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decalogo green

decalogo green - stafer.com · per il corretto utilizzo di apparecchiature e risorse, ... (per facilitare l’a-zione del detersivo e consentire che la serpen-tina di riscaldamento

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decalogo green

Progetto: Laboratorio Responsabilità Sociale d’Impresa (Provincia di Ravenna)

Provincia di Ravenna

“DECALOGO GREEN”

PREMESSACon questo piccono manuale si vuole fornire qual-che consiglio per sensibilizzare tutti i dipendenti/collaboratori delle organizzazioni che hanno aderito al progetto realizzato nell’ambito del Laboratorio RSI promosso dalla Provincia di Ravenna e i cittadini ai concetti di comportamento ambientale virtuoso e responsabile (risparmio energetico, corretta gestio-ne dei rifiuti, limitazione degli impatti ambientali de-rivanti da scelte e attività di vita e di lavoro).

Qualche nozione teorica, tante indicazioni pratiche per il corretto utilizzo di apparecchiature e risorse, ma soprattutto buone abitudini di senso civico che, se seguite ogni giorno, contribuiscono alla riduzione dei consumi e al contempo ci rendono partecipi del-la tutela e del rispetto dell’ambiente in cui viviamo.A una corrente di pensiero catastrofistica in materia ambientale oggi si sta contrapponendo una corren-te di pensiero opposta: “…l’unione fra tecnologie, politica, spinta dal basso e nuovi interessi economici sta trasfor-mando in senso sostenibile l’economia mondiale molto più in fretta di quanto si pensasse, dando-ci speranze di riuscire a non superare i due gradi di aumento delle temperature globali indicati da tutti come la soglia del disastro climatico…”.

CREDITS

La compilazione di questo piccolo manuale è stata resa possibile con il contributo delle società che hanno par-tecipato al “Gruppo green”, Laboratorio Responsabilità Sociale d’Impresa (Provincia di Ravenna), quali: Tratto da: saggio 2°C Edizione Ambiente, ing. Silve-

strini Gianni, docente al Politecnico di Milano e diret-tore scientifico del Kyoto Club, organizzazione non profit che elabora proposte per la riduzione delle emissioni di CO2.

Nel 2014, infatti, le emissioni di CO2 non sono cre-sciute, nonostante il PIL globale sia salito del 3%. Fra le ragioni: un inaspettato -2 % nell’uso di carbone in Cina – un calo che era previsto solo dal 2020 – grazie all’impetuosa crescita dell’eolico e del solare locali. E lo stesso avviene nel resto del mondo: nel 2014 si so-no investiti 270 miliardi di dollari in 107 gigawatt di nuovi impianti da fonti rinnovabili, un record! Anche il consumo di petrolio sta scendendo.

Nel 2007 si stimava un uso nel 2014 di 96 miliardi di barili… Invece, grazie anche a mezzi di trasporto più efficienti, ci siamo fermati a 91.

Tutto ciò fa ben sperare…

con il coordinamento del Dott. Gualtiero Malpezzi (Caposervizio Promozione economica e Turismo – Comune di Faenza).

BIOGAS ITALIACMCCOOP PRIMABI - coop. Sociale BCURTI COSTRUZIONI MECCANICHE SPADECO INDUSTRIEENERGY CASAETHIC SRLSOLUTION & CONSULTINGFAENZA SPURGHI SRLFARE COMUNITA’ soc.coop.sociale

INTRODUZIONE

Il presente documento è un Decalogo che, come dice la parola, tratta 10 argomenti di interesse ambientale, quali:

• 1. Risorse naturali: sviluppo sostenibile• 2. Risparmio Energetico• 3. Energia• 4. Acqua• 5. Mobilità• 6. Stili di vita • 7. Aria• 8. Rifiuti• 9. Scarichi e fognature• 10. Rumore

al fine di sensibilizzare il lettore a un uso consapevo-le e responsabile delle risorse presenti nel territorio in cui vive.

FERRI & RANDITOZZI HOLDING SRLIMPRONTE SOC.COOP /KIRECO’SAPIR SPASOCIETA’ GESTIONE CAMPEGGI SRLSTAFER SPATAMPIERI FINANCIAL GROUP SPAVIAGGI ERBACCIZERO CENTO soc. coop. Sociale

IMPRESE PARTECIPANTI AL LABORATORIO PER LA RESPONSABILITA’ DI IMPRESA

Stampato su Carta senza pasta legno. Carta costituita da fibre di cellulosa chimica. Non contiene cellulosa meccanica al di sopra di un contenuto consentito pari al 5 % del peso.

2 - RISPARMIO ENERGETICOCosa intendiamo per Efficienza Energetica?L’efficienza energetica è la capacità di un sistema di sfruttare l’energia che gli viene fornita per soddisfa-re il fabbisogno. Minori sono i consumi per raggiun-gere un determinato comfort, migliore è l’efficienza energetica del sistema. Rappresenta quindi quella serie di azioni che permettono di consumare meno energia.

Esempi: attraverso interventi nelle proprie abitazioni è possibile ridurre i consumi migliorando l’efficien-za energetica. Un esempio pratico è l’installazione di caldaie ad alta efficienza, che non producano più energia di quella effettivamente necessaria, o la coi-bentazione delle pareti domestiche per impedire la dispersione del calore con l’esterno e sfruttare al massimo il calore prodotto.

Che cos’è il Risparmio Energetico?Il risparmio energetico è un insieme di azioni e tecni-che atte a ridurre i consumi di energia.Esempi: un ottimo esempio di risparmio energetico è la sostituzione di lampadine a incandescenza con quelle fluorescenti che abbassano i consumi.

Consigli per il risparmio energeticoFare piccoli e facili interventi domestici, a basso co-sto, uniti a comportamenti parsimoniosi, permette, a parità di comfort, di consumare meno energia e quindi di risparmiare.

Risparmia il gas per il riscaldamento• Regola la temperatura ambiente a non più di 18-

19 gradi• Non coprire i termosifoni• Quando è acceso il riscaldamento tieni le fine-

stre chiuse. • Usa i paraspifferi e, quando è possibile, abbassa

le tapparelle per evitare la dispersione del calore• Spegni il riscaldamento quando in casa non c’è

nessuno• Fai controllare la tua caldaia: è obbligatorio e tu-

tela la tua sicurezza

Risparmia gas in cucina• Durante la cottura, copri pentole e padelle con

il coperchio• Spegni la piastra un po’ prima della fine cottura,

per sfruttare il calore residuo

Risparmia energia per scaldare l’acqua• Regola lo scaldabagno a non più di 50°C (riscal-

dare troppo l’acqua da miscelare con quella fred-da è inutile)

• Metti lo scaldabagno vicino al punto di utilizzo (per evitare inutili dispersioni di calore dell’ac-qua calda lungo le tubature)

• Fai una regolare manutenzione dello scaldaba-gno elettrico

• Non tenere acceso lo scaldabagno elettrico tutta la giornata

1. RISORSE NATURALI: SVILUPPO SOSTENIBILE

CONCETTO DI SOSTENIBILITÀ:Il concetto di sostenibilità è stato introdotto per te-ner conto dell’azione dell’uomo sull’ambiente. Le attività umane sono rivolte a un continuo e progres-sivo sviluppo che, in base ai principi etici condivisi, deve essere sostenibile.Lo sviluppo può essere definito sostenibile se “sod-disfa i bisogni dell’attuale generazione senza com-promettere la possibilità che le future generazioni soddisfino i propri bisogni”.Le dimensioni della sostenibilità: 1. Sostenibilità Economica: come capacità di gene-rare reddito e lavoro per il sostentamento delle po-polazioni;2. Sostenibilità Sociale: come capacità di garantire condizioni di benessere umano (sicurezza, salute, istruzione) equamente distribuite (per classi e per genere);3. Sostenibilità Ambientale: come capacità di man-tenere qualità e riproducibilità delle risorse naturali.

SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE: Gli attuali problemi ambientali, quali l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, la perdita di biodiversità, l’uso non corretto delle risorse idriche ed energetiche e la produzione di rifiuti, sono la conseguenza di un comportamento non sostenibile da parte dell’uomo.Il consumo vertiginoso di risorse non rinnovabili (quali i combustibili fossili e molte materie prime) sono comportamenti in forte contrasto con i principi di sostenibilità.Gli attuali problemi ambientali, quali l’inquinamento dell’aria e dell’acqua, la perdita di biodiversità, l’uso non corretto delle risorse idriche ed energetiche e la produzione di rifiuti, sono la conseguenza di un comportamento non sostenibile da parte dell’uomo.Il consumo vertiginoso di risorse non rinnovabili (quali i combustibili fossili e molte materie prime) sono comportamenti in forte contrasto con i principi di sostenibilità.

METODO OBIETTIVI PRINCIPALI RISULTATI

VIA(VALUTAZIONE IMPATTO AMBIEN-TALE)

Prevenzione degli effetti ambien-tali nella fase preliminare di realiz-zazione di un progetto

Prevenzione degli effetti ambientali

SGA(SISTEMI DI GESTIONI AMBIENTALI)

Continuo miglioramento delle prestazioni ambientali

Corretta gestione ambientale

LCA(ANALISI DEL CICLO DI VITA)

Valutazione degli effetti ambien-tali nelle fasi della vita di un pro-dotto

Conservazione delle risorse naturali

BONIFICA SITI INQUINATI “CHI INQUINA PAGA”

Rimozione/isolamento di inqui-nanti attraverso processi chimici o biologici

Bonifica dei siti contaminati

STRUMENTI DI PREVENZIONE E GESTIONE

• Se ti è possibile, installa pannelli solari

Riduci i consumi per l’illuminazione• Non tenere accese lampadine quando non ser-

vono• Sostituisci le lampadine a incandescenza con

quelle a basso consumo• Pulisci regolarmente gli apparecchi d’illumina-

zione (la polvere che si deposita riduce notevol-mente la luce emessa)

• Sfrutta la luce naturale, aprile tende e alza le tap-parelle

Usi bene il frigorifero?• Considera le necessità familiari nella scelta del

frigorifero • Non abbassare la temperatura del frigorifero sot-

to i 3 gradi• Non aprirlo inutilmente• Sbrinalo regolarmente (la brina fa da isolante au-

mentando il consumo di energia)• Rimuovi regolarmente la polvere che si può de-

positare sulla resistenza del frigorifero (per con-sentire un miglior scambio termico con l’aria)

• Sostituisci le guarnizioni dell’apparecchio se so-no rovinate

Usi bene la lavatrice?• Avvia la lavatrice solo a pieno carico• Fai lavaggi a basse temperature (durante il lavag-

gio la fase di riscaldamento dell’acqua è quella dove si consuma più energia)

• Utilizza prodotti anti-calcarei (per facilitare l’a-zione del detersivo e consentire che la serpen-tina di riscaldamento dell’acqua funzioni effica-cemente)

• Utilizza la lavatrice nelle ore notturne

Usi bene la lavastoviglie?• Avvia la lavastoviglie solo a pieno carico• Spegnila quando parte l’asciugatura delle stovi-

glie: basta aprire lo sportello• Fai lavaggi a basse temperature• Pulisci regolarmente il filtro• Elimina i residui più grossi dalle stoviglie: se inta-

si il filtro, riduci l’efficacia del lavaggio

Usi bene il forno?• Usalo alla giusta temperatura• Effettua il preriscaldamento solo quando è ne-

cessario ed evita la funzione grill• Non aprirlo frequentemente durante la cottura• Spegnilo poco prima della fine della cottura per

sfruttare il calore residuo• Usa il forno a microonde!• I forni a microonde consumano circa la metà dei

forni elettrici tradizionali, senza bisogno di preri-scaldamento e conservando intatte le proprietà nutritive dei cibi

Usi bene il televisore e le altre apparecchiature elettroniche?• Abilita la modalità “risparmio” sui computer• Per pause che superano i 10 minuti spegni il mo-

nitor del PC• La sera spegni sempre computer e stampante

staccando la spina: i trasformatori continuano a consumare elettricità anche a PC spento

Usi bene il condizionatore?• Regola il termostato considerando che la diffe-

renza di temperatura tra l’esterno e l’interno non deve superare i 5°C

• In estate arieggia i locali durante la notte e limita l’accesso di aria esterna calda durante le ore po-meridiane, fai uso di tende e tapparelle

• Assicurarsi che porte e finestre siano ben chiuse quando il condizionatore è in funzione così da non sprecare energia.

Esempi utili:La nostra società fa troppo affidamento su fonti non rinnovabili di energia come il petrolio e il gas. Occor-re cercare modi per integrare fonti rinnovabili come l’energia eolica e solare nella vita quotidiana. Ma agire in modo efficiente vuol dire anche sfruttare al meglio l’energia che già utilizziamo, senza sprecarla. Attraverso piccoli accorgimenti, come spegnere le luci quando usciamo dalle stanze e montare finestre con doppi vetri per evitare la dispersione del calore, possiamo contribuire a proteggere l’ambiente e le nostre finanze.

Lavare gli indumenti

La tua lavatrice danneggia l’ambiente?Le lavatrici sono molto più efficienti oggigiorno, ma possiamo fare ancora qualcosa per migliorare ulte-riormente l’efficienza delle risorse. Sfruttare al meglio l’acqua e l’energia che usiamo per la lavatrice è una semplice regola da seguire. Utilizza il programma che ti serve per lavare gli indumenti, ma questo non sempre vuol dire che devi farlo a una temperatura molto elevata. Quando si eseguono lavaggi d’indu-menti in cotone a 40° centigradi sarebbe opportuno sfruttare tutto il cestello. Quindi, cerca di sfruttare al massimo la capienza della lavatrice. Se vedi che spes-so non riesci a riempirla, forse sarebbe il caso che la prossima volta ne acquistassi una con un cestello più piccolo. Orientati verso elettrodomestici con ci-cli ecologici. Molti dei nuovi modelli in circolazione

ne sono dotati e utilizzano meno acqua ed energia. Verifica anche le etichette sugli indumenti: molte ri-portano “soltanto lavaggio a secco”, ma in realtà puoi tranquillamente lavarli a mano. Infine, usa un sapone che sia quanto più innocuo possibile per l’ambiente: verifica la presenza del fiore dell’etichetta ecologica.Infissi (sala da pranzo)

Sei sicuro che non stai buttando via i soldi dalla finestra?Ricorda che circa il 30 % della dispersione di calo-re nelle abitazioni è causata dalle finestre. Pertanto disporre di finestre efficienti da un punto di vista energetico può contribuire notevolmente a evitare la dispersione del calore. Recupererai velocemente la spesa iniziale grazie al risparmio che otterrai sul-le bollette del riscaldamento. Una finestra con vetri doppi o tripli intrappola gas nobili tra due o tre vetri per creare una barriera isolante. Il beneficio più co-mune è da ricercare nella sua capacità di trattenere il calore, offrendo al contempo una protezione ecce-zionale dagli elementi atmosferici. Anche imposte e tendaggi pesanti miglioreranno l’isolamento ter-mico e acustico. Se risulta problematico mantenere la casa fresca quando il clima è più caldo, imposte e veneziane contribuiranno a ridurre i costi energetici dei ventilatori e dei climatizzatori. Ma se stai pensan-do di cambiare le finestre, perché non controllare il livello d’isolamento dell’intero immobile (porte, pa-reti, tetto, cantina, ecc.)? Puoi richiedere la visita di un tecnico che verifichi l’immobile e ti indichi i mi-glioramenti che sarebbe bene apportare per una maggiore efficienza energetica.

Lampadina

Cambiare le lampadine può cambiare il futuro dei tuoi nipoti?Sì, e più persone lo fanno meglio è. Le nuove lampa-dine a basso consumo energetico consumano fino a cinque volte meno elettricità rispetto alle vecchie lampadine, riducendo le emissioni di carbonio. Or-mai si trovano ovunque a buon mercato, anche nei supermercati. Puoi comprare lampadine a basso consumo energetico che ricordino le vecchie lampa-dine in quanto ad aspetto, funzione e qualità. Una lampadina a basso consumo energetico da 20 watt con durata di funzionamento pari a 12000 ore gene-ra un risparmio pari a circa 70 EUR nell’arco del suo ciclo di vita, rispetto alla sua “antenata”, la lampadi-na a incandescenza da 100 watt. L’UE ha ora ridotto progressivamente la vendita di lampadine tradizio-nali per uso domestico negli Stati membri. Entro il 2020, ciò permetterà di risparmiare un quantitativo di energia sufficiente ad alimentare 11 milioni di abi-

tazioni all’anno. Intanto, i produttori di lampadine hanno creato in breve tempo lampadine a risparmio energetico esteticamente gradevoli, come le lampa-dine LED, il cui prezzo diminuisce continuamente. Ma sul mercato sono ancora presenti alcuni tipi di lampadine meno efficienti e, pertanto, è sempre be-ne controllare le etichette e scegliere le lampadine con maggiore efficienza energetica. Tuttavia, adot-tare lampadine a efficienza energetica non vuol dire che dobbiamo lasciarle accese anche quando non serve.

La lavastoviglie

Per consumare meno energia l’unica soluzione è comprare una lavastoviglie più efficiente?Se volessi contribuire all’efficienza delle risorse do-vrei utilizzare una lavastoviglie o lavare i piatti a ma-no? Tutto dipende dal modo in cui utilizzi la lavasto-viglie, dal tipo di lavastoviglie che usi e dall’efficienza con cui lavi piatti e stoviglie. In realtà non c’è nulla di sbagliato nell’usare una lavastoviglie, consideran-do che può usare una quantità d’acqua fino a tre o quattro volte inferiore rispetto alla quantità necessa-ria per un lavaggio a mano. È importante però sce-gliere l’elettrodomestico giusto. Orientati verso una lavastoviglie con un’alta classificazione energetica, utilizza il ciclo economico quando puoi e avviala a pieno carico. La cosa ideale è avviarla durante la notte. In questo modo non solo potrai risparmiare sulla bolletta, ma utilizzerai la rete in un momento in cui le centrali elettriche meno efficienti non sono in funzione e, quindi, ogni unità di potenza produrrà un’impronta di carbonio leggermente inferiore. Se lavi i piatti a mano, accertati di acquistare un sapone

liquido ecologico, non lasciare il rubinetto aperto e non scaldare troppo l’acqua.

Bollette del gas/della luce

Non sarebbe meglio avere le bollette sul compu-ter piuttosto che sul tavolo?La necessità di utilizzare in futuro un’energia più rinnovabile e verde è ormai una realtà ineluttabile. Dobbiamo pensare alle elevate emissioni di carbo-nio associate alle fonti energetiche tradizionali, co-me il carbone e il petrolio. Un modo con cui tutti possiamo sollecitare l’uso di energie rinnovabili è attraverso la domanda. Più persone utilizzano fonti di energia verdi, più a buon mercato queste divente-ranno. Naturalmente, il maggiore risparmio che pos-siamo ottenere è attraverso un uso ridotto dell’ener-gia in assoluto, ma trovare modi di fornire corrente alla propria abitazione con energie rinnovabili può rivelarsi una situazione a vantaggio di tutti. L’installa-zione di pannelli solari, ad esempio, potrebbe essere un’operazione costosa sul breve periodo, ma negli anni a venire fornirà una fonte di energia gratuita, senza doversi preoccupare delle oscillazioni dei prez-zi energetici. Ma per la maggior parte delle persone il modo più rapido e semplice di ridurre il consumo energetico è quello di adottare un atteggiamento improntato all’efficienza energetica. Il primo passo da compiere per fare un uso più efficiente dell’ener-gia spesso è installare un contatore intelligente, che consente di monitorare il consumo energetico e di capire dove si verificano gli sprechi. Alcuni operatori li forniscono già. L’obiettivo dell’UE è quello di dotare di contatori intelligenti l’80 % delle abitazioni entro il 2020.

Lettori multimediali

Quanti brani potresti comprare con i soldi che sprechi per la ricarica notturna?Perché molti di noi lasciano dispositivi come i tele-foni cellulari, i lettori multimediali portatili e i lettori audio inseriti nella presa dell’alimentazione quando sono completamente carichi? Molte persone pensa-no erroneamente che lasciare i dispositivi elettronici costantemente sotto carica ne migliori il funziona-mento. In realtà è vero l’opposto: la ricarica costante riduce la vita delle batterie nel lungo periodo e, di conseguenza, sarà necessario sostituire la batteria o il dispositivo prima del previsto, danneggiando così l’ambiente e le nostre finanze. Le batterie agli ioni di litio e quelle degli smartphone offrono prestazioni migliori se non vengono caricate completamente ogni volta e utilizzate a vuoto. La soluzione migliore è ricaricarle quando il livello di carica è al 40% circa

e interrompere la ricarica quando esso raggiunge l’80% circa. La soluzione è semplice: verifica quanto tempo il dispositivo impiega per ricaricarsi e assicu-rati di essere nei paraggi per scollegarlo.

Infissi (stanza da letto)

Estetici? Economici? Ecologici? Perché non sce-gliere tutte e tre le caratteristiche?Il modo migliore per rendere la propria casa quanto più efficiente possibile sul piano energetico è evitare che l’energia si disperda. Il calore si disperde attra-verso qualsiasi fessura che trova disponibile. Quindi, da un punto di vista economico e ambientale, ha un senso tenerlo intrappolato all’interno. Uno dei modi in cui il calore si disperde maggiormente nelle abita-zioni è attraverso le finestre. In realtà, circa il 30% del calore nelle abitazioni si disperde a causa di finestre non isolate bene o con un solo vetro. Allora perché non considerare la possibilità di montare vetri doppi o addirittura tripli sulle nostre finestre? Certo, que-sto prevede una spesa iniziale, ma sul lungo periodo la nostra casa rimarrà più calda e avremo bisogno di meno energia per riscaldarla a vantaggio non solo dell’ambiente, ma anche delle nostre tasche. Quan-do scegli un infisso soffermati a riflettere sulle pro-prietà termiche dei materiali e sulla loro sostenibilità: ad esempio, gli infissi in legno provengono da una fonte rinnovabile e sono biodegradabili. Infine l’iso-lamento deve essere accompagnato da un’adeguata ventilazione: molte case nuove o con isolamento re-cente presentano problemi di qualità dell’aria dome-stica dovuti al formarsi di umidità e inquinanti come il radon e la formaldeide, tutti agenti che possono causare problemi di salute negli adulti e nei bambini.

Frigo

È una bella trovata stipare il frigo di roba?È diffusa l’idea sbagliata che un frigo pieno è un frigo efficiente; l’ottimale è un frigo pieno a tre quarti, che comporta anche un notevole risparmio di energia. E non dimenticare che ci sono altri modi in cui puoi contribuire a migliorare l’ambiente. Sbrina il frigo-rifero periodicamente per far sì che funzioni con la massima efficienza; non lasciare lo sportello aperto troppo a lungo perché lasceresti fuoriuscire l’aria fredda e non conservare alimenti caldi nel frigorifero o nel congelatore, ma aspetta che si raffreddino. È bene poi controllare regolarmente gli alimenti: non ha senso conservare gli alimenti freschi e non consu-marli prima della scadenza. Man mano che passiamo a un’economia circolare, dovrebbero essere più fre-quenti le occasioni di noleggiare oggetti voluminosi come i frigoriferi e i congelatori. I produttori conti-

nueranno a provvedere alla manutenzione, al ripri-stino e al riutilizzo delle parti al termine del ciclo di vita del prodotto per risparmiare energia e risorse. Se stai arredando la tua casa, prova a cercare soluzioni di noleggio convenienti.

Come incrementare l’efficienza energeti-ca della propria abitazione?Un Impianto Solare Termico permette la conversione diretta dell’energia solare in energia termica per la produzione di acqua calda.

Come si deve fare un impianto solare termico? Occorre fare un sopralluogo con un tecnico per ve-rificare la fattibilità dell’impianto stesso. Gli impianti sono realizzati su misura considerando il fabbisogno di acqua calda sanitaria (uso domestico – doccia, va-sca ecc.).Un Impianto Solare Fotovoltaico è in grado di convertire direttamente l’energia solare in energia elettrica, attraverso celle fotovoltaiche.

Come si deve fare un impianto solare fotovoltai-co? Occorre fare un sopralluogo con un tecnico per veri-ficare la fattibilità dell’impianto e ipotizzare una mo-

dalità di installazione. Successivamente si procede con la richiesta di autorizzazioni regionali/provinciali di connessione alla rete elettrica nazionale per poi partire con la realizzazione vera e propria dell’im-pianto. Al termine dei lavori si dovrà inviare a Enel (o altro gestore di rete competente sul territorio) il foglio di “fine lavori” che “comunica” che l’impianto è terminato ed è tutto pronto per effettuare i lavori di connessione dell’impianto in rete.

• Contatti Utili: Per informazioni di carattere gene-rale sulle detrazioni fiscali: “Linea Amica” (servi-zio del Ministero per la Pubblica Amministrazio-ne, tel. 06/828 88725, e-mail www.lineaamica.gov.it, contatto skype: lineaamicapa). Per quesiti fiscali: numero verde 848 800444 (Agenzia delle Entrate).

• Mutui verdi, finanziamenti “energetici” volti a ri-durre i consumi (eliminare gli sprechi e ottimiz-zare l’efficienza), tutelare l’ambiente (promuove-re la produzione di energia da fonti rinnovabili) e produrre valore sociale (dare priorità a progetti che valorizzano la persona e le comunità locali impegnate in obiettivi di auto-sostenibilità ener-getica).

• Conto termico”: un nuovo strumento d’incenti-vazione per l’uso di fonti rinnovabili (biomassa, pompe di calore, pannelli solari termici, condi-zionamento a energia solare).

• Detrazioni fiscali 50% per il 2015 per chi vuole produrre energia pulita in casa e per la casa. Con-sentono di dimezzare il costo dell’installazione e di dimezzare, così, il tempo di ammortamento d’impianti solari fotovoltaici.

• Il vero incentivo per gli impianti fotovoltaici do-mestici è la possibilità di risparmiare sulla bol-letta elettrica attraverso l’auto-produzione/au-to-consumo di energia pulita e la cessione del surplus di elettricità nella rete pubblica.

• Incentivi e Opportunità La legge di stabilità 2015 (legge 23 dicembre 2014, n. 190) ha prorogato al 31 dicembre 2015, nella misura del 65%, la detra-zione fiscale per gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici. Inviare la documentazio-ne all’ENEA (http://acs.enea.it/).

3. ENERGIALiberalizzazione dell’energia e vantaggi per i consumatoriGrazie alla liberalizzazione introdotta dall’Unione Europea, dal 1° luglio del 2007, in Italia e nel resto dell’UE tutti i cittadini possono scegliere liberamente il fornitore di energia elettrica e di gas.

Il mercato libero dell’energia elettricaGrazie alla “liberalizzazione” del mercato il consu-matore può decidere in ogni momento di cambiare contratto o di mantenere la fornitura alle condizioni fissate dall’Autorità, il cosiddetto servizio di “maggior tutela”.

Costa cambiare? Scegliere un nuovo contratto o un venditore non comporta spese, sul nuovo contratto è dovuta solo l’imposta di bollo (14,62 euro) in conformità alla nor-mativa fiscale.

DETRAZIONE MASSIMA PER TIPOLOGIA DI INTERVENTO

Tipo di intervento Detrazione MassimaRiqualificazione energe-tica di edifici esistenti

100.000 euro

Involucro edifici esisten-ti (per esempio pareti, finestre)

60.000 euro

Installazione di pannelli solari

60.000 euro

Sostituzione degli im-pianti di climatizzazione invernale

30.000 euro

Acquisto e posa in opera delle schermature solari elencate nel decreto le-gislativo n. 311/2006

60.000 euro

Acquisto e posa in opera d’impianti di climatizza-zione invernale dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili

30.000 euro

È facile passare da un fornitore a un altro? Sì. Per aderire a una nuova offerta basta stipulare il contratto con il fornitore prescelto: sarà lui a inol-trare la richiesta di recesso al vecchio fornitore e a occuparsi delle procedure necessarie ad attivare la nuova fornitura. Non va fatto alcun intervento sugli impianti e sui contatori: cambia, infatti, solo la ge-stione commerciale e amministrativa della fornitura. L’impresa di distribuzione, che gestisce la rete elettri-ca locale, rimane la stessa anche se si sceglie di cam-biare il proprio fornitore.

Se cambio venditore rischio di pagare due volte gli stessi consumi? No. Quando si cambia venditore viene registrata una lettura del contatore, in modo che il vecchio vendi-tore possa emettere la bolletta di chiusura del rap-porto. L’ultima lettura viene utilizzata dal nuovo venditore come punto di partenza per conteggiare i consumi ed emettere le nuove bollette.

Che cosa pago nella mia bolletta? Con la bolletta dell’energia elettrica si pagano: un prezzo di mercato per l’acquisto dell’energia (che può variare a seconda delle offerte dei venditori) al quale si aggiungono il costo per consegnare l’ener-gia nelle case e misurare i consumi, gli oneri generali di sistema previsti per legge (lo sviluppo delle fonti rinnovabili, la ricerca, lo smantellamento delle cen-trali nucleari, ecc...) e le imposte.

Non c’è un’offerta “buona per tutti”, controlliamo i nostri consumi. Per decidere al meglio occorre pri-ma di tutto analizzare le nostre specifiche necessità e l’andamento dei consumi: ognuno consuma l’ener-gia elettrica in quantità e momenti o giorni diversi rispetto agli altri.

Un buon punto di partenza è quello di controllare i propri consumi (in Kilowattora, kWh, l’unità di mi-sura dei consumi) effettuati negli ultimi mesi o anni: li troviamo evidenziati nelle bollette. Questi numeri sono utili per stimare le eventuali convenienze eco-nomiche. Occorre poi valutare le differenze di prezzo anche alla luce delle proprie esigenze.

Elenco dei venditori sul sito dell’Autorità.: Per avere maggiori informazioni sulle società di ven-dita, si può consultare l’elenco pubblicato sul sito dell’Autorità (www.autorita.energia.it).

Il mercato libero del gasNel mercato del gas già dal 1° gennaio 2003 è possi-bile scegliere il proprio venditore.

Costa cambiare? Cambiare fornitore di gas non costa.È facile passare da un fornitore all’altro? Se un’offerta sembra conveniente, basta stipulare il contratto con il nuovo fornitore prescelto: sarà lui a inoltrare, per conto del nuovo cliente, la richiesta di recesso al vecchio venditore e a occuparsi delle pro-cedure per attivare la nuova fornitura. Per cambiare fornitore non occorre alcun intervento sugli impian-ti: cambia, infatti, solo la gestione commerciale e am-ministrativa della fornitura.

Che cosa pago nella bolletta del gas? Nella bolletta si pagano: il prezzo del gas, il costo di trasporto e consegna fino al contatore, le imposte.Come analizzare i propri consumi? Le offerte sul mercato possono essere diverse tra lo-ro ed è sempre opportuno valutarle attentamente. Prima di scegliere è buona norma controllare dalle bollette i propri consumi (in m3, metri cubi) negli ul-timi mesi o anni. È opportuno anche valutare se possono essere ridot-ti, modificandoli in modo “efficiente” (ad esempio, ottimizzando l’isolamento termico della casa o non tenendo eccessivamente alte le temperature nei ter-mostati casalinghi).

Elenco dei venditori di gas. L’elenco dei venditori di gas autorizzati dal Ministero dello Sviluppo Economico è reperibile sul sito www.sviluppoeconomico.gov.it, oppure con l’apposito link presente sul sito dell’Autorità (www.autorita.energia.it).

Come informarsi e valutare?www.autorita.energia.it, nel quale è prevista una se-zione specificamente dedicata ai piccoli consumato-ri (“La finestra del consumatore”) presenta le “Istru-zioni per l’uso”, una serie di risposte alle domande più frequenti.

Numero verde 800.166.654

per chiarimenti e informazioni sui propri diritti di consumatori e sulle regole del nuovo mercato libero, sia per l’elettricità che per il gas.

E-mail: [email protected] Fax: 800.185.024

4. ACQUAL’acqua è un bene comune fondamentale per la vita. Gli effetti dei mutamenti climatici, l’inquinamento, gli sprechi, la rendono una risorsa sempre più scar-sa e al centro di gravi tensioni sociali, in particolare nei paesi del sud del mondo. Anche in Italia è diven-tato più urgente il problema della corretta gestione di questa risorsa che presenta varie criticità. Ancora oggi nel nostro Paese 18 milioni di cittadini scarica-no i loro reflui nei fiumi, nei laghi e nel mare senza depurazione

Al fine di limitare il consumo domestico e civile eccessivo di acqua è opportuno adottare alcuni accorgimenti:

• Installare frangi-flusso in tutti i rubinetti e doc-ce: l’uso dei miscelatori d’aria nei rubinetti e nel-le docce riduce considerevolmente il consumo d’acqua, senza creare alcun disagio proprio per-ché la percezione della quantità d’acqua sarà la stessa. Avremo la stessa acqua ma risparmiando!

• Regolare l’apertura del rubinetto a una giusta portata di utilizzo, evitando di tenerlo aperto inutilmente e di lasciarlo sgocciolante o aperto;

• Evitare di azionare lavatrici e lavastoviglie semi-vuote;

• Ricordarsi di usare in modo corretto la cassetta di scarico del bagno, se dotata di doppio dispo-sitivo di scarico;

• Segnalare subito all’ufficio competente eventua-li malfunzionamenti e perdite idriche;

• Fare la doccia piuttosto che il bagno;• Lasciare scorrere l’acqua solo per il tempo neces-

sario quando pulite i denti, i piatti, le verdure;• Raccogliere l’acqua piovana che può essere riuti-

lizzata per usi non alimentari o igienici.

5. MOBILITA’Il nostro bisogno innato di mobilità ne-cessita di un continuo sviluppo tecnolo-gico e di azioni individuali e collettive ri-spettose dell’ambiente.

Il trasporto rappresenta una delle principali cause del c.d. Effetto Serra e la sua espansione, se da un lato è indice di maggior libertà, dall’altro accresce i rischi per il benessere del Pianeta.Da dati ufficiali si registra che la domanda di traspor-to è in forte espansione. In Italia, nel periodo 1990-2011, il traffico interno di passeggeri è aumentato del 21,3%; l’incremento si concentra nel trasporto stradale privato (+21,5% circa), che ne costituisce la quota più rilevante (80,2%).L’Italia detiene uno dei tassi di motorizzazione più al-ti a livello mondiale (corrispondente a 1,64 persone per vettura nel 2012) e ha 37,1 milioni di veicoli cir-colanti che percorrono circa 13.000 km/anno (il 26% in più della media UE). Nel 2012 la densità automo-bilistica (n. autovetture per 1000 abitanti) risulta pari a 621 unità. In Italia la densità di auto in rapporto alla popolazione è superiore del 20% a quella della Ger-mania, Francia, Spagna e Gran Bretagna.

Il trasporto per spostamenti casa-lavoro incide in modo preponderante nell’utilizzo della motoriz-zazione.

E’ possibile ridurre significativamente l’uso del mo-tore senza ledere il bisogno di mobilità e di libertà? Ecco alcune soluzioni alternative:

A PIEDICamminare invece di guidare è semplicissimo e in tragitti casa-lavoro sotto i tre Km s’impiega media-mente meno tempo che con l’autobus, l’auto o la moto; l’esercizio regolare del camminare offre ottimi benefici psico-fisici e non costa nulla.Provare per un breve periodo e “specchiarsi” sul con-ducente che è fermo in coda, ancor di più in una giornata piovosa, dovrebbe far riflettere sul fatto di non aver iniziato prima ad affrontare a piedi quel breve tragitto casa-lavoro.

BICICLETTAPassare dal motore alla bici determina indubbi van-taggi ambientali ed è un ottimo modo per tenersi in forma, sia per divertimento, sia per andare al lavo-ro. Diversamente della camminata consente tragitti casa-lavoro più lunghi. Per incentivare l’uso della bicicletta è importante che si trovino rastrelliere co-

perte e sicure, la predisposizione di locali per doccia, spogliatoio, armadietti per le necessità ed il comfort di chi utilizza la bicicletta, postazione per la ricari-ca delle batterie delle bici elettriche, prevedere il bike-sharing aziendale in rete con i bike-sharing di enti pubblici e …adeguati percorsi ciclabili. Non da ultimo, nel caso d’incidente, è che sia riconosciuto da parte dell’Inail l’infortunio in itinere alla pari di chi usa il mezzo pubblico.

CAR POOLINGIl Car Pooling rappresenta una soluzione alternativa alla mobilità tradizionale; è un sistema di trasporto effettuato con mezzo privato e organizzato da lavo-ratori di Aziende situate nella medesima zona. Con-siste dunque nell’utilizzare una sola autovettura, con più persone a bordo, per compiere un medesimo tragitto-itinerario. Attraverso Internet sta prendendo piede questo mo-do di condividere anche i viaggi di piacere con altri. Il Car-Pooling è uno strumento adatto soprattutto alle zone extraurbane, dove è possibile muoversi esclusi-vamente con il mezzo privato.Un limite può essere la difficoltà di creare equipaggi stabili nel tempo.

Per attrarre un buon numero di utenti il sistema deve risultare:• Flessibile• Di facile accesso e di libero utilizzo• Molto personalizzabile e a misura del dipenden-

te.

Interventi per incentivare il Car Pooling Azienda-le potrebbero essere:• Software di Car-Pooling gestito internamente

dall’azienda per facilitare la formazione degli equipaggi per gli spostamenti casa lavoro possi-bilmente in rete con aziende vicine;

• Software di prenotazione auto per spostamenti aziendali;

• Facilitazione per i Car-Poolers nelle giornate di limitazione alla circolazione delle auto private.

CAR SHARINGAutorevoli analisi indicano che su 100 auto in città, 80 non vengono utilizzate per più di un ora al gior-no, trasportando in media 1,2 persone. Il Car Sharing potrebbe essere lo strumento utile per spostamenti brevi e frequenti. Chi s’iscrive al Car Sharing paga una quota annua di adesione e riceve una tessera che permette di effet-tuare le prenotazioni. Una volta attivata la prenota-zione ci si reca al parcheggio prescelto e con la card si apre la macchina. Un computer di bordo identifica l’utente e conteg-gia i Km e il tempo di utilizzo. Il sistema prevede il pagamento a fine mese in base al tempo e ai km ef-fettuati tutto incluso (assicurazione, carburante,…). E’ un servizio di noleggio a breve termine di automo-

bili messe a disposizione in condivisione. L’altro van-taggio per chi viaggia in car sharing è l’utilizzo delle corsie preferenziali, poter entrare nell’area Ecopass, il parcheggio gratuito sulle strisce blu,… il tutto a un costo contenuto (ad esempio nel comune di Milano è stato stimato un costo medio orario di 2,20 euro).

MACCHINA (Se proprio non se ne può fare a meno)CONSIGLI AGLI AUTOMOBILISTI PER RIDURRE I CONSUMI DI CARBURANTE E LE EMISSIONI DI CO2Una guida intelligente e una corretta manutenzione dell’autovettura consentono di ridurre i consumi e le emissioni di CO2 del 10-15% migliorando anche la sicurezza sulla strada.In sintesi di seguito si riportano alcune indicazioni utili per ridurre i consumi di combustibile, le emis-sioni di CO2 e migliorare la sicurezza sulla strada:

10 REGOLE PER UNA GUIDA ECOCOMPATIBILE (ECODRIVING)

• 1. Mantenere un basso regime di giri motore. Il motore ha il miglior rapporto efficienza/consu-mi tra i 1000/1500 e i 2000/2500 giri. A secon-da dei modelli e dei motori questo livello di giri permette un’accelerazione fluida, con maggior

comfort del guidatore e dei passeggeri, e, con-trariamente a quanto spesso si crede, permette una minore usura dei componenti. Normalmen-te le auto d’oggi possono procedere a 50/55 Km/ora con il rapporto di cambio più alto;

• 2. Accelerazione graduale e Velocità costante. I maggiori consumi di carburante si registrano in fase di accelerazione. Mantenere quindi una velocità la più possibile costante, riducendo quanto più possibile le frenate troppo brusche e le conseguenti accelerazioni, questo sempre compatibilmente con le esigenze di sicurezza e scorrevolezza del traffico stradale;

• 3. Velocità moderata. Oltre che per i consumi questo consiglio vale ovviamente anche per la propria e l’altrui sicurezza sulla strada.

• Per consumi ottimali la velocità dovrebbe sem-pre essere la più bassa possibile, compatibilmen-te con le indicazioni stradali e le condizioni del traffico. In genere i minori consumi si registrano intorno ai 50/60 km/ora;

• 4. Evitare che il motore vada su di giri. Non eccedere i eccedere i 2000/2500 giri, la marcia superiore deve essere inserita prima possibile. Questa è una sensibilità che si acquisisce con il tempo e la conoscenza della propria auto, poi-ché inserire la marcia superiore troppo presto potrebbe portare a un calo di giri e alla necessità di dovere reinserire la marcia inferiore;

• 5. Non sovraccaricare la vettura. Ogni Kg di pe-so superfluo comporta un aumento del dispen-dio di carburante;

• 6. Smontare portapacchi e porta biciclette se non si devono effettuare trasporti. Per ottimiz-zare i consumi è necessario liberarsi di tutti que-gli accessori (portapacchi, porta biciclette, ecc...) che, modificando il profilo dell’auto, aumentano l’attrito e la resistenza all’aria, comportando una maggiore richiesta energetica;

• 7. Finestrini chiusi. Per evitare turbolenze aero-dinamiche che aumentano la resistenza all’aria e gli attriti è buona norma, quando possibile, viag-giare con i finestrini chiusi. Questa misura è utile anche per la sicurezza stradale poiché, viaggiare con i finestrini chiusi, evita che in auto entrino ad esempio insetti, oggetti di piccole dimensioni sbalzati da altre auto o sostanze nocive;

• 8. Disattivare i dispositivi elettrici quando possibile. Un’altra importante fonte di consumo deriva dai dispositivi elettrici ed elettronici, quali climatizzatore, autoradio, sedili riscaldati, ecc. Te-nendoli spenti quando non strettamente neces-sari garantisce un buon risparmio di carburante;

• 9. Controllare sempre la pressione degli pneumatici e il loro stato di usura. In questo caso i controlli sono importantissimi anche per la

sicurezza di marcia. Tenere sempre la pressione degli pneumatici sui valori indicati dalla casa co-struttrice della propria vettura. In genere i valori di pressione sono indicati sullo sportellino del carburante e nel libretto di uso e manutenzione;

• 10. Effettuare la manutenzione ordinaria. E’ buona norma mantenere l’auto in buono stato di manutenzione, quindi cambiare regolarmen-te l’olio motore, le cinghie e tutti i componenti usurati, così come indicato dal libretto di uso e manutenzione dell’auto.

TRASPORTO PUBBLICOL’utilizzo del mezzo pubblico riduce i consumi ener-getici e offre maggiori garanzie in fatto di sicurezza. Molti fattori, in particolare la frequenza e la vicinanza ai luoghi di partenza e arrivo, ne condizionano l’uti-lizzo. L’analisi delle criticità attuali della rete di Trasporto Pubblico non può, pertanto, prescindere da un con-fronto con il mezzo privato e dall’individuazione del-le cause che spesso portano alla scelta del secondo da parte di una notevole quota della utenza poten-ziale. La scelta del mezzo privato rispetto al mezzo di Trasporto Pubblico nasce da un’analisi di convenien-za dell’utente all’interno della quale rientra, in gene-re, una valutazione degli elementi quali: il tempo di viaggio, il confort e, da non sottovalutare, la perce-zione (illogica) del trasporto pubblico come una for-ma “povera” e poco prestigiosa di viaggiare al punto che anche la concorrenzialità del minor costo non è sufficientemente attrattiva.

Concludendo:

Si rende necessario insistere sulla piena attuazione del Piano Spostamenti Casa Lavoro al fine di accrescere una mobilità sostenibile agendo, oltre che con l’infor-mazione, anche con incentivi che annulli-no ove possibile o riducano sensibilmente l’uso del motore come mezzo di trasporto privato. Lavoratori e Aziende, nell’ambi-to della negoziazione di nuove forme di Welfare Aziendale, possono dare un con-tributo significativo alla mobilità respon-sabile beneficiandone concretamente e contribuendo al benessere di tutti.

6. STILI DI VITA10 REGOLE PER VIVERE SANI• 1. SEGUI UN’ALIMENTAZIONE SANA ED EQUILI-

BRATA• 2. BEVI ACQUA IN ABBONDANZA• 3. LIMITA IL CONSUMO DI ALCOL• 4. EVITA L’USO DI DROGHE• 5. NON FUMARE• 6. ESEGUI UNA REGOLARE ATTIVITA’ FISICA• 7. LAVATI LE MANI• 8. RIPOSA• 9. ATTENZIONE ALLE CONDIZIONI CLIMATICHE• 10. VIVI PIU’ SANO IN UN AMBIENTE PIÙ SANO

SEGUI UN’ALIMENTAZIONE SANA ED EQUILIBRATA!• Aumenta il consumo giornaliero di verdura e

frutta. Segui la regola delle 5 porzioni giornaliere perché:

• Forniscono fibre• Apportano importanti vitamine e minerali• Contengono sostanze antiossidanti

Quindi:• Consuma quotidianamente più porzioni di or-

taggi e frutta fresca di stagione• Consuma regolarmente pane, pasta, riso, evitan-

do condimenti grassi• Quando puoi scegli prodotti integrali• Prediligi l’acquisto di prodotti a marchio biologi-

co• Limita il consumo di grassi perché è costituisce

un fattore di rischio per l’obesità, le malattie car-diovascolari e i tumori

Quindi:• Modera la quantità di grassi di origine animale• Per condire preferisci olio extravergine di oliva a

crudo• Non eccedere nel consumo di alimenti fritti

• Scegli i formaggi più magri, oppure limita le por-zioni

• Limita il consumo di sale perché favorisce l’in-staurarsi dell’ipertensione arteriosa e delle ma-lattie cardiovascolari

Quindi:• Modera la quantità di sale• Preferisci il sale arricchito con lo iodio

Ricordati: è una questione di equilibrioNon esistono cibi “buoni” o “cattivi”, ma solo diete buone o cattive. Non sentirti in colpa perché preferi-sci un alimento piuttosto di un altro. Invece consuma questi cibi con moderazione e scegline altri per equi-librare e variare la dieta. Questo è fondamentale per stare in buona salute.

BEVI ACQUA IN ABBONDANZAPerché:Il corpo umano è composto di acqua al 75%Il nostro corpo perde continuamente acqua

Quindi:Asseconda sempre il senso della seteMediamente bevi 1,5 litri di acqua al giornoBevi lentamente se l’acqua è fredda, anche d’estate! Il brusco cambiamento della temperatura dello sto-maco può provocare pericolose congestioniDopo un’attività faticosa bevi per reintegrare tempe-stivamente la perdita d’acqua avvenuta con la sudo-razioneNon evitare di bere per la paura di sudare di più! Su-dare è fondamentale per regolare la temperatura corporea.

LIMITA IL CONSUMO DI ALCOLFra tutte le bevande alcoliche dai la preferenza a quelle a basso tenore alcolico (vino e birra).Riduci o elimina l’assunzione di bevande alcoliche se sei in sovrappeso od obeso, o se presenti una fami-

liarità per diabete, obesità, ipertrigliceridemia, ecc… (infatti l’etanolo apporta cospicue quantità di calorie che si sommano a quelle contenute negli alimenti e possono farci ingrassare).Non consumare bevande alcoliche se devi metterti alla guida di autoveicoli o devi far uso di apparec-chiature delicate o pericolose per te o per gli altri, e quindi hai bisogno di conservare intatte attenzione, autocritica e coordinazione motoria.

EVITA IL CONSUMO DI DROGHEIl mondo delle tossicodipendenze è sempre più com-plesso e articolato e interessa con sempre maggior prevalenza non solo il mondo giovanile, ma l’intera popolazione del nostro paese.

NON FUMAREIl fumo fa male perché può favorire l’insorgenza di tumori (ai polmoni, bocca, esofago, vescica, mam-mella) e di malattie cardiovascolari (infarto, ictus, ar-teriosclerosi, bronchite cronica, ecc…).

ESEGUI UNA REGOLARE ATTIVITA’ FISICATroppe calorie e poca attività fisica possono portare a un aumento di peso.Una moderata attività fisica aiuta a bruciare le calorie in eccesso e fa bene al cuore, alla circolazione e, in generale, alla salute e al benessere.

NON BISOGNA ESSERE ATLETI PER FARE ATTIVITA’ FI-SICA• Praticare esercizio fisico in modo regolare e mo-

derato:• Aiuta a perdere il sovrappeso• Migliora la pressione arteriosa• Brucia i grassi e migliora il tasso di colesterolo nel

sangue• Aiuta a prevenire e controllare il diabete• E’ un ottimo antistress• Fa diminuire la voglia di fumare• E’ un buon modo per socializzare• E’ il miglior cosmetico.

LAVATI LE MANIE’ una regola semplice ed efficace per proteg-gere la propria e l’altrui salute, poiché inibisce la proliferazione e la diffusione di germi.Le mani si devono lavare:• Prima di maneggiare o consumare alimenti• Medicare o toccare ferite• Applicare o rimuovere le lenti a contatto• Dopo essere usciti dalla toilette• Avere soffiato il naso• Tossito o starnutito• Avere maneggiato rifiuti

• Aver soggiornato in luoghi molto affollati, come le sale da aspetto di ferrovie, aeroporti o bus, tre-ni eccetera.

RIPOSA10 regole per DORMIRE TRANQUILLI:• 1. Non rimanere a letto più del necessario, ma

dormire quel tanto che basta per sentirsi riposati ed efficienti durante il giorno

• 2. Coricarsi e risvegliarsi al mattino sempre alla stessa ora per rafforzare la ciclicità dei ritmi bio-logici e favorire un regolare addormentamento alla sera

• 3. Evitare di fare attività fisica la sera tardi• 4. Insonorizzare il più possibile la stanza e man-

tenere una temperatura non superiore ai 24°C• 5. Non coricarsi a digiuno ed evitare eccessi ali-

mentari, non concedersi sonnellini pomeridiani• 6. Evitare di bere caffè, thé, coca cola alla sera• 7. Limitare l’uso di bevande alcoliche• 8. Limitare il fumo• 9. Se non si dorme è preferibile alzarsi e fare

qualcosa• 10. Evitare di dormire davanti alla televisione pri-

ma di coricarsi

ATTENZIONE ALLE CONDIZIONICLIMATICHEI lavoratori che svolgono lavori termicamente stres-santi devono:• 1. Provvedere a un’opportuna reintegrazione dei

liquidi persi tra una fase lavorativa termicamente stressante e la successiva;

• 2. Rispettare le pause;• 3. Seguire una corretta alimentazione. Sono con-

sigliabili cibi leggeri, facilmente digeribili, piccoli pasti, evitare di riempire eccessivamente lo sto-

maco anche con bevande dolci e gasate allo sco-po di ridurre il lavoro cardiaco per l’aumentato metabolismo in fase digestiva;

• 4. Ridurre al minimo o abolire gli alcoliciIn caso di lavoro all’aperto nei periodi di forte ra-diazione solare possono essere applicate soluzioni tecniche e organizzative che riducano un’eccessiva esposizione dei lavoratori.

In particolare:• Attuare una sorta di schermatura con teli e con

coperture, ove possibile, per proteggere i lavo-ratori che lavorano all’aperto. Per creare zone d’ombra esistono anche delle strutture portatili (simili a ombrelloni) che il lavoratore sposta se-condo le proprie esigenze (importante è che vi sia lo spazio sufficiente per utilizzarle);

• Organizzare l’orario di lavoro, ove possibile, in maniera tale che durante le ore della giornata in cui gli UV sono più intensi (ore 11.00 – 15.00 op-pure 12.00 – 16.00 con l’ora legale) si privilegino i compiti lavorativi che si svolgono all’interno, ri-servando i compiti all’esterno per gli orari mattu-tini e serali in cui l’esposizione agli UV è minore;

• Prevedere una rotazione dei compiti lavorativi tra attività all’aperto e al chiuso e tra attività al sole e all’ombra.

• I lavoratori aventi fototipo della pelle delle cate-gorie più sensibili (1= Capelli rossi o biondi. Pelle lattea, spesso con efelidi; 2= Capelli biondi o ca-stano chiari. Pelle chiara) devono prestare parti-colare attenzione ad una prolungata esposizione solare.

• E’ opportuno che i lavoratori non utilizzino so-stanze fotosensibilizzanti (creme, cosmetici, pro-fumi) che possano aumentare la ricettività dei raggi UV.

• I lavoratori, durante le attività con forte radiazio-ne solare devono indossare/usare:• Indumenti protettivi (copricapo a testa lar-

ga, indumenti in cotone/poliestere);• Prodotti antisolari che contengano sia filtri

per gli UVA che per gli UVB con fattore di protezione almeno 20;

• Sali minerali e liquidi per evitare situazioni di disidratazione.

VIVI PIÙ SANO IN UN AMBIENTE PIÙ SANOIl contenuto di questo Decalogo green è finalizzato a far sì che tutti vivano in un ambiente più sano.

7. ARIASi può definire l’INQUINAMENTO ATMOSFERICO co-me la presenza nell’atmosfera terrestre di tutti gli agenti fisici, chimici e biologici modificanti le carat-teristiche naturali atmosferiche potendo causare un effetto dannoso su esseri viventi e ambiente; que-sti agenti di solito non sono presenti nella normale composizione dell’aria, oppure lo sono a un livello di concentrazione inferioreI veicoli a motore sono i principali responsabili dell’inquinamento atmosferico registrato nelle aree urbane; le emissioni degli impianti sono i principali responsabili dell’inquinamento atmosferico registra-to nelle aree industriali.Le emissioni inquinanti non provocano solo ef-fetti sul piano locale, ma anche effetti transfron-talieri tra cui: BUCO NELL’OZONO e EFFETTO SERRA.

Buco nell’ozono: fenomeno di riduzione dell’ozo-no delle regioni polari terrestri.Lo strato di ozono (O3) funge da filtro per le radia-zioni ultraviolette: infatti assorbe del tutto la loro componente UV-C, e per il 90% la UV-B. Gli UV-A non risentono molto dell’atmosfera, ma d’altronde sono poco attivi biologicamente.Il meccanismo di formazione del buco si basa sul fatto che gli alogeni, principalmente cloro e bromo, catalizzano reazioni ozono-distruttive. I composti responsabili appaiono essere principalmente dovuti all’azione umana.

Effetto serra: fenomeno atmosferico-climatico che indica la capacità del pianeta di trattenere nella propria atmosfera parte dell’energia sola-re proveniente dal Sole. Esso fa parte dunque dei complessi meccanismi di regolazione dell’equilibrio termico della terra e agisce attraverso la presenza in atmosfera di alcuni gas, detti appunto gas-serra, che hanno come effetto globale quello di mitigare la temperatura dell’atmosfera terrestre isolandola par-

zialmente dai grandi sbalzi o escursioni termiche a cui sarebbe soggetto il pianeta in loro assenza.Questi gas infatti, per le proprie particolari proprietà molecolari-spettroscopiche, risultano trasparenti al-la radiazione solare entrante ad onda corta, ma opa-chi alla radiazione infrarossa ad onda lunga (circa 15 micron) riemessa dalla superficie del pianeta riscal-data dai raggi solari diretti. L’inquinamento atmosferico, dovuto alla continua e crescente combustione di fonti fossili a scopo ener-getico, alla deforestazione tropicale, all’agricoltura industrializzata e all’estensione della zootecnia, de-termina un aumento dei gas-serra in atmosfera, in particolare dell’anidride carbonica (CO2), del meta-no (CH4), del protossido di azoto o ossido di diazo-to (N2O) e dell’ozono (O3), innalzando così l’effetto serra naturale di una componente antropica e dando origine ai cambiamenti climatici attuali sotto forma di riscaldamento globale.Basti pensare che a inizio secolo la concentrazione di anidride carbonica in atmosfera era di 290 ppm (parti per milione), oggi supera le 380 ppm. Si calcola che, nei prossimi 35 anni, la temperatura media del Pianeta possa aumentare di oltre 2°C rispetto ai livel-li pre-industriali. Una variazione che può provocare enormi problemi: l’estensione delle zone aride verso nord, l’innalzamento del livello del mare dovuto allo scioglimento dei ghiacciai e sconvolgimenti climatici di grande portata.Ruolo dei protocolli / trattati internazionaliI trattati ambientali sono fonti del diritto internazio-nale e consistono nell’incontro delle volontà di due o più Stati dirette a disciplinare rapporti intercorrenti tra essi in materia ambientale.I principali sono:Conferenza di Rio de Janeiro (1992) Vertice di Johannesburg (2002) Protocollo di Cartagena (2003) Protocollo di Kyoto (2005) Conferenza sul clima di Copenhagen (2009)

8. RIFIUTIRIFIUTO: Qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi o abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi.AMBIENTE: Sistema complesso delle risorse umane e naturali e delle loro interazioni.

RACCOLTA DIFFERENZIATA: La raccolta differenziata indica un sistema di raccol-ta dei rifiuti omogenei al fine di riciclarli o avviarli a smaltimento controllato.

Le principali tipologie di rifiuti raccolte in modo dif-ferenziato sono:• Imballaggi e similari: carta e cartone, plastica, ve-

tro, lattine in alluminio e acciaio, legno;• Beni durevoli: ferro, rifiuti da apparecchiature

elettriche ed elettroniche (RAEE) e ingombranti;• Rifiuti compostabili: organico da cucina e il “ver-

de” da sfalci e potature• Altri rifiuti: inerti da piccole demolizioni, oli mi-

nerali e alimentari esausti, pile e accumulatori, farmaci e altri rifiuti urbani pericolosi.

Nel territorio della Provincia di Ravenna è prevista sia la raccolta mediante contenitori stradali (casso-netti, campane, bidoni), sia la raccolta porta a porta (sia domestiche territoriali, sia target per utenze non domestiche).

Come si classificano e identificano i rifiuti?Tutti i rifiuti sono identificati da un Codice Europeo dei Rifiuti (CER) che sta per Catalogo Europeo dei Rifiuti: un elenco armonizzato di rifiuti che intende fornire una nomenclatura di riferimento con una ter-minologia comune per tutta l’Unione europea, allo scopo di migliorare tutte le attività connesse alla ge-stione dei rifiuti.

Attraverso il Catalogo Europeo dei Rifiuti (CER) è pos-sibile individuare la tipologia di rifiuti e la loro clas-sificazione ai fini delle operazioni di smaltimento o recupero.

Ad ogni tipologia di rifiuto viene assegnato un codi-ce numerico di 6 cifre da leggersi a due a due. Cia-scuna coppia di numeri identifica:• 1. Classe: settore di attività da cui deriva il rifiuto

(es. 17 - rifiuti delle operazioni di costruzione e demolizione)

• 2. Sottoclasse: processo produttivo di prove-nienza del rifiuto (es. - 17 05 terra, rocce e fanghi di drenaggio)

• 3. Categoria: nome o descrizione del rifiuto (es. 17 05 03* - terra e rocce contenenti sostanze pe-ricolose)

Produzione dei rifiuti nel mondo (www.worldmapper.org)

Chiunque produce rifiuti deve rispettare le seguenti regole generali:

DIVIETO DI ABBANDONO: l’abbandono e il deposito incontrollato dei rifiuti sul suolo e nel suolo sono vietati. E’ altresì vietata l’im-missione di rifiuti di qualsiasi genere, allo stato so-lido o liquido, nelle acque superficiali e sotterranee;

DIVIETO DI MISCELAZIONE DEI RIFIUTI PERICOLOSI: è vietato miscelare categorie diverse di rifiuti perico-losi ovvero rifiuti pericolosi con rifiuti non pericolosi;

OGNI OPERAZIONE deve essere effettuata evitando inquinamento del suolo e delle acque superficiali.Ai fini di una corretta gestione dei rifiuti è necessario favorire la riduzione dello smaltimento finale degli

stessi (in discarica o nell’inceneritore) attraverso i processi sopra riportati: PREVENZIONE, RIUTILIZ-ZO, RICICLAGGIO E RECUPERO, DI ENERGIA O DI MATERIA.

Lo smaltimento mediante conferimento in DISCARI-CA e/o INCENERIMENTO, necessario in determinati casi di materiali che non hanno più alcuna utilità re-sidua, deve essere considerato come residuale poi-ché queste modalità hanno impatti ambientali più importanti; per questo motivo queste modalità sono soggette a severi sistemi di autorizzazione e a rigoro-si parametri di controllo.

La gestione dei rifiutiIl problema della gestione dei rifiuti sta diventando una questione sempre più rilevante. La crescita dei consumi, l’urbanizzazione e lo sviluppo economico degli ultimi decenni hanno, da un lato, determina-to un diffuso incremento nella produzione di rifiuti, e dall’altro ridotto le zone disabitate in cui trattare o depositare gli stessi. Da qui una sola conclusione: non è possibile risolvere il problema senza il contri-buto di tutti e senza modificare le abitudini conso-lidare, ognuno deve fare qualcosa con impegno e spirito di collaborazione.

Occorre pianificare una gestione integrata dei ri-fiuti che segua 3 principi fondamentali: • 1. RIDUZIONE (non sprecare)• 2. RIUTILIZZO (non buttare)• 3. RICICLO (fare una corretta raccolta differenzia-

ta)I moderni sistemi di conservazione e di distribuzio-

Riciclo dei rifiuti nel mondo (www.worldmapper.org)

ne dei beni di consumo hanno determinato l’esigenza di “confezionarli”. Questi contenitori, una volta finita la loro funzione, si trasformano in rifiuti. A questi aggiun-giamo i materiali che abbiamo usato o indossato e che per qualche ragione non possono più essere utilizzati. Per finire aggiungiamo gli avanzi della preparazione del cibo di cui ci siamo nutriti o quello che non abbia-mo mangiato. Ecco i nostri rifiuti.

Consigli utili per la gestione dei rifiuti La cosa più importante a cui pensare prima di riutilizzo e riciclo è la riduzione al minimo della produzione di rifiuti, concedendo vita più lunga ai prodotti. Ecco riportati alcuni consigli utili:

Rifiuti organici• fai acquisti ragionati e non lasciarti attrarre da

tutto ciò che è in esposizione sugli scaffali• presta attenzione alle date di scadenza• metti nel piatto solo quello che sei sicuro di

mangiare• ingegnati nel valorizzare gli avanzi

Carta e cartone• stampa solo ciò che è davvero necessario e se pos-

sibile in modalità fronte-retro• usa il retro dei fogli già stampati per prendere ap-

punti• scegli carta riciclata• dona libri usati alle scuole, alle biblioteche o ai

mercati dell’usato• prova a riutilizzare la carta da buttare in modo cre-

ativo

Imballaggi di plastica• scegli l’acqua del rubinetto• evita piatti e bicchieri in plastica usa e getta; utilizza

tazzine e stoviglie lavabili o almeno biodegradabili

Imballaggi di vetro• prediligi bevande o liquidi contenuti in vuoti a ren-

dere invece che a perdere• riutilizza bottiglie e barattoli per contenere nuovi

cibi e bevande prima di buttarli

Rifiuti elettrici ed elettronici• se possibile fai riparare gli oggetti allungandone il

ciclo di vita• acquista elettrodomestici con parti sostituibili • scegli prodotti durevoli• presta attenzione ai consumi energetici

Ridotta la produzione del rifiuto occorre agire ai fini di incrementare il riuso dello stesso . Quando compria-mo qualcosa possiamo preferire prodotti riutilizzabili

o composti da materiale che in tutto o in parte si può riciclare. Riutilizzare significa utilizzare più volte, ci sono modi creativi per riutilizzare i propri rifiuti, ecco alcune idee: Preferire imballaggi riciclati o riciclabili o prodotti con imballaggi ridotti;Usare beni che possono avere una vita lunga: infat-ti tutti i beni di consumo diventano rifiuti. Più durata, meno rifiuti, a parità di beni utilizzati;Evitare i consumi superflui: ogni consumo di materiali, anche a scopo energetico, genera rifiuti. Meno consu-mi, meno rifiuti;Usare gli stessi materiali per più usi consecutivi: tutti i giorni eliminiamo come rifiuti molti tipi di oggetti o so-stanze che potrebbero in alcuni casi essere “riutilizzati”, ecco come:

Bottiglie di plastica• Tagliate a metà e forate nella parte inferiore, diven-

tano, riempiendole di terriccio, dei contenitori per la semina di piantine da fiore

Bottiglie di vetro• Servono per allontanare le talpe dall’orto. Infila-

tele vuote nel terreno per circa dieci centimetri dalla parte del collo. I rumori prodotti dalle talpe scavando verranno amplificati dal vetro facendole fuggire.

Bucce• Le bucce di mela, spolverate di zucchero e lascia-

te bruciacchiare sui fornelli, coprono gli odori del-la cucina. Le bucce di mela con i torsoli e i semi, messi in un sacchetto, possono essere uniti agli ingredienti per preparare le marmellate o le gela-tine. Favoriranno l’addensamento delle stesse per la pectina contenuta nei residui

Carta• I sacchetti del pane, aperti e utilizzati dalla parte

interna, servono in cucina per assorbire l’unto dei cibi. La carta dei quotidiani diventa un buon iso-lante per proteggere i vasi delle piante in inverno oppure per essere utilizzata per pulire specchi e vetri. Basta girare la fotocopia venuta male per di-sporre di foglio per gli appunti

Cartone• I cartoni delle confezioni di uova, incollati alle pa-

reti, isolano la stanza dai rumori. Strisce di cartone spesso, fissate alle pareti del garage, impediscono di graffiare la carrozzeria dell’automobile

Cenere• La cenere del camino, raffreddata, è un buon ferti-

lizzante da spargere nell’orto e nel giardino. Sparsa

intorno ad una pianta la difende dagli attac-chi delle lumache

Collant rotti• Possono essere utiliz-

zati sia per lucidare le scarpe che per spolve-rare, infatti la loro cari-ca elettrostatica attira la polvere. Tagliati a strisce si possono uti-lizzare come legacci per l’orto

Contenitori di plastica per detersivi• Dopo averli ben lavati,

servono in cucina per il recupero degli olii di frittura. Una volta pieni dovranno essere consegnati alla stazio-ne ecologica

Contenitori di plastica per uova• Accuratamente lava-

ti, possono essere utilizzati per congelare le uova (tuorli e albumi separati). Si conservano per circa 2 mesi.

Crema per le mani scaduta• Passata con un panno sulle scarpe usurate, ridona

morbidezza e lucentezza

Indumenti vecchi• Pezze di lana ricavate da vecchie maglie, servono

per lucidare l’argenteria.

Paglietta metallica• Non saponata, una volta arrugginita, può essere

interrata nei vasi delle ortensie alle quali fornirà il nutrimento ferroso a loro necessario

Pigne• Si possono bruciare nel camino, diffondono un

piacevole aroma di resina

Ricci di castagne• Messi sul terreno seminato tengono lontani i gatti

e gli uccellini

Tappi a corona• Possono sostituire il materiale di drenaggio nei vasi

Tappi di sughero• Affettati possono sostituire il drenaggio nei vasi.

Messi in piedi tra vaso e sottovaso, difenderan-no le radici da pericolosi ristagni di acqua con-sentendo la giusta umidità. Tagliati a rondelle e incollati sotto le gambe di sedie e tavoli sostitu-iscono i feltri.

Rifiuti organici• Il compostaggio domestico è un processo bio-

logico di stabilizzazione aerobica (che necessi-ta cioè dell’ossigeno presente nell’aria) dei ri-fiuti organici. Queste materie, grazie all’azione di batteri contenuti nel terreno e negli scarti, si decompongono trasformandosi in soffice terric-cio ricco di humus, che migliora la struttura dei suoli sabbiosi, conferisce un colore più scuro al terreno, facilitandone il riscaldamento per opera dei raggi solari, contribuisce alla formazione di una buona struttura del terreno che aumenta la porosità favorisce l’aereazione e migliora la per-meabilità del suolo.

• La sua lenta decomposizione libera composti minerali di carbonio, azoto e fosforo, che verran-no utilizzati dalle piante, fungendo così da riser-va di nutrienti a lenta cessione per gli organismi vegetali. Le materie prime da compostare per la produzione del terriccio compostato sono tutti

gli scarti, residui ed avanzi di ogni tipo organico biodegradabile, ovvero aggredibili dai microrga-nismi.

Ultima fase per una corretta gestione dei rifiuti è il riciclaggio, ovvero l’insieme di strategie e metodolo-gie volte ad effettuare una corretta raccolta differen-ziata e recuperare materiali utili dai rifiuti al fine di riutilizzarli anziché smaltirli direttamente in discarica e inceneritori.

Questo processo prevede diversi passaggi:• La raccolta separata del materiale da riciclare;• Il conferimento, cioè la consegna, del materiale

raccolto in modo differenziato all’impianto in cui può essere riutilizzato;

• L’eventuale selezione per separare all’interno del materiale raccolto le diverse tipologie di mate-riale;

• La rilavorazione del materiale per produrre nuo-va materia prima;

• La produzione, con la nuova materia prima, di nuovi prodotti.

• Nel circuito di raccolta è fondamentale conferire i rifiuti osservando alcune semplici regole:• Ridurre il volume degli imballaggi per evitare

che occupino troppo spazio• Non lasciare mai rifiuti di alcun tipo a terra• Non inserire nei contenitori rifiuti differenti da

quelli che possono accogliere Ecco alcuni esempi pratici per una corret-ta raccolta differenziata: Carta• I cartoni e le scatole vanno ripiegati per ridurne il

volume, è opportuno togliere graffette di metal-lo e nastro adesivo

Rifiuti organici• Gli scarti verdi devono essere inseriti sfusi all’in-

terno del contenitore; gli scarti alimentari, inve-ce, devono essere introdotti nel contenitore rac-colti in sacchetti biodegradabili. Chi possiede un giardino di dimensioni sufficienti può praticare il compostaggio domestico

Plastica e lattine• Sgocciolare ed eventualmente sciacquare i con-

tenitori sporchi. Gli imballaggi non devono con-tenere residui di rifiuti organici e/o sostanze pe-ricolose e devono essere schiacciati per ridurre i volumi

Vetro e lattine• Vanno inseriti direttamente privi di liquido e/o

prodotto; i contenitori sporchi devono essere ben sgocciolati e sciacquati. Barattoli e lattine

vanno schiacciati per ridurne i volumi

Indifferenziata• I rifiuti indifferenziati devono essere contenuti

in buste o involucri ben chiusi, non lasciare mai sacchetti a terra accanto ai cassonetti

RAEE (rifiuti derivanti da apparecchiature elettri-che ed elettroniche)• Devono essere conferiti alle stazioni ecologiche;

in alternativa per i RAEE di grandi dimensioni è possibile richiedere il ritiro gratuito a domicilio

RUP (rifiuti urbani pericolosi)• Devono sempre essere conferiti alle stazioni eco-

logiche

Il recupero energetico può essere realiz-zato mediante incenerimento dei rifiuti (quando è realizzato al fine di produr-re energia elettrica o calore parliamo di coincenerimento o ciclo combinato) o mediante conferimento in discarica con-trollata (da cui può anche essere estratto biogas, utile ai fini della produzione di energia).

IMPIANTO DI INCENERIMENTO e DISCARICA:Il ciclo produttivo di un IMPIANTO DI INCENERIMENTO può essere così schematizzato:

Un esempio di VASCA DI RIEMPIMENTO di una DISCARICA può essere così schematizzata:

9. SCARICHI E FOGNATUREPer il cittadinoNon tutto ciò che entra nelle vostre tubature esce su-bito; infatti calcare, saponi, grassi e altri rifiuti dome-stici possono stazionare. Così, nel tempo il passaggio nel tubo si restringe.In particolare i grassi, confluiti in fase fluida nei la-vandini o altri scarichi, si addensano all’abbassarsi

della temperatura e possono quindi solidificare nel condotto a notevole distanza dall’imbocco e fuori dalla portata dei comuni mezzi di dis-otturazione condotti.

PrevenzioneDepositate i resti di alimenti, gli olii e i grassi negli appositi contenitori comunali. Strofinate le padelle con la carta per uso domestico prima di lavarle. Il fil-tro del lavandino tratterrà il resto.

Se proprio non potete fare a meno di versare olio e grasso nello scarico, non lasciateli da soli: accom-pagnare grasso e olio con abbondante acqua calda magari dandogli una spruzzata di detergente; l’ac-qua saponata stacca il grasso dai tubi, l’acqua calda scioglie il grasso e rende più fluido l’olio, per cui se lasciate scorrere il tutto per sufficiente tempo, anzi-ché fermarsi pochi metri oltre arriverà tutto, più co-modamente, nel tombino più vicino. Questo metodo comporta un grosso spreco di acqua, di gas per scal-darla e l’immissione inutile di oli e grassi inquinanti nell’ambiente, quindi in realtà è preferibile evitare a priori di immettere olio e grasso nello scarico, ma raccoglierlo come rifiuto differenziato.

Per le aziendeTutti gli scarichi sono disciplinati in funzione del

rispetto degli obiettivi di qualità dei corpi idrici e devono comunque rispettare i valori limite previsti nell’Allegato 5 alla parte terza del Dlgs 152/2006.Tutti gli scarichi, ad eccezione di quelli domestici e di quelli a essi assimilati, devono essere resi accessibi-li per il campionamento da parte dell’autorità compe-tente per il controllo.I valori limite di emissione non possono in alcun caso essere conseguiti mediante diluizione con acque pre-levate esclusivamente allo scopo. I prodotti inquinan-ti per l’ambiente sono identificati nell’etichetta dal simbolo (N) e dal seguente pittogramma:

10. INQUINAMENTO ACUSTICOIl suono è una variazione di pressione all’interno di un mezzo che l’orecchio umano riesce a rilevare, la sua unità di misura è il DECIBEL [dB]. La scala di misu-ra in decibel non è lineare, bensì logaritmica.Un raddoppio dell’intensità sonora percepita dall’o-recchio umano corrisponde a un aumento di 3dB(A), ridurre l’intensità di 1 solo dB(A) significa diminuire del 30% la pressione esercitata sull’orecchio!!!Il rumore è comunemente identificato come una sensazione uditiva sgradevole e fastidiosa o intol-lerabile e, in relazione alle sue specifiche modalità di emissione, può essere definito come: continuo o discontinuo, stazionario o fluttuante, costante o ca-suale, impulsivo.L’inquinamento acustico si definisce come l’introdu-zione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’am-biente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con le nor-mali funzioni degli ambienti stessi”. Legge 447/1995Le sorgenti di rumore, in particolare quello urbano, sono dovute ai mezzi di trasporto (automobili, moto, autobus, ambulanze, mezzi su rotaie) e alle attività rumorose (industrie, laboratori artigiani, discoteche, cantieri, luoghi di svago e di ritrovo, concerti o mani-festazioni all’aperto).Il rumore “domestico” è provocato dagli elettrodo-mestici presenti in casa (aspirapolvere, phon, lava-trice, televisore, radio) e dall’adiacenza di sorgenti rumorose dei coinquilini (alto volume di musica, televisione, strumenti musicali di studio, musica ad alto volume, televisore tenuto ad alto volume, etc.), delle attività commerciali (officine, bar, pub)

Riportiamo di seguito alcuni esempi di rumore ambientale:Da traffico stradale;Da traffico ferroviario;Da traffico aereo;Da attività industriali e artigianali

Gli effetti nocivi che il rumore può causare dipen-dono da tre fattori:

• LIVELLO SONORO• FREQUENZA del rumore• TEMPO DI ESPOSIZIONE al rumore

Danni uditivi da rumore:• Uditivi Ipoacusia (prima temporanea, poi irrever-

sibili fino alla sordità)• Extra-uditivi del sonno, della digestione, cardia-

ci, psicologici,…• Ambientali danni all’habitat, disturbo delle spe-

cie animali e vegetali

Per ridurre i danni da rumore occorre:• ELIMINARE quando possibile il rumore• NEUTRALIZZARE il rumore (ad esempio insono-

rizzando con barriere acustiche fonoassorbenti)• PROTEGGERSI dal rumore (utilizzando Dispositi-

vi di Protezione Individuali).

Il rumore ambientale è una forma d’inqui-namento; ogni Comune italiano ha una propria ZONIZZAZIONE ACUSTICA, dove sono riportati i limiti di rumore da rispet-tare da parte degli insediamenti produt-tivi in funzione della destinazione d’uso delle aree.

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