Upload
gabriele-grillo
View
216
Download
1
Tags:
Embed Size (px)
Citation preview
Corso di Antenne (TLC)
Prof. Marco Farina
DEB
Modalità esame
Prova solo orale
Testi consigliati
C. A. Balanis, Antenna Theory: Analysis and Design, John Wiley & Sons, 1997.
E. C. Jordan, K. G. Balmain, Electromagnetic waves and radiating Systems, Prentice Hall Inc.
Dispense lezioni
Lezione introduttiva: richiami
S
dst
d nBlE
BE
t
D
QdsS
nDD
S
dst
Id nDlH
0 S
ds nBB
0 B
DJH
t
BvEF
q
+ Tutto sui campi EM ed i loro effetti!
Relazioni energetiche in un campo elettromagnetico: teorema di Poynting
Definiamo la quantità ExH, vettore di Poynting: perché? pensando all’onda piana pare una quantità interessante: è
un vettore orientato nella direzione di propagazione.
Dimensionalmente è una potenza per unità di area (E in V/m, H in A/m, EH è in VA/m2 cioè Watt/m2)
Proviamo a trarre qualcosa dalle equazioni di Maxwell, ipotizzando solo di avere mezzi “senza memoria” (, non dipendono dal tempo), isotropi e lineari
Distinguiamo le correnti in due classi: quelle impresse (per esempio da un generatore alternato) Ji e quelle indotte dal campo J
Relazioni energetiche in un campo elettromagnetico: teorema di Poynting
Le equazioni del rotore sono in questo caso
BEt
itJJDH
HEP HEEH
Calcoliamo la divergenza del vettore di Poynting
...Abbiamo usato un’altra identità
ittJEJE
BH
DEP
Sostituiamo a secondo membro le eq di Maxwell
Relazioni energetiche in un campo elettromagnetico: teorema di Poynting
Immaginiamo che le correnti indotte J fluiscano in un conduttore con conducibilità : la legge di Ohm
ittJEJE
BH
DEP
2EJE
ED HB
Inoltre, per mezzi lineari, isotropi, senza memoria
iEHEt
JEP
222
2
1
2
1
densità di potenza fornita dal generatore
densità di potenza dissipata per effetto termico
densità di energia del campo elettromagnetico (?)
Esprime la conservazione dell’energia
Relazioni energetiche in un campo elettromagnetico: teorema di Poynting
Integriamo su un volume per ricavarne la forma integrale: applichiamo il teorema della divergenza
dVdVEdVHEt
dsV
iVVS
JEnP 222
2
1
2
1
Il primo termine è un flusso di energia nel volume per unità di tempo
Allora, rileggendo il teorema di Poynting come conservazione dell’energia, leggiamo l’equazione di sopra dicendo che l’energia che forniamo nell’unità di tempo ad una certa regione deve essere uguale alla somma di
Potenza dissipata per effetto Joule nei conduttori Potenza immagazzinata dal campo elettromagnetico in tale regione Potenza netta portata via attraverso la superficie di bordo S della regione V dalle onde
elettromagnetiche
teorema di Poynting: come viaggia l’energia? In un conduttore ideale E ed H sono nulli: quindi P è nullo.
Dove viaggia l’energia? Immaginiamo un esperimento: Il campo elettrico e la
corrente nel filo sono orientati lungo z: legge di Ohm
zzz l
RiE uuE
i
superconduttore
Conduttore realez
B
Il campo magnetico è dato dalla legge di Biot-Savart
uuH
r
iH
2
Il vettore di Poynting
rrr rl
RiP uuHEP
2
2
Cioè viaggia esternamente (nel dielettrico o
nel vuoto) e penetra radialmente
l
teorema di Poynting: come viaggia l’energia? Tra l’altro facendone il flusso attraverso un cilindro
concentrico, di raggio r: solo la superficie laterale contribuisce:
Pari alla potenza dissipata per effetto Joule
22
22
Rirlrl
Rids
S
nP
Condizioni al contorno Abbiamo le equazioni differenziali. Quali sono le
condizioni al contorno? Come si devono comportare i campi quando
incontrano un materiale diverso?
Le equazioni di Maxwell valgono ovunque: usiamo la loro forma integrale e vediamo che vincoli devono rispettare le soluzioni delle equazioni differenziali (valide nel “punto”)
Condizioni al contorno: continuità componente elettrica tangenziale
Supponiamo di avere due mezzi, caratterizzati da permettività (1, 1) e (1, 1), rispettivamente
Decomponiamo il campo nelle sue componenti tangenziali (Et) ed ortogonali (En) alla superficie di separazione
2
1 1tE
2tE
Usiamo la legge di Faraday, applicata ad un percorso rettangolare intorno all’interfaccia
lEEd tt 21lE Bt
td B
lE Riduciamo l’altezza del rettangolo fino a renderla infinitesima: il
contributo alla circuitazione di En diventa nullo, come il flusso B per cui
0
Quindi la componente tangenziale di E deve essere continua all’interfaccia
Condizioni al contorno: continuità componente magnetica tangenziale
Facciamo lo stesso ragionamento per H
Usiamo la legge di Ampère-Maxwell, applicata ad un percorso rettangolare intorno all’interfaccia
lHHd tt 21lHDtJ
td D
J
lH
Riduciamo l’altezza del rettangolo fino a renderla infinitesima: il contributo alla circuitazione di Hn diventa nullo, come il flusso di D, ed il flusso di J (se si ha una densità finita di corrente J...)
0 La componente
tangenziale di H deve essere continua all’interfaccia
2
1 1tH
2tH
Densità di corrente J
Condizioni al contorno: continuità componente elettrica D normale
Usiamo la legge di Gauss applicata ad un cilindretto
Facciamo tendere a zero l’altezza del cilindretto, così che si annulli qualunque contributo tangenziale. Se DS è la superficie della base
VS
ds nD
Quindi in assenza di cariche libere superficiali , la componente ortogonale di D è continua, cioè
2
11nD
2nD
SSDD nn 21
21 nn DD
221121 0 Se nnnn EEDD
Condizioni al contorno: continuità componente elettrica B normale
Per B possiamo fare lo stesso, con la semplificazione che non esistono cariche magnetiche
La componente ortogonale di B è continua, cioè
2
11nB
2nB
221121 nnnn HHBB
Condizioni al contorno: cosa succede in prossimità di un conduttore ideale??
Il campo elettrico interno è nullo
Quindi: La componente tangenziale di E è nulla sia dentro che in prossimità del conduttore 021 tt EE
2
11nE
02 nE
1tE
La dimostrazione relativa alla continuità delle componenti tangenziali non cambia: è vera anche qui
Cosa possiamo dire della componente normale? Non conviene ragionare in termini di D nel conduttore... Ma vale sicuramente che 2010 nnr EE Quindi Dn fuori, in prossimità del conduttore ideale è pari alla
densità di carica superficiale
Condizioni al contorno: cosa succede in prossimità di un conduttore ideale??
Il campo magnetico?
La discussione su B normale non cambia: la componente di B normale è nulla nel conduttore e deve essere nulla anche nelle immediate vicinanze
Per quanto riguarda la componente tangenziale, si era assunta una densità di corrente finita. In realtà ora il campo magnetico tangenziale non è generalmente nullo al di fuori del conduttore (è legato ad E normale dalle eq di Maxwell) mentre è sicuramente nullo nel conduttore. Come è possibile?
Occorre pensare che J -legata alla densità di carica- non sia finita (del resto l’importante è che I, la corrente -legata alla carica-, sia finita) nel qual caso il flusso sarebbe rimasto finito anche per un’area che tende a zero; si definisce una corrente per unità di larghezza Js [A/m] che scorre su uno strato infinitesimo di spessore: del resto le cariche su un conduttore sono tutte in superficie….
2
1 1tH
2tH
Densità di corrente J
lHHd tt 21lH DtJ 0 lJ s
Condizioni al contorno per un conduttore ideale
Quindi B ed H normali sono nulli su un conduttore, mentre H tangenziale è pari alla corrente superficiale
Le precedenti relazioni le possiamo riassumere in forma vettoriale (indicando con n la normale alla superficie di separazione)
s
s
J
Hn
Dn
Bn
En
0
0 Campo elettrico tangenziale nullo
Campo di induzione magnetica normale nullo
Campo induzione elettrica normale pari alla densità superficiale di carica
Campo magnetico tangenziale pari alla densità di corrente superficiale
Ma occorrono tutte? Unicità della soluzione
Dobbiamo distinguere tra problemi “interni” (in una regione finita) ed “esterni” (tutto lo spazio: tipico delle antenne)
Concentriamoci per il momento sui problemi interni: immaginiamo di avere due soluzioni delle equazioni di Maxwell E,H,J ed Eo,Ho,Jo, in condizioni di linearità
Scriviamo il teorema di Poynting per il campo
0101 ; HHHEEE 01 JJJ
in un dato volume V contenuto in una superficie S, cioè
n
S
Ma occorrono tutte? Unicità della soluzione
Ip. 1: la sorgente del primo campo (J) è identica alla sorgente del secondo
dVdVEdVHEt
dsVVVS
112
12
12
1 2
1
2
1JEnP
010 JJJ Vint
Ssu t 00 nHnHnEnE o
Ip. 2: le componenti tangenziali sul bordo del volume (S) o del campo elettrico o del campo magnetico, coincidono
In pratica i due campi (E,H) ed (E0,H0) sono generati dalla stessa sorgente, quindi la “sorgente differenza” è nulla sempre
In pratica, abbiamo indicato con n la solita normale alla superficie, e chiediamo che le componenti tangenziali dei due campi (E,H) ed (E0,H0) coincidono sul bordo della regione S. Come conseguenza su tutto il bordo, la componente tangenziale di E1 o di H1 diventa zero, ed il flusso del vettore di Poynting sparisce
Ma occorrono tutte? Unicità della soluzione
Che afferma che che l’energia elettromagnetica immagazzinata dal campo E1 H1 (integrale a primo termine) può essere o stazionaria o decrescere: infatti il secondo termine, essendo l’integrando positivo o nullo, è negativo o nulloSe però in un qualunque unico istante (es t=0) i campi coincidono, cioè E=Eo ed H=Ho in tutto il volume V, l’energia immagazzinata da E1,H1 in quel momento è ovviamente nulla. Ma abbiamo appena detto che l’energia (quantità positiva) può solo decrescere o rimanere uguale; non potendo decrescere sotto zero, non può che restare E=Eo ed H=Ho per ogni t
Quindi rimaniamo con
dVEdVHEt VV
2
12
12
1 2
1
2
1
Unicità della soluzione
Quindi perché la soluzione delle equazioni di Maxwell sia unica per problemi spazialmente limitati occorre e basta
•Assegnare le condizioni iniziali in tutto il volume•Assegnare o le componenti tangenziali di H o quelle di E su S per ogni istanteRisultato notevole!
Può spaventare il fatto che, almeno in un istante iniziale, occorre assegnare il campo ovunque; considerate però che con sorgenti sinusoidali, in regime permanente (dove le condizioni iniziali non servono più e osserviamo le soluzioni, anch’esse sinusoidali, da un tempo arbitrariamente lungo) quanto detto dimostra che basta assegnare il campo tangenziale su una superficie in E oppure in H per avere la soluzione univocamente determinata!!
Regime permanente armonicoImmaginiamo un semplice circuito LR, con un generatore di corrente
Vogliamo calcolare la tensione misurata ai capi del generatore
L
Ri
VR
VLV?
)cos(0 tii
Regime permanente armonico
Legge di K. alle Maglie:
quindi
L
Ri
VR
VLV?
)cos(0 tii
LR VVV ?
La corrente che scorre è sempre i data (Legge di K. per le correnti), per cui:
Legge di Ohm
iRVR )cos(0 tRi Relazione per gli induttori
dt
diLVL tsinLi 0
tsinLitRiV 00? cos In generale, per un circuito lineare, a sorgenti armoniche
corrisponderanno risposte armoniche con la stessa frequenza, con fasi diverse
2/coscos 00? tLitRiV
Regime permanente armonico: i fasoriUn espediente utile: l’uguaglianza di Eulero
oppure
Allora potremo scrivere, per esempio tje Recos
REGOLA 1: In pratica, invece delle funzioni armoniche, useremo la parte reale dell’esponenziale complesso
jsine j cos
)2
cos( ttsin
)2
(Re
tje
tjjee
2Re
Il vantaggio: integrazioni e differenziazioni banali, e le equazioni integrodifferenziali nel tempo che descrivono circuiti con memoria, divengono algebriche
Di fatto, useremo nei conti tutto l’esponenziale, recuperando la parte reale solo alla fine
Regime permanente armonico: i fasoriinfatti
Notiamo che in qualunque operazione ci ritroviamo exp(jt) a fattore: perché non sottintenderlo? Questa sarà la nostra REGOLA 2: sottintendiamo l’esponenziale nel tempo (così il tempo non compare più da nessuna parte esplicitamente)
Quel che rimane, lo chiamiamo Fasore ed è generalmente un numero complesso: per esempio
Il fasore corrispondente a Acos(t) è A
Quindi, quando rivogliamo la grandezza nel tempo, moltiplichiamo il fasore per exp(jt) e prendiamo la parte reale del risultato. Vediamolo per il nostro semplicissimo esempio
tjtj ejedt
d
j
edte
tjtj
Il fasore corrispondente a Asin(t) è 2
j
Ae
Regime permanente armonico: i fasoriIn termini fasoriali la corrente che scorre nel circuito è semplicemente i0 e
… il cappelletto solo per ricordare che sto usando il trucco dei fasori e che le quantità possono essere complesse.
Se vogliamo recuperare l’espressione nel tempo? Semplice!
RiVR 0ˆ LijVL 0
ˆ
0?̂ iLjRV
Quindi
tjeVtV ??
ˆRe)( tjsintLjRi cosRe0
tsinLitRi 00 cos
Equazioni di Maxwell in regime armonico permanente
Basta rimpiazzare le derivate nel tempo con prodotti per j
BE j JDH j
L’equazione di Helmholtz
La quantità /c si definisce numero d’onda, e si indica con k; si definisce anche un vettore d’onda, come un vettore di modulo k e direzione corrispondente al vettore di Poynting
D 0 B
2
2
22 1
tc
E
E
EE
2
22
c
Diventa (nota, non usiamo il cappelletto per semplificare le notazioni…)
022 EE
k
Onde piane in regime armonico permanente
022
2
xx EkEz
Vediamo il caso dell’onda piana: immaginiamo di avere un campo elettrico tutto in x e che dipende solo dalla coordinata z
x
z
xx zEz uE
)()( L’equazione d’onda per il campo elettrico diventa semplicemente
La soluzione è una combinazione di esponenziali in kjkzjkz
x eEeEE Volendo recuperare l’espressione nel tempo, per esempio della
componente progressiva (assumiamo E+ reale (E0) per semplificare)
)Re()( tjxx eEtE )Re( kztjeE
c
ztE cos0
Polarizzazione onde piane Fin qui abbiamo visto onde piane con una sola
componente di campo E, e che quindi oscillano sempre in uno stesso piano: queste si dicono polarizzate linearmente (anche ovviamente se con due componenti di campo E, purché l’oscillazione avvenga in un piano)
Un insieme di onde piane propagantesi nella stessa direzione, ma con orientazioni e fasi arbitrarie dei campi, generano un’onda non polarizzata
Due onde piane, stessa freq, ma diverse ampiezze fasi ed orientazioni (ma con relazioni prefissate) producono un’ onda polarizzata ellitticamente
Polarizzazione onde piane
Infatti, se per esempio abbiamo
Notiamo che, mettendoci in un punto (es z=0)
Che è l’equazione parametrica di una ellisse. Se è /2 ed E1=E2 è proprio una circonferenza: polarizzazione circolare
v
ztEEx cos1
v
ztEEy cos2
tEE
tEE
z
y
x
cos
cos
0
2
1
Polarizzazione onde piane
Infatti, nella polarizzazione circolare avremo
v
ztEEx cos1
v
ztsinEE y 1
y 0,0 zt
x
0,2
zt
x
y
Polarizzazione onde piane
In termini di fasori avremmo (pol. Ellittica)
Nota: fin qui abbiamo parlato di c come velocità di fase dell’onda em nel vuoto o in aria; il discorso resta valido in generale con l’accorgimento di usare la giusta velocità
jkzx eEE 1
)(2
kzjy eEE
Polarizzazione onde piane
Polarizzazione Lineare
Polarizzazione Circolare
Radiazione: condizioni al contorno nel tempo Cosa succede quando la regione S in cui si risolvono le eq di
Maxwell è all’infinito?
Campi e variazioni, nonché le interazioni si propagano con velocità finita
Quindi la condizione al contorno su un contorno infinito, nel tempo, è che il campo all’infinito sia sempre nullo
Radiazione: condizioni al contorno in frequenza In frequenza all’infinito vale la condizione di radiazione di
Sommerfield
Sostituisce le condizioni su S fissando un flusso di potenza reale attraverso S all’infinito
Stabilisce che E ed H vadano a zero almeno come 1/r
0)()(lim r
rr urHrE
Stabilisce che E ed H all’infinito approssimino un’onda piana
Il potenziale vettore Abbiamo visto che 0 B
Per cui è sempre possibile scrivere AB
Dove A si definisce potenziale vettore Così come il potenziale scalare era definito a meno di una
costante, il potenziale vettore non è unico
Abbiamo molti gradi di libertà: se sostituiamo
AA
' B non cambia, poiché il rotore del gradiente è nullo
La magnetostatica è completamente determinata dalla condizione di divergenza nulla (conglobata nella definizione di A) e dalla legge di Ampère
Il potenziale vettore Inserendo la nostra scelta nella legge di Ampère
JB
0 JA
0 Vale però l’identità (che utilizzeremo spesso)
AAA
2 Possiamo sfruttare la nostra discrezionalità nella scelta
di A imponendo che la divergenza sia “comoda”, per esempio nulla; il primo termine sparisce e la legge di Ampère per il potenziale diventa
JA
02
Somiglia all’equazione di Poisson : di fatto corrisponde a 3 equazioni di Poisson.
V2
Il potenziale vettore
cioè
In più A è orientato come la corrente: semplificazione importante!
zz
yy
xx
JA
JA
JA
02
02
02
Conosciamo (almeno in teoria) la soluzione di una equazione di Poisson per il potenziale elettrico, che è il potenziale di una distribuzione continua di cariche
'4
')(
0
V
dVV
rrr
La soluzione generale per il potenziale vettore sarà analoga, dove invece di di 0 avremo 0J
eccetera dVJ
AV
xx
'4
')( 0
rrr
Uso del potenziale vettore nel caso dinamico
Abbiamo visto che essendo 0 B
E’ possibile scrivere AB
e che il potenziale vettore può essere definito a meno del gradiente di un campo scalare (potenziale)Sostituiamo nell’equazione di Faraday
t
B
E
A
t t
A
Quindi due grandezze con ugual rotore sono uguali a meno di un gradiente, per cui
t
AE
Uso del potenziale vettore
Ora usiamo tale espressione nella legge di Gauss
D
Quindi
Ora sostituiamo nella legge di Ampère/Maxwell
D’altro canto sappiamo che
At
2
At
2
t
DJA
t
EJ
tt
2
2AJ
AAA
2e che la divergenza del potenziale vettore è un nostro grado di libertà. Quindi scegliamo
t
A Scelta (o Gauge) di Lorentz
Uso del potenziale vettoreCon tale scelta, il potenziale vettore soddisfa ad un’equazione d’onda, come la conosciamo
Ed anche l’eq per il potenziale scalare diventa
Nota: la scelta di Lorentz non solo semplifica i conti, ma ha un significato fisico: esprime in modo diverso la continuità della carica
JA
A
2
22
t
2
22
t
Uso del potenziale vettoreLa scelta di Lorentz, nel caso armonico, consente anche di ricavare sia H che E dal solo potenziale vettore; infatti
avendo utilizzato la gauge per ottenere il potenziale scalare in funzione di quello vettoriale
j
AAjE
Soluzione del potenziale vettore: staticoNel caso statico abbiamo già visto come fare; vediamo cosa succede con le formule attuali
Come ci aspettavamo. Le sappiamo risolvere:
JA 2
2
dV
V
'4
')(
rrr
dV
V
'4
')(
rr
JrA
Soluzione del potenziale vettore: DinamicoUsiamo un approccio euristico: sappiamo che la differenza principale tra caso statico e dinamico è che le interazioni si propagano in tempo finito
Proviamo a determinare le soluzioni considerando solo questo fatto: quindi sostituendo alle equazioni possiamo verificare che funziona. Avremo allora
dVv
t
tV
'4
''
),(rr
rr
r
dVv
t
tV
'4
''
),(rr
rrJ
rA
essendo v uno sulla radice di , r il punto di osservazione ed r’ la variabile di integrazione
V
P
r
r’
r-r’
dV
Soluzione del potenziale vettore: Dinamico sinusoidaleLe funzioni del tempo divengono semplicemente
per cui
ev
tfv
tj
''
rrrr
dVe
V
jk
'4
')(
'
rr
JrA
rr
ee jktj 'rr
va sottinteso
dVe
V
jk
'4
')(
'
rrr
rr
Il dipolo HertzianoE’ il più semplice esempio di radiatore: ideato da Heinrich Rudolf Hertz ed utilizzato nel suo esperimento del 1887
1857-1894
Trasmettitore
Ricevitore
Il dipolo HertzianoIn modo più schematico
Trasmettitore Ricevitore
Il dipolo HertzianoSupponiamo di avere una corrente filiforme orientata lungo z, di dimensione piccola rispetto alla lunghezza d’onda (lunghezza h), e costante nello spazio. Immaginiamo che sia sinusoidale nel tempo (usiamo i fasori)
La continuità della carica impone che agli estremi vi siano due cariche uguali ed opposte, anch’esse variabili nel tempo
z
y
),,( zyxP
x
0Ih
rsin
Vista l’ipotesi di elemento “corto” l’integrale diventa semplicemente I0h, e l’unica componente non nulla è lungo z
r
heIA z
jkr
z uurA
4
)( 0
Il dipolo Hertzianoquindi abbiamo già tutto…l’unica difficoltà è passare alle coordinate sferiche
non c’è componente angolare lungo vista la simmetria cilindrica
A questo punto basta calcolare i campi
r
sinheIsinAA
r
heIAA
jkr
z
jkr
zr
4
4
coscos
0
0
ArsinrAA
rrsinsinr
r
r
r uuu
AB
1112
rrrr ArAr
Arsin
rAsinr
uuu
11)(
12
Il dipolo HertzianoQuindi B (ed H) ha solo componente lungo
Considerazioni: in condizioni statiche k=0: il secondo termine, che rimane, è quello statico: ci potete riconoscere la formula di Laplace
rjk
r
esin
hIBH
jkr 1
40
rdr
IulB
24
lu dh z in cui
Quindi: il termine statico decresce come 1/r2, quello dinamico come 1/r
Il dipolo HertzianoCalcoliamo il campo elettrico (un po’ di conti…)
Vedete un termine che decresce come r3, che è quello del dipolo elettrostatico in cui I0/j è proprio la carica (per continuità)
20 22
cos4 rjrr
ehIE
jkr
r
A grande distanza dominano solo i termini in 1/r (quindi Er è trascurabile); quindi a grande distanza (kr>>1)
rrjj
r
esin
hIE
jkr
20 1
4
Il dipolo Hertzianoa grande distanza
come un’onda piana!
r
ehIjkH
jkr
sin
40
r
ehIjE
jkr
sin4
0
kH
E
Il dipolo Hertziano I campi di un dipolo hertziano, posto all’incrocio dei
piani
I grafici calcolati da Hertz!
Potenza
Calcoliamo il vettore di Poynting complesso
x
y
zrd
r
S
SdPW
rHEHEHErEHEP rr ˆ2
1ˆ2
1ˆˆˆ2
1
2
1 *
rdsinrSd ˆ2 2
0
33
22
2 1
4dsin
rj
dlIW
4/3
322
2
22
243
r
dlIj
dlIW
Potenza
322
2
22
243
r
dlIj
dlIW
Reale: AttivaImmaginaria: Reattiva
Non dipende dalla distanza
Implica che la densità di pot. decresce come 1/r2
I termini che contribuiscono a tale potenza solo quelli 1/r
Dipende dalla distanzaViene ceduta e riacquistata dall’ambiente ciclicamenteVi contribuiscono i termini rimanenti
Impedenza di radiazioneAntenna come carico:
Termine resistivo: tiene conto della potenza irradiata e di quella (eventualmente) dissipata
Termine immaginario: potenza immagazzinata
Rrad
jX
IIn assenza di perdite, confrontiamo la potenza dissipata dal resistore con quella irradiata:
22
3
dl
I2
2
1IRrad
2280
dl
Rrad