12
IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS Notiziario di informazione sulle attività dei Fratelli di San Francesco - Onlus ANNO 1 - N°1 Dicembre 2010 Copia gratuita all’interno: inaugurazione con l’Assessore Moioli INCONTRI FRATERNI E CONVIVIALI UNA MENSA TUTTA NUOVA PER ACCOGLIERE I NOSTRI POVERI FRATELLI DI SAN FRANCESCO Uno degli allestimenti della mostra di presepi nella chiesa di Sant’Angelo Anziani alla cena dei Frati del Convento di Sant’Angelo Concerto per gli anziani del coro “STELLA ALPINA” UNA MOSTRA DI UNA MOSTRA DI PRESEPI TUTTI DA PRESEPI TUTTI DA SCOPRIRE SCOPRIRE Fr Roberto Ferrari, superiore del Convento, benedice la nuova mensa STORIA DELLE RELIGIONI Tema svolto da Fr Celeste Vecchi

eco della solidarietà

Embed Size (px)

DESCRIPTION

bimestrale dei Fratelli di San Francesco

Citation preview

IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS

Notiziariodi informazione sulle attivitàdei Fratelli diSan Francesco - Onlus

ANNO 1 - N°1Dicembre 2010Copia gratuita

all’interno:

inaugurazione conl’Assessore Moioli

INCONTRIFRATERNI E CONVIVIALI

UNA MENSA TUTTA NUOVA PER ACCOGLIERE I NOSTRI POVERI

FRATELLI DI SAN FRANCESCO

Uno degli allestimenti della mostradi presepi nella chiesa di Sant’Angelo

Anziani alla cena dei Frati del Convento di Sant’Angelo

Concerto per gli anziani del coro“STELLA ALPINA”

UNA MOSTRA DI UNA MOSTRA DI PRESEPI TUTTI DA PRESEPI TUTTI DA

SCOPRIRESCOPRIRE

Fr Roberto Ferrari, superiore del Convento, benedice la nuova mensa

STORIADELLE RELIGIONI

Tema svolto da Fr Celeste Vecchi

IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS

PRENDE IL VIA LA NUOVA

MENSA DI SAPONARO 40

La serata si è aperta con il saluto di Fr Clemente Moriggi – Diret-tore del Centro, Fr Roberto Fer-rari – Superiore del Convento di Sant’Angelo, Don Marcellino – Parroco della parrocchia di zona, e della Dr.ssa Mariolina Moioli – Assessore alla Famiglia, Scuola e Politiche Sociali del Comune di Milano. Nel suo discorso l’Asses-sore Moioli ha detto: “questo è un virtuoso esempio di collaborazio-ne tra pubblico e privato sociale a vantaggio dei senza tetto e delle persone indigenti”. È seguita poi una “ meditazione artistica dell’incontro di Francesco con il lebbroso. Si è proseguito poi con la consegna di una medaglia e pergamena a Renato Banaraku, no-stro minore nel 2001 che da allora

Lunedì 29 Novembre è stata inau-gurata la mensa di via Saponaro 40, completamente ristrutturata. Co-lori solari come il giallo e l’aran-cione sono predominanti, per dare una sensazione di allegria e calore. Le due sale mensa ( una rivolta a donne e bambini, e l’altra agli uo-mini ), sono separate da porte a ve-tro che lasciano passare tanta luce. La cucina, completamente nuova e adeguata alle normative ASL, è in grado di erogare pasti per 1000 persone al giorno.

L’assessore Moioli madrina della serata, taglia il nastro per inaugurare la nuova mensa, insieme ad alcuni ex minori accolti dai Fratelli di San Francsco

Fr Clemente Moriggi e l’assessoreMariolina Moioli consegnano la medaglia e la pergamena a Renato Banaraku

i frati del convento di Sant’Angelo all’inaugurazione della mensa

Francesco con il lebbroso

tanta strada ha fatto arrivando ad un reale percorso di inserimento sociale ed umano nel tessuto so-ciale della nostra città.

IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS

Ad oggi, 3401 ospiti. Tutti con un percorso di integrazioneDal 2007 ad oggi, sono state accol-te 3400 persone, e il 33% di queste persone accolte si sono reinserite nella società lavorativa ed abita-tiva. Al sig. Antonio Di Stefano, ospite 3401 è stata consegnata la pergamena e una medaglia come augurio da parte di tutti, al ritorno ad una vita normale. L’opera di ri-strutturazione della mensa e della cucina è stata possibile anche gra-zie alla generosità del Lions Club di Milano - Ambrosiano, che ha offerto la ristrutturazione della cu-cina.Fr Clemente dichiara: “il momento del pasto deve essere un conforto per il corpo, ma anche per lo spi-rito. Il rinnovamento della mensa è la prova di quanto, per la società milanese, i poveri sono e saranno sempre al primo posto”.

foto Gezim Uka

DIREZIONEVia Moscova 9, 20121 Milano

Tel. [email protected]

DIRETTORE EDITORIALET. Cesare Azimonti

REDAZIONEPaolo BonfantiClara Bonfanti

Vera GrandiWalter Nappa

GRAFICA E IMPAGINAZIONEStudio Pizzi

STAMPABrainprint

Per sostenere le iniziative:CCP 27431279

L’ECO DELLA SOLIDARIETA’

Antonio Di Stefano, ospite 3401, riceve da Fr Clemante Moriggi e l’assessore Moioli la pergamena e la medaglia di augurio

veduta di un’ala della nuova mensa di via Saponaro

Fr Fulgenzio e Fr Simone Furlotti,missionari in Bolivia,presenti all’inaugurazione

IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS

Diffi cile trovare anziani che escono la sera, quasi tutti mi rispondevano: “Sai com’è, alla mia età”, oppure “E se poi mi entrano in casa?”, altri invece: “Io verrei, ma uscire la sera chissà cosa pensano i vicini!”, infi ne : “Saranno 25 anni che non esco più la sera”.La sera di giovedì 9 dicembre solo 4 anziani decidono di varcare la soglia del cancello di via Palmanova.Arrivato alla chiesa di S. Angelo pre-zioso è l’aiuto dei volontari che si pre-stano ad offrire loro il braccio. Entria-mo in una sala già colma di gente ed ecco che frate Roberto, dopo una bre-ve storia sul presepe di S. Francesco e alcuni cenni storici sulla chiesa, da il benvenuto all’assessore Moioli che entra tra gli applausi di tutti noi. Dopo una breve introduzione sulle prossime attività e appuntamenti che il comune ha organizzato per gli anziani, ci invita ad andare nella sala refettorio. Camminare col bastone non è facile, specie se ti trovi in un fi ume in piena di anziani…vi dirò, pensavo di usare il mio bastone per fare qualche sgam-betto e l’idea mi faceva sorridere! Avrei fatto qualsiasi cosa per sedermi su quelle belle panche e dedicare un pensiero ai frati che sedevano in quei posti.Quanti applausi per il signor Abbascià che, come gesto di riconoscenza nei confronti della città di Milano, aveva offerto la cena preparata e servita da giovani chef e camerieri volontari. Il mio piccolo applauso si era unito a quello di tanti altri. La cena con i frati avrei voluto che continuasse ancora un po’ di tempo, ma il tempo passa e c’è da ritornare a casa! Alla nostra custode sociale viene in mente di andare a pie-di fi no alla metro di Moscova, noi era-vamo un po’ perplessi e lei ci ha rispo-sto: “Alla fi ne mi ringrazierete!”aveva ragione, che bello è stato camminare per le stade illuminate con delle bel-le luci di Natale e arrivati alla metro quasi non volevo scendere. Arrivati alla nostra fermata anche lì non volevo scendere e, come in una favola, siamo arrivati a casa a mezzanotte e ci siamo salutati dandoci la buonanotte…strano sentirselo dire per chi vive solo!

Grazie a tutti per la bella serata!Carlo Forni, Giorgio Mottola,Maria Marcello, Riccarda Locatelli e Giovanna Faccini, custode sociale

Fr Roberto Ferrari e l’assessore Mario-lina Moioli salutano e ringraziano gli anziani intervenuti e i custodi sociali.

un momento della cena

I ragazzi dell’Istituto Alberghiero Balle-rini di Seregno - corso di cucina - duran-te la preparazione della cena

LA PREGHIERA DELL’ANZIANO Benedetti

Quelli che mi guardano con simpatiaBenedetti

Quelli che comprendono il mio camminare stancoBenedetti

Quelli che parlano a voce alta per minimizzare la mia sorditàBenedetti

Quelli che stringono con calore le mie mani tremantiBenedetti

Quelli che si interessano della mia lontana giovinezzaBeedetti

Quelli che non si stancano di ascoltare i miei discorsi già tante volte ripetutiBenedetti

Quelli che comprendono il mio bisogno di affettoBenedetti

Quelli che mi regalano frammenti del loro tempoBenedetti

Quelli che si ricordano della mia solitudineBenedetti

Quelli che mi sono vicini nella sofferenzaBenedetti

Quelli che mi rallegrano gli ultimi giorni della mia vitaBenedetti

Quelli che mi sono vicini nel momento del passaggio quando entrerònella vita senza fi ne e mi ricorderò di loro presso il Signore Gesù. ( Anonimo )

RACCONTA GIOVANNA FACCINI,CUSTODE SOCIALE

ANZIANI E CUSTODI SOCIALI DELLA FONDAZIONE FRATELLI SAN FRANCESCO,A CENA CON I FRATI

DEL CONVENTO DI SANT‛ANGELO

IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS

CONCERTO DI NATALEDOMENICA 12 dicembre

Ecco le testimonianze di due signore che sonointervenute al concerto:

Domenica 12 dicembre ho avuto il piacere di poter visitare la vostra chiesa di S. Angelo e quel mera-viglioso presepio con il coro per il concerto natalizio. Si è creata un’atmosfera di pace e tranquillità che purtroppo ora ci manca. Rin-grazio il comune di Milano che ci ha dato questa opportunità, altri-menti, nelle mia condizioni, non sarei mai potuta venire. Ancora grazie,

Rodolfi Rosalia

Domenica 12 dicembre mi invita-no al pomeriggio per un concerto tenuto dagli alpini, nella chiesa di san Francesco a Milano. Sono in-sieme ad una trentina di anziani, nella maggior parte donne vedove e sole, con la mia custode sociale molto socievole ed una volontaria. Saliamo sul bus e questo mi è pia-ciuto molto perché durante il tra-gitto anche chi non si conosceva, chiacchierando del più e del meno, si confi dava: scese dal bus erava-mo un po’ tutte amiche!La chiesa era gremita, gli alpini hanno eseguito i cori, fra i quali “O mia bela Madunina”.

C’è stato un rinfresco in una sala adiacente e nella chiesa abbiamo ammirato i presepi. Quello che mi ha colpito di più è stata la chiesa bellissima e grande, ma anche gli alloggi dei frati che ospitano i ra-gazzi venuti dal Kosovo e, inter-rogandoli hanno detto che si tro-vano bene. Tutto l’insieme dava l’impressione di una cittadella! Durante il rinfresco ho osservato che c’erano più di 300 anziani: si è stati tutti insieme dimenticando le beghe familiari e i vari acciacchi. Questo ci fa capire e mi fa capire che è molto bello stare insieme.Silvana Triboli

I componenti del Coro “STELLA ALPINA” di Rho, durante il concerto

L’assessore Moioli, Fr Roberto Ferrari e Fr Clemente Moriggi, durante la presentazione del concerto

IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS

San Francesco di Assisi amava il Natale in modo speciale. Il motivo di un così grande amore lo esprime lo stesso Francesco nella sua “Pre-ghiera di Rendimento di Grazie” RNB XXIII-64: “E ti rendiamo grazie perché hai fatto nascere lo stesso vero Dio e vero uomodalla Gloriosa Sempre Vergine Be-atissima S. Maria”.È in questo spirito che oggi, la fra-ternità francescana di Sant’Ange-lo e la Fondazione Fratelli di San Francesco D’Assisi, nel desiderio

DAL 12 DICEMBRE AL 30 GENNAIO 2011

di rinnovare lo stupore per questo grande Mistero del Figlio di Dio che si fa carne nella fragilità del Bambino Gesù,riprende un’antica tradizione, al-lestendo un itinerario spirituale at-traverso i presepi.Una affascinante esposizione di piccoli capolavori, creati da mastri artigiani con somma cura e abilità artistica, che riempiranno di gioia

e piacere gli occhi e il cuore di grandi e piccini. Allestiti all’inter-no della chiesa di Sant’Angelo con il contributo scenografi co degli allievi dell’accademia di Brera di Milano, mettono in risalto tutto il fascino della natività di Gesù.E’ possibile avere una visita guida-ta, per illustrare tutte le sceneraffi gurate dai diversi presepi e il loro contesto storico e religioso.

IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS

Convento - Chiesa di Sant’Angelo P.zza Sant’Angelo, 2

20121 MilanoTel. 02.632481 - fax 02.29060529 mail: [email protected]

www.fratiminori.it

MM3 fermata Turati MM2 fermata Moscova

Via della Moscova, 9 Milano - tel. 02.6254591

mail:[email protected]

Fratelli di San Francesco d’Assisi

con il patrocinio di:

IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS

Quando ho deciso di fare il volontario, ho pensato che volevo impegnar-mi in un’attività che mi piacesse. Il volontariato non è sofferenza! E, quello che mi dà gioia da sempre, perché è il mio primo modo di dimo-strare affetto e amore, è offrire cibo. Così ho chiesto di “servire il pasto” in mensa. Ricordo i miei maestri. Walter, il cuoco burbero dal cuore grande, capace di infondere con le sue sfuriate, le sue battutacce argute e i suoi slanci di affetto, le sagge regole dell’imparare a stare al mondo. E la mia prima re-sponsabile: l’onnipresente instancabile Amalia. Esigente e precisa. Dura e rigorosa con noi volontari, la vedevi letteralmente trasfi gurarsi con i nostri ospiti: attenta a prevenire le esigenze di ognuno; dolce, ma ferma e severa. Quando sgarravano, anche i più “turbolenti” si mettevano subito in riga! Mai con risentimento e livore, ma come se il rimprovero venisse loro da una mamma o, comunque, da una di famiglia che sai che ti vuol bene anche quando ti dice no. Quanto è diffi cile relazionarsi con chi vive una situazione di disagio? Tanto diffi cile. E particolarmente rischioso per noi che lavoriamo in mensa, perché il pericolo che corriamo è quello di trasformarci in mac-chinette automatiche distributrici di cibo. Tutto dipende da come ci rapportiamo con i nostri ospiti. Mettendo alla base un’importante considerazione: non è proprio la porta della nostra bella mensa la prima che la maggior parte di loro ha l’esigenza di apri-re? Siamo noi il primo anello della catena. Quindi sta a noi provocare, scandalizzare con un modo di essere che faccia loro capire di essere con-siderati, che li incoraggi a prendere fi ducia fi no a credere di potercela fare a prendere la strada di un percorso nuovo. E grande. Quello che noi sappiamo avere come meta non solo la stabilità e la sicurezza, ma la dignità, l’autostima, la volontà, l’autonomia… Insomma tutto quello che ha a che fare con il valore del sé.Penso che noi che lavoriamo in mensa abbiamo un vantaggio dalla no-stra. Il linguaggio della fame ci accomuna universalmente: tutti lo co-nosciamo, è il più facile da condividere. E allora non dobbiamo fare altro che creare l’ambiente, un ambiente in cui a parlare siano il rispetto, l’attenzione, la stima, la comprensione, l’educazione e, certamente, le regole. Dare, insomma, l’esempio dell’insieme di un complesso di nor-me di comportamento sociale che possa anche diventare la base di una educazione a non perpetuare la situazione di bisogno.Educarsi a capire i bisogni dell’altro, rendersi disponibili, dare fi ducia, esaltare la pazienza… Ma come si fa? Nel mio gruppo ci diciamo: non lasciando mai a casa il cuore. Ma nemmeno il buon senso. Siamo noi i primi a dover vincere. Ben consci del fatto che, per vincere, dobbiamo con-vincere, vincere insieme a loro. Obiettivo? La costruzione di un tessuto: lavorare cioé per costruire una salda trama mirata a minare il senso della solitudine, l’emarginazione, la disperazione, l’insicurezza (che oggi, appartengono sempre più anche alla nostra di vita)

per mettere in condizione l’altro di intesserci un ordito fatto del valore della sua persona. E’ diffi -cile. Anche se oggi tutto ci aiuta: gli spazi confortevoli per l’atte-sa, le belle sale, la nuova cucina, le sedie comode… Il mio carburante pre-mensa, la mattina prima di uscire, è da tempo, la lettura di una paginet-ta (ormai la so quasi a memoria) della leggenda Perugina. Quella in cui San Francesco invita i frati a soddisfare la fame dei brigan-ti accampati nella selva sotto al convento (che io mi vedo, come in un fi lm, brutti, sporchi, perico-losi, violenti, pretenziosi). Fran-cesco lo fa dettando uno stile molto preciso: cibo buono e un servizio improntato al rispetto e al buonumore, all’affabilità e alla gentilezza. È diffi cile. Travolti come siamo dai problemi del quotidiano (an-che il nostro sempre più fatto di ingiustizie e prevaricazioni) o dallo sgomento che ci assale da-vanti a tanti avvenimenti, non è certo facile riuscire a mantenere il ritmo: è normale farsi prendere dalla stanchezza, sentire la fatica, provare diffi coltà ad ascoltare, a comprendere, a rispondere … Certo è che, quando abbiamo aderito all’associazione dei Fra-telli di san Francesco, diventan-do volontari, abbiamo fatto un voto. Per un grande progetto dal percorso che sappiamo non es-sere semplice. Ma noi, volonta-ri della mensa, ne accettiamo la sfi da. Siamo il primo anello della catena e se questa non è una re-sponsabilità…

la volontariaCaterina Vezzani

LA BACHECA DEL VOLONTARIOEmozioni nate dal cuore

IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS

VADEMECUMDEI SERVIZI A DISPOSIZIONE

Presso in Centro è possibile ricevere un prontuario di tutti i servizi sociali primari a cui si può accedere, se necessario.

Il Segretariato Sociale attiverà la tessera che permetterà di accedere a tutti i servizi e di poter contare sull’assistenza sociale.

Miracolo della vita

Un profondo grazie per il miracolo della vitaesprimo ogni giorno al mio risveglio.

Mi sento come un grumo prodigioso che palpita,vedendo, sentendo, pensando e muovendomi.

Parti infi nitesime di tutta la natura sono in me,che ricchezza incommensurabile mi porto!

Traggo forza dall’infi nito degli infi niti,che mi avvicina ai luminosi astri,

le cui note sono stupende, ma impercettibili ai più.Sì, sono un’effi mera meteora,

un attimo di respiro che si infi amma e poi cessa,perché deve cedere la materia

per rinnovarsi e dar nuova vita.Ma l’opera dell’ingegno

e l’azione del cuorerestano indelebili testimoni,

per cui spero di infoltire le nobili schiere.Perché smarrirsi in mille rivoli perversi

quando è mirabilmente costruttiva la carità?Purtroppo ci distingue la perversione,

ma c’è da augurarsi che l’anelitopossa guidarci sicuri verso le supreme vette,

armonizzandoci con il mondo intero,affi nché la Terra non isterilisca

la sua preziosa arca di vita,vetusta di milioni di anni.

(Saverio Scavo)

IL NOSTRO CENTRO SERVIZIBasta iscriversi attraverso

il nostro segretariato sociale.orari: Lunedi-Venerdi

8,30/12.30 - 14,30/17,00Via Bertoni, 9 - Milano

MM3 fermata TuratiMM2 fermata Moscova

Tel 02.62545941

SEGRETARIATOSOCIALE

CENTRO AIUTISTAZIONE CENTRALE*

SERVIZIO DOCCE

GUARDAROBA

SERVIZIO MENSA

CASE DIACCCOGLIENZA

ASSISTENZASANITARIA

SCUOLA DI ITALIANO

UNITA’ MOBILEASCOLTOITINERANTE

SERVIZI PER I MINORISTRANIERI

SERVIZI PER GLIANZIANI

SOLIDARIETA’EVENTI

* il servizio si concluderà al 31.12.2010

IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS

Al centro arriva il povero e si fa festa,arriva il fi glio che arricchi-sce tutti,arriva l’uomo che sa dare un bacio di ringraziamento, giun-ge la donna che apre la sua bor-sa e offre una piccola cosa che possiede,arriva il minore che fug-ge dalla sua triste esperienza con i suoi grandi occhi lucidi,arriva un padre di famiglia cacciato di casa che chiede un po’ di calore,giunge il barbone che chiede un letto per ri-posare e l’affamato che chiede con dignità il cibo e l’affetto,arriva il malato bisognoso di cure nel corpo e nell’anima,bussa l’anziano che chiede di essere sorretto,arrivano i giovani con i piedi piagati per l’estenuante cammino,arriva anche quello che è rimasto senza lavoro e l’arrabbiato con il mondo,...questo non è un fi l di fantasia,sono arrivati davvero!

I nostri Centri di accoglienza sono ambienti multietnici,basta infatti pensare che nella Casa della Soli-darietà di via Saponaro sono pre-senti ben 72 nazionalità. Ed è que-sta multi etnicità che ci ha dato lo spunto per organizzare una serie di incontri sul tema delle religioni monoteiste nel mondo.Una presentazione ai poveri della Casa della solidarietà dei Fratelli San Francesco, in via Saponaro?Una presentazione alla comunità dei minori dei Fratelli San France-sco, in via Bertoni?Domande poste con assoluta meraviglia,tra incredulità e stupo-re. Non è uno scherzo o una illu-

la storiaassetata diassoluto

sione, è un fatto reale vissuto con il cuore e con amore da molte per-sone che credono,che hanno una fede in atto,che desiderano essere discepoli di Gesù o fedeli di altre confessioni di fede non cristiane.Da tempo i frati che operano in mez-zo ai poveri attraverso le varie opere dei Fratelli di San Francesco,hanno lanciato con brillante entusiasmo l’idea di una evangelizzazione aperta,mirata,generosa,anche per i poveri,gli ultimi,gli abbandonati( la categoria dei poveri del Vange-lo). Questa idea si è concretizzata,è diventata storia e sta continuando.Posso semplicemente dire che lun-go questa esperienza i poveri,giovani,adulti,anziani,sono quelle digni-tose persone che ci sfamano,che si avvicinano al Signore,che ci fanno entrare nel vissuto del Vangelo, la vera lieta notizia della gioia.

STORIADELLE RELIGIONI

Itinerario di ricerca,di cultura e preparazione alla vita cristiana

Fr Celeste Vecchi

IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS

In questo modo sono arrivati i discepoli del Dio vivente,tutte quelle persone che noi ritroviamo nella situazione del Vangelo.Ecco la prima evangelizzazione dell’accoglienza e dell’ascolto.Poi iniziano gli incontri,la vita di molti nostri fratelli si colora e progredisce in modo tale da toccare la bellezza profonda anche nel tempo del disagio. In ogni momento della vita è possibile rimanere nella bellezza di Dio che ama totalmente l’uomo.Esperienza e vita,sofferenza e gioia,fi ducia e stima,accompagnano sempre i nostri incontri e sono le modalità per accostare il nostro Dio che chiama.

con il manto della fi ducia e della Parola ( l’apertura della Bibbia), l’ascolto della musica di Dio che suona i suoi strumenti nel cuore. Nel corso di questi incontri non sono mancati i generosi collabo-ratori che in vari modi si sono adoperati per realizzarla e non sono suffi cienti le nostre parole per esprimere il ringraziamento.Ancora una volta l’amore ha mostrato il suo volto, è già notia-mo dei risultati perchè siamo stati avvicinati da chi partecipa a questi incontri, chiedendoci di capire chi è il personaggio Gesù Cristo, ma-nifestando così di voler prendere la via verso l’iniziazione cristiana.

Fr Celeste Vecchi

Per le iscrizioni rivolgersi alla segreteria di via Bertoni, 9 - tel. 02.6254591

I CORSISI TENGONOPRESSOLA CASA DISOLIDARIETA’Via Saponaro, 40Milanoo

eoe

Via SelvanescoVia Selvanesco

GratosolioGratosolio

Via della Chiesa Rossa

Via della Chiesa Rossa

Via deConcaFallataConcaFallata

Via dei Missaglia

Via dei Missaglia

ChiesaRossaChiesaRossa

ooee

GGrGratatratGGGra

VViaVia dei MMissagli

Le pagine aperte del Vangelo diventano vita vissuta perché lì c’è l’amore più bello che realizza sempre l’uomo. Nei nostri incon-tri ci sono anche le notizie che provengono da altre esperienze religiose e culturali,proprio perché la nostra storia ha bisogno di ap-prendere le ricchezze degli altri.Sono rimasto colpito,durante i nostri incontri,dall’espressionedegli occhi di molti partecipanti:in quegli occhi è comparsa la luce della speranza,in quegli occhi offuscati dalla solitudine e dal dolore è nata una nuova gioia. Stiamo attuando un progetto di evangelizzazione originale, in fase di sperimentazione,un povero annuncio per persone importanti

IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS - IN SILENTIO CHARITAS