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Ade 2015-2016 - Medicina e Chirurgia - Università degli Studi di Firenze ESPERIMENTI DI SALUTE GLOBALE OBESITÀ E DIABETE: PREVENZIONE

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Ade 2015-2016 - Medicina e Chirurgia - Università degli Studi di Firenze

ESPERIMENTI DI SALUTE GLOBALEOBESITÀ E DIABETE: PREVENZIONE

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Documenti di Strategia Preventiva

LA SFIDA

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Introduzione al Problema

‣ L’obesità è un’emergenza mondiale.La lotta per la sua prevenzione è un impegno che coinvolge tutte le nazioni.

‣ La prevenzione dell’obesità richiede l’attuazione di indagini per monitorare la sua evoluzione nel tempo, la conoscenza dei suoi determinanti, la ricerca e la realizzazione di interventi, necessariamente in ambito multisettoriale e multidisciplinare, nonché di un processo di valutazione continua.

‣ Queste azioni sono necessarie per la realizzazione di interventi basati su prove di efficacia, che devono essere sostenuti da idonee politiche nutrizionali.

OBESITY: COMPLEX BUT CONQUERABLE

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Sfida all’obesità nell’Europa OMS - 2007

‣Nella regione europea dell’OMS, sovrappeso e obesità sono responsabili di circa l’80% dei casi di diabete di tipo 2, il 35% delle cardiopatie ischemiche e il 55% della malattia ipertensiva tra gli adulti e causano ogni anno oltre 1 milione di morti e 12 milioni di anni vita trascorsi in cattive condizioni di salute.

‣Nella regione europea dell’OMS, l’obesità è responsabile fino al 6% dei costi nazionali per l’assistenza sanitaria.

‣ L’obesità e le relative malattie associate compromettono lo sviluppo economico e limitano le opportunità economiche individuali.

‣ In Europa l’obesità interessa principalmente le classi sociali più svantaggiate, a cui impone un carico di malattia più elevato e condiziona negativamente l’opportunità di migliorare il proprio status socioeconomico.

L’IMPATTO DELL’OBESITA’ IN EUROPA

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Health at a Glance 2015 - Risk Factors

LA SITUAZIONEATTUALE

‣ Nel Documento “Health at a Glance 2015” sono stati presi in considerazione lo Stato di Salute, i Fattori di Rischio, gli Accessi alle Cure, la Qualità delle Cure e le Risorse disponibili per il Settore Sanitario.

‣ E’ emerso che: L’ITALIA per quanto concerne il sovrappeso/obesità infantile si piazza al 31° posto su 34 Stati partecipanti allo studio.

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I Tre livelli di Responsabilità

31° / 34, Tra i peggiori a livello di obesità infantile, ma la colpa di chi è?

CHI SONO I RESPONSABILI ?

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A chi rivolgersi

Le strategie di approccio all’obesità vanno calibrate su una serie di fattori:

‣Età

‣Genere

‣Condizione Socioeconomica

‣Ambienti frequentati / lavorativi

‣Contesto: urbano / rurale

TARGET DI INTERVENTO

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Livelli di Intervento

COME E DOVE AGIRE

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Settori d’azione

‣ A livello governativo, nazionale e sovranazionale:- Ampliare la possibilità di scelta per i consumatori- Fare leva fiscale per ridurre anche i costi sanitari dovuti all’obesità- Sensibilizzare gli adulti incentivando campagne e azioni nazionali- Combattere l’ambiente obesogenico

GERARCHIA DELLE AZIONI PREVENTIVE

‣ A livello del cittadino: strategie di empowerment:- Informare e mobilitare l’opinione pubblica- Insegnare abitudini sane fin dall’infanzia- Diffondere la cultura della prevenzione

‣ A livello di enti locali e di gruppi di imprese, specie nel settore retail/GDO:- Promuovere progetti di Filiera Corta per migliorare il contatto tra i produttori e i consumatori ammortizzando i costi dei cibi sani

- Instaurare abitudini alimentari sane nei luoghi pubblici come: mense scolastiche, mense pubbliche, ristoranti del territorio

- Promuovere campagne di socializzazione correlate all’attività fisica ricreativa mirate ad aumentare il consumo energetico

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Informare e mobilitare l’opinione pubblica

‣ La maggior parte degli adulti in Europa segue diete scadenti e non appropriate ed è fisicamente inattiva.

‣ Il sovrappeso colpisce il 30-80% degli adulti nella Regione europea dell’OMS e fino a un terzo dei bambini.

‣ L’andamento dell’obesità è particolarmente allarmante nei bambini e negli adolescenti.Il tasso annuale di aumento nella prevalenza dell’obesità infantile sta crescendo incessantemente ed il tasso attuale è 10 volte più alto di quello degli anni ’70.

‣ Oltre il 60% dei bambini che sono sovrappeso prima della pubertà lo saranno anche nella fase iniziale dell’età adulta. Ciò incrementa l’epidemia dell’adulto e aggrava la sfida sanitaria per la prossima generazione.

EMPOWERMENT A LIVELLO DI COMUNITA’ DI CITTADINI

DIETE SCADENTI E NON APPROVATE: STATO NUTRIZIONALE IN RIVOLTA!!

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Insegnare abitudini sane fin dall’infanzia

‣ Lo stato nutrizionale materno prima del concepimento e l’apporto dietetico durante la gravidanza influenzano l’accrescimento e lo sviluppo fetale.

‣ La nutrizione materna insufficiente viene oggi riconosciuta come fattore di rischio per lo sviluppo dell’obesità, soprattutto dell’adiposità addominale tra la prole. I neonati ed i bambini allattati al seno fin dalla nascita presentano valori di obesità inferiori rispetto ai coetanei allattati artificialmente.

‣ Le madri obese hanno molte più probabilità di avere bambini obesi,soprattutto se sono affette da diabete gestazionale o sindrome metabolica pre-gravidica.

‣ Oltre il 60% dei bambini che sono sovrappeso prima della pubertà lo saranno anche nella fase iniziale dell’età adulta. Ciò incrementa l’epidemia dell’adulto e aggrava la sfida sanitaria per la prossima generazione.

MA SI PUO’ SBAGLIARE A NUTRIRSI SIN PRIMA DELLA NASCITA ? SI’!

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Diffondere la cultura della prevenzione

Come si vede indipendentemente dal peso corporeo, l’attività fisica comporta vantaggi, poiché:

‣ riduce la probabilità di malattie cardiovascolari, ipertensione e diabete di tipo 2;

‣ influenza positivamente il metabolismo dei grassi e dei carboidrati, aumentando la sensibilità all’ insulina e riducendo i lipidi ematici;

‣ può accrescere la massa muscolare, anche quando la variazione di peso è limitata o nulla.

A chi non ha più l’età della poppata viene in aiuto la ben nota: piramide alimentare.

PIRAMIDE ALIMENTARE

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Azione Loco-Regionale

‣ La Regione, nell'ambito delle iniziative volte a tutelare la salute dei cittadini, promuove il consumo di prodotti agroalimentari da agricoltura biologica, da agricoltura integrata, tipici e tradizionali, con particolare riguardo a quelli provenienti da aziende in possesso di certificazione etica. Nelle mense scolastiche, ed universitarie, nonché nelle refezioni ospedaliere per i degenti promuove programmi di educazione alimentare. Dall’anno 2002 la Regione eroga contributi ai Comuni, alle Aziende sanitarie e alle Aziende per il diritto allo studio universitario.

‣ La Regione Toscana assieme ad altre istituzioni pubbliche, soprattutto comuni, intende favorire nuovi rapporti commerciali sostenendo finanziariamente tutti i soggetti che parteciperanno alla Filiera Corta.

‣ Per migliorare l’informazione e rendere più accessibili le scelte alimentari più sane, la Regione ha progettato e promosso ” Pranzo sano fuori casa ” e ” Stammibene.net ”.

‣ Per incentivare la regolare attività fisica quotidiana, i Comuni di Firenze e Pisa hanno migliorato l’offerta e la sicurezza dei percorsi pedonali rendendo possibili rispettivamente i progetti ” Piedibus ” e ” Pisa città che cammina ”.

EMPOWERMENT A LIVELLO DI ENTI LOCALI E DI GRUPPI DI IMPRESE (settore retail/GDO)

OBESITA’: COME HANNO RISPOSTO GLI ENTI LOCALI

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Progetto Filiera Corta

‣ La Filiera Corta o Circuito breve è un progetto che intende promuovere e sostenere quell’insieme di attività che prevedono un rapporto più diretto tra produttori agricoli ed utilizzatori finali dei prodotti (commercianti, ristoratori, albergatori e consumatori).

‣ Un altro obbiettivo fondamentale della filiera corta è quello diavvicinare il consumatore in modo consapevole ai PRODOTTI LOCALI consentendo, contemporaneamente,un netto miglioramento del rapporto Qualità / Prezzo.

FILIERA CORTA - REGIONE TOSCANA

Le azioni del progetto Filiera Corta destinate a favorire la commercializzazione del prodotto sono:

‣Mercati dei Produttori: eventi periodi territoriali all’aperto per la vendita diretta di prodotti locali‣ “Regala la Toscana”: Mercatini natalizi con confezioni di prodotti alimentari e di artigianato locale‣ Spacci Locali: punti di vendita diretta al chiuso gestiti in forma associata da imprenditori agricoli‣ Patti di Filiera: promozione di accordi fra produttori agricoli ed operatori di altri settori‣Mense più sane‣ Sito web della rete: banca dati dove il consumatore può trovare i recapiti del produttore‣ Etichetta Prezzo Chiaro: Prezzo suddiviso nelle quote destinate ai vari passaggi di produzione‣ “Arte e Cibo”: allestimento all’interno di musei di uno spazio dedicato a cultura e tradizione

enogastronomici della Toscana

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Pranzo Sano Fuori Casa - Regione Toscana

‣ Pranzo sano fuori casa è un progetto regionale volto ad aumentare la possibilità per chi mangia fuori casa di consumare un pasto bilanciato dal punto di vista nutrizionale e di qualità grazie ad attività di ristorazione toscane che promuovono l'offerta di piatti preparati seguendo i principi della sana alimentazione.

‣ Le Linee guida per i ristoratori raccomandano preparazioni semplici e di qualità, con tanta verdura e frutta di stagione e un basso contenuto di grassi, con una particolare attenzione agli alimenti di filiera corta e alla tipicità dei prodotti.

PRANZO SANO FUORI CASA : Un progetto della Regione Toscana

Su pranzosanofuoricasa.it è possibile:

‣ individuare, attraverso la mappa, gli esercizi commerciali più vicini – bar, tavole calde, ristoranti –dove poter mangiare un pasto equilibrato. Nella scheda descrittiva di ciascuna attività di ristorazione il ristoratore inserirà i piatti e i menù preparati secondo le Linee guida del progetto‣ scaricare l'app per smartphone‣ approfondire contenuti su tematiche nutrizionali e acquisire consigli per seguire stili di vita sani‣ consultare ricette

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Rendere facili le scelte salutari

http://www.pranzosanofuoricasa.itè inserito nel programma

”Guadagnare salute in Toscana” –rendere facili le “scelte salutari"

ed è collegato alla“Piramide Alimentare toscana - PAT”.

PRANZO SANO FUORI CASA : Guadagnare salute in Toscana - PAT

http://www.regione.toscana.it/piramide-alimentare-toscanahttp://www.regione.toscana.it/-/guadagnare-salute-rendere-facili-le-scelte-salutari

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La salute interattiva

‣La salute si impara anche sul web, e i messaggi che invitano a mangiare in maniera sana e corretta, a fare movimento, a non fumare e non far uso di droghe, a rispettare l’ambiente, possono essere più efficaci e accattivanti se veicolati dalla rete. E’ questo il senso del progetto “Stammibene.net”.

‣L’area web prevede due tipi di percorso: - uno ludico-educativo per i ragazzi, che possono imparare anche attraverso giochi interattivi; - uno più classico-istituzionale, destinato non solo agli adolescenti, ma anche agli insegnanti e adulti interessati ad approfondire i temi affrontati.

‣Accanto ai due percorsi tematici, sono presenti l’area Community, con il forum, un sistema di messaggistica e la newsletter, e un’area News.

STAMMI BENE: Un progetto della Regione Toscana del 2007

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Agevolare l’ambiente e la salute

‣ Da numerose evidenze è emerso che per ottenere un effettivo coinvolgimento dei cittadini nello svolgimento di attività fisica, oltre ai classici interventi di promozione come costruzione di strutture per il tempo libero e lo sport, sono necessari interventi aggiuntivi: facilitare gli spostamenti a piedi o in bicicletta attraverso il miglioramento dell’ambiente urbano in termini di comodità ( marciapiedi e piste ciclabili), di sicurezza e di sorveglianza.

‣ A Firenze è attivo il PIEDIBUS dell'Istituto Comprensivo "Piero della Francesca" di Firenze, nel Quartiere 4 (Isolotto-Legnaia-Ponte a Greve).

‣ Il progetto prevede tre linee per la scuola elementare "Don Milani" e due-tre linee per la scuola elementare "Giulio Bechi". Attualmente sono in funzione due linee della "Don Milani": per le altre mancano accompagnatori ma si spera in un “effetto-traino“.

PIEDIBUS : Rendere facile e salutare spostarsi!

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Campagne di Socializzazione Attiva

‣ L’Amministrazione Comunale di Pisa, con il supporto tecnico-scientifico dell’Istituto Europeo per la Prevenzione e la Terapia dell'Obesità e dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana, propongono il progetto Pisa: la città che cammina – elaborato con il contributo di UISP Comitato di Pisa – come modello di intervento multisettoriale per contrastare la diffusione dell’obesità, fenomeno che l' Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha definito come una «epidemia» e come «una delle maggiori sfide per la salute pubblica nel XXI secolo».

‣ Un ambiente gradevole in cui vivere, lavorare e giocare influenza positivamente la pratica di una quotidiana attività fisica.

‣ Luoghi dove si possa camminare tranquillamente e piacevolmente rendono lo spostamento un momento gradito nello svolgimento di un’attività comunque necessaria nel contesto della vita quotidiana e possono offrire momenti di socializzazione.

PISA CITTA’ CHE CAMMINA : Campagne di Socializzazione Attiva

‣ In questo senso il progetto spinge sulle amministrazioni pubbliche affinché favoriscano ed attuino politiche di governance dei problemi della città.

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L’attività fisica vista come risorsa

‣ Un esempio per tutti: gli americani, con più del 60% di popolazione adulta affetta da problemi di peso, percorrono ogni giorno soltanto 1.000-3.000 passi, mentre i giapponesi, che hanno una delle percentuali di obesi più basse del mondo, quotidianamente percorrono a piedi più di 6 chilometri.

‣ Da quando è stato proposto il progetto, grazie all’impegno di alcune società sportive che volentieri hanno sposato il progetto e riconosciuto l’importanza di questa proposta, come la UISP ( Unione Italiana Sport per Tutti ), è stato possibile aumentare gli orari, gli itinerari e i giorni disponibili, garantendo inoltre ad ogni gruppo di cammino, la presenza di un insegnante di scienze motorie.

UISP & PISA: LA CITTA’ CHE CAMMINA

‣ La sfida che sta alla base del progetto si costituisce proprio nell’indicare la necessità della riprogettazione di questi luoghi, ripensando la mobilità urbana e disegnando strade finalmente agevoli per camminare, andare in bicicletta, socializzare (funzione storicamente prioritaria), vivere.‣ In questo senso camminare, andare in bicicletta, giocare

divengono funzioni di controllo forti di una vera e propria lotta all’obesità oltre che parametri insostituibili per valutare la vivibilità di un centro urbano.

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L’Estero come esempio da osservare

Si può fare meglio ? Certamente sì!

‣Francia: divieto distributori automatici ricchi di cibi ad alto contenuto calorico nelle scuole.

Alcune idee ci arrivano dall’estero:

‣Svezia: distribuzione di pasti scolastici gratuiti seguendo linee guide della buona alimentazione.

‣Danimarca: offerta di un servizio di counselling familiare biennale per la programmazione dell’acquisto di prodotti alimentari.

‣Inghilterra: Alimentarsi con frutta e verdura aiuterà ad ottenere una piscina per la scuola. * Sostituzione dei distributori automatici di bibite con distributori di latte* Sovvenzionamento di centri sportivi per le scuole locali

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Macro-Ambiente: un mondo complesso

Svincolare l’azione del loco-regionale da quella sovranazionale, non è deleterio, è semplicemente impossibile. Da quando l’uomo ha iniziato a riunirsi in comunità è risultato evidente l’importanza e l’influenza che la stessa riversava sul singolo.

E’ fondamentale quindi una cooperazione a livello nazionale, ma soprattutto globale, per promuovere una politica forte e unitaria per combattere alla base il problema dell’obesità.

EMPOWERMENT A LIVELLO DI GOVERNATIVO, NAZIONALE, SOVRAZIONALE

INTERVENTI NEL MACRO AMBIENTE: LE INFLUENZE E LE POLITICHE

‣Industria alimentare e “ White-Washing”‣Marketing e Pubblicità‣Disponibilità alimentare‣Politiche agricole e Costo degli alimenti

Come si rapporta quindi l’industria nei confronti della società e viceversa?

‣Tassazione‣Incentivi‣Etichettatura Alimentare‣Campagne preventive

Questioni Azioni

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Chi controlla e chi è controllato

‣I produttori, la ristorazione collettiva e i venditori al dettaglio controllano la maggior parte di ciò che viene prodotto dagli agricoltori,determinando così la qualità degli alimenti.

‣Di fronte all’evidenza che determinati prodotti creino di fatto un ambiente obesogeno e diabetogeno volto al consumo sfrenato e non mirato al benessere, le grandi marche, oggetto di tali accuse, hanno indotto campagne di “white washing”.

‣Queste campagne non si basano sulla riduzione dell’(ab)uso dei loro prodotti, ma sostanzialmente scaricano sul consumatore finale la responsabilità di “smaltire le calorie assunte”.

INDUSTRIA ALIMENTARE E WHITE-WASHING

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Pubblicità: libertà di scelta consapevole ?

‣Una rassegna sistematica dell'evidenza scientifica condotta nel 2003 dalla Food Standard Agency del Regno Unito ha concluso che vi è una evidenza sufficiente per affermare che la pubblicità aumenta il consumo di certe categorie di alimenti così come le scelte tra un marchio e l’altro.(Hastings G et al. Review of research on the effects of food promotion to children. Final report. Glasgow, Centre for Social Marketing, 2003)

MARKETING: L’INFLUENZA DELLE CAMPAGNE PUBBLICITARIE

‣ Professor Gerard Hastings:“It is clear that, for older children and adolescents, the marketing of processed foods is part of the problem. The University’s ISM(University of Stirling’s Institute for Social Marketing) research demonstrated this over a decade ago, when we conducted the first systematic review on food advertising and childhood obesity.”

“Now WHO want to go to the root of the problem and examine what is happening in the first years of life. Is marketing taking a toll here - either directly because small children are picking up promotional messages themselves, or indirectly because of the campaigns that target their parents and carers?”

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Invasione Pubblicitaria

Adesso l'utilizzo sempre più precoce di cellulari tecnologici da parte dei più piccoli e l'enorme sviluppo di applicazioni e programmi che si trovano su internet ha ampliato sempre di più nuove forme di pubblicità che sfuggono al controllo dei genitori:

‣ Promozione su internet→ usando giochi interattivi, file scaricabili gratuitamente, blog e aree per chattare.‣ Invio sms ai cellulari dei bambini.‣ Pubblicità sui prodotti nelle scuole e asili nido.‣Marketing sui materiali didattici.

Anche le aree pubbliche vengono invase da pubblicità alimentari nel quale purtroppo si possono imbattere bambini di ritorno da scuola, in gita scolastica e ovviamente anche adulti:‣ Inserzioni su video nei trasporti pubblici‣Cartelli pubblicitari elettronici interattivi.

TECNOLOGIA FUORI DAL CONTROLLO PARENTALE

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Un nuovo sfruttamento infantile

‣ll mondo della produzione e della commercializzazione degli alimenti probabilmente resisterà al tentativo di limitare la libertà di mercato.

‣Questi tentativi possono essere motivati dal riconosciuto diritto dei bambini a vivere in un ambiente libero dallo sfruttamento commerciale.

‣Art 17 della Convenzione sui Diritti del Fanciullo: “I Paesi devono incoraggiare lo sviluppo di linee guida appropriate per la protezione del fanciullo da informazioni e materiali dannosi per il suo benessere”

IL BENESSERE: UN DIRITTO DA TUTELARE

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Invasione Pubblicitaria

COME INTERVENIRE ?

Alcuni Stati europei hanno dei sistemi di monitoraggio attivi per le pratiche di

marketing nel settore della

commercializzazione degli alimenti e

delle bevande non alcoliche nei

bambini.

A lato alcuni esempi attuati nel 2007

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Disponibilità come motore epidemico

Si ritiene che la crescente disponibilità di alimentiad alta densità energetica sia l’elemento motore primario

per l’epidemia di obesità.

‣Man mano che i redditi aumentano e le popolazioni diventano più urbanizzate, le società entrano in una "transizione nutrizionale", caratterizzata dal passaggio da diete composte principalmente da cereali e verdure a diete ricche in grassi e zuccheri.

‣I cambiamenti avvenuti nei sistemi di produzione, trasporto, lavorazione e confezionamento degli alimenti insieme alla produzione di porzioni più grandi, facilitano il consumo di cibi ad alta densità energetica, ma… potrebbero aumentare la disponibilità di frutta e verdura.

DISPONIBILITA’ DEGLI ALIMENTI AL CITTADINO

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Deserti Alimentari

‣Le scelte alimentari sono fortemente influenzate dall’accessibilità dei supermercati locali e dalla presenza di ristoranti/fast-food.

‣Il cibo può essere acquistato in numerosi luoghi, in ogni momento della giornata ed i prodotti più accessibili sono quelli a densità energetica maggiore.

‣I governi e gli urbanisti dovrebbero:-considerare l’ubicazione dei negozi di alimentari-diversificare l’offerta- incoraggiare i venditori al dettaglio a rendere più disponibili gli alimenti salutari in tutti i punti vendita

DOVE MANGIAMO STASERA ?

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Una buona etichetta per una scelta salutare

L'etichettatura dei prodotti alimentari offre al consumatore un insieme di informazioni sulla composizione e caratteristiche del prodotto alimentare, sul corretto uso, consumo e durata.

COSA MANGIAMO STASERA ? Controlla l’etichetta !

Al fine di migliorare il livello di protezione della salute dei consumatori e favorire una corretta informazione e scelte alimentari più consapevoli e corrette, si è definita, a livello comunitario, il Regolamento 1924/2006 che disciplina le indicazioni nutrizionali e sulla salute (CLAIMS) proposte sulle etichette degli alimenti e/o con la pubblicità.

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Etichette funzionali o troppo tecniche?

‣I consumatori ritengono che le etichette nutrizionali attuali siano poco chiare.

‣Bisogna valutare anche il substrato socioculturale della popolazione oggetto di queste campagne.Non sono effettivamente fruibili a tutti; tanto che molti consumatori scelgono ancora una confezione che attira l’attenzione per la sua estetica piuttosto che per il suo reale migliore contenuto di nutrienti.

‣Tuttavia è stato visto che rispondono bene a claim nutrizionali.

‣Modelli sperimentali mostrano che negli ultimi 20 anni l'etichettatura nutrizionale avrebbe fatto risparmiare alla spesa sanitaria 2,7 miliardi di dollari USA negli Stati Uniti.

ETICHETTE CHIARE PER TUTTI O REBUS ENIGMISTICI?

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http://www.repubblica.it/salute/alimentazione/2014/10/01/news/l_ue_boccia_l_etichetta_a_semaforo_in_gran_bretagna-97062799/

‣ BRUXELLES- La Commissione europea ha deciso di aprire una procedura d'infrazione contro il governo britannico per l'etichettatura a 'semaforo' sugli alimenti, sistema già da tempo nel mirino di molti Paesi, fra cui appunto il nostro, perché ritenuto discriminatorio nei confronti di molti prodotti tipici locali. (…)‣ (…) I colori del semaforo indicano il contenuto di zuccheri, sale, grassi e calorie per 100 grammi

di prodotto. Il rosso sta per un contenuto alto di grassi, zuccheri o sale, il giallo indica una quantità media e il verde un contenuto basso. Di recente anche la Francia stava valutando l’introduzione dell’etichetta semaforica per motivi di salute. Ma il sistema grafico ha suscitato la contestazione sia dell’industria alimentare che dei governi di molti Paesi, Italia in testa, che lo giudicano grossolano e penalizzante dei prodotti tipici di alcune aree, come quella mediterranea. (…)‣ (…) Il ministro dell'Agricoltura Maurizio Martina: “Il paradosso, infatti, è che prodotti come l'olio

extravergine di oliva, notoriamente conosciuto per i suoi benefici effetti sul sistema cardiovascolare (se consumato con moderazione ovviamente), in Gran Bretagna viene bollato con il colore rosso. Mentre la Coca Cola light merita il verde perché senza zuccheri (che poi dentro ci siano edulcoranti di sintesi e colorante caramello E 150 D, riconosciuto come cangerogeno dall'Oms, non conta).

ETICHETTE A SEMAFORO: Il Modello Inglese - Pregi e Limiti

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Politiche economiche

‣ La politica agricola comune della UE ha incoraggiato, tramite sussidi, la produzione di zuccheri, grassi, oli, carne e alcol.

‣ L’attuale politica andrebbe rivista a favore di frutta e verdura.Si dovrebbe incoraggiare la produzione primaria e l’industria a rivedere le caratteristiche nutrizionali dei loro prodotti,al fine di ridurre i livelli di grassi, zuccheri e sale aggiunto.

‣ Sollevare il problema della “competizione alimentare” tra automobili (biofuel) per 1 miliardo di possessori di automobilie 2 miliardi di PERSONE che hanno difficoltà di accesso al cibo.

POLITICHE ALIMENTARI: QUALI E PER CHI ?

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Abbattimento dei costi = Obesità ?

‣ In molti Paesi il prezzo degli alimenti ha raggiunto i minimi storici e la percentuale del budget domestico destinata a questi è in calo.

‣Tuttavia frutta e verdura mantengono costi elevati e quindi meno fruibili per i meno abbienti che si convertono a cibi meno costosi.

‣Numerosi studi suggeriscono che la variazione dei prezzi può influenzare i consumi.

‣È stata considerata la tassazione di alimenti ad alta intensità energetica e scarso contenuto di nutrientie sussidi per favorire il consumo di cibi salutari.

IL COSTO DEGLI ALIMENTI

‣L’obesità tra i bambini è anche collegata alla bassa condizione socioeconomica familiare, al fatto di avere un solo genitore ed avere genitori sovrappeso oppure obesi aumenti il rischio di obesità, indipendentemente dai fattori genetici.

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L’impatto economico dell’Obesità

‣Gli interventi fiscali inviano un forte messaggio sul valore degli alimenti eil loro impatto sulla salute.

‣Gli Stati dovrebbero essere i primi promotori di queste politiche di riforma alzando il livello di attenzione, ma anche promuovendo aperte campagne contro il mondo obesogenico.

‣Ottime azioni di prevenzione possono ridurre i costi della sanità, permettendo così di ridistribuire finanze statali e soprattutto personali.

IL VERO COSTO DEGLI ALIMENTI

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Diritto alla Salute

Salute, serva del Dio Denaro e delle sue Lobby ?

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Lorenzo MartiniGiovanni Fontani

Dimitri LeporiAmedeo Capone

Mattia QuargnoloBeatrice PaderiBenedetta DentiFederica CavoneGiulia Migliozzi

Margherita Falcini

GRAZIE PERL’ATTENZIONE

Ade 2015-2016 - Medicina e Chirurgia - Università degli Studi di Firenze