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1 . Quale il termine esatto? Per definire che cosa? In queste ultime settimane abbiamo chiarito il significato di questi termini con l’aiuto delle professoresse di geografia e di inglese. Per questo lavoro siamo stati suddivisi in gruppi, ognuno aveva un aspetto da analizzare: morfologico, economico, politico, tipo di governo, economico, Londra e le città principali, problemi e curiosità. Dopo aver cercato il materiale, ogni gruppo ha riassunto e scritto le informazioni che erano più interessanti e curiose per conoscere l’argomento. Poi un rappresentante per gruppo ha presentato alla classe il lavoro svolto, rispondendo a eventuali domande dei compagni. Tra gli argomenti sono stati scelti quello energetico e ambientale. L’Inghilterra infatti in breve tempo da prati verdi e colline si è trasformata in una vera e propria officina. L’ultima difficoltà che il paese deve affrontare è il Brexit, il 26 giugno con un referendum gli inglesi voteranno per L’ESPERIENZA CONTINUA….. Ormai un altro anno scolastico è terminato. Sembra ieri il primo giorno in cui abbiamo varcato la porta per entrare in questa nuova scuola e ora ci troviamo alla fine del secondo anno. Questo è stato sicuramente un anno molto impegnativo, pieno di difficoltà e di ostacoli, abbiamo avuto modo di crescere fisicamente e mentalmente. Per noi la realizzazione di questo giornale è servita anche a questo Possiamo affermare che il lavoro che abbiamo svolto ci ha permesso di unirci, ora ci sentiamo un vero “gruppo classe” . Eccoci pronti, quindi a presentarvi la seconda edizione, come promesso. Nuovi articoli, nuove tematiche e curiosità non solo della nostra classe, ma anche esperienze, progetti di altre classi che abbiamo pubblicato con vero piacere. THE GLACE OF THE U.K. Gran Bretagna, Regno Unito, Inghilterra? l’uscita dall’Unione Europea degli stati che formano la “Great Britain”, cioè il Regno Unito. Per rispondere alla domanda del titolo vogliamo precisare che la Regione Britannica comprende il Regno Unito, composta da Gran Bretagna (Scozia, Galles e Inghilterra) e Irlanda del Nord o Ulster. M E D I E N E W S NOTIZIARIO DELLA CLASSE 2^ A

giornale 2^ edizione aggiornato - icscremeno.gov.it · Giacomo Balla è la ... una slide con scritto la ... Liceo Leopardi di Lecco. I ragazzi del nostro istituto che vi hanno

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Quale il termine esatto? Per definire che cosa? In queste ultime settimane abbiamo chiarito il significato di questi termini con l’aiuto delle professoresse di geografia e di inglese. Per questo lavoro siamo stati suddivisi in gruppi, ognuno aveva un aspetto da analizzare: morfologico, economico, politico, tipo di governo, economico, Londra e le città principali, problemi e curiosità. Dopo aver cercato il materiale, ogni gruppo ha riassunto e scritto le informazioni che erano più interessanti e curiose per conoscere l’argomento. Poi un rappresentante per gruppo ha presentato alla classe il lavoro svolto, rispondendo a eventuali domande dei compagni.

Tra gli argomenti sono stati scelti quello energetico e ambientale. L’Inghilterra infatti in breve tempo da prati verdi e colline si è trasformata in una vera e propria officina.

L’ultima difficoltà che il paese deve affrontare è il Brexit, il 26 giugno con un referendum gli inglesi voteranno per

L’ESPERIENZA CONTINUA…..

Ormai un altro anno scolastico è terminato. Sembra ieri il primo giorno in cui abbiamo varcato la porta per entrare in questa nuova scuola e ora ci troviamo alla fine del secondo anno. Questo è stato sicuramente un anno molto impegnativo, pieno di difficoltà e di ostacoli, abbiamo avuto modo di crescere fisicamente e mentalmente. Per noi la realizzazione di questo giornale è servita anche a questo Possiamo affermare che il lavoro che abbiamo svolto ci ha permesso di unirci, ora ci sentiamo un vero “gruppo classe” . Eccoci pronti, quindi a presentarvi la seconda edizione, come promesso. Nuovi articoli, nuove tematiche e curiosità non solo della nostra classe, ma anche esperienze, progetti di altre classi che abbiamo pubblicato con vero piacere.

THE GLACE OF THE U.K. Gran Bretagna, Regno Unito, Inghilterra?

l’uscita dall’Unione Europea degli stati che formano la “Great Britain”, cioè il Regno Unito.

Per rispondere alla domanda del titolo vogliamo precisare che la Regione Britannica comprende il Regno Unito, composta da Gran Bretagna (Scozia, Galles e Inghilterra) e Irlanda del Nord o Ulster.

M E D I E N E W S NOTIZIARIO DELLA CLASSE 2^ A

2

I volontari della Croce Rossa Italiana di Ballabio, sabato 27 febbraio, sono intervenuti presso la scuola S. Giovanni Bosco a Cremeno per insegnare ai ragazzi della 2°A, alcune manovre salvavita. Il Progetto delle Manovre Salvavita Pediatriche racchiude percorsi, formativi e informativi, che tendono, in modo coordinato, ad aiutare ciascun individuo, ad acquisire e saper eseguire azioni e modificare i propri comportamenti per mantenere e migliorare la salute in casi di necessità. I volontari dopo averci spiegato la teoria hanno divisi in due gruppi di cui uno è rimasto in Aula Magna per due ore mentre l’ altro è tornato in classe. Dopo l’intervallo i gruppi si sono scambiati. Gli addetti della Croce Rossa hanno iniziato il loro intervento precisando che prima di applicare il massaggio cardiaco bisogna tenere conto delle tre “s” (sicurezza, stimolo e strillo) e dell’ “a-b” (aperture delle vie aeree - tecnica per far passare più aria in gola).

Il massaggio cardiaco può essere applicato quando una persona è cosciente o incosciente, l’importante è che respiri in modo normale

Il primo modo comprende trenta compressioni con una, o due mani sulla parte superiore della cassa toracica e due insufflazioni bocca a bocca ripetendo più volte.

Questo per quanto riguarda un ragazzo o un adulto, mentre per il lattante il metodo è il medesimo ma le compressioni si applicano solo con due dita.

Questo procedimento va eseguito fino all’arrivo dell’ ambulanza. Mentre si compiono queste manovre è bene chiamare o far chiamare i soccorsi ai numeri che vedete qui sotto.

LEZIONI DI VITA: ISTRUZIONI DI PRIMO SOCCORSO

Una lezione diversa…… per aiutare gli altri

Dopo che tutti gli alunni si erano cimentati su manichini, i volontari hanno presentato gli interventi per la disostruzione delle vie aeree. La prima manovre da attuare è quelle di Heimlich: consiste nel mettersi alle spalle della persona portando entrambe le mani chiuse a pugno, alla bocca dello stomaco, subito sotto le ultime costole e comprimendo per cinque volte verso di sé.

Continuare ad alternare cinque pacche a cinque compressioni fino alla disostruzione completa e all’ arrivo dei soccorsi. Per il larttante la tecnica è diversa perché più delicato.

Occorre dare cinque colpi dorsali facendo scivolare la mano verso l’esterno, seguiti da cinque compressioni toraciche. Le compressioni addominali non sono consigliate perché possono danneggiare gli organi interni.

Conclusa la lezione i ragazzi della 2^A hanno imparato a intervenire in caso di emergenza. Il volontario, Davide, ha espresso un suo parere positivo sull’ impegno e la disponibilità degli alunnisostenendo che : “Tutti i ragazzi hanno partecipato con interesse e attenzione, sono stati bravissimi ed entusiati nelle simulazioni per conoscere le tecniche di intervento per aiutare le persone” Nei giorni successivi un volontario è tornato a scuola per consegnare a ogni ragazzo è stato un attestato.

3

RITORNANDO AL FUTURISMO Insieme a Balla , Boccioni, De Chirico... al museo del 900

Il giorno 22 Febbraio noi ragazzi di 2^A e di 2^B approfittando dell’uscita a Milano per il teatro di inglese siamo andati a visitare il museo d’arte del ‘900 che si trova vicino al Duomo. Al museo abbiamo ammirato le opere di molti artisti futuristi: Volpedo, Balla, Boccioni, Fontana, De Chirico… Il futurismo è una corrente che nasce nei primi anni del novecento che vuole sottolineare una nuova pittura dinamica, capace di rendere l’idea del movimento, della velocità: “Tutto si muove, tutto corre,

tutto volge rapido. Una figura non è mai stabile davanti a noi ma appare e scompare incessantemente”. Nei quadri dei futuristi vanno tutti di corsa e le persone si moltiplicano nello spazio. Gli artisti smettono di dipingere figure, buttano il colore e si mettono a bucare la tela. Gli artisti del 900 ne inventano davvero di tutti i colori! Il primo quadro è “Il quarto stato” di Pelizza da Volpedo che rappresenta tre persone in primo piano e la massa di lavoratori alle loro spalle. Di Giacomo Balla è la

tela con la “La bambina che corre sul balcone”, di Umberto Boccioni “L’Elasticità”. Entrambi gli artisti ritraggono il nuovo pensiero che avanza: la bambina di Balla si ripete più volte dando l’impressione che si sposti, il cavallo in corsa ha quattro zampe, ma sembra averne molte di più. Con il “Primo taglio della tela” Lucio Fontana dichiara che l’arte deve avere anche le dimensioni dello spazio tridimensionale e per comunicare questa immagine

LA MAGIA DELLE SCARPETTE ROSSE The wizart of Oz

On February 22nd we went to theatre “Carcano” in Milan to see a performance: The Wizard of Oz”. It’s the story of a girl, her name is Dorothy, who lives in Kansas. One day a tornedo carries her in the land of Oz and she wants to get back home. There, she meets a Scarecrow who needs

a brain, a Tin Man who wants a heart, and a Cowardly lion who wants a little courage. They hope the Wizard of Oz will help them and he will do it. The performance lasted an hour and a half. It was a bit difficult but it was an interesting experience.

realizza delle tele con tagli molto profondi. Nei dipinti di Giorgio De Chirico tutto appare fermo e silenzioso, immobile, senza vita; gli uomini sono rappresentati come manichini, le piazze sono spazi vuoti, a volte sono presenti delle statue, dei castelli che però non esistono davvero perché l’artista le modifica a suo piacere. Questa esperienza è stata divertente e interessante e la

proponiamo anche alle

altre classi!

Il Quarto Stato Pelizza da Volpedo

La bambina che corre sul balcone

Giacomo Balla

Primo taglio della tela Lucio Fontana

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Quest’anno le classi dell’Istituto “San Giovanni Bosco” di Cremeno hanno avuto la possibilità di partecipare ad un incontro molto significativo e interessante: giovedì 28 Aprile sono andati all’oratorio di Cremeno per ascoltare Luisa Colombo che insegna arte terapia nelle carceri. Successivamente a questo incontro, in classe hanno riflettuto insieme all’insegnante sul significato di questa esperienza e ognuno ha espresso la propria opinione sull’ argomento “ Crescere nella legalità”. Queste sono alcune delle riflessioni che sono emerse:<<…abbiamo capito che c’è molta differenza tra educare e imporre, infatti quando si educa si ha sempre qualcosa in cambio mentre l’imposizione è un obbligo e si deve fare anche contro la propria volontà>>; <<… abbiamo capito che dobbiamo iniziare a prendere le nostre responsabilità, perché in un prossimo futuro non sempre troveremo chi

ci potrà aiutare e difendere>>. <<… Luisa Colombo ha anche fatto capire che il carcere non è un luogo di punizione ma un luogo di aiuto dove si usa la creatività come terapia che serve a curare momenti di disagio e solitudine>>. Dopo questo incontro <<… abbiamo imparato che le persone devono sempre avere una seconda possibilità e che non bisogna mai avere pregiudizi su chi ha commesso sbagli>>. Luisa Colombo durante l’incontro ha proiettato un power-point mostrandoci diverse immagini con le attività che si svolgono dentro al carcere e alla fine una slide con scritto la parola “GRAZIE!”. A dire la verità la spiegazione che ci ha dato è stata molto significativa e ci ha aiutato a riflettere: bisogna sempre usare questa parola, anche quando sembra scontata. Il messaggio principale che ha voluto

Trasmetterci, fin dall’inizio, è che in questo periodo della nostra vita, l’adolescenza, occorre essere più consapevoli, guardare oltre le apparenze, avere sempre un “gancio” che ci supporti in ogni circostanza a cui fare riferimento, ma soprattutto non dobbiamo mai dimenticare che bisogna sempre essere se stessi.

CRESCERE NELLA LEGALITA’ ESPERIENZE CHE SEGNANO LA VITA

Sabato 16 aprile, presso la sede della Biblioteca di Barzio, si è svolta la premiazione del Concorso “Pagine che contano”, proposto dalle Biblioteche di Introbio, Barzio, Cremeno e Maggio agli alunni del secondo ciclo delle elementari e ai ragazzi delle scuole medie. I premi consistevano in buoni da spendere presso la libreria Cattaneo e sono stati assegnati ai primi tre vincitori di ogni ordine di scuola.

POMERIGGI IN BIBLIOTECA CON “PAGINE CHE …CONTANO “ E “PAGINE CHE… GIOCANO”

Sabato 14 maggio 2016, alle ore 14:00, presso la Biblioteca di Cremeno (Maggio), Villa Carnevali, si è svolto il gioco “Pagine che…giocano”, riservato agli alunni delle classi prime e seconde della Scuola Secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo di Cremeno. Tanto divertimento per tutti! Informazioni più dettagliate le trovate sul sito della scuola www.icscremeno.gov.it

5

TRASFERTA A MILANO Una giornata nel capoluogo di regione

Il 22 Febbraio con la classe seconda B di Cremeno e le classi seconde di Introbio, ci siamo recati a Milano per visitare il Museo del Novecento e per assistere alla rappresentazione teatrale del Mago di Oz. Poiché lo spettacolo era al mattino mentre il Museo era programmato nel pomeriggio, abbiamo colto l’occasione per visitare Milano. Durante il pomeriggio abbiamo passeggiato in zona centro ammirando la Galleria poi abbiamo raggiunto piazza San Babila e la relativa basilica. La piazza di San Babila è situata nel

centro storico di Milano e il corso Vittorio Emanuele la collega a Piazza del Duomo. Al centro della piazza si trova una grande fontana, costruita con diversi tipi di granito. Oltre ad esserci una fontana si trova anche la Basilica Collegiata Prepositurale di San

Babila. Questa è una Basilica dedicata a San Babila, che fu vescovo di Antiochia negli anni quaranta del III secolo e morì martire. In seguito abbiamo visto, solo dall’esterno, la casa del Manzoni. Il grande artista

I FUTURI SCRITTORI DELLA SCUOLA MEDIA DI CREMENO

Nel mese di dicembre è stato proposto agli alunni delle scuole secondarie di 1° grado il 4° concorso di scrittura “La Fucina dello Scrittore” promosso dal Liceo Leopardi di Lecco. I ragazzi del nostro istituto che vi hanno partecipato sono stati

Vanessa Arrigoni,

Enrico Daniele Maroni e Alessandra Redondi della classe terza B di Cremeno. Il concorso ha avuto l’obiettivo di promuovere una riflessione sul “viaggio come espressione del desiderio di ricerca dell’uomo”. La premiazione si è tenuta sabato 21 maggio nel

Lombardo in cerca di tranquillità decise di trasferirsi a Milano con la famiglia. Il poeta acquistò la casa nel 1813 e ci restò con la sua famiglia fino al 1873, ovvero l’anno in cui morì. La casa è stata restaurata da poco e appare ordinata e ben tenuta, sul balcone sopra la porta d’ingresso sventolava una grande bandiera tricolore.

La terza classificata di questo evento è stata Alessandra Redondi, mentre Daniele Enrico Maroni è stato selezionato tra i primi 35 e Vanessa Arrigoni tra i primi 50. Alle pag. 16 – 17 trovate il testo della terza classificata.

pomeriggio al Palataurus di Lecco nell’ambito di un convegno “Didattic@aperta: la scuola si apre all’Università e all’Impresa per un nuovo capitale umano”. Gli elaborati esaminati sono stati più di 200, di cui 50 selezionati.

Ci siamo recati in piazza S. Fedele, situata nel cuore di Milano, fra palazzo Marino e la galleria Vittorio Emanuele II dove si trova il monumento ad Alessandro Manzoni è una scultura in bronzo di Francesco Barzaghi, che venne eretta nel 1883. Si trova a Milano in piazza San Fedele, eretta nel punto dove lo scrittore il 6 gennaio 1873 recandosi a messa si procurò il pesante trauma cranico che l'avrebbe portato, diverse settimane dopo, alla morte.

Piazza S. Fedele con il monumento al Manzoni

S. Babila

6

Dopo un primo rilievo metrico e fotografico si sono realizzate delle tavole di progetto, che prevede: la manutenzione delle piante esistenti; la realizzazione di un orto biologico con ortaggi, piante dalle proprietà curative e frutti di bosco; la creazione di aiuole per la valorizzazione dell’ambiente scolastico. Inoltre il progetto include alcune sculture ispirate alle stagioni, da costruirsi con materiale di riciclo.

UN NUOVO ORTO A CREMENO

Nel progetto “Adottiamo un po’ di Verde” rientra il Laboratorio “Orto didattico”, avviato nel secondo quadrimestre.

Si è costituito un gruppo, “Verde collettivo”, di circa di 15 persone - fra alunni, personale scolastico ed esperti esterni – che, settimanalmente, si prende cura di alcuni spazi verdi esterni alla sede di Cremeno.

ORTO DIDATTICO

OBIETTIVI AZIONI

- Riscoprire il valore della natura. - Imparare a prendersi cura. dell’ambiente. - Progettare i luoghi in cui si vive. - Conoscere il mondo dell’agricoltura.

- Cura dei semenzai e delle varie piantumazioni. - Rappresentazione grafica degli spazi scolastici e dell’ipotesi progettuale. - Visita ad una serra agricola locale - Stesura di schede botaniche e di approfondimenti tematici vari. - Rielaborazione multimediale dei momenti più significativi. - Divulgazione all’interno e all’esterno dell’Istituto.

7

Stiamo già pensando alle nuove attività per l’anno prossimo: una serra, l’angolo dei profumi ed altro ancora… Invitiamo tutti i parenti e gli amici dal pollice verde a visitarci e a dare il proprio contributo!

Giovedì 19 maggio abbiamo accolto alcuni bimbi della scuola primaria: insieme, abbiamo preparato il sale con le erbe aromatiche…

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ORIENTAMENTO, UNO SGUARDO AL FUTURO

A partire dall’anno scolastico 2007-2008 i ragazzi devono assolvere l’obbligo scolastico fino ai 16 anni. Ottobre è da sempre il mese dell’orientamento, nel quale tantissimi ragazzi si trovano a scegliere quale strada intraprendere per il futuro. Per scegliere i ragazzi devono riflettere su se stessi. I ragazzi di terza A e B di Cremeno nei primi mesi di scuola si sono informati, hanno discusso con gli insegnanti, hanno partecipato a diversi open day e ora si sentono abbastanza pronti a iniziare il prossimo anno scolastico nella nuova scuola che hanno scelto, il prossimo anno, poi toccherà a noi. Per questa scelta tutti gli studenti hanno avuto bisogno di un sostegno continuo da parte di tutti: genitori, insegnanti, per responsabilizzarli in un momento così delicato della loro vita, e per fargli capire che ogni loro scelta avrà sempre un ampio supporto, non solo della propria famiglia , ma anche dell’ ambiente che li circonda.

0

1

2

3

4

5

Grafica

Polivalente consolida

Fiocchi

Clerici

Classico

Scienza umane

Agraria

Scientifico

Meccanica-…

Alberghiera Casargo

Musicale

Servizi socio-sanitari

Turismo

Economico-sociale

Casa degli Angeli

Artistico

Parini

Amministrazione-…

Informatica-…

Linguistico

QUALE SCUOLA HAI SCELTO?

Maschi

Femmine

La nostra curiosità ci ha spinto a sottoporre un’ intervista ai ragazzi delle classi terze per capire come hanno fatto la scelta ma soprattutto come si sono

preparati e con l’aiuto di chi. La scelta delle domande da sottoporre è stata abbastanza difficile perché volevamo sapere molte informazioni. La tabulazione dei dati che vedete qui sotto ha

dato i seguenti risultati. Il grafico Quale scuola superiore ? mostra le scuole scelte dai nostri compagni di terza e si può notare facilmente come i

0

5

10

15

20

Si No Alcuni

TI DISPIACE LASCIARE GLI INSEGNANTI?

M

F

maschi siano indirizzati verso l’Istituto tecnico industriale Fiocchi e quello di Agraria; mentre le femmine prediligono il Liceo delle scienze Umane, l’Istituto per il turismo,

quindi denotano una disposizione per le lingue e l’Istituto professionale Clerici. Il resto dei ragazzi e delle ragazze si sono distribuiti negli altri Istituti

presenti a Lecco. Alla domanda : << Chi ti ha aiutato nella scelta?>> l’aiuto dei genitori in primis e poi degli amici sia per i maschi sia per le femmine

9

0

2

4

6

8

10

12

14

Si No Abbastanza

IL LAVORO SVOLTO IN CLASSE TI È SERVITO A CHIARIRE LE IDEE?

M

F

E' difficile accettare che ti separerai dagli amici?

M F

Si 2 14

No 9

Abbastanza 4 11

0

2

4

6

8

10

12

QUALE ATTIVITÀ È STATA PIÙ UTILE?

M

F

Sei sicuro della tua scelta?

M F

Si 13 19

No

Abbastanza 2 5

Non molto 1

Quando eri più piccolo avevi già un idea di che scuola avresti scelto?

M F

Si 9 10

No 6 15

Rielaborare i dati non è stato semplice: infatti “trasformando” le risposte che abbiamo raccolto in tabelle e grafici ci siamo accorte cha alcune persone o erano assento o semplicemente non avevano risposto ad alcune domande; ciò ha comportato delle difficoltà nel controllo del conteggio finale. I ragazzi delle classi terze sono 42: di cui 15 maschi e 25 femmine, due erano assenti nel periodo che noi abbiamo sottoposto l’intervista. Nonostante le 1000 fatiche il risultato per noi è stato soddisfacente!

Hai scelto la scuola seguendo quella che hanno scelto i tuoi amici?

M F

Si 1

No 15 24

10

QUEL RAMO DEL LAGO DI COMO…………

Al teatro di Pasturo per le classi seconde e terze

dell’Istituto Comprensivo di Cremeno e Introbio si sono recate a Pasturo per assistere alla rappresentazione teatrale de “Il racconto dei Promessi Sposi”. Lo spettacolo è stato messo in scena dalla compagnia teatrale “Teatro Invito”. Come già detto cinque attori inscena dall’inizio alla fine dello spettacolo, raccontano le vicende vissute dai due operai tessili lecchesi

all’inizio del XVII secolo. Ogni attore ha un proprio personaggio: Don Abbondio, Agnese, fra Cristoforo, Lucia e Renzo, tuttavia la coralità del racconto fa sì che dal tessuto drammatico emergano anche le voci dei personaggi minori, ma soprattutto del popolo, quel popolo che deve affrontare la carestia, la guerra, la pesta e le prepotenze dei nobili. Nello spettacolo erano

presenti più personaggi nello stesso momento, ma ciò non creava confusione perché ognuno riusciva ad interpretare il proprio ruolo entrando in relazione con gli altri personaggi. Naturalmente il regista, Bebbe Rosso, ha deciso di rappresentare solo alcuni dei principali episodi del celebre romanzo come: l’incontro di Don Abbondio con i Bravi, il

BRAVI: Sig. curato lei ha intenzione di maritar domani

Renzo Tramaglino e Lucia Mondella…

DON ABBONDIO: Lor signori sanno benissimo come

vanno queste faccende. Il povero curato non c’entra…

BRAVI: Orbene, questo matrimonio non s’ha da fare, né

domani, né mai…

RENZO: Lucia!!?

LUCIA: Oh Signore benedetto!... Voi?... Com’è possibile?

Perché? E la peste?

RENZO: Signor curato…….ques…questa è mia moglie!

LUCIA: E que…quest….questo…è…..

DON ABBONDIO: Perpetua! Perpetua, tradimento!....aiuto!...

Cinque persone su un palco scarsamente illuminato: Renzo consegna un pane, in un panno, alla ragazza che rappresenterà Lucia, cibo del corpo e dell’anima. “Lo stimolo più forte è venuto da una sceneggiatura, mai realizzata, di Pier Paolo Pasolini, dice il retro della locandina, Renzo racconta la vicenda ai propri figli in un flash- back”. Il giorno 16 febbraio le classi seconde e terze

matrimonio segreto tra

Renzo e Lucia, l’attacco ai forni, la calata dei Lanzichenecchi, l’incontro tra Renzo e Lucia al Lazzaretto e la celebrazione del matrimonio. La rappresentazione è stata molto gradita dai ragazzi che hanno seguito in religioso silenzio, ma anche dagli insegnanti che hanno espresso parere favorevole anche per la presenza di parti corali molto significative.

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L' UOMO CHE SUSSURRAVA AI NUMERI La mia vita è stata così : ovvero la vera storia di Pitagora

Sicuramente tutti conosciamo chi è Pitagora colui che ha inventato il teorema.

Pitagora nasce nel 575 A. c. Samo

La classe seconda A ha svolto, con l’aiuto delle professoresse Chiara Esposito ed Eleonora Chiappa, un approfondimento su questo personaggio. La decisione di realizzare questo lavoro è nata perché alcuni alunni incontravano difficoltà nell' applicare le formule. La classe si è divisa in otto gruppi e ogni gruppo ha approfondito un aspetto del grande matematico: la vita di Pitagora, Pitagora e lo sport, Pitagora e la musica , Pitagora e l' arte, cosmo e app, varie dimostrazioni del teorema; Pitagora in tutte le lingue,

applicazioni del teorema in diversi contesti. Con la professoressa

Un gruppo ha rappresentato l’universo visto da Pitagora. In musica invece, con il professore Fulvio Tavola, abbiamo svolto un lavoro sul monocordo, uno strumento ad una corda, composto dal ponticello mobile e dal capotasto.

Chiappa abbiamo inventato un gioco in palestra: abbiamo tracciato sul pavimento un triangolo rettangolo e su ogni lato un quadrato, successivamente ci siamo divisi in tre squadre la squadra dell' ipotenusa era formata da un numero di alunni uguale alla somma di quelli che si trovavano sui cateti. Lo scopo del gioco era di prendere i

componenti della squadra avversaria. In arte abbiamo fatto un cartellone con gli alberi pitagorici.

In tecnica, invece, abbiamo fatto un disegno con le dimostrazioni del teorema.

A conclusione del lavoro, tutti gli alunni, almeno la prof. lo spera, sanno che: la somma dell' area dei triangoli rettangoli costruiti sui cateti è uguale all' area del quadrato costruito sull' ipotenusa. Infine il lavoro è stato esposto alle classi 2^ B e 3^ A.

12

E ORA…UNA PAUSA PER UNA PIACEVOLE LETTURA In queste pagine vi presentiamo gli scritti che si sono classificati come finalisti al Concorso di scrittura su INCIPIT di Dino Ticli - VIII edizione Categorie Scuole Secondarie di Primo grado della Provincia di Lecco. Il testo che veniva proposto e da cui si doveva prendere lo spunto per continuare il racconto era molto attuale: l’accoglienza e la necessità umana di vedere in ciascun migrante una persona , un essere umano che può solo arricchire chi gli sta vicino. Molti ragazzi si sono cimentati nella stesura di testi che non dovevano superare le 650 parole e solo cinque alunni potevano partecipare al concorso. Le nostre finaliste sono state Arianna Sabbadini della classe 1^ A ed Elisabetta Invernizzi della classe 2^ A della sede di Cremeno. Il testo di Alessandra Redondi, classe 3^ B, si è classificato terzo al Concorso di scrittura “ La Fucina dello scrittore”. L’altro testo è un tema, svolto durante l’anno, da Emanuele Paterniti Esposito che la sua insegnante di lettere, prof.ssa dall’Olio, ha ritenuto significativo e da pubblicare. “INCIPIT”

Caro figlio, abbiamo ricevuto la tua lettera dove, in poche righe, ci informi che sei arrivato finalmente in Italia e vuoi sapere come stiamo. L’attendevamo ormai da mesi e molti nel villaggio avevano ormai perso la speranza che tu fossi ancora vivo. Non io, né tua madre. Non voglio che tu sia oppresso da tristi pensieri quindi ti do subito una buona notizia: i guerriglieri si sono allontanati dal nostro territorio e, almeno per ora, possiamo tirare un sospiro di sollievo. Per il resto non è cambiato un granchè: fame e malattie continuano ad essere compagne indesiderate delle nostre vite. Ci scrivi amareggiato che hai speso tutti i soldi che il villaggio ha raccolto per mandarti in terre lontane, lì dove nessuno è preoccupato di cosa mangerà domani. E’ vero abbiamo riposto ogni speranza in te, un giovane figlio di queste terre, forte e intelligente; ma non sentirti angosciato: abbiamo ormai percorso in buona parte il filo delle noste vite e siamo felici di averti dato la possibilità di un’esistenza migliore. Pertanto rasserenati: quando e se potrai, ricordati di chi ha avuto fiducia in te. Tua madre vuole che metta nella busta, insieme a questa lettera, anche un seme di baobab; le ho spiegato che è troppo grosso, ma insiste perché vuole che esso ti sia di monito.Ricordati che, quando germina, dà vita ad un albero alto, possente e strano: per anni o secoli smette di crescere e sembra arrendersi alle durezze della vita. Ma non è così: si è solo fermato per raccogliere le forze e, improvvisamente e senza apparente ragione, riprende la difficile lotta per la vita. Ci chiedi come stiamo, ma non ci racconti nulla di te. Come è stato il viaggio? Dove ti trovi esattamente? Ti hanno accolto bene? Hai trovato lavoro? Sii sincero con noi, i tuoi affezionatissimi genitori.

13

Barzio, 13 Febbraio 2016

Cari genitori, leggere la vostra lettera mi ha commosso e mi sento molto fortunato ad avere familiari come voi. Sono felicissimo che al villaggio, anche se di poco, le cose siano migliorate; ricordo come era duro vivere con i guerriglieri! Sono in Italia, come già sapete, e sono stato da poco trasferito in un piccolo paesino di montagna, Barzio, al Nord; pensate che qui c’è tantissima acqua e per averla basta aprire un rubinetto, senza dover fare chilometri di strada a piedi per raggiungere il pozzo come al villaggio…. Il viaggio per arrivare in questa terra è stato molto difficile ed ho avuto paura di non farcela. Durante la traversata del mare eravamo ammassati su un vecchio barcone che, in realtà, poteva contenere solo un terzo delle persone che erano state fatte salire a bordo; i neonati e i bambini piangevano continuamente per il freddo e per la fame. Di notte il mare è diventato molto mosso, pioveva forte e c’era tanto vento: la tempesta ha fatto ribaltare la nostra barca ed io sono caduto, con altri ragazzi, in quel mare gelato. Ho lottato fino allo sfinimento per stare a galla. Credevo fosse davvero finita e non mi importava più niente quando ho sentito il rumore di un motore: erano arrivati ad aiutarci! Mi hanno recuperato più morto che vivo e portato subito in ospedale. Non dimenticherò mai le urla dei tanti naufraghi che erano con me e non ho più rivisto… Sono rimasto in silenzio per molti giorni senza riuscire a non pensare a quelli che ho creduto i miei ultimi attimi di vita: non riuscirò mai a scacciarli dalla mente! Dopo essermi ripreso mi sono accorto che, nella stanza delle donne, c’erano la nostra vicina Khaidigia e suo figlio: almeno loro ce l’hanno fatta! Tutti noi sopravvissuti siamo stati poi accolti da alcuni volontari che ci hanno dato riparo, cibo e vestiti. Dopo qualche settimana siamo stati divisi in varie comunità in tutta Italia: nella mia, qui a Barzio, abitano tanti ragazzi con una storia simile alla mia, ma mi sento comunque solo perché mi mancate voi e tutti gli abitanti del villaggio. Per non rimanere sempre chiuso in casa e per scacciare un po’ la tristezza passeggio lungo le vie del paese; alcune persone mi sorridono mentre altre mi guardano male e credo di sapere cosa provano: hanno paura di me perché sono diverso da loro, ma ormai non ci bado più. Non vi preoccupate, ho fatto anche delle conoscenze: Emir, ad esempio, è uno dei miei compagni di stanza e, dopo un primo periodo di riservatezza, è diventato il mio migliore amico. Parlandogli ho scoperto che per non ripensare ai fatti tristi successi al suo villaggio gioca a calcio nella squadra dell’oratorio; io sto provando a seguire il suo esempio e mi accorgo che, con questo sport, sto riuscendo a fare amicizia con alcuni ragazzi italiani, molto disponibili…in fondo basta poco per avvicinarsi l’uno all’altro… Oltre al calcio mi dedico tanto anche allo studio, sia della lingua italiana sia della meccanica: so che è solo un sogno ma sto cercando di preparami per un colloquio di lavoro e, come mi dicevate sempre voi, alla base di tutto c’è l’impegno! In questo momento sono come nella seconda fase della crescita del baobab: mi sono fermato a raccogliere le forze per poi sprigionarle riprendendo la lotta per la mia vita. Ci riuscirò per me stesso e per voi che mi avete dato la possibilità di un’esistenza migliore, sacrificando la vostra…. Appena mi sarà possibile, vi manderò dei soldi con cui potrete procurarvi delle medicine e quello di cui avrete bisogno…magari proprio l’aratro nuovo che sognavate… Siete sempre nei miei pensieri e spero di potervi rivedere presto.

Vi abbraccio Il vostro Hamun

di Arianna Sabbadini classe 1^ A

14

Centro di accoglienza di Lampedusa, 28 Gennaio 2016

Cari mamma e papà,

ho appena ricevuto la vostra lettera e sono molto felice che i guerriglieri se ne siano

andati dal nostro territorio.

Come ben sapete il viaggio è stato molto lungo e difficile ma dite pure a tutti che si

sbagliavano: sono vivo.

Sui barconi venivamo caricati come quando sistemavamo i polli sul camion prima di

andare al mercato. Ho viaggiato ore sotto il sole ardente e i miei occhi hanno visto cose

che non auguro proprio a nessuno: neanche al più malvagio dei criminali sulla faccia di

questa terra. Vedevo bambini piangere e liti tra cristiani e musulmani. Purtroppo non

avevano un lieto fine, ero abituato ad ascoltare le storie del nonno che mi narrava prima di

andare nei campi, quelle storie eccome se avevano un lieto fine. Mi ritengo tuttavia

fortunato ugualmente poiché sono riuscito a uscirne vivo.

Durante la notte siamo sbarcati in un’isoletta che si chiama Lampedusa.

Se mi hanno accolto bene? Credo di non essere mai stato trattato così.

Ci hanno distribuito coperte e molto cibo. Non avevo mai mangiato il pane così soffice in

un piatto. Una volta finito di mangiare sentivo lo stomaco così pieno che mi sembrava di

scoppiare. Ho dormito sollevato da terra: su un letto e la casa era costruita con i mattoni.

Comunque per il momento mi trovo in un centro d’accoglienza con altri centocinquanta

uomini tra i diciotto e i trentacinque anni. Sono tra i più giovani, tra qualche giorno sarà il

mio diciannovesimo compleanno. Non festeggerò il compleanno com’ero solito fare: mi

cantavate le canzoni davanti al caldo fuoco, tutte le persone del villaggio venivano a farci

visita nella capanna e per loro c’era un dolce di benvenuto, per non parlare dei miei amici

che per quella giornata non mi abbandonavano un minuto, cercavano di farmi vivere i

momenti più belli e indimenticabili.

Forse qui nessuno si ricorderà di me o del mio compleanno, anche se c’è l’energia

elettrica, l’acqua corrente e tutto il necessario per una bella vita mi mancherà l’atmosfera

del villaggio …

Siamo trattati bene. Mi sono fatto un nuovo amico: Abdul è il suo nome e viene

dall’Africa settentrionale, è poco più grande di me ma andiamo molto d’accordo.

La mia abilità nel tessere spero mi sarà utile nel trovarmi un lavoro così spedirò dei soldi al

villaggio per essere sicuro che non vi manchi niente.

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Ricordate quando vi ho detto: “Da grande farò l’insegnante”? Il mio sogno non è cambiato.

Credo che insegnare alla nuova generazione che il male e la guerra portano solo alla

distruzione sia una delle cose più importanti della vita. Perché se un uomo insegna a dei

bambini che il male è la cosa più importante tutti i bambini invece di seminare riso

semineranno odio.

Mamma voglio ringraziarti per il tuo seme di baobab lo porterò sempre con me. Purtroppo

non potrò piantarlo ma lo conserverò come porta fortuna. Ogni volta che lo guarderò, mi

verrai in mente, mamma.

Grazie per tutto quello che avete fatto per me. Il villaggio, il profumo delle spezie del

mercato, i nostri fratelli del villaggio mi mancano tantissimo ma ormai sono pronto per una

nuova vita.

Il vostro amato figlio. Karam

di Elisabetta Invernizzi classe 2^ A

Oggi ai ragazzi non interessa più di tanto la vita e quello che ne sarà del mondo nel futuro.

A molti interessa solo il presente o il proprio futuro, ma pochi si preoccupano di cosa fare

per realizzare i propri sogni. Alcuni non se ne preoccupano affatto, forse perché non

credono che siano realizzabili o forse perché non gli interessa realizzarli. Tanti sono pigri e

non realizzano i loro sogni perché non hanno la minima voglia di impegnarsi. Nessuno, o

quasi, si preoccupa per come andrà a finire il mondo, se scoppierà o no la terza guerra

mondiale. Tanti seguono il telegiornale, fanno battutine su quello o quell’altro, senza però

prendere le cose sul serio. Tanti vivono passivamente. La vita per loro è una serie di cose

che capitano, così, da sole. Se devono scegliere da che parte stare, che decisione

prendere, che idea seguire scelgono quella che al momento gli viene più comoda, senza

pensare al futuro e agli altri. Alcuni seguono un’ideologia ma senza convinzione, senza un

motivo preciso, senza crederci davvero, senza sapere nemmeno perché. Spesso scelgono

di seguire un’ideologia o si schierano da una parte perché lo fanno anche i compagni e

non vogliono rimanere esclusi. Io non mi ritrovo in questo tipo di ragazzi, però noto che i

ragazzi di questo tipo sono sempre di più.

di Emanuele Paterniti Esposito classe 3^ A

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LA FUCINA DELLO SCRITTORE: CONCORSO PER LE SCUOLE MEDIE ANNO

2015/2016

VIAGGIO IN METROPOLITANA

E' una giornata grigia, se potessi romperei quel misto di ordine e frettolosità che avvolge tutte le città,

almeno, quella in cui vivevo io, le persone si muovono da una parte all'altra delle strade come soldatini

programmati aspettano di attraversare guardando il semaforo impazienti che quel rosso diventi verde,

purtroppo il rosso del semaforo della mia vita non si trasformerà in un atteso verde, non potrò più correre,

sognare e parlare. Stavo cercando l'ebrezza della libertà quando ho smesso di esistere, non ho mai capito

veramente che cosa fosse, ma è l'unica cosa che secondo me potrebbe spingere a scappare e, soprattutto,

a viaggiare.

Vivevo in uno dei tanti palazzi in periferia, in un piccolo appartamento con la mia famiglia, mia mamma mio

papà e tre fratelli più grandi. Avevo tutto, ma mi sembrava di non avere niente, e ormai mi sembrava di

essere un piccolo ornamento grigio di una città grigia e di un cielo troppe poche volte azzurro. Volevo

qualcosa di nuovo, uscire e vedere tutto il mondo, ogni singola parte, ogni singolo paesaggio e tornare solo

dopo esserne soddisfatta. Decisi così di prendere i soldi regalatemi a Natale, scivolai fuori dalla porta in

assoluto silenzio, quella notte nessuno se ne accorse. La prima che feci fu una cosa che ho sempre voluto

provare: guardare oltre la scogliera a strapiombo, quella che avevo visto da bambina solo da lontano, volevo

vedere che colore aveva l'acqua del mare, sentire l'aria che mi scompiglia i capelli e vedere l'orizzonte con

tutte le stelle del cielo, non ero mai uscita dalla città e in quel momento avevo un'opportunità. Andai alla

scogliera, raggiunsi il margine guardai in alto il cielo stellato: era bellissimo, poche persone sanno

apprezzarlo e si fermano a guardarlo; poi guardai l'orizzonte una linea dove il cielo e il mare si fondono fino a

diventare un tutt'uno, una brezza leggera mi scompigliava i capelli e poi guardai in basso e il mare scuro

quasi nero mi chiamò, mi girava la testa e non sentii più la terra sotto i piedi... non ricordo più niente di quella

notte. Il mio viaggio alla fine è stato più che altro una passeggiata verso il vuoto, ma non rimpiango quello

che ho fatto, ho compiuto un piccolo viaggio, non ho mai detto che dovesse essere lungo...chi l'ha detto che,

per cambiarti la vita, un viaggio debba per forza essere lungo?

Sta di fatto che ora mi trovo nel posto in cui sono nata e da cui volevo scappare, imprigionata come un

passero in gabbia, e per quanto tenti di scappare di nuovo non riesco, ironia della sorte. L’unica cosa che so,

è che mi resta ancora poco da esistere, sono fatta del mio ultimo respiro e presto mi disperderò nell’aria.

Non vedo comunque il motivo per cui dovrei sprecare questo piccolo spazio di tempo. Non andrò

sicuramente al mio funerale, sarebbe troppo deprimente, né mi siederò, per modo di dire, su una panchina

ad angosciarmi. Ho deciso, senza pensarci un attimo, di andare in metropolitana: ammetto che è un po’

strano, ma per me è molto speciale. Tutte le volte che, da viva, salivo su quella talpa meccanica mi

sembrava di compiere un piccolo viaggio: immaginavo per un secondo di andare ad altissima velocità verso

paesi ignoti e colorati, mentre appoggiavo la testa al grande

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finestrino, guardavo le pareti della galleria immerse nel buio muoversi come vive sotto i miei occhi sognatori;

poi la magia svaniva e tornavo ad essere la piccola ragazza grigia di una grigia città.

Così sono salita sulla metropolitana: è piuttosto vuota, guardo quelle persone e sento un gran vociare, ma

quelle non muovono la bocca. Dopo un po’ capisco che sono le voci sincere dei loro pensieri a parlare,

leggendo, come se fosse un libro, quello che i passeggeri pensano nel profondo e che vogliono tenere

chiuso nello scrigno del loro animo.

La grande talpa parte senza preavviso, sfreccia nei tunnel sicura di sé … di colpo si ferma le luci si

spengono rimane il l’oscurità opprimente che mi schiaccia, mi toglie il respiro, l’aria è pesante come se il buio

le aggiungesse peso, inoltre aleggiano le voci delle persone, che solo io posso sentire. Alcune sono

spazientite come quella dell’uomo accanto a me, davanti alla porta di uscita. Indossa una giacca e dei

pantaloni neri abbinati a una camicia bianca e una cravatta rosso rubino; picchietta il piede come se stesse

contando i secondi che passano, il viso contorto in una smorfia seccata e il telefono stretto tra le mani come

se fosse un salvagente in mezzo al mare scuro. -Quando riparte questo maledetto ferro vecchio? lo sapevo

che dovevo prendere la macchina! Ho un appuntamento tra meno di un minuto e questa metropolitana non

parte, sempre la stessa storia! – I suoi pensieri ripetevano sempre quella frase come una litania. Al suo

fianco c’è una donna sull’ottantina, i capelli bianchi raccolti ordinatamente in un piccolo chignon sulla nuca,

una camicetta con piccoli fiori rosa e una gonna al ginocchio marrone sulla quale è seduta una bambina: i

capelli biondi legati in due piccoli codini, gli occhi azzurri colore del mare d’estate, indossa un vestitino rosa

in contrasto con un paio di anfibi neri, ha circa sei anni. La donna, che sembra essere la nonna, la stringe in

un abbraccio e le sussurra:” Presto la metropolitana partirà, si sta solo riposando, non preoccuparti”, la

bambina pensa che non deve piangere, che ormai ha sei anni ed è troppo grande per avere paura e che

deve ascoltare la nonna. Magari fossi stata coraggiosa quanto lei quando ero in vita! Vorrei tanto dirle che

non si è mai troppo grandi per avere paura.

Seduta davanti a me c’è una ragazza che deve avere circa la mia età, tiene in equilibrio sulle ginocchia un

libro, ha un sguardo pacifico e calmo, anche la sua mente, parla tranquilla: “La metro ripartirà”, e accade le

luci si riaccendono e la grande talpa proseguì il suo percorso come se quei pochi minuti non ci fossero mai

stati. Alla prima fermata scendo, mi viene da piangere, mi sono resa conto di aver buttato la mia vita in cerca

della ricerca di qualcosa che mi circondava, volevo andarmene, viaggiare in posti lontani non avevo capito

che non è importante quanto ti allontani, quanti chilometri percorri ma conoscere altre persone, persone che

consideravo grigie solo perché mi ero fermata all’esterno di quello che sono senza vedere oltre. Mi sarebbe

piaciuto diventare un pilota di aeroplani pensavo che in questo modo finalmente avrei viaggiato, non mi sono

resa conto che mi sarei solo spostata da un luogo ad un altro senza viaggiare, perché viaggiare significa

scoprire, conoscere le persone. L’unica volta che ho veramente viaggiato è stato oggi in metropolitana

quando finalmente mi sono aperta per conoscere quello che mi circonda e di questo sono felice… il vento

sta aumentando portando con sé l’odore di asfalto misto a smog, mi sta portando via è giunta la mia ora,

devo andare, ma finalmente ho viaggiato …

Di Alessandra Redondi classe 3^ B

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Chi l’avrebbe mai detto che, a pochi metri di distanza dalla nostra scuola, proprio lungo la via che risaliamo faticosamente ogni mattina prima di recarci a lezione, potesse aprirsi un vero e proprio sito archeologico?

Non abbiamo creduto ai nostri occhi quando, stamane, abbiamo notato del tutto casualmente un signore che fotografava un cumulo di terra adiacente alla nostra chiesa parrocchiale: in un balzo, più curiosi che mai, lo abbiamo raggiunto per capire cosa stesse accadendo…

tutti i resti archeologici conservati e scoperti sottoterra; è stato incaricato di documentare i lavori di apertura del nuovo percorso che, dal sagrato, sale verso il cimitero del paese attraverso la Via Crucis, cioè le cappelle che raccontano la Passione di Cristo.

Marco ci ha mostrato alcune pietre risalenti ad un muro scomparso nei secoli addietro; in un altro punto della via, ancora sterrata, abbiamo visto dei gradini fatti da ciottoli, proprio come la pavimentazione vicino

SCOPERTI IMPORTANTI REPERTI ARCHEOLOGICI

NEI PRESSI DI SAN GIORGIO, A CREMENO

Marco Tremari - questo è il nome dell’archeologo, milanese di nascita e lecchese di adozione - ci ha accolti oltre l’inferriata che separa la zona sacra dal parcheggio esterno alla scuola e ci ha fatto da guida. Ci ha spiegato che lavora per la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, un ente che si occupa di studiare, proteggere e valorizzare

più emozionante è stato quando ci ha fatto notare alcuni resti di ossa: si riconoscevano parti di bacino e, forse, un femore!

Purtroppo, diceva Marco nel corso della nostra sensazionale intervista, la sua presenza insieme a

quella del collega si è

conclusa in giornata: il loro incarico era quello di documentare attraverso foto e disegni tutto quello che hanno rinvenuto, ma gli scavi per scoprire il tesoro nascosto in profondità non continueranno, probabilmente per mancanza di soldi. Un tesoro è stato comunque trovato: l’aver scoperto che, sotto il sagrato della chiesa di San Giorgio, sono conservate le pagine di storia più antiche di tutta Cremeno e, forse, di tutta la Valsassina. Per il momento quel tesoro, fatto di conoscenza e di storia del nostro passato, rimane ancora lì intatto, nell’attesa che venga in futuro svelato e riportato alla luce. Ad un certo punto sono arrivati un uomo e una donna, con un bambino: lui era l’architetto che cura il progetto, lei una restauratrice che insegna all’università. Ci hanno detto che le cappelle sono state restaurate da pochi anni. Se abbiamo capito bene, è stato tolto l’intonaco dai muri e si sono scoperti degli affreschi: sono bellissimi, soprattutto la figura di Cristo… 18.05.2016 K., N., S. – IIIB

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E PER FINIRE… UN PO’ DI GIOCHI

CAMBIO DI CONSONANTE

Freddo polare

Neve tanta e ghiaccio quest’ - - - - - - -

Vero - - - - - - per chi sta

all’addiaccio!

Il vasaio

Con man ben - - - - -

Dà - - - - all’argilla.

CAMBIO DI VOCALE

CRUCIVERBA

SUDOKU

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SOLUZIONE DEI GIOCHI

CAMBIO DI CONSONANTE

Freddo polare Neve tanta e ghiaccio quest’ INVERNO Vero INFERNO per chi sta all’addiaccio

CAMBIO DI VOCALE

Il vasaio Con man ben FERMA dà FORMA all’argilla

SUDOKU

CRUCIVERBA