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eBook Bambino Interiore Channel Healing

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Cos'è il bambino interiore e come contattarlo

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Copyright © 2009 – 2014

by Renata Rosa Ughini

Tutti i diritti sono riservati. Ogni riproduzione o trasmissione, anche parziale di questo libro con

qualsiasi mezzo, elettronico o meccanico, compreso fotocopiare, registrare, o qualunque altro mezzo di raccolta e recupero dati,

deve essere preventivamente autorizzata per iscritto dall'autrice.

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INDICE

1. Bambino Interiore: un aspetto fondamentale della crescita personale1.1 Il bambino interiore: chi è?1.2 I bambini e le bambine “esteriori”1.3. Perchè nell'adulto permane il bambino?1.4. La funzione del bambino interiore nella psiche dell'adulto1.5. Bambino interiore e crescita personale

2. Il bambino interiore ferito2.1. Cosa si intende per “bambino interiore ferito”?2.2. Origine delle ferite del bambino interiore2.3. Il bambino interiore ferito è in tutti2.4. Perché guarire?2.5. Attraverso le ferite si cresce?2.6. Guarire è crescere in consapevolezza

3. La guarigione del bambino interiore3.1. Prendere consapevolezza3.2. Il piano mentale3.3. Il piano emotivo3.4. Lavorare con le cariche3.5. Che cosa la guarigione del bambino interiore non è3.6. Che cosa la guarigione del bambino interiore è

STRUMENTIVideo Questionario - test

APPENDICE“Il bambino interiore: comprenderlo” di A.A.Almaas, traduzione inedita“Le cinque ferite e come guarirle”, un libro suggerito

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INTRODUZIONE

In questo libro ho concentrato l'essenziale del lavoro sul bambino interiore: ciò che è utile sapere per essere in grado di accompagnare la propria autoguarigione delle ferite d'infanzia e procedere dunque nel migliorare decisamente la qualità della propria vita.

Sono stata motivata a scrivere questo testo osservando che:-si tratta di un aspetto di primaria importanza nel lavoro di crescita personale, eppure sorprendentemente se ne sa poco;-molta della letteratura sul tema è per “addetti ai lavori”, cioè rivolta ai terapisti;-ci sono molte resistenze ad affrontare il tema del bambino interiore;-c'è bisogno di entrare più profondamente in un tema che è approcciato sovente in modo superficiale.

Ho scritto facendo tesoro di:-mia esperienza personale di un'intera vita dedicata a guarire i miei traumi, a sciogliere il mio ego e a risvegliare la mia consapevolezza;-lettura e studio di una vasta letteratura sul tema, in parte qui elencata nella bibliografia;-mia esperienza nel lavoro con le persone, mettendomi a Loro servizio e sostenendole nel cercare la soluzione ai loro problemi.

L'intento di questo libro è duplice:-fornire informazioni che abbiano un'utilità pratica in relazione allo scopo di guarire il bambino interiore-stimolare il lettore a lavorare su di sé, a passare cioè dal sapere al fare, dal capire allo sperimentare.

L'intento sarà raggiunto nella misura in cui un argomento così importante per la crescita personale non resterà una mera nozione, ma coinvolgerà il cuore nell'avventura della trasformazione.

Buona lettura e buon lavoro! Con amore, Renata

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1.

Bambino interiore:un aspetto fondamentale della crescita personale

Stai camminando su un sentiero evolutivo?Sei rivolto all'intento di migliorare te stesso?Cerchi la guarigione fisica e/o emotiva?Ti stai prendendo cura di te contemplando vari aspetti del tuo essere?Stai cercando di star bene con te e con gli altri?

Bene, allora nel corso del tuo cammino non potrai non incontrare un personaggio molto speciale: il tuo bambino interiore, o la tua bambina interiore. Vediamo di conoscerlo insieme.

1. Il bambino interiore: chi è?

Il bambino interiore è la parte di te rimasta bambina. Diventiamo adulti, e una parte di noi resta bambina.

Vi sarà capitato di notare questa parte bambina in voi stessi e/o negli altri. Si è soliti dire: “Sei rimasto un bambino” oppure: “Che bambinone!” “Sei un bimbo cresciuto” “Sei come una bambina”, ecc.... Cosa si intende dire? Evidentemente, il diventare adulti è un processo che non coinvolge tutta quanta la nostra psiche, ma solo una parte. Dal momento del concepimento inizia il nostro viaggio di crescita: cresci e da embrione diventi feto, nasci e sei un bimbo, poi qualche anno dopo da bambini diventiamo adolescenti e poi da adolescenti diveniamo adulti. Da adulti possiamo accorgerci che il bambino è ancora presente, non è stato superato completamente.

Se siamo attenti, notiamo che non si tratta di un ricordo di come eravamo nel passato, non si tratta della rievocazione di cose successe durante la nostra infanzia, tutt'altro: il lato bambino della nostra personalità è qualcosa che

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emerge nel presente, che vive nel presente.

Si tratta dunque di un elemento dinamico della nostra psiche, che ci accompagna costantemente: può capitare che per un arco di tempo più o meno lungo tu non ne avverta la presenza, o perchè non te ne accorgi, o perchè la tua attenzione è assorbita dalla mente adulta e dai suoi affari. In ogni caso, in ciascuno di noi c'è un piccolo bambino, che possiede tutte le caratteristiche e le qualità dei bambini.

2. I bambini e le bambine “esteriori”

Osservare i bambini “esteriori”, i bambini e le bambine intorno a noi, osservare i nostri figli, nipoti e vicini di casa, interagire con i bambini che incontriamo nella vita di tutti i giorni, è assai utile per approcciare efficacemente il lavoro sul proprio bambino interiore. Relazionarci ai bambini e alle bambine con la disponibilità ad apprendere da loro, ci rende evidente che tutti i bambini di questo mondo hanno potenzialità e bisogni.

-potenzialitàL'essere umano viene al mondo con una sua propria energia, unica, che lo contraddistingue e che continuerà a emanare tratti originali durante tutta la crescita: è il suo potenziale, un immenso serbatoio di energia, pronta per manifestarsi. Il bambino è quell'energia, si muove con essa: se osservi un bambino, noti la sua spontaneità, il suo entusiasmo, la sua vitalità, è instancabile. Spesso si dice che i bambini hanno più energie degli adulti: al termine di una giornata intensa, dopo aver fatto di tutto, aver camminato, corso, giocato, socializzato, gli adulti sono stanchi e hanno bisogno di ritirarsi, i bambini hanno ancora voglia di celebrare e mettersi in gioco. La loro energia è inesauribile, perchè sono in pieno contatto con il loro potenziale.

-bisogniCosì come sono connessi al potenziale, i bambini lo sono ai loro bisogni. Sanno in ogni momento cosa vogliono, e quando non lo sanno, provano a dirigersi in una qualche direzione, e vedono cosa succede: se è gratificante per loro, ci rimangono, se no, l'abbandonano e cambiano gioco, coinvolgendosi in una nuova avventura. La loro connessione alla propria energia è evidente nel seguire gli impulsi corporei, i quali segnalano di cosa c'è bisogno.Sono naturalmente curiosi e aperti, disponibili all'esperienza.Tutti i bambini vogliono crescere, vogliono diventare grandi e entrare nel mondo degli adulti. I bisogni li sostengono ad andare in quella direzione, e attraverso l'appagamento dei bisogni il bambino cresce. Per esempio, per un neonato l'appagamento totale è saziare la fame poppando e nutrirsi dell'amore proveniente dal seno della madre, un'esperienza che fa

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crescere non solo il suo corpicino, ma anche il suo senso di fiducia, base dell'identità per tutto il suo percorso di vita successivo.

3. Perchè nell'adulto permane il bambino?

Più l'infante trova negli adulti l'aiuto e il supporto a comprendere i propri bisogni e a soddisfarli, più la crescita è armonica e in sintonia col potenziale.Meno viene compreso, sostenuto e incoraggiato dai genitori, meno viene ascoltato e accolto nei suoi bisogni specifici, meno ha occasioni per esplorare ed esprimere il suo potenziale. Le energie potenziali non manifestate, ricadono nell'inconscio e accedervi diverrà via via meno facile e immediato.

Esistono infinite gradazioni nel livello di connessione tra il bambino e il genitore, dal totale diniego di cure alla completa unità ed empatia: nel primo caso, si parla di gravi patologie fisio-psichiche (come la malattia mentale conclamata o il grave disagio, la devianza comportamentale); nel secondo caso, si tratta di genitori illuminati e pienamente consapevoli, che hanno guarito se stessi e accolgono un'anima molto evoluta.

La stragrande maggioranza degli esseri umani esperisce la fascia di mezzo tra questi estremi: abbiamo avuto genitori che, in buona fede, hanno fatto del loro meglio, in base al livello evolutivo in cui si trovavano, ma che non hanno saputo rispondere a TUTTE le nostre esigenze, nel momento appropriato. Nessuno può dare ciò che non ha, i genitori ci hanno dato ciò che avevano, ci hanno passato ciò che loro stessi hanno ricevuto, talvolta hanno creduto di far bene dandoci ciò che loro avrebbero voluto per se stessi. Il semplice capire che hanno fatto del loro meglio non ci è sufficiente, non ci restituisce ciò che ci è mancato, ed è importante che ce ne rendiamo conto. Il nostro bambino interiore è lì, fa capolino dentro di noi a ricordarcelo. Quando questo lato della nostra personalità emerge, è per ricordarci che sta ancora aspettando ciò che non ha avuto. Da adulti, è nostra responsabilità dare al bambino interiore ciò di cui ha bisogno.

Il bambino interiore è la parte di noi rimasta indietro, è il detentore del nostro potenziale, di quell'energia che ancora non conosciamo, perchè a suo tempo non abbiamo avuto l'opportunità di farne esperienza nel modo giusto per noi. Siamo venuti al mondo con essa, ERAVAMO quell'energia, ma l'abbiamo sviluppata solo parzialmente: abbiamo perduto la strada per ricontattarla nella sua pienezza.

La crescita ha interessato alcune parti del corpo, della mente e delle emozioni. La crescita non è stata integrale e armonica. Da bambini non abbiamo incontrato, nell'ambiente esterno e negli adulti di riferimento, una risposta totale alle nostre esigenze di crescita.

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Se la crescita fosse totale, non riuscireste a trovare, da adulti, una parte di voi rimasta bambina, non la vedreste in voi stessi: sareste tutt'uno, e vi percepireste in tale unità, senza distinzioni. Non vi sarebbe separazione tra adulto e bambino, perchè non avreste riscontro di una tale dualità.Invece, è esperienza comune imbattersi nella manifestazione del bambino, o della bambina, che c'è in ognuno di noi.

4. La funzione del bambino interiore nella psiche dell'adulto

Che cosa fa e che ruolo ha il bambino interiore nella vita dell'adulto? Qual'è il suo dono o messaggio per noi? Cosa vuole dirci? Che cosa ci fa con noi?

- è il depositario della nostra energia potenzialeil tuo bambino interiore possiede la chiave per accedere alla tua energia, all'immenso serbatoio di energia che possiedi, e che può manifestarsi come vitalità, spontaneità, intraprendenza, gioco, vivacità, creatività, voglia di vivere, ecc...Se da adulti ci sentiamo spesso “senza energia”, o depressi, o se dobbiamo ricorrere continuamente alla forza di volontà, perchè altrimenti le cose non funzionano... Se andiamo avanti per senso del dovere senza sapere cosa vogliamo e a cosa siamo portati, o se ci trasciniamo anziché vivere in pienezza, allora ci manca la chiave per entrare nella nostra energia e viverla direttamente. Ricontattare consapevolmente il bambino interiore è la via alla scoperta di essa.

- è il portatore dei bisogni primari quali sono le nostre esigenze personali? Di che cosa abbiamo bisogno? Essere accuditi, essere amati, essere riconosciuti, essere benvenuti e accolti, essere circondati da un ambiente favorevole e propizio, sono alcuni bisogni che, in quanto esseri umani, non possiamo trascurare. Da piccoli, era compito degli adulti provvedere per noi. Da adulti, il bambino interiore ci chiede di assumerci la responsabilità per noi stessi.Essere a contatto col bambino interiore ci rende più attenti e solleciti verso noi stessi, verso i bisogni reali: è la via verso l'imparare a prendersi cura di sé in ogni aspetto del vivere.

- è la chiave d'accesso al mondo della sensorialità, degli impulsi corporei e delle emozioniIl bambino interiore ci ricorda di vivere la vita dei sensi, di aprirci alle esperienze sensoriali, di seguire il sentire. I bambini amano muoversi, partono dall'apertura sensoriale per fare esperienza della realtà, e solo in seguito la elaborano mentalmente.

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Se da adulti tendiamo ad aggrapparci alla razionalità, a condurre una vita organizzata e interpretata dalla mente, verrà il momento in cui non ci basterà: prevedere, gestire e controllare, alla lunga ci impoverirà e ci renderà incapaci di godere di ciò che abbiamo costruito. Il bambino interiore è la parte vulnerabile, che ci aiuta ad accogliere la novità, a rimetterci in gioco, partendo da intuito e percezione spontanea.

- è la porta d'entrata nell'inconscio, quel luogo interiore che racchiude tutto ciò che non vogliamo vedere di noi stessi, ma che ci fa male, influisce negativamente sul nostro presente e ci spinge in direzioni che non vogliamo. Mostri, fantasmi e scheletri popolano uno scenario di paura che ha avuto origine nella nostra infanzia, la cui traccia è rimasta nel bambino interiore.Le fiabe per bambini sono costellate di storie in cui l'eroe sconfigge mostri ed esseri cattivi; esse hanno la finalità di placare le paure del bambino, di infondere fiducia, sicurezza e conforto.Se da adulti siamo in preda a stati emotivi negativi come ansia, paura, panico, l'origine è sicuramente nella nostra infanzia, e la via di guarigione non potrà prescindere da un confronto col bambino interiore e con i vissuti e i temi che racchiude.

5. Bambino interiore e crescita personale

Stiamo percorrendo un cammino di crescita personale. Chi è che cresce?E' forse la parte adulta? E' forse la nostra anima o essenza? O è il bambino interiore? E' il bambino interiore a crescere. E' il bambino interiore il portatore di questa esigenza.

Il bambino interiore racchiude in sé le energie inesplorate, che sono rimaste a livello di potenzialità e non si sono espresse: è ciò che come adulti avvertiamo come mancanza di qualcosa, così siamo spinti a cercare e ci mettiamo sulla via.Il bambino interiore, come tutti i bambini, desidera crescere. Sta aspettando da molto tempo, da quando eravate piccoli, di vivere dei lati della propria energia che non hanno trovato riconoscimento nell'ambiente familiare.Così, non potendo crescere, è rimasto lì, in attesa.

Non se ne va via dal tuo mondo interiore, non si trasforma solo per il fatto che, da adulto, non lo consideri o non gli dai attenzione o non lo prendi troppo sul serio. Il bambino interiore rimane lì, dentro di te, in attesa di crescere, di emancipare ed evolvere tutta l'energia con cui sei venuto al mondo, e non solo la misera parte alla quale sei abituato. Potrà aspettare invano per tutta la vita, qualora tu perseveri nel non ascoltarlo: allora il bambino interiore, come fanno i bambini incompresi, si abituerà ad

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agire di nascosto, combinerà le marachelle a tua insaputa, è ciò che siamo soliti chiamare “sabotaggio”; oppure tenterà di far sentire la sua voce attraverso la somatizzazione, portando malesseri fisici di varia entità.

Oppure, arriva il momento che tu lo prendi in considerazione, cominci a guardarlo: lì inizia il tuo vero itinerario di crescita personale. Ti rendi conto che la formazione che hai ricevuto da bambino o da ragazzo non è sufficiente a farti vivere una vita felice da adulto, e sei pronto a colmare le mancanze e a dare al tuo bambino interiore la possibilità di crescere, che tanto desidera.

Ogni percorso di crescita personale che prescinda dal considerare il bambino interiore e la sua importanza, è un falso percorso, che non ti porterà molto lontano. Alcuni di questi falsi percorsi sono proprio disegnati apposta per evitare di confrontare il bambino, perciò non portano alla crescita vera, ma a una amena sosta in luoghi di “intrattenimento spirituale”, dove ancora una volta lavori con la mente: magari crei con l'immaginazione un mondo interiore più bello, ma inutile e finto, perchè disconnesso dalla tua energia genuina. Perchè non prendere in considerazione il bambino interiore? Per evitare di far emergere la sofferenza legata ai traumi infantili, che tutti abbiamo dentro di noi. A nessuno fa piacere entrare in quel luogo interiore popolato da mostri e fantasmi. Nessuno è privo di paure e resistenze nell'affrontare le ferite che si porta dentro. Ma confrontare quella sofferenza è il prezzo da pagare per liberarsi, per crescere veramente ed essere così in grado di vivere una vita felice: la nostra!

A tutti farebbe piacere crescere senza sofferenza: da bambini l'avremmo voluto, non immaginavamo che “diventare grandi” implicasse anche dolore; ma fa parte della lezione da imparare in questa dimensione terrestre, in cui la luce e l'oscurità, la gioia e il dolore, fanno parte di un'unico disegno divino, che noi siamo qui per scoprire, e che si rivela vivendo con consapevolezza ambedue gli aspetti.

Se da adulti ci illudiamo di percorrere un cammino di crescita personale dove sia tutto bello, facile e luminoso, allora non abbiamo ancora capito cosa significa crescere. Se non siamo disposti a confrontare la sofferenza del bambino, perdiamo di vista la cosa più importante: l'energia bloccata dai traumi, che è l'aspetto apparentemente più oscuro, finchè non lo conosciamo, ma che una volta liberato e trasformato si rivela luminoso, in quanto ci conduce a ricostituire la nostra unità.

E' ciò che succede con la guarigione del bambino interiore, di cui parleremo in una prossima pagina.

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2.

Il bambino interiore ferito

Ogni viaggio di conoscenza del bambino interiore, che ci porti a contattarlo e a prendere consapevolezza della sua energia, ce ne rivela le problematiche. Sono le ferite d'infanzia, ciò che ha segnato la nostra vita e che ci ha resi gli adulti che siamo ora. Questi temi dolorosi rimangono impressi in profondità e continuano a condizionare negativamente la vita adulta, finché non prendiamo seriamente in considerazione l'intento di venirne fuori, di guarire, di cambiare per il nostro bene. Vediamo insieme alcuni motivi ricorrenti del bambino interiore ferito, nei quali ognuno potrà riconoscere tratti di sé e/o delle sue relazioni. E vediamo anche i percorsi consigliati per riemergere dalla sofferenza.

1. Cosa si intende per “bambino interiore ferito”?

Il bambino interiore ferito è quella parte di noi che ha subito un trauma, uno shock, in tenera età, e che non è riuscita a superarlo, a “digerirlo”, ad andare oltre, ma è rimasta ferma là. Poniamo l'esempio di un bambino di 2 anni a cui muore la madre in un incidente; questo bimbo crescerà comunque, diventerà un adulto, ma dentro di sé porterà la ferita d'abbandono: il dolore della separazione improvvisa dalla madre è troppo forte e penoso per essere accettato dalla giovane coscienza, così viene relegato nell'inconscio. Per quanti aiuti possa avere ad elaborare il lutto, per quanto possa essere consolato e rassicurato da altre figure di riferimento, così piccolo gli manca la consapevolezza necessaria ad una completa integrazione di quell'esperienza.E così diventa grande, il corpo cresce, ma all'interno, in profondità, una parte rimane quel bambino di 2 anni, che piange disperato. Quel particolare tipo di dolore non è sparito per il solo fatto che la persona è cresciuta in altezza ed ha qualche anno in più, non è sparito per il solo fatto che il tempo è trascorso: ciò ha forse permesso la sopravvivenza, ma non implica automaticamente la guarigione profonda.Dunque, è un fraintendimento pensare che “il tempo è la miglior medicina”, o

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che “il passato è passato”: si tratta di luoghi comuni che possono accontentare un sentire superficiale, ma non rispecchiano la realtà delle cose. Aggiustare non è guarire. Lo possiamo vedere sul banco di prova delle relazioni: l'uomo che abbiamo preso come esempio, da adulto magari troverà una compagna, si sposerà, condurrà una vita apparentemente normale, ma profondamente resterà terrorizzato, le sue azioni saranno segretamente dominate dall'ansia d'abbandono. Tale sentimento potrà sfociare in attacchi di panico, e la persona starà a chiedersi “Perché?” e a cercare rimedi altrove.... Oppure, sarà repentinamente lasciato dalla moglie, avendo attratto lo specchio della sua parte in ombra. Avrà così l'occasione di incamminarsi verso la guarigione dell'antica ferita: se la coglierà al volo, se sarà sincero con se stesso, non potrà far altro che incominciare a considerare quel bambino di 2 anni che, dentro di lui, è ancora lì: non si è mosso di un millimetro, sta ancora aspettando disperato la mamma che non torna.

2. Origine delle ferite del bambino interiore

Perché le ferite? Nasciamo completamente aperti e vulnerabili: il bambino piccolo è totale innocenza, la sua Luce è evidente, ma non è autocosciente, e ciò lo espone inevitabilmente a incidenti di percorso, in quanto non è in grado di badare a se stesso e di scegliere autonomamente ciò che va bene per lui/lei. Dipende in tutto e per tutto dai genitori, e ne dipende continuamente, e a lungo: si pensi che il cucciolo umano è tra quelli, in natura, che trascorrono più tempo con i genitori e che sono maggiormente soggetti alle cure parentali. Il piccolo viene nutrito, lavato, vestito, accudito fino all'adolescenza, età in cui è pronto per spiccare il volo.

Ferita si crea ad ogni atto dell'adulto che non soddisfa appieno l'intimo bisogno del piccolo, di essere trattato nel modo giusto per lui/lei.Vi sono un'infinità di modi e situazioni in cui ciò accade, e ogni fase dell'età infantile ha le sue: dal modo in cui il bimbo viene allattato, o cambiato, allo svezzamento, all'impartizione di regole di comportamento, ecc...

Senza gli adulti morirebbe. Allora, adeguarsi suo malgrado a ciò che essi gli offrono, adattarsi all'ambiente familiare con tutto ciò che comporta, anche laddove non adeguato alle sue esigenze, è di vitale importanza per l'infante. Finché dipende dagli adulti, la sua ribellione è sterile, non ha altra scelta che lasciare che mamma e papà facciano a loro modo.

Potrà fare buon viso a cattiva sorte e indossare la maschera del “bravo bambino”, sviluppando una personalità compiacente e servizievole; potrà chiudersi e immusonirsi, taciturno e schivo, quasi a svanire; o ancora diventare

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un “soggetto problematico” per capricci ed eccessiva esuberanza: si tratta di modi diversi per difendersi dalla ferita. La sostanza è che il bambino sopravvive come meglio può. La famiglia è, per tutti, la prima palestra di sopravvivenza. Le ferite sono prove di sopravvivenza: il bambino non può continuare a soffrire, così già da molto piccolo impara a compensare, a modificare la sua configurazione energetica, pur di non sentire l'intensità della ferita.Dal meccanismo di difesa dalla sofferenza, si genera la struttura dell'ego, o personalità, che serve al bambino per sopravvivere nella famiglia, e gli servirà poi da adulto per sopravvivere nella società, che non è altro che l'allargamento della famiglia, il contesto più ampio in cui tenderà a riproporre gli stessi schemi di relazione, ad attrarre persone simili ai genitori e situazioni e problematiche simili a quelle che caratterizzavano il clima familiare.

Benchè ciascuno le esperisca in modo unico e soggettivo, ferite di persone diverse hanno energie simili: questa osservazione ha guidato ricercatori come Reich e Lowen a tracciarne una tipologia, che è stata recentemente ripresa e sintetizzata da Lise Bourbeau nel libro “Le cinque ferite e come guarirle”. Questo interessante studio, recensito in appendice, ci fornisce una mappa orientativa per approcciare nella giusta prospettiva il bambino interiore ferito ed imparare ad auto-aiutarci.

3. Il bambino interiore ferito è in tutti

Abbiamo fatto un esempio eclatante prima, parlando del bimbo orfano di madre, ma è importante notare che tutti, nessuno escluso, abbiamo dentro di noi un bambino interiore ferito, o una bambina interiore ferita.Perché? Perché tutti abbiamo dovuto affrontare le prove di sopravvivenza.

Anche chi proviene da una famiglia “perfetta” non è stato visto, accolto, ascoltato e amato per quello che era. Talvolta l'immagine della famiglia “del Mulino Bianco”, dove va tutto bene e tutti sono felici, è un ricordo di copertura, nel tentativo di allontanare la sofferenza dalla nostra percezione. Nella mia esperienza di facilitatrice mi sono più volte imbattuta in persone assolutamente convinte del loro quadretto idilliaco, palesemente falso in quanto non collima con le evidenti difficoltà della loro vita adulta. E' un duro lavoro guidarle a rendersi conto che le cose sono andate diversamente e che, se vogliono venire a capo dei problemi, necessitano di guarire il bambino interiore, tanto quanto chi sa di aver avuto un'infanzia difficile.

Dunque, chi ha dentro di sé un bambino interiore ferito? Chi ha bisogno di guarirlo? TUTTI ne abbiamo bisogno. Nessuno escluso.Che non tutti vogliano farlo, è un altro discorso, che non riguarda la necessità ma il libero arbitrio.

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La questione non si pone nei termini se abbiamo avuto genitori “buoni” o “cattivi”: non è una questione morale. Non ci sono buoni o cattivi genitori, ma adulti disposti a mettersi in gioco e adulti che se la raccontano.

E' importante comprendere che le ferite non sono avvenimenti straordinari che colpiscono solo i più sfortunati, come per esempio la morte prematura e tragica di un genitore, o un padre violentatore, o la madre alcoolizzata. Ferita è tutto ciò che in famiglia accade non in sintonia con la sensibilità del bambino. E' proprio indagando sulle proprie ferite che si scopre, per esempio, che ci sono molti modi e molte gradazioni e sfumature nell'abusare di un bambino o nell'usargli violenza, magari i più tanti di noi hanno subìto soprusi velati, forse così reiterati nel tempo dall'abitudine, da diventare la normalità.

Dunque, se approcciamo il tema del bambino interiore ferito cercando di stabilire a priori se e quanto abbiamo sofferto, non verremo a capo di niente che abbia un valore per la nostra evoluzione personale.

Tutti abbiamo sofferto, ciascuno a modo suo, e ciascuno ha percepito in modo soggettivo e unico ciò che è stato. Per questo, non si possono fare paragoni tra la tua sofferenza e quella di un altro, e non è attraverso la comparazione che tu guarisci.La sofferenza del bambino è sempre al 100 % perché il bambino è totale nel suo sentire, non vive le cose a metà. Perciò anche la guarigione dovrà avere le stesse caratteristiche di totalità e completezza, per apportare il cambiamento significativo nella tua vita di adulto.

Ognuno di noi ha avuto il suo vissuto, unico, e la sua famiglia, unica. Per la completa e profonda guarigione del bambino interiore ferito, è importante che ciascuno ripercorra la sua storia, tornando in quel luogo e in quello spazio interiore in cui il bambino è ancora vestito con la maglietta a quadretti bianchi e blu, sta mangiando pane e cioccolata, sente il profumo del bucato appena steso, accarezza il gatto Jimmy e la mamma arriva coi bigodini in testa e lo sgrida.... Tanto più sappiamo aprirci alla particolarità del vissuto, tanto più la nostra guarigione sarà effettiva perché sarà un'esperienza, non una nozione o un concetto. Infatti, così come la ferita è un'esperienza, altrettanto la guarigione deve essere un'esperienza.

“Guarire le radici” è un seminario di guarigione delle ferite d'infanzia, che ti consente un'esperienza totale e completa.

4. Perché guarire?

Il punto di partenza, la molla che ad un certo punto fa sorgere in noi la

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decisione di occuparci del bambino interiore ferito, è la considerazione oggettiva della vita ATTUALE, di adulti: contempliamola, guardiamola con obiettività.Ci basti renderci conto di questi 3 punti:

-che cosa abbiamoHai 30 anni? 40 anni? O forse più? Cosa hai costruito? Cosa hai in mano? Stai facendo la tua vita o è la strada che qualcun altro ha deciso per te? La tua vita è delineata, ha un suo profilo? O è fumosa? Sei contento di ciò che hai o lo vorresti diverso o più espanso? Come sono i tuoi affetti e le tue relazioni? Nei vari ambiti, ti stai accontentando o sei felice? Vai avanti ancora per la sopravvivenza?

-che cosa vogliamo Quali sono i tuoi desideri? Li ritieni realizzabili? Quanto sei disposto a fare?Hai aspirazioni autentiche? Che cosa ti sta veramente a cuore? In cosa consistererebbe la tua guarigione personale?

-quanto abbiamo a cuore noi stessiCertamente se continuiamo ad anteporre gli altri a noi stessi, la nostra guarigione non accadrà mai!

Poiché le ferite del bambino interiore sono nascoste, non sarà certo la percezione chiara delle stesse a spingerci a scegliere il cammino della guarigione. Se aspettiamo di capire quali sono le ferite del nostro bambino interiore, per incominciare un cammino di consapevolezza e di guarigione, non lo inizieremo mai!

E' la contemplazione della vita attuale, di te adulto, dei suoi limiti, di ciò che avresti voluto e che non hai ancora realizzato, delle sconfitte e dei fallimenti, che dovrebbe guidarti a capire che dentro all'adulto insoddisfatto c'è il bambino interiore ferito, e che quindi c'è un bisogno assoluto e improrogabile di guarigione.

5. Attraverso le ferite si cresce?

Un luogo comune dice che si cresce anche attraverso la sofferenza, dunque le ferite d'infanzia sarebbero -secondo questa logica- propizie alla crescita.Ma è davvero così? E di che tipo di crescita si tratta?Abbiamo visto che:-le ferite fanno parte della scuola di sopravvivenza-in seguito alle ferite si forma l'ego o personalità-l'ego o personalità è una struttura funzionale alla sopravvivenzaDunque in quest'ottica si può dire che le ferite del bambino permettono la

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crescita sì, ma la crescita dell'EGO, la quale accade automaticamente in seguito alle ferite. Non permettono certo la crescita della consapevolezza, del SE', dell'armoniosa espressione ed espansione della nostra naturale energia!

Che cos'è l'ego e perché ti fa sopravvivere? E' una configurazione limitata della tua energia, che è programmata per fare certe cose, per reagire in un certo modo dinnanzi a dati stimoli, il tutto usando male l'energia e sempre accontentando gli altri in cambio di una falsa approvazione.Sembra un controsenso, ma è così: finché sei il tuo ego, hai l'illusione di fare qualcosa per te, in realtà lo stai facendo per la società, per protrarre e salvaguardare delle convenzioni. E in tutto questo, ti senti isolato, separato dalla Totalità, dalla Natura, dall'Uno. Sei sradicato, perché di base sei separato da te stesso; tale separazione è partita dalle ferite d'infanzia, che ti hanno fatto allontanare dalla tua energia, con la quale sei venuto al mondo, e dalla sua interezza.Va da sé che un'esistenza basata sull'ego non può portare alla tua felicità, perché non è concepita per quello, non è quello il suo scopo. Non puoi presumere di poter andare verso la felicità appesantito dalla corazza egoica, che ha la sola funzione di farti sopravvivere. Sarebbe come voler cucinare una torta avendo a disposizione solo 1 kg di cipolle, e per giunta marce.

6. Guarire è crescere in consapevolezza

Allora, se vuoi essere felice hai solo una via: trasformare il tuo ego, smantellare quella struttura che blocca il tuo corpo e acceca la tua mente, e per farlo hai solo un modo: andare alla RADICE dove si è formata, ricostruire dove è partito il tutto, agire laddove è cominciata.

Guarire il bambino interiore ferito significa allora scegliere per te stesso un indirizzo diverso di vita, nel quale non sarai più costretto a crescere attraverso le ferite, attraverso la sofferenza, perché una volta guarito non sarai più interessato a sopravvivere, ma sperimenterai cosa significa VIVERE la tua vita.

Solo chi resta attaccato alla logica dell'ego, non può che attrarre ancora una volta la crescita attraverso la sofferenza: ripropone quel modello che ha introiettato con le ferite, da piccolo, e che non è disposto a lasciar andare.

La crescita vera, lo sviluppo pieno della propria energia, può accadere solo in seguito ad un atto deliberato, in cui l'individuo prende in mano se stesso e la propria vita e si riprende la facoltà di autodeterminare se stesso.

E' ciò che facciamo nel seminario di guarigione del bambino interiore ferito “Guarire le Radici”.

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3.

La Guarigione del bambino interiore

Guardando più da vicino il bambino interiore e cominciando a considerarne l'importanza nella nostra vita e nella crescita personale, emergerà prima o poi l'esigenza di portare guarigione. Lavorare su di sé ricontattando il bambino interiore, ci farà diventare consapevoli di quanta cura sia necessaria, di quanto ascolto amorevole e di quanta pazienza.Vediamo insieme le caratteristiche della guarigione del bambino interiore, di cosa c'è bisogno per guarire e il percorso consigliato.

1. Prendere consapevolezza

Contattare il bambino interiore è innanzitutto diventare consapevoli che c'è, che è una parte importante di noi, e che è lì per un motivo: crescere. La sua crescita è la nostra crescita. Il primo passo dunque è affinare l'osservazione di se stessi, per rintracciare la presenza del bambino interiore nella propria vita.

Ci aiuteranno in questo tutte quelle meditazioni che ci mettono a contatto col corpo, con le sensazioni e le emozioni: le tecniche di meditazione attiva, come la meditazione dinamica, sono indirizzate a farci prendere consapevolezza di ciò che accade in noi momento per momento, non solo a livello mentale, ma anche corporeo ed emotivo. Praticando queste tecniche, prepariamo il terreno per una osservazione oggettiva e puntuale di noi stessi, e per un contatto chiaro e diretto col nostro bambino interiore.Sarà così possibile incominciare a cogliere nel presente il nostro bebè nei vari aspetti: vediamoli insieme.

2. Il piano mentale

Diventando più consapevole dei miei pensieri, noterò che essi si svolgono sullo

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scenario di un dialogo tra varie voci, è il dialogo interiore. Il bambino interiore è uno dei soggetti di questo dialogo. Quando sono identificato col bambino interiore, non mi accorgo che sto pensando con la coscienza infantile. Ma se comincio a creare spazio e, con l'aiuto della meditazione, creo una certa distanza tra i pensieri e la mia consapevolezza, allora mi sarà più facile rendermi conto di quando penso con la testa del me bambino, e di quando invece penso con la testa del me adulto. Mi renderò conto anche di quando questi due discutono tra loro; per esempio: “Voglio il gelato” “Nooo, non posso, sono a dieta”. Esempi di questo tipo ve ne sono numerosi, e più affiniamo l'osservazione di noi stessi, più li vediamo e siamo al corrente della natura dei nostri pensieri e della relazione tra essi.

3. Il piano emotivo

Come si è detto, il bambino interiore rappresenta la parte vulnerabile, senziente, sensibile. L'adulto è la razionalità, il ragionamento, l'intelletto. Se il tuo percorso di vita ti ha portato a sviluppare la parte razionale, a organizzare e controllare la vita a partire da quella, anziché farla sorgere spontaneamente dall'energia del corpo e dei sensi, all'inizio non ti sarà facile contattare il sentire nel corpo nella sua naturalezza. Si tratta di un percorso che richiede pazienza, principalmente per il fatto che il nostro sentire di adulti è condizionato, e a causa di ciò non siamo abituati ad ascoltare quella parte di noi che è più vicina al nostro essere, rispetto a quanto lo sia la mente.

I condizionamenti hanno avuto origine nell'infanzia, ed è lì che devono essere sciolti, ripercorrendo la matrice che li ha generati. Ascoltare ciò che accade nel nostro corpo, particolarmente le emozioni, nel momento in cui si manifestano, è la traccia per comprendere le dinamiche dei nostri condizionamenti, e avviarci a scioglierli, per riacquistare così un sentire genuino, del quale possiamo fidarci perchè rispecchia la verità.

Più mi permetto di ascoltare le mie emozioni per quelle che sono, senza soffocarle o alterarle, più invito il mio bambino interiore a farsi vedere da me, e posso iniziare a conoscerlo, a vedere che tipo è, che richieste ha, cosa gli è mancato e cosa sta cercando.

Le emozioni, ricordiamolo, sono energia in movimento. Sia che si tratti di contentezza, sia che si tratti di rabbia o paura, sono sempre energia che si muove: l'energia del bambino interiore. Il movimento, il dinamismo, è nella natura della vita, che è un fluire spontaneo, e i bambini sono maestri in questo. Attraverso le emozioni, il bambino interiore ci invita a fluire nella vita, a rimettere in movimento ciò che è bloccato, a rimetterci in gioco con più totalità.

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Se come adulto rifuggo dalle emozioni, taglio la mia energia e non do modo al bambino interiore di esprimersi, di muoversi, di uscire allo scoperto. E' il condizionamento che induce l'automatismo del tagliare l'energia, reagendo per non sentire la carica emotiva. Ci comportiamo da adulti col nostro bambino interiore allo stesso modo in cui quand'eravamo piccoli gli adulti di riferimento si sono comportati con noi: questa è la sostanza del condizionamento, ed è il circolo vizioso da cui dobbiamo uscire per guarire il bambino interiore.

L'osservazione delle emozioni è il termometro dello stato di salute del bambino interiore: -se sei staccato dalle tue emozioni, in te prevale la parte adulta e il bambino interiore non ha spazio: è quasi completamente inconscio; occorre un lavoro di sensibilizzazione per ricominciare a sentire;-se segui l'andamento di un'emozione fino ad un certo punto e poi la blocchi con un pensiero, un'elaborazione, un'aggiunta, allora in te il bambino interiore è sotto, e la parte adulta è sopra, c'è separazione e non sei in grado di dare al bambino ciò di cui ha bisogno, e di ricevere il suo amore per liberarti;-se ricerchi le emozioni gradevoli e reprimi quelle sgradevoli, magari col pretesto del “pensiero positivo”, ti muovi in superficie e dai al bambino interiore un amore condizionato, che non è amore, ma attaccamento.-se fabbrichi emozioni gradevoli usando la mente, la fantasia, gli ideali, sei sbilanciato e il tuo sentire è alterato; magari ti ritieni una persona sensibile, ma la tua sensibilità è finta perchè indotta e non spontanea.

Prendere consapevolezza di tutto ciò è un passo importante nella direzione della guarigione del bambino interiore.

4. Lavorare con le cariche

Tendiamo ad essere identificati con la parte adulta, a governare la nostra vita con la mente condizionata dell'adulto, e periodicamente accadono situazioni in cui il bambino interiore si fa sentire: fa una puntatina fuori dal cantuccio in cui vive ritirato, ed emerge sotto forma di emozione, energia in movimento. Sono i momenti in cui abbiamo paura, o proviamo rabbia, o tristezza, o ancora, ci sentiamo in colpa: cosa sta succedendo? La mente dell'adulto è portata a credere che tutto ciò sia negativo, invece sta accadendo che il nostro bambino interiore ci sta prendendo per mano per mostrarci qualcosa di noi stessi, ma noi non lo vogliamo seguire.La nostra scarsa dimestichezza ad ascoltarlo e a prenderlo in considerazione, fa sì che non comprendiamo la natura di quell'energia in movimento, non siamo disposti a vedere dove ci porta, così tendiamo ad allontanarci dall'emozione, dai segnali del corpo, ed inneschiamo varie strategie per evitare questo contatto. Tra le strategie più diffuse, ricordiamo: -trovarsi qualcosa da fare

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-accendere una sigaretta-fare uno spuntino-pensare ad altro-respirare in modo piatto (apnea)-irrigidire o contrarre il corpo-analizzare, gestire, elaborare ciò che ci sta succedendo: per questa via, andiamo a falsare l'esperienza tanto che, con la presunzione di capirla, ce ne allontaniamo fino a finire da tutt'altra parte. E ci sono perfino scuole di crescita personale basate su questo fraintendimento!

E' assai frequente non riuscire a contattare e a osservare completamente un'emozione, in quanto siamo troppo carichi.La carica è l'energia, la portata, dell'emozione. All'inizio del lavoro su noi stessi, siamo tutti carichi: di stanchezza, di responsabilità eccessive, di acciacchi, di problemi.... in realtà, siamo carichi di energia inespressa, perchè bloccata: tutta l'energia delle emozioni che non sentiamo, dalle quali siamo disconnessi a un livello tale che non ce ne rendiamo nemmeno conto, e così tutto ciò che vediamo è il livello superficiale, quei problemi della vita contingente, che non siamo in grado di risolvere, o la cui soluzione ci pare non sia in mano nostra. Sentirsi carichi porta ad assumere la postura disfattista, a cercare un placebo. Invece, se vogliamo finalmente avere la sensazione di avere in mano la nostra vita, non per gestirla, ma per viverla, è importante che cominciamo a lavorare con le cariche.Si rende necessario un percorso di sensibilizzazione corporea ed emotiva per riacquistare la capacità di ascoltare cosa ci succede dentro, di essere attenti a emozioni e messaggi del corpo. Allora cominci pian piano a familiarizzare con realtà interiori delle quali prima non immaginavi neanche l'esistenza.

Potremmo incominciare a renderci conto di quanto sia difficile continuare a osservare e a stare presenti mentre c'è un'emozione forte e sgradevole, come per esempio la rabbia o la paura. Esse sono la traccia per liberare l'energia del bambino interiore, per diventare consapevoli del nostro ego, che si è formato nell'infanzia, e per andare oltre, verso una vita più vera e piena nella quale l'energia liberata confluisca nel nostro bene più grande.

Quando le emozioni sono troppo forti e non riusciamo a sostenerle, siamo sotto sequestro emotivo: il nostro malessere si aggrava e noi perdiamo contatto con noi stessi pur di avere l'illusione di alleviarlo, in realtà non lo stiamo sentendo, ci disconnettiamo. La parte adulta e la parte bambina sono in conflitto e sia che vinca la prima, sia che vinca la seconda, sarà una vittoria momentanea, che porterà inevitabilmente frustrazione e infelicità perchè basata sulla separazione e sulla negazione di una parte di sé.Osservare queste dinamiche è una fase importante di passaggio verso la guarigione del bambino interiore: sarà utile prendere consapevolezza di quando siamo dominati dal bambino e di quando invece è l'adulto ad avere il

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sopravvento.

Il lavoro sul corpo, la meditazione attiva, la pratica della presenza, aprono via via nuovi spazi interiori, così che sia sempre più facile stare con quello che c'è e reggere la presenza anche quando la carica dell'emozione è intensa.

I lavori di pulizia energetica e scioglimento delle memorie cellulari sono benefici per la riduzione delle cariche, così che sia via via più facile sostenerle e continuare a osservare. Si apre la strada a comprendere: ciò accade quando intelletto e emozioni, adulto interiore e bambino interiore, incominciano a trovare dei punti di incontro per poi collaborare, riunirsi, procedere insieme anziché divisi.

La guarigione del bambino interiore si ha quando riesci a osservare un'emozione, anche sgradevole, fino in fondo: la carica dell'emozione non ti fa desistere, rimani un testimone, ne accogli la vibrazione e lasci che si distribuisca in tutto il corpo. Non agisci sulla base di quell'emozione, ma aspetti. Sai che quell'emozione è per te, non per qualcun altro. E' un condizionamento che si sta liberando grazie alla tua presenza. Segui con attenzione e curiosità quell'energia che, grazie al tuo atteggiamento benevolo e neutrale, si trasforma e diventa qualcos'altro. E' così che la paura diventa fiducia, la rabbia diventa forza, la tristezza diventa gioia, l'odio diventa amore.

5. Che cosa la guarigione del bambino interiore non è

-non è e non può essere semplicemente un percorso di riscoperta di alcune attitudini infantili, come il gioco o la creatività o lo stare insieme empaticamente. Percorsi che si propongono di ricontattare il bambino interiore e ti fanno SOLO giocare, usare i colori a tempera in libertà, scarabocchiare o impastare la creta, non sono percorsi di guarigione del bambino interiore. Magari sono divertenti e possono servire a trascorrere il tempo libero in allegria. Ma non possono scendere in profondità, perchè per scendere in profondità e operare un cambiamento sostanziale, occorre affrontare ambedue gli aspetti del bambino interiore: quello chiaro e quello oscuro. Queste due parti sono a braccetto una con l'altra: diventa DAVVERO bambino, e non per recita o per posa, e li troverai entrambe. Non potrai giocare senza sentirti anche un po' triste e solo, non potrai disperarti senza sentire anche sollievo. La verità interiore procede così, e questa è la via della guarigione: integrare gli opposti. Perciò non possiamo illuderci di aver guarito il nostro bambino interiore solo perchè abbiamo trascorso mezza giornata a colorare usando le palme delle mani, o una giornata intera a rotolarci per terra in libera espressione corporea. Questi possono essere lavori propedeutici, possono farci capire di non essere troppo seri nella vita, possono darci un senso di

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spensieratezza, ma non possono guarire i traumi.

-non è un lavoro di analisi mentalenon si guarisce il bambino interiore semplicemente raccontando il passato, analizzando con la mente le cose di tanto tempo fa. Anche questo può essere un approccio “alla larga”, propedeutico alla guarigione, ma non è la guarigione, per un unico motivo: c'è separazione tra presente e passato, si considera il passato come “altro da sè”; la mente che abbiamo a disposizione per compiere tale analisi è proprio il risultato di quel passato, allora come potrebbe guarirlo? Per guarirlo, occorre attingere a una energia esterna alla mente condizionata, e questa energia superiore è la consapevolezza, unica entità in grado di portare guarigione sprigionando amore.Occorre considerare che, come si è detto precedentemente, il bambino interiore è sempre presente: non dobbiamo pensare di guarire qualcosa o qualcuno del passato. La guarigione stessa non può che accadere nel presente, e la mente condizionata non fa parte del presente, ma è qualcosa di morto, che non può portare soluzione. E' la consapevolezza che richiama e connette il bambino interiore e l'adulto che siamo ora, e li riporta all'unità.

-non è un lavoro basato esclusivamente sulla visualizzazione e l'immaginazione creativaTali metodi ti fanno compiere un viaggio interiore in cui incontri il bambino ed eventualmente altre parti della tua psiche, come per es. l'adulto, i genitori, ecc.... Oppure incontri il bambino e lo coccoli, ecc...Ciò può essere d'aiuto, ma non conduce alla guarigione integrale, che avviene quando si ricontatta il trauma e lo si scioglie. Il trauma è un'interruzione nel fluire dell'energia vitale del bambino. L'energia vitale scorre nel corpo e il trauma lacia sempre un segno nel corpo, perciò la guarigione deve coinvolgere il corpo, perchè il contatto con l'emozione sia pieno e se ne possa cavalcare l'energia per liberarla. Ciò conduce alla piena consapevolezza e alla vera integrazione tra bambino interiore, adulto e genitore.

-non è perdonare i genitori! Questo è un termine abusato, intriso del peggior buonismo, atto ad aggiustare le cose anziché entrare nel vivo della trasformazione. Guarigione è fare esperienza dell'unione interiore tra bambino, adulto e genitore, ed è qualcosa di tuo, in cui i genitori non c'entrano niente, sono solo degli specchi, degli strumenti di cui l'Esistenza si è servita per l'evoluzione comune. Semmai si può dire che rendersi conto di essere arrabbiati con i genitori può essere un ottimo punto di partenza nel viaggio di guarigione, ma la vera trasformazione non ha nulla a che vedere con un perdono costruito.

6. Che cosa la guarigione del bambino interiore è

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-è un lavoro basato sul presente e sulla presenza: se sei presente, sei in grado di vedere che la vita porta di continuo il bambino interiore davanti a te. Non devi andare a cercarlo nel passato, è già lì. Devi solo diventare consapevole del tuo condizionamento, per vedere che, finchè sei condizionato, tu sei il passato. E' il presente che devi cercare per guarire, non il passato, perchè finchè sei condizionato è il presente che ti sfugge, non il passato.Questo può essere difficile da capire finchè non hai preso dimestichezza con la meditazione, con l'auto-osservazione, con lo spazio interiore. Ma diventa man mano evidente via via che ti inoltri nel cammino, con coraggio, con apertura.

-è un lavoro dove contatti luce e oscurità, e l'oscurità è penosa. Ricontattare l'energia del trauma, in tutta la sua crudezza, accogliere la disperazione più nera del non sentirsi amati, del sentirsi soli, smarriti, persi, è il prezzo da pagare per uscire dal tunnel e rinascere, finalmente liberi. E' la testimonianza della verità di ciò che esce dal buio che ci rafforza e ci fa andare oltre, laddove la luce è pienamente riconosciuta.

-è un lavoro che va condotto su tutti i piani: mentale, corporeo, emotivo e spirituale. Il livello corporeo è, come si è detto, importante, perchè il blocco causato dal trauma è profondamente insediato nel corpo, ed è agendo sul corpo che si può andare in profondità a sbloccare.

“Guarire le radici” è tutto questo: un processo completo di trasformazione.

Esso ci consente di spingerci in profondità, non è un intervento cosmetico, ma radicale, irreversibile e totale.

Qual'è la differenza tra un intervento cosmetico e un intervento radicale?

1. Il primo si limita a lavorare in superficie, ad aggiustare le cose, a limitare i danni, a fornire un sollievo temporaneo ma illusorio; ciò non è risolutorio in quanto costituisce esso stesso un condizionamento, e come tale non può eliminare i condizionamenti. Un intervento cosmetico va a migliorare l'immagine di noi stessi, ma non libera la nostra energia.

2. L' intervento radicale va a sradicare i condizionamenti alla base, restituendo all'individuo il proprio libero arbitrio, la propria piena dignità.L' esito è irreversibile in quanto, una volta estirpata la radice dei problemi, questi non si ripresenteranno più come prima: il nostro giardino, libero dalle infestanti, potrà prosperare, i semi delle piante buone germoglieranno, noi daremo naturalmente attenzione ad esse, che ci daranno fiori e frutti, ragion per cui siamo venuti al mondo.E' la via per recuperare la nostra energia, liberarla dai limiti imposti dai condizionamenti, affinché ritorni a scorrere e nutra i semi di Luce nel giardino del nostro potenziale.

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STRUMENTI

VIDEO

Puoi copincollare questi link sul browser e vedere i quattro video:

Parte 1 “Il bambino interiore”

https://www.youtube.com/watch?v=FaBHn-t-6SA

Parte 2 “La radice dei problemi dell'adulto”

https://www.youtube.com/watch?v=pZaKD4VO6O0

Parte 3 “Pulizia e trasformazione del bambino interiore”

https://www.youtube.com/watch?v=FMvNA8MdYUg

Parte 4 “La Rinascita”

https://www.youtube.com/watch?v=ipa_pm6h_7c

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APPENDICE

A.1.

Il bambino interiore: comprenderlo

Il seguente articolo è la traduzione inedita di un brano tratto dal libro “Inesauxtible mistery” di A. A. Almaas, uno dei maggiori

Maestri di presenza contemporanei.

“Il bambino dentro di te, che è il nocciolo di quello che chiamiamo l’ego o la personalità, si sente totalmente solo senza oggetti di conforto. Egli si conforta con ogni tipo di oggetto transazionale: copertine, orsacchiotti, e cose soffici che lo aiutano a sentire che le cose vanno bene. L’ego, o il bambino al suo centro, non è illuminato; non sa che è ok lasciare andare la sua coperta e il suo pupazzo. Questa parte dell’anima è impaurita, arrabbiata, ferita e piena di dubbi. Il bambino interiore ha bisogno di essere educato. La tua essenza è l’educatore, l’insegnante. Questa parte perennemente infantile dell’anima non ascolterà, e tanto meno vorrà imparare, a meno che non ci sia un clima di compassione, amore e accettazione. Il bambino è spaventato e non sa di chi avere fiducia, a chi affidarsi, a chi rivolgersi. Per cui quando sente parlare della morte dell’ego pensa “Oh, oh, adesso mi uccideranno” ; questa parte profonda della tua personalità non capisce cosa si vuol dire con il termine morte dell’ego; sente la parola morte e ne rimane terrificata.In altre parole, la parte centrale e profonda di te pensa come un bambino. Le cose razionali non lo raggiungono e non lo toccano. Dobbiamo approcciare questa parte di noi con amore, gentilezza, e comprensione. Dobbiamo comprendere la sua impotenza, paura, vulnerabilità, odio, rabbia, dipendenza e ignoranza. In definitiva, il bambino interiore non è reale, ma non lo sa. Tu lo sai, ma ciò non ha importanza. Il bambino interiore da per scontato che lui è te. Si

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sente terribilmente inadeguato con se stesso, arrabbiato, in colpa, ma non sa in che altro modo essere. Questo è il vero dilemma. Ognuno di noi ha un bambino interiore che è ignorante, impaurito e disconnesso dall’essenza reale, che non è toccato dalle nostre esperienze trascendentali, ma ha ancora bisogno di cure e di amore.Non possiamo semplicemente provare a liberarcene, non svanisce semplicemente a causa delle nostre esperienze di illuminazione. Provare a liberarsi di lui è impossibile ed è la maniera sbagliata di procedere. Se proviamo a liberarcene, il bambino interiore diventerà solo più ostinato e più impaurito. Dobbiamo educarlo gentilmente e amorevolmente. Allora nel tempo, il bambino interiore si dissolverà, si ammorbidirà e diventerà soffice. Si fonderà naturalmente nella natura essenziale e sarà integrato. Ma permetterà a se stesso di fondersi solo se si sentirà amato e al sicuro. Se lo rigettiamo e lo giudichiamo, tenderà a isolarsi e a proteggersi.Il bambino interiore è una struttura profonda della persona che tu credi di essere. E’ l’immagine che tu hai adottato per formare te stesso. Naturalmente, tu non sperimenti sempre te stesso come un bambino. Qualche volta ti senti come un bambino, qualche volta come un adulto, altre volte una via di mezzo e altre volte anche come un infante o un embrione. L’immagine cambia tutte le volte, non rimane esattamente la stessa. Qualche volta, è come un piccolo punto che galleggia nello spazio. Altre volte, è l’immagine di un uomo o una donna, altre volte è un teen-ager, altre volte è grandioso, altre volte impotente. L’immagine struttura l’anima in un’egoicità, che finiamo per credere essere ciò che siamo, tutto ciò che siamo. Mentre in verità è solo una forma che l’anima assume. Ma è importante comprendere che il bambino interiore è semplicemente una struttura interiore, una costruzione della storia, e non ha un’esistenza propria e neanche deve continuare ad essere una struttura formativa nella nostra esperienza.Tutte le manifestazioni dell’essenza, di verità e realtà, sono necessarie per gestire questa parte infantile di noi. La vera natura, con tutte le sue qualità di compassione, amore, accettazione, volontà, forza e così via, alla fine deve diventare l’insegnante per la parte immatura dell’anima. Noi comprendiamo e accettiamo questa struttura dell’ego e parte immatura dell’anima permettendogli di

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sentire qualunque cosa senta e pensi, senza giudicare i suoi sentimenti o pensieri o bisogni. Non rigettiamo il bambino interiore perché ha un cattivo pensiero, piuttosto guardiamo cosa sta succedendo. Se è arrabbiato, permettigli di esserlo, anche se non riesci comprendere perché è arrabbiato. Molto probabilmente, c’è una ferita sotto la rabbia. Se si sente grandioso e orgoglioso di se stesso, indaga come mai, perché probabilmente si sente deficiente e impaurito. Se è impaurito e terrificato, ha bisogno della tua compassione più d’ogni altra cosa. E’ importante comprendere questa parte infantile emotivamente e psicologicamente, non solo idealmente come una costruzione, affinché egli aneli a essere integrato nella nostra maturità.Permettere a questa parte infantile di essere esattamente dov’è, usualmente include avere a che fare col superego. Il superego critica e abbandona questa parte immatura, precisamente perché in questa maniera può esserne influenzato. La tua essenza, la tua vera natura, non si sente rigettata o giudicata, e non gli importa un fico secco di queste manifestazioni. La nostra natura essenziale non ha orecchio per queste cose, non ne è toccata. Ma questa parte immatura di te, l’ego, si. Ed è questa parte di te che ha bisogno di essere educata, maturata poco alla volta, attraverso un graduale e gentile processo di apprendimento. Permettere la parte immatura non significa fargli fare qualunque cosa e permettergli di distruggere la tua vita. Per cui quando dico “accetta e comprendi il bambino in te”, non significa dargli licenza di agire i suoi sentimenti e impulsi, significa “accetta i suoi sentimenti, il suo stato d’animo. Accetta com’è, come sperimenta se stesso, ma non permettere azioni che possono essere dannose per te e gli altri”. Per esempio, qualche volta quella parte di te sente che vuole impiccarsi, ma accettarlo non significa che lo fai. Certamente gli permetti di sentire queste cose, ciò ti darà l’opportunità di comprendere perché si sente così. Tu ascolti questa parte di te simpateticamente. “Ah…ti vuoi impiccare, devi stare proprio male. Che cosa c’è, cos’è che ti sta turbando?” Prova a scoprire cos’ è che sta succedendo. Dev’essere veramente impaurito e ferito, e qualcosa lo sta turbando terribilmente, altrimenti perché avrebbe una tale urgenza così violenta? Tu non dici semplicemente “Oh che terribile, che brutto” e lo mandi nella sua stanza, ma allo stesso tempo non gli permetti di andarsi a impiccare o di ferire altre persone, distruggere la casa, o

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di essere pigro e di stare sdraiato sul divano per anni senza concludere niente di utile. Devi essere fermo con lui, tanto quanto devi essere amorevole e gentile, altrimenti non crescerà. Questa attitudine bilanciata e questa guida è ciò che alla fine lo aiuterà a imparare.In definitiva, non solo il bambino interiore, ma tutti i nostri pensieri, fantasie sentimenti e sogni, hanno bisogno di essere compresi, non giudicati e rigettati. L’immaturo continua a sorgere nella nostra esperienza per una mancanza di conoscenza e comprensione, e in definitiva, per ignoranza. Nessun pensiero o sentimento ti dovrebbe essere proibito. Ogni sentimento, ogni pensiero, ogni idea, indipendentemente di quanto meravigliosa o disgustosa sia, dovrebbe essere permessa. Ci deve essere assoluta libertà di pensare, sentire, desiderare, immaginare e sognare. Queste cose comunque dovrebbero essere permesse in un contesto di comprensione e non di indulgenza. Non possiamo essere liberi dal potere dei concetti se non siamo aperti ad essi e alle loro manifestazioni emotive.Comprendere l’ignoranza dell’ego, che è il risultato di ciò che abbiamo dimenticato, è necessario per far sì che l’immaturo maturi. L’anima, la nostra coscienza individuale, è molto più di questa parte immatura dell’ego. Questa parte non cresce, o cresce sbilanciata, quando l’individuo non confronta questa sua parte immatura. In molti casi, non cresce perché vi si identifica e pensa che è la sua totalità. Solo liberandosi da questo bambino interiore e integrandolo in un più ampio contesto, l’anima può crescere. Cresce tanto quanto cresce questa parte, da cui è inseparabile. Nei casi in cui l’anima si sviluppa senza confrontare questa parte immatura, cresce non bilanciata e ciò conduce a strani comportamenti e attitudini comuni in molti circoli spirituali. Non c’è reale maturità qui.L’unica via per l’anima di andare verso la vera maturità, è scendere a patti con la sua immaturità in modo genuino, integrandola e includendola nel suo sviluppo. Allora l’anima cresce interamente, con equilibrio e grazia.”

Tratto da “Inexhaustible Mistery” By A.H.Almaas, ed. Shambala , 2011,Traduzione di Asimo .

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A.2

Le cinque ferite

e come guarirle

di Lise Bourbeau ed Amrita pag 132

Un libro fondamentale per la crescita personale, lo sviluppo spirituale e la guarigione di corpo, mente e anima.

Una sintesi semplice, chiara e condensata delle conoscenze della bioenergetica.

Da leggere assolutamente!

Ho voluto scrivere una recensione che non vi racconti tutto quello che potete trovare in questo prezioso libretto, perchè è piccolo: un riassunto l'avrebbe banalizzato. Ho voluto condividere il senso che ha avuto e che ha per me, e invogliarvi a leggerlo e a farne l'uso migliore per voi stessi: non sarete delusi!

1. Il mio incontro con il libro “Le cinque ferite”

Questo libro, come tanti altri libri meravigliosi che ho avuto l'onore di leggere e rileggere, è giunto a me al momento giusto. L'ho, in qualche modo, attirato, in tempi in cui qui in Italia era ancora scarsamente diffuso. Dapprima l'impatto con lo spessore relativamente basso (poco più di 130 pagine) fu incoraggiante, dati i tomi che avevo letto in precedenza, di libri imparentati con questo.Mi accorsi ben presto, incominciando a leggerlo, di quanto fosse condensato, denso, ricco di informazioni; l'autrice non ha dato spazio a fronzoli e esempi inutili! E' tutto essenziale, dall'inizio alla fine.

Talvolta guardo con affetto la copertina ormai logora, consumata non solo dal tempo e dal mio uso, ma anche da quello delle persone che, sostando nello studio, attendono di entrare per la seduta e sfogliano il libro, che è sempre appoggiato sul tavolino accanto alle tazze per l'acqua. Non l'avrei mai immaginato, all'epoca del mio incontro con questo libro, di poter un giorno io stessa facilitare lo sviluppo consapevole di altri!

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Poi spazio con lo sguardo alla mensola della sala d'attesa, dove fanno bella mostra alcune copie del magico libretto, nuove di pacca, copertine lucide, pronte per finire tra le mani di chi le vorrà prendere.

“Le cinque ferite e come guarirle” fu per me ben più di una semplice lettura. Fu un compagno di viaggio, e lo è tuttora.

Quando lo lessi per la prima volta, avevo già lavorato su di me con la bioenergetica e il decorazzamento, avevo già letto molto in proposito, la maggior parte degli insegnamenti esposti non mi erano nuovi. Nuova era la modalità così chiara, semplice e diretta. Ciò lo rendeva un testo facilmente consultabile, un manualetto. Perciò ne ho ripetuto la lettura svariate volte, e ritengo sia uno di quei libri di crescita personale che si leggono volentieri più volte, proprio per la sua densità e per l'importanza fondamentale del tipo di lavoro su di sé che espone.Ad ogni rilettura ne ho colto sfaccettature nuove, quelle giuste per me in quel momento della mia evoluzione.Oggi quando lo consulto è per me motivo di gratitudine vedere come l'esigenza di servire meglio le persone attraverso le conoscenze del libro, mi riporta a me, a cogliere aspetti nuovi della mia struttura, delle mie ferite e della mia guarigione.

2. Un libro che ti fa lavorare su di te

“Le cinque ferite e come guarirle” non si legge per semplice curiosità, e tantomeno per farsi una cultura o nutrire la mente. Non è possibile, perchè è un libro ispirato, scritto col cuore e che parla da cuore a cuore.Forse il lettore più restìo potrà leggerlo frettolosamente e/o parzialmente, per poi relegarlo in una scansia polverosa, ma prima o poi il libro rispunterà fuori. Perchè mette un seme dentro di te, non il seme di una mera attività intellettuale, ma il seme della consapevolezza.Come tutti i semi, non è dato sapere quando germoglierà: forse per qualche lettore ci vorranno più anni, o addirittura più vite, ma non importa.

E' un libro vivo, un libro che ti parla, perchè va dritto al punto. Ti rispecchia. Puoi interagire con lui: dopo averlo letto la prima volta, inizi a consultarlo, e la consultazione è anche favorita da tabelle riassuntive e disegni. Se sei aperto e ricettivo, il libro ti fornisce numerose chiavi di comprensione su te stesso, sui tuoi meccanismi e la tua struttura. Così via via cogliendo gli stimoli che ti da, sei invogliato a scoprire di più e lo consulti, vedi certi collegamenti, trovi conferme e così vai avanti.

3. Analisi bioenergetica e non solo

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“Le cinque ferite e come guarirle” è un libro rivolto a tutti, non solo ai terapisti, non solo agli “addetti ai lavori”.Pur trattando i temi dell'analisi bioenergetica, dalla quale è preso l'insegnamento di base delle cinque tipologie caratteriali, è comprensibile da chiunque. E' concepito per dare a tutti un valido strumento per imparare ad aiutare se stessi, iniziando col guardarsi e riflettere sulla struttura, l'origine e il funzionamento del proprio ego.In questo libro l'autrice Lise Bourbeau -ha sintetizzato e reso accessibile il patrimonio di conoscenze dell'analisi bioenergetica-ha riversato la sua personale esperienza di lavoro su di sé e con le persone-ha introdotto elementi della moderna psicologia dell'essenza, della psicologia dei Buddha, della guarigione spirituale e olistica

Ai tempi di Reich e di Lowen si andava dal terapista e ci si affidava a lui/lei per un periodo di tempo abbastanza lungo; oggi per molte persone le cose sono cambiate: la velocizzazione di ogni processo, la diffusione sempre maggiore di metodi alternativi di cura e autoguarigione, il collegamento tra la dimensione psicologica e quella spirituale, fanno sì che chi vuole guarire si senta sempre più coinvolto in prima persona e che si voglia impossessare di strumenti e conoscenze utili per la sua trasformazione.“Le cinque ferite e come guarirle” viene incontro a queste esigenze ed è prezioso specialmente per chi non versa in uno stato di disagio psicofisico grave e conclamato, tale da richiedere la terapia assidua sotto la guida di un esperto, ma riconosce in sé il bisogno di autoaiutarsi, di lavorare su di sé, di conoscere meglio se stesso.

E' coscienza sempre più diffusa che guarire è crescere, è un viaggio di maturazione, e che qualunque sintomo, sia corporeo, psichico, emotivo, sia collegato e sia lì per dirci qualcosa e per aiutarci nel nostro cammino.Lise Burbeau nel libro “Le cinque ferite e come guarirle” ci mostra come i fondamenti dell'analisi bioenergetica siano un modello di lettura valido e utilissimo nel percorso di autoguarigione. La lettura degli elementi specifici caratterizzanti la nostra personalità, ci apre la strada a cogliere il nesso tra psiche e soma, tra le esperienze dolorose d'infanzia e il successivo sviluppo, tra sintomi e messaggi.

4. Il giusto approccio, senza giudizio

Dicevo che “Le cinque ferite e come guarirle” parla da cuore a cuore. E' incredibile notare con quanta apertura l'autrice illustra le cinque tipologie caratteriali: riesce a parlare con naturalezza di cose innaturali come le maschere e le menzogne personali, così che tu come lettore sei accompagnato

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nell'esplorazione di te stesso sentendoti rassicurato.Lo stile del libro ti aiuta ad andare oltre il giudizio, oltre la vergogna e la frustrazione del sentirti “sbagliato”. All'inizio del libro, Lise Bourbeau parla dell'importanza dell'accettazione, e in effetti tutto il libro è pervaso da un'atmosfera di accettazione e amore, che ti fa rilassare nel riconoscere com'è fatta la tua personalità, da dove viene e perchè è così.L'assenza di giudizio nel libro si riflette nell'assenza di giudizio nella tua indagine, e facilita il processo verso la guarigione.

5. Dal leggere al praticare

Come tutti i libri di crescita personale e autoguarigione, “Le cinque ferite e come guarirle” ti da il “la” per spiccare il volo, ti da gli input giusti di cui fare tesoro nel tuo viaggio di trasformazione. Poi sta a te farne il tuo capolavoro, e questo accade solo con la pratica. Solo addentrandoti nel vivo dell'esperienza, tu puoi contattare nel corpo e nelle emozioni le tue ferite d'infanzia e andare oltre. Come? L'ultimo capitolo del libro contiene un accenno a come guarire, ma non è materia del libro addentrarsi nella parte pratica, che solitamente si sviluppa in sedute e/o in corsi e seminari, con la guida di uno o più facilitatori.

Vediamo dunque qualche spunto per una pratica efficace di quanto abbiamo letto nel libro.

-le meditazioni attive: sono esercizi di bioenergetica molto efficaci. In particolare la meditazione dinamica, ti butta nel corpo in un modo meraviglioso e molto profondo, così che ascoltarti e diventare consapevole delle tue ferite e dinamiche viene facile e immediato

-esercizi di bioenergetica: si può iniziare a praticarli con la guida di un facilitatore, e poi fare molto anche da soli, una volta che si è capito bene come funzionano e si è acuisita la dimestichezza necessaria per non farsi del male e per non affaticarsi inutilmente. Questi esercizi servono a rimettere in circolo l'energia orgonica bloccata dalle ferite, a reimparare a respirare e a correggere la postura corporea. Vedi anche il libro di Lowen …..

-meditazione: praticare meditazione fa sì che tu ti osservi da un punto di vista più ampio, più consapevole e più disidentificato. Da questa prospettiva è facile vedere nel dettaglio le componenti del carattere, i meccanismi, e con più si osservano, con più si notano sciogliersi via via senza che si debba fare qualcosa.

-seminari di consapevolezza: occasioni forti che, anche grazie al supporto e all'energia del gruppo, sono in grado di farti procedere più velocemente nella trasformazione. Molti di essi propongono tecniche che puoi praticare poi a casa.

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“Guarire le radici” è fra questi, ed è dedicato interamente alla liberazione dalle ferite d'infanzia.

-più diventi consapevole della tua struttura caratteriale, più la alleggerisci con lavori mirati, più ti verrà naturale dare a te stesso ciò che ti serve per correggerla con amore. Impari così a non combatterla, il che produrrebbe l'effetto rebound di rafforzarla, ma a comprenderla, a includerla con dolcezza nella tua vita. Se, per esempio, hai una struttura rigida, apprendi da essa a rilassarti; se hai la maschera del fuggitivo, ti darai dei bei bagni caldi...ecc.....Amare se stessi non è solo dire SI' a ciò che ci piace di noi, a quella luce che contattiamo nelle meditazioni, ma anche alle parti difficili, alle maschere, ai lati sconosciuti che ci fanno paura e che si nascondono dietro alle corazze.

6. La guarigione delle cinque ferite è possibile?

Leggendo il libro “Le cinque ferite e come guarirle” e praticando sulla via della guarigione, si ha spesso l'impressione che sia un viaggio senza speranza. Siamo così e non c'è niente da fare. Se hai un carattere rifiutato, non potrai cambiare e diventare un controllore. In effetti, la tua guarigione non consiste in quello: non è cambiare carattere, semplicemente perchè non puoi cambiarlo.Non puoi diventare qualcun altro, perchè sei fatto così. Il problema non è nella ferita in sé, è nel desiderio di cambiarla. E' nel “no” che c'è dentro di noi e che, in ultima analisi, è un aspetto della ferita stessa, la resistenza, la non accettazione.

Dunque non dobbiamo pensare a guarire diventando qualcosa o qualcuno che non siamo. La guarigione richiede molta pazienza, per poter rilassarsi nel presente e viverlo per quello che è, con pienezza, con la stessa disposizione d'animo come se fossimo già guariti.Se libri come “Le cinque ferite e come guarirle” possono darci una mappa, preziosa perchè ci viene consegnata da chi ha guarito se stesso prima di noi, poi però sta a noi trovare la nostra individuale via per accettare noi stessi, per avere a che fare con noi stessi, così come siamo, anche con le cose non ancora completamente risolte.La guarigione richiede anche costanza, perseveranza: non puoi pretendere di disfare in un giorno una struttura che ha impiegato anni a svilupparsi, una corazza che è stata implementata con continui stimoli in tenera età, quando eri al massimo della tua apertura e capacità di apprendere. Così, se credi davvero nella tua guarigione, ti sarà richiesto di andare avanti anche quando ti sembra tutto perduto, anche quando non vedi risultati, anche quando la stanchezza sembra prendere il sopravvento; sono proprio quelli i momenti più preziosi, che possono rivelarti la luce oltre la maschera, oltre la ferita, oltre i blocchi.

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Sì, perchè ognuna delle cinque ferite cela in sé un dono, e lo puoi scoprire solo guarendola. Ciascuna delle cinque tipologie caratteriali, se trasformata alla luce della consapevolezza, rivela lati positivi che tu contatti non come aspetti del carattere o dell'ego, ma come qualità dell'essere: sono le TUE vere qualità, e la guarigione delle cinque ferite ti porta a questo, a scoprire te stesso nella Luce.

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QUESTIONARIO – TEST

COME STA IL TUO BAMBINO INTERIORE?

Suggerimenti: dopo aver meditato, leggi con attenzione ciascuna domanda, lasciala entrare in te, respira, e stai in ascolto.....

Attribuisci un punteggio di 0 – 1 – 2 – 3 rispettivamente alle risposte di Per niente – poco – abbastanza – molto, poi fai la somma e vai al profilo corrispondente.

….........................................................................................

Questo questionario non ha lo scopo di fornirti una “etichetta” di te stesso: i profili finali non sono stati elaborati per fornire l'ennesima immagine di sé nel lettore!

Questo questionario ha lo scopo di stimolare in te una riflessione, di guidarti a fare il punto della situazione, notando i tuoi punti di forza e i tuoi limiti attuali.

E' uno spunto a lavorare su di sé, e come tale va utilizzato.

Non è un test psicologico, ma un invito a guardarsi dentro e a diventare consapevoli di dove siamo, di cosa vogliamo per noi stessi, e agire per tale cambiamento.

Inoltre, sovente si tende a non cogliere dove sta il vero problema: quando hai un problema, cosa fai normalmente? Inneschi un ragionamento mentale per cercare la soluzione, rimanendo però all'interno del problema stesso. Ma spesso dimentichi una cosa fondamentale: non puoi risolvere un problema con lo stesso tipo di mente che lo ha generato.Intento di questo lavoro è darti uno strumento che ti consenta di cogliere velocemente qual è l'origine dei problemi di te adulto: E' LA TUA INFANZIA.

Chi ha lavorato a fondo su questo tema, sa quanto sia importante. Chi ha partecipato al corso “Guarire le Radici” sa che processare le memorie del bambino interiore sui piani mentale, emotivo, corporeo e spirituale, porta a ritrovare se stessi su un piano nuovo e mai sperimentato prima. Un piano dove adulto e bambino si integrano e vanno avanti insieme.

Renata & Asimo Buon Lavoro ! © 2014 www.channelhealing.it

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AREA DELLE RELAZIONI INTERPERSONALI

1)sei soddisfatto delle tue relazioni?

2)ti connetti facilmente alle persone che incontri?

3)accetti gli altri x quelli che sono?

4)vivi il momento presente nella relazione?

5)provi gioia nello stare con gli altri?

6)ti senti libero nel rapportarti agli altri?

7)riponi la tua fiducia in modo appropriato?

8)parti da te stesso nel relazionarti?

9)comunichi agli altri in modo spontaneo, immediato?

10)esprimi i tuoi sentimenti?

11)gli altri ti cercano?

12)gli altri ti apprezzano?

13)sei benvoluto dagli altri?

14)c'è qualcuno che si confida con te?

15)gli altri contano su di te?

16)ti senti compreso dagli altri?

17)asserisci il tuo punto di vista?

18)ti senti visto/a?

19)sai ricevere le scuse di una persona che ti ha ferito/a?

20)sai porgere le tue scuse senza sentirti in colpa?

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PER NIENTE POCO ABBASTANZA MOLTO

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AREA DEL CORPO

21)percepisci con chiarezza il tuo corpo?

22)senti ogni parte del corpo?

23)ti prendi cura dei bisogni del tuo corpo?

24)il tuo respiro arriva fino alla pancia?

25)giochi col tuo corpo, fai qualche attività?

26)il corpo per te è un amico?

27)senti il corpo come un tutt'uno?

28)le varie parti del corpo sono collegate?

29)il rapporto col tuo corpo è sereno?

30)accetti e ami ogni parte del tuo corpo?

31)accetti di essere incarnato in un corpo?

32)ascolti i segnali che il corpo ti invia?

33)rispetti i messaggi del corpo?

34)è piacevole per te toccare il tuo corpo?

35)è piacevole per te prenderti cura del corpo?

36)cerchi il contatto fisico?

37)stai negli abbracci?

38)puoi lasciarti andare al contatto fisico?

39)sei consapevole del tuo corpo mentre fai qualcosa?

40)senti di abitare il tuo corpo?

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PER NIENTE POCO ABBASTANZA MOLTO

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AREA DELLA RELAZIONE DI COPPIA

(compila solo se sei in coppia attualmente)41)sei in una relazione stabile e ne sei soddisfatto?

42)la relazione di coppia in cui sei è fonte di crescita per te?

43)c'è spazio per effusioni, coccole, tenerezze?

44)c'è spontaneità?

45)c'è scherzo, risata?

46)sei contento del partner che hai?

47)sei sicuro che sia la persona giusta per te?

48)staresti da solo se non fossi contento della relazione?

49)la tua relazione si rinnova costantemente?

50)dai il tuo contributo personale alla relazione?

51)troncheresti la relazione se sentissi che è finita?

52)sei fedele?

53)ti fidi del tuo partner?

54)ti senti sostenuto dal tuo partner?

55)ti rendi vulnerabile?

56)fai l'amore in modo per te soddisfacente?

Spazio per appunti......

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AREA DEL SINGLE

(compila solo se sei single attualmente)

51)stai bene da solo/a?

52)ti senti libero/a?

53)ti senti aperto/a a relazionarti con persone nuove?

54)ti senti a tuo agio in casa tua, nel tuo spazio personale?

55)vivi creativamente il tuo tempo libero?

56)hai scelto liberamente di essere single?

57)sei disposto/a a rimetterti in gioco in una nuova relazione?

58)sei aperto/a a pensarti nel futuro sia single sia in coppia?

59)vivi la tua energia sessuale in modo per te soddisfacente?

60)il tuo star da solo/a è fonte di ispirazione per te?

61)sei di stimolo per te stesso/a?

62)cambi alcune abitudini introducendo cose più sane per te?

63)metti in atto ciò che ti piace fare, es. viaggi anche da solo ?

64)ti prendi cura della tua casa rendendola accogliente?

65)c'è il giusto equilibrio tra lavoro e vita privata?

66)ti prepari la tavola con cura quando mangi?

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AREA DELLA PERSONALITA'

67)pensi in termini di “voglio” piuttosto che di “devo”?

68)sai ricevere le sorprese?

69)sai ricevere un dono incondizionato?

70)sai assumerti la responsabilità delle tue scelte?

71)ti assumi la responsabilità di ciò che attrai?

72)accetti i cambiamenti?

73)accogli con coraggio le nuove sfide?

74)ti metti in discussione?

75)accetti di emozionarti?

76)senti di star facendo esperienza della vita?

77)impari cose nuove vivendo?

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AREA DELLE QUALITA' DEL BAMBINO INTERIORE

78)sei consapevole di avere un bambino dentro di te?

79)quanto spazio c'è nella tua vita per il gioco?

80)quanto spazio c'è nella tua vita per l'innocenza?

81)quanto spazio c'è per dolcezza, tenerezza, coccole?

82)quanto spazio c'è nella tua vita per la creatività?

83)quanto spazio c'è per buttarti in nuove avventure?

84)quanto spazio c'è per dimostrare affetto anche fisicamente?

85)quanto spazio c'è nella tua vita per la gioia?

86)della tua infanzia hai numerosi buoni ricordi?

87)tali ricordi sono collegati tra loro?

88)cogli un nesso tra i ricordi che hai e la tua vita di adulto?

89)entri in empatia con i bambini che incontri?

90)ti senti vulnerabile?

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AREA DELLA VITA

91)ti lasci toccare profondamente da ciò che vivi?

92)hai fiducia che l'esistenza si prenda cura di te?

93)ti senti al sicuro nel mondo in cui vivi?

94)hai la sensazione che stai vivendo la TUA vita?

95)la vita per te ha senso?

96)hai voglia di vivere, di esserci?

97)provi gratitudine verso i tuoi genitori per averti trasmesso il dono della vita?

98)ti senti guidato?

99)vivi con entusiasmo?

100)sei felice di vivere?

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RISULTATI

0 – 74 Il tuo bambino interiore è chiuso nella sua sofferenza, e sta aspettando che tu lo ricontatti per portare guarigione alle ferite del passato. E' consigliabile intraprendere al più presto un percorso di consapevolezza chiaramente finalizzato a sciogliere i traumi sul piano emotivo e fisico, oltre che alla comprensione delle dinamiche della famiglia d'origine nel loro svolgimento.

75 – 150Il tuo bambino interiore è condizionato dal passato, e sta facendo capolino per essere finalmente visto e ascoltato. Dipenderà da te dargli l'attenzione che sta chiedendo, e accompagnarlo nel processo di riconoscimento e trasformazione delle memorie cellulari. Genitore e bambino dentro di te sono ancora su piani diversi, ma possono iniziare a incontrarsi, facilitati da un cammino di consapevolezza.

151 – 225Il tuo bambino interiore gode di buona salute, ed è pronto a procedere nella crescita.La tua relazione tra genitore interiore e bambino interiore è incominciata: hanno iniziato a capirsi e a collaborare.E' consigliabile continuare il percorso, già iniziato, di pulizia delle memorie cellulari, con tecniche e metodi mirati, che ti consentano di spingerti più in profondità e raggiungere una nuova più ampia integrazione tra genitore e bambino dentro di te.

226 – 300Complimenti! Il tuo bambino interiore gode di ottima salute, la vita si spalanca davanti a lui/lei in tutte le sue potenzialità. Hai raggiunto l'integrazione tra genitore e bambino interiore, necessaria a condurre una vita soddisfacente da tutti i punti di vista. Il percorso di crescita, come ben sappiamo, non finisce mai, e se emergeranno nuovi aspetti di memorie cellulari già viste, avrai la presenza e gli strumenti necessari per andare oltre.

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