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Dalla Rivoluzione francese al periodo napoleonico Diana Dragoni – A.S. 2011-12

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Dalla Rivoluzione francese al periodo napoleonico

Diana Dragoni – A.S. 2011-12

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L'Europa alla metà del XVIII secolo

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Le origini della RivoluzioneASSOLUTISMO

«Lo Stato sono io» (Luigi XIV – il Re Sole)

SITUAZIONE POLITICA

Crisi finanziaria

SITUAZIONE SOCIALE

FameIniquità

Intolleranza verso i privilegi nobiliari

ILLUMINISMOVi è un solo autentico

sovrano: il popolo (Rousseau)

RIVOLUZIONEViene dai borghesi e contadini (non dai pezzenti), cioè coloro che hanno già coscienza della propria dignità e ha già visto

consolidarsi il frutto del proprio lavoro

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La Rivoluzione francese

Convocata l’ASSEMBLEA

degli STATI GENERALI

ASSEMBLEA NAZIONALE

GIURAMENTO della

PALLACORDA (20 giu 1789)

ASSEMBLEA NAZIONALE

COSTITUENTE

Il Re cerca di arrestare la Rivoluzione sciogliendo con la forza l’Assemblea

La borghesia reagisce

nuovo MUNICIPIO

ESERCITO BORGHESE

agli ordini di La Fayette

Il popolo di Parigi (Terzo stato =

categorie minori) reagisce

PRESA DELLA BASTIGLIA

(14 lug 1789)

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DICHIARAZIONE dei DIRITTI dell’UOMO e del CITTADINO

(1789)

COSTITUZIONE del 1791

La Francia diventa da Monarchia

assoluta, MONARCHIA

COSTITUZIONALE

LEGISLATIVOa un’Assemblea

legislativa

ESECUTIVO al Re

GIUDIZIARIOa Magistrati

elettivi

Divisione dei poteri

Abolizione privilegi feudaliIl Re e la corte sia trasferirono da Versailles a l

palazzo delle TuileriesFurono nazionalizzati i beni del Clero

Fu emanata la Costituzine civile del Clero (nomina elettiva di vescovi e preti)

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Dalla Costituzione del 1791 alla guerra d’AustriaA meno di 1 anno di distanza dal passaggio a Monarchia Costituzionale, la Francia subisce un altro radicale mutamento a Repubblica Democratica. Perché?

DIVERSE ASPIRAZIONI e TENDENZE POLITICHE

GIACOBINISostengono gli interessi della

borghesia ricca

CORDIGLIERIAccentuatamente

democratico

GIRONDINI GIACOBINI

I Nobili fuggiti all’estero incitano l’Imperatore d’Austria e il Re di Prussia a spegnere la

Rivoluzione

DICHIARAZIONE DI PILLNITZ (Ago 1791): Austria e Prussia contro la

Francia

I Girondini proclamano che la Rivoluzione doveva essere difesa dalle minacce esterne

con la guerra, dalle interne con provvedimenti straordinari

Luigi XVI dichiara guerra all’Austria

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Il periodo della ConvenzioneDeposizione del Re

(10 Ago 1792)

Vittoria di Valmy contro i Prussiani

(20 Sett 1792)

Si inaugura la nuova assemblea: la CONVENZIONE

(21 Sett. 1792)

Destra (conservat

ori): GIRONDINI

Sinistra MONTAGNARDI

estremisti decisi a portare avanti una

politica ultrarivoluzionaria e ultrademocratica

ROBESPIERRE

SAINT JUST

Il Re viene ghigliottinato

Tutta l’Europa si coalizza contro la

Francia

Il TERRORE:Condannati a morte i

GirondiniLeggi penali straordinarie per

perseguire nobili, preti refrattari

Tribunale specialeComitato di salute pubblica

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Robespierre vuole raggiungere il

Regno della virtù attraverso il regno

del GRANDE TERRORE

REAZIONE DI TERMIDORO

Robespierre e i suoi amici vengono

ghigliottinati(27 lug 1794)

Il CENTRO dei moderati

repubblicani prende il potere

NUOVA COSTITUZIONE

1795POTERE ESECUTIVO

a un DIRETTORIO di 5 membri

POTERE LEGISLATIVO

a 2 ASSEMBLEE

Consiglio degli

Anziani

Consiglio dei Cinquecento

La fine della Rivoluzione

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Il suo professore di storia lo giudicò acutamente e profeticamente così:«Corso di nazione e di carattere, egli andrà lontano, se le circostanze lo favoriranno».

La profezia

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Napoleone inizia la sua spettacolare carriera• Ajaccio (Corsica) 1769• Accademia mil. fino a 16 anni• Nel 1793, con il grado di

capitano, riconquista Tolone che era stata presa dagli Inglesi → premiato a generale

• Sposa Giuseppina→ entra nell’alta società

• Il Direttorio (impresa progettata dal Carnot) gli affida il compito secondario di tenere impegnate le forze austro-sarde in Italia.

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La prima campagna in Italia

"Soldati! Voi siete nudi e malnutriti; la Francia vi deve molto, ma non può darvi nulla. La pazienza e il coraggio che avete dimostrato tra queste rocce sono ammirevoli, ma non vi hanno dato gloria; nemmeno un'ombra ne ricade su di voi. Io vi condurrò nelle più fertili pianure della terra. Province ricche, città opulente, cadranno in vostro potere; vi troverete ricchezze, onori e gloria. Soldati dell'Armata d'Italia! Vi lascerete mancare il coraggio e la perseveranza?"(discorso di Napoleone a Nizza, alla rassegna delle truppe 27 marzo 1796)

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Entra in Italia dal Passo di Cadibona

Spezza in due l’esercito austro-

sardo a Cairo Montenotte

(Savona)

Batte separatamente

PiemontesiAustriaci

PACE DI PARIGI (1796)

PACE DI CAMPOFORMIO

(1797)

PASQUE VERONESI(17-21 Apr 1797)

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La campagna d'Italia - 1796-97 - 1800

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Un genio militare Con la campagna d’Italia Napoleone mette in luce le sue straordinarie doti militari, in particolare egli possedeva: • RAPIDITA’ NEGLI SPOSTAMENTI: il suo esercito

percorreva fino a 90 km al giorno, contro i 30-40 del nemico

• CAPACITA’ ORGANIZZATIVA DA STRATEGA: schierava sempre gli eserciti in punti diversi del territorio in modo tale che il nemico non sapesse mai prevedere da dove sarebbe arrivato l’attacco

• CONOSCENZA E DIMESTICHEZZA CON L’ARTIGLIERIA PESANTE: ciò gli permise di sfruttare i cannoni meglio di chiunque altro per coprire le azioni della fanteria

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Egli inoltre fu l’interprete più geniale di alcune radicali trasformazioni introdotte da Robespierre:

1) Nuova composizione degli eserciti Gli eserciti settecenteschi erano per lo più formati da professionisti pagati e disciplinati provenienti dalle più diverse nazionalità. I comandanti supremi venivano dalle file dell’alta aristocrazia e spesso erano imparentati con i loro colleghi dell’esercito nemico Napoleone oppose a questi militari dell’ancien regime la furia rivoluzionaria dell’armata francese ottenuta con la leva di massa

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2) Obiettivi I soldati delle altre nazioni venivano pagati, qualunque fosse l’esito della battaglia. Napoleone invece prometteva ai suoi soldati laceri, affamati e male armati, un bottino senza limiti fatto di razzie e furti nelle nazioni vinte 3)Motivazioni I Francesi combattevano per la propria patria minacciata e credevano fermamente che avrebbero portato a tutte le popolazioni oppresse dalla monarchia, i principi di libertà e uguaglianza della loro Costituzione.

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In realtà le speranze degli Italiani erano opportunistiche e illusorie:"Cosa offriva Napoleone agli stati che soggiogava? La libertà? La forza? La ricchezza? No; era lui, sempre lui, dal quale bisognava ripartire, in cambio di tutti i beni di questo mondo. Gli Italiani, per la speranza confusa di essere finalmente riuniti in un solo Stato, con gli sfortunati Polacchi che chiedevano di ridiventare una Nazione, erano i soli che servissero volontariamente l'Imperatore."MADAME DE STAËL, Considérations sur la Révolution Française, Paris, Delaunay, 1818.

Cosa offriva Napoleone?

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L’Italia all’arrivo di Napoleone

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Bonaparte liberatore o conquistatore?• Musei, biblioteche, chiese, monti di pietà:

dappertutto Bonaparte confiscò ricchezze d’ogni genere e opere d’arte, spendendole in Francia; a Venezia arrivò a far asportare i bronzei cavalli sovrastanti la chiesa di S. Marco!

• Unì quelli che prima erano cittadini di stati diversi → LE REPUBBLICHE GIACOBINE

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Repubblica Cispadana

Stato estense

Stato papale

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Repubblica Cisalpina

Repubblica Cispadana

Mila

no ed

altre

terre

Terre veneziane a

ovest dell’Adige

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Repubblica Ligure

LIGURIA

REGIONE DELL’OLTREGIOGO ISOLA DI

CAPRAIA

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La spedizione d’Egitto

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La Repubblica Romana

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La Repubblica Partenopea

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Le Repubbliche giacobine

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DICHIARAZIONE DEI DIRITTIDELL’UOMO E DEL CITTADINO28 agosto 1789

I Rappresentanti del Popolo Francese, costituiti in Assemblea Nazionale, considerando che l’ignoranza, l’oblio o il disprezzo dei diritti dell’uomo sono le sole cause delle sfortune pubbliche e delle corruzione dei governi, hanno deciso di esporre, in una solenne Dichiarazione, i diritti naturali, inalienabili e sacri dell’uomo, affinché questa Dichiarazione, costantemente presente a tutti i membri del corpo sociale, ricordi ad essi i loro senza posa i loro diritti e i loro doveri; affinché gli atti del Potere legislativo e quelli del Potere esecutivo, potendo essere in ogni momento confrontati coi fini di tutte le istituzioni politiche, vengano maggiormente rispettati; affinché i reclami dei cittadini, fondati d’ora in poi su princìpi semplici ed incontestabili, siano sempre rivolti al mantenimento della Costituzione ed alla felicità di tutti.

In conseguenza, l’Assemblea Nazionale riconosce e dichiara, alla presenza e sotto gli auspici dell’Essere supremo, i seguenti Diritti dell’Uomo e del Cittadino.

1. Articolo primo. Gli uomini nascono e rimangono liberi ed eguali nei diritti. Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull’utilità comune.2. Il fine di ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali e imprescrittibili dell’uomo. Questi diritti sono la libertà, la proprietà, la sicurezza, e la resistenza all’oppressione.

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3. Il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nella Nazione. Nessun corpo, nessun individuo può esercitare un’autorità che non emani espressamente da essa.4. La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce ad altri: così, l’esercizio dei diritti naturali di ciascun uomo non ha confini se non quelli che assicurano agli altri membri della società il godimento dei medesimi diritti. Questi confini non possono essere determinati che dalla Legge.5. La Legge non ha diritto di vietare se non le azioni nocive alla società. Tutto ciò che non è vietato dalla Legge non può essere impedito, e nessuno può essere costretto a fare ciò che essa non ordina.6. La Legge è l’espressione della volontà generale. Tutti i cittadini hanno il diritto di concorrere di persona, o mediante loro rappresentanti, alla sua formazione. Essa deve essere la stessa per tutti, sia che protegga, sia che punisca. Tutti i cittadini essendo eguali ai suoi occhi, sono egualmente ammessi a tutte le dignità, posizioni ed impieghi pubblici, secondo la loro capacità, e senza altre distinzioni che quelle delle loro virtù e dei loro talenti.7. Nessun uomo può essere accusato, arrestato o detenuto se non nei casi determinati dalla Legge, e secondo le forme che essa ha prescritto. Coloro che sollecitano, spediscono, eseguono o fanno eseguire ordini arbitrari, debbono essere puniti; ma ogni cittadino chiamato o arrestato in virtù della Legge, deve obbedire istantaneamente: egli si rende colpevole se oppone resistenza.8. la Legge non deve stabilire se non pene strettamente ed evidentemente necessarie, e nessuno può essere punito se non in virtù di una legge stabilita e promulgata anteriormente al delitto, e legalmente applicata.

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9. Poiché ogni uomo si presume innocente finché non sia stato dichiarato colpevole, se si sia giudicato indispensabile arrestarlo ogni rigore che non sarà necessario per assicurarsi della sua persona dev’essere severamente represso dalla Legge.10. Nessuno dev’essere molestato per le sue opinioni, anche religiose, purché la loro manifestazione non turbi l’ordine pubblico stabilito dalla Legge.11. La libera comunicazione dei pensieri e delle opinioni è uno dei diritti più preziosi dell’uomo: tutti i cittadini possono dunque parlare, scrivere, stampare liberamente, salvo a rispondere dell’abuso di questa libertà nei casi determinati dalla Legge.12. La garanzia dei diritti dell’uomo e del cittadino necessita di una forza pubblica; questa forza è dunque istituita a vantaggio di tutti, e non per l’utilità particolare di coloro ai quali essa è affidata.13. Per il mantenimento della forza pubblica, e per le spese dell’amministrazione, una contribuzione comune è indispensabile: essa dev’essere egualmente ripartita fra tutti i cittadini, in ragione delle loro facoltà.14. Tutti i cittadini hanno il diritto di constatare, da loro stessi o mediante loro rappresentanti, la necessità della contribuzione pubblica, di consentirla liberamente, di seguirne l’impiego e di determinarne la quantità, la ripartizione, l’esazione e la durata.15. La società ha il diritto di chieder conto a tutti gli agenti pubblici della loro amministrazione.16. Ogni società nella quale la garanzia dei diritti non è assicurata, né la separazione dei poteri fissata, non ha una Costituzione.17. Poiché la proprietà è un diritto inviolabile e sacro, nessuno può esserne privato, se non quando la necessità pubblica, legalmente constatata, lo esiga in modo evidente, e sotto la condizione di una giusta e previa indennità.

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Luigi XVI di Borbone, detto il Desiderato, fu re di Francia dal 1774 al 1791; dal 1791 al 1792 regnò con il titolo di «re dei Francesi».�

Artista: Antoine-François Callet

Luigi XVI di Borbone (1754-1793)

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UNIONE E OBLIO

In nome della SS. Trinità, del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Oggi 25° giorno del Dicembre 1792 io, Luigi XVI, Re di Francia, essendo da più di quattro mesi rinchiuso con la mia famiglia nella Tour du Temple a Parigi, da coloro che erano miei sudditi, e privato di qualsiasi comunicazione, dall'11 di questo mese, anche con la mia famiglia; di più: implicato in un processo, del quale è impossibile prevedere la via d'uscita, a causa delle passioni degli uomini, e del quale non si trova alcun pretesto né fondamento in alcuna legge esistente; non avendo che Dio a testimone dei miei pensieri, al quale io possa indirizzarmi, dichiaro qui, in sua presenza, le mie ultime volontà e i miei sentimenti. Lascio la mia anima a Dio [...].

ULTIME PAROLE DI LUIGI XVI

Perdono ai miei nemici e a coloro che sono la causa delle mie sventure.Desidero che la mia morte salvi la Francia.Muoio innocente.

Nato il 23 agosto 1754 - Morto il 21 Gennaio 1793

Testamento di Luigi XVI in attesa dell'esecuzione

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Marie-Joseph La Fayette, generale e politico francese, fu protagonista della rivoluzione americana e della rivoluzione francese.

Artista: Joseph-Desirè Court.

Marie-Joseph La Fayette (1757-1834)

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Maximilien Robespierre, politico e rivoluzionario francese, presidente del club dei giacobini, capo del comitrato di salute pubblica. Fu il più noto e uno dei più controversi protagonisti della Rivoluzione Francese e del Terrore. Artista: Louis-Leopold Boilly.

Maximilien Robespierre (1758-1794).

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La Francia di Napoleone

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Fonti•GIOVANNI GIULIETTI, Loro e Noi, Minerva Italica, 1795.•ROBERT GREENE, L'arte della seduzione, Baldini Castoldi Dalai, 2008.•www.garzantiscuola.scuola.com•www.silab.it•http://www.slideboom.com/presentations/160606/NAPOLEONE-BONAPARTE