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REGIONE LAZIO Dipartimento: DIPARTIMENTO PROGRAMMAZ. ECONOMICA E SOCIALE Direzione Regionale: ATTIVITA' PRODUTTIVE E RIFIUTI Area: CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI DETERMINAZIONE N. del Proposta n. 8003 del 27/04/2012 Oggetto: Proponente: Estensore MARCONI FABIO _____________________________ Responsabile del procedimento MARCONI FABIO _____________________________ Responsabile dell' Area L. MINICILLO _____________________________ Direttore Regionale M. MAROTTA _____________________________ Direttore Dipartimento G. MAGRINI _____________________________ Protocollo Invio _____________________________ Firma di Concerto _____________________________ AMA S.p.a. - Autorizzazione Integrata Ambientale ai sensi del Titolo III-bis Parta II del D. lgs. 152/2006 e s.m.i. per l'impianto di termovalorizzazione dei rifiuti sanitari situato nel Comune di Roma. Loc. Ponte Malnome (RM). Pagina 1 / 8 Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI Richiesta di pubblicazione sul BUR: SI B02442 30/04/2012

Determinazione b02442 del_30_aprile_2012

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Questa è la determinazione che proroga il funzionamento dell'inceneritori di rifiuti ospedalieri di Malagrotta

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REGIONE LAZIO

Dipartimento: DIPARTIMENTO PROGRAMMAZ. ECONOMICA E SOCIALE

Direzione Regionale: ATTIVITA' PRODUTTIVE E RIFIUTI

Area: CICLO INTEGRATO DEI RIFIUTI

DETERMINAZIONE

N. del Proposta n. 8003 del 27/04/2012

Oggetto:

Proponente:

Estensore MARCONI FABIO _____________________________

Responsabile del procedimento MARCONI FABIO _____________________________

Responsabile dell' Area L. MINICILLO _____________________________

Direttore Regionale M. MAROTTA _____________________________

Direttore Dipartimento G. MAGRINI _____________________________

Protocollo Invio _____________________________

Firma di Concerto _____________________________

AMA S.p.a. - Autorizzazione Integrata Ambientale ai sensi del Titolo III-bis Parta II del D. lgs. 152/2006 e s.m.i. perl'impianto di termovalorizzazione dei rifiuti sanitari situato nel Comune di Roma. Loc. Ponte Malnome (RM).

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B02442 30/04/2012

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Oggetto: AMA S.p.a. – Autorizzazione Integrata Ambientale ai sensi del Titolo III-bis Parta II del D. lgs. 152/2006 e s.m.i. per l’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti sanitari situato nel Comune di Roma. Loc. Ponte Malnome (RM).

IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO DELLA PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E SOCIALE

SU PROPOSTA dell’Area “Ciclo Integrato dei Rifiuti” della Direzione “Attività Produttive e Rifiuti”; VISTA l’Organizzazione generale interna dell’Amministrazione regionale ed i sui doveri Istituzionali esterni, come da:

- Statuto della Regione Lazio; - Disciplina del sistema organizzativo della Giunta e del Consiglio e disposizioni relative

alla dirigenza ed al personale regionale, L.R. 18 febbraio 2002, n.6 e s.m.i; - Regolamento di organizzazione degli uffici e dei servizi della Giunta regionale, 6

settembre 2002, n.1, Regolamento 6 settembre 2002, n.1 e s.m.i.; VISTE le seguenti leggi, regolamenti e disposizioni in materia di rifiuti: • di fonte comunitaria: Direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19-11-2008 “relativa ai rifiuti e che abroga alcune direttive”; • di fonte nazionale:

“Regolamento recante disciplina della gestione dei rifiuti sanitari a norma dell'articolo 24 della legge 31 luglio 2002, n. 179”

D.P.R. del 15 luglio 2003, n. 254

“Norme in materia ambientale” D. lgs. del 03-04-2006, n. 152 e s.m.i.

“Linee guida per l’individuazione e l’utilizzazione delle migliori tecniche disponibili per le attività elencate nell’allegato I del D. lgs. n. 59/05”

D.M. Ambiente 29-01-2007

“Determinazione delle spese istruttorie di A.I.A.” D.M. Economia/fin. 24-04-2008

“Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro (attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro)”

D. lgs. del 09-04-2008, n.81 e s.m.i.

• di fonte regionale:

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“Disciplina regionale della gestione dei rifiuti” L.R. del 09-07-1998, n. 27 e

s.m.i. “Approvazione Piano di tutela delle acque regionali ai sensi

del D. Lgs 152/99” D.C.R.L. n. 42 del 27-09-2007 e s.m.i.

“Piano di Risanamento della Qualità dell’Aria della Regione Lazio”

D.C.R.L. del 10-12-2009

“Approvazione del Piano di gestione dei rifiuti del Lazio ai sensi dell’art. 7, comma 1 della L.R. 9 luglio 1998, n. 27”

D.C.R.L. del 18 gennaio 2012, n. 14 (pubblicata sul supplemento ordinario n. 15 del Bollettino n. 10 del 14 marzo 2012)

“Monitoraggio delle acque sotterranee. Rilevazione dei fattori meteo-climatici e idrologici per il calcolo del bilancio idrico degli acquiferi”

D.G.R.L. n. 222 del 25-02-2005

“Autorità competente al rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale disciplinata dal D.lgs. 59 del 18 febbraio 2005. Determinazione del calendario delle scadenze per la presentazione delle domande per il rilascio dell’autorizzazione integrata ambientale ai sensi del D lgs. 59/2005”

D.G.R.L. n. 1116 del 13-12-2005

“Decreto legislativo 59/05. Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE relativa alla prevenzione e riduzione integrate dell’inquinamento. Approvazione modulistica per la presentazione della domanda di autorizzazione integrata ambientale”

D.G.R.L. n. 288 del 16-05-2006

“Prime linee guida agli uffici regionali competenti, all’ARPA Lazio, alle Amministrazioni Provinciali e ai Comuni, sulle modalità di svolgimento dei procedimenti volti al rilascio delle autorizzazioni agli impianti di gestione dei rifiuti ai sensi del D. lgs. 152/06 e della L.R. 27/98”

D.G.R. L. n. 239 del 18-04-2008

“Approvazione documento tecnico sui criteri generali riguardanti la prestazione delle garanzie finanziarie per il rilascio delle autorizzazioni all’esercizio delle operazioni di smaltimento e recupero dei rifiuti, ai sensi dell’art. 208 del D. lgs. 152/2006, dell’art. 14 del D. lgs. 36/2003 e del D. lgs. n. 59/2005 – Revoca della D.G.R. 4100/99”

D.G.R.L. del 24-10-2008, n. 755

“Modifiche ed integrazioni alla D.G.R n. 755/2008, sostituzione allegato tecnico”

D.G.R. L. del 17-04-2009, n. 239

PREMESSO CHE: - l’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti sanitari in oggetto, attivo dal 1996 in forza

delle D.G.R. del Lazio nn. 4258/1996, 1321/1997, 862/1998, nonché del Decreto del Vice Commissario Delegato n. 65/2001 e del Decreto del Commissario Delegato n. 14 del 20/12/2002, con il quale, in particolare, l’impianto è stato autorizzato al trattamento di circa 30.000 t/anno di rifiuti, il cui elenco esaustivo è riportato in allegato allo stesso Decreto (Allegato A );

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- l’impianto in questione è localizzato all’interno di un’area più vasta, occupata dallo stabilimento AMA di Ponte Malnome, nel quale sono effettuate altre attività riconducibili all’Azienda Municipalizzata in questione;

- In data 19/06/2006, con propria nota prot. n. 78222/U, la Società AMA, S.p.a. ha presentato istanza presso gli uffici dell’allora Commissario Delegato, al fine di conseguire autorizzazione integrata ambientale (A.I.A.) per il suddetto impianto di termovalorizzazione, ai sensi del previgente D. lgs. 59/2005 e s.m.i.;

- lo stesso Commissario ha provveduto, ai sensi dell’art. 8 della L. 241/1990 e s.m.i., a comunicare l’avvio del procedimento per il rilascio dell’A.I.A. suddetta, con propria nota prot. n. 1089/RUP dell’11/11/2007, senza, peraltro, dare seguito alla prevista Conferenza di Servizi;

- a seguito della cessazione dello stato di emergenza ambientale nel territorio della Regione Lazio, avvenuta il 30 giugno 2008, taluni procedimenti per il rilascio di A.I.A. in corso, ivi compreso quello relativo all’impianto di Ponte Malnome in oggetto, sono passati in capo alla Regione Lazio (Autorità competente);

- con nota prot. n. 221758 del 18/12/2008, l’Autorità competente ha convocato la relativa Conferenza di Servizi, tenutasi in data 15/01/2009;

- al fine del completamento dell’iter amministrativo utile al rilascio dell’A.I.A. in questione, l’Autorità competente ha consentito la prosecuzione dell’esercizio dell’impianto in parola, con successive proroghe, l’ultima delle quali, rilasciata con Determinazione dirigenziale n. B9158 del 30/11/2011, ha fissato la scadenza improrogabilmente al 30/04/2012;

VISTA la documentazione presentata in data 12/01/2012, e integrata nel corso del relativo procedimento amministrativo, dalla Società AMA S.p.a., ai sensi delle D.G.R. del Lazio n. 288/2006 e n. 35/2010, ai fini del rilascio dell’A.I.A. in questione, in ottemperanza a quanto prescritto nella suddetta Determinazione dirigenziale n. B9158/2011; tale documentazione è costituita da: - Scheda A; - Scheda B; - Scheda D; - Scheda E – Piano di Monitoraggio e Controllo (PMeC); - Sintesi non tecnica.

VISTA la Determinazione dirigenziale n. B02431 del 27/04/2012 di conclusione positiva del procedimento relativo al rilascio di A.I.A., ai sensi del Titolo III- bis Parte II del D. lgs. 152/2006 e s.m.i., per l’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti sanitari situato nel Comune di Roma, loc. Ponte Malnome (RM), gestito dalla Società AMA S.p.a., emessa dopo aver acquisito l’assenso, con prescrizioni, dei seguenti Enti: Provincia di Roma, Amministrazione di Roma Capitale, Servizi S.Pre.S.A.L. e S.I.S.P. del Dipartimento di Prevenzione della ASL territorialmente competente; VISTO il parere, con prescrizioni, reso da ARPA Lazio sul PMeC relativo all’impianto in questione, ai sensi dell’art. 29 – quater comma 7 del D. lgs. 152/2006 e s.m.i., contenuto nelle note prot. n. 25475 del 6/04/2012 e prot. n. 27056 del 13/04/2012 della medesima Agenzia regionale, acquisite, rispettivamente, al n. 70193 del 10/04/2012 e n. 75005 del 16/04/2012 del prot. della Regione Lazio;

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PRESO ATTO che, sull’impianto in esame si è espressa la competente Area regionale di V.I.A. con pronuncia di compatibilità ambientale positiva prot. n. 197936 del 27/10/2008; PRESO ATTO di quanto dichiarato in merito al medesimo progetto dalla competente Area Difesa Suolo della Regione Lazio con propria nota prot. n. n. 110449 del 13/03/2012; PRESO ATTO che la Società AMA S.p.a., sulle indicazioni fornite da ARPA Lazio nel suddetto parere, ai fini dell’approvazione definitiva del PMeC relativo all’impianto di cui trattasi, ha consegnato presso gli uffici della stessa ARPA, con propria nota prot. n. 22343/U del 20/04/2012, acquisita al prot. regionale n. 82523 del 27/04/2012, una nuova stesura del PMeC in questione; CONSIDERATO che i reflui potenzialmente contaminati prodotti all’interno dell’area dell’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti sanitari di Ponte Malnome, sono destinati ad un depuratore, regolarmente autorizzato allo scarico con Determinazione dirigenziale della Provincia di Roma n. 520 del 26/02/2008, localizzato al di fuori del perimetro dell’impianto in questione, a servizio dell’intero stabilimento AMA di Ponte Malnome, che ospita altre attività riconducibili all’Azienda Municipalizzata, non tecnicamente connesse tra loro;

CONSIDERATO che è prossima alla scadenza l’ultima proroga all’esercizio concessa all’impianto di termovalorizzatore dei rifiuti sanitari di cui trattasi, fissata con la richiamata Determinazione dirigenziale n. B9158 del 30/11/2011, per il 30/04/2012;

TENUTO CONTO della procedura d’infrazione n. 2009/2071 “Regime sulla prevenzione e la riduzione integrata dall’inquinamento relativo agli impianti esistenti- direttiva 2008/01”, avviata dalla Commissione Europea, anche, nei confronti della Regione Lazio, in particolare per il mancato rilascio dell’A.I.A. per l’impianto di termovalorizzazione di Ponte Malnome in questione; RITENUTO che, anche su preliminare indicazione di ARPA Lazio, contenuta nel suddetto parere di competenza, che il depuratore in questione, seppure impiegato solo per una parte marginale al trattamento dei reflui dell’impianto di termovalorizzazione di cui trattasi, possa essere fatto oggetto del monitoraggio relativo alla presente A.I.A., quale attività tecnicamente connessa; RITENUTO opportuno promuovere, a tal proposito, un tavolo tecnico, al fine di valutare la possibilità di includere successivamente il depuratore in questione all’interno della presente A.I.A., ai fini del suo monitoraggio; RITENUTO, pertanto, opportuno e necessario rilasciare il presente provvedimento di A.I.A. per l’impianto di termovalorizzazione in oggetto, fermi restando gli esiti del suddetto tavolo tecnico a seguito dei quali la presente A.I.A. è suscettibile di essere aggiornata;

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DETERMINA

le premesse costituiscono parte integrante e sostanziale del presente provvedimento, - di rilasciare, per anni 5 (cinque), l’Autorizzazione Integrata Ambientale, ai sensi del Titolo

III-bis della Parte II del D. lgs. 152/2006 e s.m.i., per l’impianto di termovalorizzazione dei rifiuti sanitari situato nel Comune di Roma, loc. Ponte Malnome (RM) e gestito dalla Società AMA S.p.a. con sede legale in Via Calderon de la Barca, 87 - 00142 Roma – P.IVA e C.F. ed Iscr. Reg. Impr. Trib. Roma 05445891004;

- di approvare la seguente documentazione presentata dalla medesima AMA S.p.a., ai fini del

rilascio dell’A.I.A. in questione, ai sensi delle D.G.R. del Lazio n. 288/2006 e n. 35/2010:

- Scheda A ; - Scheda B ; - Scheda D ; - Scheda E – Piano di Monitoraggio e Controllo (PMeC); - Sintesi non tecnica.

- di prescrivere alla Società di rispettare le condizioni, tutte, contenute nell’allegato tecnico

al presente provvedimento – che richiama, tra l’altro, le prescrizioni emesse dalle Amministrazioni convenute alla Conferenza dei Servizi conclusasi con atto prot. n. B02431 del 27/04/2012 – nonché quelle riportate nel parere di compatibilità ambientale di cui all’atto prot. n. 197936 del 27/10/2008; la medesima Società è chiamata, inoltre, al rispetto di quanto previsto dal PMeC, anch’esso allegato al presente provvedimento, relativamente a tempistiche, modalità e valori limite in esso contenuti;

In caso di inosservanza delle prescrizioni autorizzatorie, o di esercizio in assenza di autorizzazione, si procederà secondo la gravità delle infrazioni: a) alla diffida, assegnando un termine entro il quale devono essere eliminate le irregolarità; b) alla diffida e contestuale sospensione dell'attività autorizzata per un tempo determinato,

ove sì manifestino situazioni di pericolo per l'ambiente; c) alla revoca dell'autorizzazione integrata ambientale e alla chiusura dell'impianto, in caso

di mancato adeguamento alle prescrizioni imposte con la diffida e in caso di reiterate violazioni che determinino situazioni di pericolo e di danno per l'ambiente.

In caso di inosservanza delle prescrizioni autorizzatorie, ove si manifestino situazioni di pericolo o di danno per la salute, si procederà ai sensi dell’art. 29 – decies comma 10 del D. lgs. 152/2006 e s.m.i., dandone comunicazione al sindaco ai fini dell'assunzione delle eventuali misure ai sensi dell'articolo 217 del Regio Decreto 27 luglio 1934, n. 1265.

- di dare atto che la presente A.I.A. sostituisce, secondo quanto previsto dall’allegato IX alla

Parte II del D. lgs. 152/2006 e s.m.i., le seguenti autorizzazioni:

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- autorizzazione allo scarico (capo II del titolo IV della Parte terza del D. lgs.152/2006 e s.m.i.)

- autorizzazione unica per i nuovi impianti di smaltimento e recupero dei rifiuti (art. 208 del D. lgs.152/2006 e s.m.i.);

- autorizzazione alle emissioni in atmosfera, fermi restando i profili concernenti aspetti sanitari (Titolo I Parte V del D. lgs. 152/2006 e s.m.i.)

- di disporre che L’AMA S.p.a. dovrà aggiornare, entro 60 giorni dall’efficacia del presente

provvedimento, ai fini dell’esercizio dell’impianto di termovalorizzazione in questione, la polizza fideiussoria, già accettata dalla Regione Lazio con nota prot. n. 12760 del 23/01/2012, fino alla concorrenza di € 684.000,00 (seicentottantaquattromila,00) facendo riferimento agli estremi del presente provvedimento.

La stessa polizza dovrà avere durata pari alla durata del presente provvedimento più due anni, ai sensi di quanto previsto dalla D.G.R.L. 239/2009.

- di promuovere un tavolo tecnico, da convocare entro 60 giorni dal rilascio della presente

A.I.A., al fine di valutare la possibilità di ricomprendere nel monitoraggio inerente il termovalorizzatore di cui trattasi, il depuratore a servizio dell’intero stabilimento AMA di Ponte Malnome, quale attività tecnicamente connessa; a tale tavolo saranno invitati, per le rispettive competenze, ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma e Provincia di Roma. All’esito degli approfondimenti in questione, la presente A.I.A. sarà aggiornata; fino ad allora, l’AMA S.p.a. dovrà rispettare quanto previsto e prescritto relativamente allo scarico afferente il depuratore in questione con Determinazione dirigenziale della Provincia di Roma n. 520 del 26/02/2008.

Il presente provvedimento sarà oggetto di riesame da parte dell’Amministrazione regionale, anche su proposta delle altre Amministrazioni competenti in materia ambientale, qualora si verifichi una delle condizioni di cui all’art. 29 - octies, comma 4, del D. lgs. 152/2006 e s.m.i. I costi sostenuti per i controlli richiamati nell’art. 29 - decies comma 3 del D. lgs. 152/2006 e s.m.i. sono a carico del gestore e dovranno essere versati secondo le modalità indicate nei commi 1 e 4 dell’art. 6 del D.M. 24 aprile 2008 direttamente all’Arpa Lazio competente per territorio. I documenti e gli atti del procedimento relativi alla presente autorizzazione nonché i dati relativi ai controlli delle emissioni, sono depositati, al fine della consultazione del pubblico, secondo quanto stabilito dall’art. 29 – quater comma 2 del D. lgs. 152/2006 e s.m.i., presso gli Uffici dell’Area “Ciclo Integrato dei Rifiuti” della Regione Lazio siti in Via R.R. Garibaldi, 7 – 00147 Roma. Il presente Provvedimento non esonera la Società dall’acquisizione di eventuali ulteriori pareri, assensi, nulla osta ed autorizzazioni non ricomprese nel presente atto e funzionali e/o necessari allo svolgimento dell’attività autorizzata. Il presente Provvedimento sarà notificato alla AMA. S.p.a. dal Direttore della Direzione “Attività Produttive e Rifiuti” e trasmesso alle seguenti Amministrazioni: Provincia di Roma,

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Amministrazione di Roma Capitale, ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma, Ministero dell’Ambiente della Tutela del Mare e del Territorio ed all’ISPRA. Copia della documentazione tecnica, opportunamente timbrata e siglata dall’Area “Ciclo Integrato dei Rifiuti” della Regione Lazio, sarà consegnata alla Società, la quale è tenuta a conservarla e metterla a disposizione degli Enti di controllo, a semplice richiesta. Gli effetti del presente Provvedimento avranno luogo dal giorno della prevista pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Lazio (B.U.R.L.). Avverso il presente provvedimento è ammesso ricorso giurisdizionale innanzi al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio nel termine di 60 giorni dalla comunicazione (ex artt. 29, 41 e 119 del D. lgs. n. 104/2010), ovvero ricorso straordinario al Capo dello Stato entro il termine di 120 giorni (ex art. 8 e ss. D.P.R. n. 1199/1971).

IL DIRETTORE DEL DIPARTIMENTO “PROGRAMMAZIONE ECONOMICA E SOCIALE”

…………………………………… (dott. Guido Magrini)

AllegatoTecnicoAMA.pdf

PMeCAprile 2012AMA.pdf

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Nome e cognome: AMA S.p.a. Indirizzo: VIA CALDERON DE LA BARCA 87 – 00142 - ROMA Recapiti telefonici: 06.516(1) e-mail: [email protected]

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Nome e cognome: LUCIO MASTROMATTEI Indirizzo: VIA CALDERON DE LA BARCA 87 – 00142 - ROMA Recapiti telefonici 06.51692337 e-mail: [email protected] 5DSSUHVHQWDQWH�OHJDOH�

� Nome e cognome: SALVATORE CAPPELLO Indirizzo: VIA CALDERON DE LA BARCA 87 – 00142 – ROMA ���'(6&5,=,21(�'(//·,03,$172�

Il termovalorizzatore di Ponte Malnome è localizzato in località Ponte Galeria, nella parte sud-ovest della città di Roma. L’area, perimetrata, sulla quale insiste l’impianto in questione, pari a circa 15.800 mq, fa parte di un’area più vasta occupata da uno stabilimento AMA nel quale sono effettuate molteplici attività tutte riconducibili alla medesima Azienda Municipalizzata. In particolare, l’impianto è individuato al Foglio n. 746 particelle 111, 112, 578 del Catasto Terreni. L’attività IPPC, inerente appunto la termovalorizzazione dei rifiuti sanitari, è inquadrata come segue: ATTIVITÀ IPPC Categoria 5.1 Impianti per l’eliminazione o il recupero di rifiuti

pericolosi, della lista di cui all’art. 1, paragrafo 4, della direttiva 91/689/Cee, quali definiti negli allegati II A e II B (operazioni R1, R5, R6, R8 e R9) della Direttiva 75/422/Cee e nella Direttiva 75/439/Cee del 16 giugno 1975 del Consiglio, concernente l’eliminazione degli oli usati, con capacità di oltre 10 tonnellate al giorno.

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L’impianto, costituito da due analoghe linee di combustione e trattamento degli effluenti gassosi, è, attualmente, autorizzato per una potenzialità complessiva di incenerimento di rifiuti pari a 30.000 tonnellate annue, dalla cui combustione, per la presenza di una sezione di recupero energetico (gruppo turboalternatore), può essere resa disponibile una potenza elettrica fino a circa 3,3 MW. Qui di seguito, si riporta lo schema a blocchi delle attività di incenerimento con recupero di energia effettuate nell’impianto di Ponte Malnome.

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Di seguito, vengono elencate le principali fasi di cui è costituito il processo tecnologico dell’impianto. 1. Accettazione, stoccaggio e alimentazione; 2. Combustione e postcombustione; 3. Sezione di raffreddamento dei fumi; 4. Recupero energetico; 5. Depurazione dei fumi:

5.1 Trattamento dei fumi a secco; 5.2 Trattamento dei fumi ad umido;

6. Espulsione fumi. �

Per una descrizione dettagliata di ogni singola fase si rimanda alla Relazione tecnica – allegato B.18 – facente parte della documentazione approvata con la presente A.I.A. �

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Per il rispetto delle condizioni di cui al presente paragrafo, la Società dovrà, in particolare: 1. prima di dare attuazione a quanto richiamato nel presente provvedimento,

effettuare la comunicazione ai sensi dell’art. 29-GHFLHV del D. lgs. 152/2006 e s.m.i. alla Autorità competente e all’ARPA Lazio; detta comunicazione dovrà, comunque, intervenire entro 30 giorni a far data dall’efficacia del presente provvedimento;

2. acquisire il C.P.I. da parte del Corpo Provinciale dei VV.F.; 3. presentare, in originale, entro 30 giorni dalla data di notifica del presente

provvedimento, e successivamente, con cadenza annuale entro il 31 gennaio di ciascun anno, la documentazione attestante il permanere dei requisiti soggettivi necessari per la gestione dell’impianto;

4. trasmettere, entro il 31 gennaio di ciascun anno, i dati relativi ai controlli di cui

all’art. 29-VH[LHV, comma 6, Titolo III – bis della Parte II del D. lgs. 152/2006 e s.m.i., all’Autorità competente, all’ARPA Lazio, alla Provincia di Roma e all’Amministrazione di Roma Capitale, secondo le indicazioni riportate nel PMeC, allegato alla presente A.I.A.;

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5. comunicare, nei successivi 30 giorni dall’evento, all’Autorità competente ogni mutamento del gestore dell’impianto, del referente IPPC e del rappresentante legale, anche nelle forme dell’autocertificazione previste dalla vigente normativa;

6. comunicare preventivamente all’Autorità competente, per le necessarie valutazioni

sugli effetti che la stessa potrebbe avere per gli esseri umani e per l’ambiente, ogni modifica all’impianto, così come definita all’art. 5 comma 1, lettera l, Titolo III – ELV del D. lgs. 152/2006 e s.m.i., ai sensi dell’art. 29 – QRQLHV del medesimo D. lgs. 152/2006 e s.m.i.;

7. sottoporre i macchinari, le linee di produzione e i sistemi di

contenimento/abbattimento delle emissioni in tutte le matrici ambientali, a periodici interventi di manutenzione secondo le istruzioni delle imprese costruttrici;

8. mantenere in perfetta efficienza le impermeabilizzazioni della pavimentazione, delle

canalette e dei pozzetti di raccolta degli sversamenti su tutte le aree interessate dal deposito e dalla movimentazione dei rifiuti, nonché il sistema di raccolta delle acque di prima pioggia e i bacini di contenimento, dei serbatoi, dei pozzetti di raccolta degli sversamenti oggetto della presente autorizzazione;

9. dotare i lavoratori operanti nell’impianto dei Dispositivi di Protezione Individuali

(D.P.I.); gli stessi lavoratori dovranno essere idoneamente formati per le azioni di competenza;

10. avvalersi di personale qualificato per il controllo dei processi e la sorveglianza dei

luoghi di lavoro; 11. effettuare i prelievi e le analisi previste per garantire il rispetto dei limiti delle

emissioni utilizzando laboratori accreditati UNI CEI EN ISO/IEC o equivalenti; 12. riferire all’Autorità competente, alla Provincia di Roma e all’ARPA Lazio – sezione

provinciale di Roma, eventuali cambiamenti riguardanti:

a. ruoli e responsabilità nella gestione degli impianti e dei processi; b. procedure per la gestione delle emergenze ambientali (Piano di Emergenza

Interno). 13. provvedere alle verifiche prescritte, ed agli eventuali ulteriori interventi tecnici ed

operativi, che le autorità preposte al controllo ritengano necessari durante le fasi di gestione autorizzate;

14. fornire, al fine di consentire l’attività di controllo da parte degli enti preposti, tutta

l’assistenza necessaria per lo svolgimento di qualsiasi verifica tecnica relativa all’impianto, per prelevare campioni e per raccogliere qualsiasi informazione;

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15. garantire la custodia continuativa dell’impianto anche attraverso l’adozione di un

sistema di reperibilità; 16. garantire che le operazioni autorizzate siano svolte in conformità con le vigenti

normative di tutela ambientale di salute e sicurezza sul lavoro ed igiene pubblica. ���*(67,21(�'(//·,03,$172��

Presso l’impianto in oggetto, la Società AMA S.p.a. e, per essa il proprio legale rappresentante, è autorizzata all’effettuazione delle operazioni di gestione rifiuti di seguito riportate e definite ai sensi degli allegati B e C alla Parte IV del D. lgs. 152/2006 e s.m.i., nel rispetto dei limiti quantitativi riportati in tabella. 7DEHOOD���

2SHUD]LRQL�GL�

JHVWLRQH�

DXWRUL]]DWH�

5� – Utilizzazione principale come combustibile o come altro mezzo per produrre energia.

5�� – Messa in riserva dei rifiuti per sottoporli a una delle

operazioni indicate nei punti da R1 a R 12 �

'���–�Deposito preliminare prima di una delle operazioni di cui ai punti da D1 a D151�

4XDQWLWDWLYR�

PDVVLPR�DQQXR�

GL�ULILXWL�

DPPHVVL�LQ�LQJUHVVR�

���������W�

4XDQWLWDWLYR�

PDVVLPR�

JLRUQDOLHUR�GL�

ULILXWL�DPPHVVL�LQ�LPSLDQWR�

������W�

� 5��� '���

3HULFRORVL� ����W� ����W�

4XDQWLWDWLYR�

PDVVLPR�GL�

ULILXWL�LQ�

VWRFFDJJLR�LVWDQWDQHR�

1RQ�

SHULFRORVL����W� ���W�

1 L’operazione D15 è autorizzata per la gestione dei rifiuti in uscita dall’impianto, come riportato

nell’appendice II al presente allegato tecnico.

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Il deposito temporaneo dei rifiuti prodotti resta soggetto alle specifiche condizioni di cui ai punti 1,2,3,4 e 5 riportate sotto la lettera bb) dell’art. 183 del D. lgs. 152/2006 e s.m.i. Le aree di stoccaggio dei rifiuti sono individuate puntualmente nella planimetria che costituisce appendice I del presente allegato tecnico. ����5LILXWL�DXWRUL]]DWL�LQ�LQJUHVVR�

In particolare, AMA S.p.a. è autorizzata alla ricezione in ingresso all’impianto in esame dei seguenti rifiuti, accanto a ciascuno dei quali si riporta la relativa operazione di gestione, coerentemente con quanto sopra indicato. Almeno il 98% (�� 29.400 t/anno) dei quantitativi in ingresso presso l’impianto in questione dovrà essere costituito dai rifiuti sanitari riportati nella seguente tabella 2. 7DEHOOD���

&(5� 'HVFUL]LRQH� 2SHUD]LRQH� GL�

JHVWLRQH�

��������� Oggetti da taglio (eccetto 18 01 03*) 5����5��

��������� Parti anatomiche d organi incluse le sacche per il plasma e le riserve di sangue (tranne 18 01 03*)

5����5��

�������� � Rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni

5����5��

��������� Rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni (es. bende, ingessature, lenzuola, indumenti monouso, assorbenti igienici)

5����5��

��������� Medicinali diversi da quelli di cui alla voce 18 01 08*

5����5��

��������� Oggetti da taglio (eccetto 18 02 02*) 5����5��

�������� � Rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni

5����5��

��������� Rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni (es. bende, ingessature, lenzuola, indumenti monouso, assorbenti igienici)

5����5��

��������� Medicinali diversi da quelli di cui alla voce 20 01 31*

5����5���

Page 15: Determinazione b02442 del_30_aprile_2012

In particolare, i CER appartenenti alla categoria 18 riportati in Tabella 2 devono provenire esclusivamente da strutture sanitarie pubbliche e private, individuate ai sensi del D. lgs. 30 dicembre 1992, n. 502 e s.m.i., che svolgono attività medica e veterinaria di prevenzione, diagnosi, di cura, di riabilitazione e di ricerca ed erogano le prestazioni di cui alla L. 23 dicembre 1978, n. 833. Il CER 20 01 32 è da ricondurre a quei rifiuti di prodotti farmaceutici da raccolte differenziate o da resi o fuori specifica dell’industria farmaceutica ovvero sostanze stupefacenti e psicotrope conferite dai Tribunali oppure sostanze stupefacenti e psicotrope conferite dalle farmacie pubbliche e private. In riferimento ai rifiuti sanitari pericolosi ammessi in impianto, si riportano qui di seguito i valori minimi e massimi riferiti al P.C.I. e quelli relativi, invece, ai flussi di massa previsti (i dati dei flussi di massa si riferiscono a valori medi calcolati sugli ultimi 3 anni). 7DEHOOD���

3�&�,���.FDO�.J�� )OXVVL�GL�PDVVD��W�J��&(5�

Minimo Massimo Minimo Massimo �������� � 3.000 4.200 76,8 96

�������� � 3.000 4.200 0,72 1,44

Il restante 2% (�� 600 t/anno) dei quantitativi autorizzati in ingresso potrà essere impegnato, qualora necessario, per il conferimento dei seguenti ulteriori rifiuti. 7DEHOOD���

&(5� 'HVFUL]LRQH� 2SHUD]LRQH� GL�

JHVWLRQH�

�������� � Imballaggi in materiali compositi 5����5��

��������� Imballaggi in materiali misti 5����5��

��������� Imballaggi in materia tessile 5����5��

��������� Assorbenti, materiali filtranti, stracci ed indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce 15 02 02*

5����5��

��������� Rifiuti organici 5����5��

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��������� Carta e cartone 5����5��

��������� Plastica e gomma 5����5��

��������� Legno diverso da quello di cui alla voce 19 12 06*

5����5��

��������� Prodotti tessili 5����5��

��������� Altri rifiuti (compresi materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 19 12 11*

5����5��

���������� Carta e cartone 5����5��

��������� Abbigliamento 5����5��

��������� Prodotti tesili 5����5��

��������� Legno diverso da quello di cui alla voce 20 01 37*

5����5��

��������� Plastica 5����5��

��������� Altri rifiuti non biodegradabili 5����5��

In particolare, i rifiuti appartenenti alla famiglia 19 potranno essere accolti presso l’impianto esclusivamente per soddisfare esigenze derivanti dalla stessa A.M.A. S.p.a. e dagli impianti ad essa riconducibili. I rifiuti appartenenti alle categorie 15, 16 e 20 riportati in Tabella 4 potranno essere accolti in impianto solo dietro esplicita richiesta dell’Autorità giudiziaria, da esecuzione di disposizioni di pubblica sicurezza, di igiene pubblica e di richieste da parte dei Corpi di Polizia, Esercito e via dicendo. Nella seguente tabella sono riportate la capacità nominale e il carico termico nominale dell’impianto in questione. �

7DEHOOD���

&DSDFLWj�QRPLQDOH� 100 t/g (50/t/g per linea) &DULFR�WHUPLFR�QRPLQDOH� 15 Gcal/h (7,5 Gcal/h per linea) �

3UHVFUL]LRQL�

Per il rispetto delle condizioni di cui al presente paragrafo, la Società dovrà, in particolare: 17. rispettare, per ciascuna categoria di rifiuti sanitari riportati in Tabella 3, il rispettivo

quantitativo massimo consentito in ingresso all’impianto; 18. adottare tutte le precauzioni necessarie riguardo alla consegna e alla ricezione dei

rifiuti per evitare o limitare per quanto praticabile gli effetti negativi sull'ambiente, ed, in particolare, l'inquinamento dell'aria, del suolo, delle acque superficiali e

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sotterranee, nonché odori e rumore e i rischi diretti per la salute umana. Tali misure devono soddisfare almeno le condizioni riportate nei successivi punti 19 e 20;

19. prima della accettazione dei rifiuti nell'impianto di cui trattasi:

19.1 determinare almeno la massa di ciascuna categoria di rifiuti, possibilmente in base al codice dell'Elenco europeo dei rifiuti;

19.2 acquisire informazioni sui rifiuti al fine di verificare, fra l'altro, l'osservanza dei

requisiti previsti all’art. 4 del D. lgs. 133/2005 e s.m.i. e, comunque richiamati all’interno della presente A.I.A.;

19.3 acquisire, inoltre, le informazioni sui rifiuti che comprendano almeno i

seguenti elementi:

a) lo stato fisico e, ove possibile, la composizione chimica dei rifiuti, il relativo codice dell'Elenco europeo dei rifiuti e tutte le informazioni necessarie per valutare l'idoneità del previsto processo di incenerimento dei rifiuti;

b) le caratteristiche di pericolosità dei rifiuti, le sostanze con le quali non possono essere mescolati e le precauzioni da adottare nella manipolazione dei rifiuti;

20. prima dell'accettazione dei rifiuti pericolosi nell'impianto, il gestore deve inoltre applicare almeno le seguenti procedure di ricezione:

a)� fermo restando quanto previsto dall’adesione volontaria al SISTRI, deve essere

verificata la documentazione prescritta dall'articolo 193 del D. lgs. 152/2006 e s.m.i., o dall'articolo 7, comma 2, del regolamento (CE) n. 1774/2002 e dal regolamento (CEE) n. 259/93, relativo alla sorveglianza ed al controllo delle spedizioni di rifiuti all'interno della Comunità europea, nonché in entrata e in uscita dal suo territorio e dai regolamenti sul trasporto di merci pericolose;

E�� ad esclusione dei rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo, devono essere prelevati campioni rappresentativi. Questa operazione va effettuata, per quanto possibile, prima del conferimento nell'impianto, per verificarne mediante controlli la conformità all'autorizzazione nonché alle informazioni di cui ai su indicati punti 19.2 e 19.3, e per consentire alle autorità competenti di identificare la natura dei rifiuti trattati. I campioni devono essere conservati per almeno un mese dopo l'incenerimento dei rifiuti da cui sono stati prelevati;

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21. devono essere adottate tutte le misure affinché le attrezzature utilizzate per la ricezione, gli stoccaggi, i pretrattamenti e la movimentazione dei rifiuti, nonché per la movimentazione o lo stoccaggio dei residui prodotti, siano progettate e gestite in modo da ridurre le emissioni e gli odori, secondo i criteri della migliore tecnologia disponibile;

22. gestire l’impianto in modo da ottenere il più completo livello di incenerimento

possibile, adottando, se necessario, adeguate tecniche di pretrattamento dei rifiuti. Le scorie e le ceneri pesanti prodotte dal processo di incenerimento non possono presentare un tenore di incombusti totali, misurato come carbonio organico totale (TOC), superiore al 3 per cento in peso, o una perdita per ignizione superiore al 5 per cento in peso sul secco;

23. avere cura che, dopo l'ultima immissione di aria di combustione, i gas prodotti dal

processo di incenerimento siano portati, in modo controllato ed omogeneo, anche nelle condizioni più sfavorevoli, ad una temperatura di almeno 850 °C per almeno due secondi. Tale temperatura e' misurata in prossimità della parete interna della camera di combustione, o in un altro punto rappresentativo della camera di combustione indicato dall'autorità competente. Se vengono inceneriti rifiuti pericolosi contenenti oltre l'1 per cento di sostanze organiche alogenate, espresse in cloro, la suddetta temperatura deve essere di almeno 1100 °C per almeno due secondi;

24. adottare tecniche tali da assicurare:

a) il rispetto dei valori limite di emissione fissati nel PMeC allegato al presente provvedimento;

b) che le condizioni d'esercizio autorizzate non diano luogo ad una maggior quantità di residui o a residui con un più elevato tenore di inquinanti organici rispetto ai residui ottenibili applicando le prescrizioni di cui sopra;

25. avere cura, nei casi di avviamento e arresto dell’impianto, che il bruciatore ausiliario sia azionato al fine di garantire l'innalzamento ed il mantenimento della temperatura minima stabilita al precedente punto 23, durante tali operazioni e fintantoché vi siano rifiuti nella camera di combustione. Tale bruciatore deve intervenire automaticamente qualora la temperatura dei gas di combustione, dopo l'ultima immissione di aria, scenda al di sotto della temperatura minima stabilita al richiamato punto 23. Il bruciatore ausiliario non deve essere alimentato con combustibili che possano causare emissioni superiori a quelle derivanti dalla combustione di gasolio, gas liquefatto e gas naturale;

26. mantenere in piena efficienza il sistema automatico di blocco dell’alimentazione dei

rifiuti all’impianto, predisposto al fine di intervenire nei seguenti casi:

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a) all’avviamento, finché non sia raggiunta la temperatura minima stabilita al precedente punto 24;

b) qualora la temperatura nella camera di combustione scenda al di sotto di quella minima stabilita al predetto punto 24;

c) qualora le misurazioni continue degli inquinanti negli effluenti indichino il superamento di uno qualsiasi dei valori limite di emissione riportati nel PMeC, a causa del cattivo funzionamento o di un guasto dei dispositivi di depurazione dei fumi;

27. nei casi di arresto automatico, di cui alle lettere a), b) e c) del precedente punto 26, dell’alimentazione dei rifiuti autorizzati in ingresso all’impianto di termovalorizzazione, rispettare i periodi massimi per l’avviamento e l’arresto dello stesso indicati nel Manuale del sistema di monitoraggio in continuo delle emissioni (SME), facente parte della documentazione approvata con la presente A.I.A. Nei periodi in questione non saranno applicabili i valori limite previsti per il CO e le condizioni previste per il rispetto dei limiti di emissione in atmosfera in genere, contenuti nel PMeC allegato al presente provvedimento;

28. avere cura che il calore generato durante il processo di incenerimento sia

recuperato, per quanto possibile; 29. avere cura che i rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo siano introdotti

direttamente nel forno di incenerimento senza prima essere mescolati con altre categorie di rifiuti e senza manipolazione diretta;

30. avere cura di affidare la gestione operativa dell’impianto a persone fisiche

tecnicamente competenti; 31. avere cura di ridurre al minimo la quantità e la pericolosità dei residui prodotti

durante il funzionamento dell'impianto; i residui devono essere riciclati o recuperati in conformità al D. lgs. 152/2006 e s.m.i., quando appropriato, direttamente nell'impianto o al di fuori di esso; i residui che non possono essere riciclati o recuperati devono essere smaltiti in conformità al D. lgs. 152/2006 e s.m.i., nonché nel rispetto dei criteri fissato con D.M.27/09/2010;

32. avere cura di effettuare il trasporto e lo stoccaggio di residui secchi sotto forma di

polvere in modo tale da evitarne la dispersione nell'ambiente, ad esempio utilizzando contenitori chiusi;

33. effettuare preliminarmente al riciclaggio, recupero o smaltimento dei residui prodotti dall'impianto, opportune prove per stabilire le caratteristiche fisiche e

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chimiche, nonché il potenziale inquinante dei vari residui. L'analisi deve riguardare in particolare l'intera frazione solubile e la frazione solubile dei metalli pesanti;

34. mettere a disposizione dei lavoratori adeguati servizi igienici e locali accessori; 35. adottate tutte le misure necessarie al contenimento delle polveri ed in particolare

quelle richieste a garanzia della salute dei lavoratori; 36. realizzare ulteriori interventi tecnici ed operativi che gli organi di controllo

ritengano necessari durante il periodo della gestione; 37. realizzare tutti gli interventi di mitigazione dell’impatto ambientale previsti dal SIA e

dagli altri elaborati progettuali; 38. sottoporre a verifica gli strumenti di pesatura funzionali alla presa in carico dei

rifiuti sul registro di cui all’art. 190 del D. lgs. 152/2006 e s.m.i., nel rispetto di quanto richiamato, in materia, dal D.M. 28 marzo 2008, n. 182;

39. richiedere idonea certificazione analitica, rilasciata da laboratori certificati UNI CEI

EN ISO o equivalenti, qualora ad un rifiuto sia attribuito un CER per il quale sia prevista una corrispondente voce a specchio nell’elenco dei rifiuti di cui all’allegato alla Parte IV del D. lgs. 152/2006 e s.m.i.;

40. nei casi in cui sui rifiuti in ingresso all’impianto sia registrata contaminazione

radioattiva attenersi a quanto contenuto nella procedura dell’Esperto Qualificato facente parte della documentazione approvata con la presente A.I.A., dandone contestualmente comunicazione alle autorità di controllo e le altre autorità territoriali impegnate nella sorveglianza della popolazione e dei lavoratori; ai fini dell’utilizzo di strumenti di misurazione adeguati osservare, inoltre, quanto previsto dalla norma UNI 10897/2001;

41. seguire le operazioni di scarico avendo cura di evitare qualunque sversamento dei rifiuti nell’ambiente circostante; qualora dovesse verificarsi quest’ultimo evento, la Società dovrà provvedere immediatamente alla delimitazione dell’area attraverso appositi presidi e, successivamente, alla rimozione dei rifiuti e alla pulizia dell’area interessata;

42. identificare le aree dedicate al deposito delle materie e dei rifiuti autoprodotti,

secondo quanto riportato nell’appendice I al presente allegato tecnico; individuare, inoltre, le aree con apposita cartellonistica che riporti ben visibile per dimensioni e collocazione, le norme per il comportamento, la manipolazione dei rifiuti, il contenimento dei rischi per la salute dell’uomo e per l’ambiente;

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43. garantire la pulizia delle aree di movimentazione e transito dei rifiuti al termine della lavorazione giornaliera;

44. prevedere l’adeguamento della barriera verde disposta lungo il perimetro

dell’impianto che, oltre ad agire come fatto di mitigazione sugli effetti paesaggistici del luogo, dovrà essere costituita da essenze odorose, sia arboree che arbustive, con lo scopo di mitigare anche gli eventuali residui odori negativi e trattenere materiale particellare;

45. acquisire preventivamente il nullaosta dell’Amministrazione regionale, per l’avvio di

ulteriori eventuali attività presso l’impianto ai sensi dell’art. 214, D. lgs. n. 152/2006 e s.m.i.

���(0,66,21,�,1�$7026)(5$�

Le emissioni (convogliate) in atmosfera generate dall’impianto di Ponte Malnome, provengono dalla ciminiera del sistema di termovalorizzazione dei rifiuti sanitari. Il camino, al quale pervengono i fumi depurati del processo di combustione, è costituito da una struttura centrale portante e da due canne di evacuazione dei fumi posizionate esternamente, aventi, ciascuna, un diametro di circa 1 metro ed altezza pari a circa 80 metri. Si possono, a tal proposito, individuare due punti di verifica delle emissioni suddette.

3RVL]LRQH�

DPPLQLVWUDWLYD�

3URYHQLHQ]D�

6LVWHPL�GL�

DEEDWWLPHQWR�SUHVHQWL�

LQ�LPSLDQWR�

(���(�� Ciminiera

- Post-combustione - Denitrificazione SNCR - Raffreddamento fumi - Adsorbimento su calce e carboni attivi - Filtrazione a tessuto - Abbattimento ad umido - Camino

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I punti di verifica E1 ed E2 su indicati sono meglio individuati nella planimetria che costituisce appendice II al presente allegato tecnico. Per ciò che concerne i valori limite di emissione relativi alle sostanze inquinanti da monitorare si rimanda al PMeC allegato al presente provvedimento. 3UHVFUL]LRQL�

Per il rispetto delle condizioni di cui al presente paragrafo, la Società dovrà, in particolare: 46. realizzare una simulazione modellistica della dispersione in atmosfera degli agenti

inquinanti PM10, PM2,5, PTS, diossine e furani secondo i parametri stabiliti dall’Allegato 2 – Procedura tecnica 2 riportata nel Piano di Risanamento della qualità dell’Aria della Regione Lazio;

47. rispettare i valori limite dei parametri interessati dalle emissioni in atmosfera

stabiliti dalla vigente normativa ed, in particolare, riportati nel PMeC allegato al presente provvedimento;

48. comunicare ad ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma, l’avvenuta installazione

dei dispositivi automatici di misurazione delle emissioni gassose; la stessa ARPA procederà, quindi, a verificarne il funzionamento. La taratura di detti dispositivi deve essere verificata, con metodo parallelo di riferimento, con cadenza almeno triennale;

49. avere cura di registrare ed elaborare tutti i risultati delle misurazioni da presentare

all'ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma, in modo da consentirle di verificare l'osservanza delle condizioni di funzionamento previste e dei valori limite di emissione stabiliti nella presente A.I.A., secondo le procedure fissate nel PMeC allegato alla stessa;

50. qualora, dalle misurazioni eseguite, risulti che i valori limite di emissione in atmosfera siano superati, provvedere ad informare tempestivamente l'Autorità competente e Arpa Lazio – sezione provinciale di Roma, fermo restando quanto prescritto al paragrafo 9. MISURE RELATIVE ALLE CONDIZIONI DIVERSE DA QUELLE DI NORMALE ESERCIZIO MISURE RELATIVE ALLE CONDIZIONI DIVERSE DA QUELLE DI NORMALE ESERCIZIO della presente A.I.A.;

51. sottoporre a periodiche manutenzioni la sezione di abbattimento dei fumi e delle

emissioni dei camini, secondo le tempistiche riportate nella Relazione tecnica – B.18 – della documentazione approvata con il presente provvedimento;

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52. avere cura che gli effluenti gassosi siano emessi in modo controllato, con velocità e contenuto entalpico tale da favorire una buona dispersione degli effluenti stessi, al fine di salvaguardare la salute umana e l'ambiente, con particolare riferimento alla normativa relativa alla qualità dell'aria e al Piano di Tutela e Risanamento della Qualità dell’Aria regionale.

���$&48(� ',� 352&(662�� 0(7(25,&+(� ',� 35,0$� (� 6(&21'$�

3,2**,$�(�6&$5,&+,�),1$/,�

I flussi idrici prodotti dal termovalorizzatore, così come risulta dalla Relazione tecnica – D.7 – facente parte della documentazione approvata con la presente A.I.A., alla quale si rimanda per ulteriori dettagli, consistono negli scarichi delle acque di processo (industriali) e negli scarichi delle acque meteoriche, oltre a quelle degli scarichi dei servizi igienici e degli spogliatoi per il personale di conduzione dell’impianto. I tre flussi sono raccolti mediante reti separate e pertanto accuratamente segregati, in modo tale che le acque potenzialmente contaminate possono essere avviate al trattamento nell’impianto di depurazione esistente a servizio dell’intero stabilimento AMA di Ponte Malnome. Le acque di processo vengono per la maggior parte ricircolate ed utilizzate all’interno dell’impianto per l’abbassamento della temperatura dei fumi nelle torri di condizionamento e per lo spegnimento delle scorie, minimizzando in tal modo i consumi di risorsa idrica e loro scarico di reflui ai sistemi di trattamento. Le acque meteoriche, in funzione dalla natura dell’area d’impianto su cui si raccolgono, sono separate nei seguenti ulteriori due flussi: 1. acque meteoriche ricadenti sulle superfici coperte/asfaltate relative all'impianto di

termovalorizzazione rifiuti, che vengono raccolte nella rete delle acque di pioggia d'impianto, e quindi avviate nella vasca di prima pioggia, che dovrà essere adeguata così come indicato negli elaborati progettuali.

Le acque di seconda pioggia vengono scaricate nel fosso che confluisce nel Rio Galeria attraverso il punto di scarico MN1, in cui possono essere campionate e controllate nel piano di monitoraggio.

2. Le acque meteoriche ricadenti nella zona dei capannoni di stoccaggio dei rifiuti da

trattare Tutte le acque meteoriche ricadenti nella zona dei capannoni di stoccaggio dei rifiuti da trattare sono separate idraulicamente da quelle dell’adiacente area del termovalorizzatore con specifici accorgimenti, quali griglie di raccolta carrabili e dossi sul piano strada. Tali acque vengono pertanto convogliate nella rete di raccolta delle acque di pioggia di stabilimento per essere poi comunque raccolte e trattate nell’impianto di depurazione dello stabilimento di Ponte Malnome

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Nell’area d’impianto in oggetto sono presenti i seguenti scarichi finali.

3XQWR�GL�YHULILFD� 5HFHWWRUH�

6)��Depuratore generale di stabilimento�

01�� Affluente del Rio Galeria Lo scarico finale SF1 recapita presso un depuratore, regolarmente autorizzato ai sensi dell’art. 124 del D. lgs. 152/2006 e s.m.i. con Determinazione della Provincia di Roma n. 520 del 26/02/2008, a servizio dell’intero stabilimento AMA di Ponte Malnome, complesso industriale più ampio che ospita, in una sua parte, l’impianto di termovalorizzazione e che ospita, altresì, innumerevoli attività (rimessaggio mezzi, officine, parcheggi, stazione carburante, lavaggi, magazzini, trasferenza multi materiale ecc.) relativi ai servizi territoriali erogati. Lo stesso si trova localizzato al di fuori dell’area dell’impianto in questione ed è interessato dai reflui provenienti dalle attività dell’impianto di termovalorizzazione per circa l’8% del totale dei reflui provenienti dalle altre attività suddette. La localizzazione puntuale dei punti di scarico finali (e parziali) e dei sistemi di raccolta delle acque di processo, civili, di prima e seconda pioggia è riportata nella planimetria�

che costituisce appendice III al presente allegato tecnico. Per ciò che concerne i valori limite di emissione relativi alle sostanze inquinanti da monitorare si rimanda al PMeC allegato al presente provvedimento. 3UHVFUL]LRQL�

Per il rispetto delle condizioni di cui al presente paragrafo, la Società dovrà, in particolare: 53. rispettare quanto prescritto nell’autorizzazione allo scarico di acque reflue

industriali, comprendenti acque di prima pioggia e acque reflue domestiche in corpo idrico superficiale, di cui alla Determinazione dirigenziale n. 520 del 26/02/2008 della Provincia di Roma;

54. realizzare la nuova vasca di prima pioggia secondo le specifiche tecniche riportate

nel relativo elaborato, facente parte della documentazione approvata con la presente A.I.A.;

55. installare allo scarico SF1 campionatori automatici programmabili a tempo

indeterminato, refrigerati ed autopulenti, e che siano resi inamovibili e sigillabili, compreso il sistema di “presa campione”;

Page 25: Determinazione b02442 del_30_aprile_2012

56. comunicare ad ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma, l’avvenuta installazione dei dispositivi automatici di misurazione degli scarichi idrici; la stessa ARPA procederà, quindi, a verificarne il funzionamento. La taratura di detti dispositivi deve essere verificata, con metodo parallelo di riferimento, con cadenza almeno triennale;

57. avere cura di registrare ed elaborare tutti i risultati delle misurazioni da presentare

all'ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma, in modo da consentirle di verificare l'osservanza delle condizioni di funzionamento previste e dei valori limite di emissione stabiliti nella presente A.I.A., secondo le procedure fissate nel PMeC allegato alla stessa;

58. qualora, dalle misurazioni eseguite, risulti che i valori limite di emissione negli ambienti idrici siano superati, provvedere ad informare tempestivamente l'Autorità competente e Arpa Lazio – sezione provinciale di Roma, fermo restando quanto prescritto al paragrafo 9. MISURE RELATIVE ALLE CONDIZIONI DIVERSE DA QUELLE DI NORMALE ESERCIZIO della presente A.I.A.;

59. avere cura di convogliare e trattare opportunamente, ai fini della prevenzione di

rischi idraulici ed ambientali, le acque meteoriche di dilavamento, le acque di prima pioggia e di lavaggio, le acque contaminate derivanti da spandimenti o da operazioni di estinzione di incendi delle aree esterne, fermo restando il divieto di scarico o di immissione diretta di acque meteoriche nelle acque sotterranee;

60. tenere separate le acque reflue contenenti sostanze pericolose dalle acque di

raffreddamento e dalle acque di prima pioggia, rispettando i valori limite di emissione a piè d’impianto di trattamento, di cui al PMeC allegato alla presente A.I.A.;

61. qualora le acque reflue provenienti dalla depurazione dei gas di scarico siano

trattate congiuntamente ad acque reflue provenienti da altre fonti, effettuare le previste misurazioni in riferimento a tutti gli scarichi idrici presenti in impianto:

a) sul flusso delle acque reflue provenienti dai processi di depurazione degli effluenti gassosi prima dell'immissione nell'impianto di trattamento collettivo delle acque reflue;

b) sugli altri flussi di acque reflue prima dell'immissione nell'impianto di trattamento collettivo delle acque reflue;

c) dopo il trattamento, al punto di scarico finale delle acque reflue;

62. gestire le acque di prima pioggia (primi 5 mm di precipitazioni) ai sensi dell’art. 24 del Piano Tutela Acque regionale di cui alla D.C.R.L. n. 42 del 27-09-2007 e s.m.i.;

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63. realizzare la prevista vasca di contenimento per le acque di prima pioggia, con

volumetria pari a 100 mc; 64. assicurare un efficace sistema di drenaggio delle acque che eviti ruscellamenti

incontrollati e/o ristagni; 65. garantire la necessaria manutenzione ordinaria e la pulizia delle condutture

funzionali al convogliamento delle acque di seconda pioggia lungo tutto il perimetro confinante con la proprietà dell’azienda e comunque, per almeno 50 m sia a monte, sia a valle, dei punti di scarico;

66. registrare le operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria effettuate sulle

aste fognarie, pozzetti e vasche di accumulo; 67. mantenere in condizioni di efficienza e di accessibilità per l’intera durata della

presente autorizzazione i pozzetti di prelevamento dei campioni posti sulle tubazioni di scarico sia finali che parziali; gli stessi dovranno essere individuati con apposita segnaletica;

68. non modificare le condizioni che danno luogo alla formazione degli scarichi quando

sono iniziate o sono in corso operazioni di controllo; non ostacolare le operazioni di controllo delle condizioni, in atto o potenziali, che determinano la formazione di qualunque tipologia di scarico, nonché consentire il prelievo dei campioni;

69. consentire il controllo dei sistemi di misura sia dell’approvvigionamento idrico sia

dello scarico delle acque; 70. garantire che il sistema di campionamento venga mantenuto costantemente

funzionante; 71. individuare con apposita segnaletica i pozzetti fiscali e le “prese campione” con

apposita codifica; 72. svuotare la vasca di prima pioggia, a conclusione dell’evento meteorico, entro le

successive 48 ore; 73. comunicare tempestivamente ad ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma,

qualunque anomalia interna allo stabilimento che dia o possa dar luogo a situazioni particolari. In tale eventualità, il gestore dovrà garantire che siano effettuate procedure volte a contenere al massimo le immissioni in ambiente idrico; in ogni caso non dovranno essere provocati fenomeni di inquinamento tali da peggiorare l’attuale situazione ambientale;

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74. i valori limite di emissione in corpo idrico attraverso lo scarico SF1 non possono in alcun caso essere conseguiti mediante diluizione con acque prelevate esclusivamente allo scopo.

���$&48(�6277(55$1((�

Attualmente, l’impianto di Ponte Malnome non è dotato di una adeguata rete di monitoraggio delle acque sotterranee. A tal proposito, l’AMA S.p.a. dovrà provvedere alla sua realizzazione entro e non oltre 90 giorni dalla comunicazione di cui al punto 1 del paragrafo 3. CONDIZIONI GENERALI A.I.A. La proposta di ubicazione dei nuovi piezometri dovrà essere sottoposta, prima della loro realizzazione, alla valutazione di ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma, alle cui indicazioni la medesima AMA S.p.a. dovrà attenersi. L’intervento in questione potrà essere realizzato da AMA S.p.a., senza ulteriori atti di assenso, successivamente ad opportuna comunicazione da trasmettere all’Autorità competente ed ARPA Lazio. 3UHVFUL]LRQL� Per il rispetto delle condizioni di cui al presente paragrafo, la Società dovrà, in particolare: 75. redigere, entro 30 giorni dalla comunicazione di cui al punto 1 del paragrafo 3.

CONDIZIONI GENERALI A.I.A., un adeguato studio idrogeologico, al fine di individuare la posizione e le caratteristiche costruttive dei piezometri a servizio dell’impianto medesimo;

76. realizzare, secondo la tempistica di cui al secondo capoverso del presente

paragrafo 7, almeno tre piezometri, uno a monte e due a valle rispetto alla direzione della falda idrica sottostante l’impianto;

77. una volta realizzati i suddetti piezometri, realizzare il monitoraggio delle acque sotterranee, con le modalità previste dalla D.G.R. del Lazio 222/2005;

78. una volta realizzata la rete di monitoraggio in questione, anche su indicazione di

ARPA Lazio, effettuare prelievi al fine di verificare lo stato chimico-fisico delle acque sotterranee ai fini della definizione di opportuni livelli di guardia;

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79. i pozzi e i nuovi piezometri presenti o da realizzare dovranno essere protetti con un idoneo manufatto fuori terra, avere un sistema di chiusura a tenuta stagna e una piattaforma cementata al bocca pozza;

80. relativamente al monitoraggio delle acque sotterranee richiedere:

a) all’Ufficio Idrografico e Mareografico della Direzione Regionale Protezione Civile, le modalità di misura e trasmissione dei dati riguardanti gli aspetti quantitativi;

b) all’ARPA Lazio le analisi da effettuare per gli aspetti qualitativi. �

��� ,03$772�$&867,&2�

Per ciò che concerne l’impatto acustico si rimanda alla relazione di valutazione d’impatto acustico stilata, nell’ottobre 2007, dal tecnico Franco Adriano, iscritto all’Albo della Autorità competente dei Tecnici Competenti in Acustica ambientale con n. ordine 472, facente parte della documentazione approvata con la presente A.I.A. In particolare, la suddetta relazione si conclude con le seguenti assunzioni: - i livelli di emissione sono conformi al quanto previsto dalla tabella B del DPCM

14/11/1997; - i livelli di immissione sono conformi a quanto previsto dalla tabella C del DPCM

14/11/1997; - I livelli differenziali sono conformi a quanto previsto dall’art. 4 comma 1 del DPCM

14/11/1997.

Al fine di una migliore visualizzazione delle principali fonti di rumore poste all’interno dell’area d’impianto in questione si fornice l’appendice IV al presente allegato tecnico.

3UHVFUL]LRQL�

Per il rispetto delle condizioni di cui al presente paragrafo, la Società dovrà, in particolare: 81. effettuare un’ulteriore campagna di rilevazioni fonometriche dei livelli di pressione

assoluti e differenziali indicati dalla L. 447/1995 art. 2 comma1 in prossimità delle unità abitative prossime agli impianti, anche in previsione di sviluppo dell’insediamento urbano nelle vicinanze di questi;

82. qualora si riscontrasse un superamento dei limiti normativi, predisporre un piano di

bonifica acustica che preveda tutti gli interventi necessari al contenimento del rumore da notificare ad ARPA Lazio – sezione di Roma, nonché all’Autorità competente;

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83. conservare gli esiti delle misure di autoverifica a disposizione dell’ARPA Lazio –

sezione provinciale di Roma per almeno 5 anni; 84. evitare, nell’esercizio dell’attività di gestione dei rifiuti autorizzata, gli inconvenienti

derivanti dalla produzione di rumore e vibrazioni. ��� 0,685(� 5(/$7,9(� $//(� &21',=,21,� ',9(56(� '$� 48(//(� ',�

1250$/(�(6(5&,=,2�

3UHVFUL]LRQL�

Per il rispetto delle condizioni di cui al presente paragrafo, la Società dovrà, in particolare: 85. nei casi di guasto, ridurre o arrestare l'attività appena possibile, finché sia ristabilito

il normale funzionamento;

86. registrare eventuali blocchi parziali o totali dell’impianto per cause di emergenza, riportando ora di fermata e di riavvio, motivazioni ed eventuali interventi effettuati, al fine di renderli disponibili agli Enti di controllo;

87. comunicare con tempestività all’Autorità competente, alla Provincia di Roma,

all’ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma ed all’Amministrazione di Roma Capitale, eventuali incidenti ambientali occorsi, le cause individuate e gli eventuali interventi effettuati e/o eventuali misure adottate per la mitigazione degli impatti;

88. fatto salvo il caso in cui si verifichi l’interruzione automatica di alimentazione dei

rifiuti, per nessun motivo, in caso di superamento dei valori limite di emissione, continuare ad incenerire rifiuti per più di quattro ore consecutive; inoltre, la durata cumulativa del funzionamento in tali condizioni in un anno deve essere inferiore a sessanta ore. La durata di sessanta ore si applica alle linee dell'intero impianto che sono collegate allo stesso dispositivo di abbattimento degli inquinanti dei gas di combustione;

89. avere cura che, anche nei periodi, eventualmente previsti dall’Autorità

competente, in cui sia consentito che l’incenerimento dei rifiuti generi valori di concentrazione degli inquinanti superiori ai valori limite fissati dalla presente A.I.A., a causa di disfunzionamenti, guasti dei dispositivi di depurazione e di misurazione o arresti tecnicamente inevitabili dell’impianto in questione, il tenore totale di polvere delle emissioni nell'atmosfera non superari i 150 mg/m3, espressi come media su 30 minuti; non possono essere, inoltre, superati i valori limite relativi alle emissioni nell'atmosfera di CO e TOC. Devono inoltre essere rispettate tutte le

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altre prescrizioni riportate al paragrafo 2 - GESTIONE DELL’IMPIANTO del presente allegato tecnico;

90. non appena si verificano le condizioni anomale previste dal precedente punto 79,

nonché quelle per cui siano eventualmente consentite dall’Autorità competente, le deroghe temporanee al superamento di taluni valori limite degli inquinanti a causa di disfunzionamenti, guasti dei dispositivi di depurazione e di misurazione o arresti tecnicamente inevitabili dell’impianto in questione, dare comunicazione nel più breve tempo possibile alla Provincia di Roma, ad ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma, nonché all’Autorità competente. Analoga comunicazione viene data non appena e' ripristinata la completa funzionalità dell'impianto;

91. tenere, presso i siti di stoccaggio dei rifiuti autoprodotti, prodotti assorbenti in

forma granulare, cuscini e salsicciotti a disposizione immediata del personale della squadra di pronto intervento;

92. mantenere in piena efficienza i sistemi di allarme e/o blocco applicati alle

apparecchiature critiche per l’ambiente e/o per la sicurezza esistenti. ���� *(67,21(�'(/�),1(�9,7$�'(//·,03,$172�

La dismissione dell’impianto deve avvenire nelle condizioni di massima sicurezza ed il sito deve essere bonificato e ripristinato ai sensi della normativa vigente.

3UHVFUL]LRQL�

Per il rispetto delle condizioni di cui al presente paragrafo, la Società dovrà, in particolare: �

93. comunicare preventivamente la eventuale cessazione delle attività dell’impianto autorizzate con il presente provvedimento alla Autorità competente ed agli organi di controllo; nel qual caso, la medesima Società dovrà, inoltre, provvedere alla restituzione del provvedimento autorizzativo;

94. evitare qualsiasi rischio di inquinamento al momento della cessazione definitiva

delle attività; 95. a far tempo dalla eventuale chiusura dell’impianto e fino all’avvenuta bonifica e

ripristino dello stato dei luoghi, ritenersi responsabile per ogni evento dannoso che si dovesse eventualmente produrre, ai sensi della vigente legislazione civile e penale. Sono, comunque, fatti salvi i diritti di terzi;

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96. comunicare, prima di effettuare le operazioni di ripristino del sito, all’Autorità competente, alla Provincia di Roma, all’Amministrazione di Roma Capitale ed all’ARPA Lazio – sezione provinciale di Roma, un cronoprogramma di dismissione approfondito, relazionando sugli interventi previsti; l’esecuzione di tale programma è vincolato al nullaosta scritto dell’Autorità competente, che provvederà a disporre un sopralluogo iniziale e, al termine dei lavori, un sopralluogo finale, per verificarne la corretta esecuzione; sino ad allora, la presente A.I.A. deve essere rinnovata e manterrà la sua validità.

97. ripristinare, ai sensi della normativa vigente in materia di bonifiche e ripristino ambientale, e all’atto della cessazione dell’attività, il sito su cui insiste l’impianto, tenendo conto delle potenziali fonti permanenti di inquinamento del terreno e degli eventi accidentali che si siano manifestati durante l’esercizio.

Appendice I_Stoccaggi.pdf

Appendice II_Emissioni in atmosfera.pdf

Appendice I II_Emissioni in corpo idrico.pdf

Appendice IV_emissioni sonore.pdf

Il Dirigente dell’Area regionale “Ciclo Integrato dei Rifiuti”

Ing. Luigi Minicillo

Il Direttore della Direzione regionale “Attività produttive e Rifiuti”

Dott. Mario Marotta

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TERMOVALORIZZATORE DI RIFIUTI SPECIALI ED OSPEDALIERI

Via Benedetto Luigi Montel 61/63 – ROMA

PIANO MONITORAGGIO E CONTROLLO

Aprile 2012

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Impianto di Termovalorizzazione di Ponte Malnome

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INDICE 1. MODALITÀ DI GESTIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI E PIANO DI MONITORAGGIO ..................... 4

1.1. INTRODUZIONE ............................................................................................................................................................ 4 1.2. DATI IDENTIFICATIVI DELL’IMPIANTO ............................................................................................................................... 4 1.3. CARATTERISTICHE DELL’IMPIANTO ................................................................................................................................ 4

2. FINALITÀ DEL PIANO .................................................................................................................................. 5 2.1. STRUTTURA DEL PMEC ............................................................................................................................................... 5

3. I CONTENUTI DEL PMEC ............................................................................................................................ 6

4. REGISTRAZIONE, CONSERVAZIONE E TRASMISSIONE DEI DATI DI AUTOCONTROLLO ................ 8

5. QUADRO GENERALE COMPARTI E MISURE ........................................................................................... 9

6. QUADRO DELLE ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO DI AUTOCONTROLLO E CONTROLLO PROGRAMMATO ........................................................................................................................................... 10

6.1. NOTE ....................................................................................................................................................................... 11

7. CONSUMO MATERIE PRIME E AUSILIARIE ........................................................................................... 12 7.1. NOTE ....................................................................................................................................................................... 13

8. CONSUMO RISORSE IDRICHE ................................................................................................................. 14 8.1. NOTE ....................................................................................................................................................................... 14

9. CONSUMO ENERGIA................................................................................................................................. 15 9.1. NOTE ....................................................................................................................................................................... 15

10. CONSUMO COMBUSTIBILI ..................................................................................................................... 16 10.1. NOTE ..................................................................................................................................................................... 16

11. EMISSIONI IN ARIA – MISURE IN CONTINUO ....................................................................................... 17

12. EMISSIONI IN ARIA – MISURE IN DISCONTINUO ................................................................................. 18

13. SISTEMI DI TRATTAMENTO FUMI ......................................................................................................... 19

14. EMISSIONI IN ACQUA ............................................................................................................................. 20 14.1. NOTE ..................................................................................................................................................................... 22

15. SISTEMI DI DEPURAZIONE .................................................................................................................... 23 15.1. NOTE ..................................................................................................................................................................... 23

16. EMISSIONI ECCEZIONALI IN CONDIZIONI PREVEDIBILI .................................................................... 24

17. EMISSIONI SONORE................................................................................................................................ 25 17.1. NOTE ..................................................................................................................................................................... 25

18. CONTROLLO RADIOMETRICO ............................................................................................................... 26

19. ACQUE SOTTERRANEE ......................................................................................................................... 27

20. PIEZOMETRI ............................................................................................................................................. 27

21. MISURE PIEZOMETRICHE QUANTITATIVE .......................................................................................... 27

22. MISURE PIEZOMETRICHE QUALITATIVE ............................................................................................. 28

23. SUOLO – AREE DI STOCCAGGIO .......................................................................................................... 29

24. RIFIUTI ...................................................................................................................................................... 31 24.1. RIFIUTI IN INGRESSO ................................................................................................................................................ 31 24.2. RIFIUTI PRODOTTI.................................................................................................................................................... 33 24.3. NOTE ..................................................................................................................................................................... 33

25. GESTIONE DELL’IMPIANTO – CONTROLLO E MANUTENZIONE ...................................................... 34

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Impianto di Termovalorizzazione di Ponte Malnome

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26. CONTROLLI SUI MACCHINARI .............................................................................................................. 35

27. INTERVENTI DI MANUTENZIONE ORDINARIA ..................................................................................... 36

28. PUNTI CRITICI DEGLI IMPIANTI E DEI PROCESSI PRODUTTIVI ........................................................ 37

29. INTERVENTI DI MANUTENZIONE SUI PUNTI CRITICI .......................................................................... 38

30. ALLEGATI ................................................................................................................................................. 39 30.1. PIANO PREVISIONALE DI MANUTENZIONE DELL’IMPIANTO .............................................................................................. 40 30.2. PLANIMETRIA DELLO STABILIMENTO CON INDIVIDUAZIONE DELLE AREE PER LO STOCCAGGIO DI MATERIE E RIFIUTI .............. 41 30.3. SCHEMA A BLOCCHI ATTIVITÀ DI INCENERIMENTO CON RECUPERO DI ENERGIA ................................................................ 42

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1.MODALITÀ DI GESTIONE DEGLI ASPETTI AMBIENTALI E PIANO DI MONITORAGGIO

1.1.Introduzione

Il documento che segue è stato redatto secondo le Linee Guida elaborate da ARPA Lazio riguardo alle attività di monitoraggio, controllo degli impianti ed emissioni nell'ambiente per gli impianti soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (di seguito AIA) ed è conforme a quanto indicato nella deliberazione della Giunta regionale del Lazio 21 gennaio 2010, n. 35 sui Piani di Monitoraggio e Controllo (di seguito PMeC).

Il documento descrive le misure previste per controllare le emissioni nell’ambiente nonché le attività di autocontrollo e controllo programmato che il Gestore deve indicare all'Autorità competente ai sensi dell'art. 29-ter comma 1 lettera h) D.Lgs 152/2006 e s.m.i., Parte II Titolo III-bis.

Questo documento, per quanto stabilito dalle suddette Linee Guida va a sostituire ed integrare la scheda E (modalità di gestione degli aspetti ambientali e piano di monitoraggio) riportata nella modulistica per la presentazione della domanda di AIA approvata con la deliberazione della Giunta regionale del Lazio 16 maggio 2006, n. 288.

Attraverso la compilazione degli schemi e delle tabelle riportati nel documento, tenendo presente quanto previsto nella citata scheda E, il Gestore fornisce le informazioni basilari sui monitoraggi e i controlli delle emissioni e dei parametri di processo, che ritiene più idonei per la valutazione di conformità ai principi della normativa IPPC e, contestualmente, propone le frequenze di autocontrollo e di controllo programmato che richiede l'intervento di Arpa Lazio.

1.2.Dati identificativi dell’impianto

Impianto Impianto di termovalorizzazione rifiuti

Localizzazione Provincia di Roma

Comune di Roma

Via Benedetto Luigi Montel, 61/63

Gestore AMA SpA

Provincia di Roma

Comune di Roma

Via Calderon de la Barca, 87

1.3.Caratteristiche dell’impianto

L’impianto di termovalorizzazione rifiuti rientra tra gli impianti assoggettati alla direttiva IPPC (D.Lgs 152/06 e s.m.i., Allegato VIII alla Parte seconda, punto 5.1)

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2.FINALITÀ DEL PIANO

In attuazione dell' art. 29-sexies, comma 6 e dell’art. 29-ter, comma 1 alla lettera h) del D.Lgs 152/06 e s.m.i., la proposta del Piano di Monitoraggio e Controllo che segue ha la finalità principale della verifica di conformità dell'esercizio dell'impianto alle condizioni prescritte nell' Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) che verrà rilasciata per l'attività IPPC dell'impianto e farà, pertanto, parte integrante dell'AIA suddetta.

2.1.Struttura del PMeC

Il monitoraggio delle fonti di pressione ambientale di un’attività IPPC è costituito dalla combinazione di:

− misure in continuo

− misure discontinue (periodiche e ripetute sistematicamente)

− stime basate su calcoli utilizzando parametri operativi del processo produttivo

Il documento che segue è strutturato in due sezioni che rispecchiano le principali tematiche da monitorare all’interno dell’azienda, rispettivamente.

1. Tematica Ambientale in cui sono descritte schematicamente le componenti ambientali che entrano in gioco nei processi dell’impianto in esame. In questa sezione sono riportate le informazioni sui rifiuti in ingresso e in uscita dall’impianto: quantità, analisi, controlli. In questa sezione sono inoltre considerate le risorse utilizzate dall’impianto come l’energia, i combustibili, le materie prime, nonché le varie matrici ambientali in cui si può verificare un impatto a seguito dell’attività dell’impianto.

2. Tematica Gestionale in cui sono considerati i fattori di gestione dell’impianto che di fatto sono inscindibili dall’attività di gestione dei rifiuti, con un’analisi accurata delle fasi critiche dell’impianto, degli interventi di manutenzione ordinaria e della gestione operativa dell’impianto.

Nell’ambito dei controlli ed alla loro titolarità, il presente PMeC distingue:

− i controlli a carico del Gestore

− i controlli a carico dell’Autorità pubblica di controllo

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3.I CONTENUTI DEL PMeC

I punti fondamentali considerati nella stesura del presente PMeC, sulla base anche di quanto indicato ai punti D e H delle Linee Guida in materia di “Sistemi di Monitoraggio” – Allegato II del DM 31 gennaio 2005, sono quelli indicati nella seguente lista di controllo:

1. Chi realizza il monitoraggio

Il seguente rapporto indica le modalità per la predisposizione ottimale del Sistema di Monitoraggio delle Emissioni (SME) che il gestore svolgerà per l’attività IPPC e di cui sarà il responsabile.

2. Individuazione Componenti Ambientali interessate e Punti di Controllo

Vengono identificate e quantificate le prestazioni ambientali dell’impianto, in maniera tale da consentire all’Autorità competente al rilascio dell’autorizzazione e al controllo di verificare la conformità con le condizioni dell’autorizzazione che verrà rilasciata. Il Piano individua inoltre le modalità di controllo che possono consentire all’Autorità competente di verificare la realizzazione degli interventi da effettuare sull’impianto alle prescrizioni AIA ed indica un appropriato sistema di controllo per consentire il monitoraggio di tali interventi (report periodici, visite/ispezioni con scadenze programmate, etc.)

3. Scelta degli Inquinanti/Parametri da monitorare

La scelta dei parametri da monitorare è stata formulata sulla base del processo produttivo, dalle materie prime e dalle sostanze chimiche utilizzate e/o rilasciate dall’impianto. L’individuazione dei parametri da monitorare tiene conto di quanto indicato nell’Allegato X alla Parte seconda del D.Lgs 152/06 e s.m.i..

4. Metodologie di monitoraggio

In generale si hanno i seguenti metodi:

− Misure dirette continue o discontinue

− Misure indirette fra cui:

Parametri sostitutivi

Bilancio di massa

Altri calcoli

Fattore di emissione

5. Espressione dei risultati del monitoraggio

Le unità di misura che verranno utilizzate sono le seguenti:

− Concentrazioni

− Portate di massa

− Unità di misura specifiche e fattori di emissione

6. Gestione dell’incertezza di misura

Al gestore dell’impianto viene dichiarata l’incertezza complessiva associata ad ogni singola misura in funzione della metodica e/o della strumentazione utilizzata (così come indicato

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Impianto di Termovalorizzazione di Ponte Malnome

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nel Punto H delle Linee Guida in materia di “Sistemi di Monitoraggio” – Allegato II del DM 31 gennaio 2005).

7. Tempi di monitoraggio

Sono stabiliti in relazione al tipo di processo ed alla tipologia delle emissioni, consentendo di ottenere dati significativi e confrontabili con i dati di altri impianti.

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4.REGISTRAZIONE, CONSERVAZIONE E TRASMISSIONE DEI DATI DI AUTOCONTROLLO

Relativamente ai dati rilevati durante le attività di autocontrollo a cura del Gestore previste nel presente PMeC si evidenzia quanto segue:

− I dati sono registrati, in ogni caso, dal Gestore su documenti ad approvazione interna ed integrati con l’ausilio di strumenti informatici che consentano l’organizzazione degli stessi in formato elettronico; i certificati analitici prodotti a seguito dei controlli previsti sono raccolti su apposito registro tenuto a disposizione dell’Autorità competente.

− Le registrazioni sono conservate per un periodo pari alla durata dell’AIA presso lo stabilimento, a disposizione dell’Autorità competente in caso di controlli.

− I dati sono trasmessi alle Autorità competenti solo nei casi in cui la colonna “Reporting” nelle tabelle di dettaglio non risulti vuota, con la frequenza indicata nella stessa colonna. In tal caso, i dati sono raccolti in un apposito report costituito su supporto informatico accompagnato, ove richiesto, da una relazione esplicativa di commento dei dati dell’anno in questione, il cui formato viene strutturato e fornito a cura del Gestore all’Autorità competente.

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5.QUADRO GENERALE COMPARTI E MISURE

MISURE

CO

MPA

RTI

CONSUMI Materie prime e ausiliarie Risorse idriche Energia elettrica/termica Combustibili

EMISSIONI IN ARIA Misure continue e periodiche Sistemi di trattamento fumi

EMISSIONI IN ACQUA Misure periodiche e continue Sistemi di depurazione

EMISSIONI ECCEZIONALI Emissioni eccezionali in condizioni prevedibili

EMISSIONI SONORE Misure periodiche

RADIAZIONI Controllo radiometrico

ACQUE SOTTERRANEE Piezometri Misure quantitative e qualitative

SUOLO Aree di stoccaggio

RIFIUTI Misure periodiche in ingresso Misure periodiche in uscita

GESTIONE IMPIANTO

Controlli sui macchinari Interventi di manutenzione ordinaria Punti critici degli impianti e dei processi produttivi Interventi di manutenzione sui punti critici

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6.QUADRO DELLE ATTIVITÀ DI MONITORAGGIO DI AUTOCONTROLLO E CONTROLLO PROGRAMMATO

COMPARTO GESTORE ARPA LAZIO

Autocontrollo Reporting (*) Ispezioni programmate

Campionamento analisi

Controllo reporting

Consumi

Materie prime e ausiliarie Alla ricezione Annuale Annuale Annuale

Risorse idriche Giornaliero Annuale Annuale Annuale

Energia elettrica Giornaliero Annuale Annuale Annuale

Combustibili Giornaliero / Mensile Annuale Annuale Annuale

Emissioni in aria

Misure periodiche (**) Quadrimestrale (***) Quadrimestrale (***) Annuale Annuale Annuale

Misure continue In continuo Annuale Annuale Annuale

Sistemi di trattamento fumi Mensile/Annuale Mensile/Annuale Annuale Annuale

Emissioni in acqua

Misure periodiche (**) Mensile/ Semestrale Mensile/ Semestrale Annuale Annuale Annuale

Misure continue Giornaliero Annuale Annuale

Sistemi di depurazione: acque trattamento fumi

Continuo (portata e temperatura)/mensile (SST, metalli)/semestrale (IPA, PCDD/F)

Quad. conduzione (anomalie) Annuale Annuale

Emissioni eccezionali

Black out Quaderno conduzione (anomalie) Una tantum

Emissioni sonore

Misure

Triennale ovvero al verificarsi di modifiche che possano influire sulle emissioni acustiche

Documento tecnico acustica ambientale Biennale Biennale

Radiazioni

Controllo radiometrico Alla ricezione Con positività radiometrica Annuale Annuale

Suolo

Aree di stoccaggio Mensile Annuale Annuale Annuale

Rifiuti

Misure periodiche in ingresso Alla ricezione Annuale Annuale Annuale

Misure periodiche in uscita Al conferimento Annuale Annuale Annuale

Gestione impianto

Controlli sui macchinari Vedi § 26.Controlli sui macchinari Quaderno conduzione Annuale Annuale

Interventi di manutenzione ordinaria Vedi Allegato § 30.1.Piano previsionale di manutenzione dell’impianto al presente PMeC

Controlli sui punti critici

Punti critici degli impianti e dei processi produttivi

Vedi § 28.Punti critici degli impianti e dei processi produttivi

Quaderno conduzione Annuale Annuale

Interventi di manutenzione sui punti critici Vedi Allegato § 30.1.Piano previsionale di manutenzione dell’impianto al presente PMeC

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Impianto di Termovalorizzazione di Ponte Malnome

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6.1.Note

(*) Reporting: costituzione documento risultante da attività di elaborazione dati in forma sinottica, secondo periodicità specificata, conservato presso l’archivio di impianto;

(**) Emissioni in aria/emissioni in acqua, misure periodiche: i metodi di misura indicati nelle tabelle di dettaglio sono quelli utilizzati dalla società, attualmente esecutrici dei rispettivi servizi di analisi;

(***) ogni 120 giorni di esercizio; in caso di giorni di esercizio < 120 nell’anno solare, almeno un autocontrollo ogni anno solare.

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7.CONSUMO MATERIE PRIME E AUSILIARIE

TABELLA C1 GESTORE ARPA LAZIO

Denominazione Codice CAS

Ubicazione stoccaggio (*) Fase di utilizzo (**) Quantità

(kg/anno)(***) Metodo misura

Frequenza autocontrollo

Modalità di registrazione controlli Reporting Frequenza Note

MA

TER

IE P

RIM

E

CER 15 02 03

Aree 2, 4 e 13 Stoccaggio movimentazione ed alimentazione

12.626.000

Pesatura Alla ricezione

Registro carico/scarico rifiuti informatizzato

Annuale Annuale Controllo reporting/ispezione programmata

CER 18 01 01

CER 18 01 02

CER 18 01 03*

CER 18 01 04

CER 18 01 09

CER 18 02 01

CER 18 02 02*

CER 18 02 03

CER 20 01 01

CER 20 01 10

CER 20 01 32

CER 20 01 39

CER 20 03 01

MA

TER

IE A

USI

LIA

RIE

Soda 1310-73-2 Aree 18, 22 Produzione acqua demineralizzata, trattamento ad umido

19.000

Archiviazione su file

Acido cloridrico 7647-01-0 Area 18 Produzione acqua demineralizzata, trattamento ad umido

1.000

Calce 1305-62-0 Area 23 Trattamento a secco 516.000

Carbone attivo 7440-44-0 Aree 20, 21 Trattamento a secco, depurazione acque trattamento a umido

20.000

Ammoniaca soluzione acquosa 1336-21-6 Area 9 Recupero termico e

DENOx 3.500

Condizionanti Aree 16, 24 Caldaia 1.000

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7.1.Note

(*) La numerazione fa riferimento alla planimetria in Allegato § 30.2.Planimetria dello stabilimento con individuazione delle aree per lo stoccaggio di materie e rifiuti al presente PMeC

(**) Le definizioni sono riferite allo schema a blocchi contenute nell’Allegato § 30.3.Schema a blocchi attività di incenerimento con recupero di energia al presente PMeC

(***) Valore riferito alle quantità registrate durante l’anno 2010 di gestione dell’impianto.

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8.CONSUMO RISORSE IDRICHE

TABELLA C2 GESTORE ARPA LAZIO

Tipologia di approvvigionamento

Punto di misura Fase di utilizzo Quantità

(m3/anno) (*) Metodo misura

Frequenza autocontrollo

Modalità di registrazione controlli/rilevamenti

Reporting Frequenza Note

Acquedotto Ingresso rete impianto

Servizi igienici

Reintegro rete industriale ed antincendio

Reintegro circuito caldaia

Demineralizzazione

Reintegro sistema water-jacket camere combustione

Trattamento ad umido

Recupero energetico

Lavaggi

33.400 Contatore Giornaliera Archiviazione su file Annuale Annuale Controllo reporting/ Ispezione programmata

Da recupero Raffreddamento scorie

Raffreddamento fumi 7.000 Contatore Giornaliera Archiviazione su file Annuale Annuale

Controllo reporting/ Ispezione programmata

8.1.Note

(*) Valore riferito alle quantità registrate durante l’anno 2010 di gestione dell’impianto

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PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO Pagina 15 di 42

9.CONSUMO ENERGIA

TABELLA C3 GESTORE ARPA LAZIO

Descrizione Tipologia Punto di misura Fase di utilizzo

Quantità (MWh/anno)

Metodo misura

Frequenza autocontrollo

Modalità di registrazione controlli/rilevamenti

Reporting Frequenza Note

Energia prodotta Elettrica Contatore Impianto 3.900 Lettura Giornaliera Archiviazione su file/ Registro UTIF Annuale Annuale

Controllo reporting/ Ispezione programmata

Energia consumata Elettrica Contatore Impianto 3.700 Lettura Giornaliera Archiviazione su file/ Registro UTIF Annuale Annuale

Controllo reporting/ Ispezione programmata

9.1.Note

I valori riportati in tabella rappresentano il valore medio calcolato sui consumi negli ultimi 3 anni di esercizio dell’impianto

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PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO Pagina 16 di 42

10.CONSUMO COMBUSTIBILI

TABELLA C4 GESTORE ARPA LAZIO

Descrizione Punto di misura Fase di utilizzo Quantità (m3/anno)

Metodo misura

Frequenza autocontrollo

Modalità di registrazione controlli/rilevamenti

Reporting Frequenza Note

Metano Contatore Bruciatori ausiliari 300.000 Lettura Giornaliera Archiviazione su file Annuale Annuale

Controllo reporting/ Ispezione programmata

Gasolio Alla ricezione/Serbatoio

Gruppo elettrogeno

Pompe antincendio

0

Pesatura/ Livello serbatoio + calcolo

Mensile Quaderno di conduzione Annuale Annuale

Controllo reporting/ Ispezione programmata

10.1.Note

I valori riportati in tabella rappresentano il valore medio calcolato sui consumi negli ultimi 3 anni di esercizio dell’impianto

Page 48: Determinazione b02442 del_30_aprile_2012

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11.EMISSIONI IN ARIA – MISURE IN CONTINUO

TABELLA C5 GESTORE ARPA LAZIO

Punto di monitoraggio Parametro Tipo di

misura Quantità (UdM)

Metodo di misura

Frequenza autocontrollo

Modalità di registrazione controlli

Reporting Frequenza Note

E1/E2

Portata

Misura diretta continua

Nm3/h Tubo Darcy

In continuo Sistema informatico Annuale Annuale

Controllo reporting/ Ispezione programmata

Temperatura °C Termocoppia

Umidità % Spettrofotometria FTIR

Pressione mbar Tubo Darcy

Ossigeno % Cella ossido di zirconio

Monossido di carbonio (CO)

mg/Nm3

Spettrofotometria FTIR

Ossidi di azoto (NOx)

Monossido di azoto (NO)

Spettrofotometria FTIR

Biossido di azoto (NO2)

Ossidi di zolfo (espressi come SO2)

Spettrofotometria FTIR

Acido cloridrico (HCl) Spettrofotometria FTIR

Acido fluoridrico (HF) Spettrofotometria FTIR

Ammoniaca (NH3) Spettrofotometria FTIR

Carbonio organico totale (TOC)

Analizzatore ad induzione di fiamma (FID)

Polveri Fotometria a luce scatterizzata

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12.EMISSIONI IN ARIA – MISURE IN DISCONTINUO

TABELLA C5 GESTORE ARPA LAZIO

Punto di monitoraggio Parametro Tipo di

misura Quantità (UdM)

Metodo di misura

Frequenza autocontrollo

Modalità di registrazione controlli

Reporting Frequenza Note

E1/E2

Portata

Misura diretta discontinua

Nm3/h UNI EN 10169:2001

Quadrimestrale

Certificati analitici a firma di un Tecnico abilitato allegati al registro emissioni di impianto

Annuale

Controllo analitico

Controllo reporting

Ispezione programmata

Temperatura °C UNI EN 10169:2001

Umidità % UNI EN 14790:2006

Ossigeno % UNI EN 14789:2006

Monossido di carbonio (CO)

mg/Nm3

UNI EN 15058:2006

Anidride carbonica (CO2) EPA 3A:2006

Ossidi di azoto (come NO2)

DM 25 /08/2000 – Allegato 1

UNI EN 14792:2006

Ossidi di zolfo (come SO2)

DM 25 /08/2000 – Allegato 1

UNI EN 14791:2006

UNI 10393:1995

Cloro e composti (come HCl)

DM 25 /08/2000 – Allegato 2

UNI 1911:2010

ISTISAN 98/2 B

Fluoro e composti (come HF)

DM 25 /08/2000 – Allegato 2

ISTISAN 98/2 B

Carbonio organico totale (TOC)

DM 25 /08/2000 – Allegati 4 e 5

UNI EN 12619:2002

Polveri UNI EN 13284:2003

Arsenico (As) e composti UNI EN 14385:2004

Cadmio (Cd) e composti UNI EN 14385:2004

Cromo (Cr) e composti UNI EN 14385:2004

Rame (Cu) e composti UNI EN 14385:2004

Mercurio (Hg) e composti UNI EN 13211:2003

Nichel (Ni) e composti UNI EN 14385:2004

Piombo (Pb) e composti UNI EN 14385:2004

Antimonio (Sb) e composti

UNI EN 14385:2004

Vanadio (V) e composti UNI EN 14385:2004

Tallio (Tl) e composti UNI EN 14385:2004

Cobalto (Co) e composti UNI EN 14385:2004

Manganese (Mn) e composti

UNI EN 14385:2004

PCDD/F ng/Nm3 UNI EN 1948:2006

IPA mg/Nm3 DM 25 /08/2000 – Allegato 3

ISTISAN 97/35 B

PM10 µg/m3 VDI 2066:2004 - Parte 10

PM2.5 µg/m3 VDI 2066:2004 - Parte 10

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13.SISTEMI DI TRATTAMENTO FUMI

TABELLA C6 GESTORE ARPA LAZIO

Punto di emissione Sistema di abbattimento/sezione

Parti soggette a manutenzione (periodicità)

Punti di controllo del corretto funzionamento

Frequenza autocontrollo

Modalità di registrazione controlli/rilevamenti

Reporting Frequenza Note

E1/E2

Post-combustione

Varie (vedi § 28.Punti critici degli impianti e dei processi produttivi)

Varie (vedi § 28.Punti critici degli impianti e dei processi produttivi)

Varie (vedi § 28.Punti critici degli impianti e dei processi produttivi)

Varie (vedi § 28.Punti critici degli impianti e dei processi produttivi)

Annuale

Denitrificazione SNCR

Raffreddamento fumi

Adsorbimento su calce e carboni attivi

Filtrazione a tessuto

Abbattimento ad umido

Camino Sistema di monitoraggio delle emissioni (SME)

Verifica con materiali di riferimento e/o metodi standard di riferimento

Mensile Rapporti d’intervento conservati presso l’archivio d’impianto

Annuale

Controllo reporting/ Ispezione programmata

Taratura e verifica di taratura strumentale

Taratura e verifica di taratura sullo SME

Annuale

Relazione tecnica e referti a firma di un tecnico abilitato allegati al registro emissioni d’impianto

Annuale

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PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO Pagina 20 di 42

14.EMISSIONI IN ACQUA

TABELLA C9 GESTORE ARPA LAZIO

Punto di emissione Parametro Metodo di

misura Frequenza autocontrollo

Modalità di registrazione controlli

Reporting Frequenza Note

SF1

pH Elettrodo di riferimento Continuo Quaderno di

conduzione

Annuale

Controllo analitico (quadriennale)

Controllo reporting

Ispezione programmata (annuale)

Temperatura Termocoppia Continuo Quaderno di conduzione

Portata Turbina a quadrante asciutto

Continuo Quaderno di conduzione

Solidi sospesi totali

Gravimetria (*)

Turbidimetrico (+)

Mensile

Continuo

Certificati analitici a firma di tecnico abilitato conservati presso l’archivio d’impianto

Annuale

Arsenico (As) e composti APHA Standard

Methods for the examination of Water and Wastewater ed. 21st 2005, 3030B + 3120

Mensile

Cadmio (Cd) e composti Mensile

Cromo (Cr) e composti Mensile

Mercurio (Hg) e composti

EPA 7473:2007 Mensile

Nichel (Ni) e composti

APHA Standard Methods for the examination of Water and Wastewater ed. 21st 2005, 3030B + 3120

Mensile

Piombo (Pb) e composti Mensile

Rame (Cu) e composti Mensile

Zinco (Zn) e composti Mensile

Tallio Mensile

IPA APAT IRSA CNR 5080:2003

Semestrale

PCDD/F

HRGC/LRMS (**)

HRGC/HRMS (***)

Semestrale

Page 52: Determinazione b02442 del_30_aprile_2012

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PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO Pagina 21 di 42

TABELLA C9 GESTORE ARPA LAZIO

Punto di emissione Parametro Metodo di

misura Frequenza autocontrollo

Modalità di registrazione controlli

Reporting Frequenza Note

AI1

AI2

AI3

AI4

AI5

AI6

Solidi sospesi totali

Gravimetria (*)

Turbidimetrico (+)

Mensile

Continuo

Certificati analitici a firma di tecnico abilitato conservati presso l’archivio d’impianto

Annuale

Arsenico (As) e composti APHA Standard

Methods for the examination of Water and Wastewater ed. 21st 2005, 3030B + 3120

Mensile

Cadmio (Cd) e composti Mensile

Cromo (Cr) e composti Mensile

Mercurio (Hg) e composti

EPA 7473:2007 Mensile

Nichel (Ni) e composti

APHA Standard Methods for the examination of Water and Wastewater ed. 21st 2005, 3030B + 3120

Mensile

Piombo (Pb) e composti Mensile

Rame (Cu) e composti Mensile

Zinco (Zn) e composti Mensile

Tallio Mensile

AI6

IPA APAT IRSA CNR 5080:2003

Semestrale

PCDD/F

HRGC/LRMS (**)

HRGC/HRMS (***)

Semestrale

Page 53: Determinazione b02442 del_30_aprile_2012

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PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO Pagina 22 di 42

14.1.Note

(*) Determinazione eseguita secondo metodo APAT – IRSA/CNR “Metodi Analitici per le Acque” – APAT Manuali e Linee Guida (APAT 29/2003)

(**) Determinazione eseguita secondo EPA Method 8280a:1996

(***) Determinazione eseguita secondo EPA Method 8290:1994 oppure EPA Method 1613:1994

(+) In corso di realizzazione alla data di stesura del presente PMeC

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PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO Pagina 23 di 42

15.SISTEMI DI DEPURAZIONE

TABELLA C10 GESTORE ARPA LAZIO

Punto di emissione (scarico parziale o finale)

Sistema di trattamento (stadio di trattamento)

Elementi caratteristici di ciascuno stadio

Dispositivi di controllo/processo

Punti di controllo del corretto funzionamento

Frequenza autocontrollo

Modalità di registrazione controlli/rilevamenti

Reporting Frequenza Note

SF1 (scarico finale) (*) Inviato a trattamento presso il depuratore generale di stabilimento

AI6 (scarico parziale)

Adsorbimento su carboni attivi

Adsorbimento inquinanti presenti sull’acqua lavaggio fumi su carboni attivi

Misuratori di temperatura, pressione e portata

Circuito filtri carboni attivi e torri a umido

Continuo (portata e temperatura)/mensile (SST, metalli)/semestrale (IPA, PCDD/F)

Quaderno di conduzione in caso di anomalie

Annuale

Controllo reporting/ Ispezione programmata

15.1.Note

(*) Lo scarico idrico finale SF1, destinato all’impianto di depurazione di stabilimento, raccoglie i contributi di 8 scarichi parziali, in documentazione definiti AI (“acque industriali”) da 1 a 6 e MI (“meteo potenzialmente inquinate”) da 1 a 2.

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PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO Pagina 24 di 42

16.EMISSIONI ECCEZIONALI IN CONDIZIONI PREVEDIBILI

TABELLA C11 GESTORE ARPA LAZIO

Tipo di evento Fase di lavorazione Inizio (Data, Ora) Fine (Data, Ora) Commenti Modalità di registrazione rilevamenti

Reporting Frequenza Note

Black out sulla rete elettrica e contemporanea insufficiente produzione interna

Esercizio

Perdita di pressione del sistema e possibile innalzamento dei valori di emissione in atmosfera durante il transitorio preliminare alla riattivazione del gruppo elettrogeno.

Possibile fuoriuscita di fumi a causa della perdita di depressione in caldaia durante il transitorio preliminare alla riattivazione del gruppo elettrogeno.

Registro di conduzione Una tantum Controllo registro di conduzione

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PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO Pagina 25 di 42

17.EMISSIONI SONORE

TABELLA C13 GESTORE ARPA LAZIO

Parametro Tipo di determinazione UdM Metodica Punto di

monitoraggio Frequenza autocontrollo

Modalità di registrazione controlli/rilevamenti

Reporting Frequenza Note

Livello equivalente di pressione acustica

Misura diretta discontinua dB(A)

Secondo quanto previsto da:

DM 16/03/1998 – Allegato B,

Legge 447/95

DPCM 14/11/1997

DM 16/03/1998

LR 18/2001

Zona perimetrale dello stabilimento

Zone residenziali limitrofe allo stabilimento

Triennale ovvero al verificarsi di modifiche che possano influire sulle emissioni acustiche

Documentazione tecnica redatta da tecnico abilitato competente in acustica ambientale, conservata presso l’archivio d’impianto

Biennale Controllo documentazione tecnica

17.1.Note

Si provvederà ad inviare ad ARPA Lazio opportune comunicazioni relative a modifiche dell’impianto e/o del ciclo produttivo che possano intervenire ad incremento delle emissioni sonore.

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PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO Pagina 26 di 42

18.CONTROLLO RADIOMETRICO

TABELLA C14 GESTORE ARPA LAZIO

Materiale controllato Modalità di controllo Frequenza autocontrollo Modalità di registrazione controlli/rilevamenti Reporting Frequenza Note

Rifiuti conferiti all’impianto Automatico/manuale Alla ricezione su ogni conferimento Sistema informatico Al verificarsi di positività radiometriche

Annuale Controllo reporting/ Ispezione programmata

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PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO Pagina 27 di 42

19.ACQUE SOTTERRANEE

TABELLA C15 GESTORE ARPA LAZIO

Piezometro Parametro Quantità (UdM)

Metodo di misura

Frequenza dell’autocontrollo

Modalità di registrazione controlli

Reporting Frequenza Note

Vedi nota

20.PIEZOMETRI

TABELLA C16 GESTORE ARPA LAZIO

Piezometro Posizione piezometro

Coordinate UTM (N/E)

Livello piezometrico medio della falda (m s.l.m.)

Profondità del piezometro (m)

Profondità dei filtri (m)

Frequenza dell’autocontrollo

Modalità di registrazione controlli

Reporting Frequenza Note

Vedi nota

21.MISURE PIEZOMETRICHE QUANTITATIVE

TABELLA C17 GESTORE ARPA LAZIO

Piezometro Posizione piezometro

Misure quantitative

Livello statico (m s.l.m.)

Livello dinamico (m s.l.m.)

Frequenza dell’autocontrollo

Modalità di registrazione controlli

Reporting Frequenza Note

Vedi nota

Page 59: Determinazione b02442 del_30_aprile_2012

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PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO Pagina 28 di 42

22.MISURE PIEZOMETRICHE QUALITATIVE

TABELLA C18 GESTORE ARPA LAZIO

Piezometro Posizione piezometro

Misure qualitative Parametri Metodi Frequenza

dell’autocontrollo Modalità di registrazione controlli

Reporting Frequenza Note

Vedi nota

Nota

Per quanto attiene il monitoraggio delle acque sotterranee e le misure piezometriche, allo stato attuale si stanno concordando con le Autorità competenti il numero e l’ubicazione dei piezometri che verranno realizzati presso l’impianto di termovalorizzazione, nonché l’elenco dei parametri chimico-fisici da monitorare con le relative frequenze di monitoraggio.

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23.SUOLO – AREE DI STOCCAGGIO

GESTORE ARPA LAZIO

Struttura di contenimento (codifica e descrizione del contenuto)

Contenitore Bacino di contenimento Accessori (pompe, valvole, ecc.)

Tipo di controllo Frequenza Modalità di

registrazione Tipo di controllo Frequenza Modalità di

registrazione Tipo di controllo Frequenza Modalità di

registrazione Frequenza Note

Aree stoccaggio rifiuti in ingresso (Aree 2, 4, 13)

Visivo Mensile

Quaderno di conduzione (in caso di criticità rilevate)

Annuale Controllo reporting

Aree stoccaggio rifiuti prodotti (Area 11)

Visivo Mensile

Quaderno di conduzione (in caso di criticità rilevate)

Aree di stoccaggio temporaneo (Sezioni di raccolta) rifiuti prodotti (Aree 5, 6, 10)

Visivo Mensile

Quaderno di conduzione (in caso di criticità rilevate)

Serbatoio ammoniaca soluzione acquosa (Area 9)

Visivo Mensile

Quaderno di conduzione (in caso di criticità rilevate)

Serbatoio soda 1 m3 (Area 18) Visivo Mensile

Quaderno di conduzione (in caso di criticità rilevate)

Serbatoio soda 10 m3 (Area 22) Visivo Mensile

Quaderno di conduzione (in caso di criticità rilevate)

Serbatoio acido cloridrico (Area 18)

Visivo Mensile Quaderno di conduzione (in caso di criticità rilevate)

Page 61: Determinazione b02442 del_30_aprile_2012

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PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO Pagina 30 di 42

Gasolio: aree di utilizzo (Aree 15, 19)

Visivo Mensile Quaderno di conduzione (in caso di criticità rilevate)

Silos calce (Area 23) Visivo Mensile

Quaderno di conduzione (in caso di criticità rilevate)

Carboni attivi: aree di utilizzo (Aree 20, 21)

Visivo Mensile Quaderno di conduzione (in caso di criticità rilevate)

Condizionanti: aree di utilizzo (Aree 16, 24)

Visivo Mensile Quaderno di conduzione (in caso di criticità rilevate)

Page 62: Determinazione b02442 del_30_aprile_2012

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PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO Pagina 31 di 42

24.RIFIUTI

24.1.Rifiuti in ingresso

GESTORE ARPA LAZIO

Rifiuto (codice CER) Descrizione Metodo di

smaltimento/recupero Modalità di controllo

Modalità di registrazione controlli Reporting Frequenza Note

18 01 03* rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni

R1 - Utilizzazione principalmente come combustibile o come

altro mezzo per produrre energia

Ad esclusione di tutti i rifiuti per i quali il campionamento risulta inopportuno (rifiuti sanitari confezionati nei luoghi di produzione, medicinali, medicinali da raccolta differenziata di farmaci scaduti, sostanze stupefacenti ed altri materiali oggetto di disposizioni specifiche di distruzione termica da parte di Autorità Sanitarie, Giudiziarie e/o di Pubblica Sicurezza – rifiuti che pervengono in AMA con dichiarazione impegnativa circa il contenuto da

Certificati analitici a firma di tecnico abilitato + FIR per conservazione presso l’archivio d’impianto

Annuale Annuale Controllo reporting/ Ispezione programmata

18 02 02* rifiuti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni

18 01 01 oggetti da taglio (eccetto 18 01 03)

18 01 02 parti anatomiche ed organi incluse le sacche per il plasma e le riserve di sangue (tranne 18 01 03)

18 01 04 rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni (es. bende, ingessature, lenzuola, indumenti monouso, assorbenti igienici)

18 01 09 medicinali diversi da quelli di cui alla voce 18 01 08

18 02 01 oggetti da taglio (eccetto 18 02 02)

18 02 03 rifiuti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzioni particolari per evitare infezioni

20 01 32 Medicinali diversi da quelli di cui alla voce 20 01 31

20 01 01 Carta e cartone

20 01 10 Abbigliamento

20 01 11 Prodotti tessili

20 01 38 Legno diverso da quello di cui alla voce 20 01 37

20 01 39 Plastica

20 02 03 Altri rifiuti non biodegradabili

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PIANO DI MONITORAGGIO E CONTROLLO Pagina 32 di 42

20 03 01 Rifiuti urbani non differenziati parte dei con feritori, o quale prodotto di azioni di raccolta differenziata specifica), caratterizzazione analitica a cura del soggetto affidatario del servizio di trasporto e smaltimento dei rifiuti conferiti in impianto

15 01 05 Imballaggi in materiali compositi

15 01 06 Imballaggi in materiali misti

15 01 09 Imballaggi in materia tessile

15 02 03 assorbenti, materiali filtranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce 15 02 02

16 03 06 Rifiuti organici, diversi da quelli di cui alla voce 16 03 05

19 12 01 Carta e cartone

19 12 04 Plastica e gomma

19 12 07 Legno diverso da quello di cui alla voce 19 12 06

19 12 08 Prodotti tessili

19 12 10 Rifiuti combustibili (CDR: combustibile derivato dai rifiuti)

19 12 12 Altri rifiuti (compresi i materiali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifiuti, diversi da quelli di cui alla voce 19 12 11

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24.2.Rifiuti prodotti

GESTORE ARPA LAZIO

Rifiuto (codice CER) Descrizione Metodo di smaltimento/recupero Modalità di

controllo Modalità di registrazione controlli Reporting Frequenza Note

13 01 10* oli minerali per circuiti idraulici, non clorurati

D9 /D15/R13, quali operazioni di smaltimento/recupero cui sono ordinariamente risultati, sin qui, destinati, i vari prodotti di impianto, sulla base delle proposte di servizio formulate ad AMA dagli operatori di mercato in risposta alle specifiche selezioni di fornitore. Rimangono pertanto possibili, futuri ulteriori sviluppi delle attività.

Caratterizzazione analitica a cura del soggetto affidatario del servizio di trasporto e smaltimento dei rifiuti derivanti dal trattamento

Certificati analitici a firma di tecnico abilitato conservati presso l’archivio d’impianto

Annuale Annuale Controllo reporting/ Ispezione programmata

13 08 02* altre emulsioni

15 02 02* assorbenti, materiali filtranti (inclusi filtri dell’olio non specificati altrimenti), stracci e indumenti protettivi, contaminati da sostanze pericolose

16 05 04* gas in contenitori a pressione (compresi gli halon), contenenti sostanze pericolose

16 11 05* rivestimenti e materiali refrattari provenienti da lavorazioni non metallurgiche, contenenti sostanze pericolose

17 06 04 materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci 17 06 01 e 17 06 03

19 01 06* rifiuti liquidi acquosi prodotti dal trattamento dei fumi e di altri rifiuti liquidi acquosi

19 01 10* carbone attivo esaurito, impiegato per il trattamento dei fumi

19 01 11* ceneri pesanti e scorie, contenenti sostanze pericolose

19 01 13* ceneri leggere, contenenti sostanze pericolose

19 01 15* ceneri di caldaia, contenenti sostanze pericolose

24.3.Note

Nella tabella precedente sono riportate le principali tipologie di rifiuti specifici prodotte, negli ultimi esercizi, presso il termovalorizzatore. La possibilità di produzione di altre tipologie di rifiuti è rappresentata in scheda B.12 e relativa planimetria, come pure è evidente la possibilità di produzione di altre tipologie di rifiuti non solo specifici del processo (es.: batterie e pneumatici per autotrazione).

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25.GESTIONE DELL’IMPIANTO – CONTROLLO E MANUTENZIONE

Di seguito sono riportate una serie di tabelle dove sono riportati i sistemi di controllo previsti sui macchinari, sia in termini di monitoraggio dei parametri operativi, che di eventuali perdite e gli interventi di manutenzione ordinaria.

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26.CONTROLLI SUI MACCHINARI

GESTORE

ARPA LAZIO

Macchina

PARAMETRI PERDITE

Parametro Frequenza dei controlli (salvo casi di anomalia)

Fase Modalità Sostanza Modalità di registrazione controlli/ rilevamenti

Frequenza Note

Portale controllo radiometrico Risposta strumentale Annuale Ricezione Automatica

Registro Esperto Qualificato

Annuale

Controllo reporting/ Ispezione programmata

Sistema alimentazione rifiuti Funzionamento Continua Regime Visiva Fluidi organici/

Olio

Quaderno di conduzione

Lista controllo

Ventilazione aria primaria Portata Continua Tutte Automatica Aria

Camera di combustione Rotazione tamburo Continua Tutte Visiva Fumi

Ventilazione aria secondaria Portata Continua Tutte Automatica Aria

Bruciatori post combustione

Funzionamento e regolazione Semestrale Transitorio Visiva e

strumentale Metano

Sistema dosaggio ammoniaca Portata Bimestrale Tutte Visiva Ammoniaca

Sistema riduzione temperatura torre di condizionamento

Funzionamento pompe portata aria Giornaliera Regime Visiva

Acqua

Aria

Sistema dosaggio reagenti in polvere

Funzionamento motori e coclee Giornaliera Regime Visiva

Calce

Carboni attivi

Filtro a maniche Assenza trafilamenti Trimestrale Tutte Visiva Polveri

Sistema di pulizia filtro a maniche

Funzionamento ciclico pulizia ad aria Giornaliera Regime Visiva Aria

Sistema di riciclo e scarico polveri trattamento fumi

Funzionamento rotocelle coclee trasportatori

Giornaliera Regime e transitorio Visiva Polveri

Ventilatore estrazione fumi Funzionamento Giornaliera Regime e transitorio Visiva Fumi

Sistema abbattimento temperatura

Funzionamento pompe ugelli Giornaliera Regime e

transitorio Visiva Fumi

Sistema torre ad umido Funzionamento pompe livello acqua, assenza perdite di fluidi

Giornaliera Regime e transitorio Visiva Acqua

Torri evaporative di raffreddamento

Funzionamento pompe livello acqua, assenza perdite di fluidi temperature

Giornaliera Regime e transitorio Visiva Acqua

Sistema analisi emissioni Funzionamento Giornaliera Regime Visiva

Ventilatore antipennacchio/ Camino Funzionamento Giornaliera Regime Visiva Aria

Produzione aria compressa Funzionamento Giornaliera Regime Visiva Aria

Alimentazione energia elettrica Funzionamento Giornaliera Tutte Visiva

Tubazioni e condotti fluidi di processo Perdite Giornaliera Tutte Visiva

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27.INTERVENTI DI MANUTENZIONE ORDINARIA

GESTORE ARPA LAZIO

Macchina Tipo di intervento Frequenza Modalità di registrazione

controlli Frequenza Note

Vedi Allegato § 30.1.Piano previsionale di manutenzione dell’impianto al presente PMeC Annuale

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28.PUNTI CRITICI DEGLI IMPIANTI E DEI PROCESSI PRODUTTIVI

GESTORE

ARPA LAZIO

Macchina

PARAMETRI PERDITE

Parametro Frequenza dei controlli (salvo casi di anomalia)

Fase Modalità Sostanza Modalità di registrazione controlli/ rilevamenti

Frequenza Note

Camera di combustione/ post-combustione

Temperatura Continua Tutte Automatica Sistema informatico

Annuale

Controllo reporting/ Ispezione programmata

Ossigeno Continua A regime (T > 850 °C) Automatica Sistema informatico

CO camino Continua A regime (T > 850 °C) Automatica Sistema informatico

CO2 camino Continua A regime (T > 850 °C) Automatica Sistema informatico

Depressione Continua Tutte Strumentale Registro

DeNOx

Portata ammoniaca Giornaliera A regime Strumentale Registro

Portata Giornaliera A regime Strumentale Registro

NOx fumi Continua A regime Strumentale Sistema informatico

NH3 fumi Continua A regime Strumentale Ammoniaca Sistema informatico

NH3 ambiente Continua Tutte Strumentale Ammoniaca Registro

Torre di condizionamento Temperatura uscita Continua Tutte Automatica Registro

Dosaggio calce

% dosaggio Giornaliera A regime Strumentale Registro

Presenza flusso Giornaliera A regime Visiva Registro

HCl camino Continua A regime Automatica Sistema informatico

Dosaggio carboni attivi

% dosaggio Giornaliera A regime Strumentale Registro

Presenza flusso Giornaliera A regime Visiva Registro

Filtri a maniche

Perdita di carico Giornaliera A regime Strumentale Registro

Polveri uscita filtro Continua Tutte Automatica triboelettrica Polveri Registro

Polveri camino Continua A regime Automatica Polveri Sistema informatico

Raffreddamento fumi

Torre ad umido

Temperatura ingresso torre ad umido Continua Tutte Strumentale Registro

Portata acqua Continua Tutte Strumentale Registro

Pressione acqua Giornaliera Tutte Strumentale

pH acqua Continua Tutte Strumentale

Temperatura uscita torre ad umido Continua Tutte Strumentale Registro

Ventilatore antipennacchio/ Camino

Temperatura fumi (assenza di condensa) Continua A regime Automatica Sistema informatico

Produzione aria compressa Pressione Continua Tutte Strumentale

Alimentazione energia elettrica Vari Continua Tutte Strumentale

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29.INTERVENTI DI MANUTENZIONE SUI PUNTI CRITICI

GESTORE ARPA LAZIO

Macchina Tipo di intervento Frequenza Modalità di registrazione

controlli Frequenza Note

Vedi Allegato § 30.1 al presente PMeC Annuale

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30.ALLEGATI

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30.1.Piano previsionale di manutenzione dell’impianto

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30.2.Planimetria dello stabilimento con individuazione delle aree per lo stoccaggio di materie e rifiuti

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30.3.Schema a blocchi attività di incenerimento con recupero di energia

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