una debo- lezza. Spesso per “punirsi” d’ aver ceduto al cibo, si provoca il vomito. L’ anores- sia determina, se si protrae nel tempo, carenze nutrizionali che si ripercuotono, provocando effetti gravissimi, sull’ organi- Allarme anoressia e bulimia smo. Questa pa- tologia si sviluppa a partire da una errata immagine del proprio corpo, che si percepisce sempre come inadeguato e, in particolare, co- stantemente in condizione di sovrappeso. Non bisogna trascurare i primi sintomi della ma- lattia che, se affrontata in tempo, può essere mortale. Quando c’è qualcosa che “non va” in quella compagna o in quel compagno che rifiu- ta il cibo sostenendo di essere in sovrappeso quando in realtà non lo è, sarà opportuno av- vertire immediatamente i genitori o i professori che possono, così, salvargli la vita.

GIORNALINO DELL’ISTITUTO COMPRENSIVO MAIORI - MINORI … · della Memoria e dell’Impegno Il 21 marzo è stato ricordata in tutt’Italia la Giornata della Memo-ria e dell’Impegno

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lo sguardo ANNO SCOLASTICO CULTURA - ATTUALITA’ - INFORMAZIONE - CURIOSITA’ 2012-2013 N° 2 ANNO V

G I O R N A L I N O D E L L’ I S T I T U T O C O M P R E N S I V O M A I O R I - M I N O R I ( S A )STAMPATO IN PROPRIO E DISTRIBUITO GRATUITAMENTE PER USO SCOLASTICO

(Continua a pag. 2)

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Gianluca Scannapieco insieme ad una bambina nel villaggio boliviano

18ª Giornata della Memoria e

dell’Impegno

Il 21 marzo è stato ricordata in tutt’Italia la Giornata della Memo-ria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, in occasione dell’anni-versario dell’uccisione di don Peppino Diana, avvenuta diciannove anni or sono. Anche nell’Istituto Com-prensivio Scolastico di Maiori - Minori è stato ricordato quest’avveni-mento che è organizzato a livello nazionale da “Libera”, l’Associa-zione guidata da don Luigi Ciotti ed ha ottenuto l’Alto Patroci-nio del Presidente della Repubblica. Durante la manifestazione sono stati ricordati i nomi di molti delle vittime della violenza mafiosa. L’iniziativa è rivolta in particolar modo ai giova-ni per sollecitarli ad un impegno civile quotidia-no contro la criminalità organizzata.

Quest’anno noi alunni delle clas-si 5ª A e 5ª B dell’Istituto Com-prensivo “L. Staibano“ del plesso

di Maiori abbiamo aderito al “Progetto Clubino” ovvero il risparmio.Un risparmiatore è una persona o un animale che met-te da parte: per esempio noi pos-siamo risparmiare conservando dei soldi che si spen-dono inutilmente per comprare me-rende. Ma se vuoi tutti i soldi per te e non li vuoi spendere è avarizia. La formica risparmia molto soprattutto d’estate, conservando il cibo per l’inverno, al contrario della cicala che d’estate mangia tutto quello che trova e

Incontro con Gianluca, missionario in BoliviaIl racconto della sua esperienza tra i bambini del villaggio di Cochabamba

d’inverno muore. Tutte le persone e gli animali che risparmiano sono saggi. Un giorno la nostra maestra, per educarci al

risparmio, ha messo un salvadanaio sulla cattedra e, per spie-garci a cosa serviva, il 5 febbraio scorso ha invitato a scuola Gianluca Scanna-pieco, missionario in Bolivia. Ci siamo incontra-ti con lui in sala in-formatica e quando siamo arrivati ci ha fatto vedere delle

foto. Erano foto di tanti bambini e ragazzi che giocavano in un villag-gio della Bolivia. Ci ha spiegato che lui si è ap-passionato ai problemi di quella terra quando andava all’Università.

OBIETTIVO SU...

Perché certi adolescenti manifestano un rifiuto categorico del cibo? Perché, invece, certi altri si abbuffano di cibo con una voracità irrefrenabile? Quali sono le cause e le conseguenze dell’anoressia e della bulimia, gravi distur-bi alimentari di tipo psicologico, che colpi-scono prevalentemente gli adolescenti? L’ anoressia è un disturbo caratterizzato dal rifiuto del cibo e, talvolta, anche dell’ acqua. Nell’ 85% dei casi colpisce le ra-gazze e nel 15% i ragazzi. L’ anoressico mangia poco e quasi sempre di nascosto, perché mangiare è visto come una debo-lezza. Spesso per “punirsi” d’ aver ceduto al cibo, si provoca il vomito. L’ anores-sia determina, se si protrae nel tempo, carenze nutrizionali che si ripercuotono, provocando effetti gravissimi, sull’ organi-

Allarme anoressia e bulimiasmo. Questa pa-tologia si sviluppa a partire da una errata immagine del proprio corpo, che si percepisce sempre come inadeguato e, in particolare, co-

stantemente in condizione di sovrappeso. Non bisogna trascurare i primi sintomi della ma-lattia che, se affrontata in tempo, può essere mortale. Quando c’è qualcosa che “non va” in quella compagna o in quel compagno che rifiu-ta il cibo sostenendo di essere in sovrappeso quando in realtà non lo è, sarà opportuno av-vertire immediatamente i genitori o i professori che possono, così, salvargli la vita.

(Segue da pag. 1)

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Così è andato in Bolivia per poco tempo e quando è ritor-nato doveva decidere se riandarci oppure no e ha scelto di si. Non poteva dimenticare i visi di quei bambini ed è anda-to per un anno. In Bolivia ci sono molti villaggi, ma Gianlu-ca ne ha scelto uno dove aiutava i bambini malati, li faceva giocare, era il loro insegnante nella scuola e ogni lunedì cucinava per loro. Così le mamme entusiaste di Gianluca lo hanno nominato preside. Ci ha parlato di molti bambini che vivono su una montagna dove non c’è la scuola, e nemmeno l’elettricità così devono venire nel villaggio a piedi e impiegano un’o-ra e mezza. Ci ha raccontato anche di alcuni bambini, che quando piove con-tinuano a giocare e non si ammalano perché sono abituati.Ci ha parlato di altri bambini che vivono in mezzo alla strada, sotto i ponti e respirano colla da una boccia, che gli brucia il cervello. Così Gianluca ha cercato di aiutarli portandoli via ma loro scappavano e ritornavano sotto i ponti. Solo uno è riuscito a salvarlo e adesso vive nel villaggio. Gianluca era molto affezionato a una bambina di nome Sofia Flore che aveva un tumore al cervello e purtroppo gli è morta tra le braccia. Ci raccontato di un bambino orfano che dopo cinque mesi che lo ha incontrato ha iniziato a chiamarlo papà e per lui Gianluca è un papà adottivo. Ci ha detto anche di alcuni suoi progetti tra i quali costruire un parco giochi per i bambini perché loro non hanno nien-te per giocare. A questo serve quel salvadanaio: per risparmiare i sol-di utili a costruire il parco giochi. Gianluca ha deciso di chiamarlo parco giochi “Sofia Flores” in ricordo di quella povera bambina che amava giocare. Ci ha presentato an-che un suo blog dove scrive quando è in Bolivia e dove ci sono molte foto di bambini. Dopo che Gianluca ha finito di parlare ci ha salutati e ci ha promesso che con Skype ci farà conoscere tutti questi bambini e chiacchierare un po’ con loro. Dopo quest’esperienza abbiamo capito che risparmiare serve anche ad aiutare i bambini più sfortunati ad andar avanti nella vita e a soffrire di meno.Coraggio Gianluca noi tifiamo per te! Maria Pia Deufemia - Iris Marciano Classe 5ª A Scuola Prim. Maiori

Incontro con Gianluca

Gianluca Scannapieco insieme ad un’altra bambina boliviana

In September 2010, the world had never heard of Harry Styles, Niall Horan,

Liam Payne, Zayn Malik and Louis Tomlinson. The five boys did not even know each other’s names and yet, within just 18 months of me-eting each other, the singes.One Direction are an En-glish-Irish pop boy band ba-sed in London. They signed with Simon Cowell’s record label Syco Records after being formed and finishing third in the seventh series of British television singing competition THE X FAC-TOR in 2010. Propelled to

international success by the power of social media, their two albums UP ALL NIGHT (2011) and TAKE ME HOME (2012), broke several re-cords, topped the charts of most mayor markets and generated hit singles, inclu-ding “WHAT MAKES YOU

ONE DIRECTION INFECTIONBEAUTIFUL” and “LIVE WHILE WE’RE YOUNG”.Often described as spar-king the resurgence in the boy band concept, and of forming part of a new “Bri-tish Invasion” in the United States, the group have sold over 14 million singles and 8 million albums, according to the band’s management company, Modest Manage-ment. Their achievements include two BRIT AWARDS and three MTV VIDEO MU-SIC AWARDS. According to Nick Gatfield, the chairman and chief executive of Sony Music Entertainment UK,

One Direction represented a $50 million business empire by June 2012.They were proclaimed 2012’s “TOP NEW ARTIST” BY BILLIBOARD, while The Huffington Post named 2012 “THE YEAR OF ONE DIRECTION”.

L’anoressia può alternarsi, in alcuni casi, a manifestazioni di bulimia.La bulimia si manifesta con un’ assun-zione sfrenata di cibo, preceduta da una sensazione di ansia che spinge la persona a consumare qualsiasi ali-mento a disposizione. In molti casi, dopo il pasto, il soggetto si provoca il vomito o ingerisce lassa-tivi, allo scopo di ingurgitare nuova-

mente il cibo. Anche la bulimia, come l’anoressia, è un disturbo mentale ed è associato alla perdita di autostima, al senso di insicurezza e di solitudine ed alle crisi d’ ansia. Entrambe le patologie, che sono con-siderate le facce della stessa meda-glia, si affrontano ricorrendo alla psi-coterapia ed anche agli antidepressivi.La psicoterapia è finalizzata a modi-ficare l’ immagine distorta del proprio

corpo che ha il paziente, mentre gli an-tidepressivi hanno lo scopo di curare i disturbi d’ ansia.La terapia può coinvolgere anche i genitori, dato che i disturbi alimentari possono, spesso, essere causati da situazioni conflittuali che si vivono all’ interno del contesto familiare.

Leone Raffaele - Classe 3ªAScuola secondaria - Minori

Allarme anoressia e bulimia

Cimini Angela - D’Amato AriannaEsposito Alessandra - Normanno Federica

Tramontano Marianna - Vanacore LudovicaScuola Secondaria Classe 3°B -Maiori

One Direction

D.- Qual è il suo nome e da quanti anni svolge questo lavoro?R.- Mi chiamo Assunta Silvestri ma per tutti sono Susanna e svolgo que-sto lavoro dal 1° aprile 1998.D.- Quanti sono i vigili in servizio sul territorio comunale?R.- In estate cin-que o sei; in inver-no quattro.D.- Quali compiti svolge un vigile urbano?R.- Vigile significa “sorvegliare” ur-bano “città” perciò noi vigili sorveglia-mo e proteggiamo il territorio, con-trolliamo le attività commerciali ( igie-ne, spazio occu-pato… ) il traffico stradale, le attività edilizie ( abusi, norme di sicurezza… ) l’ ordine pubblico durante le manife-stazioni, gli interventi sanitari, redige-re verbali ai cittadini indisciplinati e non rispettosi delle regole.D.- Quali sono i momenti più difficili del suo lavoro?R.- Gestire i rapporti coi cittadini, fare i verbali e mantenere la calma in caso di contestazioni.D.- Quali soddisfazioni riesce ad ave-re nello svolgimento quotidiano del suo lavoro?R.- Quando riesco a far capire ai cit-tadini l’importanza di un corretto com-portamento, evitando i conflitti, mi sento soddisfatta.D.- In estate con l’affluenza di tanti tu-risti diventa tutto più complicato? R.- Sì, il lavoro si raddoppia e diventa più impegnativo perciò vengono as-

sunti altri vigili a tempo determinato. D.- Quali sono i problemi più frequen-ti?R.- Relazionarsi con persone stranie-re e con altre che non si conoscono ( in paese noi ci conosciamo tutti ) è più difficile e spesso si devono pren-

dere provvedimenti per quelli poco ri-spettosi delle regole, violenti o prepotenti.D.- Come si comportano gli automobilisti di Minori: sono disciplinati o indisciplinati?R.- Sono abbastanza in-disciplinati perché spesso pensano di poter usare il territorio comunale come una loro proprietà, occupan-dolo o utilizzandolo in modo sbagliato.D.- Che cosa possiamo fare noi cittadini per rendere più agevole il suo lavoro?R.- Voi potete aiutarci ri-spettando le regole: non sporcando le strade, non di-sturbando la quiete pubbli-ca, tenendo a bada i propri animali, proteggendo il ver-de, non compiendo azioni il-legali… e non considerando noi vigili nemici ma alleati.D.- In caso di contestazioni , come si comporta con un automobilista prepotente?R.- Se il cittadino alza la voce lo invito prima a calmarsi ma se non ci riesco sono costretta a fargli il verbale e , in alcuni casi, chiedo l’ausilio dei cara-binieri.D.- Quale lavoro sognava di fare?R.- Mi sarebbe piaciuto lavorare in

banca.D.- Ora le piace il suo lavoro? Ha scelto di farlo o le è capitato?R.- Mi è capitato ma mi piace.D.- Come trascorre il suo tempo libe-ro?R.- Ho la mia famiglia e spesso mi piace passeggiare sulle zone alte di Minori.D.- Per diventare vigile urbano quali studi bisogna fare?R.- Bisogna studiare Diritto degli Enti locali, diritto penale, Legislazione edi-lizia e poi si deve superare il concor-so.D.- Ci sono stati episodi curiosi o di-vertenti mentre era in servizio?R.- Per evitare le multe le persone sono capaci d’inventarsi mille scuse anche assurde e ridicole ( Ci fa alcuni esempi che ci fanno sorridere ).

Ringraziamo la signora Susanna per averci dedicato un’ora del suo tempo e le auguriamo: - Buon lavoro!

Dopo aver ascoltato le risposte alle nostre domande guarderemo i vigili urbani in modo diverso: sono nostri amici perché facendo bene il loro la-voro ci fanno sentire più sicuri e pro-tetti!Alunni della classe 5ª - Scuola prim. Minori

L’INTERVISTACONOSCIAMOLI MEGLIO:

i Vigi l i Urbani

Una nuova compagnaLunedì, 18 marzo, in classe prima è ar-rivata Maria Scariati, una bambina con i capelli neri e corti fermati da un cer-chietto rosa, gli occhi castani e il viso paffutello. Maria se ne sta zitta zitta e parla solo con la maestra perché non ci conosce ancora bene. È brava e gentile e noi le vogliamo già bene.

Alunni di classe 1ª -Scuola Prim. Minori

Paride con Era, Atena ed Afrodite

Un trambusto piuttosto festoso avvolge la cima dell’ Olimpo: sono gli

déi, che tra un bagordo e un ca-lice di buon vino, festeggiano lo sposalizio tra la ninfa Teti e il re di Ftia, Peleo. Tutti sono vestiti divinamente, ma nessuno può

eguagliare la finezza dei modi e il garbo di Afrodite, che è osser-vata da Era ed Atena, con un pizzico di rancore e gelosia. Tutte le divinità sono state invi-tate al banchetto, eccetto Eris, la Discordia che, per vendicarsi dell’affronto subito, si presenta nella sala del banchetto e lan-cia un pomo d’oro sulla lunga tavolata, con su scritto “Alla più bella”. Nasce una compe-tizione tra le dee invitate: Era, Atena ed Afrodite, che litigano per chi dovrà ricevere il prezio-so pomo. Zeus, per placare la lite, pensa di assumere, mo-mentaneamente, un giudice, precisamente di origini mor-tali. Dal Patio, scorge Paride, il figlio di Priamo ed Ecuba, che sta pascolando le pecore sull’Ida, in Frigia . Egli sarà il giudice. Al cospetto di Paride, ogni dea cerca di impadronirsi del favore del giovane frigio, corrompendolo per quanto è possibile. Atena gli promette la saggezza, Era la potenza e Afrodite l’amore della donna più

Una visita poco gradita: Eris all’ Olimpo

bella del mondo: Elena, moglie del re spartano Menelao. Pari-de accetta l’ offerta di Afrodite e dona il pomo d’oro alla dea nata dalla spuma del mare. Poi rapisce Elena e scappa con lei. Ciò causerà guerre sanguinose e scompiglio fra Achei e Troiani.

Io, se fossi stato Paride, avrei preferito il dono di Atena, per-ché se una persona è saggia, certamente, con le proprie doti, diviene bella come la figlia di Leda, forte nella sua intelli-genza. Perché la vera forza e la vera saggezza di un essere umano risiedono nelle capacità di usare la “testa” e nel saper condurre la propria vita con in-telligenza.Luigi Reale, classe I° A, Scuola

Secondaria - Minori

Esperienza di una scout Mi sono iscritta agli scout circa tre anni fa, quando per

gioco incominciai a voler scoprire ciò che alcuni miei conoscenti facevano il sabato pomeriggio. Era ottobre e non dimenticherò mai il mio primo giorno agli scout.Da quel momento per me essere scout non è solo indos-sare una divisa che a qualcuno può sembrare ridicola, fare costruzioni con pali e corde o dormire in tenda, solo per il gusto di farlo….ritengo che essere scout non sia solo esserlo in alcuni momenti della nostra vita, ma che sia con-dividere tutte le im-postazioni sui principi dello scoutismo nella vita quotidiana.Lo scoutismo ha cambiato la mia vita fin dal primo momento, prima di far parte di questa comunità avevo un carattere schivo e non amavo parlare agli altri di me stessa, adesso invece grazie a questo movimento, che si basa su alcuni importanti valori, ho imparato ad aprirmi di fronte agli altri e a parlare di me. Ho scoperto il valore dell’amicizia e del rispetto reciproco ed ho imparato a condividere esperienze belle e brutte. Da quando faccio parte degli scout ho anche messo da parte la pigrizia e come diceva Baden Powell ho imparato a buttare il cuore oltre gli ostacoli che ogni giorno la vita ci pone dinanzi. Ho capito che giocare il gioco è sempli-cemente più divertente di stare seduti a guardare gli altri perché tutti noi siamo come un paracadute: dobbiamo aprirci a nuove esperienze per vivere al massimo. Chi non frequenta gli scout non potrà mai capire la gioia che si prova ad ogni nuova uscita, l’impazienza prima della riunione del sabato pomeriggio, l’ansia per il campo estivo con la paura di aver dimenticato qualcosa di im-portante, perché quando invece sei sicuro di aver portato tutto, molto probabilmente, la metà del materiale lo hai lasciato a casa! Noi scout viviamo secondo valori che ci guideranno per sempre, lo scoutismo non è solo scoperta ma è anche competenza nel fare le cose e responsabilità per guidare al meglio i più piccoli. Concludo dicendo che lo scoutismo è per tutti ma non tutti sono per lo scoutismo!

Elisabetta Anastasio -classe 3ª scuola sec. - Minori

Il 6 marzo le classi 4° A - B e la 3° sono andate al “Giffoni Film Festival” perchéle maestre ci volevano far conoscere il posto e farci vivere un’esperienza nuova.Le maestre ci hanno avvisato che dovevamo portare: bottiglietta d’acqua,zainetto e la merenda. Durante il tragitto mi sono affacciato al finestrino e ho visto: molti alberi e giardini, un piccolo bosco in pendenza, il mare in lontananza, il cielo un po’ grigio, nuvoloso e piovigginava.Quando siamo arrivati nel cinema è venuto il presentatore per dirci quali film avremmo visto e cosa avremmo fatto.

Dopo il primo film “ Le avventure di Fiocco di Neve” siamo andati in una mensa dove abbiamo mangiato,chiacchierato e giocato. Quando siamo ritornati nel cinema abbiamo visto il secondo film dal titolo “Un Mostro a Parigi”. Dopo sono venuti tre universitari che ci hanno fatto capire il mes-saggio dei film: la diversità non può ledere un’a-micizia. I protagonisti dei due film erano un gorilla bianco e una pulce gigante, tutti guardavano solo il loro aspetto fisico e non cercavano di conoscere il loro carattere e i loro sentimenti. Quando sono tornato a casa ero stanco ma felice della bellaed emozionante giornata che avevo vissuto.

Alessandro Parascandolo classe 4° A sc. prim. Minori

Visita al Giffoni Film Festival

Le piantine di grano che in chiesa adornano “il sepolcro”

Gli alunni mentre preparano il tappeto di segatura a scuola guidati da Angela Lembo

(sopra) e l’opera già terminata (sotto)

In occasione della settimana santa, nella Basilica di S. Trofimena, da-vanti alla Cappella del S. Sacramen-

to, viene preparata un’opera figurativa di grandi dimensioni. Il risultato finale somiglia ad un tappeto e viene chiama-

Minori: un’ antica tradizione pasqualeto anche “sepolcro” che, nella tradizio-ne cristiana, è il luogo dov’ è deposto Gesù. Anticamente veniva realizzato in tutti i paesi della Costiera amalfitana. Dopo il Concilio Vaticano II si stabilì che non vi dovessero essere immagini nel-

le chiese che distraessero il fedele dall’adorazione Euca-ristica del Giovedì Santo.Minori non si adeguò al nuo-vo ordinamento e continuò a praticare questa usanza sal-vando sia la tradizione sia la tecnica artistica che trae ori-gine dalla cultura spagnola. Il “sepolcro” viene, poi, ador-nato con piantine di grano, cresciuto al buio, coltivato anche da noi ragazzi che quest’anno faremo la Prima Comunione e che porteremo

in Chiesa Mercoledì Santo. Per realizzare il Tappeto si usano la segatura mescolata a polvere colorata, tanta pazienza e molta precisione.Abbiamo invitato a scuola la prof.ssa Angela Lembo che ogni anno, insieme ad altri artisti, contribuisce alla realizza-zione di un grande Tappeto, ogni volta diverso, continuando a tenere viva que-sta tradizione insegnando la tecnica a tanti giovani e ragazzi. Guidati da lei abbiamo preparato un piccolo Tappeto. Questa è la procedura da noi seguita:1) ci siamo divisi in due squadre;2) abbiamo scelto il tema;3) abbiamo disegnato sul foglio qua-drettato;4) abbiamo “riempito” il disegno con la segatura colorata.Alla fine abbiamo ammirato il nostro ca-polavoro, steso sul pavimento dell’atrio della scuola, provando una grande sod-disfazione.

Alunni di classe 5ª scuola Prim. Minori

Noi alunni di seconda abbiamo imparato come seminare e far cre-scere il grano per il “sepolcro” in chiesa. Ecco come fare: prendi un conteni-tore, metti i semi e l’acqua, chiudi il coperchio e li lasci per un po’ di tempo. Poi apri e ti assicuri che i semi abbiano bevuto tutta l’acqua. Prendi un vaso basso e ci

La semina del grano per Pasqua metti la terra, ma non fino all’orlo, e ci metti sopra tanti chicchi di grano come se fos-se un tappeto. Dopo copri con un po’ di terra, ma poca, dopo versi dell’acqua, però a goccine, e metti il vaso in un posto, ma che sia buio. Il mercoledì santo , in-fine, lo porti in chiesa.

Annalisa Rufrano classe 2ª scuola Prim. Minori.

Il nuovo PapaIeri ho visto il nuovo Papa. Prima ho visto la fumata che sembrava nera ma poi è uscita tutta bianca. Tutti quelli che stavano a Roma in piazza S. Pietro hanno gridato: - Viva il Papa! Anch’io ho iniziato a gridare “Viva il Papa!”Poi è uscito sul balcone della chiesa

un cardinale e ha detto in latino “Habemus Papam”, che in italia-no significa “abbiamo il Papa”.

Alla fine è uscito il Papa, che si chiamerà Papa Francesco, che ha salutato tutti e ha recitato le preghiere. Io e mia sorella abbiamo pregato in ginocchio insie-me al Papa. Ah! Mi sono dimenticata di dire che ho visto tante bande che suonava-no e le guardie svizzere (però i loro vestiti mi facevano tanto ridere! )

Giorgia Fusco -classe 2ª scuola Prim. Minori

PasquaPasqua, giorno di gioia,giorno di dolcezza.Regaliamo abbracci,doniamo sorrisi,riceviamo amore;il nostro cuoresi apre al Signore.

Alunni classe 4 A - Scuola prim. Minori

Ormai il nostro Pianeta si pre-senta sempre più come un grande villaggio in cui quello

che accade ad un abitante finisce con l’interessare e coinvolgere l’in-tero villaggio. La vita degli abitanti del Pianeta, nel XXI secolo, tende a svolgersi a livel-lo mondiale. Siamo sempre più citta-dini del mondo, perché ci possiamo spostare in poche ore da un con-tinente all’altro perché siamo informati in tempo reale di quanto succede nelle più lontane regioni del globo, consumiamo gli stessi prodotti, vedia-mo gli stessi film, vestia-mo allo stesso modo….Questo fenomeno econo-mico e culturale assieme è stato definito globaliz-zazione. È un fenomeno reale e recente che riguarda la progressiva apertura dei mercati nazionali all’este-ro dando così origine ad un mercato globale che varca i confini nazionali e che condiziona pesan-temente con il suo anda-mento le singole econo-mie nazionali.L’industrializzazione ha favorito l’a-pertura degli scambi e ha dato avvio alla mobilità territoriale di persone e tecnologie destinata a divenire sem-pre più intensa. Oggi è possibile inviare in ogni parte del mondo un numero infinito di in-formazioni, grazie alla rete telemati-ca INTERNET. Questa possibilità di collegare in

La globalizzazione: pro e contropochi secondi luoghi distan-ti migliaia di chilometri ha finito per condizionare an-che sistemi di produzione e di commercializzazione in quanto viene eliminato il con-tatto diretto tra produttore e consumatore, permette alle imprese di avere sedi anche in Paesi diversi, pur mante-nendosi in collegamento con

le loro varie filiali.La globalizzazione ha effetto anche sulla finanza mondiale; è possibile, infatti, grazie alle reti telematiche spostare capitali, acquistare o ven-dere titoli digitando pochi tasti.Purtroppo la globalizzazione non ha portato solo effetti positivi all’in-terno delle nostre società, ma an-che svantaggi. Ha comportato una

diminuzione dei posti di lavoro nei Paesi ricchi, in quanto at-traverso la “delocalizza-zione” mol-te aziende preferiscono investire in zone più red-ditizie dove la mano-dopera co-sta meno e dove ci sono

meno controlli fiscali; inoltre nel loro sforzo di ottenere il massimo profitto le grandi multi-nazionali si dimostrano poco attente ai problemi ambientali. Ciò sottopone non sol-tanto le popolazioni lo-cali a tutti i rischi di un inquinamento a volte massiccio, ma va co-munque ad aumentare il degrado complessivo del nostro mondo.La globalizzazione ha portato gli Stati più ric-chi ad arricchirsi sem-pre di più a discapito di quelli poveri i soldi finiscono nelle mani dei pochi ricchi che gestiscono il com-

mercio con l’occidente delle materie prime appartenenti ai Paesi in via di sviluppo.La globalizzazione ha dato tanto e ha migliorato tanto ma ci ha portato ad essere tutti uguali.Infatti ha reso la realtà intorno a noi piatta ed “omologata”, cioè ogni aspetto della vita è ispirato ad un certo modello uguale per tutti. La stessa diffusione della cultura an-glosassone, favorita dall’affermazio-ne della lingua inglese come lingua mondiale, ha portato con sé un po’ per volta all’estinzione di intere cul-ture. Vale la pena ricordare che la discus-sione e le polemiche su questo pro-blema scoppiano soltanto nei Paesi ricchi poiché in quelli davvero poveri non si sa neppure che cosa sia la globalizzazione: ci si limita solo a subirla.

Schiavo Vincenzo e Amato Gaetano classe 3^ A scuola sec. 1° grado

- Minori

Franco I., un uomo di 67 anni, è stato trovato morto nella Galleria

Umberto di Napoli. Un altro senza-tetto, come lui, si è accorto che sta-va avvolto nella sua vecchia coperta, circondato dai cartoni che dovevano proteggerlo dal freddo. Intorno a lui le persone continuavano a fare colazione al bar, seduti ai ta-voli, chiacchieravano tranquillamente senza accorgersi che a pochi metri c’era chi stava morendo per una crisi respiratoria. Franco solitamente dormiva vicino ad un tronco d’albero segato ma nel po-mer igg io si era sen-tito male; q u a l c u -no aveva chiamato il 118 ma lui era scappato rifiutando l’assisten-za.

Storie di povertà Vita da clochardAntonio era avvolto nel suo cappot-

tone largo, aveva un cappellaccio in testa, una sciarpa intorno al collo, indossava scarpe molto più grandi dei suoi piedi: erano le uniche cose che aveva per difendersi dal freddo. Non se li toglieva mai, neppure quando tornava nella sua “casa”: una vecchia roulotte abbandonata nella periferia di Roma, senza acqua e senza una stufa. Eppure Antonio era contento così. Non chiedeva l’elemosina e ri-fiutava ogni aiuto. Gli bastavano la povera pensione e il suo migliore ami-co, il cane Bob, un randagio come lui.

Il barbone Antonio, 77 anni, non è riuscito a resistere al freddo delle notti di feb-braio ed è morto den-tro alla sua roulotte.

Ora Franco e Antonio non ci sono più ma sono tantissimi i senzatetto (o clochard) sono presenti in tante città. Non hanno casa, non hanno di che vivere… E allora se ne vanno in giro raccogliendo cartoni e stracci per co-struirsi un letto nuovo ogni sera, sotto i portici o davanti ai portoni. Sono tantissimi i giovani che non tro-vano lavoro, gli anziani soli, i tossico-dipendenti, i mariti che hanno perso la famiglia o anche persone che voglio-no buttarsi via come un oggetto vec-chio per non dare fastidio a nessuno. Spesso la gente li guarda e poi, indif-ferente, si allontana. Invece alcune persone si occupano di loro donando coperte, preparando pasti e bevande calde. Ma non basta, tutto questo è solo una goccia nel mare.

Alunni classe 5ª – Scuola primaria - Minori

Oggi a scuola è venuto un ragazzo di “Frutta nelle scuole” e tutti insieme siamo andati nell’atrio per vedere come si prepara il succo di mele: si prendono le mele, si mettono dentro ad un cilindro di una macchi-na, si premono con un mestolo di legno, un pulsante verde avvia la macchina e… dal rubinetto esce il succo di mele. Poi ha messo

Il succo di mele

il liquido spremuto nei bicchieri. Sono arrivati anche i compagni delle altre classi e tutti l’hanno bevuto. Era davvero molto buono!

Sandra Porpora – Cl. 1ª Sc. primaria

- Minori

Un messaggio per papàSempre teso e preoccupatoqualche volta un po’ arrabbiato, tempo libero non haie non stiamo insieme mai;poi la sera tu sei stancoposso solo starti accantoe abbracciarti stretto stretto sul divano o nel tuo letto!Io con te vorrei giocarema tu sempre hai da fare;dai, su, fermati papàlascia tutto e vieni qua!Chi ti chiama è il tuo bambino,è il messaggio del mio cuore“Tu sei il papà migliore”

Alunni classe 4ª

- Scuola prim. Maiori

Al papàPapà, oggi è la tua festae ne approfitto per dirtiche ti voglio bene.Vorrei ringraziarti per tutto quelloche fai per me ma non trovo le parole.Ma a che servono le parole?Basa guardarci negli occhiincontrare i nostri sguardiabbracciarci per capire com’è grande il nostro amore!Quando mi tieni per manomi sento la più felice del mondo,perché il calore delle tue mani mi dà sicurezza.Sei il mio mago buono,le tue coccole e le tue dolci parolesono per me un’immensa magia!Quando ti arrabbi ci resto malema poi capisco che lo fai per meper non farmi sbagliare. per aiutarmi ad affrontarele difficoltà della vitacon fiducia e con rispettoverso gli altri.Ti amo, ti amo e ti amerò per sempre.

Alunni classe 3ª

- Scuola Primaria - Minori

Questo numero del giornalino dell’Istituto Comprensivo di Maiori - Minori, anno scolastico 2012-2013,

“Lo sguardo”a C O L O R I

puoi leggerlo sul SITO www.scuolecostieraamalfitana.it

nella Sezione “MINORI” dove trovi anche tutti i numeri pubblicati negli anni scolastici

2008/2012

Francesco Landi Sc. dell’infanzia Sez. B - Minori

Francesca Arpino - Sc. dell’infanzia Sez. B- Minori

Giovanni Di Bianco- Sc. dell’infanzia Sez. B - Minori

Camilla Bruno Classe 1ª Scuola prim. - Minori

BENTORNATA PRIMAVERA

I colori e i profumi della primaveraAlla finestra osservi i fioridalla mattina alla sera;esci; corri sul prato colorato…Alcune foglie cadono, spinte dal vento.Le vede un bambino ed è contento.Sembra di vedere un ballo improvvisatolentamente adagiandosi sul prato.Verde, viola ed arancionesono i colori di questa stagione.

Alessandra Cimini Classe 1ª B scuola sec. - Maiori

Evviva la primavera

Quando mi sveglio,gli uccellini sento cantar.E mi accompagnano a scuola,perché io devo imparar.I fiori sono sbocciati,si sente un buono odore,e alle persone tristi,passa il mal umore.Perché è venuta la Primavera,che rende tutti felici,e specialmenteai miei amici.

Ludovica VanacoreScuola sec. 3 ª B -Maiori

Una Primavera di fioriLa primavera si avvicinae si vedono già i primi fioricolorati e profumati distesi sul prato verde,illuminato dal sole.Su per la collina il primo giorno di primaverasbocciano rose: gialle, bianche, rosse e blu; che con il loro profumo riempiono l’aria. Che bella la primavera! Con la sua aria rinfrescante che accarezza il mio viso. La primavera è la più bella di tutte le stagioni!

Savo Stefano-Serretiello Isabella -Classe 4ª B Sc. prim.- Minori

Zagarella

Mi chiamo Zagarellaperché sono una maschera bella.Sono un limone coltivato solo in Costiera lo sfusato.Sulla testa ho un grande fiorecon il profumo di limone.Da due bambine sono stata creata e l’emblema del Carnevale di Maiori sono diventata.Vivo in un posto divinodove il sole fa capolino, tra il profumo dei fiorie il blu dei cavalloni.

Alunni Classe 5ª A -Scuola prim. Maiori