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DISTRETII INDUSTRIAL!, SISTEMI 01 PICCOLA IMPRESA, RETI E GRUPPI: UNA BREVE RIFLESSIONE di Val eriano Balloni e Donato Iacobucci Sc si cs;unina I' onnai Icn eratura economic " sui procc:.si di indu- slria li ZZ:l zionc diffusa che h, mll o intcrcss al o Ie re gion; NEe (nord cst e cen- tro) dell' ltalia nel secondo dopogucrra. si possono indi vidu:lrc due irnpor- lailli tl lo ni i nt erpret:!l;v;: il primo legalo aile les; tli Giorg io c ['all ro it 'lucile di Giacomo Bccallini. Fu iL ill1l >cg nato a s[itizzarc per CO III O dello Social Science Research Co un ci l Ie carallc ri :.li chc de llo svi luppo CCOll o mi co italiano. :lpproda ad una st il izz<l zionc dci process; di in dustrializzaz io nc diffusa 1l e lle reg io n; NEe. Ie ri S PC II O ai perears; el i industriali lzazionc scguili dai p: les; di piu a nli ea industria lizzaz ioll c ' , Becall ini, riOellcndo S Op r- IlluIl O !> ullo sviluppa dei sellori "Ieggeri'· della T oscana, r ip ro pane la c:ll egoria del di SlrCllo lllarshalli' lll O al fin e di imerprela rc Ie ed il fllll zionarncnlO dei sisle rni prooulli vi b,l sali su ll e piccole im prese, li pi ci di q uel la re gione c dc ll e altre reg io ni del NEe'. In elllrarnbi vi c una visionc comune riguardo al pri Lt cipale "propul sore" della svilllPpO. ill(]ividualo nc ll 'c cccz io n<llc csplosionc eli imp re ndi lorialiti'l ehe ha c araU erizzmo Ie reg io ni de l NEe nci dccelln i illllllC diaw1l1 c l1l e succes- siv i al secondo co nOino mondiale'. Fra i due ,mlori, lullavia. si pLIO cog li e re una di vc rsil:l di acccnlO rigu:t rdo aile prospcllivc <I i lali sislcm i: Bccanini sullc " vi ni l" dei sisle mi di PMl ehe va llll O cO ll solidandos i in 1,lli aree. ri scoprendo per ess i, cd arriechcndolo di nuova SOS I'111 Z <t. la c al c- goria marshalliana del di slrcno' : FU:I ne sonolinca i li mil i. Icg.lli in primo Illogo a li a <]ualil a del fallore organizzal iv o e irnprc nd iloriale (fallore O- If. Egli. ino h re . se l11 bra ll Ulrire l]lIa1che dubbio s utrmi l iz:i'.O del di sl rc llo come (1977). (1980), ( 19I1J). (19791. Ikcanilli (1'JS7 ). Ike" n; ,,; (2000). Gh d, Giacomo I ke"u;"i " ,I ,h>l fC Il O i"Ju ' lri",," ,ono <I"li Ji ""<'<'olli in U" volume cur.o1O Fab,o SforLi: I kt'JII"" (1000). , I'u:' (198]). 7

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DISTRETII INDUSTRIAL!, SISTEMI 01 PICCOLA IMPRESA, RETI E GRUPPI: UNA BREVE RIFLESSIONE

di Valeriano Balloni e Donato Iacobucci

Sc si cs;unina I' onnai va~ I ;1 Icneratura economic" sui procc:.si di indu­slriali ZZ:lzionc diffusa che h,mllo intcrcssalo Ie region; NEe (nord cst e cen­tro) dell' ltalia nel secondo dopogucrra. si possono indi vidu:lrc due irnpor­lailli tl lo ni interpret:!l;v;: il primo legalo aile les; tli Giorg io Fll~ c ['all ro it

'lucile di Giacomo Bccallini . FuiL ill1l>cgnato a s[itizzarc pe r COIIIO dello Social Science Research

Co unci l Ie carallcri :.lichc de llo svi luppo CCOllomico italiano. :lpproda ad una stil izz<l zionc dci process; di industriali zzazionc diffusa 1le lle region; NEe. ricono.~ccndonc Ie pccu liari ' ~ riSPCIIO ai perears; el i industriali lzazionc scguili dai p:les; di piu anliea industria lizzaziollc ', Becall ini, riOellcndo SOpr-IlluIlO !>ullo sv iluppa dei sellori "Ieggeri'· de lla Toscana, ripropane la c:llegoria del diSlrCllo lllarshalli' lllO al fine d i imerprelarc Ie cara lwri ~liche ed il fllll zionarncnlO de i sislerni prooulli vi b,lsali sull e piccole imprese, lipici di q uel la regione c dc lle altre regioni del NEe '.

In elllrarnbi vi c una visionc comune riguardo al priLtc ipale " propulsore" della svilllPpO. ill(]iv idualo ncll 'cccczio n<llc csplosionc eli imprendi lorialiti'l ehe ha caraUerizzmo Ie reg ioni de l NEe nci dccelln i illllllCdiaw1l1cl1l e succes­siv i al secondo conOino mondiale ' . Fra i d ue ,mlori , lullavia. si pLIO cog liere una di vcrsil:l di acccnlO rigu:t rdo aile prospcllivc <I i lali sislcmi: Bccan ini ins i ~ l c ~oprammo sullc " vi n il" dei sislemi di PMl ehe vallllO cOllsolidandos i in 1,lli aree. ri scoprendo pe r essi, cd arriechcndolo di nuova SOSI'111 Z<t. la calc­goria marshalliana del di slrcno' : FU:I ne sono linca i li mili. Icg.lli in primo Illogo alia <]ualila del fallore organizzalivo e irnprcnd iloriale (fallore O-If. Egli. ino hre. se l11 bra llUlrire l]lIa1che dubbio sutrmi liz:i'.O del dislrcllo come

l-u~ (1977). Fu~ (1980), Fu~ (19I1J). Ikc~n;!I; (19791. Ikcanilli (1'JS7 ). Ike" n; ,,; (2000). Gh im~f"" m i d, Giacomo Ike"u;"i " ,I ,h>lfC Il O i"Ju ' lri",," ,ono <I"li J i r~"<.:~lllc ""<'<'olli in U"

volume cur.o1O d~ Fab,o SforLi: Ikt'JII"" (1000). , I'u:' (198]).

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Donato
Casella di testo
Economia Marche Anno XIX, n. 3 dicembre 2000
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calegori'l adalla ad irlterprel:lre it fenome no, pn.::ferendo mi lizzare 'luella di sistema di piccole imprese, Infaui. in un brillante passaggio di " l ndu~lrialil.7.:lZionc serna franure" deelicmo al problema della divi~ione del lavoro e (lei modi deWinlerat;ione fr.1 imprese, afferma: "Dire che Ie irnpre­se partecipano :Id una divisionc del lavoro equivale a dire che formano U11 sl:.lel11a illlegr:lIo: e 10 ~vi luppo di ~i~lemi di piccola impres:l, anchc moho fonemenle inlegrali, e inf.llli per comune ril~onoscimenlO un 1r.1l1O :.aliel1le del rll()(lello Nee. UI lelleralur.1 si e ~biz7arrila nelle denomi ll:lzioni: :.i c par­lalo, £Ii voha in \ olta, di "di ~ lrell i induslriali'" (prendendo (Itlesto nome a pre­stito da MaT~hall), di "arec-:.i:.h!ma", di "grappoli eli imprese", di "costella­zioni di impre!<oe". Evidentemente i rispcll ivi proponellli di (IUesti nomi hanno avulO sOIl'occhio ciascuno una diversa varianle di sistema il1legr:lto, E la lipologia che risconlri:lI11o nella reallil c elTe\livamCllle molto varia, Ci .,ono ~i~lemi abbaslallLa bene e ireo:.crilli (Ia rnaggior pane delle tr:msazioni avvie­ne aWinterno del sistema) ed allri con i contorni moho sfumati: sistemi COIll­

presi in un territorio ri:.lre\lO 0 no: si:.lemi con legarni fonnalizzali tra Ie imprese 0 no"' .

Quesla diversa valut:,zione dei processi d'impresa e d ' industria che hanno illleressalo Ie regioni NEC nel secondo dopoguerra non C stala priva eli tonscgucnze sugli indi,.iui (Ii sludio successi"i.

E' ovvio che gli ecunomi~ t i che si collegano all'imcrprelazione di Fui, abbiano concenlralO m:lggiormente l'aUCl17.ionc sul, ' impresa e sui fallore 0 -I: i) Crivcl1ini fomisec una si~lematizzazione leorica di quesl \ lIlimo ed un collcgamcnto con i diffonni livelli di produlliviti, per )'ellore, area e (limen­sione d'imprcsa1; Ii) 13:llIoni e altri sono spinli allo studio di casi. slorie di industric e arce in crisi al fine di e~aminare gli effelli di "spin-off' che da essc promanano', Minore c r allenzione, da parle di quesli studiosi. pcr 10 Slu­dio del sistema (di~lrello) e dei suoi meccanism i di funzionamento. Anehe i soc iologi vicini al gruppo di Ancona, come Paci. conccnlrano 1:1 loro :lIIcn­zione sui fauori sociali cd economici dai (IUali origin .. i'imprenditorialila, e su aJcuni clemenli di "arretrate7Z:I" che car:lllerizzano il mcrcato del 1:lvoro nelle regioni NEC ".

L, scuola di BeeMtini, per la veril;1, ha [allo molli piil proseliti di quella di Fua, Illa oggi inconlra. a no:.lro giudizio, aJcuni limiti nellenl:l\ivo <Ii inter­pretare Ie dinamiche in alto nei ~i:.lemi {Ii PMI che c<rrallerizzano Ie regioni NEe. L'in~i~lenz:l nel ricondurre i'intcrprctazionc di I:lli sislcmi ncll'ambilo

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Fu:' (I<)X.\). I'. 24. CTlvelli"i (l\1X)): ,\a.Vv. (19H5). l\allOI1l (1\11\.1): Hattonl (t9~~). I';IC; 11'179), 1':K:; (1'I~\l), ('moon; (1')~7). III"" (19,1:7).

de lla c:lIcgori:, del dislrello industria Ie c ~oggelta, inf:ll1i, a due rischi: da un lato essa impcdisce di lenere wnto delle forti diver~ il:1 esistenli rra i sistemi locali di PML sia con riferimemo ;Ilia loro slrullura interna, sia alIa loro evo­luzione,n: dall'altro pona a Irascurare i'anali si di a~pclli che vanno assumen­do un molo chiave nell'inlerpretazione delle din:uniche in allo (sui quali dircmo nel prosieguo).

E' fuori discussione il [allO che i':I[feTmazione del "di:.lrcllo industriaJc" come calegoria di analisi ha fomito apl>oni di cono:.cenz:1 dccisivi per Ia

comprensionc dei :.btemi d'imprcsa e d'il1dU~lria. Basti ricordare, a tale ri­guardo, il [alto di aver richiamato I'altenzione :.ugli ~ t re t li leg:uni esistcnti era variabili socio-cullur:lli e organiZL:Jzione delle alli"i t;l produllivc e di avcre eonlribuilo a sfalarc il milO della grande imprc:.a come paradigma dell"effi­cienza produlliva.

Proprio racccnlo posto sui legami fra variabili socio-cu lturali cd econo­miche rischia, pero. di divcnlare Ulla g:,bbia inlerprctaliva troppo strelta nel momento in cui il "distrello industdale" lende ad e:.sere considcralo come I'organizzazione produltiv:! "adalla" a delCnllinali conlesti lerritoriali (quelli della terz:l [talia) e, per laic ragiol1c, da difendere e valoril.7.are.

Fu~ considera il proce~so di industrializz:lzione diffusa realizzatosi nclle re!!ioni NEC come il risultalo. s/ori("(/IIJ('II/l' du/()o delrinter;lzione fra Ie eon­di;ioni di domanda e di tcenologi:!. prevalenli in lluel momenlo. c l:llul1e "social capabilities" prescnli in alcunc aree ([el 110:-.lro paese". Nclla sua ana­li si Fld era, pero, chiar:lIl1ente cons:lpcvole del fallO che la diffusione delle piccole il1lpresc non avrebbe atlCSlato I'ceonomi:1 delle regioni NEe sulla frontiera della lecnologia e della produl.ione, slallle i vincoli nella qualil:l dcl fallore 0-1. i quali limitavano hi cap:,eita <Ii dare vita :Id organizzazioni com­p[esse ll .

Riportarc I'allenzione su lali vincoli (visti nella loro speci fic:! col1oc;lzio-

II ",UC«""~>o" tk'i d;<lfello md,NriJic com" cal':i!OfIJ 3nalll;c~ (011", dl<.' COil>;: ,,&£cno di poli· nea ;ndll~tri3te) h:1 ponato ad un u'" ··i'IComrul .... lu·· lid ,,,mlll\C. UUhU310 pcr inti;"",,' n:at,l fune· II\CIHe elc",!;,'",:c, In qu",to II1odo c • ..o n":h,,, d, I"'"krc ~rJn lun" della ,ua fOr/Al ;IIlerprctalln. O'all", pane. una dcfin;1.,ollc II1aj!j!ionn~nlc ngOfi,..a dei >\101 caF.II!crl. r;"chl~ d, Ia,ciarc fuon una qUOIJ rile"anle dei s"I~1Il1 mamf;lI!uTlcn llelle fej!lum NEe. Sune 11O,,,l,,h da,,,fica7iofll d~1 ,,,len" lue"l; in rda7;"","' :.lIe loro carJlIcr;'I,,;he 'lrull"r~1I ,; "cd" Garofoli (199~ ).

, Fr:t que,H.' ullll"'c. come ~I~ ri.-nrd:llo. un d~n\Cn1o ch;a\'c C CO,1IIU;I" dal'" cap"cil;' imprcn~;­Inrialc diffu,a. la qualc ha Im'''!O ",,,<In <II :UII\"."," • .tale CClle cOIIJIIIQni. nelie alu...,I:I ll>amf"lIum" re: Fu:' f 1911.'). Nnn menu ullponanu 'ollu ,I.IIC la d"llOl\Lhilu~ dl eavoro a CO>Il cunlculIt; e t:. lIO"i, h;lu~ <Ii r;ulili>.>.a,,', ndb prod"/.I"uc ;1l!IU"flak par'.: \klla dQ"'liullc IIIfrd,lmliurc di'lIOuihilc ,ul Irrr;IQrio.

" ('OIm' nUIO. I" rinc"ion,' di Fu~ "" hmill 'kl fallQn: 0,1 ,) e"'lF.ldQII., anellc ;11 iniziati,·c con­crele. qU:lli \;0 fundaZ;Ollc d~tr IST,\n. che en. cd" ,kdic.-.IO .,n" fO"""I;OIlC ;ml'n:n<lilori,,\c c man:l­J;crialc.

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nc storica) ha illlpona1lli implic:rl.ioni riguardo '11Ic prospenive di anali si dei sistcmi locali di PMI: i) cosl come non vi C alcuna llcccssi ta "cconomica" che ililponga la grande dimensione (rilllpres:I, non vi C ncssuna ncc:es."il:l, dcfi ­nilivamenle iscrilla ne llc "social capabilitics" di IIna cornunita, che imponga 1;\ persislen?:1 della piccola impresa: ii ) i vincoli associati alia di spon ibilita de l fallore 0 -1 e Ie Sirulture d' imprcsa che da essi originano sono destinali a ri<lurre la loro imponanza in relazione :Ii renomcni di :lpprendilllenlO che si realizzano nelle impre~e e nel sistcma, Non si Ir:lIl<1, quindi. eli f:lvorire un'organi Zl'azione produuiv:J piuuoslO che un'allra, quamo di e levare la (Itla­lila del fallore 0 -1. disponibile in un sislcma locale, affinchc Ie imprese in essa presemi siano in grado <Ii utilizzare Ie forrnule o rganizz:t tive e Ie Iccno, logic m'lgg ionneme :Idatte a compelere Ilelle dive rse condi zioni ambientali " ,

In que~ta prospe tti va ;ISSLll1le p:IOicolare rilievo 10 .\I lUdio dei processi di crescila delle PMI e dei fcnomeni di apprendilllento che da cssi originano, I processi di crcscita han no, infaui, un illlpauo rilevame sulle strutture orga­ni Z-zalivc, sulle relal;ioni con Ie al lre imprese (interne 0 esterne all' area si::;te, lila) e sui processi di di vcrsifical;ione delle auivil:l, Lo studio s i ~ lemal ico dei g l'Uppl e delle reli di PMI - delle slnUlure <Ii £overno e degJi ~tili or£:lIlizza­livi - che abbi:uno ill1r:lpreso d:\ aleuni anni, sl colloca in que:.la dirczionc, Si;uno, infalt i, c:onvinli che la pro!;ressiva d iffusione dei grllppi e delle reli d'impresa co~titlli sca da un lato il prineipale indi zio delle dinamithe ill :lIIo nell'organizzazione dei sistemi locali e dall':l[tru il fenollleno di maggiore rile"anza per la cOTllprensione di lali dinamiche ",

Iinostro approccio C cenalllcnte pill vicino alia cOllcellUali ZZ:lzione dei "cluster" proposli da Porler" , Un clustcr, secondo Parler, c tina coneelHra­I;ione geografit~a di impresc e iSliluzioni fr:l lora interconncs:.e, in <[U:II110

operanti in uno speci fico campo di :tlli vit :1 (che, al p;lri della vbione £list ret­luale, si associa piil ad una filiera produl1 iva die al tra<lizioll:lre SC1\ore inelu­l> lriale),

Vi sono due a~pclli delranalisi die meritano altcnzione con rifcrimell\o alia noslra discussione,

a) II primo c relativo ;11 fallo ehe 1:1 superiore eapacil;1 compe titi­va dei clu:.ter e legata aile rclazioni di collabor:tzione che si stabiliscono fra Ie impresc operanti lungo fa filienl (reial;ioni

Su qlle'!' 3~l"'ui _,j ... :d" .. o J;h ,mef"em, dl Ballo"" Varaldo c Z:mem al c<!""CJ!'1O di 'IUd, III OI'o'e di Giorg,o Fila: Grupl)Q di Ancon:o ( 19')9),

, Ci .ife.ia",,,, in pan'col"n: , "J;h ' lUdi d," ,bbi"uu wollo '" 'Iue'li ,,]t"'H a""i, , ' Iuali hW\IIu «"U,' nferi",enlOC;'nlllioni d""'pn:'3 app;lnmenli ad ako'lC t\:J;ioni NEC: Ballu,,; , I,.cobue.:i (19')7), lIallo"" 13C()bucc; (WOO),

" Poncr (l9')I): l'oner(I'.I')8),

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vcrticali), Tali rclazioni, che Parler colloca in un 'area intenne­dia fra il puro mercato C la ger.lrchia, SonG quclle tipiehe dei gruppi e dclle reti d'impresa: si tr.llla quindi di v:mtaggi "internal iZZ:ll i" in stmtture prcordinate e stabili,

b) 11 secondo aspcllo rigllarda il fallO alc:une esternalit:1 positive, associale ;llla cOllcentrazione spaziale, f:ulIIo riferimelllo ad ambi ti territoriali decisamcnte slll>criori a que lli d istrClluali: ill molti casi si tralta di ambili regionali 0 naz i ona[i '~,

La di slanza dell'approccio £Ii Porter. ri spelto a quello dei dislrelti, si coglic con cvidenza quando egli cOlllbilla ridea del "clusler", propulsore del vamaggio compcliti\'o, con 'luella della catena del valore, Le soluzioni orga, ni zzative dei "duster", concertatc e progr:ulllllate, tendono ad onimizzare la di visione del lavoro ILingo Ia calena del valore, minimi ZZ:lIldo i ('osli delle tr.ms:lzioni e slimolando:ll conlempo i processi di apprendimento e innova­zione,

Cia Marsh;11l ;Iveva f;llIo osserv;tzioni che anticipano aleuni dei lemi affrontati da Porter, In "Industry and Tr..tde" eg li riconosce chiar.ullente I'illl­port:mza della dOlazione de i fattori e delle condil;ioni (tella domanda intema nella cresc ita <Ii un'industria, la quale, a sua volta, stimola la specializzazio­ne £lei f:lllori e 101 nascit:! di indu~lrie correlate e di supporto (:tlimentando cosi Ie econom ic esteme)", Allo stesso tempo egli riconosce chiaralllente che OIl Illutare delle condizioni cconom iche pub cambiare il pe~o fra economic intel'l1C cd esterne: "For long ages industrial le:ldership depended main ly on the number and ex tent of centers of specialized skill in which these exlemal economics abounded, But with the growt h of capital. Ihe developmenl of machinery, and the improvement of Ihe means of cOlllmunication, the iml>or­tance of inlernal economie~ has incrc:tscd steadil y and fa~l: while some of the old ex ternal economics have declined in importance; and many of those which have risen in the ir pl ace arc national. o r even cosmopolitan, rather thall local"" ,

c' il c"-'" <It.'1 fUolo ,,'olio ,lalld pn:",nt,' d, ..,lIon com:lau 0 di .ullf'Or!o 0 d'lI~ corKIizi"'n della donlarKI~ im,'ma, U .. '~"'I"O d, dU"'-' nal.Kmak;; eO<.lIIullo daW",d .. «ria ilah;Ul3 dell'deuro, dOloe'lieo: 8 "IIOIH, Cuceuld li , l:teobucci (1998),

" "Ab,""IJIl1 "'II' '''''IC.i,,!. and a brgc 'n:u ,ct for lhc fllH'hcd p.od l'et-, dc,'dope,t ewn more hiJ!hly ,pcc ia]i,..,d . ,,11 '" Ihe main ",du",),. ""d C'er ,"onl:er ~ub,idia.)' ind l"t.i", III ' 1lpply inci_ ''''"ta] "''1''''~IIlCm" 3nd 10 "'0.1.. uP"" " 'a,le pmducL'. Each ~"'J;le btl"ne .. "'" on a .m,,11 .cak ~"d Ihough 01 h~d acc,'" 10 man} of II", n:OOOlIHn of p.ooucHon 00 ~ larg,' ..cale, IIlC'" ""'" l'.urm"/Io it , and ,'On'II\OI' 10 IIIC "hok <li,,,kl", ~b"h;lll ( t927), p, 167 «'o",i'o nd le'lo),

.. ~ I ;t,.,.h "n (1927), p, 167. In "" pa,>(l .,u(ce."i\'o ~br.,h;tll nOla: ..... Ihe ccuno,nie, of produclio" 011 ~ IMJ!" sc~le can ",ldOln lx' alliK~lcd c .. acll)' 10 ;l"Y 0 ' ''' ""Iu"ry: Ihey Me in g.eal ")CaMIre alta_ dk ... t 10 g"'ups, "fl~n l3.g~ group" of ~bl, ... 1 mdu,'ri,'~", »1:. .... h311 (l927),p, 188,

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Cio chc e import;Hlte della rinessionc di Mar~hall e che al Imllare dclle condizioni arnbicruali cambia il nlolo assunto daHe economic iruerne ed esterne. Nel caSO delle economic interne. Mahhall aveva in mente la grande impre~a integrata: oggi e~se sono ~e1l1pre piu da ri fc rire aile fonne di orga­ni7.zazione decentr;,ta dci gruppi c delle reti. La differenza fondalllcntale con il distrctto indu~tri:lle e cost ituita dal f:IUo che Ie rclazioni I'm Ie imprc,e all"illlerno di (Iucste fonne organi zzat ive hanno un car-mere di maggiore for­rn:.lizzazione e lelldono ~el1lpre pill a travalicarc i confini del distrello; cs~c. lluindi. si fondano sempre meno sulla prossi1I1 ita spaziale e , ull"ornogcneil i", socio-cu lturalc. clementi che sono alia ba~c dell"cconomia dislrellualc.

SI! questa ~Ie~s:t linea illterprel:tt iva se1l1brano COIl\'crgcrc anche altri stu­dio ... i. pur 11l0vcndo da diverse prospcui\'e analitiche: de11"cconom ia al.iell­dale. della gco);rafia ecol1omic,t. dell"ecollomia dell"innovazione'Y. Pur lIella diversi!:, degli approcd utiliaali. c conllllle a Jali studi ridea che il dbt retto 1l1ar ... halli;U1o non ... ia pill adatto ad imerprelare e pre\"edere I"evoluzionc dei sislemi loeorli. Co~l corne C c01l1une il maggiore accenlO poslo allo .,ludio dei llluta11lenti negli a~sel1i organizzalivi e delle n.:lal.ioni fror imprese".

La nccc~~ it :, di indagare ill profondit:1 tali aspelli induce ad utilizzafc Illctodologie c .,chcmi :l11alitici ehe sono siali ripona!i all"auell7.ione dalla seuol .. nco-istillll.ionalista ed in panieolare dalla modema teoria dei cos!i el i transal.iolle. Nelle spieg:lzioni ehe IClltiamo di fomire delle dimensioni d'im­presa c delle ["onne organi.l .. wtive efficient i. V<ln llO assul11endo minor peso i vincoli impo~li dalla teenologi;1 C Ie e~lemali!a di tipo dislrelluale. menuc acqui~l;mo maggiore rile"anza gli :Ispeui legati al compon:unento dei sog­geni. ;111e slrunure di govemo delle tr:lI1sazioni e alia cOllfigura7jone delle i~ti!UzionF ' . Per 1,IIe ragione. nelmodo ill cui abbiamo cominuato a !avor.rrc nel nostro programma di ricerca vi e Sl:lIa minorc prcoccupa.lione per 1:1 rap­prcsemativil:' .<.1:ll ist ic:I dei campioni esamin:lli. Illa una m:lggiorc ;r llenl.ione per 10 ... tudio in profolld il ;1 delle reall:1 d' imprcsa 0 di sislema loeale. di volta in voila eS:l1l1inali':.

Riportare i" allell7ione ... ullo sludio delle strategie di erescila delle imprc­se. e ... ui corll1e~~i procc~~i di apprcndimcnto e mUlamento organiZl:tlivo.

In una 1"la ,;cur~t!""IIl~ ;n(·t.mlplcla ll()''''no cila"i i la"ori di V,U"~ldo (1995). \';U"~Mo.l'clTUcCl (1'./')7). I.UII<I\"U (111'12). Cal'li'cllm I !'.I')X).

01111: che fr:l Ie "uprc'<! e Ie (l,ver", "tnllLiuno I'",o,(;nli in a,nb,lo locale e na1.iunalc: cum'~ II ,,"u (lel!c rda~,olll con il ,i"em,. funnal"·o c (leila ricel"(a.

"Vcd, Wilh:"u,on (I'.l'.lR),1lI modi in cui r~"\:onomia dei cu'li di lran",zione "lIra,'c"a l"orga­nin,,~ionc. 1\":011"1"':' " i( d"mo.

S, 111111" (Ii un al'l"occ,oehc in lennini IIi ",ien1.a medic" ,i riEl aU"' indagillc bi"pllc,': cioe ,,110 .Indio i'lologico di ,,,' fr.UlllnCllh) di un Uf~:Ino <-,c;''>O dal vivcnle ~I!o 'C"I'" di :opp",n"mc 10 ,I;,IV rUluion"le 0 ti t I'",ci,:m,c )" 1I:Ilurn.

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con~cnle. a nost ro ;1\'"iso. eli valutare con magg iore efficacia Ie fonli del van­taggio competit ivo dei sistellli loe .. li c I'impallo esercitato su di esse da lalu­ne modificazioni in allo nello scenario competili vo. Ci riferiamo. in panico­hue. alia r:lpida diffusione della "Information and Communicalion Technology" cd ai fenomeni di globali7la7ionc indoni d:llI"accresciul:t mobilit;1 di persone e capital i.

E' nOlO che illavorocmpirico. perchi tenl:, di fare ... tudi di CLonom ia indu~ slri:lle, e semprc impcgnativo. Per condurlo bene c cenamente necessario rife­rirsi a concelli . schemi e melorliche che diano supporto all"analisi empi rica. Rileniamo che questo approccio "ada rigorosamente ... eguilO. rna che OCCOITa.

sem:a aleuna csilazione. c;unbiare schemi e conceui allorquando i "falli" o.<..<.crvali non si prcstano ad cssere intcrpret:lli da llllCgli slrulllenti".

RIFERI\IENTI 1lIBUOOf(,\FICI

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.. I».:rcht "bbiamoda';m!, ,,;!i ucd)i gli "nl"'rl'''''' C ",d'''I'''' ",,,'ili ehe csse hamlO ",,0 ndla lor? \"~"Cchia fun7iune: c sPC''''' (r."curiunlO d, dum"ndarci '" t.. "ccd"" bolli ,i,,,,o ""paci IIi conlcnerc ,I nuom ,"100"; sr:,rr" (1973). p. 6lt Per m,·i,o.1c kg!;i a cui ,i ,ifcri",c Sr.lffa in qn~'!o bmno ",no Ie

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