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ELEMENTI DI PROBABILITÀ Grossi/Venturino 1 Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012

ELEMENTI DI PROBABILITÀ - docente.unicas.it · Consideriamo un esperimento aleatorio con spazio di probabilità S = {s. 1,…,s. M} Ad ogni evento A⊆S possiamo associare una probabilità

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ELEMENTI DI PROBABILITÀ

Grossi/Venturino 1Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012

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Premessa

QUESITO 1: Marco viaggia in auto alla velocità costante di 60 Km/h. Quanti Km avrà percorso dopo 45 minuti?

QUESITO 2: Marco lancia dal balcone di casa una biglia di metallo ed un foglio di carta. Quale dei due impiega meno tempo per arrivare a terra?

QUESITO 3: Mariella lancia un dado. Quale numero esce?

QUESITO 4: Mariella estrae una carta da un mazzo di carte napoletane. Quale carta esce?

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Premessa

Un esperimento si dice DETERMINISTICO se siamo in grado di prevederne in maniera certa il risultato.

Un esperimento si dice ALEATORIO (o STOCASTICO) se non siamo in grado di prevederne con certezza il risultato.

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Premessa

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Nel 1654 un giocatore d'azzardo chiese consiglio ad un matematico francese, Blaise Pascal (1601-1665),

sul modo di ripartire le sue puntate in denaro in un gioco di dadi. Pascal discusse il problema con un altro

eminente matematico, di nome Pierre de Fermat (1623-1662), e la soluzione di questo problema diede origine alla

teoria della probabilità.

Blaise Pascal

Pierre de Fermat

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Teoria della probabilità

Si occupa dello studio degli esperimenti aleatori.

Consente di fare delle previsioni sul risultato di un esperimento aleatorio.

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Esempio: lancio di una moneta

Il risultato dell’esperimento può essere TESTA o CROCE.

Ogni risultato dell’esperimento viene detto “evento elementare”.

Se la moneta non è truccata non abbiamo motivo per preferire un evento elementare ad un altro diciamo che gli eventi elementari sono egualmente probabili.

Se la faccia “TESTA” è più pesante, siamo portati a preferire il risultato CROCE al risultato TESTA diciamo che l’evento elementare CROCE è più probabile dell’evento elementare TESTA.

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Esempio: lancio di una moneta

Supponiamo di lanciare N volte una moneta. Ogni lancio viene detto “prova”. Possiamo definire le seguenti grandezze:

Frequenza assoluta del risultato “testa”: è il numero di volte che si verifica il risultato “testa” su N prove è un numero intero compreso tra 0 e N.

Frequenza relativa del risultato “testa”: è il rapporto tra la frequenza assoluta del risultato “testa” e il numero di prove eseguite N è un numero decimale compreso tra 0 e 1.

In modo analogo possiamo definire la frequenza relativa per l’evento elementare “croce”.

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Esempio: lancio di una moneta

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Al crescere del numero di prove la frequenza relativa di un evento elementare converge ad un valore costante tale

valore prende il nome di probabilità dell’evento elementare.

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Esempio: lancio di una moneta

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Pr{TESTA} = 0.5Pr{CROCE} = 0.5

Pr{TESTA} = 0.8Pr{CROCE} = 0.2

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Come esprimere la probabilità

La probabilità di un evento si può esprimere:a) come frazione, ad esempio 1/2b) come numero decimale, ad esempio 1/2 = 0.5c) come percentuale, ad esempio 0.5 = 50%

Nota. Per trasformare una frazione in una percentuale si divide il numeratore per il denominatore e si moltiplica il risultato per 100.

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Esempio: lancio di un dado

Il risultato dell’esperimento può essere 1, 2, 3, 4, 5 o 6.

Lanciamo N volte il dado. Possiamo definire le seguenti grandezze: Frequenza assoluta del risultato “1”: è il numero di

volte che si verifica il risultato “1” su N prove è un numero decimale compreso tra 0 e N.

Frequenza relativa del risultato “1”: è il rapporto tra la frequenza assoluta del risultato “1” e il numero di prove eseguite N è un numero decimale compreso tra 0 e 1.

In maniera analoga possiamo definire la frequenza relativa per gli altri eventi elementari.

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Esempio: lancio di un dado

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Esempio: lancio di un dado

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Al crescere del numero di prove la frequenza relativa di ogni evento elementare converge al medesimo valore possiamo

concludere che il dado non è truccato e che Pr{1} = Pr{2} = … = Pr{6} = 1/6 ≈ 0.1667 = 16.67 %

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Spazio campione

Consideriamo un generico esperimento aleatorio che può avere M possibili risultati, indicati con s1,…,sM.

Si definisce spazio dei campioni l’insieme di tutti i possibili risultati si indica con la lettera S

M prende il nome di cardinalità dello spazio dei campioni

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s2

s5

s1

s4

s7

s3

s6

SPAZIO CAMPIONE (S)CON CARDINALITA’ M=7

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Eventi

Si chiama evento un sott’insieme dello spazio dei campioni.

Classificazione:

Evento elementare, se è un insieme con un solo elemento

Evento composto (o semplicemente evento), se è un insieme con almeno due elementi

Evento certo, se coincide con lo spazio dei campioni S (ovvero se contiene tutti gli eventi elementari)

Evento impossibile, se non contiene alcun elemento (insieme vuoto) viene indicato con il simbolo ∅

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Eventi

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s2

s5

s1

s4

s7

s3

s6

SPAZIO CAMPIONE EVENTO CERTO

EVENTO ELEMENTARE

A = ∅ EVENTO IMPOSSIBILE

B = {s4,s6,s7} EVENTO COMPOSTO

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Esempio: lancio di un dado

Spazio dei campioni S = {1,2,3,4,5,6} A = {esce un numero pari} = {2,4,6} B = {esce un numero dispari} = {1,3,5} C = {esce un numero maggiore di 4} = {5,6} E = {esce un numero maggiore di 7}= ∅

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3

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2

5 6

A

B

C

S

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Operazione fra eventi: unione

L’unione (o somma) di due eventi A e B si indica con A⋃B ed è l'insieme formato da tutti gli elementi di A e B presi una sola volta.

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AB

SPAZIO DEI CAMPIONI (S)

A⋃B

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Operazione fra eventi: intersezione

L’intersezione (o prodotto) fra due eventi A e B si indica con A∩B ed è l'insieme formato da tutti gli elementi che appartengono sia ad A che a B.

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SPAZIO DEI CAMPIONI (S)A⋂B

AB

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Operazione fra eventi: differenza

La differenza fra due eventi A e B si indica con A \ B ed è l’insieme formato da tutti gli elementi che si trovano in A ma non in B.

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AB

SPAZIO DEI CAMPIONI (S)A \ B

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Operazione fra eventi: complementazione Si definisce evento complementare (o negato o

opposto) di A l’insieme Ac costituito dagli eventi elementari che non appartengono ad A.

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SPAZIO DEI CAMPIONI (S)

AcA

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Eventi mutuamente esclusivi

Due eventi A e B si dicono mutuamente esclusivi (o incompatibili) se non hanno elementi in comune (ovvero se A⋂B=∅)

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BA

SPAZIO DEI CAMPIONI (S)

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Esempio di operazioni fra eventi

Osserviamo la sequenza di teste (T) e croci (C) che si presentano lanciando tre volte una moneta.

S = {TTT,TTC,TCT,TCC,CTT,CTC,CCT,CCC}

A = “si hanno più di due teste consecutive” = {TTT,TTC,CTT}

B = “tutti lanci danno lo stesso risultato” = {TTT,CCC}

A⋂B = {TTT}

A⋃B = {TTT,TTC,CTT,CCC}

A \ B = {TTC,CTT}, B \ A = {CCC}

Ac = {TCT,TCC, CTC,CCT,CCC}

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Probabilità di un evento

Consideriamo un esperimento aleatorio con spazio di probabilità S = {s1,…,sM}

Ad ogni evento A⊆S possiamo associare una probabilità che indichiamo con Pr{A}.

Intuitivamente, Pr{A} indica la frazione di volte che l’evento A si verifica in un numero molto grande di esecuzioni (prove) indipendenti dell’esperimento aleatorio.

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Assiomi della probabilità (assiomi di Kolmogorv) La probabilità di ogni evento è non negativa, cioè

Pr(A) ≥ 0, per ogni A

L’evento certo ha probabilità 1, cioè Pr(S) = 1

Se gli eventi A e B sono mutuamente esclusivi risultaPr(A⋃B) = Pr(A) + Pr(B)

La probabilità è una funzione non negativa, normalizzata (cioè che assume valore al

più pari da uno) e additiva

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Conseguenze degli assiomi della probabilità Chiamiamo pi≥0 la probabilità che si verifica

l’i-esimo evento elementare si

Poiché S = {s1,…,sM} = {s1} ⋃ …⋃ {sM} e gli eventi elementari sono mutuamente esclusivi risulta:

1 = Pr{S} = p1 + … + pM

Se gli eventi elementari sono equiprobabili risulta risulta p1 = … = pM = 1/M

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Conseguenze degli assiomi della probabilità Si consideri l’evento A = {s1,s2,s3} = {s1} ⋃ {s2}

⋃ {s3} contente tre eventi elementari. Si ha:

Se gli eventi elementari sono egualmente probabili risulta:

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M3

possibili casi numerofavorevoli casi numeroPr{A} ==

1 ppp }Pr{s}Pr{s} Pr{s Pr{A} 0

321

321

≤++=++=≤

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Esempio: lancio di un dado regolare

Spazio dei campioni S = {1,2,3,4,5,6} A = {esce un numero pari} = {2,4,6} B = {esce un numero dispari} = {1,3,5} C = {esce un numero maggiore di 4} = {5,6}

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2

5 6

A

B

C

S

Pr{1} = … = Pr{6} = 1/6

Pr{A} = 3/6

Pr{B} = 3/6

Pr{C} = 2/6

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Conseguenze degli assiomi della probabilità Se A e B non sono mutuamente esclusivi

risulta:Pr{A⋃B} = Pr{A} + Pr{B} – Pr{A⋂B}

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SPAZIO DEI CAMPIONI (S)

A⋂BA

B

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Esempio: lancio di un dado regolare

Spazio dei campioni S = {1,2,3,4,5,6} B = {esce un numero dispari} = {1,3,5} C = {esce un numero maggiore di 4} = {5,6} B⋃C = {1,3,5,6} B⋂C = {5}

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Pr{B} = 3/6, Pr{C} = 2/6

Pr{B⋂C} = 1/6

Pr{B⋃C} = 4/6

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B

C

S

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Conseguenze degli assiomi della probabilità Sia A un generico evento. Si ha S = Ac⋃A.

Poiché Ac ed A sono mutuamente esclusivi risulta:1 = Pr{S} = Pr{Ac} + Pr{A}

Pr{Ac} = 1 - Pr{A}

L’evento impossibile si verifica con probabilità nulla. Infatti:

S=∅ ⋃ S Pr{S} = Pr{∅} + Pr{S} Pr{∅} = 0

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Esempio: lancio di un dado regolare

Spazio dei campioni S = {1,2,3,4,5,6} A = {esce un numero pari} = {2,4,6} B = {esce un numero dispari} = {1,3,5} = Ac

E = {esce un numero maggiore di 7}= ∅

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3

41

2

5 6

A

B

S

Pr{A} = 3/6, Pr{B} = 3/6

Pr{B} = 1 - Pr{A}

Pr{E} =0

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Esempio: lancio coppia di dadi

Supponiamo di lanciare una coppia di dadi non truccati, uno di colore rosso e l’altro di colore blu.

Lo spazio dei campioni ha cardinalità M=36 La probabilità di ogni risultato è 1/36

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 33

POSSIBILI RISULTATI ESPERIMENTO1 2 3 4 5 6

1 (1,1) (1,2) (1,3) (1,4) (1,5) (1,6)2 (2,1) (2,2) (2,3) (2,4) (2,5) (2,6)3 (3,1) (3,2) (3,3) (3,4) (3,5) (3,6)4 (4,1) (4,2) (4,3) (4,4) (4,5) (4,6)5 (5,1) (5,2) (5,3) (5,4) (5,5) (5,6)6 (6,1) (6,2) (6,3) (6,4) (6,5) (6,6)

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Esempio: lancio coppia di dadi

A = {il punteggio dei due dadi è uguale} Numero casi favorevoli = 6 Pr{A} = 6/36 = 1/6

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POSSIBILI RISULTATI ESPERIMENTO1 2 3 4 5 6

1 (1,1) (1,2) (1,3) (1,4) (1,5) (1,6)2 (2,1) (2,2) (2,3) (2,4) (2,5) (2,6)3 (3,1) (3,2) (3,3) (3,4) (3,5) (3,6)4 (4,1) (4,2) (4,3) (4,4) (4,5) (4,6)5 (5,1) (5,2) (5,3) (5,4) (5,5) (5,6)6 (6,1) (6,2) (6,3) (6,4) (6,5) (6,6)

Favorevole ad A

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Esempio: lancio coppia di dadi

A = {il punteggio dei due dadi è uguale} B = {il punteggio dei due dadi è diverso} Pr{B} = Pr{Ac} = 1-Pr{A} = 1-1/6 = 5/6

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 35

POSSIBILI RISULTATI ESPERIMENTO1 2 3 4 5 6

1 (1,1) (1,2) (1,3) (1,4) (1,5) (1,6)2 (2,1) (2,2) (2,3) (2,4) (2,5) (2,6)3 (3,1) (3,2) (3,3) (3,4) (3,5) (3,6)4 (4,1) (4,2) (4,3) (4,4) (4,5) (4,6)5 (5,1) (5,2) (5,3) (5,4) (5,5) (5,6)6 (6,1) (6,2) (6,3) (6,4) (6,5) (6,6)

Favorevole ad A

Favorevole a B

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Esempio: lancio coppia di dadi

C = {il punteggio del dado rosso è minore di 3} Numero casi favorevoli = 12 Pr{A} = 12/36 = 1/3

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POSSIBILI RISULTATI ESPERIMENTO1 2 3 4 5 6

1 (1,1) (1,2) (1,3) (1,4) (1,5) (1,6)2 (2,1) (2,2) (2,3) (2,4) (2,5) (2,6)3 (3,1) (3,2) (3,3) (3,4) (3,5) (3,6)4 (4,1) (4,2) (4,3) (4,4) (4,5) (4,6)5 (5,1) (5,2) (5,3) (5,4) (5,5) (5,6)6 (6,1) (6,2) (6,3) (6,4) (6,5) (6,6)

Favorevole a C

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Esempio: lancio coppia di dadi

A = {il punteggio dei due dadi è uguale} C = {il punteggio del dado rosso è minore di 3} Pr{A⋂C} = 2/36 = 1/18

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 37

POSSIBILI RISULTATI ESPERIMENTO1 2 3 4 5 6

1 (1,1) (1,2) (1,3) (1,4) (1,5) (1,6)2 (2,1) (2,2) (2,3) (2,4) (2,5) (2,6)3 (3,1) (3,2) (3,3) (3,4) (3,5) (3,6)4 (4,1) (4,2) (4,3) (4,4) (4,5) (4,6)5 (5,1) (5,2) (5,3) (5,4) (5,5) (5,6)6 (6,1) (6,2) (6,3) (6,4) (6,5) (6,6)

Favorevole ad A

Favorevole a C

Favorevole ad A e C

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Esempio: lancio coppia di dadi

Calcoliamo i possibili valori che possiamo ottenere sommando i punteggi dei dadi

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 38

x punteggio Combinazioni possibili Pr{x}2 (1,1) 1/363 (1,2) (2,1) 2/364 (2,2) (3,1) (1,3) 3/365 (2,3) (3,2) (4,1) (1,4) 4/366 (3,3) (4,2) (2,4) (5,1) (1,5) 5/367 (3,4) (4,3) (5,2) (2,5) (6,1) (1,6) 6/368 (4,4) (5,3) (3,5) (6,2) (2,6) 5/369 (6,3) (3,6) (5,4) (4,5) 4/36

10 (5,5) (6,4) (4,6) 3/3611 (5,6) (6,5) 2/3612 (6,6) 1/36

Grossi/Venturino

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Probabilità condizionata

Il verificarsi di un evento B può in generale influenzare il verificarsi di un altro evento A.

Si chiama probabilità condizionata dell’evento A rispetto all’evento B la probabilità che un evento A si realizzi nell’ipotesi che un altro evento B si sia già realizzato.

La probabilità condizionata dell’evento A rispetto all’evento B indica con il simbolo

Pr(A|B)

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 39Grossi/Venturino

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Esempio: lancio coppia di dadi

Calcolare la probabilità di ottenere il punteggio 8 (evento A), se si è sicuri che il risultato del lancio da un punteggio pari (evento B)

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 40

POSSIBILI RISULTATI ESPERIMENTO1 2 3 4 5 6

1 (1,1) (1,2) (1,3) (1,4) (1,5) (1,6)2 (2,1) (2,2) (2,3) (2,4) (2,5) (2,6)3 (3,1) (3,2) (3,3) (3,4) (3,5) (3,6)4 (4,1) (4,2) (4,3) (4,4) (4,5) (4,6)5 (5,1) (5,2) (5,3) (5,4) (5,5) (5,6)6 (6,1) (6,2) (6,3) (6,4) (6,5) (6,6)

Favorevole ad B

Favorevole ad A e B

Grossi/Venturino

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Esempio: lancio coppia di dadi

Pr{A} = 5/36 Pr{B} = 18/36 Pr{A|B} = 5/18

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 41

POSSIBILI RISULTATI ESPERIMENTO1 2 3 4 5 6

1 (1,1) (1,2) (1,3) (1,4) (1,5) (1,6)2 (2,1) (2,2) (2,3) (2,4) (2,5) (2,6)3 (3,1) (3,2) (3,3) (3,4) (3,5) (3,6)4 (4,1) (4,2) (4,3) (4,4) (4,5) (4,6)5 (5,1) (5,2) (5,3) (5,4) (5,5) (5,6)6 (6,1) (6,2) (6,3) (6,4) (6,5) (6,6)

Favorevole ad B

Favorevole ad A e B

Grossi/Venturino

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Esempio: lancio coppia di dadi

Calcolare la probabilità di ottenere il punteggio 11 (evento A), se si è sicuri che il risultato del lancio da un punteggio pari (evento B)

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 42

POSSIBILI RISULTATI ESPERIMENTO1 2 3 4 5 6

1 (1,1) (1,2) (1,3) (1,4) (1,5) (1,6)2 (2,1) (2,2) (2,3) (2,4) (2,5) (2,6)3 (3,1) (3,2) (3,3) (3,4) (3,5) (3,6)4 (4,1) (4,2) (4,3) (4,4) (4,5) (4,6)5 (5,1) (5,2) (5,3) (5,4) (5,5) (5,6)6 (6,1) (6,2) (6,3) (6,4) (6,5) (6,6)

Favorevole ad B

Favorevole a A

Grossi/Venturino

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Esempio: lancio coppia di dadi

Pr{A} = 2/36 Pr{B} = 18/36 Pr{A|B} = 0 (A e B sono incompatibili)

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 43

POSSIBILI RISULTATI ESPERIMENTO1 2 3 4 5 6

1 (1,1) (1,2) (1,3) (1,4) (1,5) (1,6)2 (2,1) (2,2) (2,3) (2,4) (2,5) (2,6)3 (3,1) (3,2) (3,3) (3,4) (3,5) (3,6)4 (4,1) (4,2) (4,3) (4,4) (4,5) (4,6)5 (5,1) (5,2) (5,3) (5,4) (5,5) (5,6)6 (6,1) (6,2) (6,3) (6,4) (6,5) (6,6)

Favorevole ad B

Favorevole a A

Grossi/Venturino

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Eventi indipendenti

L’evento A si dice indipendente dall’evento B se risulta:

Pr(A|B)=Pr(A)

Se A è indipendente da B, allora anche B è indipendente da A

Pr(B|A)=Pr(B)

Due eventi sono fra loro indipendenti se il verificarsi di uno non influenza in alcun

modo il verificarsi dell’altro.Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 44Grossi/Venturino

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Esempio: lancio coppia di dadi

A = {il punteggio del dado blu è pari} B = {il punteggio del dado rosso è maggiore di 4}

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 45

Favorevole ad A

Favorevole a B

Favorevole ad A e B

POSSIBILI RISULTATI ESPERIMENTO1 2 3 4 5 6

1 (1,1) (1,2) (1,3) (1,4) (1,5) (1,6)2 (2,1) (2,2) (2,3) (2,4) (2,5) (2,6)3 (3,1) (3,2) (3,3) (3,4) (3,5) (3,6)4 (4,1) (4,2) (4,3) (4,4) (4,5) (4,6)5 (5,1) (5,2) (5,3) (5,4) (5,5) (5,6)6 (6,1) (6,2) (6,3) (6,4) (6,5) (6,6)

Grossi/Venturino

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Esempio: lancio coppia di dadi

Pr{A} = 18/36 = 1/2 Pr{B} = 12/36 = 1/3 Pr{A|B} = 6/12 =1/2 (A e B sono indipendenti)

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 46

Favorevole ad A

Favorevole a B

Favorevole ad A e B

POSSIBILI RISULTATI ESPERIMENTO1 2 3 4 5 6

1 (1,1) (1,2) (1,3) (1,4) (1,5) (1,6)2 (2,1) (2,2) (2,3) (2,4) (2,5) (2,6)3 (3,1) (3,2) (3,3) (3,4) (3,5) (3,6)4 (4,1) (4,2) (4,3) (4,4) (4,5) (4,6)5 (5,1) (5,2) (5,3) (5,4) (5,5) (5,6)6 (6,1) (6,2) (6,3) (6,4) (6,5) (6,6)

Grossi/Venturino

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Legge del prodotto

La probabilità dell’intersezione di due eventi A e B è uguale al prodotto della probabilità di uno degli eventi per la probabilità condizionata dell’altro:

Pr{A⋂B} = Pr{A|B} Pr{B} = Pr{B|A} Pr{A}

Se gli eventi sono indipendenti, la probabilità dell’intersezione è uguale al prodotto delle probabilità

Pr{A⋂B} = Pr{A} Pr{B}

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 47Grossi/Venturino

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Esempio: estrazione senza reinserimento

Si estraggono successivamente 2 palline da un’urna contenente 10 palline bianche (B) e 5 palline nere (N). Quale è la probabilità che esse siano entrambe nere? (NOTA: dopo la prima estrazione non viene rimessa nell’urna)

Le palline sono indistinguibili, se non per il colore bianco o nero.

Definiamo i seguenti eventi: A = {la prima pallina estratta è nera} B = {la seconda pallina estratta è nera} A⋂B={entrambe le palline estratte sono nere}

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 48Grossi/Venturino

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Esempio: estrazione senza reinserimento

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 49

Pr{A} =numero casi favorevolinumero casi possibili

=5

15

Pr{B | A} =numero casi favorevolinumero casi possibili

=4

14

Pr{A ∩ B} = Pr{B | A}Pr{A} =4

145

15=

221

Grossi/Venturino

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Esempio: tiro al bersaglio

Tre tiratori tirano al bersaglio. Le proprietà di centrare il bersaglio sono rispettivamente 0.75, 0.80, 0.90. Vogliamo calcolare: La probabilità che tutti e tre i tiratori facciamo

centro La probabilità che nessun tiratore faccia

centro La probabilità che almeno un tiratore faccia

centro

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 50Grossi/Venturino

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Esempio: tiro al bersaglio

A = {il primo tiratore fa centro} Pr{A} = 0.75 B = {il secondo tiratore fa centro} Pr{B} = 0.80 C = {il terzo tiratore fa centro} Pr{C} = 0.90

Ac = {il primo tiratore non fa centro} Pr{A} = 0.25 Bc = {il secondo tiratore non fa centro} Pr{B} = 0.20 Cc = {il terzo tiratore non fa centro} Pr{C} = 0.10

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 51

E’ lecito assumere che un tiratore non è influenzato dalla bravura degli avversari A, B, C sono eventi indipendenti

Grossi/Venturino

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Esempio: tiro al bersaglio

D = {tutti i tiratori fanno centro} = A ⋂ B ⋂ C

Pr{D} = Pr{A} Pr{B} Pr{C}=0.54

E = {nessun tiratore fa centro} = Ac ⋂ Bc ⋂ Cc

Pr{E} = Pr{Ac} Pr{Bc} Pr{Cc} = 0.005

F = {almeno un tiratore fa centro} = Ec

Pr{E} = 1 - Pr{Ec} = 0.995

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 52Grossi/Venturino

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Legge della probabilità totale

Supponiamo di dividere lo spazio dei campioni S in più insiemi mutuamente esclusivi:

S = H1 ⋃ H2 ⋃ H3

H1, H2 e H3 formano una partizione di S

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 53

H1

H2

H3

SPAZIO DEI CAMPIONI (S)

Grossi/Venturino

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Legge della probabilità totale

Per un generico evento A risulta: A = (A⋂H1) ⋃ (A⋂H2) ⋃ (A⋂H3) (A⋂H1), (A⋂H2) e (A⋂H3) sono mutuamente

esclusivi

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 54

H1

H2

H3

SPAZIO DEI CAMPIONI (S)

A⋂H1

A⋂H2

A⋂H3

A

Grossi/Venturino

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Legge della probabilità totale

Per un generico evento A risulta: A = (A⋂H1) ⋃ (A⋂H2) ⋃ (A⋂H3) (A⋂H1), (A⋂H2) e (A⋂H3) sono mutuamente

esclusivi

Vale la seguente legge della probabilità totale:

Pr{A} = Pr{A⋂H1} + Pr{A⋂H2} + Pr{A⋂H3} =

Pr{A|H1}Pr{H1} + Pr{A|H2}Pr{H2} + Pr{A|H3}Pr{H3}Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 55Grossi/Venturino

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Esempio: estrazione da più urne

Consideriamo 5 urne Due urne contenenti ciascuna due palline rosse e una

nera (ipotesi H1) Un urna contenente dieci palline nere (ipotesi H2) Due urne contenenti ciascuna tre palline rosse e una

nera (ipotesi H3) Si scegli un urna a caso, e da essa si estrae una

pallina a caso

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 56

Urna 1 Urna 2 Urna 3 Urna 4 Urna 5

H1H2

H3

Grossi/Venturino

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Esempio: estrazione da più urne

Le urne sono indistinguibili dall’esterno, e dunque hanno la medesima probabilità di essere scelte Pr{H1} = 2/5 Pr{H2} = 1/5 Pr{H3} = 2/5

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 57

H1

H2

H3

SPAZIO DEI CAMPIONI (S)

Grossi/Venturino

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Esempio: estrazione da più urne

A = {la pallina scelta è rossa}

Pr{A|H1} = 2/3, Pr{A|H2} = 0, Pr{A|H3} = 3/4

Pr{A} = Pr{A|H1}Pr{H1}+Pr{A|H2}Pr{H3}+Pr{A|H3}Pr{H3} = 17/30

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 58

H1

H2

H3

SPAZIO DEI CAMPIONI (S)

A⋂H1

A⋂H2

A⋂H3

AGrossi/Venturino

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Esempio: collaudo apparecchi

Si devono collaudare 12 apparecchi telefonici di cui sono fabbricati nello stabilimento di Roma, 4 in quello di Milano, e 5 in quello di Firenze. Gli apparecchi costruiti a Roma passano il

collaudo con probabilità 0.9. Gli apparecchi costruiti a Milano passano il

collaudo con probabilità 0.8. Gli apparecchi costruiti a Firenze passano il

collaudo con probabilità 0.75. Trovare la probabilità che un apparecchio scelto

a caso passi il collaudo.Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 59Grossi/Venturino

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Esempio: collaudo apparecchi

Definiamo i seguenti eventi H1 = {l’apparecchio proviene da Roma} H2 = {l’apparecchio proviene da Milano} H3 = {l’apparecchio proviene da Firenze} A = {l’apparecchio passa il collaudo}

Pr{H1} = 3/12, Pr{H2} = 4/12, Pr{H3} = 5/12

Pr{A|H1} = 0.9, Pr{A|H2} = 0.8, Pr{A|H1} = 0.75

Usando la legge della probabilità totale si ha:

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 60

804.075.01258.0

1249.0

123

} Pr{H}H| Pr{A } Pr{H}H| Pr{A } Pr{H}H| Pr{APr{A} 332211

=++

=++=

Grossi/Venturino

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Esempio: Superenalotto

Nel superenalotto vengono estratti 6 numeri (senza reinserimento) da un’urna che ne contiene 90

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 61

Primo numero estratto

Quinto numero estratto

Quarto numero estratto

Terzo numero estratto

Secondo numero estratto

Sesto numero estratto

90 scelte 89 scelte 88 scelte 87 scelte 86 scelte 85 scelte

Possibili sestine = 90 x 89 x 88 x 87 x 86 x 85 = 448 282 533 600

Numeri da 1 a 90

Grossi/Venturino

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Esempio: Superenalotto

Per vincere non è importante l’ordine con cui vengono estratti i numeri

Ad esempio, le sestine 1 2 3 4 5 6 e 2 1 3 4 5 6 sono equivalenti.

Quante sono le sestine che contengono i numeri 1, 2, 3, 4, 5, 6 in qualunque ordine?

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 62Grossi/Venturino

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Superenalotto

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 63

Posizione 1

Posizione 5

Posizione 4

Posizione 3

Posizione 2

Posizione 6

6 scelte 5 scelte 4 scelte 3 scelte 2 scelte 1 scelte

Possibili sestine = 6 x 5 x 4 x 3 x 2 x 1 = 720

1 6234

5

Grossi/Venturino

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Superenalotto

Concludiamo che la probabilità di vincere giocando i numeri 1, 2, 3, 4, 5, 6 è

Verificare che ogni altro gruppo di sei numeri (ad esempio: 4, 8, 80, 17, 11, 89) ha la stessa probabilità di essere estratto.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 64

630 614 6221

600 533 282 448720

possibili casi numerofavorevoli casi numero

==

Grossi/Venturino

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CENNI ALLA TEORIA DEI GIOCHI

65Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012Grossi/Venturino

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Guadagno medio

Consideriamo un generico esperimento aleatorio che può avere M possibili risultati.

Assumiamo che il risultato si si verifica con probabilità pi.

Consideriamo un gioco dove il giocatore guadagna una somma xi se esce il risultato si: xi>0 il giocatore ha una vincita xi<0 il giocatore ha una perdita

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 66

Risultato esperimento s1 s2 s3 … sM

Probabilità p1 p2 p3 … pM

Guadagno x1 x2 x3 … xM

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Guadagno medio

Si definisce guadagno medio del gioco la seguente quantità

G = x1p1+ x2p2+ x3p3+…+ xMpM

G>0 il gioco è favorevole al giocatore G=0 il gioco è equo G<0 il gioco è sfavorevole al giocatore

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 67

Risultato esperimento s1 s2 s3 … sM

Probabilità p1 p2 p3 … pM

Guadagno x1 x2 x3 … xM

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Esempio: estrazione da un urna

Un urna contiene 28 palline 10 palline bianche 7 nere 5 rosse 6 blu

Il giocatore paga un prezzo di 30 euro per partecipare al gioco (posta).

Si estraggono a caso due palline. Se entrambe le palline sono rosse il giocatore

guadagna 100 euro (evento s1) Se solo una pallina è rossa il giocatore guadagna 50

euro (evento s2) Altrimenti il giocatore perde la somma scommessa

(evento s3)

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 68Grossi/Venturino

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Esempio: estrazione da un urna

Probabilità di guadagnare 100

Probabilità di guadagnare 50

Probabilità di perdere la posta

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 69

1895

274

285

1 ==p

378115

275

2823

2741

285

2 =+

−=p

( )3782531 213 =+−= ppp

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Esempio: estrazione da un urna

Il gioco è sfavorevole al giocatore:

Calcoliamo quanto deve valere la posta scommessa per avere un gioco equo:

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 70

G =1005

189+ 50

115378

− 30253378

≅ −2.22

68.26

0378253

37811550

1895100

≅⇓

=−+=

y

yG

Grossi/Venturino

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Esempio: gioco delle tre carte

Abbiamo tre carte: un re, un fante, ed un asso Un giocatore paga una posta di X EURO per

partecipare al gioco Se indovina la posizione dell’asso guadagna 90

euro, altrimenti perde la posta. Calcolare quanto deve valere la posta X affinché

il gioco sia equo per il giocatore.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 71Grossi/Venturino

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Esempio: gioco delle tre carte

Probabilità di trovare l’asso (vincere)

Probabilità di non trovare l’asso (perdere)

Guadagno medio:

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 72

31

1 =p

32

2 =p

Grossi/Venturino

G = 9013

− X23

< 0, se X > 45 (sfavorevole)= 0, se X = 45 (equo) > 0, se X < 45 (favorevole)

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ATTENZIONE

Quando il gioco è equo, su un numero molto grande di partire, in media, né si vince né si perde tuttavia questa previsione è realistica solo se il giocatore ha una disponibilità di soldi illimitata.

Se infatti il giocatore ha un tetto massimo di spesa, potrebbe accadere di perdere più partire consecutivamente e non essere più in grado di continuare il gioco si parla in questo caso di rovina del giocatore.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 73Grossi/Venturino

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Esempio: gioco delle tre carte

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 74

Assumiamo che Il giocatore ha in tasca 90 euro e che il gioco sia equo.

Calcoliamo la probabilità che il giocatore si rovini entro cinque partite.

90

45

0 135

90

45

0 135

180

135 270

225

180

135 270

315

270 405

180

135

90

45

0 135

180

135 270

225

180

135 270

315

270 405

270

225

270

225 360

315

270 405

360

315

270 405

450

405 540

Grossi/Venturino

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Esempio: gioco delle tre carte

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 75

Possibilità di rovina in cinque partite A={Perdo la prima e la seconda} B= {Perdo la prima, vinco la seconda, perdo la terza,

perdo la quarta e perdo la quinta} C={Vinco la prima, perdo la seconda, perdo la terza,

perdo la quarta e perdo la quinta}

90

45

0 135

90

45

0 135

180

135 270

225

180

135 270

315

270 405

180

135

90

45

0 135

180

135 270

225

180

135 270

315

270 405

270

225

270

225 360

315

270 405

360

315

270 405

450

405 540

Grossi/Venturino

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Esempio: gioco delle tre carte

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 76

Possibilità di rovina in cinque partite A={Perdo la prima e la seconda} B= {Perdo la prima, vinco la seconda, perdo la terza,

perdo la quarta e perdo la quinta} C={Vinco la prima, perdo la seconda, perdo la terza,

perdo la quarta e perdo la quinta}

57.032

32

32

32

31

32

32

32

31

32

32

32

}CPr{}BPr{}APr{}rovinaPr{

++=

++=

Grossi/Venturino

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Esempio: lancio di dadi

Due giocatori A e B giocano con il lancio di due dadi regolari. Se escono 2 numeri pari A paga a B 10 euro

(evento E1) Se escono 2 numeri dispari B paga ad A 5

euro (evento E2) Se escono un numero pari ed uno dispari B

paga ad A 2 euro (evento E3)

Stabilire se il gioco è favorevole ad A o a BCorso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 77Grossi/Venturino

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Esempio: lancio di dadi

Pr{E1} = 9/36 = 1/4

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 78

POSSIBILI RISULTATI ESPERIMENTO1 2 3 4 5 6

1 (1,1) (1,2) (1,3) (1,4) (1,5) (1,6)2 (2,1) (2,2) (2,3) (2,4) (2,5) (2,6)3 (3,1) (3,2) (3,3) (3,4) (3,5) (3,6)4 (4,1) (4,2) (4,3) (4,4) (4,5) (4,6)5 (5,1) (5,2) (5,3) (5,4) (5,5) (5,6)6 (6,1) (6,2) (6,3) (6,4) (6,5) (6,6)

Grossi/Venturino

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Esempio: lancio di dadi

Pr{E2} = 9/36 = 1/4

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 79

POSSIBILI RISULTATI ESPERIMENTO1 2 3 4 5 6

1 (1,1) (1,2) (1,3) (1,4) (1,5) (1,6)2 (2,1) (2,2) (2,3) (2,4) (2,5) (2,6)3 (3,1) (3,2) (3,3) (3,4) (3,5) (3,6)4 (4,1) (4,2) (4,3) (4,4) (4,5) (4,6)5 (5,1) (5,2) (5,3) (5,4) (5,5) (5,6)6 (6,1) (6,2) (6,3) (6,4) (6,5) (6,6)

Grossi/Venturino

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Esempio: lancio di dadi

Pr{E3} = 18/36 = 1/2

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 80

POSSIBILI RISULTATI ESPERIMENTO1 2 3 4 5 6

1 (1,1) (1,2) (1,3) (1,4) (1,5) (1,6)2 (2,1) (2,2) (2,3) (2,4) (2,5) (2,6)3 (3,1) (3,2) (3,3) (3,4) (3,5) (3,6)4 (4,1) (4,2) (4,3) (4,4) (4,5) (4,6)5 (5,1) (5,2) (5,3) (5,4) (5,5) (5,6)6 (6,1) (6,2) (6,3) (6,4) (6,5) (6,6)

Grossi/Venturino

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Esempio: lancio di dadi

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 81

G(A) = 514

+ 212

−1014

= −0.25 → guadagno medio A

G(B) =10 14

− 5 14

− 2 12

= 0.25 → guadagno medio B

Il gioco è favorevole al giocatore B

Grossi/Venturino

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Esempio: quiz televisivo

Partecipate ad una trasmissione televisiva assieme ad altri concorrenti. Alla fine del gioco siete rimasti in tre, ognuno con una busta chiusa in mano. Due buste sono vuote, mentre l’altra contiene un assegno di €10000. Avete due possibilità: aprire la vostra busta Scambiarla con quella di un altro concorrente

Cosa fate?

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 82Grossi/Venturino

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Esempio: quiz televisivo

Opzione 1: apro la busta Vinco 10000 con probabilità 1/3 Non vinco nulla con probabilità 2/3 Guadagno medio = 10000/3

Opzione 2: cambio busta Con probabilità 1/3 cambio la busta vincente con una vuota Con probabilità 2/3 ho una busta vuota

Con probabilità 1/2 la cambio con un’altra busta vuota Con probabilità 1/2 la cambio con la busta vincente

Guadagno medio = 10000/3

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 83

Le due scelte sono equivalenti Grossi/Venturino

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VARIABILI ALEATORIE

84Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012Grossi/Venturino

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Variabili aleatorie

Una variabile aleatoria (v.a.) X è una funzione del risultato di un esperimento aleatorio

Esempi:

Esperimento: lancio di una moneta.

Esperimento: lancio di una coppia di dadi. X = somma delle 2facce

Esperimento: gioco delle 3 carte. X = guadagno a fronte di una puntata di 10 €

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 85Grossi/Venturino

X =1, se esce testa 0, se esce croce

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Variabili aleatorie: valor medio

X v.a. {x1, x2,…, xM} = valori assunti da X {p1, p2,…, pM} = probabilità; pi = Pr{X = xi}

Il valor medio di X è:

Esempio: lancio di una moneta

v.a.

Valor medio:

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 86Grossi/Venturino

MM xpxpxpX +++= 2211][E

X =1, se esce testa 0, se esce croce

E[X] =12

⋅ 1+12

⋅ 0 =12

valori x1 =1 x2 = 0probabilità p1 =1/2 p2 =1/2

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Variabili aleatorie: valor medio

Esempio: lancio di una coppia di dadi

v.a. X = somma delle 2 facce

Valor medio:

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 87Grossi/Venturino

E[X] =136

⋅ 2 +236

⋅ 3+3

36⋅ 4 +

436

⋅ 5 +536

⋅ 6 +636

⋅ 7 +

+536

⋅ 8 +436

⋅ 9 +3

36⋅ 10 +

236

⋅ 11+136

⋅ 12 =

= 7

valori 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12probabilità

136

236

336

436

536

636

536

436

336

236

136

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Variabili aleatorie: valor medio

Esempio: gioco delle 3 carte (se indovino, vinco 3 volte la posta, altrimenti perdo la posta)

v.a. X = guadagno con una posta di 10 €

Valor medio:

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 88Grossi/Venturino

E[X] =13

⋅ 20 +23

⋅ (−10) = 0

valori 20 € −10 €probabilità 1/3 2 /3

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MISURA DELL’INFORMAZIONE

89Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012Grossi/Venturino

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Considerazioni preliminari

Un sistema di telecomunicazione digitale è un insieme di apparati atti a trasferire l’informazione da una sorgente numerica ad una destinazione “lontana”.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 90

Sorgente numerica canale destinatario

Grossi/Venturino

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Domande

Cosa è l’informazione?

Si può misurare l'informazione racchiusa in un messaggio?

Fino a che punto si può “sintetizzare” o “comprimere” un messaggio senza che si perda l'informazione in esso contenuta?

Quanto deve essere “buono” o “veloce” un canale di comunicazione per potervi trasmettere un messaggio senza che si perda l'informazione in esso contenuta?

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 91Grossi/Venturino

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La teoria dell’informazione

Claude E. Shannon ha sviluppato nel 1948 una raffinata teoria matematica che ci permette di rispondere a queste domande e che è alla base di tutti i moderni sistemi di comunicazione digitali.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 92Grossi/Venturino

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Variabili aleatorie e Informazione

Esempio: messaggio = “domani sorge il sole” il messaggio è deterministico il destinatario non acquisisce alcuna

informazione: sa già che domani il sole sorgerà Se il messaggio è deterministico non porta

informazione Il messaggio ha natura aleatoria

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 93Grossi/Venturino

mittente destinatariomessaggio

Il messaggio è rappresentabilecome una variabile aleatoria

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Esempio:

È una variabile aleatoriaCorso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 94Grossi/Venturino

[ ]

messaggio

messaggio del carattere ultimo

messaggio del carattere 2

messaggio del carattere 1domani" vediamoci" = Messaggio

1721

17

o2

o1

=⇒

==

=

=

Y

XXXYX

XX

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Entropia di una variabile aleatoria

X v.a.

H(X) = entropia di X, è definita da

H(X) si misura in bitCorso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 95Grossi/Venturino

valori x1 x2 … xM

probabilità p1 p2 … pM

1log ++1log 1log )H( 22

221

21M

M pp

pp

ppX +=

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Esempio

X v.a.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 96Grossi/Venturino

valori x1 x2 x3 x4

probabilità 1/2 1/4 1/8 1/8

H(X) = 12

log21

1/2+

14

log21

1/4+

18

log21

1/8 + 1

8 log2

11/8

=12

log2 2 +14

log2 4 +18

log2 8 +18

log2 8

=12

+14

2 +18

3 + 18

3 =74

=1.75 [bit]

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Entropia e incertezza

H(X) è una misura dell’incertezza di X:

più è grande, più la variabile aleatoria è incerta

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 97Grossi/Venturino

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Entropia e incertezza: esempio

Gioco: Giulia pensa una lettera tra {a, b, c, d} e Marco tenta di indovinarla col minor numero di domande a risposta si/no

Marco sa che nel 50% dei casi, Giulia pensa ad “a”, nel 25% dei casi a “b”, e nel rimanente 25% dei casi a “c” o “d” indifferentemente

Marco deve sfruttare questa informazione. Se la lettera “a” è la più probabile, la prima domanda sarà: si tratta della lettera “a”?

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 98Grossi/Venturino

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Entropia e incertezza: esempio

Migliore sequenza di domande da fare:

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 99Grossi/Venturino

La lettera è “a”?

La lettera è “b”?

La lettera è “c”?

SI NO

SI NO

NOSI

indovinata in1 domanda

indovinata in3 domande

indovinata in2 domanda

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Entropia e incertezza: esempio

Q = numero di domande fatte. È una v.a. Q = 1, se Giulia aveva pensato alla “a”, cosa

che accade con probabilità ½ Q = 2, se Giulia aveva pensato alla “b”, cosa

che accade con probabilità ¼ Q = 3, se Giulia aveva pensato alla “c” o alla

“d”, cosa che accade con probabilità ¼

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 100Grossi/Venturino

Il numero medio che di domande che Marco fa è:

E[Q] =12

⋅ 1+14

⋅ 2 +14

⋅ 3 =74

=1.75

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Entropia e incertezza: esempio

X = lettera pensata da Giulia. È una v.a.

H(X) = 1.75 bit (calcolata nell’esempio precedente)

H(X) = E[Q]

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 101Grossi/Venturino

valori a b c d

probabilità 1/2 1/4 1/8 1/8

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Entropia e incertezza: esempio

In generale, l’entropia di una v.a. è approssimativamente uguale al numero medio di domande binarie (= a risposta si/no, ecco perché si misura in bit) necessarie per indovinarla

Quindi: H(X) grande servono in media molte

domande per indovinarla X è molto incerta H(X) piccola servono in media poche

domande per indovinarla X è poco incerta

H(X) = incertezza di XCorso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 102Grossi/Venturino

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Entropia e informazione

H(X) è una misura dell’informazione che porta X:

più è grande, più la variabile aleatoria porta informazione

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 103Grossi/Venturino

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Entropia e informazione: esempio

Si deve deve immagazzinare sulla memoria di un sensore meteorologico la situazione meteo giornaliera sull’Aspromonte, in Calabria

Si è interessati alle sole condizioni: sereno, nuvoloso, pioggia, grandine

Da osservazioni passate si è visto che è sereno nel 50% dei casi, nuvoloso nel 25% dei casi e indifferentemente pioggia o grandine nel rimanente 25% dei casi

Si vogliono utilizzare, in media, il minor numero possibile di bit per immagazzinare questa informazione

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 104Grossi/Venturino

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Entropia e informazione: esempio

Migliore codifica binaria:

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 105Grossi/Venturino

valore codificasereno 0

nuvoloso 10pioggia 110

grandine 111

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Entropia e informazione: esempio

L = numero di bit utilizzati. È una v.a. L = 1, se è sereno, cosa che accade con

probabilità ½ L = 2, se nuvoloso, cosa che accade con

probabilità ¼ L = 3, se c’è pioggia o grandine, cosa che

accade con probabilità ¼

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 106Grossi/Venturino

Il numero medio di bit utilizzati per immagazzinare l’informazione meteo è:

E[L] =12

⋅ 1+14

⋅ 2 +14

⋅ 3 =74

=1.75

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Entropia e informazione: esempio

X = situazione meteo del giorno. È una v.a.

H(X) = 1.75 bit (calcolata nell’esempio precedente)

H(X) = E[L]

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 107Grossi/Venturino

valori sereno nuvoloso pioggia grandine

probabilità 1/2 1/4 1/8 1/8

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Entropia e informazione: esempio

In generale, l’entropia di una v.a. è approssimativamente uguale al numero medio di bit (ecco perché si misura in bit) necessari in per descriverla/rappresentarla

Quindi: H(X) grande servono in media molti bit

per descriverla X porta molta informazione H(X) piccola servono in media pochi bit

per descriverla X porta poca informazione

H(X) = informazione portata da X

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 108Grossi/Venturino

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Entropia/incertezza/informazione

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 109Grossi/Venturino

H(X) misura l’incertezza di X e dunque l’informazione portata da X

H(X) grande X molto incerta X porta molta informazione

H(X) piccola X poco incerta X porta poca informazione

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Entropia: proprietà 1

X v.a.H(X) = 1.75 bit

Y v.a.

H(Y) = 2 bit

Y ha un’entropia maggiore è più incerta e porta più informaizone

L’entropia è massima se i valori sono equiprobabili Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 110Grossi/Venturino

valori x1 x2 X3 x4

probabilità 1/2 1/4 1/8 1/8

valori y1 y2 y3 y4

probabilità 1/4 1/4 1/4 1/4

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Entropia: proprietà 2

Y v.a.

H(Y) = 2 bit Z v.a.

H(Z) = 3 bit

Z ha un’entropia maggiore è più incerta e porta più informaizone

L’entropia cresce all’aumentare del numero di valoriCorso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 111Grossi/Venturino

valori y1 y2 y3 y4

probabilità 1/4 1/4 1/4 1/4

valori z1 z2 z3 z4 z5 z6 z7 z8

probabilità 1/8 1/8 1/8 1/8 1/8 1/8 1/8 1/8

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Misura dell’informazione

L’informazione si misura in bit (binary unit).

Un bit è la quantità di informazione che porta una v.a. con 2 valori equiprobabili

Una v.a. con M simboli equiprobabili genera log2(M) bit di informazione.

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ATTENZIONE

La parola bit ha due significati diversi, a seconda del contesto in cui la si usa: un bit è l'unità di misura dell'informazione

(dall'inglese "binary unit"), definita come la quantità minima di informazione che serve a discernere tra due alternative equiprobabili.

un bit è una cifra binaria, (in inglese "binarydigit") ovvero uno dei due simboli del sistema numerico binario, classicamente chiamati zero(0) e uno (1).

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ATTENZIONE Un registro contiene 2 celle, ognuna

delle quali può trovarsi in 2 stati (1 e 0) In informatica sono 2 bit di memoria In teoria dell’informazione dipende da cosa c’è

scritto dentro Se le 2 celle si trovano nello stato allora

portano 0 bit di informazione Se nelle 2 celle è immagazzinato il risultato del

lancio di 2 monete bilanciate allora portano 2bit di informazione

In generale l’informazione è compresa tra 0 e 2Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 114Grossi/Venturino

11

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Entropia di una sorgente stazionaria senza memoria

Consideriamo una sorgente discreta stazionaria senza memoria con alfabeto A = {a1,…,aM}.

Un messaggio emesso dalla sorgente è una concatenazione di simboli dell'alfabeto.

L’emissione di uno dei simboli dell’alfabeto genera un’informazione.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 115Grossi/Venturino

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Entropia di una sorgente stazionaria senza memoria

X(n) simboli emesso al tempo “n”

X(n) ∈ AX = {a1,…,aM}

AX = {a1,…,aM} alfabeto discreto

Pr{X(n) = ai} = pi (stazionaria = non dipende da n)

Simboli successivi sono emessi in maniera indipendente (senza memoria)

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 116

Sorgente digitale,stazionaria e senza memoria

… X(-1), X(0), X(1), X(2), …

ImmaginiTestoAudioVideo….

Qual è l’informazione media emessa dalla sorgente?

Grossi/Venturino

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Entropia di una sorgente stazionaria senza memoria

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 117

Simboli a1 a2 … aM

Probabilità p1 p2 … pM

Entropiadella

sorgente

H = p1 log2(1/p1) + p2 log2(1/p2) +… + pM log2(1/pM)

[bit/simbolo]

L’entropia di una sorgente è l’informazione media associata all’emissione di un simbolo

Grossi/Venturino

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Esercizio

Consideriamo una sorgente senza memoria che emette a caso un numero intero fra uno e sei (ottenuto ad esempio lanciando un dado equilibrato)

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 118

Simboli 1 2 3 4 5 6Probabilità p1=1/6 p2=1/6 p3=1/6 p4=1/6 p5=1/6 p6=1/6

Informazione log2(6) log2(6) log2(6) log2(6) log2(6) log2(6)

Entropia della sorgente

H = (1/6) log2(6) + … + (1/6) log2(6)

= log2(6) = 2.585 [bit/simbolo]

Grossi/Venturino

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Esercizio

Calcolare il contenuto informativo medio di sorgente con 4 simboli, aventi probabilità pari a 0.125, 0.25, 0.125 e 0.5.

Se la sorgente emette simboli con una frequenza Rspari a 1200 simboli/s (simboli al secondo) calcolare la frequenza (tasso) di informazione Rb.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 119

Simboli a1 a2 a3 a4

Probabilità p1=0.125 p2=0.25 p3=0.125 p4=0.5

Entropia della sorgente

Tasso di informazione

Rb=HxRs=1200 simboli/s x 1.75 bit/simbolo= 2100 bit/s

H = 0.125 log21

0.125

+ 0.25 log2

10.25

+ 0.125 log2

10.125

+ 0.5 log2

10.5

= 0.375 + 0.5 + 0.375 + 0.5( ) = 1.75 bit/simbolo

Grossi/Venturino

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Trasferimento dell’informazione

Una sorgente che emetta un messaggio genera “informazione” e pone il destinatario in una situazione di “incertezza a priori”.

Durante la trasmissione il canale potrebbe distruggere parte dell’informazione emessa dalla sorgente.

Leggendo il messaggio all’uscita del canale, il destinatario rimuove parte o tutta l’incertezza a priori sul messaggio della sorgente. L’incertezza rimossa è pari all’informazione acquisita leggendo il messaggio

120Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012Grossi/Venturino

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Trasferimento dell’informazione

Entropia = Incertezza a priori

Flusso Informativo = Incertezza a priori –Incertezza a posteriori

121Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012Grossi/Venturino

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Canale di comunicazione

Un canale di comunicazione è un meccanismo che associa ad ogni simbolo (messaggio) emesso dalla sorgente un nuovo simbolo (messaggio), non necessariamente uguale a quello originariamente emesso, disponibile alla destinazione.

X Y

X: Messaggio emesso dalla sorgente

Y: Messaggio disponibile al destinatario

Sorgente numerica

Canalediscreto destinatario

122Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012Grossi/Venturino

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Relazione tra incertezze e flusso informativo

H(X) Incertezza a priori su X (o Entropia)

H(X|Y) Incertezza a posteriori su X (una volta osservato Y)

I(X;Y) = H(X)-H(X|Y) Incertezza rimossa su X dopo l’osservazione di Y (ovvero, flusso informativo attraverso il canale)

123Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012Grossi/Venturino

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Relazione tra incertezze e flusso informativo

Un canale è inutile seIncertezza a priori = Incertezza a posteriori

I(X;Y) = H(X) – H(X|Y) = 0cioè tutta l’informazione portata da X va persa nel canale

Un canale è ideale seIncertezza a posteriori = 0

I(X;Y) = H(X) – H(X|Y) = H(X)cioè tutta l’informazione portata da X arriva al destinatario

124Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012Grossi/Venturino

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Relazione tra incertezze e flusso informativo

Un canale reale è in genere tale che0 < Incertezza a posteriori < Incertezza a priori

0 < H(X) – H(X|Y) = I(X;Y) < H(X)Cioè una parte dell’informazione portata da X va persa nel canale e la restante parte arriva al destinatario.

125Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012Grossi/Venturino

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Esempio: invio lettera alfabeto

Una sorgente emette a caso una lettera da un alfabeto di 26 lettere.

La lettera emessa “viaggia” in un ambiente rumoroso fino ad una destinazione.

La destinazione riesce solo a capire che la lettera emessa è una vocale, ma non riesce a ricostruire quale.

DOMANDA: Quale è il flusso informativo attraverso il canale?

126Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012Grossi/Venturino

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Esempio: invio lettera alfabeto

H(X)= log2(26) ≈ 4.67 bit Incertezza a priori su quale delle 26 lettere dell’alfabeto è stata emessa.

H(X|Y)= log2(5) ≈ 2.3 bit Incertezza a posteriori su quale delle 5 vocali è stata emessa.

I(X;Y)=H(X)-H(X|Y)= log2(26)- log2(5) ≈ 2.37 bit flusso informativo sul canale.

127Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012Grossi/Venturino

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Esempio: invio carta

Una sorgente estrae una carta da un mazzo di carte napoletane.

La carta emessa “viaggia” in un ambiente rumoroso fino ad una destinazione

La destinazione riesce solo a capire che la lettera emessa è una carta di “coppe”, ma non riesce a ricostruire quale.

Problema: Quale è il flusso informativo attraverso il canale?

128Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012Grossi/Venturino

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Esempio: invio carta

H(X) = log2(40) ≈ 5.3 bit Incertezza a priori su quale delle 40 carte del mazzo è stata emessa.

H(X|Y) = log2(10) ≈ 3.3 bit Incertezza a posteriori su quale delle 10 carte di coppe è stata emessa.

I(X;Y) = H(X) - H(X|Y) = log2(40)-log2(10) ≈ 2 bit.

129Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012Grossi/Venturino

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CODIFICA DI SORGENTE

130Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012Grossi/Venturino

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Indovinello

Proviamo a completare il seguente testo:

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 131

D I T U # T E L E C O S E # I C U R E L A P I U’# E R T A E’ I L # U B B I O ( B R E C H T )

Grossi/Venturino

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Indovinello

Proviamo a completare il seguente testo:

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 132

D I T U # T E L E C O S E # I C U R E L A P I U’# E R T A E’ I L # U B B I O ( B R E C H T )

Grossi/Venturino

DI TUTTE LE COSE SICURE LA PIU’CERTA E’ IL DUBBIO (BRECHT)

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Compressione senza perdite

Il messaggio emesso da una sorgente spesso è ridondante, cioè contiene un numero di simboli (caratteri) maggiore di quelli effettivamente necessari per descriverne il contenuto informativo.

Comprimere senza perdite un messaggio significa trovare una rappresentazione alternativa che riduca il numero di simboli (caratteri) utilizzati senza però alterare il contenuto informativo.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 133Grossi/Venturino

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Compressione senza perdite

Consente di risparmiare tempo nella spedizione.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 134

messaggio originale

messaggio originale

messaggio compresso

compressione

decompressione

IDENTICI !

Grossi/Venturino

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Schema di comunicazione di Shannon

Grossi/Venturino Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 135

sorgentenumerica

codifica di sorgente

codifica di canale

modulatoredemodulatore

destinatariodecodifica di sorgente

decodifica di canale

canale

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Compressione senza perdite

Sfrutta la memoria e le proprietà di ricorrenza statistiche della sorgente.

Una sorgente con memoria emette simboli successivi seguendo alcune regole predeterminate (ad esempio le regole della grammatica e della sintassi della lingua italiana nel caso di un messaggio di testo).

Simboli successivi emessi da una sorgente con memoria non sono fra loro indipendenti alcuni simboli si possono estrapolare da altri.

Alcuni simboli sono emessi più frequentemente (cioè con probabilità maggiore).

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 136Grossi/Venturino

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Compressione del testo

La parola quadro potrebbe essere scritta nella forma qadro, visto che dopo una q iniziale viene sempre una u (tranne che nella parola soqquadro), per cui la stessa informazione viene data trasmettendo 5 lettere invece di 6.

Il numero 3.8888888884 contiene la cifra 8 che si ripete 9 volte. Una rappresentazione più efficiente potrebbe essere 3.8[9]4 che utilizza 7 caratteri invece che 12.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 137Grossi/Venturino

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Compressione del testo

Una doppia consonante è sempre seguita da una vocale. Spesso la vocale può essere facilmente estrapolata dal contesto e dunque essere omessa nella trasmissione. successo succsso alligatore allgatore un pappagallo un pappgall una giraffa una giraff

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 138Grossi/Venturino

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Compressione di un’immagine

In un’immagine, pixel vicini hanno spesso lo stesso colore (omogeneità spaziale)

Non è necessario trasmettere tutti i pixel dell’immagine

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 139Grossi/Venturino

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Compressione di un’immagine

Supponiamo di avere una semplice immagine composta da sedici pixel

Invece di trasmettere la sequenza rosso-rosso-rosso-rosso-rosso-rosso-rosso-rosso-rosso-rosso-verde-verde-blu-blu-blu-rosso, possiamo trasmettere la sequenza 10 rossi -> 2 verdi -> 3 blu -> 1 rosso.

È facile capire come immagini con vaste aree di colore uniforme vengano molto compresse.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 140Grossi/Venturino

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Compressione di un video

In un video, due o più frame successivi hanno solo pochi pixel diversi (omogeneità temporale)

Possiamo trasmettere solamente il colore e la posizione dei pixel che sono cambiati rispetto al frame precedente.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 141Grossi/Venturino

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Codifica binaria dei simboli

Supponiamo di voler trovare un codice per convertire in binario la seguente frase:

SHE-SELLS-SEA-SHELLS

La frase contiene 20 caratteri.

Ogni carattere può assumere 6 possibili valori: “A”, “H”, “-”, “E”, “L”, “S”.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 142Grossi/Venturino

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Codice a lunghezza fissa

Un possibile codice binario a lunghezza fissa è il seguente:

La trasmissione del messaggio richiede complessivamente 60 bit (3 bit per carattere).

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 143

simbolo codice binario 1

0 A 000

1 H 001

2 - 010

3 E 011

4 L 100

5 S 101

Grossi/Venturino

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Codice a lunghezza fissa

Vantaggi univocamente decifrabile ogni lettera può essere decifrata senza decifrare

le precedenti o le successive (accesso casuale)

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 144

SLLEHS

AES

SLLES

EHS

101100100011001101

010000011101

010101100100011101

010011001101

simbolo codice binario 1

A 000

H 001

- 010

E 011

L 100

S 101

Grossi/Venturino

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Codice a lunghezza variabile

I simboli dell’alfabeto non hanno tutti la stessa importanza alcuni simboli sono più frequenti nel messaggio.

Proviamo ad utilizzare un codice che assegna stringhe più corte a simboli più frequenti.

La trasmissione del messaggio richiede ora 49 bit (cioè 2.45 bit per carattere).

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 145

simbolo frequenza codice binario 2

A 1 0000

H 2 0001

- 3 001

E 4 10

L 4 01

S 6 11

Grossi/Venturino

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Codice a lunghezza variabile

Vantaggi univocamente decifrabile più efficiente del codice a lunghezza fissa

Svantaggi per decifrare una lettera è necessario aver decifrato le precedenti

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 146

SLLEHS

AES

SLLES

EHS

11010110000111

00100001011

0011101011011

00110000111

Grossi/Venturino

simbolo frequenza codice binario 2

A 1 0000

H 2 0001

- 3 001

E 4 10

L 4 01

S 6 11

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Codice a lunghezza variabile

Consideriamo un altro codice a lunghezza variabile:

La trasmissione del messaggio richiederebbe solo 30 bit (cioè 1.5 bit per carattere).

Perché non usiamo questo codice?

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 147

simbolo frequenza codice binario 3

A 1 10

H 2 01

- 3 11

E 4 00

L 4 1

S 6 0

Grossi/Venturino

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Codice a lunghezza variabile

La sequenza di bit codificata è:001001100011011000101101000110

Proviamo a decodificarla:

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 148

simbolo codice binario 3

A 10

H 01

- 11

E 00

L 1

S 0“SSLSS” (0 0 1 0 0)

00100

“EAS” (00 10 0)

“SSLE” ( 0 0 1 00 )

“SHE” (0 01 00)

Grossi/Venturino

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Codici binari a prefisso

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 149

simbolo codice binario 1 codice binario 2 codice binario 3A 000 0000 10

H 001 0001 01

- 010 001 11

E 011 10 00

L 100 01 1

S 101 11 0

CODICE A PREFISSO CODICE AMBIGUO

Condizione sufficiente affinché un codice sia univocamente decifrabile è che nessuna parola codice sia prefisso di un’altra

parola codice ( CODICE A PREFISSO o ISTANTANEO).

I codici a prefisso permettono di effettuare una decodifica istantanea del messaggio e sono da preferire.

Grossi/Venturino

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Albero binario

Un albero binario è una struttura dati formata da nodi collegati tra loro da rami.

Ogni nodo (padre) può avere due figli (destro e sinistro).

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 150

Radice dell’albero

foglia

Profondità

0

1

2

3

Grossi/Venturino

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Rappresentazione grafica del codice

CODICE NON A PREFISSO Le parole codice non sono nodi terminali I nodi “codice” si trovano a profondità differenti

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 151

0 1

00 01 10 11

simbolo codice binario 3

A 10

H 01

- 11

E 00

L 1

S 0

Grossi/Venturino

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Rappresentazione grafica del codice

CODICE A LUNGHEZZA FISSA Le parole codice sono nodi terminali Tutti nodi “codice” si trovano alla stessa profondità

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 152

0 1

000 001 010 011 100 101

simbolo codice binario 1

A 000

H 001

- 010

E 011

L 100

S 101

Grossi/Venturino

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Rappresentazione grafica del codice

CODICE A LUNGHEZZA VARIBILE A PREFISSO Le parole codice sono nodi terminali I nodi “codice” si trovano a profondità differenti

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 153

simbolo codice binario 2

A 0000

H 0001

- 001

E 10

L 01

S 11

0 1

11

001

10

0000 0001

01

Grossi/Venturino

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Decodifica di un codice a prefisso

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 154

simbolo codice binario 2

A 0000

H 0001

- 001

E 10

L 01

S 11

0 1

11

001

10

0000 0001

01

SLLEHSAES

SLLESEHS

1101011000011100100001011

001110101101100110000111

−−

Grossi/Venturino

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Cosa suggeriscono gli esempi?

Un buon codice di sorgente deve assegnare parole codice differenti a simboli

differenti, soddisfare la condizione del prefisso per

garantire una decodifica istantanea e non ambigua,

avere una lunghezza quanto più piccola possibile.

Codici a lunghezza variabile possono essere più efficienti dei codici a lunghezza fissa.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 155Grossi/Venturino

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Domande

Quale è la minima lunghezza ammissibile per un codice a prefisso? TEOREMA SULLA CODIFICA DI SORGENTE

Come costruire in forma sistematica dei buoni codici a prefisso? ALGORITMO DI HUFFMAN

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 156Grossi/Venturino

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Lunghezza del codice ed entropia

La lunghezza media del codice è

L’entropia della sorgente è

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 157Grossi/Venturino

simbolo frequenza codice binario 2 probabilità lunghezza della parola [in bit]

A 1 0000 1/20 4

H 2 0001 2/20 4

- 3 001 3/20 3

E 4 10 4/20 2

L 4 01 4/20 2

S 6 11 6/20 2

L = 43

20+ 3

320

+ 21420

=4920

= 2.45

H(X) =120

log21

1/20+

220

log21

2/20+L +

620

log21

6/20≈ 2.41≤ L

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Teorema sulla codifica di sorgente

Consideriamo una sorgente stazionaria senza memoria con alfabeto A = {a1,…,aM}.

Supponiamo di assegnare ad ogni simbolo aiuna stringa di bit c(ai) lunga ni bit

c(ai) è detta parola codice binaria (o semplicemente parola codice) assegnata al simbolo ai.

L’insieme di tutte le parole codice C = {c(a1),…, c(aM)} prende il nome di codice sorgente.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 158Grossi/Venturino

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Teorema sulla codifica di sorgente

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 159

Simboli a1 a2 … aM

Probabilità p1 p2 … pM

Informazione log2(1/p1) log2(1/p2) … log2(1/pM)ENTROPIA H = p1log2(1/p1) + … + pMlog2(1/pM) [bit per simbolo]

Parola codice c(a1) c(a2) … c(aM)Probabilità p1 p2 … pM

Lunghezza n1 n2 … nM

LUNGHEZZAMEDIA DEL

CODICEL = p1 n1 + … + pM nM [bit per simbolo]

Grossi/Venturino

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Teorema sulla codifica di sorgente

La lunghezza di un qualunque codice a prefisso maggiore o uguale all’entropia della sorgente

H ≤ L Un codice a prefisso si dice “ottimo” se

minimizza la lunghezza media L. In generale, il codice ottimo non è unico

Un codice a prefisso ottimo soddisfa la seguente disuguaglianza:

H ≤ L < H+1Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 160Grossi/Venturino

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Conseguenze teorema

Confrontando H ed L intuiamo che un buon codice di sorgente deve assegnare parole

codice più corte a simboli più frequenti

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 161

ENTROPIA ALFABETO H = p1 log2(1/p1) + … + pM log2(1/pM) [bit per simbolo]

LUNGHEZZAMEDIA DEL

CODICEL = p1n1 + … + pM nM [bit per simbolo]

Grossi/Venturino

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Conseguenze teorema (continua)

Esiste un codice a prefisso con L = H solo se log2(1/p1), …, log2(1/pM) sono interi

In tal caso, il codice ottimo ha ni = log2(1/pi), i=1,…,M.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 162

ENTROPIA ALFABETO H = p1 log2(1/p1) + … + pM log2(1/pM) [bit per simbolo]

LUNGHEZZAMEDIA DEL

CODICEL = p1n1 + … + pM nM [bit per simbolo]

Grossi/Venturino

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Esempio

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 163

Simboli a1 a2 a3 a4 a5

Probabilità p1=1/2 p2=1/4 p3=1/8 p4=1/16 p5=1/16

Informazione log2(1/p1)=1 log2(1/p2)=2 log2(1/p3)=3 log2(1/p4)=4 log2(1/p5)=4

ENTROPIA ALFABETO H = p1 log2(1/p1) + … + pM log2(1/pM) = 15/8 [bit per simbolo]

Parola codice c(a1)=1 c(a2)=00 c(a3)=010 c(a4)=0110 c(a5)=0111

Probabilità p1=1/2 p2=1/4 p3=1/8 p4=1/16 p5=1/16

Lunghezza n1=1 n2=2 n3=3 n4=4 n5=4

LUNGHEZZAMEDIA DEL

CODICEL = p1 n1+ … + pM nM = 15/8 [bit per simbolo]

Grossi/Venturino

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Conseguenze teorema (continua)

Fra tutti i codici a lunghezza fissa che soddisfano la condizione del prefisso, quello che minimizza la lunghezza media del codice assegna parole codice di lunghezza log2M ad ogni simbolo.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 164Grossi/Venturino

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Esempio

Simboli Codice 1 Codice 2 Codice 3 Codice 4 Codice 5x1 00 000 000 0000 000001x2 01 001 001 0010 000010x3 10 010 010 0100 000100x4 11 011 011 1000 001000x5 00 100 101 1110 010000x6 11 111 110 0111 100000

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 165

CODICE AMBIGUO

CODICI A PREFISSO

L= log2(M) L> log2(M)

Grossi/Venturino

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EsempioSimboli Codice 1 Codice 2 Codice 3 Codice 4 Codice 5

x1 000 0000 1000 11000 110000x2 001 0001 1001 11001 110010x3 010 0010 1010 11010 110100x4 011 0011 1011 11011 110110x5 100 0100 1100 11100 111000x6 101 0101 1101 11101 111010x7 110 0110 1110 11110 111100x8 111 0111 1111 11111 111110x9 011 1001 0001 10001 100010

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 166

CODICE AMBIGUO CODICI A PREFISSO

L= log2(M) L> log2(M)Grossi/Venturino

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Conseguenze teorema (continua)

Esiste un codice ottimo a lunghezza fissa solo se risultano verificate due condizioni: p1 =… = pM = 1/M M = 2n

In tal caso, ogni simbolo è codificato con log2M=n bitCorso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 167

ENTROPIA H = p1 log2(1/p1) + … + pM log2(1/pM) [bit per simbolo]

LUNGHEZZAMEDIA DEL

CODICEL = p1 n1 + … + pM nM [bit per simbolo]

Grossi/Venturino

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Esempio

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 168

Simboli a1 a2 a3 a4

Probabilità p1=1/4 p2=1/4 p3=1/4 p4=1/4

Informazione log2(1/p1)=2 log2(1/p2)=2 log2(1/p3)=2 log2(1/p4)=2

ENTROPIAH = p1 log2(1/p1) + … + pM log2(1/pM) = 2 [bit per simbolo]

Parola codice c(a1)=00 c(a2)=01 c(a3)=10 c(a4)=11

Probabilità p1=1/4 p2=1/4 p3=1/4 p4=1/4

Lunghezza n1=2 n2=2 n3=2 n4=2

LUNGHEZZAMEDIA DEL

CODICEL = p1 n1 + … + pM nM = 2 [bit per simbolo]

Grossi/Venturino

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Costruzione del codice ottimo

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 169

Albero generato seguendo l’algoritmo di Huffman per una sorgente di sei simboli

simbolo codicea1 1a2 011a3 010a4 001a5 0001a6 0000

Grossi/Venturino

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Costruzione del codice ottimo

ALGORITMO DI HUFFMAN

1. Gli M simboli dell’alfabeto di sorgente vengono ordinati in

accordo a valori non crescenti delle loro probabilità pi

2. Si raggruppano gli ultimi due simboli aM e aM-1 in un “simbolo

equivalente” di probabilità (pM-1+pM)3. Si ripetono i passi 1 e 2 finché non rimane un solo simbolo

4. Per ogni simbolo, la parola di codice corrispondente si trova esplorando a ritroso l’albero generato con i passi 1 ÷ 3, dalla radice finale verso quel simbolo

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 170Grossi/Venturino

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Costruzione del codice ottimo

Per l’esempio precedente risulta:

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 171

H = 2 0.05 log21

0.05

+ 0.15log2

10.15

+ 0.1 log21

0.1

+ 0.5 log2

10.5

= 2.086 [bit per simbolo]

L = 0.05 × 4 + 0.05 × 4 + 0.1 × 3+ 0.15 × 3+ 0.15 × 3+ 0.5 ×1= 2.81 [bit per simbolo]

Non esiste nessun altro codice a prefisso con lunghezza media più piccola

Grossi/Venturino

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Decodifica del codice ottimo

Proviamo a decodificare la sequenza 0011010011001….

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 172

Muovendosi dalla radice dell’albero, si seguono i rami ad ogni nodo intermedio in accordo alle cifre binarie della sequenza finché si raggiunge un nodo terminale (cioè un simbolo).Poi si ricomincia la procedura.

Grossi/Venturino

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Esempio

Codificare la frase: SHE-SELLS-SEA-SHELLS

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 173

simbolo frequenza probabilità codice binario 1

codice binario 2

A 1 1/20 000 0000

H 2 2/20 001 0001

- 3 3/20 010 001

E 4 4/20 011 10

L 4 4/20 100 01

S 6 6/20 101 11

Facciamo vedere che il codice 2 è un codice ottimo (codice di Huffman)

Grossi/Venturino

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Esempio (continuo)

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 174

simbolo codice binario 2

A 0000

H 0001

- 001

E 10

L 01

S 11

Grossi/Venturino

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Esempio (continuo)

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 175

simbolo codice binario

2

codice binario

3A 0000 1111

H 0001 1101

- 001 110

E 10 01

L 01 00

S 11 10

Il codice di Huffman non è unico: ad esempio, scambiando i valori ‘0’ e ‘1’ ottengo un altro codice di Huffman

Grossi/Venturino

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Esempio (continua)

Codificare la frase: SHE-SELLS-SEA-SHELLS

Entropia alfabeto (H): 2.41 bit per simbolo Lunghezza media codice 1 (L): 3 bit per simbolo Lunghezza media codice 2 (L): 2.45 bit per simbolo (ottimo)

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 176

simbolo frequenza probabilità codice binario 1

codice binario 2

A 1 1/20 000 0000

H 2 2/20 001 0001

- 3 3/20 010 001

E 4 4/20 011 10

L 4 4/20 100 01

S 6 6/20 101 11

Grossi/Venturino

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Esercizio

Una sorgente stazionaria discreta senza memoria ha un alfabeto di 8 simboli con probabilità 0.25, 0.20, 0.15, 0.12, 0.10, 0.08, 0.05 e 0.05.

Determinare: L’entropia della sorgente; un codice a lunghezza fissa per la sorgente; un codice di Huffman per la sorgente; la lunghezza media di simbolo per i due codici.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 177Grossi/Venturino

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Esercizio (continuo)

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 178

simboli probabilità informazionea1 p1=0.25 log2(1/p1)

a2 p2=0.20 log2(1/p2)

a3 p3=0.15 log2(1/p3)

a4 p4=0.12 log2(1/p4)

a5 p5=0.10 log2(1/p5)

a6 p6=0.08 log2(1/p6)

a7 p7=0.05 log2(1/p7)

a8 p8=0.05 log2(1/p8)

H = 0.25 log21

0.25

+ 0.20 log2

10.20

+ 0.15 log2

10.15

+ 0.12 log2

10.12

+0.10 log21

0.10

+ 0.08 log2

10.08

+ 0.05 log2

10.05

+ 0.05 log2

10.05

= 2.80 [bit per simbolo]

Grossi/Venturino

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Esercizio (continuo)

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 179

simboli probabilità Codice 1(a lunghezza fissa)

LunghezzaParola codice

a1 p1=0.25 000 3

a2 p2=0.20 001 3

a3 p3=0.15 010 3

a4 p4=0.12 011 3

a5 p5=0.10 100 3

a6 p6=0.08 101 3

a7 p7=0.05 110 3

a8 p8=0.05 111 3

LUGHEZZA MEDIA CODICE 1 (L1) = 3 [BIT PER SIMBOLO]

LUGHEZZA MEDIA CODICE 1 > ENTROPIA

Grossi/Venturino

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Esercizio (continuo)

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 180Grossi/Venturino

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Esercizio (continuo)

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 181

simboli probabilità

Codice 2 (Huffman)

LunghezzaParola codice

a1 p1=0.25 01 2a2 p2=0.20 11 2a3 p3=0.15 001 3a4 p4=0.12 101 3a5 p5=0.10 100 3a6 p6=0.08 0001 4a7 p7=0.05 00001 5a8 p8=0.05 00000 5

LUGHEZZA MEDIA CODICE 2 (L2) = 2.83 [BIT PER SIMBOLO]

L1>L2>H

Grossi/Venturino

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Esercizio

Una sorgente stazionaria senza memoria emette un nuovo simbolo ogni millisecondo (0.001 secondi).

L’alfabeto di sorgente contiene tre simboli che sono emessi con probabilità p1=0.6, p2=0.3, e p3=0.1.

Determinare: l’entropia della sorgente; un codice a lunghezza fissa per la sorgente. un codice di Huffman per la sorgente e calcolare il

bit-rate medio; un codice di Huffman che codifichi coppie di

simboli e determinare il bit-rate medio.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 182Grossi/Venturino

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Esercizio (continuo)

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 183

simboli probabilità informazionea1 p1=0.6 log2(1/p1)a2 p2=0.3 log2(1/p2)a3 p3=0.1 log2(1/p3)

H = 0.6 log21

0.6

+ 0.3 log2

10.3

+ 0.1 log2

10.1

≅1.30 [bit per simbolo]

Grossi/Venturino

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Esercizio (continuo)

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 184

simboli probabilità Codice 1(a lunghezza fissa)

Codice 2 (Huffman)

a1 p1=0.6 00 1a2 p2=0.3 01 01a3 p3=0.2 10 00

L2 = 1.4 bit per simbolo

L1 = 2 bit per simbolo

Grossi/Venturino

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Esercizio (continuo)

Coppie di simboli Probabilitàa1 a1 Pr{a1 a1} = Pr{a1} Pr{a1} = 0.36a1 a2 Pr{a1 a2} = Pr{a1} Pr{a2} = 0.18a1 a3 Pr{a1 a3} = Pr{a1} Pr{a3} = 0.06a2 a1 Pr{a2 a1} = Pr{a2} Pr{a1} = 0.18a2 a2 Pr{a2 a2} = Pr{a2} Pr{a2} = 0.09a2 a3 Pr{a2 a3} = Pr{a2} Pr{a3} = 0.03a3 a1 Pr{a3 a1} = Pr{a3} Pr{a1} = 0.06a3 a2 Pr{a3 a2} = Pr{a3} Pr{a2} = 0.03a3 a3 Pr{a3 a2} = Pr{a3} Pr{a3} = 0.01

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Esercizio (continuo)

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Esercizio (continuo)

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 187

Coppie di simboli

Probabilità Codice 3 (Huffman)

Lunghezza parole codice

a1 a1 0.36 1 1

a1 a2 0.18 011 3

a1 a3 0.06 0011 4

a2 a1 0.18 010 3

a2 a2 0.09 0001 4

a2 a3 0.03 00001 5

a3 a1 0.06 0010 4

a3 a2 0.03 000001 6

a3 a3 0.01 000000 6

Grossi/Venturino

L =1⋅ 0.36 + 2⋅ 0.36 + 4⋅ 0.21+ 5⋅ 0.03 + 6⋅ 0.04 == 2.670 [bit per coppia di simboli] ==1.335 [bit per simbolo]

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Esercizio (continuo)

Frequenza simboli = 1 nuovo simbolo ogni 0.001 secondi = 1000 simboli al secondo

Lunghezza codici Codice 1 2 bit per simbolo Codice 2 1.4 bit per simbolo Codice 3 1.335 bit per simbolo

Bit rate (frequenza di bit) Codice 1 2000 bit al secondo Codice 2 1400 bit al secondo Codice 3 1335 bit al secondo

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 188Grossi/Venturino

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Osservazione

La lunghezza media del codice può essere ridotta codificando coppie (o più in generale gruppi di simboli), al costo di una maggiore complessità delle operazioni di codifica e decodifica.

In riferimento all’esempio precedente, supponiamo di voler trasmettere un messaggio lungo 10000 caratteri Codice ha lunghezza fissa si trasmettono 10000 x

2=20000 cifre binarie Codice di Huffman (simbolo a simbolo) si trasmettono

10000 x 1.4 = 14000 cifre binarie Codice di Huffman (coppia di simboli) si trasmettono

10000 x 1.335 = 13350 cifre binarie Codificando gruppi di simboli più grandi possiamo in teoria

raggiungere il limite entropico di 10000 x 1.3 = 13000 cifre binarie.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 189Grossi/Venturino

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Riassumendo

La compressione senza perdite riduce il numero di simboli (cifre binarie) da trasmettere a parità di contenuto informativo del messaggio

La compressione senza perdite sfrutta la memoria e le proprietà statistiche della sorgente: alcuni simboli del messaggio possono essere

estrapolati da altri; simboli più frequenti possono essere codificati con

stringhe binarie più corte.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 190Grossi/Venturino

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Standard di compressione ZIP

Lo ZIP è un formato di compressione dei dati molto diffuso nei personal computer.

Usa un algoritmo di compressione senza perdite.

Ogni file viene compresso separatamente, il che permette di estrarre rapidamente i singoli file.

Viene utilizzato per inviare o archiviare programmi o file che non possono essere modificati dal processo di compressione.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 191Grossi/Venturino

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Cenni alla compressione con perdite

La compressione senza pedite permette di ottenere limitati fattori di compressione (tipicamente 4:1)

Talvolta nel processo di compressione si accetta di perdere parte del contenuto informativo del messaggio al fine aumentare la velocità di trasmissione.

Nella codifica con perdite si effettua una riduzione dei simboli dell’alfabeto di sorgente.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 192Grossi/Venturino

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Esempio di compressione con perdita

193Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012

16777216 livelli (24-bit) 256 livelli (8-bit)

16 livelli (4-bit)2 livelli (1-bit)

Grossi/Venturino

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Esempio di compressione con perdita

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 194Grossi/Venturino

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Standard di compressione JPEG

Sviluppato dal Joint Photographic ExpertsGroup e standardizzato nel 1992

E’ lo standard di compressione delle immagini fotografiche più utilizzato.

Estensioni: .jpeg, .jpg, .JPG, .JPE

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Standard di compressione JPEG

Usa un algoritmo di compressione con perdite. E’ possibile specificare il fattore di qualità desiderato (1≤Q≤100)

Si può ottenere un fattore di compressione 15:1 senza alterare visibilmente la qualità dell'immagine. Sono possibili fattori di compressione fino a 100:1.

La maggior parte delle fotocamere digitali in commercio salva le immagini sulla memoria interna utilizzando lo standard jpeg

Molte immagini presenti sul web sono in formato JPEG

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 196Grossi/Venturino

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Esempio di compressione JPEG

Consideriamo un immagine sorgente con 73242 pixel, ogni pixel rappresentato con una risoluzione di 24 bit (ovvero, 224 possibili livelli di colore).

La trasmissione di questa immagine richiede l’invio di 73242x24 = 1.8 Mb.

Proviamo a comprimere l’immagine secondo lo standard jpeg.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 197Grossi/Venturino

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Esempio di compressione JPEG

198Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012

ORIGINALE Q=50 compressione 15:1

Q=25 compressione 23:1 Q=10 compressione 46:1

Grossi/Venturino

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Standard di compressione M-JPEG

Motion JPEG (M-JPEG) è il formato comunemente usato dai sistemi videosorveglianza di rete.

Le telecamere acquisiscono le singole immagini e le comprimono nel formato JPEG.

Una telecamera di rete è in grado di acquisire e comprimere fino a 30 immagini singole al secondo.

Se la velocità di trasmissione è pari o superiore a 16 fotogrammi al secondo, le immagini vengono percepite come video “full motion”.

Poiché ogni fotogramma rappresenta un’immagine JPEG, tutti i fotogrammi hanno la stessa qualità che varia a seconda del livello di compressione scelto per la telecamera di rete o il server video.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 199Grossi/Venturino

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Standard di compressione MPEG

MPEG è l’acronimo di Moving Picture Experts Group, un comitato tecnico internazionale incaricato di definire standard per la rappresentazione in forma digitale di audio, video e altre tipologie di contenuti multimediali in modo da soddisfare un'ampia varietà di applicazioni.

Gli standard definiti dall'MPEG comprendono una famiglia di formati di compressione video digitale con perdita.

Gli standard definiti dall'MPEG sono tra i più universalmente utilizzati.

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Standard di compressione MPEG

Nome Descrizione ApplicazioniMPEG-1 Codifica di immagini in movimento, e associato

audio, per supporto di archiviazione digitale fino a circa 1,5 Mbit/s

Video CD (qualità simile al VHS)

MPEG-2 Codifica generica di immagini in movimento e informazione audio associata

DVD, Televisione digitale

MPEG-4 Estensione dell'MPEG-1 in grado di gestire flussi audio/video eterogenei, contenuti 3D, e diritti digitali. Per la codifica video supporta il formato MPEG-2 oppure un nuovo codec molto efficiente chiamato MPEG-4 AVC (H.264).

Televisione digitale ad alta definizione HDTV, DVD, Blu-ray Disc, telefoni cellulari 3G

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Standard di compressione MPEG

Il principio base del formato MPEG consiste nel confronto di due immagini da trasmettere in rete.

La prima immagine è usata come fotogramma di riferimento per le immagini successive sono trasmesse solo le informazioni relative ai pixel differenti.

I terminali utilizzati per la visualizzazione ricostruiscono le immagini originali utilizzando l’immagine di riferimento e i dati degli elementi diversi.

Nonostante l’apparente complessità, il formato MPEG offre il vantaggio di ridurre in modo significativo il volume di dati trasmesso in rete rispetto al formato Motion JPEG.

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Esempio di compressione MPEG

Sequenza di tre immagini da comprimere

Sequenza di immagini che vengono trasmesse dopo la compressione

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Standard di compressione DivX

Il DivX® è una tecnologia multimediale proprietaria, attualmente basata su una variante dell’MPEG-4.

Di questa tecnologia fa parte tra l'altro un celebre compressore video sviluppato da DivX Inc. ed utilizzato da moltissime persone nel mondo.

La particolarità del software di compressione DivX sta nella sua capacità nel produrre file di dimensioni ridotte a partire da filmati di lunga durata, lasciando pressoché inalterata la qualità dell'immagine.

In pratica, è possibile convertire un film DVD di 6-8 GB in un file DivX di 700 MB (la dimensione di un CD-ROM) con una qualità video e audio più che discrete. Per questo motivo è al centro di controversie per il suo utilizzo nella duplicazione non autorizzata di DVD protetti.

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Standard di compressione MP3

MP3 sta per Motion Picture Expert Group-1/2 Audio Layer 3 (e anche noto come MPEG-1 Audio Layer 3)

E’ un algoritmo di compressione audio con perdita in grado di ridurre drasticamente la quantità di dati richiesti per memorizzare un suono, mantenendo comunque una qualità accentabile del suono.

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Standard di compressione MP3

Il segnale audio non compresso memorizzato nei CD-AUDIO ha un bit rate di 1411.2 kb/s

Alcuni rate di codifica disponibili nello standard MP3:

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 206

Bit-rate MP3(kb/s)

Fattore di compressione(rispetto al CD-AUDIO)

32 44 : 164 22 : 196 14.7 : 1

128 11 : 1160 9 : 1192 7 : 1256 5.5 : 1320 4.4 : 1

Grossi/Venturino

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Standard di compressione MP3

128 kb/s è il formato di compressione attualmente più diffuso in quanto offre una buona qualità del suono con un buon fattore di compressione.

Con il crescere della capacità dei supporti di memorizzazione e l’introduzione delle connessioni a banda larga anche i formati di compressione a 160 kb/s a 192 kb/s si stano diffondendo.

Molti sono in grado di distinguere un formato MP3 a 128 kb/s da un CD originale.

Test di ascolto hanno mostrato che che per avere una qualità del suono indistinguibile da quella dei CD-AUDIO è necessario usare un formato di compressione non inferiore a 256 kb/s.

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CODIFICA DI CANALE

208Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012Grossi/Venturino

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Premessa

Nel progettare un sistema di comunicazione si hanno due esigenze contrastanti:1. “ridurre all’osso” le dimensioni del messaggio

da trasmettere senza perdere alcuna informazione così da aumentare la velocità di trasferimento (CODIFICA DI SORGENTE);

2. proteggersi dagli errori introdotti dal canale (CODIFICA DI CANALE).

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Schema di comunicazione di Shannon

Grossi/Venturino Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 210

sorgentenumerica

codifica di sorgente

codifica di canale

modulatoredemodulatore

destinatariodecodifica di sorgente

decodifica di canale

canale

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Svantaggi delle compressione

La rimozione di ridondanza aumenta la probabilità d’errore.

ESEMPIO: se il canale trasforma la “q” in una “l”, la parola “quadro” diviene “luadro”, facilmente correggibile, mentre la parola “qadro” diventa “ladro”, generando un errore.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 211Grossi/Venturino

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Compressione vs affidabilità

L’esigenza di comprimere la sorgente è in contraddizione con quella di ottenere trasmissioni affidabili.

Paradossalmente, nello schema di Shannondapprima si rimuove ridondanza dalla sorgente attraverso la codifica di sorgente, per poi introdurla nuovamente attraverso il codificatore di canale per proteggersi dagli errori.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 212Grossi/Venturino

sorgentenumerica

codifica di sorgente

codifica di canale

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Compressione vs affidabilità

Il codificatore di sorgente rimuove la ridondanza “disordinata” della sorgente.

Il codificatore di canale introduce una ridondanza “ordinata” che possa essere sfruttata per rivelare eventuali errori e, in alcuni casi, correggerli.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 213Grossi/Venturino

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Codici di canale

Le prestazioni di un codice vengono misurate in termini di: capacità di rivelazione: numero massimo di errori

che esso riesce a rivelare in una parola di codice; capacità di correzione: numero massimo di errori

che esso riesce a correggere in una parola codice (minore a quella di rivelazione);

code rate (R): è il rapporto fra la lunghezza (k) del messaggio da trasmettere e la lunghezza (n) della parola codice generala R=k/n.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 214Grossi/Venturino

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Codice a ripetizione a lunghezza 2

Supponiamo di voler trasmettere il messaggio 1 0 1 0 0 (5 bit)

Possiamo ripetere la trasmissione di ogni bit due volte; il messaggio codificato è:

11 00 11 00 00 (10 bit) Supponiamo che il segnale ricevuto sia

11 10 11 00 11 (10 bit)

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 215

ERRORERILEVATO

COPPIA DI ERRORINON RILEVATA

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Codice a ripetizione a lunghezza 3

Proviamo a ripetere la trasmissione di ogni bit tre volte; il messaggio codificato è:

111 000 111 000 000 (15 bit) Supponiamo che il segnale ricevuto sia

111 100 111 000 110 (15 bit)

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 216

ERRORERIVELATO E CORRETTO

COPPIA DI ERRORIRIVELATA

Grossi/Venturino

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Codice a ripetizione a lunghezza 4

Proviamo a ripetere la trasmissione di ogni bit quattro volte; il messaggio codificato è:

1111 0000 1111 0000 0000 (20 bit) Supponiamo che il segnale ricevuto sia

1111 1000 1111 0000 1100 (20 bit)

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 217

ERRORERIVELATO E CORRETTO

COPPIA DI ERRORIRIVELATA

Grossi/Venturino

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Codice a ripetizione a lunghezza n

Aumenta il numero il numero di cifre da trasmettere di n-volte (rate 1/n).

Permette di rilevare n/2 errori del canale.

Permette di rilevare e correggere n/2 -1.

NOTA: x = parte intera inferiore del numero x Esempi: 1.7 = 1; -1.2 = -2; 5 = 5

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 218Grossi/Venturino

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Codice a controllo di parità

Supponiamo di voler trasmettere il messaggio0100011 1011000 1100011 (21 bit)

Possiamo organizzare le cifre binarie in una tabella con 3 righe come segue

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 219

0 1 0 0 0 1 11 0 1 1 0 0 01 1 0 0 0 1 1

Grossi/Venturino

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Codice a controllo di parità

Per ogni riga contiamo il numero di 1: se sono in numero dispari, si aggiunge un bit di parità 1, se invece sono pari, si aggiunge un bit di parità 0.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 220

0 1 0 0 0 1 1 11 0 1 1 0 0 0 11 1 0 0 0 1 1 0

BIT DI PARITA’

Grossi/Venturino

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Codice a controllo di parità

Supponiamo che durante la trasmissione si abbiano degli errori sulla seconda riga:

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 221

0 1 0 0 0 1 1 11 0 1 1 0 0 0 11 1 0 0 0 1 1 0

0 1 0 0 0 1 1 11 0 1 1 1 0 0 11 1 0 0 0 1 1 0

0 1 0 0 0 1 1 11 0 1 0 1 0 0 11 1 0 0 0 1 1 0

0 1 0 0 0 1 1 11 0 1 0 1 1 0 11 1 0 0 0 1 1 0

ERRORE RIVELATO

ERRORENON

RIVELATO

ERRORE RIVELATO

MESSAGGIO TRASMESSO

canale

Grossi/Venturino

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Codice a controllo di parità

Aggiunge un bit di ridondanza per ogni k bit di informazione rate = k/(k+1).

Può rilevare (ma non correggere) un numero dispari di errori.

Per rilevare e correggere un errore dobbiamo necessariamente aumentare il numero di bit controllo usati (vedi esempio seguente).

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 222Grossi/Venturino

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Codice a doppio controllo di parità

Supponiamo di voler trasmettere il messaggio0100011 1011000 1100011 (21 bit)

Possiamo organizzare le cifre binarie in una tabella con 3 righe e 7 colonne:

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 223

0 1 0 0 0 1 11 0 1 1 0 0 01 1 0 0 0 1 1

Grossi/Venturino

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Codice a doppio controllo di parità

Per ogni riga contiamo il numero di 1: se sono in numero dispari, si aggiunge un bit di parità 1, se invece sono pari, si aggiunge un bit di parità 0.

Per ogni colonna contiamo il numero di 1: se sono in numero dispari, si aggiunge un bit di parità 1, se invece sono pari, si aggiunge un bit di parità 0.

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 224

0 1 0 0 0 1 1 11 0 1 1 0 0 0 11 1 0 0 0 1 1 00 0 1 1 0 0 0

BIT DI PARITA’ DI RIGA

BIT DI PARITA’ DI COLONNA

Grossi/Venturino

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Codice a doppio controllo di parità

Il rate del codice è 21 / 31 ≈ 0.6

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 225

0 1 0 0 0 1 1 11 0 1 1 0 0 0 11 1 0 0 0 1 1 00 0 1 1 0 0 0

10 bit di ridondanza

21 bit di informazione

Grossi/Venturino

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Codice a doppio controllo di parità

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 226

ERRORE CORRETTO

DUE ERRORI RIVELATI

MESSAGGIO TRASMESSO

canale0 1 0 0 0 1 1 11 0 1 1 0 0 0 11 1 0 0 0 1 1 00 0 1 1 0 0 0

0 1 0 0 0 1 1 11 0 1 1 0 0 0 11 1 0 1 1 0 1 00 0 1 1 0 0 0

0 1 0 0 0 1 1 11 0 1 1 0 0 0 11 1 0 0 1 0 1 00 0 1 1 0 0 0

0 1 0 0 0 1 1 11 0 1 1 0 0 0 11 1 0 0 1 1 1 00 0 1 1 0 0 0

TRE ERRORI RIVELATI

Grossi/Venturino

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ARQ (Automatic Repeat-reQuest)

Quando viene rilevato un errore all’interno di un pacchetto è possibile richiedere la ritrasmissione dell’intero pacchetto.

L’uso di protocolli di ritrasmissione richiede la presenza di un canale di feedback per notificare l’errore al trasmettitore.

Esistono protocolli di ARQ: Stop-and-wait Go-back-N Selective-repeat

Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 227Grossi/Venturino

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ARQ stop-and-wait

Il mittente invia un messaggio e attende dal destinatario una conferma positiva (ACK), negativa (NAK).

Se scade il tempo di attesa, il mittente provvede a rispedire il pacchetto.

Nel caso in cui si verificasse un errore nella trasmissione del segnale di conferma (ACK), il mittente provvede a rinviare il pacchetto.

Tutti i pacchetti trasmessi sono numerati per risolvere la ricezione di copie multiple di uno stesso pacchetto.

Grossi/Venturino Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 228

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ARQ stop-and-wait

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La presenza del timer è necessaria per segnalare eventi di errore al trasmettitore

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ARQ go-back-N

Il mittente dispone di un buffer dove immagazzina N pacchetti da spedire.

Man mano che riceve la conferma ACK svuota il buffer e lo riempie con nuovi pacchetti.

Nell'eventualità di un pacchetto perso o danneggiato avviene il rinvio di tale pacchetto e di tutti i successivi.

I pacchetti ricevuti dal destinatario dopo quello scartato vengono eliminati.

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ARQ go-back-N

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Anche se i pacchetti sono ricevuti correttamente, se non in sequenza vengono perduti (in ricezione

è presente un solo buffer)

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ARQ selective-repeat

Nel protocollo go-back-N il ricevitore accetta solo pacchetti in sequenza: inefficiente se il tasso di errore è elevato.

Accettare pacchetti ricevuti correttamente anche se fuori sequenza permette un miglioramento delle prestazioni.

Il protocollo selective-repeat richiede la ritrasmissione dei soli pacchetti errati, e provvede al ricevitore a rimettere i pacchetti corretti nella giusta sequenza.

Maggiore complessità del selective-repeat rispetto al go-back-N : il ricevitore del go-back-N possiede un buffer singolo ed

accetta solo pacchetti in sequenza; il ricevitore del selective-repeat possiede un N-buffer e

gestisce arrivi fuori sequenza.

Grossi/Venturino Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 232

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Riassumendo

Rimuovere “ridondanza disordinata” con il codificatore di sorgente aumenta la velocità di trasferimento ma rende il messaggio più vulnerabile agli errori.

Introdurre “ridondanza strutturata” con il codificatore di canale diminuisce la velocità di trasferimento dell’informazione, ma produce un aumento della sua affidabilità.

Progettare un buon sistema per il trasferimento dell’informazione richiede di trovare un

giusto compromesso tra affidabilità e velocitàCorso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 233Grossi/Venturino

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Digitale vs analogico

Grossi/Venturino Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 234

sorgentenumerica

codifica di sorgente

codifica di canale

modulatore numerico

modulatore AM/FM

Sorgente analogica

trasduttore

modulatore AM/FM

trasmettitore trasmettitore

Conversione A/D

canale

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Digitale vs analogico

Grossi/Venturino Corso di Telecomunicazioni - AA 2011/2012 235

destinatario

decodifica di sorgente

decodifica di canale

demodulatore numerico

demodulatore AM/FM

destinatario

trasduttore

demodulatore AM/FM

Conversione D/A

canale

ricevitore ricevitore