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Lezione 3 Corso di Contabilità Direzionale Prof. Riccardo Acernese

Lezione 3

Prof. Riccardo Acernese

Corso di Contabilità Direzionale

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Lezione n. 3

La corporate governance Aspetti introduttivi

Lezione 3 2Pagina 2 Corso di Contabilità Direzionale Prof. Riccardo Acernese

La governance aziendaleB

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Lezione 3 3Pagina 3 Corso di Contabilità Direzionale Prof. Riccardo Acernese

I codici di autodisciplina dei diversi Paesi non propongono una definizione comune ed uniforme del concetto di corporate governance

La definizione di governance nei diversi Paesi

La corporate governace:

• in rapporto al sistema finanziario:

promuove mercati trasparenti ed efficienti e articola chiaramente la suddivisione delle responsabilità tra le autorità preposte alla supervisione, alla regolamentazione ed alla garanzia di applicazione delle norme;

• in rapporto all’organizzazione sociale:

– assicura l’equo trattamento degli shareholders e protegge i loro diritti, facilitandone l’esercizio e la tutela;

– riconosce i diritti degli stakeholders ove previsti dalla legge o da specifici accordi.

La corporate governace:

• assicura efficaci strumenti di monitoring sull’operato degli amministratori e degli alti dirigenti della società;

• valorizza il ruolo degli investitori istituzionali, favorendone una più attiva partecipazione alla dinamica gestionale attraverso l’esercizio responsabile dei diritti di voto.

Combined Code

on Corporat

e Governa

nce

OECD Principle

s of

Corporate

Governace

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Lezione 3 4Pagina 4 Corso di Contabilità Direzionale Prof. Riccardo Acernese

I codici di autodisciplina dei diversi Paesi non propongono una definizione comune ed uniforme del concetto di corporate governance

La definizione di governance nei diversi Paesi

La corporate governace:

• ha ad oggetto le relazioni tra i vari soggetti direttamente interessati alla direzione e alle performance della società: azionisti, management e consiglio di amministrazione;

• è volta ad individuare poteri e responsabilità degli amministratori e dei revisori nei confronti degli azionisti e delle parti sociali.

La corporate governace:

• disciplina l’agire della società ed è volta a creare condizioni di efficienza, stabilità e redditività dell’impresa;

• tutela gli interessi degli shareholders, assicurando il rispetto della parità di trattamento degli azionisti e definendo gli strumenti di controllo ed incentivazione del management;

• tutela gli interessi degli stakeholders, favorendo la consapevolezza della responsabilità sociale dell’impresa.

Global Corporat

e Governa

nce Principle

s

Principles of

Corporate

Governace for Listed

Companies

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Lezione 3 5Pagina 5 Corso di Contabilità Direzionale Prof. Riccardo Acernese

I codici di autodisciplina dei diversi Paesi non propongono una definizione comune ed uniforme del concetto di corporate governance

La definizione di governance nei diversi Paesi

La corporate governace:

• è un insieme di regole trasparenti e comprensibili, per la gestione ed il controllo delle società quotate;

• fissa i criteri per l’individuazione e la soluzione di possibili conflitti d’interesse nella gestione della società.

La corporate governace:

• è un insieme di strumenti, meccanismi e regole, sia giuridiche che tecniche, preordinati alla migliore realizzazione del processo di direzione e controllo di un'impresa;

• è finalizzata alla realizzazione di un sistema di governo della società, che sia non solo efficace ed efficiente, ma anche corretto ai fini della tutela di tutti i soggetti interessati alla vita dell'impresa.

Codice di

Autodisciplina

di Borsa Italiana

Deutscher

Corporate

Governance

Kodex

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la sana e corretta gestione dell’impresa,

orientata al monitoraggio ed alla gestione dei rischi

connessi allo svolgimento delle

attività.

Lezione 3 6Pagina 6 Corso di Contabilità Direzionale Prof. Riccardo Acernese

FAIRNESS

la piena trasparenza delle scelte gestionali, sia verso l’interno che

verso il mercato.

TRASPARENCY

l’individuazione ed il bilanciamento delle sfere di potere e di responsabilità degli organi sociali, del

management e di ogni soggetto operante

nell’organizzazione.

ACCOUNTABILITY, CHECK & BALANCE

Insieme di valori, regole, procedure e prassi operative che formano il tessuto connettivo della struttura organizzativa societaria,

con lo scopo di assicurare:

Una definizione generale di corporate governance

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Lezione 3 7Pagina 7 Corso di Contabilità Direzionale Prof. Riccardo Acernese

La corporate goverance copre non solo i rapporti tra organi sociali, ma l’intera organizzazione societaria: dagli organi, con le loro diverse articolazioni, ai rapporti tra organi;

dai principi e dalle regole fino alle procedure e ai processi che presiedono al funzionamento dell’organizzazione

complessiva, in una prospettiva manageriale

Funzione della corporate governance

Benché non assicuri, di per sé, la positiva performance economica e finanziaria dell’impresa, certamente influisce

sulla stessa, costituendo un presupposto per una efficace ed efficiente gestione dell’impresa

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Lezione 3 8Pagina 8 Corso di Contabilità Direzionale Prof. Riccardo Acernese

Ciascuna società elabora il proprio modello di corporate goverance tenendo conto

Corporate governance: un abito su misura

Sistema di valori sui quali si

intende fondare la propria mission

Contesto economico in cui si opera

Esigenze organizzative

correlate a attività svolta e

compagine azionaria

L’assetto di corporate governance non è mai valido in assoluto, né tantomeno immodificabile:

una buona corporate governance è un “work in progress”

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modello renano-

nipponico

modello anglo-americano

I due modelli di capitalismo

Lezione 3 9Pagina 9 Corso di Contabilità Direzionale Prof. Riccardo Acernese

L’approccio alla corporate governance è funzione del MODELLO DI CAPITALISMO

adottato dal Paese

OUTSIDER SYSTEM

INSIDER SYSTEM

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I due modelli di capitalismo

Outsider system

• elevata presenza di grandi imprese a proprietà molto frazionata;• attivo mercato fondato su borse di grandi dimensioni;• forte presenza di intermediari finanziari;• atteggiamento dello Stato di tendenziale non intervento.

Lezione 3 10Pagina 10 Corso di Contabilità Direzionale Prof. Riccardo Acernese

Potenziale conflitto tra

management & azionariato

sistema di amministrazione e controllo di tipoONE-TIER SYSTEM

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Insider system

• elevata presenza di grandi imprese a proprietà molto concentrata;• ridotta dimensione dei mercati finanziari;• scarso interesse per gli investitori speculativi;• forte ricorso al capitale di debito ed attiva partecipazione delle Banche al

capitale di rischio; • atteggiamento interventista dello Stato fondato sulla concezione

dell’impresa come “comunità”.

I due modelli di capitalismo

Lezione 3 11Pagina 11 Corso di Contabilità Direzionale Prof. Riccardo Acernese

Potenziale conflitto tra

azionariato di controllo & azionariato di

minoranza

sistema di amministrazione e controllo di tipoTWO-TIER SYSTEM

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Lezione 3 12Pagina 12 Corso di Contabilità Direzionale Prof. Riccardo Acernese

Il modello di capitalismo italiano

Il modello italiano

• elevata presenza di piccole e medie imprese;• poche grandi imprese a proprietà molto concentrata;• prevalenza del sistema di gestione e controllo di tipo familiare;• frequente utilizzo dell’organizzazione di gruppo e di forme di controllo di

tipo piramidale (effetto leva); • costante ricorso a modelli coalizionali tra soci rilevanti, realizzati per

mezzo di patti parasociali e forme di azionariato incrociato ;• mercato finanziario di dimensioni ridotte;• utilizzo prevalente di forme di autofinanziamento e di capitale di debito;• atteggiamento interventista dello Stato, proprietario, fino a tempi recenti,

di quote rilevanti delle maggiori imprese nazionali.

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Lezione 3 13Pagina 13 Corso di Contabilità Direzionale Prof. Riccardo Acernese

Gli assetti proprietari

il ricorso all’organizzazione di gruppo

ed a forme di controllo piramidale, spesso di tipo familiare

l’adozione di modelli di controllo coalizionali generalmente realizzati attraverso

patti parasociali

l’elevata concentrazione proprietaria

caratteristica delle imprese di grandi dimensioni

disciplina delle partecipazioni rilevanti

(art. 120 TUF)

esigenza di normare latrasparenza degli assetti proprietari

disciplina delle partecipazioni reciproche

(art. 121 TUF)

disciplina deipatti parasociali(artt. 122 e123 TUF

artt. 2441bis e 2441ter C.C.)

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14Pagina 14 Corso di Contabilità Direzionale Prof. Riccardo Acernese

La disciplina delle partecipazioni rilevanti

art. 120 TUF

definisce: rilevante la partecipazione detenuta da qualsiasi soggetto al capitale di una società quotata, che assicuri diritti di voto superiori al 2%.

obbliga: il titolare a comunicare alla società partecipata ed alla CONSOB l’acquisto della partecipazione rilevante.

Lezione 3

sanziona: l’omessa comunicazione con il divieto di esercitare i voti associati a tale partecipazione, pena l’impugnabilità della delibera assembleare ex art. 2377 c.c.

delega: la CONSOB a regolamentare la materia definendo le norme di attuazione della disciplina.

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fissa i criteri di calcolo: al calcolo della rilevanza partecipano le azioni detenute:• direttamente; • per il tramite di interposte persone, fiduciari o società controllate;• potenzialmente (in forza di strumenti finanziari derivati).

15Pagina 15 Corso di Contabilità Direzionale Prof. Riccardo Acernese

La disciplina delle partecipazioni rilevanti

Regolamento CONSOB(delibera 11971/1999)

integra la definizione: è rilevante anche la partecipazione detenuta dalla società quotata in un soggetto non quotato, che assicuri diritti di voto superiori al 10%.

integra l’obbligo: il titolare deve comunicare alla società partecipata ed alla CONSOB anche la variazione nella proprietà che comporti il superamento/la discesa al di sotto di determinate soglie ritenute significative.

Lezione 3

fissa i termini: la comunicazione deve aver luogo entro 5 giorni di negoziazione.

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La disciplina delle partecipazioni reciproche

art. 121 TUF

INCROCI DIRETTI:

se un soggetto (A) detiene una partecipazione qualificata in una società quotata (B)e questa (B) acquista una partecipazione qualificata nel primo (A)il diritto di voto inerente alle azioni acquistate è sospeso per la parte eccedente il limite del 2% e la stessa parte deve essere alienata entro 12 mesialtrimentila sospensione si estende all'intera partecipazione.

Lezione 3

INCROCI DI GRUPPO:

se un soggetto (A) detiene una partecipazione qualificata in una società quotata (B)e questa (B) o il soggetto che la controlla (C)acquisiscono una partecipazione qualificata in una società quotata controllata dal primo (D)il diritto di voto inerente alle azioni acquistate è sospeso per la parte eccedente il limite del 2% .

A

BD

A

B

C

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La disciplina dei patti parasociali

PATTI PARASOCIALI

Lezione 3

Sono CONTRATTI con cui due o più sociregolano il loro comportamento nella società o verso la società

al fine di dare un indirizzo unitario all’organizzazione ed alla gestione della stessa

ovvero cristallizzarne gli assetti proprietari

≠EFFICACIA OBBLIGATORIA

L’accordo è vincolante per i soli soci paciscenti e la sua a violazione non impatta sulla validità degli atti societari sui quali lo stesso è destinato a riflettersi.

EFFICACIA REALE

L’accordo è vincolante per tutti i soci, presenti e futuri.

CLAUSOLE STATUTARIE

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18Pagina 18 Corso di Contabilità Direzionale Prof. Riccardo Acernese

La disciplina dei patti parasociali

Lezione 3

artt. 2341bis e 2341ter C.C. SPA CON TITOLI DIFFUSI

artt. 2341bis C.C. SPA CHIUSE & SAPA

disciplina dei contratti SRL & SOCIETA’ DI PERSONE

La disciplina giuridica è dettata da:

artt. 122 e 123 TUF SOCIETÀ QUOTATE

SOCIETÀ CONTROLLANTI SOCIETÀ QUOTATE

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19Pagina 19 Corso di Contabilità Direzionale Prof. Riccardo Acernese

art. 2341bis C.C.

Lezione 3

La disciplina dei patti parasociali

patti o sindacati di voto:hanno ad oggetto l’esercizio del diritto di voto.

Definiscono PARASOCIALI:

patti o sindacati di blocco:pongono limiti al trasferimento di azioni o strumenti finanziari.

patti di controllo:hanno per oggetto o per effetto l’esercizio del controllo.

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20Pagina 20 Corso di Contabilità Direzionale Prof. Riccardo Acernese

art. 2341ter C.C.

Lezione 3

La disciplina dei patti parasociali

Pongono limiti temporali alla durata dei patti:• 5 anni rinnovabili;• a durata illimitata con diritto di recesso (salvo preavviso di 6 mesi).

Sanzionano le violazioni con: • la nullità del patto;• il divieto di esercizio del diritto di voto da parte delle azioni conferite al patto;• l’impugnabilità ex art. 2377 C.C. della delibera presa con voto determinate di tali

azioni.

Pongono obblighi pubblicitari a carico dei paciscenti: I paciscenti titolari di azioni qualificate, devono darne comunicazione alla società;

Pongono obblighi dichiarativi a carico del Presidente dell’Assemblea:In sede di apertura di ogni Assemblea il Presidente deve dare comunicazione dei patti dei quali la società è a conoscenza; la comunicazione deve essere trascritta nel verbale di assemblea, il quale deve essere depositato presso il registro delle imprese.

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artt. 122 e 123 TUF

Lezione 3

La disciplina dei patti parasociali

patti o sindacati di voto:hanno ad oggetto l’esercizio del diritto di voto.

Definiscono PARASOCIALI:

patti di consultazione:hanno ad oggetto l’obbligo di preventiva consultazione per l’esercizio del diritto di voto.

patti o sindacati di blocco:pongono limiti al trasferimento di azioni o strumenti finanziari.

patti di acquisto concertato:prevedono l’acquisto di azioni o strumenti finanziari.

patti di controllo:hanno per oggetto o per effetto l’esercizio del controllo.

patti sull’opa:sono volti a favorire o contrastare un’OPA.

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22Pagina 22 Corso di Contabilità Direzionale Prof. Riccardo Acernese

artt. 122 e 123 TUF

Lezione 3

La disciplina dei patti parasociali

Pongono limiti temporali alla durata dei patti:• 3 anni rinnovabili;• a durata illimitata con diritto di recesso (salvo preavviso di 6 mesi).

Sanzionano le violazioni con: • la nullità del patto;• il divieto di esercizio del diritto di voto da parte delle azioni conferite al patto;• l’impugnabilità ex art. 2377 C.C., anche da parte della CONSOB, della delibera

presa con voto determinate di tali azioni.

Pongono obblighi pubblicitari a carico dei paciscenti: I paciscenti titolari di azioni qualificate, entro 5 giorni dalla stipula del patto, devono:• darne comunicazione alla CONSOB;• pubblicarli per estratto sulla stampa quotidiana e darne comunicazione alla società; • depositati presso il registro delle imprese.

Pongono obblighi dichiarativi a carico del Presidente dell’Assemblea:In sede di apertura di ogni Assemblea il Presidente deve dare comunicazione dei patti dei quali la società è a conoscenza.