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PAROLA D’ORDINE: VINCERE! A S S O C I A Z I O N E I T A L I A N A N A P O L I C L U B 1 9 7 2 F E D E R A Z I O N E I T A L I A N A S O S T E N I T O R I S Q U A D R E C A L C I O Magazine Magazine A PAG. 6 CONCORSO RICONOSCITI NELLA FOTO: COME VINCERE UN BIGLIETTO PER ANDARE ALLO STADIO A PAG. 21 GIANNI IMPROTA: IL RICORDO DI NINO COPIA OMAGGIO PERIODICO UFFICIALE DELLÊ ASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB - ANNO VIII N. 88 - 6 OTTOBRE 2013 A PAG. 29 SETTORE GIOVANILE: PARTENZA CON IL FRENO TIRATO

Cuore Azzurro n. 88

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Il giornale ufficiale pubblicato e a cura dell'AINC l'Associazione Italiana Napoli Club, in distribuzione gratuita al San Paolo e nelle edicole autorizzate.

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A PAG. 6 CONCORSORICONOSCITI NELLA FOTO:

COME VINCERE UNBIGLIETTO PER ANDARE

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A PAG. 21 GIANNI IMPROTA:IL RICORDO DI NINO

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Max Bonardi

GENNAIO VIENI PRESTO

Scricchiolano le certezze del Napoli. Se l’inopinato pa-reggio col fanalino di coda Sassuolo aveva fatto pen-sare a un calo di tensione, la sconfitta rimediata martedì

sera in Champions con l’Arsenal, la prima della stagione tracampionato e coppa, ha messo a nudo i difetti di questasquadra, finora nascosti da un filotto di risultati positivi, inparticolare la vittoria col Borussia Dortmund, anche se indieci uomini, e che avevano fatto infiammare i tifosi con-vinti di avere quest’anno una rosa completa per poter com-petere con chiunque. Invece gli schiaffi dell’Emirates hannodetto tante cose. La prima, che se viene un raffreddore pro-lungato a Higuain, assente martedì sera, non c’è nessuno ingrado di allungare la squadra e gli eventuali sostituti, o mo-strano tutta a loro inesperienza o non hanno le caratteristichetecniche per giocare centravanti nella squadra di Benitez. Acentrocampo, un discorso va fatto per Hamsik, che già datempo sta rifiatando, dopo un inizio al fulmicotone, ma chemostra sempre i limiti di personalità quando si tratta di gio-care partite che possono rappresentare una svolta per se stes-

so e per la squadra. Lo slovacco all’Emirates Stadium non hamai trovato la posizione giusta, ha sofferto il pressing asfis-siante dell’Arsenal e non ha mai inciso sul match, anzi rispet-to alle sue potenzialità sparito proprio dal campo. Un capitoloa parte va scritto per la difesa, vera responsabile del disastroin terra inglese. È vero Albiol era stato in dubbio dalla vigilia,ma le colpe non vanno ascritte al centrale spagnolo, piuttostoai calciatori che gravitavano tra la fascia e la porzione di areadi sinistra. Proprio da lì sono scaturiti entrambi i gol dell’Ar-senal, con Britos in balia degli eventi e Zuniga forse troppodistratto dal ricco contratto milionario appena firmato. Dun-que i correttivi in chiave di mercato, ma lo si sapeva, vannoapportati proprio in attacco e difesa. Sperando che a fine gen-naio non possa esserci un gap difficile da colmare con la con-correnza. E ora con questi dubbi gi azzurri affronteranno unLivorno che verrà al San Paolo con la mente sgombra da pre-occupazioni, grazie a una classifica decisamente sontuosa inrapporto alla rosa orobica.

E pisodi singolari si succedono di do-menica in domenica nel campionatoitaliano. L’ultimo è avvenuto nel

turno appena passato all’Azzurri d’Italiadi Bergamo. Nella gara Atalanta - Udine-se il giocatore Danilo della formazione

ospite viene atterrato nettamente da Stendardo, coriaceo difen-sore orobico. L’arbitro Giacomelli (un emergente), concedegiustamente il calcio di rigore. Nessuno protesta, ma passanoesattamente 70 secondi e l’assistente di linea Faverani richiamal’attenzione del direttore di gara, invitandolo a rivedere la pro-pria decisione in quanto Danilo, nel momento in cui è partitoil pallone non partecipava all’azione, ma sarebbe successiva-mente nel fulcro del gioco con quello che ci permettiamo co-niare come “fuorigioco per induzione”. In sintesi viene segna-lata una infrazione (di fuorigioco) in quanto il giocatore (Da-nilo) da una posizione “passiva” diventa “attiva”, solo perchéoggetto e soggetto, della relativa massima punizione. Insomma,siamo come al solito di fronte all’interpretazione dell’interpre-tazione, e se il fascino del calcio è anche la casistica (infinita)del proprio regolamento, è pur vero che per alcune regole (fuo-rigioco, fallo di mano), non possono essere le circolari dellaFIFA a uniformare un’applicazione, ma dovranno essere glistessi massimi organismi preposti a “demarcare” con chiarezzala punibilità o meno di una determinata fattispecie: il tuttoeventualmente anche a danno dello spettacolo, ma che non pos-sa essere certo e solo a danno, di chi deve o tenta di applicarequesto spesso estenuante ginepraio normativo. Per concluderenon si può negare che allo stato, visti anche i risultati delloscorso campionato, la classe arbitrale italiana stia ritrovandoquello smalto e soprattutto apprezzamento che da sempre go-deva a livello internazionale e dove probabilmente è proprio ilcampionato italiano riconosciuto tra i più affascinanti del mon-do, a formare indirettamente i nostri direttori di gara che messinelle condizioni di convivere con i più prestigiosi calciatori delglobo, sono sicuramente motivati al raggiungimento di elevate"performance" sia tecniche che atletiche.

L’INTERPRETAZIONE

Osservatorio arbitrale

Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)Giuseppe Gargiulo (ex arbitro)

CLASSIFICA DI SERIE A 2013/2014

5 - 6 OTTOBRE 2013

CHIEVO -ATALANTAINTER -AS ROMAPARMA -SASSUOLO

BOLOGNA -VERONACATANIA -GENOANAPOLI - LIVORNO

SAMPDORIA - TORINOUDINESE -CAGLIARI

JUVENTUS -MILANLAZIO - FIORENTINA

7 ª G I ORNATA

19-20 OTTOBRE 2013

CAGLIARI - CATANIAROMA -NAPOLIMILAN -UDINESE

ATALANTA - LAZIOFIORENTINA - JUVENTUS

GENOA -CHIEVOLIVORNO -SAMPDORIA

SASSUOLO -BOLOGNAVERONA -PARMATORINO - INTER

8 ª G I ORNATA

SQUADRA P G V N P GF GSAS ROMA 18 6 6 0 0 17 1NAPOLI 16 6 5 1 0 14 4JUVENTUS 16 6 5 1 0 11 4INTER 14 6 4 2 0 16 3FIORENTINA 11 6 3 2 1 13 8LAZIO 10 6 3 1 2 11 10VERONA 10 6 3 1 2 9 9LIVORNO 8 6 2 2 2 8 6AC MILAN 8 6 2 2 2 11 10TORINO 8 6 2 2 2 8 8CAGLIARI 7 6 1 4 1 8 9UDINESE 7 6 2 1 3 7 8ATALANTA 6 6 2 0 4 8 10PARMA 6 6 1 3 2 8 11GENOA 4 6 1 1 4 5 10CATANIA 4 6 1 1 4 4 10CHIEVO 4 6 1 1 4 5 12BOLOGNA 3 6 0 3 3 7 16SAMPDORIA 2 6 0 2 4 4 11SASSUOLO 2 6 2 4 18

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Saverio Passaretti (presidente AINC)

UN BRUSCO RISVEGLIO!!Saverio Passaretti (presidente AINC)

LA VIGNETTA DI

Quanto peserà in campiona-to la sicurezza persa a Lon-

dra contro l’Arsenal? L’assenza di Higuain, infortunatoall’Emirates Stadium, non spiega la figuraccia degli az-zurri, mai veramente in partita anche quando gli inglesihanno concesso più palla e spazi. È stato un Napoli me-diocre senza il consueto giro-palla, senza ordine, senzaattacco (un’ombra Pandev che aveva deciso il match diGenova), senza Hamsik che ha vagato senza idee per ilcampo, senza Behrami preso in mezzo dalle rapide tramedei londinesi. Molti protagonisti decisamente al di sottodel loro rendimento normale. Prima sconfitta della sta-gione. L’Europa non è ancora persa e si torna in campio-nato. C’è il Livorno al San Paolo (neopromosso, ahi co-me il Sassuolo), ben messo in classifica (8 punti), mo-dulo solido (3-5-2), portiere promettente (Bardi), l’ex az-zurro Rinaudo al centro della difesa (30 anni, 1,91), cen-trocampo di lotta e due agili incursori per il gol, Eme-ghara e Paulinho, piccoli e scattanti, Emeghara nigerianocon passaporto svizzero (gioca nella nazionale rossocro-ciata), definito “la mosca atomica”, brasiliano Paulinho.Giocano larghi, vanno tenuti d’occhio. Dirige l’orchestral’altro brasiliano Emerson, bel portamento, fisico note-

vole (1,87), con Luci instancabile nel distribuire il gioco e temi-bile per la “botta” da fuori. Eliminare la delusione di Londra ri-prendendo tono e convinzione. Quanto saranno stanchi gli az-zurri che l’Arsenal ha fatto girare come trottole impazzite? Bi-sogna trovare una soluzione in attacco per l’assenza precauzio-nale di Higuain. Meglio cominciare con Duvan Zapata, attac-cante di ruolo. Scatterà un altro turn-over? La giornata è favore-vole per gli scontri diretti al vertice (Inter-Roma) e gli impegnidi rilievo della Juventus (contro il Milan) e della Fiorentina (aRoma contro la Lazio). Il Napoli deve profittarne. Torneremo arivedere il Napoli di Benitez che aveva fatto tanto sognare? Gi-ropalla, controllo del gioco, iniziativa costante, pressing alto nonpossono essere finiti all’Emirates Stadium. Nelle peggiori con-dizioni il Napoli ha incontrato la formazione più forte d’Europain questo momento. Non illudersi che il Livorno darà strada.Fuori casa segna più che in casa, è una squadra che sa coprirsi ecolpire di rimessa con attaccanti veloci. Il Napoli deve molto aBenitez e ora deve restituirgli il sorriso. Basteranno cinque giorniper riconquistare la brillantezza perduta e la migliore condizionefisica? Questa col Livorno può essere una partita a rischio. AlNapoli tocca mettere subito le cose in chiaro, la voglia di vincere,l’intelligenza tattica, la determinazione massima. Andrà ricordatooggi al San Paolo Nino Musella, il golden-boy di Fuorigrottastroncato da una fine drammatica, giocatore delizioso, di grandeclasse. Passò però brevemente nel cielo azzurro, cometa di granluce.

di Mimmo Carratelli

ORGANO UFFICIALE DELLAASSOCIAZIONE ITALIANA NAPOLI CLUB

Sede legale: via G. porzio, 4 - ISOLA G5 Centro Direzionale (Na)Anno VIII - n° 88 - 6 ottobre 2013

Direttore responsabile: Saverio PassarettiCoordinamento giornalistico: Max Bonardi

hanno collaborato: Luigi Alvino, Sergio Curcio, Paolo del Vaglio, FrancescaFortunato, Giuseppe Gargiulo, Salvatore Longobardi, Attilio Marchionne,Bruno Marra, Marco Martone, Adolfo Mollichelli, Giuseppe Piccolo, Mas-simo Sparnelli, Carmine Tascone

Registrazione Tribunale di Napoli N. 91 del 5/12/2007Fotocomposizione e Stampa: POLIGRAFICA RUGGIERO s.r.l.

Grafica: Tiziana Astarita - Edito dalla A.I.N.C.chiuso in redazione giovedì 3 ottobre 2013 - ore 21,00

A un avvio promettente del Napoli arrivano i primi segnalinegativi ed è così che dopo l’imbarazzante pareggio conil fanalino di coda Sassuolo giungono dolenti note da

Londra nella competizione tanto agognata dal nostro presiden-te. L’Arsenal è apparso di un livello nettamente superiore, unosquadrone abituato a gareggiare in Europa e che, nello splen-dido scenario dell’Emirates Stadium, ha coperto il ruolo diprima attrice, annichilendo il gruppo azzurro sotto di due retidopo soli 15 minuti. Una pratica archiviata senza difficoltà daiGunners veri e incontrastati protagonisti di una serata londi-nese che ha visto unicamente come presenza azzurra lo stoicosostegno dei numerosi tifosi presenti – non senza sacrifici –sugli spalti. La differenza sostanziale è che, se in Italia è suf-ficiente avere un grande reparto offensivo per fare la diffe-renza, in Europa se non hai anche una grande difesa, il con-fronto diventa improponibile. E se poi viene a mancarti ancheHiguain davanti, già insostituibile come peso specifico, diven-ta davvero difficile uscire indenni dalla moderna arena lon-dinese. Il Napoli infatti non ci riesce e crolla sotto i colpi diun Arsenal brillante, a tratti davvero insuperabile per il calcioche mette in mostra in questo momento, il Napoli è in com-pleta balia dell'avversario, che mostra tutti i perché del suoprimato solitario in Premier League, ora ci toccherà puntarealla vittoria col Marsiglia per poter sperare ancora nel supera-mento del turno. Con il Livorno al San Paolo si devono ritro-vare almeno l’ordine in campo, la determinazione e l’ottimi-smo che sembra svanito dopo la prima sconfitta del neo Na-poli, senza fare drammi e con l’occhio a eventuali rinforzi sideve ripartire. A dir il vero si è troppo enfatizzato il buon mo-mento, l’entusiasmo, non proprio giustificato, ha prodotto pa-radossalmente l’effetto contrario, squadra spenta e senza men-talità vincente. Siamo soltanto all’inizio rimbocchiamoci lemaniche e sotto con la preparazione, l’aspetto fisico è la basedel calcio moderno e gli azzurri visti a Londra sono apparsitroppo lontani dagli avversari. Il nostro Napoli non è così, sia-mo fiduciosi che rialzeremo la testa già contro gli amaranto.

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Carmine Tascone

LA SCONFITTA DEL COLLETTIVO

S iamo tutti delusi dopo la pessima figura rimediata all’Emi-rates Stadium dal Napoli in Champions contro l’Arsenal.La prima cosa da dire è che gli azzurri hanno incontrato

una delle squadre più forti in Europa, già prima in Premer Lea-gue davanti a formazioni come Chelsea,Tottenham e i due Manchester, United e Ci-ty. Il periodo di forma dei Gunners è a dirpoco meraviglioso (13 partite consecutivevinte tra campionato e coppe varie) dopo loscivolone alla prima giornata in casa control’Aston Villa. E martedì sera mancavanoanche pezzi da novanta come Podolski,Santi Cazorla e Walcott. Bravissimi tutti incasa Arsenal, Giroud si è fatto sentire, e co-me, lì davanti, Sagna ha dato fastidio sullafascia di competenza e Mertsacker ha co-mandato nelle retrovie, per non dire di duecentrocampisti, Arteta, grande distruttore digioco, e Ramsey, vero artista dal futuro ra-dioso, e ultimo, ma primo in tutto, il turco-tedesco Ozil, pagato 50 milioni di euro, ma che il Real Madridsta rimpiangendo, e non poco. Il suo gol, piatto sinistro al voloa mezza altezza dai sedici metri ha ricordato l’artista di tutti, ilgrandissimo nostro amato Diego. Che dire del Napoli? Ha in-contrato una squadra molto più forte, gli azzurri non sono maientrati in partita, tutti insufficienti, a eccezione di Reina autoredi un paio di parate prodigiose, Mertens, entrato nel secondo

tempo con buona personalità, per finire con Insigne e Inler, trai meno peggio della serata londinese. Insomma una squadrasenza idee e senza nerbo, un Napoli passivo che ha subito tan-tissimo, senza una filosofia di gioco, senza cattiveria agonistica.

Può succedere, ma è una sconfitta del collet-tivo. Il Napoli ancora in crescita, ha mostra-to poca maturità in diversi elementi della ro-sa. Non stava bene Albiol, e si è visto, forseun turno di riposo gli avrebbe fatto meglio,non c’era Higuain, vera jattura, e Pandev loha fatto rimpiangere, tanto, per non parlaredi Britos, inguardabile (ahi, Astori dove sei!).L’Arsenal ha sempre attaccato sulla fascia si-nistra del Napoli, considerata da Wenger lapiù debole. Ora bisognerà vedere le tossinedi questa pessima prestazione. Nel calcio unabella vittoria ti carica come è accaduto colBorussia Dortmund, ti fa stare tranquillo, tifa allenare bene, ti dà entusiasmo. Di controle sconfitte lasciano i segni, minano le cer-

tezze. Tuttavia domenica prossima non ci possono essere alibi.Il Napoli contro il lanciato Livorno deve solo vincere. I toscaninon possono essere un ostacolo e un risultato diverso dalla vit-toria minerebbe solo le certezze di Benitez e soci. In campo an-dranno i migliori a disposizione. Alla fine la sconfitta Oltrema-nica può rivelarsi salutare, è stata la prima, ma certamente nonsarà l’ultima.

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NAPOLI - LIVORNO N. Giocatore Ruolo Classe Naz. Presenze A Gol1 FRANCESCO BARDI P 1992 ITA 6 –2 CRISTIANO PICCINI D 1992 ITA 1 –3 GIUSEPPE GEMITI D 1981 GER 2 –7 LUCA BELINGHERI C 1983 ITA 3 –9 SERGIO PAULINHO A 1986 BRA 6 310 ANDREA LUCI C 1985 ITA 6 111 ALESSANDRO LAMBRUGHI D 1987 ITA 3 014 JONNY MENA MOSQUERA C 1991 COL 0 015 IBRAHIMA MBAYE D 1994 SEN 4 017 FEDERICO CECCHERINI D 1992 ITA 6 019 LEANDRO GRECO C 1986 ITA 6 120 INNOCENT EMEGHARA A 1989 SVI 5 122 LUCA ANANIA P 1980 ITA 0 023 RAMOS EMERSON D 1980 BRA 6 024 MARCO BENASSI C 1994 ITA 0 026 LUCA SILIGARDI A 1988 ITA 3 027 MARCO BIAGIANTI C 1984 ITA 1 028 PASQUALE SCHIATTARELLA C 1987 ITA 6 032 TOMMASO BIASCI A 1994 ITA 0 033 NAHUEL VALENTINI D 1988 ARG 3 037 GABRIELE ALDEGANI P 1976 ITA 0 041 ALFRED JOSEPH DUNCAN C 1993 GAN 5 077 LEANDRO RINAUDO D 1983 ITA 4 185 ANDREA CODA D 1985 ITA 5 0

Sei tu quello nel cerchietto rosso nella foto qui sotto? Non perdere tempo...chiama subito il 338 35949 20 o il 334 104 83 81 e vinci un biglietto omaggio per il prossimo incontro del Napoli allo StadioSan Paolo.

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N. Giocatore Ruolo Classe Naz. Presenze A Gol1 RAFAEL CABRAL P 1990 BRA 0 015 ROBERTO COLOMBO P 1975 ITA 0 025 PEPE REINA P 1982 SPA 6 03 BRUNO UVINI D 1991 BRA 0 05 MIGUEL BRITOS D 1985 URU 4 111 CHRISTIAN MAGGIO D 1982 ITA 2 021 FEDERICO FERNÁNDEZ D 1989 ARG 1 027 PABLO ARMERO D 1986 COL 3 028 PAOLO CANNAVARO D 1981 ITA 3 033 RAÚL ALBIOL D 1985 SPA 5 016 GIANDOMENICO MESTO C 1982 ITA 4 017 MAREK HAMSIK C 1987 SLO 5 418 JUAN ZUNIGA C 1985 COL 4 019 GORAN PANDEV A 1983 MAC 6 220 BLERIM DZEMAILI C 1986 SVI 5 17 JOSÉ CALLEJÓN C 1987 SPA 6 324 LORENZO INSIGNE A 1991 ITA 6 022 JOSIP RADOSEVIC C 1994 CRO 2 013 DAVIDE BARITI C 1991 ITA 0 091 DUVÁN ZAPATA A 1991 COL 1 014 DRIES MERTENS A 1987 BEL 4 09 GONZALO HIGUAÍN A 1987 ARG 6 385 VALON BEHRAMI C 1985 SVI 4 088 GOKHAN INLER C 1984 SVI 6 0

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tosamente, è l’evidenza di una carenza dell’organico che, sulpiano tecnico, non è ignorabile. Parliamoci chiaro: una squa-dra con ambizioni importanti, che per il Napoli possono con-cretizzarsi nel lottare per il titolo fino alla fine del torneo e diguadagnare la qualificazione in Champions, non può permet-tersi il balbettante e impreciso Britos tra i titolari, né Fernan-dez e Cannavaro come alternative; non può pensare di sosti-tuire Higuain con Pandev, che non è in grado di trattenere pallaper far salire la squadra né di pressare adeguatamente i difen-sori che impostano l’azione, o con Zapata, un ragazzo che nonsa nemmeno dove si trova e con chi sta giocando. L’Emiratesha detto questo, e lo ha detto senza equivoci. Ha affermato chequando si impone il gioco va tutto bene, ma che quando si su-bisce, se non si tiene palla nell’altra metà campo e la difesa faacqua da un lato c’è poco da fare. Molto poco. Nulla è perduto,sia chiaro: abbiamo più punti della celebratissima Juve inChampions, e gli stessi in campionato. Ma se si vuole portarefino alla fine il sogno, a gennaio la rosa va completata almenoin quei due comparti, altrimenti squalifiche, cali di forma epiccoli infortuni fisiologici faranno la differenza in negativo.E sarebbe un gran peccato doversi svegliare di soprassalto,alla fine del sogno.

Maurizio De Giovanni

IL RACCONTO DELL’EMIRATES

C he storia ha raccontato la trasferta dell’Emirates ai tifosi delNapoli? Certo diversa da quella che avrebbero voluto; nonuna di quelle favole che ti fanno addormentare col sorriso

sulle labbra, di quelle che finiscono con “…e vissero tutti felicie contenti”, no. Più simile a un horror, direi. Più simile a uno diquegli incubi che ti fanno svegliare seduto sul letto, col cuore ingola e felice di ritrovarsi in un’altra realtà. Non è stato il fatto diperdere la partita, anche se alzi la mano chi, tra i cuori azzurri,dopo la squillante vittoria casalinga col Dortmund non avevasperato in un’altra impresa, anche in un pareggio. Perdere ci staeccome, contro un rullo compressore che sta scandendo il ritmodel campionato più importante e livellato in alto d’Europa e forsedel mondo; la squadra di prima fascia del nostro girone controquella di quarta fascia, anche se sappiamo bene che il valore de-gli azzurri è ben maggiore della media delle compagini inseritein questa categoria. Perdere ci sta. Il modo in cui si è perso, in-vece, è inaccettabile. Presentarsi molli e insicuri, non mettere (aeccezione forse di Behrami, Reina e Mertens quando è suben-trato) forza, cuore e passione nel gioco, chiudere di fatto l’in-contro dopo meno di un quarto d’ora è grave. Gravissimo. Il mo-dulo era lo stesso, gli interpreti quasi gli stessi, la condizione psi-cofisica per forza la stessa di Genova, l’ultima vittoria fuori casa.Purtroppo quella che è venuta a galla a Londra, piuttosto impie-

Fabrizio Piccolo

NAPOLI MENO PATHOS, MA SI CRESCE ANCHE COSÌ

T utto s’è detto e scritto sulla grande differenza tra il Napolidi quest’anno e quello cui eravamo abituati nell’era maz-zarriana ma c’era ancora qualcosa che mi sfuggiva. Va be-

ne il cambio di modulo, gli innovativi metodi di allenamento, iriposi infrasettimanali quando meno te l’aspetti. Va bene la dif-ferenza sostanziale tra il savoir faire di Benitez e il grugno delMaz, ma c’è anche un altro aspetto – forte, netto, importante –che questi mesi spagnoleggianti hanno messo in risalto. Eccolala vera differenza: manca quel pathos che era diventato il mar-chio di fabbrica del vecchio Napoli. Ha fatto posto a una consa-pevolezza differente, a una maturità da saggi. Magari c’è chi lorimpiange, perché il Napoli adrenalinico, quello delle rimonteda infarto, quello dei gol impossibili, quello della giacca del Mazche vola via come a dare il segnale “scatenate l’inferno”, nonc’è più. Ma non c’è piùneanche il Napoli dellagrande paura, quello chea volte ha chinato il caposenza reagire, quello chenon ti dava l’impressio-ne certe volte di poterlasvoltare la partita. Pa-thos ascendente e pathosdiscendente, tutto spaz-zato via dalla scopa-Be-nitez. Oggi il Napoli an-che quando gioca così ecosì come col Sassuolo,non ha paura mai. E nonperde la testa. Un equili-brio che se verrà innaf-fiato con cura, porterà arisultati importanti. Be-

nitez l’ha ripetuto spesso: “Non è una corsa di un giorno, maun torneo a tappe e i conti si fanno alla fine”. Insomma non ser-ve un giorno da leone, men che mai 100 da pecora, e – citandoTroisi – neanche 50 da orsacchiotti. Occorre una linea rettapuntata verso l’alto, una crescita “sin prisa ma sin pausa” versoun traguardo che necessita all’occorrenza il risparmio di ener-gie. Dovrà imparare ancor meglio proprio questo aspetto il Na-poli: con Milan e Genoa ha mosso i primi passi in tal senso:quando sarà capace di mettere le partite in ghiaccio senza spre-care oltre il lecito avrà fatto un altro passo avanti. Oggi controil Livorno servirà proprio questo: un Napoli che sappia metteresubito la museruola all’avversario e che sappia vincere senzastrafare. Si cresce anche così, dosandosi con prudenza senzacompromettere i risultati. Il vecchio Napoli spendeva mille per

raccogliere 100, que-sto sta imparando ainvertire i fattori. Cal-colatore? Forse, masolo fino a un certopunto perché la voca-zione offensiva dellasquadra resta e non sicancella: non saràBenitez a mettere ilfreno a mano ai suoicampioni, ma se c’èda imparare cinismoben vengano le lezio-ni di don Rafaè. E sec’è meno pathos pa-zienza, magari alla fi-ne ci saranno piùpunti.

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Mario Passaretti

ALTRO SCHERZETTO ALLA JUVE

A lla fine è arrivato questotanto atteso e sospirato ac-cordo tra il Napoli e Juan

Camilo Zuniga. Il fatidico sì chetutti i tifosi aspettavano. Un rin-novo dovuto e voluto da ambo leparti e palesato anche nel famoso"saltello" estivo al coro di chinon salta è juventino. L'accordoprevede un contratto quinquen-nale con un ingaggio da 4 milio-ni di euro a stagione ma soprat-tutto una clausola rescissoria daben 35 milioni di euro da far pre-supporre la volontà del giocatore, ma in primis della società,di trattenere il colombiano fino alla fine della sua carriera oquasi. Un calciatore duttile capace di ricoprire più ruoli mi-gliorandosi tecnicamente sempre di più stagione dopo stagio-

ne. Di conseguenza sono svanitii sogni della Juve di portarlo inbianconero. L'ennesimo scher-zetto fatto da De Laurentiis alla"vecchia signora" dopo che ave-vano accarezzato il sogno di por-tare alla corte di Conte, un gran-de top player come Gonzalo Hi-guain. Un bomber di razza congrande esperienza internazionaleche non ha esitato a vestire lamaglia di una squadra la cui sto-ria è stata segnata dal suo conna-zionale e idolo dei veri intendi-

tori di calcio, Diego Armando Maradona, le cui gesta rimar-ranno sempre impresse nel cuore e nella mente dei tifosi na-poletani e stimolo per Higuain, più che mai deciso a eguagliar-le.

Domenico Sabatino

L’ANNOSA QUESTIONE STADIO

S Uno stadio colabrodo, pericolosissimo, poco sicuro enon all’altezza del Napoli. È una vergogna assistere allostato di abbandono in cui versa il

San Paolo, telecamere di sorveglianzache funzionano a singhiozzo e che primadella partita vengono rese inutilizzabilicon spray di vernice, scarsa sicurezza,infatti alcuni malintenzionati accedonoallo stadio tramite cunicoli sotterraneiintroducendo spranghe, mazze, bombecarte e altri armamentari pericolosi attia ledere l’incolumità dei veri tifosi, oltreall’immagine del pubblico napoletano.Le tribune fatiscenti, in particolar modola Posillipo, praticamente scomodissimae spesso pur muniti di regolare biglietto,la si trova occupata da persone che da al-tre tribune vengono fatti accomodare da-gli steward, anche non avendone diritto.Le uscite di sicurezza sono spesso nonpraticabili perché occupate da spettatorioccasionali.Non ultimo il problema parcheggio, ol-tre a essere non sufficiente è anche insi-curo, spesso durante la partita, le autovengono rubate o chi è più fortunato laritrova saccheggiata. Praticamente unasituazione insostenibile, una propostaveloce potrebbe essere quella di una ri-qualificazione seria dello stadio elimi-nando in primis la pista di atletica, op-pure una più onerosa che sarebbe quelle di costruire uno stadionuovo al posto di quello esistente con un parcheggio sotterra-neo, dotato di tutti i più avanzati sistemi di sicurezza nonchédi uno shop dove poter acquistare gadget della Società CalcioNapoli. Il San Paolo è l’unico stadio di Champions League

d’Europa che non ha il tabellone elettronico. Il Calcio Napoli,che in tre anni ha raggiunto obiettivi importanti, meriterebbe

uno stadio all’altezza delle squadre più importanti e prestigio-se d’Europa. E proprio sulla questione stadio negli ultimi gior-ni si sono confrontati il presidente Aurelio De Laurentiis e ilsindaco Luigi de Magistris, con il primo che s mostra dispostoa rilevare l’impianto. Che fosse la volta buona?

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Adolfo Mollichelli

ROSA ANCORA INCOMPLETA

A Direte: meno male che c'è il Livorno, così dimentichia-mo le sberle di Londra. In parte il ragionamento fila.Ma è pur vero che le cannonate dei Gunners hanno pro-

dotto macerie. Perché hanno messo a nudo quanto vado so-stenendo da tempo e a maggior ragione a campagna acquisticonclusa. Anche nella sfolgorante ouverture azzurra, sia inItalia che in Europa, avevo intravisto, ascoltato note dolenti:la mancanza di un altro difensore di statura europea (magariduttile nell’impiego), l’assenza di un centrocampista che sap-pia prendere per mano la squadra nei momenti topici e chesappia dettare i tempi di gioco, la necessità di un valido so-stituto di Higuain, unica punta centrale di valore assoluto.Queste manchevolezze nella rosa hanno prodotto sia il mezzoscivolone con il Sassuolo che il… fumo di Londra. Ora ci sirituffa nelle storie ordinarie di casa nostra. E il turno sembre-rebbe propizio per tornare in vetta se la Roma capolista (unasquadra rinata grazie alla bravura di Garcia) dovesse fermarsial Meazza. Pensate un po’: Mazzarri che "porta" il Napoli invetta, non allenandolo naturalmente... E poi si potrebbe al-lungare anche sulla Juve che deve vedersela col Milan. Sa-rebbe deleterio far ricorso a un turnover “importante” consi-derando una pura formalità il match con il Livorno che gio-

cherà la sua partita in tranquillità di spirito grazie a una clas-sifica decisamente tonificante. E attenzione a Paulinho, unrecente passato nel Sorrento, che è attaccante rapido che vedebene la porta. Credo che possa essere la partita di Higuain.L’attaccante argentino - fuori in Champions per infortunio -avrà gran desiderio di ritrovare la via del gol. Per se stesso eper la squadra che in zona gol non può fare a meno del bom-ber venuto da Madrid. E questo si è ben capito nella nebbia(stavolta metaforica) di Londra.

I l Napoli che ha lasciato punti e un briciolo di dignità sulcampo dell’Arsenal, martedì scorso, è chiamato a un’im-mediata reazione contro il Livorno in campionato. La due

sberle rimediate contro i Gunners dovranno essere lo stimoloper la truppa di Benitez, ridimensionata nelle aspettative, piùche nelle ambizioni, che restano quelle di una formazioneche vuole fare grandi cose nelcorso della stagione. Certo i pri-mi venti minuti visti a Londra la-sciano l’amaro in bocca e offro-no il fianco a una serie di rifles-sioni. La prima cosa che balzaagli occhi è, purtroppo, l’inade-guatezza del reparto difensivo acerti livelli. Quando sale la qua-lità degli attaccanti avversari e siabbassa quella dei difensori (èaccaduto anche contro Zaza delSassuolo), diventa un problemaserio opporre resistenza e nessu-no tra Britos, Cannavaro e Fer-nandez è il top player di cui il re-parto aveva bisogno, assieme ad Albiol, per fare il salto diqualità. Non ce ne vogliano i diretti interessati ma, per unmotivo o per un altro, vuoi mancanza di esperienza interna-zionale, vuoi per caratteristiche fisiche, vuoi per limiti tec-nici, i tre centrali a disposizione di Benitez rappresentano divolta in volta il punto debole della squadra, mai all’altezzadi un attacco devastante, quando c’è Higuain in campo e diun centrocampo comunque competitivo, sempre che Hamsik,sia ben inteso, si decida a giocare tutte le partite, anche quel-le cosiddette ”di cartello”. Si doveva intervenire in sede di

mercato, questo è evidente, ma la società ha deciso, una voltasaltate le trattative per gli obiettivi principali (vedi Astori,Rami, Gonalons e J. Martinez), di puntare su giovani spe-ranze (Zapata e Radosevic) e promesse mai mantenute (Fer-nandez). Non resta che tenere botta fino a gennaio, sperandodi fare più strada possibile in Europa e soprattutto non per-

dendo punti preziosi in campio-nato, dove la concorrenza è mas-siccia per svariati motivi. La Ro-ma e l’Inter non hanno le coppe,circostanza che le favorirà neltempo. I capitolini, soprattutto,sembrano baciati da un benesse-re insperato e vanno come untreno, pur avendo incontrato fi-nora squadre di livello non ec-celso (vedi il derelitto Bologna,che ha rimediato cinque golall’Olimpico), poi c’è la Juven-tus, forte, esperta e che a quantopare anche quest’anno può con-tare sulla “spinta” benevola della

classe arbitrale, che “scientificamente” mette una toppa nonappena si intravede una falla nel non più perfetto meccani-smo di Antonio Conte. Attenzione quindi a rialzare subito latesta, a cominciare dalla partita con il Livorno, maledetta-mente difficile perché i toscani stanno giocando un buon cal-cio, hanno in Paulinho un attaccante che avrebbe fatto co-modo anche al Napoli, come punta di scorta e perché il pa-reggio conquistato dal Sassuolo al San Paolo ha dato agli al-tri la convinzione che da queste parti si può anche osare.

Marco Martone

INNO CHAMPIONS SENZA UBRIACATURE

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E’ UN MIRAGGIO, IL SAN PAOLO APRE DI POMERIGGIO!Bruno Marra

V oi non ci crederete ma domenica 6 ottobre assisterete a unospettacolo più unico che raro: il Napoli che gioca di po-meriggio al San Paolo. È la prima volta in questa stagione

che vedremo il pallone sotto il sole di Fuorigrotta. Ed è anchel’ultima volta che il Napoli giocherà alle 15 nel nostro stadio finoalla fine del 2013. E se la notizia non scuote le nuove generazio-ni, abituate ormai a un calcio che scambia la notte per il giorno,a noi figli degli anni ‘80 fa un effetto magico e nostalgico. Unavolta si giocava solo la domenica, giorno santificato alla passio-ne. Oggi la regola è diventata eccezione. Noi la domenica po-meriggio, ci abbiamo urlato, gioito, sofferto, goduto. Il pallonelo abbiamo conosciuto, maledetto e benedetto. E di domenica ciabbiamo vinto lo scudetto. Proprio nel giorno che Dio decise sidovesse riposare, Diego pensò che era giunto il momento di so-gnare…IL SUO NOME È SANTA ROSA – Per noi la domenica santacominciava sin dal mattino. Ed era una vera e propria liturgia.Andavo con mio padre allo Chalet Azzurro di Mergellina e poidi ritorno passavo per Fuorigrotta, tappa obbligata per respirarel’aria della partita, vedere le bancarelle in festa, sentire l’entu-siasmo della gente. E per comprare le sfogliatelle. Che in realtàerano sfogliatelle elaborate, più grandi e ripiene di crema: si chia-mavano Santa Rosa. Una delizia sopra ogni cosa. Ma non si do-vevano neppure toccare prima della partita. Erano una specie diobolo da consumare sull’altare solo dopo il sacro rito domeni-cale. Tanto è vero che il gusto della Santa Rosa non dipendevadalla qualità dell’impasto o dalla crema, ma semplicemente dalNapoli che vinceva. Se il Napoli perdeva, Santa Rosa era unabestemmia, e si mangiava solo pane e veleno. In verità un paiodi volte provai a proporre a casa una soluzione alternativa: “maa scanso di equivoci, pecchè nun c’a mangiammo primm sta San-ta Rosa?”. Mio padre mi incenerì col suo silenzio, e capii che lamia richiesta suonava come un sacrilegio…MEZZOGIORNO DI CUOCO – I più “malati” allo stadio ci an-davano a mezzogiorno, massimo all’una, quando si faceva tardi.

Era una spedizione scientifica con tanto di armamentario al se-guito. Thermos, bottiglia di vino, libagioni variegate, sigarette,sciarpette e carte po’ tressette! Oggi i più raffinati lo chiame-rebbero beauty case ludo-gastronomico dalle nuance ruspanti.Una volta si chiamava semplicemente: mappatella. In cui c’erail culto assoluto della mitica “Marenna”. Solitamente il mustera: palatone con polpette e salsa che “scorre” come se pioves-se. Con alcune varianti sul tema: melenzane a “fungetiell” opeperoni int’ a tiella. Che solitamente erano: “ ‘a guerra!”.Al tempo non esisteva il fantacalcio, in Curva conoscevano soloi giocatori nostri, gli altri: “nun so’ nisciun!”. E se girava male:“cacciano a scienza sul contro a nuje”. I calciatori erano nume-rati dall’1 all’11, senza nomi sulla schiena, ma impressi nel no-stro cuore. Per noi il 4-4-2 o il 4-3-3 al massimo erano i puntidella scopa. E se a qualcuno durante la partita gli veniva lo schi-ribizzo di disquisire su argomentazioni tecniche, c’era semprequello dietro che si alzava impetuoso: “cumparièèèè a nuje statattica nun ci interessa, basta cha schiattamm o pallone dint’arezza!”. Filosofia e saggezza.Così, alla fine quando le cose andavano bene, era festa. E dopola Santa Rosa (santa subito) il lunedì non si andava manco ascuola. Ma se le cose andavano male, mio padre diventava im-provvisamente ambasciatore ONU (organizzazione napoletaniuniti) e si faceva portavoce dell’esclamazione che accomunavain un solo urlo tutto il nostro mondo: “wa’, domani è lunnerì, eche mazzata nfront!”.Adesso si gioca pure il lunedì e in tutti gli altri giorni, a tutte leore, senza più religione. Nun se capisce cchiù niente. Invecequella era la domenica della brava gente. E allora per una volta godiamoci ancora il San Paolo sotto alsole illuminato a giorno!“Marenna” e tressette torneranno a trionfare su evoluzione me-diatica e diritti tv. Accomodatevi! Il Napoli di pomeriggio ‘overimm mo e nunn’o verimm cchiù”!

Tresette e “marenna” come negli anni ‘80, torna la liturgia della Domenica Santa

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Gianni Improta

IL RICORDO DI NINO.

C iao Nino, sono ancora incredulo, non mi capacito, vadoindietro nel tempoe ti rivedo giovane

debuttante in primaSquadra nel nostroamato Napoli. Fui io acederti il posto sul finiredell’anno calcistico1979/80. Mi inorgogli-sco solo al pensiero diaverti potuto aprire laporta del palcoscenicodella seria A.Caro Nino, dimmi che èuno scherzo, come usa-vamo sempre fare. Sia-mo nati nello stessogiorno, con qualche an-no di differenza, il 22 gennaio, festeggiavamo i nostri com-pleanni insieme, sia a Napoli, come compagni di squadra, sia

a Catanzaro, tu come calciatore, io come direttore. È molto duraper noi mandare giù que-sto triste boccone che ildestino ci ha riservato. So-no molto dispiaciuto, an-che perché, tante cose ciaccomunavano, non solole squadre dove abbiamomilitato, Napoli, Catanza-ro e Juve Stabia sia purecon ruoli diversi, ma il ri-spetto e la stima che consimpatia reciproca aveva-mo.

Ciao NinoGianni Improta.

Giuseppe Piccolo (vicepresidente AINC)

IL TRISTE EPILOGO DI UNO SCUGNIZZO

I ntristisce non poco l’infausto destino dell’ex calciatore delNapoli Gaetano Musella, trovato cadavere lunedì scorso nelsavonese in una pineta a monte di una scogliera, morto per

un infarto fulminante. Ha giocato nel Napoli di Krol e Marche-si, aveva 53 anni napoletano doc e si era avvicinato giovanissi-mo al calcio effettuando la trafila nelle giovanili. Il suo debuttoin serie A con la maglia azzurra, appena diciottenne, nella sta-gione 77-78, nel campionato successivo fu mandato in prestitoal Padova, dove giocò 23 partite segnando 8 gol. Attaccante dipiede destro, era un calciatore dotato di estro, fantasia, velocitàe purissima tecnica di base, tutte doti che metteva maggiormen-te in evidenza quando veniva schierato sul fronte destro dell'at-tacco. Tornato a Napoli l'anno successivo, nella rosa di unasquadra che contava tra i suoi campioni Ruud Krol e GiuseppeDamiani ed era allenata da Rino Marchesi, giocò con la magliaazzurra per tre stagioni consecutive, totalizzando complessiva-

mente 67 presenze e segnando13 gol. Gli anni migliori furonoper lui gli ultimi due vissuti aNapoli, con la squadra che arri-vò terza e poi quarta in classificae disputò anche la Coppa Uefa.La sua fine prematura lasciasgomenti, alla famiglia di Gae-tano vanno i saluti commossi deinostri club e di tutti gli sportivinapoletani che conservano nelcuore la spontaneità e la simpa-tia che lo caratterizzavano.nel-l’occhio. Ciao Gaetano!

L’Associazione Italiana Napoli Club, in personadel presidente Saverio Passaretti e tutta la re-dazione del periodico Cuore Azzurro, sono vi-cini alla famiglia di Gaetano Musella, indimen-ticato campione del Calcio Napoli, scomparsoprematuramente e strappato ai suoi cari in co-sì tragiche circostanze.

Il presidente.

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NAPOLI - BORUSSIA 2-1

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ARSENAL - NAPOLI 2-0

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Attilio Marchionne

PARTENZA COL FRENO TIRATO

PRIMAVERA Col Mondiale under 17 alle porte, il via il 17 ot-tobre negli Emirati Arabi e due azzurri convoca-ti, Tutino e Romano, si può fare un minibilanciodi questo inizio di stagione che ha visto i ragazzidi Saurini avere una partenza col freno tirato incampionato e un rendimento altalenante nellaYouth League, vera Champions dei giovani.L’ultimo risultato, il 4-1 rimediato in Inghilterracon l’Arsenal ora capolista con 6 punti, non devefar dimenticare il successo nel primo turno in ca-sa col Borussia Dortmund che l’altro ieri si è ri-fatto a spese del Marsiglia (5-2). Dicevamo chela pausa arriva al momento giusto. Il Napoli, rin-novato in larga parte della sua rosa, è partito ma-lissimo. Finora in cinque partite ha collezionatodue vittorie, due pareggi e una sconfitta nettissi-ma (5-1) alla prima giornata con la Lazio. È set-timo in classifica staccato già di 6 punti dalla Ro-ma capolista.

ALLIEVI NAZIONALIIn attesa della sosta in programma tra quindicigiorni, il Napoli Allievi di Mazzella affronta nelprossimo weekend il Bari in trasferta. Per gli az-zurri finora, complice l’infezione intestinale cheha decimato in alcune gare il gruppo, è un cam-pionato da centro classifica, ma è sicuramenteprematuro fare previsioni. Il ruolino recita così:due vittorie, una netta sconfitta casalinga con laRoma, seconda in classifica e una gara da recu-perare, rimandata proprio per i noti fatti medici.In classifica azzurri quinti a pari merito con La-tina e Fiorentina, ma con una gara da recuperare.Nell’ultimo turno le reti di Selva e Negro hannoconsentito al Napoli di prevalere sui cugini dellaJuve Stabia. Domenica l’impegno col Bari inPuglia non pare sulla carta difficile.

GIOVANISSIMI

NAZIONALI

Il discorso fatto per la formazione Allievi variproposto anche per i Giovanissimi che dome-nica affrontano la Reggina in trasferta vantan-do una posizione di centro classifica, maanch’essi con un turno da recuperare per la no-ta forma influenzale che ha colpito la squadrae che non ha permesso la disputa del match intrasferta col Palermo che presto sarà recupera-to. L’ultimo turno ha visto i ragazzi di Liguoriimpattare con la Salernitana con la quale il Na-poli condivide il secondo posto. La classificaè cortissima e un’eventuale vittoria nel recu-pero col Palermo potrebbe lanciare gli azzur-rini al primo posto. Ma è troppo presto per fareprevisioni. Al comando ci sono due squadreper ogni regione siciliana, (Palermo e Trapani),calabrese (Reggina e Catanzaro) e campane(Paganese e Nocerina).

Settore giovanile

P rimo appuntamento con l’osservatorio sul settore giovanile azzurro che complice qualche problema extracalcisticonon è partito proprio a tutta. Tuttavia ricordando quanto successo lo scorso anno con le tre formazioni nazionaliche filavano alla grande e che poi nel moment clou si sono fermate speriamo che in questa stagione succeda l’in-

verso.

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Tenta la fortuna con noi...RUBRICA SCOMMESSE

Inter – Roma x a 3,50

Catania – Genoa x a 3,25

Lazio – Fiorentina 1-2 a 1,30

Chievo – Atalanta 1 a 1,30

Importo scommesso 10 euroVincita potenziale 192,24

Inter – Roma gol a 1,53

Napoli – Livorno over 2,5 a 1,65

Sampdoria – Torino x a 3,10

Juventus – Milan x a 2,27

Importo scommesso 10 euroVincita potenziale 177,64

Bologna- Verona x a 3,30

Catania – Genoa under 2,5 a 1,78

Udinese – Cagliari 1-x a 1,23

Parma – Sassuolo 1 a 1,62

Importo scommesso 10 euroVincita potenziale 117,04

Parma – Sassuolo x a 3,90

Sampdoria – Torino x a 3,10

Udinese – Cagliari x a 3,40

Bologna- Verona 2 a 3,30

Importo scommesso 10 euroVincita potenziale 1356,50

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