69
G. CAROLEO Dirigente Scolastico

G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

  • Upload
    others

  • View
    4

  • Download
    0

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

G. CAROLEODirigente Scolastico

Page 2: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

PERCHE’ LA SCUOLA IN CARCERE?

E’ un dato di fatto che tra devianza eprecedenti esperienze scolastichefallimentari esista una stretta connessione eche il livello d’ istruzione dei detenuti risultimediamente basso.

…quando certe aule scolastiche non saranno più carceri e le carceri saranno diventate scuole, allora il grado di civiltà avrà raggiunto il punto più alto.

Mario Tagliano, il maestro dentro, add. 2014

Page 3: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di
Page 4: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA

• Lo Statuto Albertino

Benché nello Statuto Albertino non fosse contemplato ildiritto all’istruzione, negli istituti penitenziari, tuttavia, essavenne considerata un’attività obbligatoria, perché potevacontribuire alla rieducazione di quei detenuti la cuicondotta era ritenuta, secondo la cultura positivisticadell’epoca, un effetto delle condizioni di degrado in cuierano cresciuti.

Page 5: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA

• le leggi fasciste del 1931

Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931prevedeva l’obbligatorietà di corsi d’istruzioneelementare per i detenuti, tenuti da insegnanti, maanche da personale sanitario, dal cappellano o da altrifunzionari.

L’istruzione, insieme allareligione e al lavoro, eraconsiderata un mezzo perrecuperare i reclusi ai valori ealla cultura dello Stato.

Page 6: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA

• Il R.D. n. 787 del 1931, "Nuovo Regolamento per gli Istituti di prevenzione e pena"

Il regolamento del 1931 era composto da 332articoli che indicavano le "norme di vitacarceraria" con le quali si recepiva l'attenzionepositivista e si attribuiva carattere emendativoalla pena mantenendone, nel contempo, ilcarattere afflittivo ed intimidatorio. Le indicazionidel regolamento del 1931 in merito all'istruzionein carcere erano ispirate dalla stessa logica deltesto del regolamento del 1891.

Page 7: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA

• Il R.D. n. 787 del 1931, "Nuovo Regolamento per gli Istituti di prevenzione e pena"

L'articolo 1 del regolamento del 1931 stabilivache "i detenuti sono obbligati a frequentare lescuole istituite negli stabilimenti" ed ancora che"negli stabilimenti sono permesse solamenteconferenze e proiezioni cinematograficheistruttive ed educative, col divieto assoluto dipersone estranee, oltre a quelle incaricate delleconferenze e delle proiezioni" ed infine imponevaai detenuti l'obbligo del lavoro e dellapartecipazione alle funzioni religiose.

Page 8: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA

• Il R.D. n. 787 del 1931, "Nuovo Regolamento per gli Istituti di prevenzione e pena"

Il regolamento prevedeva l'attivazione di corsi di istruzioneelementare per detenuti ed analfabeti in ciascun istitutopenitenziario. L'istruzione dei detenuti minorenni che nonavevano conseguito la licenza elementare doveva avvenirenelle scuole di avviamento mentre gli adulti, con il medesimogrado di istruzione ma in età inferiore ai quarant'anni, eranoobbligati a frequentare giornalmente i corsi scolastici peralmeno due ore. I detenuti più anziani, anch'essi privi di licenzaelementare, erano ammessi a tali corsi scolastici previa lororichiesta, salvo che il direttore dell'istituto penitenziario, nellospecifico, non avesse ritenuto idoneo il soggetto, nonostantel'età, imponendogli l'obbligo di frequentare i corsi d'istruzioneelementare.

Page 9: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA

• Il R.D. n. 787 del 1931, "Nuovo Regolamento per gli Istituti di prevenzione e pena"

Le lezioni erano tenute da insegnanti ma anche daldirettore dell'istituto, dal cappellano, dal sanitario, daldirigente tecnico e da altri funzionari dellostabilimento carcerario nonché da privati cittadinidebitamente autorizzati dal Ministero.Molte di queste figure spesso non erano "qualificate"allo svolgimento dell'attività didattica esponendo ildetenuto ad un istruzione non scevra daindottrinamenti di parte.

Page 10: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA

• Art. 27 della Costituzione: «L’ istruzione deve tendere alla rieducazione del condannato»

• Art, 34 istruzione primaria obbligatoria.• Legge n. 503 del 1958.

La Costituzione, che nell’art. 27 sancisce che le pene devono "tenderealla rieducazione del condannato" e nell’art. 34 dichiara "l’istruzioneinferiore … obbligatoria e gratuita", impose al legislatore di creare lecondizioni effettive che configurassero l’istruzione in carcere non piùcome una coercizione ma come un’opportunità per i singoli detenuti. LaLegge n. 503 del 1958 ha istituito le Scuole carcerarie elementari conl’obiettivo di combattere l’analfabetismo e di contribuire alla"educazione e redenzione sociale e civile". Furono così istituiti "specialiruoli transitori", ai quali si accedeva con pubblico concorso, per lanomina degli insegnanti di scuola elementare; questi ruoli transitorifurono soppressi con la Legge n. 72 del 1972.

Page 11: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA

• Ordinamento carcerario del 1975: le attività trattamentali.

Negli anni Settanta si rafforza la tendenza a riformare l’esecuzionedella pena che, considerata una fase "transitoria", deve promuoverela risocializzazione positiva del detenuto. L’Ordinamento Penitenziariodel 1975 prevede che l’istruzione, depurata dal carattere diobbligatorietà, insieme al lavoro, alla religione, ad attività culturali,ricreative e sportive, sia un "elemento irrinunciabile" del trattamentorieducativo da offrire come opportunità al singolo individuotemporaneamente detenuto, nella prospettiva del suo reinserimentonella società.

I corsi scolastici istituiti negli istituti penitenziari non devono piùavere un carattere speciale rispetto a quelli delle scuole pubbliche, aicui programmi d’istruzione devono adeguarsi. Due Circolariministeriali assimilano i corsi d’istruzione elementare e media e quellidi alfabetizzazione attivati in carcere ai corsi per adulti che si tengononella scuola pubblica e prevedono le condizioni per sostenere gliesami.

Page 12: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA

La legge 26 luglio 1975, n. 354 – Norme sull’ordinamento penitenziario esulla esecuzione delle misure privative e limitative della libertà, segnaimportanti novità dal punto di vista giuridico, amministrativo, epedagogico.

•Dal punto di vista giuridico e amministrativo: la normativa riguardantel’organizzazione del sistema penitenziario e il trattamento dei detenutiviene disposta con una legge, e non, come in passato, medianteRegolamenti. La legge non si limita a delineare le regole di condotta deidetenuti, come nei precedenti regolamenti, ma introduce unaregolamentazione complessiva degli aspetti organizzativi degli istitutipenitenziari .

•Dal punto di vista pedagogico il detenuto acquista una nuova specificasoggettività giuridica: viene collocato al centro della disciplina, già apartire del primo articolo della legge, che definisce l’educazione qualemezzo per il raggiungimento dell’obiettivo pedagogico della penadetentiva: il reinserimento sociale del detenuto.

Page 13: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA

È l’insieme degli interventi rieducativi che gli operatoripenitenziari propongono di attuare nei confronti del condannatonel corso dell'esecuzione della pena.Durante l'esecuzione in carcere o in misura di sicurezza, ilprogramma di trattamento è curato dal Gruppo di osservazionee trattamento (GOT).Prevede l’osservazione dell’evoluzione della personalità deldetenuto.L'osservazione è compiuta all'inizio dell'esecuzione della pena eprosegue nel corso di essa per registrare l'evoluzione dellapersonalità del detenuto in rapporto al suo grado di adesionealle offerte trattamentali.

Il programma di «trattamento» legge 26 luglio 1975, n. 354

Page 14: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA

Il programma di «trattamento» legge 26 luglio 1975, n. 354

Tra gli elementi qualificanti del trattamento rieducativo , la legge354/75 individua:-l’attività scolastica o le attività formative professionali (art.19), la cuiadesione da parte del detenuto deve essere libera;-le attività culturali, ricreative e sportive(art. 27), quali ad esempio ilaboratori teatrali, di pittura, le attività di cineforum e quelle musicali,la redazione di riviste, gli incontri di calcio;-la religione (art. 26), con la possibilità di poter celebrare, su richiestadel detenuto, il rito religioso assistito da ministri del proprio culto;-le relazioni con la famiglia (art. 28), da intrattenersi con incontri inpresenza, colloqui telefonici, o attraverso la corrispondenzaepistolare;-l’attività lavorativa (artt. 20-20-bis-21), che non deve avere unanatura afflittiva, e la cui obbligatorietà deve riguardare le misure disicurezza svolte all’interno delle colonie agricole, nelle case di lavoro,o gli internati nelle case di cura, negli ospedali psichiatrici giudiziari,per i quali se ne riconosca la valenza terapeutica.

Page 15: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA

• Ordinamento carcerario del 2000: diversi gradi di istruzione.

Con il Nuovo Regolamento di esecuzione dell’Ordinamento Penitenziariodel 2000 viene confermata la considerazione dell’istruzione come di undiritto riconosciuto, al pari di quello al lavoro e ad altre attività, al detenutoin quanto cittadino che temporaneamente si trova in stato di detenzione.L’esercizio di tale diritto viene inserito nel "trattamento" rieducativo al finedel reinserimento nella società. Il Nuovo Regolamento prevede l’istituzionenon solo di corsi di istruzione obbligatoria, ma anche secondaria, oltre chequelli di formazione professionale; agevola inoltre chi intraprende o devecompletare studi universitari.

Nell’Ordinanza del Ministero della Pubblica Istruzione, n. 455 del 29 luglio1997, si affida ai Centri Territoriali Permanenti, d’intesa con gli istitutipenitenziari, lo svolgimento di attività di educazione degli adulti nellecarceri e, in particolare, negli istituti penali minorili. Infine, la Direttiva delMinistero della Pubblica Istruzione, n. 22 del 6 febbraio 2001, ribadisce lanecessità di realizzare percorsi individuali di alfabetizzazione in quantostrumenti di promozione sociale destinati ai soggetti deboli, tra i quali idetenuti.

Page 16: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA

• L’importanza dei percorsi di alfabetizzazione (direttiva MIUR 06/02/2001).

Con la direttiva MIUR del 06/02/2001, viene sottolineata l’importanza deipercorsi di alfabetizzazione funzionale degli adulti. A seguito di ciò, i CentriTerritoriali Permanenti (CTP), nell’ambito dell’Educazione permanente degliadulti, hanno organizzato presso le strutture penitenziarie numerose azionid’intervento per la prima alfabetizzazione degli stranieri.

• DPR 29 ottobre 2012, n. 263 in vigore dal 26/02/2013Regolamento recante norme generali per la ridefinizionedell’assetto organizzativo didattico dei Centri d’istruzione per gliadulti.

A partire dall’ a.s. 2014/2015, sono stati attivati i Centri provinciali perl’istruzione degli adulti (CPIA) ed i corsi di istruzione degli adulti, compresi quelliche si svolgono presso gli istituti di prevenzione e pena, sono stati riorganizzatinei seguenti percorsi: percorsi di istruzione di primo livello e percorsi dialfabetizzazione e apprendimento della lingua italiana, realizzati dai CPIA,nonché percorsi di istruzione di secondo livello, realizzati dalle istituzioniscolastiche presso le quali funzionano i percorsi di istruzione tecnica,professionale ed artistica.

Page 17: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA

• Protocollo di Intesa del febbraio 2012 tra MIUR e Ministerodella Giustizia, “Programma speciale per l’istruzione e laformazione negli Istituti penitenziari”.

• Con questo protocollo, Il Ministero dell’Istruzione e il Ministero dellaGiustizia si impegnano tra l’altro a:

• promuovere e sostenere – nell’ambito di una pianificazione congiuntain collaborazione con le Regioni e gli Enti Locali – ogni iniziativa tesa afavorire lo sviluppo di un sistema integrato di istruzione e formazioneprofessionale in favore dei soggetti in esecuzione di pena;

• favorire l’organizzazione di percorsi di istruzione e formazionemodulari e flessibili, finalizzati a favorire l’acquisizione e/o il recuperodi abilità e competenze individuali, nella predisposizione di soluzioniorganizzative coerenti con il principio di individualizzazione deltrattamento penitenziario;

• promuovere attività specifiche di aggiornamento e formazione per gliinsegnanti e gli educatori che prestino servizio all'interno degli Istitutipenitenziari.

Page 18: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA

• Protocollo di Intesa del febbraio 2012 tra MIUR e Ministerodella Giustizia, “Programma speciale per l’istruzione e laformazione negli Istituti penitenziari”.

• organizzare iniziative che consentano di individuare i migliori percorsie di valorizzarli con dotazioni di materiali didattici, anche digitali;

• allestire laboratori didattici e tecnici di supporto alle attivitàscolastiche e formative da svolgersi all’interno degli istitutipenitenziari; detti laboratori dovranno favorire lo sviluppo dellepotenzialità individuali, con particolare attenzione ai più giovani, e lacondivisione del lavoro di gruppo;

• attivare laboratori di Italiano L2 e supporto linguistico soprattutto peri soggetti stranieri, nomadi e in grave deficit educativo, allo scopo difavorirne la piena integrazione nel tessuto sociale italiano epotenziarne le opportunità di inserimento nel mondo del lavoro;

• individuare i moduli formativi e le relative misure organizzative piùidonee a ridurre gli impatti negativi sul processo di formazionederivanti dal trasferimento di detenuti.

Page 19: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA

• DPR 29 ottobre 2012, n. 263 in vigore dal 26/02/2013Regolamento recante norme generali per la ridefinizionedell’assetto organizzativo didattico dei Centri d’istruzione per gliadulti.

Il D.P.R. 263 del 2012, di riorganizzazione dell’istruzione per gli adulti,prevede che anche tutti i percorsi ordinamentali in carcere venganoorganizzati secondo le disposizioni in esso contenute; le relativeLinee Guida vi dedicano inoltre una specifica attenzione,richiamando la necessità di tener conto della specificità e distintivitàdell’istruzione nelle carceri, che richiede metodi adeguati allacondizione dei soggetti e soluzioni organizzative coerenti con ilprincipio dei individualizzazione del trattamento penitenziario.Pertanto, i CPIA e le istituzioni scolastiche che realizzano i percorsisono tenuti ad attivare, nell’ambito della propria autonomia, misurefinalizzate a portare i necessari adattamenti organizzativi, inrelazione alla specificità dell’utenza, alla peculiarità dei luoghi diapprendimento, nonché alla variabilità dei tempi di detenzione.

Page 20: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di
Page 21: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

ISTRUZIONE E FORMAZIONE IN CARCERE E NEI SERVIZI MINORILI PROTOCOLLO D’INTESA GIUSTIZIA-MIUR (maggio 2016)

LA SITUAZIONE ATTUALE

In data 23 maggio 2016 è stato rinnovato il protocollo d’intesa tra il

Ministero della Giustizia e il MIUR, con l’obiettivo sia di dare

continuità al Programma speciale per l’istruzione e la formazione

negli Istituti penitenziari e nei servizi minorili della Giustizia, sia di

favorire l’applicazione del Decreto interministeriale 12 marzo 2015

“Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento a sostegno

dell’autonomia organizzativa e didattica dei Centri Provinciali per

l’istruzione degli adulti”.

Con queste ultime linee guida sono state definite le indicazioni per il

passaggio al nuovo ordinamento dell’istruzione degli adulti, a norma

dell’art. 11 comma 10 del D.P.R. 29 ottobre 2012 n.263 “Regolamento

recante norme generali per la ridefinizione dell’assetto organizzativo

didattico dei Centri d'istruzione per gli adulti, ivi compresi i corsi

serali, a norma dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno

2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008,

n. 133”.

Page 22: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SITUAZIONE ATTUALE

Il citato Regolamento ha infatti introdotto importanti cambiamenti nell’assetto organizzativo e didattico dei percorsi di istruzione destinati ai soggetti adulti, declinando gli interventi istruttivo/formativi attraverso la valorizzazione del patrimonio culturale e professionale della persona, la ricostruzione della storia individuale ed il riconoscimento delle competenze/conoscenze acquisite. Al fine di dare migliore realizzazione al rinnovato Protocollo d’intesa, il Comitato Paritetico Nazionale ha redatto – per il biennio 2016/2017 - un “Piano annuale delle attività a.s. 2016-2017”, teso a sviluppare alcuni dei punti del Protocollo, allo scopo di implementare la collaborazione inter istituzionale, di promuovere il nuovo assetto didattico/organizzativo del sistema di Educazione degli Adulti, di favorire l’integrazione tra i diversi sistemi formativi (Educazione degli Adulti/formazione professionale).

Page 23: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

Ai soggetti adulti ristretti nelle strutture penitenziarie e aiminori sottoposti a provvedimenti penali non detentivi daparte dell’autorità giudiziaria minorile dovranno esseregarantite integrazione e pari opportunità di trattamento neipercorsi scolastici. E questi percorsi formativi devono esserefinalizzati a favorire l’acquisizione e il recupero di abilità ecompetenze individuali e a sviluppare una politicadell’istruzione integrata con la formazione professionale, incollaborazione con le Regioni e il mondo delle imprese,anche attraverso percorsi di apprendistato e tirocinio.

ISTRUZIONE E FORMAZIONE IN CARCERE E NEI SERVIZI MINORILI PROTOCOLLO D’INTESA GIUSTIZIA-MIUR (maggio 2016)

LA SITUAZIONE ATTUALE

Page 24: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

RAPPORTO 2017 SULLE CARCERI DELL’ ASSOCIAZIONE ANTIGONE

L’ Associazione Antigone, nel rapporto 2017 ha lanciato l’allarme in

merito al numero della popolazione carceraria, 2.967 detenuti in più negli

ultimi 12 mesi, siamo arrivati a 56.817 detenuti, con un tasso di

sovraffollamento delle nostre carceri del 113,2%.

LA SITUAZIONE ATTUALE

Con un tasso di crescita simile, di 3.000 detenuti l’anno, alla fine del

2020 torneremo ai numeri della dichiarazione dello stato di emergenza

del 2010, mentre la capienza del nostro sistema penitenziario resta

sostanzialmente stabile (50.241 posti al 30 giugno 2017. Erano 49.659 al

31 luglio 2016).

Page 25: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SITUAZIONE ATTUALE

Ultimi dati sull’istruzione in carcere su tutto il territorio

nazionale, relativi all’anno scolastico 2015 – 2016.

A.S. 2015 -2016 N° CORSI UOMINI DONNE Di cui STRANIERI

ALFABETIZZAZIONE 231 2907 137 2963

SCUOLA PRIMARIA 230 2673 265 2346

SCUOLA SECONDARIADI 1° GRADO

319 3905 231 2137

SCUOLA SECONDARIA DI 2° GRADO

741 7847 196 1961

Nel corso dell’ anno scolastico 2015/2016 nelle carceri italiane sono stati

attivati 1.521 corsi scolastici. 18.161 sono stati gli iscritti. Circa la metà

degli iscritti erano stranieri.

Page 26: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SITUAZIONE ATTUALE

Anno di riferimento UOMINI DONNE Di cui STRANIERI

2016 494 17 71

L’offerta istruttivo/formativa in favore dei soggetti in esecuzione penasi completa con i corsi di livello universitario i quali - seppur destinatiad un numero minoritario di persone - sono il frutto di formali accorditra l’Amministrazione Penitenziaria e le Università, determinando lacreazione di “poli universitari interni”, cioè di specifiche sezionidetentive destinate ai reclusi iscritti a corsi universitari. In ogni caso,tutti i soggetti reclusi in possesso dei requisiti di legge possonoiscriversi ad un corso universitario, anche in assenza di un “polouniversitario interno”.

Detenuti iscritti all’Università nell’anno 2016, comprensivi sia degli iscritti a poli universitari sia detenuti iscritti individualmente.

Page 27: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SITUAZIONE ATTUALEIL DECRETO LEGISLATIVO DI RIFORMA DELL’ ORDINAMENTO

PENITENZIARIO 2017

E’ attualmente in fase di approvazione il decreto legislativo che modificale norme sulla vita in carcere e l'ordinamento penitenziario.Il 22 dicembre 2017, il Consiglio dei ministri ha infatti approvato, inesame preliminare, i decreti attuativi: ora le commissioni Giustizia diCamera e Senato hanno a disposizione, anche nel caso di scioglimentodel Parlamento, quarantacinque giorni per esprimere un parere sullaconformità dei decreti alla legge delega. Solo a quel punto l’ordinamentopenitenziario del 1975 sarà finalmente aggiornato mettendo in atto altreconcezioni più avanzate, per dare un senso all’esecuzione penale che hacome faro il principio dell’articolo 27 della Costituzione italiana. Non siconoscono nel dettaglio i contenuti dei decreti, ma si sa che si sonoispirati ai lavori degli Stati generali sull’esecuzione della pena – istituitidal ministro della Giustizia Andrea Orlando – che si erano conclusi amaggio del 2016.

Page 28: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SITUAZIONE ATTUALE

Il lavoro degli Stati generali ha fornito indicazioni preziose perl’attuazione della delega in materia penitenziaria, ma, soprattutto,configura una grande operazione culturale volta a superare unsistema ancora carcero - centrico, che identifica tropposbrigativamente la sanzione penale con la reclusione in carcere. Ilavori dei 18 tavoli hanno caratterizzato una nuova e ineditaattenzione agli spazi architettonici, ai luoghi e tempi ( verso unadetenzione meno “carceraria), all’affettività e alla sessualità incarcere, alle vulnerabilità sociali dietro le sbarre ( minori, donne,tossicodipendenti), al disagio psichico e alle sue conseguenze sultrattamento, ai sistemi di contenimento della pericolosità socialedei soggetti non imputabili, alla valorizzazione degli elementi deltrattamento ( tipo l’istruzione, la cultura, lo sport) e, infine, allavoro carcerario.

IL DECRETO LEGISLATIVO DI RIFORMA DELL’ ORDINAMENTO

PENITENZIARIO 2017

Page 29: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SITUAZIONE ATTUALE

VIENE RIBADITO, ANCORA UNA VOLTA, IL PRINCIPIO

CHE L’ISTRUZIONE E’ UN DIRITTO FONDAMENTALE

Tra le attività di risocializzazione e di emancipazione

dalla vita criminale vi è, in primo luogo, l’istruzione.

Essa è un diritto fondamentale. Va garantita al

massimo delle potenzialità, fino agli studi più

qualificati quali quelli universitari. L’istruzione è un

antidoto eccezionale contro la recidiva, costituendo

così un Investimento per la sicurezza collettiva.

IL DECRETO LEGISLATIVO DI RIFORMA DELL’ ORDINAMENTO

PENITENZIARIO 2017

Page 30: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di
Page 31: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

PERCHÉ LA SCUOLA IN CARCERE?

Il fatto che, il 38,6% dei detenuti possieda il diploma di scuola media, il

26,5% di scuola elementare, il 5,5% sia senza titolo di studio e il 4,2%

abbia conseguito il diploma di scuola superiore è la prima conferma

dell’importanza dell’istituzione scolastica in carcere: appare quasi

sintomatico il rapporto tra gli anni di scolarizzazione e la garanzia di

successo nella vita, o quanto meno la regolarizzazione della stessa su

binari consentiti dalla legislazione

Titolo di studio detenuti

Senza titolo distudio 5,5%

Scuolaelementare 26,5%

Diploma di scuolamedia 38,6%

Diploma di scuolasuperiore 4,2%

Page 32: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

GLI ELEMENTI DELLA SCUOLA IN CARCERE

Provengono da situazioni disvantaggio sociale e/oculturale o scolastico

Devono valorizzare l’aspetto relazionale oltre all’aspetto cognitivo.Il contrario comporterebbeindifferenza e riproposizione diModelli didattico-educativi che hanno già fallito

GLI ALUNNI DETENUTI

IL DOCENTE

Facilita l’apprendimentofa emergere i bisognidi formazione differenzia lapratica educativa.Cura la persona, individua italenti di ognuno, promuovel’apprendimento per tutta lavita.

LE PROPOSTE PROGETTUALI,IN PARTICOLARE IN CARCERE

Page 33: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE

«Nella nostra società occidentale ci sono tipi diversi di istituzioni,alcune delle quali agiscono con un potere inglobante - seppurdiscontinuo - più penetrante di altre. Questo carattere inglobante ototale è simbolizzato nell'impedimento allo scambio sociale eall'uscita verso il mondo esterno, spesso concretamente fondatonelle stesse strutture fisiche dell'istituzione: porte chiuse, altemura, filo spinato, rocce, corsi d'acqua, foreste e brughiere. Questotipo di istituzioni io lo chiamo "istituzioni totali" »

Erving Goffman, Asylums

Il carcere è una istituzione totale perché è caratterizzato da:• Allontanamento e esclusione dal resto della società dei

soggetti istituzionalizzati• Organizzazione formale e centralmente amministrata del

luogo e delle sue dinamiche interne• Controllo operato dall’alto sui soggetti membri.

Page 34: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE

Negli istituti penitenziari si trovano sia le persone imputate, in attesa di giudizio, che quelle condannate per aver commesso un reato

L’organo dello Stato di riferimento è il Ministero della Giustizia, e in particolare ilDipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria (D.A.P.), da cui dipendono iProvveditorati Regionali dell’Amministrazione Penitenziara (P.R.A.P.).

PROVVEDITORATO REGIONALE

AMMINISTRAZIONE PENITENZIARIA

PROVVEDITORE

Area traduzione piantonamento

Ufficio detenuti e trattamento

Ufficio contabilità

Ufficio personale e formazione

Segreteria

affari generali

Comparto sicurezza Polizia Penitenziaria

Comparto Ministeri

Personale Amministrativo

LA STRUTTURA DEL CARCERE

Page 35: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERELA STRUTTURA DEL CARCERE

Aree e figure professionali DIRETTORE

Area Contabile- Ragioneria- Conti correnti

Area Amministrativa

Area Sicurezza

- Commissario

- Comandante

- Sorveglianza

- Capiposto

- Agenti

- Matricola

Area Pedagogica- Educatori

- Psicologi

- Assistenti Sociali

(C.S.S.A.)

- Cappellani

Ministri di culto

Area Sanitaria- Direttore Sanitario

- Medici e SpecialistiInfermieri

- Scuola e attività

- Volontari

Ser.T

- U.F. Carcere

- Psicologi

- Educatori

Area Amministrativa- Segreteria- Ufficio Personale:Polizia PenitenziariaE Comparto Ministeri

Page 36: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE

La Costituzione sottolinea la funzione rieducativa della pena. Ad essa siintrecciano altre funzioni, sulle quali il dibattito giuridico e culturale è vivace:la prevenzione, la neutralizzazione (impedire il ripetersi di reati), laretribuzione (il far pagare i danni provocati),…L’organizzazione del sistema penitenziario rispecchia queste diverse funzioni.

La vita di ogni istituto penitenziario, è contrassegnata principalmente da due “aree”:

l’area della sicurezza

l’area del trattamento

Ad essa fa riferimento l’area pedagogica(educatori, psicologi…).

Ad essa fa riferimento in particolare la PoliziaPenitenziaria (ma non èla sua sola funzione),

LA STRUTTURA DEL CARCERE

Page 37: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE

.

LA STRUTTURA DEL CARCERE

AREA PEDAGOGICA

L’AREA PEDAGOGICA FA CAPO ALLA FIGURA DEL RESPONSABILE DI AREA CHE COORDINA:

• gli EDUCATORI (che si occupano del trattamento rieducativo deldetenuto individuale o di gruppo, coordinando la loro azione conquella di tutto il per- sonale impegnato nelle attività checoncernono la rieducazione);

• gli ASSISTENTI SOCIALI del C.S.S.A., Centro Servizi Sociali Adulti, che è incaricato dall’istituzione penitenziaria di raccogliere informazionisull’ambiente familiare e sociale di provenienza del detenuto perl’eventuale concessione delle misure alternative (agli stessi viene affidata l’osservazione all’esterno del percorso trattamentale deidetenuti affidati e semiliberi);

Page 38: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERELA STRUTTURA DEL CARCERE

AREA PEDAGOGICA

• gli PSICOLOGI (che svolgono attività di osservazione etrattamento mirate alla valutazione della personalità e dellecapacità di recupero del condannato);

• le ATTIVITÀ EDUCATIVE all’interno dell’istituzione (quindiscuola e corsi vari che vengono attivati);

• il VOLONTARIATO;

• i MEDIATORI CULTURALI, se presenti;

• i RELIGIOSI. Molto importante è la figura del cappellano, che arriva a conoscere personalmente molti detenuti, supportandoli psicologicamente e materialmente. Nel carcerepossono entrare anche rappresentanti di altre religioni oltre allacattolica, come preti ortodossi e iman mussulmani.

Page 39: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE

.

LA STRUTTURA DEL CARCERE

AREA PEDAGOGICA

Il VOLONTARIATO, sia laico che cattolico, si occupadel sostegno materiale e morale dei detenuti,organizza corsi, progetta interventi, segue idetenuti in giornate di permesso e altro.

Gli INSEGNANTI quindi fanno riferimento alResponsabile di area, presentando eventualiproblematiche, aspetti positivi e negativi delpercorso scolastico, progetti e idee nuove.

Page 40: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di
Page 41: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE

CENTRALITÀ DELL’INDIVIDUO

Gli scopi dell’educazione vanno fondati sui bisogni del soggetto che apprende: la cooperazione contribuisce efficacemente a

“liberare e organizzare” le capacità di chi apprende e a trasformarle in competenze

la valenza educativa delle attività sta nelle connessioni e nella flessibilità di percorsi riconosciuti dall’alunno come significativi per sé e spendibili nel compito concreto di intervenire sulla realtà.

Page 42: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE

• è strutturata su gruppi-classe soggetti a frequenti cambiamenti nel

corso dell’anno scolastico. L’impianto didattico non può prescindere

dal fatto che la frequenza dei detenuti è spesso molto irregolare;

In sostanza la scuola in carcere ha numerose e indiscutibili

peculiarità:• è frequentata da persone private non solo della libertà, ma anche

della rete degli affetti e assai spesso del lavoro. Di fatto le classi

sono composte per il 100% da persone con BES (Bisogni Educativi

Speciali) e tutte le attività didattiche devono essere fortemente

personalizzate;

• accoglie anche persone analfabete e/o provenienti da contesti

socio-economici fortemente deprivati. Spesso la scuola si deve fare

carico di un percorso di educazione/formazione culturale di base,

prima che di apprendimento;

Page 43: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE

• è strutturata su classi determinate da molti fattori “esterni” (l’offerta

formativa propria di un determinato carcere, l’appartenenza ad una

sezione, la possibilità di incontrare determinati altri iscritti, le dimensioni

dell’aula, l’orario lasciato libero da eventuali impegni di lavoro…). Qualsiasi

principio di carattere pedagogico-didattico risulta secondario rispetto ai

vincoli di organizzazione e gestione del servizio. Così, è possibile avere

classi formate unicamente da persone di cittadinanza non italiana;

• prevede un uso limitatissimo delle nuove tecnologie e in ogni caso non puòavvalersi delle potenzialità di Internet;

• cade sotto la responsabilità di dirigenti scolastici individuati sulla basedell’ordine di scuola offerto (primaria, secondaria di primo grado,secondaria di secondo grado), non sulla base dei punti di erogazione delservizio. Così, in uno stesso carcere – fino ad oggi – possono operaredocenti dipendenti da due dirigenti scolastici;

• sul territorio regionale e nazionale è caratterizzata da differenze diorganizzazione/gestione del servizio anche assai significative;

Page 44: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE

Negli Istituti penitenziari sono organizzati corsi d’istruzione scolastica e di formazione professionale

Corsi di istruzione Con il Decreto interministeriale 12 marzo 2015 “Linee guida per il passaggio al nuovo ordinamento a sostegno dell’autonomia organizzativa e didattica dei Centri Provinciali per l’istruzione degli adulti” sono state definite le indicazioni per il passaggio al nuovo ordinamento dell’istruzione degli adulti, a norma dell’art. 11 comma 10 del D.P.R. 29 ottobre 2012 n. 263 “Regolamento recante norme generali per la ridefinizione dell'assetto organizzativo didattico dei Centri d'istruzione per gli adulti, ivi compresi i corsi serali, a norma dell'articolo 64, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133”, che ha introdotto importanti cambiamenti nell’assetto organizzativo e didattico.

l nuovo assetto organizzativo e didattico vede nei Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti una tipologia di istituzione scolastica che realizza i percorsi di scuola primaria e di certificazione linguistica (Percorsi di primo livello) e - mediante specifici accordi con le istituzioni scolastiche di secondo grado - i percorsi di istruzione secondaria (Percorsi di secondo livello).

Page 45: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE

Nell’ambito della loro autonomia e nei limiti delle risorse disponibili i CPIA possono, inoltre, ampliare l’offerta formativa mediante accordi con le Regioni, gli Enti locali ed i soggetti pubblici/privati, in particolare con le strutture formative accreditate dalle Regioni.

I Percorsi di istruzione di primo livello sono articolati in due periodi didattici e finalizzati:•al conseguimento, al termine del primo periodo didattico, titolo di studio conclusivo del primo ciclo di istruzione (ex licenza media inferiore);•al conseguimento, al termine del secondo periodo didattico, della certificazione attestante l’acquisizione delle competenze di base connesseall’obbligo di istruzione ex DM 139/07 relative alle attività ed agli insegnamenti generali comuni a tutti gli indirizzi degli istituti professionali e tecnici (biennio dei citati corsi di scuola media superiore).

Per l’utenza straniera il nuovo assetto didattico prevede lo svolgimento di percorsi di alfabetizzazione e di apprendimento della lingua italiana, finalizzati al conseguimento di una certificazione attestante il raggiungimento di un livello di conoscenza della lingua italiana non inferiore al livello A2 del Quadro comune europeo.

Page 46: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE

I Percorsi di istruzione di secondo livello sono finalizzati al conseguimento del diploma di istruzione tecnica, professionale e/o artistica e sono realizzati dalle istituzioni scolastiche presso le quali funzionano i percorsi di istruzione tecnica, professionale ed artistica, collegate ai CPIA mediante specifici accordi.

I Percorsi di secondo livello sono articolati in tre periodi didattici:

• primo periodo didattico finalizzato all’acquisizione della certificazione per l’ammissione al secondo biennio del liceo artistico e/o dei percorsi degli istituti tecnici o professionali, in relazione all’indirizzo scelto dallo studente;

• secondo periodo didattico finalizzato all’acquisizione della certificazione per l’ammissione all’ultimo anno del liceo artistico e/o dei percorsi degli istituti tecnici o professionali, in relazione all’indirizzo scelto dallo studente;

• terzo periodo didattico finalizzato all’acquisizione del diploma di liceo artistico e/o di istruzione tecnica o professionale, in relazione all’indirizzo scelto dallo studente.

Page 47: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE

Il nuovo sistema prevede - infatti - che i percorsi di istruzione sianoorganizzati in modo tale da consentire la personalizzazione dell’iterformativo in base ad un Patto formativo individuale, la cui definizionespetta alla Commissione dei docenti.

Per quel che concerne lo specifico ambito penitenziario, le citate LineeGuida definiscono i percorsi di istruzione degli adulti negli istituti diprevenzione e pena “elemento irrinunciabile del programma ditrattamento rieducativo del detenuto” prevedendo particolariindicazioni volte a valorizzare la specificità dei percorsi di istruzioneall’interno degli istituti penitenziari.

L’ innovazione del nuovo sistema è la valorizzazione del patrimonioculturale e professionale della persona, mediante la ricostruzione dellastoria individuale ed il riconoscimento delle competenze/conoscenzeacquisite.

Page 48: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di
Page 49: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA DIDATTICA MODULARE COME ELEMENTO DI FLESSIBILITA’

Per le sue caratteristiche di flessibilità e formatività, essarappresenta il modello di organizzazione didattica più adatta agliadulti, in quanto riconosce i crediti pregressi, anche informali o nonformali.

Il rientro nel sistema di istruzione degli adulti èdeterminato quasi sempre da un fattore primario edessenziale: la motivazione intrinseca.Essa va promossa e sostenuta da un’ offerta formativaadeguata ai bisogni e alle caratteristiche specifiche degliadulti, anzi delle diverse tipologie di adulti, realizzando unmodello di formazione integrato modulare e flessibile, checonsente l’individualizzazione dei percorsi in base sia agliinteressi e alle conoscenze pregresse dei singoli utenti, chealla loro disponibilità e capacità di apprendimento.

Page 50: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

L’ ORGANIZZAZIONE DIDATTICA MODULARE

L’ organizzazione modulare della proposta di istruzioneconsente di perseguire, tra gli altri, i seguenti obiettivi,cruciali per il pieno sviluppo delle attività di formazionenelle società complesse: Superare l’ ambiguità dei giudizi valutativi e delle

competenze sottese ai titoli di studio e attuare quindi,progressivamente, un sistema di certificazione dellecompetenze riconosciuto e condiviso a livello europeo;

Rendere praticabili i percorsi formativi propri di unsistema formativo integrato (con passaggi e alternanzatra scuola, formazione professionale e mondo dellavoro) e rispondere così alle esigenze, già attuali, dellaFormazione Continua (Lifelong learning).

Page 51: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

L’ ORGANIZZAZIONE DIDATTICA MODULARE

Regolamento sull’ autonomia scolastica, organizzativa e didattica(DPR 275/1999)

L’ articolo 4 del regolamento per l’ Autonomia delle istituzioniscolastiche recita:«Nell’esercizio dell’ autonomia didattica le istituzioni scolastichepossono adottare:

• L’articolazione modulare del monte ore annuale di ciascunadisciplina

• L’articolazione modulare di gruppi di alunni provenienti dallastessa o da diverse classi o da diversi anni di corso

• L’ aggregazione delle discipline in aree e ambiti disciplinari

I criteri per il riconoscimento dei crediti sono individuati tenuto conto dellanecessità di favorire l’integrazione tra sistemi formativi e di agevolare leuscite e i rientri tra scuola, formazione professionale e mondo del lavoro.

Page 52: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

L’ ORGANIZZAZIONE DIDATTICA MODULARE

IL MODULO: unità formativa autosufficiente

Alle nuove esigenze di ampliamento della formazione degliadulti, sembra rispondere l’organizzazione modulare delladidattica. Secondo la definizione di G. Dominici, «…ilmodulo rappresenta una unità formativa autosufficiente ingrado di promuovere saperi e competenze che, per la loroalta rappresentatività culturale, e quindi anche tecnico –pratica, nel settore specifico di riferimento, siano capaci dimodificare significativamente la mappa cognitiva e la retedelle conoscenze precedentemente possedute da chi portaa termine l’ impegno di studio, di attività e di esperienzarichiesto dallo stesso modulo.

G. Domenici, Manuale dell’ orientamento e della didattica modulare 1998

Page 53: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di
Page 54: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LIMITI DELLA SCUOLA IN CARCERE

La condizione di detenuto o internato sottopone spesso il soggetto atrasferimenti da lui non richiesti. Tali trasferimenti possono esseredisposti per motivi diversi, che vanno da quelli disciplinari a quelli pernecessità amministrative o di sicurezza, come nel caso degli sfollamenti.Spesso tali spostamenti si attuavano senza attribuire la giustaconsiderazione al fatto che un detenuto stesse frequentando un corsoscolastico. Nella migliore delle ipotesi, lo studente doveva interrompereil proprio anno scolastico proseguendolo nel nuovo istituto mentre,nell'ipotesi peggiore, e purtroppo anche più frequente, lo studentedoveva interrompere definitivamente l'anno scolastico iniziato. È veroche l'utilità concreta che ciascun individuo può ricevere dall'attività diistruzione è qualcosa dalla quale, nell'ambiente carcerario, si deve, inparte, prescindere, in considerazione del fatto che l'ampliamento delbagaglio culturale degli studenti detenuti non è l'unica finalità che icorsi di istruzione in carcere hanno.

FORMAZIONE SCOLASTICADEI DETENUTI

FREQUENTE MOBILITÀostacolo

Page 55: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LIMITI DELLA SCUOLA IN CARCERE

UTENZA CON PERCORSI DI VITA, FORMAZIONE, MOTIVAZIONE E CULTURA DIVERSE

ATTIVITA’ SCOLASTICACOMPOSITA

ostacolo

I percorsi di sviluppo dell’attività scolastica vengono

continuamente composti e scomposti, e di nuovo ricercati,

in gruppi classe che cambiano e le cui dinamiche vanno

attentamente lette e gestite. E nel contesto dei rapporti che

ogni corsista detenuto costruisce con l’altro, con il tempo,

con le proprie reti di vita e d’affetto, con il reato e con la

pena. È dentro tali dinamiche e tale contesto che si attivano

le attese ma anche le resistenze specifiche (come è sempre

nella formazione degli adulti) verso le proposte didattiche e

di contenuto, verso gli insegnanti e la relazione con icompagni di corso.

Page 56: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LIMITI DELLA SCUOLA IN CARCERE

I PUNTI DOLENTI:

• Carenza di spazi, materiali didattici e mezzi. È il problema cronico di quasi tutte le scuole in galera. Si deve prima di tutto agliambienti inospitali, mal costruiti che sono i penitenziari italiani, sia quelli direcente edificazione che le vecchie fortezze. Nei reparti dove ha sede una scuola,spesso ci si contende gli spazi angusti per poter aprire una nuova aula e farlafunzionare. Normalmente si tratta di celle male illuminate e con un'acusticapessima. In genere l’arredamento è composto da qualche carta geografica e unalavagna. L'acquisto di libri e di materiali didattici è sporadico.

• L'accesso dei detenuti alle lezioni è ridotto.

Anche in penitenziari affollati con un grande bacino di potenziali studenti,quelli che frequentano sono una minoranza. I numeri spesso risicati pongono leclassi di scuola carceraria a rischio di chiusura. Le ragioni sono di ordinelogistico e burocratico. In molti casi, se un detenuto studia, non può ottenereun lavoro; quando un detenuto, viene obbligato a scegliere è naturale chescelga il lavoro, una chance rarissima e che non si presenta due volte, in galera.

Page 57: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LIMITI DELLA SCUOLA IN CARCERE

I PUNTI DOLENTI:

• Tra gli studenti c'è un'alta percentuale di abbandonoDovuta a: perdita di interesse, trasferimento da carcere a carcere, processi,incompatibilità con gli orari imposti dal carcere o con altre attività consideratepiù convenienti, scarcerazione, malattia, autolesionismo, morte.

• La classe è composta da gente diversa tra loro ed è quindi necessario trovare un comune denominatore.

I livelli culturali, l'estrazione sociale e geografica, le competenze, l'età, ipercorsi scolastici, le tipologie caratteriali e dei reati commessi sonoincredibilmente disomogenei.

• Il carcere rimane nella sua essenza un'istituzione punitiva.Tra i suoi scopi sociali dichiarati vi è la deterrenza, cioè la paura che puòincutere l'idea di finirci rinchiusi. Con questo fatto incontrovertibile come simisura un'attività che dovrebbe invece far maturare e progredire chi laesercita? Come si conciliano afflizione e istruzione?

Page 58: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCEREPROBLEMATICHE:

La scuola in carcere da un lato è ancorata alla normativa vigente (sipensi al calendario delle lezioni, alla tempistica delle iscrizioni, allapercentuale di ore di lezione che rende valido l’anno scolasticofrequentato…), dall’altro è sganciata dalla normativa vigente invirtù di alcune deroghe (per esempio, le iscrizioni devono esserepresentate su carta e non compilando un documento in formatoelettronico).

Ad esempio occorrerebbe riflettere sulla opportunità dell’articolazione delle lezioni nei soli mesi di settembre-giugno, così come sulla opportunità di una raccolta di iscrizioni nel mese di febbraio di un certo anno quando le lezioni inizieranno almeno sei mesi dopo (e la popolazione del carcere sarà cambiata sensibilmente).

È corretto considerare la scuola in carcere come una variante marginale delle scuole normate dagli attuali ordinamenti?

Page 59: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE

PROBLEMATICHE:

Si è generalmente concordi sul fatto che la scuola in carcere debba

offrire istruzione e formazione. Tuttavia, per molti le parole

“istruzione” e “formazione” sono inscindibilmente legate all’impianto

proprio del sistema scolastico-formativo normato dalla legge per i più,

non specificamente per i detenuti. Perseguire “istruzione” e

“formazione” all’interno delle carceri significa re-inventare una scuola

che parta dai dati di realtà e trovi la sua efficacia nel raggiungere i suoi

obiettivi, non nel riproporre modelli pensati per persone che non

vivono recluse.

Quali sono gli obiettivi della scuola in carcere?

Page 60: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

LA SCUOLA IN CARCERE

PROBLEMATICHE:

Chi è legittimato a modificare l’offerta formativa delle scuole all’interno delle carceri?

Gli organi collegiali delle istituzioni scolastiche non possonodeliberare l’attivazione di percorsi / indirizzi diversi da quelli giàpresenti all’interno delle carceri perché – com’è ovvio – solo lefigure apicali delle carceri stesse possono autorizzarecambiamenti.Si crea così un corto circuito destinato a irrigidire l’esistente: né ilcarcere può ampliare o modificare autonomamente la propriaofferta scolastica, né la scuola può ampliare o modificareautonomamente la propria offerta all’interno delle carceri.

Page 61: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di
Page 62: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

PROSPETTIVE PER LA SCUOLA IN CARCERE

Quando si parla di formazione e riabilitazione dei detenutiriveste fondamentale importanza l’aspetto umano ed in talsenso quindi devono orientarsi gli interventi di tutti glioperatori interessati.

Occorre pertanto personalizzare i percorsi diformazione dei detenuti in base ad un prefissato progettodi vita, coordinando le azioni delle diverse istituzioni,affinché il periodo detentivo non sia un periodo inutile. E’indispensabile a tal fine un collegamento con il mondodel lavoro per la futura collocazione dopo la pena e, perquesto, i percorsi formativi dovrebbero essere finalizzatianche all’acquisizione di certificazioni spendibili altermine del periodo detentivo.

Page 63: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

PROSPETTIVE PER LA SCUOLA IN CARCERE

Negli Istituti per gli adulti, purtroppo il livello discolarizzazione ed istruzione è ancora basso, e pertale motivo, è necessaria una implementazionedei corsi scolastici mediante interventi adeguatida parte degli Uffici scolastici regionali eprovinciali, che devono assumere comportamentipiù flessibili in sede di concessione delle classi edella formazione degli organici. E’ altresìindispensabile minore burocrazia da parte delleamministrazioni carcerarie; la burocraziainfatti rallenta notevolmente l’accesso deidetenuti ai corsi scolastici .

Page 64: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

PROSPETTIVE PER LA SCUOLA IN CARCERE

L’istruzione consente al detenuto di effettuare unripensamento critico della realtà, nonché di poteresprimere le proprie capacità, sebbene non sempre siastata riscontrata una stretta correlazione tra livello diistruzione e recidiva dei reati.Le scuole devono adeguarsi più strettamente ai bisognidei detenuti, creando modelli didattici modulari eflessibili, che suscitino l’interesse dei detenuti ad unamaggiore frequenza dei corsi di istruzione. Occorreprocedere attuando le buone pratiche e le specificità deicorsi di istruzione in tutte le carceri, nelle qualicomunque molte scuole già attuano progetti e modellididattici alternativi, innovativi, modulari e specifici.

Page 65: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

PROSPETTIVE PER LA SCUOLA IN CARCERE

In precedenza l’istruzione in carcere aveva ilcarattere dell’ obbligatorietà, mentre attualmente èproposta con forma incentivante.In alcuni Stati viene concesso uno sconto di pena aidetenuti che leggono libri. I corsi universitari sonocomunque in aumento ed anche i corsi di istruzionesuperiore. Tuttavia esistono ancora numeroselacune sotto il profilo dei mezzi informatici e dellenuove tecnologie, nonché di adeguati strumentididattici che mettano il detenuto in contatto con lasocietà esterna.

Page 66: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

PROSPETTIVE PER LA SCUOLA IN CARCERE

L’attività rieducativa in carcere è sostanzialmente legata alconcetto del risarcimento del detenuto come soggettoche ha subito azioni educative illecite, la formazionerientra quindi in quelle forme di risarcimento sociale percontrastare gli effetti educativi avversi.

In questo senso pertanto devono dirigersi tutte le azioniposte in essere dalle Direzioni carcerarie. E’ necessario checi sia una motivazione ed una responsabilizzazione daparte del detenuto affinché si possa affrontare un percorsodi crescita, e questo può avvenire solamente se tutte leparti coinvolte lavorano congiuntamente, altrimenti ilcarcere diventa un parcheggio senza senso.

Page 67: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

rivedere i criteri e le modalità che „governano‟ il sistema

dei trasferimenti dei detenuti assicurando

scrupolosamente il completamento del percorso di studi

iniziato;

organizzare la vita interna negli Istituti in modo da

conciliare i tempi della formazione con quelli delle altre

attività culturali e/o ricreative ed evitando al

sovrapposizione tra scuola e lavoro;

definire e codificare un legittimo interesse tutelato all’

accesso all’ offerta di studio dei Poli universitari;

prevedere spazi per le attività culturali e teatrali nell’

insieme degli standard che vengono adottati per la

definizione della progettazione di nuovi Istituti o la

consistente riconfigurazione di quelli esistenti.

E’ necessario quindi:

PROSPETTIVE PER LA SCUOLA IN CARCERE

Page 68: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di

CONCLUSIONI: GLI «SNODI PROBLEMATICI»

• Abbattere le «resistenze» inter istituzionali• Sviluppare integrazione e sinergie tra gli

interventi dell’ istituzione carceraria e il sistemadella formazione/lavoro e dell’istruzione

• Modularizzare tutta l’offerta formativa• Definire modelli condivisi di accreditamento e

certificazione delle competenze• Progettare e promuovere una verticalizzazione

sostenibile dell’ educazione degli adulti,mediante forme di gestione coordinata dell’offerta formativa

Page 69: G. CAROLEO Dirigente Scolastico...LA SCUOLA IN CARCERE: BREVE STORIA •le leggi fasciste del 1931 Anche durante il fascismo, il Regolamento del 1931 prevedeva l’oligatorietà di