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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2 IL RAPPORTO BANCA IMPRESA: IL RAPPORTO BANCA IMPRESA: I PRINCIPALI CONTRATTI BANCARI I PRINCIPALI CONTRATTI BANCARI Lezione 2 Lezione 2

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

IL RAPPORTO BANCA IMPRESA: IL RAPPORTO BANCA IMPRESA:

I PRINCIPALI CONTRATTI BANCARII PRINCIPALI CONTRATTI BANCARI

Lezione 2Lezione 2

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2La BancaLa Banca

L’impresa bancaria svolge istituzionalmente ed in modo

congiunto un’attività di raccolta di risparmio tra il pubblico e

un’attività di concessione del credito.

A partire dal 1994, inoltre, con l’entrata in vigore del nuovo

Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia, e

successivamente con il Decreto Eurosim (1996) ed in ultimo

con il Testo Unico in materia di intermediazione finanziaria

(1998), è stata riconosciuta alla banca una operatività quasi a

tutto campo.

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3L’attività bancariaL’attività bancaria

La banca è abilitata a svolgere le seguenti tipologie di attività:

1. ATTIVITÀ CREDITIZIA BANCARIA (raccolta risparmio /

erogazione credito)

2. ATTIVITÀ FINANZIARIA NON BANCARIA (leasing /

factoring)

3. ATTIVITÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO

4. ATTIVITÀ DI INTERMEDIAZIONE FINANZIARIA

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LL’’evoluzione del sistema bancarioevoluzione del sistema bancario

Nel processo di intermediazione delNel processo di intermediazione del

risparmio la figura principale èrisparmio la figura principale è

rappresentata dalle Bancherappresentata dalle Banche

Banca CommercialeBanca Commerciale

Svolge prevalentemente attività di intermediazione nel Svolge prevalentemente attività di intermediazione nel

collocamento dei titoli tra gli emittenti e gli investitori.collocamento dei titoli tra gli emittenti e gli investitori.

La banca di investimento può, inoltre, sottoscrivere La banca di investimento può, inoltre, sottoscrivere

essa stessa i titoli, collocandoli e trattandoli sul essa stessa i titoli, collocandoli e trattandoli sul

mercato. Svolge, inoltre, attività di consulenza mercato. Svolge, inoltre, attività di consulenza

finanziaria verso i propri clienti.finanziaria verso i propri clienti.

Svolge le funzioni associate a depositi, investimenti, Svolge le funzioni associate a depositi, investimenti,

prestiti e servizi finanziari in genere nei confronti della prestiti e servizi finanziari in genere nei confronti della

propria clientela. propria clientela.

Banca di investimentoBanca di investimento

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La normativaLa normativa

Disciplina ante Testo Unico Bancario (Legge del 1936)

le banche non possono effettuare operazioni attive di medio e lungo periodo;

distinzione tra Istituto di Credito Ordinario e Istituto di Credito Speciale;

disciplina per gli Investimenti in rapporto alla liquidità;

preventiva autorizzazione per determinate forme d’impiego;

le banche che vogliono acquisire partecipazioni nelle imprese devono essere autorizzate dalla Banca d’Italia.

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La normativa La normativa (continua)(continua)

Il Il Testo Unico BancarioTesto Unico Bancario

Emanato con d.lgs. 1° Settembre 1993, n°385, è stato concepito come Emanato con d.lgs. 1° Settembre 1993, n°385, è stato concepito come ““Legge di Principi e di Allocazione di Poteri”.Legge di Principi e di Allocazione di Poteri”.

Art. 1:Art. 1:1. La raccolta di risparmio tra il pubblico e l'esercizio del credito costituiscono l'attività 1. La raccolta di risparmio tra il pubblico e l'esercizio del credito costituiscono l'attività bancaria. bancaria. Essa ha carattere d'impresaEssa ha carattere d'impresa. .

2. L'esercizio dell'attività bancaria è riservato alle banche.2. L'esercizio dell'attività bancaria è riservato alle banche.3. Le banche esercitano ogni altra attività finanziaria connessa o strumentali. 3. Le banche esercitano ogni altra attività finanziaria connessa o strumentali.

Art. 4:Art. 4:2. La raccolta del risparmio tra il pubblico è vietata ai soggetti diversi dalle banche. 2. La raccolta del risparmio tra il pubblico è vietata ai soggetti diversi dalle banche.

Art. 12:Art. 12:1. Le banche possono emettere obbligazioni, anche convertibili, nominative o al 1. Le banche possono emettere obbligazioni, anche convertibili, nominative o al portatore. portatore.

Art. 13:Art. 13:1. La Banca d'Italia iscrive in un apposito albo le banche autorizzate.1. La Banca d'Italia iscrive in un apposito albo le banche autorizzate.

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La normativa La normativa (continua)(continua)

Banca UniversaleBanca Universale Gruppo BancarioGruppo Bancario

Svolge in maniera diretta tutte le attivitàSvolge in maniera diretta tutte le attività La Capogruppo affida le attività alle La Capogruppo affida le attività alle controllatecontrollate

Non ci sono ridondanze di costiNon ci sono ridondanze di costi Costi elevati per marketing, personale, I.T.Costi elevati per marketing, personale, I.T.

Unicità del comandoUnicità del comando Difficoltà nella gestione delle unitàDifficoltà nella gestione delle unità

Necessita di maggiori competenzeNecessita di maggiori competenze Elevata competenza per ogni attivitàElevata competenza per ogni attività

Il T.U. permette agli Istituti di Credito di scegliere tra Il T.U. permette agli Istituti di Credito di scegliere tra Banca Universale e Gruppo BancarioBanca Universale e Gruppo Bancario

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Le privatizzazioniLe privatizzazioni

Il Processo di PrivatizzazioneIl Processo di Privatizzazione

Ha portato il mercato bancario verso assetti più efficienti e adeguati al confronto competitivo.(Nell’ultimo ventennio la quota di attivo gestito da banche pubbliche è passata dal 70% all’8%).

Il processo di privatizzazione è stato scandito da due passaggi fondamentali:

Assunzione della forma societaria da parte delle banche pubbliche

Collocamento del Capitale presso i risparmiatori

Gli obiettivi: oltre la competizione…

Ridurre il debito pubblico.

Favorire gli ideali di libero mercato.

Eliminare le inefficienze della gestione statale.

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Il fenomeno della concentrazioneIl fenomeno della concentrazione

Negli anni ’90 inizia il processo di aggregazione e privatizzazione delle banche Iri che ha condotto alla formazione di grandi gruppi nazionali (privatizzazione del Credito Italiano e della Banca Commerciale Italiana).

Negli ultimi dieci anni sono state realizzate oltre 300 operazioni di concentrazione, che hanno portato il sistema bancario italiano a configurarsi come il secondo – dopo la Francia – tra i principali sistemi bancari europei più concentrati.

ALCUNE OPERAZIONI:

•Inizio 2007: integrazione San Paolo IMI – Banca Intesa.•Fine 2007: Banca di Roma acquisisce Unicredit.•Inizio 2008: MPS acquisisce Antonveneta e l’integrazione tra i gruppi Banco Popolare di Verona e Novara e Banca Popolare Italiana comporta la riorganizzazione della rete territoriale.•Inizio 2009: Banca Popolare dell’Emilia Romagna acquisisce Meliorbanca.

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Effetti della Crisi sul Sistema BancarioEffetti della Crisi sul Sistema Bancario

Estate 2007 inizio della crisi: Estate 2007 inizio della crisi: una forte turbolenza dei mercati finanziari Americani viene trasmessa al mercato Europeo, dove molti intermediari detenevano in portafoglio titoli connessi al mercato dei subprime statunitensi. L’incremento dei tassi di interesse sul dollaro e la forte diminuzione del prezzo delle case hanno fatto aumentare le insolvenze dei prenditori più deboli, non più in grado di far fronte a rate crescenti sui mutui. Le insolvenze nel segmento subprime si sono diffuse ad altri comparti dei mutui.

Il contagio Il contagio si è trasmesso soprattutto attraverso la caduta dei prezzi dei Prodotti Strutturati aventi come sottostante i mutui subprimei mutui subprime. I rating di questi prodotti sono crollati e gli investitori con un indebitamento elevato hanno dovuto fronteggiare crescenti richieste di copertura. La crisi di fiducia si è estesa all’insieme della finanza strutturata.

Il deprezzamento dei prodotti strutturati, insieme con l’incertezza sulle effettive Il deprezzamento dei prodotti strutturati, insieme con l’incertezza sulle effettive esposizioni delle banche, ha sollevato dubbi sulla solidità degli intermediari. Il esposizioni delle banche, ha sollevato dubbi sulla solidità degli intermediari. Il risultato è un aumento del costo di funding delle banche, con riflesso sugli spread risultato è un aumento del costo di funding delle banche, con riflesso sugli spread credit default swap. credit default swap.

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Il bisogno di ricapitalizzazione delle banche

Secondo uno studio dell’EBA (European Banking Authority) pubblicato a fine 2011, le banche italiane hanno bisogno di una ricapitalizzazione pari a 15,4 miliardi di Euro. Alle banche europee nel loro complesso servirebbero, invece, 114,7 miliardi di Euro di nuovo capitale. In particolare, agli istituti di credito della Germania occorrerebbero 13,1 mld, a quelli francesi 7,3 mld e a quelli spagnoli 26,2 mld.

Le 10 banche europee con maggior bisogno di capitale (in mld di Euro)

•Santander: 15,3

•Unicredit :7,97

•BBVA 6,33

•Dexia 6,30

•Commerzbank 5,31

•Bpce 3,7

•Monte Paschi 3,27

•Deutsche Bank 3,24

•Banco Popolare 2,73

•Banco Popular Espanol 2,58

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Fonte: EBA

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Implicazioni per le impreseImplicazioni per le imprese

Minore disponibilità di credito (Credit crunch)

Maggior costo del credito

Effetti più gravi per mutuatari deboli

In Italia le banche sono meglio patrimonializzate

Importante la posizione sull’interbancario della banca di riferimento

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Il sistema bancario italianoIl sistema bancario italiano

• DATI DI STRUTTURA (consistenze al 31.12.2010 VS 31.12.2009)

2010 2009

Banche 760 788

Gruppi bancari 76 75

Banche S.p.A 233 247

Banche popolari 37 38

BCC 415 421

Quota di attività dei primi 5 gruppi 51,8% 52,5%

Fonte: Relazione Annuale Banca d’Italia, 2010

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Alla fine del 2010 risultano quotate in borsa 24 banche (una in meno rispetto al 2009) su un totale di 291 imprese quotate in Italia.

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• EVOLUZIONE DEL GRADO DI CONCENTRAZIONE

Fonte: Relazione Annuale Banca d’Italia, 2010

• La prima categoria è composta da 2 gruppi di grande dimensione (Unicredit e Intesa San Paolo) cui fa capo 32,9% delle attività totali del sistema.

• Nella seconda categoria (gruppi medio-grandi) rientrano 3 gruppi (MPS, Banco Popolare e Unione di Banche Italiane) con operatività prevalentemente nazionale e una quota dell’attivo pari al 18,9%.

• La terza categoria è composta da 58 gruppi e banche individuali di dimensioni medio-piccole, cui fa capo il 36,9% del totale attivo.

• La quarta classe include 571 piccoli intermediari con operatività prevalentemente locale.

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51,8%

Il sistema bancario italianoIl sistema bancario italiano

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

Il sistema bancario italianoIl sistema bancario italiano

• IL CONTESTO FINANZIARIO GENERALE

L’inasprimento nell’erogazione del credito varia a seconda dell’area geografica di appartenenza, dell’attività economica svolta e delle dimensioni.

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Fonte: Bollettino Ufficiale Banca d’Italia 2011-2012

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• IL CONTESTO FINANZIARIO GENERALE

I prestiti bancari alle imprese hanno continuato a mostrare tassi di crescita attorno al 3% (sui dodici mesi) per tutto il 2011. La crescita per le imprese di piccola dimensione, tuttavia, si è sostanzialmente azzerata (0,4%).

Il sistema bancario italianoIl sistema bancario italiano 16

Fonte: Bollettino Ufficiale Banca d’Italia 2011-2012

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• IL CONTESTO FINANZIARIO GENERALE

A livello specifico, nella seconda parte del 2011 il credit cruch ha colpito una regione su due. Le realtà più colpite sono quelle dove sono maggiormente presenti piccole e micro imprese.

Il sistema bancario italianoIl sistema bancario italiano

Fonte: Banca d’Italia, Ufficio Studi CGIA di Mestre

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Prestiti erogati alla imprese

Dati mensili; variazioni % sui 12 mesi

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

Il sistema bancario italianoIl sistema bancario italiano

• CRITERI PER LA CONCESSIONE DEL CREDITO ALLE PMI

La maggior parte delle Banche intervistate ha dichiarato di erogare il credito alle PMI principalmente sulla base di:

1. RATING (criterio oggettivo);2. CONOSCENZA DELL’IMPRENDITORE (criterio soggettivo).

Le garanzie rappresentano ancora un fattore importante.

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Fonte: Osservatorio sulla crisi finanziaria LUISS

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

Basilea 3 Basilea 3

Insieme di nuove regole relative alla vigilanza bancaria, pubblicato in risposta alla crisi finanziaria post fallimento Lehman Brothers.

PRINCIPALI NOVITÀ INTRODOTTE

•incremento e miglioramento della qualità del capitale detenuto dalle banche attraverso l’incremento dei ratios minimi di vigilanza in modo da migliorarne la qualità; ( scorte di sicurezza = credit crunch)

•introduzione di buffer di capitale anticiclici, per evitare che le banche incrementino in maniera eccessiva la propria posizione di rischio in fasi espansive del ciclo economico;

•introduzione di requisiti di capitale aggiuntivi per il rischio di controparte relativamente all’attività fuori bilancio delle banche (derivati, garanzie ed impegni);

•introduzione del leverage ratio (rapporto tra capitale e totale attivo non ponderato per il rischio);

•introduzione di misure di monitoraggio del rischio di liquidità a breve termine (liquidity coverage ratio).

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POSSIBILI IMPATTI SUL BUSINESS MODEL DELLE BANCHE

•Migliore copertura dei rischi

•Migliore misurazione dei rischi già coperti da Basilea 2

•Aumento del livello e della qualità del capitale detenuto dalle banche a fronte dei rischi a cui sono esposte

•Ottimizzazione della gestione del trade-off tra rischio e rendimento nel business bancario

I REGULATOR EUROPEI

Il Parlamento Europeo ha approvato ufficialmente la revisione dell’architettura della supervisione finanziaria europea attraverso l’istituzione di 4 autorità di vigilanza europee:

•EBA, autorità di vigilanza sulle banche;

•ESMA, autorità di vigilanza sui mercati finanziari,

•EIOPA, autorità di vigilanza sulle assicurazioni e le pensioni,

•CERS, comitato per i rischi sistemici

Basilea 3Basilea 3 20

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Basilea 3Basilea 3

LE BANCHE SISTEMICHE (o SISTEMATICAMENTE RILEVANTI)

Sono individuate come banche troppo grandi (o troppo interconnesse, importanti…) per fallire, in relazione al loro ruolo fondamentale per l’equilibrio del sistema economico-finanziario in cui operano.

La vigilanza su questi operatori prevederà, quindi, misure addizionali rispetto a quelle incluse in Basilea 3, in modo da prevenire in futuro l’intervento dei governi e l’utilizzo di denaro pubblico per il loro salvataggio

Tra le misure proposte:• requisiti addizionali di capitale e liquidità• conversione di parte del debito in capitale• piani specifici per la gestione di situazioni di crisi

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

Il sistema bancario italianoIl sistema bancario italiano

• LIMITI DI INVESTIMENTO

Le nuove disposizioni di vigilanza sulle Le nuove disposizioni di vigilanza sulle partecipazioni detenibili da banche e partecipazioni detenibili da banche e gruppi bancarigruppi bancari impongono, da fine marzo 2010, i seguenti limiti prudenziali: impongono, da fine marzo 2010, i seguenti limiti prudenziali:

- - Limite di “concentrazioneLimite di “concentrazione”: 15% del patrimonio di vigilanza;”: 15% del patrimonio di vigilanza;

- - Limite “complessivo”Limite “complessivo”: 60% del patrimonio di vigilanza.: 60% del patrimonio di vigilanza.

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

23La centralità dell’equilibrio finanziarioLa centralità dell’equilibrio finanziario

PRIMO FATTORE STRATEGICOPRIMO FATTORE STRATEGICO::

di stabilità;di stabilità;

di sviluppo.di sviluppo.

SECONDO FATTORE STRATEGICOSECONDO FATTORE STRATEGICO::

statico;statico;

dinamico.dinamico.

RAPPORTO CAPITALE PROPRIO/CAPITALE DI DEBITORAPPORTO CAPITALE PROPRIO/CAPITALE DI DEBITO::

costo finanziario;costo finanziario;

vincoli decisionali;vincoli decisionali;

forza contrattuale;forza contrattuale;

rischio da indebitamento.rischio da indebitamento.

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

24Una premessa: la centralità dell’equilibrio Una premessa: la centralità dell’equilibrio finanziariofinanziario

INCIDENZA SU SCELTE INERENTIINCIDENZA SU SCELTE INERENTI::

le dimensioni aziendali;le dimensioni aziendali;

la formula produttiva commerciale.la formula produttiva commerciale.

CONDIZIONICONDIZIONI::

grado di patrimonializzazione;grado di patrimonializzazione;

rapporto temporale fabbisogno/fonti;rapporto temporale fabbisogno/fonti;

gestione attività;gestione attività;

politiche fiscali e di dividendo;politiche fiscali e di dividendo;

riserva di liquidità.riserva di liquidità.

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

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Apertura di credito Sconto di effetti

Contratti bancari Anticipo di effetti Finanziamenti stand by Finanziamenti evergreen

INVESTIMENTI FONTI FINANZIARIE CAPITALE DI DEBITOA BREVE A BREVE A BREVE TERMINE Contratti parabancari Factoring

Commercial paper Cambiali f inanziarie

Contratti bancari MutuiCAPITALE DI DEBITO

A M/L TERMINE Contratti parabancari Leasing

Emissioni Obbligazioni

INVESTIMENTI FONTI FINANZIARIEFISSI STABILI Contratti Mezzanino

STRUMENTI IBRIDIEmissioni Obbligazioni convertibili

CAPITALE DI RISCHIO Emissioni Azioni

Emissioni

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26I crediti bancariI crediti bancari

Apertura di credito in c/cApertura di credito in c/c

Sconto effettiSconto effetti

Accredito effetti salvo buon fineAccredito effetti salvo buon fine

Anticipi import e exportAnticipi import e export

Anticipi su fatture e contrattiAnticipi su fatture e contratti

Stand byStand by

EvergreenEvergreen

Finanziamenti a medio e lungo termineFinanziamenti a medio e lungo termine

Garanzie a fronte di impegniGaranzie a fronte di impegni

BBRREEVVEE

TTEERRMMIINNEE

MM//LL

TTEERRMMIINNEE

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

27Apertura di credito bancarioApertura di credito bancario

Contratto che mette a disposizione dell’impresa un credito (fido) Contratto che mette a disposizione dell’impresa un credito (fido)

utilizzabile in funzione delle proprie esigenze, a fronte utilizzabile in funzione delle proprie esigenze, a fronte

dell’impegno a ripristinare l’originaria disponibilità per dell’impegno a ripristinare l’originaria disponibilità per

mezzo di rimborsi parziali o totali e del pagamento dei mezzo di rimborsi parziali o totali e del pagamento dei

relativi interessi maturati.relativi interessi maturati.

CARATTERISTICHECARATTERISTICHE:: Flessibilità per fabbisogno di breve periodoFlessibilità per fabbisogno di breve periodo

Entità del finanziamento variabile in funzione di:Entità del finanziamento variabile in funzione di:

fabbisogno finanziario dell’impresafabbisogno finanziario dell’impresa

grado di affidabilità dimostratogrado di affidabilità dimostrato

eventuale prestazione di garanzie accessorieeventuale prestazione di garanzie accessorie

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

28Apertura di credito in c/c di corrispondenzaApertura di credito in c/c di corrispondenza

ÈÈ lo strumento tecnico che consente la confluenza di tutte le lo strumento tecnico che consente la confluenza di tutte le

operazioni per cassa.operazioni per cassa.

VANTAGGI PER L’IMPRESAVANTAGGI PER L’IMPRESA::

elasticità nell’utilizzo del credito in relazione ai fabbisogni;elasticità nell’utilizzo del credito in relazione ai fabbisogni;

remunerazioni su posizioni attive.remunerazioni su posizioni attive.

VANTAGGI PER LA BANCAVANTAGGI PER LA BANCA::

economici (remunerazione da tassi, commissioni e valute);economici (remunerazione da tassi, commissioni e valute);

operativi (attivazione sistema di incassi e pagamenti);operativi (attivazione sistema di incassi e pagamenti);

conoscitivi dell’attività e dell’andamento del cliente.conoscitivi dell’attività e dell’andamento del cliente.

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

29Sconto effettiSconto effetti

Contratto con cui la banca (scontante) anticipa all’impresa Contratto con cui la banca (scontante) anticipa all’impresa

(scontatario) l’importo di effetti cambiari non scaduti, (scontatario) l’importo di effetti cambiari non scaduti,

previa deduzione dell’interesse e mediante la cessione previa deduzione dell’interesse e mediante la cessione

salvo buon fine degli effetti stessi.salvo buon fine degli effetti stessi.

CARATTERISTICHECARATTERISTICHE::

Finalità finanziarie e commercialiFinalità finanziarie e commerciali Scadenza massima 4 mesi (derogabile fino a 12)Scadenza massima 4 mesi (derogabile fino a 12) Modalità di funzionamento:Modalità di funzionamento:

individuazione del “castelletto di sconto”individuazione del “castelletto di sconto”

analisi dei titoli presentatianalisi dei titoli presentati

valutazione della bancabilità dei titolivalutazione della bancabilità dei titoli

negoziazione del tasso di scontonegoziazione del tasso di sconto

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

30Accredito salvo buon fineAccredito salvo buon fine

Contratto con cui la banca mette a disposizione dell’impresa, Contratto con cui la banca mette a disposizione dell’impresa,

tramite affidamento su c/c, l’intero ammontare degli effetti in tramite affidamento su c/c, l’intero ammontare degli effetti in

scadenza, con rientro al pagamento degli stessi e con addebito scadenza, con rientro al pagamento degli stessi e con addebito

di interessi di interessi

posticipati e degli eventuali “insoluti”.posticipati e degli eventuali “insoluti”.

CARATTERISTICHECARATTERISTICHE::

Finalità finanziarie e di servizio all’impresaFinalità finanziarie e di servizio all’impresa Durata in funzione della scadenza dei creditiDurata in funzione della scadenza dei crediti Titoli non “bancabili”Titoli non “bancabili” Costi:Costi:tasso di interesse (variabile in funzione della rischiosità e tasso di interesse (variabile in funzione della rischiosità e

dell’utilizzo delle somme messe a disposizione)dell’utilizzo delle somme messe a disposizione)

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

31Anticipi import e exportAnticipi import e export

Si tratta di un contratto con cui la banca anticipa al cliente Si tratta di un contratto con cui la banca anticipa al cliente

(con disponibilità in c/c tramite conto separato) la somma (in (con disponibilità in c/c tramite conto separato) la somma (in

Euro o in divisa) rappresentante il corrispettivo della merce Euro o in divisa) rappresentante il corrispettivo della merce

da importare o da esportare.da importare o da esportare.

La scadenza di rientro è prefissata.La scadenza di rientro è prefissata.

Diffusa è la pratica del pre-finanziamento all’esportazione.Diffusa è la pratica del pre-finanziamento all’esportazione.

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

32Anticipi su fatture e contrattiAnticipi su fatture e contratti

Si tratta di un finanziamento a fronte di crediti non cambiari, Si tratta di un finanziamento a fronte di crediti non cambiari,

ma documentati da fatture formalmente regolari o contratti ma documentati da fatture formalmente regolari o contratti

contenenti impegni definitivi e circostanziati, reso disponibile contenenti impegni definitivi e circostanziati, reso disponibile

in c/c normalmente tramite un conto separato.in c/c normalmente tramite un conto separato.

Cessione del credito formale o informale.Cessione del credito formale o informale.

Formula anticipazione su crediti “maturati e maturandi”.Formula anticipazione su crediti “maturati e maturandi”.

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

33Stand byStand by

È un’operazione di finanziamento in cui più banche (un pool, È un’operazione di finanziamento in cui più banche (un pool,

capeggiato da una capofila) concedono all’impresa una capeggiato da una capofila) concedono all’impresa una

linea di credito avente un importo e una scadenza linea di credito avente un importo e una scadenza

prefissati. L’utilizzo avviene discrezionalmente prefissati. L’utilizzo avviene discrezionalmente

dietro preavviso, in più soluzioni e per un importo dietro preavviso, in più soluzioni e per un importo

superiore o uguale al minimo stabilito.superiore o uguale al minimo stabilito.

CARATTERISTICHECARATTERISTICHE::

Importo prefissato e termine prefissato (di norma 18 mesi)Importo prefissato e termine prefissato (di norma 18 mesi)

Facoltà di utilizzo totale o parziale in una o più tranches con Facoltà di utilizzo totale o parziale in una o più tranches con

preavviso (10-15 giorni)preavviso (10-15 giorni)

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

34Stand byStand by

CARATTERISTICHE:CARATTERISTICHE:

Tasso predeterminato fisso o variabile e commissione di Tasso predeterminato fisso o variabile e commissione di

mancato utilizzo.mancato utilizzo.

Facoltà dell’azienda di recedere con adeguato preavviso 60-Facoltà dell’azienda di recedere con adeguato preavviso 60-

90 giorni).90 giorni).

Facoltà della banca di recedere solo in caso di gravi situazioni Facoltà della banca di recedere solo in caso di gravi situazioni

(contrattualmente previste).(contrattualmente previste).

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35EvergreenEvergreen

È un’operazione di finanziamento in pool in cui viene messa a È un’operazione di finanziamento in pool in cui viene messa a

disposizione di una impresa una linea di credito utilizzabile disposizione di una impresa una linea di credito utilizzabile

più volte, anche parzialmente, fino al momento della più volte, anche parzialmente, fino al momento della

comunicazione della “revoca”.comunicazione della “revoca”.

CARATTERISTICHECARATTERISTICHE::

Modalità di funzionamento:Modalità di funzionamento:

utilizzi della linea di credito (preavviso scritto utilizzi della linea di credito (preavviso scritto

indicante indicante la somma, che non può essere inferiore ad un la somma, che non può essere inferiore ad un

minimo minimo prestabilito, e periodo di utilizzo, da 1 a 3 prestabilito, e periodo di utilizzo, da 1 a 3

mesi);mesi);

rimborsi;rimborsi;

facoltà di non utilizzo.facoltà di non utilizzo.

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

36EvergreenEvergreen

Modalità di funzionamento (2):Modalità di funzionamento (2):

revoca da parte del pool (preavviso di norma di 15 revoca da parte del pool (preavviso di norma di 15

mesi);mesi);

facoltà di recesso per l’impresa;facoltà di recesso per l’impresa;

estinzione della linea di credito;estinzione della linea di credito;

variabilità della linea di credito (può essere variabilità della linea di credito (può essere

rinegoziato rinegoziato ogni 3 mesi).ogni 3 mesi).

DURATA:DURATA:

È È intermedia poiché soggetto a revoca; la durata minima intermedia poiché soggetto a revoca; la durata minima

corrisponde a quella prevista per l’esercizio della facoltà di corrisponde a quella prevista per l’esercizio della facoltà di

revoca da parte del pool (circa 15 mesi).revoca da parte del pool (circa 15 mesi).

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37Operazioni su rischi di tassi e cambiOperazioni su rischi di tassi e cambi

Strumenti che le imprese devono utilizzare per limitare i rischi Strumenti che le imprese devono utilizzare per limitare i rischi

e non per fini “speculativi”.e non per fini “speculativi”.

Si realizzano o con scambi di flussi o con liquidazione di saldi.Si realizzano o con scambi di flussi o con liquidazione di saldi.

Tipica è l’operazione di copertura a termine mediante la quale Tipica è l’operazione di copertura a termine mediante la quale

l’importatore con pagamento in valuta differito compera l’importatore con pagamento in valuta differito compera

valuta a termine secondo l’attuale valore di mercato.valuta a termine secondo l’attuale valore di mercato.

Negli swap, si scambiano invece ideali flussi monetari con Negli swap, si scambiano invece ideali flussi monetari con

diversa valuta o tasso, stabilendo a priori i differenziali di diversa valuta o tasso, stabilendo a priori i differenziali di

cambio o di tasso.cambio o di tasso.

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

38Servizi per contenimento rischi tassi e cambiServizi per contenimento rischi tassi e cambi

Currency swapCurrency swap

Interest rate swapInterest rate swap

Financial futureFinancial future

OptionOption

Contratti derivati

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

39Credito a medio e lungo termineCredito a medio e lungo termine

FINALITA’FINALITA’::

anticipare flussi futuri di autofinanziamento per consentire la anticipare flussi futuri di autofinanziamento per consentire la

tempestiva realizzazione di investimenti duraturi, tempestiva realizzazione di investimenti duraturi,

mantenendo in equilibrio la finanza aziendale;mantenendo in equilibrio la finanza aziendale;

correggere correggere ex postex post posizioni di eccesso di indebitamento a posizioni di eccesso di indebitamento a

breve.breve.

OPPORTUNITA’OPPORTUNITA’::

confronto sui programmi industriali;confronto sui programmi industriali;

verifica dei piani finanziari;verifica dei piani finanziari;

individuazione degli strumenti bancari più idonei.individuazione degli strumenti bancari più idonei.

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

40Credito a medio e lungo termineCredito a medio e lungo termine

OGGETTOOGGETTO::

investimenti fissi e in scorte “permanenti”, in brevetti e know investimenti fissi e in scorte “permanenti”, in brevetti e know

how, in ricerca e allestimento di prototipi, in partecipazioni how, in ricerca e allestimento di prototipi, in partecipazioni

aziendali;aziendali;

smobilizzo di crediti a scadenza prolungata e consolidamento smobilizzo di crediti a scadenza prolungata e consolidamento

di debiti a breve.di debiti a breve.

PROCEDURA PROCEDURA (per l’azienda):(per l’azienda):

predisposizione domanda di finanziamento (elementi predisposizione domanda di finanziamento (elementi

anagrafici aziendali; importo e durata richiesti; compagine anagrafici aziendali; importo e durata richiesti; compagine

societaria, amministrativa e di controllo; oggetto e finalità del societaria, amministrativa e di controllo; oggetto e finalità del

finanziamento; garanzie offerte).finanziamento; garanzie offerte).

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

41Credito a medio e lungo termine Credito a medio e lungo termine

PROCEDURA PROCEDURA (per l’azienda):(per l’azienda):

eventuali sopralluoghi con perizie tecniche e/o eventuali sopralluoghi con perizie tecniche e/o

amministrative e/o immobiliari;amministrative e/o immobiliari;

concordanza sulle condizioni di finanziamento;concordanza sulle condizioni di finanziamento;

decisione, per la banca, da parte della persona o dell’organo decisione, per la banca, da parte della persona o dell’organo

competenti;competenti;

stipula del contratto per atto pubblico notarile (in presenza di stipula del contratto per atto pubblico notarile (in presenza di

garanzie reali) o scrittura privata;garanzie reali) o scrittura privata;

erogazione sulla base della verifica dell’adempimento di tutte erogazione sulla base della verifica dell’adempimento di tutte

le clausole contrattuali.le clausole contrattuali.

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

42Credito a medio e lungo termineCredito a medio e lungo termine

CONDIZIONICONDIZIONI::

importo, in genere rapportato all’oggetto del finanziamento e importo, in genere rapportato all’oggetto del finanziamento e

comunque dimensionato alla capacità di rimborso comunque dimensionato alla capacità di rimborso

dell’impresa nonché alle eventuali garanzie;dell’impresa nonché alle eventuali garanzie;

durata, da 18 mesi a 15 anni, a seconda delle necessità durata, da 18 mesi a 15 anni, a seconda delle necessità

dell’impresa e delle sue possibilità di restituzione;dell’impresa e delle sue possibilità di restituzione;

periodo di pre-ammortamento (sospensione del rimborso periodo di pre-ammortamento (sospensione del rimborso

capitale), di norma è di 2 o 3 anni, in relazione ai tempi di capitale), di norma è di 2 o 3 anni, in relazione ai tempi di

messa a reddito dei programmi di investimento aziendali;messa a reddito dei programmi di investimento aziendali;

erogazione, totale o per tranches in relazione alla erogazione, totale o per tranches in relazione alla

maturazione dei fabbisogni effettivi.maturazione dei fabbisogni effettivi.

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

43Credito a medio e lungo termineCredito a medio e lungo termine

CONDIZIONICONDIZIONI::

rimborso, sia in unica soluzione alla scadenza che a rate rimborso, sia in unica soluzione alla scadenza che a rate

costanti per interessi a capitale, sia a rate crescenti o costanti per interessi a capitale, sia a rate crescenti o

decrescenti;decrescenti;

tasso di interesse, fisso o indicizzato, anche modificabile nel tasso di interesse, fisso o indicizzato, anche modificabile nel

corso dell’ammortamento;corso dell’ammortamento;

valuta, tenuta presente la tipologia dei flussi monetari valuta, tenuta presente la tipologia dei flussi monetari

dell’impresa.dell’impresa.

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

44Credito a medio e lungo termine Credito a medio e lungo termine

CONDIZIONICONDIZIONI: :

garanzie, reali o personali, commisurate alla rischiosità del garanzie, reali o personali, commisurate alla rischiosità del

finanziamento, progressivamente riducibili in funzione del finanziamento, progressivamente riducibili in funzione del

rimborso del prestito;rimborso del prestito;

altre garanzie possono essere costituite da impegni “di fare” altre garanzie possono essere costituite da impegni “di fare”

o “di dare”, oppure da covenances, ossia parametri o “di dare”, oppure da covenances, ossia parametri

economici patrimoniali e finanziari il cui mancato economici patrimoniali e finanziari il cui mancato

conseguimento può consentire al finanziatore la revoca del conseguimento può consentire al finanziatore la revoca del

finanziamento.finanziamento.

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

45Credito a medio e lungo termineCredito a medio e lungo termine

REVISIONIREVISIONI::

le clausole di finanziamento a medio termine non sono le clausole di finanziamento a medio termine non sono

normalmente modificabili nel corso dell’ammortamento dello normalmente modificabili nel corso dell’ammortamento dello

stesso; tale rigidità vale per entrambe le parti;stesso; tale rigidità vale per entrambe le parti;

il mancato rispetto di clausole contrattuali da parte il mancato rispetto di clausole contrattuali da parte

dell’impresa finanziata fa perdere a questa il cosiddetto dell’impresa finanziata fa perdere a questa il cosiddetto

“beneficio del termine”;“beneficio del termine”;

l’impresa, in presenza di esigenze particolari, può peraltro l’impresa, in presenza di esigenze particolari, può peraltro

chiederne la revisione, o in relazione a difficoltà di rimborso chiederne la revisione, o in relazione a difficoltà di rimborso

(dilazione in rate), o in presenza di fonti alternative di (dilazione in rate), o in presenza di fonti alternative di

finanziamento (rimborso anticipato totale o parziale), o per la finanziamento (rimborso anticipato totale o parziale), o per la

necessità di modificare tasso, garanzie o altro.necessità di modificare tasso, garanzie o altro.

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

A BREVE TERMINE

A MEDIO/LUNGO TERMINE

ELEMENTI COMUNI E DIVERGENTI

La valutazione aziendale nella concessione La valutazione aziendale nella concessione creditiziacreditizia

46

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

La conoscenza dei criteri e dei metodi valutativi della banca è utile

all’impresa:

per stimolare un processo di autoanalisi

per predisporre gli elementi conoscitivi più adeguati.

Valutazione dell’impresaValutazione dell’impresa 47

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

1. ELEMENTI CONOSCITIVI “INTERNI”

Rapporto diretto

Centrale Rischi

2. DATI ESTERNI “OGGETTIVI”

Procedure concorsuali/fallimentari

Protesti, decreti ingiuntivi, pignoramenti

Gravami “reali”

3. DATI AZIENDALI

Assetto formale e funzionale

Caratteristiche produttive e commerciali

Andamento economico/patrimoniale/finanziario

La valutazione a breve termineLa valutazione a breve termine48

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

INDICI DI LIQUIDITA’

Grado di liquidità = Crediti e disponibile

primaria Passività a breve

Grado di liquidità = Crediti e disponibile + rimanenze

secondaria Passività a breve

Analisi di bilancio: metodo degli indiciAnalisi di bilancio: metodo degli indici 49

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

Confronto di dati di sintesi omogenei di stato patrimoniale e di

conto economico, relativi a più esercizi, consuntivi e preventivi.

Ha l’obiettivo di individuare:

incoerenze e straordinarietà

struttura media

tendenze principali

politiche aziendali

Analisi di bilancio: metodo degli indiciAnalisi di bilancio: metodo degli indici 50

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

Consente di valutare la capacità dell’impresa di mantenere o

conseguire l’equilibrio finanziario.

Ad esempio:

Fabbisogni Fonti

Incremento circolante Reinvestimento utili

Incremento investimenti Accantonamenti

Rimborso mutui Accensione mutui

Emissioni obbligazioni

Incremento indebitamento bancario

Analisi di bilancio: metodo dei flussiAnalisi di bilancio: metodo dei flussi 51

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

È rivolta a valutare le prospettive future. Si basa sull’individuazione

dei valori aziendali che possono conservare validità nel tempio e

contribuire all’equilibrato sviluppo dell’impresa tenendo conto del

contesto in cui opera.

1. CARATTERISTICHE STRUTTURALI AZIENDALI

Qualità imprenditoriale/manageriale

Assetto organizzativo/funzionale

Grado di patrimonializzazione

2. CAPACITÀ COMPETITIVA

Quota di mercato

Posizione rispetto determinanti costo produzione

La valutazione a medio-lungo termineLa valutazione a medio-lungo termine 52

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

2. CAPACITÀ COMPETITIVA (continua)

Posizioni rispetto variabili competitive

Tipologia clientela

3. CARATTERISTICHE DI MERCATO

Tasso di crescita della domanda

Mercato potenziale

Prodotti differenziati o meno

Prodotti in via di sostituzione

Pressioni concorrenziali

Contenuti tecnologici di processo o prodotto

Barriere all’entrata

La valutazione a medio-lungo termineLa valutazione a medio-lungo termine 53

Page 54: Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2 IL RAPPORTO BANCA IMPRESA: I PRINCIPALI CONTRATTI BANCARI Lezione 2

Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

4. POLITICHE GESTIONALI

Sviluppo

Consolidamento o difesa

Recupero capacità concorrenziali

Disimpegno

La valutazione a medio-lungo termineLa valutazione a medio-lungo termine 54

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

RAGIONI DELLE IMPRESE

Costi elevati

Garanzie eccessive

Incertezza, staticità e inefficienza

RAGIONI DELLE BANCHE

Informazioni inadeguate

Strategie e comportamenti carenti

Capitalizzazione insufficiente

CONSEGUENZE

Frammentazione rapporti bancari

Fidi multipli

Il rapporto impresa-banche: conflittualitàIl rapporto impresa-banche: conflittualità 55

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

FATTORI

Costo raccolta

Costo intermediazione

RIMEDI DELLE BANCHE

Riduzione costi operativi

Selezione investimenti

Razionalizzazioni organizzative

Contenimento rischi - sviluppo servizi remunerativi

RIMEDI DELLE IMPRESE

Qualificazione informazioni

Accrescimento capitalizzazione - selezione fonti

Costo del denaroCosto del denaro 56

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

Fattori:

carenze di attitudine e disponibilità;

insufficienti modalità e strumenti di comunicazione.

Rimedi delle banche:

miglioramento della conoscenza della controparte;

cambiamento culturale;

adeguamento comunicazione interna ed esterna;

accrescimento servizi.

Inadeguatezza relazionaleInadeguatezza relazionale 57

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

Rimedi delle imprese:

miglioramento conoscenza della controparte;

consapevolezza delle proprie ragioni e dei propri doveri;

approfondimento della conoscenza delle proprie esigenze e

delle possibili relative soluzioni;

arricchimento informativa esterna.

Inadeguatezza relazionale Inadeguatezza relazionale (continua)(continua) 58

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

1. CONOSCENZA FABBISOGNI, STRUMENTI E FONTI

2. SELEZIONE FONTI

3. INTERLOCUTORE PERSONALIZZATO

4. ATTEGGIAMENTO ATTIVO E COINVOLGENTE

5. CONTINUITA’

6. CORRETTEZZA, TRASPARENZA E COMPLETEZZA

INFORMATIVA

7. COLLEGAMENTO CREDITO-OPERATIVITA’ REALE

8. PROPENSIONE NON SPECULATIVA

9. TEMPESTIVITA’ NELLE EMERGENZE

10. SENSO DEL LIMITE CONTRATTUALE

Gestione rapporti impresa-bancheGestione rapporti impresa-banche 59

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

Consolidamento debiti

Abbuono interessi

Rinuncia crediti capitale (ed eventuale loro trasformazione in

capitale di rischio)

Fornitura nuova finanza

Combinazione operazioni M&A

Partecipazione organi amministrativi e/o di controllo e scelta del

management

Il ruolo delle banche nelle ristrutturazioni aziendaliIl ruolo delle banche nelle ristrutturazioni aziendali60

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

61

Apertura di credito Sconto di effetti

Contratti bancari Anticipo di effetti Finanziamenti stand by Finanziamenti evergreen

INVESTIMENTI FONTI FINANZIARIE CAPITALE DI DEBITOA BREVE A BREVE A BREVE TERMINE Contratti parabancari Factoring

Commercial paper Cambiali f inanziarie

Contratti bancari MutuiCAPITALE DI DEBITO

A M/L TERMINE Contratti parabancari Leasing

Emissioni Obbligazioni

INVESTIMENTI FONTI FINANZIARIEFISSI STABILI Contratti Mezzanino

STRUMENTI IBRIDIEmissioni Obbligazioni convertibili

CAPITALE DI RISCHIO Emissioni Azioni

Emissioni

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

62LeasingLeasing

““Operazioni di locazione di beni mobili ed immobili, acquistati o fatti costruire dal locatore su Operazioni di locazione di beni mobili ed immobili, acquistati o fatti costruire dal locatore su scelta ed indicazioni del conduttore, che se ne assume tutti i rischi, e con la facoltà di scelta ed indicazioni del conduttore, che se ne assume tutti i rischi, e con la facoltà di quest’ultimo di divenire proprietario dei beni locati al termine della locazione, dietroquest’ultimo di divenire proprietario dei beni locati al termine della locazione, dietro

versamento di un prezzo prestabilitoversamento di un prezzo prestabilito”.”.

Sul Sul piano economicopiano economico, il contratto sembra più efficacemente definibile come finanziamento della , il contratto sembra più efficacemente definibile come finanziamento della disponibilità di un bene: disponibilità di un bene: mediante l’operazione di leasing una parte (locatore) si impegna admediante l’operazione di leasing una parte (locatore) si impegna ad

acquistare e cedere in locazione un bene acquisito presso un fornitore ad un’altra parte acquistare e cedere in locazione un bene acquisito presso un fornitore ad un’altra parte (locatario), la quale,al termine del contratto, ha la facoltà (opzione) (locatario), la quale,al termine del contratto, ha la facoltà (opzione)

di acquistarlo ad un prezzo prefissatodi acquistarlo ad un prezzo prefissato::

LocatoreLocatore

FornitoreFornitore

LocatarioLocatario

PrezzoPrezzo BeneBene

Canoni + RiscattoCanoni + Riscatto

OperativoOperativo FinanziarioFinanziario

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

63LeasingLeasing

OperativoOperativo

Il locatario intende essenzialmente godere del bene locato senza necessariamente assumerneIl locatario intende essenzialmente godere del bene locato senza necessariamente assumernel’onere di manutenzione o di conduzione amministrativa ed il rischio di obsolescenza.l’onere di manutenzione o di conduzione amministrativa ed il rischio di obsolescenza.

●l’oggetto della locazione è un l’oggetto della locazione è un bene standardizzato bene standardizzato in grado di dare un contributo positivo al in grado di dare un contributo positivo al reddito del locatario ripetutamente nel tempo;reddito del locatario ripetutamente nel tempo;

●la la durata durata contrattuale dell’operazione è contrattuale dell’operazione è inferiore alla vita economica del beneinferiore alla vita economica del bene, il quale può , il quale può pertanto essere nuovamente locato;pertanto essere nuovamente locato;

●la la titolarità giuridica del bene, i costi installazione e manutenzione e gli altri rischi ed oneri titolarità giuridica del bene, i costi installazione e manutenzione e gli altri rischi ed oneri rimangono in ogni tempo a carico della rimangono in ogni tempo a carico della società locatricesocietà locatrice;;

●il il prezzo di riscatto prezzo di riscatto è in linea con quello è in linea con quello di mercato di mercato del bene al momento dell’opzione del bene al momento dell’opzione concessa al locatario;concessa al locatario;

●in genere il in genere il riscatto riscatto del bene è del bene è poco frequentepoco frequente: il locatario tende a chiedere il rinnovo del : il locatario tende a chiedere il rinnovo del contratto o a restituire il bene.contratto o a restituire il bene.

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

64LeasingLeasing

FinanziarioFinanziario

Il locatario si propone in via prioritaria di finanziare la disponibilità di un bene strumentaleIl locatario si propone in via prioritaria di finanziare la disponibilità di un bene strumentaleall’esercizio della propria attività.all’esercizio della propria attività.

•il bene è strumentale all’attività del locatario; spesso è dotato di elevato contenuto il bene è strumentale all’attività del locatario; spesso è dotato di elevato contenuto tecnologico e, quando tecnologico e, quando non è disponibile sul mercatonon è disponibile sul mercato, viene costruito su specifico progetto , viene costruito su specifico progetto del locatario;del locatario;

•la la durata contrattuale durata contrattuale si estende nel medio/lungo termine, potendo anche coincidere con la si estende nel medio/lungo termine, potendo anche coincidere con la vita economica del benevita economica del bene;;

•i i canoni di locazione canoni di locazione sono comprensivi dell’ammortamento del bene, dell’interesse sul sono comprensivi dell’ammortamento del bene, dell’interesse sul capitale investito e del ricarico della società di leasing, per un importo globale capitale investito e del ricarico della società di leasing, per un importo globale superiore al superiore al costo del benecosto del bene;;

•al termine del contratto il locatario può al termine del contratto il locatario può riscattare riscattare il bene pagando una il bene pagando una somma ampiamente somma ampiamente inferiore sia al suo valore di mercato sia al valore d’uso inferiore sia al suo valore di mercato sia al valore d’uso che egli stesso gli attribuisce;che egli stesso gli attribuisce;

•la mera titolarità giuridica del bene rimane al locatore, ma tutti gli la mera titolarità giuridica del bene rimane al locatore, ma tutti gli oneri oneri (costi d’impianto, (costi d’impianto, di collaudo, di manutenzione, di assicurazione) e gli altri di collaudo, di manutenzione, di assicurazione) e gli altri rischi rischi vengono vengono assunti dal assunti dal locatariolocatario;;

•l’operazione ha l’operazione ha struttura trilateralestruttura trilaterale, in quanto coinvolge sempre i tre soggetti distinti: , in quanto coinvolge sempre i tre soggetti distinti: fornitore, locatore e locatario.fornitore, locatore e locatario.

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

65FactoringFactoring

Il factoring è una tecnica di gestione dei crediti con la quale si realizza la cessioneIl factoring è una tecnica di gestione dei crediti con la quale si realizza la cessionedei crediti commerciali vantati da un’impresa nei confronti dei propri debitori ad undei crediti commerciali vantati da un’impresa nei confronti dei propri debitori ad un

intermediario specializzato (factor). Il rapporto ha in genere carattere:intermediario specializzato (factor). Il rapporto ha in genere carattere:

● continuativo continuativo nel tempo, cioè la relazione è duratura e non riguarda nel tempo, cioè la relazione è duratura e non riguarda specifiche transazioni;specifiche transazioni;

● allargato allargato alla globalità dei crediti commerciali dell’impresa cedente;alla globalità dei crediti commerciali dell’impresa cedente;

● esclusivoesclusivo, nel senso che l’impresa intrattiene rapporti con un solo factor., nel senso che l’impresa intrattiene rapporti con un solo factor.

Impresa cedenteImpresa cedente

Factor cessionarioFactor cessionario

Debitore cedutoDebitore ceduto

Servizi e Servizi e anticipazione anticipazione

debitidebiti

NotificaNotificacessionicessioni

crediticreditiPagamento delPagamento del

debitodebito

Rapporto di fornituraRapporto di fornitura

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

66Factoring: la struttura tecnica dell’operazioneFactoring: la struttura tecnica dell’operazione

● L’operazione di factoring prende avvio con la valutazione dell’impresa cedente da parte del L’operazione di factoring prende avvio con la valutazione dell’impresa cedente da parte del factor. factor.

● Successivamente l’attenzione si concentra sul portafoglio crediti dell’impresa al fine di Successivamente l’attenzione si concentra sul portafoglio crediti dell’impresa al fine di individuare quelli oggetto potenziale di successiva cessione. Il factor risulta interessato ad individuare quelli oggetto potenziale di successiva cessione. Il factor risulta interessato ad apprezzare, in termini apprezzare, in termini quantitativiquantitativi, il valore della quota di crediti ceduti rispetto , il valore della quota di crediti ceduti rispetto all’ammontare complessivo di quelli detenuti dal cliente e, in termini all’ammontare complessivo di quelli detenuti dal cliente e, in termini qualitativiqualitativi, la tipologia , la tipologia ed il grado di rischio ad essi associato.ed il grado di rischio ad essi associato.

● Il cliente sottopone alla valutazione preventiva l’intero portafoglio crediti (commerciali) e Il cliente sottopone alla valutazione preventiva l’intero portafoglio crediti (commerciali) e fornisce informazioni in merito alla sua evoluzione attesa; sarà poi il factor ad indicare i fornisce informazioni in merito alla sua evoluzione attesa; sarà poi il factor ad indicare i crediti accettati in cessione, definendo così il plafond globale, a carattere rotativo, crediti accettati in cessione, definendo così il plafond globale, a carattere rotativo, riconosciuto all’impresa.riconosciuto all’impresa.

● L’individuazione del portafoglio avviene seguendo un criterio di omogeneità dei crediti (in L’individuazione del portafoglio avviene seguendo un criterio di omogeneità dei crediti (in termini territoriali, merceologici o di clientela) o su base puntuale, selezionando cioè i termini territoriali, merceologici o di clientela) o su base puntuale, selezionando cioè i nominativi dei singoli debitori. La scelta, in ogni caso, si basa sulla nominativi dei singoli debitori. La scelta, in ogni caso, si basa sulla valutazione dei rischi valutazione dei rischi connessi al debitore o al segmento di debitori individuato e non può prescindere dal connessi al debitore o al segmento di debitori individuato e non può prescindere dal considerare le caratteristiche di composizione del considerare le caratteristiche di composizione del portafoglio crediti già in possesso portafoglio crediti già in possesso del del factor.factor.

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Gestione Finanziaria delle Imprese Lezione 2

67Factoring: le funzioniFactoring: le funzioni

Le funzioni che il factor svolge nella forma più completa del Le funzioni che il factor svolge nella forma più completa del contratto sono le seguenti:contratto sono le seguenti:

• • gestione dei creditigestione dei crediti • • garanzia dai rischi di inadempimentogaranzia dai rischi di inadempimento • • finanziamento tramite lo smobilizzo dei crediti cedutifinanziamento tramite lo smobilizzo dei crediti ceduti